Vespista
a t s i p Ves Gennaio/Febbraio
BONNEVILLE USA A CACCIA DI RECORD SUL LAGO SALATO
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NON PERDETE SAREMO IL PROSSIMO IN EDICOLA NUMERO: IL 28 FEBBRAIO
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ATTUALITÀ Polveri sottili: posso circolare con la mia Vespa?
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L’IMPRESA 3 amici a Montlhéry
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IL MODELLO Vespa 50 Elestart
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VIP IN VESPA Corradino d’Ascanio
STORIA Il Grande Gianfranco Montaldi, campione per sempre
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24 INTERVISTA Sergio Dri, Presidente VC Udine anni ’60 e ’70 28
QUOTAZIONI Quanto vale la tua Vespa?
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RESTAURO Vespa 90 del 1964
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PINASCO Risponde l’esperto
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TUNING Un 50ino Hot Rod
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MOPED L’America in Ciao
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GLI ALTRI Buon Compleanno Ciao!
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ACCESSORI Novità da non perdere
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VINTAGE&CO Tesori ritrovati
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TUNING Un 50ino Tecno Style
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GRANDI SFIDE 56 LE Che avventura sul lago salato di Bonneville in Vespa RADUNI&CO Cagna la Castagna Vespa Club Como
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RADUNI&CO Gaiarine - VC Aviano
RADUNI&CO Monteisola in Vespa Vespa Club Sebino e Sarnico
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INCONTRIAMOCI Mostre e raduni
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S.O.S. VESPA
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LE VOSTRE LETTERE
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I SELFIE DEL VESPISTA
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ATTUALITÀ
Posso circolare con la mia Vespa?
IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO L’inquinamento è un grosso problema, le polveri sottili sono dannose per la salute.
ANCHE QUEST’ANNO, SCATTANO I BLOCCHI DELLA CIRCOLAZIONE PER L’INQUINAMENTO, MA LE AMMINISTRAZIONI LOCALI SI MUOVONO IN MODO DISORDINATO E CAPIRE COME CI SI DEVE COMPORTARE È DIFFICILE…
M
a cos’è il PM 10? La sigla significa Particulate Matter o Materia Particolata, e sta a indicare delle piccole particelle, presenti nell’atmosfera, il cui diametro aerodinamico (ovvero il diametro di un’ipotetica sferetta di densità uguale a 1g/cm3 ugualmente veicolata dall’aria) è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro.
Situazione inquinamento
44 CITTÀ IN ITALIA Secondo Legambiente, nel Belpaese sono ben 44 le città che superano il limite europeo dei 35 giorni di sforamento dei livelli delle polveri sottili. 4
OFFICINA DEL
Secondo Legambiente, nel Belpaese sono ben 44 le città che superano il limite europeo dei 35 giorni di sforamento dei livelli delle polveri sottili. L’aria peggiore la troviamo nella Valle Padana, ma problemi seri ci sono anche nelle aree metropolitane di Roma e Napoli, a Firenze, in Puglia a cominciare da Taranto, e sulla costa sud est della Sicilia. E qui scattano i blocchi. Qualcuno ferma le moto a 2 tempi solo per qualche mese, altri praticamente
tutto l’anno. Ma basta fare pochi chilometri, perché le regole cambino e si rischi di violare qualche divieto.
Sanzioni
Ricordatevi poi che le multe sono pesanti: da € 163 a € 658 e, se si viene “pizzicati” a inquinare un’altra volta, entro i due anni successivi, scatta anche la sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Dal momento che non esiste una regola generale, ogni comune può adottare le sue limitazioni.
Pertanto vi consigliamo di informarvi prima di rischiare una sanzione. Abbiamo riportato solo alcune città, quelle più significative. Il problema è che chi deve intraprendere un viaggio, attraversando più capoluoghi o regioni, deve fare ricerche sui territori per i quali intende passare.
MILANO
Stop Euro 0 tutto l’anno, 24 ore su 24 in tutta la regione. Sono esclusi i veicoli di interesse storico o collezionistico
AVVELENATI DAL PARTICOLATO La cosiddetta Materia Particolata, si trova nell’atmosfera in piccole particelle che possono provocare asma, bronchiti e malattie più gravi.
e i veicoli con più di vent’anni e dotati dei requisiti tecnici previsti dall’articolo 215 del decreto n. 495 del 16 dicembre 1992, in possesso di un documento di riconoscimento redatto secondo le norme del Codice tecnico internazionale della Fédération Internationale des Véhicules Anciens (FIVA), rilasciato da associazioni di collezionisti di veicoli storici iscritte alla FIVA o da associazioni simili.
TORINO
Dal 15 gennaio 2007, nei 35 Comuni piemontesi più inquinati, tutte le autovetture Euro 0 ed Euro 1 diesel e quelle Euro 0 benzina si fermeranno definitivamente dal lunedì al venerdì, almeno 5 ore al giorno per il traffico privato, almeno 3 ore al giorno per
DUE MODELLI A CONFRONTO Due modelli di Vespa a confronto, in primo piano una 50 Euro 0 cui è vietata la circolazione, dietro una moderna 4 tempi catalizzata che può tranquillamente circolare. OFFICINA DEL VESPISTA
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ATTUALITÀ
il traffico d’impresa. Questa norma ovviamente vale anche per i ciclomotori ed i motocicli Euro 0 immatricolati da più di dieci anni. Sono però esclusi dal divieto i veicoli regolarmente iscritti nei registri dei veicoli storici.
BOLOGNA
Dal 2 ottobre al 31 marzo 2018, dal lunedì al venerdì e nelle domeniche ecologiche, 5 novembre e 3 dicembre 2017, 7 e 14 gennaio, 4 febbraio e 4 marzo 2018) dalle 8.30 alle 18.30 sono in vigore le limitazioni alla circolazione. Il provvedimento non si attua nelle giornate festive del 4 ottobre, 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre 2017 e del 1° gennaio 2018. Sono esclusi i veicoli iscritti nei registri dei veicoli storici.
LA SALVEZZA È ILREGISTRO STORICO
Se si amano i modelli Vintage, tutti Euro 0, in parecchie regioni, per circolare, è necessario iscriverle a un Registro storico. 6
OFFICINA DEL
IL FUMO FA MALE
D’altra parte non si può non ammettere che i vecchi motori 2 tempi emettano parecchio fumo, lo si nota ai raduni.
VENEZIA
È vietata la circolazione di ciclomotori e motocicli Euro 0 a due tempi dalle 8.30 alle 18.30. Non abbiamo trovato nessuna deroga per i veicoli storici, anche se alla recente fiera di Padova, l’ASI ha stretto un accordo con il Comune per l’introduzione di una deroga per i veicoli iscritti ai registri.
FIRENZE
Divieto di circolazione dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30 nei centri abitati. Sono esclusi veicoli storici esclusivamente nell’ambito di manifestazioni purché in possesso dell’Attestato di storicità o del Certificato di Identità e Omologazione. Il documento dovrà essere tenuto a bordo del mezzo ed esibito a richiesta delle autorità preposte al controllo.
SENZA REGOLE
Dal momento che non esiste una regola generale, ogni comune può adottare le limitazioni che ritiene opportune, ma che creano molta confusione.
GENOVA
Non ci sono restrizioni o blocchi, infatti pochi sanno che Genova, oltre a essere la città italiana con più moto per abitante è anche quella con meno auto per ciascun residente di tutta Italia. L’ordinanza soprannominata “anti Vespa”, cioè il blocco dei motocicli Euro 0 anche storici, è stata sospesa.
ROMA
Dal 20 novembre 2017 fino al 31 ottobre 2018 è vietata la circolazione degli autoveicoli a benzina Euro 2 all’interno della ZTL “Anello Ferroviario” dal lunedì al venerdì, a esclusione dei giorni festivi infrasettimanali. Gli orari sono dalle 7,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 20,30. Le moto storiche possono circolare tutti i giorni.
NAPOLI
Il blocco del traffico è in vigore a Napoli dal 2 ottobre 2017 e andrà avanti fino al 31 marzo 2018 con le stesse modalità degli anni precedenti.
Nello specifico, ci sarà il divieto di circolazione dei veicoli Euro 0 su tutto il territorio cittadino nei seguenti giorni ed orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30. Sono esentati i veicoli intestati e con a bordo chi risiede in Regioni diverse dalla Campania.
E allora come circolare?
L’unica salvezza per le Vespa due tempi Euro 0 è quella dell’iscrizione ai Registri Storici dell’FMI oppure
dell’ASI. Una Vespa con più di 20 anni, e in un buono stato di conservazione, può ottenere l’attestato di veicolo storico da questi registri. Come abbiamo visto, col tesserino del registro storico in tasca in molti comuni è possibile circolare in barba ai divieti. Come spesso accade, però, ogni amministrazione fa un po’ quello che vuole. Insomma, l’esenzione non è generalizzata in tutta Italia: bisogna per forza leggersi i singoli regolamenti per capire se le Vespa d’epoca sono esentate.
NORMALE MA DANNOSO
Anche in fase di revisione, la fumosità può essere un problema, d’altra parte è una caratteristica normale dei motori 2 tempi.
PROFUMO DA NOSTALGICI
Quel fumo e odore che tanto piace ai nostalgici, è ormai proibito in tutto il territorio italiano. OFFICINA DEL VESPISTA
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IERI E OGGI
3 amici a
VERSO LA SOPRELEVATA Il circuito, nato nel 1924, è dotato di una splendida soprelevata. La Vespa non poteva permettersi di scalarla, però faceva lo stesso la sua bella figura.
Montlhéry SONO PARTITI IN TRE PER PROVARE L’EMOZIONE DI UN GIRO SULLA PISTA DOVE, NEGLI ANNI ‘50, LA PIAGGIO CONQUISTÒ 17 INCREDIBILI PRIMATI
C
ome vi avevamo anticipato nel numero scorso, abbiamo seguito l’impresa di tre amici, Marco Fumagalli, Carlo Bozzetti e Paolo Zanon, che si sono recati in Francia per rivivere le emozioni di una pista entusiasmante, soprattutto per noi. Ecco, infatti, che cosa ci ha raccontato Marco…
COM’È NATA LA SQUADRA
«Sono venuto a conoscenza su Facebook del raduno Autodrome Italian Meeting organizzato dal Vespa Club Paris e dal Vespa Club France, e mi sono subito iscritto. Dopo al8
OFFICINA DEL
cuni giorni, ho chiamato Paolo per informarlo che ci sarebbe stato questo evento, e gli ho chiesto se voleva venire con me, il posto c’era sia per lui che per un’altra Vespa. A pochi giorni dalla partenza poi, mentre raccontavo alla sede del Vespa Club Milano dell’imminente avvenimento, il Presidente Carlo Bozzetti mi ha chiesto se c’era un posto anche per
OLTRE IL MIRACOLO Una delle copertine della rivista Sport Moto, il settimanale ufficiale dei corridori motociclisti Italiani ai tempi dei mitici record francesi.
lui e mi ha spiegato che gli avrebbe fatto piacere venire come semplice passeggero, per assaporare l’aria del circuito. Gli piaceva l’idea di quel luogo storico, che era stato teatro di record vespisti clamorosi».
COME TERRORISTI
«E allora, pronti, via! Pensavo che il viaggio (in furgone) sarebbe stato più pesante e noioso, dovevamo affrontare circa 900 km per arrivare a destinazione, invece tra una chiacchiera e l’altra è passato velocemente. Una volta arrivati a destinazione, telefoniamo al nostro contatto, Delphine Nadjar, per capire se ci sarem-
BRIVIDI IN CURVA
Marco in azione in pista con la sua Vespa Sport: sicuro e concentrato.
mo visti la sera, ma lei ci informa che sarebbe arrivata da Grenoble solo la mattina del giorno dopo. A questo punto, abbastanza stanchi, chiediamo informazioni per andare a cena nei pressi della casa dove soggiornavamo. Non potevamo certo muoverci con il furgone, che si portava sulle spalle il carico di una Vespa 6 giorni e della mia Sport Rossa, più sedie, tavolo, tanica, attrezzi, e ovviamente i libri del Paolo. Oltretutto un furgone con targa italiana, nei pressi di Parigi, con 3 ceffi come noi, dava nell’occhio. Potevamo essere scambiati per terroristi».
PAOLO SULLA VESPA SPORT
Paolo entra in pista sulla Vespa Sport di cui abbiamo parlato dettagliatamente su Manuali di Officina del Vespista n° 19.
FREDDO E GUAI
«La mattina seguente arriviamo al circuito con una temperatura invernale, circa 4 gradi. Mi avvicino alla segreteria per cercare di capire come vengono distribuiti i pass e i turni per l’ingresso in pista e mi accorgo con
RIVISTE D’EPOCA
Una rivista dell’epoca elogia i successi della Piaggio a Montlhéry. OFFICINA DEL VESPISTA
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IERI E OGGI
UN’ONDA GIGANTESCA Da questa inquadratura la soprelevata sembra una gigantesca onda.
mia grossa sorpresa che nell’elenco in ordine alfabetico non c’eravamo né io né Paolo. Maschero il panico rincuorando Paolo, che conoscendolo era già abbastanza nervoso vedendo lo squallore decadente del posto, che poteva anche essere interpretato come “conservato”. Riusciamo comunque a risolvere abbastanza bene con i pass e ci comunicano che abbiamo a disposizione 4 turni da 20
minuti l’uno, categoria solo motociclette, per cui io e Paolo decidiamo di entrare subito al primo turno».
COME MAZZONCINI
«Entriamo in pista, un misto di moderno/nuovo con varianti, curve abbastanza strette e un lungo rettilineo, poi si prende la parte vecchia. C’è la soprelevata, che è un vero e proprio
muro. Rispetto a quella di Monza è molto più alta e anche più larga. A occhio direi che possono viaggiare 5 auto affiancate. Chiaramente, con la Vespa riusciamo a “scalare” la soprelevata solo di pochi metri, perché per salire e rimanere in cima al muro, si deve viaggiare a circa 240 Km/h… Girare sul quel cemento misto ad asfalto dove aveva girato il grande Mazzoncini, ci fa riflettere e provare grandi emozioni».
TANTE EMOZIONI
«Tra un giro e l’altro, Paolo ci racconta qualche aneddoto dell’epoca, e così lo squallore del posto passa in secondo piano. Personalmente mi sento soddisfatto dopo un turno e cedo la mia Vespa Sport rossa a Paolo e lui fa guidare la Vespa 6 giorni
IN PISTA CON UNA 6 GIORNI Carlo in pista con una rara Vespa 6 giorni, un’emozione che non capita tutti i giorni. 10
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HA DETTO LA SUA Carlo è saltato in sella alla Vespa 6 giorni, dove ha detto la sua anche correndo tra moto molto più moderne e aggressive.
GRINTA D’ALTRI TEMPI E Paolo cavalcava la Sport con grinta d’altri tempi.
a Carlo, in modo che anche lui possa vivere le emozioni di girare su una 6 giorni in quella pista che fu in passato teatro di battaglie irripetibili tra Vespa e Lambretta. Il giorno dopo la manifestazione lo trascorriamo in auto, sulla strada del ritorno, parlando di quanto la Vespa abbia lasciato il segno un po’ in tutti i campi motoristici e storici, di quanto fascino ci ha tramandato e di quante emozioni è ancora in grado di regalare».
