Lucia Luce di Cristo ed. Dicembre 2012

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Periodico del Circolo Cittadino S. LUCIA v.m.

dicembre 2012


“Lucia, Luce di Cristo” Numero in attesa di registrazione

DICEMBRE 2012 A cura del Circolo Cittadino S. Lucia v.m. -Belpasso (CT) Direttore: Alfio Consoli Segreteria di Redazione: Luigi Sauta – Biagio Asero Foto di: Pippo Chiantello e Alfio Consoli Impaginazione: Biagio Asero Stampa: Tipolitografia 2L - Misterbianco SOMMARIO: • L’ anno della Fede

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•Incontri di nianze e catechesi

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testimo-

•U pridicaturi da tridicina

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•Una tela di Giuseppe Carta presso la chiesa della Madonna della Guardia

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•Barocco in movimento : il Fercolo di S. Lucia

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•Lettera da S.Lucia al Fortino

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•Le iniziative del Circolo

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•Concorso Scolastico

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•La carità attraverso la raccolta alimentare

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•Vetrine in Festa

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•Programma dei festeggiamenti 2012

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• I Carri di S. Lucia

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• Ricordo defunti.

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soci Pag. 31

In copertina affresco di G. Barone della volta della Chiesa Madre di Belpasso

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obile nata in piccola età, con grande umiltà la fede abbracciò”: così cantiamo nei giorni della “tredicina” di S. Lucia. E’ a seguito del grande atto di fede descritto in questo antico canto che, in tutto il mondo si venera S. Lucia vergine e martire siracusana. Belpasso, sin dal lontano 1636, l’acclama Santa Patrona, celebrando una festa che, secondo i canoni della Pietà Popolare, è una delle più importanti dell’Arcidiocesi di Catania. “…con grande umiltà la Fede abbracciò”! E’ la Fede l’obbiettivo principale al quale si ispira la festa di S. Lucia di quest’anno. Edificati e ritemprati dalla Visita Pastorale che, nei mesi scorsi, ha visto il nostro Arcivescovo, Mons. Gristina, presente in mezzo a noi, come il Buon Pastore, ci prepariamo a celebrare la S. Patrona, entrando pienamente nell’anno della Fede indetto da Sua Santità Benedetto XVI. Sono infatti gli incontri di catechesi e i testimoni della fede che il Circolo Cittadino S. Lucia, propone alla comunità, la novità essenziale della festa di S. Lucia di quest’anno. Mons. Francesco Ventorino, la giornalista Anna Lisa Colzi, Giancarlo e Sabrina Grasso, le testimonianze dei devoti, ci aiutano a guardare a Lucia, con gli occhi della fede, come la nostra sorellina che nei primi secoli dell’era cristiana ha donato i suoi averi e la sua stessa vita, affrontando gli atroci supplizi del martirio per Amore di Gesù Cristo. Anche le altre iniziative del Circolo arricchiscono di contenuti la solennità dei festeggiamenti patronali, quale linguaggio verbale e gestuale della Pietà Popolare, per la glorificazione di Dio e la santificazione dell’uomo. Il Concorso Scolastico, giunto alla ventesima edizione, il concorso “Vetrine in Festa”, la raccolta alimentare a favore dei più bisognosi, il secondo anno del censimento storico dei devoti di S. Lucia, costituiscono il ricco programma di eventi culturali e caritativi che il Circolo propone in occasione della festa di quest’anno. Questo periodico che entrerà nelle case dei belpassesi, nei giorni della festa vuole essere, anch’esso veicolo di informazione positiva e sana, alla luce della fede, di quei valori che la società di oggi vuole a tutti i costi far apparire come retrogradi e non evolutivi. Se la trasmissione di valori sani, quali la fede, la famiglia, la carità, susciterà in voi lettori sentimenti positivi, siamo lieti e orgogliosi di essere controcorrente. Un doveroso ringraziamento va agli sponsor e a tutti coloro che a vario titolo ci sostengono nel portare a vanti i nostri progetti. Un ricordo particolare va ai soci del Circolo che ci hanno lasciati quest’anno: Il Prof. Paolo Bellia, primo presidente, il Signor Isidoro Pappalardo e Ciccio Consoli: che, attraverso la nostra preghiera, il Signore li accolga nella Patria Celeste. Ci stringiamo forti al nostro Parroco, Mons. Giuseppe Calabrò che, nonostante l’ulteriore prova che il Signore gli chiede di affrontare, ci guiderà durante questa festa e nel cammino di fede che abbiamo intrapreso. Augurando, a nome mio e dei soci del Circolo di S. Lucia, buon onomastico a tutti coloro che portano il nome di Lucia, auguriamo a tutti di trascorre un Santo Natale di pace e serenità. Il Presidente Giovanni Giuseppe Giuffrida

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L’ anno della Fede di Mons. Giuseppe Calabrò parroco della Matrice

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arissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù e devoti della nostra sorella Lucia, vergine e martire siracusana. Stiamo vivendo l'Anno della Fede che il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto dallo scorso 11 ottobre. Mi piace iniziare questa riflessione ricordando l'ammonimento che l'apostolo Paolo fa a Timoteo: ( 1 Timoteo) "... Sii di esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. (...) non trascurare il dono spirituale che è in te..." Cioè soffia sotto la cenere del tuo cuore, o Timoteo, o fratello e sorella, per far divampare il dono dello Spirito Santo ricevuto col Battesimo, rinnovato in tutti i Sacramenti. Soffia sotto la cenere delle tue paure, dei tuoi peccati, delle tenebre dei tuoi dubbi colpevoli del tuo orgoglio, della tua purezza battesimale perduta, del tuo attaccamento morboso alle realtà terrene senza un destino evangelico...! Soffia sotto le cicatrici delle tue ferite e lo Spirito del Signore Risorto brucerà tutto ciò che è scoria, peccato, miseria umana per farti risor-

gere con Lui a misura della Sua Santità. Nella Lettera enciclica Deus Caritas Est, il Santo Padre dice: la fede cristiana è << l'incontro con un avvenimento, con una Persona che da alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva>>. La Congregazione per la Dottrina della Fede, nella Nota che illustra l'Anno della Fede scrive: << L'Anno della Fede vuol contribuire ad una rinnovata conversione al Signore Gesù e alla riscoperta della fede, affinché tutti i membri della Chiesa siano testimoni credibili e gioiosi del Signore risorto nel mondo di oggi, capaci di indicare alle tante persone in ricerca la "porta della fede". Questa "porta della fede" spalanca lo sguardo dell'uomo su Gesù Cristo, presente in mezzo a noi "tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 20). Egli ci mostra come "l'arte del vivere" si impara " in un intenso rapporto con lui>>". Il Papa nella lettera apostolica Porta Fides D.m7 scrive:<< Con il suo amore, Gesù Cristo attira a sé gli uomini di ogni generazione: in questo tempo Egli convoca la Chiesa affidandole l'annuncio del Vangelo, con un mandato che è sempre nuovo. Per questo anche oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l'entusiasmo nel comunicare la fede>>. La Nota al n5 continua :<< Sono auspicati simposi,

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convegni e raduni di empia portata, anche a livello interpersonale, che favoriscano l'incontro con autentiche testimonianze della fede e la conoscenza dei contenuti della dottrina cattolica. (...) e che la fede " diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell'uomo">>. Al n9 la Nota invita le Associazioni e i Movimenti ecclesiali a << farsi promotori di specifiche iniziative che, mediante il contributo del proprio carisma e in collaborazione con i Pastori locali, si inseriscono nel grande evento dell'Anno della fede. Le nuove Comunità e i Movimenti ecclesiali, in modo educativo e generoso, sapranno trovare i modi più adeguati per offrire la loro testimonianza di fede al servizio della Chiesa>>. Al n10 la Nota recita :<< tutti i fedeli, chiamati a rivivere il dono della fede ( cfr 1 Tm 4), cercheranno di comunicare la propria esperienza di fede e di carità dialogando coi loro fratelli e sorelle, anche delle altre confessioni cristiane, con i seguaci di altre religioni, e con coloro che non credono, oppure sono indifferenti. In tal modo si auspica che l'intero popolo cristiano inizi una sorta di missione verso coloro con cui vive e lavora, nella consapevolezza di aver "ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti">>. Il Santo Padre nella citata Lettera Enciclica al n15 scrive: la fede << è compagna di vita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie per noi. Intenta a cogliere i segni dei tempi nell'oggi della storia, la

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fede impegna ognuno di noi a diventare segno vivo della presenza del Risorto nel mondo>>. La fede infatti, è un atto personale e comunitario insieme: è un dono di Dio che va condiviso nella comunità e che deve essere comunicato al mondo. Comprendiamo perché il Santo Padre ha indetto l'anno della Fede, perché si è accorto che tanta cenere stagna nel cuore dei battezzati. Noi del Circolo Cittadino Santa Lucia, già dall'anno scorso abbiamo intrapreso il percorso di una riscoperta della Fede, confrontandoci con vari testimoni e in compagnia della nostra sorella S. Lucia, vera "Porta della fede" che ci introduce a Cristo. Anche quest'anno, con la sicura approvazione della Chiesa e in piena comunione col Successore di Pietro, vogliamo condividere con alcuni fratelli il dono della Fede sicuri che essa infatti << cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia(….). I credenti, attesta S. Agostino, "si fortificano credendo">> (Porta Fidei N7). Con grande piacere accolgo le proposte del Circolo S. Lucia in preparazione alle festività luciane belpassesi del 2012 e mi preparo, ci prepariamo con quanti come noi si sforzano di testimoniare Cristo, confortati dalla comunione dei santi, "porte della fede"!

