New Entry Magazine - Edizione di Brescia del 9 Settembre 2022

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New Entry il Giornale della Gente New Entry Magazine BRESCIA - MANTOVA - CREMONA Fondato nel 1994www.newentrymagazine.it Clair fashion&dance via Deretti 89/91 25013 Carpenedolo (Bs) tel. 030 969 87 15 cel. 338 244 51 93 Graninfo@clair.itGalàDance GrangaladanceshoesShoes www.clair.it/ecommerce/ SPECIALE SCUOLE DI BALLO: BUONO SCONTO DI 20 € PER GLI ISCRITTI347.73.52.863pubblicità:tualaPer-redazione@newentrymagazine.it-www.newentrymagazine.it-09/09/2022delN°10-28AnnoGianlucaBoffetti Sfoglia l’edizione digitale www.newentrymagazine.it IN pag.57pag.28pag.22pag.12pag.pag.BREVE..5Decenza8FragilitàInciviltàLibertàIlbacio...Ilbuiodentro

SAN FLAVIANO

I Poliambulatori San Flaviano oltre a rinnovarsi sempre con nuove tecnologie e macchinari all’a vanguardia hanno integrato anche la specialità di ortopedia con la collaborazione del Professor Guido Zarattini, responsabile del reparto di Orto pedia e Traumatologia dell’ospedale di Manerbio dal 2021.

Il Prof.Zarattini, docente di Malattie dell’Apparato Lo comotore presso l’Univer sità di Brescia, ha lavorato per oltre vent’anni nella Seconda Divisione di Ortopedia e Traumatologia de gli Spedali Civili di Brescia acquisendo competenze in tutti gli ambiti dell’ortope dia e della traumatologia.

POLIAMBULATORI

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ORTOPEDIA E CHIRURGIA PROFESSORE GUIDO ZARATTINI

Il Prof. Zarattini ha acqui sito particolare competenza nella chirurgia della colonna vertebrale e tratta quotidianamente proble matiche come ernie del disco, discopatie degene rative lombari e fratture Pervertebrali.queste ultime utilizza tecniche moderne mini-invasive di cifoplastica e vertebroplastica che ga rantiscono la consolidazio ne della frattura stessa. Ha acquisito anche un’im

Prof. Guido Zarattini Ortopedico SPECIALE

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portante esperienza nel campo della chirurgia protesica d’anca in cui i casi di maggior complessità vengono pia nificati con l’ausilio di modelli 3D sui quali simulare l’intervento per poter così ridurre i tempi operatori e le com plicanze correlate. Il Prof. Zarattini inoltre è consulente per la “Sport Medicine” di varie squadre di Rugby di livello nazionale quindi tratta costantemente lesioni meniscali e legamentose del ginocchio. Attualmente quindi l’Ortopedia di Manerbio è in grado di offrire ai suoi utenti una copertura a 360° per quan to riguarda le patologie muscolo sche letriche e i Poliambulatori san Flaviano hanno quindi ortopedici competenti per quanto riguarda tutte le proble matiche inerenti all’ortopedia.

Così quel che c’è torna ad essere luogo ricco e pieno di vita. La mia unica e irripetibile vita. In nessun dove ci sarà mondo se non in noi. Spero che quest’alchimia regga tutta la vita.

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Gianluca Boffetti

Cerchiamo di prendercene cura. Ma, come si suol dire, lo scopriremo solo vivendo.

Così, talvolta occorre fermarsi. “In nessun dove, amata, ci sarà mondo se non in noi. La nostra vita scorre trasmutando. E quel ch’è fuori di noi svanisce in forme sempre più meschine. ”

04 Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Info pubblicità: Tel.347 73 52 863 Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita NEW ENTRY MAGAZINE il Giornale della Gente Newwww.newentrymagazine.itEntryMagazineilgiornale della gente New Entry Magazine Boffetti Gianluca NewnewentrymagazinelombardiaEntryTelevision Anno 27 - N°10 del 09/09/2022 PER LA TUA PUBBLICITÁ Tel. 347 73 52 863 redazione@newentrymagazine.it IL MONDO DENTRO DI NOI

Rilke, Settima Elegia duinese Ecco. In nessun dove ci sarà mondo se non in noi. La vita è qui e ora, con quel che c’è, così com’è. Sentire di avere in me il mio mondo mi fa star bene, fer ma la corsa. Il che non significa stasi, solo godere di ciò che c’è e fare ciò che si può.

In fondo, è la condizione umana: desiderare l’oltre confine è una molla che spinge l’evoluzione ma che può anche avvelenare la vita. Abbiamo sempre desideri irrealizzabili, e andar dietro a quei sogni spesso rischia di portarci nel regno dell’impossibilità e della frustrazione e ci fa sentire con più o meno dolore, a volte con rabbia, la linea di confine contro la quale sbattiamo. A volte quelle linee di confine si spostano, altre volte no. Qualche volta capita che l’impossibile diventa possibile ma per quanto possia mo andare oltre, altri confini ci aspetteranno.

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- Ah sì? E che lavoro fai adesso? Il giovane risponde: Beh, faccio l’insegnante. - Oh, che bello come me? gli ha detto il vecchio - Beh, sì. In realtà, sono diventato un insegnante perché mi hai ispirato ad essere come te. L’anziano, curioso, chiede al giovane di raccon targli come mai. E il giovane gli racconta questa storia:

ricevuto il messaggio chiaramente. E grazie a lei ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si ricorda di questo episodio, professore? E il professore rispose: -Io ricordo la situazione, l’orologio rubato, di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ri cordavo, perché anche io ho chiuso gli occhi mentre cercavo. Questo è l’essenza della decenza. Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sai insegnare. Anonimo

Allora, lei ha detto alla classe:

Un anziano incontra un giovane che gli chiede: - Si ricorda di me? E il vecchio gli dice di no. Allora il giovane gli dice che è stato il suo stu dente. E il professore gli chiede:

- Un giorno, un mio amico, anch’egli studente, è arrivato a scuola con un bellissimo orologio, nuovo e io l’ho rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e subito si è lamentato con il nostro insegnante, che era lei.

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- L’orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l’ha rubato, per favore, lo restituisca”. Ma io non l’ho restituito perché non volevo farlo. Poi lei hai chiuso la porta e ci ha detto a tutti di alzarci in piedi perché avrebbe controllato le no stre tasche una per una. Ma, prima, ci ha detto di chiudere gli occhi. Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca per tasca e, quando è arrivato da me, ha trovato l’orologio e l’ha preso. Hai continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto: -Aprite gli occhi. Ho trovato l’orologio. Non mi ha mai detto niente e non ha mai men zionato l’episodio. Non ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva rubato. Quel giorno, lei ha salvato la mia dignità per sempre. È stato il giorno più vergognoso della mia vita. Non mi hai mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una lezione morale, ho

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Parmigiano Reggiano Preparazione ricetta: soffriggere la cipolla sottilissima nel burro in una larga padella. Tostare il riso e poco per volta aggiungere il brodo per continuare la cottura. Grattuggiare la buccia del limone ed aggiugerla al riso verso metà cottura. Quando il riso sarà pronto per essere servito versare a tochetti la burrata e del Parmigiano e mantecare lontano dal fuoco. Servire decorando il piatto con scorzette di li mone o fiori commestibili. Dal blog: www.cucinarecreare.itApresto,Anna

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Settembre, praticamente il vero inizio d’anno. Stamane, al suono della sveglia, si sono presentati –tutti insieme e, soprattutto, non richiesti- tutti gli impegni e le questioni aperte da qui a Natale. Quel che si dice un buon risveglio, accidenti. C’è di buono che una volta vestita e affacciata al mondo reale, sorseggiando un buon caffè dopo una piacevole colazione, la salita con panorama Everest da scalare si era di molto ridimensionata, e l’agen da si era ritirata al 1° settembre, assolutamente affrontabile. Certo che anche il cielo, stamattina, ha dato il suo contributo curioso: sprazzi di azzurro lim pido e terso da una parte, e dall’altra nuvole grigie, appena coprenti, con tanto di nebbiolina: paesag gio tipicamente autunnale. Settembre e ottobre si guardavano da un lato all’altro della strada. Anche il cielo oggi rispecchiava stati d’animo contrastanti. Poi, aggiungiamo pure la città che si sta ripopolan do. Dopo un mese di quiete, in cui pensi quanto sa rebbe bello che la città fosse sempre così, tornare a vedere il traffico, la via di casa con tutti i parcheggi occupati, fa un po’ effetto invasione. Passerà. Mi riabituerò. La fatica è più nel passag gio, poi si riprende il passo, si rompe il fiato, e si va. E ora che questa prima giornata di settembre si avvia alla conclusione, posso godermi il piacere di essere a settembre, uno dei mesi che più amo. Sta sera, nella quiete, i progetti non mostrano più solo il volto dell’ansia ma anche il fermento, l’interesse, la voglia di fare, di sentirsi in movimento. La quiete agostana, seppur lavorativa, ha ceduto il passo ai cammini autunnali, più impegnativi e sti molanti. E va bene così. sguardiepercorsi

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Ma di che cosa stiamo parlando quando ci ri feriamo alla fragilità? Fragile, secondo quanto scrive Luciano Manicardi nel suo libro “Fragili tà” è ciò che si può spezzare, in modo improvvi so o a seguito di un lento processo di usura per cause interne o esterne.

La tristezza, la gioia, l’inquietudine, la mitez za e la lista potrebbe proseguire ancora però mi fermo qui! Ma perché le definiamo fragili?

Perché sono sentimenti che si rompono con estrema facilità perché si spezzano davanti all’indifferenza e al menefreghismo imperan te e per tali motivi poi questi nobili sentimenti non dovrebbero, almeno secondo me, essere nascosti ma custoditi con estrema attenzione.

La fragilità si può distinguere in tanti tipi: fragi lità psicologica o fisica, fragilità morale e intel lettuale, poi ci sono le fragilità legate all’età che avanza, le fragilità sociali e quelle ambientali.

Perché è grazie a loro e, quindi, alla cosiddetta fragilità se riusciamo a scampare all’egoismo e all’aggressività imperante e ciò ci fa cercare di essere prossimi al nostro vicino che, magari, ha bisogno di aiuto! Ma perché abbiamo paura della fragilità?

08 La fragilità, un sentimento che si sta perdendo PENSIERI E PAROLE Via Brescia,28

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Spesso si tende a scusare e capire di più le fragilità fisiche mentre quella psicologica è scambiata per una malattia però quest’ultima è solo una sfaccettatura delle tante cause che la Qualicompone.sonole emozioni denominate “fragili”?

Il…professor Borgna che è uno psichiatra nonché accademico di fama internazionale ci insegna che: “E’ dalla conoscenza della fragilità che è in noi, e dalla conoscenza di quella che è in persone che ci sono famigliari o che incontriamo nella nostra vita, che dovremmo imparare a essere gentili, e capaci di ascolto e accoglienza”. Per poter realizzare quanto sopra espresso do vremmo far buon uso anche di un’altra caratte ristica umana ossia l’empatia, che è ciò che ci fa sentire le sofferenze degli altri, ossia la capa cità di immedesimarci nel mondo e nella realtà dell’altra persona. Empatia non è da confondere con simpatia. Perché possiamo capire qualcuno seppure ci 25012 Calvisano (Bs)

Perché la fragilità ci fa riflettere su chi siamo realmente e sulle relazioni che dovremmo avere con gli altri ed è grazie a ciò se riusciamo a dare un senso vero e sincero alle nostre esistenze e non effimero e falso… I poeti sono sempre stati abituati a parlare di questo sentimento e non se ne sono mai vergo gnati. Fra gli altri menziono Leopardi e Ungaretti

Penso che sia proprio nei momenti più difficili che dovremmo ricercare quelle azioni, quei ge sti e quelle parole che possano essere di aiuto a noi oppure alla persona che ci sta di fronte e che è in difficoltà. Credo che dovremmo impa rare a essere in relazione con gli altri e quindi anche a tentare di trovare il punto di unione con

09 stia antipatico, tuttavia sarebbe meglio se que sti due sentimenti ci fossero entrambi però non è Infineobbligatorio…credoche

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la fragilità ci possa insegna re anche cosa è davvero importante per noi e cosa, invece, è secondario. Perché molte volte quando stiamo bene e tutto ci va alla grande mettiamo al primo posto nella nostra classifica immaginaria, magari, un qual cosa che in realtà e con le giuste prospettive poi non è così

fondamentale…

Alla fin fine in un momento di difficoltà le cose più importanti sono saper ascoltare in silenzio e solo se richiesto dare un nostro parere e di far vedere con i gesti la nostra vicinanza all’altro ma tutto questo dovrebbe essere fatto con parole gentili, sincere e dette “in punta di piedi”, vale a dire quelle che nascono dal cuore e non dalla fredda e asettica ragione … Spesso basta un sorriso o una stretta di mano, covid permettendo, per essere d’aiuto agli altri e a far loro sapere che ci siamo e possono con tare su di noi sempre... Monica Palazzi

il nostro prossimo, per lo meno con amici e pa renti... e non il punto di rottura. Lo so non è facile, però dovremmo almeno provarci e così, magari, qualche volta ci riusciremo anche! Non lo credete anche voi?

