Anno 27 - N°12 del 09/11/2021 - www.newentrymagazine.it - redazione@newentrymagazine.it - Per la tua pubblicità: 347.73.52.863 Gianluca Boffetti
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POLIAMBULATORI SAN FLAVIANO SI RINNOVA L’AREA OSTETRICA DELL’OSPEDALE DI MANERBIO Presso l’Ospedale di Manerbio, l’equipe medica del reparto di Ginecologia, diretto dalla Dott.ssa Daniela Gatti, si arricchisce di nuove figure con formazione in ambito ostetrico. Le Dott.sse Claudia Maggi e Giorgia Mazzoni da poco entrate a far parte dello staff, si sono specializzate presso l’Università degli studi di Brescia, indirizzando la loro formazione sulla patologia materno-fetale e sulla diagnosi prenatale. Con il loro contributo verranno mantenuti e implementati gli ambulatori specialistici per l’alto rischio ostetrico, per la gravidanza gemellare, per la prevenzione del parto pretermine e gli ambulatori ecografici di secondo livello per lo studio Doppler nei casi di patologie placentari e della crescita fetale.
Dott.ssa Daniela Gatti 02
Il progresso scientifico dell’ultimo decennio ha portato all’introduzione di nuove tecniche di diagnosi prenatale rivolte alle coppie che sono interessate ad avere maggiori informazioni sulla salute del nascituro. Rispetto a queste nuove metodiche, anche presso l’Ospedale di Manerbio sarà possibile effettuare il test del DNA fetale (NIPT), oltre ai già praticati test combinato e diagnostica invasiva. Il Test del DNA fetale è un test genetico di screening, che valuta il rischio della presenza delle principali anomalie cromosomiche nel patrimonio genetico fetale. Pur essendo un test di screening ha una sensibilità molto elevata, che può arrivare fino al 99% nel caso della Sindrome di Down. Consiste in un semplice prelievo di sangue e si basa sull’analisi di cellule placentari normalmente presenti nel sangue materno. A tale prelievo si associa sempre un’ecografia ostetrica volta alla valutazione della traslucenza nucale. In Sala Parto grande attenzione viene posta alla sicurezza di mamma e bambino, nel rispetto della fisiologia della nascita. Durante il travaglio sono incoraggiate le posizioni libere e il
SPECIALE movimento e sono disponibili varie tecniche di controllo del dolore: tecniche non farmacologiche come l’utilizzo dell’acqua calda (avendo a disposizione la vasca per il travaglio), tecniche di respiro e di rilassamento, ma anche per chi lo desidera tecniche farmacologiche come il protossido d’azoto e l’analgesia epidurale. Alle donne che ne fanno richiesta, l’analgesia epidurale è garantita 24 ore su 24, previa valutazione anestesiologica che deve essere prenotata a partire dalle 35 settimane di gestazione. Il papà o un’altra persona indicata dalla donna potrà essere presente in sala parto per tutta la durata del travaglio e del parto. L’attaccamento al seno viene incoraggiato subito dopo la nascita, promuovendo così il contatto pelle a pelle nell’immediato post partum e viene garantito il rooming-in durante la degenza in reparto. Inoltre, presso la Sala Parto di Manerbio, le mamme con feto podalico interessate al parto naturale possono effettuare la manovra di versione esterna del feto. Continua quindi la collaborazione tra il reparto di Ginecologia di Manerbio e il Poliambulatorio San Flaviano, che dal 2011 risponde all’esigenza di comunicazione tra l’Ospedale e il territorio. Quest’anno il poliambulatorio si arricchisce di
una nuova apparecchiatura all’avanguardia, un ecografo di ultima generazione che consente di visualizzare le immagini in alta definizione. Questo strumento sarà di grande utilità non solo nella diagnosi delle patologie del tratto genitale femminile, ma anche nella gestione della gravidanza per lo svolgimento delle ecografie di screening del primo, del secondo e del terzo trimestre. La nuova tecnologia è un ausilio importante nell’identificazione di eventuali malformazioni fetali, un aspetto tutt’altro che secondario, considerando che colpiscono circa il 3% dei nati. Questi numeri rendono ragione dell’importanza di disporre di un’alta tecnologia, qual’è quella offerta dalla nuova apparecchiatura, per la quale si sentono orgogliosi gli operatori del centro e soddisfatte le dottoresse che si dedicano alla cura di tutte le donne, in gravidanza e non solo. POLIAMBULATORI SAN FLAVIANO Via Garibaldi 35 25020 Pralboino BS Tel. 030/954.649 www.poliambulatorisanflaviano.it
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SUPPLEMENTO A NEW ENTRY MAGAZINE
Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M.
Anno 27 - N°12 del 09/11/2021 La nostra sede: Brembate di Sopra (Bg) - via Tresolzio,48 www.newentrymagazine.it New Entry il giornale della gente New Entry Boffetti Gianluca newentrymagazine New Entry Television
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EDITORIALE
TERMINI CADUTI IN DISUSO Con galateo si definisce l’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione. Per educazione si intende semplicemente il comportamento dell’individuo con gli altri, e in genere si distingue in buona educazione (rispetto delle regole sociali, buon comportamento) o cattiva educazione (assenza di rispetto per le regole sociali, cattivo comportamento). Mai come in questi ultimi anni molti individui, giovani e non, fanno fatica a rispettare le regole ed a comportarsi di conseguenza in modo corretto nel dialogo con gli altri. Controllare la propria irruenza, frenare gli impulsi aggressivi e riconoscere il senso del limite nei confronti degli altri è diventato quasi un’utopia. Capire il confine tra il bene ed il male in una società dove il valore della vita di un individuo non ha più importanza, è il primo obiettivo da raggiungere da ora in poi! Siamo arrivati al punto che per una discussione, uno sguardo di troppo si uccide; invece di fare una passeggiata mano nella mano con il proprio partner si passeggia con coltelli e cacciaviti in tasca pronti all’uso per non parlare dell’omicidio a Stefano Leo, 30 anni, dove il suo assassino ha dichiarato: “l’ho ucciso perchè aveva un’aria felice”. Se poi iniziamo a parlare di stupri e violenze sulle donne credo non bastino tutte le pagine di questa rivista. Notizie come queste: “Andrea esce con gli amici e non risponde più al telefono: trovato morto in bagno a 24 anni” e “Evan, ucciso di botte a soli 2 anni” sono sconvolgenti anche se sembra ormai che ci stiamo abituando senza più renderci conto della gravità estrema che hanno questi fatti. Dilaga la violenza, ragazzi sempre più violenti e sempre più piccoli che agiscono in gruppo, utilizzando la forza fisica con l’intento di far male e aggredendo anche per futili motivi, inconsapevoli della gravità e delle conseguenze delle proprie azioni. Il disagio giovanile è in netto incremento e le forme più diffuse sono il BULLISMO, di cui sono vittime rispettivamente circa 3 adolescenti su 10 e il CYBERBULLISMO che coinvolge circa 1 adolescente su 10. Ragazzi che condividono tutto quello che fanno sui social e nelle chat, esponendosi a dei rischi notevoli. Un altro fenomeno di violenza in forte crescita è L’AUTOLESIONISMO. Nella fascia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, quasi 2 preadolescenti su 10 dichiarano di aver messo in
EDITORIALE atto condotte autolesive senza significative differenze tra i due sessi, rispetto a circa il 18% dei ragazzi, tra i 14 e i 19 anni, di cui il 67% sono femmine. I dati più preoccupanti in assoluto sono due: quasi il 14% lo fa in maniera ripetitiva e sistematica (dato in aumento del 2,5% in un solo anno) e l’età media in cui iniziano a farsi del male è pari a 12,8 anni. Ciò che preoccupa veramente sono i dati legati alle sfide social e alle challenge che dilagano a macchia d’olio nel web: 1 adolescente su 10 fa selfie pericolosi in cui mette anche a repentaglio la propria vita e oltre il 12% è stato sfidato a fare un selfie estremo per dimostrare il proprio coraggio (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza). Come possiamo agire noi genitori, già oberati tra il lavoro e le faccende di casa? Il nucleo familiare, che piaccia o no, deve svolgere il ruolo fondamentale di coesione e di nido sicuro per un ragazzo e futuro uomo/donna. La casa, i punti fermi, sono tutte cose essenziali e soprattutto quel dialogo sempre più indispensabile tra genitore e figlio che possa fargli distinguere tra realtà e finzione (social e vita reale) tra “buono e cattivo”, tra “giusto e sbagliato” al fine di giungere a una visione congrua della realtà e delle conseguenze delle proprie azioni. E se anche i genitori si fossero dimenti-
cati di cosa significa essere educati? Questo sarebbe ancora più grave e per questo motivo mi permetto di pubblicare alcuni termini per un breve ripasso sullo stile di vita che ognuno di noi dovrebbe mantenere. GENTILEZZA: la gentilezza è un valore che viene appreso, che si impara, che non si eredita. RISPETTO: il rispetto inteso come come accettazione dell’altro, come capacità di ascolto. Anche quando non condividiamo le scelte o le opinioni di chi ci sta accanto. LA GENEROSITÀ: concepita come l’intenzione di essere utile all’altro. L’AMICIZIA: Imparare a fare amicizia, ma soprattutto sapere come prendersi cura degli amici. L’UMILTÀ: l’umiltà è uno dei valori fondamentali nell’educazione. Trasmettere loro questo valore significa aiutarli a non sentirsi superiori a nessuno e ad accettare i propri limiti, pur considerandoli una sfida per migliorare. Una persona umile sarà sicuramente più felice, perché imparerà ad apprezzare le piccole cose, quelle che nella vita contano davvero. L’AMORE PER LA NATURA: amare e rispettare la natura a qualunque costo! IL RISPETTO PER LA DIVERSITÀ: rispettare la diversità, in qualsiasi forma. Diversità di pelle, di cultura, di religione, di opinione. LA PERSEVERANZA: la forza di non arrendersi, la voglia di imparare per migliorare, l’energia per cercare soluzioni ai problemi possibili che incontriamo ogni giorno. L’OBBEDIENZA: obbedienza vuol dire conoscere le regole e saperle accettare, senza chiedere nulla in cambio. A scuola, sul posto di lavoro si deve imparare a chiedere, ad ascoltare e a controllare il proprio comportamente in ogni situazione. Gianluca Boffetti 05
