Mensile, numero 10 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
La rivista per le famiglie del piemonte
A-Spasso • Fecondazione assistita • Compiti
novembre 2009
NOVEMBRE 2009
Sommario GG
tempo libero
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a cura della redazione
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novembre 2009
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Mensile, numero 10 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro
LA RIVISTA PER LE FAMIGLIE DEL PIEMONTE Proposta per un pomeriggio MUSEO A COME AMBIENTE Sicuramente i ragazzi ci saranno già andati con la scuola, ma la domenica pomeriggio il Museo dell’Ambiente si riempie di visitatori, perlopiù famiglie con bambini a seguito, di tutte le età, perché è un museo che piace ai piccini di due anni come ai quattordicenni decisi a imporvi un nuovo stile di vita ecocompatibile, che non se ne può più dei trentaquarantenni abituati a sprecare l’acqua mentre si lavano i denti. L’intero museo è un laboratorio interattivo e multimediale, organizzato in percorsi didattici e ludici per esplorare l’energia, i trasporti, i rifiuti e l’acqua. Ultima nata, una sezione sull’infinitamente piccolo: elettroni, atomi, cellule, DNA e biotecnologie. All’ingresso del museo ci si sente un po’ spaesati, ma si viene accolti da un animatore che guida i visitatori in piccoli gruppi lungo i vari percorsi. La visita di ogni sezione dura circa un’ora e mezza, così come i laboratori. In ogni stanza ci sono numerose macchine che i bambini potranno azionare per imparare a misurare, per capire il funzionamento, per osservare le reazioni. Non preoccupatevi se non tutto viene spiegato, se si perdono dietro alle manovelle e non ascoltano fino all’ultima parola: l’intero museo è uno stimolo alla curiosità e alla comprensione intuitiva. Potrete sempre tornarci per approfondire. I più piccini si divertiranno sicuramente nella sezione dedicata all’acqua. I più grandicelli affrontano senza problemi tutti gli argomenti. Ogni weekend il museo propone un diverso laboratorio scientifico o di manualità creativa, perlopiù basato sul riuso e riciclo. I laboratori sono adatti, in genere, a bambini di minimo 5 anni, ma informatevi prima consultando il sito Internet o chiamando la segreteria: potrete così anche prenotare, che nei giorni freddi è facile trovare il pienone. Il Museo è sempre in movimento: dall’11 settembre 2009 è possibile ammirare, sulla facciata, una curiosa installazione di tubi interattivi che mette in comunicazione i visitatori con i passanti in strada. In più, il nuovo exhibit “L’elogio della bicicletta”, una nuova sezione sui trasporti pubblici e un nuovo gioco sul tema dell’uso complesso dell’acqua (un gioco per inquinare e disinquinare).
Parchi, attrazioni, musei, castelli e sport a misura di famiglia in Piemonte e dintorni
Tutti a spasso
Museo A come Ambiente Corso Umbria, 90 - Torino Tel. 011 0702535 www.museoambiente.org ORARI Per famiglie e singoli visitatori, il museo è aperto sabato e domenica, dalle 14.30 alle 19.30 (orario estivo) e dalle 14 alle 19 (orario invernale). I laboratori cominciano alle 17/17.30.
scoprire È stato interessante . Un po’ faticoPiemonte e dintorni. belle da fare in che già conoscevamo utili. Però il pioggia, una e rispolverare quelli di informazioni A-Spasso pomeriggio di do- posti nuovitutto e scrivere schede piene bambini in un insieme? A questa felici tante famiglie.da leggersi visitare osa fare con i e speriamo renda o un weekend tuttibrillantemente A-Spas- so in macchina, giornata di sole risultato ci soddisfa ma anrisponde sul comodino o (noi, per intender- è uno di quei libri da tener ispirazione per il giorno dopo, manda così impegnativa si è di Giovani Genitori e tempo venerdì per trarne la domenica pomeriggio quandodella so, la nuova guida ci proponevamo di scriverla più la sera del proposte che che non si poteva da sfogliare velocemente qui di seguito alcune ci!). Era tempo così è successo voglia, A-Spasso per qual- che Per incuriosirvi, la chiedevano, ce la siamo covata volumi- a corto di idee. farvi vedere com’è. Se vi è venutaLa si può ordinare che i lettori ce messi d’impegno, ma più tanto per oppure nelle migliori librerie. rimandare. Ci siamo A-Spasso, sorellina di A-Zonzo,campi avventura, guida, vanigenitori.it euro e si trova nata: Show di delfini, d’arte, traversate costa 13,50 che mese ed è e a casa. all’editore: aspasso@gio interessante. comodament direttamente laboratori anche altrettanto riceverete La nosa e musei, castelli, sull’asino, scivoli d’acqua, lo 011 19708082. parchi di divertimento, e le cose chiamate di montagne, passeggiate vere e simulate miniere. Sono numerosissim grotte e vecchie terme, trenini,
COSTI Per le scuole dal lunedì al venerdì: intero 6 euro, laboratorio manuale 6 euro, laboratorio scientifico 6 euro (se sommati, sconto a 10 euro). Nel fine settimana, i laboratori sono compresi nel prezzo del biglietto. Gruppi di minimo 5 persone (sabato e domenica) 4 euro a persona. Mostrate tutte le tessere che avete, perché sicuramente una avrà diritto allo sconto (Coop, Touring Club, Crai, Feltrinelli, Fnac e altre). Esiste anche un biglietto-abbonamento: 4 ingressi da usare entro un anno a 12 euro.
C A-Spasso • Fecondazione assistita • Compiti
COME SI ARRIVA Il museo è abbastanza vicino a piazza Statuto. Con i mezzi si arriva prendendo il 3 o il 9 e fermando in piazza Piero della Francesca, oppure con le linee 60, 72 e 72/ con fermata in piazza Umbria. In macchina si può parcheggiare in corso Umbria o in piazza Piero della Francesca.
18 Giovani Genitori
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famiglia
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fecondazione
di Silvia Guberti
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scuola
pomeriggio
di Marina Notari
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a scuola è iniziata e la commovente immagine dei nostri piccini che varcano la soglia con addosso la cartella più grossa di loro è archiviata nella nostra memoria e in quella del computer. Passato il primo momento di allegria, eccoci alle prese con la cruda realtà: i compiti. Chiariamo subito la nostra posizione: in Italia si danno i compiti a casa. Siamo unici, in questo, come se a un impiegato si desse ancora qualche pratica da sbrigare a casa, la sera. Ma i compiti sono importanti perché servono a rafforzare quanto appreso a scuola e permettono ai genitori di condividere le loro tristi memorie di pomeriggi di sole o di neve chiusi in casa a studiare.
STERILITÀ: SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSE LE COPPIE CHE DESIDERANO UN FIGLIO E NON RIESCONO AD AVERLO, CHE SIA IL PRIMO, IL SECONDO O PERSINO IL TERZO, MAGARI IN COMPAGNIA DI UN NUOVO PARTNER. A CHE PUNTO È LA RICERCA MEDICA?
Come uscirne vivi Ci sono maestri che assegnano compiti tutti i giorni, in modo che il bambino non abbia mai il piacere di annoiarsi. Ci sono anche quelli che, specie con i piccoli, riservano questo prezioso dono al weekend, mettendo a serio rischio l’equilibrio dell’intera famiglia. Allo stesso modo ci sono genitori che per ragioni diverse (tempo, impegni, ideali) ritengono che tutto quello che riguarda la scuola è affare dello studente e che sia sbagliato intromettersi; oppure genitori che si affannano affinché il loro pargolo sia sempre “al passo” arrivando alla fine della scuola stremati e torturandosi l’intero periodo estivo con i vari libretti dei compiti delle vacanze. Ci sono poi studenti diversi: quelli col senso del dovere che morirebbero piuttosto che andare a scuola senza compiti fatti; quelli che vanno a scuola perché è un obbligo ma preferirebbero essere cuochi, pittori o viaggiatori nel tempo; quelli portati per le discipline scolastiche che fanno i compiti perché non gli costa né tempo né fatica (accendete un cero per grazia ricevuta se questo è il vostro caso); infine quelli veramente interessati alla scuola: esseri rari quanto i parti quadrigemellari.
Cercasi bambino disperatamente
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l primo figlio è arrivato facilmente, se non quasi per caso. Così quando i nostri due eroi decidono di riprovarci, magari a distanza di un certo numero di anni visto che un pargolo non è mai una passeggiata, sono convinti che concepire sia la cosa più semplice del mondo. Dopo un lasso di tempo variabile, quando i tentativi non sono più puro e semplice amore e divertimento, ma una specie di tour forzato nel mondo della matematica e della statistica, a causa dei continui conteggi di giorni, ovulazioni, lune e tramonti, la nostra coppia comincia a porsi qualche domanda. Che ci siano problemi di sterilità?
Procreazione assistita Volere un figlio e non riuscire ad averlo, per molte coppie diventa un dramma. Quando si è giovani si è in genere anche molto fertili, ma dopo i trentacinque anni la fecondità diminuisce, soprattutto nella donna, e così anche coppie che non hanno mai avuto problemi possono inaspettatamente scoprire di non riuscire a mettere in cantiere un nuovo bimbo. In questo caso si parla di sterilità secondaria. La medicina fa tuttavia passi da gigante e così le cure e le tecniche per aiutare i casi di sterilità sono numerose e migliorano continuamente. Il Ministero della salute ha pubblicato nel 2009 i dati relativi alla procreazione medicalmente assistita (spesso abbreviata in Pma) in Italia: nell’arco di due anni, i bambini nati grazie a questi procedimenti sono aumentati dell’85%. Erano 4940 nel 2005 e sono diventati 9137 nel 2007.
A piccoli passi La prima domanda che molti aspiranti genitori si pongono è: quando cominciare a fare le analisi? Normalmente se la gravidanza non comincia dopo diciotto mesi di rapporti non protetti, è il momento di interrogarsi su quali potrebbero essere i problemi del mancato concepimento. In questo caso, dato per scontato che nei diciotto mesi si sarà già posta qualche domanda al medico ginecologo di fiducia, rivolgersi a un centro di cura per la sterilità è un passo da compiere. I centri possono essere pubblici, privati o convenzionati; le coppie che si rivolgono a queste strutture vengono indirizzate a un percorso che è piuttosto standardizzato. ”Innanzitutto si organizza un primo incontro in cui la coppia espone i suoi problemi – spiega la dottoressa Silvana Gippone, ginecologa presso il Centro Promea di Torino -. Se ci sono già risultati di analisi effettuate in precedenza, si discutono gli esiti e si ipotizzano le possibili alternative di cura. Eventuali ulteriori accertamenti vengono prescritti. Quando si hanno gli esiti di tutti gli esami, la coppia ritorna a parlare con l’equipe di ginecologi per concordare un piano di trattamento”. L’obiettivo principale di tutti i centri di proceazione assistita è principalmente ripristinare la fertilità spontanea della coppia, correggendo le cause che si pensa abbiano portato alla sterilità. “Solo nel caso in cui ciò non fosse possibile – continua Silvana Gippone - si procede con la procreazione medicalmente assistita vera e propria”.
22 Giovani Genitori
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News
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Sfide
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Baby friendly
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City corner
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World corner
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Cuciniamo insieme
Fast home food
Tutti al museo
PRIMO PIANO
Impariamo a fare i compiti
Vita scolastica di famiglia Volenti o no, nella vita scolastica dei nostri figli finiamo per rimanere invischiati. L’obiettivo che ci dobbiamo porre, come genitori responsabili, è portare i nostri pargoletti a svolgere il loro lavoro in autonomia, ma mai prima della quarta elementare. In terza in genere i bambini sono già indipendenti nei compiti scritti, ma hanno bisogno di sostegno per imparare a ripetere la lezione. È bene sempre monitorare, un po’ per noi stessi perché c’è sempre qualcosa di curioso da riscoprire (ma guarda come studiano adesso la geografia… noi dovevamo memorizzare tutti i capoluoghi di provincia; Caio Mario e Lucio Cornelio Silla! Ecco quello che mi serviva per finire le parole crociate. L’apparato riproduttivo? A noi raccontavano solo dell’impollinazione), un po’ per i nostri figli a quali, in fondo, quest’attenzione piace.
UN MANUALE SEMISERIO PER AFFRONTARE LA TRAGEDIA POMERIDIANA
26 Giovani Genitori
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Giovani Genitori 27
l’esperto
L’agenda
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Fitness Forum
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Cinema e Home Video
Let’s (baby) dance
Invasione ...terrestre
42 Lo psicologo
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Baby web
Non voglio andare a scuola
Gioca e impara
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Il pediatra
52
Spettacolo
Vaccino di massa: no
Bimbi a teatro Matinée Domenicaintre
56
Cultura Laboratori naïf La Merenda Reale
44 L’avvocato
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Tempo libero Gite
Giocattoli sicuri
Tutti a spasso
45
Salvadanaio
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Famiglia Fecondazione
Internet: carta e acquisti negli Usa
Cercasi bambino disperatamente
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Il chimico
58 Eventi
26
Scuola Pomeriggio
Puzze e profumi
Impariamo a fare i compiti
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Natura
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Viviamo così Paola e Ivan
Il lato B delle creme
Grano e castagne Cuneo... a tutto fiera E che cavolo Ballare con le scarpe MomCamp
Basta un poco di zucchero
48 Libri
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A confronto Cristina e Valerio
63
Art Lab
38
Gita Cavour
Mele sotto la Rocca
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Bimbi
65
Sorridi sei su GG
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Raffa
Da leggere (non una volta sola)
Faccine per ricordare
Giovani Genitori 3
Genitori iovani
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La rivista per le famiglie del Piemonte Novembre 2009 Anno 4 - Numero 10
Direttore
Alberto Gedda
Ispirazione Luca Bernardelli
Art director Catia De Bacco
Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi
Grafica Elisa Lusoli
Amministrazione Paola Paltro
Hanno collaborato a questo numero: Mario Bettas Valet, Isa Di Re, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Tatiana Gedda, Silvia Guberti, Monya Lucisano, Elisa Lusoli, Sabrina Marzo, Marina Notari, Paola Paltro, Luciana Ravetto, Giovanna Rinaldi, Paola Strocchio
Illustrazioni e fotografie: Mario Bettas Valet, Archivio Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, Istockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti Illustrazione di copertina: Ivetavai
Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Carla Coluccia, Paola e Ivan, Cristina e Valerio, Associazione Culturale Pediatri Redazione: Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it www.giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 Fax: 011 19791585
Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN) Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333
Vent’anni Soggetti, proprio al pari degli adulti. Non minus habens, esserini protetti per la loro immaturità, ma donne e uomini “in fieri”, portatori, come noi, dell’intera gamma dei diritti umani, civili, culturali, economici, politici e sociali. Chi ci segue sa che le ricorrenze non ci piacciono: son troppe, c’è inflazione di feste e festicciole, ne cade una al giorno. Sommandole al compleanno, all’onomastico e alle feste religiose, finisce che ogni mese c’è da sentirsi protagonisti, ma così si perde il senso di quel che vale davvero festeggiare. La Convenzione per i diritti dell’infanzia è una cosa che vale: un passo avanti dell’umanità, la terza tappa di una lunga storia cominciata con la Dichiarazione dei diritti del bambino del 1919 e proseguita con la Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959 (noi siamo cresciuti sotto la sua ala protettiva). La nuova convenzione è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ed è stata ratificata da 192 paesi del mondo. È bello pensare che l’umanità abbia la maturità di scrivere un simile documento. Alcune frasi sono da leggere: rifuggiamo la retorica e forse a qualcuno potranno sembrare banali, ma c’è da pensare a quanto ancora siano disattese. Crediamo che pubblicarle, una volta di più, sia un bene: è un regalo che vogliamo fare ai nostri e vostri figli, di cuore. Bambino è ogni essere umano di età inferiore ai 18 anni. I bambini sono tutti uguali, senza discriminazioni di alcun genere. In ogni decisione bisogna sempre seguire il superiore interesse del bambino. Gli stati devono riconoscere il diritto della famiglia a educare e indirizzare i bambini seguendo le inclinazioni. Ogni bambino ha diritto alla vita, allo sviluppo e alla sopravvivenza. Ogni bambino ha il diritto a mantenere nome e identità. Nessun bambino deve essere separato dalla propria famiglia contro la sua volontà. I minori hanno diritto a essere ascoltati e a esprimere la loro opinione. Ogni bambino ha diritto alla propria privacy. Ogni bambino ha il diritto di essere protetto da ogni forma di violenza, maltrattamento o abuso. I minori di 18 anni non possono prendere parte alle operazioni militari.
ISSN 1828-9738 Some Rights Reserved I contenuti della rivista sono tutelati dalla licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy.
Federica
Luca
Elena
Catia
Alberto
Luisa
Paola
Elisa
GG A fine settembre le biblioteche della mia zona (Torino Ovest) erano aperte tutto il giorno con una serie di iniziative e spettacoli rivolti anche ai bambini. Nella biblioteca di Givoletto abbiamo visto uno spettacolo molto carino del Gufobuffo. Volevo segnalarvelo perché si rivolge ai bambini dai 3 ai 6 anni, è semplice e divertente, usa spesso suoni onomatopeici per cui attira l’attenzione anche degli spettatori più vivaci e irrequieti. I personaggi, colorati e simpatici, sono realizzati con materiale di riciclo. Altre mamme mi avevano parlato bene del Gufobuffo, adesso anche io lo conosco e vorrei segnalarlo a mia volta. Ciao a tutti. Tiziana Grazie Tiziana, il Gufobuffo si aggira spesso dove ci sono iniziative per bambini. Chi volesse avvistarlo con anticipo, può consultare il sito web http://xoomer.virgilio.it/gufobuffo. Vi scrivo in seguito all’articolo sul controllo della vista (settembre 2009) perché vorrei che la mia esperienza evitasse a qualcuno quello che ho vissuto. Nell’articolo non viene fatta una distinzione accurata tra la visita dall’ottico e quella dall’oculista. Porto gli occhiali da quando avevo dodici anni e la mia miopia, come sempre avviene, è cresciuta nel tempo. Poiché non rilevavo altri disturbi particolari, non ho effettuato visite dall’oculista per molto tempo, affidandomi sempre all’ottico che mi prescriveva gli occhiali corretti. All’età di trent’anni ho avuto un distacco di retina che ha rischiato di farmi perdere la vista. Era in corso da molti mesi e non me ne ero mai accorta, ma le premesse risiedevano in anni di assenza di controllo del fondo oculare presso un oculista, che avrebbe verificato la debolezza e le piccole lacerazioni che sono poi scaturite in un distacco definitivo. Mi hanno operato d’urgenza, con un cerchiaggio da un occhio (una sorta di “protesi al silicone”) e sono riusciti a tamponare una situazione già piuttosto compromessa nell’altro occhio, effettuando”soltanto” due interventi laser. Posso dire di averla scampata, ma la mia vista ha un danno irrimediabile. Voi capirete che non riesco a rimanere indifferente se non trovo scritto a chiare lettere che il controllo della retina è vitale. Insomma, andate dall’oculista prima di preoccuparvi del design dell’occhiale! Sempre fedelissima lettrice, Elisabetta, mamma di Anita
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Cara Elisabetta, grazie per la lettera, i cui consigli sono più che condivisibili. Nell’articolo parliamo del controllo dall’ottico-optometrista come misura di “primary care” (così la definisce l’Organizzazione Mondale della Sanità), ma è meglio fare chiarezza sulle tre figure professionali che si occupano di occhi. L’oculista è un laureato in medicina e chirurgia con specializzazione in oculistica. Il suo compito è effettuare diagnosi e trattamenti delle patologie oculari e delle ametropie, fino all’intervento chirurgico, nonché prescrivere occhiali da vista e lenti a contatto. L’ottico-optometrista effettua il controllo della vista e determina, entro certi limiti stabiliti dalla legge, la necessaria gradazione delle lenti. Sua caratteristica è la preparazione degli occhiali e di altre protesi per la vista. L’ortottista, infine, assiste l’oculista nel trattamento delle patologie oculari legate alla visione binoculare. Vale per i bambini, più che per gli adulti, il discorso di non lasciarsi prendere dalla pigrizia. Bisogna programmare controlli cadenzati dall’oculista. Nella stragrande maggioranza dei casi – ma purtroppo non in quello di Elisabetta – è proprio l’ottico a suggerire di effettuare un controllo quando si accorge che “qualcosa non va”. Carissima redazione,
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news
La proteina che salva i prematuri
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i chiama lattoferrina e protegge i neonati sottopeso dalla sepsi, un’infezione che, nei casi più gravi, può arrivare a uccidere i piccoli. Una ricerca scientifica torinese, pubblicata sul Journal of the American Medical Association e condotta da Paolo Manzoni e colleghi dell’Ospedale Sant’Anna, ha dimostrato che integrare l’alimentazione dei neonati sottopeso con la proteina del latte lattoferrina può prevenire e impedire lo sviluppo della sepsi. Questa proteina assorbe il ferro, nutrimento principale dei batteri, e in questo modo “affama” i microrganismi patogeni, rendendoli più vulnerabili all’azione dei farmaci. La ricerca italiana ha considerato 472 bimbi con scarso peso alla nascita: i neonati cui è stato somministrato un integratore con lattoferrina, in alcuni associata a un probiotico, hanno mostrato una sensibile riduzione del rischio di morte. Gli stessi medici ricordano, tuttavia, che la prevenzione della sepsi perinatale è fondata su rigorose misure igieniche, diagnosi precoce, somministrazione di latte, prudenza nell’utilizzo di procedure mediche invasive e monitoraggio farmacologico.
Attenzione al pompelmo Acqua anche d’inverno
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er mantenersi in buona salute è necessario bere la giusta quantità di acqua, componente essenziale del corpo umano ed elemento indispensabile per la vita. “L’acqua costituisce circa il 60% del peso di un adulto e fino all’80% di quello di un bambino - spiega Sonia Sparano dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino -. È indispensabile per tutte le reazioni biochimiche nel nostro organismo, ha un ruolo fondamentale nel trasporto delle sostanze nutritive, nell’eliminazione delle scorie metaboliche, nella regolazione della temperatura corporea e nel mantenere elastico il tono della pelle e delle mucose”. Importante è mantenere l’equilibrio tra i liquidi introdotti e quelli eliminati. “In condizioni normali un adulto perde circa due litri di acqua al giorno e tale quantità deve essere necessariamente reintegrata dall’esterno - prosegue Sonia Sparano -. I bambini, in relazione, hanno bisogno di introdurre una quantità maggiore di acqua e di reintegrare i sali minerali, bevendo frequentemente senza aspettare l’insorgenza della sete, anche nei mesi invernali, a causa dell’ambiente secco dovuto al riscaldamento di casa e scuola”. No, come da prevedersi, alle bevande zuccherate o ai succhi di frutta industriali, che aumentano il dispendio di liquidi perché lo zucchero richiama una maggior quantità d’acqua nell’intestino. Sì ad acqua pura e occasionalmente a spremute di frutta.
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ucco e spremuta di pompelmo possono far male a chi assume alcuni medicinali: il frutto interagisce con le terapie e può provocare un aumento dell’azione dei farmaci, inclusi gli effetti indesiderati. L’interazione avviene anche a distanza di 24 ore e si verifica tanto con il succo di pompelmo quanto con il frutto fresco. La notizia non è nuova: la rischiosa interazione è stata scoperta nel 1989, ma oggi sono più chiare le famiglie di farmaci che entrano in reazione con il pompelmo. Sono in particolare gli antiaritmici, gli antibiotici come la claritromicina (che aumenta la tossicità nell’organismo), gli antistaminici come la terfenadina, gli ansiolitici come il diazepam (qui aumenta l’effetto del farmaco) e molti altri, tra cui, paradossalmente, gli anoressizzanti come la sibutramina, usati nella cura dell’obesità e quindi spesso associati a diete ipocaloriche che consigliano, anziché disincentivare, il consumo di pompelmo.
