THE LIFESTYLE JOURNAL #24

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L I F ES T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

FOOD VOGLIA DI TASTE VERSO EXPO 2015 FOTOGRAFI NEL PARCO DESIGN ALCHIMIE GREEN

Poste Italiane Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1,c. 1, DCB Milano

FASHION IN THE MOOD OF SPRING OUTDOOR IL GOLF APRE ALLA SOSTENIBILITÀ

Carlo

Cracco N° 24 Primavera 2014 Costo copertina € 3.50

Vi insegno io a mangiare bene!




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EDITORIALE

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anca ormai poco più di un anno all’arrivo di Expo a Milano e la città e i privati si stanno attivando con molte iniziative; la voglia di un nuovo risveglio è davvero palpabile. Il suo tema, “Feed the Planet”, è senza dubbio di grande attualità, ma diventa ancora più interessante se per “nutrire il Pianeta” non si intende solamente la tematica dell’agricoltura e del cibo, ma anche quella della cultura più in generale. Un Expo che si tiene in Italia, tanto più, non può e non deve prescindere da questo. La cultura e le tradizioni sono quanto di più prezioso esista per ogni popolo e la globalizzazione negli ultimi decenni ha fatto molti danni in questo senso. Da qualche tempo, però, si sta acquisendo una nuova consapevolezza, la tendenza generale è quella di fermarsi e di riscoprire le proprie origini e tradizioni. Forse tutto questo fermento, la voglia di ritornare “alla terra”, può anche essere interpretato in modo negativo, come una moda; ma se anche così fosse, per una volta si tratterebbe di una moda molto positiva. Paradossalmente, per certi versi, tanto ha aiutato anche la diffusione del web, che ha dato modo di scoprire una quantità di informazioni a cui altrimenti difficilmente avremmo potuto accedere; informazioni che riguardano altre culture, ma anche ciò che ci tocca da vicino, che ci raccontano di esempi virtuosi o che, altre volte, ci mettono in guardia o denunciano atteggiamenti negativi. Tutto questo ha aumentato lo spirito critico in ciascuno di noi e ci ha messo davanti alla possibilità di vivere con più consapevolezza, cercando di conoscere più a fondo il mondo che ci circonda, le cose che acquistiamo e ciò che mangiamo. Questo è lo spirito di The Lifestyle Journal, attraverso il quale cerchiamo di raccontare storie che ci parlano del ritorno alle cose autentiche, di cultura enogastronomica, artigianato, tradizioni contadine, ma anche di nuove tecnologie che aiutano il Pianeta. In questo numero, ad esempio, parliamo con Carlo Cracco di prodotti tipici, vi raccontiamo una delle tante manifestazioni che ne esalta le eccellenze italiane, segnaliamo un bel progetto fotografico che rivela le varie anime del Parco Agricolo Sud di Milano, direttamente interessato da Expo e una grande risorsa per l’agricoltura e la produzione casearia dell’intera Regione, o, ancora, vi portiamo in una cascina in centro a Milano dove abbiamo scattato il nostro servizio moda. Perché noi pensiamo che parlare di questi temi non sia solamente una moda, ma che si tratti, invece, di una strada necessaria, l’unica percorribile per tornare davvero in contatto con il nostro Pianeta.

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L I F ES T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

Direttore Responsabile GIOVANNA CAPRIOGLIO Progetto grafico BUREAUBUREAU bureaubureau.it Art Editor DANIELA SAVOCA Editing RAININGBOOKS Publisher MARCO POLI Hanno collaborato a questo numero: Diana Barbetta Daniele Buzzonetti Luca Lagrini Elisabetta Margheriti Marco Magalini Luca Masotto Virginia Simoni Giada Strazzella Chiara Viola Concessionaria di pubblicità MILANO FASHION MEDIA Corso Colombo, 9 - MILANO Tel. +39.02/58153201 info@milanofashionmedia.it Responsabile di testata ERIKA SQUAIELLA esquaiella@milanofashionmedia.it Stampato in Italia presso MC AZIENDA GRAFICA Via A. De Gasperi, 4 - Cermenate (CO ) mcaziendagrafica.it

Anno II, Numero 23 Registrazione del Tribunale di Milano autorizzazione numero 672del 21 dicembre 2010 The Lifestyle Journal è una rivista di edita da Biblioteca della Moda srl Via Alessandria, 8 – 20144 Milano redazione@thelifestylejournal.it www.thelifestylejournal.it In copertina: Carlo Cracco ritratto da Martin Schoeller per il Calendario Lavazza 2014, un progetto dell’Agenzia Armando Testa Photo credits: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. L’editore è a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

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radiomontecarlo.net


contents N°24 / PRIMAVERA 2014 SLOW LANE 14 Role Models Growing underground 16 Fair Trade Soko. L’e-commerce che aiuta i piccoli produttori dei paesi in via di sviluppo. 18 New Materials Lunga vita al salmone -Calde piume... di pollo -Tessuti vitaminici 20 Art Slow Art. Cambiano i tempi anche nell’arte 22 Beauty Zenzero eclettico -Paleogym. La nuova ginnastica che si ispira all’uomo delle caverne -Le regole d’oro per combattere le rughe... e vivere sano

SLOW MOTION 26 Cover story Carlo Cracco 33 Verso Expo 2015 Fotografi nel Parco 40 Food Voglia di Taste 46 Green L’inglese che non ti aspetti 51 Green Design Alchimie green. L’arte di dosare natura e architettura

THE GUIDE 86 Automotive 88 Design 90 Fashion 92 Beauty 94 Books 102 Food 98 Food&Travel

55 Cittadellarte La casa è la tua terza pelle

100 Natural Remedies

58 TLJ per Rénault Mégane Il giro d’Italia con un pieno

102 Green

63 Outdoor Diventare davvero “Green”: il golf apre alla sostenibilità 66 Travel Valtellina Off Road. Un itinerario fuori dai soliti percorsi 70 Fashion In the mood of Spring 79 Art Photography Corner Gian Paolo Barbieri. La fotografia va in scena

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103 Pets 102 Horoscope


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CONTRIBUTORS N°24 / PRIMAVERA 2014 LUCA MASOTTO

ELISABETTA MARGHERITI

Dottore agronomo, si occupa di progettazione del verde e del paesaggio. Convinto che il mondo si migliori un giardino alla volta, insieme all’amico Luca Repossi ha ideato il brand HD Garden (www.hdgarden.it) tramite il quale progetta e realizza (micro) giardini, orti e terrazzi.

Dottore agronomo, direttore commerciale di Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico e direttore di Agrilazio Ambiente International, si occupa della strategia aziendale, dell’organizzazione di convegni, seminari, workshop e iniziative culturali e della partecipazione a manifestazioni floricole e paesaggistiche.

MARCO MAGALINI

TOMMASO STEFANI

VIRGINIA SIMONI

Veronese d’origine, ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia, per poi specializzarsi in Luxury goods communication a Milano. Vive e lavora a Milano, dove scrive di mercati e business della moda e del design per magazine come Fashion Illustrated, Design Illustrated, Modaonline e Designspeaking. Partner di Pop Up Group, un team di professionisti a cavallo tra design, architettura, comunicazione, grafica e arte, sta esplorando anche la strada della brand image consulting. popupgroup.eu

È fondatore e Art Director di Artistocratic, la galleria online di fotografia d’autore a edizione limitata. Con oltre 90 artisti e 500 opere, rappresenta il canale di riferimento, online e offline, per giovani ed esperti collezionisti che vogliono arricchire la loro ricerca di opportunità di investimento nel mondo della fotografia d’arte. Collaborano con la galleria sia i grandi maestri del ’900 come Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Franco Fontana, l’Archivio Mario Giacomelli di Sassoferrato, sia artisti contemporanei come Giacomo Costa, Davide Bramante, Maurizio Galimberti. artistocratic.com

È ideatrice del foodblog Ragoût, una piccola guida al buon cibo, il cui nome deriva dal verbo francese ragoûter, “risvegliare l’appetito”. Food explorer per passione, ama viaggiare anche solo per il gusto di assaggiare piatti nuovi e inaspettati. Ha vissuto per un breve periodo a New York e Hong Kong, dov’è nata l’idea di creare il suo blog. Una volta tornata a Milano ha iniziato a cercare nuovi posticini gourmet, ricette e ingredienti di nicchia. È convinta che “non esiste amore più grande di quello per il cibo” (cit. G.B.Shaw). ragoutfood.com