GUSTO A TAVOLA
FROLLINI SALTATI CON SALSA AVOCADO E CREMA DI FORMAGGIO
Ingredienti 100 grammi di farina 00 50 grammi di burro morbido 50 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano 1 uovo + 1 per spennellare in superficie Preparazione ricetta: Mescolare tutti gli ingredienti, formare un panetto e far riposare per circa 30 minuti in frigorifero. Stendere il panetto con uno spessore di 3-4 millimetri e con delle formine o con un coltellino ritagliare dei biscotti, spennellare poi con l’uovo sbattuto. Adagiare sulla placca da forno rivestrita di carta passare in forno caldo, cuocere a 180° per circa 10 minuti. Ingredienti per la salsa di avocado ½ avocado maturo 2 cucchiai di olio di oliva sale e pepe 1 cucchiaio di maionese Preparazione: pelare l’avocado e mettere la polpa nel bicchiere del mixer, aggiungere sale e pepe, maionese azionare e a filo dell’olio evo. Mettere questa salsa in una tasca da pasticcere. 06
Ingredienti per la crema di formaggio: 100 grammi di formaggio tipo Philadelphia 100 grammi di ricotta sale e pepe 2 cucchiai di olio di oliva Preparazione: mescolare i 2 formaggio assieme, aggiungere sale e pepe e a filo l’olio, Mettere il composto in una tasca da pasticcere.Comporre i frollini alternando la salsa di avocado, pomodorini o olive e per finire crema di formaggio. Dal blog: www.cucinarecreare.it A presto, Anna
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PENSIERI E PAROLE
VILLA ROSA Cara Villa Rosa, di strada ne abbiamo fatta tanta dopo di te e ancora tantissima ne abbiamo da fare. Non eravamo più tornati, hai ragione! Se dovessi scrivere di te non basterebbero tutti i fogli del mondo a fare spazio a tutte le parole che servirebbero per renderti grazie. Non sei solo una casa. Sei stata il nostro rifugio sicuro, le mura del nostro divertimento, dei nostri giochi e dei nostri scherzi. Ci hai visto contenti, emozionati, dispettosi, euforici, travestiti da uomini e donne per fare i matrimoni, da calciatori per fare le sfilate. Ci hai osservato bere la camomilla alle dieci la sera, per poi fingere di andare a letto e tornare “Colonia Villa Rosa di Malonno” in cucina a riempirci la pancia di pane e nutella. Ci hai lasciato scappare la notte per andare a L’unico posto nel mondo dove abbiamo vissuto vedere le stelle e sei stata brava a proteggere i tutti insieme sei tu. nostri sogni. Quando sul tuo cancello ci salutavamo e non Ci hai visto abbracciarci e prenderci a schiaffi, riuscivamo a trattenere le lacrime, stavamo cantare a squarciagola e ci hai offerto numerosi già iniziando a sognare di tornare a sentire il nascondigli per le nostre sigarette. profumo dei tuoi fiori. Motivo questo per cui, Ci hai visto piangere, andare. Sei stata il nostro oltre tutto, questa foto oggi è una grande tetrampolino di lancio verso il mondo. stimonianza di vittoria. Ci hai insegnato ad esCi hai caricato di esperienze, sere uniti, rispettosi, a volere il consapevolezze e maturità e bene sempre uno per l’altro. Tra poi ci hai lasciato andare inle tue mura si sono consolidati filandoti nel cuore di ognuno alcuni dei nostri più importanti di noi, per sempre. Sai, siamo rapporti. E ancora in te, sono tornati solo oggi, e solo in nate famiglie. Mentre ora siadue, ma abbiamo parlato tanmo in giro per il mondo a vivere to di te, lo facciamo sempre. ognuno la propria vita, l’unica Quando incontri uno di noi lo cosa che ancora ci accomuna riconosci da questo, quando e che ci mette tutti d’accordo si parla di Villa Rosa si illumisei tu. Ti avremo in comune per nano gli occhi e nasce in tutti sempre, ci brilleranno gli occhi lo stesso sorriso. per sempre.Ti renderemo grazie Ti ricordiamo con felicità e comportandoci da fratelli ogni Marta e Mikhail in visita malinconia, sei stata infondo il giorno, come ci hai insegnato tu. nido dei nostri giorni più belli. alla colonia estate 2021”. Marta Cavallari 07
PROFUMO DI LIBRI
SARCEDO ILLUSTRATA
ULTIMO MINUTO
scorci e angoli in punta di pennino e pennello
Ultimo Minuto racconta l’avventura di un atleta che, attraverso l’impegno e la fatica, regalerà grandi soddisfazioni alla società sportiva che l’ha cresciuto. È la storia di un’amicizia vissuta da atleti che condividono la medesima passione e si nutrono di quei valori che solo lo sport riesce a regalare quando non è soffocato dagli interessi che esulano dalla specifica pratica sportiva.In linea con la storia del protagonista, nel libro è contenuta la vicenda umana e sportiva di Oreste Perri, il mito della canoa che ha ispirato generazioni di giovani atleti, raccontata sotto forma di intervista nella prefazione di Elena Betteghella: una testimonianza preziosa per chi voglia, con curiosità o con passione, scivolare sull’acqua per “cominciare a pagaiare”. Autore: Giancleto Simonelli
Storia del comune di Sarcedo con cenni sui suoi luoghi di interesse artistico e personaggi. Numerose sono le illustrazioni di chiese, chiesette, fattorie, contrade, capitelli, archeologia industriale, torrenti, scorci del vecchio paese, le ville Niero, Suman, Franzan, Tretti, Zironda, Belmonte, Capra. Completano il libro alcune illustrazioni dei paesi confinanti di Thiene, Zugliano, Montecchio Precalcino, Fara Vicentino e Villaverla. Biografia dell’Autore: Francesco Ballardin Vicentino di nascita, veronese di adozione. Vicino alla settantina. Dopo una vita passata in banca tra i computer, si è formato con corsi di perfezionamento nelle tecniche di pittura ad olio, acquarello, incisione e corsi liberi presso l’Accademia Cignaroli di Verona. Predilige la tecnica della china acquerellata. Editore: Edizioni03 http://www.edizioni03.com/
Editore: Edizioni03 http://www.edizioni03.com/
LAURA FERRARI 388 78 06 464 VIADANA DI CALVISANO (BS) - Via della Tesa,68 08
ED È POESIA
“E amò ta tùrnet”
“E ancora torni”
Dedicata a mia sorella Giovanna, che ci ha lasciato improvvisamente 22 anni fa Ed èco che ta turnet, amó ta turnet, che fét che fói, quant sa fa séra. Fatèse sbiaìde, ùs fiaca, ma l’è asé ‘na carèsa lezéra per ricunusìt. Un sgrìzol, ‘na tremarina al cör. Strènze strèt chésto sentùr de té per tignìt arènt a mé stanott, è cöntatela sö sóta ùs come alura.
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Ed ecco che torni, ancora ritorni, ogni tanto, quando si fa sera. Lineamenti sbiaditi, voce fioca, ma basta una carezza leggera per riconoscerti. Un brivido, un tremore al cuore. Abbraccio stretto questo sentore di te per tenerti vicino a me stanotte, e chiacchierare con te sottovoce come allora Ornella Olfi
PENSIERI E PAROLE
MIA FIGLIA... Mia figlia, anni 10, sui banchi di scuola apprende la vita, quella fatta di date, fatti, gesti, anagrammi, solstizi ed equinozi.Alla maestra chiede con curiosa passione in merito agli organi ed alle mansioni dell’Unione Europea ieri, oggi e domani: “Maestra, pensa davvero che tutto questo venga rispettato? Che ciascuno faccia il proprio dovere?” L’insegnante alza le mani, in segno d’incertezza, poi asserisce che il mondo un poco vada alla rovescia e che è suo dovere insegnare quanto previsto. Contrapposizione netta, tagliente, quella che si scorre sui testi scolastici e la vita reale, tangibile, di ogni giorno. Ovunque ci si giri piovono lamentele, preoccupazioni, rivolte, sommosse, guerre; bambini che muoiono di fame, avversità. I telegiornali, i media grondano di notizie politiche che mirano al beneficio del contribuente??? O della classe dirigente???? Di coloro che combattono per un lavoro dignitoso o di coloro che del lavoro si fanno beffa per mezzo di redditi di cittadinanza sottratti allo Stato con scaltrezza? Cavilli burocratici tendono a sbarrare viali, a mettere i bastoni fra le ruote andando a colpire fasce deboli. Sembra sogno, utopia, quello che si evince dall’agenda europea 2030, data prevista che dovrebbe vedere l’umanità scevra di guerre, di disuguaglianze; di assenza di povertà, di benessere comune. 2030? Sembrerebbe lontano come tempo pur tuttavia è solo dietro l’angolo… Poco tempo per stravolgere il mondo quando al presente, in un tempo di pandemia mondiale, dove la salute è un bene comunitario e collettivo, vediamo, ascoltiamo, ci accaniamo a correre dietro a sciami di persone i quali in nome di una libertà dai tratti bislacchi urla in piazza inferocito contro il vaccino anti-covid.
Queste persone potrebbero un istante soffermarsi e chiedersi se i milioni di morti avessero potuto scegliere fra il vaccino e la morte cosa avrebbero scelto? Morte che li ha visti abbandonati nella morte, senza il conforto dei cari, senza rito funebre, senza dignità!!!! Perché non si riuniscono, perché non trovano il coraggio di farsi voce per le molteplici questioni che portano la società alla rovina? Le famiglie a difficoltà crescenti? Ovunque aumenti del caro vita… ovunque scontento e preoccupazione … ovunque tremore ed incertezza … Agenda europea 2030? Sogno od illusione? Mancato rispetto? Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
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QUESTO È IL MIO NOME - di Micky Rubrica nata agli albori della nostra rivista (ormai 25 anni fa) ideata e curata da Michele Cortinovis, ritrova la sua collocazione all’interno di New Entry non solo grazie alla richiesta dei lettori, ma soprattutto nel ricordo di Michele, prematuramente scomparso, sempre presente nei nostri cuori.
