New Entry Magazine - Edizione di Bergamo del 09 Ottobre 2021

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Anno 27 - N°09 del 09/10/2021 - www.newentrymagazine.it - redazione@newentrymagazine.it - Per la tua pubblicità: 347.73.52.863 Gianluca Boffetti

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CULTURA GENERALE, TERRITORIO, INTERVISTE ESCLUSIVE E TANTO ALTRO... pag.06 SOGNI pag.11 GIOIE E DOLORI pag.14 PIANETA JUNIOR

pag.19 BOBBY E LA LEALTÀ pag.20 IL PARCO DEI MOSTRI pag.24 IN LIBRERIA

pag.28 L’ANDREA DORIA pag.42 L’INFORMATICA pag.50 FINE DI UNA ESTATE

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NEW ENTRY MAGAZINE il Giornale della Gente

Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M.

Anno 27 - N°9 del 09/10/2021 La nostra sede: Brembate di Sopra (Bg) - via Tresolzio,48 www.newentrymagazine.it New Entry il giornale della gente New Entry Boffetti Gianluca newentrymagazine New Entry Television

I NOSTRI CONTATTI

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EDITORIALE

ALTRA STANGATA!!! Mentre tutti erano impegnati in campagna elettorale con le solite promesse mai mantenute come la diminuzione delle tasse, l’abolizione dell’Irap, calo del costo del lavoro... ci troviamo nel bel mezzo di una stangata senza precedenti: si stima che l’aumento di gas e luce per una famiglia sia di 1480,00 € l’anno. Basti pensare che la luce è aumentata del 29,8% e il gas del 14,4% per non parlare di tutto quello che ne consegue. E’ vero che lo Stato con lo stanziamento di 3 miliardi ha contenuto gli aumenti ( dovevano essere +40% per la luce e +30% per il gas), rimane il fatto che le aziende, già provate dal Covid-19 e già sommerse da una miriade di tasse, ora si ritrovano a fare i conti con questi aumenti che riguardano ognuno di noi: c’è da aspettarsi un aumento di tutti i prodotti di consumo e di conseguenza di un ulteriore impoverimento delle famiglie che stando alle statistiche, causeranno una brusca frenata all’economia italiana. E tutto questo è dovuto alla forte richiesta di energia da parte dei paesi europei che dopo il lockdown hanno generato un aumento del costo delle materie prime. La Cina, uscendo prima dal lockdown ha richiesto difatti il gas penalizzando gli altri Paesi. In pratica si tratta di una conseguenza del virus: prima si moriva di covid-19, ora si muore di covid-19 ma a causa delle bollette. La mia paura è che questa situazione di incertezza economica crei all’interno delle famiglie instabilità: ormai si sa che in ogni nucleo familiare le discussioni se non nascono per i figli, nascono per i soldi e quando questi vengono meno, l’armonia è a rischio con l’amara conseguenza di litigi, divisioni, separazioni ... dove a pagare il prezzo più alto sono i figli stessi. Si dice che i soldi non danno la felicità... certo la salute viene prima di tutto ma la sicurezza economica di una famiglia aiuta non poco se non ad essere felici ad essere quantomeno sereni e con uno sguardo propositivo verso il futuro. Quando ci si avvia verso la stagione fredda immagino sempre una famiglia raccolta amorevolmente di fronte al calore di un camino chiacchierando sulle cose belle della vita.... beh, speriamo di riuscire a comprare la legna. Gianluca Boffetti



DEDICA A...

PENSIERI E PAROLE

FESTA DEI NONNI

Schietta crudele sintesi di come molti di noi finiranno i loro giorni.

Congratulazioni a Caterino Mariarosa di Remedello Sotto che il 1° ottobre si è laureata in scienze linguistiche con 110 e lode

I nonni sono una risorsa finché non si cagano addosso, dopodiché finiscono al “canile” (Non si posson buttare dentro un fosso), E lì, un po’ di brodaglia, un gelato, un osso, poco alla volta si seccano fino all’osso. I più fortunati partono dopo pochi giorni, gli altri tribolano per anni a più non posso!! Giordano

PENSIERI E PAROLE

DIFFERENZE INVISIBILI

Il primo di ottobre all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Caterino Mariarosa è dottoressa in scienze linguistiche con 110 e lode. 04

Molto spesso ci sfuggono le piccole differenze, quelle quasi invisibili, insignificanti, ci confondono e ci creano guai. Non è semplice frugare e trovare sotto il robusto strato di apparenze, il diverso che è apparentemente identico a qualcos’altro. CI sfugge, sfugge al nostro sguardo distratto, al pensiero “spensierato”, alla fiducia che ha subìto l’ennesimo colpo. Ciò che è apparentemente uguale a qualcos’altro è in realtà più incompatibile con esso, da ciò che gli è diametralmente opposto. Darina Naumova


PENSIERI E PAROLE

SOGNI E REALTÀ

Stamattina passavo vicino alla palestra della riabilitazione e da lì sentivo un coro di fisioterapiste: “Dài, forza! Bravo! Su, bravo che ce la fai!” Era un coro da grandi occasioni, da incoraggiamento per una prestazione importante: il signore anziano si stava tirando su dal lettino. Ognuno ha le sue grandi prestazioni. Le realtà di successi e insuccessi possono essere molto diverse. Ricordarselo fa bene. L’uomo che invece incontro più tardi è un irriducibile. È arrabbiato perché i suoi guai sono iniziati appena andato in pensione, e hanno mandato all’aria i suoi sogni. Così, per protesta irrazionale e non del tutto consapevole, si prende i suoi spazi di libertà contro la malattia: quando si dice un paziente non compliante. Non usa l’ossigeno come dovrebbe, perché uscire di casa con lo stroller fa vecchio e malato, e quel rospo proprio non va giù. Ci si può fare molto male non riuscendo ad accettare la realtà. A volte può essere molto duro

farlo, una strada tutta in salita. Eppure, può essere l’unica sensata e costruttiva. Così, tra sogni e realtà, mi viene in mente una poesia di John Donne. È una poesia d’amore, che sento profondamente vera. La sento vera se penso a mio marito, e la sento altrettanto vera se penso alla mia vita, finora. Il sogno Per nessun altro amore, avrei spezzato questo beato sogno. Buon tema alla ragione, troppo forte per la fantasia. Fosti saggia a destarmi. E tuttavia tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi. Tu così vera che pensarti basta per fare veri i sogni e le favole storia. Entra fra queste braccia. Se ti pare meglio per me non sognar tutto il sogno, ora viviamo il resto. Ecco. Ringrazio la vita perché vivo il resto. sguardiepercorsi certificato ANAMMI n. N946

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PENSIERI E PAROLE

SOGNI

Vorrei fare una premessa. Io non condivido il pensiero freudiano riguardo i sogni. Mi sembra offensivo per la natura umana. Non penso che i sogni siano un processo inutile, danneggiante per la parte razionale delle persone ma non penso nemmeno che tutti i sogni sono manifestazione divina nell’uomo. Penso semplicemente e solamente che esistono molte cose di cui non abbiamo ancora una vera idea, che sono molto più complicate da quanto si possa presumere. E i sogni premonitori che si avverano subito o dopo settimane, mese o anni? Se fosse stato un semplice fato a realizzarsi, avremmo pensato ad una coincidenza, un po’ bizzarra ma pur sempre coincidenza. Il vero problema sta nei dettagli, questi minuscoli particolari che pungono come spine il nostro conscio e ci fanno riflettere, porci domande senza poter trovare una risposta soddisfacente. I sogni

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sono un po’ come la vita, alcuni li ritengono casuali, frutto di un processo fisiologico, altri pensano che siamo noi a crearli in modo inconscio. In una cosa sono sicura: si può fare solo la strada senza raggiungere la meta, almeno non in questa vita. Avevo 12 anni e camminavo su una stradina sterrata, sottile come filo di un rasoio. Da una parte ondeggiava un campo di grano. Dorato, scintillava come oro puro, immenso si stendeva fino all’orizzonte. Azzurro e oro, celeste armonia di due colori di inestimabile regalità. Dall’altra parte si stendeva un campo santo. Le tombe vicino alla via erano piccole, basse, forse per questo non avevo paura. Ciò nonostante tentavo con tutte le mie forze di spingermi verso il grano, intuivo che bastava poco, pochissimo, un passo solo, per raggiungere la vetta bramata. Eppure non riuscivo, mi risultava impossibile, più mi sforzavo, più qualcosa fuori dalla mia portata mi spronava verso la direzione opposta. Alla fine successe quel che temevo: entrai nel cimitero e quelle tombe basse erano cresciute a dismisura, tanto da raggiungere persino le nuvole. Mi trovai al centro di un mare di tombe: ero spaventata, smarrita, disperata. Non vedevo nessuno ma sapevo che fuori c’erano tante persone e sentivo le loro grida: “Vai verso Est, vai verso Est!”. Notai un enorme quercia secolare e decisi di raggiungerla non riuscendo in nessun modo ad orientarmi. Solo la vista di questo maestoso albero mi ispirava un po’ di sicurezza e di coraggio. Poi all’improvviso i ricordi sprofondarono nella nebbia della dimenticanza. E rimasta solo un’amara percezione di insuccesso e sconfitta. Stavo per compiere dodici anni, era la notte prima del mio compleanno. Fuori era inverno, quegli inverni di una volta, nevosi, veri. I vetri erano addobbati con scarabocchi di gelo e il mondo sembrava uscito di una fiaba di Andersen.


PENSIERI E PAROLE La natura come sposa vestita di bianco, silenziosa, pensierosa, bellissima. Era notte anche nel mio sogno. Notte calda, estiva, soffocante. Salivo su una collina e camminavo lungo la riva di un fiume, controcorrente. Percepivo una calma finta, era come se stesse per succedere qualcosa di importante, ma non sapevo che cosa. All’improvviso apparvero due sagome che scorgevo solo con la coda degli occhi. Erano due alte silhouette che sembravano umane ma non lo erano, almeno questa era la mia sensazione. Mi presero per le mani cominciando a tirarmi con forza, ognuno dalla sua parte. Lottavano e da questa loro lotta sentivo un dolore lacerante, straziante, ne prima, ne dopo ho provato in realtà un dolore così disumano, indescrivibile. Sembrava che nessuno

di loro due potesse avere prevalenza e questo mi rattristiva immensamente. Poi qualcosa è cambiato. Da lontano vidi il viso di una giovane donna di indescrivibile bellezza ma un po’ malinconica, con la testa coperta da un velo nero. Sembrava nuotasse nell’aria, mi si avvicinava sempre di più. Nel momento in cui lei è apparve gli strani esseri scomparsero ed il dolore cessò. Dopo di che mi svegliai provando una spossatezza come se avessi corso chilometri e chilometri. Ripeto, non posso rispondere a tante domande ma sono certa che una scintilla, anche se piccolissima, quasi impercepibile e di sicuro invisibile di chi è sopra di noi, è anche dentro di noi. Io ci Credo! Dara Naumova

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INIZIATIVA

ET LABORA LANCIA QUATTRO CORSI GRATUITI PER CHI È SENZA LAVORO Dal 25 ottobre ripartiranno a Bergamo, i corsi di Fondazione Et Labora per chi è senza lavoro, percorsi gratuiti per le persone con più di 30 anni domiciliate in Lombardia. I percorsi hanno l’obiettivo di accompagnare i partecipanti al reinserimento lavorativo grazie al contatto diretto con le aziende del territorio: l’edizione primaverile ha permesso al 70% dei candidati di firmare un contratto. Proseguendo in questo lavoro, sono in partenza quattro differenti iniziative formative da 150 ore l’una: - Il corso per aspiranti impiegati commerciali, con inizio lunedì 25 ottobre, sarà incentrato sulle competenze essenziali per il back office commerciale: business english; import-export; nozioni di contabilità e gestione dei rapporti con i clienti. - Il corso per aspiranti operatori d’ufficio, a partire dal 15 novembre, sarà dedicato a temi come la gestione della corrispondenza in entrata e uscita; la registrazione di documenti amministrativi e contabili; la redazione di testi amministrativi o commerciali. - Il corso per aspiranti impiegati ammini-

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strativi, da lunedì 22 novembre, approfondirà alcuni temi legati al diritto del lavoro; la predisposizione di paghe e contributi; la redazione delle busta paga e l’utilizzo di Zucchetti, uno dei software più diffusi a livello nazionale. - Il corso per aspiranti operatori meccanici CNC, ossia le persone che programmano, sorvegliano e utilizzano le macchine utensili a controllo numerico computerizzato, inizierà venerdì 3 dicembre. Il corso approfondirà le nozioni di base relative al disegno tecnico, sperimentando il programma di disegno e progettazione tridimensionale SOLID WORKS - uno dei più utilizzati nel settore- e la programmazione delle macchine FANUC, tra i produttori leader del mercato. Per informazioni è possibile contattare la sede di Bergamo al numero 03.522.5308 o scrivere una e-mail a bergamo@fondazioneetlabora.org I corsi si terranno a Bergamo nella sede di via Andrea Moretti 7/11.


