N. 44
Giugno 2017 ISSN 2421-3586
ANTEPRIMA VITRUM 2017 A Murano la prima Convention Internazionale delle Associazioni del vetro
MONDO & MERCATI BOTTERO In India cresce la richiesta di linee float per produrre vetro piano
ANNIVERSARI CEFLA 1932-2017: un grande gruppo multibusiness italiano, un successo mondiale
PROTAGONISTI Bavelloni Spa - Gestione diretta in Nord America e Canada
9 ANTEPRIMA VITRUM 2017
INTERVISTA A DINO ZANDONELLA NECCA
L’evento muranese è già case study: visioni comuni, risposte globali
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INTERVISTA A LAURA BIASON
A Murano la prima Convention Internazionale delle Associazioni del vetro
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SPECIALE CONVENTION
SPECIALE CONVENTION
STAZIONE SPERIMENTALE DEL VETRO
SCUOLA DEL VETRO ABATE ZANETTI
Ricerca e tecnologia al servizio di aziende e operatori
2 N. 44 GIUGNO 2017
A Murano si fa “cultura del vetro”
3 06/ 2017
VETRINA
in
PARTNERSHIP - ADELIO LATTUADA & PACARD 26 Macchine tecnicamente sofisticate e un servizio
al cliente ancora migliore
PROTAGONISTI - BAVELLONI SPA 32 Gestione diretta in Nord America e Canada: nuova
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società, presenza rafforzata, business in crescita
CEFLA
INDUSTRY 4.0 - FORVET
ANNIVERSARI
1932-2017: un grande gruppo multibusiness italiano, un successo mondiale
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MONDO & MERCATI BOTTERO
42 Interconnessione e automazione: un “esercizio” day-by-day
GIMAV - FIERE INTERNAZIONALI 48 Straordinario successo delle aziende italiane
a China Glass 2017
RIFLESSI MADE IN ITALY - GLASS-CUBE
custodisce un ulivo secolare
CONTEST - VERALLIA
52 Rinasce un complesso di trulli e una glass-room 58 Verallia Design Award 2017: chi vincerà?
In India cresce la richiesta di linee float per produrre vetro piano
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! O M A I Z R E H C S N O N
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Editoriale
Nel 2017 il vetro è più che mai protagonista Conclusa China Glass, le aziende italiane si preparano per GlassBuild America e, soprattutto, per Vitrum 2017. Nel frattempo, a Murano si svolge la prima Convention internazionale delle Associazioni del vetro
P
er la collettiva italiana capitanata da Gimav l’edizione 2017 di China Glass a Pechino è stata un vero successo. Ma è solo l’inizio perché questo, per l’associazione che riunisce i fornitori italiani di
macchine, impianti, accessori e prodotti speciali per la lavorazione del vetro piano e cavo, è un anno molto importante quanto impegnativo per le aziende del settore. Manca una manciata di mesi alla ventesima edizione di Vitrum, il salone internazionale italiano dedicato al mondo del vetro: un appuntamento di assoluto rilievo per il lancio del quale lo team organizzativo sta lavorando a un fitto calendario di eventi collaterali, tra cui l’attesissima Convention delle Associazioni del vetro. Una prima volta d’eccezione, che riunisce a Murano non soltanto la stampa tecnica, ma anche i principali rappresentanti delle associazioni del settore provenienti da tutto il mondo. In questo numero trovate lo speciale dedicato. Ma non mancano gli approfondimenti riservati alle aziende italiane che continuano a distinguersi sui mercati internazionali. Tutti da leggere gli articoli su Cefla (Anniversari), Adelio Lattuada (Partnership), Bavelloni (Protagonisti), Bottero (Mondo & Mercati), Forvet (Industry 4.0). E, per finire, le più recenti tendenze del mondo design che sceglie il vetro: nella rubrica “Riflessi”, come un ulivo secolare diventa protagonista in una stanza di vetro, e nella rubrica “Contest”, il terzo appuntamento con il Verallia Design Award. Buona lettura!
Chiara Marseglia
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Adelio Lattuada
AUTOMATION TECNOLOGIE IN PERFETTA SINERGIA
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CONVENTION ASSOCIAZIONI
L’evento muranese è già case study: visioni comuni, risposte globali ARTICOLO
Antonella Lanfrit FOTO
Vitrum
“ L’
appuntamento a Murano è una prima volta molto interessante, e le motivazioni sono molteplici: non è solo una prima risposta alle istanze degli imprenditori di diverse parti del mondo, ma è anche un richiamo esplicito nei confronti delle istituzioni per tutto ciò che di strategico si muove nel settore industriale italiano”. Il presidente di Vitrum, Dino Zandonella Necca, evidenzia così
La parola al presidente di Vitrum, Dino Zandonella Necca. Due giorni importanti, quelli organizzati a Murano. Convocati i rappresentanti delle Associazioni e della stampa tecnica del settore da tutto il mondo N. 44 GIUGNO 2017
l’eccezionalità dell’evento pre-Vitrum a Murano: la prima Convention delle Associazioni internazionali del vetro. “Le Associazioni internazionali del vetro hanno infatti aderito alla nostra iniziativa lanciando, in questo modo, un segnale importante - spiega Zandonella Necca - Dal canto nostro, noi abbiamo voluto cogliere un’esigenza latente, già presente a livello mondiale. Quella cioè di ritrovarsi, di discutere, di mettere a fattor comune le differenti visioni”. Aver individuato questo “hidden need” e avergli dato seguito con l’impegno di “coltivare ciò che emergerà - prosegue il presidente - può portare a preziosi risultati in futuro”. Il secondo aspetto di rilievo che la Convention porta con sé, aggiunge Zandonella Necca, “è l’interesse che essa ha riscosso da parte del Ministero dello Sviluppo economico che, attraverso ICE Agenzia, ha deciso di sostenere l’evento proprio per la sua valenza”. Un aspetto che, nella visione del presidente di Vitrum, è fondamentale: “Il sistema governativo ha compreso, e condivide, il valore strategico di questa operazione per il comparto italiano di settore, che con la sua tecnologia e offerta copre circa il 50% del mercato mondiale. Ciò significa che - conclude - le istituzioni stanno lavorando per il futuro e non solo per rispondere agli stati emergenziali dell’economia. È una buona notizia e ciò che accade a Murano può essere già un case study”.
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CONVENTION
A Murano la prima Convention Internazionale delle Associazioni del vetro ARTICOLO
Chiara Marseglia FOTO
Vitrum e Fotolia
I
l 2017 è l’ANNO DI VITRUM: l’anno in cui il Salone internazionale italiano specializzato delle macchine, delle attrezzature e degli impianti del vetro piano e cavo, del vetro e dei prodotti trasformati per l’industria celebra la sua ventesima edizione. Giugno 2017: è il MESE DELLA PRIMA CONVENTION DELLE ASSOCIAZIONI del vetro. Un evento molto atteso, su cui la
Le delegazioni delle principali Associazioni provenienti da tutto il mondo sono chiamate a confrontarsi, per la prima volta, a Murano sulle più attuali tematiche inerenti il vetro e le sue lavorazioni N. 44 GIUGNO 2017
compagine organizzativa di Vitrum - con il supporto di ICE Agenzia - sta lavorano da tempo per “CONSOLIDARE UN TAVOLO CONGIUNTO che consenta agli operatori nazionali e internazionali di conoscersi, confrontarsi e discutere sulle principali e più attuali tematiche del settore”. Così LAURA BIASON, DIRETTORE DI VITRUM, sintetizza l’iniziativa, sottolineando che “è la prima ufficiale occasione di incontro per gli addetti ai lavori del nostro settore, ma non si tratterà certo di un evento isolato, anzi. Sarà solo l’inizio”.
Un pre-Vitrum d’eccezione: è solo l’inizio La volontà dell’organizzazione è che la Convention possa essere replicata con cadenza annuale e - perché no - “proprio a Murano, culla della storia e della tradizione vetraria per l’Italia e per il mondo intero”. Un pre-Vitrum d’eccezione, dunque, quello di quest’anno: “In passato - ricorda l’ingegner Biason - il lancio del Salone
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italiano è sempre stato riservato alla platea dei principali media internazionali del vetro. Da quest’anno, invece, il parterre si amplia e prefigura NUOVE STRADE DI CRESCITA E COLLABORAZIONE”.