MOMENTI PREZIOSI
Tante emozioni per i tre amici, merito di Marco che li ha coinvolti e che ha portato la sua Vespa Sport a correre sulla famosa pista. Sono stati momenti preziosi per Paolo che finalmente è riuscito a visitare un luogo che ha spesso nominato nei suoi libri dedicati alla storia della Vespa, e che gli sono costati grandi e non facili ricerche. Ma anche per Carlo è stata un’occasione indimenticabile: ha girato con una Vespa rara, e mentre lo faceva, forse pensava al presidente del Vespa Club Milano Renato Tassinari, che nel 1950 aveva festeggiato i successi guadagnati su quella
pista. E lì, lui, che è l’attuale presidente del VC lombardo, si è goduto la pista dove Mazzoncini e poi Tassinari si erano coperti di gloria.
I TRE AMICI AL RITORNO Ecco i 3 amici da sinistra Carlo Bozzetti, Paolo Zanon e Marco Fumagalli, soddisfatti dopo una bella ed emozionante giornata in pista.
CAMBIO IN SELLA Dopo 20 minuti di giri in pista, Marco ha ceduto la Sport a Paolo. OFFICINA DEL VESPISTA
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OCCHIO ALLO SPORTELLINO Vista dal lato sinistro, a differenza della normale Special, si nota subito lo sportellino simile a quello del motore, ma senza feritoie. All’interno si trovavano due batterie da 6 V collegate in serie per avere i 12 V.
Giro la chiave e via… PUNTANDO SU UN PUBBLICO FEMMINILE, E SEGUENDO LA MODA DELL’AVVIAMENTO ELETTRICO, LA PIAGGIO LANCIÒ LA 50 ELESTART, CHE ORA È DIVENTATA PIUTTOSTO RARA
LA CHIAVE SUL MANUBRIO
Sul manubrio troviamo la chiave che aziona il commutatore nelle 3 posizioni; arresto, servizi, avviamento.
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isogna dire che ai suoi tempi ebbe poco successo. Parlando di scocca Small Frame anni ’60/’70, questa fu la prima e unica Vespa dotata di avviamento elettrico. In totale ne furono prodotti poco più di 7.900 esemplari, di cui solo
433 della terza serie, l’ultima produzione, ora rarissima. Insomma, è una delle Vespa prodotte nel minor numero di esemplari. In pratica, pochi di più della ricercatissima e altrettanto rara 90 SS. Chissà se un domani arriverà alle stesse quotazioni?
L’AVVIAMENTO ELETTRICO
Nel modello dell’Elestart fu ricavato un vano con uno sportellino simile a quello del motore, nella pancia sinistra, dove trovavano alloggio due batterie da 6V ciascuna, collegate in serie per raggiungere i 12 volt che permettevano l’avviamento del motore. Per ricarica c’era uno statore Bosch da 12 V-70w, oggi difficile da trovare, che faceva anche da dinamotore per l’avviamento del propulsore. Anche la bobina di marca Bosch, per mancanza di spazio, era esterna, a differenza della normale Special.
MANCA QUALCOSA ...
Da questa parte, a un primo colpo d’occhio sembra una normalissima Special, ma un occhio attento noterà che manca la leva dell’accensione. OFFICINA DEL VESPISTA
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RUGGINE ZERO (O QUASI) Incredibile la conservazione della pedana.
TROPPO PESANTE
Questo modello non si presenta con la classica leva d’avviamento e, per mettere in moto, basta girare la chiave posta sul manubrio. Una particolarità di questo motore è che il carter presenta un tappino che chiude il foro predisposto per la leva d’avviamento. Il tappino non è pressofuso ed è fissato da un fermo elastico. Lo scarso successo fu anche perché questa Vespa, penalizzata dall’aumento di peso delle batterie, passava dai 69 kg della versione normale ai 75 della versione Elestart e questo influiva negativamente sulle prestazioni. Per il resto era uguale a una normale Special.
CONTACHILOMETRI CLASSICO Il contachilometri è sempre un optional. È comunque lo stesso della normale Special.
SELLA ORIGINALE La sella a “gobbino” è la stessa della Special, notare ancora l’etichetta del rivenditore. 14
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SOTTO LA SELLA Alzata la sella, vediamo il serbatoio, con i 3 fori nella parte anteriore.
LE SUE PARTICOLARITÀ
La Elestart segue come particolari e differenze le 3 serie della Special. Sul manubrio troviamo il commutatore a chiave con 3 posizioni: 0 – arresto; 1 – accensione motore e predisposizione ai servizi; 2 – avviamento motore. È presente anche una spia a gem-
ma rossa che si accende nella posizione 1 della chiave e ai bassi regimi, tipo il minimo. Sul manuale uso e manutenzione, era indicato che se la spia rimaneva accesa anche a regimi più alti, bisognava recarsi in un’officina autorizzata Piaggio per un controllo all’impianto elettrico. Se, una volta spento il motore, si lasciava inavvertitamente la chiave sulla posizione 1, dopo poco la Vespa non
andava più in moto e non rimaneva altro modo che spingerla. Ricordo che avevo un’amica con l’Elestart, e spesso dovevo aiutarla a spingere la Vespa perché non partiva, cosa non comoda per una ragazza che, oltretutto, era anche piuttosto esile. La Elestart è stata prodotta in 3 serie, quella che vedete in queste pagine è una seconda serie conservatissima di un collezionista lombardo.
CLASSICO CONSERVATO La Vespa ha subito solo una bella ripulita e una controllata al motore, che è perfettamente funzionante.
IL COPRIVENTOLA NOS
Ecco il copriventola originale ricambio NOS, messoci gentilmente a disposizione dal lettore Ciccio Livieri, molto diverso dagli altri modelli e non facile da reperire. OFFICINA DEL VESPISTA
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LE TRE SERIE
Prima serie Sigla telaio V5A3T motore V5A3M – 3 marce e ruote da 9”. Prodotta dal 1969; dal n° 1.001 al 1972 n° 5.708. Seconda serie Sigla telaio V5B2T motore V5A3M – 3 marce e ruote da 10”. Prodotta dal 1972 n° 1.001 al 1975 n° 3.667. Terza serie Sigla telaio V5B4T motore V5B4M – 4 marce e ruote da 10”. Prodotta dal 1975 n° 1.101 al 1975 n° 1.533.
LE SIGLE
L’ADESIVO DEL CONCESSIONARIO Bellissimo l’adesivo originale del Concessionario Piaggio Zani di Soresina, rivenditore di Cicli e Moto con Garelli, Taurus e Legnano.
Ecco la sigla del motore V5A3M delle versioni a tre marce come questa, mentre la successiva montava la sigla V5B4M a quattro marce.
Elestart: le caratteristiche e le componenti del motore
Gianluca Festa ci ha aiutato a spiegare come funzionava l’avviamento elettrico. Il sistema consisteva nel convertire il gruppo statore-volano dell’alternatore in un motore elettrico abbastanza potente da far girare l’albero motore, avviando quindi il propulsore.
LO SCHEMA Lo schema dell’impianto elettrico.
PARTI IMPORTANTI
Teleruttore, relè e bobina Bosch.
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ALTRE ANGOLAZIONI Sempre il teleruttore e il relè originali visti da diverse angolazioni.
IL VOLANO
Il volano con il suo disegno particolare che componeva il dinamotore: macchina dinamoelettrica convertitrice a corrente continua, avente un solo induttore e due avvolgimenti indotti distinti che, con l’induttore, funzionano uno da motore e uno da generatore.
CORONA E SPAZZOLE Corona sul carter e spazzole per l’avviamento.
VOLANO MAGNETE
Qui sopra e a destra: volano-magnete smontato dal volano.
IL MOTORE Ecco il motore con il grosso volano/statore e la grossa bobina Bosch, dal 1969 in poi, sempre posizionata all’esterno.
IL COPRIVENTOLA Il motore con la differente copriventola e il volano massiccio che contiene il dinamotore per l’avviamento. OFFICINA DEL VESPISTA
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VIP in VESPA
Corradino d’Ascanio e la
50 Special
E
bbene sì, l’inventore della Vespa su una 50 Special. Il Vespino 50 del 1963 è considerato l’ultimo progetto dell’ingegnere abruzzese Corradino d’Ascanio, andato in pensione dal 1961, a 70 anni, ma attivo come consulente alla Piaggio fino al 1965. Nel 1959 era entrato in vigore il nuovo codice della strada, in cui si stabiliva che solo i ciclomotori 50 cc, con potenza massima di 1,5 Cv, potevano circolare senza targa. Il conducente doveva avere compiuto 14 anni e poteva guidarla senza patente. L’ingegner d’Ascanio decise di scavalcare il vincolo normativo creando appunto un “Velocipe-
FU L’ULTIMO PROGETTO DELL’INGEGNERE ABRUZZESE. AVEVA 70 ANNI ED ERA GIÀ IN PENSIONE, MA CONTINUAVA A LAVORARE E AD ANDARE SULLA SUA CREATURA de a Motore” (M1) e progettando così la sua ultima Vespa.
UN’ALTRA GRANDE IDEA
La nuova 50 fece il suo debutto in società al 38° Salone della Moto di Milano, tenutosi dal 3011 al 09-12 del 1963. Nato a Popoli (Pe) il 1° febbraio 1891, prima della sua morte avvenuta il 6 agosto 1981, fece a tempo a sedersi sull’evoluzione del suo Vespino, la fortunata 50 Special, su cui fu fotografato. Abbiamo recuperato una sua intervista sulla Domenica del Corriere del 16 settembre 1976, in cui ripercorre la storia della Vespa. L’ingegnere è ritratto a bordo di una Special, che potrebbe essere una terza serie a 4 marce. 30 anni prima, dalle sue mani ed ingegno, era nata la Vespa. Nell’anno dell’in-
tervista, la grossa novità, era la sportiva 125 Primavera ET3.
AMAVA IL SUO LAVORO L’ingegnere Corradino d’Ascanio ritratto al tavolo su cui progettava.
CAROSELLO IN TV
INTERVISTA STORICA
Ecco l’intervista pubblicata dalla rivista Domenica del Corriere nel 1976. 18
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Erano gli anni del boom delle pubblicità televisive, e Piaggio investe molto in tv, ma le sue campagne sulla carta stampata ottengono grande successo grazie a slogan che ancora oggi ci ricordiamo. Il più famoso è “Chi Vespa mangia le mele, chi non Vespa no”, dove “mangiare le mele” aveva richiami molto astuti…
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STORIA
GIANFRANCO MONTALDI (UN CAMPIONE) Franco debuttò come pilota nel ’51, con i colori del Vespa Club Vicenza, disputando il primo Audax Vespistico 1000 km, con partenza e arrivo a Brescia.
Bianco e nero e a colori UNA VITA PASSATA SULLA VESPA, MA ANCOR OGGI CONTINUA A VIAGGIARE E A MACINARE CHILOMETRI IN MOTO CON UN PIÙ MODERNO PIAGGIO MP3…
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OFFICINA DEL
85 ANNI SPLENDIDI
ALL’AUDAX DELLA VALPOLICELLA
Franco non cessa mai di stupire. Lo incontriamo spesso alle rievocazioni dove arriva con il suo MP3, sempre sorridente e disponibile a chiacchierare.
Q
uella di Franco (ama farsi chiamare così) è una passione nata da bambino sulle gambe del papà appassionato di moto. Nato il 7 ottobre 1932, 85 anni portati benissimo, lo incontriamo spesso alle revocazioni. Arriva con il suo MP3, sempre sorridente e disponibile a chiacchierare e a raccontarti aneddoti con la sua bella parlata veneta.
Franco corre ancora (con meno ambizioni di prima, si capisce), ma quest’anno, con il suo MP3, ha preso parte anche all’Audax della Valpolicella.
mante Vespa 125, che era stata messa in palio. Fu la prima tutta sua, con cui poteva così correre senza la paura di rovinare la Vespa del papà. Nel ’53 e ’54 gareggiò nell’Audax Vespistico delle Dolomiti. Per motivi promozionali, all’epoca la Piaggio invitava i Vespa Club ad iscrivere i loro piloti anche in gare di regolarità. Infatti anche in queste competizioni Franco fece vedere il suo talento.
LUI NON MOLLA!
Si arriva così alla gara sul Circuito dei Tretti, vicino a Schio. Questa volta la Piaggio partecipò con una decina di GS ufficiali, e una andò appunto a Franco, ma gli arrivò, però, solo il giorno prima. Ma lui era… lui.
E infatti ci prese subito la mano e inanellò una serie di successi. Nel 1957 partecipò al Giro dei tre Mari, come oggi niente furgone, tutto in Vespa fino a Napoli arrivando nono. Partecipò a svariate gimkane, molto diffuse allora e frequentate anche da piloti importanti. Pioggia, vento, freddo e chilometri non lo spaventano anche ora che ha 85 anni portati benissimo, lo incontriamo spesso alle rievocazioni dove è sempre accolto con entusiasmo dagli altri partecipanti, che lo salutano per quello che è: un indimenticabile campione.
SEMPRE IN SELLA Eccolo all’arrivo dell’Audax del Friuli: pioggia, vento, freddo e chilometri non lo spaventano mai! E ogni volta viene accolto con entusiasmo e affetto dagli altri partecipanti.
UNA GRANDE CARRIERA
La sua carriera vespistica iniziò negli anni ’50. Infatti, Franco debuttò come pilota il 16-17 giugno ’51, con i colori del Vespa Club Vicenza, disputando il primo Audax Vespistico 1000 km, vinto da Bruno Romano, con partenza e arrivo a Brescia. Franco corse con la Vespa 125 del padre, tutta di serie, che lo riportò sano e salvo a casa. A distanza di tanti anni non si ricorda con quale piazzamento arrivò. L’esperienza però non dovette andare tanto male, perché fu ripetuta nel ’53, dove vinse una fiam-
AL TROFEO REX Franco oggi in posa a bordo di una 150 GS al Trofeo Rex di Pordenone, dietro si intravede una foto d’epoca sullo stesso modello di Vespa. OFFICINA DEL VESPISTA
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STORIA
IL VESPA CLUB IN AZIONE
Un vespista di Vicenza in azione durante la Gimkana di Udine. I concorrenti provenivano da tutto il Triveneto.
Sergio Dri
La vita in Vespa (tanti anni fa) SONO PASSATI PIÙ DI QUARANT’ANNI DA QUANDO RICOPRIVA L’INCARICO DI PRESIDENTE DEL VESPA CLUB UDINE, GIRANDO L’ITALIA IN SELLA ALLA SUA VESPA GS 150 di Alessandro Cesare
S L’ALBUM DEI RICORDI Sergio Dri, 84enne, è stato presidente del Vespa Club Udine a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Qui mentre sfoglia l’album dei ricordi.
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OFFICINA DEL
ono passati quarant’anni da quell’incarico, eppure parlare della sua esperienza gli fa ancora illuminare gli occhi. Lui è Sergio Dri, friulano classe 1933, che a cavallo tra i primi anni ’60 e la metà degli anni ’70, ha presieduto il club di Udine, quando la Vespa era uno dei mezzi più utilizzati per spostarsi e viaggiare. È stata la Gimkana Città di Udine organizzata a settembre a farlo riavvicinare al mondo Vespa e a convincerlo a riaprire l’album dei ricordi. L’Officina del Vespista l’ha incontrato per farsi raccontare
SERGIO A VENEZIA
Trasferta al Lido di Venezia per il vespista Dri (in tuta bianca) insieme ad altri appassionati friulani.
le storie di un’Italia che non c’è più, dove la passione per la Vespa era qualcosa di epico.
