Il viaggio di una bella storia Italiana - Vol. 2

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Continua il viaggio tra le strutture, i segni sul territorio e i sogni per il futuro di Giffoni e dei giffoner

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per un’ creativaEuropa

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Indice

Volume 2

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Le pagine della nostra vita

Convegni, incontri, premi e riconoscimenti Gli anni in tasca

Le produzioni, le campagne sociali e i progetti speciali I viaggi di Gulliver Da Giffoni al mondo e viceversa

La storia infinita - Aneddoti e foto speciali Immagini e ricordi La fabbrica di cioccolato Le strutture di Giffoni La ricerca della felicità #Giffoni50Plus

Conta su di me - Terremoto e pandemia Le attività del 2020-2021

Il giorno più bello del mondo - Giffoni Day Il “compleanno” del Festival Ritorno al futuro Il 2022 e i nuovi progetti Basta guardare il cielo Analytics e dati economici

Volume 3 Tutti insieme appassionatamente - Novecento - Lunedì si parte

Direttore editoriale

Claudio Gubitosi

Coordinamento editoriale

Michele Melillo

Progetto grafico

Patrizia De Cristofaro

Immagine di copertina

Federica D’Ambrosio

Testi

Alessio Iannicelli

Ricerca iconografica

Antonietta Buonanno

Hanno collaborato

Carmen Amoroso

Luca Apolito

Barbara Cangiano

Alfonso Cerrone

Marco Cesaro

Luigi Crepaldi Notarfrancesco

Rita Esposito

Anna Falivene

Francesco Ferrara

Mario Ferrara

Marta Frasca

Marco Fronza

Neviaclaudia Gubitosi

Giusi Lambiasi

Luciano Lanzillo

Martina Mongillo

Daniele Moschella

Antonino Muro

Gianvincenzo Nastasi

Stefano Notarfrancesco

Francesca Pecoraro

Giusi Rago

Sabato Romeo

Davide Russo

Gerardo Sorgente

Rosaria Spiniello

Giuseppe Tedesco

Piero Vistocco

Foto

Michele Abate

Ciro Antinozzi

Renato Beatrice

Viviane Cammarota

Carla Celentano

Domenico Celentano

Lello D’Anna

Gaetano Del Mauro

Dario Di Filippo

Rita Esposito

Lucia Foglia

Guglielmo Gambardella

Sergio Gatto

Lucia Iuorio

Carlalberto Leonardi

Tiziano Marcoccia

Stefano Massa

Giuseppe Novellino

Luigi Pepe

Alfonso Maria Salsano

Sabato Scarpa

Alfonso Somma

Assunta Somma

Imma Tagliatela

Francesco Truono

Stampa

Arti Grafiche Boccia Spa

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Le pagine della nostra vita

Nel corso degli anni, ho ricevuto tanti inviti da parte di associazioni culturali, festival, rassegne, amministrazioni locali, organizzazioni politiche e istituzioni. Per quanto possibile, rispondo sempre positivamente a chi richiede la mia presenza e partecipo con piacere ad ogni genere di manifestazione. Nei dibattiti e nei convegni ho approfondito argomenti molto diversi: il cinema per ragazzi - ovviamente - ma anche il marketing culturale, l’imprenditorialità giovanile, le strategie di valorizzazione per il territorio e il futuro delle comunità locali. In questo capitolo, troverete una selezione di alcuni appuntamenti ai quali ho partecipato. C’è anche il primo convegno al quale ho preso parte, il 21 novembre 1978 a Roma, per parlare di cinema e ragazzi! Anche a distanza di anni, voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno invitato in Italia e all’estero: convegni, dibattiti e incontri sono davvero l’ossatura del sistema culturale del nostro Paese.

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Cittadino onorario

Fin dalla mia nascita nel 1951 sono un orgoglioso cittadino di Giffoni Valle Piana. Dal 2015, però, sono anche cittadino onorario di Pontecagnano Faiano. E dal 2018 lo sono anche di Sant’Arsenio.

Nel giugno 2021, inoltre, sono diventato ad honorem un abitante di San Donà di Piave in Veneto. Ringrazio le amministrazioni locali, i consigli comunali ed i sindaci Ernesto Sica, Donato Pica e Andrea Cereser che mi hanno voluto omaggiare con queste tre importantissime e graditissime onorificenze. Ho sempre dedicato particolare attenzione ai Comuni e ai piccoli centri che costituiscono il tessuto sociale e culturale del nostro Paese.

Per questo motivo, è un grandissimo onore ricevere non una ma ben tre cittadinanze onorarie: è la prova che il mio impegno per le comunità locali è stato efficace, non solo a Giffoni.

PONTECAGNANO FAIANO

“Per l’alto valore del suo impegno indirizzato alla promozione del territorio provinciale ed in particolare della Valle dei Picentini/Sele.

Per il suo costante impegno nel consolidamento delle attività artistiche della nostra Provincia in particolare del settore cinematografico; per il presidio di legalità garantito dal Giffoni Film Festival da lui fondato.

Per l’impegno costante alla promozione dei valori della cultura e della convivenza civile”.

25 luglio 2015

Ernesto Sica
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Sindaco di Pontecagnano Faiano

SANT’ARSENIO - “Per i suoi prestigiosi meriti in ambito artistico e culturale - spiega il Sindaco, Donato Pica - l’Amministrazione comunale, in questo modo, premia l’intuito di un uomo che ha dato vita a una manifestazione di risonanza internazionale, capace di far conoscere e apprezzare non soltanto il nome di Giffoni nel mondo ma quello dell’intera regione Campania”.

Ha partecipato alla cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria il rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti

24 settembre 2018
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SAN DONÀ DI PIAVE - “Per aver riservato negli anni grande attenzione ed entusiasmo nei confronti dei partecipanti al progetto sandonatese e delle realtà del territorio coinvolte, promuovendo occasioni di incontro tra i professionisti di Giffoni e gli istituti di San Donà e del Basso Piave, mettendo a disposizione strumenti e mezzi per supportare le attività di Giffoni San Donà Experience e dando lustro alla Città e al territorio nominando San Donà in diverse occasioni pubbliche di livello nazionale come partner di rilievo di Giffoni Opportunity”.

24 giugno 2021
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Andrea Cereser Sindaco di San Donà di Piave
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Premi e riconoscimenti

Cos’è un premio? Mi sono fatto molte volte questa domanda. La risposta l’ho ricevuta per posta soltanto qualche giorno fa. Una ragazzina di Cetara ha voluto consegnarmi un “premio” davvero speciale: un piccolo gioiello - troverete la foto nelle prossime pagine - realizzato con le sue mani. Nella lettera che mi ha inviato, Maria mi spiega che ha voluto darmi questo riconoscimento perché partecipare al Festival di luglio ha cambiato la sua vita e l’ha resa più felice. Grazie a questo piccolo grande dono, ho capito cos’è davvero un premio: è un riconoscimento, una ricompensa che qualcuno ha voluto darmi per aver realizzato, detto o fatto qualcosa che ha prodotto un cambiamento positivo nella sua vita e nel mondo. Un premio - qualsiasi premio - è dunque una cosa seria. Per questo, ho cercato di essere sempre presente alla consegna delle onorificenze che mi sono state assegnate nel corso degli anni: dalla cerimonia in una classe delle scuole elementari - dove il premio era un foglio di carta tipo pergamena scritto a mano - ai più pregiati palcoscenici internazionali. Tra i premi che ricordo con particolare emozione c’è sicuramente il primo riconoscimento che ho ricevuto il 2 maggio del 1979 da parte dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS).

Il premio mi fu consegnato dall’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti e fu un riconoscimento molto importante per me e per il Festival che aveva appena nove anni. Custodisco gelosamente anche un disegno originale che mi fu donato dal premio Oscar Carlo Rambaldi. L’opera rappresenta tutte le fantastiche creature del grande artista scomparso nel 2012, da King Kong ad E.T. l’Extraterrestre. Sono molto legato a questo disegno che ho voluto riprodurre su un gigantesco pannello in ceramica che decora una facciata della Cittadella del Cinema. Provo molta gratitudine nei confronti delle associazioni, degli organizzatori di eventi e delle istituzioni pubbliche e private che mi hanno voluto onorare assegnandomi un riconoscimento. In segno di gratitudine, nel mio ufficio, ho cercato di raccogliere e custodire la maggior parte dei premi che ho ricevuto nel corso degli anni: sono tutti esposti in vetrine ben illuminate e mi fanno compagnia ogni giorno mentre lavoro.

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Un disegno da Oscar

L’originale di questo disegno è esposto nel mio ufficio. Anche se non è un premio, ho voluto inserirlo in questo capitolo perché credo meriti uno spazio importante. Si tratta di un dono che ho ricevuto dal tre volte premio Oscar Carlo Rambaldi. La mia “sfacciataggine” mi spinse a chiedergli, durante una sua visita a Giffoni, di realizzare una “carta di identità” dei personaggi più famosi che aveva immaginato e realizzato per il cinema. Con grande gentilezza e disponibilità, Rambaldi acconsentì e realizzò questo bellissimo disegno. La mia idea era utilizzarlo per decorare la facciata della Sala Truffaut che confina con la Multimedia Valley. In accordo con il comune di Giffoni Valle Piana e la ditta appaltatrice dei lavori della Multimedia Valley - che ringrazio ancora per questa speciale attenzione - abbiamo perciò realizzato un grandioso murales in ceramica di oltre 100 metri quadrati. Questo disegno di Rambaldi è dunque la prima cosa che vedono i giurati quando arrivano a Giffoni: è il nostro benvenuto nel mondo del cinema!

Piccoli grandi regali

A volte i regali più piccoli sono quelli più grandi. Maria è una ragazzina di 12 anni. Vive a Cetara - un bellissimo borgo sul mare in provincia di Salerno - e quest’anno ha partecipato per la prima volta al Festival come giurata nella sezione Elements +10. Durante il Festival non ho conosciuto Maria di persona: tra mille impegni e attività, purtroppo non riesco ad incontrare tutti i juror. Anche se non ci conosciamo di persona, Maria ha voluto inviarmi un regalo davvero prezioso per il mio compleanno: una lettera, dolcissima, con all’interno una conchiglia molto speciale. Maria mi ha spiegato che si tratta di un occhio di Santa Lucia, una conchiglia che il nonno pescatore raccoglieva durante le sue uscite in mare. La madre gliene ha regalati tre e lei, con grande generosità, ne ha voluto donare uno proprio a me dicendomi che si tratta di un dono “che si fa alle persone care. Protegge chi lo porta dalle forze maligne e accresce le energie positive. È simbolo di conoscenza e saggezza. Che l’occhio di Santa Lucia vigili sempre su di lei”. Quando ho letto la lettera di Maria, sono rimasto davvero senza parole. Ricevere una dedica così sentita e un dono così prezioso da una ragazza che non ho ancora avuto il piacere di conoscere

personalmente è davvero emozionante. Grazie, Maria, per la tua gentilezza, il tuo affetto e la tua generosità. E grazie a tua madre per aver incastonato questo dono in un suo merletto fatto a mano. Al mondo, sicuramente, ci vorrebbero più persone come voi. Voglio ricordare anche il Maestro Fernando Alfonso Mangone per il dipinto che mi ha regalato in occasione del mio 70esimo compleanno e il gruppo di sbandieratori di Cava de’ Tirreni intervenuti anch’essi alla mia festa.

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E venne il giorno

Il 20 ottobre 2021 è stata una giornata stupenda, emozionante, un vero e proprio giorno di festa che ho avuto il piacere di condividere con la mia famiglia, i miei amici più cari ed i miei collaboratori. Il programma della giornata è stato intenso e ha alternato appuntamenti istituzionali e momenti più conviviali. Nelle prossime pagine troverete un piccolo report della giornata e di tutto ciò che è stato organizzato in mio onore. Colgo quest’occasione per ringraziare tutti quelli che, il giorno del mio settantesimo compleanno, mi hanno dedicato un messaggio, un dono o pensiero gentile: sono i regali più preziosi che ho ricevuto.

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“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”

In quest’anno dedicato al sommo poeta Dante voglio usare le sue parole per tracciare un poco la vita del carissimo Claudio. In questi 70 anni ha realizzato questo programma, prima rifugiandosi nel convento dei frati cappuccino per dedicarsi allo studio ed alla conoscenza della musica, sua grande passione, non posso certamente dimenticare il coro della Ss.ma Annunziata che animava le grandi e piccole celebrazioni domenicali. Questo coro oltre ad animare la liturgia raccoglieva tantissimi giovani che partecipavano con gioia ed entusiasmo alla Messa delle 11:00. Ricordo il primo circolo culturale con la stampa del giornale con notizie ed idee formative e sempre il folto gruppo di giovani interessati ad approfondire i temi culturali e poi primi incontri con il cinema d’essai da questo è scaturito il Festival del cinema per i ragazzi. Non voglio dilungarmi, ma desidero sottolineare la famiglia semplice ed umile, ma onesta e laboriosa dalla quale proviene Claudio. Ora posso dire che la vita di Claudio finora è stata come un diamante dalle varie sfaccettature e ognuna ha saputo brillare al momento giusto.

Questi 70 anni sono stati vissuti intensamente e senza spreco. Ora siamo qui e non a caso perché Curti ha dato i natali a tante illustri persone che hanno dato onore a tutto il paese, soprattutto i fratelli Linguiti, per dire il nostro grazie al Signore per aver fatto dono alla comunità di Giffoni di una persona umile e grande per aver innalzato il nome di Giffoni da renderlo visibile a tutte le nazioni che hanno avuto l’onore di portare i loro ragazzi e giovani a Giffoni. Voglio fermarmi aggiungendo che la nostra vita è una sola e dobbiamo viverla per costruire pace, serenità e cultura, confidando in Colui che ha infuso nei cuori e nelle menti il desiderio di infinito.

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I sindaci di Acerno, Bellizzi, Castiglione del Genovesi, Giffoni Sei Casali, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Pontecagnano Faiano, Salerno, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte e Olevano sul Tusciano.
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Nella mia vita, per quanto riguarda l’amicizia, confesso di aver avuto molta fortuna perché ho scelto e ho trovato sempre amici migliori di me ai quali mi ha unito oltre all’affetto anche l’ammirazione. Io voglio bene a Claudio per la sua gentile umanità, per la sua intelligente follia, per la sua silenziosa generosità. Ammiro Claudio per il suo coraggio visionario, la sua irriducibile caparbietà, la sua inesauribile creatività. Così come il suo Festival, anche Claudio - di tutti gli amici - è il più necessario. Mille auguri caro, prezioso, irripetibile fratello Claudio.

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Domenico De Masi

scrivere su di te o per te non è facile ma, soprattutto, può avere davvero senso farlo dopo che il tuo nome e la tua storia sono al centro di ricerche, interviste, tesi, saggi?

Allora cosa potremmo scriverti, cosa potremmo dirti, cosa potremmo augurarti?

Allora forse potremmo parlarti di noi, di quello che eravamo e di quello che siamo, di quello che sognavamo e di quello che oggi è la nostra realtà, di quello che desideravamo fare e di quello che è oggi il nostro quotidiano.

Perché c’è un prima e c’è un dopo e al centro di questo tempo c’è il nostro incontro con te.

Eravamo più o meno arrabbiati, più o meno portatori di sogni e di illusioni.

Eravamo pronti ad affrontare il mondo anche se non sapevamo bene da che parte girasse o quante strade potesse avere.

Eravamo curiosi di tutto e sapienti di niente.

Eravamo affamati di scoperte e di cose nuove, eravamo attirati da tutto ciò che era scintillante,

timorosi di ogni impegno, avvolti in nuvole di lentezza.

Eravamo distratti e a volte tristi, di una tristezza d’attesa.

E adesso? Cosa siamo adesso?

Siamo più o meno arrabbiati, ma abbiamo sogni certi e illusioni concrete.

Abbiamo affrontato il mondo e sappiamo, per averlo percorso con te, da che parte gira e quante strade può avere.

Siamo ancora curiosi di tutto ma sapienti almeno di… qualcosa.

Abbiamo divorato scoperte e siamo diventati creatori di cose nuove, produttori di meraviglie scintillanti.

Nei nostri impegni di oggi ci tuffiamo sicuri, avvolti in coperte di adrenalina.

Siamo distratti ma solo perché pensiamo il futuro e raramente siamo tristi ma di una tristezza d’attesa delle cose belle che domani certamente accadranno.

Per tutto questo, e per quello che non abbiamo saputo dire, grazie direttore.

Il team di Giffoni Caro direttore,
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Gli anni in tasca

Questo capitolo è dedicato a tutti i progetti, le iniziative e le idee che sono nate a Giffoni dal 1971 ad oggi. In un certo senso, dunque, queste pagine sono dedicate alla creatività. Sono molto legato ad ognuna delle attività che troverete descritte nelle prossime pagine. Tutte - sia pur con tempi e modi diversi - sono pagine importanti del mio percorso di vita, della storia del territorio di Giffoni Valle Piana e dell’epopea del Festival.

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Le mie produzioni in Super8

Avevo diciotto anni quando, per la prima volta, ho avuto l’idea Giffoni. Quest’idea, però, non è venuta fuori dal nulla: è stata sicuramente un’intuizione improvvisa ma, alle sue spalle, c’erano già anni di impegno per i giovani e passione per il cinema. Sono entrato nel mondo cinematografico gradualmente, passo dopo passo, con umiltà e spirito di sacrificio. Le mie prime esperienze risalgono alla fine degli anni ’60 quando incominciai a dilettarmi con la fotografia e con la regia. All’epoca era appena arrivato sul mercato il formato Super8, una nuova pellicola sulla quale si poteva applicare una banda magnetica per l’audio. Suonando l’organo nelle chiese del mio paese, racimolavo qualche lira che investivo subito per comprare i nastri e realizzare i miei “esperimenti cinematografici”. Dai primi, improvvisati, filmini passai piano piano a veri e propri film. La mia attrezzatura era: una macchina da presa senza zoom, un diaframma manuale e un caricatore di pellicola lungo appena quindici metri, vale a dire pochi minuti di video. Non c’erano luci, il montaggio lo dovevi fare quasi tutto in testa e il cast era formato dai miei amici e dalle mie amiche. Nonostante i mezzi assai limitati, tra il 1969 e il 1971 riuscii a realizzare alcuni film che, a detta di chi li ha visti oggi, sono davvero stupefacenti. Due pellicole di quegli anni mi stanno particolarmente a cuore: “L’età dei sogni” e “La vita di un povero diavolo”. Si tratta di due film brevi ma alle cui spalle c’è moltissimo lavoro. Durano venti minuti ciascuno ma, per realizzare ognuno, ho impiegato almeno sei mesi.

In queste due opere, c’è tutta la mia creatività di diciottenne, l’influenza di Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini, la sfrontatezza della gioventù e la voglia di creare qualcosa di unico ed originale. Per tutti questi motivi, posso dire che questi due film rappresentano il mio vero ingresso nel mondo del cinema.

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I primi produttori di Giffoni

I primi “produttori” del Giffoni Film Festival sono stati i parroci del mio paese. Ebbene sì: prima della nascita dell’Ente, prima dei finanziamenti pubblici e prima ancora dei sostegni dei partner, Giffoni ha avuto “sacerdoti produttori”.

Eravamo alla fine degli anni ’70: frequentando il convento dei Francescani a Giffoni Valle Piana, avevo imparato a suonare l’organo da due grandi maestri, Padre Maurizio Calbi e Padre Lorenzo Natiello.

A poco a poco, divenni un discreto organista e cominciai a suonare nelle varie parrocchie del paese e anche dei dintorni. A Giffoni non c’erano

altri organisti e dunque – tra messe cantate, matrimoni, tridui e quant’altro - riuscivo a racimolare qualche lira.

I soldi che ricevevo li ho reinvestiti tutti nell’organizzazione del Festival.

Mi servivano per stare insieme al mio team di allora, acquistare qualche pellicola o stampare i volantini.

Oltre ad essere “produttori”, i sacerdoti di Giffoni Valle Piana sono stati anche i primi “albergatori” e “ristoratori” del Festival. Durante le prime edizioni, infatti, i frati del convento hanno accolto e personalmente servito da mangiare, nel refettorio, ai primi stupiti ospiti di Giffoni: anche questo, un episodio davvero unico!

Franco Costabile protagonista “La vita di un povero diavolo” di Claudio Giubitosi - 1971
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Da sinistra: Vincenzo Grieco, Don Michele Ippolito

“Lunedì si parte!” 20 NOVEMBRE 1970

In principio era il verbo. Anzi, in principio era la pioggia.

Fu proprio passeggiando sotto la pioggia che il 20 novembre 1970, a Piazza Mercato, nel centro del mio paese Giffoni Valle Piana, ebbi un’intuizione folgorante: il Giffoni Film Festival.

Avevo solo 18 anni. Anche se allora non potevo capirlo, quella sera come tante aveva preso forma e vita qualcosa di speciale, un’idea che da lì a poco sarebbe stata capace di cambiare per sempre la mia vita e quella di milioni di persone. Era sabato sera.

Dissi a me stesso e agli amici che erano in piazza: “lunedì si parte”. Non ho aspettato il lunedì per partire. Quel sabato sera piovoso ero già partito. E non mi sono mai più fermato. Il risultato di quel “lunedì si parte” è l’avventura della mia vita che troverete descritta nelle prossime pagine.

A questo punto, dunque, non posso fare altro che invitare a ri-vivere insieme a me quest’avventura e augurare, a tutti, un buon viaggio.

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Noi Giovani è il titolo

di un numero unico, un giornale che promossi insieme ad alcuni amici nel 1970 per iniziare a parlare di cultura, politica, cinema e spettacolo a livello locale. All’epoca, il nostro paese non era abituato al dibattito, al confronto politico, alla difesa e alla valorizzazione dei propri ideali: potete ben immaginare le reazioni che ricevemmo.

“Noi giovani” fu comunque uno strumento efficace, un primo esempio di aggregazione giovanile, la dimostrazione delle capacità di ragazzi e ragazze che si mettono insieme per confrontarsi, dire la propria e discutere.

In un’epoca nella quale non esistevano i social network e gli strumenti di comunicazione di oggi, “Noi Giovani” fu davvero uno strumento rivoluzionario!

Una curiosità: sulla prima pagina del giornale, sotto il titolo “Giffoni: l’amministrazione”, a sinistra, c’è un piccolo comunicato stampa che annuncia che “è intenzione di questo gruppo formare un cineforum”. È l’inizio del Festival.

Giffoni Teatro

Oltre al cinema, Giffoni ha sempre promosso anche altre forme d’arte, spettacolo e intrattenimento. Una di queste è sicuramente il teatro: a partire dai primi anni ’90, il Festival ha sostenuto una serie di stagioni teatrali che sono andate avanti fino al 1997. Gli spettacoli si tenevano nel Cinema Valle. Il palco e la platea non erano molto grandi ma più che sufficienti per un paese come Giffoni Valle Piana: le quattrocento poltrone erano quasi sempre tutte esaurite. In collaborazione con il Consorzio Teatro Campania e l’Ente Teatro Italiano, ospitammo spettacoli e compagnie

molto importanti come ad esempio quelle di Paolo Ferrari, Giovanna Ralli, Carlo e Aldo Giuffré, Gino Rivieccio, Flavio Bucci, Daria Frediani e Beppe Barra.

Le stagioni teatrali al Valle sono un’altra bella pagina di storia perché dimostrano che si possono fare teatro e cultura anche su un piccolo palcoscenico di un piccolo paese. Dopo il 1997, l’iniziativa ha continuato il suo percorso grazie alla caparbietà di una mia collaboratrice, Mimma Cafaro. Giffoni Teatro è oggi, sia nella versione invernale che in quella estiva, un punto di riferimento di grande prestigio.

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Il primo programma

Il primo programma ufficiale del Festival risale al 1974: quattro pagine stampate in tipografia con i titoli dei film e poche semplici informazioni per i partecipanti. Vederlo – e toccarlo nella copia originale che custodisco gelosamente –suscita ancora oggi una certa emozione. Queste quattro pagine e tantissimi altri documenti faranno parte del Museo in costruzione dedicato alla storia dell’idea del Festival.

I BRAND DI GIFFONI - In questa pagina, è riassunto il “percorso evolutivo” dei vari loghi di Giffoni. Con un solo colpo d’occhio, è possibile cogliere tutta l’evoluzione e l’espansione del brand. La prima rivoluzione è del 2009: la dicitura “Film Festival” scompare dal logo e lascia spazio ad “Experience”. Dopo 10 anni, via anche questa parola in favore di “Opportunity”. Oggi, nel nostro logo c’è solo la scritta Giffoni: non c’è bisogno di aggiungere altro.

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La nascita dell’Ente Giffoni

All’inizio degli anni ‘70, nessuno avrebbe mai pensato di costituire un Ente Giuridico per un evento ancora gattonante come il Festival del Cinema per Ragazzi di Giffoni Valle Piana. La stabilità di oggi non era neppure nelle mie più rosee aspettative e l’idea di accedere ai finanziamenti pubblici

intuizione restano ancora oggi un mistero: sembrava una follia ma, a distanza di quasi cinquant’anni, posso affermare con sicurezza che è stata una buona idea.

Anzi, un’ottima idea. Nel giro di poche ore, individuai cinquante persone alle quali chiesi di tassarsi di cinquemila

sua composizione originaria, l’Ente era formato da un Presidente –che identificai nella persona del banchiere locale Generoso Andria –da un consiglio d’amministrazione e da un’assemblea dei soci: un grappolo di persone che, pur non del tutto consapevoli di quello che stavano

cerimonia di premiazione, fu quella del 1974. La costituzione dell’Ente fu un atto fondamentale perché, dal 1975 in poi, iniziai a richiedere la partecipazione di soggetti pubblici come il comune di Giffoni Valle Piana, la provincia di Salerno e l’Ente Provinciale per il Turismo (EPT). Solo

al Ministero un politico salernitano, il dottor Bernardo D’Arezzo. Con quest’ultimo ebbi un durissimo scontro che portò ad un blocco delle attività di Giffoni e al mio primo sciopero della fame. Il contrasto fu poi sanato dalla diplomazia dell’allora vice direttore generale per lo spettacolo Carmelo Rocca.

Nel corso degli anni, lo statuto dell’Ente ha subito diverse modifiche dettate dall’evoluzione di Giffoni e del Festival.

sembrava fuori dal mondo. Eppure, nel 1973 – ricordate bene questa data – ebbi l’intuizione di costituire un ente giuridico, naturalmente no profit, per dare una stabilità al futuro che immaginavo per Giffoni ed il Festival.

Il perché e il percome di questa

lire a testa e incontrarsi davanti ad un notaio per costituire l’Ente Autonomo Festival Internazionale del Cinema per Ragazzi.

La data di costituzione è il 1 dicembre 1973: un giorno molto importante per la storia di Giffoni, tre anni dopo la nascita del Festival. Nella

facendo, mi accordarono la loro fiducia. Il loro stupore era comprensibile. Il programma delle prime tre edizioni del Festival era stato piuttosto vago, indefinito e privo di limiti temporali precisi. La prima vera edizione “pubblica”, con tanto di inviti e

verso la fine degli anni ‘70 appresi che c’era la possibilità di ottenere contributi anche dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo (l’attuale Ministero della Cultura) e dunque feci per la prima volta domanda al Ministro Carlo Pastorino e al direttore generale Rocco Moccia. Dopo Pastorino, arrivò

Nel 1984, abbiamo aggiornato la denominazione originaria adottando il nome di “Ente Autonomo del Cinema internazionale per ragazzi e per la gioventù”. L’ultima modifica sostanziale è avvenuta nel 2014 e ha sancito storicamente e giuridicamente la titolarità dell’idea e del relativo percorso storico a partire dal 1971 con il cambio della denominazione in “Ente Autonomo Giffoni Experience”. È in cantiere la costituzione di una Fondazione, un soggetto più moderno e attinente alle responsabilità sociali e formative che Giffoni sta assumendo. Alla luce del percorso svolto finora e del lungo cammino ancora da percorrere, sono grato a quanti hanno preso parte o contribuiranno in futuro alla storia dell’Ente e di Giffoni: ai presidenti, ai consiglieri, agli organi di controllo e ai tanti soci va il mio ringraziamento.

Le immagini del Festival

Negli anni ’70, per le prime edizioni del Festival, non esisteva nessun logo, grafica o immagine ufficiale. Al massimo, e sembrava già tanto, si andava alla ricerca di un qualcosa che si potesse rappresentare su un manifesto da stampare per affiggerlo ovunque. Guardate quest’immagine del 1975, colore giallo. Che cos’è? Era il quinto anno di Giffoni e mi serviva qualcosa per il “Catalogoprogramma”, un insieme di fogli ciclostilati e spillati insieme, da colorare e mantenere rigidi con un cartoncino. Quello che vedete sulla copertina potrebbe sembrare un’opera d’arte contemporanea ma, in realtà, sono solo delle forme geometriche che misi insieme con la complicità del tipografo di Giffoni, il signor Dragonetti. Nella sua piccola bottega le lettere erano pezzi di piombo sparsi in caselle e per fare angoli, curve, rombi e quadrati c’erano pezzetti di legno tipo stampo. Cominciai a fantasticare e gli chiesi di seguirmi e di aiutarmi in questa “creazione”. Usai i triangoli per fare la testa, i rettangoli per il corpo, i quadrati per i piedi. Passati sotto la pressa, ecco, il “capolavoro” che uscì abbozzato prima in bianco e nero su un foglio non lucido. Poi facemmo la prova con un colore rosso nella stampante. Non contento prendemmo un cartoncino di colore giallo che finalmente mi convinse, anche perché non c’erano altre possibilità. Doveva raffigurare un ragazzo/ragazza. Mi sembrava già un grande risultato ed ero, credetemi, contentissimo. È da questa composizione, quasi astratta, che nasce la comunicazione per immagini di Giffoni. Nel 1978 il professore e pittore Vincenzo Stavolone mi donò un disegno che ho

utilizzato per tre edizioni (per risparmiare) come immagine ufficiale del Festival. Nel 1981 decisi che era giunto il momento di cambiare e mi misi alla ricerca di qualcosa di nuovo. Un giorno, nello studio fotografico di Domenico Celentano di Giffoni Valle Piana, trovai un depliant pubblicitario di una pellicola Kodak con in copertina un bambino impegnato ad annaffiare alcuni fiori colorati in un vaso. Presi quella foto e la sottoposi al mio collaboratore Fausto Giannattasio che era molto bravo a disegnare. Gli chiesi di fare un “travaso” sostituendo i fiori con delle pellicole cinematografiche. Mi piaceva l’idea che fossero gli stessi ragazzi ad innaffiare e far crescere il proprio cinema. Come “modello” Fausto scelse il nipote Matteo Giannattasio, biondo con capelli a caschetto. Il risultato fu una pittura su legno che custodisco gelosamente nel mio studio. Quest’immagine ha fatto storia perché l’ho utilizzata per l’edizione 1981 e poi nel 1982 (anche questa volta per risparmiare). Proprio in quell’anno, François Truffaut arrivò a Giffoni con la compagna Fanny Ardant. Il catalogo dei film stavolta era stampato e in copertina c’era esattamente questo disegno. Truffaut ne restò innamorato, tanto da lasciare un documento storico, scritto a mano, nella pagina iniziale, che recita: “Porto un ricordo del Festival di Giffoni del 1982, del calore del pubblico, della qualità degli organizzatori e di tutti i collaboratori, della grazia di un poster disegnato da un ragazzo…”. Tutte le altre immagini del Festival, che trovate raccolte nelle pagine seguenti, hanno conservato il calore, la qualità e la grazia che fecero innamorare Truffaut.

