New Entry Magazine - Edizione di Brescia del 19 Novembre 2022

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Anno 28N°13 del 23/11/2022www.newentrymagazine.itredazione@newentrymagazine.itPer la tua pubblicità: 347.73.52.863 Gianluca Boffetti Qualità, Professionalità e Assistenza al servizio del cliente Ampio showroom Stile e cura dei dettagli GOTTOLENGO (BS) - Via Brescia, 23 Tel. 030 95 17 665 - www.rizzardiceramiche.it New Entry il Giornale della Gente New Entry Magazine BRESCIA - MANTOVA - CREMONA Fondato nel 1994 www.newentrymagazine.it Sfoglia l’edizione digitale www.newentrymagazine.it Clair fashion&dance via Deretti 89/91 25013 Carpenedolo (Bs) tel. 030 969 87 15 cel. 338 244 51 93 info@clair.it Gran Galà Dance Shoes Grangaladanceshoes www.clair.it/ecommerce/ SPECIALE SCUOLE DI BALLO: BUONO SCONTO DI 20 € PER GLI ISCRITTI IN BREVE.. pag. 5 Colposo o premeditato? pag. 10 Toccare il fondo pag.12 Com’è strana la vita pag.28 Volevo chiamarti... pag.44 Nonna, mi racconti... pag.54 Reparto Alzheimer

STORIE DI VITA

Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte.

Certo, non è possibile sapere quale potrà essere la nostra rea zione a un duro colpo della vita: e non penso solo alle malattie, ma ai tanti eventi dolorosi e pesanti che che nell’arco di una vita prima o poi incontriamo. Saremo forti abbastanza per reg gere all’urto? Sapremo affrontarli senza venirne distrutti? Le esperienze vissute, le riflessioni fatte, ciò che avremo matura to, le risorse che avremo coltivato, ci sosterranno? Non possiamo saperlo in astratto, lo scopriamo vivendo, calati nelle situazioni concrete. Possiamo costruire la nostra casa su basi solide e con ma teriali di buona qualità, possiamo coltivare il nostro giardino: credo sia già molto. Penso alle tante storie che ho ascoltato, a quante durissime prove la vita può farti incontrare, e non vedo altra via che aggiungere vita ai giorni, come diceva la Levi Montalcini. Così, ora depongo per un po’ le storie altrui, e penso alla mia... Superata la soglia dei 49 anni da poco, mi guardo indietro e penso di aver corso tanto cercando sempre di cogliere quei momenti di gioia vissuti con la famiglia, con i gli amici... assaporando ogni piccolo gesto. Ho dovuto anche rinunciare a tante cose che ahimè non torneranno più. Ci vor rebbe un certo equilibrio, difficile da trovare, ma è un compito che dobbiamo affrontare se vogliamo vivere una vita intensa e profonda e non solo di passaggio!

02 Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Info pubblicità: Tel.347 73 52 863 Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita NEW ENTRY MAGAZINE il Giornale della Gente www.newentrymagazine.it New Entry Magazine il giornale della gente New Entry Magazine Boffetti Gianluca newentrymagazinelombardia New Entry Television Anno 28 - N°13 del 23/11/2022 PER LA TUA PUBBLICITÁ Tel. 347 73 52 863 redazione@newentrymagazine.it
Konrad Adenauer
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GNOCCHETTI ALL’ORTICA E RICOTTA

Ingredienti per 6 persone

20 ciuffetti di ortiche (raccogliere con guanti le punte circa 7 – 8 centimetri) 250 grammi di ricotta 1 uovo

400 grammi di patate 400 grammi circa di farina sale e pepe burro e Parmigiano Reggiano per condire Procedimento

Scottare le ortiche in acqua salata e poi strizzarle. Lessare le patate con la buccia in acqua salata, schiacciarle con lo schiac ciapatate e raffreddarle.

Mettere nel mixer i vari ingredienti: ortiche, patate, ricotta, 1 uovo, sale e pepe e 400 grammi di farina circa. Azionare il mixer, vedendo la consistenza,

aggiungere farina fino a quando l’impasto sarà adatto alla lavorazione di gnocchi.

Mettere della farina sulla spianatoia, dividere l’impasto, formare delle strisce, e tagliare gli gnocchi. Buttare gli gnocchi in acqua bollente salata per circa 5 minuti, quando verranno a galla saranno pronti. Ho condito questi gnocchi con burro fuso e Parmigiano Reggiano.

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Buona sera, vi allego un articolo che vi avevo in viato nel 2008.

Ce ne è voluto di tempo prima che cominciassero a fare delle leggi quasi adeguate riguardo gli omi cidi stradali. Ne suggerisco un’altra ai signori del governo, ma questa volta non penso che bastino 14 anni. Io penso che chiunque circola sulle stra de deve avere un attestato che certifica la cono scenza della segnaletica stradale. Potrebbe essere una materia scolastica (anziché studiare gli orazi e curiazi). Chi circola sulle strade deve sapere cos’è uno stop, un divieto di accesso, etc... Spero che sia un suggerimento giusto per evitare qualche morto sulle strade.

Chi si mette alla guida di un automezzo dopo aver abusato di alcolici o assunto droga non può essere condannato per omicidio colposo ma premeditato. E non mi vengano a dire che chi si ubriaca (per i drogati non lo so) non si rende conto del dan no che può provocare. A questo proposito posso fornire una testimonianza: anni fa gestivo un bar dove non davo da bere alcolici alle persone che vedevo già abbastanza alticci, cosa che dovrebbe fare chiunque gestisce un locale. Voglio ricordare che la licenza degli alcolici è con cessa dalla Questura e in quel momento tu stesso che li vendi, sei un rappresentante della Questura (cosa che non tutti i gestori sanno).

Risultato: dopo qualche mese, nel mio locale non si è più visto un ubriaco venire a chiedere da bere. Vuoi vedere che allora quando hanno alzato il go mito sono ancora in grado di pensare? E allora perchè non pensano al danno che possono provo care mettendosi alla guida di un automezzo?

Francesco Armando Calafati

E’ stato un piacere ricevere l’immagine del suo articolo pubblicato dalla nostra rivista circa 15 anni fa. In primo luogo perchè tratta un argomento molto delicato che richiede la massima attenzione delle Istituzioni ma anche di ognuno di noi. Un tema purtroppo attuale dove degli innocenti rimangono vittime di incidenti stradali dovuti alla stupidità di coloro che si mettono alla guida ubriachi.

In secondo luogo sapere che i nostri lettori continuano a seguirci da anni, ci riempie di orgoglio. Grazie Sig. Francesco per la sua testimonianza.

PENSIERI E PAROLE COLPOSO O PREMEDITATO? 05 GRAFICA E STAMPA PROGETTI DIGITAL E SOCIAL INIZIATIVE EDITORIALI REALIZZAZIONE VIDEO Quando COMUNICARE porta soluzioni e risultati. Qualità e ottimizzazione delle risorse per una comunicazione consapevole, mirata, efficace a prezzi sostenibili. Tel. 347 73 52 863 - www.newentry.eu - redazione@newentry.eu

Veronica

È una forma latina del nome greco antico Phe renike, Berenìke che, composto da (phero, “por tare”) e (nike, “vittoria”) vuol dire “portatrice di vittoria”. Per la precisione, la corretta forma lati na era Bernice, da cui l’attuale Berenice, mentre Veronica si ottenne alterando il nome per associazione con l’e spressione ecclesiastica latina vera icona, “vera immagine”, fa cente riferimento al velo della Ve ronica. La figura della Veronica e le tradizioni riguardanti il suo velo, popolarizzate tramite la Via Crucis, aiutarono la diffusione del nome negli ambienti cristiani durante il Medioevo, eccetto in Inghilterra, dove cominciò a diventare comu ne solo nel XIX secolo dopo esse re stato importato dalla Francia e dalla Scozia. In Italia, il suo uso fu ulteriormente consolidato grazie al culto di altre due figure, la beata Veronica da Binasco e la santa Veronica Giuliani, e infine anche per fama di alcune dive dello spettacolo, come Veronica Lake, at trice statunitense molto nota negli anni quaranta.

L’onomastico si può festeggiare in memoria di più sante, alle date seguenti: 13 gennaio, beata Veronica Negroni da Binasco, suora conversa nel monastero agostiniano di Santa Marta a Milano; 9 luglio, santa Veronica Giuliani, mistica, badessa dell’Or dine delle Clarisse Cappuccine del convento di Città di Castel lo; 12 luglio, santa Veronica, la pia donna che, secondo la tradizione cristiana, asciugò con un panno il volto di Gesù lungo la Via Crucis; Veronica Campbell-Brown, atleta giamai cana; Veronica Cartwright, attrice britannica; Veronica Ferres, at trice tedesca; Veronica Fontana, artista italiana; Veronica Franco, poetessa e cortigiana italiana; Veronica Gambara, poetessa italiana; Veronica Guerin, giornalista irlandese; Veronica Lario, at trice italiana; Veronica Micle, poetessa e scrittri ce rumena; Veronica Pivetti, attrice, doppiatrice e conduttrice televisiva italiana; Veronica Roth, scrittrice statunitense.

QUESTO È IL MIO NOME - di Micky
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Beato Veronica da Binasco

RICORDATI DI TE... PREVENIRE È VIVERE

Dopo il lungo periodo di pausa forzata, Angela Zoccarato, referente dell’Associazione CUORE DI DONNA di Brescia, insieme alle associate cuoricine, ha ripreso con rinnovato entusiasmo l’attività di promozione della prevenzione per il tumore al seno. ”Ottobre rosa” è dedicato a livello nazionale alla prevenzione del tumore al seno, anche se Cuore di Donna da anni, du rante tutto l’anno, organizza eventi per sostenere progetti a supporto dei reparti di day-ospital e di degenza per le donne operate al seno; per ac compagnarle nel percorso medico e psicologico; per portare a conoscenza quanto sia essenziale la prevenzione. Questo primo appuntamento è stato uno squisito pranzo al Ristorante Baratello di Calcinato, per trascorrere una domenica fa cendo del bene. Grazie agli sponsor: S.F.C. Nu volera, parrucchieri Artistique, Radio Bruno, Click e Cadeau e a tutti i partecipanti al pranzo. Informare è la missione principale di “Cuore di donna”, perché più si conosce il problema,

ED È POESIA

“Musica”

Non devi mai inseguirla, né starle addosso come in groppa a una tigre o a un cavallo impazzito. Stalle sempre due, tre passi davanti e fatti raggiungere da lei, fatti travolgere come da un’ultima onda che ti trascina sulla spiaggia senza sforzo, senza tensione alcuna... Lascia che arrivi.

Enrico Savoldi

Ghedi

se purtroppo capita di doverlo affrontare, si fa al più presto e al meglio. Non essere sole è al trettanto importante, davanti ad un tumore che sicuramente spaventa, ma dal quale si può gua rire se preso in tempo. Un grazie dunque all’As sociazione che con tanto impegno porta avanti questo difficile percorso, con iniziative sempre d’impatto, tra le quali le panchine rosa posizio nate in luoghi significativi, i tè rosa, i concorsi della miglior vetrina in rosa, l’apericena al Museo Lechi, la Corsa rosa a Brescia,ecc… Come si può notare, la fantasia e la voglia di fare, di combattere e di sperare non manca, a noi accogliere e sostenere.

Per informazioni Angela tel:328 48 67 089

“Ode a una canzone”

Il mio pensiero va, con nostalgia, ai miei cari defunti... Alle loro vite strappate, ad una quotidianità che ci apparteneva... Ad una felicità, ad una serenità che che ci accomunava. Ora sono sola... e niente e nessuno riuscirà mai a restituirmi i momenti felici passati.

TERRITORIO
∙Bergamo
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09 SCATTO D’IMPATTO
scolpita dal mare in un muro di ghiaccio vicino al Commonwealth Bay, 1911-1914
Caverna
Frank Hurley / wikimedia

COME TOCCARE IL FONDO E RISALIRE

Premetto che a me piace molto nuotare e spesso quando mi tuffo in piscina, a meno di non voler vedere quanto sia la mia resistenza in apnea, mi do una bella spinta per tornare in superficie quasi subito. Sarebbe bello se questo stesso principio potesse essere valido anche nella vita, ma non sempre è così. Perché assai sovente capita, immagino che sia successo a tutti quanti, di non voler (po ter) reagire a una determinata situazione e perciò di restare a rimuginare “davanti” al problema.

Non si ha la forza di darsi quel colpo di reni per risalire e si resta, quindi, fermi immobili. Attenzione però che come direbbe una signo ra anziana (anzi la signorina di cui ogni tanto vi parlo) che conosco “al peggio non c’è mai fine” perciò se non si prende il coraggio “in mano” e subito, poi sarà sempre più difficile ripartire.

Perché poi, spesso, quando non si ha la vo glia, o la forza di reagire, si inizia a passare le proprie giornate davanti alla televisione a ristupidirsi di talk show o telenovele oppure si sta sui social network da mattina a sera o in internet tutto il giorno a fare degli acquisti di cose che per lo più nemmeno servono.