Tommaso
Il nome Tommaso deriva dall’aramaico Ta’oma’ o Te’oma modificato poi nel greco e nel latino Thomas. Il significato del nome Tommaso è, letteralmente, “gemello”. Il nome Tommaso è divenuto, nel corso dei secoli, anche simbolo di incredulità. L’apostolo Tommaso, infatti, dovette toccare le piaghe di Gesù per credere alla sua resurrezione. Questo nome, in Italia è abbastanza diffuso soprattutto nel Lazio e nel Mezzogiorno. In Inghilterra, invece, divenne popolare solo dopo la conquista da parte dei Normanni. La sua diffusione, però è dovuta soprattutto alla figura di Thomas Becket (E’ stato un arcivescovo cattolico inglese. Lord cancelliere del Regno d’Inghilterra dal 1154, venne eletto arcivescovo di Canterbury e primate d’Inghilterra nel 1162. Ostile ai propositi di Enrico II di ridimensionamento dei privilegi ecclesiastici, ne pagò il prezzo. Fu infatti ucciso nella cattedrale di Canterbury nel 1170. Nel febbraio 1173 venne proclamato santo (San Tommaso da Canterbury) e ascritto nel catalogo dei martiri da papa Alessandro III durante un soggiorno dello stesso a
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Segni nei pressi di Anagni). Onomastico Viene festeggiato il 28 Gennaio in onore del teologo San Tommaso d’Aquino. È patrono degli studenti. Alcuni, invece, lo festeggiano il 29 dicembre in onore di San Tommaso Becket. Caratteristiche del nome Chi porta questo nome è una persona molto intelligente e grande studioso. Generalmente solitario e testardo è particolarmente bravo nelle cose che ama fare. Al contrario, è restio nell’adoperarsi in quelle che non ritiene le sue attività predilette. Anche se non ama i lavori di gruppo, l’amicizia è un punto saldo nella sua vita. È, inoltre, generoso e fedele. Oltretutto sa essere un marito premuroso e molto legato alla famiglia. Origine: aramaica Parola chiave: solitario Corrispettivo femminile: Tommasa Varianti maschili: Tomaso, Tomasso Varianti maschili alterate: Tommasino, Tomasino, Tomassino Ipocoristici maschili: Maso, Masino, Massino, Masolino, Misino, Mino, Tom Varianti femminili: Tomasa, Tomassa Varianti femminili alterate: Tommasina Ipocoristici femminili: Masina Numero portafortuna: 2 Colore: Blu Pietra Simbolo: Zaffiro Metallo: Rame Onomastico: 28 gennaio Segno zodiacale corrispondente: Cancro (Fonte: ilgiardinodegliilluminati.it)
Mc Lauren
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PENSIERI E PAROLE
NON CAPISCO CHE SENSO HA... Dal 13 settembre per me è iniziata la scuola. Una scuola nuova, piena di speranza, di nuove amicizie e di nuove avventure. Così si era presentata la 1º superiore nella mia testa. Un anno pieno si fantastiche novità e di cose che di certo avrebbero segnato questo mio primo anno alle scuole superiori. Difatti è stato così, eccome se lo è stato. In classe ho la mia migliore amica e il mio migliore amico quindi non sapevo e non so cosa avrei potuto chiedere di meglio. I primi giorni procedevano normali, tra nuove conoscenze, risate e le prime interrogazioni. Tutto, quindi, procedeva come in una scuola, in una classe, normale. Pensavo di aver trovato una classe fantastica, che ben presto sarebbe diventata un gruppo unito, una classe che non ti faceva pesare l’essere diversa o non ti faceva pensare di non essere all’altezza, di essere sbagliata. Evidentemente tutta quella gioia di aver lasciato indietro tutto l’odio che provavano i miei vecchi compagni verso di me e di aver iniziato da capo, mi rendeva cieca. Prima di continuare con il testo vi chiedo se a voi risulta normale che una ragazza debba per forza era fidanzata con un ragazzo per parlarci assieme. A me NON SEMBRA NORMALE. In classe c’è un ragazzo
con cui ho fatto amicizia e durante matematica gli chiedevo aiuto, durante il cambio dell’ora gli parlavo e durante le merende ci ridevo. Tutto normale. Tutto normale per chi ha risposto sì alla domanda di prima. Tutto normale che due persone, maschio e femmina, possano parlare tranquillamente tra di loro anche senza essere per forza fidanzati, anche se soprattutto non provano sentimenti per l’altro/a. Peccato che a qualcuno questa cosa non sembri proprio normale. Non si sa bene il perché, decide quindi di prendere in mano il suo amato telefono e in quel momento si trasforma in quello che normalmente verrebbe chiamato CYBER BULLO, ma che io preferisco non definirlo così. Il fatto che abbia dovuto scrivere qualcosa di offensivo nei miei confronti direttamente alla persona con cui parlavo invece di dirmelo in faccia sta a significare che non ha il coraggio di affrontare le persone e che quindi si deve nascondere dietro ad un tastiera. Non so di preciso che messaggio sia arrivato, ma so solo che dopo mi ha definito: “Una da una botta e via”. Non ci faccio caso. In mattinata avevo scritto una frase comica che avevo sul diario ad un’altra persona e la CYBER BULLA,
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PENSIERI E PAROLE
chiamiamola così, ha dovuto prendere il diario del mio “amico” per leggere quanto c’era scritto, ovviamente per poi prendermi in giro. La cosa non mi dà fastidio perché lei mi prende in giro su una cosa che ha scritto pure lei sul suo diario, quindi vabbè… All’uscita da scuola ero con mio fratello e la mia migliore amica e vedo quella che mi prende in giro e ovviamente non posso stare zitta. La sensazione di ribattere a quello che lei mi ha detto è più forte di me. Mi trattengo per… e vado via, a testa alta. Il giorno dopo la sento ridere di me e del fatto che ero con mio fratello. Vi sembra normale? Io proprio non riesco a capire perché della gente qualsiasi debba per forza essere dalla loro parte per andare bene. Perché nessuno può distinguersi? Semplice! Perché se no hai tutti contro! Perché LORO devono poter essere unici, ma noi no. La nostra unicità è preziosa, non possiamo permettere che qualcuno pretenda di togliercela! Adesso in classe ho tutti contro, tranne i miei migliori
amici. Nessuno mi parla più, ma io sento di aver vinto, perché sono ancora me stessa senza vergognarmi: ho ancora i miei migliori amici e la battaglia non è ancora finita. Posso essere derisa quanto volete, ma finché avrò la mia unicità, avrò sempre vinto, perché questo è quello che conta più di tutto. Valeggi Eleonora
GOCCE DI MEMORIA
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FASHION AND STYLE BY ROMINA SIRANI Oggi parliamo degli accessori di questo autunno 2021, nello specifico delle borse! Grande ritorno delle ItBag, nei modelli che hanno fatto la storia della moda e del lusso quindi silhouette vintage rivisitate nei materiali e colori. Le tracolle anni ’70, con design essenziali, in pelle o tessuto, impreziosi-
ED È POESIA
ED È POESIA
“2 NOVEMBRE”
“4 NOVEMBRE”
Triste il camminar sereno, testa bassa, a raccontar te stesso, eccolo il viale alberato, freddo... è pieno di malinconia, dove ascolto il silenzio, seduto sopra un marmo, ad accarezzare la foto di qualcuno che amai più di me stesso. Quel che resta, per ricordare ogni cosa, a parlare al vento, a pensare sempre ad un avrei voluto, e rimanere solo nel rimpianto, ho vissuto di false speranze, per poi rincontrarci qui al solito posto, dove ogni volta guardo in giro per vedere quello che non riesco a vedere, ma non importa, perché voi vivete nel mio cuore... BMG
Da piccina ricordo, con immenso piacere sventolava il paese, vestito a festa di tricolore. Ora tace, muto, immoto fruscio secco, lo monda. Giacciono i caduti in guerra avvolti da memoria sepolta si confondono i nomi anagrammati, alla fantasia, regalano misture dense. Sottile, tagliente pioggia, batte del selciato fa sinfonia remota. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
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te da chiusure e dettagli raffinati e preziosi. Le Handbag, ossia le borse a mano, in pitone o pelle saffiano ossia in vitello stampata e pigmentata, con doppi manici oppure mono-manico in bamboo, con chiusura a girello oppure logata, tutte dotate di tracolla tascabile. Modelli maxi in pelle nera morbidissima, dalla forma compatta e geometrica. I comodi borsoni che si trasformano all’occorrenza in pratici zaini. Certamente le borse di questa stagione sono attente alle nuove esigenze e si re-inventano in base alla necessità e vari momenti della vita quotidiana. Romina Sirani
TERRITORIO
MEZZANE DI CALVISANO (BS): UNA NUOVA CICLOPEDONALE RACCONTA LA STORIA Attraversa tutto il centro della Frazione calvisanese creando sicurezza A distanza di un anno dall’inaugurazione del marciapiede ciclopedonale che da Via Santa Barbara, su via Carpenedolo porta al centro di Mezzane, dando sicurezza agli abitanti di quel Villaggio, la frazione ha partecipato all’inaugurazione della ciclopedonale riguardante tutto il centro. Le tre vie interessate Berardo Maggi, Macallè e Risorgimento danno un volto nuovo al frazione calvisanese. Creando un paese a misura d’uomo, praticando attenzione alle categorie più deboli, come i disabili, gli anziani, le mamme con i passeggini, ragazzi e adulti in bicicletta o a piedi. Il tutto, con la comprensione e l’attenzione degli autisti, ci si potrà muoversi e spostarsi in tutta sicurezza e tranquillità, portando la strada ad essere un centro d’incontro e dialogo, molto caro in passato, quando l’auto non era ancora la padrona della strada. Nei giorni precedenti l’inaugurazione, avvenuta domenica 17 ottobre, ultimi interventi con l’asfaltatura delle strade, la segnaletica verticale ed orizzontale, ch’erano state divelte e occupate dai lavori per la realizzazione di fognature ed acquedotto da parte di A2A. Un grande lavoro intersecato dalla realizzazione della ciclopedonale, che oltre ai marciapiedi ha
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Via Risorgimento, 18/B - Tel. 331 45 89 537 18
TAGLIO NASTRO CICLOPEDONALE - 17.10.2021
alcuni posteggi, la piantumazione di alcuni alberi in sostituzione di quelli tolti, spazi verdi, richiedendo però il senso unico. Non è mancato il recupero, anche storico, delle Fontane di via Berardo Maggi nata nel 1954, così come di quella in via Macallè presente dai primi anni del 1900. Con le note dell’Inno di Mameli del Corpo Bandistico Comunale, diretto dal nuovo maestro Valeria Bonazzoli, una speciale coreografia arricchita da colorati palloncini, pronti per il lancio, dislocati lungo il percorso, tanti i presenti con labari e vessilli
TERRITORIO di alcune Associazioni e Gruppi d’Arma. Ha dato il benvenuto e presentato la cerimonia il presidente del Comitato di Partecipazione Luciano Zeni, che ha condiviso il taglio del nastro tricolore, con il sindaco Angelo Formentini, accompagnato da Assessori e consiglieri comunali, presenti i sindaci di Acquafredda, Visano e di Isorella. Un lungo corteo ha camminato sulla nuova ciclopedonale, con tre tappe ed altrettanti momenti di riscoperta storica sulle strade della stessa. Nel saluto il Sindaco, si è soffermato sugli importanti lavori, che nel giro di alcuni mesi, hanno visto trasformare l’aspetto urbanistico e della viabilità della Frazione. “Un grazie a tutti, coloro che hanno contribuito a realizzare l’opera, dall’Ufficio Tecnico, così come ai mezzanesi che con responsabilità, hanno accolto e sopportato il disagio dei lavori, iniziati tempo prima con la realizzazione delle fognature ed acquedotto”. Alla voce degli adolescenti, Martina Bregoli, Nicola Morzenti, Vittoria Zana, Nicolò Treccani, Giovanni
Facco Dalla Bona, Anna Scarpato e Ranvir Singh, che vivranno il futuro della nuova realizzazione, sono state affidate le declamazioni storiche di Via Berardo Maggi, Via Macallè e Via Risorgimento. Omaggio in prosa per la due fontane, recuperate con restauro conservativo e con targa commemorativa sul percorso ciclopedonale, con la voce di Chiara Goffi. Durate la S. Messa il parroco don Tarcisio, ha benedetto la struttura, affidandone la sicurezza a quanti la utilizzeranno. Un opera che valorizza le persone, superando barriere architettoniche, che percorsa a piedi o in bicicletta sarà per tutti in piena sicurezza. Una importante opera realizzata grazie all’opportunità di finanziamenti della Regione Lombardia, previsti per interventi di ripresa economica, con “Lavori di abbattimento delle barriere architettoniche” esistenti nelle tre vie. Un’opera approvata dalla Giunta Municipale nel settembre dello scorso anno, dopo che il Comitato di Partecipazione aveva condiviso e
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TERRITORIO
Via Berardo Maggi
Via Risorgimento
coinvolto la popolazione, attraverso un’assemblea pubblica. Un’opera seguita passo per passo dal Comitato di Partecipazione e dal consigliere delegato mezzanese Michel Lesioli che ha seguito tutto l’iter procedurale, prima e dopo l’approvazione. Un nuovo assetto urbanistico che riguarda le strade i cui nomi hanno segnano la storia del paese dello scorso secolo, così come l’opera nuova segna il futuro. Forse per la prima volta, la persona e la sua incolumità viene posta al primo posto della viabilità locale, proseguendo il collegamento dei marciapiedi e ciclabile che porta a via Santa Barbara.
