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La stagione del buon senso

M A R I E T T A T I D E I

PH. EKATERINA Z, UNSPLASH

di Francesca Mancosu

Per il settore del gioco, sembra ormai acclarato, gli esami non finiscono mai. E così, oltre a dover fare i conti con gli effetti della chiusuCosì come accade in Piemonte, anche nel Lazio la Giunta prova a bloccare l’entrata in vigore del distanziometro retroattivo per le attività di gioco. L’analisi di Marietta ra biblica delle sue attività – che, salvo dietrofront, non potranno ria- Tidei, presidente della commissione Attività prire se non nelle “zone bianche” che via via si delineeranno nel corso produttive e sviluppo economico del del mese di giugno o dal 1° luglio nelle “zone gialle”, nelle prossime consiglio regionale. settimane dovrà fronteggiare l’entrata in vigore dei distanziometri regionali. Potendo contare però su alcune proposte di modifica messe in campo dalle stesse amministrazioni. Mentre si attendono novità in merito dalle Marche, il Piemonte (vedi box, Ndr) vede iniziare l’iter del Ddl promosso dalla Giunta di centrodestra per eliminare la retroattività del 2016, e nel Lazio l’Esecutivo di centrosinistra fa lo stesso, grazie ad una proroga di 12 mesi inclusa nel Collegato di bilancio. A svelare la genesi di questa mossa è la presidente della commissione Attività produttive e sviluppo economico del Consiglio del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva). La Giunta regionale del Lazio ha deciso di prorogare di 12 mesi l’entrata in vigore della legge che introduce per le sale da gioco il distanziamento dai luoghi sensibili inserendo il provvedimento nel Collegato di bilancio. Quali sono le tempistiche e le modalità per la sua discussione? “La decisione della Giunta è arrivata dopo una serie di approfondimenti sul tema. Innanzitutto un’audizione da parte delle commissioni I, IX e XI in cui varie associazioni rappresentative del settore ma anche dei pubblici esercizi hanno sottolineato le possibili conseguenze dell’applicazione della legge così com’è ora soprattutto per l’occupazione ma anche per il tessuto imprenditoriale del Lazio. In secondo luogo un seminario di approfondimento a cui ho partecipato in cui sono stati presentati una serie di studi scientifici sui temi dell’occupazione, dei rischi di illegalità derivanti dalla chiusura del gioco pubblico e non ultima la perdita di gettito erariale. Inoltre, nel corso della manifestazione dei lavoratori del gioco pubblico, lo scorso 29 aprile, ho avuto modo di confrontarmi con alcune delle persone scese in piazza che mi hanno rappresentato come molti di loro abbiano fatto importanti investimenti confidando nelle leggi dello Stato e che l’applicazione immediata della legge avrebbe messo in ginocchio tante famiglie. Nella stessa giornata i lavoratori sono stati ricevuti dal capo di gabinetto del presidente della Regione e hanno avuto modo di raccontare la situazione particolarmente grave in cui si trovano dopo quasi un anno di chiusura delle loro attività. La decisione è quindi maturata da un lungo e costruttivo confronto tra le parti sociali coinvolte e i rappresentanti delle istituzioni. Adesso siamo nella fase finale. A breve sarà calendarizzata la discussione in consiglio regionale del Collegato di bilancio dove la Giunta ha proposto la proroga di ulteriori 12 mesi per l’entrata in vigore della legge”. Pensa che, essendo proposta dalla Giunta, la proroga possa essere una cosa “certa”? “Ritengo che la decisione della Giunta sia maturata in un clima di comprensione della situazione non solo da parte della Giunta stessa ma anche dei consiglieri regionali: mi sembra ci sia ampia condivisione sul fatto che la legge debba tenere conto delle esigenze dei lavoratori, delle imprese e ovviamente dei clienti, soprattutto quelli a rischio ludopa-

