Ciro Pompeo | Solo Exhibition mi arrampico senza vedere (web)

Page 1

1


2


a cura di Gina Affinito


CIRO POMPEO mi arrampico senza vedere solo exhibition

05 giugno - 5 luglio 2015 Palazzo S. Agostino - Salerno

a cura di Gina Affinito testo critico Carlo Roberto Sciascia ufficio stampa Tania Sabatino documentazione immagini vernissage Alessandro Santulli progetto grafico Mariano Cervone foto Giulio Pezzatini www.ciropompeo.com ciropompeo@gmail.com

curatela: Gina Affinito art consultant & curator gina.affinito@gmail.com - 327.3463882

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì in orario di apertura al pubblico della Provincia e si articola nelle sale poste al secondo piano di Palazzo Sant’Agostino. Si ringrazia per aver reso possibile questa mostra il Presidente della Provincia di Salerno, dott. Giuseppe Canfora, la dott.ssa Maria Mastrullo, il Sindaco di Furore Raffaele Ferraioli.


con la collaborazione di:


6


L’

action painting (letteralmente “pittura d’azione”), a volte chiamata astrazione gestuale, è uno stile di pittura nella quale il colore viene lanciato o macchiato sulla tela invece che applicato con attenzione, oppure, in altri casi, viene fatto gocciolare spontaneamente (dripping). L’opera che ne risulta va ad enfatizzare l’atto fisico del dipingere stesso e cambia la prospettiva estetica dei pittori: l’artista si trova come dentro un’arena all’interno della quale viene a patti con l’atto della creazione e lascia semplicemente cadere il colore sulle tele, spesso danzandoci intorno, o anche stando in piedi, quindi lasciando che la parte inconscia della psiche si esprima. Ricordiamo uno dei massimi esponenti dell’action painting, Jackson Pollock, il quale dipingeva facendo colare dall’alto vernici e colori su supporti di grandi dimensioni, creando texture di colori diversi. Egli abolì il quadro col cavalletto, poiché sosteneva che stendendo la tela a terra gli veniva più agevole girarvi intorno e si sentiva più parte integrante del quadro. Altri artisti appartenenti a questo filone sono Franz Kline e Mark Rothko, questi ultimi con uno stile tutto loro. Cosa provavano a ritrarre gli Action Painter? Si potrebbe definire tale gesto come un’azione spontanea, completamente eseguita senza pensarci, non espressione soggettivata della realtà, ma un’azione atta a liberare la tensione accumulata nell’artista o addirittura una reazione dell’artista di fronte al benessere della società dove tutto è progettato, canalizzato, inquadrato. In Pompeo questa azione esplosiva (action) è sì pregna di forza, ma più “composta”, più mitigata, pensata, ragionata. Le sue sono vere e proprie creazioni a cominciare dalla scelta del supporto che adopera: uno strato di poliestere espanso su cui plasma e trasforma materiali grezzi per farne opere d’arte. In tutti i suoi lavori c’è un riferimento alla sua vita ed alle sue esperienze, sia quelle riconducibili ad un passato recente, sia quelle realmente vissute nel qui ed ora.