Sul tavolo i temi più attuali del settore Vetro piano e vetro cavo, ricerca e tecnologia, arte e storia, machinery: la due-giorni muranese intende affrontare tutte le tematiche inerenti il mondo del vetro e delle sue lavorazioni. 17 le associazioni rappresentate, altrettante le riviste del settore provenienti da tutta Europa e Oltreoceano. E F ITTA LA SCALETTA DEGLI APPUNTAMENTI: dalla visita alla suggestiva “isola del vetro” di Murano all’Istituto Scolastico Superiore - meglio conosciuta come “SCUOLA DEL VETRO” - DI ABATE ZANETTI, dalla tappa presso i laboratori di Marghera della STAZIONE SPERIMENTALE DEL VETRO agli incontri tecnici tra i rappresentanti della stampa e i portavoce di aziende e istituzioni. Tutto, mentre prenderanno corpo anche i lavori più specificamente mirati alle associazioni, che avranno modo di presentare le rispettive attività, i servizi e i propri soci, ponendo l’accento sui temi di maggior interesse. “Molti contenuti, dunque - ribadisce il direttore di Vitrum - ma anche momenti di ‘alleggerimento’ che comprenderanno anche una serata di gala in un prestigioso ristorante muranese. Il nostro obiettivo - conclude - è accompagnare operatori e giornalisti in un percorso comune che stimoli il comparto a superare l’individualismo che storicamente lo caratterizza per entrare in un’ottica di partnership fattivamente globale, accelerando e promuovendo i migliori strumenti di networking e scambio tra player”.
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Laura Biason, direttore di Vitrum
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STAZIONE SPERIMENTALE VETRO
Visita alla Stazione Sperimentale del Vetro: ricerca e tecnologia al servizio di aziende e operatori ARTICOLO
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Stazione Sperimentale del Vetro
R
icerca applicata, assistenza tecnica e consulenza sui processi, con il rilascio di alcune certificazioni, a favore di tutta la filiera del vetro e anche delle grandi realtà che utilizzano il materiale lavorato. È la mission che la Stazione Sperimentale del Vetro conferma e allo stesso tempo rinnova DA BEN 60 ANNI, da quando cioè il Governo pensò alla creazione di centri di specializzazione per suppor-
La Stazione Sperimentale del Vetro ha sede a Murano e a Marghera: è unica in Italia e per qualità dei laboratori e capacità di analisi e di risposta tra i pochi punti di riferimento a livello mondiale
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In Italia la Stazione è soggetto autorizzato alla marcatura obbligatoria Ce per le vetrate isolanti, per i vetri temprati e stratificati e per la certificazione volontaria di qualità Uni. Rilascia, inoltre, il certificato di conformità per normative specifiche per i settori del food and beverage e della farmaceutica, spesso legate ai Paesi dove i prodotti vengono esportati. In stretta collaborazione con le Associazioni e tutti i player della filiera, ricorda il direttore Stefano Manoli, “abbiamo molto lavorato per il miglioramento della qualità del rottame di vetro che viene raccolto nelle campane: oggi una bottiglia può essere costituita per oltre il 90% da vetro riciclato. “Un risultato eccezionale dal punto di vista ambientale perché consente di ridurre drasticamente l’utilizzo di risorse naturali e il consumo specifico di energia necessaria a produrre quella bottiglia”, conclude Manoli.
tare la crescita e lo sviluppo di alcuni settori della manifattura italiana, tra i quali quello del vetro. E proprio la Stazione Sperimentale del Vetro è la PRIMA TAPPA DELLA DUE-GIORNI ORGANIZZATA DA VITRUM per riunire allo stesso tavolo le principali Associazioni internazionali e i media del settore. Con sede a Murano e a Marghera, la Stazione oggi è unica in Italia e per qualità dei laboratori e capacità di analisi e di risposta tra i pochi punti di riferimento a livello mondiale. Ogni anno la Stazione lavora per realtà disseminate in circa 30-35 Paesi. A essa si rivolgono aziende e operatori per quesiti specifici, ma non manca l’interlocuzione con le Associazioni di
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ategoria che compongono il mondo della produzione, lavoc razione e consumo del vetro “per affrontare e dare sempre nuove risposte, in particolare in due ambiti: il rapporto con l’ambiente e la riduzione del consumo di energia nelle lavorazioni”, spiega il direttore generale della Stazione, Stefano Manoli. Qui ogni uso del vetro trova i suoi esperti, i LABORATORI più consoni tecnologicamente molto attrezzati, gli STUDI che possono proiettare in avanti progettualità e produzione. “I 53 SPECIALISTI che lavorano nella Stazione, oltre la metà dei quali laureati in diverse discipline scientifiche, sono organizzati in gruppi di competenza e le attività più intense sono legate ai settori in cui si ha la maggior quantità di produzione del vetro”. Il vetro cavo ha oltre 3,5 milioni di tonnellate prodotte in Italia, il vetro piano circa 800 mila tonnellate negli ultimi anni. Rientrano nelle competenze anche la trattazione di tutto ciò che riguarda vetro artistico, vetro speciale, fibra di vetro. Realtà molto diversificate nel prodotto, che tuttavia oggi sono unite da una domanda ricorrente: “SUPERARE IL PUNTO anoli DEBOLE DEL VETRO, CIOÈ LA SUA FRAGILITÀ - afferma M - Il quesito rappresenta la frontiera degli studi e della ricerca, atteso che nessuno discute sul VALORE AMBIENTALE, SENSORIALE E PER LA SALUTE del vetro”. Una richiesta che si fa ancora più stringente per l’uso sempre più ampio di questa nobile materia. “Il vetro è sempre più utilizzato per applicazioni diverse da quelle abituali. E ciò, oltre che per le sue caratteristiche intrinseche, per la sua enorme versatilità combinata con altri materiali e soluzioni”. Al vetro, per esemplificare, si chiede di diventare supporto per combinazioni tecnologicamente all’avanguardia, rendendolo capace di svolgere moltissime funzioni. Di qui il suo utilizzo sempre maggiore nell’automotive, in edilizia e in molti altri settori.
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ISS ABATE ZANETTI
A Murano si fa “cultura del vetro” ARTICOLO
Camilla Zanetti FOTO
Scuola del Vetro Abate Zanetti
L
prima Convention delle Associazioni del vetro organizzata da Vitrum fa tappa alla SCUOLA DEL VETRO ABATE ZANETTI DI MURANO, erede di una antica istituzione vetraria e oggi luogo d’incontro fra il passato e il futuro dell’arte del vetro. “La nostra scuola è un’istituzione internazionale - spiega il PRESIDENTE MARINA SEMENZATO - riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione che da sempre coltiva rapporti fondamentali con istituzioni e associazioni a vario titolo connesse con il mondo del vetro. L’istituto - prosegue - non è una semplice scuola pratico-professionale, ma una sorta di ‘liceo del vetro’ che ha come missione quella di formare ‘progettisti’,
La prima Convention delle Associazioni del vetro visita la Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano, antica istituzione vetraria e oggi centro formativo di eccellenza N. 44 GIUGNO 2017
‘disegnatori di opere d’arte’ che conoscano teoria e pratica della produzione vetraria e che siano in grado di affiancare i maestri nella creazione di oggetti in vetro e fare impresa del vetro, innovando e sperimentando”.
Conoscere, lavorare e vendere il vetro La trasversalità di competenze, unita a nuovi stimoli e ad un orizzonte progettuale più ampio, conduce gli studenti in un percorso che “insegna a conoscere il vetro, a lavorarlo ma anche a venderlo”, sottolinea il presidente. “È chiaro che in tale ottica è fondamentale non solo acquisire una formazione sulla storia del vetro e le tecniche muranesi, ma sviluppare una CULTURA A 360 GRADI sul settore, compresa la parte relazionale, che diventa vitale, specie se consideriamo che la nostra scuola vuole colmare una difficoltà fondamentale degli ultimi anni nel settore vetrario a Murano, ovvero il ricambio generazionale”. All’Abate Zanetti, quindi, si fa IMPRESA DEL VETRO. Nella scuola - che da settembre 2016 ha ufficialmente aperto l’unico istituto scolastico superiore italiano con indirizzo Grafica e Comunicazione - è forte l’apertura verso il comparto, la volontà di aggregare le molteplici realtà del panorama vetraio contemporaneo, guardando al mondo del design,
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19 della cultura, dell’arte, coniugando i mille anni di tradizione e le abilità tecniche “per rivolgersi a chi si occupa di vetro di Murano, ma anche di vetro nella sua completezza”, ricorda Marina Semenzato.
