BoffettiGianluca347.73.52.863pubblicità:tualaPer-redazione@newentrymagazine.it-www.newentrymagazine.it-19/09/2022delN°7-28Anno Sfoglia l’edizione digitale www.newentrymagazine.it IN pag.56Pag.34pag.28pag.22pag.12pag.BREVE..8FragilitàInciviltàLibertàIlbacio...GTA6(P5)Ilbuiodentro Trattamenti di epilazione corpo uomo e donna Massaggio Anti-cellulite in 8 sedute * i prodotti utilizzati sono certificati ** oli essenziali naturali e studiati in base al cliente Cell. e 327 05 18 118 - 391 36 28 412 MAPELLO (BG) VIA FEDERICO ALBORGHETTI N°4 Manicure e Pedicure www.newentrymagazine.it New Entry il Giornale della newentrymagazinelombardiaGente B E R G A M O
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Gianluca Boffetti
IL MONDO DENTRO DI NOI
“In nessun dove, amata, ci sarà mondo se non in noi. La nostra vita scorre trasmutando. E quel ch’è fuori di noi svanisce in forme sempre più meschine. ”
In fondo, è la condizione umana: desiderare l’oltre confine è una molla che spinge l’evoluzione ma che può anche avvelenare la vita. Abbiamo sempre desideri irrealizzabili, e andar dietro a quei sogni spesso rischia di portarci nel regno dell’impossibilità e della frustrazione e ci fa sentire con più o meno dolore, a volte con rabbia, la linea di confine contro la quale sbattiamo. A volte quelle linee di confine si spostano, altre volte no. Qualche volta capita che l’impossibile diventa possibile ma per quanto possia mo andare oltre, altri confini ci aspetteranno. Così, talvolta occorre fermarsi.
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Rilke, Settima Elegia duinese Ecco. In nessun dove ci sarà mondo se non in noi.
n. N946 Sede operativa: ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG) - Via Strada della Regina,1 Cell. 347 90 98 361 - michela.scavo@gmail.com
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TERRITORIO
La vita è qui e ora, con quel che c’è, così com’è. Sentire di avere in me il mio mondo mi fa star bene, fer ma la corsa. Il che non significa stasi, solo godere di ciò che c’è e fare ciò che si può.
certificato ANAMMI
Così quel che c’è torna ad essere luogo ricco e pieno di vita. La mia unica e irripetibile vita. In nessun dove ci sarà mondo se non in noi. Spero che quest’alchimia regga tutta la vita. Cerchiamo di prendercene cura. Ma, come si suol dire, lo scopriremo solo vivendo.
02 Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Info pubblicità: Tel.347 73 52 863 Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita NEW ENTRY MAGAZINE il Giornale della Gente Newwww.newentrymagazine.itEntryMagazineilgiornale della gente New Entry Magazine Boffetti Gianluca NewnewentrymagazinelombardiaEntryTelevision Anno 27 - N°7 del 19/09/2022 PER LA TUA PUBBLICITÁ Tel. 347 73 52 863 redazione@newentrymagazine.it
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Tel. wildtime2021@gmail.com324/0495027
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Preparazione ricetta: soffriggere la cipolla sottilissima nel burro in una larga padella. Tostare il riso e poco per volta aggiungere il brodo per continuare la cottura. Grattuggiare la buccia del limone ed aggiugerla al riso verso metà cottura. Quando il riso sarà pronto per essere servito
GUSTO A TAVOLA
Parmigiano Reggiano
RISOTTO AL LIMONE MANTECATO CON BURRATA
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versare a tochetti la burrata e del Parmigiano e mantecare lontano dal fuoco. Servire decorando il piatto con scorzette di li mone o fiori commestibili.
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Ingredienti per 4 persone: 400 grammi di riso arborio Brodo circa 1 litro Burro / Cipolla / Sale e pepe 1 burrata freschissima 1 Formaggiolimone
Dal blog: www.cucinarecreare.itApresto,Anna
Poi, aggiungiamo pure la città che si sta ripopolan do. Dopo un mese di quiete, in cui pensi quanto sarebbe bello che la città fosse sempre così, tornare a vedere il traffico, la via di casa con tutti i parcheggi occupati, fa un po’ effetto invasione. Passerà. Mi riabituerò. La fatica è più nel passaggio, poi si riprende il passo, si rompe il fiato, e si va. E ora che questa prima giornata di settembre si avvia alla conclusione, posso godermi il piacere di essere a settembre, uno dei mesi che più amo. Sta sera, nella quiete, i progetti non mostrano più solo il volto dell’ansia ma anche il fermento, l’interesse, la voglia di fare, di sentirsi in movimento. La quiete agostana, seppur lavorativa, ha ceduto il passo ai cammini autunnali, più impegnativi e sti molanti. E va bene così.
Settembre, praticamente il vero inizio d’anno. Stamane, al suono della sveglia, si sono presentati –tutti insieme e, soprattutto, non richiesti- tutti gli impegni e le questioni aperte da qui a Natale. Quel che si dice un buon risveglio, accidenti. C’è di buono che una volta vestita e affacciata al mondo reale, sorseggiando un buon caffè dopo una piacevole colazione, la salita con panorama Everest da scalare si era di molto ridimensionata, e l’agen da si era ritirata al 1° settembre, assolutamente affrontabile. Certo che anche il cielo, stamattina, ha dato il suo contributo curioso: sprazzi di azzurro lim pido e terso da una parte, e dall’altra nuvole grigie, appena coprenti, con tanto di nebbiolina: paesag gio tipicamente autunnale. Settembre e ottobre si guardavano da un lato all’altro della strada. Anche il cielo oggi rispecchiava stati d’animo contrastanti.
PENSIERI E PAROLE PRIMO SETTEMBRE 07 RILASCIO SPID IMMEDIATO - PAGAMENTI BOLLETTINI BREMBATE DI SOPRA (BG) - Piazza Papa Giovanni Paolo II, n.23 Tel. 035 5290945 - Cell. 351 811 56 88ASSISTENZAerika.mucelli@epas.itPREVIDENZIALEINVALIDITÀCIVILE DIS-COLLNASPI DISOCCUPAZIONEAGRICOLA 104/92LEGGE SULINFORTUNIOLAVOROPENSIONI PARENTALECONGEDO MATERNITÀ FAMILIAREASSEGNONUCLEO PROFESSIONALEMALATTIA DIPERMESSOSOGGIORNOASSEGNOSOCIALE ASSISTENZA FISCALE PERSONEREDDITIFISICHE RED SUCCESSIONI EAS CATASTALIVISURE730 LOCAZIONECONTRATTI TASIIMU ICRIC ACCAS/PS ICLAVISEE
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sguardiepercorsi
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Perché la fragilità ci fa riflettere su chi siamo realmente e sulle relazioni che dovremmo avere con gli altri ed è grazie a ciò se riusciamo a dare un senso vero e sincero alle nostre esistenze e non effimero e falso…
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I poeti sono sempre stati abituati a parlare di questo sentimento e non se ne sono mai vergo gnati. Fra gli altri menziono Leopardi e Ungaretti
Per poter realizzare quanto sopra espresso do vremmo far buon uso anche di un’altra caratte ristica umana ossia l’empatia, che è ciò che ci fa sentire le sofferenze degli altri, ossia la capa cità di immedesimarci nel mondo e nella realtà dell’altra persona. Empatia non è da confondere con simpatia. Perché possiamo capire qualcuno seppure ci un sentimento che si sta perdendo
fragilità se riusciamo a scampare all’egoismo e all’aggressività imperante e ciò ci fa cercare di essere prossimi al nostro vicino che, magari, ha bisogno di aiuto!
Il…professor Borgna che è uno psichiatra nonché accademico di fama internazionale ci insegna che: “E’ dalla conoscenza della fragilità che è in noi, e dalla conoscenza di quella che è in persone che ci sono famigliari o che incontriamo nella nostra vita, che dovremmo imparare a essere gentili, e capaci di ascolto e accoglienza”.
Ma perché abbiamo paura della fragilità?
La tristezza, la gioia, l’inquietudine, la mitez za e la lista potrebbe proseguire ancora però mi fermo qui! Ma perché le definiamo fragili?
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La fragilità si può distinguere in tanti tipi: fragi lità psicologica o fisica, fragilità morale e intel lettuale, poi ci sono le fragilità legate all’età che avanza, le fragilità sociali e quelle ambientali. Spesso si tende a scusare e capire di più le fragilità fisiche mentre quella psicologica è scambiata per una malattia però quest’ultima è solo una sfaccettatura delle tante cause che la Qualicompone.sonole emozioni denominate “fragili”?
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Perché sono sentimenti che si rompono con estrema facilità perché si spezzano davanti all’indifferenza e al menefreghismo imperan te e per tali motivi poi questi nobili sentimenti non dovrebbero, almeno secondo me, essere nascosti ma custoditi con estrema attenzione. Perché è grazie a loro e, quindi, alla cosiddetta
PENSIERI E PAROLE EGRAFICASTAMPA 5.000 volantini F.to A5 a € 150,00 10.000 volantini F.to A5 a € 250,00 1.000 Biglietti da visita a € 99,00 PER INFORMAZIONI: Gianluca Boffetti • 347 73 52 863 • GRAFICA COMPRESA
Ma di che cosa stiamo parlando quando ci ri feriamo alla fragilità? Fragile, secondo quanto scrive Luciano Manicardi nel suo libro “Fragili tà” è ciò che si può spezzare, in modo improvvi so o a seguito di un lento processo di usura per cause interne o esterne.
08 La fragilità,
09
stia antipatico, tuttavia sarebbe meglio se que sti due sentimenti ci fossero entrambi però non è Infineobbligatorio…credoche
Monica Palazzi
Penso che sia proprio nei momenti più difficili che dovremmo ricercare quelle azioni, quei ge sti e quelle parole che possano essere di aiuto a noi oppure alla persona che ci sta di fronte e che è in difficoltà. Credo che dovremmo impa rare a essere in relazione con gli altri e quindi anche a tentare di trovare il punto di unione con
la fragilità ci possa insegna re anche cosa è davvero importante per noi e cosa, invece, è secondario.
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il nostro prossimo, per lo meno con amici e pa renti... e non il punto di rottura. Lo so non è facile, però dovremmo almeno provarci e così, magari, qualche volta ci riusciremo anche! Non lo credete anche voi?
Spesso basta un sorriso o una stretta di mano, covid permettendo, per essere d’aiuto agli altri e a far loro sapere che ci siamo e possono con tare su di noi sempre...
Perché molte volte quando stiamo bene e tutto ci va alla grande mettiamo al primo posto nella nostra classifica immaginaria, magari, un qual cosa che in realtà e con le giuste prospettive poi non è così fondamentale…
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Alla fin fine in un momento di difficoltà le cose più importanti sono saper ascoltare in silenzio e solo se richiesto dare un nostro parere e di far vedere con i gesti la nostra vicinanza all’altro ma tutto questo dovrebbe essere fatto con parole gentili, sincere e dette “in punta di piedi”, vale a dire quelle che nascono dal cuore e non dalla fredda e asettica ragione …
PENSIERI E PAROLE
Procrastinare è dannoso
Tutto questo mi procurava frustrazione, mi fre nava e non mi permetteva di iniziare. Non avevo il coraggio!
Se anche tu hai avuto questi pensieri più di una volta, continua a leggere il testo. In passato ho trascorso molto tempo sbirciando tra i profili dei migliori creator sentendomi sem pre inadatta e incompetente perché, per ovvi motivi, non potevo reggere un confronto.
che lavora 7 giorni su 7.
Nel corso del tempo avrai modo di migliorare, di porti obiettivi sempre più importanti e ottenere risultati incredibili.
Quello che voglio dirti è di evitare lo stesso errore: inizia da dove sei, con quello che sai e con quello che hai. Per lavorare sui social è sufficiente uno smartphone ed una connessione internet. Te lo dice una che ha iniziato esatta mente con queste due cose e nulla di più. Ho studiato, mi sono formata tantissimo, ho te stato, fatto errori e oggi ho un Business Digitale
Inizia ora, domani potrebbe essere tardi! Per oggi è tutto,
La paura di mettermi in gioco, di ricevere criti che e di non essere all’altezza della situazione mi facevano procrastinare.
Ylenia IG: yleniafrancini
Per ulteriori informazioni scrivete redazione@newentrymagazine.ita: FASHION DIGITAL EXPERT 10 BONATE SOTTO (Bg) - VIA V. VENETO, N°6 - Tel. 035 465 3190 - Seguici PRANZI DI LAVORO - Scrivici al 3491614924 e riceverai il menù del giorno Menù pizza a mezzogiorno CONSEGNA A DOMICILIO
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Quindi non trovare scuse per rimandare quello che puoi iniziare a fare da subito.
Spesso ricevo messaggi di questo tipo “inizierò quando potrò permettermelo”, “non ho l’attrez zatura giusta...”
Ecco l’errore più grande che una persona possa fare... rimandare a domani!
PERSONAGGI
«La lieta novella manterrà sempre fresco il nostro amore». Faceva una pausa e sussurrava: «Perché l’amore ha bisogno di man tenersi fresco». Mi guardava, con il suo solito sorriso sor
nione, e con aria severa mi chiedeva: «Agnese, tu lo sai come si mantiene fresco l’amore?» Non provavo neanche a indovinare la risposta, perché mi piaceva troppo sentirlo parlare. «L’amore si mantiene fresco con una novità ogni giorno. Che non è il fiore, o un regalo qualsiasi. Perché tutto passa. Io ogni giorno mi devo reinnamorare di te. E tu di me. Inventandoci qualcosa di diverso». Questa è stata la mia vita con Paolo, una lieta novella. Nonostante le difficoltà immani che abbiamo dovuto affrontare per la scelta che aveva fatto. Ma io ho con diviso tutto con lui. E non gli ho chiesto mai niente. Perché la lieta novella che mi raccontava ogni giorno era già tutto per me. E anche le giornate pesanti di ventavano allegre con le sue parole.
