DAILY 2011 - Domenica 17 Luglio 2011

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Anno 2 - Numero 6

JOVANOTTI SALE IN CATTEDRA

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opo diversi giorni di suspance il Giffoni Film Festival scioglie le riserve. Sarà Jovanotti la sorpresa di questa 41esima edizione del festival del cinema per ragazzi. Il cantante toscano, dopo il suo concerto sarà oggi alla Cittadella del Cinema per ricevere il prestigioso Premio Truffaut durante il suo incontro con i ragazzi della sezione Masterclass. “Un premio – si legge nella motivazione- per la capacità di essere un punto di riferimento per i giovani, un premio a un ospite necessario per un festival necessario”. Jovanotti ha concluso proprio ieri sera la parte estiva del suo ennesimo tour trionfale “Ora” con la quale sta scalando le classifiche italiane. Un doppio cd pieno di canzoni d'amore, vera essenza di quest'ultimo Lorenzo che con "Ora", "Le tasche piene di sassi" e "Tutto l'amore che ho" sta facendo sognare.

Torna a Giffoni il Panda Po Servizio all’interno


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EZIO GREGGIO TRA POTTER, AVATAR E TWILIGHT P

er vederlo nelle sale bisognerà aspettare il 9 settembre ma Ezio Greggio ha scelto Giffoni per presentare in anteprima un assaggio del suo “Box office 3D”, l’esilarante parodia di tanti cult cinematografici che il comico p i e m o n t e s e h a d i re t t o p e r l a sceneggiatura di Fausto Brizzi e Marco Martano. “Prendiamo in giro il grande amore della mia vita: il cinema. Nonostante la mia

Harry Sfotter, Ronf ed Ermiona in 3D carriera televisiva sia particolarmente gratificante, il grande schermo è sempre stata la mia passione”. Nella commedia, prima pellicola italiana in 3D, Greggio interpreta tantissimi ruoli. E’ Harry Sfotter, maghetto fuori corso da 25 anni affiancato dai fedeli e pluriripetenti Ronf (Antonello Fassari) ed Ermiona (Anna Falchi) sotto il malvagio ascendente del Mago Silenzio/Gigi Proietti. “Sfotter è recluso a vita nella scuola di stregoneria, costretto a girare sequel su sequel, prigioniero di una saga infinita”. Non sfuggono alla parodia in 3D, Avatar che in versione “Box office” vede protagonista il divertente Rocco Ciarmoli di Zelig colorato di blu, e Il Codice da Vinci. Nel remake Greggio è Tom Hanks e al Louvre il furto non riguarda “La Gioconda” ma un mito televisivo degli anni Ottanta: “Il

quadro di Teomondo Scrofalo, la tela che ritrae un vecchio ubriacone ripescata dal celebre sketch “Asta Tosta” in Drive In di Antonio Ricci. Mentre il messaggio da decifrare è in realtà un biglietto della fortuna: il “gratta e da Vinci”. L’ispirazione è nata da “Sbamm” che il comico aveva girato, rifacendosi alle suggestioni di Le vacanze di Monsieur Hulot di Jacques Tati. P u n go l a t o d a l l e domande dei giurati, Greggio torna alla polemica sulle veline liquidate da molti come donne-oggetto: “Attacchi assurdi a ragazze semplici, come quelle che incontri a scuola o quando vai a fare la spesa, che rallegrano una

Giffoni Daily Supplemento di Giffoni News Generation

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trasmissione per nulla volgare come “Striscia la notizia”. Me la prenderei di più con le pubblicità e le riviste, piene di immagini femminili poco gratificanti”. Una parentesi di serietà nella spensieratezza generale: elogia la mozzarella di Bufala di Battipaglia, “beati voi che potete gustarla

Questa non è Giffoni, è Los Angeles ogni giorno” e lancia un consiglio per iniziarsi al cinema umoristico: “Non perdetevi un maestro come Mel Brooks, il suo Frankenstein Junior è un capolavoro della risata”. Con un complimento alla folla e all’entusiasmo del Gff: “Sono sbalordito, questa non è Giffoni, è Los Angeles!”.

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LODOVINI, GIFFONI È UN ESEMPIO DI CIVILTÀ V

alentina Lodovini a Giffoni? “Se non ora quando?”. Dopo i successi di Fortapàsc, Benvenuti al Sud e La donna della mia vita, l’affascinante attrice umbra ospite ieri a Giffoni per parlare alla stampa dei suoi progetti cinematografici e del suo impegno civile, che la vede da tempo lottare attivamente con Amnesty International per l’affer-mazione dei diritti umani, in special modo per quelli delle donne. Morbida, seducente e umbra, proprio come la Bellucci, ma guai a definirla come la sua erede. “Detesto le etichette”, ha precisato a tale proposito l’affascinante attrice,“ le etichette non durano, hanno la data di scadenza!”. Generosa nel fornire risposte alle tante domande dei giornalisti, la Lodovini si è mostrata, però, ritrosa nell’anticipare qualcosa sulla trama del film Benvenuti al Nord che ha finito da poco di girare e che verrà presto presentato ai

media con un’apposita conferenza stampa. La procace attrice, che vedremo presto recitare sui grandi schermi accanto a Valerio Mastrandrea nella pellicola di Francesco Patierno Cose dell’altro mondo, ha di recente rinunciato al progetto di un film-biografia dedicato ad Anna Magnani. “Non sono contraria alle biografie ma non potrei mai accettare un progetto così. La Magnani è per me la Madonna, un’attrice che ha cambiato la storia del cinema. Va toccata con rispetto” Sul Festival, poi, l’attrice ha speso parole bellissime: “la presenza qui a Giffoni di tanti ragazzi che, seppur di diversa nazionalità, convivono e si confrontano con rispetto, rende questo Festival un esempio di civiltà per qualsiasi società democratica multirazziale”. Quando qualcuno ha interrogato Valentina sullo spazio concesso alle donne nel mondo del cinema, l’attrice ha così commentato:“come attrice non mi posso

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lamentare, ma quanto vorrei vedere più donne al montaggio, alla regia, alla direzione della fotografia… lì ancora non c’è sufficiente spazio, come del resto non

Mi fa tristezza chi paga e chi si vende. La compagnia non ha valore! c’è nella società, dove spesso le donne si trovano a ricoprire il ruolo delle casalinghe senza averlo scelto”. E a proposito di donne l’attrice, che ha partecipato ad un bellissimo spot della Comencini per il movimento “Se non ora quando?”, ha commentato così le recenti burrascose vicende dei Bunga Bunga del nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:“Mi fa tristezza chi paga e chi si vende. La compagnia non ha valore!”.