Al giorno d’oggi, davvero, non c’è che l’imba razzo della scelta di “soluzioni” (che in realtà non lo sono) per non riuscire a superare i pro pri guai ma anestetizzandosi di niente. Cosa fare allora? Se si ha un problema per prima cosa non cerchiamo di nasconderlo o fare finta che non ci sia! Siamo onesti soprat tutto con noi stessi. Il guaio c’è, però bisogna mettersi in azione per cercare di superarlo. E come fare? Sicuramente io la soluzione magica per ogni avversità non ce l’ho e quello che posso fare sono solo proporre delle idee

di massima che poi ognuno adatterà, ovvia mente, alla propria realtà! Un pianto può fare stare meglio? Allora facciamolo perché quan do un’emozione è talmente forte, l’unica cosa da fare è farla uscire così in modo che non ci divori poi però una volta fatto questo pianto liberatorio, con buona probabilità potremo re cuperare la giusta lucidità per andare avanti e ripartire nel migliore dei modi possibili. Se la causa degli errori siamo noi stessi… ammettiamolo senza tanti inutili giri di paro le perché sbagliare è umano però non lo è perseverare. E spesso, poi, dai propri sbagli si può imparare perché un obiettivo mancato potrebbe essere un’ottima base per un futuro trionfo.

Successivamente bisogna provare a cambia re le proprie abitudini perché, forse, se qual cosa non va è proprio colpa di quel modo di fare che ci ostiniamo ad avere perciò provia mo a modificare le nostre scelte e alla peggio potremo sempre tornare sui nostri passi però, almeno, potremo dire di averci provato. Anche perché mai come al giorno d’oggi la parola vincente è “adattabilità”. Le nostre vite cambiano di continuo a una velocità impressionante e siamo messi ogni momento di fronte a nuove sfide che dobbia mo essere in grado di affrontare. Dovremo imparare, e non è sicuramente

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cile (questo lo so bene per esperienza per sonale), a prendere ogni cambiamento come un qualcosa che ci permette di migliorarci e quindi affrontarlo con il sorriso sulle labbra o come una nuova sfida da provare a superare. Cerchiamo sempre di vedere “il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto”. All’inizio cambiare la nostra prospettiva non sarà facile, poi però potremo riuscirci e se non sempre almeno in qualche occasione si curamente. L’importante, almeno penso che lo sia, quan do affrontiamo una nuova situazione è l’avere disciplina ed entusiasmo nella giusta misura. Ma chi è la persona disciplinata? È qualcuno che ha un obiettivo da conquistare e quindi ha messo a punto un piano d’azione per poterlo raggiungere con costanza e determinazione.

Ognuno ha il suo metodo perché di soluzioni magiche o adatte a tutti, come già detto, non ne esistono e questo è poco ma è sicuro. In ogni modo insieme alla disciplina (che ha origine dal latino “discere”, vale a dire im parare) serve anche dell’entusiasmo per non perdere la voglia di fare, subito al primo in toppo. Concludo affermando che se è un bene es sere autocritici però non dobbiamo mai esa gerare perché dobbiamo essere noi stessi i primi a credere in noi stessi (mi scuso per il gioco di parole) perché solo in questo modo avremo davvero la possibilità per cambiare rotta ed avere la chiave per vivere se non fe lici quanto meno un po’ sereni.

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COM’È STRANA LA VITA

Avevo interrotto gli studi, mio padre e mio fratello erano stati molto chiari: “se stecchi a scuola il tuo futuro è nella nostra azienda agricola” e così ini ziai il mio percorso di contadino - allevatore. All’e poca non avevamo molti animali (vacche da latte, per essere precisi), e perciò parecchio tempo lo dedicavo alla coltivazione dei campi, fra i terreni più lontani alla cascina c’erano le Caporine (ogni campo ha un suo nome ben preciso), a delimitare il confine di questa terra con la cascina Seriolet ta (nostri “vicini” più lontani) c’è la Canneta (un piccolo fiumiciattolo) che inoltre divide i terreni di Fiesse da quelli di Cadimarco. A collegare il no stro campo con la Serioletta, c’era un gigantesco tronco d’albero posto di traverso al fosso, munito di scorrimano, su cui si poteva passare al mas simo con la bicicletta... questo ponte artigianale, era stato costruito dai Migliorati che all’epoca erano i conduttori del cascinale. Attraversando il fosso in bici, avevano la possibilità di arrivare a Fiesse tramite una cappezzagna che tagliava in mezzo ai campi, senza dover fare un lungo giro sull’asfalto di Cadimarco. Era la fine di giugno (del 1980), al comando del mio trattore, Same Saturno, stavo “tirando” il terreno delle Caporine con l’erpice rotante (un attrezzo che serve a smi nuzzare la terra prima della semina), il trattore, essendo molto datato, non era ancora munito di arco di protezione né tanto meno di tettuccio pa rasole, faceva un caldo bestia, avevo la testa che stava diventando soda e allora decisi di fermare il mezzo sotto gli alberi, attraversare il gigante sco tronco per chiedere dell’acqua alla cascina Serioletta. Arrivato nel cortile, mi rivolsi ad una bella Signora che quando mi vide esclamò: — Maria Santissima, sei più rosso di un peperone, ma perché non sei venuto a rinfrescarti prima? Va sotto il portico, c’è la pompa con un’ac qua freschissima,— misi la testa sotto il getto

dell’acqua, mi annegai e cominciai a bere bere bere, fino a scoppiare, mi si avvicinò un bambino all’incirca di otto - nove anni, sottobraccio aveva un pallone, gli chiesi se da grande volesse fare il calciatore: — no, voglio fare il dottore degli ani mali,— bravo, c’è bisogno di veterinari;— salu tai e ringraziai la gentile Signora. Qualche anno dopo la cascina Serioletta fu messa in vendita dal suo proprietario, essendo confinanti avevamo il diritto di prelazione, ci arrivò tramite raccoman data l’intera descrizione dell’azienda, gli ettari di terreno da lei coltivati e varie servitù annes se e connesse, e naturalmente la cifra richiesta (molto alta). Mio padre andò subito in visibilio, lui adorava la Serioletta, la terra di questa cascina è straordinariamente fertile, in piena estate può stare senz’acqua anche 15 - 20 giorni mentre i campi della nostra azienda, dopo 8 giorni di sole cominciano a seccare. Mio padre stava in piedi fino a notte tarda per fare i vari conteggi, finché dopo qualche giorno, una sera mentre stavamo cenando, illustrò nei minimi particolari quanto aveva deciso: — vendiamo la cascina Maestà, se il ricavato non sarà sufficiente, mettiamo in vendita anche questa casa dove risiediamo, do vremmo coprire tutte le spese, — poi ci mostrò parecchi fogli su cui aveva disegnato come era

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PENSIERI E PAROLE

intenzionato a modificare le stalle della cascina Serioletta.

Io e mio fratello eravamo entusiasti e pienamente d’accordo, mia sorella neutrale, l’ultima a parlare fu mia madre che per l’occasione si alzò addi rittura in piedi: <siamo venuti ad abitare in que sta casa nuova che io desideravo da sempre, 2 anni fa, dopo aver vissuto in fatiscenti casolari, e adesso mi chiedete di trasferirmi in una cascina che dovrà essere ristrutturata, non si sa come e quando; io da questa casa non mi muovo nean che se mi trainate con tutti i vostri trattori messi assieme, non vi azzardate a mettere in vendita questa abitazione, dovrete passare sul mio ca davere e anche da morta sarò il vostro incubo peggiore !!! >.

Mai in vita mia avevo visto mia madre così furi bonda, quando si sedette, mio padre raccolse tut ti i suoi progetti e li chiuse nel cassetto dei sogni, buttò la chiave, non parlammo mai più di vendere cascina e casa. La cascina Serioletta fu acqui stata dagli Antonioli (nostri attuali vicini di campo, brave persone, con cui non abbiamo mai avuto screzi o discussioni, questo lo devo dire ad onor del vero), l’unica cosa che mi è dispiaciuta, è il fat to che quando si sono insediati nel loro cascinale, hanno tolto l’enorme tronco che collegava la loro sponda con la nostra (probabilmente per mag gior privacy), togliendomi di fatto, la possibilità di dissetarmi alla loro freschissima pompa. Passati circa trent’anni dai fatti sopra descritti, la nostra azienda si è parecchio allargata ed avendo pres soché triplicato il numero di animali allevati, non ho più avuto la possibilità di “uscire”per coltivare i campi (essendomi specializzato nell’allevamento dei grandi ruminanti, è stata una mia scelta), se guo le mie bestiole (anzi, seguivo) dalla nascita e per tutta la loro vita aziendale. La principale causa di mortalità nei primi 20 giorni di vita è la diar rea, vi sono molti prodotti e medicinali per ovviare a questo disturbo (che per il vitello può essere

fatale), ho usato molto i prodotti dell’UCL (unio ne commerciale lombarda), fabbrica bresciana leader nella produzione di integratori zootecnici, vi era un suo prodotto in buste da aggiungere al latte dei vitelli che come riequilibratore intestina le funzionava molto bene. Sulla confezione c’era scritto che conteva lieviti non specificando se fossero vivi o spenti, e così per avere chiarimen ti, telefonai al loro numero verde, mi risponde la segretaria, gli espongo il mio problema e lei gen tilmente, mi mette in contatto con il responsabile del settore “ricerca e sviluppo”: pronto, sono un allevatore della bassa bresciana, volevo qualche chiarimento riguardo un vostro parafarmaco, — per cortesia, mi dice il nome della sua azienda e da dove chiama precisamente? — azienda agricola Maestà, chiamo da Fiesse il mio nome è Giordano — senti Giordano, per caso, hai dei terreni confinanti con la cascina Serioletta? — al che io rimasi letteralmente di cacca, come faceva a saperlo? — Senti un po’, adesso mi spieghi come conosci queste cose? — Tu sei quel Gior dano che da ragazzo veniva a bere nel nostro ca scinale? Io sono Migliorati, il bambino col pallone a cui hai chiesto cosa volevo fare da grande, mi ricordo il tuo nome perché avevi detto che nelle tue acque avevano battezzato Gesù Cristo. — Potete immaginare come sono rimasto sbigottito, incredulo e felicissimo, avevo ritrovato per caso quel “bambino” conosciuto tanti anni prima, ed inoltre lui aveva coronato il suo sogno, formulava prodotti che aiutavano gli animali a stare meglio; siamo rimasti al telefono per circa mezz’ora, par lando delle nostre vite e dei nostri sogni; prima di chiudere mi disse di farmi sentire ancora e di informarlo sulla validità dei suoi prodotti. Per la miseria, ma guarda le sorprese che ci riserva la vita, piccole gioie che ci fanno stare meglio, e ci fanno guardare al futuro con curiosità ed un piz zico di ottimismo in più.

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Giordano PENSIERI E PAROLE

Un ottobre ricco di attività al Centro Bonsignori

L’attività formativa al Centro Bonsignori è ormai entrata nel vivo e ottobre è stato un mese davve ro ricco di iniziative e progetti per gli insegnanti e gli allievi del Cfp di Remedello. Il settore della Ristorazione, per esempio, ha partecipato con successo alla Festa nazionale del Cuoco, che è andata in scena per due giorni consecutivi a Brescia. I ragazzi e le ragazze del terzo anno, guidati dai formatori del laboratorio di cucina, hanno preparato alcuni piatti di aperitivo per accogliere gli chef italiani che nel corso del primo giorno hanno sfilato per le vie del centro città. Poi, per la seconda giornata della Festa, gli allievi del Bonsignori hanno partecipato al contest culinario indetto fra gli istituti di ristorazio ne e, grazie al piatto preparato da Marco e Auro ra, hanno conquistato una prestigiosa medaglia d’oro. Anche gli allievi del settore Servizi d’Im presa hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione curando l’ospitalità dell’evento. Poi anche il settore dell’Agricoltura ha partecipa to a un concorso molto importante ed è salito sul podio. Gli allievi del quarto anno, infatti, hanno preso parte alla gara di Valutazione morfologica bovina che si è tenuta alla Fiera di Mon tichiari ed è stata organizzata dall’Associazione

nazionale allevatori frisona italiana e bruna jersey. La prova consisteva nell’analizzare le bovine da latte al primo parto e creare una classifica in base al modello ipotetico di vacca ideale. Al contest hanno partecipato 31 istituti da tutta Italia e il Centro Bonsignori è stato rappresentato da David, Martina e Nicolò, che grazie all’esperienza maturata in classe si sono classificati al terzo posto. Per merito di questo stupendo risultato, gli allievi dell’Agricoltura saranno anche al pros simo concorso di Codogno.

Non solo gare, però, visto che i ragazzi e le ra gazze del Centro formativo professionale hanno anche trascorso una mattinata a Brescia per ce lebrare i dieci anni di canonizzazione di San Giovanni Battista Piamarta, il padre ed edu catore che fondò l’istituto di Remedello nel 1895 insieme a padre Giovanni Bonsignori. La rappre sentanza di formatori e allievi ha preso parte alla messa presieduta dal vescovo emerito di Brescia Luciano Monari, che nel corso dell’omelia ha sottolineato l’enorme impegno di padre Piamar ta a favore dei giovani. Impegno che continua tuttora grazie ai padri piamartini, oggi stesso al fianco di insegnanti e adolescenti.

