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Due eventi di ricordo della storia dal Gruppo Attività Sociali Un viaggio di testimonianza nei luoghi simbolo presenti in città
In occasione della recente Giornata della Memoria il Gruppo Attività Sociali dell’Associazione Polizia Locale Milano ha organizzato due giornate evento. La prima, che si terrà il 4 marzo p.v., è una passeggiata guidata attraverso tutte le pietre d’inciampo apposte nella città, per ricordare i caduti della deportazione con il racconto anche della storia di Luigi Vacchini. Si partirà dal carcere di San Vittore (campo di raccolta/concentramento ai tempi della Milano occupata) per terminare in piazza Beccaria con la pietra di inciampo dedicata al Vigile Urbano, GHISA di Milano, Luigi Vacchini. Lungo il percorso ci sarà modo di soffermarsi, ricordare e riflettere sulle vite di alcune di quelle persone che, a vario titolo, sono state deportate verso i campi di concentramento, di lavoro
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Per informazioni: attivitasociali@assoplmilano.it o di sterminio oltre che ricostruire alcuni di quei luoghi che hanno lasciato la loro impronta su questa tragica parte della nostra storia. La seconda, in data 18 marzo p.v., prevede la visita guidata presso il Binario 21, Memoriale della Shoa e della stazione centrale di Milano che lo sovrasta. Nella storia della Stazione Centrale c’è una tra le più nere pagine della storia d'Europa e del mondo. Dagli spazi retrostanti la stazione, tra il 1943 e il 1945, centinaia di persone furono deportate verso i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau e Bergen Belsen o nei campi di raccolta italiani a Fossoli e Bolzano. Ci addentreremo nei meandri della “pancia” della Stazione alla visita del cosiddetto binario 21, luogo simbolo della Shoah in Italia da cui partirono, il 30 gennaio 1944, i primi convogli verso Auschwitz.
Il 29 aprile 1906, l'inaugurazione della "Esposizione Internazionale", in cui vengono presentate le novità più ardite nel campo della tecnica, come la galleria del Sempione, le ferrovie sopraelevate e metropolitane, fa da contrasto a questo ritratto di una Milano ancora legata alla campagna. E' questa tra l'altro, la prima occasione in cui i "Sorveglianti Urbani" hanno la possibilità di manifestare al mondo la loro efficienza e la loro competenza. E' il periodo della giunta Ponti che apporta alcune modifiche al "Corpo", nel tentativo di far coincidere le esigenze di solida organizzazione all'interno, con un tipo di disciplina di ordine militare: rispetto dei regolamenti, addestramento fisico e preparazione specifica con la tradizione sostanzialmente civile e democratica del "Corpo". La stessa divisa dei "Sorveglianti", viene modificata assumendo un'aria più europea: si ritorna all'elmo di sughero con il fregio dorato, la giacca ad un petto solo, il solino, i guanti neri. E' proprio in tale occasione che viene attrezzata una palestra all'interno di Palazzo Marino. E' in questo periodo che il comando della vigilanza si preoccupa, per primo in Italia e tra i primi nel mondo, di addestrare gli agenti nella lotta giapponese. La cosa ha un significato che va molto al di là di un tentativo di perfezionare i mezzi di difesa a disposizione dei "Sorveglianti" L'amministrazione aveva deciso di sperimentare i nuovi sistemi di difesa personale con lo scopo dichiarato di fornire al vigile uno strumento per imporre il rispetto di sé stesso senza dover fare ricorso alle armi e alla violenza.
Nasce così la "Scuola di difesa personale", istituita dal municipio di Milano per i vigili urbani; questo è anche il titolo di un opuscolo pubblicato dal Comune di Milano, scritto dal Delegato Comandante Carlo Mella, il quale descrive la nascita di questa scuola.
Gianfranco Peletti Presidente Associazione Polizia Locale