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BRANCIAMORE, TORNO NEI PANNI DI MARCO

Qui c’è un’atmosfera meravigliosa, più che un festival è una festa!”. Matteo Branciamore respira a pieni polmoni l’aria di felicità e spensieratezza che soffia al Gff. Ospite della 41esima edizione, il trentenne attore romano è alle prese con la prossima stagione de I Cesaroni: “Torno nei panni di Marco dopo

progetto indipendente, un’eccezione in Italia”. E Matteo di vizi ne coltiva tanti: “Direi che li ho tutti, solo che li alterno periodicamente, mi piace cambiare!”. I fan attendono i nuovi Cesaroni, ci saranno sorprese? “Silenzio assoluto. Non posso dire a chi regalerò il mio cuore, starete a vedere. L’unica indiscrezione che posso

In cantiere, alcuni progetti per il cinema “farò una commedia prossimamente mentre ho finito di girare un piccolo ruolo

Cesaroni, non posso dire a chi regalerò il mio cuore. in Marco D’Aviano, l’ultimo film di Renzo Martinelli con Fahrid Murray Abraham”.

aver cambiato completamente ruolo in 5, dove interpretavo l’esatto opposto del bravo ragazzo, un vizioso criminale da

A Giffoni un’atmosfera meravigliosa riformatorio. Sono contento di aver sperimentato un personaggio diverso soprattutto perché si trattava di un

svelare è che la sceneggiatura sarà sulla scia delle prime due stagioni, più immediata e giovane, torneremo al mood fresco degli esordi”. Il ritorno di Elena Sofia Ricci? “E’ una certezza per il successo, Elena era una componente importante per il pubblico”. Un periodo felice per Matteo, con un pensiero rivolto all’amica e compagna di set Alessandra Mastronardi che è nel cast del prossimo film di Woody Allen Bop Decameron accanto a Penelope Cruz: “Se lo merita, Ale è davvero bravissima”.

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LA FOLLIA CREATIVA DI WILLWOOSH

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uglielmo Scilla è il suo nome all’anagrafe la suavera identità, ma non provatelo a chiamarlo così sul web, perché lì, nel mondo virtuale, è noto a tutti come Willwoosh. La giovane icona di Youtube è giunta oggi a Giffoni tra le urla elettrizzate dei tanti giurati che, ponendo mille domande, hanno provato a conoscere più approfonditamente il mondo del creatore di GuTube, il canale virtuale con il maggior numero di iscritti in Italia (176.343), le cui “serie-web” raccontano in modo caricaturale e irriverente il mondo giovanile. “L’aspetto più bello che ti concede di viverti il web è quello di non dover essere per forza un figo”, ha affermato Scilla, “ lì puoi essere semplicemente uno stupido che si mette delle parrucche e che racconta storie”. Ed in effetti Guglielmo e gli altri protagonisti di “Freaks The Series” si sono presentati alla Cittadella con un fare semplice che ha facilitato da subito lo sviluppo di un dibattito-confronto davvero interessante. Quando qualcuno dei giurati gli ha chiesto se le sue serie

faranno presto il salto sul piccolo schermo, il giovane ha risposto: “al momento non desidero che ciò avvenga. Adoro il web: lì i contenuti sono fruibili a qualsiasi orario. E’il mezzo più libero che c’è”. Guglielmo ha parlato, poi, più approfonditamente di “Freaks! The Series” che l’ha reso popolare al grande pubblico del web:“io voglio che la gente, tramite serie come questa, si renda conto di cosa si può realizzare sul web con pochissime risorse economiche”. Scilla,

stimolato dalle domande dei ragazzi, ha poi raccontato i suoi esordi: “all’inizio mi sentivo solo uno stupido davanti alla telecamera poi in seguito ho capito che quello del web è un canale che consente di arrivare a tante persone e questo mi ha fatto sentire meno scemo. La mia è una generazione abituata a non sognare i sogni, se non fosse stato per Youtube non avrei mai potuto sognare, non avrei mai potuto sperimentarmi come attore, sceneggiatore”. “Sul web io non sento di recitare”, ha aggiunto ironicamente infine la giovane web-star, “lì faccio semplicemente il cretino e farlo non mi richiede una particolare concentrazione. Devo dire però che il web è un’importante palestra di idee. E’ un mezzo che mi da la possibilità di raccontarmi”.


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TUTTI PAZZI PER KUNG FU PANDA 2

Ieri alla Sala Truffaut l’attesissima anteprima di “Kung fu Panda 2”, film d’animazione che, nato nel 2008, nel p r i m o c ap i t o l o r a c c o n t av a l e appassionanti avventure di un imbranato e

Valle della Pace con i suoi amici e colleghi maestri Kung-fu, i Cinque Cicloni: Tigre, Scimmia, Mantide, Vipera e Gru. La serenità del panda cicciottone verrà presto, però, minacciata dalla comparsa

consentirà di affrontare il segreto delle proprie misteriose origini. “Nel primo film abbiamo imparato che gli eroi possono essere di ogni forma e misura”, ha dichiarato la regista Nelson,

gigante panda intento a imparare con caparbietà le difficili arti marziali nonostante la sua buffa fisicità. Nel sequel dell’ amato cartoon, diretto da JenniferYuh Nelson, Po, divenuto ormai un Guerriero Dragone, vive proteggendo la

del pavone Lord Shen, spietato nemico, che progetta di conquistare la Cina e di a n n i e n t a re i l Ku n g - f u c o n u n a potentissima arma segreta. Toccherà a Po sconfiggere il nemico compiendo un viaggio nel proprio passato che gli

“nel seguito impariamo che il fato ci guida verso il nostro destino, portando nelle nostre vite sia le persone che ci proteggono sia quelle che ci sfidano, e permettendoci in questo modo di realizzare le nostre possibilità”.


