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STUPOR! MUNDI ! mostra d’arte contemporanea
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25 febbraio - 5 marzo 2017
Stupor mundi (stupor,-is mundus,-i = meraviglia del mondo) è una locuzione in lingua latina derivante dal lessico militare romano, associata a grandi campagne belliche che consacrava le doti di un generale resosi protagonista oltre i confini dell'impero romano. E’ l’appellativo con il quale era conosciuto Federico II, uomo di ingegno eccezionale, universalmente considerato ‘superiore’ ad ogni altro personaggio medioevale; letterato, statista, condottiero, legislatore, ricordato soprattutto per la mentalità libera, eclettica ed anticipatrice, fautore di un’integrazione “miracolosa” tra culture diversissime quali quelle greca, latina, araba, ebraica, persino di una lingua unificante, la romanza. Sicuramente uno dei personaggi più influenti e iconici del Medioevo italiano. Anche l’artista trova di volta in volta il proprio personalissimo e al tempo stesso universale “Stupor": quella luce, quella fiamma che illumina la porzione di realtà che egli si sente chiamato a indagare. Quello stato di grazia “superiore” che lo predispone alla creazione: “E’ dell’artista il fin la meraviglia” scriveva 400 anni fa Giambattista Marino. Stupor mundi, quindi, è colui che opera con forza miracolosa e trasformatrice, artisticamente e culturalmente; che reca in sé l’innovazione volta ad unificare linguaggi e distanze geografiche.
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Con il patrocinio di
REGIONE BASILICATA
Melfi, Castello di Federico II di Svevia
Melfi, Cripta di S. Margherita
Il Museo Diocesano di Melfi
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La sede del Museo diocesano di Melfi costituisce, nel panorama dei musei ecclesiastici italiani, ed in particolare del Mezzogiorno, un singolare e completo esempio di residenza vescovile del sec. XVIII, oggi in gran parte aperta alla pubblica fruibilità. Tre elementi concorrono alla eccellente qualificazione del sito: il maestoso palazzo con la lunga e armoniosa facciata su cui si aprono tre portali in pietra di cui quello mediano introduce in prospettiva alla fontana e al monumentale scalone di rappresentanza; le raffinate Sale affrescate del piano nobile, tra cui quella del Trono, della Biblioteca e la Cappella palatina; lo scenografico giardino all’italiana, arricchito da busti settecenteschi. Questo contesto storico ambientale di particolare qualità accoglie le sezioni espositive che compongono il Museo. Al piano terra sono collocati gli argenti e i paramenti. Ai piano nobile trova posto la pinacoteca con opere che vanno dal sec. XVI al sec. XVIII. Le sale sono arredate con mobili ed oggetti di epoca che ricreano atmosfere passate. Le finalità culturali e pastorali del Museo sono la conservazione, valorizzazione e promozione dei beni ecclesiastici, secondo lo spirito universale della Chiesa, grande mecenate dell’umanità. Nella fattispecie il Museo racconta con le sue opere la gloriosa storia ecclesiastica e civile di Melfi e della Diocesi, con le sue connotazioni epocali. Gli argenti, i dipinti e gli altri oggetti che costituiscono il patrimonio museale nascono e sono prodotti dalla fede, grande ispiratrice dell’arte.Tra gli obietti vi generali emerge quello specifico: porre le opere artistiche, veicoli t i messaggi morali e di contenuti figurativi religiosi a servizio di una introduzione alla fede. A tutti viene offerta l’intrinseca bellezza dell’arte, categoria universale dello spirito.
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Mons. Ciro Guerra, direttore
Museo Diocesano di Melfi
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La Giovane Arte Liceo! Artistico “M. FESTA Campanile” - Melfi
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“È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi. Quando la nostra età è tuttavia tenera, egli confonde la sua voce con la nostra, e dei due fanciulli che ruzzano e contendono tra loro, e, insieme sempre, temono sperano godono piangono, si sente un palpito solo, uno strillare e un guaire solo. Ma quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello. Il quale tintinnio segreto noi non udiamo distinto nell'età giovanile forse così come nella più matura, perché in quella occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita, meno badiamo a quell'angolo d'anima d'onde esso risuona.” (G. Pascoli, Il Fanciullino)
Punto di partenza di questo percorso che ha visto, ancora una volta, convergere l’arte della parola e l’arte visiva, è stato il concetto pascoliano del “Fanciullino” presente in ognuno di noi ma che, solo il poeta, grazie alla sensibilità e al suo “genio”, riesce ad ascoltare e, pertanto, è in grado di guardare con occhi di “meraviglia” tutto ciò che lo circonda, cogliendo nella semplicità, il sublime. La scelta degli studenti del Liceo Artistico “M. Festa Campanile” di Melfi di rappresentare graficamente e pittoricamente le cose “umili”, legate alla terra ma non per questo dimesse, è conseguenziale ad un momento della programmazione pluridisciplinare che ha visto impegnata soprattutto la classe V della sezione Arti Figurative. I ragazzi hanno preso spunto dal materiale fotografico del prof. Enzo Nesta e da opere di eminenti artisti, ed hanno rielaborato, attraverso la trasposizione figurativa, ognuno secondo la propria sensibilità, il concetto di bellezza nascosta nel quotidiano, imparando ad apprezzare ciò che appare scontato, cioè la loro “esperienza” di vita che affonda le radici nella terra, nella cultura contadina, nei colori che si alternano nelle diverse stagioni. Il lento ed inesorabile fluire della natura si contrappone alla velocità del nostro mondo, in cui la ricerca spasmodica di limiti da superare e la velocità hanno preso il sopravvento e l’UOMO sembra aver perso la capacità di vivere pienamente la propria esistenza. In esposizione • • • • • • • • • • • • • • •
“Il gufo reale” “Rubino” “Riproduzione di un'opera fiamminga” Riproduzione di “In fuga dalla critica” - Pere Borrell del Caso Riproduzione di “Natura morta con bicchiere e ostriche” - Jan Davidzsoon de Heem “Colori fiamminghi” Riproduzione di “Natura morta piatto con melograno” - Francesco Lorenzetti Riproduzione di “La chiesa di Neunen” - Van Gogh “Falco pellegrino” “Natura morta” “Profumi d'autunno” “Riproduzione di natura morta” “Sapori di campagna” “Delizie” “Riproduzione di natura morta con bicchiere di vino”
“Riproduzione di natura morta”