Ritroviamo nelle sue opere “frammenti” del suo passato di armatore-velista attraverso l’apporto fisico di pezzi di legno e la scelta delle intense colorazioni blu mare, un mare che imprime silenzio. Ritroviamo la forza, espressa come moto dell’animo, nella scelta delle colorazioni rosso vivo, presenti in quasi tutti i suoi lavori. E tutte, o quasi, sono dei chiari riferimenti a ciò che gli sta intorno: “Al parco con il mio migliore amico”, chiaro omaggio al suo fedele cane, rappresentato con colorazioni che sono echi alla terra, come lo stesso “Giardino fiorito”. “Le attese di maggio e di giugno”, un poetico riferimento al vissuto in attesa della nascita del suo primo figlio (degno di nota l’apporto fisico di 9 legnetti, i 9 mesi di gestazione). “Ostello della gioventù”, in chiave ironica vengono rappresentati i “tarli” abitanti del brandello di legno applicato, e ancora “Rimessaggio”, un’opera essenziale in cui nel titolo c’è un chiaro riferimento al “rimessaggio” dell’io, probabilmente frantumato. “Matt control”: ancora un’esplosione, ma un esplosione “controllata”. Arrivando all’opera che dà il titolo a questa personale: “Mi arrampico senza vedere”, anch’essa tratta dal periodo “tra gesto, materia e colore” dell’autore. Arrampicarsi inteso come “ascesa” verso qualcosa di indefinito, laddove si innesca un interrogativo (lo stesso interrogativo che ritroviamo nell’opera “Ultimo piano senza ascensore” un ascensore diretto verso un piano immaginario) e dove la paura del “precipitare” viene meno, ma rimane la spinta, la forza per scalare la vita. “Dopo una lunga tempesta - dichiara Pompeo - è arrivata la gioia, la serenità la grinta, l’esplosione di rivivere e andare avanti con la consapevolezza che di tempeste simili ci saranno ancora, ma da questa esperienza ho imparato che ne uscirò sempre più forte. Gina Affinito


CIRO POMPEO Il contrasto sereno tra il conscio ed il subconscio

C

iro Pompeo, spinto dall’aspirazione di liberarsi esteticamente dal fare arte nel modo consueto e legato al passato e, spinto dalla curiosità di sperimentare materiali e i diversi linguaggi espressivi nuovi, si avventura principalmente nell’informale materico fino a raggiungere un’astrazione lirica genuina e spontanea. L’artista si spinge, così, alla ricerca di ogni valore estetico ed espressivo definito proprio dagli svariati materiali, utilizzati quale supporto di base, ma anche da quelli (principalmente lignei) apposti sulla stessa superficie pittorico-materica; detti materiali eterogenei, essenzialmente poveri e di recupero, normalmente naturali e logorati dal tempo e dall’uso, avendo perso la loro forma oggettuale originaria, sono usati per le loro intrinseche <possibilità di mutazione>. Pompeo sfrutta queste commistioni e considera la materia quale realtà completamente autonoma della quale si presentano in primo piano e a volte si possono distinguere le forme; la rappresentazione, però, è eliminata generalmente diventando un elemento di una realtà caratterizzata dalla fisicità spaziotemporale d’oggetto-soggetto. Contemporaneamente, per liberarsi dalle tensioni accumulate nella sua psiche, l’artista stende sulla materia vari cromatismi con gesto istintivo e decisamente spontaneo, spesso caratterizzandoli con libere pennellate e strati di colore, spalmati in segni all’insegna dell’improvvisazione in modo che l’opera, svuotata da qualsiasi valore formale residuo, possa esaurire la sua inquietudine. Per Ciro Pompeo quei segmenti di vera e propria materia, posti sulla superficie pittorica, propongono il mondo del suo subcoscio, delineato dalla visione

freudiana della psiche dell’artista, e realizzano opere create da stimoli emozionali dipinti con spontaneità <inconscia>. I pezzetti di legno e le spatolate e/o incrostazioni di colore, quali segni, graffiature, graffiti e simboli intimi, creano un effetto simile a quello presente sui muri scrostati, che portano in sé frammenti di vita, vissuta quotidianamente. La superficie materica o impastata, che ha spesso accolto questi frammenti di una realtà vissuta intensamente, contornati da cromatismi semplici ma impulsivi, si apre ad un sereno rapporto artistico con una realtà individuale, che ha come riferimento la materia stessa, vera e propria. L’atto spontaneo del pittore, poi, è in grado di spargere il colore proveniente dal subconscio mentale e di lasciare che la parte inconscia della psiche si esprima liberamente. Ciro Pompeo usa la sua gestualità per esprimere le proprie energie interiori e per realizzare opere dalla singolare forza espressiva, ricorrendo poi a legni logorati o a superfici dense e rugose per richiamare alla mente sensazioni di legate al vissuto, derivante da una conoscenza razionale della realtà. L’artista diventa testimonianza del reale e del subconscio, dell’essere e dell’agire ma non converge verso le visioni filosofiche esistenzialiste perché propone una visione serena della realtà, pur con tanti tormenti insiti; in essa è data la possibilità all’uomo di realizzarsi nel mondo e di sprigionare le personali energie interiori. Il tutto esprime senza alcuna razionalizzazione e senza nessuna spiegazione le pulsioni incessanti che provengono dal proprio inconscio. Carlo Roberto Sciascia