Porte aperte alla Convention delle Associazioni In occasione dell’incontro con le Associazioni che partecipano alla Convention di giugno, l’Istituto Abate Zanetti apre le porte della propria sede, in un edificio di archeologia industriale degli anni Trenta situato nel cuore dell’isola, per “mostrare l’approccio conoscitivo che applichiamo a tutte le nostre attività, con un’attenzione particolare ai laboratori dedicati alle tipiche lavorazioni muranesi: fornace, lume, fusione e moleria, indispensabili per permettere agli studenti di poter accedere, dopo il diploma, a qualsiasi facoltà universitaria oppure direttamente al mondo del lavoro”, dettaglia il presidente.
Una seconda anima All’anima prettamente formativa dell’Abate Zanetti di Murano - che annualmente conta CIRCA 1.200 STUDENTI tra frequentanti corsi standard, mensili, laboratori pomeridiani (anche per bambini) e studenti ospitati grazie alle collaborazioni con università straniere - si affianca un’anima produttiva, evoluzione naturale per aprire nuove opportunità in un contesto di mercato che richiede soluzioni innovative. L’eccellenza in produzione, ricerca e sperimentazione sui temi dell’avanguardia artistica e del design del vetro porta i maestri vetrai dell’Abate Zanetti a realizzare opere d’arte in vetro partendo anche dal progetto del committente o seguendo le indicazioni del designer o, ancora, a replicare la produzione su vasta scala. Un’attività che esalta ulteriormente la vocazione internazionale della Scuola e di Murano.
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Anniversari
CEFLA
1932-2017: un grande gruppo multibusiness italiano, un successo mondiale ARTICOLO
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Cefla Spa
C
efla porta nel suo acronimo la pluralità da cui è nata: Cooperativa elettricisti, fontanieri, lattonieri e affini, fondata con l’obiettivo di dedicarsi all’installazione di impianti idraulici ed elettrici. Ha mantenuto salde le radici nel territorio in cui è nata, a IMOLA, nel 1932, ma ha raggiunto il resto del mondo con un EXPORT CHE IN
MEDIA È DEL 65% E PER ALCUNE BUSINESS UNIT ARRIVA
Cefla celebra quest’anno 85 anni di storia, di tante trasformazioni e di immutata volontà di evolvere e innovare. Oggi il gruppo conta 5 Business Unit, diversificate all’insegna dell’alta specializzazione
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L’85° IN CEFLA è vissuto all’insegna dell’abituale vitalismo, dunque con molti nuovi traguardi in agenda. “Per quanto riguarda il Gruppo - evidenzia il presidente - dobbiamo riuscire a condividere ancora più strutture, progetti e strategie per presentarci ciascuno singolarmente ma con la forza di una realtà unica da mezzo miliardo di fatturato”. Per ciò che concerne le singole Unit, molta attenzione è posta su C-LED e sulla BU Medical Equipment, “Al di là del successo nel campo dell’imaging dentale nei prossimi anni vorremmo incrementare fortemente la nostra presenza nel settore dell’imaging medicale”. “Le aree di sviluppo riguardano il LED PER L’OUTDOOR E L’USO DEL LED NEL GROWING per la crescita delle piante”. LED da utilizzare sia sugli scaffali dei supermercati o nelle cucine degli chef, per la crescita delle micro-greens molto utilizzate oggi nella cucina di qualità sia nelle serre. “Stiamo lavorando a una serra da un ettaro, che sarà dotata di un particolare spettro di luce per una crescita molto vantaggiosa del prodotto. Si tratta del PRIMO CASO IN ITALIA”, conclude Balducci. In occasione della fiera Ligna di Hannover, appena conclusa, la Business Unit Finishing ha presentato diverse innovazioni tecnologiche, legate al concetto di Industry 4.0, per offrire ai clienti il massimo del servizio e della tecnologia.
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Sempre nuovi traguardi all’orizzonte
C-Led: veduta esterna dell’azienda
Il presidente di Cefla Gianmaria Balducci
AL 90%. “Oggi siamo un grande gruppo multibusiness che ha fatto della propria eterogeneità un punto di forza”, afferma il PRESIDENTE GIANMARIA BALDUCCI, uno dei cinque soci che in azienda sono riuniti nell’organismo di indirizzo e di controllo. Alla squadra di manager sono affidate, invece, le strategie di sviluppo prodotti e la gestione operativa delle aree del Gruppo.
Una storia di innovazione al passo con i tempi Tra le qualità che hanno consentito a Cefla di attraversare 85 anni di grandi trasformazioni, mantenendosi sempre competitiva e al passo con i tempi, spiccano una connaturata capacità di innovazione e una costitutiva molteplicità di business. In neppure vent’anni dalle origini, Cefla ha infatti cominciato a diversificare, fino ad arrivare alle sue attuali 5 Business Unit: IMPIANTI, SHOPFITTING, FINISHING,
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23 Cefla Impianti
Cefla Medical Equipment: stabilimento di produzione
MEDICAL EQUIPMENT E C-LED. “Nel 1950 - ricorda il presidente Balducci - ci fu la prima svolta, con la costruzione di letti d’ospedale, una struttura poi evoluta nell’attuale Shopfitting, la divisione con la quale creiamo ogni tipologia di ambientazione per il retail. Nel 1964 si concretizza l’attuale Business Unit dedicata al Finishing, cioè alla realizzazione di macchine per le finiture nel mondo del legno - in cui siamo leader mondiale - del vetro e di altri materiali. Nel 1998, l’acquisizione per fusione della Cir Anthos dà corpo alla Business Unit Medical Equipment, che produceva
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Cefla Shopfitting: reparto di produzione
principalmente poltrone per dentisti e che a sua volta nel 2007 è entrata nel settore dell’imaging dentale e medicale, che comprende oggi SISTEMI RADIOLOGICI 3D CBCT per ospedali e cliniche veterinarie”.
Diversità di prodotto, diversità di mercati L’evoluzione continua nel 2016, quando Cefla lancia la START-UP C-LED, che fornisce soluzioni innovative per l’illuminazione degli scaffali dedicati al retail realizzati dalla divisione Shopfitting e più in generale rivolta alle imprese che operano nei settori dell’illuminazione pubblica, del visual merchandising e dell’interior design. Il gruppo ha chiuso il 2016 con 460 milioni di fatturato, dei quali 170 milioni generati della unità del settore medicale. “La diversificazione
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25 - riprende il presidente Balducci - è parte fondamentale del successo perché un portafoglio del genere ci consente di differenziare sia il business sia i mercati. Perciò - aggiunge - possiamo affrontare le dinamiche di un mondo molto complesso avendo come leve d’azione la diversità sia di prodotto sia di aree di vendita”.
Una gestione molto attenta in un mondo in continuo cambiamento Tuttavia, “in un mercato globale non è possibile rilassarsi. Le condizioni geo-politiche, l’andamento dei consumi, gli eventi imprevedibili - elenca il presidente - costringono a continui adattamenti ed eventuali revisioni dei piani. Fondamentale è chiedersi dove stia andando il mondo e, conseguentemente, come strutturare ed evolvere la propria azienda”. Ulteriore fattore determinante per la buona salute aziendale è “una gestione molto attenta dell’assetto finanziario, tanto che Cefla ha un rating di Crif 1, cioè di M ASSIMA AFFIDABILITÀ E SOLIDITÀ PATRIMONIALE”. In altri termini, la condizione patrimoniale-finanziaria “ci consente di essere autonomi dal mondo del credito, di non avere oneri finanziari e quindi di poter assumere decisioni con maggior tempestività, avendo capienza di cassa”.
