Lucia Luce di Cristo ed. Dicembre 2010

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Lucia, Luce di Cristo

Periodico del Circolo Cittadino S. Lucia v.m.

dicembre 2010


“Lucia, Luce di Cristo” Numero in attesa di registrazione

DICEMBRE 2010 A cura del Circolo

Cittadino S. Lucia v.m. – Belpasso (CT)

Direttore responsabile:

Giovanni Giuseppe Giuffrida

SOMMARIO:  Direttorio su pietà popolare e 

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pag. 3 Liturgia di Mons. G. Calabrò Diffuso in tutto il mondo il culto a S.Lucia, vergine siracusana pag. 5 di Alberto Consolo Lettera da Siracusa di A. Bandiera pag. 8 Il Circolo Cittadino S. Lucia vm di Belpasso pag. 9 Ricordo “du Prufissuri” pag. 10 Grazie Padre Vasta Di G. Giuffrida pag. 11 Le novità 2010 pag. 12 La Chiesa dell’ex Convento di G. Giuffrida pag. 14 Il Comitato Festa S. Lucia – Programma 2010 pag. 16 Le iniziative del Circolo Citt. S. Lucia 2010 pag. 18 La Fondazione Carri S. Lucia di G. De Luca pag. 21 Maria SS Immacolata e la nostra terra pag. 22 di M. Di Mauro La “ Notte di S. Lucia” di A. Consoli pag. 23 “U Pridicaturi da Tridicina” Belpasso e la Tredicina Di B. Asero pag. 25 La voce delle Parrocchie belpassesi pag. 27 Le “Cantate a S. Lucia” Q.re Purgatorio pag. 26 Accadde una volta di G. De Luca pag. 29 A S. Lucia (poesia) Di Alfio Naso pag. 30

Cari concittadini, cari devoti di S. Lucia, si avvicina dicembre e ancora una volta, il popolo belpassese celebra S. Lucia, la vergine e martire siracusana che, dal lontano 1636, fu scelta come S. Patrona del paese. Anche quest’anno il Circolo Cittadino S. Lucia ha approntato un programma di iniziative volte alla divulgazione del culto di S. Lucia, evidenziandone il carattere spirituale, promuovendone l’aspetto culturale, curandone il coinvolgimento e l’integrazione delle varie realtà locali, non trascurando l’attenzione verso le famiglie meno abbienti. Rientrano in quest’ottica gli incontri di catechesi sul “Direttorio su Pietà popolare e Liturgia”, rivolti ai devoti di S. Lucia, tenuti dai sacerdoti delle varie parrocchie belpassesi, la riproposizione degli ormai consolidati Concorso Scolastico S. Lucia e Vetrine in festa, la giornata degli autotrasportatori e la Raccolta alimentare a favore delle famiglie svantaggiate. Non nascondendo le grandi difficoltà che il Circolo trova nel poter reperire i fondi necessari per poter approntare quanto sopra, è con grande gioia che i soci, annunciano la nascita del periodico “Lucia, luce di Cristo”, curato dal Circolo, che da quest’anno giungerà nelle case dei belpassesi, dei devoti che visiteranno il nostro paese e di quelli che vivono lontano ma che con il cuore sono in mezzo a noi. Il periodico avrà cadenza semestrale e conterrà i fatti storici, il messaggio spirituale, gli aneddoti che caratterizzano il culto a S. Lucia. All’interno c’è uno spazio dedicato alle parrocchie belpassesi, uno dedicato alle comunità che venerano S. Lucia, uno dedicato ai lettori ed ai devoti di S. Lucia, insomma si vuole dare voce alla comunità belpassese che celebra la S. Patrona con il linguaggio verbale e gestuale della pietà popolare, per la glorificazione di Dio e la santificazione dell'uomo. Colgo l’occasione per ringraziare il Parroco della Chiesa Madre, Mons. Giuseppe Calabrò, che ci guida nel nostro cammino di fede, il direttivo ed i soci del Circolo che con i loro sacrifici permettono l’adempimento dei compiti statutari dello stesso, i parroci delle varie parrocchie per la sensibilità dimostrata verso le iniziative proposte, coloro che a vario titolo hanno collaborato per la realizzazione del nostro programma, gli sponsor, grazie ai quali è stato possibile realizzare questo periodico. Un grazie particolare è rivolto all’amico, Avv. Antonio Bandiera, Presidente della Deputazione della Cappella di S. Lucia in Siracusa, il quale con l’articolo inviatoci, da me richiesto, ha dato prestigio a questo opuscolo. La frase finale della lettera inviataci è un vero e proprio attestato di stima dei fratelli siracusani verso noi belpassesi, che rafforza la fratellanza che ci unisce e che ci fa sentire "concittadini" della sorella Lucia. Dimenticavo, l’ultima pagina è dedicata a tutti coloro volessero contribuire, facendo un’offerta, utilizzando gli estremi bancari riportati. A questi và un sentito grazie. Auguro, a nome mio e dei soci del Circolo Cittadino S. Lucia, buon onomastico a tutti coloro che portano il nome di Lucia e auguro a tutti di trascorrere una serena festa ed un Santo Natale.

Il Presidente Giovanni Giuseppe Giuffrida

In Copertina: S. Lucia Prega S. Agata, affresco si G. Barone

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il 7 settembre u.s. Dall’art. 1: << Si costituisce nell’Arcidiocesi di Catania l’Ufficio Pastorale della Religiosità Popolare (U.R.P.), organismo preposto a studiare, regolamentare e promuovere le devozioni e le feste religiose, nell’ambito delle singole comunità parrocchiali, dei vicariati foranei e dei paesi presenti nel territorio diocesano>>. E ancora: << Tra gli impegni più importanti dell’U.R.P. è da annoverare il compito di evangelizzare sempre più le manifestazioni della pietà popolare del popolo che, lungo il tempo, hanno corso il rischio di arenarsi in incrostazioni storiche poco ortodosse. E’ compito dell’U.R.P., pertanto, purificare tali espressioni religiose popolari, ispirandole sempre più di Parola di Dio, di contenuto teologico, di meditazione e di preghiera, perché possano diventare, progressivamente, un tempo di conversione e di ascesi cristiana, oltre che provvidenziale occasione di carità e di promozione umana, rispettando sempre la centralità dell’Eucarestia >>. Facendo proprie queste preziose e autorevoli esortazioni, quest’anno, il Circolo Cittadino S. Lucia v.m. ha invitato i Parroci della Città a presentare e commentare ai devoti il Direttorio su pietà popolare e liturgia della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti (2002). Questo Documento è stato dato alla Chiesa nell’intento di “aiutare i Vescovi perché, oltre al culto liturgico, siano incrementate e tenute in onore le preghiere e le pratiche di pietà del popolo cristiano, che pienamente rispondano alle norme della Chiesa >>. E' sembrato opportuno a codesto Dicastero redigere il Direttorio, nel quale si cercano di considerare in forma organica i nessi che intercorrono tra Liturgia e pietà popolare, ricordando alcuni principi e dando indicazioni per la loro attuazione pratica. Il Direttorio è costituito da due parti. La prima, denominata "Linee emergenti", fornisce gli elementi per attuare una armonica composizione tra culto liturgico e pietà popolare. Anzitutto viene tratteggiata l’esperienza maturata lungo la storia e la rilevanza della problematica del

Mons. Giuseppe Calabrò Parroco della Matrice Collegiata di Belpasso (CT) Assistente Spirituale del Circolo Cittadino S. Lucia v.m. Direttorio su pietà popolare e Liturgia

Il venerato servo di Dio, papa, Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Vicesimus Quintus Annus, al n. 18 dice: << la pietà popolare non può essere né ignorata, né trattata con indifferenza o disprezzo, perché è ricca di valori e già di per sé esprime l’atteggiamento religioso di fronte a Dio. Però essa ha bisogno di essere di continuo evangelizzata, affinché la fede che esprime, divenga un atto sempre più maturo e autentico. (…) Un’autentica pastorale liturgica saprà appoggiarsi sulle ricchezze della pietà popolare, purificarla e orientarla verso la liturgia come offerta dei popoli>>. Questa esortazione del venerato Pontefice è stata colta dai nostri devoti assieme all’invito che il nostro Pastore, Mons. Salvatore Gristina rivolge a tutta la comunità diocesana, nei propositi del nuovo Ufficio per la Religiosità Popolare, costituito

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promettendosi di approfondire ancora negli incontri avuti alla Festa luciana le tematiche già svolte nella serie di incontri finora realizzati. A Dio Padre, in Cristo Gesù e per la potenza dello Spirito Santo, in comunione con i nostri Santi, lode, onore e benedizione. Amen. Cittadini, Viva S. Lucia!!!

nostro tempo (cap. I); si ripropongono quindi, organicamente gli insegnamenti del Magistero, quale indispensabile premessa di comunione ecclesiale e di azione proficua (cap. II); infine, sono presentati i principi teologici alla cui luce affrontare e risolvere i problemi relativi al rapporto tra Liturgia e pietà popolare (cap. III). La seconda parte, chiamata Orientamenti, presenta un insieme di proposte operative: L’anno Liturgico e pietà popolare (cap. IV); la peculiare venerazione che la Chiesa rende alla Madre del Signore (cap. V); la devozione verso gli Angeli, i Santi e i Beati (cap. VI); i suffragi per i fratelli e le sorelle defunti (cap. VII); lo svolgimento dei pellegrinaggi e le manifestazioni di pietà nei santuari (cap. VIII).Nel suo insieme, il Direttorio ha lo scopo di orientare e di prevenire possibili abusi e deviazioni, con uno stile costruttivo e un tono positivo. Sulle singole devozioni, gli Orientamenti forniscono brevi notizie storiche e ricordano i vari esercizi in cui esse si esprimono, richiamano le ragioni teologiche che ne sono a fondamento, dando suggerimenti pratici sul tempo, sul luogo, sul linguaggio e su altri elementi, per una valida armonizzazione tra le azioni liturgiche e i pii esercizi. I Devoti di S. Lucia stanno ricevendo validi orientamenti circa il loro modo di esprimere la devozione sincera e forte verso la Santa Patrona, la Vergine Immacolata,

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Inserire immagine della processione in verticale per riempire

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Nella tradizione popolare il martirio cui la Santa fu sottoposta ne fa protettrice degli occhi e della luce, anche per il significato attribuito al suo nome. Conseguentemente il giorno della celebrazione , il 13 dicembre, diviene l’annuncio della fine dell’oscurità invernale, perché, come giorno più corto dell’anno, apre il periodo, apre il periodo del lento incremento della luce diurna, secondo il proverbio “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”. Nella iconografia popolare, diviene consueto il piatto con gli occhi che, secondo la leggenda, le furono strappati, insieme con gli altri attributi del martirio, soprattutto la lampada, il giglio e la palma.

