Anno 27 - N°08 del 26/06/2021 - www.newentrymagazine.it - redazione@newentrymagazine.it - Per la tua pubblicità: 347.73.52.863 Gianluca Boffetti
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NEW ENTRY MAGAZINE il Giornale della Gente Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M.
Anno 27 - N°08 del26/06/2021
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Editoriale
IL SOFFIO CHE CI ANIMA Girovagando nell’archivio del nostro sito internet www. newentrymagazine.it mi sono imbattuto in un mio editoriale scritto nel gennaio del 2012 e mi sono rallegrato dal fatto che lo riscriverei oggi allo stesso modo, comprese le virgole. Ciò sta a significare che il percorso intrapreso da questa rivista non è mai cambiato. Ve lo riporto tale e quale... Questo giornale è uno sguardo che lanciamo a noi stessi, e che mettiamo a disposizione degli altri, come spunto di riflessione. E’ come decidere di vivere in modo aperto, senza troppe chiusure mentali vuote e sterili. E’ come regalare una parte di noi al mondo, per poterlo vedere dal di fuori. Secondo i sociologi, è una tendenza propria dell’egocentrismo giovanile, ma io non sono del tutto d’accordo con loro… E comunque, anche se così fosse, non credo che facciano nulla di male, perchè lo facciamo anche noi adulti, e anche quelli un pochino più in là con gli anni. Tanti autori in passato scrivevano per non morire mai, per lasciare un pezzo del proprio pensiero, tracce della loro vita, del loro passaggio su questa terra, per farlo rivivere dopo la morte del corpo. Questo non è di sicuro quello che pretendiamo noi comuni mortali, noi lo facciamo per uscire dalla monotonia della vita quotidiana, per conoscere persone nuove, e perchè no… instaurare un bel rapporto di amicizia e discutere sui fatti che ogni giorno accadono attorno a noi. E poi si sa… non si smette mai di imparare dalle esperienze degli altri… Quindi non serve a nulla nascondersi, rimanere nel proprio guscio, e chi ve lo dice è colui che tanti anni fa nel proprio guscio ci voleva stare e se qualcuno gli avesse chiesto di uscire… probabilmente avrebbe chiuso il guscio a chiave… Ed invece, un attimo fuggente, un sguardo, un suono ha cambiato la mia vita… Quest’anno è il nostro 18° anniversario di attività e nonostante le difficoltà siamo ancora qui ad offrirvi un giornale ricco di contenuti, di emozioni, di sensazioni, di voci della gente comune che ha sempre molto da dire ma poche possibilità di parlare. E in tutti questi anni non possiamo che ringraziarvi di averci sostenuto. Siamo diventati una grandissima famiglia, più di 20.000 persone che ogni quindici giorni decidono di ritrovarsi attraverso le pagine di New Entry. Non contenti abbiamo inaugurato nel settembre scorso il sito internet:www.newentry.eu e stiamo
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EDITORIALE
constatando di avere molti lettori che ci seguono da diverse parti d’Italia e dall’estero… Non è fantastico? E’ vero, oggi c’è facebook (di cui anche noi abbiamo il nostro gruppo) ci sono i blog ma troppo spesso noto che invece di approfondire un argomento, si tende a giudicarlo in modo superficiale e offensivo con poche parole buttate lì giusto per dire qualcosa… Io credo che sia fondamentale avere un mezzo di comunicazione dove ognuno possa esprimere il proprio pensiero ma che allo stesso tempo scriva non solo per denigrare e offendere ma per interagire positivamente sull’argomento proposto. E noi, nel nostro piccolo, crediamo di aver centrato l’obiettivo tanto è vero che a distanza di tanti anni giungono parecchi articoli in redazione e si sono create tante amicizie. Concludo il mio editoriale con i migliori auguri di un buon 2012 soprattutto dal punto di vista umano: l’amore non ha crisi, l’amicizia non ha crisi, l’affetto non ha crisi… Un
abbraccio, un sorriso non costa nulla e vale molto. Ma soprattutto… Non lascerò che uccidano di noi il soffio che ci anima e che ci ride dentro fino a che il mondo girerà Gianluca Boffetti Che altro aggiungere? Era il 2012 e a distanza di 9 anni abbiamo rinnovato nuovamente il sito internet (www.newentrymagazine.it) rendendolo ancora più piacevole e utile; a breve apriremo uno SPORTELLO DI ASCOLTO per ADOLESCENTI completamente GRATUITO, le persone che scrivono in redazione sono aumentate e lettori che leggono la rivista anche. Per concludere, non solo abbiamo messo anima e corpo in questo progetto ma cerchiamo con il trascorrere del tempo di migliorarci sempre di più. La strada è sempre più impervia ma la vostra gratitudine nei nostri confronti supera qualsiasi ostacolo. Gianluca Boffetti
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Racconti
ARRIVEDERCI BIANCHINO di Laura Gorini
Te ne sei andato via senza nemmeno un piccolo preavviso. È vero, in realtà, sei parso più fragile dagli altri quasi fin da subito ma io non ho mai voluto vederti così: eri bello, bellissimo. Il tuo pelo era bianco candito e il tuo musetto tanto dolce. Mi hai suscitato immediatamente un senso di immensa tenerezza. Non smettevo di guardarti e sognavo il giorno di poterti finalmente tenere tra le mie braccia e poterti coccolare, come da tempo, faccio con la tua splendida mamma di nome Tronista ma per tutti, ormai da tempo, semplicemente Tronny. E' una bellissima gatta siamese e con lei non è stato amore a prima vista: i primi mesi non si avvicinava e mi teneva alla larga e così io, poco esperta di mici, dopo aver portato da mangiare a lei e agli altri tre gatti presenti in giardino, mi allontanavo. Poi un giorno si è avvicinata a me e ha iniziato ad accarezzarmi le gambe con la sua coda: a questo contatto non ho resistito e ho incominciato a sfiorarle la testolina. E poi da quel primo approccio ci siamo avvicinate sempre più tanto da diventare inseparabili: io 04
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la sua mamma, lei la mia bimba. Lo so, per chi non ha un animale domestico e non li ama è difficile, se non addirittura folle e impossibile, pensare di avere un rapporto così forte con esso, ma chi, come me, prova questo sentimento sa che cosa significa. E' qualcosa di magico, potente e forte che ti riempie la vita. Che ti commuove e ti fa sentire speciale. E così quando la mia dolce Tronny ha dato alla luce tre splendidi mici ero al settimo cielo: erano bellissimi, come lei. Le ho comprato una casetta, le crocchette e il mangiare adatto per lei e per loro e facevo sentire loro tutto il mio immenso amore. Ma poi un pomeriggio, subito dopo pranzo, tu, piccolo Bianchino, non miagolavi più. Non ti muovevi più. Tronny era triste e i suoi occhi distrutti dal dolore. Ti ho toccato con dolcezza: il tuo corpicino era freddo come il marmo e il tuo cuoricino non batteva più. Mi sono unita al suo dolore: avevo iniziato ad amarti e avevo promesso a te, ai tuoi fratellini e alla vostra mamma che mi sarei presa cura di voi. E invece, non ti ho salvato: tutti mi dicono che eri troppo debole e che non avrei potuto fare nulla per te, ma io non riesco a perdonarmi la tua morte così prematura. Non avevi nemmeno quattro giorni di vita! Perché te ne sei andato? Ho cercato conforto negli occhi della mia Tronny, così come lei lo ha cercato nei miei. Ho saputo solo coccolarla e chiederle scusa, dicendole che non è stata colpa sua. Ci siamo strette in un abbraccio che sapeva d'amore, dolore e delusione. Oggi sono passate diverse settimane dalla tua scomparsa e sento ancora un grande dolore. Mi manchi tanto ma so che un giorno ti rincontrerò. Mi basterà sentire il rumore della tua coda e quando mi guarderai vedrò riflessa nei tuoi meravigliosi occhi la tua anima. Arrivederci mio piccolo dolce tesoro. Con amore...
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Riflessioni
OGNI GIORNO CHE VIVI È SPECIALE Il mio amico aprì il cassetto di sua moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso. “Questo” disse “non è un semplice pacchetto , è biancheria intima”. Gettò la carta che lo avvolgeva. Osservò la seta squisita e il merletto. ”Lo comprò la prima volta che andammo a New York, 8 o 9 anni fa, ma non lo usò mai”. Lo conservava per un’occasione speciale. “Bene, questa è l’occasione giusta”. Si avvicinò al letto e collocò il capo vicino alle altre cose che avrebbe dovuto portare alle pompe funebri. Sua moglie era appena morta. Si girò verso di me e disse: ”non conservare nulla per un’occasione speciale, ogni giorno che vivi è speciale”. Sto ancora pensando a queste parole e a come hanno cambiato la mia vita. Adesso leggo di più e pulisco di meno. Mi siedo sul terrazzo e guardo il paesaggio, senza fare caso alle erbacce del giardino.
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Passo più tempo con la famiglia e con gli amici, meno tempo al lavoro. Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere, ma non per sopravvivere. Ormai non conservo nulla. Uso i bicchieri di cristallo ogni giorno. Metto l’abito nuovo per andare al supermercato, se ne ho voglia.Ormai non conservo il mio miglior profumo per le feste speciali, lo metto ogni volta che ne ho voglia. Le frasi “un giorno.” e “uno di questi giorni.” Stanno scomparendo dal mio vocabolario. Vale la pena, vederlo, ascoltarlo, farlo adesso. Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo alla leggera. Credo che avrebbe chiamato i suoi familiari e gli amici intimi. Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi e per fare pace per una lite passata. Sono queste piccole cose non fatte che mi infastidirebbero, se sapessi che le mie ore sono contate. Infastidito perché smisi di vedere buoni amici con i quali mi sarei sentito “un giorno”, infastidito perché non scrissi delle lettere che avrei scritto “un giorno”, infastidito perché non dissi ai miei fratelli e ai miei figli con sufficiente frequenza quanto li amo. Adesso cerco di non ritardare, trattenere o conservare niente che aggiungerebbe risate ed allegria alle nostre vite. Ogni giorno dico a me stesso che è un giorno speciale. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Anoide
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Riflessioni
QUELLA FAMOSA AMICIZIA “... Ma ti ricordi di quando quella volta mi avvicinai a te, naturalmente seduta al banco anche nel cambio dell’ora, e ti dissi: CIAO, MI CHIAMO ELEONORA, e subito dopo le presentazioni dicemmo insieme: VUOI ESSERE MIA AMICA?...” Quell’amicizia, solo nostra, che piano piano ci ha reso indivisibili e magnifiche. Pensare che da quel semplice CIAO è nata un’amicizia fantastica che ci ha fatto diventare migliori amiche. Dopo un anno eccoci: io con diversi sogni nel cassetto pronta a dirli solo a te, tu con quella timidezza con la quale mi obblighi sempre a far parlare me con gli adulti ; io sul letto con penna e foglio a farti gli schemi per farti capire cosa faremo dopo i 18 anni, tu con quello sguardo pieno d’ansia che comunque cercavi di non farlo notare, spesso nascondendosi dietro alla tua risata contagiosa. Io a bombardarti di messaggi dalla mattina alla sera e tu pronta a rispondere. Tutti i nostri:” TI VOGLIO BENE” oppure tutti i nostri segreti nascosti in qualche cassetto del cervello chiuso a chiave. Le risate, le urla, le lacrime, le parole di consolazione e la tua tipica Riflessioni
frase alla nostra finta litigata: “ OK BASTA, È TROPPO DIFFICILE LITIGARE”. Il giorno del nostro compleanno, il primo messaggio è il nostro. Ti ricordi i film horror dove al 90% tenevamo gli occhi chiusi, dicendo però che il film lo avevamo visto senza aver preso molta paura. Con te non sono mai triste perché riesci sempre a strapparmi un sorriso. Come ti ho detto mi dovrai sopportare per moltissimi altri anni ma questo non sarà un problema perché ormai ci sei abituata. Grazie a te ho ricreduto nell’amicizia anche perché ci sei stata nei momenti peggiori, anche quando tutti mi avevano voltato le spalle per quello che ho passato. Un’amica come te non si trova ovunque; quando si dice: ”chi trova un’amica trova un tesoro”, io in te ho trovato molto di più che un tesoro. In te ho trovato una sorella e non solo una migliore amica. Non bisogna mai smettere di credere nell’amicizia perché anche quando tutti vi volteranno le spalle sappiate che qualcuno ci sarà sempre e quella persona non vi lascerà mai andare. Eleonora Valeggi
Disturbi Alimentari Un papà ha perso sua figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia. Si vuole porre l’attenzione sull’argomento e offrire supporto e speranza a tutti coloro che ogni giorno si trovano a lottare contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA): anoressia, bulimia, binge eating e tante altre forme. È importantissimo sensibilizzare l’opinione pubblica perché troppo spesso fenomeni di questo tipo sono sottovalutati e solamente una piccola parte di chi ne soffre chiede aiuto. Queste patologie utilizzano il corpo come mezzo per comunicare un disagio ben più profondo, che va ascoltato. A chi lotta ogni giorno: non mollare! 07
Riflessioni
IL PROBLEMA É SEMPRE L’UOMO E LA SUA VIOLENZA
Mi sono ubriacato diverse volte ma non ho mai corso il rischio di essere violentato. Sono uomo. In vita mia non ho mai sentito di un uomo ubriaco violentato. Allora il problema non è essere ubriachi. Il problema è essere donne. Ho camminato a petto nudo, in pantaloncini, in canottiera, con il costume a mutanda. Ma nessuna mi ha mai violentato. E neppure lanciato apprezzamenti. E allora il problema non è come mi vesto. Non sono i vestiti. Io sono uomo. Io posso. La donna e la ragazza invece se la sono cercata. Mi sono appartato a pomiciare, a fare petting. Ma se non mi andava di fare sesso nessuna donna mi ha mai costretto, magari puntandomi un coltello alla gola. Perché io sono maschio. Io posso dire di no. Posso dire basta. Allora il problema non è la donna che se l’è cercata, appartandosi. Il problema è sempre l’uomo e la sua violenza. Sono uscito con gruppi di due o tre amiche e io unico maschio. Ma non mi sono mai sentito minacciato o a disagio. Non ho mai subito violenza di gruppo. Perché io sono maschio, e non corro questi rischi. Perché non esiste l’idea che l’uomo sia un oggetto di piacere. Che sotto sotto gli piace, 08
anche se forzato. A nessuno piace essere soggetto a violenza. E no, una donna che esce con due o tre uomini non si è cercata nulla. Di certo non una violenza di gruppo. Ho avuto superiori donne. Insegnanti donne. E non sono mai stato molestato. Mai. Neanche una pacca sul sedere. Neanche una palpatina. Perché sono un uomo. Non sono considerato accondiscendente. Perché essere in una posizione subalterna non vuol dire dover accettare anche le molestie. Quand’è che una donna e un uomo potranno vivere allo stesso modo? Continuerò sempre ad insegnare questo rispetto ai miei figli.
