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Il dell’affiliate manager tra marketing, digital e social network

IL SETTORE DELLE AFFILIAZIONI HA VISSUTO UNA VERA E PROPRIA ESPLOSIONE NELL’ERA POST DECRETO DIGNITÀ. LA STORIA LA SAPPIAMO. PER QUESTO ABBIAMO CHIESTO A DUE TOP PLAYER DEL MERCATO COME SI STA TRASFORMANDO IL BUSINESS E I SERVIZI LEGATI A ESSO. Di Tota (Atrackt!):

Cancellate Dt9, segnatevi Atrackt! O meglio, prendete i super risultati ottenuti nel mercato delle affiliazioni dal gruppo presieduto da Danilo Di Tota in questi anni e aggiungeteci marketing, adv digital, adv programmatic e tanti nuovi tools per gli operatori e avrete un nuovo player nel mercato delle acquisizioni con tantissime possibilità di sviluppo.

A spiegare la trasformazione della sua creatura è Danilo Di Tota, co-founder e chief revenue officer di Atrackt!, appunto: “L’esigenza di redranding da parte del gruppo di Dt9 si è palesata perché abbiamo iniziato a lavorare su un settore che comprendeva ormai nuovi scenari. Abbiamo generato prodotti diversi e dipartimenti differenti accanto all’affiliazione classica, quelli del digital marketing e della Sas, la soluzione automatizzata che consente di pianificare, testare ed eseguire campagne di marketing con priorità e segmenti target predefiniti. Questo ha creato in noi l’esigenza di trasformarci in Atrakt! e siamo ormai passati da una società di affiliazione classica ad un’azienda di performance marketing”.

Atrackt! ha debuttato praticamente ad Ice e iGb a Londra per poi volare anche a Enada Rimini, qual è il senso della presenza a questi show internazionali e le mission che avevate di fronte al mercato di riferimento? “A Londra abbiamo presentato il re-branding oltre alle nostre nuove idee nel mondo del digital - prosegue Danilo Di Tota - in quella sede abbiamo trovato un’affinità con la nostra visione e i nostri obiettivi con i nostri clienti e con chi abbiamo potuto incontrare. Non a caso questi eventi ci consentono di far conoscere ai nostri clienti i nostri prodotti e grazie agli show abbiamo centrato questo obiettivo”.

Come si posiziona ora Atrakt! sul mercato nazionale e internazionale e quali sono gli scenari di sviluppo con i nuovi prodotti da offrire ai clienti? “In questo momento il mercato italiano è il 90 percento delle nostre attività ma ci stiamo affacciando su altri mercati. L’Italia è sempre il nostro punto di forza - prosegue il co-founder di Atrackt! - il senso della presenza nella scorsa Enada ne è la dimostrazione. Il nostro Paese ci sprona sempre a trovare nuove idee ed è ancora il mercato di riferimento. Ma non intendiamo di certo fermarci qui e la volontà è quella di potenziarci in Italia ma di crescere negli altri mercati differenziando quindi le nostre quote di business. Siamo già presenti in America Latina mentre in Europa operiamo in Spagna e Romania. Un nostro obiettivo primario è il mercato brasiliano dove stiamo lanciando tutto il dipartimento digitale e programmatic con banner specifici che riescono ad entrare in determinati settori”.

Il decreto Dignità ha dato un boost impressionante al mercato vietando totalmente le altre forme di acquisizione dirette tramite spot, pubblicità tabellari indirette e tramite link. Ora, però, diamo uno sguardo al futuro. Cosa servirebbe adesso per avere una nuova spinta sul mercato e dove sta andando il business? “È indubbio che per noi e per il nostro settore il decreto Dignità sia stato una vera e propria opportunitàanalizza Di Tota - dall’entrata in vigore delle regole e delle restrizioni al nostro interno si sono creati tavoli di concertazione interni e il nostro gruppo di lavoro ha ragionato sui possibili sviluppi. Questo ha permesso ad Atrackt! di fare innovazione come il banner di comparazione, che è stato un grandissimo successo negli ultimi due anni. La possibilità di informare gli utenti e gli scommettitori finali tramite piattaforme asp e programmatic rientrando alla perfezione nelle regole del Dignità e nelle linee guida Agcom, c’ha permesso di crescere esponenzialmente. Andare su un banner in best odds con un algoritmo che abbiamo creato internamente ha certificato il nostro successo nel betting. Se guardiamo al futuro crediamo che il digitale sia il presente e il futuro, lo notiamo dai dati che sono in ascesa verticale giorno dopo giorno. Il traffico arriva da questo mondo ed è una ricerca maniacale nei dettagli di quella che può essere la miglior presentazione di un prodotto all’interno di qualsiasi device. È il presente e il futuro, basti pensare alle nuove generazioni che sono sempre con il telefonino in mano, vi lascio immaginare gli scenari imponenti di queste azioni”, conclude Danilo Di Tota con la nuova voce di Atrakt!

“I dati continuano a crescere dopo il boom scatenato dal decreto Dignità per le nuove regole sulla pubblicità dei giochi e dalla pandemia globale. Il mercato delle affiliazioni è sempre più affollato ma i nostri prodotti riscuotono sempre più successo e guardiamo con fiducia al futuro nel settore in cui operiamo”. Bet Affiliation è presente sul mercato del betting dal 2016 e a spiegarci l’azienda, i progetti e il mercato di riferimento è Giovanni Galantino, chief marketing officer di questa realtà che ha vinto l’Egr Italy Awards 2020 come “Rising Star” oltre a tanti riconoscimenti in questi anni.

