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CHI SBAGLIA PAGA ANCHE ALLE ENTRATE
L’errore (palese) dell’Agenzia negli accertamenti in ambito penale tributario può determinare l’obbligo di risarcire il contribuente da parte degli Uffici e dei funzionari che hanno condotta la verifica ciando, tra l’altro, la violazione degli artt. 1223 e 2043 c.c. per avere la corte territoriale erroneamente attribuito alla colpa grave e alla negligenza dei verificatori le gravi conseguenze derivanti dall’apertura dei due procedimenti penali. Ma detto ricorso è stato rigettato dalla Suprema corte.
I Riflessi Della Sentenza
nell’altro per non luogo a procedere pronunciato dal Gip “perché il fatto non sussiste”.
Nell’operazione compiuta su due auto, qualificata dai verificatori come intra-Ue è emerso che le vetture erano di provenienza italiana. Tale errore, riconosciuto come “grossolano” dai giudici, aveva erroneamente indotto la procura ad avviare un processo che, in caso dell’opportuno annullamento in autotutela in sede tributaria, non si sarebbe tenuto. L’Agenzia e i due funzionari, condannati in solido al risarcimento di 20.000 euro, ricorrevano quindi in Cassazione denun-
Davide Giordani
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani dgiordani@scardovigiordani.eu
Se gli importi non sono significativi e sicuramente non sufficienti a risarcire i danni realisticamente subiti dall’imprenditore, rappresentano in ogni caso una importante inversione in ambito penale tributario. Il definitivo riconoscimento della colpa grave delle Entrate e dei propri funzionari nell’ambito della verifica fiscale instaurata, rappresenta infatti una pietra miliare per il nostro ordinamento. Il diritto infatti riconosce un ambito di discrezionalità degli organi di controllo nell’esercizio delle proprie funzioni di indagine. Ma sempre nei limiti del principio primario del neminem laedere (divieto di ledere un diritto altrui), codificato nell’art. 2043 c.c., spetta al giudice ordinario accertare se vi sia stato, da parte della stessa pubblica amministrazione, un comportamento doloso o colposo in violazione di tale diritto soggettivo, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buona amministrazione, di cui all’articolo 97 della Costituzione. E in questo caso, la pubblica amministrazione è stata condannata al risarcimento del danno. Pur nel riconoscere l’arduo e delicato compito degli organi di controllo in ambito tributario, il monito della Cassazione rappresenta un segnale forte al fine di evitare l’assunzione di presunzioni affrettate ed errori “grossolani” a danno dei contribuenti.
Giancarlo Marzo Managing partner Studio legale e Tributario Marzo Associati giancarlo.marzo@marzoassociati.it
Sono davvero tante le novità che riguardano il gruppo Novomatic Italia, che oltre a una nuova organizzazione aziendale, in seguito all’acquisizione del gruppo Hbg, presenta una serie di prodotti e servizi per il gaming che l’azienda ha deciso di svelare al pubblico aprendo le porte del proprio quartier generale di Rimini. Mostrando le ultime tendenze nel settore con nuovi cabinet, nuovi giochi e tanti servizi. Tra i quali vale la pena sottolineare l’ormai celebre Admiral Pay: l’istituto di pagamento del Gruppo Novomatic autorizzato da Banca d’Italia che distribuisce in tutto il paese la più alta e innovativa gamma di servizi di pagamento in grado di soddisfare le esigenze degli esercenti, delle grandi reti e, soprattutto, dei consumatori. Per pagamenti a privati e pubblica amministrazione, per tutte le ricariche nazionali e internazionali e tanti altri servizi a disposizione degli utenti con un semplice tocco.
All’insegna del claim “Facile, velore, sicuro”, che meglio sintetizza le caratteristiche del servizio, che sta prendendo piede nel paese e si possono già trovare dei punti sul territorio.
Novomatic Italia Apre Le Porte Del Nuovo Gruppo Al Settore
IN OCCASIONE DELLA FIERA ENADA PRIMAVERA, A RIMINI, LA COMPAGNIA ACCOGLIE NELLA SUA SEDE CLIENTI, PARTNER E AMICI, E SVELA LE ULTIME NOVITÀ
Il Gruppo Novomatic, nel 16esimo anno di presenza in Italia, ha senz’altro ampliato notevolmente l’offerta con l’aggiunta di prodotti e servizi di Hbg, facendo crescere ulteriormente la sua proposta e diversificandola. Soprattutto sul fronte online, potendo oggi contare sulla potenzialità del brand QuiGioco, che oltre a proporre i servizi di gioco, permette di ampliare anche quelli generali, a partire dai sistemi di pagamento, con Admiral Pay che diventa anche Quigioco Pay, offrendo “Ewallet” che consentono ai giocatori di avere una grande autonomia di scelta, in maniera del tutto sicura. Si tratta di un portafoglio digitale che consente di gestire senza alcun problema le vincite e non solo, potendo effettuare tutti i pagamenti, le ricariche, depositare, prelevare e movimentare i propri soldi secondo le proprie necessità. Passando al tema dei luoghi fisici, non si può certo evitare di dedicare una particolare attenzione all’offerta di gioco “terrestri” del gruppo, che rappresenta da sempre il fiore all’occhiello della società in Italia e nel mondo ormai da 42 anni.
