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Wsop Circuit, roba da turchi e delusione azzurra
OTTIME POSSIBILITÀ PER I NOSTRI PLAYERS AL MAIN EVENT MA L’ITALIA SI FERMA AL QUINTO POSTO CON DI GIACOMO E POI ANDRIAN E UGUCCIONI. E L’UNICO RING SE LO PORTA A CASA, DA ROZVADOV, DANILO DONNINI.
Ci ono volute appena sei ore e mezza per eleggere il turco Feyzullah Karaarslan come winner del main event del World Series of Poker International Circuit 2022 al King’s Resort di Rozvadov. Delusione massima per gli azzurri che purtroppo non sono riusciti a migliorare le loro posizioni di partenza, compreso Claudio Di Giacomo che aveva lo stack migliore e non è riuscito a superare la quinta posizione partendo dalla quarta piazza all’inizio del final table. Alla fine il torneo più importante e prestigioso dell’evento che si è tenuto lo scorso mese fino al 25 gennaio lo ha vinto il player turco dopo aver prevalso nell’heads-up contro Aleksandar Tomovic aggiudicandosi la fetta più grande del montepremi di 1.189.780 euro, una prima moneta da 204.053 euro e il suo primo anello d’oro del Wsop Circuit. Karaarslan ha battuto un field di 808 entries che aveva pagato un buy in da 1.700 euro. I primi 12 classificati hanno conquistato anche un ticket per il Main Event da 10.350 euro delle Wsop Europe 2022 e sanno già che a fine anno potranno sedersi al tavolo dei più grandi. Ma torniamo al tavolo decisivo dove il giocatore locale Roman Chochola ha concluso al terzo posto e tra i finalisti c’erano anche tre italiani tra cui il vincitore del braccialetto Wsop Europe 2021, Simone Andrian. Quest’ultimo, purtroppo, è arrivato al final table come uno degli stack più corti ed è uscito in ottava posizione. Delusione anche per l’olandese Ronnie Lemmens che ripartiva come chip leader dopo un super Day4 davanti a Karaarslan e Tomovic. È stato uno dei finalisti più attivi nonostante si sia lamentato, appena uscito, di non avere “mani con cui giocare” e ha provato a forzare la mano senza avere mai grande successo sul board. Alla fine, è stato eliminato da Chochola al quarto posto ottenendo un discreto pay day a sei cifre. Mentre Lemmens ha mantenuto il primo posto durante le prime fasi, i nostri due short stack italiani Michael Uguccioni e Andrian non sono riusciti a trovare il double up decisivo e non sono riusciti a migliorare la loro posizione di partenza. Peccato anche per il più esperto di questi tavoli, Claudio Di Giacomo, che è rimasto invischiato in mezzo al gruppo e ha ceduto al quinto posto. È uscito per un ottimo premio che grida vendetta, però, visto che il “nostro” meritava un Ring così prestigioso. Ma con i 55mila euro vinti dovrebbe superare il milione e mezzo vinto in carriera e continua a divertirsi e a giocare un ottimo poker ormai da anni. Complimenti. Mentre il gioco heads-up è iniziato con due stack molto profondi, il duello è durato poco più di 15 minuti ed è stato Karaarslan a prevalere in un piatto aggressivo con quattro puntate su tutte le strade del board che ha chiuso il torneo assegnando la vittoria al turco. Tornando ancora più indietro nel film del torneo, tra le vittime del Day 3 c’erano i vincitori del braccialetto Wsop Alessandro Pichierri, Dalibor Dula, Sergiu Covrig e Albert Hoekendijk. Quest’ultimo è stato il primo giocatore ad assicurarsi l’ingresso da 10.300 euro per il Main Event delle Wsope alla fine del 2022 dopo che il danese Thomas Vass
FEYZULLAH OKAN KARAARSLAN di Cesare Antonini
La top 20 del torneo