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I temi del Festival

Dopo le prime venti edizioni, il Festival era diventato abbastanza maturo e forte da “reggere il peso” di un argomento. Così, nel 1992, decisi di assegnare per la prima volta un tema all’edizione di quell’anno in programma dall’1 all’8 agosto. In realtà, il tema non era “solo” per il Festival: si trattava di un tema annuale, un argomento per guidare la scelta dei film in concorso e dare un senso profondo a tutte le attività sviluppate nel corso dell’anno. La decisione di assegnare un tema annuale è stata una rivoluzione vincente che ha ispirato molti altri Festival in Italia e nel Mondo e che io e il mio team abbiamo portato avanti anche negli anni a venire. Ho sempre scelto argomenti vicini alla sensibilità dei ragazzi e delle ragazze, spesso anticipando tematiche che di lì a poco sarebbero diventate rilevanti per l’opinione pubblica. I temi di Giffoni sono diventati oggetto di dibattito nelle famiglie, nelle scuole e nelle università. Anno dopo anno, hanno dato vita ad intense discussioni tra generazioni diverse, padri e figli, ragazzi, artisti ed istituzioni. Ognuno ha detto la sua in totale libertà e autonomia di pensiero. A rendere ancora più forti ed evocativi i temi scelti ci hanno pensato, nel corso degli anni, le meravigliose illustrazioni dell’artista e amico Gelsomino D’Ambrosio e di sua figlia Federica. Guardando indietro, posso dire con sicurezza che tutti i temi scelti mi hanno aiutato a realizzare la vera essenza del Festival: avvicinare i giovani al cinema, alimentare e coltivare i loro sogni, allargare i loro orizzonti, abituarli a interagire con il mondo degli adulti, mostrare loro che hanno un mondo intero da conquistare.

Il primo tema è stato assegnato nel 1992: “L’eroe immaginario - L’eroe immaginato”. In un anno molto complesso per la storia del nostro Paese - segnato dallo scoppio del caso “Mani pulite” e, soprattutto, dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in due attentati mafiosi - questo tema di sembrava molto attuale e, al tempo stesso, etereo, immaginifico e onirico. Esattamente come il cinema.

Anche negli anni successivi, ho sempre scelto temi di grande impatto creativo, artistico, filosofico e sociale.

Nel 1993 il tema era “Padri e Figli”: un argomento vecchio quanto il mondo ma sempre, tremendamente, attuale.

Nel 1994 “Il sogno”: simbolo del cinema e della sua forza evocativa.

Nel 1995 “Il viaggio”: perfetta metafora della vita di ognuno di noi.

Nel 1996 “La bugia”: una provocazione per celebrare i cento anni dalla nascita del cinema.

Nel 1997 “La pace”: un ideale al quale tendere e per il quale impegnarsi attivamente.

Nel 1998 “Angeli e Diavoli”: un dualismo che è presente nell’arte ma anche in ognuno di noi.

Nel 1999 “La famiglia”: un luogo/concetto in continua evoluzione.

Nel 2001 “Il Ri-nascimento”: l’auspicio di una nuova nascita per una nuova vita culturale.

Nel 2002 “La scelta”: un tema fecondo, ricco, abbondante di stimoli.

Nel 2003 “La scoperta”: un momento che segna la crescita dei ragazzi e delle ragazze.

Nel 2004 “Il desiderio”: la leva che muove l’arte e tutto quello che facciamo.

Nel 2005 “Emotion”: una riflessione sulle risposte soggettive agli stimoli del mondo esterno.

Nel 2006 “Energy”: la forza creativa che ci spinge a migliorare il mondo.

Nel 2007 “Confini”: gli orizzonti visibili e invisibili che esistono nella nostra società.

Nel 2008 “Miti e Maestri”: un omaggio al passato glorioso che ci precede e ci guida.

Nel 2009 “Taboo”: un invito a riflettere sui pregiudizi e sui limiti mentali che spesso ci allontanano gli uni dagli altri.

Nel 2010 “Love”: il sentimento più forte e più puro, in tutte le sue forme.

Nel 2011 “Link”: la connessione che ci lega alla natura e alle persone che amiamo.

Nel 2012 “Happiness”: un concetto difficile da afferrare e che cambia da persona a persona.

Nel 2013 “Forever Young”: un vero e proprio manifesto culturale e ideologico nel nome dei giovani.

Nel 2014 “Be different”: la diversità come ricchezza.

Nel 2015 “Carpe Diem”: un invito a rendere straordinaria la propria vita.

Nel 2016 “Destination”: le infinite destinazioni dei giovani, del cinema, della musica e della tecnologia.

Nel 2017 “Into the magic”: la magia della sala cinematografica e della nuova Multimedia Valley.

ANNI DI STORIA

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
1974 1976
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Nel 2018 “Acqua”: il primo e più prezioso elemento per la vita.

Nel 2019 “Aria”: un’entità tanto impalpabile quanto fondamentale.

Nel 2020 “Terra”: uno spazio di riflessione sul nostro Pianeta per chiudere idealmente una trilogia dedicata all’ambiente.

Nel 2021 “Un grido di felicità”. Nell’anno più difficile della storia contemporanea, ho voluto fare una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti di tutte le ragazze e i ragazzi che si sono sentiti soli, incompresi o ignorati a causa della pandemia. “Un grido di felicità” è anche un inno alla vita e un omaggio alle origini del Festival: il modo migliore per tornare a vivere, respirare e gioire dopo l’isolamento e le sofferenze causate dal Covid-19.

Nel 2022 il tema è stato “Invisibili”: Nel 2022, Giffoni ha dato inizio ad un percorso pluriennale che avrà un unico e fondamentale scopo: rendere visibili tutti coloro che sono invisibili, dando voce e spazio alle grandi qualità che i nostri ragazzi hanno ma non riescono ad esprimere. Nel futuro di Giffoni non ci saranno strade da percorrere se non quella di portare avanti - con estremo rigore, serietà e determinazione - una vera e propria rivoluzione: la rivoluzione degli invisibili.

Le rassegne di Giffoni

Fin dai primissimi anni, il Festival ha allargato la sua attività ed i suoi orizzonti culturali attraverso una serie di rassegne cinematografiche internazionali che ho ideato e curato personalmente. Questi appuntamenti hanno sempre avuto l’obiettivo di avvicinare i giovani al vasto mondo del cinema ed accendere un faro su nazioni e produzioni cinematografiche quasi sconosciute ma di grandissimo pregio. Penso alle favole russe dei primi anni ‘70, ai lungometraggi tedeschi degli ‘80, alle malinconiche produzioni scandinave e alle opere dei registi dell’Estremo Oriente a cavallo del nuovo millennio. Unione Sovietica, Svezia, Spagna, Albania, Belgio, Georgia, Macedonia, Norvegia, Nuova Zelanda, Australia, Iran, Canada, Giappone, Cina, Qatar e Afghanistan sono soltanto alcuni dei paesi ai quali, nel corso degli anni, ho dedicato una o più retrospettive cinematografiche. Sono orgoglioso di aver portato alla ribalta - per primo in Italia - paesi, film e produzioni estere che solo molti anni dopo sono diventati oggetto di attenzione da parte della stampa e della critica internazionale. Il Festival ha portato in Italia immagini e storie completamente ignote e le ha fatte conoscere ad un pubblico di giovani, curiosi e “semplici” appassionati. É questa la cosa più bella: alle proiezioni di Giffoni non partecipavano soltanto i critici e gli esperti che popolano di solito le rassegne cinematografiche. Durante le rassegne, in sala c’erano soprattutto ragazzi, ragazze, uomini, madri di famiglia, anziani, amanti del cinema e a volte perfino bambini. Tutti restavano incollati alla poltrona per ore e uscivano dalla sala con la gioia di chi ha scoperto un mondo tutto nuovo.

1974: Rassegna del cinema japanese

1974/1975/1978/1979: I problemi dei giovani nel mondo contemporaneo

1978: Incontro con la cinematografia della Repubblica Popolare Cinese

1978: Rassegna Belgio

1978: Rassegna dei film di animazione tedesco per i ragazzi dell’età prescolare

1978: Rassegna film del Centro per lo sviluppo mentale dei bambini e dei ragazzi di Tehran

1978: Rassegna di film realizzati da ragazzi e da istituti scolastici italiani ed esteri

1978: Il documentario didattico

1978: Rassegna D.I.F.I.

1979: Film canadesi in decentramento

1979: Film francesi in decentramento

1979: Film spagnoli in decentramento 1980/1981/1982: I problemi

dei giovani nella cinematografia contemporanea

1981: Film della repubblica Islamica Iraniana

1981: Film della Repubblica Popolare Cinese

1981: Rassegna del film per ragazzi della Repubblica Socialista Cecoslovacca

1981: Retrospettiva su Jiri Trnka

1982: Repubblica Popolare Cinese

1982: Rassegna retrospettiva “Ion Popescu Gopo”

1983: Rassegna retrospettiva del cinema d’animazione ungherese

1983: Quattro volti di bambini per quattro registi

1984: Retrospettiva cinese

1985: Retrospettiva albanese

1985: Giffoni per L’unicef - 10 per vivere

1986: Alle soglie dell’adolescenza

1986: Il Cinema per ragazzi sovietico 1986: Tendenze nuove - Italia

1987: Luna d’oriente - Retrospettiva del cinema turco per ragazzi

1988: I ragazzi del cinema spagnolo 1989: I ragazzi del cinema francese 1989: Portrait production La Fete 1990: Portrait Iran cinema 1990: Iran cartoons 1991: Portrait Austria

1992: Dolce Vento del Nord 1992: Ladri di bambini

1993: L’aria serena dell’Est

1994: I Guardiani della memoria popolare, Il cinema africano contro l’apartheid

1997: Il posto delle favole

1997: Rights from the heart - Canada

2005: Tribute to Polish Cinema

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Le collane di Giffoni

Per presentare i film del Giffoni Film Festival anche ai “non giurati” e promuovere il cinema per le nuove generazioni, a partire dagli anni ‘90 abbiamo ideato la collana “Ragazzi al cinema”. I migliori film in concorso o in pre-selezione al Festival venivano pubblicati su videocassette e dvd in collaborazione con Medusa Home Entertainment. L’ultima uscita “a marchio Giffoni” è avvenuta nel 2010 con una collana di dvd in vendita in tutte le edicole della Campania e della Basilicata in abbinamento al quotidiano “Il Mattino”.

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Decentramento La Piccola Bottega dei Filmmakers

Decentramento: una parola che oggi risulta quasi incomprensibile ma che, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, è stata l’unica a venirmi in mente per descrivere l’espansione di Giffoni al di fuori del paese di origine. Già all’epoca pensavo che la mia idea, il Festival e le molte attività in cantiere fossero simili a sassi lanciati nel bel mezzo di uno stagno le cui onde erano destinate ad espandersi in tutte le direzioni. Per questo, mi sono sempre impegnato per far conoscere Giffoni dappertutto. Cominciando, ovviamente, dalle immediate vicinanze del mio Paese. I primi “viaggi” di Giffoni sono stati a Giffoni Sei Casali, San Cipriano Picentino e Montecorvino Rovella: comuni che distano pochi chilometri dal mio paese ma che, all’epoca, sembravano lontanissimi. In effetti, non era semplice raggiungerli e trasferire lì parte delle nostre attività. Fu necessario l’intervento dell’Esercito Italiano: grazie alla collaborazione con lo Stato Maggiore, misi in moto una macchina organizzativa abbastanza complessa. Arrivavamo nella piazza centrale del comune con un mezzo dell’Esercito che si chiamava cinemobile, una specie di grande camion con sopra un proiettore a carbone. I soldati tiravano fuori un lenzuolo che utilizzavamo come schermo, le persone si sedevano per

terra o sulle sedie dei bar e iniziava lo spettacolo.

In questi “cinema all’aperto” non mancava nulla, neppure il bar: i militari dell’Esercito, infatti, allestivano degli speciali forni da campo per distribuire pizzette appena sfornate a tutti gli spettatori. Proiettavamo film in competizione al Festival, pellicole fuori concorso o qualche titolo preso a noleggio che rientrava comunque nella categoria del cinema per bambini, ragazzi e famiglie.

Conservo un ricordo molto caro di questi primi, pionieristici, tentativi di “far conoscere al mondo” la magia del Festival. In un certo senso, i viaggi all’estero, le attività 365 giorni all’anno, i laboratori nelle scuole, gli hub in Italia e nel Mondo che Giffoni

può vantare oggi sono i “nipoti” di quelle prime, emozionanti, proiezioni con il cinemobile.

C’è chi ha raccontato i problemi legati all’integrazione razziale e chi ha denunciato episodi di criminalità, chi ha mostrato l’assenza della famiglia e chi ha puntato l’attenzione sull’importanza dell’amicizia e della solidarietà. Studenti da tutta Italia hanno immortalato i loro sogni, le loro delusioni e realtà, nei cortometraggi protagonisti de La Piccola Bottega dei Filmmakers, un concorso istituito nel 2004 per offrire una

vetrina ai piccoli cineasti in cui raccontare e raccontarsi, utilizzando location e storie prese in prestito dalla loro quotidianità. Già negli anni ‘80, avevo aperto a Giffoni una sezione dedicata ai film in Super8 prodotti nelle scuole. Quest’idea si è poi evoluta con l’avvento delle nuove tecnologie di ripresa che hanno reso molto più semplici le produzioni scolastiche.

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Movie Days on Tour Movie Days

Movie Days, le giornate di cinema per la scuola realizzate da Giffoni nascono nel 1996 e, in venticinque anni di attività, hanno coinvolto decina di migliaia di studenti e docenti. Film, confronti con ospiti d’eccezione, grandi storie, approfondimenti, lab interattivi e momenti di puro divertimento sono al centro dell’iniziativa rivolta a ragazzi e ragazze provenienti da istituti scolastici di ogni ordine e grado. Una carrellata di temi vicini al mondo dei giovani, della scuola, delle nuove generazioni. Una programmazione cinematografica ricca di straordinari titoli che fanno riferimento a temi di grande attualità.

Studenti in 23 anni

di Movie Days

1995 1995 - 1996 1996 - 1997 1997 - 1998 1998 - 1999 1999 - 2000 2000 - 2001 2001 - 2002 2002 - 2003 2003 - 2004 2004 - 2005 2005 - 2006 2006 - 2007 2007 - 2008 2008 - 2009 2009 - 2010 2010 - 2011 2011 - 2012 2012 - 2013 2013 - 2014 2014 - 2015 2015 - 2016 2016 - 2017 2017 - 2018 2018 - 2019 2019 - 2020

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TOTALE 469.032

Docenti 31.850

I MOVIE DAYS, realizzati inizialmente solo a Giffoni, hanno avuto una rapida diffusione in tante altre città italiane dal 1999 ad oggi, grazie alla collaborazione con esercenti, enti locali e associazioni. Nasce così MOVIE DAYS ON TOUR, la rassegna cinematografica itinerante che porta il cinema per ragazzi in giro per l’Italia. Ad essere esportata è la proposta culturale: film, dibattiti, lezioni di cinema, laboratori interattivi e giochi.

Ecco tutte le tappe realizzate in questi anni: Sardegna (Nuoro, Sarule, Tonara, Macomer, Sassari, Oristano, Mogoro, Terralba, Ghilarza, Cagliari), Sicilia (Pachino, Avola, Palermo), Calabria (Cosenza, Reggio Calabria, Bianco, Rosarno, Tropea), Campania (Salerno, Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Pagani), Basilicata (Potenza, Montescaglioso), Puglia (Bari, Foggia), Molise (San Giuliano di Puglia), Lazio (Roma, Latina, Frosinone), Marche (Recanati), Toscana (Firenze), Emilia Romagna (Massa Lombarda, Rimini), Lombardia (Cremona, Carate Brianza) e Friuli Venezia Giulia (Sutrio, Sacile), Veneto (San Donà di Piave).

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Movie Days Hospital

Organizzato con il sostegno della Provincia di Salerno, Movie Days Hospital ha coinvolto i pazienti di diversi ospedali: il Bambin Gesù di Roma, il Santa Maria Incoronata dell’Olmo di Cava de’ Tirreni, il Fucito di Curteri-Mercato San Severino, il Luigi Curto di Polla, il San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra, il Mauro Scarlato di Scafati e il Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Il format ha debuttato nel 2001 ed è stato richiesto dai reparti pediatrici di innumerevoli ospedali italiani.

School Experience

Educare i ragazzi all’esperienza cinematografica, valorizzando la sala come ambiente fondamentale per la fruizione di lungometraggi, cortometraggi e documentari: è questo l’obiettivo fondamentale di School Experience, il festival di cinema itinerante che abbiamo ideato nel 2019.

Organizzando vere e proprie “tappe” in decine di scuole italiane, il team di Giffoni ha coinvolto migliaia di studenti e studentesse in un programma di sensibilizzazione e formazione attraverso il linguaggio del cinema.

Le attività si sono svolte in diverse città e paesi di Veneto, Sardegna, Calabria e Sicilia. In tutte e tre le regioni, particolare attenzione è stata dedicata alle località con forti problematiche sociali e alle periferie intese come luoghi nei quali i ragazzi e le ragazze possono sentirsi radicati e non esclusi.

Il percorso di School Experience non si esaurisce durante le giornate speciali nelle scuole ma prosegue tutto l’anno con programmi di formazione per gli studenti ed i docenti. Attraverso l’Alternanza Scuola/Lavoro, Giffoni contribuisce ad una formazione attiva capace di costruire solide basi per i futuri impegni dei nostri ragazzi e collabora con le scuole secondarie di II grado del territorio.

In particolare, da anni portiamo avanti una proficua collaborazione con l’Istituto Professionale con indirizzo audiovisivo e cinematografico “Gian Camillo Gloriosi” che ha sede proprio a Giffoni Valle Piana. Per i docenti, da anni abbiamo aperto le porte delle sezioni Generator +18 e GexDoc del Festival e stiamo programmando nuove iniziative di formazione.

Vogliamo aiutare gli insegnanti a stare al passo con tempi e con le esigenze delle strutture scolastiche del terzo millennio, online e in continua evoluzione digitale: solo così la scuola potrà restare, anche nei prossimi anni, uno spazio di studio, di riflessione, di crescita culturale e di dialogo con le nuove generazioni.

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SCHOOL EXPERIENCE 2020-2021

ANNO 2020

12 Ottobre 2019 - 21 Novembre 2019

4 regioni coinvolte: Calabria, Sardegna, Sicilia e Veneto Oltre 10.000 studenti e 1500 docenti ANNO 2021

Realizzato on line dall’8 al 12 Marzo 2021. Si sono collegati oltre 6000 studenti e 170 docenti di tutta Italia

Il posto delle favole

Qual è, precisamente, “il posto delle favole” di Giffoni Valle Piana? Un parcheggio. Adiacente alla piazza principale del paese, in Via Paolo Scarpone c’è un’area di sosta che - durante i giorni del Festival - per molti anni si è trasformata in un luogo magico, il “posto delle favole” appunto. Qui, ogni sera, centinaia di bambini e bambine insieme ai loro genitori si sono seduti per terra, sulle panchine o su sedie un po’ improvvisate per ascoltare favole recitate dai talenti ospiti del Festival. Grandi nomi del cinema italiano e perfino rappresentanti istituzionali come Giulio Andreotti e Nicola Mancino si sono prestati con entusiasmo a questo “rito collettivo” reso ancora più suggestivo dalle musiche del complesso bandistico di Giffoni. Gli orchestrali - per lo più ragazzi e ragazze con meno di vent’anni - non avevano nessuno spartito ma improvvisavano la colonna sonora in base al tono e al contenuto della favola. Oggi questo bel progetto continua nel Parco Pinocchio, adiacente al Giardino degli Aranci.

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Stefano Accorsi

Giffoni Village

Uno spazio completamente dedicato ai ragazzi, dai 3 ai 12 anni, in cui realizzare attività didattiche e ludiche legate ai valori e ai prodotti aziendali. Le prenotazioni sono gestite da una piattaforma web in modo da facilitare l’accesso agli spazi e avere in tempo

reale informazioni per organizzare al meglio gli stand. Si tratta di strutture modulari da 16 a 64 metri quadri, dotati di TV Led per proiettare video tutorial, impianto audio con microfono e rete WiFi. Completamente arredate in base alle singole esigenze,

possono essere personalizzate con elementi visivi, sia internamente che esternamente. In media le prenotazioni, durante il solo Giffoni Film Festival, superano le 12.000, con oltre 36.000 ragazzi coinvolti e 12 attività laboratoriali in contemporanea.

Nicola Mancino - Presidente del Senato Tonino Pinto Valeria Marini Victoria Zinni, Remo Girone Lando Buzzanca Massimo Wertmuller
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Leonardo Pieraccioni
Le mostre 125 124

Vivo Giffoni è il coloratissimo contenitore dentro il quale, a partire dal 2018, sono confluite tutte le attività “collaterali” che hanno sempre caratterizzato il Giffoni Film Festival: musica, arte di strada, danza, spettacoli circensi e performances live per bambini, ragazzi e famiglie.

L’obiettivo è promuovere ogni espressione musicale e ogni forma di street art valorizzando la creatività, la fantasia e la bellezza in tutte le sue forme. Il tutto attraverso una progettualità originale e complessa che si distacca da tutti gli altri eventi similari e contiene in sé numerosi programmi che permettono allo spettatore di immergersi in un “territorio artistico” ampio, stimolante, sempre aperto a nuove possibilità di fruizione e di lettura.

Del progetto Vivo Giffoni fa parte anche lo Street Fest, una naturale estensione del festival con attività diffuse nel paese. Per tutta la durata del Festival, le strade, le piazze e perfino i vicoli di Giffoni Valle Piana diventano tanti “open stage” per artisti emergenti, talenti affermati e big indiscussi del panorama nazionale e internazionale.

Nel 2019 abbiamo ospitato più di 200 esibizioni e iniziative: dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria, siamo ripartiti nel 2022 con un programma ancora più ricco, variegato ed ambizioso.

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Vivo Giffoni

Masterclass e Impact!

Come evitare il trauma del distacco ai juror di Giffoni? Come accompagnare i ragazzi e le ragazze cresciuti nelle giurie verso il mondo del lavoro? Queste domande mi hanno sempre tormentato: il fatto che, allo scoccare della maggiore età, i giurati dovessero “rinunciare” per regolamento al Festival non mi è mai andato giù. La soluzione è arrivata nel 2009 con Masterclass, un programma di tutoring pensato apposta per i giffoner di età compresa tra i venti e i trent’anni. Ho sempre visto Masterclass come un ponte, come un trampolino di lancio per aiutare i ragazzi a saltare nella vita adulta e nel mondo del lavoro. Nato in contemporanea con la trasformazione

richieste dalle aziende: capacità di leadership, propensione al lavoro di squadra, rispetto delle diversità, attitudine al problem solving. Inoltre, grazie alla rete di contatti di Giffoni, i masterclasser possono sviluppare appieno le proprie potenzialità e vivere esperienze uniche: basta pensare, ad esempio, che due ragazzi della Masterclass 2018 sono stati selezionati come “Civic Leaders” dalla Obama Foundation per rappresentare il nostro Paese in tutto il Mondo.

A partire dal 2021, il percorso delle Masterclass è confluito e si è “evoluto” in IMPACT!, una sezione speciale del Festival dedicata ai ragazzi e alle ragazze tra i 18 e 28 anni che

del nostro brand da Festival ad Experience - e quindi con il passaggio definitivo da evento dedicato ai giovani a factory culturale attiva tutto l’anno - Masterclass “accoglie” i ragazzi che escono dalla giuria e li accompagna in un percorso di crescita formativa e professionale fatto di workshop, laboratori, incontri con i talenti del cinema e dibattiti con personalità influenti dell’arte, della cultura, dell’innovazione, della produzione audiovisiva e della sostenibilità ambientale. Quest’esperienza fornisce ai partecipanti le skills più

a Giffoni hanno l’opportunità di incontrare rappresentanti delle istituzioni e della cultura, personaggi dello spettacolo, esponenti del mondo della scienza e, ancora, scrittori, sociologi, intellettuali di prim’ordine, CEO di aziende, personalità prestigiosissime ma anche persone comuni che ogni giorno si prodigano per cambiare il mondo.

Masterclass e IMPACT! sono la prova che Giffoni può essere una scuola di vita: se è vero che il percorso da giurato può avere un termine, è altrettanto vero che quello da giffoner dura per sempre!

Paolo Giordano Rocco Papaleo Claudio Santamaria Manetti
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Giampaolo Morelli Lorenzo Richelmy Casa Surace Pier Giorgio e Marco Bellocchio Marco Giallini Lillo Greta Esposito Luca Marinelli
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Filippo Nigro

Per capire il mondo in cui viviamo, raccontiamo storie. Una particolare declinazione di questo concetto è alla base della decisione di creare Giffoni Productions. Questo dipartimento è stato costituito con una precisa idea in mente: offrire al maggior numero possibile di giovani e giovanissimi la possibilità di imparare a raccontare storie, di esprimersi con il linguaggio delle immagini, in forma di video, cortometraggi, documentari e, attraverso questa esperienza, di trovare sempre più occasioni per comprendere se stessi e il proprio mondo. È stata questa la guida che ha portato all’ideazione di tanti progetti per le scuole, corsi di formazione cinematografica e di scrittura, laboratori creativi e tecnici. Scoprire il linguaggio del cinema, facendo cinema. In questo modo, già nei suoi primi anni, il dipartimento ha prodotto decine di film brevi, scritti e realizzati con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado in tutt’Italia. Abbiamo scommesso che raccontandosi, partecipando insieme alla realizzazione di video, film e produzioni di ogni sorta pensate per funzionare come collegamento tra le nozioni scolastiche e le esperienze di vita, come possibile legame tra l’arte drammatica, la letteratura e le esperienze umane, i ragazzi coinvol-

ti sarebbero stati ispirati e avrebbero scoperto nuove possibilità e nuove passioni. E nel corso del tempo abbiamo registrato miglioramenti misurabili nel comportamento, nella fiducia e anche nei successi accademici. Abbiamo visto studenti che prima erano riluttanti correre a scuola per parlare con gli insegnanti, per scegliere le storie da raccontare, per condividere idee con i compagni di classe. Abbiamo visto che il cinema, vissuto non solo da spettatori ma come campo di gioco, come esperienza creativa, aiuta nell’autodefinizione, nella scoperta di ambizioni, nella generazione di appetito per l’istruzione e per l’impegno sociale. Tutto grazie alle storie e al desiderio di raccontare.

In due decenni di attività si è costituito un catalogo sconfinato di produzioni che affrontano ed esplorano – sempre dal punto di vista dei più giovani - i grandi temi della contemporaneità e gli argomenti più significativi per le nuove generazioni. Bullismo, identità di genere, inclusione, immigrazione, discriminazione, ecologia globale, trasformazioni sociali… la lista degli argomenti trattati è vastissima. Un patrimonio di idee e racconti, un archivio prezioso che contiene i cambiamenti e le trasformazioni delle nuove generazioni, il cui valore è di interesse tanto artistico quanto sociologico.

In un secondo momento, facendo frutto di questa esperienza con le scuole e unendola alla crescita del

Giffoni Productions Francesco Petrone
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Luca Apolito

team, all’introduzione di nuove energie creative, di professionisti, autori e artisti nell’organico aziendale, Giffoni Productions ha ampliato la propria identità, affiancando al percorso formativo quello della produzione a tutto tondo, specializzandosi nella realizzazione di documentari, fiction e progetti di narrazione seriale.

La linea editoriale del dipartimento è cresciuta, contemplando un numero sempre più esteso di tipologie e modalità espressive.

Si è attivata un’area dedicata alla realizzazione di contenuti per aziende private, sponsor, partner di Giffoni e televisioni. È rapidamente diventato un punto di riferimento nella realizzazione di contenuti in grado di parlare con efficacia a diverse generazioni, e di farlo con percorsi narrativi fuori dagli schemi e con stile e caratteristiche espressive che sono esclusive di Giffoni.

Nello stile produttivo del dipartimento c’è tutta l’esperienza fornita da decenni di selezione di opere cinematografiche per il concorso, con la sua straordinaria possibilità di osservare le evoluzioni stilistiche, narrative e di linguaggio del cinema internazionale.

E c’è naturalmente l’esperienza generata dal costante dialogo con i giurati e i ragazzi che partecipano alle attività del festival, con la possibilità di osservare e comprendere a fondo i loro interessi, passioni, desideri e punti di vista. Oggi, nella sede di Giffoni Multimedia Valley, si è costi-

tuito un team di registi, autori, montatori e professionisti del settore che lavora a tempo pieno e in costante collaborazione con una rete di giovani videomaker e autori sul territorio nazionale.

Il catalogo di produzioni premiate in altri festival, di documentari presentati nei teatri più importanti del Paese e di film che affrontano con originalità i temi decisivi della contemporaneità continua a crescere. Oggi, nel contesto di Multimedia Valley, la nuova struttura che presto ospiterà teatri di posa, dipartimenti di produzione seriale e postazioni avanzate per la post-produzione video, il 3D e l’animazione, Giffoni Productions si appresta a confermarsi come grande centro di produzione multimediale e al contempo punto di riferimento per la formazione cinematografica. Il cantiere creativo, laboratorio di idee dedicato allo sviluppo di nuovi format per web, cinema, piattaforme di streaming e tv. Una realtà unica nel contesto del sud Italia, dove studenti di cinema e aspiranti autori potranno mettersi alla prova e trovare occasioni di crescita professionale.

Manlio Castagna Gianvincenzo Nastasi Francesco Paglioli
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Fiorenzo Brancaccio

di Sognovolare

Per la prima volta, il Parco archeologico di Pompei ha dato vita ad una produzione teatrale: “Sogno di Volare”, un progetto ambizioso che si pone l’obiettivo di ricucire il rapporto tra un sito di inestimabile valore storico artistico ed il suo territorio, partendo dalle nuove generazioni.

A maggio i ragazzi di alcune scuole del territorio, l’Istituto Liceale Pascal di Pompei e l’Istituto tecnico Pantaleo di Torre del Greco, hanno portato in scena un adattamento della commedia “Uccelli” di Aristofane con la

regia di Marco Martinelli, le musiche di Ambrogio Sparagna e il disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Teatro Nazionale/Teatro di Napoli e Giffoni Film Festival e si inserisce nell’ambito di in un protocollo d’intesa stipulato, in attuazione del Piano strategico, lo scorso aprile tra il Parco archeologico di Pompei, il Gran-

de Progetto Pompei/Unità Grande Pompei e l’Ufficio scolastico regionale della Campania.

A Giffoni spetta il compito di narrare, attraverso le immagini, questo straordinario viaggio con un documentario che racconti, tappa dopo tappa, la costruzione della messa in scena di un’opera teatrale dietro cui si nasconde qualcosa di più grande e più profondo: il rafforzarsi dell’identità collettiva di un territorio ma anche la valorizzazione dei giovani talenti nel segno della cultura.

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Le streghe di Benevento e il Tuffatore di Paestum

Le streghe di Benevento e il Tuffatore di Paestum sono due simboli iconici della regione Campania. I racconti che ruotano intorno a queste figure mi hanno sempre affascinato molto e, da qualche tempo, ho in mente qualcosa che nessuno finora ha avuto, la voglia e la capacità di fare: raccontare la storia - anzi, le storiedelle Streghe e del Tuffatore attraverso il linguaggio dell’animazione. Insieme ad un team di giovani creativi, Giffoni userà i cartoon per avvicinare i bambini e i ragazzi alla cultura e alle tradizioni del nostro territorio. Partiremo con una serie animata dedicata alle streghe di Benevento, la cui leggenda risale all’epoca romana quando si diffuse in città il culto della dea egizia della magia Iside.