BIOGRAFIA Ciro Pompeo, nato a Napoli il 28 maggio 1979 e fin da giovane sviluppa una spiccata vena artistica. Dipinge il suo primo quadro nel 1992. Tiene viva questa passione nel corso degli anni grazie ai viaggi, all’incontro con diversi artisti del panorama italiano e non, ed al bagaglio di emozioni esprimibili attraverso l’arte. A soli venti anni parte per Londra ed in seguito si dedica agli studi di “chimica generale” dando seguito alla passione giovanile per il “comportamento” dei materiali, nata anche attraverso l’esperienza presso l’azienda familiare. Oggi vive ed esprime la sua prima passione in Pompei. Autodidatta, non proveniente da studi accademici, crea e plasma materiali grezzi trasformandoli in vere e proprie opere d’arte. Per Pompeo l’arte è, in sostanza, l’indicibilità della vita, non dissimile dai gesti più naturali e semplici come respirare, ascoltare, “sentire” le sensazioni. Non occorre soltanto esprimere una tecnica artistica, ma raggiungere la visione generale delle cose. Interrogarsi sul mistero della passione artistica diventa un penetrare nella propria anima. Questo interrogarsi diviene la “Risposta”. L’artista Pompeo utilizza, per la realizzazione delle sue opere, una tecnica da lui stesso elaborata: la miscelazione di materie come paste cementizie, collanti, colori acrilici e l’apporto fisico e materico di legno, polietilene, assemblati su un supporto di poliestere espanso. Il continuo desiderio di “giocare” con la materia, miscelare, comporre.

9





COSTIERA AMALFITANA

Paste cementizie, colori acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 60 x 100 cm

13


LAMPEDUSA ALL’ORIZZONTE

“L

ampedusa all’orizzonte” racconta il dramma dell’immigrazione clandestina e si pone tra le opere di denuncia del giovane artista Ciro Pompeo. L’artista oggi è più che mai inserito nel suo contesto sociale, vivendolo con partecipazione emotiva ed operando in maniera costruttiva. Siamo in alto mare, quello blu delle isole pelagiche, che appare grosso e violento, quasi a soffocarci. Una linea d’orizzonte molto alta, sottolinea come in queste condizioni il mare predomini sul resto, anche sul legno che rappresenta l’unico appiglio al mondo terreno. In ogni caso a dare aria al dipinto il sole che irraggia la composizione. Partendo dalla leggerezza dei materiali adoperati si approda alla solidità del messaggio “tra gesto, materia e colore”. Una materia innovativa, apparentemente senza alcuna connotazione, che dalla purezza del poliestere espanso esprime l’anima dell’autore senza alcun pregiudizio. A questo punto questa tela immaginaria, cede lo spazio all’emozione dell’artista che sapientemente sa ancorare il tutto attraverso la materia imperitura delle bianche paste cementizie. Sarà il supporto

14

materico al quale si salderanno i colori vividi e lucenti di Pompeo. Un artista che guarda avanti non come fuga, ma come impegno concreto a trovare nuove soluzioni. E’ la propensione al cambiamento l’unica scelta possibile che può salvare l’individuo da quello che lo circonda, senza mai dimenticare le proprie esperienze e le proprie tradizioni. Il vissuto di ciascuno di noi appunto, abilmente rappresentato dall’artista attraverso l’utilizzo di materiali vissuti, come il legno raccolto sulla riva del mare. A conferma di tutto ciò l’esperienza personale di Ciro Pompeo che da giovane imprenditore, ha saputo resistere alla tempesta dei nostri tempi con coraggio e «guardando avanti». Egli crea per “vivere” e non per “sopravvivere” o peggio per evadere scappando in altre direzioni. Il giovane artista attraverso la sperimentazione sviluppa i suoi progetti trasformandoli da sogni in obiettivi e viceversa. Commentato da Cristoforo Russo della redazione di “Ephemerides”


Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 43 x 57 cm

15


APPOCUNDRIA

16

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2014 - 100 x 66.5 cm


COMFORT ZONE

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 50 x 100 cm

17


ADAMO

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2015 - 60 x 60 cm

18

EVA

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2015 - 60 x 60 cm


HOTEL 5 STELLE

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 60 x 50 cm

19


LE ATTESE DI MAGGIO E GIUGNO Paste cementizie acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 38 x 48 cm

20


MATT CONTROL

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2014 - 60 x 100 cm

21


22


MI ARRAMPICO SENZA VEDERE

Paste cementizie, acrilici e legno invecchiato su poliestere cm espanso, 2013 - 50 x 100

23


“M

i arrampico senza vedere” si pone tra le opere più intime del giovane artista Ciro Pompeo. Partendo dalla leggerezza dei materiali adoperati si approda alla solidità del messaggio “tra gesto, materia e colore”. Una materia innovativa, apparentemente senza alcuna connotazione, che dalla purezza del poliestere espanso esprime l’anima dell’autore senza alcun pregiudizio. A questo punto questa tela immaginaria, cede lo spazio all’emozione dell’artista che sapientemente sa ancorare il tutto attraverso la materia imperitura delle bianche paste cementizie. Sarà il supporto materico al quale si salderanno i colori vividi e lucenti di Pompeo: rosso, blu e giallo. I colori primari che dominano la composizione per dare comunque spazio agli arancioni, i viola ed il verde. La tavolozza adoperata si presta alla lettura del verde simbolo del bene e della speranza che caratterizza la dinamicità di quest’opera, assieme al blu che irrompe sulla bianca materia con slancio irruente proiettandosi verso il futuro. I colori “si arrampicano” nel bianco, senza sapere cosa ne “vedere” cosa possa esserci dall’altra parte; agli occhi dell’autore l’altro diverso da se è puro e meritevole di fiducia, anche “senza vedere”. Un artista che guarda avanti non come fuga, ma come impegno concreto a trovare nuove soluzioni. E’ la propensione al cambiamento

24

MI ARRAMPICO SENZA VEDERE l’unica scelta possibile che può salvare l’individuo da quello che lo circonda, senza maidimenticare le proprie esperienze e le proprie tradizioni. Il vissuto di ciascuno di noi appunto, abilmente rappresentato dall’artista attraverso l’utilizzo di materiali vissuti, come il legno raccolto sulla riva del mare. A conferma di tutto ciò l’esperienza personale di Ciro Pompeo che da giovane imprenditore, ha saputo resistere alla tempesta dei nostri tempi con coraggio e «guardando avanti». Conoscendolo di persona scoprirete voi stessi il suo carattere solare, allegro, ed espansivo che riesce a trasmettere “positività”. Egli crea per “vivere” e non per “sopravvivere” o peggio per evadere scappando in altre direzioni. Il giovane artista attraverso la sperimentazione sviluppa i suoi progetti trasformandoli da sogni in obiettivi e viceversa. Bisogna allontanare l’idea dell’artista emarginato-solitario, o peggio ancora che si esprime per ritagliarsi una “gabbia dorata” all’interno del suo microcosmo. L’artista oggi è più che mai inserito nel suo contesto sociale, vivendolo con partecipazione emotiva ed operando in maniera costruttiva. «Dopo una lunga tempesta -dichiara Pompeo- è arrivata la gioia, la serenità la grinta, l’esplosione di rivivere e andare avanti con la consapevolezza che di tempeste simili ci saranno ancora, ma da questa esperienza ho imparato che ne uscirò sempre più forte». Commentato da Cristoforo Russo della redazione di “Ephemerides”.