La prima volta che me lo disse rimasi spiazzata. Mi misi a piangere. Erano lacrime di felicità. Mentre lui continuava: «Io ti sollecito, ti stuzzico, ti racconto la lieta novella che sta dentro tante storie di ogni giorno. Ti racconterò tutte le storie che potrò. Così il nostro sarà un romanzo che non finirà mai, sino a quando io vivrò». Paolo adorava raccontare la lieta novella, i fatterelli umani. E i protago nisti erano i più diversi, anche mafiosi incalliti, che però nel racconto assumevano una luce davvero particolare e unica. Era un racconto sem pre affascinante il suo. Aveva una storia sempre diversa da Minarrarti.diceva:
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AGNESE, MOGLIE DI BORSELLINO
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Le mogli dei colleghi di Paolo si pavoneggiavano: «L’altro giorno mio marito mi ha regalato delle rose bellissime». Oppure: «Mio marito mi ha regalato una collana splendida. Guardate». Qualcuna, con un tono ancora più accorato, mostrava il suo abito: «Questo me lo ha regalato lui». Ovvero, ancora una volta, il marito. Io, invece, non potevo esibire niente. E neanche potevo aspettarmi qualche gesto galante da Paolo. Almeno non nel senso inteso generalmente. Alle feste guardavamo gli altri ballare. Lui rideva come un matto, io protestavo. Allora mi faceva finire di par lare, poi mi chiedeva: «Agnese, ma tu perché stai con me? Io non ti do niente di tutto questo. Non sono il tipo di marito che torna a casa sempre allo stesso orario, si mette le pantofole, si siede davanti al telegiornale e poi nel pomeriggio porta la moglie in giro per una passeggiata». Faceva una pausa e mi diceva ancora: «Lo sai perché stai con me? Perché io ti racconto la lieta novella».
Agnese Borsellino
Come amministrazione possiamo mettere cestini, pulire e ripulire gli abbandoni, fare le strisce dove parcheggiare, mettere la segnaletica stradale, mantenere il verde ma contro l’inciviltà delle persone è una guerra che non si potrà mai vincere se non cambiano le menti.
Ci dovrebbero essere telecamere dappertutto, per multare chiunque non sappia rispettare le regole di civile convivenza, ovviamente provvedimento impossibile. L’educazione si insegna ai bambini, soprattutto con il buon esempio, perciò c’è da chiedersi: possibile che, a parte casi particolari, la maggior parte di ragazzi e adulti non abbia rice vuto insegnamenti e non sappia dunque metterli in pratica? Bisogna sempre toccare il portafoglio, invece del senso civico, per ricordare a molti quali sono le basilari regole di ogni comunità?
Sindaco, che lui ha poi condiviso sui social: un indefinibile umano, che di umano ha ben poco, ha fatto i suoi bisogni nell’’angolo di un corrido io del cimitero, imbrattando anche il muro... no comment!
Marco Togni - Sindaco di Montichiari
Con l’arrivo dell’estate, questa poi, così bollente, i rifiuti alimentari sono ancora più maleodoran ti, attirando animali che rompono i contenitori e li spargono intorno.. che dire, “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, perciò ogni appello cade nel vuoto per chi non vuol capire.
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Il rispetto per le persone, per i defunti e per l’ambiente che fine ha fatto??
INCIVILTÁ IN CITTÁ, IN CAMPAGNA E PURE AL CIMITERO
Ornella Olfi
12 PENSIERI E PAROLE
È sempre più dilagante l’inciviltà, sia lungo i sen tieri del Chiese che lungo le vie in paese, a Mon tichiari, come purtroppo un po’ dovunque. Passeggiando tutti i giorni in campagna si vedono rifiuti di ogni genere, dalle cartacce, a bottiglie di plastica e di vetro (spesso rotte dunque perico lose), a cartoni di pizza e involucri alimentari in carta o plastica, a borsine contenenti rifiuti dome stici, pacchetti di sigarette vuoti, a oggetti molto più ingombranti. Anche sulle rive del fiume c’è chi abbandona di tutto, e non solo ragazzi, ma anche abitanti dei dintorni, che buttano materiali edili e scarti di ogni tipo. Pure nel Vaso Reale quando non c’è acqua, spuntano rifiuti di vario genere, oltre in questo lungo periodo di secca, ad una vegetazione alta e abbondante, pericolosa quan do tornerà a scorrere l’acqua. Idem in alcune vie del centro, per esempio lungo i gradini e negli angoli di Vicolo Mascardi e Vicolo Malvezzi, che collegano Via Guerzoni a via XXV Aprile: masche rine, bottiglie, muri imbrattati di frasi offensive. Per completare questo quadro già vergognoso, non mancano mai, su marciapiedi, bisogni dei cani, che proprietari maleducati non raccolgono. Il peggio del peggio forse è la foto pervenuta al
9 Agosto 2022: ATTO INDECENTE AL CIMITERO DI MONTICHIARI (BS)
2022DAL OTTOBRE03 Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì SabatoVenerdì 20.00-20.50COUNTRYINTERMEDIOBALLI21.00-21.50CARAIBICOAVANZATO20.00-20.50DIGRUPPOMASTER PRINCIPIANTI21.30-22.30CARAIBICO BALLO19.00-19.50LISCIOPRINCIPIANTIPRINCIPIANTI21.00-21.50COUNTRY19.00-19.50CARAIBICOPRINCIPIANTI LISCIO UNIFICATO E BALLO DA SALA BOOGIE WOOGIE DANZE CARAIBICHE TANGO ARGENTINO BALLI DI GRUPPO BALLO20.00-20.50LISCIOINTERMEDIO CORSI DI BALLO BALLI19.00-19.50DIGRUPPOPRINCIPIANTI BOOGIE21.00-21.50WOOGIEPRINCIPIANTI BOOGIEBALLO18.00-18.50LISCIOPRINCIPIANTI17.00-17.50WOOGIEPRINCIPIANTI PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SECONDO LA NORMATIVA VIGENTE PRIMA LEZIONE DI PROVA - DURATA LEZIONI 50 min. BALLI19.00-19.50DIGRUPPOINTERMEDIO 22.00-22.50TANGOARGENTINOINTERMEDIO BOOGIE20.30-21.20WOOGIEINTERMEDIO PRINCIPIANTI21.00-21.50TANGOARGENTINO BALLO19.30-20.20LISCIOAVANZATO 20.00-20.50CARAIBICOINTERMEDIO Bergamo - via Bianzana,15 Tel. 393 45 99 459 - 339 45 99 459 www.ballaperballare.it - ballaperballare@gmail.com COUNTRY LINE DANCE PRINCIPIANTI22.00-22.50TANGOARGENTINO PRINCIPIANTI22.00-22.50CARAIBICO BALLI22.00-22.50DIGRUPPOPRINCIPIANTI BALLO22.30-23.40LISCIOPRINCIPIANTI Balla per BALLARE Scuola di Ballo ASD Liscio Unificato e Ballo di Sala country line dance tango argentinocaraibico boogie woogie zumba Bergamo - via Bianzana,15 - Tel. 393 45 99 459 - 339 45 99 459 www.ballaperballare.it - ballaperballare@gmail.com Country Catalano danza KIZOMBAventredel
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Partiamo dal principio: com’è nata l’idea di creare un talent musicale come «Fattore K»?
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Cosa vi ha guidato nella scelta dei partecipanti di questa edizione? Quali criteri? Esiste un filo conduttore?
Premesso che non vi sono limiti di età per parte cipare a Fattore K, durante i vari provini, si è pre so in considerazione la preparazione, la presenza scenica e la scelta del brano, dando consigli utili per migliorare la performance e potersi esibire su un palco in modo professionale. Non abbiamo seguito un unico filo conduttore, poiché è stata data la possibilità al concorrente di avere ampia scelta sui brani, che toccano tutti i generi musicali (blues, rock, pop, etc.)
Fattore K è nato nel periodo del Lock-down e l’u nico modo per riprendere i nostri spazi artistici è stato quello dei provini on-line, per stimolare le persone a riprendere un contatto sociale.
Mignosi Francesco & Acunzo Vittorio direttori artistici del talent “FATTORE K”
L’INTERVISTA
L’idea di Fattore K è nata da Francesco Mignosi e Vittorio Acunzo, per dare un’opportunità a chi ha sempre avuto la passione del canto, ma non ha mai avuto la possibilità di studiare. Quindi, grazie all’aiuto di coach, il concorrente poteva perfezio nare e conoscere alcune tecniche di canto.
Le selezioni sono state effettuate tramite i social, fino ad arrivare alla preparazione dei concorrenti scelti per la finale che si è svolta dal vivo il 25 settembre 2021 presso l’Area Feste di Comun Nuovo. Non è stato facile organizzare un even to live, viste tutte le restrizioni per il COVID che sono state rispettate. Il nostro impegno ha avuto
La manifestazione è organizzata dall’associazione Aido col patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Comun Nuovo: ciò rende il programma ancor più prestigioso. Ma quali sono state le prime mosse per creare la programmazione di Fattore K? Quali ostacoli avete superato e quali opportunità avete coltivato?
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Nei vari casting, anche delle precedenti edizioni, la maggioranza è rappresentata da ar-
Abbiamo incontrato Mignosi Francesco e Acunzo Vittorio, cantante degli anni ‘80, attualmente con duce un programma televisivo dal titolo “Taigher show” dove intervista personaggi vari del mondo dello spettacolo, moda e cinema e trasmette su una emittente privata. Entrambi sono i creatori del talent “Fattore K” nonché direttori artistici e organizzatori del programma.
un riscontro positivo da parte dell’Amministra zione comunale, grazie anche all’aiuto di vo lontari dell’associazione Aido e di professionisti nel settore musicale che hanno collaborato in maniera gratuita.
Cosa la affascina e cosa vi infastidisce della musica di oggi?
tisti giovani? I partecipanti si presentano con più cover o brani inediti?
In prevalenza, si sono presentati giovani, nelle se lezioni, proponendo sia cover (soprattutto di brani inglesi) che brani inediti.
Cosa bisogna fare per diffondere maggior mente la cultura della musica originale in Italia?
Si è persa la creatività, la fantasia e soprattutto la vera musica. L’artista italiano difficilmente ri esce ad imporsi all’estero, tranne rare eccezioni.
La musica internazionale viene invece accolta in Italia a braccia aperte.
15 L’INTERVISTA
Qualche altro obiettivo su cui avete intenzione di lavorare negli anni a venire? Vogliamo dare più spazio a nuovi autori per brani inediti. Inoltre abbiamo già progetti che toccano altri campi nel mondo dello spettacolo.
Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un artista? Attraverso tutte le piattaforme social e web si può raggiungere tutto il mondo e farsi cono scere nell’immediato, raggiungendo numeri di contatto strabilianti, con conseguente aumento di popolarità. Questi fenomeni però portano a valutare un artista maggiormente in base alle visualizzazioni, non considerando conoscenze
battendo confini e tabù. Mi piace l’utilizzo di strumenti synth, riuscendo anche a comporla da un computer. Non sopporto invece il fatto che si sfrutti solo un genere musicale per arrivare ad uno status.
Sulla base della sua esperienza come Diret tore Artistico ma anche di spettatore, come ha visto evolvere la musica in Italia e nel panorama internazionale?
Bisognerebbe iniziare in giovane età, dalle scuo le, dove un insegnante qualificato in un paio di ore settimanali possa stimolare meglio la cultura della musica e non si trovi relegato ad insegnare soltanto poche nozioni.
VITTORIO: Il bagaglio professionale, fatto di anni di esperienza. In futuro farò scelte più ponderate in progetti che mi coinvolgono.
VITTORIO: ho notato che c’è sempre un ricambio generazionale artistico e quindi nuovi generi mu sicali. Oggi la tecnologia e la commercializzazio ne fanno da padrone in questo campo.
Cosa è cambiato nel tuo lavoro dall’inizio della tua carriera fino ad ora?
Per puntare sui giovani artisti, ci vuole più amore o più coraggio? Entrambe le cose, ci vuole amore per quello che fai ed il coraggio di rischiare.
FRANCESCO: da direttore artistico ho sempre constatato che il concorrente tende sempre a presentare dei brani classici alle selezioni di un concorso canoro, anche se quest’anno abbiamo avuto l’occasione di ascoltare ragazzi che hanno presentato brani rap sia cover che inediti. Al gior no d’oggi si tende ad utilizzare Autotune ed Har monizer, il cui uso smodato porta ad un ascolto poco piacevole, perché a mio avviso preclude la naturalezza della voce.
VITTORIO:mi affascina della musica di oggi che si osa molto di più nel pensiero, nel porsi con più convinzione, senza tabù o imposizioni di un tempo. Mi infastidisce la volgarità ad uso gratu ito. Soprattutto nel linguaggio un artista si deve rendere conto che è pur sempre un modello, un esempio, che arriva a tutti.
FRANCESCO: oggi grazie ai social riesci a dif fondere la tua musica in maniera globale, ab
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro della musica?
Sono previste delle novità nella prossima edizione che partirà a breve?
Per fare il lavoro che avete fatto in questi anni, avete avuto bisogno di più amore o di coraggio? Entrambi, aggiungendo passione e determinazione.
Ricordiamo ai nostri lettori i prossimi appun-
L’INTERVISTA
musicali o formazioni artistiche.
Che si dia più spazio alla musica e non ai profitti che ne derivino. Solo così la musica avrà un fu turo, senza che l’artista debba dirigersi verso dei generi obbligati dalla moda per farsi conoscere.
Come vi immaginate Fattore K tra dieci anni? Immaginiamo Fattore K che possa diventare un talent di interesse nazionale ed internazionale, che coinvolga cantanti, discografici e produttori di alto livello.
Puntiamo innanzitutto sul poter offrire una borsa di studio, al fine di frequentare una scuola per perfezionare il proprio percorso artistico. La finale sarà in diretta streaming.
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FINALE: 24 SETTEMBRE 2022 DALLE 20:00 AL CINETE ATRO DI COMUN NUOVO
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GRAN GALA’: 7 OTTOBRE 2022 DALLE 20:00 AL CINETEATRO DI STEZZANO
tamenti di “Fattore K”
SEMIFINALE:
18 SETTEMBRE 2022 DALLE 19:00 AL GASOLI NE ROAD BAR DI CASTEGNATO
Gianluca Boffetti
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Darina Naumova
Con insistenza e tenacia si spargeva la voce dall’altoparlante sul tetto della macchina, an nunciando che ripara ombrelli, il prezzo della riparazione era due euro. Impossibile non pen sare, com’è ostinata e risoluta la nostra natura umana, difficilmente si arrende, difficilmente ri nuncia. Al giorno d’oggi chi porterà un ombrello a farlo riparare, se non è un ricordo del passato, si tratta di un oggetto con valore sentimentale. Guarda caso, proprio oggi ho visto nel super mercato gli ombrelli pieghevoli, il prezzo era due Aeuro.prescindere dal fatto illogico ed insensato, ho provato una piacevole sensazione e nella mia memoria hanno cominciato a piovere ricordi. E’ autunno. La mela cotognata e la vite sono ca riche di frutta e il giardino è irradiato dalla luce delle dalie, grandi, come erano una volta, color
Tutti indispensabili, sono come le nostre rughe, brutte ma nostre, il prezzo che abbiamo pagato per le lezioni insegnatici dalla vita.