GUSTO A TAVOLA

PETTO D’ANATRA ALL’ACETO BALSAMICO E CREMA DI PATATE Ingredienti per 3 persone 1 petto d’anatra doppio 2 cucchiai di burro 1 bicchiere di vino bianco 1 bicchiere di brodo 5 cucchiai di aceto balsamico sale e pepe / salvia e rosmarino / purè di patate Preparazione ricetta Legare il petto lasciando la pelle esternamente Rosolare nel burro l’arrotolato girandolo sui lati, aggiungere poi il vino bianco, salvia e rosmarino, sale e pepe. Cuocere per circa 10 minuti. Togliere la carne dal tegame e passare in forno adagiata in una pirofila a 180° per 15 minuti. Nel frattempo aggiungere l’aceto balsamico nel

sughetto della prima cottura della carne, lasciar evaporare e rapprendere . Passare al colino il sugo. Tagliare il petto d’anatra a fettine sottili e irrorare col sugo. Ho impiattato con purè di patate e verdure saltate in padella con olio e cipolla sottilissima. Dal blog: www.cucinarecreare.it A presto, Anna

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ED È POESIA

“Mamma”

ED È POESIA

“Gocce di luce” Timorose gocce di luce stemperano il buio di un animo ferito, in attesa di un nuovo mattino. Enrico Savoldi

ED È POESIA

“Leo”

Ti vorrei nascondere tra le mie braccia, proteggerti dalle cadute per poi accompagnarti in quel lungo cammino che è la vita al di là di ogni confine, io sarò con te nel tuo cuore, nella tua anima. Scalvini Roberta

ED È POESIA

“Malinconia d’autunno” L’autunno scuote capelli dorati, silente è la terra assonata sotto le carezze bagnate della pioggia. Le foglie screziate bisbigliano al vento. Spento e grigio il cielo, eppure bello nell’autunno idilliaco, ammagliante, malinconico, affascinante. Darina Naumova 10

Oggi non è sempre festa, l’arcobaleno fuori si vede dalla finestra, un attimo e diventa ricordo, manca l’urlo del guardiano ormai inerme a l’ultimo saluto, un’altra lacrima e poi, l’angelo vola sopra l’arcobaleno, a svanire nel nulla, a diventar ciel sereno, e guardando la luna e le stelle, al buio della sera, un bacio ancora ad immaginar chi da lassù tra le stelle scodinzola, felice e malinconico. BMG

ED È POESIA

“Sgorga potenza” Travolta dalla natura, il rumore sovrasta i pensieri, annienta i cattivi per far risorgere la mente in cosa nuova, là dove sgorga potenza, l’innocenza vive sui poveri sciocchi. Scalvini Roberta


PENSIERI E PAROLE

GIOIE E DOLORI Il 21 settembre scorso è stato un giorno che sia io che mia moglie non dimenticheremo mai. Alle 04.30 mi telefona mio genero per dirmi che a mia figlia Valentina si sono rotte le acque e che stavano correndo all’ospedale perché la loro secondogenita stava arrivando... “ci sentiamo più tardi,” mi disse chiudendo la telefonata. Naturalmente ho informato subito mia moglie, lei è rimasta in casa pregando che tutto andasse bene ed io sono andato a mungere come al solito, ma ero agitatissimo, mi sembrava di avere le doglie, chi è padre e nonno sa cosa intendo dire. Finalmente dopo 4 lunghissime ore mio genero mi richiama, è a dir poco entusiasta: “Giordano, è andato tutto bene, Beatrice è bellissima, pesa 3,430 kg, adesso mi hanno mandato fuori dall’ospedale per le norme anti-Covid, posso tornare domani a vederle per 30 minuti, però è andato tutto ok !!!,” - io vado fuori di testa dalla gioia e corro in casa a dirlo a mia moglie che è già stata avvisata addirittura da mia figlia, non solo, ha anche inviato molte foto della piccolina; è stupenda, adesso mi vanto nel dire che mia figlia ha uno stampo straordinario, Beatrice è identica alla primogenita Martina, sono due splendori. Prendiamo i due fiocconi rosa (uno da appendere all’inizio della strada che porta alla nostra cascina e l’altro da appendere davanti casa), li ha confezionati mia figlia con le sue mani, io e mia moglie li stiamo ammirando quando a lei suona il cellulare; comincia ad urlare a piangere, è disperata, a vederla in quello stato c’è mancato poco che mi scoppiasse il cuore, continuo a chiedergli: “parla, cosa è successo, di

qualcosa!” - “mia sorella Elvira ha avuto una complicazione cardiaca, è appena morta!”. E’ stata una mazzata tremenda (soprattutto per mia moglie Giovanna), abbiamo appeso i due fiocchi rosa piangendo, in cuor nostro eravamo felici per la nascita di Beatrice, ma il magone ci scoppiava dal dolore. Elvira era la sorella maggiore di mia moglie, a poco avrebbe compiuto 67 anni, mi ricordo quando la conobbi, mi diede un abbraccio fortissimo, il suo sorriso, il suo modo di fare, di parlare senza mai alzare la voce, era una persona a cui non potevi non voler bene; sua figlia Roberta ed i suoi tre nipotini la adoravano, come del resto tutti noi. La nostra piccola Beatrice non la conoscerà mai, ma gli parleremo di quella stupenda zia, esempio di infinita bontà entrata nel cuore di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarla. Giordano

ANIME NEL VENTO

DOLCISSIMA ELVIRA Elvira, cara cognata, immenso irraggiungibile esempio di bontà, come potevi pensare ti lasciassero in questa valle di lacrime? La terra non era il tuo posto, qua dimoriamo noi peccatori lassù se ne sono accorti e ti hanno voluta con loro. Adesso chi mi darà i tuoi stritolanti abbracci? Ce l’hai fatta proprio grossa ! Giordano 11


TERRITORIO

“AU FIL DU TEMPS” - MOSTRA DI PITTURA DELLA PITTRICE FRANCESE COLETTE ROTA

Da sinistra: il consigliere comunale di Berbenno Locatelli Manuel, al centro la pittrice francese Rota Colette e a destra la rappresentante della Commissione Biblioteca di Berbenno. “Au fil du temps ”è il tema della mostra di pittura della pittrice francese Colette Rota Passione ed equilibrio: è una ricerca pittorica che interagisce con la percezione in modo complesso quella di Colette Rota, dal tema: ”au fil du temps” cui è stata dedicata la mostra di pittura, ospitata nel mese di settembre nella Casa del Previtali in Via Andrea Previtali a Berbenno, Patrocinata dal Comune di Berbenno e dalla Commissione Biblioteca. L’artista Colette Rota nasce a Parigi e sin dall’adolescenza impara a progettare e realizzare abiti, apprende i fondamentali del design e si specializza su tutto quanto avviene nel mondo della sartoria e della moda. La sua formazione artistica si sviluppa in Francia scoprendo attraverso l’arte plastica e si iscrive all’Accademia di Bordeaux proponendo tratti 12

leggeri e delicati della raffinatezza femminile che contrasta con la forza dei nudi che rappresentano il frutto di una raffinata e lunga ricerca accademica. Da anni Rota si è trasferita definitivamente a Sant’Omobono Terme e l’amore per la Valle Imagna la trova nelle vecchie case ricche di storia, nelle chiese, nelle contrade e nei borghi più sconosciuti, sino a posarsi nei suoi acquerelli racchiusi in uno scrigno architettonico alla ricerca di sobrietà sontuosa. In mostra erano esposte opere su tela degli anni 50/70 realizzate dall’artista in Francia, proponendo i suoi delicati acquerelli e i suoi raffinati nudi di donne. Il comune di Berbenno con il sindaco Claudio Salvi, grazie al contributo finanziario della Comunità Europea nel 2010, ha riqualificato


TERRITORIO e valorizzato questo immobile con lo scopo di utilizzo per fini culturali ed è stato progettato dall’architetto Marco Offredi e dall’ingegnere Giovan Battista Scolari con l’ausilio dell’impresa Pir Mide di Palazzago con inizio lavori il 27 ottobre 2010. A fine anno la Casa del Previtali è stata inaugurata e dedicata la Via ad Andrea Previtali in suo onore. Nel discorso d’introduzione dell’inaugurazione della mostra di pittura, il Consigliere comunale Manuel Locatelli, ha fatto gli onori di casa salutando i presenti e a nome del Comune di Berbenno e della Commissione Biblioteca con il suo presidente Rosaria Salvi. Il consigliere Locatelli ha sottolineato che la location ha una importanza storica e va sfruttata ed è a disposizione per coloro che ne faranno richiesta per iniziative culturali: eventi, rassegne di pittura, rappresentazioni teatrali, esibizioni musicali, saggi per ragazzi, presentazioni di libri. La maestra delle scuole primarie Raffaella Previtali, appassionata d’arte, ha curato la presentazione dell’attività della pittrice francese Colette Rota. Nell’antica chiesa di Berbenno,l’opera di maggior valore è certamente il polittico di Sant’Antonio dipinto da Andrea Previtali nel 1510, figlio di Martino Previtali, mercante di corde e aghi nativo e residente

nella contrada di Prato del sole a Berbenno e vissuto parecchi anni con la sua famiglia per poi trasferirsi definitivamente a Brembate di Sopra dove nacque, appunto, il pittore Andrea Previtali (1480/1528). Nulla si conosce della vita privata del pittore, non sono presenti documenti che indichino matrimoni e non vi è documentazione di testamenti; l’ultimo documento che lo testimonia in vita è del 26 febbraio 1528: si tratta dell’atto che lo cita garante di un suo parente che si trovava nelle carceri per insolvibilità. Si è a conoscenza solo della morte, avvenuta il 7 novembre 1528, a causa della peste nella sua casa vicina alla chiesa di Sant’Andrea in Bergamo. Molte sono le opere del pittore Andrea Previtali sparse sugli altari delle chiese bergamasche e nei musei europei e tutt’ora il polittico di Sant’Antonio è visitabile presso l’Accademia di Carrara a Bergamo. A conclusione dell’inaugurazione, la pittrice francese Colette Rota ha ringraziato tutti i presenti, i promotori e il pittore Gian Maria Salvi che ha curato l’allestimento della mostra in una splendida location dedicata al pittore bergamasco Andrea Previtali di cui ne siamo tutti fieri. Salvi Gian Maria

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PIANETA

Eccoci qua... Autunno iniziato, scuola iniziata (speriamo bene) e con fiducia e tanta pazienza affrontiamo il quotidiano che verrà. In questo numero della rivista, nasce una rubrica che chiameremo PIANETA JUNIOR, dedicata ai nostri piccolissimi, ai nostri bambini ed adolescenti. Mai come adesso questa specifica “categoria di persone” ha bisogno di sostegno, di cura, di attenzione, di vicinanza, e si potrebbe andare avanti con gli aggettivi ad oltranza, visto questo particolarissimo e complicato momento della loro giovane esistenza. Pianeta Junior, vuole essere, per l’adulto che legge e il piccolo a cui è dedicata la rubrica, una sorta leggera di intrattenimento, dove dalle poesie, favole, filastrocche e nozioni specifiche per gli adolescenti, viene fuori, un mondo più fantasioso, meno cruente e pesante di quanto stanno vivendo attualmente i nostri giovanissimi. Si potrà interagire con genitori, che avranno

PRANZI DI LAVORO - Scrivici

vogli e piacere di consigliarci argomenti che ritengono utili e formativi. Gli JUNIOR, possono mandarci disegni, pensierini, poesie, qualsiasi cosa, possa piacere, che noi, insieme a loro condivideremo. PIANETA JUNIOR parte con dare un benvenuto all’autunno, ai suoi colori ai suoi sapori, con una poesia. Questa stagione che saluta l’estate oramai andata, con i ricordi delle vacanze, al mare o in montagna, oppure a godersi le proprie città e paesi meno affollati. Riguardo a questo, chi vuole può mandare una foto, un pensiero una poesia, parlandoci di come ha vissuto la propria estate. CANTO D’AUTUNNO. Già si sente nell’aria ormai fresca, un canto d’autunno che avanza. Si posa su case, si posa su cose, si posa su prati, su fiumi, nei boschi.