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NEW ENTRY MAGAZINE INAUGURA “AD ASTRA” UNO SPORTELLO VIRTUALE DI AIUTO AI RAGAZZI DEL TERRITORIO COMPLETAMENTE GRATUITO Quest’anno l’emergenza Coronavirus ha pesantemente influito sulla nostra vita, sulla nostra psiche e ha creato esigenze impreviste, alle quali oggettivamente non eravamo preparati. C’è un urgente bisogno di venire incontro ai bisogni degli adolescenti, protagonisti di una fase della vita delicatissima. Vorresti essere semplicemente ascoltato e supportato, veicolando le tue domande? Eccoti un servizio pensato apposta per te, da persona a persona, senza connotazioni di alcun tipo a livello professionale, in cui sarai accolto e orientato tra dubbi e pensieri. Puoi chiedere in maniera libera e spontanea un consiglio, essendo uno spazio riservato, di accoglienza e ascolto, privo di giudizio, dove grazie all’aiuto di una figura disponibile tenterai di affrontare situazioni di disagio e sentirti accolto. Tale progetto non sostituisce in nessun modo le competenze di psicologi o assistenti sociali, ma offre un primo supporto alla pari.
Le esperienze difficili rischiano di farti sentire travolto dalle difficoltà, per cui avverti malessere, non ti senti stimato e sembra difficile poter trovare qualcuno a cui chiedere aiuto: il bisogno di essere ascoltati e considerati, soprattutto tra voi giovani, è un’urgenza. Lo spazio del lavoro si collocherà all’interno di tale relazione, ispirato dai valori di equità, partecipazione e coinvolgimento. Solo attraverso le difficoltà, come dicevano i latini, si raggiungono le stelle (da cui il titolo “ad astra”). L’obiettivo specifico sarà quello di offrire quindi uno spazio d’ascolto e riflessione all’interno di una relazione d’aiuto per dubbi, difficoltà, ma anche spunti per iniziative formative e progetti da costruire insieme e condividere, anche in collaborazione con associazioni locali. L’accesso al servizio è completamente gratuito. Redazione
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1971 2021
LA TRATTORIA PRIMAVERA DI LENO (BS) FESTEGGIA IL SUO 50° ANNIVERSARIO!
La “Trattoria Primavera” nasce in origine all’inizio degli anni 60 dalla famiglia Leone. Con il trascorrere degli anni, la proprietà passa alla famiglia Ventura che a sua volta delega la gestione alla famiglia Marai. In quegli anni, annessa al fabbricato, apriva la cooperativa “La Badia” che svolgeva piccoli servizi relativi all’agricoltura. Il Sign. Bellomi Costanzo, proveniente da una famiglia dedita all’agricoltura, iniziò a lavorare per questa Cooperativa. Nel 1971 la signora Marai (detta Bigia), propose a Bellomi di prelevare la gestione della Trattoria e, vista la proposta, accettò ben volentieri. Il giorno di San Pietro, 29 giugno 1971, inizia così la nuova avventura dei coniugi Costanzo e Paola. Furono gli anni del boom economico, in particolare quello edile e agricolo. Molti erano i frequentatori della Trattoria tra i quali gli operai della ditta Ventura e moltissimi agricoltori della zona. Nel 1982 iniziarono i lavori di restauro dello stabile con l’ampliamento di una sala ristorante. Nel 1984 vengono costruiti quattro locali adibiti al servizio di affitta camere vista l’esigenza di
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molti lavoratori che provenivano da terre lontane. Nel 1989 viene aggiunto un altro locale adibito a bar. Il 1° gennaio 1995 l’attività viene presa in consegna ai figli Lucrezia e Pierluigi che ancora tut-
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! tora gestiscono la Trattoria. Agli inizi degli anni 2000 vengono costruite altre camere diventando così anche albergo. 50 anni sono passati ma come allora il servizio e la cordialità sono rimaste inalterate nel tempo perchè fanno parte dell’animo della
famiglia Bellomi. Ringraziamo tutti i clienti, amici, fornitori e le persone che ci sono state vicine in tutti questi anni. GRAZIE!!! Lucrezia & Pierluigi
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Ed è Poesia
Dedica a...
ALBERTA
“Quella Luna”
Alberta Savani è la nonna che non ho mai avuto. E’ sola, vorrei aiutarla in qualche modo. Si dà da fare con la pulizia della casa, pota i cespuglietti del grande giardino.
Contemplavo guardando nella notte fredda la luna,quella grande lampada che accendeva il buio pensando a quanto dovesse essere stanca di corteggiatori che nei secoli le avevano lanciato versi, grida, parole, insulti, pianti e promesse; allora smisi di pensare e continuammo a guardarci l’un l’altra mentre il fumo azzurro di un camino lontano si stagliava nella notte, disperdendosi in offuscati incerti arabeschi. Enrico Savoldi
Ha il cuore morbido come le nuvole. Ha un animo buono. Ho fatto amicizia con la sua nipotina Iris. Alberta è una persona semplice, la semplicità premia sempre. Ha un cagnolino, Snupi, un piccolo barboncino, che le fa compagnia. Le auguro ogni bene, pace e serenità. Celeste Scalmana
di anni 9
Ed è Poesia
“La menzogna”
Istinto vago spento, sicuro inerme, vigile addormentato. A mangiar parole sovente menzogna, al credere sovente alla frase del chi sa chi, al cader del dubbio e del brodo di parole...pian pian si perde nell’illusione, della verità nascosta. BMG
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Ed è Poesia
“Pensiero apatico”
Trasale lo spirito del lago, con voce incantata richiama a sè il visitatore, funge il pensiero apatico... l’anima racchiusa imprigionata in un limbo ripetuto, i ricordi di quei pochi istanti che percorrono la mente... le domande che assalgono, il cuore con forza in cerca di risposta... la paura sembra sempre essere predominante sull’anima scarlatta. Scalvini Roberta
01/07/2021
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Buon compleanno! Compiere 13 anni significa che inizierai a vedere le cose in modo diverso nel passaggio dall’infanzia alla gioia adolescenziale, segna l’inizio di molte opportunità e di esperienze di vita che devono ancora avvenire. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento, per guardare le stelle, per crescere, per maturare. Goditi l’avventura che ti aspetta. Che sia uno dei momenti più memorabili della tua vita. Ti auguriamo che ogni tuo desiderio si avveri. Ti vogliamo un mondo di bene! Papà Gianluca, mamma Cristina e Ilaria
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MONTICHIARI (BS): BORGO IN FIABA
Domenica 13 giugno la Pro Loco Montichiari ha organizzato, con la collaborazione di una cinquantina di volontari figuranti, affascinanti nei costumi dei vari personaggi, il “BORGO IN FIABA”, favole ambientate in alcune ville storiche di Borgo Sotto. A Villa Montanari è andata in scena “Alice nel paese della meraviglie”, di Lewis Carroll. La mia amica Assunta descrive con entusiasmo questa sua prima esperienza, nel ruolo della Regina Bianca: sovrana degli scacchi bianchi, positiva, buona, ma un po’ svampita; ha un ottimo rapporto con Alice e se ne prende cura in più occasioni, in contrapposizione con la Regina di Cuori, sovrana bellicosa. Narratrice eccellente Adele Draisci, che all’inizio di ogni rappresentazione ha chiesto ai bimbi presenti di gridare la “parola magica” per svegliare i protagonisti della fiaba. Simpaticissimi i due gemelli Pinco e Panco (Enrico Ferrario e Roberto Bocchio), che con le loro battute divertenti hanno saputo creare coinvolgente allegria. Assunta è rimasta colpita in particolare dalla felicità che sprizzava dagli occhi dei bambini, dal loro stupore vedendo dal vivo personaggi di fiabe lette sui libri o viste in tv; 16
dalla magia e dalla spensieratezza, dalla voglia dei bambini di stare in compagnia dei loro amichetti, dei genitori e dei nonni con un passatempo diverso, dove la fantasia ha piacevolmente coinvolto tutti. Metafore della vita che le favole sanno interpretare, insegnando sempre qualcosa di buono. La bravura degli attori è andata di pari passo con la spontaneità con cui grandi e piccoli spettatori hanno saputo immedesimarsi nel mondo fatato di storie dal fascino senza tempo. Il pienone di pubblico ad ogni rappresentazione, durante tutto il pomeriggio, esprime il forte bisogno di sognare, di voler credere, o perlomeno sperare che, malgrado tutto, il bene riesca a vincere sul male. Il periodo che stiamo vivendo ci ha portato via purtroppo quotidianità, certezze, serenità, fiducia nel futuro, eppure i bambini ci insegnano che si può e si deve sognare ancora, sempre. Grazie dunque a tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato per questo evento e complimenti per l’ottimo successo, sicuramente, ne è convinta la mia amica Assunta, da ripetere. Ornella Olfi
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MONTICHIARI (BS): AVIS A FIVE RADIO Il Presidente Paolo Bettenzoli ed io siamo stati ospiti, il 31 maggio, a Five Radio, radio web di Montichiari, che ogni lunedì propone ai suoi ascoltatori la conoscenza di associazioni onlus e realtà locali. Una piacevole serata in cui abbiamo illustrato le finalità di AVIS: in primis ovviamente il dono del sangue, ma anche la possibilità, per chi non può o non se la sente di donare, di entrare nella famiglia avisina collaborando nei più svariati modi, altrettanto utili. Grazie alla cordialità e alla capacità di metterci a nostro agio delle due conduttrici Marika e Annalisa, Bettenzoli ed io abbiamo elencato i requisiti principali e le modalità pratiche per diventare avisini (18 anni, 50 kg di peso, essere in buona salute), quante donazioni annue è possibile effettuare (4 per gli uomini e 2 per le donne in età fertile), quanto il sangue sia ancor oggi un salvavita, non essendo riproducibile in laboratorio; quanto a fronte di un impegno minimo sia l’unica àncora di salvezza per
malati cronici, per pazienti che devono subire interventi chirurgici programmati o urgenti. Una chiacchierata informale nella quale abbiamo tracciato a grandi linee le informazioni essenziali per far comprendere il significato del dono e del volontariato, sperando di aver colpito la sensibilità degli ascoltatori, soprattutto i più giovani. Sentire l’entusiasmo di due donatori, la nostra esperienza positiva dopo tanti anni in Avis, è sicuramente la miglior promozione, ancor più se supportata da domande mirate e intelligenti delle conduttrici e degli ascoltatori da casa, segno di un sentito interesse nei confronti di Avis. Grazie dunque a Five Radio per l’invito, con cui potranno esserci future collaborazioni: l’unione come sempre fa la forza e ognuno nel suo campo può dare un aiuto concreto. Per ulteriori informazioni: Email: segreteria@avismontichiari.it Tel. 366 24 33 660 ( Avis Brescia) Ornella Olfi
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TERRITORIO
REMEDELLO (BS): UNA FESTA A SORPRESA PER LA MAESTRA COSTANTINA
Nella mattinata di sabato 12.6.21 presso la scuola dell’infanzia di Remedello i bambini e i genitori della sezione “verde” hanno ringraziato la Maestra Costantina per i suoi anni di servizio e per i tanti insegnamenti che ha dato. La meritata pensione è arrivata per lei ma speriamo che possa passare ancora a trovarci. Una festa a sorpresa riuscita che ha commosso la Maestra Costantina e tutti noi. Grazie alle mamme che hanno lavorato in silenzio per rendere questa giornata indimenticabile. Grazie al dirigente scolastico Michele Iammarino e, come sempre, presenti il Sindaco Simone Ferrari, il Vicesindaco Elisa Galuppini e il capogruppo di maggioranza e consigliere regionale Francesca Ceruti che hanno omaggiato la maestra con una targa e un bellissimo mazzo di fiori a nome di tutta la popolazione. Durante la cerimonia ha preso la parola il Sindaco Ing. Simone Ferrari: “Per tutto quello che hai fatto per il territorio, non potevamo esimerci come Comune di farti un piccolo presente. Siamo qui oggi, io, Elisa e Francesca. Francesca come Sindaco ha lavorato con te 10 anni, Elisa Assessore all’Istruzione ti ha conosciuto benissimo, infine sono arrivato io e posso affermare con certezza che siamo stati tutti fortunati perchè abbiamo conosciuto una maestra possiamo dire 18