25


OPERA NUMERO CINQUANTATRÉ 26

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2012 - 53 x 42 cm


OSTELLO DELLA GIOVENTĂ™

Paste cementizie, legno e acrilici su poliestere espanso, 2014 - 49,5 x 47,5 cm

27


RIMESSĂ€GGIO

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 57 x 77 cm

28


SPIACEVOLI REAZIONI

Paste cementizie, acrilici e corda su poliestere espanso, 2015 - 100 x 100 cm

29


PUNTA LICOSA

“I

n quest’opera l’autore ha ben impresso

allo stesso tempo, in quel contesto così prezioso.

un luogo a lui particolarmente caro, Punta

Immancabile, infine, l’occhio rispettoso, ma allo

Licosa, paradiso incontaminato nel cuore

stesso tempo centrale, dell’autore, che gode, dal

del parco nazionale del Cilento. L’artista attraverso

suo umile gozzo, così come rappresentato dal

l’incisività del blu e la nettezza del verde, crea una

legno, la bellezza travolgente di questi luoghi fino

suggestione che rimanda alla natura selvaggia e

a dimenticarsi della frenetica civiltà, che di lì a

forte, senza regole e schemi, di quei luoghi. Tali

qualche chilometro lo aspetta”.

colori esplodono grazie alla forza materica delle paste cementizie bianche, che li supporta e li

Commentato dalla Dott.ssa Giovanna Iovino

nutre, così come il sole agisce, rude ma benevolo

30

Paste cementizie, acrilici su poliestere espanso, 2013 - 67.5 x 57.5 cm


31


GIARDINO FIORITO

32

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2014 - 120 x 32 cm


INCIAMPO

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 60 x 60 cm

33


ALLIGATORI

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 48.5 x 60 cm

34


AL PARCO CON IL MIO MIGLIORE AMICO

Paste Cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 60 x 90 cm

35


AFFANNI

36

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 80 x 60 cm


DISSESTO

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2015 - 60,5 x 50 cm

37


Di

versamente dalle altre sue opere, l’artista si esprime per la prima volta attraverso il disegno; Tuttavia la forma non ha nulla a che vedere con il perfezionismo figurativo, ma che è volta ad esprimere un bisogno, una necessità, un sentimento primordiale che è quello della libertà. Così come ad un bambino raffigura semplicemente il mare, allo stesso modo Pompeo, con il suo tratto ingenuo e spontaneo, esprime istintivamente il suo concetto di libertà: lo specchio d’acqua di un blu increspato ed intenso, il sole, la costa verde e selvaggia, e la barca con le sue enormi vele che solcano le onde sfidando il vento. Vele dense dei colori primari tipici di Pompeo, che con la loro forza appaiono sostituire il vento offrendo spinta propulsiva al legno. Il legno per la barca, che si rende metonimia del proprio tempo, descrivendo la materia per l’oggetto. Con questa

38

A VELE SPIEGATE opera l’artista ci chiarisce che ciò che conta è il procedimento utilizzato, il valore attribuito al gesto, al segno o alla materia. Di null’altro ha bisogno l’uomo per essere se stesso, nessuna sovrastruttura, nessun ordine precostituito, se non vivere in comunione con la natura e sfidarla ad armi pari: né petrolio, né chimica, ma grosse vele spiegate che solcano il Gigante blu. «La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome. L’arte è soprattutto visione e la visione, molte volte, non ha nulla in comune con l’intelligenza né con la logica delle idee» - Jean Dubuffet Commentato da Cristoforo redazione di “Ephemerides”

Russo

della


Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 102 x 158 cm

39


LA PAZIENZA

40

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2015 - 60 x 50 cm


L’ALTALENA

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 30 x 40 cm

41


STERMINATOR VESEVO

N

ell’opera “Sterminator Vesevo” l’autore racconta la forza straordinaria del Vesuvio di Napoli, che appare stanco dell’ingratitudine di un popolo per la propria terra. In un futuro a noi vicino il vulcano ha deciso di seppellire nuovamente le rinomate rovine pompeiane, ormai ridotte a macerie dall’incuria e dal malaffare. La folla, rappresentata da sprazzi frenetici di colore vivido, è lì e corre cercando vie di fuga anche verso il mare, ma non sappiamo se riuscirà a fuggire alla collerosa furia dello “Sterminator Vesevo”. Il popolo vesuviano da sempre vive nella precarietà e col Gigante buono che in ogni istante potrebbe rivoltarsi contro. Proprio per questo la popolazione locale vive alla giornata, godendosi le delizie di questa terra, ma sapendo che prima o poi arriverà la croce. In tal senso non c’è da stupirsi se nel titolo l’autore riprende i celebri versi de “La Ginestra” di Giacomo