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GINNY alias Chiara Viola

La rima è una parola che esce sincera/Ma con la pochette ed il vestito da sera/E dalla Parker della Ginny con un sorrisetto/Appoggia sul foglio il suo dolce culetto/Per dirvi che ovunque vi portin le stelle/La vita riserva sorprese più belle/E a tutto da sempre c’ è un’unica cura:/Rider di brutto e senza paura!/Dalla mia casetta sul fiume a Milano/Cerco le stelle allungando la mano,/Amo i pensieri e lo straordinario/Ho anche un cane ma è immaginario,/Abbino i cappelli agli occhiali da sole/Mi piace la gente che sa quel che vuole./Il caleidoscopio mi fa impazzire:/due volte lo stesso non ti può riuscire…/È questo che adoro a chiunque predire/Che tutto scorre e potrebbe avvenire! - unaparolabuonapertutti.it DANIELE BUZZONETTI

Parmense di origine, ha iniziato l’attività giornalistica nel campo dei motori a Roma, nel 1970. Ha sempre abbinato l’interesse per le corse automobilistiche alla produzione e alla storia. Entrato nella casa editrice del settimanale “Autosprint” nel 1976, ha svolto varie mansioni in redazione e sui circuiti, per concludere come inviato in F.1 fino al 1987. Successivamente è stato vice-direttore del mensile “Auto” e direttore di “Gente Motori”. Ha proseguito l’attività come vicedirettore di “AM-Automese” per poi tornare ad “Autosprint” in veste di condirettore all’inizio degli anni 2000. Contemporaneamente, dal 1998 al 2009, è stato autore di newsletter per conto della Ferrari nell’ambito del Ferrari Challenge. Insta


Selezionato: ADI Design Index 2013

THE ONLY SHADE

Shade è la nuova collezione di finestre e portefinestre progettata da Giuseppe Bavuso: ricerca e design per un progetto innovativo, ad alto contenuto tecnologico. Una nuova definizione di estetica ispirata alla massima essenzialità . www.shade.ercoitalia.it


slow lane RIFLESSIONI SUL MONDO CHE CAMBIA


N E W S slowLANE R O LE MO D E LS

GROWING UNDERGROUND Richard Ballard e Steven Dring sono due amici d’infanzia. Cresciuti a Bristol, una volta trasferitisi a Londra non hanno dimenticato la bellezza di coltivare la propria terra o acquistare ortaggi direttamente dai produttori locali. Solo che nella capitale, che pure abbonda di parchi, la terra non c’è e il “chilometro zero” andava inventato. I due hanno avuto un’intuizione geniale: bastava cercarlo in profondità. Letteralmente, recuperando le vecchie gallerie sotterranee usate come rifugio durante la seconda guerra mondiale. È nato così Growing Undergound, un progetto di riqualificazione che sta raccogliendo investitori sulla piattaforma Crowdcube. L’iniziativa permetterà di avere sul mercato una vari-

età di ortaggi a emissioni zero: i tunnel si trovano nella zona di Clapham North, a sud-ovest della città, e con la loro temperatura costante di 16° si prestano perfettamente alla coltivazione. A livello energico le luci a LED permettono un consumo ottimizzato, un sistema di irrigazione idroponica consente di risparmiare il 70% d’acqua e grazie alla ventilazione filtrata non sarà necessario ricorrere a pesticidi. Michel Roux Jr, chef stellato Michelin, e Samuel Muston, critico gastronomico, hanno già testato le prime verdure nate 100 metri sotto terra e si sono dichiarati entusiasti. Un’ottima notizia per gli investitori, per i futuri clienti e per chi immagina nuovi modelli di città sostenibili.

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N EWS slowLANE FAIR TRADE

SOKO

L’e-commerce che aiuta i piccoli produttori dei paesi in via di sviluppo

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A GLOBALIZZAZIONE DEL MERCATO È UN PROCESSO IRREFRENABILE MA HA I SUOI LIMITI: ad esempio non coinvolgere in maniera equa e partecipata i piccoli produttori dei paesi in via sviluppo. Soko è un progetto di e-commerce che punta al mondo del gioiello e dell’accessorio con un business innovativo, un nuovo sodalizio tra fashion e tecnologia. Il dato di partenza è che l’85% delle donne africane sono protagoniste di un mercato informale di prodotti artigianali, poco retribuito a causa della scarsa richiesta locale. Ma i gioielli e i manufatti che nascono da queste attività non sfigurerebbero sul mercato internazionale. Soko (“mercato” in Swahili) è nato nel 2011, per valorizzare chi crea prodotti di design fuori dall’economia digitale: è studiato perché gli artigiani possano parteciparvi pur senza essere connessi al web. Le tre fondatrici di Soko, Ella Peinovich, Gwendolyn Floyd e Catherine Mahugu, hanno capito che la forza della piattaforma sarebbe stata quella di funzionare “recuperando” una tecnologia appena un po’ più vecchia di internet: i semplicissimi SMS. Inviando messaggi i venditori creano una vetrina e-commerce, accompagnati dal supporto dallo staff (con base a Londra e Nairobi). Si aprono quindi le porte a nuovi schemi di scambio, che colmano un gap economico e tecnologico a prima vista insormontabile. È facile prevedere che Soko amplierà il suo raggio d’azione, includendo sempre più manufatti altrimenti introvabili sul mercato occidentale. A noi non resta che controllare la gallery dello shop per scoprire quali novità arriveranno dalle mani (e dagli sms) delle nuove artigiane globali.

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Nella Natura c’è tutto Non solo vitamine e minerali per risvegliare la tua energia

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LUNGA VITA AL SALMONE

Lapàporter trasforma la sua pelle in accessori moda Lapàporter è un marchio tedesco che propone collezioni di accessori per smartphone, tablet e laptop: custodie e clutch sono fatte a mano e personalizzabili. Una linea in particolare attira l’attenzione, con i suoi colori cangianti e dalla texture esotica. Si tratta di “Salmon” ed è creata con pelle di salmone, un materiale inaspettato e completamente di riciclo, prodotto da quello che sarebbe uno scarto della lavorazione del salmone allevato dall’industria alimentare. Qui viene riutilizzato in modo sorprendente conciliando la ricerca stilistica e l’innovazione in fatto di prodotti ecofriendly. La creatrice di Lapàporter è la designer Ilka Brand, che dopo i suoi studi a Milano ha trovato a Berlino la base ideale per avviare la propria attività. Spiega di aver scelto la pelle come materiale d’elezione per i suoi accessori eleganti ed essenziali, affascinata dal modo in cui la materia prima completa e definisce il design stesso dell’oggetto. Tra tutti i suoi prodotti, quelli realizzati con pelli di salmone spiccano sicuramente per il loro stile moderno, i colori iridescenti e la bellissima grana naturale. La pelle di salmone viene prodotta in Germania, è morbida, resistente e completamente senza cromo: grazie a Lapàporter si rivela perfetta per rispettare l’ambiente e concedersi un accessorio speciale da usare tutti i giorni. TLJ Diary of Slow Living - 24 — 18 —


NEW M AT E R IALS

TESSUTI VITAMINICI

CALDE PIUME... DI POLLO Sono ben tre milioni di tonnellate le piume che ogni anno vengono raccolte a seguito della macellazione del pollame e si tratta di rifiuti praticamente indistruttibili, nonostante siano naturali. La piume infatti non si decompongono, né si bruciano, ma grazie a degli

speciali trattamenti studiati da due italiani, Valerio Pontarolo, Presidente della Pontarolo Engineering e Mario Menegato, si possono trasformare in fiocchi di pura cheratina che diventano a loro volta pannelli termoisolanti naturali che non necessitano di alcun collante, ma si incastrano tra loro come un tessuto. Si ottiene così un prodotto di grande valenza per l’edilizia che può essere usato per realizzare cappotti termici, e persino casseri isolanti per costruzioni prefabbricate. Il tutto senza l’utilizzo di solventi di alcun genere. Un brevetto che farà parlare di sé.