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PIANETA JUNIOR L’autunno ruba ad un alberello la sua veste, ruba al cielo l’intenso colore, regala tanta acqua ad un ruscello ma ruba anche il nido ad un fringuello e fa bagnare chi esce senza l’ombrello. Ha un vento dispettoso ruba i petali ad una rosa ruba pian pianimo le foglie alle siepi ai giardini.... Però regala anche buone cose: Funghi, uva e

ottime caldarroste. SANDY Ambrosio Mapello (Bg) PIANETA JUNIOR e tutta la redazione augura ai nostri giovanissimi di affrontare il nuovo anno scolastico con serenità, ai genitori di vestirsi di pazienza e costanza, di affiancare i ragazzi in questo cammino che, sia l’emergenza sanitaria, sia il distanziamento, hanno reso molto irto e sconnesso. Ora lasciamo il detto del mese: ”OTTOBRE HA FOGLIE ROSSE, LA VITE MATURA.... RICORDA SEMPRE, CHE DONI STUPENDI, REGALA LA NOSTRA MERAVIGLIOSA NATURA”. VALBREMBO (BG) - Via Italia 5/7 - Tel. 035 527138 Cell. (+39) 393 9586894 Deborah www.novavetro.com - info@novavetro.com PREVENTIVI E ORDINI: deborah@novavetro.com

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UN PENSIERO PER MARCO GUINDANI È giunta improvvisa la morte di Marco Guindani, come lampo a ciel sereno ha smorzato l’azzurro del vello tingendolo di tinte brune, interrogativi senza fondo. Poche volte i nostri occhi si sono incontrati, le parole hanno avuto modo di trovare una via comune pur tuttavia il suo sorriso, accenno di saluto donava serena condivisione. Quali siano i motivi che spingono una persona a commettere un simile gesto andando contro alla vita non sta a noi sapere o giudicare. Il Buon Dio conosce il cuore di ciascuno, misericordioso accoglie, custodisce, ammonisce, riconduce le pecore all’ovile. Fa nascere tristezza infinita il sapere che una giovine vita sia stata stroncata in maniera particolarmente dolorosa. Incomprensibili sono i disegni riservati per ciascuno il cui aggrovigliarsi desta spesso stupore, conduce a capillare presa di coscienza. Sanno di sale le parole, brulle, gettano nella confusione, vanno al limitare, sconfinano. Tocchi di campana, fondi, interrotti, intervallati, hanno scosso il paesello nel giorno del commiato, come se tutti gli angeli del cielo, accorsi, fossero venuti a porgere l’ultimo saluto. Vorrei con questi pochi righi porgere un saluto a Marco, nella certezza che la luce che non tramonta lo riveste, mano fida l’ha accolto, voce di Padre lo custodisce come tesoro prezioso. Per Rebecca, amata figlioletta, una carezza con l’augurio nel tempo di poter comprendere, amare, portare avanti il suo ricordo con rinnovata gioia ed affetto. Si dice che il Signore colga per il suo giardino i fiori più belli. Mi piace pensarlo nell’immensità di un tutto senza fine accerchiato di riverberi, di pace, carezzato da brezza leggera, vestito di giada in un giorno qualsiasi monotono quanto sublime. Milena, la mamma di Vittorio e di Celeste 16

VALENTINO Nell’assenza di te l’anima scarlatta vede preterire l’infanzia davanti agli occhi... le ore trascorse nell’ammirazione delle tue opere... davi vita ai colori impregnati nella tua mente, il tuo essere era in quelle creazioni, nella tua stravaganza catturavi la loro vera anima per dare un’impronta eterea. Ciao zio... Scalvini Roberta

ANIMA BELLA Anima bella Luigi, umile nel silenzio donava pace quieto sostare. Negli anni della giovinezza lo rivedo, lesto prono, al lavoro dedito della famiglia innamorato. Ora riposa, fra volte celesti avvolto da luce che non tramonta da pace che non si consuma vestita d’arcobaleno. Dalle volte, a chi ti ha amato dona vicinanza e consolazione certezza di un giorno ricalcare le stesse orme. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste Vuoi ricordare una persona cara? “Anima nel Vento” è la rubrica nata per dedicare un messaggio, una poesia, una frase a chi ci ha voluto bene e che ora ci veglia dall’alto. E’ possibile anche pubblicare la foto della persona interessata. Lo spazio è completamente gratuito Invia testi e fotografie a: redazione@newentrymagazine.it



AUTO D’EPOCA

FERRARI F2004 REGINA FRA LE REGINE Quella di cui parlerò oggi, è considerata dai ferraristi e dagli amanti della F1 con tutta probabilità, la vettura da F1 migliore mai realizzata dalla casa di Maranello. 15 vittorie su 20 gare totali disputate nella stagione, 12 pole e 14 giri veloci, praticamente le altre scuderie capirono fin da subito che quell’anno sarebbero state solo di contorno. Motorizzata con un un V10 tipo 053 da tre litri con monoblocco e testate in alluminio microfuso. Nata dalla matita di Rory Byrne, 915 Cv a 19600 rpm, numeri che possono spaventare chi non segue il mondo della F1 ma che nel circus della massima serie erano ai tempi normali. Consentì al cavallino rampante di mettere a segno sette doppiette quell’anno con l’accoppiata leggendaria di piloti, prima guida, la leggenda, il Kaiser e Barrichello come seconda guida. Vinse tutto ovviamente, mondiale piloti con Michael e anche il titolo costruttori. E’ considerata una delle migliori monoposto della storia della F1. Pesava sei quintali ed era lunga 4,54 metri. La livrea inutile dirlo rosso Ferrari, con in aggiunta anche una buona dose di bianco. Questi colori erano dovuti al fatto che i principali sponsor del tempo erano Vodafone Marlboro. Sarà la monoposto in grado di regalare a Michael il settimo sigillo iridato, l’ultimo titolo mondiale della sua mostruosa carriera, il quattordicesimo per la scuderia più famosa e leggendaria del mondo. Il cambio realizzato in una fusione in lega di titanio aveva sette marce più la retromarcia. In quegli anni dicevi F1 e subito pensavi alla Ferrari, il dominio delle rosse era talmente schiacciante da risultare quasi noioso, come fino all’anno scorso con la Mercedes o qual18

che anno fa con la Red Bull. Sono gli anni di Todt, Montezemolo, Schumacher e Barrichello, gli ultimi anni d’oro di Maranello, dopo di che l’ultimo mondiale con Kimi nel 2007. Nel 2005 l’evoluzione della F2004, la F2004M sarà inaspettatamente non all’altezza della concorrenza, chiudendo velocemente la sua avventura nel mondiale del 2005. Pensando a quell’auto vengono in mente uno dei cicli più fecondi di vittorie per la rossa, oggi abbiamo un pilota, Charles che sulla carta non ha nulla da invidiare nè a Lewis nè manco a Max, non resta che aspettare... Chissà che il 2022 non sia un nuovo 2004. Antonio Gelmini Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com

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BOBBY E LA FORZA DELLA LEALTÀ

Bobby era un cane di razza Skye Terrier divenuto una vera leggenda. Il suo padrone era John Gray, un guardiano notturno di Edimburgo che lo adottò e ne fece un suo amico inseparabile. Tuttavia, Gray morì di tubercolosi nel 1858. L’animale aveva trascorso con lui ogni momento della sua vita e non riuscì a capire cosa stava succedendo. Si dice che John Gray fu sepolto nel cimitero di Greyfriars. Da allora, Bobby decise di trasferirsi in quel luogo per rimanere accanto al suo padrone, anche oltre la vita. Questa è una delle storie di cani più toccanti, una dimostrazione di amore incondizionato che supera persino la morte. Gli abitanti del luogo notarono che il cane non lasciava mai la tomba del suo padrone, per nessuna ragione. Cercarono di attirarlo e portarlo via, ma senza successo. Dopo nove anni, venne emesso un ordine secondo il quale ogni cane randagio doveva essere soppresso. Un signore,

William Chambers, decise di pagare per mettere in regola Bobby e gli mise il collare obbligatorio, oggi conservato in un museo scozzese. Bobby morì 14 anni dopo il suo proprietario. Venne sepolto e lo scultore Wiliam Brodie realizzò una riproduzione a grandezza naturale di questo fedelissimo cane. Dall’anno 2000, la tomba di Bobby è diventata una sorta di santuario che le persone visitano per rendergli omaggio. Sulla sua lapide si legge: “Che la tua lealtà e devozione sia un esempio per tutti noi”.

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UN VIAGGIO DA CONDIVIDERE

AVETE PAURA DEI MOSTRI? Il parco dei mostri di Bomarzo Chiudere gli occhi ed immaginare di essere un cortigiano del 1500 secolo, che passeggia in un giardino creato “solo per sfogare il cor”. Illudersi di muoversi in un’epoca dell’apparire dove quello che è non è quello che sembra, dove l’irreale si materializza. Lo stordimento che procura passeggiare nel parco dei mostri di Bomarzo (anche chiamato Sacro Bosco di Bomarzo) è paragonabile all’entrare in un parco di divertimento a metà, dove viene fornita la base su cui poi con la suggestione e la fantasia si crea una propria storia, dove i personaggi fantastici ci conducono per due ore lungo un percorso di sola fantasia. La guida consegnata all’ingresso del parco si ri-

solve in un solo foglio con elencate le opere, e non potrebbe essere diversamente, in quanto il percorso non è altro che una passeggiata nella magia: poco importa se il progetto del parco è stato commissionato dal principe Pier Francesco Orsini, all’architetto Pirro Ligorio, ininfluente chi ha realizzato le mastodontiche statue e architetture perché in questo bosco si entra per stordirsi e non per conoscere.Gli eleganti percorsi di ghiaietto scricchiolante sotto le suole del visitatore, sono ben ombreggiati dal rigoglioso bosco ed il parco è visitabile in ogni stagione dell’anno. Sembra che la calura del mese di agosto si sia fermata all’ingresso dove una porta monumentale ci accoglie. Da lì in poi si entra in un mondo 20


UN VIAGGIO DA CONDIVIDERE

fantastico, i rimandi alla mitologia sono tantissimi e le lotte tra i giganti o l’elefante di Annibale contro un guerriero romano fa sentire lo spettatore, piccolo davanti alla grandezza della storia. Il percorso è quasi interamente in piano ad eccezioni di brevi scalinate, ma è possibile affrontare il percorso da parte di visitatori che abbiano la necessità di accedere al parco con carrozzine o passeggini. Suggestiva e molto curiosa è la possibilità di accedere alla casa inclinata, secondo noi la più divertente (soprattutto per le bambine). La stanza a cui si accede dall’esterno presenta una notevole pendenza e percorrerla è estremamente difficile, da qui nascono spassose situazioni. Superata la casa inclinata lo spazio si apre abbandonando i percorsi più ombreggiati e si arriva a radure che prendono la forma di antichi anfiteatri, da qui si potrà salire in cima ad un piccolo rilievo. l parco si conclude con un piccolo tempio sulla sommità di questa collina, anche qui il carattere evocativo è l’immagine che domina ogni scelta e quindi il colonnato

non è altro che una selva di colonne che cercano più giochi di ombre che di essere un edificio vero e proprio. Concludiamo questa carrellata nel fantastico con l’immagine più iconica del parco quell’immagine che ci viene in mente se parliamo del Sacro Bosco di Bomarzo, quell’immagine che anche siamo ormai adulti si annida nei nostri sogni il mostro grottesco con la bocca e gli occhi sbarrati, qui congelato nella sua orribile smorfia non fa più paura nemmeno ai bambini, ma diventa gioco e si lascia osservare per quello che è, una mirabile opera artistica. “E’ perfettamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d’oggi quando passeggia: dire, alle spalle degli altri, delle cose che sono assolutamente vere.” Oscar Wilde

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RIDIAMOCI SOPRA Un’inserzione sul giornale dice che si offre lavoro purché si sia disposti a tutto. Si presenta al colloquio preliminare un tale e gli viene chiesto se è disposto a tutto. Quando costui afferma di sì il datore di lavoro tira fuori una pistola e gli dice: “Se vuoi il lavoro devi andare a casa e uccidere tua moglie”. Il tizio ovviamente si rifiuta: “Mi dispiace ma siamo sposati da poco...” e così è costretto ad andarsene. Si presenta il secondo signore ma alla domanda se è disposto a uccidere la moglie, alla vista della pistola, si rifiuta: “Mi dispiace ma mia moglie è incinta...”. Si presenta il terzo tizio che accetta. Prende la pistola e va a casa. Qualche ora dopo torna tutto arrabbiato: “Me lo poteva dire che era scarica. Sono stato costretto a strangolarla!”. Un passero su un ramo vede passare 4 bruchi in fila indiana. Scende a terra e incontra il primo. Un bel bruco, bello grosso. Gli chiede: “Tu chi sei?”. Il bruco: “Io sono il bruco padre”. Incontra il secondo, più piccolo e gli chiede: “E tu chi sei?”. Il bruco: “Io sono il bruco mamma”. Incontra il terzo, più piccolo, e gli chiede: “E tu chi sei?”. Il bruco: “Io sono il bruco figlio”. Il quarto bruco è piccolo, nero, sporco e puzzolente. Il passero chiede: “Ma tu chi sei, così conciato?”. “Io sono

il bruco del culo!”. Una coppia di dinosauri: “Sai, è da giorni che penso solo al nostro futuro...”. “Dai, non ti fossilizzare!”. Un’oca entra in un negozio di accessori per animali. “Avete del lucidante per le penne?” domanda. “No, mi dispiace” risponde gentilmente il negoziante. “Avete del lucidante per le penne?” domanda di nuovo l’oca. “Ho detto di no” risponde meno gentilmente il negoziante. “Avete del lucidante per le penne?” chiede impassibile l’oca. “Se me lo chiedi ancora una volta - sibila infuriato il negoziante - ti stacco la testa con un’accetta!”. “Avete un’accetta?” chiede l’oca. “Nooo!” risponde il negoziante. “ALLORA AVETE IL LUCIDANTE PER LE PENNE?”. Tre amici giocano di sera in strada a chi fa pipì più in alto. A un certo punto uno di essi arriva all’altezza della finestra del primo piano. Per caso proprio in quel momento un vecchietto si sta sporgendo e ne viene completamento investito. Il vecchietto si ritrae di colpo e urla verso il basso: “Sempre i soliti scherzi del cazzo, eh!”.