Diffuso in tutto il mondo il culto a S.Lucia, vergine siracusana di Alberto Consolo Presidente Diocesano Azione Cattolica

Il 13 dicembre il mondo cattolico ricorda ed onora una ragazza che con la sua purezza ed il suo martirio per Cristo ha dato esempio indomito di coerenza non solo alla Chiesa ma al mondo intero: S. Lucia. Di questa Santa martire che risplende tra le più luminose costellazioni del paradiso, gli atti greci e latini ci hanno tramandato poche notizie. Della sua vita e del suo martirio però ci parlano ampiamente le memorie lasciate da San Gregorio Magno, padre della Chiesa occidentale vissuto nel VI secolo, ed un poema in versi, il “De Laudibus Virginum”, di S. Adelmo, vissuto nel VII secolo. Ma se poche sono le notizie storiche (insieme a qualche leggenda) che sono pervenute fino a noi, immensa è la fama che di sé ha lasciato questa fanciulla circonfusa dall’aureola della santità adorna della palma gloriosa del martiri e del giglio della purezza. In modo particolare di lei esulta Siracusa che le diede i natali sul finire del III sec. d.C. e che la vide morire martire il 13 dicembre del 304, dopo un memorabile e toccate dibattimento col Proconsole Pascasio, riportato dagli atti del martirio. La devozione verso questa Santa si diffuse ben presto in tutto il mondo. La Chiesa le dedicò un particolare culto con un ufficio proprio ricordandola nel canone Romano della Messa, nel quale Ella figura con poche altre Sante. Fin dal VI secolo esisteva, non solo a Siracusa ma anche a Roma, un monastero dedicato a S. Lucia, alla quale il Papa Onorio II dedicò una Chiesa nel secolo VII. Lucia è anche rappresentata nel corteo della vergine in “S. Apollinare Nuovo” a Ravenna. Il suo nome ispirò artisti e poeti famosi, tra cui Dante Alighieri il quale aveva ottenuto la guarigione degli occhi per l’intercessione della Santa, invocata appunto spesso nella malattia degli occhi. Nel comporre la Divina Commedia Dante pensò a S. Lucia facendola indicare da Virgilio fra le tre donne benedette che avevano cura di lui nella corte del cielo per la sua salvezza e per il suo viaggio eccezionale nei tre mondi ultra terreni. Così nella poesia dell’Alighieri, la vergine siracusana viene rappresentata allegoricamente la “grazia illuminante”,”Lucia luces”, dopo Maria, Madre di Gesù, “grazia proveniente dalla giustizia divina”, e prima di Beatrice, “grazia operante”.

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Proprio a questa tradizione si connette la festa di S. Lucia in Danimarca e Svezia , dove il 13 La “Lucia di Svezia” in Dicembre visita a Belpasso nel una dicembre del 1999 “vergine saggia”, accompagnata da fanciulle vestite di bianco, con una corona di sette candele sulla testa, raccoglie le offerte nelle case e le distribuisce ai poveri e agli ammalati. L’origine del rito è italiano anche perché le fanciulle nordiche si accompagnano con il canto di una barcarola napoletana, intitolata “Santa Lucia”. Notevole è la diffusione del culto nei paesi di lingua tedesca, a partire dal XV sec., e in essi spariscono i simboli della lampada e degli occhi, mentre ricorrono la spada, il libro e la fiamma. In Polonia il nome di Santa Lucia è conosciuto sin dal medioevo. Le prime cronache indicano l’anno 1208 come inizio a cui si fa risalire questo nome nella tradizione slava (Lucza/Lucyja). Nella antica abbazia cistercensi , a Lad vicino Poznan c’è un bellissimo altare del XVII secolo con numerose reliquie della Santa e di altri martiri. In tutte le città spagnole la martire siracusana è oggetto di grande devozione e culto. Innumerevoli sono “Retablos” (altari lignei di stile barocco) in cui troviamo l’immagine in legno intagliato o in ceramica della martire della luce. Siviglia venera S. Lucia per tradizione l’ultima domenica di settembre.

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La Chiesa è pure dotata di una statua argentea voluta dal Card. Giuseppe Prisco. Lo stesso Cardinale, in data 13 gennaio 1904, ottenne da Papa S. Pio X la proclamazione di S. Lucia a compatrona di Napoli, e per l'occasione donò alla chiesa di "S. Lucia a mare" una preziosa reliquia ossea della Santa. Ma se, il culto verso la Santa si sparse mirabilmente in tutto il mondo, in modo ancor più mirabile si sparse nella sua terra natale, la Sicilia, con usi e tradizioni particolari. A tal proposito Giuseppe Pitrè nel suo "Spettacoli e feste popolari siciliane", parlando delle tradizioni inerenti al culto di S. Lucia in alcuni centri dell'isola, dice tra l'altro che << in Palermo e in quasi tutta la sicilia il 13 dicembre non si mangia pane; ma in compenso, per penitenza, si mangiano legumi, verdure, pattona (polenta di farina di castagne) ed altre cose simili. Si mangia anche cuccia, grano immolato e cotto con altri legumi o in acqua semplice o in latte>>. Circa il culto siracusano, come era celebrato anticamente, Pitrè ricorda la leggenda secondo la quale, quando Lucia morì, la città fu colpita da una improvvisa carestia, che avrebbe decimato la popolazione se non fossero approdate varie navi cariche di frumento. Sbarcarono il carico, esse sparirono come per incanto senza chiedere compenso. Ogni anno l'argenteo Simulacro della Santa viene portato in processione a spalla dai portatori in berrettino verde fino alla chiesa di "S. Lucia al sepolcro", dove è custodito l'antico sepolcro della Santa, e la collana cui la tradizione vuole Ella sia stata legata dai suoi persecutori per essere trafitta. L'immagine rimane lì esposta per otto giorni, al termine dei quali viene condotta in cattedrale. Particolare devozione anche a Savoca (ME), dove la festa più importante si svolge ad agosto, con la rievocazione di alcune scene del martirio, nel corso del quale il persecutore della martire detto "diavulazzu", è rappresentato da un uomo vestito di rosso che porta una maschera di legno. I suoi soldati sono detti "Giudei". Fra i centri della sicilia che hanno legato la loro storia, la loro cultura, le loro tradizioni a questa Santa, c'è pure Belpasso che nel corso

Di scuola Montagnesina (sec. XVII) è il prezioso simulacro ligneo della Santa che, oltre i motivi iconografici tipici, reca in mano una spada, segno e simbolo della sua difesa nella fede. A tarda sera muove la processione Artistico Simulacro di nell’artistico S. Lucia, venerato a “Paso” (Fercolo) Siviglia della Santa che, ornato di centinaia di gladioli e tuberose, attraversa il centro sivigliano di Alfa-Alfa (antico quartiere arabo). A Barcellona le è dedicata una cappella nella famosa clinica oftamologica "Baraquer", luogo d'incontro di non vedenti di tutto il mondo. E' anche venerata a Granada, Zamorra, Mursia e Valladolid, con espressioni folkloristiche tipiche della terra in cui il folklore è religiosità. In Italia abbastanza diffuso in tutte le regioni il suo culto: a Venezia la devozione a S. Lucia è legata a origini più antiche della presenza del suo corpo nella città. Del resto, se durante la IV crociata ad Enrico Dandolo e ai suoi stavano tanto a cuore le spoglie di S. Lucia, lo si deve ad una già viva tradizione del culto nella città. molto sentito ogni anno è il pellegrinaggio spontaneo che ogni anno i veneziani compiono verso la chiesa de S. geremia, dove il corpo è esposto alla venerazione. Napoli, fin dall'antichità ha dedicato a S. Lucia l'omaggio di una sentita devozione e di un'unanime lode. Non è possibile stabilire con precisione l'inizio del culto nella città partenopea, però è probabile che esso risalga alle prime generazioni cristiane. Con il tempio a lei dedicato sulle rive del suo mare, Napoli ha dovuto dire la sua devozione alla gloriosa martire per cantare la gioia di sentirsi da lei amata e protetta. La storia ci parla della chiesa di "S. Lucia a mare" a partire dal IX secolo, quando il vescovo della città Attanasio concesse il patronato sulla Chiesa di "S. Lucia a mare" ai monaci Basiliani. Nel secolo scorso la Chiesa fu demolita e ricostruita secondo il nuovo assetto della planimetria stradale; distrutta dai bombardamenti bellici, fu ricostruita e consacrata il 14 aprile 1951. Al centro dell'abside troneggia la statua lignea di S. Lucia, opera di ignoto autore napoletano del primo settecento.

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della sua tormentata storia ha ravvisato in Lucia un modella da seguire e imitare, una Protettrice da invocare specialmente nei momenti di maggior pericolo. Quando il 21 luglio 1636, don Guglielmo Moncada, principe di Paternò e duca di Montalto, firma l'atto di divisione del territorio dell'allora Malpasso da quello di Paternò - concedendo al comune la piena autonomia amministrativa, i cittadini di Malpasso sentirono il biogno di scegliere un Santo Patrono: fu scelta la Vergine e Martire siracusana S. Lucia. A distanza di oltre tre secoli e mezzo dalla prima festa, continua e si perpetua nel tempo la devozione dei Belpassesi verso la nostra "santuzza"che è entrata a far parte del bagaglio culturale di questo popolo. Ne è prova la partecipazione corale alla tredicina che ogni anno prepara alla festa. Ogni mattina, alle 5:30 secondo una atavica tradizione, per ben 13 giorni, la gente di ogni ceto sociale di ogni età si raduna attorno alla mensa eucaristica e accostarsi ai Sacramenti. La festa vera e proprio si svolge dal 12 al 20 dicembre, ed in questi giorni i Belpassesi esternano con manifestazione di gioia e tripudio la loro devozione verso la Santa. Sono i giovani i primi ad osannare Lucia, affascinati dal suo coraggio e dalla sua fermezza: la sera della vigilia essi, dai vari quartieri cittadini, scendono in piazza ed offrono alla Patrona il loro omaggio eseguendo la "cantata" o presentando un carro allegorico in suo onore. Le "cantate" a S. Lucia si inseriscono nei festeggiamenti a partire dalla seconda metà dell'ottocento: ognuna di esse viene eseguita dalla banda e cantata dal coro. Viene eseguito per primo l'inno, a cui fa seguito la preghiera e, per ultima, la cabaletta.

quando accanto al ceto contadino emergeva quello artigiano, costruito da falegnami, fabbri, carratori, meccanici, la cui creatività da vita a questi capolavori dell'arte locale. La notte vigilare è caratterizzata dal suono del Campanone di S. Lucia, posto nella torre campanaria della Matrice, che nel silenzio notturno ricorda che un grande giorno sta sorgendo per Belpasso. questo, assieme ad altri momenti della festa, fa parte di una remota tradizione radicata nella tradizione belpassese, che qualcuno vorrebbe eliminare rinnegando le proprie origini ed il proprio patrimonio ancestrale. La festa raggiunge il suo apice il 13 e il 14 dicembre, quando la Santa viene portata in processione in mezzo al suo popolo, fra il tripudio dei devoti in sacco bianco che, al grido "Cittadini: viva S. Lucia", perpetuano nel tempo il loro attaccamento ai genuini valori della fede dei padri, testimonianza perenne per le future generazioni.

S. Lucia allo “Stricanacchio”

Solenne Processione delle SS. Reliquie

Festa di S. Lucia anni ‘20

I carri allegorici attestano la vivacità ed il campanilismo dei quartieri. Questi, fanno la loro prima apparizione verso l'inizio del 900

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una Festa. Non solo sono da condannare tutte le altre manifestazioni dissacranti o pericolose per la stessa sopravvivenza ma debbono essere bandite con ferrea determinazione. S. Lucia non solo è veramente esistita ma venne già considerata Santa subito dopo il Suo martirio. Ne è prova il ritrovamento di una lastrina di marmo quadrata di 0,24 x 0,22 e dello spessore di tre cm., scoperta dal famoso e benemerito archeologo Paolo Orsi il 22.6.1894 nella rotonda detta di S. Eusebio o della ampolla, nelle catacombe che da Lucia hanno preso il nome. Vi si legge: Euskia , l’irreprensibile, vissuta buona e pura per anni circa 25 morì nella festa della mia’ Santa ‘Lucia. Lo stile e la concezione del testo e della scrittura datano il reperto alla metà o fine del IV secolo, il che vuol chiaramente significare che da allora il Suo culto e la Sua conoscenza erano già affermati e noti. Molti sostengono che l’accertata notorietà di Lucia sia dovuta al fatto che il Suo nome significa luce usato in contrapposizione al buio. Io non credo che sia dovuto solo al significato che si attribuisce comunemente al Suo nome, bensì a tutta la sua esistenza. E’ una eroina e dagli atti del suo martirio ricaviamo tanti insegnamenti.Ne rileviamo solo uno, altrimenti valicheremmo i confini di questo scritto. Il principio della IDENTITA’: nonostante tutto, promesse, lusinghe, minacce e martirio, Lucia resta salda nella fede contrariamente a quanto avviene oggi, specie fra i nostri politici. Sono le Sue azioni ed il suoi discorsi che veicolano il suo culto in tutto il mondo e non esageriamo,in quanto possiamo fornire prove documentali, quando affermiamo l’universalità del Suo culto. Abbiamo notizia della esistenza di una chiesetta nell’estremo lembo della Nuova Zelanda che guarda il mare verso sud ed ove ogni domenica si riuniscono i pescatori.