Gli abitanti del Sannio costruirono addirittura un tempio dedicato a questa divinità che, anche durante il Medioevo, ha influenzato

profondamente il folklore della zona dando vita al mito delle “streghe”. La nostra idea è reinterpretare queste figure in chiave moderna dando loro un significato tutto nuovo: saranno un simbolo di emancipazione femminile e daranno voce alla voglia di cambiare il mondo delle bambine, delle ragazze e delle donne di oggi. La seconda produzione riguarderà il Tuffatore di Paestum, il “protagonista” del celebre affresco rinvenuto su di una tomba del V secolo a.C. all’interno del Parco Archeologico di Paestum. A lui dedicheremo un gothic movie che racconterà il viaggio mistico di questo giovane enigmatico, sospeso tra la realtà e la magia, la vita e la morte, i ricordi e i sogni. Questi due progetti coinvolgeranno giovani disegnatori e scrittori del nostro territorio ma anche creativi provenienti da tutt’Italia e dall’estero. Grazie al loro talento, Giffoni entrerà a pieno titolo nel mondo della produzione, distribuzione e commercializzazione di cartoon, film e serie di animazione.

Fondazione Giffoni

La Fondazione Giffoni è nata nel 2014 per volontà del comune di Giffoni Valle Piana e dell’Ente Autonomo Giffoni Experience. Si tratta di un ente che ha un ruolo attivo nella diffusione della cultura, nella conservazione e nella digitalizzazione del patrimonio cinematografico e nell’organizzazione di spettacoli e manifestazioni. La Fondazione Giffoni, presieduta oggi dal sindaco di Giffoni

Antonio Giuliano, è anche un luogo aperto a tutte le attività di promozione e diffusione del cinema e degli audiovisivi tra i più giovani. A livello locale, sostiene le spinte creative dei ragazzi del territorio promuovendo mostre, convegni e seminari. Un altro ambito di intervento è la scuola con l’organizzazione di percorsi scolastici e attività di “alfabetizzazione cinematografica” nella nostra provincia.

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Giffoni Innovazione

Giffoni Innovazione segue l’evoluzione del settore culturale e creativo verso le nuove linee direttrici tracciate da tecnologia, innovazione e digitalizzazione. Accogliere i millennial e la generazione Z, condurli in un percorso di condivisione, sperimentazione, crescita ed evoluzione imprenditoriale è parte essenziale della mission di questa anima trasversale di Giffoni.

Prende forma nel maggio del 2014 da un’intuizione di Luca Tesauro, Antonino Muro, Jacopo Gubitosi e Orazio Maria Di Martino e viene sostenuto sin da subito dal Direttore Gubitosi.

Ad oggi Giffoni Innovazione è dive-

nuto un punto d’osservazione privilegiato che, dialogando con le giovani generazioni, non può fare a meno di intercettare, ancor prima dei competitor che interagiscono con il mondo adulto, i trend della società, della comunicazione, del mondo digitale che rapidamente fa slittare il proprio asse in direzione di progresso e inedite prospettive.

Green economy, cybersecurity, blockchain, intelligenza artificiale, nomadismo digitale, sostenibilità e innovazione sociale rappresentano soltanto alcune delle tematiche che hanno finora incardinato le innumerevoli attività del dipartimento. Costante è il lavoro della sezione dedicato al networking e al ruolo di facilitator dei processi di open innovation delle medie e grandi imprese della Kids Industry, attingendo allo straordinario talento dei migliori giovani selezionati per la community internazionale del Giffoni Dream Team.

e alla commistione di imprenditorialità, innovazione, creatività, multidisciplinarietà e responsabilità sociale.

L’impatto sociale ispirerà Giffoni, che attrarrà startup di provenienza locale, nazionale ed internazionale per incanalarle in un percorso di crescita e formazione in grado di far nascere progetti imprenditoriali con un importante e nobile scopo che investe la nostra identità: migliorare la vita di bambini e ragazzi.

Giffoni Innovazione procede estendendo costantemente i propri obiettivi in termini di numero e cambiamento atteso, puntando a convogliare a

Giffoni le progettualità di big player come: Google, Cisco, Microsoft, Kaspersky, IBM, ENELX, ENI e molti altri.

About Giffoni Hu

petenze digitali. A questo scopo, in qualità di membro, contribuisce attivamente dal 2016 all’operosità della coalizione per le competenze e le occupazioni digitali della Commissione Europea.

’impatto soci

INNOVATION Formare nu ta ent per me e d u co e Aca emy supporta ascita di impre con e c di cc erazione ENTERTAINMENT Produrre, distribuire promuover odo contenut audiovisi di o m dia e nche id ogame software

Il dipartimento innovazione di Giffoni tende e tenderà sempre di più il proprio sguardo all’implementazione delle nuove tecnologie - comprese quelle direttamente connesse alla settima arte, ovvero la realtà virtuale e la realtà aumentata - favorendo il match tra organizzazioni pubbliche e private che intendono intraprendere uno sviluppo improntato al self improvement

I brand che approdano a Giffoni incontrano un consolidato ecosistema campano dell’innovazione in continua evoluzione, soggetti che apportano positive ricadute sul territorio e rilevanti benefici sovraregionali. Un sistema incentrato sulla capacità di attrarre talenti e farli confrontare con i classici sistemi industriali e imprenditoriali e le nuove opportunità offerte dal mercato del lavoro.

Giffoni Innovazione sin dalla sua nascita opera per ridimensionare il mismatch tra domanda e offerta di com-

Le attività di Giffoni Innovazione indirizzate alle scuole, primarie e secondarie di primo e secondo grado, intendono contribuire all’alfabetizzazione digitale, all’autoimprenditorialità, al miglioramento del know how sulle nuove tematiche che guidano la società e sui rischi che uno scorretto utilizzo delle reti comporta. Tutti i progetti del dipartimento indirizzati alle scuole agiscono nel framework tracciato dalle politiche scolastiche

del Miur e dell’Unione Europea. Giffoni Innovazione attiva costantemente proficue azioni congiunte con università, governi, fondazioni e organizzazioni private, dando vita a inediti progetti digitali e connettendo nuovi talenti con startup e grandi imprese.

About Giffoni Hub La so ietà fondata nel 2015 a Lu a Tesau o Ora o Maria D Martino mp rtanti eventi ultu ali internazionali de icati ai g ovan alle famig ie Giffo Film Festival ea tà in grado d co titui e ontinu pi a ione ovvertimento di prospett ve Le numerose esperienze professionali, maturate in 50 anni nell amb o d eve ti nazio ali e internazi nali ed cati al mo do ei giova della creatività, si fon ono in Giffoni Innovation Hu per dea progetta e realizzare oluzioni o mat e servi el c mp dell innova ione gitale e delle ndustrie creative ultu al EXPERIENCE eare u ve espe ien e p giovan e az end mettendo in contatt e diver e rea tà co eventi special progett
cultura d Giffon
Giffoni Innovation Hub è la creative agency nata da Giffon Oppo tunity che rappresenta po o strateg o e ope ativo pe l’innovaz one digita e, soc a e e
ampo dell innovazione d gitale e elle ndustrie creative c ltu al EXPERIENCE C eare n ve sp ienz giova az en mettendo in contatto diverse rea tà con eventi sp cial progett ’impatto soci INNOVATION ormare nu v ta ent er m o co Ac d my supporta a nascita di impre e con e s di acce erazione Nex Generatio Laboratori, workshop seminar per comprendere gli scenar futuri adottare le soluzioni di cui le startup, le big copor nei o etto di riferime Dream Team La communi nternaziona e u de 30 d giovan creat vi ta del n ovaz o Tram te sioni di op n inn vation a zz lavor o deazione progettazione e ea z zion s ategi se v z e azi nd soggett is uzion U ercorso fatto d op ortunità ormative e profession li all’ ns gn del o taminazion ul ur Digit Da Laboratori formativi per la diffusione l’alfabetizzazione al u ura digita g ud e doc n e uol prim ri secondarie. Attività ludiche, formative, didattiche, dibatti workshop lezioni tematiche con mentor d’eccezione School F cto o mat de ato al scu co d ri s cond gr d tem dell’ toimpr n ori ità giovanil ENTERTAINMENT Produrre, distribuire e promuover p odott contenut audiovi v di o a m di nche vid ogam software TRA I NOSTR FORMAT Giffoni Innovation Hub è la creative age da Giffon Oppor unity che rappre e ope ativo pe l’innovaz one di d Giffon 151 150
La so ietà fondata nel 201 d Luca Tesau mportanti eventi cultu ali internazionali e alle famig ie Giffon Film Festival continu pi zione ovvertimento di Le numerose esperienze professionali, maturate in 50 anni d even nazionali e inter azionali d d e della creatività, si fondono in Giffoni Innovation Hub per dea e pro ettar realizzare solu ioni o mat serviz nel
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Il Dream Team

Giffoni Media Service

Giffoni Media Service è una società di servizi che opera nel settore della comunicazione e degli eventi culturali.

Nata nel 1999 per gestire la raccolta pubblicitaria a favore del Festival, nel corso degli anni è diventata una società strutturata capace di offrire servizi di marketing, comunicazione, grafica e produzione video anche ad organizzazioni e società esterne.

Attualmente Giffoni Media Service è soggetta a totale controllo dell’Ente Autonomo Giffoni Experience ed è concessionaria esclusiva per la pubblicità legata ai progetti realizzati con tutti i marchi che fanno capo al brand Giffoni.

media|service Marco Fronza
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Luca Fresolone

Apprendere, sperimentare, sviluppare, far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni sono diritti inalienabili ed è proprio questo il momento in cui restituire rilevanza e centralità ai giovani come risorsa dell’intera comunità. Nasce da qui SEDICI MODI DI DIRE CIAO, il progetto selezionato dall’Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience e sostenuto da Fondazione con il Sud.

Il progetto è partito a febbraio 2020 e coinvolgerà per quattro anni: Campania (Eboli e Giffoni Valle Piana), Calabria (Cittanova), Basilicata (Terranova di Pollino), Sardegna (Nuoro) e Veneto (San Donà di Piave).

I ragazzi, divisi in due fasce d’età, 11-

13 e 14-17 anni, saranno protagonisti di un piano di formazione digitale della durata di quattro anni con lab e incontri per mettere alla prova conoscenze e creatività. L’iniziativa si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze linguistiche, artistiche ed espressive dei giovani, arricchendo la capacità di ascolto e di comprensione di genitori e docenti rispetto ai bisogni degli adolescenti. La comunità educante, infatti, sarà parte integrante del progetto che vuole aumentare il livello di attenzione nei confronti delle idee e dei comportamenti dei ragazzi.

SEDICI MODI DI DIRE CIAO mira al miglioramento degli esiti scolastici degli studenti coinvolti, in particolare nelle discipline afferenti all’area linguistica e artistico-espressiva, oltre all’aumento degli eventi culturali sul

territorio. Tre le azioni previste: cantieri di narrazione, una rete di laboratori e due campus annuali.

Sedici modi di dire ciao
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Carlo Borgomeo - Presidente Fondazione con il Sud
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Procida e Bergamo:

Giffoni unisce le Capitali della Cultura

Cosa unisce la Capitale Italiana della Cultura 2022 Procida a Bergamo, la città lombarda che, insieme a Brescia, sarà Capitale della Cultura nel 2023?

La risposta è Giffoni. In che modo? Grazie ad una visione della cultura come strumento di coesione umana, sociale e territoriale. Nei mesi del lockdown e della pandemia, ho avvertito la necessità di creare un collegamento tra le due città che, nei prossimi anni, rivestiranno il prestigioso titolo

di Capitale Italiana della Cultura. L’obiettivo è valorizzare queste due eccellenze del nostro Paese attraverso la condivisione di idee, esperienze ed emozioni. Ho comunicato questa mia intuizione al mio team, agli organizzatori ed alle autorità locali di Procida e Bergamo ricevendo subito un riscontro molto positivo. Subito, ci siamo messi tutti a lavoro per rendere l’idea operativa ed efficace. Il primo passo è stato il supporto che il mio team

ha dato alla candidatura di Procida a Capitale della Cultura 2022 con la realizzazione del cortometraggio “La cultura non isola”.

Il secondo passo, è stato far incontrare e dialogare Procida e Bergamo durante #Giffoni50Plus. Insieme ai ragazzi della IMPACT! - la sezione del Festival dedicata ai giovani creativi e agli innovatori Under30 - ho accolto a Giffoni il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il Sindaco di Procida Raimondo Ambrosino, l’Assessore al Turismo del Comune di Procida Leonardo Costagliola, il direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 Agostino Riitano e Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale della Campania. Durante l’incontro sono emersi valori che stanno alla base della nostra collaborazione: sostenibilità, inclusione, innovazione, creatività, solidarietà, condivisione e cooperazione. Ma questo, ovviamente, è solo l’inizio. Nei prossimi mesi, organizzeremo tante attività che coinvolgeranno i ragazzi e le ragazze di Giffoni, Procida e Bergamo. Insieme agli organizzatori e alle autorità locali, vogliamo costruire un ponte capace di unire realmente il Sud e il Nord e le due Capitali della Cultura grazie all’energia, alla creatività, all’entusiasmo e alla fantasia dei giffoner.

Raimondo Ambrosino - Sindaco di Procida, Giorgo Gori - Sindaco di Bergamo Giorgo Gori - Sindaco di Bergamo, Antonio Giuliano - Sindaco di Giffoni Valle Piana, Fulvio Buonavitacola - Vice Presidente della Regione Campania, Raimondo Ambrosino - Sindaco di Procida, Leonardo Costagliola - Assessore al Turismo Comune di Procida
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Leonardo Costagliola - Assessore al Turismo Comune di Procida, Raimondo Ambrosino - Sindaco di Procida, Claudio Gubitosi, Agostino Riitano Direttore Procida Capitale della Cultura 2022

Con i Gigli di Nola ho voluto fare un’eccezione. È stato uno dei pochissimi eventi extra moenia che ho deciso di ospitare a Giffoni. Tale è il rilievo storico, tale è la potenza culturale, tale è la suggestione che queste macchine a spalla, veri capolavori artistici, riescono a suscitare. Era il 14 luglio 2012, serata inaugurale della 42esima edizione del Festival. In migliaia a Giffoni accolsero due Gigli che venivano fatti danzare dalle paranze nolane. Hanno oscillato maestosi e regali per le strade e nelle piazze di Giffoni. Ne ho un ricordo indelebile. Una gioia incontenibile che si è prolungata, con un’eco vastissima, fino al dicembre del 2013 quando i Gigli di Nola sono entrati nel Patrimonio mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Giffoni si è speso moltissimo per il raggiungimento di questo obiettivo. Ho deciso che dovevamo dare il massimo sostegno a questa candidatura. E così decisi di portare i Gigli a Giffoni per dare a questo evento un respiro finalmente internazionale. E devo dire che gli abbiamo portato fortuna, ancora una volta. Negli anni successivi toccherà a Procida, capitale italiana della Cultura 2022 e, ancora, a Bergamo che avrà lo stesso titolo per il 2023. Luoghi che Giffoni ha nel cuore, obiettivi e candidature che Giffoni ha sposato con entusiasmo e passione. C’è un nostro coinvolgimento attivo e fattivo in questi successi. Con Giffoni si vince sempre, questo è certo.

Giffoni è sempre stata un’idea capace di superare ogni tipo di barriera e creare forme di collegamento. Per questo motivo, nel 2021, ho deciso di organizzare una grande convention che riunisse tutti i festival e le rassegne cinematografiche del nostro Paese. In realtà, sfogliando alcuni documenti del mio archivio personale, ho “scoperto” che già nel 1984 avevo lanciato una proposta analoga che purtroppo non fu ascoltata. L’idea di creare una rete tra i festival nazionali e internazionali mi ha accompagnato in tutti questi anni ed è diventata terribilmente attuale durante i mesi del lockdown. Stravolgendo modelli e concetti consolidati da tempo, la pandemia ha costretto ogni organizzatore di eventi a riflettere sul significato, sul valore e sugli obiettivi della sua manifestazione. Ed è proprio mentre riflettevo sul futuro di Giffoni che ho capito che era indispensabile fare rete con gli altri festival, costruire una riflessione corale sugli indirizzi di politica culturale da assumere post Covid-19. Ho condiviso la mia idea con tutti gli addetti ai lavori del settore: hanno risposto 200 direttori ed organizzatori in rappresentanza di oltre 100 festival e rassegne cinematografiche di tutta Italia. L’incontro è stato organizzato e finanziato da Giffoni e si è svolto l’11,12 e 13 giugno 2021 negli spazi della Multimedia Valley. Dopo esserci conosciuti e confrontati sulle reciproche esperienze, abbiamo fissato una linea comune d’azione e di impegno per il futuro del nostro settore. In Italia non era mai stato fatto nulla del genere: ancora una volta, Giffoni si è dimostrata un punto di riferimento per tante realtà e un centro culturale capace di rendere un prezioso servizio al nostro Paese, all’Italia delle eccellenze e dei talenti.

I gigli di Nola a Giffoni
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Oltre le nuvole - I festival di cinema italiani a Giffoni

I partecipanti

50 Ore Contest Cinematografico

Actor’s Industry

Altro Cinema Possibile

Amicorti

Apulia Web Fest, Ruvo di Puglia

Ariano International Film Festival

Asolo Art Film Festival

Asti International Film Festival

Basilicatacinema Movie Awards

Bct- Festival Città di Benevento

Believe Film Festival

Bella Basilicata Film Festival

BIG Bari International Gender Film Festival

Caorle Independent Film Festival

Castellabate International Film Festival

Catania Film Fest

Ciak Film Festival

Ciné - Giornate di Cinema

Cinecibo Cinema d’Idea

Cinema e Diritto

CinEtica

Clorofilla Film Festival

Corti a Sud, Polla in Corto

Corti in Cortile, Cinema in breve

Cortinametraggio

Cortodino Film Festival

Dieciminuti Film Festival

Distretto Cinema

DOC Rassegna itinerante del Cinema d’autore

Duel in Corto

Ennesimo Film Festival

Eurovisioni

Festival del Cinema Latino Americano

Festival Internazionale Cinema di Frontiera

Festival Internazionale Inventa un Film 2021

Festival Nuovo Cinema Europa

Festival River Film Festival

Firenze Film Corti Festival

Fondi Film Festival

Formia Film Festival

Francavilla Film Festival

I-Fest International Film Festival

Ischia Film Festival

Italia Film Fedic

L’Aquila Film Festival

La Guarimba International Film Festival

La Pellicola d’oro

Lago Film Fest

Lecce Film Fest

Linea D’Ombra

Noto International Film Festival

Over The Real Pigneto Film Festival

Plasticine

Ponente Film Festival Bordighera

Popoli E Religioni - Terni Film Festival

Premio Buone Notizie

Premio Cinema Giovane & Festival delle

Opere Prime

Premio Penisola Sorrentina

Premio Shinema Per Il Cinema Contemporaneo

Premio Solinas

Procida Film Festival

Puglia International Film Festival

Rampa Film Festival

Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico Roma Creative Contest

Sicilymovie Festival del Cinema

Social Film Festival ArTelesia

Social World Film Festival

Sottodiciotto Film Festival & Campus

Spazi in movimento ALTAMURA

Stay at Home (coronavirus + emergency) Film Festival

Tam Tam Digifest

Terra di Siena International Film Festival

TheNextGenerationShortFilmFestival

Toko Film Fest

Trailers Filmfest

Guerre & Pace Filmfest

Tuscia Film Fest

Vesuvius Film Festival

Vicoli Corti_Cinema di Periferia

Visioni Verticali

Vittoria Peace Film Fest

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Lucia Borgonzoni - Sottosegretario Ministero della Cultura Claudio Gubitosi, Lucia Borgonzoni, Fulvio Bonavitacola
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Nicola Borrelli Direttore Generale Cinema e Audiovisivo
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Le pubblicazioni

La storia di Giffoni è fatta di film ma anche di libri. Nel 1978, il giornalista e capo ufficio stampa del Festival Blasi ha realizzato una pubblicazione dedicata all’esperienza di Giffoni come paese e comunità culturale. Il libro si intitola “Giffoni Valle Piana. Radiografia di una città” e contiene un’ampia analisi delle origini del Festival. Il primo minuzioso e articolato story-book interamente dedicato Festival è stato realizzato qualche anno più tardi – nel 1995 – dal giornalista e addetto stampa del Festival Mariano Ragusa. “1971 - 1995: il viaggio continua” è una rassegna completa delle storie, delle immagini e dei volti dei primi venticinque anni del Festival. Nel 2004, invece, decisi di affidare all’antropologo Paolo Apolito, noto professore universitario, un compito sicuramente non semplice: cercare, con metodo scientifico, gli elementi sociologici e antropologici che contraddistinguono la nascita e lo sviluppo dell’idea Giffoni. Dopo tante interviste e tanti incontri, Apolito ha condensato le sue riflessioni in un voluminoso testo intitolato “Il gioco del festival: il romanzo del Giffoni Film festival”. Questo testo di oltre 300 pagine rappresenta uno snodo importante nella comprensione e nella valutazione di tutti i tasselli che compongono il mosaico di Giffoni. Il protagonista è un discendente di giffonesi emigrati in America che torna in paese per assistere al Festival. È ospitato da un cugino, che sta scrivendo un libro sulla manifestazione...

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Delle pubblicazioni su Giffoni e delle tesi di laurea realizzate ogni anno sulla nostra “case history” abbiamo già parlato.

A questo punto, se avete voglia di scoprire qualcosa di più, potete andare su Google e digitare il nome “Giffoni Film Festival”. Scoprirete in quante pubblicazioni è citato il nostro Festival: testi di cinema, antropologia, sociologia, economia, architettura, marketing, archivistica e perfino albi a fumetti. È una vasta “bibliografia”, una mole davvero imponente di citazioni e riferimenti che confermano la capacità di Giffoni di produrre e diffondere cultura non solo cinematografica.

Il valore di un Festival: il caso Giffoni

In occasione della cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival è stata impostata l’indagine sociologica “Il valore di un Festival: il caso Giffoni” volta ad analizzare il valore che il festival ha generato negli anni sul territorio non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista sociale e culturale.

L’obiettivo della ricerca, ideata e diretta da Barbara Maussier, docente dell’Università di Roma Tor Vergata, è stato da una parte ricostruire il modello organizzativo dell’evento e dall’altra mappare le principali iniziative del festival volte a generare effetti di Welfare come la creazione di capitale sociale e culturale, il miglioramento della qualità della vita, la crescita economica e la creazione di una buona reputazione del territorio (Place Branding), raccogliendo informazioni in profondità sulla percezione di queste iniziative da parte dei diversi stakeholders dell’evento.

La ricerca, iniziata nel mese di dicembre 2020, dopo una fase preliminare nella quale è stato analizzato l’oggetto di studio, la letteratura scientifica preesistente e alcuni dati secondari, ha previsto, oltre all’osservazione non-partecipante delle iniziative del festival svolte on-line e in presenza a Giffoni Valle Piana, la somministrazione di 64 interviste semi-strutturate rivolte ad alcuni testimoni privilegiati: da una parte gli organizzatori (22), dall’altra i principali (42) stakeholders dell’evento.

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Ricerche su Giffoni

Nel 2011, l’Università degli Studi di Salerno ha realizzato la prima ricerca scientifica sull’impatto culturale di Giffoni sulle nuove generazioni e sul territorio. L’indagine è stata condotta dai professori Carmen Gallucci, Piera Bellelli, Giuliana Saccà e Felice Addeo.

“Giffoni Film Festival: come trasformare un’area rurale in un cluster innovativo delle industrie creative”: è questo il titolo dello studio pubblicato nella Case Library di Sage a firma del professore Roberto Parente (direttore del LISA Lab dell’Università degli Studi di Salerno) e del professor Ayman El Tarabishy (docente di management alla George Washington University).

La ricerca è durata oltre due anni e si offre come contributo a chi abbia il desiderio di approfondire l’esperienza di Giffoni, il caso unico di un’idea che continua nell’azione di trasformazione di un territorio attraverso la cultura, la creatività e l’innovazione.

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Le campagne sociali di Giffoni

La forza creativa e la sensibilità dei giovani sono il cuore e il motore di un nuovo modo di far comunicazione anche su temi importanti e seri.

Per questo, fin dai primi anni, Giffoni ha promosso e sostenuto tante campagne sociali rivolte alla formazione e alla sensibilizzazione dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie. Nell’ambito della Campagna Nazionale di Educazione e Prevenzione contro l’uso di droghe della Presidenza del Consiglio dei Ministri, abbiamo promosso le campagne di sensibilizzazione contro l’uso della droga “Don’t kill your brain” e “O ci sei o ti fai”. Questi progetti hanno reso protagonisti gli studenti delle scuole superiori:

le loro storie, le loro paure e le loro speranze - grazie alla partnership con la Comunità di San Patrignano e l’Istituto Luce - sono diventate cortometraggi capaci di diffondere un messaggio di speranza e mettere in guardia dai rischi della dipendenza. Per anni - in collaborazione con

Janssen, le Società scientifiche ADOI e SIDeMaST e l’associazione per la Difesa degli Psoriasici (ADIPSO)Giffoni ha promosso la campagna di sensibilizzazione sulla psoriasi “Sulla mia pelle”. Nel 2016, abbiamo organizzato laboratori creativi per i ragazzi della giuria “+18” del Festival. Insieme agli allievi della Scuola Italiana di Fumetto di Napoli “Comix” e a un gruppo di dermatologi italiani, i giffoner hanno creato storyboard che poi sono diventati strisce di fumetto e animazioni per raccontare storie di psoriasi e combattere i pregiudizi che ancora oggi purtroppo ci sono nei riguardi di chi soffre di questa malattia. Con la Società Italiana di Reumatologia (SIR) nel 2021 Giffoni ha lanciato una call per selezionare 10 aspiranti sceneggiatori tra i 18 e i 28 anni: l’obiettivo è realizzare un

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cortometraggio per sensibilizzare i giovani sulla prevenzione delle malattie reumatologiche che possono colpire tutte le fasce d’età, inclusi i bambini. Il corto presentato durante il Festival 2022 alla presenza di SIR e dei giovani protagonisti che hanno avuto l’opportunità di condividere i temi del progetto e raccontare la loro esperienza. In collaborazione con il Ministero dei

Trasporti, Giffoni è anche impegnato sul tema della sicurezza stradale. Il concorso “On the road movie – Crea uno spot vincente per la sicurezza stradale” è stato istituito nel 2001 e ha utilizzato le potenzialità del cinema per sensibilizzare i giovani sul tema della sicurezza al volante. L’attività di formazione, informazione e prevenzione è continuata anche negli anni successivi con tante

iniziative sia a livello locale - in partnership con l’Automobile Club Salerno - che sul piano nazionale. Di grande impatto è stata la collaborazione con il comune di Milano e la sua polizia locale. Giffoni ha contribuito alla “formazione dei formatori” meneghini ed alla realizzazione di spot sulla sicurezza stradale. La nostra video library contiene molti titoli dedicati a

questo tema. Quello con il più forte impatto emotivo è sicuramente “La morte il sabato non va in vacanza”, un cortometraggio per sensibilizzare sui pericoli causati dall’uso di alcol e droga alla guida. Anche l’ambiente è protagonista di tante iniziative.

In collaborazione con il Consorzio Italiano Alluminio (CiAl), storico partner di Giffoni, abbiamo realizzato progetti ad altissimo impatto sociale.

Uno di questi è “Ciclo e Riciclo”, un’iniziativa istituita con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente per imparare a salvare il futuro riciclando. Durante il Festival, CiAl è sempre presente a Giffoni con il grande pannello di lattine riciclate che accoglie i visitatori del Festival e li invita a riflettere sull’importanza della corretta gestione dei rifiuti.

Lo stesso succede anche con la

“ricicletta”, la bicicletta in alluminio realizzata con meno di mille lattine usate che CiAl e Giffoni regalano ogni anno ai talenti e agli ospiti istituzionali del Festival. Un altro dei nostri ambiti d’interesse e di intervento è l’alimentazione. E’ sconvolgente pensare che la Campania, patria della dieta mediterranea, sia una delle regioni italiane dove il fenomeno dell’obesità

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Don Luigi Ciotti Alfonsina Novellino

infantile è più preoccupante. Per far fronte a questa grave problematica, da anni Giffoni porta avanti progetti di prevenzione ed informazione coinvolgendo decine di migliaia di studenti del territorio. Una delle campagne di maggior successo è GnamFest, un’iniziativa promossa dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e capace di coinvolgere oltre 35.000 studenti campani. Attraverso una serie coordinata di azioni interattive all’insegna del mangiar sano - come laboratori, concorsi, spot, visite guidate e degustazioni - abbiamo aiutato tanti ragazzi e ragazze a

comprendere che una corretta alimentazione migliora la qualità della vita. Una collaborazione che va avanti da anni con particolare affetto ed attenzione è quella con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per la quale ringrazio la presidentessa Mariella Enoc, il direttore sanitario Massimiliano Ramponi, il professor Federico Vigevano (direttore del dipartimento di neuroscienze e neuroriabilitazione) e il professor Nino Amodeo (primario dell’unità operativa “trapianto assistenza meccanica cardiorespiratoria”).

Grazie al loro supporto e alla

collaborazione di tutto il personale medico e infermieristico, Giffoni è entrato direttamente nelle corsie dell’ospedale romano organizzando eventi che hanno coinvolto i piccoli pazienti e le loro famiglie. Ricordo che nel 2014 l’Ospedale Bambino Gesù ha ospitato l’anteprima della 44esima edizione del Festival: fu una grande festa con clown, danzatori e la musica dei professori d’orchestra e artisti del teatro San Carlo di Napoli che si sono esibiti in performance originali e divertenti. Un altro rapporto molto stretto è quello con il Santobono Pausilipon di Napoli,

il primo ospedale pediatrico del Mezzogiorno.Insieme alla direttrice generale Annamaria Minicucci e alla direttrice della “Fondazione Santobono Pausilipon” Flavia Matrisciano abbiamo sviluppato tanti progetti dal forte impatto sociale. Uno di questi è sicuramente “Il piccolo mago”, un film girato all’interno dell’ospedale napoletano nel 2019 dai registi Roberto Calabrese e Tito Laurenti per sensibilizzare i giovani

sull’importanza del trapianto del midollo osseo. Altri progetti molto importanti coinvolgono da anni i bambini che necessitano di particolare attenzione affettiva. Dal 2009, collaboriamo con l’ANFFAS Onlus Salerno per sviluppare attività di cinema, danza e teatro capaci di coinvolgere ed emozionare i giovani con disabilità intellettiva e relazionale.

Dal 2018 al 2020, abbiamo lavorato in partnership con Fondazione

Cariplo nell’ambito del programma “Attiv-Aree” per offrire opportunità di crescita formativa agli studenti di aree interne del nostro paese e combatterne così lo spopolamento. In zone periferiche come la Val Trompia, la Val Sabbia e l’Oltrepò Pavese, Giffoni ha attivato una sorta di master cinematografico itinerante e ha coinvolto migliaia di ragazzi, impegnandoli nella scoperta e nella valorizzazione dei propri territori attraverso il cinema.

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Fin dalla sua fondazione nel 1987, Telefono Azzurro ha trovato in Giffoni un naturale alleato per le sue attività in difesa dei diritti dell’infanzia. La collaborazione con la onlus fondata dal professor Ernesto Caffo è sempre stata efficace e proficua: abbiamo organizzato tanti convegni, tavoli istituzionali, manifestazioni, laboratori e incontri che hanno coinvolto migliaia di bambini e bambine in tutt’Italia. Negli ultimi dieci anni, il nostro impegno si è focalizzato sulla sicurezza online e la lotta al cyberbullismo. Tra le attività

realizzate per avere “un internet migliore”, mi piace ricordare i Digital Days: giornate di formazione, dedicate a scuole di ogni ordine e grado, con lezioni e laboratori legati al coding e ai linguaggi di programmazione. L’iniziativa, organizzata con il supporto del nostro reparto innovazione e organi dello Stato come la Polizia Postale, ha lo scopo di educare i bambini ad un uso consapevole delle nuove tecnologie, trasmettendogli un’alfabetizzazione digitale capace di adattare il web ai loro bisogni.

