Suite 172 - December 2014 - Project, Design, Contract

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MES 172 DICEMBRE 2014

172 DICEMBRE

2014

INAUGURAZIONI

HOTEL

OD PORT PORTALS MOTEL ONE BRUSSELS HOTEL DUBROVNIK PALACE

MANDARIN ORIENTAL BODRUM SPECIALE IL MADE IN ITALY NEI PROGETTI FRANCESI

PROGETTO | DESIGN | CONTRACT #newgenerationinteriors


la casa in legno in equilibrio con la natura

progettazione e realizzazione integrata per abitare bene e vivere meglio COMFORT | BENESSERE | RISPARMIO ENERGETICO EDILIZIA RESIDENZIALE | TURISTICA | SCOLASTICA www.trehus.it info@trehus.it tel. +39 0464 443410

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sommario 172 Dicembre 2014 Suite è parte della mediapyramid Contract Arredo ed è l’approfondimento del portale www.designandcontract.com

H O T E L

8 | M A N D A R I N O R I E N TA L Numero 172 - Dicembre 2014 Publisher Coordinamento Marketing e Vendita

BODRUM Fiorella Baserga fiorella.baserga@bema.it Beatrice Vegetti beatrice.vegetti@bema.it Valeria del Vaglia valeria.delvaglia@bema.it

Hanno collaborato a questo numero Alessandro Bini, Anna Dapas, Matteo De Bartolomeis, Olivia Gusteau, Bianca Maria Morandi Abbonamenti e diffusione/Subscription & distribution abbonamenti@gigapublishing.it 5 numeri all’anno, L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile Italia/Italy € 50,00. IVA assolta dall’editore. Versamento sul c/c postale n. 9029400 intestato a: GIGA Publishing Srl. Autorizzazione Tribunale Milano n. 750 del 11 Dicembre 2006

16 | M O L I T O R H O T E L 22 | H O T E L D U P O N D - S M I T H 26 | O K K O H O T E L S G R E N O B L E 30 | C 2 H O T E L M A R S E I L L E 34 | A B B A Y E T H E F O N T E V R A U D 40 | H O T E L S A H R A I I N A U G U R A Z I O N I

Per maggiori informazioni:

52 | O D P O R T P O R T A L S

Direttore Responsabile Gisella Bertini Malgarini Produzione tecnica/Production office Margherita Sola

54 | M O T E L O N E B R U S S E L S

Stampa e confezione/Printing A.G. Bellavite - Missaglia (LC)

56 | H O T E L D U B R O V N I K

Questa rivista è stata stampata secondo la filosofia volta alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’uso di materiali (lastre, carta, inchiostri e imballi) a basso impatto ambientale, oltre all’utilizzo di energia rinnovabile e automezzi a metano.

PA L A C E

P R O D O T T I

62 | S E D U T E L O U N G E Costo produzione copia/one copy price € 4,76. Aut. Trib. di Milano n. 725 del 14/11/88. Pubblicità non eccedente del 45% © GIGA Publishing - Missaglia (Lc) Tutti i diritti riservati. Manoscritti e fotografie, schizzi e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. é vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’editore.

Via Teocrito 47, 23873 Milano Tel. 02252071 Fax 0227000692 Concessionaria pubblicità BE-MA Editrice Via Teocrito, 47 20128 Milano Le “media pyramid” GIARDINAGGIO www.giardinaggioweb.net • Giardinaggio CONTRACT/ARREDO www.designandcontract.com • www.casarredo.net • SUITE• GDAMILANO • Casarredo International • Macchine Attrezzature Componenti per il mobile TENDENZE www.pelliccemoda.com • PellicceModa ALTA RISTORAZIONE www.italiasquisita.net•www.italiasquisitawine.com• Italiasquisita ACCOGLIENZA www.spachoice.net •Suite Benessere Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati.La informiamo che, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, BE-MA editrice Srl con sede in Milano, via Teocrito n.47, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati secondo quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a segreteria@bema.it

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N E W S

PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO “CREATE YOUR TILE” La ceramica, materiale non sempre perfettamente controllabile, è il prodotto di una combinazione di acqua, terra e fuoco il cui risultato finale deriva dall’opera dell’uomo e dalla natura stessa degli elementi. DesignTaleStudio, brand di Ceramiche Refin, approfondisce la sperimentazione estetica e materica su questi elementi tesa a generare non semplici prodotti ma autentiche opere d’arte. Il percorso di ricerca di questo laboratorio si è concretizzato per il 2014 nel concorso “Create Your Tile”, un contest grafico aperto ai professionisti – designer e architetti – di tutto il mondo per la realizzazione di una collezione di piastrelle in grès porcellanato destinata alla pavimentazione residenziale e/o commerciale. In occasione di Cersaie 2014, i presidenti della giuria del concorso - Alessandro e Francesco Mendini – hanno premiato Kasia Zareba per il progetto Fossil: la vincitrice ha conquistato così l’opportunità di vedere prototipata e successivamente realizzata la collezione, che Ceramiche Refin si impegna a lanciare sul mercato sostenendola con adeguate strategie espositive, pubblicitarie e di comunicazione. La linea di piastrelle Fossil è una rivisitazione delle impronte preistoriche di piante e animali sulle formazioni rocciose, pensata per motivi ornamentali destinati ad interni contemporanei. Nel processo di realizzazione dei

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bozzetti, particolare ispirazione è stata tratta dai segni delle conchiglie

così all’ambiente interno un’atmosfera semplice, naturale ed elegante.

scanalate da ammoniti estinte. Il pattern disegnato a mano gli conferisce

Il secondo premio è stato assegnato a Martha Luise Gultlinger e Moritz

un aspetto unico, somigliante alle impronte delle creature primordiali

Kohler con il progetto Papua, che sviluppa un pattern astratto di piastrelle

impresse sulla superficie della pietra. La personale immaginazione può

definito da esagoni con un centimetro di diametro.

suggerire figure differenti nei sottili motivi. Le impronte del pattern si in-

Il terzo premio infine è andato a Sarah Marinaro e Michela Schirinzi (mi-

terrompono e sovrappongono esattamente come i segni del tempo negli

croSTUDIO) con la collezione Tiebelé, un vero e proprio tributo alle donne

scavi archeologici. Muovendosi in varie direzioni, la superficie di Fossil crea

di Tiebelè (Burkina Faso) che ogni anno, dopo la stagione delle piogge,

illusioni ottiche di spazi vuoti e altri più densamente disegnati, conferendo

affrescano con vivaci pitture geometriche le loro dimore.


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N E W S

RITORNA NEL 2015 A FRANCOFORTE LA FIERA AMBIENTE Dal 13 al 17 febbraio 2015 Ambiente, il più importante evento mondiale dedicato al settore dei beni di consumo, occuperà il polo fieristico di Francoforte con oltre 4.700 espositori. L’intera parte est del complesso sarà riservata al settore Dining, mentre Giving e Living si divideranno la parte ovest. Con i suoi tre saloni tematici, la fiera copre l’intera gamma produttiva dei settori dei beni di consumo: dai prodotti per la tavola apparecchiata, la cucina e i casalinghi ai piaceri della tavola; dalle idee regalo all’interior design e all’oggettistica per la casa. “Per l’ambito dei beni di consumo, Ambiente rappresenta la piattaforma commerciale più importante a livello mondiale. Qui vengono presentati prodotti provenienti da quasi 90 paesi in una superficie superiore a quella di 46 campi da calcio” ha commentato Thomas Kastl, direttore del settore Dining di Ambiente. La manifestazione offre anche un ricco programma di eventi, trend show, premiazioni e programmi dedicati ai giovani designer e, grazie all’introduzione del pacchetto d’iniziative Contract Business sin dal 2012, la fiera è diventata in breve tempo il vero hot spot del settore contract. I professionisti e i decision maker del settore alberghiero e della ristorazione, come ad esempio responsabili di progetto, buyer specializzati, arredatori, architetti d’interni e designer, ristoratori e operatori del settore alberghiero di lusso, possono trovare qui i giusti contatti commerciali. “La gestione dei grandi progetti, che prevedono ad esempio forniture complete per hotel e ristoranti esclusivi, navi da crociera, first class e business class di compagnie aeree, impone il rispetto di standard elevati per ciò che riguarda l’impatto estetico e la qualità dei prodotti utilizzati. Ambiente è il luogo adatto per trovare tantissime aziende leader in questo settore che vantano grande competenza ed esperienza” ha dichiarato Thomas Kastl. Nel 2014 sono state 366 le aziende provenienti dall’Italia, che hanno conquistato il primo posto nella classifica della nazioni più rappresentate e ora, a più di tre mesi dall’inizio della manifestazione, sono già oltre 300 gli espositori italiani che si sono iscritti. Ma Ambiente farà da cornice anche a prestigiose premiazioni. Prodotti di consumo in grado di coniugare estetica e funzionalità saranno insigniti del premio Design Plus; i prodotti vincitori saranno esposti in una mostra per tutta la durata della fiera. Il German Design Award sarà assegnato durante il primo giorno e i visitatori potranno ammirare i progetti selezionati in una rassegna davvero spettacolare. I trend più significativi per i settori tavola, cucina, interior design e articoli da regalo saranno dunque in scena ad Ambiente 2015, che mette infine a disposizione dei visitatori una Contract Guide dove sono elencati tutti gli espositori del settore contract con i relativi dati aziendali per eventuali contatti.

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M A N D A R I N

O R I E N T A L

B O D R U M

SULLE RIVE DEL PARADISO

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HA APERTO AL PUBBLICO NEL LUGLIO 2014 IL MANDARIN ORIENTAL BODRUM, PROGETTO ISPIRATO AI PRINCIPI DI ARMONIA ED PROPORZIONE CLASSICA. CHE REALIZZA UN RIFUGIO SENZA TEMPO, DOVE LA PRIORITÀ È CONSEGNATA AL PAESAGGIO E ALLA VEDUTA INCONDIZIONATA DELLA “PARADISE BAY”. Di Anna Dapas

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essanta ettari di paesaggio lussureggiante, due chilometri di costa incontaminata e due spiagge private di sabbia finissima. E’ in questo angolo intatto di paradiso che sorge il Mandarin Oriental Bodrum, affacciato sul Mar Egeo, avvolto da pini marittimi, da secolari uliveti e oleandri, incastrato nel terreno per diventare esso stesso una parte insostituibile dello scenario. L’architettura del nuovo indirizzo della celebre catena di hôtellerie di lusso di Hong Kong compone un quadro con la vegetazione e celebra la rappresentazione di un luogo idilliaco dal sapore quasi immaginario: adagiata dolcemente sulle curve del terreno, si frammenta in volumi dalle proporzioni contenute scavati da ampie terrazze, da loggiati e porticati che assorbono il dato naturale e promuovono la massima integrazione con il pendio. L’orientamento è dettato dalla morfologia del sito e dalla volontà di ottenere la migliore visuale sulle acque cristalline e sull’orizzonte; le facciate sono rivestite in pietra e includono ampie porzioni finestrate: tutto conferma un linguaggio attento a cogliere gli elementi archetipici della tradizione mediterranea che ritornano prepotentemente nella nuova struttura ricettiva seppur in una veste più nuova, di statuaria eleganza. Dalla definizione planimetrica alla selezione dei materiali, dalla configurazione dell’outdoor come prolungamento naturale dello spazio interno alla risoluzione del dettaglio, ogni scelta attuata è stata subordinata alla necessità di produrre uno stile esclusivo e suggerire classe perché Mandarin Oriental Bodrum, prima esperienza in Turchia del brand internazionale, non deve essere semplicemente un resort ma il rifugio più spettacolare della nazione e uno dei più incredibili modelli di accoglienza al mondo.

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La concretizzazione di un sogno L’ambizione di Mandarin Oriental non è certo da poco: investire per creare un’immagine ricettiva così perfetta da fare il giro del mondo e così sofisticata da poter costituire “l’oggetto del desiderio” di facoltosi turisti provenienti da ogni continente è tutto fuorché un’aspirazione banale. E i primi a saperlo sono stati ovviamente i dirigenti della catena asiatica che per non rinunciare in nessun modo alla realizzazione di un sogno tanto grandioso hanno deciso di mettere sulla tavola le migliori carte. L’asso è rappresentato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel Interiors, che alcuni anni fa a Bali, con il Bulgari Hotel, aveva lavorato in un contesto analogo consegnando un’idea di lusso priva di eguali. E a questo segue la scelta di confezionare nel complesso unità private dotate di superficie minima mai inferiore a 72 mq, misura che ha permesso di guadagnare immediatamente lo status di stanze d’hotel più grandi di tutta la Turchia. Ma non è tutto perché il Mandarin Oriental Bodrum contempla un centro benessere di 2700 mq, due campi da tennis e un campo da basket, una pista da jogging adiacente la spiaggia, un campo da golf e un cospicuo numero di piscine distribuite sui diversi livelli dei terrazzamenti. Estetica, qualità, quantità e funzioni: ecco risolti i punti cardinali attorno ai quali è ruotato il progetto destinato a fare di questo indirizzo un microcosmo utopistico di benessere fisico e spirituale per i propri utenti.

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L’interior design Non mancano gli spunti ai materiali locali, i riferimenti alla cultura orientale, le citazioni al sapere artigiano e i cenni ad un lusso lineare. Antonio Citterio Patricia Viel Interiors fanno dell’indirizzo adagiato sulle coste della Paradise Bay e inaugurato nel luglio 2014 un santuario di stile classico; dove con questo termine si vuole richiamare l’adesione ai principi e ai canoni di armonia ed equilibrio compositivo e non l’utilizzo pervasivo di un arredo mutuato da epoche storiche. Classico è il metodo che i progettisti perseguono per creare bellezza e per consegnare ai propri committenti quel luogo di eccezionale rarità che è la vera e propria missione dell’investimento svolto da Mandarin Oriental: simmetria e coerenza, ordine e controllo spaziale presiedono a qualsiasi elemento introdotto e fondono gli ingredienti ispirati a mondi eterogenei. Il legno e i pannelli retroilluminati, così diffusi negli spazi interni asiatici, sono lo sfondo sul quale si dispongono imbottiti e complementi italiani, tappeti vintage lavorati a mano nell’area medio orientale e paralumi di colore oro che diffondono una luce preziosa e calda. Anche l’outdoor è subordinato alle medesime regole: nulla è posizionato senza una logica, una coerenza di proporzione o senza una continuità materica e anche le essenze vegetali all’interno dei patii non mancano di esaudire la filosofia classica che consegna un luogo dall’intramontabile prestigio.

Antonio Citterio Patricia Viel Interiors Antonio Citterio e Patricia Viel sono i soci fondatori di Antonio Citterio Patricia Viel Interiors, con base a Milano. La società di progettazione, strettamente collegata allo studio di architettura Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, opera a livello internazionale sviluppando programmi progettuali complessi, ad ogni scala e in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Antonio Citterio Patricia Viel Interiors ha realizzato progetti di interior design relativi a complessi residenziali e commerciali, punti vendita, spazi per il lavoro, uffici, showroom e hotel; è inoltre attiva nel settore della comunicazione aziendale, realizzando progetti di immagine coordinata e allestimenti.Tra i lavori recenti si segnalano i Bulgari Hotel a Milano e Londra, le aree per i passeggeri Premium del nuovo aeroporto internazionale del Qatar e gli appartamenti in costruzione dell’edificio della nuova Elbphilarmonie di Amburgo.

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Le camere Le stanze del Mandarin Oriental Bodrum, come già indicato, sono le più ampie dell’intera Turchia: vantano un minimo di 72 mq di spazio chiuso per arrivare ai 145 mq disponibili, ai quali si aggiunge la superficie dei solarium dove spesso sono alloggiate piccole piscine a sfioro private o docce emozionali. E’ da qui che si vive con maggiore intensità lo spettacolo del mare, con i suoi riflessi dorati e la sua mutevolezza ed è da qui che si possono scorgere i profili delle coste in lontananza. I terrazzi rappresentano certamente l’avamposto per godere a 360° dello scenario e per beneficiare del piacevole clima di Bodrum, mite anche durante i mesi invernali, ma non sono gli unici punti concepiti per poter offrire spunti elettrizzanti. Il pa-

esaggio del mediterraneo è visibile anche dalle unità private, che si aprono con immense vetrate sul panorama e stabiliscono una relazione profonda con la natura: equilibrate nelle loro finiture, sofisticate nella scelta di materiali che vede la prevalenza di legno di teak sia negli arredi che nei rivestimenti di pavimenti e pareti accostato a imbottiti e tappeti beige, le unità scelgono forme e soluzioni estremamente misurate per concedere la precedenza in termini di importanza all’ambiente esterno. Anche la sala da bagno è rivolta verso la baia e dalla capiente vasca freestanding il benessere sensoriale è arricchito dallo sconfinato campo visivo antistante che mescola piani e distanze, costituenti e entità in un insieme di totale incanto.