“Riproduzione di natura morta con bicchiere di vino”
“Delizie”
Note del curatore
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La principale vocazione dell’arte è senz’altro la produzione di un dialogo ! possibile tra l’artista e l’osservatore, ossia, la serie di riflessioni suscitate e la condivisione di queste. Dunque, l’opera d’arte, per arrivare ad interagire con la nostra visione, non può prescindere da questa dimensione dialogica che mette in circolo idee, sensazioni ed emozioni. Provo pertanto a presentarvi le opere in esposizione per Stupor Mundi, diverse per generi e forme stilistiche, ma congiunte da un vivo fine comunicativo. Opere come quella di Alasci in cui l’artista si riconosce in un omaggio al grande artista olandese Mondrian, ma si nasconde tra le pieghe della stessa come un osservatore intimo che riscopre lo stupore dell’essenza dell’arte (“non soffermiamoci solo all’apparenza” ci invita), o come quella narrativa di Baciocchi che pulsa di emozioni e di materiali, quasi a formare uno strato di anime sovrapposte, quella carnale e quella spirituale. E l’anima la ritroviamo anche nell’opera dell’artista Cantiello che ci sussurra, attraverso una figura femminile, di riscoprirla e respirarla, tenendo stretto il filo indentitario che ci collega alla vita terrena. Lo stesso filo (rosso) che dà il titolo all’opera della Silvestre che, in maniera invisibile, lega il nostro passato al nostro presente e al divenire. Vi è un richiamo all’immaginario della fanciullezza nell’opera di Carleo, ai miti ed alle favole che hanno ‘costruito’ e stupito il nostro bambino interiore. Impavido ed ingordo di vita ‘l’impaziente’ ritratto dalla Belviso, che sottolinea, con fine tratto realistico, la voracità dell’uomo moderno e la famelica ascesa verso l’insoddisfazione. Ricerche surrealistiche nell’opera di Caudullo che tratta con grande forza espressiva uno dei momenti più intensi dei racconti della Passione di Cristo: “Il rinnegamento di Pietro”. Audace fierezza emerge dalla scultura di D’Agostino, nell’ardito e coraggioso tentativo di stringere in un arto la furia e la collera antiche, bramando con altrettanta forza il possibile riscatto. Passione e vitalità nello spatolato stratigrafico di De Arcangelis, che ci riporta alla giovinezza dell’animo, all’aurora dei sensi, mescolando con sapienza le tonalità fredde e calde, esattamente come la primavera, mediatrice tra inverno ed estate. Indaga lungo il corso del tempo Cavuoti, portando avanti una ricerca che parte dall’onirico manifesto per liberarne la forma; nelle sue sculture di pietra, modellate ed incise con umiltà, trasuda tutta l’emozione, la pazienza e la sofferenza. Portatrice di un testamento alternativo l’opera di Colombo, dove si legge, nell’infuocata colorazione terra, tutta la violazione, la caduta, il traviamento e la perversione del peccato originale, che dà il titolo all’opera. “Di cosa si nutre la coscienza?” Si chiedono Ascione e Ciocia nelle loro opere, e potremmo rispondere, proprio come per lo Yin e per lo Yang, “Ogni parte può essere compresa solo in relazione al tutto..”; opere che aprono uno spunto filosofico di fondamentale importanza per provare a legare il bene ed il male e, in ultima analisi, l'essenza stessa del mondo. Le stesse suggestioni, orientali, le ritroviamo nell’opera di Alessandra Damiano, che ci fa immergere nei colori e nelle sfumature dell’India attraverso un viaggio onirico riportato come impronta sulle tele del suo trittico. E di viaggio, ma nell’Universo e nella materia di cui siamo fatti, ci parla l’opera di Daniela Damiano(ASDHE), vibrante ed esplosiva come una stella, dal cui dramma, però, nasce la vita. La stessa esplosione, ma di colore, e sapientemente mescolato, la ritroviamo nell’opera di Grassi, in cui il concetto dell’eterno si oppone alla concezione lineare del tempo.
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Cruda verità nell’opera di Festino: la ‘porta di Dio’, Babilonia del nostro tempo, è sinonimo di confusione, caos e disordine; per trasposizione di significato gli egoismi ammassati del collettivo sembrano emergere dalla tela. La natura ! incantatrice e donatrice della sua meraviglia è la protagonista dell’opera di Gallo Erika. che sembra farci immergere, con passi silenti, nella fioritura della vita. E la candida ingenuità pispiglia nell’opera di Gallo Milena dove un fanciullo, già carico di pensieri, si abbandona al gioco di esistere nell’alternarsi di luce ed ombra. Poetica ed elegante l’opera di Galajian che tenta, attraverso l’impronta di luce e la testimonianza calligrafica, di sublimare un’assenza tanto grande quanto la lunghezza del tempo che segna questa mancanza. Un figurativo classico traccia le linee di un ritorno all’antico nell’opera di Gesualdi: un Angelo che oltrepassa la dimensione e si concede all’occhio del fruitore con nuove sembianze. Ed il miracolo della vita, contenuto nel grembo di ogni donna, si fa arte nell’opera di Giuliano, non senza riferimenti al dono della ri-nascita, intesa come catarsi. L’artista Intelligente ci propone, in una tonalità variegata, uno spaccato di paesaggio in prospettiva; le scelte cromatiche confermano l’atmosfera di silente tranquillità che aleggia nel dipinto. Efficacissimo il tentativo di Larotonda di rappresentare la levità, la sospensione dei sogni e delle sensazioni in un dipinto, in cui il solo accenno di colore evoca profumi e leggiadrìa. Angeliche creature alate donano tranquillità e silenzio nell’opera della Lusignani, dai loro volti silenti emerge però tutta la forza di chi è in attesa di una liberazione. Ed un grido disperato, che incide e graffia l’argilla, s’alza dall’opera di Magnotta e lascia i segni di un dolore che è muto, essenziale. Custodisce una promessa preziosa l’installazione bio di Naccarato: la ricerca delle nostre basi interiori, in grado di condurci e sostenerci come una quercia nel cammino dell’esistenza. Ci riporta al luogo del cuore il trittico di Nizzero, “a casa”, ma lo fa partendo dal suo opposto, dalla sua mancanza, luogo che appare irraggiungibile e velato, la cui assenza tocca le corde del disagio, del disorientamento. Del resto, l’importanza delle fondamenta si palesano proprio quando ci vengono a mancare… Un trionfo di luminosità e radiosa energia è l’opera di Orabona, una voragine di luce che accoglie e trattiene l’osservatore, tonifica e galvanizza lo spirito di chi vi è di fronte. Le opere di Pallotta e Piccirillo, che insieme vanno a formare il magnifico trittico, ci riportano con passione al viaggio dantesco, dalla discesa