di una volta, con sani principi, tutta d’un pezzo e quindi per noi è stato un onore averti qui nella nostra scuola. E’ triste oggi, perchè comunque, fai il lavoro più bello del mondo a stare con i bambini e quindi ci sarà il rammarico di lasciare tutto questo, ma sarà solo a livello ufficiale perchè ufficiosamente sarai sempre con noi, con i bambini... quindi sì, ci stà il rammarico, la nostalgia, però credo che questi bambini, a nome di tutti noi, ti abbiano dimostrato quanto la nostra comunità ti vuole bene e ti ringrazio per tutto questo”. E’ intervenuta successivamente il Vicesindaco e Assessore Elisa Galuppini: “Ciao Costantina, la cosa che sento di dirti è veramente grazie di cuore per tutto quello che hai fatto. Quando ero Assessore all’Istruzione e tu non mi chiamavi, ero io a chiamarti perchè avevo nostalgia della tua voce. Anche se non sei stata la mia maestra d’asilo, per moltissime volte sei stata una maestra di vita per cui di ringrazio, grazie mille di cuore”. Successivamente è intervenuta Francesca Cerutti, consigliere comunale e Regionale: “Ti conosco dal 2009 quando sono diventata Sindaco, abbiamo avuto modo di conoscerci, di confrontarci e credo che la cosa più bella che sia emersa è stata la collaborazione tra l’Amministrazione e la scuola,
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TERRITORIO
che sono due istituzioni diverse ma che devono dialogare e confrontarsi per mettere il servizio migliore ai genitori ma soprattutto ai bambini. Non è stato facile, perchè ci sono tante teste e credo che il più lodevole lavoro fatto da te Costantina sia stato quello di farle stare tutte insieme e di questo ti ringrazio infinitamente, perchè hai reso il mio lavoro più agevole. Questo è quanto ti posso dire da amministratore, da mamma invece non posso esimermi da dire che hai dato tantissimo, non solo alla mia bambina ma a tutti i bambini che hai cresciuto. Non mi vergogno di dire che sei una maestra ruvida, perchè comunque hai il tuo carattere, ma questo tuo carattere ha fatto sì che ha istruito i bambini, insegnato loro le regole perchè è giusto essere un po’ severi a volte perchè altrimenti loro si lasciano andare. E quindi grazie a queste tue qualità noi abbiamo avuto modo di crescere i nostri ragazzi con delle regole sane. Quindi io ti ringrazio infinitamente per tutto quello che sei stata, come dice il sindaco non pensare di non farti più vedere, non esiste assolutamente. Per cui finisce un ciclo ne inizierà un altro, troverai il modo di essere presente nella scuola. Grazie, grazie di cuore”. Poi è stata la volta di Debora Moreni, rappresentante di sezione: “Cara la nostra maestra Costantina, mi faccia iniziare ringraziando il dirigente scolastico perchè quando l’ho chiamato per proporgli questo saluto, si è subito reso disponibile. Mi creda però che riuscire ad organizzare il tutto, senza che
lei se ne accorgesse è stata dura! Perchè cara Costantina questa scuola è la sua casa e lei il guardiano che controlla e gestisce affinchè tutto funzioni alla perfezione! Oggi come sezione verde, siamo qui bambini e genitori a ringraziarla per tutto quello che ha donato a ciascuno di noi. Ogni bambino le ha portato un fiore, unico, diverso sagli altri, sino a formare un mazzo di fiori. Mi è venuta questa idea perchè lei durante le varie riunioni continua ad insistere sul fatto che ogni bambino è speciale a modo suo, unico e per questo diverso ma complementare agli altri e l’insieme di queste mini personalità forma un gruppo. Come dice lei, magari non è la mestra dei grandi abbracci, ma ha la capacità di fare sentire “famiglia” il gruppo classe. Se la sezione verde
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TERRITORIO
funziona come gruppo sia si alunni che di genitori un presente, in modo che anche lei abbia un riè perchè lei è il collante di tutto. Sempre attenta, cordo di noi. Ancora grazie maestra per quello che sempre vigile ai bambini, riconosce subito se qual- ha fatto per questa scuola, per i suoi alunni che in cosa non va. Negli ultimi 5 anni ha trovato nella questi 17 anni ha accudito e istruito come suoi maestra Chiara finalmente una continuità, ricordo figli... di sicuro noi non la dimenticheremo mai!!! gli anni precedenti quanto ogni anno cambiava Intervento del dirigente scolastico Iammarino collega e il “peso sulle spalle” della sezione verde Michele: “Cara Costantina, sono emozionato, era tutto suo, lei era il pilastro. In Chiara ha trovato c’è solo una parola da dire e cioè grazie perchè un’ottima collega e insieme siete una squadra che dopo tanti anni di onorato servizio, a nome di tutto funziona alla grande. Ora tocil collegio docenti, delle colleTARGA RICONOSCITIVA ca alla maestra Chiara raccoghe, del personale scolastico, All’insegnante Costantina Zanibogliere questa sua eredità, fatta Costantina è un punto di riferini in segno di stima e gratitudine di esperienza sul campo, e dimento, una persona leale, con per l’attività sino ad ora svolta con ventare il nuovo pilastro della una competenza di elevato passione, spirito creativo e grande sezione verde. Tornando a lei livello per quello che riguarda professionalità nel lavoro. Per la cara Costantina, le auguriamo le competenze didattiche e cura e l’attenzione dedicata a tutti il meritato riposo, anche se, personali. In questi 2 anni che i suoi studenti. egoisticamente, la vorremmo l’ho conosciuta ho potuto apancora qui. Ognuno di noi porterà con sè dei bel- prezzare la sua grande competenza e la ringrazio lissimi ricordi, i suoi famosi intercalari “Riordinare Costantina per la disponibilità che mi ha dimostrama non giocare” o “Perdincibacco col tacco” sono to personalmente e le auguro di poter trascorrere frasi che noi mamme sfruttiamo alla grande. degli anni sereni. Grazie!” Sono sicura che a settembre mancherà a tutti ve- Infine è intervenuta la maestra Costantina: “Sono dere la sua figura sulla porta di sezione, o con la sorpresa ed emozionata, non sospettavo nulla. mano sul fianco a percorrere tutto il corridoio a Grazie alla rappresentante, grazie ai genitori, gracontrollare che tutto vada bene. Per ringraziarla di zie a voi bambini... adesso mi viene da piangere... tutto e perchè si ricordi di noi, la omaggiamo con Grazie... mi avete lasciato senza parole”.
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ELOGIO DELL’UMILTÀ Camminavo con mio padre, quando all’improvviso si arrestò ad un curva e dopo un breve silenzio mi domandò: Oltre al canto dei passeri, senti qualcos’altro? Aguzzai le orecchie e dopo alcuni secondi gli risposi: ascolto il rumore di un carretto. Giusto, mi disse. E’ un carretto vuoto. Io gli domandai: come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto? E’ facile capire: quando è un carretto vuoto tanto più fa rumore. Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri è invadente, si vanta delle doti che pensa di avere è prepotente e pensa di poter fare a meno degli altri, ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice: Quanto più il carretto è vuoto tanto più fa rumore. Vi sono persone tanto povere che non hanno altro che la vita. Nessuno è più vuoto di chi è pieno di sè. L’umiltà consiste nel tacere le proprie
Riflessioni
virtù per permettere agli altri di scoprirle. L’umiltà, serena e mansueta, giunge in fondo alle radici in silenzio, nutrendole. Angelo Tanzarella
no lla. rae...
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Racconti
L’URAGANO
“Ma com’è che ti è venuto in mente di fare il venditore?” chiese Francois a Tony, mentre succhiava avidamente le chele di un astice. Fuori pioveva, tanto per cambiare, e il mare era parecchio agitato. La vetrata del ristorante dava proprio sulla spiaggia, e l’atmosfera all’interno era piacevole e silenziosa, se si escludeva il rumore delle mascelle di Francois che divorava crostacei al pari di una foca. Tony lo guardò e notò che dall’angolo della sua bocca penzolavano un paio di zampette e una sbavatura di maionese. “Che strano clima”, pensò, “un maggio così freddo non lo avevo mai visto. Sembra novembre...” Francois rimaneva un buon cliente, che nel tempo era diventato quasi un amico, anche se non pagava mai il pranzo, e Tony cercava di limitare i danni mangiando il piatto più economico del menù, evitando ogni possibile extra che se no usciva dal budget e il suo capo gli contestava la nota spese. Così i suoi pasti in compagnia di Francois si riducevano spesso ad un antipasto e una bottiglia d’acqua. “Guarda”, rispose Tony, “è che da piccolo mi esercitavo a fare il dottore e a operare tutte le mie amichette delle elementari di appendice, giusto per capire come funzionava là sotto, poi un tizio ha mosso i primi passi sulla luna e mi è venuta la fregola di diventare astronauta”. “Astronauta?” Lo interruppe Francois, “bella storia! Io invece volevo fare il pompiere. Potenza dell’undici settembre, sai gli eroi? Abbiamo tutti bisogno di un eroe in qualche fase della nostra vita. Poi un giorno finisci all’ufficio acquisti e ti rendi conto che non farai mai il pompiere. Tipo che i sogni a un certo punto li devi mollare e farti carico della realtà.” “Si, infatti è durata poco”, riprese Tony, “fatti due rapidi calcoli ho capito che la strada per arrivare alla luna era parecchio lunga, così invece dell’a22
stronave ho preso l’autobus e per un po’ di anni ho lavorato in un’officina. Ero sempre unto come un carciofo sott’olio, e un po’ mi giravano. Stavo contemporaneamente frequentando un corso di chitarra classica e mi servivano le unghie a posto, per pizzicare le corde, e il lavoro che facevo non ne teneva conto.” “Mi potrebbe portare un altro paio di gamberoni? Erano davvero ottimi!” chiese Francois alla cameriera che si era avvicinata al loro tavolo. “Gran bel culo”, bisbigliò a Tony osservandola andare via. “Ma non ti sei ancora calmato? Stella non ti aveva messo le briglie?” “Sì, guarda, non tocchiamo questo tasto”, rispose Francois, “mi stavi dicendo dei carciofi…” “Infatti. Ti stavo dicendo che volevo suonare la chitarra... Fatto sta che una mattina arriva un tizio in officina. Un bell’uomo sulla cinquantina, con un trench inglese beige e il cappello. Beh, dovevi vedere il caporeparto le moine che gli faceva… Ci mancava solo il tappeto rosso… Il tizio era il rappresentante di una fabbrica di lime e di attrezzature per l’officina, cioè forniva al mio capo gli strumenti per massacrarmi le unghie. E il mio capo comprava da lui decine di strumenti di tortura per le mie mani da chitarrista e gli faceva pure un sacco di feste e gli offriva il caffè. E il signore delle lime aveva delle unghie curatissime, capisci? Ecco, lì mi è venuto il flash.” “Ah, insomma hai visto la luce!” rise di gusto Francois. “Beh, in un certo senso sì, è pur sempre un lavoro. Faccio fare un mucchio di soldi ai miei capi, che in cambio mi danno uno stipendio sicuro”. Francois si fece assorto e sussurrò “che poi in effetti è tutto sempre una fottuta compravendita,
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a volte sei fornitore, a volte sei cliente, e ti comporti diversamente. Sta cosa qua non l’ho mai capita.” - “Sí, vacci a capire”, rise Tony, “piuttosto: con Stella tutto a posto? Vi siete riavvicinati un po’?” - “Mah, va a colpi”, rispose Francois, “a volte ho l’impressione di essere su un ottovolante. Mi porta ad altezze vertiginose e a profondità irraggiungibili. Sono un po’ stanchino di questi su e giù.” “Ma dai”, disse Tony, “io darei una mano per rianimare la mia storia con Laura. Brava donna, eh, nulla da obiettare, ma che due palle… Il sabato si fanno le pulizie e si lava la macchina, la domenica giretto in collina per il gelato delle cinque, lunedì sera si fa la spesa, caspita, una noia... dico: che ti costa fare la spesa mercoledì sera e farti un aperitivo il sabato mattina? Voglio dire, non è che sta scritto sulla pietra che il sabato si lava la macchina, no? Dio santo, si lamenta per la polvere sul cruscotto. Ci passa il dito e poi me lo mette sotto al naso!” “Si, beh, capisco” disse Francois con un sorriso triste sulle labbra, “ma guarda che non hai più trent’anni, e certi stress non li sopporteresti. Non parlo solo di quello che si fa a letto, è tutto l’insieme… Siamo sempre in burrasca. Un paio di settimane fa è stata una giornata straordinaria, era di luna giusta ed ha accettato di venire a fare un giro in moto, con due amici. E’ stata tranquilla e sorridente quasi tutto il giorno,
giusto un paio di sberle sul casco quando superavo, ma cose che fanno tutte, niente di preoccupante. Una volta tornati ci siamo persino coccolati un po’, abbiamo cenato tranquilli e mentre io mi facevo la doccia mi ha detto qualcosa che non ho capito. Ho chiuso l’acqua e le ho chiesto se poteva ripetere. Beh, è entrata in bagno con un mozzicone in mano e gli occhi fuori dalla testa: “Queste sigarette chi le fuma?” - Oh, ma fuori di testa, incazzata nera… Insomma, non so chi caspita abbia fumato quella sigaretta, ma non sono io. Sono sicuro di non toccare tabacco da almeno quindici anni, ma giuro che sotto quello sguardo mi sono messo in discussione. Caspita, riesce a terrorizzarmi. Mi sono detto: sarò mica sonnambulo e mi fumo delle sigarette senza accorgermene?” “Ma dai? Ma poi com’è finita?” “Guarda, incazzata come una biscia. Non mi ha parlato per quattro giorni di seguito. Io sprofondato in depressione, che cavolo, guarda tu se mi devo fare condizionare così… fatto sta che la mattina del quinto giorno, verso le sei, albeggiava, esco sotto il portico e vedo un uomo che fuma: il giardiniere dei vicini. Per non buttare la cicca nel giardinetto comune, la spegneva nel mio vaso del limone. Ma capito? Quattro giorni senza parlarmi per una cosa che non ho fatto. Io non ci capisco più niente…” “Ma come, il giardiniere che ti spegne la cicca