Cefla Finishing: reparto di produzione
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Partnership
ADELIO LATTUADA & PACARD
Macchine tecnicamente sofisticate e un servizio al cliente ancora migliore ARTICOLO
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Adelio Lattuada Srl
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È
una partnership dai molteplici obiettivi di business quella siglata tra Adelio Lattuada Srl e la società Pacard, dal primo marzo 2017 nuovo e unico agente ufficiale dell’azienda di Carbonate (Como) per Francia, Algeria, Tunisia, Marocco e territori francesi d’oltremare. La collaborazione “è nata grazie a un altro nostro agente, con il quale collaboriamo da anni, che ci ha messo in contatto”, spiega NICOLA LATTUADA, SALES MANAGER
Da marzo la società Pacard è il nuovo e unico agente di Lattuada per Francia, Africa del Nord e territori francesi d’Oltremare. La collaborazione punta a molteplici obiettivi N. 44 GIUGNO 2017
27 Anche grazie alla ulteriore partnership con la tedesca Knittel Glass, Lattuada punta sempre più sull’automazione. “Knittel Glass - sottolinea Nicola Lattuada - ha una collaborazione strategica con l’azienda KUKA per la fornitura di robot, aspetto che ci permette ora di poter offrire nuove soluzioni di integrazione, flessibili e personalizzate, con diversi vantaggi: aumentare i livelli di automazione, la flessibilità, la produttività, ottimizzare la produzione e ridurre i costi. L’applicazione più comune è tra un robot e due molatrici Lattuada e quest’anno, nel NOSTRO STAND A VITRUM 2017, daremo dimostrazione concreta proprio di questa soluzione”. Sia per l’evento fieristico internazionale più importante organizzato in Italia e per GLASSBUILD AMERICA, “sono previste altre innovazioni tecnologiche, legate non sono all’automazione di processo, ma anche all’automazione della macchina stessa, connessa soprattutto alle soluzioni Industry 4.0”, conclude.
Soluzioni sempre più automatizzate
dell’azienda di famiglia. Il sodalizio è arrivato proprio nel momento più opportuno, “momento in cui entrambi cercavamo il partner migliore per rafforzare la rispettiva presenza in questi mercati”.
Il cliente, prima di tutto Gli obiettivi di business della nuova partnership tra Adelio Lattuada e Pacard si orientano su differenti direttrici. “Pacard - ricorda il sales manager - si occupa di una clientela eterogenea, vendendo sia in Francia che in Africa del Nord e nei tropici. Questa diversità dà loro la possibilità di proporsi a numerose vetrerie grazie alle nostre
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molatrici rettilinee, indispensabili nel quadro di gestione di un’azienda completa, soprattutto nel caso di nuove realtà in creazione. Parallelamente punteremo anche al mercato di RINNOVAMENTO DI MACCHINARI INSTALLATI IN PASSATO e che sono giunti ora ad obsolescenza. Inoltre, una delle peculiarità di Pacard e di Lattuada è che entrambi puntiamo a rispondere a domande tecniche specifiche poste dai clienti, proponendo prodotti altamente customizzati e flessibili. Speriamo - prosegue - di raggiungere buoni risultati con la GAMMA DI MOLATRICI BILATERALI, MODELLO BETA, ben posizionate grazie alla loro sofisticazione tecnica, raggiunta grazie alle moderne tecnologie utilizzate, componenti di alta qualità per l’elettronica di controllo, sensoristica e automazioni. Fondamentale obiettivo per noi - puntualizza Nicola Lattuada è poi quello di migliorare il servizio di assistenza tecnica
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AL 9 M, molatrice rettilinea elettronica per l’esecuzione del filo piatto con filetti e lucidatura con mola al cerio
29 e post-vendita: grazie a Pacard ora potremo contare su un gruppo di tecnici altamente qualificati e specializzati che potranno rispondere alle esigenze dei nostri clienti in tempi brevi e con grande professionalità”.
Verso nuovi importanti gruppi L’attività di Pacard va a inserirsi in mercati che stanno vivendo una situazione piuttosto complessa. Soprattutto in ALGERIA, TUNISIA, MAROCCO E NEI TERRITORI FRANCESI D’OLTREMARE “gli investimenti vengono realizzati in maniera disordinata e i finanziamenti sono difficili da trovare”, racconta. “Ciononostante, alcuni attori riescono a raggiungere buone performance e quella è la frangia di mercato sulla quale dirigeremo soprattutto i nostri sforzi e le nostre attività. La Francia in modo particolare - dettaglia Nicola Lattuada - ha un buon potenziale e speriamo dunque, grazie a questa nuova partnership, di consolidare la nostra presenza, proponendoci anche ai grandi gruppi internazionali, dove la qualità di lavorazione e la robustezza dei macchinari (per poter lavorare su più turni), da sempre nostri obiettivi primari, sono certamente fattori determinanti di scelta”.
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TLR 13 AV C, molatrice rettilinea elettronica per l’esecuzione del filo piatto con filetti e angolo variabile da 0 a 45° lucidati con ossido di cerio liquido
Mercati strategici a livello globale A fianco ai territori in cui Pacard lavora e nei quali l’obiettivo è creare nuove opportunità di business, rimangono strategici per l’azienda di Carbonate i mercati di “Nord Europa, Germania e Svizzera su tutti, oltre a quelli del Nord America (Stati Uniti e Canada). Proprio IN NORD AMERICA STIAMO INVESTENDO MOLTO, soprattutto per fornire servizi di pre e post-vendita sempre più completi e con standard qualitativi di livello sempre più elevato”.
Il 2017? Un buon inizio d’anno Per Lattuada il bilancio dei primi mesi del 2017 è positivo. L’azienda ha registrato un ANDAMENTO IN LINEA con
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31 quello dello scorso anno, “che è stato un anno da record, con un AUMENTO DEL 40% SUL TOTALE DI ORDINI ricevuti”, ricorda Nicola Lattuada. “Anche mercati fermi da alcuni anni, come ad esempio quello spagnolo, stanno dando segnali positivi di ripresa. La tendenza è sempre più quella di saper affrontare e risolvere le emergenze, di evitare o limitare lo stop delle macchine. Per questo le richieste sono per macchinari che siano realizzati utilizzando soluzioni tecnologiche che permettano di LAVORARE SU PIÙ TURNI, che gestiscano GROSSI CARICHI di produzione e richiedano una MANUTENZIONE SEMPLICE e il più limitata possibile. Sempre più frequenti, poi, le richieste di AUTOMAZIONE, che possiamo soddisfare offrendo soluzioni di alto livello, come quelle nate grazie alla collaborazione tra la nostra azienda e l’azienda tedesca KNITTEL GLASS, che conta un'esperienza pluriennale nel settore dell’automazione del comparto vetro e, nello specifico, nella progettazione di linee di automazione specializzate per la movimentazione del vetro”.
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Protagonisti BAVELLONI SPA
Gestione diretta in Nord America e Canada: nuova società, presenza rafforzata, business in crescita ARTICOLO
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l marchio Bavelloni consolida la propria presenza negli Stati Uniti e in Canada, mercati strategici per il brand, attraverso l’acquisizione del ramo d’azienda pre-processing di Glaston. “A partire dal 15 maggio 2017 il business Bavelloni in Nord America è stato completamente affidato alla nuova entity Bavelloni America Inc.”, spiega FRANCO PIROLA, SALES DIRECTOR & PARTNER di Bavelloni. “L’accordo
Questo è l’obiettivo della nuova Bavelloni America Inc., nata con acquisizione del ramo d’azienda pre-processing di Glaston N. 44 GIUGNO 2017
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con Glaston relativamente alla cessione del ramo preprocessing è maturato negli ultimi mesi grazie alla costante e fattiva collaborazione con la società finlandese, disponibile ad affidare la gestione della clientela locale direttamente a Bavelloni Spa”.
Un business che sfiora i 5 milioni di euro In Stati Uniti e Canada il valore del business 2016 - sottolinea il direttore commerciale - è stato di circa 4,9 milioni di euro. Una cifra importante, che lo storico brand italiano punta ad accrescere con questa operazione e il conseguente consolidamento sul mercato locale, fino a poche settimane fa coperto da Glaston America. “Crediamo che una gestione diretta, attraverso PERSONALE LOCALE ESTREMAMENTE ESPERTO E QUALIFICATO, possa permetterci di focalizzare maggiormente la nostra attenzione sul mercato nord americano”, conferma Pirola. “Saremo in grado di meglio comprendere e interpretare le esigenze della clientela locale, di potenziare la nostra presenza e di aumentare il nostro business”.