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MEZZANE DI CALVISANO (BS): APPREZZATI

I NUOVI LAVORI NELLA CHIESETTA DEL CIMITERO

Inaugurata dal Comitato di Partecipazione insieme all’Amministrazione Comunale

Erano tantissimi nel pomeriggio di martedì 1 no vembre al cimitero di Mezzane, che hanno assistito alla Santa Messa in suffragio dei defunti celebrata da Padre Arturo, che coadiuva nelle quattro Par rocchie di Calvisano il parroco don Tarcisio Capuz zi. E’ quindi seguita l’inaugurazione della rinnovata Chiesetta del Cimitero. Non è mancata nemmeno la pioggia dopo alcuni mesi di siccità. Si è pensato subito: ”Chiesetta bagnata, chiesetta fortunata”. E’ toccato al presidente del Comitato di Partecipazione della frazione, Luciano Zeni, molto emozionato e soddisfatto, porgere il saluto ai presenti e ringraziare quanti hanno collabora to e condiviso l’intervento di portare a nuovo la Chiesetta ed in specifico il suo interno. “Grazie all’Amministrazione Comunale, presente con il sindaco Angelo Formentini, sensibile ed at tenta alle nostre necessità, con la mediazione del nostro consigliere delegato Michael Lesioli, essa si è addossata i lavori ed i costi più elevati con i lavori di muratura, svolti dalla ditta Edilbassi di Aldo e Eugenio Bassi, che hanno tolto ogni umi dità. Quindi gli imbianchini, della ditta Gatti Mirco, hanno ridato lucentezza e pregio ai colori interni ed esterni della chiesetta, ai contorni delle lapide ad essa vicine, nonché nel muretto di sostegno retro stante. Gli interventi a suo tempo sollecitati, sono stati condivisi dal Comitato di Partecipazione, che ha provveduto a sostenere le spese per altri lavori, contenuti grazie al volontariato, al sostegno eco nomico di alcuni concittadini e all’intera comunità che ha condiviso ed apprezzato l’intervento”. Una commozione specifica ho vissuto e la comunico anche a voi, sottolinea il Presidente, - quella della nuova lapide che ricorda i nostri compaesani vittime per il covid-19, che recita: “Ne sia per sempre memoria viva per la loro

sofferenza quella dei loro cari e della comunità”. Loro oggi, senza quella dolorosa strage, sarebbero qui con noi.

Luca Treccani, ha dato lettura della vita storica del la Chiesetta. La cappella venne dedicata alla de posizione di Nostro Signore, nome che prese dalla statua, opera artistica in gesso della Madonna Ad

La lapide che ricorda deceduti per il covid-19

TERRITORIO 16
La Chiesetta del Cimitero a Mezzane

dolorata, con in braccio il figlio Gesù morto. Donata da don Andrea Galuppini, mezzanese in occasione del suo XXV° di sacerdozio nel 1926, curato allora a Rovato, e posta nel 1927 in questa Chiesetta, come ricorda una targa ai piedi della statua. Più tardi don Galuppini, sarà parroco a Mezzane suo paese nativo, dal 1929 al 1942. Statua che è sta ta restaurata dalla professionalità dell’artista Mi chele Della Maestra. Così come è stata risistemata l’artistica cornice, che racchiude la storica statua, dalla mano artistica di Patrizia Marini, aiutata da Luciano Zeni. Rimesse, da Enrico Zanotti, a lettura le due grandi lapide, che dalla loro collocazione sono diventate

La Deposizione del Signore

motivo di devozione, ricordo e preghiera. In una scolpiti i nomi dei Parroci succedutisi a Mezzane e deceduti dal 1659 al 2003, sacerdoti che hanno segnato la storia religiosa della Frazione. Che con rigorosa e scrupolosa ricerca ha archiviato il prof. Virginio Prandini (deceduto dieci anni fa) pronto da dare alle stampe. L’altra lapide ricorda i combat

TERRITORIO
17 Quadro
Combattenti reduci
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tenti della frazione, deceduti sia nella prima 19151918, che nella seconda guerra mondiale 19401945. Ricordo esteso ai reduci, con un Quadro, che riporta una sessantina di fotografie di com battenti della prima e seconda guerra mondiale, inaugurato il 25 aprile 2001, e rinnovato l’anno dopo, grazie all’impegno dei responsabili della lo cale Combattenti e Reduci di allora, fra cui Enrico Ghidini e Egidio Federzoni, quest’ultimo qualche anno prima aveva donato il piccolo altare in ferro battuto posto all’interno della cappella. E’ stato pure rimesso a nuovo da Angiolino Vaccari, l’impianto elettrico interno, che ha portato nuova luce e bellezza, così come i banchi sono stati river niciati da Angelo Gatti. Altri preziosi aiuti sono venuti da Cristian Morzenti, Mario Zabaleni, Giambattista Lesioli e di altri vo lontari. Il cimitero comunale a Mezzane fu re alizzato nell’anno 1818 in Contrada dei Tesoli. Mentre prima come in tutte le parrocchie, i morti si seppellivano accanto alla Chiesa. La chiesetta

risulta essere edificata o riedificata nel 1924 su disegno dell’ing. Achille Marangoni, nel corso di ulteriori lavori di riqualificazione e ampliamento del cimitero stesso.

La ristrutturata Chiesetta è ora posta a disposizione ed accoglie quanti visitano i defunti, posti a dimora nel cimitero di Mezzane.

Marino Marini

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Lapide Combattenti morti in Guerra

RAMAZZOTTI “EROS”

Eros è la prima raccolta del cantautore italiano Eros Ramazzotti pubblicata il 17 ottobre 1997. Pubblicato sia in italiano che in spagnolo, contiene i maggio ri successi del cantautore romano con l’aggiun ta di due brani inediti, Ancora un minuto di sole e Quanto amore sei. I brani Terra promessa, Una storia importante, Adesso tu, Ma che bello questo amore, Occhi di speranza, Se bastasse una canzo ne, Musica è e Cose della vita sono stati riarrangiati;

Mix Anni 80

gli ultimi due rispettivamente in duetto con Andrea Bocelli e Tina Turner. L’album ha totalizzato oltre 7 milioni di copie vendute arrivando in prima posizione in Norvegia per 5 settimane, in Italia per 4 settimane, in Germania (dove rimane in classifica per 79 setti mane) e Svizzera per 3 settimane e nei Paesi Bassi per 2 settimane ed in terza posizione in Francia (dove rimane in classifica per 78 settimane).

Ancora un minuto di sole

Quanto amore sei

25 ANNI FA... PLAY
SPICEWORLD
SPICE GIRLS AQUARIUM
AQUA URBAN HYMNS - VERVE BACKSTREET’S BACK - BACKSTREET BOYS BREATHE - MIDGE URE Hit Parade dal 07/11 al 13/11/1997 1 2 3 4 5 6 1° POSTO 7 8 9 10 MI INNAMORAVO
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DEL
Fonte: Wilipedia
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NELLA FORESTA DEL CASENTINO (AR)

GITA FRA NATURA, SPIRITUALITÀ E DIVERTIMENTO

Breve ma intensa gita nella foresta del Ca sentino, in provincia di Arezzo, in affascinanti luoghi; se in questo contesto già di per sé se ducente si aggiunge un’ottima compagnia, cibo squisito, condivisione di tante sfaccettature, confidenze, esperienze, ecc…non c’è che da ringraziare di cuore lo staff dell’Angolo della Na tura per l’organizzazione, per saper creare ogni volta un gruppo affiatato, che lascia impronte nel cuore anche ben dopo il rientro a casa. Conta molto infatti il bagaglio di emozioni che anche una ”semplice” gita, se vissuta come fac ciamo con questa compagnia, ne fa un viaggio a 360 gradi. Nel percorso attraverso gli Appen nini, meravigliosi i pendìì dalle calde tonalità au tunnali, tra vallate verdeggianti, ruscelli, paesini arroccati sulle cime, Pievi, Castelli, natura e pie tre che raccontano storie senza tempo. Alone di mistero e pace nella fitta foresta di Camaldoli, in questa stagione tappezzata di foglie arancio ai piedi di alti fusti, che si intrecciano in cielo. Atmosfera mistica nel Sacro Eremo, dalla storia millenaria. Costruito da San Romualdo di Ravenna nel 1025 su un terreno avuto in dono

dal Vescovo Teodaldo di Canossa, zio di Matilde, ha ospitato nei secoli monaci benedettini vis suti in povertà, preghiera, isolamento totale dal mondo e tra di loro, tranne per le preghiere co munitarie. Scelta di vita molto difficile da com prendere! Oggi i monaci sono solo 9, mentre nel Monastero sottostante ne vivono una trentina, che professano la loro vocazione aprendosi an che alla vita in società. Ancor più suggestivo per noi, arrivati in una nebbiosa mattina sferzata da un freddo vento: l’Eremo era avvolto da un alone che dava la sensazione di essere entrati in un mondo irreale, più vicino a Dio. Affascinanti i piccoli borghi nei dintorni: Poppi, con il Castello dei Conti Guidi, del X° secolo, simbolo del casentino, che svetta in cima alla collina, visibile quindi in buona parte della val le. Ampie sale affrescate, molti stemmi gentilizi scolpiti sulle pareti, preziose opere eseguite da gli scultori Della Robbia, specializzati nella tec

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ITINERARI SONDRIO

nica della terracotta policroma invetriata; nella Cappella affreschi di T. Gaddi, allievo di Giotto, sculture di terracotta di Buglioni e la Biblioteca Rilliana, gioiello culturale con un patrimonio di 25.000 volumi antichi. Nel borgo, l’Oratorio del la Madonna contro il morbo, l’Abbazia di San fedele, l’acciottolato di stradine con portici, vec chie porte “vissute” e pilastri in vari stili. Bibbiena, con i suoi antichi palazzi, la torre, la porta dei fabbri, la terrazza panoramica dove spaziare con lo sguardo su un panorama rilas sante, immerso nel verde striato da calde pen nellate d’ottobre. Altri vicoli antichi nel borgo di Stia, dove sia nella trattoria della piazzetta che nella vecchia pizzicheria ci siamo sentiti proprio in famiglia. Ultima tappa nella comunità a Romena fondata da Don Luigi Verdi. Una visita alla bellissima Pieve Romanica, una passeggiata negli ampi giardini, ognuno a tema (il più toc cante quello dei mandorli, dove ogni genitore che perde un figlio ne pianta uno, simbolo di lunga vita, essendo il primo a fiorire e l’ultimo a dare frutti). Difficile raccontare l’incontro con Don Verdi, sacerdote decisamente anticonven zionale, dal linguaggio colorito, ma dal messag gio penetrante, frutto della sua esperienza dolo rosa personale, che ha colpito tutti nel profondo, suscitando emozioni forti, che ci siamo portati dentro come prezioso arricchimento spirituale.

Abbiamo alternato sacro e profano, ovviamente, perché così come la vita è un insieme di gioie e dolori, di leggerezza e di responsabilità, al trettanto le gite che organizzano Laura e Maria rispecchiano la quotidianità, in un alternarsi di ore spensierate a momenti più intimi, senten doci davvero uniti, malgrado le nostre diversità, condividendo gli stessi ideali di vita. Vita che man mano passano gli anni ci fa comprendere quali sono le cose essenziali e quali quelle su perflue. La bellezza della natura, dell’arte, della spiritualità e, non meno importante, della con vivialità e dell’amicizia, sono elementi preziosi che danno un senso non solo per questa, ma anche per la vita che ci attende oltre… Ornella Olfi

21 ITINERARI
NEW ENTRY DISTRIBUITO GRATUITAMENTE
IL DI MONTICHIARI
PRESSO
La rivista New Entry, da 25 anni presente sul territorio di Bergamo e da 15 anni sul territorio di Brescia, Mantova e Cremona viene distribuita ogni 15 giorni in tutti i negozi, locali pubblici e in alcune edicole. Da oggi potete trovare la rivista all'uscita del supermercato "Rossetto" di Montichiari. Ringraziamo sin d'ora tutti coloro che hanno permesso questa nuova e proficua collaborazione.

NATUROPATIA

La figura del naturopata per molti è ancora sco nosciuta, molto spesso mi viene chiesto: ma cosa fa il naturopata? Cos’è la naturopatia? Oggi sempre più è sentita l’esigenza di vivere secondo le leggi della natura e ciò implica, per ognuno di noi , una maggiore conoscenza di sé. E’ in questo contesto che la figura del naturo pata svolge la veste di operatore del benessere. Il naturopata ha la prerogativa di acquisire una cultura salutistica che, innanzitutto, mette in pratica per se stesso prima di trasmetterla agli altri.