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PROFUMO DI LIBRI

In libreria “L’Assassino senza volto”, il nuovo romanzo thriller di Alessandro Lucino

In libreria “L’Assassino senza volto”, il nuovo romanzo thriller di Alessandro Lucino Alessandro Lucino nasce nel 1994 a Giussano e vive a Seveso con Elisabetta Galimi, conduttrice televisiva e influencer. Lucino ha partecipato ad alcuni programmi televisivi e radiofonici, come 105 Night Express, condotto da Dario Spada. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo, intitolato La sfera di Glasbal, edito da Maria Margherita Bulgarini. A seguito della pubblicazione, sono usciti diversi articoli web e cartacei sulle principali testate giornalistiche, tra cui Diva e Donna, Sportmediaset, Blasting News. Nel 2021 ha pubblicato il suo thriller d’esordio, intitolato L’assassino senza volto, edito da Libromania, il marchio di narrativa di DeA Planeta Libri. Il romanzo è acquistabile su Amazon e IBS e nei principali store online. Dal 28 settembre è uscito il cartaceo in tutte le librerie. TRAMA Il nuovo thriller di Alessandro Lucino, L’assassino senza volto, è ambientato a Londra, nei giorni nostri. La storia si basa su una serie di omicidi seriali, avvenuti in diverse zone della città. Il presunto assassino “dona” alle vittime una corona di filo spinato e le cosparge di sangue. Fatto ancora più sconvolgente è che questi omicidi vengono predetti attraverso delle lettere in forma anonima, indirizzate a Mark Forks, docente di letteratura inglese alla Queen High School, una scuola superiore nei sobborghi di Londra. Le indagini della polizia Metropolitana, capitanate dall’ispettore Edward Scott e dal commissario Clark Wood, non portano a grandi risultati. La paura e la tensione in città crescono di ora in ora e l’assassino continua a colpire 24

più e più volte, eseguendo dei delitti apparentemente perfetti. La stampa lo chiama “L’assassino senza volto”, per l’appunto. Tutti si pongono delle domande: chi è la bestia che sta uccidendo un sacco di innocenti? Perché è sempre un passo avanti alla polizia? Come fa a eludere le telecamere di sorveglianza onnipresenti in città? L’assassino senza volto di Alessandro Lucino, un thriller carico di suspense, dove nulla è come sembra. RECENSIONE Alessandro Lucino ha uno stile di scrittura molto veloce, senza fronzoli, che non perde tempo con prolisse descrizioni dei personaggi e dei


PROFUMO DI LIBRI luoghi. L’assassino senza volto si discosta dai tipici gialli all’italiana e si avvicina come trama ed eventi ai thriller anglosassoni, non a caso il romanzo è ambientato a Londra ed è molto attuale. Leggendolo, ho avuto la sensazione di confrontarmi con una penna molto fresca e attuale, che mi ha ricordato Robert Bryndza e, secondo alcuni aspetti, Angela Marsons. La trama è solida e lineare, la scrittura è evocativa, soprattutto nelle parti dove la tensione narrativa è altissima, come gli omicidi e lo svolgimento delle indagini. I colpi di scena sono messi al posto giusto e tengono il lettore incollato al romanzo per tutta la durata della lettura. A parte i riferimenti alla città e agli usi e costumi dei londinesi, ciò che mi ha stupito di più è stata la capacità di Lucino di raccontare un’indagine credibile, con dialoghi puntuali e scorrevoli, dettaglio abbastanza inusuale per chi scrive dei romanzi di questo genere alla sua età. La prosa è funzionale alla storia e adeguata al contesto, i personaggi ben caratterizzati, la narrazione scorre veramente veloce, tanto che il romanzo si legge in pochi giorni. I fatti e gli omicidi si susseguono in una linea spazio-temporale precisa. I flashback sono pochi e non infastidiscono il lettore facendogli

perdere il filo del romanzo. La trama è lineare e avvincente nella sua totalità. L’assassino senza volto di Alessandro Lucino è un bel romanzo, di piacevole lettura e che si discosta dai romanzi gialli “Made in Italy” che popolano gli scaffali delle librerie. Consigliato. SITO www.alessandrolucino.it INSTAGRAM @alessandrolucino FACEBOOK Alessandro Lucino TWITTER @Lucinoale

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FASHION AND STYLE BY ROMINA SIRANI Care amiche, oggi voglio darvi qualche esempio di outfit in modo che possiate verificare cosa già avete nel vostro guardaroba da riutilizzare e cosa invece dovrete acquistare per creare il vostro look di tendenza!! Partiamo da: -Gonna plissé da abbinare al blazer: un accostamento imperdibile composto dal rigore del capospalla che unito alla gonna regala un effetto bon-ton;

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IL RANOCCHIO LEZIONE DI VITA C’era una volta una gara ranocchi L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro. Cominciò la gara. In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi qualcuno ti dice che non puoi realizzare i tuoi sogni. raggiungessero la cima, e tutto Per fare un paragone, noi di New Entry a volte ci siamo dati per quello che si ascoltava erano sordi ed ora siamo arrivati fin dove ben sapete!! frasi tipo: “Che pena !!! Non ce la faranno mai!” I ranocchi coOttobre 2010-Ottobre 2021 minciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima e la gente continuava: “... Che pena !!! Non ce la faranno mai!...” E i ranocchi si stavano dando per vinti tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere. Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima. Gli altri volevano sapere come avesse fatto. Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere la prova e scoprirono che... era sordo! ...Non ascoltare le persone con la pessima abitudine di essere negative... derubano le migliori speranze del tuo cuore! Ricorda sempre il potere che www.presentemoda.com hanno le parole che ascolti o leggi. Per cui, preoccupati di Almenno S.B.- Galleria La Fornace essere sempre sordo quando 27


1956

SEGNI NEL TEMPO

l’Andrea Doria: un tragico naufragio

L’Andrea Doria è stato un transatlantico italiano della Italia - Società di Navigazione, gruppo IRI - Finmare, meglio conosciuta nel mondo della navigazione internazionale come “Italian Line”. Costruito nei cantieri navali Ansaldo di Genova Sestri Ponente, fu varato il 16 giugno 1951 ed effettuò il suo viaggio inaugurale il 14 gennaio 1953. La turbonave prese il suo nome dall’ammiraglio ligure del XVI secolo, Andrea Doria. Strutturata su 11 ponti, poteva ospitare fino a 1241 passeggeri e, quando venne varata, rappresentava uno dei motivi d’orgoglio dell’Italia che stava allora cercando di ricostruire la propria reputazione dopo la seconda guerra mondiale. Degna erede dei transatlantici degli anni trenta quali il Rex, l’Andrea Doria era considerata la più bella nave passeggeri della flotta italiana di linea ed era apprezzata ancora più per la sicurezza e la bellezza dei suoi interni di lusso, che la facevano preferire a molti transatlantici di altre compagnie Internazionali. Il 25 luglio del 1956, mentre era diretta a New York, l’Andrea Doria fu speronata ed affondata dal mercantile svedese Stockholm della Swedish America Line al largo della costa di Nantucket (USA), in quello che fu uno dei più famosi e controversi disastri marittimi della storia. 28

Morirono 51 persone (5 passeggeri della Stockholm e 46 dell’Andrea Doria) per la maggior parte alloggiati nelle cabine investite dalla prua della nave svedese. Il transatlantico, con una murata completamente squarciata, si coricò su un fianco e affondò la mattina di giovedì 26 luglio 1956, alle ore 10:15, dopo 11 ore dalla collisione, davanti alle coste statunitensi. L’inclinazione della nave rese inutilizzabili metà delle lance di salvataggio, tutte quelle sul lato opposto a quello della collisione. Ciò nonostante, vi fu una sola altra vittima, oltre a quelle dovute alla collisione: in seguito al disastro del Titanic del 1912 infatti erano state migliorate le procedure di comunicazione di emergenza e si poterono chiamare tempestivamente altre navi in soccorso; inoltre le manovre di evacuazione furono rapide ed efficaci. L’incidente ricevette una grande copertura dai media: l’Andrea Doria fu l’ultimo grande transatlantico a naufragare prima che l’aereo si imponesse come mezzo di trasporto passeggeri per le traversate dell’oceano Atlantico, chiudendo l’epoca delle grandi navi transatlantiche. Il relitto dell’Andrea Doria, mai recuperato, giace posato sul fianco di dritta a una profondità di 75 metri. Le esplorazioni hanno constatato come nel corso


1956

degli anni il materiale di pregio sia stato razziato da sommozzatori non autorizzati. L’unità fu sostituita nel 1960 dal Leonardo da Vinci, molto simile nell’aspetto, ma con alcuni accorgimenti tecnici apportati dopo l’esperienza del naufragio. Gemello dell’Andrea Doria era il Cristoforo Colombo, varato nel 1952. Entrambe le navi furono smantellate nel 1982. La collisione Il 25 luglio 1956 l’Andrea Doria, agli ordini del comandante superiore Piero Calamai, navigava alla volta di New York proveniente da Genova. Contemporaneamente una nave mercantile battente bandiera svedese, la Stockholm (che paradossalmente nel 1989, dopo una radicale trasformazione, venne utilizzata dalla italiana Star Lauro Lines, come nave da crociera, con il nuovo nome Italia I), un transatlantico per il trasporto promiscuo di merci e passeggeri, si dirigeva verso Göteborg. La Stockholm era agli ordini del comandante Gunnar Nordenson, ma al momento dell’incidente al comando di guardia in plancia vi era il terzo ufficiale di coperta Johan-Ernst Carstens-Johannsen. Alle 23:10 entrambe le navi stavano per incrociare un corridoio molto trafficato, coperto da una fitta coltre di nebbia. Non ci fu alcun contatto radio e nonostante l’Andrea Doria continuasse a emettere i fischi obbligatori durante la nebbia, la Stockholm non lo fece; una volta giunte a potersi vedere a occhio nudo fu troppo tardi per praticare contromanovre atte a evitare l’incidente. ’Andrea Doria e la Stockholm entrarono in collisione con un angolo di quasi 90 gradi: la prua rinforzata (in funzione del fatto che poteva operare anche come rompighiaccio) della Stockholm sfondò la murata dell’Andrea Doria e la squarciò per quasi tutta la sua lunghezza (dato che l’Andrea Doria continuava a viaggiare lungo la propria rotta ortogonale alla direzione della Stockholm) sfondando sotto il ponte di comando dell’Andrea Doria per un’altezza di tre ponti, ovvero per oltre

SEGNI NEL TEMPO

12 metri, uccidendo numerosi passeggeri che si erano già ritirati a dormire nelle proprie cabine. Inoltre, sfondando molte paratie stagne e perforando cinque depositi combustibile, causò l’imbarco di circa 500 tonnellate di acqua di mare che, non potendo essere bilanciate nei brevissimi tempi della collisione, produssero il pericoloso, immediato e anomalo sbandamento (inclinazione) a dritta per oltre 15 gradi. Quarantasei dei 1706 passeggeri trovarono la morte al momento dell’impatto, insieme a 5 uomini della Stockholm. Dopo la collisione l’equipaggio trovò sul ponte di coperta della Stockholm una ragazza di 14 anni che era ospitata nella cabina 52 dell’Andrea Doria: era Linda Morgan, sopravvissuta all’impatto senza riportare ferite gravi, mentre sua sorella era morta nella cabina schiacciata dalla prua della Stockholm. Le due ragazzine erano figlie di un noto cronista statunitense che nel corso della stessa notte, senza mai apparire di essere interessato da motivi di natura personale, seguì e portò avanti una cronaca diretta. Subito dopo la collisione l’Andrea Doria continuò a imbarcare acqua e lo sbandamento aumentò superando i 18 gradi in pochi minuti. Una voce diffusa riteneva che mancasse una delle porte dei compartimenti stagni delle sale macchina, ma in seguito se ne determinò l’infondatezza. Varie cause determinarono la repentina inclinazione della nave italiana: l’accostata a sinistra prima dell’impatto determinò uno sbandamento a dritta di circa 8°, e la falla un ulteriore sbandamento a dritta di almeno 13°. In poco tempo la nave superò i 20 gradi di inclinazione e il comandante Calamai si rese conto che non c’erano più speranze, ma non fece emettere il segnale di abbandono nave immediato, per non causare panico e confusione. L’abbandono della nave fu reso difficoltoso dall’inclinazione laterale iniziale, che rese inservibili le lance del lato sinistro. Gli addetti alle macchine si mobilitarono subito e l’elettricità fu mantenuta fino alla fine, 29


