Rassegna Stampa - Ernesto Caffo e Telefono Azzurro

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RASSEGNA STAMPA

ERNESTO CAFFO E TELEFONO AZZURRO


RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANI 20-27 LUGLIO 2018


INDICE GIFFONI FILM FESTIVAL 26/07/2018 QN - Il Giorno - Nazionale Lodovica Comello diventa ambasciatrice di Telefono Azzurro 26/07/2018 La Sicilia - Nazionale Sam Claflin, divo hollywoodiano in formato ultima generazione 28/07/2018 Il Mattino - Salerno Giffoni Dream Team l'intelligenza artificiale spiegata ai bambini


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GIFFONI FILM FESTIVAL - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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GIFFONI FILM FESTIVAL - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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GIFFONI FILM FESTIVAL - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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RASSEGNA STAMPA ONLINE 20-27 LUGLIO 2018


INDICE GIFFONI FILM FESTIVAL WEB 25/07/2018 agensir.it 19:11 Bullismo: Lodovica Comello testimonial al Festival di Giffoni di #NonStiamoZitti, campagna promossa da Telefono Azzurro 25/07/2018 Gazzetta di Salerno 21:56 Presentata a Giffoni la campagna di Telefono Azzurro contro il ... 26/07/2018 cilentonotizie.it 15:40 L'ABBRACCIO DI GIFFONI A LUIGI DI MAIO: "QUI UN MODELLO DI ... 25/07/2018 Servizio Informazione Religiosa 19:17 Bullismo: Lodovica Comello testimonial al Festival di Giffoni di ... 24/07/2018 Gazzetta di Salerno 21:27 Boccia, Tommasetti, Gazzè, Capatonda, Heidi Benvenida e tanto ... 25/07/2018 ZON.it 14:51 Giffoni 2018, Lodovica Comello ed Ernesto Caffo contro il ... 26/07/2018 Gazzetta di Salerno 11:58 Giffoni, il racconto della sesta giornata, il gran giorno di Di Maio che ... 25/07/2018 Marida Caterini 08:08 Giffoni Film Festival 2018 | 25 luglio | Ilenia Pastorelli e Fabrizio ... 23/07/2018 Gazzetta di Salerno 18:45 Giffoni Film Festival, il racconto della quarta giornata con il ... 25/07/2018 spettacolomusicasport.com Giffoni Film Festival: torna la campagna contro il bullismo con il corto Non stiamo zitti che vede tra i protagonisti Lodovica Comello 28/07/2018 La Repubblica.it (ed. Napoli) Successo per il Giffoni Innovation Hub

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26/07/2018 lacittadisalerno.gelocal.it Al Festival il sequel del film "Mamma mia" 28/07/2018 anteprima24.it 17:25 Festival di Giffoni, annunciati i sei lungometraggi vincitori 26/07/2018 laredazione.eu 21:21 #Giffoni2018: Telefono Azzurro, Carabinieri e Topolino ai microfoni ...


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Bullismo: Lodovica Comello testimonial al Festival di Giffoni di #NonStiamoZitti, campagna promossa da Telefono Azzurro 25 luglio 2018 @ 19:16

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PAPA FRANCESCO: P. SPADARO (LA CIVILTÀ CATTOLICA), “LA SUA LOGICA DELL’ANNUNCIO DEL VANGELO NON È ESPANSIONISTA O NEOCOLONIALE” 21:30

POLITICA x ROMA

PAPA FRANCESCO: CARACCIOLO (LIMES), “NON È UN PAPA RIFORMATORE, MA MOLTO GEOPOLITICO” 21:24

LIMES x ROMA

MIGRAZIONI: FICO, “GESTIRE I FLUSSI MIGRATORI CON SOLIDARIETÀ, ESSERE RESPONSABILI A PARTIRE DALL’EUROPA” 21:22

RIEPILOGO x GRECIA

NOTIZIE SIR DEL GIORNO: MARCHIONNE, INCENDI IN GRECIA, MONS. LOJUDICE SU ROM, 50° HUMANAE VITAE, VENEZIA75 19:30

INTERVISTA x CONCORDIA-PORDENONE

È stata intitolata #NonStiamoZitti ed è la nuova campagna contro il bullismo e il silenzio che circonda le persone che ne sono vittima, lanciata quest’oggi alla 48ª edizione di Giffoni

GIOVANI: BIGNARDI (PEDAGOGISTA), “SI SENTONO SOLI, VORREBBERO NEGLI ADULTI COMPAGNI DI VIAGGIO AUTOREVOLI” 19:23

Experience. L’iniziativa parte da Telefono Azzurro che, come ente accreditato

ABUSI x FIRENZE

sta proponendo al Giffoni Village, laboratori interattivi e giochi

PRETE ARRESTATO A FIRENZE: CARD. BETORI, “PIENA FIDUCIA NELL’OPERATO DEGLI INQUIRENTI E DELLA MAGISTRATURA”

di ruolo aperti a tutti bambini e ragazzi su tematiche come la

19:20

dal ministero dell’Istruzione, tramite il progetto “Educazione”

multiculturalità, la sicurezza in rete, il mondo digitale, cyberbullismo e bullismo.

INIZIATIVA x GIFFONI VALLE PIANA

Il bullismo, parola tanto usata ma poco conosciuta, non è un

BULLISMO: LODOVICA COMELLO TESTIMONIAL AL FESTIVAL DI GIFFONI DI #NONSTIAMOZITTI, CAMPAGNA PROMOSSA DA TELEFONO AZZURRO

conflitto, né uno scherzo ma una forma di violenza intenzionale frequente e prevaricatoria che lascia un segno, un disegno non GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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a colori fin dalla nostra infanzia. “I giovani possono fermare il bullismo – sostiene Ernesto Caffo, presidente di Telefono

SICUREZZA E DISMISSIONE x ROMA

Azzurro – noi puntiamo tutto su di loro e sul loro protagonismo,

NUCLEARE: BATTAGLIA (SINDACA CAORSO) ELETTA COORDINATRICE DELLA CONSULTA DEI COMUNI SEDI DI IMPIANTI. “GOVERNO PRENDA IN MANO DOSSIER”

formando chi resta in silenzio affinché facciano la loro parte. Sbaglia chi pensa che la soluzione passi dalla colpevolizzazione del bullo”. Testimonial d’eccezione di #NonStiamoZitti è la

19:08

giovane cantante e conduttrice Lodovica Comello. Questa mattina a partecipato alla proiezione in anteprima del video

AMBIENTE x FROSINONE

“Non stiamo Zitti”, scritto e diretto da Jacopo Gubitosi, che ha

GIORNATA CUSTODIA CREATO: VEROLI, FORUM DELL’INFORMAZIONE CATTOLICA E MESSA DEL VESCOVO SPREAFICO

raccontato la sua esperienza vissuta durante le riprese e si è confrontata e scambiata idee con i ragazzi in sala. Il progetto di

19:00

Telefono Azzurro e Giffoni Innovation Hub usa anche un nuovo strumento social fotografico digitale, come il Photo Booth, che

TERREMOTO IN CENTRO ITALIA POLITICA x ROMA

accoglierà durante la settimana del Festival tutti i ragazzi nella

TERREMOTO CENTRO ITALIA: MATTARELLA PROMULGA LA LEGGE. AL GOVERNO CHIEDE MODIFICHE “IN TEMPI BREVI”

hall della Sala Truffaut per scatti originali nel segno della campagna #NonStiamoZitti.

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TERREMOTO IN CENTRO ITALIA POLITICA x ROMA

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BULLISMO

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TELEFONO AZZURRO

GIFFONI VALLE PIANA

TERREMOTO CENTRO ITALIA: MATTARELLA PROMULGA LA LEGGE. POI SOLLEVA RILIEVI CRITICI AL PREMIER CONTE 18:55

EDITORIALE x ALBA

MIGRAZIONI: DON SCIORTINO (VITA PASTORALE), “L’UMANITÀ AFFONDA NEL MEDITERRANEO, LA CHIESA IMPEGNATA NELL’ACCOGLIENZA”

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Presentata a Giffoni la campagna di Telefono Azzurro contro il bullismo.

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Presentata a Giffoni la campagna di Telefono Azzurro contro il bullismo. 

Di Redazione Gazzetta di Salerno - luglio 25, 2018

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Razzismo. Presidente Mattarella "il veleno del razzismo continua a insinuarsi. Manifesto razza pagina

Educare all’innovazione sin da giovanissimi, fornire strumenti di comprensione e utilizzo consapevole delle tecnologie ma anche di difesa da fenomeni pericolosi come il cyberbullismo. Con questi temi Telefono Azzurro ha annunciato – nella cornice di “Next Generation”, la rassegna dedicata all’innovazione organizzata da Giffoni Innovation Hub nell’ambito nella 48° edizione di Giffoni Experience – il lancio di una nuova campagna (#NonStiamoZitti) contro il bullismo e il silenzio che circonda le persone che ne sono vittima. Il bullismo, parola tanto usata ma poco conosciuta, non è un conflitto, né uno scherzo ma una forma di violenza intenzionale frequente e

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prevaricatoria che lascia un segno, un disegno non a colori fin dalla nostra infanzia. Telefono Azzurro come ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, tramite il progetto Educazione sta proponendo al Giffoni Village, laboratori interattivi e giochi di ruolo aperti a tutti bambini e ragazzi su tematiche come la multiculturalità, la sicurezza in rete, il mondo digitale, cyberbullismo e bullismo.

“I giovani possono fermare il bullismo – sostiene Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – noi puntiamo tutto su di loro e sul loro protagonismo, formando chi resta in silenzio affinché facciano la loro parte. Sbaglia chi pensa che la soluzione passi dalla colpevolizzazione del bullo”.

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La presenza di Telefono Azzurro a Giffoni Experience 2018 quest’anno conferma ancora una volta la stretta collaborazione instaurata, che si fonda sulla volontà di

basket basket

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comune comune di pontecagnano pontecagnano faiano

condurre battaglie comuni su temi che violano i diritti di bambini e adolescenti. Comune Comune di di salerno salerno

Tra le attività oggi presso la Sala Truffaut è stato lanciato in anteprima davanti ad

Cronaca Cronaca

cultura cultura

una platea gremita di giovani giurati +13, il video “Non stiamo Zitti”, scritto e diretto

enogastronomia enogastronomia

da Jacopo Gubitosi, ambassador d’eccezione la giovane cantante e conduttrice

impresa impresa

Lodovica Comello, la quale ha raccontato la sua esperienza vissuta durante le

libri libri

riprese e si è confrontata e scambiata idee con i ragazzi in sala.

Notizie Notizie Salerno Salerno

Sono intervenuti il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, il fondatore e direttore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi, la testimonial Lodovica Comello e

costiera costiera amalfitana

lavoro lavoro medicina

eboli Giffoni

economia economia giovani giovani

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il cast a completo. Inoltre, un nuovo strumento social fotografico digitale, come il Photo Booth, accoglierà durante la settimana del Festival tutti i ragazzi nella hall della Sala Truffaut per scatti originali nel segno della campagna #NonStiamoZitti. Il dibattito è continuato all’Antica Ramiera alla Round Table “ A New kind of Education”, organizzata da Giffoni Innovation Hub in partnership con Telefono Azzuro, per delineare insieme gli orizzonti emergenti e più attuali dei nuovi modelli educativi. All’incontro – aperto al pubblico – hanno partecipato esponenti del mondo delle industrie digitali, culturali, Gli ospiti presenti: Ernesto Caffo (Presidente Telefono Azzurro), Morten Lehn (GM Kaspersky Lab Italia), Fabrizio Renzi (Direttore Tecnologie e innovazione IBM Italia), Daniele Chieffi (Digital Communication and Content Factory Manager – Agi), Danilo Casertano (Associazione Manes), Malin Dahlgren (Rektor Hedda Anderssongymnasiet Lund in Svezia), Alberto Tozzi (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Stefano Vicari (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Armando Bisogno (coordinatore regionale Campania di Wikimedia Italia per la scuola e l’università), Google Italia. Ha moderato l’incontro Amleto Picerno Ceraso, CEO di Medaarch. L’appuntamento darà il via alle prossime progettualità in ambito educational promosse da Telefono Azzurro in sinergia con Giffoni Experience e Giffoni Innovation Hub. SOS Il Telefono Azzurro – +39 3384836107 – ufficio.stampa@azzurro.it Giffoni Experience Tel +39 089 8023204 – comunicazione@giffoniff.it

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L’ABBRACCIO DI GIFFONI A LUIGI DI MAIO: "QUI UN MODELLO DI GOVERNO" » Cilento Notizie › Capaccio-Paestum › Spettacoli-Eventi

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Pubblicato il 26/07/2018

L’abbraccio di Giffoni è tutto per Luigi Di Maio. Lungo il percorso che lo porta alla Cittadella del Cinema centinaia di smartphone illuminati immortalano l’arrivo del vice Premier, per fermarne un fotogramma che diventa subito ricordo, memoria. Poi, decine di selfie con i ragazzi, e ancora applausi. Qualcuno lo ferma, gli stringe la mano. “Luigi, non dimenticarti di noi precari della scuola”, gli chiede una giovane mamma. Quindi il saluto caloroso con il direttore Claudio Gubitosi e con il presidente di Giffoni

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Experience Pietro Rinaldi. «Voglio vedere la Multimedia Valley», dice subito il Ministro che è stato più volte ospite del Festival. Mi piace questa Pagina

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Quest’anno brulica di vita tanto da essere entrata di diritto nei luoghi di Giffoni. Lungo la strada tante mani da stringere e piccoli

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giurati che riconoscono il personaggio politico visto in televisione. E’ un brillare di flash quello che accompagna la sera di Luigi Di Maio a Giffoni. Fino all’arrivo in sala Blu dove lo attendono i masterclasser. GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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Il vice Premier non si sottrae alle domande. Risponde a tutte, anche a quelle un po’ insidiose: “Quando avevo la vostra età – ha detto – facevo lo stesso. Andavo agli incontri con i politici e facevo un po’ di polemica. Mi cacciavano. Ovviamente con me non accadrà. Sono qui per ascoltare». D’altronde il confronto è il sale di Giffoni, è il lievito che lo ha fatto diventare un evento conosciuto e amato in tutto il mondo. Di Maio lo conosce bene: «Ho sempre detto che Giffoni era un modello di governo. L’ho detto quando ero all’opposizione e ora, da ministro allo Sviluppo Economico e al Lavoro, voglio metterlo in atto. Questo microcosmo in realtà è un modello di governo. I due grandi temi che possono permettere di far rimanere i ragazzi in Italia sono rappresentati dalle mie deleghe. Dobbiamo contrastare l’emigrazione, soprattutto quella giovanile, perché se i giovani vanno via, vanno via le idee, le idee imprenditoriali ed il Paese perderà così forza economica e forza sociale». Per Di Maio Giffoni è capitale dell’innovazione: «La ricetta giusta è Giffoni – ha aggiunto - voi qui avete investito in tecnologia e cultura. C’è l’hub delle start up che negli anni mi ha sollecitato tante idee che voglio concretizzare ora da ministro». E Giffoni è anche area interna del Sud Italia. E’ Campania, quella stessa Campania dalla quale Di Maio arriva. E la questione meridionale è centrale nel suo intervento: «Il Sud merita una quota di investimenti pubblici – ha detto - per quanti cittadini ha. Rispetto al dato nazionale, dovremmo avere almeno il 35% di investimenti pubblici e così allo stato non è. Il primo bilancio lo porteremo in aula a dicembre, ma inizieremo a lavorarci. Metteremo in campo tutti gli strumenti per guardare al Sud nell’ottica di aiutare anche il Nord». Come si aiuta il Mezzogiorno? Non con un intervento straordinario, ma sistemico perché quella del Sud non è questione a sé, ma è materia pienamente nazionale. Su questo Di Maio insiste parecchio con la platea dei ragazzi di Giffoni: «Ci sono tante idee innovative, non per forza tecnologiche - dice - e per le quali i giovani devono pensare che lo Stato sia un tuo alleato e non per forza un tuo nemico. Noi veniamo da un’epoca in cui c’è stata l’economia della fatica. Poi siamo arrivati all’economia dell’intelligenza e adesso siamo in un’economia esperenziale che è quella di cui si occupa il mondo dell’industria creativa italiana. L’Italia è il Paese più creativo d’Europa e a breve oltre il 50% del mondo del lavoro sarà creativo. Conosco bene i GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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ragazzi del Mezzogiorno, i loro problemi ma anche le loro potenzialità. Ce la metterò tutta. Certo, cambiare significa riuscire a far muovere un colosso. Non è facile, ma la nostra generazione è chiamata a fare questo. Ce la metto tutta perché sono una persona di 32 anni, cresciuta in provincia di Napoli e che in questo territorio ha vissuto e ha tutti i suoi affetti». Oggi Luigi Di Maio è al Governo. Ci sono temi sensibili, relativi in particolare alla sfera dei diritti civili, su cui i ragazzi sollecitano chiarezza. Come si mette insieme la posizione dei Cinque Stelle con quella della Lega, unico e solo alleato di governo? Su questo Di Maio è molto chiaro: lo strumento scelto è il Contratto di Governo. Tutto quello che non è compreso, non si farà. E perché? Facile, perché non c’è accordo con Salvini: «Sui diritti sociali siamo d’accordo – ha spiegato - Su quelli civili no e non li toccheremo. Il Ministro della Salute ha detto che non ha intenzione di attentare alla normativa sui vaccini. A mio avviso il Ministro deve intervenire se c’è abbassamento dei livelli vaccinali. Se si raggiungono livelli europei, allora è giusto adeguarsi alla normativa europea. Credo che in Italia con il dialogo si possa ottenere molto di più». Il Contratto di Governo è un nuovo strumento: «Per la prima volta – ha aggiunto il Ministro - un governo nasce sui temi e poi sulle persone. E’ inaspettato? Lo è stato anche per me. Non c’è un solo voltagabbana perché nasce da un’identità politica precisa. Quello che riusciremo a fare è garantire più diritti sociali ai cittadini. In passato si usavano i diritti civili per vederci sottrarre quelli sociali. Oggi colmeremo il gap sui diritti sociali e non toccheremo quelli civili». E’ di destra o di sinistra tutto ciò? Di Maio non se lo chiede nemmeno: «Destra e sinistra – dice – appartengono ad uno schema superato. Con il decreto Dignità sono intervenuto su questioni prioritarie come la riduzione della burocrazia o il contrasto al precariato. Anche questi non sono temi di destra o di sinistra. Sono le cose che la gente ci chiede. I cittadini vogliono che si attui quanto è previsto in Costituzione, null’altro». Ancora applausi, ultima curiosità sul film che meglio incarna l’esperienza del Movimento Cinque Stelle. Di Maio stupisce tutti con la scelta de “I Diari della motocicletta”. «Ora diranno che Di Maio vuole fare Che Guevara. Invece questo film mi piace perché è GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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a metà strada tra il viaggio, la politica, le emozioni». Il saluto alla sala è affidato ad un applauso entusiasta quando Di Maio conferma la sua volontà di accompagnare ancora Giffoni lungo il suo percorso. Fuori dalla Multimedia Valley c’è la sera, e in piazza il vicepremier si ferma al corner di Telefono Azzurro, dopo un affettuoso saluto con il Presidente Ernesto Caffo. Qui firma una t-shirt, salutando i giurati che si avvicinano per una foto. Poi ancora strette di mano, saluti e selfie. E’ notte e Di Maio saluta Giffoni. E ovviamente il suo è un arrivederci.

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SICUREZZA E DISMISSIONE x ROMA

Azzurro – noi puntiamo tutto su di loro e sul loro protagonismo,

NUCLEARE: BATTAGLIA (SINDACA CAORSO) ELETTA COORDINATRICE DELLA CONSULTA DEI COMUNI SEDI DI IMPIANTI. “GOVERNO PRENDA IN MANO DOSSIER”

formando chi resta in silenzio affinché facciano la loro parte. Sbaglia chi pensa che la soluzione passi dalla colpevolizzazione del bullo”. Testimonial d’eccezione di #NonStiamoZitti è la

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raccontato la sua esperienza vissuta durante le riprese e si è confrontata e scambiata idee con i ragazzi in sala. Il progetto di

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accoglierà durante la settimana del Festival tutti i ragazzi nella

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EDITORIALE x ALBA

MIGRAZIONI: DON SCIORTINO (VITA PASTORALE), “L’UMANITÀ AFFONDA NEL MEDITERRANEO, LA CHIESA IMPEGNATA NELL’ACCOGLIENZA”

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Boccia, Tommasetti, Gazzè, Capatonda, Heidi Benvenida e tanto altro nella giornata del Giffoni Film Festival. 

