MES 171 OTTOBRE 2014
171 OTTOBRE 2014
INAUGURAZIONI
HOTEL
MISS CLARA HOTEL BY NOBIS C2 HOTEL MARSEILLE W CHICAGO LAKESHORE HOREL URSO
NHOW ROTTERDAM HOTEL VINCCI GALA HARD ROCK HOTEL IBIZA SPECIALE HOTEL A ROMA
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sommario 171 Ottobre 2014 Suite è parte della mediapyramid Contract Arredo ed è l’approfondimento del portale www.designandcontract.com
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12 | N H O W R O T T E R D A M Numero 171 - Ottobre 2014 Publisher Coordinamento Marketing e Vendita
Fiorella Baserga fiorella.baserga@bema.it Beatrice Vegetti beatrice.vegetti@bema.it Valeria del Vaglia valeria.delvaglia@bema.it
Hanno collaborato a questo numero Alessandro Bini, Anna Dapas, Matteo De Bartolomeis, Olivia Gusteau, Bianca Maria Morandi, Ilias Nissim Abbonamenti e diffusione/Subscription & distribution abbonamenti@gigapublishing.it 5 numeri all’anno, L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile Italia/Italy € 50,00. IVA assolta dall’editore. Versamento sul c/c postale n. 9029400 intestato a: GIGA Publishing Srl. Autorizzazione Tribunale Milano n. 750 del 11 Dicembre 2006
Per maggiori informazioni:
18 | S P E C I A L E H O T E L A R O M A 36 | H A R D R O C K H O T E L I B I Z A 42 | H O T E L V I N C C I G A L A I N A U G U R A Z I O N I
46 | M I S S C L A R A H O T E L 48 | C 2 H O T E L M A R S E I L L E 50 | W C H I G A G O L A K E S H O R E 52 | H O T E L U R S O
Direttore Responsabile Gisella Bertini Malgarini Produzione tecnica/Production office Margherita Sola
C O N V E R S A Z I O N I
Stampa e confezione/Printing A.G. Bellavite - Missaglia (LC)
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Questa rivista è stata stampata secondo la filosofia volta alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’uso di materiali (lastre, carta, inchiostri e imballi) a basso impatto ambientale, oltre all’utilizzo di energia rinnovabile e automezzi a metano.
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70 | S U P E R F I C I Costo produzione copia/one copy price € 4,76. Aut. Trib. di Milano n. 725 del 14/11/88. Pubblicità non eccedente del 45% © GIGA Publishing - Missaglia (Lc) Tutti i diritti riservati. Manoscritti e fotografie, schizzi e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. é vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’editore.
Via Teocrito 47, 23873 Milano Tel. 02252071 Fax 0227000692 Concessionaria pubblicità BE-MA Editrice Via Teocrito, 47 20128 Milano Le “media pyramid” GIARDINAGGIO www.giardinaggioweb.net • Giardinaggio CONTRACT/ARREDO www.designandcontract.com • www.casarredo.net • SUITE• GDAMILANO • Casarredo International • Macchine Attrezzature Componenti per il mobile TENDENZE www.pelliccemoda.com • PellicceModa ALTA RISTORAZIONE www.italiasquisita.net•www.italiasquisitawine.com• Italiasquisita ACCOGLIENZA www.spachoice.net •Suite Benessere Informativa Privacy ai sensi del D.lgs 196/03 per il trattamento dei dati.La informiamo che, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista o di altre dello stesso editore riguardanti la medesima sfera di attività. In qualsiasi momento, Lei potrà chiedere al Titolare del Trattamento dei dati personali, BE-MA editrice Srl con sede in Milano, via Teocrito n.47, la consultazione, la modifica, il blocco o la cancellazione dei Suoi dati secondo quanto previsto dall’art.7 della stessa normativa, scrivendo a segreteria@bema.it
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TEAMWORK: QUANDO LA QUALITÀ È ALLA PORTATA DI TUTTI Molteplici impegni autunnali per Mauro Santinato e gli uomini di Teamwork: dall’8 all’11 ottobre prossimi saranno infatti coinvolti in una fitta serie di appuntamenti dedicati a 360° al mondo dell’ospitalità alberghiera. Tanta quantità e molta qualità, con l’obiettivo di elevare il livello delle competenze degli operatori del settore ricettivo e aprire nuovi e possibili scenari. Ma soprattutto per dimostrare che “si può fare”, che le storie di successo sono numerose, a portata di mano e soprattutto “di budget”. L’8 ottobre andrà in scena L’Hospitality Day, il primo meeting one-to-one dedicato ai professionisti del turismo, che si svolgerà al Centro Congressi del Grand Hotel di Rimini. Un vero e proprio marketplace dell’ospitalità, il primo nel settore, che metterà a disposizione dei partecipanti 65 professionisti e 32 aree di servizi specializzati: trenta minuti a testa per incontri vis-à-vis. «L’idea - spiega Mauro Santinato, presidente di Teamwork- nasce per offrire al mondo dell’ospitalità un evento dove poter incontrare e acquisire competenze nel settore. Idee, consigli, know-how e professionalità per aggiornarsi in merito alla gestione delle strutture turistiche». La formula è semplice e immediata: gli iscritti avranno a disposizione l’elenco dei consulenti e, una volta individuate le loro preferenze, fino ad un massimo di 12, incontreranno gli esperti scelti fra quelli indicati. Ogni colloquio con ciascuno di loro durerà 30 minuti, per un totale di 5 ore di consulenza no-stop durante le quali ciascun professionista incontrerà ben dieci operatori nella propria postazione.
In esclusiva Teamwork porta Ali Kasicki a Siaguest e TTg
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Il 9 ottobre alle 14:30 nella Sala Neri Teamwork propone un incontro con uno dei massimi esperti di management e marketing turistico, Ali Kasikci, per conoscere e adottare tecniche strategicamente innovative per le strutture alberghiere. Il contesto è incerto, e si registra la forte concorrenza tra le aziende del turismo: tra la moltitudine di offerte è necessario, pertanto, fornire un servizio eccellente, creando così quel valore aggiunto al fine di distinguersi agli occhi del cliente. Per raggiungere questo risultato è dunque fondamentale conoscere e impiegare strumenti efficaci e tecniche innovative, applicandoli alla propria struttura e trasmettendoli ai collaboratori. Di questo, e non solo, parlerà Ali Kasikci - Managing Director di Belmond Hotels (ex Orient-Express), nonché Professore alla prestigiosa Cornell University.
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INTERTEXTILE DI SHANGHAI ANTICIPA LE TENDENZE PER IL 2015: 3 GIORNI DI ESPOSIZIONE E DI CONFRONTO PER IL MONDO DEL TESSILE PER LA CASA E PER IL CONTRACT Dal 27 al 29 agosto si è svolta la 20^ edizione di Intertextile Shanghai Home Textiles, organizzata da Messe Frankfurt. Una sempre più ricca gamma di prodotti tessili per la casa e per il contract ha occupato 13 padiglioni con 1350 produttori e editori provenienti da 31 paesi che hanno attirato oltre 40mila operatori specializzati. Per soddisfare le esigenze dei mercati asiatici e soprattutto della Cina, che registra una sempre più crescente classe media, la manifestazione ha proposto una più ampia segmentazione dei prodotti, dalla biancheria da letto e spugna ai tessuti d’arredamento, dai tappeti ai rivestimenti tessili e gli accessori. La fascia alta del mercato è stata supportata con la creazione dell’area dedicata “Design Boutique” dove ben 39 studi di progettazione provenienti da 13 nazioni hanno presentato alla conferenza “Design Comes Home” disegni originali da destinare alla decorazione di tessuti. Al Lifestyle Trend Forum, il cui tema era “Balance” e la cui progettazione è stata affidata al designer Dai Kun, sono stati presentati quattro temi, quattro proposte di “stili di vita attraverso il tessile”, quattro orientamenti per il mercato del 2015.“Balance” perché, come hanno dichiarato i trendsetter che hanno partecipato al tavolo dei lavori, “le proposte per il futuro che si avvicina devono incarnare uno spirito di conciliazione, devono armonizzare gli ambienti conferendo un effetto di sorpresa e devono avere un occhio attento all’ecologia”.
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Il tessile italiano lascia il segno Organizzata e sostenuta dall’Italian Trade Agency dell’ICE, una significativa delegazione di produttori italiani ha partecipato a Intertextile di Shanghai. 14 aziende del comparto nazionale, alcune delle con già una significativa esperienza nel contract, hanno esposto nell’area “europea” della manifestazione, con uno spazio “made in Italy”. D’Etoffe, Lodetex, Mario Cavelli, Danzo, Molteni Vincenzo, Sirio Tendaggi, Texao, Bartolini Home, Manifatture Tessile di Nole, Villaflorence, Ta Li, Cinelli Piume e Piumini, Giber e Mora Attilio hanno incontrato buyer internazionali e, da alcuni scambi di opinioni avuti sul posto, pare proprio che l’interessamento degli operatori sia stato particolarmente significativo.
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HEIMTEXTIL 2015 PRESENTA LA NUOVA SEZIONE “THEME PARK”
durante la conferenza tenutasi nel quartiere fieristico di Francoforte in cui è stato presentato anche il nuovo trend book di Heimtextil. “Sia nel libro che nel Theme Park in fiera presentiamo una selezione di progetti
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Nuova formula, nuovi argomenti e nuova forma di presentazione delle
spettacolari che possono essere vissuti come un’esperienza che coin-
tendenze: durante due tavole rotonde trasmesse in diretta il 1° settembre
volge tutti i sensi.” Per la prima volta il trend book utilizza degli elementi
2014, i responsabili di Heimtextil hanno presentato i contenuti del nuovo
di stampa interattiva. I lettori ricevono delle informazioni aggiuntive in
parco tematico di Heimtextil 2015, il “Theme Park”. Con questi appun-
formato facendo una scansione di determinate parti del libro che po-
tamenti, quattro mesi e mezzo prima dell’inizio della manifestazione, i
tranno poi visualizzare come immagini animate sul proprio cellulare o
rappresentanti della stampa e gli espositori hanno ricevuto una prima
tablet. Inoltre, all’indirizzo www.heimtextil-theme-park.com si riceveranno
panoramica dei nuovi temi tendenza della prossima Fiera internazionale
numerose e dettagliate informazioni a riguardo e si potranno ammirare
del tessile casa e del contract che si terrà dal 14 al 17 gennaio 2015.
le presentazioni dei progetti.
“Experience” è il motto che Heimtextil ha scelto per le tendenze 2015/2016,
Il nuovo “Theme Park” di Heimtextil e i vari media che lo accompagnano
individuando le tematiche “sensory” – fattore benessere –, “mixology”
si occupano delle sfide e delle opportunità del commercio al dettaglio
– uno scambio culturale -, “discovery” – prevedere il futuro – e infine
nonché del settore contract e turistico. I blocchi tematici “Retail” e “Ho-
“memory” – ricordo e rivalutazione del passato. “I tessuti sono il vettore
spitality” presentano interessanti progetti innovativi fornendo idee per
perfetto per garantire un’esperienza stimolante, sensoriale ed interatti-
nuove formule di business. Il focus della previsione delle tendenze è
va” ha spiegato Anne Marie Commandeur dello Stijlinstituut Amsterdam
inoltre incentrato sulla tecnologia e sulla sostenibilità.
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ATTESA PER OTTOBRE LA 38° EDIZIONE DI HOTEL BOLZANO Dopo i numeri record registrati nel 2013, la manifestazione fieristica Hotel di Bolzano si prepara a riaprire i battenti della 38° edizione, in programma dal 20 al 23 ottobre. Anche quest’anno, l’appuntamento dedicato al settore dell’hotellerie e della ristorazione è organizzato con il patrocinio di Federalberghi e la collaborazione dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti dell’Alto Adige. Quattro giorni con i riflettori puntati sulle ultime novità di un settore in continuo movimento: le sei aree tematiche della manifestazione (cucina e tavola, interni e decorazioni, costruire e rinnovare, wellness, management e comunicazione, gastronomia) saranno impreziosite da un nutrito calendario di incontri professionali per dare la possibilità agli esperti di confrontarsi, fornire e accogliere le novità del momento. Tra questi il ruolo del web e delle tecnologie informatiche per le strutture ricettive, che per numerosi albergatori italiani non rivestono ancora un ruolo di primo piano per il soggiorno dei propri ospiti. Sul wi-fi le strutture sono infatti in ritardo rispetto all’Europa e solo il 53% le offre gratis, nonostante i clienti lo esigano e lo considerino un servizio essenziale. Anche l’aspetto social degli alberghi non è ancora particolarmente valorizzato, mentre è provato che il dialogo diretto tra albergatore e cliente migliora la reputazione e la percezione della qualità del servizio da parte degli ospiti. Il web e le sue potenzialità rappresentano dunque uno dei temi cardine del consueto appuntamento Social Media Forum all’interno di Hotel, affiancato dall’interessante convegno dedicato al recupero e alla ristrutturazione delle strutture alberghiere esistenti, dove esperti di architettura e gestori di hotel si confronteranno sul tema del turismo inserito in un contesto armonioso con il territorio circostante. Punti di forza che continuano a decretare il successo di Hotel, manifestazione strutturata su un forte mix che lega specializzazione e alta qualità, un binomio che ha fatto registrare nel 2013 una quota di 20.300 visitatori.
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CONTEMPORANEA OLANDA
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NASCE ALL’INTERNO DEL PIÙ GRANDE CAPOLAVORO DI ARCHITETTURA MAI REALIZZATO DAL PRITZKER PRIZE REM KOOLHAAS L’NHOW ROTTERDAM, INAUGURATO ALLA FINE DI MARZO 2014. CHE FA DELLA CORRISPONDENZA STILISTICA TRA INTERIOR DESIGN ED INVOLUCRO GEOMETRICO LA SUA CIFRA PIÙ RAPPRESENTATIVA. Di Beatrice Vegetti
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olo pochi anni fa era Berlino a catturare l’attenzione internazionale, con il suo mix di architetture maestose che sorgevano quasi quotidianamente, occupando ogni vuoto di quel tessuto urbano lasciato pressoché inconsistente dai ben noti episodi occorsi durante la Seconda Guerra Mondiale. Nuovi headquarters, complessi residenziali, musei o centri commerciali erano eretti freneticamente per saturare le immense spianate di terreno libero ed è qui che molte di quelle oggi acclamate “archistar” si sono fatte le ossa, concludendo commesse esorbitanti per dimensione, volumetria e portata estetica. Berlino rinasceva come “luna park” di edifici, come laboratorio sperimentale di architettura contemporanea senza curare l’armonia degli stili contigui o la coincidenza materica e formale. Tanto che tutti gli appassionati del tema si recavano nella capitale tedesca come in una sorta di pellegrinaggio, smaniosi di apprendere principi ed esiti di un movimento ancora in formazione ed assolutamente eterogeneo. Ma l’effervescente tensione con cui gli spazi della città venivano riempiti è ora in larga parte sfumata, e con lei è svanito l’ardore di turisti precedentemente incuriositi da tanta concitazione. La rivoluzione urbana sembra piuttosto migrata altrove, travolgendo le sorti di una Rotterdam che quest’anno il New York Times ha inserito nella top 10 delle destinazioni da non perdere: è qui che si può passeggiare tra fabbricati a forma di matite appuntite e boschi di cubi galleggianti, all’ombra di sbalorditivi “sbalzi” strutturali, tra torri dall’involucro “fashion” o ai margini di ambiziosi cantieri in crescita. A Rotterdam hanno progettato Renzo Piano, Meyer en van Schooten, UNstudio, Bolles + Wilson, Foster + Partners, BIG, West 8, MVRDV, Wiel Arets Architects, Mecanoo, KCAP Architects & Planners, solo per elencare alcuni dei più celebri nomi. Una lista a cui si aggiunge il Pritkzer Prize Rem Koolhaas, nativo proprio della cittadina portuale olandese, che ha recentemente festeggiato l’inaugurazione del capolavoro De Rotterdam, l’edificio più grande della nazione e probabilmente uno dei più estesi dell’Europa intera. Un monumento per una città che da “sorella povera di Amsterdam, con tanto business e poco appeal per i turisti” - riprendendo un commento del progettista Michiel Groothoof – è del tutto risorta e che trova nel complesso l’emblema de suo stato di benessere, il simbolo e la traccia di una tensione irrequieta di rinnovamento, il faro splendente della prosperità.
Rem Koolhaas
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Rem Koolhaas ha fondato lo studio OMA – Office for Metropolitan Architecture – nel 1975 con Elia e Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp. Ha lavorato come giornalista e sceneggiatore prima di diventare architetto e ancora oggi lavora a discipline non architettoniche attraverso la sua unità di ricerca AMO. Dal 1995 è professore alla Harvard University e nel 2000 è stato insignito del Pritzker Architecture Prize. Curatore della 14° edizione della Biennale di Architettura di Venezia, Rem Koolhaas ha uffici in tutto il mondo, da Rotterdam a Pechino, Hong Kong, Doha e New York.
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Visto in questo progetto Miura Stool by Plank Design: Konstantin Grcic Miura Stool è uno sgabello in polipropilene nei colori nero, bianco, arancio puro, rosso traffico, rosso vino, azzurro, giallo e verde. Impilabile e adatto sia per uso indoor che outdoor, è riciclabile. Il prodotto è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti ed è esposto in musei in tutto il mondo.
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L’edificio E’ quasi surreale immaginare come uno sviluppo di 230.000 tonnellate, 150 metri di altezza e 100 m di larghezza riesca a trasmettere l’immagine di una scenografia onirica. Una quinta quasi illusoria, impalpabile e luccicante, che nemmeno le notevoli dimensioni riescono a far apparire esagerata: De Rotterdam è tuttavia molto più di un effetto ottico di vetrate cangianti e di volumi netti sfalsati e sovrapposti; ed è molto più di un incrocio di blocchi avvolti in una pelle lucida e sofisticata o di un accattivante sviluppo mixed used in uno dei più vivaci quartieri urbani. Il progetto si propone come una vera e propria città verticale, con 70.000 mq destinati ad uffici, 240 appartamenti e un hotel di 278 camere che si ergono al di sopra di un basamento movimentato da spazi per conferenze, parcheggi e ristoranti. Si consuma qui la fissazione del progettista per il “manhattanismo” e per l’affascinante follia architettonica che la grande Mela ha saputo concretizzare già molti decenni fa: la lobotomia verticale dei grattacieli, l’iper densità, la combinazione di funzioni che Koolhaas aveva narrato nel suo “Delirious New York” sono astrazioni trasferite sulla sponda settentrionale di Kop Van Zuid, la penisola di terra riportata collegata al resto della città da un ponte lungo 800 m.
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L’interior design Come espressamente dichiarato dallo stesso Rem Koolhaas, De Rotterdam si configura come il culmine della sua storia personale di progettista, la realizzazione delle sue fissazioni pluridecennali, il compimento di manifesti espressi già in epoca studentesca. L’importanza estrema di questo lavoro, avviato nel 1997, non è certo stata tradita dalla destinazione ricettiva, che ha deciso di affidare al Pritzker Prize la definizione degli ambienti interni affinché vi fosse assicurata una stretta corrispondenza con la torre. Le 278 camere e spazi comuni del Nhow Rotterdam sono essenziali e semplici, carichi di una reminiscenza industriale tanto appropriata al dato contestuale quanto coordinata alla precisione geometrica di un involucro “che potrebbe apparire freddo e duro, se non che molti dei cittadini anziani della città ci hanno scritto per farci sapere del loro entusiasmo per De Rotterdam”, commenta Koolhaas. Arredo e configurazione spaziale sono stati ideati in maniera tale da non imporsi quali protagonisti: il ruolo principale è affidato al paesaggio, alla veduta incontrastata del tessuto urbano in rinnovamento, ai canali d’acqua, al poco distante Mare del Nord e le ampie vetrate rettangolari, scandite dai montanti verticali metallici, assecondano totalmente questo proposito. E’ una conferma di questa filosofia il “brutalismo” di alcune soluzioni: il controsoffitto a
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Visto in questo progetto Trace by Desalto Design: Shin Azumi La sedia Trace ricorda nella forma la sagoma di una poltroncina di cui solo i profili rimangono impressi nella retina dell’occhio. Da qui il nome Trace, cioè traccia. La scocca, bianca, rossa o nera, è in tecnopolimero plastico composito a densità variabile. La struttura può essere girevole con base a quattro razze in alluminio pressofuso e tubo in acciaio o a quattro gambe in acciaio inox spazzolato o cromato.
moduli rettangolari, con il loro accostamento impreciso e le giunzioni “sbavate” è lasciato a vista; i pilastri sono in cemento grezzo e i letti possono muoversi su rotelle che non vengono celate in alcun modo da rivestimenti tessili. Sembra che l’unico dettaglio che riesca ad interrompere il minimalismo e ad introdurre una nota di colore sia la poltrona imbottita e rivestita con un tessuto dalla geometria a rombi che diventa,
insieme al sommier, il punto di osservazione privilegiato dell’ambiente esterno. La ricerca di un design minuzioso non è certamente spasmodica e coincide con il desiderio di creare “piccoli loft con vista” confortevoli e tecnologici. Ma la stessa per così dire superficiale “noncuranza” non fa, alla fine, che acquistare un carattere a tal punto personale da tramutarsi paradossalmente in un fatto estetico avanzato.