SEGNI NEL TEMPO tanto che la nave affondò con le luci di emergenza ancora accese. L’arrivo dell’Île de France con undici lance di salvataggio fu preceduto da quello di altre due navi mercantili: la Cape Ann prima e la Thomas dopo, ciascuna con l’apporto di due lance. Anche la Stockholm raccolse una parte dei naufraghi. Un punto chiave nella soluzione del disastro fu la decisione del comandante Raoul de Beaudéan, sulla Île de France, transatlantico francese diretto verso l’Europa che aveva superato la Stockholm diverse ore prima, di dare ordine di invertire la rotta con le macchine avanti tutta. Beaudéan continuò a procedere attraverso la fitta nebbia alla massima velocità finché, attorno alle due del mattino del 26 luglio, raggiunse l’Andrea Doria. L’arrivo del grande transatlantico francese fu lo spartiacque emotivo di quella tragica notte: alla vista della nave, illuminata a giorno per ordine del capitano de Beaudéan, i passeggeri e l’equipaggio dell’Andrea Doria tirarono un sospiro di sollievo: il panico si placò, permettendo un’evacuazione della nave decisamente più tranquilla ed efficace di quanto fosse stato possibile fino ad allora.L’Île de France era la terza nave a giungere sul luogo della sciagura, ma grazie alla perizia del suo comandante e al numero delle sue lance di salvataggio fu quella che riuscì ad accogliere più passeggeri dell’Andrea Doria: ben 750. Con un’eccezionale manovra de Beaudéan accostò l’Île de France a soli 370 metri dall’Andrea Do-

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1956 ria, mettendo la propria nave sottovento al lato di dritta di quella italiana, cioè quello che si stava inabissando e da cui venivano evacuati i naufraghi, creando inoltre uno specchio d’acqua liscio e calmo tra le due navi, perfetto per le operazioni di salvataggio. Alcuni passeggeri della Île de France rinunciarono alle proprie cabine per darle ai sopravvissuti, stanchi, bagnati e congelati. Numerose altre navi risposero alla chiamata. Il risultato fu che l’unica vittima del naufragio, oltre alle persone rimaste uccise nell’attimo dell’impatto, fu Norma Di Sandro, una bambina di 4 anni, morta per le conseguenze di un grave trauma cranico subito durante le operazioni di soccorso, quando il padre, per metterla in salvo, l’aveva lanciata da bordo su una lancia di salvataggio sottostante: ferita gravemente nell’urto violento della testa contro la falchetta della lancia, la bambina morì in ospedale a Boston qualche giorno dopo. Il numero limitato di vittime e il completo successo delle operazioni di soccorso è merito del comportamento eroico dell’equipaggio dell’Andrea Doria, soprattutto del comandante Piero Calamai, e delle rapide e difficili decisioni da lui prese in momenti tanto concitati. Tali capacità furono dovute alla sua grande esperienza soprattutto nelle due Guerre Mondiali. Dopo il salvataggio di tutti i passeggeri, il comandante Calamai restò a bordo dell’Andrea Doria rifiutando di mettersi in salvo; fu costretto a farlo dai propri ufficiali tornati indietro appositamente.


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OROSCOPO / OTTOBRE 2021

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ARIETE (21/03 - 20/04) Avrai sicuramente qualcosa da negoziare e ci vorrà un po’ di diplomazia. Sii conciliante ed evita lotte di potere. I tuoi sentimenti attraverseranno alti e bassi non sempre facili da capire! Un giono, traboccherai d’amore per i tuoi cari.

TORO (21/04-20/05) Hai un obiettivo importante da raggiungere e ora è il momento di muoverti e darti da fare. Le tue amicizie saranno onorate. Alcuni potrebbero incontrare persone e creare nuove opportunità. Accetta gli inviti ed esci a metterti in gioco.

GEMELLI (21/05-21/06) L’atteggiamento ambiguo di un amico potrebbe sorprenderti e destabilizzarti! Questa persona vorrebbe andare oltre? Non avere fretta e prenditi il tempo necessario per sapere cosa vuoi.

CANCRO (22/06-22/07) Cerca di avere un atteggiamento leggermente più positivo. Venere forma dissonanze destabilizzanti per i sentimenti, ma alcune novità potrebbero essere positive. Ti scuoteranno e ti costringeranno ad essere più consapevole della tua condizione.

LEONE (23/07-23/08) Sii conciliante ed evita lotte di potere. I tuoi sentimenti attraverseranno alti e bassi non sempre facili da capire! Un giono, traboccherai d’amore per i tuoi cari. E il giono dopo, non sopporterai nessuno.

VERGINE (24/08-22/09) Sfrutta al massimo il tuo umorismo, sarà la tua migliore risorsa per convincere l’altro! In amore, invece, la situazione è sempre tesa. Un vecchio problema potrebbe riapparire e causare problemi nella tua vita amorosa.

BILANCIA (23/09-22/10) Sei pronto ad “accogliere” un guanto di sfida sul lavoro? Diciamo che nell’aria si respira un po’ di irrequietezza, e allora cerchiamo di fare due respiri profondi prima di agire. Questo vale anche per il rapporto di coppia, non idilliaco in questo periodo.

SCORPIONE (23/10-22/11) Molte le cose da fare (per il lavoro, ma non solo) tanto che a molti sembra impossibile stare dietro a tutto. Chi è in affanno dovrebbe riconsiderare questi ritmi o comunque riorganizzare – se possibile – la gestione degli impegni in modo da ottimizzare gli sforzi in ogni campo

SAGITTARIO (23/11-21/12) Momento ideale per dare una forte spinta ai tuoi affari professionali! Alcune novità sono già in corso: a chi ha iniziato un nuovo progetto, a chi sta ricoprendo un ruolo “diverso” da quello svolto in passato; a chi addirittura ha cambiato azienda, collaboratori o città.

CAPRICORNO (22/12-20/01) C’è un evento importante che ti aspetta. Ma se sei un libero professionista, occhio perché se tiri troppo la corda, potresti anche rischiare di perderti qualche pezzo per strada. In famiglia si vive armoniosamente a parte qualche discussione sulla gestione economica ma nulla di grave...

ACQUARIO (21/01-19/02) Il terreno è disseminato di piccole insidie, soprattutto nell’ambito dei rapporti interpersonali. Probabilmente avrete bisogno di maggiore luce, di una chiarezza che vi consenta di vedere meglio ciò che accade intorno a voi. Mettete da parte dubbi e inganni e cercate di fidarvi di più...

PESCI (20/02-20/03) Vi sentirete spinti e invitati a dimostrare maggiore interesse e entusiasmo a qualcuno, e proprio allora inizieranno i confronti, le parole con chi vi apparirà insofferente, incapace di aspettare i tempi anche se voi preferireste una persona più sicura, capace di prendersi le proprie responsabilità.


QUESTO È IL MIO NOME di Micky

Rubrica nata agli albori della nostra rivista (ormai 25 anni fa) ideata e curata da Michele Cortinovis, ritrova la sua collocazione all’interno di New Entry non solo grazie alla richiesta dei lettori, ma soprattutto nel ricordo di Michele, prematuramente scomparso, sempre presente nei nostri cuori.

Raffaele - Raffaela

Il nome Raffaele e il suo corrispettivo femminile Raffaela deriva dal nome ebraico Rephael o Rafa’el. Rephael è un nome composto dai termini rapha, il cui significato è “ha guarito” e da El che significa “Dio”. Il significato letterale di Raffaele e Raffaela quindi è “Dio guarisce”. Nel Medioevo divenne un nome molto comune. Questo grazie a una storia citata nell’Antico Testamento. Qui, infatti, si narra dell’episodio in cui l’arcangelo guarisce dalla cecità Tobia il Vecchio. In seguito, accompagnerà il figlio di quest’ultimo nel viaggio per trovare moglie. Questo nome, al maschile è abbastanza diffuso in tutta la penisola specialmente in Campania. Ha inoltre, numerose varianti, molte delle quali cadute ormai in disuso. La variante Raffaello è molto popolare in Toscana. Il suo corrispettivo femminile Raffaella, invece, durante gli anni ’70 ha superato, in popolarità, il nome originale Raffaela. Questo grazie soprattutto alla fama della soubrette Raffaella Carrà, venuta a mancare da poco. Onomastico Raffaele si festeggia il 29 settembre in onore dell’arcangelo Raffaele che guarì dalla cecità Tobia e guidò il figlio Tobiolo in un lungo viaggio alla ricerca di una sposa. Per questo motivo è il patrono sia dei medici e degli oculisti che degli emigranti e dei farmacisti. Considerato protettore delle acque termali, lo si invoca anche per guarire dall’epilessia. Raffaela, invece, viene festeggiata il 24 ottobre. Caratteristiche del nome Chi porta il nome Raffaele o Raffaela è una persona allegra e solare, sa quello che vuole e sa come ottenerlo. Si basa molto sulle proprie idee e non si lascia influenzare. La sua peculiarità è

la generosità. Di conseguenza ne fa largo uso con parenti e amici. Origine: ebraica Parola chiave: allegria Varianti maschili: Raffaello Varianti maschili alterate: Raffaelino, Raffaellino Ipocoristici maschili: Lele, Lello, Raffo Varianti femminili: Raffaella Numero portafortuna: 7 Colore: Giallo Pietra Simbolo: Topazio Metallo: Oro Onomastico maschile: 29 settembre Onomastico femminile: 24 ottobre Segno zodiacale corrispondente: Acquario (Fonte: ilgiardinodegliilluminati.it)

GOCCE DI MEMORIA

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L’INTERVISTA

MARIA LUISA GATTI QUANDO LE SFIDE NON HANNO ETÀ

L’occasione, quando si è presentata, Maria Luisa Gatti non se l’è fatta scappare. L’ha colta al volo e l’ha trasformata in una straordinaria avventura tutta da vivere. Se nella vita c’è un tempo per ogni cosa, a lei il momento giusto per diventare ambassador di abbigliamento e accessori è arrivato quando di anni ne aveva 45. Troppi? Non per lei che, alla faccia dell’età anagrafica, è un trionfo di energia, adrenalina e simpatia. Così, con quel suo fare nello stesso tempo casual ed elegante, è riuscita ad avviare partnership con una ventina di brand legati al luxury e al mondo del golf, l’altra sua infinita passione (oltre alla moda, ovviamente). Ma Maria Luisa, orgogliosamente nata e cresciuta in quel di Vigevano, è anche la dimostrazione che con la fotografia (e i social) si può lavorare al di là degli anni che passano. “Ho iniziato per caso, notata grazie alle fotografie personali che pubblicavo sui so-

cial” racconta con adrenalina. La sua immagine piace a livello locale e nazionale, il suo personaggio conquista al primo impatto e i suoi followers sono tutte persone capaci di riconoscere la qualità. “Non mi interessano i grandi numeri, mi interessa trasmettere un messaggio secondo il quale è ancora il dettaglio a fare la differenza”, parole che la riportano agli inizi della sua carriera lavorativa quando lavorava nell’azienda di famiglia che produceva stampi per le suole delle scarpe nella città nota in tutto il mondo per le calzature. Da allora, un lento avvicinamento verso la moda. Proprio così, fino ad arrivare al lavoro che svolgo oggi come collaboratrice per 36


L’INTERVISTA boutique di abbigliamento luxury. “Da piccola sognavo di diventare una hostess di volo, così da poter vedere le città più belle del globo. È rimasto un sogno, ma il piacere del viaggiare è rimasto nella mia indole. Ho visto luoghi meravigliosi, incantevoli… Dubai, New York, Maldive, Mauritius… devo continuare? Viaggiare arricchisce le persone, apre le menti, fa scoprire culture e modi d’essere”. Anche grazie a questa predisposizione non ti sei posta limiti… Ed è così che dopo esser diventata mamma e aver cresciuto mio figlio, sono stata notata da Luca Pagni, un professionista specializzata in occhiali. Con lui ho realizzato il mio primo servizio fotografico per un’azienda, e da quel momento le porte si sono spalancate. Grazie alle fotografie postate sui social, ho iniziato a venir contattata per promuovere abbigliamento e accessori da donna, più di recente anche per promuovere tutto ciò che riguarda il golf essendo io iscritta alla Federazione. Insomma, si è aperto un universo… Un universo che mi ha dato la possibilità di vivere avventure straordinarie, come la sfilata a Ostuni per Aldo Pignatelli. Ho collaborato finora con una ventina di aziende, ho realizzato shooting per accessori, scarpe, abbigliamento elegante, intimo, gioielli e creazioni artistiche come quelle

di Roxana Pansino. Tutte collaborazioni che poi condivido con i miei followers… Il tuo mondo ha unito le boutique ai social, l’offline all’online… Sono il tipo di donna a cui piace vivere sfide differenti, questa occasione era imperdibile. Ho iniziato per caso, ma mi sarebbe piaciuto partire prima con questa esperienza. Invece, fino alla prima proposta, questo mondo mi era totalmen-

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L’INTERVISTA

te sconosciuto! All’inizio ero scettica, non capivo se si sarebbe limitato a un passatempo o sarebbe potuto diventare qualcosa di decisamente più serio. Ecco, a distanza di qualche anno, ho le idee decisamente più chiare… Più di venti aziende si sono affidate a te per promuovere i loro prodotti. Cosa c’è di così bello che conquista i brand? Forse che… sono naturale nella mia estetica e nel mio modo d’essere! Sono solare, positiva, vivo in modo sereno e semplice. L’apparenza inganna: non ho vizi e apprezzo ciò che non è montato. Ho una grande passione, il golf, e forse quella ha contribuito a far apprezzare il mio personaggio. In che senso?