Esso esercita il ruolo di sostenere, accompa gnare ed educare la persona nel farsi carico della propria “salute”, ha quindi un approccio sistemico dell’individuo nella sua manifesta

zione psico-fisico energetico, nel rispetto della natura. Questo presuppone la volontà di voler conoscere e diventare consapevoli delle proprie condizioni e predisposizioni. Decidere di intra prendere, come protagonista, un percorso ido neo a tutelare la salute e/o ripristinare un equi librio attraverso metodiche non invasive e non farmacologiche come ad esempio l’iridologia, la riflessologia plantare, l’aromaterapia, la kinesio logia applicata, Reiki, fiori di bach, tecniche di meditazione e massaggi. Tengo a precisare che il naturopata non fa diagnosi, non è un medico e quindi non cura, ma può benissimo affiancare la figura medica nel caso questo sia possibile. Il Naturopata può operare come consulente in uno studio privato, prestando la sua consulenza

22 SPECIALE

nell’ambito di centri estetici, palestre, centri ter mali, in collaborazione con erboristerie, negozi di alimentari biologici, parafarmacie e farmacie. Mi chiamo Daniela Sora, ho 47 anni e sono un operatrice olistica naturopatica, la mia formazio ne comincia circa 30 anni fa. La mia grande pas sione per la cosmesi mi porta a studiare ed otte nere l’attestato professionale di estetista e circa 15 anni fa, per un bisogno da prima personale e poi professionale ho frequentato un triennio per diventare naturopata e un biennio formativo per approfondire i vari trattamenti olistici. Tra i vari corsi di approfondimento c’è la riflessologia plantare, la coppettazione, l’aromaterapia... Per quanto mi riguarda, lo studio e l’approfondimen to non ha mai fine ed è con grande passione ed impegno che svolgo il mio lavoro.

23 SPECIALE • Massaggio con oli essenziali • Riflessologia plantare • Massaggio armonico con campane tibetane • Coppettazione Con l'aiuto di questi ed altri trattamenti personalizzati si può ritrovare un senso di
che non è basato solo sul fisico,
è un lavoro che comprende tutto il nostro
di: Corpo -
- Spirito. Bamboo massage • Stone Massage • Thai Foot Massage • Trattamento riequilibrante • Si riceve solo su appuntamento: cell. 380.7749486 Viadana di Calvisano (Bs) - via Oriani 7/A studiokaleido@yahoo.com - studioolisticokaleido - P.iva: 04068960980
Sora Daniela
benessere
ma bensì
insieme fatto
Mente

I libri sono magie portatili.

Quanto è strano che al giorno d’oggi qualcuno si sieda e tiri fuori un libro? Già. Un libro. Ormai non se ne vedono più di persone che, mentre aspettano qualcosa o qualcuno, si met tano a leggere un bel libro. Sono tutto troppo concentrati dalla tecnologia che li circonda. Nessuno ha tempo per leggere, anche solo 5 pagine di un libro, ma hanno tutti tempo per stare sui social. Giustamente è più importante vedere cosa fan no gli altri nelle proprie vite che entrare in un mondo parallelo. Secondo me, quello che la gente non capisce è che il libro è capace di fare cose speciali: ti fa sentire in un’altra dimensio ne, lasciandoti però nella tua vita. Appena un ragazzo/a prende in mano un libro, si annoia subito, senza fare il minimo sforzo di aprirlo. lo ho trovato riparo nella lettura, un posto sicuro dove andare quando le giornate non andavano bene o erano troppo perfette.

La lettura ti prende e ti trasporta in un’altra di mensione e per poco tempo ti fa sentire bene, facendoti dimenticare tutto il resto del mondo.

A scuola, quando la professoressa interroga, vedo tutti che stanno al telefono o dormono. lo non esito neanche un secondo e mi metto a leggere, perché mi posso sentire libera. Quando la mattina devo prendere il pullman per andare a scuola, mi metto lì seduta e leggo. Vedo, però, gli sguardi strani della gente. “Cosa fa questa? Legge!?” Leggere non fa più parte di questa generazione. La lettura è entra ta nelle nostre vite piano piano, senza fare ru more; e così piano piano, rischia di andarsene.

Una volta Mason Cooley disse: “Leggere ci da un posto dove andare anche quando dobbiamo rimanere dove siamo” Molte volte mi sento ingabbiata nella mia vita e vorrei solo essere altrove; ma non posso.

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Leggere, però, mi aiuta a credere di essere dove voglio essere. Mi fa vivere quella vita perfetta che tutti vogliono, ma allo stesso modo mi fa piangere, soffrire e divertire. Mi fa pesare le emozioni senza che io le senta. Mi fa capire la vita, aiutandomi a conoscerla. Molte volte un solo libro mi ha aiutato nella mia vita e molti libri sono entrati nel mio cuore. Quando da piccola mi chiedevano cosa volevo per il compleanno, rispondevo che volevo un libro. Quando adesso mi chiedono cosa voglio per il compleanno, rispondo che voglio un libro. Voglio conoscere tutti i mondi paralleli alla mia vita, restando però in quella che mi hanno dato.

“Più leggi, più cose saprai. Più impari, in più posti andrai”

“Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato”

Wisława

Mi ricordo che quando ero bambina, andavo a vedere le partite di calcio di mio fratello e pas savo metà tempo a guardare la partita e metà a leggere. Oppure quando a scuola avevo un’ora libera e vedevo gli altri bambini giocare tra loro, io restavo seduta sulle scale con il mio libro in mano e il cappuccio calato. Non volevo che gli altri ve dessero le emozioni che provavo leggendo, per ché mi vergognavo di fare qualcosa di “strano”, di “diverso” da quello che gli altri facevano. Poi ho smesso. Un giorno ho tolto il cappuccio e lasciato che gli altri vedessero le emozioni che provavo leggendo un libro, pagina dopo pagina.

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POESIA

Ci sono persone nel mondo capaci di esse re missionarie “proprio dietro l’angolo” senza avere la necessità di compiere viaggi poichè il vero viaggio è quello che si compie dentro cia scuno di noi nella ricerca del bene comune e dell’uguaglianza. Un particolare ringraziamento alla signora Elda Rizzotto di Remedello per la disponibilità, dedizione dimostrata nell’andare incontro, anima e corpo, aiutando una famiglia in un periodo di particolare bisogno.

Se la bontà e la misericordia potessero avere un nome, un volto, una mano, un gesto... di certo sarebbero quelli di Elda. Riservata, audace, vogliosa per amore, con passione al servizio si mette di coloro che nel bisogno, tendono la mano. Senza nulla pretendere senza ostentare scevro d’orgoglio il suo agire, mettersi in prima fila riannodando presente e passato coglie come primizia. Pietruzze preziose al Padre presenterà, le porte del Paradiso per lei saranno spalancate, angeli in coro l’avvolgeranno in segno di lode e d’omaggio in segno di una vita spesa per il bene comune nel nome di Cristo recando la Buona Novella.

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

ANIME NEL VENTO

SOVRANA BELLEZZA

In ricordo del signor Pietro Ferrari detto Piero di Remedello.

Rivedo Pietro in questi giorni di estremo dolore di commiato sorridere ilare alla vita colorarla di sfumature accese.

Da piccina restavo ad ascoltarlo incantata dal suo fare brioso tenero.

A noi infanti regalava un sorriso un dolcetto che estraeva con maestria dalle fonde tasche di lunghi calzoni di fustagno marrone.

Dolore e sofferenza nel tempo l’ hanno profonfamente segnato smorzando l’ allegria purtuttavia lo sguardo conservava l’ antica vorace letizia.

Fra le braccia del Padre ora riposa fiore rosso sorriso lieto dall’alto riversa a chetichella sovrana bellezza.

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

ED È
“IN
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NOME DEL BENE”

Miss New Entry 2023

HAI TEMPO FINO AL 31/12/2022

Ritorna a grande richiesta il concorso di bellezza organizzato dalla redazione di New Entry Maga zine che nell’ultima edizione, ha totalizzato più di 21.000 visualizzazioni con la speranza di egua gliare se non aumentare la partecipazione, non solo delle candidate, ma anche di tutti coloro che hanno espresso il loro voto durante le varie fasi. Condizioni di ammissione

1) Iscrizione gratuita entro il 31 Dicembre 2022

2) Aver compiuto almeno 18 anni entro la data 30 Novembre 2022 e non aver compiuto 49 anni en tro la data del 31 Dicembre 2022 Programma del concorso

1) Inviare tramite email a redazione@newentrymagazine.it oppure tramite numero whatsapp al 3477352863 una foto a mezzobusto con il viso in evidenza. Verranno scartate foto sfuocate, scure, con il cellulare davanti al viso!

2) In caso di un numero elevato di partecipanti, una giuria tecnica si riserva la facoltà di presele zionare le canditate che potranno passare alle fasi successive.

3) Il concorso si svolge con diverse tappe ad elimi nazione. (Esempio: se le candidate sono 24, nella prima fase, seconda e terza fase ne verranno eli minate 8 per giungere così alla fase finale con le ultime 4 finaliste. Con l’inizio di ogni fase vengono azzerati i voti di quella precedente.

4) Le votazioni avverranno tramite la pagina fa cebook di New Entry Magazine – Il Giornale della Gente dove verrà creato un album fotografico per ogni fase, riconoscibile dalla locandina nella quale si troverà la data ultima per votare. Ad ogni fase la copertina verrà pubblicata con un colore diverso e ben visibile in modo da non crea re confusione. Chi vorrà votare potrà entrare sulla pagina, mettere il mi piace a New Entry Magazi ne – Il Giornale della Gente e esprimere la propria preferenze tramite il “mi piace” alla o alle miss da lui ritenuta/e più meritevole/i.

5) Le miss candidate potranno condividere l’album creato dagli organizzatori sui propri profili social invitando le persone a votare. Premi

Le tre finaliste oltre all’intervista corredata da foto grafie pubblicata sulla nostra rivista e sito internet, avranno come premio dei buoni così suddivisi: € 150,00 per la prima classificata, € 100,00 per la seconda e € 50,00 per la terza per uno shooting fotografico professionale in studio nei vari generi fotografici, con vari set e cambi di outfit da con cordare con il fotografo Piero Beghi di Ghedi (Bs) Una grande opportunità per avere un tuo portfolio di qualità e sentirti modella per un giorno. Non si escludono altri premi offerti dai nostri sponsor.

NEW ENTRY TUBE: RICORDI, EMOZIONI, SORRISI...

MARIA GRAZIA CUTULI

Giornalista del Corriere della Sera, uccisa in un agguato in Afghanistan il 19 novembre 2001 a soli 39 anni. Il 26 ottobre di quest’anno avrebbe compiuto 60 anni. Si trovava lì per seguire le operazioni militari dopo la ca duta del regime dei talebani.

ROBERTO BENIGNI

L’attore comico e regista tosca no il 27 ottobre 2022 compie 70 anni. Nato in provincia di Arez zo, la grande popolarità arriva nel 1978 con il programma di Renzo Arbore “L’altra dome nica”. Una serie di film comici come “Jhonny Stecchino, “Il mostro” fino a “La vita è bella”.

ISCRIVITI AL CONCORSO! E’ GRATIS!
IL RICORDO DI MARIA GRAZIA UNA SCENA TRAT
27
TA DAL FILM “LA VITA E’ BELLA”

PENSIERI E PAROLE

VOLEVO CHIAMARTI...

Si avvicina il Natale e presumibilmente lo fe steggeremo insieme ai nostri cari. Qualcuno trascorrerà un momento gioioso, altri vedranno si siederanno a tavola e osserveranno

quel posto vuoto che donerà lacrime d’amore e pensieri intensi a coloro che ci hanno lasciato troppo presto in questa vita. Sul profilo Fb di Tiziana, un’amica conosciuta da poco, ho letto

queste splendide parole...

“Volevo chiamarti per dirti che ti voglio bene, ma il numero non e più attivo. Ho provato... Ma l’operatore mi ha detto “scusa ma non ho quella persona in lista”. Ho provato ad andare a casa, ma non vivi più lì.

L’ufficio postale non aveva una variazione per il tuo indirizzo. Ovviamente il Paradiso è troppo lontano. Ti voglio bene! Mi manchi! Sei sempre nel mio cuore! Un bacio... a coloro che amiamo che non ci sono più, ma che non dimenticheremo mai”.

PENSIERI E PAROLE

CITROEN MEHARI, ETERNA LOLITA!

La Mehari è una di quelle auto che sanno di estate, tempo libero, uffici chiusi e lun ghe giornate con gli amici. Impossibile non voltarsi a guardarla se la si vede passare per strada.

Prodotta dal 1968 al 1987 per ben 19 anni! È la tipica auto da spiaggia, adattissima alle località di mare, dove grazie alla sua particolarità estetica non sfigura nemmeno davanti ad una supercar! Non sono bella ma piaccio!

Come direbbe Gerry calà. Pesa quanto un sacchetto di patatine, pen sate che l’ago della bilancia si ferma a soli 475 kg.

Il peso piuma è dovuto al fatto che la car rozzeria è fatta da pannelli zigrinati con ner vature.

Il motore aveva una cubatura piccolissima, un bicilindrico da 602 cc, praticamente il motore di una moto ma con questo peso piuma non servono di certo cavallerie in sti le americano.