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I nuovi alberghi della capitale
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SONO TANTE LE STRUTTURE RICETTIVE DA POCO INAUGURATE A ROMA. EPPURE TUTTE DECLINANO CON PERSONALITÀ I MEDESIMI RIFERIMENTI: LA STORIA MILLENARIA DELLA CITTÀ, LE ATMOSFERE INTIME E LUSSUOSE DELLE DIMORE ARISTOCRATICHE, L’ESCLUSIVITÀ DI INDIRIZZI DI LIMITATA DIMENSIONE. TANTO CHE NELLA CAPITALE SEMBRA ESSERE TUTTO AD UN TRATTO INIZIATA UNA NUOVA E POSITIVA EPOCA PER L’HOTELLERIE DI ALTA GAMMA. Di Bianca Maria Morandi
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aumento strategico degli investimenti in hotel di categoria superiore all’interno di aree sottoposte ad una crescita del mercato turistico non è certo una novità di questi ultimi mesi. E lo è ancora meno se si parla di Roma, affollata in ogni stagione da visitatori curiosi di scoprire le sue bellezze o da viaggiatori richiamati da impegni lavorativi più o meno lunghi. Da oltre due anni la capitale registra un trend in positivo di presenze, con il conseguimento di un incremento pari circa al 10% rispetto alle statistiche precedenti. I nuovi turisti richiedono comfort, servizi, esempi di ospitalità qualificata; richiedono certezze sugli standard e sulla qualità dell’accoglienza, dotazioni di livello elevato e attività complementari usufruibili nel medesimo complesso. Una simile domanda non esclude inoltre la volontà pervasiva da parte degli utenti di voler soggiornare in luoghi che sappiano farsi carico dell’anima secolare della città e che sappiano infondere con eleganza il suo spirito immortale, potente e grandioso, che lascia senza fiato chiunque ci si imbatta. Le stesse strutture di catena non possono dimenticare di introdurre elementi fortemente contestuali: adeguare al contrario i propri ambienti ad una sterile uniformità internazionale produrrebbe infatti un risultato fortemente penalizzante. Così, Starhotels ha recentemente rinnovato l’indirizzo del Michelangelo a partire dal legame con il tessuto urbano e con la sua storia e l’ultimo aperto della catena spagnola Melià – il Grand Melià Rome Villa Agrippina - non ha dimenticato di farsi “museo”, integrando nell’interior design i resti archeologici emersi durante i lavori di costruzione. Allo stesso modo, Baglioni sta rinnovando il leggendario hotel Regina nel pieno segno della romanità, con camere che recuperano le espressioni più significative di ogni momento storico, e Ragosta Hotels Collection ha aperto a pochi passi da Piazza della Repubblica e dalla Terme di Diocleziano il cinque stelle Palazzo Montemartini, tempio di celebrazione dei fasti della città eterna. Gli esempi di hotellerie associata ad un gruppo, che sia italiano od internazionale, costituiscono tuttavia solo una porzione esigua di un set-
tore in decisa espansione che ha più spesso trovato in piccole realtà la puntuale se non migliore manifestazione dei suoi sforzi. In soli 24 mesi Roma ha salutato l’inaugurazione del Relais Orso, dell’Indigo St George, della location glamour Piazzadispagna9, del D.O.M. Hotel Roma, dell’Hotel Adriana, del Corso 281 Luxury Suites, del The Corner Towntouse, del Grand Hotel Ritz, de L’Angolo di San Pietro. Un elenco ampio e nutrito, che contempla strutture accomunate più o meno dal mesedimo intento: quello di delinare un’ospitalità boutique, intima e sofisticata ma mai eccessivamente soggetta ad un dato estetico eccentrico od originale. Tutti appartengono alle categorie quattro o cinque stelle, tutti sono accolti in palazzi storici, tutto mettono a disposizione dei propri ospiti, ad eccezione del Ritz, una quantità limitata di camere; tutti, infine, rievocano con personalità i dettami della città patrizia e delle dimore aristocratiche tradizionali. Ristoranti e piccole SPA all’interno degli hotel citati costituiscono poi un plus esclusivo, diventando un volano per la loro promozione. E se la frenesia del comparto turistico comporta un indotto elevato alle attività, d’altra parte consegna prove interessanti di un progetto di ospitalità contemporanea impaziente di valorizzare in ogni minimo dettaglio l’eccellenza del nostro territorio nazionale. Proponiamo qui di seguito una selezione di tre nuove strutture ricettive a Roma con relativo approfondimento
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Corso 281 Luxury Suites CI SONO SOLO 150 METRI DI DISTANZA TRA LE GRADINATE MONUMENTALI DELL’ALTARE DELLA PATRIA E IL PORTONE DI INGRESSO DI CORSO 281 LUXURY SUITES. UNA PICCOLA STRUTTURA APERTA POCHI MESI FA CHE OFFRE AI PROPRI OSPITI 13 UNITÀ DAL DELICATO SAPORE RETRÒ. Di Bianca Maria Morandi Fotografie: Janos Grapow
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uori Piazza Venezia e le imponenti masse marmoree del Vittoriano. Dentro un’ospitalità su misura, aggraziata e un po’ retrò, fatta da esili decori alle pareti, da tessuti in geometrie astratte e da una proporzione così armoniosa tra nuance e forme da sembrare quasi femminile. Corso 281 Luxury Suites è il titolo di un luogo aristocratico ed elegante che con garbo ricalca le atmosfere da “Vacanze Romane” o quelle raccontate nelle pellicole da Fellini: l’antitesi tra bianco e nero dei suoi ambienti accompagna gli ospiti sin dall’ingresso, si snoda lungo la scalinata ovale, penetra nelle dodici unità, lasciando ovunque una sottile ma sofisticata traccia indelebile. Il dualismo delle cromie sembra quasi dar vita ad una sovrastruttura entro la quale posizionare arredi, suppellettili, elementi decorativi o dati tecnologici; una trama che istituisce un ordine non solo spaziale ma anche concettuale, per la sua capacità di coordinare sapientemente le differenti componenti del luogo. “Quando abbiamo cominciato a progettare gli interni di questo splendido palazzo nobiliare risalente alla fine del settecento e situato a pochi passi dall’Altare della Patria, nella centralissima via del Corso, abbiamo pensato che avremmo dovuto realizzare un progetto rispettoso del passato, ma fornendolo di moderne tecnologie che ne consentissero un comodo e confortevole utilizzo. Il nostro sforzo creativo è andato verso la ricerca di un design che non rappresentasse un elemento aggressivo rispetto all’involucro, ma che lo esaltasse completandolo senza mai sovrapporsi. Il risultato finale crea, a nostro parere, un’armonia senza tempo, dove il cliente viene fortemente identificato e chiaramente classificato verso un’offerta di alto livello all’interno di un mercato hotellerie sempre più frastagliato e ambiguo”, commentano i progettisti Chiara Caberlon ed Ermanno Caroppi parlando dell’intervento.
CaberlonCaroppi Hotel & Design Nel 2002 Chiara Caberlon ed Ermanno Caroppi fondano lo studio CaberlonCaroppi Hotel & Design con l’obiettivo di unire e condividere le diverse esperienze maturate per elaborare e sperimentare nuovi concept di ospitalità. Lo studio svolge attività di consulenza per società di gestione alberghiera, società di servizi per lo sviluppo turistico immobiliare e clienti privati. Inoltre si occupa della progettazione per prestigiosi marchi internazionali (catene di hotels e resort). Dal 2007 i due architetti svolgono attività di docenza del corso di Interior Design incentrato sulla progettazione di hotel presso il Poliarte di Ancona.
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Visto in questo progetto Lauren by Casamilano Design: Massimiliano Raggi Lauren di Casamilano è una sedia imbottita dal design sobrio e lievemente sinuoso disponibile sia con rivestimento in tessuto che in pelle. Le gambe sono realizzate in massello di faggio e sono disponibili sia con finitura laccata nera che rivestite come la scocca.
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Visto in questo progetto Mannequin by Martini Light Design: CaberlonCaroppi Hotel & Design La versatilità della collezione Mannequin è data dalla combinazione tra finiture preziose della struttura e le infinite possibilità di abbinamento del paralume che può essere rivestito in base alle esigenze d’arredo. L’essenza di questa lampada, disponibile nella versione da terra o da tavolo, è nella semplicità della struttura in cui il cavo di alimentazione diventa esso stesso elemento decorativo.
Le stanze Non ci sono servizi come ristoranti o sale colazioni, lounge, piccole aree meeting o SPA al Corso 281 Luxury Suites che concentra la propria cura nelle 13 unità, piccoli alloggi attrezzati di cucina dal sapore squisitamente domestico all’interno dei quali tutto è armonizzato dal leit motiv di fondo del bianco e del nero. L’antitesi cromatica non è la sola a caratterizzare gli ambienti, nei quali si incontrano in modo spesso alchemico materiali dotati di requisiti contrastanti: morbidi o rigidi, lucidi o opachi, tattili o asettici, di reminiscenza classica o dal design contemporaneo. Stoffe a righe bianche e grigio cenere avvolgono le sedute dei divanetti, completati da cuscini in una fantasia a rosoni stilizzati impiegata anche per il copriletto mentre il paralume
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della lampada da terra è rivestito con una minuta texture pied de poule. Tutto è giocato sull’antitesi tra le due tonalità e anche l’ambiente bagno, interpretato come una vera e propria sala dedicata, non sfugge a questa logica dominante. Qui, infatti, il marmo cristallino ricopre la porzione dove sono posizionati i lavabi mentre lastre lapidee grigio venato indicano il momento del “wellness privato”, enfatizzato da fasce luminose complanari alla superficie. All’interno delle suite, alcuni oggetti popolari della prima metà del novecento diventano dei veri e propri arredi fuori scala: i classici bauli da viaggio si tramutano nei guardaroba, rifiniti internamente da una carta da parati a righe sottili e da specchiere a tutta altezza; le cappelliere costituiscono invece comodini, affiancati ai sommier, e vengono sormontate da curiose lampade a sospensione la cui forma assomiglia proprio a degli originali copricapo. Molto sono i ricordi dei decenni passati e del clima tanto celebre della “Dolce Vita” che i progettisti hanno scelto di reinterpretare utilizzando i prodotti più prestazionali e tecnologici che il Made in Italy offre oggi al mondo dell’hotellerie.
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Progetto Progetto: Fornitori Arredo su misura: Illuminazione: Tessili: Imbottiti e tendaggi: Sedute: Arredo outdoor: Sanitari e rubinetteria: Domotica: Carta da parati:
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CaberlonCaroppi Hotel & Design
Antonacci Falegnameria Flos, Martini Light, Tom Dixon, Mooi, Bocci Skopos, Dedar, Kvadrat Divania Casamilano EMU Group Gessi VDA Elettronica Elitis
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The Corner Townhouse IL SUO “DICTAT” È LA COMMISTIONE: DI STILI, EPOCHE, FUNZIONI, CROMIE, AMBIENTI. THE CORNER TOWNHOUSE È UN LUOGO COMPLESSO E MUTEVOLE, CHE REALIZZA UN’OSPITALITÀ POCO CONVENZIONALE MA DI GRANDE EFFETTO. PROPRIO AI PIEDI DI UNO DEI COLLI PIÙ CELEBRI DELLA CITTÀ. Di Ilias Nissim
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i piedi dell’Aventino nasce The Corner, un luogo poliedrico in cui passare il proprio tempo. La villa d’epoca che lo ospita, nelle sue stanze e sui terrazzi, ha plasmato tanto il progetto architettonico quanto quello imprenditoriale, entrambi frutto della creatività di Danilo Maglio: unico obiettivo è l’ospitalità, in tutte le sue forme e declinazioni. Tanto più simile a un Gentlemen’s Club inglese in chiave contemporanea che ad un albergo, combina tutti gli aspetti dell’hotellerie e del retail legato ad essa: dormire, mangiare, divertirsi, rilassarsi, fare shopping. The corner è più di un hotel de charme, è anche ristorante, bistreet (un bistrot che sbircia al cibo di strada), emporio, club e lounge garden. Le diverse funzioni e i diversi spazi che si trovano nella villa sono comunicanti tra loro, ma vivono di vita propria attraendo a sé un pubblico esclusivo, grazie agli ingressi dalla strada che garantiscono tranquillità agli ospiti della town house. Non si tratta, dunque, soltanto di appendici dell’hotel, da cui comunque si può accedere al ristorante e al club. Parola d’ordine dell’intervento diventa la commistione. Di epoche, stili, ambienti, colori, sapori; questo è il suo profilo estetico. I 2000 metri quadrati prendono forma dopo un restauro filologico della facciata: la casa conserva la sua radice liberty nel prospetto, nelle terrazze e nei giardini ma, al suo interno, accoglie l’ospite in un gioco di linguaggi, disegnando 11 stanze una diversa dall’altra distribuite nei tre piani e suddivise in base alle taglie: small, medium e large. La presenza dell’austero camino in marmo, le poltrone big size e il disegno rigoroso delle boiserie di alcune camere, vengono sdrammatizzate grazie all’uso di tinte forti, in contrasto con le scultoree testate in pelle dei letti: pareti lime con testata del letto ciclamino, stanza blu notte con la testata rosso cardinale, oppure color polvere con arredi senape.
Danilo Maglio L’architetto Danilo Maglio, laureatosi all’Università di Roma “La Sapienza”, ha sviluppato una notevole professionalità nel campo dell’interior design e delle tecnologie multimediali applicate all’architettura, grazie alle esperienze di ricerca in ambito accademico (2 Master in progettazione architettonica e docente del corso di Tecnologia Multimediale presso l’Università di Roma “La Sapienza”) e di lavoro all’estero (Studio Giurgola, 2001 Sidney Australia). Negli ultimi anni si è dedicato maggiormente alla progettazione e realizzazione di strutture ricettive di lusso in Italia.
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Il ristorante è arredato con poltrone in pelle, che circondano i tavoli con piede in ferro e base in alluminio laccato, e divani Chester: una scatola dalle grandi vetrate, e dal tetto completamente apribile, resa ancora più suggestiva dal giardino verticale, dalla libreria dal design scandinavo e dalla generale familiarità degli oggetti che la compongono. Un vecchio tavolo da falegname, riletto in lacca nera e rivisitato secondo le normative, con al centro una piastra ad induzione, servirà allo chef per finire alcuni piatti in sala. Prolungamento del ristorante è la Lounge Room, per un pranzo più riservato o una festa privata. Arredata con poltrone eleganti e carta
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da parati, gode di una luce suggestiva che arriva dal tetto vetrato e dai colori del giardino verticale. Lo spazio prosegue anche all’esterno, nello splendido terrazzo che circonda la villa. Proprio sul viale si fa notare invece, per il rosa delle pareti, il bistreet. Gli arredi rispettano lo stile del bistrot: ferro, banco con cucina a vista, una lunga seduta in pelle e un’unica fila di tavoli. A fare da sfondo, la grande parete libreria. Con un doppio accesso, dal giardino per i clienti dell’albergo, e dal bistrot attraverso una doppia porta con codice segreto, il club è infine un salotto da cocktail con camino, libreria, poltrone, tappezzeria e un grande banco bar.
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T O W N H O U S E
Progetto Interior design:
Danilo Maglio
Fornitori Arredo: Sanitari: Pavimenti e rivestimenti: Illuminazione: Condizionatori:
Divania Catalano Ceramica Marazzi Marazzi Daikin
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Grand Hotel Ritz CI HANNO SOGGIORNATO UGO TOGNAZZI, ADRIANO CELENTANO E MOLTI ALTRI PERSONAGGI NOTI DELLO SPETTACOLO ITALIANO. AL PUNTO CHE IL GRAND HOTEL RITZ SI È FATTO CONOSCERE SIN DAL 1960 COME UNA VERA E PROPRIA ISTITUZIONE NELL’ACCOGLIENZA NELLA CAPITALE. IL RECENTE RESTYLING NE HA RAVVIVATO L’IMMAGINE, RISPETTANDO MINUZIOSAMENTE LO SPIRITO AUTENTICO DEL LUOGO.
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inonimo di storia e di uno spaccato di mezzo secolo di vita romana, il Grand Hotel Ritz ha riaperto al pubblico alla fine di giugno 2014 a seguito di un minuzioso intervento di restyling moderno ma fedele all’impronta che da sempre l’ha contraddistinto a partire dalla sua inaugurazione nel 1960. I lineamenti del celebre indirizzo ricettivo del quartiere Parioli sono stati riconfermati dal progetto di interior design sviluppato da Marcello Ceccaroli, che ha restituito un’immagine impostata sull’idea di un lusso mai pomposo e di un’eleganza capace di farsi portatrice dei valori estetici e sociali della città. Nella tensione alla riproposizione del valore autentico del luogo, il concept di rinnovamento degli ambienti sancisce un atteggiamento di grande attenzione al dettaglio: i materiali scelti per l’arredo degli spazi, l’alternanza di broccati, velluti, pelli, la scelta di tonalità neutre vivacizzate con nuance pastello, ne fanno una meta intima ed eclettica. 103 sono le camere presenti nell’albergo, di cui 35 suite di diversa tipologia alcune delle quali con ampi e panoramici terrazzi. Tra queste merita una particolare attenzione la Suite Puccini, concepita dalla proprietà Kikka Puccini che ha voluto un’ambiente del tutto artigianale, dove ogni complemento, finitura o dettaglio è realizzato interamente a mano. Si mescolano qui rari pezzi di antiquariato recuperati nelle vecchie botteghe della capitale risalenti al ‘700 e all’800, antine di armadi pitturate con grande maestria, specchiere della cornice importante, soffitti affrescati, nuance di grande suggestione. L’hotel conta inoltre un importante centro congressi, con cinque sale illuminate da luce naturale e modulabili per adattarsi ad una capienza da 30 a 500 posti e un centro benessere attrezzato con cabine, vasche idromassaggio, saune, bagno turco, doccie emozionali e area fitness. I 500 mq del ristorante Le Roof, affidato alle redini del premiato chef Gaetano Costa, completano infine l’offerta di questo luogo, tra i più emblematici dell’hotellerie di qualità di Roma.
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Progetto Interior design:
Studio Ceccaroli
Fornitori Arredi: Cucine: Pavimenti e rivestimenti: Fitness: Illuminazione: Porte: Serramenti: Tendaggi esterni: Frigobar: Televisori: Specchi:
Bimar Arredamento Zanussi Professional Atlas Concorde Technogym Sciolari Silente Mas.Co.Metal Gibus Indel B Quadriga Italia Monteleone
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Marcello Ceccaroli Nato a Roma, Marcello Ceccaroli si laurea in architettura e inizia nel 1991 la sua esperienza professionale a Milano presso un famoso team indirizzato alla progettazione alberghiera. Fonda successivamente a Roma il suo studio, costituito da un pool di professionisti e specializzato in progetti di ospitalità e in concept di interior per il comparto ricettivo. Lo stile ecelttico e personale di Ceccaroli ha permesso la realizzazione di strutture che spaziano dal classico al contemporaneo attraverso un percorso continuo alla ricerca di materiali nuovi. Il portfolio dello studio comprende più di 60 alberghi in Italia e all’estero.
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HOTEL CON DETRAZIONE IL BONUS PER LA RISTRUTTURAZIONE E L’ACQUISTO DI ARREDI PER GLI ALBERGHI CONSENTIRÀ DI RINNOVARE IL PARCO RICETTIVO NAZIONALE, CON POTENZIALI INVESTIMENTI PER CIRCA 4,3 MILIARDI DI EURO ANNUI
Di Alessandro Bini
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a misura simbolo del decreto legge 83 – che ha visto una inusuale convergenza con le opposizioni – è il credito d’imposta per coloro che contribuiscono alla promozione e alla salvaguardia del nostro patrimonio artistico. Per quanto riguarda il comparto della ricettività turistica i beneficiari saranno alberghi, bed&breakfast, esercizi di affittacamere, campeggi, villaggi turistici, ostelli per la gioventù. Gli alberghi e le altre tipologie di indirizzi ricettivi potranno pertanto usufruire di un credito d’imposta del 30 per cento per la riqualificazione dell’accessibilità e per la digitalizzazione dei propri spazi. Ulteriori buone notizie per le strutture intenzionate a ristrutturare sono state introdotte dalla recente modifica del Decreto legge 83, con l’estensione del credito verso i complementi d’arredo: ogni impresa alberghiera potrà spendere fino a un massimo di 67 mila euro per l’acquisto di arredamento ottenendo contestualmente un credito d’imposta di 20 mila euro, cifra pari al 10 per cento dei 200 mila euro di credito ottenibili su una spesa totale di circa 670 mila euro sostenuta per la ristrutturazione. Si tratta pertanto di un doppio bonus che fa felici gli operatori di un settore fondamentale per l’economia del Paese. E, al di là delle opere di rinnovamento, va osservata anche l’importanza dell’incentivo per la digitalizzazione; uno strumento capace di avvicinare l’Italia al mercato internazionale dal momento che la maggior parte dei viaggiatori stranieri già da tempo predilige Internet come mezzo di prenotazione delle proprie vacanze. Il decreto pare quindi andare nella giusta direzione ad ampio raggio, invogliando quanti non avessero ancora dotato la propria struttura di sistemi di prenotazione on line o di personale e strumenti multilingua, a fare un vero e proprio salto di qualità. Ma tornando agli interventi di ristrutturazione edilizia e abbattimento delle barriere architettoniche il decreto, convertito in legge, prevede che ne potranno usufruire gli alberghi già esistenti dalla data del primo gennaio 2012, ai quali sarà riconosciuto un credito d’imposta del 30 per cento delle spese sostenute fino ad un massimo di 200 mila euro per l’anno fiscale in corso e i due successivi (quindi sino al 2016). All’interno di questo plafond, una quota pari al 10 per cento del limite massimo complessivo può essere destinata all’acquisto di mobili e componenti di arredo che devono essere dedicati, in via esclusiva, all’immobile oggetto dell’intervento di riammodernamento. L’agevolazione varrà per le sole imprese alberghiere gestite in for-
ma imprenditoriale e sarà utilizzabile anche nel caso in cui le spese siano per interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo. Pertanto, come già per i privati, le spese per l’arredo di hotel e pensioni non potranno essere disgiunte da un’iniziativa di vera e propria ristrutturazione dei locali. Si potrà usufruire del beneficio fiscale dall’anno fiscale in corso e fino al 2016 in tre rate annuali. Sono stanziati 20 milioni di euro per l’anno 2015, e 50 milioni di euro per gli anni dal 2016 al 2019. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, (il Dl è stato convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2014, n. 106 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 luglio) saranno stabilite con decreto attuativo le tipologie di strutture ricettive, gli interventi ammessi al beneficio e le procedure per accedervi. Da segnalare, in merito, un’altra novità contenuta nella legge, la riclassificazione degli hotel: entro tre mesi dalla sua entrata in vigore, il ministero per i Beni culturali ne rivedrà le classificazioni per adeguarle a quelle adottate a livello europeo ed internazionale; accessibilità ed efficienza energetica saranno tra i parametri considerati. Il Bonus Alberghi potrebbe rappresentare davvero una svolta – perlomeno, un punto di partenza – per il sistema turistico nazionale e contribuire alla ripresa di settori come l’edilizia e l’arredamento: per il rinnovo totale degli alberghi italiani, infatti, si investirebbero circa 4,3 miliardi di euro annui. Solo considerando il rinnovo di arredamenti e finiture, il business disponibile in Italia ammonterebbe a circa un miliardo di euro. La stima (comprensiva di progettazione, impianti, tecnologie, finiture e arredi) è stata fatta dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo; secondo l’associazione – il cui parere è ampiamente condiviso da Confindustria Alberghi – sarebbe questo il momento migliore per riqualificare il patrimonio alberghiero italiano, proprio per intercettare il grande evento di Expo 2015, una straordinaria vetrina per l’Italia. Nel 2012 il concorso del turismo al Pil italiano è stato di 161 miliardi di euro (11%) occupando circa 2 milioni 700 mila addetti, un contributo essenziale per l’economia italiana. Stando alle previsioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, i flussi di visitatori internazionali cresceranno mediamente, da qui fino al 2030, di circa 43 milioni all’anno e la destinazione Italia è al primo posto tra i desideri dei viaggiatori nei nuovi Paesi di provenienza del turismo internazionale.