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Jacques Grange

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Il Made in Italy

che conquista i francesi

OTTO PROGETTI DA POCO CONCLUSI; OTTO SPAZI CHE DICHIARANO APERTAMENTE UNA PROPRIA IDENTITÀ, OTTO SUGGESTIVI AMBIENTI CONTRACT IDEATI DA FRANCESI CHE HANNO RICERCATO CON GRANDE ATTENZIONE LE MIGLIORI SOLUZIONI PER COSTRUIRE E CONSEGNARE MODELLI ESCLUSIVI. DOVE I PRODOTTI MADE IN ITALY GARANTISCONO LE ASPETTATIVE E REGALANO UNA PERSONALIZZAZIONE DI SORPRENDENTE QUALITÀ. Di Beatrice Vegetti

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el 1993 Suite pubblicava il primo hotel francese. Era il Des Thermes di Dax, che un giovane e poco conosciuto progettista di nome Jean Nouvel aveva concluso coniugando architettura, scienza e natura in nome di un benessere totale. Allora le foto le richiedevamo con una lettera firmata dal direttore e le ricevevamo dopo alcuni mesi con un pacco postale contenente alcuni floppy disc. Comunicare con l’estero era tutto fuorché semplice e spesso le informazioni erano raccolte dai nostri curiosi colleghi che tornavano in redazione, dopo le ferie, con alcuni scatti di rullino appena sviluppati e grande entusiasmo per gli innovativi e originali esempi di ospitalità fuori confine. A partire da quella data molte sono state le strutture alberghiere della Francia che abbiamo scelto di approfondire sulla rivista: perché spesso rappresentavano un’avanguardia ancora inesplorata, perché i primi boutique hotel stavano sorgendo lì, perché un giovane di nome Philippe Starck e un eclettico come Christian Lacroix iniziavano a costruire dei modelli di accoglienza di estrema originalità, perché la commistione “chic” di stili, pezzi, epoche e atmosfere è sempre stata una prerogativa dell’abitare soprattutto in una capitale come Parigi. Gli oltre vent’anni che ci separano dalla comparsa del Des Thermes non hanno in qualche modo modificato le cose e l’interesse per i risultati dei nostri “vicini”continua ad essere vivo. L’hôtellerie francese è un fatto serio, intimo e mai scontato e spesso raggiunge livelli altissimi non solo dal punto di vista progettuale ma anche imprenditoriale. Lo hanno dimostrato le nuove iniziative del Mama Shelter, degli Okko Hotels, dei brand della catena Accor, che disseminano in

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Europa e nel mondo strutture di grande successo. E lo documentano, ancora, gli hotel e le strutture contract che abbiamo scelto di selezionare per questo numero della rivista che ci accompagna alla manifestazione fieristica Equip’Hotel di Parigi. Insomma, la Francia, in fatto di progetto, non ha certo nulla da invidiare rispetto alle nostre esperienze. Ma ha invece molto da attingere nel nostro territorio per quanto riguarda il prodotto: le mete ricettive non sarebbero infatti tanto sorprendenti se non impiegassero largamente quello che il nostro Made in Italy offre. E non c’è una struttura che non scelga questo o quel mobile, questa o quella lampada, questo o quel rivestimento, questo o quel complemento italiano. La nostra filiera del design è in grado di consegnare nelle mani di chiunque un potenziale enorme: una selezione di qualità di qualsiasi elemento si possa immaginare per comporre uno spazio e per farlo vivere con una particolare e seducente identità. Molitor Hotel, Hotel Dupond-Smith, Okko Hotels Grenoble, C2 Hotel Marseille, Abbaye de Fontevraud, Hotel Sahrai, Monaco Yacht Club e Caffè Stern – presentati in questo speciale – non rinunciano infatti ad una cospicua selezione delle nostre eccellenze e consegnano loro la necessità di esprimere un carattere unico e irripetibile, di comunicare con forza una personalità esclusiva, di diventare dei prototipi singolari all’interno del mercato dell’ospitalità. E sono solo alcune delle innumerevoli strutture in cui il Made in Italy diventa protagonista. Perché un progetto alberghiero, per essere efficace, deve essere composto da “giusti” ingredienti. E uno di questi è proprio quello che noi sappiamo storicamente “do it better”.

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Molitor Hotel Parigi QUASI SETTANT’ANNI FA COMPARIVA LÌ IL PRIMO BIKINI AL MONDO. ALLORA MOLITOR ERA UN CENTRO NATATORIO DI GRANDE POPOLARITÀ; OGGI È UN HOTEL QUATTRO STELLE CHE RECUPERA IL SIGNIFICATO E LO SPIRITO DEL LUOGO E STABILISCE UN LEGAME IMMUTABILE TRA PASSATO E PRESENTE.

Di Beatrice Vegetti Immagini: Christophe Dugied e Gilles Trillard

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egli anni ’30 le Piscine Molitor erano uno dei luoghi più alla moda non solo di Parigi ma di tutte le capitali europee. Vantavano il primato di due enormi vasche e la gente si affollava numerosa al loro intorno, tanto che ben presto diventarono una valida alternativa ai tradizionali salotti urbani dove non si poteva far altro che consumare una tazza di the caldo o qualche infuso di erbe. Radunarsi al bordi di uno specchio d’acqua doveva suonare certamente come qualcosa di assolutamente esotico per dei cittadini ancora avvezzi ad un rigido galateo sociale che coglievano nella destinazione leisure una buona giustificazione per allentare i freni alle loro austere discipline. Il Molitor era sinonimo di avanguardia a tutti i livelli e il fatto che proprio lì, nel 1946, fosse comparsa la primissima

Jean-Philippe Nuel Specializzato nella progettazione di ambienti dell’ospitalità alberghiera di lusso, Jean-Philippe Nuel è un nome celebre a livello internazionale nel settore. Ha realizzato il primo hotel di marchio Baccarat a Dubai e numerose strutture ricettive in tutto il mondo. Lavora anche per la definizione dell’interior design di showroom, appartamenti privati e boutiques.

silhouette in bikini non deve certo stupire. Anche se meno celebre, i lineamenti della sua vicenda ricordano un po’ quelli del Waldorf Astoria a New York e di tutti quei club dai cui ambienti prendevano il via i grandi cambiamenti nell’Occidente. L’edificio e i suoi servizi innovativi continuarono ad occupare la scena fino al 1989, quando Molitor fu segnalato dall’amministrazione comunale parigina come un fabbricato idoneo ad una nuova destinazione residenziale. Ma quel progetto non solo non fu mai concluso ma non venne neppure iniziato e dopo quasi 25 anni la tanto acclamata e insostituibile istituzione scelta della popolazione francese e da turisti in visita alla capitale è stato restituita ai gloriosi fasti sotto il nome di Molitor Hotel.

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La riconversione “Molitor è un luogo leggendario per i parigini” racconta Jean-Philippe Nuel, il progettista incaricato della storica conversione del complesso modernista in un indirizzo ricettivo, che prosegue “Ho incontrato numerose persone che lo conoscono per differenti motivi: cittadini anziani che in gioventù vi andavano a nuotare o individui che intorno agli anni 2000 vi avevano insediato un centro per la cultura underground, considerandolo uno spazio di enorme suggestione per l’arte dei graffiti”. Toccare quelle mura tanto impregnate dai ricordi e tanto sature di aspettative condivise, ripensarle perché non perdessero la loro potente anima di collettore sociale, destinarle nuovamente alla città, renderle fruibili come lo erano un tempo sono tutti punti sui quali Nuel ha dovuto pazientemente lavorare per non tradirne in alcun modo il significato. La conservazione delle due vasche di 46 e 33 metri è stato certo un modo di rispettare la morfologia del fabbricato originario ma non è la sola né tantomeno l’unica soluzione che potesse far resuscitare le migliori tracce di un tale palinsesto architettonico. L’introduzione di dettagli in mosaico, la scelta di porte di colore blu in corrispondenza dei lunghi ballatoi esterni di distribuzione delle camere, l’inserimento di frammenti vetrati decorati con grafiche di nuotatori, la definizione di un arredo prepotentemente anni ’50 – il vero periodo d’oro delle Piscine Molitor -, la collocazione all’ingresso di una Rolls Royce personalizzata dai graffiti dell’artista JonOne sono tutti sistemi adottati per stabilire un legame tra passato e presente e per rinforzare il senso di Molitor come contenitore della memoria collettiva.

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Visto in questo progetto 836 Tre Pezzi by Cassina Design: Franco Albini 836 è una poltrona composta da tre elementi distinti: una profonda seduta; un anello poggiareni, che disegna un semicerchio perfetto; un poggiatesta a mezzaluna. Connette gli elementi imbottiti la struttura in tubolare di acciaio verniciato nero opaco o cromato. Il rivestimento può essere in tessuto o pelle. Gli elementi compositivi sono nitidi, geometrici, in accordo con una ricerca tesa all’alleggerimento delle forme.

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L’interior design Se l’involucro è pressoché il medesimo di quello degli anni ’30, intonacato e ritmato da aperture geometriche regolari, l’interno del Molitor è stato completamento ricostruito con grande attenzione filologica. Il progetto è un viaggio nel tempo, un percorso alla scoperta di un vero e proprio monumento dal carattere Art Decò e

della sua complessa macchina, anche emotiva, di funzionamento. Fotografie in bianco e nero dei primi decenni e della metà del secolo scorso accompagnano i clienti negli spazi di connessione alle 124 camere; le superfici collettive vedono l’alternanza di piccole piastrelle in gres dai pattern retrò, di graffiti conservati, di tendaggi plissè, di colori sofisticati come il grigio perla, l’antracite, il blu petrolio, o di inserti in legno naturale mentre sedute dalle tonalità pastello catturano l’attenzione diventando il punto focale dello spazio. I segni espressi negli ambienti comuni – che comprendono la lobby, il ristorante, un’area spa con palestra e alcune piccole sale meeting - si affievoliscono nelle unità private dove il design acquista toni maggiormente pacati e distesi, seppur sempre soggetti alla necessità di una tangibile continuità con la cifra stilistica dell’edificio storico. L’intento tanto auspicato da Jean-Philippe Nuel di far rinascere il Molitor sembra aver centrato del tutto l’obiettivo anche se purtroppo le lunghissime piscine attorno al quale ruota l’ospitalità sono accessibili esclusivamente ai clienti dell’hotel.

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Arredo lounge e spazi comuni: Arredo ristorante: Arredo sale riunione: Arredo camera: Illuminazione: Tessuti: Attrezzature fitness:

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Hotel Dupond-Smith Parigi NEL VIVACE QUARTIERE DEL MARAIS, L’HOTEL DUPOND-SMITH È UN RIFUGIO CINQUE STELLE DI SOLE CINQUE CAMERE E TRE SUITE. DOVE RIVIVE LA TIPICA COMMISTIONE PARIGINA DI STILI, PEZZI ED EPOCHE CHE DÀ VITA AD UN’ATMOSFERA UNICA, ECLETTICA E ASSOLUTAMENTE “TRÈS CHIC”.

Di Bianca Maria Morandi

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otrebbe sembrare quasi un nome in codice Dupond-Smith: una password confidenziale con cui entrare nel cuore di Parigi e passare in pochi secondi dal vivace e frenetico baccano del quartiere del Marais all’intimità di una dimora seicentesca distante due soli isolati dalla riva della Senna. La chiave di accesso alla nuova vicenda ricettiva della Ville Lumière suggerisce con il semplice suono della sua parola un’immagine di eleganza ricercata che non dimentica un retaggio storico e un riferimento alla tradizione della capitale. L’Hotel Dupond-Smith non è contemporaneo e neppure classico, non è pomposo e neppure minimale, conserva suggestioni art decò e dettagli anni ’50 ma soprattutto traduce con memorabile enfasi la miscela più celebre dello stile di vita francese, dal quale non ci si aspet-

Peyroux & Thisy Fondato a Parigi nel 2006 da Anne Peyroux ed Emmanuèle Thisy, lo studio di architettura Peyroux&Thisy è specializzato nel settore dell’interior design in particolare per l’ospitalità. Il team sviluppa anche numerosi progetti di brand identity per l’hotellerie e si occupa del disegno del prodotto oltre a realizzare numerose ricerche sui materiali innovativi, applicandoli nelle strutture ricettive disegnate, soprattutto nell’area parigina.

ta altro che un’eclettica atmosfera dai toni romantici. E le solo otto camere ricavate nello stretto fabbricato del XVII secolo, sviluppato su quattro livelli e coronato dal classico tetto ritagliato da abbaini, non sono certo carenti di poetica: le progettiste Anne Peyroux e Emmanuèle Thisy plasmano passato e presente per abbozzare spazi carichi di autentico spirito contestuale, dove emerge con enfasi il melànge di cultura e audacia. La minuziosa caratterizzazione è il leit motiv di questa operazione di hôtellerie, conclusa solo alla fine di aprile 2014, e si destreggia tra differenti episodi tutti accomunati da una medesima nozione di identità. Le cinque stanze e le tre suite sono certamente differenti per gli arredi scelti, per i complementi introdotti, per le cromie impiegate; eppure il cambiamento dell’ordine e della

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natura degli addendi al loro interno non comporta un cambiamento del risultato finale: il linguaggio nasce sempre dalla commistione di mobili d’antiquariato e di design, da pattern geometrici e da colori pastello, da morbidi tessuti e soffici moquette. Lord R’Hoone, Monsieur Mojo Risin, Alan Smithee, Joseph L’Estrange, Clara Gazul, Saint Leger Leger, James Jewel, John Doe sono i nominativi di letterati o gli pseudonimi di personaggi famosi che identificano le unità: il cliente può esprimere la sua preferenza al momento della prenotazione e decidere in quale luogo consumare il proprio soggiorno. L’esclusività delineata offre enorme prestigio alla permanenza che è resa ancora più speciale dalle ampie dimensioni delle camere, la cui superficie minima è di 20 mq, dalle dotazioni tecnologiche, e dalla presenza di elementi autentici del fabbricato storico, come nella piccola lobby di ingresso al piano terreno e nelle mansarde, dove sono ancora visibili le antiche travi in legno o le murature in pietra. La sommatoria degli ingredienti manipolati dallo studio di interior design produce un luogo dall’accoglienza certamente unica, immaginaria ma non irreale, eclettica ma non iconica, confortevole ma non prevedibile. Un luogo dove la sapiente artigianalità e l’utilizzo equilibrato della decorazione produce quel “très chic” che tanto ci piacerebbe trovare sempre quando siamo in viaggio.

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Interior design: Arredo: Illuminazione: Tessuti: Rubinetteria: Pavimenti e rivestimenti:

Peyroux&Thisy Driade, Fiam, Ligne Roset, Moroso, Gervasoni Flos, Foscarini Dedar Hansgrohe Porcelanosa, Iris Ceramica

Visto in questo progetto William By Dedar William è un mélange di lino e lana Merinos in grande altezza. E’ un tessuto morbido e corposo, pieno, cascante e scattante. L’armatura twill richiama il savoir faire sartoriale. E’ ideale per la realizzazione dei tendaggi e garantisce all’ambiente una ottimale schermatura alla luce durante le ore notturne.

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Okko Hotels Grenoble Grenoble VUOLE DARE DESIGN, TECNOLOGIA E SERVIZI A PREZZI “POLITICI”. QUESTA LA FILOSOFIA DI OKKO HOTELS, CATENA ALBERGHIERA CHE A SEGUITO DELLA PRIMA ESPERIENZA DI NANTES HA INAUGURATO A GRENOBLE UN NUOVO INDIRIZZO. SEMPRE FIRMATO DAL DESIGNER PATRICK NORGUET, CHE DECLINA UN’ATMOSFERA DECISAMENTE SMART.