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Piaceva l’idea di vedere immagini e conoscere la storia di una donna che pratica golf a livello amatoriale ma continuo nel tempo. Ho iniziato vent’anni fa, avrei potuto avere una carriera se fossi partita prima ma… anche in questo caso tutto è partito con un pizzico di ritardo! Poco male, mi sono tolta delle belle soddisfazioni vincendo un torneo a Sharm El Sheik, partecipo ogni weekend a gare e mi tengo in forma andando in palestra. Insomma, ho raggiunto un equilibrio che trasmetto agli altri attraverso la mia immagine e le mie fotografie. Non si tratta solo di mostrare un abito o un accessorio, ma di veicolare una sensazione di benessere… CONTATTI SOCIAL @marialuisagatti


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SERIE TV E...

Dynasty è una serie TV statunitense reboot, basata sulla serie omonima degli anni ‘80 andata in onda dal 1981 al 1989 su ABC. Il pilot, annunciato a settembre 2016, è stato ordinato come serie nel maggio 2017. Dynasty viene trasmessa dall’11 ottobre 2017 sul canale The CW negli Stati Uniti e su Netflix a livello internazionale dal 12 ottobre 2017,

settimanalmente il giorno dopo la messa in onda statunitense. L’8 novembre 2017, The CW ha scelto la serie per un’intera stagione di 22 episodi da mandare in onda nella stagione televisiva 2017-2018. Il 2 aprile 2018, The CW ha rinnovato la serie per una seconda stagione, andata in onda dal 12 ottobre 2018. Il 31 gennaio 2019 The CW ha rinnovato la

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SERIE TV E...I serie per una terza stagione, uscita venerdì 11 ottobre 2019 negli USA e in Italia il 23 maggio 2020 su Netflix. The CW ha rinnovato la serie per una quarta stagione il 7 gennaio 2020. Il 3 febbraio 2021 la serie è stata rinnovata per un quinta stagione. Trama Fallon Carrington torna a casa dalla sua famiglia, al fine di essere scelta come il nuovo amministratore delegato della società del padre. Ma una volta arrivata, rimane scioccata nello scoprire che suo padre è impegnato con Cristal Flores, una giovane donna che lavora come segretaria per la società. Accusandola di interesse per il patrimonio di famiglia, Fallon farà ogni sforzo per scoprire i segreti di Cristal. Questo creerà rapidamente tensione tra le due giovani donne che cercheranno di rendere l’una all’altra la vita un incubo. Stagioni 1^ stag. 22 episodi - 2^ stag. 22 episodi 3^ stag. 20 episodi - 4^ stag. 22 episodi Ilaria Boffetti

CITAZIONI: “The umbrella Academy” Se ti sei fatta domande sul perché del suo successo, la risposta è che è bravo a farti credere di agire nel tuo interesse, ma in realtà pensa solo a se stesso (riferito al padre). FALLON CARRINGTON Ho dovuto fare molti sacrifici per arrivare dove sono, non mi è mai stato regalato niente. FALLON CARRINGTON Io non uso le persone per ferirne altre, come fai tu (a Fallon). MICHAEL CULHANE o non uso le persone per ferirne altre, come fai tu (a Fallon). MICHAEL CULHANE

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L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE

Installazione nuova rete informatica presso cliente manifatturiero L’integrazione di nuovi apparati di rete e la reimpostazione del network aziendale sono molto importanti per far sì che il cliente abbia un’ottima velocità nell’apertura di risorse condivise e nella sincronizzazione dei dati. Uno degli ultimi lavori affrontati da HkStyle è stata la riconfigurazione completa della rete locale e l’inserimento di nuovi dispositivi di rete nell’infrastruttura IT di un’azienda manifatturiera bergamasca. Il problema principale della vecchia struttura informatica era l’assenza di qualsiasi tipo di sicurezza per l’accesso ad Internet e, internamente, la rete aziendale era obsoleta e senza alcuna possibilità di gestione degli utenti. Dopo attenti sopralluoghi, l’analisi di due tecnici sistemisti, l’approvazione del progetto e la preventivazione al cliente delle possibili soluzioni, si è deciso di procedere nel seguente modo: • Installazione di un nuovo firewall ad alta velocità di connessione: il firewall, letteralmente “muro di fuoco”, è un dispositivo che permette di filtrare tutto il traffico internet e proteggere da possibili minacce di rete esterne. • Configurazione di un nuovo server virtualizzatore per ospitare i vari servizi aziendali. Questa soluzione permette di creare e installare più 42

sistemi operativi accessibili alla rete, ognuno dei quali eroga un servizio di utilizzo, per esempio servizio di stampa o gestionale. • Nuovo Nas per i backup aziendali e l’archiviazione dei dati: un dispositivo di rete con molto spazio di archiviazione che permette di salvare grandi quantità di file. • Installazione di un nuovo server di dominio per la gestione degli utenti, ossia un computer che fornisce sulla rete informazioni per l’accesso degli utenti alle impostazioni aziendali e relativi permessi di accesso alle cartelle condivise. • Riconfigurazione delle attuali postazioni di lavoro sulla nuova rete. • Collegamento di un nuovo switch di rete per aggiornare la categoria di comunicazione e migliorarne la velocità. La rete si basa sulle categorie di collegamento: più alta è la categoria, maggiore è la velocità con cui i pc riescono a navigare nella rete locale, ossia quella dell’azienda. • Installazione di un armadio di rete più capiente per ricablaggio dei dispositivi e per futuri miglioramenti del network. Il tempo di completamento del progetto è stato


L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE

di circa due giorni lavorativi. Si è proceduto subito al montaggio e all’impianto del nuovo armadio, per poter predisporre tutti i server e gli apparati di rete nel modo corretto. La fase successiva del lavoro è stata l’installazione fisica dei prodotti proposti, con cablaggio

Armadio di rete in fase di montaggio con switch, nas, server e cablaggio e configurazioni. La prima impostazione è stata effettuata sul server di dominio e firewall, così da preparare la rete aziendale con tutte le nuove policy di sicurezza immesse. La maggior parte dei settaggi sono stati effettuati presso il nostro ambiente dedicato in

Il server di dominio installato

laboratorio, per arrivare dal cliente già preparati per l’intervento. Una volta pronta l’architettura di rete progettata, si è passati alla migrazione di tutti i computer e gestionali presenti. La parte più lunga dell’operazione è stata il travaso di tutti dati dalle singole postazioni e dal precedente file server (spazio di salvataggio dati sul vecchio server) sulla nuova struttura informatica. Completata la migrazione, siamo passati alla sicurezza della rete: come richiesto dal cliente

Switch di rete cablato e configurato sono state bloccate determinate tipologie di ricerca e categorie online, le policy di sicurezza sono state riviste totalmente e gli utenti sono stati riscritti per accedere a precise cartelle condivise. L’ultima parte del lavoro è stata il controllo del collegamento delle stampanti in rete, la visualizzazione delle cartelle dati e l’impostazione di backup della struttura IT.

I due nas Qnap su cui sono state impostate le repliche dei backup dati 43


L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE

La tipologia di backup configurata, in base alle risorse presenti in azienda, è stata quella di un’immagine ripristinabile e completa di tutti i principali server e una copia in chiaro (cioè subito visualizzabile e copiabile) giornaliera dei documenti di tutti i dispositivi. Il tutto salvato su dispositivi Qnap con dischi di archiviazione ridondati, ossia un disco duplicato su un altro, in modo tale da non perdere nessun dato in caso di guasto meccanico. I macchinari che si interfacciavano in rete sono stati riconfigurati per poter lavorare sul nuovo network aziendale (il network è il termine utilizzato per riferirsi ad una rete aziendale). Dopo varie rifiniture sulla rete a seguito di prove di lavoro effettuate dal cliente, il progetto si è concluso secondo le tempistiche prefissate e senza problemi di particolare entità.

Parte della struttura IT in fase di lavorazione

Il tecnico Lorenzo in fase di lavoro 44


L’INFORMATICA SECONDO HKSTYLE

Ora la rete impostata lavora ad una velocità nettamente superiore; il gestionale, i dati condivisi e i software di rete sono molto più reattivi ed i tempi di caricamento si sono dimezzati. Inoltre siamo riusciti a migliorare la sicurezza dell’infrastruttura, non solo dal punto di vista della navigazione e dell’intrusione esterna, ma anche da quello del recupero dati! Nuova infrastruttura completata! Per approfondimenti, richieste e qualsiasi domanda scriveteci all’indirizzo global@hkstyle.tech. Non dimenticatevi di visitare il nostro sito www.hkstyle. tech ed i nostri social Facebook, Instagram e Linkedin: hkstyle.tech, InsideConnection.tech ed OfficinaInformaticaCH. Per aggiornamenti in tempo reale abbiamo anche il canale Telegram: HkStyle – News, offerte e molto altro. Grazie a tutti per averci letto e alla prossima, da Stefano e Lorenzo. Lo sapevi che abbiamo un blog dei lavori? No?? Allora ti lasciamo l’indirizzo! Troverai le nostre recensioni di apparati, di lavori da clienti, molti esempi e suggerimenti!

blog.hkstyle.tech

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L’INTERVISTA

CAROL CARLESCHI L’ARTE NEL DNA

Artista, pittrice, presentatrice e scrittrice. Basta questo per capire che l’arte e Carol Carleschi viaggiano da sempre a braccetto, una al fianco dell’altra. Nata a Siena ma innamorata del bello, la sua è una vita fra creatività e luci dei riflettori. Come nasce questa avventura? Lo spettacolo è sempre stata la mia passione fin da piccola, amavo larte a 360 gradi. Ho iniziato scrivendo, producendo e conducendo un format, Smak, che veniva girato in tutti i locali della Versilia. Intervistavamo vip e incontravamo persone. Da allora, è stato un susseguirsi di esperienze. Iniziamo con l’elenco! Ho partecipato a programmi Mediaset, vinto concorsi letterari, presentato eventi sulla moda. Ho seguito un corso di cinematografia con do-

centi dell’Accademia del cinema di Milano per specializzarmi in recitazione. Al proposito, c’è una notizia in arrivo… Proprio in questi giorni è uscito al cinema un film che ho girato l’anno scorso dal titolo V.Cyborg. Ho interpretato il ruolo della crudele contessa Artemisia, una leggenda Toscana lucchese basata sulle tradizioni dei vampiri. Il ruolo è il contrario del mio carattere, ma questo è il cinema! Comunque, è stata una grande emozione rivedermi a cinema. Un traguardo non da tutti. I miei miti sono la cantante Madonna e gli attori Meryl Streep e Sean Connery. E poi, posso svelare qualcosa di speciale? Siamo tutti orecchi! Io sono una vera contessa poichè discendo da una famiglia nobile.

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L’INTERVISTA Vederti al cinema nei panni di una contessa è qualcosa di sensazionale! Perché hai scelto di metterti in gioco? Credo che in questo ambiente sia fondamentale avere coraggio, forza e determinazione. Occorre essere motivati per raggiungere con preparazione gli obbiettivi prefissati, non bisogna mai abbattersi ed essere sempre pronti al cambiamento per aprire nuove porte. La mia forza è il mio carattere. Sono una persona carismatica, solare: mi piace socializzare, migliorarmi e aggiornarmi. Eppure, non hai avuto paura di studiare per ottenere i primi traguardi. Ma non ho intenzione di fermarmi qui! Per il futuro ho progetti cinematografici in vista con una produzione e con un regista importanti. Fra 10 anni mi rivedo felice professionalmente e sentimentalmente. Detto questo, un ruolo decisivo lo hanno avuto e lo avranno anche i riflettori. La fotografia mi ha dato libertà di espressione come modella e soddisfazioni di carattere personale.

Chi sei lontana dai riflettori? Mi piace avere un un look glamour, alla moda e elegante… anche se sono molto sportiva nella vita quotidiana. Sono anche una persona vera e profonda, che talvolta non sopporta la superficialità dei social e i giudizi espressi senza conoscere la verità dei fatti. CONTATTI SOCIAL https://www.facebook.com/carleschi.carol

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DEDICA A...