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Incontri di testimonianze e catechesi di Alfio Consoli Vice Presidente del Circolo S. Lucia

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ra il 13 dicembre del 304 quando a Siracusa il prefetto romano della città, Pascasio, dopo violente torture condanna a morte la giovane Lucia. Da quel momento Lucia è fra i grandi martiri della fede cristiana, morta per donare la vita a colui che da la vita, Gesù Cristo. Nell'anno della Fede proclamato dal Santo Padre Benedetto XVI, il Circolo Cittadino Santa Lucia, come ormai da diversi anni, ha organizzato gli incontri di catechesi e testimonianze di fede in preparazione alle festività di dicembre. Quest'anno, in comunione con il Comitato dei Festeggiamenti, si è puntato molto sull'aspetto liturgico di tutta la festa dove, abbiamo invitato dei testimoni che, attraverso la loro testimonianza di vita e di fede ci hanno arricchito nel come Lucia li ha condotti a Cristo. Nel primo incontro abbiamo avuto il piacere di avere con noi Don Francesco Ventorino, teologo e docente di Ontologia ed Etica nello Studio teologico S. Paolo di Catania, che ci ha introdotto nell'anno della fede con concetti forti e determinati dalla sua grande dinamicità e forza d'animo. "Il peccato oggi è un diritto", tuonando nella nostra Chiesa Madre, don Ciccio,

ci ha spiegato come la società odierna sta subendo una lenta ma efficace decristianizazzione, volta a distruggere ciò che di buono; i precetti e le tradizioni cristiane tramandati ormai da secoli. Don Ciccio, parlandoci della fede che tutti noi dovremmo testimoniare giorno dopo giorno, ci dice, come ormai da decenni, questo processo involutivo verso la meta, Cristo, si sia evidenziato in questi ultimi anni, dove ormai l'era del consumismo e del relativismo sfrenato la fa da padrona sulla ragione dell'uomo stesso. Il vangelo che Cristo ci ha lasciato è ormai obsoleto, non fa più parte di questa cultura, diventa come un bel capolavoro di letteratura, per questo, anzi, da questi problemi essenziali della dottrina cattolica il Santo Padre Benedetto XVI ricomincia indicando la via che è Cristo con l'anno che ci deve fare riscoprire i veri valori della Fede che professiamo. Non è stato da meno il secondo ospite che abbiamo chiamato in causa. La scrittrice Annalisa Colzi nella serata intitolata come il suo omonimo libro, "come satana corrompe la società", ci ha illustrato il grande progetto, non troppo velato, ma che agli occhi di molti appare come una semplice banalità, con cui i media cercano di corrompere sempre questa società che cerca sempre di esaltare l'IO oltre ogni limite e non va più alla ricerca di quel DIO che con tanto amore si è incarnato donandoci la vita. È stato disarmante vedere come i bambini,gli adolescenti e i giovani, vengono bombardati da messaggi altamente diseducativi, tanto da chiederci, dove arriverà la società odierna? Ecco, in una Chiesa Madre piena di fedeli di tutte le età, ci si è dati la risposta di risvegliarsi da questo torpore per poter cambiare con la nostra testimonianza di vita questa società avulsa e altamente corruttibile, mala-

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ta e oppressa dal signore delle tenebre che vuole a tutti i costi sviarci da quella che è la via della redenzione, Cristo. Nel terzo incontro, Giancarlo e Sabrina Grasso, responsabili dell'Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare, ci hanno indicato la famiglia, il focolare domestico, come primo luogo di insegnamento e apprendimento della dottrina cristiana. Riprendendo il tema dello scorso anno il circolo ha voluto lanciare per la festa 2011, “La famiglia, centro di formazione umana e cristiana di Lucia: usciranno dei santi dalla famiglia cristiana di oggi?”, è stato importante sottolineare come oggi, proprio dal nucleo familiare, si possano formare i nuovi Cristiani, coloro che escono dal focolare domestico e testimoniano nel proprio quotidiano gli insegnamenti che Cristo ci ha lasciato. La famiglia nell'anno della fede è il centro di formazione principale che, noi cristiani, dobbiamo valorizzare come sacramento indissolubile dell'amore di Cristo. Oggi assistiamo, molte volte, allo sgretolamento di questo valore, attaccati dalla società che ci uniforma ad un relativismo sfrenato, privo di quella logica che ne tutela la società come struttura portante di questo mondo, provocano la continua ricerca dell'evasio-

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ne dell'IO al di sopra di tutto e di tutti. Nell'anno della Fede, riscoprire il valore della famiglia è doveroso, per noi cristiani, che con l'elevazione di questo sacramento possiamo far trasparire l'amore universale di Gesù Cristo nella società che cambia. Nell'ultimo incontro abbiamo come protagonisti alcuni devoti ossia coloro che attraverso la testimonianza di Lucia hanno riscoperto la Fede. Tertulliano, nei primi secoli dopo le venuta di Cristo, scriveva così delle persecuzioni cristiane: "il sangue dei martiri è il seme dei cristiani". Lucia ancora oggi, dopo 1700 anni dal martirio, è porta della fede, fra le martiri più invocate dal mondo cristiano e non solo, essa ci indica la via breve che porta a Cristo seguendo il vangelo, per il quale è morta, innamorata di questo Sposo eterno che le ha promesso la vita eterna. Così anche noi cristiani e devoti, attraverso questo esempio di santità, dobbiamo essere spronati a non arrenderci alle insidie del nemico che ci allontana dal sommo bene, ma perseverare verso Colui che ci conduce al Padre: Via, Verità e Vita.

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“U pridicaturi da tridicina” di Gaetano Emanuele

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er fede i martiri donarono la loro vita, per testimoniare la verità del vangelo che li aveva trasformati e resi capaci di giungere fino al dono più grande dell’amore con il perdono dei propri persecutori.” La frase appena citata, scritta dal Santo Padre Benedetto XVI nella lettera “PORTA FIDEI” in occasione dell’anno della fede, somiglia molto alla vita della cara Lucia, colei che è stata modello di castità e di virtù, ha lasciato tutto ciò che il mondo gli offriva per confessare la bellezza di vivere al cospetto del Signore in semplicità e grazia, divenendo esempio di obbedienza evangelica. È proprio in questo clima di gioia, ci apprestiamo a vivere i festeggiamenti della nostra Patrona, dove ognuno di noi, aldilà della propria devozione, è chiamato a essere modello di fede viva testimoniando il nostro Credo: nella famiglia, nella professione, nella vita pubblica, nell’esercizio dei

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carismi e nei ministeri ai quali siamo stati chiamati. Quest’anno a proclamare la parola di Dio durante la tredicina in onore della Santa Patrona e in comunione con la Chiesa universale, sarà un giovane Presbitero della nostra Diocesi, Don Pasquale Munzone, Cerimoniere del Vescovo e Parroco della comunità Corpus Domini di C.da Palazzolo. Il predicatore durante un colloquio con alcuni membri del comitato cittadino S. Lucia, evidenzia come il periodo storico in cui visse la giovane Santa, non è tanto lontano dalla società di oggi, dove la perdita d’ideali e la supremazia del potere ci fanno diventare schiavi di ciò che offre il mondo. Ed è proprio in questo contesto che la nostra beniamina si distingue da ciò che la circonda, mostrando il suo coraggio e professando la sua fede in forza dello SPIRITO SANTO, sperimenta la misericordia del padre fino al perdono dei propri persecutori, andando controtendenza col pensiero umano e proclamando con tutto il cuore che “Gesù Cristo è il Signore.” Con questi spunti, Don Pasquale, che ci aiuterà in questo cammino di fede, vuole lanciare un messaggio di profonda riflessione interiore non solo ai devoti, ma a quanti animati da spirito di comunione vogliono seguire in profonda libertà la via del Signore, rivolgendo un pensiero particolare ai giovani, affinché prendano coscienza che l’esempio dei martiri è la vita dei santi, è una delle strade che porta a sperimentare la realtà trasformante della Croce. Augurando che la Fede, la Speranza e la Carità che hanno animato la vita di Santa Lucia in Cristo Gesù, siano la luce per diventare “VERI PROTAGONISTI DEL VANGELO”.