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Ogni anno la lavorazione di arance destinata alla vendita diretta, insieme alla produzione a scopo alimentare e cosmetico, realizza 700.000 tonnellate di scarti. Uno spreco che si aggiunge a un costante surplus di produzione agrumicola del 25%. Per riciclare questo materiale inutilizzato Adriana Santanocito, 35enne catanese trasferita a Milano, ha immaginato una strada inusuale. L’idea: un nuovo tessuto derivato dalla parte biodegradabile di sostanze biologiche vegetali, in questo caso proprio le arance. È nato così Orange Fiber, un progetto di ricerca che è diventato presto una start up di successo. L’obiettivo è creare tessuti sostenibili dagli agrumi, diretti a un mercato sempre più in cerca di innovazione e alta qualità. Il processo per elaborare il filato è stato testato con il Politecnico di Milano, la cellulosa viene estratta per essere filata senza abusare di materie prime né intaccare prodotti alimentari. Con un valore aggiunto: grazie alle nanotecnologie i tessuti creati rilasciano vitamine A, C ed E sulla pelle di chi li indossa, un arricchimento vitaminico naturale ad effetto cosmetico. Orange Fiber ha già iniziato a collezionare riconoscimenti, tra gli altri i premi Dall’idea all’impresa di Assolombarda, Changemakers for Expo Milano 2015 e il Premio Gaetano Marzotto – Impresa del futuro.


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SLOW ART Cambiano i tempi anche nell’arte

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ROPPO SPESSO LA VISITA AD UN GRANDE MUSEO È UNA CORSA CONTRO IL TEMPO PER VEDERE TUTTO CIÒ CHE APPESO ALLE PARETI, schivando i visitatori che si affollano nelle sale. Abituati come siamo alla frenesia delle città e delle comunicazioni abbiamo perso l’abitudine di prenderci tutto il tempo che serve per ammirare un quadro. Eppure, in quanto a stile di vita, l’Italia ha da insegnare al resto del mondo. Proprio per valorizzare e far conoscere l’arte italiana e il vivere slow Laura Mattioli ha fondato a New York il CIMA (Center for Italian Modern Art). La curatrice, storica d’arte e collezionista, ha dato vita a una fondazione privata no profit, dedicata a promuovere lo studio e l’apprezzamento dell’arte moderna e contemporanea del nostro Paese. Sulla scia dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, celebrato proprio nel 2013, è stata avviata la creazione di questo centro per l’arte in un appartamento al 421 di Broome Street a Soho. Dopo alcuni mesi di preparazione il CIMA è stato pronto ad aprire i suoi spazi al pubblico da febbraio.

La fondatrice è figlia dell’importante collezionista Gianni Mattioli, che ha raccolto una delle maggiori selezioni al mondo di opere d’avanguardia italiana. Immaginando questo luogo, Laura Mattioli ha voluto sottolineare l’importanza di una fruizione attenta e slow: lo spazio sarà aperto su appuntamento, per consentire a chi lo visita di passare quanto tempo vuole con i pezzi, come in una casa. La prima mostra è dedicata alle opere di Fortunato Depero, artista futurista che ha vissuto nella Grande Mela alla fine degli anni ’20, ma di cui da allora mancava un’esposizione personale. La “ciclopica metro-cubica meccanopoli”, come Depero aveva definito New York, è nuovamente pronta ad ospitarlo in una veste molto più pacata di quelle usuali, grazie all’allestimento intimo del CIMA, che propone una variegata serie di lavori dell’artista. Non tutti possono avere la fortuna di convivere con un’opera d’arte, ma in questo loft si intendono creare tutti i presupposti per immergersi in un’atmosfera rilassata, inaspettata. Che permetta di apprezzare l’arte italiana come si ama la cucina made in Italy, gustandola lentamente.

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CRAFTMANSHIP

Diary of

SLOW LIVING LIFESTYLE

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SLOW LIVING è un nuovo marchio nato per offrire al mercato degli oggetti unici, con uno stile inconfondibile attraverso collaborazioni con grandi produttori e artigiani. Per informazioni sulla distribuzione info@bibliotecadellamoda.it SHOP ONLINE www.libreriadellamoda.it

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N EWS slowLANE B E AU T Y

ZENZERO ECLETTICO Sempre più spesso è facile vederlo sui banchi delle frutta e della verdura: con le sue radici irregolari dal colore ambrato lo zenzero (Zingiber Officinale) abbandona la sua fama di spezia orientale e si riscopre anche per le sue proprietà benefiche. È facile associare il suo sapore leggermente piccante ai dolci natalizi (come il pan di zenzero) diffusi soprattutto al nord e nei paesi anglosassoni. In Inghilterra è noto anche come base per la bevanda Ginger Ale, mentre le sue origini asiatiche vengono confermate dalla presenza nel curry e dall’uso frequente in zuppe e secondi piatti della cucina indocinese. Grazie alle sue caratteristiche erboristiche però lo zenzero può essere sfruttato come vero e proprio alleato del benessere. In passato era in commercio prevalentemente la sua versione essiccata in polvere, oggi lo zenzero fresco si presta ad un uso ancora più vario. Questa radice è caratterizzata da proprietà aromatizzanti, dissetanti, digestive e stimolanti. Come rimedio erboristico è un ottimo antiemetico utile in casi di nausea, anche quando occorre una soluzione per mal d’auto o mal di mare. È un calmante in casi di mal di stomaco grazie alle sue caratteristiche antinfiammatorie. Aiuta la digestione, previene i gonfiori e in generale è benefico per tutto l’apparato digerente. Anche se generalmente viene utilizzato da solo, lo zenzero si presta ad abbinamenti con altre erbe e spezie: ad esempio come calmante e digestivo si può aggiungere in tisane o decotti di salvia. Risulta inoltre ottimo per contrastare raffreddore e mal di gola, in particolare se unito con limone e miele in acqua bollente. Per questi usi si può ricorrere a zenzero in polvere, sciogliendo un cucchiaino in acqua calda o tiepida, oppure a zenzero fresco se si prepara un decotto con le fettine della radice sbucciata. Per non dimenticare il tocco esotico che regala in cucina lo zenzero fresco può essere grattugiato sui piatti, aggiunto in polvere alle salse o centrifugato in piccoli pezzetti insieme a frutta e verdura.

PALEOGYM

La nuova ginnastica che si ispira all’uomo delle caverne. Dopo la Green Gym, è la volta della PaleoFitness, basata su una serie di movimenti che l’uomo delle caverne faceva per sopravvivere: sollevare oggetti pesanti, scattare per fuggire dal pericolo, salire sugli alberi. Così a New York non è difficile imbattersi in piccoli gruppi che a Central Park si ritrovano per camminare a piedi nudi, salire sugli alberi o spostare tronchi e pietre. L’inventore e Erwan Le Corre, che ha fondato la MovNat, natural movement. Gli esercizi possono

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essere eseguiti da chiunque, partendo da qualsiasi livello di forma fisica, aumentando gradualmente la difficoltà in base ai propri miglioramenti corporei. Tutti gli esercizi sono piuttosto semplici, ma si svolgono unicamente con strumenti naturali, ad esempio la corsa ed i saltelli si svolgono a piedi nudi, mentre per irrobustire le braccia si sollevano e lanciano massi con un peso direttamente rapportato alla forma fisica di ciascun Paleo-atleta.