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Il grande sogno del salernitano Nicola Acunzo

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aciami Piccina, Il grande sogno, Vallanzasca, gli Angeli del Male: sono alcuni dei film interpretati da Nicola Acunzo, attore talentuoso e versatile che, dividendosi incessantemente tra cinema, teatro e televisione, ha conquistato negli anni il titolo del nuovo caratterista del cinema italiano. “La difficoltà più grande del caratterista”, ha dichiarato il simpatico attore, “è quella di essere ritenuto credibile anche nei ruoli drammatici, specialmente in un’epoca come questa in cui è spesso il personaggio a fare da interprete e non è l’interprete a fare il personaggio. Il caratterista finisce p u r t ro p p o s o ve n t e p e r e s s e re considerato alla stregua di un comico quando in realtà queste due figure sono molto diverse”. Nel ricordare i suoi esordi nel mondo del cinema con il Maestro Mario Monicelli, Acunzo ha sottolineato: “Mario mi ha insegnato quanto sia importante la semplicità, perché, badate, la difficoltà più grande che s’incontra nell’interpretare un ruolo è quella di rimanere semplici. Io amo quegli interpreti che, come Kim Rossi Stuart, Michele Placido, Al Pacino rimangono semplici e che, attraverso il

personaggio, regalano un pezzo di spiccata umanità, quegli attori che, insomma,

della sua uscita nelle sale cinematografiche. “Vallanzasca è un film che

quando recitano mettono per davvero in gioco una parte di se stessi”. L’attore campano ha, infine, parlato con i giovani giurati anche del film Vallanzasca fortemente criticato da molti ancor prima

v’invito a vedere perché vi farà comprendere come da una cavolata si può divenire dei criminali rovinando la propria vita e quella degli altri. Sinceramente non comprendo le critiche rivolte al film prima della sua uscita”, ha continuato Nicola, “credo che il giudizio che ciascuno di noi può esprimere su un film sia un qualcosa di strettamente personale. Un film è come un quadro, ognuno ci vede dentro quello che vuole”. Acunzo è attualmente impegnato con Sabrina Ferilli nelle riprese del film per la Rai “Né con te né senza di te”, pellicola ambientata nel 1850 che racconta la storia dell’Unità d’Italia attraverso le avventure di un gruppo di briganti capitanati proprio dalla bella Sabrina nazionale.

Giffoni Friends


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Ieri in concorso per le sezioni +6 e +10

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a vita può essere impervia fin dall'infanzia, come testimonia Stanley's Tiffin Box, di Amole Gupte, parabola incentrata sulle vicissitudini

STANLEY’S TIFFIN BOX scolastiche del piccolo protagonista Stanley, alunno dotato di un singolare talento creativo ma in difficoltà, rispetto ai compagni di classe, perché privo della preziosa scatola con il pranzo. La ragione di tale mancanza sembra dipendere dalla

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l dodicenne Jo all'apparenza sembra essere il solito sgobbone tendenzialmente refrattario alla socializzazione e poco incline alla pratica d i a t t i v i t à s p o r t i ve . L a m a d re iperprotettiva, traumatizzata dall'accidentale morte del padre, fa di tutto per incoraggiarne l'inazione fisica, mettendolo in guardia dagli incidenti che possono accadere anche durante la più innocua delle attività. Al contrario i suoi compagni, ragazzi e ragazze, praticano il calcio e crescono tra complicate relazioni d'amicizia, intense trattative amorose e atti di bullismo più intimidatori che realmente violenti. L'unica attività che accomuna Jo ai suoi coetanei è la ricerca disperata dell'introvabile figurina di Pepe Reina, il portiere del Liverpool, una caccia al tesoro che potrebbe risolvere molti dei

misteriosa assenza dei genitori di Stanley, costretto a fare i conti anche con le rapaci attenzioni di un insegnante più interessato al cibo degli allievi che alla l o r o istruzione. S a r à proprio l'untuoso e temuto professor e a d allontanar e Stanley d a l l a scuola, a causa delle offerte “alimentari” che il bambino riceve clandestinamente dai solidali compagni di classe. Ma il riscatto per l'indomito Stanley, con un imprevisto colpo di scena, non tarderà ad arrivare. In bilico fra l'apologo e la

commedia dalle cadenze alimentari (inserti riusciti sono dedicati alle preparazioni dei pranzi dei giovani personaggi), il film concentra l'azione quasi esclusivamente in un unico luogo, un istituto scolastico che simboleggia il rigore di una istruzione non priva di soprusi, mostrando come la solidarietà in fondo non sia merce rara in un'età spesso sbandierata solo come quella delle fantasticherie e dei primi egoismi. Non a caso l'imprevista incursione neorealista della parte finale, con la rivelazione del “segreto” di Stanley, spinge il racconto in una dimensione struggente che ne riscatta l'intero significato. E la morale finisce con l'essere che il cibo, in alcune regioni come l'India contemporanea, può diventare un simbolo di integrazione e persino di riscatto sociale.

suoi problemi. Ma anche i secchioni hanno un cuore: Jo se ne accorge quando a scuola si presenta una nuova alunna, Mari, ed è subito colpo di fulmine. Il problema che gli si pone, a questo punto, è come comunicare i suoi sentimenti alla ragazza. The Liverpool Goalie, primo lungometraggio del norvegese Arild Andresen, è un inno alla forza eversiva e liberatoria dell'amore, una forza capace di trasformare e rigenerare le persone. Il film è ricco di momenti spassosi come le incursioni surreali nella mente di Jo, che mostrano le divagazioni fantastiche che nascono dalle sue insicurezze e dalle sue paure, o la poetica confessione d'amore che il protagonista affida a un tema svolto per

uno dei suoi compagni. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi di

THE LIVERPOOL GOALIE contorno, che consente al regista di delineare un quadro a tutto tondo di un paese di provincia del Nord Europa e di rimarcare il contrasto tra la vitalità del mondo dei piccoli e l'inerzia del mondo degli adulti.