Di Bianca Maria Morandi Fotografie: Jérôme Galland

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utti i plus e i servizi di un hotel 4 stelle in una camera di soli 18 metri quadrati, bagno compreso. E’ la scommessa di Okko, catena alberghiera fondata da Olivier Davys e da Paul Dubrule, ex dirigenti del colosso Accor che a Nantes hanno dato vita ad inizio anno alla loro prima esperienza, seguita a poca distanza dall’apertura di un nuovo albergo a Grenoble il 6 ottobre 2014 e che vedrà a breve altre declinazioni a Lione, Cannes, Strasburgo e Rueil-Malmaison. Un’esperienza che coinvolge inoltre un terzo partner, Patrick Norguet, il responsabile del concept progettuale di quest’avventura ricettiva che considera design, tecnologia e servizio ai primi tre posti del decalogo. Dove il design - affidato a mobili, complementi e colori pastello che in qualche misura ricordano gli anni ’50 - è fresco e

Patrick Norguet Patrick Norguet fonda nel 2000 il prorpio studio di design a Parigi e in un decennio diventa un nome conosciuto sulla scena internazionale.. E’ innanzitutto all’Italia che deve il suo successo: Giulio Cappellini produce nel 2000 la sua sedia Rainbow. Sono poi Kristalia, Glas Italia, Poltrona Frau, Flaminia, Lapalma, Lea Ceramiche, Tecno, Alias,Tacchini, Ethimo, De Padova e Cassina a vedere nel designer un talento reale nell’immaginare prodotti di qualità. Il lavoro nell’ambito dell’hotellerie, con Okko Hotels, è più recente e lo vede coinvolto nello sviluppo delle strutture della catena.

smart; la tecnologia è pervasiva e il servizio è garantito dall’introduzione di spazi collettivi che fungono come attrattori. Insomma, non è mancato proprio nulla all’elenco degli ingredienti utili a fare di Okko un’operazione di successo. E l’offerta globale, la capacità di attivare un sistema di ospitalità internazionale e non priva di sofisticati dettagli, l’immediatezza degli elementi messi a disposizione sono tali da confermarne la popolarità di pubblico. Il consenso, consacrato con Nantes, è già stato raccolto anche per l’hotel di Grenoble che replica i medesimi principi e impiega in larga parte le medesime forniture, pur ripensando alla composizione di “The Club” – il luogo multifunzionale e vivace dove i clienti possono fermarsi per mangiare, per conversare, per leggere un quotidiano o per godere di un piccolo

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Visto in questo progetto Stem di Crassevig Design: Patrick Norguet 26 fuselli di alluminio, ognuno con curvatura e inclinazione differenti, che convergono verso l’unico elemento orizzontale a formare lo schienale, anch’esso curvo. La collezione Stem racconta l’abilità nella lavorazione e l’innovazione tecnologica per ottenere una sedia comoda, incredibilmente leggera. Il sedile è disponibile in versione imbottita o in legno. Completano la gamma i modelli con stelo, con base a croce, piatta o girevole.

momento di relax – declinato in base a nuove palette cromatiche. Nella seducente “capitali delle Alpi francesi”, Okko accoglie infatti gli utenti in una lobby di grande impatto, dominata dalla tonalità del giallo che caratterizza le sedute, i tendaggi drappeggiati e i tappeti, modificando fortemente l’appeal rispetto a Nantes, improntato sul più sofisticato grigio e beige. Ma le differenze non si fermano certo qui e a Grenoble l’edificio comprende una meravigliosa terrazza all’aperto dalla quale è possibile godere del panorama circostante costellato dalle cime montuose. Nelle camere, 138 in totale e tutte della medesima tipologia così come voluto fortemente dai titolari di Okko, funzionali elementi di arredo si mescolano a dotazione tecnologiche d’avanguardia: la connessione ad internet è possibile e gratuita sia in modalità WiFi che tramite cavo Ethernet, un televisore a schermo piatto include innumerevoli programmi e film on demand e anche il telefono è a disposizione del cliente senza costi aggiuntivi. L’accesso alla propria stanza - così come le operazioni di check in e check out – avvengono poi tramite il telefono cellulare, qualsiasi esso sia, anche non certo di ultima generazione. Tutto quanto è stato scelto per Okko vuole essere estremamente intuitivo e immediato per l’ospite, che può fruire senza difficoltà dello spazio e delle sue pratiche attrezzature non certo prive di elevata valenza estetica.

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Interior design: Arredo: Illuminazione: Sanitari: Rubinetterie: Pavimenti e rivestimenti: Televisori: Tessuti:

G R E N O B L E Patrick Norguet Crassevig, Alias, Tacchini Foscarini Flaminia Hansgrohe Lea Ceramiche LG Kvadrat

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Laminam, la rivoluzionaria lastra ceramica / la plaque céramique révolutionnaire La lastra ceramica più grande e più sottile mai vista, una pelle per superfici e volumi, in grado di moltiplicare destinazioni d’uso e applicazioni. Realizzata con tecnologie avanzate, unisce allo spessore ridotto e alle grandi dimensioni un’elevata resistenza alle sollecitazioni meccaniche, ai prodotti chimici, all’usura, ai graffi, all’abrasione profonda e alla flessione, è facilmente igienizzabile, resistente al gelo, al fuoco, alle muffe, all’azione dei raggi UV. La plaque céramique la plus grande et la plus fine jamais vue, une peau dont revêtir surfaces et volumes, habile à multiplier les domaines d’application et les destinations d’usage. Réalisée avec des technologies de pointe, elle allie la ténuité de son épaisseur et ses grandes dimensions à une résistance insoupçonnée aux contraintes mécaniques, à l’attaque des produits chimiques, à l’usure, aux rayures, à l’abrasion profonde et à la flexion. Elle se désinfecte facilement, résiste au gel, au feu, aux moisissures et aux rayons UV. Caratteristiche tecniche / Caractéristiques techniques Dimensioni / Dimensions 1000x3000 mm Spessori / Épaisseur 3,5 mm – 5,6 mm Referenze / Référence Berg Luxury Hotel Designer: Carmen Etzi Rome/Italy Oxide Nero 1000x3000 Laminam 3+

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C2 Hotel Marseille Marsiglia 20 CAMERE, UNA SPA, UN PICCOLO RISTORANTE E UNA TERRAZZA ALL’APERTO. I SERVIZI DEL C2 HOTEL DI MARSIGLIA SONO ACCOLTI ENTRO UN EDIFICIO STORICO RISALENTE AL 1860 E NASCONO DA UNA MESCOLANZA DI ELEMENTI PREESISTENTI E INTRAMONTABILI PEZZI DI DESIGN. Di Beatrice Vegetti Fotografie: Adrien Bargin

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laire Fatosme e Christian Lefèvre: et voitlà le due C del nuovo indirizzo ricettivo di Marsiglia! C2 appunto, come le iniziali dei due progettisti che lo hanno immaginato e creato come un luogo da sfruttare senza moderazione, privi dell’imbarazzo di trovarsi in ambienti diversi da quelli domestici. Il nuovo “cosy e boutique hotel” di quella città mediterranea che l’anno scorso si è fregiata del titolo di Capitale Europea della Cultura 2013 è un indirizzo diverso

Claire Fatosme e Christian Lefèvre Fondato a Marsiglia nel 1995, lo studio Claire Fatosme e Christian Lefèvre si occupa di differenti ambiti della progettazione e sviluppa interventi di carattere architettonico o di interior design per il settore dell’ospitalità.Tra i loro più recenti progetti ultimati il C2 Hotel Marseille e l’Hotel Palm Beach, sempre a Marsiglia.

rispetto a quelli disseminati nel tessuto urbano. Più accogliente, più caldo delle location di catena e sicuramente differente dal ben noto e recente Mama Shelter, dove peraltro l’investitrice dell’operazione di C2, Delphine Clemente, ha consumato parte della propria esperienza professionale. Gli spazi ospitali e a misura d’uomo dell’albergo permeano le volumetrie interne di un complesso storico edificato nel 1860 e nascono da una mescolanza di elementi preesistenti e

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Visto in questo progetto Flow Armchair by MDF Italia Design: Jean Marie Massaud Flow Armchair è una famiglia di poltrone di grande imagine e comfort. La seduta è dotata di una scocca in poliestere “soft touch” verniciata bianco o nero lucido o di una scocca tessile con rivestimento in tessuto o pelle accoppiato ad ovatta di poliestere. Il basamento può essere a stelo o a quattro gambe in legno di rovere naturale.

di grandi nomi del design: i prodotti senza tempo firmati da Patricia Urquiola, da Antonio Citterio e da Arne Jacobsen articolano ambiti comuni e privati al di sotto delle ricche modanature e dei soffitti affrescati. Hall e lounge danno vita ad una vera e propria dialettica tra vecchio e nuovo, proiettando l’aristocratico palazzo verso una nuova era fatta di uno stile contemporaneo e luminoso e di una spiccata vocazione artistica. Sì perché la cultura non si è certo esaurita nei dodici mesi del titolo europeo e l’appena inaugurato cinque stelle di Marsiglia si fa paladino di una sua reiterazione: la scultorea scalinata in marmo che si snoda a partire dalla hall si propone come una “promenade” tra oggetti d’arte che possono essere sostituiti nel tempo e l’area bar espone allo stesso modo dipinti, fotografie, sculture. Non manca neppure una terrazza circondata da una parete di essenze vegetali dove è possibile consumare aperitivi e una SPA caratterizzata dall’accostamento di superfici in legno alternate a preziose finiture in mosaico in tonalità cacao e verde bottiglia. Che fanno di C2 un microcosmo elegante e personale del quale Delphine Clemente tiene a sottolineare con forza la sua anima “tutt’alto che statica”.

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Dorelan partner di questo progetto La realizzazione del C2 Hotel Marseille è avvenuta con il supporto esclusivo dell’azienda Dorelan, scelta dai progettisti Claire Fatosme e Christian Lefèvre poiché in grado di assicurare la customizzazione delle soluzioni dedicate al riposo. I letti sono infatti stati realizzati su misura dall’azienda di Forlì e il loro disegno è quindi un’esclusiva ideata per le venti camere di questa struttura ricettiva cinque stelle. Nell’albergo sono stati impiegati il materasso “Creta PM1” - a molle indipendenti protette singolarmente con 7 zone differenziate per garantire un’ottimale accoglienza del corpo – e i guanciali Sense e Sun. Sense è in Myform Memory® e assicura, grazie alla struttura a cellule aperte, una migliore traspirabilità. Sun, invece, è un cuscino in fibra di poliestere ideato appositamente per soddisfare le esigenze del mondo alberghiero.

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Abbaye de Fontevraud Fontevraud - l’Abbaye E’ STATO UN CONVENTO, UN CARCERE, UN MUSEO. L’ABBAZIA DI FONTEVRAUD È UN PALINSESTO DI STORIA E DI SITUAZIONI CHE I PROGETTISTI JOUIN/MANKU HANNO SAPIENTEMENTE RIPORTATO ALLA LUCE NELLA PARZIALE RICONVERSIONE A INDIRIZZO RICETTIVO. ESALTANDO LA DESTINAZIONE RELIGIOSA, AUTENTICA ORIGINE DEL LUOGO DI EPOCA MEDIOEVALE.

Di Beatrice Vegetti Fotografie: Nicolas Matheus

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partire dalla sua costruzione nel 1101, l’Abbazia di Fontevraud è stata dedicata ad innumerevoli funzioni: da complesso monastico stabilito da Roberto d’Arbrissel a sede dell’ordine di San Lazzaro, da carcere politico in epoca napoleonica a centro culturale coordinato dal Ministero della Cultura Francese. Una persistenza e permanenza resa possibile dal suo valore costitutivo, dalla sua prepotente composizione di storia e di arte, dal suo essere parte attiva della memoria del paesaggio della Valle della Loira. Ora l’Abbaye Royale, a cui non è mancato il riconoscimento a patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2000, è anche un hotel insinuato tra le massicce murature medioevali e le sue volte a sesto acuto, tra i quadriportici del cortile e le tradizionali aperture dai serramenti a scacchiera. I pesanti blocchi in pietra di tufo sui quali

Jouin/Manku Jouin/Manku è il nome del connubio professionale tra il designer francese Patrick Jouin e l’architetto keniano Sanjit Manku. Il team, che ha studio a Parigi e conta un’equipe di circa 20 persone, si occupa dello sviluppo di prodotti industriali e di progetti di interior design per il settore del retail e dell’ospitalità e lavora per Alain Ducasse, Pierre Hermé,Thierry Marx e Van Cleef&Arpels.

è stato eretto l’impianto e le antiche travi di quercia impiegate per le soffittature cingono un’ospitalità sviluppata su toni quasi mistici, che esaltano la destinazione autentica di questo monumento visitato ogni anno da 200.000 turisti. “Abbiamo cercato di catturare la semplicità e l’austerità del complesso monastico, immergendoci nella storia dell’edificio. Quello che abbiamo voluto realizzare per la nuova abbazia è qualcosa di unico, non semplicemente un classico hotel con ristorante. Un viaggio tra tradizione e contemporaneità, che reinterpreta la storia unendo emozioni, piacere dei sensi e poesia” spiegano Patrick Jouin e Sanjit Manku, i due progettisti incaricati dell’intervento che avevano già dato dimostrazione di estrema sensibilità nell’interpretazione di un documento di architettura antica con Les Haras a Strasburgo.

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Il progetto degli interni Il progetto per la trasformazione di una parte della ormai quasi millenaria istituzione religiosa è trattata da Jouin e Manku come un vero e proprio manifesto; diventa programma possibile di conservazione del patrimonio, modello e regola ripetibile formata da pochi ingredienti: la considerazione critica degli elementi, la valutazione dei vincoli come opportunità, la giusta proporzione tra vecchio e nuovo

che non deve portare uno dei due poli a prevalere sull’altro. Lavorare su un palinsesto autentico deve spingere a delineare un’esperienza intima del sito e all’Abbaye di Fontevraud il concept per la nuova destinazione ricettiva fa proprio questo. I frammenti del passato sono ricomposti e resi fruibili e ogni dettaglio materico è scelto perché promotore di un nesso ideale con quanto trascorso. Nella zona adibita a bar, per esempio, quinte basse rivestite in tessuto blu notte

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Visto in questo progetto Charme By Busnelli Design: Patrick Jouin Charme è una collezione che sintetizza i concetti di semplicità e di eleganza. All’insegna della versatilità, dispone di una seduta imbottita e di tre soluzioni di basamento: in massello di frassino, con disco conico centrale girevole oppure con gambe in tubolare di metallo conificato. E’ completamente sfoderabile.

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si giustappongono alle pareti in tufo per impedire il loro deterioramento e per identificare con più enfasi la nuova funzione; il tessuto impiegato per i paralumi delle lampade ricorda quello tipico del saio mentre il gioco dei banconi e delle sedute raccolte sembra evocare il tema dell’altare e dei piccoli confessionali. Alcuni arredi ricalcano poi nelle forme le tradizionali panche di preghiera ma, rivestiti dall’imbottitura, le reinterpretano con contemporanea raffinatezza. I tappeti sono semplici stuoie monocromatiche appoggiate sul nuovo assito in resina cementizia della medesima tonalità del tufo e molti arredi sono stati disegnati appositamente nella continuità filologica con il complesso monastico e commissionati ad artigiani locali. Le camere Distribuite nelle diverse parti dell’impianto religioso, le 54 camere dell’hotel devono la loro caratterizzazione unica al contesto architettonico e spaziale circostante: alcune sono sviluppate su due livelli, altre invece sono arricchite da particolari coperture in travi di

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legno o godono di soffittature altissime. Il riferimento alla severità e all’austerità della vita religiosa è resa palese dalla scelta di un arredo essenziale che non contempla nulla che non sia strettamente indispensabile. Gli ampi spazi privati inondati dalla luce naturale hanno pareti chiare intonacate; quella retrostante il letto è definita da una superficie tessile suddivisa in moduli che diviene un delicato motivo ornamentale a ricordo delle tuniche indossate dei monaci. Oltre al letto, accompagnato lateralmente da due parallelepipedi di legno naturale che fungono da comodini, nelle camere c’è solo un piccola scrivania servita da una poltroncina imbottita in pelle di colore giallo. Il televisore è nascosto al di sotto di una lamina metallica rettangolare verniciata bianca e traforata come fosse un’opera d’arte da una miriade di piccolissimi pixel che scorre su una barra di metallo brunito sulla quale sono appese anche una lampada e un pomolo per riporre i vestiti. Non esiste guardaroba e la configurazione immaginata da Patrick Jouin e Sanjit Manku costringe l’ospite a fare i conti con ciò che è davvero irrinunciabile.

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Above and

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Hotel Sahrai Fez IN UNA POSIZIONE DOMINATE RISPETTO ALLA CITTÀ DI FEZ, L’HOTEL SAHRAI ANNULLA I CONFINI TRA INTERNO ED ESTERNO. PER POTER FAR AMMIRARE DA TUTTI I SUOI SPAZI, CHE RILEGGONO CON CONTEMPORANEA SENSIBILITÀ LE TRACCE LOCALI, MONUMENTI E GEOGRAFIE NATURALI DICHIARATI PATRIMONIO UNESCO DAL 1981. Di Anna Dapas Fotografie: Klaus Mellenthin

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olo la dolce pronuncia del suo nome, Sahrai, sembra suggerire qualcosa di magico. Ricorda il vento che smuove silenziosamente la sabbia del deserto, i tramonti che colorano lentamente le dune, i giochi astratti dell’arte berbera, gli scenari esotici e incantevoli dei racconti di “Le mille e una notte”. Con una simile promessa custodita nel significato del suo titolo - che richiama appunto un mondo incantato e meraviglioso -, l’Hotel Sahrai di Fez non poteva che avere già impresso l’indelebile destino di farsi portatore dei valori emozionali di una terra antica che semina generosità e che conserva gelosamente tradizioni millenarie. Il più affascinante indi-

Christophe Pillet Nato nel 1959, si laurea a Nizza nel 1985 presso la scuola di Arti Decorative con un Master alla Domus Academy a Milano nel 1986.Tra il 1986 e il 1988 lavora con Martine Bedin a Milano e con Philippe Stark a Parigi dal 1988 al 1993. Il suo primo elemento d’arredo viene prodotto nel 1991 e dal maggio del 1993 lavora in proprio. Dà il suo contributo artistico ai più svariati settori: design, architettura, architettura d’interni, arredamento e scenografia.

rizzo ricettivo mai aperto nella città santa del Marocco si affaccia da una posizione dominante sulla frenetica medina, circondata dalle mura e da una rigogliosa vegetazione mediterranea, e occupa il sito dove un tempo sorgeva l’antico palazzo estivo del maresciallo Lyautey con un edificio incorniciato da archi, portici e patii che disegnano una sequenza fluida dove è annullata la distinzione tra interno ed esterno. Ovunque ci si trovi al Sahrai si può godere di un panorama che contempla tutti i clichè da cartolina: dagli spazi comuni, dai portici, dalle camere, dalla piscina esterna la veduta è incondizionata su quel tessuto urbano e su quei monumenti dichiarati patrimonio

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UNESCO dal 1981. Di fronte, dunque, i segni di una cultura ancestrale; all’interno, invece, la reinterpretazione sapiente di quelle tracce in chiave contemporanea. La proprietaria Anis Sefrioui voleva proprio questo: un luogo che sapesse istituire un dialogo tra passato e presente e che considerasse involucro e interior design elementi senza soluzione di continuità. A stabilire un momento di unione tra i due componenti, c’è la pietra calcarea di Taza: è il materiale di rivestimento non solo esterno ma anche delle superfici delle unità private e della lounge e costituisce uno sfondo chiaro e neutrale per arredi dalle linee discrete, sempre proposti nelle tonalità del sabbia e del beige. L’intervento del progettista francese Christophe Pillet, incaricato di definire ogni dettaglio dell’Hotel Saharai, istituisce con le cromie tipiche mediterranee “un’architettura di luce” - così come lui stesso la descrive - arricchita da una moltitudine di citazioni e di dettagli. Gli stucchi tradizionali diffusi nelle scuole coraniche e riportati come grafiche nei testi sacri divengono qui moduli tridimensionali che compongono alcune delle pareti del complesso; le classiche lanterne a motivi traforati che proiettano un caleidoscopio di immagini nelle corti dei riad acquistano un’estetica minimale; i tappeti lasciano infine spazio a soffici moquette monocromatiche e tendaggi drappeggiati e morbidi accompagnano tutte le aperture, sia vetrate che aperte, proponendo un elegante motivo decorativo. Non mancano i piccoli specchi d’acqua così diffusi nelle costruzioni marocchine: in questo caso separano con il loro brillante riflesso turchese la sezione vetrata dal loggiato aperto sul territorio. I confini netti tra un ambito e il successivo non sono rispettati neppure nelle 50 stanze riservate agli ospiti, dove la zona del lavandino e della profonda vasca è lasciata a vista rispetto allo spazio del letto e divisa da quest’ultimo solo da un’esile membrana in cristallo. E ritorna così la magia dei rituali - rituali del benessere corporeo, rituali di contemplazione e di silenziosa osservazione del paesaggio e della natura, rituali mutuati dalla cultura e rituali suggeriti da profumi e spezie – che sono incisi eternamente nel nome Sahrai e lo avvolgono con la loro preziosa immaterialità.

