© Disney / Walden. Narnia™
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Le Cronache Di Narnia: Il Principe Caspian dal 14 agosto al cinema
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SOM MA R IO
B sono mariaelena della quinta e quest'anno sono venuta a gff no ho imparato cose nuove. mi so x divertita un mondo approfitto salutare la mia amica martina
sn emanuela,l' estate scorsa ho partecipato al giffoni film festival, è stata un' esperienza bellissima
Non vedo l'ora di tornare al piu bello di tutti i festival del Mondoooo!!!!!!!!a!! ogni anno vengo al gff e mi diverto tantissimo !!!!!!!!!!
le piana l a v i n fo if g , io l g u l 6 /2 8 • 18 giffoni film festival 200
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UN FESTIVAL
NECESSARIO
Quando si dice Giffoni, si dice cinema per ragazzi. Nell’immaginario collettivo non è più un nome di un paese (in provincia di Salerno, 10 mila abitanti), ma un logo, un brand riconoscibilissimo e fortunato. Il Giffoni Film Festival – GFF – è stato più volte associato al termine “miracoloso”, perché è un evento di successo che dura da trentotto anni e prospera laddove nessuno avrebbe mai creduto: un piccolissimo centro tra le colline del salernitano, in quel Meridione che purtroppo è terra arida quando si tratta di iniziative che devono andare avanti nel tempo. Eppure io non amo che si parli di miracolo. Mi fa pensare a qualcosa che sia esploso a livello pubblico grazie ad un “innesco” di fortuna e di inspiegabile forza sovrumana. Non metto in dubbio che la sorte giochi un ruolo non marginale nelle vicende delle persone e delle loro creazioni, ma dietro questo successo c’è stata un’alchimia ben equilibrata di idee, di lavoro e di tenacia. Non era facile immaginare, all’inizio degli anni settanta (1971), una manifestazione che parlasse di cinema dedicato ai più piccoli. Non dobbiamo immaginare uno scenario simile a quello che viviamo da qualche anno a questa parte: ora i ragazzi sono emancipati sin da bambini e l’industria dello spettacolo indirizza buona parte delle proprie energie proprio a loro. Quell’epoca post-sessantottina vede-
va un’Italia scossa da una profonda agitazione sociale, spesso soffocata dagli aspri e imprevisti residui del boom economico. Non a caso sono definiti “anni di piombo”. Il cinema, pelle sensibilissima su cui si misurano le temperature sociali e si riflettono i temi reali, non aveva tempo né voglia di misurarsi con
la delicata questione dell’adolescenza, con i problemi e i desideri dell’età acerba. Tanto che il Festival di Venezia chiudeva in quegli anni la sua sezione dedicata ai giovani. Io andai controcorrente (e da allora ho sempre amato non seguire la scia, non assecondare il flusso “normale” delle cose). Appena maggiorenne, decisi di osare. Scelsi il mio paese, certo tranquillo e a suo modo grazioso, ma di sicuro non proprio una calamita turistica! Certamente un luogo accogliente a livello
umano, ma del tutto privo di strutture recettive, di confort, di attrattive paesaggistiche o storiche. Per dirla in breve Giffoni Valle Piana non era (e non è) la scintillante Cannes, la deliziosa Taormina, la sofisticata Capri. Tutt’altro. I primi anni di Giffoni Film Festival sono rimasti negli annali come edizioni pionieristiche, estremamente naif, senza un’autentica organizzazione, eppure mosse dalla passione sconfinata di un manipolo di entusiasti. Anni in cui le pellicole proposte erano ancora favole e racconti un po’ edulcorati per un pubblico che potremmo definire familiare. Le difficoltà economiche sono enormi, l’orizzonte del festival ancora inscritto in una prospettiva poco più che locale, ma le idee volano alte, il lavoro è instancabile, la tenacia mi porta anche ad incatenarmi ad una colonna (letteralmente) per affermare la necessità del GFF, in un momento in cui la mancanza di fondi sembrava destinarlo alla chiusura. Questa è l’alchimia di cui parlavo all’inizio, questo è il sudore (non solo mio, ma dei tantissimi che hanno creduto nel mio progetto, senza neanche la pallida ambizione di un ritorno economico) e la cieca fiducia nella propria idea che sarebbero mortificate se etichettassimo semplicemente il Festival di Giffoni come un miracolo! Nel giro di 10 anni questo piccolo evento a scartamento ridotto si afferma prima a livello regionale, poi nazionale - grazie soprattutto
all’attenzione suscitata dai mezzi di informazione che si accorgono della bontà dell’idea - ed infine valica i confini italiani facendosi conoscere all’estero come qualcosa di nuovo, una ventata di aria nuova nell’altrimenti compassato panorama dei festival di cinema. Ma come riesce in questo? C’è bisogno, come in ogni storia che meriti di essere raccontata, di un colpo di scena. Il GFF ne ha in serbo ben due nello stesso anno. Il 1982. hanno dei nomi e dei cognomi questi colpi di scena. Si chiamano: François Truffaut e Robert De Niro. Il regista più amato d’Europa, il cantore poetico dell’adolescenza, il padre indiscusso della Novelle Vague francese e l’attore mito di Hollywood che in pochi anni da promessa è diventato (grazie alle sue incredibili performance nei film di Scorsese) un premio oscar e l’interprete più richiesto del cinema americano. Lasceranno a Giffoni un segno indelebile della loro presenza. In particolare Truffaut che imprime nella storia del Festival delle frasi, contenute in una lettera scritta di suo pugno, che diventeranno lo sprone a non fermarsi mai e a continuare con un festival che ormai si può definire anche una missione culturale. Quando scrive: “di tutti i festival di cinema quello di Giffoni è il più necessario”, il regista francese dimostra di aver colto lo spirito che anima questo progetto: essere non solo una kermesse con bei film e grandi ospiti, piuttosto diventare un’esperienza per i giovani protagonisti indiscussi di questo evento e un osservatorio permanente sul territorio dei ragazzi. Da allora, dai primi anni 80, a Giffoni sono arrivate le più grandi star internazionali (Da Meryl Streep a John Travolta, da Roman Polanski a Oliver Stone, da Jeremy Irons a Jessica Biel) e praticamente tutti gli autori e gli attori del cinema italiano che conta. Ma qual è il concept che rende questo festival unico al Mondo? Innanzitutto il pilastro inamovibile: una giuria composta da soli
ragazzi; un “popolo” multietnico il cui numero di persone è cresciuto fino a 2000 e il ventaglio dei Paesi di provenienza ha raggiunto ormai quota 36, abbracciando tutti i continenti del Mondo. I ragazzi della giuria sono di età compresa tra i 6 e 18 anni, divisi in 4 sezioni per fascia d’età, a cui vanno aggiunte le due ultime nate, dedicate ai bambini dai 3 ai 5 anni e agli over 18. A tutti i giurati il compito di: vedere, giudicare, discutere, votare i film in concorso. Il GFF è anche “scuola di vita”, nel senso che i giurati provenienti da tutto il Mondo dopo aver partecipato al festival ne escono arricchiti, diversi, finanche un po’ cresciuti. Senza esagerazioni. Basterebbe leggere le centinaia di email che ci arrivano da questi ragazzi che per una decina di giorni hanno vissuto nelle famiglie del posto che li hanno ospitati. A caratterizzare il fenomeno GFF è soprattutto la sensibilità nella scelta dei film, atto finale di un processo di valutazione e analisi del panorama mondiale del cinema per ragazzi. Temi sempre importanti e, talvolta, delicati presentati attraverso discussioni a seguire la visione del film. Un’opera proiettata al GFF ha come un marchio di garanzia, un sigillo che ne attesta la qualità e la adeguatezza rispetto al suo pubblico di riferimento. Questa è la bellezza di una formula che ha apprezzamenti ovunque, attraverso i cinque continenti. Se il primo step del nostro cammino è stato portare il Mondo a Giffoni, la seconda fase, in pieno sviluppo, ha un procedimento inverso: portare Giffoni nel Mondo. Per fronteggiare l’imponenza di questo progetto di internazionalizzazione del marchio, il GFF ha creato una struttura dal nome evocativo: Giffoni World Alliance. È una rete. Un sistema in cui ogni nodo fa capo al centro di diramazione che è appunto il GFF. Iniziativa di punta delle attività all’estero è certamente Giffoni-Hollywood che ha già nella sua storia tre importanti appuntamenti:
una cinque giorni di divertimento, di film targati GFF, di workshop, di incontri con le star (Will Smith, Jon Voight Jim Caviezel,Brendan Fraser, Cuba Gooding jr, Rob Schneider, tra i tanti altri), di discussioni e di spettacoli nelle famosissime location della Capitale Mondiale del Cinema: il Kodak Theatre, tempio degli Oscar e il Chinese Theatre, mitica sala cinematografica su Hollywood Boulevard. E poi ancora Australia, Albania, Polonia, Armenia e prossimamente Dubai e Tunisia. Infine non posso non parlare di futuro prossimo. Del progetto che più di tutti gli altri mi sta a cuore. La vera rivoluzione copernicana di questo festival, ovvero la Giffoni Multimedia Valley. Parlarne approfonditamente meriterebbe ancora altro spazio. Dirò solo che GMV sarà la grande città del cinema dei giovani, sarà un polo creativo come non ce ne sono altri nel meridione. Una struttura imponente di cui la Cittadella costruita 8 anni fa rappresenta solo l’incipit di un’opera monumentale. La seconda fase dei lavori prenderà il via l’anno prossimo. Lo stanziamento della Regione è importante e si tradurrà in quegli spazi che ho sempre sognato: adibiti a produzione, formazione, entertainment nell’ottica di un campus per i giovani e per le loro idee. Una ghiotta occasione offerta a tutti coloro che vogliono impegnare la loro passione per il cinema e per i ragazzi.