LE REGOLE D’ORO PER COMBATTERE LE RUGHE…E VIVERE SANO È vero, i cosmetici (meglio se naturali) aiutano, ma per mantenere la pelle giovane sono necessari pochi semplici gesti come una buona alimentazione e un buon riposo. È importante quindi dormire almeno 7 ore a notte e seguire alcuni semplici consigli, come: - consumare almeno due volte a settimana il pesce in quanto ricco di Omega-3 e come condimento optate per l’olio extravergine di oliva ricco di vitamina E e polifenoli; - eliminare o almeno ridurre il consumo di insaccati, carne rossa, uova, salumi e formaggi stagionati, in quanto favoriscono l’aumento dei radicali liberi; - evitare le bevande alcoliche e il fumo, nemico non solo della pelle ma anche e soprattutto della buona salute; - svolgere attività fisica con una certa regolarità, almeno tre o quattro volte a settimana; -mantenere l’organismo sempre idratato: bevete almeno due litri di acqua al giorno. Cercate inoltre di non far mai mancare sulla vostra tavola questi alimenti, che hanno importanti proprietà anti-age, ma sono anche ricchi di tante altre proprietà importanti per la salute e il benessere: AVOCADO: la sua polpa è in grado di stimolare la produzione di collagene e di rendere la pelle più liscia ed uniforme. ANGURIA: contiene vitamine A e C, importanti per la pelle. CAVOLO: è ricco di fitonutrienti che proteggono dall’invecchiamento. MIRTILLI: sono ricchi di antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi e di antocianine in grado di mantenere il naturale collagene della pelle. TLJ Diary of Slow Living - 24 — 23 —



slow motion PR ENDI I L T E M P O P E R . .. Ispirarti · 26 · Cover story Carlo Cracco: vi insegno io a mangiare bene! | Scoprire il Parco Agricolo Sud · 33 · Verso Expo 2015 Fotografi nel Parco | Assaggiare · 40 · Voglia di Taste | Volare a Parigi · 46 · Green L’inglese che non ti aspetti | Entrare in giardini segreti · 51 · Green Design Alchimie Green. L’arte di dosare natura e architettura | Conoscere la nuova architettura · 55 · Cittadellarte La casa è la tua terza pelle| Conoscere la nuova Mégane · 58 · TLJ per Rénault Il Giro d’Italia con un pieno| Giocare a golf responsabilmente · 63 · Outdoor Diventare davvero “Green”: il golf apre alla sostenibilità|Viaggiare · 64 · Travel Valtellina Off Road | Scoprire la nuova moda uomo · 70 · Fashion In the mood of Spring | Conoscere un maestro della fotografia · 79 · Art Photography corner La fotografia va in scena

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slowmotion COVER STORY

VI INSEGNO IO

A MANGIARE BENE! DIETRO ALL’IMMAGINE DA “ANTIPATICO” C’È IN REALTÀ UN GRANDE CHEF CHE PORTA AVANTI IL SUO IMPEGNO PER VALORIZZARE I PRODOTTI LOCALI. E PENSA CHE MASTERCHEF SERVA SOPRATTUTTO PER INSEGNARE A MANGIARE. di Giovanna Caprioglio Lo incontriamo alla conferenza stampa di Good Food in Good Fashion, una bella iniziativa che ha portato prodotti lombardi negli aperitivi dei 5 stelle lusso di Milano durante la settimana della Moda. Carlo Cracco è in veste di Presidente della Fondazione Maestro Martino, il cui scopo principale è promuovere e qualificare i prodotti enogastronomici lombardi, attraverso eventi che li elevino a eccellenze culturali, proprio come questo. La sala è pienissima e la sensazione è che, nonostante il tema interessante, molti (anzi molte!) siano lì per lui. Questo non è per forza un male, se l’obiettivo di creare queste importanti sinergie viene raggiunto. Bisogna riconoscere che iniziative come Good Food in Good Fashion hanno il merito di valorizzare piccoli produttori e agricoltura locale attraverso un legame con il mondo della moda e del lusso che fino a pochi anni fa era assolutamente impensabile e questo oggi avviene anche grazie al fatto che gli chef sono diventati delle star. COSA NE PENSA CARLO CRACCO DI QUESTO FENOMENO? SI SENTE UNA STAR? E’ innegabile quanto in questi ultimi anni sia cambiata la visione del cibo e degli chef, ma io mi continuo a ritenere sempre e solo un cuoco; questa grande attenzione penso sia solo positiva nell’ottica di educare le persone a mangiare bene. Quando si impara a mangiare si è già all’80% dell’opera. Per quanto mi riguarda, tutta questa visibilità significa poter essere ambasciatori delle eccellenze del nostro Paese. La moda è stato il primo settore che è riuscito a combattere lo “strapotere” francese. Oggi finalmente ci sta

arrivando anche il cibo. Mangiare bene e sano non è un lusso, è un sistema per supportare tutto il comparto. Noi italiani abbiamo la grande pecca di non valorizzare l’incredibile varietà e qualità dei nostri prodotti; per fare questo, però, ci vogliono non solo le persone, che lentamente stanno cambiando mentalità, ma anche e soprattutto le istituzioni, che devono attuare le politiche agricole giuste e lottare anche con l’Europa, perché non è possibile che le stesse leggi debbano essere applicate da noi e in Danimarca. Dobbiamo cercare di promuovere questa grande ricchezza attuando leggi che ne tutelino il valore culturale. I nostri prodotti vanno riuniti per essere promossi, ma poi vanno esaltate le peculiarità di ciascuno. ANCHE IN CUCINA CI SONO LE MODE? Ci sono sempre prodotti che “vanno” di più, ma è proprio compito degli chef scoprirne sempre di nuovi e proporli nei nostri piatti. È la curiosità il motore fondamentale di ogni cuoco, che prova, abbina, rielabora. Pensa banalmente allo scalogno - non per niente ho titolato il mio libro “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno” (Rizzoli 2012)che è salito agli “onori della cronaca” perché tante persone preferiscono non mangiare la cipolla; lo scalogno è più fresco, più sofisticato, ma ha in realtà la stessa funzione. Una volta non lo conosceva nessuno, oggi lo vendono in tutti i supermercati… NEL TUO NUOVO LIBRO “A QUALCUNO PIACE CRACCO” REINTERPRETI INVECE LE RICETTE DELLA TRADIZIONE; QUANTI DEI PIATTI CHE CUCINI ANCHE NEL TUO RISTORANTE SONO A BASE DI

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slowmotion

SCATTO DI MARTIN SCHOELLER PER IL CALENDARIO LAVAZZA 2014


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CARLO CRACCO RITRATTO PER CANTINE FERRARI

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VI INSEGNO IO A MANGIARE BENE!

PRODOTTI LOCALI? Direi che il 70-80% dei prodotti che uso in cucina sono locali; a parte il pesce, tutto il resto è del territorio: siamo noi chef che abbiamo il compito di trovare sempre nuovi spunti e di promuovere i migliori produttori. Solo conoscendo la tradizione si può rivisitare attraverso nuovi abbinamenti. Sono così attento a questo tema che nel nuovo locale che ho aperto a Milano vorrei coinvolgere Coldiretti per utilizzare solo prodotti del territorio. CI RACCONTI QUALCOSA DI PIÙ DI QUESTO NUOVO LOCALE? Si chiama “Carlo e Camilla in Segheria” perché si trova all’interno di una vecchia segheria in zona Navigli a Milano; uno spazio post industriale con un grande tavolone centrale da 60 posti e un concetto molto diverso dal mio ristorante: i piatti avranno sempre il mio “marchio di fabbrica”, ma i prezzi saranno molto più accessibili, anche grazie all’uso di prodotti locali e di stagione. QUANTO C’ENTRA LA CRISI CON QUESTA ATTENZIONE AL CIBO E AL PRODOTTO TIPICO SECONDO TE? La crisi ha influito nella riscoperta dei prodotti tipici e alla loro stagionalità proprio perché costano meno, comunque è innegabile che ci sia un grande ritorno alle cose autentiche. Io credo che la crisi sia una grande opportunità per rimettersi in moto, migliorare e rinnovare, anche in cucina. CI DAI ALLORA QUALCHE CONSIGLIO PER FARE LA SPESA? Fra la spesa è la cosa più difficile di tutti, è la prima cosa che dobbiamo imparare, anche perché il 20% di ciò che acquistiamo mediamente è assolutamente inutile, spesso ci alletta la confezione o la comunicazione. Il tema dello spreco in cucina è una cosa molto seria su cui c’è molto da lavorare. La chiave, comunque, è comprare prodotti di stagione. IN UN’ALTRA INTERVISTA HAI DEFINITO I TUOI COLLABORATORI DEGLI “ARTIGIANI”. CE LO SPIEGHI MEGLIO? Il ristorante è come una “bottega”: l’età media dei miei ragazzi è di 24 anni, vengono da tutto il mondo per imparare. Tu devi insegnare, dare loro dei consigli, aiutare. La cucina è per forza di cose artigianale: tutto è fatto a mano. Il più grande consiglio che do ai ragazzi è quello di essere umili,