negli inferi fino all’ascesa catartica in paradiso, vittoriosa metamorfosi del bene che prevale sul male. E dagli stessi inferi sembra levarsi, in una corrente ascensionale, l’opera di Bongarzoni, come una Venere multiforme che seduce ed attrae, maliarda circe affamata di passione, che irrompe e divampa, recando in sé il desiderio e l’abbandono, la grazia e l’inafferrabilità. Donna dalla figura indefinita e appena accennata, ma che esprime, in una danza liberatoria, tutto il suo stato di affrancamento ed assoluzione: è la donna dell’artista Porta. L’opera di Santarsiero racchiude in una forma ottagonale, che percorre simboli multiformi, svariati significati: è un tramite per la divinità e rappresenta la molteplicità della potenza. Ci trasporta sulle note immaginarie di una musica melodiosa il dittico di Simonetti, dove figurano due donne di picassiana evocazione, scomposte in tanti coriandoli colorati. Più che una scomposizione, un incastro perfetto e armonioso di tasselli dai colori vivi è l’opera di Stramacchia: frammentare e riunire con certosina esecuzione, riscoprendo, nel mentre, la voglia di meravigliarsi ancora. L’opera di Renzi & Lucia, inspessita mediante il processo anodico, si espande sulla superficie con
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vigore ed efficacia, simile ad un riverbero di luce che si diffonde con fulgore, abbracciando e proteggendo l’osservatore. La materia si aggrega sulla tela a formare grumi, tracce, escrescenze ed il colore ! è il mezzo supremo per tendere verso l’interminabile o lenire un’amarezza: ecco l’opera di Rizzo. Sorprendente l’opera di Sanna: pazienza e minuziosità creano legami indelebili, fili orditi scrupolosamente percorrono una trama di incanto e tormento, sottendendo ad una superba catarsi ed alla purificazione. Opera elaborata quella di Serra, ricca di tensione, dove trovano spazio i sentimenti che smuovono l’animo umano: rabbia, sofferenza, coraggio, amore, redenzione; demoni sfocati si affacciano all’altare della trascendenza. Le poetiche figure della Ventrone evocano il repertorio mitologico neoclassico: l’immaginario, imperniato sulla relazione dialettica tra i popoli, trascende la concezione del bello e si fa sublime. Un’opera graffiante, psichedelica quella di Eidenai, di sicuro di un certo impatto; se nell'insieme c’è la voglia di stupire, di urtare l’osservatore, oltre quell’eccesso profuso si cela un rassicurante blu. Crea un sottile, ma intenso e preciso legame con il passato l’opera di Zamparelli; un Magnificat in cui l’artista loda e ringrazia lo Stupor Mundi e ci lascia l’immagine di un falco che, dall’alto della sua dimora, scherma e protegge l’essenza della meraviglia. L’opera di Gasparetto è dotata di alta concentrazione estetica: il guerriero non è inerte, anzi crea una dimensione di dinamismo, che esprime ed influenza il fruitore. Cattura lo sguardo l’opera di Meneghin: la sensibile affettuosità espressa infonde sentimenti di grazia; è più di un’opera, apre il mondo spirituale alla coscienza di chi la guarda. La fotografia di Gittarelli viene qui considerata nella sua feconda quanto ambigua identità di “arte e comunicazione”: un monito, una speranza, funambolica tra creazione e riproduzione, pratica sociale e pratica artistica. Un’installazione originale quella di Abbondi, che mixa arte, architettura e light design, ma, a ben guardare, è molto di più: fragili ed esili echi di luce si diramano come fil di stelle e, quando il buio cala, restituiscono fulgore e calore.
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Trovano spazio in questa esposizione 5 opere fuori concorso, proposte recenti firmate da artisti di rilievo e quasi tutte presentate per la prima volta. Movimento e leggerezza nell’opera di Barci, la liberazione dell’energia che crea petali multiformi, dando un senso nuovo al concetto stesso di scultura e di design, seppur ancorato alla pop art. Di chiara impronta concettuale invece l’opera di Benanti, in cui emergono echi di arte povera ed il ri-uso di oggetti appartenuti, di materiali che si trasformano e riprendono essenza, seguendo il rinnovamento ed il mutare continuo della vita. Un vortice di contrasti nell’opera di De Masi: la durezza del marmo si contrappone alla sinuosità della forma, la forza si mescola con la delicatezza, persino la vaporosità sembra illuderci di evanescenza: sembra dichiararci il mutamento possibile di ogni forma di vita. La luce filtra silenziosa e lieve tra le pieghe dell’abito, lascia intravedere esili e delicate fattezze, i colori di pesca e navajo trattengono tutta la femminilità di questa fanciulla e l’acqua sembra accogliere le tenui carezze del corpo che si scava la strada: è l’opera di Pili. Infine la soavità dell’opera scultorea di Vertucci, espressa in tutta la sua nitidezza ed autenticità: un elegante corpo di donna levigato con cura, ma dalle profondi cicatrici. Gina Affinito
In esposizione
STUPOR MUNDI
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Carla Abbondi LAMPI DI GENIO
installazione, h 130x30x30 cm
particolare, effetto al buio
Stupor mundi è la prima opera della collezione 'Costellazioni' dedicata a Federico II° di Svevia. Dalla sua mente fervida sono nate idee in tutti i campi della cultura, così come nell'opera ogni filo luminoso che parte dalla struttura di trucioli di alluminio illumina lo spazio circostante creando magici riflessi intorno. E'in questo modo che la creazione artistica dovrebbe generare e rendere fertili le menti di chi la osserva. Stupor Mundi è un bodylight: ho chiamato così le mie creazioni con le fibre ottiche; questa ricerca artistica sulla luce si muove nella direzione della 'levità', cioè dell'alleggerimento della materia, per passare allo stato aereo...meditativo, che si completa nella nuova tecnica AirLight© in cui non c'è materia, ma solo aria modellata da fasci di luce.
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STUPOR MUNDI
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Liberato Alasci
SGUARDO TRA LE RIGHE DELL’ARTE (omaggio a Mondrian) olio su tela, cm 50x70
!! Opera ispirata al Mondrian, appartiene alla serie “i cinque
sensi” dello stesso autore e vuol suggerire all’osservatore di non fermarsi alle apparenze ma di osservare ogni cosa con stupore e con occhi diversi dal solo ‘guardare’.
STUPOR MUNDI
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Rosario Ascione
YIN & YANG fotografia stampata su forex, cm 70x100
Il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l'opera del fato. Il bene è sempre il prodotto di un’arte.