A NEEDED FESTIVAL When we say Giffoni, we mean cinema for the youth. In common knowledge, Giffoni isn’t a small town anymore (near Salerno, 10.000 residents), but it’s a logo, a lucky and highly recognizable brand. The Giffoni Film Festival – GFF - has been associated many times to the word ‘miraculous’ because since his birth, 38 years ago, it has always been a successful event and it’s still growing, even if none would have ever believed it: a very small village (among the Salerno surrounding’s hills) in the south of Italy, a barren land concerned about taking initiatives and carrying them on for long time. But I don’t like talking about miracles. It reminds me of something that has ‘blown up’, thanks to fortune and inexplicable superhuman force. I have no doubt that luck has played a vital role in people’s occurrences and creations, but this success is also based on a balanced alchemy of ideas, work and doggedness. In the early Seventies (1971) a film festival for teenagers would have been unthinkable. The scenario was not similar to what we have been living in recent years: nowadays youth is emancipated and the show business is turning
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most of its attention to them. After 1968, Italy has been shaken by a deep social agitation often suppressed by harsh and unexpected remains of the economic boom. Not a case if they were called ‘lead’s years’. Cinema, which has always been a very sensitive skin to survey social temperatures, and which reflects true facts, was unable to face adolescence’s sensitive issues, its troubles and desires. So that the Venice Festival closed its section dedicated to those years youths. I went against the tide, (never swimming with the current and never following the ‘normal’ wake of things). Just little more than eighteen, I chose to dare. I opted for my hometown, a quite place, nice in a certain way, but not really a tourist attraction! Undoubtedly a place with friendly atmosphere, but lacking in accommodation facilities, comfort, landscape or historical amenities. Giffoni wasn’t (and it isn’t) the glittering Cannes, the delightful Taormina or the sophisticated Capri. Not at all. First years of Giffoni Film Festival went down in annals of pioneering festivals, it was extremely naïve, without a concrete organization, but pushed up by the intense feeling of enthusiastic people. At that time films were still tales and stories quite sweetened mainly adapted to family audience. Financial difficulties were huge, the Festival had only a local perspective, but ideas flew high and work was unstoppable. Because of my tenacity I tied to a column (literally) to declare the necessity of the GFF, while it was risking to be closed due to lack of funds. This is the alchemy I was talking about, hard work (not just mine, but of everyone who has always believed in my project without expecting any economic reward) and blind faith in our own ideas which would be mortified if we simply defined the Giffoni festival as a miracle! Within ten years this small and minor festival has become a regional, and also a national event - mainly thanks to media interest in its basic ideas - and has overcome Italian bor-
ders introducing itself abroad as an innovation, a breath of fresh air into the stiff film festival panorama. How is it possible to manage this? You need a twist, as in each story worthy of mention. The GFF had two surprises in store in the same year, 1982. They have a name and a surname: François Truffaut and Robert De Niro. The most popular director in Europe, the poet of adolescence, the unquestioned father of French Novelle Vague and the Hollywood actor-myth, a promise that in few years became an Oscar-winning actor (thanks to his great performance in Scorsese’s movies) claimed by Hollywood cinema. They left in Giffoni an indelible sign of their presence. Truffaut in particular, has imprinted in Giffoni’s memory some sentences written in a letter by himself that have become a spur to never stop and to go on with a festival which can also be defined as a cultural mission. Truffaut wrote: ‘in the film festivals global panorama, Giffoni is the most necessary one”. The French director shows how he’s involved in the spirit of this project: with the aim not to be only a kermes of good films and very famous guests but especially an experience for young people, undisputed protagonists of this event, and a constant observatory on youthful world. Since the early Eighties Giffoni has been inviting the most famous international stars (from Meryl Streep to John Travolta, from Roman Polanski to Oliver Stone, from Jeremy Irons to Jessica Biel), and all the best of Italian cinematographic authors and actors. What’s the concept that made this festival so unique all over the world? First of all the unmovable mainstay made up by a youthful jury; a multi-ethnic group which has grown until 2000 presences, coming from 36 nations of all Continents. Jurors, aged between 6 and 18, are grouped in 4 age-sections. Two new sections have recently been added for children from 3 to 5 years of age and for over
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18. All jurors are supposed to observe, judge, debate and vote the movies of the competition. The GFF is also a ‘school of life’ for jurors coming from all over the world because after this experience they come out enriched, changed, even a bit grown up, without exaggeration. It’s enough to read the hundreds of emails sent by young people who have lived as local families’ guests for ten days. The GFF phenomenon is mainly characterized by a great sensitivity about movies choices, after an estimative process and careful analysis of the cinema for youth on worldwide scale. Themes, always important and sometimes tricky, are presented through debates at the end of each movie. GFF gives to its films a guarantee, a seal of quality which attests their worth and their suitability for young audience. This is the value of a formula appreciated everywhere, through the five Continents. If our first step was to bring the world to Giffoni, the second step follows the reversed way: take Giffoni all over the world. Facing the imposing project to make the brand international, the GFF has set up an organization with an evocative name: Giffoni World Alliance. It’s a net, in which each part of the System refers to the central branch, the GFF. The leading foreign initiative is certainly Giffoni-Hollywood that can already boast three important appointments: five entertaining days with GFF films, workshops, meetings with big stars (Will Smiths, Jon Voight, Jim Caviezel, Brendan Fraser, Cuba Gooding Jr, Rob Schneiderand and many others), debates and show sets in the most famous locations of the World Capital of the Cinema: the Kodak Theatre, the Oscar temple and the Chinese Theatre, the mythical movie theatre in Hollywood Boulevard. And also Australia, Albania, Poland, Armenia and soon Dubai and Tunisia will be involved. To conclude I can’t avoid talking about next future, about the project I care the most. It is the Copernican revolution of this festival, the Giffoni Multimedia Valley. I’d like to say more but I’ve already abused of the space the magazine has kindly granted me. I will just say that the GMV will become the big village of the youthful cinema, a creative centre like no others here in the south of Italy. The Citadel, built 8 years ago, is only the incipit of this monumental structure. The second stage of the project will start next year and Regional allocations will be important to realize the spaces I have always dreamt of: a campus for the youth and their ideas in which producing, training and entertaining will be possible. A great opportunity for people who want to get involved with passion in the cinema and in the youth’s world.
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trame giffoni
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del festival Un’opportunità per i giovani di esprimersi, farsi vedere e conoscere
Oltre 1500 opere viste tra lungometraggi e corti. Un lavoro lungo, affascinante, importante per scovare, come pionieristici cercatori d’oro, le pepite più preziose nella fiumana di cinema dedicato ai ragazzi. Occhi sempre spalancati su ciò che nuovo e su ciò che viene riproposto. Attenzione al cinema che si evolve e stravolge le regole, ma senza mai puntare dritto al semplice gusto per la sperimentazione, per l’effetto “novità” fine a se stesso. Siamo ancora innamorati delle storie, del piacere di raccontarle, del sapore di una visione che ti lascia dentro qualcosa. Se analizziamo la selezione di quest’anno ci si accorge che un film su 4 è un’opera prima. E se contiamo anche le opere seconde la percentuale supera ampiamente il 50%. Questo è un dato importante che rispecchia il senso della nostra mission: cercare, instancabilmente, nuove strade, nuove traiettorie e dare la possibilità a chi è giovane di esprimersi, di farsi vedere, di farsi conoscere.
ALL THE MOVIES IN COMPETITION AN OPPORTUNITY FOR YOUNG PEOPLE TO EXPRESS THEMSELVES, SHOW UP AND GET KNOWN
FREE TO FLY (12-14 anni)
More than 1500 works observed, from features to short films. A long, fascinating work, important to discover, like the old gold seekers, the most precious nuggets among the whole cinema for young people. Eyes always open on what is new and what is repeated. Focus on the growing cinema, that upsets rules, not just to enjoy tests, or for the “new” effect for itself. We are still in love with stories, with the pleasure of narrating them, with the flavor of a vision which leaves you something new inside. If we analyze this year’s selection, we can see how 1 film out of 4 is a ‘first work’. Considering also secondary works, the percentage is more then 50%. This is an important element that reflects the real sense of our mission: always look for new ways, new trajectories, and give possibility to young people to express themselves, show up and get known.