BEATRICE Piccolo scricciolo appena arrivato, miracolo della natura, dono di Dio, morbida, profumata, vellutata la tua pelle, nessuna rosa regge il tuo confronto. Al solo osservarti il cuore accelera, corre. La mente sfuma ogni pensiero mi sento volare, di una piuma più leggero. Beatrice e Martina, care nipotine, quando osservo voi e la vostra mamma, l’anima mia dentro si infiamma, non è un fuoco che brucia o che abbaglia, ma una luce che tutto mi ammaglia !! Giordano

PENSIERI E PAROLE

MIRACOLI Aspettare che accada un miracolo a un posto sacro è come aspettare di vincere milioni alla lotteria. Non è possibile, tanti provano, pochi riescono. Io non so perché è così, so soltanto che non c’è una cosa più sbagliata della inutile domanda: - Perché a qualcuno è concesso, e agli altri no, perché qualcuno riceve il dono e l’altro no? Le nostre vie non sono Le Sue vie e i nostri pensieri non sono I Suoi pensieri. Hanno un costo elevato i miracoli, non possiamo pagarlo tutti. Ma c’è una cosa che è alla portata di mano di ciascuno di noi, completamente gratuita: la pace interiore, la calma, la rassegnazione e…...la speranza. Da questi regali possiamo prendere quanto vogliamo. I miracoli a volte sono ad un passo da noi, nelle cose semplici, quotidiane, banali, quasi invisibili ed impercepibili. Sulla spiaggia c’è un’infinità di granelli di sabbia, possiamo prenderne quanti ne desideriamo e trasformare qualche granello in perla. Dipende solo da noi. Darina Naumova 48

ED È POESIA

“GRAZIE CANTO” Ogni mattina, appena desta, della cucina apro la finestra e, sorseggiando un buon caffè, ammiro il panorama intorno a me. Ogni giorno c’è qualcosa di diverso: a volte il cielo è grigio... altre un azzurro terso. Osservo le strade di Carvico, con le moderne case ed il suo borgo antico... e, come fosse uno sfondo teatrale, il Monte Canto mi soffermo a guardare. Mi sembra un buon gigante di verde vestito... che mi accoglie festante, come un caro amico. Mi fa sentire molto protetta, la dolce presenza di questa vetta... e immagino le storie che potrebbe raccontare a chi, sui suoi sentieri, si trova a camminare. Ci sono tanti boschi... ma anche alcuni prati... cascine con vigneti e campi ben curati. Nei suoi boschi, percepisco la magia di una musica fatta di niente... e nell’aria, la dolce poesia, che rallegra il mio cuore e la mia mente. Ringrazio il Monte Canto per i suoi bei sentieri... e chi li cura da tanto... oggi... come ieri. Piera Masoch


INIZIATIVA

NEW ENTRY MAGAZINE in collaborazione con la DOTT.SSA SILVIA BOLOGNINI inaugura “AD ASTRA” UNO SPORTELLO VIRTUALE DI AIUTO AI RAGAZZI DEL TERRITORIO COMPLETAMENTE GRATUITO C’è un urgente bisogno di venire incontro ai bisogni degli adolescenti, protagonisti di una fase della vita delicatissima. Vorresti essere semplicemente ascoltato e supportato, veicolando le tue domande? Eccoti un servizio pensato apposta per te, da persona a persona, senza connotazioni di alcun tipo a livello professionale, in cui sarai accolto e orientato tra dubbi e pensieri. Puoi chiedere in maniera libera e spontanea un consiglio, essendo uno spazio riservato, di accoglienza e ascolto, privo di giudizio, dove grazie all’aiuto di una figura disponibile tenterai di affrontare situazioni di disagio e sentirti accolto. Tale progetto non sostituisce in nessun modo le compe-

tenze di psicologi o assistenti sociali, ma offre un primo supporto alla pari. L’obiettivo specifico sarà quello di offrire quindi uno spazio d’ascolto e riflessione all’interno di una relazione d’aiuto per dubbi, difficoltà, ma anche spunti per iniziative formative e progetti da costruire insieme e condividere, anche in collaborazione con associazioni locali. L’accesso al servizio è completamente gratuito. La referente di questo progetto è Silvia Bolognini, con la quale prendere contatti (mail: progetto.adastra@gmail.com). Sul sito www.newentrymagazine.it trovate il link diretto per accedere allo sportello ed essere ascoltato.

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RACCONTI

FINE DI UN’ESTATE Erano arrivati alla Locanda del Passo, che a orecchio sembrava un luogo situato in montagna o almeno in collina, e invece sprofondava nelle molli rive del Pò, giusto dove questo sfociava nel mare. Un’ora prima Matt aveva abbottonato il giubbotto e si era scrollato di dosso qualche migliaio di moscerini, ora sul tovagliolo del ristorante, mentre si grattava la barba, cadevano i pezzi di ciò che restava. Alla frase: “Greg, non puoi capire”, questi sbottò: “Il fatto è che non sono padre. Non ho voluto esserlo, ed ora, ben oltre i tre quarti del mio percorso su questa terra, mi rendo conto che è stata una delle poche scelte che non rimpiango. Non sarei stato un buon padre. Troppo centrato sul presente, sul qui e ora, a discapito di una visione a lungo termine, a discapito del futuro, incerto e traballante, poggiato sulle palafitte tra il fango che circonda l’umanità. Sì, ok, è una visione da fumetto in bianco e nero, non contempla le mille sfumature che intercorrono tra il primo e il secondo, foss’anche in una sola scala di grigi che Ansel Adams con le sue gigantografie ha ben rappresentato. Non sarei stato un buon padre perché non avrei saputo scendere a compromessi con le mie paure, con i miei incubi. Non avrei saputo resistere alle

voglie dei miei pargoli, e avrei messo il muso lungo sulla mancanza di voglie della mia Lei, presa tra pannolini da cambiare e rigurgiti da ripulire, tette da offrire ad altri che non sono io e frasi da ripetere all’infinito. Perché “io so, io ci sono passato, e vorrei evitarti perdite di tempo”, ma so che dirtelo non serve a nulla. Non sarei stato un buon padre perché questo mi fa capire che in realtà la formula non esiste, e centinaia di migliaia di anni di evoluzione mi sussurrano a gran voce che mi sbaglio: il mondo andrà avanti benissimo senza me e la

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RACCONTI mia progenie, e se ne fotterà allegramente delle mie paturnie. Potrò solo dire, alla fine, che lo sapevo. Che era previsto. Che il Tutto, come sempre, aveva ragione.” Matt ascoltò attentamente il fiume di parole che Greg aveva appena vomitato tra il serio e il faceto, dicendo tutto e nulla, come spesso accadeva dopo un paio di bicchieri di rosso nostrano, solfiti 100%. Gli piaceva Greg, con quel suo modo di fare perennemente sopra le righe, pronto a cambiare rotta rimanendo sempre saldo al timone, sulla breccia ma con i piedi ben piantati a terra. Anni di studio delle dottrine orientali e un passato burrascoso tra mille opportunità lasciate e qualcuna presa al volo all’ultimo secondo, lo avevano reso imperturbabile, tranne quando vedeva una neo-mamma alle prese con una nuova Vita. Ecco, lì sbroccava e partiva: “il fatto è che non sono padre…” Matt parcheggiò la moto, sbottonò il giubbotto e istintivamente guardò alla sua desta, per sfottere Greg che ancora armeggiava col

cavalletto per trovare il giusto equilibrio ed essere sicuro che la moto non cadesse. Si sedette e ordinò una bionda. Media. Fresca. E un gelato. Piccolo. Cremoso. Rimuginava sulle parole che Greg gli aveva detto tre mesi prima, prima della fine, prima che un pirata se lo portasse all’inferno, mentre gustava il gelato, piccolo e cremoso, e si godeva il fresco di quelle fine estate, in una birreria ai confini dell’impero dove era per caso arrivato in tarda serata. Le luci gialle del cascinale lo avevano attirato come una falena, e come lei ora cercava il pertugio per avvicinarsi sempre di più a quel posto che sapeva di buono, di vecchio, di ricordi. Greg non c’era. Greg non ci sarebbe stato mai più. Matt accese una sigaretta e osservò la spirale d’argento che abbracciava i suoi pensieri, mentre il cielo piangeva come lui.

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Riflessioni

LA STUFA A LEGNA In autunno le temperature si abbassano spesso rapidamente. A casa mia il rimedio era accendere la stufa già all’arrivo dei primi freddi. Oltre a riscaldare la cucina, serviva ad appendere ai raggi la biancheria ad asciugare, a cucinare, a fare le braci da mettere nella scaldina ai piedi della nonna che facendo poco movimento percepiva di più il cambio di stagione. Togliendo i cerchi sul piano della stufa si inseriva la pentola per sfruttare al meglio il calore della legna che scoppiettava allegra; sui cerchi chiusi invece si abbrustoliva la polenta, le castagne, le bucce d’arancia per profumare l’ambiente e sempre qualche pentola a bollire. Nel forno si faceva biscottare il pane, da inzuppare le latte a colazione e per ricette in cucina ( ripieno per pollame, impanatura per cotolette, gnocchi). Nella “ramina” l’acqua bollente si usava per lavarsi a turno in una vaschetta (il bagno nella vasca si faceva solo una volta la settimana, accendendo lo scaldabagno a legna) e per riempire la borsa dell’acqua calda. La nonna si scaldava le mani di giorno e tutta la famiglia i piedi nel letto di notte, nelle mezze stagioni. D’inverno invece la scaldina con le braci si metteva nel letto inserita nella “monega”, che scaldava molto di più, anzi, spesso bruciacchiava anche

le lenzuola, salvo poi raffreddarsi troppo in fretta. Ormai quasi più in nessuna casa ci si scalda con la stufa a legna: chi ha il camino o la stufa a pellet, chi accende il condizionatore in modalità per togliere umidità e intiepidire le stanze, chi si scalda con i caloriferi a metano o a gasolio. L’odore di fumo impregnava la cucina, perché dai cerchi e dai tubi filtrava un po’ di fuliggine, per cui la biancheria stesa diventava leggermente grigia, eppure l’odore di legna rimane uno dei profumi indimenticabili della mia infanzia, e penso anche quella di quasi tutti i non più giovanissimi che si sono scaldati con la stufa a legna. Ornella Olfi

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L’INTERVISTA

SARA NOCENTI LA FOTOGRAFIA CON ELEGANZA

Un’avventura iniziata quasi per caso, proseguita per passione e per curiosità. Sara Nocenti, 28 anni, arriva da Reggio Emilia. Un corpo da favola e una naturale inclinazione verso il senso del bello e dell’elegante. Così, dopo aver studiato perito aziendale corrispondente in lingue estere con una specializzazione nell’economia del turismo, ad oggi è una piccola commerciante con un negozio di abbigliamento da quattro anni. Ma dietro l’attività di imprenditrice si “nasconde” quella di fotomodella. La scoperta dell’immagine le ha letteralmente aperto nuovi orizzonti… Come inizia il tuo rapporto con la fotografia?

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È un’avventura iniziata un po’ per caso. Ho iniziato a fare fotografie con qualche mio amico fotoamatore. Ho iniziato a pubblicare quegli scatti su Instagram finchè sono stata notata da altri fotografi con cui ho iniziato a collaborare. Mi sono accorta di avere appreso una grandissima consapevolezza di me stessa e di quello che sono, cosa che ignoravo completamente fino a poco tempo fa, oltre ad acquisire un’autostima sempre maggiore di me stessa. Davanti all’obiettivo sono ad ogni set più disinvolta e con spirito d’iniziativa. C’è un segreto dietro questo tuo modo di intendere la fotografia.


L’INTERVISTA La fotocamera e la videocamera mi hanno sempre incuriosita per la possibilità di poter interpretare e raccontare una storia attraverso la gestualità del corpo e l’espressione del viso. È come un’attrice che recita, bisogna spogliarsi completamente di quello che si è e rivestire il ruolo del personaggio che si deve ricoprire sul set. I risultati stanno arrivando… Ho scoperto molti lati di me stessa fino ad allora sconosciuti, mi sono voluta spingere a sperimentare generi di fotografia nuovi, dargli una sfumatura mia, farli miei ed interpretarli a modo mio. Devo ringraziare tutti i fotografi con cui ho collaborato e collaboro tuttora per credere nelle mie possibilità e nelle mie capacità di interpretare i loro progetti. Cos’è per te la fotografia? È una grande forma d’arte. Ho tirato fuori il mio vero carattere, mi sono scoperta più determinata, meno remissiva. È un mondo che può dare una grande consapevolezza sulla propria persona, una qualità che ritengo importantissima e fondamentale per affrontare ogni aspetto della vita quotidiana. È un’esperienza che forma il carattere, e non c’è cosa più preziosa al mondo secondo me. Ma è anche una esperienza che conduce a risultati da favola.