Spesso ricevo messaggi di questo tipo “inizierò quando potrò permettermelo”, “non ho l’attrez zatura giusta...” Se anche tu hai avuto questi pensieri più di una volta, continua a leggere il testo. In passato ho trascorso molto tempo sbirciando tra i profili dei migliori creator sentendomi sem pre inadatta e incompetente perché, per ovvi motivi, non potevo reggere un confronto. Tutto questo mi procurava frustrazione, mi fre nava e non mi permetteva di iniziare. Non avevo il coraggio! La paura di mettermi in gioco, di ricevere criti che e di non essere all’altezza della situazione mi facevano procrastinare. Ecco l’errore più grande che una persona possa fare... rimandare a domani! Quello che voglio dirti è di evitare lo stesso errore: inizia da dove sei, con quello che sai e con quello che hai. Per lavorare sui social è sufficiente uno smartphone ed una connessione internet. Te lo dice una che ha iniziato esatta mente con queste due cose e nulla di più. Ho studiato, mi sono formata tantissimo, ho te stato, fatto errori e oggi ho un Business Digitale che lavora 7 giorni su 7. Quindi non trovare scuse per rimandare quello che puoi iniziare a fare da subito. Nel corso del tempo avrai modo di migliorare, di porti obiettivi sempre più importanti e ottenere risultati incredibili. Inizia ora, domani potrebbe essere tardi! Per oggi è tutto, Ylenia IG: yleniafrancini Per ulteriori informazioni scrivete redazione@newentrymagazine.ita:

Procrastinare

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PERSONAGGI

AGNESE, MOGLIE DI BORSELLINO 11

nione, e con aria severa mi chiedeva: «Agnese, tu lo sai come si mantiene fresco l’amore?» Non provavo neanche a indovinare la risposta, perché mi piaceva troppo sentirlo parlare. «L’amore si mantiene fresco con una novità ogni giorno. Che non è il fiore, o un regalo qualsiasi. Perché tutto passa. Io ogni giorno mi devo reinnamorare di te. E tu di me. Inventandoci qualcosa di diverso». Questa è stata la mia vita con Paolo, una lieta novella. Nonostante le difficoltà immani che abbiamo dovuto affrontare per la scelta che aveva fatto. Ma io ho con diviso tutto con lui. E non gli ho chiesto mai niente. Perché la lieta novella che mi raccontava ogni giorno era già tutto per me. E anche le giornate pesanti di ventavano allegre con le sue parole. Agnese Borsellino

Le mogli dei colleghi di Paolo si pavoneggiavano: «L’altro giorno mio marito mi ha regalato delle rose bellissime». Oppure: «Mio marito mi ha regalato una collana splendida. Guardate». Qualcuna, con un tono ancora più accorato, mostrava il suo abito: «Questo me lo ha regalato lui». Ovvero, ancora una volta, il marito. Io, invece, non potevo esibire niente. E neanche potevo aspettarmi qualche gesto galante da Paolo. Almeno non nel senso inteso generalmente. Alle feste guardavamo gli altri ballare. Lui rideva come un matto, io protestavo. Allora mi faceva finire di par lare, poi mi chiedeva: «Agnese, ma tu perché stai con me? Io non ti do niente di tutto questo. Non sono il tipo di marito che torna a casa sempre allo stesso orario, si mette le pantofole, si siede davanti al telegiornale e poi nel pomeriggio porta la moglie in giro per una passeggiata». Faceva una pausa e mi diceva ancora: «Lo sai perché stai con me? Perché io ti racconto la lieta novella». La prima volta che me lo disse rimasi spiazzata. Mi misi a piangere. Erano lacrime di felicità. Mentre lui continuava: «Io ti sollecito, ti stuzzico, ti racconto la lieta novella che sta dentro tante storie di ogni giorno. Ti racconterò tutte le storie che potrò. Così il nostro sarà un romanzo che non finirà mai, sino a quando io vivrò». Paolo adorava raccontare la lieta novella, i fatterelli umani. E i protago nisti erano i più diversi, anche mafiosi incalliti, che però nel racconto assumevano una luce davvero particolare e unica. Era un racconto sem pre affascinante il suo. Aveva una storia sempre diversa da Minarrarti.diceva: «La lieta novella manterrà sempre fresco il nostro amore». Faceva una pausa e sussurrava: «Perché l’amore ha bisogno di man tenersi fresco». Mi guardava, con il suo solito sorriso sor

Come amministrazione possiamo mettere cestini, pulire e ripulire gli abbandoni, fare le strisce dove parcheggiare, mettere la segnaletica stradale, mantenere il verde ma contro l’inciviltà delle persone è una guerra che non si potrà mai vincere se non cambiano le menti.

È sempre più dilagante l’inciviltà, sia lungo i sen tieri del Chiese che lungo le vie in paese, a Mon tichiari, come purtroppo un po’ dovunque. Passeggiando tutti i giorni in campagna si vedono rifiuti di ogni genere, dalle cartacce, a bottiglie di plastica e di vetro (spesso rotte dunque perico lose), a cartoni di pizza e involucri alimentari in carta o plastica, a borsine contenenti rifiuti dome stici, pacchetti di sigarette vuoti, a oggetti molto più ingombranti. Anche sulle rive del fiume c’è chi abbandona di tutto, e non solo ragazzi, ma anche abitanti dei dintorni, che buttano materiali edili e scarti di ogni tipo. Pure nel Vaso Reale quando non c’è acqua, spuntano rifiuti di vario genere, oltre in questo lungo periodo di secca, ad una vegetazione alta e abbondante, pericolosa quan do tornerà a scorrere l’acqua. Idem in alcune vie del centro, per esempio lungo i gradini e negli angoli di Vicolo Mascardi e Vicolo Malvezzi, che collegano Via Guerzoni a via XXV Aprile: masche rine, bottiglie, muri imbrattati di frasi offensive. Per completare questo quadro già vergognoso, non mancano mai, su marciapiedi, bisogni dei cani, che proprietari maleducati non raccolgono. Il peggio del peggio forse è la foto pervenuta al

Il rispetto per le persone, per i defunti e per l’ambiente che fine ha fatto??

9 Agosto 2022: ATTO INDECENTE AL CIMITERO DI MONTICHIARI (BS)

Sindaco, che lui ha poi condiviso sui social: un indefinibile umano, che di umano ha ben poco, ha fatto i suoi bisogni nell’’angolo di un corrido io del cimitero, imbrattando anche il muro... no comment!

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Ci dovrebbero essere telecamere dappertutto, per multare chiunque non sappia rispettare le regole di civile convivenza, ovviamente provvedimento impossibile. L’educazione si insegna ai bambini, soprattutto con il buon esempio, perciò c’è da chiedersi: possibile che, a parte casi particolari, la maggior parte di ragazzi e adulti non abbia rice vuto insegnamenti e non sappia dunque metterli in pratica? Bisogna sempre toccare il portafoglio, invece del senso civico, per ricordare a molti quali sono le basilari regole di ogni comunità?

INCIVILTÁ IN CITTÁ, IN CAMPAGNA E PURE AL CIMITERO

Con l’arrivo dell’estate, questa poi, così bollente, i rifiuti alimentari sono ancora più maleodoran ti, attirando animali che rompono i contenitori e li spargono intorno.. che dire, “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, perciò ogni appello cade nel vuoto per chi non vuol capire. Ornella Olfi

Marco Togni - Sindaco di Montichiari

Premesso che non vi sono limiti di età per parte cipare a Fattore K, durante i vari provini, si è pre so in considerazione la preparazione, la presenza scenica e la scelta del brano, dando consigli utili per migliorare la performance e potersi esibire su un palco in modo professionale. Non abbiamo seguito un unico filo conduttore, poiché è stata data la possibilità al concorrente di avere ampia scelta sui brani, che toccano tutti i generi musicali (blues, rock, pop, etc.)

Nei vari casting, anche delle precedenti edizioni, la maggioranza è rappresentata da arFrancesco Vittorio direttori artistici del talent “FATTORE K”

Cosa vi ha guidato nella scelta dei partecipanti di questa edizione? Quali criteri? Esiste un filo conduttore?

Abbiamo incontrato Mignosi Francesco e Acunzo Vittorio, cantante degli anni ‘80, attualmente con duce un programma televisivo dal titolo “Taigher show” dove intervista personaggi vari del mondo dello spettacolo, moda e cinema e trasmette su una emittente privata. Entrambi sono i creatori del talent “Fattore K” nonché direttori artistici e organizzatori del programma. Partiamo dal principio: com’è nata l’idea di creare un talent musicale come «Fattore K»? L’idea di Fattore K è nata da Francesco Mignosi e Vittorio Acunzo, per dare un’opportunità a chi ha sempre avuto la passione del canto, ma non ha mai avuto la possibilità di studiare. Quindi, grazie all’aiuto di coach, il concorrente poteva perfezio nare e conoscere alcune tecniche di canto.

L’INTERVISTA Mignosi

& Acunzo

La manifestazione è organizzata dall’associazione Aido col patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Comun Nuovo: ciò rende il programma ancor più prestigioso. Ma quali sono state le prime mosse per creare la programmazione di Fattore K? Quali ostacoli avete superato e quali opportunità avete coltivato? Fattore K è nato nel periodo del Lock-down e l’u nico modo per riprendere i nostri spazi artistici è stato quello dei provini on-line, per stimolare le persone a riprendere un contatto sociale.

Le selezioni sono state effettuate tramite i social, fino ad arrivare alla preparazione dei concorrenti scelti per la finale che si è svolta dal vivo il 25 settembre 2021 presso l’Area Feste di Comun Nuovo. Non è stato facile organizzare un even to live, viste tutte le restrizioni per il COVID che sono state rispettate. Il nostro impegno ha avuto un riscontro positivo da parte dell’Amministra zione comunale, grazie anche all’aiuto di vo lontari dell’associazione Aido e di professionisti nel settore musicale che hanno collaborato in maniera gratuita.

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Vogliamo dare più spazio a nuovi autori per brani inediti. Inoltre abbiamo già progetti che toccano altri campi nel mondo dello spettacolo.

L’INTERVISTA battendo confini e tabù. Mi piace l’utilizzo di strumenti synth, riuscendo anche a comporla da un computer. Non sopporto invece il fatto che si sfrutti solo un genere musicale per arrivare ad uno status. Cosa bisogna fare per diffondere maggior mente la cultura della musica originale in Italia? Bisognerebbe iniziare in giovane età, dalle scuo le, dove un insegnante qualificato in un paio di ore settimanali possa stimolare meglio la cultura della musica e non si trovi relegato ad insegnare soltanto poche nozioni.

Cosa è cambiato nel tuo lavoro dall’inizio della tua carriera fino ad ora?

Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un artista?

Attraverso tutte le piattaforme social e web si può raggiungere tutto il mondo e farsi cono scere nell’immediato, raggiungendo numeri di contatto strabilianti, con conseguente aumento di popolarità. Questi fenomeni però portano a valutare un artista maggiormente in base alle visualizzazioni, non considerando conoscenze

FRANCESCO: oggi grazie ai social riesci a dif fondere la tua musica in maniera globale, ab 15

Qualche altro obiettivo su cui avete intenzione di lavorare negli anni a venire?

VITTORIO: ho notato che c’è sempre un ricambio generazionale artistico e quindi nuovi generi mu sicali. Oggi la tecnologia e la commercializzazio ne fanno da padrone in questo campo. Si è persa la creatività, la fantasia e soprattutto la vera musica. L’artista italiano difficilmente ri esce ad imporsi all’estero, tranne rare eccezioni. La musica internazionale viene invece accolta in Italia a braccia aperte.

Per puntare sui giovani artisti, ci vuole più amore o più coraggio?

VITTORIO: Il bagaglio professionale, fatto di anni di esperienza. In futuro farò scelte più ponderate in progetti che mi coinvolgono.

Entrambe le cose, ci vuole amore per quello che fai ed il coraggio di rischiare.

VITTORIO:mi affascina della musica di oggi che si osa molto di più nel pensiero, nel porsi con più convinzione, senza tabù o imposizioni di un tempo. Mi infastidisce la volgarità ad uso gratu ito. Soprattutto nel linguaggio un artista si deve rendere conto che è pur sempre un modello, un esempio, che arriva a tutti.

tisti giovani? I partecipanti si presentano con più cover o brani inediti? In prevalenza, si sono presentati giovani, nelle se lezioni, proponendo sia cover (soprattutto di brani inglesi) che brani inediti. Sulla base della sua esperienza come Diret tore Artistico ma anche di spettatore, come ha visto evolvere la musica in Italia e nel panorama internazionale?

FRANCESCO: da direttore artistico ho sempre constatato che il concorrente tende sempre a presentare dei brani classici alle selezioni di un concorso canoro, anche se quest’anno abbiamo avuto l’occasione di ascoltare ragazzi che hanno presentato brani rap sia cover che inediti. Al gior no d’oggi si tende ad utilizzare Autotune ed Har monizer, il cui uso smodato porta ad un ascolto poco piacevole, perché a mio avviso preclude la naturalezza della voce. Cosa la affascina e cosa vi infastidisce della musica di oggi?

lettori i prossimi appuntamenti di “Fattore K” SEMIFINALE: 18 SETTEMBRE 2022 DALLE 19:00 AL GASOLI NE ROAD BAR DI CASTEGNATO FINALE: 24 SETTEMBRE 2022 DALLE 20:00 AL CINETE ATRO DI COMUN NUOVO GRAN GALA’: 7 OTTOBRE 2022 DALLE 20:00 AL CINETEATRO DI STEZZANO Gianluca Boffetti L’INTERVISTA GHEDI (BS) - VIA G. DI VITTORIO,27 Info e prenotazioni 351 72 36 956 3 TRATTAMENTI VISO O CORPO DA 30’ CON TECNOLOGIA BE-COMPLEX € 70 anziché € 90 3 MANICURE CON SEMIPERMANENTE € 60 anziché € 70

Come vi immaginate Fattore K tra dieci anni? Immaginiamo Fattore K che possa diventare un talent di interesse nazionale ed internazionale, che coinvolga cantanti, discografici e produttori di alto livello. Per fare il lavoro che avete fatto in questi anni, avete avuto bisogno di più amore o di coraggio? Entrambi, aggiungendo passione e determinazione. Ricordiamo ai nostri

16 musicali o formazioni artistiche. Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro della musica? Che si dia più spazio alla musica e non ai profitti che ne derivino. Solo così la musica avrà un fu turo, senza che l’artista debba dirigersi verso dei generi obbligati dalla moda per farsi conoscere. Sono previste delle novità nella prossima edizione che partirà a breve? Puntiamo innanzitutto sul poter offrire una borsa di studio, al fine di frequentare una scuola per perfezionare il proprio percorso artistico. La finale sarà in diretta streaming.

RICORDI

Vivere solo nel presente è come tagliare con una forbice crudele il nostro cordone ombelicale che ci lega con la vita e pendolare come pu pazzi svogliati, impiccati con la fune del giorno odierno. La vita sta nella comunicazione, nella inseparabilità tra me e gli altri, tra l’inizio e la fine, tra passato, presente e futuro.

è come un tronco di un albero senza radici e rami. Il passato è vivo, siamo stati noi ha pianta re i ricordi, anche quelli amari, spinosi... Tutti indispensabili, sono come le nostre rughe, brutte ma nostre, il prezzo che abbiamo pagato per le lezioni insegnatici dalla vita.

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Con insistenza e tenacia si spargeva la voce dall’altoparlante sul tetto della macchina, an nunciando che ripara ombrelli, il prezzo della riparazione era due euro. Impossibile non pen sare, com’è ostinata e risoluta la nostra natura umana, difficilmente si arrende, difficilmente ri nuncia. Al giorno d’oggi chi porterà un ombrello a farlo riparare, se non è un ricordo del passato, si tratta di un oggetto con valore sentimentale. Guarda caso, proprio oggi ho visto nel super mercato gli ombrelli pieghevoli, il prezzo era due euro. A prescindere dal fatto illogico ed in sensato, ho provato una piacevole sensazione e nella mia memoria hanno cominciato a piovere ricordi. E’ autunno. La mela cotognata e la vite sono cariche di frutta e il giardino è irradiato dalla luce delle dalie, grandi, come erano una volta, color oro e rosso sangue. Bellissime. Dalla strada si sentono rimbombare le ruote di un carro trainato da cavalli. Sono gli zingari stagnai, che lucidano con rame le grosse pen tole. Una è rimasta improntata in modo parti colare nei miei ricordi infantili, quella in cui si preparava la mio confettura preferita, quello di amarene. Decisamente non sono d’accordo che, l’unica parte del tempo che ci appartiene è solo il presente. Tempo, senza passato e futuro

Anche il futuro è vivo, nei nostri sogni, progetti, che sono sempre con noi, non importa quanti anni abbiamo, anche se sono cento, anche se ci resta solo un attimo di vita.

