IOPARTO!

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ioparto piccola guida per chi vuol fare un’esperienza all’estero

PROVINCIA DI AVELLINO


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piccola guida per chi vuol fare un’esperienza all’estero


ioparto Progetto promosso da PROVINCIA DI AVELLINO il Presidente Domenico Gambacorta Pubblicazione a cura di: SETTORE TURISMO | CULTURA | POLITICHE SOCIALI E GIOVANILI Agenzia Servizi InformaGiovani il Responsabile Roberto Pastena IDEAZIONE, PROGETTAZIONE, TESTI, EDITING Associazione pro_MUOVERE APS Testi ed editing: Raffaella Festa Orsola Marano Progetto grafico, copertina e impaginazione: Bubba® | Francesco Iandolo La Provincia non è responsabile di eventuali informazioni inesatte e/o incomplete.

Edizione 2014 La pubblicazione è stata realizzata dal Servizio Politiche Giovanili della Provincia di Avellino – Agenzia Servizi InformaGiovani nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Campania – Settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù per il funzionamento delle ASIG – DD 96/2012.

SIRG settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù

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Sistema Informativo Regionale e Giovanile

Provincia di Provincia di vellino Avellino

ASIGG

Agenzia gen a Servizi ervi i Informagiovani n ormagiovani


presentazione Presentazione La libertà di movimento delle persone all’interno dei Paesi UE costituisce uno dei principi fondamentali, nonché un obiettivo strategico dell’Unione Europea; un diritto delle persone e, al tempo stesso, un elemento fondamentale per la crescita economica e sociale di tutti i Paesi membri. La mobilità delle persone – per motivi di studio o di lavoro – è, infatti, uno strumento indispensabile per la creazione di maggiori e migliori opportunità di lavoro, poiché accresce l’efficienza del mercato unico, favorendo la crescita delle competenze professionali e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Essa rappresenta, inoltre, un importante strumento di crescita culturale, in quanto permette di entrare in contatto con realtà diverse da quella di appartenenza, ampliando il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze. In un tale contesto, diventa fondamentale formare, nelle nostre società, persone che siano capaci di lavorare e vivere in altri Paesi e in contesti di multiculturalità. Infatti, se a 50 anni di distanza dalla costituzione dell’Europa Unita ci sono ancora passi da compiere per realizzare una vera identità europea, è solo attraverso un serio ed approfondito lavoro con e per le giovani generazioni che questa identità potrà realizzarsi e solo così potrà essere vinta la scommessa di un’Europa unita e di tutti i cittadini che la creano e la rinnovano ogni giorno. Le politiche pubbliche, in tutti i livelli e ambiti coinvolti, hanno il compito di assicurare un quadro che garantisca condizioni di qualità alla mobilità.

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ioparto La Provincia di Avellino, negli ultimi anni, si è impegnata fortemente nel promuovere la mobilità giovanile delle ragazze e dei ragazzi irpini, sostenendo e realizzando sia iniziative locali a partecipazione europea che visite alle Istituzioni europee e scambi culturali in Germania e Spagna. Con il nuovo programma “Erasmus Plus” si è aperta una nuova frontiera per rendere più fluidi e dinamici i flussi di giovani in mobilità per studio, crescita culturale, volontariato, tirocinio o lavoro. La nuova programmazione europea investe anche le Pubbliche Amministrazioni, le quali hanno maggiori opportunità di partecipare ai bandi che consentono di finanziare opportunità per i giovani del territorio. Il processo riformatore europeo si è sovrapposto a quello nazionale, tutt’ora in corso, per una nuova definizione delle competenze delle Province, quali Enti di secondo livello. Quale che sia il risultato finale, sarà sicuramente deciso e fermo l’impegno della Giunta che presiedo e del consesso dei Sindaci che rappresento per la promozione delle iniziative di mobilità giovanile e per un ruolo di maggiore protagonismo; per l’attivazione, sul territorio provinciale, di opportunità europee per la diffusione della cittadinanza attiva, la promozione degli scambi culturali e la nascita di una generazione che sia al passo con i propri coetanei degli altri stati dell’Unione. Domenico Gambacorta Presidente della Provincia di Avellino

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prefazione Prefazione L’attuale generazione di giovani è la prima ad essere cresciuta in un mondo nel quale è possibile muoversi, lavorare ed apprendere in Paesi diversi da quello di residenza molto più facilmente rispetto al passato1. Nel 1861, anno del primo censimento in Italia, meno del 15% degli italiani dichiarava una residenza in un comune diverso da quello di origine. La situazione odierna è significativamente diversa: è normale spostarsi per ragioni di studio o di lavoro, non solo in un’altra regione ma molto spesso anche in altri Stati europei o del mondo. In taluni casi, anzi, per un giovane italiano spostarsi all’estero per studio, stage, lavoro non è più un’esperienza di “avanscoperta” per misurarsi con una nuova realtà culturale, sociale e ambientale, ma è una scelta obbligata dal contesto di crisi e stagnazione economica. Le ragazze e i ragazzi che si cimentano in questa sfida molto spesso partono all’avventura e privi di punti di riferimento, ignari di opportunità che l’Unione Europa e numerosi organismi ed istituzioni internazionali finanziano proprio per favorire la mobilità dei giovani, in quanto occasione per sviluppare soft skill da spendere nel proprio curriculum o nella costruzione del proprio percorso formativo e lavorativo. L’Agenzia Servizi InformaGiovani ha investito da anni sulla costruzione di prodotti di qualità che riescano a fornire informazioni adeguate ed in grado di orientare i giovani che si trovano a realizzare una scelta 1 A tal proposito, con riferimento alla situazione italiana si veda P. Balduzzi e A. Rosina, “Giovani talenti che lasciano l’Italia: fonti, dati e politiche di un fenomeno complesso”, La Rivista delle Politiche Sociali, n. 3/2011, p.44. Si veda anche A. Rosina, “Una idea di Italia diffusa”, Il Mulino, n. 2/2011, p. 217 e ss.

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ioparto sul proprio futuro attraverso la nascita della Collana InformaGiovani, finanziata dalla Regione Campania – Settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù. Una guida come questa, prezioso strumento per chi decide di fare un’esperienza di mobilità all’estero, ci ricorda che la crescita e l’arricchimento che un viaggio può portare nella vita di un individuo stanno, invece, proprio nel toccare con mano una realtà prima di allora sconosciuta, nel lasciarsi coinvolgere fisicamente ed emotivamente dall’incontro con il nuovo e con l’altro, per uno scambio reciproco che è sempre un arricchimento per tutti. I progetti di mobilità giovanile nell’ambito dell’Unione Europea hanno, in aggiunta ai viaggi di conoscenza, il pregio di promuovere tra i giovani l’idea stessa di Europa, con i suoi valori: occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e tutela dell’ambiente e del clima. I nostri giovani potranno, così, svolgere un ruolo da protagonisti attivi nella costruzione concreta del loro futuro. È di grande attualità parlare di “Generazione Erasmus”: 2 milioni di studenti, 33 Paesi coinvolti (5 candidati), oltre 2.200 Università aderenti. Un’idea lanciata dal fondatore del programma Hywel Ceri Jones2 e che egli stesso definisce “una sfida vinta” all’interno della prefazione al libro dedicato, appunto, alla “Generazione Erasmus”, a firma di Francesco Cappè3 . E’ a questi trentacinquenni di oggi che l’autore si appella

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2 È stato Direttore Generale della Commissione Europea, fondatore dei Programmi Erasmus, Comett, Tempus, Lingua e Youth for Europe. 3 “Generazione Erasmus: l’Italia dalle nuove idee” , Francesco Cappè, Collana La società, Franco Angeli Editore, 2011.


prefazione per chiedere un maggiore impegno in tutti gli ambiti della policy, nella certezza che lo scambio culturale, il contatto con comunità culturali diverse da quelle di provenienza e la convivenza multiculturale, tipica degli studenti Erasmus, possano essere una leva per nuove idee e soluzioni strategiche per rilanciare il Paese. L’augurio, infine, è che quest’ultimo opuscolo possa essere di supporto ai ragazzi di questa provincia che guardano all’Europa e al Mondo come ad una “cassetta degli attrezzi” attraverso la quale sviluppare nuove abilità e acquisire nuove competenze da spendere ed investire, poi, sul territorio di provenienza. Anna Sannino Dirigente del Settore Turismo, Cultura, Politiche Sociali e Giovanili Provincia di Avellino

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ioparto Perchè questa guida

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Indubbiamente, per un giovane, i vantaggi di un periodo di studio, formazione, lavoro, volontariato trascorso all’estero sono innumerevoli: oltre agli aspetti culturali e sociali, bisogna tenere in considerazione la pratica di una lingua straniera ed un ambiente nuovo che può aprire nuovi orizzonti personali. Inoltre, un’esperienza di mobilità estera, oggi, dà spessore ad un Curriculum Vitae, rendendolo più interessante per l’eventuale datore di lavoro. Appena diplomato o, per chi decide di proseguire con l’Università durante gli studi universitari, un’esperienza all’estero potrebbe essere, quindi, davvero un ottimo investimento. Le opportunità sono molte, è necessario conoscerle e scegliere quella giusta, in relazione ai propri obiettivi e alle proprie disponibilità. “IOPARTO! Piccola guida per chi vuole fare un’esperienza all’estero” aspira ad essere un valido supporto informativo per chi è in cerca della “propria occasione” e non sa bene se esistano delle opportunità che fanno al proprio caso o quale delle opportunità a disposizione sia la più adeguata alle sue esigenze personali, di studio, di lavoro o di formazione. In particolare, l’introduzione della guida offre alcuni spunti per poter stimolare chi è interessato ad un’esperienza di mobilità a riflettere in maniera più consapevole sulle motivazioni della propria scelta. La Parte I, invece, fornisce informazioni pratiche e di pronto utilizzo per chi ha già deciso di partire ed intende organizzarsi adeguatamen-


perchè questa guida te prima del viaggio. In particolare, al Capitolo 2. sono riportati, in pillole, consigli e dritte su documenti, mezzi di trasporto, alloggi, sconti e riduzioni, sia in riferimento ai Paesi europei che extra Unione Europea. Una sezione è dedicata agli scenari del nuovo programma dell’UE a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport, denominato “Erasmus Plus”. La Parte II della guida illustra le maggiori opportunità di mobilità giovanile in Unione Europea e a livello internazionale, sia per motivi di studio (studenti medi superiori e studenti universitari) che per stage, lavoro, lavoro alla pari, volontariato, arte e cultura. Nella sezione finale “Strumenti” si forniscono, infine, i contatti dei maggiori punti di informazione e di riferimento, presenti sul territorio regionale, a cui rivolgersi per chiarimenti, approfondimenti o per intraprendere un’esperienza di mobilità all’estero. L’Agenzia Servizi InformaGiovani della Provincia di Avellino, attraverso questa guida, così come attraverso le altre guide della Collana InformaGiovani, ha dimostrato di credere fortemente nel binomio informazione e protagonismo giovanile: solo attraverso un’informazione puntuale ed adeguata i giovani possono diventare davvero protagonisti della propria vita e della società. Buon viaggio a tutti voi! Roberto Pastena Responsabile dell’ASIG

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ioparto Indice INTRODUZIONE – PERCHE’ PARTIRE ?

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PARTE I - DECIDERE DI PARTIRE pag. 15 1. Cosa significa fare un’esperienza di mobilità all’estero? pag. 17 2. Cosa è necessario fare? pag. 23 FOCUS ON pag. 43 Gli interventi UE per la mobilità giovanile pag. 44 PARTE II – I PROGRAMMI EUROPEI (e non solo) PER LA MOBILITÀ GIOVANILE pag. 53 1. Studiare all’estero pag. 55 2. Fare uno stage all’estero pag. 73 3. Lavorare all’estero pag. 99 4. “Au Pair” all’estero pag. 115 5. Fare Volontariato all’estero pag. 125 6. Fare arte e cultura all’estero pag. 137 STRUMENTI pag. 147 Allegato 1. Sportelli Informativi pag. 148

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APPROFONDIMENTI pag. 151 Le guide pag. 153 Le pagine tematiche pag. 153


introduzione

PERCHÈ PARTIRE? 11


ioparto Perchè partire? I motivi che potrebbero far prendere in considerazione l’idea di un soggiorno all’estero sono vari: si può decidere di partire per migliorare la propria formazione linguistica o semplicemente perché si ha bisogno di “cambiare aria”, staccare la spina dalla propria realtà quotidiana e allontanarsi un po’; perché quell’esperienza all’estero dà una marcia al proprio progetto professionale o, al contrario, perché non si hanno le idee chiare su ciò che vorremmo fare nella vita e un’esperienza lontano da casa potrebbe essere di aiuto per definire interessi e aspirazioni.

Quali le motivazioni? Partire per un viaggio è sempre qualcosa di estremamente eccitante; lo è ancora di più se durante questo viaggio si ha la concreta possibilità di scoprire nuove realtà, confrontarsi con persone provenienti da vari Paesi e discutere con questi di questioni interessanti. Durante questi scambi, si entra in contatto con ragazzi provenienti da varie nazioni, si visitano luoghi che non rientrano nelle classiche mete turistiche, si apprende in modo semplice e attivo, discutendo e facendo attività di gruppo, ci si riscopre e ci si reinventa e c’è la possibilità di ampliare la propria “rete” di contatti, sociale e virtuale.

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perchè partire? Quali i vantaggi? I vantaggi di un periodo di studio/formazione/lavoro/volontariato trascorso in un Paese diverso da quello di appartenenza sono innumerevoli: un ambiente nuovo che può aprire nuovi orizzonti personali; il contatto quotidiano con un’altra cultura; la pratica di una lingua straniera; l’opportunità di entrare in contatto con persone di diversa estrazione sociale e cultura, scambiando idee ed esperienze; la possibilità di allargare la propria cerchia di amicizie. Un periodo di studio o di lavoro all’estero, oggi, dà spessore ad un CV, rendendolo più interessante per l’eventuale datore di lavoro; studi condotti a livello europeo, infatti, confermano che i giovani che hanno svolto una parte della loro formazione fuori dal Paese di origine riescono a trovare lavoro più rapidamente. Appena diplomato o durante gli studi universitari, un’esperienza all’estero potrebbe essere un ottimo investimento.

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parte 1

DECIDERE DI PARTIRE 15


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capitolo 1

COSA SIGNIFICA FARE UN’ESPERIENZA DI MOBILITÀ ALL’ESTERO? 17


ioparto | capitolo 1 Cosa significa fare un’esperienza di mobilità all’estero? Migliaia di giovani partecipano ogni anno a programmi di scambio educativi, formativi, linguistici all’interno dell’Unione Europea e, più in generale, nel mondo. Decidere di fare un’esperienza di mobilità all’estero consente quella crescita e quell’arricchimento che derivano dal toccare con mano una realtà prima di allora sconosciuta, dal lasciarsi coinvolgere fisicamente ed emotivamente dall’incontro con il nuovo e con l’altro, in uno scambio reciproco di vissuti che comporta sempre uno sviluppo per chi è coinvolto. I progetti di mobilità giovanile nell’ambito dell’Unione Europea, in particolare, hanno, in aggiunta ai viaggi di conoscenza, il pregio di promuovere tra i giovani l’idea stessa di Europa, con i suoi valori: occupazione, innovazione, istruzione e formazione, sport, integrazione sociale e tutela dell’ambiente e del clima. In essi i giovani svolgono un ruolo da protagonisti e apprendono gli strumenti per poter diventare cittadini attivi del loro tempo, per la costruzione del proprio futuro. Non sempre, però, chi pensa di andare a studiare, a fare un tirocinio o a lavorare all’estero porta a compimento il proprio progetto. Molto spesso, infatti, l’idea di partire genera mille indecisioni che inducono a desistere da tale proposito. Diamo quindi, uno sguardo alle opportunità e alle difficoltà di un’esperienza di mobilità all’estero.

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esperienza di mobilità all’estero Quali le opportunità? Come sono vari i motivi che ci spingono a partire, altrettanto varie possono essere le opportunità da vagliare: dai campi di lavoro estivi alla collocazione alla pari presso una famiglia; da uno stage alla mobilità per studio; dalla ricerca del lavoro alla partecipazione ad uno scambio giovanile/culturale. Ciascuna di queste opportunità risponde ad aspettative differenti e richiede requisiti differenti. Chi pensa ad un lavoretto all’estero probabilmente cerca un modo per migliorare la lingua senza gravare troppo sulle spalle della famiglia, quindi dovrà considerare le difficoltà di adattamento, nonché la capacità di sostenere lavori anche faticosi. Inoltre, dovrà prevedere una riserva di denaro che possa consentire di sopravvivere almeno qualche settimana. Chi pensa a candidarsi come volontario presso un’organizzazione no profit all’estero probabilmente vuole offrire tempo e risorse a vantaggio di situazioni e progetti che favoriscano persone e comunità distanti dal proprio territorio, ricevendo in cambio un arricchimento personale, in termini di esperienza e rapporti umani. Naturalmente, sarà necessaria una conoscenza almeno di livello base della lingua del Paese ospitante o dell’inglese ed avere capacità di integrazione con le persone e disponibilità a condividere lo spirito dell’associazione promotrice del progetto. Chi, una volta iscritto ad un corso universitario (o di alta formazione artistica e musicale), voglia partire per un’esperienza di studi all’este-

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ioparto | capitolo 1 ro, probabilmente aspira ad un curriculum universitario al passo con i tempi e più spendibile nel mercato del lavoro. Dovrà, quindi, conoscere discretamente la lingua del Paese per il quale richiede la borsa e magari essere in regola con gli esami previsti dal corso di laurea. Più semplicemente, si può aspirare a qualche settimana all’estero per conoscere coetanei di altri Paesi o culture, oppure desiderare una vacanza – studio che possa far divertire e, contemporaneamente, migliorare una lingua studiata a scuola. Le opportunità sono molte, per cui è necessario conoscerle e scegliere quella giusta in relazione ai propri obiettivi e alle proprie disponibilità. Innanzitutto, chiedersi cosa ci si aspetta da un soggiorno all’estero e cosa si vuole acquisire in termini di conoscenze e competenze; in secondo luogo quanto tempo si ha intenzione di investire e a quale distanza si è disposti a spostarsi.