Vivere solo nel presente è come tagliare con una forbice crudele il nostro cordone ombeli cale che ci lega con la vita e pendolare come pupazzi svogliati, impiccati con la fune del gior no odierno.
La vita sta nella comunicazione, nella insepa rabilità tra me e gli altri, tra l’inizio e la fine, tra passato, presente e futuro.
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RICORDI
oro e rosso sangue. Bellissime. Dalla strada si sentono rimbombare le ruote di un carro trainato da cavalli. Sono gli zingari stagnai, che lucidano con rame le grosse pentole. Una è rimasta improntata in modo particolare nei miei ricordi infantili, quella in cui si preparava la mio confettura preferita, quello di Decisamenteamarene.non sono d’accordo che, l’unica parte del tempo che ci appartiene è solo il pre sente. Tempo, senza passato e futuro è come un tronco di un albero senza radici e rami. Il passato è vivo, siamo stati noi ha piantare i ri cordi, anche quelli amari, spinosi...
PENSIERI
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1997 - 2017
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E PAROLE 17 CARTELLIANTINCENDIOANTINFORTUNISTICASEGNALETICITREVIOLO(BG)ViaNelsonMandela,20Tel.035693176-Fax0356930Email:maessrl@libero.it
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Anche il futuro è vivo, nei nostri sogni, progetti, che sono sempre con noi, non importa quanti anni abbiamo, anche se sono cento, anche se ci resta solo un attimo di vita.
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RICORDO DI UNA INNOCENTE RELAZIONE ROMANTICA
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Era una giornata che ti invitava a fare una passeg giata in bicicletta, il sole si faceva vedere di tanto in tanto tra le nuvole dal contorno chiaro, all’interno di esse una densità di vapore dal colore più scuro dava dimensioni e forme diverse che la fantasia accostava a cose reali. Questo fenomeno atmosferico generava una lieve brezza sulle nude parti del corpo facendo evapora re quella lieve sudorazione che traspirava dai pori. Come le nuvole non avevo una meta particolare, pedalavo su strade secondarie e a volte sterra te godendo, a primavera inoltrata, di quel verde paesaggio senza trascurare nessun particolare. Dopo circa un’ora sentii il bisogno di fermarmi ma il luogo dove mi trovavo non offriva nulla per recuperare le forze spese durante il percorso. La pedalata si faceva sempre più incerta quando, alla vista di alcuni alberi che formavano un piccolo bo sco, raccolsi le mie poche energie e raggiunsi in poco tempo la meta. Quando sei affaticato e ti trovi in mezzo ad alberi ombrosi con un ruscello dove l’acqua limpida si tinge di tutti i colori che vi si specchiano dentro, provi una percezione di pia cere e stupore per dove la tua impensabile desti nazione ti ha condotto. Appoggiata la bicicletta ad un albero, che non aveva ancora subito la sorte di quello accanto, mi sedetti su quel ceppo segnato da un taglio fatto da poco e, passandomi sul viso il fazzoletto bagnato beneficiavo di quella piacevole frescura che dava sollievo al mio corpo accaldato. Di tanto in tanto mi giravo per osservare i dintorni quando, in lontananza tra gli alberi intravidi la pun ta conica di un campanile, una forma particolare per un campanile ma a me assai nota in quanto mi riportava indietro nel tempo. Era la torre campanaria di un paese poco distante dal mio dove avevo frequentato le scuole Medie, dal momento che il mio paese ne era sprovvi
i RACCONTI 18
sto. Ricordi della mia adolescenza mi tornavano alla mente, amici di scuola, le gare in bicicletta, il fornaio dove andavamo a prendere le merendine da consumare durante la ricreazione e purtroppo anche il freddo, la pioggia e a volte anche la neve che dovevamo affrontare per poter completare le scuole dell’obbligo. Mentre ero assorto nelle memorie di quel tempo spensierato, ne affiorò una che mi fece ricordare le gioie e i dolori che si provano quando da ragazzino prendi la prima cottarella. Si trattava di una forte attrazione, fat ta di amorevole innocenza, che ebbi durante il secondo anno con una ragazza che era venuta ad abitare nel mio paese. Lei era stata assegnata alla nostra classe, una delle poche miste create per avere un numero sufficiente di scolari. Un viso d’angelo, un corpo tonico, un seno che iniziava a far rigonfiare la maglietta e due gambe slanciate, insomma aveva tutto ciò che serviva per far an dare in eccitazione tutti gli ormoni di noi giovani. Anche se ancora agli inizi dell’età adolescenziale, si incominciava a sperimentare e vedere con altri occhi l’altro sesso, ciò che prima non accadeva, perciò a quella visione chi non avrebbe tentato di essere suo amico? Ebbi così il privilegio di condivi dere con lei una reciproca simpatia. Insieme ogni giorno facevamo la strada per andare a scuola,
giochi nei pomeriggi durante la settimana, gli incon tri all’oratorio la domenica, mentre i miei libri rima nevano nella cartella e quando uscivano era solo per ingannare i miei genitori. Ogni momento pen savo a lei e la mia principale preoccupazione era la concorrenza maschile, pertanto, dovevo difendere la sua preferenza nei miei confronti cercando di es sere presente ogni volta che usciva di casa. Era un periodo di felice incoscienza ma che in seguito mo strò il conto, infatti, ancora oggi mi domando come feci a superare il secondo anno delle Medie ma al terzo non vi furono scuse, i voti davano piena ragio ne ai professori. Così mentre io rimanevo al palo lei proseguiva gli studi facendo conoscenza con altri ragazzi di età maggiore della mia e, ormai diventata donna esibendo in bella mostra le sue doti fisiche, per i nuovi corteggiatori fu facile eliminarmi dalla competizione. Rimase comunque tra noi una elusiva amicizia che invece di aiutarmi a superare quella realtà mi affondava sempre di più nella delusione e nella più totale sofferenza.
Mi venne in soccorso, per superare quel triste pe riodo il trasferimento in un altro paese della mia famiglia, per cercare di migliorare la nostra situa zione così, pian piano, il ricordo di quell’innocente “amore” lasciava spazio ad altre avventure e sim patie. Mentre meditavo su quel fortuito ricordo mi
venne naturale pensare: “Cosa sarebbe successo se la nostra storia avrebbe avuto un seguito!” Allora mi resi conto che, nonostante fossero passati molti anni e appagato della mia vita sentimentale, questa prima esperienza dove inizi a misurarti con gli altri, pur dandoti inquietudine e delusione, farà sempre parte della mia esistenza. Durante la sosta il fisico si era ritemprato e l’ora segnava che dovevo far ri entro a casa. Ripresi la bicicletta e mentre pedalavo la mente aggiungeva altri ricordi che susseguirono dopo quella relazione romantica, infatti, uno di quelli fu che la poca propensione allo studio che avevo se ne andò via del tutto. Così non mi rimase altro che cercare un lavoro per non essere di peso ai miei genitori, nonostante la loro disapprovazione e la loro disponibilità al sacrificio per farmi studiare. Ora mi pento per non averli ascoltati, nonostante a quei tempi si poteva ancora contare sulla buona sorte che mi aiutò sia nel lavoro che nel formare la mia famiglia. Eppure se oggi, ormai entrato a far parte dei diversamente giovani con un bagaglio di espe rienza vissuta unita a quella sufficiente istruzione riesco a difendermi, quando devo confrontarmi con persone istruite capisco che lo studio e la cultura è un patrimonio immenso per lo sviluppo completo di ogni individuo.
Binosi Luciano
RACCONTI
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Sono rimasto lì dove mi hai lasciato per due giorni interi. Ho dormito sul ciglio della strada. Ero terrorizzato dal rumore delle auto, ma non mi sono mosso. Ieri sera una di queste auto si è fermata e lei è scesa. Mi ha invitato a pranzo, ma ho detto di no. Mi ha invitato a dormire da Milei.
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BEST FRIENDS FOREVER Produzione Propria AmpioChiusoOrariParcheggioApertura06.30-20.00illunedì Via A. Stoppani,5 - PONTEGIURINO (Berbenno - Bg) - Tel.035.86.35.19 Pasticceria - Gelateria - Caffetteria Dolce Venere
Probabilmente avevi qualcosa di molto impor tante da fare. Puoi venire a prendermi adesso, mamma? Oggi ho mangiato perché avevo mal di pancia. Ho anche dormito in un letto mol to morbido. E per sbaglio ho anche scodinzolato un po’.
siamo lasciati qualche giorno fa. Voglio che tu sappia che non ti farei mai una cosa del genere. Non so dove siate ora o perché abbiate fermato la macchina e mi abbiate lasciato lì.
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PERDONAMI MAMMA
Mi dispiace tanto, ti prego di perdonarmi. È solo molto gentile con me.
Gli animali domestici non sono usa e getta quando non ne abbiamo più voglia o bisogno. Sono un impegno che dura tutta la vita, sono una famiglia! Grazie di cuore a tutti coloro che li adottano e li soccorrono fino al loro ultimo amo revole respiro.
20
ha invitato a venire a dormire a casa sua e io ho detto di no. Ho cercato di spiegarle che ti stavo aspettando. Ho cercato di spiegarle che ti stavo aspettando, ma non mi ha ascoltato. Ha tirato fuori un guinzaglio e ha detto che non potevo più stare lì. L’ho morsa più volte e ho finito per farmi la pipì addosso mentre ringhia vo e piangevo! Non ha capito che mi stavo separando da te! Mi ha preso contro la mia volontà e ce ne siamo andati! Ero così triste perché sapevo che ti saresti preoccupata. Sia mo finiti a casa sua. Ho continuato a gridare sperando che mi sentissi, ma non sei mai ar rivata. Ho vomitato per il nervosismo, mi sento così male, continuavo a dirle che dovevo tornare perché avresti pensato che ti avevo abbandona to quando avresti visto che non c’ero! Io, che ti amo con tutto il cuore e l’anima, non ho smesso di piangere da quando ci
Ha detto che potevo restare per sempre. Mi chiama Milo, ma ho già un nome. Quando mi vieni a prendere, puoi dirglielo. Vedrete come sarà sorpresa quando le spieghe rete che si è trattato di un grosso errore. Perché mamma, tornerai per me, vero? P.S.
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Il governo Draghi, purtroppo, ha smesso di sputare fuoco, e dico purtroppo perché a me personalmen te l’ex presidente del consiglio piaceva, per lo meno sembrava avesse le carte in regola per far bene. Così siamo chiamati in causa per eleggere un nuo vo governo, spero proprio che l’affluenza alla urne sia altissima, e non come l’ultimo referendum sulla giustizia, talmente complicato che in pochi sono ri usciti a decifrare, qua si tratta veramente di decide re del nostro futuro e non possiamo assolutamente disertare le urne, faremmo un torto di gravità ine narrabile ai nostri antenati, molti di loro hanno sacrificato la propria vita per la libertà di voto, di espressione, per la democrazia.
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il primo campanello e ti sarà aperto”. Cavolo, certo che è tutto piuttosto strano, pensa vo, e comincio a girare Cremona per ritrovare via Mantova... dopo 30 minuti stavo ancora girando a vuoto, finché una Santa donna mi ha indicato la giusta via. La sera seguente parto per incontrare Erika, arrivato a Cremona non mi ricordavo più dove stava il suo palazzone (ho un senso dell’o rientamento straordinario), finché ho chiesto in un bar. Finalmente suono al suo campanello, entro nell’appartamento e subito mi fa una romanzina per il ritardo, poi mi presenta sua sorella di 16 anni, domando dove sono i genitori e mi spiegano che il papà è un famoso ingegnere edile ed assieme alla mamma, risiede ormai da 2 anni in Thailandia. In collaborazione con una équipe italo-thailandese stanno costruendo un gigantesco ponte quindi loro vivevano da sole autonomamente.
Mi ricordo che abitava in via Tedaldi Fores, io a Cremona ero stato solo alla fiera agricola e non co noscevo per niente quella cittadina, arrivati davanti al suo palazzone mi dice: — “Io salgo a riposarmi, scusa se non ti faccio entrare ma visto che hai an cora tre giorni di licenza, domani alle 21.00 suona
PENSIERI E PAROLE
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Voglio raccontare una storia che in qualche modo si collega a quanto ho scritto sopra: nel 1983 mentre ero in licenza militare, mi trovavo nella discoteca all’epoca famosissima “Kiss Colossal Music Cen ter” di Ostiano, come sempre ero solo soletto per ché la domenica pomeriggio prima di uscire dovevo aiutare mio padre ad accudire i nostri animali ed i miei amici logicamente non stavano ore ad aspet tarmi. Camminando per la sala da ballo noto una bella ragazza vestita in modo molto appariscente, mi avvicino e sfoggio la mia solita frase: “Posso conoscerti?”, — “Ma si siediti, facciamo pure due parole”, — si chiamava Erika, 21 anni di Cremo na, era stanchissima perché essendo infermiera professionale, aveva svolto il turno di notte presso l’ospedale della sua città, sono rimasto molto sor preso quando dopo 10 minuti che parlavamo mi ha chiesto se potevo accompagnarla a casa, io accon setii e così avvisò le sue due amiche con le quali era venuta e ci avviammo verso Cremona.