Ernesto Caffo - Presidente Telefono Azzurro
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Giffoni collabora attivamente con Mediafriends, Onlus del gruppo Mediaset, attiva nella progettazione, realizzazione e promozione di eventi di beneficenza, e nel finanziare progetti mirati nei settori dell’assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria, dell’istruzione e della formazione. È inoltre attiva nella tutela, promozione e valorizzazione storico-culturale e artistica, nella tutela ambientale e nella cooperazione internazionale nel sociale. Con la importante Onlus,

Giffoni è attivo nella promozione del Festival Internazionale del Cinema Nuovo, concorso per cortometraggi interpretati esclusivamente da attori disabili, provenienti da comunità, centri diurni o residenziali e associazioni di volontariato.

Organizzato dall’Associazione Romeo Della Bella e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Lombardia e dalla Città di Milano, il Festival si tiene nella città di Gorgonzola e nel territorio della Martesana, e vanta una giuria di talenti, composta da personalità eminenti del cinema, del giornalismo e della cultura, e una giuria popola-

re, formata dai pazienti del Policlinico Gemelli di Roma e dell’Ospedale Niguarda di Milano. Il concorso, che accoglie opere provenienti da tutta Italia e dall’estero, prevede l’assegnazione di tre premi speciali: “corti”, “cortissimi”e “animazione”.

A sostegno della nobile causa, Giffoni mette a disposizione la propria esperienza: a partire dall’edizione 2019 del Festival del Cinema Nuovo infatti, il Giffoni Experience curerà anche l’organizzazione e la formazione del team dell’evento. La Onlus è presieduta da Pier Silvio Berlusconi, il Segretario Generale è Massimo Ciampa.

Massimo Ciampa Luigi Colombo
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Centro Socio Sanitario San

Nicola

Dal 2018 Giffoni ha attivato un accordo di partenariato scientifico-culturale con il Centro Socio Sanitario San Nicola di Giffoni Valle Piana diretto dalla dottoressa Giulia Troisi.

L’Ente e il Centro si impegnano a collaborare per l’organizzazione di azioni comuni a favore dei ragazzi e delle famiglie attraverso incontri, master, attività formative e laboratoriali con l’ausilio dei rispettivi pool di specialisti e professionisti del settore. Il Centro San Nicola offre servizi di mediazione familiare, mediazione scolastica, accoglienza personale, consulenza psicologica, organizzazione di incontri o percorsi di “in-formazione” sulla gestione dei conflitti; accoglienza ed analisi della domanda del cittadino/utente e decodifica del bisogno sociale, orientamento e accompagnamento all’utilizzo dei servizi e delle risorse territoriali, promozione di scambi e confronti con enti e organizzazioni di cittadini, potenziamento della connessione ed integrazione tra i servizi e le risorse territoriali. Inoltre propone uno sportello anti-violenza e anche uno spazio neutro per incontri protetti finalizzati al dialogo e all’ascolto sotto il controllo delle istituzioni competenti affinchè non si verifichino violenze né verbali né psicologiche.

Stefano Ciafani Presidente nazionale Legambiente Angelo Borrelli Capo del Dipartimento della Protezione Civile con la squadra del South Land di Giffoni Valle Piana Il Team di Soccorso Amico con il fondatore Dr. Pippo Satriano
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Don Maurizio Patriciello - Parrocchia Parco Verde, Caivano
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Padre Enzo Fortunato - Fondatore Manifesto di Assisi Gunilla Possenium - Presidente dell’Anno Mondiale dei Bambini, Unicef 1979 Don Antonio Loffredo Ideatore “Officina dei Talenti” - Giovani che gestiscono le Catacombe di San Gennaro, Napoli Andrea Jovino - BIMED
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Don Luigi Merola - Fondatore “A voce de creature” Napoli
201 200
ACI - Automobil Club Italia Polizia Locale di Milano e Giffoni Valle Piana con Tiberio Timperi
203 202
La banda musicale della Polizia Locale di Milano omaggia Giffoni durante l’Expo 2015
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Antonio Tallarico, Stanislao Scognamiglio - Gnam Fest Sergio Urbani - Direttore Generale Fondazione Cariplo
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Andrea Muccioli Comunità San Patrignano
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211 210
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Franco Alfieri - Sindaco di Capaccio Paestum

e Giffoni

Giffoni - il Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi - e Topolino - il settimanale a fumetti più amato dai bambini e dagli adolescenti di tutto il mondo - sono amici per natura. Il primo “incontro” è avvenuto nel lontano agosto 1981 quando il reporter di Topolino Franco Fossati realizzò uno speciale illustrato di cinque pagine sull’undicesima edizione del Festival. L’amicizia tra Giffoni e “il Topo” è continuata negli anni ed è sbocciata definitivamente nel 2018 quando la redazione del fumetto ha realizzato un numero speciale dedicato proprio al nostro Festival. Il giorno dell’uscita - il 18 luglio - ero impaziente e arrivai in edicola prestissimo per assicurarmi una copia del Topolino 3269 “Giffoni Edition”. Di questo numero imperdibile esiste anche una cover variant speciale da collezione disegnata da Alessandro Perina che potete vedere nella pagina qui accanto: ne furono stampate appena mille copie che andarono letteralmente a ruba durante il Festival 2018 e fanno gola a moltissimi collezionisti. Provate a cercare online: oggi c’è chi è disposto a spendere migliaia di euro pur di portarsela a casa! All’interno del numero speciale di Topolino dedicato a Giffoni, c’è il racconto della storia del Festival attraverso la modalità del graphic journalism: nel reportage a fumetti a cura di Davide Catenacci, con i disegni di Giuseppe Ferrario, Paperino e Paperoga accompagnano i lettori alla scoperta della manifestazione, dei suoi numeri e delle sue curiosità in modo divertente e coinvolgente…quasi cinematografico! Ci sono anche io, ovviamente in versione “cartoonizzata”! La collaborazione con Topolino non si è limitata “soltanto” a questo numero speciale. Insieme all’autore e scrittore Giulio D’Antona, abbiamo lanciato un ciclo di 8 racconti a fumetti che coinvolgono attori e attrici italiane come Jasmine Trinca, protagonista della storia “Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone” disegnata da Daniela Vetro e presentata proprio a Giffoni durante il Festival 2018. Sempre quell’anno, la redazione di Topolino ha organizzato incontri tematici con i giffoner, masterclass dedicate al fumetto e laboratori di disegno e giornalismo. Ricordo bene anche l’iniziativa “Toporeporter in azione”: durante il Festival 2018, alcuni giurati furono “ingaggiati” come “toporeporter” per documentare i momenti salienti del Festival sia sul magazine sia sui canali social di Topolinomagazine e Giffoni. Anche a distanza di anni, voglio ringraziare l’allora direttrice Valentina De Poli e tutto il suo team per la bellissima opportunità che ci hanno dato: raccontare la storia del Festival sulle pagine di Topolino e vedere se stessi in versione a fumetti accanto a Paperino e Paperoga è stata davvero un’esperienza da “Gulp!”.

I viaggi di Gulliver

Portare il Mondo a Giffoni e Giffoni nel mondo. Questi due obiettivi hanno guidato tutti i viaggi e le “trasferte” che ho compiuto nel corso degli anni. Sono tante le esperienze che ho vissuto all’estero: dall’accoglienza in Australia alle premiazioni negli Stati Uniti, dall’atmosfera futuristica delle metropoli asiatiche al caldo asfissiante del deserto di Doha. Ogni viaggio, ogni luogo che ho visitato ha allargato il mio orizzonte umano e culturale, contribuendo in modo significativo alla mia storia personale e quella del Festival.

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CINA

FRANCIA

RUSSIA
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QATAR

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Da Giffoni nel mondo e viceversa!

Il viaggio rappresentato in questo volume ha avuto inizio il 20 novembre 1970. Quel giorno, per la prima volta, ho trovato la strada che volevo percorrere nella mia vita. Negli anni successivi, questa strada si è allungata, allargata, intrecciata con altri percorsi e ha varcato migliaia di confini. In questo capitolo voglio raccontarvi proprio dei tanti “viaggi” all’estero che hanno arricchito e reso unico il “viaggio” della mia vita. Partire dal mio paese con una valigia di cartone chiusa da fili di spago e superare anno dopo anno le frontiere fisiche e mentali più impensabili di tanti paesi europei ed extraeuropei è stata un’esperienza incredibile. Nessun viaggio è stato fine a sé stesso: ho sempre avuto l’obiettivo di superare i confini e abbattere le barriere per fare in modo che tutto il mondo arrivasse a Giffoni. Possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto? Certo, e con grande soddisfazione. Nel corso degli anni, poi, ho progressivamente abbandonato il mio “ruolo di Gulliver” e ho lasciato che fossero le varie espressioni e rappresentanze di Giffoni a viaggiare per il Mondo. Quante migliaia di giffoner sono andati alla scoperta e alla conquista dei cinque continenti? E quanti ragazzi e ragazze sono partiti da ogni parte del mondo per venire a Giffoni? La nostra presenza è stata fortissima anche nei luoghi difficili da raggiungere o con i quali sembrava impossibile cooperare. L’elenco delle nazioni e delle città raggiunte da Giffoni in più di cinquant’anni è davvero molto lungo. In questo capitolo, ne troverete soltanto una selezione: rivedere queste foto fa capire quante onde ha prodotto e provocato quel sasso gettato nello stagno il 20 novembre del 1970.

DANIMARCA
ROMANIA 220
EGITTO FRANCIA

POLONIA

USA - Los Angeles 223 222

Dal 28 aprile al 1 maggio 2005 si è svolta la prima edizione di “Giffoni Hollywood”.

Potete facilmente immaginare la mia gioia e il mio orgoglio durante la cerimonia di inaugurazione che si svolse nello storico Kodak Theatre di Los Angeles.

I padrini dell’evento erano star di fama mondiale: l’attore Will Smith, il premio Oscar Tom Hanks, il produttore Jerry Bruckheimer e il fondatore del Virgin Group Richard Branson. Proprio di quest’ultimo, conservo un ricordo molto forte. Ho avuto il privilegio di trascorrere con lui un paio di ore durante le quali mi ha raccontato dei suoi molteplici interessi: dall’ingegneria aerospaziale alla musica, dal cinema - mi disse di aver anche recitato in diversi film e serie tv - all’attivismo contro il cambiamento climatico. Proprio per l’impegno in difesa dell’ambiente, decisi di consegnare a Branson un premio speciale.

Sono felice e orgoglioso di aver conosciuto quest’uomo davvero fuori dal comune: sarebbe molto bello ricambiare l’ospitalità che mi ha riservato ad Hollywood e averlo come ospite a Giffoni!

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USA - New York IRAN USA - Bentonville
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SVIZZERA

ALBANIA

SPAGNA

SVEZIA BRASILE

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MACEDONIA DEL NORD

ARMENIA

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GIAPPONE

Erasmus? No, Giffoni!

Favorire lo scambio culturale è sempre stato uno dei grandi obiettivi di Giffoni. Per questo motivo, grazie alla nostra rete di relazioni in giro per il Mondo, abbiamo promosso un programma di mobilità internazionale dedicato esclusivamente ai giffoner. Sono oltre duemila gli studenti e le studentesse campane che grazie al Festival hanno vissuto esperienze formative in Corea del Sud, India, Iran, Qatar, Inghilterra e in molti altri Paesi.

Per molti, si è trattato del primo viaggio intercontinentale o del primo periodo prolungato lontano da casa. In tutte le destinazioni, i ragazzi e le ragazze coinvolti sono stati ospitati da famiglie di giffoner del posto: il modo migliore per vivere la quotidianità del paese ospitante, entrare in contatto diretto con la cultura locale e “sentirsi a casa” anche a migliaia di chilometri di distanza.

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ALBANIA

AZERBAIGIAN

AUSTRALIA

BELGIO

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BRASILE CROAZIA COREA DEL SUD
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FRANCIA GIAPPONE
GEORGIA GERMANIA
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GRECIA INDIA

INGHILTERRA IRAN

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MACEDONIA DEL NORD

OLANDA QATAR

SERBIA SPAGNA

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TURCHIA

TUNISIA

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GIFFONI NEL MONDO

del Sud
Arabi
Giordania
India Indonesia
Iraq Irlanda Islanda
Libano Liberia Libia Lituania
del Nord
Marocco Messico
Nigeria Norvegia Olanda Palestina Pakistan
Portogallo Qatar Repubblica Ceca Repubblica del Kazakistan Repubblica Dominicana Repubblica Democratica del Madagascar Repubblica Slovacca Romania Russia Scozia Serbia Slovenia Spagna Sud Africa Svezia Svizzera Tagikistan Tunisia Turchia Ungheria Usa Uzbekistan Venezuela
Afghanistan Albania Argentina Armenia Australia Austria Azerbaijan Belgio Bielorussia Brasile Canada Cina Colombia Congo Corea
Croazia Cuba Danimarca Egitto Emirati
Finlandia Francia Georgia Germania Ghana
Grecia Honduras
Inghilterra Iran
Israele Lettonia
Macedonia
Malta
Moldavia Mongolia
Polonia
CITTANOVA - Calabria
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CAIVANO - Campania FERRARA - Emilia Romagna FOLIGNO - Umbria NUORO - Sardegna
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PALERMO - Sicilia

RECANATI - Marche

PAESTUM - Campania
251 250
RICCIONE - Emilia Romagna ROSARNO - Calabria SACILE - Veneto VELIA - Campania
253 252
TONARA - Sardegna

SAN DONÀ DI PIAVE - Veneto

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• Alghero • Avellino • Avola • Bari • Bergamo • Bologna • Cagliari • Caivano • Carate Brianza • Casal di Principe • Caserta • Castrovillari • Catania • Ceccano • Cittanova • Codigoro • Corigliano • Cosenza • Dorgali • Fano • Ferrara • Genova • Genzano di Roma • Lecce • Marcianise • Milano • Mogoro • Montecorvino Rovella • Montescaglioso • Napoli • Nuoro • Olevano sul Tusciano • Paestum e Velia • Pagani • Palermo • Pesaro • Pomigliano D’arco • Potenza • Procida • Recanati • Reggio Calabria • Riccione • Riva Ligure • Roma • Rosarno • Rossano • Rozzano • Sacile • San Donà di Piave • Sarmede • Sarno • Sarule • Savignano sul Panaro • Sutrio • Taurianova • Terralba • Terranova di Pollino • Tonara • Torino • Torre Annunziata • Tropea • Venezia GIFFONI IN ITALIA PALERMO - Sicilia PEVERAGNO - Piemonte 256
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La storia infinita

Aneddoti e foto speciali

La storia di Giffoni è anche un’antologia di aneddoti, racconti, episodi singolari e fotografie davvero particolari. Questo capitolo è un raccolta di tutto ciò che di curioso c’è stato e c’è ancora nella storia del Festival: c’è un po’ di leggerezza, un pizzico di divagazione e tanta spensieratezza che aiutano a comprendere meglio lo spirito di un evento che ha fatto della felicità il suo principio ispiratore.

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La fontana della felicità

Panta rei. Tutto scorre. Nel cuore della piazza di Giffoni c’è una fontana di ispirazione vanvitelliana. Sulla vasca ottagonale in pietra ci sono quattro delfini dalla cui bocca sgorga acqua fresca. Fin qui, nulla di nuovo.

L’Italia è piena di fontane, più o meno belle, più o meno antiche. Ma la fontana di Giffoni è diversa da tutte le altre. Perché? Ha un potere speciale.

Uno dei suoi delfini, infatti, regala felicità. E personalmente mi ha portato fortuna per tutta la vita. Non vi dirò mai quale dei quattro è il “pesce magico”, quello capace di far avverare i sogni. Tanti, tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo si sono affacciati su questa fontana, affascinati dal mio racconto e animati dalla speranza di trovare il loro speciale amuleto. Lo ha fatto Lino Banfi, che da buon meridionale ha fatto suo il motto “non è vero, ma ci credo”. E con lui molti altri che hanno simpaticamente provato a carpire il mio segreto. Ma non l’ho mai svelato a nessuno. Anche perché, come ogni magia che si rispetti, non c’è posto per i suggerimenti. La fortuna, si dice, aiuta gli audaci. E sono sempre stato convinto che per conquistarla occorra mettersi in gioco. Il miracolo di Giffoni è nato qui e mi piace credere che quest’acqua che non è mai uguale a se stessa, come ci insegnano i filosofi, possa invitare chi la accarezzi al mutamento necessario.

Mors et Vita

Credo che tanti bambini, tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60, abbiamo avuto, come me, il compito di far compagnia alle nonne. La mia, la madre di mia madre, abitava da sola nella frazione Calabrano di Giffoni Valle Piana. Ogni sera, tra i dieci e i dodici anni, venivo praticamente obbligato a lasciare miei giochi e la mia casa per compiere questo “dovere”. Alle 6 di sera mia nonna Antonietta chiudeva tutto ed ero costretto a mettermi a letto con lei. D’estate era una tragedia, d’inverno almeno ci si raccontava storie ed aneddoti intorno ad un braciere. Una sera mi annunciò che quel giorno era morta una sua amica che

abitava nell’ampio cortile dove anche lei risiedeva. Nel suo racconto, mi disse che, da quasi quindici giorni, questa amica non mangiava più. Rimasi molto scosso. Per questo, il giorno seguente e per molti giorni a venire, al mattino, mi preparai una zuppa di latte con pane duro grande come non mai. Allo stesso modo, anche a mezzogiorno e alla sera mi dedicai al pranzo ed alla cena che, a dir poco, triplicai nelle porzioni e nella voracità con la quale li divoravo. Avevo associato il fatto di non mangiare alla morte e dunque mangiavo a più non posso per evitare di fare la stessa fine della povera amica di mia nonna Antonietta.

Il mio primo “film”

La bambina di Giffoni

Una bambina con una maglietta a righe bianche e rosse porta sulla testa alcune vecchie “pizze” contenenti i nastri di celluloide. Sull’involucro spicca una scritta: dreams, quasi a voler simboleggiare sogni di una generazione che vedeva il proprio paese crescere, trasformarsi e volare oltre i confini. E’ il 26 luglio del 1980 e questa è l’immagine di copertina scelta da Il Mattino illustrato per raccontare – in 20 pagine su 62 di inserto – i primi passi di quel miracolo che si chiama Giffoni. Il festival ha pochi anni di vita e, naturalmente, ancora poca visibilità. Ma il principale quotidiano del Mezzogiorno sceglie con coraggio di parlare del “cinema in calzoni corti”. E’ il primo organo di informazione a farlo con tanta generosità, accuratezza e la curiosità di interpretare i semi di quella che mi piace definire una rivoluzione culturale. Il direttore era Roberto Ciuni, il vicedirettore Franco Angrisani. Gli articoli erano redatti da Antonio Fiore, Federico Tortorelli e Giuseppe Blasi, all’epoca caporedattore della redazione salernitana del giornale. Quella bambina, che oggi è una donna di questa comunità, diventò presto il simbolo di un Sud pronto a mettersi in gioco. Sono passati più di quarant’anni, ma sento ancora forte il profumo dell’inchiostro, il rumore delle rotative, la potenza di un sogno che iniziava ad avverarsi.

Non potete neppure immaginare quale sia il primo film che ho visto. Anzi, che ho immaginato di vedere. Quando ero piccolo, al pomeriggio, mia madre mi obbligava a dormire. Anche quando non volevo.

Nella grande stanza dove ero costretto insieme ai miei fratelli c’era un grande balcone che d’estate, in quei pomeriggi di riposo forzato, mia madre socchiudeva lasciando aperto solo uno spiraglio.

Da questa fessura, ad un orario ben preciso, il sole rifletteva le ombre delle persone che transitavano lungo la

strada sotto casa. Le immagini partivano minuscole e poi si ingrandivano piano piano. Mi divertivo molto a seguire i movimenti delle ombre, utilizzando la mia immaginazione per inventare storie e personaggi. È stato questo il mio primo film: è stato in quei pomeriggi estivi che ho scoperto la magia del cinema.

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Una serie televisiva da incubo

Nell’autunno del 1961, avevo dieci anni, Rai1 trasmise la serie musicale “Giovanna, la nonna del corsaro nero”.

Era uno sceneggiato a puntate liberamente ispirato alle vicende dei corsari descritti da Emilio Salgari. Ovviamente, nella serie non poteva mancare un corsaro con la gamba di legno: questo brutto ceffo mi terrorizzava. Il rumore ritmato dei suoi passi è stato l’incubo di tante mie notti. Quando lo sognavo, sentivo il tonfo della sua gamba di legno sempre più vicino al mio letto ed allora cominciavo ad urlare a squarciagola. Ancora oggi, quando ho un incubo, sveglio tutti con le mie lunghe, interminabili, grida.

Comprare, ogni mattina, i quotidiani è per me un’abitudine ma anche una necessità. Quando sono a Roma, da anni compro i giornali alla stessa edicola di Via Veneto, vicino all’Hotel FloraMarriott. I proprietari sono due fratelli che, a turno, gestiscono questo chiosco dove si trovano sempre tutti giornali italiani e internazionali. In tutti questi anni io e i gestori non ci siamo mai presentati; quindi loro non sapevano chi fossi. Una mattina di quest’anno, però, è capitato un fatto insolito. Sono andato, come al solito, a prendere i miei quotidiani di buon’ora ma il proprietario dell’edicola mi ha accolto con un sorriso diverso dal solito. Dopo essersi presentato, Alessandro mi ha raccontato che, qualche ora prima, era rimasto colpito dal vedere una mia foto in prima pagina sul quotidiano Il Mattino. Incuriosito, aveva letto tutto l’articolo e aveva capito chi fossi. Addirittura, mi ha detto di aver fatto ulteriori ricerche per saperne di più su di me e su Giffoni. Era felicissimo, ed io lo ero con lui. Adesso ci conosciamo un po’ di più.

Le poltrone della Truffaut

Le poltrone della Sala Truffaut di Giffoni hanno abbracciato almeno 2 milioni e mezzo di giurati. Posso solo immaginare quante risate e quante lacrime abbiano accolto, quanti primi baci abbiano ospitato, quanti amori e quante amicizie abbiano visto nascere sui loro comodi cuscini. Le “nostre” poltrone sono molto più di “semplici” poltrone: sono un luogo d’incontro e di dialogo, un punto di aggregazione, uno spazio di formazione e di socializzazione assolutamente unico nel suo genere. Per tutte queste ragioni, per me è sempre stato impossibile dargli un “valore” anche se molti me lo hanno chiesto quando - la scorsa primavera - le abbiamo sostituite dopo 21 anni di onorata carriera. Non appena si è sparsa la notizia, è scoppiata una vera e propria sommossa. Tantissimi giffoner - ragazzi e ragazze ma anche ex giurati ormai diventati adulti - ci hanno scritto per sapere se potevano portarsi a casa la “loro” poltrona della Truffaut. Non voglio fare paragoni con altri eventi ma credo che non sia mai successa una cosa del genere ossia che - alla notizia del restyling delle sale di un festival cinematografico - migliaia di persone abbiano espresso il desiderio di acquistare una delle vecchie, storiche poltrone. Ovviamente, ciò non è stato possibile. Devo ammettere che anche per me non è stato facile accettare la cosa: conoscevo le poltrone una per una e molte di loro si erano guadagnate un posto speciale nel mio cuore. Ricordo ad esempio la poltrona dell’ultima fila dove spesso mi andavo a sedere durante le proiezioni per i giurati più piccoli del Festival: da lì, tutte le altre poltrone sembravano vuote - i bambini non erano abbastanza alti per spuntare con la testa da sopra lo schienale - e io potevo godermi lo spettacolo di una sala in apparenza vuota ma in realtà piena di energia. Per avere poltrone così grandi, vent’anni prima avevo dovuto litigare con i tecnici e con il comune di Giffoni Valle Piana. Secondo loro, poiché il nostro pubblico era formato da ragazzi, si potevano installare poltrone più piccole e guadagnare più posti; secondo me proprio ai ragazzi bisognava dare il meglio di tutto, la comodità e l’attenzione maggiore possibile. Anche a costo di rinunciare ad un centinaio di posti. Per questo e per mille altri motivi, non potevo dire addio alle poltrone della Truffaut senza prima salutarle come si deve. Dunque - qualche giorno prima che iniziassero lavori - mi sono preso un po’ di tempo per salutarle. Le ho accarezzate, mi sono seduto al mio posto in ultima fila e sono rimasto lì, da solo, per qualche minuto. É stato un doveroso gesto d’amore e di ringraziamento. Oggi la Sala Truffaut può vantare poltrone nuove, belle, rosso fuoco, spaziose, eleganti, comode e adatte al nostro meraviglioso pubblico di bambini, ragazzi, ragazze e famiglie. E le vecchie poltrone? Anche se non è stato possibile “restituirle” ai giffoner, queste meravigliose sedute continuano a svolgere un importante ruolo sociale. Molte di esse sono state donate in beneficenza. Un bel gruppo sono state sistemate nei teatri scolastici di Giffoni, altre installate nella stazione ferroviaria di Napoli o in altre località d’Italia per un’iniziativa che - in collaborazione con la Fondazione Progetto Arca Onlus e la società di distribuzione Invisible Carpet - permette alle persone senza fissa dimora di assistere comodamente e gratuitamente alle proiezioni di alcuni film. Sono davvero felice della “seconda vita” che è stata data alle poltrone della Truffaut e sono certo che anche tutti i giffoner ne siano orgogliosi: anche se lontane da Giffoni, le nostre poltrone ancora oggi portano avanti l’inclusività e l’amore per il cinema, in tutte le sue forme ed i suoi luoghi.

L’edicolante di via Veneto
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Uno spumante rumeno DOC

Nel 2011 decisi di andare a Bucarest per incontrare Cornel Diaconu, un regista rumeno che era venuto qualche tempo prima a Giffoni, era rimasto impressionato dal Festival e dunque voleva organizzare qualcosa di simile in Romania. Cornel si dimostrò convincente, preparato e ansioso di avviare una collaborazione. Aveva scelto la città più adatta e pronta ad accogliere migliaia di ragazzi e ragazze: Slatina, un centro industriale di ottantamila abitanti a circa 3 ore d’auto dalla capitale. Il mio soggiorno in Romania durò tre giorni. Cornel mi stimava moltissimo e mi portò in giro dappertutto: incontrammo il sindaco di Slatina, il presidente della regione e molte autorità locali. Al termine della visita, il mio amico regista mi regalò una bottiglia di spumante rumeno DOC personalizzata che conservo ancora con molto affetto. Qualche mese più tardi, Cornel inaugurò la prima edizione del Dream Fest Cinema di Slatina e mi nominò “padrino” dell’evento. Fu un grande successo. A luglio, ricambiammo l’affetto di Cornel accogliendo a Giffoni, durante il Festival, una delegazione di ragazzi e ragazze rumene.

Un dipinto speciale

Vincenzo Stavolone era un maestro di scuola elementare e un famoso pittore della frazione Calabrano di Giffoni Valle Piana, la stessa dove io sono nato e cresciuto. Nel 1974 gli chiesi di donarmi un suo dipinto da poter esporre nel mio primo ufficio. Molto gentilmente, mi fece omaggio dell’opera che vedete nella pagina accanto.

Basta guardarla per rendersi conto di quanto fosse all’avanguardia. Quasi cinquant’anni fa e dopo appena tre edizioni del Festival, Stavolone aveva “già previsto” i giurati seduti nella sala insieme a tanti altri ragazzi immersi nel fascio di luce di uno strano proiettore. E che dire del lettering?

Perfetto, una scrittura che sembra elementare (lui era maestro delle scuole elementari) ma in realtà dotata di una grande potenza comunicativa. Questo disegno su tavola è ancora oggi gelosamente custodito nel mio ufficio.

Giffoni a “passoridotto”

per assistere alle proiezioni della sua “Mostra nazionale del cinema a passo ridotto” - un giorno mi feci coraggio e gli chiesi un appuntamento.

Nel 1978 Stavolone mi donò un altro disegno che fa parte a pieno titolo della storia del Festival: mi piacque talmente tanto che lo utilizzai come manifesto per ben tre edizioni.

Negli anni ‘70, in Campania c’erano pochi Festival. Tra questi il festival cinematografico “Mostra nazionale del Cinema a passo ridotto” di Salerno. Questo nome un po’ curioso deriva dal fatto che il Festival era riservato ai film originariamente prodotti nel formato ridotto da 16mm. Il fondatore di questo evento era Ignazio Rossi, un medico salernitano che, insieme ad alcuni amici, già nel 1946 aveva fondato il primo Cineclub della provincia di Salerno (e forse dell’intera Campania) e si era posto l’obiettivo di rendere il cinema accessibile a tutti.

Per me - alle prese con le prime edizioni del mio Festival - Rossi non poteva che essere un punto di riferimento e un modello. Dopo averlo visto tante volte al Cinema Capitol di Salerno - dove mi recavo

Rossi fu estremamente gentile: mi ricevette nel suo studio medico e parlammo a lungo di cinema, di Giffoni e dei tanti progetti che avevo in testa.

Ascoltai con attenzione il suo parere e i consigli che mi diede: ero alle prime armi e desideroso di imparare il più possibile da un organizzatore di eventi esperto come il dott. Rossi.

Qualche anno più tardi, nel 1981, lo invitai ufficialmente a Giffoni per consegnarli un premio speciale in omaggio all’impegno, alla costanza e all’amore che aveva dimostrato nei confronti della sua creatura e del cinema in generale.

Nel corso degli anni la “Mostra nazionale del Cinema a passo ridotto” ha cambiato il suo nome in “Festival Internazionale del cinema di Salerno” e continua ancora oggi la

Il direttore Santangelo

Che bella questa foto con Giuseppe Santangelo, un uomo davvero elegante, raffinato e premuroso. Lo incontrai per la prima volta nel 1971: all’epoca, lui era il direttore didattico della scuola elementare di Giffoni Valle Piana ed io ero un diciottenne alle prese con l’organizzazione di qualcosa che ancora non c’era.

Nonostante la mia giovane età, Santangelo ebbe subito fiducia in me e

fece tutto il possibile per aiutarmi. Mi accompagnò in ogni classe della sua scuola e anche in tutte le frazioni del paese per spiegare ai bambini e alle bambine cosa stava per succedere e invitarli a partecipare alle proiezioni. Se le prime edizioni del Festival sono andate a buon fine, molto merito va anche al direttore Santangelo e al suo team di docenti, soprattutto alle maestre Di Feo e Giordano.

sua avventura grazie all’impegno del team coordinato da Mario De Cesare e dalla figlia Paola.
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Tutti gli eventi cinematografici del Mondo hanno un red carpet. Tutti tranne Giffoni. Il motivo è tanto semplice quanto importante. Il rosso è un colore elitario, suggerisce un’idea di lontananza, crea distacco tra le “star” che sfilano ed i “comuni mortali” che le osservano da lontano. A Giffoni tutto questo non può e non deve accadere. Il Festival appartiene al pubblico, ai ragazzi e alle ragazze che ogni anno arrivano a Giffoni per vivere un’esperienza senza filtri, senza barriere e senza distinzioni. Per questo, il nostro carpet non è rosso ma verde, blu, azzurro o fuxia: tutti colori che abbiamo usato nel corso degli anni per ravvivare la nostra passerella d’onore. Oltre ad essere multicolor, il carpet di Giffoni è aperto a tutti. Non solo ai talenti: ci sfilano i giffoner, le coppie di sposi in cerca di una foto ricordo glamour, le famiglie con i passeggini e perfino i nostri amici a quattro zampe! Sul carpet di Giffoni i ragazzi suonano, cantano, mangiano, condividono sogni. A volte attendono i loro ospiti per tutta la notte con i sacchi a pelo, addormentandosi vicini come se fossero a casa. Il nostro carpet è la prova che Giffoni è un bene comune, che non conosce distinzioni e appartiene a tutti quelli che amano il Festival.