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Visto in questo progetto Babela by Tacchini Design: Achille e Piergiacomo Castiglioni Nata nel 1958 per l’arredamento, della Camera di Commercio di Milano, la poltroncina Babela è stata progettata per unire comfort e impilabilità. E’ stata rieditata nel 2010 da Tacchini che ha trasformato la struttura originariamente in ferro in caldo legno di frassino, con finitura naturale, noce, bianco, nero o grigio.

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Arredo lounge: Arredo outdoor: Letti: Illuminazione: Rubinetteria: Attrezzature sportive:

Living Divani, Tacchini Emu Group Porro Martinelli Luce Fratelli Fantini Technogym

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Monaco Yacht Club Principato di Monaco L’ARCHITETTURA È DISEGNATA DA NORMAN FOSTER; LO SPAZIO INTERNO DAL DECORATORE FRANCESE JACQUES GRANGE. UN CONNUBIO STRAORDINARIO DI PROFESSIONISTI CHE CONSEGNA UN LUOGO MEMORABILE, AUTOREVOLE E PRESTIGIOSO, DOVE SONO RAPPRESENTATI CON FEDELTÀ I VALORI DELLA FAMIGLIA REALE DI MONACO.

Jacques Grange Conosciuto come il progettista di interni dei personaggi più illustri, Jacques Grange inizia la propria professione come decoratore. Da subito lavora con marchi celebri come Yves Saint Laurent e Pierre Bergé e per politici ed attori come Carolina di Monaco, Alain Ducasse, Paloma Picasso. All’ideazione degli ambienti suggestivi di prestigiose dimore e negozi, Jacques Grange associa l’impegno nel settore dell’hotellerie di lusso: realizza il Mark Hotel di New York, il Barbizon Hotel e il Palazzo Margherita a Bernalda.

Di Beatrice Vegetti

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ue gli interpreti principali, uno solo il vero protagonista. Il palco è quello del Quai Louis II del Principato di Monaco, i personaggi sono il più noto Sir dell’architettura britannica e il designer glamour della società bene. E il primo attore è lui, il Monaco Yacht Club, campione urbano che l’archistar Norman Foster e il decoratore pluripremiato Jacques Grange hanno plasmato con la propria collaborazione creativa donando al microcosmo monarchico della Costa Azzurra un nuovo fulcro di estrema classe. Il Monaco Yacht Club si adagia sulle banchine del porto della città come fosse una nave al pari di quelle ormeggiate: il suo volume è una sommatoria di livelli sfalsati circondati a 360° da “pontili”, dai quali è possibile rimirare il panorama come durante la rotta di una crociera. I marcapiano in metallo verniciato bianco che interrompono le continue superfici vetrate e la loro estremità arrotondata, da un parte, e a terrazze dall’altra, fanno sembrare questo edificio inaugurato nel giugno del 2014 una sorta di piccolo transatlantico la cui estetica rievoca i

più gloriosi modelli da cartolina. Si può immaginare di imbarcarsi qui per solcare i mari, per attraversare le acque sconfinate tra un continente e l’altro o per percorrere gli immensi oceani. Il fatto che questa architettura dalla forma di piroscafo non sia movibile non costituisce tuttavia una limitazione al suo valore, contenuto nell’idea di un simbolo di un “art de vivre” senza tempo: il complesso offre concettualmente la possibilità di esplorazione del grande patrimonio nautico e della passione per il mare del Principato e traccia il glorioso trascorso delle imbarcazioni storiche. Tradizione ed heritage si fondono a momenti di innovazione ma la volontà è sicuramente la definizione di un modello di continuità che sappia proporsi come racconto fisico di un settore del lusso estremamente sofisticato. Le celle fotovoltaiche, i pannelli termici solari e un sistema di raffreddamento che utilizza l’acqua del mare sono le dotazioni care al metodo progettuale di Foster che assicurano la qualità dell’operazione anche dal punto di vista dell’impatto ambientale.

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Visto in questo progetto Sabrina Di Fendi Casa Design: Fendi Casa Composta da poltrona, divano e divanetto, la collezione Sabrina di Fendi Casa è caratterizzata da un design arricchito dal motivo Selleria finemente ricamato che corre lungo tutti i profili della struttura. Pezzi unici e sartoriali, le sedute sono proposte con rivestimento in prezioso velluto.

Ma l’eloquente involucro è solo uno dei punti di forza di questa architettura che comprende un bar, un ristorante, spazi per eventi, stanze ed uffici per i soci, sale amministrative, uffici direzionali, locali commerciali, una scuola nautica e un circolo di canottaggio: gli interni ricalcano un classico intramontabile, dove artigianalità, accuratezza dei dettagli, tonalità neutrali generano grande armonia compositiva. Le stanze sono ariose e inondate dalla luce naturale e gli arredi sono posti ad una distanza tale da consentire i più agevoli movimenti: non si vuole ricalcare l’idea di domestico; l’immagine profusa dal Monaco Yacht Club deve piuttosto essere istituzionale, autorevole e prestigiosa e per nulla evocativa di un comfort privato. La pavimentazione in doghe di teak scivola dalle terrazze dotate di piscine negli ambienti chiusi; quasi in nessun punto i tappeti interrompono la loro calda superficie sulla quale sono posizionati gli imbottiti, i tavolini, i lunghi tavoli rettangolari, i banconi e le scrivanie. Jacques Grange delinea

M O N A C O

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Progetto architettonico: Interior design: Arredo:

C L U B Norman Foster Jaques Grange Fendi Casa, B&B Italia

uno stile misurato in cui ogni elemento dialoga con l’insieme con naturalezza e disinvoltura e dove ogni soluzione suggerisce la tattilità di raffinati materiali: tessuti preziosi, pelli primo fiore, strutture in metallo lucido, essenze di legno rare avvolgono gli spazi e rileggono con modernità e assoluta fedeltà i valori della Famiglia Reale di Monaco.

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Caffe’ Stern Parigi CON IL CAFFÈ STERN TORNA A RIVIVERE UN MONUMENTO STORICO DI FRANCIA, CONOSCIUTO E FREQUENTATO DA PIÙ DI UN SECOLO DAI PARIGINI. CHE HANNO SALUTATO CON GRANDE GIOIA LO STRAORDINARIO PROGETTO DI RICONVERSIONE DELL’ANTICO ATELIER VOLUTO DAI FRATELLI ALAJMO.

Di Olivia Gusteau

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no chef tre stelle Michelin, uno dei più acclamati creativi internazionali e uno degli angoli più suggestivi della Ville Lumière: le premesse sembrano più che soddisfatte per poter dare inizio ad un’operazione di indubbio successo. Nel dettaglio si sta parlando dei fratelli Alajmo, del geniale designer Philippe Starck e dell’antichissimo Passage des Panoramas a pochi passi dall’Opera, che ospitava al numero 47 l’Atelier Stern, Monumento Storico di Francia. La destrezza con cui Alajmo seleziona gli ingredienti con i quali dà forma e sapore ad esperienze sensazionali è pari a quella che ha dedicato alla definizione del Caffè Stern, la sua nuova casa nel cuore di Parigi che in una manciata di giorni è riuscita a provocare la curiosità internazionale e a farsi ribattezzare come “un locale senza precedenti”. I battenti sono stati aperti il 18 settembre 2014: la targa che sovrasta l’ingresso è quella sopravvissuta alla precedente attività; i due animali imbalsamati che osservano gli avventori dalle vetrine incorniciate da pannellature di metallo verniciato nero sono

Philippe Starck Figlio di un costruttore aeronautico, Philippe Starck nasce a Parigi nel 1949. A vent’anni è direttore artistico di Cardin, a venticinque fa il giro del mondo e si stabilisce negli Usa, a ventisette rientra a Parigi. Seguono progetti di club, cafè, ristoranti, magazzini, alberghi. Ma trova anche il tempo per disegnare pasta, barche, sedie, posaceneri, lampade, spazzolini da denti, maniglie, spremiagrumi, posate, orologi, letti, contenitori termici, sanitari. I musei si contendono le sue opere, sulle quali piovono i più prestigiosi premi e riconoscimenti.

gli stessi che il proprietario della galleria Renè Stern aveva scelto per rappresentare l’esercizio; la targa in marmo intarsiata nel pavimento della galleria in corrispondenza della porta è infine quella autentica del 1890. Ogni centimetro di superficie degli ambienti, ogni dettaglio e ogni particolare è stato restaurato dall’architetto Dominque Averland: cornici dorate, boiserie in legno, cassettoni e decori, pomelli di bronzo e cristalli, intarsiature lavorate a mano da maestri artigiani dell’800 e parquet a lisca di pesce sono stati recuperati per diventare lo sfondo prezioso del Caffè Stern. E’ su questo sfondo che Philippe Starck ha elaborato il progetto di arredo, consapevole dell’occasione “ magica, poetica e surrealista” come lui stesso l’ha definita. “L’incontro tra Stern e i fratelli Alajmo è stato un momento magico” spiega Philippe Starck che prosegue: “Come l’atelier Stern, gli Alajmo – i due fratelli di Padova, ora stabiliti anche a Venezia – coltivano l’eccellenza e l’originalità. Per onorare questo incontro, abbiamo modificato il meno possibile la classe e il patrimonio storico dello spazio a disposi-

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Visto in questo progetto Summer by Ethimo Dalla linea semplice e funzionale, la collezione Summer di Ethimo in ferro zincato è fresca, colorata e originale. La famiglia comprende tavolo, sedia e poltroncina con braccioli, disponibile negli accattivanti colori Grigio Fango, Celeste Plumbago e Bianco Mughetto.

zione; e abbiamo più semplicemente perfezionato la magia esistente. Il risultato è un luogo di perfezione, probabilmente il bacaro più piacevole del mondo. Ogni visita a Caffè Stern è un viaggio attraverso il tempo, la storia, la cultura e un invito alla creatività e all’eccellenza.” Tavolini e sgabelli in metallo, poltroncine con sedute e schienale imbottito rivestite in pelle di color nocciola, piccole panche addossate alle vetrine completate da cuscini della medesima tonalità delle sedie e semplicissime bacchette luminose sospese o a parete si accostano alla struttura con straordinaria armonia. Il bancone bar è anch’esso in acciaio ed è ritagliato da un inserto in vetro che mostra ai clienti i succulenti apertivi secondo la migliore tradizione italiana e veneziana. Inizia proprio qui, appena varcata la soglia, il parabolico crescendo di espressioni di gusto ad ogni livello che è il miracolo compiuto di questo piccolo spazio bohemien.

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Ne parlano “concretamente” Alberto Apostoli • Alessi • Consonni Fontana Arte • Gessi • Metis Lighting Pollice Illuminazione • Studio D73 Con l’intervento di Banca Popolare di Vicenza e ICE

La partecipazione è gratuita. Registrati sul sito www.messefrankfurtitalia.it


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OD PORT PORTALS Estudi Pam2 Non si può iniziare la sua descrizione senza dire immediatamente che OD Port Portals ricalca tutti gli stereotipi dell’architettura mediterranea: pareti esterne di colore chiaro, fronti compatti ritagliati da aperture arretrate ombreggiate dagli sporti, un basamento geometrico in gran parte cieco, brise-soleil disposti quasi a creare un gioco caleidoscopico, parapetti solidi per riparare gli ambienti interni dal caldo sole estivo costituiscono le invarianti morfologiche dell’edificio in questione. Gli ingredienti formali dichiarano apertamente una perfetta e inconfondibile coerenza contestuale ed è proprio questo equilibrio rispetto al territorio di Palma di Maiorca a diventare la cifra progettuale del complesso ricettivo, sviluppato da Rahola Vidal Arquitectos in collaborazione con il team di interior design Estudi Pam2. Inaugurato il 1 aprile 2014, l’hotel accoglie gli ospiti in un’atmosfera luminosa: i raggi inondano le sale comuni e le stanze e annullano i contorni di ogni elemento che viene investito dalla loro dorata impalpabilità mentre mescolate al bianco, le vivaci tonalità del rosso, dell’arancione e del blu cobalto accrescono il legame con il paesaggio marino dell’isola delle Baleari. La lobby è l’emblema del concept progettuale e la texture geometrica dei paraventi che ritmano la lunga sala rettangolare suddividendola in zone funzionali, il ritmo delle lamelle di soffitti e della parete che spezzano la luce facendola diventare un dettaglio ornamentale consegnano uno spazio che sembra evolversi in un movimento continuo. L’appeal dinamico è accresciuto dalla scelta di elementi eterogenei di arredo: gli intramontabili LC2 di Le Corbusier sono accostati a pouf tessili mentre poltroncine dal design nordico sono sovrastate da una pioggia di lampade a sospensione cilindriche di colore bianco. La medesima logica è riversata nelle 77 camere, tutte dotate di un balcone privato ideato come la naturale estensione dello superficie interna: qui i toni sabbia e cacao suggeriscono un’ospitalità sofisticata, funzionale e fluida dove, come nella hall, le barriere spaziali sono ridotte all’essenziale. 52

Visto in questo progetto Bistro’ by De Padova Design: Vico Magistretti Forme massicce ma stondate caratterizzano la seduta Bistrò, un progetto comodo e dalle forme equilibrate per la loro semplicità. Lo schienale tondeggiante, in multistrato di betulla impiallacciaio wengè o rovere naturale, ha dimensioni ingigantite e la seduta è caratterizzata da una struttura con telaio interno in tubolare di acciaio. Le gambe sono in profilo estruso di alluminio a sezione ovale e il rivestimento è disponibile in vari colori e finiture.

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Estudi Pam2 Associate sin dal 1970, Mayte Matutes e Louedes Humet hanno fondato il loro studio a Barcellona, lavorando principalmente nel settore dell’interior design e della ristrutturazione di edifici pubblici. La grande attenzione nei confronti del progetto di interni si è tradotta negli ultimi anni anche nella ricerca sul prodotto e il team ha disegnato alcuni mobili e complementi per aziende del settore design. Hanno completato numerosi progetti di ospitalità per bar, ristoranti e hotel.