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Low-cost stretto stretto
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i va dagli 86,4 ai 73,7 centimetri e la differenza sembrerebbe poca, se non fosse che si tratta di sedili su cui passare magari molte e molte ore di viaggio senza possibilità di alzarsi. Stiamo parlando delle dimensioni dei sedili in classe economica nei voli lowcost. Quando lo spazio tra le file è risicato, aumenta il rischio di scendere acciaccati, aumentano i problemi di circolazione, l’artrite e l’artrosi. Le dimensioni dei sedili di classe economica sono stati misurati al Congresso della società italiana di igiene e prevenzione. Risultano virtuose le compagnie orientali, come Thai e Malaysia, mentre particolarmente avare sono RyanAir e Easy Jet. Per ovviare al problema, da qualche tempo è nata la Premium Economy: una formula d’imbarco che prevede, a fronte di una piccola spesa aggiuntiva, la prenotazione di poltrone più comode. Negli Stati Uniti con un extra di 10 dollari si può viaggiare in una fila da due posti anziché da tre. Molto ambita la fila corrispondente all’uscita di sicurezza, il cui seat-pitch è più ampio.
Alimenti conservati Cordoni in fuga
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ono diciotto le banche del sangue del cordone ombelicale in Italia, ma la maggior parte delle donne, al momento del parto, è costretta a cestinare il prezioso sangue cordonale, che contiene cellule staminali in grado di generare le diverse componenti del sangue. In alternativa (e a proprie spese) ci si può rivolgere all’estero per conservare il sangue a scopo “autologo”, ovvero privato. Questa scelta tutela in parte la famiglia, nella nefasta ipotesi di una necessità di utilizzo futuro, ma è una grave perdita di valore per la comunità nazionale e internazionale, visto che la donazione di cellule staminali oltrepassa le frontiere. I motivi della mancata raccolta sono due: la scarsa organizzazione della maggior parte dei punti nascita abilitati e la scarsa informazione dei genitori che ignorano la possibilità di effettuare la donazione. Scende così il numero delle “donatrici solidali”, mentre aumentano i genitori che fanno la raccolta a fine privato e autologo: le richieste al Ministero della salute a ottobre 2009 sono state dodicimila, diecimila delle quali accolte. Tra le banche pubbliche, quella di Milano ha raccolto più unità di sangue (1631, di cui 705 effettivamente inserite nella banca dei cordoni), seguita da Napoli (1093 raccolte di cui 510 depositi effettivi), Firenze (1062/134), Bologna (976/305) e Reggio Calabria (797/79). Torino non rientra nella top list.
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a verdura e la frutta surgelata è un’ottima alternativa ai prodotti freschi: il freddo, infatti, contribuisce a conservare alcuni principi nutritivi delicati, come la vitamina C. Inoltre, ortaggi e frutta surgelati derivano da coltivazioni in campo, svolte nella loro stagione ottimale, quando è possibile usare con moderazione fertilizzanti e fitofarmaci. Si possono usare senza problemi nell’alimentazione di tutti i bambini, anche durante lo svezzamento. L’unico problema è il costo, ma a conti fatti, evitando sprechi e avanzi, non è neppure così caro. Le conserve invece, come la salsa di pomodori o le marmellata, anche se fatte in casa con poco zucchero, non possono sostituire frutta e verdura fresche e surgelate, ma solo integrarle.
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Harry Potter Park
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l magico mondo di Harry Potter non resterà a lungo solo un frutto della fantasia. La Universal Studio ha in programma l’apertura di un parco tematico a Orlando, in Florida, nella primavera del 2010. I visitatori potranno curiosare fra le scene e le stanze dei film, compreso l’intero castello di Hogwarts che sarà alto più di duecento metri. L’idea è quella di una esperienza immersiva, un viaggio nel mondo di maghi e maghetti, supervisionato dall’occhio attento di J.K Rowling, autrice della saga attivamente impegnata nel controllo su tutto il franchise di Harry Potter. Non mancheranno le giostre, vorticose e spaventevoli come si deve, e una ricostruzione della cittadina dove Harry fa shopping con tutte le botteghe da visitare: Honeydukes per assaggiare le rane di cioccolato, Bertie Bott per le gelatine millegusti-piùuno e Ollivander per le bacchette magiche.
Digitale: pochi spettatori
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Ticket per le scuole in centro
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er raggiungere asili nido, scuole e ospedali che si trovano nella Zona a Traffico Limitato di Torino città (una ventina) gli automobilisti dovranno pagare un ticket o acquistare un carnet di bonus limitati. In questo modo si ammorbidisce il divieto di raggiungere destinazioni necessarie, che oggi mette in crisi diverse famiglie. Ne ha parlato la Giunta Comunale, precisando che si tratta soltanto di un progetto ancora tutto da valutare. Impossibile sapere, dunque, se verrà scelto l’ingresso a pagamento o a quanto ammonterà il ticket. Si tratterà comunque di piccole deroghe alla Ztl, altrimenti tutti, pagando, potrebbero entrare in centro, come succede a Milano. Notizie certe, invece sono che dopo Natale, a partire dal 15 gennaio 2010, la Ztl sarà allargata ai confini della Zona Ambientale e che il blocco durerà tre ore, dalle 7,30 alle 10,30.
e vittime dello “switch-off”, cioè del passaggio dalla vecchia televisione a quella nuova digitale, sembrano essere in Piemonte circa centomila. È un calcolo molto approssimativo, effettuato su dati che riguardano l’audience e sono basati sui calcoli degli spettatori del “prime time”, cioè di quanti si siedono davanti alla tv tra le nove e le undici di sera. Al momento le aree dello switch-off riguardano quasi due terzi della popolazione del Piemonte. Sicuramente tra chi non è stato in grado di vedere la tv digitale c’è chi non ha comprato il decoder, chi non è riuscito a risintonizzare l’apparecchio ma anche chi non è stato raggiunto dal segnale digitale, come succede in molte parti della collina di Torino e in molte vallate alpine, a causa, sembra, della mancata proprietà Rai degli impianti di trasmissione.
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sfide
di Elena Brosio
LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Festeggiare capodanno” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it
Tutti al museo P
apà J. una volta portò Margherita e Nina, 2 anni, a visitare la Gam. Era giustamente intimorito, ma fu un successone. Le bimbe passarono un’ora buona a contare pisellini e patate sui quadri e sulle statue discinte, poi tentarono di prendere a calci un’installazione contemporanea. Lui impallidì, ma le guide del museo, gentili, gli dissero di non preoccuparsi, che l’opera era solida e non si vedevano spesso creaturine così deliziose in quelle sale. La gita finì con tutti e tre felici alla caffetteria del museo per cappuccino bianco e biscottini. In generale, si pensa che un bimbo al museo sia come un elefantino in cristalleria, fuori dal suo ambiente, potenzialmente distruttivo, fonte di disagio per chi ne ha la responsabilità. Si intravedono scenari apocalittici: manine che graffiano tele preziose, pedate sul didietro di fragili statue, installazioni smontate e noi che non potendo riparare il danno passeremo il resto della vita a lavare i piatti nella caffetteria del museo, senza ore d’aria. Così ci rifugiamo nel confortante mondo dei giardinetti, dove mal che vada si esce con il ginocchio sbucciato. Ma sbagliamo, perché i musei non sono più polverosi come quando eravamo piccoli, perché ce ne sono tanti pensati per i bambini, e anche in quelli che non lo sono tutti quanti possiamo trovarci cose interessanti. Infine, un pomeriggio al museo spezza la routine, è divertente per loro e corroborante per noi, che a contare quante volte fanno su e giù dallo scivolo in cinque minuti non ci tonifichiamo i neuroni. E così, avventuriamoci. Precauzioni: • bisogna abbandonare la pretesa di vedere tutto come quando ci si andava senza di loro. Non possiamo sostare davanti a ogni opera in mezzora di contemplazione bloccandoli sul passeggino con il leccalecca in bocca. Si entra, si rulla veloce fino a che non si trova qualcosa che attrae l’attenzione. Si ammira insieme, poi si procede oltre. • la durata della visita è commisurata alla loro soglia di tolleranza e non al nostro interesse, quindi capiterà anche di uscirne frustrati perché si sarebbe voluto vedere di più. Ma meglio che non andarci del tutto. E si può tornare per una seconda e terza visita. • prima di varcare la soglia, assicuriamoci di aver dietro i soliti salvavita: bottiglietta d’acqua o succo di frutta, ciuccio se d’uopo, pancia piena se nel museo non c’è punto ristoro. E non dimentichiamoli nel guardaroba! Se il bambino non è più bebè (che un posto vale l’altro), iniziamo rompendo il ghiaccio con un museo baby-friendly: quelli con un minimo di interattività – A come Ambiente ad esempio, quelli in cui ci sono tante storie da raccontare – il classico Egizio, o quelli di grande spettacolarità come il Museo del Cinema. Sperimentiamo musei curiosi come il Padiglione d’Arte Vivente, in cui si può toccar tutto. Una tazza di cioccolata calda nella caffetteria del Museo di Palazzo Madama ci fa provare l’ebbrezza di una merenda da duchi e principesse. In generale, cerchiamo di goderci la visita insieme, raccontiamoci le storie raffigurate in un quadro, scopriamo gli animali o i cibi che mettono appetito e apprezziamo l’imprevedibilità dell’escursione senza troppi patemi. Infine, la fruizione familiare del museo comporta visite frequenti, a volte lampo, a volte solo per vedere lo scheletro del dinosauro o per fare merenda tra gli arazzi. Vale quindi la pena procurarsi l’Abbonamento Musei Torino e Piemonte, che dura un anno e in 6 mesi di escursioni si è già ripagato. L’abbonamento è anche un’ottima idea regalo, che l’estate sembra appena finita ma è già quasi Natale.
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Flavia: A Natale dello scorso anno ci hanno regalato la tessera musei ed eravamo un po’ scettici sulle possibilità di utilizzarla con una bimba di un anno. E invece è stata una bella occasione per organizzare pomeriggi diversi dal solito e per fare gite fuori porta. I miei consigli sono: 1) appunto, dotarsi di Carta Musei, in modo da non dover imprecare per i soldi buttati al vento se bisogna lasciare le sale in fretta e furia per emergenze (strilli e cambi imprevisti di pannolino); ci si potrà sempre tornare la settimana dopo. 3) approfittare della scusa ‘gita’ per infilare dentro anche una capatina al museo; ad esempio, visita della Reggia di Venaria dopo aver fatto il picnic nel parco. 2) scegliere musei adatti anche ai bimbi, come lo splendido Museo del Cinema, da visitare per gradi, oppure trovare un percorso di visita su misura per loro (per dire cercare tutti i disegni degli occhi tra le mummie egizie). 3) concedere un gioco ai bimbi: visitando l’Egizio con due bimbe di un anno e mezzo, alla fine di ogni sala abbiamo concesso sempre un girotondo, con buona pace delle mummie e delle guide. 4) chiamare prima per sapere se il percorso è fattibile in passeggino e quali servizi ci sono per i bimbi; nella maggior parte dei casi ci sarà da stupirsi positivamente.
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baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it
Bambini che vestono come bambini
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uò capitare di vestire i maschietti da supereroi e le ragazzine da Barbie, peccato che ormai sia difficile vestirli altrimenti. Trovare una maglietta non-glitter, magari non rosa o sablé ma verde e gialla, oppure un paio di pantaloni senza ragnatele di Spiderman è compito difficile assai. Per non perdere il gusto di vestire i bimbi come si deve, Kid’s Company crea capi che hanno il sapore del bon ton. La collezione, interamente prodotta a Torino, veste da 0 a 12 anni, usa fibre pregiate, ha un buon rapporto qualità/prezzo e un buon assortimento di vestiti da cerimonia freschi come un bouquet. L’Outlet di via Le chiuse fa orario continuato, ha il parcheggio interno e ovviamente prezzi più accessibili. I negozi per la vendita al dettaglio sono in via Lagrange 34 a Torino e allo Shopville Le Gru di Grugliasco. Kid’s Company Outlet Via Le Chiuse, 52 - Torino Tel. 011 4377629 - www.kidscompany.it
Per giocare, crescere e fare i compiti
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antè è una grande casa aperta a bambini e ragazzi dove socializzare, confrontarsi e crescere insieme. Per la stagione 2009/2010, propone una serie di attività creative e divertenti: Aikido per far movimento, psicomotricità per i più piccini, laboratori espressivi come Art4kids, un percorso ludico-creativo condotto in lingua inglese, teatro multimediale e un laboratorio in cui si gioca con la musica. Lo spazio non è solo per i piccini: a ragazze e ragazzi delle medie e delle superiori è destinato Non solo compiti: un pool di insegnanti qualificati che aiutano a svolgere i compiti del fine settimana. Da dicembre apre lo spazio ludoteca e il punto gioco per i più piccoli: si potrà frequentare tutte le mattine e il sabato pomeriggio. È attivo anche un servizio di consultazione psicologica per i genitori, per i bambini e per i ragazzi. I locali di Santè sono a disposizione per organizzare feste per grandi e piccoli. Santè onlus Corso Vittorio Emanuele II, 2 - Torino Tel. 011 2072846 - www.santeonlus.org
Libera balneazione
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on sono molte le piscine aperte il sabato. E sì che nella stagione fredda ci si va volentieri. Ancora meno sono quelle che aprono di pomeriggio. Lodevole eccezione la piscina Bonadies di Rivoli, che apre alla libera balneazione con orario continuato: dalle ore 9 alle 18.20 tutti i sabati. Per i bambini che ancora non sanno nuotare, la piscina di acquaticità è a ingresso libero, per 45 minuti, il sabato dalle 15 alle 18, il lunedì e venerdì dalle 15 alle 16.30, il martedì e il giovedì dalle 15 alle 15.45 e dal lunedì al venerdì, dalle 18.45 alle 19.30. Si va in piscina e non alle terme, quindi niente teli sdraio, niente paperelle di gomma, niente salvagente: se necessario la piscina fornisce gli accessori di acquaticità. L’ingresso costa 4,70 euro per gli adulti e 3,60 per i bambini. Piscina Bonadies Piazza Palmiro Togliatti, 1 - Rivoli (TO) Tel. 011 9593502 - www.piscinabonadies.com
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baby friendly
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La boutique dei tesori…
è
ecologico ed economico, intelligente e moderno, l’uso di prodotti di seconda mano per i bambini. In effetti sono tante, troppe, le cose che servono ai neogenitori, spesso si tratta di cose che si utilizzano qualche mese e poi non servono più. Dai vestitini ai seggiolini auto, dai giocattoli ai passeggini, la lista è lunga e molti degli oggetti in questione sono cari e pure ingombranti. Insomma, un negozio in cui procurarsi tutto quanto serve a prezzi ragionevoli è un piccolo paradiso per le famiglie. Alla Boutique dell’usato potete anche portare quel che non usate più, a condizione che l’abbiate tenuto molto bene. Non vi trovate solo prodotti baby, ma anche per adulti. Tutti impeccabili, puliti, a volte addirittura nuovi: i famosi regali sbagliati, o di taglia sbagliata, o di stagione sbagliata e i giochi regalati doppi. Sono pure nuovi i deliziosi body in fantasia – pare che vadano a ruba quelli con i dinosauri per i bimbi e a fiorellini per le bimbe. La Boutique dell’usato Via Don Bosco, 88 - Torino Tel. 011 0606843 - www.laboutiquedellusato.it
Un piccolo mondo creativo
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i attraversa una passerella di doghe sopra un delizioso specchio d’acqua e si entra in un openspace in cui tutto parla di creatività: un ambiente luminoso e colorato, dai caldi pavimenti in legno, i quadri alle pareti, i begli oggetti esposti. Vien voglia di sedersi e dar sfogo all’artista che è in noi. E capitiamo bene, perché martinArte organizza lezioni per adulti e bambini, tutti molto interessanti. Dalla tecnica pittorica, alla manipolazione della creta e del vetro, la decorazione della porcellana, la pittura su stoffa, vetro, legno e la realizzazione di gioielli personalizzati. Questi fantastici materiali, oggetto delle lezioni per gli adulti, sono anche utilizzati nei laboratori per bambini e ragazzini dai 6 ai 14 anni. Con l’intento non solo di crescere piccoli artisti, ma anche di farli divertire, e tanto. A novembre e dicembre corsi a tema natalizio, in cui si realizzeranno doni e decorazioni personalizzati, insieme agli artisti del laboratorio, e coinvolgenti incontri di lettura e scrittura creativa.
Martin Arte Corso Siracusa, 24 - Torino Tel. 011 352427 - www.martinarte.net
Qui la pizza si impasta
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iccoli pizzaioli crescono! Questa è la parola d’ordine della pizzeria Lo Scoiattolo di Monteu Roero, locale decisamente amico dei bambini che amano (è proprio il caso di dirlo!) mettere le mani in pasta. Infatti, mentre i genitori gustano in pace una pizza saporita (da provare quella salsiccia e gorgonzola), i bambini si possono sbizzarrire con la pasta della pizza, fornita dal locale. I piccini rimangono come incantati: si possono fare formine, si impara a usare il mattarello e il divertimento è assicurato. C’è anche un piccolo angolo giochi. Inoltre, ai giovani clienti, le bevande vengono servite in bicchieri con disegni di animaletti colorati. Per chi non va matto per la pizza, è disponibile una vasta scelta di antipasti, primi e secondi. Il locale è sempre affollato, perciò nel weekend la prenotazione è raccomandata. Pizzeria Lo Scoiattolo Frazione Tre Rivi, 58 - Monteu Roero (CN) Tel. 0173 90703
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city corner
Stile con gusto È
molto, molto carina: la linea di abbigliamento Nucleo è colorata e simpatica, con linee sobrie e pochi pupazzetti. Insomma, se siete genitori del tipo: “Mettiamoci un po’ di buon gusto, che le patacche non ci piacciono” i vestiti Nucleo sono quello che fa per voi. Nuova apertura a Collegno, in corso Francia 190.
Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle
Allattare con discrezione
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e Milkshirt sono t-shirt speciali, moderne e comode, utilissime per le mamme che allattano. Sono disegnate in maniera furba e permettono di allattare ovunque in modo discreto. Stessa concezione per la camicia da notte: pratica e funzionale, si usa sin dal primo giorno dopo la nascita. Si trovano da Masnà (in piazza Santa Giulia 2 A a Torino, tel. 011 5781178, www.masna.it). Sono in offerta speciale e in omaggio si riceve anche la crema-gel per recuperare tonicità subito dopo il parto.
Posatine Il cucchiaio è troppo grande, la forchetta appuntita e il coltello tagliente: le posate sono un incubo per i genitori, costretti a guardare senza intervenire, per amor di autonomia del pupo, come arriva alla bocca la minestra fumante. Le posatine per bimbo sono una buona soluzione. Nei negozi chic si acquistano di marca WMF, grande acciaio e ottime prestazioni. A un prezzo ridotto (di circa dieci volte), il set-bambino si trova anche da Ikea. Ottima idea regalo per le famiglie che si avvicinano ai pasti solidi. Ikea Fabler, set di tre posate, 3,99 euro
La natura dalla Germania
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gni tanto si legge, ed inquieta, di prodotti tossici o cancerogeni utilizzati in creme, shampoo, lavaggi bebé. Fanno quindi sonni tranquilli le mamme che si affidano a marche che più naturali di così non si può. Weleda, ad esempio, è una linea tedesca rigorosissima che utilizza esclusivamente ingredienti bionaturali, ovvero provenienti da coltivazioni biologiche o biodinamiche. La calendula che è alla base dei prodotti Weleda Baby, viene coltivata nei più grandi giardini biodinamici d’Europa (Weleda Naturals in Gemania). Ci sono Calendula Babywash, a 9,80 euro, la crema viso e corpo alla calendula (9,30 euro), la crema protettiva alla calendula per il sederino dei bebé (9,30 euro), l’olio per i massaggi al pancino (12,20 euro) e moltissimi altri, tutti buoni e naturali. I prodotti Weleda si trovano in farmacia, in erboristeria, nei negozi bio e in quelli equo-solidali. www.weleda.it
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world corner
Eleganti paperette U
na collezione dedicata ai bambini che si propone di riflettere l’energia pura, la gioia e la vitalità dei primi anni di vita. E che centra l’obiettivo, perché la linea Adooka è adorabile, colorata e un po’ irriverente, proprio come i nostri pupetti. Creata da una mamma americana, Anne, Adooka sta per duck, papera, la prima parola pronunciata dal figlio della creativa imprenditrice. Il cotone è 100% organico, morbidissimo, e i vestitini sono comodi e pratici, come solo una mamma li può pensare: facili da mettere a un bebé di 8 mesi che non sta fermo un attimo come a una bambina di due anni che vuol fare tutto da sola. www.adooka.com
Un bozzolo irresistibile
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i chiama noonie ed è il regalo perfetto per una neo mamma all’inizio dell’inverno. Di stoffa morbidissima e calda, è il bozzolo in cui i bebé passeranno i mesi freddi nel tepore, sonnecchiando pigramente (o così vogliamo sperare). Disponibili in una varietà di modelli e colori, i noonie vengono cuciti a mano nella campagna della Virginia, Usa. Se li è inventati Alessandra Gutierrez, mamma creativa e generosa: parte dei ricavi delle vendite vanno al Rainmaker Conservation Project, un progetto che ha come fine la conservazione della foresta pluviale in Costa Rica (www.rainmakercostarica.org). I noonie si possono ordinare direttamente dal sito www.lalaspequenos.com.
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Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia
Una casetta tutta per loro
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bambini, si sa, adorano crearsi degli spazi loro, da organizzare come una mini-casa. Spesso si improvvisa con uno scatolone formato trasloco, due cuscini e una coperta sotto il tavolo, a volte anche la canadese aperta in soggiorno. Sono modi divertenti di creare uno spazio speciale, ma ahimé provvisorio – a fine giornata si levan le tende e tutto torna come prima. A meno che la casetta non sia in cartone, ma tanto carina da non sfigurare nei saloni più chic. Così è Casa Cabana, creata dall’olandese Kidsonroof. Si tratta di una robusta casa in cartone riciclato e biodegradabile. Le misure sono contenute (ci stanno anche in camerette non troppo grandi) ma sufficienti per un paio di bambini non troppo massicci. Sulla casa ci sono allegre decorazioni: un gatto sull’albero, una piccola formica, un coniglio, un cane e uno scoiattolo, ma c’è ancora molto spazio libero per le pennellate dei nostri piccoli. Casa Cabana ha una porta, sette finestre e molti buchi per spiare. Quando si vuol riporla, la si ripiega e può stare sotto il letto. Casa Cabana si può ordinare in Italia dal sito www.gigoitaly.com. www.kidsonroof.com
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cuciniamo insieme
Fast home food il cheeseburgher come lo fa la mamma, non lo fa nessuno Sembra quasi una sfida far preferire ai piccoli consumatori il cibo di casa a quello che si trova fuori. Ma con un po’ di organizzazione, soprattutto mentale, i risultati sono di quelli che marcano la memoria dei bambini e vi fanno guadagnare punti di ammirazione. Dimenticate le comode confezioni industriali di pane, hamburger e patatine surgelate. Vi concediamo però di non coltivare da voi l’insalata e i pomodori per guarnire, tanto sappiamo che li sceglierete con cura, possibilmente in stagione e a chilometri zero. Vi proponiamo l’hamburger come una vera cena, completa di carboidrati, proteine, vitamine e tanto gusto. Non limitiamo la fantasia alla carne trita: per soddisfare tutti i gusti utilizzeremo pollo, pesce, verdure e, per non farci mancare nulla, anche la frutta! Il pane ha un ruolo fondamentale: che non sia di quello molliccio (anche se da latte, han pur sempre i denti) ma fresco, artigianale e croccante.
Come organizzare il lavoro Alle 19 appuntamento in cucina, mamma o papà e bambini! Un piccolo rito per iniziare: lavarsi le mani e indossare il grembiule; per i piccoli basta anche uno strofinaccio da cucina legato sulla vita in stile barista. Si mettono sul tavolo gli ingredienti e gli strumenti da lavoro: la griglia o la padella, la paletta, il tagliere e i coltelli, i piatti da portata. Ci si divide i compiti calibrando i rischi sull’età del bambino. Nell’ordine si devono: preparare la maionese (i bambini possono girare o azionare il frullatore); lessare e schiacciare le patate; preparare la polpetta mescolando gli ingredienti scelti, cuocere la polpetta (i bambini possono modellare gli hamburger e girarli nella padella ma per fare questo devono essere molto ubbidienti e eseguire solo quando viene dato loro l’ordine). I grandi affettano la verdura e il formaggio. Ogni ingrediente va posizionato su un piatto di portata perché la vera composizione si fa in tavola. Ore 19.30: ogni componente della famiglia, seduto a tavola, si compone il suo panino. Ore 20.15: si riordina la cucina e i bambini grandicelli possono lavare le cose che non stanno in lavastoviglie e pulire i fornelli e il piano di lavoro (sognate, sognate).