Di Redazione Gazzetta di Salerno - luglio 24, 2018

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TAV. Delrio "Conte esca dall'ambiguità e condanni agressioni agli agenti a presidio dei cantieri"

«Giffoni è un posto magico e che fa magia, una costruzione fatta da persone, partendo ovviamente dall’intuizione di Claudio Gubitosi, che hanno saputo realizzare un’idea assurda, come Einstein ci ha insegnato. Qui c’è passione, c’è caparbietà, c’è voglia di raccontare un’idea diversa di Paese, c’è voglia di reagire», è stata una full immersion nel mondo del Giffoni Film Festival per Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria. Salernitano doc, titolare dell’azienda di famiglia, Arti Grafiche Boccia, evoluzione della tipografia creata dal papà Orazio negli anni ’60, ha scalato i vertici confindustriali con tenacia e perseveranza, in maniera non fulminante, ma costruendo l’ascesa passo dopo passo. È un esempio di uomo del Meridione che ce l’ha fatta, testimonial

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di un Sud che reagisce, non si arrende agli stereotipi ed è in grado di coltivare e realizzare in sogni. Un po’ come è e come è stato per Giffoni: «Eduardo De Filippo – ha continuato Boccia – diceva “adda passa’ ‘a nuttata”, a Giffoni si capisce che la nottata passa se la vuoi far passare. Se aspetti che passi o se aspetti che qualcuno te la faccia passare, allora è peggio ancora. Consiglio a tutti di passare per Giffoni perché tutti i pregiudizi vengono spazzati via. Qui c’è un modello di industria light, c’è qualcosa qui per cui può essere ottimisti del nostro Paese».

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L’arrivo alla Cittadella del Cinema, l’abbraccio con il direttore Claudio Gubitosi, il saluto con Pietro Rinaldi, presidente di Giffoni Experience e poi per il presidente Boccia l’inizio del giro alla scoperta dei tanti talenti di Giffoni, di quelle peculiarità che rendono Giffoni unico al mondo. All’Antica Ramiera Boccia ha avuto modo di incontrare i ragazzi del Dream Team, il gruppo di lavoro che in questi giorni a Giffoni si riunisce per lavorare insieme all’ideazione, progettazione e realizzazione di strategie,

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prototipi e servizi per grandi aziende e soggetti istituzionali. A seguire ha tenuto la masterclass, un confronto serrato e partecipato sulle questioni di maggiore attualità: dal decreto dignità fino alle strategie di politica economica da implementare per incentivare l’occupazione giovanile e, poi, aneddoti, esperienze personali, in un racconto che ha fatto emergere Boccia uomo, imprenditore, rappresentante istituzionale. I giovani ed il Sud, due riferimenti imprescindibili nella costruzione del suo discorso. Per Boccia l’Italia, pur conservando una visione ottimistica, riparte solo se ripartono il Mezzogiorno ed i giovani. «Giffoni – ha continuato – lo dimostra nei fatti. Il Sud ha grandi potenzialità, bisogna partire dalla questione giovani che è determinante per il futuro del Paese. Costruire una piattaforma per restituire la centralità alla questione industriale, mettendo il Sud al centro, attraverso una dotazione infrastrutturale all’altezza della seconda potenza industriale d’Europa e con un grande piano di inclusione giovani: tutto questo consentirà di trasformare l’ansia in speranza, in progetto, in futuro». È in sintesi questa la ricetta di Boccia per un’Italia che vuole riconquistare terreno in termini di competitività. «Si parla molto di pensioni, di migranti – ha continuato il numero uno di Confindustria – Ritornare alla centralità del lavoro significa determinare le condizioni per creare più occupazione che riduce i divari. Per i giovani, in particolare, significa prevedere detassazione e decontribuzione ma per assunzioni a tempo indeterminato, che vada otre il Decreto Dignità. Per i giovani ci vuole un meccanismo attrattivo. Non si può parlare solo di contratti a tempo determinato se davvero si vogliono aiutare i giovani». Ecco, il giudizio sul Decreto Dignità non lascia spazio a dubbi: è uno strumento che va migliorato e che soprattutto non aggredisce il problema dell’occupazione: «Il Drecreto Dignità – ha aggiunto Boccia – si può migliorare portando il termine per i contratti a tempo determinato acausale a 24 mesi e non a 12. Sulle delocalizzazioni, poi, bisogna chiarire meglio per evitare aree grigie interpretative nella logica che vanno combattute le delocalizzazioni selvagge. Non è certo questo decreto, che non mette risorse ma che anzi aumenta il costo del lavoro, che risolve le grandi questioni economiche del nostro Paese. Abbiamo indicato miglioramenti perché il governo possa raggiungere gli obiettivi e provi a tutelare coloro che con questo decreto dice di voler tutelare. In particolare sui contratti a termine e delocalizzazione. Il dibattito è l’anima della democrazia, nessuno si deve offendere. Voglio anche dire che il decreto è antitetico rispetto al contratto di programma che si fonda su reddito di cittadinanza e flat tax. Anzi, sarebbe bello capire cosa ne pensano gli esponenti della Lega della flat tax». Ha scosso il mondo dell’economia la notizia relativa alle condizioni di salute di Sergio Marchionne che hanno reso necessario operare un cambio nel management di FCA. Anche su questo il presidente Boccia ha espresso un’opinione che è sembrata a tutti autentica, non di facciata: «Quando Marchionne è entrato in Fiat – ha detto – non c’era evidentemente la necessaria maturità sindacale. Il contratto di fabbrica mutuava una modalità tedesca grazie alla quale la produttività della Germania è schizzata alle stelle. L’abbiamo capito tardi. L’industria italiana è una questione importante di un grande Paese, un Paese che è la seconda potenza industriale europea e che deve molto all’export. Ricordare questi fondamentali fa bene a tutti, fa bene alla politica. Con il contratto di fabbrica oggi non ci sarebbero più le condizioni per l’uscita di Fiat da Confindustria, per quanto non c’è mai stata un’uscita in termini assoluti dal sistema confindustriale. Oggi Fiat è un’azionista italiano ed è un player globale. Per l’Italia ci vogliono tante e tante Fiat, con cuore e testa italiani e visione globale». Un consiglio ai giovani? Il presidente Boccia non si risparmia: studiare e seguire le proprie passioni: «Gli studi – ha detto – aiutano e servono. Bisogna sovvertire il

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paradigma: “se non studi vai a lavoro”. Come se il lavoro fosse una penalità. “Se studi vai a lavoro, se non studi stai a casa”, questo deve essere il nuovo paradigma. Bisogna seguire le passioni senza preoccuparsi per il fatto di non avere esperienza. Dobbiamo entrare nella cultura della complessità, non abbatterci se perdiamo una partita perché è nella capacità di rialzarsi che si vede chi sei». L’Italia deve investire in innovazione e di conseguenza puntare sui giovani. Boccia al riguardo parla della sua esperienza di imprenditore: «Oggi si investe in attività intangibili, come brevetti, ricerca, sviluppo – ha spiegato – Chi ha capito questo, allora non può far altro che investire sui giovani. Con la nostra azienda abbiamo realizzato quattro piattaforme fatte da ragazzi che hanno portato innovazione, giovani che non avevano precedenti esperienze e su cui abbiamo scommesso. È necessario comprendere la cultura della complessità e per farlo non puoi pensare a fare tutto da solo, devi avere collaboratori bravi perché non puoi avere tutte le competenze». “Salerno è l’Università di riferimento del nostro territorio, il luogo dove nascono le energie più belle del Paese, con cui instaurare un dialogo sempre più forte”: esordisce così il direttore Claudio Gubitosi lanciando l’idea di un corso di laurea in “Scienze dell’Intuizione”, mentre accoglie il rettore Aurelio Tommasetti, tra i protagonisti della Masterclass Talk. Uno spirito di collaborazione costante sottolineato anche dai vertici dell’ateneo salernitano: “Il Festival, come l’accademia, è destinato ad innovare. Se si resta fermi si è destinati a scomparire – afferma Tommasetti – orientamento internazionale quindi, aprendo nuovi mercati e nuovi orizzonti, per continuare con la stessa verve e forza di oggi”. Un legame con il Festival che investe il rettore, innanzitutto, come padre: “Al direttore mi lega un’antica amicizia. Giffoni è l’emozione che si legge attraverso lo sguardo dei propri figli che partecipano come giurati. È una realtà solida, talmente collegata al territorio che sembra non avere una territorialità, che in realtà ha e che rivendica con orgoglio. Entrambi creiamo opportunità”. Centrale nel corso della Masterclass è il concetto di sfida che parte dal Mezzogiorno d’Italia e la necessità di nuovi profili professionali in linea con le esigenze del mercato e dell’industria culturale: “Al Sud è più difficile, manca la prospettiva – insiste il rettore – Il cambiamento si realizza attraverso le azioni, programmando”. Merito e qualità i due concetti cardine su cui si fonda la vision contemporanea dell’ateneo: “Cerchiamo di costruire un modello di università che punta sul merito nel reclutamento di docenti, selezionando i migliori nell’interesse della comunità, del territorio e del Paese, partendo dal basso, dai nostri giovani. E poi la qualità, l’unica cosa che salva il Sud. I progetti estemporanei nascono e muoiono, mentre oggi il valore delle università e la reputazione si misurano attraverso i ranking internazionali”. Didattica, ricerca e trasferimento tecnologico le tre mission del campus di Salerno, primo ateneo del centro-sud Italia secondo le grandi classifiche che rapportano l’accademia globale. Una rivoluzione concettuale che si è tradotta nella misura “Unisa Premia il Merito”, con la restituzione integrale della tasse agli studenti meritevoli. “È cambiato il modo di pensare dei ragazzi, allungare i tempi di laurea si traduce in un danno che provoca ripercussioni finanziarie – insiste Tommasetti – Crescono le immatricolazioni, il numero di iscritti e di laureati nei tempi regolari e la capacità di attrazione regionale ed extra regionale, in un bacino territoriale che non gode dei privilegi delle realtà urbane metropolitane”. In platea, tra i masterclasser, anche molti studenti e neolaureati Unisa. Focus inoltre sulle criticità a sud, tra cui l’emigrazione intellettuale con il dato drammatico emerso dagli ultimi dossier statistici: ben 54mila giovani hanno abbandonato la Campania trasferendosi al nord o in Europa alla ricerca di lavoro. “Il placement è un altro elemento chiave – continua – la nostra regione è ai primi posti in Europa per la disoccupazione. Noi reagiamo creando opportunità. Formiamo giovani e poi li perdiamo. La nostra università è sempre attenta al mondo del lavoro, con

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percorsi mirati (si pensi all’istituzione di Odontoiatria, Agraria, Davimus, Big Data). Non rincorriamo le mode, ma progetti solidi, formando buoni ingegneri, umanisti, economisti, umanisti, con corsi di laurea a doppio titolo, spendibili in Italia a e all’estero e 200 insegnamenti in inglese. L’internazionalizzazione è un’opportunità. Il dialogo con i giovani deve essere positivo. È facile farsi scoraggiare dal non poter fare. La rivoluzione, però, parte dal merito attraverso un polo delle professionalità”. A margine dell’incontro, il direttore Gubitosi illustra invece l’accordo di finanziamento di ben 24milioni di euro tra Miur e Mibact riservato alle scuole, per la produzione della attività specifiche di formazione e di conoscenza del cinema. “E’ stata una nostra sollecitazione – spiega il direttore – che il Governo ha accettato. Dovremo realizzare 14 film in 9 regioni d’Italia. Avremo bisogno anche di autori e di idee, non solo di tecnici. Nel 2019 inizieremo il nostro percorso con i games, un grande momento di mercato delle idee: perché non lanciare qui i nostri prodotti, che l’industria potrebbe finanziare e creare ulteriore lavoro? Sto immaginando a Giffoni una sorta di “olimpiade” dove le scuole mostrino i propri talenti in tutte le discipline. Con la Multimedia Valley ci prepariamo a gestire tutti questi processi. Dal 2021-22 ogni due mesi avremo attività, anche se il Festival sarà la priorità. Avremo bisogno di esperti di marketing e di comunicatori. In 4 giorni di Giffoni abbiamo ottenuto un record di contatti su instagram, il nostro sito internet negli ultimi 5 giorni ha avuto 45mila nuovi accessi. Differenziamo le comunicazioni, istituzionale e social, parole e immagine. Dobbiamo creare una confusione armonica”. “Una musica può fare”. Può dare. Trasformare. Contaminare. Riempire ed entusiasmare. Come questo Festival, come la 48esima edizione del Giffoni Film Festival. Una musica può salvarti, sull’orlo del precipizio. E di questo Max Gazzènon ha mai avuto dubbi. Ospite d’eccezione del Giffoni Music Concept, Max non ha smesso nemmeno per un secondo di raccontarsi. Di darsi, ai giffoners come se fossero tutti suoi figli: “Ho provato a raccontarmi in maniera onesta, ho chiacchierato con questi splendidi ragazzi come faccio con mia figlia, mi sono fatto assorbire da loro pienamente senza stare a pensare e premeditare cosa dire”. Un artista, semplice e immenso. Poeta di una musica che non conosce limiti, che si lascia attraversare e accarezzare da sperimentazioni nuove e in continua evoluzione. Un incontro che si rinnova per i giffoners, che hanno avuto la possibilità di abbracciare ancora Max. Ancora più forte, sempre più intensamente. “Questo Festival può fare tante cose, proprio come la musica – ha sottolineato Gazzè -. È un dato di fatto, è un Festival nato per il cinema ma che non ha avuto paura di lasciarsi invadere anche dalla musica, dalle eccellenze di tutti gli aspetti dell’arte. È questo il segreto di Giffoni, i ragazzi vengono qui perché trovano tutto. Trovano ogni cosa, trovano un Mondo”. Entusiasmo e semplicità, tangibile in ogni singola parola. In tutti gli sguardi e le note regalate a Giffoni: “Questi giovani non devono aver paura del futuro, mai. La cosa importante è costruire il presente, filtrando le esperienze del passato. E Giffoni rappresenta il posto dove ogni nuova esperienza raccontata può essere utile per costruire il futuro di questi ragazzi”. Se il Giffoni Film Festival dovesse essere uno dei suoi brani, sarebbe “Come si conviene”: “Guardandoli negli occhi ho pensato a quando in quel brano dico che il futuro fa le fusa e si addormenta seduto su una puntata di Quark – ha spiegato -. Io li comprendo, ma loro devono coltivare le loro passioni impegnandosi perché solo in questo modo riusciranno a riprendersi il proprio futuro”. Se dovesse essere un colore, tutti: “Questo Festival è l’emozione che, come la musica, ti muove il sangue – ha continuato Gazzè -. Deve essere la speranza, quella di riuscire a non desiderare tutto e subito. Quella che è contraddistinta da percorsi necessari che conducono alle esperienze, con pazienza e curiosità viva e passionale. Bisogna fare il primo passo e non cadere nelle trappole di chi diseduca all’impegno e alla dedizione, non è la linea retta il percorso più breve. Bisogna considerare le curve”.

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E se dovesse essere una parola, emozione. Quella impressa forte sul volto dei giffoners, di Giffoni e di Gazzè, trasformata in una musica piena e avvolgente. Che diventa musica, potente e vera. “La musica ha la potenza di salvarti la vita – ha raccontato -, è un elemento naturale che può riconciliarti con il fluire del mondo esterno. Ti salva dalla sofferenza, dal dolore, dai malumori. La musica riesce ad esorcizzarla, sfuma i giorni brutti e tutto quello che devi fare è ascoltare”. Ed è stato incanto, è esploso amore. Come nelle migliori favole, come racconta Max in quella di Adamo ed Eva. E come quella che il Giffoni Film Festival vive da 48 anni, nata da un sogno che ha oggi lasciato spazio alla realtà. E vola, “oltre tutte le stelle” dove “i sogni diventano veri”. Maccio Capatonda ritorna al Giffoni Film Festival per calcare il palco della Masterclass Classic. Il noto comico italiano ha ripreso idealmente la chiacchierata interrotta a due anni dall’ultimo incontro con i giffoners. Ad accompagnare la sua presenza l’uscita di THE GENERI, la serie in 8 puntate pensata come un surreale viaggio attraverso i generi cinematografici. “THE GENERI si ricollega alla comicità parodistica che ha sempre caratterizzato il mio modo di recitare”, ha spiegato il protagonista della serie prodotta da Sky e Lotus Production. “Dopo Italiano medio, Omicidio all’italiana e Mario avevo voglia di rivedere alcuni dei più celebri generi cinematografici, senza ovviamente dimenticare la mia naturale propensione alla risata e ai cliché riletti con un modo oggettivamente surreale di intendere la comicità. Il risultato generale è un dissacrante percorso all’interno dei più abusati ed esilaranti luoghi comuni del cinema”. La serie, scritta da Maccio Capatonda con la collaborazione di uno degli autori dei The Pills, presenta una struttura narrativa lineare in cui è semplice immedesimarsi. “Gianfelice Spagnagatti è figlio della contemporanietà”, ha aggiunto Maccio, volto storico anche del programma televisivo Mai dire. “È un uomo di 40 anni con un’esistenza che si ripete identica giorno dopo giorno senza alcuna forma di emozione o di entusiasmo. L’unico obiettivo raggiunto è, paradossalmente, una zona di confort da cui non riesce più a venirne fuori. Comparsa all’interno della sua stessa esistenza, il filo rosso delle otto puntate prenderà corpo quando si ritroverà suo malgrado ad essere il protagonista di universi strani. Costretto a una svolta inaspettata, questo percorso gli permetterà anche di conoscere meglio se stesso”. Per conoscere meglio se stesso, Maccio ha invece fatto ricorso a tanto studio e a una lunga gavetta: “Con un pò di ironia e tanta onestà, spesso mi definisco la persona più seria del mondo. Potrebbe sembrare un paradosso, soprattutto per un comico, ma per raggiungere risultati importanti rispetto ai propri obiettivi è necessario studiare e approfondire i campi di interesse. Semplice perciò rendervi un consiglio sulla base della mia esperienza: anche per far ridere è necessario aver affrontato un puntuale percorso di crescita intellettuale”, ha concluso il comico. Per una volta è lui a rispondere alle domande: una giornata davvero particolare per Luca Abete al Giffoni Film Festival, protagonista di un eccezionale incontro con i giurati di Elements +10. L’inviato di Striscia la Notizia cede, solo temporaneamente, il microfono e la sua mitica giacca verde ai piccoli jurors, in fila per inondarlo di domande e provare così il ‘brivido’ di diventare inviati del tg satirico di Canale 5 almeno per un giorno. “Se è pericoloso fare il giornalista? Beh, dipende da come lo fai. Se ami raccontare le cose che succedono, se ti piace andare alla scoperta delle cose nascoste e sai di essere nel giusto nulla ti può fermare. Le minacce non ci fanno paura perché la nostra battaglia è tutelare i cittadini, e soprattutto i più piccoli, da quel che di brutto accade e