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Racconti
nel vaso del limone? Ma che cavolo di giardiniere è?” - “Non è quella la questione, è che Stella mi ha tenuto il grugno per quattro giorni per una cosa che non ho fatto!” -“Beh, sì, dev’essere una bella rottura”, annuì Tony, guardandosi le unghie. Fuori il mare si ingrossava sempre di più. Tony osservò per qualche minuto le onde che spumavano rabbiose e si abbattevano oltre la muraglia di protezione. In giro non si vedeva un’anima. In rada gli alberi delle barche a vela ondeggiavano paurosamente, e Tony le immaginò come giganteschi metronomi che battevano tempi diversi, fuori sincrono, e ripensò alla sua chitarra seppellita in cantina. “Che casino, là fuori, sembra novembre” disse tra sé. Tornò a pensare a quel novembre di cinque anni prima, che di solito novembre per lui era un mese strano, un mese moscio, il mese in cui si celebrano i morti e si portano alla luce i momenti passati, la primavera è un lontano ricordo, l’estate è finita e la neve lontana da arrivare, e si aspetta il Natale, quando la china delle lunghe serate buie sarà superata e si immaginerà un nuovo anno migliore. Ma quello di cinque anni prima non fu il solito novembre brumoso e fiacco, quello fu un novembre denso di novità, il mese che diede una piega diversa alla sua vita. Leggeva strane storie, ogni tanto, quando scendeva in fondo al pozzo, quando la
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gente gli veniva a noia, e come un riccio si appallottolava e tirava fuori gli aculei. Di solito in quei frangenti gli tornavano alla mente un decennio che aveva impresso a fuoco nella memoria, per imparare e poi lasciare andare. In quel novembre di cinque anni prima imparò a mettersi al centro, e non fu cosa da poco. Imparò a mollare le rocce e volare libero, in balìa delle correnti, senza rancori repressi né rimorsi o rimpianti. In quel mese capì che tutto ha un senso. Comunque vada, qualunque cosa fosse successa, quei momenti se li era vissuti, e comunque vada, qualunque cosa fosse successa, sarebbe stato bellissimo, perché aveva imparato a volersi bene. “Dovrei ricominciare a suonare”, pensò, “adesso le unghie le posso far crescere quanto voglio.” Si riprese dallo strano torpore che lo aveva avvolto e disse: “Francois, là fuori si sta facendo parecchio brutto sai? Passiamo al caffè?” “Che vento pazzesco” pensò, “stasera voglio fare una sorpresa a Laura, è una vita che non le regalo dei fiori. Siamo in maggio, le rose dovrebbero essere a buon mercato... c’è un vivaio, vicino a casa, e la commessa è così carina...” “Sí dai” fece Francois, “mi sa che tra poco arriva un temporale assurdo... meglio sbrigarsi. Hai un sacco di strada da fare e io sono in ritardo con le scartoffie in ufficio...” Lo schermo appeso alla parete del locale riproduceva, senza audio, le immagini di un terribile tifone che stava devastando qualcosa. C’era una strana elettricità nell’aria, il volto di Francois si fece terreo nella luce livida del pomeriggio appena iniziato. Urlò qualcosa indicando l’orizzonte, fuori, ma le sue parole finirono soffocate tra gli ululati del vento. Tony vide la cameriera che arrivava un po’ di sbieco, col vassoio dei caffè, mentre un cartello stradale sradicato dal vento sfondava la vetrina, e pezzi di vetro volavano ovunque. “Che strano maggio”, riuscì a pensare. Massimo Zucca
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APPELLO AVIS BRESCIA: DONARE SANGUE IN ESTATE È di questi giorni l’appello accorato del Presidente Avis di Brescia, Gabriele Pagliarini: manca sangue, più degli altri anni in questo periodo. C’è stato e si sta tuttora verificando infatti un calo di donazioni, sia perché alcuni avisini hanno contratto il covid, sia perché molti stanno aspettando di aver fatto il vaccino per essere più tranquilli, sia per altri problemi sanitari. Ora, avvicinandosi il periodo delle ferie, ci sarà come ogni estate un ulteriore diminuzione. Purtroppo però di sangue ce n’è sempre bisogno, sia per malati cronici, che per interventi chirurgici programmati e urgenti e, con la bella stagione l’aumento di veicoli in circolazione, aumenteranno pure gli incidenti
stradali, per i quali in alcuni casi servono trasfusioni, per salvare vite. Ecco perché ad ogni inizio estate l’Avis Provinciale Brescia invita calorosamente gli avisini a prendere appuntamento per mantenere le scadenze di donazione di sangue periodiche, come durante gli altri mesi dell’anno. Certi del forte senso di responsabilità di tutti, ci auguriamo che l’Avis riesca sempre ad avere la scorta sufficiente di sacche per curare chi ne ha bisogno costantemente e chi si dovesse malauguratamente trovare in situazione d’emergenza. Per appuntamento Avis Brescia 3662433660 in orari d’ufficio. Grazie di cuore Ornella Olfi
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SPORT
OTTIMI RISULTATI PER SSD SCHIANTARELLI DI ASOLA E ASD ARPA GINNASTICA ARTISTICA Nella stagione SPORTIVA 2020/21 la SSD SCHIANTARELLI ASOLA, ginnastica artistica, ottiene ottimi risultati nonostante la pandemia da covid 19. Le difficoltà non hanno fermato il CENTRO SPORTIVO Asola che con la collaborazione del presidente Marconato Fabio coordinato dal direttore Ercole Vecchi hanno organizzato la prova di qualificazione CSI Mantova per il “GRAN PREMIO NAZIONALE “ di GINNASTICA ARTISTICA FEMMINILE, categorie TOP LEVEL , SUPER A, SUPER B e GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE di tutte le categorie . La manifestazione si è svolta presso il Polo Ginnico di CASTELNUOVO Asolano, palestra delle Scuole elementari. La giornata del 5 giugno 2021 è stata emozionante nonostante si sia svolta senza presenza di pubblico, a porte chiuse con ingresso consentito alle ginnaste e allenatori accreditati, organizzata con lo staff Tecnico allenatrici della asd ARPA Jana Kroupova e Sonia Marchetti LA CLASSIFICA GINNASTICA ARTISTICA FEMMINILE gara SUPER B MORSELLI LISA categoria TIGROTTE 2° corpo libero - 2° volteggio HAKA MIDE categoria TIGROTTE 1° corpo libero - 1° volteggio JAKUPI LEILA categoria TIGROTTE 3° corpo libero - 3° trampolino specialità RESTORI GIULIA categoria TIGROTTE 3° volteggio - 2° parallele PESCHIERA ANNA categoria TIGROTTE 3° trave - 1° parallele LANZINI MARTA categoria TIGROTTE 3° parallele CAPRA MAIRA categoria TIGROTTE 2° trave - 2° trampolino specialità CONZADORI MARIA categoria ALLIEVE 3° parallele BALLASINA SERENA categoria ALLIEVE - 2° parallele 26
SQUADRA TIGROTTE DOMASCHIO GIULIA categoria ALLIEVE - 1° parallele - 2° trampolino specialità GINNASTICA ARTISTICA FEMMINILE gara SUPER A GORGAINI SIRIA categoria TIGROTTE 1°corpo libero - 1°trave - 2°volteggio 1°parallele - 3° trampolino specialità FORNARI AURORA categoria TIGROTTE 2°corpo libero - 3°trave - 3°volteggio 2°parallele trampolino specialità TAGLIANI GIADA categoria TIGROTTE 3°corpo libero - 2°trave - 1°volteggio 2° trampolino specialità SEVERI GRETA categoria ALLIEVE - 2° assoluto NEGRISOLI LUCIA categoria RAGAZZE 1° assoluto - 2° trampolino specialità GHIO JENNIFER categoria JUNIOR 2° assoluto - 3° trampolino specialità MARCHETTI SONIA categoria SENIOR 2° assoluto - 1° trampolino specialità GINNASTICA ARTISTICA FEMMINILE gara TOP LEVEL GUERINI ELISA categoria Allieve 2 2 - 3° assoluto - 3° parallele - 2° volteggio 1° trampolino specialità BONAZZOLI VALENTINA categoria Allieve 4 3° assoluto - 2° volteggio - 1° trampolino specialità FASSI MARTA categoria Junior 2
1° PA 2° ZA 1° GIN ga CH 3° BE 1° GIN ga GA 1° RE 1° GR 1°
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1° assoluto - 1° trampolino specialità PAIOLI MORANDI SOFIA categoria Junior 2 2° assoluto - 2° trampolino specialità ZAMBELLO AMBRA categoria – Senior 1° trampolino specialità GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE gara LARGE CHIODA FRANCESCO categoria ALLIEVI 3° assoluto - 1° trampolino specialità BESCHI CRISTIAN categoria RAGAZZI 1° assoluto - 1° trampolino specialità GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE gara SUPER GABELLA JAY categoria TIGROTTI 1° assoluto -1° trampolino specialità REINA GAETANO categoria ALLIEVI 1° assoluto - 1° trampolino specialità GRAGLIA ELIA categoria SENIOR 1° assoluto - 1° trampolino specialità
SPORT
SQUADRA MASCHILE
l Ginnasti e le Ginnaste sono stati premiati dall’ Assessore allo Sport della Città di Asola Moretti Ambra che ringraziamo per la presenza durante tutta la manifestazione. La stagione Sportiva non si conclude e prosegue nella cornice del CAMPIONATO NAZIONALE FEDERAZIONE GINNASTICA ITALIA a RIMINI. Saranno 10 giorni intensi, dal 18 al 27 giugno 2021 dove il Sodalizio Asolano sarà rappresentato da 32 ginnasti/e che affronteranno le gare INDIVIDUALI SILVER e di Squadra SERIE D di Ginnastica artistica Femminile e maschile, sfide tra le ginnaste/i provenienti da ogni parte della Penisola Italica, di ogni livello di competizione: da livello 1° competitivo fino
all’ECCELLENZA per i più esperti Poi si proseguirà con l’attività estiva SUMMER GYM CAMP rivolta ai bambini e ragazzi che vogliono trascorrere un’estate sportiva presso le strutture gestite dal Centro Sportivo Schiantarelli di Asola in collaborazione asd ARPA. Moduli settimanali indipendenti fra di loro e prenotabili settimanalmente per tutta estate dal 28 giugno al 3 settembre. Le giornate si alterneranno con momenti di allenamento di ginnastica artistica, ritmica ed acrobatica a momenti di gioco all’aria aperta con giochi in piscina. Per informazioni, segreteria del centro sportivo 0376 719362, asd ARPA 3333751793 oppure info@centrosportivoasola.it
SQUADRA ALLIEVE
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TERRITORIO
MEZZANE DI CALVISANO (BS): OTTANTANOVE PRIMAVERE PER ANDREINA MAZZA Tanti lavori da giovane, un prezioso racconto di come si lavorava negli anni 1945-60
Il 10 giugno scorso ha toccato il traguardo di 89 anni, Andreina Mazza a Mezzane di Calvisano. Una vita giovanile la sua, che dovrebbe riempire pagine di storia educativa-sociale degli anni 5060, dello scorso secolo. Ha festeggiato il compleanno attorniata dalle due figlie, Patrizia e Raffaella con le loro famiglie, cinque nipoti e due pronipoti. Sposatasi nel 1961 con Vigilio Misserini, conosciuto da tutti come Nino, il meccanico di biciclette, autista per la scuola ed altro. Il suo laboratorio è stato per anni sede d’incontro mattutino degli sportivi e tifosi. La signora Andreina, vedova dal 26 gennaio 2002, ha un aspetto giovanile, non certo della sua età, espresso con vigoria nella memoria di quanto accaduto a Mezzane negli ultimi decenni. Tanti lavori da giovane e tanti sacrifici, e altrettanta spensieratezza per un futuro migliore. Che oggi sembra essere posto in discussione, dopo lo stop impostoci dal covid-19 e le sue conseguenze socio-economiche. La sua storia di giovane lavoratrice, era stata pubblicata nel libro “S’Imparava a Lavorare in Silenzio” stampato nel 2007 dalla Federazione Pensionati Cisl di
NINO MISSERINI NEL SUO VECCHIO LABORATORIO 28
ANDREINA MAZZA CON GIULIO COMINI Brescia, e presentato quell’anno anche a Mezzane. Una testimonianza di 55 donne, che hanno raccontato il loro lavoro che va dagli anni 1945 al 1960, fra le quali anche le mezzanesi Delfina Tonini Filippini, Pierina Zaniboni Sambinelli e quella di Andreina Mazza, che in parte raccontiamo. Ad undici anni era già al lavoro come bambinaia, presso una famiglia del paese, la quale nei tempi morti la utilizzava con i lavori nei campi. Ricorda bene la raccolta delle foglie in autunno, che venivano utilizzate per fare il letto alle mucche e bovini; quella dei sassi per rendere idoneo il terreno per l’aratura e la semina; la campagna dei bachi da seta, allevati in quasi tutte le famiglie. Svolse tale lavoro fino ai 14 anni, portando a casa poco come denaro, ma indispensabile per aiutare la famiglia povera, di altri tre fratelli, uno dei quali per un certo periodo ammalato. Il 10 marzo 1947 iniziò il lavoro nel cotonificio “De Angeli Frua” a Roè Volciano, distante circa 60 chilometri dove si recava il lunedì mattina, partendo in bicicletta nella notte verso le due, passando da Bedizzole, dove trovava altre amiche lavoratrici, per giungere verso le cinque a destinazione per l’inizio