!(Charles Baudelaire)
STUPOR MUNDI
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Marina Baciocchi
SINCRONIA VERTICALE calce, cemento, bitume, pigmenti e olio su tela, cm 100x100
La materia spessa e colorata sparsa sulla tela per narrare l’anima, le emozioni. Questo lucente contrasto di concretezza e sogno, impasti di malte, polvere di marmo, sabbia, pigmenti, bianchi rilassanti o abbaglianti alternati a squilli, vermigli e altre vivaci cromie. Luminose albe primordiali, calde terre d’ombra evanescenti. Accenni di forme che catturano luce delicata sulla superficie materica, elevandola a “materia spirituale”, si fondono nella costante ricerca di un equilibrio ed un’armonia al tempo stesso estetici e interiori.
STUPOR MUNDI
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Antonella Belviso L’IMPAZIENTE olio su tela cm 50x60
!Ispirata a “Ragazzo con la canestra di frutta” di Caravaggio, l’opera L’impaziente è lo specchio di una realtà sociale in cui vige il tutto e subito. Così non resiste alla tentazione di sbucciare e consumare i frutti che lui stesso reca, prima ancora di averli portati a destinazione
STUPOR MUNDI
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Ugo Bongarzoni
NO HEAVEN WITHOUT HELL (the red one) bassorilievo ad acrilico su tela , cm 50x70
Il dipinto rappresenta il passaggio di esseri sireniformi da uno stato inferico ad uno divino di grazia. La fame biologica nell'uomo è un bisogno primario che, diversamente da ciò che avviene nell'animale, dovrebbe essere connesso al desiderio di perdurare per evolversi, nutrendo la mente ed il proprio spirito. La danza vorticosa nel magma allude al frenetico dipanarsi degli eventi della vita in mezzo ai quali ci muoviamo a volte afflitti da cecità e dove è facile abbandonarsi. Il titolo vuole affermare che non è possibile adire ad uno dei due stati di esistenza senza essere sfiorati dall'altro e che ognuno dei due è tale in quanto esiste il suo opposto. Il dipinto è anche detto il "rosso" e fa parte della serie dei "Colori".
STUPOR MUNDI
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Barbara Cantiello ANIMA olio su tela, cm 50x70
L’anima non la vediamo, ma è dentro di noi, siamo noi. E’ in ogni respiro, come se dimorasse alle nostre spalle e guardasse oltre lo spazio ed il tempo. E’ come un nastro rosso che ci collega alla nostra vita terrena.
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STUPOR MUNDI
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Concetta Carleo
NEL MONDO INCANTATO DELLA FANTASIA acrilico su tela, cm 40x60
!! Castelli, principesse, draghi… basta un libro di favole e nel
mondo immaginario dei bambini tutto prende forma, magicamente.
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Giuseppe Caudullo IL CANTO DEL GALLO olio su tela cm 60x100
!! L’opera
rievoca il passo dell’evangelista Luca 22:54-62 tenendo conto della rivoluzione formale operata dalle avanguardie, in sintonia con quella che è, ormai da tempo, la mia ricerca artistica.
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Rino Salvatore Cavuoti
FACCE DI LAVA Installazione in ferro autoportante, pietra lavica e poesia cm 50x 100 cm
La pietra lavica scolpita rappresenta i volti delle anime redente eruttati nell'ultima azione piroclastica del vulcano Vulture e caduta lungo i fianchi del monte raffigurato dal ferro in forma conica (vulcano) mentre la poesia racconta di come, io artefice in quanto scultore, cerco di liberare il volto di queste anime dalla lava.
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Rino Salvatore Cavuoti
LA MIA PIETA’ Scultura monoblocco di trachite, cm 45x38x15
L a p i e t r a l a v i c a e r u t t a t a d a l v u l c a n o Vu l t u r e centosessantamila anni or sono nella sua ultima azione piroclastica. La scultura è trattata con cera che ricopre tutta la superficie dell'opera, quasi a proteggere e ad esaltare l'espressione di dolore della Madre che stringe in un ultimo abbraccio il Figlio ormai morto.
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Alberto Ciocia
YIN - YANG - ART pittura digitale vettoriale, diametro cm 100
L’infinito universo dell’arte anima la coscienza
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STUPOR MUNDI
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Carloluigi Colombo ORIGINAL SIN tecnica mista su tela, cm 50x70
L’opera, ispirandosi al mistico misfatto che causò la cacciata dei progenitori dal giardino dell’Eden, raffigura il possibile vero motivo, rappresentato simbolicamente dalla mela: il primo, illecito coito tra Adamo ed Eva, consigliato dal serpente tentatore.
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Fabio D’Agostino
RABBIA REPRESSA scultura in alluminio, ferro e pietra lavica, cm 44x23x41
!! !Spoglio
il braccio e lo caccio dentro me. Lo sento riemergere con un pensiero. Lo stringo, lo sento modellarsi davanti agli occhi. Trattengo quel cuore pulsante, ferito. E’ lava, è energia, è stagno colato che congela il ferro, che ferma il tempo dell’introspezione in questa immobile creazione.
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Alessandra Damiano
LA MIA INDIA olio su tela con applicazioni materiche, trittico cm 140x60
Opera con suggestioni della cultura indiana a cui l’artista ha associato un racconto onirico da lei inventato:
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“L’india è una terra così lontana…tuttavia con i miei colori e le mie figure oniriche riesco a viaggiare nelle infinite sfaccettature di questa meravigliosa cultura, incoraggiata dal mio immaginario. Pensando ai colori dell’India il mio animo si immerge, dolcemente mi accompagna dentro un viaggio onirico tutto mio; mi aiuta a d abbracciare il variopinto cromatismo delle molteplici etnie di lontani popoli e con il suo richiamo il mio spirito si lancia alle dimensioni profonde che invocano la bellezza dell’Umanità”
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* per approfondimenti: “La mia India” - dipinti e pensieri di Alessandra Damiano (canale Youtube)
STUPOR MUNDI
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Daniela Damiano - ASDHE FACE HIDDEN UNIVERSE spatola e action painting su tela, cm 80x80
Face hidden Universe: l'universo vibrante e sempre in movimento in cui ci troviamo. Siamo un aggregato di punti, siamo energia contaminata dalle fattezze terrestri. Siamo adesso e siamo consapevoli di ciò che vediamo, ma ciò che percepiamo non è tutto. Siamo essenza di luce ed ombra, di luce e buio. Nuovi mondi e nuove galassie, infinità di stelle e di pianeti, Soli giganti e piccole stelle, asteroidi, costellazioni, buchi neri e ammassi di galassie, tutto in espansione ed in movimento. Le fluttuazioni primordiali di energia cosmica, materia, forze ed energie costituiscono noi ed il nostro universo. Tutto ebbe inizio in un punto di dimensione zero nell'istante zero. L’universo, il tutto, non può esser compreso dall'umanità in ogni sua sfaccettatura ed elemento, perché resta e rimarrà un concetto astratto e veritiero ma non accondiscende a limiti di natura umana visibile, percepibile ed esperimentabile. Molto si cela ai nostri occhi e parte del tutto resta nascosto. Nel dipinto si può notare un volto (tratti di colore giallo) solo se lo si guarda ad una certa distanza: è il volto nascosto dell'universo, da cui il titolo del dipinto. (Tratto dal libro Fantasie e riflessioni: noi esseri dell'universo, di cui sono autrice)
STUPOR MUNDI
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Simona De Arcangelis PRIMAVERA acrilico a spatola su tela , cm 60x60
L’opera, attraverso l’uso del colore, vuole riproporre nell’animo dello spettatore i sentimenti positivi, di rinascita e risvegli propri della stagione. Il colore come linguaggio universale.