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ELENA DAVID A.D. UNA HOTELS&RESORT
Elena David Nel 1990 entra in Starhotels e in pochi anni ne diviene direttore generale. Nel luglio del 2000 è chiamata a partecipare a un nuovo progetto alberghiero tutto italiano: nasce Una Hotels & Resort, che guida prima come direttore generale e poi come amministratore delegato. Dal 2008 al 2012 è stata Presidente di Confindustria Aica (Associazione italiana delle compagnie alberghiere). Attualmente è vicepresidente di Federturismo e presidente di Aiceo (Associazione italiana Ceo). Da quest’anno fa parte del consiglio di amministrazione della società La Doria. Tra i riconoscimenti ricevuti: il premio Mela d’Oro promosso da Fondazione Bellisario in collaborazione con Confindustria e Il Sole 24 Ore e il recentissimo Master Award in Economia e gestione del turismo, consegnatole honoris causa dall’università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con Ciset.
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SUITE: Una misura analoga, approvata lo scorso anno per l’edilizia privata, pare stia dando buoni risultati. Ritiene che anche per il settore alberghiero gli esiti saranno positivi? Elena David: Le misure che puntano a facilitare gli imprenditori nei loro investimenti nel comparto turistico e riescono in questo modo a favorire la creazione di un’offerta qualitativamente migliore nelle nostre destinazioni, sono sempre positive e non possono che creare effetti benefici. Inoltre, si tratta di un segnale da parte del Governo, che finalmente inizia a concepire il turismo come chiave di volta per lo sviluppo futuro del paese, ad assegnargli maggiore importanza e a delineare interventi che aiutino gli albergatori e i gestori di strutture in un momento economico difficile. Credo saranno molte le aziende, in particolare quelle di dimensioni ridotte, visto il tetto massimo di spesa di 200 mila euro, a fruire dell’incentivo sia per riqualificazioni e ristrutturazioni che per l’adozione di strumenti digitali, e questo avrà ricadute senz’altro positive sul flusso di visitatori in Italia. SUITE: Il provvedimento può fornire i presupposti per una ripresa del turismo italiano? Elena David: Si tratta di un primo passo importante e di un presupposto dal quale può scaturire un programma più organico sul comparto turistico in Italia. Avere strutture con un buon rapporto qualità-prezzo, che accolgano gli ospiti con tutti i comfort è fondamentale per essere attrattivi e dare la possibilità alle imprese di ricevere sgravi del genere è senz’altro positivo. Certamente non può bastare un decreto come questo per rispondere alle esigenze delle migliaia di strutture di diverse dimensioni presenti in tutta Italia, che avrebbero bisogno di interventi più incisivi. Il turismo è un settore chiave per l’Italia, ma il decreto approvato è solo un inizio: serve un programma di misure da inserire in una strategia più ampia di rilancio del turismo in Italia. SUITE: Quali elementi della nuova legge ritiene particolarmente positivi e quali, invece, i punti migliorabili? Elena David: Da un lato, il decreto indica che si stanno facendo dei passi avanti nel favorire investimenti nel turismo, ma dall’altro si tratta, come ho già accennato, di una misura un po’ limitata per una serie di motivi. Saranno infatti soprattutto le piccole imprese del settore a poter richiedere gli sgravi del cosiddetto Bonus alberghi, perché il tetto massimo di spesa di 200 mila euro esclude automaticamente le grandi ristrutturazioni o comunque copre solo una minima parte della spesa. Inoltre, la misura è spalmata su un periodo di soli tre anni e ci sono strutture in Italia che avrebbero bisogno di sgravi molto più ingenti in condizioni di scarsa disponibilità economica per intraprendere grandi interventi. Oltre a ciò, i fondi a disposizione non sono sufficienti a coprire le necessità delle oltre 33 mila strutture alberghiere in Italia e verranno distribuiti seguendo il criterio dell’ordine cronologico di presentazione delle domande. Adesso è necessario velocizzare il più possibile l’iter di approvazione dei decreti attuativi, in modo da definire i parametri di accesso al bonus e le condizioni di compensazione. SUITE: Una Hotels utilizzerà le agevolazioni previste? Elena David: Una ha effettuato importanti lavori di manutenzione straordinaria nell’ultimo periodo, di ammontare di gran lunga superiore all’importo massimo finanziabile. La società ha i presupposti per accedere all’agevolazione, ma potrà valutare se presentare domanda una volta definitivi i termini per la compensazione.
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BARBARA CASILLO
DIRETTORE GENERALE CONFINDUSTRIA ALBERGHI FEDERTURISMO
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Barbara Casillo Dopo la laurea in giurisprudenza e un’esperienza in azienda, Barbara Casillo entra in Confindustria a Firenze dove si occupa, tra l’altro, dello sviluppo della rappresentanza del settore alberghiero. Dopo due anni in Federturismo assume la direzione della neocostituita Unione Nazionale Alberghi Italiani. Si occupa della crescita e del consolidamento dell’associazione che prende poi il nome di Confindustria Alberghi. Dal 2012, dopo la fusione con l’associazione delle compagnie alberghiere operanti in Italia, è Direttore della nuova Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che conta oggi oltre 2500 iscritti.
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SUITE: Dunque, un atto normativo decisamente favorevole al settore turistico, qual è il commento di Federturismo? Barbara Casillo: Da tempo aspettavamo un segnale da parte delle istituzioni. Il Governo ha riconosciuto l’importanza del turismo come volano per la ripresa economica del Paese. Dunque, siamo assolutamente favorevoli alla concessione di un credito di imposta per la ristrutturazione e il rinnovo degli arredi degli alberghi, anche se sarà opportuno capire come questa potrà essere utilizzata dagli albergatori. I presupposti positivi ci sono tutti, direi che la strada giusta è stata imboccata, ora aspettiamo i decreti attuativi che il Premier Renzi ha annunciato per le prossime settimane. SUITE: Rilevate qualche criticità o elementi particolarmente positivi nel decreto? Barbara Casillo: In questa fase è prematuro pronunciarsi in modo dettagliato, poiché, come ho detto, non conosciamo il contenuto dei decreti. Quel che mi sento di rilevare è che il credito di imposta previsto dal DL Cultura e Turismo, con l’estensione all’acquisto degli arredi, è finalmente un intervento concreto per il nostro settore e un primo importante passo verso la riqualificazione del comparto alberghiero. È stata fatta una scelta secondo noi importante perché tocca punti chiave come ristrutturazione e riclassificazione, temi fondamentali per la competitività delle imprese. Certo, le risorse allocate non sono molte ma speriamo che questo possa costituire un primo segnale, da parte delle istituzioni, del riconoscimento della rilevanza dell’industria turistica, che porti a effettuare nuovi investimenti. SUITE: Qual è, da un punto di vista strutturale, lo stato del settore alberghiero? Barbara Casillo: Premesso che l’offerta italiana è una delle più importanti in tutta Europa, va detto che esiste un processo di ristrutturazione in atto, avviato già da diversi anni. I nostri albergatori stanno cercando di adeguarsi alla domanda e di crescere, anche in termini dimensionali. Si tratta di aziende soggette a un carico fiscale iperbolico, dunque esposte a seri problemi di bilancio; per questo, fornir loro un supporto economico diventa fondamentale. Ed è ciò che la nostra associazione sta cercando di attuare, anche attraverso accordi con banche. Ne è un esempio quello stretto con UniCredit che ha stanziato un plafond complessivo di 300 milioni di euro per la concessione di finanziamenti per ampliare, costruire, acquistare, ammodernare strutture alberghiere, rinnovarne le attrezzature e gli arredamenti, rimuovere le barriere architettoniche, sistemare gli impianti e adeguare i materiali alle normative più recenti.
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ROCK, PARADOSSI, SERVIZI DI OGNI GENERE E TEATRALITÀ EVIDENTE. L’HARD ROCK HOTEL IBIZA È UN CONTENITORE DI INTRATTENIMENTO DAI TONI IPERBOLICI, DOVE DOMINANO LA MUSICA E UN DESIGN COMPLESSO. FATTO DI TANTE SITUAZIONI, TUTTE RIGOROSAMENTE RIPORTATE ALLA RADICE DELLA FILOSOFIA DELLA CATENA INTERNAZIONALE. Di Anna Dapas
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on c’è isola meglio conosciuta di Ibiza per la musica trasmessa giorno e notte, per il ritmo incessante con cui pulsano le casse acustiche e per i motivi sonori che saturano l’aria. I più noti DJ internazionali si alternano alle console degli intramontabili locali o a bordo delle piscine dei migliori hotel sparsi lungo le coste, con i loro brani modaioli che fanno il giro del mondo diventando compilation di grido. Il suolo palpita sotto i battiti delle note propagate ad altissimo volume e chi cerca pace ha sbagliato decisamente location: ventiquattro ore su ventiquattro i visitatori entusiasti cantano e ballano house elettronica, chill-out, dance, drum’n’bass, garage music o pezzi della storia
rock rivisitati. La perla delle Baleari si sa, non è “un paese per vecchi” e richiede buono spirito di sopravvivenza se non, ironicamente, un apprezzabile “fisic du role”. E lo hanno capito bene Jestico+Whiles, i progettisti dell’appena inaugurato Hard Rock Hotel Ibiza, che hanno distribuito nell’esorbitante complesso di Platja d’en Bossa una manciata non indifferente di atmosfere elettrizzanti, di dettagli provocanti e di spazi esorbitanti, nella piena devozione alla religione della storica catena nata sotto il segno della ristorazione e dei casinò e ora migrata verso l’hotellerie di alta gamma. Sì, perché Hard Rock è una filosofia globale dell’ospitalità con chiare regole e precisi obiettivi che sembrano sposarsi benissimo con un target frenetico come quello di Ibiza; la vocazione musicale del brand, inoltre, non poteva che trovare terreno fertile nella terra consacrata a concerti e discoteche, a lounge e club. “L’apertura del nostro primo hotel europeo ad Ibiza – una posizione perfetta per Hard Rock Hotel – è un grande risultato e non vediamo l’ora di rafforzare la vita notturna di questa destinazione mediante la nostra atmosfera teatrale di intrattenimento”, ha dichiarato John Galloway, Chief Marketing di Hard Rock International. La singolare mescolanza di feticci e oggetti del culto delle star del rock, i loro orpelli, gli indumenti che ha potuto vedere chi almeno una volta ha mangiato un hamburger in uno dei locali delle capitali internazionali si trasformano nel complesso ricettivo in un amalgama composito di suggestioni cromatiche, di arredi iconici, di forme contrastanti e di materiali antitetici. Nel complesso esiste l’uno e il suo contrario e questa vistosa dualità è la ricetta che fa la forza di una nuovissima meta dal carattere non certo timido o introverso.
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I servizi Più che un hotel, Hard Rock Hotel Ibiza è una vera e propria cittadella. Un fortino dalle infinite funzioni, una roccaforte per il divertimento e lo svago declinato in una moltitudine di casistiche e di situazioni. Basta dare l’elenco di alcune delle “quantità” per rendersi immediatamente conto che l’operazione di investimento, celebrata con un impressionante concerto il 13 giugno 2014, è tutto fuorché esigua: 490 stanze, 8.600 metri quadrati di spazio meeting, due piscine che ad occasione si trasformano in palcoscenico, una strabiliante SPA, un club per bambini, nove location possibili tra bar e ristoranti e l’immancabile negozio di memorabilia - dove t-shirt di ogni taglia e colore aspettano di essere acquistate dall’assiduo collezionista -, sono il dettaglio di alcune
Jestico + Whiles Lo studio Jestico + Whiles, fondato nel 1977, conta oggi uno staff di oltre 90 progettisti provenienti da tutto il mondo e sedi a Londra e Praga. Lo studio si occupa di progettazione a 360° ma comprende una speciale sezione, formata da architetti e interior designer esperti, dedicata alla progettazione alberghiera, che vanta oltre 25 hotel completati con successo in tutta Europa e nel Golfo e un numero senza uguali di premi internazionali tra cui più di 100 Design Award e il recente Interior Design of the Year e Hotel Designer of the year. Attualmente il team si sta occupando di numerosi progetti in Europa, India e Cina. Ogni progetto mostra un approccio scrupoloso e serio all’architettura, con una forte tensione all’eccellenza nel design e un particolare riguardo per l’uso di risorse naturali e tecnologie ecosostenibili.
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delle proposte disponibili per gli ospiti. All’interno della recinzione dell’albergo non c’è il tempo di stancarsi o di annoiarsi: non sembra mancare proprio nulla in questo baluardo artificioso e appariscente e un ospite può tranquillamente trascorrervi una settimana senza mai ripetere due volte consecutive le medesime attività. Quello che colpisce non è tanto l’architettura di insieme – che vede l’accostamento di un fabbricato principale di otto piani disposto perpendicolarmente alla riva e di uno sviluppo frammentato ricomposto in una forma a ferro di cavallo rivolto verso le acque cristalline del Mediterraneo - entro la quale sono condensati tanti programmi ma l’entità dei programmi stessi che fanno dell’Hard Rock un santuario cinque stelle ideale per una vacanza all’insegna dello svago più originale e coinvolgente.
Visto in questo progetto Saya by Arper Design: Lievore Altherr Molina
39 Saya è una seduta che nasce da un’impronta, un gesto scolpito nel legno che lascia la sua firma distintiva nello spazio. Destinata sia all’uso domestico sia contract, è realizzata in versione sedia e sgabello nelle altezze 65 e 75 cm. E’ disponibile in essenza di rovere, in tinta naturale e teak nei colori bianco, nero, ocra e in tre diverse tonalità di rosso. Le scocche possono essere anche imbottite, interamente rivestite o con solo il cuscino applicato alla seduta. La struttura è a slitta o a quattro gambe in legno o in acciaio cromato.
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L’interior design Una poltrona imbottita a forma di fiore, alcune sedute a dondolo appese al soffitto in graticcio di bambù, pouf circolari, un tappeto dal motivo geometrico quasi ipnotico, una colonna rivestita da una carta da parati dalla texture organica, una lampada formata da un grappolo di sfere metalliche riflettenti e tanti, tanti altri elementi di assoluta enfasi: l’ingresso all’Hard Rock avviene sotto il segno della più squillante teatralità e prosegue in tutti gli ambiti senza modificare in alcun modo la sua filosofia distintiva. Non c’è spazio per una sobria e sofisticata eleganza in una meta dell’ospitalità il cui fine ultimo deve essere l’immagine irrompente se non esagerata; un’immagine che sia sinonimo di rock, di movimento dinamico, di varietà e sorpresa e la padronanza con cui Jestico+Whiles hanno risolto l’aspirazione della proprietà e i comandamenti in termini di lifestyle della catena dimostra una professionalità straordinaria. L’hotel di Ibiza è il momento di situazioni discordanti ricondotte ad un’unità calibrata e mai scontata che dagli ambienti comuni penetra nelle stanze facendone dei microcosmi irripetibili. Che siano di dimensioni contenute o ampie, le camere vedono infatti la compresenza di mobili geometrici e minimali - come la mensola in Corian® con alloggiati i lavabi – e di soluzioni al limite del kitsch – come la testiera del letto imbottita e rivestita in pelle lucida stampata pitone o l’illuminazione fluorescente emanate dai profili arretrati. Non c’è comunanza di stili negli oggetti, se valutati singolarmente, ma paradossalmente il loro coraggioso accostamento istituisce un interior design assolutamente logico. Dove ogni cosa è in fin dei conti esattamente al posto dove deve essere.
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Visto in questo progetto Tavolini T-Gong by Alivar Design: Giuseppe Bavuso L’ispirazione della collezione T-Gong nasce dai famosi “Gong”, gli strumenti a percussioni tipici dei paesi asiatici. La famiglia è una trasposizione dell’antica tradizione musicale nel design moderno: i dischi di metallo si trasformano in pratici tavolini. I piani d’appoggio hanno una leggera bordatura e sono perfettamente circolari con una particolare lavorazione che crea riflessii concentrici. La linea è disponibile onibile in acciaio verniciato bronzo zo metallizzato satinato o in acciaio ciaio inoz finitura Peltrox con inserti nserti metallici in ottone satinato. ato.
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PALCOSCENICO SURREALE
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BASTA FARE UN SOLO PASSO NELLA LOBBY DELL’HOTEL VINCCI GALA PER RIMANERNE SBALORDITI. UNA VORTICE DI DECORI SCENOGRAFICI E UNA CASCATA DI FRANGE METALLICHE CATTURA LA PROSPETTIVA SPAZIALE E RAPISCE IL VISITATORE IN UN MONDO ONIRICO ISPIRATO ALLE VICENDE DI SALVADOR DALÌ. CONSEGNANDO UN’OSPITALITÀ ECLETTICA E COMPLESSA CHE PUÒ ESSERE SCOPERTA SOLO VIVENDO I SUOI INTERNI. Di Bianca Maria Morandi
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uando un progetto deve avere come fonte di ispirazione la vita dell’artista Salvador Dalì e il suo legame surreale con la compagna Gala, non ci si può certo aspettare che declini requisiti come la linearità e la consequenzialità. Le bizzarre interpretazioni del maestro catalano sono conosciute in tutto il mondo e il suo eclettismo è riportato nelle pagine di qualsiasi volume di storia dell’arte. Riferirsi a lui e alla sua fedele musa è un dettaglio non indifferente, impiegato per identificare con un’anima duale l’ultima struttura aperta dalla catena Vincci a Barcellona. L’Hotel Vincci Gala è infatti al tempo stesso stravagante e discreto, informale ed elegante e concilia abilmente caratteri opposti: il mondo interiore di Dalì, con la sua continua alternanza di dati ossimorici, è gelosamente custodito e rivitalizzato entro un edificio storico di cui è conservata tanto la facciata storica che lo scultoreo scalone in marmo interno. Al centro del fabbricato, il grande vuoto centrale in corrispondenza della hall diviene il simbolo più esplicito di una simile allusione culturale: articolato, ai vari livelli, dagli spazi di distribuzione delle camere, si
impone come momento di incontro tra decorazione ed essenzialità, tra portata teatrale ed equilibrio formale. Qui i parapetti in vetro e i marcapiani sono coperti da una miriade di frange metalliche di colore oro mentre sottili lastre dalle forme tondeggianti, nella medesima tonalità, ritmano le pareti candide sulle quale sono ritagliate le porte in legno scuro, “proiettate” sulla pavimentazione tessile come se vi gettassero la propria ombra. I numeri che individuano la successione delle stanze e il loro posizionamento all’interno di ciascun piano rammentano inoltre nella grafica l’estetica dei segni tanto cara a Dalì e suggeriscono come ogni elemento sia stato studiato opportunamente dallo studio TBI Architecture & Engineering e valutato nella sua fondamentale attinenza allo stile dell’artista. Brillante e vivida, la nuance oro, costante dei capolavori di Salvador, è parte di questa aspirazione insieme alla scelta di non introdurre mai spigoli vivi e alla raccolta, all’interno degli spazi comuni, di soprammobili dalle forme animali o di pannelli in cui ritorna il profilo degli elefanti dalle zampe allungate dei dipinti del maestro.
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TBI architecture & engineering Fondato a Barcellona,TBI Architecture & Engineering è uno studio che vanta una grande esperienza nella gestione di progetti complessi in tutto il mondo. Il team è composto da 25 professionisti altamente qualificati e specializzati in tutti gli aspetti della costruzione: progetti di architettura e interior design, calcolo dell’apparato strutturale, supervisione delle fasi di cantiere. La clientela di TBI comprende imprese internazionali e investitori provenienti dal settore industriale, logistico, terziario, commerciale e dell’ospitalità.
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Gli spazi Restaurati senza apportare alcuna modifica al loro apparato formale e decorativo, i tre piani del complesso storico sono coronati da una nuova addizione, dal volume lineare e composto e dall’involucro mutevole, fatto di pannelli metallici apribili cui corrispondono serramenti di analoga dimensione. E’ all’interno dello spazio contenuto tra le murature storiche e l’ampliamento che sono distribuite le 78 camere, un bar, un ristorante e alcune sale meeting: le funzioni collettive sono condensate al piano terra, distribuite a corona ai lati dello spettacolare atrio dai riflessi cangianti. La pavimentazione in marmo nero della lobby, in netto contrasto rispetto al candore della scalinata, è interrotta in corrispondenza della lounge dove una superficie in legno chiaro assicura un’atmosfera maggiormente intima e riposante. Qui si può leggere piacevolmente un libro seduti sui comodi divani in piuma o sulle poltroncine, si può consultare la posta elettronica su tablet, si può sostare per un caffè o per un aperitivo serale: si consuma in questa area il fulcro domestico dell’Hotel Vincci Gala, che esula dal tentativo di rincorrere la filosofia di Salvador Dalì per proporsi come una pausa all’estetica e alle nuance eccessivamente caratterizzate della restante parte del progetto. Anche nelle stanze il legno risolve la finitura orizzontale e costituisce, ma con un’essenza più scura, una boiserie retrostante il letto ritagliata da forme fluide con sfondo lucido oro, elemento chiave dell’intera operazione. La texture cangiante contrasta con l’opacità dell’arredamento fisso in quel gioco di dualismo reiterato sino al minimo dettaglio mentre sedute imbottite di colore rosso introducono una nota inaspettata nelle unità private, molte delle quali affacciate sul vivace tessuto urbano adiacente Placa de Catalunya. Anche nei locali di servizio sono impiegate piastrelle dalla superficie brillante e increspata, accostate a lastre identiche per dimensione e decoro ma di colore bianco. L’ospitalità del Gala è tattile, palpabile, personale e astratta, è visivamente persistente e scenografica, è infine un ritratto contemporaneo e critico delle vicende del grande maestro dai baffi all’insù nato a Figueres.
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Visto in questo progetto Essence by Grohe Con la linea Essence, Grohe offre l’innovativa tecnologia SilkMove®, per la massima morbidezza e precisione della leva e Grohe StarLight® che garantisce una cromatura sempre brillante nel tempo. La collezione comprende tre diversi modelli di miscelatori per lavabo e un miscelatore bocca alta a 7 con bocca girevole per il massimo comfort in prossimità del lavabo. Infine Grohe EcoJoy® garantisce importanti risparmi di acqua senza che questo pregiudichi le prestazioni e il design del prodotto.