LIBERTÁ
La sorella che frequentava il liceo dimostrava al meno 10 anni di più, sia fisicamente che mental mente, l’appartamento era arredato con dei strani talismani provenienti da tutto il mondo, poi senza mezzi termini mi chiedono se con il mio mestiere di contadino-allevatore guadagnavo bene: — “Suffi cientemente per vivere in modo più che dignitoso” — le risposi con decisione e anche con un po’ di stizza. Tirarono fuori l’assegno che il loro papy gli inviava mensilmente corrispondente a 6.500.000 lire, considerando che mia sorella all’epoca era
pena di fare un po’ di fatica. Dopo il pranzo in un tipico ristorante, mi portò in un Club esclusivo i cui soci erano aristocratici cremonesi, lei era tesserata grazie alle influenti conoscenze di suo padre, ma non voleva che entrassi nel parcheggio privato con la mia lussuosa A111 Autobianchi (del 1970 ), la berlina sorella maggiore della A 112, dicendo che sembrava un’auto uscita dallo sfasciacarrozze...e lì mi offesi veramente, quell’auto che all’epoca aveva 13 anni, era rifinita in modo lussuoso, mi era stata regalata da un mio carissimo zio, che anziché darla dentro acquistando quella nuova, me ne aveva fatto dono, il colore blu, corpo diplomatico, (con qualche chiazza di ruggine) le dava un aspetto regale, mi infuriai ed urlai: “O entra anche lei o faccio dietro front e vado fuori dalle palle”, — “Va bene, entra testone, vedrai che auto ci sono nel parcheggio”. Cacchio, sembrava di stare in un concessiona rio di Lamborghini e Maserati, parcheggiai il mio bolide vicino ad una Ferrari. Tutti mi guardavano come fossi un extraterrestre, con le loro magliette e scarpe firmate. Quando mi chiedevano quale fosse la mia professione, Erika interveniva dicendo che ero titolare di una gigantesca impresa agricola, un tale mi chiese se avevo contatti con Raul Gardini, c’è mancato poco che non scoppiassi a ridere, ma quando mi presentò ad una sua conoscente ed al lungai la mano, lei tirò indietro la sua esclamando: “Ma ha i calli !”— “Si ho i calli e me vanto, prefe risco avere il marchio sulla mia pelle che non su quella borsa griffata che porti al collo!”
PENSIERI E PAROLE
E così onde evitare ogni discussione, ce ne andam mo salutando quei manichini vestiti a festa. “Scusa Erika, ma come fai ad avere amicizie con persone così vuote e finte?” — “Senti Giordano, io ho una mente aperta, se un riccone con la Ferrari mi invita a cena, io ci vado, perché non cogliere l’occasione? Però tieni presente che non ho nessun tipo di pre giudizio, mi piace parlare con tutti perché è sempre un grande arricchimento interiore; 2 anni fa ero in Africa, ho fatto amicizia con una tribù locale e ho dormito in una capanna fatta di frasche, sono
operaia tessile e al mese prendeva 1.200.000 lire, si può ben capire la differenza; poi aggiunsero: “Ascolta Giordano, sia ben chiaro che non ti abbia mo mostrato l’assegno né per umiliarti e nemmeno per sentirci superiori, noi non etichettiamo nessu no, abbiamo una mente aperta, ci piace conoscere ogni persona”. Poi Erika mi propone di fare un giro in macchina per Cremona mentre la sorella rimane a riordinare l’appartamento. — “Ti mostro la città, così quando torni indietro non ti perdi come ieri “— Devo dire che la città del torrone è veramente bella, come del resto tutte le città italiane. Finito il lungo giro l’ho riaccompagnata davanti al suo palazzone, prima di scendere dall’auto, mi disse che l’indoma ni aveva il giorno libero e se volevo passarlo con lei — “Cavolo Erika, mio padre mi strozza, con tutto quel che c’è da fare!” — Ed Erika mi rispose: “scu sa ma domani è il tuo ultimo giorno di licenza, vuoi passarlo a lavorare dalla mattina alla sera? Vedrai che l’azienda non va a gambe per aria anche senza di te! —
E così l’indomani, finita la mungitura del mattino (che inizia alle 04.00 ), ebbi il permesso da mio padre di assentarmi per l’intera giornata. Prima delle 09.00 ero già a Cremona, Erika disse che voleva rendermi la giornata memorabile; mi volle portare all’ospedale cittadino (che ha la strana e suggestiva forma di una mezza luna), per farmi vedere l’ambiente in cui lavorava e conoscere i suoi colleghi. Entrati nel reparto mi volle presentare lo stimatissimo ed illustre primario di otorinolaringoia tria prof Vincenzo Bazzana, quando gli dissi che ero di Fiesse, con grandissima sorpresa mi rispose che lui era un fiessese puro sangue e non solo, ma era un coscritto di mia mamma e addirittura quando lavorava all’ospedale di Manerbio (BS), fu proprio lui a togliermi le tonsille. Erika rimase a bocca aper ta, certo che il destino a volte è proprio strano e riserva straordinarie sorprese. Fuori dall’ospedale ci dirigemmo al torrazzo, simbolo di Cremona, bi sogna dire che i gradini non mancano ma la vista lassù è veramente stupenda, vale veramente la
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Giordano
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per poter votare e dare il loro contributo a cambiare le cose, percorrevano, molte volte a piedi, centinaia di kilometri, ho parlato con 2 donne (madre e figlia), avevano votato, erano sulla via del ritorno, la madre molto anziana, camminava con le stampelle, e così malandata non sarebbe mai riuscita ad arrivare alla loro casa. Ho avvisato mio padre, grazie alle sue co noscenze ha recuperato un mezzo e le ha accom pagnate alla loro capanna (distante un centinaio di km), ma quanti di loro erano in quelle condizioni? Quanti si sono spenti per strada pur di contribuire a cambiare le cose? Perciò tu adesso mi promet ti che ti informi su i nostri rappresentanti politici e che andrai a votare, vota quel cazzo che ti pare ma vota!!!”Scendemmo dalla macchina, mi diede un abbraccio fortissimo: “Giordano, sono contenta di averti conosciuto, sei un bel tipo, ma tra di noi non potrà mai esserci una storia, pensa a quanto ti ho detto, se passi da Cremona non mancare di venire a salutarmi”. È stata l’ultima volta che l’ho vista, 3 anni dopo ebbi modo di passare per la sua via, suonai il suo campanello ma mi risposero che gli inquilini precedenti si erano trasferiti all’estero. Ho passato pochi giorni assieme ad Erika, ma suffi cienti a sconvolgere completamente il mio modo di pensare, mi ha aiutato ad aprire mente e cuore ad ogni persona e ricordato che votare è un dovere che ognuno di noi deve sempre compiere, non scordiamocelo mai !!!
24 PENSIERI E PAROLE ACCONCIATURE HAIR STYLIST UNISEX Via Kennedy, 1/F VALBREMBO (BG) Su 349appuntamento2806758 daprofessionaliVideocondividereREALIZZAZIONEVIDEO Editing e lavoro di video montaggio per ottenere il miglior effetto per comunicare i contenuti del tuo messaggio. Il video è l’essenza, l’arte di creare il percorso più breve tra quello che devi dire e mostrare con l’utente. Info: Gianluca Boffetti • 347 73 52 863 •
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stata felicissima di aver conosciuto una realtà mol to diversa dalla mia, mi piace studiare le religioni di tutto il mondo, ma non appartengo a nessuna, nessuno è il mio Dio, perché non voglio nessuna limitazione alla mia vita, non voglio seguire alcun schema, anche se ho il massimo rispetto verso qualsiasi individuo, non ho intenzione di aver figli e metter su famiglia, non ho intenzione di mettere radici in un posto come fossi un albero perché la mia casa è il mondo.” Rimasi in silenzio per parec chio tempo, stupito e sconquassato da quanto mi aveva detto. Dopo aver riflettuto a lungo gli dissi che evidentemente non la pensavamo allo stesso modo, avevo un mio credo che cercavo di rispet tare, e se una persona non mette radici, come fa a resistere alle intemperie della vita? Alla sera la riaccompagnai a casa, ma prima di scen dere dall’auto mi chiese se avevo deciso chi votare (la settimana dopo c’erano le elezioni politiche), le risposi che mi ero rotto le scatole di sentire politici promettere senza mai mantenere e probabilmente non sarei andato a votare. Apriti cielo, mi guardò furibonda con gli occhi che gli uscivano dalla te sta: “Ma sei impazzito? Il voto è un diritto ed un dovere, una libertà conquistata dai nostri avi molte volte col sacrificio della vita, il tuo non voto equivale ad ucciderli un’altra volta; l’anno scorso sono stata in Thailandia più di un mese, ho conosciuto diverse persone del posto, vivevano in uno stato di povertà indicibile, c’erano le elezioni,
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forse, per il nuovo giorno. Lui, fedele alla sua sposa, per la vita l’ accompagna, la raggiunge becco a becco quasi a sorseggiar prosecco. Si avvicina a lei un poco mentre il cielo si fa fuoco. Due metà in perfetto amore, Due profili si fan cuore.
“CUORE”
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Masnovo Elisa 28 Aprile 2021
ED È POESIA
Mi soffermo ogni qualvolta dal suo sguardo ne son colta. L’ andatura disinvolta con la palma sua sepolta, mentre scivola sull’acqua a mezz’ aria l’ ala sciacqua. Passa e veglia indisturbato, all’ umano s’ è adeguato, con lo sguardo +un po’ accigliato e il suo becco affusolato.
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Io gli porgo il mio boccone, l’ obbiettivo d’ attrazione, prende e si ritrae veloce, masticando sottovoce. Sazio, dinuovo fluttua via, vaga nella ferrovia sul binario “gerarchia”. Regna come un vecchio saggio fatto il pieno di coraggio, dietro a se’ lascia i suoi simili con gli sguardi affranti e umili. Le loro piume ancor grigiastre, ruotan come giostre nell’ aspettar il turno,
Dietro a sé una lunga scia ma nessuna acrobazia, con profilo in simmetria di perfetta armonia. Superbo, sfoggia l’ eleganza. Delicato. Pare in danza. E si avvicina con baldanza allo scorger di pietanza. Ed eccolo maestoso col suo fare un po’ curioso mostra il corpo luminoso. Nel candido bianco avanza e stringe un patto d’ alleanza mentre il lungo collo allunga: “Fa’ attenzione che non punga!”
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Fonte: Wikipedia SEGNI NEL TEMPO
Dalle lamiere dell’autobus furono estratti 38 ca daveri e 10 feriti, fra cui tutti i bambini presenti nell’autobus. Due feriti morirono in seguito per le ferite riportate: si trattò di Simona Del Giudice (la più giovane tra le vittime), morta il 6 agosto a soli 16 anni e di Salvatore Di Bonito, 54 anni, deceduto il 7 settembre. I funerali di Stato del le prime 38 vittime si svolsero nel Palasport di Pozzuoli il 31 luglio 2013 alla presenza delle più alte cariche dello stato.
Incidente stradale del viadotto Acqualonga
Dopo la galleria Quattro Cupe di Monteforte Irpi no, verso le 20:30, un giunto cardanico dell’al bero di trasmissione si ruppe tranciando l’im pianto frenante: a questo punto il bus diventò ingovernabile, nessun tipo di freno era diventato utilizzabile e il veicolo cominciò a sbandare, ur tando varie automobili e furgoncini bloccati nel traffico dell’autostrada a causa di un cantiere, dopodiché vi fu un primo impatto con il guar drail del viadotto Acqualonga. L’autista cercò di far rientrare il bus in carreggiata, ma urtando altri veicoli, il pullman impattò per la seconda volta con il viadotto. I new jersey esterni (che dopo diverse e molte ispezioni e sentenze, sono risultati non sicuri) non resistettero all’impatto del pullman, lasciando che il bus precipitasse dal viadotto per circa 30 metri.
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Intorno alle ore 21:00 di domenica 28 luglio 2013 numerose chiamate al 118 e al 113 se gnalavano un grave incidente stradale avvenuto su un viadotto dell’autostrada A16 Napoli-Ca nosa intorno alle 20:30. Venne riferito che un pullman, mentre sbandava con alcune auto, aveva sfondato il guardrail ed era precipitato nella scarpata sottostante il viadotto, che era situato nei pressi del comune di Monteforte Ir pino in provincia di Avellino. I soccorsi furono tempestivi, per via della gravità della situazione che traspariva dalle telefonate. Alle 21:15 circa le prime pattuglie di Vigili del Fuoco e Ambu lanze constatarono la presenza di un autobus precipitato in località Acqualonga, tra Mugnano del Cardinale e Monteforte Irpino. La dinamica dell’incidente Verso le ore 19:40 un pullman Volvo B12 Echo di proprietà dell’agenzia di viaggi Mondo Travel proveniente da Telese Terme e Pietrelcina entrò sulla A16 tramite il raccordo autostradale 9 di Benevento in direzione Napoli e Pozzuoli con a bordo 48 persone (47 passeggeri e l’autista). Durante il tragitto, dopo aver sorpassato i caselli di Avellino Est e Avellino Ovest, il bus si appre stava a salire in territorio di Monteforte Irpino quando molti passeggeri avvertirono strani ru mori provenire dall’interno del mezzo, tuttavia l’autista continuò a circolare.
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Vittime
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IL DELLABACIOVITA
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La sua imbracatura di sicurezza evitò la ca duta, e Thompson, che stava salendo sotto di lui, rapidamente lo raggiunse, realizzando il primo soccorso con la respirazione bocca a bocca. Non fu in grado di effettuare la riani mazione cardiopolmonare, date le circostan ze, ma continuò la respirazione bocca a boc ca, mantenendo attivi i polmoni di Champion fino a quando non sentì un leggero battito, poi si sbottono’ l’imbracatura e scese con lui sulle sue spalle. Thompson e gli altri lavora tori continuarono la rianimazione cardio-pol monare per terra, fino a quando il respiro e il battito cardiaco di Champion non furono gradualmente ripristinati.
Questa foto premiata del 1967, fu scattata da Rocco Morabito, venne intitolata “il bacio della vita”. Mostra due operatori elettrici, Champion Randall e JD Thompson, in cima a un palo dell’elettricità.Stavano facendo la manutenzione di routine, quando Champion sfiorò una delle linee a bassa tensione nella parte superiore del palo di elettricità. Più di 4.000 volt entrarono nel corpo di Champion e istantaneamente il cuore si fermò (una sedia elettrica utilizza circa 2.000 volt).
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Nel frattempo arrivarono i paramedici e il re cupero di Champion fu completo.
Il suo compagno gli aveva salvato la vita con quello che nella foto sembra un bacio. Champion è sopravvissuto e ha vissuto fino al 2002, quando è morto di insufficienza car diaca all’età di 64 anni. Thompson continua a vivere. La fotografia è stata pubblicata sui giornali di tutto il mondo e ha vinto il premio Pulitzer nel 1968.
Quel che resta, un mare in tempesta,dentro una lacrima, dove la felicità oltre le montagne, aspetta un raggio di sole, dove la sofferenza del momento brucia ogni intento, guardando da lontano un Dio strano che permette il gioco perverso del buio e degli angeli caduti, che sarà domani o del tempo che verrà, dove l’odio vorace, a conquistare ogni credenza con l’inganno predatore di anime ignore e egoiste. Addio mio caro mondo plagiato e inverso dalla luce, mi incamminerò, verso quel che credo senza girarmi indietro, chiederò perdono per aver veduto a quello che non avrei voluto vedere. Quel che resta l’ho preso per mano e lo porto con me per sempre alla ricerca di un briciolo di felicità...
