NOS Magazine - Il mensile delle valli del Noce - ANNO XIV 2008 NUMERO 7

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VI MOSTRIAMO CASTEL THUN IL FORUM DI QUESTO MESE

WALTER ENDRIZZI MEDAGLIA OLIMPICA TASSULLO RISCOPRE IL FORMAI DAL MONT ARRIGO CASTELLI, IL MAGNETOFONO A CAVARENO ANNO XIV 2008 NUMERO 7 - € 3,00 TAXE PERCUE - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Trento Autorizzazione del 02.06.1995 al nr. 861 del Tribunale di Trento


Direttore Responsabile: Sandro de Manincor Vice Direttore: Alberto Mosca Redazione: Nicola Bortolamedi Albino Leonardi Renato Pellegrini Carlo Recla Fortunato Turrini Alessandro Zanon Segretaria di redazione: Oriana Flor Hanno collaborato a questo numero: Alberto Larcher Martina Pasquin Elisa Podetti Alessandro Rigatti Mario Sandri Mariano Turrini Grafica: Nardo Concini Valentina Emer Responsabile Amministrativo: Virginio Zanella Responsabile tecnico: Stefano Zini Direzione, redazione e amministrazione: NITIDA IMMAGINE s.r.l. 38023 CLES (TN) - Piazza Navarrino, 13 Tel. 0463.423003 - Fax 0463.608908 www.nitidaimmagine.it e-mail: info@nitidaimmagine.it Contatti: segreteria@nosmagazine.it pubblicita@nosmagazine.it Pubblicità: NITIDA IMMAGINE s.r.l. - Tel. 0463.423003 Responsabili delle vendite: Lisbet Vester Alessandro Zanon

Giochi di parole 4 Proviamo a pensare di Alberto Mosca Forum Vi mostriamo Castel Thun 8 Il Castel Thun che verrà 10 In attesa dei 100.000 11 Aspettando Castel Thun 12 La famiglia Thun all’alba del Medioevo Approfondimenti 15 Endrizzi bronzo a Pechino 16 Radio Anaunia fa 30 17 40 anni di canto popolare 18 Cagnò: IV torneo dell’amicizia 20 La Val di Sole si certifica EMAS 21 I giovani di Flavon di Alessandro Zanon 22 Formai dal mont 23 La settimana corale 2008 24 Magia delle notti di San Lorenzo di Alberto Larcher 25 Presto la nuova piscina 26 Bioenergetica ai Musei di Ronzone 27 Il marchio D.O.P. per il Casolet della Val di Sole 28 A Cles la festa dello sport 29 Pedalare insieme di Nicola Bortolamedi 30 Il ricettario di Pomaria 31 Ciao Darwin a Revò di Alessandro Rigatti 32 A Mezzana torna Expo Noce 34 Ossana va a pallino 35 Una festa per la patata 36 Giovani ambientalisti crescono 37 Bocce ad Amblar 38 Sotto le stelle d’Anaunia

Editore: NITIDA IMMAGINE s.r.l. 38023 CLES (TN) - Piazza Navarrino, 13

Il personaggio 40 Arrigo Castelli: un’avventura industriale a Cavareno

Stampa: Litotipo Anaune - Fondo (TN)

I N.O.S.tri emigranti 42 Dall’Australia dopo 50 anni

Autorizzazione del 2 giugno 1995 al nr. 861 del Tribunale di Trento

Solidarietà 43 Ricondando Renzo di Carlo Recla

Una copia € 3,00 Arretrati: il doppio del prezzo di copertina Abbonamento annuo per l’Italia € 20,00 Abbonamento annuo per l’estero € 50,00 Posta aerea € 70,00 Versamento su C.C.P. n. 15365380 Instestato a NITIDA IMMAGINE s.r.l.

La N.O.S.tra storia 44 Sulla linea del fronto (1914-1918) di Fortunato Turrini Occhi al cielo 48 Tutti in piazza di Mario Sandri I N.O.S.tri Santi 50 San Michele Arcangelo di Elisa Podetti

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

In copertina: a Castel Thun attraverso la grande porta spagnola - Foto Alessandro Zanon.


oltre dieci anni insieme

RIVENDITE CONVENZIONATE Una delle voci

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nel panorama editoriale trentino, capace di raccontare la vita e i problemi delle valli del Noce, contesto umano e territoriale nel quale noi tutti viviamo.

TABACCHERIA CRISTIAN ZUECH - CLES CARTOLERIA PIERANTONIO PEZZINI - CLES ALIMENTARI ANITA MANINFIOR - REVÒ ALIMENTARI ALESSANDRI - LIVO LE MILLE E UNA NOTE - LIVO ALIMENTARI EUGENIO MACCANI - DERMULO FAMIGLIA COOPERATIVA 7 LARICI - TAIO BAR CORRÀ - SMARANO CARTOLERIA MARCELLO BORZ - COREDO CARTOLERIA ORIANA IOB - TUENNO BAZAR LA COLOMBA - TUENNO ALIMENTARI ROSARIA FLOR - CASEZ IL BAZAR - ROMENO BAR ENDRIGHI - DON CARTOLERIA ANNAMARIA GENETTI - CAVARENO LA BOTTEGA - RONZONE BAZAR VINCENZO CATTARINI - SARNONICO EDICOLA IL FIORE - FONDO CARTOLERIA SERGIO FANTELLI - DIMARO BAZAR VAL DI SOLE - MALÉ CARTOLERIA ANTONIA E BRUNA PINI - MALÉ BAR CENTRALE - PELLIZZANO FAMIGLIA COOP. VALLI DI RABBI E SOLE - SAN BERNARDO

NON PERDERTI NEL MARE DELL’INFORMAZIONE 3


giochi di parole

PROVIAMO A PENSARE

Alberto Mosca

La capacità di un territorio di attirare visitatori si misura dalla sua attenzione nel promuovere le proprie particolari caratteristiche, siano esse naturalistiche, paesaggistiche, culturali, storiche e artistiche… In questo senso le valli del Noce hanno goduto indubbiamente il favore del Padreterno, che le ha dotate di risorse importanti e in qualche caso esclusive, distribuendo peraltro questi doni sapientemente sul territorio, dando da subito un’impronta e una spinta alla diversificazione. Una base formidabile da cui partire per stringere alleanze, collaborazioni, per usare un termine di moda, sinergie. Anche se, a questo punto, occorrono uomini di buona volontà, buonsenso e intelligenza: altrimenti tutti gli sforzi cadono nel vuoto. La recente presentazione dei lavori di restauro di Castel Thun, che vi presenteremo nei dettagli nelle prossime pagine, ci dà il destro per ricominciare a parlare di un tema che da sempre ci è caro, quello della valorizzazione dei tanti, ricchi patrimoni che le nostre valli possiedono. Molto in questo senso è stato fatto: ma l’impressione che rimane è che ancora riusciamo in minima parte a trasformare le nostre potenzialità in solide realtà. Molto spesso si tratta di una semplice mancanza di coordinamento: le proposte sono varie, ricche, talvolta davvero interessanti, ma capita di affollarle in luoghi vicini tra loro, negli stessi giorni, addirittura nelle stesse ore, dividendo di fatto i pubblici interessati e trasformando magari un successone assicurato in due mezzi flop. E non parlo delle piccole manifestazioni, quelle di livello paesano, che alla fin fine sono tutte uguali, ma di quegli eventi che per dimensione e qualità si candidano ad essere di ampio respiro, a catturare la massima attenzione. Addirittura, capita che qualche comune, visto il successo di una manifestazione ideata e realizzata dal nulla nel comune vicino, riproponga la stessa cosa, cambiandole il nome e recando un danno di immagine notevolissimo, sia per il copiato ma alla fine anche per il copiante. Guasti che, d’estate e d’inverno, quando la massa di proposte è travolgente, rischia di confondere talmente da non far risaltare quello che è veramente importante rispetto a quello che non lo è. Da questo punto di vista altre manifestazioni, centrate sulla primavera e sull’autunno, riescono a conquistare prepotentemente la ribalta. E da qui parte il discorso, lungo e importante, sulla capacità di allungare le stagioni turistiche. Ma in generale, la necessità di un coordinamento è palpabile anche a livello sovravalligiano: Val di Non e Val di Sole hanno vocazioni diverse, per questo complementari, che se composte in un piano generale potrebbero garantire una qualità e una reciproca attività di promozione senza precedenti. Lo sci e i castelli, gli sport in montagna e l’agricoltura, la bicicletta o gli sport fluviali e la scoperta del territorio, con l’arte, la storia, i profumi e i sapori… e tanto altro. La prossima apertura di Castel Thun, prevista per l’autunno del 2009, può rappresentare simbolicamente una nuova svolta nella costruzione dell’immagine delle nostre valli. Un monumento così importante a livello europeo, che stima di poter attirare 100.000 visitatori ogni anno, rappresenta un punto di snodo degno della massima attenzione. E se a livello strettamente locale, Ton si prepara a vivere questa rivoluzione, lo stesso dovrebbe fare la Val di Non, e con loro pure la Val di Sole. Certi eventi sembrano fatti apposta per prendersi un bel respiro e dedicare un po’ di tempo alla progettualità a lungo termine, per pensare quello che vogliamo per noi e per le nostre valli da qui a qualche lustro. Il futuro lo costruiamo con le scelte che facciamo oggi e anche in questo campo se molto è stato fatto, molto resta da fare.

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VI MOStRI cAStEl th UN SERVIZIO DI: NICOLA BORTOLAMEDI, ALBERTO MOSCA, MARTINA PASQUIN, MARIANO TURRINI, ALESSANDRO ZANON

Se andrà come previsto, il grande appuntamento con l’apertura di Castel Thun sarà per l’autunno del 2009. Ancora un anno di attesa insomma, prima di poter veder consegnato alla collettività nonesa e trentina un monumento di storia, arte e cultura che sarà anche una freccia potentissima all’arco del turismo della Val di Non e in particolare del comune di Ton. Così, complice una presentazione alla stampa di fine agosto, vi mostriamo alcune immagini delle sale di Castel Thun, una specie di anticipazione di quello che sarà. Non senza ascoltare la voce di chi, a livello amministrativo e della gente comune, ci può dire quali sono le attese legate alla prossima apertura di questo che è, e sarà, uno dei castelli più importanti d’Europa. Tanto da stimare in 100.000 i visitatori ogni anno. E allora, entriamo nel castello… (almo)

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IAMO huN

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FORUM

il castel thun che verrà Il Castel Thun che verrà è un imponente monumento di storia e arte che nasconde, sotto i pavimenti lignei, tra le murature, una vena di tecnologia che ne garantirà conservazione e fruibilità in vista di una prossima apertura al pubblico. Che, hanno confermato l’assessore Margherita Cogo e l’architetto Michela Favero, potrebbe avvenire per il palazzo comitale nel corso del 2009, con la gestione affidata al direttore del Buonconsiglio, Franco Marzatico. Ma anche si arrivasse al 2010, visto che gli adempimenti sono ancora molti, certo è che i lavori procedono alacremente, secondo un programma che negli ultimi cinque anni è stato scandito da importanti interventi. Dopo quelli urgentissimi di consolidamento e la catalogazione dei beni custoditi, a partire dal 2003, ha spiegato Cogo, si è passati al recupero di intonaci e di affreschi, al restauro di 150 quadri, tappezzeria, mobili: cinque milioni di euro spesi per il restauro della struttura e uno per quello degli arredi. A ciò si aggiungano le armi, le sculture, altri dipinti per un numero complessi-

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vo di 380, carrozze, librerie: Castel Thun è insomma un museo che avrà un valore assoluto, ben oltre i confini provinciali. “Vogliamo pensare ad un lancio in grande stile, anticipa Franco Marzatico mentre saliamo verso la spettacolare “Porta spagnola”, anche perché Castel Thun vanta pressoché per intero l’arredo originale”. Con tutte le sue stratificazioni, le manomissioni, i dipinti che percorrono i secoli al pari delle trasformazioni avvenute negli ambienti, anche nella cucina: tutti segni che raccontano, efficacemente, la gloria e la decadenza di questa famiglia nobile protagonista della storia d’Europa. Un bene la cui apertura al pubblico, è ancora più attesa per Marco Endrizzi, sindaco di Ton, presente all’incontro sullo stato dei lavori con la giunta al gran completo: “Un momento importante, col piacere di vedere come i lavori procedono bene e la consapevolezza che presto si potrà dare soddisfazione alle attese della comunità”. Toni diversi rispetto a qualche tempo fa, in cui spesso la parola d’ordine era “lentezza” nel definire i lavori

intrapresi dai servizi provinciali. Ora si pensa anche alla viabilità di accesso al castello, che oggi appare deficitaria rispetto all’afflusso di visitatori che giustamente ci si attende: “Per questo, ha detto Cogo, stiamo pensando a interventi che possano essere contestuali all’apertura del castello”. Con una strada adeguata e soluzioni che contemplano la realizzazione di ampi parcheggi e poi l’utilizzo di bus navetta: le aree sono già state individuate dall’amministrazione comunale. Il punto della situazione lavori ci prospetta un castello in cui i lavori di restauro sono in dirittura d’arrivo, con un totale adeguamento nella dotazione impiantistica accanto al restauro architettonico. In particolare, negli ultimi cinque anni sono stati ultimati gli interventi di deumidificazione del palazzo comitale, sia nelle murature che negli intonaci, realizzati i progetti relativi all’impiantistica per l’illuminazione interna ed esterna, il recupero del secondo e del terzo piano, della torre di Basilio e della biblioteca. Attualmente si lavora all’impiantistica elettrica e meccanica, all’impianto antincendio e di videosorveglianza. Per quanto riguarda i locali di accoglienza, la torre di San Vigilio ospiterà la caffetteria; è in corso la sistemazione degli spazi relativi alla biglietteria e al bookshop. È in fase di progettazione il restauro e il riutilizzo funzionale del locale detto “cantinone”. Castel Thun corre insomma verso un futuro ricco di prospettive: a partire dal museo, dalla collaborazione con studiosi e università, ma anche luogo di celebrazione dei matrimoni e per ricevimenti. Anche così si può celebrare un passato di gloria. (almo)