KIDZ (6-9 anni) & FIRST SCREENS (9-12 anni) Diversi i temi affrontati nelle due sezioni dedicate ai più piccoli: dal rapporto genitori-figli alla pace, dalla difesa della natura alla differenza. Diversi anche generi e stili. In entrambe le sezioni saranno presenti lungometraggi di animazione e fiction, film fantastici e storie calate completamente nella realtà quotidiana. Produzioni per la maggior parte europei ma con la presenza di almeno tre interessanti produzioni extraeuropee tra cui il film PHOEBE IN WONDERLAND interpretato tra gli altri da Felicity Huffman e dalla giovanissima Elle Fanning, sorella della più famosa Dakota. Protagonista una bambina che non riesce ad integrarsi a scuola perché apparentemente incapace di controllare i suoi impulsi. Tra i
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film d’animazione presentate a Kidz l’italiano THE STORY OF LEO, diretto da Mario Cambi che racconta di un altro outsider, un leone molto particolare: è vegetariano e per questo emarginato dal branco. Interessante anche il film THE SEVEN OF DARAN un’avventura mozzafiato in cui tre bambini devono fermare una guerra tra tribù in Africa che rischia di degenerare e distruggere il continente. A guidarli una magica giraffa bianca realizzata in 3D. These two sections deal with different issues, like parents-children relationship, peace, integration, protection of the environment. Both sections will include cartoon films, fantasy films, reality-based films.
Most films are from Europe, but we have at least three interesting works from out of Europe: one of them is Phoebe in Wonderland, starring Felicity Huffman and young Elle Fanning, Dakota Fanning’s sister. The film is about a small girl unable to get along with her schoolmates, because she can’t keep her impulses under control. A cartoon movie, the Italian Story of Leo, directed by Mario Cambi, tells the story of a weird lion that, being vegetarian, is not accepted by the other members of his group. An adventure movie, The Seven of Daran, shows three children trying to stop an African tribe war, which threatens to wreck the whole continent. A magical white giraffe is leading the children in their incredible adventures.
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Ragazzine di tredici anni in equilibrio pericolosamente sul filo della loro identità: non più bambine, non ancora donne. Ragazzini che invece di affrontare i piccoli turbamenti della loro “piccola età” devono prendere l’armi contro un mare di affanni (citando il dilemma amletico). Un mare che spesso e volentieri devono fronteggiare da soli, senza il sostegno di famiglie troppo spesso dissolte o dissolute. Adolescenze su cui sono tramontati gli antichi valori o che si sono tramutati in nuove forme, che gli adulti faticano a decodificare, a comprendere, ad accettare. Il panorama del paesaggio giovanile dei teenager tra 12 e 14 sta cambiando drammaticamente. Non dico tragicamente (ogni cambiamento ha una sua logica che si inchina al divenire e quindi alla vita), ma “drammaticamente”: nel senso che è uno slittamento epocale, evidente, poderoso, spettacolare direi. E il cinema, superficie sensibilissima e reattiva ai cambiamenti del Mondo su cui punta i suoi obiettivi, non può che riflettere lo stato delle cose. FREE TO FLY cambia ed è nostro dovere tenerne conto. E’ nostra responsabilità non solo registrare il cambiamento, ma anche approfondirlo, conoscerlo e quindi comunicarlo. Già da un paio di anni la trasformazione del cinema di Free è piuttosto evidente non solo nelle selezioni proposte, ma anche e soprattutto in tutto quel sottobosco non presentato che è la pre-selezione. Decine e decine e decine di pellicole che non arrivano sugli schermi del nostro festival, ma che tutti insieme cospirano alla manifestazione di questa nuova tendenza: il cinema di Free diventa sempre più un cinema di
Y generation. Per questo diventano più coraggiose le scelte da operare. Perché trovare un’opera capace di parlare ai ragazzi con verità (da sempre il marchio del nostro festival) significa proporre storie sempre più pruriginose, sempre più orientate al “limite”. Ecco una rapida carrellata dei film selezionati più significativi in questo senso: MIRUSH (Norvegia) con Enrico Lo Verso che ha dentro una carica di violenza enorme e il figlio finisce per “condannare a morte” il padre che ha lasciato lui e la sua famiglia. HEY HEY ESTHER BLUEBURGER (australia) con la candidata al premio oscar Keisha Castel-Hughes incentrato sulla voglia di emancipazione di una ragazza di 13 anni e del suo gruppo di amiche, passando attraverso il sesso come status symbol. BLACK BALLOON (Australia) con la sempre magnifica Toni Colette, che dipinge straordinariamente bene le difficoltà di un ragazzo alle prese con il primo amore e con l’imbarazzo sociale di un fratello malato di mente. HEART OF FIRE (Germania), passato con successo alla selezione ufficiale del Festival di Berlino 2008, racconta la tragedia dei bambini soldato in Etiopia. LEROY (Germania), film che ripropone drammaticamente (ma anche con toni ironici) i temi attualissimi del razzismo e del bullismo. Thirteen-year-old girls with their identity in the balance: not children any more, not women yet. Boys facing very tough situations, without relying on families that are careless or about to collapse. Teenagers who don’t have the old values any more; boys whose new ideals adults are not able to understand and to accept.
12- to 14-year-olds’ world is changing, and cinema must reflect this new reality. That’s why “Free to fly” as a section is changing, and that’s been evident for a couple of years, not only in selected films, but especially in the pre-selection: dozens of films which aren’t selected for our festival but give their contribution to this new trend: “Free to fly” as a home for a “Y generation” cinema. Because of that, making choices is getting harder and harder. We have to find out works which can speak to children in a truthful way (this has always been our festival’s trademark), and that means we have to choose more daring stories. Here you have a quick review of the most significant films selected for this section: Mirush (Norway): a violent father (Enrico Lo Verso), after leaving his family, is “sentenced to death” by his son. Hey Hey Esther Blueburger (Australia), starring the Oscar-candidate Keisha Castel-Hughes: a thirteen-year-old girl and her group of friends dream about independence from their families, going through sex experiences, seen as a status symbol. Black Balloon (Australia), starring the great Toni Colette: it’s a wonderful portrait of a boy trying to deal with his first time in love and with the social embarrassment for having a mentally-ill brother. Heart of fire (Germany), included in the official selection for Berlin Film Festival 2008, is about children recruited as soldiers in Ethiopia. Leroy (Germany): a film that deals, in a dramatic but also ironic way, with up-todate issues like racism and bullying.