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Il carpet di Giffoni
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Si apre a Giffoni l’hotel San Katrin

La costruzione dell’hotel San Katrin nei primi anni ‘80 fu davvero un grande evento per Giffoni Valle Piana e per il Festival. Finalmente potevamo disporre di 20 camere immerse in un polmone verde a due passi dal centro.

I proprietari - i fratelli Armando e Mimì De Luca, purtroppo scomparso da qualche tempo - sono stati due grandi imprenditori e due grandi amici del Festival: sempre cordiali, affettuosi, generosi, disponibili. Ricordo le cene

nelle sale del loro bellissimo hotel, gli aperitivi pomeridiani, le conferenzestampa al San Katrin e le mille peripezie che dovette affrontare per organizzare un catering che permettesse di servire, tutte le sere, la cena agli ospiti all’aperto, nel Giardino degli Aranci. Durante le serate del Festival, Armando e Mimì vestivano anche i panni di intrattenitori e si divertivano a raccontare barzellette e aneddoti ai giornalisti: che bei ricordi!

Come mi vedono i Giffoner!

Come mi vedono i giffoner? Sono anni che mi faccio questa domanda ma ancora oggi non ho trovato una risposta del tutto soddisfacente. Chiederlo direttamente ai ragazzi e alle ragazze incontrati al Festival o in altre occasioni non è stato molto utile: un po’ per timidezza e un po’ per educazione, mi hanno sempre risposto in modo non del tutto “sincero”. Più che le loro parole, in effetti, potrebbero essere d’aiuto i loro disegni, i loro post sui social e tutti i fotomontaggi (a volte davvero esilaranti) che mi hanno dedicato nel corso degli anni. Per questo motivo, ho voluto mettere insieme qui alcune delle “rappresentazioni” più significative che i giffoner mi hanno inviato e che io colleziono con cura. Scorrendo le immagini delle prossime pagine, scoprirete che

per alcuni giffoner io sono una sorta di personaggio storico, un “nuovo Napoleone” che attraversa le Alpi di Giffoni Valle Piana per conquistare la sala Truffaut. Per altri sono letteralmente il “creatore” di Giffoni: infatti mi hanno posizionato al centro del celebre affresco della Cappella Sistina che per l’occasione è stato ribattezzato “La creazione dei giffoner”. Restando in Vaticano, mi hanno perfino messo al posto del Papa sul balcone di Piazza San Pietro per una benedizione a tutti i miei “fedeli” giffoner. Per molti giurati potrei essere il protagonista di un film: mi hanno raffigurato al posto di Leonardo diCaprio in “The Wolf of Giffoni Street”, in compagnia di Stanlio e Ollio in una delle loro famose comiche, accanto a Harry Potter con tanto di bacchetta magica in mano o insieme al Dr. Dolittle - film di cui abbiamo presentato a Giffoni il capitolo II nel 2001perché pensano che attaccherei a parlare perfino con gli animali. I giffoner, dunque, mi vedono così. Io, a dire il vero, non mi vedo come un personaggio storico o il protagonista di un film: nei loro confronti, io mi vedo piuttosto come uno di famiglia, un “papà adottivo” per milioni di ragazzi e ragazze in tutto il mondo. A ciascuno di loro voglio un mondo di bene e sono davvero orgoglioso di tutto quello che fanno. Anche quando mi ritraggono in pose buffe.

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a Giffoni Un marziano

di Alessio Iannicelli

Un marziano arriva sulla Terra, dalle parti della Multimedia Valley a Giffoni Valle Piana. Ha scelto di atterrare qui perché l’aria che si respira e la strana forma delle costruzioni hanno un ché di familiare: anche se a migliaia di chilometri di distanza, si sente a casa.

Visto che è a suo agio decide di intrufolarsi nell’edificio più grande - non sembra un gigantesco cannocchiale? - e comincia a dare un’occhiata. Non c’è nessuno, l’arredamento è semplice ma gradevole, ci sono tante piante. Al secondo piano, proprio dove si aspettava di scovare la lente del telescopio, scopre una stanza sulla cui

so ad accumulare tutti questi oggetti?

Perché in un paesino ci sono edifici dalle forme strane pieni di cose ancora più strane? Ma soprattutto: perché questo Claudio Gubitosi conserva ancora ritagli di giornale vecchi cinquant’anni?

Vaglielo a spiegare, ad un marziano, chi è Claudio Gubitosi. Una risposta lunga dovrebbe recitare più o meno così:

“Claudio Gubitosi è fondatore e Direttore del Giffoni Film Festival, imprenditore culturale, formatore, avventuriero, viaggiatore, progettista, costruttore, padre di famiglia con due figli biologici e milioni adottivi, psicologo, sociologo, antropologo, filosofo, consumatore di sigari, testimonial non ufficiale del Pino Silvestre, comunicatore, politico, poeta, innovatore, visionario”.

sua natura statica, immobile: è il processo attraverso il quale cerchiamo di circoscrivere, limitare e cristallizzare la realtà che ci circonda.

Al marziano atterrato a Giffoni (ma anche ad un terrestre che ci chiedesse: “chi è Claudio Gubitosi?”) bisognerebbe dire che non si può racchiudere un uomo in una definizione. Tutti noi siamo esseri mutevoli che sfuggono alle definizioni, creature in continuo divenire sospese tra quello che hanno fatto e quello che faranno.

per realizzarli. Fin da ragazzo, infatti, si è sempre orientato al futuro e alla cose da fare - piuttosto che a quelle già fatte.

porta c’è scritto “Direttore”. Incuriosito, entra e si trova davanti una sterminata collezione di foto, ritagli di giornale, libri, coppe, disegni, cianfrusaglie, statue, statuine e quadri. Su molti di questi oggetti, compaiono la stessa persona e lo stesso nome: Claudio Gubitosi.

Chi è quest’uomo? Quanto ci ha mes-

Abbiamo detto tutto. Ma non abbiamo detto niente. Tutte queste definizioni sono giuste ma strutturalmente insufficienti. Sono insufficienti non perché esse siano riduttive - sarebbe presuntuoso sostenerlo - ma perché sono statiche. Ogni definizione è per

Forse, allora, la risposta giusta potrebbe essere questa: “Claudio Gubitosi è un uomo, definito e al tempo stesso indefinito”. Definito da/per quello che ha fatto: realizzare un grande festival di cinema in un piccolo paese; dedicare il tempo di una vita e impegno di tante altre ai ragazzi; contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico del paese dove è nato, stimolare, creare e realizzare opere strutturali uniche ed imponenti, portare il mondo a Giffoni e Giffoni nel mondo con centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che vivono l’esempio di una comunità giusta, virtuosa, accogliente, familiare.

Tutti questi obiettivi raggiunti definiscono l’uomo Claudio Gubitosi in rapporto al suo passato. Perché, allora, anche indefinito? Claudio Gubitosi è indefinito per le sue idee, per le sue intuizioni fulminanti, per progetti che ancora deve concepire e della determinazione che sarà necessaria

Se ragioniamo in quest’ottica - la definizione è ciò che ci lega al passato, l’in-definizione è ciò che ci proietta verso il futuro - allora potremmo dire che Claudio Gubitosi è più indefinito che definito. Cos’altro dire di un uomo che a settant’anni - dopo una vita piena di soddisfazioni - arriva ogni giorno per primo in ufficio (spesso va via per ultimo) e davanti al cantiere di un edificio in costruzione già pensa alle attività per i ragazzi che popoleranno questa struttura o alle opere che verranno realizzate dopo di essa? Questa in-definizione l’ha trasmessa anche al Festival. Basti pensare che ogni anno, la prima domanda che viene fatta in conferenza - prima ancora della chiusura dell’evento - riguarda l’edizione successiva. Quali novità ci saranno l’anno prossimo? Quali saranno gli ospiti?

Quando si parla di Claudio Gubitosi e del Giffoni Film Festival, non si pensa/guarda mai al passato ma sempre al futuro.

Questo compleanno non è dunque una celebrazione. È piuttosto l’occasione per guardarsi in faccia e dire: “Andiamo avanti, come abbiamo sempre fatto. Non siamo ancora arrivati da nessuna parte” - una frase che, detta dal Direttore, sarebbe sicuramente più colorita.

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Claudio Gubitosi per un certo periodo della sua vita ha portato i baffi. E poi un giorno, senza preavviso, li ha tagliati per non farli ricrescere mai più. È di statura media, fuma il sigaro e adora la musica classica che ascolta solitario, quando è di umore riflessivo. In pochi sanno che suona il pianoforte e lo suona anche discretamente bene, ma solo in rare occasioni, magari dopo una cena particolarmente riuscita e circondato da persone che gli stanno simpatiche. Evento ancora più raro è sentirlo cantare. È un uomo di spettacolo mancato, verrebbe da dire, ma sarebbe inesatto nella maniera più assoluta. In quanto a spettacolo, infatti, nella sua storia non manca proprio nulla. La leggenda vuole

che fu proprio suonando e cantando in chiesa che riuscì a finanziare le prime edizioni del festival. È un uomo di fede, un entusiasta con un senso dell’umorismo che illumina e ribalta il mondo. Ha una misteriosa passione per il profumo Pino Silvestre, cosa che negli anni ha incuriosito e divertito una platea internazionale di conoscenti e amici. È un comunicatore straordinario. Mettetelo su un palco e vedete che succede. Potrebbe convincere in cinque minuti un pubblico di terrapiattisti convinti, usciranno dal teatro inneggiando alla meravigliosa rotondità del pianeta. In una conversazione, fosse anche una chiacchierata di passaggio, sa costruire frasi così chiare e tonde da raggiungere i territori più profondi della mente di chi lo ascolta, e mettervi radici. Quasi con noncuranza, con una scrollata di spalle, risolve l’argomento più complesso in una sequenza di metafore impeccabili. È una fonte apparentemente inesauribile di titoli e aforismi. Lo invitano a parlare degli argomenti più disparati in giro per il mondo, spesso nelle università, e in quei casi sospetto che l’intento di chi lo invita non sia solo di ascoltarlo ma anche, segretamente, di metterlo sotto un microscopio e studiarlo. Grande ap-

passionato di cinema, voleva fare il regista e da ragazzo ha anche girato dei film brevi ma poi qualcosa ha deviato il suo percorso. Gli è saltato in mente di inventarsi un festival. È un anticonformista, ma non glielo dite, è anche un contestatore quindi vi direbbe che non è vero. Originale, sempre curioso. Una curiosità che si manifesta nella forma di intensa attenzione a tutto e in particolare alle caratteristiche degli altri, di chi gli sta intorno. Un interesse genuino nella singolarità degli individui, nella varietà di carat-

A proposito di Claudio Gubitosi

teri, atteggiamenti e personalità. Io credo che ad incuriosirlo più di tutto sia come pensano gli altri, come ragionano, cosa desiderano, come vedono il mondo. È così che intercetta nuovi artisti, talenti, amici, collaboratori. E forse è per questa sua propensione naturale che si trova a proprio agio con tutti e fa amicizia con le persone dalle caratteristiche più disparate. Lui stesso incorpora una serie di qualità che miscelate insieme sono un mix potenzialmente esplosivo. Visionario, anticonformista, entusiasta, insofferente, futurista. Questo significa che ogni cosa valida ha la possibilità di appassionarlo, e tutto ciò che gli piace lo entusiasma, e sulla scia dell’entusiasmo vuole migliorare

tutto ciò che ama, poi trasformarlo, poi reinventarlo del tutto, e una volta finito, siccome è già diventato passato, il ciclo ricomincia. Negli anni non si è solo limitato a sfornare una preoccupante quantità di nuove idee, apparentemente senza soluzione di continuità, ma ha anche dimostrato di possedere la spudoratezza di metterle tutte in pratica, quelle idee, e di farle diventare cose concrete, bene comune, occasione per la collettività. Passa dall’astrazione alla concretezza con un’appena vaga percezione del muta-

che non c’è, allungare la mano e afferrarla nel buio, tirarla nel mondo e metterla a disposizione di tutti. Energico, anti-procrastinatore, romantico. Quando intercetta un progetto interessante la sua dedizione assume proporzioni gargantuesche.

Passa più tempo lui nel suo ufficio che io nel mio corpo. È il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Gli piace arrivare prestissimo al mattino così è solo e se ne va in giro negli uffici, percorre meditabondo i corridoi, può pensare senza essere interrotto.

sentiero. Seguitelo a vostro rischio e pericolo. Tra l’altro, per quanto riguarda lui, il futuro non è mai il domani ma il dopodomani. E chi collabora con lui sa bene che, spesso, il dopodomani lo vuole oggi, perché domani sarà già antico. Quando nel 1970, passeggiando sotto la pioggia, come racconta la leggenda (ce ne sono diverse, di leggende), ha avuto quell’idea, di certo non immaginava che sarebbe diventata niente di più e niente di meno che tutto, per lui. Un nuovo destino. Non poteva prevedere che si sarebbe

mento. Gli individui originali di questo tipo portano felicità nel mondo, innovazione e cambiamento. Sono le persone su cui puntare, diciamo così, e incontrarne una non è affatto cosa frequente. Quando capita è bene farci caso, aprire gli occhi e prendere nota. Io ci provo, faccio del mio meglio. È un uomo impetuoso ma anche riflessivo, molto spiritoso (l’ho già detto?), capace di perdere la pazienza in modo davvero divertente, quando si sente frustrato, per dimenticarsene e perdonare tutto dopo un attimo. Ha la passione per l’arte e per la cultura di un autodidatta, non finisce mai di meravigliarsi e per lui il modo più immediato di entrare in contatto con gli altri è l’invenzione. Trovare qualcosa

E può scrivere. Scompare per giorni, anche settimane, quando è alle prese con la scrittura di un nuovo progetto. Alle volte me lo immagino impegnato in una specie di opera d’arte segreta, smisurata, che nasconde da qualche parte in un sotterraneo dell’edificio prima che arrivino gli altri. Quando parla del futuro, di ciò che verrà, lo fa con una tale precisione di dettagli, una narrazione meticolosa che lo fa sembrare uno che è appena tornato da un viaggio e fa un resoconto delle cose viste e sperimentate. Perché è bello guardare avanti, non indietro. La nostalgia è nemica della creatività. Quindi lui si incammina ogni giorno in territori inesplorati e incoraggia tutti a seguirlo. Apre la strada, illumina il

ritrovato a dedicare ogni istante del suo tempo a nutrirla e curarla, quell’idea. Che avrebbe iniziato un viaggio in direzione di tutte le misteriose possibilità che all’inizio si intravedevano all’orizzonte di quell’idea e poi oltre i suoi confini.

Creare richiede di mettersi al centro di quello spazio tra ciò che vediamo nel mondo e ciò che desideriamo e speriamo, ignorando il rifiuto, i rischi, le difficoltà, gli errori e le rinunce. È uno spazio difficile in cui rimanere. Dedicarsi esclusivamente alla creatività e alla felicità dei giovani non è una passeggiata, soprattutto dalle nostre parti. Conoscendolo so che non è immune alla paura. Negli anni, all’inizio, forse ha temuto di fallire,

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sicuramente di commettere errori. Ma una cosa la so per certo, avrebbe avuto più paura di non provarci. Il punto per lui non è solo avere un’idea straordinaria (che già non è poco) ma stabilire quanto si è disposti a fare, per concretizzarla. È stato questo atteggiamento, credo, a permettergli di inventare un linguaggio nuovo dei festival. Ha preso il concetto di evento culturale e ne ha fatto saltare le regole come birilli, anno dopo anno, edizione dopo edizione. L’opera lirica si è fatta rock’n’roll. Ha preso un mezzo statico e l’ha messo in movimento. Ha agitato gli ingredienti, li ha fatti ronzare, scontrarsi, esplodere. E ha creato il Giffoni che conosciamo oggi. Che - parliamoci chiaro - non è nulla rispetto a quello di dopodomani, se lo chiedete a lui. E così com’erano imprevedibili le conseguenze di quell’idea sulla sua vita, altrettanto si può dire per tutte le persone che in più di 50 anni sono entrate in contatto con essa. I suoi traguardi, gli obiettivi raggiunti, sono frutto di continue reinvenzioni, di una assoluta incapacità di accettare lo status quo che gli ha imposto di continuare a immaginare, di costruire sempre più cose utilizzando un materiale che nessuno prima di lui aveva visto. Il suo modo di lavorare è generato da una visione molto personale del tempo. È forse l’elemento centrale della sua filosofia. Il tempo è un avversario, un nemico col quale però non si può far altro che scendere a patti. Sono parole sue. Ma, mentre si scende a patti con questo avversa-

rio si deve fare anche tutto il possibile per ingannarlo. E allora ogni idea, ogni nuovo progetto, diventa un’esca per attirare il tempo da una parte e nel momento esatto in cui arriva, una nuova idea, un nuovo progetto ci ha già portati altrove. Così il tempo è fregato e deve ricominciare l’inseguimento. Crede nella creatività come strumento. Come gli artisti, ha scelto un linguaggio in particolare per esprimere qualcosa, per comunicare idee agli altri. Il suo linguaggio è il festival. E con ogni edizione racconta una storia e coinvolge in quel racconto tutti. I giurati, il pubblico, gli ospiti, gli artisti diventano narratori insieme a lui.

Si parla di cinema, di cultura, di trasformazioni sociali, dei grandi temi e problemi del mondo. Si pongono interrogativi, si individuano occasioni e possibilità. Come migliori artisti, affronta questa esperienza di invenzione con meraviglia, lui stesso curioso di sapere dove andrà il racconto, mentre lo scrive. Come gli artisti, fa quello che gli piace, divertendosi. Felice di riscrivere le regole, perché non ci sono regole, se sei un artista. Ora penso ai giurati, ad esempio, che arrivano a Giffoni convinti di partecipare ad un festival di cinema e ben presto si ritrovano a roteare beati in un mulinello di emozioni imprevedibili che si rivelano, spesso, come una porta su un’esperienza di sé completamente nuova. Per i ragazzi è l’occasione. Con Giffoni lui ha dimostrato che la creatività è un valore concreto, fondamentale, una forza che può por-

tare benessere nella vita di tutti, dare nuove forme alla società e cambiare il mondo in meglio.

Claudio Gubitosi è un genio. Non uso questa parola con leggerezza. Se vi presentate da lui con una proposta, se gli suggerite un’idea, anche piccola, vivrete l’esperienza di chi si reca in un centro riparazioni con un tostapane e se ne torna a casa con un’astronave. Quello che mi piace di più del Giffoni nella sua nuova e più recente forma è che costruisce storie, racconti composti dalle parti del programma che sono messe insieme in un modo che lascia spazi, caselle vuote, tasselli mancanti che chi vive il festival deve riempire. Per capire il senso di Giffoni, per vivere l’esperienza del festival, è necessario mettersi in gioco. Si deve contribuire, in un modo o nell’altro, al racconto. Si deve essere parte della storia. Che sia questo il segreto? Forse è per questo che migliaia di ragazzi considerano Giffoni, casa. Sì, deve essere così. Per Truffaut era il più necessario, per De Niro il più bello, per qualcuno il più emozionante, per altri il più divertente. Cosa lo rende così efficace? È la miglior forma di magia, per quanto mi riguarda, una pura e lucente gioia di fronte al potere dell’immaginazione.

Quello che entusiasma così tante persone, forse, è che Giffoni somiglia tantissimo a qualcosa che nessuno ha mai visto prima. Esattamente come Claudio Gubitosi.

Un lenzuolo, un filo e un proiettore

Questa foto in bianco e nero mi riporta ad un momento molto bello e importante nella storia del Festival. Siamo a cavallo tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli ‘80, quando la piazza Umberto I di Giffoni Valle Piana è diventata fondamentale per le attività del Festival. I mezzi a disposizione erano davvero pochi: un palchetto in legno, un proiettore 16 mm e un lenzuolo bianco come schermo. Come si può vedere, i ragazzi e le ragazze seduti (rigorosamente a terra) nelle prime file dovevano reggere in mano il cavo elettrico che alimentava il proiettore. Le altre due foto testimoniano un grosso

“salto di qualità”: un palco un pò più stabile, uno schermo più grande e un proiettore 35mm per il quale non era più necessario passarsi a mano i fili! Il nuovo macchinario ci fu fornito

dall’Esercito Italiano che iniziò la sua collaborazione con il Festival proprio all’inizio degli anni ‘80 permettendoci di realizzare tante attività sia a Giffoni che nei comuni vicini.

La prima premiazione

Questa foto è storica, emblematica ed emozionante. E’ stata scattata nel 1973 e testimonia la prima cerimonia pubblica di premiazione dei vincitori del Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi. Sul palco allestito per l’occasione all’interno del Cinema Valle erano schierati il sindaco di Giffoni Valle Piana Franco di Feo, i vigili urbani del paese, alcune autorità e i giovani di un gruppo folkloristico locale. Al centro, un tavolo con una tovaglia a fiori un pò naif e i premi da consegnare. Ad aggiudicarsi la vittoria fu il film italiano In tre verso l’Avventura di Pino Passalacqua: fu cerimonia semplice ma particolarmente significativa, proprio come i primi anni del Festival.

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“Perfido genio” o “Santo subito”?

“Gubitosi perfido genio” o “Gubitosi santo subito”: sono molto orgoglioso di queste due “definizioni” che ho ricevuto qualche anno fa. Entrambe provengono da penne illustri: la prima è stata “coniata” dal giornalista di Cronache del Mezzogiorno, Michele Ingenito; la seconda è stata formulata addirittura dal Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe in occasione dei quarant’anni del Festival. Ho voluto inserire queste due “definizioni” l’una accanto all’altra perché catturano entrambe un aspetto importante della mia storia e della mia personalità. Quale delle due è più adatta a me? Ai posteri l’ardua sentenza…

50 mila lire

L’uomo in questa foto è Tommaso Cunego, direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno negli anni ‘70.

É stato lui a stanziare, nel 1974, il primo storico finanziamento di 50mila lire a favore dell’allora Festival Internazionale del Cinema per i Ragazzi di Giffoni Valle Piana.

Si trattava di una cifra modesta ma capace di trasmettermi un’immensa

Una cucina d’autore “targata” Giffoni

Cosa ci fa una cucina dedicata al Giffoni Film Festival al Salone del Mobile di Milano? Devono esserselo chiesto in molti nel 2013, quando l’azienda veneta Arrex presentò, in occasione della più importante fiera di arredamenti d’Italia e d’Europa, una cucina superpersonalizzata in stile Giffoni e perfettamente funzionante. Come si può vedere dalle foto, la cucina è stata poi anche installata

a Giffoni Valle Piana durante giorni del Festival ed utilizzata per attività sull’educazione alimentare. Grazie alla famiglia Polesello e a tutto il team di Arrex, nella storia di Giffoni c’è anche una cucina d’autore personalizzata!

Rocco Moccia è stato Direttore Generale del Ministero del Turismo e dello Spettacolo alla fine degli anni ‘80. Professionista di altissimo livello, uomo garbato, premuroso e sempre affabile, ha contribuito alla crescita di Giffoni finanziando - in collaborazione anche con l’EPT di Salerno - i primi grandi spettacoli serali in programma durante il Festival.

La foto lo ritrae in una di quelle mitiche serate, in compagnia dell’amico Enzo Todaro e di sua moglie Ketty Volpe. Durante quegli spettacoli, la piazza Umberto I era sempre gremita di persone e c’era perfino chi si arrampicava sulla fontana per vedere meglio: ricordo ancora oggi un memorabile spettacolo di Liana Orfei che si esibì in un balletto strepitoso. Sempre attraverso il Ministero dello Spettacolo, Rocco Moccia ha anche sostenuto per diversi anni il Festival con un contributo di 10 milioni di lire: è stato davvero una figura storica per la crescita del Festival e di Giffoni.

fiducia. Soprattutto per il suo valore “simbolico”, questo primo contributo è entrato a pieno titolo nella storia di Giffoni e ha aiutato il Festival a muovere i primi passi. Voglio ricordare Tommaso Cunego e questo episodio con tutta la stima e l’affetto che ancora oggi provo nei confronti delle persone e delle Istituzioni che, a partire da quel momento, hanno creduto, sostenuto e promosso il nostro Festival.

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Claudio, ti voglio bene, quanto sei bello

Ogni mattina, appena sveglio, compio un piccolo rituale che mi aiuta ad affrontare meglio la giornata. Vado in bagno, mi guardo allo specchio, sorrido e dico ad alta voce: “Claudio, ti voglio bene, quanto sei bello”.

All’occorrenza - nei giorni più impegnativi, come ad esempio durante il Festival - questo rituale può essere ripetuto più volte nell’arco delle ventiquattro ore. Vi invito a provarci: funziona sempre, davanti a qualsiasi specchio. È efficace in ufficio, nella hall degli alberghi durante i viaggi di la-

voro e perfino in ascensore (per lo stupore di chi si trova ad assistere alla scena per la prima volta).

Qual è il segreto della mia “formula magica”? Volersi bene. Se non vogliamo bene a noi stessi, non potremo mai voler bene agli altri e soprattutto gli altri non potranno mai voler realmente bene a noi.

Per questo, anche in mezzo a tanti impegni, è fondamentale ritagliarsi un momento da dedicare a se stessi: bastano pochi minuti, uno specchio e qualche parola dolce per darsi la carica.

Grillo Parlante

Qualche anno fa, durante il Festival, ho incontrato un ospite molto gradito: un grillo brillante e vivace, di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Se ne stava sui muri della Multimedia Valley e si è fatto vedere per la prima volta durante una delle mie famigerate pause-sigaro. L’ho salutato e, con un pò di affetto, ho deciso di adottarlo come “grillo parlante” personale.

Gli annunci con gli altoparlanti

Oggi il programma del Festival viene pubblicato quotidianamente sul sito web e sui social. Ma come facevamo ad annunciare i nostri appuntamenti prima di Internet? Oltre a bussare porta a porta, fin dai primi anni ho fatto ricorso ai “potenti mezzi” della tecnologia. Pochi giorni prima del Festival, installavo due potenti altoparlanti sul tettuccio di una mitica Fiat 124 e giravo per le strade di Giffoni annunciando il programma e gli ospiti in arrivo. Spesso mi spingevo anche nei paesi vicini fermandomi nella piazza centrale per attirare l’attenzione del maggior numero di persone. La sera tornavo a casa quasi senza voce ma ne valeva la pena.

I miei incontri ravvicinati del terzo tipo: dagli animali esotici agli extraterrestri...
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“Pastorale”

Una delle composizioni di Beethoven che apprezzo di più è la Sinfonia n. 6 “Pastorale”: una melodia gioiosa, dolce, piacevole e capace di evocare ricordi d’infanzia. Qualche tempo fa, uscendo dal mio ufficio della Multimedia Valley dopo l’ennesimo ascolto di questa meravigliosa sinfonia, mi sono imbattuto in un gregge di pecore: sarà stata la suggestione o le note che ancora risuonanavano nella mia testa, ma mi sono sentito proprio come uno dei pastori messi in musica da Beethoven! Per restare in tema, in queste pagine ho inserito anche alcune foto che mi ritraggono in ben altre vesti pastorali: grazie alla gentilezza dei bravissimi artigiani Giuseppe e Marco Ferrigno di Napoli, da qualche anno nel presepe c’è anche il mio pastore!

Quel dito, quel gesto...

Quando parlo indico, gesticolo, punto il dito e muovo le mani come un direttore d’orchestra. È una cosa che faccio da sempre, forse inconsciamente. Credo sia uno dei modi più efficaci per coinvolgere chi mi ascolta: è come se, puntando il dito, invitassi ciascuno e tutti i miei ascoltatori a guardare, insieme a me, il panorama che cerco di dipingere con le parole che pronuncio.

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La fabbrica di cioccolato

Questa non è solo una ricostruzione storica. Certo, c’è la cronaca. Ma non è una fredda proposizione di eventi. È un viaggio che racconta l’esigenza di spazi. Perché se Giffoni nel mondo ha creato un luogo dedicato ai bambini e ai ragazzi, per farlo ha sempre avuto bisogno di spazi. Sempre nuovi, sempre più moderni, sempre più all’avanguardia. Questa è la storia di una filiera virtuosa, quella istituzionale, che Giffoni ha spesso messo insieme, dal livello locale fino a quello europeo. Solo da questa relazione armonica poteva nascere e realizzarsi il sogno: dal Centro Polifunzionale alla Cittadella del Cinema fino alla Giffoni Multimedia Valley e, oggi, alla prospettiva del Campus e degli Studios.

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anni, avevamo bisogno di spazi adeguati all’ulteriore crescita che si prospettava nell’immediato futuro. In quegli anni, il team, durante lo svolgimento dell’evento, si trasferiva nelle aule degli edifici scolastici. Era chiaro come non si potesse reggere l’urto di un evento ormai di respiro internazionale. Allo stesso modo, anche i due cinema presenti in città - il Valle e il Modernonon riuscivano a ospitare tutto il pubblico che partecipava alle proiezioni. L’unica arena disponibile - il Giardino degli Aranci - era chiusa da tempo e invasa da sterpaglie.

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“Iniziamo dal terremoto del 1980. All’indomani della tragedia, ovunque sento parlare di ricostruzione. Intuisco che questa non deve essere solo strutturale: andava innanzitutto ricostruito il tessuto sociale e culturale del mio territorio”.

Come spesso accade è dal buio più profondo che si intravede il barlume della luce. E così ho iniziato a pensare concretamente alla possibilità di richiedere finanziamenti per la creazione di un luogo funzionale ad accogliere le attività e gli uffici del Festival. Propongo quindi al Comune di Giffoni Valle Piana di utilizzare i fondi destinati alla ricostruzione anche per la realizzazione di un Centro Polivalente. Il progetto rientra, infatti, tra quelli finanziabili con i fondi destinati alla ricostruzione post-terremoto come stabilito dalla legge 219 del 1981. ------------

“Il 1982 è un anno speciale per il festival. Siamo solo alla dodicesima edizione, in un paese ancora non proiettato verso una ristrutturazione culturale, ambientale e sociale. Quell’anno accogliemmo François Truffaut e Robert De Niro”.

La visita del grande regista francese e la partecipazione di uno dei più importanti attori del mondo hanno rappresentato uno spartiacque fondamentale per il futuro di Giffoni. Rispetto ai primi

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Il 5 giugno la Regione Campania istituisce, con una Legge Regionale, unica nel suo genere, un finanziamento annuale al Giffoni Film Festival. La legge viene approvata all’unanimità ed i firmatari sono: Isaia Sales, Gaspare Russo, Giuseppe Albarella e Carlo Nigro. Il 27 agosto la legge viene promulgata dal Presidente della Regione Campania Antonio Fantini. ------------

“L’idea di una Cittadella – concepita come una struttura capace di concentrare in uno stesso luogo uffici, sale, arena all’aperto e servizi principali – era già ben definita nella mia mente. Rappresentava la soluzione ideale per un Festival divenuto punto di riferimento dell’intero Mezzogiorno d’Italia”.

19In questo anno promuovo, al fine di dare un maggiore supporto alla sua realizzazione, l’istituzione di una Cineteca Regionale, specializzata nella raccolta di tutti i prodotti cinematografici e televisivi per ragazzi e di tutto il patrimonio, immenso, della storia dell’audiovisivo campano. Sarebbe stata l’unica al mondo. In veste di funzionario presso la Presidenza della Regione Campania, ruolo che in quegli anni ricoprivo, insieme agli uffici regionali, scrivo il testo della legge. Il Consiglio e la Giunta

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Il percorso che ha condotto alla progettazione e alla costruzione della
del Cinema e della Multimedia Valley
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Regionale approvano il progetto. Negli anni successivi mi sono impegnato, perciò, affinché il comune di Giffoni fosse identificato come sede naturale della Cineteca.