FORUM

La straordinaria potenzialità di studio e riordino dell’ingente patrimonio architettonico e documentale di Castel Thun, la sua futura particolare destinazione museale, ha determinato un insieme di sinergie e obiettivi comuni fra le Soprintendenze coinvolte nelle operazioni di restauro e il futuro ente gestore Museo del Castello del Buonconsiglio; in particolare l’intenzione è quella di avviare un progetto di riordino sistematico dell’importante patrimonio documentale e in particolare di procedere ad una scientifica ricostruzione della storia del castello. Questo ambizioso progetto coordinato dalla Soprintendenza per i beni architettonici è stato avviato con l’apporto dell’Università di Ingegneria di Trento. Obiettivo principale del progetto è la costruzione di un modello multimediale che consenta di raccogliere e organizzare sistematicamente il patrimonio documentale esistente e i dati materiali raccolti in fase di ricerca. Il modello multimediale dovrà essere un “sistema aperto” in grado di essere implementato e aggiornato dalle strutture provinciali che intendono adottarlo come sistema di gestione.

La stanza del vescovo.

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FORUM

IN AttESA dEI 100.000

Marco Endrizzi, primo cittadino di Ton, ci fornisce un quadro delle molte aspettative che Castel Thun genera nella Bassa Val di Non e nei suoi possibili investitori futuri. L’imponente struttura, spiega Endrizzi, acquistata per 15 miliardi delle vecchie lire dalla Provincia dai conti Borga e Martini nel 1992, condizionerà la vita dei nostri paesi e quindi è necessaria la costruzione di alberghi, dato che si prevedono circa 100.000 pre-

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senze annue di visitatori provenienti dai luoghi più diversi. Nel 2009 il castello sarà finalmente aperto e ci sarà quindi un indotto su più attività possibili, a dispetto della monocultura della mela che tanto spaventa chi vede il nostro territorio come limitato economicamente. In questo senso mi preme sottolineare la presenza del Mielificio Castel Thun già riconosciuto a livello nazionale e la presenza di un Garnì di prossima apertura ad opera di una famiglia di Campodenno a Nosino. Realtà enogastronomiche altrettanto importanti sono la macelleria che vanta un ottimo speck e le nostre distillerie vedranno la possibilità di un commercio molto più soddisfacente. Ed anche la necessità di infrastrutture, continua Endrizzi, creerà nuovi posti di lavoro infatti la strada che porta al castello vedrà un allargamento e sorgeranno delle piazzole intermedie. Infine la creazione di parcheggi auto a Toss così come quella di posti

pullman a Vigo di Ton unite al trenino del castello contribuiranno a distribuire i turisti nelle varie frazioni portando pertanto ricchezza a tutti i residenti. Un altro nodo estremamente importante per il nostro sviluppo è il cambio mentalità degli agricoltori: chi possiede proprietà nei pressi del maniero è disposto a cambiare le sue abitudini lavorative data la presenza di turisti, infatti ora si guarda con occhio diverso all’eventualità di creare dei Bed & breakfast e di incrementare così l’agriturismo. Inoltre sono molto soddisfatto, dice Endrizzi, perché anche i giovani sono attenti alle offerte fornite da questa nuova realtà aperta verso il mondo esterno ed hanno perciò frequentato con successo corsi di guida turistica. Concludo con un dato curioso: su 1300 abitanti solo 300 hanno visitato il castello, quindi anche per la popolazione locale la curiosità si fa sempre più grande. (ni.bo.)


FORUM

ASPEttANdO cAStEl thuN

Un ghiro: l’ultimo abitante di Castel Thun.

Ma quando vedremo il castello finito? Questa la domanda che ricorre nelle piazze di Vigo di Ton, Toss e nelle varie frazioni che sorgono nei dintorni dell’imponente residenza che fu della famiglia Thun. E ovviamente le aspettative e le considerazioni in merito alle sorti di una ristrutturazione che dura da molti anni sono le più disparate. C’è chi si lamenta per il passaggio di proprietà dal conte Zdenko alla Provinicia avvenuto nel 1992, rimpiangendo la figura del nobile che aiutò molte persone bisognose in tempo di miseria, mentre altri ricordano i vincoli urbanistici subiti causa la presenza del castello ed i mancati contributi dalla Provincia per la ristrutturazione della propria casa. Ma in questo bailamme di voci che si rincorrono spiccano le osservazioni del signor Lionello: “Saranno le strutture ricettive a fare la differenza, perché si deve evitare di avere un flusso anche soddisfacente di gente che però viene e se ne va senza soggiornare nei nostri paesi. Bisogna partire, continua Lionello, dalla costruzione di un albergo e sviluppare l’agriturismo con la presenza di Garnì seguendo l’esempio della Val Gardena. Anche l’artigianato locale deve crescere e prodotti come il vino possono rivelarsi fondamentali, perché è chiaro che le mele non sono più il solo biglietto da visita della nostra terra e conviene perciò aprirsi al turismo sul modello di centri come Sarnonico, Romeno, Fondo, Andalo e Fai della Paganella. Si devono evitare così situazioni come quella di Spormaggiore dove il turista visita il posto per la presenza dell�orso e poi se ne va subito. Inoltre la viabilità deve essere migliorata con l’allargamento delle strade che portano al castello ed il trasporto con il bus navetta sarà una delle vie per non intasare lo scorrimento del traffico se le presenze dei visitatori rispetteranno le previsioni. La risposta immediata del pubblico sarà decisiva per gli investimenti futuri”. Certo le idee non mancano, vedremo se la voce del popolo avrà un seguito presso chi dovrà finanziare le infrastrutture necessarie a creare un circuito turistico efficace. Affinché il castello Thun non rimanga l’ennesima realtà di valle monca. (ni.bo)

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FORUM

Affreschi nella cappella del castello.

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lA fAMIGlIA thuN All’AlbA dEl MEdIOEVO

Castel Thun fu la culla di una delle più antiche e potenti famiglie aristocratiche trentine, la cui fama varcò i confini regionali assumendo una dimensione europea. Le prime notizie dei signori Thun risalgono al 1199, quando il principe vescovo di Trento investì i fratelli Albertino e Manfredino de Thunno del dosso di Visione, con la facoltà di edificarvi un castello. La Torre di Visione, eretta sopra la chiusa della Rocchetta, fu infatti la prima residenza dei Thun a noi nota. Solamente alcuni decenni più tardi, nel 1267, troviamo la famiglia insediata in quello che oggi conosciamo

come Castel Thun, allora denominato castello di “Belvesino”. La fortezza venne così chiamata almeno fino al XV secolo per distinguerla dal più antico castello de Tono, oggi scomparso, che si trovava all’imbocco della valle, sul dosso di Santa Margherita presso l’odierno abitato di Castelletto. Secondo la tradizione questo antichissimo maniero fu la dimora di una precedente famiglia de Tono, citata fin dal XI secolo, dai quali i Thun sembrerebbero però non discendere direttamente. La denominazione Thun-Tono indicherebbe quindi, fin da epoche molto remote, il territo-

rio della vecchia pieve di Ton, da cui presero il nome i castelli e le famiglie che emersero entro i suoi confini. Dalla seconda metà del ‘200 il castello di Belvesino divenne la residenza principale della famiglia Thun, che lo trasformò in una fortezza imponente e sontuosa. Parimenti, grazie ad un prodigioso fiuto politico e ad un’avveduta attività patrimoniale, i Thun intrapresero un’ascesa inarrestabile che li portò ai vertici dell’aristocrazia trentina. Nel ‘200 comparvero più volte al fianco dei principi vescovi in qualità di testimoni in occasione di sentenze e investiture, ma


APPROFONDIMENTI

seppero giovarsi pure dell’appoggio offerto ai potenti conti di Tirolo. Nel XIV secolo entrarono in possesso del castello di Denno e di Castel Bragher, che divenne la seconda più importante residenza del casato in Val di Non. Negli stessi anni i castellani furono tra i maggiori protagonisti delle accanite faide nobiliari che insanguinarono le valli del Noce. Nel secolo successivo i Thun acquisirono importanti feudi in Val di Rumo, in Val di Bresimo, in Val di Sole e l’estesa giurisdizione di Castelfondo che, oltre all’omonimo castello, comprendeva buona parte dell’alta Anaunia. Il casato si divise in diverse linee dinastiche che mantennero un fortissimo legame di sangue, perseguendo sempre strategie familiari condivise. Seppe garantirsi l’appoggio sia dei vescovi trentini che dei duchi d’Austria e i suoi membri ottennero importanti incarichi amministrativi come il capitanato nelle valli del Noce e nella città di Trento. Alla fine del ‘400 i signori di Castel Thun erano ormai la più potente famiglia d’Anaunia e una delle più ricche ed influenti di tutta la regione. (m.t.)

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FORUM

I numeri di Castel Thun sono impressionanti tanto quanto l’importanza storica del castello: tra le cifre più significative, il milione di euro impiegato per la deumidificazione del palazzo comitale, un altro milione per il restauro e il riuso del secondo e del terzo piano, della torre di Basilio e della biblioteca; l’adeguamento impiantistico, attualmente in corso, per circa 1,8 milioni. Numeri cui si aggiungono gli 11 miliardi di lire che il complesso costò nel 1993, di cui la metà spesa per gli arredi; 5 milioni di euro nel restauro strutturale e uno per quello degli arredi, ricavati dal gioco del lotto; 380 dipinti, di cui 150 già restaurati.

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approfondimenti

endrizzi bronzo a pechino Nicola Bortolamedi

Taio e Dermulo sabato venti settembre hanno finalmente abbracciato Walter Endrizzi, maratoneta quarantunenne affetto da un handicap al braccio destro a causa di un incidente in bicicletta accadutogli nel 1992 che lo aveva tenuto in coma per ben tredici giorni. Vero trionfatore alle recenti Paralimpiadi di Pechino il corridore noneso, militante prima nell’Atletica Val di Non e Sole poi campione italiano con l’Aspea Padova, è riuscito nell’impresa di portare in Valle una medaglia di bronzo che ha dell’incredibile. “Ho provato, spiega Endrizzi, un’emozione fortissima che quasi non riuscivo a reggere quando sono entrato nello stadio di Pechino con decine di migliaia di persone a tifare noi

atleti”. La proiezione del filmato sulla gara di Endrizzi ha suscitato viva emozione anche nel sindaco Campadelli che ha salutato l’atleta ricordando quanto sia difficile emergere nello sport così come nella vita ed il primo cittadino gli ha poi consegnato una targa in ricordo di questa straordinaria storia di volontà e sacrificio. Infatti Endrizzi ha pure lasciato il suo lavoro per potersi allenare a dovere, sostenuto costantemente dai genitori Egidio e Rosanna, dai fratelli e soprattutto dal nipotino Ruggero negli otto mesi di preparazione durante la quale Walter ha confessato di aver avuto voglia di piantare tutto in più di una occasione. “È stata veramente dura in certi momenti, ma

più si avvicinava la gara più sentivo ritornarmi le forze. Posso testimoniare davvero che lo sport mantiene giovani e fa scorrere all’indietro il tempo. Quindi ora non intendo fermarmi qui e voglio correre già alla fine di settembre la maratona di Oristano, ma il vero appuntamento è per Londra 2012 dove spero proprio di essere presente anche se allora avrò quarantacinque anni”. Una medaglia quindi che non è un punto di arrivo bensì la partenza di una nuova serie di avventure che porteranno il nostro grande sportivo a viaggiare in tutta Italia forte del risultato appena ottenuto. E a dargli il benvenuto si sono susseguiti sul palco dell’auditorium del polo scolastico

di Taio pure Carlo Odorizzi e Caterina Dominici che hanno a loro volta sottolineato i caratteri di un’impresa forse irripetibile ed Iva Berasi che ha annunciato un riconoscimento ad Endrizzi da parte della Provincia. Ma il momento più suggestivo rimane la consegna del filmato della gara realizzato dall’assessore Alberto Zambiasi e dagli amministratori comunali che hanno passato due notti davanti alla tv per garantire le immagini di uno splendido ricordo a dispetto dei mass media che purtroppo snobbano da sempre la grande festa di sport delle Paralimpiadi. Comunque tutti in piedi per applaudire Walter Endrizzi unico medagliato dei sette trentini partiti alla volta della Cina.