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cuciniamo insieme
Il Big Mac La carne più gradita è la trita di manzo (o vitello), non troppo magra e miscelata con salsiccia fresca o prosciutto. Per un hamburger ci vogliono 120-140 grammi di carne: 80 grammi di trita e 40 grammi di salsiccia. Il pane giusto da abbinare è l’arabo. Da completare con foglia di lattuga, fetta di pomodoro, fetta di scamorza dolce o toma (da far sciogliere a fine cottura sopra la carne) e ketchup. Nell’ordine. Cominciate con la fetta di pane, spalmate di ketchup, cuocete l’hamburger in una padella con poco olio e adagiatelo sul panino, aggiungete formaggio, pomodoro, lattuga e chiudete con una fetta di pane.
Chickenburger Chiedete al macellaio di tritarvi del petto di pollo o della fesa di tacchino, possibilmente mescolata a insaccati saporiti come mortadella, speck o prosciutto affumicato. Comprate il pane con i semini. A casa aggiungete parmigiano, mollica ammollata nel latte e un uovo per rendere la polpetta meno asciutta. Cuocete come al solito e adagiate nel panino, completando con insalata songino, fontina se piace ai bimbi, maionese.
Fishburger Il pesce più saporito è il salmone: prendetene un trancio e frullatelo nel tritatutto. È un pesce grasso, per cui non richiede ritocchi per renderlo morbido. Il pesce persico o il merluzzo sono più delicati e andrebbero insaporiti con le erbette (timo, maggiorana, origano) ma non tutti i bambini gradiscono. Da completare con pane scuro, lattuga e pomodoro e una maionese fatta in casa con più limone del solito (1 o 2 tuorli d’uovo a temperatura ambiente, olio d’oliva, limone e sale. Lavorate dapprima il tuorlo con il frullatore elettrico, aggiungete l’olio a filo, finché non si addensa, regolate di sale e limone).
Vegburger Più che di una polpetta, si tratta di una frittatina, ma non ha niente da invidiare ai parenti ricchi. Con le patate lesse e schiacciate, parmigiano, sale e un uovo si prepara una specie di rosti che si cuoce in padella nel burro (meglio usare quello chiarificato che si trova al supermercato, che la frittura non rende tossico). Il pane giusto è quello bianco, da abbinare a ketchup, una fetta di mozzarella (o gorgonzola
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per gli audaci) e spinaci lessi. Si possono fare frittate con zucchine in umido, piselli, bietole, da legare con robiola o stracchino, fette di pomodoro maturo e maionese.
Fruitburger Pelate, detorsolate e affettate la mela, cuocetela tre minuti al microonde o dieci minuti in pentolino con un cucchiaio o due d’acqua. Sbattete un uovo con un cucchiaio di zucchero e inzuppate le fette di pane solo dal lato interno. Cuocete il pane (solo all’interno) nel burro (state facendo un french toast, se volete saperlo). Il panino si compone con cinque fette di mela, zucchero al velo, uvette e pinoli oppure marmellata. Funziona anche con le pere e un quadretto di cioccolata, oppure con banane e panna montata o l’ananas sciroppato.
Chips Quand’è l’ultima volta che avete fatto le patatine fritte in casa? Non c’è da impazzire: basta pelare tre o quattro patate medie, tagliarle a fettine nel senso della larghezza, ungerle e salarle in una teglia e lasciarle cuocere in forno per venti minuti a 180° (oppure 10 minuti, 750W, al microonde se avete la funzione “crisp”). Risulteranno croccanti e dorate senza far rimpiangere quelle fritte.
Bibita Non volete cedere neppure sulle bibite gassate? Avete la nostra ammirazione. Per farle in casa bastano acqua frizzante e sciroppo. Volete fare anche lo sciroppo? Sei cedri, 500 grammi di zucchero e 150 grammi d’acqua. Del cedro si usa il succo e la buccia, che va tagliata finemente. Si fa lo sciroppo scaldando l’acqua con lo zucchero finché si scioglie; si aggiungono bucce e succo e si tolgono dal fuoco quando sono perfettamente amalgamati. Filtrate e fate raffreddare.
Sopresina Ritagliate cartoncini in formato biglietto da visita (5 x 8 centimetri). Su ognuno scrivete frasi tipo: “Hai vinto”. Cosa? Una coccola, un massaggino ai piedi, otto bacini sul naso, una lotta sul lettone, una schiacciatina di dita, un vola-vola, un girotondo, cinque salti sul divano, un giro di valzer, una ninna nanna, un risveglio cantato. Ritirare il premio dalla mamma e/o dal papà. Fate scegliere un biglietto ciascuno o nascondetelo sotto il piatto. Buon divertimento!
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o s s a p s Tutti a
ante scoprire è stato interess po’ fatico. ni or nt di e onte o. Un da fare in Piem già conoscevam il gia, una belle ovi e rispolverare quelli che e di informazioni utili. Però og pi di o gi ig er nu en i m pi st so po as po de un Sp he Ain sc ta . rivere miglie A ques bambini sitare tutto e sc a felici tante fa tutti insieme? osa fare con i o un weekend ente A- so vi to ci soddisfa e speriamo rend ino o in macchina, da leggersi m le te so an di ill br ta e na gior pond ulta mod impegnativa ris i Genitori (noi, per in- ris o di quei libri da tener sul co one per il giorno dopo, ma an è domanda così un si irazi ovan è Gi isp do di e an ne a ar la qu id tr er o r gu gi riv pe a sc ica pomerig del venerdì en ra m Spasso, la nuov po che ci proponevamo di se lla do la de la te te os en te locem n si po ne prop tem da sfogliare ve di seguito alcu glia, A-Spasso tenderci!). Era successo che no devano, così è vata per che o di idee. Per incuriosirvi, qui vo ie co ta ch o nu m la ve sia ce è i la vi or tt ce - a cort re com’è. Se d’impegno, lu de tempo che i le si vo ve es ù si può ordinare i m pi rv La a o . fa m m r rie o, sia pe re Zonz re. Ci tanto migliori lib lle ne a va più rimanda nata: A-Spasso, sorellina di A- , campi avventura, guida, ov itori.it oppure tr en si è ,50 euro e ni o@giovanig ed lfi 13 ss e a de pa es st di as m co : e ow re ch to Sh al te . di qu te l’e ersa te a casa. tanto interessan tori d’arte, trav qua, anche direttamente al 82. La riceverete comodamen minosa e altret ento, musei, castelli, labora ac 80 d’ 70 i 1 19 im asino, scivol chiamate lo 01 parchi di divert montagne, passeggiate sull’ osissime le cose er m di e nu at no ul So . sim vere e e miniere grotte e vecchi terme, trenini,
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Proposta per un pomeriggio Museo A come Ambiente Sicuramente i ragazzi ci saranno già andati con la scuola, ma la domenica pomeriggio il Museo dell’Ambiente si riempie di visitatori, perlopiù famiglie con bambini a seguito, di tutte le età, perché è un museo che piace ai piccini di due anni come ai quattordicenni decisi a imporvi un nuovo stile di vita ecocompatibile, che non se ne può più dei trentaquarantenni abituati a sprecare l’acqua mentre si lavano i denti. L’intero museo è un laboratorio interattivo e multimediale, organizzato in percorsi didattici e ludici per esplorare l’energia, i trasporti, i rifiuti e l’acqua. Ultima nata, una sezione sull’infinitamente piccolo: elettroni, atomi, cellule, DNA e biotecnologie. All’ingresso del museo ci si sente un po’ spaesati, ma si viene accolti da un animatore che guida i visitatori in piccoli gruppi lungo i vari percorsi. La visita di ogni sezione dura circa un’ora e mezza, così come i laboratori. In ogni stanza ci sono numerose macchine che i bambini potranno azionare per imparare a misurare, per capire il funzionamento, per osservare le reazioni. Non preoccupatevi se non tutto viene spiegato, se si perdono dietro alle manovelle e non ascoltano fino all’ultima parola: l’intero museo è uno stimolo alla curiosità e alla comprensione intuitiva. Potrete sempre tornarci per approfondire. I più piccini si divertiranno sicuramente nella sezione dedicata all’acqua. I più grandicelli affrontano senza problemi tutti gli argomenti. Ogni weekend il museo propone un diverso laboratorio scientifico o di manualità creativa, perlopiù basato sul riuso e riciclo. I laboratori sono adatti, in genere, a bambini di minimo 5 anni, ma informatevi prima consultando il sito Internet o chiamando la segreteria: potrete così anche prenotare, che nei giorni freddi è facile trovare il pienone. Il Museo è sempre in movimento: dall’11 settembre 2009 è possibile ammirare, sulla facciata, una curiosa installazione di tubi interattivi che mette in comunicazione i visitatori con i passanti in strada. In più, il nuovo exhibit “L’elogio della bicicletta”, una nuova sezione sui trasporti pubblici e un nuovo gioco sul tema dell’uso complesso dell’acqua (un gioco per inquinare e disinquinare). Museo A come Ambiente Corso Umbria, 90 - Torino Tel. 011 0702535 www.museoambiente.org Orari Per famiglie e singoli visitatori, il museo è aperto sabato e domenica, dalle 14.30 alle 19.30 (orario estivo) e dalle 14 alle 19 (orario invernale). I laboratori cominciano alle 17/17.30. Costi Per le scuole dal lunedì al venerdì: intero 6 euro, laboratorio manuale 6 euro, laboratorio scientifico 6 euro (se sommati, sconto a 10 euro). Nel fine settimana, i laboratori sono compresi nel prezzo del biglietto. Gruppi di minimo 5 persone (sabato e domenica) 4 euro a persona. Mostrate tutte le tessere che avete, perché sicuramente una avrà diritto allo sconto (Coop, Touring Club, Crai, Feltrinelli, Fnac e altre). Esiste anche un biglietto-abbonamento: 4 ingressi da usare entro un anno a 12 euro. Come si arriva Il museo è abbastanza vicino a piazza Statuto. Con i mezzi si arriva prendendo il 3 o il 9 e fermando in piazza Piero della Francesca, oppure con le linee 60, 72 e 72/ con fermata in piazza Umbria. In macchina si può parcheggiare in corso Umbria o in piazza Piero della Francesca.
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Proposta per un weekend Archeopark Un grande museo interattivo all’aperto, ideato e diretto da un archeologo, che permette di rivivere il passato attraverso ricostruzioni di insediamenti preistorici realizzate su base scientifica. Questo è l’Archeopark di Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia, un parco tematico non solo da visitare, ma dove bambini e genitori possono svolgere attività caratteristiche di altre epoche, come fondere e battere il rame, macinare il grano, cuocere il pane, tirare con l’arco, costruire strumenti musicali o percorrere un labirinto rituale. Il parco è molto ampio, immerso nella natura, tra boschi di castagni ai piedi e lungo le pendici del Monticolo di Boario Terme. Il viaggio nella preistoria permette di conoscere gli antichi Camuni e altre genti che hanno vissuto nelle zone padane e alpine a partire da 15.000 anni fa. Durante la visita si esplora una grotta come quelle in cui vivevano i nostri antenati 10.000 anni fa, con ricostruzione di graffiti e pitture rupestri, si visita una tipica fattoria neolitica, si sosta nel grande villaggio di palafitte ricostruito su un lago secondo i criteri di 4000 anni fa e a cui ci si avvicina in piroga a colpi di pagaia. Procedendo nei millenni si incontra un villaggio fortificato di 3000 anni fa e subito dopo un villaggio di case di tronchi, nel quale lavorano alcuni artigiani come si potevano incontrare 2500 anni fa. Infine, scenografico e pittoresco, si entra in un grande labirinto di pietra che affascinerà tutti i visitatori. La giornata di visita è intensa, curiosa, formativa e divertente per tutti. Non è solo la bellezza dei luoghi, la bella idea di costruire un parco tematico e didattico, ma anche l’appassionante partecipazione ai laboratori che lascia il bel ricordo di aver fatto qualcosa di speciale. Per pranzo ci si può portare il picnic da consumare tra i boschi di castagni, sul bordo del lago o in alternativa nell’area attrezzata coperta. C’è un ristorante-pizzeria che offre tra l’altro specialità tipiche e dispone di una ampia terrazza coperta che si affaccia sul lago. Durante il periodo estivo, il sabato sera, il ristorante organizza la Cena Preistorica, con assortimento di carni, polenta, formaggio e verdure cotte sulla pietra e sulla griglia, da mangiare rigorosamente senza posate come i nostri antenati. Data la distanza da Torino (250 chilometri) è consigliabile programmare la visita in un weekend: su richiesta il parco organizza il pernottamento nelle capanne o in alternativa suggerisce gli alberghi in zona a prezzo convenzionato. Archeopark Località Gattaro, 4 - Boario Terme (BS) Tel. 0364 529552 - www.archeopark.net Orari Aperto dal primo marzo al 30 novembre, tutti i giorni dalle 9 alle 17.30. L’orario viene esteso d’estate e talvolta prevede l’apertura serale. Costi Biglietto intero 8 euro, ridotto 7. Ingresso gratuito per i bambini sotto i 4 anni. Sconto famiglie con 2 o più figli (i bambini pagano 6 euro). Il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata e alcune attività di laboratorio. La visita guidata, che si tiene a orari prestabiliti, è indispensabile per comprendere e apprezzare il parco. Come si arriva Si prende l’autostrada Torino-Milano-Trieste e si prosegue fino all’uscita di Seriate, in direzione Lago d’Iseo-Lovere-Darfo Boario Terme, quindi si prende la superstrada verso Darfo in direzione centro.
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Proposta per una giornata Muba Il Muba, cioè il Museo dei Bambini di Milano, non è un museo tradizionale. Non è situato in un palazzo e non ospita una esposizione permanente, ma è piuttosto un’organizzazione che realizza mostre interattive e laboratori per bambini tra i 4 e gli 11 anni. Le mostre toccano argomenti diversi come l’economia (Soldi), la comunicazione (Segni), l’ambiente sonoro (Suoni), la percezione dei colori (Colore). Sono itineranti e coinvolgenti, come una delle ultime, Vietato Non Toccare, un percorso di gioco ed esplorazione dedicato a Bruno Munari e rivolto ai piccoli da 2 a 6 anni (in esposizione presso la Triennale di Milano fino al 24 gennaio 2010). Nei mesi successivi, come le altre mostre, anche questa diventerà una struttura itinerante e si sposterà in altre città. Altra mostra-laboratorio di grande impatto emotivo è Bac (Bambini Arte Cultura Creatività), negli spazi espositivi di Triennale Bovisa, per famiglie con bambini dai 3 ai 12 anni. Si svolge all’interno di un curioso spazio espositivo chiamato Pink Pavilion e in una sala laboratorio. Accompagnati dagli animatori, i bambini utilizzano materiali di scarto delle aziende in maniera creativa e li reinventano, producendo opere nuove che vengono esposte e proiettate. Indispensabile, prima di partire per Milano, consultare il sito del Muba o della Triennale per vedere quali mostre sono in esposizione, quindi prenotare i biglietti con un certo anticipo. Mettete in borsa calzettoni antiscivolo o almeno calzini puliti per tutta la famiglia: spesso la visita prevede di togliere le scarpe. Muba - Museo dei Bambini (presso Triennale di Milano) Viale Alemagna, 6 - Milano - Tel. 02 43980402 www.muba.it - www.triennale.it Costi A seconda della mostra, indicativamente 8 euro a bambino e 5 euro a genitori. I biglietti si acquistano anche on line sul sito della Triennale di Milano. È possibile organizzare feste di compleanno all’interno delle mostre (dai 150 euro in su). Orari Aperto il sabato, la domenica e nei giorni di vacanze scolastiche. Le mostre e i workshop prevedono un ingresso a orario fisso e a numero chiuso, per cui è indispensabile prenotare con un certo anticipo. La visita dura indicativamente 90 minuti, a turni che cominciano alle 10.30 e terminano alle 17. Come si arriva In autostrada sulla Torino-Milano, seguendo le indicazioni per il centro città, oppure (meglio) in treno fino alla stazione Centrale, quindi prendere la metro, linee 1 e 2, fermata Cadorna-Triennale.
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di Silvia Guberti
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Sterilità: sono sempre più numerose le coppie che desiderano un figlio e non riescono ad averlo, che sia il primo, il secondo o persino il terzo, magari in compagnia di un nuovo partner. A che punto è la ricerca medica?
Cercasi bambino disperatamente
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l primo figlio è arrivato facilmente, se non quasi per caso. Così quando i nostri due eroi decidono di riprovarci, magari a distanza di un certo numero di anni visto che un pargolo non è mai una passeggiata, sono convinti che concepire sia la cosa più semplice del mondo. Dopo un lasso di tempo variabile, quando i tentativi non sono più puro e semplice amore e divertimento, ma una specie di tour forzato nel mondo della matematica e della statistica, a causa dei continui conteggi di giorni, ovulazioni, lune e tramonti, la nostra coppia comincia a porsi qualche domanda. Che ci siano problemi di sterilità?
Procreazione assistita Volere un figlio e non riuscire ad averlo, per molte coppie diventa un dramma. Quando si è giovani si è in genere anche molto fertili, ma dopo i trentacinque anni la fecondità diminuisce, soprattutto nella donna, e così anche coppie che non hanno mai avuto problemi possono inaspettatamente scoprire di non riuscire a mettere in cantiere un nuovo bimbo. In questo caso si parla di sterilità secondaria. La medicina fa tuttavia passi da gigante e così le cure e le tecniche per aiutare i casi di sterilità sono numerose e migliorano continuamente. Il Ministero della salute ha pubblicato nel 2009 i dati relativi alla procreazione medicalmente assistita (spesso abbreviata in Pma) in Italia: nell’arco di due anni, i bambini nati grazie a questi procedimenti sono aumentati dell’85%. Erano 4940 nel 2005 e sono diventati 9137 nel 2007.
A piccoli passi La prima domanda che molti aspiranti genitori si pongono è: quando cominciare a fare le analisi? Normalmente se la gravidanza non comincia dopo diciotto mesi di rapporti non protetti, è il momento di interrogarsi su quali potrebbero essere i problemi del mancato concepimento. In questo caso, dato per scontato che nei diciotto mesi si sarà già posta qualche domanda al medico ginecologo di fiducia, rivolgersi a un centro di cura per la sterilità è un passo da compiere. I centri possono essere pubblici, privati o convenzionati; le coppie che si rivolgono a queste strutture vengono indirizzate a un percorso che è piuttosto standardizzato. ”Innanzitutto si organizza un primo incontro in cui la coppia espone i suoi problemi – spiega la dottoressa Silvana Gippone, ginecologa presso il Centro Promea di Torino -. Se ci sono già risultati di analisi effettuate in precedenza, si discutono gli esiti e si ipotizzano le possibili alternative di cura. Eventuali ulteriori accertamenti vengono prescritti. Quando si hanno gli esiti di tutti gli esami, la coppia ritorna a parlare con l’equipe di ginecologi per concordare un piano di trattamento”. L’obiettivo principale di tutti i centri di proceazione assistita è principalmente ripristinare la fertilità spontanea della coppia, correggendo le cause che si pensa abbiano portato alla sterilità. “Solo nel caso in cui ciò non fosse possibile – continua Silvana Gippone – si procede con la procreazione medicalmente assistita vera e propria”.
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Tre livelli di tecniche Le tecniche di procreazione assisita sono diverse e compito dell’equipe di medici ginecologici è valutare quella più adatta a ciascuna coppia. L’età media delle donne che accedono ai trattamenti è di 36 anni. Nella Pma l’età gioca un ruolo fondamentale: mentre con le donne di età inferiore ai 29 anni si ottengono il 30-33% di gravidanze, per le donne con più di 42 anni la percentuale scende drasticamente e garantisce solo l’1,5% di risultati. Le tecniche di procreazione sono distinte in tre livelli a seconda del grado di complessità e di invasività. Non tutti i centri di cura per la sterilità possono mettere in pratica tutti i trattamenti, quindi è importante informarsi sulle possibili alternative di cura prima di scegliere un centro che si potrebbe rivelare non perfettamente adatto ai propri bisogni. Tra le tecniche di primo livello c’è, per esempio, l’inseminazione sopracervicale effettuata senza stimolazione ormonale ed eseguita utilizzando metodiche di preparazione del liquido seminale. In questo caso si deposita il liquido seminale semplicemente nella zona della cervice. Tra le tecniche di secondo livello c’è la famosa “Fivet”, cioè il prelievo degli ovuli femminili, la fecondazione in vitro (i gameti maschili incontrano gli ovuli e li fecondano autonomamente) e poi il trasferimento degli embrioni. Tra le tecniche di terzo livello c’è il prelievo chirurgico dei gameti maschili dai testicoli. L’equipe medica proporrà alla coppia le possibili alternative di trattamento e insieme concorderanno un piano terapeutico.
L’aspetto legale La procreazione assistita è stata materia, solo pochi anni fa, di un acceso dibattico etico e politico. La Legge 40 del 2004 (norme in materia di procreazione medicalmente assistita) ha definito questa pratica come l’insieme degli artifici medico-chirurgici finalizzati a favorire “la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dall’infertilità umana, qualora non vi siano altri metodi efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità”. La stessa legge stabilisce che alle tecniche di procreazione assistita possono accedere: “coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi”. Viene vietato il ricorso a tecniche come la fecondazione eterologa, l’eugenetica, la crioconservazione degli embrioni, la creazione di più di tre embrioni e l’indagine genetica sugli embrioni. Il primo aprile 2009 però, i commi 2 e 3 dell’articolo 14 della Legge n. 40/2004 sono stati dichiarati parzialmente illegittimi con la sentenza numero 151 della Corte Costituzionale. La sentenza ha in parte riallineato la normativa italiana a quella del resto d’Europa eliminando i divieti di creazione di più di
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tre embrioni, congelamento e di indagini genetiche sull’embrione. A tutt’oggi non c’è stato modo di valutare come queste modifiche sono state recepite nella realtà e come agiranno conseguetemente i centri di cura, tuttavia i cambiamenti mirano in prima istanza ad aumentare le possibilità di riuscita della procreazione assistita, nonché a ridurre i rischi per la salute della donna. In seconda battuta, gli stessi cambiamenti consentono anche di far diminuire il numero di coppie che si rivolgono a centri di cura stranieri, visto che le tecniche possono migliorare anche nel nostro paese.
Turismo procreativo Può sembrare incredibile che tra le tante coppie di amici e conoscenti che trascorrono le vacanze all’estero ci possa essere qualcuno che lo fa per motivi di cura, eppure è così, anche se pochissimi ne parlano. Secondo uno studio pubblicato a giugno del 2009, sarebbero circa diecimila le coppie italiane che ogni anno si rivolgono a centri di cura stranieri (Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Danimarca). Solitamente si tratta di coppie sposate (82%) o stabilmente conviventi (18%) che si rivolgono all’estero non per trattamenti estremi ma per cercare di avere un figlio all’interno di un normale rapporto di coppia e in naturale età riproduttiva. Il motivo per cui si rivolgono all’estero è perché i minori vincoli legislativi permettono di praticare tecniche che consentono di raddoppiare le possibilità di riuscita della Pma. A titolo di esempio, la possibilità di produrre più di tre embrioni e di crioconservarli consente alla donna di non sottoporsi a pesanti e rischiosi cicli ormonali nel caso in cui, con il primo ciclo, fossero stati creati più embrioni ma il tentativo di Pma non fosse andato a buon fine. Nei tentativi successivi la coppia potrà dunque utilizzare gli embrioni creati nel primo ciclo, senza doverne produrre di nuovi con un’ulteriore stimolazione. Solo con le modifiche di pochi mesi fa, la Corte Costituzionale ha deciso di tutelare la salute della donna eliminando il vincolo precedentemente imposto dalla Legge 40. La sentenza, in parte, consentirà anche ai cittadini con minore disponibilità economica di ottenere in Italia le stesse opportunità di riuscita che i connazionali più abbienti ottengono all’estero.