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Y GEN (15-17 anni) La sezione competitiva Y GEN ha subito profondi cambiamenti nel corso degli ultimi anni, ha affrontato fasi di mutamento e talvolta di vero e proprio stravolgimento. Era un destino desiderato, perché proprio questa sezione fu pensata e costruita con l’obiettivo di cambiare senza timore, andando incontro al cinema giovane prima di permettergli di fermarsi e diventare consueto, accettato. Era anche un destino inevitabile, perché i film di Y GEN affrontano la vita, le esperienze e le trasformazioni delle nuove generazioni. Il mondo dei ragazzi, il modo in cui vengono percepiti ed essi stessi percepiscono la realtà sta cambiano molto rapidamente, tanto da creare spesso timori e perplessità nel mondo degli adulti. Allo stesso modo cambia tono, stile e volto il cinema dei giovani autori che questo mondo lo vogliono raccontare, e di conseguenza si trasforma e raggiunge nuovi sentieri espressivi la sezione Y GEN. Se nel corso degli ultimi anni spesso ci siamo trovati di fronte sceneggiature incentrate sul problema della depressione che attanaglia ragazzi sempre più giovani, portandoli a vedere la vita come un percorso senza scopo e senza gioia, adesso con EVERYTHING IS FINE assistiamo ad uno stravolgimento brusco ed inquietante di questo ambito. Un gruppo affiatato di amici dalla vita serena, spensierata, che riconosciamo come tanti altri coetanei che sono stati ben capaci di integrarsi nella società di cui fanno parte. E che decidono inspiegabilmente di togliersi la vita tutti e 5 insieme. Un allarme silenzioso, calmo, di una quotidianità che è diventata tanto vuota agli occhi dei ragazzi che la vivono, da rendere l’idea di un improvviso addio alla vita tutt’altro che spaventoso. Questo è un esempio decisamente rappresentativo di una collezione di film che sarà estremamente eterogenea. THE NEW MAN ci presenta una generazione di adolescenti che pur distando pochi decenni sembra lontana secoli dai ragazzi di oggi. Ambientato nella Svezia degli anni settanta è la storia di una ragazza (e come lei tante altre) prelevata dal governo e costretta a vivere chiusa in un manicomio. Una vita senza speranza e gioia in questa struttura infernale, tutto solo a causa del reddito troppo basso della sua famiglia. Un film dall’ineccepibile rigore estetico, che denuncia con forza una verità della storia recente quasi del tutto taciuta. LADRONES dal sempre più convincente,
quasi invidiabile, cinema giovane spagnolo. Una regia dinamica, uno sguardo dal sapore metropolitano, per raccontare con passione la vita di un giovane ladro la cui casa sono le strade di Barcellona. Un film sulla costruzione e sulla delicatezza dell’identità. Con costanti richiami al passato, alla sua infanzia, assistiamo a quei passaggi significativi che portano a questo ladruncolo apparentemente cinico. L’identità è anche al centro del film THE SECRET. Tra i protagonisti c’è anche David Duchovny, il protagonista della popolare serie tv X Files. Un tragico incidente che coinvolge madre e figlia finisce in tragedia. La madre muore, la figlia in coma. Ma quando si riprende, inspiegabilmente, sembra che la sua identità e quella di sua madre coesistano nello stesso corpo. Così, partendo da questo spunto surreale, abbiamo modo di esplorare a fondo l’universo familiare. All’ombra di questo imponente tema, Miti e Maestri, abbiamo anche il piacere di presentare un delicato e prezioso film tratto da un romanzo di David Grossmann, grande maestro della letteratura contemporanea. Si tratta di SOMEONE TO RUN WITH, viaggio di un giovane accalappiacani attraverso le infinite vie di Gerusalemme, alla ricerca di una ragazza che non ha mai visto prima, per restituirle il suo cane. Nel corso di questa ricerca, semplicemente grazie alle informazioni che riesce a reperire, e alle persone che fanno parte della vita della ragazza smarrita, finisce con l’innamorarsi di lei. Semplice, poetico, delicato e romantico. Probabilmente, tra i tanti elementi, sarà proprio la varietà a dominare l’esperienza che offriremo ai giurati come agli spettatori di questa prossima edizione di Y GEN. The competitive section Y GEN has deeply changed in the last years and has dealt with transitional phases and sometimes a real twisting. In any case this section has been thought and organized to be changed with the aim not to allow young cinema to stop and to became usual. It was inevitable because Y GEN films handle life, experiences and changes of new generations. The youthful world, the way young people perceive reality and are perceived, is quickly changing so that adults are often fearful and puzzled about them. In the same way cinema changes its language, style and
GIFFONI FILM FESTIVAL
aspect through young authors ‘ stories and Y GEN section transforms itself reaching new expressive directions . In the last years scripts were focused on the issue of depression which pushes more and more young people to consider the world as a course without purpose and joy. This year the film EVERYTHING IS FINE twists this theme. A group of close friends with an untroubled and happy life as many others , completely integrated in their environment, decides to kill themselves without reason. It’s a silent and quite alert of an everyday life empty in youths’ eyes so that the idea of death isn’t anymore frightening. This is a representative film of an extremely heterogeneous collection. THE NEW MAN is centred on a generation of teenagers during the Seventies but really far from the teenagers of today. The film , set in Sweden, is the story of a girl taken by the government and locked up in a mental hospital( as many others). She is forced to live without hope and joy because of the lowincome of her family. A film with aesthetic rigour to denounce strongly a hidden truth from the recent past. LADRONES, by the more and more convincing and enviable Spanish cinema, tells of a young thief who lives along the roads of Barcelona. A dynamic direction, with a metropolitan view deals with the delicate setting up of the identity. The film runs across thief’s life through flashbacks on his childhood. Identity is also at the centre of THE SECRET, starring David Dukovny, the protagonist of the popular tv series XFiles. A mother and her daughter have a tragic accident. The mother dies but the daughter goes into a coma. She unexplainably comes to life but It seems that her identity and her mother’s live togeher in her body. Thanks to this surreal idea, the director explores the family world. Myths and Masters also presents a precious and delicate film by a David Grossman’s novel, a master of contemporary literature. SOMEONE TO RUN WITH is the story of a young dog-catcher looking for a girl he has never met before, to give her back the dog. Searching through Jerusalem the boy falls in love with her, thanks to the informations he receives from people who know her. A romantic and poetic film. Perhaps a wide variety is the prevalent element offered to jurors and audience by the upcoming GFF edition.
SGUARDI INQUIETI È la prima sezione del GFF ad accogliere giurati adulti e giovani insieme. L’esperimento, avviato nel 2006, nella prossima edizione vedrà una giuria composta da ragazzi dai 18 anni e da tanti adulti. Insomma una sezione all’insegna del confronto diretto tra generazioni chiamate a valutare insieme i cortometraggi in concorso e alcuni lungometraggi fuori concorso. Soprattutto insegnanti (dalle materne alle superiori) e genitori gli iscritti alla nuova sezione molto interessati ad opere con tematiche che variano dal rapporto genitori-figli alla violazione dei diritti di bambini e ragazzi, storie intense che crediamo possano aiutare gli adulti a pensare “ai ragazzi” in modo diverso. Tra i primi cortometraggi ad essere stati selezionati per Sguardi Inquieti c’è “Onde Corte” del giovane regista siciliano Simone Catania, interpretato da Maria Grazia Cucinotta. Il corto è stato girato in Sicilia con la fantastica fotografia di Paolo Ferrari. La storia è ambientata a Santa Flavia, in Sicilia, negli
anni 1960. Rebecca è innamorata di Pietro. Quando lui esce in mare, lei si chiude dentro casa, ascoltando alla radio le conversazioni tra pescatori, per restare vicino al suo amore. Un amore che finisce ed un altro che nasce: si chiude tragicamente la storia di Rebecca e Pietro, mentre allo stesso momento, Carlo ed Irene, s’innamorano. Ma anche quando la persona amata sparisce, rimane sempre viva nei nostri ricordi.
TROUBLED GAZE ‘Troubled gaze’ is the first GFF section to call adults and adolescent jurors together. Next year this experiment started in 2006, will group a juror made up of over 18 and many adults. Different generations will have the opportunity to compare directly and to judge together short films in competition and full-length films out of competition. Most of jurors will be
teachers and parents, particularly interested in films revolving around topics such as relationship between fathers and sons, child and teenager abuses and other intense stories we strongly believe can help adults to think about ‘youthful world’ in a different way. ‘Short waves’ by the young Sicilian director Simone Catania, is one of the first short film selected for ‘Troubled gaze’ section. The work, starring Maria Grazia Cucinotta, has been shooted in Sicily with the superb cinematography of Paolo Ferrari. The story takes place in Santa Flavia, Sicily, during the Sixties. Rebecca is in love with Pietro. When he goes to sea, she chooses to stay at home, listening to radio conversations among fishermen, a way to stay near her love. The relation between Rebecca and Pietro ends tragically but at the same time another love is blooming: Carlo and Irene fall in love. Even if our love disappears, it will always live in our memory.
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VOCI da star Il Giffoni Film Festival raccontato dalle star del cinema che ci sono state!