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Una tela di Giuseppe Carta presso la chiesa della Madonna della Guardia di P. Angelo Lello parroco in S. Maria della Guardia in Borrello

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on è affatto raro che sia al fedele cristiano che al turista distratto possa sfuggire ciò che è sotto il proprio sguardo a causa della fretta o della scarsa conoscenza della storia locale. Così non sono in tanti a sapere che nella chiesa parrocchiale della Madonna della Guardia nel quartiere Borrello ci sono due opere che ritraggono la patrona di Belpasso, la vergine Lucia. Una tela più recente, risalente agli anni ’50 del secolo scorso, è stata dipinta dal benedettino Raffaele Stramondo raffigurante Santa Lucia a figura intera, esposta all’ammirazione dei fedeli nel tempo dei festeggiamenti; l’altra tela risale al 1885 ed è stata dipinta da Giuseppe Carta. Questa tela, posta nella navata di ponente, sopra l’altare laterale situato accanto alla cappella del Sacramento, dal buon parroco don Domenico Motta durante l’inventario dei beni parrocchiali del 1928 non venne ritenuta di alcun pregio ma, in realtà, l’opera va rivaluta dal suo giudizio affrettato e come ha sottolineato nel suo dotto intervento dell’11 settembre scorso la pittrice Maria Rosa Marcantonio, nel tempo dei festeggiamenti in onore della Madonna della Guardia, il pittore Giuseppe Carta “ sapeva penetrare con grande intuito la personalità dei soggetti da raffigurare “. Il dipinto raffigura la Madonna della Guardia con il Bambino Gesù e, in basso, da un lato San Marco e dall’altro le sante

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Agata e Lucia. La composizione è abbastanza classica, a triangolo: il vertice è costituito dalla Madre di Dio con il Bambino e la base è la presenza dei santi. Lo sguardo si muove naturalmente dal basso verso l’alto: gli occhi si elevano dai santi Marco, Agata e Lucia e, attraversando il paesaggio etneo, si fissano sullo sguardo materno della Vergine e di Gesù Bambino. Marco ed Agata, posti ai lati della tela hanno lo sguardo rivolto verso Maria e sono in atteggiamento di preghiera e di supplica, di richiesta affinché la natura imprevedibile del territorio etneo non travolga e distrugga i luoghi cari ai tanti suoi abitanti. Lucia invece, pur essendo in ginocchio, non ha lo sguardo rivolto verso Maria ma guarda direttamente negli occhi il fedele che si è fermato in contemplazione del quadro, quasi a voler rassicurare il belpassese che ogni cosa andrà bene, secondo il volere dell’Altissimo e che la natura, sconvolta da terremoti ed eruzioni varie ( nel quadro sia la cima dell’Etna che una zona sottostante – forse da identificarsi nei Monti Rossi – sono in fiamme ) si pacificherà: l’angelo che intona un inno di lode e il giovinetto che suona il flauto di Pan potrebbero rappresentare la dimensione celeste e quella terrestre riconciliate in Cristo. Il pittore gioca molto sull’intensità degli sguardi soprattutto su quello di Lucia che fissa il fedele invitandolo alla serenità di fronte alle prove. Il quadro posto così nella parrocchia di Borrello trasmette allora il senso di una comunione celeste e di fraternità cittadina nell’unire alcuni testimoni della fede: Marco che ha scritto il Vangelo dei catecumeni, Agata che per Cristo e la sua città di Catania offrirà la propria vita, Lucia che imitando Agata non si tirerà indietro di fronte al martirio, la Vergine Maria discepola del Cristo, lo stesso Gesù martire per eccellenza, cioè testimone autentico dell’amore del Padre, diventano per noi cristiani un invito perché l’anno della fede indetto dal Santo Padre Bene-

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detto XVI sia l’occasione giusta per riscoprire il perché ci diciamo cristiani. Le opere pittoriche che troviamo nelle nostre chiese non sono semplici complementi d’arredo ma piuttosto testimonianza viva di una fede storicizzata ed incarnata nel tempo e nel luogo in cui si vive la propria vita. Lo stesso pittore Giuseppe Carta ( Palermo 1809 – 1889 ), allievo del Riolo, era non solo un abile ritrattista ma sapeva trovare nei ritratti l’intima essenza del soggetto stesso: Lucia allora con lo sguardo sereno rivolto verso il credente vuole infondere una certezza legata alla luce degli occhi, cioè il bisogno di vedere un cammino di fede attraverso le inevitabili difficoltà che troviamo nel nostro cammino concreto. Quale terribile calamità è per noi abitanti delle pendici dell’Etna il terremoto o l’eruzione ! Tutte le generazioni, in tempi e modi diversi, hanno vissuto il dramma del perdere, a causa della violenza della natura, la casa, il campo, le cose care o le persone: a chi rivolgersi? A chi chiedere grazia e misericordia? I santi patroni sono stati scelti dalle comunità locali come intercessori davanti all’Altissimo, uomini e donne a cui ricorrere per la loro familiarità con Dio. Lucia tiene in mano la

palma del martirio, vittoriosa contro le lusinghe e le tante seduzioni del mondo e tiene anche il piatto con gli occhi, simbolo di una luce interiore che deve guidare il cristiano alla ricerca della verità. Le tenebre presenti nel quadro non sono scacciate dai bagliori rossi della lava incandescente ma dalla fede serena in Dio. Tutta la tela del Carta sembra voler trasmettere questa serenità attraverso la fissità dello sguardo pacato di Lucia che guardando dritto negli occhi il fedele vuole metterne a nudo l’anima. Gesù ricorda che : “Se il tuo occhio è chiaro tutta la tua anima è chiara , ma se il tuo occhio è tenebra, quanto grande sarà questa tenebra !” La grazia di Dio è luce sul nostro cammino, la Parola di Dio è lampada ai nostri passi. Allora il Vangelo di Marco, incentrato sulla ricerca dell’identità di Gesù, illumina il percorso: “ Cercate prima di ogni cosa il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù ! “ D’altronde anche la vergine Agata come la vergine Lucia, come tutti i veri testimoni del Cristo, hanno ricercato la Via, la Verità e la Vita vera. Il contemplativo è un uomo che da un frammento e da un particolare è in grado di intravedere l’operato di Dio; il credente che contempla una icona orientale o una tela come quelle presenti nelle nostre chiesa cattoliche può, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, risalire dalle tracce lasciate dal pittore alla lode per ciò che l’arte può suscitare nei nostri cuori. Ai nostri Santi locali, cari alla nostra memoria, vada il ringraziamento e il desiderio di imitarne le virtù per camminare sulla via della conversione sincera.

A fianco: Olio su tela che si conserva nella chiesa Maria SS. della Gaurdia. Belpasso A pag. 9: dettaglio di S. Lucia della stessa opera.

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Barocco in movimento : il Fercolo di S. Lucia. di Biagio Asero

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in dai tempi degli antichi greci esistono testimonianze dell’ usanza di portare in processione le statue delle divinità, come quella della dea Iside a Corinto, trainate su di un carro per la città. Nell’ Antico Testamento il peregrinare stesso del popolo d’ Israele verso la terra promessa può esser considerato una “processione”, nella quale ad essere portata è l’Arca dell’Alleanza, un’ urna contenente le Tavole della Legge che, rappresentando il patto tra Dio e il suo popolo esprimono la Sua presenza in cammino con esso. Con l’ avvento del Cristianesimo si fa più fervente il desiderio di riprodurre le immagini di Cristo, della Madonna e dei Santi in quadri e statue da esporre al culto dei fedeli, e di portarli in processione per le vie del Paese in cui si svolge la vita quotidiana. A seguito di ciò, già nel Medio Evo, vengono costruite delle macchine atte a portare, talora a spalla, altre volte su dei veri e propri carri, tali effigie con maggiore agilità e migliore visibilità. Ma fu solo nel periodo Barocco che nel sud Italia, e in particolare nell’ isola siciliana, queste macchine diventano dei veri e propri capolavori dell’ arte, conosciute con il nome di fercolo, dal latino “fero cultum” ossia “portare per il culto”, ma in Sicilia chiamate anche vare.