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del primo turno. Per tutta la settimana rimaneva in Convitto presso le Suore Ancelle della Carità, chiamate a gestirlo, ma collegato alla fabbrica. Dormivano in camerate di 150 letti. Erano circa 600/700 dipendenti, quasi tutte donne, con turni di lavoro di sei ore, compreso il sabato, gli uomini erano addetti all’officina meccanica. Al sabato dopo il lavoro si ritornava a casa, affrontando quella lunga distanza qualunque fosse il tempo. Freddo, brina, nebbia, ghiaccio e neve, strade non asfaltate e di campagna. La giovane Andreina lavorava alla filatura, altre alla tessitura. La prima paga, pensa si aggirasse attorno ai 20/25 centesimi all’ora, aumentati successivamente per giungere a circa 3.000/3.500 lire al mese. Nel 1952 il Cotonificio provvedeva al licenziamento, dovendo chiudere, lei accettò da subito ricevendo un premio. Dopo una piccola parentesi per le pulizie presso l’Ospedale a Tavernerio (Como), dal 1953 accettò di lavorare a Busto Garolfo (Milano), in una filatura con circa 70/80 persone, qui data la precedente esperienza, insegnava il mestiere a quelle nuove. Ritornava a casa una volta al mese, aiutando in casa. Lo svago era solo di qualche ora pomeridiana domenicale per correre, magari sottraendosi al controllo della mamma Ines Folloni, per il ballo sull’aia di qualche cascina o in qualche casa del paese, al suono della tradizionale fisarmonica, del vertical o gira dischi. Il 09.03.1953 passò alla Filatura B.C.& A. F.lli Tosi a Cuggiono (Milano), dove ripete la stessa esperienza di Busto Garolfo, anche come mansione. Pare che guadagnasse circa 30.000 lire al mese. In quel luogo si impegnò come volontariato anche in
ANDREINA AD UNA MANIFESTAZIONE
TERRITORIO
MOSTRA SU MORO 24.04.2008
quella Parrocchia e vi rimase fino al 31.01.1955. La nostalgia del tornare a casa è sempre stata al primo posto, dal febbraio 1955 lavori stagionali alla Verdura di Granelli a Carpenedolo. Dopo tre anni è commessa in una pellicceria a Terazzano (Milano), dove la famiglia si era trasferita, stipendio 25.000 al mese. Ma dopo un anno, ritornerà con la famiglia a Mezzane, dove il padre Guglielmo continuerà come salariato; il muratore non era il suo lavoro. Oggi, vive da sola con la pensione minima e la reversibilità del marito. La famiglia della figlia Patrizia è al piano superiore. Fra gli hobby attuali, non avuti nell’età giovanile, la lettura, il cucito, il volontariato al Gruppo Missionario, fino a prima del tremendo covid, che ha fermato il nostro vivere in serenità, ricordando i bei momenti del passato, vissuti insieme ad altri mezzanesi, alcuni dei quali tale virus ha portato via. MARINI MARINO
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Riflessioni
Da qui non ti porterai via quello che hai Quando morirai, non preoccuparti del tuo corpo... i tuoi parenti faranno tutto il necessario secondo le loro possibilità. Ti toglieranno i vestiti Ti laveranno Ti vestiranno Ti porteranno via da casa e ti porteranno al tuo nuovo indirizzo. Molti verranno al tuo funerale a “salutare”. Alcuni cancelleranno gli impegni e mancheranno anche al lavoro per andare al tuo funerale. I tuoi averi, ciò che non ti piaceva prestare, saranno venduti, regalati o bruciati. Le tue chiavi, i tuoi strumenti, i tuoi libri, i tuoi cd, le tue scarpe, i tuoi vestiti... E sii sicuro che il mondo non si fermerà a piangere per te. L’economia continuerà. Nel tuo lavoro, sarai sostituito. Qualcuno con le stesse o migliori capacità, assumerà il tuo posto. I tuoi beni andranno ai tuoi eredi.... E non dubitare che continuerai ad essere citato, giudicato, messo in discussione e criticato per le piccole e grandi cose che hai fatto nella vita. Le persone che ti conoscevano solo per il tuo viso diranno: Povero uomo! I tuoi amici sinceri piangeranno qualche ora o qualche giorno, ma poi torneranno a ridere. I tuoi animali si abitueranno al nuovo padrone. Le tue foto, per un po’ di tempo, rimarranno appese al muro o continueranno su qualche mobile, ma poi verranno messe in fondo a un cassetto. Qualcun altro si siederà sul tuo divano e mangerà sulla tua tavola. Il dolore profondo a casa tua durerà una settimana, due, un mese, due, un anno, due... Dopo sarai aggiunto ai ricordi e poi la tua storia sarà finita. Finito tra le persone, finito qui, finito in questo mondo. Ma inizierà la tua storia nella tua nuova realtà... nella tua vita dopo la morte. 30
La tua vita dove non hai potuto trasferirti con le cose che avevi qui perché in più, andandotene, avranno perso il valore che avevano. Corpo, Bellezza, Aspetto, Cognome, Comodità, Credito, Stato, Posizione, Conto bancario, Casa, Automobile, Professione, Titolo, Diplomi, Medaglie, Trofei, Amici, Luoghi, Coniuge, Famiglia... Nella tua nuova vita avrai solo bisogno del tuo spirito. E il valore che gli hai accumulato qui, sarà l’unica fortuna su cui conterai lì. Questa fortuna è l’unica cosa che ti porterai via e si impasta per tutto il tempo che stai qui. Quando vivi una vita d’amore verso gli altri e in pace con il prossimo, stai impastando la tua fortuna spirituale. Ecco perché prova a vivere pienamente e sii felice mentre sei qui perché, come ha detto Francesco D’Assisi: “Da qui non ti porterai via quello che hai. Prenderai solo quello che hai dato”. Maddalena
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Riflessioni
LA SALUTE DEL CORPO E DELL’ANIMA
Dicono che più difficile da vincere è la lotta contro sè stessi. E’ faticoso frenare i propri pensieri, dirigerli in modo appropriato. Avevo letto che creano più guai i problemi che colpiscono la nostra immaginazione che quelli che accadano realmente. I giapponesi sono famosi con il loro modo di vita salubre e con il fatto che tra di loro ci sono più persone longeve al mondo. E questo nonostante il fatto che lo stile di vita è piuttosto stressante: orari di lavoro lunghi, competitività estrema che non accetta il fallimento professionale, città sovraffollate. Oltre tutto fino a 75 anni vivono in perfetta salute, lontano dagli ospedali e di case di cura. E non è solo la dieta alimentare che determina questo. Infatti, ci sono tanti altri popoli che usano i frutti di mare come base della loro alimentazione, senza ottenere gli stessi risultati. In che cosa consiste la differenza? Il divario stà nel fatto che i giapponesi hanno imparato a controllare i propri pensieri, di dirigere il loro flusso. Stano attenti e lo fanno non soltanto per se stessi ma anche per i loro interlocutori. Il comportamento amichevole e solare verso gli altri è l’unico modo per ottenere l’armonia ed equilibrio fuori e dentro di noi. Darina Naumov
ASSOCIAZIONE ALCOLISTI ANONIMI
SOBRIO, SOLO PER OGGI
Sono Enrico e sono alcolista. Oggi sono due anni che sono sobrio e sono grato a tutti gli amici di Alcolisti Anonimi per avermi coinvolto in questo mondo magico della nostra Associazione dove ho trovato conforto e amicizia, qualità che non ero mai riuscito a trovare al di fuori del programma di recupero che assieme a voi ho intrapreso e che mi permette di essere sobrio solo per oggi. A forza di dire “solo per oggi” sono passati 2 anni da quando ho toccato il mio fondo e ho deciso di farmi aiutare. Non sapevo a cosa andavo incontro ma ero consapevole che se volevo rialzarmi dal fondo che avevo toccato non potevo farlo da solo e fino ad oggi mi sono affidato ad Alcolisti Anonimi e stò accettando molte situazioni della vita che non volevo accettare. Grazie grazie grazie. Serene 24 ore Enrico Numeri utili Numero Verde 800 411 406 Sito web www.alcolistianonimiitalia.it Per riunioni on line consultare il sito https://www.aa-arealombardia.it/ 31
L’INTERVISTA
EMILY
UNA BABY INFLUENCER DA 70.000 FOLLOWERS La loro è una scelta controcorrente. A guardare i numeri, un’intuizione geniale. Silva e Emiliano, mamma e papà di Emily, una decisione fondamentale l’hanno presa qualche mese dopo essere diventati genitori. “Volevamo condividere la nostra felicità dell’essere diventati in tre in famiglia”, così hanno aperto un account Instagram (@emily_fashiion) in cui hanno iniziato a postare immagini, video e storie della loro piccola gioia. Una bambina – all’epoca di 3 mesi, oggi di 4 anni e mezzo – che è presto diventata una star del social network del momento. Ad oggi i suoi followers sono quasi 70mila, “e noi siamo fieri di lei” specificano i genitori, e non passa giorno senza che qualche brand non la scelga per diventare ambassador di vestiti, accessori, nuovi capi da lanciare sul mercato. Origini albanesi ma modenese di nascita, Emily nel quotidiano è una bambina come tante altre. Va alla scuola materna, frequenta il secondo anno, viene descritta come curiosa, affettuosa, sempre a testa alta ma anche sensibile ed estroversa. Vispa, brillante, e con
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70mila persone che ogni giorno sbirciano quello che fa… Dietro il suo successo c’è mamma Silva, una social media manager a tutti gli effetti. Perché iscrivere una bimba piccolissima su Instagram? Iscrivere Emily su Instagram è stata una scelta importante, sinceramente da mamma non mi sarei mai aspettata di arrivare fino a questo punto. Tutto ebbe inizio quando Emily aveva solo 3 mesi, volevo solo condividere la gioia di diventare mamma e tutta la felicità racchiusa in lei per me. Oggi avete raggiunto dei numeri sensazionali. Ma è il frutto di un lungo percorso. Poco alla volta ha iniziato a capire come funziona il meraviglioso e difficile mondo dei social, ovviamente Emily poco alla volta capirà tutto e per ora è giusto che guardi questo mondo da un punto di vista più superficiale e semplice. Noi siamo fieri di lei e lei è felicissima, cerchiamo di condividere ogni momento della nostra giornata e vedere che molte persone la apprezzano pur non conoscendola come “persona”. A tua figlia si avvicinano sempre più aziende. Facciamo numerose collaborazioni con brand fantastici che mandano sempre cose belle a Emily e danno a noi l’opportunità di provare e mostrare i prodotti, ovviamente sempre con trasparenza. Non
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L’INTERVISTA
abbiamo aziende che ci sponsorizzano ma più brand che ci mandano prodotti che spaziano da vestiti a giocattoli. Dietro Emily ci sono mamma Silva e papà emiliano. Proprio così, ormai siamo una squadra! Io seguo Emily sui social e porto avanti il suo profilo e, anche se può sembrare una cosa banale, in realtà è molto complicato perché devo metterci amore e impegno. Questa è stata anche un’opportunità per me per entrare nel mondo della fotografia, e ho capito che fare una foto non significa solo far vedere qualcosa, ma vuol dire concentrare ogni emozione del momento in un’immagine, rendendo quel momento un ricordo indelebile. Emily crescerà… e come immaginate possa sentirsi una volta compreso il suo ruolo di baby influencer? E’ difficile immaginarsi il futuro di una bambina, soprattutto se si parla della propria figlia. Poco alla volta si abituerà sempre di più a capire il mondo dei social: al momento è felicissima, spero che in futuro questo entusiasmo non svanisca ma rimanga come base per passare agli scalini successivi della vita e suoi sogni. Sicuramente sarà lei a scegliere cosa fare e io la appoggerò sempre in ogni sua decisione. Perché così tante persone seguono il suo
account? Nessuno è obbligato a farlo, ma seguirla significherebbe sostenere una bambina che insegue il suo sogno; Se potessimo io e Emily ringrazieremmo più di 60 mila volte tutti quelli che ci seguono e che vogliono partecipare a questa magnifica avventura, dove i sogni sono realtà. Basta guardare il mondo dal punto di vista di un bambino per capire che le nostre non sono foto, sono ricordi di magnifici momenti condivisi con voi. CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/emily_fashiion/ CREDITS FOTOGRAFICI https://www.instagram.com/silva.ejlli/
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Ed è Poesia
“Arriverà una nuova estate” la luce che sembrava, essersi perduta. Sandy D’Ambrosio
Rinasceranno tanti girasoli, in quel grande campo ai confini con il cielo. Si innalzeranno fieri, come bandiere al vento, come vele issate in mezzo al mare. Arriverà una nuova estate, ti darà, quel tempo perduto quella speranza assopita, quell’attimo smarrito, quando eri intento a cercare nel tuo buio,