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non ci fanno sapere” risponde Abete alla marea di magliette verdi che lo circondano in sala Sordi. Un pubblico perfetto per il messaggio che arriva da “Non ci ferma nessuno“, il format dedicato ai giovani giunto alla quarta edizione, che lo stesso Abete definisce “un progetto per andar oltre le paure e gli ostacoli con ottimismo” perché “tutti insegnano come riuscire nella vita, ma nessuno ti spiega come affrontare le sconfitte. Ma nella vita capitano e bisogna saperle affrontare”. La sua storia personale ne è un esempio: da clown poco amato ad animatore nei villaggi, fino al bancone di Striscia, che ha perseguito con determinazione. Progetti futuri? “Continuare con Striscia la Notizia fin quando si può perché è bellissimo”. E poi portare il suo messaggio di straordinaria positività in giro per l’Italia. “Essere qui e vedere i vostri sorrisi è bellissimo! Popolo di Giffoni, non ci ferma nessuno!”. Presentate in sala Truffaut ai Generator +13 le 10 opere vincitrici del concorso Obiettivo Alluminio – Rinascere all’Infinito, realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il Giffoni Film Festival. Agli studenti delle 5mila scuole superiori italiane è stato chiesto di realizzare un progetto audiovisivo sui due temi cari al Consorzio, l’Alluminio intorno a noi e Alluminio e Tutela dell’Ambiente: ammesse al contest ogni forma espressiva, dal viral content allo spot, dal reportage al video con taglio cinematografico, fino ai videoclip musicali. I dieci vincitori della borsa di studio (2 scelti dal pubblico di Facebook, 8 scelti dalla giuria tecnica) sono entrati di diritto a far parte della speciale giuria CiAl, distribuita tra le sezioni Generator +16 e +18, che ogni anno attribuisce il Premio CiAl per l’Ambiente al film in concorso che meglio affronta le tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile. Per loro un compito in più: armati di videocamera diventano per CIAL dei veri e propri reporter ambientali. Il progetto didattico di CIAL “Obiettivo Alluminio” è fra le offerte didattiche ambientali più partecipate in Italia. “La collaborazione con Giffoni – ha detto Gino Schiona, direttore generale CiAL, nel presentare le dieci opere – dura ormai da 18 anni e c’è un motivo se questa amicizia dura ed è sana e piena di vita. Giffoni ci consente di entrare in tutte le scuole italiane con la garanzia che solo questo festival sa dare. E’ un lasciapassare con una reputazione così alta che per dirigenti e insegnanti è un sigillo di garanzia inarrivabile da altri enti o organizzazioni. E infatti il nostro progetto Obiettivo Alluminio, dedicato alla sostenibilità ambientale e al riciclo dell’alluminio, raggiunge ogni anno risultati eccellenti tanto da porre l’iniziativa fra le più seguite e partecipate in campo green. Quest’anno hanno aderito al concorso 2.892 classi in 964 scuole. Un record”. Questi i 10 film vincitori, i cui registi compongono la giuria Cial che attribuisce il Premio CiAl per l’Ambiente. Istituito con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, è uno dei premi ufficiali del Giffoni, assegnato ogni anno al film in concorso che meglio affronta le tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile. Al film vincitore andrà il “Grifone in Alluminio riciclato”. Alu never die di Luca Moroni, Istituto Zenale e Butinone di Treviglio (Bergamo) Colpo di Fulmine di Daniele Di Matteo, Liceo Linguistico Guglielmo Marconi di Pescara Alluminiamo l’arte del Riciclo di Asia Calabrese, Istituto Guastaferro di San Bendetto del Tronto (Ascoli Piceno) Indietro di Martina Azzarello, Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania Riciclatericiclatericiclate! di Rebecca Bordoni, Liceo Artistico G. Cantalamessa di Macerata

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Noi abbiamo a cuore l’alluminio di Ciro Marino, Istituto di Santa Ninfa (Trapani) Alluf di Lucrezia Marchetti, Liceo Artistico G. Cantalamessa di Macerata Alluminiamoci pensandoci di Antonio Ernesto Martilotti, Istituto Nicholas Green di Corigliano Calabro (Cosenza) Aluminium game di Matteo Pogliana, Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio (Varese) La forza dell’alluminio di Luca Paparo, Istituto Alfonso Casanova di Napoli “Raccontare il presente. Costruire il futuro” è il titolo del convegno dedicato alle Strategie di Comunicazione legate ai Fondi Europei tenutosi nell’ambito del Giffoni Film Festival, martedì 24 luglio nella sala conferenze della Multimedia Valley. Un momento di confronto che ha visto gli interventi di Ottavio Lucarelli, Presidente Ordine dei Giornalisti della Campania, Claudio Gubitosi, Direttore Giffoni Experience, Lucio Lussi, Agenzia per la Coesione Territoriale, Ivonne Spadafora, POR Calabria PESR FES, Raffaele Paciello, PON Città Metropolitane, Ottavia Delle Cave, POR Campania FESR, Francesco Molica, Commissione Europea DG Regio e i giornalisti Fabio Relino e Paolo De Nigris. “La diffusione sempre maggiore di corsi sul territorio campano dimostra l’importanza della formazione e quanto questa si stia aprendo alle necessità dei giornalisti di tutta la Regione” ha dichiarato Ottavio Lucarelli a proposito dell’incontro, momento formativo deontologico qualificante per i crediti dell’Ordine dei Giornalisti. Obiettivo della giornata, comprendere il ruolo dei giornalisti nell’approccio alla comunicazione dei fondi europei e conoscere gli strumenti di uno storytelling efficace. “Siamo ancora un caso – ha dichiarato Claudio Gubitosi -. È un ottimo segnale che si continui a scrivere e comunicare Giffoni. La contaminazione di linguaggi, in cui mondi diversi si incontrano, avviene qui. I giovani non sono il futuro, rappresentano il presente ed è su questo che dobbiamo ragionare”. Una storia di cambiamento e rinuncia momentanea alla terra d’origine per l’incontro Masterclass Classic di questa mattina. Dei, il film di Cosimo Terlizzi prodotto da Riccardo Scamarcio e Valeria Golino, è stato al centro del dibattito a più voci tra i tantissimi giovani giurati, il cineasta e i due attori protagonisti, Andrea Arcangeli e Luigi Catani. “L’intera vicenda, come è semplice immaginare, prende corpo a partire dalla mia esperienza personale”, ha chiarito lo stesso Terlizzi. “Un’opera cinematografica a metà tra un classico scritto di formazione e un racconto corale, in cui il protagonista diciassettenne sceglie di allontanarsi dalla natia terra rurale per vivere le dinamiche cittadine. All’interno delle maglie dell’urbanizzazione, Martino, il protagonista, scopre di voler emulare un gruppo di studenti universitari che, ai suoi occhi ancora vergini e disincantati, appaiono come dei. Divinità in carne e ossa capaci di avvicinarlo alla scoperta delle droghe, del sesso e delle esperienze amorose in senso lato”. Un viaggio di scoperta e conoscenza, raccontato attraverso il volto del giovanissimo Luigi Catani: “La chiave di volta, il deus ex machina che risolverà l’intera vicenda, è la Natura”, ha aggiunto l’attore diciottenne. “Per gran parte della pellicola, la necessità di fuggire andrà di pari passo con un pensiero sofisticato dell’intero cosmo, ma l’entrata in scena di un ulivo lascerà nascere una nuova consapevolezza. Quella pianta secolare, difatti, è al centro del cortile di famiglia e, metaforicamente, al centro della vita di Martino: inizialmente coperto da ferraglia, pian piano si trasforma in una soluzione economica e morale e un dilemma senza tempo come la necessità di

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comprendere a pieno il proprio Io. Abbatterlo e venderlo diventa una soluzione concreta ai problemi economici della famiglia del mio personaggio, così da garantirgli i mezzi necessari per affrontare gli studi universitari”. Controparte al personaggio di Martino, il giovane interpretato da Andrea Arcangeli: “Attraverso questo film ho sperimentato la bellezza delle sfumature sensoriali. Nella mia breve esperienza ho spesso avuto la sensazione che questa cosa fosse impossibile nel mondo del cinema. Quest’opera, insieme a esempi eccellenti come Il Giffoni Film Festival, mi confermano tutto lo splendore delle esperienze che ti inducono a crescere con consapevolezza”, ha concluso l’attore. Masterclass Classic è anche incentivo alla formazione accademica. Grazie alla partnership tra Giffoni Film Festival e l’Università Telematica Pegaso vedrà la luce la Pegaso Cinema Academy, l’innovativo corso rivolto a futuri attori e registi con un’offerta formativa caratterizzata da lezioni online e in presenza oltre a un ciclo di experience altamente professionalizzanti. A presentare il progetto Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Experience, Danilo Iervolino, presidente dell’Università telematica Pegaso, Maurizio Rigatti, coordinatore dell’accademia, regista e sceneggiatore. Madrina dell’evento la splendida Serena Autieri. “Il modello Giffoni, grazie a visioni a lungo termine come quelle dell’Università Telematica Pegaso, potrà finalmente diventare un caso accademico”, ha chiarito il direttore Gubitosi. “In questo luogo magnifico e ricco di suggestioni, oltre a una scuola nazione di cinema, la Pegaso Cinema Academy permetterà a tantissimi giffoners di poter approfondire le proprie passioni e trasformarsi in professionisti del settore”. “Nascerà un’Accademia del Cinema che vuole fornire le competenze necessarie a chi vuole intraprendere la carriera di attore o di regista”, ha aggiunto Danilo Iervolino. “Oltre a questi aspetti, il nostro corso si prefigge l’obiettivo di trasferire gli strumenti utili per le professioni che presuppongono abilità comunicative, come la buona esposizione orale, la dizione corretta della lingua italiana, il linguaggio del corpo. Il team di esperti, reclutati tra i massimi esponenti del mondo accademico, del cinema e del teatro, consentirà agli studenti di padroneggiare gli strumenti cognitivi e metacognitivi indispensabili per affrontare con padronanza e competenza le diverse tematiche della sceneggiatura, regia, recitazione e dell’improvvisazione. Non meno emozionata Serena Autieri: “Rivesto un ruolo impegnativo oggi, quello di madrina di Pegaso Cinema Academy. Lo studio nella mia professione è importantissimo. Studio continuamente ancora – ha rivelato l’attrice – non si finisce mai. Il lavoro dell’attore è fatto di preparazione, bisogna arrivare preparati alla grande occasione della propria vita che arriva prima o poi”. Il corso accademico dedicato alla settima arte, inoltre, rafforza il link tra il Giffoni Film Festival e la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: l’Università Telematica Pegaso ospiterà 15 giurati del festival per ragazzi in laguna e offrirà loro l’opportunità di prendere parte ai Pegaso Cinema Days, un ciclo di masterclass dedicate al mondo del cinema. Un’esplosione d’allegria ha travolto i giurati del Giffoni Film Festival con l’arrivo del cast di Heidi Bienvenida, che ormai da tempo tiene compagnia al pubblico di Rai Gulp alle 18.25. La protagonista Chiara Francia (Heidi) è arrivata nella Cittadella del cinema con la mamma Marcela Critterio (autrice della teen soap e di altri successi come Il mondo di Patty e Chica Vampiro), il papà Javier (produttore della serie), il fratellino Tiziano (che interpreta Gnomo) e il collega e amico Victorio D’Alessandro (Toro). Dopo la proiezione dell’episodio 29 in Sala Sordi, l’attrice ha riservato due sorprese al giovane pubblico. Prima ha improvvisato un mini-

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concerto sul palco, con un corpo di ballo che l’ha accompagnata nella coreografia. E poi, tra lo stupore generale, è rimasta in sala per selfie e autografi con i giurati. Emozionatissima e già contagiata dall’entusiasmo degli Elements +10, ha raccontato il primo giorno sul set: “Mi sentivo un po’ nervosa ma al tempo stesso elettrizzata. Per fortuna avevo lì accanto tutta la famiglia che mi ha fatto sentire protetta e al sicuro”. Le fa eco Victorio D’Alessandro: “Io ero semplicemente al settimo cielo, onorato di prendere finalmente parte ad un progetto firmato da Marcela”. Tiziano, il più timido del gruppo, ha raccontato di essere contento d’incontrare i giurati della sua stessa età (di anni ne ha 11). Papà Javier non è salito sul palco con il resto del gruppo, lasciando le luci dei riflettori a moglie e figli, ma i giurati lo hanno comunque avvicinato dopo il Q&A per salutarlo e chiedergli una dedica. “Sono felice di essere qui a Giffoni – ha concluso Chiara – e di parlare delle avventure di Heidi che ormai considero un’amica con cui divido tante emozioni e soprattutto l’amore per i nostri nonni e la montagna”. La Direzione territoriale Inail di Salerno, in collaborazione con la Direzione regionale Campania, mette in campo al Giffoni Film Festival diverse iniziative per la diffusione della cultura della sicurezza tra i giovani e non solo. Dopo lo spettacolo di ieri sera della Compagnia Accademia Creativa di Città di Castello di Luca Sargenti (che ha messo in scena lo spettacolo “Pulcinella, 99 pericoli e una disgrazia”), domani mercoledì 25 luglio, Peppe Iodice, noto comico napoletano, intratterrà i genitori dei giurati della sezione “Parental Experience” con una ironica performance sul tema della sicurezza sul lavoro. Riflettere sui pericoli con il sorriso. Mercoledì 25 luglio alle ore 14.45, nella sala Galileo della Giffoni Multimedial Valley, nell’ambito della sezione Parents Experience (target riservato ad Adulti e Genitori) vi sarà una performance di Giuseppe Iodice (in arte Peppe Iodice) che contribuirà alla diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Il suo “punto di vista” fotograferà in modo dissacrante la realtà con la sensibilità di chi sa che tragedia e farsa viaggiano sempre lungo la stessa traiettoria. Si riderà e si rifletterà sui pericoli, rendendoli così più evidenti agli occhi di tutti e forse più facili da evitare. Nel corso della giornata del 25 luglio saranno organizzati anche un talk show televisivo (in onda su Lira TV) e un talk radiofonico (in onda su Giffoni now, la web radio ufficiale del Giffoni Film Festival), nell’ambito dei quali la direttrice della Direzione territoriale Inail di Salerno, Giovanna Iovino, approfondirà i progetti in tema di sicurezza sul lavoro. Peppe Iodice. Nato a Napoli, si è diplomato all’Accademia del Teatro diretta da Ernesto Calindri. Nel 1996 vince la “Festa degli Sconosciuti” diretta da Teddy Reno, mentre nel 1997 il “Premio Charlot” di cabaret. In tv ha fatto parte del cast di Zelig off, Zelig Arcimboldi (condotto da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada) ed ha partecipato – su La 7 – alla trasmissione “Se stasera sono qui” (condotta da Teresa Mannino), su Comedy Central a “Comedy tour Risollevante” e Comedy on the beach 2014”. Ospite di “Quelli che…il calcio“ su Rai 2, ha fatto parte del cast dell’edizione 2014 di “Colorado” (condotto da Diego Abatantuono e Chiara Francini) e del 2015 (condotta da Paolo Ruffini e Diana Del Bufalo). Al cinema è stato nel cast di “Ribelli per caso”, regia di Vincenzo Terracciano, e “Ventitre”, regia di Duccio Forzano, prodotto da Dap Italy. In teatro porta in scena i suoi testi dei quali è autore, regista e protagonista. Per il secondo anno consecutivo, Caffè Motta è il caffè ufficiale del Giffoni Film Festival, l’evento per ragazzi più amato al mondo. La partnership, della durata decennale, è in linea con la politica di valorizzazione e promozione delle eccellenze salernitane che il brand e il festival perseguono da anni. Due le postazioni bar dove poter gustare la vasta gamma di prodotti Caffè Motta: una all’interno della Sala Truffaut, la sala cinematografica della Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana, l’altra

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presso la Multimedia Valley, la struttura futuristica che proietta il Giffoni Film Festival in una nuova dimensione. “Sono felice di poter tornare per il secondo anno consecutivo a sostenere questa manifestazione che punta sui giovani e sulla valorizzazione delle qualità campane in Italia e nel mondo” ha detto Nicola Mastromartino, amministratore unico Caffè Motta S.p.A. “Il cinema viene spesso definito come la fabbrica dei sogni. Il fatto che qui, a realizzare i corti in mostra, siano i più piccoli, mi lascia pensare che assisteremo a dei bellissimi sogni ricchi di gioia e speranza per il futuro”. Caffè Motta identifica un’esperienza sensoriale particolarmente piacevole e ben definita nelle sue componenti visiva, olfattiva e, soprattutto, gustativa: il “sapore Caffè Motta”, indimenticabile una volta assaporato in tazzina pur nelle diverse sfumature legate alla composizione delle singole miscele. Avviata agli inizi degli anni ‘60, l’attività d’importazione, torrefazione e miscelatura delle più pregiate varietà di caffè da parte della famiglia Mastromartino è cresciuta nel tempo grazie a importanti investimenti in strutture e tecnologie all’avanguardia che sono andate a integrare una genuina passione artigiana e una indiscutibile professionalità. Questa crescita di volumi, di fatturato, di visibilità e di successi posiziona oggi Intercaf come azienda d’eccellenza del Made in Italy: tra le prime 10 del settore caffè nella Moderna Distribuzione italiana e presente con significative quote di mercato in Canada, negli USA, in Europa Orientale e sui mercati asiatici. Caffè Motta è la sintesi compiuta della capacità di Intercaf di combinare l’innovazione tecnologica e l’affinamento qualitativo dei processi produttivi con la coerenza con le proprie origini artigiane e la fedeltà alla migliore tradizione italiana del caffè. Ogni passaggio nella filiera che dal chicco porta alla tazza di caffè è seguito con estrema cura. Intercaf, infatti, importa direttamente la materia prima dai paesi produttori, seleziona le miscele, effettua la tostatura e la macinatura in impianti monitorati da sistemi digitali e affida la pressatura e il confezionamento a moderne linee automatizzate: il tutto al fine di mantenere inalterate la composizione e la “naturalezza” del caffè. Sono ben quattro le aziende, che in qualità di techincal sponsor, sono state chiamate a curare gli allestimenti degli spazi targati Giffoni Film Festival, il Festival di cinema per ragazzi. Prodotti innovativi e adattati al carattere della nota kermesse, sempre proiettata verso scenari futuri ed originali. Calia Italia, Rubinacci, UnoPiù e Lamberti design hanno ri-creato gli interni di luoghi d’aggregazione per registi, attori, talent. A coordinare i lavori di installazione l’architetto Daniele Della Porta. Calia Italia, fondata a Matera nel 1965, progetta, realizza ed esporta in tutto il mondo divani e poltrone in pelle e tessuto rinomati per l’artigianalità, la cura dei dettagli, l’attenzione per il design e l’inconfondibile comfort. Grazie al lavoro di oltre 1500 persone del territorio murgiano, Calia Italia realizza quotidianamente più di 1000 sedute, con oltre 50 nuovi modelli ogni anno, in 40 diversi rivestimenti di pelli e tessuti, con più di 400 varianti di colore. Da un magazzino interamente automatizzato tra i più grandi d’Europa, il comfort pensato e realizzato a Matera raggiunge oggi oltre 80 Paesi. Unopiù viene fondata nel 1978 a Soriano nel Cimino, piccolo centro nel cuore della campagna della Tuscia, a 15 chilometri da Viterbo. Nata al centro di un mondo legato da secoli alla cura e alla cultura del giardino, in poco più di 30 anni si è trasformata da piccola realtà artigiana ad azienda leader in Europa, e non solo, per l’arredamento da esterni, direttamente presente con i propri punti vendita in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Slovenia e Germania, oltre che in Marocco. L’idea originale che ne ha decretato il successo era semplice quanto geniale: creare e dar vita alle migliori

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soluzione per arredare gli spazi aperti come fossero parte integrante della casa, con la stessa cura e ricercatezza. Alla base una granitica certezza: sono proprio il giardino, la piscina, la terrazza, il portico, quegli spazi senza pareti privilegiati dove le persone che hanno la fortuna di abitarli si godono, nella bella stagione, in compagnia di amici e parenti, i momenti più piacevole e rilassanti della vita. L’offerta Unopiù soddisfa un’ampia varietà di gusti e tipologie e comprende tutti gli elementi necessari per l’arredo dello spazio esterno – dalle sedute alle architetture, dai lettini ai più diversi accessori – in qualsiasi contesto, da quello domestico a quello ricettivo, dal privato al pubblico. Unopiù è un’azienda che punta a un rapporto diretto con il cliente attraverso i propri 37 punti vendita. Per Unopiù la soddisfazione dei clienti è una missione: a loro dedica prodotti concepiti e realizzati per ricreare anche all’esterno il confort e l’eleganza di un living domestico, in una compenetrazione fluida e armoniosa tra casa e paesaggio. Lamberti design nasce negli anni ’70 alle porte della Costiera Amalfitana nella città di Cava de’ Tirreni, e si evolve ben presto da azienda produttrice di serramenti, scale e balaustre a vera e propria officina d’eccellenza nella progettazione e realizzazione di arredi interni ed esterni in metallo. L’azienda arricchisce costantemente il suo knowhow e conquista rapidamente la fiducia del mercato per l’accuratezza dei dettagli e l’alta qualità delle finiture – in primis lucidatura e satinatura dell’acciaio inox – grazie all’acquisizione di macchinari specifici ed all’assunzione di personale esperto qualificato e alla collaborazione con il dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università di Fisciano. Rubinacci. Un’azienda di seconda generazione. Nasce nel napoletano come produttrice di cornici, prima, e di infissi poi. Daniele Della Porta e Salvatore Cozzolino ne hanno assunto la direzione artistica, trasformandola e apportando l’innovazione delle macchine che lavorano sui profili di legno. Il tutto si basa sulla realizzazione di mobili che riguardano contenitori, accessori, tavoli legati alla “zona giorno”. Sono specializzati nella lavorazione del legno massello. Per il nuovo percorso progettuale sono stati chiamati designer di profilo internazionale come Marc Sadler, Angeletti Ruzza, Marta Laudani. Il tema portante è la valorizzazione del “vivere italiano”, con lo sviluppo di elementi in puro “made in Italy”. Ancora COMIX firma una delle giornate più dinamiche del Giffoni Film Festival, grazie al gruppo di artisti che ha animato lo stand del noto marchio legato alla casa editrice Franco Cosimo Panini Editore. L’artista Mauro Roselli (che in questi giorni ha coordinato i laboratori nello stand Comix) ha firmato il murales all’ingresso della Cittadella del cinema per ragazzi. Un tripudio di colori, fiori e gocce d’acqua – un rimando al tema del Giffoni Experience di quest’anno – con al centro l’immagine dell’attrice Matilda De Angelis. La giovane protagonista di Una vita spericolata ha apprezzato il murales. I due poi si sono concessi anche una fotografia davanti all’opera. Subito dopo, è stata la volta dei laboratori di “Art of Sool”, un collettivo artistico di giovani street artist: Il Clod, M.a.t.w., Nick Name. Conosciutisi nel 2009 a Brescia, hanno studiato insieme al Laba (Libera Accademia Belle Arti Brescia). Hanno unito le forze e hanno iniziato a collaborare. “Il nostro stile è improntato sul cartoon, fumetto, underground e graffiti. Il legame con la Comix è nato un anno fa, quando siamo stati contattati da Franco Cosimo Panini Editore, che ci proponeva di realizzare la nuova agenda Comix, l’edizione special della Comix 2019”. Scoperti dalla product manager della Comix, Rosella Palladini, al Giffoni Film Festival i tre giovani artisti hanno disegnato e firmato le copertine delle agende dei ragazzi, oltre ad aver insegnato loro come realizzare una copertina e diventare designer.