“Il più grande consiglio che do ai ragazzi è quello di essere umili, di mettersi davanti al prodotto e alle persone di competenza e imparare, perché imparare è la cosa più bella che ci sia”. di mettersi davanti al prodotto e alle persone di competenza e imparare, perché imparare è la cosa più bella che ci sia. COSA CONSIGLI INVECE AI CONCORRENTI DI MASTERCHEF? A Masterchef cerco di far vedere la cucina per quella che è. Per me serve a far capire che si tratta di una cosa seria e importante, che è fondamentale mangiare bene e sano, cucinando anche cose semplici, ma fatte a regola d’arte. Poi tutto il contorno serve per creare spettacolo, ma questo è quello che conta davvero. In cucina è dura, ci vuole grande disciplina. Quello che proprio non sopporto è il pressapochismo. Che senso ha preparare un piatto buono e magari presentarlo in modo orribile? MENTRE IL PROGETTO DELL’ACCADEMIA DI MAESTRO MARTINO? L’Accademia di Maestro Martino è un altro progetto a cui sto lavorando con grande impegno, perché a Milano manca una scuola di Alta Cucina internazionale. Maestro Martino, a cui si ispira la Fondazione, è stato un grande cuoco lombardo del Rinascimento e padre della Cucina d’Autore italiana, figura cardine della storia della cucina internazionale.

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slowmotion COVER STORY

Proprio ispirandoci a questa figura vorrei che Milano avesse una Scuola altamente rappresentativa, soprattutto in questo momento storico, anche in vista di Expo. Io ho almeno 50 richieste di ragazzi stranieri che vogliono venire qui a imparare dopo il loro percorso all’alberghiero. L’Expo è una grande opportunità anche per far conoscere davvero in tutto il mondo la ricchezza dei prodotti italiani. TU AMI MOLTO VIAGGIARE, QUANTO INFLUISCE SULLA TUA CUCINA? Io credo che viaggiare serva ad aprire la testa, a capire come vengono utilizzati i diversi prodotti e anche a scoprirne di nuovi. Ad esempio in uno dei miei ultimi viaggi, in Australia, sono rimasto affascinato dal Finger Lemon, un limone fatto di microcapsule con il succo che scoppia quando le mastichi, presidio Slow Food nel Queens…incredibile. IN QUESTA VITA COSÌ FRENETICA, QUANDO RIESCI A TROVARE IL TEMPO PER TE STESSO? Dal punto di vista lavorativo mi sento molto lombardo, i miei ritmi sono davvero schizzofrenici, ma le mie origini venete mi permettono di tenere sempre i piedi per terra e rimanere autentico. Per me il tempo della qualità è quello insieme alla mia famiglia a cui non rinuncio mai...a volte preparo anche le pappe per i tre miei figli. E a giugno arriva il quarto...!

CARLO CRACCO DURANTE LE RIPRESE DI MASTERCHEF

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Fotografi nel parco PAESAGGIO, TERRITORIO, ATTIVITÀ RURALI E AGRICOLE DEL PARCO AGRICOLO SUD DI MILANO RACCONTATE DAGLI OCCHI DI FOTOGRAFI PROFESSIONISTI UN PROGETTO PER FAR CONOSCERE IL PARCO AGRICOLO SUD MILANO E LE SUE MOLTEPLICI ATTIVITÀ AI CITTADINI E A CHI VISITERÀ MILANO PER EXPO 2015

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slowmotion VERSO EXPO 2015

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IÀ NEGLI ANNI NOVANTA A RACCONTARE QUESTO PARCO SI ERANO CIMENTATI I GRANDI BERENGO GARDIN E BASILICO, MA IL LORO OCCHIO SI ERA RIVOLTO SOLAMENTE VERSO PAESAGGIO E TERRITORIO. Dal 1990, anno della sua fondazione, il Parco Agricolo Sud Milano ha fortemente sviluppato la sua vocazione agricola e oggi si presenta come una enorme area sub-metropolitana dove convivono più di 1000 aziende agricole, tra cui 500 cascine attive. Quasi 50.000 ettari di parco che circondano la zona sud di Milano e che nonostante la vicinanza alla città, pochi conoscono davvero. L’arrivo di Expo e la sua forte attinenza proprio con queste tematiche ha risvegliato il bisogno di raccontarlo con una visione più contemporanea, ma sempre molto immediata, come solo la fotografia può essere. E’ nato così l’incontro nel 2013 tra Provincia di Milano, CNA Milano a AFIP, Associazione Fotografi Italiani Professionisti. “CNA è l’Associazione Nazionale Artigiani, ma opera trasversalmente anche sulle nuove professioni, il cui nucleo storico è proprio quello dell’Associazione Nazionale Fotografi. Ci è sembrato assolutamente azzeccato avvicinare questa associazione, che necessitava di una nuova spinta, al Parco Agricolo Sud, che doveva rinnovare il suo archivio fotografico, valorizzando le attività produttive al suo interno”, ci racconta la Presidente CNA Daniela Cavagna. Nasce così il progetto “Fotografi nel Parco”, che dall’anno scorso ha visto aderire venti importanti fotografi, dei quali dieci si sono già messi al lavoro, individuando una tematica o un punto di vista e indagandolo. “La Provincia si è fatta promotrice di suggestioni e sopralluoghi all’interno del Parco per far conoscere questa variegata realtà ai fotografi, facendo visitare Cascine, Punti Parco, aree naturalistiche e Abbazie”, ci racconta l’Architetto Aurelia Mazzeo, del “Servizio Valorizzazione Ambientale, Promozione e Comunicazione” della Provincia di Milano. Ne sono già nati dei lavori interessantissimi e tre mostre fotografiche (la prossima è in programma il 21 marzo a Pieve Emanuele); le prime di una serie che continuerà fino al 2015 e che probabilmente si concluderà con una grande mostra finale proprio in occasione di Expo. Una opportunità di conoscenza e acquisizione di consapevolezza che riporta alle origini di questa terra e allo stesso tempo mostra anche una agricoltura evoluta, fatta di nuove tecnologie, di rispetto per la biodiversità, di at-

IN APERTURA: “Su la cresta” di Andreas Ikonomu. IN QUESTE PAGINE IN ALTO A SINISTRA IN SENSO ORARIO: “Ciribiciaccola” di Altin Manaf, “Su

la cresta” di Mario Donadoni, e un trittico di “Mani a sud” di Angelo Ferrillo.


FOTOGRAFI NEL PARCO

“La campagna non come Arcadia ma come modernissima fucina di attività e di nutrimento fisico e spirituale di un mondo ormai stanco, di una visione solamente metropolitana.”(G.Gastel)


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tenzione al territorio e insegnamento dei suoi valori. Sintetizza perfettamente lo spirito del progetto Giovanni Gastel, Presidente dell’AFIP: “Il Parco Sud è una realtà e un sogno. La realtà di un’area verde, vitale e moderna dove le aziende agricole sono modello di efficienza ed organizzazione, ma anche il sogno fatto realtà di un polmone verde, di una zona franca, dove i valori sono quelli eterni e immutabili della natura vera e viva, non da contemplare come nei giardini aristocratici del ‘700 ma da vivere nella magnifica evoluzione del lavoro e della vita che l’uomo sa aiutare a rigenerarsi ogni stagione e genera prodotti e linfa vitale. come mostrare e parlare di questa duplice realtà del parco? Ecco gli obietti di talentuosi fotografi dell’afip che cercano di leggere la realtà e il sogno e di trovare immagini che mostrino e dimostrino la bellezza della campagna e del lavoro della campagna in maniera non contemplativa ma attiva. La campagna (il Parco) non come Arcadia ma come modernissima fucina di attività e di nutrimento fisico e spirituale di un mondo ormai stanco, di una visione solamente metropolitana.” Scopriamo così che ci sono ben 1000 cascine all’interno del Parco, di cui 500 attive e molte delle quali multifunzionali, ossia che si occupano sia di produzione che di molte altre attività, quali la coltivazione biologica, l’uso di energie rinnovabili, l’informazione didattica, l’ospitalità. Su questi aspetti si sono soffermati due fotografi con due punti di vista completamente diversi. Angelo Ferrillo con il progetto “mani a Sud” racconta, attraverso dei trittici, il lavoro all’interno delle cascine Gaita e Nesporedo, che nel processo produttivo si avvalgono anche di una componente tecnologica, ma dove le mani dell’uomo restano sempre fondamentali. Sakis Lalas si rifà invece all’immaginario western per raccontare il lavoro in cascina come in un ranch americano (d’altronde l’Azienda Agricola con cui ha collaborato si chiama Red Valley Ranch), con immagini in bianco e nero quasi da campagna pubblicitaria. Altro elemento che questi fotografi ci aiutano a conoscere è la realtà territoriale del parco, che riunisce un gran numero di aree naturalistiche di notevole rilievo, che rappresentano una vera e propria risorsa per la ricostruzione della biodiversità. Sin dalla sua fondazione il Parco si è impegnato nel riportare, dopo aver bonificato le aree, flora e fauna che originariamente abitavano questi luoghi; in più, con alcune aziende agricole ha inoltre reinserito degli animali da cortile autoctoni quali il “Mericanel della Brianza” e il “Milanino”, riprodotti ed allevati allo scopo di prevenire la loro estinzione e combattere l’appiattimento dei sapori e degli odori del cibo, prevenire la diffusione di malattie e debolezze genetiche. E proprio le creste e i colori del piumaggio di questi splendidi animali hanno ispirato altri due fotografi, Mario Donadoni e Andreas Ikonomu, che si sono