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Le fontate di Via Maggi e Via Macallè
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Una simile intervento in passato da qualcuno era stato sognato, a volte i sogni diventano realtà, anche se non tutti ne comprendono il loro valore. Marino Marini
GUSTO DI-VINO
SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA DOC Vi presentiamo una nuova rubrica legata allo straordinario mondo dei vini, rivolta sia agli amanti del buon vino ma anche a coloro che vogliono assaporarne il vero gusto affascinati dalle varietà e complessità dei profumi che sprigiona. Ringraziamo sin da ora il Sommelier Luigi Caprioli, titolare del ristorante “La Rocca Contesa” di Lonato per aver accettato la nostra proposta di collaborazione.
Tra i miei ricordi di infanzia, uno mi riporta a brevi viaggi tra le colline moreniche sulla mitica Fiat 124 in compagnia di mio padre. Andavamo ad acquistare le damigiane di vino bianco che poi nei pomeriggi dopo scuola travasavo in fiaschi da litro e da mezzo litro. Quei fiaschi finivano sulle tavole dei commensali della “Trattoria da Paulì” (il nome di mio padre) a Esenta. Quel vino bianco, allora, si chiamava “Tocai”. Oggi quel nome è riservato al vino ungherese che non ha nulla a che vedere con quello ottenuto dal vitigno Tocai Friulano. L’uva Tocai, tradizionalmente diffusa in Friuli, ha trovato sulle colline moreniche a Sud del Lago di Garda un areale particolarmente adatto alla produzione di ottimi vini bianchi, tant’è che i contadini della zona
hanno iniziato a coltivarla sin dal 1800. Ma non potendo più usare il termine Tocai per le uve e per il vino le cantine della zona hanno rispolverato il vecchio nome dialettale dell’uva: Tuchì, e per il vino è stata creata una nuova denominazione ad origine controllata: San Martino della Battaglia DOC. La San Martino della Battaglia DOC è una delle denominazioni più piccole d’Italia ma può contare su una decina di cantine di qualità elevata. Sommelier Luigi Caprioli
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ITINERARI
Spiaggia Fornaci Lago Maggiore (Varese)
Le spiagge Lago Maggiore possono godere del secondo specchio lacustre più grande d’Italia oltre che di un lago che ha ispirato romanzi, dipinti e poesie. Le acque del lago Maggiore sono mediamente molto pulite e limpide e questo lo rende una metà particolarmente appetibile per escursioni ma anche per prendere il sole e fare il bagno sulle spiagge. La spiaggia immersa nella natura ospita le strutture delle antiche fornaci, alcune delle quali sono state restaurate. Sono assenti comodità come sdraio, ombrelloni, sedie, bar e ristoranti. Il luogo è suggestivo e l’acqua è particolarmente pulita. Il parco delle fornaci, nella piccola frazione di
Caldè a Castelveccana, unisce scorci di natura selvaggia con le atmosfere dell’archeologia industriale. Possiamo lasciare l’auto nell’ampio parcheggio di Caldè (vicino al cantiere nautico) e oltrepassare il ponticello in legno. Il parco inizia subito al di là del fiume. Il breve sentiero costeggia il lago fino alla recinzione della vera e propria area delle antiche fornaci: è privata ma comunque accessibile per via di una comoda apertura. Il sentiero continua ancora per una decina di minuti con, a sinistra, lo splendido panorama del lago e diverse graziose spiaggette, a destra, la montagna che scende a picco nelle acque trasparenti del lago.
Concorso di Bellezza con iscrizione gratuita Miss New Entry 2021/2022
Sarà valida fino al 31 dicembre 2021 l’iscrizione gratuita al nuovo concorso di bellezza “Miss New Entry 2021/22”. Ricordiamo che non c’è limite di età e le foto da inviare dovranno essere di mezzo busto. Una volta chiuse le iscrizioni, le foto verranno pubblicate sulla rivista e on-line nell’apposita sezione, dove saranno votate da parte dei lettori. Il premio finale, oltre all’intervista corredata da fotografie pubblicata sulla nostra rivista e sito internet, un buono dal valore di 150€ per uno shooting fotografico professionale in studio nei vari generi fotografici, con vari set e cambi di outfit da concordare con il fotografo Piero Beghi. Una grande opportunità per avere un tuo portfolio di qualità e sentirti modella per un giorno. Previsto inoltre un altro premio che verrà decretato solo tramite i voti dei componenti della giuria.
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PIANETA
di Sandy Ambrosio
INTERVISTA ALLA FAMIGLIA CRIPPA Eccoci qua, al nostro secondo appuntamento, ci ritroviamo sulla pagina dedicata ai nostri giovanissimi. La redazione ringrazia, tutti i genitori e bambini che hanno mandato un loro pensierino o una loro condivisione, parlandoci anche di come hanno vissuto ed affrontato l’esperienza covid19. Quanto i nostri giovani abbiano” pagato “in termini di disagio e privazioni, questo eccezionale, quanto assurdo momento. In merito a ciò, abbiamo una testimonianza di una famiglia che ci parlerà e ci farà partecipe dei loro momenti durante e (dopo) la pandemia. Benvenuti sulla pagina di PIANETA JUNIOR, alla bellissima famiglia CRIPPA di MOZZO, composta da papà THOMAS, mamma SARA e il giovane di (quasi) nove anni GABRIEL. Cominciamo col ringraziare questo fantastico nucleo familiare e parliamo un po’ insieme a loro, di quanto siano cambiate le loro abitudini, la loro quotidianità, il loro modo di interagire con gli altri, con questa tremenda emergenza covid19. Benvenuti, come prima cosa volevo sapere come, in che modo avete spiegato a GABRIEL, cosa stesse succedendo in ITALIA prima, e successivamente in tutto il mondo. Risposta di Mamma e papà: Non è stato facile per niente, soprattutto perché principalmente eravamo noi come genitori, ad essere molto confusi e spaventati per ciò che stava accadendo nelle nostre vite. La televisione ha aiutato tanto, dato che in quello specifico momento, non parlava d’altro. Abbiamo spiegato del virus, di quanto fosse cattivo, che bisognava stare chiusi in casa perché era molto contagioso, che da una persona all’altra entrava nel nostro corpo, provocando molti danni. 24
Gabriel ha capito sin da subito la gravità della cosa, era molto attento alla sua igiene personale lavandosi spesso le mani e igieniz-zandosi. Tutte cose nuove e più impegnative che sicuramente prima non faceva. Quale è stata la vostra preoccupazione maggiore, nello spiegare questa grande, enorme, situazione sanitaria che ci è piovuta improvvisamente addosso? Risposta di Mamma e papà: Sicuramente le preoccupazioni erano tante. Noi lavoriamo tutti e due in un grande centro commerciale per cui a turno eravamo molte ore assenti con il terrore di poterlo contagiare, o a vicenda, contagiarci uno di noi due. Per noi non c’era niente di facile o di scontato. GABRIEL ha percepito da subito questo disagio così devastante, o avete trovato difficoltà nell’e-
PIANETA
sporre la situazione? Risposta di Mamma e papà: E’ stato molto bravo, sapeva che si doveva stare a casa, che per molto tempo non poteva andare a trovare i nonni e questo gli mancava tantissimo, ma ha reagito in modo molto responsabile per un bambino della sua età. Vivendo in un condominio, privo di un giardino privato, era costretto a parlare e salutare dal vetro di una finestra con una sua compagna di scuola, che abita di fronte al nostro appartamento. L’allontanamento drastico dalla scuola, dai suoi compagni, da tutto quello che era il suo mondo, ha provocato in lui una reazione immediata oppure era un po’ confuso e disorientato? Risposta di Mamma e papà: Ha seguito la DAD (didattica a distanza) con attenzione. Stare in contatto anche se in forma virtuale, con maestre e compagni, lo faceva sentire meno solo. Spesso eravamo molto di più confusi e disorientati noi genitori, quando a molte sue domande, non sape-vamo rispondere. GABRIEL durante la chiusura della scuola, quale
di Sandy Ambrosio
è stato il tuo pensiero:? Risposta di Gabriel: Un po’ mi piaceva quando la scuola era chiusa, a volte dormivo di più, avevo più tempo per fare i compiti e giocare ai video game. In alcuni giorni invece mi dispiaceva perché non vedevo i miei compagni e non potevo andare agli allenamenti di calcio. Risposta di Gabriel: Quale è stata la cosa che ti è mancata di più? Andare dai miei nonni. Vado spesso da loro perché mia mamma e mio papà lavorano tantissimo ed i miei nonni si prendono cura di me in loro assenza. Avevo un po’ paura che si potessero ammalare e questo mi preoccupava. Quest’anno sei andato con mamma SARA e papà THOMAS al mare, a Jesolo. Cosa hai trovato di diverso rispetto agli anni precedenti quando non c’era l’emergenza covid? I tuoi amici delle vacanze li hai ritrovati, oppure hai fatto amicizie nuove? Risposta di Gabriel: Al mare mi sono divertito tanto però bisognava stare attenti ancora, non si potevano fare i giochi degli anni precedenti e non si po-teva stare tanto vicino agli amici. In hotel bisognava seguire delle regole, mio papà e mia mamma mi spiegavano sempre cosa fare. Il ritorno a scuola come lo hai vissuto? E’ stato molto emozionante rivedere la mia scuola, le mie maestre, tutti i miei compagni, cominciare ad uscire, anche se ancora bisogna usare la mascherina e disinfettarsi sempre le mani. Gabriel, mamma SARA e papà THOMAS hanno fatto un omaggio alla nostra pagina di PIANETA JUNIOR raccontando i loro ricordi estivi, regalandoci alcuni scatti della loro bellissima estate al mare di Jesolo. 25
PIANETA
di Sandy Ambrosio