In quel periodo, sempre da funzionario presso la Regione Campania, favorisco l’inserimento tra i progetti da finanziare del primo intervento di recupero del trecentesco Complesso Monumentale San Francesco, completamente abbandonato e lasciato nella più totale incuria. Grazie all’Assessore alla Cultura dell’epoca, Mario Sena, riesco a sollecitare tre interventi, tutti finanziati: il primo di 370 milioni di lire per il Convento San Francesco; il secondo di 100 milioni di lire per la chiesa San Nicola della frazione Ornito di Giffoni Valle Piana e il terzo per l’antica chiesa dell’Aia della Baronessa, nella frazione Vassi, del valore di 70 milioni. Per un investimento totale di 540 milioni di lire. ------------

Nell’Aula Consiliare del Comune di Giffoni Valle Piana inizia concretamente il percorso per la realizzazione della Cittadella del Cinema e della Multimedia Valley. Promuovo un convegno sul tema: “Progetto struttura polifunzionale: cineteca, teatro, cinema, servizi culturali e sociali”. Partecipano il Presidente emerito della Regione Campania Gaspare Russo, il Consigliere Regionale Isaia Sales, l’attore Giuliano Gemma, il Presidente della Camera di Commercio di Salerno Antonio Pastore, il Direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno Tommaso Cunego, il Presidente del Festival Generoso Andria, il Sindaco di Giffoni Valle Piana Ugo Carpinelli e Mario Ferrara del team della direzione del Festival. Nello stesso anno, il Cinema Moderno rischia di chiudere definitivamente, mi impegno in prima persona nella sua gestione come poi accadrà anche per il Cinema Valle.

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Isaia Sales - Consigliere Regionale
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Da dx Giuseppe Albanella, Gaspare Russo, Generoso Andria, Carlo Andria

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“Inizio a maturare l’idea di fare del Festival un cantiere creativo aperto trecentosessantacinque giorni l’anno”.

Pur avendo a disposizione pochissimo spazio e poche risorse, decido di fittare degli uffici permanenti, aperti tutto l’anno, nella nuova sede di Via De Cataldis. Chi fino ad allora lavorava solo come volontario trova finalmente casa e un lavoro stabile.

Buona parte dei giovani che fino a quel momento guardavano i film o vivevano Giffoni come un puro momento di socialità ed aggregazione trovano nel Festival la propria professione.

Il Comune di Giffoni riesce ad ottenere in dotazione, a seguito delle pressioni, delle riunioni e degli incontri che si sono succeduti nel tempo, risorse economiche per la costruzione di quel Centro Polivalente dei servizi culturali immaginato già nel dopo terremoto. L’area destinata quella adiacente al Cinema Valle.

Il Festival occupa tutti e due i piani della struttura che doveva essere la sua sede definitiva. Purtroppo, lo è stata soltanto per pochi mesi. Nell’estate del 1990, infatti, il centro Polivalente diventa prima Scuola e poi Poliambulatorio. Il Comune di Giffoni

Valle Piana decide di vendere la struttura all’USL e noi siamo stati costretti ad andare via. Una grandissima delusione.

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Nel luglio 1990 si conclude una prima ristrutturazione del Cinema Valle a cura dell’Ente Festival. Il Giardino degli Aranci, vecchio cinema all’aperto risalente agli anni ‘50, viene acquistato dal Comune di Giffoni Valle Piana. Il festival ne favorisce l’acquisto rinunciando a un finanziamento di venti milioni di lire che ai tempi rappresentava in solido il capitolo di bilancio che il Comune riservava annualmente alle nostre attività.

Le lotterie di Giffoni

Per ben due anni il nome del festival di Giffoni è stato legato a una lotteria nazionale. Nel 1996, in occasione della ventiseiesima edizione, in abbinamento con il Palio di Feltre e nel 1997, con la Giostra della Quintana di Ascoli Piceno e la regata Giro d’Italia a vela di Genova. Due anni d’oro, che hanno regalato fortuna a tanti italiani, a cui è andato un montepremi di oltre due miliardi di vecchie lire e che hanno contribuito in modo determinante a segnare l’inizio del restyling delle strutture a supporto del festival. Con i 413 milioni di lire conquistati nel 1996, ad esempio, l’amministrazione comunale riuscì a cambiare totalmente il look del Giardino degli Aranci, che oggi è uno dei fiori all’occhiello del nostro paese, oltre ad essere stato, per anni, uno dei luoghi del festival. Quei biglietti, coloratissimi e carichi di speranze, sono diventati merce rara per i collezionisti che li cercano disperatamente su ebay e sui principali siti dedicati agli amanti delle rarità.

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I tre cinema di Giffoni: Moderno, Valle e Giardino degli Aranci

Fin dalla prima edizione nel 1971, il Festival ha utilizzato tre importanti strutture di Giffoni Valle Piana: il cinema Moderno, il Valle e il Giardino degli Aranci. Senza questi spazi, molti degli incontri, delle proiezioni e degli eventi presenti in queste pagine non sarebbero stati possibili.

Il Moderno è stato il primo cinema di Giffoni Valle Piana. Fu costruito negli anni ’30 dalla famiglia Andria nel cuore del paese, a pochi passi dalla piazza dove il 20 novembre 1970 ebbi l’intuizione di dar vita al Festival. Per un lungo periodo, ho gestito io stesso il cinema Moderno in qualità di esercente cinematografico e vi ho apportato grandi miglioramenti a cominciare dalla sostituzione delle originarie sedie in legno vietate dalle nuove leggi in materia di sicurezza.

Il Valle è sempre stato il “salotto” del Festival. Costruito negli anni ’50 dalla famiglia Falivene, ha ospitato le proiezioni delle prime quaranta edizioni del Festival. Dal 1971 al 2011, i suoi 400 posti distribuiti su due piani – platea e galleria – hanno accolto migliaia di giurati, talenti del cinema e ospiti internazionali.

Il 5 giugno del 1997, purtroppo, la sala del Valle è rimasta gravemente danneggiata a causa di un incendio scoppiato in un bar adiacente. Grazie

alle risorse dell’Ente e ad un finanziamento straordinario del comune di Giffoni Valle Piana, siamo riusciti a riparare tutti i danni in tempo per l’edizione del Festival di quell’anno che si svolse regolarmente. Nel 2001, il Valle è stato completamente rimodernato in occasione del Trentennale del Festival. La sua gloriosa storia si è conclusa nel 2016.

Il Giardino degli Aranci è la storica arena all’aperto del Festival. Nelle calde serate di giugno e luglio, ha ospitato e rallegrato con la sua naturale frescura tantissimi incontri con talenti, conferenze stampa e proiezioni di film. Ancora oggi, durante il Festival, utilizziamo questo meraviglioso parco nel cuore di Giffoni Valle Piana per spettacoli e attività con i bambini e le famiglie.

E quando finisce il Festival? Il nostro impegno per il paese ed il territorio dei Picentini prosegue per tutto l’anno con un cartellone cinematografico che prevede centinaia di spettacoli nella sala Truffaut e nelle strutture della Multimedia Valley. L’obiettivo è dare a tutti la possibilità di “gustarsi” i film più belli del momento all’interno di sale recentemente ristrutturate, confortevoli e dotate delle più avanzate tecnologie di proiezione come il 4K e il DOLBY ATMOS.

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1996Insieme al mio team diamo avvio a quelle attività che andavano al di là del festival nell’ottica di estenderne l’azione per tutto l’anno. A gennaio realizziamo a Salerno Linea d’Ombra, rassegna ideata e organizzata da Giffoni. Qualche mese dopo, ad aprile, partono i Movie Days, le giornate del cinema dedicate agli studenti.

L’8 ottobre 1996 viene finanziata, per la prima volta, la riqualificazione del Borgo Medievale di Terravecchia.

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Il Governo Italiano approva il finanziamento per la Cittadella del Cinema. Il Cipe, presieduto da Carlo Azeglio Ciampi, con la determinante presenza del Ministro Michele Pinto e del Sottosegretario Isaia Sales, il 5 agosto assegna 8 miliardi di lire al Comune di Giffoni Valle Piana per la costruzione della Cittadella del Cinema. Nello stesso anno, viene posata la prima pietra.

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Antonio Bassolino - Presidente Regione Campania Don Vito Granozio - Parroco di Giffoni Valle Piana Mons. Gerardo Pierro - Arcivescovo Salerno/Campagna/Acerno Ugo Carpinelli - Sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Bassolino - Presidente Regione Campania, Mons. Gerardo Pierro - Arcivesvovo Salerno - Campagna - Acerno, Ugo Carpinelli - Sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Bassolino Presidente Regione Campania Claudio Gubitosi Direttore Giffoni Film Festival On. Nicola Bono - Sottosegretario Ministero dei Beni delle Attività Culturali Ugo Carpinelli Sindaco di Giffoni Valle Piana
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Tonino Pinto Giornalista RAI Generoso Andria Presidente onorario Giffoni Film Festival
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“La costruzione della Cittadella procede celermente ma, giorno dopo giorno, si insinua dentro di me una convinzione: quella strutturaideata ormai 15 anni prima - non poteva rispondere alle nuove esigenze del Festival. L’evento è cresciuto, oltre le più rosee previsioni, e quella che pensavamo potesse essere una struttura “a misura di Festival” era ormai già insufficiente”.

Che fare? Fermarsi? Rinunciare ad una serie di progetti che erano già pronti a partire oppure provare un nuovo salto mortale?

Una sera a cena a Roma, solo, mi tormenta sempre la stessa riflessione: la Cittadella, che 15 anni prima avrebbe risolto molti problemi, oggi non può che essere solo un punto d’inizio.

E perché non la porta d’accesso a un complesso ancora più ampio? Ad un progetto ancora più ambizioso? E la Cineteca? La Regione aveva scelto Giffoni come sede, ma dove collocarla? Come fare in

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modo che queste idee possano realmente produrre opportunità di lavoro per giovani professionisti? Ma non solo. Potenziare il Festival significa anche favorire la crescita del paese e dell’intero territorio dei Monti Picentini.

In questa serata solitaria, il 29 novembre, immagino e disegno, ovviamente a modo mio, la bozza di una piantina che integra le strutture esistenti con quelle nuove. Nella mia mente prende corpo

GIFFONI MULTIMEDIA VALLEY. Messa su carta. Un’emozione immensa.

Da questo momento comincia un periodo di grande fermento e di importante sviluppo dell’idea originaria: tutti i contatti che ho in questo periodo, con diversi professionisti nazionali ed internazionali, confermano la bontà dell’idea, il suo valore, il peso che può avere nell’economia di Giffoni, dei Picentini e della Campania.

Nello stesso anno, grazie ad un finanziamento straordinario del Senato della Repubblica, su proposta del Senatore Roberto Napoli, ottenuto per il trentennale della manifestazione, procediamo ad una nuova e radicale ristrutturazione del Cinema Valle. Intanto, comincia il recupero urbanistico, realizzato con fondi della Comunità Europea, del Borgo Medievale di Terravecchia, che anche in diversi studi accademici viene indicato come location ideale per nuove residenze al servizio del festival. In questo importante finanziamento, di complessivi circa 10 milioni di euro, il peso di Giffoni è stato determinante. Il Presidente della Regione Campania, Antonio Rastrelli, in passato aveva raccolto e accolto la nostra richiesta di finanziare alcune opere pubbliche in paese, tra cui Terravecchia. Ha così mantenuto la promessa.

SENATO DELLA REPUBBLICA - XIII LEGISLATURA

918ª SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE 2000 - (Notturna)

Presidenza del presidente MANCINO

INDICE GENERALE

RESOCONTO SOMMARIO Pag. V-X RESOCONTO STENOGRAFICO 1-22

ALLEGATO A (contiene testi esaminati nel corso della seduta) 23-34

RESOCONTO SOMMARIO Presidenza del presidente MANCINO [...]

PRESIDENTE: Passa all’esame dell’articolo 3 e dell’emendamento ad esso riferito.

NAPOLI Roberto (UDEUR): L’emendamento 3.100 ha per oggetto un contributo a favore dell’Ente autonomo Festival internazionale del cinema per ragazzi e la gioventù di Giffoni, già indicato come prioritario nella tabella B della finanziaria per il 1999.

PRESIDENTE: Ricorda che la Commissione bilancio ha subordinato il parere favorevole su

questo emendamento all’approvazione del 6.101 [...]

COVIELLO (PPI): Non si può non tener conto che nel corso dell’esame della manovra finanziaria per il 1999, il contributo per il Festival di Giffoni era stato votato come prioritario dall’Assemblea, con impegno a finanziarlo mediante un intervento speciale. (Applausi dei senatori Zilio e Napoli Roberto)

MONTICONE: Modifica il parere favorevole sull’emendamento 3.100, invitando il presentatore a ritirarlo, nella considerazione che tale intervento è richiamato negli ordini

del giorno nn. 4 e 5 e potrà ottenere particolare attenzione da parte del Governo.

NAPOLI Roberto (UDEUR): Mantiene l’emendamento, poiché l’intervento nulla ha a che vedere con altri richiamati negli ordini del giorno; peraltro si tratta di un’esigenza riconosciuta dal Parlamento sin dalla finanziaria per il 1999.

ASCIUTTI (FI): Ricorda che il contributo a favore del Centro europeo di Toscolano può vantare precedenti analoghi a quello a favore del Festival di Giffoni. Chiede pertanto di rispettare le intese assunte in Commissione.

FERRANTE (DS): Effettivamente, l’emendamento del senatore Napoli consente di recuperare l’unico impegno rimasto disatteso tra quelli concordati tra le diverse forze politiche nel corso dell’esame della finanziaria per il 1999. Considerata anche la modesta entità del contributo, invita pertanto a non assumere posizioni pregiudiziali. [...]

FERRANTE (DS): Propone di modificare l’ordine del giorno n. 4, riconoscendo priorità al contributo per l’anno 2000 all’Ente autonomo Festival internazionale del cinema per ragazzi e la gioventù. Ciò consentirebbe

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al senatore Napoli di ritirare l’emendamento.

PRESIDENTE: Chiede al senatore Roberto Napoli di pronunciarsi sulla proposta del senatore Ferrante.

NAPOLI Roberto (UDEUR): Accetta di ritirare il 3.100, purché sia accolta la formulazione dell’ordine del giorno che faccia riferimento ad un prioritario impegno del Governo.

[...]

NAPOLI Roberto (UDEUR: Sarebbe preferibile l’approvazione di uno specifico ordine del giorno, recante la sua firma, considerato anche che la Commissione bilancio si era espressa favorevolmente sui due emendamenti.

[...]

avevo già avuto modo di fare in Commissione.

PRESIDENTE: Pertanto l’ordine del giorno non verrà posto in votazione. Passiamo ora all’esame dell’ordine del giorno n. 4 in cui si impegna il Governo a distribuire una serie di risorse per ciascuno degli anni 2000, 2001 e 2002 e il cui testo coincide parzialmente con l’ordine del giorno n. 5, vale a dire fino alle parole: «realizzazione del 30º anniversario del Giffoni Film Festival». Invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunziarsi sull’ordine del giorno in esame.

MONTICONE: Il parere del relatore è favorevole. D’ANDREA: sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, anche il parere del Governo è favorevole. Occorre comunque precisare che l’impegno del Governo, non potendosi esaurire anche per ragioni di carattere normativo con le risorse, le disponibilità e le finalità previste dal presente provvedimento, sarà quindi realizzato anche con interventi di altro tipo. [...]

È approvato

[...]

D’ANDREA: sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, esprimo anch’io parere favorevole, come del resto

PRESIDENTE: Metto ai voti l’emendamento 1.100, presentato dal relatore. È approvato Metto ai voti l’articolo 1, nel testo emendato. È approvato Metto ai voti l’articolo 2.

PRESIDENTE: A questo punto, senatore Roberto Napoli, tutto sta nella sua valutazione. Lei ha ascoltato i colleghi della 5ª Commissione permanente. Probabilmente, considerando l’andamento dei lavori dell’Aula, lei bloccherà in questo modo l’esame del disegno di legge, perché è chiaro che almeno questa sera esso non verrà approvato. Infatti, se l’accordo che hanno raggiunto i componenti della Commissione bilancio è quello di riassumere tutto in un ordine del giorno, io posso comprendere quanto ha detto il senatore Ferrante, terzo estraneo rispetto alla questione. Si potrebbe chiudere un occhio soltanto perché questa è stata la settimana dell’infanzia in Aula. Pertanto, se il senatore Asciutti è del parere che si tratta di un festival dei ragazzi, probabilmente possiamo anche mostrare una disponibilità, ma se non c’è non posso non fare appello al senso di responsabilità dei colleghi. Senatore Asciutti, lei che dice?

ASCIUTTI: Vede, signor Presidente, mi piacerebbe tanto tornare all’età dell’infanzia; non so se piacerebbe anche a lei, ma per quanto mi riguarda sicuramente. Non è

problema che riguarda l’infanzia, una cosa o l’altra: è un problema di rapporti politici tra parti e una volta che le parti hanno concordato una linea io mantengo quella linea. Se poi la sinistra o il Governo hanno un ripensamento, ebbene, ne prendiamo atto, ma questo non ci consente di dire che accettiamo il ripensamento rispetto a un patto precedente. Ringrazio il relatore Monticone per la correttezza dimostrata – che non c’era bisogno di ricordare in Aula in quanto è da tutti conosciuta– ma credo che il sottosegretario D’Andrea possa tranquillamente dire se questo patto c’è stato.

PRESIDENTE: Il rappresentante del Governo vuole dare una mano all’Assemblea? [...] PRESIDENTE: Qui il problema non è il rapporto maggioranza-opposizione. La questione, senatore Asciutti, è Napoli – naturalmente mi riferisco al senatore Napoli – rispetto ad un festival che ha già concluso i suoi lavori indebitandosi. Questo è il punto. (Commenti del senatore Asciutti).

Senatore Asciutti, mi attendo una manifestazione di comprensione da parte sua, altrimenti dobbiamo fare qualche altra cosa.

ASCIUTTI: Signor Presidente, la ringrazio. Una soluzione potrebbe

esserci: non voglio proporla io in quanto spero che la proponga il senatore Ferrante. Tuttavia, vorrei fare una domanda molto semplice al senatore Coviello: se invece dell’Ente autonomo festival internazionale del cinema per ragazzi e la gioventù nell’emendamento ci fosse stato il CET, con la stessa copertura finanziaria, sarebbe cambiato qualcosa? C’era ugualmente la copertura per un altro ente. È qui il problema. Allora, non si possono cambiare le regole del gioco dopo. Questo è molto semplice. Tutti avremmo trovato quella copertura per l’uno o per l’altro. Sta qui la differenza. Probabilmente il senatore Ferrante ha una soluzione e preferisco che sia lui a proporla.

FERRANTE: Mi prendo questa responsabilità in una posizione di terzietà: così lei ha detto e quindi sono conforme al suo giudizio. Credo che si potrebbe trovare una soluzione di questo tipo, convinto che siamo tra gentiluomini. Nell’ordine del giorno potremmo indicare, con il consenso del senatore Roberto Napoli, quell’intervento «con priorità». Così si sana tutto, nel senso che «con priorità» significa riconoscere l’esigenza che è stata prospettata. L’impegno del Governo, questa volta, deve essere solenne, in modo da sanare quanto è stato

fatto prima per errore e dare soddisfazione ai lavori della Commissione. [...] PRESIDENTE: Senatore Napoli, il senatore Ferrante ha fatto una proposta. Nell’ordine del giorno dovremmo mettere l’ultimo capoverso del dispositivo in posizione prioritaria, perché fare un ordine del giorno in cui l’elemento prioritario sta in coda, non vedo che valore possa avere. Senatore Napoli, qui si può prevedere una richiesta di verifica del numero legale.

NAPOLI Roberto: Presidente ho capito. Signor Presidente, ci vorrebbe molto più tempo per rispondere ai colleghi su certe cose; tuttavia, credo che nessuno di noi a quest’ora ami fare riflessioni polemiche o di altro genere. Ognuno di noi sa che dietro ciascun provvedimento vi sono mesi e mesi di lavoro: su questo io ho speso due anni di impegno, dalla finanziaria del 1999, producendo un disegno di legge, seguendolo passo per passo, per ritrovarmi questa sera in Aula... Correttamente, come è nel mio stile, accetterò la proposta del senatore Ferrante, ma solo a fronte di un impegno d’onore da parte del Governo. Vorrei ricordare che questo 30º anniversario, sul quale ci siamo spesi, ha impegnato una struttura di giovani a livello internazionale: essi oggi si trovano in gravissime

difficoltà a fronte di un impegno che è stato assunto dal Parlamento un anno e mezzo fa. Se il Governo garantisce questa priorità–e non posso mettere in dubbio la parola del Governo – accetto anche di ritirare l’emendamento, purchè nell’ordine del giorno sia prevista questa priorità. Mi sembra che il nostro compito sia quello di raggiungere l’obiettivo, non di guardare le formalità. Mi auguro che il Governo mi risponda su questo punto: non ho motivo di chiedere che sia messo ai voti l’emendamento, perché a questo punto credo che la parola del Governo sia molto più importante. [...]

D’ANDREA: sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, credo che il problema sia risolto. [...]

NAPOLI Roberto: Si tratta di emendamenti che possono essere trasformati in ordini del giorno, aggiuntivi rispetto a quello approvato ma con una loro autonomia, visto che hanno un iter diverso. Credo che questo atto formale si possa tranquillamente compiere. Il mio emendamento ha copertura finanziaria, ha il parere positivo della Commissione bilancio e potrebbe essere trasformato in un ordine del giorno, sempre a firma del senatore Napoli Roberto. Questo mi parrebbe estremamente corretto e formalmente si potrebbe fare. (Proteste dal Gruppo LFNP). [...]

PRESIDENTE: Metto ai voti l’articolo 3. È approvato

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“Il 23 luglio, nel corso della conferenza stampa di chiusura del Festival, annuncio per la prima volta l’idea progettuale della Giffoni Multimedia Valley”.

Il 4 dicembre 2001 si inaugura la Cittadella del Cinema, alla presenza del Presidente della Regione Antonio Bassolino e del Sottosegretario di Stato alla Cultura Nicola Bono.

Il laborioso progetto della Cittadella vede la luce 16 anni dopo la sua ideazione e 12 anni dopo la prima approvazione da parte del governo. Anni fatti di battaglie, speranze e delusioni ma anche di cambiamenti epocali e tante vittorie.

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2001

Gli uffici della Cittadella aprono i battenti nel mese di febbraio. Avevo ragione: emerge da subito la loro insufficienza logistica. Siamo costretti a prendere in affitto diversi immobili per accogliere tutto il personale. Successivamente alla nascita della Cittadella, con ulteriore finanziamento, il Comune realizza quattro aule multimediali nell’area sottostante, con relativi servizi. Continua la mia attività di pressing. In questi mesi sollecito le istituzioni locali e nazionali a condividere la mia visione. In parte ci riesco. Ed i primi risultati non tardano ad arrivare.

La prova arriva dalla costituzione di un PIT, un Piano Integrato Territoriale, strumento di pianificazione negoziata, al quale aderiscono undici Comuni picentini e che ha come obiettivi primari “il cinema, la multimedialità e l’accoglienza culturale”. La sua dotazione finanziaria è di 21.000.000 di euro. Insomma, l’area su cui Giffoni insiste fa una scelta rispetto alla sua vocazione e al suo futuro. È evidente che tutto questo accade sulla base delle sollecitazioni e delle opportunità offerte da Giffoni. Tuttavia, neanche un euro dei fondi PIT viene destinato alla realizzazione della GIFFONI MULTIMEDIA VALLEY e il festival riceve solo un contributo da investire nella promozione dei Picentini nell’ambito dei suoi eventi internazionali. Evidente la diversità di visione tra il festival e gli enti locali. ------------

“Il progetto della Giffoni Multimedia Valley, abbozzato da me in quella sera di novembre, viene sviluppato da un’equipe di architetti e ingegneri nominati dal Comune di Giffoni Valle Piana che definiscono così la forma di un polo multimediale nel quale c’è spazio per gli eventi ma anche per la formazione e la produzione multimediale”. Il festival è ormai un’azienda che produce, tutto l’anno, eventi culturali che hanno come comune denominatore il rapporto

tra cinema e ragazzi. Sul piano internazionale si moltiplicano gli eventi: Giffoni-Hollywood, Australia, Albania, Polonia. Sul piano nazionale, oltre all’evento di luglio, si potenzia l’impegno con le scuole attraverso i Movie Days, i corsi di cinema, la produzione di cortometraggi nelle scuole e nei comuni, il Festival per le scuole, La Piccola Bottega dei Filmmakers, i Movie Days Hospital e i Movie Days On Tour. Il 19 luglio il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, nel corso della sua visita al Giffoni Film Festival, annuncia che la Multimedia Valley sarebbe stata finanziata dalla Regione. Il 2 ottobre il Consiglio Comunale di Giffoni Valle Piana approva il progetto preliminare per l’ampliamento della Cittadella del Cinema, di proprietà comunale, con nuove strutture “per soddisfare le istanze del territorio finalizzate all’organizzazione di eventi internazionali di cinema, cultura e spettacolo e per dare stimolo alla crescita sociale ed economica della Città”. ------------

Giffoni - Hollywood raggiunge la sua terza edizione. La Campania è presente a Los Angeles con le più alte cariche. Anche il Presidente Bassolino arriva negli Stati Uniti per celebrare Giffoni nella terra del cinema. Proprio qui - per l’esattezza nella hall dell’Hotel Renaissance-Marriott di Hollywood - il 29 aprile ha luogo un incontro decisivo. Insieme al Presidente Bassolino ho un colloquio importantissimo per il futuro di Giffoni e della nostra Regione. Trenta minuti cruciali, alla fine ci guardiamo negli occhi e ci scambiamo un gesto d’intesa. Ecco l’ok definitivo per la costruzione della Multimedia Valley.

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Il 25 gennaio la Regione Campania inserisce il progetto della Multimedia Valley nel piano per il turismo per un importo complessivo di 31 milioni di euro.

Il 22 febbraio arriva l’importante firma dell’accordo quadro tra Stato e Regione Campania.

Il 24 luglio la Regione Campania assegna i primi 20 milioni nell’ambito del POR FESR 2007-2013.

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Il 28 novembre il Ministero dello Sviluppo Economico delibera lo stanziamento dei fondi FAS con i quali il nostro progetto è stato finanziato. Nello stesso anno, grazie ad un ulteriore finanziamento di un milione di euro, viene costruita la vela di cristallo che copre la Cittadella del Cinema.

Il 23 febbraio 2010 la Regione Campania acquisisce nell’Accordo di Programma Quadro Infrastrutture per i Sistemi Urbani, il primo lotto funzionale della Multimedia Valley.

L’elenco generale, approvato dalla Regione Campania nella prima stesura, subisce una notevole variazione per importi e beneficiari. Varie criticità economiche e finanziarie, sia regionali che statali, mettono a rischio la realizzazione dell’opera.

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Il 15 settembre 2010 viene inaugurata, dal Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dal Sindaco di Giffoni Valle Piana Paolo Russomando, l’Antica Ramiera, centro culturale per i giovani d’Europa e del Mediterraneo. I restauri sono interamente finanziati dalla Regione Campania per 3,7 milioni di euro.

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2014Nel gennaio il Presidente della Regione Stefano Caldoro, consapevole dell’importanza strategica della Multimedia Valley, conferma il finanziamento, accelera il completamento dell’iter procedurale e delega l’Assessore Regionale alla Cultura Caterina Miraglia di seguire tutto l’iter fino alla definitiva approvazione.

Il 23 maggio, a conclusione di un lungo percorso, la Regione Campania assegna il finanziamento, confermando l’importo di 20 milioni di euro al Comune di Giffoni Valle Piana. Il progetto strutturale viene eseguito dai tecnici: Rosario Muro, Gerardo Cancellario, Gisella Carucci, Corradino D’Elia, Vito D’Ambrosio, Roberto Cacciatore, Andrea Savino ed Emilio D’Alessio. Il 20 novembre iniziano finalmente i lavori per il primo lotto funzionale.

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Stefano Caldoro - Presidente della Regione Campania Caterina Miraglia - Assessore Regionale alla Cultura

2017Il 12 luglio si inaugura la Multimedia Valley alla presenza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e del Sottosegretario, con delega al programma di Governo, pari opportunità e autorità amministrative indipendenti, Maria Elena Boschi. I lavori saranno completati definitivamente il 29 settembre. Nel corso della quarantasettesima edizione, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, dopo mie appassionate sollecitazioni, che si sono evidentemente rivelate efficaci, assicura un nuovo finanziamento finalizzato alla realizzazione del museo, modulo inserito nel progetto della Multimedia Valley. Nell’ottobre del 2017 il Ministero dei beni culturali assegna al Comune di Giffoni Valle Piana un finanziamento di 3 milioni di euro per la costruzione del Museo Testimoni del Tempo.

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Il 18 luglio 2018 Topolino è arrivato in edicola con un numero speciale dedicato al Giffoni Film Festival! All’interno c’è un reportage a fumetti a cura di Davide Catenacci - con disegni di Giuseppe Ferrario - che illustra le nuove strutture della Multimedia Valley: guidati da Paperino e Paperoga, i lettori del “Topo” hanno potuto scoprire la storia, i numeri e tante curiosità su Giffoni. Ci sono anche io, ovviamente in versione “cartoonizzata”!

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Dario Franceschini
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Ministro per i Beni e le Attività Culturali Maria Elena Boschi Sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri
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Vincenzo De Luca Presidente Regione Campania

2019Ad aprile la Regione Campania, con decreto del Presidente

Vincenzo De Luca, comunica il finanziamento del “Progetto Arena Grandi Eventi” per 3 milioni di euro.

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Per le celebrazioni del cinquantennale del Giffoni Film Festival, nel mese di febbraio la Regione Campania stanzia a valere sui fondi Poc 2014-20 ben 800.000 euro per lo sviluppo del territorio e la viabilità di Giffoni. Il 13 giugno iniziano i lavori del Museo Testimoni del Tempo.

Il 16 luglio, in occasione delle celebrazioni del cinquantennale del Giffoni Film Festival, sottopongo al Ministro Dario Franceschini e alla Sottosegretaria Anna Laura Orrico le varie ipotesi di nuove realizzazioni e di efficientamenti da apportare alla Multimedia Valley e alla Cittadella del Cinema.

Il 23 ottobre, con il mio team, presento un importante progetto speciale al Ministero della Cultura finalizzato al restauro e ammodernamento della Cittadella del Cinema, che ha ormai 21 anni, e ad importanti adeguamenti tecnologici della Multimedia Valley.

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Nel mese di febbraio il Ministero della Cultura, con decreto del Direttore Generale per il Cinema Nicola Borrelli, conferma il finanziamento del Progetto Speciale denominato “Cinquantennale del Giffoni Film Festival” per un importo complessivo di 600.000 euro. L’11 giugno, alla presenza del Vice-Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e della Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, in occasione del Primo Convegno Nazionale dei Festival di Cinema, inauguriamo le rinnovate Sala Truffaut e Sala Galileo per un investimento di 900.000 euro.

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Sala Francois Truffaut - Cittadella del Cinema Sala Verde - Multimedia Valley
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Sala Blu - Multimedia Valley La nuova
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Sala Galileo Galilei Multimedia Valley

“Nel mese di ottobre metto insieme un team di validi tecnici ed innovativi creativi per iniziare il nuovo grande percorso della Multimedia Valley con gli Studios e il Campus. Un progetto che richiederà un finanziamento di oltre 30 milioni di euro. L’intera area della Multimedia Valley disporrà così di una superficie di 200mila metri quadri”.