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Vi sono numerosi esempi sparsi in tutto il mondo di grandi costruzioni portate in corteo, degni di menzione in Italia sono: il carro di S. Rosa a Viterbo, i ceri di Gubbio, i gigli di S. Paolino a Nola, il carro trionfale di S. Rosalia a Palermo, le vare dell’ Assunta a Messina e a Randazzo. In alcuni luoghi, queste macchine processionali sono rimaste di dimensioni più contenute, coperte semplicemente da baldacchini in stoffa o costruiti in modo da essere dei veri e propri tempietti, sorretti da 4, 6 o più colonne in legno dorato o in lamine d’ argento come il fercolo di S. Agata a Catania. Per quanto riguarda invece il fercolo di S. Lucia, a Malpasso già dai primi del XVII secolo, esisteva un’ antica vara per portare in processione il simulacro e le reliquie della Santa Patrona. Non ci è dato sapere se negli anni questa non rispose più alle esigenze di una festa che andava sempre più crescendo oppure fu in parte danneggiata durante l’ eruzione del 1669; quello che è certo è che nel 1672 i rettori della festa decisero di commissionare la realizzazione di una nuova vara allo scultore don Geronimo Carnazza di Messina. La commissione doveva rispettare delle precise direttive, secondo le quali “have da essere con sei colonne, alla moderna, e longhezza e larghezza per quanto rechede che possa stare la Sancta Immagine con suo scrigno e lamperi […]” per una somma di 110 onze. Nell’ ottobre dello stesso anno lo scultore presentò il progetto, che però non soddisfò le aspettative dei committenti, i quali decisero di affidarne il nuovo disegno e la realizzazione al mastro Giulio Gallo di Catania che, in poco più di un anno completò la struttura in legno. Fu però

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solo nella prima metà del Settecento, nonostante gli impegni economici per la ricostruzione del sito urbano nuovamente distrutto dal terremoto del 1693, che la vara venne allestita con lamine in finissimo argento cesellato. La vara oggi si presenta essenzialmente divisa in due parti: la prima è quella argentea originale del Settecento, di cui si è parlato finora e si mostra con uno spesso zoccolo diviso sul fianco in 6 riquadri nei quali sono raffigurati altrettante vicende della vita e della “passio” della martire siracusana. Su di esso poggiano 6 colonne che sorreggono un tempietto diviso in 6 arcate e sormontato da un cornicione, da una cupola e da un cupolino, il quale termina con una croce associata ai simboli luciani (la corona, la palma e il giglio). Sovrastano il cornicione 6 statuette donate dal Quartiere S. Antonio negli anni ’20. Di queste, le quattro poste negli spigoli estremi raffigurano gli Evangelisti mentre le due collocate in mezzo ai fianchi lunghi, i Santi Pietro e Paolo. Al centro dell’ archetto frontale è collocato

un cartiglio con l’ iscrizione latina“ COLVMNA IMMOBILIS ES LUCIA SPONSA CHRISTI QVIA OMNIS PLEBS TE EXPECTAT UT ACCIPIAS CORONAM VITÆ”. In mezzo alle arcate laterali e a quella posteriore pendono gruppi di festoni e 10 finissimi lamperi, anticamente utilizzati per l’ illuminazione e oggi per l’ addobbo floreale. Al suo interno sono state ricavate due aree distinte dalle decorazioni interiori della cupola, nelle quali trovano alloggiamento la statua e lo scrigno contenete i reliquiari della Santa durante le processioni del 13 e 14 dicembre per le vie di Belpasso. La seconda parte del fercolo è adibita a sorreggere e a permettere gli spostamenti del tempietto. Essa era originariamente costituita da supporti poggiati sulle “vaine” , due grossi pattini metallici che scivolavano sulla strada; al di sopra di esse si trovavano due grossi bracci trasversali detti “vaiardo”, i quali servivano a direzionare gli spostamenti della vara stessa; ma nel secondo dopoguerra si decise di sostituire questa parte con una nuova meccanica provvista di ruote sterzanti. Nel realizzare questo nuovo meccanismo, pare furono utilizzati parte degli ingranaggi provenienti dal carro armato panzer tigre, pro-

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tagonista degli avvenimenti del 6 agosto del 1943, nel quale i nostri padri videro la chiara intercessione di S. Lucia sulla città. A ricoprire questi attuali meccanismi sono posti dei pannelli di bronzo, i quali nella parte frontale raffigurano gli attributi iconografici della Martire, in quella laterale i Santi dei quartieri belpassesi e in quella posteriore gli stemmi di Siracusa (città natale della Santa) e di Belpasso. Mentre i bracci trasversali hanno ormai il solo scopo di sorreggere la fioriera e la ceriera, davanti e di dietro due artistici candelabri, donati dal quartiere Purgatorio, abbelliscono infine il fercolo. Figura molto importante legata a quest’ ultimo è il “mastro di vara” il quale, su di esso, ne dirige la manovre durante la processione e ne cura la custodia. Egli comanda le soste e le ripartenze, dando, attraverso un campanello, il segnale alla folla di devoti che tirano i due cordoni lunghi circa 60 mt. Per mezzo di appositi pulsantipedali aziona poi delle luci, poste dentro la parte meccanica celata, che in base al colore danno ai macchinisti l’indicazione di frenata, di girare a destra o a sinistra. Indubbiamente la vara di Santa Lucia è una dei capolavori più importanti di quel patrimonio storico - artistico belpassese,

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ricco sia di opere civili, come i palazzi Bufali e Scrofani, sia religiose, che vanno dalla chiesa di Sant’ Antonio passando per la Matrice e il Convento, a Borrello dotate di grandi realizzazioni che andrebbero maggiormente valorizzate; non dimenticando i prodotti artistici che necessiterebbero di urgenti restauri, come quelli parzialmente distrutti, custoditi nella chiesa del Carmine interessata dai gravi eventi incendiari dolosi dello scorso luglio. Di certo descrivere il fercolo in un articolo è sicuramente riduttivo. A tal proposito, il Circolo di S. Lucia ha messo in cantiere la realizzazione di un’ enciclopedia che cataloghi, descriva e faccia maggiormente conoscere i beni culturali che costituiscono il tesoro di Santa Lucia. Con l’ augurio di reperire presto i fondi necessari, concludo con la frase tipica del “mastro di vara”: “AVANTI! CITTADINI W S. LUCIA!!”.

A pagina 13: in alto ed in basso particolari delle cesellature; al centro interno del fercolo. In questa pagina il “mastro di vara” che ne dirige le manovre.

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periferico, il “Fortino”, posto a sud della nostra città di Catania, dedica in dicembre Lettera da con diversi momenti religiosi e culturali. S.LUCIA AL FORTINO La devozione per la V.M. S. Lucia nasce CATANIA nel quartiere a partire del 1914 quando un fedele regalò a un gruppo di fedeli, che si riunivano in una piccola chiesetta dedicata di Moncada Gregorio alla “Madonna del riparo” , una statuetta Membro del Comitato dei festeggiamenti di Santa Lucia in cartapesta proveniente da Siracusa. Fu da allora che ebbe inizio la devozione per la V. M. S. Lucia. Nel 1936 uno dei soci del “Circolo S. Lucia al Fortino “ portò una Reliquia di S. Lucia n’antica cronaca popolare traautenticata dalla curia con interessamento manda che intorno VIII secolo del Can. Abramo. un vescovo catanese, Leone II, fece costruLa festa ogni anno si apre con la liturgia ire una chiesa in onore di S. Lucia affinché della luce (Benedizione del fuoco e accentrasmettesse ai posteri la visita della santa sione del cero votivo da parte del Comitato siracusana al sepolcro di S. Agata. È infatti dei Festeggiamenti noto che Lucia sogche rimarrà acceso giornò presso il capoper tutti i giorni della luogo etneo per prefesta), che si svolge gare sulla tomba della nel territorio della V.M. Agata onde otteparrocchia, scegliendo nere la grazia per la un luogo che sia da guarigione della maconvergenza per il dre. La chiesa venne quartiere (la piazza distrutta dal devaprincipale, una via stante sisma del 1693 caratteristica, un anche rase al suolo pardrone di un residence te della Sicilia oriendove vivono tante fatale. A partire dal miglie…) e la gente in 1729 fu ricostruita la processione si reca in chiesa nell’attuale chiesa con le candele Santuario del Carmiaccese da quell’unico ne sito in p.zza Carlo fuoco benedetto, come Alberto. A testimosegno di luce e di tenianza di tale evento, stimonianza cristiana nella navata sinistra per il quartiere, avenesiste una tela raffigudo come modello di rante la V.M. siracuvita e di fede S. Lucia. Chiesa di Santa Lucia al Fortino Catania. sana S. Lucia che Segue il triduo di preprega sulla tomba di parazione alla festa ogni anno animato S. Agata affinché possa intercedere per la dalla disponibilità di diversi sacerdoti delguarigione della madre. la diocesi catanese, proponendo la meditaD’antica memoria è pertanto la devota zione di alcune tematiche alla luce della venerazione che il popolo catanese da testimonianza di vita di S. Lucia. Giorno sempre si è rivolto a S. Lucia che puntual13 Dicembre si svolge la festa liturgica di mente ogni anno tocca il suo apice nei feS. Lucia con l’alternarsi durante la mattisteggiamenti che l’omonima parrocchia, nata di diverse Celebrazioni Eucaristiche. sita in via Gismondo, un quartiere storicoSpesso, se è possibile dagli appuntamenti