Lettera da Siracusa Avv. Antonio Bandiera Presidente della Deputazione della Cappella di S. Lucia di Siracusa Carissima mia Concittadina Lucia, me ne combini sempre una. Pur sapendo che, soprattutto in questo periodo tutto il mio tempo è dedicato a Te, vai a ricordare ad un altro Tuo fan e tifoso, certo Giovanni Giuffrida da Belpasso , che esiste nella Tua terra natale un altro Tuo supertifoso e super fan che raccoglie notizie su di Te onde poterle mettere a disposizione di tutti. Ho appreso da recente che hai dato il Tuo nome anche ad un fiume, che hai fatto sorgere una cittadina, Erchie, che Ti adora, ma che ispiri studenti a redigere tesi di laurea questo è veramente troppo. Onde evitare che possa apparire fuor di senno è meglio far presente subito a Giovanni ed ai suoi concittadini che noi ci parliamo e che ci diamo del Tu perché ci conosciamo da moltissimo tempo e sono convinto, anzi arciconvinto, che Tu oltre ad essere in cielo stai anche nella Tua città accanto a noi per ricordarci sempre la via maestra da seguire. Tu non solo sei esistita, ma esisti e ci incontriamo ogni giorno nei nostri fratelli, specie in coloro che soffrono o tribolano, perché una delle prerogative che Dio Ti ha dato è quella di affratellare subito chiunque si avvicini a Te. Me ne hai dati tanti di questi fratelli ed allora si può dire no ad un fratello come Giovanni, anch’egli Tuo tifoso nello stadio di Belpasso? Alle stesse persone debbo però chiarire che, se non vediamo nei fratelli che soffrono o tribolano Te o Dio padre, allora non abbiamo capito nulla di Te e le nostre preghiere sono vacue ed inconsistenti, perfino false. Anche sul culto dobbiamo intenderci. Non è altro che il tributo di onore che si rende a Dio ed ai santi, è l’insieme degli atti con cui si manifesta esternamente il proprio sentire religioso. Deriva dal latino cultus sostantivo identico al participio passato di colère che traduce i verbi italiani coltivare, curare , venerare..Allora queste manifestazioni debbono servire a rendere onore a Te , a tutti i Tuoi colleghi e colleghe. Tutte le altre manifestazioni che non hanno tale caratteristica, debbono essere bandite dai Tuoi festeggiamenti, certo permetterai qualche botto (non la spesa di migliaia di euro), il suono di una banda e qualche luce in più tanto da far contenti tutti e segnalare che vi è

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E’ da ricordare, infatti che Lucia ha un particolare rapporto con il mare e ed è venerata anche, unica santa, dai fratelli separati dei paesi nordici. E’stato veramente commovente assistere anni fa alla celebrazione di un rito in onore di S. Lucia da parte di una delegazione protestante svedese svolta avanti il Suo sepolcro vuoto. Ho scritto sopra, caro Giovanni, che S. Lucia “sarà”, essendo

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convinto che fino a quando esisterà un solo siracusano o un solo belpassese ci sarà sempre

la

di

S.

Lucia.

per tre anni, i signori: Leonardi Mario Antonino (Presidente), Bandieramonte Luigi, Cavallaro Pietro, Pulvirenti Giuseppe, Pulvirenti Domenico, Pensabene Giovanni e Prezzavento Santo (consiglieri). Attualmente, come da Statuto, il Circolo è costituito dall'Assemblea, alla quale fanno parte tutti i soci in regola con il rinnovo della tessera, la quale elegge democraticament e un Presidente ed il Consiglio direttivo. Il Consiglio direttivo, composto da n. 6 membri, al suo interno elegge un vice presidente, un cassiere ed un segretario. Essenziale è la presenza della figura della Guida Spirituale, individuata nel Parroco della Chiesa Madre o da un suo delegato. L'attività del Circolo Cittadino S. Lucia è volta alla divulgazione del culto di S. Lucia nel mondo, curandone gli aspetti spirituali, tradizionali, iconografici e culturali. All'interno del suo statuto il Circolo prevede il nobile compito della custodia, in collaborazione con il parroco, del Simulacro, del fercolo e dello Scrigno di S. Lucia. Il Circolo collabora con il Parroco e con il Comitato alla stesura del programma della Festa, curandone le iniziative culturali. I soci del Circolo Cittadino, in occasione dei festeggiamenti della S. Patrona, indossano la tradizionale "Cappa" bianca. L’attuale direttivo, eletto nel corso dell’Assemblea dei soci del 15/06/2010 è composto da: Giuffrida Giovanni Giuseppe (Presidente), Consoli Alfio (vice presidente), Cavallaro Biagio (cassiere), Angela Terranova (segretario). Pappalardo Mario, Catalano Antonino e Manuli Antonino (consiglieri).

Il Circolo Cittadino S. Lucia v.m. Dallo statuto, il Circolo è un “movimento di base tendente a riproporre il culto della nostra Santa Patrona, anche attraverso le tradizioni popolari, sottolineandone i significati culturali e spirituali.” La nascita del Circolo risale alla fine degli anni settanta, allorquando alcuni devoti di S. Lucia, che avevano già operato all’interno del Comitato della Festa, fra i quali il Prof. Mario Antonino Leonardi, guidati dall’operoso Padre Giuseppe Vasta, avvertirono la necessità di ritrovarsi all’interno di un movimento che desse slancio e vitalità al culto di S. Lucia a Belpasso. Primo Presidente, per tanti anni, fu il socio fondatore, Paolo Bellia. In seguito si avvertì la necessità di regolamentare l’unione con la redazione di uno statuto. Dopo mesi e mesi di discussioni, l’assemblea dei soci, approvò lo statuto nell’adunanza del giorno 13 settembre 1983, che ebbe luogo in Belpasso, presso il salone parrocchiale della Chiesa Madre. Dopo l’approvazione Ecclesiastica Diocesana da parte dell’Arcivescovo, Mons. Domenico Picchinenna, avvenuta il 14 settembre 1985, i soci fondatori del Circolo, ritennero opportuno costituire l’associazione con regolare atto costitutivo, redatto dal Notaio, Dr. Elio Sambataro, il 14 giugno dell’anno 1989, repertorio n. 5095, raccolta n. 1811. D’avanti il Notaio Sambataro comparirono i soci fondatori: Sac. Vasta Giuseppe, i sigg.ri Bandieramonte Luigi, Bellia Paolo, Cavallaro Pietro, Cavallaro Concetto Lucio, Cavallaro Biagio, Fiorito Giacomo, Leonardi Mario Antonino, Leonardi Barberino, Montagna Luciano, Pulvirenti Giuseppe, Pulvirenti Domenico, Pensabene Giovanni, Pulvirenti Rosario, Prezzavento Santo, Tirenna Vincenzo, Giuffrida Rosario, Visicaro Paolo, Vitaliti Giovanni, Morabito Domenico. A formare il primo Consiglio di Amministrazione vengono nominati,

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Volendo ricordare la figura del Prof. Mario Antonino Leonardi, abbiamo chiesto alla gentilissima Signora Leonardi di inviarci una lettera con un ricordo personale del marito. Abbiamo ricevuto questa bellissima lettera:

Ricordo “du Prufissuri”

un’attività che sembrava quasi tradursi in un incessante preghiera. Collaborato da un gruppo di fedelissimi, il Prof. Leonardi cominciò presto a mettere in cantiere i suoi progetti. Risale alla fine degli anni sessanta la realizzazione, da lui voluta e caldeggiata, del bassorilievo di S. Lucia, curato dalla Scuola del Beato Angelico di Milano, che abbellisce la facciata della Chiesa Madre. Alla sua iniziativa si deve l’offerta del giglio d’oro che impreziosisce il tesoro del simulacro della Santa patrona, la realizzazione dell’altarino in Contrada “Timpa S. Lucia”, la messa in opera di due lapidi votive: la prima sulla parete sovrastante il sagrato della Chiesa Madre, in ricordo della breve sosta delle reliquie della Santa nella nostra Chiesa Collegiata e la seconda, posta nella quarta traversa, che commemora il miracoloso evento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale e attribuito all’intercessione della Santa Patrona. E ancora: l’istituzione del premio scolastico per il migliore elaborato di un tema sulla Santa (premio che oggi porta il suo nome), la presentazione del libro su Santa Lucia di Padre Giovanni Lanzafame, l’organizzazione sistematica dell’offerta della cera. Ma forse il suo più bel fiore all’occhiello fu la costante cura riservata al Circolo Cittadino S. Lucia, che il tredici di ogni mese riuniva giovani e anziani nel comune intento di tenere desta la fiaccola della fede. Ed è in questa luce che oggi, nel fervore dei festeggiamenti, noi rivediamo la sua mite figura, il suo viso sereno, addolcito da un sorriso che infonde nuova fiducia alla nostra speranza.

E’ difficile, a Belpasso, entrare nella magica atmosfera della festa di S. Lucia senza sentire, viva tra noi, la presenza di una figura che compendia ed esalta la fede, l’amore, la dedizione a questa dolce Santa: è difficile vivere questo momento senza evocare la figura e l’opera del Prof. Mario Antonino Leonardi. “Un giorno – racconta il Prof. Leonardi – durante l’ultima guerra, mentre, ancora ragazzo, vestivo l’uniforme militare, mi trovavo con altri commilitoni su una tradotta proveniente dalla Germania. Un improvviso bombardamento fece bruscamente fermare il treno, e con un balzo tutti noi soldati saltammo giù in cerca di riparo. Ricordo che mi trovai in fondo ad una scarpata: fu lì che mi sembrò di vedere, come in sogno, la nostra dolce Santa. Era così come ci appare nel nostro simulacro, ricoperta degli ori votivi: mi guardava con dolcezza, come per rassicurarmi e un onda di serenità mi fece nuovamente credere e sperare.” Nacque forse in quel momento, nel cuore di quel giovane smarrito e solo, una promessa cui egli tenne poi fede nel corso della sua lunga vita? Come non ricordare, infatti, la sua ininterrotta attività, perseguita a volte con sacrificio e fatica ma con inesauribile tenacia,

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comune di rilancio della comunità belpassese che nell'associazionismo ha avuto, negli anni, il motore trainante della vita della società stessa. Tutti insieme, insomma dobbiamo lavorare per una crescita spirituale, sociale, per la conservazione e la valorizzazione delle risorse patrimoniali, artistiche e culturali, per dare a Belpasso la dignità che merita.” Il Circolo ne ha raccolto il testimone e cerca, per quanto attiene ai suoi fini statutari, di far camminare con le proprie gambe le idee di Padre Vasta.

Grazie Padre Vasta

Il 16 febbraio 2006, alle ore 8,20, Dio ha chiamato a Se l'amatissimo Padre Giuseppe Vasta. Operoso parroco della Matrice Collegiata, per 22 anni, fino al 1988 è stato la guida e l'educatore della comunità parrocchiale e cittadina, sempre presente d'avanti alle necessità della gente. E' stato fra l'altro, tra i fondatori della Fraternita della Misericordia di Belpasso, promotore e sostenitore dell'Istituto G. Romeo Sava, Fondatore dell'Opera Pia "Marianna Magrì", Fondatore della "Schola Cantorum Maria SS. Immacolata", fondatore del Circolo Cittadino S. Lucia. Lo ricordiamo, quando, con le lacrime agli occhi, sventolando il fazzoletto bianco, mentre il Simulacro di S. Lucia veniva chiuso all'interno della "cameretta", ringraziava la comunità dei devoti e si congedava dall'ufficio di Parroco. Padre Vasta continuerà a vivere nel ricordo di chi lo ha conosciuto, di chi ha imparato da Lui, di chi ha avuto un sostegno ed un aiuto per andare avanti; continuerà a vivere nelle cose che ha creato e che saranno sempre visibili, in quanto trattasi di opere che costituiscono l'essenzialità della vita dell'uomo; continuerà a vivere nelle Associazioni che ha fondato, che sono le più attive della comunità belpassese. A noi ha lasciato un compito: portare avanti quanto ci ha lasciato, così come ha ribadito Il nostro Arcivescovo, Mons. Salvatore Gristina, durante l'omelia dei solenni funerali: “è necessario che il patrimonio lasciato da Padre Vasta, costituito dalle Associazioni, venga conservato e rivalutato; è di vitale importanza riunirsi e stilare un progetto

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Purgatorio;

Le novità

 Il Quartiere Borrello accoglierà la S.