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approfondimenti

radio anaunia fa 30 E con questo fanno trenta. Questa l’età di Radio Anaunia una delle prime emittenti libere in Trentino che dalla sua nuova ed attrezzatissima sede ora come sempre rallegra le giornate degli ascoltatori delle Valli del Noce e non solo. Perciò la festa

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tenutasi in Piazza Bertolini a Cles a fine agosto per celebrare questo fantastico traguardo ha visto la presenza di numerosissimi ascoltatori che hanno sostenuto con il loro calore gli interventi di Caterina Dominici, Mario Magnani e Franco Panizza

ospiti dell’evento. Compleanno nel compleanno si sono anche festeggiate le duecento puntate della fortunata trasmissione Doi ciacole dre el Nos condotta dagli inossidabili Fabio Widmann, Dolores Keller e Giuliano Chini che hanno spiegato la nascita di una trasmissione nuova perché rigorosamente in dialetto, soggetto assolutamente inedito ed originale trovata per una radio locale. Fiore all’occhiello della serata la premiazione del concorso di poesia L’om e i soldi per una classifica guidata da Tullio Pancheri nella sezione dialettale con la lirica Zento lire, mentre per i componimenti in lingua italiana il primo premio è andato a Lidia Ziller con il componimento Valori che mutano. Il perfetto connubio linguistico ha testimoniato perfettamente quindi lo spirito di salvaguardia dei nostri valori che anima chi riporta alla gente i fatti di ogni giorno attraverso le varie rubriche di approfondimento che Radio Anaunia può vantare tra le quali si distingue certamente Inter nos. Un ultimo grande applauso va a Claudio Gabos presidente di lungo corso da sempre attento a valorizzare le nuove leve radiofoniche così come a curare il valore culturale della radio, una grande opportunità per raccontare ed essere raccontati. (ni.bo)


40 ANNI dI cANtO POPOlARE

APPROFONDIMENTI

Il Coro Sasso Rosso ha festeggiato a Castel Caldes i 40 anni di attività. Una ulteriore tappa che fa seguito al convegno dedicato al canto popolare organizzato a Malé nello scorso maggio con la presenza di tutto il mondo del canto popolare trentino e un grande successo di pubblico per il concerto finale, ma anche

all’appuntamento di metà agosto con i “Suoni delle Dolomiti” al rifugio Larcher al Cevedale, anche qui con tanta gente pronta a sfidare freddo e neve. A Caldes si è tenuto un momento celebrativo più ufficiale, con gli interventi del presidente Guido Ghirardini, del direttore Adriano Dalpez, la premiazione di tutti i coristi e, natu-

ralmente, una nutrita serie di canti. Così, il Coro Sasso Rosso conferma la fedeltà ad un solco tradizionale mai abbandonato, legato al canto popolare armonizzato, notando, ricorda Adriano Dalpez “che tra i giovani vi è entusiasmo per i repertori tradizionali”. Ma quello di Caldes non è stato l’ultimo appuntamento celebrativo:

a fine anno infatti vi sarà la presentazione del nuovo cd del Coro, con 25 nuovi brani, moltissimi inediti e un’importante novità: aver inserito oltre alla pluridecennale ricerca musicale e tradizionale sul territorio, un omaggio al repertorio classico della Sat. E per saperne di più, è possibile visitare il sito www.corosassorosso.it.

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approfondimenti

CAGNÒ: IV TORNEO DELL’AMICIZIA Si è disputato a Cagnò presso l’oratorio il quarto torneo amatoriale di pallavolo per squadre miste intitolato all’amicizia. Alla manifestazione, organizzata dal neonato e debuttante gruppo sportivo Novitàs Volley (partito a inizio anno dall’idea di due baldi giovani di Cagnò e che ben presto hanno trovato la complicità di altri amici) per conto della Pro Loco di Cagnò, hanno partecipato dieci squadre rappresentative di alcuni paesi della Val di Non, che si sono tutte distinte per correttezza e impegno. Non sono mancate partite di ottimo livello con scambi interminabili e azioni spettacolari, che hanno fatto divertire sia i giocatori che gli spettatori. Grande merito, allora, alle squadre di Rumo, Cagnò Giovani, Revò, Romallo, Cloz, Smeraldo Team (di Brez), Castelfondo, Fondo, Novitàs Volley 1 e Novitàs Volley 2. Nota d’encomio anche ai loro capitani per

In alto: i giovani di Cagnò Sotto: Novitàs Volley 1° divisione, 3° Classificata In basso: Castelfondo 1° Classificata

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la collaborazione fornita agli organizzatori. Prezioso è stato anche il supporto dell’Amministrazione comunale di Cloz che ha messo a disposizione la palestra, utilizzata nelle serate piovose del torneo. Il ricavato della manifestazione è andato al Centro Estivo Don Settimo per sostenere le sue animatrici, sempre impegnate nel creare varie attività a favore di bambini e ragazzi del paese. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, il torneo è stato dominato dallo squadrone del Castelfondo che, guidato da capitan Andrea e coach Alberto, ha concesso agli avversari solo tre set sui 20 giocati. Al secondo posto, al termine di una finale tiratissima e conclusasi al tie-break, si è piazzata la compagine del Novitàs Volley 2. Molto combattuta anche la finalina per il terzo posto dove il Novitas Volley 1 è riuscito ad avere la meglio su Fondo per 3 a 0. Da questa sfida è scaturito il set più lungo dell’intero torneo e terminato con il risultato di 34 a 32. L’appuntamento è dunque per il prossimo anno, con l’augurio che come sempre le partite vengano giocate all’insegna del divertimento e dell’amicizia: il risultato più importante conseguito dagli organizzatori, oltre al fatto di aver ottenuto la presenza di così tante rappresentative (da Rumo fino a Castelfondo, ogni paese era presente).


approfondimenti

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FORUM

la val di sole si certifica emas “La certificazione Emas rappresenta molto di più di una dichiarazione di intenti, dato che essa impegna le amministrazioni aderenti al rispetto di un programma di interventi che è pubblico, necessita di finanziamenti e viene controllato dal Ministero per l’Ambiente”. Lo ha assicurato il sindaco di Malé, Pierantonio Cristoforetti nel corso della presentazione del progetto di certificazione europero Emas che è stato intrapreso dai comuni di Malè, Dimaro, Mezzana, Pellizzano, Ossana, Peio, Vermiglio, insieme alla Tonale Energia s.r.l. Un percorso che, ha proseguito Cristoforetti, “impegna le amministrazioni nel tempo, anche dopo la scadenza elettorale del 2010, consentendo loro di programmare progetti di politica ambientale sotto una costante opera di verifica e controllo”. Esso costrinDa sinistra: Laura Ricci, Pierantonio Cristoforetti e Lorena Biasi.

associato

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gerà le amministrazioni a darsi delle priorità e a risolvere certi problemi legati all’ammodernamento infrastrutturale, alla tutela ambientale e al risparmio energetico, la protezione e la valorizzazione delle risorse naturali. Ma quali sono i problemi cui le amministrazioni si impegnano a porre rimedio? “Problematiche ambientali come la gestione delle acque, lo sdoppiamento delle acque e l’adeguamento delle reti fognarie, la realizzazione di depuratori, come ad esempio a Dimaro e a Vermiglio, la realizzazione della raccolta differenziata in comuni turistici come Dimaro, Mezzana, Vermiglio-Tonale, spiegano Laura Ricci, facilitatrice del progetto e Lorena Biasi, responsabile per Sea srl dell’opera di indagine sullo stato del territorio. “La situazione è complessivamente buona, conferma Biasi, ma notevoli rimangono i margini di miglioramento”. “Anche perché, ha aggiunto Nicola Dalla Torre, i comuni certificati Emas possono vantare un maggiore richiamo turistico nel nord-Europa, dove questa certificazione ambientale è più conosciuta e apprezzata”. E per far conoscere il programma di certificazione Emas saranno inviate lettere informative a tutte le famiglie dei comuni interessati e organizzata una serie di incontri pubblici: a Malé (5 settembre), Dimaro (19 settembre), Pellizzano (26 settembre), Ossana (3 ottobre), Peio (10 ottobre), Vermiglio (17 ottobre) e Mezzana (24 ottobre).


approfondimenti

i giovani di flavon “Il lavoro nobilita l’uomo.” La massima non è sicuramente nuova, ma l’amministrazione comunale di Flavon l’ha fatta proprio sua e ci crede così tanto che per il terzo anno ha attivato un progetto davvero particolare. Durante i mesi di luglio e agosto ha proposto ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni del paese del Contà un impegno giornaliero a favore della comunità. Hanno risposto all’appello: Davide Tolotti, Marco Taddei Dalla Torre, Matteo Giovannini, Alessandro Dalla Torre, Alice Zanin, Stefania Zanin, Sabrina Dalla Torre, Giorgia Iob e Nadia Lahli. I baldi, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, si sono messi a disposizione per fare

dei lavori e aiutare i dipendenti comunali. Così i ragazzi si sono cimentati nella pulizia delle strade, della zona cimiteriale, del centro sportivo, del bosco all’intorno del laghetto, dove hanno anche verniciato le panchine. Le ragazze hanno aiutato in municipio nello smistare le telefonate e la posta, oltre a protocollarla; e poi ancora a fare del volantinaggio oltre che ad abozzare e inserire i primi contenuti del sito internet del comune. L’idea pionieristica è nata tre anni fa all’assessore con delega per le politiche giovanili, Albino Tolotti con la preziosa complicità della Cooperativa sociale o.n.l.u.s. “Il lavoro” diretta da Severino Montanari. La

Cooperativa fornisce al progetto la copertura assicurativa, elargisce ai giovani un rimborso spese oltre che dei crediti formativi scolastici e coordina l’attività quotidiana dei lavoratori/studenti. Quest’anno a seguire il gruppo era Chiara Parisi che ci dice che senz’altro è stata un’esperienza molto edificante, soprattutto perché gli adolescenti si sono misurati con la fatica: cosa assai formativa. I ragazzi confermano che hanno imparato molte cose e che si sono anche divertiti parecchio, soprattutto perché hanno instaurato una bella amicizia con Chiara e con il personale del comune e spesso hanno ricevuto complimenti (oltre che fresche bevande e

altri piccoli doni…) dai paesani. L’assessore Tolotti promette che il progetto proseguirà senz’altro anche l’anno venturo perché è davvero importante instillare nei giovani il senso di responsabilità verso il proprio paese e far avvertire loro che le vicende “del comun” devono riguardare anche loro. (alzan)

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fORMAI dAl MONt

APPROFONDIMENTI

Il 26 ottobre a tassullo la prima edizione della rassegna dei formaggi di malga Un appuntamento dedicato ai formaggi di malga, ad una tradizione antica e ai suoi protagonisti, nell’ottica di una vera promozione del territorio. Questo sarà “Formai da mont”, la prima rassegna dei formaggi di malga organizzata per il prossimo 26 ottobre dalla Pro Loco di Tassullo in collaborazione con l’amministrazione comunale, Trentino Spa, Apt Val di Non, Cassa Rurale di Tassullo e Nanno, Consorzio Pro Loco Valle di Non. “La manifestazione, spiega Luciano Mendini della Pro Loco, vuole da un lato promuovere i prodotti e la specificità del territorio anche in chiave turistica, dall’altro ricordare il lavoro dei nostri antenati e i sacrifici sopportati nella dura vita dell’alpeggio. Per questo, con l’aiuto di Angelo Pecile dell’Istituto agrario

di San Michele abbiamo individuato le 8 malghe che ancora oggi operano tutto l’anno, le quali hanno aderito in blocco all’iniziativa: si tratta delle malghe Tuena, Tassulla, Clesera, Preghena, Bordolona, Lavazé di Rumo, Fondo e Smarano”. Insieme esporranno i propri formaggi vaccini in una serie di manifestazioni: nella giornata di sabato 25 ottobre infatti toccherà ad una giuria di esperti valutare e giudicare gli otto formaggi sia dal punto di vista organolettico che da quello della lavorazione, mentre domenica 26 vi saranno degustazioni guidate, la casarada in piazza, banchi vendita oltre ad un concorso in cui tutti i partecipanti potranno scegliere il loro formaggio preferito tra gli otto in lizza, proposti sugli speciali taglieri di legno di melo realizzati da Silvio Tolotti di Nanno. Vi sarà inoltre spazio per un interessante confronto-conferenza sul tema “Dal pascolo al piatto: perché il formaggio di malga è speciale”. Una manifestazione che ha ottenuto l’appoggio convinto dell’amministrazione comunale: “Supporto e stimolo per una iniziativa importante, spiega il sindaco di Tassullo Rolando Valentini, che recupera e valorizza una tradizione importante sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Aspetti da sottolineare portando in piazza i protagonisti di questa vita difficile e piena di sacrifici. La zootecnia, continua Valentini, riveste un ruolo importante per la Val di Non, custode di prodotti e di un paesaggio prezioso, che va scomparendo, oltre che una stampella importante per un turismo sempre più di qualità”. Un mondo da far conoscere, specialmente ai bambini, con un’iniziativa che nasce nella capitale della mela, forte tuttavia di una solida tradizione in campo zootecnico: fino a qualche decennio fa a Tassullo operavano 4 caseifici, oltre ad un società di allevatori; in generale in Val di Non esistono circa 100 malghe, un sesto di quelle del Trentino.