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Progetto Progetto architettonico e interior design: Fornitori Pavimenti e rivestimenti: Pannelli color oro: Sanitari e rubinetteria: Illuminazione: Domotica:
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DuPont, Vescom, Porcelanosa Italfim Grohe Foscarini, IGuzzini Ving Card
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MISS CLARA HOTEL BY NOBIS Gert Wingårdh
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Conterà in tutto solo una decina di edifici Art Nouveau il centro di Stoccolma e il Miss Clara è uno di questi. Proporzionato e ben distante dalle derive eccessivamente decorative a cui si è soliti pensare riferendosi ai risultati di questo movimento, è annoverato come uno degli episodi più felici dell’architettura di inizio novecento della capitale svedese: il basamento in cui è ritagliata la colonna di ingresso dai motivi floreali, le finestre ad arco, la tridimensionalità dei prospetti sono opera dello studio Hagström & Ekman, che concluse il progetto nel 1910. E’ all’interno delle sue facciate vibranti e dei delicati decori mutuati dal mondo naturale che la catena Nobis ha deciso di insediare l’ultima delle sue strutture: una vera e propria celebrazione dello “Jugend” – per riprendere il termine con cui lo stile veniva chiamato nella città -, una esplicita consacrazione all’artigianato svedese attivo tra la fine del XIX e il XX secolo. La nuova meta ricettiva fa rivivere l’atmosfera autentica e genuina del complesso alla luce delle più moderne tecnologie: l’anima sincera del luogo è restituita grazie al progetto di Gert Wingårdh, assolutamente minuzioso nel recupero filologico sia per quanto riguarda l’involucro che gli spazi interni. Qui, gli alti soffitti e le ampie finestre sono lo sfondo di un arredo realizzato utilizzando in gran parte pezzi di antiquariato come testate del letto e tavolini o nuovi complementi ispirati al liberty. Intonaco rigorosamente bianco, pelle e legno scuro sono i materiali che compongono le 92 camere, decorate da pochi elementi: le lampade orientabili a parete ai lati del letto, la specchiera con coronamento ad arco appesa alla parete, la boiserie con lavorazione a spina di pesce, le leggere curvature del mobilio consegnano spazi confortevoli e del tutto fedeli all’originale. Ma la tensione nel delineare l’antico viene tuttavia stemperata da particolari contemporanei come faretti o quinte di vetro che separano la zona dei servizi da quella del riposo mentre dotazioni tecnologiche tramutano l’opera di “revival” in qualcosa di decisamente “smart”.
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Gert Wingårdh Laureato in Architettura presso la Chalmers University of Technology, Gert Wingårdh apre il proprio studio di progettazione nel 1977 sotto il nome di Wingårdh Arkitektkontor. Vincitore del Kasper Salin Prize nel 1988 per il progetto dell’Oijared Executive Country Club, realizza opere negli Stati Uniti e in Germania, tra cui le ambasciate di Svezia sia a Washington che a Berlino. Il porfolio dello studio include numerose realizzazioni internazionali per clienti pubblici e privati nel settore della cultura, dell’istruzione, del terziario, dell’ospitalità, tra cui la Victoria Tower, insignita del premio per il miglior edificio ricettivo al World Architectural Festival del 2012.
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C2 HOTEL MARSEILLE Claire Fatosme e Christian Lefèvre
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Visto in questo progetto Hope by Luceplan Design: Francisco Gomez Paz e Paolo Rizzato Leggerissima e scomponibile, Hope ripropone la magia dei lampadari della tradizione, interpretandola con una serie di sottili lenti Fresnel di policarbonato che moltiplicano la luce della sorgente luminosa. Frutto di un brillante processo progettuale e produttivo, è predisposta per accogliere ogni tipo di fonte luminosa: alogene di nuova generazione, fluorescenti a risparmio energetico.
Claire Fatosme e Christian Lefèvre: et voitlà le due C del nuovo indirizzo ricettivo di Marsiglia! C2 appunto, come le iniziali dei due progettisti che lo hanno immaginato e creato come un luogo da sfruttare senza moderazione, privi dell’imbarazzo di trovarsi in ambienti diversi da quelli domestici. Il nuovo “cosy e boutique hotel” di quella città mediterranea che l’anno scorso si è fregiata del titolo di Capitale Europea della Cultura 2013 è un indirizzo diverso rispetto a quelli disseminati nel tessuto urbano. Più accogliente, più caldo delle location di catena e sicuramente differente dal ben noto e recente Mama Shelter, dove peraltro l’investitrice dell’operazione di C2, Delphine Clemente, ha consumato parte della propria esperienza professionale. Gli spazi ospitali e a misura d’uomo dell’albergo permeano le volumetrie interne di un complesso storico edificato nel 1860 e nascono da una mescolanza di elementi preesistenti e di grandi nomi del design: i prodotti senza tempo firmati da Patricia Urquiola, da Antonio Citterio e da Arne Jacobsen articolano ambiti comuni e privati al di sotto delle ricche modanature e dei soffitti affrescati. Hall e lounge danno vita ad una vera e propria dialettica tra vecchio e nuovo, proiettando l’aristocratico palazzo verso una nuova era fatta di uno stile contemporaneo e luminoso e di una spiccata vocazione artistica. Sì perché la cultura non si è certo esaurita nei dodici mesi del titolo europeo e l’appena inaugurato cinque stelle di Marsiglia si fa paladino di una sua reiterazione: la scultorea scalinata in marmo che si snoda a partire dalla hall si propone come una “promenade” tra oggetti d’arte che possono essere sostituiti nel tempo e l’area bar espone allo stesso modo dipinti, fotografie, sculture. Non manca neppure una terrazza circondata da una parete di essenze vegetali dove è possibile consumare aperitivi e una SPA caratterizzata dall’accostamento di superfici in legno alternate a preziose finiture in mosaico in tonalità cacao e verde bottiglia. Che fanno di C2 un microcosmo elegante e personale del quale Delphine Clemente tiene a sottolineare con forza la sua anima “tutt’alto che statica”.
Claire Fatosme e Christian Lefèvre Fondato a Marsiglia nel 1995, lo studio Claire Fatosme e Christian Lefèvre si occupa di differenti ambiti della progettazione e sviluppa interventi di carattere architettonico o di interior design per il settore dell’ospitalità.Tra i loro più recenti progetti ultimati il C2 Hotel Marseille e l’Hotel Palm Beach, sempre a Marsiglia
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W CHICAGO LAKESHORE Meyer Davis Studio Inc.
Visto in questo progetto Cyborg by Magis Design: Marcel Wanders Avvolgente, la poltroncina Cyborg è realizzata con gambe e seduta in policarbonato lucido e schienale in policarbonato trasparente ed è adatta anche per uso esterno. I braccioli integrati allo schienale offrono una seduta particolarmente piacevole e confortevole.
E’difficile immaginare un hotel che più di questo riassuma i diversi richiami di Chicago. Arroccato sulle rive del Michigan, il W Chicago Lakeshore offre da ogni angolo un panorama a 180 gradi sulle acque cristalline del lago, sulle sue rive candide e sabbiose, sullo skyline in continua evoluzione e sulla rigogliosa vegetazione di Grant Park. Lungo la costa, le torri da poco restaurate di Mies van der Rohe si scorgono in lontananza e diventano un riferimento visivo analogo al dato paesaggistico: un contesto affascinante di innovazione urbana e geografia mozzafiato, i cui lineamenti singolari sono condensati dall’intervento di restyling della storica struttura ricettiva. Qui il disegno dell’ospitalità nasce con l’esplicito intento di incarnare l’ambiente esterno e la vivacità della metropoli facendone a tutti gli effetti un’esperienza di stile dinamica sia nel design che nelle opportunità di fruizione offerte ai clienti. E’ a partire da questa intenzione che la bellezza luccicante dello specchio d’acqua riverbera dalle suggestive superfici a specchio scelte per le 520 camere dell’albergo, dove si trovano duplicati anche gli involucri modulari dei complessi circostanti. In un simile vortice di immagini riprodotte e distorte, si insinuano piccoli dettagli di colore: fucsia, giallo limone e blu elettrico interrompono il quasi assoluto monocromatismo dell’insieme e suggeriscono istanti di pura energia. Il concept non subisce sostanziali mutamenti in corrispondenza degli spazi comuni: lobby, sale ristoranti e lounge sono movimentate da inserti blu e oro e arricchiti di più numerosi particolari ornamentali rispetto a quelli presenti nelle stanze. Si trovano così gruppi di lampade iconiche, marmi dalle venature marcate, superfici traforate dalle texture non ripetitive, schermi permeabili fortemente scenografici. Il risultato è a dir poco eccitante tanto che il W Lakeshore è stato salutato dai suoi investitori come un “progetto che cattura tutti gli elementi di design e forza che avevamo sperato e si spinge ancora più in là.”
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Meyer Davis Studio Inc. Fondato a New York da Will Meyer e Cray David, Meyer Davis Studio Inc. è specializzato nella progettazione di interni per il settore residenziale, dell’ospitalità, del retail e del terziario. Il team ha raggiunto la notorietà internazionale grazie a più di 150 progetti completati in tutto il mondo, tra cui l’Hotel Paramount a Manhattan, il W Lakeshore di Chicago e i punti vendita del celebre stilista Oscar de la Renta. Pubblicato sulle maggiori riviste internazionali e su quotidiani quali il New York Times, il lavoro di Meyer Davis non mira ad inseguire le tendenze del momento; ricerca piuttosto nuove e sorprendenti soluzioni per l’abitare contemporaneo.
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HOTEL URSO Antonio Obrador Di hotel accolti in palazzi storici non ne mancano di certo a Madrid, che ha costruito la migliore ospitalità all’interno dei ricchi decori delle murature sette-ottocentesche e dei loro affacci in ferro battuto. Lungo la Gran Via, a pochi passi dal Museo Nacional del Prado, in prossimità di Playa Mayor o del Parque del Retiro, i prospetti barocchi in intonaco e pietra celano ambienti dal sapore classico, dove marmi preziosi sono associati a broccati e a mobili estremamente tradizionali, nell’intento di stupire gli ospiti rievocando i migliori trascorsi della città. Anche l’Hotel Urso, ultima conquista dell’hotellerie madrilena, occupa i locali di un immobile risalente al XX secolo in pieno centro ma cambia radicalmente gli addendi più diffusi per imporsi come primo boutique hotel cinque stelle della capitale. Inaugurato il 1 settembre 2014, conserva un’eleganza neoclassica, tuttavia arricchita da suggestioni e dettagli eterogenei, da ricordi lontani o tessuti rustici, da particolari artigianali e complementi disegnati ad hoc. I suoi spazi, progettati da Antonio Obrador, perdono quel rigore istituzionale così frequente negli alberghi di Madrid e virano piuttosto nella direzione di un’atmosfera intima e accogliente, dai toni freschi e leggeri. La hall è un salotto color sabbia che amalgama imbottiti contemporanei - rivestiti di un tessuto decorato da linee esili in nuance antracite che formano dei quadri -, sedute di aspetto vintage, tavolini con gambe metalliche e piano in cuoio, librerie rivestite da pannelli decorati con aggraziati motivi floreali di impronta giapponese, vasi orientali sulle tonalità del blu e poltroncine anni ’50. Un mix calibrato e armonioso che ritorna nelle 78 camere e suite, realizzate dunque associando arredi di epoche differenti al punto da farle sembrare vani domestici e non unità ripetitive e indifferenziate di una macchina dell’accoglienza. “Modern chic”, così come viene salutato dai suoi investitori, l’Hotel Urso è infine dotato di una SPA con piscina, area relax, bagno turco, sala fitness e cabine per i trattamenti. 52
Antonio Obrador Nato a Palma di Maiorca nel 1956, Antonio Obrador è il fondatore di Denario Diseño Integral, uno studio con sede a Madrid specializzato nel restauro di edifici storici e nell’interior design.Tra i maggiori progetti completati dal team si possono annoverare il Cap Rocat, una fortezza militare di epoca ottocentesca tramutata in struttura ricettiva, la Ca’n Nadal, una casa risalente al 17° secolo la cui ristrutturazione è stata insignita del “Premio Ciudada de Palma”, la Yannick and Ben Jakober Foundation e l’Hotel Son Net a Puigpunyent.
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Quinte progettuali
Maurizio Lai
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Di Beatrice Vegetti
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a iniziato a lavorare come scenografo per alcune delle principali società televisive italiane, disegnando allestimenti e installazioni di effetto che sapessero catturare l’attenzione del pubblico enfatizzando l’essenza dei differenti programmi. Un’esperienza fondamentale per Maurizio Lai, che ancora oggi fa del progetto una poetica di immagine stimolante e dinamica, una
quinta seducente per il teatro degli attori e degli spettatori comuni. Al punto che il suo stile può essere definito come uno dei più interessanti e dei più curiosi nel panorama contemporaneo italiano: uno stile fatto di sapere artigianale, di attenzione all’interazione tra gli innumerevoli dati, di conoscenza approfondita della materia e di istintivo senso per l’interpretazione dei luoghi e delle loro funzioni.
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SUITE: Come nasce la tua specializzazione nella progettazione di spazi dell’accoglienza per la ristorazione? Maurizio Lai: Non si tratta propriamente di una specializzazione quanto piuttosto dell’applicazione di un processo scenografico, che costituisce realmente la base di partenza della mia attività di progettazione e realizzazione, ad altre opportunità di espressione. Nel caso specifico l’opportunità di approfondire la tematica degli spazi dell’accoglienza è stata offerta dal gruppo CIR, che mi ha coinvolto nello sviluppo di una serie di punti di ristorazione a Milano. L’idea di fondo dell’investitore era quella di creare degli spazi diversi uno dall’altro, molto ricchi da un punto di vista dell’immagine, in controcorrente con l’impostazione standardizzata dei locali a marchio unico della concorrenza. SUITE: Come agisce il differente target gastronomico sul progetto di interior design per la ristorazione? Maurizio Lai: Il linguaggio che il progetto utilizza coinvolge inequivocabilmente l’utente: l’ambiente che si viene a creare è l’anticamera del servizio, a sua volta uno strumento per fidelizzare il cliente. I progetti devono rispecchiare sicuramente specifiche indicazioni di budget, frutto di uno studio di fattibilità a monte del processo, che limitano e sostengono determinate scelte in fase di produzione. Se da un lato potrebbe non essere appropriato delineare un’immagine troppo costosa se il target è di fascia media, dall’altro l’esperienza mi insegna che vinta una certa diffidenza iniziale da parte dell’utente, un ambiente creativamente ricco e curato è sempre sinonimo di gratificazione. Per esempio Idea Mediterranea, a cui ho lavorato pochi anni fa, è di fatto un self service in cui il costo del pasto è molto basso ma il livello estetico estremamente raffinato; un caso che io considero assolutamente democratico. SUITE: Hai affrontato negli anni numerosi progetti nel settore della ristorazione. Ci sono degli elementi che ami reiterare nei differenti interventi? Maurizio Lai: Personalmente cerco di realizzare ogni volta un progetto originale e unico. Sicuramente è possibile intuire un’impostazione analoga per quanto riguarda alcuni aspetti delle realizzazioni, come ad esempio il trattamento di tutte le superfici e le loro dimensioni: pavimenti, pareti e soffitti diventano nei miei concept una pellicola da personalizzare in una sorta di continuità estetica.
Maurizio Lai Architetto, scenografo e designer, Maurizio Lai nasce a Padova nel 1965 e studia presso la facoltà di architettura di Venezia e il Politecnico di Milano, dove si laurea. Collabora inizialmente con RAI e MEDIASET, firmando numerose installazioni per i programmi televisivi, per passare poi agli allestimenti per Longines, Mont Blanc e Gucci e approdare in seguito ai grandi progetti del turismo con I Viaggi del ventaglio e Club Med. Nel 1998 fonda a Milano Lai Studio, che sviluppa costanti sinergie tra l’architettura e il design. Nel 2005 vince il concorso internazionale per la realizzazione del W Miami Hotel e nel 2008 stringe un’alleanza strategica con il gruppo sudafricano DHK. Accanto alla pratica professionale, Maurizio Lai coltiva l’interesse per la formazione e promozione della cultura del design, in collaborazione con il Politecnico di Milano e con SDP, la Scuola Politecnica di Design.
nella cultura locale, ma nemmeno totalmente estranee. In effetti ad oggi la stessa cultura locale risulta fortemente contaminata.
SUITE: Quali sono i progetti ai quali state attualmente lavorando? Maurizio Lai: Lo studio è impegnato in una serie di progetti eterogenei: un nuovo ristorante giapponese, diversi progetti residenziali, un eco-resort nell’arcipelago indonesiano, il recupero di un’area urbana a destinazione alberghiera. SUITE: Le normative e i regolamenti edilizi possono costituire una limitazione alla creatività del progetto contract? Maurizio Lai: La normativa rappresenta il perimetro entro cui agire, la base della progettazione, la creatività può esserne limitata solo in fase iniziale. Un discorso diverso è invece rappresentato dalla burocrazia.
SUITE: Dai vostri interventi traspare un’attenzione particolare nei confronti dell’aspetto illuminotecnico all’interno dei locali. Qual è la vostra interpretazione del tema della luce per la ristorazione? Maurizio Lai: Una volta soddisfatte le esigenze propriamente illuminotecniche, la luce riveste un aspetto decisamente emotivo: serve infatti a creare movimento e interesse spezzando lo spazio. Mi interessa particolarmente la poesia di come l’occhio percepisce le varie fonti di luce, che interagiscono con le diverse tipologie di materiali , lucidi, opachi, con gli specchi. Sono attratto dall’aspetto dinamico che la luce apporta alla configurazione dell’ambiente e dalla stimolazione che ne deriva. SUITE: Quanto incide la cultura locale nell’identità della tua firma di design? Maurizio Lai: Direi poco, la mia ricerca è frutto di stimoli eterogenei provenienti da diverse fonti, non necessariamente fondate
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RISTORANTE TAIYO E’ esotico come il suo nome e come la cucina che offre, come la mescolanza di suggestioni e l’appeal fortemente materico. Taiyo rievoca ricordi di paesi lontani e celebra Milano come una città di grande multiculturalità sociale: il suo stile è “fusion” così come la proposta gastronomica elencata nel suo menù, dove si trovano associati ingredienti appartenenti a tradizioni differenti sino al raggiungimento di un perfetto equilibrio. All’interno del ristorante inaugurato pochi mesi fa su viale Monza, pavimenti in resina dal colore neutro contrastano con soffittature frammentate in un’infinità di moduli metallici di colore bronzo, ora complanari, ora sovrapposti: si consuma qui una parte di quel cumulo di linee che denota a tal punto il locale che persino
Croissant by Billiani Design: Emilio Nanni
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la grafica delle liste e delle comunicazioni ne ha assorbito l’estetica. Linee spezzate, verticali, oblique ma tutte rigorosamente geometriche invadono le pareti e trovano nelle avvolgenti sedute imbottite in tessuto e pelle l’unico dettaglio curvo. I corpi illuminanti si fondono in questa moltitudine di segni proporzionati: sono barre, realizzate su apposito disegno, che costituiscono una composizione ramificata di grande impatto visivo, oppure forme quadrate definite dal solo perimetro di dimensioni diverse, associate le une alle altre. La stupefacente scenografia immaginata da Maurizio Lai si spinge sino ai minimi dettagli: la calda tattilità del legno, la preziosità iridescente delle permeabili maglie dorate, la trama sottile dei tessuti di rivestimento, la tridimensionalità caleidoscopica, la profondità dei piani, colmano lo spazio di suggestioni uniche e di un dato sartoriale assolutamente riconoscibile. L’ambiente è composto da una grande sala centrale e da due sale secondarie improntate al medesimo concept progettuale, che trova il leit motiv nell’idea di originali ed allo stesso tempo eleganti allestimenti, quasi puzzle dinamici che il progetto ricompone in una figura unitaria
Disegnata da Emilio Nanni per Billiani, la serie Croissant si caratterizza per la morbida lavorazione del faggio massello e le imbottiture avvolgenti. Originale anche il piede di appoggio arrotondato a 180°. Molti sono gli abbinamenti cromatici disponibili tra la struttura in legno o laccata e i rivestimenti in tessuto, pelle o semipelle. Ideale per la casa, trova una giusta e precisa collocazione anche nell’arredo ufficio e negli spazi nell’ospitalità.
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Twist Chair by Lessmore Design: Giorgio Caporaso Dal design particolarmente ricercato, Twist Chair è una seduta che sviluppa il concetto di cerchio sul quale diventa possibile sedersi comodamente. Il cerchio è anche un vano protetto per borse, computer e oggetti. Il prodotto può essere realizzato interamente in cartone o in cartone e legno, con una vasta possibilità di scelta tra numerosi colori ed essenze.
THE ROOM Quando un locale sceglie un nome internazionale per identificarsi deve chiaramente far corrispondere la portata cosmopolita del suo titolo ad un insieme scrupoloso di dettagli ed elementi tra loro anche molto eterogenei. Primo tra tutti l’interior design,che denota immediatamente l’atmosfera di un luogo, le sue ambizioni, i suoi requisiti, la sua dinamica, il suo target, la sua filosofia. Colori, luci, rapporti tra pieni e vuoti e tipologia di arredamento sono una cartina al tornasole dell’anima di un posto e al The Room, inaugurato a Milano l’8 marzo 2014, la configurazione progettuale non è affatto poco eloquente. Il club parla nella stessa lingua di alcune celebri location notturne newyorkesi e la sua cifra estetica è data proprio dal riferimento ai modelli di successo oltreoceano. Reminiscenze industriali, spazi dilatati, finiture materiche dall’effetto vintage, tonalità scure, distribuzione su due livelli collegati da un’ampia scalinata,illuminazione
soffusa sono alcuni degli ingredienti scelti da Maurizio Lai per assecondare le richieste della committenza, determinata nell’introdurre nel panorama meneghino una lounge suggestiva, aperta ai propri ospiti dalle 20 alle 2 del mattino. E come nelle migliori rappresentazioni archetipiche, quadri pop dalla cornice nera poggiano sul pavimento lucido in resina, ricordando dei loft o delle gallerie d’arte di Brooklyn ricavate in antichi stabilimenti produttivi. Una nuvola di lamelle in vetro sovrasta il bancone del bar, posto al centro della sala, e acquista lo stato di punto di riferimento focale: al suo intorno si distribuiscono tavoli e deck in legno, serviti da sgabelli o sedute di colore nero sui quali pendono faretti a sospensione nella medesima tonalità. La nuance ocra della superficie orizzontale è ripetuta invece in una delle pareti, composta da mattonelle di vetrocemento retroilluminato che offrono una soluzione estetica suggestiva e introiettano quel dualismo tipico newyorkese tra materiale di recupero e dettaglio prezioso.