Inizia così il nuovo percorso della Multimedia Valley nella produzione e nell’alta formazione.

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Forse non ci crederete ma il “pittore” ritratto al centro di questo bel quadro sono proprio io.

Si tratta di un’opera dell’artista Marcello Pezza che s’intitola “Sguardi al futuro”.

È stata realizzata diversi anni fa, quando la Multimedia Valley, il Campus e gli Studios erano soltanto idee e sogni che vagavano nella mia testa.

Per realizzarli, mi sono dovuto rimboccare le maniche e - proprio come il pittore nel quadro - ho dato forma e colori a ciò che gli altri ancora non riuscivano a vedere: il futuro di Giffoni.

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1: Studios 2: Arena 3: Campus
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La ricerca della felicità

Il viaggio non si interrompe né si ferma. Ma certamente raggiunge una tappa importante del suo cammino: 50 anni. Questo anniversario è arrivato quasi senza che me ne accorgessi perché al calendario solare ho sempre preferito quello delle edizioni del Festival. Così, un po' alla sprovvista, la sera del 27 luglio 2019 - durante l’ultima serata del Festival numero quarantanove - ho dato ufficialmente inizio alle celebrazioni per il Cinquantennale. Ho voluto una semplice ma intensa cerimonia nella Piazza della Cittadella con un countdown come quello della notte di Capodanno. Mi sembrava il modo migliore per entrare in un “nuovo anno”, un anno durante il quale ogni elemento doveva necessariamente essere perfezionato, rivisto e messo in condizione di partire per un’altra importantissima tappa del viaggio: il futuro di Giffoni in Italia e nel Mondo. Era tutto pronto, poi la pandemia. Non voglio aggiungere altro sui terribili mesi che hanno stravolto la nostra vita e quella di milioni di persone.

Da un giorno all’altro, mi sono ritrovato con un programma grandioso - scritto, sognato ed immaginato per celebrare i cinquant’anni del Festival - ma purtroppo inattuabile. Io e il mio team ci siamo dovuti impegnare fin da subito per restare accanto ai giffoner durante il lockdown e immaginare altri tipi di attività celebrative. A distanza di un anno, posso dire con tranquillità e sicurezza che quello che abbiamo fatto ha elevato il concetto di celebrazione al massimo grado. I cinquant’anni di Giffoni dovevano essere celebrati proprio così: vivendo di nuovo, daccapo, gli stimoli, gli ideali e il senso profondo del Festival. Io e il mio team siamo tornati alle origini, a quello che ho fatto per la prima volta nel 1970: rimboccarmi le maniche, inventarmi qualcosa di nuovo e fare di tutto per restare vicino ai ragazzi. C’è voluta grande determinazione. Senza di essa, le edizioni 50 e 50Plus del Festival non si sarebbero mai potute svolgere. Considero queste due edizioni come un tutt’uno perché il 2020 e il 2021 hanno mostrato alla mia regione, all’Italia e al mondo la forza di Giffoni e hanno ricordato a tutti perché è sempre valida ed attuale la famosa frase di Truffaut sulla necessità che Giffoni ci sia oggi e sempre.

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This is Giffoni

Impossibile: fare un film su Giffoni è impossibile. E all’inizio di questo film “che si è tentato di fare” ce lo ribadisce anche Tommaso, uno dei migliaia di ragazzi che in questi 50 anni ha vissuto l’esperienza Giffoni. E proprio questo ci è sembrato l’inizio perfetto per provare a comunicare la difficoltà nel raccontare la moltitudine di storie che come pianeti hanno orbitato e continuano a orbitare nella galassia Giffoni. E questo inizio può essere inteso anche come una giustificazione preventiva di chi si trova alle prese con il caleidoscopio Giffoni e ne deve restituire un racconto dal proprio punto di vista: una sfida per niente semplice in cui la sconfitta era dietro l’angolo. Una delle difficoltà principali infatti, era proprio quella di trovare un punto di vista efficace che restituisse le emozioni, gli innamoramenti, le sfumature ma anche le vicissitudini e le odissee di questa incredibile storia in cui la realtà ha superato di gran lunga la fantasia.

A questo punto ci è sembrato evidente che l’autore di This is Giffoni non poteva essere uno soltanto, e perciò si è scelto di farlo con sguardi molteplici, ognuno dei quali ne ha vissuto un’epoca lasciandoci stupefacenti testimonianze video: un vero e proprio arcipelago della memoria. This is Giffoni è perciò un film di montaggio, che si lascia raccontare, utilizzando

singole immagini o intere sequenze di materiale preesistente. Tutto ciò rivive in un magma che non ha paura di vacillare, in cui la narrazione inizia e si sospende, può bastare una parola che evochi altro oppure una suggestione sonora e siamo già catapultati in un’altra epoca: qui subito inizia un’altra storia. Questo procedere ci fa sentire in equilibrio precario su una fune molto sottile, ma del resto cosa è stato Giffoni in questi 50 anni se non un funambolo in bilico sul filo che conduce ai sogni?

E Giffoni cammina su questo filo con lo sguardo di un bambino, attraversando le realtà del mondo, osservandole e assimilandole per reinventarle continuamente. E quello del bambino è stato anche il nostro esercizio, ci

po di cambiare storia, e con i premi nobel Gorbaciov, Walesa e Montalcini, non possiamo sottolineare altro che il messaggio di pace e fratellanza che Giffoni porta avanti da decenni. This is Giffoni non è soltanto un contenitore di celebrità e personalità che hanno cambiato la storia, This is Giffoni è soprattutto un film di ragazzi, quei ragazzi che l’hanno costruito vivendolo tra incredulità, stupore e meraviglia. Ci sono israeliani e palestinesi che mangiano allo stesso tavolo, oppure iraniani e giapponesi che guardano un film brasiliano sottotitolato in inglese, ci sono ragazzi che

ci insegnano come abbattere tabù e resistenze, razzismi e intolleranze, ci sono ragazzi da ogni parte del mondo che parlano una sola lingua: l’amore.

E alcuni ce lo raccontano il loro amore, e This is Giffoni diventa subito un film delicato e intimista.

Accarezzando i loro sogni e le loro paure, ci facciamo guidare in questa storia che si scrive continuamente.

E andando di questo passo, sullo schermo si potrebbero mostrare infinite storie che This is Giffoni purtroppo non può contenere. Come ovviare a ciò ce lo dice sempre Tommaso: l’unico modo per conoscere Giffoni è

quello di viverlo. Sì, perché qui accade tutt’altro, qui il cinema ha generato un crocevia dove si intersecano le molteplici strade dei giovani di tutto il mondo e questo film che si è tentato di fare è la prova che oggi il mondo trova spazio in questo piccolo paese del Sud Italia. In definitiva, Giffoni non è un festival del cinema! Fin dalla sua nascita sfugge ad ogni classificazione e ad ogni etichetta, ormai si colloca come esperienza fondamentale nel percorso formativo ed esistenziale di ogni ragazzo: Giffoni è un ponte per il futuro, e This is Giffoni un’altra isola dell’arcipelago della memoria.

immaginavamo seduti su un tappeto a barcamenarci tra mille e mille pezzi di mattoni e grande è stato lo stupore quando abbiamo appreso che quei mattoni erano le costruzioni della memoria: la memoria di Giffoni. Scegliere non è stato semplice, a volte doloroso. In This is Giffoni, tra gli altri, ci si può imbattere in Cage che parla di fratellanza e Wenders del bambino che è in ognuno di noi, di Stone che non si capacita di come questa bellissima follia possa essere stata creata e Truffaut di come la dichiari la più necessaria.

C’è Kieslowski che ci illumina sulla regia e Volontè sull’attore, si va da De Niro alla Streep, da Antonioni a Herzog, da Sordi a Benigni fino a oggi con Garrone e Sorrentino. Ma è già tem-

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Conta su di me

Terremoto e pandemia

Nei mesi più difficili della storia contemporanea del nostro Paese, Giffoni ha continuato a fare ciò che fa da oltre cinquant’anni: stare vicino ai ragazzi e alle ragazze. Con una webcam e una scenografia di fortuna, ho incontrato in videocall giffoner di tutte le età e di tutti i Paesi del Mondo. Sono state ore di ascolto, dialogo e riflessione durante le quali abbiamo raggiunto milioni di utenti online e abbiamo mantenuto fede all’impegno di Giffoni nei confronti delle nuove generazioni.

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Il terremoto del 1980

Sono due i momenti critici che hanno segnato nel profondo la storia del Festival: il terremoto del 1980 e la pandemia nel 2020. In entrambi i casi, però, Giffoni ha mantenuto fede ai suoi ideali continuando a fare ciò che ha sempre fatto: stare vicino ai ragazzi e alle ragazze. Il terremoto del 1980 in Irpinia e Basilicata colpì duramente tutta l’area dei Picentini e, di conseguenza, anche Giffoni Valle Piana. Ricordo che quel 23 novembre, una domenica, mi trovavo negli uffici del Festival accanto al cinema Moderno quando avvertì la prima scossa alle 19 e 35. La struttura scricchiolò paurosamente e tutti ci precipitammo in strada. Non c’erano internet ed i telefonini di oggi. Comunicare era davvero difficile, quasi impossibile. Intuii che questo era il primo problema da risolvere. Calai in strada un lungo cavo che partiva dal telefono fisso del mio ufficio e creai una postazione telefonica d’emergenza. La sera stessa mi collegai in diretta con il “Giornale della Mezzanotte” su Radio Rai e nei giorni successivi feci molti collegamenti radiofonici per raccontare quello

che stava succedendo e confortare i molti giffonesi emigranti che ovviamente volevano sapere come stavano i loro cari rimasti in paese.

Grazie alle mie amicizie, Giffoni ricevette subito importanti aiuti umanitari: dopo soli quattro giorni, arrivarono coperte, alimenti e 50 roulotte per far accogliere le famiglie sfollate.

Insieme all’allora sindaco Valentino Fortunato, ero in prima linea nella distribuzione di viveri e beni di prima necessità. Fu proprio in questi giorni drammatici che decisi che anche quell’anno il Festival si sarebbe svolto regolarmente.

Ancora oggi sono orgoglioso di questa decisione: una manifestazione culturale non può fermarsi nei momenti di difficoltà. Anzi, è proprio in questi momenti che gli operatori culturali e gli organizzatori di eventi devono rimboccarsi le maniche per dimostrare con forza l’importanza sociale, politica e umana del loro lavoro. Per Giffoni Valle Piana, il Festival del 1980 fu un segnale di speranza e di ripartenza, un momento di felicità in un anno davvero molto difficile.

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Il fulmine

nella terra

Il fulmine nella terra è un monologo di teatro civile sul terremoto del 1980, scritto e diretto da Mirko Di Martino e interpretato da Orazio Cerino che ha debuttato a teatro nel 2010 con il patrocinio dell’Ente Autonomo Giffoni Experience. Nel 2016, a distanza di 7 anni dalla prima rappresentazione, il Teatro dell’osso, Roberto Sapienza (produttore associato) e il Team Produzione di Giffoni hanno co-prodotto la versione televisiva dello spettacolo andato in onda su Rai 5 nel Novembre del 2017 e in replica fino al 2020. La regia tv è stata seguita da Luca Apolito. Le riprese sono di Francesco Paglioli, Gianvincenzo Nastasi e Fiorenzo Brancaccio mentre Nicola Dragotto e Bruno Tomasello hanno curato le musiche.

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La pandemia del 2020

Ciò che è accaduto per il terremoto del 1980 si è ripetuto anche con l’emergenza Covid-19. Con una sola differenza: nel 2020 non era solo Giffoni a vivere un dramma umanitario senza precedenti. Era tutto il mondo a soffrire, piangere e morire a causa di una malattia inizialmente sconosciuta. Come era già accaduto la sera del terremoto, nei primi giorni del lockdown di marzo 2020 compresi che il primo problema da risolvere riguardava la comunicazione. Dovevo parlare, raggiungere i ragazzi e le ragazze nelle loro case, far capire a tutti i giffoner che il Festival non li avrebbe lasciati soli in un momento così confuso e spaventoso per tutti, soprattutto per i giovani. Per fortuna, a differenza del 1980, nel 2020 potevo contare sull’aiuto della tecnologia, in particolare dei social network. Così, grazie ad una

webcam, ho incontrato in video-call giffoner di tutte le età e tutti i Paesi del Mondo. Sono state ore di ascolto, dialogo e riflessione durante le quali ho raggiunto milioni di utenti online e ho mantenuto fede al mio impegno nei confronti dei giovani, una delle categorie più criticate, trascurate e dimenticate nei mesi del lockdown. Per la stessa ragione, ho voluto fortemente che l’edizione del 2020 del Festival si svolgesse “il più normalmente possibile” - ovviamente nel pieno rispetto della sicurezza di tutti i partecipanti e delle disposizioni delle autorità sanitarie. Siamo stati il primo grande evento culturale dopo il Covid-19. Sono orgoglioso di questo risultato non perché sia un “primato” ma perché conferma un dato che senza dubbio è il mio vanto più grande: dal 1971, Giffoni c’è sempre.

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Per garantire la massima sicurezza ai juror, ai talent, agli ospiti e alle famiglie che hanno partecipato all’edizione 2020 abbiamo messo in campo tutte le precauzioni necessarie: distanziamento, sanificazione attraverso tunnel “decontaminator”, controllo degli accessi, prenotazioni obbligatorie agli eventi aperti al pubblico, trasporto secondo le regole, sedute personalizzate nelle sale.

A queste si aggiungono due importanti novità tecnologiche.

Per la prima volta, infatti, abbiamo lanciato due app per smartphone: la prima è Convivio Giffoni Film Festival, un’applicazione realizzata da una startup con sede operativa nell’Università degli Studi di Salerno per segnalare a tutti i juror e masterclasser la distanza di sicurezza da osservare; la seconda è l’app Giffoni Film Festival, un software molto semplice ed intuitivo per consultare il programma della giornata e non perdere nessuna proiezione.

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LA DETERMINAZIONE

Pandemia 2020: tra fragilità e innovazione

Trasformare le difficoltà in occasioni: è questo che caratterizza Giffoni da 50 anni ed è da qui che sono partito per cambiare la prospettiva, continuando a guardare al domani con ottimismo e voglia di reagire. Il Covid19 e la successiva estensione della zona rossa all’intero territorio nazionale hanno imposto cambiamenti negli stili di vita e richiamato al senso di responsabilità con l’obiettivo di porre un freno al contagio. Mentre un’intera nazione si è impegnata a dare nuova forma alla quotidianità, mettendo da parte abitudini consolidate, non mi sono fermato, anzi ho trovato nuovi modi per essere al fianco dei miei ragazzi, di uomini e donne, genitori e nonni, bambini e adolescenti. Sono rimasto nel mio ufficio, insieme a soli tre miei collaboratori: Davide, Michele e Giuseppe.

Avevamo acquistato da poco una webcam di ultima generazione per le teleconferenze. Non pensavamo di doverla utilizzare per un evento così drammatico. Insieme a Marco, Rita, Daniele e Barbara dell’Ufficio Comunicazione e a Gianvincenzo, Fiorenzo, Giuseppe e Checco, tutti rigorosamente da casa in smartworking, ci siamo rimboccati le maniche per raggiungere un obiettivo a noi chiaro: rispondere alle esigenze dei giovani e delle loro famiglie, offrendogli uno spazio per raccontare e raccontarsi, in attesa di vederli finalmente protagonisti di un viaggio che li ha portati, di nuovo, a incontrarsi e conoscersi al Festival di agosto 2020, il primo festival internazionale al mondo a svolgersi in presenza e a distanza. Abbiamo costantemente tranquillizzato tutti sul fatto che il festival si sarebbe svolto.

#GiffoniAUnMetroDaTe ha rappresentato una campagna nata dal basso per abbattere i muri dell’isolamento e continuare a costruire in un momento di smarrimento. Uno dei principali problemi del distanziamento sociale, infatti, è stata la ripercussione sull’attività formativa, educativa e culturale. Gli strumenti digitali, la rete, usata in maniera consapevole, hanno consentito di mettere in connessione i giovani, partendo proprio dalla community di Giffoni, per cercare di dare supporto e fiducia a milioni di persone costrette a stare a casa. Per 60 giorni, con cadenza quotidiana, sul sito web e su tutti i canali social ufficiali sono stati proposti talk per fornire spunti di riflessione e anche occasioni di svago ai ragazzi, dai più piccoli fino agli adolescenti, e ai loro genitori. Attori,

RESTIAMO INSIE ME ANDRÀ TUTTO BENE

politici, operatori culturali, sociali e turistici, esponenti del mondo ecclesiastico, rappresentanti della giustizia italiana, ma soprattutto giovani collegati dalle loro stanze sparse in tutta Italia e nel mondo: quello tracciato è stato un filo diretto che non ha mai smesso di collegare la società che esisteva prima del 10 marzo 2020 con quella in evoluzione. Un modo per non perdere la fiducia e continuare a camminare, seppure in mezzo alla tempesta. Tempesta, all’interno della quale, da tanti, siamo stati rappresentati come un faro. Siamo partiti da un alert, dal dovere di condividere con i nostri ragazzi questo momento di smarrimento e paura. Dal primo momento ho voluto ragionare senza spot, coinvolgere personaggi che potevano spiegarci meglio questo percorso. Dovevamo iniziare una fase nuova: pensare al dopo, ricostruire. Molti altri festival europei si sono attivati per dare un segnale, ma Giffoni è diverso: ha una grande community che ha permesso la nascita di numerose iniziative ben precise. Si pensi al cineforum, a tutti i nostri hub, da San Donà a Cittanova, che hanno coinvolto il territorio in tantissimi progetti. Non abbiamo parlato solo di cinema e cultura, non abbiamo programmato solo delle conversazioni con i soliti noti, ma abbiamo voluto rendere protagonisti i giffoner. Siamo stati tra i pochi in Europa a fare questo lavoro.

Abbiamo raccontato da persone comuni a persone comuni. Non è un caso che abbia scelto di presentare l’immagine dell’edizione 2020 del festival di Giffoni proprio durante questo periodo. Sullo sfondo di questa c’è la Scuola di Atene di Raffaello. Massimo esempio rinascimentale della celebrazione del sapere umano, della fede nel suo intelletto e nella sua creatività orientata al bello e alla grandezza. Abbiamo deciso di puntare sull’uomo e sul travaso delle conoscenze, sul dialogo, sulla comunicazione, sulla ricerca del “vero” attraverso la parola (ovvero la filosofia). Temi presenti con armonico caos nell’affresco di Raffaello. E noi sin dai primi giorni della quarantena abbiamo fatto scuola.

Abbiamo spalancato un canale di comunicazione con la nostra community che ha stabilito un enorme flusso di esperienze condivise tra noi e chi ci ha seguito con attenzione, con interesse, spesso con devozione. Quello che ha contraddistinto la produzione è stato il dialogo. Uno scambio vero, capace di una diversificazione da autentico palinsesto, policromo per i toni utilizzati (interventi drammatici, ironici, commoventi, informativi), sempre vario per gli interlocutori coinvolti e impressionante per i numeri che ha totalizzato (pur senza mai ricercarli o inseguirli). Noi non ci siamo arrogati la presunzione di dare una motivazione per spiegare perché a differenza di altri noi abbiamo percorso questa strada, fatta di lavoro incessante e di sforzo creativo, di enormi energie investite pur nel momento non felice che invitava alla depressione più che all’espressio-

ne. Ci siamo fatti solo delle domande. Quale altro evento avrebbe potuto produrre un exploit del genere? Quale altra manifestazione è rimasta sempre “aperta nella chiusura”, ogni giorno, continuativamente, senza mai fermarsi, nemmeno davanti ai giorni festivi, come abbiamo fatto noi? In che modo avrebbero potuto farlo? A chi, a quale pubblico avrebbero dovuto aprire i propri canali?

La risposta risiede, forse, non in una cattiva volontà degli altri, bensì in una impossibilità strutturale. In un deficit genetico che si può riassumere in poche parole: assenza di community. Giffoni, non da ora, conta su un rapporto costante con la sua “base”. Con quello che non si può nemmeno definire “pubblico”, nel senso di massa che usufruisce più o meno passivamente dei contenuti ad essa destinati. Da noi chi ci segue si chiama “giffoner” per ribadire (attraverso il suffisso “er”) la qualità di “colui che fa giffoni”, che lo genera insieme a noi. Giffoni ha parlato non “a” piuttosto “con” i suoi ragazzi, dall’inizio della clausura alla fine della prima fase della quarantena. Giffoni ai tempi del coronavirus ha fatto scuola. Ha educato. È stato imitato. Ed è stato raccontato dai principali network televisivi, stampa e web con lo stupore e l’ammirazione che si riserva a chi è capace di produrre meraviglia e utilità.

Ecco perché il titolo di questo breve racconto è: la determinazione.

#GiffoniAUnMetroDaTe

I numeri della campagna

Analisi quantitativa e qualitativa dei dati provenienti dai principali canali di condivisione e trasmissione di #GiffoniAUnMetroDaTe

Video

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Abbiamo raggiunto una media superiore a 2 video per ogni giorno di quarantena. Dal 10 Marzo con un contributo ogni 2 giorni per poi aumentare le produzioni fino anche a 4 al giorno. Le registrazioni in alcuni giorni sono state anche 7.

130 Video realizzati in 60 giorni

149 Video-call realizzate per 150 ore di registrazione

Copertura televisiva

Le reti televisive Mediaset hanno più volte trasmesso contributi relativi alla campagna in particolare nelle edizioni giornaliere del TG4, di Studio Aperto e di TGCOM24 per un totale di 6.921.300 di spettatori.

Sono stati realizzati 3 servizi televisivi andati in onda sulle Reti Mediaset per complessivi 12 passaggi TV.

198 Post pubblicati sui canali social di Giffoni

Realizzati 130 video sulle pagine Facebook «Giffoni Film Festival» e «Claudio Gubitosi» che riescono a raggiungere un pubblico diversificato per età e genere.

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Visualizzazioni video facebook Rassegna stampa

Sono state 508 le pubblicazioni sui principali quotidiani nazionali e locali e siti di informazione on-line.

Come un buon amico che, nei momenti di difficoltà, dà fondo alle sue energie per aiutarti, così Giffoni si è fatta in quattro per restare vicina ai suoi ragazzi durante l’emergenza sanitaria.

L’idea di sospendere le attività del Festival non ha mai attraversato la mia mente. Fin dai primi giorni del lockdown, io e il mio team abbiamo lavorato per riformulare i programmi e le attività in base alle normative sanitarie. Sono nate così l’idea di “Giffoni si fa in quattro”, i Giffoni Hub, gli Ambassadors e l’incontro dei Festival del Cinema Italiano a Giffoni.

Per garantire il massimo della sicurezza a tutti i partecipanti, il Festival è stato letteralmente diviso in quattro momenti diversi modulati in base al target di età dei juror. La prima tranche si è svolta a Giffoni Valle Piana

dal 18 al 22 agosto, la seconda dal 25 al 29 agosto, la terza tra settembre e novembre e la quarta dal 26 al 30 dicembre. E per chi non poteva venire a Giffoni? Ai ragazzi presenti fisicamente a Giffoni Valle Piana si sono uniti virtualmente, con collegamenti quotidiani, ben 51 hub: 34 in Italia (da Agrigento a Milano) e 17 internazionali (Grecia, Serbia, Belgio, Romania, Qatar, Spagna, Croazia, Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, Macedonia del Nord, Bulgaria, Polonia, Albania, Giappone, Canada).

Al pari dei loro colleghi in sala, i ragazzi degli Hub di hanno potuto visionare in streaming i film in concorso e votare online il loro preferito. Fondamentale è stato il supporto degli Ambassadors: ragazzi e ragazze di tutt’Italia che hanno coordinato le attività dei vari Hub e ci hanno aiutato a raggiungere i giffoner direttamente nelle loro case.

Fiammetta ha dieci anni, vive in Trentino e frequenta la quarta elementare. La sua storia è diventata famosa quando il papà Massimiliano ha pubblicato sul web una foto tenerissima che la ritrae mentre studia con libri e pc in mezzo alle capre su un prato di montagna. Durante il lockdown la mamma di Fiammetta doveva allontanarsi per lavoro e lei non poteva restare a casa da sola. Perciò, per non perdere le lezioni, Fiammetta seguiva ogni giorno il papà pastore sui pascoli con un PC portatile e si collegava alla scuola con la connessione del telefonino. Questa storia mi ha colpito molto.

Fiammetta è un bellissimo esempio di resistenza e resilienza, forza d’animo e intraprendenza. A lei e a tutti i ragazzi e le ragazze che, nel periodo così difficile della pandemia, hanno saputo adattarsi alle circostanze e guardare al futuro con positività, voglio dedicare uno dei capitoli ai quali tengo di più.

Dedicato a Fiammetta
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Il giorno più bello del mondo

Giffoni Day

Il 24 giugno 2021 è stata una giornata bellissima. Per la prima volta, i giffoner provenienti da undici hub in tutt’Italia hanno festeggiato insieme il Giffoni Day. Vedere così tante città e regioni unite dagli stessi valori è stato il più bel segnale di ripartenza che potessi immaginare dopo i mesi durissimi della pandemia e del lockdown. Per tornare alla normalità, avevamo bisogno di tornare ad emozionarci: lo abbiamo fatto tutti insieme, in un evento mai visto prima che ha coinvolto migliaia di ragazzi e ragazze. Voglio ringraziare ancora una volta la rete scolastica, i sindaci e i direttori degli hub territoriali per quello che hanno realizzato finora: nei prossimi anni, continueremo a lavorare per diffondere, sostenere e promuovere l’esempio di Giffoni in tutt’Italia e nel Mondo.

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Ritorno al futuro

Per il team e la community di Giffoni, il 2022 non è stato un anno di “ripartenza”. Questa parola non mi piace. E d’altra parte: come potevano “ripartire” se non ci si è mai fermati, neppure nei momenti più difficili della pandemia? Il 2022 lo definirei piuttosto un anno di transizione, dodici mesi all’insegna di un rinnovamento radicale, di una ri-evoluzione del brand e delle attività di Giffoni. Il nostro team è cresciuto molto grazie all’ingresso di nuovi giovani collaboratori, abbiamo lanciato un format mai visto prima - “Verde Giffoni” - e messo in cantiere due attività a dir poco rivoluzionarie: “Giffoni Shock” e “Giffoni quante storie”. Attraverso questi nuovi progetti, vogliamo aprire le porte di Giffoni al futuro, dando spazio ai temi più importanti per le nuove generazioni e voce alle idee più innovative per migliorare la nostra società. Il futuro, per Giffoni, è oggi.

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Verde Giffoni - Youth for the Present

Dal 27 al 30 aprile 2022, si è svolta la prima edizione di Verde Giffoni - Youth for the Present, il nostro nuovo format dedicato alla salvaguardia del Pianeta e destinato alla Generazione Z, la più sensibile e attenta a questo tema. Abbiamo vissuto quattro giorni dedicati alla sostenibilità, non esclusivamente ambientale ma intesa anche nelle sue accezioni sociali ed economiche declinate attraverso cinema, cultura, comunicazione, musica e innovazione. 400 ragazze e ragazzi, dai 14 ai 25 anni provenienti da tutt’Italia, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con esperti di tematiche ambientali, artisti impegnati per la tutela del Pianeta ma anche uomini e donne che si occupano di psicologia, filosofia, ricerca scientifica e innovazione. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, co-finanziata dal Ministero della Cultura - Direzione Generale per il Cinema e dalla Regione Campania, con il sostegno del Comune di Giffoni Valle Piana, di Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) oltre che dei sette Consorzi di Filiera per la raccolta, il recupero e il riciclo degli Imballaggi in: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta e cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), plastica biodegradabile e compostabile (Biorepack) e vetro (Coreve). Nel corso di #VerdeGiffoni, sono stati presentati cortometraggi e film divisi in due sezioni “In&Out Society” (riservata ai partecipanti) e “Futura” (aperta al pubblico) create dal team di Giffoni per provare a fornire ai ragazzi un quadro chiaro su ecologia, ambiente, salvaguardia dell’ecosistema e degli animali. Ogni sera, inoltre, si sono svolti showcase con gli artisti più amati dai ragazzi: un’occasione di condivisione e spensieratezza per tornare a vivere emozioni dal vivo. Toccante, infine, il momento conclusivo dedicato alla creazione del frutteto Giffoni, nello spazio antistante la Multimedia Valley, con la piantumazione degli alberi donati da Biorfarm, società benefit e prima comunità agricola digitale. Si tratta di dieci aranci cui se ne aggiungeranno altri con l’obiettivo di dare vita ad un vero e proprio frutteto, simbolo di verde, di pulito, di vita che cresce. Ad ogni albero è stato dato il nome di un personaggio del cinema. Lo hanno scelto i ragazzi che, per ciascun nome, hanno fornito anche una motivazione, una frase che è stata messa su carta e legata alla pianta perché con l’albero possano crescere parole di consapevolezza: da Hermione Granger a Cesia de La Ciociara, da Forrest Gump a Ponyo, da Auggie di Wonder fino a Jordan Belfort e, ancora, Amélie Poulain, Dorothy del Mago di Oz, Antoine Doinel e, infine, Oscar Schindler, personaggio scelto direttamente da Giovanni Caccamo che ha simbolicamente piantato il decimo albero di questo inizio di frutteto chiamato Giffoni, un frutteto da cui nasceranno idee destinate a cambiare il mondo.

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Jacopo Gubitosi Direttore Generale Giffoni Gianvincenzo Nastasi - Curatore Verde Giffoni Fulvio Bonavitacola - Vice Presidente Regione Campania Pietro Rinaldi - Presidente Ente Autonomo Giffoni Experience Cody Westman - Regista Helle or clean water Andrea Contaldo - Presentatore Ido Glass - Regista Dead sea guardians Alejandro Quiroga Guerra - Regista Ginger’s paradise Lia Furxhi - Programmatrice Cinemambiente Liesbethe De Ceulaer - Regista Holgut
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Oded Rahav - Attore Dead sea guardians Francesco De Augustinis - Regista One Heart - Tutto è concesso Padre Enzo Fortunato Ermete Realacci - Presidente Fondazione Symbola Radio Immaginaria Andrea Moccia - Geopop
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Dino Vannini - Sky Italia Consorzi di filiera per la raccolta e il riciclo degli imballaggi Edoardo Vigna Maura Gancitano - Tlon Simone Rugiati
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Francesca Michielin Carlo Cresto-Dina - Produttore e Ceo Tempesta Film Ludivica Chiarini - Project Manager Ecomuvi Fausto Ugozzoli - Direttore R&D di Aerodron Srl Mssimo Cuscunà - Phd, Cnr Nanotec Marino Midena - Direttore Roma Green Film Fest e Green Movie Film Festival Sarah Parisio - Music Innovation Hub Edoardo Borgomeo - Autore e ricercatore Osvaldo De Falco - Ceo e Co-founder Biofarm Brunella Fusco Campania dei Festival Elena Stoppioni Presidente Save the Planet Giovanni Mori Consulente Save the Planet Casa Surace Giovanni Caccamo Nadia Baldi Campania dei Festival Francesco Emilio Borrelli - Consigliere Regione Campania Dario Barbirotti - Europa Verde Napoleone Capone Bungt & Bangt The Kolors Dargen D’amico Matteo Romano Luca Tesauro, Jacopo Gubitosi Antonino Muro Valentina Sada, Pietro Rapuano, Elisa Nicolemi, Benedetta Torre, Giuseppina Lambiasi, Roberto Sposini Simona Torre - Fondazione Accenture Daniele Fortini - Gruppo Reti Ambienti SPA Paolo Iabichino - Osservatorio Civic Brands Franco Amelio - Deloitte Domenico De Masi
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Davide Tassi - Enav Alessandra Benevolo - Ipsen Giovanna Zacchi - Bper Stefania Pompili - Sopra Steria Oscar Di Montigny - Flowe Gianluca Randazzo - Mediolanum Chiara Trombetta - Startup Italia Fabio Zardini - Patagonia Europe Coperatief Alessandro Fantini - Enel X Carlo Cici - Ambrosetti Gabriele Catacchio - Stellantis Gabriele Catacchio - Stellantis
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Chiara Trombetta - Startup Italia Manuela Baudana - Aza Luca Cassani - Epson Angelo Fienga - Cisco
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Luca Ruini - Conai Nicola Tagliafierro - Enel X Adriana Mosca - Iren

Nella giornata conclusiva di Verde Giffoni, il Sottosegretario di Stato per la Cultura Lucia Borgonzoni, in collegamento, ha portato suoi saluti ai 400 ragazzi presenti nella Sala Blu della Multimedia Valley: “Come Ministero abbiamo creduto al progetto di Verde Giffoni e lo faremo anche il prossimo anno. Sento di dovervi ringraziare per gli spunti e le idee che ci darete perché per cambiare il mondo servono le vostre idee. Il futuro è vostro ed è giusto che siate voi a costruirlo”.