E anche in questo caso, non mancano certo le novità, con nuovi cabinet (di altissimo livello e un’ergonomia innovativa, inedita sul mercato) per il segmento delle videolottery e la novità assoluta per le Awp, dove il cabinet Ludus già utilizzati per le Vlt, quindi per giochi di fascia più alta, viene ora messo a disposizione per il segmento delle comma 6a, spostando l’asticella della qualità nettamente più in alto. Agevolando però questo passaggio con delle politiche commerciali ad hoc, che consentiranno ai gestori di poter integrare tranquillamente i nuovi hardware all’interno del proprio parco macchine.
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Insomma, ce n’è per tutti i gusti, le esigenze e gli obiettivi di un mercato che si specializza, e per tutti i segmenti, da parte di un gruppo che continua a crescere e che non smette di innovare.
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Scommesse in (dolce?) attesa come cambierà il settore?
Quale sarà l’impatto del riordino del gioco pubblico sul mondo del betting? O meglio, quali sono le prime reazioni del settore alla prima bozza (in attesa dell’iter parlamentare) e alle prime linee regolatorie circolate nelle scorse settimane? Le risposte ce le ha date Stefano Sbordoni, esperto legale internazionale in sportsbetting e managing partner and founder presso Sbordoni&Partners, nella veste anche di segretario generale dell’Utis, Unione totoricevitori italiani sportivi.
Ovviamente si tratta solo di una bozza ma qualche primo indirizzo concreto si è visto e sono anche subito uscite proposte alternative alla legge delega, come quella del Partito democratico: “Non confondiamo i due testi, ovviamente - esordisce Sbordoni - in un momento in cui esiste un assetto di governo diverso il tema dei giochi diventa uno strumento politico che viene manipolato a seconda del ruolo che si ricopre nel momento. Esponenti politici che prima mostravano ragionevolezza ora diventano degli integralisti, si cambia pelle a seconda della parte dell’aula del Parlamento in cui ci si trova ma l’argomento è sempre lo stesso. E il senso pubblico di cui necessiterebbe questa materia che si traduce nell’interesse del cittadino, non interessa a nessuno. Insomma sono posizioni strumentali e solo come tali vanno considerate”.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla riforma che sembra finalmente prendere il via dopo lunga attesa? “Innanzitutto nel testo viene abbozzata una disposizione territoriale rigida ma sarà fondamentale capire come poi vengono concertate le azioni nei luoghi dedicati del territorio - spiega il segretario generale Utis -; si parla di concertazione, è vero, ma è anche vero che, per ora, non esiste alcun riferimento alle associazioni di categoria. Si parla di stati ed enti locali ma non di stakeholder che, invece, dovrebbero poter esprimere la loro opinione apertamente nella concertazione in questione, e non avere un ruolo passivo come sembra di intuire in questa fase. Inoltre le programmazioni le deve poter effettuare non solo chi investe ma anche chi lavora. E le aziende che dovranno attenersi alle linee guida del regolatore, avranno difficoltà a far accettare i contratti se le associazioni non saranno potute intervenire per valutarli: linee guida e contratti non possono essere accettati senza concertazione”.
Si parla anche di un’ennesima razionalizzazione che, invece, molti addetti ai lavori segnalano vi sia già stata negli scorsi anni: “Su questo dobbiamo capire quali effetti avrà una razionalizzazione sugli economics degli operatori e sull’occupazione - prosegue Sbordoni - ma se i principi generali della legge delega si fondano sul contemperamento degli interessi pubblici, erariali e generali non vediamo perché non si debba tenere conto anche della certezza del lavoro. Al momento non rintracciamo questo passaggio. Troviamo riferimenti alle reti di raccolta, ai punti vendita e ricarica e inasprimento delle sanzioni per le violazioni nella raccolta del gioco a distanza. Ma vorremmo sapere come viene riorganizzata l’offerta prima di pensare a come reprimerla. Anche perché le sanzioni ci sono già, ci sono sempre state”.
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Come sarà questo riordino? “La riforma non deve voler dire riedizione delle norme con aggravamento di misure che sono già in vigore - prosegue l’esperto legale in sportsbetting - inasprire le regole non è sinonimo di garanzia di bontà del prodotto. Sì al riordino e anche ad una razionalizzazione delle norme ma non bisogna rifare tutto daccapo”.