“L’unicità del Giffoni Film Festival è nella sua capacità di dare espressione, ogni anno, ad occhi puliti e a sensibilità limpide, appena coniate. I ragazzi hanno pochi preconcetti e offrono al film un commento puro e diretto, il migliore che un artista possa desiderare. E’ stata una gioia ed una rivelazione per me ascoltare le loro reazioni. Mi hanno Permesso di essere ottimista sul futuro del cinema - sarà in buone mani!”, “The Giffoni Film Festival is unique because every year fresh eyes and newly minted sensibilities are given expression. Children have few preconceptions: they offer the purest, most direct commentary on the films any artist could wish for. It was a joy and a revelation to hear their reactions. It made me hopeful about the future of the cinema – it will be in good hands!” * MERYL STREEP
“Amici giffonesi, grazie per l’invito. Erano anni che volevo venire a Giffoni ma mi invitavano sempre a San Giovanni, a Santa Maria (frazioni di Giffoni, ndr) e io chiedevo a quella vipera di Claudio Gubitosi: a Giffoni, o m’invitan o no?”, “Giffoni’s friends, thanks for the invitation. I’ve been waiting to come to Giffoni for years but all I get is invitations to San Giovanni and Santa Maria (near Giffoni), so I would wonder and ask that viper of Claudio Gubitosi: is Giffoni going to invite me or what?”* ROBERTO BENIGNI “...Ai ragazzi bisogna sempre dare il meglio di se stessi...”, “..Youth needs to be given all the best of ourselves!”* EDUARDO DE FILIPPO “E’ un festival incredibile, unico, fondato sull’amore tra le persone per il cinema, niente a che fare con il Festival di Cannes tutto fondato sul business”, “It’s an incredible festival, unique, based on people’s love for the cinema, nothing to do with Cannes festival, all based on business” * IAN MCKELLEN “Questo festival è un esempio per il mondo del cinema. Siamo un popolo di provinciali – si vede da come ci poniamo rispetto al cinema intercontinentale. L’unico vero esempio di come dovrebbe essere l’approccio al cinema è qui, a Giffoni, un esempio di come si fa ‘sistema’. Una cosa che in Italia nessuno è mai stato in grado di fare. Gubitosi è riuscito a creare un interesse mondiale intorno a Giffoni”, “This festival is an example for the whole world of cinema. We are provincial people – you can see it by how we place compared to the intercontinental cinema. The only good approach example is here in Giffoni, an example of how to make it a ‘System’. Something that none had ever been able to do in Italy. Gubitosi has succeeded in creating a worldwide interest around Giffoni.” * AURELIO DE LAURENTIIS “L’amore per il cinema e per la voglia di andare al cinema vanno coltivati e i film per ragazzi sono fondamentali per avvicinare a questo mondo i più giovani. E’ anche per questo che ci vorrebbero più festival simili a quello di Giffoni. L’idea di far venire ragazzi da tutto il mondo, così che possano condividere le stesse emozioni davanti allo stesso grande schermo, è sicuramente valida e affascinante. Il cinema aiuta a sognare, a rendere in sogno legittimo e i ragazzi, ma non solo loro, hanno la necessità di sognare”, “People need to keep enforcing their love for the cinema, and their desire to go to the cinema. Movies for young people are vital to bring them in this world. This is one of the reasons why there should be more festivals, similar to the Giffoni’s. It’s a good and fascinating idea putting guys from all over the world together, so that they can share the same emotions in front of the same big screen. Cinema helps dreaming, helps legitimating dreams. Young people, and not only them, need to dream.” * HALEY JOEL OSMENT
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Corsi di Cinema e Televisione alla Griffith Nel panorama italiano è ormai una realtà consolidata, e tra le scuole di cinema è una delle più accreditate. L’Accademia di Cinema e Televisione Griffith, nata nel cuore di Roma nel 2000, ha come principale intento quello di formare le future generazioni di operatori del settore. Quattro i corsi - regia, sceneggiatura, fotografia e montaggio – basati su una didattica interdisciplinare, che consente agli studenti di venire a contatto con tutte le fasi di realizzazione di un film, per poi concentrarsi sulla materia di preferenza. Corsi intensivi che si snodano attraverso un unico anno solare, collaudati e perfezionati negli anni da un corpo docenti costituito da personalità operanti nel settore cinetelevisivo in molti casi a livello internazionale - e da professionisti altamente qualificati. Tra essi: Alessandro Colizzi, Marco Pontecorvo, Vincenzo Carpineta, Sandro Bartolozzi, Cristina Borsatti, Roberto Benvenuti, Alessio Doglione, Alberto Crespi e Vincenzo Ramaglia. Le iscrizioni sono a numero chiuso, e richiedono un colloquio d’ammissione. Le lezioni si svolgono all’interno di una sede moderna, attrezzata e polifunzionale, che ospita un materiale didattico avanzato e in continuo aggiornamento. Nel corso dell’anno accademico, la scuola si propone di avvicinare al mondo del lavoro i propri allievi più meritevoli (molti dei quali collaborano con case di produzione, post-produzione, effettuano stage sui set, etc.), attraverso una vasta rete di contatti e collaborazioni. Anche casa di produzione, l’Accademia Griffith spinge i propri iscritti a realizzare cortometraggi che in più occasioni hanno partecipato a Festival e a prestigiosi Concorsi. Per saperne di più, basta cliccare sul sito www. griffithduemila.com, che presenta le schede dei corsi e dei docenti, segnala le attività svolte e continua a seguire il percorso degli ex-allievi. Le iscrizioni sono ancora in corso.
Accademia di Cinema e Televisione Griffith Via Matera, 3 - 00182 Roma Tel/Fax 06.70306587 Internet: www.griffithduemila.com E-mail: info@griffithduemila.com
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“HIGH SCHOOL MUSICAL
SENIOR YEAR
”
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LE STAR DI “HIGH SCHOOL MUSICAL” DELLA DISNEY APPRODANO SUL GRANDE SCHERMO
© Disney / Walden. Narnia™
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© Disney
Zac Efron, Vanessa Hudgens, Ashley Tisdale, Lucas Grabeel, Corbin Bleu and Monique Coleman si ritroveranno sul grande schermo per girare il film “High School Musical 3: Senior Year” di Walt Disney Pictures che sarà nelle sale cinematografiche dal 7 Novembre. Le riprese di questo attesissimo film hanno avuto inizio nella primavera del 2008 per la regia del premio DGA nonché coreografo Kenny Ortega, che torna alla regia con una sceneggiatura scritta da Peter Barsocchini, già autore dei copioni dei grandissimi successi di Disney Channel Original Movies “High School Musical” e “High School Musical 2”. In “High School Musical 3: Senior Year” troveremo i diplomandi Troy e Gabriella alle prese con la prospettiva di separarsi, visto che il college li porterà in direzioni diverse. Insieme al resto dei Wildcats, metteranno in scena un elaborato musical di primavera che riflette le loro esperienze, speranze e paure per il futuro. Con fantastici nuovi temi musicali ed emozionanti numeri di ballo, ideati per rendere al massimo sul grande schermo, questo film fantasioso ci offre lo spettacolo carico d’energia del gruppo di talenti della East High.
L’armadio è sparito, la strega bianca è morta e Aslan è scomparso da oltre mille anni. Ora, Peter, Susan, Edmund e Lucy Pevensie vengono richiamati a Narnia per scoprire un mondo assolutamente diverso, mentre un nuovo nemico dà battaglia e le dolci creature di questo territorio rischiano di estinguersi. LE CRONACHE DI NARNIA: IL PRINCIPE CASPIAN è il secondo film tratto dall’amatissima serie di classici della letteratura scritti da C.S. Lewis. Il film prosegue nel racconto della spettacolare storia incominciata con il film del 2005, vincitrice di un Oscar®, “Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio”, uno dei film di maggiore successo mai realizzati e uno dei migliori risultati nella storia dei Walt Disney Studios. Questa volta, i fratelli Pevensie — Peter, Susan, Edmund e Lucy — vengono trasportati magicamente dall’Inghilterra coinvolta nella seconda guerra mondiale a Narnia attraverso una stazione della metropolitana vicino a Trafalgar Square, a Londra, imbarcandosi così in una nuova pericolosa avventura e in una prova anche più impegnativa della loro fede e del loro coraggio. Soltanto un anno dopo gli incredibili eventi de “Il leone, la strega e l’armadio”, gli ex regnanti ritornano nel loro reame fatato, soltanto per scoprire che a Narnia sono trascorsi più di 1.300 anni. Nel corso della loro assenza, l’età dell’oro di Narnia è diventata una leggenda. Gli animali parlanti e le mitiche creature del territorio esistono soltanto come racconti popolari dei Telmarini, una razza di umani governata dallo spietato Lord Miraz, mentre il possente leone Aslan è scomparso da un migliaio di anni. I quattro ragazzi sono stati richiamati a Narnia da Caspian, il giovane erede del trono dei Telmarini, per combattere il malvagio zio Miraz. Con l’aiuto di un coraggioso nano, Trumpkin, un intrepido topo parlante di nome Ricipí, e l’inaffidabile nano nero Nikabrik, conducono i Narniani in un
incredibile viaggio per restaurare la magia e la gloria del territorio. Ancora una volta, a incarnare i ragazzi Pevensie ci sono i quattro giovani talenti britannici scoperti da Adamson nel primo film: la dodicenne Georgie Henley nei panni di Lucy, la più giovane e la prima ad incontrare l’imponente Aslan nel loro nuovo viaggio attraverso Narnia; il sedicenne Skandar Keynes che interpreta Edmund, il ragazzo più giovane e che nella prima avventura aveva tradito i suoi fratelli per egoismo; la diciannovenne Anna Popplewell, che è Susan, la sorella maggiore cauta e pragmatica; e il ventunenne William Moseley, ossia Peter, il più grande dei quattro fratelli e ora Altezza reale di Narnia, che porta avanti con coraggio la battaglia per salvare il suo regno dalla tirannia del malvagio Re Miraz. Il personaggio che dà il titolo al film è interpretato da Ben Barnes, un attore teatrale di 26 anni. Nel nuovo film, ci sono anche Peter Dinklage nei panni del nano rosso Trumpkin, che accompagna i ragazzi Pevensie nel loro viaggio; e Warwick Davis, che è il sospettoso nano nero Nikabrik. Il veterano attore neozelandese Shane Rangi incarna Asterius, l’anziano minotauro, mentre la star dei musical britannici Cornell S. John è Cimatempestosa, il capo dei centauri. Il cast internazionale della pellicola comprende l’attore e regista italiano Sergio Castellitto nei panni del malvagio Re Miraz e il connazionale Pierfrancesco Favino nei panni del capo dell’esercito dei Telmarini, il generale Glozelle. Ispirandosi alle creazioni fantasiose di Lewis, il cast umano della storia verrà nuovamente arricchito da una galleria di creature originali rappresentate sullo schermo dagli sforzi combinati del live-action e dall’animazione in digitale, sotto la supervisione del supervisore agli effetti visivi il candidato all’Oscar® Dean Wright (“Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re”, ”Titanic”), che in questa occasione collaborerà con la veterana degli effetti e alleata da lungo tempo di Adamson, Wendy Rogers (“Shrek”, “Giù per il tubo”).
www.ilprincipecaspian.it
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Un po’ di storia “High School Musical 2” è stato presentato la prima volta su Disney Channel Stati Uniti nell’agosto del 2007 riunendo il pubblico più vasto di tutti i tempi per una trasmissione via cavo, con un’audience iniziale di 18.6 milioni. Ad oggi si possono contare 179 milioni di spettatori totali in tutto il mondo. La sua colonna sonora è stata l’album al secondo posto del 2007 negli Stati Uniti, vendendo oltre 6.5 milioni di copie. Il primo film “High School Musical”, aveva debuttato a gennaio 2006 su Disney Channel Stati Uniti, e conta ora un totale di 250 milioni di spettatori in tutto il mondo. Il film ha ottenuto diversi premi, di cui due Emmy Awards, un DGA Award, il Television Critics Association Award per il miglior programma per ragazzi, un Imagen Award per il miglior programma per ragazzi e una candidatura all’Humanitas Prize. La colonna sonora, quattro volte disco di platino, è stato l’album al primo posto del 2006, ottenendo un Billboard Music Award per la colonna sonora dell’anno, e candidato ad un American Music Award nella categoria miglior album (Pop/Rock). Il film è stato al primo posto tra i lungometraggi televisivi venduti in DVD del 2006 ed è diventato anche una serie di romanzi per ragazzi best seller ed ha dato vita a un merchandising su ampia scala.