Tabù Nonostante il 20% delle coppie italiane abbia problemi di fertilità, è piuttosto raro che queste ne parlino con parenti o amici. L’infertilità, a differenza di molti altri problemi di salute, è spesso percepita come un tabù. Chi ne è affetto si trova a vivere in una situazione di grande disagio e solitudine, in cui si possono provare sensazioni di inadeguatezza, rabbia e delusione, oltre all’elevato stress per gli esami medici a cui ci si sottopone. Inoltre ci
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sono persone che hanno difficoltà a considerare un bimbo nato da inseminazione artificiale come un qualunque altro bimbo concepito senza interventi medici, così i potenziali genitori cercano di non far sapere a nessuno le traversie che stanno affrontando per proteggere il potenziale futuro figlio dal giudizio della gente. Solitamente per aiutare le coppie che intraprendono un percorso di Pma, nei centri di cura viene offerto l’affiancamento di uno psicologo o la possibilità di partecipare a gruppi di auto-aiuto.
Quando arrendersi A volte, nonostante le terapie e i tentativi di procreazione assistita, le coppie non riescono a concepire il figlio tanto desiderato. Alcune hanno la fortuna di avere già figli, concepiti in precedenza, ma altre non proveranno mai la gioia di essere genitori biologici. L’investimento che hanno affrontato è stato oneroso in termini di tempo, di denaro, ma soprattutto in termini emotivi. È difficile arrendersi e rinunciare al sogno di avere un bimbo, ma alcune coppie devono farlo. La decisione non grava soltanto su di loro, ma anche sull’equipe medica che li ha in cura. Valutati i tentativi e lo stress, i medici e la coppia devono considerare le effettive possibilità di riuscita e fare un bilancio tra costi e benefici di ulteriori trattamenti. A volte si deciderà di procedere con tecniche diverse, a volte sarà necessario fermarsi. Può essere utile a questo punto il sostegno di uno psicologo per farsi aiutare ad affrontare la delusione e la rabbia per giungere infine all’accettazione della propria situazione. Al termine di questo percorso, buona parte delle coppie deciderà di proseguire con una “gravidanza di cuore”, cioè con l’adozione di un bambino. Il nostro augurio è che chi affronta una così profonda delusione non butti via gli anni trascorsi cercando di avere un figlio, ma faccia tesoro dell’esperienza e dei sacrifici affrontati per rinforzare il legame che lo unisce al compagno.
Dove cercare aiuto
sone con cui cononi e gruppi di per Se cercate associazi quattro chiacchiere sul tema deliare frontarvi e scamb re i siti di alcune istita, potete visita la procreazione ass eriore di Sanità Sup to titu ll’Is late da associazioni segna a.it www.amicacicogn net bo. im nb ou www.cerc rg a.o ett rov rep www.mad o.it bin www.unbam www.hera.it .net www.sosinfertilita il cile cammino per dendo questo diffi ren pendi o ogn bis Se state intrap ete av vostro bimbo e concepimento del allegria, leggete to, con un po’ di sarci, una volta tan la pagina id=64. bo.net/index.php?p www.cercounbim ore di Sanità si dell’Istituto Superi ioSul sito internet centri di cura, reg i ti tut di i ent dex. trovano i riferim .iss.it/rpma/cent/in ww //w tp: (ht e ne per region 6&anno=2009#). php?lang=1&tipo=
Gli eventi di Passaggio in India I venerdì dei Bambini Serate speciali per grandi e piccoli Tutta la famiglia in libertà !!
“I Venerdì dei Bambini” : i bambini cenano e giocano con “I Mattacchioni”, gli animatori di Sara Conforti e i genitori possono vederli dalle vetrate, mentre si gustano curry e tandoori in santa pace. Che meraviglia! Tutta la famiglia in libertà! Un nuovo modo per far conoscere anche ai più piccoli i sapori della cucina indiana con menu speciali per nulla speziati. Cena bambini e animazione : 5€ + 1€ per ogni anno di età (max 14€, 0-3 anni gratuito). E’ necessaria la prenotazione per una migliore organizzazione della serata.
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Impariamo a fare i compiti Un manuale semiserio per affrontare la tragedia pomeridiana
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di Marina Notari
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a scuola è iniziata e la commovente immagine dei nostri piccini che varcano la soglia con addosso la cartella più grossa di loro è archiviata nella nostra memoria e in quella del computer. Passato il primo momento di allegria, eccoci alle prese con la cruda realtà: i compiti. Chiariamo subito la nostra posizione: in Italia si danno i compiti a casa. Siamo unici, in questo, come se a un impiegato si desse ancora qualche pratica da sbrigare a casa, la sera. Ma i compiti sono importanti perché servono a rafforzare quanto appreso a scuola e permettono ai genitori di condividere le loro tristi memorie di pomeriggi di sole o di neve chiusi in casa a studiare.
Come uscirne vivi Ci sono maestri che assegnano compiti tutti i giorni, in modo che il bambino non abbia mai il piacere di annoiarsi. Ci sono anche quelli che, specie con i piccoli, riservano questo prezioso dono al weekend, mettendo a serio rischio l’equilibrio dell’intera famiglia. Allo stesso modo ci sono genitori che per ragioni diverse (tempo, impegni, ideali) ritengono che tutto quello che riguarda la scuola è affare dello studente e che sia sbagliato intromettersi; oppure genitori che si affannano affinché il loro pargolo sia sempre “al passo” arrivando alla fine della scuola stremati e torturandosi l’intero periodo estivo con i vari libretti dei compiti delle vacanze. Ci sono poi studenti diversi: quelli col senso del dovere che morirebbero piuttosto che andare a scuola senza compiti fatti; quelli che vanno a scuola perché è un obbligo ma preferirebbero essere cuochi, pittori o viaggiatori nel tempo; quelli portati per le discipline scolastiche che fanno i compiti perché non gli costa né tempo né fatica (accendete un cero per grazia ricevuta se questo è il vostro caso); infine quelli veramente interessati alla scuola: esseri rari quanto i parti quadrigemellari.
Vita scolastica di famiglia Volenti o no, nella vita scolastica dei nostri figli finiamo per rimanere invischiati. L’obiettivo che ci dobbiamo porre, come genitori responsabili, è portare i nostri pargoletti a svolgere il loro lavoro in autonomia, ma mai prima della quarta elementare. In terza in genere i bambini sono già indipendenti nei compiti scritti, ma hanno bisogno di sostegno per imparare a ripetere la lezione. È bene sempre monitorare, un po’ per noi stessi perché c’è sempre qualcosa di curioso da riscoprire (ma guarda come studiano adesso la geografia… noi dovevamo memorizzare tutti i capoluoghi di provincia; Caio Mario e Lucio Cornelio Silla! Ecco quello che mi serviva per finire le parole crociate. L’apparato riproduttivo? A noi raccontavano solo dell’impollinazione), un po’ per i nostri figli ai quali, in fondo, quest’attenzione piace.
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Consiglio numero uno
Perdite di tempo
Quando è stata l’ultima volta che avete “fatto i compiti”? In quinta liceo, se facevate parte del team dei secchioni. Eravamo grandi e autosufficienti, più o meno coscienti o perlomeno ingranati in quello che facevamo. Ora invece abbiamo davanti un seienne, a cui si chiede non di giocare tranquillo sul tappeto, ma di stare seduto al tavolo, con davanti della carta a quadretti e in mano una matita grigia, a fare dei trattini sul foglio. E magari ci sentiamo anche di aggiungere: prima il dovere poi il piacere. Allora prestate attenzione. Il primo messaggio che manderete a vostro figlio o vostra figlia è che piacere e dovere sono due cose che non possono coesistere. E questo è un vero peccato visto che agli esseri umani piace imparare. E la categoria dei seienni spesso è al top della gamma degli imparatori.
Come fare quando ritenete che il compito sia inutile: il piccolo Lorenzo deve studiare a memoria per domani tutti i nomi delle interiora della lumaca, ma lo deve fare in tedesco. Non è facile giustificare il valore didattico in questo caso. Pensate zen allora, anche nel male c’è un po’ di bene, avete presente lo Yin e lo Yang? Concentratevi sul fatto che quello che conta è che il bambino alleni la memoria e utilizzate quanto il piccolo ha appreso per far bella figura davanti alla suocera! Fidatevi soprattutto della maestra, non criticate mai il suo metodo didattico davanti ai bambini, chiaritevi direttamente con lei se qualcosa non vi convince, informatela quando i compiti sono troppi o troppo difficili (senza mai sottrarsi dal farli eseguire, però). Sono questi i comportamenti che vi consentono una vita più serena e un minor dispendio di energie e parole inutili.
Consiglio numero due Per il seienne il trattino, la letterina, la sillaba o il numerino, chiedono uno sforzo pari allo studio di dieci pagine di chimica o filosofia, per cui non usate la frase “ma è così facile”. Dite piuttosto “ce la puoi fare” . Con quest’ottica di fare un compito e non subire una punizione, state trasmettendo a vostro figlio un po’ di autostima. Non esistono gli asini a scuola, tu sai farlo. Se però siamo di temperamente nervoso, deleghiamo il compito di seguire il pargolo a chi, in famiglia, ha fatto qualche corso di yoga, oppure alterniamoci per ripartire il carico: il papà magari gradisce stare sul divano, di ritorno dal lavoro, perciò potrà seguirsi il figlio o la figlia nelle prime letture, meglio se al suo fianco e un po’ abbracciati per rafforzare l’idea che leggere è un piacere. La mamma invece che viaggia per la casa a dieci centimetri da terra per far tutto più veloce, sarà inseguita, a turno, da chi deve ripetere la lezione, favorendo il movimento. Mens sana in corpore sano, appunto!
Dove Fare i compiti sul tavolo della cucina permette, a chi prepara la cena, di supervisionare il lavoro senza perdite di tempo. L’ideale è la cucina a isola, così si può mescolare il sugo e controllare eventuali errori sui quaderni in tempo reale. Attenti alle patacche. Quando il bimbo cresce, potrete fargli usare la megascrivania con poltroncina in pelle che gli avete regalato in prima elementare e che avete accatastato nell’angolo buio della camera. A nessuno piace fare i compiti lì, ma da una certa età in poi la privacy si apprezza. Quindi: dai 6 ai 9 anni: cucina. Dai 9 in su: scrivania. Senza impazzire, seguendo le inclinazioni del fanciullo. Non preoccupatevi invece per la sedia. Anche se non ha la seduta ergonomica, è difficile che il pupo ci passi più di un’ora: va bene anche la classica impagliata da cucina.
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Fratellini e sorelline Che ve ne fate dei fratelli minori, quelli che non vanno ancora a scuola? La teoria ci consiglia di narcotizzare i figli in età prescolare, fermare il tempo e chiudersi in un ambiente neutro, senza stimoli e distrazioni, a temperatura e luminosità ideale, su sedute confortevoli, in modo che il piccolo studente abbia il giusto sostegno nello svolgimento del lavoro. La realtà invece è che i fratelli minori vi vogliono tutti per loro, siete in ritardo con la cena, lo studente si è inchiodato su un dettaglio inutile, suona il telefono ed è vostra suocera o una lontana cugina che vi chiede se avete bisogno di aiuto, tanto abita a Roma, il neonato sta rosicchiando la gomma da cancellare e la lavatrice non carica il detersivo. Rilassatevi, appassionatevi all’approssimazione, semplificate. Comprate una scatola di pennarelli e mettete il piccolo a scarabocchiare vicino al fratello, dopo un po’ si stancherà e troverà altre distrazioni. Nel frattempo preoccupatevi che lo studente assimili il ragionamento e non pretendete che tutto il compito sia giusto, se ha capito che deve usare il meno e non il per, siete già stati grandi!
Fermezza Tanta calma, tanto amore devono riempire il vostro cuore quando state seguendo i vostri figli nei compiti. Al tempo stesso, siate fermi: la scuola è importante, è un impegno improrogabile, non sono i vostri figli a decidere se fare o non fare e quando fare. Siete voi a controllare e gestire: si fa! Mal di pancia, cagherozzi improvvisi, fame, pianto, strilli e disperazione vi devono lasciare immutati. Sereni e amorevoli (anche se li disintegrereste, i vostri piccoli) ma determinati. Tanto siete voi determinati a far fare i compiti quanto sanno esserlo loro per non farli, ma voi ci siete già passati, saprete sicuramente essere più scaltri. Non lasciatevi impressionare e perseverate!
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Masochismo Evitate atteggiamenti autolesionisti: “Cosa ne facciamo di questo qui da grande?”. Questa è una domanda da non fare mai, anche quando siete certi che il ragionamento che lo studente vi ha appena fatto è proprio stupido. Non spaventatevi se vostro figlio o vostra figlia non riesce a capire la cosa più banale dell’universo, ingegnatevi piuttosto a trovare un modo originale, magari assurdo ma vicino alla sua mentalità, per spiegargli la consegna secondo un altro punto di vista. Pensate al presente, semplificate.
Non etichettate mai un bambino È svogliato! È un pigrone. È uno scalmanato. Sono frasi che non gli danno speranza, gli fanno credere che non potrà cambiare. “Fa solo quello che gli interessa!”. E perché dovrebbe essere così stupido da fare cose che non gli interessano? Fatelo appassionare a ciò che gli piace e lentamente fategli capire che anche nelle cose meno gradite ci sono spunti per migliorare quelle che piacciono (se ami la musica non puoi non conoscere la matematica, le frazioni ti aiutano a dividere il tempo e a creare i ritmi). Anche le etichette positive non vanno. È un genio. Pesantissimo per un ragazzino. Cosa succede se prende un brutto voto? Finisce di esistere? Insegnate che l’errore è parte dell’imparare. Incoraggiate sempre. Il voto non è dei migliori? Si può rimediare, basta non perdere il gusto di imparare.
Piccolo genio mio Non favorite il confronto dei voti tra i compagni, è una cosa antipatica quanto inutile. “Sai, Piero ha preso 5, io e Francesco 10”. Anche se vi baloccate già con l’idea di quanto è bravo il vostro ragazzo rispetto a quel caprone che vi sta pure antipatico, proponetegli di invitare Piero a studiare, così potrà spiegargli le cose che non ha capito. Tenete sempre presente che la scuola non è una gara. La vita è troppo importante per essere misurata in un punteggio. Il bambino che mettete a dormire questa sera non è lo stesso che sveglierete domattina, perché sarà cresciuto, avrà ragionato su quello che ha ascoltato. Perciò ditegli cose buone e positive perché cresca fiducioso e fiero di essere se stesso, anche se con i propri limiti umani. Perché crescere è fare esperienze, scoprire le passioni, definirsi come esseri unici capaci di offrire i propri talenti a questo mondo, per incastrarsi in esso, per mano agli altri esseri unici, come il tassello di un magnifico gigantesco puzzle.
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viviamo cosĂŹ
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Basta un poco di zucchero 30 Giovani Genitori
paola e ivan
Paola, 38 an ni, amministr atrice Ivan, 39 anni , logistico Matteo, 6 an ni, prima elem entare Chiara, 4 an ni, scuola m aterna
viviamo così
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Paola abbraccia Matteo e trasforma il suo amore in un numero. Ivan elabora dati su un foglio elettronico. Storia di una famiglia che scopre che il proprio bimbo ha il diabete.
S
ono una bella famiglia: tutti biondi e con gli occhi chiari, simpatici, frizzanti e coinvolgenti. Paola e Ivan si sono conosciuti all’università, hanno condiviso l’ultima parte del percorso di studi e si sono laureati lo stesso giorno. Per Paola è amore a prima vista: basta un caffè insieme per decidere che Ivan è l’uomo della sua vita, ma preferisce non farglielo sapere. Ivan cade nella trappola, anche se giura di essersene accorto prima. Oggi sono la mamma e il papà di Matteo e Chiara, due bei bimbi di 6 e 4 anni. La loro vita è veloce. Da quando stanno insieme gli eventi si sono susseguiti a ritmo incalzante: la laurea, i colloqui, i primi lavori, il matrimonio e la prima casa, il primo figlio, la seconda bambina, la seconda casa, la ristrutturazione, il mutuo, la scuola, il gatto, le tartarughe. Poi arriva l’assestamento, tutto sembra inquadrato e sotto controllo, un po’ come piace a loro, che hanno studiato economia e hanno un’anima scientifica, ma due anni fa, quando Matteo aveva appena quattro anni, un fulmine a ciel sereno ha stravolto la vita di tutta la famiglia. Un ricovero inaspettato, una diagnosi univoca, chiara, precisa e destrutturante: diabete mellito di tipo 1.
Sintomi vaghi Racconta Paola: “erano parecchi mesi che Matteo non mi convinceva, sempre stanco, pallido, magretto e con gli occhi cerchiati. Sentivo che qualcosa non andava ma non riuscivo a focalizzare il problema e continuavo a riportare ai pediatri informazioni non rilevanti al fine della diagnosi del diabete”. Tra gennaio e marzo 2008 Matteo fa tre cicli di antibiotici per otiti ripetute e per la scarlattina, il tutto condito da febbroni da capogiro. A inizio aprile succede una cosa strana, quattro giorni di febbre altissima ma con gola e orecchie in ordine. A Paola questa situazione sembra peggiore delle precedenti perché non riesce a trovare una spiegazione, un motivo che giustifichi questo nuovo malessere. Dopo una settimana di antipiretici tutto sembra tornare alla normalità e intanto il tempo passa, con Matteo sempre più magro e stanco. Alla fine tutti pensano che il problema sia dovuto alle adenoidi, infatti da diverso tempo Matteo respira e dorme male. Paola e Ivan decidono di seguire il consiglio di un medico otorinolaringoiatra e programmano un intervento per l’estate, al termine della scuola materna.
Un geriatra in famiglia Paola però non è convinta. Nel ponte del primo maggio invita a cena gli zii. Sono entrambi medici, geriatri per la verità, ma sono un buon punto di riferimento per le questioni di salute di tutta la famiglia, nipotini compresi. Paola racconta che è stufa di sentirsi dire che è una mamma paranoica: vuole far fare a Matteo tutti i controlli possibili, e tutto quello che può servire a metterla tranquilla. In più racconta cosa è successo negli due ultimi giorni: Matteo non mangia, oppure divora quattro portate in un colpo solo, beve tantissimo, di notte si alza continuamente per fare pipì. “Gli zii capiscono subito, ma tacciono per non allarmarci - racconta Paola - Ci chiedono di raccogliere un campione di urine per il mattino dopo. La sera del tre maggio Matteo viene ricoverato d’urgenza al Regina Margherita, con quasi 500 di glicemia. Vivo!”.
Il trauma del ricovero Per capire la gravità del problema, bisogna considerare che i valori glicemici di una persona che si è mangiata la pizza, le profiterol, il limoncello e il caffè, non superano i 100-120 milligrammi per millilitro di sangue. Cinquecento è un valore altissimo, il segnale del progressivo arresto di funzionalità del pancreas. Ma tutto sommato a Matteo è andata bene, perché l’attenzione di Paola gli ha evitato un ricovero in condizioni assai peggiori. “È stato un fulmine a ciel sereno - dice Paola -. Ci siamo trovati in ospedale con Matteo, senza saper nulla di quello che il diabete avrebbe significato per lui e per noi. L’unica domanda che sono riuscita a porre alla dottoressa del pronto soccorso è stata: quali sono le aspettative di vita di mio figlio? Poi sono scappata in bagno e per venti minuti ho continuato a tirare lo sciacquone per nascondere i singhiozzi e non sentire Matteo che piangeva mentre gli facevano il primo prelievo di sangue”. Interviene Ivan: “Tenevo duro ma quando ci ripenso a mente fredda mi rendo conto che non avevo capito nulla. Fortunatamente con noi c’era mio fratello che quella sera ha veramente tenuto su gli animi di tutti”. Il ricovero di Matteo dura una settimana. È un periodo traumatico per tutti, ma è la base per affrontare la risalita. “Matteo si rendeva conto che gli stava succedendo qualcosa di importante e cercava di collaborare - dice Paola -. I medici e gli infermieri del Regina Margherita si sono dimostrati sempre preparati, umani e disponibili. Tra i mille pensieri negativi che ci ossessionavano, l’unica certezza era che eravamo seguiti al meglio dal servizio sanitario”.
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Chiara, la sorellina Paola e Ivan hanno la fortuna di avere due squadre di nonni attivi e partecipativi. In ospedale, infatti, non possono dedicarsi completamente a Matteo, perché devono seguire corsi di formazione sul diabete per imparare a gestire la malattia in modo autonomo a casa. “Oltre a essere sotto choc, eravamo sempre a lezione: c’era da capire il problema, imparare a fare i controlli glicemici, le iniezioni di insulina, il conteggio dei carboidrati - racconta Ivan -. Così mia madre e mio padre, pur con il groppo alla gola e il cuore in subbuglio, si sono dedicati a Matteo e hanno cercato di distrarlo inventando battaglie gormitiche, storie e disegni, mentre a casa i nonni materni si sono presi cura della piccola Chiara, che inevitabilmente si è trovata in mezzo alla tempesta”.
Il diabete All’ospedale Paola e Ivan conoscono il diabete, in modo pratico e crudo.”Se hai il diabete di tipo 1 sei senza pancreas e quindi senza insulina” - racconta Paola. “Il diabete infantile non è come quello degli anziani - interviene Ivan - dove il pancreas è un po’ affaticato e si cerca di aiutarlo con la dieta, il movimento, qualche farmaco ipoglicemizzante ed eventualmente dell’insulina. Nel caso dei bambini, il pancreas, semplicemente, smette di funzionare. Non produce più insulina. Per trasformare in energia gli alimenti bisogna fornire insulina dall’esterno con delle iniezioni o con i moderni microinfusori, cioè delle macchinette attaccate a un ago-cannula sottocutaneo che inoculano costantemente piccole quantità di insulina. Il tutto tenendo costantemente sotto controllo la glicemia, cioè la quantità di zucchero nel sangue”. Controlli e iniezioni vanno ripetuti più e più volte al giorno e ovviamente sono i genitori a effettuarli. Il controllo (familiarmente detto ‘pic’) si effettua prelevando una piccolissima goccia di sangue dalla punta del dito, mentre l’insulina si inietta con una siringa che si nasconde discreta dentro l’involucro bonaccione di una penna stilografica.
Il rientro a casa “Al rientro dal ricovero Chiara guardava suo fratello con ammirazione racconta Ivan -. Matteo andava fiero della sua capacità di bucarsi e farsi sanguinare le dita senza tirar fuori una lacrima. Me le iniezioni di insulina no, quelle proprio non riusciva a digerirle. Per fare ‘una penna’ le prime volte ci voleva più di mezz’ora. Immaginate lo spavento di un bambino che da un giorno all’altro viene messo di fronte all’ago tre o quattro volte al giorno. Con il passare dei giorni però Matteo ha tirato fuori il meglio di sé. A poco a poco ha iniziato ad accettare anche le iniezioni”. La vita deve rientrare alla normalità del quotidiano, perché il diabete non è una malattia invalidante. I diabetici fanno sport, vanno a scuola come gli altri bambini, frequentano amichetti e cenano al ristorante. Allo stesso modo, i genitori, pur trovandosi a dover gestire la malattia e con il costante rischio che il bambino, se non è seguito correttamente, vada in coma ipoglicemico o iperglicemico, devono tornare a lavorare. Ivan è tornato in ufficio dopo due settimane, ma per Paola i tempi di assestamento sono stati molto più lunghi. “Rientrare a casa con Matteo e il diabete è stato come partorirlo una seconda volta - racconta -. Non sapevo come fare a prenderlo, come parlargli, come spiegargli. Gli stavo incollata come si fa solo con un neonato, cercavo di cogliere in ogni suo movimento un segnale, un sintomo, vivevo e in parte ancora vivo con il terrore dell’ipoglicemia”.