Patrona all'altezza della Via Principe di Piemonte;

Una festa all’insegna dell’unità

 La processione dovrà giungere a Borrello

Per la prima volta, dopo tanti anni, si è avvertita la necessità di incontrarsi tutti insieme, i vari gruppi che organizzano la festa, ciascuno con le proprie competenze. Il Comitato Cittadino Festa di S. Lucia, il Circolo Cittadino S. Lucia v.m., i quartieri che realizzano i carri (uniti nella Fondazione per i carri di S. Lucia) e i Sacerdoti delle parrocchie belpassesi, si sono riuniti presso l'aula consiliare, alla presenza del Sindaco e del Consigliere comunale Giuseppe Tomasello (delegato alla festa).Tema dell’incontro è stato, rivedere alcuni punti della festa che, a causa del cambiamento delle abitudini e del conseguente allungamento dei tempi e del rito della vita, hanno causato un ritardo nel rientro della processione ad orari non consoni alla tradizione belpassese. Allo stesso tempo si è puntata l’attenzione sulla necessità di valorizzare alcuni momenti della Festa, quali l’accoglienza dei quartieri all’arrivo del fercolo (sono i quartieri che con la loro eterogeneità rendono dinamica la vita di tutti i giorni) e l’ingresso nella chiesa dell’ex Convento ad un orario più accettabile e con la solennità che merita tale storico momento.Ne è seguito un dibattito, a conclusione del quale si è stilato un verbale controfirmato dai responsabili delle componenti partecipanti. Si è stabilito in particolare che:  Il Circolo Cittadino S. Lucia avrà la responsabilità dell'intera processione ed è autorizzato dai presenti a far rispettare gli orari stabiliti;

alle ore 19,30;

 CIASCUN

QUARTIERE FARA' L'ACCOGLIENZA COME MEGLIO CREDE, ANCHE RIPROPONENDO IL CARRO ma la sosta non potrà superare il limite massimo di 30 minuti;

 Il 14 dicembre, l’uscita di S. Lucia verrà anticipata alle ore 18,00;

 La processione proseguirà direttamente

fino alla Chiesa dell’ex Convento dove verrà accolta dall'Amministrazione Comunale al completo per un decoroso e reale omaggio alla S. Patrona; S. Lucia farà ingresso nella chiesa del Convento dove si celebrerà una S. Messa solenne, animata dalla comunità parrocchiale di Cristo Re, alla presenza del Comitato e del Circolo Cittadino S. Lucia, dell'Amministrazione Comunale, della Polizia Municipale in alta uniforme, delle Suore e degli anziani ospiti della Casa di cura, valorizzando questo momento e ricordando che la devozione a S. Lucia presso i Frati Zoccolanti di San Francesco era presente anche a Malpasso ed era fortissima; lo testimoniano anche le opere d’arte presenti all’interno della chiesa, dove è raffigurata Lucia, posta allo stesso livello di San Francesco;

 Dopo l’uscita dal Convento si farà sosta in

Piazza Dante dove il Quartiere Purgatorio farà l'accoglienza solenne, anche con l'apertura del Carro (sempre nel limite massimo di 30 minuti);  Le manifestazioni culturali vanno valorizzate quanto le altre, pertanto si è fatta istanza tutti insieme affinché l'Amministrazione comunale preveda un contributo anche per queste (Il Circolo svolge tali manifestazioni quasi gratuitamente, dovendosi sacrificare a cercare soldi a destra e a manca). La maturità raggiunta quest’anno ci ha portato a dire che, alcune di queste modifiche, sono in via sperimentale ed in base al risultato verranno confermate o meno, il prossimo anno.Per la buona riuscita di tutto, il Comitato per la Festa e il Circolo Cittadino S. Lucia hanno bisogno della collaborazione e della comprensione di tutti. Grazie di cuore.

 L’uscita di S. Lucia dalla chiesa Madre sarà anticipata alle ore 10,30, per giungere nella Chiesa S. Antonio Abate alle ore 13,00;

 Alle ore 15,00 S. Lucia uscirà dalla Chiesa S. Antonio Abate per proseguire il giro esterno;

 All'altezza dell'ottava traversa i membri

della Fondazione Carri S.Lucia accoglieranno la Santa e tireranno i cordoni lungo la salita della Timpa Cattedda e almeno fino alla Via Principe di Piemonte;

 La tradizionale salita si farà di corsa fino alla 12a traversa in un'unica tappa e ripartirà di corsa fino all'Asilo Sava, dove verrà accolta dalla comunità del quartiere

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La Chiesa dell’ex Convento

Architettura e beni culturali La Chiesa ad unica navata con due arcate cieche per lato e volta a botte, contiene diverse opere d’arte di un certo valore. Sulla parete di fondo del presbiterio si può ammirare l’elegante ancona architettonica lignea di ottima fattura realizzata alla fine del XVIII secolo, un telaio con colonne di ordine corinzio su piedistalli, presenta una trabeazione con fregio decorato da motivi a greca, ovoli e fogliette, sormontato da frontone interrotto e concluso da edicola architettonica decorata da fronde e motivi a ricaille. Inserita nell’ancona lignea è la pala d’altare che raffigura la "Madonna con Bambino tra Santi nell’atto di porgere l’indulgenza plenaria a S. Francesco d'Assisi". Il dipinto di buona fattura, è stato eseguito dal pittore Giuseppe Zacco, nel 1805. Da quest’opera si evince la grande devozione che i francescani nutrivano per S. Lucia, tanto che, l’artista raffigurò Lucia, nell’atto di porgere la palma del martirio al Bambino Gesù, allo stesso livello del Patrono San Francesco (è regola nell’arte dare una posizione alle figure del quadro, in base alla loro importanza). Dietro l’altare maggiore si accede alla sacrestia, dove si conservano tre tele di ottima fattura, raffiguranti "Sant’Antonio da Padova", la "Vergine Addolorata" e "L’ultima cena": le prime due sono di autore ignoto, la terza, datata 1771, è in cattivo stato di conservazione.

Storia Il convento dei Frati Zoccolanti di San Francesco, trae le sue origini dall’antica Malpasso. Infatti, oltre al Convento dei Padri Carmelitani, presente a Malpasso, dai quali nasce la devozione a S. Lucia, in seguito proclamata S. Patrona, nel 1638 i Frati Zoccolanti di San Francesco edificarono un convento francescano e divulgarono, tra l’altro il culto alla Vergine, sotto il titolo dell’Immacolata Concezione. A seguito della disastrosa eruzione del 1669, il cui fronte lavico, distrusse Malpasso, gli abitanti furono costretti a fuggire verso un nuovo sito. Edificarono, così Fenicia Moncada, in una zona più a sud. I francescani non furono presenti nel nuovo sito di Fenicia Moncada ma ritornarono nell’odierna Belpasso, agli inizi del 1700, dove eressero un nuovo convento sul colle detto della “Silva”. Adiacente al convento, venne edificata la Chiesa dedicata a S. Antonio da Padova, i cui lavori, iniziati intorno al 1730, vennero ultimati nel 1779: ciò si evince dalla presenza di un’iscrizione posta alla base di un capitello collocato nel chiostro. Nel 1866 il Convento venne ceduto al Comune ed attualmente l’edificio è sede dei locali comunali.

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Tra gli arredi sacri marmorei destano particolare interesse i quattro altari a blocco in marmi policromi scolpiti e intarsiati, di fine ‘700, mentre l’altare maggiore ligneo originale è stato perduto ed è stato sostituito nel 1968 da un altro in marmo, nel quale è stato reimpiegato un paliotto della seconda metà del ‘700. Sopra gli altari sono collocate tre statue lignee, rispettivamente "Sant’Antonio da Padova", "San Pasquale Baylon" e l’"Immacolata", la più antica, databile tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’’800. L’intradosso della volta è decorato da tre affreschi, opere del pittore acese Michele Vecchio, allievo di Alessandro Vasta della seconda metà del XVIII sec. Il primo raffigura l’"Estasi di S. Francesco d’Assisi", il secondo raffigura "San Giovanni evangelista a Patos", mentre il terzo è un'"Incoronazione della Vergine". Infine all’esterno la chiesa presenta un elegantissimo portale in pietra lavica settecentesco, con la torre campanaria merlata.

Una vecchia credenza sosteneva che, da un accordo fatto in quei tempi, qualora il Simulacro di S. Lucia, durante la sosta al Convento, rimanesse oltre la mezzanotte, lo stesso avrebbe dovuto sostare all’interno fino al giorno dell’ottava. Tale credenza, però non ha nessun fondamento storico. Quest’anno, per valorizzare al meglio la sosta di S. Lucia al Convento, la stessa è stata spostata a giorno 14 dicembre. Subito dopo l’uscita dalla Chiesa Madre, prevista per le ore 18,00, il Fercolo giungerà in Piazza municipio, dove verrà accolto dall’Amministrazione comunale, per l’omaggio floreale. All’ingresso, lungo il Viale dei Pini verrà eseguita la Cantata “Lucia nostro Avvenir”, scritta da Gianni De Luca e musicata dal M° Giuseppe De Luca con la rielaborazione per banda eseguita dal M° Miraglia. S. Lucia farà ingresso nella chiesa dell’ex Convento dove verrà celebrata la S. Messa solenne, animata dalla comunità di Cristo Re, alla presenza degli anziani ospiti nella Casa di cura, dell’Amministrazione comunale, del Comitato, del Circolo Cittadino S. Lucia e della comunità dei fedeli.

Racconti Quando i frati francescani fecero ritorno a Belpasso, trovarono già presente il culto alla Vergine Immacolata presso la Matrice, la quale nel 1706, durante la visita pastorale del Vescovo di Catania, Mons. Andrea Riggio, venne elevata a Collegiata, sotto gli auspici dell’Immaculatae Conceptionis ac Divae Luciae. La rivendicazione della paternità del culto all’Immacolata da parte dei francescani venne assecondata dall’introduzione dell’ottavario nei festeggiamenti in onore a S. Lucia, patrona del paese. Dalla sera del tredici dicembre sino al giorno dell’ottava, il Simulacro della Santa rimaneva esposto nella Chiesa del Convento e lasciato alla venerazione dei fedeli. Con la soppressione dei beni ecclesiastici, nel 1866 e la conseguente chiusura dei conventi, i francescani lasciarono Belpasso e d’allora la sosta del Simulacro al Convento si è ridotta a qualche ora la sera del tredici dicembre.