IL PROGRAMMA Apertura della festa. Casarada in piazza e assaggio. Degustazioni guidate. Conferenza: “Dal pascolo al piatto: perché il formaggio di malga è speciale”. Pranzo tipico a base di formaggio. Presentazione dei formaggi e dei casari partecipanti alla rassegna/concorso. Attività per bambini, degustazioni guidate. Assaggio e valutazione libera. 17.30 Chiusura della festa con frittelle di mele.

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approfondimenti

La Settimana Corale 2008 Nelle valli del Noce la tradizione e la cultura canora sono molto radicate e diffuse. In ogni famiglia c’è almeno un’ugola prestata al coro parrocchiale, oppure al gruppo corale di montagna o a una corale polifonica. Tra l’altro il livello musicale degli ensemble in molti casi è così notevole che spesso la cronaca riporta loro successi ottenuti in concorsi nazionali ed esteri, oltre a un sempre più ampio apprezzamento di un pubblico variegato. Al canto si avvicinano molti giovani e non solo, con vari gradi di impegno e di “professionalità”. Per assecondare questa diffusa passione, recentemente è stata organizzata la “Settimana Corale 2008”. Promotrice dell’evento la Corale Claudio Monteverdi (www.coralemonteverdi.it), una delle realtà polifoniche più prestigiose delle nostre valli. Con il prezioso supporto della Fondazione Caritro, dell’Assessorato alla Cultura della PAT, di Melinda, del Consorzio dei Comuni, BIM dell’Adige, delle Casse Rurali della Valle di Non, del Comprensorio della Valle di Non e dei Comuni di Cles, Coredo, Denno, Malosco, Tassullo e Tuenno, il coro diretto da Caterina Centofante ha stilato un programma di concerti e seminari davvero molto intenso e di altissimo livello. A favore di chiunque fosse stato interessato, si poteva intervenire ai concerti del Coro da Camera Eclectica di Bologna, o del quartetto vocale Speculum Ensemble e ancora del soprano “nostrano” Sara Webber. Altro momento topico il concerto del coro tedesco Capella Carolina dell’universita’ della musica di Heidelberg, coadiuvato dall’orchestra Camerata di S.Venceslao. Non meno significativi sono stati i seminari animati da musicisti nazionali ed esteri di comprovata fama e perizia. Punto centrale della settimana è stata, poi, la masterclass dedicata ai direttori di coro professionisti e semi professionisti provenienti da tutta Italia, i quali hanno avuto la preziosa occasione di “rubare l’arte” direttamente da Gary Graden, considerato il miglior direttore/insegnante di direzione di coro al mondo.

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approfondimenti

magia delle notti di san lorenzo

Alberto Larcher

Si può tracciare un bilancio positivo delle “Notti di San Lorenzo” edizione 2008, realizzate a Sarnonico dal 7 al 15 agosto. Nonostante l’estate instabile da un punto di vista meteorologico, tutto il programma della manifestazione è stato realizzato grazie anche alla possibilità di effettuare alcune iniziative nelle strutture coperte dello Spazio Polifunzionale del Centro Sportivo. L’evento organizzato dal Comitato San Lorenzo festeggia il Santo Patrono della Comunità di Sarnonico, promuovendo una serie di proposte culturali, teatrali, musica, mostre, degustazioni e solidarietà. Nella mostra “Natura e libertà”, Renzo Fondriest ha presentato le sue opere in ferro battuto. Realizzate con grande sensibilità e realismo da sembrare “materia leggera”, hanno entusiasmato i visitatori. Nello stesso giorno il gruppo Giovani Smile ha aperto, presso lo Spazio Polivalente del Centro Sportivo, il Vaso della Fortuna e la mostra “Un tuffo nella Memoria: i ragazzi incontrano gli anziani”. L’esposizione coordinata da Marco Romano presentava anche dei filmati-intervista agli anziani del paese. Il ricavato di questa iniziativa è stato donato in beneficenza alla Parrocchia di Sarnonico per il restauro della chiesa di San Lorenzo. Sono seguite le cene in casa Bolego con le tradizionali proposte culinarie. Tutte le pietanze sono state servite in piatti di ceramica secondo l’accordo fatto con l’associazione RING e il Comprensorio della Valle di Non. Hanno fatto bella mostra anche i mercatini, con prodotti tradizionali e artigianali. Tutte le serate sono state accompagnate da tanta musica con “The Brats Band”, il gruppo “Danzare per la Pace” e la serata Jazz con l’orchestra “Big Band Malls”, Giovanni Di Mambro con la splendida serata “Arte e Musica” dedicata ai nostri cantautori storici, il tradizionale concerto d’organo presso la chiesa di San Lorenzo, del Maestro Roberto Eccher. Serata speciale quella di Palazzo Morenberg con Licia Colò, che ha parlato della sua vita, dei suoi libri e ha risposto a tutte le domande e curiosità del pubblico. A seguire la cena etnica, con i gustosi piatti delle cucine libanese, colombiana e tirolese, “Slegrezar par San Lorenz”, giochi musicali con le campane di San Lorenzo, e le “Stelle Cadenti...esprimi un desiderio!”, splendido spettacolo pirotecnico curato da Giovanni Franch. Domenica la tradizionale Festa della Comunità con il pranzo e il riconoscimento allo studio, al lavoro e alle esperienze di vita, promossa dall’Amministrazione Comunale per valorizzare gli studenti, gli anziani e tutte quelle persone che si sono distinte all’interno della comunità per impegno nel volontariato o delle attività lavorative. Lunedì nel Teatro Livio Covi, per i più piccoli, lo spettacolo “Fagiolino servo di due padroni” con i Burattini del Centro Teatrale Corniani. Il giorno successivo ancora teatro, ma in pieno centro storico, con la rappresentazione “Guado di Stelle - piccola fiaba luminosa”, delizioso spettacolo di Claudio Quinzani e Marisa Chiaranti con il gruppo Teatro di Sarnonico e il T.I.M. Teatro instabile di Meano. Giovedì Mario Sandri e Christian Stringari hanno presentato una interessante e partecipata serata di astronomia. Con la giornata di ferragosto si è chiusa anche la festa del Patrono. Il pranzo organizzato abilmente dal gruppo dei Nonni Vigili e la lotteria (con dolci fatti in casa) curata dal gruppo Volontariato, nonostante una pioggia sferzante, ha fatto il pienone. A concludere l’orchestra di Gigio Valentino ha dato spettacolo per la gioia dei numerosi amanti del ballo. Un grazie ai molti volontari che si sono prestati all’organizzazione della festa, ma anche agli sponsor: Abram Carni e Alimentari Miccoli di Sarnonico, il Caseificio di Fondo, Giovanni Franch, il Comprensorio C6 Valle di Non, Soc. Podistica Novella di Fondo, ITAS Agenzia Cles, Arnoldi Costruzioni-edilizia a regola d’arte-Denno, Agenzia Promozione Turistica Valle di Non, Cassa Rurale Novella Alta Anaunia, Fae Group. Grazie anche a chi ha patrocinato l’evento: la Vicepresidenza della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, il Comune di Sarnonico, Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento B.I.M. dell’ Adige. Il Comitato San Lorenzo vi dà appuntamento il 17-18-19 ottobre 2008 con “Sapori e Colori d’Autunno”, la festa dedicata ai colori dell’autunno e al raccolto dei campi dell’Alta Valle di Non. Quest’anno saranno protagonisti gli alberi antichi e i nostri stupendi paesaggi.

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APPROFONDIMENTI A ottobre Malé avrà la sua nuova piscina con l’attesa prossima apertura del nuovo impianto natatorio. I lavori in realtà sono terminati alla fine di luglio e solo degli adempimenti di carattere amministrativo hanno richiesto altro

tempo prima dell’inaugurazione, che avverrà nella seconda metà del mese di ottobre. “Si tratta di un’opera che, spiega il sindaco Pierantonio Cristoforetti, per quanto riguarda qualità, bassi costi (3,5 milioni di euro) tempi di realizzazione, rappresenta un orgoglio per l’amministrazione”. Tre vasche,

un grande parco, strutture di servizio come una completa area fitness: tutto questo permetterà di usufruire di una struttura moderna e funzionale, capace di soddisfare pienamente le esigenze di tutti gli utenti, dagli sportivi agli scolari impegnati nei corsi di nuoto fino agli anziani e a coloro che necessitano di cure riabilitative.

PREStO lA NuOVA PIScINA

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APPROFONDIMENTI

bIOENERGEtIcA AI MuSEI dI RONzONE “Sono sempre teso e in perenne stato di allarme”. “ho sempre male alle gambe, ma gli esami medici a cui mi sono sottoposto hanno escluso cause patologiche”. “ho spesso mal di stomaco e soffro di colite, come risolvere questi problemi”. Sono solo alcune delle situazioni in cui ci si può trovare nella vita di tutti i giorni, sempre più frenetica, dominata dallo stress, minata dai disagi psicologici. Come tutti sanno, mente e corpo si

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influenzano reciprocamente, sia in senso positivo che negativo. Per meglio comprendere la personalità umana e i suoi disturbi in termini di processi energetici è nata la bioenergetica. La bioenergetica è una metodica che serve a conoscere la personalità umana sulla base dei suoi processi energetici. Questi processi, vale a dire la produzione di energia mediante la respirazione e il metabolismo e la scarica di energia attraverso il movimento, rappresentano le funzioni basilari della vita. I processi energetici corporei sono in relazione con lo stato di vitalità dell’individuo: più si è vivi e più energia si possiede. La tensione cronica finisce per abbassare l’energia e, quindi, diminuire la vitalità. Se non è possibile evitare le tensioni legate all’avanzare degli anni, è altrett a n t o vero che

si possono eliminare le tensioni muscolari dovute a conflitti emotivi non risolti. È noto come ogni stress produce una tensione corporea. Solitamente la tensione scompare quando lo stress è eliminato, ma così non è con le tensioni croniche che persistono, dopo l’eliminazione dello stress, come atteggiamenti corporei o assetti muscolari inconsci. È necessario alleggerire questa tensione cronica, se l’individuo vuole riacquistare piena vitalità e benessere emotivo. È questo il fine della bioenergetica, i cui esercizi, eseguiti individualmente o in gruppo, possono aiutare a liberare mente e corpo da veri e propri blocchi. Potremmo definire questa pratica come una particolarissima forma di “ginnastica” che coinvolge non solo il corpo, ma l’intera unità psicosomatica (corpo-mente-emozioni). Come possono essere utili gli esercizi bioenergetici? Ecco i principali risultati che è possibile conseguire: aumento dello stato di vibrazione del corpo; consolidamento delle gambe e del corpo; ampliamento e approfondimento della respirazione; maggiore consapevolezza di se stessi; aumento della propria autostima e della fiducia in se stessi. La straordinaria efficacia della bioenergetica e dei suoi esercizi sarà messa in piena luce durante il prossimo Corso di Movimento Corporeo Bioenergetico che si terrà presso il Municipio di Ronzone. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie alla fattiva collaborazione dei Musei di Ronzone. Maggiori informazioni si potranno avere contattando i Musei di Ronzone, tel. 0463 83 52 07, e-mail: museidironzone@libero.it


approfondimenti

IL MARCHIO D.O.P. PER IL CASOLET DELLA VAL DI SOLE Una «Consortela del Casolet»: raccogliendo l’eredità della vecchia «Consortela di Stavel»:la formeranno i due caseifici sociali della valle di Sole (Presanella e Cercen),il caseificio turnario di Peio e una decina di produttori privati, con presidente Adriano Dalpez. Una novità, annunciata dal presidente

degli allevatori solandri Silvano Rauzi nel corso del tradizionale incontro degli allevatori della valle a malga Pozze, che mira a conseguire il marchio di denominazione di origine protetta «dop» per il formaggio tipico solandro, già ora «presidio» di Slow Food». Rauzi ha quindi ricordato le numerose iniziative

che si svolgono nelle malghe e nelle aziende zootecniche, con apprezzate visite guidate, rimarcando la qualità dei formaggi prodotti dai caseifici della valle di Sole. In questo senso, la nascita della «Consortela del Casolet», darà ancor maggior lustro alla produzione lattiero-casearia locale.