1 Feyzullah Okan Karaarslan Turkey € 214.403 2 Aleksandar Tomovic Serbia 137.367 3 Roman Chochola Czech Republic 101.244 4 Ronnie Lemmens Netherlands 80.678 5 Claudio Di Giacomo Italy 65.760 6 kamikaze Germany 53.719 7 Sharon Sade Israel 42.424 8 Simone Andrian Italy 32.408 9 Michael Uguccioni Italy 27.719 10 King Ten Greece 24.629 11 Martin Niels Paap Netherlands 24.629 12 Albert Edward Hoekendijk Netherlands 22.284 13 Thomas Stefan Vass Denmark 11.934 14 Braz Borges Fagundes Junior Portugal 10.443 15 Gheorghe Butuc Moldova 10.443 16 Simone Miracoli Italy 9.377 17 Karel Novotny Czech Republic 9.377 18 Antonio Crocetta Italy 8.312 19 Valon Olluri RKS 8.312 20 King Germany 8.312
è stato eliminato dalla bolla dei ticket. Josef Gulas non ha ripercorso le orme del figlio che ha vinto il titolo del main Wsope e si è fermato a tre tavoli left uscendo con un bluff. Tanti gli italiani a premio, comunque. Il miglior azzurro uscito a ridosso del tavolo finale nel Day3 è stato Simone Miracoli, 16esimo con 9.377 euro, Antonio Crocetta 18esimo con 8.312 euro e Matteo Cirillo 21esimo con 7.246 euro. La deeprun di Matteo Calzoni si ferma in 25esima posizione per 6.827 euro, Mattia Verzelletti 32esimo per 4.795 euro, Matteo Baroni 47edimo per 4.516 euro, Pichierri 53esimo per 4.156 euro, Claudio Daffina da super short al 55esimo posto per 4.156 euro, Claudio Romeo 74esimo per 3.303 euro, Danilo Donnini 80esimo con la stessa moneta, e ha chiuso in 87esima piazza Angelo De Marco per 3.303 euro.
L’unico Ring Azzurro lo vince Danilo Donnini!
È stato un player storico come Danilo Donnini a strappare il primo e unico Ring delle World Series of Poker edizione Circuit in un gioco mixed, l’Omaha Hi/Lo che ha raccolto 93 entries per una prize pool di 47.500 euro. E la fetta più grande del montepremi se l’è aggiudicata proprio Danilo per una prima moneta da 13.061 euro dopo aver battuto in heads up il serbo Joe Ryan (è un nickname come si usa al King’s per chi vuole rimanere anonimo). Sul gradino più basso del podio, invece, c’è Aleksandr Nanchev per 6.080 euro. A premio sono andati in 11 e Donnini è stato l’unico italiano a finire nella zona in the money. E il torneo è stato quasi un dominio per Danilo che con questo successo si porta verso il mezzo milione di dollari vinti in carriera. Finora il suo best live cash è stato un roboante successo all’Ipt di Campione d’Italia nel novembre 2011 per 240mila euro: “Il primo tavolo è andato molto bene al Day1 perché 3-4 players che non sapevano neanche le regole e la fortuna di pescare questi avversari è stata determinante - racconta Donnini - e nel giro di due ore ho fatto quattro player out e ho accumulato uno stack importante chiudendo molto bene il primo giorno da secondo in chips. A 12 left ero sceso sotto average visto che avevo preso un colpo al river che mi ha penalizzato. Poi sono riuscito a bluffare anche nell’Hi/Lo dove, si sa, è una mossa assai complessa e con un paio di colpi sono risalito. In questa variante non è facile condurre qualche bluff ma il braccio ce l’abbiamo anche in queste modalità di gioco ed è andata bene!”. Nella fase decisiva stava per succedere l’incredibile: “Sì perché a quattro left ho avuto quattro volte il match point per eliminarli tutti insieme ma tutte le mani hanno chiuso dei low migliori del mio al river. Incredibile davvero, avevano quasi sempre A2 in mano. Prendevo il pot High e loro prendevo il Low. Per fortuna il loro stack veniva eroso sempre di più fino a quando ho buttato fuori lo short e a tre left c’è stato lo scontro decisivo con il bulgaro Nanchev. Io avevo colore second nut e Low al 6 e ho vinto visto che lui aveva Low al 7. L’heads è durato pochissimo visto che siamo partiti 3,3 milioni contro 400mila e ci sono volute appena tre mani”. Grande gioia per Donnini: “È stata una grandissima soddisfazione e, anche se la prima moneta non è enorme, il Ring, la vittoria e anche un ticket per le World Series di Las Vegas della prossima estate (non ci hanno ancora detto che torneo sarà), completano una bellissima esperienza che mi riempie di felicità”.