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Sandy Ambrosio, nata in Calabria, ma adottata da più di 30 anni dalla città di Bergamo. Poetessa, scrittrice, creativa. Sin da bambina scopre la passione per la poesia, le fiabe e le filastrocche. Col passare del tempo la passione diventa quell’arte con cui dividerà il suo tempo e le sue emozioni. Inserita in molteplici antologie ed enciclopedia poetiche, a suo attivo ha numerosi concorsi poetici vinti, e riconoscimenti importanti, tra cui l’inserimento in un libro, con la prefazione di nomi di massimo rilievo nel panorama culturale italiano, quali Giulio Rapetti, in arte MOGOL, Francesco Gazzè, fratello di Max, cantante, Alessandro Quasimodo, figlio del premio nobel Salvatore, e del poeta editore GIUSEPPE ALETTI, dell’omonima casa editrice. A fine anno, in fase di conclusione, un bel romanzo, che decanta la forza delle donne, la tenacia, la sempre voglia di non arrendersi mai. Attualmente lavora in una scuola pubblica dell’infanzia. Redazione
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Ingredienti 2 pasta brisè - 5 patate - 2 zucchine grandi 2 cucchiai di pesto - olio di oliva - 2 uova semi di girasole e papavero Preparazione ricetta: Bollire le patate in acqua salata, cuocere le zucchine in olio e aglio tagliate a rondelle. Rendere queste due verdure a purea con un tritatutto e aggiungere il pesto, sale e pepe se necessario. Adagiare una pasta brisè su carta da forno oliata, mettere il composto ottenuto precedentemente e coprire con l’altra pasta brisè facendola aderire bene. Con una tazza tagliare la parte centrale. Della parte restante intorno al cerchio tagliare tante fettine piuttosto regolari e girarle su se stesse per far vedere il ripieno. Spennellare sulla superficie della pasta brisè le uova sbattute e poi disporre al centro i semi di papavero e sui petali del girasole i semi di esso. Cuocere in forno per circa 20 minuti a 150°. Dal blog: www.cucinarecreare.it A presto, Anna
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COMUNICATO STAMPA
ROMA MUSIC FESTIVAL 2021: RIAPRONO LE ISCRIZIONI FINO AL 30 LUGLIO Sul sito dell'RMF regolamento e modulo d'iscrizione per accedere alle semifinali nazionali in programma il 17 e 18 settembre a Roma
Il Roma Music Festival, il contest nazionale ideato da Andrea Montemurro, scalda i motori in vista delle fasi finali dell'edizione 2021. Dopo la pausa forzata dovuta all'emergenza-Covid, si riparte con una buona notizia: la riapertura e la proroga delle iscrizioni per tutti coloro che, superata la fase critica della pandemia, vorranno partecipare. ll 17 e 18 settembre ci saranno le semifinali nazionali al teatro Duse di Roma, a dicembre la finalissima con una importante serata di gala alla presenza di personaggi della musica e dello spettacolo, in diretta televisiva nazionale. Oltre al noto produttore Andrea Montemurro, patron del festival e attuale presidente dell’Associazione Nazionale Musicisti, metterà al servizio di tutti i concorrenti la sua competenza musicale il maestro Mario Zannini Quirini, direttore artistico del Roma Music Festival, famoso direttore d’orchestra che vanta collaborazioni con big della musica italiana e internazionale, nonché’ storico editore di brani interpretati da Marco Mengoni, Emma, Alessandra Amoroso, Antonello Venditti, Amedeo Minghi, Fedez e molti altri. Il tutto sarà impreziosito dall’ausilio fondamentale di Stefano Raucci, presentatore ufficiale e coordinatore del settore organizzativo, voce e volto noto di Radio Radio e Radio Radio TV. A dare supporto al comparto casting e comunicazione sarà Sabina Prati, nota agente di moda e organizzatrice di eventi e spettacoli di prestigio a carattere nazionale. Nelle passate edizioni, dal Roma Music Festival hanno spiccato il volo artisti come Jacopo Ratini finalista al Festival di Sanremo 2010, David Papasidero finalista a X Factor nel 2011, Jandy protagonista dell’estate 2019 con il suo brano “My face” e tanti altri artisti ancora. Insomma, è 38
questo il palcoscenico ideale per chi vuole farsi ascoltare seriamente. "Abbiamo dalla nostra parte - dice il patron Andrea Montemurro-, l'esperienza accumulata in questi 15 anni e uno staff che si avvale di importanti professionisti, tra i quali il maestro Mario Zannini Quirini, direttore artistico del Festival e grande scopritore di talenti. L'emergenza Covid ha ovviamente rallentato la macchina organizzativa, essendo il nostro un contest nazionale, ma adesso ripartiamo con rinnovato vigore e crediamo corretto riaprire le iscrizioni per dare la possibilità anche a chi non si era ancora iscritto di poterlo fare adesso, in piena serenità e senza le paure che potevano spingere qualche concorrente a rinunciare fino a qualche tempo fa”. Band, autori, musicisti, interpreti e cantautori da tutta Italia potranno iscriversi fino al 30 luglio, compilando il modulo presente sul sito ufficiale www.romamusicfestival.com, dove è disponibile anche il regolamento. Chi vincerà potrà avere opportunità concrete di lavoro, una campagna di promozione artistica e un piano di comunicazione personalizzato. E non mancheranno altre sorprese e novità. Ufficio Stampa Roma Music Festival
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ITINERARI
Lierna, il borgo sul lago di Como Affacciato sulla sponda lecchese del lago di Como, Lierna è un delizioso borgo che conta poco più di duemila abitanti, ma che viene visitato da migliaia di turisti ogni anno. Piccolissimo in sé, tanto che conta poi altri 12 borghetti di origine medievale, come Borgo Villa, Grumo, Casate, Mugiasco, Olcianico, Sornico, Giussana, Ciserino, La Foppa, Genico, Bancola e Castello, che si trova su un piccolo promontorio proteso nel lago. Si ritiene che Lierna sia di origine celtica, da cui prende il nome (in celtico significa “luogo della roccia”). Il paese si estende dal lago fino alle montagne verdi, ma le sue frazioni si trovano in collina. Proprio il castello di Lierna a spiccare su tutti gli edifici storici del borgo, castello dove dicono abbia soggiornato persino Teodolinda, regina dei Longobardi e d’Italia dal 589 al 616, che preferiva rintanarsi nella torre, proprio come si legge nelle fiabe. Un tempo la frazione di Castello in realtà era un’isola, tanto che all’interno delle mura vi sono vicoli e cortili, come fosse un villaggio a sé. Nella chiesa del castello è conservata una reliquia originale di San Maurizio, Patrono di Lierna, e ogni anno, il 22 settembre, si svolge una suggestiva cerimonia in barca. La chiesetta di Lierna è il luogo di fondazione dell’ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro, quello di casa Savoia e ancora oggi sono molte le fa40
miglie di origini nobiliari internazionali legate a Lierna. Il clima mite e la bellezza del paesaggio, in passato hanno attirato l’interesse di turisti e viaggiatori così che nei primi anni del XX secolo sono state costruite molte ville in stile Liberty, circondate da ampi giardini e parchi. Tra queste, Villa Besana o Villa Aurelia, che secondo i rumor avrebbe destato l’interesse di un celebre personaggio: George Clooney. L’attore statunitense starebbe infatti meditando di lasciare Villa Oleandra, la villa che possiede a Laglio, sulla sponda opposta del lago di Como, per trasferirsi qui. Inutile dire che nel borgo lo attendono a braccia aperte: per la fama e l’economia di Lierna sarebbe una manna. Villa Besana – chiamata così in onore dell’architetto che la realizzò è splendida, con terrazze e balconi ed è pieds dans l’eau circondata da un bellissimo parco con ben due molti per attraccare gli yacht. Anche l’interno è decorato in stile Liberty con preziose vetrate colorate e ferro battuto. Nel centro di Lernia c’è un altro edificio di grande importanza: si tratta del campanile della Chiesa di Sant’Ambrogio, dedicata al Santo protettore di Milano in ricordo del passato di feudo milanese della cittadina. In stile romanico, questo campanile risale all’anno Mille ed è uno dei più antichi di tutta la Lombardia. Nel paese sono stati rinvenuti tantissimi reperti
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antichi risalenti all’età del bronzo fino a epoche più recenti. Alcuni ritrovamenti risalgono addirittura agli Anni ’50 quando, proprio alle porte di Lierna fu rinvenuto parte di un edificio Romano, con il “mosaico di Lierna”, riferito alla grande villa di Plinio su una roccia. Alcuni storici hanno identificato, sul pendio di una grande roccia a strapiombo sul lago, la seconda villa di Plinio il Giovane, nota come Villa Commedia, ormai andata distrutta. Oltre all’aspetto paesaggistico e culturale, il borgo di Lierna offre anche diverse spiagge dove i turisti, che vengono anche solo in giornata, amano rilassarsi. A Bancola, si salgono le scalinate scolpite che vanno da Castiglioni e si raggiungono le spiagge di “Riva bianca“, una spiaggia libera adiacente al castello, e di “Riva nera“, una spiaggia di sassi scuri, sulla quale un tempo si trovava un approdo di pescatori, e infine c’è la spiaggia di Grumo, uno dei borghetti che ha addirittura origini Romane. Nelle mezze stagioni, i visitatori amano passeggiare tra i vicoli del paese o sul lungolago Castiglioni, tra la piazzetta principale e la banchina del molo. Per ammirare il panorama del borgo e dei borghetti annessi affacciati sul lago di Como il punto migliore è da Genico: qui tutti i visitatori si soffermano per un selfie o una foto ricordo. Incastrato tra altri borghi pittoreschi come Varenna e Mandello del Lario, Lierna è un ottimo
ITINERARI
punto di partenza per visitare anche i dintorni. Il villaggio è attraversato da un tratto del Sentiero del Viandante, che giunge fino a Colico, un percorso escursionistico lungo 45 chilometri costituito in gran parte da sentieri e mulattiere che fiancheggia il lato orientale del lago di Como. Appena sopra il borgo, a 600 metri di altitudine, dove si trova anche la Chiesa si San Martino, si raggiungono poi le Cascate del Cenghen dette anche “il piccolo gioiello della Grigna”, una montagna che Leonardo da Vinci definiva “montagna pelata”. Si tratta di un bellissimo itinerario dal quale non si staccano mai gli occhi dal lago. E poi, dall’imbarcadero di Lierna, realizzato in ferro battuto, in uno stile che è un incrocio tra il Liberty e il neoclassico, attraccano i traghetti diretti all’Isola Comacina, una delle piccole perle del lago di Como.
Riflessioni
CODICE DELLA MONTAGNA
Abbi massimo rispetto per questo luogo e per tutto ciò che quassù trovi, se tu non l’hai portato, con fatica qualcun altro l’ha fatto. Se tu, essere vivente, non credi in un essere supremo, guardati attorno e pensa se tu saresti in grado di fare tutto ciò che il tuo occhio vede. Amami e io non ti tradirò. Sii coraggioso e mi vincerai. Attento a dove posi il piedi, per colpa tua qualcun altro più in basso può lasciarci la vita. A 1.500 metri dimentica chi sei. Con per-
sone di differente età usa il Voi. Con persone della tua età usa il Tu. A 2.500 metri dimentica il tuo io, gli affanni, la cultura, la forza fisica, perché se quassù sei giunto, sei in tutto e per tutto uguale agli altri che quassù stanno. Non credere piccolo uomo di essere chissà chi, perché prima che tu esistessi io già ero e quando tu non esisterai più, io ancora ci sarò! La Montagna 41
Riflessioni
DIMINUITE LE PRESTAZIONI SESSUALI? Recentemente ho ascoltato alla radio uno scambio di opinioni fra gli ascoltatori sul fenomeno del “calo delle nascite in Italia” preso come un fatto positivo perchè “siamo già in troppi”. Questa affermazione mi ha dato del dispiacere anche perchè non si è capito se il calo sia dovuto a causa di una diminuzione delle prestazioni sessuali o per aborto. Spero di no! L’atto sessuale è stato “ideato” dall’Essere Supremo” ed “affidato” a coppie, maschi e femmine i quali, nel matrimonio, con un atto d’amore potessero dare vita ad altri esseri che avrebbero popolato il mondo materiale. L’atto del concepimento è forse il più importante che esista; deve essere esercitato con una coscienza responsabile, retta con il desiderio che
si voglia formare una famiglia. Tutto può essere realizzato nel modo migliore se il corpo sarà nutrito con cibi adeguati. Cibi non piccanti, che non siano frutto di violenze perpetrate su altri esseri; niente eccitanti che potrebbero influire sull’apparato riproduttivo, renderlo non gestibile con saggezza. Troppe nascite avvengono perchè il concepimento è stato effettuato sotto l’influsso di libagioni ed altro... Bambini non voluti, indesiderati e perciò non amati, ne risentono caratterialmente. Vogliamo migliorare un pochino questo mondo? Impegnamoci ognuno come può: con affetto, serenità, gentilezza, sorrisi regalati con generosità...e può darsi che il meglio avvenga. R.