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Il Comitato Cittadino Festa di S. Lucia e il Programma 2010 Il Comitato Cittadino Festa di S. Lucia è l'organismo preposto all'organizzazione della grande Festa di S. Lucia .Anticamente denominato "Deputazione", l'attuale Comitato è composto da un direttivo eletto per nomina diretta dal Parroco pro tempore della Chiesa Madre di Belpasso, che ne è il Presidente, fra un'assemblea composta dai cittadini, di fiducia dello stesso, che intendono esprimere la propria fede verso la S. Patrona con la collaborazione effettiva alla realizzazione della festa in onore di S. Lucia. All'interno del direttivo è presente la figura del Presidente Vicario, del vice presidente, del Cassiere e del segretario. L'attuale presidente vicario è Salvatore Terranova che dal 2005 sostituisce l’indimenticabile Cav. Domenico Morabito ultra novantenne che per tanti anni è stato alla presidenza del Comitato. Al suo interno è strutturato in gruppi operativi formati dai componenti del Comitato. Ciascun gruppo porta avanti un servizio pre-stabilito. Il Comitato si occupa pure di effettuare la "cugghiuta" e cioè la questua cittadina, che serve, oltre che a dare un supporto economico alle pesanti spese che si dovranno sostenere anche a far sì che i cittadini vengano sensibilizzati e coinvolti, anche simbolicamente, nella realizzazione della Festa di S. Lucia. Il Comitato, anche per quest’anno ha approntato un programma che dà il giusto decoro alla Festa della S. Patrona, del quale di seguito esponiamo i momenti salienti: Dal 28 novembre all’11 dicembre “peregrinatio” delle Reliquie della Santa Patrona che saranno esposte per la venerazione dei fedeli presso le comunità parrocchiali della città e dei quartieri periferici. Dal 30 novembre al 12 dicembre Dalle ore 5,00 pia pratica della “Tredicina” in preparazione alla Festa e S. Messa presieduta da Rev. Don Giovanni Scicolone O.S.B..; Mercoledì 8 dicembre – Solennità dell’Immacolata Concezione S. Messe in Chiesa Madre: (ore 5,30 – ore 8,30 – ore 10,30 – ore 17,00) Ore 18,00 Uscita del Simulacro dell’Immacolata e processione per alcune vie del paese. Sabato 11 dicembre Ore 19,00 S. Messa animata dal Circolo Cittadino S. Lucia e consegna delle tessere ai soci. Domenica 12 dicembre – Vigilia della festa Ore 5,30 Benedizione delle “Cappe” e vestizione dei devoti. Solenne traslazione dell’argenteo Scrigno con le Sacre Reliquie di S.Lucia dalla cappella Ore 10,30 S.Messa in Chiesa Madre celebrata dal parroco Mons. Giuseppe Calabrò con la partecipazione degli alunni delle scuole di Belpasso. Ore 11,30 Dal Palazzo di Città Corteo del Clero, delle Autorità Civili e Militari fino al Monumento dei Caduti ove si renderà omaggio alle vittime belpassesi di tutte le guerre. Ore 18,00 Chiesa S. Antonio: Venerazione delle SS. Reliquie, S. Messa e processione fino in chiesa Madre. Canto dei Vespri e offerta della cera; Ore 20,30 Apertura dei Carri di S.Lucia a cura della Fondazione Carri di S.Lucia. Esecuzione della Cantata a S.Lucia da parte del Quartiere Matrice. Lunedì 13 dicembre – Solennità di S. Lucia v.m. Durante la notte: solenne rintocco del Campanone di S. Lucia; tradizionali fuochi all’Ascino. Arrivo dei pellegrini dei paesi limitrofi. Ore 7,00 Arrivo dei pellegrini delle Comunità parrocchiali di Motta S. Anastasia e di Piano Tavola. S. Messa Ore 7,45 “Svelata” del Simulacro di S.Lucia. Esposizione delle Reliquie sull’altare maggiore. Ore 8,00 S.Messa. Ore 9,00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal parroco Mons. Giuseppe Calabrò.

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Ore 10,30 Trionfale uscita delle Sacre Reliquie e del venerato Simulacro di S.Lucia; Ore 11,00 Processione del Fercolo con la sacra effigie lungo la salita Bufali. Esecuzione della “Cantata” in onore di S. Lucia da parte dei “Giovani Cantanti del Quartiere Matrice”. Prosegue la processione lungo le vie: Roma, XIX Traversa, III Retta Ponente. Allo “Stricanacchio” tradizionale spettacolo pirotecnico. La processione prosegue per via XII Traversa, Via Roma. Ore 12,00 In Chiesa Madre, S.Messa. Ore 13,30 Ingresso del Simulacro e delle Reliquie nella Chiesa S.Antonio Abate. S.Messa . Ore 15,00 Prosegue la processione lungo le vie: II Traversa, III Retta Levante, XVII Traversa, IV Retta Levante, Monfalcone, C. Battisti, G. Gentile, Mazzini, Vittorio Emanuele III, Principe di Piemonte, S.Anna (sosta innanzi alla chiesa omonima), Piazza dei Martiri, via C. Colombo, Nicolosi. Ore 17,30 S.Messa in Chiesa Madre. Ore 19,00 S.Messa in Chiesa Madre. Ore 19,30 Ingresso del Fercolo col Simulacro di S.Lucia in piazza Stella Aragona e accoglienza della Comunità locale. La processione prosegue lungo la Via Vitt. Emanuele III con sosta nella piazza S.Giuseppe: accoglienza della Comunità parrocchiale. Prosegue il cammino sino alla Chiesa S. Rocco: accoglienza della Comunità. Ore 22,00 Arrivo in Chiesa Madre. Martedì 14 dicembre – “A festa dè paisani” Ore 8,30 S. Messa; ore 9,45 Apertura della “Cameretta”e “svelata” del Simulacro della Santa Patrona. Ore 10,30 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania. Ore 17,00 S. Messa Ore 18,00 Uscita delle S. Reliquie e del Simulacro. Processione per le vie Roma, XVIII traversa, III Retta Levante, Vitt. Emanuele III, Viale dei Pini; Omaggio dell’Amministrazione comunale alla S. Patrona; Ingresso nella Chiesa dell ex Convento. S. Messa solenne. Prosecuzione processione per le vie II Retta Levante, Piazza Dante (accoglienza comunità Cristo Re), II Retta Levante, XIV traversa, VII Retta levante, XII traversa, V retta levante, Montesanto, IV traversa, II retta levante, Cavour, Roma, Piazza S. Antonio; Esecuzione Cantata; Ore 22,00 Prosecuzione processione fino in Chiesa Madre. Domenica 19 dicembre Ore 8,00 Apertura cameretta Ore 8,30 S. Messa Dalle ore 9,00 Giornata degli autotrasportatori Ore 10,30 S. Messa e benedizione automezzi Ore 18,00 S. Messa e reposizione del Simulacro nella Cameretta. Lunedì 20 dicembre – Ottava della festa Ore 8,00 Apertura Cameretta Ore 8,30 S. Messa Ore 10,30 S. messa Ore 19,30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Rev. Mons. Giuseppe Malandrino già Vescovo di Noto.Segue la processione con il Simulacro e le Sacre Reliquie di S.Lucia per le piazze Duomo ed Umberto, fra acclamazioni, canti e preghiere. Reposizione del Simulacro e delle Sacre Reliquie di S.Lucia nella “Cameretta”.

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Il Programma delle iniziative del Circolo Cittadino S. Lucia Le iniziative di dicembre 2010, tra Fede, tradizioni, cultura e opere caritative Dal 22 ottobre al 30 novembre – Incontri di catechesi per i devoti di S. Lucia, sul tema “Il Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia”, tenuti dai parroci delle varie parrocchie belpassesi. Dal 22 novembre al 5 dicembre - 18° Concorso Scolastico "S. Lucia v.m. "Premio "Mario Antonino Leonardi" rivolto agli alunni delle scuole statali belpassesi. Tematica: “La Festa di S. Lucia, linguaggio verbale e gestuale della pietà popolare per la glorificazione di Dio e la santificazione dell'uomo: riflessioni, esperienze, aspettative”. Dall'1 al 20 dicembre - 13a edizione "Vetrine in festa" e Concorso la vetrina più bella a cura degli Esercenti Belpassesi, in collaborazione con la Confcommercio delegazione di Belpasso. Le vetrine degli esercenti belpassesi, addobbate con i simboli iconografici che richiamano il culto di S. Lucia. Sabato 4 dicembre – “Con gli occhi di Lucia uno sguardo ai fratelli poveri”, raccolta alimentare a favore delle famiglie belpassesi meno abbienti, presso alcuni supermercati del territorio di Belpasso. Sabato 11 dicembre, Chiesa Madre, ore 19,00 – S. Messa animata dal Circolo Cittadino S. Lucia e consegna delle tessere ai soci per l’anno 2011. Domenica 18 dicembre - Giornata degli autotrasportatori e benedizione degli automezzi: Ore 9,30 Nei pressi di Piazza Umberto, raduno degli automezzi; Intrattenimento con musiche popolari siciliane eseguite dal Gruppo Folk “Sogno di Sicilia”; ore 10,30 In Chiesa Madre, S. Messa; ore 11,30 d’avanti al Sagrato della Chiesa Madre, Benedizione degli automezzi; Sfilata lungo le vie Roma, 19a Traversa, Via V.Emanuele III, Via Nicolosi, Circonv.Est.

Gli incontri di catechesi per i devoti di S. Lucia

Fede, tradizioni e formazione

Da alcuni anni il Circolo ha avvertito la necessità di riunire i devoti di S. Lucia non solo nei giorni della festa. E’ importante far capire che essere devoti ed indossare la “Cappa” bianca è più di un semplice atto compreso nel rito della festa, piuttosto è un impegno fattivo di vivere la vita da veri cristiani impegnati, trasmettendo a chi ci vede indossare il sacco la fede che abbiamo sperimentato. A tal proposito si sono svolti gli incontri di catechesi, nel salone parrocchiale della Chiesa Madre, tutti i martedì, dal 22 ottobre al 30 novembre. Quest’anno gli incontri sono stati tenuti dai parroci delle varie parrocchie belpassesi, sul tema “Il Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia”: nelle varie azioni rituali, infatti, la Chiesa annunzia il Vangelo della salvezza e proclama la Morte e la Risurrezione di Cristo, attuando attraverso i santi segni la sua opera di salvezza.

Fra le tante attività svolte, il Circolo non toglie lo sguardo da chi ha bisogno d’aiuto. Si svolgerà nei giorni della festa, presso alcuni supermercati del territorio belpassese, una Raccolta alimentare, a cura delle socie del Circolo, il cui ricavato andrà a favore di alcune famiglie bisognose. A tutti coloro che contribuiranno và il nostro grazie di cuore.

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Solidarietà

“Con gli occhi di Lucia, uno sguardo ai fratelli poveri” Raccolta alimentare per le famiglie meno abbienti

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18° Concorso Scolastico S. Lucia Premio “Mario Antonino Leonardi”

Terze classi Scuola secondaria di primo grado “Nino Martoglio”

Quinte classi Scuola primaria di secondo grado “Madre Teresa di Calcutta”

Vincitore Assoluto  Zuccarà Davide, sezione D

Vincitore assoluto  Allegra Giulia, sez. F Plesso Centro

Primi di ciascuna classe  Russo Emanuela, sez. A  Raciti Enrico, sez. B  Foti Giuseppe, sez. E  De Luca Elisabetta, sez. F  Di Mauro Marika, sez. G  Genovese Mario, sez. H  Triscari Chiara, sez. H

Primi di ciascuna classe  Cannavò Miriam, sez. A, plesso Borrello  Arcidiacono Claudia, sez. B, pl.Borrello  Di Guardia Giuliana, sez. C, pl.Borrello  Randazzo Alessandro, sez. A, pl.Centro  Chisari Chiara, sez. B, pl. Centro  Sambataro Mario, sez. C, pl. Centro  Signorello Stefano, sez. D, pl. Centro  Castiglione Edoardo, sez. E, pl. Centro.