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della sua agenda, ha risposto all’invito nedizione del pane che viene offerto da un anche il nostro Arcivescovo che con tanto fedele a tutte la gente che partecipa alla entusiasmo ha partecipato alla festa di S. processione, segno su cui riflettere sul dono dell’Eucarestia che sull’esempio di S. Lucia. Alle 16:00 dopo la S. Messa celebrata dal Lucia possa diventare per ciascuno aliparroco segue l’uscita del simulacro di S. mento essenziale della nostra vita cristiaLucia con la reliquia, che con gli stendardi na. Nei giorni precedenti alla festa liturgi(Parrocchia S. Lucia al Fortino, Legio Ma- ca il comitato dei festeggiamenti organizza riae) e la presenza del gruppo dei mini- alcuni momenti culturali: mostre di pittustranti si dà inizio la processione per le ra e di fotografie sulla vita di S. Lucia; strade del territorio parrocchiale. Durante concorsi di disegno e di poesie coinvolgenla processione, animata non solo dalla do i bambini in preparazione dei sacrabanda musicale, ma anche da canti religio- menti d’iniziazione cristiana e l’I.C. Statale “Caronda” presente nel terrisi sul tema della luce, brani di torio parrocchiale. Questo riflessione, preghiere, recita momento vede coinvolta andel santo Rosario, gli abitanti che una giuria di professionidel quartiere preparano altasti (artisti, poeti, docenti … di rini con diversi segni. Un mocui alcuni originari del quarmento, ormai diventato traditiere) che hanno valutato il zione ma ancor di più segno disegno o la poesia più attidi affetto e di condivisione nente al tema, consegnando che si tiene lungo il percorso dei premi significativi della processione è l’omaggio (targhe, pergamene, statuette floreale all’edicola di S.Agata di S. Lucia). Inoltre, alcune sotto la porta Garibaldi, riinsegnanti della scuola prepacordando questo legame di S. rano un momento di ringraLucia con la protettrice della ziamento a S. Lucia con canti nostra città. Tanti i momenti e preghiere accompagnando di preghiera e di comunione gli alunni di qualche classe in con altre realtà parrocchiali chiesa. La festa per la vita ed ecclesiali che si svolgono della parrocchia diventa occadurante la processione: la sione per riflettere anche sul parrocchia S. Cuore al Fortimessaggio di promozione no, la Rettoria Crocifisso Simulacro di Santa Lucia che si Majorana, il Centro Caritas venera nell’ ononima chiesa al Forti- umana e sociale attraverso l’iniziativa offri un pacco Diocesano, in cui i sacerdoti no Catania. dono per i poveri perché delle rispettive realtà trasmettono alla gente un messaggio di fede e sull’imitazione di S. Lucia possiamo essere di speranza sull’esempio di S. Lucia. Molto vicini e solidali con le famiglie del quartieattesa dagli abitanti del quartiere è la pro- re che si trovano più in difficoltà. Un apcessione del Simulacro che per la realtà puntamento tanto atteso è la tradizionale parrocchiale con presenza nel territorio sagra della cuccia (grano cotto) che ricordelle Comunità Ecclesiali di Base (C.E.B.) da quell’alimento che ha sfamato tante diventa occasione di evangelizzazione e di famiglie durante il periodo di grave pestipromozione di una mentalità nuova di lenza che scoppiò nella città di Siracusa ai essere e sentirsi Chiesa, attraverso la lettu- tempi in cui viveva S. Lucia. Questo mora della Parola di Dio e di alcuni docu- mento di condivisione è vissuto dalla comenti del Concilio Vaticano II. Tra gli al- munità parrocchiale con festa e gioia accotarini e le varie soste di preghiera, allestite gliendo tanti pellegrini che giungono da dalle persone del luogo, è ormai diventata diverse parti della città e si svolge nei locatradizione, il momento dedicato alla be- li parrocchiali della Casa della carità. La

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sagra della cuccia è realizzata dal gruppo Caritas che insieme ad alcune signore e mamme del quartiere, indossando grembiuli e cuffie bianche, preparano diverse ricette con la cuccia: a brodo con olio e sale, con i ceci, con la ricotta, con il cioccolato… Tutte le realtà parrocchiali sono coinvolte nella festa di S. Lucia: il gruppo dell’oratorio realizza commedie teatrali; esperienze di gemellaggio con altre realtà parrocchiali ed ecclesiali (in quest’ultimi anni la condivisione di quest’esperienza è stata con il gruppo scout e l’oratorio S. Maria di Ognina) per triangolari di pallavolo concludendo con la Celebrazione Eucaristica animata con canti e segni offertoriali. La festa di S. Lucia per la nostra parrocchia al Fortino in Catania è un dono di vera comunione e di incontro con la comunità, perché tutte le realtà presenti si sentano un solo corpo, testimoniano a tutti un’esperienza di Chiesa che nasce tra le case della gente, alimentandosi della Parola di Dio e ponendosi in ascolto dei bisogni dell’uomo di oggi, sull’esempio della no-

stra sorella nella fede S. Lucia. Ci auguriamo che le feste patronali non perdano mai di vista il vero valore della fede dei nostri martiri che hanno trasmesso con la propria vita l’Amore per Dio.

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Le iniziative del Circolo Cittadino S. Lucia v.m. tra Fede, tradizioni, cultura e opere caritative Dal 10 novembre al 1 dicembre – Chiesa Madre, ore 19:30 : Incontri di catechesi in preparazione alla festa di Santa Lucia. Sabato 10 novembre ore 19:30. Lucia porta della Fede. Don Francesco Ventorino, teologo e docente di Ontologia ed Etica nello Studio teologico S. Paolo di Catania, ci introduce all'anno della fede tramite Lucia, nostra sorella in Cristo. Sabato 17 novembre ore 19:30. Come satana corrompe la società. La scrittrice Annalisa Colzi, autrice dell'omonimo libro sopra citato e di altri testi che ci mettono in guardia dall'approccio col maligno, ci indica la via e le precauzioni per sfuggire dalle grinfie del male. Sabato 1 dicembre ore 19:30. La famiglia, luogo di formazione umana e cristiana. Con Giancarlo e Sabrina Grasso, responsabili dell'Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare: una famiglia che segue Cristo nel pellegrinaggio della vita. Il sacramento indissolubile del Matrimonio che rispecchia l'amore di Cristo verso la Sua Chiesa, vissuto nel focolare domestico e che testimonia il Suo amore in una società che cambia. Giovedì 6 dicembre ore 19:30. Lucia esempio di Fede Testimonianza di devoti che con S. Lucia, modello di santità, seguono la via che conduce a Cristo nostro Signore. Dal 21 novembre al 5 dicembre - 20° Concorso Scolastico "S. Lucia v.m." Premio "Mario Antonino Leonardi" rivolto agli alunni delle scuole statali belpassesi. Tematica: " Lucia esempio di Fede. Quali modelli umani e di Fede Cristiana, come la martire siracusana, propone la società odierna? Dall'1 al 20 dicembre - 15a edizione "Vetrine in festa" e Concorso la vetrina più bella a cura degli Esercenti Belpassesi, in collaborazione con la Confcommercio delegazione di Belpasso. Le vetrine degli esercenti belpassesi, addobbate con i simboli iconografici che richiamano il culto di S. Lucia. Sabato 15 dicembre – “Con gli occhi di Lucia uno sguardo ai fratelli poveri”, raccolta alimentare a favore delle famiglie belpassesi meno abbienti, presso alcuni supermercati del territorio di Belpasso. domenica 9 dicembre, Chiesa Madre, ore 19,00 – S. Messa animata dal Circolo Cittadino S. Lucia e consegna delle tessere ai soci per l’anno 2012.

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20° Concorso Scolastico S. Lucia Premio “Mario Antonino Leonardi”

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l fiore all’occhiello delle iniziative culturali del Circolo è certamente il Concorso Scolastico S. Lucia, premio “Mario Antonino Leonardi”. Il tema del concorso di quest’anno verte sulla problematica della famiglia: " Lucia esempio di Fede. Quali modelli umani e di Fede Cristiana, come la martire siracusana, propone la società odierna?". Al Vincitore andrà il Premio “Mario Antonino Leonardi”, che consiste in una pergamena e una borsa di studio del valore di € 250,00. Ai primi classificati di ciascuna sezione andrà una pergamena. I Vincitori dello scorso anno sono stati:

Quinte classi Scuola primaria di secondo grado “Madre Teresa di Calcutta”

Vincitore assoluto

Ilenia Prestianni

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Terze classi Scuola secondaria di primo grado “Nino Martoglio” Vincitore Assoluto

Giulia Recupero sezione G

La famiglia centro di formazione umana e cristiana di Lucia: usciranno dei santi nella famiglia cristiana di oggi?