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CARLA FRACCI
Da quando sono nato ho sempre sentito parlare della mitica Carla Fracci, (scomparsa il 27 maggio 2021), perché i nostri parenti di Volongo (Cremona), paese che dista 3 km dal mio, sostenevano fosse nata in una cascina vicino alla loro; in realtà la grande Carla, era nata in una popolarissima casa di Milano, e poco prima della seconda guerra mondiale, si era trasferita (all’età di 3 anni), con i genitori dai suoi nonni materni, a Volongo. A nascere in questo piccolo paese cremonese (nel 1942), era stata la sorella Marisa, perciò quando i miei parenti Volonghesi, sostengono che una Fracci è nata vicino a loro, non hanno tutti i torti. Il papà Luigi parte per la seconda guerra mondiale sul fronte russo, lasciando la sua famiglia a Volongo, in un piccolo vecchissimo cascinale di proprietà dei suoceri, nonostante la povertà regnasse sovrana, la piccola Carla trascorrerà 4 anni fra i più belli e spensierati della sua esistenza, libera di correre per i prati, aveva fatto amicizia con i pochi animali presenti nella fattoria: in stalla un paio di mucche, qualche gallina, anatre e delle oche che lei ogni mattina accompagnava nel campo vicino per farle mangiare. La nonna Argelide, le aveva cucito un paio di 44
bambole di pezza, unici giochi della sua infanzia, da cui lei non si separava mai, si era affezionata moltissimo a questa nonna, che era sì autoritaria, ma dal cuore immenso, le aveva insegnato i basilari principi della vita: il rispetto per gli animali e la natura, essere altruisti anche nel poco (a volte la nonna regalava un paio di uova a famiglie che avevano meno di loro), la gioia di vivere senza pretendere la luna. Nel periodo invernale quando il freddo era più intenso, non potendo tenere sempre acceso il camino, la legna non sarebbe stata sufficiente per tutto l’inverno, Carla e la sua famiglia passavano la notte in stalla, assieme agli animali, che in questo caso fungevano da termosifoni. Molte famiglie contadine facevano cosi, c’era molta povertà, ma stando riuniti tutti assieme, si accrescevano i rapporti umani, si parlava tutti assieme e le persone più anziane raccontavano tante splendide storie che i bambini ascoltavano incantati. La cascina di nonna Argelide, aveva il tetto malandato e quando pioveva l’acqua filtrava al suo interno, era venuta a conoscenza tramite parenti, che nel paese vicino c’era un muratore abilissimo a sistemare le tegole senza sostituirle, i soldi erano pochi e non poteva
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comperare dei coppi nuovi; ed ecco che entra in gioco mio zio Ammirato, titolare assieme ai fratelli di una piccola impresa edile, nonostante fosse giovanissimo, la sua fama lo precedeva, gli era stato affibbiato un appellativo: el gatt re dei copp (il gatto re dei coppi), perché aveva un’abilità felina nel muoversi su i tetti e a sistemare le vecchie tegole. Quando fu avvisato del lavoro che c’era da fare a Volongo, partì, arrivò alla cascina di nonna Argelide, fece un sopralluogo per avere un idea sul da farsi, gli fu raccomandato di contenere le spese e tre giorni dopo di buon mattino iniziò i lavori. Mio zio aveva un’abilità nel muoversi su i tetti straordinaria (io ho potuto constatarlo quando sistemò le tegole della nostra cascina); verso mezzogiorno nonna Argelide lo chiamò per il pranzo e così ebbe l’occasione di sedere a tavola assieme ai componenti della famiglia di Carla, lei all’epoca aveva circa 5 anni, era piuttosto gracile e molto carina, quando mio zio le chiese cosa voleva fare da grande gli rispose: la parrucchiera. Poi risalì sul tetto e a sera finì il lavoro, come gli era stato chiesto, sistemò i coppi senza metterne di nuovi e quando nonna Argelide gli chiese: “quanto ti
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devo Mirato?” - “Signora, mi avete tenuto qua a mangiare, io sono già a posto così” - “ma per Dio, hai lavorato come un bue, ci mancherebbe che vai a casa senza niente”. Prese una gallina, gli legò le zampe e la porse ancora viva a mio zio: “tieni, con questa puoi fare del buon brodo”. Quando Carla ebbe 7 anni, andò a vivere con la mamma e la sorellina da una zia che abitava in una frazione di Gazoldo Ippoliti (Mantova), lì frequentò le scuole elementari e quando nel 1946 finì la seconda guerra mondiale ed il padre, che inizialmente era stato dato per disperso tornò, ripartirono per Milano ove risiedettero per sempre. Il resto della storia è più o meno nota a tutti: il padre diventò tramviere e quando portava la figlioletta Carla presso il circolo ricreativo dell’ATM (l’azienda di trasporti che lo aveva assunto), questa appena sentiva la musica cominciava a danzare e piroettare e così alcuni amici gli consigliarono di iscriverla presso la scuola di danza della Scala di Milano. La giovane Fracci in questa scuola non si trovava bene, era abituata ai grandi spazi aperti della campagna da dove proveniva e nella scuola si sentiva in gabbia, ma tenne duro e cominciò ad allenarsi con sempre maggiore caparbietà. La
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danza era nel suo DNA ed i risultati arrivarono molto presto, la sua fama cominciò ad ingrandirsi a dismisura, tutti i teatri la richiedevano e quando andò ad esibirsi presso il teatro di Firenze interpretando un’opera diretta dal regista Beppe Menegatti, si innamorò di lui. Un amore grande, immenso che durò tutta la vita; ma quel che pochissimi sanno, è che Carla Fracci si volle sposare nella piccola Chiesa di Volongo, paesino dove aveva trascorso i più belli anni della sua infanzia. Ed io, ho una testimone di questo evento, mia cugina Battistina, la figlia di mio zio Ammirato (il muratore che aggiustò il tetto della cascina di nonna Argelide). Era il 1964, mia cugina aveva 19 anni ed assieme ad una sua cara amica andarono in bicicletta ad assistere alle nozze della famosa ballerina; tutti gli abitanti di Volongo erano a conoscenza di questo evento, c’erano molte persone, ma nessun giornalista o paparazzo. Carla Fracci
dal lancio di molti fiori, era bellissima, un sorriso raggiante illuminava il suo candido viso, salutava e ringraziava tutti, passò poco distante da mia cugina che la descrive con due sole parole: semplicemente splendida! Se la grande Carla Fracci ha voluto suggellare un momento così importante della sua vita nel piccolo paesino di Volongo, devono esserci dei motivi grandiosi, probabilmente legati ai quattro anni passati nella cascina di nonna Argelide, una donna dal carattere forte, altruista che le aveva insegnato anche nella povertà più estrema il dono dell’amore, non solo verso le persone ma anche rivolto agli animali della fattoria, anch’essi parte integrante della famiglia. La straordinaria Carla era sì tra le più grandi ballerine mai esistite, ma il suo cuore e le sue radici erano sempre rimaste piantate nelle sue umili origini; un insegnamento questo, che dovrebbe far da scuola a tutti noi. Giordano
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Gocce di Memoria 60’ 70’ 80’ non aveva reso noto né la data né il luogo del suo matrimonio, avevapreferito una cerimonia sobria, senza il clamore della stampa; arrivò su una bella macchinona scura seguita da diverse auto ma non tantissime, c’erano solo i parenti ed amici più stretti. Un grande applauso la accolse quando scese dall’auto, e lei nel suo bel vestito bianco salutò con un ampio cenno della mano; quando tutti gli invitati furono in chiesa, chiusero le porte. Uscirono poco più di un’ora dopo, la Fracci ed il suo sposo furono accolti 46
Noi che si accontentavamo di cose semplici ma che ci davano tanto divertimento.... Noi che vivevamo in attesa di 90° minuto e ci sentivamo protetti dalle figure paterne di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli, Strippoli “riporto” da Bari o Lecce. Noi che la merenda era la girella e il Billy all’arancia. Caramelle Rossana
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e avevano già realizzato anche in passato. La tipo 116, così venne chiamato il progetto, venne equipaggiata con il leggendario bialbero dell’Alfa, cilindrata da 1,8 litri. Ovviamente quattro cilindri in linea, con una potenza di 122 CV per un peso di poco superiore ai 10 quintali. Questa combo di leggerezza e potenza, ricordiamoci che siamo all’inizio degli anni 70, la pongono ai vertici per prestazioni e doti velocistiche. Ovviamente anche questo modello dell’Alfa finì arruolata nelle file della mala e delle forze dell’ ordine. In un periodo delicato, come quello degli anni 70 in Italia, intriso di radicali cambiamenti della società e talvolta purtroppo di sangue, l’ Alfetta filava come una freccia sulle strade di allora, fra fuorigiri e raffiche di mitra. Erano gli anni del terrorismo, dei grandi scioperi e delle rivoluzioni culturali che misero a grande rischio la tenuta sociale del nostro paese, si pensi al sequestro Moro per esempio. L’Alfetta era una delle berline più veloci sul mercato, dotata di una tecnica sopraffina degna solo di marchi ben più costosi, al posteriore montava il ponte de Dion, con puntoni convergenti e parallelogramma di watt. Questo sistema faceva sì che ruotando attor-
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no al suo stesso asse le oscillazioni verticali si mantenessero sempre su uno stesso piano. Il ponte de Dion con cambio in blocco e freni a disco al centro era una finezza assoluta per i tempi, qualcosa di rarissimo e prezioso su una berlina prodotta in grandi numeri. Il frontale era dominato dalla mascherina stretta posta al centro e dai quattro fanali. La plancia bellissima e ordinata presentava cinque strumenti circolari, finiture in legno chiudevano il tutto, il meraviglioso volante a tre razze, forse un po’ grande per la guida sportiva ma di sicuro impatto visivo. Da guidare inutile dire che facesse innamorare, sopratutto l’effetto “ Alfa “ era garantito anche dal rombo del bialbero. Veloce, bella, la partner ideale... si poteva lasciare moglie, suocera e bimbi al parco, per poi correre sulla prima tangenziale e trovarsi ruota a ruota con una serie 5 o una DS23, sfogando così tutto lo stress della settimana... Un’auto per famiglie che andava bene anche per la parte più “criminale “ del pilota che è in noi. Antonio Gelmini Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com
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Giuseppe Pagliari Giuseppe Pagliari era ombra cheta lesta alle prime luci di albe chiacchierine. Accenno di sorriso gesto cordiale capo chino lo distinguevano fra mille. Ricordo solleva veli oscuri lo rivedo avvolto da nebbia gialla incedere battere tempo e spazio il passo del padre Giovanni affiancare del fratello Ettore vegliare. Da lontano restavo rimirandone la figura assorbita da silenzio fondo incantevole zuppo di muggiti di vacche
imbevuto dall’odore dolce amaro di latte munto. Incauta prematura sorella morte ha bussato alla porta del tuo cuore osando irriverente esigere animo e corpo. Veglia Giuseppe sui tuoi cari proteggi i tuoi affetti dalle volte celesti paterno stendi la mano. Grazie per l’umiltà e l’allegria con cui hai condito tratti di vita. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
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L’INTERVISTA
PAULA SCINTEI DUMITRITA Questa settimana abbiamo intervistato Paula Scintei, 33enne di origine rumena ma residente a Brescia che sta partecipando con successo al concorso Miss Reginetta d’Italia 2021 nella categoai Over Junior. Paula, cosa fai nella vita? Sono addetta nel settore delle pulizie e devo dire che amo molto il mio lavoro. Non nego che mi fa sentire un po’ Cenerentola: dopo il lavoro in mezzo alla polvere mi metto i tacchi e bei vestiti per andare a sfilare. Dalla Romania all’Italia: cosa ti ha spinto a lasciare il tuo paese d’origine? Il Paese nel quale abitavo si trova, ancora oggi in una situazione economica molto povera con poche speranze per un futuro migliore. Quando ho avuto l’opportunità di andarmene con la speranza di costruirmi una vita migliore, non ho esitato a scegliere l’Italia, un paese che ho sem-
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pre amato tanto da studiare gli usi e le tradizioni e imparare la lingua italiana. Com’è iniziata questa avventura? L’amore per le sfilate e la fotografia è nata come una sfida: volevo mettermi in gioco per superare la mia timidezza che mi ha sempre bloccato. E così ho iniziato a fare la donna immagine a Rete Brescia, una televisione bresciana, con Alfio Cartarella dell’Equipe 84 e da quel momento, conoscendo una miriade di persone, ho continuato a partecipare ad eventi televisivi e di sfilate vintage e da allora non ho più smesso. Cosa ti caratterizza particolarmente? Credo di avere un buon carattere, propositivo, e se posso, cerco di aiutare tutti con la mia sincera amicizia. In breve, una ragazza semplice e solare ma con la forza e la determinazione di raggiungere gli obiettivi prefissati. Al di là del tuo lavoro, quali sono le passioni della tua vita? Le mie passioni più grandi sono ballare, viaggiare
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L’INTERVISTA
e naturalmente fare sfilate. Mi piace fare molto sport. Mi alleno quasi tutti i giorni e seguo un’alimentazione corretta. Attività fisica e dieta sono elementi fondamentali per mantenersi in forma. Oltre ad essere appassionata di fashion, sei anche campionessa di pugilato? Una passione nata grazie a mio marito. Aiuta molto ad essere determinati e allo stesso tempo permette ad una donna di potersi difendere da sola e, visto ciò che accade ogni giorno, è di vitale importanza. Torniamo a parlare della tua vera passione: i concorsi e le sfilate... Effettivamente ho partecipato a parecchi concorsi, vincendo ben 80 fasce e credo sia il numero più elevato di vittorie di una Miss in territorio italiano. L’obiettivo è di raggiungere le 100 fasce e sono certa che ce la farò perchè quando sfilo provo una grande gioia e voglia di raggiungere i miei obiettivi. Ho vinto anche un titolo nazionale nel 2019 “Lady Wanizia” e adesso mi aspetta una grande esperienza con due finali internazionali in Grecia e Spagna. Un tuo sogno nel cassetto?
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TORO (21/04-20/05) Stai vivendo una fase positiva della tua vita, anche se non vuoi ammetterlo. Forse la tua è una forma di superstizione che ti impedisce di ammettere le tue fortune. Sei un artista? L’ispirazione lievita con un evento propizio. Generosità e condivisione di ideali in amore.
GEMELLI (21/05-21/06) Se sei in attesa di una occupazione ti vedrai recapitare offerte e soluzioni più favorevoli di quel che ti aspetti. Quando la fortuna è dalla nostra parte anche i piccoli errori si trasformano in vantaggi. Idee geniali Oggi riesci a leggere nei pensieri di chi vuoi.
CANCRO (22/06-22/07) C’è una buona propensione a rendere le cose facili e scorrevoli. Sei più dolce e percettibile, pronto a mettere in primo piano le questioni di cuore, Single? Esci dal solito ambiente, incita incontri ed eventi.
LEONE (23/07-23/08) Nell’ambiente di lavoro riesci a creare un clima dinamico, fatto di rispetto, collaborazione e fiducia nei confronti di tutti. Sai ascoltare confidenze e problemi altrui, sai dare ottimi consigli. Ecco perchè sei così richiesto. In amore tutto procede al meglio.
VERGINE (24/08-22/09) In amore sei disponibile alla complicità nel fare le piccole cose. Il partner di sempre è disposto a concederti ciò che desideri. Ti basta sorridere di più e non aver paura d’impegnarti troppo. Progetti e speranze sono a portata di mano.
BILANCIA (23/09-22/10) Mille riflessioni e una sola conclusione. Da deliberare con calma mettendo in atto i buoi propositi puoi dimostrare la tua volontà di cambiare quello che è superato ed è soltanto un peso inutile. Anche in amore meglio ripulire i fantasmi del passato e guardare al presente.
SCORPIONE (23/10-22/11) Sei in grado di sedurre, di piacere, di risultare simpatico e interessante agli occhi di molti. Incontri significativi per i single e sintonie per chi è in coppia. In campo pratico sono i giorni ideali per manifestare le tue doti di sensibilità e conciliazione.
SAGITTARIO (23/11-21/12) Hai il giusto tempismo per una particolare sensibilità nel cogliere le buone occasioni. In amore prevalgono il dialogo e il saper leggere nell’animo altrui. Sì a un po’ di shopping: oggi non corri il rischio di prendere abbagli.
CAPRICORNO (22/12-20/01) Successo nei rapporti con le persone che ti vivono accanto grazie anche alla tua disponibilità e alla preziosa arte di saper agire con dinamicità e fantasia. Eccellenti rapporti e collaborazioni in campo pratico e ottime premesse in amore. Passionalità travolgente.
ACQUARIO (21/01-19/02) Chi ti vive accanto è felice di vederti ritornare la persona affettuosa quale sei. La previsione vale sia per la vita privata che pubblica. Ottime energie per lavoro e studio. Hai avuto problemi in casa o in famiglia? Oggi tutto si può risolvere, con calma e buonsenso...