Le complicanze fisiche ed emotive “Per capire cosa ci manca, bisogna vedere l’insulina con i propri occhi dice Paola -. È un liquido incolore e inodore e Matteo con un cucchiaino da caffè ci vive una settimana. Sì, ci vive, perché se quanto è successo a lui fosse capitato a mio nonno, leva 1911, la sua lunga vita di novant’anni
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si sarebbe fermata a quattro, persa nei numeri statistici della mortalità infantile”. “La scoperta dell’insulina è del 1922 - spiega Ivan - e da allora si sono fatti passi da gigante nella cura del diabete e nella prevenzione delle complicanze. Ieri chi si curava di diabete cercava di sopravvivere il più a lungo possibile e alla meno peggio. Oggi, con le moderne terapie, la possibilità di abbandonare l’idea di malattia e trasformare il diabete in una ‘condizione’ è reale, a patto di investire su se stessi e di impegnarsi a fondo”. “Nel nostro caso Matteo è piccolo - prosegue Paola - per cui questo impegno tocca a noi genitori che dobbiamo essere bravi a curare ma anche a interpretare sensazioni e percezioni che sono e resteranno solo sue”. Matteo, per esempio, ha imparato a riconoscere bene quando “si sente in ipo”, cioé quando il livello di zuccheri nel sangue è troppo basso. In questo caso deve compensare velocemente, mangiando qualcosa che contenga zucchero a veloce assimilazione, come un succo o delle gelatine alla frutta. “Una delle cose che mi fa più male - dice Paola - è desiderare che Matteo cresca in fretta, in modo che possa essere lui a gestirsi nel migliore dei modi, attenendosi alle cure ma personalizzandole e adattandole al proprio stile di vita e alle proprie sensazioni”.
Il diabete nella vita di tutti i giorni Un bambino con il diabete ha una vita più complicata rispetto a quella dei suoi coetanei, non solo per i continui controlli a cui deve sottoporsi, ma anche per le limitazioni che inevitabilmente deve dare al suo stile di vita. La dieta non è più rigida come un tempo, ma una fetta di torta sballa i livelli di zucchero nel sangue e bisogna sapere quando è meglio mangiarla:
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Giovani diabetici Nel mezzo di questa vita vorticosa Ivan collabora, con altri genitori, alle attività dell’AGD, l’Associazione del Giovane Diabetico. L’obiettivo dell’associazione è di aiutare bambini e giovani con il diabete, nonché le loro famiglie, nella gestione di questa caratteristica. In questi giorni si sta pungolando l’assessorato regionale alla Sanità per rendere operativa l’assistenza agli studenti che necessitano di somministrazione di farmaci salvavita durante l’orario scolastico. Per informazioni: tel. 011 748907, e-mail: info@agdpiemonte.it. Per donazioni: IBAN Unicredit: IT 18 Q 03226 30290 000030044540. per aiutare Matteo a crescere bene. “Ho da subito spiegato a Matteo che il diabete non è una malattia ma una caratteristica personale - racconta Ivan -. Insisto molto con lui su questo concetto, spiegandogli che anche gli altri bambini hanno le loro caratteristiche, che bisogna esserne consapevoli e trasformarle in punti di forza. Fino a oggi ha funzionato e Matteo, che adesso non fa più le iniezioni di insulina ma usa il microinfusore, porta il suo pancreas artificiale nella tasca dei jeans con leggerezza e semplicità”. Certo che la vita diventa enormemente più complicata, i rapporti familiari si riscrivono, le tensioni si moltiplicano ma Paola e Ivan sono concordi: “Se metabolizziamo questa sfida ne uscirà una famiglia più forte, più unita e più solidale per sé stessa e per gli altri”.
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a fine pranzo fa molto meno male che a merenda. Pasti sbocconcellati e disordinati sono da evitare e le bibite zuccherate sono vietatissime. “Quanto si entra nel meccanismo si diventa un po’ fissati - dice Paola - e ci si rende conto che nella realtà che ci circonda si è perso completamente il senso salutare e morale di una corretta educazione alimentare. Sotto questo aspetto il diabete diventa una sfida con se stessi, perché allena al continuo autocontrollo e gioca una partita con il mondo intero imponendo stili di vita controcorrente, sobri, salutari e assolutamente demodé”. E Chiara come ha reagito? Riesce a seguire le nuove regole imposte a suo fratello? “Chiara fa fatica - racconta Ivan - anche perché a differenza di suo fratello è ossessionata dal cioccolato, dalle caramelle e dai dolci in genere. Ma anche lei ha imparato a collaborare e non beve il succo di frutta sotto il naso di Matteo, che a sua volta ha imparato a tollerare che sua sorella possa fare qualche trasgressione che a lui non si può concedere”. “Questo aspetto tuttavia mi spaventa - continua Paola - perché capisco l’importanza del nostro ruolo di genitori nel portare i fratelli alla collaborazione e al reciproco sostegno, ma ho paura di raggiungere l’effetto opposto, imponendo troppe regole a Chiara, che dall’alto dei suoi quattro anni mi ha già fatto presente che non è lei ad avere il diabete”.
Mamma e papà Ivan e Paola sono straordinariamente simili e ben assortiti, ma in famiglia giocano un po’ a fare il poliziotto buono e quello cattivo. Ivan è la parte lucida e decisa, Paola è dolce, pacata, ma come lei stessa ammette, è “stressatissima”. Ivan, fin dal primo giorno, si è concentrato su alcuni aspetti fondamentali
Ivan è una mente matematica e di professione si occupa di logistica. Il diabete chiede controlli costanti e la registrazione continua dei valori di glicemia nel sangue. Così Ivan coniuga professionalità e paternage ed elabora al computer i dati delle glicemie di Matteo. “Ivan conta continuamente - dice Paola -. In un anno di diabete ha registrato circa 3000 ‘pic’ sulle dita e 1500 iniezioni di insulina, fatte a rotazione su glutei, braccia e gambe. Meglio non moltiplicare questi numeri per tutti gli anni che abbiamo davanti, anche perché purtroppo non sono gli unici. Ogni giorno i controlli glicemici entrano nella pelle, perché mentre il glucometro fa il suo countdown prima di scrivere la glicemia, tu incroci tutto te stesso nella speranza che la risposta sia un’assoluzione e non una condanna”. È come avere un giudice che ogni giorno dice a mamma e papà se si sono comportati bene, se hanno nutrito il figlio a dovere, se ha fatto la giusta quantità di sport. “E poi c’è la prova del nove, - continua Ivan - un altro numero che ti entra dentro e che ti perseguita o ti rincuora a seconda dei casi. Si chiama emoglobina glicosilata, è un’esame del sangue che Matteo fa ogni due mesi e che indica qual è stato l’andamento complessivo delle glicemie nel periodo appena trascorso. Questo numero raccoglie tutto il nostro lavoro, promuove il nostro impegno oppure lo sbriciola in un momento. Il nostro obiettivo è un valore, il 7, che è anche il nostro chiodo fisso”.
Andare avanti positivamente “Le riflessioni che accompagnano il diabete sono moltissime - continua Ivan -. Dobbiamo ammettere che nella sfortuna siamo fortunati, abbiamo una patologia non guaribile ma curabile, siamo assistiti e coperti dal servizio sanitario nazionale e parzialmente tutelati dalle leggi. La medicina ci studia, migliora e lascia la speranza che Matteo, che oggi ha solo 6 anni, potrà trovare metodi di cura così innovativi che se anche non riusciranno a eliminare il problema, consentiranno di aggirare l’ostacolo migliorando la qualità della sua vita”.
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a confronto cristina e valerio
Ritratto di famiglia
Cristina, 39 anni, contabile, e Valerio, 45, tecnico informatico, hanno due gemelle, Rossana e Veronica, di 5 anni
Da quanto tempo state insieme?
LEI: Dal 18 febbraio 1994 LUI: 15 anni, 9 di matrimonio
Quante ore lavori al giorno?
LEI: 8 ore LUI: 8 + 2 di viaggio + pausa pranzo = 11
Quante ore passi con i figli?
LEI: Quasi tutte le altre ore in cui non lavoro LUI: Le restanti 13, tolte le ore di sonno
La tua vita è come
LEI: Per alcune cose sì, forse la immaginavo meno caotica LUI: Noooooooooooo
Il suo peggior difetto?
LEI: La stanchezza cronica, alla sera crolla prime delle belve LUI: Pensa sempre che sia colpa sua, di essere in torto o in debito su tutto
Il tuo peggior difetto?
LEI: È che devo sempre puntualizzare qualcosa e, lo so, a volte riesco a essere irritante LUI: Ho un caratteraccio...
Chi è più severo con i figli?
LEI: Entrambi LUI: Cristina
Chi comanda in casa?
LEI: In teoria io, in pratica spesso sono le gemelle a sopraffarci LUI: Democrazia matriarcale
Chi spende di più?
LEI: Io, gestisco la spesa in generale LUI: Io
Chi cucina?
LEI: 99% io, lui solo in caso di urgenze LUI: Cristina, e l’adoro
Chi lava i piatti?
LEI: La lavastoviglie oppure lui LUI: La lavastoviglie, fuori casa a turno
Chi tiene in ordine la casa?
LEI: Entrambi (ma da 5 anni circa “quale ordine?”) LUI: Tutti, le bimbe a modo loro (sic!)
Cosa non deve mancare nel vostro frigo?
LEI: Per mio marito sicuramente la carne per me direi pomodori LUI: Carne
la immaginavi quand’eri bambino?
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Rimedi naturali per i malanni invernali
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Orario: lunedì 15.30/19.30 da martedì a sabato dalle 9/12.30 e 15.30/19.30
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cristina e valerio a confronto
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a faccia to faccia rito. a r r e s n U lie e ma tra mog i? nche vo rovare a Volete p a Scrivete i.it igenitor n a v io g @ e n redazio e mandate rafia tra fotog una vos
Chi accompagna i figli a scuola?
LEI: Io, lavoro più vicino LUI: Cristina
Qual è il gioco più divertente che fai con i tuoi figli?
LEI: Quando metto musica anni ’80 e balliamo insieme LUI: I coccodrilli siciliani modello lo ‘’zoo in fuga’’
Ricordi l’ultima volta che avete litigato?
LEI: Sì, ma per fortuna sono sempre discussioni banali LUI: Sì, domenica (sempre roba da poco)
Cosa avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?
LEI: E chi se lo ricorda? Recentemente abbiamo fatto la spesa, ma se si parla di sera, normalmente loro sono con noi LUI: Aspettavamo la riparazione del camper in Francia, le bimbe spedite in Italia dai nonni
Quale libro stai leggendo?
LEI: Durante l’anno leggo riviste, in vacanza preferisco i gialli LUI: Un libro sulle strade militari delle Alpi
Film preferito?
LEI: Sleepers LUI: Sleepers
Com’è un tuo momento di relax?
LEI: Quale relax? LUI: Silenzio, forse musica in cuffia, piano
Cosa vuoi fare il prossimo weekend?
LEI: Prendere il camper e andare da qualche parte con la famiglia LUI: In montagna con il camper non importa dove purché con la mia famiglia
Come ti immagini fra vent’anni?
LEI: Spero ancora in vita! E spero con mio marito LUI: Grazie per avermi fatto questa domanda
Cosa faranno da grandi i tuoi figli?
LEI: Veronica dice di voler fare il medico della tango (ambulanza medicalizzata), Rossana cambia spesso idea, l’ultima volta mi ha detto che voleva fare la ballerina, io spero solo che siano felici delle loro scelte LUI: Quello che vogliono. Per adesso le dottoresse
Qual è la parola che riassume la vostra famiglia?
LEI: Un felice caos LUI: Unita
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Mele sotto la Rocca
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di Paola Strocchio
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na mela al giorno è banale, ma mille mele? Per sapere tutto, ma proprio tutto sul pomo tentatore non c’è che andare a Tuttomele, fiera nata per caso negli anni Ottanta grazie alle capacità organizzative di cinque amici della Pro Loco del paese di Cavour, in provincia di Torino, tra le campagne della pianura pinerolese. Quest’anno si comincia il 7 novembre e si chiude il 15: per tutta la settimana si celebrerà la mela come frutto sano, buono e prezioso. Cavour sarà in festa e permetterà ai visitatori di conoscere innanzitutto la buona cucina. I ristoranti saranno aperti e caratterizzati da menu a tema, ci saranno degustazioni, spettacoli e intrattenimenti.
Tuttomele Per tutta la durata della fiera si potranno acquistare tutte le varietà di mele alle bancarelle degli stand, direttamente dai produttori. Domenica 8 e domenica 15 novembre, al Melapark, ci sono giochi per bambini, sfilate di bande musicali e majorettes, corsi brevi di potatura, frittelle di mele. In giro per il paese altri spettacoli, mercatini, spettacoli teatrali e di danza, degustazione del sidro e molto altro. Gli orari: martedì, giovedì, sabato e domenica la festa apre alle 10 e chiude alle 23. Gli altri giorni apre alle 15 e chiude sempre alle 23. L’ingresso è sempre gratuito. Maggiori informazioni sul sito www.tuttomele. net o ai numeri 0121 68194 (Proloco Cavour) e 0121 6114 (Comune di Cavour).
La nuova ciclabile Quest’anno Tuttomele è arricchita da una nuova e gradevole inaugurazione: la Strada delle Mele, cinquanta chilometri di pista ciclabile, in aperta campagna, su un tratto pianeggiante e fiorito (in primavera), perché sul percorso si trovano decine di aziende specializzate nella produzione di mele e frutta, ma anche ristoranti, Bed & Breakfast, castelli e dimore storiche. La nuova ciclabile sarà inaugurata il 7 novembre, colle-
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gita
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gherà Pinerolo e Cavour e prossimamente si trasformerà in un anello. Accanto alle ciclopista verranno segnalate anche le ippovie, per quelli che vogliono scoprire la Strada delle Mele andando a cavallo.
La Rocca di Cavour Se deciderete di assaggiare i frutti di Tuttomele, non potete perdere l’opportunità di visitare la parte più caratteristica di Cavour: la Rocca, che è Riserva Naturale speciale da quasi trenta anni. I più fantasiosi sostengono che si tratti di un meteorite, ma non è così. È un rilievo che spunta nel bel mezzo della Pianura Padana, a pochi chilometri dalla montagna ed è sicuramente da vedere. Se le condizioni del tempo sono favorevoli potrete gustarvi un colpo d’occhio davvero indimenticabile. Un paio di cenni storico-geografici: si tratta (è scientificamente comprovato) della punta più elevata di una ramificazione alpina antica, che con il tempo è stata sepolta dai grandi depositi quaternari che crearono poi quella che oggi noi conosciamo come Pianura Padana. Alta 162 metri, è ricoperta da boschi e da qualche roccia che affiora qua e là, rendendo il tutto ancora più suggestivo. La Rocca, con il suo parco, è visitabile tutto l’anno, in ogni stagione. Se raggiungete Cavour in macchina, ricordate che nelle ore notturne e nei pomeriggi dei giorni festivi ci sono alcune limitazioni del traffico per raggiungere il parcheggio in vetta, che invece durante la settimana è libero. In cima alla Rocca potrete ammirare un pezzo di storia: direttamente dal Medioevo è possibile vedere i resti del castello romano, della torre di Bramafame e anche delle vecchie mure adibite alla difesa. Ancora, riscontrabili in parecchie zone del Parco segnalate durante il percorso, ci sono incisioni rupestri che potrebbero risalire al post-neolitico e alcuni reperti di origine celtica che sono custoditi all’interno dell’abbazia medioevale di Santa Maria.
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fitness forum GGl’esperto Paola Strocchio
Let’s (baby) dance D
ivertente, allegra e soprattutto coinvolgente: stiamo parlando della baby-dance, amatissima dai piccoletti anche perché ricorda l’aria di vacanza e le serate a letto tardi. Ma amata anche dai genitori che possono ritagliarsi un’ora di relax mentre i figli si scatenano per quell’ora (minima) di attività aerobica quotidiana raccomandata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In cosa consiste la baby-dance? Musica e movimento prima di tutto. A dirigere le danze – e questa volta non è soltanto un modo di dire – c’è un insegnante o un animatore che con semplicità inventa coreografie semplici abbinate a canzoncine divertenti e orecchiabili, tipicamente le ultime hit dello Zecchino d’Oro assieme a balli di gruppo di cui certamente vi resta memoria (ma eravate giovani), come la Macarena o il Gioca Jouer di Claudio Cecchetto. Del resto la baby-dance non ha controindicazioni: è adatta a tutti, anche a chi non vive a pane e musica e a chi non ha l’agilità di Roberto Bolle. Non comporta alcun rischio per l’incolumità fisica dei bambini ed è capace di regalare tanto divertimento. Pochi secondi di musica e vedrete i vostri figli, anche i più introversi, muoversi e ballare sulle note del Fachiro Casimiro o delle Tagliatelle di Nonna Pina. Per non parlare della gettonatissima Veo Veo o della Danza della Panza: canzoni che vi entreranno nell’orecchio come un trapano e vi troverete a canticchiare quando siete in coda in tangenziale, tanto per intenderci. Ma la baby-dance non è solo divertimento. È anche un modo sano, a portata di ogni bambino, per imparare la coordinazione dei movimenti e anche per socializzare, visto che spesso si tratta di balli di gruppo, che richiedono l’interazione tra i partecipanti. Il bambino, dietro suggerimento dell’istruttore, impara ad associare determinati movimenti alla musica, dando vita a una coreografia vera e propria, con tanto di applauso finale. Ne viene fuori un percorso che favorisce lo sviluppo della creatività e la crescita fisio-armonica attraverso movimento, musica e gioco. Non esiste un’età giusta per praticarla, perché va bene per i bimbi di due anni come per le ragazzine di 12, per i maschietti come per le femminucce. L’insegnante mostra i movimenti e le mosse, il bambino le copia e si diverte. E se l’orecchio non è dei più stonati, magari impara anche a canticchiare. L’abbigliamento consigliato prevede capi comodi: una semplice tuta (meglio con una maglietta con le maniche corte), ai piedi calzine antiscivolo oppure scarpe da ginnastica. Per le bambine la moda propone anche legging fashion e capelli raccolti. Visto che si tratta di una disciplina che si sta diffondendo a macchia d’olio, sono parecchie le palestre e le scuole di danza che si sono attrezzate per l’insegnamento della baby-dance. Anche nelle feste di compleanno va alla grande e sono ormai numerose le agenzie che la propongono come alternativa per ricreare il clima del baby-club delle vacanze.
Dove ballare A Torino fornisce credenziali ottime la Sportidea Caleidos, in via Pertinace 29/B. È disponibile un corso rivolto esclusivamente ai bambini tra i 3 e i 4 anni e uno tra i 5 e i 6. Tutti i corsi di danza si tengono presso la palestra Centro Europa di via Gaidano, 103/31. Per informazioni è possibile contattare lo 011 3090618. A Orbassano, a pochi chilometri da Torino, c’è la scuola Let’s dance, in strada Rivalta 16 (per informazioni, tel. 349 4224648 oppure 333 9204303), che organizza corsi rivolti a bambini di età compresa fino a sei anni.
Giovani Genitori 41
Giovani Genitori 41
GGl’esperto
lo psicologo
Sabrina Marzo - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare (via Arbe 20, Torino. Tel. 3391479388 - Autorizzazione n. 456 del 6/12/2006)
tenere un bimbo a casa perché non ama la scuola rischia di far male anzichè bene
Non voglio andare a scuola Ho un figlio di 6 anni, che è piuttosto timido. Ha cominciato la prima elementare e non gli piace andare a scuola, credo soprattutto perché ha paura delle maestre, degli insuccessi e anche di relazionarsi con gli altri compagni di classe. All’inizio pensavamo che la paura sarebbe passata e avrebbe fatto amicizia con qualcuno, ma al contrario, si è radicata ancora di più. La mattina piange, non vuole alzarsi, mi chiede di non portarlo a scuola e io non so cosa fare. Mi sembra di essere l’unica mamma con questi problemi: tutti gli altri bambini entrano a scuola felici... Come mi suggerisce di comportarmi? Indulgere alla sua timidezza e tenerlo qualche giorno a casa? Oppure forzarlo a fare qualcosa di più a scuola, per esempio le attività facoltative nei pomeriggi in cui non c’è lezione, così può avere dei momenti di svago con gli altri compagni? E devo chiedere alle maestre di essere più indulgenti o più severe con lui? Aspetto la sua risposta perché proprio non so cosa fare. Grazie! Cara mamma, l’ingresso nella scuola elementare rappresenta sia per i bambini che per gli adulti un passaggio così significativo, che i terapeuti familiari considerano questo periodo una delle fasi del ciclo vitale della famiglia. Ciò che lo rende emozionante e faticoso è proprio la molteplicità di cambiamenti che presenta: i bambini si trovano a dover affrontare la richiesta di apprendere, di riuscire a stare per molto tempo seduti e attenti, di relazionarsi con nuovi compagni. Inoltre passano da un contesto in cui ormai erano “i grandi” della scuola materna a uno in cui sono di nuovo i più piccoli, per di più con delle insegnanti nuove, che hanno il compito anche di valutarli. Quest’ultimo aspetto può creare in loro ansie e paura di non farcela, soprattutto nei bambini più timorosi di deludere le aspettative degli adulti. Che fare? Rispetto alle attività extrascolastiche, consiglio di non proporre ulteriori impegni a un bimbo già in difficoltà, poiché la prima elementare è di per sé molto stancante proprio per gli aspetti emotivi legati alle novità; inoltre, per quanto riguarda ciò che accade a scuola, è meglio aver fiducia nelle insegnanti, che sono in grado di scegliere ciò che ritengono più opportuno. Il contributo prezioso che mamma e papà possono dare è aiutare il bambino a spostare l’attenzione dal contesto scolastico (e più in generale da quello che deve imparare e dagli obiettivi ancora da raggiungere) a tutto ciò che lui è e sa fare quando non è nei panni dell’allievo. Provate a pensare a tutte le sue qualità e competenze non legate a una prestazione e a complimentarvi con lui in ogni occasione in cui emerge il suo modo di essere. Questo probabilmente non sarà facile per voi, giacché di solito l’ansia contagia un po’ tutti, tuttavia lo stimolerà a guardarsi con occhi diversi. Il sentirsi apprezzato per quello che è, sarà d’aiuto al vostro bambino non solo per tollerare maggiormente l’idea di poter sbagliare, ma altresì per affrontare qualche fallimento. Raccontategli le paure e le difficoltà che avete vissuto quando voi andavate a scuola, i fallimenti e tutti i “pasticci” che avete fatto prima d’imparare a far le cose bene: questo lo rassicurerà molto. Lasciarlo a casa quando teme d’andare a scuola è un po’ come dirgli che anche secondo voi non ce la può fare; obbligarlo con amorevolezza e tante iniezioni di autostima, invece, lo aiuterà a confrontarsi con la realtà, anche se un po’ faticosa, e ad acquisire maggior fiducia in se stesso. Buon anno scolastico!
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il pediatra GGl’esperto
Vaccino di massa: no Riceviamo e pubblichiamo questa lettera dall’Associazione Culturale Pediatri, sperando di rispondere alle numerose domande giunte in redazione sulla necessità di vaccinare in massa i bambini contro l’influenza A.
Vaccino contro l’influenza A: a che punto siamo? L’Agenzia americana del farmaco ha approvato il 15 settembre quattro vaccini anti-H1N1. Sono tutti e quattro senza adiuvanti, cioè quelle sostanze presenti nei vaccini, che amplificano la risposta immunitaria e “mimano” l’infezione naturale all’interno dell’organismo. Uno dei quattro vaccini, disponibile solo negli Usa, è uno spray nasale, a virus vivi attenuati. Gli studi clinici su questi vaccini sono ancora in corso, per cui si possono consultare solo i dati relativi ad altri vaccini antinfluenzali prodotti dalle medesime case farmaceutiche con le stesse tecniche. Un fatto un po’ strano, perché l’antigene (cioè la molecola che reagisce con il sistema immunitario) è diverso; sarebbe come autorizzare un nuovo farmaco sulla base di studi fatti su un altro farmaco, che magari ha in comune solo gli eccipienti e il fatto di appartenere alla stessa categoria.
Risultati poco convincenti Quanto ai dati sperimentali, non ci sembrano molto convincenti: i primi risultati pubblicati riguardano 240 adulti (di età tra i 18 e i 64 anni) e manca il braccio di controllo (per cui è difficile attribuire significato certo ai risultati). Il 45% dei soggetti arruolati aveva ricevuto inoltre anche il vaccino contro l’influenza stagionale (cosa che potrebbe interferire con la risposta immunitaria). Tre dei quattro vaccini approvati negli Usa si possono somministrare anche ai bambini. Riguardo ai dati sui bambini, il 21 settembre è uscita una nota del Dipartimento malattie infettive del National Institute of Health (NIH) di Bethesda, negli Usa, sui risultati preliminari relativi a numeri piccolissimi di bambini vaccinati con vaccini senza adiuvante (solo 25 bambini, tra i 7 e i 10 anni): il 76% (non molto) avrebbe avuto una buona risposta anticorpale al vaccino. I più piccoli avrebbero risposto male, il che sembra confermare la scarsa efficacia del vaccino antinfluenzale nei bambini più piccoli.