Lucia Borgonzoni - Sottosegretario alla Cultura
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#Giffoni2022 si presenta in un luogo unico al mondo: il Parco Archeologico di Pompei

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Dal Foro Triangolare del Parco Archeologico di Pompei è iniziato il racconto della 52esima edizione del Festival di Giffoni. La decisione di presentarsi in di questo sito unico al mondo è dettata da una precisa scelta ideologica: costruire una “macchina del tempo” capace di mettere in comunicazione passato, presente e futuro per sviluppare un percorso che ha l’obiettivo di far emergere, valorizzare e rendere visibili migliaia di bambini e ragazzi che oggi sono invisibili agli occhi della società. In collegamento da luoghi simbolo di Pompei come il Foro Civile, il Quadriportico dei Teatri, le Terme del Foro e il Teatro Piccolo il team di Giffoni ha presentato le varie sezioni del programma. Ad accompagnare questo viaggio il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel che, come padrone di casa ed esperto, ha narrato la storia di questi straordinari spazi. Presenti all’evento l’assessore regionale alla scuola e alle politiche sociali e giovanili, Lucia Fortini, il sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano, il direttore generale del festival Jacopo Gubitosi, il presidente dell’ente Giffoni Experience Pietro Rinaldi. Il direttore e fondatore Claudio Gubitosi ha ringraziato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, la Sottosegretaria di Stato al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni e il direttore del Parco Archeologico per l’ospitalità, la collaborazione e la disponibilità. La Regione Campania è il principale partner e sostenitore di Giffoni.
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Una pagina storica per Giffoni: il francobollo dedicato al Festival!

Lunedì 25 luglio, nel pieno del Festival, si è svolta la cerimonia per l’emissione del Francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato a Giffoni52. Nell’Anno Europeo della Gioventù il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, Poste Italiane e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno individuato Giffoni quale simbolo di un’idea nata per i giovani e che in 52 anni di storia ha saputo dialogare con le nuove generazioni attraverso il linguaggio del cinema, dell’arte e della cultura. Giffoni è stato, perciò, ritenuto l’evento che più di ogni

altro ha saputo rappresentare la bellezza, l’energia e la capacità di aggregazione, mettendo insieme culture e realtà diverse e dando vita ad un’iniziativa unica a livello mondiale. Alla cerimonia hanno partecipato il Ministro per lo Sviluppo Economico, Poste e Telecomunicazioni, Giancarlo Giorgetti, il Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Antonio Palma, il direttore e fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi, la responsabile area Centro – Sud di Poste Italiane, Roberta Serrantonio, il direttore generale di Giffoni, Jacopo Gubitosi, il presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience, Pietro Rinaldi, il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano. Presente Federica D’Ambrosio, giovane artista salernitana che ha realizzato il francobollo.

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Premio De Sanctis

per la

Salute Sociale a Claudio Gubitosi

Il 4 ottobre 2022, il fondatore e direttore di Giffoni Claudio Gubitosi ha ricevuto il prestigioso Premio De Sanctis per la Salute Sociale. L’onorificenza - consegnata a Roma, durante una cerimonia nella Sede del Consiglio di Stato a Palazzo Spada - ha un rilievo ed un significato molto speciale.

Per la prima volta, infatti, è stato ufficialmente, pubblicamente e istituzionalmente riconosciuto il valore di Giffoni per la salute sociale, l’impatto positivo che l’idea di Gubitosi ha avuto e ha tuttora sul benessere psicologico e fisico dei milioni di ragazzi e ragazze che fanno parte della nostra community. Giffoni fa bene alla salute: l’abbiamo sempre detto e non ci stancheremo mai di ripeterlo. Questo dato di fatto è diventato particolarmente evidente negli ultimi due anni.

Nel pieno della pandemia prima e della guerra in Ucraina poi, Giffoni non è mai venuta meno alla sua missione di stare vicino ai ragazzi ed io e il mio team ci siamo impegnati strenuamente per raggiungere i giovani nelle loro camere durante il lockdown e garantire loro condizioni di sicurezza durante il Festival che non si è mai fermato.

Abbiamo continuato a regalare momenti di gioia, spensieratezza e serenità anche negli anni più difficili per la nostra società: tutto questo ha aiutato i nostri ragazzi e gli ha permesso di stare meglio, in tutti i sensi. É bello pensare che il “Premio De Sanctis” sia proprio una conferma di tutto questo, un riconoscimento pubblico e prestigiosissimo per l’impegno che da tanti anni Giffoni porta avanti a favore delle nuove generazioni e gli importanti risultati ottenuti su questo fronte.

Insieme a Gubitosi, la giuria del Premio De Sanctispresieduta da Walter Ricciardi, accademico e consigliere scientifico del Ministro della Salute - ha eletto vincitori: Sofia Corradi, pedagogista romana, ispiratrice e sostenitrice del progetto di studi Erasmus (area Esperienze istituzionali); Guido Bertolaso, in rappresentanza degli

ideatori e legislatori del Servizio civile universale istituito con la legge 6 marzo 2001, n. 64 (area Legislativa); Giancarlo Perego, in rappresentanza di Fondazione Near Onlus, attiva a Milano a fianco dei giovani sui fronti salute, lavoro e inclusione ed editrice del mensile Il Bullone, di cui Perego è direttore (area Esperienze buone pratiche); Laura Dalla Ragione, fondatrice e responsabile del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare Residenza Palazzo Francisci, Todi, USL Umbria 1 (area Ricerca).

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Giffoni Quante Storie Giffoni Shock

Giffoni è un’antologia di vite che condividono valori e danno vita ad una rivoluzione umana, sociale e culturale. Il nuovo format “Quante storie” darà spazio a frammenti di queste esistenze che hanno voglia di raccontare e di raccontarsi. Nelle forme più varie, alle latitudini più diverse. Sarà un viaggio in cui ogni tappa avrà un volto, una storia da ricordare, un nuovo episodio da scrivere. “Quante storie” vuole dunque essere l’emblema delle possibilità che spesso i giovani e gli emergenti non hanno per dar voce alle loro storie, idee, fantasie. L’opportunità di confrontarsi con chi di queste arti ne ha fatto mestiere e fibra vitale e che oggi, in momenti d’incertezza, vuole mettersi in gioco in maniera ancora più forte ed esplosiva. Giffoni è sempre stato il luogo dei ragazzi, delle prime scoperte sul mondo e nei confronti di se stessi. Questo progetto auspica un ulteriore scommessa: l’essere contatto e garante per le nuove generazioni. L’opportunità che in tanti non sperano più di ottenere o che continuano solo a sognare. Per tutte quelle storie che vale la pena far nascere e per quelle storie che dovranno imprescindibilmente avere una vita propria.

«Scandalizzare è un diritto, essere scandalizzati è un piacere, e chi rifiuta di essere scandalizzato è un moralista». Giffoni Shock è per chi crede che bisogna ripartire dalla libertà individuale sia dell’autore che dello spettatore. È la sezione delle necessità, di chi non si accontenta del linguaggio comune, di tutti quei ragazzi dai 16 anni in su che hanno voglia di crescere nutrendosi di sguardi differenti e nuove frontiere della comunicazione. Se Giffoni, tra tutti i festival del cinema, è il “più necessario”, questa sezione ne è l’estrema conseguenza: un moto interiore che porta alla crescita e alla scoperta, dove non ci sono salvagenti e funi di sicurezza a cui aggrapparsi, dove l’unico percorso necessario è la vita stessa, in tutte le sue interazioni e in tutte le sue difficoltà.

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Basta guardare il cielo

Giffoni è una storia collettiva fatta di parole, immagini, segni, suoni, emozioni e numeri. Ebbene sì, anche i numeri sono importanti per raccontare e comprendere appieno la portata di un evento che va ben oltre il Festival di Luglio e l’impatto sociale, culturale ed economico, un brand che, da cinquantatré anni, è in continua evoluzione. Nelle prossime pagine, troverete dunque un racconto del Festival attraverso i suoi numeri: contrariamente a quanto si può credere, i numeri di Giffoni non sono freddi e asettici perché qui, da sempre, i valori generano valore.

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Valori e valore

“Giffoni Valle Piana è oggi un comune di circa 12.000 abitanti che ci racconta un Appennino diverso. Un Appennino che grazie ad un progetto, ancora in corso, ha invertito i processi di spopolamento, incrementando di oltre la metà i suoi abitanti dal 1971 a oggi. Il cambiamento inizia negli anni Settanta con un festival cinematografico estivo per bambini e ragazzi, un nuovo corso della storia per questo comune della provincia di Salerno, il cui nome di lì a poco sarà, grazie proprio a questa iniziativa, conosciuto in tutto il mondo. Nel tempo si è evoluto, creando un programma annuale con ben 560 attività fra eventi, formazione e laboratori di vario tipo. Un’iniziativa che, a differenza di tanti festival, è nata, cresciuta e continua a svilupparsi insieme e per il territorio. I vari cambiamenti hanno aggiornato il progetto ma non le sue finalità che sono sempre le stesse: creare opportunità per gli abitanti, stabilendo un rapporto solido con le famiglie e con i ragazzi che vivono a Giffoni, per i turisti che vengono a vivere l’esperienza di Giffoni e per l’economia prodotta dal Festival, che ha stimolato il tessuto delle micro imprese locali a fare rete. Un caso studiato e imitato in tutto il mondo. Attualmente, sono novanta le persone occupate in maniera stabile non più solo nell’attività del festival, ma anche nelle tante iniziative della cittadella del Cinema e della Giffoni Multimedia Valley, a cui si aggiungeranno attività in via di sviluppo che amplieranno, appunto, il ventaglio di opportunità, con ricadute anche sull’occupazione dei territori limitrofi. Giffoni ha rafforzato, dunque, l’identità del territorio locale. Il bilancio sociale è tra i più importanti: il rispetto, l’attenzione, la lealtà verso i ragazzi vengono riconosciuti pubblicamente. Tramite Giffoni, i ragazzi vengono ascoltati e capiti. La vivacità creativa e la forte identità fanno di Giffoni un processo d’eccezione nel panorama italiano e internazionale, tanto che l’Unione Europea ha indicato Giffoni tra i casi di ottima gestione dei finanziamenti comunitari su un territorio locale. Un esempio di Italia in cui l’unione di intenti tra soggetti - siano essi cittadini, imprese, associazioni e istituzioni - dà vita ad un grande progetto di tutti a vantaggio di tutti.”

Per parlare dei risultati socio-economici raggiunti da Giffoni Idea non si può non partire dalla ricerca di “Symbola –Fondazione per le qualità italiane” del 2018, che sintetizza ottimamente la strategia e gli obiettivi di Giffoni: essere un modello sociale che ha dato forma e storia ad un territorio e ha sviluppato un brand autorevole e riconoscibile, made in Campania, che si è poi trasformato in motore dell’economia locale e regionale con enorme ricaduta globale.

Internazionalizzazione

Con le sue attività calendarizzate nell’arco dell’anno, Giffoni è diventato nel tempo un’azienda culturale con un suo specifico piano di marketing, che ha contribuito e contribuisce a promuovere i territori e a far conoscere le loro eccellenze ben oltre i confini nazionali. A differenza di tanti altri festival e di tante altre imprese che operano nel settore, Giffoni è nato, cresciuto e continua a svilupparsi mantenendo salde le radici nell’area geografica in cui ha visto la luce e, anche per questo, è diventato un caso studiato e imitato in tutto il mondo dal 1971.

La ricaduta delle attività di Giffoni è difficile da calcolare: la presenza nel comune e nell’area di appartenenza, i Picentini, di migliaia di persone – tra juror e ospiti – si traduce in crescita continua di occupazione alberghiera e nella nascita di nuove strutture ricettive che hanno avuto una ripercussione sensibile sull’intera provincia salernitana. Lo stesso è accaduto per l’economia di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e, più in generale, per l’intero terziario. I riflettori che Giffoni riesce infatti ad assicurarsi, si sono rivelati il volano più efficace per promuovere nel mondo la bellezza dei territori, i loro prodotti e, più in generale, quella cultura dell’accoglienza che ha portato a una progressiva destagionalizzazione del turismo. Lo scopo di Giffoni è sempre stato quello di creare opportunità: per gli abitanti, offrendo occasioni di lavoro, per i turisti, chiamati a vivere questa straordinaria esperienza e per l’economia.

Giffoni ha rafforzato, dunque, l’identità del territorio locale, tanto che l’Unione Europea lo ha indicato tra i casi di migliore gestione dei finanziamenti comunitari. Posizionando sul mercato i suoi servizi e il suo know how, Giffoni è riuscito a porsi come attrattore di investimenti e incubatore d’impresa, tale da attirare sponsor e farsi da hub per la nascita di nuove start up. Grazie a una serie di accordi, collaborazioni e partnership con le principali realtà culturali e turistiche,

Giffoni, forte delle sue risorse umane e professionali, oltre che delle esperienze maturate sul campo in mezzo secolo di storia, rappresenta oggi una delle principali vetrine per far conoscere la Campania nel mondo. Tra gli obiettivi dichiarati ci sono: lo sviluppo del turismo sostenibile, diffondere la cultura del turismo consapevole tra le nuove generazioni, creare occasioni di formazione e crescita per nuovi progetti d’impresa che riguardino i giovani, le nuove professioni, le nuove conoscenze, affrontando il tema della sostenibilità in chiave turistica.

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Destagionalizzazione

Uno dei principali punti di forza di Giffoni è rappresentato dalla realizzazione di eventi durante tutto l’arco dell’anno: questo elemento ne garantisce la continuità e la sostenibilità. Università, progetti per le scuole di ogni ordine e grado, masterclass, convegni, attività in Italia e all’estero, formazione, anteprime delle migliori produzioni tutto l’anno, progetti educativi, attività per il territorio, creative week, progetti di alto livello del mondo dell’Innovazione, della realtà aumentata e delle start-up.

Obiettivo: lavoro ai giovani

Questo è certamente uno dei più avanzati ed impegnativi progetti che racchiude in sé tanti programmi e che risponde alla necessità di trasformazione di “Giffoni Idea”. Un percorso difficile ma obbligato, imponente, capace di forti ricadute sociali, economiche, culturali e politiche.

Benefici diretti

400.000 presenze nel solo periodo del Giffoni Film Festival: 6.500 giurati, italiani e stranieri, prendono parte ogni anno agli eventi con le loro famiglie, soggiornando nell’intera provincia di Salerno;

• La partecipazione del pubblico agli spettacoli dello Street Fest, ai concerti del Giffoni Music Concept, ai Meet&Greet, alle proiezioni, alle anteprime e ai laboratori e workshop per bambini;

• 1.200 professionisti accreditati (stampa, filmmakers, ecc.);

• Il numeroso pubblico che partecipa ai seminari e ai workshop organizzati da Giffoni Innovazione (500 registrati);

Questo prospetto, non bisogna mai dimenticarlo, è riferito ad un’area senza nessun tipo di appeal turistico o storico.

Ricaduta economica

L’analisi di impatto economico permette di rilevare i diversi aspetti che contribuiscono alla quantificazione dello stesso, sia nel breve che nel lungo periodo. In particolare:

• Generazione di ricavi e spese dirette (l’evento richiede, per la fase in cui è attivo, un costante approvvigionamento di beni e servizi);

• Produzione di redditi ed occupazione che attivano processi virtuosi nell’economia locale;

• Generazione di entrate di natura fiscale (i fondi pubblici ritornano al pubblico);

• Attrazione di turisti nel breve e nel lungo periodo, fonte di vantaggi economici per il territorio circostante (l’esistenza di questi eventi impatta sull’immagine e sulla percezione dell’area di appartenenza e contribuisce ad allungare i tempi di permanenza dei turisti);

• Modifica della stagionalità dei flussi turistici;

• Attrazione verso investimenti finanziari e infrastrutturali. Naturalmente, la ricaduta economica sul territorio è strettamente legata all’indotto indiretto che l’evento produce. Giffoni è una leva strategica per lo sviluppo locale e regionale, principalmente nella filiera culturale e turistica. I dati analitici dimostrano che ogni euro investito nell’evento si moltiplica, in quanto a ricaduta economica, di 2,8 Una recente ricerca certifica che solo nei 15 giorni di luglio, relativamente al 2019, la ricaduta economica è stata di circa 13 milioni. L’indotto generato, quindi, è di grandissimo valore materiale e immateriale ed ha contribuito alla nascita di numerose attività imprenditoriali come: ristoranti, hotel, B&B, appartamenti, servizi connessi ai trasferimenti, supermercati, attività di commercio varie, trasporti. Un valore importante è rappresentato dal turismo di ritorno generato dall’ospitalità nelle famiglie. Oltre al ritorno puramente economico, inestimabile è il ritorno di immagine per tutta l’area. Dati Istat, provenienti dall’ultimo censimento della popolazione, certificano un aumento numerico e del valore delle unità immobiliari molto importante.

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Giffoni è diventato un luogo e una realtà che offre spazio e lavoro a centinaia di giovani ed ha creato un’economia nel territorio che vive e si sviluppa grazie alle attività realizzate. Di fronte alla naturale povertà strutturale del paese in cui l’evento è nato, ha sollecitato e promosso una rete tra le Istituzioni con due obiettivi: stimolare un recupero funzionale dell’esistente, costruire spazi adeguati a sostenere l’urto dei nuovi progetti. Tutto ciò ha generato virtuosi esempi di trasformazione urbanistica:

• Nel corso degli anni sul territorio di Giffoni Valle Piana e dei comuni dell’area, grazie alla spinta del Festival, è avvenuta una straordinaria rinascita del patrimonio pubblico. Recupero, riqualificazione, riutilizzo di innumerevoli beni restituiti alla “vita” pubblica, alla fruizione attiva da parte non solo dei cittadini (in costante aumento), ma anche dei turisti che hanno cominciato a popolare l’area.

• Nascono a Giffoni prima la Cittadella del Cinema, inaugurata nel 2001, e poi la Giffoni Multimedia Valley, inaugurata nel 2017, che dà forma concreta al processo più avanzato dell’idea di Giffoni, una struttura architettonicamente funzionale e di austera bellezza, un unicum per il Sud Italia e un autentico case history di utilizzo delle risorse europee, frutto di un lavoro sinergico e di filiera istituzionale che ha visto operare insieme, in grande armonia, il Comune di Giffoni Valle Piana, la Regione Campania, lo Stato centrale e l’Europa. Le due strutture pubbliche hanno trasformato Giffoni consentendo l’ampliamento del pubblico e la moltiplicazione delle attività.

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Occupazione

La Cultura e la Creatività muovono 92 miliardi e occupano 1,5 milioni di addetti in Italia, muovono risorse e capitali, rappresentano il made in Italy per eccellenza. Il Settore della Cultura impiega 1,5 milioni di persone, numero che equivale al 6,1% del totale degli occupati. Un motore importante devastato dagli effetti del covid-19. Cultura e creatività hanno un effetto moltiplicatore sul resto dell’economia: l’intera filiera produce 255,5 miliardi (16,6% del valore aggiunto nazionale), col turismo come primo beneficiario.

La ricaduta economica sul territorio di Giffoni è strettamente legata all’indotto indiretto che l’evento produce. Giffoni è una leva strategica per lo sviluppo locale e regionale, principalmente nella filiera culturale e turistica. Giffoni è un grande e complesso progetto che necessita di una struttura organizzativa e creativa permanente con più di 130 professionisti a contratto annuale e 6 dipendenti fissi. A luglio - per il Festival - si aggiungono 500 giovani per gestire l’enorme macchina organizzativa.

Miglioramento qualità della vita

L’area dei Picentini si è sviluppata e organizzata soprattutto grazie all’attrazione di Giffoni. In 52 anni di storia Giffoni ha plasmato un territorio dandogli una “forma” e un’identità chiare, riconoscibili, affermate. Tutto questo partendo da “zero”: senza sfruttare, cioè, una vocazione preesistente dell’area. Il valore di promozione per il territorio che riveste Giffoni è altissimo, incalcolabile. Crea un impatto positivo sui ragazzi che arrivano in giuria (i quali avranno un riverbero sulle loro famiglie e sui loro conoscenti per molti anni) e mostra a centinaia di migliaia di persone, ai talent e alle Star italiane e internazionali il volto più felice della Regione Campania. Il valore del bene diffuso: “Giffoni fa bene. Fa bene al cervello, perché stimola giovani in una società ostinata e chiusa, giovani che troppo spesso sono messi da parte, ignorati o zittiti. Fa bene all’anima, perché fondendo culture diverse al suo interno permette a tutti di arricchirsi di un patrimonio vastissimo di idee, progetti, emozioni e tradizioni che viene continuamente condiviso gratuitamente tramite il mezzo più coinvolgente che esista: la conoscenza del prossimo.

TUTTE LE ATTIVITA’ DEL FESTIVAL SONO GRATUITE. È una politica sociale per tutti che favorisce un’enorme partecipazione di pubblico e contribuisce direttamente al sostegno e sviluppo dell’economia locale. Giffoni è vissuto come BENE PUBBLICO e quindi servizio per la collettività e i contribuenti.

La crescita dell’area

Giffoni Valle Piana è un comune di circa 12.000 abitanti (dati ISTAT 2017).

L’ Ente Locale ha ricevuto, negli ultimi 20 anni, circa 53.000.000 € per progetti relativi alla riqualificazione territoriale e alla costruzione di strutture funzionali alle attività dell’idea di Giffoni. Le principali misure hanno permesso la costruzione della Giffoni Multimedia Valley, il recupero del Castello e del Borgo Medievale di Terravecchia, il recupero dell’ex opificio industriale «Antica Ramiera» e, ancora prima, la realizzazione della Cittadella del Cinema, il recupero del Complesso Monumentale San Francesco, la realizzazione di aule multimediali. Tutto questo è stato possibile grazie al know-how che l’idea Giffoni ha donato alla città e all’area e funzionale alla crescita dell’Idea di Giffoni, sempre più bisognosa di strutture e motrice di sviluppo ed occupazione. In quest’ottica si pone la nascita del campus, struttura che potrà ospitare a Giffoni 300 studenti ed opportunità di formazione 365 giorni all’anno.

Ammontare Finanziato - Struttura Realizzata

5.000.000 € 1.000.000 € 20.000.000 € 3.000.000 € 3.000.000 € 12.000.000 € 5.000.000 € 3.000.000 € 1.000.000 € 53.000.000 €

Cittadella del Cinema Copertura Piazza Altiero Spinelli

Giffoni Multimedia Valley Museo “Testimoni del Tempo” Arena Grandi Eventi

Giffoni può definirsi un precursore del turismo di prossimità: sin dall’inizio degli anni ’70 è riuscito a muovere flussi sempre più numerosi di persone, fino a far nascere una vera e propria filiera turistica in un piccolo borgo dei monti picentini. Dove la parola turismo veniva letta come un’utopia, oggi sorgono alberghi, b&b, bar e ristoranti. Una risposta dovuta alla domanda crescente che, negli anni, ha dato vita a un prolificarsi di attività collegate al terzo settore, con un’impressionante ricaduta economica e finanziaria sul territorio.

Finanziamenti diretti all’Ente Autonomo Giffoni Experience

Negli ultimi vent’anni i finanziamenti diretti all’Ente Autonomo Giffoni Experience ammontano a circa 83.813.566 €. Tali finanziamenti provengono in larga parte dalla Regione Campania, principale investitore, che negli ultimi venti anni ha contribuito con 72.867.182 €. Altro investitore fondamentale è il Ministero della Cultura che ha investito 10.946.384 €. Sempre riferendosi alle ultime due decadi, gli introiti commerciali, provenienti in larga parte da sponsorizzazioni e progetti speciali, ammontano a 20.697.251 €. Il totale delle risorse utilizzate per le attività di Giffoni negli ultimi 20 anni è stato quindi di 104.510.817 €. Le principali voci di spesa sono: personale annuale e temporaneo, partecipazione e gestione di talenti ed ospiti nazionali ed internazionali, promozione e comunicazione in Italia e all’estero, produzione e gestione video e sistemi di comunicazione tecnologica, attività del settore Innovazione e gestione dei brand di riferimento, marketing e fundraising e gestione dei brand di riferimento, trasporti, allestimenti vari, strutture cinematografiche temporanee, attività laboratoriali, street art, eventi musicali dal vivo, ristorazione, hotel, b&b e sicurezza.

Ogni voce di spesa ricade in larghissima parte sul territorio dei comuni dell’area: Acerno - Battipaglia - Bellizzi - Castiglione Del Genovesi - Cava De’ Tirreni – Capaccio - Paestum - Eboli - Giffoni Sei Casali - Montecorvino Pugliano - Montecorvino Rovella - Olevano Sul Tusciano - Pontecagnano Faiano – San Cipriano Picentino - San Mango Piemonte - Salerno - Vietri Sul Mare - Amalfi – Positano - Praiano - Ravello - Giffoni Valle Piana.

Negli ultimi 20 anni Giffoni ha prodotto una ricaduta economica sul territorio per 185.000.000 €, moltiplicando gli

Riqualificazione Borgo di Terravecchia Complesso Monumentale San Francesco Opificio “Antica Ramiera” Viabilità TOTALE 495 494

investimenti dei finanziatori pubblici del 220%. Un valore fondamentale è quello del ritorno d’immagine per l’intera area di interesse, per la Regione Campania e per l’intero Paese. Dati della piattaforma di analisi intermediale Kantarmedia, certificano un OTS (relativo esclusivamente al 2021) di 330.000.000 di opportunità di visione generate, così suddivise: 187.825.205 tramite siti d’informazione web, 56.496.912 da articoli su quotidiani nazionali, 91.885.140 dall’audience delle principali tv nazionali, 2.955.258 dalle principali radio nazionali. Il totale degli articoli è 12.400, suddivisi in 11.612 web, 688 articoli sui principali quotidiani nazionali, 114 servizi nei principali TG di Mediaset, Rai e Sky, 2 special su Canale5, 15 interviste radiofoniche. Qualora qualsiasi ente volesse mettere in campo una simile campagna di comunicazione, il costo certificato di quest’ultima sarebbe di 25.400.000 €. Sommando i dati provenienti dalle piattaforme di media monitoring a cui Giffoni ha affidato le analisi negli ultimi venti anni

(Kantarmedia, Mimesi, Extrapola) possiamo certificare che le opportunità di visione generate sono circa 5.000.000.000, il 40% di queste ha rilevanza internazionale. Al contempo possiamo affermare che l’ave generato (indica il controvalore economico degli spazi occupati dagli articoli come se fossero acquistati per la pubblicità) nelle ultime due decadi è di 420.000.000 €. Questi dati non tengono conto del ritorno di immagine proveniente dai social network. Giffoni può contare su una community di oltre 250.000 utenti singoli. È nella top-ten mondiale degli eventi di cinema internazionali e secondo in Italia dopo la Biennale di Venezia. Ogni anno realizza più di 100.000.000 di impression esclusivamente sulle sue pagine. Ogni talent che vive l’esperienza di Giffoni è sponsor indiretto delle bellezze dell’area, della Campania e dell’Italia intera e promuove nel mondo le unicità dei nostri territori.

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Valori e valore in sintesi - 2001/2021

Gli investimenti pubblici ricevuti dall’Ente Autonomo Giffoni Experience finalizzati all’organizzazione del festival e delle attività ad esso connesse, ammontano a: 83.813.566 € (72.867.182 € dalla Regione Campania e 10.946.384 € dal Ministero dei Beni Culturali), che hanno generato:

• Proventi da attività di totale pertinenza dell’Ente Autonomo Giffoni Experience: 20.697.251 €

• Investimenti strutturali ricevuti dal Comune di Giffoni Valle Piana e finalizzati alle attività dell’Ente Autonomo Giffoni Experience: 53.000.000 €

• Ricaduta economica diretta sul territorio: 185.000.000 €

• AVE generata - Indica il controvalore economico degli spazi occupati dalla comunicazione di Giffoni come se fosse acquistata per pubblicità: 420.000.000 €

Il totale è di 678.697.251 €

Il risultato dimostra che ogni euro investito su Giffoni si è moltiplicato di 8,09 (809 %)

• Inestimabile è, inoltre, il ritorno d’immagine e quello turistico derivante da alcuni aspetti, per esempio: quanto valgono le dichiarazioni di un grande Premio Oscar come Richard Gere che annuncia di aver trovato l’amore in Costiera Amalfitana quando era in visita in Campania invitato da Giffoni?

• Quanto valgono per il turismo campano le foto dei tanti talenti invitati da Giffoni, a Capri o a Ischia o a Positano (per esempio Meryl Streep, Jennifer Aniston o la tanto amata Naya Rivera solo per citare tre delle centinaia di talenti che hanno vissuto la magia del Giffoni Film Festival?)

• Tantissimi altri aspetti microeconomici, difficilmente calcolabili, riguardano invece i valori delle unità immobiliari del Comune di Giffoni Valle Piana (di circa il 30% più alti rispetto agli altri comuni dell’area) e quelli demografici che certificano una crescita della popolazione al cospetto di un generale spopolamento che ha riguardato l’intero Mezzogiorno.

In questo computo non è documentato uno degli aspetti più rilevanti: il benessere sociale che l’attività di Giffoni ha provocato in milioni di bambini, ragazzi, giovani e famiglie dell’area, del Paese e di tutto il mondo.

Quanto vale, per esempio, la felicità di un ragazzo palestinese per aver pranzato allo stesso tavolo di un suo coetaneo israeliano? O di una bambina canadese che torna a casa e racconta ai suoi genitori l’esperienza di Giffoni e le bellezze delle nostre terre? O di tanti giovani con difficoltà sociali e relazionali che per la prima volta riescono ad

alzare la mano e la voce in mezzo a migliaia di altri ragazzi. Questo dato è di inestimabile valore e non è oggetto di questa analisi, che si limita esclusivamente ad affrontare i soli aspetti finanziari ma ci permette di affermare che: Investire su Giffoni è una grandissima opportunità, economica e sociale che fa bene.

Regione Campania Ministero della Cultura TOTALE 72.867.182 € 10.946.384 € 83.813.566 € Investimenti Pubblici Proventi Vari Investimenti Strutturali Ricaduta economica diretta Ave generata Totale 20.697.251 53.000.000 185.000.000 420.000.000 678.697.251 € Ricaduta economica generata Rapporto tra investimenti e ricaduta economica generata 499 498

Il

Viaggio continua...

Tutti insieme appassionatamente Novecento Lunedì si parte

Volume 3
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Finito di stampare Ottobre 2022

Giffoni Multimedia Valley - Piazza Giffoni Film Festival 84095 Giffoni Valle Piana (SA) - www.giffoni.it

Il volume è stato realizzato con il cofinanziamento dell’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020

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