Con queste bellissime foto delle vacanze estive, ringraziamo noi della redazione, questa stupenda famiglia CRIPPA DI MOZZO (BG), per averci dato la loro personale esperienza di vita ariguardo all’emergenza sanitaria, provocata dal covid19, un grazie speciale di cuore al nostro JUNIOR GABRIEL CRIPPA, al quale auguriamo un futuro pieno di serenità e tanto amore. Grazie mille ancora. Ora lasciamo una bella filastrocca ai nostri bambini più piccolini. È la filastrocca dei giorni della settimana che si mettono a scioperare, perché il loro lavoro quotidiano, non vogliono più fare. LUNEDÌ VUOL FARE IL CUOCO MARTEDÌ UN ALTRO GIOCO MERCOLEDÌ SI VESTE DA INDIANO ED IN UNA RISERVA VUOLE ANDARE ASSAI LONTANO. GIOVEDÌ E’ UN TIPO MOLTO GROSSO VUOLE ANDARE A PASSEGGIO IN UN BOSCO. VENERDÌ CHE È UN PO’ BIRBANTE VUOL METTERE SUL CAPO UN GRAN TURBANTE SABATO CHE TRA TUTTI È IL PIÙ FURBETTO VUOLE FARE IN BARCA UN BEL GIRETTO. MA LA DOMENICA CHE È LA PIÙ SAGGIA, LI RIDÀ AL CALENDARIO COSÌ IL PROPRIO LAVORO GLI FA RISPETTARE IL DETTO DEL MESE.... Vola sembre in alto col pensiero. Sentirai aria fresca sulla faccia, vento leggero sui capelli. Sentirai intorno lo screpolarsi degli affanni, il rinnego dei problemi, l’alternativa al brutto umore. Sandy Ambrosio 26
LA A U IN T N INO O F C E ION Z O RE M B O M R E P OV N 3 AL 1
AUTO D’EPOCA
MERCEDES 560 SEC Vettura del giovane di successo La protagonista dell’articolo di oggi, è un’icona degli anni ’80, dello yuppismo e della Milano da bere. Siamo negli anni ’80, sul calare della guerra fredda, il dualismo musicale fra i Duran Duran e gli Spandau Ballet, negli anni dell’apice del cartello di Medellin e di Pablo, delle giacche con le spalline e dei completi pastello di Miami vice. Una cornice non di poco conto sotto tanti punti di vista, gli anni ’80 sono stati più intensi di quanto si possa pensare e non solo per le ragioni elencate sopra citate, fra il serio e il faceto. Apice di un periodo di grande benessere e propulsione economica per l’Italia, iniziato negli anni ’50 con il boom economico del dopo guerra. Milano in quegli anni era più che mai il cuore della finanza e dell’imprenditoria. La 560 SEC fu una meravigliosa e prestante coupe con quattro comodi posti e un possente V8 sotto il cofano. Appartiene alla gloriosa serie di vetture che ricadono sotto la sigla C126, sfrutta il pianale della W 126 accorciato di ben 9 cm. A differenza della versione berlina per il coupe
non erano previste versioni a gasolio, le portiere erano sprovviste di montante centrale e tutti i finestrini inclusi quelli posteriori erano abbassabili, creando un’inedita ed unica superficie in grado di offrire ampia luminosità ed un impatto estetico davvero notevole. Il motore sprigionava ben 300 CV di potenza, abbinati ad un cambio automatico, la macchina toccava i 250 km/h e passava da 0 a 100 km/h in 6.8 secondi. Il tutto nel massimo confort, adagiati nelle comode sedute in pelle, fra climatizzatore e ogni sorta di optional disponibile all’epoca. Pesando quasi 18 quintali, una potenza del genere si rende quasi indispensabile. Il disegno è opera di Bruno Sacco, che realizza una macchina stupenda, di gran classe. In quegli anni, era il simbolo di chi imprenditorialmente era arrivato in cima. Era talmente opulenta e votata anche al confort che le cinture di
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AUTO D’EPOCA sicurezza, una volta seduti, automaticamente si avvicinavano a chi sedeva davanti per agevolare l’allaccio. Trazione posteriore, tanta potenza e un motore con un respiro pressochè infinito, le conferivano la possibilità di essere usata per svariati utilizzi: lunghi viaggi autostradali a medie elevate, così come accompagnarvi in città fra un semaforo e l’altro senza stancarvi mai. Ottima anche per chi aveva famiglia, i posti dietro erano comodi, utilizzabili e il vano bagagli era davvero ampio, consentendo il carico di valigie per quattro persone. Un ottimo esempio di confort, prestazioni e classe, pronta però a piacere anche alla moglie data l’assoluta armonia delle proporzioni e agli interni opulenti e lussuosi. Insomma un successo annunciato, che anche oggi riscuote consensi ampi nel mondo del collezionismo. Una 560 SEC, non invecchia mai, al massimo vi renderà solo un po’ più nostalgici. Antonio Gelmini
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MONTICHIARI (BS): COLLE SAN GIORGIO Ancora un appuntamento davvero interessante e molto partecipato, quello organizzato dalla Pro Loco Montichiari col patrocinio del Comune di Montichiari, nella persona dell’Assessore alla Cultura Franzoni... nel programma dell’estate monteclarense, alla scoperta dell’ex convento sul colle di San Giorgio alto, ora purtroppo ridotto a ruderi. È in corso una trattativa tra il Comune e la Sovrintendenza, in collaborazione con l’Associazione GAM (Gruppo Archeologico Montichiari), che da tanti anni ha effettuato scavi in zona, per acquistare e, accedendo a fondi statali e privati, mettere in sicurezza e rendere visitabile questo sito storico, da troppo tempo abbandonato. I relatori: Fernanda Bottarelli, Fabio Serravalle a Paolo Chiarini, tra preghiere dedicate al Santo, storia e molte leggende, reperti trovati durante i lunghi scavi, ci hanno tuffato al tempo in cui nacque San Giorgio, nel 280 d. C., in Cappadocia, cresciuto nella fede cristiana, nel periodo delle Crociate. Il santo infatti fu adottato come simbolo del trionfo del bene sul male, sempre raffigurato con l’armatura e la spada, mentre uccide il drago, combattendo perciò come Crociati che volevano sconfiggere l’Islam (il male) e far trionfare il bene (il cristianesimo). San Giorgio è patrono di soldati, arcieri, contro la peste, la lebbra e i morsi di serpenti. S. Giorgio e Montichiari hanno particolari interessanti in comune: il nostro comune nasce ufficialmente il 23 aprile 1167 e il santo si festeggia il 23 aprile; sul timpano del
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Duomo, a dx di S. Maria Assunta c’è S. Giorgio, (a sx S. Pancrazio); il 23 aprile si benediva la campagna, prevalente nel nostro paese fino a pochi decenni fa e in greco Giorgio significa agricoltore. Nelle Bolle Papali del V° e VI° sec. S.Giorgio alto e basso risultano di proprietà del Papa; nel XV° sec. del Monastero di S. Afra di Brescia. Nel XVIII sec, soppresso l’Ordine di S. Agostino, il fabbricato viene acquistato dalla fam. Salvi, per adibirlo ad abitazione per gli agricoltori che coltivarono i terreni circostanti; dal 1970 è di proprietà della fam. Varoli. Dagli scavi effettuati dal gruppo archeologico si è scoperto che c’è ancora una facciata del piccolo monastero dell’VIII° sec; la parte bassa di muri originali, più altre parti aggiunte nei secoli, fino ad allungare in tempi recenti lo stabile per allargare la cascina. Nella cripta è rimasto una parte dell’affresco di S. Giorgio, rovinato dai secoli e dalle modifiche dello stabile. Il convento era stato costruito sul colle perché i Longobardi lo potessero vedere anche dal basso dei paesi limitrofi. Un luogo dunque affascinante per la sua storia, intrigante per le leggende, una delle più misteriose quella riguardante il viale dei 144 tigli che accompagnano verso il colle; per un buio silenzioso ricco di vita passata ancora ben percepibile. Un evento, come ha ribadito Ferrario della Pro Loco, da ripetere di giorno, per ammirare, da questa posizione strategica, un ampio panorama. Ornella Olfi
RIDIAMOCI SOPRA Il paziente è moribondo sul letto e accanto a lui si trova il medico, l’avvocato, la moglie e i figli. Sono lì che aspettano che esali l’ultimo respiro, quando improvvisamente il paziente si siede sul letto, si guarda attorno e dice: “Assassini, ladri, ingrati, svergognati e si torna a sdraiare”. Il dottore un po’ confuso dice: “Mi pare che stia migliorando”. “Perché lo dice, dottore?” chiede la moglie. “Perché ci ha riconosciuti tutti”. Un uomo beve una bottiglia di whisky ogni giorno per anni e anni. Sua moglie a un certo punto riempie due bicchieri uno di acqua e uno di whisky e li mette di fronte al marito. Poi prende una scatola, ne estrae un verme, lo mette nel bicchiere con l’acqua e il verme nuota. Poi prende un nuovo verme, lo mette nel bicchiere con il whisky e il verme muore immediatamente. La donna punta l’indice verso il marito e gli fa: “Che cosa ti insegna questo?”. “Che se bevo whisky, non avrò i vermi!”. Ma se lo spirito è forte e la carne è debole, come mai è sempre la carne che la spunta? Un tizio entra in un ristorante e chiede al gestore:
PENSIERI E PAROLE
ALTI IDEALI Non credo che, avere alti ideali è espressione di superbia e orgoglio, di alta autostima. Al contrario! Significa che, hai una visione abbastanza chiara riguardo le tue mancanze e limiti. Niente è più bello del sognare, anche sapendo che è impossibile raggiungere il tuo sogno. E se sono consapevole di rimanere per sempre un brutto anatroccolo, questo non mi impedirà mai di guardare verso i cigni e di ammirarli. “Tutti siamo nel fango ma alcuni guardano le stelle” Oscar Wilde Darina Naumova
“Scusi, qui prendono i cellulari?”. E il gestore: “Eccome! Proprio ieri se li sono fregati tutti!”. Un poeta sta passeggiando amabilmente in un parco immerso in profonde riflessioni, quando, da dietro un cespuglio, vede sbucare all’improvviso una splendida ragazza: alta, mora, prosperosa... una Venere, insomma. Ne è subito colpito. Improvvisamente ispirato da cotale idilliaca bellezza, decide di dedicarle una poesia. Tuttavia non ha con sè nulla su cui scrivere, pertanto le si avvicina e sorridendo le chiede: “Mi scusi, gentile signorina, non avrebbe un foglio di carta?”. “No guardi mi spiace... mi sono pulita anche io con una manciata di foglie!”. Paolo vede la madre rientrare con una nuova pelliccia di volpe e con tono di rimprovero le dice: “Mamma, ma ti rendi conto di quanto ha dovuto soffrire quella povera bestia affiché tu potessi avere quella pelliccia?”. La madre rifila uno schiaffone a Paolo dicendogli: “Paolo! Come osi parlare così di tuo padre?” Cosa fanno una Suzuki, una Kawasaki e una Yamaha in riva al mare? Aspettano l’Honda!