Ci sono, comunque, dei punti molto positivi sulle prime linee normative scritte dal regolatore: “La disciplina dei luoghi sensibili nazionalizzata è fondamentale - anche se la riserva di legge era ed è dello Stato ed il concetto è chiaro. Riportare questo alla norma primaria è un fattore estremamente positivo. Così come è utile la distinzione tra normativa primaria e secon- daria, anche in materia tributaria. I temi, in ogni caso, sembra siano stati toccati tutti, ora vediamo come verranno declinati. L’importante è che il legislatore - e per lui il regolatore - dia modo di poter vivere l’evoluzione del settore senza ingessature che spesso, nel passato anche recente, hanno generato distorsioni e sono state contro produttive. Laddove c’è rigidità e si creano vuoti normativi, lì si insinuano illegalità e criminalità. Un esempio è il divieto di pubblicità. Invece di reprimere l’illegalità a posteriori, dovremmo cercare di capire a monte le ragioni delle devianze”.
Cosa dicono i lavoratori e le aziende associate all’Utis? “C’è incertezza perché non capiscono da chi verranno rappresentati - spiega il segretario generalenella bozza di delega si parla di Comuni, Stato ma non di associazioni e addetti ai lavori. Dovremmo essere noi, invece, gli interlocutori privilegiati. Le condizioni su cui si basano i contratti devono essere approvate dagli operatori e dai lavoratori, mentre così sembra che la contrattazione rischi di cadere dall’alto. Lo Stato può decidere le condizioni alle quali un servizio pubblico deve essere reso, ma deve garantirne la sostenibilità e la stabilità conseguente del lavoro. Ed è in questa parte della legge delega che - per ora - non ci vediamo rappresentati”, conclude Sbordoni.
Il nuovo volto dell’informazione nel betting/ L’infotainment di Terrybet!
Tra i siti di infotainment che si stanno facendo spazio nel web e che sono proliferati “grazie” al decreto Dignità e in linea con le indicazioni dell’Agcom, c’è senz’altro Terrybet.news. E dietro a quello del portale della concessionaria Streetweb, c’è uno dei giornalisti-tipster più importanti del settore e che ha studiato una strategia vincente per “bucare” l’algoritmo di Google affollatissimo nelle parole chiave per cui un bookmaker vorrebbe apparire tra le primissime posizioni. “Il ‘segreto’ di Terrybet.news è che il 70 percento delle stats sono esclusive per il mercato italiano e per i top 5 campionati europei e per le coppe. Sono questi i mercati che seguiamo e sul quale il nostro sito lavora”.
Prima di approfondire queste tematiche interessantissime, vorremmo sa- pere qual è il goal che Terrybet.news si pone: “L’obiettivo è diventare il primo sito ad offrire pronostici a quota alta su base statistica - spiega Francesco Roberto - da qui la nostra idea di fornire statistiche esclusive e non generaliste come offrono tante società a tutti i bookmaker e ai tipster che studiano le loro giocate. Il nostro software da un lavoro totalmente differente perché incrocia gli esiti più costanti delle due squadre e va a cercare quali sono accaduti più di frequente, spiegato in maniera molto veloce ma i processi sono ovviamente più profondi e qui trovate un approfondimento su come funziona. Potrebbe essere l’esito Goal, Over 2,5, multiplo 2-4. Quando abbiamo match importanti pubblichiamo con quota alta”.
L’approccio è duplice: “Si parte anche da un approccio giornalistico e molto professionale - evidenzia Roberto - cerchiamo di produrre contenuti utili alla schedina il tutto da ottimizzare in ottica Seo. Per cercare spazio su Google serve una strategia dinamica e innovativa”. Il segreto, comunque, è un altro: “Un punto di for- za del nostro blog dal quale preleviamo le statistiche, arriva da lontanoprosegue Roberto - tutto è nato da un forum che ha creato una community di scommettitori. Per questo abbiamo creato una serie di contenuti davvero utili per chi voleva puntare su calcio e sport. Continuando negli anni ad approfondire tutte queste informazioni è nato il software che abbiamo curato direttamente specializzandoci nell’approccio che dicevamo prima. Definito il modus operandi andiamo dritti su questa strada altrimenti diventa tutto molto frammentato e non si arriva a nessun risultato, ci sono troppe info in circolazione nel settore in questione”. Qual è il target di Terrybet.news? “Ci rivolgiamo allo scommettitore che vuole seguire le nostre indicazioni e studiare con precisione - racconta il giornalista e tipster - di solito ci sono due profili, lo scommettitore nerd e chi va all’arrembaggio e scommette molto sulle sensazioni che ha. Noi ci poniamo nel mezzo. Offriamo allo scommettitore le statistiche e un metodo di studio finalmente utile e divertente!”.