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STUPOR MUNDI
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Eidenai
STUPOR NOCTIS olio su tela, cm 80x120
''A proposito di tutti coloro che hanno scritto e scriveranno su questo argomento, i quali affermano di conoscere ciò di cui io mi occupo per averlo appreso da me o da altri o per proprio conto, posso dire che essi non sono in grado di capire alcunché di questa cosa, perché su questa cosa non vi è né potrà mai esservi un mio scritto. Essa, infatti, non è dicibile come le altre discipline [mathémata], ma nasce all’improvviso [exaíphnes] nell’anima dopo molto stare insieme e molta convivenza intorno alla cosa stessa [tò prâgma autò], come una luce che scaturisce da un fuoco, e subito nutre se stessa’'
!PLATONE
STUPOR MUNDI
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Giuseppe Festino BABEL cm 100x120, acrilico su tela
Un Enorme Babele. Il mondo materiale d’oggi. Masse e ammassamenti. Una piramide infernale di corpi intenti in una incontrollata sessualità portati verso l’oblio. Nudi e veri. Il peso degli egoismi uno sull’altro
STUPOR MUNDI
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Shakar Galajian
PADRE stampa su carta lucida trasparente Canson, cm 45x60
Nessun calore intorno, il corpo indolente attraversa l’odore silenzioso e terso della tua assenza. Cammino lungo l’argine del sole. Qui mi scardina la luce, sospeso nel punto di sella dove non so più dire.
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STUPOR MUNDI
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Erika Gallo
LUCE E COLORI DELLA NATURA acrilico su tela cm 55x46
L’artista con quest’opera cerca di trasmettere il suo stupore di fronte alla bellezza della natura. Una natura che sa regalare attimi di pace e gioia a chi si ferma contemplare la meraviglia delle sue forme e dei suoi colori. L’artista ha plasmato i colori delicati, ma decisi, di un fiore, “l’uccello del paradiso”, che nasce al centro di una spirale di foglie.
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STUPOR MUNDI
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Milena Gallo LA LUCE olio su tela cm 40x40
!La luce che occupa ed invade la parte destra del quadro e
che illumina il bambino, rappresenta la forza e la fonte di vita, quella che si contrappone alle ombre della parte sinistra.
STUPOR MUNDI
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Cesare Garuti
LA CORTE DI FEDERICO II nelle ceramiche di Domenico Pinto elaborazione grafica digitale, cm 70x50
Ripropongo una elaborazione (ed omaggio) all’opera del M° Domenico Pinto, che attraverso la sua ceramica ha incarnano la storia (e in parte il mito e la leggenda) del poliedrico Federico II. Il mondo della corte sveva, luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica viene proposto in una moderna chiave di lettura mediata attraverso nuove forme, colori e particolari. Entrando nel dettaglio, trova ampia rappresentazione l’immaginario femminile,: da sinistra in alto la madre di Federico Costanza d’Altavilla, le quattro mogli (Bianca Lancia, Costanza d’Aragona, Jolanda di Brienne, Isabella d’inghilterra) e, in rappresentanza di tutte le donne che l’imperatore ha amato, Beatrice d’Antiochia. Sul lato opposto, sempre da sinistra: il Consigliere Pier delle Vigne, Re Enzo, figlio di Federico, e Lubelli Roberto, cavaliere leccese. In primo piano il corteo a cavallo, partendo da destra: Federico II di Svevia, poi suo figlio Manfredi, i marescialli Jacopo e Nicolò, ancora in primo piano Tarallo Guglielmo. Dietro a Tarallo, da sinistra: Maramonte Orlando e Tommaso da Salice Salentino. Gli ultimi tre sono uomini d’arme della corte sveva.
STUPOR MUNDI
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Moreno Gasparetto IL GUERRIERO PRIGIONIERO
olio su tela, cm 90x140
Il guerriero impersonifica la situazione di prigionĂŹa di pensiero e di conoscenza inespressa a causa di regimi totalitari
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STUPOR MUNDI
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Antonio Gesualdi ANGELUS REVERSUS EST ! olio su tela, cm 100x97
!! Nessuno sa con precisione dove si trovano gli angeli, se nell’aria, nel vuoto, o nei pianeti: Dio non ha voluto che ne fossimo edotti. (Voltaire)
STUPOR MUNDI
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Irene Gittarelli THE STORY TO TELL YOUR CHILD - La storia che racconterai a tuo figlio
fotografia, cm 70x100
Il nuovo carattere vulnerabile della natura, sottoposta all'azione dell’uomo, ci impone una responsabilità verso di essa. Dobbiamo chiederci oggi se la natura abbia o meno dei diritti, dovremmo renderci conto che la scienza naturale non esaurisce l’intera verità della natura, in quanto noi (che siamo parte di essa) possiamo agire in modo da manipolarla. E’ nostro dovere e responsabilità, quindi, tramandare alle generazioni future il giusto insegnamento.
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STUPOR MUNDI
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Pinella Giuliano IN GREMBO olio su tela, cm 60x80
!! !! Ogni donna porta dentro di sè la rinascita, la possibilità del cambiamento, di migliorare lo stato attuale (l’uovo); ciò può comportare grandi dolori e sacrifici (corona di spine), ma che voleranno via quando l’uovo si sarà schiuso (le farfalle).