LE GUERRE DEI GRANDI
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Al Giffoni Film Festival verrà proiettato in anteprima assoluta un documentario sulla piaga dei bambini-soldato: 300mila innocenti costretti a sparare, uccidere e spesso a morire. Ci spiega di cosa si tratta l’autore, il giornalista Giuseppe Carrisi
Quando è nata la passione per l’Africa e i suoi problemi e come è stato l’impatto con una realtà così diversa dalla nostra e cosa ti è rimasto al ritorno in Italia? La passione per l’Africa nasce, prima di tutto, dai libri e dalla musica: due linguaggi diversi che mi hanno permesso di conoscere le diverse realtà di questo straordinario continente, di apprezzarne la cultura, di venire a contatto con le grandi contraddizioni che lo contraddistinguono. E ne sono rimasto affascinato. Il cosiddetto ‘mal d‘Africa’, mi ha contagiato ancor prima che facessi il primo viaggio. Poi è capitato che, per lavoro, mi sono recato in alcuni Paesi africani, Tunisia ed Egitto, in particolare; ma il mio sogno era andare nell’Africa ‘nera’. Un sogno
che è rimasto nel cassetto fino al 1999. L’impatto con la realtà africana è stato molto positivo. Improvvisamente, i racconti, le storie, le tradizioni, e tutte le cose che avevo letto nei libri, sono diventate realtà. Una delle cose che più mi ha affascinato era gli enormi, sconfinati spazi dell’Africa: il deserto, la savana, la foresta. E poi i colori, i suoni, i sapori, gli odori. Tutte cose che mi sono portato con me quando sono tornato in Italia. Ma ho anche toccato con mano i problemi che attanagliano quel continente e la sua gente: la fame, la povertà, le malattie, le guerre. Un paradosso, se si pensa alle immense ricchezze che questa terra custodisce. E, scavando scavando in questa realtà, ho scoperto i bambini-soldato. Al Giffoni Film Festival presenterai un documentario sui bambini soldato, quan-
do e dove avete girato le immagini che vedremo? Il documentario, dal titolo ‘Kidogò – un bambino soldato’, è stato girato tra Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone e Uganda, Paesi tra i più martoriati dal drammatico fenomeno. Alcune immagini sono state in Sierra Leone, in periodi diversi: nel 1999, durante la battaglia che ha insanguinato la capitale Freetown, e nel 2002 e nel 2003, nelle miniere di diamanti del distretto di Koidu, una delle zone maggiormente colpite dal conflitto; altre in Uganda, nel 2006, in particolare nella regione settentrionale di Pader, dove ci sono stati 25 anni di guerra civile. Infine, nel maggio di quest’anno, abbiamo girato in Congo, in particolare nella regione del sud Kivu ricca di oro, coltan e cassiterite, dove la
|17 guerra continua anche se in maniera velata”. Sullo stesso tema hai scritto un libro di grande successo “Kalami va alla guerra” puoi dirci qualcosa sul fenomeno dei bambini soldato? In quali paesi del mondo esiste e quali sono le cause? Dalla Sierra Leone alla Colombia, dall’Iraq allo Sri Lanka, quella dei piccoli guerrieri é una piaga di dimensioni planetarie, difficile da estirpare. Secondo le ultime stime, attualmente sono oltre 300 mila i bambini che combattono le guerre dei grandi (solo in Africa sono 100 mila). A 8, 9, 10 anni imbracciano un fucile, sparano, uccidono, muoiono sui campi di battaglia; vengono strappati alle loro famiglie dai gruppi paramilitari o dagli eserciti regolari, trattati da schiavi, usati come spie o mandati a saltare sulle mine. Un triste fenomeno che, come racconto nel mio libro, non risparmia neanche le bambine (circa 120 mila), a cui tocca un destino ancora più atroce: la violenza sessuale, oltre la guerra. Quali sono i traumi di chi vive l’esperienza di essere bambino o bambina soldato? Cosa si può fare a livello internazionale per aiutarli? E’ possibile un loro reinserimento nella società civile? Sul problema dei bambini-soldato c’é stata, finora, una scarsa attenzione a livello internazionale. Certo, le Nazioni Unite e le organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti dell’uomo hanno adottato, negli ultimi anni, una serie di misure giuridiche. Ma, da sole, queste non bastano: occorre anche una superiore volontà che preservi i bambini dalle barbarie dei conflitti armati. Volontà che è mancata da parte di molti governi, Italia compresa. Servono politiche nuove che si devono tradurre in un lungo viaggio educativo per le giovani generazioni, in un cambiamento del cuore, in una nuova cultura di pace. Serve creare una cultura e una sensibilità verso questo problema. Solo così si può vincere questa sfida. I traumi che vivono questi bambini e queste bambine sono di diversa natura. Innanzitutto, psicologica. Proviamo ad immaginare cosa significhi per un bambino essere strappato alla sua famiglia, ai suoi affetti, alla fanciullezza e gettato in un contesto di violenza, morte, distruzione. Cosa significhi mettergli un’arma in mano e costringerlo ad uccidere, a commettere atrocità di ogni genere. Per molti di loro è un’esperienza che li segna per il resto della vita, un incubo dal quale è difficile uscire, dal quale è difficile allontanarsi. Ci sono poi i traumi fisici, conseguenza del periodo trascorso nella giungla in condizioni igienico-sanitarie molto precarie, della scarsità di cibo, delle ferite subite in battaglia, delle malattie. Problemi che si aggravano ulteriormente, quando parliamo delle bambine vittime di abusi e violenze che sistematicamente contraggono l’Aids
SPEC GIFF e altre patologie sessualmente trasmettibili”. Sulla storia di un ex bambino soldato, voce narrante del documentario, John Baptist Onama, stai mettendo su uno spettacolo teatrale, con chi lo stai organizzando, quando e come sarà in tour? John Baptist Onama, oggi 42enne, ugandese, è stato bambino soldato negli anni Ottanta. Da circa 18 anni John vive in Italia ed è riuscito a ricostruirsi una vita, anche se lontano dal suo Paese e dalla sua famiglia. La storia di John diventerà anche uno spettacolo teatrale. Il progetto è nato in seguito ad un esperimento che ho fatto nel 2007 con un gruppo di attori dell’associazione “Historia” di Roma. Era una lettura teatrale di brani del mio libro, con in più io che ‘recitavo’ la parte del giornalista in prima linea, che racconta le sue esperienze in zone di guerra con i bambinisoldato. L’esperimento ha avuto successo, e così si è pensato di realizzare uno spettacolo vero e proprio. A rendere possibile la cosa, è stato l’incontro con Fabrizio Cassanelli, direttore del Centro Studi “Lacittadelteatro”, di Cascina, nel pisano, che ha sposato l’idea ed ha coinvolto nel progetto altre persone, tra cui Francesco Niccolini, autore di testi teatrali (da molti anni collabora con Marco Paolini, con il quale ha realizzato ‘Il milione’ e ‘Vajont’), documentarista e sceneggiatore di numerosi film. Lo spettacolo dovrebbe debuttare a Cascina alla fine di quest’anno, e andare in tournée in tutt’Italia nel 2009: l’intenzione è di fare degli spettacoli per i ragazzi delle scuole e delle serate per un pubblico adulto.