Darina

sto. Ricordi della mia adolescenza mi tornavano alla mente, amici di scuola, le gare in bicicletta, il fornaio dove andavamo a prendere le merendine da consumare durante la ricreazione e purtroppo anche il freddo, la pioggia e a volte anche la neve che dovevamo affrontare per poter completare le scuole dell’obbligo. Mentre ero assorto nelle memorie di quel tempo spensierato, ne affiorò una che mi fece ricordare le gioie e i dolori che si provano quando da ragazzino prendi la prima cottarella. Si trattava di una forte attrazione, fat ta di amorevole innocenza, che ebbi durante il secondo anno con una ragazza che era venuta ad abitare nel mio paese. Lei era stata assegnata alla nostra classe, una delle poche miste create per avere un numero sufficiente di scolari. Un viso d’angelo, un corpo tonico, un seno che iniziava a far rigonfiare la maglietta e due gambe slanciate, insomma aveva tutto ciò che serviva per far an dare in eccitazione tutti gli ormoni di noi giovani. Anche se ancora agli inizi dell’età adolescenziale, si incominciava a sperimentare e vedere con altri occhi l’altro sesso, ciò che prima non accadeva, perciò a quella visione chi non avrebbe tentato di essere suo amico? Ebbi così il privilegio di condivi dere con lei una reciproca simpatia. Insieme ogni giorno facevamo la strada per andare a scuola, i

RICORDO DI UNA INNOCENTE RELAZIONE ROMANTICA

Era una giornata che ti invitava a fare una passeg giata in bicicletta, il sole si faceva vedere di tanto in tanto tra le nuvole dal contorno chiaro, all’interno di esse una densità di vapore dal colore più scuro dava dimensioni e forme diverse che la fantasia accostava a cose reali. Questo fenomeno atmosferico generava una lieve brezza sulle nude parti del corpo facendo evapora re quella lieve sudorazione che traspirava dai pori. Come le nuvole non avevo una meta particolare, pedalavo su strade secondarie e a volte sterra te godendo, a primavera inoltrata, di quel verde paesaggio senza trascurare nessun particolare. Dopo circa un’ora sentii il bisogno di fermarmi ma il luogo dove mi trovavo non offriva nulla per recuperare le forze spese durante il percorso. La pedalata si faceva sempre più incerta quando, alla vista di alcuni alberi che formavano un piccolo bo sco, raccolsi le mie poche energie e raggiunsi in poco tempo la meta. Quando sei affaticato e ti trovi in mezzo ad alberi ombrosi con un ruscello dove l’acqua limpida si tinge di tutti i colori che vi si specchiano dentro, provi una percezione di pia cere e stupore per dove la tua impensabile desti nazione ti ha condotto. Appoggiata la bicicletta ad un albero, che non aveva ancora subito la sorte di quello accanto, mi sedetti su quel ceppo segnato da un taglio fatto da poco e, passandomi sul viso il fazzoletto bagnato beneficiavo di quella piacevole frescura che dava sollievo al mio corpo accaldato. Di tanto in tanto mi giravo per osservare i dintorni quando, in lontananza tra gli alberi intravidi la pun ta conica di un campanile, una forma particolare per un campanile ma a me assai nota in quanto mi riportava indietro nel tempo. Era la torre campanaria di un paese poco distante dal mio dove avevo frequentato le scuole Medie, dal momento che il mio paese ne era sprovvi

RACCONTI 18

RACCONTI giochi nei pomeriggi durante la settimana, gli in contri all’oratorio la domenica, mentre i miei libri rimanevano nella cartella e quando uscivano era solo per ingannare i miei genitori. Ogni momento pensavo a lei e la mia principale preoccupazione era la concorrenza maschile, pertanto, dovevo difendere la sua preferenza nei miei confronti cercando di essere presente ogni volta che usci va di casa. Era un periodo di felice incoscienza ma che in seguito mostrò il conto, infatti, ancora oggi mi domando come feci a superare il secon do anno delle Medie ma al terzo non vi furono scuse, i voti davano piena ragione ai professori. Così mentre io rimanevo al palo lei proseguiva gli studi facendo conoscenza con altri ragazzi di età maggiore della mia e, ormai diventata don na esibendo in bella mostra le sue doti fisiche, per i nuovi corteggiatori fu facile eliminarmi dalla competizione. Rimase comunque tra noi una elusiva amicizia che invece di aiutarmi a superare quella realtà mi affondava sempre di più nella delusione e nella più totale sofferenza. Mi venne in soccorso, per superare quel triste periodo il trasferimento in un altro paese della mia famiglia, per cercare di migliorare la nostra situazione così, pian piano, il ricordo di quell’in nocente “amore” lasciava spazio ad altre avven ture e simpatie. Mentre meditavo su quel fortuito ricordo mi venne naturale pensare: “Cosa sareb be successo se la nostra storia avrebbe avuto un seguito!” Allora mi resi conto che, nonostante fossero passati molti anni e appagato della mia vita sentimentale, questa prima esperienza dove inizi a misurarti con gli altri, pur dandoti inquie tudine e delusione, farà sempre parte della mia esistenza. Durante la sosta il fisico si era ritem prato e l’ora segnava che dovevo far rientro a casa. Ripresi la bicicletta e mentre pedalavo la mente aggiungeva altri ricordi che susseguiro no dopo quella relazione romantica, infatti, uno di quelli fu che la poca propensione allo studio che avevo se ne andò via del tutto. Così non mi rimase altro che cercare un lavoro per non essere di peso ai miei genitori, nonostante la loro disapprovazione e la loro disponibilità al sacrificio per farmi studiare. Ora mi pento per non averli ascoltati, nonostante a quei tempi si poteva ancora contare sulla buona sorte che mi aiutò sia nel lavoro che nel formare la mia famiglia. Eppure se oggi, ormai entrato a far parte dei diversamente giova ni con un bagaglio di esperienza vissuta unita a quella sufficiente istruzione riesco a difendermi, quando devo confrontarmi con persone istruite capisco che lo studio e la cultura è un patrimonio immenso per lo sviluppo completo di ogni individuo.

Binosi Luciano

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20 PERDONAMI MAMMA BEST FRIENDS FOREVER Per info e prenotazioni chiama lo

P.S. Gli animali domestici non sono usa e getta quando non ne abbiamo più voglia o bisogno. Sono un impegno che dura tutta la vita, sono una famiglia! Grazie di cuore a tutti coloro che li adottano e li soccorrono fino al loro ultimo amorevole respiro. 0309966100

Quando mi vieni a prendere, puoi dirglielo. Vedrete come sarà sorpresa quando le spiegherete che si è trattato di un grosso errore. Perché mamma, tornerai per me, vero?

MEZZANE DI CALVISANO (BS) Villaggio Orientamenti,19 Estetica Karisma

Io, che ti amo con tutto il cuore e l’anima, non ho smesso di piangere da quando ci siamo la sciati qualche giorno fa. Voglio che tu sappia che non ti farei mai una cosa del genere. Non so dove siate ora o perché abbiate fermato la macchi na e mi abbiate lasciato lì. Probabilmente avevi qualcosa di molto importante da fare. Puoi venire a prendermi adesso, mamma? Oggi ho mangiato perché avevo mal di pancia. Ho anche dormito in un letto molto morbido. E per sbaglio ho anche scodinzolato un po’. Mi dispiace tanto, ti prego di perdonarmi. È solo molto gentile con me. Ha detto che potevo restare per sempre. Mi chiama Milo, ma ho già un nome.

Sono rimasto lì dove mi hai lasciato per due giorni interi. Ho dormito sul ciglio della strada. Ero terrorizzato dal rumore delle auto, ma non mi sono mosso. Ieri sera una di queste auto si è ferma ta e lei è scesa. Mi ha invitato a pranzo, ma ho detto di no. Mi ha invitato a dormire da lei. Mi ha invitato a venire a dormire a casa sua e io ho detto di no. Ho cercato di spiegarle che ti stavo aspettando. Ho cercato di spiegarle che ti stavo aspettando, ma non mi ha ascoltato. Ha tirato fuori un guinzaglio e ha detto che non po tevo più stare lì. L’ho morsa più volte e ho finito per farmi la pipì addosso mentre ringhiavo e piangevo! Non ha capito che mi stavo separando da te! Mi ha preso contro la mia volontà e ce ne siamo andati! Ero così triste perché sapevo che ti saresti preoccupata. Siamo finiti a casa sua. Ho continuato a gridare sperando che mi sentissi, ma non sei mai arrivata. Ho vomitato per il nervosismo, mi sento così male, continuavo a dirle che dovevo tornare perché avresti pensato che ti avevo abbandonato quando avresti visto che non c’ero!

GOTTOLENGO (BS) - Via Brescia,8 - Tel/Fax 030.95 16 07 GHEDI (BS) - Via Matteotti,51 - Tel/Fax 030.90 50 645 PRALBOINO (BS) - Via Cavour,10 - Tel. 030 95 46 34 AUTOSCUOLE FEDRO UNA VOLTA AL MESE NELLA SEDE DI GOTTOLENGO RILASCIO E RINNOVO •LICENZA DI PORTO DI FUCILE USO CACCIA •LICENZA DI PORTO D'ARMI PER USO SPORTIVO/TRASPORTO IN USO SPORTIVO •LICENZA DI PORTO D'ARMI PER USO DIFESA PERSONALE CORSO RINNOVO CQC A GOTTOLENGO (BS) CORSO RECUPERO PUNTI CON INIZIO A OTTOBRE 2022 CON INIZIO A NOVEMBRE 2022

22 LIBERTÁ PENSIERI E PAROLE

Voglio raccontare una storia che in qualche modo si collega a quanto ho scritto sopra: nel 1983 mentre ero in licenza militare, mi trovavo nella discoteca all’epoca famosissima “Kiss Colossal Music Cen ter” di Ostiano, come sempre ero solo soletto per ché la domenica pomeriggio prima di uscire dovevo aiutare mio padre ad accudire i nostri animali ed i miei amici logicamente non stavano ore ad aspet tarmi. Camminando per la sala da ballo noto una bella ragazza vestita in modo molto appariscente, mi avvicino e sfoggio la mia solita frase: “Posso conoscerti?”, — “Ma si siediti, facciamo pure due parole”, — si chiamava Erika, 21 anni di Cremo na, era stanchissima perché essendo infermiera professionale, aveva svolto il turno di notte presso l’ospedale della sua città, sono rimasto molto sor preso quando dopo 10 minuti che parlavamo mi ha chiesto se potevo accompagnarla a casa, io accon setii e così avvisò le sue due amiche con le quali era venuta e ci avviammo verso Cremona. Mi ricordo che abitava in via Tedaldi Fores, io a Cremona ero stato solo alla fiera agricola e non co noscevo per niente quella cittadina, arrivati davanti al suo palazzone mi dice: — “Io salgo a riposarmi, scusa se non ti faccio entrare ma visto che hai an cora tre giorni di licenza, domani alle 21.00 suona

Il governo Draghi, purtroppo, ha smesso di sputare fuoco, e dico purtroppo perché a me personalmen te l’ex presidente del consiglio piaceva, per lo meno sembrava avesse le carte in regola per far bene.

Così siamo chiamati in causa per eleggere un nuo vo governo, spero proprio che l’affluenza alla urne sia altissima, e non come l’ultimo referendum sulla giustizia, talmente complicato che in pochi sono ri usciti a decifrare, qua si tratta veramente di decide re del nostro futuro e non possiamo assolutamente disertare le urne, faremmo un torto di gravità ine narrabile ai nostri antenati, molti di loro hanno sacrificato la propria vita per la libertà di voto, di espressione, per la democrazia.

il primo campanello e ti sarà aperto”. Cavolo, certo che è tutto piuttosto strano, pensa vo, e comincio a girare Cremona per ritrovare via Mantova... dopo 30 minuti stavo ancora girando a vuoto, finché una Santa donna mi ha indicato la giusta via. La sera seguente parto per incontrare Erika, arrivato a Cremona non mi ricordavo più dove stava il suo palazzone (ho un senso dell’o rientamento straordinario), finché ho chiesto in un bar. Finalmente suono al suo campanello, entro nell’appartamento e subito mi fa una romanzina per il ritardo, poi mi presenta sua sorella di 16 anni, domando dove sono i genitori e mi spiegano che il papà è un famoso ingegnere edile ed assieme alla mamma, risiede ormai da 2 anni in Thailandia.

In collaborazione con una équipe italo-thailandese stanno costruendo un gigantesco ponte quindi loro vivevano da sole autonomamente.

La sorella che frequentava il liceo dimostrava al meno 10 anni di più, sia fisicamente che mental mente, l’appartamento era arredato con dei strani talismani provenienti da tutto il mondo, poi senza mezzi termini mi chiedono se con il mio mestiere di contadino-allevatore guadagnavo bene: — “Suffi cientemente per vivere in modo più che dignitoso” — le risposi con decisione e anche con un po’ di stizza. Tirarono fuori l’assegno che il loro papy gli inviava mensilmente corrispondente a 6.500.000 lire, considerando che mia sorella all’epoca era

pena di fare un po’ di fatica. Dopo il pranzo in un tipico ristorante, mi portò in un Club esclusivo i cui soci erano aristocratici cremonesi, lei era tesserata grazie alle influenti conoscenze di suo padre, ma non voleva che entrassi nel parcheggio privato con la mia lussuosa A111 Autobianchi (del 1970 ), la berlina sorella maggiore della A 112, dicendo che sembrava un’auto uscita dallo sfasciacarrozze...e lì mi offesi veramente, quell’auto che all’epoca aveva 13 anni, era rifinita in modo lussuoso, mi era stata regalata da un mio carissimo zio, che anziché darla dentro acquistando quella nuova, me ne aveva fatto dono, il colore blu, corpo diplomatico, (con qualche chiazza di ruggine) le dava un aspetto regale, mi infuriai ed urlai: “O entra anche lei o faccio dietro front e vado fuori dalle palle”, — “Va bene, entra testone, vedrai che auto ci sono nel parcheggio”. Cacchio, sembrava di stare in un concessiona rio di Lamborghini e Maserati, parcheggiai il mio bolide vicino ad una Ferrari. Tutti mi guardavano come fossi un extraterrestre, con le loro magliette e scarpe firmate. Quando mi chiedevano quale fosse la mia professione, Erika interveniva dicendo che ero titolare di una gigantesca impresa agricola, un tale mi chiese se avevo contatti con Raul Gardini, c’è mancato poco che non scoppiassi a ridere, ma quando mi presentò ad una sua conoscente ed al lungai la mano, lei tirò indietro la sua esclamando:

23 operaia tessile e al mese prendeva 1.200.000 lire, si può ben capire la differenza; poi aggiunsero: “Ascolta Giordano, sia ben chiaro che non ti abbia mo mostrato l’assegno né per umiliarti e nemmeno per sentirci superiori, noi non etichettiamo nessu no, abbiamo una mente aperta, ci piace conoscere ogni persona”. Poi Erika mi propone di fare un giro in macchina per Cremona mentre la sorella rimane a riordinare l’appartamento. — “Ti mostro la città, così quando torni indietro non ti perdi come ieri “— Devo dire che la città del torrone è veramente bella, come del resto tutte le città italiane. Finito il lungo giro l’ho riaccompagnata davanti al suo palazzone, prima di scendere dall’auto, mi disse che l’indoma ni aveva il giorno libero e se volevo passarlo con lei — “Cavolo Erika, mio padre mi strozza, con tutto quel che c’è da fare!” — Ed Erika mi rispose: “scu sa ma domani è il tuo ultimo giorno di licenza, vuoi passarlo a lavorare dalla mattina alla sera? Vedrai che l’azienda non va a gambe per aria anche senza di te! — E così l’indomani, finita la mungitura del mattino (che inizia alle 04.00 ), ebbi il permesso da mio padre di assentarmi per l’intera giornata. Prima delle 09.00 ero già a Cremona, Erika disse che voleva rendermi la giornata memorabile; mi volle portare all’ospedale cittadino (che ha la strana e suggestiva forma di una mezza luna), per farmi vedere l’ambiente in cui lavorava e conoscere i suoi colleghi. Entrati nel reparto mi volle presentare lo stimatissimo ed illustre primario di otorinolaringoia tria prof Vincenzo Bazzana, quando gli dissi che ero di Fiesse, con grandissima sorpresa mi rispose che lui era un fiessese puro sangue e non solo, ma era un coscritto di mia mamma e addirittura quando lavorava all’ospedale di Manerbio (BS), fu proprio lui a togliermi le tonsille. Erika rimase a bocca aper ta, certo che il destino a volte è proprio strano e riserva straordinarie sorprese. Fuori dall’ospedale ci dirigemmo al torrazzo, simbolo di Cremona, bi sogna dire che i gradini non mancano ma la vista lassù è veramente stupenda, vale veramente la

Però tieni presente che non ho nessun tipo di pre giudizio, mi piace parlare con tutti perché è sempre un grande arricchimento interiore; 2 anni fa ero in Africa, ho fatto amicizia con una tribù locale e ho dormito in una capanna fatta di frasche, sono

PENSIERI E PAROLE

“Ma ha i calli !”— “Si ho i calli e me vanto, prefe risco avere il marchio sulla mia pelle che non su quella borsa griffata che porti al collo!” E così onde evitare ogni discussione, ce ne andam mo salutando quei manichini vestiti a festa. “Scusa Erika, ma come fai ad avere amicizie con persone così vuote e finte?” — “Senti Giordano, io ho una mente aperta, se un riccone con la Ferrari mi invita a cena, io ci vado, perché non cogliere l’occasione?