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RISTORAZIONE STELLARE E’ ACCOLTO ALL’INTERNO DI UN CAPPELLA SCONSACRATA NELL’EX OSPEDALE MILITARE DI ANVERSA IL THE JANE, RISTORANTE DIRETTO DAL TRE STELLE MICHELIN SERGIO HERMAN. CHE INSIEME AL PROGETTISTA PIET BOON HA DATO VITA AD UN LUOGO DOVE IL DESIGN HA LO STESSO SAPORE POTENTE ED EMOZIONANTE DELLE CREAZIONI GOURMET. Di Beatrice Vegetti
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a filosofia “fine dining and rock n’roll” può sembrare un paradosso bello e buono ma se a testimoniarla è un team tutto speciale come quello composto dallo chef pluristellato Sergio Herman e dall’eclettico progettista Piet Boon allora ci si può credere senza riserve. Bisogna dimenticare le grafiche anni sessanta, le insegne luminose e le cameriere con i pattini, il cibo “fast” e l’aspetto popolare. Nel nuovo ristorante “The Jane” di Anversa, inaugurato il 25 marzo 2014, la musica non deriva solo delle note musicali emanate soffusamente dagli apparecchi: è piuttosto quella consacrata alle papille gustative dagli esperimenti d’autore del giovane cuoco di origine olandese o quella suscitata da un interior design che, ricalcando il significato originale di rocking, invita all’estasi mistica. L’esperienza ad ogni livello all’interno del nuovo ambiente ha coinciso infatti con l’intento vitale dell’intervento e si sviluppa gradatamente nei differenti settori al fine di eccitare le più recondite emozioni fisiche e psichiche. Già solo la collocazione del ristorante all’interno della cappella sconsacrata di un ex ospedale militare, con l’esterno in mattoni ritmati da fasce orizzontali in pietra grigia e gli interni dominati dal soffitto a volta, proietta l’utente in una dimensione del tutto singolare. La religione che ora viene annunciata nella piccola chiesa dal forte orientamento verticale è il cibo e l’altare dove un tempo il prelato proferiva messa è sostituito dal bancone della cucina, separato dalla sala tramite esili vetrate trasparenti che non nascondono l’attività frenetica del suo creatore. Non c’è tuttavia alcuna intenzione provocatoria verso il culto ma sono la volontà di rispettare appieno la morfologia preesistente, i suoi dati autentici: il concept di Piet Boon tende alla conservazione del numero più alto possibile di porzioni del fabbricato, fatta eccezione di quelle ammalorate sottoposte ad un ripristino. Tutto, al The Jane, rispetta la precedente destinazione, tutto rievoca l’archetipica combinazione spaziale e asseconda la dedizione dell’architetto per i concetti di simmetria, armonia e proporzione: la tradizionale idea di“navata centrale” è riprodotta mediante l’inserimento di tavoli attorniati da divani in pelle nera ad “L” e da piccole poltroncine di velluto in tonalità salvia poggiate al di
Visto in questo progetto Feel good by Flexform Design: Antonio Citterio Feel Good è una collezione realizzata da Flexform su disegno di Antonio Citterio che comprende divani, pouf, poltroncina e sedia. Quest’ultima si distingue per la dimensione contenuta e per l’equilibrio dei suoi volumi e può essere rivestita in tessuto o pelle. Adatta a qualsiasi tipo di ambiente, è caratterizzata dalla leggerezza e dalla raffinatezza delle linee. Può avere gambe in legno massello o in metallo.
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sopra della storica pavimentazione a scacchi bianca e nera; le laterali, invece, nascono da una successione di tavolini da due o da quattro persone, sempre disposti al di sopra dell’antico lastricato a piccoli disegni astratti di colore nocciola. Il palco dove era alloggiato l’organo, in corrispondenza del portone di ingresso, lascia invece spazio ad un bancone in pietra contornato da sgabelli dove è possibile sorseggiare un cocktail nell’attesa del proprio pasto o degustare un aperitivo gourmet. Ogni punto è inondato dalla luce naturale che penetra dalle vetrate decorate: nei colori accesi delle 500 lastre rettangolari tutte identiche, incorniciate mediante un’esile intelaiatura metallica color antracite, non sono più impresse esclusivamente rappresentazioni del mondo ecclesiastico. Immagini astratte di verdura e frutta, di bevande, coni gelato, croissant e torte di compleanno, fiori e suggestioni goliardiche sono mescolate a tasselli che riportano il bastone pastorale, la croce, le campane, la tradizionale iconografia di Satana come serpente tentatore. Sottoposto ad una norma concettuale che scatena un microcosmo in perfetto equilibrio tra presente e passato, dove ogni componente è riferita alla successiva e dove ogni dettaglio è possibile solo se pensato in relazione all’insieme, il luogo accentua il presupposto del dualismo nella relazione tra alzato e copertura: le pareti verticali sono completamente intonacate di un colore bianco candido che si oppone con evidenza alla finitura originaria della soffittatura, conservata integralmente. E’ da questa che pende, proprio in posizione baricentrica, un imponente lampadario prodotto artigianalmente e composto da innumerevoli bracci metallici neri dotati alle estremità di un diffusore in vetro. Un lampadario che mantiene proprio l’aspetto di un’opera d’arte selezionata per impreziosire una chiesa e che ne indirizza la prospettiva verso l’alto grazie al profilo arcuato. I pochi materiali scelti – pietra naturale, pelle, legno di quercia, vetro, metallo – non contrastano né offuscano il volume della cappella, al quale invece si fondono, consegnando un ambiente plasmato senza soluzione di continuità tra arte, ingegneria e metafisica.
Piet Boon
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Fondato nel 1983 ad Amsterdam, lo studio Piet Boon prende il nome dal suo titolare, designer e maestro artigiano di fama internazionale. Negli oltre trent’anni di attività, Piet Boon è divenuto un team di progettazione operante a livello mondiale nei settori dell’architettura, dell’interior design e del prodotto e ha accumulato uno straordinario portfolio di realizzazioni. La filosofia del gruppo è quella di dar vita a progetti caratterizzati da un design senza tempo che uniscono l’attenzione per i dettagli, l’artigianato, l’estetica, i materiali naturali e la funzionalità, uniti da uno studio minuzioso sulla luce e la simmetria.
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La bellezza con la sua forma incide qualunque spazio. Assume in sÊ tutti i valori. Un mistero di tecnologia che in una parte fa vedere il tutto. . La nuova 5000 L’anima delle cose!
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NATURALMENTE ARTIFICIALE
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E’ GIOCATO SUL CONTRASTO TRA CANDIDE SUPERFICI LUCIDE E DECORI GEOMETRICI ASTRATTI IL PROGETTO DI PIECE OF PARADISE, LOCALE SELEZIONATO PER IL PRESTIGIOSO PREMIO ANGLOSASSONE “RESTAURANT&BAR DESIGN AWARDS”. CHE SORPRENDE CON LA SUA INEDITA ICONICITÀ, BASATA NON TANTO SU UN DESIGN ENFATICO QUANTO PIUTTOSTO SULLA RIPETIZIONE DI UN TEMA ORNAMENTALE. Di Beatrice Vegetti
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Studio Mode Fondato nel 2003 a Sofia, in Bulgaria, Studio Mode è specializzato nel settore della progettazione di interni e del design di prodotto. Il team, guidato da Svetoslav Todorov, ha già ultimato numerosi progetti sia per l’ambito residenziale che commerciale e dell’ospitalità. Ogni lavoro è affrontato con una grande attenzione al dettaglio, all’utilizzo di tecnologie e soluzioni innovative e sostenibili e alla scelta di materiali all’avanguardia.
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i potrebbe utilizzare il termine inglese “glossy” per dare una prima ma efficace descrizione del progetto “Piece of Paradise”, bar e ristorante aperto pochi mesi fa nel centro di Sofia su progetto dello Studio MODE. Glossy sì, perché il candore luminoso delle finiture impiegate nel locale ricorda la carta impiegata per le fotografie, quasi ad effetto vernice, riflettente e lucida, sulla quale sono progressivamente impresse immagini durante il processo di stampa. L’effetto brillante di superfici, arredi fissi e piani dei tavoli è tale da divenire il supporto ideale dove poter introdurre l’elemento decorativo, formandone una perfetta cornice. Il bianco è così puntualmente ritagliato per accogliere il leit motiv del concept elaborato da Svetoslav Todorov e si arresta a simboleggiare uno stato bidimensionale, una condizione neutrale sul quale sono esaltati avvenimenti estetici di rilievo. Entro un simile scenario volutamente indefinito, le eccezioni si fanno ovviamente manifeste: tutte rigorosamente caratterizzate a partire da un modulo esagonale - forma selezionata in quanto rispondente alla planimetria dello spazio di intervento – e tutte realizzate in legno, divengono strumento ideale per identificare, con la loro dinamica iconicità, specifici ambiti funzionali. Il bancone è così inquadrato da un innesto fortemente tridimensionale la cui definizione morfologica acquista le sembianze di un alveare fitto e geometricamente ineccepibile e rompe, con la sua traccia naturale, la pervasiva artificialità dell’ambiente. Con identica modalità, la soluzione indicata è adottata anche in corrispondenza delle pareti alle quali sono addossati i tavoli neri e bianchi dalla finitura laccata lucida, attorniati da comodi divanetti rivestiti in tessuto di colore grigio. La regola geometrica si impadronisce dello spazio, lo scandisce, lo esalta; lo racchiude, infine, entro chiari principi proporzionali e si fa alter ego di un fondale asettico che alla vista sembra addirittura impalpabile.
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Visto in questo progetto Alhambra by Gaber Design: Stefano Sandonà Lo stile unico e l’armonia della tessitura geometrica che ne disegna le superfici, rende Alhambra una sedia con una forte personalità ed un inconfondibile senso estetico della forma, grazie anche allo sviluppo ed applicazione di un innovativo sistema di produzione brevettato. La seduta è in tecnopolimero multicolor ed è montata su telaio in metallo cromato.
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PER FAVORE, NON CHIAMATELA PANETTERIA
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IL PROGETTO DI ROCCO PRINCI SUPERA LA TRADIZIONALE CONCEZIONE DI PANETTERIA E INTRODUCE UN VERO E PROPRIO MODELLO DI RISTORAZIONE LEGATO AI PRODOTTI “APPENA SFORNATI”. CON UN TARGET GLAMOUR E UN DESIGN COOL, CHE SI È AGGIUDICATO DA POCO IL PREMIO “BAR E RISTORANTI D’AUTORE 2014”. LA FIRMA? ANTONIO CITTERIO E PATRICIA VIEL. Di Olivia Gusteau Foto di Leo Torri
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on è mai stato solo un semplice forno dove poter comprare in tradizionali orari da negozio prodotti dolci o salati. Princi Bakery, marchio inventato da Rocco Princi più di trent’anni fa, si è sempre fatto conoscere come qualcosa di molto di più e precisamente come un locale-panetteria dove si possono comodamente consumare sul posto le infinite leccornie ancora calde. Insaporite da un’atmosfera design, da dettagli di moda, da materiali contemporanei e da complementi di arredo cool, tanto che i quattro punti vendita di Milano e il negozio di Londra sono affollati ad ogni ora del giorno e della notte e non mancano al loro interno le esclusive frequentazioni vip. Le divise sono di Giorgio Armani, i piatti in dotazione della migliore porcellana bianca e il concept per il rinnovamento dello storico indirizzo di Piazza XXV Aprile è stato affidato niente meno che allo studio di fama internazionale Antonio Citterio Patricia Viel Interiors. L’ambiziosa scommessa di tramutare un posto dove si impasta acqua e farina in uno dei locali più glamour del panorama meneghino non ha tardato ad ottenere preziose gratifiche: il rinato esercizio del quartiere Porta Volta è l’unico progetto del capoluogo lombardo ad essere stato insignito a luglio del premio “Bar e Ristoranti d’Autore 2014” e il suo design statuario ha fatto il giro dei media di tutta la nazione. Pane, focacce, bomboloni ripieni e cannoli si possono degustare comodamente seduti sulle poltroncine o sugli sgabelli avvolgenti in pelle testa di moro disegnati sempre da Citterio, di fronte a lunghi tavoli con piani in assi di legno sostenuti da struttura metallica o su mensole posizionate al di sotto delle ampie aperture vetrate. Si può guardare da qui il movimento dei passanti sulla strada, i gesti degli altri avventori del locale, il via vai dei dipendenti alle prese con la preparazione e la presentazione degli snack e dei cibi. In
Antonio Citterio Patricia Viel Interiors
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Antonio Citterio e Patricia Viel sono i soci fondatori di Antonio Citterio Patricia Viel Interiors, con base a Milano. La società di progettazione, strettamente collegata allo studio di architettura Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, opera a livello internazionale sviluppando programmi progettuali complessi, ad ogni scala ed in sinergia con un network qualificato di consulenze specialistiche. Antonio Citterio Patricia Viel Interiors ha realizzato progetti di interior design relativi a complessi residenziali e commerciali, punti vendita, spazi per il lavoro, uffici, showroom e hotel; è inoltre attiva nel settore della comunicazione aziendale, realizzando progetti di immagine coordinata ed allestimenti. Tra i lavori recenti si segnalano i Bulgari Hotel a Milano e Londra, le aree per i passeggeri Premium del nuovo aeroporto internazionale del Qatar e gli appartamenti in costruzione nell’edificio della nuova Elbphilharmonie di Amburgo.
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una successione di sequenze geometriche lineari tra loro parallele, il progetto istituisce infatti interessanti giochi di permeabilità visive: tra esterno ed interno, tra l’ambito della consumazione e quello dell’esposizione, tra le teche lineari in acciaio verniciato e vetro, sospese da terra, dove sono proposte con ordine maniacale ai clienti i prodotti appena sfornati, e il nucleo deputato alla preparazione. I divisori tra una funzione e la successiva sono evanescenti, spesso articolati grazie all’introduzione di ripiani occupati da ingredienti, bottiglie o vasi di spezie a scopo puramente decorativo. Le ciotole con il basilico fresco o con l’erba cipollina, i barattoli con i pomodorini e i limoni regalano un tocco di colore al Princi Cafè Spirito di Milano, dove imperano le sofisticate tonalità del grigio antracite delle pareti verticali e del marrone, scelto per la pavimentazione, per gli imbottiti e per gli arredi. Ne scaturisce un’immagine contestuale eppure internazionale, cosmopolita, metropolitana che insieme al programma di apertura 24 ore su 24 riduce drasticamente le distanze con i tanti modelli di ristorazione oltreconfine.
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Progetto Progetto: Progetto illuminotecnico: Graphic design:
Antonio Citterio Patricia Viel Interiors Metis Lighting North Design
Fornitori Ceramiche su disegno: Arredo: Serramenti e dehors su disegno: Pavimenti e rivestimenti: Ascensore su disegno:
Gaya Ceramic Flexform Vetreria Busnelli Mafi, Metroskin, Bisazza Maspero
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L’ACCOGLIENZA TURISTICA SI RINNOVA GRAZIE A REGIONE LOMBARDIA
I
n vista di Expo 2015 le imprese tu-
di riferimento, che abbiano un importo
ristiche, dei pubblici esercizi e del
compreso tra 30mila e 300mila euro (im-
commercio alimentare al dettaglio si
porto massimo agevolabile per singola
rinnovano grazie a Lombardia Concreta,
impresa) e una durata non inferiore a
la nuova iniziativa promossa da Regione
24 mesi (durata massima agevolabile:
Lombardia (Assessorato Commercio,
7 anni).
Turismo e Terziario) con il supporto di
L’azione di Regione Lombardia è stata
Finlombarda S.p.A.
affiancata da quella delle Camere di
Lombardia Concreta mette a disposizio-
Commercio, che ha permesso, grazie
ne 10milioni di euro per l’abbattimento
all’introduzione di risorse aggiuntive, di
del 3% dei tassi sui finanziamenti con-
attivare specifici bandi nelle province
cessi dal sistema bancario convenzio-
di Pavia, Brescia, Varese, Sondrio e
nato con Finlombarda S.p.A. alle micro,
Mantova in una logica di promozione
piccole e medie imprese lombarde dei
congiunta dei territori.
settori dell’accoglienza turistica (alber-
Le imprese interessate possono pre-
ghiera ed extra-alberghiera), alle micro
sentare domanda di ammissione al
e piccole imprese operanti nei settori
contributo in conto interessi secondo la
dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) e
procedura “a sportello” – in base all’or-
del commercio alimentare al dettaglio,
dine cronologico di presentazione e fino
che intendono realizzare interventi di
a esaurimento delle risorse finanziarie
riqualificazione delle proprie strutture e
disponibili – attraverso l’istituto di credito
migliorare la qualità dei servizi offerti in
venire. Sono certo che, anche grazie al
convenzionato che ha concesso il finan-
vista di Expo 2015.
contributo di Regione Lombardia e del
ziamento, che provvederà ad inoltrare la
“Si tratta di una misura – ha commentato
sistema camerale, sapremo conquistare
richiesta a Finlombarda S.p.A. tramite
l’Assessore al Commercio, Turismo e
la fiducia dei visitatori italiani e stranieri”.
la piattaforma telematica: https://gefo.
Terziario, Mauro Parolini – che mira a
Il Bando prevede che i finanziamenti
servizirl.it.
qualificare l’offerta turistica lombarda
richiesti alle banche siano destinati a uno
Per informazioni sul Bando, scrivere a:
che nel 2015 dovrà farsi carico di ac-
o più investimenti strutturali in beni ma-
lombardiaconcreta@finlombarda.it
cogliere 20 milioni di turisti. Quella di
teriali e nuove tecnologie, da realizzarsi
Per saperne di più:
Expo è una sfida decisiva per il nostro
in Lombardia, che risultino migliorativi
• www.finlombarda.it/finanziamentieser-
sistema dell’accoglienza, che si giocherà
rispetto allo stato attuale e in linea con i
vizi/lombardiaconcreta2015
la propria credibilità anche per gli anni a
più elevati standard qualitativi del settore
• www.commercio.regione.lombardia.it
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UN LOCALE, DUE ANIME
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SI SVILUPPA SU DUE LIVELLI IL LOCALE LA PETITE DI FIRENZE CHE PROPONE PER ENTRAMBI UNA CARATTERIZZAZIONE CONCETTUALMENTE ANTITETICA. DOVE IL MOVIMENTO SI CONTRAPPONE ALLA STASI E LE TONALITÀ CUPE DI UN AMBITO LASCIANO IL POSTO ALLA LUMINOSITÀ DELL’ALTRO.
A
Firenze, La Petite è un cocktail-restaurant nato dalla ristrutturazione di un fondo commerciale dalle dimensioni ridotte, trasformato in uno spazio raccolto ma al tempo stesso arioso. Eccessivamente frammentato e reso angusto da un soppalco e da una scala sovradimensionati ed ingombranti, lo spazio preesistente è stato innanzitutto liberato degli elementi indicati: punto di partenza dell’intervento realizzato dallo studio Deferrari+Modesti era infatti la volontà di rendere nuovamente apprezzabili le altezze tipiche del fabbricato ottocentesco, restituendo valore al suo volume. Al piano terra è localizzato lo spazio del movimento mentre la sala al primo piano, adibita a ristorante, offre l’atmosfera raccolta di un salotto intimo ed accogliente, dove è piacevole intrattenersi in chiacchiere. Molto differenti i trattamenti tra i due livelli: all’ingresso è realizzata una scultura parietale in pietra chiara, capace di rischiararne l’ambiente e di divenirne punto focale. Per questa soluzione, i paramenti murari e i lastricati fiorentini hanno costituito un punto di riferimento: pietre lisce giustapposte a rugose, superfici levigate accanto a scalpellate, rigate, bocciardate nonché la tridimensionalità delle bugne. Per raggiungere il risultato auspicato, il team ha indirizzato la ricerca alla definizione di un unico elemento che fosse in grado, a seconda della sua rotazione e della giustapposizione degli elementi tra loro, di creare infinite configurazioni variabili nella loro geometria. Al contrasto con questa superficie, il pavimento del piano terra è in legno di rovere e i colori degli intonaci sono color zafferano per la parete di fondo e in tonalità di grigio nelle pareti restanti. Sviluppata in parte in linea e in parte a ventaglio, la nuova scala ha ingombro ridotto e consente di raggiungere la saletta, dove una grande panca ricoperta di cuscini sottolinea la parte centrale, un sistema di mensole all’altezza dei tavoli riequilibra le proporzioni mentre grandi specchi ne ingrandiscono la prospettiva.
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Deferrari+Modesti Javier Deferrari e Lavinia Modesti fondano a Firenze lo studio Deferrari+Modesti, dove progettano passando da una scala all’altra, dall’architettura agli allestimenti, dalla grafica al design. Si occupano nello specifico di interior design nell’ambito residenziale e nel campo dell’ospitalità, oltre che di industrial design, sviluppando prodotti con importanti marchi internazionali. L’eterogeneo bagaglio di culture dovuto alla differente provenienza geografica dei due titolari e alla loro formazione ne fa un team dinamico e internazionale.
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3D SURFACE TENDA Design: Jacopo Cecchi
AGENA DOODLE
DEDAR ALABASTRO
Dopo soli due anni dalla sua fondazione, 3D Surface ha messo a punto una collezione di 16 textures, disegnate da Jacopo Cecchi sotto la direzione artistica di Romano Zenoni che propongono dei disegni a rilievo molto diversi tra loro. Tra questi, spicca la linea “Tenda”, un modulo realizzato in TRG – TRB che riproduce autenticamente un tessuto drappeggiato ed è disponibile nelle dimensioni 700x1000x50 mm. Come un fluido, la superficie sembra muoversi sul pannello e si increspa con straordinari effetti di luce e ombra.
Doodle è la nuova carta da parati materica della collezione Urban Chic di Agena. Ispitata al pittore Pollok, è estremamente moderna e di design e si presenta con cerchi in rilievo dall’effetto tridimensionale dando vita ad una texture corposa che risalta sulle superfici grazie alla finitura lucida, laccata. E’ proposta in sette varianti colori, per risultare facilmente inseribile in ogni contesto abitativo, tutti caratterizzati da straordinari effetti di sorprendente luminosità: nero, grigio ghiaccio, viola, turchese, avorio, bronzo e sabbia.
Parte della nuova collezione autunnale “Rafia & Metallo” di Dedar, nella quale si fondono tradizione e spirito contemporaneo, Alabastro è la carta tessile il cui disegno geometrico astratto evoca le venature e le sfumature delle pietre dure. La linea, realizzata con un’altezza di 140 cm, è declinata in tre varianti di colore che illuminano il mondo delle rafie in delicati riflessi. Trattato per essere idrorepellente ed ignifugo, questo prodotto è ideale sia per gli ambienti residenziali che per il contract.
CASALGRANDE PADANA SPAZIO
CERAMICHE REFIN DISTRICT
FAP CERAMICHE EVOQUE
Un aspetto morbido e allo stesso tempo minimalista contraddistingue la nuova collezione Spazio di Casalgrande Padana, declinata in 9 delicate tonalità che spaziano dall’antracite al bianco e in quattro formati. Nonostante l’esplicito riferimento materico a superfici quali resine opache e cementi spatolati, Spazio ne interpreta ed evolve l’esteticità grazie ad una discreta variazione cromatica tra una lastra e l’altra. Spazio ha determinate caratteristiche di resistenza all’usura, all’urto e alle macchie ed è di conseguenza idoneo per l’applicazione in ogni contesto, pubblico o residenziale.