Europa e adiuvanti L’Agenzia del farmaco europea ha autorizzato il 30 settembre due vaccini anti-H1N1: contengono entrambi un adiuvante: Focetria della Novartis contiene l’adiuvante MF59 e Pandemrix della GlaxoSmithKline contiene l’adiuvante AS03. Tutti e due gli adiuvanti sono a base di squalene (olio di pesce, derivato in particolare dallo squalo) anche se l’AS03 sembra più complesso e contiene altre sostanze. Cosa sappiamo di questi due adiuvanti? L’MF59 è utilizzato da anni in un vaccino della Novartis (Fluad) autorizzato dai 65 anni in su. Non ci risulta che abbia dato problemi particolari negli anziani vaccinati ma sull’uso di MF59 nei bambini esistono pochi e scarni studi, tanto che la stessa Novartis ha concluso, nel 2008, che i dati sono insufficienti. La Novartis dice di possedere altri dati che garantiscono efficacia e sicurezza, ma quelli riportati sulla scheda tecnica di Focetria riguardano 471 bambini vaccinati con un altro vaccino (contro il virus l’H5N1): non sono molti e lo studio non è accessibile. Riguardo all’AS03 i dati riportati sulla scheda tecnica di Pandemrix si riferiscono a studi fatti su un altro vaccino e i numeri riferiti ai bambini sono molto piccoli: ogni paragrafo in cui si parla di fasce di età pediatrica inizia dicendo: “se la vaccinazione è considerata necessaria...”, quasi a scaricarsi da ogni responsabilità. Riguardo alle donne che aspettano un bambino, sulle schede tecniche di tutti e due i prodotti si dichiara che “non si dispone attualmente di dati sull’uso in gravidanza”. Per quanto riguarda l’efficacia, poco sappiamo per ora dei nuovi vaccini. La quantità di anticorpi evocati dai prodotti “simili” a cui si fa riferimento, sarà la stessa? E poi la produzione di anticorpi non significa automaticamente che il vaccino proteggerà dalle complicazioni e dalla morte. Servono studi disegnati apposta. Molti si chiedono come mai L’FDA (cioè l’agenzia americana che autorizza la somministrazione dei farmaci), contrariamente all’EMEA (l’omologa agenzia europea), non abbia mai autorizzato vaccini con adiuvanti. Luisella Grandori Responsabile vaccinazioni dell’Associazione Culturale Pediatri
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GGl’esperto
l’avvocato
Francesca Galdini - avvocato
Le norme europee che garantiscono la sicurezza dei giochi
Giocattoli sicuri Il 30 giugno 2009 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea la nuova Direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli. Entrata in vigore il 20 luglio, riscrive il concetto di giocattolo definendolo un prodotto progettato o destinato, in modo esclusivo o meno, a essere utilizzato per fini di gioco nella fascia di età tra 0 e 14 anni. La sicurezza dei giocattoli è stata armonizzata a livello europeo e sul giocattolo che rispetta tali esigenze figura il contrassegno di conformità “CE”. L’intento perseguito è che i giocattoli immessi nel mercato siano conformi alla normativa e che gli operatori siano responsabili conformemente al ruolo che rivestono, in modo da garantire la dovuta protezione di tutti gli interessi: la salute, l’ambiente, i consumatori. Alcuni oggetti d’ora in poi non potranno più essere considerati giochi: ad esempio le biciclette con un’altezza massima alla sella di oltre 435 millimetri, le attrezzature sportive (inclusi pattini a rotelle, pattini in linea e skateboard) destinate a bambini con massa corporea superiore a 20 kg, puzzle di oltre 500 pezzi, veicoli elettrici (moto, auto, monopattini elettrici) destinati a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via, attrezzature nautiche da utilizzare in acque profonde (come canotti e canoe), dispositivi per imparare a nuotare destinati ai bambini (ad esempio, i salvagenti con mutandine incorporate), fuochi d’artificio, fucili e pistole a gas compresso (a eccezione delle pistole ad acqua), archi lunghi più di 120 centimetri e prodotti con proiettili appuntiti (tipo le freccette). Non rientreranno più nella categoria dei giocattoli nemmeno forni, ferri da stiro o altri prodotti funzionali elettrici, alimentati con tensione superiore a 24 volte le apparecchiature scientifiche. Queste saranno vendute per essere utilizzate a fini didattici e sotto la sorveglianza di un adulto. Fuori anche Pc e console di gioco non espressamente concepite per bambini, giochi per Pc e Cdrom, accessori di moda non usati per scopi ludici (quindi i costumi di carnevale sono ancora giocattoli!), trasformatori per giochi e succhiotti per neonati. Diventano invece giochi a pieno titolo (e in quanto tali devono rispettare tutte le norme europee) gadget come portachiavi di peluche, matite e penne particolari (luminose, piumate, con pupazzi), zainetti e astucci a foggia di animale o personaggio dei cartoon. A tutela della salute, nella fabbricazione dei giocattoli la direttiva bandisce l’utilizzo di alcune sostanze classificate come cancerogene e/o tossiche, mentre consente determinate deroghe per specifiche fragranze che si applicano ai giochi di cosmesi per bambine e bambole, ai giochi gustativi e olfattivi. Le eccezioni saranno possibili se i giochi in questione saranno destinati a bimbi di più di 3 anni e se saranno rispettati specifici requisiti di etichettatura, se saranno conformi alla direttiva sugli alimenti, se saranno date le corrette istruzioni e se saranno riportate le avvertenze. Il rischio di asfissia dovrà essere scongiurato non solo per i più piccoli (meno di 3 anni), ma anche per tutti gli altri. Non potranno essere venduti, infatti, giocattoli di dimensioni tali bloccare le vie aeree interne, restando incastrati in naso, bocca o faringe. Questo varrà, in tutti i tipi di giocattoli, anche per le parti staccabili e per i componenti. Scatole, imballi e buste che li contengono subiranno la stessa sorte: saranno fuori legge se potenziali cause di soffocamento. La direttiva si occupa pure dei giocattoli sonori, prevedendo che il rumore emesso sia tale da non danneggiare l’udito dei bambini. Saranno inoltre illegali tutti i giochi solidamente attaccati al prodotto alimentare al momento del consumo, tanto da richiederne la consumazione perché si possa accedervi direttamente. Infine, rimane obbligatoria la simbologia per le limitazioni d’uso in base all’età del bambino.
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salvadanaio GGl’esperto Luciana Ravetto - commercialista
Internet: carta e acquisti negli Usa S
e avete una carta di credito usatela per lo shopping on line: è il mezzo migliore sia in termini di sicurezza sia di costi. Basta tenere sotto controllo l’estratto conto e contestare tempestivamente eventuali addebiti fraudolenti o errati: la legge fa ricadere il rischio sul commerciante e, in caso di frode, al cliente basta contestare gli addebiti causati da una frode per rientrare in possesso del suo denaro. Tenete sotto mano i numeri verdi per il blocco della carta: meglio segnarli sull’agenda o sulla rubrica. Sono indicati nei fogli informativi consegnati al momento della sottoscrizione, ma sono facilmente reperibili su Internet o presso la propria banca. Se ci si accorge di utilizzi fraudolenti, oppure si smarrisce la carta o si subisce un furto, la prima cosa da fare è bloccarla chiamando il numero verde (se siete all’estero c’è un numero fisso a pagamento). È il primo passaggio per mettersi al sicuro, poi bisogna fare la denuncia alle Autorità e inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo che viene specificato al telefono. L’efficienza in caso di blocco è stata promossa da numerose riviste e associazioni di consumatori. Ricordate che se è esposto il logo, la carta non può essere rifiutata dal commerciante. Al momento del pagamento succede che qualcuno storca il naso, soprattutto se la cifra è contenuta. Nei casi estremi c’è chi impone l’aggravio di una commissione se si paga con carta di credito. Non è un comportamento corretto: potete segnalare l’esercente al circuito emittente della carta, che può revocare la convenzione, poiché è obbligo del negoziante accettare sempre le carte e non chiedere prezzi differenti a seconda del mezzo di pagamento utilizzato. Purtroppo, però, è in arrivo dall’Europa una direttiva che potrebbe permettere ai negozianti di chiedere una spesa aggiuntiva, ma è solo un rischio futuro.
Acquisti negli Usa Volete fare compere negli Stati Uniti da siti che non spediscono in Italia? Il sistema c’è, ma siete sicuri che tra costi di sottoscrizione, spese di spedizione, dazi doganali e dollaro in ripresa, il gioco valga davvero la candela? Esistono siti che offrono un servizio di intermediazione all’acquisto negli States: il più famoso è MyUS (www. myus.com). Sono efficienti, ma costano. La soluzione più economica sembra avere un amico in loco a cui inviare la merce e che gentilmente ve la spedirà. Ma il commercio globale è ancora lontano e i vestiti di Gap non arriveranno in Italia per lungo tempo.
Agevolazioni per l’handicap Arrivano alcune agevolazioni fiscali per i genitori che hanno a carico un figlio diversamente abile: possono detrarre 1.020 euro (100 euro in più se ha meno di 3 anni e 1320 euro se ha almeno tre fratelli). Ovviamente tali detrazioni dipendono da quanto si guadagna, se cresce il reddito diminuiscono fino ad annullarsi. Anche l’acquisto di una autovettura esclusivamente o prevalentemente per il figlio (o più genericamente per un familiare a carico portatore di handicap) è agevolata da una detrazione Irpef del 19%. Inoltre l’Iva applicata sarà ridotta al 4% ed è prevista l’esenzione dal pagamento del bollo e dell’imposta di trasferimento. Le spese sanitarie sostenute per i familiari a carico portatori di handicap (ma anche per quelli non a carico) possono essere integralmente dedotte. In caso di ricovero in istituto, si deduce solo la parte riferita alle spese mediche e paramediche, purché evidenziata in fattura. Operazioni chirurgiche e analisi prevedono una detrazione d’imposta pari al 19%, con una franchigia di 129 euro. Ogni 4 anni è prevista una detrazione Irpef del 19% per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici che migliorano la vita delle persone con handicap gravi. L’importo massimo è 18.076 euro.
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GGl’esperto
il chimico
Ugo Finardi - chimico
La chimica che sta dietro agli odori
Puzze e profumi T
ra le tante cose che ci permettono di vivere c’è anche l’atmosfera terrestre. Questa, come sappiamo tutti, è composta principalmente di azoto e ossigeno, poi di altri gas presenti in misura minore. Questi gas atmosferici sono perlopiù inodori (per noi), ovvero, non attivano i recettori posti nel nostro apparato olfattivo e, di conseguenza, non ci fanno percepire nulla a livello di naso. Questa affermazione non è vera in tutti i casi. Ciascuno di noi è più o meno sensibile agli odori (gradevoli o sgradevoli) sia a livello di funzionamento dell’apparto olfattivo sia a livello psichico. Alcuni odori hanno influenze diverse sulla mente e di conseguenza possono evocare sensazioni opposte: disgusto o piacere. Che c’entra tutto questo con la chimica? Innanzi tutto puzze e profumi (ovvero odori gradevoli o sgradevoli) vengono generati da sostanze chimiche gassose che si diffondono attraverso l’atmosfera, come qualsiasi altro gas in un ambiente gassoso, infilandosi nelle nostre narici e quindi entrando in contatto con i recettori nervosi predisposti a tal fine, i quali a loro volta trasmettono un segnale al cervello. A seconda delle sostanze chimiche, cambiano gli odori. Iniziamo da quelli gradevoli. Gli esteri (sostanze organiche che vengono prodotte nella reazione tra un acido organico e un alcool) con una catena corta (fino a dieci atomi di carbonio) generano un gradevole profumo fruttato: infatti vengono detti comunemente “esteri di frutta” e l’odore di molti frutti commestibili è dovuto proprio a queste sostanze. Gli stessi alcooli non sono inodori, anche se il loro odore non è forte come quello degli esteri, e non è sempre gradito a tutti: qui si entra, come detto sopra, nel campo della psicologia degli odori. Molti oli essenziali che vengono estratti da piante aromatiche, come menta o eucalipto, sono profumati: il loro profumo, di solito forte e penetrante, dipende da sostanze chimiche che, evidentemente, attivano in maniera significativa i centri nervosi: nei casi citati si tratta di mentolo ed eucaliptolo. Ma ad avere odori forti sono anche sostanze chimiche relativamente semplici: l’acido cloridrico, per esempio, ha un odore penetrante e non troppo gradevole, che mette subito in guardia gli studenti di chimica alle prime armi; l’acido acetico ha l’odore che ben conosciamo. Esiste poi una classe di composti chimici organici, gli aromatici, che – se dal punto di vista chimico è caratterizzata dalla presenza di un anello di sei atomi di carbonio legati tra di loro con doppi legami – deve il proprio nome al fatto che il capostipite (il benzene) e i suoi derivati hanno un odore caratteristico, un po’ dolciastro, spesso ben riconoscibile quando facciamo partire a freddo la nostra automobile a benzina verde: il benzene ne è un componente importante e a freddo non viene decomposto dal catalizzatore della marmitta. Le puzze più tipiche invece (dobbiamo specificarla? Quella che si fa in bagno!) vengono generate da composti organici semplici gassosi (idrocarburi leggeri); la puzza di piedi è quella dell’acido butirrico, derivato acido del butano. Esitono poi classi di composti chimici (un esempio tipico è quello dei carbonitrili) che hanno odori terrificanti e disgustosissimi senza peraltro somigliare a nessun odore comunemente conosciuto in natura. Insomma puzze terribili ma artificiali. Il mondo degli odori è in grado di espandersi anche al di là del conosciuto.
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IL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO INVITA SCUOLE, FAMIGLIE E GRUPPI ALLE ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Il Centro Educazione Ambientale La Cascata di Noasca (TO), a quota mille metri, offre laboratori naturalistici, un albergo per famiglie e un ristorante tipico. Segreteria turistica tel. 011 8606233 www.pngp.it
Il Centro Visitatori Homo et Ibex a Ceresole Reale (TO) ospita un museo dedicato al rapporto millenario tra l’uomo e lo stambecco, simbolo del Parco. Le Guide del Parco vi invitano a una suggestiva esperienza sulle tracce dei cacciatori preistorici e alla ricerca degli ambienti in cui potrebbe tornare a vivere il LUPO.
natura GGl’esperto Isa di Re
Il lato B delle creme A
bbiamo faticosamente mandato giù la lezione di leggere gli ingredienti dei prodotti alimentari, ma è tempo di impararne un’altra: anche creme, lozioni e cosmetici hanno un lato B, cioè una lista di quel che contengono. Tredicimila ingredienti, per la precisione: tante sono le sostanze reperibili in commercio, tutte sufficientemente sicure da essere utilizzate, tutte approvate per legge (la legge 713/86 che disciplina il settore cosmetico). Al massimo, penseremo, produrranno qualche allergia o irritazione. Ma calcolando che vi spalmate la crema dopo ogni bagno per tutta la vita, oppure che mattina e sera mettete sul viso l’idratante o l’antirughe (sigh) e che la pelle è un organo estremamente permeabile, attraverso il quale le sostanze passano come una spugna porosa ed entrano nell’organismo (vostro o del bambino) allora qualche curiosità su cosa ci spalmiamo diventa più che lecita.
Per saperne di più
I cosmetici sono sicuri? Rispondere a questa domanda è un po’ come vincere all’Enalotto: ci si spera. Punto. C’è una legge che regolamenta il settore, che è stata recepita da una direttiva comunitaria. C’è un elenco degli ingredienti ammessi, di quelli vietati e di quelli limitati, che si può consultare sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it/cosmetici). C’è un comitato scientifico che indaga. Ci sono multe e sanzioni per i comportamenti scorretti. C’è l’etichetta, che è un po’ difficile da interpretare perché è scritta in caratteri microscopici e contiene simboli e sigle che non sono alla portata di tutti. I prodotti in commercio sono circa trentamila: è impossibile conoscere tutte le formulazioni, ma si può almeno indagare la natura dei grandi macro-componenti.
Cosa c’è dentro Oli e grassi nutrivano la pelle già nei nostri pro-pro-antenati. Il medico Galeno, 2000 anni or sono, scoprì che miscelando acqua e olio si ottenevano preparati meno untuosi. Una bella scoperta, perché acqua e olio tendono a separarsi, ma grazie a un emulsionante restano assieme: il Ceratum Galeni (20% di acqua di rose, 20% di cera, 60% di olio vegetale) è tutt’oggi utilizzato per preparare semplici creme. Le creme che normalmente ci spalmiamo contengono una percentuale di acqua molto maggiore (è per questo motivo che il mercato dei cosmetici è tanto appetibile: si vende soprattutto acqua, ma in confezione elegante e a prezzi allettanti). L’uso dell’acqua favorisce la crescita di batteri, ecco allora che per tenerne sotto controllo la quantità si devono usare dei conservanti che per loro natura sono un po’ aggressivi. I conservanti sono gli ingredienti maggiormente accusati di nuocere a noi e al pianeta. Occorreranno poi degli antiossidanti, usati principalmente per evitare l’irrancidire dell’olio, ma che per fortuna svolgono anche una azione antirughe sulla pelle (la vitamina E è l’esempio più eclatante). Poi ci sono i chelanti, sostanze che si legano ai metalli per impedire modifiche della consistenza, del colore o dell’odore. Poiché l’acqua tende a evaporare, serviranno degli umettanti, come la glicerina. Addensanti o fluidificanti garantiscono la giusta consistenza. E poi ci sono i principi attivi: sostanze naturali o composti chimici che rappresentano la specificità della crema. Non possono mancare infine le profumazioni, naturali o di sintesi, anch’esse causa di irritazioni.
La sperimentazione animale Buone notizie (parzialmente) per le cavie: la strada che ne vieta l’utilizzo è già tracciata, ma ci vuole ancora tempo. La notizia migliore è che da parecchi anni non si fanno quasi più test su animali per creme o detergenti: dal 2005 queste pratiche sui prodotti finiti sono diventate illegali. Il merito, anche in questo caso, va a una direttiva europea recepita nella legge 50/2005. Fino al 2013 tuttavia è permessa la sperimentazione per la tossicità da uso ripetuto e la tossicità riproduttiva. E comunque ogni nuova sostanza chimica immessa in commercio, viene testata anche sugli animali.
Nadia Tadioli è una giornalista, autrice di un semplice ma chiarissimo libro che aiuta a capire cosa c’è, davvero, nei cosmetici che usiamo ogni giorno. Un manuale da tenersi in tasca quando si va in profumeria, che può aiutare nella scelta grazie al glossario con simboli e spiegazioni. Ma la vera chicca sono alcune ricette chiare e semplici per farsi in casa l’idratante, lo struccante e l’olio da doccia anticellulite. Come la torta della nonna, oltre a essere più buono, ha il pregio della genuinità. Nadia Tadioli Senza Trucco ed. Stampa Alternativa 12 euro
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GGl’esperto
libri
Marina Notari
Da leggere (non una volta sola) S
i chiamano Marina Sutelli e Fabrizio Barbero e sono designer torinesi. Dal 2007 hanno convertito il loro studio in B Edizioni Design, dove progettano e realizzano libri (ma chiamarli così è riduttivo, si potrebbe ugualmente dire oggetti, spazi e laboratori) per bambini, in cui convivono forme, colori, emozioni e idee. Ci sono piaciuti. Li abbiamo trovati alla libreria La Gang del Pensiero di Torino, una splendido negozio baby friendly in corso Telesio 99. Ci sono piaciuti perché erano insoliti, curiosi, strani. Perché hanno il doppio testo in italiano e in inglese: alcune parole sono evidenziate in neretto nelle due lingue, un sistema che permette di memorizzare senza fatica tanti nuovi termini. Ma soprattutto perché le loro storie non finiscono con il libro ma lasciano, a frullare in testa, un mucchio di nuovi pensieri. Un albero è… di Fabrizio Barbero e Marina Sutelli (16 euro). Quante cose diverse sa essere un albero? Un albero come un papà, protegge, nutre, accoglie, scalda. Un albero è anche una trappola, una toilette, un letto, un nascondiglio. Ci avevate mai pensato? Ma qui non sono solo le parole a fare il racconto, ciò che domina sono le immagini; non si tratta di illustrazioni tradizionali o fantasiose: a creare le figure sono le icone che abitualmente troviamo per strada: l’albero sembra uscito dal cartellone del rendering di un nuovo palazzo in costruzione; i personaggi sono come quelli dei cartelli stradali; gli animali sono clip-art. Ognuno però ha il suo posto e tutto è costruito per trasmettere e raccontare. L’albero, per esempio, si fa avvicinare, ci permette di arrampicarci sui suoi rami, ci lascia scoprire tutti i segreti e le sorprese che racchiude. Attacchiamo bottone! (sempre di Fabrizio Barbero e Marina Sutelli, sempre 16 euro). Tra i ricordi della nonna non mancano alcune scatolette di bottoni, quelli dati dalla sarta nel caso se ne perdesse uno. Oppure bottoni che si sono staccati ma nessuno ha mai avuto il tempo di riattaccare. O bottoni così belli da essere conservati anche quando il vestito andava buttato via. Sono così particolari che ci si perde a esaminarli e l’immaginazione vola via, di chi erano, su cos’erano cuciti, quando si portavano… Siamo tutti un po’ animali è uscito nel 2008, sempre a firma Barbero-Sutelli, sempre a 16 euro. Questo è uno dei più graditi ai bambini, perché ci sono gli animali ma anche perché a ogni animale corrisponde un aggettivo che ci descrive e in ognuno un po’ ci si riconosce. Nessuno vuol essere un asino se s’intende che a scuola non riesce tanto e neppure un mulo se si vuol dire testardo, è bello essere come una volpe oppure una gazzella, magari un leone ma non un coniglio. Tre è tanto o poco? È l’ultimo titolo uscito, a firma prima di Marina Sutelli e poi di Fabrizio Barbero. Qual è il valore di un numero? Da giovani pensavate con orrore ai 40 anni ma ora che li avete superati vi paragonate alla vicina di casa (ottantenne) e vi sentite tutta la vita di fronte. Questo libro ci mostra come ogni numero sa valere tanto oppure poco, a seconda delle cose a cui si relaziona. È più bello ricevere dieci regali oppure due? Se non fosse che scartarne tanti è più divertente, due regali che ci sanno emozionare valgono certo di più di tanti piccoli altri oggetti. Ma che fine hanno fatto? (gli autori ormai li conoscete, ma cambia il prezzo: 12 euro). Beppe Severgnini potrebbe consigliare questo libro, un must immancabile in famiglia. Vorrebbe essere dedicato ai bambini ma vale anche per gli adulti: come si usano questo “punto”, questa virgola, i due punti, il punto e virgola, i punti di domanda ed esclamativi? E quando servono le parentesi, le virgolette, l’accento e l’apostrofo? Provate a farli sparire e allora capirete il trucco. Non buttarmi via è una anticipazione: il titolo del nuovo libro che esce in questi giorni. Di cosa parlerà? Dei rifiuti e del riciclo? E poi di quante altre cose?
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Che cosa aspetti? Non fartela scappare!