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CIAL – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio, arriva alla 17esima partecipazione consecutiva in qualità di partner del Giffoni Film Festival (Giffoni Valle Piana, 20-28 luglio 2018), diventando il più longevo fra i main sponsor. Un’amicizia lunga e proficua per parlare ai ragazzi di ambiente, sostenibilità ed economia circolare, una “nuova” economia che “pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate”. Un’economia che vede nell’alluminio, materiale riciclabile al 100 % e all’infinito, il suo perfetto paradigma. Il Premio CiAl per l’Ambiente. Istituito con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, il “Premio CiAl per l’Ambiente” è uno dei premi ufficiali del Giffoni, assegnato ogni anno al film in concorso che meglio affronta le tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile. Al film vincitore andrà il “Grifone in Alluminio riciclato”. La borsa di studio. Obiettivo Alluminio – Movie Experience Cial, in collaborazione con il Giffoni Film Festival, ha avviato a gennaio scorso l’11esima edizione del progetto didattico “Obiettivo Alluminio – Rinascere all’Infinito”, borsa di studio promossa con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e proposta in tutte le 5 mila scuole superiori italiane. Agli studenti è stato chiesto di realizzare un filmato su due tematiche: l’Alluminio intorno a noi e Alluminio e Tutela dell’Ambiente, ammettendo alla gara ogni forma espressiva, dal video virale allo spot più tradizionale, dal reportage al video con taglio cinematografico e musicale. I dieci vincitori della borsa di studio (2 scelti dal pubblico di Facebook, 8 scelti dalla giuria tecnica) entrano di diritto a far parte della giuria ufficiale del Festival, nelle sezioni Generator + 16 e +18, con un compito in più rispetto agli altri giurati. Armati di videocamera saranno per CIAL dei veri e propri reporter ambientali. Il progetto didattico di CIAL “Obiettivo Alluminio” è fra le offerte didattiche ambientali più partecipate in Italia. Quest’anno hanno aderito all’iniziativa 2 mila 892 classi in 964 scuole. “LA RICICLETTA®”. Agli ospiti del Festival, a significare l’importanza del riciclo e del rispetto dell’ambiente, CIAL regalerà la “Ricicletta®”, la city bike in alluminio riciclato, ottenuta dal riciclo di circa 800 lattine per bevande. La “Ricicletta®” di CIAL verrà consegnata agli ospiti presenti che meglio si sono distinti nel corso della loro carriera per l’impegno profuso per sensibilizzare il pubblico ai valori dello sviluppo sostenibile e della coscienza ambientale. IL GRANDE PANNELLO DI LATTINE Com’è ormai consuetudine da diversi anni, CIAL installerà presso la Cittadella del Cinema un mega pannello raffigurante il logo del Festival, interamente realizzato con lattine per bevande e recuperate dall’Associazione “Gruppo Sportivo vita per la vita” di Coccaglio (Brescia). Il pannello rappresenta un’ottima scenografia per riprese video e fotografiche: un vero e proprio must che caratterizza ogni anno il Festival. Greenpeace e le sue battaglie sono state al centro dell’appuntamento di questa mattina della Masterclass Green, con la partecipazione di Alessandro Giannì, presidente dell’associazione ambientalista conosciuta in tutto il mondo. Visto che il tema di quest’anno è Aqua, Giannì non poteva non iniziare il suo panel partendo dal Mare Nostrum. “Il Mediterraneo rappresenta lo 0,8 per cento dei mari del mondo, ma contiene una grandissima varietà di specie viventi, in rapporto alla sua estensione: 7241 generi diverse di animali e 1351 vegetali. Una biodiversità unica, dovuta alla sua storia geologica, che va assolutamente preservata, a partire dall’utilizzo intelligente della risorsa mare” ha raccontato alla giovane platea. “Ottanta milioni di tonnellate annue sono pescate legalmente, alle quali vanno aggiunti altri 18 milioni prelevate illegalmente, altri dieci milioni ancora, pescate e rigettate in mare come scarto. La conseguenza di questo sfruttamento intensivo sarà, entro il 2050, lo stop alla pesca

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su scala industriale”, ha aggiunto. Per tentare di correre ai ripari sono state introdotte le quote per il pescato, specialmente per le specie pelagiche, come il tonno rosso e soprattutto modelli di gestione realmente funzionanti. In questo modo, rispettando le regole e le quantità prefissate, si è avuto un aumento complessivo della quantità di tonni presenti nelle aree di pesca, consentendo alla specie di allontanarsi dal punto di non ritorno, quello in cui il numero di esemplari in vita non è sufficiente alla prosecuzione della specie. Altro argomento toccato da Giannì, quello del cambiamento climatico. Dalla fine degli anni ’70, con l’aumento esponenziale delle emissioni di gas serra, le temperature hanno iniziato a salire vertiginosamente. Un aumento causato dall’utilizzo, ancora oggi, di combustibili fossili per la produzione di energia, specialmente da parte di paesi in via di sviluppo, come la Cina. “L’aumento di temperatura, anche di un solo grado, comporta drastici cambiamenti, sia in atmosfera che in mare. Uno dei primi risultati è il cosiddetto “bleaching”, ovvero la morte, della Grande Barriera Corallina Australiana”. Duemila e trecento chilometri di corallo, dei quali due terzi soggetti allo sbiancamento. La risorsa mare continua a essere maltrattata. Una vera e propria discarica, sia per rifiuti che per scorie nucleari (almeno fino alla fine degli anni ’80), che da qualche decennio deve fare i conti anche con la plastica. “Quando non viene ingerita da cetacei, uccelli acquatici, tartarughe e altri abitanti del mare, la plastica viene degradata dai raggi ultravioletti, sminuzzata in frammenti finissimi, entrando nella catena alimentare – ha concluso – anche noi stiamo mangiando plastica. Questo è il futuro che vogliamo?” Tutor dell’innovazione pronti a lavorare in sessanta scuole in tutta Italia per trasmettere ai ragazzi competenze legate al mondo digitale e alle nuove tecnologie: è il progetto School Factor, ideato da Giffoni Innovation Hub e realizzato in collaborazione con Medaarch, Knowledge for Business, Campania NewSteel e Fondazione Cultura e Innovazione. School Factor sarà presentato alla stampa domani 25 luglio dalle 10.15 alle 11 alla Sala Conferenze della Multimedia Valley. Interverranno alla conferenza stampa Valeria Fascione, (assessore all’Innovazione, Startup e Internazionalizzazione della Regione Campania), Luca Tesauro (CEO di Giffoni Innovation Hub), Amleto Picerno Ceraso (CEO di Medaarch), Riccardo Iuzzolino (presidente della Fondazione Cultura e Innovazione), Annamaria Capodanno (responsabile marketing e comunicazione Knowledge for Business), Mariangela Contursi (general manager di Campania NewSteel). Obiettivo: diffondere tra i più giovani le conoscenze digitali necessarie a destreggiarsi in un mondo del lavoro sempre più complesso e tecnologico, tra i temi: modellazione 3D, fabbricazione digitale, arduino, robotica, intelligenza artificiale tra arte e scienza, digital storytelling, visione d’impresa, business plan, narrazione digitale e social media. I tutor sono stati formati durante la School Factor Academy, ciclo di workshop gratuiti in corso ogni giorno durante il Giffoni Film Festival 2018 all’Antica Ramiera. Un altro evento all’insegna dell’innovazione domani sarà la round table Next Education – A New Kind of Education – promossa nell’ambito della rassegna Next Generation di Giffoni Innovation Hub. La tavola rotonda traccerà lo stato attuale e gli orizzonti del futuro prossimo dell’apprendimento tra esperienze di successo e nuovi paradigmi. L’appuntamento – organizzato da Giffoni Hub con l’associazione Telefono Azzurro – è dalle 11 alle 13 all’Antica Ramiera, ospiti: Ernesto Caffo (Presidente Telefono Azzurro), Mortehn Lehn (GM Kaspersky Lab Italia), Fabrizio Renzi (Direttore Tecnologie e innovazione IBM Italia), Daniele Chieffi (Head of Digital Communication – Agi), Danilo Casertano (Associazione Manes), Malin Dahlgren (Rektor Hedda Anderssongymnasiet Lund in Svezia), Alberto Tozzi (Ospedale

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Pediatrico Bambino Gesù), Stefano Vicari (Ospedale Pediatrico Bambino Gesù) e Google Italia. Modera Amleto Picerno Ceraso, CEO di Medaarch.

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Ospiti della sesta giornata del Giffoni Experience 2018 Lodovica Comello ed Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. Questa collaborazione nasce per portare avanti la campagna #NonStiamoZitti, per sensibilizzare i GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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ragazzi di tutte le età alla lotta contro il bullismo. Alle ore 12:30, in sala Truffault, ci sarà la proiezione di un video “Non Stiamo Zitti“, scritto e diretto da Jacopo Gubitosi.

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Alle ore 13, inoltre, si terrà una tavola rotonda dal titolo “A New kind of Education“, per delineare i nuovi modelli educativi emergenti. Ha dichiarato il presidente Caffo: “I giovani possono fermare il bullismo, noi puntiamo tutto su di loro e sul loro protagonismo, formando chi resta in silenzio affinché facciano la loro parte. Sbaglia chi pensa che la soluzione passi dalla colpevolizzazione del bullo“. Letture Consigliate

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Studente di Ingegneria Gestionale appassionato di musica, cinema e tecnologia. Collaboratore di Zon e speaker radiofonico presso Unisound, la radio di ateneo dell'Università degli Studi di Salerno.

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Giffoni, il racconto della sesta giornata, il gran giorno di Di Maio che torna da vicepremier. 

Di Redazione Gazzetta di Salerno - luglio 26, 2018

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L’abbraccio di Giffoni è tutto per Luigi Di Maio. Lungo il percorso che lo porta alla Cittadella del Cinema centinaia di smartphone illuminati immortalano l’arrivo del vice Premier, per fermarne un fotogramma che diventa subito ricordo, memoria. Poi, decine di selfie con i ragazzi, e ancora applausi. Qualcuno lo ferma, gli stringe la mano. “Luigi, non dimenticarti di noi precari della scuola”, gli chiede una giovane mamma. Quindi il saluto caloroso con il direttore Claudio Gubitosi e con il presidente di Giffoni Experience Pietro Rinaldi. «Voglio vedere la Multimedia Valley», dice subito il Ministro che è stato più volte ospite del Festival. Quest’anno brulica di vita tanto da essere entrata di diritto nei luoghi di Giffoni. Lungo la strada tante mani da stringere e piccoli giurati che riconoscono il personaggio politico visto in televisione. E’ un brillare di flash quello che accompagna la sera di Luigi Di Maio a Giffoni. Fino all’arrivo in sala Blu dove lo attendono i masterclasser.

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Il vice Premier non si sottrae alle domande. Risponde a tutte, anche a quelle un po’ insidiose: “Quando avevo la vostra età – ha detto – facevo lo stesso. Andavo agli incontri con i politici e facevo un po’ di polemica. Mi cacciavano. Ovviamente con me non accadrà. Sono qui per ascoltare». D’altronde il confronto è il sale di Giffoni, è il lievito che lo ha fatto diventare un evento conosciuto e amato in tutto il mondo. Di Maio lo conosce bene: «Ho sempre detto che Giffoni era un modello di governo. L’ho detto quando ero all’opposizione e ora, da ministro allo Sviluppo Economico e al Lavoro, voglio metterlo in atto. Questo microcosmo in realtà è un modello di governo. I due grandi temi che possono permettere di far rimanere i ragazzi in Italia sono rappresentati dalle mie deleghe. Dobbiamo contrastare l’emigrazione, soprattutto quella giovanile, perché se i giovani vanno via, vanno via le idee, le idee imprenditoriali ed il Paese perderà così forza economica e forza sociale». Per Di Maio Giffoni è capitale dell’innovazione: «La ricetta giusta è Giffoni – ha aggiunto – voi qui avete investito in tecnologia e cultura. C’è l’hub delle start up che negli anni mi ha

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sollecitato tante idee che voglio concretizzare ora da ministro». E Giffoni è anche area interna del Sud Italia. E’ Campania, quella stessa Campania dalla quale Di Maio arriva. E la questione meridionale è centrale nel suo intervento: «Il Sud merita una quota di investimenti pubblici – ha detto – per quanti cittadini ha. Rispetto al dato nazionale, dovremmo avere almeno il 35% di investimenti pubblici e così allo stato non è. Il primo bilancio lo porteremo in aula a dicembre, ma inizieremo a lavorarci. Metteremo in campo tutti gli strumenti per guardare al Sud nell’ottica di aiutare anche il Nord». Come si aiuta il Mezzogiorno? Non con un intervento straordinario, ma sistemico perché quella del Sud non è questione a sé, ma è materia pienamente nazionale. Su questo Di Maio insiste parecchio con la platea dei ragazzi di Giffoni: «Ci sono tante idee innovative, non per forza tecnologiche – dice – e per le quali i giovani devono pensare che lo Stato sia un tuo alleato e non per forza un tuo nemico. Noi veniamo da un’epoca in cui c’è stata l’economia della fatica. Poi siamo arrivati all’economia dell’intelligenza e adesso siamo in un’economia esperenziale che è quella di cui si occupa il mondo dell’industria creativa italiana. L’Italia è il Paese più creativo d’Europa e a breve oltre il 50% del mondo del lavoro sarà creativo. Conosco bene i ragazzi del Mezzogiorno, i loro problemi ma anche le loro potenzialità. Ce la metterò tutta. Certo, cambiare significa riuscire a far muovere un colosso. Non è facile, ma la nostra generazione è chiamata a fare questo. Ce la metto tutta perché sono una persona di 32 anni, cresciuta in provincia di Napoli e che in questo territorio ha vissuto e ha tutti i suoi affetti». Oggi Luigi Di Maio è al Governo. Ci sono temi sensibili, relativi in particolare alla sfera dei diritti civili, su cui i ragazzi sollecitano chiarezza. Come si mette insieme la posizione dei Cinque Stelle con quella della Lega, unico e solo alleato di governo? Su questo Di Maio è molto chiaro: lo strumento scelto è il Contratto di Governo. Tutto quello che non è compreso, non si farà. E perché? Facile, perché non c’è accordo con Salvini: «Sui diritti sociali siamo d’accordo – ha spiegato – Su quelli civili no e non li toccheremo. Il Ministro della Salute ha detto che non ha intenzione di attentare alla normativa sui vaccini. A mio avviso il Ministro deve intervenire se c’è abbassamento dei livelli vaccinali. Se si raggiungono livelli europei, allora è giusto adeguarsi alla normativa europea. Credo che in Italia con il dialogo si possa ottenere molto di più». Il Contratto di Governo è un nuovo strumento: «Per la prima volta – ha aggiunto il Ministro – un governo nasce sui temi e poi sulle persone. E’ inaspettato? Lo è stato anche per me. Non c’è un solo voltagabbana perché nasce da un’identità politica precisa. Quello che riusciremo a fare è garantire più diritti sociali ai cittadini. In passato si usavano i diritti civili per vederci sottrarre quelli sociali. Oggi colmeremo il gap sui diritti sociali e non toccheremo quelli civili». E’ di destra o di sinistra tutto ciò? Di Maio non se lo chiede nemmeno: «Destra e sinistra – dice – appartengono ad uno schema superato. Con il decreto Dignità sono intervenuto su questioni prioritarie come la riduzione della burocrazia o il contrasto al precariato. Anche questi non sono temi di destra o di sinistra. Sono le cose che la gente ci chiede. I cittadini vogliono che si attui quanto è previsto in Costituzione, null’altro». Ancora applausi, ultima curiosità sul film che meglio incarna l’esperienza del Movimento Cinque Stelle. Di Maio stupisce tutti con la scelta de “I Diari della motocicletta”. «Ora diranno che Di Maio vuole fare Che Guevara. Invece questo film mi piace perché è a metà strada tra il viaggio, la politica, le emozioni». Il saluto alla sala è affidato ad un applauso entusiasta quando Di Maio conferma la sua volontà di accompagnare ancora Giffoni lungo il suo percorso. Fuori dalla Multimedia Valley c’è la sera, e in piazza il vicepremier si ferma al corner di Telefono Azzurro, dopo un affettuoso saluto con il Presidente Ernesto Caffo. Qui firma una t-shirt, salutando i giurati che si avvicinano per una foto. Poi ancora strette di mano, saluti e