The wars of the adults At Giffoni Film Festival, the world preview of a documentary on child soldiers will be projected: 300 thousand innocents obligated to shoot, kill, and often die. The author, the journalist Giuseppe Carrisi explains: When was your passion for Africa and its problems born, and how was the impact with a so different reality? First, my passion for Africa was born from books and music: two different languages that enabled me to understand the different realities of this extraordinary continent, to appreciate its culture, to be in contact with its big contradictions. And I was fascinated. I was infected by the “Mal d’Africa”, before the first trip. Then job brought me to some African countries, like Tunisia and Egypt, but I was dreaming about going to the “Black” Africa. It has remained a dream until 1999. The impact with the African reality has been very positive. Suddenly, the stories, histories, traditions, and all the things I read in books, have become reality. One of the
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things that have fascinated me most are the huge, boundless spaces of Africa: desert, savannah, forest. And then colors, sounds, tastes, smells. All things that I brought to Italy with me. However, I have also lived and understood the problems that afflict the continent and its people: hunger, poverty, diseases, and wars. A paradox when you consider the immense wealth that this land possesses. Moreover, digging into this reality, I discovered child soldiers. At Giffoni Film Festival, you will show a documentary on child soldiers, when and where did you film the images we’ll see? The documentary, titled ‘Kidogò – a child soldier’, was set between three of the countries most affected by the tragic phenomenon: the Democratic Republic of Congo, Sierra Leone and Uganda. Some images are from Sierra Leone, in different periods: in 1999, during the bloody battle of Freetown, and in 2002 and 2003, in the diamonds mines of Koidu district, one of the areas most affected by the conflict; others from Uganda, in 2006, especially in the northern Pader, where there have been 25 years of civil war. Finally, in May of this year, we set in Congo, especially in the southern Kivu, rich of gold, “coltan” and “cassiterite”, where the war keeps going, even if in a veiled way. On the same issue, you wrote a book of great success “Kalami goes fighting”, could you tell us something about the child soldiers’ phenomenon? In which country of the world does it exist and which are the causes? From Sierra Leone to Colombia, Iraq and Sri Lanka, the scourge of small warriors has a global dimension, and it’s not easy to eradicate. According to the latest estimates, more than 300 thousand children are currently fighting the wars of the adults (in Africa are 100 thousand). 8, 9, 10 years old children take aim with a rifle, shoot, kill, die on battlefields; they are taken away from their families by paramilitary groups or regular armies, treated as slaves, used as spies or sent to jump on landmines. A sad phenomenon that, as I say in my book, doesn’t save young girls (around 120 thousand), which have an even more terrible fate: sexual violence, beyond the war. Which are the traumas of living the experience to be a child soldier? What can be done at international level to help them? And is it possible to reintegrate them into a civil society? On the child soldiers issue there has been little attention at international level, so far. It’s certain that in recent years, the United Nations and the organizations involved in the defense of human rights have adopt-
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Cosa accadrebbe se il genere umano dovesse abbandonare la Terra e qualcuno dimenticasse di spegnere l’ultimo robot? Il 17 OTTOBRE al cinema! ed a series of legal measures. However, by themselves, they are not enough: a strong desire to preserve children from the savagery of armed conflict is needed. A desire that lacks in many governments, including Italy. We need new policies that must translate into a long education journey for young generations, a change of heart, and a new culture of peace. We need to create a culture, sensitivity to this issue. Only this way we can win the challenge. These children live traumas of different nature. First, psychological. Try to imagine what it means for a child to be snatched from his family, his affections, from his childhood, and to be thrown into a context of violence, death and destruction. What it means to have a weapon in the hand and be forced to kill, to commit atrocities of all kinds. For many of them is an experience that marks for the rest of their lives, a nightmare from which it is hard to escape, difficult to depart. Then there are the physical traumas, consequently to the time spent in the jungle in very precarious health conditions, the scarcity of food, the wounds suffered in battles, the diseases. Problems that become even more serious when we talk about girls, victims of abuse and violence, who systematically contract AIDS and other sexually transmissible diseases. On John Baptist Onama’s history, a former child soldier and the voice narrating your documentary, you’re also building a theatrical spectacle, with
whom are you doing it, and when and how will it be on tour? John Baptist Onama, now 42 years old, Ugandan, in the 80’s has been a child soldier. John moved to Italy 18 years ago and rebuilt his life, even if far from his Country and his family. The history of John will also become a theatrical spectacle. The project was born consequently to an experiment that I did in 2007, with a group of actors of “Historia” in Rome. It was a theatrical reading of excerpts from my book, I acted like a first line journalist, who tells his experiences in war zones with child soldiers. The experiment has been successful, so we thought to create a real spectacle. The meeting with Fabrizio Cassanelli made it possible (director of the Study Centre “Lacittadelteatro” of Cascina, Pisa). He appreciated the idea and involved other people in the project, including Francesco Piccolini, author of theatrical texts, documentary filmmaker and writer of many films (he has been collaborating with Marco Paolini for many years, on “The one million” and “Vajont”). The show should debut in Cascina at the end of this year and should go on tour throughout Italy in 2009: the intention is to build shows for the schools, and evening shows for the adult audience.
L’autore-regista premio Oscar® Andrew Stanton (“Alla ricerca di Nemo”) e i fantasiosi narratori e geni della tecnica dei Pixar Animation Studios (“Gli incredibili”, “Cars”, “Ratatouille”) trasporteranno il pubblico in una galassia non troppo lontana, per una nuova commedia cosmica di animazione digitale che narra la storia di un determinato robot di nome WALL•E. Dopo aver trascorso centinaia di anni solitari facendo ciò per cui era stato costruito – ripulire il pianeta — WALL•E (che sta per Waste Allocation Load Lifter Earth-Class – Sollevatore terrestre di carichi di rifiuti) trova un nuovo scopo nella sua vita (oltre a collezionare cianfrusaglie) quando incontra un affusolato robot ricognitore di nome EVE. EVE si rende conto che WALL•E è involontariamente incappato nella chiave che assicurerà il futuro del pianeta, e torna di corsa nello spazio per riferire le sue scoperte agli umani (che sono ansiosi di sapere di poter tornare a casa senza rischi). Nel frattempo, WALL•E segue EVE per tutta la galassia, dando vita ad una delle avventure comiche più fantasiose ed emozionanti mai portata sul grande schermo. In questa fantastica avventura attraverso un universo di visioni futuristiche mai immaginate, si unisce a WALL•E un divertentissimo cast di personaggi, tra cui una blatta addomesticata e un’eroica squadra di squinternati robot in avaria. Visita il sito www.walle-ilfilm.it
© Disney / Pixar
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Tutti i film in concorso o fuoriconcorso KIDZ
USA /2008/ Daniel Barnz
LUNGOMETRAGGI
TERRA
FRODE AND ALL THE OTHER RASCALS (Frode og alle de andre rødder)
USA /2007/ Aristomenis Tsribas
Danimarca (Denmark) / 2008 / Niels Chr. Bubber Meyer
Norvegia (Norway) /2007/ Stig Svendsen
KING SIRI Sri Lanka / 2008 / Somaratne Dissanayake
LITTLE KING MACIUS (Der Kleine König Macius) Germania (Germany) / 2007 / Lutz Stutzner
SOS SUMMER OF SUSPENSE (SOS Svartskjær)
THE RADIO PIRATES (Radiopiratene)
RED ZORA (Die Rote Zora)
MIRUSH (Blodsbånd)
THE LAB
NIGHT FISHING (Éjszakai Horgászat)
Norvegia (Norway) /2007/ Marius Holst
Italia (Italy) / 2007 / Mariano Fiocco
Italia (Italy) / 2007 / Andrea Lodovichetti
Ungheria (Hungary) / 2007 / Pál Tóth
HEART OF FIRE (Feuerherz)
ORGESTICULANISMUS
ZOHAR
Belgio (Belgium) / 2008 / Mathieu Labaye
Israele (Israel) / 2007 / Yasmine Novak
ROCKING ON A TRAIN (Világlátott Egérke Vonaton Ringatózva)
MYTHS in SHORTS
Ungheria (Hungary) / 2007 / Zoltan Szilagyi Varga, Lajos Nagy
Germania Italia Austria (Germany Italy Austria) /2008/ Luigi Faraoni
nics ti liv)
CORTOMETRAGGI
Norvegia (Norway) /2007/ Grethe Boe-Waal
FELIX
Spagna (Spain) / 2008 / David Rubin Juan Carlos Peña
CORTOMETRAGGI CRYBABY (Pusling)
THE STORY OF LEO (La Storia di Leo)
Danimarca (Denmark) / 2007 / Christina Rosendahl
CORTOMETRAGGI
Ēvalds Lācis
UNDER MY GARDEN (Sotto il Mio Giardino)
Usa / Canada /2008 / William Maher
Olanda (Netherland) /2008/ Laurens Block
Olanda Belgio (Netherland Belgium) / 2007 / Mischa Kamp
Rambourg
Australia / 2007 / Erin White
THE TEN LIVES OF TITANIC THE CAT (Tita-
SPIRIT OF THE FOREST (Espiritu del Bosque)
WHERE IS WINKY’S HORSE (Waar is het paard van Sinterklaas?)
KINDLE
THE BLACK BALOON
Norvegia (Norway) / 2008 / Arne Lindtner Naess
Italia (Italy) / 2008 / Mario Cambi
Germania (Germany) /2007/ Armin Voelckers
Germania – Svezia (Germany - Sweden) / 2008 / Peter Kahane
THE SEVEN OF DARAN: BATTLE OF PAREO ROCK
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Australia /2008/ Elissa Down
SLEEPWALKING
Germania (Germany) / 2007 / Andreas Utta
NEW BOY Irlanda (Ireland) / 2007 / Steph Green
SCRAMBLED (Uova) Italia (Italy) / 2007 / Alessandro Celli
STING (Stikk)
RETREATING (La Ritirata) Italia (Italy) / 2008 / Elisabetta Bernardini
ALTER EGO
SHEEP IN THE ISLAND
SHUT UP, BUTTERFLY (Zitronenfalter, halts Maul!)