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Bavelloni America Inc., la nuova entity del Gruppo La nuova società, Bavelloni America Inc., “è una legal entity con sede a Greensboro, Carolina del Nord, partecipata al 100% da Bavelloni Spa. Conta uno staff di 10 dipendenti che si occupano della vendita di macchinari e ricambi in nord America e di fornire servizi di assistenza tecnica qualificati. Il personale locale - prosegue - gestisce in autonomia l’area e anche il coordinamento commerciale per i mercati del Sud America, in stretta collaborazione con la sede centrale in Italia”. Con l’acquisizione del ramo d’azienda pre-processing di Glaston e la Bavelloni America Inc., “ci concentreremo ancor più rispetto a quanto fatto sino ad ora sul mercato statunitense e canadese”, sottolinea Pirola. “Abbiamo intenzione di INCREMENTARE LA NOSTRA
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35 Per Bavelloni LA COLLABORAZIONE CON GLASTON È STATA E RIMANE FONDAMENTALE. “Bavelloni Spa - sottolinea Franco Pirola - rappresenta sul mercato italiano l’azienda finlandese, che, a sua volta, è distributore unico dei prodotti Bavelloni in Messico, Brasile e nell’area di Singapore”. Il 2017, iniziato mantenendosi stabile rispetto all’andamento dei mesi precedenti, sta mostrando, negli Stati Uniti e in Canada, “segnali di crescita, che ci fanno ben sperare per il secondo semestre dell’anno”, conclude il sales director & partner di Bavelloni.
ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE, anche attraverso la partecipazione a manifestazioni fieristiche locali”.
Nelle fiere americane per promuovere il nuovo marchio A inizio giugno l’azienda è stata presente a Irvine, al Glass Expo West, e adesso si sta preparando per una delle fiere internazionali più importanti del settore vetro: GlassBuild America, “che quest’anno sarà organizzata ad Atlanta dal 12 al 14 settembre e dove, per la prima volta, parteciperemo con uno STAND AUTONOMO. Avremo sicuramente macchine in funzione, che intendiamo promuovere con dimostrazioni live per i nostri clienti. Il fatto di esporre macchinari in lavorazione - ricorda - ha caratterizzato fin dall’inizio la nostra partecipazione ai vari eventi fieristici nel mondo, riscuotendo un notevole apprezzamento da parte della clientela. I prossimi mesi saranno fondamentali anche per visitare i nostri clienti e per creare una rete commerciale ancora più capillare sul territorio”.
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Una relazione di fiducia che continua
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Mondo & Mercati BOTTERO
In India cresce la richiesta di linee float per produrre vetro piano ARTICOLO
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Bottero Spa
L’
India conta oltre un miliardo di abitanti e solo una decina di linee float per produrre vetro piano. Un numero esiguo, se si pensa che l’Europa ha circa un impianto per 10 milioni di persone e che la Cina, a parità di popolazione indiana, 140 linee di produzione. La notizia positiva è che il mercato indiano offre buone possibilità di business: è in fermento e sta aumentando la richiesta di impianti di produzione di vetro piano, anche per la politica
Bottero ha firmato una commessa da 6 milioni di euro con Saint Gobain. Realizzerà un impianto di ultima generazione per il mercato indiano dell’automotive
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protezionistica messa in atto nel Paese, finalizzata a limitare le importazioni dal mercato cinese. A spiegarlo è MARCO GIRAUDO, DIRETTORE COMMERCIALE DELLA BUSINESS UNIT IMPIANTI DI BOTTERO, multinazionale cuneese che già dal 2004 opera in questo mercato con progetti importanti, al punto da avere un market share importante del mercato locale dei macchinari per la produzione di vetro float.
Il nuovo impianto per Saint Gobain Quella di Bottero in India è una presenza che si rafforza ulteriormente con la commessa milionaria che si è recen-
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temente aggiudicata. Si tratta della fornitura di una linea di ultima generazione con una CAPACITÀ PRODUTTIVA DI 900 TONNELLATE DI VETRO AL GIORNO, in grado di produrre lastre da 1,6 a 12 mm di spessore principalmente per il mercato dell’automotive. Il cliente destinatario è SAINT
GOBAIN, LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE DEL VETRO PER AUTO che a Chennai, città del sud-est indiano che si affaccia sul Golfo del Bengala, ha uno dei suoi più grandi stabilimenti.
Aumenta la richiesta di impianti nel mercato indiano La nuova commessa, del valore di circa 6 MILIONI DI EURO, conferma che “la tendenza del mercato indiano sta mutando”, afferma Marco Giraudo. “In questo momento l’impianto
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è in avanzata fase di progettazione. Sarà OPERATIVO DAL 2018 nello stabilimento Saint Gobain di CHENNAI, dove già abbiamo installato altre linee. Il team di persone dedicate al progetto - dettaglia - è guidato da Pier Luigi Terzuolo, ingegnere e nuovo responsabile della Divisione Engineering. In India - prosegue - stiamo registrando un’impennata di richieste di impianti di produzione di vetro piano. Ai 9 totali già attivi nel Paese, si aggiungono quello che stiamo realizzando per Saint Gobain e quello che sta costruendo un concorrente. A conferma - sottolinea Giraudo - della crescita di richiesta interna di impianti di produzione del vetro, ai quali ci attendiamo possano seguire richieste di impianti per la lavorazione e la trasformazione del vetro”.
Soluzioni altamente tecnologiche L’intera linea che la multinazionale cuneese, leader nella produzione di macchine e impianti per la lavorazione del vetro, sta sviluppando per Saint Gobain sarà composta da circa DUECENTO MACCHINE, dotate di soluzioni tecniche all’avanguardia, COMPRESI 12 ROBOT ANTROPOMORFI per la manipolazione del vetro. Una linea, quindi, di ultimissima generazione, anche per quanto riguarda il risparmio energetico. L’automazione che governerà l’impianto sarà dotata delle ultime tecnologie in materia di recupero dell’energia cinetica prodotta dalle macchine per la movimentazione del vetro, a vantaggio dell’ambiente.
Installazioni in tutto il Paese Le soluzioni tecniche di Bottero sono state installate non solo nel sud-est indiano, ma anche nel nord-ovest del Paese. “Per HNG - HINDUSTHAN NATIONAL GLASS & INDUSTRIES LTD, cliente con uno stabilimento nello Stato del Gujarat,
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41 abbiamo da tempo realizzato e installato un impianto per la produzione del vetro”, ricorda il direttore commerciale della Business Unit Impianti di Bottero. “In altre zone ancora, invece, abbiamo realizzato impianti per la lavorazione del vetro”. Questo per confermare la presenza ultradecennale di Bottero in India, un Paese con un mercato che sarà ancor più in sviluppo nei prossimi anni e sul quale la multinazionale cuneese punta a rimanere protagonista.
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Industry 4.0
FORVET
Interconnessione e automazione: un “esercizio” day-by-day ARTICOLO
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Forvet Spa
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olte aziende in Italia utilizzano da tempo macchinari in logica 4.0 e puntano all’innovazione delle soluzioni tecnologiche per dare nuovi slanci alla propria competitività. E questo accade specialmente in un settore come quello della lavorazione del vetro, per tradizione estremamente evoluto. A confermarlo non sono soltanto i dati, ma anche esperienze concrete, come quella di Forvet, l’azienda di Volvera (Torino) che nei confronti dell’automazione ha sempre avuto una posizione precisa e chiara: “Impostare ogni sviluppo tecnologico verso una totale apertura nei confronti dei processi a monte e a valle delle nostre macchine”, afferma il SALES &
MARKETING MANAGER SERGIO DALMASSO.