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selfie. E’ notte e Di Maio saluta Giffoni. E ovviamente il suo è un arrivederci. La prima parola chiave la dice Claudio Gubitosi: responsabilità. “Buon lavoro a tutti perché tutti abbiamo responsabilità”, dice il direttore inaugurando all’Antica Ramiera la round table ‘Next Education – A new kind of Education’, un focus sui cambiamenti “digitali” del mondo dell’educazione promosso da Giffoni Innovation Hub. “Qualcuno mi ha detto – ha proseguito – che ho messo in piedi una delle prime startup e forse è proprio così, ma un’intuizione deve essere trasformata in materia e poi in luogo fisico. Come è stato per Giffoni. E per Giffoni Innovation Hub, una scommessa fatta sei anni fa, un investimento sull’innovazione. Perché investire sull’innovazione? Perché la complessità, che contraddistingue Giffoni, è qualcosa di anomalo, diverso e utile”. È sulla complessità dell’universo educativo che si sono confrontati i tanti relatori presenti: Amleto Picerno Ceraso (fondatore di Medaarch e moderatore dell’incontro), Ernesto Caffo (presidente di Telefono Azzurro), Valeria Fascione (assessore Regione Campania all’innovazione, startup e internazionalizzazione), Mortehn Lehn (general manager di Kaspersky Lab Italia), Fabrizio Renzi (direttore tecnologie e innovazione Ibm Italia), Daniele Chieffi (capo della digital communication di Agi), Danilo Casertano (fondatore dell’associazione Manes), Malin Dahlgren (decana della scuola privata Lund, in Svezia), Alberto Tozzi e Stefano Vicari (ospedale Bambino Gesù di Roma), Armando Bisogno (coordinatore di Wikimedia Italia per la Campania) e Monica Tamburini (docente scuola dell’infanzia e collaboratrice università Bicocca). Insieme hanno evidenziato limiti, potenzialità e successi di alcuni modelli, italiani e internazionali, e tracciato linee guida per il futuro. “Giffoni e Telefono Azzurro sono cresciuti insieme ascoltando i ragazzi, ma dobbiamo capire che il mondo sta cambiando, è sempre più digitale, quindi bisogna imparare e comprendere nuovi linguaggi”, ha puntualizzato Ernesto Caffo. “La scuola ha bisogno di investimenti: serve un piano nazionale adeguato – ha aggiunto – e bisogna mettere insieme saperi e alleanze”. Alle alleanze ha fatto riferimento anche l’assessore Fascione: “Senza il sostegno del pubblico non si va avanti. Noi vogliamo accompagnare i processi di aggiornamento digitale nel mondo delle imprese. Per quanto riguarda la scuola, abbiamo fatto un protocollo con il Miur per creare un grande hub campano, da rilanciare a livello europeo, che lavori sulla formazione di talenti digitali. Tutte queste sfide non si possono affrontare da soli, ma in rete”. “È sempre bello tornare a Giffoni! Ancora di più a distanza di anni, ora che ho tanta esperienza in più da condividere con i ragazzi”: ha gli occhi che sorridono Simona Cavallari, pronta a incontrare gli Elements +10 in sala Sordi. “L’energia che si respira qui non è cambiata. Il Festival è cresciuto, anzi siamo nati e cresciuti insieme e, se possibile, è ancora più bello” dice l’attrice. “Cultura, curiosità, carica: per me, Giffoni è tutto questo. Ed è un bene da tutelare: è uno dei pochi eventi culturali dedicati ai ragazzi, capace di stimolarli, di tenerli lontani dai cellulari, di coinvolgerli. Per fortuna Giffoni esiste”. Venti anni fa, ragazzina tra i ragazzini, oggi attrice affermata e madre di tre figli: “Ho raccontato al più piccolo (Levon Axel,7 anni) tutto quello che succede qui a Giffoni. Ci ha pensato un attimo e mi ha detto: ‘La prossima volta posso venire anche io?'”. A proposito di madri e figli, Simona Cavallari sarà Luisa Bentivegna, la mamma del giudice Giovanni Falcone, nel corto “U Muschittiri”, di Vito Palumbo: “Sento la responsabilità di questa interpretazione, da attrice e da madre: Maria, la sorella del giudice Falcone, ha seguito da vicino il progetto e si è detta contenta del risultato. Devo dire che è stato molto bello ‘raccontare’ il Falcone bambino e scoprire le paure del piccolo Giovanni. Nessuno lo aveva mai fatto”. Cinema, ma anche teatro per la versatile attrice: nella prossima stagione sarà a

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teatro in Amami Ancora, con Ettore Bassi e la regia di Stefano Artissunch: “E’ un progetto che mi affascina e mi spaventa: è da molti anni che non faccio teatro e l’emozione si sente”. Grandi emozioni oggi nella Cittadella del Cinema di Giffoni insieme a Jeremy Irvine: dopo una lunga attesa, i giovani giurati hanno incontrato il loro idolo, presto sul grande schermo nel ruolo di Sam in Mamma Mia! Ci risiamo, in anteprima italiana al Giffoni Film Festival. Abito più adatto non poteva indossarlo: per il suo water carpet e l’incontro con le giurie in Sala Truffaut alla 48esima edizione del Giffoni Film Festival, Jeremy Irvine si è vestito elegante “perché è un momento speciale”, come lui stesso ha rivelato. A soli 28 anni, Irvine è già una star: d’altronde, dopo aver debuttato con Steven Spielberg in War Horse, Hollywood gli ha spalancato le porte. E lui spalanca il suo cuore ai giffoners: “Questa manifestazione – ha detto con entusiasmo – è la più bella del mondo. E ne ammiro anche l’impegno sociale. Ho saputo della campagna contro il bullismo ed è ammirevole. Da ragazzo a scuola l’ho subito e so quanto sia importante trasformare la frustrazione in energia positiva da incanalare nelle nostre passioni”. Nella pellicola interpreta Sam, ossia la versione teenager di Pierce Brosnan che s’innamora dell’irriverente Donna (Meryl Streep nell’originale e Lily James nei flashback della storia). “Sono felicissimo – ha aggiunto l’interprete britannico – di far parte di questo gruppo incredibile e non solo perché ho l’onore di ritrovare Colin Firth ma perché porta un patrimonio musicale come quello degli ABBA anche alle nuove generazioni”. Al limite dell’emozione, i giurati della categoria Generator sapevano già cosa chiedergli, ma non prima di averlo accolto appropriatamente al suo primo Giffoni: “Non ho mai ricevuto un’accoglienza tanto calorosa – ha confessato Irvine – e anche il video di benvenuto che avete preparato per me è eccezionale”. L’attore del sequel di Mamma Mia! non è mancato di dispensare i consigli, particolarmente ai giurati che sognano di intraprendere la sua stessa carriera cinematografica: “Non accettate un ‘no’ come risposta – ha esortato l’attore – io sono abbastanza inesperto, ma anche i miei colleghi mi hanno confermato che di ‘no’ ce ne saranno ancora tanti ad attendermi. Non dovete mai arrendervi. Tenete duro. La tenacia vi ricompenserà”. Un consiglio, il suo, che vale nel cinema come nella vita purché ci sia sempre quell’energia unica che si respira al Giffoni Film Festival: “Ho trascorso le ultime tre e ore a fare interviste con la stampa, ma le vostre domande sono quelle migliori: è la vostra energia a fare la differenza”. Quanto alle lezioni di vita vere e proprie, Jeremy Irvine non si risparmia, anzi si impegna a dare il buon esempio: “Una delle lezioni che ho imparato – ha concluso – è di non lasciarsi guidare dalla rabbia, ma canalizzare le energie in ciò che piace”. Lui, ad esempio, ha fatto del cinema il suo più grande appiglio ed è stato “salvato dalla recitazione”. Oltre all’immensa gratitudine destinata al calore dei Giffoners, non ha dimenticato di ringraziare tutti i maestri che lo hanno aiutato, a partire da Steven Spielberg che fu regista del suo primo film. Del rapporto tra i social e radio hanno parlato, a Terravecchia, gli Autogol (Alessandro Iraci, Michele Negroni e Michele Trolli in arte Rollo), insieme ai ragazzi della Masterclass Music & Radio. Il trio comico, che conduce un programma su Radio 105 dal titolo Autogol 105, è partito dal teatro, confluito sul web e sfociato poi in radio. «Il web è un magnifico strumento, dove hai carta bianca. In radio no, hai uno spazio e devi usarlo al meglio, rispettando spazi e direttive editoriali. Altra differenza è che la radio ha un pubblico che interagisce con sms e telefono, mentre il web ha like e dislike, per esempio» ha detto Alessandro Trolli, sottolineando come il pubblico, sul web, riesce a dare un feedback quasi immediato, per far capire cosa

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piace o non piace. «Senza il web, adesso non saremmo a Radio 105 – ha ammesso Trolli – e ci ha permesso quindi di crescere e di essere visibili». Ma come muove i primi passi il trio comico degli Autogol? Dopo essersi conosciuti sui banchi di scuola, fondano nel 2006 un gruppo comico teatrale, con il quale girano i teatri di Pavia e provincia, presentando i loro spettacoli, interamente scritti da loro. «Dopo il teatro, passiamo in una radio locale, a Pavia. Il format di quel programma è lo stesso di adesso, solo in scala più grande. Si danno notizie con un tono più leggero e poi si condisce con imitazioni» ha aggiunto Iraci. Il web dà una grande libertà, ma dall’altro lato impone tempi più stretti: «sul web, si youtube, per esempio, si vede subito chi ha commentato, chi ha condiviso o chi ha messo like. Il riscontro si ha subito, mentre in radio i tempi sono più lunghi, il ritmo è diverso» ha concluso Negroni. “Siete fantastici. Mi avete fatto emozionare. Ora registro un video e vi dedico una storia di Instagram. Siete tutti promossi!”: Ilenia Pastorelli è entusiasta di incontrare i giurati del Giffoni 2018 e si vede. Scherza, li coinvolge, li diverte, si diverte e i giurati hanno risposto con un calore che l’ha commossa. “Non mi aspettavo tutto questo affetto perché io ho iniziato da poco. Vi dico grazie con tutto il cuore perché vuol dire che sono riuscita ad arrivarvi”. Ha ribadito poi uno dei punti cardine per un giffoners, guardare alla sostanza: “Spesso la gente giudica per quello che ha non per quello che è – dice la Pastorelli – e questo li rende superficiali. Così non faranno molta strada. Io ‘faccio’ l’attrice, ma ‘sono’ un’altra persona: ‘ho’ il David di Donatello ma non ‘sono’ il David”. Quel premio però ha il suo peso: “Mi ha dato una grande responsabilità, in un certo senso mi ha cambiato. Ogni volta che leggo una sceneggiatura mi preoccupo che ne sia all’altezza. Penso a lungo prima di accettare qualsiasi ruolo perché è meglio non fare nulla che fare scelte sbagliate”. Il monito è molto lucido: “Chi si monta la testa e poi cade si fa più male. Meglio restare con i piedi per terra”. “Il sistema di erudizione in cui ci ha immesso il cambiamento digitale non ci insegna a porci delle domande. L’interlocuzione con la propria libertà poggia su due pilastri: impegno e responsabilità”. È provocatorio Andrea Iovino, presidente della BIMED, la biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo – associazione di Enti Locali per l’Educational, la Cultura e la Legalità. Calorosa accoglienza sulle note della sua Pensa, cantata dai ragazzi della Masterclass Music & Radio, per Fabrizio Moro, anche lui a Terravecchia questo pomeriggio. Tema dell’incontro, La canzone sociale nel 2018. “Canzone sociale? Per me vuol dire lasciare delle fotografie che possano essere indelebili nel tempo. Avevo 30 anni quando ho scritto Pensa e l’ho fatto senza pensare che potesse diventare un manifesto importante”. Tutto è nato, ha raccontato Moro, dalla visione dell’ultimo discorso di Paolo Borsellino prima dell’attentato di via D’Amelio. “Si intravedeva il coraggio di questa persona, che stava mettendo a disposizione del popolo italiano. Di getto ho scritto le parole di questa canzone con l’intento di lasciare una testimonianza nel tempo. E con la musica di può fare”. Tanti ragazzi delle scuole elementari e medie, ha aggiunto il cantautore romano, sono venuti a conoscenza di Falcone e Borsellino dopo avere ascoltato la mia canzone. “Per me la musica deve essere impegno. Io scrivo canzoni per esorcizzare le mie paure. Quando una cosa mi dà fastidio devo scrivere, devo comunicarla” ha aggiunto, evidenziando come la maggior parte delle sue canzoni parlino di lati particolari della sua personalità: “le mie canzoni parlano di que Scrivere e produrre una hit è semplice o necessita di un consistente lavoro alle spalle? In che modo si può raggiungere il successo per un cantautore? Di questo e tanto altro si è discusso a Terravecchia con due nomi del mondo musicale italiano, Dario Giovannini, di Carosello Records, e Federica Abbate, cantautrice, che nonostante la giovane età ha già inanellato una serie di successi – Roma-Bangkok e

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Nessun grado di separazione, ma anche Moscow Mule di Benji & Fede – che l’hanno fatta rapidamente conoscere tra il pubblico più giovane. «In Italia, oggi, l’unica donna che può vantare di non aver raggiunto la notorietà grazie ai talent è Levante, gli altri sono tutti provenienti da quel mondo televisivo» ha spiegato Dario Giovannini, aggiungendo come, tra le qualità necessarie per sfondare non basti solo una bella voce: «È necessario anche fare delle buone canzoni, così come è necessaria la coerenza. In un mondo dove quotidianamente, su Spotify veniamo bombardati da più di 30 nuove canzoni al giorno, è necessario distinguersi». Ma in che modo farlo? «Ogni aspetto della propria vita deve rappresentativo della persona: le canzoni, il modo di essere, anche il modo di vestire. Niente di artificioso, basta essere se stessi. In questo modo si riesce a essere unici, e come risultato chi ascolta una canzone riesce a ricordare anche l’autore. Una specie di fidelizzazione». Esistono anche canzoni “pericolose” per gli interpreti, perché diventando dei tormentoni, dopo il periodo breve di notorietà passano di moda, facendo dimenticare anche chi le canta. «Per questo – ha aggiunto Federica Abbate – è necessario ricercare un lavoro di costruzione di piccoli pezzi che realizzino un puzzle, così da contribuire alla costruzione di una propria immagine, realizzandola pian piano e mettendoci la propria personalità». Il successo? Secondo la cantautrice milanese non è solo la canzone che porta alla notorietà: «tante cose che devono intersecarsi, ma la musica è democratica. Chi deve essere premiato, viene premiato, magari dopo mesi o anni, ma il successo arriva». llo che vorrei essere e che ancora non sono» ha spiegato ai masterclasser. Il suo approccio alla canzone, ha confessato, è «trasparente, istintivo e semplice”, come è stato per la canzone vincitrice di Sanremo 2018 Non mi avete fatto niente, scritta a quattro mani con Ermal Meta. “L’abbiamo scritta insieme, ma di certo non pensavamo a cosa sarebbe successo dopo, al fatto che con quella canzone avremmo poi vinto Sanremo”.

Una Masterclass Green completamente differente dalle precedenti, con una destrutturazione radicale della linearità della lectio: costante lo stimolo a riflettere per comprendere i processi della conoscenza. Iovino pone domande, quesiti. Utilizzando il metodo della narrazione, accende il dibattito e provoca repliche tra i masterclassers. La costruzione del conflitto diventa così meccanismo narrativo per aprire nuovi scenari e nuovi orizzonti di senso. Critico anche rispetto all’istituzione scolastica. “Osservo, indago i giovani, cerco di capire in che termini possano essere un valore aggiunto”, esordisce. “Acqua – bene da conservare” è l’iniziativa messa in campo da Bimed per la valorizzazione del servizio idrico con attività didattiche destinate alle scuole della provincia di Salerno: un programma che sarà sviluppato nel prossimo anno scolastico 2018/19, con formazione dedicata sia ai docenti che agli alunni attraverso laboratori (acqua per tutti, diritto di accesso all’acqua, acqua da bere, acqua per produrre e acqua nell’arte etc) e con la realizzazione del blog “Noi siamo acqua”, con percorsi tematici per attivarsi come cittadini consapevoli, oltre ad una serie di attività itineranti sui territori. “Il cambiamento deve partire dal fare scuola: chi dovrebbe trasferire i saperi, dovrebbe preoccuparsi di offrire un metodo del pensare, piuttosto che immaginare un magazzino in cui immettere nozioni”, insiste Iovino citando Edgar Morin, padre della pedagogia contemporanea, approfondendo il concetto di “scuola come lavoro alla felicità”. “Quando si sottolinea il termine trasferimento di conoscenze si pensa ad un pacco –

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incalza il presidente – La cultura è un’altra cosa. L’apprendimento non è collegato unicamente alla scuola, ma è un impegno delle istituzioni da mettere in relazione con il territorio. Le nuove generazioni sono le entità che determinano il quadro del divenire, anche attraverso un agente catalizzatore di opportunità ed è qui che interviene Bimed”. Destabilizza la platea con quesiti tesi a smuovere le certezze precostituite, per poi concentrarsi sui concetti di “distrazione della velocità” e di “relazione” rispetto al pensare: “Oggi chi svolge il ruolo di docente si trova di fronte alla terza generazione di nativi digitali, la “generazione del click” che utilizza smartphone e strumenti informatici, muovendosi attraverso un sistema input-output, senza conoscere cosa avviene nel frattempo, al contrario dell’analogico che ne comprendeva il processo. Non è possibile senza un quadro di educational che crea relazione, il dialogo viene meno”. Cita casi concreti nel mondo, parla di sfruttamento minorile in Congo e Botswana per accaparrarsi i minerali utilizzati per il trasferimento digitale. “Il senso di Bimed è nella possibilità di acquisire coscienza prima che scienza – continua – Non si può parlare di acqua senza sapere cosa accade intorno a noi nel mondo. In questo istante, ad Hebron una ragazza della vostra stessa età ha diritto a 15 litri di acqua a settimana su disposizioni dello stato di Israele. La scuola avrebbe dovuto determinare cittadinanza attiva e impegno, invece voi siete consumatori inconsapevoli. La dimensione dell’umanità nel digitale viene smarrita. Occorre imparare a trovare una sintesi, senza un equilibrio rischiamo dei seri rischi”. La prima parola chiave la dice Claudio Gubitosi: responsabilità. “Buon lavoro a tutti perché tutti abbiamo responsabilità”, dice il direttore inaugurando all’Antica Ramiera la round table ‘Next Education – A new kind of Education’, un focus sui cambiamenti “digitali” del mondo dell’educazione promosso da Giffoni Innovation Hub. “Qualcuno mi ha detto – ha proseguito – che ho messo in piedi una delle prime startup e forse è proprio così, ma un’intuizione deve essere trasformata in materia e poi in luogo fisico. Come è stato per Giffoni. E per Giffoni Innovation Hub, una scommessa fatta sei anni fa, un investimento sull’innovazione. Perché investire sull’innovazione? Perché la complessità, che contraddistingue Giffoni, è qualcosa di anomalo, diverso e utile”. È sulla complessità dell’universo educativo che si sono confrontati i tanti relatori presenti: Amleto Picerno Ceraso (fondatore di Medaarch e moderatore dell’incontro), Ernesto Caffo (presidente di Telefono Azzurro), Valeria Fascione (assessore Regione Campania all’innovazione, startup e internazionalizzazione), Mortehn Lehn (general manager di Kaspersky Lab Italia), Fabrizio Renzi (direttore tecnologie e innovazione Ibm Italia), Daniele Chieffi (capo della digital communication di Agi), Danilo Casertano (fondatore dell’associazione Manes), Malin Dahlgren (decana della scuola privata Lund, in Svezia), Alberto Tozzi e Stefano Vicari (ospedale Bambino Gesù di Roma), Armando Bisogno (coordinatore di Wikimedia Italia per la Campania) e Monica Tamburini (docente scuola dell’infanzia e collaboratrice università Bicocca). Insieme hanno evidenziato limiti, potenzialità e successi di alcuni modelli, italiani e internazionali, e tracciato linee guida per il futuro. “Giffoni e Telefono Azzurro sono cresciuti insieme ascoltando i ragazzi, ma dobbiamo capire che il mondo sta cambiando, è sempre più digitale, quindi bisogna imparare e comprendere nuovi linguaggi”, ha puntualizzato Ernesto Caffo. “La scuola ha bisogno di investimenti: serve un piano nazionale adeguato – ha aggiunto – e bisogna mettere insieme saperi e alleanze”. Alle alleanze ha fatto riferimento anche l’assessore Fascione: “Senza il sostegno del pubblico non si va avanti. Noi vogliamo accompagnare i processi di aggiornamento digitale nel mondo delle imprese. Per quanto riguarda la scuola, abbiamo fatto un protocollo con il Miur per creare un grande hub campano, da rilanciare a livello europeo, che lavori sulla formazione di talenti digitali. Tutte queste sfide non si possono affrontare da soli, ma in rete”.