STUPOR MUNDI
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Liliana Angela Grassi
EX-TERNUM Artwork©Lї - acrilico su tela, 80x100 - 2017
!! L 'eternità è un concetto metafisico del tempo. Il termine
d e r i v a d a l l a l o c u z i o n e l at i n a " e x " ( f u o r i ) e d a "ternum" (terno) ovvero, "fuori dalla triade del tempo: passato, presente e futuro"
STUPOR MUNDI
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Mario Intelligente VIA RIDOLA olio su tela, cm 70x50
L’opera vuole rappresentare una delle strade del centro storico di Matera costituente una parte della “dorsale settecentesca” della città dei Sassi, divenuta oggi tra le più frequentate. il quadro evoca appunto sensazioni ed emozioni percepite in un tempo passato non troppo lontano di quel particolare scorcio raffigurato. L’autore ha inteso ricostruire atmosfere e sensazioni vissute in prima persona quando percorrendo quotidianamente quel tratto di strada era possibile percepire i rintocchi delle campane delle chiese, il suono delle suole sul pavimento in pietra dei pochissimi passanti, lo stridere dei falchi che spiccano il volo dai tetti alti per planare nel burrone dei Sassi di Matera. E’ un mezzogiorno di sole in inverno. Gli alberi sono spogli e i loro "scheletri" spiccano come sculture sul bianco dei palazzi abbagliati dalla luce. Si staglia sul fondo la facciata della Chiesa del Purgatorio vista da questo scorcio di infilata. I balconi dei palazzi sono pittoricamente approssimati. Di proposito. Indicano un tempo, quello precedente al “recupero” e alla “riqualificazione” che ha dato oggi allo scorcio una visione più ordinata, più curata, più turistica."
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STUPOR MUNDI
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Donato Larotonda LASCIAMI SOGNARE acrilico su tela, cm 80x120
Quando sogna, l’uomo è un gigante che divora le stelle. (Carlos Saavedra Weise)
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STUPOR MUNDI
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Gabriella Lusignani IL VOLO olio su tela, cm 100x100
!Gli uccelli nati in una gabbia pensano che volare sia una malattia. (Alejandro Jodorowsky)
STUPOR MUNDI
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Antonio Magnotta
HELP Incisione su ceramica, stucco bicomponente e smalti cm 58x58x2
!! Lieve è il dolore che parla. Il grande dolore è muto. (Seneca)
STUPOR MUNDI
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Susi Monica Meneghin - Icone e Arte
LA MADRE DI DIO DI VLADIMIR tempera all’uovo, incisione su foglia oro 24 - 3/4 carati, cm 40x50
L’icona della Madre di Dio di Vladimir appartiene al modulo iconografico detto “Eleousa “ (della tenerezza) ove viene sottolineata la particolare dolcezza che esprimono la Madre e il bambino nel loro abbraccio culminante nel delicato contatto con le guance, profondo segno di unita’ e di vicinanza. Maria, nella fede, esprime la capacita’ abbandonarsi in quell’abbraccio, di lasciarsi custodire, dando così voce alle parole del salmo 17,8: “Custodiscimi come pupilla dei tuoi occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali “.
STUPOR MUNDI
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Mario Naccarato ALBERO DI LUCE Installazione cm 40x40x120
Custodire e proteggere quanto si ha di prezioso. Metaforicamente quest'opera, custodita e protetta in una teca, racchiude ciò che per l'essere umano ha grande valore: l'ambiente, la cultura, l'arte, lo scambio, il viaggio. La luce rappresenta la speranza e l'auspicio che l'uomo faccia autocritica.
STUPOR MUNDI
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Camilla Nizzero
A CASA trittico - inchiostro steso a rullo su carta e collage , cm 120x48
Casa come luogo sicuro, smarrito, rifugio, ventre materno, meta irraggiungibile. Appare a intermittenza, indistinta, nella nebbia, non si sa se si riuscirà a raggiungerla, oppure no. Fuori maltempo, Hansel e Gretel, luogo che attira, malizioso. Casa conosciuta ma anche misteriosa, ammiccante, anelito alla protezione; si spera di essere accolti, ma non è sicuro.
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STUPOR MUNDI
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Cinzia Orabona
IL SOLE CHE HO DENTRO olio a spatola su tela di juta , cm 100x100
Espressione pittorica dell’energia interiore. Stimolo, rinnovamento e scoperta.
STUPOR MUNDI
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Teresa Claudia Pallotta
LUCIS VICTORIA vernice e china su tavola, n. 2 tavole cm 100x80
Elisabetta Piccirillo
LUCIS VICTORIA acrilici, smalti, incisioni, biossido di alluminio su tavola cm 100x80
STUPOR MUNDI
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LUCIS VICTORIA: LO STUPORE DI UN VIAGGIO
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Dall'Inferno al Paradiso. Viaggio di andata… e di non ritorno. Per cercare di riveder le Stelle che Dante bramava alla conclusione del suo cammino. Qui ci troviamo di fronte ad un percorso visivo e visionario che unisce l'umana tragedia quotidiana alla forza e all'energia della speranza di un domani migliore. Passando pure attraverso una battaglia, simbolicamente mitologica e laica, che assume i tratti profondi di una spiritualità primordiale e insita in ognuno di noi. Chi osserva il trittico di Teresa ed Elisabetta non può non rimanerne avvolto, sconvolto, coinvolto. Il metaforico fiume in piena che attraversa l'intera opera trascina con sé emotivamente. È la dimostrazione di come essere artista significhi saper calibrare le proprie emozioni e talenti nelle diversità tecniche e stilistiche. Le tre tavole dialogano e si scontrano, presentando il mondo nella sua barbara contemporaneità. Ecco allora il rosso potente, fiamma che arde e brucia, onda che soffoca e distrugge le vite in un moto roboante da cui si alzano richieste di aiuto, di un atto di misericordia presente in quei volti dagli occhi spenti che stanno inesorabilmente affondando. Vittime sacrificali di un destino segnato dalla bestiale crudeltà umana in forma di corvi gracidanti e un serpente tanto malvagio e velenoso quanto monumentale. Fino all'apocalittico scontro in cui un centauro alato, cavaliere fiero, combatte e vince. Le oscure tenebre si ritirano, lasciando che la Luce della Vittoria, con la sua preziosa aura di sacralità, rischiari la scena. Tutto si trasforma, tutto è collegato. Trait d'union è anche la corda che, come lancia saettante, trapassa il male mentre il tono scarlatto abbandona la sua letale spira e i corvi si mutano in colombe, disegnate con magistrale perizia calligrafica. La mano tesa che chiedeva aiuto libera ora verso l'agognato paradiso il fragoroso volo di colombe. Teresa ed Elisabetta… La prima espressiva nel suo tratto grafico poderoso, la seconda sensibile nel saper guardare oltre le apparenze, aprono le porte del Parnaso artistico. Nasce così una poesia visuale in cui ognuno si può immergere lasciando che i propri incubi e i propri sogni spalanchino alla fine le ali della libertà per giungere allo Stupore dell’Empireo.