Ristorante la divina commedia

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Ieri in concorso per le sezioni +13 e +16

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a malattia e le sue fatali conseguenze possono essere esorcizzate con una provvidenziale fuga nella fantasia. È quello che con tono sommesso suggerisce Ways to Live Forever, di Gustavo Ron, coproduzione anglospagnola, sulle vicissitudini dell'undicenne Sam, affetto da leucemia. Per niente scoraggiato dalla sua irreversibile condizione, il volenteroso adolescente si lancia nelle più disparate imprese; documenta con puntiglio il decorso della malattia, riprendendone le inequivocabili tracce sul suo corpo, e provvede a stilare la tradizionale lista delle cose a cui dedicarsi prima che sia troppo tardi: battere un record mondiale, provare il brivido di guardare clandestinamente dei film dell'orrore, bere, fumare, corteggiare con sfrontatezza delle ragazze, prendere parte a una improvvisata seduta spiritica dagli imprevedibili esiti. Le divagazioni oniriche, con incursioni nell'animazione e citazioni che vanno da Terry Gilliam a Tim

«

Sei un marinaio, fai parte di un equipaggio con un obiettivo comune e io sono il tuo capitano». Con queste parole il direttore del carcere dell'isola di Bastøy, una sorta di Alcatraz situato in un fiordo norvegese,

KING OF DEVIL’S ISLAND si rivolge al neo detenuto Erling. L'obiettivo è quello di educare alla disciplina, di rendere i giovani reclusi uomini onesti, umili e validi. Un proposito tanto pregevole quanto ignobili sono i

Burton, rendono agile la narrazione che schiva le trappole del sentimentalismo anche nelle scene più dolorose, quando la

traghettare gli spettatori in una dimensione in bilico fra l'iperrealismo e l'evasione fantastica. Repentini cambi di

WAYS TO LIVE FOREVER morte fa la sua comparsa nel corso di una livida mattina invernale. E se gli adulti, genitori e nonna, tutto sommato restano sullo sfondo con la loro attonita maschera, tocca alle presenze giovanili, in primo luogo al protagonista Sam,

scenario e incursioni nei luoghi dell'immaginazione suggeriscono che, di fronte all'ineluttabilità dei fatti, i sogni restano l'unica alternativa per scongiurare il peso della realtà.

mezzi che il direttore utilizza per raggiungere tale fine. Una rieducazione fatta di soprusi psicologici e fisici, lavori forzati e punizioni collettive. Ai nomi si preferiscono codici alfanumerici, durante i pasti è proibito parlare. La metaforica nave si rivela un veliero cannibale, il suo capitano si dimostra un despota. Nel momento in cui le sopraffazioni raggiungono un livello insostenibile, l'ammutinamento sotto forma di ribellione violenta sarà inevitabile. Altrettanto feroce sarà la repressione da parte dell'esercito. È una pagina triste e controversa della storia norvegese quella raccontata dal regista Marius Holst in King of Devil's Island. Un episodio lontano nel tempo e collocato in uno spazio specifico, ma che funge da pretesto per trattare un tema attuale e universale. Il

messaggio di fondo è inequivocabile: il recupero delle persone deve essere un obiettivo primario di ogni società che si pone lo scopo di garantire il benessere e la sicurezza dei cittadini. È necessario che, una volta scontata la pena, gli ex detenuti non siano più dissociati e disposti a nuovi crimini. Un film dai toni epici che nella prima parte presenta un ritmo pacato e disteso, rivolto alla descrizione della vita nel carcere e all'approfondimento psicologico dei personaggi, e nella seconda parte, quella dedicata alla rivolta, si fa gradualmente più intenso e serrato. Funzionale al racconto la fotografia di John Andreas Andersen, in particolare n e l l e s c e n e a l l ' a p e r t o, q u a n d o all'orizzonte si staglia un bianco abbacinante che isola allegoricamente i reclusi dal resto dell'umanità.

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Ieri in concorso per la sezione +18

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976. In una città senza nome nelle praterie canadesi, vive Elizabeth, undici anni. Per lei conta solo crescere, è alla ricerca disperata di un'adolescenza che tarda ad arrivare e che lei identifica con seni che non crescono e con una prima mestruazione che tutte le sue amiche hanno già avuto e che lei spera di ottenere per diventare finalmente donna. La sua più grande passione è la cantante Dolly Parton: non appena apprende dalla radio che la diva terrà un concerto a Minneapolis, nello stato del Minnesota, prega i genitori affinché le permettano di andarci. Incassato un fermo rifiuto, la ragazza si trova a dover subire una seconda delusione, molto più dura della prima: a causa di un compito assegnatole a scuola sui gruppi sanguigni della sua famiglia,

scopre di non essere figlia naturale dei suoi genitori, ma di essere stata adottata. La reazione è del tutto inusuale, la sua fantasia lavora più del dovuto. In poco

madre. La fantasia porta entrambe a costruire delle realtà che appaiono confortevoli e sicure per poi crollare miseramente: la madre crea un mondo di dettagliate bugie per proteggere Elizabeth; quest'ultima si persuade di essere la figlia naturale di Dally Parton per ritrovare quelle motivazioni che la scoperta dell'adozione le ha brutalmente strappato. Un viaggio che da ricerca di fuga e libertà per una e desiderio di rivalsa per l'altra, si trasforma per entrambe in crescita morale e conquista della consapevolezza di ciò di cui si ha davvero bisogno nella vita. Un viaggio intrapreso da madre e figlia che, percorrendo strade diverse, si ritrovano in un punto comune, quello che libera il loro rapporto da qualsiasi forma di filtro e le rende finalmente unite.