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Scrivere e produrre una hit è semplice o necessita di un consistente lavoro alle spalle? In che modo si può raggiungere il successo per un cantautore? Di questo e tanto altro si è discusso a Terravecchia con due nomi del mondo musicale italiano, Dario Giovannini, di Carosello Records, e Federica Abbate, cantautrice, che nonostante la giovane età ha già inanellato una serie di successi – Roma-Bangkok e Nessun grado di separazione, ma anche Moscow Mule di Benji & Fede – che l’hanno fatta rapidamente conoscere tra il pubblico più giovane. «In Italia, oggi, l’unica donna che può vantare di non aver raggiunto la notorietà grazie ai talent è Levante, gli altri sono tutti provenienti da quel mondo televisivo» ha spiegato Dario Giovannini, aggiungendo come, tra le qualità necessarie per sfondare non basti solo una bella voce: «È necessario anche fare delle buone canzoni, così come è necessaria la coerenza. In un mondo dove quotidianamente, su Spotify veniamo bombardati da più di 30 nuove canzoni al giorno, è necessario distinguersi». Ma in che modo farlo? «Ogni aspetto della propria vita deve rappresentativo della persona: le canzoni, il modo di essere, anche il modo di vestire. Niente di artificioso, basta essere se stessi. In questo modo si riesce a essere unici, e come risultato chi ascolta una canzone riesce a ricordare anche l’autore. Una specie di fidelizzazione». Esistono anche canzoni “pericolose” per gli interpreti, perché diventando dei tormentoni, dopo il periodo breve di notorietà passano di moda, facendo dimenticare anche chi le canta. «Per questo – ha aggiunto Federica Abbate – è necessario ricercare un lavoro di costruzione di piccoli pezzi che realizzino un puzzle, così da contribuire alla costruzione di una propria immagine, realizzandola pian piano e mettendoci la propria personalità». Il successo? Secondo la cantautrice milanese non è solo la canzone che porta alla notorietà: «tante cose che devono intersecarsi, ma la musica è democratica. Chi deve essere premiato, viene premiato, magari dopo mesi o anni, ma il successo arriva». La passione e l’amore per il cinema che unisce, completa e combatte pregiudizi e emarginazione: Mediafriends Onlus, Giffoni Film Festival e Festival Internazionale del Cinema Nuovo di Gorgonzola insieme per un progetto di speranza e condivisione. “Creiamo questo ponte di emozioni, questo ponte di esperienze di vita – ha spiegato il Direttore Claudio Gubitosi – per cominciare a camminare insieme, sarà un percorso bellissimo”. Due strade che si incontrano quelle dei due Festival, per lasciare spazio ad un’idea condivisa di cinema. “Il nostro è un Festival particolare, un’esperienza di vita sia per chi assiste ai corti realizzati ma soprattutto per i nostri ragazzi che diventano attori e protagonisti indiscussi – ha spiegato Luigi Colombo del Festival Internazionale del Cinema Nuovo -. Ha effetto terapeutico su di loro, li aiuta a vivere in maniera migliore. Non ha sicuramente la qualità dei corti che vediamo qui ma una valenza molto importante”. Coinvolgere e valorizzare qualità e passioni di persone affette da disabilità, questo e molto altro alla base del Festival di Gorgonzola divenuto negli ultimi anni punto di riferimento importante nel panorama delle attività cinematografiche per disabili. “Mi sono avvicinato a questo Festival quando uno degli attori era mio fratello – ha continuato Colombo -. Ho visto la felicità nei suoi occhi e ho sentito di dover dare il mio contributo. I nostri sono film semplici, realizzati dalle cooperative e dalle realtà che abitualmente accolgono i nostri ragazzi”. Il “Festival Internazionale del Cinema Nuovo”, organizzato dall’Associazione Romeo Della Bella, è un concorso per cortometraggi interpretati esclusivamente da disabili di comunità, centri diurni e associazioni di volontariato. “È fondamentale che i ragazzini si avvicinino al mondo della disabilità – ha aggiunto -. È importante perché spesso non riescono a capire bene quali sono le difficoltà che si trovano ad affrontare tutti i giorni e fanno fatica a coglierne le potenzialità”. Far convergere due Mondi così simili tra loro, per dare libero sfogo a potenzialità e qualità a prescindere da qualsiasi concetto di diversità.

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“Il Festival del Cinema non sarà più biennale, ma annuale – ha aggiunto Massimo Ciampa, segretario generale di Mediafriends Onlus che da anni supporta il Festival Internazionale del Cinema Nuovo -. Per noi è importante rendere questo appuntamento continuo e costante perché questi ragazzi devono potersi sentire al centro dell’attenzione. Devono integrarsi con il resto della società e valorizzare le proprie passioni”. Perché il cinema è per tutti. E non conosce diversità, limiti e incertezze: “Mi sono innamorato subito di questo progetto di Mediafriends dedicato ai ragazzi meno fortunati dei nostri giffoners, fanno una cosa unica e necessaria – ha concluso Gubitosi -. Adesso, c’è tanto da fare e costruire insieme”. Per uscire dalla Sala cinematografica “con il sorriso sul volto e nel cuore” e per accorgersi “che la disabilità non è solo un problema”. “Questo pianeta Terra è troppo piccolo, non ci stiamo tutti, quindi dobbiamo andare da qualche altra parte. Secondo noi Marte è il posto giusto”. Parola di Linda Raimondo e Francesco Maio, a Giffoni per parlare ai ragazzi della Masterclass Talk del loro “Journey to Gusev”, progetto del concorso Odysseus finanziato dall’UE nell’ambito di Horizon 2020, il principale programma di innovazione e ricerca su scienze e spazio. 19 anni lei, 20 anni lui, i due sono convinti che si possa lavorare per andare su Marte. E ai masterclasser spiegano affinità e diversità tra la Terra e il pianeta rosso, con tanto di mappa alla mano. Non mancano studi su come sfruttare le risorse del pianeta gemello e neppure una idea sul mezzo da utilizzare per arrivarci, sulla base da realizzare su Marte per compiere gli studi necessari, nonché sulla data prevista dal loro progetto del primo lancio: 29 novembre 2028 con la prima missione di 40 giorni, nel 2031. “Il futuro prossimo non è più sulla Terra – spiega Linda – perché stiamo consumando le risorse. Marte è una possibile meta”. Forte l’interesse dei giffoners per i due giovanissimi interlocutori, protagonisti di una lezione vivace, tutta giocata sul filo della curiosità. Ottanta gradi a Nord, fino alle isole Svalbard, ultimo avamposto dell’umanità, nell’Artico, abitate da circa 2mila persone che vivono di turismo e ricerca scientifica. Tra i suoni surreali dei ghiacciai, colonna sonora della trasformazione del nostro pianeta: il global warming, ovvero del riscaldamento globale, è il fulcro centrale del docufilm “Lo stato dell’Artico”, proiettato a Masterclass Green nell’ambito del segmento organizzato con Sky “Un mare da salvare”. Ogni giorno si sciolgono 281 gigatonnellate di ghiacci millenari, l’equivalente di 3mila Colossei al giorno. A trasportare la platea alla scoperta di un mondo sempre più interconnesso è il caporedattore di Sky Tg24, Daniele Moretti, autore e protagonista dell’opera che l’ha spinto fino alle varie basi degli scienziati internazionali che studiano i cambiamenti metereologici e climatici, tra cui quella del Cnr italiano “Dirigibile Italia”. “Nel 2050 ci sarà più plastica e pesci nei mari se continuiamo così – esordisce Moretti – Da qui parte la campagna “Sky Ocean Rescue”, nel 2017, declinata in Italia in “Un mare da salvare” per sensibilizzare ad un sano utilizzo della plastica. Il mare è importante nella nostra vita, in migliaia di anni, non ci ha mai abbandonato. Spesso si parla delle isole di plastica, le dorsali oceaniche, vortici su cui i rifiuti si concentrano e si mescolano. La condizione del Mediterraneo – continua – non è peggiore di quella dell’oceano. Abbiamo creato un dialogo con gli scienziati, tra cui Cristina Fossi dell’università di Siena progetto “Plastic Busters”, che nell’enorme riserva marina un enorme paradiso dei cetacei tra Toscana e Costa Azzurra fa mini Biopsie per capire la concentrazione dei microplastiche scomposte per verificarne la penetrazione nei tessuti”. Tre gli impegni assunti da Sky nella conference di Malta: l’eliminazione della plastica monouso dalla nostra catena produttiva del gruppo, gli imballaggi dei decoder saranno sostituiti da involucri in materiali riciclabili e, infine, borse di studio per la ricerca

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scientifica per un investimento totale da parte del gruppo di 25milioni di sterline stanziate in Europa”. Sensibilizzazione che non vuole essere una demonizzazione della plastica, ma uno stimolo ad imparare ad utilizzarla. Nuove sinergie anche con l’Unesco sulla Ocean Literature, con grandi racconti per incentivare la consapevolezza del mare. “Il principio cardine è che esiste un solo oceano, un solo mare – spiega Moretti ai masterclassers – Se seguissimo il viaggio di una bottiglietta attraverso le correnti, arriveremmo in Artico. Così nasce il reportage in artico, per occuparci dei cambiamenti climatici, per capire che è un solo sistema che influenza il nostro pianeta e la nostra vita quotidiana. Tanto lontano quanto vicinissimo”.

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Testata giornalistica iscritta al registro della stampa del Tribunale di Roma, al numero 187/2015

Giffoni Film Festival 2018 | 25 luglio | Ilenia Pastorelli e Fabrizio Moro nel sesto giorno

 Cultura, News

Il programma della sesta giornata della 48esima edizione del Giffoni Film Festival, il festival dedicato al cinema dei ragazzi e dei bambini. Fabio Morasca Mercoledì, 25 Luglio 2018 08:00 La 48esima edizione del Giffoni Film Festival, la kermesse cinematografica dedicata ai ragazzi e ai bambini attualmente in corso a Giffoni Valle Piana, è giunta al sesto giorno.

Oggi, mercoledì 25 luglio 2018, per quanto riguarda l’Anteprima/Premiere, ci sarà la proiezione del film Mamma Mia! Ci risiamo di Ol Parker, in versione originale con sottotitoli in italiano. Altri film che verranno proiettati sono In my room di Ayelet Albenda e L’era glaciale – In rotta di collisione di Mike Thurmeier. I ragazzi delle giurie, invece, avranno l’opportunità di incontrare l’attrice Ilenia Pastorelli, protagonista dei film Lo chiamavano Jeeg Robot e Benedetta follia, ex concorrente del Grande Fratello, l’attore britannico Jeremy Irvine e l’attrice Simona GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 20/07/2018 - 27/07/2018

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Cavallari. Da segnalare, anche la visita del Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Per quanto concerne, invece, i film in concorso, per la categoria Generator +13, ci sarà la proiezione del film Los bando di Christian Lo e del video di Jacopo Gubitosi, Non stiamo zitti (per la campagna contro il bullismo di Telefono Azzurro e MIUR, interverranno Ernesto Caffo, presidente Telefono Azzurro, Lodovica Comello e Claudio Gubitosi, direttore Giffoni Experience); per la categoria Generator +16, invece, sarà proiettato il film Air di Anatol Schuster; per la categoria Elements +10, invece, ci sarà la proiezione del film The witch hunters di Rasko Miljkovic; per la categoria Elements +3, invece, saranno proiettati i cortometraggi Dam! The story of Kit Beaver di Kjell Boersma, Penguin di Julia Ocker, Pathfinder di Veronika Fedorova, Strength in numbers di Anais Sorrentino, The swimming lesson di Tatyana Okruzhnova, Trunky di Ekaterina Filippova e Tanguito argentino di Joaquin Braga; per la categoria Elements +6, invece, sarà proiettato il film Otzi e il mistero del tempo di Gabriele Pignotta; per la categoria Generator +18, infine, verrà proiettato il film The hungry lion di Ogata Takaomi.

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Per quanto riguarda le Masterclass, la sezione di approfondimento del festival dedicata ai confronti tra personalità eccellenti di vari settori e i ragazzi più grandi presenti al Giffoni, invece, durante la masterclass “Classic” ci sarà l’anteprima/premiere del film Searching di Aneesh Chaganty e gli incontri con Salvatore Aranzulla, Oscar Cosulich e Duccio Forzano; per la masterclass “Green”, invece, ci sarà la proiezione del film Un mare da salvare – Lo stato dell’Artico, in collaborazione con Sky – Un mare da salvare, e gli incontri con Federico Testa, presidente nazionale ENEA, con Angelo Borrelli, capo dipartimento Protezione Civile, e con Andrea Iovino, presidente BIMED; durante la masterclass “Talk”, invece, interverranno Luca Cascone, presidente Commissione Mobilità della Regione Campania, e L i n d a R a i m o n d o e Francesco Maio. L a masterclass “Music & Radio”, infine, avrà come protagonisti Fabrizio Moro, Federica Abbate, Dario Giovannini e g l i Autogol; inoltre, ci sarà la proiezione del film L’africano di Laura Mandolesi Ferrini. Il sesto appuntamento con il Giffoni Music Concept, che si terrà come sempre a Piazza Fratelli Lumiere a partire dalle ore 22, infine, vedrà come protagonisti Fabrizio Moro, Federica Abbate e Il Pagante.

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Giffoni Film Festival, il racconto della quarta giornata con il Presidente della Camera Fico ed il Ministro dell’Ambiente Costa. 

Di Redazione Gazzetta di Salerno - luglio 23, 2018

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Dl Dignità. Ministro Di Maio "pronto emendamento su voucher. nascerà il Dl dignità 2.0. Ilva? garantire tutto in

“L’ambiente non ha colori politici, non ha appartenenze, non ha steccati. Giffoni ha una marcia in più, perché i giovani sono stimolati a pensare in modo diverso, a porre domande, a dimostrare che hanno studiato”. Esordisce così il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, ospite dell’innovativa Masterclass Green del Giffoni Fim Festival. Ad accoglierlo il direttore Claudio Gubitosi e il presidente Pietro Rinaldi, insieme al sindaco Antonio Giuliano e a tutti i primi cittadini dei comuni limitrofi. “Respirare una cattiva aria non è di destra o di sinistra – ha continuato – salvaguardare e difendere l’ambiente è compito di tutto l’arco costituzionale, senza merito di nessuno. È indispensabile un nuovo paradigma ambientale, un’inversione di tendenza, imparando a pensare in maniera differente come Michelangelo”. Poi l’abbraccio ai jurors: “Grazie per avermi

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invitato. È la prima volta che sono a Giffoni, ma sono molto legato a questo territorio perché la famiglia di mio nonno era originaria di Sieti”, insiste il ministro travolto dal calore e dalle domande dei ragazzi. “Alla fine di questa mattinata anche io sarò Giffoni, anzi lo sono già – sottolinea sorridendo – di questa giornata mi porterò tanta freschezza, solarità, passione, lealtà, trasparenza, ma anche un enorme carico di responsabilità nella mio incarico di ministro, perché salvaguardare l’ambiente significa difendere le generazioni future”. Poi la riflessione sul Festival: “Qui si viene ad ascoltare. È stato entusiasmante, mi sono immerso in questo mondo che ti consente di pensare in maniera differente. Se non cambia la metodologia di pensiero, si ripetono gli stessi errori”. Emblematico, nel corso della visita attraverso la Multimedia Valley e la cittadella del cinema, la chiacchierata informale con il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, e padre Alex Zanotelli, in una giornata densa dedicata agli ospiti istituzionali, con focus su acqua e ambiente, in linea con il tema di #Giffoni2018. “Acqua bene comune, sulla scia della direttiva europea – insiste Sergio Costa – È un bene delle persone, serve a vivere”. Anticipa l’imminente disegno di legge “Marevivo” a tutela dei mari che a breve sottoporrà al governo, per poi concentrarsi su terra dei fuochi, campagna plastic free, repressione e prevenzione dei reati ambientali, ciclo dei rifiuti e bonifica dell’Ilva durante la masterclass, in risposta alle sollecitazioni offerte dai giovani.

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“Giffoni è necessario. Quando si è in grado di creare occasioni di confronto così preziose tra ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, ci si rende conto della reale esigenza di avere tanti momenti così durante tutto l’anno”. Roberto Fico torna al Giffoni Film Festival da presidente della Camera dei Deputati e resta incantato dall’entusiasmo dei giurati e dalla futuristica Multimedia Valley, che – tra sorrisi, strette di mano e selfie con i giffoners – ha visitato in lungo e in largo. Ad aprire le porte di un sogno divenuto realtà è stato il direttore Claudio Gubitosi. “Grazie per essere tornato a Giffoni – le parole di benvenuto del direttore – ha mantenuto la promessa: ha detto che sarebbe venuto e, anche in un momento molto forte per l’Italia, oggi è qui con noi”. Un lungo tour, quello del presidente della Camera, attento a ogni dettaglio, pronto ad affacciarsi in ogni angolo della struttura, ad ammirare la mostra allestita nella Sala dell’Arte contemporanea, a salutare i giornalisti in sala stampa. Disponibile anche a

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farsi immortalare, sul water carpet, con la maglietta arancione dei Generator +18, diventando così un juror ad honorem. “Qui siamo precisi – scherza Gubitosi – Lo tenga come ricordo di questa giornata”. Una giornata di incontro e confronto con i masterclasser, riuniti per l’occasione nella Sala Blu e smaniosi di porre domande alla terza carica dello Stato, approfittando della sua laurea in Scienze della comunicazione e della passione per il cinema. E lui non li ha delusi, stuzzicato sulle public history dei social applicate al cinema e, appunto, sulla settima arte: “È stupendo – esclama Fico – Io adoro il cinema, l’ho studiato. Credo che ci sia dentro alla sala una visione onirica e sorniona”. “L’acqua, ragazzi, è un tema fondamentale. È un bene comune su cui non deve essere possibile fare profitto”. Roberto Fico non ha dubbi. Del resto, come egli stesso sottolinea, il tema scelto per l’edizione numero 48 del Giffoni Film Festival e presente sulla maiolica donata al presidente della Camera dei deputati in ricordo della giornata, è da sempre uno dei suoi cavalli di battaglia. “Tutto quello che abbiamo lo diamo per scontato – afferma Fico rispondendo alla domanda di un masterclasser – come aprire il rubinetto e lasciarlo scorre. Invece l’acqua è un bene comune, deve appartenere a tutti noi come cittadini, come comunità pubblica. Sull’acqua, bene comune, non è possibile fare profitto – sottolinea – dobbiamo tornare a una visione totalmente pubblica”. Il tema dell’acqua, e più in generale l’ambiente, fa da filo conduttore e da legaccio tra le istituzioni presenti alla Multimedia Valley. A confermarlo, l’incontro tra i corridoi dell’avveniristica struttura tra il presidente della Camera, padre Alex Zanotelli e il ministro dell’ambiente Sergio Costa. Un incrocio fortuito, quello tra i tre, che si sono intrattenuti per qualche minuto tra sorrisi e abbracci. Prima di riprendere ognuno la propria giornata tra i giurati e districarsi sulle domande dei giovani. Masterclass riunite, per l’incontro con Fico, in Sala Blu. E domande che spaziano dal cinema alla più stretta attualità. A partire dal tema dei migranti: “Purtroppo il nostro Mediterraneo è pieno di morti da tanti anni- esordisce Fico – Ci sono persone che partono dalle coste, in questo caso libiche, per arrivare sulle coste italiane ed europee. Negli ultimi 10 anni, ong come Save the children e Medici senza frontiere, insieme alla Guardia costiera italiana e alla Marina militare italiana hanno fatto un lavoro straordinario di sicurezza e salvataggio in mare”. Tre i punti imprescindibili per il presidente della Camera: “Salvare vite in mare sempre e comunque; imparare a gestire accoglienza e integrazione, perché l’accoglienza senza l’integrazione diventa una miseria sociale e crea scontri fra gli individui; terzo punto, l’accoglienza la deve fare tutta Europa insieme all’Italia. Dobbiamo metterci in contrapposizione a tutti quei Paesi che non vogliono quote di accoglienza proporzionale”. Per il presidente Fico “se ci fosse un’Europa solidale che cercasse di integrare, che lavorasse insieme su queste questioni, fuori dagli interessi economici e nazionali, le emergenze non esisterebbero più”. Infine, sulla Libia Fico auspica “una politica molto più lungimirante e seria, perché difronte a un Paese poco sicuro non possiamo girarci dall’altra parte. Le persone che arrivano sulla frontiera spesso si ritrovano in veri e propri lager – le sue parole – dobbiamo comprendere come mettere in sicurezza queste persone, magari con le grandi organizzazioni internazionali”. Affrontati, nel corso della masterclass, diversi temi caldi. A partire da quello della cultura: “L’investimento sulla in cultura è fondamentale per il nostro Paese perché porta reddito, formazione, vivibilità. I sindaci, che sono in trincea, devono avere una copertura assoluta del Governo, devono aprire sale cinematografiche, teatrali, anche se in un primo momento non procurano guadagno”. Spazio anche per questioni come l’introduzione del vincolo di mandato: “Non sono d’accordo – spiega Fico – ma bisogna disincentivare i cambi di casacca. Si può fare con il cambio del regolamento alla Camera”. Toccato pure l’argomento relativo all’età pensionabile: “Prima si riesce