Cambio manuale e trazione anteriore anche se un piccolo lotto fu prodotto con trazione integrale. Il nome deriva da una partico lare razza di dromedari usati un tempo per le corse che appunto venivano chiamati Mehari.

Toccava i 110 km/h con la capote sistema ta in una determinata maniera. Ma chi la comprava non cercava prestazioni, ma stile, economicità e versatilità. Pensate che con i sedili posteriori abbassati poteva caricare sino a 400 kg!

Pazzesco come valore se si pensa al peso dell’auto: era stabile e scattante, adatta alla città ma grazie alla rara versione a trazione

integrale non disdegnava nemmeno la montagna. Ne produssero diverse versioni speciali, la Azur, la Plage ed altre.

Pensate che a Parigi, per mano di un folle ne ven nero bruciate circa 63 fra il 1973 e il 1974, tutte parcheggiate per le strade di Parigi.

Il responsabile non fu mai preso, di certo ebbe vita facile dato che la Mehari era composta per la quasi totalità di materiale plastico.

Spesso mi è capitato di vederne con gancio traino montato, una scelta coraggiosa anche se Mehari non temeva il lavoro.

Vi piace? Vi ricorda gli anni in cui mettevate i pantaloni a zampa e i Santo California cantavano “Tornerò?” Oppure siete solo dei millenials con nostalgia per un tempo spesso mitizzato che non avete vissuto? Beh sappiate che se la volete costa tanto !! E’ semplice nelle manutenzioni e non è attaccabile dalla corrosione ma se la volete non vi costerà poco...

Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a:

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L’ORSACCHIOTTO

Spesso mi trovo a camminare in paese, sulla strada, lungo un fiumiciattolo, ovunque su sentie ri in aperta campagna e se guardo davanti a me oppure in alto, i miei pensieri poggiano nel cielo o sugli alberi e si mescolano per brevi istanti nel verde e nel blu. Se abbasso lo sguardo incontro invece ai margini rifiuti e cose abban donate di ogni genere: è triste penso oppure è solo una conseguenza del degrado e del consumismo del nostro tempo...

Ma due giorni fa tra cumoli di im mondizia faceva capolino un pic colo orsacchiotto, un peluche, di cui rimaneva un mezzo busto e il musetto con que gli occhioni desolati che sembravano guardarmi. Non ho potuto fare altro che prender lo, toglierlo da là e appoggiarlo a riposare adagiato nell’erba sotto un grande albero... Quando ero piccolo portavo sempre con me un orsetto come lui, dentro e fuori casa, in cortile e nell’orto. Una fredda sera d’inverno nel tinel

lo della casa dei miei nonni, riscaldata solo da una di quelle piccole stufe a legna sormontate da anelli concentrici di ghisa, sentendo tanto freddo e preoccupato che anche lui ne soffrisse, aprii lo sportello e cercai di poggiarlo allo scopo di ri scaldarlo. Naturalmente mi diede il suo addio e scivolò nelle fiamme.

Rimasi sbigottito e dalla cucinina accorse mia nonna che compre se immediatamente e si affrettò a consolarmi e ad assicurarmi che non aveva sofferto e che sarebbe tornato. Capii poco dopo la mia innocente quanto triste ma rachella e ne soffrii parec chio. Prima di riaccendere il fuoco la mattina seguente, mia nonna frugando e pulen do la stufa, con molto amore trovò tra le ceneri ancora tiepide due biglie, due occhietti di vetro... per un po’ li portai con me, poi finii per perderli e dimenticarli in un tempo magico che non tornerà più.

“IL PERDONO”

Dolce l’amor perduto, cerco il perdono, forse ero cieco e caddi nel profondo, se avessi potuto avrei dato l’anima ed il cuore, adesso così infranto, resterò nel buio a cercar la via del perdono. Oltre al dolore l’indifferenza a incantare l’anima fino all’ultimo giorno. Che ne sarà del mio pensiero fisso, me lo porterò adosso come un fardello, ho letto un foglio un giorno che non avrei

mai creduto e son rimasto perduto, schiacciato dal rimorso, chiederò perdono tutti i giorni dell’esistenza. Il foglio l’ho impresso nell’anima, un giorno ti cercherò nell’infinito, ed il cuor mio donerò per non aver compreso chi mi ha amato sino all’ultimo giorno...

PENSIERI E PAROLE
BMG
È
31
ED
POESIA

Le tendenze uomo per la nuova stagione autun no/inverno 2022/2023 riservano novità interes santi per personalizzare il proprio look! Vediamo insieme le linee guida generali: - Capispalla: trench e cappotto sono i capi spalla che ne fanno da padrone, le novità sono i modelli “Flight” ossia con ampio cappuccio e nei colori che vanno dal grigio scuro fino al mar rone; e l’utilizzo della cintura da legare in vita in pelle di nylon o corda sui cappotti che vanno dal rosso carminio al classico grigio topo; i piu mini hanno linnee oversize ed in tessuto tecnico colorato.

- Maglieria: il maglione diventa over size e sblusato e va indossato nei pantaloni perché diventa importante la vita che viene sottolineata anche dalle cinture; ci sono i modelli jacquard con lacci invita, minimal con tagli all’altezza del collo; mentre modelli asciutti per un look più formale.

- Camicia: in stampa tartan ed in tessuti pe santi da su t-shirt bianche o maglioni in trama sottile e leggera.

- Pantaloni: modelli extra large uno stile che prende spunto dai rapper in una versione più

elegante, anche felpati, abbinati a t-shirt e full color.

- Completo: grande ritorno del doppiopetto sia in versione elegante che più casual; i blazer possono essere indos sati anche sopra i jeans, i pantaloni di velluto o modelli con tasconi la terali.

- Calzature: si fa largo lo stivale a gambale alto in pelle di colore chiaro, le scarpe ricamate, gli anfibi rigorosamente di colore nero e le intra montabili sneackers.

- Accessori: non può mancare nel guardaroba la cintura per sottolineare la vita, le sciarpe a punta, foulard sofisticati, collane/catene; gli oc chiali da sole sono specchiati e per finire ci sono i cappelli soprattutto il basco.

Ora avete tutte le informazioni per creare il vo stro look di tendenza invernale!!!

FASHION
STYLE
AND
BY ROMINA SIRANI
TENDENZA
AUTUNNO/INVERNO 2022/2023 32
UOMO

ANDREJ ARSEN’EVIC TARKOVSKIJ ZAVRAZ’E

Andrej Arsen’evic Tarkovskij Zavraž’e, 4 aprile 1932 – Parigi, 29 dicembre 1986) è stato un regista, sce neggiatore, montatore, scrittore e critico cinemato grafico sovietico. Il suo cinema è caratterizzato da lunghe sequenze, da strutture narrative atipiche e non convenzionali, da un distinto uso della fotogra fia cinematografica e da tematiche di tipo spirituale e metafisico. I suoi film più famosi come Stalker, Solaris e Andrej Rublev sono considerati univer salmente tra i più grandi capolavori della storia del cinema.

Biografia

Tarkovskij nacque il 4 aprile del 1932 a Zavraž’e, nella oblast’ di Ivanovo, un piccolo villaggio sulle rive del Volga, figlio di Arsenij Aleksandrovic Tarkovskij (il padre di Arsenij fu principe regnante del Daghe stan), poeta, e di Marija Ivanovna Višnjakova Tar kovskaja (1907-1979), donna dal carattere forte e dalla profonda religiosità, a lungo impiegata presso una tipografia. Enorme per Tarkovskij fu l’importan za del rapporto con i genitori, fatto di amore visce rale per la madre, e di lontananze e incomprensioni col padre, il quale abbandonò la famiglia nel 1935, quando Andrej aveva tre anni, per ritornarvi nel 1945, dopo la guerra. In questa occasione il pa dre tentò di portare Andrej via con sé, ma la madre glielo impedì. Anni cinquanta

Nel 1952 Andrej si iscrive all’Istituto di Studi Orien tali dell’Accademia delle Scienze di Mosca (Mosko vskij Institut Vostokovedenija) e inizia a studiare arabo. Influenzato dalla religiosità della madre, si trova molto a disagio nell’ambiente accademico ateista dei più duri anni dello stalinismo. Nel 1954 abbandonò gli studi e, seguendo il consiglio della madre, andò a lavorare come geologo raccoglitore nella taiga siberiana. Il contatto con la natura duran te le lunghe escursioni lo aiutò a ritrovare stimoli e a riconquistare una spiritualità che gli studi avevano minato. Il periodo della taiga siberiana fu oggetto di

una sceneggiatura del 1958 che, però, non fu mai trasformata in pellicola: Concentrato (koncentrat). Il titolo si riferiva al capo di una spedizione geologica, che aspetta la barca che riporta i “concentrati” dei minerali raccolti dalla spedizione. Nel 1956 Andrej Tarkovskij ritornò a Mosca e si iscrisse al VGIK (Scuola Superiore di Cinematogra fia), la più prestigiosa scuola di cinema dell’Unione Sovietica. Vi seguì i corsi di Michail Romm, quotato regista del periodo, esponente di quel realismo so cialista che andava per la maggiore in quegli anni. Romm, al di là delle sue personali scelte estetiche, si dimostrò un uomo di larghe vedute e, sotto la sua ala, Tarkovskij poté sviluppare le proprie idee, cosa di cui fu riconoscente al maestro, verso il quale ebbe sempre parole di grande stima. Al VGIK Tar kovskij iniziò: primo titolo è, nel 1956, Gli uccisori (Ubijcy), un cortometraggio che riprende uno dei più celebri racconti di Ernest Hemingway, e in cui Tarkovskij compare anche come attore nel ruolo di cliente del bar, a cui seguirà l’anno dopo il medio metraggio: Non cadranno foglie stasera (Segodnja uvolnenija ne budet). Questa opera è più complessa rispetto all’esordio e racconta di un manipolo di mi litari che si occupa dello sminamento di una strada dove sono rinvenute bombe della seconda guerra

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PERSONAGGI

mondiale. Il film, pur inserendosi idealmente in una certa cinematografia storiografica sovietica post, sbellica rivela, per il gusto della inquadratura e per la sceneggiatura tesa, il talento del regista. Anni sessanta, settanta, ottanta Nel 1960 Tarkovskij si diplomò presentando Katok i skripka, un mediometraggio che racconta l’amici zia tra un bambino che studia violino e un operaio asfaltatore. In questa pellicola si cominciano a co gliere alcune idee visive che troveranno ampio spa zio nei successivi lungometraggi: un certo gusto per le visioni oniriche (come la sequenza caleidoscopi ca) e il tema dell’acqua, sempre presente nei film successivi (ad esempio gli alberi che si specchiano nelle pozzanghere dopo l’acquazzone).

Nel 1962 uscì L’infanzia di Ivan (Ivanovo Detstvo), il primo lungometraggio di Tarkovskij. Il film fu pre sentato al festival di Venezia, e vinse il Leone d’oro ex aequo con Cronaca familiare di Valerio Zurlini. Con questo film, lirico e personale, iniziano le prime incomprensioni con il regime che, quando nel 1966 Tarkovskij girò Andrej Rublëv, diventarono un’aperta ostilità che influenzò tutta la carriera del regista. Dopo lunghe pressioni, che videro intervenire per sino il ministro francese per la cultura, il film, nel 1969, arrivò al festival di Cannes, dopo aver subito alcuni tagli e “correzioni” al montaggio. Il successo fu enorme, il film vinse il premio della critica inter nazionale e fu proiettato in tutta Europa, suscitando ovunque entusiasmi di critica e pubblico. In patria, però, Andrej Rublëv fu proiettato solo nel 1971, ri scuotendo un buon successo. A partire dall’aprile del 1970 Tarkovskij iniziò a scri vere un diario che tenne con continuità sino agli ultimi giorni. Contiene il resoconto delle traversie burocratiche e delle complesse vicissitudini umane di Tarkovskij e costituiscono, assieme a Scolpire il tempo, col quale Tarkovskij definisce la propria idea estetica, il più importante documento sulla sua vita e le sue opere. Nel 1972 Tarkovskij realizzò Solaris, tratto dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem. Il film racconta una spedizione scientifica sul pianeta Solaris, un pianeta in cui avvengono strani feno

meni. Kris Kelvin, lo scienziato inviato a risolvere il mistero, scopre che l’oceano del pianeta è una vera e propria entità senziente che materializza il pas sato e i ricordi. Terminato Solaris Tarkovskij iniziò a lavorare a Un bianco giorno, un film a carattere au tobiografico, che uscì nel 1974 con il titolo definitivo Lo specchio (Zerkalo). Si tratta senza dubbio del film più personale ed ermetico del regista. Tra le altre idee sviluppate mai tradotte su schermo figurano la riduzione de L’idiota di Dostoevskij al quale lavorò dal 1971 al 1983 quando, ormai esule, capì che non avrebbe mai girato un film sul Vangelo di Luca. Nel 1983 uscì Nostalghia, girato in Italia nella cam pagna senese, il suo primo film fuori dalla Russia. Nel 1985, grazie all’interessamento di Ingmar Berg man, Tarkovskij si recò in Svezia per girare Sacrificio (Offret), il suo ultimo film. Sacrificio uscì nel 1986 e fu presentato a Cannes suscitando entusiasmo unanime. La Palma d’oro però andò a Mission di Roland Joffé, scatenando fortissime proteste per fino da parte del presidente francese François Mitterrand, che parlò addirittura di “scandalo”. La malattia uccise Tarkovskij nella notte tra il 28 e il 29 dicembre del 1986 in una clinica di Parigi. I funerali si svolsero il 3 gennaio nella cattedrale ortodossa di Sant’Aleksandr Nevskij e Mstislav Rostropovic.

