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Il decreto della discordia

PH. ETHAN HOOVER, UNSPLASH Il vice presidente di Sapar, Andrea Lo Massaro, punta il dito contro le nuove regole tecniche per il settore dell'amusement italiano

di Michela Carboni

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ANDREA LO MASSARO on si può di certo dire che il settore del gioco senza vincita in denaro italiano stia vivendo un periodo positivo. Anzi! Come ricorda anche il vice presidente dell’associazione degli operatori di gioco Sapar, Andrea Lo Massaro, il quale afferma: “L’amusement italiano è nel mezzo di un insieme di cicloni, uragani e tornado mai visti prima a memoria d’uomo. Il nuovo decreto del 1° giugno 2021 - che riscrive le caratteristiche tecniche a cui dovrebbero sottostare i giochi di puro intrattenimento - detta delle regole talmente fuori da ogni logica mondiale che, se applicate, farebbero sparire dal mercato italiano almeno il 70 percento dei giochi già installati e operanti presenti in Italia”. Lo Massaro infatti ricorda che la determinazione direttoriale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli pubblicata alla metà di dicembre per la modifica delle regole amministrative per la produzione, l’importazione, l’installazione e l’utilizzo in locali aperti al pubblico degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro in vigore dal 1° giugno, “cambia i termini temporali di applicazione, dà tempo fino al 28 febbraio 2022 per autocertificare gli apparecchi già installati e autorizzati con possibilità di tenere fino ad omologa (termine 31 dicembre 2023) i meccanici e gli elettromeccanici nei bar, i quali altrimenti sarebbero stati da spostare nelle sale e nelle attività di spettacolo viaggiante dal 1° gennaio. L’altra novità riguarda le Redemption che possono restare installate nelle sale fino ad omologa (sempre con autocertificazione entro il 28 febbraio). Restano grosse criticità sugli apparecchi ‘Vinci sempre’ e sulle ruspe che al momento rischiano, soprattutto quelle più datate, di essere tagliate fuori da ogni tipo di locale”. Le associazioni italiane chiedono che “tutti i giochi ‘comma 7’ attualmente presenti nei locali pubblici italiani (e non omologati) vengano ‘censiti’ e, a seguito di ciò, vadano fatte pagare le corrette tasse e venga rilasciato il nulla osta di riconoscimento con il quale può continuare ad operare come prima. Le ticket redemption possono rimanere installate solo nelle sale giochi, nei parchi tematici e nelle attività di spettacolo viaggiante”, prosegue Lo Massaro. Secondo il vice presidente Sapar “vanno riscritte le regole tecniche per adeguarle alle modalità di produzione dei giochi da parte delle aziende che producono tali apparecchi nel mondo e per il mondo, non solo per l’Italia. È dimostrabile che in 22 anni di presenza nelle sale giochi d’Italia delle ticket redemption non è mai stato scambiato un ticket con un centesimo e dato che questo principio è valido in tutto il mondo, è chiaro che i produttori di questi giochi li costruiscono perché siano fruibili dall’America agli Emirati Arabi, dalla Cina alla Russia e così via”. In che modo va tutelato il comparto? “Fornendo al legislatore tutte quelle notizie sull’amusement che solo gli operatori conoscono, perché sono alla base del loro lavoro. In questo senso l’istituzione del tavolo tecnico di cui comunque ringraziamo Adm rappresenta la spia del fatto che probabilmente la regolamentazione era stata partorita in maniera eccessivamente affrettata”. Le misure per il contrasto del Covid che ricadute hanno avuto sul settore? “Il Covid ha sicuramente introdotto delle modalità nuove di controllo e gestione dei locali di intrattenimento, però, a parte le chiusure forzate, non hanno creato molti disagi all’operatività dei locali. Invece il Covid ha messo in gravi difficoltà i distributori/produttori che, dopo due anni di fermo nelle vendite, si trovano di fronte ad un decreto che sta creando dei problemi ancora maggiori, dato che dà a loro anche l’onere di predisporre, richiedere, pagare le omologhe di tutti i giochi meccanici ed elettromeccanici importati e/o costruiti in Italia negli ultimi 50/60 anni!”. In che modo le sale giochi possono attirare nuovo pubblico? “Per ottenere nuovo pubblico ci vogliono nuovi giochi: però chi ha più voglia di rischiare di importare un gioco che non può neanche essere testato (prima di omologarlo) con la possibilità che possa anche non superare tutte le richieste del decreto (ad esempio la consegna del codice sorgente)? Possiamo solo sperare che il lavoro della commissione tecnica istituita da Adm, che ha accolto la nostra proposta di istituire un tavolo tecnico e che già ha portato alcuni risultati, grazie anche all’apporto delle associazioni coinvolte, corregga le storture di una regolamentazione che di per sé appare inadeguata ai tempi”.

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