UN BEL GRUPPO
«Eravamo un bel gruppo all’epoca – racconta Dri – e praticamente ogni fine settimana partecipavamo a un raduno. Non ci si spostava in furgone, come avviene in molti casi oggi, ma sempre e solo in Vespa». Sveglia in piena notte, anche alle 4 del mattino, per raggiungere, con la sua Gs, le mete dei raduni: Venezia, Verona, Vicenza, addirittura Vipiteno. Decine di vespisti friulani in viaggio che, quando andava bene, avevano solo un’automobile di supporto. «Nell’auto, se c’era, si caricavano i bambini e qualcosa da mangiare. Noi invece viaggiavamo sempre in Vespa: ricordo ancora le avventure per raggiungere Vipiteno». E non era un caso se il club di Udine, città defilata dal resto d’Italia, spesso si aggiudicava il trofeo riservato a chi percorreva più chilometri.
OGNI DOMENICA UN’USCITA
«Prima di me – racconta Dri – il club era guidato da Guerra, poi arrivai io. Eravamo in tanti, ci davamo da fare: tutto merito della passione. Ogni domenica organizzavamo un’uscita: se non c’era un raduno ci ritrovavamo per stare insieme. Compravamo i polli la sera prima, li cucinavamo e
poi si partiva». Tolmezzo, Verzegnis, Tarvisio: poco importava quale fosse la meta prescelta. L’importante era condividere lo spirito vespistico e trascorrere una giornata in compa-
TANTI TROFEI
La vecchia bacheca del Vespa Club Udine con i tanti trofei conquistati e con i manifesti della gimkana.
OFFICINA DEL VESPISTA
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STORIA
IN SELLA ALLA GS
Sergio Dri in sella alla sua Vespa Gs durante una delle tante manifestazioni organizzate dal Vespa Club Udine.
gnia degli amici e soprattutto della Vespa. Tra i ricordi più belli di Dri, la sfilata davanti all’Arena di Verona indossando la tuta bianca, oppure il raduno al Lido di Venezia. «Ci muovevamo sempre in colonna – continua – era davvero uno spettacolo vederci in strada. Con noi c’erano anche molte donne. Ricordo bene che ci giocavamo i trofei con i Marzotto».
I LAMBRETTISTI
Aneddoti indelebili quelli di Dri, che affiorano uno dopo l’altro guardando le vecchie fotografie, ingiallite dal tempo, ma vivide come se fossero state scattate qualche giorno fa. Purtroppo, ciò che resta della presidenza di Sergio Dri è contenuto in un cassetto. «Il materiale del club era conservato in un garage ma poi è sparito tutto – ricorda con un pizzico di rammarico – le coppe, le fasce, i labari del club. Non so dove possano essere finiti. La nostra sede, all’epoca, era in via Grazzano».
LA GIMKANA DI UDINE Un’immagine d’epoca dell’archivio di Sergio Dri mostra alcune fasi della gimkana che il locale Vespa Club organizzava a Udine.
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OFFICINA DEL
Le sfide alle gimkane (epiche quelle organizzate ai piedi del colle del Castello, a cui assistevano centinaia di spettatori), la ‘guerra’ con i lambret-
I VECCHI BOLLINI
I vecchi bollini che il Vespa Club Udine utilizzava per il rinnovo delle tessere dei soci. Come si vede sono datati 1965.
tisti («Sono sempre stati invidiosi di noi vespisti», confida Dri con un pizzico di orgoglio), le gare di regolarità, i personaggi che spiccavano come Pinat o Della Morte…
LA FINE E IL NUOVO INIZIO
Poi i raduni sono diventati sempre più rari, gli appassionati sono diminuiti e anche a Udine il club ha dovuto chiudere i battenti. Non senza sofferenza. «Le cose stavano cambiando – confessa Dri – abbiamo dovuto mollare anche noi». Per fortuna la ruota ha continuato a girare e, dopo il periodo di difficoltà, il Vespa Club Udine è risorto, tornando a essere un punto di riferimento per i vespisti friulani. Grazie anche alla passione di uomini come Sergio Dri, che hanno vissuto appieno il trasporto per la Vespa, tramandandolo alle nuove generazioni!
C’È ANCHE LO SPONSOR
Una Vespa con la vecchia fascia del club di Udine, all’epoca sponsorizzato dalla locale birreria Dormisch.
IL FASCINO DELLA PARTENZA UN PREMIO DAL PRESIDENTE
Pronti via! La partenza della gimkana ospitata sotto il colle del Castello di Udine.
Il presidente del Vespa Club Udine, Sergio Dri, durante una premiazione.
TUTTI INSIEME AL RADUNO Foto di gruppo per i vespisti di Udine durante un raduno.
OFFICINA DEL VESPISTA
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QUOTAZIONI
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asta registrarsi su: www.catawiki.it/vespe e caricare il lotto indicando: modello, cilindrata, anno, numeri di telaio e motore completi, indicare 28
OFFICINA DEL
se conservato o restauro (breve descrizione dei lavori) - indicare se ha documenti regolari per la circolazione - allegare 20-25 foto almeno - (sfondo neutro - luce naturale - all’ombra).
Indica nel riquadro messaggio all’esperto che appare prima dell’invio del lotto “OFFICINA DEL VESPISTA - NON PER LA VENDITA”.
COVER STORY: RESTAURO VESPA 90, 1963
UN CAPOLAVORO IN 9 MESI
Dopo 9 mesi trascorsi a cercare i pezzi originali e a rimettere a posto la sua Vespa, Matteo è infine riuscito a realizzare un vero gioiello.
Vespa I
90
(La prima Small Frame targata)
l giorno primo dicembre 1963, alla prima Vespa 50 si affianca, inizialmente solo per i mercati esteri, la Vespa 90 (che è praticamente uguale). È considerato l’ultimo progetto dell’Ingegnere Corradino d’Ascanio, che era già in pensione dal ‘61, ma che collaborava ancora come consulente. Abbiamo trovato questo esemplare, un V9A1T 1964, che è stato restaurato da Matteo Giovannelli, che l’ha acquistato l’8 dicembre 2016 a Chiavari, ad un prezzo che non fa testo, perché ha preso solo il telaio, la forcella, il parafango, il fanale e il manubrio. Ma prima di osservare in profondità questo restauro, vediamo alcuni particolari della Vespa 90.
DETTAGLI
INIZIA UNA NUOVA ERA: ALLE PANCIUTE TECNICI Questo modello ha lo stesso moVESPA SI AFFIANCANO LE VESPINE tore del Cinquantino, solo aumenA SCOCCA PICCOLA, MOLTO AGILI NEL tato di cilindrata e con i rapporti TRAFFICO E PRATICHE DA PARCHEGGIARE cambio allungati. Le prestazioni 30
OFFICINA DEL
sono davvero modeste, solo 3,6 Cv per una velocità massima di poco superiore ai 60 km/h. Il motore oscilla su silentblock in gomma. Il carburatore è un Dell’Orto con diffusore da 16 mm ed è posizionato all’interno del telaio e collegato al propulsore tramite un lungo collettore di aspirazione. Il cambio rimane a tre marce. Di serie, nella parte superiore del manubrio, è allog-
giato un piccolo tachimetro-contachilometri scala 80Km/h. Il faro posteriore è più grande e di diverso disegno, dotato di luce stop. Le ruote, da 10 pollici, sono fissate ai tamburi con quattro bulloni con serraggio conico, del tipo utilizzato in campo automobilistico. I profili delle pedane sono in gomma e dello stesso materiale sono i piccoli cunei che le mantengono in posizione.
Le due esterne sono fissate alle estremità con due rivetti incorporati nel profilo. La sella monoposto, blu scura, è fissata a una piastra triangolare che fa anche da coperchio per il contenitore porta-attrezzi in plastica. Come optional si può avere una sella biposto. La scritta sullo scudo è di color blu scuro, così come la sella.
È PARTITO DA NIENTE (O QUASI)
RESTAURATORE SERIALE
Matteo è un restauratore seriale, ha già 8 Vespa, una più bella dell’altra.
Ecco la foto dell’annuncio trovato da Matteo on line, c’erano solo telaio, forcella, parafango, fanale e manubrio.
I PEZZI MANCANTI Con pazienza, cercando sul Web e alle mostre scambio, il nostro amico è riuscito a trovare i pezzi mancanti. OFFICINA DEL VESPISTA
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COVER STORY: RESTAURO VESPA 90, 1963
PEDANA DA BUTTARE Il telaio aveva la pedana molto compromessa dalla ruggine, per cui si è optato per la rimozione totale.
TELAIO A FERRO VIVO
LA PEDANA NUOVA Il resto del telaio era abbastanza sano e lo ha portato a ferro vivo, eliminando ogni punto di ruggine.
POCA FORTUNA
Da un punto di vista storico, questa era la Vespa più utilitaria tra i modelli targati. Non ebbe molto successo commerciale, perché circa un anno dopo, uscì la 125 Nuova, la “mamma” della Primavera, più performante e con il nuovo telaio unificato. Ma vediamo a questo punto com’è andato questo restauro…
PEZZI ORIGINALI
Malgrado le molte difficoltà, l’esperienza decennale di Matteo Giovannelli in fatto di recuperi di Vespa è stata sufficiente per arrivare al risultato finale, che però ha 32
OFFICINA DEL
significato circa 9 mesi di lavori sottratti al tempo libero. La vera difficoltà è stata recuperare le parti originali che mancavano. Il telaio aveva bisogno di molta cura, Così, dopo averlo sabbiato, è stata sostituita la pedana e la salita verso lo scudo. Però sono stati recuperati e riutilizzati la scritta anteriore originale che era sul telaio, la serratura Neiman e il cavalletto del tipo sottile. I pezzi mancanti più importanti Matteo li ha acquistati (originali) su internet e alle fiere di mostra/scambio. Così, con pazienza, ha trovato il fanale anteriore Siem, la plastica del fanale posteriore anch’essa Siem, i cerchioni, i mozzi e il serbatoio.
Poi è stata saldata una nuova pedana e parte della salita dello scudo.
LA VERNICIATURA DEL TELAIO
Successivamente è stata preparata la carrozzeria. Per riportarla al suo splendore, è stato utilizzato il fondo color nocciola 3000M. Poi, ultimata la preparazione, è stato verniciato il telaio, forcella compresa, con il colore originale azzurro MaxMeyer DuralitCar codice 1.298.7220. Acquistati i ricambi necessari per completare il restauro, la Vespa è stata montata con cura e precisione in tutti i suoi dettagli. La scritta “Vespa 90” è stata verniciata con il Blu Scuro mentre i cerchi/mozzi in grigio alluminio.
DAPPERTUTTO Fondo anche a tutte le altre parti da riverniciare.
FONDO ANTIRUGGINE Si è provveduto a dare il fondo antiruggine sulla scocca.
LA CARTEGGIATURA Un’attenta carteggiatura è servita a eliminare ogni parte difettosa, prima della preparazione alla verniciatura.
LO SPORTELLINO Eccola la visuale dalla parte dello sportellino motore, pronta per la verniciatura.
AZZURRO MAXMEYER Ottimo risultato in carrozzeria, nel suo azzurro MaxMeyer 1.298.7220, unico colore disponibile per questo modello.
IL MOTORE Il motore originale, che mancava all’acquisto, è stato totalmente rifatto da Matteo, in ogni sua parte e con ricambi originali. OFFICINA DEL VESPISTA
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COVER STORY: RESTAURO VESPA 90, 1963
COLLAUDO MOTORE Prima di montarlo sul telaio, Matteo ha messo in moto il motore e lo ha collaudato su un apposito supporto motore.
LE STRISCE DELLA PEDANA Una volta fissate le strisce in alluminio della pedana, Matteo ha provveduto a inserirci la gomma all’interno.
IL RESTAURO DEL MOTORE
Veniamo al motore, che mancava. Il V9A1M è stato acquistato il 9 dicembre 2016, sempre a Genova, da un contatto del venditore del telaio. Era completamente smontato e mancante di alcune parti difficili da trovare, perché aggiornate per i modelli successivi, come ad esempio il piattello porta ganasce con fori da 6 mm e il filtro aria in metallo per il carburatore dell’Orto 16/16. Cilindro, testa, pistone e albero motore sono ancora originali e mantenuti in ottimo stato. Così come statore, volano e albero marce con la crociera a 2 griffe. Matteo ho fatto pallinare i carter ed ha assemblato personalmente il blocco motore, provandolo su un apposito supporto prima di montarlo sul telaio.
OCCHIO ALLA MARMITTA La 90 è stata la prima Small Frame con la targa. Notare la marmitta con tubino alto, difficile da reperire originale.
QUANT’È COSTATO?
La spesa sostenuta per eseguire il restauro si aggira intorno ai 3.000 €. Ora, la Vespa 90 ha raggiunto le altre 8 Vespa di Matteo, che ha iniziato nel 2007 con una PK 50 S, e ora ha iniziato un progetto di restauro di una GS 160 davvero affascinante. E così, non si ferma più e continua a restaurare Vespa sempre più belle e interessanti. 34
OFFICINA DEL
PEDANA COME NUOVA Ecco le strisce della pedana ultimata. La pedana ora è tornata nuova e senza ruggine.
LA SCRITTA E IL FARO La scritta sullo scudo nel suo colore blu e il faro originale trovato in una mostra scambio.
FORCELLA
Anche la forcella deve essere in tinta con la scocca.
CONTACHILOMETRI CLASSICO
La 90 era dotata di serie di contachilometri con fondo scala a 80 km/h.
COPRIVENTOLA IN TINTA La 90 aveva il copriventola in tinta con la carrozzeria.
IL FARO POSTERIORE Il faro posteriore rispetto alla 50 è più grosso e dotato della luce dello stop.
SOTTO LA SELLA Sotto la sella lunga, troviamo la vaschetta senza coperchio, il cui fermo si avviterebbe nel foro centrale ora vuoto. OFFICINA DEL VESPISTA
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Lo faccio io
32 Officina del vespista
PINASCO
TROPPI GIRI AL MINIMO Ragazzi sto cercando di carburare un 19 su gruppo Pinasco montato su una vb1, ma rimane alto di giri al minimo. Consigli? Luigi Maddaloni Ciao Luigi, se la tua Vespa rimane alta di giri probabilmente ha un problema di trafilaggio aria nel motore, dal collettore, dall’innesto carburatore o altro. Verifica innanzi tutto questa situazione, se è tutto montato correttamente potresti essere magro di getto del minimo e quindi dovrai intervenire sostituendo quello attuale con uno di maggiore portata. Pinasco, comunque, sta realizzando un kit carburatore specifico per il tuo motore, che non richiede nessun tipo di modifica e garantisce il massimo delle prestazioni.
KIT PX 125 Qual è la massima cilindrata dei vostri kit per PX 125? Mi fate una configurazione di cosa devo montare? Avete anche una marmitta apposita? Grazie Giovanni Cagnoni Ciao Giovanni, per i motori 125PX la nostra massima cilindrata è 190cc che si ottiene con il classico gruppo termico 177cc in versione corsa 60mm (in pratica la corsa lunga). Se desideri il top di gamma, ti consigliamo il kit art. 26360010 che comprende il gruppo termico Pinasco con booster allo scarico e albero dedicato. A questo kit puoi aggiungere i seguenti prodotti Pinasco: • Carburatore 26 VRX-R con cornetto di aspirazione art. 25294902. • Frizione Touring (rinforzata) art. 25090500. • Primaria 23/64 art. 25270928. • Accensione Pinasco Flytech (anticipo variabile) art. 25356846. • Airbox art. 25070130. • Marmitta Touring art. 25560823. Se volete raccontarci i vostri dubbi e i vostri problemi o avete bisogno del consiglio di Pinasco, da oggi potete scrvere anche a noi all’indirizzo mail: redazione@officinadelvespista.it
KIT FAROBASSO SU APE? Ho un’Ape 150 AC1 del 1956, mi chiedevo i kit motore per Farobasso da voi prodotti si possono montare, e quali? Cambio per esempio? Antonio Foderaro Ciao Antonio, per montare il gruppo termico “Farobasso” devi verificare le seguenti misure: 1) la corsa deve essere 57mm; 2) l’imbocco della canna del cilindro nel carter deve essere almeno 64.8mm +/- 0.1mm; 3) l’interasse dei prigionieri deve essere uguale a quello del carter VM1 e VL1. Se tutto corrisponde, il gruppo termico che ti consigliamo è l’art. 26031000, “piston port”, oppure l’art. 26031001 versione lamellare (disponibile da aprile 2018).