Essenziale e fondamentale è stata nella formazione umana e cristiana di Lucia la madre Eutichia, donna irreprensibile, dalla quale la martire apprese le verità del cristianesimo e gli atteggiamenti essenziali per vivere un'autentica spiritualità. Grazie alla sapiente formazione cristiana impartita dalla madre sin dalla più tenera età, comprese l'importanza di Dio per la propria vita e senza riluttanza, decise fermamente di compiere ben presto una scelta impegnativa, consacrarsi totalmente a Dio. Educata alla rettitudine, alla pietà e alla carità, Lucia si apriva dolcemente alla luce suprema del vangelo. Oggi in quest'epoca tenebrosa di smarrimento e di amoralità della società è, sopratutto, nella famiglia cristiana che si deve manifestare la diversità, la santità. Come si possono riconoscere i santi oggi, in un mondo che sembra dominato solo dal disordine, dalla cattiveria, dalla falsità, dell'egoismo e dal male? C'è ancora posto per i Santi in una società che appare dominata esclusivamente da un modo di vivere del tutto contrario alla santità? Ha ancora senso parlare di santità, ed esaltare i valori che oggi sono in così netto contrasto con quelli proposti dalla stampa e dalla televisione? Per me la salvezza di questa umanità, segnata dalla disgregazione e dal male sta nei principi biblici di rettitudine, di onesta e integrità morale della famiglia. Oggi è santo colui che, percorrendo le vie normali della vita, senza rumore e senza ostentazione, testimonia nel mondo la sua fede con coerenza e fedeltà. È Santa una persona che non si separa dal mondo, ma vi si immerge allo scopo di santificarlo, di elevarlo e cerca di rendere straordinarie le cose ordinarie della vita. È una persona libera non vincolata dalla superbia e dall'ambizione, che rendono spesso meschini e difficili i rapporti con il prossimo; è una persona distaccata dal denaro che considera strumento di bene, e non l'unico scopo della vita. Lucia con il suo eroismo cristiano ha raggiunto la santità più straordinaria perché ha rinunciato alla vita per testimoniare il suo amore a Cristo. Oggi raggiunge la santità colui o colei che vive l'istante presente come espressione della volontà di Dio, che si manifesta nelle mille circostanze che formano il tessuto normale della vita. Sarà santo, colui che attua quei principi e valori propri della famiglia cristiana e li attua pensando e agendo con amore. La santità si può manifestare in piccoli gesti come ricambiando il male con il bene e superando con disarmante bontà le cattiverie e le malignità altrui.

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La carità attraverso la raccolta alimentare Di Lucia Giuffrida

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n verità Io vi dico: Tutto quello che avete fatto a uno solo dei miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me”. (Matteo 25,40). Con questi sentimenti sicuramente S.Lucia si sforzò di imitare Cristo, facendosi portatrice della sua parola e del suo amore. Santa Lucia comprese certamente che Gesù ci invita a prenderci cura amorevolmente del nostro prossimo, di colui che si trova in una situazione di sofferenza o di sconforto, di colui che si sente abbandonato da tutto e da tutti, o da chi semplicemente si sente solo e fragile. Ella comprese certamente che Gesù vuole essere amato attraverso l’amore che doniamo agli altri. Noi del Circolo Cittadino, ci ispiriamo a Lucia nostra protettrice, come via da seguire per arrivare a Cristo, cercando di imitarla nelle sua virtù. Da qui nasce l’esigenza di proiettare la propria vita verso i bisogni degli altri e di metterci al servizio del prossimo con sinceri sentimenti di carità e di amore. Tra le varie iniziative proposte dal Circolo Cittadino S.Lucia, nasce così la raccolta alimentare, un aiuto concreto dato a coloro che ne hanno bisogno. La raccolta viene effettuata più volte nel corso dell’anno pres-

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so vari supermercati che aderiscono all’iniziativa, e grazie alla collaborazione di tanti Belpassesi e non, ogni anno si ha avuto la possibilità di sostenere tante famiglie particolarmente disagiate della nostra città. L’impegno del nostro “servizio” non è finalizzato ai soli giorni della raccolta ma continua nei mesi successivi, quando, con discrezione e amore verso i nostri fratelli meno fortunati, distribuiamo i beni di prima necessità. Siamo consapevoli che le raccolte alimentari non possono cambiare la realtà di quanti si trovano a combattere con “LA FINE DEL MESE”, ma siamo certi che quel piccolo gesto porterà conforto, non solo economico, ma anche morale. “...Oggi la gente è affamata d’amore, e l’amore è la sola risposta alla solitudine e alla grande povertà!” (Madre Teresa di Calcutta) Sotto l’esempio di S.Lucia cerchiamo nel nostro piccolo, di essere portatori di quel messaggio di fratellanza che incessantemente Gesù ci invita a compiere e che ci auguriamo di continuare a svolgere con gioia, con la speranza che possa avere sempre più un riscontro positivo e un aiuto concreto da parte di tutti. Dare il nostro superfluo però non ci inganni a farci credere che siamo a posto con la nostra coscienza. Il Cristiano deve guardare ancora più in alto. Dice San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi: …Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo per essere arso, e non avessi la carità, non mi gioverebbe a nulla. La carità è

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paziente, è benigna la carità; La carità non invidia, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità; tutto tollera, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non verrà mai meno.

Con questi propositi ci affidiamo alla nostra Santa Patrona che sicuramente ci guiderà in questo cammino, affinchè ognuno di noi possa divenire portatore della Luce di Cristo, della stessa Luce nella quale risplende Lucia nella Gloria dei cieli, e sarà ogni giorno per Lei e per tutti noi un bellissimo 13 dicembre!

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15° edizione Vetrine in Festa e premio “La vetrina più bella”

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nche quest’anno il Circolo Cittadino S. Lucia in collaborazione con i commercianti belpassesi, promuove la manifestazione “VETRINE IN FESTA”, giunta alla 15^ edizione. La manifestazione rivolta agli esercenti che operano nel territorio belpassese vuole significare un simbolico offrire il lavoro di tutti i giorni a S. Lucia, attraverso la realizzazione di una vetrina a tema nei giorni dei festeggiamenti patronali. Alla manifestazione è stato abbinato il Concorso denominato “La vetrina di S. Lucia più bella” rivolto agli esercenti che volessero sbizzarrirsi nella realizzazione di una vetrina particolare a tal punto da poter ambire al titolo di vetrina di S. Lucia più bella dell'anno. Le vetrine partecipanti verranno valutate da un’apposita commissione, nei giorni dal 15 al 20 dicembre che ne designerà il vincitore al quale andrà il trofeo “La Vetrina più bella”. Il vincitore dello scorso anno Si è aggiudicato il premio “La Vetrina più bella”, anno 2011, l’esercente “abbecedario ” di Michele Motta

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Programma dei festeggiamenti 2012 a cura del Comitato Cittadino Festa S. Lucia

DAL 30 NOVEMBRE AL 12 DICEMBRE Ore 05,00 S. Rosario, pia pratica della “Tredicina” in preparazione alla Festa. Ore 05,30 S. Messa presieduta dal Can. Sac. Pasquale Munzone, parroco nella Chiesa “Corpus Domini” in contrada Palazzolo. LUNEDI’ 10 DICEMBRE Ore 20,00 Presso l’Istituto “G. Romeo – Sava”, prova delle “Cantate di S. Lucia” dei quartieri Matrice, Purgatorio e S. Antonio. l

MARTEDI’ 11 DICEMBRE Ore 20,30 Apertura dei Carri di S. Lucia dei Quartieri Cura della Fondazione Carri di S.Lucia.