Enrico Savoldi
“OMBRE”
Ci sono amici che non sono amici. E ci sono amici che sono più che fratelli.
ED È POESIA
“QUEL CHE RESTA”
SCATTO D’IMPATTO
BMG
ED È POESIA
Siamo ombre che si guardano che si toccano ancora, un’altra volta si guardano ma non c’è modo che si vedano. Ombre che ogni giorno vanno avanti e indietro sopra le vecchie scale fino a stancarsi senza mai conoscersi.
Mi guardi dalla credenza, Io ti sento vicina come se fossi ancora qui.
Dedicata a mia zia Ilda Cannizzaro morta il 17 febbraio 2022
Darina Naumova
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Io ti rispondo dentro di me perché mi sentirei sciocca se emettessi un solo suono della mia voce.
Mi parli con gli occhi di una fotografia che magicamente prende vita...
Erminia Bertulessi
ANCORA VIVA
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PENSIERI E PAROLE
ANIME NEL VENTO
Non vorrei esibire le mie debolezze, tanto meno giustificarle. Vorrei solo liberarmi da preconcetti, da schemi predefiniti. No, non è sempre negativa la paura. Fermarsi per riflettere, induggiare davanti ad un bivio, valutare i rischi o semplicemente ten tare di prevedere (finchè possibile) le conseguenze delle proprie azioni. Qualcuno potrà obiettare che non è paura questa, è prudenza, saggezza. Inve ce no, un pizzico di paura c’è in questo modo di comportarsi. E’ anche consapevolezza che ci sono legami invisibili e complicati, che ci uniscono con tutto e con tutti. Nella paura c’è onestà, responsa bilità e sincerità. Non parlo di quella angoscia pa ralizzante, che toglie il fiato, naturalmente. Dichia rare di non aver paura di niente è una menzogna, ipocrisia farisaica, o peggio, segno di consistenza umana sgretolata, distorta, smarrita, mostruosa. Forse non ha paura il kamikaze pronto ad annien tare tutti, incluso sè stesso, forse ha tanta paura l’uomo gettatosi nelle fiamme per salvare un suo simile. Forse, io non lo so...
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CHE COSA É LA PAURA PER ME
Poi ricordo che sono sola e questo è l’unico modo per sentirti ANCORA VIVA.
QUESTO È IL MIO NOME - di Micky
politica e docente italiana; Ornella Della Libera, poliziotta e scrittrice italiana; Ornella Ferrara, maratoneta italiana; Ornella Grassi, attrice ita liana; Ornella Muti, attrice italiana; Ornella Pi loni, politica italiana; Ornella Puliti Santoliquido, pianista italiana Ornella Sobrero, critica letteraria italiana Ornella Vanoni, cantautrice e attrice italiana
Ornella Muti - attrice
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Ornella
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Etimologicamente, il termine orno deriva dal la tino ornum, risalente ad una radice protoindoe uropea *os, col significato di “frassino” pertanto il significato che si può attribuire a questo nome è “flessibile e snella”. Oltre alla popolarità dell’opera dannunziana, ha giovato al nome anche la fama della cantante Ornella Vanoni e, più tardi, dell’attrice Ornella Muti. Attestato quasi solo al femminile, è diffuso ampiamente in Italia centrale e settentrionale, nonché in Abruzzo, mentre è più raro nel resto del Sud; le forme “Ornelia” e “Ornelio”, molto rare, sono probabilmente frutto di un incrocio con Onelio. Ornella è un nome adespota poi ché non esistono sante che lo abbiano portato, quindi l’onomastico ricorre il 1º novembre, in occasione di Ognissanti. Tra le persone famo se che portano questo nome: Ornella De Zordo,
Ornella è un nome di origine letteraria, creato da Gabriele D’Annunzio per uno dei personag gi della sua tragedia La figlia di Jorio; proba bilmente il poeta lo trasse da orno o ornello, nome popolare del frassino da manna (Fraxinus ornus), (un albero coltivato per i bei fiori dal pro fumo dolce e per ricavare dalla corteccia una resina dolce commestibile, la manna).
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ALCUNI CONSIGLI PER AVERE CAPELLI FORTI, SANI E BRILLANTI 1) Adotta una dieta sana e variegata Alimenti ricchi di antiossidanti come frutta e verdura e quelli ricchi di vitamina A e C, sono importantissime per la salute dei capelli. 2) Scegli i prodotti giusti! Evita di acquistare il primo shampoo che ti capita ma fatti consigliare dalla tua parrucchiera quello più adatto ai tuoi capelli. 3) Capelli e calore: phon e piastra Asciugare in maniera naturale sarebbe il top ma spesso non se ..per un SilviatrattamentoverodaReginaAcconciature
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4) Maschera per capelli: nutrire e idratare Le maschere richiedono un maggiore tempo di posa e la loro azione nutriente e idratante è più intensa, raggiungendo in profondità la struttura del capello e rendendolo più forte.
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Via Don Cardinetti, 3
(sotto i portici a 50 mt dalla Chiesa direzione Brembate di Sopra)
ne ha il tempo. Non strofinare i capelli ma cerca di tamponare con un asciugamano per assorbire l’eccesso d’acqua. Non utilizzare il phon al massimo del calore percè danneggia i capelli. Se usi la piasta, utilizzala sui capelli asciutti in modo da evitare lo sbalzo termico rendendoli secchi e opachi.
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Prezzate di Mapello (Bg)
Per ogni vostra esigenza 339 16 73 221
Era il 2013 quando Rockstar Games, software house e produttrice di tutta la saga videoludica di Grand Theft Auto, lanciava sul mercato il nuo vo GTA V, uno dei prodotti più longevi e profitte voli che Rockstar abbia mai prodotto.
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34 L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE GTA VI - Che cosa conosciamo e che cosa sappiamo fino adesso Una possibile grafica del nuovo capitolo GTA VI ancora in fase di programmazione SOMMARIO • Introduzione a GTA • Quando uscirà? • Ambientazione • Personaggi • Ultime notizie sullo sviluppo
Introduzione
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Grazie a continui aggiornamenti, pacchetti d’e spansione ed un sistema multiplayer eccellente, GTA V continua ad essere giocato da migliaia di giocatori nel mondo. Ora l’attenzione, dopo quasi 10 anni dall’uscita del quinto capitolo, è puntata sul nuovo gioco che tutti gli utenti stanno aspet
Una delle schermate principali di GTA V
Michael in una delle scene del gioco
successo mondiale sin da subito e mantenere lo stesso standard anche negli anni successivi.
L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE 35
Infatti GTA V, tramite la sua ambientazione, i suoi personaggi e l’evoluzione dell’esperienza di gioco implementata, è riuscito ad essere un
tando da tempo: GTA VI. Rockstar Games è sem pre stata molto riservata sullo stato di produzione dei suoi giochi, ma sono state rilasciate da poco tempo alcune informazioni aggiuntive su questo nuovo capitolo ed hanno dato speranza per un’u scita “a breve termine” del gioco.
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Insomma, un vero e proprio paradiso per il vide ogiocatore che desiderare esplorare, fare nuove scoperte e compiere qualsiasi azione!
Una scena proveniente da uno dei primi capitoli GTA: GTA III
La mappa è caratterizzata da centinaia di punti attività con differenti missioni da portare avanti nel corso della storia e dell’esplorazione.
La nuova ambientazione dovrebbe essere una città sud americana o comunque tropicale, av vicinandosi ad un concept che abbiamo già visto in GTA Vice City. Anche in questo caso la mappa sarà piena zeppa di punti di esplorazione, attività, missioni secondarie e attività da svolgere. Dovrebbero essere aggiunti punti di viaggio rapi do strategici per raggiungere luoghi non como dissimi, in modo tale da rendere l’esplorazione più facile soprattutto in fase di missione.
Grand Theft Auto è un videogioco open world in cui il personaggio principale è un criminale che deve farsi strada tra la temibile “vita da strada”. Il gioco è un susseguirsi di missioni differenti all’interno di una mappa di gioco immensa dove il giocatore è libero di effettuare qualsiasi azione gli venga in mente.
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Mappa Esplorazione GTA VI
Tramonto in GTA San Andreas, altro grande capitolo della saga di Rockstar Games
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Una delle viste di GTA V
36 L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE
I vari capitoli della saga si differenziano per ambientazione, protagonista e retroscena della storyline principale, molte volte concatenata con altre della saga.
Grand Theft Auto
Possibile
L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE 37 Il viaggio rapido potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione pratica in quanto si stima, da quanto trapelato online, che la nuova mappa di GTA VI potrebbe essere quasi il doppio di quella di GTA V.
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Personaggi
La mappa esplorazionedidiGTAV
Per la prima volta nella saga di GTA il protagonista principale della storia potrebbe essere una donna. Rockstar Games non si è ancora espressa pubblicamente riguardo la questione, ma molti modelli d’a nimazione mostrati al pubblico per spiegare i progressi dello sviluppo lasciano intendere questo. grafica sulla protagonista donna del nuovo capitolo GTA VI
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Uno degli sfondi creati per GTA VI
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La questione principale che tiene nel mistero GTA VI è la sua data di uscita. Alcuni primi cen ni di uscita furono dati tra il 2018-2019, per poi arrivare a vere e proprie conferme nei primi mesi del 2020 e successivamente nel 2021. Attualmente GTA V è continuamente aggiornato soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della giocabilità online e delle ambientazioni condivi se tra i giocatori in rete, ma fonti che arrivano direttamente da alcuni dei settori dello sviluppo del gioco riferiscono che per il 2023 potremmo avere forse un’ufficializzazione per una possibi le uscita di GTA VI.
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Non si sa ancora se la narrazione della vicen da sarà suddivisa su più personaggi “giocabili”, come accaduto con Michael, Trevor e Franklin in GTA V. Molto probabilmente sarà possibile giocare pezzi della storia immedesimandosi in altre persone con differenti abilità. Inoltre, l’aggiunta di una protagonista principa le donna potrebbe farci assistere ad una storia primaria differente rispetto a quelle viste nei ca pitoli precedenti!
Stato dello sviluppo del gioco Rockstar Games ha inviato annunci di ricerca per il team di sviluppo, segno della continua richiesta di aggiornamento e movimento all’in terno della fase progettuale del gioco e di tutti i suoi relativi componenti. Il motore grafico su cui
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Quando uscirà?
38 L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE
I personaggi principali di GTA V: Michael, Trevor e Franklin
Rapina in corso in GTA V
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L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE 39
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Render grafico per far risaltare la possibile bellezza video del nuovo gioco ad altissima risoluzione
blog.hkstyle.tech
si baserà GTA VI viene definito all’avanguardia e ci si aspetta che possa veramente sfruttare a pieno le tecnologie delle nuove console (Playstation 5 e Xbox Serie X). A seguito del flop per la versione rilasciata pochi mesi fa della Remastered della GTA Trilogy (GTA III, Vice City e San Andreas), si pensa che all’interno degli studi di Rockstar sia
presente un po’ di caos a causa della continua richiesta di nuove espansioni/implementazio ni del gioco principale e il parallelo sviluppo di GTA VI. Dobbiamo quindi solo portare ancora un po’ di pazienza e vedere se anche questa volta Rockstar Games sarà all’altezza delle aspettative derivanti da un GTA V veramente immenso!
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Ma come in tutte le storie c’è sempre una perso na sgarbata e senza cuore e nel nostro racconto questo ruolo è della signora Rachel Lynde che è la vicina di casa dei fratelli Cuthbert. Si tratta di una donna ficcanaso e che ha da ridire su ogni cosa e nello specifico sul fatto che loro abbiamo adottato una ragazza. La trova brutta e magra e non riesce a sopportare il fatto che Anna abbia i capelli rossi.
Marilla le dice che deve scusarsi e che non deve comportarsi così male, ma Anna sente un forte senso di ingiustizia e impotenza a riguardo quan to le è successo. E per dimostrare che si sba glia la ragazzina usa con la signora Rachel un vocabolario ricco di “paroloni” che affascinano la donna e successivamente, la signora e Anna diventeranno anche amiche.
Anna perciò sbotta con la donna perché non le sembra giusto quanto lei vada affermando però
Un altro tema importante è l’amicizia che c’è tra Anna e un’altra sua compagna di classe Diana. Le due passano tanto tempo assieme nonostante la differenza sociale e il loro diverso vissuto.
Ma non è stata sicuramente amicizia a prima vista perché inizialmente Diana snobba Anna e la sua famiglia adottiva. Ma tutto cambia, dopo che Anna salva la vita alla sorella più piccola di Diana. Il racconto è ambientato come già detto in Canada, ma esattamente nel villaggio inventato ad arte di Avonlea che si troverebbe nell’Isola del Principe Edward al largo della costa della Nuo
In seguito Anna inizia a fre quentare la scuola del paese ed è qui che fa la conoscenza di Gilbert Blythe, un ragazzo che è considerato da tutte le alunne come molto affascinan te e Annainteressante.èmoltobrava e assai portata allo studio tanto che ciò la mette in competizione con Gilbert e questa rivalità la por ta al successo in campo sco lastico. Gilbert, ad ogni modo, è sinceramente innamorato di Anna però lei non lo calcola al meno per cinque anni a causa di un commento che lui fece sui suoi capelli ros si. Tutto cambia quando Anna compie sedici anni perché Gilbert fa un sacrificio che la ragazza non scorderà mai e poi mai.
PROFUMO DI LIBRI
Anna dai Capelli Rossi di L.M. Montgomery
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40
Premetto che mi piace molto leggere, un po’ di tutto, perciò ora vi racconterò dell’ultimo romanzo che ho riletto nella speranza, magari, di invogliare qualcuno di voi a rileggerlo o anche leggerlo per la prima volta. Si tratta di “Anna dai Capelli Ros si” che è noto anche come “Anna dai tetti verdi” oppure “Anna dai verdi abbaini”. Questo romanzo ci racconta le peripezie di una ragazza brillante e pespicace ma, al contempo, ci mostra alla perfezione anche com’era il Canada agli inizi del XX secolo.
Anna Shirley è un’orfana che a 11 anni viene adottata da Mat thew e Marilla Cuthbert.
I Cuthebert sono due fratelli di mezza età che vivono un’esi stenza isolata e austera alme no così è fino all’arrivo di Anna. Loro avrebbero voluto prendere un ragazzo che li potesse aiu tare nella loro fattoria, ma l’or fanatrofio compie un errore e perciò, per sbaglio, manda loro una Inizialmenteragazza...Marilla vorrebbe rimandarla indietro però Anna grazie al suo buon carattere, alla sua amabilità e affabilità fa si che possa restare lì con loro per sempre.