THE YEAR DOLLY PARTON WAS MY MOM tempo si convince di aver trovato la madre naturale e parte per andare a farle visita.The Year Dolly Parton Was My Mom, esordio nel lungometraggio di Tara Johns, si muove sui concetti di fantasia e viaggio visti attraverso gli occhi di una ragazza di undici anni e attraverso quelli di sua


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Telefono Azzurro e la Zona Anti Cyberbullismo nche quest'anno Telefono Azzurro, che da oltre 15 anni si impegna al fianco di Giffoni Film Festival, è presente con operatori e

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cazione. Così telefonate e contenuti di sms e mms - con testi o immagini volgari diventano offensivi e minacciosi. Informazioni riservate o immagini rubate

volontari per sviluppare insieme ai ragazzi il tema del festival “Link”, e per cercare, attraverso attività di videobox, di trovare insieme risposte nuove e concrete al problema del Cyberbullismo. La collaborazione tra Telefono Azzurro e il Giffoni Film Festival quest'anno si caratterizza anche per il Contest ZAC Zona Anti- Cyberbullismo, il concorso per sensibilizzare e far conoscere il fenomeno del cyberbullismo, e rendere di Internet un luogo più sicuro. Infatti, cellulari, social network, video e immagini rappresentano una delle forme di comunicazione più diffusa tra bambini e adolescenti. Predilette anche dai bulli che sempre più spesso agiscono nei confronti delle loro vittime attraverso un uso scorretto dei nuovi mezzi di comuni-

di nascosto a compagni di classe o coetanei vengono affidate al web. Il contest invitava i ragazzi a pensare, ideando e realizzando una storia illustrata in cui sia presente già una soluzione al problema del bullismo, nella declinazione di cyberbullismo. Tanti gli elaborati ricevuti sulla tematica, segno di profonda sensibilità ed interesse, che hanno evidenziato lo scopo dell'operazione, ossia quello di sensibilizzare bambini e ragazzi sul tema. Il concorso e la storia illustrata hanno aiutato a trattare l'argomento in maniera semplice e divertente, offrendo anche ai bambini e ai ragazzi la possibilità di

Social Partner

sperimentare possibili soluzioni al problema del cyber-bullismo e dei pericoli della rete, utilizzando la creatività e il “fare”. L'intenzione, infatti, è stata quella di spingere i ragazzi a pensare una “soluzione”, in modo da poter essere coscienti non solo del problema in se, ma soprattutto di costruire concretamente possibili strade per superare il problema. “Non si deve mai smettere di ascoltare e parlare con i ragazzi - commenta il Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo - per aiutarli a comprendere che l'esperienza e le relazioni mediate dalla rete non sostituiscono in alcun modo quelle reali. Per bambini e adolescenti internet è il luogo delle emozioni: è importante insegnare loro a riconoscerle e gestirle, non solo per evitare i pericoli ma anche per favorire relazioni di qualità. Sono particolarmente grato a Claudio Gubitosi e a tutto Giffoni Film Festival per aver aderito con entusiasmo all'idea di una campagna sensibilizzazione contro il C y b e r b u l l i s m o, p a r t i c o l a r m e n t e significativa nell'edizione di quest'anno che affronta il grande tema, centrale nella vita di bambini ed adolescenti, di link e della rete.“


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L’ENERGIA CREATIVA DI EDIPOWER

Si produce energia creativa al Giffoni Experience. Durante il Festival la trasmettono quotidianamente i giurati nei loro dibattiti, ma anche durante l'anno Giffoni coinvolge con il proprio brand i ragazzi di ogni età e di tutta Italia in una serie di iniziative ad alto tasso creativo in collaborazione con Enti, Aziende e Associazioni promotrice di importanti Campagne di educazione civile. È il caso del concorso “Missione Centrale” MOTORE, AZIONE, ENERGIA! lanciato da Edipower, uno dei maggiori produttori italiani di energia elettrica, e dedicato alle scuole secondarie di secondo grado presenti sui territori di Brindisi, Chivasso,

Mese, Piacenza, San Filippo del Mela, Turbigo e Udine. A loro è stato chiesto di realizzare un filmato sulle regole del rispetto per l'ambiente attraverso il risparmio energetico. Scopo dell'operazione: sensibilizzare i ragazzi su tematiche quanto mai essenziali per il nostro futuro, trattando l'argomento in maniera semplice e divertente, e stimolandoli a esplicitare il loro punto di vista e ad approfondire la conoscenza di un mezzo espressivo quanto mai efficace per la comunicazione di tali tematiche: il video. Gli autori dei migliori elaborati sono stati premiati ieri mattina al GFF dal testimonial d'eccezione e presentatore

dell'operazione Luigi Pelazza, da sempre la “Iena” più attenta alle tematiche ambientali e sociali, insieme alla Responsabile Comunicazione Edipower Costanza Sbaraglia.“Abbiamo ricevuto 47 video ed è stato molto difficile, a volte anche imbarazzante, riuscire a scegliere i 6 vincitori (uno per ogni città partecipante, n.d.r.) - ha spiegato la dottoressa Sbaraglia - i lavori erano tutti molto curati ed interessanti, e soprattutto centravano perfettamente il senso e l'obiettivo del concorso, esprimendo una grande sensibilità ecologica e una forte coscienza dei ragazzi sul corretto utilizzo delle risorse. Un tema - ha concluso - su cui la


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L’ENERGIA CREATIVA DI EDIPOWER nostra azienda è molto attenta”. Diverse comunque le motivazioni illustrate nella cerimonia di premiazione, svoltasi nella Sala Truffaut alla presenza dei giurati della sezione Generator +16, che hanno portato le sei Scuole premiate ad aggiudicarsi la Targa. A portare a Brindisi il

riconoscimento il gruppo GLI ILLUMINATI dell'Istituto Professionale Statale Industria Artigianato e Attività Marinare “G. Ferraris” per la scelta di svolgere il proprio compito direttamente sul campo sia evidenziando, attraverso un accurato lavoro di montaggio, tutte le

possibili fonti di energia oltre che il loro utilizzo quotidiano che mettendo in risalto alcuni dei più comuni sprechi energetici. GLI EMOTIONAL STORMS del Liceo Classico Scientifico “Newton” di Chivasso (TO) sono stati invece premiati “per la capacità, non comune, di essere riusciti a comunicare un concetto in maniera semplice, chiara ed efficace, utilizzando un corto circuito emozionale

fatto di suggestioni cromatiche, di testi semplici ma coinvolgenti, curando nei minimi dettagli anche l'interpretazione”.