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Valorizzazione degli eventi culturali

Il concorso scolastico S. Lucia è stato introdotto circa 18 anni fa dal Circolo, presieduto dal Prof. Mario Antonino Leonardi, con l’istituzione di una borsa di studio a favore degli alunni delle quinte classi della Scuola Primaria di secondo grado e delle terze classi della Scuola Secondaria di Primo grado. Il Concorso vuole far passare quelle che sono le tradizioni legate al culto di S. Lucia, attraverso i giovani e i bambini che sono ancora terreno fertile. Il culto di S. Lucia rappresenta la massima espressione degli usi e dei costumi del popolo belpassese al quale si identifica pienamente. E’ importante, quindi far capire ai giovani, sin dall’età più tenera, chi siamo, da dove veniamo, qual è il nostro futuro, attraverso la perfetta conoscenza della storia del popolo a cui apparteniamo. Dopo la scomparsa dello storico presidente del Circolo Mario Antonino Leonardi, il premio è stato dedicato allo stesso. L’argomento di quest’anno è tratto dal tema sul quale è improntata la festa di S. Lucia 2010, e cioè il Direttorio su Pietà popolare e Liturgia. In particolare si chiede agli alunni delle terze di realizzare un tema su: “La Festa di S. Lucia, linguaggio verbale e gestuale della pietà popolare per la glorificazione di Dio e la santificazione dell'uomo: riflessioni, esperienze, aspettative” e agli alunni delle quinte, un elaborato grafico su: “La Festa di S. Lucia, espressione di fede e folcklore, per me è…..riflessioni, esperienze, aspettative”. Il concorso è così strutturato: Gli alunni eseguono il tema o l’elaborato proposto, nei tempi stabiliti. Gli insegnanti verificano gli elaborati e selezionano il primo di ciascuna sezione. Una commissione apposita, composta dal Dirigente scolastico, un insegnante, un rappresentante del Circolo, si riunirà e selezionerà il vincitore assoluto, attraverso l’attribuzione di un punteggio in base a dei parametri di valutazione pre-stabiliti. Al Vincitore andrà il Premio “Mario Antonino Leonardi”, che consiste in una pergamena e una borsa di studio del valore di € 250,00. Ai primi classificati di ciascuna sezione andrà una pergamena. I Vincitori dello scorso anno sono stati:

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L’attività del Circolo, negli ultimi anni è stata rivolta, oltre alla valorizzazione delle tradizioni locali anche ad un’azione di sensibilizzazione e di aggregazione delle varie realtà locali e di coinvolgimento delle stesse alla realtà della Festa di S. Lucia. Si rivolge, quindi alla gente comune, alle scuole, ai quartieri ed alle categorie lavorative. 13a edizione Vetrine in Festa e premio “La vetrina più bella” Anche quest’anno il Circolo Cittadino S. Lucia in collaborazione con la Confcommercio, delegazione di Belpasso, promuove la manifestazione “VETRINE IN FESTA”, giunta alla 13° edizione. La manifestazione rivolta agli esercenti che operano nel territorio belpassese vuole significare un simbolico offrire il lavoro di tutti i giorni a S. Lucia, attraverso la realizzazione di una vetrina a tema nei giorni dei festeggiamenti patronali.

Giornata degli autotrasportatori E benedizione degli automezzi La manifestazione nasce con la volontà di coinvolgere alcuni categorie lavorative ai festeggiamenti patronali. Individuando negli autotrasportatori un categoria attiva, numerosa, con spiccato senso di appartenenza, si è dato vita, alcuni anni addietro alla giornata, appunto, degli autotrasportatori e della benedizione degli automezzi. La manifestazione vuole rappresentare l’invocazione, da parte della comunità, alla Santa protettrice della vista, attraverso la benedizione, affinché dia protezione a coloro che con il loro mezzo affrontano chilometri di strada.

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Tradizioni e aggregazione realtà locali

Alla manifestazione, dallo scorso anno è stato abbinato il Concorso denominato “La vetrina di S. Lucia più bella” rivolto agli esercenti che volessero sbizzarrirsi nella realizzazione di una vetrina particolare a tal punto da poter ambire al titolo di vetrina di S. Lucia più bella per l’anno 2010. Le vetrine partecipanti verranno valutate da un’apposita commissione, nei giorni dal 15 al 20 dicembre che ne designerà il vincitore al quale andrà il trofeo “La Vetrina più bella”. Il vincitore dello scorso anno Si è aggiudicato il premio “La Vetrina più bella”, anno 2009., l’esercente “Prestige” di

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La Fondazione Carri di S. Lucia

manifestazione ma anche alla salvaguardia ed alla fruizione di questo

di Gianni De Luca Presidente Fondazione Carri di S. Lucia

Patrimonio culturale - religioso immateriale della comunità belpassese.Tra le prime

iniziative si dovrà provvedere a tutti gli adempimenti previsti dallo Statuto e nel contempo coinvolgere nella Fondazione enti ed istituzioni che daranno senz'altro lustro all'iniziativa, per cercare di collocare i Carri in una dimensione sempre più rilevante nel panorama regionale di questo tipo di manifestazioni. Ruolo fondamentale affidato ai Quartieri che, nella società belpassese sottoposta ad una continua trasformazione antropologica non indifferente - esprimono ancora una certa vivacità di idee, di continua evoluzione, attenti come sono alle istanze sociali e culturali che provengono dalla comunità stessa, in un continuo aggiornamento col proprio divenire storico. Questo grazie all'impegno di quanti, giovani e meno giovani, educati ai valori di riferimento della nostra comunità continuano ad impegnarsi nell'ambito sia delle parrocchie, che delle iniziative di promozione socio- culturale. A formare il primo consiglio direttivo sono stati designati all'unanimità tra i soci fondatori: presidente Gianni De Luca, vice presidente Franco Bonanno, cassiere Giuseppe La Rosa, segretario Matteo Magrì, addetto stampa e pubbliche relazioni Gregorio Guzzetta. Membri di diritto della Fondazione sono il Sindaco di Belpasso, il parroco della Chiesa Madre (rappresentante del clero locale) ed un delegato del Comitato della Festa di S. Lucia.

E' stata costituita con atto notarile del 22 luglio 2010 la Fondazione dei Carri di S. Lucia di Belpasso, voluta dai quartieri Borrello, Matrice, Purgatorio, S. Antonio, S. Rocco, unitamente al Consiglio e all'Amministrazione comunale di Belpasso che di fatto, in questi ultimi venticinque anni, sono stati i promotori e gli organizzatori di quest'antica tradizione belpassese, espressione peculiare di una religiosità popolare che vede in S. Lucia un esempio di vita cristiana ed un costante punto di riferimento e di aggregazione per tutta la collettività cittadina. L'idea della fondazione è nata una decina d'anni or sono. In quel periodo l'Amministrazione comunale, aveva concesso l'uso di due capannoni per la costruzione dei Carri a testimonianza di un interesse sempre maggiore da parte del Comune che già dal 1985, aveva iscritto nel bilancio comunale un apposito capitolo di spesa per i Carri ed organizzato, di fatto, la manifestazione. Un altro momento, molto significativo, fu la realizzazione del grande Carro comunitario allestito da tutti i quartieri nel 2004, in occasione del 17° centenario del martirio di S. Lucia, quando piazza Umberto divenne un grande spazio scenico per narrare la vita di S. Lucia e le vicende della comunità belpassese così intimamente legate alla S. Patrona. Partecipò anche S.E. l'Arcivescovo di Catania che ebbe parole di elogio per tutti.Ora, nell'ottica dell'evolversi di una tradizione sempre viva e, più in generale, delle progredite e moderne organizzazioni, i Quartieri cittadini ed il Comune di Belpasso hanno pensato di dotare i Carri di S. Lucia, di un idoneo strumento giuridico atto non solo alla complessa organizzazione della

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Maria SS. Immacolata e la nostra terra di Mario Di Mauro Rappresentante del Gruppo Giò Fratres S. Lucia

del paese veneravano fino al 1884 non è quello sopra citato ma quello che ancora oggi possiamo ammirare in Chiesa Madre e chiamato col nome dell'Immacolatella. Solo nel 1884 con la proclamazione del dogma dell'immacolata fu commissionato il nuovo simulacro, realizzato con cura e pregiata valenza artistica, dallo scultore acese Angelo Musumeci. Possiamo sicuramente dire che, Belpasso è un vero e proprio centro Mariano, ricordiamo gli svariati titoli con cui la Madon na viene onorat a, della Grazia, della Guardi a, del Carmi ne, della Salute e anche sotto il titolo della Madonna della Roccia, legato agli eventi miracolosi con cui la Madonna apparve al giovane belpassese Rosario Toscano, dove è stato anche edificato un santuario a lei dedicato. Vorrei lanciare uno sprono verso tutti i belpassesi, specialmente ai più giovani, ed è quello di non dimenticare la celeste protezione di Maria sul nostro paese e sulle nostre vite ed aspettativa future, sopratutto in questi tempi in cui il nostro mondo sta cercando di rinnegare il cristianesimo, possiamo noi, essere messaggeri di pace e testimoni di Cristo unico e vero Salvatore. Che Maria S.S. Immacolata continui a proteggerci col suo dolce Manto, il nostro paese, le nostre casa, le nostre famiglie.

11 febbraio 1858: “Io sono L’Immacolata Concezione “, con questa affermazione la Madonna apparve a Lourdes a S. Bernadetta Soubirous, confermando ciò che la tradizione della Chiesa Cattolica aveva da sempre sostenuto, proclamando quattro anni prima della suddetta apparizione il Dogma dell’Immacolata, avvenuta L’8 Dicembre del 1854 per volere di Papa Pio IX. Già nel XVI sec. l’Immacolata Concezione fu proclamata Patrona del regno di Sicilia, e non è da dimenticare il giuramento fatto dai nostri padri di difendere ad ogni costo la verità del suo immacolato concepimento, da qui nasce anche il tipico detto "Bedda Matri". Tutta la Sicilia esprime una forte devozione a Maria, ne sono testimoni i vari simulacri artistici realizzati in tutta la nostra regione in ringraziamento per la protezione che la Madonna nei vari secoli ci ha concesso come nostra Avvocata verso il Signore. Anche Catania scampata alla pericolosa eruzione del 1329, su commissione della Regina Eleonora D'Angiò, costruì una Chiesa che fu affidata ai padri francescani e dedicata a S. Francesco e all'Immacolata e per la grande devozione che Catania aveva verso la Vergine Maria, gli fu attribuito il titolo di "città dell'Immacolata”. Come già detto un po' in tutta la nostra regione troviamo traccia del culto all'Immacolata, ma il paese dove senza dubbio è più sentito è Belpasso. la storia del nostro paese porta con se da sempre il culto all'Immacolata, iniziato con l'arrivo dei padri Zoccolanti di S. Francesco nell'antica Malpasso e poi continuato anche dopo le catastrofi che hanno distrutto il paese con la dedica della Chiesa Madre di Belpasso a Lei, "Maria S.S. Immacolata". Da attenzionare è il bellissimo simulacro che oggi si porta in processione e viene esposto in occasione della festa dell'8 dicembre e la 3a domenica di Maggio in ringraziamento alla protezione di Maria. C'è da dire che il simulacro che i nostri padri e fondatori

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entra di diritto nei tradizionali festeggiamenti luciani di dicembre è dovuta anche ad una tradizione religiosa popolare che vede protagonisti i pellegrini dei paesi limitrofi, infatti sin dalle prime ore del mattino, quando ancora era buio, si dirigevano in devoto pellegrinaggio, attraversando le campagne e le strade buie, alla Matrice di Belpasso per poter venerare la Martire Siracusana. Ad accompagnare e a guidare questi devoti c'erano i colpi a cannone, sparati all'ascino e la voce del campanone, che ogni 15 minuti suonava fino all'alba. "U campanuni", fra le prime 3 campane più grandi d'Italia, veniva udito anche dai paesi più lontani, i più anziani si ricordano che il rintocco si udiva perfino dalla piana di Catania, è lui, infatti,il protagonista che anima, raccoglie a se i devoti, fa ricordare che Belpasso è in festa e fa valere quanto vi è inciso sul lato a ponente di esso: DEUM LADO FIDELIS VOCO DEMONES EX PELLO FAIMILIARUMO CONTRIBUENTIUM TANTO MMODO MORTEM. PLORO (Lodo Dio, chiamo i fedeli, scaccio i demoni, prego per i fedeli che hanno contribuito per la mia costruzione). Era proprio il suo caldo suono a guidare i pellegrini e devoti fino all'alba del giorno radioso. La notte trascorre insonne ma piena di emozioni, sulla torre campanaria il "Gruppo Giò Fratres", che cura la torre campanaria tutto l'anno e il suono delle campane durante la festa, anima la veglia di preghiera in onore alla Santa Patrona. Il campanile brulica di devoti o semplici curiosi che vogliono veder suonare la campana grande, attendendo l'arrivo dei primi carristi che a gruppi salgono per recitare una preghiera e dare anche loro 4 rintocchi di campana.