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approfondimenti

a cles la festa dello sport Ancora una volta la festa dello sport clesiano ha raccolto l’entusiasmo di atleti e pubblico. A partire dall’inaugurazione, con la presenza delle autorità comunali, provinciali ed allietata dalla Banda Sociale di Cles. Durante la cerimonia vi è stata la sfilata di tutte le società sportive e di tutti i rappresentanti dei rioni e delle frazioni della cittadina di Cles. Nell’occasione sono stati ricordati dal Presidente Emanuele Odorizzi e dall’Assessore allo Sport Salvatore Ghirardini due sportivi clesiani scomparsi Sergio Daprai e Albino Gelmini. Due dei personaggi che sono stati gli ideatori e organizzatori di questa festa. Numerose le attività: tornei rionali con la prova di gara canora, briscola, morra, partite di calcio e pallavolo, tennis, tennistavo-

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lo e budo defense, la kermesse ciclistica in notturna organizzata dall’Anaune Ciclismo, l’atletica Valli di Non e Sole con l’organizzazione del 16mo meeting Melinda di atletica leggera. Si è presentata agli ospiti della Festa dello Sport la squadra di pallavolo l’Anaune Val di Non Blue Team contro i Campioni d’Italia dell’Itas Diatec Trentino. Sono scesi in campo i giovani campioni del Milan Berretti, in ritiro a Cles dal 18 al 31 agosto, contro l’U.S.D. Anaune, squadra neo promossa nel Campionato di Promozione. La squadra Allievi nazionale del Milan allenata dal campione milanista Eranio ha vinto il VII Memorial Tullio Pancheri e Gino Taddei, torneo organizzato dall’Anaune Calcio con la presenza delle squadre dell’Alto

Adige e del Mezzocorona. Una grossa novità di quest’anno è stato il IV Campionato Box Rally gara di auto in legno disputata sulle strade della vicina frazione di Mechel. Alla corsa erano presenti bolidi provenienti dal Triveneto e dalla vicina Lombardia. Per concludere la settimana, la classica passeggiata in bicicletta (in notturna) nelle vie di Cles organizzata dal Corpo Intercomunale di Polizia Locale Anaunia. Oltre ai ringraziamenti di rito, il presidente Emanuele Odorizzi sottolinea la mancanza di un centro acquatico: “Il Polo può offrire ai giovani delle Valli del Noce quasi tutte le offerte sportive. Dico quasi tutte, essendo carente di centro acquatico. Spero da parte mia, che le belle promesse fatte in merito, dalle

autorità presenti all’inaugurazione dello scorso anno, vengano mantenute o almeno ricordate dagli stessi. Sta di fatto che nessuna autorità non ha minimamente accennato a tale problematica e ancora più grave che ad oggi non si è fatto ancora nulla e si è perso un anno di tempo. Essendo consigliere comunale continuerò, come ho sempre fatto dall’inizio del mio mandato, a portare avanti questo tema fino a quando le belle parole verranno trasformate in fatti. Per il resto, vista la buona riuscita di questa 17ma edizione, posso dire che la Festa dello Sport Clesiano è una bella vetrina dello sport forte di ben 15 società sportive operanti a Cles. Il mondo del volontariato sportivo è uno dei biglietti da visita che onora la nostra cittadina”.


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PEDALARE INSIEME

Nicola Bortolamedi

È sicuramente un buon compleanno quello dell’Associazione Amici della Mountain bike Tuenno - Dallago sport. Infatti il gruppo nato da un’idea di Pio Sandri e composto da circa una quindicina di elementi vanta un’esperienza ormai ventennale nel proporre occasioni di sport per tutti con un occhio di riguardo al coinvolgimento delle famiglie. Il presidente Ermanno Zanini, il vice Andrea Basteri ed il loro staff intendono così creare un vero e proprio movimento di persone che amano muoversi a contatto con la natura in piena libertà per creare un circuito in grado di unire chi non pratica solo l’attività agonistica ma ama comunque mantenersi in forma. E a conferma dell’ottima risposta di pubblico c’è la riuscita di eventi quali il terzo Memorial Pio Sandri che ha visto la presenza di cento iscritti alla gara in salita Tuenno - Lago di Tovel. Mentre la Pedalata e passeggiata di solidarietà che conta anche un percorso di abilità per bambini a cura della Scuola ciclistica Valli di Non e Sole di Giulio Mendini ha visto alla partenza circa duecentocinquanta atleti. Da sottolineare che l’incasso è stato devoluto interamente in beneficenza all’Admo e all’Air, associazioni per le quali il gruppo ha già raccolto oltre duemila euro, che insieme al Comune di Tuenno hanno patrocinato la manifestazione. Ed anche il raduno alla Malga di Tuenno ha regalato ai cinquanta partecipanti una bella giornata di sole e amicizia con il ricco pranzo distribuito a ben duecento persone e l’estrazione di premi per tutti, per il futuro inoltre sono in programma anche altre uscite come quella sullo Stelvio magari con le famiglie stesse così da ottenere un giro sempre più ampio. Infine merita una menzione speciale Demetrio Loss, vero patron dell’Associazione, il quale è da sempre punto fisso per le iscrizioni a qualsiasi gara organizzata dalla Mountain bike Tuenno ed ogni mercoledì mette a disposizione il ristorante Portobello per gli incontri e le bicchierate rivolte a chi intende aderire a questa valida e salutare alternativa per il tempo libero. (ni.bo)

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approfondimenti

il ricettario di pomaria “Torta di mele senza zucchero” Ricetta di Carla Mendini Toss di Ton 1° classificata al concorso della “Regina delle Torte di Mela”.

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Ormai divenuta la festa dell’autunno della Val di Non, “Pomaria – Le festa del raccolto”, uno degli eventi eno-gastronomici e folklorici più amati dell’intero Trentino, presenta la sua 4° edizione che si terrà sabato 11 e domenica 12 ottobre. Tornano gli appuntamenti più amati dal pubblico tutti incentrati sulla mela, regina della manifestazione, e si preparano alcune gustose novità. Anche quest’anno cornice della manifestazione, organizzata dalla Strada della Mela e dei Sa-

pori delle valli di Non e di Sole in collaborazione con l’Apt Val di Non e Trentino Spa, sarà il borgo rinascimentale di Casez, pronto ad accogliere il meglio dell’agricoltura, degli antichi mestieri, della cultura consolidatasi nel corso di secoli di storia. L’edizione 2008 nasce sotto una buona stella: infatti quest’anno la manifestazione cadrà proprio nei giorni centrali dell’attività della raccolta dei frutti che coinvolge l’intera popolazione anaune. Ciò significa che la festa si estenderà ben

oltre il centro storico di Casez: i turisti che vorranno accorrere a Pomaria troveranno infatti un’intera valle intenta freneticamente a cogliere la frutta carica e matura sugli alberi, in una cornice di colori e profumi davvero irripetibile. Se di novità si vuole parlare, due su tutte meritano attenzione. Come ogni favola che si rispetti, “Pomaria” finalmente quest’anno avrà la sua bella “Biancaneve”. Si tratta di Claudia Andreatti, la bellissima trentina Miss Italia 2006 che ha accettato con simpatia il ruolo di madrina della manifestazione. Claudia illuminerà col suo sorriso entrambe le giornate di festa presenziando premiazioni e appuntamenti importanti e intrattenendosi con i suoi tanti fans che la potranno cercare ed incontrare mentre passeggia tra le vie del borgo. E poi il Ricettario “La Mela… dolci trasformazioni e molto altro dalla Val di Non”. Dopo l’enorme successo del concorso culinario “I Dolci con le mele di Pomaria” premiato durante l’edizione 2007, a grande richiesta tutte le golose ricette che hanno partecipato alla gara di gusto sono state raccolte in uno speciale e divertente ricettario. Dopo mesi di lavoro finalmente il volume è pronto e verrà presentato ufficialmente al pubblico sabato 11 ottobre alle ore 11.30. Gli appassionati della mela e delle tante idee per cucinarla potranno visionarlo e acquistarlo in anteprima a “Pomaria” ad un vantaggioso prezzo di lancio. Tra appuntamenti consolidati, (i laboratori, tante attrazioni), novità e conferme, “Pomaria” si prepara ad accogliere nuovamente i tanti e festosi ospiti, pronta a riservare loro tutto il calore, la bontà e il gusto che la contraddistinguono e a replicare i numeri lusinghieri delle passate edizione.


approfondimenti

CIAO DARWIN A REVò Alessandro Rigatti

C’era una volta la gioventù, e c’è ancora! Ne è dimostrazione la riproduzione, con idee nuove e nuovi protagonisti, del famosissimo show televisivo “Ciao Darwin”. Tutto questo si è svolto a Revò, il 18 agosto in una calda sera d’estate, utilizzando la tanto contestata piazza in maniera ottimale. L’iniziativa, concepita da tempo da alcuni giovani ragazzi dalle menti geniali, ha risvegliato dal sonno l’intera comunità ed in particolare i numerosi concorrenti, che dopo qualche insistenza da parte degli autori, hanno aderito con allegria, ma non senza timore, a quella sfida che si consuma fin dal principio del genere umano tra uomini e donne. Unendo la fantasia dei testi di Lorenzo Ferrari, la capacità tecnica di Alessio Devigili e Matteo Martini, le invenzioni coreografiche di Elisabetta Ferrari ed Eleonora Clauser, la simpatica ottimizzazione e le doti persuasive di Alessandro Rigatti, siamo

giunti finalmente a lunedì 18 agosto. Fin dalle prime luci dell’alba la piazza cominciava a cambiare aspetto, lasciando trasparire pian piano la maestosa e raffinata scenografia che avrebbe fatto da cornice all’intera serata. Dopo una lunga giornata trascorsa ad allestire l’impensabile studio, dopo aver versato litri e litri di sudore, si giunge finalmente ad aprire il sipario su “Ciao Darwin Revò - Uomini VS Donne”. Ore 20:30 la piazza è già gremita di gente, circa 800 persone, mentre dietro le quinte fervono ancora gli ultimi preparativi. Trucco, parrucco, costumi, e chi più ne ha più ne metta, mentre i concorrenti sono ancora dubbiosi se partecipare temendo le conseguenze alle quali potrebbero andare incontro. Ma verso le nove, sul palco si accendono i riflettori e Lorenzo, nelle vesti di Paolo Bonolis apre ufficialmente lo spettacolo, facendo entrare, sulla sigla “Matti” di Renato

Zero i 70 concorrenti, che avrebbero dato vita ad un intrigante duello ricco di colpi di scena, quali l’entrata misteriosa del Luca Laurenti della Val di Non, ossia il nostro Alessandro Rigatti e la meravigliosa presenza di Madre Natura, nonché degli orrendi Padri Natura (per fortuna non abbiamo foto!). Si comincia con la sfida di canto e si prosegue con quella di ballo, lasciando libero sfogo alla pazza intraprendenza dei concorrenti. Il momento clou si è raggiunto con la prova di coraggio, quando due concorrenti scelti dal destino hanno dovuto affrontare seminudi e sdraiati all’interno di una gabbia delle feroci belve (due galline). L’Oscar per la simpatia se l’è aggiudicata però la prova di corteggiamento tra i due mitici capisquadra, il sindaco di Revò Walter Iori, che ha dovuto fare i conti con l’incontenibile consigliera provinciale Caterina Dominici. Dopo un avvincente viag-

gio nel tempo, in cui due concorrenti sono stati catapultati nell’Antica Grecia, si è potuto assistere ad un dibattito senza esclusione di colpi e ad una prova d’intelligenza a dir poco sudata. La ricchezza stilistica e l’eleganza giornaliera e notturna, maschile e femminile, sono culminati nel defilé, una sfilata leggiadra e affascinante, in cui non sono mancati l’uomo e la donna in intimo, attuale e di inizio Novecento. Dopo tre ore di show (senza manco un minuto di intervallo), tutto si è concluso con l’ultima sfida che ha tenuto tutti col fiato sospeso. Le risposte, giuste o sbagliate, a domande di cultura revodana, hanno determinato la compagine vincente: il mondo degli uomini. Resta l’augurio di una seconda edizione con nuove fazioni e concorrenti vecchi e nuovi che sicuramente, dopo questo esito più che positivo, non faranno attendere la loro adesione.

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APPROFONDIMENTI

A MEzzANA tORNA EXPO NOcE Forte del grande successo della prima edizione, Expo Noce ritorna a Mezzana, dal 17 al 19 ottobre. Si rinnova così un appuntamento con la principale manifestazione fieristica della Val di Sole, che come lo scorso anno sarà ospitata nel Palazzetto dello Sport di Mezzana. Expo Noce torna migliorato e con alcune novità: tra esse un padiglione espositivo in più, che verrà adibito oltre che a

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zona espositiva, anche ad area convegni e sala ristorante. Un evento, promosso dal Consorzio Turistico Mezzana Marilleva e dall’amministrazione comunale di Mezzana, che si conferma come una fondamentale e imperdibile occasione: per le aziende interessate a presentare i propri prodotti nel mercato dell’area dolomitica e per tutti coloro che desiderano venire a conoscenza delle novità pro-

poste in particolare nell’ambito turistico alberghiero. “In questo senso, spiega Alfredo Ravelli, assessore al turismo del comune di Mezzana, i settori rappresentati saranno molteplici, con espositori provenienti dal mercato dell’artigianato dedicato all’arredamento, quello dell’impiantistica, passando per aziende del settore alimentare e dei servizi. L’obiettivo principale che ci siamo posti, prosegue Ravelli, è quello di apportare miglioramenti sia per quanto riguarda l’area espositiva che il programma di intrattenimento collaterale”. E infatti Expo Noce 2008 si caratterizzerà pure per alcune conferenze su temi di grande interesse: dal marketing territoriale alla gestione alberghiera, alla sicurezza e l’importanza delle fonti rinnovabili e pulite nel settore energetico. Un ricco programma che punta a replicare e accrescere il successo dello scorso anno, con 52 espositori e oltre 4000 visitatori! Per informazioni è possibile contattare la responsabile marketing Roberta Baggia ai numeri 0463-757134 e 338-9016958.


