I murales di orgosolo

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Orgosolo i murales di

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A

l viaggiatore che arriva ad Orgosolo, paese della Barbagia, appaiono, affascinanti, le immagini dei murales dipinti sui muri delle abitazioni. Sono dipinti che raccontano la vita sociale di quella comunità, ritratti di memoria,

del malessere e dei disagi vissuti dalla popolazione, la voglia e la necessità della gente di Orgosolo, attraverso i disegni sui muri e dalle didascalie che li accompagnano, di comunicare. E il messaggio dei murales è quasi sempre secco, immediato, forte. Il racconto dei fatti di Pratobello, ad esempio, che vide la popolazione direttamente coinvolta in una rivolta antimilitarista contro il governo, nel 1969, che “invitava” i pastori a trasferire il bestiame da quella zona di pascolo perché i terreni sarebbero stati adibiti a poligono di tiro per l’Esercito. La mobilitazione, la fierezza e la caparbietà della comunità orgolese, che decise di occupare i terreni di Pratobello, protestando in maniera non violenta, costrinse l’Esercito ad abbandonare quelle terre. Il disegno che raffigura il capo indiano che racconta dei soprusi dell’uomo bianco verso i pellerossa, il telegramma di Emilio Lussu anch’egli solidale con le contestazioni contro la Nato, il duro lavoro dei minatori sfruttati, la situazione delle carceri, sono alcuni dei temi sociali trattati nei dipinti che campeggiano sulla facciata delle abitazioni del paese.

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Il primo murale a Orgosolo venne realizzato nel 1969 da un gruppo anarchico teatrale milanese che si faceva chiamare Dioniso; erano gli anni della contestazione giovanile, studenti e operai che protestavano e manifestavano il loro disagio nei confronti della corruzione e i favoreggiamenti, negli Stati Uniti i giovani erano mobilitati contro la guerra in Vietnam, in altre parti del mondo ci furono sollevazioni contro ogni forma di potere. In questo clima di tensioni sociali erano forti i messaggi che i murales di Orgosolo volevano mandare ai potenti: niente piÚ guerre, niente piÚ carriarmati, ma trattori per arare la terra, libertà e uguaglianza per i popoli. E con il passare degli anni, con l’attenuarsi delle tensioni politiche, i messaggi dei murales sono diventati il racconto della vita della nostra comunità , denuncia contro la violenza sulle donne, contro le discriminazioni razziali e per la salvaguardia dei diritti umani.

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E’ grazie all’opera del professor Francesco Del Casino che Orgosolo vede intensificarsi il fenomeno dei murales. Del Casino, un insegnante senese di nascita ma sposato e residente ad Orgosolo, nel 1975 volle commemorare il trentesimo anniversario della Liberazione d’Italia e della Resistenza, e assieme ai suoi alunni della scuola media iniziò l’opera di abbellimento delle facciate di alcune case. Del Casino inizia la sua opera spinto dall’impulso, come egli stesso dichiara, “di rompere il muro che divide la scuola dalla società” . Altri artisti, in seguito, contribuirono nell’opera; un grande contributo è stato dato dall’orgolese Pasquale Buesca. Oggi si contano a Orgosolo circa 200 opere. Un patrimonio artistico inestimabile.

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el 1966, a Orgosolo, Niccolò Giuseppe Rubanu, assieme a Egidio Muscau, Michele Vedele, Antonio Buffa e Sebastiano Piras,

diedero vita al “Gruppo Rubanu”, un gruppo di canti a tenores.

Nel 1969, dopo la rivolta pacifica del paese che si ribellò all’imposizione del governo di allora di adibire a poligono di tiro per le esercitazioni dell’Esercito italiano alcuni terreni sino ad allora destinati a pascolo libero, Rubanu compose il brano “Pratobello”. Ve lo proponiamo nel suo testo originale e tradotto in italiano e in inglese (basato sulla traduzione italiana) da Riccardo Venturi. I testi sono tratti da “Canzoni contro la guerra”, www.antiwarsongs.org.