District è la nuova collezione di Ceramiche Refin che nasce decisamente multi materica per offrire un’ampia gamma di materiali diversi, che vanno dagli asfalti sino ai legni usurati. Il riferimento immediato e di grande attualità guarda a quei contesti urbani, con le loro archeologie industriali, diventati protagonisti delle nuove tendenze e della vita metropolitana nelle maggiori città del mondo, da Londra a New York. Ceramiche dalla finitura che ricorda l’asfalto, effetti vintage metallici, marmi, brick o legni rovinati simili a quelli dei velodromi.
Evoque è la nuova linea di pavimenti e rivestimenti di Fap Ceramiche in gres porcellanato, ideale per ambienti residenziali e contract. Il suo effetto nasce dalla riproduzione dell’effetto di una pietra naturale al quale è stata applicata una resinatura che impreziosendola ha svelato sfumature del tutto inaspettate con un’originale colorazione ruggine extra lucida. La gamma è disponibile in 5 nuance: copper, beige, earth, grey e white. Evoque è completata dalla versione Evoque Plissè e dai mosaici proposti in tre varianti.
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INKIOSTRO BIANCO COLLEZIONE CHARMANT
LAMINAM I METALLI
Prodotto da Gobbetto, Dega®Spatolato è una soluzione per pavimenti e rivestimenti verticali in resina applicati a spatola con l’utilizzo di tecniche tradizionali, adatta alla realizzazione di superfici monolitiche con effetti di spatolatura più o meno evidenziate. Il prodotto presenta buone caratteristiche di resistenza all’usura e al traffico pedonale. Di facile pulizia, è particolarmente adatto per il contract e per locali ad alto tasso di frequentazione e di calpestio. Dega®Spatolato richiama effetti in pietra o altri più essenziali e personalizzati, con finitura lucida, opaca, satinata e spessori medi di 2-3 mm.
Estremamente raffinata e preziosa, la Collezione Charmant di Ikiostro Bianco è caratterizzata da decori che traggono ispirazione dai tessuti, dall’arte e della natura, che si intrecciano in trame dando nuova dimensione agli ambienti. La linea, che è stata presentata in occasione del Salone del Mobile 2014, si divide in quattro declinazioni, denominate rispettivamente Intangible Douceur, Noblesse Oblige, Tissu e Precieux. In queste varianti la carta si fa stoffa, pelle, quadro, diventa materia ed arte per ambienti ricercati ed attraenti.
La nuova collezione Laminam I Metalli riconduce a materie primordiali come il ferro, l’ottone, il rame e il bronzo, che sprigionano calore e lucentezza e si trasformano costantemente in base al punto di osservazione e al modificarsi dei riflessi di luce. Sulle superfici riecheggia il rumore di tecniche tradizionali di lavorazione artigianale trasferite sapientemente grazie ad un’approfondita attività di ricerca tecnologica e stilistica. La tecnologia Laminam unisce il meglio della tradizionale lavorazione analogica (Rotocolor) al rivoluzionario processo produttivo Full Digital per dare vita a superfici dall’allure industriale.
LEA CERAMICHE TIMELESS MARBLE
LG HAUSYS EUROPE SPARKLE COLLECTION Design: Karim Rashid
LISTONE GIORDANO HERITAGE
Sparkle Collection di Karim Rashid è una nuova gamma dalle tonalità accese per la pietra acrilica di nuova generazione HI-MACS®. Cromie forti e brillanti effetti glitter caratterizzano la collezione e rendono le cinque nuove proposte uniche ed inconfondibili. Alcuni dei colori di Sparkle, come il Key Lime e il Kandy Pink, sono eccezionalmente audaci mentre altri, come il Kreemy Grey, il Kold Silver e il Kanada Violet offrono originali possibilità di sovrapposizione. La linea mantiene i vantaggi distintivi di HIMACS quali la durevolezza del materiale, la resistenza del colore e l’impermeabilità.
La nuova collezione di parquet Listone Giordano “Heritage” rappresenta una rivoluzione estetica e tecnologica e consiste in trattamenti termici capaci di ottenere, senza uso di coloranti o sostanze chimiche, una varietà infinita di cromie partendo dal Rovere. Su questa linea è applicata la finitura “Michelangelo”, una sapiente unione di pigmenti a base di estratti di origine vegetale che colorano il legno in 7 diverse tonalità che spaziano dal bianco al nero e lo proteggono lasciandolo traspirare. Ogni declinazione possiede quindi un carattere unico ed irripetibile.
Nell’ambito della serie Slimtech 5Plus di Lea Ceramiche, Timeless Marble è la nuova collezione di lastre rivoluzionarie ed imponenti che amplificano e fanno rivivere la preziosità del marmo: le varianti grafiche, proposte nei colori White Marble, Beige Marble, Gray Marble e Classic Marble, risaltano sui grandi moduli e sorprendono per la precisione e la riproduzione del minimo dettaglio dei disegni. La linea è disponibile in tre formati: 100x100, 50x150 e 100x300 e nelle finiture levigata e satinata.
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LITHOS DESIGN MIKADO Design: Raffaello Galiotto
MOSAICO+ DIALOGHI LEGNO
NOVABELL WALKING
Mikado è una collezione di pavimenti e rivestimenti in marmo che rievoca un caos ordinato di bastoncini colorati, un mix di colore, energia ed eleganza. La linea illumina pavimenti e rivestimenti di colori e fantasie articolati su tre palette cromatiche identificate con i nomi Zucchero, Cacao e Pepe. La forza innovativa di Mikado si esprime anche nella fase di posa in opera: gli intarsi per pavimenti e rivestimenti di qualsiasi dimensione sono pronti all’uso poiché forniti completamente finiti in una sequenza di moduli da 60x60 cm. La cifra estetica e cromatica è infine certa perché scrupolosamente studiata in fase di design.
La collezione Dialoghi di Mosaico+ si arricchisce degli effetti del legno e delle sue tonalità calde e naturali. Le venature, i colori, lo spessore si fondono alle caratteristiche di elevata durezza, stabilità dimensionale e resistenza meccanica del mosaico. Tutte le essenze di legno impiegate dall’azienda di Casalgrande provengono da foreste ecologicamente controllate, in regola con le modalità di esbosco, di riforestazione ambientale e di designazione degli appezzamenti idonei fissati dalla legge.
Walking è un pavimento in gres porcellanato disponibile in differenti varianti di colore. I formati in cui viene proposto (60x60, 70x35, 35x35, 11,5x35) assicurano la possibilità di imprimere la propria personalità allo spazio abitativo. Le materie prime di qualità e l’avanguardia tecnologica assicurano resistenza nel tempo e facilità di pulizia. La collezione fa parte del programma “NovaBell Ecosystem” che combina i prodotti in gres porcellanato all’insegna dello sviluppo sostenibile, inteso come tutela di ambiente, sicurezza e salute.
OIKOS IL SENSO DELLA MATERIA
TAGINA DECO D’ANTAN
TREND GROUP HEXAGONAL
Il senso della materia è la ricerca di trent’anni di processi produttivi di Oikos nella direzione di una decorazione che mescola luce, superfici, textures. Che usa materiali residui per creare una materia nuova, che guarda all’ambiente e a chi lo abita , che unisce ricerca scientifica e tutela dell’ambiente, innovazione e tradizione, patrimonio storico e architettura contemporanea. Oikos ha lavorato sul colore e poi è passato alla materia per ripensarla completamente in termini emozionali, tattili, di percezione emotiva e di dialogo con i luoghi e la luce.
Deco D’Antan è la nuova collezione di Tagina Ceramiche d’Arte, che si configura come un vero e proprio sistema ceramico destinato a vestire con rinnovata eleganza gli spazi residenziali e i progetti contract dalla forte personalità. Il colore, i decori, i contrasti sono i tre elementi distintivi della gamma che, combinati tra loro, offrono grande leggerezza visiva e libertà compositiva. I pattern geometrici e i decori floreali a rilievo esaltano la superficie fino a diventare dei veri e propri complementi di arredo, morbidi al tatto e preziosi alla vista grazie al mix sapiente degli smalti in sovrapposizione.
Hexagonal è l’innovativa linea di mosaici ispirati alla libera creatività e alla ricerca di linee geometriche inedite, allo stesso tempo essenziali e non convenzionali, che hanno caratterizzato la moda, il design e l’architettura negli anni ’60. L’alternanza tra diverse gradazioni di colore, sfumature e venature delle tessere della collezione enfatizza la loro inusuale forma e rende possibile la creazione di pattern di grande effetto e raffinatezza. Con questa gamma Trend Group consegna un mix perfetto di funzionalità e qualità estetica destinato a sfidare il tempo e a nobilitare gli spazi.
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GRUPPO GEROMIN – SAUNA VITA ETHOS Design: Franco Bertoli
JACUZZI CLOUD Design: Luca Loschi e Fabio Verdelli
NEWFORM SAAMA Design: Lucy Salamanca
Ethos è costituito da tre moduli – hammam, spazio doccia e sauna – che consentono di comporre un sistema wellness integrato e funzionale, ideale per SPA e strutture ricettive ma anche per ambienti domestici. Le tre funzioni sono utilizzabili contemporaneamente e sono gestite da un display digitale touch screen attraverso il quale è possibile regolare i parametri del generatore di vapore, della caldaia, della cromoterapia a led e del sistema audio. La modularità di questo sistema consente di comporre l’area wellness secondo le proprie esigenze.
Cloud è il nuovo hammam di Jacuzzi che coniuga un design essenziale e versatile a performance di wellness professionale e personalizzabile. Disponibile nella versione Base, Dream e Home Spa, il prodotto è una daily spa, con getti d’acqua mirati e due sequenze programmate, Day e Night, che permettono rispettivamente di risvegliare e donare energia in soli cinque minuti riattivando la circolazione o di rilassare e sciogliere le tensioni con un’azione defatigante. La cabina comprende anche cromoterapia, comandi touch ed il sistema sistema audio Bluetooth dotato di connessione wireless.
L’evoluzione del concetto wellness di Newform raggiunge la forma più evoluta con la collezione Saama, ideata e progettata dall’art director Lucy Salamanca per dare vita ad una sinergia speciale tra corpo ed elemento acquatico. Dalle linee minimali, Saama è un soffione modulare che consente di comporre soluzioni multifunzionali all’interno della doccia per creare differenti esperienze tattili ed emozionali. Se destinato a soffitto, il prodotto garantisce una pioggia rigenerante, associata ad una lama d’acqua ad effetto cascata per il massimo del piacere.
STARPOOL SWEETSTEAMSMART Design: Cristiano Mino
TEUCO LIGHT XXL Design: Fabio Lenci
ZUCCHETTI.KOS WAZEBO Design: Ludovica+Roberto Palomba
Parte della Linea Smart di Starpool – che comprende prodotti per il benessere da vivere a casa come in Spa e appositamente ideati per soddisfare ogni esigenza in termini di spazio - SweetSteamSmart è una novità 2014 dell’azienda di Ziano di Fiemme in cui il bagno di vapore e la doccia si fondono per la creazione di un luogo rigenerante. Concepita come un’autentica spa con tecnologie professionali, è disponibile in 8 diverse configurazioni di layout per inserirsi facilmente in ogni ambiente. I diversi rivestimenti disponibili ne garantiscono la massima personalizzazione.
Light XXL è il nuovo box con bagno turco di Teuco, proposte nelle dimensioni 150x130 cm e 190x130 cm. La cabina integra in modo innovativo ed efficace le funzionalità di un box doccia con il comfort di una cabina grazie al tetto, minimale e raffinato, che non disperde calore e trattiene il vapore all’interno. Grazie all’evoluto sistema di ricircolo dell’aria, Light mantiene costante ed omogenea la temperatura all’interno della cabina. Il soffione integra infine l’effetto raining a quello della cascata. Il piatto e la colonna multifunzionale sono in Duralight® mentre il box è in cristallo (8 mm per la porta e 10 per i fianchi).
Wazebo – Water Wellness è un mini padiglione wellness per la doccia che consente di godere pienamente dei benefici dell’acqua a contatto diretto con la natura nella quale viene inserito. La struttura aperta, in metallo tubolare, è completata da una pedana a doghe di legno che trasmette una sensazione tattile estremamente naturale. Grazie ad un miscelatore monocomando a joystick è possibile regolare il flusso dell’acqua ed utilizzarla sia fredda che calda. Il soffione a pioggia di grandi dimensioni dona un getto morbido e rilassante anche con una portata d’acqua limitata e controllata per evitare inutili sprechi.
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AREA DECLIC ELITRE Design: Philippe Bestenheider
ATMOSPHERA TWIGA DAY BED
B&B ITALIA MIRTO Design: Antonio Citterio
Elitre è una collezione di sedute caratterizzata da una struttura a reticolo di forma organica dove la sovrapposizione di due elementi crea un effetto moiré. Oltre alla sedia, alla poltrona e al tavolino basso, la linea è completata da un tavolino da bar in due diverse altezze. L’industrializzazione del prodotto avviene attraverso diversi stampi che consentono di ottenere forme morbide e risolvono i problemi di saldatura. Per garantire l’uso esterno del prodotto la rete è trattata all’origine e verniciata due volte. Elitre è disponibile in una grande varietà di colori.
Articolo più importante della collezione Atmosphera 2014 per outdoor, Twiga Day bed è caratterizzato da un’ampia dimensione e si ispira al tempo libero e allo stare in campagna. Realizzato con cura sartoriale e progettato sia per il settore residenziale che per il contract, ha una base circolare che rende la seduta molto spaziosa mentre piccoli accorgimenti ne fanno un prodotto ancora più confortevole. La struttura, in alluminio, è rivestita da un intreccio di resine sintetiche in polietilene mentre il rivestimento dei cuscini può essere in tessuto Tempotest o in ecopelle/ polispugna.
Dedicata all’outdoor, la collezione Mirto è composta da un lettino con schienale reclinabile manualmente, una poltroncina pieghevole, un tavolo da pranzo, un tavolino di servizio e due tipologie di sedute. La poltroncina pieghevole rielabora la classica tipologia della seduta da regista, con dettagli accurati che comunicano l’alta qualità del Made in Italy dell’azienda mentre il lettino si sviluppa a partire da un ponte di alluminio pressofuso di cui sono stati studiati minuziosamente spessori e proporzioni. I prodotti della gamma sono disponibili nei due colori del bianco e del tortora sua per la rete che per le parti metalliche.
COLICO DESIGN EXIT LINE Design: Giovanna Azzarello
CORRADI SHAPE
DE PADOVA FRAMURA Design: Aksu/Suardi
Exit Line è una collezione che si distingue per lo stile minimale e ben rifinito, realizzata in legno teak di recupero, decisione che costituisce un passo significativo per l’azienda, determinata nel perseguire la via della sostenibilità intesa come durevolezza dei prodotti, impiego di materiali naturali e qualità. La gamma si compone di un divano nelle versioni due o tre posti, di una poltrona, di una poltroncina, di un tavolo e di un coffee table, di un lettino singolo e un matrimoniale e un baldacchino. I rivestimenti dei cuscini sono possibili in differenti tessuti e cromie.
Shape è un sistema di moduli commerciali prefabbricati e assemblati in opera, modulabili in base alle esigenze e funzionali a numerosi destinazioni di uso professionale. Eccellente nelle prestazioni e dotato di uno stile contemporaneo, ha il vantaggio di essere removibile e installabile in tempi molto rapidi. E’ realizzato con rivestimenti a scelta tra doghe di legno ricomposto, ceramica, vetro temperato e metallo. Gli infissi sono in vetro antisfondamento. Le finiture interne sono personalizzabili e sono scelte per rispondere alle esigenze delle diverse attività commerciali.
Costituita da pochi modelli – lettino prendisole, day bed, chaise+pouf, poltroncina a dondolo, la famiglia Framura di De Padova offre caratteristiche perfette per la piscina dell’hotel di alto livello, la terrazza e il giardino d’inverno. La linea, disegnata da Ako/Suardi, è caratterizzata da una struttura in tubolare di lega di alluminio verniciata a polveri; gli arredi resistono alla ruggine e alla corrosione anche in ambiente marino. I tessuti idrorepellenti, che rivestono i cuscini, offrono grande comfort.
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DOMITALIA URBAN Design: Radice Orlandini DesignStudio
DRIADE HERVE’ Design: Lievore Altherr Molina
EMU GROUP URBAN Design: Samuel Wilkinson
Urban è una famiglia di complementi con base in calcestruzzo, materiale da sempre utilizzato in edilizia e presente nella case ma quasi sempre celato, ricoperto o verniciato. Domitalia con questa linea ha voluto portare a nudo la materia e metterne in luce tutte le sfumature, le incoerenze e le imperfezioni. La collezione è composta da un appendiabiti, una libreria, tre lampade di cui una girevole, un tavolino rettangolare con piano girevole, un tavolo quadrato, un tavolo snack quadrato e una panchetta. I supporti sono in metallo laccato antracite o bianco mentre i piani sono in mdf laccato bianco, nero o in hpl bianco.
Hervè è una famiglia per esterni dal gusto sobrio e raffinato che si inserisce nella collezione outdoor Driade creando diverse situazioni per il relax all’aria aperta. Composta da divano due posti, elemento singolo e terminale due posti destro o sinistro, tavolino/pouf e pouf angolare, la linea si contraddistingue per la struttura metallica sottile che nello schienale della seduta si intreccia per creare un piacevole motivo decorativo ispirato a forme vegetali. Le sedute sono personalizzabili con cuscini di schienale e le parti imbottite sono sfoderabili in tessuto a scelta in diversi colori.
Dotata di un tratto stilistico estremamente moderno, la collezione Urban di Emu Group, disegnata da Samuel Wilkinson, è stata creata per adattarsi appieno ad ambienti urbani, interpretandone lo spirito contemporaneo. Le sedute e il tavolo della linea possiedono una struttura in alluminio che conferisce alla collezione estrema leggerezza e resistenza, rendendola particolarmente adatta anche ad utilizzo in aree costiere. Leggera, resistente e pratica, Urban è disponibile in un’ampia offerta di colori. E’ ideale sia per ambienti outdoor residenziali che per il contract.
ETHIMO KNIT Design: Patrick Norguet
GABER SLOT 68 Design: Favaretto & Partners
CHAIRS&MORE JUJUBE Design: 4P1B Design Studio
Dal senso per il colore, dalla purezza delle forme e dalla continua ricerca del comfort di Ethimo nasce la collezione Knit: un “melange” di materiali, una serie di tavoli e sedute in cui emerge un perfetto equilibrio tra il senso estetico del designer e il saper fare dell’azienda. I tavoli e le strutture sono in legno di teak, eleganti e al contempo robuste, mentre la sedute è in corda intrecciata accogliente e confortevole. Materiali naturali, colori minerali definiscono i diversi elementi della collezione, perfetta per terrazze, giardini e ambienti outdoor.
Novità 2014 all’interno del catalogo Gaber, Slot è uno sgabello che prende il nome dal particolare taglio dello schienale. Impilabile, versatile, maneggevole, elegante e raffinata, è adatta a molteplici luoghi con esigenze e caratteristiche molto diverse, dal contract all’ufficio agli ambienti domestici. Il prodotto è composto da una monoscocca in polipropilene, proposta in molteplici colorazionie e con un inserto in policarbonato trasparente. La struttura di sostegno, nel caso di impiego outdoor, è in metallo verniciato.
Presentata come novità al Salone del Mobile 2014, Jujube è una collezione di arredi composta da divano, poltrona, tavolino, pouf e poltroncine. Il design coniuga morbidi cuscini a strutture che abbracciano con contemporanea leggerezza e comfort l’ospite. Le strutture sono in metallo verniciato in diverse finiture e colori, mentre i cuscini sono rivestiti in tessuto. Jujube è una linea adatta tanto all’indoor quanto all’outdoor e si propone come perfetta soluzione di arredo sia per gli spazi residenziali che per quelli contract.
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JUST ONE PIECE AMALFI Design: Alessandro Gedda
MINOTTI ASTON CORD OUTDOOR Design: Rodolfo Dordoni
MOROSO OASIS Design: Atelier Oï
Presentata al pubblico in occasione del Salone del Mobile 2014, Amalfi è la creazione di Alessandro Gedda per il nuovo brand Just One Piece. La poltrona è parte della collezione Wood e utilizza il legno massello di Teak, reso più caldo grazie alla tamponatura effettuata a mano con olio naturale. Il disgeno destrutturato della scocca è realizzato con accostamenti e sovrapposizioni di liste di legno di differenti dimensioni. La casualità nell’applicazione dei listelli, fatta a mano, rende quest’opera un unico, un pezzo con caratteristiche esclusive.
La collezione Aston Cord Outdoor ha la struttura in metallo verniciato poliestere color Peltro appositamente trattato per esterni così come imbottiture rivestite in tessuto impermeabile. Lo schienale è in uno speciale filato di polipropilene intrecciato del diametro di 7 mm, proposto in due varianti cromatiche: grigio chiaro e marrone scuro. Le sedute sono caratterizzate da un decoro geometrico realizzato al laser su disegno esclusivo Minotti Studio. I cucini hanno imbottiture interne in poliuretano espanso ad alta resilienza e sono rivestiti in fibra idrorepellente.
Disegnata dal team svizzero Atelier Oï per Moroso, Oasis è una collezione per indoor e outdoor che comprende tavoli, tavolini, una poltrona, una chaise longue, un divano e una sedia. L’ispirazione della linea nasce da un gesto calligrafico, quasi arabesco in cui la creatività è spinta dal desiderio di dissociare i materiali che compongono i vari elementi: la struttura in ferro è in grado di fermare il tessuto utilizzato per coprire l’imbottitura, che si posa sopra come un velo creando dei romantici volant alla base.
MOTTURA ROLLBOX WPRO
NARDI ATLANTICO Design: Raffaello Galiotto
PAOLA LENTI PORTOFINO Design: Vincent Van Duysen
Wpro è la collezione di tende a rullo con cassonetto di Mottura prioritariamente destinate all’esterno, disponibili anche in grandi dimensioni e sia per tende filtranti che oscuranti. Il sistema comprende speciali guide laterali in alluminio che garantiscono la perfetta resistenza al vento grazie a delle particolari “cerniere” saldate sui lati del tessuto. Le guide Wpro sono disponibili in due versioni di cui una telescopica da utilizzarsi per garantire il perfetto funzionamento della tenda a rullo anche in presenza di serramenti o strutture murarie non perfettamente perpendicolari.