La notte Santa di Lucia di Alfredo Consoli vice presidente Circolo Cittadino S. Lucia vm

sono le 5 e 30 del pomeriggio, per le vie del paese si respira un’aria diversa, i balconi sono già tutti addobbati a festa con le bandiere rosse e verdi, in lontananza dalle rette e traverse, guardando la via Roma, si nota una luce forte, intensa, ricca di colori, è l’artistica illuminazione che adorna le vie e le piazze principali del paese. E ti avvicini sempre più alla Chiesa Madre e senti quel rintocco pieno, forte, che ti entra dentro e che ti ha accompagnato nelle fredde mattinate di dicembre, durante la tredicina: è “U Campanuni” di S. Lucia che richiama a se i fedeli. E poi ti accorgi, attraversando le piazze Duomo e Umberto, che è tutto pronto per dare il via alla tradizionale “notte del 12 dicembre”, la santa notte di Lucia. La notte del 12 dicembre è fatta di attese, sacrifici, tradizioni e fede. Belpasso in quelle freddissime ore rivive tutta la sua storia e tradizione popolare legata alla sua Santa Patrona. Si comincia con la tradizionale “Spaccata” dei carri da parte dei quartieri storici del paese, che con tanti sacrifici portano il loro duro lavoro in piazza. Ma è subito dopo l’apertura dell’ultimo carro che il tutto ha inizio. E’ mezzanotte, conclusasi la serata dei “cantanti”, che ha caratterizzato la vigilia della festa di S. Lucia, mentre i carristi attraversano le fredde strade del paese, intenti a posare il loro carro nel luogo dove l’hanno costruito, dalla torre campanaria della Chiesa Madre si sentono i 13 rintocchi del campanone e dopo il classico “cittadini viva S. Lucia” parte lo scampanio festoso che annuncia che Belpasso è in festa per la sua S. Patrona. Sono i giovani del Gruppo Campanario Giò Fratres S. Lucia, che negli ultimi anni si sono prodigati per organizzare al meglio la nottata sulla torre campanaria, facendo risaltare lo spirito devozionale e di preghiera che ogni belpassese nutre nei confronti della sua santa patrona. La notte del 12, che ormai da decenni e decenni,

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Tutto sta per concludersi e sono quasi le 6 e 30, quando comincia ad oscillare ancora una volta il batacchio del campanone, tutti sono pronti alle corde delle campane. Finiscono i 13 rintocchi del campanone e al grido "Cittadini Viva Santa Lucia" parte lo scampanio più lungo, il più atteso, quello che dice "Belpasso svegliati è Santa Lucia, oggi si festeggia la gloria della tua Patrona e la Gloria di Dio, Belpasso svegliati…". E si scende pian piano da quella torre, ci si dirige tutti assieme d'avanti alla cappella della Santa Patrona e si prega e si loda Dio per tutto quello che ci ha dato e per tutto quello che ci darà, e ancora una volta, ancora più forte si invoca Santa Lucia "Cu tuttu u cori, viva Santa Lucia". Sono le 7 del mattino di giorno 13 dicembre, si è conclusa la "notte del 12 dicembre", la Santa notte di Santa Lucia.

Il tempo trascorre pian piano fra il gelido freddo e il buio, fra il suono della campana e l'udire di colpi a cannone: si fa a turno per stare svegli e animare ancora questa santa notte, mentre gli ultimi carristi o semplici curiosi vanno via a riposare qualche ora prima della svelata. Sono le 6 del mattino, si avvicina l'alba, i ragazzi del gruppo Giò Fratres si radunano tutti sul campanile. C'è grande attesa, all'orizzonte si vede il mare che bagna Catania fare da specchio ad un pallido sole di dicembre, e tutti si stà col naso all'insù per vedere il cielo, vedere scomparire le stelle, vedere finalmente, dopo una lunga notte, l'alba tinta d'azzurro e il sole che pian piano illumina l'Etna ricolma già di neve. E' grande l'emozione perché tutto è andato bene, si è trascorso la notte con lei, Lucia, pregandola, invocandola, affinché protegga ancora il nostro paese ed illumini con la sua raggiante luce le nostre vite.

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Belpasso e la Tredicina

“U pridicaturi da tridicina”

di Biagio Asero

Da diversi secoli la festa di Santa Lucia, patrona di Belpasso, prevede un “cerimoniale”, che prima d’ oggi è mutato solo pochissime volte e comunque solo a causa di eventi storici rilevanti. In tale cerimoniale assume un’ importanza saliente la pia pratica della Tredicina. Per i tredici giorni che precedono la solennità del 13 dicembre i fedeli di Belpasso si riuniscono in Chiesa Madre per prepararsi spiritualmente alla festa. Le funzioni cominciano alle cinque del mattino con la recita del Rosario, alla quale segue la preghiera della Tredicina. Questa è una lode, composta da 13 strofe in rima e conclusa da una preghiera finale, nella quale si chiede alla Santa di poterne imitare le virtù, quali la fortezza e la purezza; si domanda la sua intercessione al fine di preservare il Paese da calamità, quali terremoto, lava e guerre; si invoca l’ abbondanza dell’ annata che deve cominciare. A questi momenti segue la celebrazione della S. Messa, presieduta da un padre predicatore, il quale tiene l’ omelia. Caratteristico è il canto “Evviva Lucia”, che si esegue dopo la Comunione. In questi tredici giorni particolarmente suggestiva è la mattina dell’ Immacolata, la cui Solennità si interseca al cammino di preparazione dei festeggiamenti patronali: all’alba dell’otto dicembre, in una chiesa gremita ancor più del solito, alla presenza del simulacro della Madonna, il sindaco pronuncia l’ atto di affidamento del Paese a Maria, nostra Madre Celeste. Il tredicesimo e ultimo giorno di Tredicina, infine, segna l’ inizio della festa vera e propria col giorno della Vigilia. Prima della S. Messa i devoti indossano la “cappa”, un abito bianco che porteranno nei giorni successivi per accompagnare il “fercolo” della Santa per le vie della Città. Da qualche anno, ad opera di Mons. F. Mio, è stata introdotta la benedizione e la vestizione di coloro che indossano quest’abito per la prima volta.

Rev. Don Giovanni Scicolone O.S.B è il Padre Predicatore della tredicina di S.Lucia di quest’anno

Don Giovanni Scicolone è nato il 07 ottobre 1943 a Palma Monte Chiaro (AG). Entrò in monastero all’età di 11 anni a S. Martino delle Scale dove compì gli studi. Iniziò il noviziato all’Abazia di Cava dei Tirreni (SA), dove fu monaco il belpassese Don Raffaele Stramondo. Iniziò la professione monastica il 15/09/1963 e divenne sacerdote il 01/07/1967 a S. Martino delle Scale. Compì gli studi teologici a Palermo ed entrò nel monastero dei Benedettini a Nicolosi il 07/11/1992 dove da 18 anni svolge e presta il suo servizio. Don Giovanni Scicolone ci guiderà in questo cammino di crescita spirituale che è uno dei momenti più significativi della festa di S. Lucia. Un grazie di cuore da parte di tutta la comunità belpassese.

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Eucaristica fatta a metà della mattinata avrebbe pregiudicato il lavoro nei campi, in un periodo molto intenso che coincide con la raccolta delle olive. La soluzione di iniziare le funzioni religiose, in onore della Santa Patrona, alle 5 del mattino fu così un valido compromesso. Oggi potrebbe risultare insolito tale orario, ma proprio per questo la Tredicina ha ancora più valore perché richiede quella forza di volontà e quel piccolo sacrificio che siamo disposti a compiere poiché è Lucia stessa che ci ha chiamato all’ incontro con Cristo.

La mattina del dodici dicembre dà avvio alla giornata tradizionalmente dedicata alle reliquie della Martire, per cui prima della Messa si procede col prelevare lo “scrigno” dalla “cameretta” e alla traslazione sull’ altare maggiore. Molte sono le funzioni che preparano ad una festa religiosa, novene, tridui ecc., ma poche sono così cariche di fascino e vera fede come la Tredicina di Belpasso. Un tempo infatti, l’ orario era dettato dalla necessità che il lavoro richiedeva: non era ancora stata introdotta dalla Chiesa la Messa serale e una Celebrazione

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La voce delle parrocchie belpassesi

Con S. Lucia verso Cristo Morto e Risorto Ogni cristiano vive un appartenenza di fedeltà nuziale a Cristo, che si esprime nella castità, secondo il proprio stato. Infatti per ciascuno di noi c’è un’intima solitudine con Gesù, nella quale nessuno deve entrare e che deve essere custodita con fedeltà. S. Lucia ha preso sul serio la persona di Cristo, ”l’Amore sino alla fine”. L’ascolto della parola è diventato per lei obbedienza di fede assoluta, tanto da determinare la sua scelta di vita. In S. Lucia possiamo vedere come la parola di Gesù possa operare anche in Noi. Il suo esempio è rivolto a tutti: agli sposi cristiani chiamati a vivere la santità del matrimonio, ai giovani nel far comprendere la dignità del corpo, il quale con il battesimo è divenuto Tempio dello Spirito Santo, destinato alla Risurrezione, quindi alla “bellezza”. Oggi a c’è bisogno di testimoni coraggiosi che con la grazia di Dio , con i Sacramenti e con l’alimento della preghiera e della parola costituirebbero una spinta verso la conformità del vangelo, prendendo come esempio di Santità la Santa Patrona. Che ci aiuti a vivere giorno dopo giorno le difficoltà che la vita ci presenta, riconducendoci verso l’unico vero bene che è Gesù Cristo, l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine di ognuno di noi, senza distinzione di razza, colore, ceto sociale. EVVIVA SANTA LUCIA

Dicembre è alle porte,e tutta Belpasso si prepara per festeggiare S. Lucia. Il paese si trasforma: c’è aria di festa , profumi e sapori , i balconi con drappeggi, le vetrine dei negozi e le vie con gli archeggiati di luci colorate , nell’attesa che “Santa Luciuzza bedda” passi con il suo fercolo trainato dai devoti con le cappe che gridano a gran voce ”cittadini Evviva S. Lucia”. Quest’aria di festa arriva anche quest’anno nei cuori della gente dei villaggi limitrofi (del pino e delle ginestre), dove si aspetta per l’11 dicembre, con ansia e gioia la santa Reliquia della martire Lucia. La comunità Maria SS. Annunziata si prepara con drappeggi rossi, canti e inni di gioia per inneggiare il suo martirio, quale vergine e sposa di Cristo , che per la gente di questi villaggi è un richiamo forte ed un punto di riferimento. Infatti la sua verginità richiama l’atto supremo d’amore con cui Cristo rimette la sua vita nelle mani del Padre sulla Croce.

