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Dura lex

PH. PRO CURCH MEDIA, UNSPLASH

di Michela Carboni

prossimo anno potrebbe iniziare davvero con il piede sbagliato per il mondo ippico. La crisi del comparto rischia di acuirsi alla luce dei tagli previsti nella legge di Bilancio 2022, in discussione in Parlamento. Se ciò accadesse, le società di corse non saranno in grado iniziare la loro attività a gennaio 2022. Il taglio ipotizzato, tuttavia oggetto di emendamenti presentati in Senato, ammonterebbe a circa 6,5 milioni di euro. Il gruppo Ippodromi Associati, tutte le società aderenti al Coordinamento Ippodromi, le società aderenti all’Ani (presenti personalmente e le società di gestione degli ippodromi di Modena, Milano e Montecatini, Taranto non ci stanno e in una nota congiunta fanno sapere che “il capitolo di bilancio citato contiene lo stanziamento per le società di corse pari a 40 milioni di euro per l’anno 2022 a fronte dei 46,5 milioni stanziati per l’anno 2021; si segnala che dal capitolo di bilancio n. 1425 come indicato nelle schede stesse, sono stati prelevate le risorse per evitare la diminuzione del-

Il lo stanziamento del montepremi, per questo si chiede che dallo stesso capitolo vengano prelevati i fondi per incrementare la somma disponibile per le società di corse inopinatamente ridotta, considerato che tale capito 1425 risulta essere ampiamente capiente per euro 21.373.800,00”. Non manca, ovviamente, la preoccupazione in termini occupazionali: “Nel caso il taglio non venisse ripianato le ricadute sociali sul comparto ippico saranno di estrema gravità ed inevitabili, coinvolgendo tutte le parti sociali delle società di corse e degli operatori ippici: artieri, allenatori, drivers/fantini, dipendenti delle società di corse”. Per tali motivi le società vogliono che venga ripristinato il finanziamento “almeno pari a quello dell’anno 2021, comunque già ampiamente insufficiente come

La legge di Bilancio 2022 prevede una decurtazione delle risorse ippiche. Le società di corse non ci stanno e minacciano di bloccare i convegni nel 2022.

C OSA D IC E I L D ISE G N O D I L E G G E

“Lo stanziamento è stato ridotto a fronte dell’andamento delle entrate stabilizzate e per la riduzione delle entrate derivanti dai giochi ippici. La riduzione è stata in parte compensata con un parziale incremento a fronte di una corrispondente riduzione dello stanziamento del capitolo 1425”. È quanto si legge nella tabella numero 13 relativa allo “Stato di previsione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per l’anno finanziario 2022 e per il triennio 2022-2024” allegata al disegno di legge di Bilancio 2022. Nella tabella, infatti, alla voce “Spese per gli interventi relativi allo sviluppo del settore ippico” campeggia uno stanziamento di 87.449.076 per il 2022, che scende a 86.649.076 nel 2023 e nel 2024. In parallelo, le sovvenzioni alle società di corse per le attività di organizzazione delle corse ippiche e per i servizi televisivi delle immagini delle corse sono pari a 40 milioni di euro per il 2022, e a 41,3 nel 2023 e nel 2024: ben sei in meno, per il primo anno, rispetto a quanto previsto nel 2021. In questo caso la sforbiciata viene ricondotta sempre al taglio delle entrate ippiche. Ridotte, “per tener conto dell’andamento delle entrate stabilizzate”, anche le spese connesse alla gestione, vigilanza e controllo del settore ippico, comprese fra 26,6 e 26,1 milioni di euro, restando sostanzialmente stabile rispetto a 12 mesi fa. I corrispettivi per la gestione del segnale televisivo ed acquisti dei diritti televisivi esteri ammontano a 11 milioni per ognuno dei tre anni presi in considerazione, mentre le spese per il totalizzatore nazionale per la gestione delle scommesse ippiche toccano quota 3 milioni nel 2022 e 2,5 nel 2023 e 2024. Nella tabella 13 poi, per il 2022, figurano uno stanziamento di 580.401 euro per la realizzazione di un programma di comunicazione per il rilancio dell’ippica e uno di 410.740 come somme da destinare all’ammodernamento e all’adeguamento degli ippodromi e loro infrastrutture per un riassetto delle attività di organizzazione delle corse.

dimostrato dai bilanci delle società depositati presso il Mipaaf, in quanto negli ultimi 8 anni il taglio subito dalle società di corse è stato di oltre il 75 percento degli stanziamenti”. Pier Luigi D’Angelo, presidente della Ippodromi Partenopei, la società che gestisce l’impianto di Agnano a Napoli, afferma: “Confido nel buon senso del ministro Stefano Patuanelli, del sottosegretario con delega all’ippica, Francesco Battistoni e della struttura del Mipaaf con a capo il capo dipartimento Francesco Saverio Abate e il direttore generale, Oreste Gerini, che certamente comprendono, al di fuori dei freddi tecnicismi della Ragioneria di stato, che non è il momento né il caso di gettare alle ortiche quanto sino ad oggi fatto per promuovere e supportare l’ippica italiana, in difesa di un’ eccellenza mondiale qual è il livello genetico della produzione dei trottatori made in Italy”. Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento Ippodromi, aggiunge: “Il taglio è motivato dal calo delle scommesse sui cavalli e ancora oggi c’è questo legame tra ippica e gioco, che ormai non ha più senso, perché ricordiamoci che dal 1998 si può puntare ormai su tutto. Risolto il problema dei tagli agli ippodromi, bisogna pensare a un processo di riforma serio per il settore ippico, che non può continuare su questa strada. Ci auguriamo, per questo, che si possa imboccare la strada di una riforma profonda. Occorre pensare ad un’agenzia dedicata, che gestisca il settore ippico, che non può più essere governato dal ministero delle Politiche agricole. Speriamo di imboccare questa strada e mi auguro che il Parlamento possa istituire un nuovo ente dedicato al settore”.

Come gli altri concessionari

“Considerando che le società di corse sono concessionari ex lege per la raccolta delle scommesse ippiche all’interno degli ippodromi, è necessario che, in ragione dello status di concessionario proprio di ciascuna società di corse e al fine di una compiuta regolamentazione del rapporto, la stipula dei disciplinari avvenga secondo le stesse modalità e procedure utilizzate per la stipula delle convenzioni di concessione”. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con una determinazione del direttore generale Marcello Minenna, ha avviato l’adozione di schemi di provvedimenti analoghi a quelli in essere con i concessionari aggiudicatari di procedure ad evidenza pubblica per le società che gestiscono gli ippodromi. Ai fini della regolamentazione del rapporto con le società che gestiscono gli ippodromi, vengono adottati alcuni schemi di atti: domanda di sottoscrizione del disciplinare sia per strutture gestite da società private che per strutture gestite da istituzioni pubbliche; nomenclatore unico delle definizioni; regole amministrative per la sottoscrizione del disciplinare, sia per strutture gestite da società private che per strutture gestite da istituzioni pubbliche; regole tecniche per la gestione degli ippodromi; disciplinare per l’offerta e la raccolta delle scommesse sulle corse dei cavalli all’interno degli ippodromi, sia per strutture gestite da società private che per strutture gestite da istituzioni pubbliche.

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