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Massimiliano Porro
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STUPOR MUNDI
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Nicola Porta
DANZA SENZA CONFINI acrilico e spatola su tela, cm 76x106
!! Quest’opera
ripropone il mito delle donne “giraffa” thailandesi; sono donne fuggite dal Myanmar e dal regime militare che aveva tolto loro ogni libertà, ma che adesso continuano ad essere prigioniere: la loro prigionia non è legata a carceri, ma è una prigione di ottone che sono costrette a portare al collo sin da bambine. La danza si impone come libertà creativa senza confini.
STUPOR MUNDI
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Renzi & Lucia
DI LUCE pittura anodica su titano, cm 100x73
Protagonista indiscussa dell’opera è la luce; la pittura anodica fa in modo che l’energia elettrica possa palesarsi ai nostri occhi nei tanti colori appartenenti al titanio. Stupore per la semplice cromia data dalla rifrazione di luce su di un materiale, figlio della terra che collabora con l’uomo al fine di manifestare il divino che essa protegge.
STUPOR MUNDI
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Miriam Rizzo
INFINITO tecnica mista su mdf legno e cotone, cm 150x130x5
Specchio
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E, mentre stai camminando, ti fermi, ti volti di scatto. Hai visto qualcosa che ti ha stupito, impaurito, incuriosito. Pensieri stupidi si addensano nella mente parole strane... voci diverse…le urla di un bambino che piange e di un vecchio che muore. Pensi “Che stupido correre dietro a favole o a pensieri distanti, forse un Dio..., ma no... che penso!… meglio Denaro, Scienza, Sesso. Perché aver bisogno di un appiglio, di una fune, di una mano quando tutto è così folle, così vuoto, così vano”. Sul volto rigido, freddo si delinea un sorriso amaro. Quello che hai visto, uomo, non è altro che uno specchio.
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Enrico Federico (dicembre 1986)
STUPOR MUNDI
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Andrea Rossi
PULSUS installazione, olio su carta, cm 610x1840
Particolare
L'installazione ‘Pulsus’ vuole toccare l'animo, muovere i sentimenti e scuotere i sensi dell'osservatore invitandolo ad una comprensione religiosa dei processi della natura, eterna nel suo continuo trasformarsi, per raggiungere una comprensione del mondo che si estende oltre i limiti della fisicità terrena. Vedendo nella pittura un mezzo di ricerca e sviluppo che nobilita e illumina l’uomo. Con il mio lavoro vorrei far riflettere sul continuo scambio che c'è fra il macrocosmo e il microcosmo per un accrescimento del senso di responsabilità nell'individuo che, accogliendo la scienza dello spirito, impara a prendere la vita nel suo vero significato e in tutta le sua importanza, affinché questa nostra vita, che dobbiamo immergere nella corrente dell'evoluzione, possa avere pregio e valore por una crescita ascendentale che riguarda l'intero cosmo.
STUPOR MUNDI
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Antonello Sanna
CROIX fili metallici modellati su tavola chiodata, cm 80x60
Sin dall’origine, la croce, esprime e simboleggia un imago mundi corrispondente a uno degli atti dell’uomo, quello di orientarsi sia in senso spaziale temporale, sia nella dimensione trascendente. Si parte dalla bellezza. E si arriva alla sofferenza. Nell’arte Paleocristiana poi in tutto il Medioevo e il rinascimento, per arrivare all’arte contemporanea, il Cristo è bello, oppure è dolente. Gli opposti s’incontrano e attraverso il Figlio di Dio, egli stesso metafora dell’Umanità, diviene la rappresentazione iconica di tutte le sfaccettature dell’esistenza. Stupor Mundi. L’opera proposta attraverso l’insieme dei materiali di riciclo, come i fili metallici, accostati a materiali ex novo, come i chiodi dorati e le tavole bianche, si rende nel complesso un contesto unico in cui poter ammirare passato e presente, proponendosi come unica opera per il futuro. Non nei colori del pennello sta la sua grandezza ma nella grazia e tranquillità che trasmette in chi la osserva.
STUPOR MUNDI
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Martina Santarsiero MERAVIGLIA DEL MONDO olio su tela cm 50x70
Simboli di un percorso iniziatico tra realtà e leggenda; l’eterna ricerca del Divino, tra sapienze numerologiche e filosofiche: il numero 8, il Graal, la geometria sacra, tanto amata da Federico II di Svevia
STUPOR MUNDI
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Alessandro Serra SANCTUS olio su tela, cm 80x120
«il dolore passa, ma l'aver sofferto non passa mai». (Buytendijk) L'immagine del dolore e della preghiera intensa, del “Sant’uomo" sofferente, si sostituisce a quella della trascendenza in una parvenza che esprime l'aspetto sacrale, cogliendo quel colloquio interiore che intrattiene con le voci e i silenzi della propria anima con Dio. Il penitente pensa che il peccato gli impedisca di cercare Dio. Raccolto in un silenzio mistico che non è assenza di parole o di suoni ma redenzione nella preghiera suprema che appare nella dolorosa ma beata comunione col Signore. Lo scopo del sentiero spirituale è quello di raggiungere la completa liberazione dalla sofferenza di un dolore devastante contenuto nell’anima. Il dolore non esplode, non è gridato ma è dominato e racchiuso... e perciò è tanto più intenso e sentito con un'afflizione comunicata con noncuranza degli astanti. Questa sofferenza non è carnale ma spirituale, benché quel corpo come se “pietrificato da Perseo" non vi sia del tutto estraneo.
STUPOR MUNDI
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Angelina Silvestre IL FILO ROSSO DELLA VITA tecnica mista su tela, cm 50x40
!Siamo tutti legati da fili invisibili alle persone importanti del nostro passato, ma, questo non deve impedire di vivere nel presente e limitare il nostro futuro la nostra vita, ma dovrebbe essere un bel ricordo del passato.