Il giudizio universale...
“Dove comincia il sole“.
∙Bergamo
Surreale idea, Alba primordiale...
Erminia Bertulessi
Forse è arrivato, Forse arriverà.
Ed è Poesia
Dopo la pubblicazione di questo romanzo l’Au trice (Lucy Maud Montgomery, canadase, nata il 30/11/1874 e morta il 24/04/1942) ha scrit to altre sette novelle senza contare il seguito di “Anna dai Capelli Rossi” in cui si racconta la vita di Anna e di Gilbert, di come loro diventano inse gnanti, si sposano e quindi hanno dei figli. Il libro ha avuto anche molti adattamenti sia per il cinema sia per la televisione senza contare i cartoni animati che sono stati fatti per raccontare le vicende di questa ragazzina. Secondo il mio parere,la cosa migliore resta in dubbiamente la lettura integrale del libro!
PROFUMO DI LIBRI
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I tuoi ...comedipingonoinventoriinte...Leonardolagioconda.
Un giorno, papà, ci ritroveremo là:
va Scozia. Questo luogo che sembra incantare Anna è caratterizzato da giornate dolci, fresche e frizzanti con tramonti rosati e una vegetazione davvero assai splendida.
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Monica Palazzi
“Ode a una canzone”
AUTO D’EPOCA
Lo stesso fu elaborato dalla TRW ed aveva una cilindrata di tre litri, un tremila, su una Clio... 300 nm di coppia a 3700 giri e toccava i 7000 giri. Dentro si respirava un atmosfera racing, pelle, alcantara e scritte Renault Sport chiudevano il cerchio su un auto pazza e bel lissima. Doppio scarico al posteriore, cerchi OZ da 17 pollici e un muso che non lasciava spazio a dubbi.
L’ho vista per la prima volta ad un’esposi zione automobilistica, rimasi a guardarla per mezz’ora circa. Larga, due posti secchi, mo tore V6 alloggiato al posto dei sedili posteriori volante con corona in alcantara..
Non sono numeri così bassi da renderla irre peribile ma restano cifre scarse sopratutto se si pensa sempre che quelle sane sono sem pre molte meno rispetto ai numeri di parten za. Ho avuto il piacere di vedere e provare entrambe le serie.
Ne produssero circa 3000 esemplari in due distinte seria la PHASE 1 e la PHASE 2 a cui furono destinate molte migliorie per renderla più “educata” e gestibile. In totale, 1300 se conda serie e 1700 prima serie.
42
CLIO V6, LA BOMBA FRANCESE
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La Clio V6 è una pericolosa attaccabrighe da semaforo, difficile da portare al limite, le rea zioni non sono facili da gestire sopratutto se non la si conosce bene.
Correva il tempo del Marzo 2001, mentre io facevo la terza media, alla Renault lanciarono sul mercato una di quelle bombe a quattro ruote che non dimenticherò mai.
La base di partenza era la normale Clio tre porte, la stessa che migliaia di casalinghe in tutta Europa guidava per portare i bimbi all’a silo o per scarrozzare i genitori dal medico. Ovviamente per stravolgere la natura di qualcosa, le auto non fanno eccezione... servono molte modifiche e adattamenti. Le fiancate presentavano due prese d’aria molto gran di per convogliare aria fresca nel grosso V6 montato posteriormente, affamato di benzina e aria appunto. Il telaio fu debitamente rinfor zato, perchè la Clio non nasceva e non nasce per spaventare le Porsche ai semafori. Il motore sviluppava ben 230 CV scaricati al posteriore abbinato ad un cambio manuale.
AUTO D’EPOCA
La sportività elettrica? Non ci credo, non può esistere almeno per chi come me ha vissuto la coda degli anni d’oro dei motori termici. Io ho visto in listino la 360 Modena e la 996 Turbo, la Enzo e la F40, la Diablo etc etc Il futuro sarà elettrico, forse salverà il mondo dall’inquinamento, forse....
Nella dalledoloris’affollanomentericorditenerezzeinfinitesenzafondofauciallargate.
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Don Salvatore con umiltà e fede sapeva carissimogiungevaportarerabbonireascoltareconsigliocondividere.Nelleseresublimiugualiediverselasuavoceridonavaallegriacondivisione.Narravadeltempoedelpresenteazzardavariconducevanelpalmodimanoaccoglievasperanzeegioie.NostalgiaemancanzaciecaebuiaardentesentoditeDonSalvatoreconsapevolechedall’altosguardopaternovolgiaccarezzamaiabbandona.
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Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
ANIME NEL VENTO MANCANZA 43 SERIETÀ SERVIZIOPROFESSIONALITÀDICARTOMANZIATELEFONICA Cell. 371 47 50 www.polveredistelleitalia.itDIPOLVERE814STELLE
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Quanto alla Clio V6 prima o seconda serie, bah compratevi pure quella che volete!
Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail meccanicagelmini@gmail.coma:
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A breve, anzi brevissimo certe emozioni le auto di oggi non ve le sapranno più dare!!!
Sono entrambe un’affare che vi farà uscire un mega sorriso ogni volta che le proverete, attenzione però... non costano poco!
Antonio Gelmini
Cinquanta mila euro sono la base di partenza ma è un investimento sicuro.
Erano gli anni di Gigi Dagostino, delle Fornari na, del Nokia 3310. Sembra ieri vero ? Compratevi una Clio V6 se potete!
Sento che il tempo delle auto pazze sta per finire, a breve usciranno definitivamente dai listini queste piccole bombe che ci hanno fat to sognare e divertire.
Un ubriaco esce dall’osteria perché gli scappa da vomitare. Si appoggia al muro e vomita su un cagnolino che stava lì accucciato. Dopo aver finito si passa la manica della giacca sulla bocca per pulirsi e nota il cagnolino tutto insu diciato di vomito: “Ops! Mica me lo ricordavo d’averlo
44 RELAX - SODOKU BARZELLETTE 3 3 39 9 9 9 91 1 1 1 1 2 2 7 7 7 7 6 6 6 8 8 84 4 5 8 9 1 4 49 625 8 9 3 3 7 96594 586 6 1 4 35 17 867 295 3
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“Signoramangiato!”.-dicelanuova
cameriera - in camera sua, sotto il letto, ho trovato questo anello!”. “Grazie Rosi. L’avevo messo apposta per con trollare la sua onestà”. “È proprio quello che ho pensato anch’io, signora!”.
Signora agitata telefona ai pompieri: “Venite pre sto! La mia casa sta bruciando!”. I pompieri: “Va bene, arriviamo, ma ci dica come fare per arri vare a casa sua”. La signora: “Eh? Ma con quel camioncino rosso, no?”.
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GIOVANNA ESPOSITO - CLAUDIO BREMBILLA EUROANSA Spa - Società di Mediazione Creditizia (OAM M191) Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG) via Privata Bernasconi 7 giovanna.esposito@euroansa.it - claudio.brembilla@euroansa.it FAI TORNARE IL SORRISO ALLA TUA FAMIGLIA
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ITINERARI COLICO (provincia di Como)
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46 La spiaggia di Piona è il luogo ideale dove tra scorrere un a bella giornata estiva in una spiaggia ampia e ben servita. Si affaccia sulla baia di Pio na, dispone di un piccolo porticciolo ed è costeg giata da un viale alberato che in alcune ore del giorno offre riparo dai caldi raggi estivi. Dalla riva è possibile godere di una splendida vi sta sul promontorio dove sorge l’Abbazia Cister cense di Piona. E’ presente un chiosco, che offre anche servizio bar e ristorante, e una scuola di Kiteboard con possibilità di noleggio canoe e SUP. Vi ritroverete immersi nel verde e se amate scat tare foto nella natura questo è il luogo ideale. Facilmente raggiungibile sia a piedi che in bici percorrendo Via dei Ciacc. La spiaggia di Piona vi sorprenderà con le sue tonalità di verde intenso mischiate all’azzurro del lago e del cielo. Abbiamo citato l’Abbazia di Piona o più precisa
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Dal 13 febbraio del 1938 il priorato appartiene a una comunità di monaci cistercensi che segue
Nel 1906 a seguito di un restauro è stata rinve nuta un’epigrafe dalla quale si deduce che nel 1138 la chiesa fu consacrata alla Beata Vergine Maria. La documentazione del XII secolo dimostra la rilevanza e la vitalità economica dell’abbazia di Piona, seguita poi da una decadenza dovuta al ridotto numero di monaci.
mente il Priorato di Piona, un raro gioiello dell’ar chitettura romanica lombarda. Si trova nel territo rio del comune di Colico, sulla punta della piccola penisola di Olgiasca ed è visitabile tutto l’anno. Già nel VII secolo d.C risiedeva qui una comuni tà monastica. All’interno del chiostro è possibi le ammirare il Cippo di Agrippino, dal nome del vescovo di Colico che nel 617 fece costruire un oratorio dedicato a Santa Giustina martire.
SPIAGGIA E ABBAZIA DI PIONA
RIDIAMOCISOPRA
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LA BIOGRAFIASUA
ESILARANTE
LA BIOGRAFIASUA
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l’ultra-millenaria saggezza di San Benedetto ba sata sul rapporto equilibrato tra ora et labora. Oggi, gli edifici che costituiscono l’abbazia di Pio na sono la Chiesa di San Nicola e il Chiostro. La Chiesa di San Nicola presenta una navata uni ca rettangolare ed è affiancata da un campanile quadrangolare a destra dell’abside. Il Chiostro, di
notevole bellezza, rimane il cuore del complesso monastico intorno a cui sono disposti in modo funzionale ed armonico gli ambienti monastici. L’abbazia di Piona è raggiungibile in auto (par cheggio gratuito), a piedi da Colico oppure tra mite battello.
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Caro Alberto Dalla Chiesa
MADRE TERESA DI CALCUTTA
Madre Teresa, è nata il 26 agosto 1910 a Skopje (ex Ju goslavia). Fin da piccola rice ve un’educazione fortemente cattolica. Un omaggio a 25 anni dalla sua morte avvenuta il 5 settembre 1997.
ITINERARI
NEWENTRYTUBE: RICORDI, EMOZIONI, SORRISI...
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Fonti: visitcolico.it / in-lombardia.it
Un irlandese riesce a far ridere i suoi cari nel momento della… sepoltura.
Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri, noto per il suo impegno nella lotta contro la mafia. Un omaggio a 40 anni dalla sua morte av venuta il 3 settembre 1982 a causa di un attentato a Palermo.
MIA MARTINI
Era il 20 settembre 1947 quando nacque Domenica Berté, ovvero Mia Martini. Voce italiana tra le più belle, è considerata una delle voci più espressive della musica leggera italiana scomparsa in circostanze mai del tutto chiarite.
ALMENO NELL’UNIVERSOTU
E PAROLE
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Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d’aria met tendole in una bacinella. Noi che Galeazzi l’abbiamo visto Duracell
LE VACANZE SONO FINITE!
magro. Batterie
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sguardiepercorsi 48
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che si accontentavamo di cose semplici ma che ci davano tanto divertimento....
Gocce di Memoria 60’ 70’ 80’
Mi sono riposata, molto. Rilassata, pure. Impi grita, abbastanza. Sono arrivata ad alzarmi per sino alle 9 la mattina (come dire mezzogiorno)! Ho letto sdraiata sul divano senza pensare ad altri impegni. Ho cucinato per gli amici. La pacchia sta finendo, e mercoledì rientrerò al lavoro. Mi fa effetto, perché non ho mai lavorato ad agosto. Il rientro al lavoro ha sempre porta to con sé la fine dell’estate, la ripresa genera le delle attività, l’inizio vero dell’anno, i buoni propositi tipo dieta e attività fisica/iscrizione a qualche palestra. Di nuovo tutti a casa, al lavoro, a scuola, in coda la mattina. Di nuovo lo stress del trovare parcheggio la sera. Invece ora rientrerò e saluterò molti colleghi in partenza. Troverò meno traffico e il parcheggio sotto casa, mi riterrò ancora parzialmente eso nerata dai pensieri salutisti. Intorno a me c’è aria vacanziera, non di ripresa. Mi fa strano tutto ciò: la forza dell’abitudine gio ca la sua parte. Altri pensieri e stati d’animo da fine vacanza, invece, si ripresentano puntuali e ricorrenti: un po’ di malinconia, di tristezza, un po’ di dispiacere per non essere riuscita a leg gere tutto quel che avevo in attesa, per non aver fatto cose che avevo desiderio di fare.
Il problema è sempre la misura: troppo larghi, si sbrodola, troppo stretti, son fonte di fatiche e dolori. Ma questo è. Questioni filosofiche a parte, dopodomani tor nerò alla sveglia la mattina, agli orari, al tempo che pressa. Passata la fatica del cambiamento di stato, superata l’inerzia, so che poi tornerò a camminare prendendo il passo e il ritmo, e ne avrò piacere… Gli sprint non sono il mio forte, e nemmeno le partenze; ma una volta avviata, le camminate lente e costanti, quelle sì, sono nella mia natura.
Nel Prologo del Faust, il Signore dice a Mefisto fele: “L’attività dell’uomo s’affloscia troppo facilmente ed egli si adagerebbe con piacere in un assoluto riposo. Perciò gli metto volentieri accanto un compagno che lo sproni, ed agisca e si comporti come diavolo.”
In qualche modo, l’abbondanza per me non è foriera di benessere, e la questione non è limi tata al tempo. Forse nell’abbondanza si danno le cose per scontate, ci si rilassa, non si incon trano limiti stretti a far da sprone.
I limiti hanno la loro funzione necessaria.
PENSIERI
Più ne ho e peggio lo impiego, mentre quando ne ho poco riesco a fare molte più cose, con maggior soddisfazione.
Io tendo a riempire il tempo vacanziero di trop pe aspettative, e so bene che alcune andranno deluse. In più -per me- l’abbondanza di tempo non va di pari passo con l’efficacia.
Noi che con un ramo di salice facevamo l’arco per sentirci Orzowei.