Giordano 24 PENSIERI E PAROLE Bellini Massimo Officina Meccanica - Elettrauto - Gommista - Auto Diagnosi - Soccorso Stradale VIADANA DI CALVISANO (BS) Via Brescia 60/62 Tel. 333 402 2369 maxbellini71mb@gmail.com

stata felicissima di aver conosciuto una realtà mol to diversa dalla mia, mi piace studiare le religioni di tutto il mondo, ma non appartengo a nessuna, nessuno è il mio Dio, perché non voglio nessuna limitazione alla mia vita, non voglio seguire alcun schema, anche se ho il massimo rispetto verso qualsiasi individuo, non ho intenzione di aver figli e metter su famiglia, non ho intenzione di mettere radici in un posto come fossi un albero perché la mia casa è il mondo.” Rimasi in silenzio per parec chio tempo, stupito e sconquassato da quanto mi aveva detto. Dopo aver riflettuto a lungo gli dissi che evidentemente non la pensavamo allo stesso modo, avevo un mio credo che cercavo di rispet tare, e se una persona non mette radici, come fa a resistere alle intemperie della vita? Alla sera la riaccompagnai a casa, ma prima di scen dere dall’auto mi chiese se avevo deciso chi votare (la settimana dopo c’erano le elezioni politiche), le risposi che mi ero rotto le scatole di sentire politici promettere senza mai mantenere e probabilmente non sarei andato a votare. Apriti cielo, mi guardò furibonda con gli occhi che gli uscivano dalla te sta: “Ma sei impazzito? Il voto è un diritto ed un dovere, una libertà conquistata dai nostri avi molte volte col sacrificio della vita, il tuo non voto equivale ad ucciderli un’altra volta; l’anno scorso sono stata in Thailandia più di un mese, ho conosciuto diverse persone del posto, vivevano in uno stato di povertà indicibile, c’erano le elezioni, per poter votare e dare il loro contributo a cambiare le cose, percorrevano, molte volte a piedi, centinaia di kilometri, ho parlato con 2 donne (madre e figlia), avevano votato, erano sulla via del ritorno, la madre molto anziana, camminava con le stampelle, e così malandata non sarebbe mai riuscita ad arrivare alla loro casa. Ho avvisato mio padre, grazie alle sue co noscenze ha recuperato un mezzo e le ha accom pagnate alla loro capanna (distante un centinaio di km), ma quanti di loro erano in quelle condizioni? Quanti si sono spenti per strada pur di contribuire a cambiare le cose? Perciò tu adesso mi promet ti che ti informi su i nostri rappresentanti politici e che andrai a votare, vota quel cazzo che ti pare ma vota!!!”Scendemmo dalla macchina, mi diede un abbraccio fortissimo: “Giordano, sono contenta di averti conosciuto, sei un bel tipo, ma tra di noi non potrà mai esserci una storia, pensa a quanto ti ho detto, se passi da Cremona non mancare di venire a salutarmi”. È stata l’ultima volta che l’ho vista, 3 anni dopo ebbi modo di passare per la sua via, suonai il suo campanello ma mi risposero che gli inquilini precedenti si erano trasferiti all’estero. Ho passato pochi giorni assieme ad Erika, ma suffi cienti a sconvolgere completamente il mio modo di pensare, mi ha aiutato ad aprire mente e cuore ad ogni persona e ricordato che votare è un dovere che ognuno di noi deve sempre compiere, non scordiamocelo mai !!!

Onoranze Funebri FEDRINI RECUPERO E COMPOSIZIONE SALMA ALLESTIMENTO CAMERA ARDENTE STAMPA E AFFISSIONE AVVISI DI LUTTO ORGANIZZAZIONE CERIMONIA TRASPORTI DISBRIGOTUMULAZIONIALLESTIMENTIFUNEBRIFLOREALI-CREMAZIONIPRATICHEFUNERARIEECIMITERIALISERVIZIO24H GOTTOLENGO (BS) - P.zza V.Emanuele II,10 ISORELLA (BS) - Via V.Emanuele II,30 Tel. 030 951529 - 335 8215980 In collaborazione con “L’Eden di Anna” Per informazioni: tel. 338 175 9329

mente diventare presentatrice televisiva o giornalista. Come nasce il tuo rapporto con la fotografia? È iniziato… quando ero piccola. Quando avevo 5 anni sono diventata l’immagine della mia palestra di karate, lo Sport Village. Venivano pubblicate le mie foto sui giornali, sui volantini pubblicitari, su maga zine sportivi... Dopodiché ho continuato a fare ser vizi fotografici e sfilate per negozi, fotografi, palestre, boutiques, gioiellerie... Finchè dalla fotografia si è aperto il mondo dei concorsi. Mi contattò nel 2020 Miss Mondo Emilia Romagna per partecipare alle loro selezioni regionali, ed io per gioco decisi di presentarmi. Ho partecipato a qualche tappa e sono diventata finalista regionale, un traguardo che pensavo fosse irrealizzabile… Sono riuscita ad arriva re alle finali nazionali del concorso a Gallipoli che si sono tenute a giugno. È stato incredibile e straordina rio! Grazie a Miss Mondo mi si sono aperte tante porte: ho iniziato a lavorare in tv e a cantare in pubblico. Ho partecipato ad altri concorsi, attualmente sono finalista nazionale anche de La Perla d’Italia. Non solo immagine, ma anche tantissima musica… Attualmente sto producendo le mie canzoni con il BIGONI E FOTOMODELLA...

L’INTERVISTA BEATRICE

TUTTA DA SCOPRIRE

CANTANTE

26 Nella vita non si ferma un attimo. Le sue passioni, alcune delle quali si stanno lentamente trasformando in un lavoro, la accompagnano da mattina a sera. Be atrice Bigoni ha 19 anni, abita a due passi dalla “fan tastica Bologna”, e ha una vita decisamente densa considerata la sua giovanissima età. Innanzitutto, la musica. “Canto, scrivo canzoni, compongo e suono e al piano – racconta - Attualmente ho prodotto dei miei inediti che ho pubblicato su tutti gli store digitali con il celebre producer Paolo Valli”. Ma questo è solo il primo capitolo della sua storia. L’aspetto estetico non scappa in secondo piano. Ed infatti, Beatrice lavora come modella, e conduttrice televisiva, collabora con la radio web www.radio soundgate.com come conduttrice radiofonica e co-redige l’oroscopo del mese, “perché come mam ma sono appassionata di astrologia”. Se pensate che è finita qui, vi sbagliate. “Disegno fumetti, creo gioielli e statue col filo di alluminio e argilla”. Ecco tutto. In somma, oltre all’apparenza c’è molto di più. Infatti, anche a scuola hai ottenuto risultati brillanti… Ho studiato al liceo artistico e mi sono diplomata con il massimo dei voti. Ho intenzione di studiare Scienze della comunicazione perché mi piacerebbe eventual

L’INTERVISTA

Penso di essere una persona abbastanza sempli ce. Amo stare con la mia famiglia, il mio ragazzo e i miei amici. Sono molto fortunata perché ho tro vato delle persone che sostengono il mio percorso e ho dei genitori che fanno sacrifici per aiutarmi e mi stanno molto vicino. CONTATTI https://www.instagram.com/beatrice_bigoniSOCIAL

Che immagine di te vuoi dare attraverso i tuoi account social?

Voglio solo essere me stessa sui social, senza fil tri, senza maschere. Io sono così come sono e non voglio adottare un personaggio differente dal mio. Che ragazza sei nel quotidiano?

noto producer Paolo Valli, che ha collaborato con Vasco Rossi, Gianna Nannini, Marracash e numerosi altri artisti importanti. La musica dona e insegna, uni sce le persone e ci permette di esprimere chi siamo, non c’è niente di più bello. Studio pianoforte da quan do ho 9 anni e vado a lezione di canto. Credo che la preparazione sia molto importante perché conferisce basi e strumenti fondamentali, sta poi a chi suona, o canta, mettere in pratica gli insegnamenti e dare un tocco personale a ciò che si fa. E se fotografia, concorsi e musica ti aprissero le porte dello spettacolo? Ho studiato recitazione per diversi anni. Ho superato il provino per la prestigiosa scuola di musical BSMT di Bologna dove ho studiato per 2 anni canto, ballo e recitazione. Ho avuto qualche ruolo da protagoni sta in varie rappresentazioni teatrali ed è proprio ad un mio spettacolo che ho conosciuto il mio ragazzo. Ho partecipato ad un episodio di Forum nel 2018, è stata una bella esperienza. Mi piacerebbe tantissi mo diventare un’attrice di cinema! Certo, quello dello spettacolo è un mondo dalle mille sfaccettature… con i suoi pregi e i suoi difetti! Che rapporto hai con i social? Ho un bellissimo rapporto con i social perché sono il mio lavoro. Gestisco i profili social di diverse pagine e nel mio personale creo sponsorizzazioni con ne gozi di abbigliamento, stilisti, gioiellerie... Inoltre, i social mi permettono di rimanere in contatto con amici lontani e di conoscere gente nuova per svi luppare collaborazioni. 27

LAURA FERRARI 388 78 06 464 VIADANA DI CALVISANO (BS) - Via della Tesa,68

IL

DELLABACIOVITA

28 SCATTO D’IMPATTO

Questa foto premiata del 1967, fu scattata da Rocco Morabito, venne intitolata “il bacio della vita”. Mostra due operatori elettrici, Champion Randall e JD Thompson, in cima a un palo dell’elettricità.Stavano facendo la manutenzione di routine, quando Champion sfiorò una delle linee a bassa tensione nella parte superiore del palo di elettricità. Più di 4.000 volt entrarono nel corpo di Champion e istantaneamente il cuore si fermò (una sedia elettrica utilizza circa 2.000 volt).

SCATTO D’IMPATTO

“OMBRE” Siamo ombre che si guardano che si toccano ancora, un’altra volta si guardano ma non c’è modo che si vedano. Ombre che ogni giorno vanno avanti e indietro sopra le vecchie scale fino a stancarsi senza mai conoscersi. Enrico Savoldi

“QUEL CHE RESTA”

Quel che resta, un mare in tempesta,dentro una lacrima, dove la felicità oltre le montagne, aspetta un raggio di sole, dove la sofferenza del momento brucia ogni intento, guardando da lontano un Dio strano che permette il gioco perverso del buio e degli angeli caduti, che sarà domani o del tempo che verrà, dove l’odio vorace, a conquistare ogni credenza con l’inganno predatore di anime ignore e egoiste. Addio mio caro mondo plagiato e inverso dalla luce, mi incamminerò, verso quel che credo senza girarmi indietro, chiederò perdono per aver veduto a quello che non avrei voluto vedere. Quel che resta l’ho preso per mano e lo porto con me per sempre alla ricerca di un briciolo di felicità...

La sua imbracatura di sicurezza evitò la ca duta, e Thompson, che stava salendo sotto di lui, rapidamente lo raggiunse, realizzando il primo soccorso con la respirazione bocca a bocca. Non fu in grado di effettuare la riani mazione cardiopolmonare, date le circostan ze, ma continuò la respirazione bocca a boc ca, mantenendo attivi i polmoni di Champion fino a quando non sentì un leggero battito, poi si sbottono’ l’imbracatura e scese con lui sulle sue spalle. Thompson e gli altri lavora tori continuarono la rianimazione cardio-pol monare per terra, fino a quando il respiro e il battito cardiaco di Champion non furono gradualmente ripristinati.

ED È POESIA

BMG ED È POESIA 29

Nel frattempo arrivarono i paramedici e il re cupero di Champion fu completo. Il suo compagno gli aveva salvato la vita con quello che nella foto sembra un bacio. Champion è sopravvissuto e ha vissuto fino al 2002, quando è morto di insufficienza car diaca all’età di 64 anni. Thompson continua a vivere. La fotografia è stata pubblicata sui giornali di tutto il mondo e ha vinto il premio Pulitzer nel 1968. Ci sono amici che non sono amici. E ci sono amici che sono più che fratelli.

ANIME NEL VENTO

Non vorrei esibire le mie debolezze, tanto meno giustificarle. Vorrei solo liberarmi da preconcetti, da schemi predefiniti. No, non è sempre negativa la paura. Fermarsi per riflettere, induggiare davanti ad un bivio, valutare i rischi o semplicemente ten tare di prevedere (finchè possibile) le conseguenze delle proprie azioni. Qualcuno potrà obiettare che non è paura questa, è prudenza, saggezza. Inve ce no, un pizzico di paura c’è in questo modo di comportarsi. E’ anche consapevolezza che ci sono legami invisibili e complicati, che ci uniscono con tutto e con tutti. Nella paura c’è onestà, responsa bilità e sincerità. Non parlo di quella angoscia pa ralizzante, che toglie il fiato, naturalmente. Dichia rare di non aver paura di niente è una menzogna, ipocrisia farisaica, o peggio, segno di consistenza umana sgretolata, distorta, smarrita, mostruosa. Forse non ha paura il kamikaze pronto ad annien tare tutti, incluso sè stesso, forse ha tanta paura l’uomo gettatosi nelle fiamme per salvare un suo simile. Forse, io non lo so... Darina Naumova 99

ANCORA VIVA Mi guardi dalla credenza, Io ti sento vicina come se fossi ancora qui. Mi parli con gli occhi di una fotografia che magicamente prende vita... Io ti rispondo dentro di me perché mi sentirei sciocca se emettessi un solo suono della mia voce. Poi ricordo che sono sola e questo è l’unico modo per sentirti ANCORA VIVA.