cimentati nel progetto “Sù la cresta” e li hanno ritratti in tutta loro fierezza e, come vedete in queste pagine, anche bellezza. Sempre all’interno delle attività di ricostruzione degli ambienti naturali, un importante progetto è stato quello della rinaturalizzazione delle aree in abbandono, come la zona delle cave di ghiaia nei pressi di Baggio, che si erano trasformate in discarica e sono oggi ritornate alla comunità, con laghetti artificiali e alberi ripiantati in modo simmetrico attorno ad esse. Giuseppe Biancofiore ha loro dedicato un lavoro fotografico chiamato “Urban Nature”, che ritrae proprio lo stretto rapporto tra questa zona verde e la città con i suoi palazzi che incombono oltre la placida quotidianità del parco. Altro grande patrimonio del Parco sono le “marcite”, ossia i campi sui quali un velo d’acqua scorre tutto l’anno permettendo una crescita rigogliosa delle erbe da foraggio, ben oltre i periodi canonici del prato, che ha fatto sì che quest’aerea fosse una delle più fertili dell’intera Europa. Questo aspetto è stato raccontato da Klaus Guldbrandsen, che ha ritratto questi campi ancora fertili in autunno, quando la natura è meno verde, i colori si attenuano e

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FOTOGRAFI NEL PARCO

IN QUESTE PAGINE IN SENSO ORARIO: “Autunno al parco Sud” di Klaus Ulabransen, “South

Park country story” di Sakis Lalas, “Urban Nature” di Giuseppe Biancofiore

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IN SENSO ORARIO: “Caravaggio in cucina” di

Renato Marcialis, “La cucina meneghina” di Riccardo Marcialis, “Cucina Pop” di Riccardo Cioffi.

virano verso il giallo, mentre il cielo si schiarisce. Le marcite sono nate grazie al grande lavoro di canalizzazione dell’acqua di falda recuperata dai fontanili, da attribuire all’incredibile opera dei monaci cistercensi che abitavano le varie abbazie della zona sin dal 1100. La più rappresentativa è senza dubbio l’Abbazia di Chiaravalle, che nel1952 (dopo la riforma Napoleonica del 1798 che sopprimeva i monasteri, disperdendo i monaci) è ritornata all’ordine religioso che ne ha iniziato l’opera di ricostruzione. “Ciribiciaccola” è la torre del XIV secolo che svetta sopra l’Abbazia e ha dato il nome al progetto fotografico che ha coinvolto Altin Manaf e Andreas Ikonomu, che hanno voluto raccontare la vita

di questi operosi monaci, tanto importanti per la vita della collettività. A Chiaravalle i monaci hanno anche recuperato la coltivazione delle erbe e la produzione della farina, grazie al restauro del vecchio mulino, che oggi è sede di laboratori di panificazione e dell’erboristeria. Anche i prodotti tipici sono un grande tema legato al Parco, trattato in forma diversa da tre fotografi di esperienza internazionale, due di loro specializzati da anni nella fotografia di food: Renato Marcialis, che con il suo “Caravaggio in Cucina”, grazie ad un uso sapiente della luce, si è ispirato al grande pittore, originario proprio di queste zone, per scattare dei poetici ritratti di prodotti tipici e Riccardo Marcialis che, invece, ha scattato, con uno stile sempre “pittorico”, i piatti della “Cucina meneghina”. Questa maniacale attenzione agli ingredienti del territorio che lo chef Davide Oldani propone nei piatti del suo ristorante D’O di San Pietro all’Olmo, lo ha reso infine protagonista dei ritratti di Ferdinando Cioffi, che lo ha scelto come testimonial nel suo lavoro “Cucina Pop”.Tutti lavori interessanti, che abbiamo deciso di approfondire uno a uno per ogni numero delle prossime edizioni di The Lifestyle Journal, per accompagnarvi in un viaggio nel Parco Agricolo fino ad Expo.

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“Noi alla Locanda facciamo altro. Altra cucina, altra atmosfera, altra cura. Siamo attenti ai cibi che compriamo, siamo attenti a come li cuciniamo, siamo attenti ai nostri clienti. I vini sono biologici: sapori e profumi veri. Le carni di qualità indiscutibile. Le verdure e i legumi sono piatti, non contorni. La brace è di legna. Ci trovate a pochi minuti dal Duomo di Milano, dove, inaspettata, la campagna ferma il tempo e l’abbazia voluta da S. Bernardo si fa guardare, conservata, unica in Europa, nella sua interezza dal nostro giardino con frutteto. Un luogo dove il tempo si è fermato e lo charme di una locanda del 1600 rivive in una luce contemporanea.

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voglia di taste

ALLA LEOPOLDA DI FIRENZE TORNA PER LA IX EDIZIONE LA MANIFESTAZIONE CHE RIUNISCE I PRODUTTORI ITALIANI DI ECCELLENZA NEL MONDO DEL CIBO. UN VIAGGIO NELL’ITALIA DEL GUSTO LUNGO TRE GIORNI Di Virginia Simoni, Immagini ©Claudio Bonoldi Studio

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ARTIGIANI MODERNI

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“un viaggio nei

L

’ECCELLENZA DEL CIBO ITALIANO NON NASCE PER CASO. DIETRO CI SONO UOMINI E DONNE, VERI E PROPRI ARTIGIANI, CHE SI DEDICANO TOTALMENTE ALLA CURA DEL PRODOTTO. PICCOLI GRANDI EROI CHE OGNI GIORNO CREANO AUTENTICI CAPOLAVORI GASTRONOMICI. Da ormai nove anni molti di loro si riuniscono al Taste di Firenze, dove Davide Paolini e Pitti Immagine hanno dato vita a questa manifestazione unica e di grande ricerca, dove vengono valorizzati i piccoli produttori, promuovendo la cultura gastronomica italiana. Una sorta di Fabbrica del Gusto ben rappresentata dalle illustrazioni di Gianluca Biscalchin che ha curato l’immagine di questa edizione che dall’8 al 10 marzo alla Stazione Leopolda di Firenze apre le sue porte a operatori e pubblico per un “viaggio con le diversità del gusto”. Circa 300 produttori per un vero e proprio viaggio tutto italiano tra i sapori e le eccellenze della nostra ricchissima terra, ma anche incontri ed eventi, sia all’interno della Leopolda che in tutta la città. “Taste è sempre di più l’appuntamento di riferimento per gli operatori dell’alta gastronomia e della ristorazione, e per il pubblico di appassionati di cibo di qualità – afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – un viaggio nei sensi e nelle idee, alla scoperta dei tanti modi in cui oggi si esprime e si sperimenta il gusto. Se nelle passate edizioni abbiamo omag-