KIT GTS 300 (NUOVO MODELLO) Esistono kit motore per GTS 300 (parlo del nuovo modello automatico)? Marmitta a espansione? Giovanni Demagistris Ciao Giovanni, il GTS 300 è un motore 4T, la marmitta a espansione, nel senso stretto della parola, è solo per motori 2T. Esistono vari modelli di marmitte performanti per GTS 300 ma non sono a espansione. Per quanto riguarda i gruppi termici, esistono vari gruppi termici in commercio, anche se la loro sostituzione è generalmente complicata e onerosa.
125 PRIMAVERA Ho appena comprato una nuova 125 Primavera 2017, vorrei montare un kit per renderla più performante, cosa mi consigliate come configurazione? Cordiali saluti. Michele Giustiziano Ciao Michele, innanzi tutto ti consigliamo di sostituire il variatore originale con un Pinasco. Questo componente cambierà in maniera radicale l’erogazione e il piacere di guida. Non solo, se vuoi guidare in maniera confortevole il tuo scooter, ti consigliamo anche la sostituzione degli ammortizzatori originali con i Pinasco idraulici a doppio effetto. Sono ammortizzatori regolabili che puoi configurare secondo il tuo stile di guida viaggiando da solo o con un passeggero. • Ammortizzatore anteriore art. 25441011. • Ammortizzatore posteriore art. 25441012. OFFICINA DEL VESPISTA
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TUNING
SAPORE AMERICANO
Ecco il risultato finale di questa personalizzazione dal sapore americano.
Hot Rod (50ino vintage style)
VI AVEVAMO ANNUNCIATO SUL NUMERO SCORSO DUE CINQUANTINI CON TUNING DIFFERENTI. ECCOVI IL PRIMO, DALL’ASPETTO RAT STYLE, E L’ALTRO LO TROVATE A PAGINA 50! PAOLO E LA SUA CREAZIONE Paolo Cremonesi posa orgoglioso dietro alla sua creazione.
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OFFICINA DEL
L’
idea di costruirsi una Vespa tutta sua, è nata a Paolo Cremonesi perché sentiva l’esigenza di realizzare un mezzo che richiamasse le bellissime Hot Rod & Rat Rod Americane, senza però stravolgere completamente l’originalità del design della Vespa. Paolo è partito con qualche pezzo che già possedeva, come il telaio e il cilindro, ma era poco e soprattutto gli mancava l’esperienza per mettere mano alla meccanica. Pertanto si è rivolto all’amico Francesco Bruni, un vero “mago” quando si tratta di sporcarsi le mani sul motore della Vespa. Così, avendo già a disposizione qualche pezzo. i due amici si sono detti: «Perché non provare a creare un’elaborazione che “spingesse” forte sull’ormai conosciutissimo 130 Polini?». Il risultato è stato qualcosa di davvero strabiliante…
IL MAGO FRANCESCO BRUNI L’amico Francesco Bruni, esperto di motori Vespa, che ha realizzato il propulsore di questo prototipo.
DETTAGLI SPECIALI Posteriormente troviamo un fanalino custom con la scritta Stop.
COME È FATTO
TUTTO “A MANO” Il portapacchi è stato realizzato artigianalmente da Paolo.
ANNI ‘50 Anche il porta ruota di scorta è artigianale, ispirato ai modelli degli anni ’50, e contiene una ruota da 10” con cerchio chiuso.
Cilindro 130 Polini rifasato Albero DRT spalle piene rivisto Volano e statore Vespa HP C arter motore barenato e lavorato con raccordatura per aspirazione lamellare Collettore aspirazione MRT C arburatore Dell’Orto VHSH 34 valvola piatta Campana Polini 27/69 Frizione Polini Cluster terza e quarta corta DRT Espansione GF PROJECT A mmortizzatori bitubo regolabili a gas (anteriore e posteriore) I mpianto frenante anteriore a disco Grimeca per cerchio pieno C erchi da 10 pollici con copertoni spalla bianca P ompa freno anteriore di derivazione Gilera Typhoon montata su manubrio Primavera 125 senza stravolgere la linea originale del mezzo S erbatoio olio - freno derivazione moto da cross T ubo aeronautico in treccia derivazione moto stradale C ontachilometri Sip per manubrio et3/Primavera M odifiche impianto elettrico 12V a corrente continua S ella di derivazione custom/bobber con molle anteriori e posteriori dedicate C reazione sistema di ribalta della sella per poter intervenire sul carburatore P orta-ruota di scorta artigianale per ruote da 10” F aro posteriore di derivazione custom/bobber con porta targa artigianale in acciaio G as rapido derivazione Ducati Monster Portapacchi posteriore artigianale OFFICINA DEL VESPISTA
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TUNING
MOTORE PAZZESCO
MANUBRIO DELLA PRIMAVERA
Il motore è il fiore all’occhiello di questo modello, potentissimo e dall’erogazione incredibile.
Il manubrio è quello della 125 Primavera, a cui è stato inserito un contachilometri digitale SIP.
POMPA DEL FRENO E GAS RAPIDO
La pompa del freno anteriore, di derivazione Gilera Typhoon, è stata montata sul manubrio in modo discreto. Il gas rapido è stato recuperato da una Ducati Monster.
ESTERREFATTI
Dopo molte ore di studio, di lavoro e di messa a punto, è venuto alla luce un motore che ha lasciato esterrefatti anche gli stessi progettisti, che mai si sarebbero immaginati di vedere un 130 Polini girare in quella maniera. Soddisfatti della motorizzazione, sono passati al resto e, con una spesa per la realizzazione del prototipo completo di circa € 1700, hanno 40
OFFICINA DEL
RIBALTARE LA SELLA In questa foto si vede il sistema per ribaltare la sella, che si fissa con quel pomello centrale in mezzo alle 2 molle. Ribaltandola si accede al vano carburatore.
tirato fuori il modello che potete ammirare in queste pagine.
NON PROPRIO CONFORME
Paolo ci precisa che molti pezzi li aveva già in magazzino, che alcuni li ha acquistati di seconda mano e poi sistemati o modificati, e che altri invece li ha dovuti comprare nuovi. Ci sono voluti circa tre anni per realizzare que-
sta Vespa, ma d’altronde è comprensibile, perché ci lavoravano nel tempo libero e né l’uno né l’altro sono dei professionisti. Ora che il mezzo è ultimato, l’idea di Paolo sarebbe quella di affittarlo a qualche negozio per allestire la vetrina o per qualche mostra o evento, perché circolare in strada con quel motore non proprio conforme alle normative, è davvero piuttosto rischioso.
AMMORTIZZATORE E FRENO Ammortizzatore bitubo regolabile a gas, e kit freno a disco Grimeca per cerchio pieno.
MOTORE POLINI 130CC L’espansione GF Project lascia immaginare le prestazioni del motore Polini 130 cc.
LA SCRITTA SULLO SCUDO
Bella la scritta Hotrod sullo scudo. Un altro bel dettaglio vintage è anche il clacson a ventaglio anni ’50.
COSA VUOL DIRE HOT ROD? In italiano, hot rod si potrebbe tradurre bielle roventi, ma in realtà il termine si riferisce ad auto (ma adesso anche a moto e Vespa) che spesso sono storiche e sono state molto modificate. Le auto come quella della foto, erano alleggerite, abbellite e il motore veniva modificato per avere più potenza. Ora, anche la Vespa di questo servizio offre un’altra versione più aggressiva e grintosa del proprio fascino intramontabile. OFFICINA DEL VESPISTA
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MOPED MANIA
GIALLO UNO E GIALLO DUE I due Ciao pronti per l’impresa, senza i pedali, con il cupolino e le ruote con battistrada alto.
America in Ciao UN TITOLO STRANO! CHE SIGNIFICA “AMERICA IN CIAO”? FORSE UN VIAGGIO CON IL MITICO CINQUANTINO DELLA NOSTRA GIOVINEZZA? OPPURE UN MESSAGGIO SUBLIMINALE?
IL LOGO DELL’IMPRESA
V
ai a fondo e scopri che… America in Ciao è proprio un viaggio di circa 7.000 km, da Chicago a Los Angeles su due vecchi motorini restaurati. Perché due? Perché Henry, il figlio, e Alessandro Favre, il padre, 22 anni il primo e 56 il secondo, hanno deciso di fare questa pazzia della durata di un mese e mezzo partendo da Aosta per ritornare in Italia allo scadere del 45° giorno. Chiediamo a Henry le motivazioni di questo viaggio in una parte del mondo dove il Ciao non è conosciuto e neppure utilizzato: «È la voglia di viaggiare lentamente – ci risponde con un sor-
UN CIAO IMPACCHETTATO
Uno dei due Ciao inscatolato e pronto per la spedizione in USA. Padre e figlio hanno dovuto superare le difficoltà per la spedizione e lo sdoganamento. 42
OFFICINA DEL
GIRO DI PROVA
Giro di prova dei due protagonisti. Li rimproveriamo… e il casco?
riso. – L’opportunità di gustarsi il viaggio, di parlare con il negoziante del momento, di godere del paesaggio, di fare un’esperienza unica, nuova e soprattutto lenta. Deve essere un viaggio e non un trasporto. Cinque mesi di preparazione per i motorini trovati nel fienile, e chiamati semplicemente Giallo uno e Giallo due. Come li avete attrezzati? «Sono cinquantini originali con alcuni accorgimenti, tra cui la mancanza dei pedali, un cupolino, ruote con battistrada alto…». Difficoltà per le pratiche? «Un po’ di difficoltà per la spedizione, lo sdoganamento, l’assicurazione e le pratiche burocratiche classiche richieste dagli Stati Uniti». Perché il papà? «Il papà mi ha sempre appoggiato in tutte le mie scelte, mi ha aiutato nei miei precedenti viaggi (Scozia, Francia, Giro d’Italia, Norvegia e altri ancora) e nella preparazione dei mezzi. E poi è sempre il papà».
E il papà che ne pensa di questo figlio intraprendente e di questo viaggio, interessante ma anche massacrante? «Io – risponde – sono stato coinvolto inconsapevolmente da mio figlio e mia moglie… Forse perché non ci vuole avere tra i piedi per un mese e mezzo. – ride. – Sarà sicuramente un viaggio impegnativo ed entusiasmante, sperando di non avere problemi, vista la mia età non proprio giovane. A me bastava anche solo arrivare fino a Jesolo! Il figlio è favoloso e un po’ fuori di testa, come la madre, ma responsabile e maturo. Ha organizzato tutto lui, il viaggio, le soste, i documenti, tutto».
Si torna quindi alla festa organizzata per un saluto prima della partenza: ci sono amici da molte parti d’Italia e in particolare un gruppo del Vespa Club Ribelli di Agrate Brianza, giunti in Ciao fino ad Aosta facendo in 8 ore i 200 km di strada, tra la nebbia e il freddo della pianura. E, tra tanti, c’erano il mitico Vigo Vespa, appena tornato da un viaggio in solitaria di circa 11.000 km da Rovigo al Kazhakistan e ritorno, e anche Augusto Gaudino del Giro d’Italia in Vespa. Amici e parenti, musica e balli. Una grande serata. Arrivederci alla festa del vostro ritorno, Giallo uno e Giallo due. A presto, cari lettori, vi terremo aggiornati.
UNA FESTA PER LA PARTENZA
UNA FELPA CHE SARÀ STORICA
Eccoli in posa: a sinistra papà Alessandro e a destra Henry, mentre indossano orgogliosi la felpa dell’evento.
I ragazzi di Agrate Brianza giunti in Ciao fino ad Aosta in 8 ore, percorrendo 200 km con la nebbia e un gran freddo. OFFICINA DEL VESPISTA
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GLI ALTRI Il Ciao
Doppio Compleanno IL RITROVO
Ci si vede di buon’ora sul Piazzale Michelangelo a Firenze.
Foto e testi Andrea Schillaci
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oppio anniversario per un raduno speciale. Il 15 ottobre scorso il CMEF (Club Moto d’Epoca fio-
DOPPIO ANNIVERSARIO PER UN RADUNO SPECIALE ORGANIZZATO DAL CLUB MOTO D’EPOCA FIORENTINO E I FESTEGGIAMENTI UFFICIALI PER I 50 ANNI DEL CIAO AL MUSEO PIAGGIO rentino) ha organizzato una bella manifestazione per festeggiare i 50 anni dalla presentazione del Ciao e i 30 anni dalla nascita dello stesso club toscano. La partecipazione è stata numerosa ed entusiasta: circa 60 mezzi, dei quali una trentina erano Ciao. Ma si sono visti anche Boxer, Sì, Vespa, due Moto Guzzi, un Formichino Rumi e altri (tra i partecipanti anche 4
UN PO’ DI NEBBIA
Inaspettatamente un po’ di nebbia avvolgeva la città, ma non ha certo spaventato i partecipanti. 44
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appassionati di Reggio Emilia e uno di San Marino). Ma vediamo come è andata la giornata… Partenza con una nebbia inaspettata da Piazzale Michelangelo a Firenze alla volta di Pontedera, naturalmente su strade statali, con una sosta a San Miniato per l’aperitivo offerto da uno dei più vecchi club toscani, il Club Moto Storiche Toscane. A seguire la festosa carovana un “carro scopa”, che però non è stato necessario, grazie alla grande affidabilità dei mezzi Piaggio. Anche i ciclomo-
ESEMPLARI AFFASCINANTI
Belli e tenuti benissimo gli esemplari che hanno partecipato all’evento.
tori, infatti, nonostante gli anni, hanno percorso i circa 70 chilometri senza alcun inconveniente e finalmente sotto un bel sole. La data del raduno coincideva proprio con la presentazione del Ciao, cinquant’anni fa (avvenne nel 1967, a bordo di una lussuosa nave da crociera nel porto di Genova). All’arrivo al Museo Piaggio, i partecipanti hanno trovato i responsabili aziendali che hanno messo a disposizione il museo per una visita personalizzata e per un pranzo davvero speciale. Non capita spesso di mangiare su tavoli apparecchiati in mezzo a Vespa, Ciao e Ape di tutte le epoche… Al termine, anche i racconti di un collaudatore, dipendente Piaggio dal 1976 al 2011, che ha svelato tutti i segreti dei test di affidabilità sostenuti dall’azienda di Pontedera prima di mettere in commercio i vari scooter e ciclomotori. Insomma, è stato un bellissimo raduno pieno di ricordi, ma anche della voglia di godersi ancora questi mezzi indimenticabili.
TRICOLORE
Tanti Ciao anche personalizzati, tra cui un Ciao bandiera italiana.
LA SOSTA PER L’APERITIVO
Sosta con aperitivo a San Miniato, anche per far riposare i piccoli motori.
AL MUSEO PIAGGIO Parata all’interno del cortile del Museo Piaggio, dove si sono tenuti i festeggiamenti ufficiali per l’anniversario del Ciao. OFFICINA DEL VESPISTA
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NOVITÀ DA NON PERDERE
VESPACCESSORI
NOVITÀ DAL MERCATO DI OPTIONAL E GADGET PER PERSONALIZZARE LA VOSTRA AMATA VESPA
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Contachilometri scala 120 Km/h
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Mai senza
Avete un Vespino 50 con motore molto “pepato”? Non vi basta il fondo scala originale da 50Km/h e neanche quella da 80 Km/h, ecco trovata la soluzione. Con questo contachilometri non avrete mai più problemi. Da vespamaniastore.it € 45,00.