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MOTEL ONE BRUSSELS Svenja Hansen Non è certamente la prima catena alberghiera che fonda la propria filosofia sull’idea di “buon design a piccoli prezzi” e che attira visitatori di ogni età e provenienza sociale mediante questa formula di ospitalità semplice ed immediata. Motel One può infatti essere considerata parte di un circuito virtuoso di matrice squisitamente europea a cui appartengono anche Mama Shelter, Ibis, Prizeotel, 25 Hours Hotel, Room Mate, Okko: realtà rivolte alla definizione di un alto grado di standardizzazione ma che sanno dare a prezzi contenuti certezze sulla qualità dell’accoglienza e dei servizi offerti e che perseguono soprattutto un’idea di estetica assolutamente personale. 25 Hours sviluppa la dimensione teatrale, Mama Shelter quella della ironica democrazia ricettiva, Prizeotel si affida alla cifra visionaria di Karim Rashid, Okko fissa un ambiente fresco dalle reminiscenze anni ’50, Ibis asseconda l’idea di un vibrante scenario urbano; Motel One, infine, istituisce un’atmosfera calda ed equilibrata, mai iconica e neppure generica, e definisce uno sfondo contemporaneo per un soggiorno nel pieno centro della città. I lineamenti di questo progetto imprenditoriale per l’hotellerie di fascia media sono confermati dal recentemente inaugurato Motel One Brussels, il cui interior design contempla, come di consueto, la presenza di pezzi intramontabili del design, mescolati a complementi moderni e a tonalità di tendenza. Il marrone moka di superfici e divani imbottiti in pelle è mitigato dal turchese e dal senape di soffici poltroncine in velluto, dai paralumi cangianti dei lampadari a sospensione, dal corredo tessile in tonalità pastello delle quasi 500 camere a disposizione degli utenti. Le unità private sono cellule confortevoli e tecnologiche, realizzate in serie, ma è l’ampia lounge, strutturata come un salotto composto da più nuclei di conversazione, a funzionare come vero e proprio cuore pulsante della destinazione, il culmine del programma di accoglienza stabilito dalla catena tedesca. Qui tra le lampade Arco e le Egg Chair di Arne Jacobsen, il wi-fi gratuito attivo 24h richiama i clienti, che possono lavorare, navigare e chattare perdendo la cognizione del tempo.

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Svenja Hansen Visto in questo progetto Arco by Flos Design: Achille e Pier Giacomo Castiglioni Dal 1962 Arco è uno dei pezzi più noti e rappresentativi del design italiano. Si compone di un diffusore orientabile in metallo cromato, un arco in acciaio di lunghezza regolabile ed una base in marmo di Carrara. I suoi punti di forza, che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, sono il rigore delle linee e un uso attento dei materiali.

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Direttrice del dipartimento di interior design per la catena Motel One, Svenja Hansen ha definito con la proprietà il layout concettuale del brand di hotellerie, declinato negli oltre 42 indirizzi aperti negli ultimi anni tra Germania, Austria e UK. Si occupa della supervisione esecutiva e stilistica di ciascun hotel inaugurato e della gestione delle fasi di cantiere.

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HOTEL DUBROVNIK PALACE 3LHD E’ bastato il solo progetto di esordio dello studio 3LHD nel settore dell’hotellerie di lusso per far sì che i suoi quattro partner – Saŝa Begović, Marko Dabrović, Tanja Grozdanić e Silvjie Novak – diventassero un punto di riferimento internazionale nel design ricettivo. Con l’Hotel Lone di Rovigno – insignito di premi quali il “Best Hotel Architecture Design Award 2012” o della targa “Victor Kovačić”, che ne ha decretato lo status di migliore architettura croata completata nel 2011 – il gruppo si è infatti conquistato in pochissimo tempo una notorietà tale da ritrovarsi sul tavolo commesse provenienti da importanti clienti mossi dal desiderio di confezionare grazie al loro aiuto un’ospitalità qualitativamente eccellente e di portata internazionale. Fa parte di questo elenco lavori la ristrutturazione dell’Hotel Dubrovnik Palace, storico indirizzo del gruppo Adriatic Luxury Hotels Group che ha riaperto nell’aprile 2014 a seguito di un restyling importante delle camere e del ristorante e di un nuovo e fortificato legame con lo scenario della costa. Gli ingredienti non sono cambiati rispetto al precedente modello: come al Lone, l’albergo di Dubrovnik gioca con superfici nitide, con forme lineari, con materiali e colori sofisticati, con un repertorio tessile e con disegni astratti ai quali è affidata la personalizzazione delle 277 camere e delle 37 suite. Poche sono le tonalità dominanti: il legno di rovere, che scorre nelle stanze realizzando una boiserie di circa un metro e che è impiegato per la maggior parte degli arredi fissi, è abbinato al tortora delle pareti e al sabbia della morbida moquette del pavimento; l’azzurro, il bordeaux o il senape degli imbottiti e il nero del piano dei tavoli e delle lampade da tavolo divengono invece delle eccezioni all’interno di una ferrea regola cromatica il cui obiettivo è una neutralità che sappia incorniciare il blu del mare. Ed è così che dalle ampie vetrate aperte su profondi terrazzini, la veduta è incondizionata: le rocce del litorale e le vicine isole Elafiti motivano l’essenzialità di un progetto il cui fine ultimo è proprio dare valore al paesaggio.

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3LHD Visto in questo progetto Voila’ by Area Declic Design: Area Declic Design Voilà è un tavolo a colonna con basamento di acciaio perfetto per tutte le esigenze. Il piano è in laminato stratificato HPL (metodo ad alta pressione) o ALU (con anime di alluminio annegate prima della policondensazione). Il prodotto è disponibile in vari colori e abbinamenti di finiture.

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Lo studio 3LHD è stato fondato nel 1994 a Zagabria ed è guidato da quattro soci fondatori: Saŝa Begović (nato nel 1967 a Bjelovar), Marko Dabrović (nato nel 1969 a Dubrovnik),Tanja Grozdanić (nata nel 1968 a Zagabria) e Silvije Novak (nato nel 1971 a Fiume).Tutti i partner hanno conseguito la laurea presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Zagabria. Il gruppo definisce i progetti a partire dalla possibilità di integrazione tra architettura, arte e paesaggio: un approccio che ha guidato una serie di interessanti realizzazioni in Croazia e all’estero.

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NUOVI SCENARI DELL’OSPITALITÀ A SIA GUEST 2014

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oluzioni innovative, sostenibilità economica e ambientale, funzionalità e tecnologia alla portata di tutti sono il filo conduttore che ha unito le installazioni presentate a SIA Guest 2014, il Salone Internazionale dell’Accoglienza che si è tenuto a Rimini dal 9 al 12 ottobre 2014. Installazioni che hanno proposto anche soluzioni utili a leggere le tendenze della filiera legata all’ospitalità, dalla progettazione alla gestione, dall’anticipazione di trend futuri alla configurazione di avanzati scenari adattabili non solo a livello locale ma internazionale. La manifestazione, alla sua 63° edizione, ha dunque rinnovato uno dei format più interessanti che da anni

accompagnano il consueto modello espositivo, offrendo ai visitatori e agli operatori momenti di riflessione così come la possibilità di esaminare concretamente prototipi ricettivi elaborati a partire dalla volontà di dare delle risposte a criticità diffuse nel settore turistico. I padiglioni e le aree esterne della fiera sono stati quindi vivacizzati dalle interpretazioni di grandi progettisti e designer, orientate ora a cogliere un aspetto definito dell’ospitalità ora a sintetizzare la complessa macchina dell’hotellerie in un’idea efficiente. Proponiamo qui di seguito una panoramica sui migliori progetti realizzati durante la manifestazione fieristica.

FAI LA MOSSA GIUSTA Espressione di una progettazione multitasking integrata per l’hotel, “Fai la mossa giusta” è un’installazione che mette in scena progetto, organizzazione e strategia: gli architetti Alessio Cuzzolin e Silvia Giannini, coadiuvati dal project leader Luca Ceccarini, hanno interpretato la realizzazione di una struttura ricettiva come una serie vincente di “mosse giuste”. Le funzioni dell’accogliere, dell’organizzare, del percorrere, dell’emozionare, del comunicare, del degustare, del vivere il verde, del percepire il benessere sono immaginate come le mosse del gioco degli scacchi all’interno di una superficie modulare che struttura e coordina le parti. Progettare e realizzare un albergo significa comprenderne le esigenze imprenditoriali, individuare le caratteristiche specifiche e superare le criticità; a partire da questi presupposti si può delineare un intervento mediante una visione globale che parte dal contesto e si realizza in soluzioni mirate per condurre il cliente finale ad un’esperienza unica. L’allestimento proposto per il Sia Guest è stato sviluppato su una superficie di 700 mq ed è stato pensato come un percorso che rappresenta l’hotel attraverso i suoi scenari: la hall, la suite, le colazioni, la SPA, l’estetica, le conferenze, l’outdoor.

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FLYING ROOM Ideato da Massimo Mussapi, l’allestimento“Flying Room” è strutturato sull’idea di una concept room che non vuole proporsi come un format commerciale di arredamento “chiavi in mano” ma piuttosto come un insieme di criteri di progettazione e di prodotti che nel loro insieme garantiscono accessibilità e fruibilità totali andando oltre l’idea convenzionale di disabilità. “Flying Room” parte volutamente dalla tipologia di camera standard più comune e diffusa, che viene tuttavia completamente ripensata dalla struttura al layout, ad ogni singolo elemento tecnico e di arredo per far sì che qualsiasi individuo possa familiarizzare con spazi e dotazioni e di beneficiare pienamente e in modo intuitivo dei servizi che offre. La fruibilità e la comodità sono un valore apprezzato da tutti e quindi trascendono le patologie fisiche. Al centro dell’idea di questa installazione c’è l’imprenditore alberghiero, le sue esigenze e i suoi obiettivi che sono quelli di ridurre al massimo i costi soprattutto per il personale, poter rinnovare la struttura per renderla aggiornata e competitiva e ampliare la clientela.

RENOVATION HOTEL Renovation Hotel è il nome della proposta sviluppata da Simone Micheli, che parla delle nuove strade per realizzare intelligenti e sostenibili interventi di rinnovamento dell’hotel e per trasformarlo in un’opera iconica capace di originare, attraverso la sua identità, estese positività economiche. All’interno di una tecnologica Suite-Cinema, il visitatore ha potuto vivere un’esperienza sensoriale unica ed emozionante che dimostra quanto può essere ancora fatto in contesti ricettivi di alto profilo per garantire ai propri clienti servizi sempre più all’avanguardia. Gli utenti hanno potuto assistere ad una coinvolgente video installazione densa di contenuti delineata al fine di favorire interazioni con realtà produttive italiane connesse a questa particolare dimensione del fare. Simone Micheli ha inoltre mostrato i progetti elaborati da nove architetti brasiliani - accompagnati in Italia da Joao Mazza, presidente del Polo Design Center di San Paolo -, sviluppati durante il workshop tenuto presso lo studio fiorentino del progettista italiano nell’aprile 2014 e riferiti al tema “Renovation Hotel”. ©Sasha Defranceschi

DEHOR BEACH HOTEL

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©Pasquale Bove

Posizionato al centro delle due piscine interne della nuova Fiera di Rimini, il Dehor Beach Hotel firmato dall’architetto Roberto Semprini è un’isola felice in

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cui rilassarsi, punto di incontro di visitatori e buyer. Il centro nevralgico dell’installazione è costituito dal bancone Movibar, modulare e flessibile, in acciaio inox e plexiglass, che sorprende grazie al potente impianto di retroilluminazione ideato al fine di renderlo fruibile anche durante le ore notturne. Ai lati del grande bancone, su un tappeto di erba soffice, sono disposti alcuni ambiti relax e conversazione, composti dai parasole di design a forma di foglia Leaf e i lettini Wave, sempre disegnati da Semprini, così come dalle confortevoli poltroncine e divanetti della linea Esaedro. Il benessere di questo luogo è incrementato dall’inserimento di alcune specie floreali tipiche dell’ambiente mediterraneo contenute in capienti fioriere mentre paraventi metallici traforati e pannelli suggeriscono la necessaria privacy per i diversi angoli di conversazione. Infine, l’illuminazione contribuisce a creare un’atmosfera raffinata in tutto l’allestimento.

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S P E C I A L E

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HOTEL CON DETRAZIONE IL BONUS PER LA RISTRUTTURAZIONE E PER L’ACQUISTO DI ARREDI PER GLI ALBERGHI CONSENTIRÀ DI RINNOVARE IL PARCO RICETTIVO NAZIONALE, CON POTENZIALI INVESTIMENTI PER CIRCA 4,3 MILIARDI DI EURO ANNUI. A SEGUITO DI UN PRIMO FOCUS PUBBLICATO SUL PRECEDENTE NUMERO DI SUITE, APPROFONDIAMO ORA LA MISURA SIMBOLO DEL DECRETO LEGGE 83 - CONVERTITO DALLA LEGGE 29 LUGLIO 2014, N.106 - CON ROBERTO SNAIDERO, PRESIDENTE DI FEDERLEGNOARREDO – E CON ALESSANDRO GIORGETTI – PRESIDENTE FEDERALBERGHI EMILIA-ROMAGNA. di Alessandro Bini

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SUITE: Felici per questi sgravi fiscali promessi al settore del turismo? Alessandro Giorgetti: Dice bene – risponde Alessandro Giorgetti, presidente FederAlberghi Emilia Romagna – felici per la promessa, poi vedremo come arriveranno. SUITE: Qualche dubbio? Alessandro Giorgetti: Stiamo aspettando le disposizioni applicative che, tra l’altro, devono definire le tipologie di strutture alberghiere ammesse al credito d’imposta, le tipologie di interventi ammessi al beneficio, le procedure per l’ammissione, le soglie massime di spesa e altri argomenti simili. Particolari capaci di rendere poco efficaci titoli di indubbia suggestione. Non mi sembra poco. SUITE: Resta tuttavia, un segnale positivo. Alessandro Giorgetti: Su questo non c’è dubbio, si tratta di un’indicazione di rinnovata attenzione, poi vedremo quali risultati reali sortirà. Comunque, una lettura del bicchiere mezzo pieno ci mostra una restituzione di dignità a un settore che ha un’importanza fondamentale per l’economia del Paese e aiuta gli albergatori, grazie alla riqualificazione delle strutture e all’adozione di strumenti digitali, pur attraverso lo stanziamento di risorse insufficienti che ci auguriamo vengano presto aumentate. Anche per questo, vedo un atteggiamento molto attendista e titubante. SUITE: Emilia Romagna, significa settanta chilometri di industria turistica fino a pochi anni fa senza eguali nel mondo. Cosa occorrerebbe per far rinascere il primato? Alessandro Giorgetti: Si tratta di una macchina nata negli anni Sessanta, caratterizzata da strutture piccole, moltissimi alberghi, alcuni anche di buone dimensioni, ma che necessitano di una ristrutturazione seria. Mi sbilancio nell’affermare che il 30-40 per centro di queste realtà ne avrebbe realmente bisogno, sia per quanto riguarda l’aspetto strutturale, di risparmio energetico, che per quello dell’arredamento. Fin’ora, ognuno di noi ha fatto ciò che poteva, chi si è dedicato ad ampliare il giardino, chi ha rammodernato le camere, chi ha installato una piscina, senza un disegno complessivo di distretto. Ben vengano provvedimenti come la legge 106, che, tuttavia, dovrebbero essere studiati e attuati nella loro completezza in tempi rapidissimi, ma credo manchi una strategia complessiva a favore del settore. Un coordinamento nazionale, che preveda, innanzitutto la creazione di dotazioni infrastrutturali: collegamenti stradali, ferroviari, una politica regionale sugli scali aeroportuali. Da qualche anno, il nostro territorio è un po’ tagliato fuori dalle grandi rotte e certamente ne risente.

Alessandro Giorgetti ???? Nato a Rimini, Alessandro Giorgetti è gestore di alberghi, presidente di Federalberghi Emilia Romagna, membro di giunta di Federalberghi Italia e capodelegazione della contrattualistica per il Ccnl.

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ROBERTO SNADEIR0 FederlegnoArredo

Roberto Snaidero Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, e di Cosmit è nato a Majano in provincia di Udine, nel 1948 e si è laureato in economia e commercio all’università di Trieste. È stato Membro del Consiglio della Camera di Commercio Industria Artigianato di Udine ed è Membro del Comitato di Presidenza dell’Associazione Industriali della stessa città. Nel 1997 fonda la Snaidero engineering & trading Spa, di cui è Presidente e Amministratore Delegato, società che si occupa di contract per comunità, arredo per case di riposo e progetti completi chiavi in mano. È stato già presidente di FederlegnoArredo dal 2002 al 2008 continuando, al termine del mandato, a far parte del Consiglio di Cosmit e di FederlegnoArredo dove negli ultimi anni ha rappresentato la Federazione sul tema dell’internazionalizzazione. Rieletto nel 2011 è stato riconfermato quest’anno al vertice dell’associazione.

