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Parola d’ordine, restare aperti
PH. KARLA RIVERA, UNSPLASH
di Michela Carboni
Il
MARCO RAGANINI mondo dell’amusement è ripartito, dopo lo stop imposto dal Covid, ma il prezzo pagato non è stato di certo basso. Il presidente dell’Anbi (associazione nazionale bowling e intrattenimenti) e direttore dello Sport Park di Fano (Pu), Marco Raganini, sottolinea: “Per quanto abbiamo potuto registrare, ristori e sostegni ci hanno concesso solo qualche goccia, scarsi aiuti largamente insufficienti. Le difficoltà che abbiamo sono enormi ma non sono solo economiche: riguardano una normativa certa sul nostro operare che ancora manca e la considerazione di avere un ruolo importante quale luoghi di intrattenimento che tanto hanno dato al benessere sociale attraverso una proposta di attività sana e partecipata. Crediamo che il settore vada rilanciato con innovazioni e investimenti, e al governo chiediamo appunto di agevolare questa metamorfosi indispensabile. Ai responsabili nazionali, ma anche regionali e comunali, chiediamo anche di essere considerati per quello che siamo e facciamo. E di conseguenza che possano arrivare aiuti, economici e non, che ci consentano di superare questo momento difficile e ci aiutino nella ripresa”. Che autunno sarà per il settore? “Le speranze sono nella testa di ciascuno di noi: la parola d’ordine è rimanere aperti, anche se ci rendiamo conto di dover sostenere gli sforzi per contenere l’emergenza sanitaria seguendo le indicazioni dei protocolli emanati dai responsabili nazionali. Se da una parte prevediamo un forte incremento nelle presenze (la gente ha voglia di tornare a divertirsi), dall’altra avremo difficoltà a reperire personale in quanto molti di loro durante il lungo periodo di chiusura è stato costretto a cambiare settore lavorativo. Speriamo proprio di riprendere a lavorare in tranquillità e in sicurezza, riuscendo a dare ai nostri clienti tutto quello che non abbiamo potuto offrire in questi mesi, ma anche di inserire proposte nuove e accattivanti”. Il green pass rappresenta uno strumento utile per evitare le chiusure e controllare gli ingressi? “Il green pass è certamente utile per la ripresa dell’attività anche se non ci nascondiamo che ha creato e continua a creare non poche situazioni difficili. Allontanare gruppi di clienti perché uno di loro non è vaccinato è una cosa che ci dispiace ogni volta che succede. E non è solo per considerazioni economiche: vengono da noi per divertirsi ma poi scoprono che non lo possono fare. Questo è davvero frustrante. Confidiamo che tutti possano comprendere che lo facciamo perché abbiamo a cuore l’applicazione delle norme e per arrivare presto a una situazione di normalità”. Qual è lo stato delle sale bowling italiane, anche alla luce del Covid? “I centri bowling e intrattenimento italiani hanno grandemente sofferto di questo stato di cose, anche per una non chiara collocazione del settore. Il codice Ateco che individua gli impianti dei nostri associati, infatti, non è espressione piena delle attività che si svolgono nei nostri locali. Questo ha portato molti a vedersi escludere da Ristori e Sostegni, o a ricevere aiuti poco consistenti che non hanno aiutato in maniera efficace gli imprenditori. A questo si aggiunge il fatto che avendo locali di notevoli dimensioni siamo stati e siamo anche oggi in grande difficoltà in quanto nel lungo periodo d’inattività le spese non si sono fermate. Utenze, tasse e affitti hanno continuato a erodere la nostra capacità economica costringendo molti di noi a un pesante indebitamento o alla chiusura dell’attività”. Qual è il target delle sale bowling? Si è modificato nel tempo? “Il nostro target è giovane, ma nel tempo abbiamo visto le famiglie affollare i nostri locali. Le nostre proposte sono trasversali e riguardano tutta la popolazione. Certo i giovani hanno una maggiore propensione al divertimento e voglia di uscire spesso: intercettare il loro interesse non è facile, richiede un continuo studio delle proposte e l’innovazione è un punto fondamentale”. Quali sono le innovazioni che si possono mettere in campo per continuare a renderle luoghi attrattivi anche per le nuove generazioni? “Crediamo sia importante intervenire in maniera decisa sull’immagine della categoria per rinnovarla e metterla al passo con i tempi, passando dalla ricerca di un nome che ci definisca in maniera precisa e alla valorizzazione dei nostri centri mediante diverse tipologie di visibilità. In questi mesi di forzata inattività molti sono i progetti che ci hanno coinvolto: dal perfezionamento dei progetti in sinergia con le scuole di ogni ordine e grado grazie a professionisti privati e organi federali del Coni, a eventi di carattere nazionale che coinvolgano più associati, in modo da aiutarli a riprendere il volume di lavoro o aumentarlo, fino allo studio della presenza degli esports nei nostri impianti. E ancora collaborazioni su progetti innovativi con startup 100 percento italiane di giovani imprenditori che aumenteranno il livello e la qualità del servizio nei locali dei nostri associati e incontreranno il gradimento della clientela A tutto questo si accompagna anche la ricerca e la definizione di collaborazioni con gli enti sportivi più vicini al nostro mondo. Tutto questo sempre con l’obiettivo di aumentare le possibilità della realizzazione dei nostri progetti e delle nostre idee. Sarà importante anche il proseguimento del lavoro iniziato per l’ottenimento del codice Ateco che, una volta ottenuto, potrebbe aprire diversi e positivi scenari per la nostra categoria (come ad esempio una tariffa migliore per i rifiuti, licenze e altro). Tutto questo è una sfida che ci vede impegnati giorno dopo giorno: noi siamo imprenditori prestati a un lavoro di squadra che il benessere della categoria. Sappiamo che non sarà semplice ma speriamo che il nostro ottimismo sia contagioso e possa contribuire al rilancio del settore e del Paese”.
Il settore delle sale giochi di puro intrattenimento spera di riprendere a lavorare in tranquillità e in sicurezza