Atlantico è un lettino prendisole in resina fiber-glass progettato su arco portante che si sviluppa in lunghezza e caratterizza tutta la struttura. Il colore è protagonista del prodotto con ritmi cromatici giocati sul binomio struttura (bianca, antracite, tortora,caffè) e trama sintetica traspirante. facilmente rimovibile e ricambiabile, il tessuto si adegua in modo uniforme ed elastico allo scarico del peso. Un meccanismo a scatto permette di scegliere tra 4 differenti posizioni dello schienale. Atlantico è infine impilabile, facilmente trascinabile perché dotato di rotelline e non necessita di manutenzione a fine stagione.
Disegnata da Vincent Van Duysen per Paola Lenti, Portofino è un’originale collezione di sedute composta da una sedia con braccioli, una sedia sdraio, una poltroncina e un pouf. Tutti gli elementi che fanno parte della famiglia hanno struttura pieghevole realizzata in legno massello di robinia. Il rivestimento, sfoderabile, è disponibile nei diversi tessuti da esterno previsti da catalogo. La linea è ideale tanto per gli spazi esterni di un’abitazione quanto per gli ambienti outdoor del contract.
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PLUST COLLECTION JETLAG Design: Cédric Ragot
PRATIC OPERA
ROBERTI RATTAN SAMBA RIO Design: R&D Roberti Rattan
Jetlag è la nuova panca modulare di Plust Collection, disegnata per grandi spazi indoor e outdoor come discoteche, bar, centri commeciali, hall di aeroporti. Il prodotto è caratterizzato da scanalature che, oltre a creare una testurizzazione elegante, danno continuità quando più moduli vengono accoppiati insieme. Presentato in anteprima al Salone del Mobile 2014, Jetlag è interamente realizzato in polietilene e è disponibile nei colori bianco, golden rust, verde acido e nero perla. Su richiesta, può essere dotato di un’illuminazione interna.
Opera è una struttura autoportante composta da lamelle frangisole realizzate in alluminio con apertura regolabile in base all’intensità di luce desiderata, concepita per offrire tutti i vantaggi di una pergola bioclimatica. Un profilo di soli 23 cm accoglie la tenda verticale, assicurando la possibilità di chiusura completa e quindi la protezione lungo tutto il perimetro della pergola. Le lamelle inoltre possono ruotare di 140 gradi assumendo un’inclinazione variabile che agevola una costante ventilazione, impedendo dunque il surriscaldamento delle porte e delle vetrate.
La collezione Samba Rio, novità del Salone del Mobile 2014, è composta da lettini, disponibili con ruote o senza, dalla forma armonica e sinuosa, perfetti per accogliere il riposo a bordo piscina. La loro struttura è in tubolare di alluminio color Terra, mentre la seduta è in tela Batyline, composta da un mix di poliestere, pvc e canapa, nel medesimo colore. A corredo dei lettini, la linea comprende una divertente base in alluminio con piedistallo a forma di fiore sulla quale possono essere inserite varie tipologie di top.
SEGIS DRAGONFLY Design: Odoardo Fioravanti
SLIDE ISETTA Design: Marc Sadler
UNOPIU’ SHIBUYA Design: Ferruccio Laviani
Progettata da Odo Fioravanti per Segis, la sedia Dragonfly trae ispirazione dalla struttura fisica delle libellule, caratterizzata da uno sbilanciamento di peso tra le gambe e la coda, che sembra sfidare la forza di gravità con uno scarto fortissimo. Da questa suggestione formale deriva l’idea di realizzare una sedia in cantilever adatta anche per outdoor, con quattro gambe innestate sul fronte della sedia e la seduta come sospesa. Il dinamismo della sedia è stato esaltato caratterizzando la parte posteriore della scocca, realizzata in polipropilene stampato ad iniezione, con delle nervature.
Il nuovo prodotto Isetta di Slide, disegnato da Marc Sadler e presentato in anteprima in occasione del Salone del Mobile 2014, è dotata di forme curve ed aerodinamiche che generano un nuovo concetto di seduta futuristica. Realizzata in poliuretano rigido tramite lo stampaggio ad iniezione, Isetta va ad ampliare la collezione di sedute Slide, con l’intenzione di arredare gli spazi abitativi e contract combinando qualità e comfort. Il prodotto è disponibile in differenti colorazioni e può essere impiegato all’esterno, a bordo di una piscina, su un terrazzo, in un giardino.
Presentata ufficialmente al pubblico durante il Fuorisalone 2014 di Milano e disegnata da Ferruccio Laviani, Shibuya rivoluziona il mondo delle strutture introducendo il concetto di dinamismo. E’ una pergola composta da due unità cubiche in grado di offrire differenti gradi di mobilità e flessibilità adattandosi alle diverse esigenze di una giornata trascorsa all’aperto. La versione autoportante mobile è dotata di ruote di diametro cm 7,5 adatte a suolo pavimentato, o a ruote di 12,5 cm di diametro adatte a terreni sconnessi e manti erbosi.
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GASPARUCCI CONSTRUCTION CONTRACT DI ELEVATA QUALITÀ LA REALIZZAZIONE Crowne Plaza Geneva è l’Hotel quattro stelle superior che incanta con una nuova vista su Ginevra, garantendo qualità svizzera in un ambiente che sposa design e semplicità, per un indimenticabile soggiorno business o di piacere. Situato nel quartiere di Cointrin, vicino all’aeroporto, alla stazione ferroviaria, al centro della città e al Centro Congressi Palexpo sede del famoso Salone di Ginevra, il complesso ricettivo è stato profondamente rinnovato nel 2013 all’insegna dell’eleganza, comfort e servizi eccellenti, tanto da fargli acquisire il titolo di terzo hotel della Svizzera. L’edificio, oltre ad essere stato completamente ristrutturato sia dal punto di vista estetico che impiantistico, è stato sopraelevato di due piani realizzati in vetro e acciaio favorendo un contrasto volontario con lo stile architettonico dei sei preesistenti, raggiungendo un numero totale di otto piani. Le 359 camere e 7 suites, ampliate e totalmente rinnovate grazie alla collaborazione di importanti architetti internazionali rispettando la disciplina zen, favoriscono una vista eccezionale sulla città grazie ad ampie pareti vetrate ed accolgono la clientela con colori caldi e materiali naturali e leggeri quali il legno e il vetro. Disponendo di un giardino, un bar, due ristoranti con belle terrazze ombreggiate, business center attrezzato con le più moderne tecnologie audio-video ed un centro fitness, l’hotel offre uno dei più grandi centri eventi in Svizzera, così da rendersi perfettamente adatto a seminari di hosting, riunioni di lavoro, pranzi, cocktail, cene di gala, mostre, eventi e sfilate di moda. L’AZIENDA
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Gasparucci Construction rappresenta una realtà solida ed affidabile
tecniche alle relative soluzioni, tutte le fasi vengono seguite secondo un
nell’ambito del contract, dalla realizzazione di nuovi concept alla ristruttu-
processo di attento controllo e di monitoraggio all’interno dell’azienda.
razione di strutture pubbliche o private e dell’arredamento di interni con
Ogni realizzazione rappresenta la perfetta sintesi di design, emozioni e
oltre 30 anni di attività e 400 hotel realizzati in tutto il mondo ai massimi
know-how, per una profonda esperienza a 360° nel mondo del contract
livelli qualitativi ed estetici. Tutti i progetti seguiti da Gasparucci nascono
integrato, all’insegna di valori chiave quali flessibilità, versatilità e profonda
dalla piena interazione tra designer e architetti di fama internazionale e
attenzione verso le esigenze del committente, senza che siano infine mai
risorse aziendali al fine di garantire un risultato ottimale. Dall’ideazione
perse di vista le normative in fatto di sicurezza.
di un concept alla selezione del prodotto, dall’analisi delle problematiche
www.gasparucci.it
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CALDAIE ECO-COMPATIBILI PER UN HOTEL IN ALTA MONTAGNA LA REALIZZAZIONE Aperto nel 1957, l’Hotel Baita dei Pini offre un ambiente elegante e raffinato nel cuore del comprensorio alpino lombardo. A ridosso del centro storico di Bormio, a soli 200 metri dagli impianti di risalita e non distante dalle Terme, la struttura ricettiva mette a disposizione degli ospiti 40 camere e servizi di qualità quattro stelle in grado di soddisfare anche il cliente più esigente. L’albergo comprende stanze ampie e luminose, arredate con grande attenzione allo stile contestuale, per vivere ogni giorno la magia delle antiche baite di montagna, e per ritrovare equilibrio e serenità. A fine 2012 la proprietà ha deciso di avviare un processo di riquali-
IL PRODOTTO
ficazione della centrale termica, sostituendo una delle due caldaie
Eco-compatibile, efficiente ed economica, la caldaia BioLyt di Hoval
a gasolio presenti e ha selezionato Hoval come partner tecnologico.
rappresenta la soluzione ideale per il riscaldamento a emissioni di CO2 neutrali con la massima potenza. Imbattibile in fatto di efficienza
L’INTERVENTO DI HOVAL
e compattezza, il prodotto è indicato per grandi edifici come case
Per la sua sostituzione della caldaia a gasolio dell’Hotel baita dei
plurifamiliari, hotel, edifici amministrativi, scuole e locali commerciali
Pini è stata scelta una caldaia a pellet Hoval BioLyt 160, che è stata
o reti di distribuzione di calore locali e rispetta i valori limite per le
quindi integrata con la restante caldaia a gasolio da 200 kW. Per lo
emissioni delle polveri sottili pianificati per l’Europa pari a 20mq ogni
stoccaggio del pellet è stato installato un serbatoio interrato dotato
m³. Eventuali variazioni nella quantità dei pellet vengono rilevate e
di coclea, posizionato alla stessa altezza della centrale termica, che si
compensate automaticamente dalla caldaia.
trova nel piano seminterrato, e una turbina di aspirazione che garantisce il trasporto del pellet dal serbatoio alla caldaia. Inoltre la caldaia lavora in combinazione con due accumuli di energia EnerVal da 1500 litri ed è collegata all’impianto mediante una valvola miscelatrice. L’obiettivo della valvola miscelatrice è di “pescare acqua dal puffer” e di miscelare con acqua dalla caldaia a gasolio laddove necessario. Quindi se l’accumulo non è in grado di fornire acqua alla temperatura richiesta, perche la caldaia a pellet è in fase di caricamento pellet o di pulizia bruciatore, l’energia viene richiesta al puffer e integrata con quella fornita dalla caldaia a gasolio.
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TORRE UNICREDIT IMPIEGA ISOLANTI MAPPY ITALIA IL PRODOTTO Mappysil CR 400 è un materiale fonoisolante realizzato con fibre ecologiche e masse compatibili al punto che si può definire “green friendly”. E’ composto da due strati di fibra di poliestere termo legata pura al 100% e certificata in classe 1/F1 (Silsonic) alternati ed una massa elastomerica caricata ad alta densità. Mappysil CR 400 è idoneo per la coibentazione termoacustica nel settore del contract ed è ideale per isolare acusticamente e termicamente pareti e soffitti utilizzando un unico pannello, che può essere facilmente inserito all’interno delle intercapedini in muratura, all’interno delle guide metalliche per pareti a secco e appoggiato al di sopra dei controsoffitti. L’AZIENDA Mappy Italia S.p.a. è stata fondata nel 1974 da tecnici provenienti dall’industria chimico-plastica ricchi di esperienza nel settore dell’acustica. Con sede a Cesate, l’azienda è tra le prime nel settore dell’isolamento acustico e termico sia in Italia che all’estero grazie LA REALIZZAZIONE
ad un esperienza ormai decennale. Mappy Italia crede fermamente
Progettata da Cesar Pelli, la torre Porta Nuova Garibaldi è divenuta,
nella qualità dei prodotti, controllati in tutte le loro fasi tramite un
con i suoi 230 metri, l’edificio più alto d’Italia a seguito del posizio-
laboratorio interno per il controllo qualità e si avvale inoltre del sup-
namento sulla sua cima dello Spire di 78 metri. Il progetto è stato
porto di laboratori esterni certificati e di università e gruppi di ricerca
insignito della certificazione LEED Gold, prestigiosa targa ambientale
internazionali. Associata ad ANIT, è certificata UNI EN ISO 9001:2008
soggetta ai severi requisiti imposti dall’US Green Building Council,
e assicura articoli dotati di marcatura CE e MED totalmente Made
imponendosi come uno dei complessi più sostenibili della nazione.
in Italy. Tra i maggiori progetti conclusi, oltre ad Unicredit, Mappy è
Il basso impatto sul territorio e sull’area cantiere, la presenza di
intervenuta nei cantieri di City Life e del Bosco Verticale.
sistemi di recupero dell’acqua piovana, l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e locali e l’adozione di materiali naturali sono alcune delle strategie green impiegate dal maestro americano per la definizione dello sviluppo. Hanno collaborato al raggiungimento di questo importante obiettivo i sistemi di Mappy Italia, che ha fornito Mappysil CR 400 per poter realizzare l’isolamento acustico e termico delle 80
pareti divisorie interne.
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IMPREGNANTI SOSTENIBILI PER UN’OSPITALITÀ DI PREGIO LA REALIZZAZIONE Nella splendida cornice naturalistica di Monterosso al Mare ha sede un prestigioso agriturismo che si affaccia sulla costa delle Cinque Terre, uno dei panorami più fotografati al mondo. La struttura, al centro di un piccolo golfo naturale, ha subito una ristrutturazione nella pavimentazione esterna in legno della zona relax che comprende l’area piscina e la zona delle colazioni. Il restyling ha avuto l’obiettivo di una migliore resa estetica superficiale e di una messa in sicurezza dell’impiantito, per evitare la formazione di sgradevoli porzioni scivolose che potessero provocare eventuali infortuni agli utenti. CAP Arreghini ha fornito il prodotto Novolegno Dolomiti con una tonalità di colore realizzata ad hoc per la committenza, formulata attraverso un mix tra la versione incolore e la tonalità Quercia del prodotto stesso. Novolegno Dolomiti è un prodotto di impregnazione superficiale del legno, altamente penetrante, con una finitura che mette in evidenza la naturale venatura del legno. Consente di assicurare ai manufatti trattati un’ottima stabilità di tinta nonché la protezione contro il deterioramento causato dai raggi solari e dagli agenti atmosferici. E’ inoltre addittivato con fungicidi, che garantiscono resistenza all’aggressione di batteri. L’AZIENDA “Progettare, realizzare e distribuire prodotti vernicianti a costruzioni edili, strutture in legno e in ferro, assicurando il piacere dell’effetto estetico, l’attenzione al benessere dell’uomo e al rispetto per l’ambiente”. Questa è la mission di CAP Arreghini, Azienda con Sistema Certificato UNI EN ISO 9001, che offre una gamma ampia e variegata di soluzioni per l’edilizia, il legno e l’acciaio. Nata nel 1950 dallo spirito imprenditoriale di Adolfo Arreghini, pittore ed esperto restauratore formatosi a Venezia, CAP Arreghini è oggi una realtà dinamica, che ha saputo adeguarsi e anticipare le esigenze del marcato, coniugando l’evoluzione tecnologica alla tradizione dell’affidabilità e del fare impresa in modo responsabile. La recente inaugurazione del nuovo Laboratorio Ricerca e Sviluppo interno è testimonianza della costante attenzione dedicata allo studio di nuove soluzioni, materiali e formulazioni che permettano di realizzare prodotti vernicianti sempre più rispettosi dell’ambiente e della salute dell’uomo, nonché più efficaci dal punto di vista tecnico, L’attenzione verso le dinamiche del mercato e la produzione totalmente Made in Italy rendono CAP Arreghini uno dei principali attori del settore in Italia e all’estero. www.caparreghini.it
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DA 50 ANNI UNA SCELTA DI QUALITÀ PER IL SETTORE ALBERGHIERO In questi 50 anni Cinelli Piume e Piumini ha siglato numerose partnership con prestigiose strutture alberghiere che hanno saputo apprezzare la qualità della produzione aziendale, la professionalità e il servizio garantito dall’azienda. I progetti, sempre di altissimo livello, crescono ogni anno e coinvolgono sia l’Italia che il resto del mondo, dall’Europa (Francia, Grecia, etc…) agli Emirati Arabi. La ricerca delle materie prime così come la cura del dettaglio nel confezionamento rendono unico ed esclusivo ogni prodotto Cinelli Piume e Piumini: la risposta ideale all’albergatore che desidera il meglio per la propria clientela. Il marchio, rinomato a livello internazionale, occupa una posizione di leadership sul mercato. L’azienda negli anni si è specializzata nella produzione destinata al contract con una proposta ampia di soluzioni in piuma dagli interni ai guanciali sino alle trapunte e a diversi com-
Cinelli Piume e Piumini è una realtà all’avanguardia
plementi di arredo. Ciascun elemento viene realizzato
con proposte sempre nuove e alla continua ricerca di
su misura sia per dimensioni che per rivestimento, in
innovazione, ponendo sempre la qualità e la naturalezza
modo da poterlo coordinare al meglio con le esigenze
dei propri prodotti al primo posto.
d’arredo e di stile dei vari ambienti.
www.cinellipiumini.com
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From 50 years a quality choice for hospitality During the past 50 years Cinelli Piume e Piumini have
Research in raw materials, as well as attention to detail
quilts. All solutions are tailor-made and customizable,
repeatedly signed partnerships with highly regarded
in packaging make Cinelli Piume e Piumini’s products
so they are coordinated with every possible ambience
hotels that appreciate its product quality, professional
unique and exclusive, as requested by its world class
and furniture.
attitude and service. The company’s increasingly impor-
clientele.
Cinelli Piume e Piumini pushes the boundaries of its
tant projects always stand out and know no geographi-
This internationally renowned brand leads the industry
industry, leading the way with high quality natural prod-
cal boundaries, as they include Europe and the United
and has specialized over the years in the contract sec-
ucts and innovative services.
Arab Emirates.
tor, offering a wide range of products: duvets, pillows,
www.cinellipiumini.com
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L’ILLUMINAZIONE COME UN SUSSURRO SUBLIME Vivace è il nuovo lampadario di De Majo, disegnato da Francesco Dei Rossi & Lucio de Majo, che esplora orizzonti dalle linee decise e capaci di attingere alle forme naturalmente sinuose del vetro di Murano e dai suoi ricchi e vibranti effetti cromatici. L’idea costruttiva originale risulta un’evoluzione fisiologica di alcuni modelli della tradizione rivisitata, parte integrante dello stile concettuale dell’azienda. Vivace si presenta con una variante dal vetro doublè, molto utilizzata nel Novecento, ed “incamiciato”, soffiato a bocca e composto di due strati di vetro sovrapposto per esaltarne la valenza estetica complessiva. “Vivace è il punto di incontro in equilibrio tra il linguaggio muranese e quello che potrebbe definirsi un minimalismo espressivo. La generosa dovizia e cui, quasi per vocazione, il mondo veneziano non ha mai saputo rinunciare, in questo lampadario si accompagna ad una simbolica spoliazione di ogni elemento superfluo a beneficio del segno guizzante, della morbida geometria formale e dell’incontenibile raffinatezza culturale. In questo contesto il concetto di opulenza si trasfigura da generosità ornamentale ad una sorta di briosa, appassionata vivacità armonica” commenta Lucio de Majo.
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Lighting as a sublime whisper Designed by Francesco Dei Rossi and Lucio de Majo,
of two overlaid layers of glass in order to enhance the
with a symbolic “stripping” of every superfluous element,
Vivace is the new suspended luminaire by De Majo
overall aesthetic value.
attaining a svelte design with softly formal geometry and
Illuminazione which explores the horizons of stilisti lines
“Vivace is a meeting point balancing between the Murano
unrestrainable cultural refinement. In this context, the
able to draw from sinuous shake, intrinsic to Muramo
language and that which we could define as expressive
opulent concept becomes transformed from ornamental
glass, and its rich, vibrant color effects. Vivace presents
minimalism. In this chandelier, the generous opulence
generosity into a sort of spirited, passionate harmonious
a variant of the double glass, widely used in the twentieth
to which, almost ad if by vocation, the Venetian world
vivacity”, added Lucio de Majo.
century, so-called “incamiciato” mouth blown and made
has never been able to renounce, has been combined
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N & W
PER IL MARCHIO NECTA UN ACCORDO DAI GRANDI NUMERI N&W ha firmato un accordo con NH Italia (NH Hotel Group) – prima catena alberghiera in Italia con 49 hotel, più di 8.000 camere e circa 450 sale meeting diffuse in tutto il territorio nazionale – per la fornitura, l’installazione e la manutenzione di novantadue superautomatiche Karisma a marchio Necta corredate di accessori (scaldatazze e modulo frigo) per un totale di quartantasei strutture ricettive nelle maggiori città italiane. La trattativa ha visto come step iniziale l’installazione di due batterie di Karisma negli hotel nhow Milano e NH Milano Touring: il contesto ideale per presentare l’apparecchiatura superautomatica Necta da utilizzare in modalità self-service nelle sale da colazione. N&W ha valutato molteplici soluzioni al fine di adattarsi al meglio alle varie e complesse necessità degli hotel: tra le
②
varie possibilità, è stato persino realizzata e installata la batteria di Karisma su un cabinet movibile, autoalimen-
piacere, con un semplice tocco. Grazie al suo fascino e alla
tato, studiato per essere spostato facilmente dalle zone
sua versatilità, Karisma conquista i clienti, il personale e gli
breakfast alle sale meeting dei vari complessi alberghieri.
estimatori del buon caffè: il design italiano contempora-
Questo interessante concept, presentato agli operatori del
neo e le dimensioni compatte, l’interfaccia touch screen
settore nelle recenti manifestazioni fieristiche a cui N&W
e gli accessori di stile rendono appagante e unico ogni
ha partecipato, ha riscosso successo e ammirazione per
momento di pausa. Il prodotto è bello da mostrare, facile
la sua praticità ed eleganza.
da usare e perfetto per una gestione veloce e ottimale del
Il caffè in Italia è un rito e un mito: combinato al latte fresco
servizio anche negli orari di punta, garantendo un risultato
di qualità, premia il palato con una straordinaria possibilità
professionale e costante, tazza dopo tazza. Il programma
di scelta tra differenti cremose bevande calde. Karisma è
di fornitura e installazione è ormai compiuto e gli hotel
tecnologia al servizio del gusto e della cultura dell’espresso
NH in Italia possono offrire ai loro ospiti un goloso menù
italiano, che rende oggi più accessibile questo mondo di
di bevande calde, sempre perfette e cremose, dal caffè
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L’apparecchiatura superautomatica Necta è facile da usare, sia dal personale dell’hotel sia in modalità self-service nelle sale breakfast/ Necta’s equipment is easy to use both by the hotel’s staff, and in self-service mode.