Forvet da sempre lavora in logica Industry 4.0, impostando lo sviluppo tecnologico verso una totale apertura dei processi a monte e a valle delle macchine
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Impianti interfacciabili da sempre “Prima che venisse coniato il termine “Industria 4.0” ogni impianto Forvet è sempre stato interfacciabile con qualunque altro processo. Dal ricevere informazioni produttive al fornire informazioni del prodotto ultimato. L ’azienda - precisa - è nata dall’idea di RENDERE I PROCESSI DI FORATURA-FRESATURA AUTOMATIZZATI, producendo il primo centro di lavoro a controllo numerico. Successivamente - ricorda - abbiamo ampliato la produzione con la molatura. Avendo esplorato i due campi produttivi con una prospettiva differente dal resto del mercato e con risultati eccellenti, abbiamo iniziato a coniugare processi produttivi diversi sulla stessa struttura. Da qui il primo trapano con integrato il taglio a getto d’acqua, seguito dalla prima molatrice integrata con un Cnc per finire nel PROGETTO
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OMBIFLEX, DOVE TUTTI I KNOW-HOW SPECIFICI C DELL’AZIENDA (molatura lucida, foratura, fresatura, taglio ad acqua e Cnc) sono uniti in una struttura di 24x2 m. Da questa evidenza - sottolinea Dalmasso - si può comprendere che l’interconnessione tra i vari processi e l’automazione che ne controlla i flussi informativi sono per la Forvet un esercizio day-by-day”.
Al centro, il vetro Per risponde alle esigenze di innovazione, “la filosofia aziendale si è sempre proposta di sviluppare nuove idee con un approccio tecnologico differente. L’evidenza di questo
Tutti i macchinari e gli impianti Forvet rispettano
Industria 4.0
“naturalmente” i dettami dell’
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Se avere fabbriche interconnesse, quindi macchine che comunicano tra loro e con il “sistema fabbrica” nella sua totalità, sta diventando sempre più un ingrediente imprescindibile per stare sul mercato, parallelamente non va dimenticato che “l’affidabilità dell’automazione è la chiave del successo di ogni prodotto tecnologico”, ricorda Dalmasso. “Distribuendo impianti nei 5 continenti, la certezza dell’affidabilità dei componenti è imperativa”, quindi indispensabile è stringere partnership con aziende di valore. “Da un’analisi dei possibili partner per le forniture elettroniche, abbiamo dato PRECEDENZA ALLA QUALITÀ, al network distributivo dei prodotti e alla collaborazione offerta per interfacciare le nostre esigenze di flessibilità con i controlli numerici. In Siemens - afferma il sales & marketing manager - abbiamo trovato un partner ideale. Tutti gli impianti Forvet hanno la componentistica più sensibile sviluppata e interfacciata in accordo a un protocollo di collaborazione tra il nostro software (a totale sviluppo interno) e l’azienda tedesca”.
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tteggiamento - racconta il sales & marketing manager di a Forvet - si evince da una semplice constatazione. Nel mercato della molatura rettilinea è il vetro che si muove nella macchina, mentre PER FORVET È LA MACCHINA CHE SI MUOVE INTORNO AL VETRO. Questo fornisce garanzie di tolleranze, ripetitività e produttività che non sono influenzate dalla materia prima, in quanto i posizionamenti non sono del vetro ma della macchina, per cui precisi”. “Per quanto riguarda l’aggiornamento tecnologico - prosegue - nella lavorazione del vetro i processi produttivi sono estremamente noti, sviluppare nuove tecnologie per processi industriali richiede ancora moltissima strada, come per il taglio del vetro con laser. La Forvet, per natura, ha nel proprio Dna la ricerca di nuove soluzioni per i problemi produttivi. Il nostro reparto R&D sta lavorando a soluzioni innovative per risolvere aspetti annosi legati al processo del vetro. Al completamento della fase sperimentale stupiremo ancora il mercato, ma per ora non posso anticipare nessun dettaglio”.
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47 Incentivi per crescere Un ulteriore aspetto interessante è connesso alle politiche attuate dal governo italiano che, con la Nuova Sabatini, il Super e l’Iper Ammortamento, ha messo in campo strumenti capaci di sostenere il ricambio e l’ammodernamento dei sistemi di produzione nelle imprese. “L’incentivazione prevista per i nuovi investimenti è sicuramente un PLUS PER L’INDUSTRIA DEL VETRO”, conferma Sergio Dalmasso. “Come Forvet abbiamo già firmato alcuni contratti a livello europeo che si sono avvalsi di tali agevolazioni. IL MERCATO HA, IN MOLTI CAPITANI D’INDUSTRIA, IL
IUSTO ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLE NUOVE G TECNOLOGIE RISPONDENTI AL 4.0. I vantaggi derivanti dall’integrazione e degli scambi informativi tra i vari processi, limitano gli errori e aumentano l’efficienza dei processi produttivi, a tutto vantaggio - conclude - della qualità e dell’abbattimento dei costi”.
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Gimav
FIERE INTERNAZIONALI
Straordinario successo delle aziende italiane a China Glass 2017 ARTICOLO
Redazione FOTO
Gimav
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i è conclusa il 27 maggio, presso il nuovo polo fieristico del China International Exhibition C entre a di Pechino, la 28 edizione di China Glass 2017, che quest’anno si è svolta su una superficie di 100 mila metri quadri suddivisi in 8 padiglioni.
I numeri della collettiva italiana Quarantamila visitatori, provenienti da 70 Paesi, hanno preso parte all’evento di riferimento del mercato orientale dell’in-
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Il grande interesse generato a China Glass dalla collettiva Gimav conferma il trend positivo del comparto industriale nazionale della lavorazione del vetro N. 44 GIUGNO 2017
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dustria mondiale del vetro. Fin dal giorno dell’inaugurazione si è riscontrato un acceso interesse nei confronti delle 30 aziende della delegazione italiana, che ha occupato 1.000 metri quadri. Alla collettiva Gimav, organizzata grazie al prezioso e costante supporto di ICE Agenzia, è stata rivolta particolare attenzione anche da parte del gruppo delle autorità locali ed estere che si è soffermato a lungo all’interno del padiglione italiano. Le numerose macchine made in Italy esposte dalle aziende partecipanti hanno contribuito ad aumentare l’attrattività dell’area. Amedeo Scarpa, direttore dell’Ufficio ICE di Pechino, ha voluto intrattenersi con i rappresentanti degli espositori italiani,
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l bilancio di China Glass 2017, con i commenti dei partecipanti della collettiva italiana capitanata da Gimav, vi aspet ta nel prossimo numero, GLASS IN IT STYLE n . 45, online a luglio.
concretizzando ulteriormente il prezioso valore aggiunto che l’Agenzia fornisce alle realtà nazionali presenti sul mercato globale.
Nuovi dati del Centro Studi Gimav Dai dati del Centro Studi Gimav emerge come la Cina rappresenti un mercato sempre più interessante per la produzione italiana dei macchinari, impianti, prodotti speciali e accessori per la lavorazione del vetro, con una penetrazione in crescita su tutto il territorio asiatico. Nel 2016 la Cina risulta infatti essere il terzo mercato di esportazione, con un’incidenza dell’8.41% sul fatturato mondiale. Netto l’aumento rispetto al 2015, quando era il quinto mercato con un’incidenza del 6.23%. Particolarmente significativo il miglioramento nel segmento della LAVORAZIONE DEL VETRO PIANO, in cui l’incidenza passa dallo 0.42% del 2015 al 5.70% del 2016. In progresso anche la già interessante situazione delle ESPORTAZIONI DEL VETRO CAVO, dove si è passati dalla terza posizione, con l’incidenza dell’8.99%, alla seconda con il 10.04%.
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51 Macchinari italiani al top di gamma Sono sempre più numerosi gli operatori cinesi che hanno scoperto i vantaggi in termini di prestazioni, costo sul ciclo di vita, innovazione tecnologica e post-vendita dei macchinari italiani, e come questi continuino a distinguersi sul panorama internazionale per la loro affidabilità, le soluzioni customizzate sulle specifiche esigenze del cliente e l’elevato know-how tecnologico. Le aziende italiane hanno portato alla ribalta dell’importante palcoscenico cinese i propri prodotti top di gamma: numerose erano infatti le novità esposte dalle imprese partecipanti alla collettiva Gimav, a testimonianza di un comparto in costante crescita qualitativa e quantitativa. In attesa di riunire di nuovo l’eccellenza internazionale del mondo del vetro a Milano dal 3 al 6 ottobre in occasione di Vitrum 2017, l’appuntamento è per GlassBuild America 2017, dove Gimav sarà presente con una collettiva di oltre 750 mq.