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Ho accolto con grande soddisfazione la legge 106 del luglio scorso sulla riqualificazione delle strutture turistico-alberghiere”, esordisce il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero. “Per rilanciare un settore strategico come quello del turismo, è indispensabile modernizzare le strutture ricettive dotandole di arredi e finiture di qualità in grado di garantire il massimo comfort degli ospiti. In tal senso, i positivi risultati ottenuti a fine 2013 con il Bonus Mobili ci fanno credere che una misura simile applicata alla riqualificazione delle strutture ricettive rappresenterà uno straordinario volano per l’economia”. SUITE: Quanto potrà incidere nel vostro comparto questo provvedimento? Roberto Snaidero: I conti sono presto fatti: partiamo dal presupposto che, per l’Italia, la stima per il rinnovo totale degli alberghi equivale a una spesa complessiva annua di 4,3 miliardi di euro, 400 milioni di euro nella sola Lombardia. Detto questo, valutiamo che un quarto dell’investimento complessivo annuo riguardi le forniture della filiera Legno-Arredo, per un ammontare di circa un miliardo di euro, di cui 100 milioni nella sola Lombardia. SUITE: Una ricaduta notevole per le vostre imprese.. Roberto Snaidero: Basti considerare che circa 400 aziende associate a FederlegnoArredo operano in modo significativo nel settore del contract alberghiero e tra prime 30 aziende operanti nel contract alberghiero oltre il 50 per cento sono aziende lombarde. Nel complesso si tratta perlopiù di aziende di medio piccole dimensioni, che in questi tempi hanno veramente bisogno di boccate d’ossigeno. SUITE: Alcuni stakeholder del mondo del turismo rilevano diverse limitazioni nella misura: un tetto massimo di spesa di 200 mila euro, che esclude automaticamente le grandi ristrutturazioni e fondi disponibili non sufficienti a coprire le necessità delle oltre 33 mila strutture alberghiere in Italia. Cosa ne pensa? Roberto Snaidero: Che potrà anche non accontentare tutti, tuttavia, si tratta di un primo passo importantissimo che ci consentirà, tra un anno, di mostrare ai nostri governanti gli effetti positivi ottenuti, di cui sono certo, e di chiedere con la forza dei fatti dimostrati ulteriori provvedimenti. SUITE: L’inizio di una svolta per il settore turistico italiano? Roberto Sanidero: Credo proprio di sì. Credo ci sia una nuova presa di coscienza nei confronti di una macchina economica che possediamo, ma che abbiamo fin’ora sottovalutato e su cui oggi dobbiamo necessariamente puntare. Basti considerare che l’industria turistica italiana ha confermato, lo scorso anno, il suo ruolo di motore dell’economia del Paese. In cifre, il contributo totale del turismo all’economia italiana nel 2013 è stato di 159,6 miliardi di euro, pari al 10,3 per cento del Pil e le previsioni per il 2014 indicano un’ulteriore crescita, del 2,1 per cento, che dovrebbe portare il valore economico del settore a 163 miliardi di euro. E l’impatto economico del turismo si riflette in maniera rilevante sul mondo del lavoro, con oltre 2,6 milioni di posti direttamente e indirettamente generati nel 2013, pari all’11,6 per cento dell’occupazione totale del Paese.

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INTERNA ORBINE Design: Bruno Moinard

ZANOTTA AROM Design: Noè Duchaufour

BROSS ITALY AVA Design: Michael Schmidt

Parte della Collection Président di Interna, Orbine è la seduta lounge caratterizzata da gambe in legno massello e rivestimento in pelle pieno fiore. Il prodotto è pensato appositamente per gli spazi contract più lussuosi e intimi ed è connotata da una sofisticata contemporaneità che si esprime con chiarezza e purezza di linee. Orbine è completamente personalizzabile per potersi adattare a spazi diversi e soddisfare ogni esigenza di design.

Arom è la poltroncina realizzata su disegno del francese Noè Duchaufour Lawrance e presentata in anteprima da Zanotta al Salone del Mobile 2014. La seduta offre il comfort di una poltrona classica con un design ottimizzato: le linee sono ispirate al linguaggio organico e floreale, molto amato dal designer. Arom offre una nuova concezione di relax, grazie alla forma avvolgente e ad un morbido rivestimento sfilabile in stoffa o in pelle. La scocca esterna può essere ricoperta anche in cuoio abbinato ai due rivestimenti.

Linee pulite e dinamiche definiscono la collezione Ava, che presenta una seduta particolarmente accogliente grazie alla perfetta inclinazione dello schienale. La famiglia comprende sedia e poltroncina, entrambe impreziosite da una raffinata trapuntatura in pelle o tessuto. La poltroncina lounge ha un desifn avvolgente e sobrio ed è ideale come complemento di zone relax, sale d’attesa, sale lettura, lounges o semplicemente zone di conversazione-living.

B&B ITALIA TABANO Design: Patricia Urquiola

SWAN ITALY CHELSEA Design: Francesco Lucchese

DE PADOVA CHESTO Design: Patrick Norguet

Linee confortevoli, volumi generosi e grandi orecchie caratterizzano la poltrona girevole Tabano, con base a quattro razze, in poliuretano oppure legno, sulla quale si innesta la scocca di ampie proporzioni. Interno ed esterno, rispettivamente soffice e teso, sono ben definiti, uniti tra loro da una cerniera che percorre l’intero perimetro. La seduta può essere monocolore in tessuto oppure bicolore, con l’abbinamento di pelle e tessuto. Tabano è accompagnata da un poggiapiedi dal volume ovoidale anch’esso con rivestimenti accoppiati.

Dal perfetto equilibrio geometrico tra le superfici dello schienale e della seduta nasce la nuova poltroncina Chelsea. Alla base del concept creativo vi sono le proporzioni tra comfort e rigore ben evidenziate dai piani ortogonali che identificano la struttura compatta e i volumi totemici. Il prodotto propone ricercati particolari che richiamano il mondo fashion: dalle cuciture e i profili in cuoio a contrasto con i tessuti dei cuscini alla tasca laterale ideale come portariviste, fino alla maniglia in cuoio che richiama i dettagli degli accessori moda, per un prodotto trasversale, ideale sia in ambito residenziale che contract.

Chesto, disegnata da Patrick Norguet per De Padova, è una poltroncina dotata di struttura in acciaio schiumata in poliuretano espanso e rivestita in ovatta di poliestere. Anteprima al Salone 2014, è dotata di gambe in massello di frassino naturale o tinto all’anilina color noce canaletto, finite con vernice acrilica trasparente o laccato nero finito con vernice acrilica a poro aperto. Il rivestimento è completamente sfoderabile in tessuto o fisso in pelle.

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ARPER COLINA Design: Lievore Altherr Molina

DOMITALIA COQUILLE Design: Radice & Orlandini Design

BAXTER DALMA Design: Draga & Aurel

Colina è una collezione di poltrone dal profilo elegante e dal design accogliente che si inserisce perfettamente negli ambienti più diversi: dall’ufficio agli spazi pubblici all’intimità domestica, da sola o in gruppo. E’ disponibile nella versione a pozzetto in tre misure: piccola, media e grande, con rivestimento in pelle o tessuto. Tutte le versioni sono realizzate con base rivestita, mentre la versione media è disponibile anche con base cantilever, a slitta o con quattro gambe in legno.

Coquille è una seduta la cui forma assomiglia alle conchiglie marine e che si apre ad infinite possibilità di personalizzazione: le due parti assemblate che la compongono possono infatti essere in poliuretano integrale oppure rivestite in tessuto dei più svariati colori, creando abbinamenti originali di materia e tonalità tra schienale e seduta. La base, concepita in tre modalità differenti – frassino, tondino metallico o con base a tromba – esalta ancora di più la versatilità del modello.

La poltrona Dalma è realizzata con un rivestimento in pelle morbida disponibile in varie finiture. Uno dei tratti distintivi è il suo schienale avvolgente caratterizzato da una particolare trapuntatura. La poltrona è stata ideata e progettata per interagire da una posizione confortevole. Dalma si presenta con un aspetto elegante ed accogliente. La struttura è in faggio tinto nero lucido o in noce, mentre lo schienale è capitonné.

DEBI - ARRMET PRETTY Design: Solange Riturante

MOROSO DIATOM Design: Ross Lovegrove

POTOCCO EGO Design: Mauro Lipparini

Pretty è una collezione di sedute per il settore home e contract con struttura in acciaio o rovere e scocca imbottita. La scocca è in multistrato imbottito con lo schienale avvolgente per il massimo comfort. La base è in acciaio cromato e dona leggerezza ma nel contempo massima stabilità, rendendo la poltroncina contemporanea e quindi adatta ad ambienti moderni. La seduta può essere rivestita in pelle o tessuto in differenti colorazioni come da catalogo Debi.

Diatom è una poltroncina impilabile che deriva la sua forma dal frustolo di una diatomea, primordiale organismo unicellulare diffuso negli ambienti acquatici. Una raffinata geometria ornamentale declinata nella tridimensionalità, meraviglia strutturale nata dall’esplorazione delle regole matematiche che ordinano lo sviluppo vegetativo di un organismo vivente. La produzione adotta una tecnologia sviluppata nel settore automotive per ridurre il peso e i costi di produttività. Una lamiera in alluminio presso-formato assicura la massima leggerezza sostituendo l’utilizzo dell’acciaio.

Ego è una seduta disegnata da Mauro Lipparini per Potocco il cui profilo laterale della scocca in massello di legno contiene con naturalezza i cuscini. Questi ultimi hanno un aspetto un po’ vissuto e sono confezionati sartorialmente, esprimendo un linguaggio libero e un’accoglienza confortevole. Disponibile in due larghezze, Ego ha uno schienale che posteriormente è dotato di un’unica lastra in cuoio estesa tra due sagome laterali in legno massello.

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POLIFORM GUEST Design: Rodolfo Dordoni

CASAMANIA RADAR Design: Claesson, Koivisto, Rune

CASSINA M10 Design: Patrick Norguet

Guest è la nuova proposta di Rodolfo Dordoni per Poliform caratterizzata dalle ampie proporzioni e dalle linee morbide, che suggeriscono un’idea immediata di comfort. La scocca è in poliuretano flessibile stampato con prerivestimento in fibra di poliestere mentre il rivestimento finale è in tessuto, similpelle e pelle nelle proposte disponibili da catalogo. La seduta è ideale sia per ambienti residenziali che per gli spazi dell’ospitalità.

Progettate da Claesson, Koivisto e Rune per Casamania, le quattro poltrone Radar hanno un segno distintivo da cui prende il nome la stessa collezione: lo schienale dalla forma avvolgente. Radar è disponibile in quattro diverse versioni, definite dai volumi dello schienale, che conferisce alla seduta uno spirito avvolgente e contemporaneo. I prodotti sono disponibili con base girevole e sono ideali per sale d’attesa, living e ingressi.

M10 è una seduta il cui corpo è sospeso su una Y rovesciata in legno. L’uso sapiente di questo materiale esalta il patrimonio di Cassina nella lavorazione di alta falegnameria. Le gambe fini, che proseguono nel profilo dei braccioli creando un contrasto caldo e sofisticato con il rivestimento della sedia, sono supportate da un corpo interno di metallo che funge da nucleo della struttura. La forma della sedia, leggermente imbottita, accoglie il corpo in un abbraccio caldo e confortevole. Il rivestimento può essere realizzato in tessuto o in pelle.

CIZETA SPRING Design: Edi & Paolo Ciani

MDF ITALIA MIA Design: Francesco Bettoni

POLTRONA FRAU NIVOLA Design: Roberto Lazzeroni

Parte della Premium Collection di Cizeta, Spring Chair è una seduta caratterizzata da linee morbide ed accoglienti unite alla raffinata cura dei dettagli, come le peculiari cuciture a vista di qualità sartoriale. La particolarità che cattura immediatamente lo sguardo è data dalla naturale fusione tra la scocca e le eleganti gambe disponibili in diverse essenze, che creano una continuità fluida. La seduta è disponibile su richiesta in una vasta gamma di colori, finiture e rivestimenti del catalogo dell’azienda.

Compatta, morbida e accogliente, Mia nasce dal semplice gesto di piegare un cuscino e creare un nido, un rifugio per momenti di relax. Il profilo a contrasto sottolinea la forma mettendo in evidenza una forte personalità. La seduta può essere dotata di qualsiasi tipologia di rivestimento e grazie al gioco di colori dei profili, consente ad ognuno di interpretarla secondo il proprio gusto. Mia è facilmente sfoderabile grazie ad un’elegante zip che delinea il tratto dei braccioli.

Dalla seduta compatta e arrotondata, Nivola è una poltrona caratterizzata da un’allure femminile, quasi romantica, valorizzata dai materiali caldi e naturali. La struttura in legno massello di frassino tinto wengè è accostata al rivestimento esterno in cuoio o pelle. La scocca è realizzata in poliuretano espanso stampato, con leggera imbottitura in ovatta poliestere mentre le cuscinature sono in piuma d’oca con inserto stabilizzante in poliuretano espanso per garantirne il giusto livello di comfort.

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HANSGROHE AXOR LAMPSHOWER Design: Oki Sato

ZUCCHETTI RUBINETTERIA CLOSER Design: Mario Ferrarini

FIMA CARLO FRATTINI CLOUD Design: Meneghello Paolelli Associati

Axor LampShower è descritta dallo stesso progettista come “una creazione ibrida costituita semplicemente dall’unione di acqua e luce nella forma archetipica dell’oggetto lampada”. La leggerezza delle forme e la combinazione di luce e acqua conferiscono alla doccia una dimensione sensuale amplificata. Contribuisce all’atmosfera l’ampia corona del ‘paralume’ che funge da diffusore e la calda illuminazione del bulbo centrale. Axor presenta LampShower nella doppia versione soffitto e parete. Oltre alla finitura cromo anche il nuovo sistema doccia può essere completamente personalizzato grazie al servizio Axor Manufaktur.

Closer è un eclettico concept sviluppato da Diego Grandi per un inedito soffione rubinetteria dal design accattivante, poetico ed essenziale. Un sistema basculante a parete permette di indirizzare il flusso d’acqua in direzioni diverse grazie a movimenti sia sull’asse verticale che sull’asse orizzontale. Semplice nell’uso e intuitivo, Closer lascia fluire liberamente l’acqua sul corpo, procurando un massaggio ora delicato ora energico per rigenerare corpo e mente.

Cloud è il nuovo soffione di Fima Carlo Frattini la cui forma evoca l’evanescenza di una nuvola che nella versione con LED, oltre ad un rilassante e avvolgente getto a pioggia, regala emozionanti giochi di luce per momenti di totale benessere. Esteticamente si caratterizza per la presenza di due livelli diversi per dimensioni e forme: il primo è il soffione vero e proprio, il secondo è una lastra bianca che funge da riflettore delle strip led fissate nella parte superiore del soffione. Da questo gioco progettuale nascono due versioni da soffitto, bicolor con copertura bianca – anche nella versione con cromoterapia – o nera o total chrome.

CRISTINA RUBINETTERIE DYNAMO RAINBOW

GRUPPO GEROMIN PLANE Design: Jan Puylaert

NEWFORM SAAMA Design: Lucy Salamanca

Ingombro contenuto, funzionalità preservate. Questa è la promessa di Plane, la colonna doccia disegnata da Jan Puylaert seguendo i principi dell’ergonomia. Soffioni verticali installati all’altezza ideale permettono di massimizzare i benefici di una doccia di benessere. La rubinetteria termostatica ha la sporgenza ergonomica perfetta, per garantire sicurezza e funzionalità. La struttura è in acciaio verniciato nelle finiture bianco opaco, blu cobalto opaco e corallo opaco.

L’evoluzione del concetto di wellness di Newform raggiunge la sua forma più evoluta con la collezione Saama, ideata e progettata dall’art director Lucy Salamanca per dare vita ad una sinergia speciale tra corpo ed elemento acquatico. Dalle linee minimali, Saama è un soffione modulare che consente di comporre soluzioni multifunzionali all’interno della doccia per creare differenti esperienze tattili ed emozionali. Se destinato a soffitto, il prodotto garantisce una doccia rigenerante, associata ad una lama d’acqua ad effetto cascata per il massimo del piacere.

Dynamo Rainbow è il soffione con illuminazione led totalmente autoalimentato. Nato da un’intuizione geniale, questo prodotto sfrutta infatti l’acqua per produrre energia elettrica: tutto merito di una turbina collocata all’interno del soffione stesso, che permette l’accensione dei led senza consumare energia, per un relax ad impatto zero. Dynamo Rainbow è facile da utilizzare e da installare: non occorrono parti elettriche, può essere montato a soffitto o a parete e può essere inserito in sistemi doccia già esistenti.

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DURAVIT DARLING NEW Design: Sieger Design

IDEAL STANDARD DEA Design: Dick Powell

GRAFF DRESSAGE Design: Studio Nespoli e Novara

Darling New rappresenta l’evoluzione di un classico Duravit ed è una serie caratterizzata da forme tondeggianti e dalla linea filigranata dei bordi. La linea si compone di un totale di 12 modelli di vasche – ad incasso, ad angolo, freestanding - con corrispondenti pannelli di rivestimenti in legno o acrilico, strutture in polistirene e poggiatesta. Sotto il bordo continuo è disponibile come optional una delicata luce bianca led che rende l’elemento protagonista dell’ambiente bagno.

Dea si ispira a forme morbide e fluide perché, come sostiene il progettista Dick Powell “quel che più conta è l’ergonomia emozionale, cioè come ci si sente interagendo con un elemento di arredo.” Il design di questa famiglia rappresenta l’equilibrio tra estetica e funzionalità. La vasca Dea, grazie ai suoi lati svasati e alla sottigliezza dei suoi bordi, invita ad un momento di piacere ed è disponibile in varie dimensioni da centro stanza, da incasso o pannellata.

Parte di una collezione caratterizzata da armonia, geometria e versatilità, la vasca Dressage è composta da una lastra di Corian® DuPont™ termoformata e accoppiata al legno massello. Il taglio trasversale su tutta la sezione crea l’invito per l’ingresso e una zona alta dove potersi distendere e rilassare. E’ pensata per vivere al centro dell’ambiente nella sua versione freestanding con poggiatesta in pelle di razza e mensola per riporre i prodotti beauty.