CHE COSA É LA PAURA PER ME PENSIERI E PAROLE Bar PORTICI di Monfardini Edi P.zza REMEDELLOFeltrinelliSOTTO (BS) Tel. 030

53 761 30

Dedicata a mia zia Ilda Cannizzaro morta il 17 febbraio 2022 Erminia Bertulessi

Ornella è un nome di origine letteraria, creato da Gabriele D’Annunzio per uno dei personag gi della sua tragedia La figlia di Jorio; proba bilmente il poeta lo trasse da orno o ornello, nome popolare del frassino da manna (Fraxinus ornus), (un albero coltivato per i bei fiori dal pro fumo dolce e per ricavare dalla corteccia una resina dolce commestibile, la manna). Etimologicamente, il termine orno deriva dal la tino ornum, risalente ad una radice protoindoe uropea *os, col significato di “frassino” pertanto il significato che si può attribuire a questo nome è “flessibile e snella”. Oltre alla popolarità dell’opera dannunziana, ha giovato al nome anche la fama della cantante Ornella Vanoni e, più tardi, dell’attrice Ornella Muti. Attestato quasi solo al femminile, è diffuso ampiamente in Italia centrale e settentrionale, nonché in Abruzzo, mentre è più raro nel resto del Sud; le forme “Ornelia” e “Ornelio”, molto rare, sono probabilmente frutto di un incrocio con Onelio. Ornella è un nome adespota poi ché non esistono sante che lo abbiano portato, quindi ricorre il 1º novembre, in occasione di Ognissanti. Tra le persone famo se che

l’onomastico

portano questo nome: Ornella De Zordo, Ornella QUESTO È IL MIO NOME - di Micky politica e docente italiana; Ornella Della Libera, poliziotta e scrittrice italiana; Ornella Ferrara, maratoneta italiana; Ornella Grassi, attrice ita liana; Ornella Muti, attrice italiana; Ornella Pi loni, politica italiana; Ornella Puliti Santoliquido, pianista italiana Ornella Sobrero, critica letteraria italiana Ornella Vanoni, cantautrice e attrice italiana Ornella Muti - attrice CALVISANO (BS) - Via Dott. Campagnoli Golgi,32 - Tel. 030 96 86 373 - www.alcapriccio.it DUE SALE GIOCHI PER BIMBI CON GONFIABILE PIZZE CON IMPASTI SPECIALI A LIEVITO NATURALE SPECIALITA’ PESCE DI MARE - PIZZE CON FORNO A LEGNA AMPIA SALA PER MATRIMONI, LOCALE CLIMATIZZATO PIZZE E PESCE ANCHE DA ASPORTO Ristorante Pizzeria Al Capriccio 31

ANNI

I QUARANTACINQUE

Ogni costruzione di una nuova casa ha la propria storia e vicissitudini, anche se costruita non in modo autonomo, come accadeva negli anni 50/60, quan do il sabato e la domenica si aiutavano i muratori a costruire la propria abitazione. Tocca ormai i qua rantacinque anni di vita il “Villaggio Orientamenti”, avendo avute le prime Licenze Edilizie nel 1977. Non fu facile il percorso, non mancarono ostacoli e rallentamenti non solo burocratici, dovuti alla modi fica di alcune leggi edilizie, all’aumento degli oneri di urbanizzazione Oppure a polemiche politiche. Allora erano attivi localmente, insieme alla D.C. presente in tutte le quattro realtà calvisanesi, il Partito Socialista e il Partito Comunista. Si pensava fosse una Coope rativa democristiana, ma ad essa aderirono persone di qualsiasi colore, lavoratori dipendenti, autonomi o pensionati, aventi i requisiti previsti dalla legge, desiderosi di avere una propria abitazione, una spe ranza quasi impensata all’inizio. Il 5 gennaio 1976, con l’adesione di ventidue persone, con atto del notaio Mario Brunelli di Borgo San Giacomo, nasceva la Cooperativa “ORIENTAMENTI”. Lo stesso nome del notiziario “Orientamenti”, giornali no della D.C. mezzanese, nato come ciclostilato nel 1971 e successivamente come inserto nell’ ”Eco della Bassa Bresciana” e pubblicato fino all’ottobre 1998. L’idea si era maturata nel sottoscritto con al cuni amici democristiani, attraverso la sollecitazione degli amici ing. Salvatore Calabrò e del geom. Carlo Nodari, che ci seguiranno nell’intrigato iter burocra tico. Un cammino della speranza, cercando di dare risposte più veloci e concrete, alle lungaggini previ ste dalle leggi di Riforma della Casa, difficilmente praticabili. Attraverso “Orientamenti” si era comu nicato ai mezzanesi l’iniziativa, che si concretizzò dopo due-tre riunioni pubbliche. Battista Bregoli fu nominato come presidente, Marino Marini il vice, che sarà sempre attivo, aiutato da un direttivo, ed in particolare da Agostino e Mario Zorzetti. Non è stato facile, far camminare gli aderenti nello spirito di una Cooperativa, nel rispetto delle norme che la legge richiedeva. Acquistato un terreno, lo si permutò con un altro posto dietro la Scuola Elementare, con l’intento di avere una viabilità sicura, senza dover attraversare la provinciale. Fu la prima Cooperativa a Calvisano, che si sobbarcò tutti gli oneri, primari e quelli secondari in misura elevata nei confronti di qualche mese prima. Si versò altri circa nove milioni, per la monetizzazione del verde e quindi costruire altre due abitazioni. Alla fine vennero costruite, affidate alle ditte Zabale ni e Narra, 12 abitazioni bifamiliari, con due diverse tipologie, riguardanti 24 soci, che con il passare del tempo erano diversi dall’inizio. L’essere insieme, consentì una gestione oculata e risparmiosa negli appalti, nell’acquisto dei materiali, nel pagamento dell’IVA, nell’accedere a mutui pres so la Banca, nei costi dei tecnici, così come nella

DEL VILLAGGIO ORIENTAMENTI A MEZZANE

TERRITORIO Villaggio Orientamenti si inizia Villaggio Orientamenti - Cena annuale MEZZANE DI CALVISANO (BS) 34

Marino Marini Villaggio Orientamenti - Come si presenta ora

TERRITORIO gestione amministrativa, svolta dagli stessi soci. Originale fu l’iniziativa, in quanto la Cooperativa si è concretizzata per l’impegno di singoli cittadini, senza nessun scopo finanziario, né edilizio, né per continuare tale attività in futuro. Lo stesso acquisto del terreno, grazie alla collaborazione dell’Ammini strazione Comunale, fu una opportunità molto po sitiva, così come lo ebbe il Comune nel costruire il Centro Sociale e l’Ambulatorio all’inizio del Villaggio. I proprietari si resero disponibili a devolvere un altro pezzo di terreno al Comune, posto sul retro della Scuola, da utilizzare dalla stessa e probabilmente come parco pubblico. Ma tale intenzione non andò a buon fine. Con successivi atti e Licenze vi abitarono trenta famiglie, avendo trasformato il piano terra in abitazioni. Famiglie, quasi tutte giovani che portarono vitalità e movimento nella nuova borgata, con nuovi nati. Per più di un paio di decenni, annualmente Villaggio Orientamenti - I primi fiori si è svolta la cena conviviale, nata sulla scia del palio delle contrade. Negli ultimi anni, molte delle abitazioni hanno avuto bisogno di manutenzioni, in particolare per i tetti. Venuto meno il Centro Socia le, punto d’incontro per alcuni anni dei Soci della Cooperativa, forse si è persa l’opportunità di tenere alcuni locali come sede della Cooperativa prima, e come luogo pubblico dopo. Ora dopo quarantacin que anni, sono molti i ricordi e le storie collegabili alle persone e alle famiglie, che vi risiedono o che vi hanno abitato. Bambini diventati adulti, giovani adulti ora nonni, persone e anziani che hanno la sciato la vita terrena, in particolare nel periodo del coronavirus del 2020/21. Normale quotidianità del vivere e del morire, a secondo della volontà di Dio. Momenti lieti e tristi, che in ogni appuntamento o anniversario, rivivono nel passato, proiettati nel fu turo, che non può e non deve essere dimenticato.

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Fonte: Wikipedia stradale del viadotto Acqualonga

2013

37 Intorno alle ore 21:00 di domenica 28 luglio 2013 numerose chiamate al 118 e al 113 se gnalavano un grave incidente stradale avvenuto su un viadotto dell’autostrada A16 Napoli-Ca nosa intorno alle 20:30. Venne riferito che un pullman, mentre sbandava con alcune auto, aveva sfondato il guardrail ed era precipitato nella scarpata sottostante il viadotto, che era situato nei pressi del comune di Monteforte Ir pino in provincia di Avellino. I soccorsi furono tempestivi, per via della gravità della situazione che traspariva dalle telefonate. Alle 21:15 circa le prime pattuglie di Vigili del Fuoco e Ambu lanze constatarono la presenza di un autobus precipitato in località Acqualonga, tra Mugnano del Cardinale e Monteforte Irpino. La dinamica dell’incidente Verso le ore 19:40 un pullman Volvo B12 Echo di proprietà dell’agenzia di viaggi Mondo Travel proveniente da Telese Terme e Pietrelcina entrò sulla A16 tramite il raccordo autostradale 9 di Benevento in direzione Napoli e Pozzuoli con a bordo 48 persone (47 passeggeri e l’autista). Durante il tragitto, dopo aver sorpassato i caselli di Avellino Est e Avellino Ovest, il bus si appre stava a salire in territorio di Monteforte Irpino quando molti passeggeri avvertirono strani ru mori provenire dall’interno del mezzo, tuttavia l’autista continuò a circolare. Dopo la galleria Quattro Cupe di Monteforte Irpi no, verso le 20:30, un giunto cardanico dell’al bero di trasmissione si ruppe tranciando l’im pianto frenante: a questo punto il bus diventò ingovernabile, nessun tipo di freno era diventato utilizzabile e il veicolo cominciò a sbandare, ur tando varie automobili e furgoncini bloccati nel traffico dell’autostrada a causa di un cantiere, dopodiché vi fu un primo impatto con il guar drail del viadotto Acqualonga. L’autista cercò di far rientrare il bus in carreggiata, ma urtando altri veicoli, il pullman impattò per la seconda volta con il viadotto. I new jersey esterni (che dopo diverse e molte ispezioni e sentenze, sono risultati non sicuri) non resistettero all’impatto del pullman, lasciando che il bus precipitasse dal viadotto per circa 30 metri. Vittime Dalle lamiere dell’autobus furono estratti 38 ca daveri e 10 feriti, fra cui tutti i bambini presenti nell’autobus. Due feriti morirono in seguito per le ferite riportate: si trattò di Simona Del Giudice (la più giovane tra le vittime), morta il 6 agosto a soli 16 anni e di Salvatore Di Bonito, 54 anni, deceduto il 7 settembre. I funerali di Stato del le prime 38 vittime si svolsero nel Palasport di Pozzuoli il 31 luglio 2013 alla presenza delle più alte cariche dello stato.

SEGNI NEL TEMPO Incidente

I limiti hanno la loro funzione necessaria. Il problema è sempre la misura: troppo larghi, si sbrodola, troppo stretti, son fonte di fatiche e dolori. Ma questo è. Questioni filosofiche a parte, dopodomani tor nerò alla sveglia la mattina, agli orari, al tempo che pressa. Passata la fatica del cambiamento di stato, superata l’inerzia, so che poi tornerò a camminare prendendo il passo e il ritmo, e ne avrò piacere… Gli sprint non sono il mio forte, e nemmeno le partenze; ma una volta avviata, le camminate lente e costanti, quelle sì, sono nella mia natura. sguardiepercorsi 030

In qualche modo, l’abbondanza per me non è foriera di benessere, e la questione non è limi tata al tempo. Forse nell’abbondanza si danno le cose per scontate, ci si rilassa, non si incon trano limiti stretti a far da sprone. Nel Prologo del Faust, il Signore dice a Mefisto fele: “L’attività dell’uomo s’affloscia troppo facilmente ed egli si adagerebbe con piacere in un assoluto riposo. Perciò gli metto vo lentieri accanto un compagno che lo sproni, ed agisca e si comporti come diavolo.”

38 LE VACANZE STANNO FINENDO PENSIERI E PAROLE Tel.

Mi sono riposata, molto. Rilassata, pure. Impi grita, abbastanza. Sono arrivata ad alzarmi per sino alle 9 la mattina (come dire mezzogiorno)! Ho letto sdraiata sul divano senza pensare ad altri impegni. Ho cucinato per gli amici. La pacchia sta finendo, e mercoledì rientrerò al lavoro. Mi fa effetto, perché non ho mai lavorato ad agosto. Il rientro al lavoro ha sempre porta to con sé la fine dell’estate, la ripresa genera le delle attività, l’inizio vero dell’anno, i buoni propositi tipo dieta e attività fisica/iscrizione a qualche palestra. Di nuovo tutti a casa, al lavoro, a scuola, in coda la mattina. Di nuovo lo stress del trovare parcheggio la sera. Invece ora rientrerò e saluterò molti colleghi in partenza. Troverò meno traffico e il parcheggio sotto casa, mi riterrò ancora parzialmente eso nerata dai pensieri salutisti. Intorno a me c’è aria vacanziera, non di ripresa. Mi fa strano tutto ciò: la forza dell’abitudine gio ca la sua parte. Altri pensieri e stati d’animo da fine vacanza, invece, si ripresentano puntuali e ricorrenti: un po’ di malinconia, di tristezza, un po’ di dispiacere per non essere riuscita a leg gere tutto quel che avevo in attesa, per non aver fatto cose che avevo desiderio di fare. Io tendo a riempire il tempo vacanziero di trop pe aspettative, e so bene che alcune andranno deluse. In più -per me- l’abbondanza di tempo non va di pari passo con l’efficacia. Più ne ho e peggio lo impiego, mentre quando ne ho poco riesco a fare molte più cose, con maggior soddisfazione.

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Premetto che mi piace molto leggere, un po’ di tutto, perciò ora vi racconterò dell’ultimo ro manzo che ho riletto nella speranza, magari, di invogliare qualcuno di voi a rileggerlo o anche leggerlo per la prima volta. Si tratta di “Anna dai Capelli Rossi” che è noto anche come “Anna dai tetti verdi” oppure “Anna dai verdi abbaini”. Questo romanzo ci racconta le peripezie di una ragazza brillante e pespi cace ma, al contempo, ci mostra alla perfezione anche com’era il Canada agli inizi del XX secolo.