IL VIAGGIO

C’è un solo viaggio possibile,quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.

Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può sfuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi. Portiamo con noi la casa della nostra Anima, come fa la tartaruga con la sua corazza.

In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.

Ovunque vada è la propria Anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.

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PERSONAGGI

ARIETE (21/03 - 20/04)

Sono troppe le differenze che vi separano dal partner. Cercate di riflettere sul futuro e di non fossilizzarvi su questa storia... Sarete tentate dal fare shopping e sbattervene della crisi: ma non è questo il modo per affrontare le tensioni economiche.

CANCRO (22/06-22/07)

Amare vuol dire anche andare incontro all’altro cercando di capire le sue ragioni. Non vi intestardite!

Una persona potrebbe farvi ri dere di gusto : in fondo ce la mette tutta per strapparvi un sorriso e una vostra carezza. Che aspetatte a ricambiare?

BILANCIA (23/09-22/10)

Controllate la vostra alimenta zione e il vostro stato di salute: seguite consigli e pareri di me dici interpellati. Iniziate una sana dieta che vi farà ben presto ri splendere di luce vostra. In amore tutto a gonfie vele, anzi, non mancheranno mo menti di passione...

CAPRICORNO (22/12-20/01)

Chi l’ha detto che non ne siete capaci? Avete poca stima e fiducia nelle vostre capacità. Usate tutte le vostre forze per raggiungere il vostro scopo. Molte buone cose siete in grado di fare: solo che vi dovete mo strare più decisi nelle scelte e meno polemici con persone che potrebbero darvi una mano.

TORO (21/04-20/05)

L’amore per alcune attraverserà il tempo come un lampo: vi po treste illudere e poi pagare con una delusione. Meglio essere concrete e restare con i piedi per terra: badate solo a quello che potete realmente toccare con mano e che è alla vostra portata.

LEONE (23/07-23/08)

Una volta tanto lasciatevi alle spalle i vostri vecchi problemi, chiudete fuori dalla porta le difficoltà e cercate di rilassarvi. In amore prendete tempo se ne avete. Se state pensando a qualcuno particolarmente caro, ricordate che forse sta facendo la stessa cosa con voi.

SCORPIONE (23/10-22/11)

Un amico lontano tenterà di contattarvi per chiedervi un pia cere: in fondo potreste cogliere l’occasione per riavvicinarvi. Favoriti i collqui di lavoro e le relative prove : abbiate cura di sostenerli nel modo migliore e soprattutto di essere puntuali.

GEMELLI (21/05-21/06)

Potreste ricevere un aiuto in sperato e improvviso che vi aiuterà parecchio a risollevarvi da un problema che vi afflige. Quante volte avete sperato che qualcuno del vostro passato vi ricontatti? Ebbene, potrebbe essere un occasione irripetibile.

VERGINE (24/08-22/09)

Un ottimo cielo vi darà le oppor tunità per risolvere alcuni piccoli problemi che vi assillano da un po. Metteteli da parte: vi torne ranno utili in seguito. Se vorrete attirare su di voi l’attenzione evi tate di mostrare disappunto su quello che esprimono gli altri.

SAGITTARIO (23/11-21/12)

Soprattutto per i single, ci sa ranno delle note effervescenti che fanno ben sperare per tra scorrere delle serate in dolce compagnia. Potreste anche ac corgervi che qualcuno vi ha de luso abbastanza tanto da poter dire conclusa un’esperienza.

ACQUARIO (21/01-19/02)

Siete troppo puntigliosi e non ve ne avvedete certe volte: ri schiate solo di perdere la stima delle persone che vi stanno intorno. Occhio al partner: se tenete a lui dimostratevi più di sponibili a venire incontro alle sue esigenze. Per quanto riguarda la salute soffrirete un po’ di mal di testa.

PESCI (20/02-20/03)

Siete confusi e taciturni, avete le idee chiare, ma non riuscite ad esprimerle. Correte il rischio di essere fraintesi, perciò è consi gliabile evitare discussioni im pegnative. Sappiate sfruttare le piccole occasioni: se ne presen teranno tantissime. Anche in amore il tuo atteggia mento non giova alla coppia...

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OROSCOPO / DAL 22 NOVEMBRE AL 5 DICEMBRE 2022

SPORT VOLLEY

Seconda Divisione Femminile - Girone B

Vaiacar Piuvolley Piu39 Gs Croce Verde Orzinuovi (17/25 25/11 18/25 25/19 15/8)

Rlv 2d - Leno

Vaiacar Piuvolley Piu39 25/23 25/22 25/23

Vaiacar Piuvolley Piu39 Volley Badia (25/16 13/25 28/26 25/21)

UNDER 18 Femminile - Girone B

Pallavolo Manerbio Und 18

Vendor Piuvolley Piu’39 (20/25 16/25 25/23 17/25)

Vendor Piuvolley Piu’39 Palestra Maxi Fit Ghedi (25/15 25/17 16/25 25/20)

Volley Millenium Brescia Young Vendor Piuvolley Piu’39 (14/25 16/25 8/25)

Foma Juvolley Vendor Piuvolley Piu’39 (25/21 25/23 25/19)

Vendor Piuvolley Piu’39 U18 Cvl Bampi (25/16 17/25 25/9 25/16)

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1 3 3 1 0 3 3 0 3 1 3 2 3 0 3 1 PANIFICIO CRESSERI LUCIANO GHEDI (BS) - VIA DELLA REPUBBLICA, 5 Tel. 030 90 11 31 Qualità e Cortesia Bar PORTICI di Monfardini Edi P.zza Feltrinelli - REMEDELLO Sotto (Bs) Tel. 030 99 53 761
39 SPORT VOLLEY CALVISANO (BS) - Via Angelo Canossi, 2 - Tel. 030 96 82 86 GAMBARA (BS) - Via Garibaldi, 7 - Tel. 030 95 63 52 AGENZIA PRATICHE AUTOMOBILISTICHE UNDER 16 Femminile - Girone B Vaiacar Piuvolley Piu’39 Essegi Bs Atlantide
25/15 25/12 Ager JuvolleyVaiacar Vaiacar Piuvolley Piu’39
12/25 Vaiacar Piuvolley Piu’39 Kikko Manerbio Und 16
25/10 Gs Croce Verde Orzinuovi Vaiacar Piuvolley Piu’39 20/25 4/25 11/25 3 0 0 3 3 0 0 3 UNDER 16 CSI Femminile - Girone B PALL.GHEDI - +39 U16 2008 +39 U16 2008 - NYFIL CARPENEDOLO - +39 U16 2008 3-1 3-0 0-3 UNDER 13 CSI Femminile - Girone A ASD FIONDA- +39 U13 2010 BB VOLLEY - +39 U13 2010 +39 U13 20103 - REGESTA 0-3 0-3 3-0
25/12
11/25 8/25
25/15 25/15
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Un ringraziamento alla famiglia VARINACCI MARIO per il contributo a sostegno di questa Manifestazione.

NONNA, MI RACCONTI COME GIOCAVI?

Eccoci qua, ben ritrovati giovani. Siamo quasi alla fine di un altro anno, tra alti e bassi, anche la scuola ha fatto un gran percorso. Ora con trepida attesa aspettiamo tutti, grandi e piccoli le sospirate vacanze natalizie. Ci auguriamo che trascorrino lentamente, serene e piene di grandi soddisfazioni. Si dà un taglio alle interrogazioni, ai tantissimi compiti quotidiani, ci si prepara magari per un viaggio con mamma e papà e poi l’attesa dei regali che sotto le feste non mancano mai. In questa era fortemente di gitale, i regali per i giovani e giovanissimi, sono molto elaborati e tecnicamente sofisticati, hanno bisogno di modalità d’uso e ottima conoscenza informatica. Ma chi ha la grande fortuna di avere ancora i nonni, può fare una semplicissima do manda chiedendo di come  e con cosa, anni fa, loro giocavano. Sicuramente, sentendo raccontare il modo come giocavano e i giocattoli che usavano, lo stupore e la meraviglia avrà la meglio. Ho fatto una lunga chiacchierata con nonna Luisella P.  che con i suoi 76 anni, portati benissimo, mi ha raccontato la sua infanzia e poi adolescenza: “Vengo da un paese di alta montagna, quattro sorelle e due fratelli, con pochissimi anni di diffe renza. Umili origini: papà boscaiolo, mamma ca salinga... (all’epoca le donne facevano le mamme e le mogli). I regali erano un miraggio, ma sotto Natale, c’era sempre un piccolo pensiero per noi.

Per le femmine la bambola di pezza che la mamma cuciva a mano con ago e filo e per i maschi, dato che il nonno Giuseppe era un bra vissimo falegname, il cavallino a dondolo di legno e il carrettino con le ruote da tirare, un fratello saliva sopra e l’altro con grande forza lo scarroz zava per i vicoli. Si aveva poco ma ci divertivamo tanto, i compiti di scuola erano pochissimi, ave vamo un libro ed un quaderno e dopo le elemen tari si andava a lavorare nei campi”. Nonna Luisella P.  fa anche una considerazione: mi chiede come mai i suoi giovani nipoti hanno tantissimi giocattoli, scatole e scatoloni pieni, ma dopo averci giocato una volta li mettono via. A lei dispiace molto vederli tutto il giorno dopo il ritorno da scuola, incollati al cellulare. Forse pensa che data l’età fa fatica a comprendere, ma gli sembrano assenti e privi di inventiva, rispetto a quando era giovane lei. Anche nonno Francesco G. che agita il suo bastone dove si appoggia per camminare, mi racconta dei suoi trascorsi di fan

44 PIANETA di Sandy Ambrosio

ciullo. Lui ha 81 primavere ed ha visto molta gio ventù passare e modificare modi e maniere dei giochi dei bambini. Ha nove nipoti e tre pronipoti. Lo raggiungo nella sua enorme casa di cam pagna, intorno ad un lungo tavolo di rovere, an ch’esso datato molti anni, con intorno due delle figlie maggiori, con i figli e nipotini molto piccoli. Uno spaccato di generazioni, che si tramandano usi e costumi. Quando inizio a chiedere se si ri corda la sua adolescenza, agita ancora di più il suo bastone e come un fiume in piena si mette più che a raccontare a ricordare. Quei periodi di un dopo guerra devastante, mentre figlie nipoti e pronipoti sono degli spettatori attenti e curiosi: “Essere bambini quando una città o paese è di strutto dalle bombe, dove vige la miseria, non lascia bei ricordi. Eppure la voglia di ricominciare e ricostruire con la complicità dei genitori, anche senza molte risorse, ci invogliava a fare gruppo. Si giocava in tantissimi, nei cortili, anche tra le macerie delle grandi case distrutte. Con i carboni rimasti nei camini, si disegnavano grandi qua drati. Con un pezzo di mattone, facile da reperire

visti i cumuli di macerie intorno, si saltava fino a fare un punteggio altissimo, passando più volte dentro i quadrati. I maschi si piegavano su se stessi, facendo un ponte, dove tutti i partecipanti dovevano saltarlo velocemente. Si faceva gruppo e si stava insieme con gli amici, come in famiglia, si divideva quel pochissimo che si aveva e c’era molta complicità e rispetto”. Sicuramente di tempo ne è passato, ma quello che fa un po’ strano è che questo tempo ha mo dificato radicalmente non solo il modo di giocare, ma soprattutto il modo di pensare: le affinità, l’inclusione dei giovani nell’importanza del gioco.

45 PIANETA di Sandy Ambrosio

Prima si giocava per passare il tempo, ritrovarsi e crescere in una maniera naturale e costruttiva, oggigiorno molti giochi si fanno e si rincorrono per guadagno, come giocare con un pallone. Ci si proietta sempre per poter essere un cal ciatore famoso, quindi la palla non è amica di momenti da godere, ma di tempo investito per un futuro guadagno. Cambiano i tempi, cambiano i giochi, ma dob biamo fare in modo che in ognuno di noi, grandi e piccini, rimanga dentro sempre un bambino con una grande voglia di giocare.

Vi lascio una poesia in tema.

E il mondo racconta...

E il mondo racconta di un bimbo di ieri, a passi lenti andava, ma sicuri. Si perdeva in mille e più domande per avere mille e più risposte. Cercava senza sosta di trovare i come ed i perché...

E il mondo racconta di un bimbo di oggi, a lunghi passi va ma insicuri. Lui non chiede perché crede di sapere tutto, lui non chiede perché crede di aver trovato già la risposta, ai suoi come ed perché.

E il mondo poi racconterà di un bimbo del domani: ma forse sarà lui a non voler essere raccontato, perché come va il mondo, forse, non ci sarà niente da voler raccontare....