tie. Dobbiamo tutelare lavoro e salute e per fare questo c’è bisogno di tempo. A ciò si aggiunge il fatto che la legge prevedeva un periodo transitorio di 18 mesi dalla sua approvazione all’entrata in vigore e praticamente all’indomani della sua pubblicazione è scoppiata la crisi pandemica che ha causato la chiusura di tutte le attività, azzerando di fatto il periodo transitorio. Sono tutte considerazioni che i consiglieri hanno ben chiare”. Cosa ne pensa della richiesta avanzata da lavoratori del settore e sindacati di aprire un tavolo di confronto per costruire una vera e propria modifica della legge vigente? “Le buone leggi nascono sempre dal confronto e dall’ascolto delle parti che sono interessate dalle norme. Non si può negare che esistono delle sensibilità di parte della società civile sui danni che possono essere causati dall’abuso di attività di gioco che creano dipendenza. Occorre ascoltare chi solleva queste istanze e poi sono convinta di una cosa: anche se ci fosse solo una persona con dipendenza da gioco, quella persona andrebbe aiutata e sostenuta, guai a mettere la testa sotto la sabbia. Allo stesso tempo occorre ascoltare le ragioni degli imprenditori e dei lavoratori che fanno affidamento sulle leggi dello Stato e, non da ultimo, dobbiamo guardare con attenzione a come si muove il mercato illegale: tutti i dati ci descrivono uno scenario inquietante anche nel Lazio, dove i clan della malavita, approfittando della chiusura forzata delle attività, stanno entrando nelle nostre città con giocate illegali e bische clandestine. Il ruolo della politica è quello di mediare tra le diverse istanze per raggiungere una regolamentazione equilibrata senza lasciare nessuno indietro. Questo approccio non vale solo per il tema del gioco ma per tutti gli ambiti che la politica è chiamata a regolare, come dice il presidente Mattarella: ‘La politica dev’essere un punto alto di mediazione nell’interesse generale’”. Il Lazio non è l’unica regione dove l’entrata in vigore del distanziometro minaccia di far chiudere migliaia di attività di gioco legale, già messe in crisi dal lockdown nazionale per il Covid che ormai ha superato i 300 giorni fra 2020 e 2021. Lo stesso problema, infatti, c’è in Piemonte e nelle Marche. Secondo lei, non sarebbe Giunta l’ora di un riordino nazionale per evitare situazioni del genere e tutelare la salute dei giocatori allo stesso tempo?

Piemonte, la Giunta accelera

Sul fronte delle regioni alle prese con l’entrata in vigore del distanziometro per le attività di gioco nel 2021, alla fine di maggio la Giunta del Piemonte ha approvato il disegno di legge “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap)”, destinato ora a passare all’esame del Consiglio. Al centro del testo figurano l’introduzione di un distanziometro di 400 metri per le nuove aperture – con l’eliminazione della retroattività inclusa nella normativa del 2016 e la possibilità per chi ha già dismesso gli apparecchi di presentare un’istanza per reinstallarli -, e di fasce orarie che, a differenza del passato, saranno omogenee per tutto il territorio regionale. Nel testo poi ci sono uno stanziamento di 955mila euro annui per la lotta e il contrasto dell’azzardopatia, l’istituzione del logo regionale e della giornata “Slot, no grazie!” e di una sezione tematica sul Gap, con funzione consultiva, presso l’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze patologiche (Oed Piemonte).

Nata a Civitavecchia il 20 novembre 1975, Marietta Tidei è laureata in Scienze dell’amministrazione, con un master in Comunicazione aziendale e relazioni pubbliche, ed ha lavorato per anni in una multinazionale spagnola del settore energetico. La politica e la cura del bene comune sono sempre state la sua passione. Nel 2006 è stata capo di gabinetto del sindaco e poi consigliere comunale a Civitavecchia, vicesegretario del Pd della Provincia di Roma e nel 2009 vicecapo di gabinetto del presidente del consiglio regionale del Lazio. Nel 2013 è stata eletta alla Camera dei Deputati, dopo essere arrivata prima alle parlamentarie della provincia di Roma, e ha fatto parte della commissione Esteri e affari comunitari, del Comitato per i diritti umani, del Comitato per la politica estera dell’Unione europea, della commissione Attività produttive, commercio e turismo, contribuendo all’approvazione di provvedimenti storici, come le leggi su unioni civili, reddito di inclusione, biotestamento, cyberbullismo, caporalato, Jobs Act e Industria 4.0. Nel 2013 è diventata membro dell’Assemblea parlamentare dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), e dal 2014 dell’ufficio di presidenza, e nel 2016 è stata eletta vicepresidente dell’assemblea. Il 4 marzo 2018 è stata eletta consigliera alla Regione Lazio con Nicola Zingaretti presidente, per poi far parte del Gruppo Misto – Italia Viva. L’11 febbraio 2020 è stata nominata presidente della commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, del consiglio regionale del Lazio.

“È chiaro che le istanze di cui parlavo poc’anzi non sono tipiche della mia regione ma sono temi comuni a tutta la realtà italiana. Pertanto è chiaro che sarebbe auspicabile una regolamentazione equilibrata nazionale. Le leggi regionali stanno intervenendo e sono intervenute finora per colmare una lacuna creata dalla mancanza di risposte da parte della politica nazionale. Da vari anni vedo che i vari governi che si sono succeduti hanno posto il tema del riordino del settore del gioco pubblico come una questione da affrontare. Il Governo Renzi ha anche cercato di dare una risposta concreta con l’Intesa in Conferenza unificata purtroppo mai attuata a causa della fine della legislatura. Sono convinta tuttavia che la strada maestra sia proprio quella: la Conferenza Stato-Regioni è il luogo deputato a trovare quella mediazione tra interessi nazionali e interessi locali, tra interessi del settore produttivo e quello delle associazioni del terzo settore, tra gli interessi erariali nazionali e le giuste rivendicazioni degli enti locali, tra i lavoratori del settore e la tutela della clientela”.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.)

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