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la mia versione (delle notti)

ci sono delle notti da dormire quatti quatti senza svegliare guido che c’ha il sonno leggero come mia madre. c’è la macchina di delmo sempre carica di rudo scout che si abbassa ad ogni viaggio. c’è la nostra ombra proiettata sul muro superstiziosa e circospetta tra gli alberi quando passa una macchina sullo stradone davanti alle sdraio c'è pure la luce di una lanterna sulle nostre facce piene di limoncello e drum e altre cose legali.

c’è io e albo che abbiamo buttato un sacco di immondizia al lato della strada, nella sterpaglia sulla curva a strapiombo di tabiano. erano tutti piccoli ramoscelli e foglie, resti di una casa che abiti solo per far festa e limonare con le tipe.

c'è lollo che si lava i denti mentre recita boris e chicco non c’è perché è in olanda. c’è che ho il labbro rotto da ieri sera ma ciò non mi ha impedito di parlare di politica e robe di sinistra (quindi anch’io c’ho messo il sangue nella lotta contro le gerarchie e cose così), c’è anche altro sangue sul mento perché seguo sempre quel criterio di boh, ‘cazzodiidiota’ mi chiameresti tu.

ma fammi vedere il volto, ancora in due poesie che mi sorprendono, ancora nei gazzebini di città che non fanno provincia, ancora sui divani occupati da amici di amici. c'è quel di più di cui sento ancora il profumo quando vado nei campi in collina, ancora nel mare. io che canto, ho ancora sete e ancora sento canto di cicale.

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