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Riflessi Made in Italy GLASS-CUBE
Rinasce un complesso di trulli e una glass-room custodisce un ulivo secolare ARTICOLO
Chiara Marseglia FOTO
Massimo Grassi
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i chiama “piana degli ulivi” ed è un’oasi in cui si concentrano moltissimi ulivi millenari, “giganti buoni” alcuni dei quali si stima abbiano fino a 3.000 anni di età e che, quindi, risalgano al tempo degli antichi Messapi, abitanti del Salento prima ancora dei Greci e dei Romani. Il territorio è circoscritto dai Comuni di Ostuni, Fasano, Monopoli e Carovigno. Ed è proprio a Ostuni che
A Ostuni, la tecnologia incontra l’artigianato locale e plasma i materiali del luogo per un recupero che rispetta il paesaggio della campagna pugliese, con i suoi “giganti buoni”, gli ulivi, e la natura rigogliosa
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un pregevole intervento di ristrutturazione ha dato nuova vita e nuova identità non solo a un gruppo di costruzioni tipiche della zona, i trulli, ma anche ai suoi storici abitanti: gli ulivi. Uno di essi, in particolare, avvolto in un cubo di vetro, a custodirne secoli e secoli di storia e natura.
La filosofia-guida: l’amore per il territorio In quest’opera di ristrutturazione architettonica, il vero protagonista è l’amore per il territorio, lo stesso amore che ha portato la famiglia romana proprietaria a scegliere la campagna ostunese come propria dimora. E che ha ispirato la filosofia del progetto: un’immersione totale nella natura circostante, l’inserimento di 13 ulivi secolari, l’uso quasi esclusivo di materiali tipici del luogo, l’impiego di maestranze locali.
I trulli: design tra arte, artigianato e modernità Il gruppo di trulli è stato riportato allo splendore di un tempo, grazie al sapiente intervento di ristrutturazione, in cui gli interni fluiscono senza soluzione di continuità negli esterni e viceversa. A ispirare il progetto di recupero e ampliamento - affidato all’architetto Enrico Maria Cicchetti (Studio Emc Architect) con la collaborazione
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dell’ingegnere Francesco Palmisano - sono non a caso i principi del Bauhaus, un’interpretazione del design come unione di arte, artigianato e tecnologia, dove la progettazione e la realizzazione sono un concetto unico: il risultato dell’opera è dato dalla sinergia diretta tra le varie maestranze del posto che apportano la conoscenza dei materiali locali e della loro lavorazione e l’architetto/direttore dei lavori che guida l’intervento e accoglie le esigenze del committente. L’aspetto dei trulli è assolutamente rispettoso della tradizione: i muri esterni sono intonacati a latte di calce, materiale naturale, tipico della zona, esclusi i particolari architettonici, trattati rigorosamente a faccia vista. Un dettaglio che non passa inosservato è il barbecue che, insieme al forno, è il risultato della LAVORAZIONE ARTIGIANALE DI MONOLITI IN PIETRA PROVENIENTI DALLA CAVA DI MONTALBANO. All’interno si respira un’atmosfera arcaica e rupestre: tutte le superfici verticali comprese le coperture sono a faccia vista, valorizzando sia la lavorazione sia la patina che esprime
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la pietra del posto. Questo lavoro è stato possibile tramite un’accurata esportazione dell’intonaco preesistente (latte di calce), un’attenta lavorazione delle fughe e il riempimento degli interstizi con coccio pesto.
Una stanza di vetro solo per lui, l’ulivo Parte “coraggiosa” dell’intervento è la creazione di un inedito volume, la GLASS-ROOM, completamente trasparente che ha permesso di recuperare uno spazio anticamente adibito a deposito di attrezzi agricoli, per convertirlo in nuovo ambiente estensivo della zona giorno. Il glass-cube avvolge un immenso ulivo secolare: essenziale, lineare, naturale, composta da una serie di setti in cemento armato ruotati uno rispetto all’altro, la struttura è chiusa da pareti verticali e orizzontali in cristallo e si collega con i vari ambienti attraverso muri in pietra naturale, che rendono fluidi gli spazi e i passaggi tra diversi percorsi, stili e linguaggi che collegano la zona giorno alla zona notte.
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Enrico Maria Cicchetti racconta la tecnica e l’arte sottesa all’originale soluzione
Dialogo con l’ulivo, un autentico capolavoro della natura ARTICOLO
Antonella Lanfrit FOTO
Studio Emc Architect
Occorreva recuperare spazi per la piena funzionalità dei trulli da riattare a Ostuni. La possibilità c’era, se si fosse lavorato su un’area anticamente adibita a deposito di attrezzi agricoli. Proprio lì, però, presidiava il territorio un maestoso ulivo secolare.
“UN AUTENTICO CAPOLAVORO DELLA NATURA”, lo definisce l’architetto Enrico Maria Cicchetti (Studio Emc Architect) che si è trovato ad affrontare la sfida. Per lui - professionista ispirato dal naturale e organico
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57 e dall’insegnamento della scuola del Bauhaus, come unione di tecnica e arte - LA SOLUZIONE È SCATURITA DAL “DIALOGO” CON L’ULIVO. “Lo incorporo nella casa - mi sono risposto - e diventa un separè naturale tra la cucina e il living”. Ma quali pareti avrebbero potuto far diventare la pianta parte della casa e al contempo garantirle le migliori condizioni di vita? “Il vetro, già parte dei miei materiali d’elezione, ha consentito di creare un volume - la glass-room - completamente trasparente per una nuova zona giorno”. Per l’ulivo questo spazio si è tradotto “in una MICROSERRA CON UN MICROCLIMA in cui ho scelto di realizzare un circolo di aria naturale anziché meccanizzata”. Tale circolo è garantito da due grandi pareti di 18 e 20 metri quadri di apertura. Il vetro utilizzato è “BASSOEMISSIVO, STRATIFICATO, ANTINFORTUNISTICO, CALPESTABILE”. Attorno sono stati trapiantati 13 ulivi secolari, “in modo che abbracciassero tutta la costruzione” e contribuissero a creare ombra naturale all’ulivo nella glass-room. A due anni dall’impresa, “nella glass-room si sono create condizioni tali per cui
L’ULIVO PRODUCE IL DOPPIO DEL FOGLIAME E LE OLIVE SONO MOLTO PIÙ GROSSE”, sottolinea con soddisfazione l’architetto. Le grandi pareti orizzontali dell’involucro sono realizzate con LASTRE DI 2,20 METRI PER 3,85 METRI. Sono congiunte da un’elegante e leggera struttura in ferro, che nasconde le giunzioni dando l’impressione di vetrate senza soluzione di continuità. “Tutto è stato realizzato da maestranze locali che hanno lavorato in opera. La passione si vede, si sente, si respira”, conclude l’architetto.
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Contest
VERALLIA ITALIA
Verallia Design Award 2017: chi vincerà? ARTICOLO
Chiara Marseglia FOTO
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er il terzo anno consecutivo, Verallia - il terzo produttore mondiale di bottiglie e vasi in vetro per alimenti - ha dato il via al Verallia Design Award, il concorso ideato per stimolare la creatività delle nuove leve del design, sfidandole a sviluppare contenitori in vetro innovativi e valorizzanti. L’edizione 2017 ha coinvolto gli studenti del master in Stra-
Per l’edizione 2017 del Verallia Design Award le giurie tecniche si sono confrontate alla fine di maggio. A fine giugno si saprà il nome del progetto vincitore che rappresenterà l’Italia nel confronto internazionale N. 44 GIUGNO 2017
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tegic Design di Poli.design e i loro colleghi del master di primo livello in Design - Innovation, Strategy and P roduct di IED Milano. Tema di quest’anno: “Aggiungi un posto a tavola: contenitori innovativi per prodotti della d ieta mediterranea”.