Grazie ad “un buon lavoro di informazione tecnico-scientifica, la scelta di una location davvero suggestiva, uniti alla notevole capacità ironica degli autori, rendono il video molto efficace” torna vincitore a Chiavenna (SO) il gruppo MCPOWER della Scuola Superiore “Crotto Caruga”.A Piacenza invece porterà la Targa il gruppo ZOE del Liceo Artistico “B. Cassinari”, complice la “scelta di narrazione interessante, quella onirica, e una messa in scena semplice ma efficace, unita all'interpretazione coinvolgente e a tratti esilarante dei protagonisti”. Premiati per “un punto di vista convenzionale sul tema del risparmio energetico, quello della

passione, una chiave narrativa multilivello che spinge a vedere e rivedere il video, offrendo ogni volta elementi e spunti di riflessione sempre nuovi” I GIFFINI del Lice Scientifico Statale “Galileo Galilei” di San Filippo del Mela (ME).

I“Un ottimo lavoro tecnico progettuale, coadiuvato da una notevole competenza scientifica, offrono lo spunto per un breve documentario bel concepito e realizzato” la motivazione del riconoscimento conquistato dal gruppo LEONI NOVARESI dell'IPSIA “Bellini” di Turbigo. I video sono tutti visibili sul sito dedicato

all'iniziativa, missionecentrale.edipower.it, che conferma come Edipower è da sempre impegnata nell'educazione delle generazioni future per trasmettere loro una corretta informazione sull'energia. Negli anni passati "Edipower per la scuola" è stato il progetto destinato alle scuole

elementari, medie e superiori. Il progetto ha avuto un ottimo riscontro da parte di insegnanti e ragazzi e ha permesso di visitare le centrali, prenotare lezioni in classe tenute dai tecnici Edipower, utilizzare supporti didattici sul tema dell'energia e accedere, da parte degli studenti più meritevoli, a Borse di Studio per proseguire gli studi universitari.


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LA IENA PELAZZA TESTIMONIAL EDIPOWER H

a (quasi) smesso per un giorno i panni della “Iena” per vestire quelli di presentatore di un progetto per lui molto speciale,“Missione C e n t r a l e - M OTO R E , A Z I O N E , ENERGIA! lanciato da Edipower e, prima, per mescolarsi ai giurati Generator + 16 . è abituato al confronto con i ragazzi di ogni età e si è visto anche ieri mattina al Giffoni Experience dove Luigi Pelazza è approdato in veste di testimonial dell'iniziativa promossa dall'azienda produttrice di energia. “Ho sentito il

che vedete e leggete, cercate sempre un'informazione vostra”. Dopo la premiazione Edipower, Pelazza si è fermato volentieri a scambiare con loro due chiacchiere. A chi gli chiede delucidazioni su quale, secondo lui, sia il percorso di studi migliore per diventare giornalista, risponde che “è irrilevante, l'importante è che ognuno trovi il suo modo di fare questo lavoro”. Quanto al suo, anticipa di essere in partenza per i Paesi Arabi “ma non posso svelare di più”.

dal 2007 il nostro Governo 'pompa' come se fossimo in piena epidemia, con tanto di campagne di vaccinazione per le ragazzine di 12 anni, di cui racconterò sempre nella

prossima edizione de Le Iene”. Il ritorno del programma, ha spiegato, è previsto tra l'ultima settimana di settembre e la prima di ottobre, condotto da Ilary Blasy con due nuovi partner: Luca Argentero e, ancora in forse, Enrico Brignano.

vostro dibattito sul film - ha detto dal palco della Sala Truffaut - e devo dirvi che mi avete rincuorato: siete la prova che le nuove generazioni sono composte anche da ragazzi intelligenti e non solo dagli spettatori del Grande Fratello. Lasciate che vi dica anche un'altra cosa: l'informazione è una cosa molto importante ma non credete a tutto quello

“Vi posso raccontare però i servizi che ho finito da poco. Sono appena tornato dall'Ecuador per realizzare un reportage sulla Latin King, banda criminale con collegamenti nel nord-Italia, mentre ho già montato un servizio sui FAP, i filtri antiparticolato, che mostrerà che non servono a nulla, come inutile è il vaccino contro il cancro alla cervice dell'utero, che


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ARREX DAY, LA CULTURA IN CUCINA S

ono i quarti produttori di cucine in Italia; il loro simbolo, un cavaliere, si ispira alla passione per l’equitazione del più piccolo della famiglia; la loro esperienza coniuga la qualità artigianale al design innovativo. Una prova tangibile è sotto gli occhi di tutti i visitatori del Giffoni Village, dove campeggia una splendida cucina su cui si dipana lungo le ante una pellicola cinematografica. È la creazione che Arrex Le Cucine ha realizzato appositamente per la sua entusiasmante partecipazione alla 41esima edizione del Giffoni Film Festival. “Volevamo presentarci qui in un modo che rendesse riconoscibile il nostro stile, volto alla personalizzazione dell’arredamento - spiega Flavio Polesello,

manifestazione di cui siamo orgogliosi di essere partner”. Polesello, con le sue vulcaniche figlie Anna e Elisa, è il Cicerone che da giorni accoglie nello spazio a loro dedicato i bambini che accorrono per i laboratori ludici a base culinaria e i genitori che, inevitabilmente affascinati dal modello in esposizione, si lasciano ragguagliare sulle caratteristiche della loro produzione. Nessuno di loro si è poi lasciato sfuggire l’occasione di farsi immortalare lungo l’originale photo-call dello spazio, un pannello che permette, con gioco di ante, di immergere la propria