Anna è molto brava e assai portata allo studio tanto che ciò la mette in competizione con Gilbert e questa rivalità la por ta al successo in campo scolastico. Gilbert, ad ogni modo, è sinceramente innamorato di Anna però lei non lo calcola almeno per cinque anni a causa di un commento che lui fece sui suoi capelli rossi. Tutto cambia quando Anna compie sedici anni perché Gilbert fa un sacrificio che la ragazza non scorderà mai e poi mai. Un altro tema importante è l’amicizia che c’è tra Anna e un’altra sua compagna di classe Diana. Le due passano tanto tempo assieme nonostan te la differenza sociale e il loro diverso vissuto.

Anna dai Capelli Rossi di L.M. Montgomery

Anna Shirley è un’orfana che a 11 anni viene adot tata da Matthew e Marilla ICuthbert.Cuthebert sono due fra telli di mezza età che vi vono un’esistenza isolata e austera almeno così è fino all’arrivo di Anna. Loro avrebbero voluto prendere un ragazzo che li potesse aiutare nella loro fattoria, ma l’orfana trofio compie un errore e perciò, per sbaglio, manda loro una ragazza... Inizialmente Marilla vorrebbe rimandarla indie tro però Anna grazie al suo buon carattere, alla sua amabilità e affabilità fa si che possa restare lì con loro per sempre. Ma come in tutte le storie c’è sempre una per sona sgarbata e senza cuore e nel nostro rac conto questo ruolo è della signora Rachel Lynde che è la vicina di casa dei fratelli Cuthbert. Si tratta di una donna ficcanaso e che ha da ridire su ogni cosa e nello specifico sul fatto che loro abbiamo adottato una ragazza. La trova brutta e magra e non riesce a sopportare il fatto che Anna abbia i capelli rossi. Anna perciò sbotta con la donna perché non le sembra giusto quanto lei vada affermando però Marilla le dice che deve scusarsi e che non deve comportarsi così male, ma Anna sente un for te senso di ingiustizia e impotenza a riguardo quanto le è successo. E per dimostrare che si sbaglia la ragazzina usa con la signora Rachel un vocabolario ricco di “pa roloni” che affascinano la donna e successiva mente, la signora e Anna diventeranno anche ami Inche.seguito Anna inizia a frequentare la scuola del paese ed è qui che fa la conoscenza di Gilbert Blythe, un ragazzo che è considerato da tutte le alunne come molto affa scinante e interessante.

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PROFUMO DI LIBRI

PROFUMO DI LIBRI Ma non è stata sicuramente amicizia a prima vista perché inizialmente Diana snobba Anna e la sua famiglia adottiva. Ma tutto cambia, dopo che Anna salva la vita alla sorella più piccola di Diana. Il racconto è ambientato come già detto in Canada, ma esattamente nel villaggio inven tato ad arte di Avonlea che si troverebbe nell’I sola del Principe Edward al largo della costa della Nuova Scozia. Questo luogo che sembra incantare Anna è caratterizzato da giornate dol ci, fresche e frizzanti con tramonti rosati e una vegetazione davvero assai splendida. Dopo la pubblicazione di questo romanzo l’Au trice (Lucy Maud Montgomery, canadase, nata il 30/11/1874 e morta il 24/04/1942) ha scritto altre sette novelle senza contare il seguito di “Anna dai Capelli Rossi” in cui si racconta la vita di Anna e di Gilbert, di come loro diventano insegnanti, si sposano e quindi hanno dei figli. Il libro ha avuto anche molti adattamenti sia per il cinema sia per la televisione senza contare i cartoni animati che sono stati fatti per raccon tare le vicende di questa ragazzina. Secondo il mio parere,la cosa migliore resta in dubbiamente la lettura integrale del libro! Monica Palazzi

Ed è Poesia “Ode a una canzone” Surreale idea, Alba primordiale... I tuoi ...comedipingonoinventoriinte...Leonardolagioconda. Il giudizio universale... Forse è arrivato, Forse arriverà. Un giorno, papà, ci ritroveremo là: “Dove comincia il sole“. Erminia Bertulessi ∙Bergamo Ristorante Pizzeria San Rocco CASALROMANO (MN) - via San Rocco, 7 Tel. 0376 76400 - Chiuso il Mercoledì sera Da Lun. a Sab. 6.30-13.00 / 16.30-20.00 Domenica 7.00-13.00 / 16.30-20.00 Chiuso il martedì CALVISANO (BS) Via San Michele,34 41

La base di partenza era la normale Clio tre porte, la stessa che migliaia di casalinghe in tutta Europa guidava per portare i bimbi all’a silo o per scarrozzare i genitori dal medico. Ovviamente per stravolgere la natura di qualcosa, le auto non fanno eccezione... servono molte modifiche e adattamenti. Le fiancate presentavano due prese d’aria molto gran di per convogliare aria fresca nel grosso V6 montato posteriormente, affamato di benzina e aria appunto. Il telaio fu debitamente rinfor zato, perchè la Clio non nasceva e non nasce per spaventare le Porsche ai semafori. Il motore sviluppava ben 230 CV scaricati al posteriore abbinato ad un cambio manuale.

Lo stesso fu elaborato dalla TRW ed aveva una cilindrata di tre litri, un tremila, su una Clio... 300 nm di coppia a 3700 giri e toccava i 7000 giri. Dentro si respirava un atmosfera racing, pelle, alcantara e scritte Renault Sport chiudevano il cerchio su un auto pazza e bel lissima. Doppio scarico al posteriore, cerchi OZ da 17 pollici e un muso che non lasciava spazio a dubbi.

Ne produssero circa 3000 esemplari in due distinte seria la PHASE 1 e la PHASE 2 a cui furono destinate molte migliorie per renderla più “educata” e gestibile. In totale, 1300 se conda serie e 1700 prima serie.

Correva il tempo del Marzo 2001, mentre io facevo la terza media, alla Renault lanciarono sul mercato una di quelle bombe a quattro ruote che non dimenticherò mai. L’ho vista per la prima volta ad un’esposi zione automobilistica, rimasi a guardarla per mezz’ora circa. Larga, due posti secchi, mo tore V6 alloggiato al posto dei sedili posteriori volante con corona in alcantara..

CLIO V6, LA BOMBA FRANCESE 42

Non sono numeri così bassi da renderla irre peribile ma restano cifre scarse sopratutto se si pensa sempre che quelle sane sono sem pre molte meno rispetto ai numeri di parten za. Ho avuto il piacere di vedere e provare entrambe le serie.

AUTO D’EPOCA

La Clio V6 è una pericolosa attaccabrighe da semaforo, difficile da portare al limite, le rea zioni non sono facili da gestire sopratutto se non la si conosce bene.

AUTO D’EPOCA

Don Salvatore con umiltà e fede sapeva carissimogiungevaportarerabbonireascoltareconsigliocondividere.Nelleseresublimiugualiediverselasuavoceridonavaallegriacondivisione.Narravadeltempoedelpresenteazzardavariconducevanelpalmodimanoaccoglievasperanzeegioie.NostalgiaemancanzaciecaebuiaardentesentoditeDonSalvatoreconsapevolechedall’altosguardopaternovolgiaccarezzamaiabbandona.

dalledoloris’affollanomentericorditenerezzeinfinitesenzafondofauciallargate.

Sento che il tempo delle auto pazze sta per finire, a breve usciranno definitivamente dai listini queste piccole bombe che ci hanno fat to sognare e divertire. La sportività elettrica? Non ci credo, non può esistere almeno per chi come me ha vissuto la coda degli anni d’oro dei motori termici. Io ho visto in listino la 360 Modena e la 996 Turbo, la Enzo e la F40, la Diablo etc etc Il futuro sarà elettrico, forse salverà il mondo dall’inquinamento, forse.... Quanto alla Clio V6 prima o seconda serie, bah compratevi pure quella che volete!

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

ANIME NEL VENTO MANCANZA 43

Sono entrambe un’affare che vi farà uscire un mega sorriso ogni volta che le proverete, attenzione però... non costano poco! Cinquanta mila euro sono la base di partenza ma è un investimento sicuro. Erano gli anni di Gigi Dagostino, delle Fornari na, del Nokia 3310. Sembra ieri vero ? Compratevi una Clio V6 se potete! A breve, anzi brevissimo certe emozioni le auto di oggi non ve le sapranno più dare!!! Antonio Gelmini Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail meccanicagelmini@gmail.coma: Nella

44 RELAX - SODOKU BARZELLETTE 3 3 39 9 9 9 91 1 1 1 1 2 2 7 7 7 7 6 6 6 8 8 84 4 5 8 9 1 4 49 625 8 9 3 3 7 96594 586 6 1 4 35 17 867 295 3 Un ubriaco esce dall’osteria perché gli scappa da vomitare. Si appoggia al muro e vomita su un cagnolino che stava lì accucciato. Dopo aver finito si passa la manica della giacca sulla bocca per pulirsi e nota il cagnolino tutto insu diciato di vomito: “Ops! Mica me lo ricordavo d’averlo “Signoramangiato!”.-dicelanuova cameriera - in camera sua, sotto il letto, ho trovato questo anello!”. “Grazie Rosi. L’avevo messo apposta per con trollare la sua onestà”. “È proprio quello che ho pensato anch’io, signora!”. Signora agitata telefona ai pompieri: “Venite pre sto! La mia casa sta bruciando!”. I pompieri: “Va bene, arriviamo, ma ci dica come fare per arri vare a casa sua”. La signora: “Eh? Ma con quel camioncino rosso, no?”. Via Bergoma, 5 - Carpenedolo (Bs) - Tel. 030 9983050 www.acconciaturepietro.it - pietroartemoda@live.it Si riceve su AcconciatureappuntamentoLui&Lei “Il look che fa la diffenza” cucina tipica aperto il venerdì e sabato sera la domenica mezzogiorno e sera Montichiari (Bs) - Via Franche,22 Tel. 030 96 42 77 - Cell. 338 95 22 659

La spiaggia di Piona è il luogo ideale dove tra scorrere un a bella giornata estiva in una spiaggia ampia e ben servita. Si affaccia sulla baia di Pio na, dispone di un piccolo porticciolo ed è costeg giata da un viale alberato che in alcune ore del giorno offre riparo dai caldi raggi estivi. Dalla riva è possibile godere di una splendida vi sta sul promontorio dove sorge l’Abbazia Cister cense di Piona. E’ presente un chiosco, che offre anche servizio bar e ristorante, e una scuola di Kiteboard con possibilità di noleggio canoe e SUP.

Vi ritroverete immersi nel verde e se amate scat tare foto nella natura questo è il luogo ideale. Facilmente raggiungibile sia a piedi che in bici percorrendo Via dei Ciacc. La spiaggia di Piona vi sorprenderà con le sue tonalità di verde intenso mischiate all’azzurro del lago e del cielo. Abbiamo citato l’Abbazia di Piona o più precisa

mente il Priorato di Piona, un raro gioiello dell’ar chitettura romanica lombarda. Si trova nel territo rio del comune di Colico, sulla punta della piccola penisola di Olgiasca ed è visitabile tutto l’anno. Già nel VII secolo d.C risiedeva qui una comuni tà monastica. All’interno del chiostro è possibi le ammirare il Cippo di Agrippino, dal nome del vescovo di Colico che nel 617 fece costruire un oratorio dedicato a Santa Giustina martire. Nel 1906 a seguito di un restauro è stata rinve nuta un’epigrafe dalla quale si deduce che nel 1138 la chiesa fu consacrata alla Beata Vergine Maria. La documentazione del XII secolo dimostra la rilevanza e la vitalità economica dell’abbazia di Piona, seguita poi da una decadenza dovuta al ridotto numero di monaci. Dal 13 febbraio del 1938 il priorato appartiene a una comunità di monaci cistercensi che segue

ITINERARI COLICO (provincia di Como)

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SPIAGGIA E ABBAZIA DI PIONA

MIA MARTINI Era il 20 settembre 1947 quando nacque Domenica Berté, ovvero Mia Martini. Voce italiana tra le più belle, è considerata una delle voci più espressive della musica leggera italiana scomparsa in circostanze mai del tutto chiarite.

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MADRE TERESA DI CALCUTTA Madre Teresa, è nata il 26 agosto 1910 a Skopje (ex Ju goslavia). Fin da piccola rice ve un’educazione fortemente cattolica. Un omaggio a 25 anni dalla sua morte avvenuta il 5 settembre 1997.

ITINERARI

Caro Alberto Dalla Chiesa Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri, noto per il suo impegno nella lotta contro la mafia. Un omaggio a 40 anni dalla sua morte av venuta il 3 settembre 1982 a causa di un attentato a Palermo.

l’ultra-millenaria saggezza di San Benedetto ba sata sul rapporto equilibrato tra ora et labora. Oggi, gli edifici che costituiscono l’abbazia di Pio na sono la Chiesa di San Nicola e il Chiostro. La Chiesa di San Nicola presenta una navata uni ca rettangolare ed è affiancata da un campanile quadrangolare a destra dell’abside. Il Chiostro, di notevole bellezza, rimane il cuore del complesso monastico intorno a cui sono disposti in modo funzionale ed armonico gli ambienti monastici. L’abbazia di Piona è raggiungibile in auto (par cheggio gratuito), a piedi da Colico oppure tra mite battello. Fonti: visitcolico.it / in-lombardia.it

Un irlandese riesce a far ridere i suoi cari nel momento della… sepoltura.