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Borsa portatutto
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Una riserva di miscela in più
Se non vi basta lo spazio nel bauletto della vostra Vespa (PX , ma anche 50 o 125 Small Frame), ecco allora una pratica borsa da applicare allo sportellino. Da vespamaniastore.it € 39,99.
Non devono mancare mai sulla vostra Vespa, ecco il kit attrezzi, del tutto simile all’originale, con cui si può smontare quasi completamente una Vespa. Da vespamaniastore.it a € 15.00.
Mini taniche da un litro brevettate in Germania per contenere qualsiasi tipo di combustibile per autotrazione, nella massima sicurezza, secondo le severe normative europee. Diametro della bocca di apertura 25 millemtri (può essere tranquillamente riempita presso qualsiasi pompa di benzina). Da vesparicambisud.com € 15,00. 46
OFFICINA DEL
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Calendario 2018 da non perdere
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Contachilometri SIP scala Km/h 140
Ormai è diventato un calendario da collezione. Anche quest’anno, come tradizione, è pronto quello del 2018. Come averlo? Semplice. Basta fare un ordine sul sito e conviene, perché è in omaggio. La protagonista di questo calendario è una Vespa 125 del 1953 conservata. Da vesparicambisud.com
Contagiri con contachilometri SIP 2.0 adattabile a modelli Vespa: 50 SS, 90 SS,125 Primavera, ET3, 125 GTR, 125 TS, 125 Super, 150 Sprint Veloce, 150 Super, 180 e 200 Rally. Caratteristiche scala 140 (km/h/mph), contagiri 14.000 (Umin/rpm), colore quadrante nero, cifre bianche, digitale e analogico, con 20 funzioni. Da vesparicambisud.com € 175,00.
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Sella sportiva per i vostri tuning
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Cupolino sportivo vintage
Sella Vespa Small Frame sport. Si monta su tutte le Vespa 50-125 Primavera, ET3, 50, 90 SS. Costruita con base in metallo da verniciare, si monta come quella della Vespa 90 SS. Infatti si solleva davanti, in pratica al contrario, tramite una pratica linguetta. Da vesparicambisud.com € 95,00.
Fa parte di una nuova gamma di cupolini realizzati in materiale di colore fumé scuro con spessore 3mm, ideale per la stagione estiva o per chi desidera avere una protezione minima dall’aria. Completo di attacchi in metallo con doppio trattamento anti corrosione: zincatura e successiva verniciatura. Dimensioni: H 160mm x L 500mm; produzione italiana. Da motocicliamo.it a € 45,00.
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TESORI RITROVATI
VINTAGE&CO
CONTINUA LA NOSTRA RICERCA DI CURIOSITÀ VINTAGE. TRA GLI ACCESSORI PER MODELLI VESPA, NE ABBIAMO SCOVATI DI NUOVI E CURIOSI, UTILI A CHI CERCA OGGETTI D’EPOCA ORIGINALI… COPRINASELLO
Avete un 50 prima serie o una 90 da personalizzare? Allora, questo coprinasello fa proprio al caso vostro. Arriva direttamente dagli anni ‘60.
CORNICI TARGA
Direttamente dagli anni ‘80, queste cornici targa in plastica bianca. Bellissime quelle con il motivetto della famosa canzone di Enzo Jannacci “Vengo anch’io… NO TU NO!!”.
DEVIO LUCI CON VESPA
Cosa ne pensate di questo devio luci impreziosito con una Vespa? 48
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GRIGLIA LUCE PER FARO BASSO
Molto bella questa griglia per Faro Basso. Notare la finitura e i particolari.
UN’INSEGNA SPECIALE
Amate le insegne luminose? Questa è davvero bella e d’effetto.
CLACSON STORICO
SCOOTERCLAX
LA LATTA ESSO
MANOPOLE VINTAGE
Restauro conservativo? Eccovi accontentati con un bel clacson vissuto e conservato.
Una bella latta Esso per gli amanti del genere, con l’apposito supporto.
Divertitevi con questo ScooterClax, dal suono simpatico dell’epoca, che potrete tenere sempre a portata di mano.
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In collaborazione con Vintage & Derivati, accessori e particolari d’epoca. Info: nadiasauca@yahoo.it OFFICINA DEL VESPISTA
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TUNING SARDO Ecco la bella Vespa 50 R fotografata vicino al mare della Sardegna.
50ino Tecno Style (una R da pista) COME ANTICIPATO A PAGINA 38, ECCO QUI L’ALTRO TUNING, CIOÈ IL SECONDO CINQUANTINO, QUESTA VOLTA INTERPRETATO IN CHIAVE TECNOLOGICA E DA PISTA GABRIELE ARRIGO Il proprietario di questa Vespa è il sardo Gabriele Arrigo, precisamente di Porto Torres (SS), tesserato del Vespa Club Sassari. 50
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Q
uando abbiamo visto questa Vespa ci ha subito attirato il colore azzurro metallizzato opaco e la linea elegante e pulita. Il suo proprietario è il sardo Gabriele Arrigo, tesserato all’appena nato Vespa Club Porto Torres, il club della sua città, in cui si sono riunite oltre 50 Vespa, che hanno così formato il loro Club “50 Special”. Ecco che cosa ci ha raccontato sulla sua Vespa del 1976, per l’esattezza una 50 R seconda serie. Tutto il lavoro fatto è stato eseguito nel corso di 2 anni, anche perché molte delle soluzioni applicate sono state realizzate da zero, quindi provate più volte prima di utilizzarle in maniera definitiva.
BEL COLORE E LINEA PULITA Quello che ci ha subito colpito di questo tuning sono stati il bel colore e la linea elegante e pulita.
MODIFICHE ANTERIORI L’anteriore di questa Vespa è la parte che ha subito le maggiori modifiche, sia artigianali che tecnologiche.
TAMBURI ORIGINALI Anche se l’anteriore è stato profondamente modificato, grazie ai tamburi originali, la sua linea rimane classica e sobria.
FARO “ANGEL EYES” Il faro a led, stile “angel eyes”, è stato realizzato artigianalmente da un amico di Gabriele. OFFICINA DEL VESPISTA
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IL TELAIO
Quando Gabriele l’ha acquistata, la Vespa si presentava abbastanza sana di carrozzeria ma, visto il tuning che aveva in mente di realizzare, ha dovuto rinforzare tutta la parte posteriore utilizzando una classica barra/tondino di ferro saldata tutta intorno al bordo interno. Anche l’anteriore è stato rinforzato, inserendo dietro lo scudo una barra/tondino. Mentre la pancia laterale di sinistra, dove per intenderci passa l’espansione, è stata leggermente allargata, in modo da evitare che lo scarico toccasse la scocca.
PANCIA ALLARGATA
La pancia laterale sinistra è stata leggermente allargata, questo per evitare che la grossa espansione toccasse la scocca.
È interessante la posizione della targa, applicata all’attacco della sospensione posteriore, tra l’altro, con ammortizzatore Carbone regolabile.
FORCELLA E FRENI
Le modifiche estetiche e tecniche più significative riguardano l’avantreno, nello specifico la forcella e lo sterzo. Al posto della sua originale forcella, ne è stata recuperata una di un vecchio Piaggio Quartz appartenuto a uno zio. A questa forcella, Gabriele ha tagliato il canotto superiore, saldandogli poi quello di una Vespa 50 Special. In questo la sua Vespa ha una forcella più prestante con un biscotto simile alle Vespa più grandi, che permette di montare un freno a disco. Gabriele ha adottato il freno a disco Malossi, mentre come pinza, al posto dell’originale, ha optato per quella Stage S6R/T a 4 pistoncini.
TARGA LATERALE
CENTRALINA SOTTO SELLA
Al posto della vaschetta, troviamo le bobine con centralina, che sono state posizionate all’interno della scocca.
Il grosso carburatore Dell’Orto VHSH 30 VS è posizionato all’interno della scocca. In alto, si intravede anche la centralina elettronica.
IL CARBURATORE DELL’ORTO 52
OFFICINA DEL
AMMORTIZZATORE E PARAFANGO
L’ammortizzatore è quello Malossi RS24/10 a gas (costo circa € 495). Per non stravolgere troppo l’estetica vintage, ha dovuto acquistare il Kit che realizza artigianalmente la ditta Mavsp, che comprende il piattello e un tamburo opportunamente modificati per ospitare il freno a disco. Tutti questi interventi hanno portato a realizzare un parafango specifico, tagliato e saldato per adattarlo al meglio a quel tipo di forcella e all’ammortizzatore. I cerchi sono tubeless, senza camera d’aria sia davanti che dietro, e montano gomme Sava da 3,50/10 Soft - Race a miscela morbida.
MANUBRIO SHOCK
Come si può vedere, il manubrio è stato profondamente modificato, per adottare leve racing, pompa freno Grimeca e gas rapido.
FANALINO POSTERIORE Bello il fanalino posteriore americaneggiante con la scritta stop. Si notano anche i due tamponi neri anti caduta, uno vicino alla pedivella, l’altro al supporto targa.
FORCELLA ANTERIORE
Un’altra inquadratura della forcella anteriore dotata di freno a disco e parafango ampiamente modificato.
50INO TECNO STYLE TELAIO
1. Forcella con modifica recuperata e realizzata da Gabriele. 2. Pompa freno anteriore recuperata da una moto. 3. Disco freno e ammortizzatori li aveva già in casa sui € 500/600. 4. Supporto Mavsp ruota anteriore con tamburo € 190. 5. Pinza Stage S6R/T e supporti € 140. 6. Faro anteriore artigianale € 100.
7. Manopole Domino € 15. 8. Gas rapido Domino € 39. 9. Guaina rossa teflonata circa € 10. 10. Sella ABS € 120. 11. Faro posteriore € 40. 12. Cerchi tubeless € 90. 13. Copertoni Sava Soft - Race 350/10” € 90. 14. Bulloneria € 5. OFFICINA DEL VESPISTA
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DUE ANNI DI LAVORO Vista la loro complessità e la costruzione artigianale, le modifiche di questa Vespa sono durate circa due anni.
LO STERZO
O IL TAGLIO DEL PARAFANG Ecco come Gabriele ha tagliato e modificato il parafango originale anteriore.
Passiamo ora allo sterzo, ne è stato adattato uno a faro tondo, che è stato tagliato e a cui è stato saldato il supporto porta leva del freno anteriore, con spazio per la pompa freno Grimeca, recuperata fortunosamente da una moto. Per finire, Gabriele ha aggiunto il gas rapido Domino. Per rendere omogeneo il manubrio dalla parte della manetta cambio, ha adattato un tubo con porta leva, in modo da inserire i due bilancieri in alluminio da ambo le parti. Le manopole invece sono Domino. Il faro anteriore è a doppio led, stile “angel eyes”, ed è stato realizzato artigianalmente.
DETTAGLI BEN STUDIATI
MOTORE DA 140 CC Il motore ha una cilindrata di circa 140 cc, qui si vede il collettore della Parmakit. 54
OFFICINA DEL
L’ESPANSIONE QUATTRINI La grossa espansione M3XC Quattrini, che ha portato ad allargare leggermente la pancia laterale sinistra.
La sella è quella da corsa in ABS. Il faro posteriore è in stile chopper, con il dettaglio della scritta “stop” in metallo nella metà superiore. Anche il porta targa, posizionato lateralmente è in quello stile ed è ricavato da una piastra in acciaio che è stata agganciata all’ammortizzatore posteriore, di marca Carbone e regolabile. Come su una vera moto sportiva, sono stati anche inseriti dei tamponi anti caduta, che servono appunto per proteggere organi meccanici e carrozzeria. Il colore è un bel blu opaco Maserati, rifinito con vernice trasparente sempre opaca, mentre le rifiniture e i bulloni sono in nero opaco. Le guaine sono di un bel rosso vivo.
IL MOTORE
Per il motore, Gabriele è partito da un carter originale e immacolato, che una volta ripulito e impallinato (cioè sabbiato), è tornato come nuovo. A quel punto si è rivolto a Fabrizio Rocca, uno dei miglior preparatori italiani e moderatore del forum et3.it con il nome di “Cristin”. La lavorazione di Fabrizio è stata complessa: sono stati barenati e allargati i travasi per inserire un gruppo termico Quattrini da 140 cc. Nello specifico, si tratta di un M1 D56 con albero dedicato, frizione doppia molla rinforzata Polini, campana 120, e cambio a 4 marce con 3/4 ravvicinata. Il collettore è Parmakit, carburatore VHSH 30 VS Dell’Orto con ulteriore gas rapido FRT. L’espansione e la M3XC sono Quattrini. Inoltre è stato adottato un carterino della frizione con la leva lunga per agevolare l’apertura della molla frizione. Infine, Gabriele ha unito un’accensione Polini con una Vespatronic, in modo da crearne una ancora più performante. Le bobine con centralina sono state posizionate all’interno della scocca, al posto della vaschetta porta oggetti, tramite una staffa agganciata con i bulloni della sella.
LA LEVA DEL FRENO
Particolare della leva e pompa Grimeca del freno a disco,recuperata da una moto. Il gas rapido Tommaselli non è stato utilizzato, perché si è preferito un Domino.
AMMORTIZZATORE MALOSSI L’ammortizzatore a gas Malossi che è stato inserito anteriormente.
L’ALIMENTAZIONE
Per favorire l’alimentazione del carburatore è stato adottato un rubinetto fast flow nel serbatoio, che una volta applicato è stato isolato con la Tankerite, un prodotto – ci cui abbiamo già parlato in passato – che riveste l’interno del serbatoio evitando così la formazione della ruggine. Per ultimo, è stato fresato leggermente il braccio del motore, per consentire di adottare la gomma Sava Soft - Race da 3.50/10”, che così non va toccare il carter.
PINZA STAGE S6R/T La bella pinza Stage S6R/T con i suoi supporti.
CARBURATORE DALL’ORTO Il carburatore Dell’Orto VHSH 30 VS con istallato altro gas rapido FRT.
KIT MAVSP Per non stravolgere troppo l’estetica vintage e per inserire il tamburo originale, Gabriele ha preso il kit realizzato artigianalmente dalla ditta Mavsp, che comprende il piattello e un tamburo opportunamente modificati per ospitare il freno a disco.
50INO TECNO STYLE MOTORE
1. Gruppo termico Quattrini M1 D56 € 300. 2. Albero motore Quattrini € 180. 3. Campana € 80. 4. Frizione doppia molla rinforzata € 100.
5. Cambio € 200. 6. C arburatore Dell’Orto VHSH 30 VS e collettore Parmakit € 260. 7. Gas rapido FRT € 40. 8. Espansione m3xc Quattrini € 340. 9. Crociera rinforzata Crimaz € 90. OFFICINA DEL VESPISTA
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LE GRANDI SFIDE
IL GRANDE LAGO SALATO Il Bonneville Speedway è un circuito ricavato in un antico lago salato, nello Utah. È molto famoso, per i record assoluti di velocità su terra che vi sono stati conquistati.