(SANDY AMBROSIO)

CORRIAMO A GIOCARE

(Poesia della nonna e dei “vecchi” giochi) Corri mia amica, andiamo a giocare, disegneremo i quadretti vicino al muretto, op pure saltiamo alla corda intrecciata, sino alla sera inoltrata. Corri mio amico, andiamo a giocare, a nascondino o palla perduta, poi sul carretto di legno fatto dal nonno, gire remo per strade, stradine nel borgo. Amici corriamo, appuntamento alla fontana, giocheremo a scavalcare i compagni senza pretesa e senza danno e quando la mamma ci chiama a mangiare tutti andiamo. Mangiamo pane con zucchero e olio o marmellata dei frutti dal  bosco donati, pensando al domani di nuovo a giocare e questa volta, a saltare e nei prati poi andare.

Sandy Ambrosio.

46 PIANETA di Sandy Ambrosio

ISABELLA GRECO: LE MILLE SFACCETTATURE

DI UNA ASPIRANTE COSPLAYER

Entrare nel mondo di Isabella Greco, splendida 21enne bresciana, è un po’ come varcare la so glia di un universo tutto da decifrare, dove nulla è come appare. Il suo lato di modella e fotomodella che emerge forte dai suoi account social, lascia spazio ai tratti di una ragazza riservata, alle volte timida, con mille sogni per la testa e tanti progetti che stanno iniziando a prendere piede. La sua è una storia semplice, umile, come non la si immaginerebbe mai. Isabella ha studiato al Turistico, poi ha fatto la gavetta lavorando come cameriera in quel di Manchester, e poi ancora come receptionist e come addetta in una nota catena di fast food, ed oggi affianca papà nell’at tività di famiglia. Dopo essere entrata giovanissi ma nel mondo della fotografia, ora il suo punto di riferimento è la galassia Cosplay, un mondo in cui i cartoni animati diventano realtà, un mondo in cui l’immaginazione si trasforma in qualcosa di straordinariamente concreto. Tutti stanno iniziando a conoscerti per il tuo lato social.

E io non mi nascondo: nella vita collaboro con fotografi, con negozi, con brand che mi scelgono per le mie mille sfaccettature. Da bambina avrei voluto diventare una rockstar, adesso invece so gno di diventare… tante cose! Un lavoro solo mi stufa, ma avverto che il mio grande desiderio è quello di entrare nel mondo Cosplay, una passio ne che mi piacerebbe trasformare in un lavoro. Tutto parte dalla fotografia.

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L’INTERVISTA

Proprio così! Sono sempre stata vicina al mon do della fotografia perché da bambina mi han no sempre incitata a intraprendere la strada di fotomodella, il mio desiderio è diventato quello di essere una fotomodella e lavorare per brand. Ma questo ruolo si accompagna con un altro mio lato, ovvero quello di diventare una attrice. Le tue fotografie conquistano chi le guarda. Per me la fotografia è arte, ho studiato storia dell’arte e ritengo che questa materia sia ciò che unisce noi persone. Così il fotografo è un artista che deve avere la giusta sensibilità su come ri trarre la modella, ci vuole occhio artistico e foto grafico per riuscire a centrare questo obiettivo. Al tempo stesso, io sul set divento la musa ispi ratrice del fotografo, ed è un ruolo che mi piace moltissimo, che mi fa recitare svariate parti e che ogni volta mi permette di stupire. Ed è anche un ruolo che ti permette di stupire. Devo dire grazie, fra gli altri, a Cesare Palazzo, Mario Salvo Russo, Marco Squassina, Matteo Fermi, Jonathan D’Andrea: tutti loro hanno sapu to raccontarmi in modo speciale, con sensibilità e femminilità.

Anche alcuni negozi ti hanno voluta come loro ambassador.

Ho collaborato con un negozio di intimo, Intima mente Arcadia: posare in intimo è come vestire una parte in cui il fascino si combina con la fem minilità. Sono la testimonial di Sergio Galeri del salone di bellezza di parrucchieri “Onda Verde” e sono testimonial dello studio dentistico del dottor Achille Farina per il quale ho fatto un video sullo sbiancamento dentale. Ecco, mi piace spaziare e immergermi sempre in nuove sfide! Svelaci un altro segreto che ti riguarda… Sono una ragazza timida, ma sono anche una ra gazza che quando è coinvolta in una situazione, le piace mettersi in gioco. Che altro dire: mi piace il romanticismo, voglio essere trattata come si deve.

Insomma, c’è un universo da scoprire che si cela dietro la tua immagine. Sono una ragazza poliedrica sia caratterialmente che lavorativamente, sono un vulcano di idee e di energia, sono sia acqua che fuoco. Sono un segno zodiacale Pesci e quindi sono fragile, timi da, parsimoniosa per le persone, sensibile, ma ho anche il lato del fuoco, per cui quando serve tiro fuori la mia tenacia e raggiungo gli obiettivi che mi sono prefissata. Non abbiamo parlato del tuo rapporto con i concorsi di bellezza. Ho partecipato a Miss e Mister Model, ho vin to Miss Social. Mi sono messa in gioco a Miss Reginetta d’Italia, Miss Principessa d’Europa, mi piace perché sono tutte occasioni per conoscere gente nuova e per vivere una serata diversa dalle altre.

Ma la tua semplicità, nonostante queste esperienze, non è cambiata di una virgola. Esatto, rimango la Isabella di sempre a cui pia ce la palestra, la lettura di un buon manga, una buona dose di gaming con indosso una maglia rockandroll extra large. Amo trascorrere del buon tempo con i miei amici, adoro parlare e vivere le relazioni.

https://www.instagram.com/isabellaflamess/

49 L’INTERVISTA
CONTATTI
SOCIAL

BENAZIR BHUTTO

Benazir Bhutto aveva un sogno: cambiare il suo paese, il Pakistan. E per questo scelse una stra da difficile e in salita: entrare in politica e rac cogliere l’eredità del padre, ex primo ministro, che era stato deposto dal dittatore Zia ul-Haq, e poi ucciso nel 1979. Benazir subì a sua volta gli arresti domiciliari, il carcere duro e l’esilio in Gran Bretagna. Ciononostante, Benazir Bhut to non smise mai di lottare per la democrazia nel suo paese, fondamentale per la pace e per combattere il terrorismo. Raccolse l’eredità politica del padre e divenne leader del Partito Popolare Pakistano. Nel 1986 rientrò in Pakistan, accolta con gran de entusiasmo da chi sperava in un rinnova mento del paese, ma fortemente osteggiata da chi vedeva in lei un pericolo per il regime e un’offesa alle tradizioni, per il suo essere una donna troppo libera, moderna e coraggiosa, in una società ancora patriarcale e maschilista. Grazie al successo elettorale del suo partito nel 1988, fu nominata Primo Ministro. La prima donna in un paese islamico. Il suo programma prevedeva riforme, accesso all’i struzione per i più poveri, servizi essenziali e, soprattutto, un nuovo ruolo alle donne, perché come sosteneva: “Quando le donne sono rispettate e considerate alla pari con gli uomini, si moltiplicano e migliorano le premesse sociali necessarie a far entrare una nazione nella comunità globale”. Nonostante l’entusiasmo iniziale, il suo governo durò solo 20 mesi: fu destituita con accuse di corruzione, che in qualche modo gettarono om bre su un personaggio straordinario. Tornò al potere nel 1993, per tre anni.

Ma anche questa volta fu deposta, senza avere il tempo di portare a termine il suo programma di riforme. Dopo un altro esilio, Benazir Bhutto rientrò in Pakistan nel 2007, accolta dall’en tusiasmo dei suoi sostenitori che speravano in una sua nuova candidatura. Però quello che sembrava un momento di festa si trasformò in tragedia: un attentato suicida dei Talebani cau sò 138 vittime e circa 600 feriti. Lei si salvò miracolosamente, ma era ormai chiaro che era solo questione di tempo. E, infatti, due mesi dopo, il 27 dicembre del 2007, Benazir Bhutto venne uccisa al termine di un comizio, men tre salutava la folla. Prima un colpo di pistola, poi un’esplosione che causò la morte di una ventina di persone. Benazir Bhutto sapeva be nissimo a quali rischi andava incontro, sapeva di avere molti nemici, alcuni anche molto vicini, aveva già provato sulla propria pelle la macchi na del fango e della legittimazione, e sapeva di essere un obiettivo per gli integralisti islamici e per gli oppositori politici. Sapeva di essere in pericolo, ma ciononostante non si tirò mai in dietro, perché, come amava ripetere: “Una nave in porto è al sicuro ma non è per questo che le navi sono state costruite”.

50 PERSONAGGI
GOTTOLENGO (BS) - Via Brescia,8 - Tel/Fax 030.95 16 07 GHEDI (BS) - Via Matteotti,51 - Tel/Fax 030.90 50 645 PRALBOINO (BS) - Via Cavour,10 - Tel. 030 95 46 34 AUTOSCUOLE FEDRO UNA VOLTA AL MESE NELLA SEDE DI GOTTOLENGO RILASCIO E RINNOVO •LICENZA DI PORTO DI FUCILE USO CACCIA •LICENZA DI PORTO D'ARMI PER USO SPORTIVO/TRASPORTO IN USO SPORTIVO •LICENZA DI PORTO D'ARMI PER USO DIFESA PERSONALE CORSO CQC BASE MERCI A GOTTOLENGO (BS) CORSO RECUPERO PUNTI CON INIZIO IL 30 GENNAIO 2023 CON INIZIO IL 20 FEBBRAIO 2023

PENSIERI E PAROLE

FINO

A TOCCARE

Siamo adattabili. Impariamo. Impariamo a convivere con le fatiche esistenziali, a tollerare stati d’animo dai toni scuri, a reagire con le risorse che ci ritroviamo. Impariamo a cercare nuovi strumenti per far fronte alle richieste e alle sfide della nostra vita. Impariamo a riposarci in mezzo alla tem pesta, a tener duro in salita. Impariamo a sostenere condizioni che non avremmo mai pensato di riuscire a sostenere. Ci proviamo, perlomeno. Fino a toccare i nostri limiti. Milioni di gradini da scalare e gli oceani

Due matti vengono portati a fare il bagno al mare. A un certo punto uno dei due si butta nell’acqua alta tentando di suicidarsi. L’altro capendo la si tuazione si butta in acqua e salva l’amico. Tornati al manicomio il direttore dell’istituto chiama il matto che aveva salvato l’amico e gli dice: “Com plimenti, per il tuo gesto meriti la libertà. Abbiamo ragione di credere che tu sia guarito, ma purtrop po devo darti una brutta notizia. Il tuo amico ha voluto morire lo stesso e si è impiccato”. Il matto pensieroso: “Mah no! L’ho appeso io per farlo asciugare!”

I NOSTRI LIMITI

da attraversare sono nelle nostre città, sono nei nostri quotidiani. Le imprese eroiche sono di tanti uomi ni e donne che -sconosciuti- senza nessun titolo sui giornali né servizi in tv, conquistano nuovi territori dello spirito, dell’anima, del pensiero. Per le proprie vite. A testimonianza di possibilità e im possibilità, a sostegno dei compagni di viaggio. Ecco, verso questa nostra umanità io provo meraviglia e rispetto. Lì mi sento a casa.

52 RELAX - SODOKU BARZELLETTE 3 3 9 4 8 9 8 1 1 1 6 4 2 2 2 7 7 6 5 6 6 7 8 8 7 4 5 5 3 4 9 4 2 6 5 8 9 3 7 7 9 4 9 5 8 6 6 2 2 4 7 1 7 6 8 9 2 9 3
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sguardiepercorsi

REPARTO ALZHEIMER

Jè töcc lé, möcc, sentacc zó vizì, el sguardo pèrs, vöt, sensa pensér, èl corp malrüdit dala malatia: la s’è ‘ngnatada nèla mènt è come un serpènt vilinus la g’ha strisciat ‘n töta la persuna, la g’ha robat energia, forsa per caminà, per parlà, per ricordà, la g’ha fat deentà catif spiricc gentili, la g’ha annientat dignità. La g’ha culpit sensa pietà siòr e puorècc, istrüicc o analfabeti, zuegn o ècc. I rit có l’inocensa dei pütì, zinzìe sganaséte che metarà pö dèncc o i pians nei momencc che ‘n d’en cantunsì del sò có un ciapilì dè jér èl sbüsa la nebia dela vita dè ancö. Jè töcc lé, isé trop che sa ‘nsomèa, adès, ma isé diferèncc,jér, tep che turnarà mai pö, de lons da chela vita che la jà èmbroiacc, ma bisugnus dè afèto, de ‘n bazì, de ‘n carèsa. Tai vàrdet e ta spècet nel vöt dei so öcc, ta trèmet a pensà ala tò vechiaia, ala póra de ritroat compagn de lur… è alura ta tróet èl coragio de staga vizì, de strapaga ‘na ridida o, perché no, ‘na lacrima, e daga ‘n ültem ariìdis

Ornella Olfi - 2010 -

Il 21 settembre, un po’ in sordina, si è celebrata la giornata mondiale dell’alzheimer, una demenza degenerativa che colpisce in Italia purtroppo più di 600.000 persone. La ricerca sta sperimentan do nuovi farmaci che ne rallentino il più possibile il decorso e si spera faccia significativi passi avanti. Chi ha vissuto o sta vivendo con un familiare affet to da alzheimer, (io ho avuto l’esperienza con mia suocera) sa quanto sia difficile e a volte impossibile seguire il malato nelle varie fasi, di quanto supporto fisico e psicologico abbia bisogno non solo l’inte ressato, ma molto anche chi gli sta vicino, fino ad arrivare spesso alla sofferta decisione di ricoverare il proprio caro in strutture idonee, quando la situa zione diventa ingestibile.