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esperienza di mobilità all’estero Quali le difficoltà? Qualsiasi sia la situazione che si vuol prendere in considerazione, è indubbio che un’esperienza all’estero può rivelarsi utile e aprire nuovi orizzonti personali. D’altra parte, è necessario riflettere su possibili difficoltà o problemi che possono sorgere quando si vive fuori dal proprio ambiente abituale, con regole di comportamento e culturali differenti. Inoltre, nel caso in cui non si conosca bene la lingua parlata nel Paese di destinazione, ulteriori disagi potrebbero derivare dalla mancanza o - peggio ancora! - da un errore di comunicazione. Per questo, ogni soggiorno all’estero va preparato attentamente, riflettendo sulle motivazioni e gli obiettivi che si vuole raggiungere e raccogliendo puntuali informazioni sulle soluzioni a disposizione.

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ioparto

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capitolo 2

COSA È NECESSARIO FARE? 23


ioparto | capitolo 2 Parto per un Paese UE I DOCUMENTI La Carta di Identità o il Passaporto Ogni cittadino dell’Unione Europea ha il diritto di vivere, lavorare e studiare in un altro Paese dell’Unione con il possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio o di un passaporto in corso di validità. Le autorità potranno controllare la validità del documento, ma non potranno fare domande sugli scopi e sulla durata del viaggio. In particolare, nei Paesi che hanno aderito all’accordo Schengen non vengono effettuati controlli di identità alle frontiere interne, rendendo così effettiva la libera circolazione delle persone all’interno del loro “spazio”. Il diritto di viaggiare può essere limitato solo per motivi di ordine pubblico, sicurezza pubblica o sanità pubblica. La TEAM - Tessera Europea di Assicurazione Malattia E’ necessario portare con sé la tessera europea di assicurazione sanitaria, distribuita dalla propria Regione di residenza o da richiedere alla propria Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.). La tessera consente di beneficiare delle cure sanitarie necessarie nei Paesi dell’Unione Europea o appartenenti allo Spazio Economico Europeo (più la Svizzera). Le cure sanitarie possono essere erogate gratuitamente o dietro pagamento di un corrispettivo, a seconda delle regole in vigore nello Stato di temporaneo soggiorno.

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cosa è necessario fare? La Carta di soggiorno La Carta di soggiorno del cittadino di uno Stato membro dell’Unione è un documento diverso dal permesso di soggiorno rilasciato ai cittadini di Paesi extracomunitari. Per ottenerla non bisogna espletare alcuna formalità prima della partenza, ma è sufficiente rivolgersi ai servizi amministrativi competenti del Paese in cui si è deciso di risiedere, presentando una carta d’identità o un passaporto validi. La carta è valida sull’intero territorio del Paese di residenza, per una durata di almeno cinque anni ed è automaticamente rinnovabile. Per gli studenti, la durata è limitata ad un anno ed è rinnovabile. Essa mantiene la sua validità anche se si è assenti dal territorio per un massimo di sei mesi consecutivi. E’ fornita gratuitamente o previo pagamento di un importo che non può superare quello versato dai cittadini nazionali per ottenere una carta d’identità. Documenti specifici Si tratta di documenti legati alla propria particolare posizione: • nel caso di lavoratori dipendenti, il certificato di lavoro; • nel caso di lavoratori autonomi, tutta la documentazione necessaria a dimostrare adeguatamente la propria attività; • nel caso di studenti, il certificato di iscrizione a un istituto riconosciuto. Inoltre, è necessario munirsi di un’assicurazione per malattie e di un’autocertificazione in cui si dichiari di disporre dei mezzi finanziari necessari al soggiorno. Queste ultime due certificazioni sono richieste anche per giovani che partecipino ad un’attività transnazionale di volontariato.

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ioparto | capitolo 2 I TEMPI Per un periodo di soggiorno non superiore ai tre mesi, generalmente, non è necessario richiedere alcun documento, oltre la carta d’identità o un passaporto valido, anche se alcuni Stati potrebbero richiedere di segnalare la propria presenza sul territorio nazionale; tale adempimento, però, in genere avviene automaticamente attraverso la registrazione in albergo o la dichiarazione cui è tenuto il proprietario dell’abitazione dove si è ospitati. In caso di periodi superiori a tre mesi, invece, in base a quanto previsto dalla Direttiva 2004/38/CE, è sufficiente una semplice iscrizione presso le autorità competenti (in genere effettuata presso l’ufficio anagrafe del comune in cui si intende stabilirsi). In alcuni Paesi, però, che non hanno ancora recepito la Direttiva, è necessario richiedere la carta di soggiorno alle Autorità competenti. Va segnalato che i disoccupati hanno il diritto di soggiornare in un altro Stato membro per cercare un impiego «entro un termine ragionevole» (che va dai 3 ai 6 mesi, a seconda del Paese). E’ consigliato rivolgersi alle Autorità dello Stato membro nel quale si cerca lavoro per accertarsi dei tempi previsti. C’è da dire, tuttavia, che, indipendentemente da quanto stabilito, l’UE raccomanda di non imporre l’abbandono del territorio di qualunque Stato membro qualora sia dimostrabile che si è attivamente impegnati nella ricerca del posto di lavoro e che ci sono reali possibilità di trovarlo (ad esempio,

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cosa è necessario fare? a seguito di colloqui o prove ancora da affrontare o di cui si attenda l’esito). Infine, in alcuni Paesi europei (es: Regno Unito, Irlanda), per l’ingresso e la permanenza fino a tre mesi, è necessario anche il visto. Per periodi superiori a tre mesi è sempre obbligatorio il visto, da richiedere alla Rappresentanza Diplomatica del Paese di destinazione presente in Italia.

attenzione Tutti i Paesi membri dell’Unione Europea prendono parte integralmente alla cooperazione di Schengen, tranne la Gran Bretagna, l’Irlanda, Cipro, la Romania e la Bulgaria. La Norvegia, l’Islanda e la Svizzera sono associate a tutti gli effetti a Schengen quali stati terzi.

approfondimenti e contatti Per maggiori informazioni è possibile consultare il portale dell’Unione Europea all’indirizzo: www.europa.eu/index_it.htm Per informazioni e consulenza giuridica sul tuo diritto a vivere, lavorare e studiare all’estero, ad accedere ai servizi sanitari e ad essere tutelato come consumatore, consulta le sezioni: • www.ec.europa.eu/youreurope/citizens/work/index_it.htm • www.europa.eu/eu-life/index_it.htm

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ioparto | capitolo 2 I TRASPORTI Organizzare un viaggio significa anche scegliere tra le varie alternative che permettono di raggiungere la propria destinazione. Viaggio in automobile… Se ci si reca in un Paese dell’Unione Europea in auto, si può guidare con la patente italiana in corso di validità. Oltre alla patente, viene richiesto di esibire anche il libretto d’immatricolazione del veicolo. La polizza assicurativa stipulata in Italia offre una copertura minima per la responsabilità civile anche nei Paesi dell’UE e in Islanda, Norvegia e Svizzera. Si consiglia, comunque, di richiedere alla propria compagnia di assicurazione la carta verde, il certificato internazionale di assicurazione che può facilitare la liquidazione del danno in caso di incidente. La maggior parte delle norme di guida sono comuni ai diversi Paesi dell’Unione: è obbligatorio, ad esempio, l’uso delle cinture di sicurezza sia sui sedili anteriori che posteriori e l’uso del casco per il conducente e il passeggero di motoveicoli e ciclomotori. Alcune regole, però, possono variare da Paese a Paese (tasso di alcolemia, limiti di velocità ed uso del telefono cellulare) ed è importante ricordare che in alcuni Stati la guida è a sinistra (es: Cipro, Irlanda, Malta e Regno Unito) mentre in altri la precedenza viene data ai veicoli provenienti da destra (es: Belgio, Francia, Paesi Bassi, Portogallo).

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cosa è necessario fare? approfondimenti e contatti Per informazioni in proposito collegarsi al portale www.viaggiaresicuri. mae.aci.it: selezionando il Paese di destinazione, è possibile ottenere utili informazioni sulle norme di guida in vigore nei diversi Stati.

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ioparto | capitolo 2 Viaggio in aereo… La politica europea dei trasporti aerei negli ultimi anni si è orientata verso tariffe sempre più basse e ad una più ampia scelta tra le compagnie aeree. L’Unione Europea ha fissato, inoltre, una serie di diritti a tutela dei passeggeri e, per garantire una maggiore sicurezza del trasporto aereo, ha individuato un elenco di vettori per i quali esiste un divieto di operare in Europa. Infine, è importante sapere che sono entrate in vigore nuove regole di sicurezza in tutti gli aeroporti europei che limitano la quantità si sostanze liquide trasportabili nel bagaglio a mano.

da segnalare Di seguito alcuni link per orientarsi nella ricerca dei voli: •www.enac-italia.it/documents/Links/aeroporti%20italiani.htm sito web dell’Ente Nazionale per l’Aviazione civile con link alla pagina web degli aeroporti italiani; da ogni aeroporto è possibile consultare i voli in partenza e gli orari. •www.enac-italia.it/SecurityInformative/Informativa.htm per reperire informazioni sulle nuove regole di sicurezza sul trasporto di sostanze liquide. •www.ec.europa.eu/transport/air-ban/list_it.htm per informazioni sull’elenco vettori e consultare i diritti dei passeggeri.

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cosa è necessario fare? Viaggio in treno… Viaggiare in treno è un modo comodo ed economico per scoprire l’Europa, grazie anche alle numerose promozioni e riduzioni esistenti per i giovani. Una tipica agevolazione molto utilizzata dai ragazzi è l’Inter-Rail, un biglietto ferroviario che consente di viaggiare, in uno o più dei Paesi che partecipano all’offerta, ad un prezzo vantaggioso. C’è anche la carta Rail Plus che consente di ottenere riduzioni sui prezzi dei biglietti ferroviari internazionali delle reti ferroviarie partecipanti all’offerta e la Carta Verde che permette di ottenere uno sconto sui prezzi dei biglietti ferroviari nazionali ed internazionali.

approfondimenti e contatti www.trenitalia.com/it/nazionali.shtml: all’interno della voce “offerte e promozioni” si possono consultare le varie formule per viaggiare in Europa a prezzi vantaggiosi; cliccando, invece, su “Area Clienti” e poi su “guida del viaggiatore” si ottengono tutte le informazioni su carte, sconti e tariffe di Trenitalia.

da segnalare Di seguito alcuni link per orientarsi nella ricerca dei treni in Europa: •www.tgv-europe.it/it/home: sito web dei principali treni a grande velocità in Europa, con possibilità di prenotazione on-line; •www.raileurope.com: database sul trasporto ferroviario europeo.

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ioparto | capitolo 2 Viaggio in autobus… Viaggiare in autobus rappresenta sicuramente uno dei modi più economici per spostarsi, utile soprattutto se le distanze da percorrere non sono eccessivamente grandi. Alcune compagnie di autobus prevedono delle linee che consentono di raggiungere le principali città europee.

da segnalare Di seguito una serie di link per coloro che vogliono viaggiare in autobus per raggiungere le varie destinazione europee: •www.eurolines.it: è la più conosciuta compagnia di autobus internazionali del vecchio continente; collega le principali città dell’Europa occidentale e centrale. In partenza da 100 città Italiane, Eurolines raggiunge 400 città europee: dal piccolo centro alla capitale. •www.sitabus.it: oltre a collegare l’Italia da Nord a Sud, Sitabus costituisce un ponte con molti altri Paesi: Germania, Austria, Bulgaria, Romania, Croazia e Marocco. •www.studentagencybus.com: tramite questa compagnia è possibile raggiungere la Repubblica Ceca e dalla Repubblica Ceca raggiungere numerose destinazione europee. •www.nationalexpress.com: offerte di viaggio per il Regno Unito. •www.citylink.co.uk/destinations.php: offerte di viaggio per il Regno Unito.

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cosa è necessario fare? •www.nettur.rst.com.pl: collegamenti dalla Polonia. •www.linebus.com: agenzia di viaggi in autobus della Spagna. •www.europebuspass.com: autobus che collegano diversi Paesi europei. •www.busabout.com: sfrutta una rete di bus, che seguono itinerari prestabiliti in tutta Europa, per fornire la possibilità a studenti e viaggiatori di pianificare il proprio viaggio a seconda dei posti liberi sui bus in viaggio. L’utente può scegliere autonomamente se affidarsi a un itinerario già esistente o crearne uno proprio passando da un pullman busabout all’altro.

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ioparto | capitolo 2 Faccio l’autostop, ma social… Il social travelling consiste nel migliorare l’esperienza di viaggio sfruttando le potenzialità fornite dal web 2.0, e, in particolare, dalle sue reti di contatti. Sono diversi i siti che permettono di trovare compagni di viaggio (a pagamento o gratuitamente). L’autostop organizzato è un modo per viaggiare risparmiando che si basa sull’accordo tra chi cerca e chi offre un passaggio. I contatti tra guidatore e passeggero possono avvenire tramite l’opera di un intermediario (agenzia), ma sempre più spesso sono internet e i social gli strumenti più usati per consultare database specializzati, spesso ad uso gratuito.

da segnalare •www.blablacar.it: portale che mette in contatto conducenti e passeggeri, sia per tragitti in Italia che in Europa. •www.hitchhikers.org: database per lo scambio fra chi cerca o desidera offrire passaggi in auto in tutta Europa. E’ richiesta solo una registrazione on-line. •www.globetrooper.com: piattaforma ideata per i viaggiatori più “avventurosi”. Globetrooper consente di creare un viaggio ideale, o anche solo di abbozzarlo e, successivamente, di cercare persone provenienti da qualunque Paese che siano disposti a condividere il viaggio.

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cosa è necessario fare? GLI ALLOGGI Le possibilità di alloggio in Europa sono numerose e variano da Paese a Paese: si può scegliere tra ostelli, B&B, stanze o appartamenti, alberghi o pensioni, campeggi, etc. Naturalmente la scelta andrà fatta anche in base alla durata e alle motivazioni del soggiorno, la località scelta e, soprattutto, le possibilità economiche.

da segnalare Per la ricerca di una sistemazione dall’Italia si consiglia di consultare il sito dell’Ente Nazionale del Turismo del Paese di destinazione. Altri siti web utili: •www.visiteurope.com: portale con utili informazioni per viaggiare in Europa con possibilità di collegamento al sito dell’ente nazionale del turismo di ciascun Paese europeo. •www.europa.eu/abc/travel/tourist/index_it.htm: sito ufficiale dell’Unione Europea con link agli uffici del turismo nazionali. •www.ostellion-line.org: sito web dell’associazione Italiana Alberghi per la Gioventù (AIG) contenente una guida completa sugli Ostelli in Italia e nel mondo. •www.casaswap.com: un network internazionale dedicato a giovani e studenti che desiderano trovare un alloggio in affitto, dare in affitto la propria stanza o appartamento o effettuare uno scambio

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ioparto | capitolo 2 di abitazione. Il servizio è gratuito, ma occorre la registrazione. Per chi voglia sperimentare forme più “social” e meno convenzionali di alloggio, suggeriamo: •Couchsurfing International: www.couchsurfing.com; •Hospitality Club: www.italiano.hospitalityclub.org; •Belodged.Com (CH): www.belodged.com; •AIRBNB: www.airbnb.it; •Wimdu: www.wimdu.it; •Servas: www.servas.it (in manutenzione) o www.joomla.servas. org/.

SCONTI E RIDUZIONI Carta Giovani La Carta Giovani – European Youth Card è valida e riconosciuta in 60.000 punti convenzionati in 41 Paesi europei, comunitari e non, per accedere a servizi e sconti nell’ambito della cultura, del tempo libero, dei viaggi, dello sport, della formazione; per partecipare a progetti nazionali ed europei e per ottenere utili informazioni sulle opportunità per i giovani. La carta è utilizzabile in Italia e nei Paesi europei aderenti all’iniziativa. La carta viene rilasciata dietro pagamento di una quota associativa ed è valida per un anno, con possibilità di rinnovo ogni anno fino al raggiungimento dei 26 anni di età.

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cosa è necessario fare? approfondimenti e contatti Per informazioni sulle opportunità Carta Giovani in Italia, è possibile consultare il database sul sito: www.cartagiovani.it, mentre per quelle in Europa il sito di riferimento è www.eyca.org, sul quale è disponibile un database in lingua inglese relativo alle agevolazioni offerte in ciascun Paese. Scopri le sedi di tesseramento presenti nella tua regione al seguente indirizzo web:www.cartagiovani.it/frontOffice/DoveSiamo.asp Carta ISIC (International Student Identity Card) La Carta Internazionale dello Studente può essere rilasciata a tutti gli studenti che frequentano regolarmente un corso di studi di almeno 6 mesi. Non esiste un limite di età massimo per il rilascio, ma occorre aver compiuto almeno 12 anni. La carta permette agli studenti che viaggiano all’estero di ottenere sconti e vantaggi in esercizi commerciali, musei e in molti altri settori di interesse per i giovani. Patrocinata dall’Unesco, la ISIC è utilizzata da 5 milioni di studenti all’anno, diffusa in oltre 129 Paesi al mondo. In Italia, la ISIC CARD è distribuita dal CTS – Centro Turistico Studentesco e Giovanile e viene rilasciata dietro pagamento di una quota oppure gratuitamente se ci si associa al CTS. La Guida della ISIC CARD viene consegnata all’atto dell’iscrizione. Per maggiori informazioni consultare il sito web www.isic.it. Le sedi CTS: www.cts.it//index.cfm?Module=Office&Page=CTSOffices

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ioparto | capitolo 2 Carta Giovani CTS (Centro Turistico Studentesco) Solo per giovani da 14 anni compiuti a 30 anni non compiuti. La Tessera CTS e Carta Giovani - European Youth Card consente di acquistare ogni tipologia di servizio CTS, partecipare agli eventi esclusivi ed usufruire di tutti gli sconti e le agevolazioni previsti per i possessori di Carta Giovani in Italia e in tutta Europa. Inoltre, è possibile acquistare lo Welcome Kit, con oltre 700 euro di buoni sconto con partner strategici di livello nazionale e assicurazione sanitaria di base per i propri viaggi. La tessera può essere richiesta direttamente on-line sul sito www.cts.it oppure in una delle sedi CTS. City Card Da molto tempo, le aziende di trasporto pubblico, nelle grandi città e le aziende di promozione turistica hanno pensato di creare le city card per consentire ai visitatori e ai turisti di circolare liberamente sulla rete dei mezzi pubblici e di visitare musei e luoghi di interesse storico o artistico liberamente, senza più preoccuparsi di dover fare i biglietti. Con il tempo, al servizio trasporto si sono uniti una serie di sconti e agevolazioni per negozi, ristoranti, teatri, ecc. Sul sito web www.citycardsitalia.it, è possibile scegliere il Paese di destinazione e visualizzare le varie city cards e le agevolazioni che offrono. Per l’acquisto della card è possibile rivolgersi alla propria agenzia di viaggi di fiducia oppure ai rivenditori autorizzati consultabili sul sito.