ED È POESIA
“L’eternità” Danza con me nell’erotismo della passione... due spiriti travolti in un placido sussurro, la notte portata da una pioggia di pensieri richiama l’eclissi di quell’istante tanto atteso, due anime che si abbracciano per l’eternità senza che nessuna distanza possa placarle. Scalvini Roberta 31
PENSIERI E PAROLE
UNA MANO SULLA SPALLA
Quando si nasce e si cresce nello stesso piccolo paese, i tuoi coetanei diventano un po’ come tuoi famigliari; questo è il caso mio, di mia cugina Rosa (figlia della sorella di mio padre), e di suo marito Vito. Tutti e tre nati nello stesso campo, nutriti dallo stesso terreno, maturati sotto lo stesso sole e sferzati dallo stesso vento di vita. Se poi si considera che mia cugina Rosa ha passato gran parte della sua infanzia nel nostro cascinale aiutandoci sempre quando era il periodo della vendemmia, della raccolta delle noci e in tutti quei lavori che il cascinale di un tempo richiedeva, ci si rende conto di quanto lei sia entrata a far parte della nostra famiglia (come del resto i suoi fratelli e sorelle); sono quelle persone che porti sempre nel cuore perché assieme a loro hai iniziato il tuo percorso di vita. Il destino ha fatto si che fra Rosa ed il Vito sbocciasse un grandissimo amore che li ha fatti poi unire in matrimonio. Diciotto anni fa, dalla loro unione è nata la figlioletta Giulia, una bambina dalla bellezza incredibile, verso i 7 mesi di età, Giulia ha cominciato a manifestare dei problemi, francamente non so a cosa sia stato 34
dovuto, non ho mai avuto il coraggio di chiederlo apertamente ai suoi genitori; sta di fatto che Giulia è entrata a far parte di un mondo tutto suo, non so nemmeno se ci veda o ci senta, il suo viso è di una tale bellezza che se dovessi dare il volto ad un Angelo, darei il suo; un Angelo senza ali che ha bisogno di essere assistito in tutto e per tutto. Si può immaginare il trauma dei genitori che hanno assistito alla trasformazione della loro figlioletta, devo dire però che dopo un iniziale smarrimento, si sono adattati alle esigenze della loro creatura; quando io e mia moglie andiamo a fargli visita, troviamo sempre un clima famigliare ed un’atmosfera stupenda, si respira amore a pieni polmoni in quella casa, sia tra il Vito e sua moglie Rosa, sia nei riguardi della loro figlioletta che adorano in modo sviscerale. Probabilmente è anche per questo che Giulia ha sempre un aspetto sereno e spesso sorride; tra l’altro il Vito è dotato di un’umorismo tipo inglese, ha sempre la battuta pronta, mai volgare, è veramente simpatico oltre che altruista, essendo donatore di sangue da una vita e grande sostenitore dell’AVIS.
PENSIERI E PAROLE Una famiglia questa, che io e mia moglie abbiamo sempre stimato ed ammirato moltissimo. Esattamente una settimana fa, è accaduto un fatto che ha sconvolto l’intera Comunità Fiessese, tremo solo a scriverlo e ancora non riesco a capacitarmene: mentre Vito era tranquillamente in bagno che si stava tagliando la barba, è stato stroncato da un’infarto, nel giro di un minuto è volato in cielo, lui che non fumava, non beveva e conduceva uno stile di vita irreprensibile proprio perché voleva rimanere accanto alle adorate Rosa e Giulia ancora per un secolo; la falce della morte non ha avuto nessuna pietà nel tagliare questa stupenda pianta di vitale importanza per il giardino della propria famiglia. Mia cugina, nonostante sia stata colpita da un dolore così immane, ha dimostrato una forza ed una dignità sorprendenti, sia nei giorni di veglia che durante le esequie funebri a cui ha partecipato tutto il paese e non solo; anche se nessuno potrà mai colmare il vuoto che il nostro caro Vito ha lasciato. Tutti ci siamo chiesti: ma questa famiglia non era già stata messa a durissima prova nel doversi occupare della loro
figlioletta che ha bisogno di attenzioni venticinque ore al giorno? Sono domande queste a cui nessuno può dare risposta, almeno su questa terra; mi auguro che Dio nostro Padre, visto che ha richiamato a sé così presto il caro Vito, riempia di forza e coraggio Rosa, e sotenga sempre in ogni momento lei e la sua creatura. Ho riflettuto molto prima di mettere su carta questo mio scritto, perché quando si trattano argomenti così delicati, si rischia sempre di urtare la sensibilità di alcune persone, lungi da me il voler offendere qualcuno, se mi sono deciso a scrivere questo mio semplice ed umile pensiero è stato grazie al Vito, in particolare, un episodio è stato fondamentale: cinque anni fa, mentre stavano chiudendo la bara di mio padre, sono stato colto da un senso di disperazione, mi sono messo dietro un pilastro della casa a piangere, il Vito mi ha visto, si è avvicinato e mi ha messo una mano sulla spalla, un gesto di affetto e di grande sensibilità che io non dimenticherò mai; ecco, questa volta, la mano sulla spalla, ho voluto mettergliela io. Giordano
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ANIME NEL VENTO
GENTILEZZA
(Dedicato a Lidia) Remedello, 20 ottobre 2021
Lidia anima bella solare pronta al riso alla condivisione. Gentilezza fra le dita donava a piene mani agli amati. Fra le sue labbra petali di rosa dolcezze infinite rivolte alle figlie. Lavoro duro l’ha temprata sofferenza senile l’ha condotta fra le braccia del Padre. Ringraziamento sincero giunge per l’esser stata mamma premurosa nonna vigile compagna di cammino fida. Giunge sempre improvvisa la morte, mettendoci in interrogazione, in dubbio. Grande il dolore del distacco raddolcito dalla certezza che mai il loro passo abbandonerà il nostro, sempre ci guideranno come forza avvolgente, con la carezza di una abbraccio. Le più sentite condoglianze dalle famiglie Del Vecchio, Scalmana e Fiammenghi.
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VITO Le tue ceneri trasportate dal vento, si poseranno sui luoghi che hai calpestato, amato, vissuto. Vi nasceranno fiori bellissimi dagli inebrianti inconfondibili profumi, laboriose gentili api, ne “ruberanno”il polline per trasportarlo su migliaia di altre corolle dai sublimi splendidi colori, e tu sarai cosi sempre nei nostri occhi, nel nostro cuore. Giordano Vuoi ricordare una persona cara? “Anima nel Vento” è la rubrica nata per dedicare un messaggio, una poesia, una frase a chi ci ha voluto bene e che ora ci veglia dall’alto. E’ possibile anche pubblicare la foto della persona interessata. Lo spazio è completamente gratuito Invia testi e fotografie a: redazione@newentrymagazine.it
RACCONTI INVENTATI, INVENZIONI RACCONTATE
Delle rose e delle spine I fiori erano tra i primi creati al terzo giorno della creazione: belli, graziosi, profumati, raffinati. Ogni fiore scelse il posto in cui crescere, qualcuno preferì soleggiati prati, qualcun’altro si rifugiò nella foresta, il terzo salì sui ripidi fianchi della montagna. A qualcuno piacque il caldo sole, all’altro la freschezza dell’ombra e c’è stato chi ha messo radici nella sabbia del deserto. Ogni fiore scelse qualcosa per sè: colore, forma, fragranza. Più attenzione e amore riceve la rosa, proclamata regina dei fiori. Ciò aumentò la sua autostima, non permise a nessuno di avvicinarla ed immagino che tutti dovettero glorificarla e venerarla. Dio decise di darle una lezione per farla tornare sulla retta via. Concesse al crudele drago con stivali di ferro di entrare nel giardino. Strisciando come nuvola nera il terribile mostro si diresse verso la rosa, la calpestò con il suo stivale pesante. Il fiore meraviglioso aveva abbassato la testa, i suoi petali si erano sparsi per terra e provava un
dolore forte, lacerante. Aveva capito allora che la bellezza non bastava, che l’orgoglio era dannoso e completamente inutile, che ci voleva prudenza e ben altro in caso di necessità. Erano rimaste a disposizione soltanto le spine. Un po’ mal volentieri la rosa acconsentì che le fossero donate e da allora tutte le rose ebbero spine. L’orgoglio offusca il cervello, ci impedisce di vedere con chiarezza e imparzialità. La prudenza non ci imbruttisce, al contrario, ci aiuta a sopravvivere. Darina Naumova
GIOIE E DOLORI A Luglio sono stata al mare e avevo le vostre bellissime riviste che ho distribuito ai soliti conoscenti di spiaggia affinchè, pure loro, ne beneficiassero del contenuto. Conclusione: OTTIMA! E’ stato decisamente gradito! Il bello è stato che, leggendo svariati argomenti, cambiasse la qualità dei soliti discorsi banali che circolano sotto gli ombrelloni. Il loro “contenuto” era decisamente migliorato in qualità, alta qualità che ti nutre anima e corpo; spunti, riflessioni che, come un balsamo, tranquilizzano le persone in difficoltà. Auguriamoci che questi risultati abbiano a moltiplicarsi anche in altri ambiti e con tante più persone possibili beneficiate. Questi sarebbero i “contagi” che ci augurerem-
PENSIERI E PAROLE
mo di ricevere! All’ultimo giorno di spiaggia ci sono stati i classici congedi finali: i ringraziamenti reciproci sono “volati” e la commozione trattenuta a stento... Ci siamo augurati, se Dio volesse regalarci un altro anno, di poter degustare altri scambi gentili, attenzioni sincere che riscaldano i cuori, come è avvenuto quest’anno. I beneficiari di tali “risultati” dovreste essere tutti voi della redazione, per il lavoro e l’attenzione di saper selezionare con positività gli scritti inviati dai lettori. Siate riflessivi, accorti: qualche anima in pena, potrebbe trarre un immenso aiuto anche da una semplice scrittura. Il vostro lavoro vedo che verte in tal senso. Continuate così! Rosetta Roldi 37
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Ci sono poche persone che lasciano un segno nella nostra vita capaci di andare oltre di gettare semi a profusione di tendere le braccia con generosità. la Prof. Daniela: cuore tenero, ardire tenace perspicace allegria, condivisione sincera. È per noi famiglia, compagna fida, presenza certa fiducia piena, luce che dona calore. Affetto e riconoscenza, sempre le riconosceremo stima, affido, consiglio autentico. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste Un piccolo dono per una grande persona capace di affiancare passo dopo passo cammini di fede e di speranza, con laboriosa generosità offrire opportunità di vita. Un grazie sincero da Vittoria e famiglia
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PENSIERI E PAROLE