La comunità Maria SS. Annunziata Villaggio del Pino – Belpasso

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“Devoti siamo di Sant’Antonio….”

la notte dell’ascino, le fredde mattine della tredicina, la preparazione del carro allegorico o semplicemente prega. Ma cosa dunque lega, in così forte maniera, il quartiere alla santa patrona? “Picchì Santa Lucia è Santa Lucia”! In questa semplice quanto spiazzante risposta i nostri cari anziani danno una lezione di profonda fede, prolungando quell’ideale abbraccio che la mattina del 13 Dicembre, nell’accogliere il venerato simulacro e il prezioso scrigno all’ottava traversa, guidata dal parroco, tutta la comunità parrocchiale offre. La festa della santa martire risveglia un prezioso senso d’appartenenza che mai come ai giorni nostri, arricchisce in particolare i giovani, grazie ad un confronto d’idee, di pensieri e di esperienze di fede, che durante l’anno sembrano sopire tra le mille cose da fare. Il tempo dell’attesa è finito, la festa è ormai alle porte, e mentre il giorno si stringe sempre più, i preparativi fervono con ritmo incalzante. A S. Antonio “A te lode Lucia si leva..” in uno ieri di cui siamo fieri testimoni, nel presente che ci vede degni protagonisti, in un domani nel quale speriamo.

C’è un filo diretto che lega ogni singolo “santantonese” alla Santa Patrona, un filo che parla di affidamento, devozione e Fede. Lo stesso filo lega ogni espressione, ogni preghiera, ogni momento che il quartiere anno dopo anno offre a Santa Lucia, incarnando tutto nell’ormai frenetica quotidianità. Quando la sera del 14 Dicembre si eleva in alto la cantata “devoti siamo di sant’Antonio, ognor godiamo di tua virtù”, negli occhi dei presenti si legge commozione, un pò di stanchezza ma anche tanta fiducia nella giovane martire siracusana. Ognuno nel proprio intimo ringrazia per quanto vissuto, ripercorre attimo dopo attimo i giorni della festa, la processione delle reliquie,

La comunità S. Antonio Abate, Belpasso

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Racconti, aneddoti, scritti e poesie della tradizione popolare belpassese

furono tante. Alla fine, Caffo, stremato dalla rissa , durante la quale aveva ‘miscatu ‘anggàti a quattru a quattru, e cauci e pugna a tinchitè (11), temendo la reazione di quello screanzato, pensò bene di rifugiarsi ‘nte Bufali (12). Accuminciau a curriri, comu ‘n lebbru stiddu, s’abbrancicau subbra 'a Timpa, e s’infilau ‘nto purtuni du baruni (13). Nessuno, nemmeno le guardie avrebbero osato rintracciarlo nella casa del barone. Si presentò trafelato, a don Lorenzo (14) e raccontò, con quel po’ di fiato che gli rimaneva, cosa era successo. Il barone, dal canto suo, gli disse di stare tranquillo. Diede disposizione ai domestici di farlo asciugare e rifocillarlo. Poi, si sarebbe pensato. Ma non accadde niente di particolare. Il temporale passò, nessuno venne a recriminare niente, e di quel forestiero non se ne seppe più nulla. Caffo, dal canto suo, dovette ricambiare quel favore al barone che lo mandò, col cavallo, in alcune località di sua proprietà alla piana, per certe cose che si dovevano fare. C’era brutto tempo, l’acqua si pridicava (15), ma Caffo non poteva mancare all’impegno preso. Voleva essere riconoscente, per forza, al barone per quello che aveva fatto per lui. Strada facendo s’ inzuppò fracido, tanto che gli venne pure ‘a primmunia (16). Mentre ansimava, costretto a letto dalla malattia, pensava a santa Lucia, di come l’aveva difesa, con calci e pugni, dagli insulti di quello screanzato forestiero che era venuto a Belpasso. Ma la sua era una famiglia votata interamente alla santa. Un suo parente per svegliare i vicini di casa nelle mattinate della Tredicina (17) preparava delle bummitte (18) con dei cocci di tegole rotte e li sparava, cu’ ddu friddu (19), alle quattro e mezzo del mattino, A quei tempi non c’erano sveglie e ognuno

Accadde una volta di Gianni De Luca

La vigilia di Santa Lucia, di quell’anno, si nni vinni ‘na livantata ca’ ci appizzau tutta ‘a Festa (1). L’acqua a lavina scendeva dalla strada dritta, e mischiandosi col terriccio, produceva una fanghiglia che insudiciava le persone, vestite con l’abito buono della festa. Ci fu un fuggi fuggi generale. I bannisti ripararono come meglio poterono sotto le arcate della Loggia Comunale, qualcuno s’infilò dentro la Matrice, altri, subitaneamente, s’anvviccaru (2), alla meno peggio, chi nella bettola, chi in qualche putia, chi, ancora,in qualche funnucu. Ddi poviri vinnituri ( 3) trapanati da’ testa finu ‘e pedi (4), non sapevano darsi pace: la roba tutta rovinata, e ‘nzuppata d’acqua, le bancarelle che mal si reggevano agli sbuffi del levante. In tutto quel marasma, ad un forestiero che vendeva calia (5), ci cadde, addirittura, tutta la merce per terra, rovinandosi completamente. Tantu foru ‘i nervi (6) che incominciò ad imprecare: - “ Malidittu ‘stu paisi e di unni cci vinni” (7)!E incominciò a bestemmiare santa Lucia. Cosa che a Belpasso non si era mai udita a memoria d’uomo. C’era nei paraggi un certo Caffo che, inorridito dal sentire quella bestemmia, non ci visti chiù di l’occhi (8), si approssimò violentemente al forestiero e ‘ci ‘ittau manu: - “ Tu… senti… tuttu po’ diri.. ma nan po’ bistimmiari a santa Lucia ....cca a Mappassu.…facchinu e porcu” (9) ! Si azzuffarono. Volarono percorse e pedate. Qualcuno tentò, acqua acqua (10), di dividerli, di porre fine alla lite, ma Caffo non voleva sentire ragione: s’era bestemmiato il nome di santa Lucia e quel forestiero doveva pentirsene anche a suono di pesantissime legnate… che

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(13) - Trad.: Incominciò a correre come una lepre stellata, si arrampicò sulla Timpa ed entrò dal portone del barone. (14) - Nome del barone Bufali. (15) - Trad.: Cadeva abbondantemente (16) - La broncopolmonite. (17) - Viene così chiamato il periodo di tredici giorni di preparazione alla festa. Un rito antichissimo che si svolge alla Matrice alle cinque del mattino. (18) - Piccoli petardi (19) - Trad.: Con tutto quel freddo (che faceva). (20) - Trad. Andiamo presto a letto, così ci svegliamo presto e possiamo prendere i posti a sedere in chiesa. (21) - Un circolo locale: il Club Progressista. (22) - Trad.: Videro che c’erano persone. (23) - Trad.: Si sedettero nei gradini antistanti la chiesa. (24) - Trad.: Abitava dietro la chiesa.

si organizzava a modo suo per alzarsi in tempo per la Tredicina. C’erano quelli che andavano a dormire presto, specialmente per la mattina dell’Immacolata, quando la chiesa era gremita fino all’inverosimile già alle quattro del mattino. Ora accadde, infatti, che un gruppo di questi pensò bene: - “ ‘O cuccamini d’aùra, ‘ccussi na rusbigghiamu currènnu e ni putemu pigghiari i seggi ‘nta chesa (20)-. Ma andarono a dormire talmente presto che quando si svegliarono era veramente…presto. Uscirono di casa, con quel buio fitto e s’incamminarono verso la Matrice. Giunti davanti ‘u Club (21), visturu ca dda ‘intra c’erunu genti (22). Domandarono cosa ci facessero, a quell’ ora del mattino, nel Club. - “Ma quale ora del mattino” - replicò qualcuno - “ Ma se non è, neanche mezzanotte”!? Ma la devozione era tanta e decisero, ormai che stavano fuori, di aspettare che aprissero la chiesa. S’assittaru ‘nte scalunati da’ chesa (23) e incominciarono a magiare nuciddi, castagni, mustardi, ficudia sicchi, che Concettina, con sua nonna, avevano portato, in attesa che arrivasse qualcuno. Il primo arrivò don Puddu Sabedda , che stava propriu arredi ‘a chesa ( 24).

Tratto dal cap. Nel nome di Lucia del volume “Pagine della memoria” di Gianni De Luca – ed.Agorà 2008. La devozione a S. Lucia a Belpasso è espressa anche attraverso composizioni di poesia popolare, scritte da poeti locali o improvvisate da i devoti. A S. Lucia del poeta dialettale Alfio Naso recitata e offerta alla S. Patrona, all’ingresso di S. Lucia nella cameretta, dal devoto belpassese Pippo Pulvirenti

-------------------------------------------------" Lu dicu chiaru sugnu mappassotu e suddisfattu ca cisugnu natu di santa Luciuzza sugnu divotu, divotu ppi la vita e ppi lu ciatu,

(1) - Trad.: Il maltempo rovinò la Festa. (2) - Trad.: Entrarono. (3) - Trad.: I venditori ambulanti. (4) - Trad. Penetrati (dall’acqua) dalla testa ai piedi. (5) - Trad.: Ceci abbrustoliti. (6) - Trad.: Si innervosì talmente. (7) - Trad.: Maledetto questo paese e da dove ci sono venutu. (8) - Trad.: ( figurativo) Perdere la vista degli occhi. (9)Trad.: Ascolta.. puoi dire tutto quello che vuoi, ma non puoi bestemmiare santa Lucia, qui, a Belpasso…Facchino e porco. (10)- Trad.: Sotto la pioggia (11)- Trad.: Dato schiaffi a bizzeffe, calci e pugna a più non posso. (12) - Trad.: Al palazzo (dei baroni) Bufali.

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sti versi n'ta la menti haju sarvatu, di nicu n'ta lu cori l'haja tinutu, intra e fora la chiesa l'haja priatu, oggni mumentu cha dumannu aiutu, sta santa cu la palma e la curuna, sempri di lu cielu ni talia di lu paisi miu e' la patruna, casta e biata vergini Lucia e cusi sia "

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Fra le attività del Circolo Cittadino S. Lucia, volte alla divulgazione del culto di S. Lucia c’è la realizzazione del foto album, “Belpasso in festa è Santa Lucia”, racconto fotografico della festa di S. Lucia a Belpasso, contenente le immagini della festa edizione 2009. Il libro è costituito da n. 100 pagine, formato cm 25 x 32, contenenti immagini ad alta qualità. Lo scopo dell’iniziativa è promuovere la festa di S. Lucia che rappresenta la principale testimonianza della cultura e della tradizione del popolo belpassese. Attraverso le suggestive immagini che caratterizzano il rito di una delle manifestazioni più importanti della provincia di Catania, si vuole raggiungere il devoto belpassese e non, nonché il cultore di questo tipo di manifestazioni che, potrà ammirare Il fascino di momenti unici, riassaporando il gusto di poter sfogliare un libro “in carne ed ossa”, ovvero in foglio di carta di ottima qualità, ormai soppiantato dalle più moderne “gallery” multimediali. Il libro sarà in distribuzione nei giorni della festa, in chiesa e nella sede del Circolo Cittadino S. Lucia. Chiunque volesse prenotarlo può farlo contattando i responsabili al recapito 393 3180067.

Il sito ufficiale della festa è www.santaluciabelpasso.com E’ possibile seguire la serata dei carri in differita sul sito ufficiale della festa e sul sito del provider www.videobank.it Il Circolo Cittadino S. Lucia v.m. è costantemente presente nel territorio belpassese, promuovendo tante iniziative di vario carattere, spirituale, culturale, di aggregazione delle realtà locali, di solidarietà, ecc. Queste e tante altre iniziative che sono in cantiere vengono realizzate in totale economia, non avendo il Circolo, entrate sufficienti a coprire le spese necessarie. Pertanto è nostro dovere ringraziare gli SPONSOR e la gente che a vario titolo ci aiuta nella realizzazione delle nostre attività. A tal proposito, chiunque dovesse apprezzare le nostre iniziative e volesse contribuire con un’offerta, può farlo effettuando un bonifico bancario indirizzato a:

Circolo Cittadino S. Lucia vm, Banca di credito Etneo Scarl, agenzia di Belpasso Codice IBAN: IT 45 Z 07080 83870 000000002041 Oppure consegnando l’offerta al cassiere del Circolo, sig. Gino Cavallaro. GRAZIE DI CUORE!


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