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cosa è necessario fare? da segnalare •www.infomobil.org: banca dati “INFOMOBIL”, creata da “ERYICA” (European Youth Information and Counselling Agency). Il portale, tutto in inglese, contiene informazioni dettagliate su tutti i Paesi dell’Unione Europea: profilo del Paese, vita quotidiana, formalità di ingresso, sistemazioni, studio, punti di riferimento, lavoro/formazione, servizi di informazione per i giovani, trasporti, occasioni di incontro con altri giovani, cose da fare e da vedere, news. •www.arces.it: sito web del Centro Risorse, promosso dalla Commissione Europea e dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e dal Ministero dell’Istruzione, con informazioni per tutti coloro che desiderano realizzare un’esperienza di studio o lavoro all’estero. Il Centro Risorse Nazionale per l’Orientamento italiano è membro, a livello transnazionale, della Rete Euroguidance (www.euroguidance.net/), il network che riunisce i Centri Risorse europei. •www.europa.eu: sito web ufficiale dell’Unione europea, alla sezione “La vita nell’UE”, si possono reperire informazioni di carattere generale e consulenza giuridica sul tuo diritto a vivere, lavorare e studiare all’estero, ad accedere ai servizi sanitari e ad essere tutelato come consumatore. •www.portaledeigiovani.it: portale italiano dei giovani, collegato al portale europeo dei giovani, che consente il collegamento a siti internet di interesse giovanile.

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ioparto | capitolo 2 Parto per un Paese Extra - UE La tipologia di documento necessario per l’espatrio dipenderà dalla destinazione: in alcuni Paesi è sufficiente possedere unicamente la carta d’identità valida per l’espatrio, in altri è necessario il passaporto, per altri ancora è necessario munirsi di un visto d’ingresso; è bene, quindi, informarsi presso gli uffici competenti (ambasciate, consolati, polizia di stato). Anche i tempi di permanenza variano da Paese a Paese. Inoltre, nel caso in cui ci si rechi all’estero per lavorare, è bene ricordare che nei Paesi che non appartengono all’Unione Europea occorre ottenere un permesso di lavoro.

alcune dritte Il portale della Farnesina www.viaggiaresicuri.it offre una serie di importanti indicazioni da seguire ogni qualvolta si sia in procinto di preparare un viaggio. Prima di partire, è importante raccogliere informazioni, soprattutto sulla situazione politica del Paese che si vuole visitare. Qualora si decidesse di visitare zone a rischio, è bene informare preventivamente il Ministero degli Esteri, indicando l’itinerario di viaggio scelto attraverso il sito web www.dovesiamonelmondo.it curato dal Ministero degli Esteri stesso.

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cosa è necessario fare? Ăˆ importante, inoltre, informarsi in merito alle abitudini e agli stili di vita propri del popolo che si sta visitando che potrebbero risultare diversi dai propri e, per questo, mal interpretati. Ăˆ, infine, utile valutare la situazione climatica del Paese in cui si desidera viaggiare, in modo da evitare spiacevoli imprevisti dovuti, per esempio, alla stagione delle piogge o ad altri eventi climatici potenzialmente pericolosi.

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GLI INTERVENTI UE PER LA MOBILITÀ GIOVANILE 43


ioparto | focus on FOCUS ON “GLI INTERVENTI UE PER LA MOBILITA’ GIOVANILE” A partire dagli anni ‘70, in Italia ed alcuni altri Paesi europei, i giovani sono stati destinatari di specifici interventi ed iniziative volte a promuovere e valorizzare il loro apporto nella società. Caratteristica comune di queste azioni era quella di rivolgersi alla categoria “giovani” in forma ampia, definita unicamente da un intervallo di età (variabile a seconda dei diversi contesti nazionali) e non da un ruolo sociale: l’essere giovane nella società non era più veicolato unicamente dal particolare ruolo (studente, disoccupato, lavoratore, ecc.) ricoperto in un dato periodo della propria vita, ma si individuava una categoria “giovane” cui indirizzare una serie di politiche specifiche. La promozione dell’essere giovane nella società è avvenuta, inoltre, attraverso la valorizzazione dell’auto - rappresentanza delle forme di associazionismo giovanile e della consultazione dei giovani per tutte quelle decisioni che li riguardassero direttamente. Sulla base di queste prime esperienze, maturate e sviluppate in ambito locale, sono stati successivamente sviluppati in diversi Paesi europei quadri normativi più complessi.

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1985 - l’ Organizzazione delle Nazioni Unite proclama l’ “Anno Internazionale della Gioventù”. Si risveglia l’interesse locale e nazionale nel


gli interventi ue settore delle politiche giovanili, in particolare, verso l’associazionismo giovanile quale forma privilegiata del protagonismo sociale dei giovani. Le attività ed i progetti realizzati presso i Centri Europei della Gioventù o co-finanziati dalla Fondazione Europea della Gioventù sono state il risultato di un processo di co-gestione tra i rappresentanti delle organizzazioni dei giovani ai rappresentanti degli Stati membri, riuniti dal Consiglio d’Europa attraverso il Comitato Direttivo europeo per la gioventù - organo di cooperazione intergovernativa che riuniva i 47 rappresentanti dei ministeri e delle strutture responsabili per la gioventù di tutti i Paesi che aderivano alla Convezione Europea sulla Cultura. Il Consiglio d’Europa organizza la 1ª Conferenza Europea dei Ministri responsabili per la gioventù, durante la quale gli Stati membri si sono impegnati ad istituire un Consiglio Nazionale della Gioventù, autonomo ed indipendente. 1989 - la Commissione Europea lancia il suo primo programma d’azione comunitaria in favore della gioventù, denominato Gioventù per l’Europa, che promuove e cofinanzia attività di scambio giovanile interculturale tra i 12 Paesi dell’allora Comunità Europea. Scopo del programma, di durata triennale, era quello di far dialogare i giovani sui temi di loro interesse, per mezzo di un progetto ideato, realizzato e valutato da loro stessi, e che coinvolgesse direttamente gruppi di giovani di diversi Paesi comunitari. Fino a quel momento, gli scambi giovanili internazionali esistevano solo nell’ambito degli accordi culturali bilaterali tra Stati e nell’ambito delle attività promosse da organizzazioni giovanili

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ioparto | focus on paneuropee. Il programma verrà ri-finanziato, nel 1992 per un secondo triennio. 1990 - il Congresso dei poteri regionali e locali del Consiglio d’Europa adotta la Carta di partecipazione dei giovani alla vita municipale e regionale, che costituisce un quadro di riferimento per lo sviluppo delle politiche giovanili locali. 1992 - lo stesso Consiglio d’Europa rivede e aggiorna il testo della Carta inserendo una serie di criteri, destinati ai Paesi membri, per la creazione di un quadro normativo nazionale di riferimento per le politiche giovanili. In particolare, si chiede l’istituzione di un consiglio nazionale della gioventù, di una rete nazionale di informazione dedicata ai giovani (in Campania, SIRG) e la previsione di finanziamenti tesi a promuovere la partecipazione giovanile locale alla vita pubblica. 1993 - Trattato di Maastricht: la cooperazione transnazionale in ambito giovanile europeo viene inserita come una delle aree d’intervento dell’Unione Europea. Gli artt. 149 e 150 del prevedono espressamente competenze comunitarie nei settori della istruzione, della formazione e della educazione non-formale di cui è competente la Direzione Generale. 1995 - la Commissione europea lancia i programmi comunitari Socrates e Leonardo da Vinci con durata quinquennale; il programma Gioventù per l’Europa avvia la sua terza fase, anch’essa di durata quinquennale, con un aumento di finanziamento, un rafforzamento delle compe-

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gli interventi ue tenze e un ampliamento dei Paesi beneficiari. 1996 - la Commissione Europea lancia l’azione Servizio Volontario Europeo per i Giovani (SVE) al fine di valorizzare le esperienze di apprendimento interculturale dei giovani attraverso attività di volontariato di medio - lungo periodo a beneficio delle comunità locali. 2000 - nascono i programmi europei multi azione in ambiti specifici: Gioventù - educazione non formale; Socrates - educazione formale; Leonardo da Vinci - istruzione professionale. 2001 - la Commissione europea presenta il “Libro Bianco – Un nuovo impulso per la Gioventù europea”, poi integrato nel 2003. Tale documento, nato per rispecchiare le preoccupazioni e le attese dei giovani ascoltati in diverse sedi nei Paesi membri, ha rappresentato un punto di riferimento per tutti i Paesi dell’Unione Europea, per far sì che le Politiche Europee per i giovani avessero una serie di obiettivi condivisi e rispondessero a standard di approccio comuni. Prima di allora, infatti, non erano esistite vere e proprie “Politiche Comunitarie” per i giovani, ma solo alcune “raccomandazioni” agli Stati membri sulla promozione della partecipazione giovanile. In ogni Stato membro si sono avviate, così, più o meno velocemente, una serie di azioni, ai diversi livelli, che hanno portato le Politiche per i giovani alla ribalta delle priorità di governo. 2006 - in Italia viene istituito, all’interno della Presidenza del Consiglio dei mInistri, il primo “Ministero per le Politiche Giovanili e le attività spor-

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ioparto | focus on tive – POGAS”, poi divenuto “Ministero per la Gioventù”, oggi sostituito dal “Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale”, considerato strategico per le attività di governo nazionali. 2007 - sono lanciati per i successivi sette anni i nuovi programmi: Gioventù in Azione, in sostituzione di Gioventù, e il programma sull’Apprendimento Permanente (Long Life Learning Programme – LLP) che accorpa e sostituisce Socrates e Leonardo da Vinci. 2014 - la Commissione europea lancia Erasmus Plus, che combina tutti gli attuali regimi di finanziamento dell’Unione nel settore dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, compreso il programma di apprendimento permanente (Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig), Gioventù in azione e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i Paesi industrializzati). Il nuovo programma, in particolare, opera un ulteriore accorpamento dei precedenti, racchiudendoli tutti in tre sole Azioni Chiave: KA1 (Mobilità individuale a fini di apprendimento); KA2 (Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche); KA3 (Riforma delle politiche), a cui vanno aggiunte due Azioni Speciali: Sport e Programma “Jean Monnet” per il supporto all’insegnamento e alla ricerca sull’integrazione europea. • AZIONE 1 - Mobilità per l’apprendimento degli individui: offre l’opportunità di migliorare le proprie competenze, la propria occupabilità e di acquisire consapevolezza culturale.

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gli interventi ue •

AZIONE 2 - Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi: consente alle organizzazioni e agli istituti superiori di lavorare insieme, al fine di migliorare l’offerta per i discenti e condividere l’esperienza;

• AZIONE 3 - Supporto alle politiche di riforma: riguarda ogni tipo di attività volta a sostenere e agevolare la modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione. • AZIONE SPECIALE - Sport : è finalizzata ad aumentare l’identità europea dello sport. • AZIONE SPECIALE Jean Monnet : supporta l’insegnamento e la ricerca sull’integrazione europea.

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ioparto | focus on le agenzie nazionali In Italia, la gestione operativa del Programma Erasmus Plus è stata affidata a 3 agenzie nazionali: • INDIRE - per scuola, istruzione superiore ed educazione degli adulti (www.indire.it) • ISFOL - per istruzione e formazione professionale (www.isfol. it) • ANG - Agenzia Nazionale Giovani - per la Gioventù (www.agenziagiovani.it) Le agenzie nazionali sono incaricate della gestione coordinata del Programma a livello nazionale e forniscono: • informazione e consulenza sul Programma; • orientamento nella ricerca di partner e messa in rete di progetti e attori; • consulenza in fase di candidatura; • valutazione e selezione delle candidature (con esperti esterni);

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gli interventi ue • assistenza durante il ciclo di vita del progetto e delle altre attività; • monitoraggio e controllo amministrativo, procedurale e finanziario, nonché qualitativo, dei progetti approvati; • organizzazione di eventi e seminari di informazione e formazione; • valorizzazione e disseminazione delle esperienze.

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parte 2 I PROGRAMMI EUROPEI (e non solo)

PER LA MOBILITÀ GIOVANILE 53


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capitolo 1

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ioparto | capitolo 1 Cosa si intende per mobilità degli studenti? Mobilità sembra essere la parola chiave per il futuro dei giovani. Attraverso la mobilità transazionale, un giovane ha la possibilità di incrementare le proprie possibilità di occupazione e potenziare il proprio sviluppo personale. La mobilità ha ricoperto da sempre un ruolo strategico nell’ambito delle politiche europee4 , data la necessità di “costruire” un’identità europea, un senso di appartenenza ed una partecipazione attiva alla società ed alle istituzioni UE. Il termine mobilità, infatti, viene utilizzato in molteplici decisioni, comunicazioni e raccomandazioni delle istituzioni europee che promuovono – anche mediante numerosi Programmi e finanziamenti dedicati – mobilità di persone tra i Paesi dell’Unione come esperienza curriculare nei sistemi di istruzione e formazione (formale ed informale). In particolare, nel novembre del 2008, il Consiglio e i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio europeo, sentirono l’esigenza di dedicare un punto della loro agenda al tema della mobilità, un’opportunità ancora poco fruita dai giovani europei, nono-

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4 Non si parlava ancora di cooperazione europea in materia di istruzione e formazione, ma già nell’ambito delle quattro libertà fondamentali della Comunità Economica Europea fu sviluppato il tema della mobilità: il primissimo programma europeo di mobilità, adottato nel 1964, ”Young workers Exchange”, ai sensi dell’art. 50 del Trattato CEE, riguardava gli scambi di giovani lavoratori”.


studiare all’estero stante il grande successo ottenuto dal programma Erasmus, nato per la mobilità dei giovani studenti universitari. Come si legge nelle conclusioni: “La mobilità dei giovani è fondamentale per formare un senso di appartenenza europea, migliorare l’inserimento sociale e professionale e garantire la competitività dell’economia europea”. Nel 2009, la Commissione europea, raccogliendo la denuncia del Consiglio europeo, lanciò il Libro Verde intitolato “Promuovere la mobilità dei giovani per l’apprendimento”, con l’obiettivo di aprire un dibattito sul modo migliore per accrescere le opportunità dei giovani in Europa, per sviluppare le loro conoscenze e le loro abilità, recandosi all’estero. È cominciata, quindi, un fase di ascolto con la società civile, affinché la Commissione e gli Stati membri sviluppassero ulteriormente il concetto di mobilità, inteso come momento educativo e di apprendimento, in contesti diversi come la scuola, l’istruzione superiore, la formazione professionale, gli internati, gli apprendistati o il lavoro volontario. Possiamo affermare che questo percorso di ascolto è terminato con la definizione della nuova strategia europea per la mobilità, intesa come leva per l’apprendimento, per la crescita delle conoscenze e competenze e come chiave per lo sviluppo economico UE. Tale strategia è contenuta nel nuovo programma europeo per la mobilità 2014 – 2021 denominato “Erasmus Plus”.

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ioparto | capitolo 1 La mobilità giovanile è rivolta a favorire tutti i giovani nei vari contesti di apprendimento (ad esempio a scuola), nell’ambito degli studi universitari a livello “bachelor”, “master” e “PhD”, nonché in tirocini, apprendistati, scambi di giovani, attività di volontariato o formazione professionale all’interno o all’esterno dell’Unione Europea. La mobilità per l’apprendimento viene considerata pertinente per tutte le discipline e per tutti gli ambiti, quali cultura, scienza, tecnologia, arti, sport ed imprenditoria giovanile. Nelle pagine che seguono illustreremo la vasta e complessa gamma di strumenti per la mobilità dei giovani messi in campo, a livello europeo e non solo, per supportare la mobilità degli studenti. Che si voglia partecipare alle opportunità di Erasmus Plus, frequentare un master all’estero o iscriversi ad un’ Università straniera sin dal Liceo, la regola d’oro è sempre la stessa: prepararsi con un buon anticipo rispetto alla partenza. Uno dei modi per farlo è acquisire il maggior numero di informazioni sulle opportunità esistenti e approfondire, poi, quella che pare più interessante o vicina ai nostri interessi/obiettivi.

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studiare all’estero 1.1 Il quadro delle nuove opportunità di Erasmus Plus Giunto a conclusione il Programma comunitario nel campo dell’istruzione e della formazione, promosse e sostenute dalla U.E., denominato Lifelong Learning Programme (Programma per l’Apprendimento Permanente) – LLP, nel cui ambito, sino all’anno accademico 2013/2014, è stata realizzata la mobilità in Europa degli studenti delle scuole medie superiori (Comenius) e delle Università (Erasmus Mundus), le varie iniziative di cooperazione europea sono confluite nel nuovo programma europeo Erasmus Plus.

Erasmus Plus Tutte le opportunità previste da Erasmus Mundus sono confluite nell’Azione Chiave n. 1 – Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento che prevede, tra l’altro, la possibilità che anche gli studenti delle scuole superiori possano intraprendere un’esperienza di studi all’estero sul modello dell’Erasmus per universitari.

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ioparto | capitolo 1 Opportunità per studenti medi superiori Cosa è’. Gli studenti possono trascorrere un periodo di studio all’estero che duri dai 3 ai 12 mesi. In questa fascia temporale, è incluso anche un periodo di tirocinio formativo, se previsto dal progetto formativo a cui si aderisce. Ogni studente può ricevere più borse di studio per partire una volta per ogni ciclo di studi. Cosa prevede. Le scuole in cui vengono ospitati gli studenti italiani all’estero fanno parte di un circuito di scuole d’eccellenza selezionate dal Programma Erasmus Plus. Prima di partire, lo studente firmerà un accordo di mobilità con la nuova scuola e l’Erasmus Student Card, ovvero il documento che definisce i suoi diritti e doveri durante il periodo di mobilità. Inoltre, in seguito ad un confronto tra la scuola italiana e quella ospitante, verrà creato un programma di studi ben preciso e personalizzato per ogni studente. Terminato il periodo di studio all’estero, la scuola ospitante deve fornire tutte le valutazioni ed i documenti sul rendimento scolastico dello studente, che dovranno essere considerate nel giudizio di fine anno. L’esperienza di mobilità, inoltre, rappresenta un valore aggiunto ai fini del voto del diploma.