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ad andare in pensione e meglio è – dice Fico – così uno può percorrere anche dopo nuove strade e gestire il proprio tempo libero come meglio crede”. Infine, un passaggio sul tema del cambiamento e sull’importanza della lungimiranza in politica: “Ho una visione chiara di come devono essere affrontati i problemi. Ma accade che siamo subissati di emergenze e spesso si lavora solo per superarle. Inoltre – conclude il presidente della Camera -spesso i partiti lavorano solo in vista delle elezioni, quando invece dovrebbero ragionare fuori dalla ricerca del consenso elettorale”. Educare all’innovazione sin da giovanissimi, fornire strumenti di comprensione e utilizzo consapevole delle tecnologie ma anche di difesa da fenomeni pericolosi come il cyberbullismo. Con questi temi Telefono Azzurro annuncia – nella cornice di “Next Generation”, la rassegna dedicata all’innovazione organizzata da Giffoni Innovation Hubnell’ambito nella 48° edizione di Giffoni Experience – il lancio di una nuova campagna (#NonStiamoZitti) contro il bullismo e il silenzio che circonda le persone che ne sono vittima. Il bullismo, parola tanto usata ma poco conosciuta, non è un conflitto, né uno scherzo ma una forma di violenza intenzionale frequente e prevaricatoria che lascia un segno, un disegno non a colori fin dalla nostra infanzia. Telefono Azzurro come ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, tramite il progetto Educazione, propone al Giffoni Village, laboratori interattivi e giochi di ruolo aperti a tutti bambini e ragazzi su tematiche come la multiculturalità, la sicurezza in rete, il mondo digitale, cyberbullismo e bullismo. “I giovani possono fermare il bullismo – sostiene Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – noi puntiamo tutto su di loro e sul loro protagonismo, formando chi resta in silenzio affinché facciano la loro parte. Sbaglia chi pensa che la soluzione passi dalla colpevolizzazione del bullo”. La presenza di Telefono Azzurro a Giffoni Experience 2018 quest’anno conferma ancora una volta la stretta collaborazione instaurata, che si fonda sulla volontà di condurre battaglie comuni su temi che violano i diritti di bambini e adolescenti. Tra le attività: mercoledì 25 Luglio alle ore 12.00 presso la Sala Truffaut lancio in anteprima del video “Non stiamo Zitti”, scritto e diretto da Jacopo Gubitosi, con una testimonial d’eccezione come la giovane cantante e conduttrice Lodovica Comello. Interverranno il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, il fondatore e direttore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi, la testimonial Lodovica Comello e il cast a completo. Inoltre, un nuovo strumento social fotografico digitale, come il Photo Booth, accoglierà durante la settimana del Festival tutti i ragazzi nella hall della Sala Truffaut per scatti originali nel segno della campagna #NonStiamoZitti. Il dibattito – mercoledì 25 luglio – continuerà all’Antica Ramiera dalle ore 11.00 alla ore 13.00 alla Round Table “A New kind of Education”, organizzata da Giffoni Innovation Hub in partnership con Telefono Azzuro, per delineare insieme gli orizzonti emergenti e più attuali dei nuovi modelli educativi. All’incontro – aperto al pubblico – parteciperanno esponenti del mondo delle industrie digitali, culturali, creative e dell’innovazione oltre ai giovani innovatori del Dream Team. L’appuntamento darà il via alle prossime progettualità in ambito educational promosse da Telefono Azzurro in sinergia con Giffoni Experience e Giffoni Innovation Hub. “Un futuro plastic free e acqua bene comune”: è l’appello ai masterclasser Green del #Giffoni2018 lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. E insiste: “È importante riciclare tanto. Meno rifiuti in discarica alimentano un’economia circolare”. Anticipa

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l’imminente disegno di legge “Marevivo” a tutela dei mari il vertice del ministero dell’ambiente, per poi concentrarsi su Terra dei Fuochi, repressione e prevenzione dei reati ambientali, ciclo dei rifiuti e bonifica dell’Ilva, in risposta alle tante sollecitazioni offerte dai giovani. Un lungo incontro, prima di volare a Parigi in serata per un summit con la direttrice generale dell’Unesco per l’istituzione dei Caschi Verdi per la tutela della natura a beneficio di tutto il mondo: “Un’idea proposta dall’Italia, a costo zero”. È però la Terra dei Fuochi a catalizzare l’attenzione della platea, realtà che Costa ha vissuto di persona come comandante dei carabinieri forestali dello Stato. “L’emergenza si sta affrontando, adesso però bisogna accelerare e risolvere il problema. Io sono stato molte volte nelle discariche – racconta Costa alla platea, provando a trasmettere ai masterclassers la sensazione di ritrovarsi a 24 metri di profondità sotto un muro di cumuli di rifiuti – Il dossier sulle ecomafie di Legambiente non lo scopriamo oggi, è l’unica voce che da 24 anni ci offre spunti di riflessione. La Campania è abitata per il 99 per cento da persone perbene, lavoratori che si spaccano la schiena e non è retorica. Poi esiste la categoria dei delinquenti per un restante 1per cento. La risposta della polizia è sufficiente, adeguata? La legge 68 del 2015, prodotta dal parlamento in maniera trasversale, che introduce gli ecoreati è una pietra miliare per cambiare il paradigma di reazione dello Stato all’aggressione ambientale, con esiti positivi tra il 500 e il 1000 per cento in più. Abbiamo avuto, però, 30 anni precedenti di vuoto normativo. Il primo reato-delitto risale al 2001, dopo 30 anni di gap. L’attuale legge va tagliandata dopo 3 anni, occorre andare avanti”. Tanti gli interrogativi lanciati alla platea: “C’è un modo diverso di percepire il futuro ambientale? – domanda Costa – La risposta è nel seminare”. Nelle prossime settimane, infatti depositerà il disegno di legge per la salvaguardia dei mari, denominato “Marevivo”, realizzato in sinergia con l’omonima associazione. “L’Italia è una penisola per due terzi bagnata dal mare, immersa nel Mediterraneo. Vogliamo tutelare questo mare o vogliamo morire di plastica? – incalza Costa – Con Marevivo proviamo ad evitare che le plastiche contaminino le nostre acque. Statisticamente il 50 per cento del pescato nelle reti di un pescatore è plastica, ma l’attuale normativa non consente di raccoglierla se non autorizzati. Dobbiamo consentire di portarla alle isole ecologiche”. Altro argomento molto sentito dal Ministro è l’incentivazione dell’elettrico e delle energie sostenibili: “L’auto elettrica senza colonnina per il rifornimento non ha senso – dichiara il ministro – bisogna quindi favorire la conversione della mobilità con infrastrutture e auto total elettrico o plug in, ma prima ancora prevedere autobus pubblici total electric”. Tante le proposte, tra cui l’idea di linee guida per la raccolta differenziata e pene più severe per chi commette reati ambientali: “Chi inquina non è necessariamente mafioso, ma ha creato un tale danno alla salute e alla natura, che deve pagare fino in fondo”. Il Ministro dell’Ambiente interviene anche sul caso della raffinerie Ilva, stimolato da una masterclasser proveniente da Taranto: “Le bonifiche sono già partite. Il piano ambientale è stato approvato dal governo precedente – spiega Costa – Ho chiesto in modo chiaro e inequivocabile la declinazione della bonifica. È totale o parziale? I suoli, i corpi idrici e il mare del golfo antistante quale tipo di tutela hanno? Non è banale. Le acque, dentro e sotto il suolo che finiscono in mare riattivano il processo di inquinamento. Tecnicamente sto cercando di capire come viene sanato. Non ho ancora risposte concrete e fattibili per capire se si coniuga il diritto alla salute con la Vis, la visione di impatto sanitario. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro e la salute di un’intera città”. “Scrivere per Topolino era uno di quei sogni che trascinavo dall’infanzia. Quando la mia amica Paola Cortellesi ha realizzato una storia sul Parco Nazionale d’Abruzzo confesso che le ho chiesto come avesse fatto. E poi sento che la scrittura ‘mi dice’ qualcosa… mi potrei autorizzare a scrivere qualcosa”: così Jasmine Trinca, tornata a Giffoni ma nelle inedite vesti di sceneggiatrice che potrebbe, a quanto pare, concedersi ancora, in futuro.

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Sua, infatti, la prima delle 8 storie a fumetti del nuovo ciclo realizzato da Topolino, Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone, sceneggiata in coppia con Giulio D’Antona e disegnata da Daniela Vetro. Un’avventura che vede Zio Paperone alle prese con l’acerrimo nemico Rockerduck che spopola in città grazie al suo nuovo multisala super-tecnologico e avveniristico. Le sale dello Zione, invece, sono vecchie e di scarsa qualità e rischiano di farlo uscire dalla competizione cinematografica. Ma poi appare un maxi-gattone, vera chiave di volta della storia. “Volevo parlare delle paure dei bambini. Mia figlia di 9 anni un giorno mi ha detto ‘Io nel buio metto tutte le paure della giornata’ e da lì è partita l’ispirazione. La mia paura era il Gatto Mammone e da questo è nata l’idea del Maxi-Gattone, che si rivela non solo una proiezione delle mie paure infantili, ma anche un aggancio per parlare di cinema”. “Ho insistito perché fossero inserite la strega Amelia, personaggio che mi è molto simpatico, e la bambina Elsilia Luceforis, con la sua Lampada Magica, in veste di ‘salvatrice’: mi piaceva l’idea di un femminile ‘duplice’, malandrino e salvifico. Manca la rappresentazione della complessità del femminile: la battaglia è quella di rappresentare la donna non solo al positivo, ma nelle sue varie sfaccettature”. Ad accompagnare il settimanale Topolino al suo primo Giffoni il direttore Valentina De Poli, lo sceneggiatore Giulio D’Antona, il caporedattore Divisione Fumetti Davide Catenacci e il disegnatore Luca Usai. “Topolino e il cinema vanno a braccetto da sempre – ha dichiarato il direttore De Poli – e sono felicissima che sia finalmente iniziata la collaborazione con il Giffoni Film Festival, unico nel suo genere proprio come il nostro settimanale. Spero sia l’inizio di un lungo viaggio insieme”. C’è già qualche idea per il prosieguo della partnership: “I giffoners ci hanno offerto tanti spunti interessanti. L’idea è quella di realizzare prossimamente una storia ambientata in un ‘simil’ Giffoni. E chissà che non compaia anche una Jasmine Trinca ‘paperinizzata’ come protagonista”. Giffoni è una location perfetta parlare di cinema e ragazzi: “Questo è uno spazio privilegiato, dove s’insegna a guardare i film, a interpretare gli audiovisivi: se non sai gestirli rischi ti travolgano. Ed è una missione tanto più importante perché nelle scuole l’educazione all’immagine non è prevista. I ragazzi sono una fascia di mercato importante, ma la cosa bella di Giffoni è che vedono film sulla base delle specifiche età e soprattutto non standardizzati”. Un’offerta irripetibile, che educa lo sguardo. E lo sguardo è stato anche il cuore della Masterclass Classic e dell’incontro con i giurati di Elements +10: Giffoni, come Topolino, riesce a tenere insieme la maturità e la fanciullezza, riuscendo a esprimere il meglio di entrambe. Per Andrea Viliani, direttore del Museo MADRE di Napoli, una delle caratteristiche dell’arte contemporanea è quella di essere un lavoro di team, realizzata in gruppo, attraverso figure professionali diverse e complementari che coprono tutta la “filiera di produzione” dell’oggetto d’arte: dall’intuizione fino alla promozione. Se questa è la chiave di lettura, allora Giffoni rientra a pieno titolo tra le opere d’arte contemporanea. Ed evidentemente non a caso questo pomeriggio, presso la Multimedia Valley, è stata inaugurata la Sala dell’Arte Contemporanea, curata da Valerio Falcone, responsabile Arte Contemporanea Giffoni Experience. In esposizioni opere di Marilena Abate, Giovanna Alfano, Matteo Fraterno, Gianluca Leporini, Angelo Maisto e Stefano Marra. L’acqua, in linea con il tema di Giffoni 2018, l’ispirazione, il filo conduttore delle opere esposte. Si amplia così la gamma di linguaggi artistici di Giffoni che diventa sempre più centro di produzione e fruizione d’arte. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato Luca Fiusco, direttore del Servizio Cristiano Valdese, che ha raccontato il caso di Riesi, piccolissimo paese in provincia di

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Caltanissetta, dove si è dato vita ad un importante esperimento di contaminazione per provare a ricostruire il senso della democrazia e della partecipazione in una comunità difficile come lo sono quelle di mafia: «Nei bambini – ha detto Fiusco – questa esperienza ha modificato la percezione del mondo e la capacità che loro oggi hanno di intervenire nelle dinamiche della società». Il presidente del Giffoni, Pietro Rinaldi, ha sottolineato il ruolo centrale che la Multimedia Valley ha da subito occupato tra le attività del festival: «Questo luogo – ha dichiarato – deve essere la sede in cui si respira arte e cultura. L’interazione tra Giffoni e tutte quelle esperienze che hanno a che fare con le espressioni artistiche è auspicabile e va perseguita con dedizione». Jacopo Gubitosi, strategist manager del Giffoni Experience, presente alla cerimonia, ha evidenziato il rilievo che progetti come quello dedicato all’arte contemporanea hanno perché presentano una linea di coerenza con quella che è la mission di Giffoni. Entusiasmo per la sala è stato espresso dal direttore del MADRE di Napoli,, Andrea Viliani: «E’ una sala perfetta per la fruizione dell’arte contemporanea – ha detto – Giffoni è il più grande progetto culturale di respiro internazionale della Campania, il MADRE è il museo di arte contemporanea della Campania: il confronto è perciò necessario ed auspicabile. I ragazzi sono la ragion d’essere di quest’esperienza che tutti dovrebbero conoscere». Il direttore Andrea Viliani ha partecipato, inoltre, ad una Masterclass dedicata proprio all’arte contemporanea presso l’Antica Ramiera. Interessante il suo excursus sulla storia museologica occidentale: da Tolomeo I d’Alessandria ai Medici, passando per Papa Clemente XII fino ai casi del British e del Louvre di Parigi per arrivare al white cube di Alfred Barr, direttore del Moma di New York. Sull’evoluzione dei musei hanno avuto un peso la rivoluzione femminista, la globalizzazione e l’attuale rivoluzione digitale, senza contare la nascita di nuove figure professionali legate all’attività svolta dai musei, attività che si è ampliata e che oggi confina anche con l’infotainment oltre che con la sperimentazione, la ricerca. «Dirigo il Museo MADRE di Napoli nel quartiere di San Lorenzo – ha dichiarato Viliani – E’ il museo di arte contemporanea stabile della Campania. Mi piace sottolineare questo carattere di permanenza perché spesso le governance non si soffermano su questo dato che, al contrario, rende la programmazione e la sostenibilità parte essenziale della responsabilità pubblica». I musei oggi sono qualcosa di diverso, qualcosa di più rispetto alla loro veste originaria. Oggi i musei hanno a che fare con la gestione del tempo che è l’unità di misura della libertà e dell’autonomia delle persone. La loro attività si muove all’interno di una spietata competizione tra interessi e conoscenze: «C’è una grande responsabilità in istituzioni come Giffoni – ha aggiunto Viliani – perché il bisogno di cultura è un diritto e non è uno sforzo, una impostazione molto presente all’estero, molto meno in Italia». Alla Masterclass è intervenuto il direttore Claudio Gubitosi che ha dato evidenza ad un’affinità riscontrata tra Giffoni e l’arte contemporanea nella dinamica di costruzione, distruzione e rinascita dell’idea stessa di Giffoni, un processo affine a quello dell’ispirazione artistica: «L’idea di Giffoni – ha dichiarato Gubitosi – deve essere tutelata ma deve essere lasciata libera di volare. Da sempre seguo una visione, di questa idea sono il padre ma a volte ne sono il figlio. Per alcuni anni mi è piaciuto legare la parola esperienza a Giffoni. Oggi credo che bisogna cambiare e dopo l’esperienza si cerca un’opportunità. E opportunità sarà la nuova veste di Giffoni. Nel 2020 Giffoni compirà 50 anni. Capita che quando si ha troppo amore per le idee, queste vengano distrutte da questo carico e si arriva all’autodistruzione. Questo non

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accadrà mai a Giffoni. Nel 2021 non ci sarà la cinquantunesima edizione, ma si ripartirà nuovamente dal numero 1. Ho atteso 16 anni per la Cittadella del cinema e 17 anni per la Multimedia Valley e allora ho capito che dobbiamo diventare amici del tempo. La Multimedia Valley è un punto di partenza, l’ho voluta con ambienti ampi, con spazi fatti apposta per pensare. E poi ho un progetto in mente con l’Università. L’ho proposta al Rettore dell’Ateneo di Salerno. Scienze della comunicazione va bene, ma bisognerebbe aggiungere un altro dipartimento. Quale? Quello di scienze dell’intuizione come un’intuizione è stata e continua ad essere Giffoni». La consueta asta di beneficenza che arricchisce il programma delle attività di AURA durante il Giffoni ha avuto luogo domenica 22 sera al Giardino degli Aranci. Molti e di finissima fattura i mobili, dipinti e gli oggetti d’arte che il pubblico si è aggiudicato. Banditore d’asta come sempre è stato il Presidente Onorario di Giffoni Experience Genè Andria. L’asta è stata divisa in due parti: la “piccola asta” ed la “importante asta” che prevedeva l’aggiudicazione dell’oggetto al miglio prezzo offerto. Tra i pezzi più pregiati, una importate specchiera a foglie ritorte di fine Ottocento e splendide porcellane di Meissen. “Con il ricavato daremo un importante sostegno all’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli – ha spiegato la Presidente di AURA, Alfonsina Novellino, a completamento del Tavolo Veneto del secolo XIX donato l’anno scorso”. Nel corso della serata, allietata dal duo dei Posteggiatori abusivi, sono stati consegnati due riconoscimenti a Pier Giorgio Turco, medico missionario, e a Gioacchino Duccilli, vice presidente del Giffoni Experience.

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Al Giffoni Film Festival torna la campagna contro il bullismo #nonstiamozitti di Telefono Azzurro. L’obiettivo è quello di lanciare un messaggio di speranza ai giovani che ogni giorno si trovano a vivere situazioni di difficoltà e ingiustizie, attraverso il cortometraggio “Non stiamo zitti”, scritto e diretto da Jacopo Gubitosi e prodotto da Innovation Hub e Telefono Azzurro. “Bisogna ascoltare chi vive momenti di difficoltà. Bisogna far capire loro che non sono soli anche attraverso una storia come questa in grado si smuovere le coscienze, di far uscire il coraggio e allontanare il silenzio e la paura”, ha dichiarato Gubitosi.

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GIFFONI FILM FESTIVAL: TORNA LA CAMPAGNA CONTRO IL BULLISMO CON IL CORTO NON STIAMO ZITTI CHE VEDE TRA I PROTAGONISTI LODOVICA COMELLO

DRAMMA VINCENZA SICARI: PRIMA AGGREDITA E POI TRASFERITA IN DEGENZA IN UNA STANZA-UFFICIO "Amore e capoeira", il nuovo singolo di Takagi & Ketra, con Giusy Ferreri e Sean Kingston, è al comando della Classifica Fimi settimanale dei singoli piu' acquistati in Italia. Online il video

Tra i protagonisti del corto, l’attrice e cantante Lodovica Comello: “È stato un

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Tutti i numeri e i progetti della quarta edizione della rassegna di innovazione nell'ambito del festival internazionale del cinema per ragazzi

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Cinquecento giovani innovatori per la community del "Dream Team di Giffoni Innovation Hub" (giffonihub.com) provenienti da Asia, Europa, Centro-America. Trentacinque i protagonisti innovatori under 30 dell'edizione numero 4 della rassegna Next Generation con origini da Italia, Messico e Svezia, che hanno incontrato 120 ospiti e mentor tra manager, stakeholder ed esperti di innovazione e comunicazione. Dieci le università coinvolte e trei progetti sviluppati e presentati dal Dream Team: Virtutee, tutor virtuale destinato a bambini con disturbi dell’apprendimento, realizzato in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma; "Internet (non) è un gioco", piattaforma video-ludica-esperienziale contro il cyberbullismo pensata per i bimbi e gli adolescenti tra i 6 e i 13 anni e prodotta da "Kaspersky Lab; How to slay dragons – a methodology", progetto che, sfruttando dati dallo spazio, punta a mappare e a risolvere le criticità del nostro pianeta, in particolare le fonti di emissione di plastiche che inquinano i nostri mari in collaborazione con Future by Lund, l’incubatore "The Creative Plot e l’Agenzia Spaziale Svedese".