General Manager dell’azienda - e non potevamo che presentarci con un

immagine in una scenografia precostituita. Foto che poi possono essere recuperate sul profilo facebook della Arrex Le Cucine. La loro presenza a Giffoni è soltanto il preludio di una forte collaborazione tra il Festival e l’azienda pronta ad essere svelata oggi, Arrex day. Il brand di cucine è il promotore di un gemellaggio Campania/Friuli Venezia Giulia che vedrà il format del GFF sbarcare per tre giorni nel mese di novembre nel comune di Sacile, coinvolgendo diret-tamente gli Istituti Scolastici di diverse città della zona a vivere direttamente a casa il Giffoni Experience. “Uno scambio pensato per

esempio a tema che si ispirasse all’arte al c e n t ro d i q u e s t a s t r a o rd i n a r i a

unire due territori di eccellenza dell’Italia geograficamente lontani. E noi, per

rimanere in tema con la nostra realtà produttiva, faremo sì che lo scambio culturale sia anche un’occasione di approfondimento delle rispettive tradizioni culinarie, mettendo in rete i migliori ristoratori veneti con quelli di G i f f o n i Va l l e P i a n a . A l c e n t r o dell’esperienza - conclude Polesello resteranno naturalmente i ragazzi veneti coinvolti, circa 620 tra i 15 e i 18 anni dei comuni di San Donà del Piave, Sarmede e Sacile”. Il gemellaggio sarà siglato oggi dal Sindaco di Sacile, il direttore del GFF e dal dirigente scolastico del Liceo Scientifico Pugliati.


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ARREX DAY, LA CULTURA IN CUCINA


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DIXAN E GIFFONI, 6 ANNI INSIEME PER LA SCUOLA

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na festa in grande stile per la chiusura di un ormai storico contest creativo diffuso nell'istruzione pubblica italiana. Appuntamento questa sera a Giffoni Valle Piana con la serata promossa nell'ambito del GFF da Dixan per la Scuola. Dixan per la Scuola è il progetto di Henkel Italia che da oltre 10 anni si impegna nel sensibilizzare gli alunni italiani su tematiche di grande attualità tra le quali integrazione sociale, riscoperta delle tradizioni, futuro sostenibile, acqua, facendole diventare contest creativi e programmi didattici che hanno coinvolto la popolazione scolastica e le famiglie italiane. Il progetto, dedicato alle comunità

scolastiche dei primi tre ordinamenti, da sei anni corona il termine dell'anno scolastico e dei progetti lanciati nelle scuole con l'importante presenza al Festival del Cinema per Ragazzi più famoso al mondo. A partire dall'anno scolastico 2006/07, infatti, Dixan per la Scuola ha deciso di avvalersi del supporto artistico dei professionisti del Giffoni Film Festival per trasformare le idee più belle ogni volta in qualcosa di creativo e innovativo: un cortometraggio, uno spot pubblicitario o un cartone animato, presentato in anteprima proprio durante l'evento. Ben 7.850 le Scuole di tutta Italia che hanno partecipato al progetto “Sulle

tracce dell'energia” tema dell'undicesima edizione che si concluderà appunto oggi alla presenza degli alunni vincitori, ospiti d'onore della serata di premiazione a loro dedicata. Per l'occasione il Giardino degli Aranci si vestirà dei colori vivaci del mondo dei più p i c c o l i . S u l p a l c o s c e n i c o ve r r à rappresentato uno spettacolo a metà tra il teatrale e la rappresentazione video che metterà in luce i problemi legati alle diverse tematiche dell'energia e le soluzioni fantasiose trovate dai nostri

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STASERA AL DIXAN VILLAGE CRISTINA D’AVENA fedeli alunni. Un vero e proprio telegiornale energetico pieno di spunti, idee fantasiose e bizzarre per un futuro

partner ideale con cui espletare il concorso”, spiega Paolo Rossello Rappresentante Marketing Dixan. “ Con

più sicuro e rinnovabile. Al termine della premiazione e dello spettacolo, Cristina D'Avena, madrina da sempre di Dixan per la Scuola, canterà sul palco in compagnia del nostro immancabile Professor Dix, da anni mascotte del progetto. Oltre all'importanza tecnica che riveste nel realizzare gli output emozionali dedicati agli alunni partecipanti, il Giffoni Film Festival mette a disposizione di Dixan per la Scuola uno spazio dedicato a giochi e momenti di intrattenimento per il pubblico intervenuto: il Dixan Village, una piazza interattiva ricca di giochi, colori e divertenti animazioni che, da ormai 6 anni, è diventata punto di riferimento importante per i tanti bambini che partecipano al festival. Intrattenimento, didattica e tanto altro in piazza Umberto I dalle 17 alle 21. “Il GFF ci è naturalmente sembrato il

Dixan per la Scuola ci impegniamo a trasmettere e diffondere in modo creativo e didattico spunti di riflessione per la crescita degli studenti su tematiche importanti, sia sociali che di crescita. A Giffoni promuoviamo anche il tema della prossima edizione con cui guideremo le classi partecipanti alla scoperta di web e computer, strumenti che fanno sempre più parte della nostra vita, di quella dei ragazzi e del futuro del pianeta”. Il tema “Il futuro è qui in un clik Viaggio alla scoperta del mondo digitale” porterà i ragazzi a scoprire che dietro lo schermo c'è un mondo da scoprire, ricco di byte e di opportunità e che tenere il passo delle nuove tecnologie non è sempre facile, questa è un'ottima occasione per aggiornare il sistema, ma soprattutto l'importanza di sapere come funziona un pc, utilizzarlo con consapevolezza,