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Grazie ai vari scatti che ho postato sui social, sono stata chiamata a partecipare ad alcune sfilate di moda, un’esperienza che consiglio perché anche in quel contesto si è circondati da persone che ri escono a trasmettere sicurezza e autostima, ricor dandoti che se stai per salire in passerella è perché sei perfettamente in grado di portare a casa la tua fascia. La sfilata a cui ho partecipato io apparteneva CRISTINA ALDIGERI QUANDO LA FOTOGRAFIA È CLASSE E ELEGANZA
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Come nasce il tuo feeling con la fotografia? Grazie alla fotografia ho imparato a posare, ho avu
L’INTERVISTA
Bella, sempre curata, con energia da vendere e il grande sogno di provare a varcare le porte del mondo dello spettacolo. Cristina Aldigeri, nata e cresciuta a Parma, è una di quelle ragazze che col pisce per il fascino che trasmette al primo istante, ma che conquista per la semplicità e la simpatia che la caratterizza nella vita quotidiana. Insomma, una bellezza autentica, con una femminilità intri gante, rimasta umile e alla mano. Nella vita di tutti i giorni è orgogliosamente una commessa, ma appe na può il suo mondo diventa quello della fotografia, dei concorsi di bellezza e delle sfilate. Un trionfo di sensualità che non scade mai nel banale e nella volgarità.
to l’occasione di fare vari shooting con vari fotogra fi che mi hanno sempre fatta sentire a mio agio. Sono esperienze che consiglio a tutte le ragazze che vorrebbero buttarsi davanti all’obbiettivo della macchina fotografica ma magari hanno qualche insicurezza e qualche resistenza nel farlo. La verità è che con il fotografo spesso ci si diverte anche! Insomma, un percorso che poi ti ha spalancato nuove opportunità.
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a Miss Mondo, e mi sento di ringraziare tutto lo staff ed i fotografi presenti. Con il tempo poi si può solo crescere e migliorare…
Se questa tua energia ti aprisse le porte dello spettacolo?
Il mondo dello spettacolo mi incuriosisce molto, non lo nascondo! Sono stata contattata dalla Redazione di uno dei più importanti programmi di Mediaset, un po’ la distanza e un po’ gli impegni hanno mes so in stand by la mia adesione… ma ci sono altri programmi a cui vorrei partecipare! Mi butterei in questo mondo consapevole dei suoi pro e dei suoi contro, sarebbe comunque una nuova esperienza unica nel suo genere. Che ragazza sei nel quotidiano?
Ed è sempre bello stupire gli uomini parlando delle componenti della mia auto che ho sostituito! Che rapporto hai con i social? Quelli che utilizzo, e preferisco, sono Instagram e Facebook. Non mi considero una influencer perché, per il momento, rimangono per me uno svago e non un lavoro. Ma ammetto che non mi dispiacerebbe affatto crescere e avere numeri e contenuti in grado di rendermi un personaggio da seguire…
Che progetti hai da realizzare?
Sono una ragazza che cura molto la sua immagi ne, di sera indosso sempre tacchi e vestiti eleganti anche solo per un banale aperitivo, ma sono anche una sportiva quindi ho anche i miei outfit da palestra; anche quando mi alleno, però, molto raramente ci vado struccata e spettinata in quanto tendo a curare la mia immagine sempre. Insomma, sono la classica ragazza che applicherebbe un velo di trucco anche solo per portare l’immondizia sotto casa…
Attualmente ho un importante progetto lavorativo in un negozio di prodotti per l’igiene della perso na e della casa dove la mia mansione non è solo quella della semplice commessa ma ho l’incarico di occuparmi degli ordini all’interno del punto vendita e della gestione di scaffali e magazzino. È un ruo lo importante, che mi auguro possa rappresentare un trampolino di lancio per fare carriera. Al tempo stesso, vorrei trasformare il mio sui social in un vero e proprio lavoro! Insomma, seguitemi: le sorprese non mancheranno…
CONTATTI https://www.instagram.com/cristinaldigeriSOCIAL
51 L’INTERVISTA
Proprio come sei nel social, praticamente perfette…
Le foto degli shooting sono spesso seriose e con pose più o meno naturali, mi piace molto appari re così sui social per poi stupire tutti… con la mia simpatia, autoironia e con il mio essere “alla mano” perché sono una ragazza che non se la tira affatto, appassionata non solo al make up e alla moda ma anche alla palestra e alle auto.
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Eccoci qua con un nuovo appuntamento, il ri torno dopo le vacanze, ci eravamo lasciati nella pausa “estiva”, ci ritroviamo alle porte dell’au tunno, anche se c’è da dire che l’estate non ha abbandonato definitivamente la sua postazione, le giornate sono ancora belle, solari e piacevol mente calde.
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Giovanissimi come avete passato le vostre meritate vacanze?
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Dopo un anno ancora molto duro e faticoso, spero che ognuno di voi abbia goduto in pieno questa estate passata così velocemente.
Ho avuto modo per mia fortuna di incontrare molti giovanissimi, sia ad inizio estate che sul fi nire, mi sono un po’ “impicciata” permettetemi il termine, di entrare in merito, chiedendo ed ana lizzando con loro, questo periodo così bello ed importante della nostra vita. All’inizio dell’estate ho chiesto cosa si aspettassero, se le aspettative fossero più rosee rispetto allo scorso anno, op pure ancora sul filo del rasoio, molto risicate e ancora con privazioni, forse più della precedente. Devo dire che un altissimo tasso di positività mi ha invasa, siete dei giovani fantastici, positivi e con tanta voglia di credere che tutto dovunque e comunque, prima o poi, migliora sempre. Ho parlato a dei giovanissimi ragazzini che ave
vano appena concluso l’anno scolastico, lascia vano la scuola primaria per andare al primo anno di secondaria. Il loro proposito era molto positivo: avevano voglia di prendere tutto ciò che di bello l’estate gli regalava. Con i genitori ognuno di loro, chi al mare e chi in montagna, avevano la voglia di spendere tutte le energie nel divertirsi, fare nuove amicizie, non pensare ai compiti di scuola, ma abbracciare for temente la stagione estiva con tutto quello che poteva regalare, accantonando il pensiero delle responsabilità quotidiane. È bello vedere dei sor risi sulla bocca dei nostri ragazzi, traspare quel velo di positività che era andato perduto nel tre mendo periodo di inizio della pandemia. Anche se il pericolo non è del tutto scongiurato, c’è da dire che quella morsa per loro si è all’allentata e vedono il loro futuro meno ombroso di prima.
52 PIANETA di Sandy Ambrosio
IL RITORNO DALLE VACANZE
Essendo in tenera età, le scorse estati c’era moltissima apprensione, nel non farle toccare le cose in giro, non farla avvicinare a gruppi affollati e il gioco quotidiano ridotto di tanto. Quest’anno è stata una vera e propria libera
53 PIANETA di Sandy Ambrosio
Tra la diminuzione della restrizione emergenza covid, hanno potuto vivere serenamente una par tita di pallone con amici, le lunghe giornate sulla sabbia cocente, i tuffi in mare, una bella passeg giata serale con un cono gelato, magari gigante. Una gita fuori porta, a fare un pic-nic, a mettere bibite ed angurie nella fredda acqua di un fiume. Grazie anche ai C. R. E., i centri ricreativi estivi, che danno ai ragazzi la possibilità di passare un’estate di condivisione e aggregazione.
Come la nostra mamma Sonia, penso che mol tissime altre condividono questa sua esperienza che gentilmente ci ha raccontato. “L’estate sta finendo” diceva una famosissima canzone del duo I RIGHEIRA, “ed un anno se ne va’”. Speriamo che l’anno scolastico che sta per iniziare, sia per i nostri giovani più leggero, più scorrevole, soprattutto più tranquillo dei prece denti. Salutiamo questa estate appena anda
Una giovane mamma in particolare, la signora Sonia, mi ha raccontato la giornata tipo passata con la sua splendida bambina al mare, con nonni, cuginetti e amichetti.
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zione, poterla vedere giocare tranquillamente con la sabbia del mare, vederla serena con i suoi cuginetti e anche nuovi amichetti, portarla ad un parco acquatico a qualche km dal nostro paese, poter stare in spiaggia sino allo spuntare delle stelle e farle assaporare tutto il gusto e la bel lezza dell’estate. Anche a me come mamma mi ha fatto star bene questa libertà, e nel cuore, mi sentivo più leggera, libera da un peso che gli anni passati mi ha oppresso.
Qualche giorno fa invece ho cercato di analizzare il dopo vacanze con i nostri giovanissimi ed i loro genitori. Anche qua c’è da dire che è andata alla grande. Parlando con alcuni genitori, sia di bambini piccolissimi che frequentano la scuola dell’infanzia fino a quelli della secondaria il ri scontro è stato molto positivo. Hanno vissuto questo periodo estivo, di pausa impegni, con tanta, tantissima voglia di riprendersi i loro meri tati momenti di relax.
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(Sandy Ambrosio).
Estate che di giallo tutto hai colorato, ti saluta il grano a cui l’oro hai dato, ti saluta il pesco ed il pero, i papaveri rossi, i mirtilli, tutti i frutti di bosco. I bambini in coro invocano il tuo nome, Estate, grazie di averci regalato i tanti giardini sempre in fiore, spumeggianti spiagge e verdi montagne giganti, arrivederci al prossimo anno arrivederci dai gabbiani che in cielo una lunga scia in tuo onore fanno.
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(Sandy Ambrosio)
54 PIANETA di Sandy Ambrosio
Estate
Settembre odoSettembre,ilcanto di gabbiani che lasciano la spiaggia, baciando le onde che tremano al tramonto. Vedo sugli occhi caldi dell’estate un dolce velo di tristezza. Settembre, tu porti via tante cose il ricordo di amori nati e poi finiti, ti desideri spesso non esauditi. Settembre, porti un tenue dolce venticello porti tra i capelli foglie gialle che spargersi poi tra le muraglie porti pioggia quiete e mite e gridi a tutti, che la meravigliosa stagione è oramai finita.
tacon una mia poesia.
(Sandy Ambrosio)
Per non far torto a settembre che è anche un mese, misto di sole che con eleganza ci ci consegna all’autunno, spendiamo anche delle frasi per lui.
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Un anziano incontra un giovane che gli chiede: - Si ricorda di me? E il vecchio gli dice di no. Allora il giovane gli dice che è stato il suo stu dente. E il professore gli chiede: - Ah sì? E che lavoro fai adesso? Il giovane risponde: Beh, faccio l’insegnante. - Oh, che bello come me? gli ha detto il vecchio - Beh, sì. In realtà, sono diventato un insegnante perché mi hai ispirato ad essere come te.
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ricevuto il messaggio chiaramente. E grazie a lei ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si ricorda di questo episodio, professore? E il professore rispose: -Io ricordo la situazione, l’orologio rubato, di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ri cordavo, perché anche io ho chiuso gli occhi mentre cercavo. Questo è l’essenza della decenza. Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sai insegnare.
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Anonimo
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- L’orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l’ha rubato, per favore, lo restituisca”. Ma io non l’ho restituito perché non volevo farlo. Poi lei hai chiuso la porta e ci ha detto a tutti di alzarci in piedi perché avrebbe controllato le no stre tasche una per una. Ma, prima, ci ha detto di chiudere gli occhi. Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca per tasca e, quando è arrivato da me, ha trovato l’orologio e l’ha preso. Hai continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto: -Aprite gli occhi. Ho trovato l’orologio. Non mi ha mai detto niente e non ha mai men zionato l’episodio. Non ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva rubato. Quel giorno, lei ha salvato la mia dignità per sempre. È stato il giorno più vergognoso della mia vita. Non mi hai mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una lezione morale, ho
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L’anziano, curioso, chiede al giovane di raccon targli come mai.
- Un giorno, un mio amico, anch’egli studente, è arrivato a scuola con un bellissimo orologio, nuovo e io l’ho rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e subito si è lamentato con il nostro insegnante, che era lei.
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Allora, lei ha detto alla classe:
E il giovane gli racconta questa storia:
Per lui quel fuggiasco era un cane, solo un cane bastardo e la sua vita avrebbe ritrovato un senso solo con la sua morte. Ormai viveva solo per que sto; impiegò mezzi, soldi da uomo potente che
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IMolti anni erano passati.
Era stato un incidente, solo un maledetto, dan nato incidente. Erano nati e avevano condiviso gli stessi giochi di strada, due ragazzini di quartiere. Un gioco finito male, un petardo esploso troppo vicino. Uno dei due ne uscì senza vista, i suoi occhi non vedevano più, il suo cielo era scom parso. L’altro, terrorizzato, impaurito fuggì, sparì. Lui rimase al buio e lentamente la sua vita si tra sformò in un lungo, lento e inarrestabile stillicidio di veleno che finì col tempo per avvelenare tutti i suoi giorni. Le notti innanzi a lui erano votate completamente alla ricerca e alla vendetta nei confronti di quell’altro.
RACCONTI
POSA IN OPERA PAVIMENTI
IL BUIO DENTRO
era diventato, sguinzagliò cani mastini ovunque alla sua ricerca. Gli anni nel frattempo scorreva no e l’unica persona che fin da bambina aveva vissuto quella storia, la tragedia del padre, era sua figlia. Era la sola che ancora cercava di per suaderlo a dimenticare, a lasciare il passato al passato. “Dimentica padre, dopotutto è solo un uomo; un uomo che certamente ha commesso
57 RACCONTI
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un errore imperdonabile fuggendo, fuggendo in quel modo ma poteva capitare a lui, certamente aveva paura, era terrorizzato; padre, sei ancora un uomo ricco e potente, hai già buttato tanti anni della tua vita. Lui potrebbe essere addirittura morto, chissà, ti prego, dimentica padre. Questo non è vivere, è morire poco a poco, è impiegare il tempo che ti resta per morire. Mi dispiace padre ma io temo che il buio non sia fuori ma dentro di tè”. Ma ogni tratto, ogni bagliore umano erano scomparsi in lui, erano stati irrimediabilmente lavati via dal suo cuore, come una spugna che passa sul vetro... E una sera, dopo quarant’anni giunse una telefonata: l’avevano trovato. Final mente se lo sarebbe trovato di fronte, avrebbe percepito la sua presenza, il suo odore, come un predatore fiuta la preda. Fu condotto a casa innanzi a lui; era un piccolo uomo spaventato, erano due piccoli uomini spaventati al crepusco lo dei loro giorni. Uno in perenne ricerca, l’altro aveva esaurito la sua corsa. “Prima di uccidermi,
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Enrico Savoldi
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ricordi almeno il mio nome? Lasciami dire, alla fine liberami e non farai che farmi una cortesia, sono esausto, stanco e vecchio per continuare a fuggire e nascondermi”. Uno vedeva, l’altro fo calizzava l’immagine di quel momento. “ Il tuo nome? Già, il tuo nome...” Non disse altro, una smorfia apparve sul suo viso vecchio di duemila anni. Non seguirono altre parole; a distanza rav vicinata i loro due inferni entrarono in contatto, l’uno nell’altro. Due colpi di pistola echeggiarono nella grande sala. Cadde di fronte ai suoi piedi. Era finita, era finita per sempre. Si sedette, era l’ombra dell’uomo che era stato ma il suo sogno era stato esaudito. Da una grande porta di le gno laterale al salone, leggera come un angelo o come un fantasma entrò a capo basso sua figlia e si fermò tra i pochi presenti a due passi da lui. Lui ne percepì la presenza, il profumo. Disse solo: “E ORA, PADRE, E ORA, DIMMI PADRE, CI VEDI ORA?”