Quest’anno… Aggiungi un posto a tavola Quest’anno il contest di Verallia invece si è concentrato sulla tavola italiana “perché siamo convinti - ha commentato l’a.d. di Verallia Italia, Marco Ravasi - che la combinazione tra buona cucina e design contribuisca ad accrescere ulteriormente L’APPEAL DEL MADE IN ITALY NEL MONDO”. E - ha aggiunto - “gli eccellenti contenuti estetici e di innovazione presenti in tutti i progetti selezionati sono la migliore conferma dell’obiettivo primo del nostro contest: esaltare il talento di giovani designer, che meritano spazio e fiducia. Loro sono il futuro di questo
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Nice di Domiziana Rozza
Si vota online La formula delle votazioni online adottata dal contest è semplice, intuitiva e di grande impatto soprattutto sui giovani. E, come già dimostrato nelle edizioni passate, la partecipazione è massiccia e soprattutto senza barriere geografiche. Le immagini di tutti i lavori ammessi alla fase finale sono pubblicate sulla landing page del sito www.veralliadesignaward.it, insieme con le istruzioni per il voto, che rimandano a Facebook. Ai fini della graduatoria finale valgono esclusivamente i Like sulle immagini dei singoli progetti giunti entro le ore 12.00 del 19 giugno. Sul prossimo numero di Glass in IT style vi sveleremo non solo i vincitori ma anche i retroscena della finale.
Paese e noi non possiamo permetterci di voltare le spalle al futuro”.
Un passo indietro: Say With Glass L’edizione 2016 del Verallia Design Award aveva fatto centro con la doppia creatività dei giovani studenti del Poli.Design di Milano e del Politecnico di Torino. Sulla scia del motto “Say With Glass”, i ragazzi (delle più diverse nazionalità del mondo, come da filosofia accademica delle due scuole) si erano sfidati su due tipologie di packaging: una bottiglia per liquori e distillati (il team milanese) e una bottiglia per acqua minerale (il team torinese). Il primo premio nella categoria “SPIRITS: ELEGANTI, PREZIOSI ESCLUSIVI” era stato consegnato a Beatrice Costa e Laila Giselle Simonovsky del Poli.design, autrici del progetto Flask (vedi la pagina Face-
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61 Champ di Eleonora Pasini e James Simonetta Mama & Familia di Luiz Otavio Moreira Abreu
Ink di Carolina Gutierrez e Julia Villamonte
book dedicata). Vincitore invece della categoria “MINERAL WATER: LA FORMA DELL’ACQUA” il progetto Relief, firmato da Marianna Faiella, Tiziano Felizia, Marilena Lotto e Daniele Vendrame (vedi la pagina Facebook dedicata). Vincitore “social” 2016 (suo il maggior numero di Like nel 2016) il progetto èIVA, disegnato da Ylenia Franco e Chiara Manieri.
La sfida 2017: packaging per i prodotti tipici della dieta mediterranea Per il 2017, il guanto di sfida lanciato ai futuri designer è consistito nell’elaborazione di interpretazioni originali e innovative di contenitori in vetro destinati a prodotti tipici della dieta mediterranea: olio, passata di pomodoro, sughi pronti e pesti, vino o spumante, aceto, acqua minerale e liquori e distillati.
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Quest’anno le novità non sono finite: il Verallia D esign Award Italia assume infatti un profilo ancora più internazionale. Anche un progetto italiano, selezionato tra i finalisti 2017, parteciperà al contest internazionale dei Verallia Design Award, che metterà a confronto le creazioni realizzate per ogni singola edizione nazionale.
Il concorso diventa internazionale
In corsa per il podio sono: P ASSION di Marcello Marino, MAMA & FAMILIA di Luiz Otavio Moreira Abreu, NICE di Domiziana Rozza - terna scelta tra le proposte degli allievi dello IED Milano - e CHAMP di Eleonora Pasini e James Simonetta, NEW LIFE di Deniz Donmez, Aura Ramos e Rohit Sahasrabudhe e INK di Carolina Gutierrez e Julia Villamonte di Poli.design.
La giuria si è espressa. È il turno dei Like Le giurie tecniche si sono da poco riunite per decretare i progetti vincitori (anche Glass in IT style ha detto la sua) sia del concorso ufficiale sia del contest parallelo che viaggia sulle pagine di Facebook (“Facebook Verallia - è vetro, è sano”) e che dato parola agli internauti, tra il 7 e il 19 giugno. Il 27 giugno, la premiazione ufficiale a Milano, presso Eataly Smeraldo Milano.
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New Life di Deniz Donmez, Aura Ramos e Rohit Sahasrabudhe
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Dati
VETRO CAVO
Europa: cresce il tasso medio di riciclo del vetro ARTICOLO
Camilla Zanetti INFOGRAFICHE
Feve
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er la prima volta, il tasso medio di riciclo del vetro in Europa è arrivato al 74%. I dati riferiti al 2014 evidenziano che 11,6 milioni di tonnellate di vetro sono state raccolte nei 28 paesi dell’Unione europea, ovvero il 3,5% in più rispetto all’anno precedente. Lo ha reso noto la Feve, la
FEDERAZIONE EUROPEA DEI PRODUTTORI DI CONTENITORI DI VETRO, nella sua più recente indagine sul settore.
L’Italia è virtuosa Dai dati pubblicati dalla Federazione emerge come la situazione in Europa sia ancora disomogenea, con differenze anche notevoli da Paese a Paese. L’Italia si confer-
Secondo i dati della Feve, la Federazione europea dei produttori di contenitori di vetro, per la prima volta in Europa il tasso di riciclo è al 74%
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65 L’utilizzo di vetro riciclato nella produzione di nuovo vetro sostituisce l’uso delle materie prime vergini contribuendo, da un lato, a ridurre il consumo delle risorse e, dall’altro, ad aumentare la crescita economica: un BUON MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE. Ancora più prezioso se si considera che il vetro mantiene le proprietà intrinseche quindi, se correttamente raccolto, può essere riciclato infinite volte, andando a impattare positivamente non solo sulla riduzione dell’uso di materie prime, ma anche di CO2 e di energia necessarie per la produzione di nuove bottiglie. Proprio il 26 gennaio 2017, la Commissione ambiente del Parlamento europeo, con il Pacchetto economia circolare, ha chiesto ai Paesi membri OBIETTIVI DI RICICLAGGIO PIÙ AMBIZIOSI, aggiornando il piano d’azione del 2015 con misure relative all’intero ciclo di vita dei prodotti.
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Riciclo ed economia circolare
Infografica sul processo di riciclo del vetro
+ ma virtuosa, con un TASSO DI RACCOLTA PER IL RICICLO DEL 77%. In cima alla classifica vi sono Paesi come la Svezia, il Belgio, la Germania o la Slovenia. In buona posizione anche l’Austria e la Danimarca, dove si registra però un lieve calo nel riciclo, nonostante l’andamento positivo dei consumi. Nella Repubblica Ceca, in Finlandia e nei Paesi Bassi la tendenza del riciclo è invece in lieve ribasso, alla pari con la contrazione dei consumi.
Più investimenti mirati per colmare il divario tra i Paesi europei Il tasso di riciclo del vetro è invece in costante aumento in Spagna e Bulgaria, Paesi che presentano un ampio divario con il resto d’Europa. Un gap ancora maggiore se si considerano la Romania, Cipro, la Repubblica slovacca e la Grecia. “I dati confermano la NECESSITÀ DI INVESTIMENTI MIRATI nelle infrastrutture e nella comunicazione ai cittadini, non solo nei Paesi in cui vi sono importanti lacune da riempire, ma anche per mantenere gli elevati standard dei Paesi che tradizionalmente hanno buone performance”, ha affermato Adeline Farrelly, segretario generale Feve, in una nota alla stampa.
66 N. 44 GIUGNO 2017
N. 44
Giugno 2017 ISSN 2421-3586
ANTEPRIMA VITRUM 2017
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A Murano la prima Convention Internazionale delle Associazioni del vetro
Bimestrale Anno 4 Numero 44 Lunedì 19 Giugno 2017
MONDO & MERCATI BOTTERO In India cresce la richiesta di linee float per produrre vetro piano
ANNIVERSARI CEFLA
Contributi in questo numero Adelio Lattuada
1932-2017: un grande gruppo multibusiness italiano, un successo mondiale
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