ANTONIO LUPI EDONIA Design: Mario Ferrarini

JACUZZI GLANCE Design: Daniel Libeskind

KOS MUSE

Interno dalle linee morbide ed avvolgenti, esterno dalle pieghe ben definite, quattro zampe che fanno parte del corpo della vasca, lo slanciano e lo alleggeriscono allo stesso tempo: in sintesi questa è Edonia, la vasca senza tempo disegnata da Mario Ferrarini per AntonioLupi. Comoda, pratica ed elegante, è realizzata interamente in Cristalplant ed è completa di piletta con sistema di scarico a pressione clik-clak, sifone e tubo flessibile.

Glance si caratterizza per una linea che nasce dalla contrapposizione di un rettangolo e di un ellisse, che si risolvono lungo la diagonale dei pannelli frontali. L’elegante sagoma esterna accoglie una vasca ergonomica dalla doppia seduta, fornita dei nuovi getti Target Pro che consentono la massima personalizzazione dell’idromassaggio. Il prodotto è disponibile nelle versioni centro stanza, a parete, ad angolo, nicchia o ad incasso ed è completato da un equipaggiamento di comandi touch intergrati al bordo della vasca, del sistema di protezione Dry-run che impedisce il funzionamento a secco, del dispositivo Cromodream e di un comodo poggiatesta.

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La vasca free standing Muse, pensata per il bagno contemporaneo, si propone come una vera e propria scultura plasmata da linee morbide e delicate, da esibire al centro della stanza. Come un abbraccio accogliente e rassicurante, il suo ovale invita ad entrare. Concepita come un guscio dagli spessori sottili, presenta un design essenziale e un effetto materico originale dalla piacevole tattilità, grazie all’utilizzo del Silkstone. Le dimensioni contenute (1700x850x570 cm) ne facilitano l’inserimento free standing in bagni di diverse tipologie.

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P R O M O T I O N

L’ACCOGLIENZA TURISTICA SI RINNOVA GRAZIE A REGIONE LOMBARDIA

I

n vista di Expo 2015 le imprese tu-

più elevati standard qualitativi del settore

ristiche, dei pubblici esercizi e del

di riferimento, che abbiano un importo

commercio alimentare al dettaglio si

compreso tra 30mila e 300mila euro (im-

rinnovano grazie a Lombardia Concreta,

porto massimo agevolabile per singola

la nuova iniziativa promossa da Regione

impresa) e una durata non inferiore a

Lombardia (Assessorato Commercio,

24 mesi (durata massima agevolabile:

Turismo e Terziario) con il supporto di

7 anni).

Finlombarda S.p.A.

L’azione di Regione Lombardia è stata

Lombardia Concreta mette a disposizio-

affiancata da quella delle Camere di

ne 10milioni di euro per l’abbattimento

Commercio, che ha permesso, grazie

del 3% dei tassi sui finanziamenti con-

all’introduzione di risorse aggiuntive, di

cessi dal sistema bancario convenzio-

attivare specifici bandi nelle province di

nato con Finlombarda S.p.A. alle micro,

Brescia, Lodi, Mantova, Monza e Brian-

piccole e medie imprese lombarde dei

za, Pavia, Sondrio e Varese.

settori dell’accoglienza turistica (alber-

Le imprese interessate possono pre-

ghiera ed extra-alberghiera), alle micro

sentare domanda di ammissione al

e piccole imprese operanti nei settori

contributo in conto interessi secondo la

dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) e

procedura “a sportello” – in base all’or-

del commercio alimentare al dettaglio,

dine cronologico di presentazione e fino

che intendono realizzare interventi di

a esaurimento delle risorse finanziarie

riqualificazione delle proprie strutture e

disponibili – attraverso l’istituto di credito convenzionato che ha concesso il finan-

migliorare la qualità dei servizi offerti in vista di Expo 2015.

venire. Sono certo che, anche grazie al

ziamento, che provvederà ad inoltrare la

“Si tratta di una misura – ha commentato

contributo di Regione Lombardia e del

richiesta a Finlombarda S.p.A. tramite

l’Assessore al Commercio, Turismo e

sistema camerale, sapremo conquistare

la piattaforma telematica: https://gefo.

Terziario, Mauro Parolini – che mira a

la fiducia dei visitatori italiani e stranieri”.

servizirl.it.

qualificare l’offerta turistica lombarda

Il Bando prevede che i finanziamenti

Per informazioni sul Bando, scrivere a:

che nel 2015 dovrà farsi carico di ac-

richiesti alle banche siano destinati a uno

lombardiaconcreta@finlombarda.it

cogliere 20 milioni di turisti. Quella di

o più investimenti strutturali in beni ma-

Per saperne di più:

Expo è una sfida decisiva per il nostro

teriali e nuove tecnologie, da realizzarsi

• www.finlombarda.it/finanziamentieser-

sistema dell’accoglienza, che si giocherà

in Lombardia, che risultino migliorativi

vizi/lombardiaconcreta2015

la propria credibilità anche per gli anni a

rispetto allo stato attuale e in linea con i

• www.commercio.regione.lombardia.it

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G A S P A R U C C I

C O N S T R U C T I O N

GASPARUCCI CONSTRUCTION: UNICITÀ, ALTA QUALITÀ E DESIGN L’AZIENDA Con oltre 30 anni di attività e 400 Hotel realizzati in tutto il mondo ai massimi livelli qualitativi ed estetici, Gasparucci Construction rappresenta da sempre una realtà solida ed affidabile nell’ambito del Contract. Ogni realizzazione del gruppo Gasparucci sintetizza la perfetta unione di design, emozioni e know-how, per un profondo viaggio esperienziale a 360 gradi nel mondo del Contract integrato, all’insegna di valori chiave quali flessibilità, versatilità e profonda attenzione verso le richieste del committente. Dalla realizzazione di nuovi concept per l’arredamento d’interni fino alla ristrutturazione di strutture pubbliche o private, tutti i progetti nascono dalla piena interazione tra designer ed architetti di fama internazionale e risorse aziendali per il raggiungimento di un risultato ottimale creato intorno alle esigenze del cliente come un abito sartoriale. Grazie alla capacità di personalizzare qualsiasi realizzazione, ogni progetto diventa un’esperienza professionale unica in cui le soluzioni stilistiche custom vengono attuate sulla base di accurate analisi dei budget, senza perdere mai di vista le prescrizioni normative ed i bisogni del cliente, che viene così

vita, e gli ospiti vengono accolti in un ambiente boho-chic…”.

accompagnato passo dopo passo con sensibilità estetica, competenza

Realizzato insieme all’architetto Patrick Ribes, parte integrante del progetto

e professionalità verso il risultato desiderato, con un tocco sempre unico

è la promozione dell’arte, presente in tutte le aree dell’Hotel grazie ad opere

ed esclusivo.

contemporanee, come graffiti realizzati nell’area Tag Café da Meres One di

LA REALIZZAZIONE

internazionali come Triny Prada, Jean-Pierre Rives, Damien Richard, David

New York, quadri Pop Art di Victor Vasarely, e mostre permanenti di artisti L’unicità garantita da Gasparucci Construction caratterizza l’Hotel N’VY, il

Cintract, Bruno Catalano ed Annabelle Delaigue.

nuovo Hotel artistico al centro di Ginevra situato nei pressi dell’aeroporto,

In questo nuovo concetto di soggiorno, il cliente è coccolato da soluzioni

a due passi dal lago e vicino alla sede ONU.

all’avanguardia quali cromoterapia, illuminazione RGB, tv led, tavoli touch-

Immerso nella luce, composto da 153 camere di diverse tipologie comple-

screen interattivi e centro benessere, per un soggiorno di piacere o business

tamente ristrutturate nel 2012 e caratterizzate da arredi di design in stile fusion, l’Hotel rappresenta “…un modo elegante di vivere la spensieratezza in spazi trepidanti di energia ed emozioni, dove la tecnologia semplifica la

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all’insegna del comfort che avvolge la clientela dell’Hotel con un’atmosfera “Arty. Cosy. Trendy” . www.gasparucci.it


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WELLNESS & SPA COLLECTION Il tepore di una SPA, le atmosfere rarefatte, l’energia di una bellezza e di un equilibrio ritrovati passano attraverso il benessere dei prodotti Gamba con eleganza e stile impeccabili. La SPA è il luogo dell’intimità, dello stare soli con chi amiamo, del ritrovarci dolcemente coccolati. L’azienda di Pesaro realizza prodotti ideati con l’obiettivo di far vivere alle persone momenti indimenticabili all’interno dei centri benessere o di stanze da bagno di sofisticata eleganza: morbidi accappatoi dai modelli esclusivi, personalizzati con ricami e finiture ricercate; asciugamani dai disegni moderni rendono l’ambiente bagno e SPA ancora più intimo ed accogliente. Tutte le lavorazioni e i materiali usati sono il risultato di un’attenta selezione. Da qui nasce un prodotto top di gamma, che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy. Le strutture alberghiere che in Italia e all’estero hanno scelto la qualità dei prodotti Gamba sono in numero crescente e di livello altissimo. Tra le referenze più recenti è possibile indicare l’Hotel Post, struttura quattro stelle a Zermatt, gli Chalet Binna e Banja, entrambi sempre ubicati nel comune svizzero di Zermatt, e il The Yard Hotel di Milano, meta cinque stelle di grande suggestione.

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Wellness & Spa Collection The relaxing feeling of a warm SPA, the rarefied atmosphere,

unforgettable moments in wellness centers or bathrooms:

of the process contributes to the final result. This is where

beauty and wellness transpire through the elegance and

exclusive models of soft bathrobes can be personalized

the excellence of Made in Italy takes shape.

impeccable style of Gamba’s products. The SPA is an inti-

with embroideries and satin piping while towels with mod-

The hotels that in Italy and abroad have chosen the quality

mate place to experience alone with those we love and

ern designs make the bathroom and the SPA even more

of Gamba’s products are growing in number and they are

where people can be pampered and eased into a blissful

intimate and cozy.

all of highest level. Among the most recent supplies there

state of relaxation. Based in Pesaro, the Italian company

From the selection of the yarn to the presentation of the

is the Hotel Post in Zermatt, Chalet Binna and Chalet Banja,

realizes products with the aim of allowing people to enjoy

finished product, Gamba believes that every single detail

again in Zermatt, and The Yard Hotel in Milan.


P R O D O T T O

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P R O G E T T O

M O R O S O

FLESSIBILITÀ E COMMISTIONE DI SEGNI AL 25HOURS HOTEL BIKINI BERLIN Una giungla urbana all’interno della città. E’ questo il concetto che ha ispirato Werner Aisslinger nella progettazione del 25hours Hotel Bikini Berlin, struttura ricettiva della celebre catena inaugurata nella capitale tedesca il 31 gennaio 2014. La sede dell’indirizzo è la storica Bikini Haus, complesso ideato da Paul Schwebes e Hans Schoszberger negli anni ’50 che già più di mezzo secolo fa si imponeva nel tessuto urbano in fase di profonda ricostruzione postbellica come espressione di dinamismo e di avanguardia architettonica. Un dinamismo che è stato riconfermato ed accresciuto dalla nuova destinazione, volta a rinnovare il dialogo tanto frequente a Berlino tra vecchio e nuovo, tra storia e futuro con una discreta dose di umorismo. Il luogo della nuova ospitalità a pochi passi dal Tiergaten si

che si stagliano lungo il soffitto, illustrazioni e un furgoncino

impone infatti come un’ironica foresta di segni: punto

d’epoca e la medesima commistione è ripetuta in tutti gli

di incontro tra natura e cultura, fonde due poli che si

ambienti collettivi dell’hotel dando vita a piccole zone di

compenetrano in una logica complementare senza che

relax e privacy del tutto singolari.

uno si sovrapponga all’altro. La configurazione brutalista

Le camere, in tutto 149, sono plasmate secondo i due temi

dell’edificio è il supporto e lo sfondo ideale all’inserimento

antitetici della giungla e della metropoli. Per le prime, che

di specie vegetali che si ramificano sin dall’ingresso dove

godono di un affaccio diretto sullo Zoo di Berlino tramite

non vi è nessuna reception; l’atrio è costellato da alberi

ampie vetrate, la caratterizzazione si affida a tonalità neutre

photo credit stephanlemke.com for 25hours Hotels

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Flexibility and mixture of signs at 25hours Bikini Berlin Hotel ed essenze di legno, interrotte da piante e piccoli arbusti.

An urban jungle within the city. That is the concept which inspired

L’altra metà delle stanze hanno invece un design più freddo

Werner Aisslinger in his design of the 25hours Bikini Berlin Hotel,

e godono di una veduta panoramica sui monumenti della parte ovest della città.

accommodation facility of the famous chain opened in the German capital on 31 January 2014. The building is the historic Bikini Haus, complex designed by Paul and Hans Schwebes Schoszberger in the

E’ in questo contesto privo di eguali nel settore dell’hotel-

‘50s that more than a half-century ago was imposed in the urban fabric

lerie che trovano spazio i sistemi di seduta Bikini Island di

in deep post-war reconstruction as an expression of dynamism and

Moroso, ideati anch’essi da Werner Aisslinger per questo

avant-garde architecture.

specifico progetto e poi entrati nel catalogo dell’azienda.

This dynamism has been confirmed and enhanced by the new func-

Bikini è una collezione il cui obiettivo è la progettazione di relazioni e il disegno di traiettorie all’interno di aree di attesa,

tion, to renew the dialogue so frequent in Berlin between old and new, between history and future with a good dose of humor. The location of the new hospitality, only a few steps away from Tiergaten,

di ambiti contract, di spazi domestici. La flessibilità nel poter

asserts itself indeed as an ironic forest of signs: the meeting point

comporre la configurazione di Bikini è direttamente conse-

between nature and culture brings together two poles that merge

guente alla varietà estetica e funzionale degli elementi del

into a complementary logic without one overlaps the other.

sistema, dotati di una non comune trasversalità d’utilizzo.

The building brutal configuration is the support and the perfect back-

Sgabelli, tavoli, attaccapanni, contenitori, scaffali, separè, piani di appoggio e di seduta: l’intreccio di destinazioni

drop to the inclusion of plant species that branch from the entrance where there is no reception; the lobby is studded with trees which stand along the ceiling, illustrations and a vintage van and the same

d’uso dei pezzi disponibili sposta l’idea del divano da

mixture is repeated in every common areas in the hotel, creating small

fronte televisivo o luogo del riposo a epicentro di relazione.

areas of privacy and relaxation with unique characteristics. The rooms, 149 in all, are shaped according to the two antithetical themes of the jungle and the metropolis. The first ones enjoy a direct view on the Berlin Zoo through large windows and have a characterization relied on neutral tones of wood, interspersed with plants and small shrubs. The other half of the rooms has instead a cooler design and

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enjoys a panoramic view of the monuments of the west side of the city. The seating systems Bikini Island by Moroso find room in this context without equal in the hotellerie sector. Also designed by Werner Aisslinger for this particular project and then entered the company’s catalog. Bikini is a collection whose aim is to design connection and draw trajectories inside waiting areas, contract environments and domestic spaces. The Bikini’s flexibility in being able to compose the configuration is directly consequent to the aesthetic variety and the functional elements of the system, with an uncommon transversality of use. Stools, tables, coat racks, containers, shelves, screens and seating: the interweaving of intended uses of the available pieces moves the idea from the couch facing the television or a resting place as the epicenter of relations.

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O I K O S

COLORATE TRAME TATTILI PER INTERPRETARE IL GENIUS LOCI Delimitato dalle mura di un monastero del XVII secolo, “Casale del Principe” è un sontuoso agriturismo sospeso nel tempo. Nel 2012 la proprietà ha deciso di realizzare all’interno della struttura un centro benessere con un’area spa; un progetto piuttosto ambizioso che ha coinvolto la ristrutturazione di un settore del Casale quasi completamente diroccato, per ricavarne anche sette suite tematiche, ripristinate contestualmente ad alcune aree esterne. Il concept alla base del progetto doveva rispecchiare le peculiarità di un luogo così intriso di storia e tradizione senza scadere nella mera banalizzazione dello stile siciliano. Da qui, l’incontro con Alberto Apostoli è avvenuto in maniera naturale vista l’attitudine dell’architetto veronese di dialogare con il “genius loci” in tutti i suoi progetti e il suo particolare affetto verso

sfruttare al meglio i materiali e le tecniche costruttive

la terra siciliana.

autentiche della regione, nonché per enfatizzarne

La Spa è uno spazio vivo e sensoriale, in cui ogni

la particolare posizione geografica. Il centro benes-

dettaglio costruttivo è pensato e realizzato per

sere si sviluppa su due livelli e si integra in maniera

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Colourful tactile plots to interpret the ‘genius loci’ Delimited by the walls of a 17th century monastery, “Casale del Principe” is a sumptuous agritourism where time stand still. In 2012, the property decided to create a wellness and spa centre within the structure, a rather ambitious project involving the renovation of an area of the Casale almost completely tumbledown, restoring it and obtaining seven themed suites, simultaneously with some outdoor areas. The concept behind the design was to reflect the characteristics of a place so steeped in history and tradition without falling into mere trivialization of the Sicilian style. From that point, the meeting with Alberto Apostoli occurred naturally, given the attitude of the Veronabased architect to dialogue with the “genius loci” in all his projects and his special affection towards Sicily. The Spa is a lively and sensory space, where every architectural detail is designed and built to better exploit the local most authentic materials and construction techniques, as well as to emphasize its unique geographical position. The wellness centre is spread on two levels and merges smoothly with the first floor, where the seven suites, designed and dedicated to themes illustrating local values, have been integrated. Materials and colors chase: stone wall, glass, wood, painting and much more, in order to make it a powerful and genuine space. Thus, even with unusual solutions, in seeking out and reinterpret the most intimate aspect of the place, Apostoli found the tools to tell it: expressive colors, powerful materials and intense textures were chosen by the architect in close collaboration with Oikos. The company based in Gatteo studied for this design work some smooth, rough and graphed finishes which, with their strong tactile and chromatic notes have been able to support the described concept. In combination with the other solutions, Oikos’ materials define “Casale del Principe” a suspended and emotional world, a maternal, underground environment, made up of odors, lights, shadows and floating silhouettes.

