In questi giorni di freddo a Candlekeep ritorno con la memoria ai tempi in cui la giovinezza fluiva nelle mie vene. Ero stato assegnato dal collegio dei Bardi come scriba ed allievo di uno storico, uomo di acume non comune, Whilelm da Casterblik ed insieme a lui mi sono trovato ad ascoltare la storia di un giovane elfo, e del suo viaggio alla Grande Foresta. Lo chiamavano il cantore, e quando l’abbiamo incontrato pareva nn essere del tutto certo di quello che ci andava narrando, che il mio maestro mi fece appuntare: come se nella sua saggezza serena avesse inteso che in quel racconto vi era altro, e che quello che narrava altro non era che il canovaccio sul quale si andava disegnando un arazzo. Giunto ora il tempo dei miei ultimi giorni, ancora lo trascrivo. E ricordo il suo soprannome. Il cantore. Che dell’unico amore terreno della mia vita, non ho mai saputo il nome.