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TABULA RASA ELETTRIFICATA - C.S.I. DIMMI COSA SUCCEDE SULLA TERRA DANIELE LA DURA LEGGE DEL GOL - 883 BACKSTREET’S BACK - BACKSTREET BOYS MONDI SOMMERSI - LITFIBA E poi, ma si classifica solo settima. I due coautori di E poi comunque producono il suo primo disco, intitolato semplicemente Giorgia, registrato e mixato da Marco Covaccioli. L’album contiene entrambi i brani inter pretati sul palco dell’Ariston più altri nove inediti e la fortunatissima cover Nessun dolore di Mogol e Battisti; raggiunto, sorprendentemente il 2º posto dei dischi più venduti, Giorgia arriva a vendere 180.000 copie, tra sformandola da perfetta sconosciuta a vera Big della musica pop italiana. Qualche tempo dopo viene invi tata da Luciano Pavarotti al suo programma Pavarotti & Friends, dove interpreta un brano dei Queen, Who Wants to Live Forever. La stessa sera duetta con Pa varotti in una versione del classico della musica par tenopea Santa Lucia luntana. Duetta inoltre con Sting, Bocelli, Pavarotti, Bryan Adams, Nancy Gustafson e Andreas Vollenweider nel brano All for Love e nel brano La traviata / Act 1 - Libiamo ne’ lieti calici (Brindisi). Alla vigilia di Natale del 1994 si esibisce per il Papa in Vaticano, cantando al fianco di Andrea Bocelli, con il quale nel 1995 reinterpreta la nota Vivo per lei,cover degli O.R.O. Giorgia si esibirà altre due volte davanti a papa Giovanni Paolo II. Il sodalizio già stretto con Michele Torpedine (già ma nager di Zucchero e Andrea Bocelli) porta Giorgia l’an no successivo al Festival di Sanremo con la canzone Come saprei (scritta da Eros Ramazzotti, Adelio Co gliati, Vladi Tosetto, e arrangiata da Celso Valli), con la quale conquista la vittoria e diventa la prima artista a ricevere nello stesso tempo il Premio della Critica (oggi premio Mia Martini), circostanza che in seguito si ripeterà con Elisa nel 2001, Simone Cristicchi nel

Hit Parade dal 12 al 18 Settembre 1997 50

Giorgia Todrani, nota semplicemente come Giorgia (Roma, 26 aprile 1971), è una cantautrice e produt trice discografica italiana. È una delle cantanti contem poranee più note e apprezzate in Italia, ma ha avuto successo con riscontri di vendite positive anche in altri paesi come Olanda, Regno Unito, Spagna, Francia, Ca nada e Stati Uniti e nel mercato dell’America Latina. Ha collaborato con artisti italiani e stranieri tra cui Sim ple Minds, Zucchero Fornaciari, Pino Daniele, Andrea Bocelli, Luciano Pavarotti, Bryan Adams, Sting, Alicia Keys, Ronan Keating e Eros Ramazzotti. In Italia ha venduto circa sette milioni di copie, con 12 album nella top-ten italiana, 5 dei quali arrivati al nu mero uno, e 25 singoli top-ten di cui 5 numero uno. Ha partecipato, in totale, quattro volte al Festival di San remo, ottenendo nella categoria Big il primo, il terzo e il secondo posto; nell’edizione del 1995, in cui risultò vincitrice con Come saprei, fu la prima cantante nella storia del festival a conquistare quattro premi: Primo Posto Big, Premio della Critica (prima cantante ad ag giudicarsi entrambi i principali riconoscimenti), Premio Autori e Premio Radio e TV. La carriera ufficiale del la cantante comincia nell’autunno del 1993, quando presenta a Sanremo Giovani un brano scritto da lei, Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese (in seguito in sieme produttori di Alex Baroni e Massimo Calabrese con suo fratello Piero scopritore e produttore di Marco Mengoni), “Nasceremo”, classificandosi prima e otte nendo perciò l’accesso al Festival di Sanremo dell’anno successivo nella sezione “Nuove Proposte”. Nel febbraio 1994 a Sanremo nelle Nuove Proposte, Giorgia canta una delle sue canzoni più note, dal titolo

MANGIO TROPPA CIOCCOLATA - GIORGIA BUTTERFLY - MARIAH CAREY BE HERE NOW - OASIS ROMANZA - ANDREA BOCELLI SU E GIÙ DA UN PALCO - LIGABUE GIORGIA 54321 POSTO 109876

PINO

UN MIX DI GIORGIA

Hancock, con il quale inizia il sodalizio

nella trasmissione Taratata in onda su Rai 1 al fianco di

del 1998

interpretando Summertime e The Man I Love di George Gershwin, Dimmi dove sei ed E poi. Gli altri album: 1999 – Girasole - 2001 – Senza ali 2003 – Ladra di vento - 2007 – Stonata 2011 – Dietro le apparenze - 2013 – Senza paura 2016 – Oronero Album di cover: 2018 – Pop Heart Album dal vivo: 1993 – Natural Woman (Live in Rome) 1993 – One More Go Round 1996 – Strano il mio destino (Live & studio 95/96) 2005 – MTV Unplugged 2014 – Senza Paura Limited Gold Edition 2018 – Oronero Live Raccolte 2002 – Greatest Hits - Le cose non vanno mai come credi 2008 – Spirito libero - Viaggi di voce 1992-2008 51

25 ANNI FA... PLAY

si

2007, Roberto Vecchioni nel 2011 e Diodato nel 2020. Nella primavera del 1995 Giorgia è invitata a esibirsi in presenza di Papa Giovanni Paolo II sul sagrato del la Basilica di San Pietro in Vaticano dove intona l’Ave Maria di Renato Serio, uno spiritual e Bridge over Troubled Water. Il 28 marzo 1995 co-conduce con Pippo Baudo il programma televisivo mu sicale italiano Sanremo Top a cui la cantante aveva partecipato anche l’anno Successivamenteprecedente.viene pubblicato l’album Come Thelma & Louise, che esordisce alla seconda posizio ne della classifica FIMI e vende 300 000 copie in poche settimane in totale ha poi superato le 400 000. Elton John la vuole come ospite d’ono re nella sua tournée italiana. Il cantautore britannico definì quella di Giorgia “una delle più belle voci del mondo”. Nel 1999, del brano è stata incisa anche la versione in spagnolo per il mercato latino, Como sabrè. Nel 1996 Giorgia torna al Festival di Sanremo, arrivan do terza con Strano il mio destino, scritta a quattro mani con Maurizio Fabrizio. Il successivo disco, Strano il mio destino (Live & studio 95/96), registrato quasi tutto dal vivo, tranne la title track ed un remix di E c’è ancora mare debutta alla numero 2 della classifica ita liana e vende oltre 400 000 copie. Nel 1997 Giorgia incontra Pino Daniele: l’amicizia che nasce tra i due artisti sfocia in una collaborazione arti stica che confluisce nell’album Mangio troppa cioc colata che regala una nuova soddisfazione all’artista debuttando alla prima posizione della classifica FIMI e vende in dieci giorni 300000 copie.In totale supe ra le 600 000 copie. Il disco è prodotto proprio dal musicista napoletano. Giorgia ricambia prestan do la sua voce a Scirocco d’Africa, canzone inserita nel disco di Pino Daniele Dimmi cosa succede sulla terra. Mangio troppa cioc colata segna una svolta nella musicalità dell’artista, grazie all’influenza di Pino Daniele unito alle melodie “pop-soul” di Giorgia. Questi cambiamenti si uniscono alla nuova immagine della cantautrice, che in questo periodo portava i capelli rasati. Nel 1998 il disco viene distribuito in vari paesi europei, tra i quali: Fran cia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Svezia e Finlandia. L’album riceve una candidatura al Premio italiano della musica come “Miglior album dell’anno” nel 1998. Nel dicembre Giorgia esibisce Herbie artistico

Il 3° appuntamento di ScopriAmo Montichiari, mol to partecipato, organizzato da Pro Loco Montichiari con il patrocinio del Comune, ha fatto un salto nel XIV secolo. Il 12 maggio 1512 (ricorrenza del patrono monteclarense), fu posata la prima pietra della Chiesa di San Rocco, Santo molto popolare un po’ in tutta Italia tra gli umili e i poveri, perché considerato protettore contro epidemie, pestilenze, taumaturgo. Dopo la peste bubbonica che colpì Montichiari e tutta la Lombardia, fu costruita questa chiesa alle “4 Vie”, (chiamata anche porta inferi, perché vi passavano i cortei funebri) snodo centrale in paese a cui confe rivano molte strade di paesi limitrofi, dove il passag gio di tanta gente favoriva l’espandersi di epidemie. Pestilenze ricorrenti purtroppo se ne susseguirono molte e nei secoli scorsi la credenza popolare le rite nevano una punizione biblica, conseguenze di gravi peccati: già nel 1477 ci fu un’epidemia di cavallette, nel 1511/12 ci furono la peste bubbonica e quella polmonare (quasi tutti morivano entro 4 giorni dal comparire dei sintomi); nel 1576 un’altra ondata; nel 1630 arrivò la peste manzoniana…si evince quin di che furono anni tragici che colpivano popolazioni molto debilitate da alimentazione scarsa e carente di sostanze nutritive importanti. Nel 1500 infatti il sostentamento della gente povera derivava dalla coltivazione di cereali, ortaggi, animali da cortile, tutti conviventi insieme in una misera stan za con poca aria e luce e scarsa igiene. Non c’erano posate, si mangiavano zuppe cotte nei paioli di rame senza sale, solo erbe aromatiche per insaporire; latte, lardo, uova pane scuro e polenta; solo in seguito si sviluppò l’artigianato. La piccola chiesa di San Rocco era poco usata per le S. Messe, poi diventò sede della Vicinia, una sorta di consiglio comunale pre sieduto dai capi famiglia, con compiti amministrativi e politici. Allora Montichiari contava 4500 abitanti e il comune era proprietario di tutte le attività e delle campagne. Dal 1634 per 1 secolo e ½ la chiesetta fu gestita da una confraternita di 120 frati. Napoleo ne però confiscò poi tutto usandola come magazzi no militare e successivamente fu abbandonata. Nel 1823 il comune rientrò in possesso della chiesa e la trasformò in un ospedale, pagando all’Impe ro Austro Ungarico 50.000 £ austriache (una casa allora costava in media 1.000 £), con un lascito di un certo Chiarini. L’architetto locale Francesco Bicelli ristrutturò la chiesetta senza demolirla, conservan dola e adattandola nell’ospedale, inaugurato solo nel 1838, perché nel frattempo Bicelli morì cadendo pro prio da un ponteggio. L’ospedale accettava sia poveri che ricchi, forestieri solo a pagamento. Si distinse nella 2° Guerra d’In dipendenza a Solferino, accogliendo migliaia di feriti;

DEVOZIONE

A SAN ROCCO A MONTICHIARI E IN TUTTA ITALIA

Chiesa di San Rocco - Montichiari

TERRITORIO MONTICHIARI (BS)

GHEDI (BS) Via Repubblica,81 BZ ALIMENTARIAlCaser Vendita formaggi e salumi al dettaglio 52

TERRITORIO nella 1° e 2° Guerra Mondiale, allo scoppio della pol veriera nel 1929 e nel 1940. Rimase attivo, nosocomio di riferimento anche per paesi limitrofi, fino al 1987, quando anche grazie al Senatore monteclarense Pedini, venne poi inaugura to il nuovo Ospedale. Dal 2007 ospita la Biblioteca Comunale e la Pinacoteca Pasinetti. All’angolo di fronte all’entrata, nel 1992 Alessandra Belletti donò una mattonella raffigurante San Rocco, dove ogni anno il 16 agosto il papà Vigilio Belletti celebrava la ricorrenza del Santo, con aneddoti, canti a cura del Café dei Piöcc e qualche preghiera a cura della Aparrocchia.Montichiari ci sono altre Santelle dedicate a S. Rocco, testimonianza di quanto siamo legati al santo, in questi ultimi anni di pandemia ancor più invoca to. Accogliente il giardino della Biblioteca, delicato e suggestivo il sottofondo musicale del chitarrista, maestro Fabrizio Treccani; ricerche a cura del dott. Fraccaro, ex Sindaco e dirigente scolastico, tratte da pubblicazioni di storici locali (Foffa, Mons. Chiarini, geom. Superfluo, Federico Migliorati). C’è sempre da imparare dal passato, considerato che molti eventi tragici, come le epidemie, conflitti politici e religiosi, carestie, ecc… purtroppo si ripetono. Ornella Olfi Dott. Fraccaro, ex sindaco e dirigente scolastico Maestro Fabrizio Treccani, chitarrista Oganizzatori e lettori della serata CALVISANO (BS) - Via Marconi,28 - tel. 030 968484 MONTICHIARI (BS) - Via Tito Speri,1 - tel. 030 964521 CALVISANO Aperto tutti i giorni 08:00 - 12:30 16:00 - 19:00 Lunedì pomeriggio e Domenica CHIUSO MONTICHIARI Aperto Giovedì 08:00 - 12:30 15:30 - 19:00 CENTRO MONTICHIARIFIERA 06:00Venerdì-12:00 enrirobys@gmail.com Macellerie Riunite Scalmana macellerieriunitescalmana Passione per la Carne 53

TERRITORIO MONTICHIARI (BS)

SERATA DEDICATA a G.A. POLI ex sindaco di Montichiari e a GIOVANNI (Nino) ALBERTI: ATTORE e POETA

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Gian Antonio Poli Valeria Sinico Castello Bonoris

Ornella Olfi

Molto partecipato anche il 2° evento organizzato da Pro Loco Montichiari, in collaborazione con il Comune. Il giardino della villa che fu di proprietà dell’ex Sindaco monteclarense G. A. Poli, ha affascinato i moltissimi presenti innanzitutto per la sua splendida posizione: di fronte allungando le mani sembra di toccare il Castello Bonoris e alle spalle sovrasta il Duomo, oltre alla facciata della villa tutt’oggi rimasta quasi totalmente originale. Altrettanto coinvolgente il sottofondo musicale, con brani eseguiti al pianoforte dalla maestra Valeria Sinico. Lo storico dott. Albino Miceli ha brevemente ma esaustivamente raccontato la sto ria del concittadino Gian Antonio Poli, Sindaco di Montichiari dal 1902 al 1906, politico lungimirante che si prodigò molto anche nel sociale. Fondò la Società di Mutuo Soccorso, per l’assistenza sin dacale sia femminile che maschile; creò un asilo per i bambini con genitori lavoratori, che prima restavano soli, regalando la sua casa in via XXV Aprile (allora Contrada Castello), dove ha sede tut tora la Scuola Materna Mafalda; a livello provincia le riuscì ad ottenere il consenso per la tranvia che attraversò Montichiari per molti anni; aiutò i figli di indigenti ammalati di pellagra e tbc istituendo una mensa sociale; fece da intermediario per un accordo tra datori di lavoro e contadini; fu promotore della Banca Popolare e nel testamento lasciò aiuti anche per l’ Istituto delle Suore di Casa Serena. La sua seconda moglie, molto più giovane di lui, si risposò poi con un Con te e vendette la casa, sita in V. Cesare Battisti, alle famiglie Alberti- Mattinzioli e Volonghi, che tuttora la abitano. La seconda parte della serata è stata dedicata dal presidente pro Loco Ferrario all’amico Giovanni (Nino) Alberti, da poco scompar so, attore e per anni Presidente della Compagnia Café dei Piöcc, poeta dialettale, alpino, promotore di eventi con i commercianti del centro, del maggio medievale, volontario in parecchie iniziative socia li. Alla lettura di qualche sua toccante poesia, per la moglie Anna, i suoi familiari e noi presenti che l’abbiamo conosciuto, palpabile è stata l’emozio ne e la commozione, ricordando un personaggio che ha amato e promosso con grande passione la nostra lingua dialettale, la nostra città e la cultura del dialetto. Un simpatico aneddoto che racconta va Nino e che conferma intrighi e dispetti sempre esistiti tra Stato, Chiesa, nobiltà: il Conte Bonoris, proprietario del Castello, avrebbe voluto costruire un passaggio che dai sotterranei arrivasse fino al cimitero, ma non avendo avuto il permesso dall’al lora Sindaco Poli, per ripicca fece erigere un’altra torre che faceva ombra proprio ai fiori nelle aiole del giardino di Poli…

28 Aprile 2021 ED È POESIA “CUORE” 55

Masnovo

forse, per il nuovo giorno. Lui, fedele alla sua sposa, per la vita l’ accompagna, la raggiunge becco a becco quasi a sorseggiar prosecco. Si avvicina a lei un poco mentre il cielo si fa fuoco. Due metà in perfetto amore, Due profili si fan cuore. Elisa

ED È POESIA Mi soffermo ogni qualvolta dal suo sguardo ne son colta. L’ andatura disinvolta con la palma sua sepolta, mentre scivola sull’acqua a mezz’ aria l’ ala sciacqua. Passa e veglia indisturbato, all’ umano s’ è adeguato, con lo sguardo +un po’ accigliato e il suo becco affusolato. Dietro a sé una lunga scia ma nessuna acrobazia, con profilo in simmetria di perfetta armonia. Superbo, sfoggia l’ eleganza. Delicato. Pare in danza. E si avvicina con baldanza allo scorger di pietanza. Ed eccolo maestoso col suo fare un po’ curioso mostra il corpo luminoso. Nel candido bianco avanza e stringe un patto d’ alleanza mentre il lungo collo allunga: “Fa’ attenzione che non punga!” Io gli porgo il mio boccone, l’ obbiettivo d’ attrazione, prende e si ritrae veloce, masticando sottovoce. Sazio, dinuovo fluttua via, vaga nella ferrovia sul binario “gerarchia”. Regna come un vecchio saggio fatto il pieno di coraggio, dietro a se’ lascia i suoi simili con gli sguardi affranti e umili. Le loro piume ancor grigiastre, ruotan come giostre nell’ aspettar il turno,

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Grazie alle influenze del la moda anni 2000 per questa estate si fanno largo i pantaloni cargo: nati come indumento da lavoro successivamente come divisa militare per poi approdare nel mondo musicale hip-hop gra zie alla loro versatilità e comodità delle multi-ta sche applicate e di diverse misure. La tendenza 2022 consiglia di indossarli dalla mattina alla sera proponendo tessuti, dettagli e colori diversi in base all’occasione. I tessuti utilizzati sono il cotone, il canvas, il raso e voile di seta nei colori beige, khaki, fantasia camouflage oltre alle tinte più nuove come il giallo limone, il rosa fragola ed il bianco latte. I dettagli sono l’aspetto più sbarazzino, alle tasche ed occhielli si aggiungono coulisse per stringere i pantaloni sulle caviglie e lunghi lacci lasciati liberi di svolazzare con il movimento del corpo. La vita è bassa con giro di cintura con chiusura a scorrimento oppure annodata tradi zionale obi o con fibbia logata. Vanno indossati con micro t-shirt, body e bra a vista, top con vo lant oppure corpetti preziosi e giacche struttu rate. Le calzature da abbinare sono sandali con tacco alto per una serata chic oppure le comode sneakers oppure infradito.