Fotografie: Luca Morandini

fluida con il piano primo, in cui sono state inserite le sette suite disegnate e dedicate ad altrettanti temi descrittivi dei valori territoriali. Materiali e colori si rincorrono – murature in sasso, vetro, legno, colore e molto altro – allo scopo di rendere il tutto uno spazio potente e verace. Così, pur con soluzioni inconsuete, nell’andare a scovare e reinterpretare l’aspetto più intimo del

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luogo, Apostoli ha trovato gli strumenti adatti per raccontarlo: colori espressivi, materiali potenti e textures intense che sono state scelte dall’architetto in stretta collaborazione con Oikos. L’azienda di Gatteo ha studiato per questo intervento finiture lisce, ruvide o graficizzate che con la loro spiccata tattilità e nota cromatica hanno saputo assecondare il concept descritto. Abbinata alle altre soluzioni, la materia di Oikos definisce a “Casale del Principe” un mondo sospeso ed emozionale, un ambiente materno, sotterraneo, fatto di odori, luci, ombre e sagome fluttuanti.

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I N D E L

B

INDEL B PERSONALIZZA L’ECCELLENZA PER NIKKI BEACH HOTELS & RESORTS Era il 1998 quando l’imprenditore Jack Penrod introdusse l’innovativo concetto di Beach Club, combinando elementi di divertimento, immersione, musica, fashion, film e arte in un solo concetto esclusivo e innovativo. Oggi la filosofia Nikki Beach, che comprende Beach Clubs, Lifestyle Magazine, Special Events e Hotels & Resorts, va oltre le sedi internazionali e cresce verso l’eccellenza globale. In particolare, Nikki Beach Hotels & Resort è stata la naturale svolta del famoso Beach Club che si è ampliato e si è sviluppato gestendo proprietà esclusive. La catena è pronta per le prossime aperture che coinvolgeranno Dubai, Phuket, Bodrum, Paphos e Hvar, offrendo l’esperienza unica e altamente glamour del STAY.LIVE.PLAY. Location, tecnologia all’avanguardia, design, cucina creativa, intrattenimento e un servizio su misura caratterizzano ciascun complesso ricettivo, dove le

ni leader nella refrigerazione e nella realizzazione di

camere sono curate nei minimi dettagli: la loro confi-

arredo tecnologico per la camera d’albergo. Mybar

gurazione è arricchita dal nuovissimo e personalizzato

è il bar personale di ogni cliente Nikki Beach, dove

Mybar di Indel B che accompagna il concetto di Nikki

un taglio laser ha impresso sul prodotto il concetto

Beach con un passo avanti nell’industria del lusso. In

di personalizzazione e simbolo della catena, quello

questo prodotto si materializza infatti il legame tra la

della inconfondibile Tepee, tenda conica usata dagli

prestigiosa catena e l’azienda italiana, da cinquant’an-

indiani D’America. Dopo il nome hanno preso forma

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Indel B customizes the excellence for Nikki Beach Hotels & Resorts It was 1998 when the entrepreneur Jack Penrod introduced the innovative concept of Beach Club, combining elements of fun, diving, music, fashion, film and art into a single, unique and innovative concept. Today the Nikki Beach philosophy, which includes Beach Club, Lifestyle, Special Events and Hotels & Resorts goes beyond the international locations and grows towards global excellence. In particular, Nikki Beach Hotels & Resorts was the natural turn of the famous Beach Club that has been expanded and developed by managing exclusive properties. The chain is ready for the next openings involving Dubai, Phuket, Bodrum, Paphos and Hvar, offering the unique experience and highly glamour of the STAY.LIVE.PLAY. Location, cutting-edge technology, design, creative cuisine, entertainment and a customer-tailored service identify each hotel complex, where the rooms are painstaking in the minimum details: their configuration is enhanced by the brand new and customized Mybar Indel B which matches with the concept of Nikki Beach with a step forward in the luxury industry. In fact it is in this product that materializes the connection between the chain and the prestigious Italian company, for fifty years a leader in refrigeration technology and manufacturing of technological furniture for hotel rooms. Mybar is the personal bar of every Nikki Beach customer, where a cutting laser engraved on the product the concept of customization and chain symbol, that of the unmistakable tepee, the conical tent used by American Indians. After the name have taken shape the elegant glass door, two side panels and internal separators stainless steel, LED light, dual temperature, the original black and white grids with class A efficiency and ecological gas R600, synonymous of better performance and low consumption. The uniqueness of all Indel B products comes from both the small details and the large ones and for this reason the company operates and continues to stand out.

l’elegante sportello in vetro, le due fasce laterali e

Safety, comfort, energy saving and environmental consciousness

separatori interni in acciaio inox, luce a led, doppia

are just a few of the main objectives of this Italian company, able

temperatura, originali griglie bianche e nere in classe

to assess and meet the special needs of its customers in terms of

di efficienza A e con il gas ecologico R600, sinonimo

design and functionality. Indel B is not only a reliable partner, but is a

di performance migliori e di consumi ridottissimi.

tool for the creation of tailor-made products and a promoter of new trends, anticipating trends, as it did with the first minibar KD50 Smart

Dai piccoli dettagli, come dai grandi, nasce l’unicità

drawer, which fits perfectly in bedroom furniture, and the brand new

di tutti i prodotti Indel B e in questo l’azienda opera e

FLYINGBAR, the world’s thinnest suspended compressor, signed by

continua a distinguersi. Sicurezza, comfort, risparmio

Massimo Mussapi.

energetico e sensibilità nei confronti dell’ambiente

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sono infatti solo alcuni degli obiettivi principali di questa realtà italiana, in grado di valutare e soddisfare le più particolari esigenze dei propri clienti in termini di design e funzionalità. Indel B non solo è un partner affidabile, ma è uno strumento per la realizzazione di prodotti ad hoc e promotore di nuovi trend, anticipando le tendenze, come ha fatto con il primo minibar a compressione a cassetto KD50 Smart, che si integra perfettamente nell’arredo camera, e il nuovissimo FLYINGBAR, il minibar sospeso a compressore più sottile al mondo firmato da Massimo Mussapi.

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N E W F O R M

NEWFORM PARTECIPA ALLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA REALE DI MONZA A partire dal 2011, la Villa Reale di Monza è stata oggetto di un importante restauro conservativo che si è concluso nel settembre 2014, quando il complesso neoclassico ha riaperto finalmente i battenti a cittadini e turisti richiamati. Oltre ad essere testimonianza artistica e storica di rilievo europeo del periodo tra fine Settecento e Ottocento, la Villa Reale presenta oggi un rilevante potenziale per la promozione della competitività e dell’attrattività dell’intero compendio territoriale brianteo. I lavori hanno interessato il piano terra, il primo piano nobile, il secondo piano nobile e Il Belvedere. Gli interventi di consolidamento, pulitura, messa in sicurezza, integrazione pittorica e delle parti mancanti su volte, parquet e apparati lignei sono stati associati anche all’inserimento di sistemi tecnologici all’avanguardia

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e di prodotti totalmente Made in Italy. E’ in questo contesto di pregio, progettato da Giuseppe Piermarini su commissione di Maria Teresa d’Austria, che Newform ha fornito i propri prodotti per le sale da bagno degli “appartamenti reali”. Qui è stata selezionata la serie X-Trend dell’azienda che, con l’elegante semplicità delle sue linee, ha permesso di conciliare perfettamente le diverse esigenze di restauro, garantendo l’equilibrio tra funzionalità e rispetto dell’autenticità del monumento. La partecipazione alla ristrutturazione di questa straordinaria architettura si conferma una grande soddi-

Newform takes part in the restoration of the Villa Reale di Monza

sfazione per Newform, che lascia così la propria firma in uno degli esempi più rappresentativi della storia

Since 2011, the Villa Reale in Monza has been the subject of a major

italiana. L’iniziativa conferma infine come l’azienda

restoration which was completed in September 2014, when the neo-

non sia esclusivamente proiettata verso il futuro, ma

classical complex has finally reopened its doors to citizens and tour-

sia capace di adattarsi con le sue linee di prodotto

ists. In addition to be an artistic and historical testimony of European

anche a contesti di valenza storica ed artistica.

importance of the period between the end of the 18th and the 19th centuries, the Villa Reale has now a significant potential for the promotion of competitiveness and the attractiveness of the entire territorial compendium of Brianza. The works involved the ground floor, the piano nobile first floor, the piano nobile second floor and the Belvedere. The interventions of consolidation, cleaning, safety measures, integration of the painting and the missing parts in vaults, parquet and wooden decorations were also associated with the inclusion of advanced technological systems and products completely Made in Italy.

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It is in this prestigious context, designed by Giuseppe Piermarini, commissioned by Maria Theresa of Austria, where Newform has provided its products for the bathrooms of the “royal apartments”. Here, the X-Trend series of the company has been selected, which, with the elegant simplicity of its lines, has allowed to fully conciliate the different needs of restoration, ensuring a balance between functionality and respect for the authenticity of the monument. The participation in the restoration of this extraordinary piece of architecture proves to be a great satisfaction for Newform, thus leaving its signature on one of the most representative examples of Italian history. The initiative finally confirms how the company is not only future-oriented, but is able to adapt by its product lines also in contexts of historical and artistic value.

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P R O D O T T O

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P R O G E T T O

S H A R P

LA TECNOLOGIA SHARP A SERVIZIO DELL’HÔTELLERIE Sharp Italia, filiale dell’azienda giapponese Sharp Electronics SpA conosciuta in tutto il mondo per prodotti di elettronica di consumo, è sempre più orientata allo sviluppo di prodotti business e in particolare di soluzioni video professionali ideali per i contesti retail e alberghieri. L’offerta è molto ampia e comprende monitor di grande formato ideali per sale meeting e videowall da 60’’modulari che consentono di avere contenuti sincronizzati ripartiti su più monitor. Le innovative soluzioni Sharp sono state scelte per il Du Lac et Du Parc Grand Resort a Riva del Garda, un complesso ricettivo esteso su 70 ettari orientato ad un’importante attività congressuale con proposte specifiche per il team

prodotto incredibilmente flessibile che si presta ad innume-

building, la formazione e l’incentive. “Abbiamo sei sale con-

revoli applicazioni e a differenti occasioni. Si può impiegare

vegni attrezzate – spiega Piero Brozzi, Direttore Generale

come monitor professionale, in una sala dove è organizzato

del complesso alberghiero – che possono ospitare anche

un corso di formazione -, per interagire con i partecipanti

200/250 persone. All’inizio puntavamo sul noleggio delle

oppure, semplicemente, per una riunione ristretta come un

apparecchiature elettroniche e, con il tempo, abbiamo

consiglio di amministrazione. Diventa anche, all’occasione,

pensato bene di selezionate e acquistare quei prodotti in

un televisore di grande formato , visto che il display è di

linea con lo standard qualitativo del nostro resort. Abbiamo

70 pollici e la risoluzione è Full HD con retroilluminazione

investito sull’acquisto di tre lavagne interattive di Sharp: un

full Led. E poi, grazie alle rotelle, può essere trasportata da un ambiente all’altro con facilità e rapidità.” La dimensione della lavagna Sharp PN-702B è davvero importante e coinvolge le persone della sala, rivelandosi così utile anche in spazi più contenuti per il team building. “La cura nei particolari – conclude Brozzi – appartiene alla nostra cultura dell’ospitalità. Dotarsi di attrezzature così d’avanguardia significa comunicare un messaggio preciso al cliente: la capacità di organizzare bene anche questi aspetti.”

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Sharp technology supplies the hôtellerie Sharp Italy, a subsidiary of the Japanese company Sharp

specific proposals for team building, training and incen-

board of directors. It even becomes, on occasion, a large

Electronics Spa, renowned throughout the world for its

tives. “We have six meeting rooms equipped – explains

format TV, since the display is 70 inches and the resolution

consumer electronics products, is increasingly focused on

Piero Brozzi, General Manager of the hotel complex - which

is full HD with full LED backlight. In addition, thanks to its

developing business products and in particular ultimate

can accommodate 200-250 people. At first we aimed for

wheels, it can be transported from one place to another

professional video solutions for retail contexts and hotels.

electronic equipment rental and, over time, we decided

quickly and easily. “

Our offer is very wide and includes large format monitors,

to select and buy products in line with the quality stan-

The size of the Sharp PN-702B whiteboard is really impor-

ideal for meeting rooms and 60’’modular videowall that let

dard of our resort. We have invested on the purchase of

tant and involves the people in the room, thus proving to

you have synced contents spread across multiple monitors.

three interactive Sharp whiteboards: an incredibly flexible

be useful also in smaller spaces for team building. “The

Sharp’s innovative solutions have been selected by Du

product that lends itself to many applications and different

attention to detail - Brozzi said - belongs to our culture of

Lac et Du Parc Grand Resort in Riva del Garda, an ac-

occasions. It can be used as a professional monitor, in a

hospitality. Acquiring so cutting edge equipment means to

commodation complex which spread over 70 hectares

room where a training course is organized, to interact with

communicate a specific message to the client: the ability

oriented towards important conference activities with

the participants or, simply, for a restricted meeting as a

to organize well these aspects too.


G R I F F E

Z A N I N I

P O R T E

PORTE E ARREDI PER HOTEL CON UN UNICO PARTNER Con oltre 60 anni di esperienza, Zanini porte S.p.a. è

che sono in cerca di un unico produttore di porte e

riuscita a trasformare un laboratorio artigianale in

arredi per hotel: due categorie merceologiche che

una moderna realtà industriale e tecnologicamente

hanno tempi e modi molto differenti, spesso difficili da

all’avanguardia. Un’azienda tutta italiana in grado di

coordinare, ma che da oggi potranno essere coordinate

affermarsi anche nel settore alberghiero con una vasta

senza più nessun problema grazie ad un unico partner

offerta di porte tagliafuoco e arredo camera, standard

affidabile e capace di consegnare in unica soluzione

e su misura.

a livello internazionale.

La divisione “Zanini Porte Tagliafuoco” offre una completa gamma di porte certificate, da 30 a 120 minuti di resistenza al fuoco e fino a 41 dB di fono isolamento e realizzate con diversi materiali. Ogni porta è disponibile in TSS (thermo structured surface), in legno impiallacciato o legno massello in diverse finiture grazie alla cabina di verniciatura interna con la quale è possibile soddisfare ogni esigenza estetica e di design. La divisione “Zanini Arredo Hotel” offre un arredamento standard e su misura con l’impiego di pregiati materiali strutturali e di rifinitura. Ogni arredo è realizzato appositamente per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’ospitalità: materiali di prima scelta, certificati in classe E1 a basso rilascio di formaldeide e realizzati interamente in Italia. Le macchine a controllo numerico e le sapienti maestranze locali sono in grado di lavorare ogni tipo di materiale per dar vita ad un arredo su misura senza compromessi. Una proposta rivolta a chi cerca un unico partner in grado di produrre porte e arredi solidi, dal design contemporaneo e capace di incontrare ogni esigenze di budget. Zanini porte S.p.a. è il partner ideale per tutti coloro

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Doors and hotel furniture from a single partner With over 60 years of experience, Zanini porte Spa man-

to the in-house spray booth which can satisfy any aes-

furniture without compromise.

aged to turn a workshop into a modern and technologi-

thetic and design requirement.

A proposal aimed at those who are looking for a single

cally advanced industry.

The “Zanini Hotel Furniture” division offers both standard

partner able to produce doors and solid, contemporary

An Italian Company able to succeed also in the hotel sec-

and customized furniture using selected structural and

furniture, able to meet every budget requirements. Zanini

tor with a wide range of fire doors and bedroom furniture,

finishing materials. Each piece of furniture is designed

doors S.p.a. is the ideal partner for all those who are

both customized and standard.

specifically to meet the requirements associated with

looking for one manufacturer for doors and hotel furni-

The division “Zanini Fire Doors” provides a full range of

the hospitality world:

ture: two product categories with very different ways and

certified doors, from 30 to 120 minutes fire resistance and

quality materials, certified E1 with low formaldehyde re-

time, often difficult to coordinate, but that, from now on,

up to 41 dB phono insulation, made in different materials.

lease and entirely made in Italy. The computer numerical

may be solved without any problem thanks to a reliable

Each door is available in TSS (thermo structured surface),

controlled machinery and the skilled local workers are

and capable partner, able to deliver a single solution at

wood veneer or solid wood with different finishes thanks

able to work each type of material, to create a tailor-made

international level.


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brighton

design Enrico Cesana

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