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IL PAYOUT
1 Danilo Donnini
Italy € 13.061 2 Joe Ryan Serbia 9.286 3 Aleksandar Nikolaev Nanchev Bulgaria 6.080 4 blefftomuch Germany 4.679 5 Marek Pawel Golebiewski Poland 3.705 6 Jaroslav Peter Czech Republic 2.898 7 Alexander Sazhinov Russian Fed. 2.280 8 Mr. Miyagi Germany 1.781 9 Templar Greece 1.354 10 Mikkel Frimer Plum Denmark 1.188 11 Alimcflx France 1.188
DANILO DONNINI
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Pronti per la ripresa
ADRIANO BATTISTOTTI, PRESIDENTE DEL CASINÒ SANREMO, EVIDENZIA LE DIFFICOLTÀ CAUSATE AI CONTI AZIENDALI DALLA PANDEMIA, MA ANCHE L’OTTIMISMO PER UN 2022 NEL QUALE SI CONTA DI DARE CONTINUITÀ ALL’ATTIVITÀ DI INTRATTENIMENTO
di Anna Maria Rengo
La pandemia e le conseguenti chiusure e limitazioni imposte per fronteggiarla non hanno risparmiato niente e nessuno. Casinò italiani compresi, soggetti come tutte le altre attività di gioco terrestri a lunghe chiusure che hanno messo a dura prova i dipendenti, le società di gestione e le loro proprietà. Una situazione tanto lunga quanto drammatica, sperando che il 2022 non imponga ulteriori chiusure, una possibilità che fortunatamente sembra poco concreta grazie anche a misure “alternative”, tipo il green pass rafforzato che ormai è obbligatorio quasi ovunque. A tracciare un bilancio del 2021, anno difficile per tutti, e a enunciare i suoi auspici per quello in corso è il presidente della Casa da gioco matuziana, Adriano Battistotti. “Il 2021 è stato, eccettuato il periodo estivo, un anno di sofferenza per tutte le attività il cui successo dipende dall’afflusso del pubblico. La chiusura impostaci per i primi cinque mesi dell’anno (oltre che per gli ultimi due mesi del 2020) – consentendoci di ricevere la nostra clientela solamente dal 7 giugno in poi - ha costituito sicuramente un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi economici che ci eravamo prefissi. Per quanto le attuali restrizioni anti Covid in atto – green pass rafforzato e contingentamento degli afflussi, senza dimenticare l’osservanza di quarantene – stiano ancora incidendo sugli incassi, il fatto di poter – anche grazie a queste misure – rimanere aperti e dare continuità all’attività di intrattenimento ci conforta e ci fa ben sperare per il 2022”. La chiusura del Casinò quali conseguenze ha avuto sui conti della società ma anche su quelli del Comune? “Dopo sette anni di costante equilibrio economico finanziario – ricordiamo che dal 2013 al 2020 il Casinò di Sanremo ha, sia sotto forma di utili sia quale corrispettivo per la concessione della gestione della Casa da gioco, erogato al Comune di Sanremo una somma superiore a 50 milioni di euro – il 2021 ci presenta un conto negativo, stimando ad oggi una perdita poco superiore al milione di euro. Si tenga conto che ancora nel 2020, nonostante quasi sei mesi di chiusura osservati nell’anno, il Casinò ha potuto assorbire i mancati incassi grazie a uno stato di salute sano e virtuoso, registrando un utile di oltre duecentomila euro dopo le imposte. Ciò non è stato possibile per il 2021. Diventa inevitabile la ripercussione sui conti del Comune”.