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studiare all’estero E’ possibile ricevere una borsa di studio (secondo i requisiti stabiliti da ogni programma) per partecipare al programma Erasmus Plus, che copre le spese di viaggio, vitto e alloggio. Chi non riesce ad ottenere il finanziamento può comunque partire per il periodo di studio all’estero, senza dover pagare le tasse d’iscrizione e frequenza nella scuola ospitante. Come accedere - Dove informarsi. Gli studenti iscritti alle Scuole Superiori che vogliono partecipare al progetto Erasmus possono rivolgersi alla segreteria della scuola che frequentano per ricevere maggiori informazioni.

Opportunità per studenti universitari Cosa è’. Attraverso questa opportunità, gli studenti universitari possono studiare presso un’Università di uno dei 28 Paesi dell’UE o di uno dei Paesi Terzi che hanno stipulato appositi accordi con l’Unione. Il soggiorno all’estero può avere una durata compresa tra un minimo di 3 e un massimo di 12 mesi. L’attività didattica (esami, tirocini) svolta in Erasmus Plus viene, poi, riconosciuta, sia in termini di crediti che di voti, dall’Università di appartenenza. Il Programma Erasmus Plus consente di vivere esperienze culturali all’estero, di conoscere nuovi sistemi di istruzione superiore, di perfezionare la conoscenza di almeno un’altra lingua e di incontrare

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ioparto | capitolo 1 giovani di altri Paesi, partecipando attivamente alla costruzione di un’Europa sempre più unita. Cosa prevede. Gli studenti sono dispensati dal pagamento delle tasse nell’Università ospitante e percepiscono un contributo comunitario per la copertura delle spese straordinarie di permanenza all’estero, integrato, eventualmente, da contributi dell’Ateneo e ministeriali. Lo status di “Erasmus student” può essere ricevuto una sola volta. Gli studenti beneficiari di una borsa Erasmus Plus non possono ricevere contestualmente altre borse finanziate dall’Unione Europea, mentre conservano il diritto al pagamento integrale di eventuali borse di studio nazionali, d’Ateneo e ministeriali. Inoltre, la Commissione Europea promuove l’organizzazione di corsi intensivi di preparazione linguistica destinati a studenti in mobilità verso Paesi le cui lingue sono tra le meno parlate e meno insegnate e ne incentiva la frequenza con uno specifico contributo economico.

studenti portatori di handicap La Commissione Europea offre agli studenti portatori di handicap selezionati per la mobilità in ambito Erasmus Plus la possibilità di ottenere un adeguato aiuto economico per affrontare il periodo di studio all’estero, in base alle esigenze personali.

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studiare all’estero Come accedere. Per studiare all’estero nel quadro di Erasmus Plus gli studenti devono superare una selezione; a tal fine, ogni anno, per i soggiorni di studio da realizzarsi nell’anno accademico successivo, è emanato il bando d’Ateneo, contenente le modalità di partecipazione agli scambi. I bandi di corso di studio forniscono informazioni dettagliate sulle diverse opportunità di studio all’estero offerte agli studenti iscritti al corso, in relazione alle Università straniere di accoglienza: le attività formative consentite da ciascuna Università (frequenza di corsi, lavoro di tesi, attività di ricerca, di laboratorio, clinica), la tipologia degli studenti accettati presso ciascuna sede (laureandi, specializzandi, dottorandi, iscritti ai corsi di laurea, ai corsi di laurea specialistica/magistrale o ai master), il numero di borse disponibili, la durata dei soggiorni, i requisiti specifici richiesti ai candidati, le modalità di iscrizione e le procedure di selezione. Nei bandi di corso di studio vengono, inoltre, date informazioni riguardo alle date degli incontri informativi organizzati dai docenti responsabili della mobilità. I bandi di corso di studio vengono solitamente pubblicati tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di febbraio e scadono dopo un mese. Prima della partenza, ogni studente deve essere in possesso del piano di studio (Learning Agreement) da seguire all’estero, approvato sia dall’Istituto di appartenenza che dall’Istituto ospitante. Al termine del periodo di studio, l’Istituto ospitante deve consegnare allo studente e far pervenire all’Istituto di appartenenza un certificato

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ioparto | capitolo 1 (Transcript of records) che attesti i risultati ottenuti dall’attività didattica svolta durante il soggiorno all’estero. Dove informarsi. E’ necessario prendere contatto con l’Ufficio preposto del proprio Ateneo, solitamente si tratta dell’Ufficio Relazioni Internazionali (si consiglia di consultare la Sezione “STRUMENTI” in fondo alla Guida).

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studiare all’estero 1.2 Il quadro delle opportunità NON UE Si tratta di occasioni per arricchire il proprio bagaglio di esperienze personali e per favorire la crescita verso una reale cittadinanza mondiale, consistenti in periodi di studio all’estero o anche per interi Anni Scolastici /Accademici.

Le opportunità per Studenti Medi Superiori I programmi all’estero di Intercultura. Intercultura è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Dal 1 gennaio 1998 ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è, infatti, gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. Intercultura promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno circa 1800 ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero ed accogliendo nel nostro Paese un miglia-

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ioparto | capitolo 1 io di giovani di ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre, Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo. Cosa è’. Attraverso i proprio bandi annuali (riferiti ad ogni Anno Scolastico), Intercultura mette a disposizione borse di studio per gli studenti delle scuole superiori interessati a partecipare ad un programma scolastico di scambio interculturale all’estero. Di solito, la metà delle borse di studio a copertura totale o parziale dei costi è messa direttamente a disposizione dall’Associazione Intercultura attraverso il proprio fondo appositamente costituito. A queste si aggiungono altre centinaia di borse di studio “sponsorizzate” da aziende, enti e banche italiane, grazie alla collaborazione con la Fondazione Intercultura. Cosa prevede. I programmi di studio all’estero di Intercultura si basano su tre elementi principali: •la permanenza in famiglie che ospitano gratuitamente i partecipanti; •la frequenza di una scuola pubblica, insieme ai coetanei, dove si

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studiare all’estero svolge il programma; •la presenza di volontari locali che seguono passo passo l’esperienza degli studenti. A seconda del periodo scolastico frequentato, i programmi vengono denominati annuali, semestrali, trimestrali e bimestrali. PROGRAMMI ANNUALI. Sono quelli preferiti da chi vuole vivere l’esperienza più completa ed impegnativa. Si svolgono indicativamente da luglio o agosto fino ai mesi di giugno-luglio dell’anno successivo. Al rientro in Italia, qualora abbiano frequentato con successo l’intero anno scolastico presso la scuola media superiore nel Paese ospitante, i ragazzi potranno proseguire gli studi senza perdere l’anno, previa eventuale prova integrativa sulle materie concordate con il Consiglio di Classe. PROGRAMMI SEMESTRALI. Iniziano nel mese di luglio o nei primissimi giorni di agosto e terminano 5 o 6 mesi dopo, a seconda del Paese prescelto. PROGRAMMI TRIMESTRALI. Si svolgono da fine agosto - inizio settembre a fine novembre - inizi dicembre. Sono programmi reciproci: la famiglia dello studente italiano ospita, a sua volta, per un trimestre, un coetaneo di un altro Paese. PROGRAMMI BIMESTRALI. Si svolgono prevalentemente nei mesi di luglio e agosto e rappresentano una buona possibilità per chi è interessato a frequentare un breve periodo di scuola superiore all’estero, senza assentarsi dalla scuola italiana.

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ioparto | capitolo 1 Come accedere. L’Associazione pubblica un bando annuale, relativo al successivo Anno Scolastico. I limiti delle età ammesse a partecipare variano a seconda del Paese richiesto. I candidati devono sostenere delle prove di selezione che intendono valutare l’idoneità del giovane a partecipare ad un programma interculturale, in una famiglia, una scuola e una comunità sociale di un altro Paese. La selezione serve, inoltre, per acquisire gli elementi di valutazione per l’assegnazione dei posti e delle borse di studio disponibili. Ai programmi Intercultura si può accedere pagando un contributo per le spese oppure beneficiando di una delle centinaia di borse di studio totali o parziali messe a disposizione dall’Associazione o da aziende, enti e banche italiane. Intercultura mette, infatti, a disposizione centinaia di posti gratuiti o sovvenzionati a favore dei candidati più meritevoli che non siano in grado di pagare il costo del soggiorno all’estero. Sono, soprattutto, molte le borse di studio per quei Paesi meno conosciuti e frequentati dagli studenti italiani (Argentina, Brasile, Russia, Ungheria, Tunisia, Thailandia e Cina). Dove informarsi. Attraverso il sito web dell’associazione www.intercultura.it è possibile: •contattare i volontari del Centro locale più vicino a te; •richiedere informazioni alla Sede Nazionale.

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studiare all’estero Le opportunità per Studenti Universitari Grazie a contributi del MIUR (Decreto Ministeriale N. 198 del 23.10.2003) e a fondi propri, numerosi Atenei italiani offrono ai propri studenti, di ogni ordine e grado (triennale, magistrale e dottorandi senza borsa), l’opportunità di svolgere un periodo di mobilità al di fuori del territorio dell’Unione Europea, presso le Università straniere opportunamente convenzionate, con le quali sono in vigore accordi bilaterali di mobilità studenti o protocolli aggiuntivi. Cosa è. Si tratta di programmi di scambio che promuovono la mobilità studentesca in ambito non comunitario e consentono di trascorrere un periodo di studio presso le Università partner con cui l’Ateneo ha sottoscritto accordi di mobilità. Tali programmi permettono di svolgere attività formative di vario tipo, come frequenza di corsi, nonché, in alcune sedi specifiche, ricerca per la preparazione della tesi, corsi di lingue e attività di assistente di lingua italiana. Si può partire per un semestre o per un anno accademico. La durata esatta del periodo di scambio varia a seconda del calendario accademico delle sedi partner. Il periodo minimo per ricevere il contributo previsto per il semestre è, comunque, di tre mesi, mentre quello previsto per l’anno accademico è di otto mesi.

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ioparto | capitolo 1 Cosa prevede. Attraverso tali programmi, gli Atenei italiani garantiscono ai propri studenti l’esenzione dal pagamento delle tasse d’iscrizione presso l’istituto ospitante ed il diritto di fruire degli stessi servizi che l’Università straniera offre ai suoi studenti. Restano a carico degli studenti le tasse di iscrizione all’Università italiana, le spese di visto e di assicurazione medica. A volte, le Università “di invio” elargiscono un contributo per le maggiori spese sostenute all’estero, il cui importo varierà in base alla lunghezza del soggiorno all’estero. Questo implica una serie di diritti ed obblighi, tra cui la frequenza di corsi o lo svolgimento di altre attività formative che siano riconosciute dall’Università ospitante. Al rientro dal periodo di scambio, gli studenti possono richiedere al proprio Consiglio di corso di studi il riconoscimento degli esami sostenuti all’estero. Come accedere. Gli Atenei, annualmente, predispongono specifici bandi. Tuttavia, suggeriamo di tener presente che: •è necessario possedere i requisiti e le certificazioni linguistiche richieste dalla Università partner. Per i dettagli relativi a ciascuna Università, si raccomanda di consultare il bando e le schede relative alle singole sedi;

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studiare all’estero •a volte, è indispensabile essere già in possesso del punteggio del TOEFL o IELTS, DELE, DELFE o altre certificazioni ufficiali di conoscenza della lingua straniera5 ; •il piano di studi o di ricerca da realizzare all’estero deve ottenere un’autorizzazione da parte del corpo docenti della propria facoltà di origine, senza la quale non vi può essere riconoscimento degli esami, dei voti e dei crediti eventualmente maturati all’estero; •si devono conoscere le scadenze poste dalle Università di destinazione per la presentazione delle proprie candidature, altrimenti si rischia di non far coincidere il piano di studi proposto con il semestre prescelto. Dove informarsi. E’ necessario prendere contatto con l’Ufficio preposto del proprio Ateneo, solitamente si tratta dell’Ufficio Relazioni Internazionali – Studiare all’estero. (si consiglia di consultare la sezione “STRUMENTI” in fondo alla Guida).

5 Per conoscere il sistema di certificazione delle lingue a livello internazionale consigliamo di consultare la pagina tematica dell’Università di Bologna: www.unibo.it/it/internazionale/studiare-all-estero/certificazioni-linguistiche-internazionali/certificazioni-linguistiche-internazionali

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capitolo 2

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ioparto | capitolo 2 Fare uno stage all’estero Lo stage è un’esperienza che completa il percorso formativo o di studio e offre la possibilità di orientarsi nel mondo del lavoro. Uno stage all’estero aumenta il valore di questa esperienza, perché, oltre a permettere di acquisire nuove competenze professionali, consente di imparare una lingua straniera e confrontarsi con culture diverse. Lo stage può essere svolto sia presso aziende private (multinazionali o piccole e medie imprese), che presso istituzioni europee e/o presso altre organizzazioni internazionali, governative e non.

alcune dritte La scelta dell’ambito in cui fare l’esperienza di tirocinio non può essere dettata dal caso, ma deve considerare le proprie attitudini e capacità, il percorso formativo, le aspettative professionali. E’ necessario, quindi, organizzarsi per tempo e, se necessario, seguire un corso preliminare della lingua del Paese in cui ci si trasferirà. In genere, l’ente promotore dello stage si occupa di pagare gli oneri di assicurazione prescritti dalla legge per i tirocinanti. In alcuni casi, può essere prevista una retribuzione, ma il più delle volte le aziende stipulano con l’ente promotore una convenzione in cui si impegnano a rispettare il progetto formativo deciso, senza essere obbligate ad erogare alcun compenso allo stageur. Alcune volte possono essere riconosciuti piccoli rimborsi spese per il

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fare uno stage all’estero viaggio, il vitto e l’alloggio. Se lo stage è fatto nell’ambito di progetti finanziati dall’Unione Europea, in genere è prevista anche una retribuzione.

2.1 Le opportunità offerte dal nuovo programma “Erasmus Plus” Cosa è’. A partire dal 2014, la formazione professionale all’estero realizzata nell’ambito del programma “Leonardo da Vinci” è confluita nel nuovo programma dell’Unione Europea a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport denominato “Erasmus Plus”. In generale, la mobilità ai fini dell’apprendimento rientra nell’Azione Chiave 1 (KA1) del programma che, per la formazione professionale, prevede borse di studio per effettuare un tirocinio in aziende, enti o associazioni europee, favorendo lo sviluppo di competenze trasversali per l’occupabilità (spirito di iniziativa, competenze digitali e linguistiche) e prevedendo anche nuove forme di mobilità che associno quella virtuale a quella fisica (blended). Un’innovazione importante introdotta dal nuovo programma, rispetto a molte azioni di mobilità sostenute nell’ambito di precedenti programmi europei, è che Erasmus Plus rafforza il sostegno offerto ai partecipanti alle attività di mobilità, migliorando le loro competenze linguistiche, prima e durante il soggiorno all’estero, attraverso un servizio

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ioparto | capitolo 2 di supporto on-line (disponibile anche in italiano!) che offre ai partecipanti alle attività di mobilità l’opportunità di valutare la loro conoscenza della lingua del Paese di destinazione, nonché di seguire un corso di lingue on-line per migliorare le proprie competenze. Cosa prevede. Con quest’azione è possibile effettuare un’esperienza di formazione e lavoro all’estero per un periodo più o meno lungo per chiunque abbia appena conseguito un diploma o una laurea e sia alla ricerca di un impiego oppure sia già inserito nel mercato del lavoro nel settore dell’istruzione e della formazione e voglia accrescere il proprio curriculum professionale. Questa esperienza gli consentirà di inserirsi temporaneamente nella realtà lavorativa di un altro Paese e di arricchire, così, il suo bagaglio di competenze. In particolare, rientrano nel nuovo programma: •tirocini transnazionali in imprese o in istituti di formazione per persone in formazione professionale iniziale; •tirocini transnazionali in imprese o organismi di formazione per persone disponibili sul mercato del lavoro (compresi i laureati che svolgono un periodo di formazione all’estero in un contesto di formazione professionale); •mobilità per professionisti nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale (insegnanti, formatori, consulenti di orientamento, responsabili di istituti di formazione, responsabili della programmazione della formazione e dell’orientamento occupa-

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fare uno stage all’estero zionale all’interno delle imprese, responsabili delle risorse umane all’interno delle imprese, personale che si occupa di formazione professionale). Come accedere. Ciascun organismo promotore del progetto stabilisce nei bandi di selezione la durata della permanenza all’estero ed i Paesi di destinazione, insieme ai requisiti e alle date di scadenza per la presentazione delle domande. Le aziende dove svolgere i tirocini vengono individuate dagli organismi stessi, nell’ambito dei rispettivi accordi di cooperazione. I tempi di permanenza possono durare da 2 settimane a 12 mesi, per la mobilità di studenti e apprendisti e da 2 giorni a 2 mesi per il personale dell’istruzione e formazione. La partecipazione al progetto è gratuita, la borsa di studio rappresenta un contributo finanziario diretto, per sostenere i “costi di mobilità”: viaggio, assicurazione e soggiorno. Per avere maggiori informazioni sul programma consultare il sito www.erasmusplus.it. Le attività di mobilità finanziabili da Erasmus Plus includono anche corsi di sviluppo professionale in imprese o centri di formazione, lezioni o formazioni tenute da esperti provenienti dal mondo imprenditoriale. Dove informarsi. E’ necessario prendere contatto con gli Uffici delle Agenzie Nazionali responsabili dell’Azione 1 del Programma.