A Bonneville in Vespa PORTARE 3 VESPA ANNI ’50 IN AMERICA SUL LAGO SALATO NON È UN’IMPRESA DA TUTTI I GIORNI, MA TRE CAMPIONI CI HANNO PROVATO E HANNO OTTENUTO UN BEL SUCCESSO
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OFFICINA DEL
M
arco Fumagalli, Marco Quaretta e Mauro Pascoli, imprenditore leader nei ricambi di Vespa d’epoca, hanno sempre sognato di portare la Vespa in America. L’idea era nata a Marco Fumagalli qualche anno fa e ne
avevamo già parlato, perché il primo tentativo era andato male a causa di una pioggia a catinelle che aveva reso il terreno impraticabile. L’anno scorso, però, le Vespa sono diventate tre, con l’aggiunta di quella di Mauro Pascoli. Ma facciamoci raccontare dall’ideatore di questa impresa come è andata.
Tre Vespa diverse…
«Alla fine siamo pariti con tre Vespa, derivate da modelli differenti. La 965 di Mauro è un 1951, ha la sella diversa ed è una 125 (come la 924), mentre la
923 è una 98. I motori sono differenti anche se derivano da quelli di serie. La 923 e la 965 hanno monoblocchi e cambi originali, rispettivamente del 1953 e del 1951, la 924 ha il motore di una 6 giorni».
Perché Bonneville…
«Qualche anno fa ho visto il film lndian, la storia di Burt Munro, partito dalla Nuova Zelanda per andare a
MARCO FUMAGALLI
Marco Fumagalli all’arrivo della pista sul lago salato, questa volta il terreno è ok e si potranno fare i lanci.
TUTTO COMINCIA DA QUI Il Gus Gus di Fabio Montani, con cui realizzò il record del 2011, con la velocità di 483,377 Km/h a Bonneville. È lui che ha ispirato questa spedizione.
Bonneville, alla caccia del record di velocità con una moto. La voglia di andare, anche solo per vedere questa Week of Speed e far parte di una piccola schiera di persone che hanno camminato sul sale, era tanta ma non ho mai trovato l’occasione giusta. Poi un giorno mi chiama l’amico Fabio Montani, per chiedermi se avevo una Vespa anni ’70 da vendergli. Venne a Seregno, e durante il pranzo in un locale stile USA anni ’50 i monitor trasmettevano Bonneville. Sapevo che OFFICINA DEL VESPISTA
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LE GRANDI SFIDE
NEL CONTAINER Ecco le Vespa all’interno del container nel quale viaggiano tutte le attrezzature necessarie al viaggio.
DESTINAZIONE USA
Le tre Vespa si preparano per la partenza, destinazione Stati Uniti, le aspetta un lungo viaggio in nave.
Mauro era stato sul Lago Salato con una autovettura missile, il Gus Gus, e aveva conquistato un record, così mi venne l’idea e la buttai lì: ma andare a Bonneville con una Vespa? Da li è partito tutto. Ma subito il primo stop, infatti il referente dell’organizzazione del settore motociclette ci rispose che
non era possibile partecipare con la Vespa. Una delle regole da rispettare è la misura della ruota, 15 pollici. Di conseguenza, la Vespa non può ottenere un record secondo il loro regolamento. Però lo può fare se rispetta le regole come sidecar, dove la misura minima della ruota è 10 pollici».
Costi e iscrizione
«L’iscrizione costa circa 300 dollari, ma per poterti iscrivere devi essere socio della SCTA e il costo è di 150 dollari. Poi ovviamente ci sono tutti i costi per la spedizione, che certamente non sono bassi».
Ruoli nel team
IN CAMION SULLA SPEEDWAY Il container è arrivato a destinazione e viene scaricato da un imponente “musone” americano.
«È giusto ricordare il Team Dafne al completo! A Bonneville, sul Lago Salato, eravamo… ■ Io e Mauro Pascoli: conduttori di veicoli altamente performanti. ■ Marco Quaretta: preparatore/direttore tecnico/restauratore. ■ Peter (Johnny Rapina): Fotografo. ■ Roberto Zecca (Zac): partito come turista, ma subito arruolato come meccanico. ■ Andrea e Matteo Perlini, padre e figlio: amici tutto fare, da autista a avviatori a spinta al momento della partenza. ■ Loretta e Raffa: addette al merchandising.
UN PICCOLO VILLAGGIO
Il campo base dei nostri amici ha preso forma, a sinistra le Vespa e a destra il Gus Gus. 58
OFFICINA DEL
NON CONTAMINARE IL SALE
IL PIENO
Per prima cosa si provvede, con molta cautela, a fare il pieno di carburante.
Per evitare che olio e benzina contaminino il sale, tutti i mezzi devono essere messi su teli che proteggono il terreno.
lacciato il casco, se hai il braccialetto di spegnimento automatico e se i guanti sono allacciati. Poi si allontana parlando alla radio comunicando numero di gara e categoria. Li legge sul veicolo, ti fa segno di abbassare la visiera del casco e ti indica la direzione verso il traguardo. La prima volta non avevo mai guidato una Vespa vestito con tuta in pelle e tutta l’attrezzatura,
e non avevo mai guidato un sidecar a tutta velocità, per quel che può andare. Calcola che il terreno è un po’ scivoloso, tipo neve per intenderci, ma non regolare come ci si immagina, direi pieno di buche e scie generate dai concorrenti partiti prima di te. Per fare un altro esempio, che forse rende più l’idea, è come correre con una Vespa sulla sabbia umida».
GLI ULTIMI CONTROLLI
Marco Quaretta effettua gli ultimi controlli ai mezzi, tutto deve essere ok.
Da casa ci hanno seguiti: ■ Marco Interdonato: carrozziere. ■ Vincenzo Marciano: battilastra. ■ Domenico Moretti: telaista motociclistico».
La prima volta (e chi la scorda più!)…
«Ti trovi a dover fare tante cose insieme, mai fatte prima! Senza averle provate. Ti prepari con tuta, casco etc, con un sole caldo da scioglierti (all’ombra si stava bene). Al momento della partenza vera e propria, il commissario ti fa dei segnali come se fossi un pilota di caccia al decollo da una portaerei, controlla se hai al-
OPERAZIONE PROIBITA
Vespe al traino, un’operazione vietatissima per regolamento. Ci ha confidato Marco Fumagalli che se fossero stati già iscritti, rischiavano la squalifica. OFFICINA DEL VESPISTA
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LE GRANDI SFIDE
ABBIAMO A SPONSORIZZATO L’IMPRES TRE AMICI E UNA 924
Da sinistra: Mauro Pascoli, Marco Quaretta e Marco Fumagalli davanti alla Dafne 924 125 cc di quest’ultimo.
Sensazioni indescrivibili
«La prima volta che mi sono lanciato in pista non mi sono reso conto di quello che stavo facendo. Ma mi sono divertito un mondo, anche se andavo adagio. Non avendo il contachilometri, guardavo di fianco, verso la mia macchina di appoggio (distante circa 200 mt) e cercavo di capire (a orecchio) sentendo il motore e (a occhio) guardando il terreno a che velocità stavo andando. Gli altri riferimenti visivi sono talmente lontani che non
Perché Dafne? Eccovelo svelato. È il nome della figlia di Quaretta. La nostra rivista era sponsor dell’impresa. Notare l’adesivo al posto della targa.
ti danno nessuna sensazione. Ci sono dei coni che delimitano la pista, ma sembrano dei puntini arancio. Dalla partenza al cartello del primo miglio mi sembrava una eternità, e poi ne dovevo percorrere un altro per avere il riscontro cronometrico. Quasi al cartello del secondo miglio c’era la torretta di controllo dei commissari e cronometristi. Dopo l’arrivo erano tracciate delle strade di rallentamento e di avvicinamento alla macchina di appoggio, per ricaricare il tutto e tornare al box/container o alla partenza. Lungo la strada del rientro, ci si fermava a una roulotte dei cronometristi i quali, una volta avuto il numero di gara, ti stampavano il tempo consegnandoti lo scontrino, in quante copie volevi. Le volte successive,
C’ERA ANCHE UN GILERA
«Due lanci sono stati abortiti per problemi tecnici. Una volta la Vespa si era ingolfata e non andava più su di giri. Così, per evitare di spingere per 200 metri, bardato come un astronauta, ho preferito curvare in direzione della nostra auto di appoggio, sono sceso tenendo il gas con la sinistra aperto e correvo a fianco della Vespa che continua ad andare. Per fortuna non si è spenta. L’altra volta invece
Risultato di un lancio Dafne 924 125 cc.
UN RECORD SULLO SCONTRINO Risultato con lancio Dafne 923 98 cc.
OFFICINA DEL
Un pizzico di sfortuna
QUANTO HA FATTO LA 924?
Alla compagnia si è aggregato anche Daniele Restelli con il team Speed-ITA, che ha partecipato con una Gilera 50 appositamente preparata.
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loro vedevano anche le precedenti a video, ti facevano i complimenti per aver migliorato oppure ti chiedevano che cos’era successo. Insomma erano abbastanza interessati e avevano un’aria amichevole».
SULLA DAFNE 965 Mauro a bordo della sua Dafne 965 di 125 cc si prepara anche lui al suo primo lancio sulla pista salata.
C’ERANO ANCHE LE MOGLI
Loretta, moglie di Mauro Pascoli, e Raffaella compagna di Marco Fumagalli, addette al merchandising dell’impresa.
SI PARTE DA QUI
Ecco il fatidico punto di partenza. Malgrado l’apparenza il sale non crea una superficie piatta, ma assomiglia vagamente alla neve.
A BORDO DELLA DAFNE 923 Marco a bordo della Dafne 923 di 98 cc, si dirige verso la partenza per un lancio.
sono stato più sfortunato e ho dovuto spingere. Alla fine, sono arrivato stanco morto, il tutto perché si era staccato il filo della candela. D’altra parte non puoi fermarti in mezzo alla pista e bloccare gli altri concorrenti che sono in coda ad aspettare che tu la liberi per partire. A proposito, noi siamo sempre andati sulla pista “Rookie” da 3 miglia… D’altro canto, per passare alla pista successiva, un po’ più lunga, mi sembra che dovevi fare almeno 120 miglia».
La vita sul lago…
«Arrivavamo la mattina presto, avevamo la macchinetta del caffè, alimentata dal generatore, riallestivamo il nostro “villaggio”: tende, sedie e tavolini. La sera non puoi lasciare niente fuori dal container ad eccezione dei veicoli, che devono restare
su di un telo in modo da preservare il sale se dovessero perdere liquidi (olio, benzina). Noi poi legavamo tutte e tre le nostre Vespa con delle cinghie e le ancoravamo con grosse viti da carpentiere avvitate nel sale. Infatti sul lago il vento è molto forte e rischi di non trovare più niente, pertanto le zavorravamo così e le coprivamo con dei teli. Per quel che
riguarda il pranzo avevamo l’aiuto di un altro team italiano, il “Gus Gus”, con il quale ci eravamo accordati prima di partire. Loro avevano un camper e un paio di cuochi improvvisati, che in quelle condizioni andavano benissimo. Per bere avevamo portato delle ghiacciaie da casa. Noi compravamo le bottiglie e loro portavano il ghiaccio, venduto
IL MOTORE DELLA 6 GIORNI Marco si lancia con la 924 dotata di un motore della mitica Vespa 6 giorni. OFFICINA DEL VESPISTA
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LE GRANDI SFIDE
MARCO IN AZIONE Di nuovo Marco in azione con la Dafne 923 di 98 cc.
Speed-ITA che ha partecipato con un Gilera 50, e anche loro la pensano come noi: più siamo meglio è. Nel container infatti potrebbero entrarci almeno dieci veicoli».
UN MOMENTO UNICO! Chissà a cosa pensava in questo momento, sicuramente emozionane ed unico.
in sacchi da 15 kg in tutti i benzinai o supermercati. La sera, dopo aver smontato e riposto tutto nel container, andavamo a fare la spesa un po’ a turno e si rimontava il tavolo con sedie nel cortile del tipico motel americano. Cucina da campo, camper e barbecue, pasta e carne e si faceva amicizia con tutti gli ospiti del Motel. Tra il Motel a Wendover e il lago salato c’erano circa 10 minuti di auto e, da quando lasciavamo l’a-
Un gruppo predestinato
sfalto per il salire sul sale e arrivare al container, ce n’erano altrettanti».
È solo l’inizio…
«Torneremo sicuramente. Abbiamo molte idee, chiaramente sempre inerenti il mondo Vespa e Piaggio. Cerchiamo compagni di avventura per abbattere e divedere il costo della spedizione, che è importante. Abbiamo fatto amicizia con il team
«Vorrei aggiungere che le persone che hanno collaborato a questa idea erano tutte in qualche modo legate a me, al mondo Vespa e a Bonneville senza saperlo e senza che ci conoscessimo da prima. Il lattoniere, Marciano, ha nella sua officina una macchina che è stata a Bonneville qualche anno fa. Se l’è trovata in casa per varie vicissitudini e mai più si sarebbe immaginato di creare ancora qualche cosa che sarebbe andata laggiù. Marco Interdonato era già conosciuto da qualche collezionista nell’ambiente Vespa come carrozziere bravo e affidabile. Una volta che ci siamo conosciuti, mi ha mostrato delle fotografie della mia Vespa 6 giorni, ex di Roberto Donati, quando era da lui perché fosse sistemata e verniciata. Ho raccolto anche un po’ di storia oltre ad aver conosciuto una bella persona, come la figlia Marta. Marco Quaretta invece è un amico di lunga data. Mi era stato presentato da Mauro Pascoli e ci conosciamo dal 2002, ma – si vede subito – tutti i componenti di questa spedizione erano come predestinati a vivere un’avventura simile, in amicizia e con grande passione».
SUL PICK UP
Scoperto che era vietato trainare le Vespa, si è provveduto a caricarle su un grosso pick up americano. 62
OFFICINA DEL
FATTE APPOSTA
GLI ULTIMI CONTROLLI
Le Dafne sono state costruite appositamente per questa manifestazione. Notare lo scudo stretto e molto bombato, opera delle mani dell’esperto battilastra Vincenzo Marciano.
Marco e Mauro controllano che sul pick up tutto sia a posto. Da notare il nostro logo sulla manica della tuta di Marco.
UN’ICONA DEL MADE IN ITALY Gli americani hanno guardato con grande interesse le 3 Dafne. La Vespa è sempre un’icona del made in Italy negli USA.
UN PO’ DI ALLEGRIA
I coniugi Pascoli scherzano a bordo della loro Dafne 965 125 cc.
VESPA PROTETTA Dopo tanta fatica, un po’ di riposo anche per loro. Ecco le Vespa coperte da teli e ancorate al sale tramite grosse viti, perché di notte il vento sul lago salato è fortissimo.
OGNI SERA UNA FESTA
Il cibo made in Italy ha davvero conquistato tutti e ogni sera, a cena, c’era qualche nuovo ospite.
ITALIANI A CACCIA DI RECORD
D’altra parte non capita di trovare tutti i giorni una bella compagnia di italiani a caccia di record! OFFICINA DEL VESPISTA
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RADUNI & CO
SI COMINCIA ALL’ALBA Dalle 7 del mattino si comincia a lavorare, con grande partecipazione di tanti volontari.
Cagna la Castagna NATA QUASI PER SCHERZO NEL 2002 DALL’IDEA DI UN SOCIO DEL VESPA CLUB COMO, SOCIO ANCHE DELL’ASSOCIAZIONE COMODALBASSO, ORMAI È UN APPUNTAMENTO FISSO E MOLTO VISITATO
Q
uest’anno è stata la 16° edizione organizzata da 4 associazioni: il Vespa Club Como, il Club 2Cv Sempre Carichi e le due associazioni che beneficiano dei guadagni: la Comodalbasso e la cooperativa Sociolario. Durante la giornata, i tanti volontari, circa 40, hanno preparato caldarroste, polenta con lo zola e hanno offerto grigliate, vin brûlé e torte. 64
OFFICINA DEL
Lavorando con grande impegno dalle 7 del mattino fino a sera.