Matrice e S. Antonio a

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MERCOLEDI' 12 DICEMBRE Ore 5,30 Benedizione delle "Cappe" e vestizione dei devoti. Solenne traslazione dell'argenteo Scrigno con le Sacre Reliquie di S. Lucia dalla cappella della Santa all' altare maggiore. Ore 18,00 Nella Chiesa S. Antonio Abate, venerazione delle Reliquie di S. Lucia. Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Can. Sac. Orazio Scuderi. Segue la processione con le Sacre Reliquie della Santa Patrona lungo la Via Roma, con la partecipazione del Clero della Città di Belpasso, delle Autorità Cittadine, del Comitato e del Circolo Cittadino S. Lucia, delle Associazione, dei Circoli, delle Confraternite e di un assemblea numerosa di fedeli. Arrivo in Chiesa Madre e canto dei Vespri della Beata V ergine e Martire Lucia. Offerta della cera alla Santa Patrona. Ore 20,30 Esecuzione della “Cantata” a S. Lucia del Quartiere Matrice,diretta dal M°Piero Leotta. Apertura dei Carri di S. Lucia dei Quartieri S. Rocco, Purgatorio e Borrello a Cura della Fondazione Carri di S.Lucia. l

Durante la notte: veglia di preghiera e solenne rintocco del Campanone di S. Lucia a cura dei giovanie della parrocchia e dei Matricioti. Tradizionali fuochi all 'Ascino (a cura dei Santantonesi), alla Silva, al Gattaino, C. da Altarello; arrivo dei pellegrini dei paesi vicini. GIOVEDI’ 13 DICEMBRE - Solennità di S. Lucia v.m. Ore 08,15 Fra canti, preghiere e commozione del popolo dei fedeli, apertura della Cameretta e “svelata” del Simulacro di S. Lucia. processione lungo la navata centrale ed esposizione del Simulacro e delle Reliquie sull’altare maggiore. I Consiglieri Comunali, guidati dal Commissario Straordinario del comune di Belpasso consegneranno le “chiavi della Città” alla S. Patrona. Ore 09,00 Solenne Pontificale presieduto da S. E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania,con la partecipazione del Clero, delle Autorità Civili e Militari, del Comitato della Festa di S. Lucia, del Circolo Cittadino di S. Lucia, delle Asssociazioni Ecclesiali del luogo e dell’Assemblea dei fedeli del Movimento Apostolico Ciechi dell'Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela. Ore 10,30 Trionfale uscita delle Sacre Reliquie e del venerato Simulacro di S. Lucia innanzi il portale maggiore della Chiesa Madre, fra il suono dei sacri bronzi, il

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lancio ne io di strisce colorate e multiformi fuochi pirotecnici a cura della Premiata Ditta “Fuochi Srl” dei F.lli Chiarenza. Ore 12,00 In Chiesa Madre, S. Messa. Ore 13,00 Ingresso del Simulacro e delle Reliquie nella Chiesa S. Antonio Abate. S Messa. Ore 17,30 S. Messa in Chiesa Madre. Ore 19,00 S. Messa in Chiesa Madre. Ore 22,00 Ingresso del Simulacro nella chiesa S. Antonio di Padova (ex Convento). S. Messa l

VENERDI’ 14 DICEMBRE Ore 09,45 Apertura della “Cameretta” e “svelata” del Simulacro della Santa Patrona. Ore 10,30 Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale di Catania e animata dal Coro parrocchiale. Parteciperanno l’Associazione “Voglia di Volare”, centro di aggregazione “I colori della vita” di Belpasso e i diversamente abili della Comunità Cittadina. Ore 17,00 S. Messa presieduta dal Sac. Pasquale Munzone, Ore 18,00 Accoglienza dello Scrigno con le Sacre Reliquie e del Simulacro di S. Lucia dinanzi al sagrato Processione per le seguenti vie del città. Ore 22,00 Arrivo della processione in piazza Umberto e solenne Benedizione alla Città con le Sacre Reliquie. Conclusione del cammino processionale dinnanzi il sagrato della Chiesa Madre. Multiforme spettacolo pirotecnico di chiusura a cura della Ditta “Doctor Fire” di Francesco Longo. DOMENICA 16 DICEMBRE Ore 08,00 Apertura della “Cameretta”. Ore 10,30 S. Messa presieduta dal Parroco. Ore 19,00 S. Messa. Seguirà la reposizione del Simulacro e della Sacre Reliquie nella “Cameretta”. GIOVEDI’ 20 DICEMBRE Ore 08,00 Apertura della “Cameretta”. Ore 10,30 S. Messa. Ore 19,30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco. Segue la processione con il Simulacro e le Sacre Reliquie di S. Lucia per le Piazze Duomo ed Umberto, fra acclamazioni, canti e preghiere Reposizione del Simulacro e della Sacre Reliquie di S. Lucia nella “Cameretta”.

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La Fondazione Carri di S. Lucia Quartire S. Rocco

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l Circolo Cittadino S. Lucia, in questa nuova uscita del giornalino che ne promuove il culto e le tradizioni, ha voluto dare spazio al tema del carro allegorico presentato dalla Fondazione Carri S. Lucia e realizzato dai giovani cantanti del quartiere S. Rocco in occasione dei festeggiamenti luciani dicembre 2011 come forma di catechesi ed evangelizzazione. COMMENTO AL CARRO ALLEGORICO DEL QUARTIERE S. ROCCO IDOLI E FALSI DEI IERI E OGGI: L’ESEMPIO DI LUCIA

A cura di Nunzio Sambataro 1 – Frontespizio carro - Ziggurat – « Gli uomini si dissero l'un l'altro: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore disse: " Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro. Gli uomini si unirono insieme per costruire una città e una torre per evitare di dividersi: fu l'inizio dell'idolatria. – Frontespizio carro - Vitello d’oro – Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, disse ad Aronne: «Facci un dio che cammini alla nostra testa». Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me». Egli li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: «Ecco il tuo Dio, o Israele!».Il giorno dopo offrirono olocausti e presentarono sacrifici. Il popolo sedette per man-

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giare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento. 2 – Il denaro – Il Vangelo ci dice che l’attaccamento morboso al denaro, alle ricchezze, diventa IDOLATRIA. Non uno dei tanti idoli, ma l’IDOLO per eccellenza; l’idolo di metallo fuso. La Bibbia ci dice che nulla è impossibile a Dio, tutto è possibile a chi CREDE, ma il mondo ci dice: “Tutto è possibile a chi ha il denaro”. “Dietro ad ogni male della nostra società o c’è il denaro, o “anche” il denaro. c’è il denaro dietro al commercio della droga, dietro al fenomeno della mafia, dei sequestri di persona, dietro alla corruzione politica, dietro alle stesse guerre... c’è il denaro. Il denaro va a mettersi anche tra gli affetti, tra marito e moglie, tra padre e figlio, tra fratelli e fratelli, distruggendo tutto. Così il denaro non serve, ma E’ SERVITO! Cioè diventa un IDOLO! 3 – Il potere – la violenza, la vendetta, il potere sono gli idoli più pericolosi. Il potere vuole stravincere in tutto: esso schiavizza e acceca, e chi è schiavo dell'idolo diventa cieco e non vede volto umano del prossimo. Chi detiene il potere vuole essere il primo, il migliore, il più forte, il più ricco, senza concorrenti che passano avanti. Le violenze che si scatenano in tante parti del mondo sono il segno che c'è un'adorazione di questi idoli. Chi ha fiducia solo nella violenza e nel potere prima o poi tende a eliminare e distruggere l'altro e alla fine distrugge se stesso. I dittatori sono malati di potere ad ogni costo: l’animo si è indurito, pietrificato. Non vedono, non sentono. Hanno perso la capacità della compassione per riconoscere nell’altro un essere umano da rispettare. 4 – L’occulto – Spesso maghi e ciarlatani si travestono da Idoli e la gente ci crede e li segue passivamente. La superstizione è la deviazione del sentimento e delle pratiche religiose, portare amuleti non è da cristiani. Attenti agli imbroglioni che vogliono sostituirsi a Dio sottomettono il prossimo e lo rendono schiavo, annullano la sua volontà.

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L’evocazione dei morti, la consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium sono in contraddizione con l'onore e il rispetto che dobbiamo a Dio solo. Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla religione cristiana. 5 – Religione – Quando parlo con Te, Dio, prego col cuore e non pronunzio formule magiche; davanti a un crocifisso che sia d’oro o di legno poco importa; penso solo a Te che sei Dio e hai sofferto per me... la mia preghiera non si ferma sul gesso delle statue sulla carta stampata dei santini va oltre e raggiunge l’infinito. a che serve spingere simulacri ostentare stendardi e diademi a che serve spargere incensi, e offrire fiori e gioielli se il cuore è vuoto di fede e pieno d’orgoglio... beati i puri di cuore, beati gli umili, potranno gridare: “viva Santa Lucia” con tutta la loro anima, indosseranno la cappa della penitenza, sventoleranno stendardi di fede e si aggrapperanno alle corde della vara per aggrapparsi a Lucia in silenzio con le lacrime agli occhi e nei loro cuori. 6 – Le divinità egizie – La mitologia egizia è quella politeistica. Decine di divinità affollavano il pantheon egizio, anche se il Sole stava sempre al centro di una venerazione particolare.