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ioparto | capitolo 2 2.2. Le opportunità offerte dalle Istituzioni europee Per poter svolgere un tirocinio presso Istituzioni europee è necessario partecipare alle selezioni tramite i bandi che periodicamente vengono pubblicati nei vari siti ufficiali di rifermento. Spesso, per effettuare questi tirocini, la concorrenza è molto elevata, dal momento che ci si rivolge ai cittadini europei e molte volte al mondo intero. I tirocini in queste organizzazioni possono prevedere borse di studio a copertura delle spese sostenute dal tirocinante, mentre altri non sono remunerati. Quasi sempre, è richiesto il diploma di laurea, ma anche i giovani che non hanno concluso gli studi possono chiedere di partecipare ad un tirocinio. Indispensabile è la conoscenza di almeno 1-2 lingue (inglese francese). Lo stage presso una delle Istituzioni europee è un’esperienza importante che consente ai giovani di svolgere il proprio lavoro di apprendimento e di lavoro in un ambiente multietnico e multiculturale particolarmente stimolante. Per avere informazioni sui bandi e per reperire la domanda è necessario consultare i siti ufficiali dei vari enti promotori. Di seguito offriamo una carrellata delle opportunità offerte dalle maggiori istituzioni UE.

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fare uno stage all’estero PARLAMENTO EUROPEO TIROCINI RETRIBUITI ROBERT SCHUMAN (OPZIONE GENERALE O GIORNALISMO) Questi tirocini sono rivolti ai titolari di diplomi universitari e hanno l’obiettivo di consentire ai tirocinanti di completare le conoscenze che hanno acquisito nel corso dei loro studi e di familiarizzare con l’attività dell’Unione Europea e, in particolare, del Parlamento Europeo. La durata è di 5 mesi. Le date di inizio del tirocinio e le scadenze per il ricevimento delle candidature sono: •1° marzo (presentazione domanda: dal 15 agosto al 15 ottobre); •1° ottobre (presentazione domanda: dal 15 marzo al 15 maggio). TIROCINI DI FORMAZIONE Il Parlamento Europeo offre a coloro che siano già titolari, prima della data limite di inoltro dell’atto di candidatura, di un diploma di fine studi secondari corrispondente al livello di accesso all’Università o che abbiano compiuto studi superiori o tecnici di pari livello, la possibilità di effettuare tirocini di formazione. Questi ultimi sono riservati, in via prioritaria, ai candidati che devono effettuare un tirocinio nel quadro del loro piano di studi, purché abbiano compiuto 18 anni di età il primo giorno del loro tirocinio. La durata dei tirocini di formazione va da 1 a 4 mesi, con una possibilità di proroga. Le date di inizio del tirocinio e le scadenze per il ricevimento delle candidature sono:

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ioparto | capitolo 2 •1° gennaio (presentazione domanda: dal 1° agosto al 1° ottobre); •1° maggio (presentazione domanda: dal 1° dicembre al 1° febbraio); •1° settembre (presentazione domanda: dal 1° aprile al 1° giugno). Il tirocinio di formazione può essere effettuato anche qualora rivesta carattere obbligatorio nel quadro: •di un piano di studi presso un’Università o un Istituto di insegnamento di livello equivalente; •della formazione professionale di alto livello organizzata da un ente senza scopo di lucro (segnatamente istituti o organismi pubblici); •di un requisito per l’accesso all’esercizio di una professione. TIROCINI LINGUISTICI (DI TRADUZIONE) Si tratta di tirocini rivolti a coloro che abbiano conseguito un diploma di laurea almeno triennale o un diploma (preferibilmente in materie linguistiche). La durata prevista è di 3 mesi. Le date dei tirocini sono: •1 gennaio - 31 marzo (presentazione domanda: dal 15 giugno al 15 agosto); •1 aprile - 30 giugno (presentazione domanda: dal 15 settembre al 15 novembre); •1 luglio - 30 settembre (presentazione domanda: dal 15 dicembre al 15 febbraio); •1 ottobre - 31 dicembre (presentazione domanda: dal 15 marzo al 15 maggio).

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fare uno stage all’estero info e approfondimenti www.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/007cecd1cc/Tirocini.html

COMMISSIONE EUROPEA TIROCINI AMMINISTRATIVI La Commissione offre l’opportunità di svolgere tirocini della durata di 5 mesi a laureati (laurea almeno triennale) presso le Direzioni Generali e i Servizi che la compongono. Ai tirocinanti viene attribuita una borsa mensile di circa 1.000 Euro. Le attività da svolgere variano a seconda del settore cui si è assegnati (legale, risorse umane, politica ambientale, etc.). Le candidature devono essere presentate compilando un apposito formulario on-line ed inviate entro il: •1° marzo (per inizio tirocinio il 1° ottobre); •1° settembre (per inizio tirocinio il 1° marzo). TIROCINI DI TRADUZIONE Il Servizio di traduzione della Commissione organizza tirocini per traduttori già laureati che desiderino familiarizzare con il funzionamento del Servizio ed acquisire un’importante esperienza professionale. I candidati sono assegnati ad una Unità amministrativa in cui lavorano traduttori della stessa lingua. La durata dei tirocini è di 5 mesi. Le scadenze per presentare le domande sono: •1° marzo (per inizio tirocinio il 1° ottobre); •1° settembre (per inizio tirocinio il 1° marzo).

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ioparto | capitolo 2 TIROCINI PRESSO IL CENTRO COMUNE DI RICERCA DELLA COMMISSIONE EUROPEA Il Centro Comune di Ricerca (JRC) è la Direzione Generale della Commissione Europea che fornisce consulenza indipendente nei settori scientifico e tecnologico ai responsabili europei delle politiche. Il Centro offre tirocini non retribuiti a giovani che desiderano vivere un’esperienza di lavoro nel settore scientifico e mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il periodo degli studi o la carriera professionale. Le attività scientifiche del JRC si dividono tra sette istituti in cinque Paesi: Belgio, Germania, Italia, Olanda e Spagna. Vi sono tre tipi di formazione: •formazione legata alla preparazione di una tesi per una laurea universitaria: si rivolge a singoli che stanno svolgendo un corso di istruzione superiore o suo equivalente e stanno preparando una tesi per la laurea, un Master o un dottorato. L’obiettivo della formazione deve essere legato direttamente al tema delle tesi; •formazione dopo l’istruzione superiore (o suo equivalente): questo tipo di formazione si rivolge a singoli che desiderano acquisire esperienza di lavoro dopo il conseguimento di una laurea universitaria, Master o dottorato; •collocamento aziendale: rivolto a singoli il cui corso di laurea comprende un elemento di esperienza aziendale.

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fare uno stage all’estero info e approfondimenti Per ulteriori informazioni consultare: •il sito italiano della Commissione Europea www.ec.europa.eu/index_it.htm; •l’Ufficio tirocini della Commissione Europea www.ec.europa.eu/stages/index_en.htm.

CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA La Segreteria Generale del Consiglio dell’Unione Europea organizza tirocini retribuiti (900 euro al mese), della durata di 5 mesi, per cittadini europei che abbiano completato almeno il primo ciclo di studi universitari e ottenuto un diploma di laurea. Ogni anno, sono disponibili fino a 85 posti. C’è, inoltre, la possibilità di effettuare tirocini non retribuiti per studenti del terzo, quarto o quinto anno di una Scuola o Istituto d’Istruzione Superiore il cui programma richieda il compimento di un tirocinio obbligatorio. Obiettivi dei tirocini: •fornire un’idea generale sulle problematiche connesse all’integrazione europea; •offrire una conoscenza pratica del lavoro nei diversi Uffici della Segreteria Generale del Consiglio; •permettere di acquisire un’esperienza soggettiva in relazione ai contatti presi nel corso del tirocinio;

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ioparto | capitolo 2 •consentire di approfondire e mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il proprio corso di studi o la carriera professionale. Lo stage può essere effettuato in due diversi periodi dell’anno: •dal 1 febbraio al 30 giugno; •dal 1 settembre al 31 gennaio.

info e approfondimenti www.consilium.europa.eu/council/traineeships-at-the-gsc

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA La Corte di Giustizia dell’Unione Europea offre, ogni anno, un numero limitato di tirocini retribuiti della durata massima di 5 mesi. I tirocini si svolgono principalmente presso la Direzione della ricerca e documentazione, il Servizio stampa e informazione, la Direzione generale della traduzione e la Direzione dell’interpretazione. Sono previsti due periodi di tirocinio: •dal 1° marzo al 31 luglio (modulo da inviare entro e non oltre il 30 settembre); •dal 1° ottobre al 28 febbraio (modulo da inviare entro e non oltre il 30 aprile). Vi sono, poi, i tirocini presso l’interpretazione, che durano da 10 a 12

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fare uno stage all’estero settimane, rivolti principalmente a giovani diplomati in interpretazione di conferenza la cui combinazione di lingue presenta un interesse per la Direzione dell’interpretazione. L’obiettivo è quello di permettere ai giovani interpreti di essere seguiti nel loro perfezionamento in interpretazione, in particolare giuridica, che comporta la preparazione dei fascicoli, un lavoro di ricerca terminologica ed esercitazioni pratiche in «cabina muta».

info e approfondimenti www.curia.europa.eu/jcms/jcms/Jo2_7008/

CORTE DEI CONTI La Corte dei Conti organizza tirocini, retribuiti e non, di formazione pratica, nei settori di sua competenza, rivolti a cittadini di uno Stato membro dell’UE che siano in possesso di un diploma di laurea o quattro semestri di studio universitario in un settore di interesse per la Corte. La durata del tirocinio è al massimo di 5 mesi.

info e approfondimenti www.eca.europa.eu/it/Pages/Traineeships.aspx

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ioparto | capitolo 2 BANCA CENTRALE EUROPEA La Banca Centrale Europea offre opportunità di tirocinio a studenti di economia, scienze statistiche, gestione aziendale, giurisprudenza, risorse umane, traduzione, etc. I candidati devono aver completato un corso di laurea o un corso post-laurea. Occasionalmente, vengono offerte alcune opportunità di tirocinio anche a studenti non ancora laureati. L’obiettivo è di permettere ai tirocinanti di mettere in pratica le loro conoscenze e di avvicinarsi alle attività della BCE, contribuendo direttamente o indirettamente alla sua missione. I tirocini vengono offerti per un periodo dai 3 ai 12 mesi. Il lavoro varia dalla ricerca e la preparazione di bozze di rapporti, alla compilazione di dati statistici e la partecipazione a seminari di approfondimento. Le diverse opportunità di tirocinio variano durante l’anno. Inoltre, vengono offerti due programmi regolari di tirocinio: •Programma di Ricerca per Studenti - si rivolge a studenti di economia iscritti a corsi post-laurea che hanno completato con successo i lori studi. Ai candidati è richiesta l’elaborazione di uno studio, di natura teorica o empirica, che si presti alla presentazione durante seminari interni e alla pubblicazione nella serie di edizioni della BCE. •Programma per Studenti ECB di Assistentato per la Ricerca - si rivolge a giovani e promettenti economisti che abbiano portato a termine il primo ciclo di studi universitari (laurea) e intendano

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fare uno stage all’estero iscriversi ad un Master/dottorato in economia o settore similare presso un’Università di spicco internazionale. I candidati selezionati lavoreranno a stretto contatto con gli economisti nella DG-R e verranno coinvolti in tutte le fasi dei progetti di ricerca, i risultati dei quali verranno pubblicati su riviste accademiche internazionali. •Programma di Scienze Statistiche - si rivolge a laureati recenti o studenti al termine del proprio corso di studi nei settori: economia, statistica, gestione aziendale o materie affini. I candidati selezionati avranno modo di avvicinarsi alla politica monetaria della BCE e ricopriranno incarichi legati alla gestione delle informazioni, il controllo di qualità dei dati trasmessi alla BCE, l’analisi e la valutazione dello sviluppo dei mercati finanziari, ecc. I tirocinanti riceveranno una retribuzione mensile. Inoltre, la BCE rimborsa le spese di viaggio per quanto riguarda l’inizio e la fine del tirocinio e offre alloggio per la durata del tirocinio a coloro che non risiedono nella regione del Rhine-Main in Germania.

info e approfondimenti www.ecb.europa.eu/ecb/jobs/apply/html/index.en.html#howto

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ioparto | capitolo 2 BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI La Banca Europea per gli Investimenti, l’istituzione che contribuisce all’integrazione, lo sviluppo equilibrato e la coesione economica e sociale degli Stati membri, offre, a laureati da meno di un anno, l’opportunità di svolgere stage in numero limitato. La lunghezza del periodo di tirocinio va da 1 a 5 mesi. Non esiste una scadenza per le candidature.

info e approfondimenti www.eib.europa.eu/about/jobs/working/internships/index.htm?lang=en

COMITATO ECONOMICO E SOCIALE Il Comitato organizza due tipi di tirocini: •tirocini di lunga durata (5 mesi), rivolti a laureati provenienti dai Paesi membri e da alcune Università di Paesi non – UE; •tirocini di breve durata (1-3 mesi, non retribuiti), per laureati o anche studenti universitari che stiano per completare gli studi. I tirocini possono essere effettuati nei seguenti periodi: •inizio il 16 febbraio (candidatura entro il 31 settembre); •inizio il 16 settembre (candidatura entro il 31 marzo).

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fare uno stage all’estero info e approfondimenti www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.traineeships

COMITATO DELLE REGIONI (CoR) Ogni anno, il Comitato delle Regioni (CoR) offre ad un numero limitato di laureati tirocini della durata di 5 mesi. Ciascun tirocinante viene assegnato ad uno specifico dipartimento e la natura delle attività da svolgere dipende dal settore di riferimento. Lo stage consente di fare una prima esperienza di lavoro all’interno di un’istituzione europea caratterizzata da un ambiente multiculturale. I tirocinanti, inoltre, avranno modo di partecipare a visite – studio presso istituzioni locali o regionali connesse con le attività del Comitato e acquisire conoscenze nell’ambito di competenza. Sono previste due sessioni: •dal 16 febbraio al 15 luglio (sessione primaverile); •dal 16 settembre al 15 febbraio dell’anno successivo (sessione autunnale).

info e approfondimenti www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.traineeships

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ioparto | capitolo 2 UFFICIO DEL MEDIATORE EUROPEO Il Mediatore Europeo è una carica istituzionale comunitaria che consente a chi la riveste di ergersi a difensore civico della Comunità europea e agisce in completa indipendenza da ogni potere, ivi compreso il Parlamento Europeo. Il Mediatore Europeo offre, due volte l’anno, tirocini rivolti principalmente a laureati in giurisprudenza con un’eccellente padronanza della lingua inglese. I tirocini si svolgono a Strasburgo o a Bruxelles secondo le esigenze dell’ufficio. I tirocini hanno una durata minima di 4 mesi che può essere protratta fino ad un massimo di 12. Ai tirocinanti viene richiesto di svolgere indagini sulle denunce presentate, portare avanti ricerche pertinenti il lavoro del Mediatore. Sono disponibili borse di studio di tre mesi per i tirocinanti che non hanno a disposizione altri mezzi di sostegno economico e sono previsti dei rimborsi per le spese di viaggio. Le scadenze per la richiesta di tirocinio sono: •30 Aprile per i tirocini che hanno inizio il 1° Settembre; •31 Agosto per i tirocini che hanno inizio il 1° Gennaio.

info e approfondimenti

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www.ombudsman.europa.eu/it/atyourservice/recruitment.faces


fare uno stage all’estero AGENZIE DELL’UNIONE EUROPEA Ciascuna Agenzia Nazionale svolge compiti di natura tecnica o scientifica, separatamente dalle istituzioni comunitarie, ma al servizio del buon funzionamento e dell’armonizzazione dell’Unione Europea e ciascuna è nata con un obiettivo preciso, enunciato nel proprio atto costitutivo. Possono essere raggruppate in quattro sottogruppi: • agenzie che agevolano il funzionamento del mercato interno; • osservatori; • agenzie che promuovono il dialogo sociale a livello europeo; • agenzie che svolgono mansioni in “subappalto” per l’amministrazione europea.

info e approfondimenti www.europa.eu/agencies/community_agencies/index_it.htm

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ioparto | capitolo 2 UFFICIO PER L’ARMONIZZAZIONE DEL MERCATO INTERNO I tirocini hanno una durata di 5 mesi e sono destinati a giovani con titolo universitario. I periodi per presentare le candidature sono: •15 luglio - 31 agosto per iniziare a febbraio dell’anno successivo; •15 gennaio - 28 febbraio per iniziare a settembre.

info e approfondimenti www.oami.europa.eu/ows/rw/pages/index.it.d

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fare uno stage all’estero 2.3. Le opportunità offerte dalle Organizzazioni Internazionali Cosa è’. La maggior parte delle Organizzazioni Internazionali offre a laureandi e neolaureati la possibilità di effettuare un periodo di tirocinio (stage), in genere di pochi mesi, all’interno delle proprie strutture. Cosa prevede. Sono molti i vantaggi di un periodo di tirocinio; dall’acquisizione di una certa familiarità con l’ambiente delle Organizzazioni Internazionali, all’esercizio pratico delle attitudini di flessibilità e apertura mentale, alla continua pratica nelle lingue straniere. Il tirocinio, quindi, costituisce una prima reale opportunità per cominciare ad accumulare quell’esperienza lavorativa necessaria per una successiva occupazione più stabile nelle Organizzazioni Internazionali. Come accedere. Requisito essenziale è la conoscenza della lingua inglese e/o francese (e preferibilmente anche una delle altre lingue ONU). Il numero dei candidati ammessi e la durata del tirocinio variano da istituzione ad istituzione. Gli interessati possono indirizzare la loro candidatura direttamente alle Organizzazioni, inviando un curriculum o il modulo disponibile on-line nei siti web delle rispettive Organizzazioni.

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ioparto | capitolo 2 Dove informarsi. È necessario consultare bandi/avvisi/call di ogni Organizzazione sui rispettivi siti web, nella sezione dedicata.