LA BELLEZZA DELL’ASINO Una volta si sentiva parlare della bellezza dell’asino, un modo di dire che deriva forse da una storpiatura dal francese “la bauté de l’age (dell’età),scambiato con ane (asino). L’asino, per quanto possa essere bello, è un quadrupede che soprattutto in passato veniva preso a calci, sfruttato, tenuto in scarsissima considerazione e scartato quando non era più in grado di lavorare. Quindi la bellezza, intesa come giovinezza e forza paragonata all’asino, è virtù poco duratura, proprio per questo si rivolgeva scherzosamente alle ragazze. Se un giovanotto guardando una ragazza diceva “Che bèla gnara!”, subito una comare che sentiva questo complimento rispondeva acida: ”Sé sé, l’è bèla, ma la g’ha la belèssa de l’àsen!”, invidiosa. D’altronde il dialetto è una lingua molto diretta, poco incline a complimenti mielosi, anzi, rispecchiando lo stile di vita difficile e rigido del passato, ha espressioni che oggi appaiono fin troppo dure. Essere belle da giovani è abbastanza naturale e perciò le ragazze non danno forse il giusto valore alla loro bellezza, quasi che ogni traguardo nella vita sia basato proprio sull’aspetto fisico. D’altronde nella società la bellezza conta molto. Ci si rende invece conto invecchiando che ci vogliono tante altre qualità per avere e mantenere successo nel percorso personale, lavorativo, sociale, perché seppur anche nella maturità la bellezza fisica rimanga un punto di forza, certamente non basta più. Questo detto non è dunque un bel complimento, ma è simpatico e ricorda tuttora alle
giovani che la fortuna portata in dote dalla natura va arricchita con altro! Si assiste in molti settori a “sfilate” di belle ragazze in tv e sui social, provocanti, naturali o rifatte, che mettono in mostra praticamente tutto, pur di affermarsi. Magari per una stagione o poco più ci riescono, ma se oltre l’apparenza non c’è sostanza, non può durare! Una delle qualità in via d’estinzione purtroppo è l’umiltà: partire dal basso, con tanta voglia di imparare, con aspirazioni e sogni, sì, ma mantenendo sempre la consapevolezza che ci vuole tempo, impegno, serietà, onestà, costanza, per conquistare sufficiente esperienza. Noi donne, forti e intelligenti, caparbie e determinate, amorevoli e sensibili, pazienti e altruiste, se perseguiamo un sogno con determinazione, possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo, facendoci notare e ricordare ben oltre un impatto esteriore ed effimero. Vero è che in un mondo ancora troppo maschilista, dobbiamo faticare molto più dei maschi, specialmente nel campo lavorativo, per conquistarci la fiducia e il giusto riconoscimento. Auguro dunque a tutte le ragazze, pur in questo difficile periodo, di poter realizzare i loro progetti di vita, puntando oltre la loro bellezza. A tutte le non più giovani, compresa me stessa, auguro di non smettere mai di sognare e di trovare a qualsiasi età nuovi obiettivi, per non invecchiare precocemente, sentendoci belle dentro. La bellezza interiore non ha età. Ornella Olfi 43
L’INTERVISTA
FEDERICA BALDUZZI QUANDO LA MODA È UNA SFIDA SENZA ETÀ
Le sfide non hanno età, e Federica Balduzzi è una di quelle donne abituate a voler sperimentare e a immergersi in mondi nuovi, per mettere alla prova sé stessa e per “scuotere” gli altri. Così, a 53 anni portati come se ne avesse una quindicina di meno, si è “inventata” uno spazio social tutto suo che parla di moda, di fashion, di stile e di eleganza. “Non so se sia corretto chiamarmi influencer” racconta lei, residente a Pavia, una laurea in Scienze Politiche, da qualche anno attiva nel settore immobiliare. Ma, sullo sfondo, c’è un’unica grande passione – la moda – che il mondo del digitale le ha permesso di comunicare al mondo. La moda non è solo una passione, perché Federica ci ha lavorato per vent’anni e di conseguenza parla con cognizione di causa di tutto ciò che è abbigliamento, accessori, colori, mode e tendenze. Insomma, questa della moda è una sfida nuova con salde radici nel passato… Nel mio account Instagram parlo di moda, la analizzo nei suoi vari aspetti e naturalmente la pro-
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pongo al grande pubblico. Quando indosso alcuni capi delle più prestigiose boutique della mia città, il riscontro c’è sempre e non manca chi mi scrive per capire qualche dettaglio in più di quell’outfit e soprattutto il modo con cui reperirlo. Non sono una influencer, però quello che vesto colpisce gli occhi di chi guarda! Come nasce il tuo amore verso la moda? Ho cominciato a lavorare nella moda a 25 anni. Ho iniziato in uno Show-room del gruppo Prada, per arrivare poi a Stuart Weitzman nello show-room di Milano e New York. Se dovessi descrivere il mondo della moda, lo definirei così: stimolante, creativo e molto appagante. Perché hai scelto di intraprendere questa strada? Perché avevo due obiettivi che spero di aver già raggiunto: dimostrare che a 50 anni ci si può ancora divertire e godere la vita, e che alla mia età si può ancora giocare con la moda. Per questo motivo ho aperto il mio account Instagram e ho iniziato a riempirlo di immagini nelle quali mostro alcuni capi caratterizzati dall’eleganza e dalla femminilità. Lascio agli occhi di chi guarda il compito di giudicare. In questa avventura non sei sola…
L’INTERVISTA Ho creato la pagina https://www.instagram.com/ federica_b_fashion_over_50/ pensata per donne 50enni e l’ha realizzata in collaborazione con l’amica Gaia Vicenzi (https://www.instagram.com/ gaiavicenzi_psicoterapeuta/), autrice del libro “L’abito non mente” sull’interazione tra moda e psiche. Mi sembrava un’idea originale e una buona combinazione realizzare uno spazio che includesse una psicologa e l’analisi delle connessioni tra psiche e moda. Mettersi in gioco sui social non è sempre facile, soprattutto perché bisogna sfidare il giudizio del grande pubblico. Io ho scelto una strada chiara: essere sul web esattamente la stessa persona che sono nella vita normale. Ovvero, mi presento con la mia solarità, la mia ironia e la mia naturalezza che sono i capisaldi della mia quotidianità. E io cerco negli altri queste stesse tre qualità. Instagram ti ha aperto le porte del pubblico… E devo dire che è diventato un luogo in cui avere piacevolissimi scambi di opinione con donne che ammiro e che difficilmente avrei conosciuto nella vita reale. Alcune amiche virtuali sono divenute poi
reali e questo è uno dei tanti regali che Instagram mi ha fatto. Un altro, naturalmente, è stato quello di spalancarmi il mondo della moda da una prospettiva inedita ma affascinante: ecco perché voglio continuare a mostrare abbigliamento e accessori, e capire dove questa strada potrà portarmi… CONTATTI SOCIAL
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ANIME NEL VENTO
IL DONO DELLA FEDE (Dedicato a Stefania)
Stefania era bella Stefania amava la vita salutata in fretta nel pieno della giovinezza con un mare di cose ancora da dire e da fare. Dense le ombre guardinghe s’affacciano disegnando opali bislacchi sulle pareti. Pensieri a chetichella irruenti fanno capolino nella solitudine di ore di riflessione. Dolore immenso fende come lama fuoco brucia le viscere infiamma. Il dono della fede deve infondere forza nel credere che la morte sia solo un passaggio basta forse sollevare lo sguardo per rivederla ancora li solo dietro l’angolo basta allungare una mano per sentirla viva fremente immensamente vicina. Milena, la mamma di Vittorio e di Celeste 48
STEFANIA La Dottoressa Antonioli di Asola, titolare della farmacia dell’Ospedale di Asola e sorella di una carissima amica, ha salutato la vita dopo acerba sofferenza. Per lei un pensiero. Stefania anima bella cordiale pronta al dono. Laboriosa nell’esercizio che la portava ad essere giorno dopo giorno in stretto contatto con la malattia. Parola cordiale rivolgeva sguardo carezzevole ai piccoli. Sorella morte l’ha voluta cogliere come fiore più bello per abbellire nobile giardino. Incomprensibili i disegni del destino che ci portano al dolore del distacco ad interrogazione acre sagace lama tagliente pronta a fendere con prontezza. Dalle volte celesti il suo sguardo segue gli amati luce nova la veste riposa fra candori perlacei. Milena, la mamma di Vittorio e di Celeste
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OROSCOPO / DAL 9 AL 23 NOVEMBRE 2021 ARIETE (21/03 - 20/04) Voglia di dare peso e importanza alle cose che contano, trovando motivazione e concentrazione con le vicende del momento. Qualche complicazione ci sarà ma il saper dare precedenza alle cose che contano vi aiuterà.
TORO (21/04-20/05) È tempo di cose sincere, di espressioni mai troppo addolcite o diplomatiche. Dovrete compiere riflessioni importanti che riguardino una persona o un rapporto, spingendovi a dover accettare un cambio di programma.
GEMELLI (21/05-21/06) Non sarà facile trovare un compromesso tra i vostri desideri e quelli del partner quindi sorgeranno anche delle incomprensioni. Occhio quindi a come gestire queste situazioni: l’amore a volte non basta...
CANCRO (22/06-22/07) Una forza luminosa arriverà giusto in tempo per diradare le nebbie del dubbio così da non farvi cadere in inganni o in false apparenze. Vi sentirete subito insofferenti ma anche impazienti di vivere qualcosa che dovrebbe farvi stare bene, che vi piace avere accanto.
LEONE (23/07-23/08) Bello essere solleticati da una forza emotiva destinata a piacervi. Da ciò partirà l’invito verso una immaginazione che sappia capire cosa è meglio fare, verso una fantasia di cui fidarvi perché difficilmente sbaglierà. Voglia di cose stabili, apprezzarete tutto ciò che non cambia troppo facilmente.
VERGINE (24/08-22/09) Vi sentirete in dovere di essere più chiari e più sinceri con voi stessi per poi affrontare meglio certi dubbi, tutte quelle insinuazioni che qualcuno potrebbe fare sue. Ma una nuova passione capace di farvi vivere al meglio sogni e progetti, vi renderà molto più sereni.
BILANCIA (23/09-22/10) Non abbiate fretta di fare nulla, non aspettatevi di risolvere immediatamente un problema, perché non succederà. Però vi attende un momento in cui fare pace con l’anima, con l’umore e con le vostre fisse, non potrà che portare beneficio a te e a chi ti stà accanto.
SCORPIONE (23/10-22/11) Avete capito di poter andare facilmente d’accordo con un amore, con una persona. Bellissima sensazione, ottima energia che vi avvicina al cuore e ai pensieri di chi amate, di una persona che conta.
SAGITTARIO (23/11-21/12) Meglio evitare che le emozioni possano forse guastarvi un momento, un ricordo, una sensazione. Sì perchè il passato è sempre dietro l’angolo e meno che te lo aspetti può comparire nel periodo meno opportuno. Saprai comunque gestire la situazione.
CAPRICORNO (22/12-20/01) Tanti pensieri che vi faranno giudicare direzioni e situazioni, così da non perdere tempo, da non sprecare occasioni. Arete forse a che fare con persone che dubitano, che fanno troppe domande, ma cercate di stare tranquilli per non complicare inutilmente un rapporto che conta.