Romina Sirani

LA VESTE DI BRUNA ANIME NEL VENTO

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

FASHION AND STYLE BY ROMINA SIRANI

La veste di Bruna aveva sapore di fantasia di sugo al pomodoro di farfalline infarinate di fichi e di noci. Tempestata di fiorellini in vita fermata da una cintola sottile le scendeva lungo i fianchi abbracciando rotondità. La rivedo in questo mattino dai tratti fondi dove la notte si confonde con il giorno l’alba si fa primizia che sfuma. Nostalgiapungenteossutacieca sento la pelle pizzicare il petto fa grosso la mente inzuppa di malinconie.

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Costiera Amalfitana

Per lui quel fuggiasco era un cane, solo un cane bastardo e la sua vita avrebbe ritrovato un senso solo con la sua morte. Ormai viveva solo per que sto; impiegò mezzi, soldi da uomo potente che era diventato, sguinzagliò cani mastini ovunque alla sua ricerca. Gli anni nel frattempo scorreva no e l’unica persona che fin da bambina aveva vissuto quella storia, la tragedia del padre, era sua figlia. Era la sola che ancora cercava di per suaderlo a dimenticare, a lasciare il passato al passato. “Dimentica padre, dopotutto è solo un uomo; un uomo che certamente ha commesso un errore imperdonabile fuggendo, fuggendo in quel modo ma poteva capitare a lui, certamente aveva paura, era terrorizzato; padre, sei ancora un uomo ricco e potente, hai già buttato tanti anni della tua vita. Lui potrebbe essere addirittura morto, chissà, ti prego, dimentica padre. Questo non è vivere, è morire poco a poco, è impiegare il tempo che ti resta per morire. Mi dispiace padre ma io temo che il buio non sia fuori ma dentro di tè”. Ma ogni tratto, ogni bagliore umano erano scomparsi in lui, erano stati irrimediabilmente lavati via dal suo cuore, come una spugna che passa sul vetro... E una sera, dopo quarant’anni BUIO DENTRO

57 RACCONTI

IL

giunse una telefonata: l’avevano trovato. Final mente se lo sarebbe trovato di fronte, avrebbe percepito la sua presenza, il suo odore, come un predatore fiuta la preda. Fu condotto a casa innanzi a lui; era un piccolo uomo spaventato, erano due piccoli uomini spaventati al crepusco lo dei loro giorni. Uno in perenne ricerca, l’altro aveva esaurito la sua corsa. “Prima di uccidermi, ricordi almeno il mio nome? Lasciami dire, alla fine liberami e non farai che farmi una cortesia, sono esausto, stanco e vecchio per continuare a fuggire e nascondermi”. Uno vedeva, l’altro fo calizzava l’immagine di quel momento. “ Il tuo nome? Già, il tuo nome...” Non disse altro, una smorfia apparve sul suo viso vecchio di duemila anni. Non seguirono altre parole; a distanza rav vicinata i loro due inferni entrarono in contatto, l’uno nell’altro. Due colpi di pistola echeggiarono nella grande sala. Cadde di fronte ai suoi piedi. Era finita, era finita per sempre. Si sedette, era l’ombra dell’uomo che era stato ma il suo sogno era stato esaudito. Da una grande porta di le gno laterale al salone, leggera come un angelo o come un fantasma entrò a capo basso sua figlia e si fermò tra i pochi presenti a due passi da lui. Lui ne percepì la presenza, il profumo. Disse solo: “E ORA, PADRE, E ORA, DIMMI PADRE, CI VEDI ORA?” Enrico Savoldi

IMolti anni erano passati. Era stato un incidente, solo un maledetto, dan nato incidente. Erano nati e avevano condiviso gli stessi giochi di strada, due ragazzini di quartiere.

Lui rimase al buio e lentamente la sua vita si tra sformò in un lungo, lento e inarrestabile stillicidio di veleno che finì col tempo per avvelenare tutti i suoi giorni. Le notti innanzi a lui erano votate completamente alla ricerca e alla vendetta nei confronti di quell’altro.

Un gioco finito male, un petardo esploso troppo vicino. Uno dei due ne uscì senza vista, i suoi occhi non vedevano più, il suo cielo era scom parso. L’altro, terrorizzato, impaurito fuggì, sparì.

L’INTERVISTA ALESSIA

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La sua è una bellezza che conquista al primo sguar do. Semplice, naturale, elegante. Alessia Bechis è giovanissima ma il suo curriculum si sta allungando a vista d’occhio. Innanzitutto lo studio: sta frequentando un corso di Biotecnologie a Novara, ma il suo sogno rimane quello di riuscire ad entrare nella facoltà di Medicina e realizzare il sogno di sempre di diventare derma tologa. Nel mentre, c’è spazio anche per qualche esperienza nel campo dell’immagine. Fotografie di classe ed esperienze da favola come quella che l’ha portata in giro per l’Italia con… il Giro d’Italia nella squadra di 3B Meteo. Tutto però è iniziato quando era ancora adolescente: il primissimo concorso di bellezza, la primissima volta sui tacchi e poi… un feeling speciale con i riflettori! Come nasce il tuo percorso? È iniziato tutto grazie ad un concorso di moda a cui ero stata iscritta da mia mamma. Era il 2017 ed ero terrorizzata al solo pensiero di andarci, perché fino ad allora non avevo nemmeno mai indossato un paio di tacchi! Invece, quell’esperienza è andata molto bene, mi ha aiutata a farmi conoscere e da allora sono sbocciate le prime collaborazioni. Da allora, l’avventura ha preso piede… Dopo questa sfilata ne sono seguite altre e dà lì ho iniziato sempre di più a lavorare in questo settore. Ho iniziato a scoprire, a sperimentare, a vivere contesti da favola. Con il tempo ho capito di preferire molto di più il settore cinematografico e televisivo rispetto alle sfilate e agli shooting. Non ho mai amato che la gente mi guardasse solo a livello estetico, ho sempre preferito mi stimassero come persona… BECHIS UNA RAGAZZA ACQUA E SAPONE

L’INTERVISTA

Sono esperienze che insegnano molto su se stesse e sul proprio corpo, è stupendo quando impari a pia certi e quando riesci a vederti bella. Che rapporto hai con i social? Mi piacciono molto, sia perchè in questo modo rie sco ad esprimermi sia perchè è in grado di aprirmi numerosi sbocchi lavorativi. Tuttavia, non voglio ap parire come la classica persona che ostenta il pro prio corpo e se la tira, sono una ragazza semplice e non amo fingere online quello che non sono.

Così, è arrivata la tv! Ho iniziato a lavorare su Rete 7 per il programma calcistico Toro Channel, si è rivelata un’esperienza fantastica! Questa è stata la mia prima esperienza televisiva e mi ha permesso di farmi conoscere a livello locale, le persone mi riconoscevano per strada e si fermavano a parlare con me. Ma le belle avventure non sono finite qui… Ho partecipato anche come concorrente a Guess My Age, ma l’esperienza più gratificante è stata la comparsa nel film: “Nel ventre dell’enigma”, grazie ad essa ho potuto vedere come funziona il settore cinematografico e mi sono innamorata ancora di più di questo mondo. Più di recente, eccoti in giro per l’Italia… La mia ultima esperienza lavorativa è stata quella del Giro d’Italia con 3B Meteo, è stata veramente stimo lante e mi ha portato a vedere dei posti stupendi, mi ha resa più consapevole delle bellezze artistiche italiane. È stata una esperienza che sicuramente mi segnerà a vita e che porterò sempre nel cuore. Insomma, pian piano stai superando ogni tua incertezza… Da quando ho iniziato a scattare mi sono resa conto di quanto valgo e ho iniziato ad apprezzarmi come persona. Ho partecipato anche a Miss Italia nel 2019 e sono riuscita a vincere la fascia Miss Mascotte Pie monte/Valle d’Aosta. 59

CONTATTI@alessia.bechisSOCIAL

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Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste Auguri auguri ed ancora auguri da Celeste!!!!! DEDICA IN POESIA La dell’AgricolturaCorte AGENZIA www.lacortedellagricoltura.itAGRICOLAViaBrescia,15–GOTTOLENGO(Bs)Cell.3381384665–3479303112

ANGELINA ANIME NEL VENTO

UN

doveCammino,zuppaquellaallegra,sbarazzinacoloritachestaivivendodicolori,difantasiediscopertedacustodire.intrisodimeravigliequellocheinnanzis’apremalinconie,volgonoinspumanostalgiesifannochicchedorate.Audacigestidelpresentefannopontedilanciointrecciod’emozionifarfugliocoloritosussultocheto.Ondinedellostessomaresolcanofluttisirincorrono,vivacirallegranosguardi.

Angelina era bella, solare amava la vita con leggerezza la viveva incastrando fantasia e realtà. Squillante la voce fantasiosi gli abiti solerti i soprasopraincoinvolgenti,gestiaudacizuppiditenerezza.Malattiaassassinaunbattitod’occhiolehaderubatovoceepensierogestoesogno.Immobilegiacevaunlettodimorteattendevalavitaunlettodimorteconsumavagli’istanti.Inunanottequalsiasisorellamorte per pietà, tenerezza o compassione seco l’ha condotta per un mondo dove liberamente avrebbe potuto danzare e parlare correre e intrecciaresognarericordi.Chissàora in un tempo senza fine quali sono i tuoi pensieri con chi li condividi quali allegrie cospargi di zucchero quali dolori, mancanze, tristezze serbinostalgienelpetto?

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste “ALLEGRIE” AUGURIO SPECIALE AD ASIA PER I SUOI 12 ANNI!!!

Età

Meglio una sana dieta per voi. Ma non per dimagrire ma negli ultimi tempi avete abusato a ta vola e mangiate male e troppo velocemente. In amore potreb bero esserci giorni indimenti cabili. Cercate di risparmiare perchè ultimamente non badate a spese.

Se l’amore non vi offre partico lari certezze e garanzie, fate un ragionamento molto semplice: quanta responsabilità avete in questo? Se vi trovate in difetto fate presto a rimediare: certe situazioni potrebbero compro mettersi in modo imbarazzante per voi.

CANCRO (22/06-22/07)

Qualcuno trama nell’ombra: sappiate gestire il vantaggio che avete perchè questo vi aiuterà a risolvere i successivi problemi. Periodo positivo con buone possibiiità di realizzare i tuoi desideri. In amore qualche vecchia amica si farà viva... se son rose, fioriranno...

CAPRICORNO (22/12-20/01) Non abbiate paura di affrontare con il vostro partner un argo mento che vi sta a cuore. Met tete le basi per una nuova intesa se tenete a lui. Il vostro perso nale successo potrebbe iniziare improvvisamente questo mese. Fortuna in tutto ciò che riguarda il denaro e nei contatti sociali.

BILANCIA (23/09-22/10)

TORO (21/04-20/05)

ARIETE (21/03 - 20/04)

Rifletti prima di parlare o di prendere decisioni. Evita la fretta.

ACQUARIO (21/01-19/02)

Potreste avere qualche noia e qualche fastidio da questioni economiche o di soldi che ac cenderanno discussioni che non vi vedono certo vincenti e con vincenti. Fascino e magnetismo. Favoriti gli studi e i contatti con amici lontani.

GEMELLI (21/05-21/06)

Non siate troppo esigenti sia nei confronti del partner sia con gli amici. Essere intransi genti, spesso, rovina molti nuoni rapporti. non fidatevi ecces sivamente di alcune persone: lasciate cadere i loro consigli e mostratevi particolarmente co raggiosi nelle scelte.

PESCI (20/02-20/03)

OROSCOPO / dal 9 al 25 Settembre 2022 61

SAGITTARIO (23/11-21/12)

SCORPIONE (23/10-22/11)

Cercate la soluzione migliore a un piccolo problema con il vo stro partner prima che questo diventi grande e irreversibile. In fondo dovreste cedere qual cosa in cambio della pace e della serenità : a voi la scelta. Molto bene i rapporti con gli amici e colleghi.

Discussioni in famiglia : cer cate di recuperare la serenità e soprattutto la collaborazione dei vostri parenti più stretti. Usate meglio il vostro tatto e cercate di essere, se vi riesce , più gentili : non è il caso di arrabbiarsi per così poco. Avete bisogno di rilassarvi...

Allontanatevi da una persona che potrebbe arrecarvi disagi. Meglio essere selettivi...piut tosto che dover riparare i guai degli altri. Attenzione alle re lazioni clandestine. Cercate di non dare troppo nell’occhio.

LEONE (23/07-23/08)

Senza impegno e costanza non potete raggiungere i vostri scopi. Datevi da fare senza di strarvi troppo. Oggi potreste ricevere una te lefonata curiosa e bizzarra : se vi verrà da ridere sappiate che non è uno scherzo

Che ne dite di dedicarvi di più al vostro partner ? Per i single questo mese potrebbe essere una buona occasione per fug gire dalal convinzione di re stare in questo stato ancora per molto. Imprevisti. Disguidi. Meglio evitare i viaggi e i luoghi troppo affollati.

VERGINE (24/08-22/09)

Oggi potreste avere l’attenzione di una persona cara che si ri velerà premurosa e vi verrà in contro su molte cose. Solo non esagerate e non approfittatene.

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