Polonia (Poland) / 2007 / Kuba Gryglicki
Corea del Sud (South Korea) / 2007 / Aaron Lim
GOLEM
TÔT OU TARD
Germania (Germany) / 2008 / Erek Kü
Israele (Israel) / 2006 / Alon Boroda, Ron Nadel
Svizzera (Switzerland) / 2007 / Jadwiga Krystyna Kowalska
MISTER COK (Monsieur Cok)
THE TREE (Haetz)
SGUARDI INQUIETI (TROUBLED GAZE) CORTOMETRAGGISHORT FILMS AH
Francia (France) / 2008 / Franck Dion
Israele (Israel) / 2006 / Yaron Yanai, Damon Lewinski, Anat Wiess
OUR WONDERFUL NATURE
WOW! SAYS LITTLE BEAR
Germania (Germany) / 2008 / Tomer Eshed
Danimarca (Denmark) / 2008 / Maria Mac Dalland
SNOWTIME
PREVIEWS
BENIGNO
Gran Bretagna (UK) / 2007 / Dana Dorian
Corea del Sud (South Korea) / 2008 / In-Eui Lee
HEDGEWITCH
Norvegia (Norway) / 2007 / Vigdis Nielsen
Gran Bretagna (UK) / 2007 / Liz Banks
THE TOURNAMENT (Il Torneo)
Italia (Italy) / 2008 / Francesco Benigno
THE SWEDISH WOMAN (La Svedese)
LE CRONACHE DI NARNIA IL PRINCIPE CASPIAN MEET DAVE
HONDA THE POWER OF DREAMS
Italia (Italy) / 2008 / Michele Alhaique
TAKING FLIGHT (O Voo)
Francia-Belgio (France-Belgium) / 2008 / Nicolas Liguori
KUNG FU PANDA
Italia (Italy) / 2008 / Michele D’Auria
TOYLAND (Spielzeugland)
ADHERENT
Germania (Germany) / 2007 / Jochen Alexander Freydank
Norvegia (Norway) / 2007 / Julian Nazario Vargas
PAZZA DI TE Italia (Italy) / 2008 / Enzo Iacchetti
MUDDLE AVENUE (Allée des Embrouilles)
ALBANIAN ANIMATED MYTHS
Olanda Belgio (Netherland Belgium) /2007/ Tamar Van Den Dop
KICK THE SKY
Francia (France) / 2007 / Fanny Marseau
THE BRIDGE BULLET ON THE HEAD
EVERYTHING IS FINE
MISSIEPOO16
WATCH - MAKING LOVE (L’Amour Horloger)
Silvia Zappalà, Omar Bianco
Canada /2008/ YvesChristian
Francia (France) / 2007 / Davy
COMPOSITION
Fournier
Durand
1992 / Stefan Taçi
FROG (Grodan)
NATURAL BORN BULLIES (Bulli si nasce)
Olanda (Netherlands) / 2007 / Anna van der Heide
LES FOUVES
Italia (Italy) / 2008 / Massimo Cappelli
MY HANDS TO COLORS (Le Mie Mani a Colori)
THE ANIMAL BOOK
Svezia (Sweden) / 2008 / Cecilia Torquato
SOMEONE TO RUN WITH (Mishehu Larutz Ito)
2003 / Stefan Taçi
Italia (Italy) / 2007 / Enzo De
Gran Bretagna (UK) / 2007 / Natalie Hinchley, Chris Randall
PANIC PAINTER (Panikkonstnären)
Israele (Israel) /2006/ Davidoff Oded
Camillis
BIRDY
NANA
THE SECRET
Australia / 2007 / Warwick
Svizzera (Switzerland) / 2006 / Dennis Furrer
1983 / Bujar Kapexhiu
Svezia (Sweden) / 2008 / Johan Hagelbäck
USA /2007/ Vincent Perez
Thorton
1988 / Jani Zhonga
THE LITTLE COP (La Piccola Guardia)
TIPTOE EVOLUTION
THIEVES (Ladrones)
Italia (Italy) / 2008 / Giorgio
Spagna (Spain) /2007/ Jaime
NORTHERN HIGHWAY (Carretera del Norte)
CARROT ON THE BEACH (Porgand Suvitab)
Italia (Italy) / 2008 / Pierluigi Ferrandini
Gibellini, Marco Rollo, Francesca
Marques
Messico (Mexico) / 2008 / Ruben Rojo Aura
Estonia / 2008 / Pärtel Tall
TWO TOASTS
EAT, EAT, EAT (Bab
1982 / Gazmend Leka
A QUIET MAN (Un Hombre Tranquillo)
Mook Jai)
RELOAD
Corea del Sud (South Korea) / 2007 / Sung-Ah Min
SPIDERWICK LE CRONACHE IL CACCIATORE DI AQUILONI LA VOLPE E LA BAMBINA L'ANNO IN CUI I MIEI GENITORI ANDARONO IN VACANZA LA MUSICA NEL CUORE IL MIO SOGNO PIÙ GRANDE THE WATER HORSE: LA LEGENDA DEGLI ABISSI
Danimarca (Denmark) / 2007 / Edda Kristindottir, Rasmus Møller
HANGMAN Norvegia (Norway) / 2007/ Hanne Ramsdal Cecilie Semec Mikkelson
OMA’S QUILT
BLIND
CORTOMETRAGGI/ SHORT FILMS
Svezia (Sweden) / 2008 / Nicolas Kovolos
DHARMA DREAM EATER
Corea del Sud (South Korea) / 2007 / Jong-hyeck Ahn
Francia (France) / 2007 / Macha Kassian
Belgio (Belgium) / 2008 / Delphine Hermans
SPECIAL EVENTS
LITTLE RASCALS
Francia (France) /2007/ Jean-Philippe Descoins,Yann Lepeu, Antoine Thonon
Y GEN
TWILIGHT HOUR (L’Heure Bleue)
THE YELLOW ENVELOPE (L’Enveloppe Jaune)
EASER PREVIEWS
I AM GAY (Jag Är Bög)
LES BRUITARDS
A DAY OF LITTLE GIRL (Gaji-eui Ha-roo)
Francia (France) / 2007 / Philippe Diop
BAUBAU Italia (Italy) / 2007 / Valerio Terranova, Giuliano Poretti,
FREE TO FLY
LUNGOMETRAGGI
THE NEW MAN (Den nya Manniskan)
LUNGOMETRAGGI
Svezia (Sweeden) /2008/ Klaus Haro
Italia (Italy) / 2007 / Filippo Gia-
SUMMER OF ‘62 Cartouches Gauloises)
WORLDS APART (To verdener)
comelli, Fabio Tonetto, Juan Francisco Correa Diaz
Algeria-Francia (Algeria-France) /2007/ Mhedi Charef
Danimarca (Denmark) /2008/ Niels Arden Oplev
DECEMBER BOYS
FIRST SCREENS
Canada / 2007 / Izabela Bzymek
PAGE D’ECRITURE
LUNGOMETRAGGI KARLA’S WORLD (Karlas kabala) Danimarca (Denmarkl) /2007/ Charlotte Sachs Bostrup
PHOEBE IN WONDERLAND
Spagna-Italia (Spain-Italy) / 2007 / Luca Vacchi
Spagna (Spain) / 2007 / Arantzazu G.Bayon
THE CHILDREN´S TREE
SHORT WAVES (Onde Corte)
Ungheria (Hungary) / 2008 / Abel Ruiz-Vazquez
Italia (Italy) / 2007 / Simone Catania
LITTLE DINOSAURS
LINHA DE PASSE
Australia Usa - Gran Bretagna (Australia Usa UK) /2007/ Rod Hardy
Brasile (Brasil) /2008/ Walter Salles, Daniela Thomas
THEIR FIRST JOURNEY (Premier Voyage)
CORTI
HEY HEY, IT’S ESTHER BLUBURGER
AUGUST
Francia (France) / 2007 / Grégoire Sivan
INTERLUDE
THICK-SKINNED (La Peau Dure)
Australia /2007/ Cathy Randall
Norvegia (Norway) / 2007 / Katja Eyde Jacobsen
Francia (France) / 2007 / Jean-Bernard Marlin - Benoit
LEROY
USA/2007 / Jay Gammill
Gran Bretagna (UK) / 2007 / Dana Dorian MIRIAM`S COLORS (Miriami Värvid) Estonia / 2008 / Jelena Girlin,Mari-Liis Bassovskaja
THE NEW SPECIES (Jauna Suga) Lettonia (Latvia) / 2007/
2005 / Artur Muharremi 1985 / Gazmend Leka
PIPIRUK RECEIVES TWO "GUESTS" THE RARE EGG SLOGANS 1989 / Gëzim Qendro