PESCI (20/02-20/03) Di bene in meglio. Sei sensibile alle esigenze altrui e propenso a parlare e a fare l’amore. I buoni sentimenti sono in primo piano. Si possono realizzare sogni e profezie, anche in campo pratico. Fantastiche iniziative ti consentono di dare all’attività l’impronta che desideri. 55
IN LIBRERIA
APARTMENT THERAPY
Ringrazio Pablo per avermi suggerito la lettura di “Apartment therapy” di Maxwell Gilligham-Ryan, libro interessante e ricco di spunti di riflessione (disponibile anche in e-book). “Si è molto più sensibili nei confronti dello spazio di quanto si pensi. (…) Quando entri in una stanza, assorbi tutto quello che hai davanti come una spugna asciutta assorbe l’acqua.” E io ultimamente assorbivo pesantezza. Che era, ed è, nella mia vita, ma la casa me ne ributtava altra addosso, con le sue librerie traboccanti, le pile di libri sul tavolino davanti al divano, le cose che non riuscivano più a trovare una collocazione ordinata. Non era un caos, ma c’era comunque troppa roba non più vitale per me e per mio marito. “Quello che tocchi e senti, così come quello che vedi, entra dentro di te e ti condiziona. (…) Una stanza può farti sentire turbato o a disagio, oppure a tuo agio e ben accolto. Le stanze sono potenti.” È proprio vero che le stanze sono potenti. Riflessioni
FAMIGLIA
Quando un uccello è vivo, mangia le formiche, ma quando l’uccello muore, sono le formiche che lo mangiano. Il tempo e le circostanze possono cambiare in qualsiasi momento. Quindi non svalutare nulla intorno a te. Oggi puoi avere potere, ma ricorda: il tempo è molto più potente di chiunque altro! Sappi che un albero fa un milione di fiammiferi, ma un solo fiammifero è sufficiente per bruciare milioni di alberi. Quindi sii buono! Fai del bene! “Il tempo è come un fiume: non puoi mai toccare la 56
Per lavoro mi capita di fare visite domiciliari ed entrare nelle case di persone, spesso mai viste prima. Mi colpisce sempre quanto raccontìno le stanze in cui entro, quante sensazioni, emozioni, quanta vita e quanta storia esprimano. Al di là del gusto personale. Entro in case che mi parlano prima ancora di conoscere chi lì ci vive. Le stanze sono potenti. Le stanze sono piene di emozioni. “La casa in cui vivi contiene molto di più delle cose che possiedi; contiene emozioni che verranno rimesse in movimento. (…) Quando metti in ordine la tua casa, le altre parti della vita seguono a ruota.” Ho sperimentato proprio questo. E oggi torno a casa dopo la prima giornata di lavoro e mi sento bene. Mi sono rimessa in movimento, fisico e psicologico. Ho ripreso le mie camminate veloci per la città, grazie anche al clima che è tornato ad essere più gentile. Sono ripartita, riprendo il passo di buona lena. Lo zaino in spalla ha pesi che non si possono alleggerire, ma almeno ho tolto quelli inutili. sguardiepercorsi
stessa acqua due volte, perché l’acqua che è passata non passerà mai più. Goditi ogni minuto della tua vita e ricorda: Non cercare mai un bell’aspetto perché cambia nel tempo. Non cercare persone perfette, perché non esistono. Cerca soprattutto un uomo che conosce il suo vero valore.”Abbi 4 amori: Dio; la vita; la famiglia; gli amici. Dio perchè è padrone della vita; la vita perchè è breve; la famiglia perché è unica; gli amici perché sono rari!!
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QUESTO È IL MIO NOME di Micky
Rubrica nata agli albori della nostra rivista (ormai 25 anni fa) ideata e curata da Michele Cortinovis, ritrova la sua collocazione all’interno di New Entry non solo grazie alla richiesta dei lettori, ma soprattutto nel ricordo di Michele, prematuramente scomparso, sempre presente nei nostri cuori.
Lorenzo/Lorenza
Il nome Lorenzo e il suo corrispettivo femminile Lorenza, derivano dal cognomen latino Laurentius per indicare un abitante di Laurentum. Questo era un centro di origine romana e limitrofo all’Urbe ormai andato perduto nei tempi. La tradizione vuole che Laurentum fu costruita in un’area dove sorgevano molte piante di alloro (laurus in latino). Altri studi etimologici danno invece una diversa interpretazione sull’origine e sul significato del nome Lorenzo. Ricollegando, infatti, questi nomi, proprio alla pianta di alloro (laurus) il loro significato letterale sarebbe “colui che è cinto d’alloro”. In questo caso, infatti, si fa riferimento alla corona portata sul capo di poeti, filosofi e condottieri vittoriosi. In conclusione, i nomi Lorenzo e Lorenza assumono lo stesso significato di Lauro e Laura. L’iniziale rapida diffusione della versione maschile di questo nome nel mondo della cristianità si ebbe grazie alla devozione per San Lorenzo. Questi era uno dei sette diaconi di Roma, martirizzato il 10 agosto del 258 durante la persecuzione voluta dall’imperatore Valeriano. Riguardo la tradizione che vuole il santo arso vivo su una graticola non abbiamo certezze. Se le cose siano andate veramente in questo modo, infatti, non abbiamo alcun riscontro storico. Uno dei personaggi più famosi della storia a portare questo nome fu Lorenzo De Medici detto “il Magnifico”. Secondo i dati ISTAT, in Italia, il nome Lorenzo si è piazzato tra i cinque nomi più scelti negli anni a cavallo tra il 2004 e il 2009. Onomastico Lorenzo e Lorenza vengono festeggiati il 10
agosto proprio in onore del diacono San Lorenzo. È patrono dei bibliotecari, dei librai, dei cuochi, dei pasticceri, dei pompieri e dei vetrai. Inoltre, è patrono delle città di Alba, Ardenno, Attigliano, Carignano e Grosseto. Lorenzo viene festeggiato anche il 7 febbraio in onore di San Lorenzo di Siponto, fondatore di un santuario a San Michele del Gargano. Caratteristiche del nome Chi porta questo nome è una persona capace di un’ottima comunicazione in campo professionale. In generale, quindi, è un ottimo team leader in grado di unire e trainare. Di se stesso, al contrario, non parla. Infatti è una persona molto riservata nonostante sia amante del divertimento e della compagnia. Per concludere, Lorenzo e Lorenza sono due genitori fedeli e affettuosi. Origine: latina Parola chiave: capacità Varianti maschili: Laurentino, Lorentino Varianti maschili alterate: Loris, Lorenzino Ipocoristici masch.: Renzo, Cencio, Enzo, Zino Varianti femminili: Laurenza, Laurenzia, Laurentina, Lorentina Varianti femminili alterate: Lorenzina Ipocoristici femmin.: Lora, Enza, Renza, Zina Numero portafortuna: 1 Colore: Verde Pietra Simbolo: Smeraldo Metallo: Mercurio Segno zodiacale corrispondente: Capricorno (Fonte: ilgiardinodegliilluminati.it) 57
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Esco di casa per una passeggiata con i cagnolini, a pochi metri dal cancello giace un gatto, disteso, bello bellissimo, ma non accenna movimento... finisco la passeggiata e con il cuore colmo di tristezza, dopo aver accompagnato i cani in casa, indosso dei guanti... esco, raccolgo il corpicino da terra e lo appoggio dentro una scatola... che ripongo poi in un angolo, avvisando chi di dovere di quanto trovato. Mi siedo sul divano e dedico una lacrima alla natura dell’uomo... che gli è passato di fianco, sopra, lo ha scavalcato, probabilmente avrà anche avuto da ridire... ma l’umano, l’essere umano, ha fallito nel momento in cui nessuno, per tutto il tempo in cui l’esanime corpo di un essere del mondo è rimasto in mezzo al marciapiede, ha voluto prendersi cura di lui, anche solo con una telefonata. Forse, abbiamo invertito il significato di bestia/uomo. Andrea Madaschi
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COMUNICATO STAMPA
PRESENTA: “ME VENGARE’ ” Il primo singolo di DELIA DURAN e ALEX BELLI Radio-date: 3 Giugno 2021 DELIA DURAN e ALEX BELLI, si presentano con il loro primo CD dal titolo “Me Vengare’ ” con 3 versioni, brano musicale ispirato a 007 JAMES BOND, brano realizzato da Massimo Spinetti, con la collaborazione di Alex Belli, Delia Duran, Paola Rossi e Efrem Sagrada. Su Etichetta FANTASY RECORDS Prodotto da Efrem Sagrada per SEVEN-HOLDING London a febbraio 2021, prima del Festival di Sanremo. Il progetto continua con un videoclip del brano e a settembre 2021 con una Compilation dal titolo MOVIE-LOUNGE Vol. 5 contenente il brano cantato + Remix e una selection di 12 brani Lounge, Bossanova, Chill-Out, Jazz e Blues da Happy Hour. DELIA DURAN Nusat Del Valle Duran Perez, Nome d’arte Delia Duran; Nasce a Maracay in Venezuela. Appassionata di recitazione inizia a recitare sin da bambina in alcune telenovelas nazionali. Arriva in Italia nel 2010 comincia a lavorare come fotomodella presso l'agenzia "MAJOR" di Milano. Alla carriera di modella in Italia, alterna ogni anno circa 3 mesi in America dove comincia a lavorare in video musicali di cantanti rapper famosi ed è a Miami che incontra il celebre fotografo Roberto Rocco. Nascono così scatti che da lì a poco le permetteranno di essere notata dal famoso produttore di fiction Alberto Tarallo; il quale, folgorato dalla sua bellezza, dopo un breve provino, le darà la sua prima parte da coprotagonista con il ruolo di Michela, la fidanzata di Gabriel Garko, nella fiction “Onore e rispetto” 5”, ultima edizione.Grazie agli ottimi 62
risultati conseguiti con un serio impegno nonché ore di lezioni private di recitazione e dizione con l'attrice e coach Helene Olivi Borghese, le vengono affidati dallo stesso produttore, altri ruoli importanti anche in due diverse fiction come "Il Bello delle donne" e "Furore 2" nel 2018. Dopo queste esperienze, Nusat, in Italia ormai da 9 anni, continua a studiare oltre alla recitazione anche la lingua italiana al fine di ottenere presto una eccellente padronanza. Nusat è anche una sportiva appassionata di fitness e di tutto quello che riguarda il benessere fisico ma, come le piace affermare: "amo però di più la recitazione delle passerelle", e lavora attraverso i social come influencer fitness. ALEX BELLI Primo di quattro figli maschi, nasce e cresce a Parma, dove la famiglia gestisce un allevamento di cavalli. Percorso formativo artistico-musicale di 6 anni al conservatorio classico Arrigo Boito di Parma, strumento Pianoforte secondo strumento percussioni. Esperienze collaterali allo studio attraverso l’organizzazione del conservatorio al Teatro regio di Parma in 4 stagioni teatrali nelle rappresentazioni liriche chiamate “Stagioni Verdiane”. Finito il percorso formativo si trasferisce a Milano cercando il mondo musicale non classico ma anche Rock e POP, suonando in diverse cover band. Nel mondo milanese incontra anche la moda dove inizia a lavorare attraverso la Fashion management come modello sfilando per marchi come Armani, Zegna, Calvin Klein, Valentino e nel 2007 scatta la campagna mondiale per il brand Armani collezioni. Comincia poi a sfilare in tantissime città del mondo come New York, Londra e Parigi e lavorando per altrettante griffe di moda. Successivamente alla carriera di modello affianca quella di attore, su consiglio di Fioretta Mari, che lo prepara nell’accademia di recitazione da lei fondata. A teatro interpreta il protagonista “Leliò” nel musical “La Surprise de l’amour" con la regia di Marco Bracco. Nel 2009 affianca Claudia Gerini in uno spot per la compagnia telefonica 3 che lo fa conoscere al grande pubblico e successivamente viene scelto per recitare nella fiction di
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COMUNICATO STAMPA
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Canale 5 "CentoVetrine", dove dal 2010 è nel cast fisso nel ruolo da protagonista di Jacopo Castelli. Nell'inverno 2012 partecipa, come Celebrity talent all'ottava edizione del talent show di Rai 1 Ballando con le stelle. In parallelo con la carriera Televisa-Cinematografrica, decide di fondare nel 2013 AXBstudio, una factory creativa dove Alex è il creativo e fotografo, dove insieme ad altre figure cardine dello studio, lavorano per importanti brand e aziende del settore moda nella creazione di campagne pubblicitarie, spot TV e fashion Film, tuttora attiva e in crescita, dove Alex ha potuto esprimere la sua creatività e esperienza nel campo della comunicazione d’immagine. Nel settembre 2012 ha prodotto e girato un film uscito nelle sale cinematografiche l'11 aprile 2013 con il titolo di “Un'insolita vendemmia". Successivamente nell'inverno 2015 è uno dei concorrenti della decima edizione del reality show "L'isola dei famosi“ su Canale 5. Vince la parte di “Snake” ruolo oscuro della produzione internazionale del film “The Broken Key” con un cast stellare tra cui Christopher Lambert, Rutger Haward, Michael Baldwin e Gerardine Chaplin, presentato in diversi festival come Cannes e Venezia e successivamente andato nelle sale nell’inverno del 2017. Interpreta un altro ruolo di
antagonista nella fortunata fiction targata mediaset “FURORE il vento della speranza” in onda nel 2018. E sempre nello stesso anno prende la parte del conte Farnesi in una grande produzione Endemol d’epoca nella fiction mediaset “Sacrificio d’Amore”. Protagonista del film diretto da Adelmo Togliani “Dagli Occhi dell’Amore” 2019. Sempre nella stagione 2019 è protagonista del “MUSICAL MAN IN ITALY“ andato in scena nel grandioso teatro Linear ciack in Milano per 3 mesi, dove prende parte ad uno show a 360 gradi consacrandolo one Man show sul palco. UFFICIO STAMPA, PROMOZIONE RADIO E TV: LAURA GORINI 388/7779164 SEVEN-HOLDING London Italian-Offices: Piazza IV Novembre, 4 20124 (Milano) Tel. 02/67165314 – Efrem Sagrada E-Mail: management@seven-holding.com Site: www.seven-holding.com London: Suite 12 A – 8 Shepherd Market – London W1J 7JY (United Kingdom) Bratslava: Radlinskeho, 2 (Slovakia) Hollywood: Radius Drive 1830, Suite 1314 (USA) 63