Grazie alle influenze del la moda anni 2000 per questa estate si fanno largo i pantaloni cargo: nati come indumento da lavoro successivamente come divisa militare per poi approdare nel mondo musicale hip-hop gra zie alla loro versatilità e comodità delle multi-ta sche applicate e di diverse misure.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
LA VESTE DI BRUNA ANIME NEL VENTO
sento la pelle pizzicare il petto fa grosso la mente inzuppa di malinconie.
I dettagli sono l’aspetto più sbarazzino, alle tasche ed occhielli si aggiungono coulisse per stringere i pantaloni sulle caviglie e lunghi lacci lasciati liberi di svolazzare con il movimento del corpo. La vita è bassa con giro di cintura con chiusura a scorrimento oppure annodata tradi zionale obi o con fibbia logata. Vanno indossati con micro t-shirt, body e bra a vista, top con vo lant oppure corpetti preziosi e giacche struttu rate. Le calzature da abbinare sono sandali con tacco alto per una serata chic oppure le comode sneakers oppure infradito.
I tessuti utilizzati sono il cotone, il canvas, il raso e voile di seta nei colori beige, khaki, fantasia camouflage oltre alle tinte più nuove come il giallo limone, il rosa fragola ed il bianco latte.
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Nostalgiapungenteossutacieca
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La rivedo in questo mattino dai tratti fondi dove la notte si confonde con il giorno l’alba si fa primizia che sfuma.
La tendenza 2022 consiglia di indossarli dalla mattina alla sera proponendo tessuti, dettagli e colori diversi in base all’occasione.
FASHION AND STYLE BY ROMINA SIRANI
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Romina Sirani
La veste di Bruna aveva sapore di fantasia di sugo al pomodoro di farfalline infarinate di fichi e di noci. Tempestata di fiorellini in vita fermata da una cintola sottile le scendeva lungo i fianchi abbracciando rotondità.
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Hit Parade dal 12 al 18 Settembre 1997
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Giorgia Todrani, nota semplicemente come Giorgia (Roma, 26 aprile 1971), è una cantautrice e produt trice discografica italiana. È una delle cantanti contem poranee più note e apprezzate in Italia, ma ha avuto successo con riscontri di vendite positive anche in altri paesi come Olanda, Regno Unito, Spagna, Francia, Ca nada e Stati Uniti e nel mercato dell’America Latina. Ha collaborato con artisti italiani e stranieri tra cui Sim ple Minds, Zucchero Fornaciari, Pino Daniele, Andrea Bocelli, Luciano Pavarotti, Bryan Adams, Sting, Alicia Keys, Ronan Keating e Eros Ramazzotti.
LA DURA LEGGE DEL GOL - 883 BACKSTREET’S BACK - BACKSTREET BOYS MONDI SOMMERSI - LITFIBA
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GIORGIA
MANGIO TROPPA CIOCCOLATA - GIORGIA BUTTERFLY - MARIAH CAREY BE HERE NOW - OASIS ROMANZA - ANDREA BOCELLI SU E GIÙ DA UN PALCO - LIGABUE
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TABULA RASA ELETTRIFICATA - C.S.I. DIMMI COSA SUCCEDE SULLA TERRA PINO DANIELE
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1° POSTO
In Italia ha venduto circa sette milioni di copie, con 12 album nella top-ten italiana, 5 dei quali arrivati al nu mero uno, e 25 singoli top-ten di cui 5 numero uno. Ha partecipato, in totale, quattro volte al Festival di San remo, ottenendo nella categoria Big il primo, il terzo e il secondo posto; nell’edizione del 1995, in cui risultò vincitrice con Come saprei, fu la prima cantante nella storia del festival a conquistare quattro premi: Primo Posto Big, Premio della Critica (prima cantante ad ag giudicarsi entrambi i principali riconoscimenti), Premio Autori e Premio Radio e TV. La carriera ufficiale del la cantante comincia nell’autunno del 1993, quando presenta a Sanremo Giovani un brano scritto da lei, Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese (in seguito in sieme produttori di Alex Baroni e Massimo Calabrese con suo fratello Piero scopritore e produttore di Marco Mengoni), “Nasceremo”, classificandosi prima e otte nendo perciò l’accesso al Festival di Sanremo dell’anno successivo nella sezione “Nuove Proposte”. Nel febbraio 1994 a Sanremo nelle Nuove Proposte, Giorgia canta una delle sue canzoni più note, dal titolo
25 ANNI FA... PLAY
E poi, ma si classifica solo settima. I due coautori di E poi comunque producono il suo primo disco, intitolato semplicemente Giorgia, registrato e mixato da Marco Covaccioli. L’album contiene entrambi i brani inter pretati sul palco dell’Ariston più altri nove inediti e la fortunatissima cover Nessun dolore di Mogol e Battisti; raggiunto, sorprendentemente il 2º posto dei dischi più venduti, Giorgia arriva a vendere 180.000 copie, tra sformandola da perfetta sconosciuta a vera Big della musica pop italiana. Qualche tempo dopo viene invi tata da Luciano Pavarotti al suo programma Pavarotti & Friends, dove interpreta un brano dei Queen, Who Wants to Live Forever. La stessa sera duetta con Pa varotti in una versione del classico della musica par tenopea Santa Lucia luntana. Duetta inoltre con Sting, Bocelli, Pavarotti, Bryan Adams, Nancy Gustafson e Andreas Vollenweider nel brano All for Love e nel brano La traviata / Act 1 - Libiamo ne’ lieti calici (Brindisi). Alla vigilia di Natale del 1994 si esibisce per il Papa in Vaticano, cantando al fianco di Andrea Bocelli, con il quale nel 1995 reinterpreta la nota Vivo per lei,cover degli O.R.O. Giorgia si esibirà altre due volte davanti a papa Giovanni Paolo II. Il sodalizio già stretto con Michele Torpedine (già ma nager di Zucchero e Andrea Bocelli) porta Giorgia l’an no successivo al Festival di Sanremo con la canzone Come saprei (scritta da Eros Ramazzotti, Adelio Co gliati, Vladi Tosetto, e arrangiata da Celso Valli), con la quale conquista la vittoria e diventa la prima artista a ricevere nello stesso tempo il Premio della Critica (oggi premio Mia Martini), circostanza che in seguito si ripeterà con Elisa nel 2001, Simone Cristicchi nel
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Gli altri album: 1999 – Girasole - 2001 – Senza ali 2003 – Ladra di vento - 2007 – Stonata
2002 – Greatest Hits - Le cose non vanno mai come credi 2008 – Spirito libero - Viaggi di voce 1992-2008
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2018 – Oronero Live Raccolte
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25 ANNI FA... PLAY
UN MIX DI GIORGIA
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Album di cover: 2018 – Pop Heart Album dal vivo: 1993 – Natural Woman (Live in Rome)
2005 – MTV Unplugged 2014 – Senza Paura Limited Gold Edition
2011 – Dietro le apparenze - 2013 – Senza paura 2016 – Oronero
1993 – One More Go Round
colata segna una svolta nella musicalità dell’artista, grazie all’influenza di Pino Daniele unito alle melodie “pop-soul” di Giorgia. Questi cambiamenti si uniscono alla nuova immagine della cantautrice, che in questo periodo portava i capelli rasati. Nel 1998 il disco viene distribuito in vari paesi europei, tra i quali: Fran cia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Svezia e Finlandia. L’album riceve una candidatura al Premio italiano della musica come “Miglior album dell’anno” nel 1998. Nel dicembre del 1998 Giorgia si esibisce nella trasmissione Taratata in onda su Rai 1 al fianco di Herbie Hancock, con il quale inizia il sodalizio artistico interpretando Summertime e The Man I Love di George Gershwin, Dimmi dove sei ed E poi.
2007, Roberto Vecchioni nel 2011 e Diodato nel 2020. Nella primavera del 1995 Giorgia è invitata a esibirsi in presenza di Papa Giovanni Paolo II sul sagrato del la Basilica di San Pietro in Vaticano dove intona l’Ave Maria di Renato Serio, uno spiritual e Bridge over Troubled Water. Il 28 marzo 1995 co-conduce con Pippo Baudo il programma televisivo mu sicale italiano Sanremo Top a cui la cantante aveva partecipato anche l’anno Successivamenteprecedente.viene pubblicato l’album Come Thelma & Louise, che esordisce alla seconda posizio ne della classifica FIMI e vende 300 000 copie in poche settimane in totale ha poi superato le 400 000. Elton John la vuole come ospite d’ono re nella sua tournée italiana. Il cantautore britannico definì quella di Giorgia “una delle più belle voci del mondo”. Nel 1999, del brano è stata incisa anche la versione in spagnolo per il mercato latino, Como sabrè. Nel 1996 Giorgia torna al Festival di Sanremo, arrivan do terza con Strano il mio destino, scritta a quattro mani con Maurizio Fabrizio. Il successivo disco, Strano il mio destino (Live & studio 95/96), registrato quasi tutto dal vivo, tranne la title track ed un remix di E c’è ancora mare debutta alla numero 2 della classifica ita liana e vende oltre 400 000 copie. Nel 1997 Giorgia incontra Pino Daniele: l’amicizia che nasce tra i due artisti sfocia in una collaborazione arti stica che confluisce nell’album Mangio troppa cioc colata che regala una nuova soddisfazione all’artista debuttando alla prima posizione della classifica FIMI e vende in dieci giorni 300000 copie.In totale supe ra le 600 000 copie. Il disco è prodotto proprio dal musicista napoletano. Giorgia ricambia prestan do la sua voce a Scirocco d’Africa, canzone inserita nel disco di Pino Daniele Dimmi cosa succede sulla terra. Mangio troppa cioc
1996 – Strano il mio destino (Live & studio 95/96)
Anche perché le soddisfazioni sono iniziate ad arrivare ben presto. Ricordo il giorno che pubblicai un video mentre stavo allenandomi con Massimo Monaco, un preparatore fantastico: arrivarono valanghe di likes e di richieste di amicizia, aprii un secondo profilo e fu stupendo vedere che una ragazza timida e riservata come me, poteva essere al centro di un meccanismo che la vedeva protagonista. I social mi hanno aiutata nel prendere consapevolezza del mio fisico e diventare più sicura di me stessa.
Ma oltre alla vita fra le mura domestiche… Ecco uscire la mia inclinazione per il mondo dello spettacolo! Mi sono iscritta a una scuola di porta mento e moda, iniziai a collaborare con un’agenzia che alle volte mi chiamava per qualche piccola parte o per pubblicizzare costumi. A distanza di anni, ancor oggi mi piace mostrare prodotti attraverso i social network. Sono pazza di Facebook e Instagram, mi hanno aiutata ad affrontare e superare la timidezza, sono un mezzo di comunicazione decisivo per il mio lavoro.
Naturalmente non ti sei fermata e l’immagine è diventata qualcosa in più di un semplice hobby… Quando da piccola mi chiedevano cosa volessi fare CLARA GUGGIARI
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L’INTERVISTA
UN PERSONAGGIO FRA FASCINO E SPONTANEITÁ
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mamma… senza saperlo! Loro andavano a lavoro, e io mi occupavo di crescerlo. Lo lavavo, lo vestivo, gli cucinavo, insomma tutto il necessario per accudirlo e renderlo felice.
Energia da vendere, simpatia contagiosa e un pizzi co di sana femminilità (che non guasta mai). Clara Guggiari è un autentico personaggio - rigorosamente romano doc - che, alla faccia dell’età anagrafica, tra smette entusiasmo e incarna il celebre detto “mens sana in corpore sano”. Ecco, a dirla tutta, il fisico di Clara conquista al pri mo sguardo. L’apparenza è il suo più straordinario biglietto da visita. Ma non è finita qui. Anzi. Lei è im prenditrice, business woman, ambassador di brand e influencer tramite il suo account Instagram. Il merito è del suo modo di fare, naturale e mai costruito, e della capacità di aver saputo coniugare corpo e testa. “E pensare che da bambina ero timida e vergogno sa…” racconta lei mentre mostra gli ultimi scatti re alizzati nello Sporting Village di Roma, il centro di cui è al contempo testimonial e direttrice. Riavvolgiamo la linea del tempo e torniamo proprio… a quando eri bambina. I miei genitori mi mandarono in una scuola privata così da potermi controllare maggiormente, in realtà io sono sempre stata attenta e ottenevo risultati mol to buoni. Un giorno, un insegnante ammise che… l’allieva aveva superato il maestro! Ne ero davvero orgogliosa, studiavo poco ma ero sempre attenta a lezione, così da poter uscire tutti i pomeriggi… Spensierata e sognatrice… Finchè i miei genitori, quando avevo 19 anni, mi hanno regalato un bel fratellino e io mi sono ritrovata
da grande… rispondevo la modella! Solo che, ora posso svelarlo, non mi piacevo esteticamente e mi iscrissi in palestra per costruirmi il fisico. Passo dopo passo, ecco che iniziai ad accettarmi e a vedere le mie potenzialità. È così che iniziai ad essere la pro tagonista di numerose pubblicità di costumi, lingerie, intimo ed integratori. Un percorso che prosegue an cor oggi, sia per passione che per… continuare così a mantenermi in forma!
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Sono la direttrice di un centro sportivo di Roma, quin di devo dimostrare a chi si vuole iscrivere che lo sport fa bene sia alla salute fisica che mentale! Così, sono diventata testimonial dello SportinG Village, il “mio” centro e cerco di tenermi sempre in forma… perché altrimenti le nuove generazioni potrebbero prendere il mio posto!
CONTATTI https://www.instagram.com/clara_guggiariSOCIALCREDITSFOTOGRAFICIPh.RobertoChiovitti T.+39 344 023 PONTERANICA@NICOLAHAIRSTYLIST4328(BG)ViaViaPetos,52
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63 L’INTERVISTA
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Non solo immagine, considerato il tuo ruolo la vorativo.
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Almenno S.Bartolomeo (Bg) Galleria La Fornace Tel. 338 683 00 www.ariannalatelier.com96
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