sensi e nelle idee, alla scoperta dei tanti modi in cui oggi si esprime e si sperimenta il gusto”(A. Poletto) giato i protagonisti del gusto, e a seguire i luoghi in cui il cibo va in scena, questa volta Pitti Taste lancia il tema della Fabbrica del Gusto, e lo fa grazie alla creatività di Gianluca Biscalchin, uno dei più originali illustratori enogastronomici del momento: per celebrare il lavoro, l’esperienza e la maestria della pratica quotidiana degli artigiani alimentari, tra tradizione e innovazione. Perché Taste a ogni edizione è palcoscenico per le nuove idee, le tendenze più fresche di oggi, quelle che faranno discutere e diventeranno gli stili di vita di domani. Perché Taste presenta non solo “il meglio del meglio” del cibo italiano di qualità, ma ne esalta il suo grande valore nel sistema culturale: perché il cibo è una cosa seria, ma al tempo stesso è fatto di idee, spettacolo e divertimento”. I RING E IL KING OF CATERING Tra spettacolo e approfondimento, a Taste tornano anche i Ring, tavole rotonde dove chef ed esperti del settore si sfidano a colpi di forchette e coltelli. E’ l’arena cultural-gastronomica orchestrata dal Gastronauta Davide Paolini, è il luogo di dibattiti e di idee dove i protagonisti del mondo del cibo si confrontano sui temi più curiosi legati alla tavola contemporanea, al cibo e al gusto, interpretando l’attualità e anticipando le tendenze future. Uno di questi temi, che riecheggia ormai in ogni cucina d’Italia è la pasta madre. Quanti sanno davvero di cosa si tratta? C’è davvero così tanta differenza rispetto all’utilizzo di altri tipi di lievito? Oppure è bene interrogarsi su cosa significhi davvero “Pasta Italiana”. La pasta è uno dei prodotti più riconosciuti e amati del nostro Paese. Non c’è alimento più significativo per rappresentare la cucina italiana. Ma quanto c’è di veramente italiano in un piatto di spaghetti? Si sa che la produzione di grano in Italia non è in

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grado di coprire l’esigenze dei pastifici nazionali, i quali devono perciò importarlo dall’estero. Ma potrà esistere mai una via tutta italiana al prodotto finito? Un tema che “scotta” in tutti i sensi è la contraffazione dei prodotti alimentari italiani. Il giro d’affari della contraffazione del prodotto alimentare italiano supera l’export e crea danni economici enormi al Paese. La questione è che fuori UE non ci sono mezzi di difesa neppure per i marchi Dop e IGP. Se si considera poi il fatturato dei prodotti italiani “taroccati”, si scopre che esiste un’enorme domanda non soddisfatta, ma quali sono gli ostacoli che ne impediscono la soddisfazione: carenza di materie prime o di imprenditorialità? I catering hanno grande spazio, grazie alla collaborazione con il premio King of Catering Bisol, che li vede confrontarsi sull’esperienza legata all’internazionalità dei sapori e all’incontro con diverse culture in ambito gastronomico. Quali sono le ultime tendenze del food nel mondo degli eventi? Sulla scia di questo ring, dopo una vera e propria sfida all’Hotel Four Season, verrà premiato il miglior catering italiano. I PRODUTTORI Se non avete ancora assaggiato una delle squisite birre di 32 Via dei Birrai o Baladin, oppure il preziosissimo Balsamico secolare dell’Acetaia Giuseppe Giusti il Taste saprà accontentarvi. Oltre 300 espositori, dove riscoprire la colatura di alici di Acquapazza Gourmet di Cetara, o toccare con mano il riso Acquerello coltivato a Livorno Ferraris (VC), o ancora respirare l’aria delle Dolomiti con l’Alpe Pragas, dove nascono le specialità preparate con la migliore frutta. Potete entrare nella storia della salumeria con l’Antica Macelleria Falorni, fondata nel 1806 dove da 9 generazioni si tramandano i saperi per produrre ottimi insaccati, oppure scoprire che anche in Italia si produce un ottimo caviale visitando lo stand di Calvisius Caviar. Novità di quest’anno è la decisione di ospitare un angolo di Svizzera con i suoi formaggi, una buona occasione per scoprire e degustare prodotti di antica tradizione come Emmentaler DOP, Gruyère Dop, Tête de Moine DOP e Sbrinz DOP. Solo l’imbarazzo della scelta per i gourmand più attenti, che possono acquistare tutto quello che assaggiano nel negozio di Taste, un vero e proprio paradiso delle specialità. INFORMAZIONI PRATICHE: 8-9-10 marzo 2014 STAZIONE LEOPOLDA Viale Fratelli Rosselli, 5, 50144 Firenze Apertura della fiera al pubblico: dalle 13.30 alle 19.30 sabato 8 e domenica 9 marzo. Lunedì 10 marzo dalle 9.30 alle 16.30. Ingresso: 15 € per il pubblico – 10 € per operatori del settore.

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VOGLIA DI TASTE

Fuori di Taste Gli appuntamenti da non perdere 3 - 10 marzo | 12.00-23.00 Ristorante Ora d’Aria TARTUFI ALL’ARIA In occasione di Taste dal 3 al 10 marzo il ristorante Ora d’Aria offrirà nell’orario serale un menu di quattro portate a base di tartufo di stagione di Stefania Calugi Tartufi, elaborato dallo chef Marco Stabile Via dei Georgofili, 11 - Firenze Prezzo: 50 € Per informazioni e prenotazioni: 055 2001699 info@oradariaristorante.com www.stefaniacalugi.it www.oradariaristorante.com 7 - 9 marzo | 12.00-23.00 Obikà mozzarella bar OBIKÀ E MOLINO QUAGLIA PRESENTANO UNA PIZZA SPECIALE Obikà Mozzarella Bar e Molino Quaglia reinterpretano la classica pizza con le farine della linea Petra di Molino Quaglia personalizzate con i Bricks di PetraViva, la nuova linea di sfarinati di cereali e legumi germinati Via Tornabuoni, 16 - Firenze Prezzo: 10 € 055 2773526 - firenze@obika.it www.molinoquaglia.com 8 e 9 marzo | 16.00-20.00 Via Santo Spirito SANTOSPIRITO VIVA-NDE In occasione di Taste via Santo Spirito, una delle vie simbolo del saper fare artigiano italiano, apre per la prima volta le porte dei suoi cortili e palazzi, botteghe ed atelier ai creatori di alcune tra le migliori eccellenze italiane del gusto con speciali degustazioni e mostre a tema cibo. Lungo via Santo Spirito Via Santo Spirito - Firenze Evento gratuito 348 96368089 cinziamoncada@gmail.com 8 e 9 marzo | 12.00-14.30 Gelateria Carapina L’APERITIVO CONTROCORRENTE Upstream, il salmone da mangiare tutto l’anno, diventa protagonista di un aperitivo controcorrente. Simone Bonini, maestro gelatiere della Gelateria Carapina, proporrà una serie di “stuzzichini gelati”

Evento gratuito Via Lambertesca, 18 – Firenze 0521 1566509 info@upstreamsalmons.com www.upstreamsalmons.com 8 marzo | 12.00-14.30 ‘INO Bottega di Alimentari e Vini ACQUERELLO IL RISO NEL PAN’INO Alessandro Frassica, patron di ‘INO, inventerà una ricetta per un panino con ripieno di riso che sarà inserito nel menu della sua bottega Prezzo: 8 € Via dei Georgofili, 3/7r - Firenze info@paolinicomunicazione.it www. acquerello.it www.inofirenze.it 8 marzo | 17.00-20.00 Ristorante In fabbrica - Pampaloni LA PORZIONE DEL MISSIONARIO La tempura dei gesuiti in Giappone secondo Ryuichi Kaneda o mores o tempora! Evento gratuito Via del Gelsomino, 99 – Firenze 347 5145468 info@pampaloni.it www.pampaloni.com 8 marzo | 19-21 Desinare@Riccardo Barthel LO SPIRITO DEL BACCALÀ KN Industrie in collaborazione con Distilleria Nardini e Schooner, presentano: ‘lo Spirito del Baccalà’. Un viaggio immaginario, tra Bassano e la Toscana, tra i cicchetti lagunari e gli aperitivi di Ernest Hemingway, alla ricerca del gusto perfetto Via dei Serragli, 222 - Firenze Evento gratuito 055 221118 www.desinare.it 8 - 10 marzo | 18.30-22.00 Volume #VINTAGECOCKTAILS BY #NARDINI: A TUTTO VOLUME! Al Volume sarà possibile sorseggiare il celebre aperitivo Nardini amato da Hemingway, il Mezzoemezzo Nardini, accompagnato da una sorpresa ‘spiritosa’... La domenica e il lunedì a partire dalle 22.00, misture in libertà! Piazza Santo Spirito, 5r - Firenze Prezzo: alla carta 338 6129940