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Necta signs a large-numbers deal N&W has signed a deal with NH Italia (NH Hotel Group) – the number one hotel chain in Italy, counting 49 structures, over 8.000 rooms and 450 meeting rooms over the whole country – to supply, install and service 92 highly-automated Karisma units complete with optionals: the deal includes 46 hotels in the major Italian cities. Initially, the arrangement was restricted to the installation of two Karisma units in Milan’s Nhow and NH Milano Touring’s
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breakfast lounges, the ideal context to showcase these Necta 2
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Grazie al recente accordo con NH Italia, le superautomatiche Karisma sono state installate in quarantasei alberghi della catena, in venticinque città italiane/As a result of the deal with NH Italia, the highly-automated Karisma units have been installed in 46 of their hotels, in 25 italian cities Karisma è la soluzione ideale per il servizio caffetteria durante il giorno negli alberghi di alta categoria/ Karisma is the ideal solution for daily coffee service in high-end hotels Karisma può essere installata anche su cabinet movibile/ Karisma can also be installed On a moving cabinet
products in self-service mode.
espresso a quello americano, fino al cappuccino e al latte macchiato, con l’affidabilità di un’attrezzatura Necta.
N&W considered a number of viable options, in order to best meet their hotels’ needs: among these, even a moveable, self-
Una lunga storia di eccellenza tecnologica Le origini del successo N&W nel canale HoReCa risalgono
powered Karisma that could be easily taken to a meeting-room. The concept received widespread praise for its practicality and elegance.
alla fine degli anni Sessanta, quando Zanussi Grandi Im-
In Italy coffee is a daily ritual. Combined with fresh milk, Karisma
pianti, poi acquisita dalla svedese Electrolux, lancia una
offers a wide range of creamy hot beverages: Necta prides itself
gamma di macchine automatiche e dispenser caffè che
with being able to pair technology with taste. Most importantly,
conquistano immediate celebrità grazie all’eccellenza delle
the Italian culture of espresso is now available at a simple touch.
performance e all’innovazione nel design. Alla fine degli anni ’90 Zanussi lascia Electrolux, prende il nome di Necta
Thanks to its versatility, Karisma seduces the hotel’s customers and all coffee enthusiasts: with its contemporary Italian design and compact size, along with the touch-screen user
e si fonde con Wittenborg, dando vita al gruppo N&W. Negli
interface, it creates a gratifying and unique experience for
anni la dimensione internazionale del gruppo è cresciuta
every coffee-break.
vertiginosamente, raggiungendo una presenza geografica
The product is as good-looking as it is easy to use and consistent
estesa e capillare in oltre cento paesi e contando su siti
in delivering an excellent service coffee-cup after coffee-cup,
produttivi certificati UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001, nonché su una rete commerciale e di assistenza tecnica
even at rush hour. The supply and installation phase in now over and NH Italia’s hotels can offer a large variety of hot beverages to their custom-
selezionata ed affidabile. Oggi il brand Necta, firma delle
ers: ranging from filtered coffee to cappuccino and warm milk;
superautomatiche Made in Italy per il settore HoReCa,
all with the typical reliability of Necta’s equipment.
è sinonimo di cultura italiana del caffè, qualità e varietà delle bevande offerte, avanguardia tecnologica e costante sintonizzazione con le esigenze proprie di questo canale.
④
A longlasting history of technological excellence The origino of N&W’s success in HoReCa go back to the 60s, when Zanussi Grandi Impianti, later part of Swedish Electrolux, launched a range of automatic coffee makers and dispensers that rose to instant stardom, thanks to their performances and
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design innovation. By the end of the 90s, Zanussi separated from Electrolux and, newly named Necta, merged with Wittemborg as part of the N&W group. As time went by, the group’s international reputation has skyrocketed, reaching a very high geographical coverage, with presence in over 100 countries. All of its production facilities are certified (EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001) and their distribution and technical assistance network are highly reliable. Necta is now the brand associated with the Italian culture of coffee, thanks to its quality and variety of beverages, as well as their ability to innovate in the HoReCa segment.
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AREA DECLIC E DEBI PER L’ALMAR JESOLO RESORT&SPA Inaugurato il 22 maggio 2014, l’Almar Jesolo Resort&Spa è il primo cinque stelle del litorale nordadriatico, nato con l’obiettivo di costituire un’assoluta novità di eccellenza per la destinazione veneta e di offrire una visione evoluta del fatto “hotellerie”. I servizi aspirano infatti ad un target di catena di lusso e gli ambienti interni suggeriscono un’atmosfera sofisticata, dove alla ormai consumata intenzione di personalizzazione si sostituisce piuttosto un’eleganza misurata e senza tempo. In questo senso, la definizione di un fil rouge progettuale che sapesse dare coerenza agli spazi collettivi e privati della struttura e che proiettasse la stessa ad assumere un’immagine esclusiva e riconoscibile è stata la sfida affrontata dalla proprietà e dall’architetto Sergio Bizzarro. Il traguardo comune era dunque la concretizzazione di un’esperienza fluida, priva di discordanze, uniforme e squisitamente cosmopolita, lontana da qualsiasi
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cenno provinciale: la scelta dei colori – che prevede la prevalenza di tonalità chiare come il sabbia e il panna -, le dimensioni riservate rispettivamente ad ogni funzione, la dotazione tecnologica, l’introduzione di forme lineari e non scultoree negli arredi sono risolte con la consapevolezza di poter immettere nel mercato turistico un prodotto non convenzionale di fascia elevata. E’ in questo contesto che trovano posto i prodotti dell’azienda ARRMET di Manzano, titolare dei noti brand Area Declic e Debi che sono parte di un gruppo di cinque aziende specializzate nella produzione di sedute per il mercato del contract il cui responsabile contract italia è il signor Maurizio Riturante. La seduta Pretty, progettata da Riturante Solange, arricchisce infatti l’ambiente di tutte le camere e suite della struttura ricettiva: dalle linee contemporanee, è caratterizzata da una scocca in multistrato imbottito con schienale avvolgente per il massimo comfort. La zona bar è invece attrezzata con lo sgabello Belt – design MI_CE_BA – una seduta girevole e regolabile la cui struttura è definita da una colonna in acciaio regolabile in altezza. I due prodotti ARRMET scelti da Sergio Bizzarro per l’arredo dell’Almar Jesolo
Area Declic and Debi for Almar Jesolo Resort&Spa
Resort&Spa sono 100% Made in Italy, in quanto tutte le fasi della produzione si svolgono presso lo stabi-
The Almar Jesolo Resort&Spa opened its doors last May as the first
limento di Manzano.
5-star hotel in the northern Adriatic coast: the intention was to offer a new and refined version of hospitality in this geographical area. Its luxury-level target customers shaped the hotel’s high-class services and inspired the interior decoration in a way that it is sophisticated, elegant and timeless, as opposed to the current trend of lavish and recognizability. With this intent in mind, the ownership and architect Sergio Bizzarro, whose goal was to create a seamless and fluid experience, challenged themselves with finding a design concept that would coherently connect the common and private areas, while portraying an exclusive and noticeable image. The choice of light-sand colour nuances, the scale and linearity of the hotel’s spaces and furniture, along with the technology it is packed in, make up for an unconventional top-range solution in hospitality.
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Here’s where the partnership with Manzano’s ARRMET comes in, specifically its popular brands Area Declic and Debi, which are part of another five companies, managed by Maurizio Riturante, specializing in the Italian contract market. As a matter of fact, Solange Riturante’s “Pretty” is part of the hotel’s rooms and suites furniture, combining the highest comfort and a contemporary outline. On the other hand, the lounge bar features “Belt”: a steel, turning and adjustable stool designed by MI_CE_BA. Both these ARRMET products, chosen by Sergio Bizzarro to furnish the Almar Jesolo Resort&Spa, are 100% Made in Italy, as they are built in the town of Manzano.
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SFUMATURE DI HOTEL AUTOMATION Con i suoi quasi 100 anni di storia, l’Hotel Nettuno è
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Lettore esterno di SenseDoor per l’accesso alla camera./SenseDoor external reader to access the room.
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Lettore esterno di SenseDoor con la funzione non disturbare attiva./Do not disturb state reported by SenseDoor external reader.
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Lettore interno di SenseDoor per l’attivazione delle utenze di camera./SenseDoor internal reader for room activation.
tra i primi alberghi realizzati a Cervia, perla della riviera romagnola. Sin dalla sua costruzione, ad opera di un professore dell’Istituto Alberghiero locale, l’albergo si è sempre contraddistinto per essere all’avanguardia pur mantenendo uno stile classico. Un connubio risultato vincente, data la permanenza sulla guida Michelin dall’apertura sino ad oggi. Con queste premesse, nel 2012 la proprietà ha rivolto lo sguardo al futuro decidendo di adottare un sistema di controllo accessi e risparmio energetico che rispondesse a due semplici requisiti: non richiedere particolari predisposizioni impiantistiche e non compromettere lo stile della struttura. Dalle specifiche al progetto Il progetto per il nuovo sistema di controllo accessi è stato affidato a GFP Lab, azienda riminese con esperienza ventennale nella progettazione e realizzazione di prodotti per l’automazione Hotel, con all’attivo più di 3000 camere installate in tutto il mondo. La soluzione proposta per l’Hotel Nettuno è SenseDoor, caratterizzata dall’estrema semplicità di installazione e dal design elegante. I lettori di badge, dalle dimensioni eccezionalmente contenute, si installano senza difficoltà sulla cornice delle porte esi-
più importante della riviera romagnola – SenseDoor ha
stenti. L’illuminazione RGB ha consentito di sottolineare
illuminato in maniera originale i corridoi a tema.
con differenti sfumature di colore le diverse tipologie di
In camera l’ospite è accolto al suo ingresso da un
suite. Inoltre, in occasione de “La Notte Rosa” – l’evento
gradevole scenario luminoso e durante la permanenza
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Nuances of hotel automation
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With nearly 100 years of history, the Hotel Nettuno is one of the first hotels built in Cervia, a pearl of the italian adriatic coast. Since its building, realized by a professor of the local hotel management school, the hotel has always been marked to be cutting edge while maintaining a classic style. This successful oxymoron has been proved by the continuous presence in the Michelin Guide from the opening date till nowadays. With this kind of background, in 2012 the property looked ahead by deciding to adopt a system of access control and energy savings that would meet two simple requirements: do not require hard installation work and do not compromise 4
5
6
Primo piano del lettore montato sulla cornice della porta./Close up of the reader mounted on the door frame. Illuminazione del corridoio a tema per “La Notte Rosa”./Corridor lighting for “The Pink Night” event. Giano, il software di supervisione Hotel in esecuzione sul Mac di reception./The Giano supervision software running on a Mac.
viene mantenuta la temperatura di comfort desiderata. Il risparmio avviene disattivando le utenze non necessarie in assenza del cliente e all’apertura della finestra.
the style of the structure.
From specification to project The project was committed to GFP Lab, a Rimini company with over twenty years experience in the design and implementation
La cabina di regia
of hotel automation solutions, with assets of more than 3000
La struttura è controllata da Giano, il software di
rooms installed over the world.
supervisione di GFP Lab che si distingue per per-
The proposed solution was SenseDoor, characterized by ex-
formance e semplicità di utilizzo. Giano mostra al
treme simplicity of installation and stylish design. The badge
personale dell’Hotel Nettuno soltanto le funzionalità
readers have exceptionally small size and can be easily installed on existing door frame.
che è autorizzato ad utilizzare, consentendo l’accesso
The RGB LED has been used to highlight the various types of
da qualsiasi postazione in rete locale o remota, sia
rooms with different shades of color. In addition, during “The
Windows che Mac. Il software è interfacciato con il
Pink Night” – the most important event of the Adriatic coast –
gestionale dell’albergo per velocizzare drasticamente
SenseDoor lit corridors with this color. Guest is greeted at the
le operazioni di creazione carta al check-in. Il supporto
entrance of the room by a beautiful light scenery and through-
tecnico di GFP Lab è rimasto a stretto contatto con lo staff dell’hotel anche dopo la formazione iniziale,
out his stay the desired comfort temperature is maintained. The energy saving is achieved by turning off unnecessary loads in his absence and when certain passages are opened.
fornendo aggiornamenti per aggiungere migliorie e funzionalità al sistema.
The control room
GFP Lab sarà presente con SenseDoor al SIA Guest
The building is kept under control by Giano, the supervisor
2014 nel pad. D1 stand 195, a Rimini dal 9 al 12 ottobre.
software of GFP Lab, which excels for performance and it’s easy to use. Giano shows to the users of Hotel nettuno only the features they are permitted to use and allows them the
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access from any workstation in the local network or remotely, no matter if using Windows or Mac. The software is interfaced with the PMS of the hotel to reduce drastically the check-in time. GFP Lab support remained in close contact with the hotel staff even after the initial training, providing updates containing
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features and enhancements to the system. GFP Lab will be exhibiting with SenseDoor at SIA Guest 2014 pad. D1 stand 195, in Rimini, from 9 to 12 October.
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SUGGESTIONI LETTERARIE E MADE IN ITALY A SCANDIANO A volte basta solo il nome per indicare la determinazione intellettuale di un luogo e per far sì che questo, investito di un titolo culturale, assorba e restituisca suggestioni storiche o immaginarie. Così è per il Boiardo Hotel/1495 di Scandiano, il cui appellativo rievoca immediatamente l’autore di uno dei brani di letteratura italiana più celebri e conosciuti del quattrocento. Boiardo certo, come il poeta Matteo Maria Boiardo, e 1495, come la data della prima edizione del suo poema cavalleresco “Orlando innamorato” che narra appunto uno scenario di episodi fantastici, di duelli, amori e magie nel territorio di Scandiano, comune nelle vicinanze di Reggio Emilia. Parte dunque dalla celebrazione di uno dei retaggi letterari più significativi della città il progetto dell’albergo, immerso in un grande giardino a poca distanza dal centro storico: oltre al nominativo, un disegno raffigurante l’eroe del componimento è impresso nell’area della hall. E’ in questa realtà, quasi del tutto esule da circuiti turistici importanti, che il Boiardo Hotel/Ristorante1495 si afferma quale struttura ricettiva dedicata all’uomo d’affari, al quale riserva un’immagine contemporanea e internazionale, per quanto contestualizzata mediante i numerosi dettagli citati. L’esperienza di comfort richiesta dal target trova la perfetta sintesi all’interno delle 43 camere, declinate da Simone Cagnazzo secondo la logica di
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The fascination of literature and lustful Italian design in the town of Scandiano Some names, unlike others, are more than just a device to tell apart; occasionally they have the power to fill a place with a special cultural and historical aura, the way that the name Boiardo has for Scandiano’s Boiardo Hotel/1495. The Italian poet’s name, paired with the unmistakable date of his masterpiece’s first edition, brings at mind gallant duels, magical creatures, love quests and the fantastic sceneries around Scandiano. This is where the hotel’s design stems from: sunk in a large garden not far from the city centre, the Boiardo Hotel/ Restaurant1495 is aloof of the channels of conventional tourism and, as such, targets professionals on business trips, through its contemporary and international atmosphere. The historical and literary background, however, stay intact, thanks to the special relationship between the building and its cultural foundation, which is also highlighted by a work of art showing Boiardo’s hero in the entry hall. The hotel’s 43 rooms are home of the comfort experience expected by the target audience. Designed by Simone Cagnazzo, contemporary feel, open ambience and lighting are the key features in the design. Chosen by the young architect as lighting consultants, Artemide chose to partecipate bringing to the table its celebrated creations Nur, Castore and Tolomeo among others. Thanks to its bell-like shape and to its compelling presence, Nur was chosen for the dining areas, where it hangs above the marble and wooden tables, shining its spotlight over the dishes. Castore is placed on the ground, along the white coated walls. In the bedrooms, a special version of Tolomeo, complete with a paper diffuser, casts a warm and welcoming light.
un ambiente aperto, moderno e fruibile, dove il dato dell’illuminazione gioca un ruolo fondamentale. E’ intervenuta in questo contesto Artemide, scelta dal giovane progettista come partner per l’illuminazione: la sospensione Nur, la piantana Castore e la lampada Tolomeo a parete sono alcuni dei prodotti impiegati sia per gli ambienti comuni che per le stanze. Dotata di una forma a campana allungata e di importante presenza, Nur trova la sua applicazione nell’area ristorante, dove sovrasta i tavoli in legno o in marmo nero regalando una luce avvolgente che enfatizza le pietanze, mentre le Castore da terra sono disposte lungo le pareti intonacate di bianco. Nelle camere, ai lati del letto, la Tolomeo parete basculante con diffusore in carta pergamena assicura infine un’illuminazione dai toni caldi.
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CONSONNI INTERNATIONAL CONTRACT
L’INTRATTENIMENTO È MADE IN ITALY Struttura ricettiva di grande pregio dove sono accolti ristoranti, casinò, sale giochi con tavoli, saloni delle feste, bar e naturalmente servizi di hotellerie, l’Evian Resort è stato ristrutturato nei suoi interni da Consonni International Contract. Il progetto è stato articolato in quattro diverse fasi di intervento che si sviluppano nell’arco di due anni complessivi: ad oggi sono già state completate le fasi 1 e 2 del progetto mentre sta avendo inizio la fase 3. La fase 1 ha riguardato il ristorante del Casinò mentre la fase 2 ha interessato la zona giochi da tavolo, il bar e il grande salone delle feste. Il programma prevede la demolizione delle strutture interne esistenti e la realizzazione di nuove strutture e divisioni di cartongesso. Una volta ultimata questa
modelli di comportamento e ad un diverso rapporto
fase, è prevista la finitura degli interni con tinteggiatu-
con tutto ciò che è in gioco.
ra, pavimentazione in moquette e parquet e i diversi
Il progetto è stato direttamente commissionato dalla
rivestimenti murali. Parte integrante del progetto è la
proprietà e realizzato dall’architetto Christophe Her-
creazione di arredi su misura e di finiture di interni che
bert. Come nella migliore tradizione aziendale, tutti gli
daranno un’immagine decisamente rinnovata a tutti
interventi sono realizzati direttamente da Consonni
gli spazi e agli ambienti coinvolti, adeguata ai nuovi
senza sub-appalti.
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Entertainment’s design is Made in Italy Located on the Leman Lake, close to the border between
develop over the course of two years: to this day stages
various wall coverings. An important part of the proj-
France and Switzerland, the Evian Resort is a structure of
1 and 2 have been completed, while stage 3 is just start-
ect is the creation of custom-made dècor and internal
great value where you can find restaurants, Casino with
ing. Stage 1 concerned the restaurant inside the Casino,
finishing which will give all spaces and environments
a table game lounge, ballroom, bars and, naturally, hotels.
while stage two covered the table game area, the bar and
involved a renovated look, adjusted for new behaviors
For Consonni International Contract this was a significant
the great ballroom. The project involves the demolitions
and in a new relation with all this is game. The project
operation, which allowed to shine light on the quality
of the existing internal structures and the realization of
was directly commissioned by the estate and realized
of a great project. The goal of the company’s operation
new structures and plasterboard divisions. Once this
by the architect Christophe Herbert and according to
was to renovate the interiors of the Evian Casino with a
stage has been completed, Consonni plans to finish the
the best corporate tradition every operation was taken
project divided in four stages of operation, which should
interiors by painting, carpet and parquet flooring and
care of by Consonni with no subcontracts.
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V A I L L A N T
PER VILLA LA COLLINA UNA CENTRALE TERMICA DI VAILLANT La Fondazione Konrad Adenauer acquistò Villa la Collina nel 1977 e la ampliò facendola diventare un centro di incontri internazionali per la politica, il commercio e la cultura. Grazie alla meravigliosa vista e all’invidiabile posizione nonché alla ricca offerta di attività per il tempo libero, non c’è da stupirsi che sia diventata un prestigioso centro congressi. Nel 1977 la Fondazione acquistò l’edificio e il parco, ed era previsto che il complesso funzionasse come centro di formazione politica. Tuttavia ci si rese conto che la Villa era troppo piccola e, per questo motivo, all’inizio degli anni ’90, fu costruito un secondo edificio sottostante la Villa, chiamato “Accademia Konrad Adenauer”. Grazie a questo ampliamento possono oggi essere ospitate fino a 60 persone. Gli incontri a porte chiuse di personalità di spicco del
vacanza. La combinazione tra ampliamento strutturale
mondo politico contemporaneo lasciarono da questo
e concettuale trasformò radicalmente la ricettività di
momento in poi anche spazio e seminari e congressi
Villa La Collina. Villa la Collina è oggi riconosciuta dalla
di vario genere nonché a soggiorni individuali di turisti
Repubblica Federale Tedesca come monumento di
che volevano semplicemente trascorrere un periodo di
importanza nazionale.
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L’intervento di Vaillant
me la eco BLOCK Plus da 120 kW unita a due stazioni
Vaillant stringe la mano alla Fondazione Adenauer
aguaFLOW per la produzione istantanea di acqua calda
donando una centrale termica per Villa la Collina di
sanitaria. Il tutto gestito da una centralina climatica
cadenabbia, sul lago di Como, dove la Fondazione ha
calorMATIC 630, sempre di produzione Vaillant.
la sua sede. Cadenabbia è il luogo dove Adenauer, noto politico e statista tedesco, trascorse le sue vacanze dal
Il prodotto
1959 al 1966 e durante le quali il famoso Cancelliere
eco BLOCK plus, disponibile con potenze di 80, 100
della germania Occidentale (in carica dal ’49 al ’63)
e 115 kW, è la caldaia murale a condensazione di
incontrà politici e personalità di spicco dell’epoca.
Vaillant che può lavorare singolarmente o in cascata
Al centro di questa stretta di mano ci sono amicizia,
per aumentarne la potenza oltre 700 kW. E’ pensata
stima, progettualità e una caldaia ad alta potenza co-
per la gestione del riscaldamento centralizzato di edifici multifamiliari e commerciali di taglio medio ed è in grado di garantirne elevati rendimenti, operando in modo sicuro. A seconda del livello di potenza della
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caldaia, sono montati ventilatori appropriati a velocità variabile e controllata; tutti i modelli inoltre sono dotati di apposite valvole di gas. Il sistema è a bassissimo consumo energetico – meno di 2W in standby – con un rendimento stagionale del 110%. La massima affidabilità è garantita dal doppio termostato di sicurezza: l’uno controlla la mandata (temperatura di spegnimento 200° C). eco BLOCK plus ha infine un design sobrio ed elegante, compatto e possiede un’interfaccia semplice ed intuitivo, grazie al display retro-illuminato con i tasti in chiaro.
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A N T I C I P A Z I O N I
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Porte Tagliafuoco e Mobili per Hotel
La nuova applicazione per i tablet, creata da Zanini porte S.p.A offre la possibilità agli utenti di creare le camere da letto abbinate alle porte hotel tagliafuoco, coordinando le finiture e gli elementi modulari.
L’applicazione è scaricabile a titolo gratuito su App Store e Google play.
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