ED È POESIA

“GIORNO”

Siamo nuvole che sospese nel tempo muovono i passi del vivere giorno dopo giorno avanziamo in un infinito che ci avvolge senza fine portatori di pace e potatori di male ci distinguiamo.

“TUTTO É ILLUSORIO”

Nulla più entusiasma l’anima scarlatta, tutto è illusorio chiusa nel proprio silenzio, trafugata dai propri pensieri si abbandona al vento con la speranza che tutto porti via in una leggera brezza, trasformandosi in libertà univoca.

PENSIERI E PAROLE
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Onoranze Funebri FEDRINI RECUPERO E COMPOSIZIONE SALMA ALLESTIMENTO CAMERA ARDENTE STAMPA E AFFISSIONE AVVISI DI LUTTO ORGANIZZAZIONE CERIMONIA TRASPORTI FUNEBRI ALLESTIMENTI FLOREALI TUMULAZIONI - CREMAZIONI DISBRIGO PRATICHE FUNERARIE E CIMITERIALI SERVIZIO 24 H GOTTOLENGO (BS) - P.zza V.Emanuele II,10 ISORELLA (BS) - Via V.Emanuele II,30 Tel. 030 951529 - 335 8215980 In collaborazione con “L’Eden di Anna” Per informazioni: tel. 338 175 9329

Sai, mi aggiusto con lo scotch quando allena la mia coach. Voce piena e alta e l’atleta esalta grinta e passione. Il cuore soppravvale la ragione.

Tre lettere in codice sulla maglia e il tricolore abbaglia. Tu, verde soldato che il corpo sfida segui la tua guida al chiaro scandire del tempo, sudore in gocce sul pavimento, che cola sul ruvido, come la fatica, nelle nude mani prude l’ortica, sfida e combatti la tua paura più antica.

E quando ti dicono “Ehy aspetta... Hai voluto la bicicletta?” “Si l’ho voluta e ora pedalo, per non schiantarmi contro un palo mi muovo e in equilibrio resto, mentre i panni del coraggio vesto”.

E se cadi, ricorda: non è un fallimento, ma non restare lì, inerme, sul cemento. Impara ad incassare uno schiaffo, fidati, è solo un graffio.

Ti nutri, Allievo, del sapere del tuo Maestro, ti trasmette i passaggi già a canestro, mostrandoti la direzione in cui osservare senza però svelarti cosa vedere, oltre quella soglia, che con pudore accompagnar ti voglia.

Lo vedrai con la tua grinta, quindi mettici la spinta, senza fretta e senza sosta,

ti ho già dato la risposta.

L’un l’altro indispensabili per la stessa passione, non c’è limite, non c’è eccezione, con l’obbiettivo di un traguardo, non si abbassa mai lo sguardo. Non c’è rimprovero, ma esempio, Fa delle tue fibre un tempio.

Sa correggere un Maestro, il tuo bicipite maldestro, cosciente che farai tesoro del suo sforzo e del lavoro, degli errori già commessi che moltiplica i successi.

Credici, che puoi, resistere più di ciò che sai. Persisti e stringi i denti, gli occhi si fanno diamanti, le braccia tremolanti, il polpaccio da un brivido è inondato

ED È POESIA
“COACH”
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infuocato.
resistenza? I muscoli del corpo increspati,
un
calore
sangue scorre
vene
e li trasforma in solide briglie a cui ti aggrappi deciso e un po’ zoppo, ma porti fiero il tuo destriero al galoppo. Masnovo Elisa Dicembre 2021 Alla mia super Coach Dani P. Insistere. Persistere. Resistere. E mai desistere. Nello Sport e nella Vita. Sempre. Masnovo Elisa 28 Aprile 2021 ED È POESIA AUTOLAVAGGIO ALJO RAPIDO E ACCURATO ANCHE A MANO LAVAGGIO COMPLETO € 14,00 • Lavaggio esterno • Lavaggio interni • Lavaggio tappezzeria • Lavaggio motore • Lucidatura • Cera • Ripristino fari • Igienizzazione OMAGGIO • Ogni 5 lavaggi, 1 gratuito SE NON HAI TEMPO PER LAVARE LA TUA AUTO, CI PENSIAMO NOI CON IL RECUPERO E CONSEGNA A DOMICILIO!!! Per informazioni: 351 66 16 155 PIADENA (CR) - S.S. 343 Asolana Km 42+940 APERTI 7 GIORNI SU 7 57
e ogni punto dell’addome
E mentre cerchi l’isometria perfetta lo Sport insegna la sua ricetta: “cerca la paura da dominare, trova la fatica da superare, ed affronta la difficoltà per trionfare”. 60 secondi fanno un minuto. un solo minuto di un tempo fottuto di una Vita fatta di attimi, in cui sei solo coi tuoi battiti. Cos’è un minuto di esistenza? Sai opporre
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MARTINA FARAVELLI FOTOGRAFIA, LAVORO E... NON SOLO!

Immagine, lavoro, sogni e speranze viaggiano a braccetto, uniti dalla stessa determinazione. Martina Faravelli ha 24 anni, nata e cresciuta nell’Oltrepò Pavese, terre di vigneti e di agricol tura fiorente. Così, dopo aver studiato alla scuola Alberghiera, si è tuffata presto nel mondo della ristorazione.

Qui sono arrivati sacrifici e… illuminazioni. Per ché, nel corso del suo cammino professionale, Martina ha capito che “da grande” avrebbe vo luto aprire un agriturismo tutto suo. Detto, fatto. Ci ha lavorato duramente e il 2023 sarà l’anno dell’inaugurazione. Ma, sbirciando il suo ac count social, compaiono anche degli scatti che trasmettono tantissimi eleganza. Merito suo e di una semplicità che la rende una ragazza acqua e sapone con la determinazione di una leonessa. Come inizia la tua avventura nel mondo della fotografia?

Inizia lo scorso anno quando sono stata contat tata dal fotografo Giorgio Ricotti, aveva notato le mie foto e aveva visto fin da subito grande poten ziale in me. Con lui mi sono trovata subito a mio agio, un fattore decisivo per farmi vivere i set in modo piacevole e rilassato. Attraverso la fotogra fia voglio far emergere lati di me stessa, trasferi re emozioni e sensazioni, trasmettere quello che stiamo vivendo in quel momento. Non solo fotografia… Ho partecipato anche ad alcune sfilate dove ho sfilato con abiti da sposa antichi: è stata un’e sperienza affascinante, in particolare la parte del trucco e del parrucco, che mi ha permesso di vi vere momenti indimenticabili. La cura della tua immagine resta un elemento su cui puntare.

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L’INTERVISTA

La cura dell’immagine è decisiva, sempre e comunque. Ognuno di noi è perfetto nella sua semplicità e unico nel suo genere. Ovviamente, l’immagine non è tutto: sono sempre stata de terminata nell’andare avanti senza mai guardare in faccia nessuno e facendo ciò che mi avrebbe fatto sentire bene. E poi c’è il lato imprenditoriale… Sono nata in una famiglia dove mio papà è tito lare della sua azienda, quindi questo aspetto im prenditoriale mi ha accompagnata sin da piccola. Ho sempre visto papà come un modello di vita e di lavoro, ho coscienza che bisogna lavorare e dimostrare di essere persone serie se si vuole ot tenere qualcosa. Io mi sono diplomata nel 2016, ho iniziato presto a far gavetta in un ristorante del piacentino, anni dove alla lontananza da casa ha fatto da contraltare la possibilità di apprendere un mestiere. Anni... ma che mi sono serviti molto, sia per crescere come persona sia per imparare come poi è davvero il mondo del lavoro. Finita quell’esperienza, ho iniziato a lavorare in

un ristorante più vicino a casa, sto imparando ul teriori elementi relativi alla ristorazione, decisivi per poter sviluppare la mia attività. Insomma, non hai mai avuto paura di rimboccarti le maniche… Ho lavorato con chi ne sapeva più di me ed ho vissuto questa esperienza come un’occasione per spronarmi a dare il meglio di me stessa e non aver paura di sbagliare per poter corregge re i miei errori. Lavorare come dipendente ha i suoi vantaggi, ma essendo nata in una famiglia di agricoltori mi è sempre piaciuta l’idea di poter creare un qualcosa a livello famigliare. Aprire un agriturismo è un sogno che ho sempre visto come una cosa irrealizzabile. In realtà la vorandoci con passione e impegno, tutto questo pian piano sta iniziando a diventare reale. Dove ti immagini in futuro? Questa è una domanda difficile! Fra 10 anni sarò già da tempo titolare del mio agriturismo che inaugurerò il prossimo anno. Per ora continuerò a lavorare dove sono adesso e forse già questo inverno vedrete qualche novità sul mio account Instagram: seguitemi!

61 L’INTERVISTA
CONTATTI SOCIAL @faravellina
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Alluvione della Cina

L’alluvione della Cina del 1931 fu una serie di de vastanti inondazioni avvenute nella Repubblica Ci nese tra il giugno e il novembre del 1931. Queste inondazioni sono considerate generalmente come il disastro naturale che ha provocato più vittime nel XX secolo. La stima dei morti varia dalle 145.000 persone fino a 4 milioni.

Cause

Dal 1929 al 1930 una lunga siccità colpì la Cina. Secondo alcune fonti nell’inverno del 1930 la zona centrale della Cina fu caratterizzata da un clima in solito. Pesanti nevicate invernali vennero seguite dal disgelo primaverile e da pesanti piogge che innal zarono il livello del Fiume Giallo considerevolmente. La pioggia si intensificò tra luglio e agosto del 1931. Inoltre il 1931 fu caratterizzato da una estrema at tività ciclonica; solo nel luglio nove cicloni colpirono la regione (la media era di due all’anno)

Vittime e danni

Le fonti cinesi quantizzano un totale di 145000 vit time su circa 28 milioni di persone colpite. Le fonti occidentali invece parlano di un bilancio complessi vo tra i 3,7 e i 4 milioni di vittime. La superficie in teressata dagli eventi straordinari era non inferiore a 18.129.917 ettari Fiume Azzurro

Il periodo di inondazioni peggiore fu tra il luglio e l’agosto del 1931. Solo nel mese di luglio quattro stazioni meteorologiche poste lungo il fiume riporta rono precipitazioni di oltre 600 mm mensili.

Huai He

Le inondazioni del Fiume Azzurro e dello Huai He raggiunsero presto Nanjing che a quel tempo era la capitale della Cina. La città è posizionata in una zona molto vulnerabile alle inondazioni e subì gra vissimi danni. Milioni di residenti morirono annegati, alcuni di fame e altri di malattie trasmesse dall’ac qua come colera e tifo. Mogli e figli erano venduti da cittadini disperati e sono riportati casi di infanticidio e anche di cannibalismo. L’altezza massima rag

Diga delle Tre Gole costruita nel 2012

giunta dall’acqua venne registrata nell’area urbana di Hankou nella città di Wuhan il 19 agosto con 16 metri sopra il livello normale. Nella sera del 25 ago sto l’acqua attraversò il Gran Canale distruggendo le dighe vicino al lago Gaoyou. Circa 200.000 per sone vennero uccise nel sonno. Reazioni del governo (1930-1940) Repubblica (1930–1940)

Sulla scia del disastro il governo nazionalista istituì diverse organizzazioni come la “Commissione di Conservazione del fiume Huai” per affrontare i pro blemi delle inondazioni. A causa della mancanza di fondi e per i problemi derivati dalla seconda guerra Sino-Giapponese e dalla Guerra Civile, la commis sione fu solamente in grado di costruire alcune pic cole dighe lungo il Fiume Azzurro. Governo comunista (dal 1949) Nel 1953 dopo la guerra civile il leader del Parti to Comunista Cinese, Mao Zedong, viaggiò per il Fiume Azzurro per promuovere la costruzione della Diga delle Tre Gole per controllare le piene. Scienziati e ufficiali che dimostravano dubbi, come Chen Mingshu, vennero perseguitati come “di de stra”. Li Siguang, promettente scienziato e ministro delle risorse mineralogiche, disse a Mao che si sa rebbe suicidato se non avesse fermato la costru zione della diga. Il progetto non seguì la program mazione di Mao a causa della mancanza di fondi. Il progetto venne ripreso negli anni 1980 e la Diga delle Tre Gole divenne pienamente operativa nel 2012 per la produzione di energia elettrica.

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Fonte: Wikipedia SEGNI NEL TEMPO
1931

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