APPROFONDIMENTI

DAL 17 AL 19 OTTOBRE A MEZZANA PALAZZETTO DELLO SPORT Su oltre 1500 mq, un’occasione unica per presentare e conoscere un mondo di proposte per il turismo!

“Expo Noce”, con l’organizzazione del Comune di Mezzana, si propone come un’occasione imperdibile per tutti coloro che vogliono venire a conoscenza delle novità proposte in particolare nell’ambito turistico ed alberghiero, a conferma di una precisa vocazione turistica che vede Mezzana con la Val di Sole protagoniste del mercato. Un evento eccezionale, un’occasione unica di visibilità aperta sul mondo. Per ulteriori informazioni, telefona allo 0463-757134.

programma venerdì 17 ottobre

sabato 18 ottobre

domenica 19 ottobre

ore 10.00 apertura stand ad accglienza degli ospiti

ore 10.00 apertura stand

ore 10.00 apertura stand

ore 11.00 Convegno in collaborazione con ASAT c/o Padiglione espositivo:

ore 11.00 Convegno in collaborazione di ANFUS e FUSPA c/o Padiglione espositivo: “Ambiente e sicurezza” DM 37/08

ore 11.00 inaugurazione ore 12.00 buffet ore 16.00 Covegno in collaborazione con ASAT c/o Padiglione espositivo: “Il giusto prezzo, maggior consapevolezza con il controllo di gestione” ore 19.00 chiusura stand

“Valorizzazione dei prodotti tipici in Hotel” in collaborazione con lo Chef Rinaldo Dalsasso ore 19.00 chiusura stand

Norme di sicurezza relative agli impianti all’interno degli edifici, specificatamente riferito agli impianti a biomassa legnosa. UNI 10683 Requisiti per l’installazione di apparecchi generatori di calore a legna. UNI 10847 Manutenzione e controllo impianti fumari.

ore 16.00 Convegno in collaborazione con il P.I. Dallago Walter “Energia rinnovabile da biomassa legnosa realtà ed esperienza in Val di 33 Sole” ore 19.00 chiusura stand


approfondimenti

ossana va a pallino Grande partecipazione per i due tornei di bocce che hanno coronato l’estate del boccio-

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dromo di Fucine di Ossana. A scandire i giorni del Ferragosto sono stati infatti il 17° Tro-

feo Val di Sole, che ha visto la vittoria di Domenico Camaggi, seguito da Valeriana Giraldo, Paolo Zagolin e Giuseppe Quaglia, e la settima edizione del Trofeo Cassa Rurale Alta Val di Sole e Peio, che ha visto trionfare nelle varie categorie Corrado Cuccaroni (Bocciofila Umbertide Pg), Enzo Mor (Bocciofila Corsico Mi), Ettore Grandi (Bocciofila Val di Sole), Renato Sartori (Bocciofila Ledro), e Oreste Melzani (Bocciofila Ledro). Ma al termine della stagione agonistica gli impegni del dinamico gruppo guidato dal presidente Claudio Bezzi non finiscono: una delegazione della Bocciofila Val di Sole partirà infatti il prossimo 23 agosto per Chicago e Detroit, negli Stati Uniti, per il secondo incontro con gli amici “gemelli” delle locali società bocciofile. (almo)


una Festa per la patata Settima edizione per la festa della patata e dei sapori d’autunno in programma a Ronzone nei giorni 4 e 5 ottobre. Un appuntamento ormai tradizionale e collaudato proposto dal Comune e dalla Pro Loco di Ronzone che insieme hanno affrontato l’organizzazione, forti del successo che la manifestazione d’autunno ha fatto registrare lo scorso anno. Un afflusso notevole di gente a girare per le strade del centro storico tra le proposte del mercatino delle pulci ed i banchetti con in bella mostra i prodotti tipici della Val di Non. Ma già sabato 4 ottobre alle 16 presso i Musei di Ronzone verrà inaugurata la mostra espositiva dei lavori dell’Accademia Anaune e del laboratorio permanente d’arte, mentre alle 20.30 presso l’hotel “Stella delle Alpi” si terrà il “galà della patata”. Domenica mattina la Santa Messa di Ringraziamento e quindi, come si diceva, le bancarelle di ogni tipo e l’immancabile cucina di un tempo con in primo piano ovviamente i “tortiei” di patate e altre proposte culinarie. Per i bambini uno spazio adeguato con particolare attenzione rivolta a quei giochi che una volta divertivano senza tante pretese e che vengono riscoperti proprio per inserirli con diritto nella manifestazione che richiama un po’ i tempi ormai lontani. Per l’occasione i ristoranti di Ronzone promuoveranno per domenica piatti tipici, naturalmente a base di patate (c.r.)

Siamo presenti alla fiera Expo Noce - Mezzana

approfondimenti

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approfondimenti

GIOVANI AMBIENTALISTI CRESCONO Mario Springhetti e Luisa Larcher, entrambi assessori del Comune di Cles, visto il successo dell’anno scorso hanno pensato bene di riproporre il Progetto Giovani e Ambiente, in stretta collaborazione con Cristina Pancheri educatrice dello Spazio Giovani di Cles. Mauro Taddei, Giulia Rossi, Elisabetta Lorenzoni, Martina Poletti, Letizia Filisetti, Mattia Morandi e Silvia Paternoster i

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nomi dei sette adolescenti che hanno così potuto toccare con mano i risultati di una corretta effettuazione della raccolta differenziata. Infatti ad una prima parte di formazione sotto la guida di Graziano Genetti, Michele Bortoli, Aldo Valentini e Nadia Tommasini ha fatto seguito un approccio diretto alla questione rifiuti mediante il controllo da parte dei ragazzi delle diverse aree ecologiche nell’abitato di Cles. L’ispezione delle campane multimateriali della plastica,

vetro e lattine nonché le campane della carta, il monitoraggio dei parchi pubblici, l’aiuto nel conferimento del materiale presso il Centro Raccota Materiali e la presenza nelle varie feste di Cles hanno pertanto calato gli iscritti al progetto nel vivo del discorso smaltimento dell’immondizia. Ed oltre al Centro Raccolta i ragazzi si sono poi recati alla ditta Ricila di Lavis, luogo di conferimento da parte di tutta la regione, successivamente al Centro Iscle di Taio dove si trova il rifiuto

secco della Val di Non e di Fassa ed infine hanno verificato presso l’Istituto Agrario San Michele all’Adige come il rifiuto umido possa diventare ottimo fertilizzante naturale attraverso apposite modalità di compostaggio. L’esperienza a detta dei partecipanti si è rivelata molto interessante e ha garantito loro un attestato utile per i crediti formativi scolastici oltre ad un piccolo e meritato compenso. Complimenti quindi a chi si batte ancora per un mondo più pulito.


approfondimenti

bocce ad amblar

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Va ormai a spegnersi sulle corsie del bocciodromo “Conca verde” di Amblar l’ennesima edizione della “maratona bocciofila di solidarietà” promossa ed organizzata dall’Us Ronzone Sportinsieme. Inziativa unica nel suo genere in regione che celebra il rapporto tra sport e solidarietà esaltando la sensibilità e la disponibilità dei giocatori che da ormai 28 anni firmano le pagine di una storia carica di significati umani e sociali. Tra i tornei più affollati della maratona 2008 che si esaurirà alla fine di ottobre, il “Premio Pro Loco Ronzone”, una gara a terne a sorteggio che ha fatto registrare la netta supremazia dei bocciofili targati BZ. Romano Brusco, Roberto Bergamini e Carla Lattisi infatti, tre sportivi che ricorrono spesso nella classifica della maratona, al termine di un match combattuto e dalle fasi alterne, hanno battuto un terzetto di compagni della scuderia biancorossa formata da Nino Tugnolo, Bruno Muzzatti e Bruno Zanolini. La Lattisi si è poi ripetuta, confermando una sua stagione particolarmente brillante anche in uno dei “memorial” più tradizionali, quello a ricordo di Ottavio e Francesco Valentini, i due bocciofili di Tassullo tra i protagonisti non solo dei primi passi della maratona di solidarietà ma anche della sua costante crescita negli anni. La brillante puntista di Bolzano ha vinto il “Valentini” con un partner qualificato come Eugenio Donegà battendo nella finale del torneo il padovano Mirco Benetello, vicecampione uscente della maratona e l’inossidabile bolzanina Rosa Zucol che pure è stata tra i pionieri di questa bella manifestazione che continua al bocciodromo di Amblar, messo ancora una volta a disposizione dell’Us Ronzone Sportinsieme con lodevole disponibilità. (c.r.)

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approfondimenti

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sotto le stelle d’anaunia

aperto nei week-end di ottobre

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Seconda edizione per la suggestiva fiaccolata sotto le stelle d’Anaunia che dopo il successo registrato al suo debutto apriva agli organizzatori un orizzonte di partecipanti ben più ampio di quello che ha caratterizzato l’edizione 2008. In trecento o poco più i “portatori” di fiaccole che hanno illuminato la notte d’Anaunia sul percorso tra Ronzone e Romeno, cioè tra la partenza e l’arrivo di questo appuntamento che meritava ben altro risultato per premiare gli sforzi organizzativi di un binomio composto dalla Pro Loco di Romeno e dalla Società Podistica Novella di Fondo. Comunque è confermato che gli assenti hanno sempre torto perché coloro che invece si sono resi protagonisti di questa manifestazione hanno avuto solo parole di elogio per il comitato organizzatore così come per l’atmosfera ricca di piacevoli sensazioni e per il tracciato. Commenti positivi infatti anche dalla vincitrice della categoria femminile, Federica Cerutti di Teramo della Società Gran Sasso, in vacanza presso l’hotel Bel Soggiorno di Malosco e di Chiara Lualdi dell’Atletica San Marco di Busto Arsizio in ferie a Ronzone, al terzo posto dopo la nonesa Cinzia Lorenzoni dei Fondisti Alta Val di Non. Gli organizzatori prendano nota anche del lato positivo della manifestazione per continuare verso un futuro più ricco di meritate soddisfazioni. Da segnalare infine nella categoria maschile il successo per Riccardo Baggia di Malé davanti ai due bresciani Simone Faustini e Nicola Venturoli mentre il gruppo più numeroso è risultato quello del “Belvedere” di Ronzone (c.r.)


2008 - 4° EDIZIONE

Con la partecipazione di Claudia Andreatti Miss Italia 2006

www.visitvaldinon.it - www.stradadellamela.it - tel. 0463.830133 - 0463.601647

ag. nitida immagine - cles (tn)

Nel suggestivo Borgo di Casez, Val di Non, alla scoperta dei profumi e dei colori dell’autunno


IL PERSONAGGIO

ARRIGO cAStEllI: uN’AVVENtuRA INduStRIAlE A cAVARENO Arrigo Castelli mostra lo stabilimento di Cavareno a Flaminio Piccoli.