La mia fonte femminile di ispirazione è Helena Bonham Carter. È un’attrice eccentrica, particolare, unica. Non ha mai paura di nuove sfide e nuovi ruoli da ricoprire, ed ha sempre ispirato il mio coraggio nell’affrontare nuove sfide. Che rapporto hai con i social? Sono un passatempo, un divertimento. Non mi reputo un’influencer, anche se spero di essere un punto di riferimento positivo. Li ritengo, in sostan-

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L’INTERVISTA

za, un mezzo molto potente per interagire con le persone. Che immagine, di te, deve arrivare a chi guarda? Da quando ho scoperto il mondo della fotografia mi piacerebbe far passare il messaggio che questa è un’arte, complessa e molto variegata, molto difficile da realizzare. Ma, una volta che si acquistano competenze, si riesce a trasmettere bellezza e stupore, come di fronte ad un quadro o una scultura. È ovvio che bisogna selezionare i progetti che veramente vogliono essere volti a costruire qualcosa di ben fatto e non volgare. Chi è Sara Nocenti nel quotidiano? Non sono una ragazza esibizionista, non ho mai

amato mettermi in mostra o essere al centro dell’attenzione. Forse il mio modo di vestire può suggerire il contrario, perchè amo vestire seguendo le tendenze con un mio tocco personale, e forse posso risultare a volte un po’ appariscente, ma è un puro gusto stilistico che si discosta totalmente dal mio carattere. Credo di essere una ragazza normalissima che non ha nulla di particolare per distinguersi dalla massa. CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/saranocenti/ CREDITS FOTOGRAFICI Ph. Alex Altieri @alexaltieri_photography Ph. Silvia Forconi @puntodivista_photography

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Lo gnomo con il cappuccio giallo Nel profondo del bosco secolare viveva un piccolo gnomo che portava sempre un cappuccio giallo. Aveva una casetta di legno pitturata di giallo, recinta da una siepe anche lei pitturata di giallo. Nel giardinetto crescevano alberi da frutta e fiori grandi come la stessa casa. Ogni mattina presto, lo gnomo si alzava, si lavava nel ruscello che scorreva vicino, sul prato faceva colazione e si incamminava su un sentiero stretto, saliva verso una rupe coperta di muschio e di licheni. Sulla facciata di questa rupe si apriva una grotta. Lo gnomo assieme con gli altri entrò nella grotta. L’aria si faceva fredda e stagnante, il corridoio portava verso il cuore della montagna. Una volta giunti gli gnomi si trovarono in una sala dalla quale si ramificavano come raggi di sole, corridoi in ogni direzione. Ognuno prendeva la propria via armato con piccone e una grande cesta. Il buio lasciava posto ad una luce ammagliante, colorata che sgorgava dalle pareti. Infatti, le pareti erano coperte di pietre preziose di tutti tipi e colori, diamanti e rubini rosso sangue, zaffiri gialli come sole, luminosi smeraldi e giade verdi, turchesi azzurri come il cielo. Gli gnomi riempivano i loro cesti e poi tornavano indietro, taciturni, silenziosi e imbronciati. E avevano motivo di esserlo. Appena uscivano dalla grotta, alla luce del sole li loro prezioso carico si trasformava in fiori, i fiori appassivano in fretta e non gli rimaneva nulla. Potete dire, perché allora lavoravano invano pur sapendo cosa accadeva alla fine? La risposta è che è nella loro natura hanno una brama incontrollabile per le pietre preziose, di tentare, di provare ogni volta che almeno qualcosa rimanesse indistrutto. Un giorno lo gnomo si inoltrò come al solito e cominciò a picchiare forte il muro del corridoio. Ad un tratto vide qualcosa di inimmaginabile, 58

una grande pietra a forma di rosa, si potevano osservare chiaramente i petali come fatti da uno scultore. Era chiaro che non poteva essersi formata in modo naturale. Ma com’è possibile, nessuno sapeva dell’esistenza di questa grotta a parte il popolo degli gnomi; e tutte le pietre fino adesso erano grezze, nessun essere vivente le aveva viste nè toccate. Strano-pensava lo gnomo, devo avvisare gli altri. Proprio in quel momento sentì un fruscìo di vento e udì una vocina sottile, sottile come il cigolio di un uccello. Si girò, guardò intorno e vide davanti a sè una piccola fatina con lunghi capelli verdi e occhi brillanti come pietre preziose. - Chi sei tu? - domandò lo gnomo, più meravigliato che spaventato. - Sono una delle prigioniere del gigante a cui appartiene questa montagna e voi lo avete svegliato, tu stavi per rubare il suo cuore, la sua rosa che lui ama più della vita. - Scusami, non lo sapevo- proferì con un filo di voce. - Questa rosa custodiva i suoi tesori, trasformava in polvere di fiori ogni cosa portata fuori dalla grotta e poi le pietre tornavano indietro come se nulla fosse successo. In quel momento, mentre lei parlava, la grotta incarnava il tetto e cresceva a dismisura, poi si capovolse e lo gnomo si trovò in una specie di cilindro che ruotava sempre più velocemente, i colori si confondevano in strisce luminose e sembrava che tutto stesse per scoppiare. All’improvviso, così come aveva cominciato, tutto si fermò. In un primo momento il piccolo ometto pensava di aver sognato, non riusciva a capire dove si trovava, non c’era la grotta, gli amici, la fatina... c’era solo un enorme prato verde esteso fino all’orizzonte. Si alzò con gambe tremanti e si girò, guardandosi intorno. Niente e nessuno.


RACCONTI INVENTATI, INVENZIONI RACCONTATE Era triste, aveva voglia di piangere, non sapeva cosa fare e dove andare. Pensò un attimo e siccome non aveva scelta si incamminò. Il tempo era tiepido, mite, soffiava un lieve venticello e l’erba era morbida come le onde del mare. Ma non c’era nient’altro, non si sentiva il canto degli uccelli, nessun animale, albero, fiore, solo una sterminata distesa d’erba. Non sapeva quanto tempo aveva camminato, sembrava che il sole non si muovesse e lui non aveva l’orologio. Ad un certo punto crollò dalla stanchezza e si addormentò profondamente. Allora fece un strano sogno. Vide nel sogno la fatina con espressione triste e disperata. Senza parole, telepaticamente gli consigliò di trovare l’ingresso della grotta nascosta tra l’erba. Si svegliò di soprassalto e si guardò intorno. Che strano, non era cambiato proprio nulla, lo stesso sole, la stessa erba estesa fino all’orizzonte. Come si fa ha trovare un tunnel, grotta o qualsiasi cosa che li assomigliasse? Impossibile. Allora si sforzò di pensare: se non esiste niente, lo devo creare prima con la fantasia. Immaginò l’ingresso di una grotta nascosta tra la più fitte e intricate d’erba. Si inginocchiò, cominciò a cercare con le mani, strisciando sulle ginocchia. Passavano ore, intanto aveva perso la percezione del tempo. In un certo momento inciampò in un sasso nascosto tra le erbacce. Lo spostò con fatica e… proprio quando quasi aveva perso la speranza vide l’ingresso. Era stretto, angusto, doveva mettersi con la pancia in giù, come un serpente, aveva anche paura, ma poi si ricordò che in quello strano posto non c’erano animali e continuò. Più si inoltrava, più lo spazio diventava ampio, si alzò in piedi e proseguì. Non sapeva dove lo avesse portato quel cammino ma aveva un presentimento che gli ispirava coraggio di andare avanti. Dopo non si sa quanto si trovò in un’enorme sala, tutta illuminata da una luce

ammagliante, accecante. Non riusciva a vedere niente. Solo quando i suoi occhi si fossero abituati, vide davanti a sè un gigante di pietra con la spada e lo scudo. Sembrava vivo e infatti, lo era! La sua voce tuonava e dai suoi occhi uscivano scintille, era arrabbiatissimo. - Come hai usato rubare la mia rosa??? E chi ti ha aiutato ad uscire dalla mia verde prigione? Lo gnomo non poteva aprire bocca, sembrava incollata dalla paura. E cominciò a disegnare con il pensiero farfalle, tanto piccole e colorate farfalle che si addensavano e si trasformavano in nuvole, le nuvole in nebbia, una nebbia variopinta che come enorme gomma cancellò il gigante, con un frastuono la spada e lo scudo caddero a terra. La grotta si riempì di fate, le loro ali tremavano e ogni battito creava polvere colorata dalla quale nascevano pietre preziose, rubini, smeraldi, giade, turchesi. Da allora gli gnomi potevano portare fuori tutto quello che riuscivano a ricavare dalla grotta e il loro paesello si trasformò in una fiaba, le case brillavano al sole come gioielli. Darina Naumova

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Bergamo e provincia Fino al 31 Ottobre - h.09:00 Zogno: Mostra Moto Rumi l’Arte della velocità La Mostra Moto Rumi l’Arte della velocità scalderà il cuore di appassionati e curiosi, presso il Museo della Valle di Zogno e nella Galleria di Palazzo Polli Stoppani a Bergamo, presentando l’intera produzione storica del prestigioso marchio bergamasco. email: museodellavallezogno@virgilio.it Telefono: 0345/91473 Da giovedì 14 a domenica 17 Ottobre Bergamo: Mercanti in fiera Sul Sentierone torna “Mercanti in Fiera”, l’atteso appuntamento gastronomico con presenti ben 70 espositori da tutta Europa. 23 Ottobre - 30 Ottobre ore 20:45 Bergamo - Teatro delle Grazie Parole e Musica Domenica 31 ottobre al Castello di Grumello DOLCETTO O SCHERZETTO? TORNA LA FESTA DI HALLOWEEN Appuntamento rinnovato con una delle feste più attese dell’anno, pensata anche quest’anno per far giocare i piccoli in tutta sicurezza. Domenica 31 ottobre al Castello di Grumello si celebra Halloween:

una giornata speciale studiata per le famiglie che possono approfittare dell’occasione per mettersi alla prova e divertirsi. “LA GRANDE FESTA DEL PLENILUNIO”, domenica 31 ottobre, tre turni: ore 11, ore 14 e 15.45, prenotazione e prepagamento obbligatori chiamando il 348.30.36.243. Ingresso bambini 20 euro, adulti 15 euro (per visita al castello e degustazione vini). Per informazioni dettagliate: Castello di Grumello cell. 348.30.36.243, indirizzo e-mail: angela.romano@castellodigrumello.it sito Internet: www.castellodigrumello.it 12 Novembre 2021 ore 21:00 Bergamo - Teatro Creberg Vittorio Sgarbi in Raffaello 01 Dicembre ore 21:00 Bergamo - Teatro Creberg Edoardo Bennato in concerto 06 Dicembre ore 21:00 Bergamo - Teatro Creberg Massimo Ranieri in concerto 13 e 14 Dicembre ore 21:00 Bergamo - Teatro Creberg Raf e Tozzi in concerto

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... e le emozioni non finiscono mai! 60


PENSIERI E PAROLE

“ROMANZA” (Storia di 5 lustri) Imbevuto d’inchiostro mi sento adesso io, che mi sono calato nella parte dello scriba, non c’è da confondersi nella nebbia delle ostilità, presumo assorbirmi un po’ di quella vocazione, che mi permetta di non indietreggiare, senza discolparmi, in quell’incontro con la signora cultura che a volte tiene in imbarazzo tutta la mia sottile attitudine allo svolgere del repentino mutismo in sintonia con l’armonia dell’anima mia! Sapessi cogliere quei frangenti di opaca sollecitudine, tutti quegli spiragli fino a quel momento sconosciuti e trasmessi a me da quel sostegno di luce Divina, potrei ancora una volta riuscire nell’intento di prevalere sulla malinconia, che rende acerbo il lento ondulare del tempo, per svegliarmi di soprassalto, ancora incredulo di tastare segmenti di felicità che aprono alla mente mia, al libero arbitrio del contagioso destino. Rimango assorto nel silenzio più profondo, che s’intromette nel mio inconscio, rotto solo dal rumore fragile di una lacrima che scende lieve, solcando con trasporto, immaginando emozione pura, questo mio

sguardo che scruta con una certa apprensione, questo mio vivere che m’insegna appunto ad amare questa mia passione, talmente sentita da divenire autentica missione! Io sono quel che sono e non vorrò cambiare...se mai cercherò di essere pronto alla chiamata della poesia, così da avere a disposizione sempre il vostro consenso... il vostro affetto... la vostra stima nei miei riguardi, perché un soffio di vita d’amore, possa alimentare quei fremiti che partono dall’oblio degli occhi, fino a raggiungere l’estasi dell’Infinito! Un pensiero ardimentoso culla ormai la mia fantasia la quale vola senza indugio, in dimensione iperbolica, in quelle atmosfere che hanno la propulsione di oltre 1.000 sognanti talismani illuminati da capricci di luna, che sospira romanticamente le notti dedicate a chi... spera... lotta... soffre... ma poi vince...sì proprio quelli che somigliano a me! E che scelta propizia sia, questa ROMANZA, che della bellezza è assai lungimiranza! Ai posteri l’ardua sentenza! - Poeta Fabrizio Villa 2020 / 25* Anniversario

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Ottobre 2010-Ottobre 2021

www.presentemoda.com Almenno S.B.- Galleria La Fornace


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