Technical Partners

navigare con la testa, scoprire come tanti programmi possono aiutarci nella quotidianità. “Come sempre, nella scelta del tema siamo attenti alle indicazioni ministeriali e, in generale, puntiamo a solleticare i ragazzi su argomenti utili alla loro crescita. Novità della 12edima edizione continua il dottor Rossello - è che il Prof. Dix potrà contare su un nuovo assistente: PC8, un computer in carne e ossa. Insieme a lui, ogni insegnante potrà diventare un esperto del digitale e accompagnare gli alunni, click dopo click, alla scoperta del mondo digitale. Naturalmente, ci aspettiamo che le Scuole che da anni partecipano entusiaste al concorso aderiscano con lo stesso entusiasmo di sempre e che, anche quelle che ancora non conoscono la nostra iniziativa, possano lasciarsi intrigare dal

tema ed entrare a contatto con noi. Per questo daremo degli strumenti anche ai genitori che spesso conoscono il tema meno approfonditamente dei loro bambini”. Intanto, sicuramente un'occasione da non perdere per grandi e piccini è la serata di stasera con le magie creative dei vincitori del concorso e il concerto della madrina Cristina D'Avena.Appuntamento presso il Giardino degli Aranci dalle 20.50.


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ISORADIO, LA FINESTRA SUL GIFFONI FILM FESTIVAL Una scintillante 500 rossa in viaggio per Giffoni per svelare le novità e i volti celebri del festival del cinema per ragazzi per eccellenza. Al volante della simpatica autovettura, il giornalista Tonino Pinto, fedelissimo della manifestazione diretta da Claudio Gubitosi, che sosta al GFF per raccontare agli ascoltatori di Isoradio le news e le curiosità dalla settima arte per giovanissimi. La famosa 500 Fiat che ogni giorno fa da cornice alla “Finestra sul cinema” curata da Pinto supera i confini reali e “parcheggia” virtualmente sul sito di Giffoni, finalmente visibile a tutti! Un omaggio alla ormai mitica formula con cui Pinto chiude sempre il collegamento: “Vi saluto qui in diretta da Giffoni dalla mia 500 rossa…”. Una boutade divertente per celebrare l’attenzione che Isoradio, grazie all’impegno del direttore Aldo Papa, regala orgogliosamente al Festival.


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I mille colori di Giffoni


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Musica 24 GRANA, germogli “d’estate” I 24GRANA, senza dubbio una delle più importanti ed influenti formazioni italiane, nascono a metà degli anni '90, anni caratterizzati da un grande fermento sociale e culturale, accompagnato dal movimento musicale che trova la sua migliore espressione nelle posse e nel dub. Il nome del gruppo si ispira alla moneta in uso nel regno di Ferdinando d'Aragona, moneta povera, a sottolineare tanto il legame con la tradizione artistica partenopea quanto la vicinanza a una cultura che al denaro dà poco valore. L'attuale combo si forma definitivamente nel 1996 quando, a Francesco, Nando e Renato, si affianca Giuseppe, portando con se l'ispirazione psychedelicblues che si affianca alla propensione rock-new wave dei primi. La musica dei 24GRANA trae spunto e si ispira a molti stili, dal dub al rock, dal pop alla new wave, dalla musica elettronica al blues e alla psichedelia, con la canzone d'autore a fare da trait d'union. A rendere difficile l'inquadramento della band in uno stile ben definito è la pulsione al cambiamento, il rifiuto di presentarsi uguali a se stessi che contraddistingue i 24GRANA fin dai loro esordi. Da sempre l'attività live è al centro della loro vita artistica che li ha portati a suonare in molte centinaia di concerti in tutta Italia, ma anche in Europa (Inghilterra, Spagna, Francia, Svizzera, Slovenia), in Giappone e negli USA. Da gennaio 2010 il bassista della band, Armando “Nando” Cotugno ha deciso di mettere in stand-by la sua attività col gruppo: in studio a Chicago, per il nuovo album, ha lavorato Alessandro Innaro (che, oltre ad essere il bassista degli Epo, ha collaborato cin Marina Rei, Libera Velo, Mbarca Bentaleb…). IL NUOVO DISCO “La Stessa Barca” è un disco crudo, diretto e appassionato. Con un titolo che

racchiude una riflessione che è anche una sorta di “presa di posizione”: nel momento di crisi globale che si sta vivendo, siamo “tutti” sulla stessa barca e ci vuole uno sforzo di unità per poter progredire positivamente, e questo riguarda sia piccoli nuclei di persone che sistemi più complessi. “In una situazione del genere ci si chiede se sia più forte la nostra predisposizione all'utopia o la rassegnazione alla catastrofe”. Il disco è un allegoria di tutto questo, simile all'iconografia della nave dei folli e la sequenza di canzoni è una carrellata di stati emotivi, personaggi e storie. Un disco diviso in due “lati”, il primo più d'impatto e ruvido, il secondo più introspettivo. “Ombre” è un brano sulle mancate occasioni, una serena riflessione su quello che può riservare il destino al di là delle proprie aspettative. Esprime la necessità di essere “filosofi” e di accettare la realtà e non permettere a questa accettazione di

cedere ad una malinconica rassegnazione, ma reagire con grinta. “Stop!” riguarda la necessità di cambiare registro ed essere più concreti, per non correre il rischio di disperdere tutto e ritrovarsi con un pugno di sabbia. “Germogli d'inverno” è il miracolo dell'inaspettato, quella variabile occasionale generatrice di felicità pura. “Oggi rimani laggiù” trasuda speranza e invoca serenità per un percorso difficile intrapreso comunemente. Nei testi troviamo personaggi che vanno dal tipico bullo “spaccone” (“Salvatore”) al ragazzo dal cuore spezzato e la voglia di fuggire altrove (“Ce pruvate Robé”), storie tormentate di vita metropolitana (“Cenere”), di disperati viaggi nel deserto (“Turnamme a casa”), ma anche racconti crudi e violenti di sopraffazione dietro le sbarre (“Malevera”, uno dei testi più “scomodi” mai scritti da Francesco Di Bella).


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