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Il nome di Arrigo Castelli, scomparso alla fine dello scorso anno (il 27 novembre 2007 a Lugano), si lega alla Val di Non grazie ad una straordinaria scommessa imprenditoriale. Fu infatti Castelli a fondare a Cavareno uno dei centri europei nella produzione di materiale tecnologico, dai motorini per i magnetofoni a complesse apparecchiature a uso medico. Una favola imprenditoriale che nacque dall’amore che Castelli nutriva per la Val di Non, per la pesca, la caccia e la montagna, in una valle conosciuta negli anni della seconda guerra mondiale. Così, all’inizio degli anni ’60 alcuni amici nonesi chiesero ad Arrigo se vi era la possibilità di aprire uno stabilimento. Cominciarono

quindi i contatti con le autorità locali e provinciali. Nel 1962 venne inaugurarato lo stabilimento che allora produceva esclusivamente i motorini che venivano poi montati nei magnetofoni. Negli anni successivi venne concentrata a Cavareno tutta la produzione di apparecchiature medicali. La storia di un uomo e di un’eccezionale impresa che merita di essere raccontata dall’inizio. Arrigo Castelli nasce a S. Giovanni Bianco (BG) il 22 novembre 1921 da Attilio Castelli e Nella San Giovanni Jelmini. Il padre, Comm. Cav. Attilio era allora Direttore delle Cartiere di S. Giovanni Bianco. Dopo alcuni anni la famiglia si trasferisce a Verona in quanto il padre diventa Amministratore

Delegato delle Cartiere di Verona. Frequenta il liceo a Verona e l’università a Milano presso il Politecnico facoltà d’ingegneria. Viene arruolato nell’esercito e diviene ufficiale di artiglieria. Nonostante avesse chiesto di essere volontario nella Campagna d’Africa ed in quella di Russia le sue domande vennero sempre respinte, forse perché uno zio, fratello della mamma Nella, era allora Capo di Stato Maggiore dell’esercito. Arrigo viene quindi inviato in posti lontani dai campi di battaglia e nel 1943 viene inviato in Valle di Non per alcuni mesi. In Valle di Non conosce la sua futura moglie, Liliana Nava, sfollata da Milano che si trovava sotto i primi bombardamenti. Nel dicembre 1945 sposa Liliana e si trasferisce a Milano. Nascono Serena, Patrizia, Attilio e Guidomassimo. Arrigo è sempre stato appassionato d’elettronica e nel 1947 fonda la Magnetofoni Castelli e brevetta il nome “magnetofono” ed il sistema di registrazione, inizialmente su filo di acciaio. Inizia la prima produzione con l’aiuto dei fratelli, del cognato Giorgio e del cugino Giuseppe, in un piccolo capannone di via Marco Aurelio a Milano. L’invenzione viene presentata alla fiera campionaria ed è un successo! Una incredibile coda


IL PERSONAGGIO

di persone in attesa di sentire la propria voce riprodotta su un filo sottilissimo. L’apparecchio costava molto e solo “pochi” potevano permettersi l’acquisto. Uno dei primi Magnetofoni fu acquistato dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e fu consegnato personalmente da Sergio, fratello di Arrigo. Nel frattempo, Arrigo viene contattato da Padre Agostino Gemelli, Ingegnere e Medico, fondatore dell’università Cattolica di Milano per sviluppare un prototipo di elettrocardiografo. La richiesta aumenta e di conseguenza la produzione, l’azienda s’insedia quindi nei capannoni della Nardi a Linate. Iniziano i primi contatti con l’ing. Geloso, titolare dell’omonima e famosa azienda. Contemporaneamente viene introdotto il nastro magnetico ed il magnetofono diventa più piccolo, portatile con un prezzo alla portata di tutti. Viene prodotto col marchio “Geloso” ma con licenza “Magnetofoni Castelli” in quanto fino ai primi anni ’60 la società era titolare del relativo brevetto mondiale. La produzione, visti i numeri, necessita di più spazio e viene quindi costruito lo stabilimento di Vignate (MI) dove saranno occupate circa 700 persone. In accordo con l’ing. Geloso vengono prodotti apparecchi anche col marchio “Magnetofoni Castelli” e viene quindi costruito un secondo stabilimento a Castel Gabbiano in provincia di Cremona. Nel frattempo gli studi svolti con Padre Gemelli consentono di poter produrre il primo elettrocardiografo scrivente. Inizia quindi anche la produzione d’elettrocardiografi con il marchio “Cardioline”, conosciuto da tutta la classe medica ed in particolare dai cardiologi. La richiesta di magnetofoni si allarga a tutta l’Europa, vengono quindi costruiti 2 stabilimenti, uno in Francia ed uno in Spagna col marchio “Remco” (Recording Machines Corporation). Il personale impiegato in Magnetofoni Castelli raggiunge le 1.500 unità. Alla fine degli anni 70 dopo numerosi incontri con le massime autorità di Mosca, venne costruito, con cessione di tutta la tecnologia, uno stabilimento in Russia (Ucraina) a Donetzk, stabilimento tutt’oggi operante nel settore dell’elettronica. Negli anni ’70 Magnetofoni Castelli produce circa 2.000 apparecchi al giorno anche per noti marchi come Brionwega, Thompson, Schneider Grundig e molti altri. Negli anni ’80 l’ingresso dei Paesi del sud est asiatico nella produzione di registratori diventa sempre più importante ed il Governo di allora non fece nulla per tutelare la più importante società nel nostro Paese nel settore e venne quindi deciso di smantellare tali produzioni concentrandosi sulle apparecchiature elettromedicali, diventando leader nel settore dell’elettrocardiografia. Nel maggio del 1975 viene conferito a Castelli dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, il titolo di Cavaliere per meriti lavorativi. Alla fine degli anni ’90 la Confindustria di Trento gli consegna un premio come “pioniere dell’industria trentina“. Oggi la società ET Medical Devices, con 104 occupati, stabilimento in Valle di Non, uffici a Milano, Padova, Bologna, Napoli e Monaco di Baviera, due società partecipate in Spagna, è leader in Italia e tra le prime nel mondo per la produzione di elettrocardiografi, sistemi di prova da sforzo, holter cardiaci, pressori e glicemici, telemedicina cardiologia, monitoraggio, e collabora con i più importanti Istituti ed Università europee vendendo i propri prodotti con marchi “Cardioline” e “Cardiette” in tutto il mondo con enorme successo.

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IAPPROFONDIMENTI N.O.S.TRI EMIGRANTI

dAll’AuStRAlIA, dOPO 50 ANNI Nel corso del mese di agosto 2008 Marco Finadri, classe 1938, oggi settantenne originario di Dercolo in Valle di Non, è tornato dall’Australia al paese natio per poter rivedere i posti dove è nato e ha passato gli anni della propria giovinez-

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za e far visita ai parenti rimasti in Trentino. Egli ha potuto constatare di persona i cambiamenti e il progresso raggiunto dalle nostre comunità . In Australia, Marco Finadri emigrò ancora negli anni

sessanta alla vigilia del “Boom economico italiano”e raggiunse altri quattro fratelli emigrati negli anni cinquanta. Oggi tutti si sono integrati molto bene anche se il Trentino rimane sempre nel loro cuore. A Melbourne nel rione di Brunswich in Victoria Street 287 – 289 Marco Finadri, sposato con Marina, è titolare di una fiorente fabbrica di serramenti e vetrine d’alluminio; la “FINADRI Windows & Shopfront installations PTY LTD” che gestisce in collaborazione con i tre figli Walter, Adriano e Denise Finadri. Finadri ha anche partecipato alla trasmissione radiofonica (“Doi ciacole dre al Nos”, programma dialettale in onda tutti i martedì alle 20.30, venerdì e sabato alle 08.00) dove ha raccontato con grande simpatia ai radioascoltatori di Radio Anaunia la propria storia.


SOLIDARIETÀ

ricordando renzo Non c’era Lui quest’anno a trascinare con un entusiasmo mai sopito la quarantina di artisti provenienti da Austria, Germania e Svizzera, oltre che naturalmente dall’Italia, che hanno dato vita all’ennesima edizione del rendez-vous degli artisti presso l’hotel Bel Soggiorno di Malosco. Renzo Baldessarelli è stato fermato da un male che alla bella età di 85 anni gli ha tolto quel suo sorriso che distribuiva a tutti in ogni momento, quella sua voglia di fare per portare avanti quella sua cre-

atura che era appunto il raduno dei pittori nell’amena oasi di relax della famiglia Marini. Non c’era quest’anno Renzo tra i tanti Amici artisti che sempre elogiava ed esaltava perché capiva e comprendeva l’arte semplice, genuina e spontanea di tutti coloro che ogni anno arrivano in quel di Malosco per vivere un’esperienza esaltante. Non c’era Renzo ad impreziosire con la sua presenza un gruppo già di per sé favoloso, ma tutti hanno comunque respirato quell’aria che a lui piaceva molto,

aria fatta di piccole cose, ma dai grandi significati. Maestro elementare, politico ed artista, ma qui lo vogliamo ricordare come artista, per il suo impegno nell’arte. Lo riconosciamo nella foto degli artisti che sorridono come lui sorrideva alla vita, capace di celebrare fino alla fine il rapporto speciale tra l’arte e l’Amicizia che va ben oltre i confini. Proprio come lo scopo che si era prefisso anni fa quando ha creato quel suo gioiello organizzativo al Bel Soggiorno di Malosco. (c.r.)

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LA N.O.S.TRA STORIA

Sulla linea del fronte (1914-1918) di Fortunato Turrini

Seconda parte: La guerra totale

Il coinvolgimento della popolazione nel conflitto a 3 settimane dal suo inizio è ormai vasto. Una circolare del 30 agosto chiama a collaborare anche i più giovani: “Un’opera buona che si può fare per i nostri soldati affaticati sul campo di guerra o giacenti feriti e convalescenti negli spedali ci è parsa quella di approntare coi nostri molteplici frutti di montagna sciroppi (conserve) che riescano loro di conforto. Noi preghiamo Vossignoria… a voler eccitare i ragazzi e le ragazze a recarsi in montagna a raccogliervi sia lamponi (vulgo ampomole) sia mirtilli rossi e neri (giasene, baghe) sia fragole… per poi subito passarli a qualche signora pratica del suo paese colla

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preghiera di farne sciroppo… Si compiaccia di pubblicare questo appello… e adoperarsi perché anche l’opera dei nostri fanciulli concorra in questa maniera a vantaggio dei nostri soldati”. A tutte le famiglie arriva poi una domanda di filacce e ovatta che “rappresentano previa sterilizzazione un ottimo bendaggio asciugante”. Nonostante la propaganda ufficiale parli di una “imminente grande vittoria” e della “ferrea speranza di terminare vittoriosamente questa guerra a noi cristianamente imposta” la realtà è ben più dura. I feriti sono migliaia e i mezzi preparati sono insufficienti. Nel suo diario il parroco di Pejo annotava: “Intanto il sangue umano scorreva a

fiumi nel Belgio, nella Galizia e nella Serbia e lunghe liste di morti e feriti giungevano ad aumentare la costernazione e l’ambascia delle popolazioni. Tanto più che fu ordinato di raccogliere biancheria pei soldati, fascie e filacce per feriti. Qui in paese furono raccolti kg. 48 di biancheria in fasce; kg. 89,700 di camicie ed asciugamani; kg. 12 di filacce; N. 3 maglie, 1 cappottino, 1 paio mutande; N. 2 metri di tela; N. 6 paia di guanti; 24 paia manichini, 10 paia calzetti. Carta da lettera con buste, matite, pezze, conserve ed altri lavori compiuti dalle scolare”. Nel gennaio 1915 incombe ormai lo spettro della fame. Sarà proprio quel flagello a far cadere la compagine millenaria dell’Impero, provocando il marasma interno nella Duplice Monarchia. Una ordinanza arriva in modo capillare nei nostri villaggi: essa deve essere recapitata “segnatamente nelle mani delle madri di famiglia, dei consorzi agricoli ed industriali, delle famiglie cooperative, di tutti gli alberghi e caffè, nonché nei negozi di viveri ecc.”. Il prologo, che ostenta sicurezza, fa capire tutto l’opposto: “I nostri nemici vogliono vincerci per fame. Ma questa trama non avrà nessun effetto, se ognuno di noi si forma come norma di vita di economizzare coi viveri esistenti”. Bisogna “rinunciare a festeggiare lieti avvenimen-


LA N.O.S.TRA STORIA

Il comando austriaco di Fucine di Ossana.

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LA N.O.S.TRA STORIA

ti con banchetti e simposii… Non è punto necessario cibarsi di carne quotidianamente… Si deve imporsi una certa parsimonia coll’uso dei grassi… Per risparmiare le provviste di farina si ordina di mescolarle con farina d’orzo, di grano turco, e con prodotti di patate. Non si faccia caso se il sapore ne esce un po’ mutato… In generale si guardi di non cucinare più di quello che ordinariamente viene mangiato… La parsimonia nell’uso del combustibile ha nel tempo attuale un significato rilevante. Contadini e donne!! Non si viva alla spensierata, ma ognuno si metta al servizio del bene pubblico. I Vostri padri, fratelli, mariti sono sul campo, ed espongono il loro sangue per la nostra vittoria. Adattatevi anche voi ad un sacrificio per la patria, per la quale i nostri eroici soldati si sobbarcano giornalmente a sì immani sacrifici”. Lo stile di vita, ormai, non può assomigliare a quello d’anteguerra: si smorza nei paesi l’allegria, gli spostamenti diventano complicati, le requisizioni sono frequenti. In aprile e maggio, con l’imminente aggressione italiana, arriva l’ordine di