TANTI CLUB AMICI
Come ci racconta il Presidente Gianluca Cesana, per questa iniziativa è stato indispensabile il lavoro di tanti volontari. «I costi cerchiamo di ridurli al massimo – ha detto – grazie agli sponsor commerciali e privati che ci regalano la legna, ci stampano le locandine
gratis, ci offrono la colazione la mattina al bar e ci donano le torte da vendere. Per noi del Vespa Club Como è ormai diventata la nostra festa annuale, più della cena sociale di Natale. Anche se dobbiamo lavorare tutto il giorno, lo facciamo divertendoci e ritrovando quasi tutti gli attivisti del club che durante l’anno girano per raduni. Cerchiamo di coinvolgere anche i Vespa Club a noi vicini che passano sempre a trovarci. Quest’anno
4 QUINTALI
Partiti alla prima manifestazione con 50 chili di castagne, oggi in 4 “birulere” autocostruite ne cuociono 4 quintali.
sono intervenuti Varese, Cantù, Bulciago, Bregnano, per gli “ufficiali”, più il grande Domenico del Giro d’Italia in Vespa. Poi sono arrivati gli Amici della Cascina di Samarate e Vespanostra dalla Germania per gli “indipendenti”. Spe-
CASTAGNE PER TUTTI
ro davvero di essermeli ricordati tutti, se così non fosse mi scuso».
GIOCHI MEDIEVALI E MUSICA
Come ogni anno, la castagnata si svolge in un viale lungo le mura della città vecchia, di fianco al chiosco di un socio del Vespa Club. Normalmente sarebbe uno spazio
SI ARRIVA IN VESPA Tanti i partecipanti arrivati in Vespa, ormai è un appuntamento segnato in agenda.
Migliaia di castagne da tagliare… Ma fortunatamente le braccia (e i sorrisi) non mancano proprio mai!
ZTL, ma viene concesso solo per l’occasione dal Comune di Como a titolo gratuito. Quest’anno, per intrattenere la gran quantità di visitatori, si sono aggiunti dei simpaticissimi giochi medievali e un DJ per la musica.
INTERNAZIONALE
C’erano anche amici arrivati dalla Germania.
IL CLUB 2CV SEMPRE CARICHI
Attirava il pubblico anche l’esposizione di auto organizzata dal Club 2Cv Sempre Carichi di Como. OFFICINA DEL VESPISTA
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RADUNI & CO
ATMOSFERA MAGICA Una sfilata in bianco e nero tra le strade di Gaiarine (Treviso), in una magica atmosfera sospesa tra oggi e gli anni ’50.
Gaiarine in…Vespa! UN GRUPPO DI AMICI SI È RITROVATO A GAIARINE, A BORDO DI FANTASTICHE VESPA D’EPOCA, E LE LORO FOTO IN BIANCO NERO CI AIUTANO A RIVIVERE GLI ANNI ‘50 di Giovanna Dal Cin foto Alfio Marchetti e Francesca Mio
C
ome ogni quarta domenica di ottobre, a Gaiarine (Treviso) anche quest’anno si è ripetuta la tanto attesa “Festa della Zucca”, occasione per associazioni, negozianti e residenti di mettersi in gioco, abbellendo le vie del paese con spettacoli e coreografie suggestive. Reduce dalla vittoriosa partecipazione alla manifestazione “Perla del Veneto”, il Vespa club Aviano, insieme a un gruppo di amici, ha preceduto le associazioni nella parata di apertura. Uomini e donne, vestiti come negli anni ‘50, hanno 66
OFFICINA DEL
TANTO IMPEGNO Notevole l’impegno nella ricerca degli abiti anni ’50 a cura di tutti i partecipanti.
attraversato in sella alle loro Vespa le vie del paese, suscitando stupore e simpatia lungo tutto il tragitto.
dislocati lungo il percorso, naturalmente con assistenti di gara, piloti e figuranti vestiti a tema.
veloce, i piloti in gara hanno dato spettacolo finché non è arrivato il buio e la festa si è conclusa.
UN TUFFO NEL PASSATO
PRANZO ALLA FRASCA
UN PIZZICO DI NOSTALGIA
Fatte le foto di rito in Piazza Vittorio Emanuele II, i vespisti si sono poi spostati in via San Liberale, dove l’ottima cornice storica ha permesso di ricreare scene di vita comune che riproducevano usi e costumi di quegli anni. La rappresentazione di una gara vespistica vecchio stile ha preso forma in poco tempo. Si sono infatti viste le sue fasi salienti, dalla punzonatura ai vari controlli
Come per ogni manifestazione che si rispetti, il pranzo ha rappresentato il momento di maggiore convivialità. Si è svolto presso la “La Frasca”, fedele ricostruzione di un’antica trattoria ricavata all’interno di una vecchia abitazione. Qui, grazie all’opera di abili cuoche, si sono potuti gustare piatti tipici veneti accompagnati da ottimi vini rossi. La giornata è corsa
Per tutta la giornata, si è respirata l’aria d’altri tempi e i più anziani non sono riusciti a nascondere un pizzico di nostalgia. Tutti quelli che hanno partecipato a questo evento si sono immedesimati nella loro parte con un’inaspettata naturalezza, che è stata colta da abili fotografi e che resterà impressa nei loro numerosi scatti, a ricordo della bellissima giornata.
VIVA IL PARROCO! Non poteva mancare il sacerdote che va in visita ai suoi parrocchiani, naturalmente il Vespa.
VESPA IN GARA Negli anni ’50 la Vespa partecipava a un gran numero di gare, tutte appassionanti.
SOSPESI NEL TEMPO Negli anni ’50 ci si muoveva in bici e in… Vespa naturalmente.
SEMBRANO VERI Difficile non scambiare questa foto per una degli anni ’50.
PILOTI IN GRAN FORMA Prove di abilità finché il buio ha preso il sopravvento. OFFICINA DEL VESPISTA
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RADUNI & CO
150 VESPA Più di 150 Vespa alla partenza del tour di Monteisola. In questa foto le Vespa sono schierate alla partenza di Sale Marasino.
Monteisola in Vespa PARTECIPARE A UN RADUNO DI VESPA SU UN’ISOLA NON È COSA DI TUTTI I GIORNI. ECCO PERCHÉ L’EVENTO ORGANIZZATO DAI CLUB SEBINO E SARNICO A MONTEISOLA, HA AVUTO COSÌ TANTO SUCCESSO Di Alessandro Cesare
P
iù di 150 vespisti hanno attraversato a bordo di una chiatta il lago d’Iseo per raggiungere l’isola lacustre più grande d’Europa e “conquistarla” in sella alle loro Vespa. La seconda “Attraversata del lago d’Iseo in Vespa con tour a Monteisola” si è svolta domenica 24 settembre. Doppia la partenza del tour: gli appassionati vespisti della sponda bergamasca del lago si sono mossi da Sarnico, quelli della sponda bresciana, invece, da Sale Marasino. Due territori, un’unica passione. 68
OFFICINA DEL
UN SERPENTONE IN PARTENZA
Il momento della partenza da Sale Marasino: da qui un serpentone di Vespa si è diretto verso la chiatta.
LA BELLEZZA DI MONTEISOLA
Dopo le iscrizioni di rito, il gruppone si è ritrovato alla partenza della chiatta da dove è salpato alla volta di Monteisola. Sotto un tiepido sole, i vespisti hanno raggiunto in due tranche l’isola e sono così partiti per il giro turistico, tra le stradine a strapiombo sul lago e le chicane tra le case di quelli che fino a qualche decennio fa erano piccoli villaggi di pescatori. Panorami mozza-
fiato e borgate inerpicate in stile ‘presepe’ caratterizzano questo luogo ancora poco conosciuto, ma che anche grazie a “The Floating Piers”, il ponte sospeso sull’acqua dell’artista Christo, sta diventando sempre più noto al grande pubblico.
E POI… TUTTI A TAVOLA!
Dopo il tour, il serpentone ha potuto assaggiare alcuni prodotti
tipici dell’isola, e cioè il salame di Monteisola e le bruschette all’olio del Sebino. Rientrate sulla terraferma, sempre a bordo di una chiatta, le Vespa si sono dirette nella vicina Sulzano, al Lido Pistakkio, per il pranzo a base di una delle specialità di questo territorio: lo spiedo bresciano preparato dalla onlus “Chei del spet”.
UN RADUNO SPECIALE
Bellissimi scorci a ‘fil di lago’ a Monteisola, con il raduno reso speciale da una splendida giornata di sole.
LO SBARCO Ecco il momento in cui le Vespa toccano di nuovo terra: da qui comincia il giro turistico di Monteisola alla scoperta delle bellezze locali.
CENTINAIA DI VESPISTI
Ancora uno scorcio di Monteisola ‘invasa’ da centinaia di vespisti.
OFFICINA DEL VESPISTA
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RADUNI & CO
1°
Gimkana
Città di
Udine
UNA MANIFESTAZIONE DI ABILITÀ E DI AGILITÀ, CHE TRADOTTA IN GERGO VESPISTICO VUOL DIRE UNA “GIMKANA”. L’APPUNTAMENTO È STATO CURATO DAL VESPA CLUB DI UDINE ANNI ‘60 Un’immagine della fine degli anni ’60, quando il Vespa Club Udine organizzava la gimkana in piazza Primo Maggio. Bei tempi e bei ricordi!
Di Alessandro Cesare
S
ull’asfalto di piazza Primo Maggio sono arrivati decine di appassionati chiamati a mettere in mostra la propria destrezza su una Vespa. A essere rappresentati, oltre al club di casa, sono stati i sodalizi di Fiume Veneto, Porcia, Spilimbergo, Monfalcone, Ramandolo e Napoli. L’evento, patrocinato dal Comune di Udine e valido come 3ª Prova Campionato Gimkana Vespa Fvg, è stato suddiviso in due manche. Tre le categorie ammesse: small (Vespa strette tipo 50 Special, Primavera, ET3), Large (Vespa scocca larga tipo Px, Rally, Sprint) e squadre (formate da tre piloti dello stesso Vespa Club). 70
OFFICINA DEL
APPASSIONATI IN GARA Gli appassionati di Vespa si sono cimentati in sella alle loro due ruote tra i paletti della gimkana, davanti agli sguardi incuriositi dei presenti.
SALTO SPETTACOLARE
Tra gli ostacoli sul percorso, era previsto anche un salto che ha reso la gimkana molto spettacolare.
AGILITÀ E DESTREZZA
Non è facile destreggiarsi tra chicane e serpentine. Servono agilità, destrezza e completa padronanza del mezzo.
GIANLUCA SERPE
In una gimkana serve la massima concentrazione, come dimostra Gianluca Serpe, vincitore della categoria Large.
GRAZIE AGLI ORGANIZZATORI
Foto di gruppo in piazza Primo Maggio per alcuni dei partecipanti e degli organizzatori al termine della gimkana.
I VINCITORI
Questo il podio della categoria Small: primo Massimo Sist (Vespa Club Fiume Veneto) con 1.26; secondo Riccardo Ros (V.C. Porcia) con 1.28.931; terzo Renzo Ros (V.C. Porcia) con 1.29.346. Per trovare il primo vespista del club di Udine bisogna scendere fino all’ottavo posto con Carlo Colloredo. Per la categoria Large, primo posto per Gianluca Serpe (Vespa
Club Napoli) con 1.49.003; secondo per Alessandro Bertogna (V.C. Monfalcone) con 1.57.362; terzo per Angelo Tramontina (V.C. Spilimbergo) con 2.02.272.
UN EVENTO IMPORTANTE
Questo evento, che il Vespa Club Udine ha avuto il merito di riportare alla luce, fino agli anni ’70 riempiva la piazza principale di Udine, richiamando centinaia
di appassionati. L’auspicio è che possa tornare a essere un appuntamento fisso della stagione vespistica, anche perché le evoluzioni delle Vespa tra i pali stretti sono state molto apprezzate dal pubblico presente, attirato in piazza anche dalla mostra statica realizzata in loco. Soddisfatti gli organizzatori, con Il presidente del Vespa Club Udine, Fabio Ieronutti, che ha dato appuntamento al 2018. OFFICINA DEL VESPISTA
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CALENDARIO EVENTI & RADUNI
INCONTRIAMOCI IL CALENDARIO COMPLETO DI RADUNI E MANIFESTAZIONI PER VESPISTI IN COLLABORAZIONE CON GENNAIO 2018
6-7 gennaio Firenze (FI)
20° Cimento Invernale del Vespista Firenze.
6-7 gennaio Marina di Massa (LI)
35a Edizione AutoMotoBici d’epoca - Mostra Scambio al Coperto. Centro Sportivo via Repubblica 116. Tel.: 3285405547 sarasota@hotmail.it
13-14 gennaio Arezzo (AR)
Classic Motors - Mostra
scambio. Arezzo Fiere e Congressi. Via Spallanzani 23.
27-28 gennaio Ferrara (FE)
Auto e moto del passato. Salone d’Inverno OFF ROAD. Ferrarafiere. info:autoemotodelpassato.com
26-28 gennaio Melilli (SR)
5a Mostra Scambio auto e moto, ricambi d’epoca. Centro commerciale Conforma. Tel.: 3397269688 - 3333570610
FEBBRAIO 2018 10-11 febbraio Rimini (ex Pesaro)
46a Mostra Scambio Automotociclo d’Epoca. Fiera di Rimini (ingresso EST). Tel.: 3471844267 - 0541731096. Info: mostrascambiorimini@ gmail.com www.museomotociclo.it
10-11 febbraio Modica (RG)
Modica Old Motors RagusAutoStory, la Mostra Scambio di auto, moto e ricambi d’epoca. Saranno presenti diversi espositori per ricambi Vespa. Tel: 3394996162 - 3391741185 72
OFFICINA DEL
16-18 febbraio Segrate (MI)
69a Mostra-Scambio Novegro di auto, moto, ciclo, ricambi e accessori d’epoca.
Segreteria: via Novegro. Tel.: 02 70200022
24-25 febbraio Bassano del Grappa (VI)
Mostra scambio presso Bassano Expo. Tel.: 3484154659 Info: motorexpoclassic@libero.it
24-25 febbraio Isola Vicentina (VI) Prima Mostrascambio Isola Vicentina - presso Impianti Sportivi in Via Vallorcola. Tel.: 0444 977719 Info: www.rallyclubisola.it segreteria@rallyclubisola.it
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LE VOSTRE LETTERE
“CIAO IO SONO…”
MANDATECI LE VOSTRE LETTERE, TESTIMONIANZE, DOMANDE E SUGGERIMENTI! SCRIVETE A: REDAZIONE@OFFICINADELVESPISTA.IT Un saluto, e grazie di tutto Ci ha scritto da Siena Federico Botti: “Sin da piccolo ho sempre collegato la Vespa a mio babbo... Ma non “la vespa” in generale, ma “quella Vespa”, di quel preciso colore, con quell’esatto, imperfetto rumore, sporca, scortecciata dai sassi della strada a sterro che portava a casa nostra... Per me non è mai esistito altro motociclo degno di nota: ho avuto altri motorini, ho preso la patente per la moto, ma niente da fare, il suono delle marce che entrano con quel “clock” unico era sempre nelle mie orecchie. E anche da piccolo, per me, quando c’era da andare in Vespa dalla nonna era una festa, mi sentivo grande. Portarmela a casa il giorno dopo il funerale di mio babbo, guidarla, bestemmiare quando il cambio faceva cilecca ed entrava la terza anziché la seconda, assaporare nuovamente il “clock” che mi ricordavo dalla mia infanzia, penso sia stato il modo migliore per portare avanti la memoria di mio babbo. Ciao babbo, quando ero piccolo mi hai portato tanto in giro, adesso è il momento di restituirti il favore.”