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Pratobello

Orgòsolo pro terra de bandidos Fin’a eris da-e totu’ fis connota Ma oe a Pratobello tot’ unidos

Pratobello

Orgosolo come terra di banditi fino a ieri da tutti era conosciuta ma oggi a Pratobello tutti uniti

Pratobello

Orgosolo was famed until yesterday to be a land of outlaws and bandits, but today, in Pratobello, all united,

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Fizos tuos falado’ sun in lota Contra s’invasione militare Ki a inie fi faghende rota

I tuoi figli sono scesi in lotta contro l’invasione militare che lì stava facendo rotta

Your sons are gathering to fight against a military invasion that is raging now in the country

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Invetze’ de tratores pro arare Arriban carrarmados e cannones E trupas de masellu d’addestrare

Invece di trattori per arare arrivano carri armati e cannoni e truppe da macello da addestrare

Instead of tractors for ploughing they’ve sent tanks and guns and butchery troops for training

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Mandada da-e sos solitos bufones Ki keren ki rinasca’ sa Barbaja Cun parcos pro sas muvras e sirbones

Mandate dai soliti buffoni che vogliono che rinasca la Barbagia con parchi per i mufloni e per i cinghiali

Sent by the same old fools who want to revive Barbagia with parks for moufflons and wild boars

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Naran puru ki sa zente es’ malvaja Ki viven de furtos e ricatos In sa muntannya infid’e selvaja

Dicono pure che la gente è malvagia, che vive di furti e di ricatti sulla montagna infida e selvaggia

They also say the people are wicked, living on robbery and blackmailing in the highlands treacherous and savage

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Pro ke finire custos malos fatos E dare a sa Sardinnya atera via Custos bufones decidin cumpatos

Per porre fine a queste malefatte e dare alla Sardegna un’altra via questi buffoni decidono compatti

To put an end to all these ill deeds and to open other ways to Sardinia these blockheads decide en bloc

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De mandarene galu politzia Sos contadinos e-i sos pastores E totu canta sa zente famia

Di mandarci ancora polizia. I contadini e i pastori e tutta quanta la gente affamata

To send us more and more cops. The peasants and the shepherds and all the hungry people there

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Isetavan concimes e tratores Pro aer pius late e pius pane Invetze’ totu an dadu a sos sinnyores

Aspettavano concimi e trattori per avere più latte e più pane invece tutto han dato ai signori

Were exspecting fertilizers and tractors to get more milk and more bread, they’ve given all to the rich, instead

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A Rovelli, Moratti e s’Agacane Povèrinu e miseru s’anzone K’iseta late da-e su mariane:

A Rovelli, a Moratti e all’Aga Khan poverino e misero l’agnello che aspetta il latte dalla volpe

To Rovelli, to Moratti, to the Aga Khan, poor thing is the lamb who expects milk of a fox

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D’issu poi si prèa’ su bucone Orgòsolo fiera e corazosa Totu canta sa popolatzione

Da ora in poi si prepara il boccone avvelenato Orgosolo fiera e coraggiosa, tutta quanta la popolazione

Now we’re getting them a poisoned bait. Orgosolo so proud and brave, and all its population

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Totu custu a’ cumpresu e minaçosa E si arma’ de fuste pro iscaçare Cussas trupas fascistas e odiosas

Tutto questo ha capito, e minacciosa si arma di bastoni per scacciare queste truppe fasciste e odiose

Have well understood all this, and threatening gets armed with truncheons to drive away these fascist and hateful troops

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Ki custrint’est a segu’ de torrare Lassande sas muntannyas e pianos Atraversende de nou su mare.

Che sono costrette a tornare indietro lasciando le montagne e le pianure attraversando di nuovo il mare.

That are forced to back out leaving the highlands and the plains and to sail back home.

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Non ke banditos ma ke partijanos An dimostradu a sos capitalistas Ki solu cun su fuste e cun sas manos

Non banditi, ma partigiani hanno dimostrato ai capitalisti che solo con il bastone e con le mani

Not bandits, but partisans have shown to capitalists that only with truncheons and with hands

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Orgòsolo ke manda’ a sos fascistas Orgòsolo ke manda’ a sos fascistas

Orgosolo ha cacciato via i fascisti Orgosolo ha cacciato via i fascisti.

Orgosolo has driven fascists away, Orgosolo has driven fascists away.

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i murales di orgosolo gianniusai@gmail.com

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