Parchi, attrazioni, musei, castelli e sport a misura di famiglia in Piemonte e dintorni
88 idee su dove andare con i bambini un pomeriggio, una giornata, un weekend
solo 13,50 euro
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cinema e home video
Mario Bettas Valet
Invasione ...terrestre E
sce nelle sale di mezzo mondo ‘Planet 51’, film d’animazione codiretto da tre registi esordienti, Jorge Blanco, Javier Abad e Marcos Matìnez. Si tratta di un lungometraggio d’ambientazione fantascientifica prodotto da alcuni soggetti spagnoli (tra i quali la rinomata Ilion Animation di Madrid molto attiva nella creazione di videogiochi) e inglesi (come la Handmade Films di Londra). Cosa sarebbe successo se Neil Armstrong avesse scoperto sulla luna una forma di vita aliena? E se la navicella spaziale Apollo 11, anziché atterrare sul desertico suolo lunare, fosse atterrata nel giardino di una casa aliena durante la preparazione di un tranquillo barbecue in famiglia? È quello che accade a Chuck Baker, l’astronauta umano protagonista del film. Arrivato a destinazione su Planet 51 è ospitato dalla famiglia di Lem, un giovane alieno, brillante e ottimo studente. Mentre tutto il pianeta è in allarme per il pericolo di un’invasione umana, il Generale Grawl e il Professor Kipple danno la caccia al terrestre per poterlo studiare e analizzare. Con l’aiuto dei suoi nuovi amici, l’astronauta riesce a nascondersi e a progettare il suo ritorno sulla terra, ma prima dovrà riparare la sua navicella… Il film offre un punto di vista originale: gli invasori spaziali sono gli umani, mentre gli alieni, ovvero gli abitanti di Planet 51, sono terrorizzati dalla possibilità d’incontrare forme di vita non conosciute. Le paure e la società descritta nel film ricordano quelle degli Stati Uniti negli anni ’50, mentre il titolo è un esplicito riferimento alla famosa Area 51, zona nella quale sarebbero nascosti i misteri più agghiaccianti in fatto di Ufo e viaggi interstellari. Planet 51 è il più costoso film d’animazione europeo mai realizzato. Per sette anni hanno lavorato alla produzione del film oltre 350 persone. La scorsa estate la proiezione del film è stata accolta calorosamente dal pubblico alla 39° edizione del Giffoni Film Festival. Planet 51 è una pellicola per tutti, divertente e singolare, che mette in burla le paure collettive alimentate dall’ignoranza e dalla superstizione.
Coraline e la porta magica Le fantastiche avventure di Coraline e la porta magica arrivano questo mese in dvd. Il film esce per la Universal Pictures in tre versioni, disco singolo, doppio dvd e Blu Ray Disc. Nella versione a disco singolo, oltre al film, si possono vedere le scene eliminate, un interessante making of oppure seguire il lungometraggio con il commento degli autori. Nelle versioni a doppio disco e Blu Ray, oltre ai numerosi e curati extra, il cartone animato è visibile in 3D. Nella confezione delle due pubblicazioni speciali sono contenuti anche gli occhiali per la visione tridimensionale.
Ponyo sulla scogliera L’ultima opera del grande Hayao Miyazaki, Ponyo sulla scogliera, approda finalmente sugli scaffali delle videoteche. Due le edizioni previste dalla Lucky Red, singolo e doppio dvd. In entrambe è presente la traccia audio originale giapponese oltre alla lingua italiana in 5.1 e Dts. Nel disco speciale invece sono contenuti extra, trailer e storybord con accesso diretto alle scene. Nei prossimi mesi è prevista anche l’uscita in Blu Ray Disc. È un film che non può mancare nella vostra videoteca.
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Una renna per amico
Niko, un cucciolo di renna, ha un sogno: conoscere il padre e dimostrare ai suoi amici che il suo vero genitore appartiene alle Forze Volanti, le renne che trainano la slitta di Babbo Natale. Pochi però credono alle parole della piccola renna che ogni giorno cerca, invano, di librarsi in volo. Insieme allo scoiattolo Julius e alla donnola Wilma, Niko si metterà sulle tracce del padre in un viaggio che lo porterà ad attraversare terre pericolose, abitate dal terribile Lupo Nero. Prodotto nel 2008, Niko – Una renna per amico è un film d’animazione interamente europeo; hanno partecipato alla realizzazione studi finlandesi, danesi, tedeschi e irlandesi. Favola natalizia adatta a un pubblico di tutte le età, ma con una particolare attenzione per i più piccoli.
baby web
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Gioca e impara I
mparare può essere un obbligo noioso o una scoperta e un gioco, spesso dipende da chi insegna e dagli strumenti che vengono proposti ai bambini. Il sito www.baby-flash.com è chiaro, utile e divertente. è stato creato dalla mamma di un bimbo disabile che voleva aiutare il figlio a imparare a leggere e scrivere, ma presto è diventato un utile strumento anche per genitori e insegnanti che hanno a che fare con bimbi alle prime esperienze didattiche. La grafica è accattivante e curata, pur mantenendo una semplicità che rende tutto intuitivo e immediato. Gli argomenti sono suddivisi in categorie: italiano, matematica, geometria e geografia con esercizi di vari gradi di difficoltà per bambini di diverse età o per un percorso di apprendimento progressivo. Ci sono anche esercizi per i più piccoli che possono provare a riconoscere le lettere maiuscole o minuscole o imparare i numeri e le forme. E ancora tanti giochi, storie e fiabe da leggere presentate su libricini che sembrano quelli tradizionali ma che si sfogliano direttamente sul monitor; bigliettini e disegni da stampare e una bellissima applicazione che permette di personalizzare il proprio disegno scegliendone i vari componenti, combinandoli sullo sfondo prescelto, ridimensionandoli e distorcendoli a piacere per poi stamparli e colorarli. Curiosissima è anche la possibilità di realizzare il proprio “mandala”: si sceglie un disegno e con il mouse si guida il programmino che combina l’immagine moltiplicandola e distorcendola fino al clic che definirà il prodotto finale da stampare.
TocTocbook È on line TocTocbook.it, sito di e-commerce per la vendita di libri in cinque lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano. TocTocbook propone un catalogo di oltre un milione di titoli. Da segnalare, la ricca sezione dedicata ai bambini e ragazzi che offre una selezione di favole, giochi, racconti, romanzi e fumetti, per imparare le lingue in modo divertente. Per saperne di più, www.toc-
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31/12/2009
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spettacolo
Bimbi a teatro A
vete una voglia irrefrenabile di immergervi, anima e corpo, in mondi fantastici e vivere appassionanti avventure, circondati da colorate scenografie? Avete, insomma, voglia di teatro? Niente paura, riapre la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani che, come ogni anno, saprà accontentare i gusti di spettatori grandi e piccini. La stagione 2009/2010 propone spettacoli di generi e temi diversi, spaziando dalla prosa ai burattini, dalle favole alle acrobazie. Il biglietto è a posto unico e costa 6 euro (ridotto 5 euro Torino + Piemonte Card e abbonati Fondazione Tpe). La biglietteria è aperta da martedì a domenica dalle 15 alle 19. L’attività “Un’ora di creatività” (giochi e laboratori manuali rivolti a tutti i ragazzi in attesa dello spettacolo, la domenica a partire dalle 15.15) costa 2 euro, da pagare contestualmente all’acquisto del biglietto. Inoltre, domenica 22 novembre alle 11, è previsto un appuntamento collaterale: l’orchestra internazionale Pequenas Huellas, diretta dalla sedicenne Margherita Pupulin, si esibisce in concerto nella Sala Grande della Casa del Teatro. Un evento dedicato a tutti i bambini del mondo, per celebrare la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Domenica 1 novembre, ore 16.30 Pigiami Pigiami è uno spettacolo che vanta 25 anni di attività e più di 1000 repliche in giro per il mondo. In più, innumerevoli premi e riconoscimenti. È la storia di due sconosciuti che devono casualmente trascorrere una notte insieme. All’inizio, si studiano a vicenda con cautela, poi diventano sempre più affiatati, entrando l’uno nel gioco dell’altro. Sala Grande. Per tutti. Domenica 1 novembre, ore 16.30 Al paese di Pocapaglia Lo spettacolo è liberamente tratto da una delle Fiabe popolari italiane raccolte da Italo Calvino. La messa in scena prevede, da un lato, la freschezza d’invenzione del teatro dei burattini e, dall’altro, la presenza di un narratore che racconta e suona, coinvolgendo il pubblico. Sala Piccola. Per tutti. Venerdì 6 e sabato 7 novembre, ore 21 Domenica 8 novembre, ore 16.30 Rosaspina – Una Bella Addormentata Versione della Bella Addormentata dolce e visionaria, dedicata a grandi e piccini. Uno spettacolo che parla con la profondità e la leggerezza della fiaba, fa ridere di piccole cose e dà voce a grandi domande. Sala Grande. Dai 5 anni. Venerdì 6 e sabato 7 novembre, ore 21 Domenica 8 novembre, ore 16.30 Gianduja medico di matrimoni Deliziosa commedia degli equivoci che ha come protagonista il burattino Gianduja. Il nostro eroe riuscirà, in modo bonario e simpatico, a venire a capo di tutti gli intrighi, tra le risate generali. Sala Piccola. Per tutti. Venerdì 13 e sabato 14 novembre, ore 21 Domenica 15 novembre, ore 16.30 Manolibera – Fumetti a teatro Spettacolo artigianalmente multimediale, in bilico tra il teatro e il fumetto. Gli attori sono impegnati a misurarsi con la bizzarra realtà di un mondo fatto di immagini a due dimensioni. Lo schermo si trasforma
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in una gigantesca vignetta, facendo da sfondo alle imprese di due personaggi in carne e ossa. Sala Grande. Dai 5 anni. Venerdì 13 e sabato 14 novembre, ore 21 Domenica 15 novembre, ore 16.30 C’era una svolta Un percorso teatrale tra le favole, per descrivere ai bambini “le svolte” della vita e dei viali cittadini. I viandantiprotagonisti sono il giovane Benvenuto, un ragazzino astuto, pestifero e svogliato, e il suo stravagante insegnante Palmiro. Sala Piccola. Dai 3 anni. Venerdì 20 e sabato 21 novembre, ore 21 Domenica 22 novembre, ore 16.30 Fiocco di nube - Piccola grande storia tra cielo e terra Si racconta la storia di una piccola nuvola ostacolata da nubi grosse e prepotenti che non le lasciano spazio per piovere. Fiocco di Nube, esasperata, parte per trovare dei cieli migliori e accoglienti. Arriva in un luogo deserto in cui potrà trasformarsi in pioggia e saprà essere apprezzata come merita. Sala Grande. Dai 3 anni. Venerdì 27 e sabato 28 novembre, ore 21 Domenica 29 novembre, ore 16.30 Aquarium Pronti per un’immersione nell’affascinante mondo sottomarino? Dalle alghe ai crostacei, dai pesci comuni ai cefalopodi, dalle creature degli abissi ai feroci squali, una piccola enciclopedia del mare a disposizione di tutti gli spettatori. Sala Grande. Dai 5 anni. Venerdì 27 e sabato 28 novembre, ore 21 Domenica 29 novembre, ore 16.30 Bòmbolo Bòmbolo è la prima volta che esce da casa: il sole lo abbaglia, la notte lo avvolge, la nuvola lo bagna, la bambina che incontra lo meraviglia. Il suo costruttore è lo stesso animatore che lo muove, a vista, sulla scena. La storia di Bòmbolo è quella della scoperta del mondo che aspetta ogni bambino fuori casa, appena lasciata la mano del proprio genitore. Sala Piccola. Dai 3 anni.
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris, 266 Torino Per informazioni: tel. 011 19740280 da martedì a domenica dalle 15 alle 19 mail@fondazionetrg.it www.casateatroragazzi.it
spettacolo GGl’agenda Teatro Gianduja
Matinée D
omenica mattina: giorno di riposo ma anche giorno di teatro! Certo che sì, grazie alla rassegna “Domenica mattina teatro!” che ritorna con una nuova fantastica stagione. Tutti i piccoli spettatori si sveglieranno spontaneamente e senza indugio, invogliando anche mamma e papà ad assistere a spettacoli vivaci e divertenti. Ingresso unico a 5 euro. Conservando 5 biglietti acquistati, se ne riceve uno omaggio.
Domenica 8 novembre, ore 11 Cenerentola Cenerentola è la storia di un sogno incantato. Una bambina infelice, che ha perso la madre, incontra la bontà di un angelo e, come d’incanto, il suo mondo diventa magico: zucche si trasformano in carrozze, topi in cavalli... E, quando incontra il principe azzurro, tutto diviene luminoso. Dai 3 anni. Domenica 15 novembre, ore 11 La gabbianella e il gatto “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare” è una fiaba con la forza di una parabola. In un mondo dominato da animali generosi e uomini distruttori, Sepúlveda lancia un messaggio di speranza. Alla poesia viene assegnato il compito di far rinascere negli animi il coraggio di superare i limiti e le paure. Ricordandosi sempre che “vola solo chi osa farlo”. Dai 4 anni. Domenica 22 novembre, ore 10 e 11.30 Pippi Calzelunghe Lo spettacolo racconta le avventure di Pippi e dei suoi
amici. Accompagnata da una scimmietta dallo strano nome, Signor Nilsson, e da un cavallo sistemato nella veranda, Pippi è una bambina assolutamente fuori dagli schemi, con la capacità di ficcarsi sempre nei guai. Spettacolo realizzato in collaborazione con l’associazione “Giù le mani dai bambini”, in occasione della giornata mondiale dell’infanzia. Dai 4 anni. Domenica 29 novembre, ore 11 Sette note in fuga I suoni suscitano emozioni, energie e movimenti. Due giovani danza-attrici mettono in scena l’antico legame che l’universo dei suoni e della musica ha con il corpo e il movimento. E con l’invenzione fantastica. Dai 4 anni.
Domenica 1 e 8 novembre, ore 16.30 La storia dei 3 porcellini
Teatro Agnelli Via Paolo Sarpi, 111 – Torino Per informazioni: Assemblea Teatro tel. 011 3042808
Teatro Gianduja Via Santa Teresa, 5 – Torino Per informazioni: tel. 011 530238
C’era una volta... Fiabe per tutti i gusti al Teatro Monterosa con la rassegna “C’era una volta...”, giunta alla settima edizione. Gli spettacoli proposti sono dedicati a bambini da 3 anni in su. Ingresso unico 5 euro. Non è permessa la presenza in sala di un bambino con età inferiore a 12 anni senza la presenza di un adulto accompagnatore. Al termine di ogni spettacolo, merenda per tutti i bambini.
Nuova stagione al Teatro Gianduja, dove le marionette sono le protagoniste incontrastate. A novembre, il cartellone propone gli spettacoli: “La storia dei 3 porcellini” e “Il circo fantastico delle marionette”. Il biglietto intero costa 8 euro, il ridotto 6 euro (sotto i 13 anni e per i possessori di Abbonamento Torino Musei, tessera Aiace, tessera Caleidoscopio e tessera Touring). Nel prezzo dell’ingresso è inclusa la visita al Museo della Marionetta.
Domenica 15, 22 e 29 novembre, ore 16.30 Il circo fantastico delle marionette
Le Figure dell’Inverno Domenica 15 novembre, ore 16 I musicanti di Brema Teatro Monterosa Via Brandizzo, 65 – Torino Biglietteria Teatro: tel. 011 2304153 (nei giorni feriali dalle 17 alle 19) - www.teatromonterosa.it
Le più belle fiabe Disney Imperdibile appuntamento al Palatorino (ex Mazda Palace) con “Le più belle fiabe Disney”, spettacolo che conquisterà i bambini di tutte le età. Topolino, Minnie, Paperino e Pippo porteranno gli spettatori alla scoperta del mondo incantato di tre storie Disney senza tempo: Biancaneve, Cenerentola e la Bella e la Bestia. Sono previste diverse tipologie di prezzo, a seconda del settore, tutte reperibili su http://mazdapalace.gruppotogni.it. Mercoledì 11 e giovedì 12 novembre, ore 19 - Venerdì 13 novembre, ore 17 e 20.45 Sabato 14 novembre, ore 11, 15 e 19 - Domenica 15 novembre, ore 11, 15 e 19 Palatorino (ex Mazda Palace) Corso Ferrara, 30 – Torino Per informazioni: tel. 011 4551563 - http://mazdapalace.gruppotogni.it
Ritorna “Le Figure dell’Inverno”, rassegna teatrale dedicata ai bambini da 3 a 12 anni e alle loro famiglie, giunta alla sesta edizione. Biglietto unico a 5 euro. Domenica 8 novembre, ore 16 Il Giro del Mondo Domenica 22 novembre, ore 16 Il Lupo e La Gallinella, il gigante e la strega
Teatro Educatorio della Provvidenza Isola pedonale della Crocetta Corso Govone, 16 – Torino Per informazioni: tel. 011 5691400 cell. 393 6592993-2 cell. 347 7627706 info@labottegateatrale.it
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spettacolo
Domenicaintre R
itorna “Domenicaintre”, a teatro in Val Pellice con mamma e papà. È una rassegna teatrale rivolta alle famiglie, che si svolge tra Luserna San Giovanni, Torre Pellice, Villar Pellice e Bricherasio. L’ingresso agli spettacoli costa 4 euro. Domenica 8 novembre, ore 16.30 Teatro Santa Croce Via Tolosano, 8 - Luserna San Giovanni (TO) Bù! Bù! è una storia di paura che saprà anche divertirvi, raccontata da un attore e (sorpresa!) da una porta. La porta è un confine: da una parte c’è il Bosco Verde, dall’altra il Bosco Nero. Nel Bosco Nero vivono il Ladro, il Lupo, la Strega e il padrone di tutti: il terribile Uomo Nero. Nel Bosco Verde, troverete una mamma rotonda come le torte, un papà forte, sette fratelli grandi come armadi. C’è anche un bambino, il piccolo Bartolomeo, che affronterà con coraggio le creature del Bosco Nero. Dai 4 anni. Domenica 15 novembre, ore 16.30 Teatro del Forte Via al Forte, 3 - Torre Pellice (TO) Il brutto anatroccolo Mamma anatra e i suoi piccoli sguazzano sull’acqua dello stagno, dietro la casa del contadino. Tra i piccolini, l’ultimo nato è il povero e brutto anatroccolo, che viene disprezzato da tutti. Infelice, decide di andarsene per il mondo. Ma il mondo non è tenero con chi sembra diverso e, soprattutto, non sa difendersi. Alla fine, grazie alla sua tenacia, l’anatroccolo ritroverà l’identità che gli altri volevano negargli. Dai 4 anni.
Sabato 21 novembre, ore 16.30 e 21 Domenica 22 novembre, ore 11 e 16.30 Ecomuseo Feltrificio Crumière Piazza Jervis, 1 - Villar Pellice (TO) Fil di lana ovvero la storia dell’Ecomuseo Crumière raccontata dal signor Gino Feltrino All’interno della “pancia” di una fabbrica, Gino Feltrino, personaggio di fantasia, racconta una storia vera, quella del Feltrificio Crumière. A causa del limitato numero di posti disponibili, massimo 25 per recita, è obbligatoria la prenotazione telefonando a Nonsoloteatro al numero 0121 323186 (dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30). Dai 6 anni. Domenica 29 novembre, ore 16.30 Sala del Centro Polivalente Via Vittorio Emanuele - Bricherasio (TO) La luna e il topolino La fiaba, raccontata da ogni papà-topo ai suoi topini, è quella della luna fatta tutta di formaggio. Ma c’è un topolino che non si accontenta delle favole: vuole andare a vedere, vuole assaggiare almeno un pezzetto di quella luna così buona che galleggia nel cielo sopra di lui. Dai 3 anni. Per informazioni e prenotazioni: Nonsoloteatro tel. 0121 323186 (dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 17.30) info@nonsoloteatro.com - www.nonsoloteatro.com
Giornidifesta All’Alfa Teatro riparte “Giornidifesta”, rassegna teatrale dedicata alle famiglie. A novembre, gli spettacoli in cartellone sono: Chi ha incastrato Cenerentola (prosa) e Pippo e il girasole (teatro di figura). Il biglietto intero costa 6 euro, il ridotto (fino a 10 anni) 4 euro. Sabato 7 novembre, ore 20.45 - domenica 8 novembre, ore 16.30 Chi ha incastrato cenerentola Domenica 22 novembre, ore 16.30 Pippo e il girasole Alfa Teatro Via Casalborgone, 16/l - Torino Per informazioni: tel. 011 8193529 - www.alfateatro.it
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Famiglie a teatro Concedetevi una simpatica gita fuori porta nella Langa: prima un gustoso pranzetto e, poi, per un pomeriggio un po’ diverso, non perdetevi la rassegna “Famiglie a teatro” al Teatro Sociale di Alba. Domenica 15 novembre, ore 16.30 Giocagiocattolo – quando i bambini dormono… i giocattoli giocano Domenica 22 novembre, ore 16.30 Clown in libertà
Teatro Sociale “G. Busca” Piazza Vittorio Veneto, 3 Alba (CN) Per informazioni: tel. 0173 35189
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cultura
Laboratori naïf P
resso il Castello di Miradolo, in occasione della mostra “Pittura naïf. Opere scelte dalla Collezione Zander”, viene proposto “Bimbi al Castello”, attività rivolta ai bambini, accompagnati dalle famiglie. L’appuntamento permetterà ai piccoli tra 4 e 12 anni di scoprire le opere presenti in mostra, i segreti del Castello di Miradolo e la gioia della musica. La prenotazione è obbligatoria. L’orario è sabato dalle 15.30 alle 17.30. La quota di partecipazione è di 8 euro a bambino. I genitori che accompagnano i bambini e vogliono visitare la mostra pagano l’ingresso ridotto a 5 euro. Inoltre, sono previsti altri laboratori: domenica 15 novembre, dalle 15.30 alle 17.30, c’è “Leggero leggerò al Castello”, per bimbi e ragazzi tra 8 e 14 anni; domenica 29 novembre, dalle 15.30 alle 17.30, per i laboratori in lingua straniera del ciclo “... e non solo in italiano”, c’è Imaginaire et realité dedicato a bimbi e ragazzi tra 8 e 14 anni. Entrambe le attività costano 8 euro a bambino.
Sabato 7 novembre, dalle 15.30 alle 17.30 Bimbi al Castello: L’animale dipinto Castello di Miradolo Via Cardonata, 1 - San Secondo di Pinerolo (TO) Per informazioni e prenotazioni: tel. 0121 376545 - info@fondazionecosso.it
Sottodiciotto Film Festival Dieci anni e non li dimostra! Sottodiciotto Film Festival festeggia l’anniversario con un mix di anteprime senza pari: omaggi, retrospettive e incontri con ospiti di prestigio. Da segnalare, la presentazione di un’importante personale che vede protagonista e ospite il regista russo Aleksandr Petrov, maestro del cinema d’animazione. Il filo conduttore del Festival è “Creatività e Innovazione”, elementi distintivi della rassegna fin dagli esordi, nata con l’intento di mettere in risalto
l’inventiva degli under 18. Il programma completo e le sedi della manifestazione è disponibile su www.sottodiciottofilmfestival.it. Da giovedì 26 novembre a sabato 5 dicembre Sedi varie - Torino Per informazioni: Aiace Torino tel. 011 538962/011 5067525 - www.sottodiciottofilmfestival.it
Motti equivoci Il Castello della Manta ospita “Motti Equivoci”, speciale visita guidata con degustazioni. La manifestazione prevede, nel pomeriggio, un giro del Castello alla scoperta dei suoi splendidi interni, facendo particolarmente attenzione agli affreschi che raffigurano personaggi ironici, tra spassosi fraintendimenti e frenetici scambi di battute. Durante il percorso, si potranno ammirare diversi figuranti in costume d’epoca, che si esibiranno in danze in cerchio, basse danze e balletti cortigiani. E, al termine della visita, il momento più atteso da tutti i golosoni: nella cucina del castello, si potrà assaporare una deliziosa cioccolata calda, accompagnata da dolci prelibatezze del Saluzzese. La manifestazione si svolgerà anche in caso di maltempo. L’orario è dalle 14 alle 17.30 con partenze ogni 30 minuti. Per prenotazioni, telefonare al numero 0175 87822 oppure faimanta@fondoambiente.it. L’ingresso costa 8 euro per gli adulti, 4 euro per ragazzi (fino a 12 anni), iscritti Fai e residenti. Domenica 15 novembre, dalle 14 alle 17.30 Castello della Manta Manta (CN) Per informazioni: tel. 0175 87822 faimanta@fondoambiente.it - www.fondoambiente.it
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Le letture del nonno Letture, ad opera di Danilo Vichi, di generi diversi e adatte a bambini della scuola materna e primaria (ma anche i fratellini o sorelline di età diversa sono i benvenuti!). Gli argomenti saranno scelti in ambiti differenti: dalle fiabe classiche agli autori di libri per ragazzi più recenti, senza tralasciare le tradizioni popolari italiane e di altri paesi. Lunedì 2, 9, 16, 23 e 30 novembre, ore 17
Biblioteca civica “Italo Calvino” Lungo Dora Agrigento, 94 Torino Per informazioni:
Un venerdì da favola Letture ad alta voce per i bambini. Venerdì 6, 13, 20 e 27 novembre, ore 17.30
Biblioteca civica Mirafiori Corso Unione Sovietica, 490 Torino Per informazioni: tel. 011 3470637
cultura GGl’agenda
La Merenda Reale A
ttenzione, attenzione! Avviso ai golosi di ogni età: ritorna la Merenda Reale. I vari appuntamenti, che traggono spunto dal rito tanto amato dai regnanti di Casa Savoia, offrono l’opportunità di trascorrere un piacevole pomeriggio , degustando cioccolata calda e “bagnati” (pasticceria prevalentemente secca), immersi in cornici da favola. Le tariffe a persona variano da 8 a 15 euro. La prenotazione è obbligatoria entro le ore 17 del giorno precedente presso l’Ufficio del Turismo di Ivrea (tel. 0125 618131 - info.ivrea@turismotorino.org). Sabato 7 novembre, ore 16.30 Castello di Pralormo - Pralormo (TO) Sabato 14 novembre Caffè Reale – Torino, ore 15.30 e 17.30 Castello Ducale di Agliè - Agliè (TO), ore 15.30 e 17.30 Domenica 15 novembre, ore 15.30 e 17.30 Museo del Gusto – Frossasco (TO) Sabato 21 novembre Caffè Reale – Torino, ore 15.30 e 17.30 Domenica 22 novembre, ore 15.30 e 17.30 Cioccobarocco – Ciriè (TO)
Sabato 28 novembre Caffè Reale – Torino, ore 15.30 e 17.30 Castello Ducale di Agliè - Agliè (TO), ore 15.30 e 17.30 Domenica 29 novembre Castello di Roppolo (Enoteca e Ristorante con Nella Cioccolata) - Roppolo (BI), ore 16.30 Museo del Gusto – Frossasco (TO), ore 15.30 e 17.30
Per informazioni e prenotazioni: Ufficio del Turismo di Ivrea tel. 0125 618131 info.ivrea@turismotorino.org www.turismotorino.org/merendareale
Attività didattiche del Mao Ecco il calendario delle attività per famiglie, dedicate a bambini da 8 a 14 anni, in programma al Museo d’Arte Orientale a novembre. Inizio attività ore 16.15. Sabato 7 novembre - Rappresentazioni dello spazio Sabato 14 novembre - Scrivere disegnando Sabato 21 novembre - Esercizi di simmetria Sabato 28 novembre - Esercizi di composizione
Mao – Museo d’arte Orientale Via San Domenico, 9-11 – Torino Per informazioni: tel. 011 4436927 maodidattica@fondazionetorinomusei.it www.maotorino.it
Appuntamento al Borgo Un autunno ricco di iniziative, quello del Borgo Medievale. Ripartono, infatti, gli appuntamenti con “Costruire giocando”, laboratori tematici rivolti alle famiglie, in cui si possono realizzare oggetti diversi (da portare a casa come ricordo). Il tema delle attività autunnali è Astrogiochi. I laboratori sono dedicati a bambini tra 6 e 12 anni. La quota d’iscrizione è di 3 euro per adulti e bambini; gratuito per i possessori della Tessera Musei. La prenotazione è obbligatoria. Ogni sabato, ci sono due appuntamenti, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. Sabato 7 novembre - Stelle comete Sabato 14 novembre - Spazi siderali
Sabato 21 novembre - Astrolabio Sabato 28 novembre - Di che segno sei?