CONSIGLIO D’EUROPA Il Consiglio d’Europa offre tirocini di 5 mesi per i cittadini europei che abbiano conseguito almeno un diploma universitario e che siano interessati a conoscerne le strutture, nonché le attività e le procedure internazionali di cooperazione, compresa la realizzazione della Convenzione Europea per i Diritti Umani. I tirocinanti hanno, inoltre, la possibilità di assistere a seminari sulle attività del Consiglio, alle sedute dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo e a tutti gli incontri che hanno luogo durante il loro soggiorno a Strasburgo. Ogni anno sono previsti due periodi di tirocinio.

info e approfondimenti www.coe.int/web/jobs/traineeships;jsessionid=3911BB582A667E68964AF29DA318C9B6

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fare uno stage all’estero OECD (o OCSE) Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) ha il compito di agevolare il raggiungimento dei più alti livelli di crescita nelle economie dei Paesi membri, l´espansione dell´occupazione ed il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione; tutto ciò cercando di mantenere la stabilità finanziaria, con l’obiettivo di contribuire alla crescita dell´economia mondiale e all´estensione del commercio mondiale su basi multilaterali e non discriminatorie. L’OECD offre a giovani studenti e laureati varie possibilità per provare ad iniziare una carriera all’interno di questa prestigiosa Organizzazione: Internship Programme: rivolto a studenti iscritti ad un corso di Laurea in Economia o in un’area di interesse dell’OCSE, quali Affari Sociali, Commercio, Agricoltura, Sviluppo, Istruzione, Occupazione, Ambiente, Finanza, Affari Fiscali e Statistici. Ai tirocinanti sarà richiesto di partecipare alla preparazione di studi e documenti in aree rilevanti; fare ricerche e analisi documentali; organizzare e valutare dati statistici; partecipare alla redazione di relazioni e rapporti. Sono presenti due sessioni di tirocinio ogni anno: •da gennaio a giugno (scadenza per presentare la domanda da

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ioparto | capitolo 2 metà settembre a metà marzo); •da luglio a dicembre (scadenza per presentare la domanda da metà marzo a metà settembre). Young Professionals Programme: rivolto a laureati in un’area di interesse dell’OCSE con un background accademico elevato e due anni di esperienza professionale; in particolare è richiesta una conoscenza delle politiche e delle istituzioni dei Paesi e dei processi politici e di riforma. I compiti del Young Professional saranno basati sulle necessità dell’organizzazione e sulla sua esperienza professionale, sul background accademico e le sue preferenze. Genericamente, uno Young Professional conduce ricerche e analisi su temi rilevanti nella politica corrente, usate per la preparazione di documenti politici, relazioni, discussioni intergovernative e pubblicazioni. E’ possibile candidarsi al programma quando viene pubblicato l’avviso di vacancy on-line.

info e approfondimenti Sito web OECD: www.oecd.org/ Internship Programme: www.oecd.org/careers/internshipprogramme.htm Young Professional Programme: www.oecd.org/careers/oecdyoungprofessionalsprogramme.htm

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fare uno stage all’estero sitografia maggiori organizzazioni internazionali Una sitografia delle maggiori organizzazioni internazionali SISTEMA NAZIONI UNITE ONU: www.un.org/Depts/OHRM/sds/internsh/index.htm UNDP:www.undp.org/content/undp/en/home/operations/jobs/internships.html UNESCO:www.portal.unesco.org/en/ev.phpURL_ID=11716&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html UNICEF: www.unicef.org/about/employ/index_internship.html IOM:www.iom.int/cms/en/sites/iom/home/about-iom-1/recruitment/internships-at-iom.html UNAIDS:www.unaids.org/en/aboutunaids/vacanciesandtenders/ vacancies/ ILO: www.ilo.org/public/english/bureau/pers/vacancy/intern.htm ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI (IFI). FMI: www.imf.org/external/np/adm/rec/job/summint.htm BANCA MONDIALE: www.web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/ EXTJOBSNEW/0,,contentMDK:23124040~menuPK:8453544~pagePK:8453902~piPK:8453359~theSitePK:8453353~isCURL:Y,00.html ALTRE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI CERN: www.jobs.web.cern.ch/front NATO: www.nato.int/cps/en/natolive/71157.htm WTO: www.erecruitment.wto.org/public/hrd-cl-vac-view.asp?jobinfo_uid_c=3475&vaclng=en

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capitolo 3

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ioparto | capitolo 3 Lavorare all’estero Spesso, uno dei motivi principali che spinge a cercare lavoro all’estero è la difficoltà a trovarne uno nel proprio Paese e, in questo caso, un’esperienza internazionale può rivelarsi un ottimo investimento per poter rientrare nel proprio territorio con un curriculum più appetibile. Altre volte, la motivazione è semplicemente la voglia di allontanarsi da casa per sperimentare un’esperienza di autonomia che, di frequente, diventa permanente. Inoltre, dobbiamo considerare che sono sempre più numerose le aziende che espandono le proprie attività oltre i confini nazionali e che, quindi, richiedono personale disponibile a trasferirsi o in grado di capire e soddisfare il fabbisogno di mercati e clienti diversi. Vantare un’esperienza all’estero può, in ogni caso, fare la differenza in una selezione tra un candidato e l’altro e quindi la scelta di andare a lavorare fuori, anche solo per un periodo limitato, è sicuramente consigliabile. Le offerte che vengono proposte sono numerose ma è necessario fare una scelta ponderata a riguardo, ascoltando i propri bisogni e analizzando le proprie capacità e competenze. Possedere un forte spirito d’adattamento è fondamentale. Inoltre, è consigliabile avere una discreta padronanza della lingua, in vista, ad esempio, di un colloquio di lavoro o dell’eventuale stesura di un Curriculum Vitae.

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lavorare all’estero alcune dritte Prima di iniziare la ricerca di un lavoro, conviene approfondire la conoscenza del mercato del lavoro dell’altro Paese per verificare in quali settori può offrire maggiori opportunità. Può essere, inoltre, opportuno sapere se la propria qualifica professionale o diploma sono riconosciuti nel Paese in cui ci si sta recando per ricercare lavoro. Per avere informazioni a riguardo si consiglia di consultare il sito del Centro Informazione Mobilità Equivalenze Accademiche www.cimea.it.

FOCUS ON Il curriculum vitae Il Curriculum Vitae è un documento necessario per presentare le proprie competenze e qualifiche in modo chiaro ed efficace e, spesso, costituisce il primo contatto con il futuro datore di lavoro, per cui deve attirarne l’attenzione fin dalla prima lettura, così da aprire la possibilità di un colloquio. Per compilare correttamente il vostro Curriculum Vitae in formato europeo, l’Unione Europea ha ideato un sito web www.europass.it dove, oltre a reperire suggerimenti e informazioni utili, potrete effettuare la compilazione on-line del vostro CV oppure reperire e “scaricare” il curriculum nelle lingue ufficiali dei 28 Paesi UE.

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ioparto | capitolo 3 3.1 Cercare lavoro dall’Italia: la rete Eures La principale rete di informazione istituzionale per la ricerca di lavoro all’estero è Eures (EURopean Employment Service), un portale che consente di avere l’accesso a vari annunci immessi dai datori di lavoro di tutta Europa, oltre a fornire informazioni esaustive sulle condizioni di vita e di lavoro nei Paesi dell’UE. Le professionalità richieste dalla rete Eures sono molteplici, in genere relative a personale qualificato con almeno un’esperienza lavorativa ed una buona conoscenza della lingua del Paese ospitante. E’ importante specificare che Eures non svolge servizio di selezione dei curricula; coloro che sono interessati ad una offerta devono contattare direttamente la persona indicata a margine dell’avviso oppure inviare il proprio curriculum all’indirizzo indicato. Il portale offre, inoltre, un sistema di autocandidatura che consente di registrare on-line il proprio CV con i dettagli del lavoro che si sta cercando, così da poter essere contattati da datori interessati al proprio profilo. L’indirizzo web del portale è https://ec.europa.eu/eures/page/index. Eures ha una rete di referenti operanti in ciascuna provincia o area geografica a cui ci si può rivolgere per ricevere assistenza.

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lavorare all’estero La nostra provincia non ha, attualmente, un referente, ma è possibile rivolgersi ad uno degli Advisers presenti nelle altre province della regione Campania: BENEVENTO: Rosalba SORICE Tel. 0824.774708 - Fax 0824.774626 e-mail: rosalbasorice@provinciabenevento.it CASERTA: Rosa CIMMINO Tel. 0823.210228 e-mail: osservatoriolavoro@provincia.caserta.it NAPOLI: Guglielmina DE SIMONE Tel. 081.7968868 e-mail: eures@arlas.campania.it SALERNO: Immacolata CARILLO Tel. 089.3075516 - Fax 089.3075525 e-mail: eures@provincia.salerno.it

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ioparto | capitolo 3 3.1.1 Cercare lavoro dall’Italia: altri servizi Un’ulteriore opportunità nella ricerca di un lavoro all’estero è fornita dal Servizio Pubblico dell’occupazione del Paese ospitante e, per chi cerca lavoro temporaneo, dalle agenzie di lavoro interinale. Già da casa è possibile visitare i siti nazionali degli uffici del lavoro e delle agenzie e candidarsi via internet alle offerte.

i servizi per la ricerca di lavoro Per quanto riguarda il servizio pubblico, un elenco degli indirizzi è consultabile ai seguenti link: •http://ec.europa.eu/eures/main.jsp?catId=42&lang=it&acro=links&orgTypeId=42&myOrgTypeId=1&parentId=0 - sito web in cui è possibile reperire i contatti delle Amministrazioni nazionali che offrono servizi pubblici per la ricerca di lavoro sul modello dei nostri Centri Per l’Impiego (CPI); •www.infomobil.org - banca dati “INFOMOBIL”, creata da “ERYICA” (European Youth Information and Counselling Agency). Il portale, tutto in inglese, contiene informazioni dettagliate su tutti i Paesi dell’Unione Europea: profilo del Paese, vita quotidiana, formalità di ingresso, sistemazioni, studio, punti di riferimento, lavoro/formazione, servizi di informazione per i

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lavorare all’estero giovani,trasporti, occasioni di incontro con altri giovani, cose da fare e da vedere, news; •http://ec.europa.eu/eures/main.jsp?catId=42&lang=it&acro=links&orgTypeId=42&myOrgTypeId=43&parentId=0 - per conoscere le Amministrazioni locali competenti presenti negli Stati membri dell’Unione Europea. Di seguito forniamo gli indirizzi dei siti internet delle agenzie di lavoro più diffuse a livello internazionale: •ADECCO - www.adecco.com •MANPOWER - www.manpower.com •MONSTER - www.monster.com Se si vuole approfondire l’esplorazione, è possibile, attraverso un motore di ricerca (ad. es. Google), trovarne altre, anche operanti nello specifico Paese di destinazione, digitando la parola chiave con cui queste agenzie vengono indicate ( ad esempio, in inglese “staffing services”- in francese “intérim”- in spagnolo “empresas de trabajo temporal” – in tedesco “zeitarbeit”).

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ioparto | capitolo 3 3.2 La ricerca sul posto Per i più intraprendenti, la ricerca di lavoro può partire direttamente una volta arrivati sul posto. In questo caso, più che mai sarà necessario raccogliere, prima di partire, tutte le informazioni riguardanti il Paese di destinazione, procurandosi anche degli indirizzi ai quali rivolgersi una volta arrivati (ad es. Consolato Italiano, Istituti di Cultura Italiana, InformaGiovani o servizi simili, Uffici del Lavoro). Il primo passo da fare è senz’altro quello di recarsi presso gli uffici territoriali del lavoro sul modello dei nostri Centri per l’Impiego (CPI) - si chiamano ANPE in Francia, ARBEITSAMT in Austria e Germania, BUREAU DE PLACEMENT in Belgio, JOBCENTER in Gran Bretagna. In quanto cittadini comunitari si ha il diritto ad usufruire dei loro servizi, così come è possibile iscriversi alle liste di collocamento avendo diritto alla stessa assistenza fornita ai disoccupati nazionali. Anche le agenzie di lavoro interinali sono presenti, con proprie sedi, in molti Paesi europei e offrono possibilità di lavoro con contratti a termine, ma a volte anche a tempo indeterminato. Ci sono anche le agenzie dei cosiddetti cacciatori di teste, che reclutano solo personale altamente qualificato. La ricerca sul web ormai rappresenta uno strumento molto efficace per la ricerca del lavoro, tuttavia non bisogna sottovalutare l’impor-

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lavorare all’estero tanza della stampa locale o nazionale del Paese, perché non tutti gli annunci vengono pubblicati anche in internet. Di solito, è possibile trovare le offerte di lavoro nelle edizioni del sabato e della domenica dei quotidiani a tiratura nazionale. Su alcuni quotidiani ci sono sezioni appositamente dedicate alla domanda/offerta di lavoro. Questo metodo è particolarmente consigliato nel caso di personale qualificato con esperienza, in quanto permette di farsi conoscere da tutte le aziende che in quel momento stanno cercando un particolare profilo professionale. Inoltre, pubblicando un annuncio è anche possibile capire se la propria professionalità è richiesta o meno dal mercato del lavoro in un determinato Paese. Oltre ai vari annunci, il lavoro spesso si trova tramite conoscenze personali o passaparola, per cui bisogna sfruttare tutti i contatti in proprio possesso: amici, parenti, conoscenti che vivono all’estero nel Paese desiderato o che hanno con esso dei collegamenti possono rivelarsi un valore inestimabile, fornendo indicazioni utili su come muoversi, a chi rivolgersi, sulle opportunità esistenti. In molti Paesi europei ci sono anche associazioni di italiani che possono aiutare a trovare un alloggio o fornire altro tipo di aiuto. Anche i sindacati e le associazioni professionali offrono molti servizi e consulenza per quanto riguarda il mercato del lavoro. Ad essi ci si può rivolgere per informarsi su contratti di lavoro, retribuzione, riconoscimento dei titoli di studio, opportunità di formazione per migliorare le proprie competenze professionali.

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ioparto | capitolo 3 Infine, non va sottovalutato lo spirito di iniziativa: spesso proporre una candidatura spontanea ad un’azienda, inviando il proprio Curriculum Vitae, anche in assenza di un annuncio di ricerca del personale, può essere un gesto apprezzato e far sì che esso venga tenuto in archivio per il futuro.

info e approfondimenti http://europa.eu./eures/home.jsp?lang=it

3.3 Lavoro stagionale Come precedentemente accennato, a volte la volontà di spostarsi è dettata semplicemente dall’esigenza di trascorrere un breve periodo all’estero, magari per apprendere o approfondire una lingua straniera. In genere, l’esigenza dei giovani è quella di partire nel periodo estivo sfruttando la pausa tra un anno scolastico e l’altro, cogliendo l’opportunità del lavoro stagionale all’estero che può coprire altri periodi dell’anno. Anche solo per un lavoro di breve periodo, ci sono alcuni accorgimenti utili che è bene osservare. Innanzitutto, evitare di inviare il solito CV, magari ad una lista di indirizzi all’interno della stessa mail: ogni datore di lavoro considera importante rendersi conto che il candidato abbia capito che tipo di lavoro sta chiedendo, in quale genere di azienda la-

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lavorare all’estero vorerà e quale attività andrà a svolgere. Quindi, anche per i lavoretti stagionali, bisogna personalizzare la candidatura con una lettera di presentazione mirata e con un CV curato. In secondo luogo, vanno considerati i tempi in cui domanda e offerta di lavoro si incrociano più facilmente: se ci si vuole candidare per un lavoro estivo, è necessario iniziare la propria ricerca tra gennaio e aprile. Va, poi, valutato il proprio livello di conoscenze linguistiche, che può fare la differenza su un posto di lavoro: se si è già ad un livello avanzato, si può aspirare ad un lavoro che prevede il contatto con il pubblico e quindi migliorare la conoscenza; se, invece, si è molto carenti, è consigliabile fare un corso di lingua e poi cercare lavoro, altrimenti ci si dovrà accontentare di lavori in cui si sta isolati o, al massimo, in compagnia di altri che non parlano la lingua come noi. La conoscenza della lingua è utile anche per studiare bene il proprio contratto di lavoro (è nel vostro interesse che ce ne sia uno!), in tutte le sue voci. In tal modo non si rischia di dover sottostare a condizioni che, con un’attenta lettura, ci saremmo senz’altro risparmiati.

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ioparto | capitolo 3 Una sitografia dei portali dove reperire informazioni e opportunità •www.anyworkanywhere.com •www.summerjobs.com •www.summerjobs4students.co.uk dedicato al lavoro per studenti •www.adventurejobs.co.uk •www.seasonworkers.com •www.jobs-in-europe.net •www.animajobs.com per lavorare in Spagna come animatori turistici •www.turiempleo.com offerte di impiego nel settore turistico in Spagna •www.turijobs.com - portale del lavoro turistico in Spagna •www.seasonaljobs365.com •www.workingholidays.de •www.thlcareers.com

alcune idee per il lavoro stagionale Nel settore del turismo si può lavorare nei parchi di divertimento, in cui sono richiesti profili di qualsiasi tipo (addetto alla cassa e alla segreteria, addetto alle pulizie, bagnino, istruttore di sport, infer-

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lavorare all’estero miere o anche medico). Ecco alcuni siti che contengono delle liste dei parchi in tutto il mondo: • www.parksmania.it • www.parchion-line.it • www.theparks.it Molto diffusa è anche la ricerca stagionale per animatori o altro personale di spettacolo nei villaggi-vacanza, ma anche di tecnici o istruttori sportivi. In genere bisogna partecipare a specifiche selezioni effettuate dalle agenzie che si occupano di servizi di intrattenimento e animazione o direttamente dalle strutture turistiche e alberghiere, per cui è consigliabile visitare i loro siti internet o contattarli ai loro recapiti. Grosse opportunità di lavoro, anche non stagionale, si trovano nel settore alberghiero e della ristorazione e, anche in questo caso, ci si deve rivolgere ai responsabili “Risorse Umane” delle singole società. Ecco alcuni siti di aziende internazionali dove poter cercare gli indirizzi degli alberghi e dei ristoranti associati: Austria • www.austria.info/it • www.hotelverband.at • www.gastronomieverband.at • www.veranstalterverband.at Francia • www.it.franceguide.com • www.hotellerie-france.net • www.lhotellerie-restauration.fr Germania • www.vacanzeingermania.com

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ioparto | capitolo 3 • www.hotels-germany.com • www.hotellerie.de • www.dehoga-bundesverband.de Irlanda • www.ihf.ie • www.rai.ie Regno Unito • www.visitbritain.it • www.bha.org.uk • www.beerandpub.com • www.hotel-jobs.co.uk Spagna • www.tourspain.es • www.cehat.co • www.fehr.es Anche le aziende agricole hanno bisogno di molta manodopera per la raccolta di frutta e ortaggi, oltre che per il confezionamento e la movimentazione. In questo caso, dato che per ogni prodotto la stagione dura solo qualche settimana, è più conveniente visitare gli Uffici di collocamento locali e le sedi decentrate delle organizzazioni degli imprenditori agricoli, per sapere quando e quali sono le aziende che assumono e presentarsi ad esse di persona. Di seguito un elenco di siti web utili per reperire questo tipo di informazioni: Austria • www.ams.at

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lavorare all’estero Francia • www.pole-emploi.fr • www.fnsea.fr • www.anefa.org • www.vitijob.com Germania • www.arbeitsagentur.de Irlanda • www.fas.ie Regno Unito • www.jobcentreplus.gov.uk Spagna • www.redtrabaja.es In alcuni Paesi esistono organizzazioni che si dedicano esclusivamente al collocamento stagionale in agricoltura: Danimarca • www.seasonalwork.dk Paesi Bassi • www.seasonalwork.nl • www.apcon.nl Ecco un elenco con altri siti web dedicati al lavoro stagionale: • www.fruitfuljobs.com • www.pickingjobs.com • ww.countryside-jobs.com • www.jobs-in-the-alps.co.uk • www.hotrecruit.com

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capitolo 4

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ioparto | capitolo 4 “AU PAIR” all’estero Essere una ragazza “alla pari” (anche detta “au pair”) consente di trascorrere un periodo all’estero, lavorando e contemporaneamente studiando. Si tratta di una forma di baby sitting diffusissima presso molte famiglie, soprattutto in alcuni Paesi esteri e consiste nell’ospitare una ragazza straniera (più raramente un ragazzo) offrendole vitto e alloggio, una paga settimanale e la possibilità di seguire un corso di lingua in cambio di un aiuto nei lavori domestici e l’assistenza ai bambini. Quello au pair è, quindi, una via di mezzo tra un vero e proprio lavoro e un soggiorno da ospiti, essendo inseriti, per un periodo più o meno lungo, all’interno del nucleo familiare. Il soggiorno alla pari va preparato con cura, cercando tutte le informazioni pratiche e normative che regolamentano la figura dell’au pair, ma anche riflettendo sulle proprie motivazioni e sulle responsabilità che questa esperienza comporta. E’ necessario, infatti, avere una certa predisposizione a prendersi cura dei bambini ed essere disponibili ad accettare le abitudini di vita e le regole della famiglia ospitante.