Quali invece le conseguenze sui dipendenti? “I nostri impiegati hanno dato dimostrazione di grande attaccamento all’azienda, accettando di buon grado durante la chiusura il collocamento nel Fondo di integrazione salariale e, nei momenti di riapertura, l’osservanza di tutti i presidi e le misure antipandemiche adottate dall’azienda con un rigidissimo protocollo sanitario”. Da inizio novembre l’azienda ha deciso di limitare l’offerta della roulette francese (eccezioni escluse) alle giornate da venerdì a domenica. Come sta andando questa sperimentazione? Sarà possibile rivedere le scelte prese prima di marzo, come stabilito? “La scelta di concentrare l’offerta della roulette francese solamente nei periodi di maggior affluenza della clientela, e quindi nel fine settimana, durante le festività ed in occasione (vedi il Festival della Canzone) di eventi che coinvolgono l’intera città, non è stata presa a cuor leggero, ma è stata anzi imposta dalla riduzione di organico che, in seguito agli esodi incentivati e che erano stati deliberati ed accettati prima della pandemia, l’intero reparto dei giochi lavorati ha subito. Non era possibile, infatti, nell’organizzazione dei turni di lavoro, garantire il rispetto dei permessi, delle ferie, dei riposi e dei secondi riposi settimanali e, contestualmente, garantire anche l’offerta di più giochi. La roulette francese – che costituisce gioco di richiamo e di prestigio e che, pur con le limitazioni in atto, viene offerta sostanzialmente per la metà dei giorni a disposizione – richiede l’impiego di quattro dipendenti, che, in ragione della riduzione di organico, vengono adibiti ad altri giochi in modo da consentire un ampio ventaglio di offerta. Si consideri come la conversione delle nostre fair roulette, che rimangono costantemente aperte, alle modalità di gioco alla francese, con annunci e giocate con fiches di valore, ha in parte assorbito l’intrattenimento di gioco che può offrire la roulette francese. La sperimentazione, se così vogliamo chiamarla, prosegue sicuramente sino alla fine di marzo, necessitando di un periodo di osservazione che consenta di comprendere l’evoluzione raccogliendo più dati oggettivi possibili. Non si dimentichi, comunque, che la scelta di procedere in tal senso non è frutto di un’alzata di ingegno, ma semplicemente imposta dall’attuale e temporanea riduzione del personale”. Lei pensa che le abitudini dei giocatori siano strutturalmente cambiate, tra nuova propensione al gioco e Covid? Se sì, come la Casa da gioco si sta attrezzando? “La pandemia ha accelerato fenomeni che erano già in atto prima. Sta cambiando il modo in cui le persone lavorano e il modo in cui i consumatori acquistano beni e servizi. Sta dando vita a nuove attività, distruggendo altre e, soprattutto, sta accelerando a ritmi incredibili il modo in cui la tecnologia sta rimodellando il business. Se questo è vero per tante attività dal profilo tipicamente industriale e commerciale, può anche essere vero per l’intrattenimento, per quanto quello che offriamo noi va a soddisfare la voglia di svago e di gioco, che nella natura umana è sempre presente. Cogliendo i segni del cambiamento, il Casinò di Sanremo ha implementato e migliorato l’offerta del gioco online, che ha dati eccellenti risultati – e non solo durante il periodo di chiusura del gioco fisico - nel corso del 2021, raggiungendo un incasso di tre milioni e mezzo di euro, incrementando del 30 percento i dati dell’anno precedente”. Il Casinò è sempre stato un punto di riferimento culturale e di intrattenimento per la città, oltre che un’attrattiva turistica. Riuscirete a mantenere queste peculiarità anche nel 2022? “La chiusura dei teatri e dei cinema, più lunga rispetto ad altre attività, e il notevole contingentamento dei posti disciplinato durante la riapertura, ha fortemente compromesso l’uso del nostro Teatro dell’Opera nel corso dei due anni passati. Ciò non ci ha impedito, avvalendoci delle nostre altre sale di rappresentanza, di celebrare, sebbene in numero ridotto, i nostri Martedì Letterari, di organizzare la Mostra espositiva della Moda Maschile, riprendendo la tradizione del Festival della Moda che si teneva nel Casinò tra gli anni Cinquanta e Novanta, di accogliere i concerti della Orchestra Sinfonica di Sanremo, di ospitare cantanti, comici e altri eventi di intrattenimento più leggero. Nel 2022 – confidando nel fatto di rimanere aperti – l’attività culturale e di intrattenimento proseguirà sicuramente. A cominciare dall’ospitalità che, in omaggio alle sue origini, diamo al Festival della Canzone per la Sala Stampa (che quest’anno sarà parte integrante della giuria che deciderà il vincitore) e ai programmi di day time di Rai Uno, che vengono trasmessi dal nostro Teatro dell’Opera, convertito per l’occasione in un grande studio televisivo. Se la storia del costume è cultura, daremo anche così il nostro contributo all’accrescimento del patrimonio culturale dei nostri clienti”.
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ADRIANO BATTISTOTTI