42

Leopardi, versi densi di colore e travagliata esistenza. Densi come la vicenda artistica di Pompeo che riflette appieno la contraddizione di Napoli. Da un lato tre millenni di storia e cultura, dall’altro la continua propensione al cambiamento e all’innovazione da parte dei suoi abitanti: “tra gesto, materia e colore” racchiudono appieno la pulsione artistica di Pompeo. Una materia innovativa, apparentemente senza alcuna connotazione che dalla purezza del poliestere espanso esprime l’anima dell’artista senza alcun pregiudizio. A questo punto il gesto si concede all’emozione che sapientemente sa ancorare il tutto attraverso la materia imperitura delle bianche paste cementizie e dei colori primari. Commentato da Cristoforo Russo della redazione di “Ephemerides”


Paste cementizie, acrilici e legno invecchiato su poliestere espanso, 2014 - 60 x 100 cm

43


MANCA QUALCOSA

44

Paste cementizie, acrilici su poliestere espanso, 2015 - 60 x 60 cm


IN BILICO

Paste cementizie, acrilici, legno e spago su poliestere espanso, 2015 - 100 x 60 cm

45


SONO FUORI DAL CAOS

46

Paste cementizie, acrilici su poliestere espanso, 2014 - 100 x 50 cm


SOTTO VENTO

Paste cementizie e acrilici su poliestere espanso, 2014 - 61 x 50 cm

47


LA SERENITÀ

“L

a serenità” si pone tra le opere più rappresentative del giovane artista Pompeo. Partendo dalla leggerezza dei materiali adoperati si approda alla solidità del messaggio “tra gesto, materia e colore”. Una materia innovativa apparentemente senza alcuna connotazione, che dalla purezza del polistirene espanso esprime l’anima dell’artista senza alcun pregiudizio. A questo punto il gesto si concede all’emozione che sapientemente sa ancorare il tutto attraverso la materia imperitura delle bianche paste cementizie. Sarà il supporto materico al quale si salderanno i colori vividi e lucenti del Pompeo: rosso, blu e giallo. I colori primari che dominano la composizione per dare comunque spazio agli arancioni e ai verdi. Verde simbolo del bene e della speranza che caratterizzano la dinamicità di

48

quest’opera, assieme al blu che irrompe sulla bianca materia. Un artista che guarda avanti non come fuga, ma come impegno concreto a trovare nuove soluzioni. È la propensione al cambiamento l’unica scelta possibile che può salvare l’individuo da quello che lo circonda. Senza mai dimenticare le proprie esperienze e le proprie tradizioni, abilmente rappresentate dall’artista attraverso l’utilizzo di materiali vissuti come il legno raccolto sulla riva del mare. Un mare che travolge e perdona tutti allo stesso tempo, un mare da ammirare in silenzio, un mare nel quale tuffarsi da un fiordo lontano senza temere cosa potrebbe accadere. Commentato da Cristoforo Russo della redazione di “Ephemerides”


Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 50 x 100 cm

49


ILLUMINAMI

50

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 40 x 30 cm


IMMOBILE

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 80 x 60 cm

51


PASSEGGIATA SPENSIERATA

Paste cementizie acrilici su poliestere espanso, 2014 - 60 x 90 cm

52


ULTIMO PIANO SENZA ASCENSORE Paste cementizie, acrilici su poliestere espanso, 2015 - 61 x 50 cm

53


IL TERZO DITO

54

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 60 x 50 cm


PENSO POSITIVO

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2014 - 120 x 60 cm

55


RESA DEI CONTI

56

Paste cementizie, acrilici e legno su poliestere espanso, 2015 - 40 x 30 cm


progetto grafico Mariano Cervone finito di stampare nel maggio 2015

57


58


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.