Andiamo alla scoperta di Bet Affiliation, quindi: “L’azienda che rappresento a livello commerciale ha diversi prodotti - attacca il Cmo - quello di punta ovviamente è Bet Affiliation, un affiliate network specializzato nell’igaming, solo per operatori con licenza Adm in Italia e che opera anche su alcuni mercati esteri. Come realtà siamo presenti nel settore dal 2016 e abbiamo una squadra ricchissima di affiliati dai famosi tipster che si occupano del traffico social e dei manager Seo che si occupano di quest’altra area del nostro modo di operare per i bookmaker. Ovviamente coi tipster è possibile lavorare sui social media solo in regime di comparazione secondo le linee guida dettate da Agcom dopo l’avvento del decreto Dignità. Per distinguerci e dare un plus in più ai clienti diamo dei tool come il nostro comparatore bonus. Non è altro che una landing page dove ci sono i principali player, quasi tutti quelli italiani, sia big player che altri book minori che si rivolgono a noi per poter commercializzare il prodotto sul mercato”.

Come si posiziona Bet Affiliation nel mercato?

“Probabilmente siamo il primo in Italia, Lo confermano anche i vari premi ricevuti negli anni passati oltre all’Egr Italy 2020, Sigma, iGB e altri riconoscimenti. Siamo sempre in short list e per noi queste sono vetrine molto importanti”.

Dicevamo del Dignità. Cos’è accaduto al mercato dopo il 2019? “È sotto gli occhi di tutti la grande crescita che il settore delle affiliazioni ha avuto - prosegue Galantino - per un anno le restrizioni non hanno avuto quasi effetto ma con l’entrata effettiva in vigore delle stesse e la pubblicazione delle linee guida Agcom che aprivano piccoli varchi nelle pieghe di un divieto totale che era però inapplicabile, sempre secondo l’Agenzia, il mercato è esploso definitivamente. Non è un mistero che sia stata un’opportunità per chi si occupava di affiliation: la maggior parte dei budget delle società di betting e igaming si è riversata su di noi. E chi non si serviva di questi servizi è stato costretto ad aggiornarsi”.

C’è ancora qualche scettico, specie lato social? “Se il traffico viene gestito in maniera seria e professionale tutti rimangono soddisfatti. Abbiamo casi studio molto importanti come E-Play24 - rivela il manager Bet Affiliation - di cui siamo il principale cliente oltre alle sue varie skin. Solo su una di queste facciamo 20-30 milioni di turnover. BeGamestar e Cplay sono due esempi importanti. Questi siti riescono ad attrarre gioco col 90 percento del traffico che viene dai social. Flussi che, se presi con i giusti crismi, possono rivelarsi un apporto importante per i bookmaker. Noi siamo molto attenti alla qualità del traffico e al rispetto delle policy: se troviamo situazioni non conformi nei tipster o in qualche post social, blocchiamo tutto finché non viene rettificata la comunicazione”.

Ma i plus non sono finiti qui: “Restare fermi in questo settore e in qualsiasi mercato non va bene e abbiamo deciso ad inizio stagione di mettere in piedi un live score nonostante ce ne siano tantissimi in circolazione - spiega il Cmo Bet Affiliation - ma il nostro onescore. it che è già online sul desktop e su iOS store e play store, si differenzierà dal resto e crediamo possa andare a colmare un vuoto che gli altri prodotti hanno: il punto di forza saranno le statistiche su nuove scommesse che tutti stanno giocando, specie live, come i tiri in porta, gli ammoniti, mercati che scatenano l’adrenalina del gioco che vogliamo rimanga tale. Sarà un approdo ulteriore per i nostri book che potranno usufruire anche di una campagna pubblicitaria che nella prossima stagione partirà negli stadi di Serie A, da Milano alla Juventus e alla Roma e forse anche Lazio e Napoli”.

Dal boom alla crescita, ma quale sarà il futuro delle affiliazioni? “La pandemia ha accelerato la crescita del settore digital e noi abbiamo avuto picchi importanti nei dati dovuti alle chiusure del retail betting - analizza Galantino - dopo la riapertura delle agenzie e dei punti a terra i dati di acquisizione di Fdt e nuovi players hanno sempre oscurato dal 10 al 15 e fino al 20 percento. Dal raddoppio della pandemia siamo, però, continuati a salire costantemente. Siamo convinti di poter continuare a crescere anche grazie alla nostra brand awareness e alla nostra serietà e professionalità che spinge i clienti direttamente da noi”.

E se il nuovo Esecutivo togliesse il decreto Dignità? “Se dovessero esserci piccole aperture sarebbe senz’altro positivo, specie sul traffico social dove Agcom ha agito pesantemente su alcune società di promozione. Del resto l’Agenzia l’aveva già segnalato al governo gialloverde. Quello attuale potrebbe anche non occuparsene ma non crediamo che possa inasprire le regole. Di sicuro un allentamento per le società sportive sarebbe una buona notizia. Il riordino? Una normativa nazionale che elimini tutte le difformità regolatori regionali è assolutamente necessaria”, conclude il chief marketing officer di Bet Affiliation.

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