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“au pair” all’estero 4.1 Alla pari nei Paesi dell’Unione Europea In ambito europeo, il collocamento alla pari è regolato dall’Accordo di Strasburgo del 1969, ratificato in Italia nel 1973. Grazie a tale accordo, i giovani in età compresa generalmente tra i 18 ed i 28 anni (l’età varia da Paese a Paese) possono essere collocati alla pari in un Paese diverso dal loro. Ciò significa che possono essere accolti presso una famiglia che vive in un altro Stato membro dell’UE. Tale documento definisce i diritti e i doveri della persona collocata alla pari e della famiglia ospitante. Secondo quanto stabilito, la persona alla pari riceve vitto, alloggio e, per quanto possibile, una stanza individuale da parte della famiglia ospitante, oltre ad un piccolo compenso economico (che varia da Paese a Paese) in cambio di assistenza dei loro bambini e di un piccolo aiuto nei lavori domestici. In ogni caso la famiglia ospitante dovrà lasciare all’au pair il tempo necessario per seguire corsi di lingua e per perfezionarsi sul piano culturale e professionale (gli orari dei corsi dovranno essere concordati in anticipo). In particolare, l’au pair è tenuto a lavorare in famiglia per cinque ore al giorno con almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una domenica al mese. La grande opportunità offerta da questo tipo di lavoro giovanile è quella di poter viaggiare e vivere all’estero per un certo numero di mesi (che variano a seconda della disponibilità che il giovane offre alla

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ioparto | capitolo 4 famiglia, dal bisogno della famiglia e dall’accordo reciproco), imparando la lingua del posto, grazie al contatto giornaliero con i membri della famiglia che lo accoglie in casa propria, inserendosi in un contesto sociale tranquillo e sicuro. Il tutto a costo quasi nullo, anzi, ricevendo una paghetta mensile o settimanale che aiuterà il giovane a far fronte alle proprie piccole esigenze quotidiane. I costi relativi all’iscrizione e alla frequenza dei corsi sono sempre a carico dell’au pair, così come le spese di viaggio andata e ritorno e degli spostamenti nel Paese di destinazione. Cosa prevede. Esistono diverse formule di lavoro alla pari proposto in Europa. Le principali sono tre: Au Demi pair: tre o quattro ore di lavoro al giorno e 2/3 sere di baby-sitting a settimana. E’ offerta anche la formula Au Demi pair Plus (quattro ore di lavoro al giorno, due sere di baby-sitting); Au Pair: (tradizionale): cinque ore di lavoro al giorno e 2/3 sere di baby-sitting alla settimana. Il tempo libero è solitamente di un giorno intero a settimana, più 2 o 3 pomeriggi, 3 o 4 sere; Au Pair Plus: 35/40 ore di lavoro a settimana e 2/3 sere di babysitting. Requisiti richiesti. Il collocamento alla pari è possibile per persone di età compresa tra i 17 (anche se la maggior parte dei Paesi fissano l’età minima a 18) e i 28 anni. In tutti i Paesi europei, tranne in Austria, possono essere collocati alla

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“au pair” all’estero pari sia le ragazze sia i ragazzi (anche se le famiglie e le agenzie hanno diritto di limitare la propria ricerca alle donne). I Paesi dove sono maggiori le probabilità di assunzione di candidati maschili sono la Francia, i Paesi Bassi e i Paesi Scandinavi. E’ richiesta una conoscenza almeno basilare della lingua del Paese ospitante per poter stabilire una comunicazione con la famiglia. Inoltre, quasi tutte le famiglie preferiscono ospitare au pair non fumatori/ fumatrici, che abbiano la patente di guida e che abbiano già avuto precedentemente esperienze positive nell’assistenza ai bambini. Il periodo di soggiorno varia da 6 a 12 mesi (con possibilità di proroga), normalmente in corrispondenza dell’anno scolastico oppure a partire da gennaio; è possibile, però, partire anche in un altro periodo dell’anno, sempre che si possa rimanere almeno sei mesi. Soggiorni più brevi (2/3/4 mesi) sono possibili nel periodo estivo oppure da agosto/settembre a Natale e sono rivolti principalmente a ragazze e per la maggior parte si svolgono in Gran Bretagna e Irlanda, con l’abbinamento ad un corso di lingua. Anche in Francia, Spagna, Grecia, Germania e Austria sono spesso accettati soggiorni alla pari per periodi brevi, comunque non inferiori a 3 mesi. Per gli altri Paesi le possibilità di collocazione alla pari estiva sono rare. Se gravi circostanze lo richiedono, è possibile interrompere immediatamente il rapporto di lavoro, mentre, negli altri casi, serve un preavviso di due settimane. La frequenza a corsi di lingua rimane a discrezione dell’au pair; in alcuni programmi offerti da agenzie che organizzano viaggi per au pair si possono trovare dei corsi già abbinati.

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ioparto | capitolo 4 Come accedere. Prima di tutto, occorre prendere contatto con le famiglie ospitanti del Paese in cui si desidera andare; ciò può essere fatto attraverso un’agenzia specializzata che selezionerà una famiglia per il giovane. L’agenzia ha un costo, però evita una serie di spiacevoli sorprese; innanzitutto, perché la famiglia firma un contratto e poi perché l’agenzia offre assistenza in caso di bisogno durante il soggiorno. Le agenzie di lavoro alla pari normalmente richiedono la compilazione di un modulo di iscrizione e la compilazione della “dear family letter”, redatta in lingua (del Paese ospitante) dall’aspirante au pair ed indirizzata ad una ipotetica futura famiglia ospitante, in cui descrive gli interessi personali, gli studi compiuti e le ragioni per le quali s’intende vivere un’esperienza come au pair in un Paese diverso dal proprio. Un’ulteriore opportunità è offerta dal web, dove ci sono siti dedicati in cui si può registrare il proprio profilo di au pair o di famiglia ospitante, al fine di ottenere ricerche facili e veloci e interagire direttamente con la famiglia prescelta. Registrandosi, si possono immediatamente visualizzare migliaia di contatti, quali indirizzi e-mail, numeri telefonici, contatti social, affinché le famiglie ed i ragazzi possano scriversi o parlarsi e prendere tutti gli accordi necessari. Prima di partire, è, comunque, raccomandato prendere tutte le informazioni possibili sulla famiglia ospitante e sui compiti che questa richiede all’au pair, sulla documentazione necessaria per entrare e lavorare nel Paese dove ci si reca, su una eventuale assicurazione contro i rischi da stipulare e sul necessario per assicurarsi una copertura sanitaria durante i mesi di permanenza all’estero.

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“au pair” all’estero Documenti richiesti. Oltre al possesso di un documento di identità valido per l’espatrio o di un passaporto in corso di validità, è necessario documentare lo stato di buona salute con un certificato medico rilasciato non più di tre mesi prima dell’inserimento in famiglia. Per quel che riguarda l’assistenza medica, nei Paesi dell’Unione Europea essa è garantita e spesso gratuita: basta portare con sé l’apposita tessera europea di assicurazione sanitaria, distribuita recentemente dalla Regione di residenza o da richiedere alla propria Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.).

Una sitografia dei portali dove reperire informazioni e opportunità Alcuni siti su cui è possibile reperire informazioni e trovare lavoro come “au pair”: • www.aupair-on-line.com • www.aupairinamerica.com • www.aupairs.it • www.au-pair-box.com • www.aupairsearch.com • www.aupair-world.net • www.findaupair.com • www.planetaupair.com Inoltre, è possibile visitare in sito della IAPA - International Au Pair Association - www.iapa.org, che riconosce molte agenzie alla pari e ne garanti-

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ioparto | capitolo 4 sce la qualità dei servizi erogati, tutela i diritti degli utenti e delle famiglie ospitanti e stabilisce e approva le linee guida dei programmi alla pari. Sul sito è possibile consultare l’elenco ed gli indirizzi web delle agenzie riconosciute in tutto il mondo. Tra le agenzie italiane riconosciute: • Celtic Childcare: www.celticchildcare.com • Euroma: www.euroma.info • Intermediate sas: www.intermediateon-line.com • International Au Pair Italy: www.internationalaupairitaly.com

4.2 Alla pari nei Paesi NON UE Per lavorare alla pari nei Paesi che non appartengono all’Unione Europea occorre ottenere un permesso di lavoro. Al di fuori dell’Europa, una meta molto ambita per i candidati au pair sono gli Stati Uniti. Le caratteristiche della collocazione alla pari negli USA sono diverse da quelle previste nell’ambito europeo. Qui il lavoro alla pari consiste soprattutto nel baby sitting. Cosa prevede. All’arrivo, chi presta l’attività lavorativa firma un accordo con la famiglia nel quale si impegna a prestare servizio per un massimo di 45 ore settimanali, suddivise su non più di cinque giorni e mezzo.

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“au pair” all’estero Requisiti richiesti. Relativamente all’età, il collocamento alla pari si rivolge a ragazze tra 18 e 25 anni, con possibilità di deroga solo per l’età massima (solo partecipanti di sesso femminile). Viene richiesta una conoscenza discreta della lingua inglese e il possesso della patente di guida da almeno sei mesi, il possesso di un diploma di scuola media superiore, una precedente esperienza come baby sitter e non essere fumatrici. Il collocamento alla pari negli Stati Uniti dura inderogabilmente almeno 12 mesi e prevede di rimanere in famiglia per la maggior parte del tempo, comprese le vacanze. Al termine dell’anno di collocamento, è possibile estendere la permanenza negli Stati Uniti per motivi turistici per un ulteriore mese, generalmente a spese del partecipante. E’ obbligatoria la frequenza ad un corso di lingua inglese di minimo tre ore a settimana presso College locali; le spese sono a carico della famiglia ospitante, così come il viaggio aereo di andata e ritorno (da New York) e le spese per i trasporti per e dalla scuola. Come accedere. Per essere collocati alla pari nei Paesi extra UE è consigliabile rivolgersi ad associazioni ed agenzie che, dietro versamento di una quota d’iscrizione e contributo spese per la copertura parziale di tutte le spese amministrative, trovano la famiglia presso cui alloggiare e forniscono assistenza sul posto attraverso dei counselors di zona.

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ioparto | capitolo 4 Documenti richiesti. Le agenzie di lavoro alla pari richiedono la compilazione di un modulo di iscrizione, un certificato medico (rilasciato non oltre tre mesi prima dell’inserimento in famiglia ), la “dear family letter”, redatta in lingua inglese dall’aspirante au pair . Per gli Stati Uniti, in particolare, è richiesto il visto J-1, rilasciato dal governo statunitense solo alle agenzie autorizzate, che dovranno sempre prevedere, nella quota del soggiorno, anche le spese per le pratiche del visto. Sono a carico dell’agenzia anche i costi dell’assicurazione medica obbligatoria, valida per tutta la durata del soggiorno.

info e approfondimenti In Italia, un’agenzia specializzata nell’organizzazione di soggiorni negli Stati Uniti per ragazze “alla pari” è AU PAIR AMERICA IN ITALY: www.aupairinamerica.com

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“au pair” all’estero

capitolo 5

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ioparto | capitolo 5 Un’esperienza di volontariato all’estero Solitamente si decide di partire come volontari all’estero per una combinazione di motivazioni. Può essere il desiderio altruistico di aiutare e dare un contributo alle comunità che ne hanno bisogno insieme a motivazioni personali, come il desiderio di vivere una cultura lontana dalla propria e di mettersi alla prova, affinando le proprie soft skills, come la capacità di comunicare e di collaborare o di esercitare la propria leadership. L’esperienza di volontariato all’estero si svolge interamente a contatto diretto con la comunità locale; è, pertanto, necessario un ottimo spirito di adattamento, una buona attitudine al lavoro di gruppo e un atteggiamento di condivisione e di solidarietà. Le attività possono variare a seconda del progetto; di solito interessano il settore ambientale, educativo, sanitario, agricolo e di assistenza sociale. Un’esperienza di volontariato all’estero può aiutare a capire meglio quali sono le proprie aspirazioni personali e professionali; per questo il volontariato all’estero è diventato ormai una tappa fondamentale nel percorso educativo e di formazione di un giovane, molto apprezzato anche dai selezionatori e dai potenziali datori di lavoro. Le opportunità sono diverse ed è opportuno conoscerle in maniera adeguata per poter essere consapevoli della scelta da intraprendere.

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fare volontariato all’estero 5.1 Servizio Volontario Europeo (SVE) Il Servizio Volontario Europeo o S.V.E. è un’azione finanziata dal programma Europeo Erasmus Plus, in particolare dalla Key Action 1 “Mobilità individuale ai fini di apprendimento”. Tramite un approccio totalmente basato su un tipo di educazione non formale, questo programma di scambi vuole promuovere la sensibilizzazione a tematiche inerenti alla partecipazione attiva giovanile alla vita pubblica, le pratiche democratiche e numerose altre tematiche legate al concetto di cittadinanza in ogni sua forma. Ogni giovane potrà scegliere il Paese, il progetto e l’ambito di interesse per il quale candidarsi. Cosa prevede. Il Servizio Volontario Europeo ha una durata variabile da 3 a 12 mesi e non prevede spese per il volontario/a. Viaggio, vitto e alloggio sono a carico delle organizzazioni di invio e di accoglienza, così come i costi di assicurazione e di formazione linguistica. Ciascun volontario/a, inoltre, percepisce una diaria mensile il cui ammontare dipende dal Paese in cui presta servizio. Requisiti richiesti. Per poter accedere allo SVE è necessario avere un’età compresa tra 18 e 30 anni ed essere residente in uno degli Stati Membri dell’UE o in Stati con cui l’Unione ha sottoscritto opportuni Accordi di cooperazione/associazione.

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ioparto | capitolo 5 Come accedere. Per accedere è necessario reperire il progetto che più si reputa adatto, sia sui canali web di ricerca che sui siti delle associazioni accreditate per l’invio di volontariati in Europa. Una volta individuato il progetto che risulta “aperto” per il reperimento di volontari, è necessario compilare l’application form, solitamente on-line, secondo i termini e le modalità descritte dal bando/avviso pubblico/comunicato.

info e approfondimenti Per ulteriori informazioni, visita il sito www.agenziagiovani.it/serviziovolontarioeuropeo.aspx. Per conoscere le opportunità attive per le partenze dall’Italia naviga sul portale www.serviziovolontarioeuropeo. com. Per visitare il database del Programma che fornisce informazioni su tutte le organizzazioni accreditate per lo SVE, una breve descrizione, l’esperienza maturata, le tematiche di interesse, i contatti naviga su http://europa.eu/youth/evs_database.

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fare volontariato all’estero 5.2 Servizio Civile Nazionale all’estero Il Servizio Civile Nazionale all’estero è un’opportunità di volontariato che permette di dedicare un anno della propria vita ad un servizio di volontariato all’estero, finanziata dal Governo Italiano. Uno degli scopi è la promozione della solidarietà e della cooperazione, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace fra i popoli. Cosa prevede. Oltre ad un trattamento economico mensile di 433,80 euro netti, al volontario spettano le spese di viaggio internazionale, un’ “indennità estero” di 15 euro al giorno, oltre ad un contributo per le spese di alloggio e mantenimento all’estero (€ 20,00 al giorno) ove queste non siano sostenute e anticipate dagli enti titolari dei rispettivi progetti. Il periodo di permanenza all’estero è di 12 mesi. Requisiti richiesti. Il Servizio Civile Nazionale all’estero è aperto alle ragazze e ai ragazzi tra i 18 e i 28 anni residenti in Italia. Come accedere. Ogni anno l’Ufficio Nazionale del Servizio Civile emette apposito bando di partecipazione, normalmente assieme a quelli per il Servizio Civile in Italia. Ai bandi ordinari si aggiungono quelli straordinari che sono determinati da specifiche condizioni contingenti. Ad esempio, nel 2003,

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ioparto | capitolo 5 in occasione della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea (giugno – dicembre 2003) l’Ufficio Nazionale, al fine di favorire la nascita, nell’ambito della UE di circuiti di scambio e partecipazione e promuovere la creazione di forme di cittadinanza europea che vedessero protagonisti i giovani, ha emesso un Bando Straordinario per progetti in 15 Paesi UE. È necessario, in ogni caso, prendere attenta lettura del bando e presentare tutta la modulistica richiesta nei tempi e modi prescritti dal bando stesso.

info e approfondimenti Per ulteriori dettagli, visita il sito web dell’Ufficio Nazionale del Servizio Civile www.serviziocivile.gov.it – sulla sinistra è presente il link “Servizio Civile all’Estero”.