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del VESPISTA
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Andrea Manzini
Antonino Scarpati
Carlo Di Cunto
Chiara & Francesco Tabacchi
Cristian Aurilio Vh
Domenico Donvito
Domenico-Elisa Garofalo-Giovacchini
Fiorenzo Carnemolla
Francesco Ligato
Gennaro Imperatore Vincenzo Fortunato
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Katia Berretti
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Vincenzo Fortunato
Vincenzo Pastore
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S.O.S. VESPA I MODELLI PUBBLICATI
I MODELLI MODELLO VESPA N° / bim. pubblicazione 50 anni di Vespa 50 1963-2013 3 Set.-Ott. 2013 50 Special (Sotto la lente tutti i modelli) 1 Mag.-Giu. 2013 50 Vespa (Schede Tecniche vari modelli) 6 Mar.-Apr. 2014 50 sportellino V5A1T 1963 (Conservata) 14 Set.-Ott. 2015 50 L V5A1T 1969 (Restauro) 18 Mar.-Apr. 2016 50 Revival V5R1T 1991 (Restaurata) 15 Nov.-Dic. 2015 50 Special 2° serie V5B3T1975 (Scheda Vespa Mese) 12 Mar.-Apr. 2015 50 Special V5B3T 1975 (Conservata 4 marce) 10 Nov.-Dic. 2014 50 Special 1° Serie V5A2T (Sotto la Lente + Restauro) 1 Mag.-Giu. 2013 50 Special 1° serie 1969 (Conservata) 11 Gen.-Feb. 2015 Pk 50 S V8X5T 1983 (Restauro) 7 Mag.-Giu. 2014 PK 50 XL 1986 V5X3T (Restauro) 8 Lug.-Ago. 2014 Pk 50 XL V5X4T 1987 (Restauro) 5 Gen.-Feb. 2014 90 V9A1T 1963 (Scheda Vespa Mese) 6 Mar.-Apr. 2014 90 SS V9SS1T (Scheda Vespa Mese) 5 Gen.-Feb. 2014 90 SS V9SS1T 1966 (Conservata) 17 Gen.-Feb. 2016 98 1947 (Conservata) 7 Mag.-Giu. 2014 98 1946 (Disegni tecnici e particolari) 9 Set.-Ott. 2014 125 1953 VM2T Faro Basso (Restauro) 3 Set.-Ott. 2013 125 6 giorni Faro Basso (Disegno tecnico del motore con particolari) 8 Lug.-Ago. 2014 125 1948 V1T –V15T Bacchetta (Restauro) 1 Mag.-Giu. 2013 125 1950 V15T Bacchetta (Conservata) 9 Set.-Ott. 2014 125 Et3 1976 VMB1T (Restauro) 2 Lug.-Ago. 2013 125 ET3 1978 (conservata) 13 Mag.-Giu. 2015 125 Et3 Jeans (Sotto la lente storia del modello) 2 Lug.-Ago. 2013 125 Et3 Jeans VMB1T (Conservata) 10 Nov.-Dic. 2014 125 GTR VNL2T 1969 (Restauro) 10 Nov.-Dic. 2014 125 GTR VNL2T 1969 (Restauro) 12 Mar.-Apr. 2015 125 Nuova VMA1T (Scheda Vespa Mese) 9 Set.-Ott. 2014 125 Primavera 1978 VMA2T (Varie - Conservate) 11 Gen.-Feb. 2015 125 T5 Pole Position VNX5T 1985 (Scheda Vespa Mese) 7 Mag.-Giu. 2014 125 TS VNL3T (Scheda Vespa Mese) 10 Nov.-Dic. 2014 125 1952 V31T (Personalizzazione) 5 Gen.-Feb. 2014 125 VNA2T 1958 (Scheda Vespa Mese) 4 Nov.-Dic. 2013 125 VNB2T 1961 (Restauro) 6 Mar.-Apr. 2014 125 VNB2T 1961 (Restauro) 8 Lug.-Ago. 2014 125 946 2013 (Presentazione nuovo modello) 1 Mag.-Giu. 2013 125 Faro Basso (Dedicata al Vespa World Days Mantova 2014) 9 Set.-Ott. 2014 125 1953 VM1T Faro Basso (Restauro) 7 Mag.-Giu. 2014 125 VN1T 1955 Faro Basso (Restauro e Personalizzazione Sport) 8 Lug.-Ago. 2014 Sidecar 1952 V33T (Restaurato) 10 Nov.-Dic. 2014 Faro Basso V30 1951 con miscelatore (accessorio anni ’50 non Piaggio) 7 Mag.-Giu. 2014 PK 125 S Automatica I serie 1984 VAM1T (Conservata) 11 Gen.-Feb. 2015 PX 125 VNX2T 1985 (Vespa Unica Mondiali Calcio) 13 Mag.-Giu. 2015 125 Primavera Tuning Gt40 (elaborazione non Piaggio) 2 Lug.-Ago. 2013 U 125 1953 (restauro) 13 Mag.-Giu. 2015 125 VNB4T 1962 (Restaurata Vespa da lavoro) 7 Mag.-Giu. 2014 125 VNB5T 1964 (Restauro) 12 Mar.-Apr. 2015 125 VNB5T 1964 (Restauro) 11 Gen.-Feb. 2015 125 U VU1T 1953 (Restauro 2 Modelli) 13 Mag.-Giu. 2015 125 Primavera ET3 1978 (Conservata) 13 Mag.-Giu. 2015 125 VNB5T 1964 (Conservato) 14 Lug.-Ago. 2015 80
OFFICINA DEL
PX 125 VNX1T 1980 ( Conservato modello mercato Svizzero) 125 PX VNX1T 1978 senza frecce (Restauro) 125 VN1T1954 Faro Basso (Restauro) 125 Primavera ET3 VMB1T 1976 (Scheda Vespa Mese) 125 Primavera VMA2T 1976 (Restauro) 125 Nuova VMA1T 1967 (Conservata) Paperino MP5 1945 (Scheda Vespa Mese) Acma Vespa 400 (Articolo) 150 GL VLA1T 1963 (Restauro) 150 GL VLA1T 1963 (Restauro) 150 VS GS (60° della GS disegno tecnico e breve storia modelli) 150 GS (Sotto la lente + Restauro VS2T) 150 GS VS5T 1960 (Restauro) 150 Sprint VLB1T1965 (Restauro) 150 Sprint Veloce VLB1T 1977 (Restauro) 150 Sprint Veloce VLB1T 1974 (Restauro) 150 Sprint VLB1T 1967 (Conservata) 150 VBA1T 1960 (Restauro) 150 VBB1T 1961 (Conservata) 150 VL1T 1955 Struzzo (Curiosità - Quella strana scritta incisa) 150 VL3T Struzzo (Restauro) PX 150 E VLX1T 1981 (Restauro) PX 150 E VLX1T Arcobaleno 1984 150 Sprint Veloce VLB1T 1974 (Conser.) 150 GS VS1-2-3-4-5 T (Scheda Vespa Mese) 150 Sprint Veloce VLB1T 1975 (Tuning 177 Sprint V da Brucio Cesarone Na) 150 VBB2T 1963 (Restauro) 150 Super VBC1T 1968 (Restauro) 150 VBA1T1960 (Conservata) 150 PX senza frecce VLX1T 1980 (Restauro) 150 GS (Scheda Vespa Mese) 160 GS VSB1T 1962 (Scheda Vespa Mese) 180 Rally VSD1T 1971 (Restauro) 180 Rally 1972 VSD2T (Restauro) 180 Rally VSD1T (Scheda Vespa Mese) 180 Rally VSD1T 1969 (Restauro) PE 200 X VSX1T 1980 (Modello Estero mercato USA) 200 PE VSX1T 1977 senza frecce (Scheda Vespa Mese) PX 200 E elestart/mix VSX1T 1983 (Accessori Vespa da Viaggio) P200E 1981 VSX1T (Restauro) P200E VSX1T(Scheda Vespa Mese) 98 1947 (Restauro) 125 GTR 1974 (Conservata) 125 ET3 1977 (Tuning) V30 1951 pedana allungata (restauro) VBA1T 1959 (Tuning) 200 Rally (conservata) VNB5 1964 (conservata) Vespa VNB (restauro) Rally 180 1968 (restauro) Rally 200 mix (ricerca) Sprint 150 EVO (tuning) Vespa 50 V5A1T 1964 (restauro)
14 Lug.-Ago. 2015 15 Set.-Ott. 2015 16 Nov.-Dic. 2015 16 Nov.-Dic. 2015 17 Gen.-Feb. 2016 18 Mar.-Apr. 2016 18 Mar.-Apr. 2016 4 Nov.-Dic. 2013 10 Nov.-Dic. 2014 3 Set.-Ott. 2013 12 Mar.-Apr. 2015 4 Nov.-Dic. 2013 7 Mag.-Giu. 2014 10 Nov.-Dic. 2014 6 Mar.-Apr. 2014 9 Set.-Ott. 2014 8 Lug.-Ago. 2014 6 Mar.-Apr. 2014 11 Gen.-Feb. 2015 12 Mar.-Apr. 2015 5 Gen.-Feb. 2014 12 Mar.-Apr. 2015 9 Set.-Ott. 2014 12 Mar.-Apr. 2015 13 Mag.-Giu. 2015 14 Lug.-Ago. 2015 15 Set.-Ott. 2015 15 Set.-Ott. 2015 16 Nov.-Dic. 2015 17 Gen.-Feb. 2016 17 Gen.-Feb. 2016 14 Lug.-Ago. 2015 8 Lug.-Ago. 2014 4 Nov.-Dic. 2013 11 Gen.-Feb. 2015 15 Set.-Ott. 2015 17 Gen.-Feb. 2016 14 Lug.-Ago. 2015 12 Mar.-Apr. 2015 9 Set.-Ott. 2014 8 Lug.-Ago. 2014 19 Giu.-Lug. 2016 19 Giu.-Lug. 2016 19 Giu.-Lug. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 21 Set.-Ott. 2016 21 Set.-Ott. 2016 21 Set.-Ott. 2016 21 Set.-Ott. 2016 21 Set.-Ott. 2016
DATI AGGIORNATI FINO AL #28 NOVEMBRE / DICEMBRE 2017 Vespa PK 1982 (conservato) 150 Vespa Sprint (Restauto Conservativo) 125 Primavera 1°serie (Restauro) 300 GTS Sidecar (Tuning)
21 Set.-Ott. 2016 27 Set.-Ott. 2017 27 Set.-Ott. 2017 27 Set.-Ott. 2017
125 PX Rat Style (Tuning) PX 150 70° 2016 - sarà l’ultimo? 180 SS – Restauro Conservativo PX 150 1979 – Tuning su modello senza frecce
27 Set.-Ott. 2017 28 Nov.-Dic. 2017 28 Nov.-Dic. 2017 28 Nov.-Dic. 2017
LO FACCIO IO TUTORIAL Regoliamo i cavi dei freni, smontiamo le ruote Controlliamo la candela – sostituiamo lampadine Faro Basso 125, cambio gomme – dove sono i numeri telaio – i cerchi giusti delle 50 50 Special smontiamo il mozzo anteriore, come fissare targhetta FMI o ASI, affrontare revisione, cosa controllare prima di comprare PX pulire filtro aria e carburatore Smontiamo pedale freno 50 sportellino piccolo, impariamo a pulire il carburatore (con disegno tecnico dettagliato del carburatore) PX, revisione gruppo termico, revisione faro anteriore vespa 50 PX, elaborazione gruppo termico 175 PX, cavi frizione e cambio PX, sostituiamo i cavi dei freni Smontiamo la frizione di una VNB6t 125, cambiamo le ganasce dei freni Revisione strumentazione PX T5, Revisionare il clacson, ripuliamo la manetta del comando del gas, smontiamo il faro del PX e la lampadina Sostituire pedana e scudo, affrontiamo la revisione senza paura Un super bauletto, lucidiamo la ghiera faro anteriore – come conservare bene la Vespa in inverno Px Tuning marmitta su misura – montare i cerchi Tubeless – come conservare una Vespa Ti si è rotta la chiave? Ecco come ripararla – tuning motore Faro Basso pepato Cambiamo il cavo frizione (con video) Montiamo il bordoscudo Come conservare la Vespa (con video) Cambiare gli pneumatici (con video) Cambiare la candela Motore GS (con video) Cambio filtro dell’aria Sostituire gli ammortizzatori Small Frame Rinforzo scocca PX 1982
2 Lug.-Ago. 2013 3 Set.-Ott. 2013 4 Nov.-Dic. 2013 5 Gen.-Feb. 2014 6 Mar.-Apr. 2014 7 Mag.-Giu. 2014 8 Lug.-Ago. 2014 9 Set.-Ott. 2014 10 Nov.-Dic. 2014 11 Gen.-Feb. 2015 12 Mar.-Apr. 2015 13 Mag.-Giu. 2015 14 Lug.-Ago. 2015 15 Set.-Ott. 2015 16 Nov.-Dic. 2015 17 Gen.-Feb. 2016 18 Mar.-Apr. 2016 19 Giu.-Lug. 2016 19 Giu.-Lug. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 20 Lug.-Ago. 2016 21 Set.-Ott. 2016 21 Set.-Ott. 2016 27 Set. Ott. 2017 27 Set. Ott. 2017
MANUALI DI O.D.V. (MONOGRAFICI SU UN MODELLO) N° 1 – Tutte le Vespa 50 (dalla 50 1963 alle Special) N° 2 – Tutte le Vespa targate (90, 90SS, 125N, 125 Primavera, ET3) N° 3 – Tutti i modelli PX (dai senza frecce alla T5) N° 4 – Le Large Frame Sportive anni ’70 (150 Sprint, Sprint Veloce, 180 SS, 125 GTR, 125 TS, 180 Rally e 200) N° 5 – Tutte le serie PK (dalle 50 alle 125 comprese le automatiche) N° 6 – Tutte le GS (Dalla VS1 -2-3-4-5 e 160 1° e 2° serie) N° 7 – Tutte Faro Basso 1° Parte (dal Paperino alle Cambio a Bacchetta) N° 8 – Tutte Faro Basso 2° Parte (dal Cambio a filo fino alla ultima serie compresa la 6 Giorni) N° 9 – Tutte le SS (dalla 50 SS, 90 SS e 180 SS) N° 10 – Tutte le soprannominate (La VL Struzzo e la VB1 Gs dei poveri) N° 11 – Tutte le Rally (dalla 180 alla 200 serie per serie) N° 12 – Motore al 2% La VBA, le 2 serie VBB e le 6 serie della 125 VNB N° 13 – Vespa GL, Sprint e Sprint Veloce N° 14 – Vespa 50 Ott.-Nov. 2016 N° 15 – Le Vespa 50 Special 2016 N° 16 – La 125 Primavera e la ET3 N° 17 – La 125 Large Frame GT, GTR e TS N° 18 – La nuova linea PX 1977/2017 N° 19 – Vespesse le 125 Sport Faro Basso, 150 e 160 GS, 180 SS, 50SS e 90SS N° 20 – Matricolari e Codici Colore N° 21 – Lampade a Led, più luce alla tua Vespa - Kit freni a disco, miglioriamo la frenata OFFICINA DEL VESPISTA
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PROSSIMAMENTE SU OFFICINA DEL VESPISTA
RESTAURO La mia prima Faro Basso tanto desiderata…
NON PERDETE IL PROSSIMO NUMERO: SAREMO IN EDICOLA IL 28 FEBBRAIO CIGRA 2003
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