ACQUARIO (21/01-19/02) Possibili cambiamenti potrebbero metterti su un nuovo percorso. Ogni cambiamento che fai può significare lasciare la tua vecchia vita alle spalle. Questo potrebbe non andare bene con un amico in particolare, che teme di perdere la connessione con te.
PESCI (20/02-20/03) Potresti sentire il desiderio di indagare su come potresti cambiare il tuo lavoro. Potresti sentirti insoddisfatto in cui ti trovi o vedere opportunità altrove. Rallenta e fai le cose un passo alla volta. Qualcuno vicino ha bisogno di consigli, non di critiche, quindi vacci piano. 51
PENSIERI E PAROLE
IL COSTO DELLE RISORSE L. ha iniziato presto a fare i conti con la vita. Ha dovuto lottare, entrando e uscendo spesso dagli ospedali. È una donna forte. Parla a raffica, e mi racconta i suoi progressi; il suo buon umore non lascia apparentemente spazio a tentennamenti né a paturnie, men che meno a lamentazioni o rivendicazioni. L’ascolto e la guardo. In sottofondo, vedo la sua storia. Le battaglie che ha combattuto hanno forgiato un carattere resistente. Forse più resistente che resiliente, ma comunque onore al coraggio e alla forza d’animo. Ma quelle stesse risorse –come tutto nella vita, del resto- hanno avuto un costo, tutt’ora in pagamento. Quella forza sembra imprigionare le parti umane troppo umane, quelle fragili, vulnerabili. Che sono poi quelle che ci rendono più morbidi, flessibili, e spesso anche più empatici. L. sembra una roccia: forte, e respingente; solida, e impenetrabile. Nell’estroversione e nel suo apparente buon umore suona qualche nota stonata, sopra le righe; suona il non potersi concedere alcuna debolezza, suona il leitmotiv “chi si ferma è perduto”. Esco da quella stanza portandomi dietro un senso di peso, nonostante le parole dette tutte positive. È il non detto che pesa. Le emozioni a cui lei non ha dato voce. Spero per lei che nella sua vita abbia un tempo e uno spazio per quelle parole, per quelle emozioni. E penso al costo delle risorse. Tendiamo spesso a pensare che le risorse siano solo cose buone, lati positivi. Non è così. Costano, e non solo in termini di fatiche o sacrifici: quelli sono più evidenti. Ci sono costi non così immediatamente percepibili, che però incidono fortemente sul bilancio, sull’equilibrio psicologico, e di cui è importante essere consapevoli. Perché la forza che mi tira fuori da un problema è la stessa che mi imprigiona in una situazione diversa. Ciò che abbiamo costruito ci dà una forma funzionale, ma che al tempo stesso ci limita. Siamo diventati magari forti martelli in grado 52
di piantare chiodi nei muri più ostici, ma martelli assolutamente inadeguati quando serve avvitare viti. La corazza che mi ripara e mi salva la vita in battaglia, mi fa affogare in mare. “L’attimo che rovina l’opera lenta di mesi giunge: ora incrina segreto, ora divelge in un buffo. Viene lo spacco; forse senza strepito. Chi ha edificato sente la sua condanna. È l’ora che si salva solo la barca in panna.” (Montale, Ossi di seppia) Anche le nostre debolezze ci possono salvare. È importante provare a coltivare la flessibilità psicologica, e poter utilizzare più strumenti, diversi, a seconda dei momenti e delle situazioni. È importante allenare le nostre forze, quali esse siano. E poi allenare un po’ anche il lasciarle andare, accogliere il sentirsi spaesati, perché altre risorse possano emergere, perché altre risorse possiamo allenare. Questa flessibilità, questa continua ricerca, è un percorso evolutivo necessario. In fondo, è l’arte della vita, e la sua bellezza. Che non dà troppo per scontato e ci ingaggia in un viaggio attraverso terre sempre nuove, quelle del nostro mondo interiore. sguardiepercorsi
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Ottima partenza della Stagione sportiva per la squadra targata SCHIANTARELLI ASOLA nel Campionato Regionale CSI Lombardia svoltosi il 17 OTTOBRE 2021 che ottiene ottimi risultati. Le Ginnaste erano impegnate nelle categorie SuperB: Categoria allieve BALLASINA SERENA, CONZADORI MARIA - categoria tigrotte LANZINI MARTA, JAKUPI LEILA, MORSELLI LISA. 3° classificata specialità TRAMPOLINO - l’Asolana HAKA MIDE 1^ classificata specialità PARALLELE ASSIMETRICHE SuperA. Categoria Allieve SEVERI GRETA- categoria Juniores NEGRISOLI LUCIA - categoria Tigrotte FORNARI AURORA. La Monteclarense TAGLIANI GIADA 3^ classificata specialità TRAMPOLINO – La Castellana GORGAINI SIRIA 2^ classificata specialità TRAMPOLINO. TopLevel: la Gottolenghese BONAZZOLI VALENTINA, 2^ classificata NELLA CLASSICA ASSOLUTA Allieve4 e la Gottolenghese GUERINI ELISA 3^ classificata NELLA CLASSICA ASSOLUTA Allieve 2 e 1° classificata specialità TRAMPOLINO
Ssd Schiantarelli ASOLA GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE Molto bene anche la seconda gara della Stagione sportiva per la squadra targata SCHIANTARELLI ASOLA nel Campionato Regionale CSI Lombardia ginnastica artistica maschile svoltosi il 24 OTTOBRE 2021 che ottiene ottimi risultati. I Ginnasti impegnati nella gara Calvisanese CHIODA FRANCESCO - 3° classificato NELLA CLASSIFICA ASSOLUTA Allievi LARGE e 2°
Allieve Top Level
Squadra Schiantarelli ASOLA
Squadra Super A
SPORT & TERRITORIO classificato specialità TRAMPOLINO. Il Castiglionese REINA GAETANO 1° classificato NELLA CLASSIFICA ASSOLUTA Allievi SUPER e 1° classificato specialità TRAMPOLINO. Il Cannetese GABELLA MRUTYUNJAY 1° classificato NELLA CLASSIFICA ASSOLUTA Allievi SUPER e 1° classificato specialità TRAMPOLINO. Tre ragazzi vincenti e tutte le ginnaste passano di diritto al Campionato Nazionale che si svolgerà dal 19 al 21 novembre a LIGNANO SABBIADORO. Tanti complimenti per i risultati ottenuti e in bocca al lupo per le prossime gare in arrivo. I Ginnasti sono già impegnati per prepararsi al meglio presso la palestra della Scuola Elementare di CASTELNUOVO
Squadra Maschile di Asola sotto la direzione del Centro Sportivo Schiantarelli allenati dal tecnico Kroupova Jana e Marchetti Sonia
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L’INTERVISTA
SARA OLIVERIO FASCINO E ELEGANZA
A volte l’apparenza inganna, e il rischio diventa quello di perdersi il “bello” delle persone. Sara Oliverio, 25 anni da Pisa, è una di quelle ragazze che non passano inosservate. Femminili, sensuali, un pizzico maliziose. Guai, però, a pensare che sia finita qui. Nella vita ha sempre avuto le idee chiare. D’accordo l’immagine, la fotografia e da ultimo persino la partecipazione in un film, ma al primo posto ha sempre messo la testa e l’eleganza. Così, c’è molto da raccontare di lei. Oltre alla parte artistica, quella professionale che l’ha vista diplomarsi alla scuola di estetica ed entrare presto nel mondo del lavoro, sempre nel campo del beauty. Se nella vita lavora per rendere “belle” le altre persone, quando è sotto le luci dei riflettori la protagonista indiscussa è lei. Ed è qui che si apre un mondo. Alla faccia dell’apparenza, Sara è timida, persino riservata. Tutto il contrario del trionfo di sensualità che emerge dalle sue foto. E, 58
proprio per questo, un personaggio tutto da leggere… Come inizia la tua avventura nel campo dell’immagine? Come nelle storie più belle… tutto è iniziato per caso! Avevo solo 17 anni quando mi buttai nel mio primo shooting fotografico. Ricordo ancora l’imbarazzo e la sensazione di… non sapere proprio come muovermi davanti a quel telo nero! Poi però, col passare del tempo, con la fotografia è nato il giusto feeling… Diciamo che sono migliorata cammin facendo, accettando ogni volta di mettermi in gioco! Così, ho avuto modo di scattare con numerosi fotografi imparando tecniche differenti. Visto da fuori non lo si percepisce, ma dietro questa mia “carriera” c’è un enorme bagaglio di esperienza da acquisire. Abbiamo parlato di carriera. E, in effetti, le esperienze che ti hanno vista protagonista iniziano ad essere assai numerose.
L’INTERVISTA Col passare degli anni, questa avventura è stata contraddistinta da una continua crescita lavorativa e personale. Questo mi spinge ogni volta a buttarmi in nuovi progetti. Se mi guardo alle spalle, sono davvero fiera della persona che sono oggi, di quello che sono riuscita ad ottenere, di quello che riesco a trasmettere nei miei scatti. Detto questo, non si finisce mai di imparare: così, io vado avanti, non mollo e faccio tesoro di ogni insegnamento. A proposito di non mollare. Di recente sei stata una delle presenze femminili di un film! Una comparsata, o forse poco di più, sufficienti per rendere quella esperienza davvero meravigliosa. È stata la prima volta, mai prima di allora avrei pensato di poter essere io la protagonista sul grande schermo, seppur solo per qualche secondo. Un’esperienza favolosa, tanto che sto pensando di approfondire il percorso in una Accademia. Vedremo! Che rapporto hai con i social?
Sono un passatempo, ma non solo: sono anche il mio biglietto da visita per chi vuole saperne di più di me! Mi piacerebbe se qualcuno si lasciasse ispirare dai miei scatti, per questo utilizzo soprattutto Instagram dove pubblico scatti delle mie collaborazioni
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L’INTERVISTA
fotografiche. Chi vede il tuo account social… che immagine di te dovrebbe percepire? Io voglio trasmettere sensualità, limpidezza ed
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eleganza. Sono consapevole che non a tutti possa arrivare questo messaggio, ma non mi demoralizzano i giudizi di chi non percepisce che la fotografia è arte! Le mie fotografie vogliono dimostrare l’esatto contrario. Che ragazza sei nel quotidiano? Smentisco da subito l’idea che in molti potrebbero avere: non sono una ragazza esibizionista, non amo essere al centro dell’attenzione, anche se riconosco come la mia apparenza possa far pensare ad altro. Invece amo apparire nel mio modo di vestire, ma questo è più un gusto stilistico che voglia di avere gli occhi addosso. Dirò di più: sono timida, mi ci vuole il mio tempo per aprirmi, sembro sempre estremamente sicura di me stessa… ma sotto sotto non lo sono quasi mai! Guardiamo al futuro: dove ti vedi? Ho poche certezze sul mio futuro… ma ho un mucchio di sogni da realizzare! Lascio che la vita decida per me e, come dico sempre io, se son rose fioriranno! CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/sara.oliverio/
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