Borgo Medievale Viale Virgilio, 107 (parco del Valentino) – Torino Servizi Educativi tel. 011 4431710/12 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16) borgodidattica@fondazionetorinomusei.it - www.borgomedioevaletorino.it
a Palazzo Madama A Palazzo Madama sono in programma diverse attività didattiche rivolte alle famiglie, per fare la conoscenza, in modo divertente, del Museo e delle sue collezioni. Le iniziative prevedono una parte di visita e una di laboratorio. La partecipazione costa 3 euro. La prenotazione è obbligatoria. Domenica 22 novembre, ore 15.30 Vellutato come…
Palazzo Madama Piazza Castello - Torino Tel. 011 4429911 www.palazzomadamatorino. it
Letture del Sabato
La Libreria dei Ragazzi organizza le “Letture del Sabato. Storie di libri, libri di storie… Tutte da leggere!”. Per partecipare, occorre prenotare telefonicamente. Sabato 7 novembre, ore 16.30 Libri che viaggiano lontano, per conoscere storie di sabbia, di vento e di mari (per bambini da 6 a 8 anni) Sabato 21 novembre, ore 16.30 Piccole storie da leggere insieme, con mamma e papà (per bambini da 2 a 4 anni) Libreria dei Ragazzi Via Stampatori, 21 – Torino Tel. 011 547977 www.libreriadeiragazzi.eu
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eventi
Grano e castagne
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er un weekend suggestivo, fate un salto a Pamparato, in Val Casotto, per la decima edizione della Fiera del grano saraceno e della castagna bianca. A spasso tra le caratteristiche viuzze, potrete assistere a una rassegna che rivaluta gli antichi sapori della cucina povera alpina. Non mancherà la degustazione della polenta saracena e delle castagne bianche, il mercato dei prodotti alpini (agricolo biologici e di artigianato) ed eno-gastronomici, le musiche popolari, le mostre, il museo etnografico e la visita al mulino a pietra presso la stagionatura Valcasotto. Sabato 28 e domenica 29 novembre Pamparato (CN) Per informazioni: tel. 0174 351113/351233 www.pamparato.com
Changarì Escursioni a piedi, della durata di un giorno, presso il vallone del rio Prebec. Si potranno ammirare molte bellezze locali: la rete di bealere tuttora utilizzate, la piramide di erosione chiamata il “ciouché” e le tante borgate tra cui Changarì. La quota di partecipazione è di 10 euro a persona. Il ritrovo è fissato a Chianocco alle 9.
Domenica 8 novembre, ore 9 Chianocco (TO) Per informazioni: 3Valli Ambiente&Sviluppo Tel. 0122 640069/cell. 320 4257106 guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it www.parco-orsiera.it
Craf in crof Craf in crof (capre in Croveo) è una tradizionale esposizione ovi-caprina con degustazioni di prodotti tipici e banchetti di artigianato locale.
Fera dij pocio e dij bigat Pocio e bigat, questi sconosciuti? Non preoccupatevi, potrete scoprire il segreto che si cela dietro questi due nomi bizzarri a Trinità. La piccola località del cuneese ospita, infatti, la Fiera della nespola (pocio) e dei bachi da seta (bigat), simboli della tradizione rurale della zona. Tra gli appuntamenti principali: inaugurazione della fiera mercatale dei prodotti tipici del territorio e, per tutta la durata della manifestazione, presso la struttura in Piazza Conte Costa, degustazione e menu fiera con specialità contadine piemontesi. Sabato 28 e domenica 29 novembre Trinità (CN) Per informazioni: tel. 0172 66131 - www.comune.trinita.cn.it
Domenica 8 novembre
Croveo di Baceno (VB) Per informazioni: Pro loco Baceno tel. 0324 62579 tel. 0324 62018 prolocobaceno@libero.it www.comune.baceno.vb.it
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• Ampio settore libri per ragazzi • Laboratori di letture animate, pittura, Kindermusik, laboratorio teatrale • Spazio per intrattenimento interno ed esterno per bambini e ragazzi DA NOVEMBRE LEZIONI INDIVIDUALI DI VIOLINO E PIANOFORTE
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Il primo social network pensato per i genitori e per i nonni: MammaSharing nasce per offrire un luogo di incontro, in famiglia, anche agli over 60. Offriamo la nostra consulenza gratuitamente per insegnare ai nonni l’uso del nostro social network e di Internet. Per informazioni: Libreria Millevolti cell. 345 2533520 - 392 0674818 www.mammasharing.com - info@mammasharing.com
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eventi GGl’agenda
Cuneo... a tutto fiera Sapori della carne Amanti del “secondo”, non perdetevi a Cuneo “Sapori della Carne”, una vera e propria vetrina della celebre carne di Razza Bovina Piemontese. La manifestazione propone un ampio padiglione ristorante non-stop con diversi stand. Inoltre, sono in programma convegni, corsi di cucina e degustazioni. L’orario è dalle 10.30 alle 22. Sabato 7 e domenica 8 novembre Cuneo Per informazioni: tel. 0173 750791 info@anaborapi.it Fiera della pecora Frabosana–Roaschina Nell’ambito della Fiera di Santa Caterina si tiene la decima edizione della Fiera della pecora Frabosana– Roaschina e delle razze ovi-caprine locali. Ogni giorno è possibile vedere, dalle 10.30 in poi, la rassegna e la presentazione degli animali esposti. Per la pappa: no problem! Si può pranzare nella “Trattoria dell’Allevatore” o nella tenda ristorante con menu a base di formaggi e carne di pecora. Molto interessante, per i bambini, le dimostrazioni di Caseificazione e il laboratorio del Gusto che si svolgono nel pomeriggio. Al termine degustazione dei “Mundaj” e vin brulé. Da venerdì 20 a domenica 22 novembre Villanova Mondovì (CN) Per informazioni: tel. 0174 597870 commercio@comune.villanova-mondovi.cn.it. Festa della Polenta Per i cultori del cioccolato, l’appuntamento da non perdere è (sembra incredibile!) la sesta edizione della Festa della Polenta di Robilante. Infatti, sabato pomeriggio dalle 16, nella Confraternita della Mostra delle Sculture di Cioccolato, i visitatori possono ammirare le opere realiz-
zate dagli Amici del Cioccolato sul tema degli strumenti musicali. Il giorno seguente, dalle 8 alle 24, mercatino in piazza e degustazioni con distribuzione di polenta. Sabato 7 e domenica 8 novembre Robilante (CN) Per informazioni: cell. 335 7043389 Fiera del Porro A Cervere si svolge la trentesima edizione della Fiera del Porro, una delle fiere gastronomiche più importanti del Piemonte. Un mercato importante dove poter comprare e assaggiare quest’ortaggio prelibato. Da non perdere i grissini al porro, molto amati anche dai bambini. Per chi desidera gustare in loco le squisitezze che si possono preparare, l’appuntamento è sotto il Palaporro. L’orario è, nei giorni feriali e sabato, dalle 14 alle 22 e domenica dalle 9 alle 22. Da sabato 7 a domenica 22 novembre Cervere (CN) Per informazioni: tel. 0172 47833 info@comune.cervere.cn.it - www.porrocervere.com Bagna Caöda in musica A Envie si celebra il più gustoso (e puzzoso) piatto della tradizione piemontese: la Bagna Caöda. Il programma è succulento: cena con bagna caöda, tutti insieme, a seguire musica per divertirsi in compagnia. L’evento si svolge nei locali riscaldati della Bocciofila. La prenotazione è obbligatoria. Venerdì 27 e sabato 28 novembre Envie (CN) Per informazioni e prenotazione: cell. 348 2503607/cell. 349 1642981 proloco.envie@gmail.com
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eventi
E che cavolo A
Settimo Torinese, per un weekend, il protagonista indiscusso è il cavolo. La Fera dij Còj è una manifestazione storica della cittadina torinese, che rende omaggio al gustoso ortaggio. Molte saranno le squisitezze da assaporare: agnolotti del cavolo al burro e salvia, salamino alla piastra con crauti, polenta alla piastra con formaggi dell’Alpe e frittelle di mele. Inoltre, ci sarà la Vecchia Fattoria: un’area verde, allestita dalla Coldiretti, in cui si potranno ammirare gli animali da cortile, assistere a dimostrazioni pratiche di attività artigianali e agricole del passato, partecipare a laboratori artistici e giochi legati al mondo dell’agricoltura. Sabato 14 e domenica 15 novembre Settimo Torinese (TO) Per informazioni: tel. 011 8028801
Montaldo Dora in festa A Montalto Dora si svolge la quattordicesima edizione della Sagra del cavolo verza. È una Manifestazione enogastronomica e fieristica dedicata a chi desidera conoscere l’autenticità della cultura agricola canavesana. Il calendario proposto è ricco di appuntamenti: sabato 21 novembre, c’è “La notte delle lanterne”, grande rappresentazione notturna della civiltà contadina con oltre 1200 protagonisti; domenica 22 novembre, mostra mercato con circa 500 espositori. Da mercoledì 18 a domenica 22 novembre Montalto Dora (TO) - Centro storico Per informazioni: tel. 0125 652771 - www.comune.montalto-dora.to.it
Gustovalsusa 2009 La Mela e dintorni
Dolce & Charme
Avviso a tutti i “melomani” ovvero gli amanti delle mele: a Caprie si svolge l’ottava edizione de “La Mela e dintorni”, mostra mercato dei prodotti locali e artigianali. Il programma per la giornata di domenica 8 novembre è ricco di appuntamenti: bancarelle in piazza, rassegna pomologica, pranzo con prodotti tipici, degustazioni e, per il divertimento di grandi e piccini, il “Fruttolotto”, gioco popolare aperto a tutti con mela in premio.
Ad Avigliana, nel borgo medievale, è in programma “Dolce & Charme”. Le dodici “Città di Charme” della Provincia di Torino (Agliè, Avigliana, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Ciriè, Giaveno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivoli e Susa) si danno appuntamento per due weekend all’insegna delle “dolcezze e armonie” culturali e gastronomiche. Sarà possibile degustare e acquistare prodotti locali della pasticceria e dell’arte bianca. L’orario è dalle ore 10 alle 18.
Domenica 8 novembre
Sabato 14 e domenica 15 novembre Sabato 21 e domenica 22 novembre
Caprie (TO) Per informazioni: www.lamelaedintorni.it
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Avigliana (TO) Per informazioni: Ufficio Iat Avigliana cell. 334 6034334 info.avigliana@turismotorino.org www.comune.avigliana.to.it
Panettone in vetrina Per la quinta edizione di “Panettone in vetrina”, i più grandi pasticceri italiani dell’arte dei lievitati si danno appuntamento per celebrare il tipico (e prelibato) prodotto pinerolese. L’orario è sabato dalle 16 alle 19.30, domenica dalle 9.30 alle 19. Sabato 21 e domenica 22 novembre Pinerolo (TO) Per informazioni: tel. 0121 361271 www.comune.pinerolo.to.it
Il pignoletto rosso A Banchette si celebra la quinta edizione della Sagra del pignoletto rosso del Canavese, un’antica varietà di mais. Si potrà assistere alla lavorazione, assaggiare la polenta e acquistare l’artigianato locale. Sabato 7 bre
e domenica
Banchette (TO) Per informazioni: cell. 347 2742260
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eventi GGl’agenda
Ballare con le scarpe Q
uanto ci piacciono le scarpine Vincent! Non solo sono fatte bene e costano poco, ma riescono sempre a stupirci. L’ultima trovata, per festeggiare il decennale dalla fondazione dell’impresa svedese, è la curiosa amicizia con il gruppo musicale Alcazar, che ha dedicato a Vincent una canzone inedita, ritmata, ballabile e ottima per insegnare ai bambini qualche parola in inglese: one, two, three, four: everybody on the floor! Chi compra un paio di scarpe, riceve in omaggio il cd con due canzoni nuove nuove. Meglio ancora se si acquistano le galoche Alcazar in edizione limitata: completamente in gomma, disponibili fino al 38 in arancione, nero e rosa. Così qualche mamma-piede-piccolo può togliersi lo sfizio. www.vincentshoestore.com
Grulandia Ecco il calendario di novembre dei laboratori di Grulandia, il parco divertimenti di Shopville Le Gru per i bambini da 3 a 10 anni. Gli orari di apertura sono: da lunedì a giovedì dalle 15 alle 20, venerdì dalle 15 alle 21, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21. Per informazioni: www.legru.it Da domenica 1 a domenica 8 novembre Laboratorio “I Magici personaggi stampati!”
Da lunedì 9 a sabato 14 novembre Prepariamo gli addobbi invernali Da lunedì 16 a sabato 21 novembre Laboratorio “Costruiamo le marionette!” Da lunedì 23 a lunedì 30 novembre Concorso di disegno a tema “Il Treno” Centro Commerciale Shopville Le Gru
La vita al centro L’associazione culturale “La vita al centro. Bambini e genitori” organizza, domenica 15 novembre, una gita ad Angrogna, in Val Pellice, in un accogliente rifugio nel bosco. L’invito è rivolto a tutte le famiglie che vogliono vivere un’esperienza a stretto contatto con la natura. Si potrà mangiare e fare Biodanza tutti insieme, immersi nella pace del luogo. Si consiglia di portare cibo da condividere. Inoltre, martedì 17 novembre, alle 18, “La vita al centro” propone “L’intelligenza affettiva. Come stimolarla nell’evoluzione del bambino”, momento di incontro e confronto aperto a tutti. Domenica 15 novembre, dalle 10 alle 18 - Gita ad Angrogna Martedì 17 novembre, alle 18 - L’intelligenza affettiva. Come stimolarla nell’evoluzione del bambino Giardino d’infanzia “La vita al centro” Via Michele Lessona, 46/6 – Torino Perinformazionieprenotazioni:tel.0115361290/cell.3397654243 lavitaalcentro@libero.it - www.lavitaalcentro.org
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GGl’agenda
eventi L’illustrafiabe
MomCamp U
n incontro per mamme, neomamme, future mamme, famiglie e bambini, per incontrarsi e conoscersi. Il 21 novembre Torino ospiterà il MomCamp, un momento per conoscersi tra mamme che partecipano alle mille comunità di Internet, che hanno un sito, un blog, che si inventano un lavoro… Mamme tecnologiche, tutte insieme a condividere la loro esperienza nello spazio di Cascina Roccafranca. A far da cornice all’incontro c’è l’animazione per i bambini più grandi, il baby parking per i piccini, il cortile per giocare (se il tempo è clemente) e ovviamente bar e ristorante a prezzi popolari per riempire il pancino. Per partecipare ci si iscrive sul Web (www.momcamp.it, www.torinobimbi.it o momcamptorino@gmail.com). Si può ascoltare o anche decidere di prendere la parola per condividere la propria esperienza di mamma: come si fa amicizia, come ci si inventa un lavoro, cosa è cambiato in questi anni. Sabato 21 novembre dalle 9.30 alle 17.30 Cascina Roccafranca - Via Rubino, 45 - Torino www.momcamp.it
Sabato 21 e domenica 22 novembre
Consumatore è cittadino La Cascina Roccafranca presenta il progetto “Da Consumatore a cittadino 2” – Consumare meno per vivere meglio - un percorso di partecipazione e confronto per valutare il proprio stile di vita e sperimentare comportamenti a basso impatto ambientale. Il tutto partendo dalla vita di tutti i giorni, come nel caso dell’alimentazione. Aderendo al progetto, si partecipa a un percorso, da novembre 2009 a giugno 2010, con riunioni mensili, laboratori pratici e incontri di approfondimento. Iscrizioni entro venerdì 20 novembre. Cascina Roccafranca - Via Rubino, 45 – Torino Tel. 011 4436250 - progetto.consumi@libero.it - www.cascinaroccafranca.it
Per i genitori Incontri post-partum Lo Studio Torricelli organizza “S.o.s. mamma”, una serie di incontri post-partum dedicato alle mamme e ai loro bambini, per condividere pensieri ed emozioni. La quota di partecipazione è di 60 euro per i tre incontri. Martedì 10 novembre, dalle 10 alle 12 Il sonno del bambino nel primo anno di vita Martedì 17 novembre, dalle 10 alle 12 Il pianto del bambino: quali i motivi Martedì 24 novembre, dalle 10 alle 12 Allattamento si e Allattamento no: le paure i pensieri delle mamme Studio Torricelli Via Torricelli, 66 (piano rialzato) – Torino Per informazioni e iscrizioni: tel.0117641175(dalle9.30alle13.30)-cell.3495549843 info@studiotorricellitorino.it www.studiotorricellitorino.it
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Agartè organizza “L’illustrafiabe”, un laboratorio espressivo per realizzare un libricino artistico. Il corso (che dura due giorni) offre la possibilità di ascoltare una fiaba, illustrarla, scoprire l’arte di scrivere con l’inchiostro e piegare la carta per confezionare un piccolo libro. Laboratorio rivolto agli adulti. Il costo è di 120 euro (materiali compresi), iscrizione obbligatoria entro sabato 14 novembre.
Centro Tangram Il Centro psico-pedagogico Tangram, che si occupa di sostegno alla genitorialità adottiva e non, organizza una serie di incontri. Inoltre, giovedì 12 novembre è in programma un open day gratuito dal titolo “Conosco Tangram”. Per tutti, la prenotazione è obbligatoria. Sabato 7 novembre Espressività motoria, aperto a tutti (genitori, nonni, insegnanti) Sabato 14 novembre Primi Passi, aperto a tutti gli aspiranti genitori adottivi Sabato 21 novembre Costruzione dell’attaccamento, aperto ai genitori Tangram Via San Martino, 20 - Moncalieri (TO) Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 643960 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16) www.tangram-uni.it
Associazione culturale Agartè Via Principessa Clotilde, 60 Torino
Giocatorino Sabato 21, dalle 14 alle 19, e domenica 22 novembre, dalle 10 alle 19, c’è Giocatorino al Lingotto di Torino, evento ludico nazionale. L’ingresso è gratuito. Sabato 21 e domenica
22 novembre
8Gallery Lingotto - Torino Per informazioni: tel. 011 4439400 labludica@comune.torino.it oppure www.giocatorino.org
Libri e storie da ridire L’Atelier vi attende, dopo la scuola, per ascoltare fiabe e racconti e prendere in prestito libri. È gradita la prenotazione. Mercoledì 4, 11, 18 e 25 novembre, dalle 15.30 alle 18.30
Atelier di arte e letteratura Elios Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432018 labpile@comune.torino.it
art lab GGďƒ„rubriche Monya MonyaLucisano Lucisano
costo
2,50
Faccine per ricordare
Ecco tutto lÂ’occorrente per iniziare a costruire il nostro gioco: cartoncini colorati formato A4, pennarelli, matita, gomma, righello, colla e almeno 6 oggetti di piccole dimensioni (pallina, macchinina...).
Disegnate sui cartoncini due triangoli con lati di 15 cm separati da un rettangolo di 3 cm, come illustrato.
Ritagliate il contorno del disegno e piegatelo in corrispondenza delle linee tratteggiate. Incollate il tutto in modo da formare un prisma al quale attaccherete le orecchie.
Su uno dei due triangoli disegnate una faccina. Create almeno altri 5 prisma con colori e personalizzazioni diverse. Nascondete i diversi oggetti sotto i prismi e fate indovinare ai bambini dove si trovano.
GGrubriche bimbi
do più bello del mon Uno è il bambino mamma e papà Uno è l’amore di e compi già Uno è l’anno ch orni 1000 di questi gi Pupazzo a nn no e da nonno Mouse
l tempo vero? Ne è passato de per amici! su e Ma noi, sempr hio mio!!! Matte cc ve o Buon compleann
Tanti auguri nno a di buon comple iara h C e da Caterina
con papà! D’accordo sa Ciao mamma e re rp so a o fatto un i cugini vi abbiam pleanno!!! Emma m per il mio 1° co
Lucia di 3 annisi e Anna di 5 me
le e un Tanti auguri Le maso! benvenuto a Tom
be preferite, con m bi e du ie m e ll A a l mondo! Marin tutto l’affetto de
Sorpresa!!! orabile nostro ad Tanti auguri al Catia e Mario da o terremot
sorridi sei su gg GGrubriche
Prendersi cura del bebè Si dice che un disegno valga più di mille parole. Ecco dunque un volume intero, ricco di preziose istruzioni per la cura del bambino, scritto secondo il prestigioso metodo Kiss, acronimo di “Keep it simple, stupid”. Istruzioni
Istruzioni
Pulizia del naso
Sollevare il bambi-
Istruzioni
Baby sport
GIUSTO
GIUSTO
GIUSTO
SBAGLIATO
SBAGLIATO
SBAGLIATO
Istruzioni
Temperatura del latte
Istruzioni
Istruzioni
La sveglia
Massaggio
GIUSTO
GIUSTO SBAGLIATO
SBAGLIATO
SBAGLIATO
GIUSTO
Istruzioni
5 minuti insieme
Istruzioni
Istruzioni
Far ridere
SBAGLIATO
Cambiare il pannolino
GIUSTO GIUSTO
SBAGLIATO
GIUSTO SBAGLIATO
Istruzioni
Istruzioni
Istruzioni
Calmare il bimbo
La babysitter
In auto
GIUSTO
SBAGLIATO
GIUSTO
SBAGLIATO
GIUSTO SBAGLIATO
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