Nell’Esodo Mosè opera un passaggio rivoluzionario: dal Politeismo al monoteismo. La religione monoteista mosaica è introdotta all’insegna del comandamento “Non avrai altro Dio” e funziona come contro-religione nei confronti del politeismo. Il dio dell’Esodo attiva resistenza contro la schiavitù e conduce alla liberazione. 7 – Distruzione del vitello d’oro – Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spez-

zò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti. 8 – La cacciata dei mercanti dal tempio Gesù va nel tempio e non trova gente che prega ma trova un grande traffico, come se fosse un grande mercato, trova gente che vende buoi, pecore, colombe e i cambiamonete. Allora fa una frusta di cordicelle e caccia tutti dal tempio …. al primo posto l’evangelista mette le pecore, che sono l’immagine del popolo. Gesù è il pastore che viene a liberare il suo popolo, il suo gregge, le pecore dalle grinfie della casta sacerdotale e getta a terra il denaro dei cambiavalute. Gesù se la prende con i venditori di colombe dicendo: “portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato”. La colomba era l’animale che i poveri potevano permettersi da sacrificare a Dio la colomba nel Vangelo è l’immagine dello Spirito di Dio e Gesù caccia i venditori di colombe perchè non tollera che l’amore di Dio sia venduto 9 – divinità pagane greco-romane –

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Non avrai altri dèi di fronte a me Il primo comandamento condanna il politeismo. Esige dall'uomo di non credere e di non venerare altre divinità all’infuori di Lui: Unico DIO. La Scrittura ci dice di rifiutare gli idoli che sono "argento e oro, opera delle mani dell'uomo", i quali "hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono...". Questi idoli vani rendono l'uomo vano: "Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida". C'è idolatria quando l'uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio, e spesso uomini e donne sono al centro dell’attenzione e vengono divinizzati: cantanti e calciatori, modelle, attori, attrici, imbrogliapopolo e politici sono adorati come dei. Oggi il mondo è pieno di effimeri oggetti idolo: gioielli, automobili, telefonini, oggetti alla moda, che la pubblicità ci impone di adorare perchè non se ne può fare a meno L'idolatria oggi è una costante tentazione della fede. L'idolatria rende divino ciò che non è Dio. 10 – Lucia e Pascasio - martirio – La martire siracusana Lucia è morta per non adorare idoli e falsi dei, Lucia con fierezza disse a Pascasio che avrebbe affrontato qualunque tormento pur di non sacrificare ai falsi dèi. Pascasio, per far crollare la sua fede, ordinò che fosse portata in un postribolo e le fosse usata violenza; ma i soldati incaricati di ciò non riuscirono a smuoverne il corpo, neanche quando cercarono di farla trascinare da una coppia di buoi. Fu deciso il supplizio del rogo, ma le fiamme accese intorno a lei non la sfiorarono neanche. Allora Pascasio le fece trafiggere la gola con un pugnale. Lucia ricevette l'Eucarestia, e spirò. 11 – GLORIA – Cittadini di Belpasso: Mentre imploriamo il potente patrocinio di Santa Lucia, vogliamo ispirarci al suo luminoso esempio, alla sua forte testimonianza, al suo rifiuto di prostrarsi

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davanti agli idoli e i falsi dei, per intraprendere più determinatamente la via della santità. Santa Lucia, ha molto da insegnare a tutti noi, che viviamo in questo momento storico così ricco e complesso, così critico per il profondo smarrimento esistenziale che lo caratterizza: sembra davvero che si stia perdendo ogni punto di riferimento nel cammino della vita. Santa Lucia ci viene incontro e ci mostra con la sua vita un modello alto di umanità al quale riferirsi. Lucia ha seguito Cristo fino al martirio. È stata sua testimone forte e coraggiosa. Straordinario esempio di fortezza, essa, fragile e inerme, ha tenuto testa ai suoi persecutori armati con la forza dell'amore a Cristo e del perdono, ha ricevuto dallo Spirito la sapienza per rispondere senza paura ai suoi giudici iniqui, la fortezza per rifiutare blandizie e lusinghe, per resistere alle minacce. Non si è fermata neanche dinanzi alla morte. Facciamo in modo che il "martirio"non resti estraneo alla nostra vita. Per noi seguire l'esempio di Lucia significa che la fortezza, dono dello Spirito, non è arroganza e sopraffazione, ma mitezza. Non è forte chi vuole dominare sugli altri, ma chi sa dominare se stesso; non chi vuole spadroneggiare sugli altri, ma chi sa padroneggiare se stesso; chi sa accettare di non avere tutto e subito, ma vive con pazienza i tempi dell'attesa e del sacrificio; chi sa "rinunciare a se stesso"; chi "prende ogni giorno la propria croce" e "segue Gesù Cristo" (cfr Lc 9,23). O gloriosa martire Santa Lucia, Tu che hai vissuto la dura esperienza della persecuzione, ottieni dal Signore, di allontanare dal cuore degli uomini ogni proposito di violenza e di vendetta. O santa Lucia, prendici per mano, aiutaci ad amare Gesù come tu lo hai amato, e guidaci verso di Lui. Cittadini: Viva Santa Lucia

“Lucia, Luce di Cristo” - dicembre 2012


I

n questo anno del Signore 2012, hanno lasciato questa terra per raggiungere la gloria del Padre, il primo presidente del Circolo Cittadino S. Lucia Paolo Bellia ed i nostri cari fratelli e soci: Isidoro Pappalardo e Ciccio Consoli. Di seguito vogliamo proporvi una lettera scritta da Giuseppe Trovato che lo ricorda come un caro amico fraterno nel pieno dei suoi semplici ma grandi talenti che Dio gli ha voluto donare. Ciao Francesco di Giuseppe Trovato

C

iao Francesco, ho voluto scriverti questa lettera per poterti ringraziare per tutto il bene che hai avuto nei miei confronti. Non mi posso mai dimenticare come ci siamo conosciuti, eravamo all’interno della cameretta di Santa Lucia, tu con il tuo sorriso e con la tua semplicità ti sei avvicinato a me e mi hai detto: Ehi salve, io sono Francesco Consoli e sono il macchinista ufficiale di Santa Lucia, ed io ti ho risposto: piacere, io sono Giuseppe Trovato, e ti ho chiesto: cosa fa il macchinista? E tu mi hai detto vieni con me e mi hai portato là sotto la cameretta e da quel momento è nata una vera amicizia. Da quel giorno sono trascorsi già 5 anni che ci conosciamo, siamo andati in diversi posti insieme, per ultimo la settima scorsa siamo stati in montagna, insieme ad altri amici, che era ormai diventata tappa di ogni anno, dopo il patrocinio di Santa Lucia, salire sull’Etna per vedere qualche rifugio o qualche cratere, grazie a queste esperienze mi hai fatto scoprire la bellezza della nostra Etna. Altre tappe importanti erano: a maggio andare a vedere Sant’Alfio; la terza domenica di settembre andare a vedere l’apertura della Madonna della Guardia, di cui tu eri tanto devoto; quasi ogni settima-

na appuntamento in piazza dante per poi andare a prendere un caffè nei vari paesi vicini con la scusa di trovare qualche Chiesa aperta per prendere qualche immagine sacra o programmi di festa. Ecco che bei ricordi, che belle risate, ma la cosa che mi ha colpito più di te, Ciccio, è che tu sei stato una persona unica e sola, nella tua semplicità, nella tua umiltà, nella tua sincerità, sei stato un vero amico; le tue telefonate per sapere come stavo, le tue volte che mi venivi a trovare a casa quando stavo male o per il mio compleanno, le nostre uscite mi hanno insegnato il vero valore dell’amicizia. Ringrazio Dio e Santa Lucia per avermi dato la possibilità di incontrare una persona come te, da prendere come esempio noi giovani; le tue camminate a piedi, mai una lamentela, mai una critica per qualcuno, mai una brutta parola, da te Francesco uno poteva apprendere solo cose positive e mai cose negative. La tua persona la voglio racchiudere in questa Beatitudine: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Vorrei darti l’ultimo saluto come ho sempre fatto, ti ringrazio di tutto amico mio e spero un giorno di poterti rincontrare, ciao Ciccio, ciao macchinista ufficiale, ciao tenente colonnello.

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Il Circolo Cittadino S. Lucia v.m. è costantemente presente nel territorio belpassese, promuovendo tante iniziative di vario carattere, spirituale, culturale, di aggregazione delle realtà locali, di solidarietà, ecc. Queste e tante altre iniziative che sono in cantiere vengono realizzate in totale economia, non avendo il Circolo, entrate sufficienti a coprire le spese necessarie. Pertanto è nostro dovere ringraziare gli SPONSOR e la gente che a vario titolo ci aiuta nella realizzazione delle nostre attività. A tal proposito, chiunque dovesse apprezzare le nostre iniziative e volesse contribuire con un’offerta, può farlo effettuando un bonifico bancario indirizzato a: Circolo Cittadino S. Lucia vm,

Banca di credito Etneo Scarl, agenzia di Belpasso Codice IBAN: IT 45 Z 07080 83870 000000002041

Oppure consegnando l’offerta al cassiere del Circolo, sig. Gino Cavallaro. GRAZIE DI CUORE!

Chiunque voglia seguire le attività inerenti al culto di Santa Lucia a Belpasso, può contattarci o seguirci nei seguenti indirizzi: E-mail: circolocittadinosantaluciabelpasso@gmail.com Pagina Facebook: www.facebook.com/CircoloSantaLuciaBelpasso

CITTADINI

VIVA SANTA LUCIA!


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