STUPOR MUNDI
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Marianna Simonetti
QUINTETTO dittico acrilico su pannello, cm 82x82
Lo studio intrapreso per tale composizione vuole volutamente raffigurare un concetto di armonia tra suoni e colori, espressa dalla “singola musicista” che suona per se, ma che, affiancandosi alle altre musiciste, dà vita ad un quintetto di contrapposizioni. L’opera intera è composta da 5 pannelli (dim. 41x82). In esposizione per Stupor Mundi ci saranno 2 delle 5 suonatrici.
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STUPOR MUNDI
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Emilio Sorvillo
DUE TRONCHI NERO (COD. 712017) pitto-scultura estroflessa di juta vinilizzata, poliestere rivestito di grani di sabbia, vernice all’acqua, cm 100x100
Opera astrattro-geometrica in cui il "contenuto"si estende nelle tre direzioni dello spazio, pur restando vincolato alla tela, che si de-forma.
STUPOR MUNDI
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Edoardo Stramacchia CAOS 14 Collage e acrilico su tela, cm 80x80
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Ricorrendo a una tecnica mista di collage e acrilico, compongo un percorso di rielaborazione dei codici visivi della nostra contemporaneità. Taglio e frammento in particolari minimi le sagome emergenti da giochi di trasparenze che sconfinano nell'illusione ottica. La minuzia e la cura esecutiva ,qualità che sollecitano meraviglia nell’osservatore, rivelano in questi lavori la qualità e la complessità del processo di elaborazione di una realtà scissa tra l'essere e l'apparire. Costruisco sequenze di sapore nostalgico,dove le care vecchie sagome di paperini e topolini hanno ormai perso la loro identità per ridursi a ombre vaghe,a sogni nel cassetto,confinati in una memoria collettiva .
STUPOR MUNDI
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Daniela Ventrone ORATIO PACIS Olio su tela, cm 80 x 55
Luce e buio: l'opera rappresenta la pace tra tutti i popoli e tutte le religioni che sconfiggono la discordia attraverso il dialogo e l'amore. In basso a destra vi è rappresentato I' "albero dell'umanità", nei cui tronchi si intravedono delle figure umane simboleggianti tutti i popoli di ogni religione ed etnia. In questo turbine di figure, quasi una delle sette cornici del Purgatorio dantesco, gli esseri umani si cercano, si abbracciano, anelano la luce e sono liberati dal male. I rami in alto assumono la forma di mani che innalzano una preghiera per la Pace, Pace che si concretizza nella danza delle tre "figure angeliche" che, nella luce divina, si tengono per mano ed esprimono il dialogo e l'amore tra i popoli e le religioni. In queste tre figure, in specifico, sono rappresentate le tre religioni monoteiste: l'angelo del Cristianesimo, l'unico di cui si vede il volto, e quelli Ebraico e Islamico, i cui volti sono coperti in quanto allegorie di religioni aniconiche; la personificazione cieli' Ebraismo ha, al posto delle ali, i raggi di luce spirituale che emanarono dalla fronte di Mosè mentre scendeva dal monte Sinai; il malak musulmano ha il capo velato da una tagelmust bianca e vola nell'aria senza ali, è sorretto dal suo panneggio mosso dal vento del respiro e della parola divina. L'alito divino che si innalza a spirale, emanato dall'amore dell'umanità, sorregge tutti e tre i personaggi in questa "danza", dialogo, preghiera di Pace. In basso a sinistra il demone della guerra, del male, della discordia, con la sua insidia, le sue serpi, precipita nell'abisso buio delle tenebre.
STUPOR MUNDI
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Guglielmo Zamparelli IL TEMPO INCOMPIUTO olio su tela, cm 60X60
Lo Stupor Mundi era Divo, lo Stupor Mundi era Sapienza ed il mondo lo sapeva e da lui traeva vantaggio e meraviglia. Giunse alfine la morte corporale, come sempre prima dell'atteso, e fu solo lei, irrispettosa ed irriverente, che ebbe il coraggio ed il compito di spezzare le ali del Progetto, di interrompere il cammino verso un mondo che potesse chiamarsi davvero Moderno. Ancora oggi, perso nelle nebbie del tempo, quel cammino permane, sotto certi aspetti, eclissato, interrotto, non compiuto; proprio oggi che ignoranza e divisioni di ogni sorta innalzano barriere e muri piĂš alti di una torre.
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fuori concorso !
STUPOR MUNDI
Gennaro Barci
VITA smalti su metacrilato, cm 50x100x100
!L’unico capolavoro è vivere. ! (Gilbert Cesbron)
STUPOR MUNDI
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Umberto Benanti
RINNOVAMENTO installazione in juta, cuoio e metallo, cm 25x47h
!! L'incontro
e il rinnovamento della spiritualitĂ universale, manifestata nella presente opera attraverso elementi simbolici che si ripetono e si amalgamano nei secoli.
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STUPOR MUNDI
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Domenico De Masi EVOLUZIONE marmo giallo egizio, cm 70x34
!! !! L'opera rappresenta le dinamiche di ogni forma di vita, fin da quella primigena dell'universo, con le lente mutazioni e gli eventi traumatici, nella loro continua e inarrestabile evoluzione.
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STUPOR MUNDI
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Ivan Pili
IL FIORE D’ACQUA olio su tela, cm 80x120
!! !! Anche il fiore d’acqua, un tempo, credeva che lo stagno lo avrebbe costretto ad una vita piegata e sepolta dal fango; ma ebbe modo di ricredersi quando la sua reale natura emerse dalle acque, spingendolo verso il sole, ed aprendo i suoi petali ad una vita di rara, travolgente bellezza.
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STUPOR MUNDI
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Oriana Vertucci
LIBERA DI ESSERE gesso a tecnica diretta, nylon, cm 40x20x70
Libera di essere vuole mostrare il momento in cui la Donna, ferita da un passato che l’ha segnata nel profondo, riesce a rialzarsi e ricominciare in tutta la sua grazia ed eleganza. Ăˆ un invito a liberarsi dalle condizioni che ci feriscono, che ci imprigionano, e che nonostante lascino il segno, non devono togliere la speranza di vivere e di essere se stessi.
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Si ringrazia
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Diocesi di Melfi - Rapolla - Venosa: S.E. Rev.ma Mons. Gianfranco Todisco Direttore del Museo Mons. Ciro Guerra
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Comune di Melfi Fotografo Vincenzo Fundone Istituto Alberghiero di Melfi “G. Gasparrini�
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Assistente museale Annamaria Caputo Prof.ssa Marilina Catarinella
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Gli artisti in esposizione Gli allievi del Liceo Artistico di Melfi "M. Festa Campanile"
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