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mettere al sicuro gli oggetti di valore storico e artistico delle chiese. Poi quello di raccogliere bronzo, ottone, rame, alluminio (a Pejo ne furono requisiti circa 90 kg.). Sempre nel paese più alto della Valletta su 650 capi di bestiame le autorità militari presero 188 bovini. Il 23 maggio 1915 era Pentecoste: “Ed ecco pubblicare proclami alla popolazione, a cui viene coartata la libertà di viaggiare senza un permesso, persino per andare a lavorare i propri campi era necessario avere con sé una legittimazione, che doveva essere staccata ora dal Capo-Comune, ora dalla Gendarmeria, ora dal Capo-Comune vistata dalla Gendarmeria. Un vero caos. Quindi un via vai di militari di ogni nazionalità in assetto di guerra, con carriaggi, munizioni, camion - un lavorare febbrilmente per fortificare le posizioni di confine. La gente è guardata con occhio diffidente - ovunque si vedono o si immaginano tradimenti” (dal Diario del parroco di Pejo). Fra maggio e luglio cominciano a arrivare nei nostri paesi i prigionieri russi e serbi, accolti in genere con compassione e richiesti anche per i lavori

agricoli in assenza di uomini validi (tutti sotto le armi). Ma le autorità sorvegliano, ordinando che “è assolutamente vietato di consegnare sia in via di vendita che di donazione, oppure di imprestare ai prigionieri di guerra indumenti civili”. Nel medesimo tempo (15 luglio 1915) si domandano altri sacrifici: bisogna confezionare “sacchi forti e resistenti per scopi militari. Per la confezione di tali sacchi non viene corrisposto alcun compenso: si tratta unicamente di una azione patriottica”. Sempre per patriottismo, annota il parroco di Pejo “ai 9 agosto giunse in paese [a Pejo] un Commissario del Capitanato di Cles con un ufficiale, un sergente e due assistenti di gendarmeria per requisire il rame e l’ottone. La raccolta fu abbondante; molte famiglie furono spogliate: anche la Chiesa non fu risparmiata e portarono via alcuni kg. di bossoli e di piccoli candelieri. Il rame si pagava Corone 2.55 al Chilo, l’ottone Corone 2. al Kilo. L’importo complessivo fu di Corone 2612” (dunque vennero requisiti quasi 10 quintali di pentolame e altro). Mentre una mano prendeva con la prepotenza, si bussava anche al cuore della gente, proponendo una “colletta per le vedove e gli orfani dei caduti in guerra” (11 agosto). Subito dopo avviene la tragedia di Vermiglio. Tutti i residenti vengono evacuati forzatamente e trasferiti (prima a piedi, poi con il tram e quindi in treno) nella desolata pianura a Sud-Est di Vienna, nel campo di baracche di Mitterndorf. Là periranno circa 204 persone, in parte per morte naturale, in parte di stenti. (continua)



tuttI IN PIAzzA

APPROFONDIMENTI

In alto: la serata di Mione di Rumo. In basso: la serata di Sarnonico

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Certamente sarà capitato a tutti di alzare gli occhi al cielo e di rimanere meravigliati alla vista di quel magnifico spettacolo che è il cielo stellato. Alcuni si saranno cimentati nel riconoscimento di qualche costellazione magari riuscendo ad individuarne qualcuna come l’Orsa Maggiore o l’Orsa Minore. Ma penso che alla fine, astrofili o no, tutti avranno sperato di osservare una stella cadente in queste notti d’estate per affidare ad essa un proprio sogno o un segreto desiderio. Però il cielo stellato è qualcosa di magico, che porta inevitabilmente le persone a porsi delle domande, a capire qualcosa di più sui suoi misteri. Si possono leggere libri, consultare riviste, ma se la nostra passione è superficiale come si fa? Forse la cosa migliore potrebbe essere quella di assistere ad una serata astronomica. Questo è quello che devono aver pensato più di 200 persone intervenute alle serate dedicate al cielo organizzate a Mione di Rumo e a Sarnonico. Domenica 10 agosto si è svolta la serata a Mione di Rumo all’interno della locale festa pa-

esana. L’appuntamento astronomico inizialmente era previsto per il venerdì precedente, ma è stato spostato per le cattive condizioni atmosferiche. La cornice è risultata davvero suggestiva. Immaginate di poter tranquillamente stare alla festa e percorrendo solo cento metri ritrovarsi immersi in una zona di cielo buio e totalmente privo di inquinamento luminoso. E se poi il cielo questa volta aiuta proponendoci uno spettacolo davvero emozionante. La serata è iniziata con una spiegazione da parte dei due relatori, Christian Stringari e Mario Sandri dove con l’ausilio di un videoproiettore all’aperto è stato possibile proiettare magnifiche immagini del cielo che noi, ahimè, non potremmo mai osservare coi nostri strumenti. Successivamente si è passati all’osservazione telescopica. In tale occasione facevano bella mostra i tre strumenti a disposizione, dal più piccolo al più grande. La prima osservata è stato la Luna, sulla quale si sono potuti osservare i mari e soprattutto i crateri. Addirittura osservando nella zona del terminatore (la zona di Luna

di Mario Sandri www.mariosandri.it

che fa da confine tra la parte illuminata e quella in ombra) si è vista l’ombra all’interno dei crateri dando un’immagine tridimensionale del nostro satellite. Poi si è passati all’osservazione di Giove con i suoi quattro satelliti medicei o galileiani. Nel frattempo venivano illustrate le principali costellazioni visibili. E se questo non fosse stato sufficiente ci si è immersi nell’osservazione di oggetti del profondo cielo: am-


OCCHI AL CIELO

massi globulari (M13 o Grande Ammasso di Ercole), galassie (M31 o Galassia di Andromeda) e nebulose (M57 o Nebulosa Anello o Nebulosa Anulare della Lira). Un successo davvero insperato avendo contato a fine serata più di 100 persone. Non altrettanto fortunata per il tempo, ma alquanto seguita (più di 100 partecipanti) è stata la serata organizzata a Sarnonico il 14 agosto. L’evento si collocava all’interno della settimana dedicata a manifestazioni ed eventi denominata “Calici di Stelle”. Il luogo adibito per l’osservazione è stato il centralissimo centro dello sport di Sarnonico. Per l’occasione l’illuminazione pubblica nelle vicinanze è stata spenta facendoci vedere come senza inquinamento luminoso il cielo sia praticamente visibile ovunque. La serata è iniziata con una spiegazione inerente le stelle cadenti in quanto ci si trovava nel periodo di attività di un famosissimo sciame meteorico: le Perseidi, comunemente conosciute come le Lacrime di San Lorenzo perché anticamente il suo massimo di attività coincideva col 10 agosto, dedicato appunto a questo Santo. Come detto il tempo non è stato particolarmente clemente, ma nei momenti concessici ha permesso di osservare la Luna, Giove e i suoi satelliti principali, M13 il Grande Ammasso di Ercole e di osservare qualche costellazione. E poi, con bibliche parole, il cielo si oscurò! Questo non ha scoraggiato minimamente i relatori Christian e Mario che hanno proseguito la serata spiegando i fenomeni del cielo, mostrando animazioni e soprattutto rispondendo alle domande dei presenti. Anche tale serata è stata un successo soprattutto per il numero di persone intervenute e per l’attenzione che hanno saputo dimostrare. Speriamo che il tempo ci aiuti in futuro! Mi auguro di poter scrivere ancora a lungo di queste manifestazioni che si svolgono nelle Valli del Noce perché questa sarebbe la conferma di un crescente interesse per la scienza del cielo. Cieli sereni a tutti!

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I N.O.S.TRI SANTI

san MICHELE ARCANGELO

Elisa Podetti

San Michele Arcangelo nel santuario di San Romedio.

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Si festeggia 29 settembre San Michele (Micha-El che significa ‘Chi come Dio?’) è uno dei tre Arcangeli assieme a Gabriele e Raffaele. È citato nel Libro di Daniele del Vecchio Testamento come primo dei principi e custodi del popolo d’Israele. Nell’Apocalisse è l’angelo che conduce la schiera celeste nella battaglia contro il dragone, che rappresenta il demonio, e lo sconfigge. “S’accese guerra nel cielo; venendo Michele e i suoi angeli a combattere col dragone, entrò pure in guerra il dragone e i suoi angeli; ma questi non prevalsero e neppure ebbero più posto in cielo. Il gran dragone, il serpente antico, colui

che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta la terra fu precipitato sulla terra e, insieme a lui, vi furono precipitati i suoi angeli.” (Apocalisse, XII, 7-9). Benchè creati buoni anche gli angeli, come gli umani, dovettero passare attraverso una prova: quella della libera scelta. Un testo apocrifo racconta che Dio presentò agli angeli Adamo, creato a sua immagine e somiglianza, e fece loro intravvedere l’umana divinità di quello che sarebbe diventato il nuovo Adamo, cioè suo Figlio. Lucifero (l’Astro del mattino), il più bello tra gli angeli, si ribellò davanti a questa umanità divina: “No! Non adorerò mai chi è inferiore a me; io infatti preesisto ad ogni altra creatura e sono stato creato molto prima che costui venisse all’esistenza. Sarà lui che dovrà adorarmi, e non il contrario!” (Matteo, VI, 9). E poi esclamò: “Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo” (Isaia, XIV, 13-14). Allora l’Arcangelo Michele esclamò: “Chi è come Dio?” (Micha-El), e cominciò la guerra nel cielo: gli angeli ribelli e il dragone vennero sconfitti e precipitati negli Inferi. In numerosi scritti apocrifi dell’Antico e del Nuovo Testamento l’arcangelo Michele compare a vario titolo. Per esempio, nell’Apocalisse siriaca di Baruch detiene le chiavi del Paradiso; nella Vita di Adamo ed Eva si dice che fu lui ad insegnare ad Adamo a coltivare la terra; nel Vangelo di Bartolomeo si racconta che fu lui a portare a Dio la terra e l’acqua necessarie alla creazione di Adamo; nella Ascensione di Isaia Michele a rimuove la pietra dal sepolcro di Gesù; nella Apocalisse della Madre di Dio accompagnò la

Vergine in un viaggio infernale per mostrarle le pene a cui sono sottoposti i dannati. La Legenda Aurea narra che fu l’Arcangelo ad annunciare a Maria la morte e che durante l’Ascensione la protesse con la palma del paradiso. Nell’iconografia San Michele, capo delle schiere celesti, è rappresentato alato con la sua corazza d’oro, la spada o la lancia con cui sconfigge il demonio ai suoi piedi, spesso nelle sembianze di un drago. L’iconografia bizantina, invece, predilige l’immagine dell’arcangelo imberbe, ieratico, in abiti da dignitario di corte vestito di clamide purpurea o del loros. Talvolta è rappresentato mentre regge la bilancia con la quale pesa le anime dei defunti nel giudizio finale (psicostasia), infatti già i Giudei credevano che l’Arcangelo avesse la funzione di condurre i morti al cospetto di Dio. Patronato San Michele è da sempre considerato protettore della Chiesa e del popolo cristiano nella lotta contro il Male. Essendo colui che ha il compito di accompagnare i defunti presso Dio, è invocato contro la morte improvvisa che potrebbe cogliere in stato di peccato. Un tempo era patrono dei pellegrini medievali, che lo invocavano nei santuari a lui dedicati, disseminati lungo le strade che conducevano alle mete dei pellegrinaggi, per avere protezione contro le malattie, lo scoraggiamento e le imboscate dei banditi. L’attributo della bilancia gli è valso il patrocinio dei fabbricanti di bilancie e dei mestieri che se ne servono: farmacisti, droghie-


I N.O.S.TRI SANTI

ri, formaggiai, pasticceri, merciai, commercianti. Per la sua caratteristica di “guerriero celeste” San Michele è patrono degli spadaccini, dei maestri d’armi; ed anche dei doratori perché di solito rappresentato con la corazza dorata. Inoltre è patrono dei radiologi e della Polizia. Il culto Il culto tributato a San Michele è antichissimo e si è sviluppato in Oriente a partire dal IV sec. Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione: non c’è Stato orientale e nord africano, che non possegga oggetti, stele, documenti, edifici sacri, che testimoniano la grande venerazione per il santo condottiero degli angeli, soprattutto nei primi secoli della Chiesa. In Occidente la sua venerazione si diffuse rapidamente nel mondo longobardo, nello stato carolingio e nel Sacro Romano Impero. Tipico del Medioevo fu poi un ingenuo culto aereo degli Angeli che portò alla rappresentazione di Michele sulla sommità delle guglie e dei campanili. Il più celebre santuario italiano dedicato a S. Michele, è quello del Monte Gargano in Puglia; la leggenda narra che un certo Gargano cercò di uccidere un toro che si era rifugiato in una grotta, ma la freccia scoccata ritornò indietro e lo ferì ad un occhio. Allora il vescovo del luogo, San Lorenzo Maiorano, ordinò un digiuno di tre giorni, dopo i quali San Michele apparve all’entrata della caverna e la indicò come suo santuario. Altro luogo di venerazione dell’arcangelo Michele è l’isolotto francese di Mont Saint-Michel. Qui, secondo la leggenda, l’arcangelo Michele apparve nel 709 a sant’Uberto, vescovo di Avranches, chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché san Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il cranio di Sant’Uberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches.

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Curiosità • Le ali sono il più importante attributo dell’Arcangelo e derivano dall’iconografia classica della Vittoria alata. • Nella Legenda Aurea di Iacopo da Varagine si racconta che, durante una terribile pestilenza, Gregorio Magno istituì una processione con canti e litanie intorno alla città di Roma. Al termine di questa il papa vide apparire sul castello, all’epoca detto di Adriano, San Michele che deponeva la spada nel fodero, segno che le preghiere erano state ascoltate e che l’epidemia sarebbe finita presto. • Da quel momento il castello prese il nome di ‘Castel Sant’Angelo’. Nella psicologia gli angeli sono paragonati alle passioni, cioè a stati d’animo intensi e persistenti; ad esempio la passione d’amore è raffigurata nella mitologia occidentale come l’angelo Eros che colpisce al cuore con una freccia. Proverbi Da San Michel le merende le va ’n ziel. Alla fine di settembre le giornate si accorciano e per questo la cena subentra alle merende pomeridiane estive. Se San Michel el se bagna le ale, acqua fin a Natale. Se piove il 29 settembre pioverà e farò brutto tempo fino a Natale.

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