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Due le round table. La prima focalizzata sul tema del nomadismo digitale organizzata con nomadidigitali.it: “Con la quarta edizione di Next Generation – spiega Luca Tesauro, ceodi Giffoni Innovation Hub – abbiamo selezionato e approfondito accuratamente alcuni dei temi più attuali e significativi dell’universo GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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La seconda round table ha, invece, delineato i profili contemporanei della next education: “Abbiamo parlato dell’educazione emergente e futura dai primi anni di vita all’ingresso nell’età adulta – precisa Orazio Maria Di Martino, cofondatore di Giffoni Innovation Hub – e lo abbiamo fatto al fianco di partner dalle diverse competenze, in modo da affiancare l’esperienza didattica agli orizzonti imprenditoriali per prossimi interventi congiunti in ambito educational. Partner come Telefono Azzurro, AGI, Facebook, Google Italia, IBM Italia, Kaspersky Lab, Wikimedia, Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Università di Milano Bicocca, l’associazione Manes, la Hedda Anderssongymnasiet di Lund in Svezia che lavoreranno con Giffoni”. Otto i workshop di School Factor Academy che durante Next Generation 2018 hanno formato 200 persone, ricercatori e docenti universitari, insegnanti e studenti, tutti futuri tutor dell’innovazione che andranno a divulgare la cultura digitale e le nuove sfide della tecnologia in oltre 70 scuole in tutta Italia nell’ambito del format School Factor promosso da Giffoni Innovation Hub con Medaarch, Knowledge for Business, Campania NewSteel e Fondazione Cultura e Innovazione.

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innovazione, sempre mantenendo il focus sulla missione dell’Hub: educare le nuove generazioni, formarle alle sfide digitali, creative e culturali e suggerire opportunità, anche occupazionali, lontane dalle classiche prospettive. Temi come il nomadismo digitale – se seriamente considerati - potrebbero stravolgere letteralmente il nostro modo di vivere l’Italia, favorendo l’ingresso dei tanti piccoli e meravigliosi borghi italiani - non solo del Sud - nel mercato globalizzato. A Giffoni ne abbiamo parlato, riferendoci alle politiche che potrebbero rendere attraente il nostro paese e il Meridione - orfano di giovani ma pieno di tradizioni e valori secolari – per i lavoratori da remoto del nuovo millennio, nomadi digitali attenti alla qualità di vita e alla felicità. In questo scenario la regione Campania si colloca come candidata ideale, un potenziale riferimento per i nomadi digitali di tutto il mondo sul modello di paesi come l’Estonia”.

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“Solo nel 2017 - commenta Antonino Muro, co-founder ed account manager di Giffoni Innovatin Hub - abbiamo già coinvolto in attività formative più di 1500 tra studenti e insegnanti, adesso con il format School Factor andremo oltre, creeremo una rete di competenze tra le scuole italiane, partendo dalla Campania. Tutor formati da Giffoni Innovation Hub lavoreranno negli istituti scolastici secondari su questi temi: modellazione 3D, fabbricazione digitale, arduino, robotica, intelligenza artificiale tra arte e scienza, digital storytelling, visione d’impresa, business plan, narrazione digitale e social media. School Factor rafforza ulteriormente il ruolo di Giffoni Innovation Hub come pledger della Digital Skills and Jobs Coalition della Commissione Europea (DSJC), coalizione che riunisce stati membri, società, partner sociali, organizzazioni non-profit, enti formativi che contrastano la mancanza di competenze digitali in Europa”.

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In Cittadella, al Giffoni Village, Giffoni Innovation Hub ha, inoltre, proposto 30 laboratori e coinvolto in totale 1000 bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni. Protagonista dei primi 4 giorni di laboratori di intelligenza artificiale e robot programming per l’infanzia, Stefania Druga, tra i massimi esperti di robotica didattica al mondo, research assistant dell’MIT Media Lab di Boston. Due i protocolli d’intesa firmati: il primo siglato con Campania NewSteel destinato all’alfabetizzazione digitale delle startup, alla crescita e alla formazione di giovani talenti per innovare le imprese, alla valorizzazione dello spirito imprenditoriale dei ragazzi attraverso laboratori e percorsi formativi. Un ruolo fondamentale nella collaborazione sarà rivestito dalla Apple Developer Academy, la prima iOS Developer Academy d’Europa con l’obiettivo di sperimentare le applicazioni sviluppate dall’Academy nell’ambito dell’universo giovanile di Giffoni. Il secondo accordo è stato firmato con il lab di Montecatini MTcityFarm per portare anche nella città toscana i Digital Days e gli altri format di Giffoni Innovation Hub. 1 competizione internazionale ospitata, la finale di Creative Business Cup per startup che operano nelle industrie creative e culturali; 1 presentazione dei GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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risultati di un progetto nato per costruire ambienti di insegnamento/apprendimento innovativi per i bambini compresi tra i 3 e i 6 anni, Infanzia Digitales. E 1 il concept di spazi modulari realizzabili in scuole, musei e aziende per avventure interattive e percorsi digitali da realizzare con eFM. E infine, numeri record anche sui social di Giffoni Innovation Hub: 480 mila persone raggiunte tra Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin.

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La quinta giornata di Gi oni Film Festival si è aperta con l’importante impegno di Telefono azzurro, una delle più antiche partnership del Gi oni Film Festival, che ha presentato il video “Non stiamo zitti” di Jacopo Gubitosi, prodotto da Gi oni Innovation Hub e Telefono azzurro, per la campagna contro il bullismo di Telefono azzurro e Miur. L’evento glam di ieri è stato il ritorno di “Mamma mia”, il musical del 2008 con il prequel/sequel “Mamma mia! Ci risiamo” nelle sale il 6 settembre, proiettato ieri sera in anteprima per il Gi oni Film Festival. A Gi oni era anche Jeremy Irvine, uno di nuovi interpreti del musical nella parte di Sam (Pierce Brosnan), uno dei padri di Sophie (Amanda Seyfried) da giovane. Irvine, scoperto da Stephen Spielberg nel 2011 per War Horse dice di sè: «Sono stato fortunato, Spielberg è GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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un regista che ti porta per mano, mentore e padre allo stesso tempo!». Ed ha ragione, in pochi anni è stato subito catapultato nell’Olimpo degli attori più promettenti di Hollywood. Oltre a “Mamma mia! ci risiamo”, ha interpretato nel 2018 sei lm, tra cui anche “Billioinaire Boys club”, un lm di James Cox, con Kevin Spacey, il cui coinvolgimento negli scandali pruriginosi a sfondo sessuale dell’ultimo anno ha fatto rischiare al lm di non uscire nelle sale. Il giovane Irvin non vuole e non può commentare, ma difende il lavoro del set: «Per la realizzazione di un lm lavorano decine, a volte centinaia di persone come nel caso di “Mamma mia”, e non è giusto che a causa di vicende che hanno bisogno di tempo per essere chiarite, il lavoro di tutti possa andare in fumo». Intanto godiamoci il sequel / prequel di “Mamma mia!” che continua lungo la scia del lm del 2008 ispirato alle canzoni degli Abba, gruppo amatissimo negli anni ’70 poi caduto nel dimenticatoio e balzato di nuovo sulla ribalta della notorietà grazie al talento di Maryl Streep, Amanda Seyfried, e alla go a, simpatica complicità di Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgard. Non delude il lm per la carica di energia che trasmette, e il vero piacere sta ancora nel particolare e a volte incredibile gioco di innesti delle canzoni degli Abba nella narrazione. Prequel/sequel perché va avanti e indietro nel tempo della mamma e della glia con l’aggiunta spettacolare di una nonna, una a ascinante Cher. Tra le anteprime di ieri merita di essere menzionato il lm giapponese, a più basso budget ma di sicuro più impegnativo, “Searching” di Aneesh Chaganty nelle sale ad ottobre. Visto e discusso con Oscar Cosulich dai ragazzi di Masterclass classic e Talk è un riuscitissimo esperimento su un classico della narrazione: la ricerca disperata di un padre della glia scomparsa, che nel lm è tradotto da un gioco continuo di specchi tra lo schermo della macchina da presa e quello del computer, in un lm dove internet e i social network, non sono più solo luoghi di mistero e inquietudine. Tra gli ospiti anche una delle più promettenti attrici italiane, Ilenia Pastorelli, e i fenomeni di youtube degli ultimi anni che seguitissimi al nord con “Il terrone va di moda” hanno conquistato anche followers al sud. Annalisa Vecchio ©RIPRODUZIONE RISERVATA Redazione | Scriveteci | Rss/xml | Pubblicità | Privacy Edizioni Salernitane srl - piazza Sant'Agostino 29, 84121 Salerno - P.IVA 05526680656 I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.

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GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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Festival di Giffoni, annunciati i sei lungometraggi vincitori  Redazione

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28 luglio 2018

 lettura in 11 min Giffoni Val di Piana (Sa) – Annunciati sei

 Editoriale

lungometraggi vincitori del Gryphon Award 2018. ANT – Il gusto degli Elements +3 ha eletto il cortometraggio animato ANT (Julia Ocker, Germania, 2017). O T Z I A N D T H E MYSTERY OF TIME – L’Italia trionfa agli Elements +6 con ÖTZI E IL MISTERO DEL TEMPO (Italia, 2018) di Gabriele Pignotta con Alessandra Mastronardi e Vinicio Marchioni distribuito da Rai Cinema. ZOO – La preferenza degli Elements +10 cade su ZOO (Irlanda/UK, 2017) di Colin Mclvor con Art Parkinson. THIS CRAZY HEART – I Generator +13, invece, hanno incoronato THIS CRAZY HEART (Germania, 2017) di Marc Rothemund. GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

Quadri scolastici, nascondere i voti fa davvero bene agli studenti? 9


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SADIE – A prediligere SADIE (Usa, 2018) di Megan Griffiths sono stati i Generator +16. B R O T H E R S – I l f i l m s c e l t o d a i G e n e r a t o r + 1 8 è BROTHERS ( O l a n d a , 2 0 1 7 ) d i

Redazione

 19 giugno 2018

HanroSmitsman. Nella sezione Gex Doc vince LIYANA (Qatar/Swaziland/Usa, 2017) di Aaron e Amanda Kopp. 500 giovani innovatori per la community del Dream Team d i Giffoni Innovation Hub (giffonihub.com) provenienti da Asia, Europa, Centro-America. 35 i protagonisti innovatori under 30 dell’edizione numero 4 della rassegna Next Generation con origini da Italia, Messico e Svezia, che hanno incontrato 120 ospiti e mentor tra manager, stakeholder ed esperti di innovazione e comunicazione. 10 le università coinvolte e 3 i progetti sviluppati e presentati dal Dream Team: Virtutee, tutor virtuale destinato a bambini con disturbi

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dell’apprendimento, realizzato in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma; Internet (non) è un gioco!, piattaforma video-ludica-esperienziale contro il cyberbullismo pensata per i bimbi e gli adolescenti tra i 6 e i 13 anni e prodotta da Kaspersky Lab; How to slay dragons – a methodology, progetto che, sfruttando dati

Dramma a Dugenta: auto perde il controllo, muore una 15enne  15 Luglio 2018

dallo spazio, punta a mappare e a risolvere le criticità del nostro pianeta, in particolare le fonti di emissione di plastiche che inquinano i nostri mari in collaborazione con Future by Lund, l’incubatore The Creative Plot e l’Agenzia Spaziale Svedese.

Rummo, l’addio al veleno di Huscher: “Una persona perbene non lavora in un ospedale così”  17 Maggio 2018

2 le round table. La prima focalizzata sul tema del nomadismo digitale organizzata con nomadidigitali.it: “Con la quarta edizione di Next Generation – spiega Luca Tesauro, CEO di Giffoni Innovation Hub – abbiamo selezionato e approfondito accuratamente alcuni

Alta Velocità, novità nel Sannio: Italobus collegherà Benevento con il Centro-Nord  22 Maggio 2018

dei temi più attuali e significativi dell’universo innovazione, sempre mantenendo il focus sulla missione dell’Hub: educare le nuove generazioni, formarle alle sfide digitali, creative e culturali e suggerire opportunità, anche occupazionali, lontane dalle classiche prospettive. Temi come il nomadismo digitale – se seriamente considerati – potrebbero stravolgere

Napoli, arriva la conferma: Edinson Cavani è atteso in Campania  16 Luglio 2018

letteralmente il nostro modo di vivere l’Italia, favorendo l’ingresso dei tanti piccoli e meravigliosi borghi italiani – non solo del Sud – nel mercato globalizzato. A Giffoni ne abbiamo parlato, riferendoci alle politiche che potrebbero rendere attraente il nostro paese e

L’ultimo saluto a Concetta, il dolore di Cerreto Sannita tra palloncini e petali bianchi  19 Luglio 2018

il Meridione – orfano di giovani ma pieno di tradizioni e valori secolari – per i lavoratori da remoto del nuovo millennio, nomadi digitali attenti alla qualità di vita e alla felicità. In questo scenario la regione Campania si colloca come candidata ideale, un potenziale riferimento per i nomadi digitali di tutto il mondo sul modello di paesi come l’Estonia”. La seconda round table ha, invece, delineato i profili contemporanei della next education: “Abbiamo parlato dell’educazione emergente e futura dai primi anni di vita all’ingresso nell’età adulta – precisa Orazio Maria Di Martino, COO di Giffoni Innovation Hub – e lo abbiamo fatto al fianco di partner dalle diverse competenze, in modo da affiancare l’esperienza didattica agli orizzonti imprenditoriali per prossimi interventi congiunti in ambito educational. Partner come Telefono Azzurro, AGI, Facebook, Google Italia, IBM Italia, Kaspersky Lab, Wikimedia, Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Università di Milano Bicocca, l’associazione Manes, l a Hedda Anderssongymnasiet di Lund in Svezia che lavoreranno con Giffoni”. 8 i workshop di School Factor Academy che durante Next Generation 2018 hanno formato 200 persone, ricercatori e docenti universitari, insegnanti e studenti, tutti futuri tutor dell’innovazione che andranno a divulgare la cultura digitale e le nuove sfide della tecnologia in oltre 70 scuole in tutta Italia nell’ambito del format School Factor promosso da Giffoni Innovation Hub con Medaarch, Knowledge for Business, Campania NewSteel e

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Fondazione Cultura e Innovazione. “Solo nel 2017 – commenta Antonino Muro, co-founder ed account manager di Giffoni Innovatin Hub – abbiamo già coinvolto in attività formative più di 1500 tra studenti e GIFFONI FILM FESTIVAL WEB - Rassegna Stampa 28/07/2018 - 30/07/2018

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28/07/2018 17:25 Sito Web

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insegnanti, adesso con il format School Factor andremo oltre, creeremo una rete di competenze tra le scuole italiane, partendo dalla Campania. Tutor formati da Giffoni Innovation Hub lavoreranno negli istituti scolastici secondari su questi temi: modellazione 3D, fabbricazione digitale, arduino, robotica, intelligenza artificiale tra arte e scienza, digital

SALERNO , PRIMO PIANO REGIONE

storytelling, visione d’impresa, business plan, narrazione digitale e social media. School Factor rafforza ulteriormente il ruolo di Giffoni Innovation Hub come pledger della Digital Skills and Jobs Coalition della Commissione Europea (DSJC), coalizione che riunisce stati membri, società, partner sociali, organizzazioni non-profit, enti formativi che contrastano la mancanza di competenze digitali in Europa”.

Fiamme in un negozio tessile nel centro di Capaccio, paura tra i residenti (VIDEO)  28 luglio 2018

In Cittadella, al Giffoni Village, Giffoni Innovation Hub ha, inoltre, proposto 30 laboratori e coinvolto in totale 1000 bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni. Protagonista dei primi 4giorni di laboratori di intelligenza artificiale e robot programming per l’infanzia, Stefania Druga, tra i massimi esperti di robotica didattica al mondo, research assistant dell’MIT Media Lab di Boston. 2 i protocolli d’intesa firmati: il primo siglato con Campania NewSteel destinato

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all’alfabetizzazione digitale delle startup, alla crescita e alla formazione di giovani talenti per innovare le imprese, alla valorizzazione dello spirito imprenditoriale dei ragazzi attraverso laboratori e percorsi formativi. Un ruolo fondamentale nella collaborazione sarà

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rivestito dalla Apple Developer Academy, la prima iOS Developer Academy d’Europa con l’obiettivo di sperimentare le applicazioni sviluppate dall’Academy nell’ambito

 26 luglio 2018

dell’universo giovanile di Giffoni. Il secondo accordo è stato firmato con il lab di Montecatini MTcityFarm per portare anche nella città toscana i Digital Days e gli altri format di Giffoni Innovation Hub. 1 competizione internazionale ospitata, la finale di Creative Business Cup per startup che operano nelle industrie creative e culturali; 1 presentazione dei risultati di un progetto nato per costruire ambienti di insegnamento/apprendimento innovativi per i bambini compresi tra i 3 e i 6 anni, Infanzia Digitales. E 1 il concept di spazi modulari realizzabili in scuole,

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musei e aziende per avventure interattive e percorsi digitali da realizzare con eFM. E infine, numeri record anche sui social di Giffoni Innovation Hub: 480 mila persone raggiunte tra Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin.

Il sopralluogo: duemila anni dopo torna alla luce un tratto della Via Appia  26 luglio 2018

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Lotta senza quartiere ai parcheggiatori abusi: emessi 60 “daspo urbani” (VIDEO)  26 luglio 2018

 AUTORE: REDAZIONE

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#Gi oni2018: Telefono Azzurro, Carabinieri e Topolino ai microfoni dei baby-redders  20 ore fa

#Giffoni2018 - Telefono Azzurro, Carabinieri e Topolino ai microfoni dei baby-redders

Giuseppe Ferrara  GiuseppeE e

Prosegue a passo svelto e microfono alla

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mano il viaggio dei nostri piccoli corrispondenti tra le meraviglie del Gi oni Film Festival 2018 #Gi oni2018: Dal mondo associazionistico, a quello della sicurezza sul territorio no ad approdare tra le pagine di un fumetto prima ancora che venga realizzato. Confronto e ascolto per bambini e ragazzi bisognosi d’aiuto: quale miglior cornice della Multimedia Valley di Gi oni Valle Piana per l’attività di sensibilizzazione messa in campo da un’associazione trentennale come Telefono Azzurro che si è adeguata alle nuove generazioni con innovativi metodi di contatto come la chat. Al microfono di Gabriele, come sempre curioso e attento, c’è Annarita. Sicurezza, passione, amore per il prossimo e dedizione per il proprio lavoro. Al Gi oni Film Festival anche la Compagnia dei Carabinieri di Battipaglia, in divisa ovviamente, per informare i nostri corrispondenti sulle attività di controllo del territorio a garanzia della sicurezza. Dulcis in fundo l’approfondimento dietro le quinte di un vero e proprio fenomeno mondiale che da generazioni accompagna settimanalmente giovani e meno giovani. Stiamo parlando di “Topolino”, uno tra i fumetti più letti al mondo. Ma da dove nasce una storia? Come si sceglie un tema? Come si scrivono i dialoghi e chi disegna scene e personaggi? Beh per scoprirlo non vi resta che seguire Gabriele e Alessia, insieme a una new entry curiosa come loro…

Questo è solo un assaggio di come è andata la giornata dei nostri baby-redders. Le interviste integrali sono invece disponibili su LaRedTV, clicca qui. Tags

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