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fare volontariato all’estero 5.3 Volontariato presso le Nazioni Unite (UNV) Il Programma United Nations Volunteers - UNV opera in collaborazione con i Governi, le Agenzie delle Nazioni Unite, le Banche per lo Sviluppo e le ONG. I progetti nei quali gli specialisti volontari prestano servizio sono solitamente gestiti dai governi; spesso l’assistenza tecnica e la supervisione vengono curate da una delle Agenzie specializzate delle Nazioni Unite (FAO, OIL, PAM, UNESCO, ACNUR, OMS, UNICEF) o dalla Banca Mondiale. Su richiesta di alcuni governi, il Programma UNV stesso opera come agente esecutivo. Cosa prevede. L’attività dei Volontari delle Nazioni Unite si divide in 4 settori principali: Cooperazione tecnica allo sviluppo, Opere partecipative orientate alle comunità, Opere umanitarie di soccorso e ricostruzione, Operazioni di pace, diritti umani e osservazioni elettorali. Requisiti richiesti. I candidati devono avere almeno 25 anni, ma non esiste limite massimo di età. Occorre essere in possesso di un diploma universitario o di livello superiore e possedere almeno 4 anni di esperienza professionale nel campo di attività delle Nazioni Unite. Per le professioni tecniche, sono richiesti un diploma e almeno cinque anni di esercizio della pro-

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ioparto | capitolo 5 fessione. I candidati UNV devono avere un’ottima conoscenza di una o più delle seguenti lingue: inglese, francese, portoghese, spagnolo, russo, arabo. Come accedere. È necessario compilare l’application form on line sul sito www.unv.org Al termine dell’applicazione, l’aspirante candidato riceverà un numero di registrazione personale. Successivamente alla procedura di registrazione sul sito UNV, sarà possibile segnalare all’indirizzo e-mail volontariato@focsiv.it il proprio codice di roster. Questo verrà segnalato al Quartier Generale del Programma a Bonn attraverso un canale di comunicazione privilegiato e, in caso di abbinamento ad un progetto del Programma UNV, permetterà al candidato di usufruire del supporto dell’Ufficio Volontariato FOCSIV nelle pratiche di selezione e forma-

info e approfondimenti Per maggiori informazioni, si può consultare il Sito Internet di UN Volunteers: www.unvolunteers.org.

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fare volontariato all’estero 5.4 Altre esperienze di Volontariato all’estero Campi internazionali di volontariato (detti anche campi di lavoro) L’esperienza dei campi di lavoro permette di sperimentare le proprie conoscenze linguistiche, di stringere amicizie e di sentirsi utili mettendosi al servizio di un progetto locale. Si tratta di progetti di tipo ambientale, sociale, di ristrutturazione di edifici e di molto altro. In genere sono di breve o media durata. Al volontario viene offerto vitto e alloggio in cambio del suo lavoro. Solitamente, viene richiesta una quota di partecipazione al campo, a costo contenuto e, il più delle volte, la quota associativa all’organizzazione a cui si inoltra la domanda di partecipazione. Per accedere al data base, collegarsi al link riportato qui sotto: www.e-vet.org/fo/se1/index.cfm?e04=139723&qs=frame&dil=ita&css=2.

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ioparto | capitolo 5 Organic Farms Sono esperienze di volontariato presso fattorie e aziende agricole. In genere viene offerto vitto e alloggio in cambio del lavoro svolto nell’azienda che può essere di diverso tipo. Si va dalla raccolta della frutta alla cura degli animali, dalla sistemazione dei recinti alla falciatura dell’erba. Per ulteriori dettagli visita il sito web: www.wwoof.net.

Progetti di volontariato a medio e lungo termine Le attività hanno di solito una durata dai 3 ai 18 mesi e possono rientrare in progetti di sviluppo locale, animazione didattica, ricostruzione, riqualificazione, oppure danno vita a scambi culturali. In certi casi i progetti sono indipendenti da finanziamenti pubblici. Al volontario possono venire offerti vitto e alloggio e, in rari casi, anche i trasporti e un piccolo “pocket money” mensile a titolo di rimborso spese. Può, però, accadere che, specie nei Paesi in via di sviluppo, venga, invece, richiesto al volontario di contribuire al progetto con una cifra limitata. Per ulteriori informazioni visita il sito web www.volontariato.org/volontariatomt/default.ht

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fare volontariato all’estero Un database delle opportunità di volontariato multinazionale Sul Portale Europeo dei Giovani è presente un database che elenca le opportunità di volontariato multinazionale e fornisce dettagli sul tipo di progetti, le organizzazioni responsabili, le scadenze, i periodi di svolgimento delle attività e molto altro. Naviga all’indirizzo: http://europa.eu/youth/vp/opportunity_list_en.

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capitolo 6

FARE ARTE E CULTURA ALL’ESTERO 137


ioparto | capitolo 6 Fare arte e cultura all’estero Mobilità artistica vuol dire ispirazione, scambio, sviluppo professionale, ma anche culturale e personale. Per un’artista spostarsi è fondamentale per esplorare mondi “altri” ed ampliare i propri orizzonti. Ci si può spostare per scopi formativi o per fare uno spettacolo, una tournée, partecipare ad eventi o meeting o semplicemente per scoprire una nuova scena culturale, alla ricerca di nuove idee e opportunità o magari di partner per un progetto.

Dove cercare La disciplina o il campo artistico in cui si è impegnati è sicuramente determinante nella scelta del Paese in cui recarsi. Ci sono una serie di siti web che aiutano nella ricerca mirata, offrendo soluzioni ad ogni tipo di esigenza.

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fare arte e cultura all’estero Una sitografia dei portali dove reperire opportunità di mobilità • On The Move: www.on-the-move.org dove è possibile trovare informazioni utili sulle opportunità di mobilità per artisti all’estero; • Arts Job Finder: www.artsjobfinder.co.uk.it per artisti interessati ad intraprendere un’esperienza nel Regno unito; • e-artnow: www.e-artnow.org è un servizio di informazioni on line che invia per e-mai annunci selezionati , tra cui offerte di lavoro relative alle arti visive contemporanee; • XTRart: www.xtrart.es/category/x-trart-jobs; • Mondaynews: www.mondaynews.net è un sito web con servizio di newsletter, aggiornato settimanalmente, che fornisce una lista di bandi, progetti e altre opportunità ed eventi nel settore delle Belle Arti; • TransArtists: www.transartists.org; • Lab for Culture: www.labforculture.org/en in cui è presente un’apposita sezione dedicata agli artisti attenti ai cambiamenti climatici; Projet coal: www.projetcoal.org sito web di una coalizione per arti e sviluppo sostenibile;

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ioparto | capitolo 6 Una sitografia dei portali per le borse di viaggio e le opportunità di finanziamento • ArtServis Slovenia: www.artservis.org fornisce, in sloveno e in inglese, informazioni su sovvenzioni, borse e altre opportunità di mobilità; • Culture360: www.culture360.orgasef-news/funding-opportunities-for-international-cultural-exchange-in-asia è un portale dedicato agli scambi tra Asia ed Europa nei settori artistico e culturale che ha pubblicato una guida che include opportunità di finanziamento per artisti di ogni nazionalità; • Hors Les Mures: www.horslesmures.fr/-Apples-a-candidature-html pubblica bandi per artisti con la possibilità di usufruire di sovvenzioni e residenze; • Fondo Roberto Cimetta: www.cimettafund.org offre borse di viaggio per artisti e operatori culturali nei Paesi dell’Europa mediterranea; • Unione Teatrale Russa: www.rtlb.ru/en_programs_new presenta bandi e opportunità per artisti russi e stranieri; • Crafts Council: www.craftscouncil.org.uk/craft-directory/ opportunities/ in cui si possono reperire opportunità per artigiani ed esperti di arti applicate per il Regno Unito e per altri Paesi.

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fare arte e cultura all’estero Esiste, infine, il programma di sovvenzione della European Cultural Foundation che promuove la collaborazione culturale transnazionale, favorendo gli spostamenti di artisti ed attori: www.culturalfoundation.eu.

Per saperne di più sull’esperienze di mobilità di artisti •GAI – Giovani Artisti Italiani: www.giovaniartisti.it che raccoglie le testimonianze dei beneficiari del programma Movin’Up che sostiene la mobilità degli artisti in diverse discipline; •BIDE – Barcelona Intarnational Dance Exchange: www.bide.be/en/barcelona-intarnational-dance-/exchange/thoughts.html mette a disposizione le riflessioni dei danzatori che hanno usufruito della sua piattaforma di scambio internazionale.

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ioparto | capitolo 6 6.2 Come prepararsi E’ importante informarsi sui propri diritti – doveri di artisti che lavorano in un Paese straniero. Innanzitutto, si consiglia di fare attenzione al regime fiscale e di previdenza sociale. Se, ad esempio, ci si esibisce in diversi Paesi, sarà importante sapere quale Paese è responsabile della propria previdenza sociale, oppure, se si vende un’opera all’estero, in quale Paese pagare le tasse. È importante anche informarsi sulle condizioni necessarie per avere un contratto di lavoro e se c’è bisogno di un’assicurazione (ad es. per workshop o master class), dato che questi costi potrebbero essere a carico del lavoratore. Non tutti i Paesi riconoscono uno statuto specifico agli artisti, come categoria professionale soggetta a norme specifiche in materia di diritto del lavoro. D’altra parte, alcuni Paesi stipulano degli accordi di transizione professionale che regolano i trasferimenti del lavoratore dall’uno all’altro.

alcune dritte Per maggiori informazioni su termini e condizioni di lavoro e sul diritto del lavoro potrebbe essere opportuno contattare un’associazione professionale o un sindacato di artisti-interpreti del posto. Se si è iscritti a un sindacato/associazione nel proprio Paese di residenza, esso potrà aiutare a prendere i contatti necessari ed,

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fare arte e cultura all’estero eventualmente, a garantire l’accesso ad alcuni servizi sindacali del posto in cui si vuole effettuare l’esperienza di mobilità. In alternativa, si possono contattare i sindacati internazionali delle arti e dello spettacolo: • Federazione internazionale dei musicisti (FIM): www.fim-musicians.org • Federazione internazionale degli attori (FIA): www.fia-actors. com • Federazione europea dei media, dell’intrattenimento e dell’arte su scala internazionale (EURO-MEI): www.uniglobalunion.org/sectors/media-entertainment-arts/news Importante è anche stabilire contatti con persone chiave che lavorano in organizzazioni o luoghi pertinenti al proprio progetto (gallerie, teatri, centri culturali, ecc.). Potrebbero essere persone e posti di cui si è sentito parlare nel corso di ricerche preliminari o organizzazioni specializzate riconosciute in un tale Paese. E’ senz’altro consigliabile chiedere un appuntamento, magari contattarli sui social network (in particolare Facebook) che garantiscono un approccio più informale e, quindi, meno carico di preoccupazioni. Se l’esperienza di mobilità riguarda formazione o stage, probabilmente ci sarà una persona preposta a fornire consulenza, mentoring e informazioni e questo agevolerà la familiarizzazione con abitudini, normative e condizioni di lavoro locali.

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ioparto | capitolo 6 Per capire come sono organizzate le politiche pubbliche, come è strutturato il settore culturale e che ruolo svolge il settore privato nel sostenere le arti, i profili dei Paesi realizzati da esperti internazionali possono costituire una lettura interessante.

info e approfondimenti Per saperne di più su settore culturale e discipline specifiche in determinati Paesi europei, Europa in generale e scala internazionale, consigliamo di visitare i siti di: •EFA, European Festivals Association: www.efaaef.eu/en/festivals l’organizzazione che rappresenta i festival dentro e fuori i confini dell’Europa; •Trans Europe Halles: www.teh.net la rete europea di centri culturali indipendenti. Infine, non bisogna dimenticare di stilare una lista di eventi a cui prendere parte durante il soggiorno (festival, mostre, incontri, ecc.): che sia per puro piacere, ricerca di ispirazione o networking, sarà di grande aiuto per organizzare le proprie giornate, sfruttando al meglio il tempo a disposizione.

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fare arte e cultura all’estero Cosa mettere in valigia Il “kit di sopravvivenza” di un artista in mobilità include un Curriculum Vitae aggiornato, un portfolio, biglietti da visita con nome e recapiti. In particolare, il portfolio sarà, ovviamente, diverso, anche per il supporto utilizzato, se siete fotografi o coreografi, musicisti o architetti, ballerini o attori; esso dovrà, in ogni caso, presentare una sintesi delle proprie creazioni più interessanti, con una lista aggiornata delle esperienze in campo lavorativo (mostre, premi, ecc.). Se si dispone di video di proprie performance o esposizioni, sarà bene portarne una copia con sé o caricarli su Youtube, Vimeo ecc, in modo da averli sempre disponibili, in qualunque luogo o momento. In ogni caso, l’importante è che il portfolio metta in luce gli elementi più importanti del proprio lavoro, quelli che rendono unici, presentandoli in una forma il più possibile concreta e concisa. Naturalmente, non bisogna dimenticare di documentare l’esperienza vissuta nel periodo di mobilità con foto e video, magari mettendoli on-line su blog o social network.

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strumenti

GLI SPORTELLI INFORMATIVI 147


ioparto | strumenti Sportello Eurodesk Comune di Avellino (in fase di attivazione) Piazza del Popolo, 1 - 83100 Avellino Tel. 0825.2001 e-mail: it039@eurodesk.eu Ufficio Relazioni Internazionali Università degli Studi di Napoli Federico II Corso Umberto I, 40 - 80138 Napoli Tel. 081. 2537100 – 101 – 108 e-mail: international@unina.it www.unina.it/ateneo/organigramma/orgammcentrale2. jsp?cod=991230 Ufficio Relazioni Internazionali Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli Via Suor Orsola, 10 - 80135 Napoli Tel. 081. 2522425 e-mail: relazioni.internazionali@unisob.na.it www.unisob.na.it/ateneo/relazioniinternazionali/index.htm?vr=1 Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” Via Nuova Marina, 59 - Napoli Tel . 081. 6909058 – 312 – 313 e-mail: relint@unior.it www.unior.it/ateneo/197/1/ufficio-relazioni-internazionali-e-ricerca-scientifica.html

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gli sportelli informativi Ufficio Affari Generali - Sezione Erasmus Università degli Studi di Napoli “ Parthenope” Via Ammiraglio Acton, 38 (Palazzina Spagnola II piano) 80133 Napoli Tel. 081. 5475207 e-mail: erasmus@uniparthenope.it www.uniparthenope.it/index.php/it/mobilita-erasmus Ufficio Internazionalizzazione Seconda Università di Napoli Viale Lincoln, 5 - 81100 Caserta Tel. 0823. 274291 e-mail: ui@unina2.it www.unina2.it/index.php/international Ufficio Relazioni Internazionali - Erasmus Università degli Studi di Salerno Via Giovanni Paolo II, 132 - 84084 Fisciano (SA) Tel. 089. 962368 e-mail: erasmus@unisa.it www.international.unisa.it International Relations Università del Sannio Complesso S. Agostino - Via G. de Nicastro, 13 - 82100 Benevento Tel. 0824. 305453 e-mail: erasmus@unisannio.it www.unisannio.it/international/erasmus.html

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approfondimenti

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI 151


ioparto | approfondimenti Le Guide GIOVANI E… MOBILITA’ – I giovani del Friuli Venezia Giulia in movimento A cura di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione Centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e ricerca - Servizio innovazione, professioni e politiche giovanili. http://www.google.com/url?url=http://www.giovanifvg.it/upload/ schede/allegati/2014-03-07_Giovani%2520e%2520mobilit%25C3%25A0. pdf&rct=j&frm=1&q=&esrc=s&sa=U&ei=KD0pVM-lN8Pe7AbMwIGQBg&ved=0CBwQFjAB&usg=AFQjCNGio5n5cm5Lq8BmNXpoFMMsqgHbQQ PARTIRE! - Guida alla mobilità giovanile in Europa e oltre… A cura di Associazione Orientamento in Rete, progetto OP.LA. - Fondo Sociale Europeo P.O.R. Obiettivo 2 2007-2013 nell’ambito delle attività dello Sportello Europa dei Servizi per l’Impiego del Circondario Empolese Valdelsa. http://www.google.com/url?url=http://www.asterisco.sicilia.it/div_ op/11898897871588417749europea_2012small.pdf&rct=j&frm=1&q=&esrc=s&sa=U&ei=GkApVIzvB-GY7ga89YDwBQ&ved=0CBYQFjAA&usg=AFQjCNHvodsccMSdq952YXoPXMhGij7eKA CHI VUOL ESSERE EUROPEO? - Come muoversi e diventare Cittadini d’Europa

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approfondimenti A cura di Regione Toscana, Settore Istruzione, Formazione e Lavoro. http://www.google.com/url?url=http://www.giovanisi.it/files/2011/09/ guida_europa1parte.pdf&rct=j&frm=1&q=&esrc=s&sa=U&ei=WEIpVK2BFYbW7Qaxs4GwDw&ved=0CBQQFjAA&usg=AFQjCNH5o5l1igCrWEWWxfkcQH9WXYKKkg MOVE ON! - Mobilità culturale per principianti A cura di On the Move, finanziata dalla Fondation Hippocrène. Traduzione italiana a cura di ARCI. http://www.flashgiovani.it/arte/news/9/5303/

le pagine tematiche www.comune.pisa.it/informagiovani/doc/mobilita.html http://europa.eu/legislation_summaries/education_training_youth/ youth/ef0008_it.htm http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/discover/index_it.htm www.infoegio.it/la-mobilita-transnazionale-ed-il-futuro-dei-giovani/ www.esteri.it/mae/it/ministero/servizi/italiani/opportunita/nelle_oo_ii/ pergiovani/ www.80giovani.it

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ioparto

www.giovaniprovincia.avellino.it/ioparto

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collana

informa www.provincia.avellino.it www.giovaniprovincia.avellino.it

Provincia di Avellino Settore Turismo, Cultura, Politiche Sociali e Giovanili Corso Vittorio Emanuele, 44 - 83100 Avellino Tel e Fax 0825.790423

ASIG - Agenzia Servizi InformaGiovani Corso Vittorio Emanuele, 44 - 83100 Avellino Tel 0825.790423 asig@provincia.avellino.it


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