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9 marzo | 09.00-16.00 Riccardo Barthel ORTOBELLO® Il mercato alimentare a km zero Ortobello® offre la possibilità di acquistare prodotti locali direttamente dai coltivatori nel cortile della bottegalaboratorio Riccardo Barthel. Evento gratuito Via dei Serragli, 222 – Firenze 335 360140 francesco@riccardobarthel.it www.riccardobarthel.it 8 marzo | 13:30 Coop Novoli Firenze “Piccoli lussi quotidiani. Uno chef al supermercato” Showcooking guidato dallo chef stellato Gianfranco Vissani per presentare in anteprima il nuovo progetto realizzato con Gastronomia Toscana, azienda di eccellenza alimentare di Prato. A ospitare l’esclusivo cooking show una location insolita, la “Nuvola” della Coop di Novoli, supermercato d’eccellenza che sta riscuotendo un grande successo per il suo format d’avanguardia. Evento aperto al pubblico a ingresso libero. Nuvola di Novoli - Coop di Novoli Via Forlanini, 1 - Firenze I RING IN STAZIONE LEOPOLDA 8 marzo 12.00 MESTOLI E MOUSE. COME LA RETE STA DISEGNANDO UNA NUOVA CUCINA ITALIANA 8 marzo 14.00 I CATERING ITALIANI SPOSANO LA CUCINA INTERNAZIONALE DELLE GRANDI OCCASIONI? 15.00 PREMIAZIONE KING OF CATERING 16.00 ITALIAN SOUNDING: DANNO O OPPORTUNITÀ? 9 marzo 12.00 “TUTTI LA CERCANO, TUTTI LA VOGLIONO: LA PASTA MADRE”


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ALLA SCOPERTA DI UN “GIARDINO SEGRETO” A VERSAILLES, VOLUTO DA MARIA ANTONIETTA IN PERFETTO STILE INGLESE, DOVE AMMIRARE ALBERI SECOLARI E UN PAESAGGIO NATURALE TOTALMENTE INASPETTATO Testo e immagini di Luca Masotto

L’INGLESE CHE NON TI ASPETTI

T

UTTI CONOSCONO VERSAILLES PER I SONTUOSI GIARDINI ALLA FRANCESE, CARATTERIZZATI DA PRECISE GEOMETRIE E SIMMETRIE, dove i parterres si allineano con i grandi bacini d’acqua, mentre statue bianche osservano le numerose fontane, in un continuo rimando tra natura e dominio dell’uomo sulla natura stessa. Giardini dove a farla da padroni sono le piante potate in modo formale, l’erba perfettamente rasata, i percorsi rettilinei che si intersecano secondo angoli prestabiliti. Versailles, quindi, sembra essere un luogo dove gli alberi sono banditi: troppo imprevedibili, troppo espansivi per essere ridotti a puro elemento geometrico. Al massimo, si possono incontrare carpini potati a siepone oppure soggetti giovani, posti a dimora a distanza ravvicinata, pronti a essere sostituiti non appena superano una dimensione predeterminata. Si trattava già di una “concessione” fatta dalla mente di Andrè Le Nôtre, di cui proprio quest’anno cade il quattrocentesimo anniversario della nascita. Il rinomato progettista di grandi giardini formali – le sue opere si possono ammirare in tutta la Francia – diede dignità alle specie arboree ma le trattò pur sempre in modo plastico, senza lasciarle mai libere di sviluppare l’architettura vegetale naturale. Tuttavia, esiste una Versailles meno conosciuta, dove si possono ammirare esemplari secolari di notevoli

dimensioni che hanno potuto manifestare appieno le potenzialità della propria specie senza subire l’intervento umano. È sufficiente dirigersi verso il Petit Trianon, un edificio concepito per l’uso privato di Luigi XV e della marchesa di Pompadour, successivamente donato da Luigi XVI a Maria Antonietta. Quest’ultima – era ormai il 1774 – decise di rivoluzionare il giardino e trasformarlo in un parco all’inglese, secondo una moda all’epoca affermata. Dal Petit Trianon si dipartono piccoli giardini formali che lasciano ben presto spazio ad aree naturaliformi, dove l’influenza dell’uomo sembra dissolversi e la natura prende il sopravvento. Un giardino all’inglese in piena regola, quindi, realizzato per ironia della sorte accanto a quello che può essere considerato il giardino alla francese per antonomasia. Qui – finalmente! si potrebbe esclamare – si possono ammirare esemplari arborei maestosi, tra i quali spicca un platano (Platanus acerifolia) messo a dimora nel 1798: un soggetto imponente, un vero e proprio attrattore di sguardi che guida il visitatore a esplorare angoli di giardino di una bellezza notevole; un albero monumentale che si distingue per la chioma imponente e per una particolare conformazione del fusto che, alla base, assume una forma allargata, tanto che è conosciuto con il nome familiare di platane au pied d’éléphant. Non solo platani, tuttavia. Sulle rive di un laghetto

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L’INGLESE CHE NON TI ASPETTI

“Un giardino all’inglese in piena regola, realizzato per ironia della sorte accanto a quello che può essere considerato il giardino alla francese per antonomasia. ” – immancabile nei giardini d’oltremanica ai quali si ispirò Maria Antonietta – affondano le proprie radici due cipressi calvi (Taxodium distichum). Si tratta di una specie molto particolare perché presenta caratteristici pneumatofori, ossia radici che si elevano in verticale dal terreno per garantire alla pianta una migliore ossigenazione, fondamentale nei contesti più asfittici, quali, appunto, le sponde di uno specchio d’acqua. Il cipresso svetta, appena disturbato da due piccoli salici, e si riflette nelle acque del lago fronteggiando un piccolo villaggio, anch’esso voluto da Maria Antonietta, costruito da Richard Mique: edifici modesti dalla tipica architettura rurale, circondati da orti e appezzamenti coltivati, unica eccezione lineare in un paesaggio altrimenti sinuoso. In contrasto con le rigide geometrie delle aree nei pressi del Chateau de Versailles, infatti, nel parco del Petit Trianon le linee rette lasciano il posto alle linee curve, la formalità all’esuberanza naturale della vegetazione. Ecco quindi che i viali prospettici e i grandi bacini artificiali sono sostituiti da elementi più morbidi. Il primo che si incontra è la Rivière anglaise, un canale sinuoso: l’occhio fatica a seguirne il corso quando si perde dietro un canneto, un grande arbusto o un gruppetto di alberi. Accanto al fiume, ma mai parallelo al corso d’acqua, si snoda uno dei percorsi in terra battuta, perfettamente inseriti nel paesaggio; l’andamento è imprevedibile e il fruitore ha l’impressione di esplorare un mondo sempre nuovo, ricco di mistero perché è impossibile sapere cosa si incontrerà dietro la curva successiva. Quando si giunge finalmente alla svolta, poi, non rima-

ne altro da fare se non constatare che vi è un’altra curva e così via, in un continuo gioco di rincorse. Al senso di mistero contribuisce anche la variabilità altimetrica del terreno: in fondo a una valletta, una collina esclude lo sguardo “da tanta parte dell’ultimo orizzonte”. Tutto è funzionale ad accrescere il senso di scoperta: da quella collina, improvvisamente, spunterà il tetto di un edificio, un tempietto o la chioma di un grande albero... e al visitatore non resta che correre a verificare di cosa si tratta, proseguendo questa corsa a tappe con sorpresa. Sebbene molto diversi, a ben vedere, sia i giardini di Le Nôtre sia quelli di Maria Antonietta hanno un obiettivo comune: amplificare lo spazio, ingannare l’osservatore per rendere più ampie le proprietà del committente di turno. Nel rpimo caso, attraverso grandiosi cannocchiali paesaggistici che davano l’impressione di fondere il giardino con le campagne circostanti, nel secondo, con tanti piccoli escamotage, quali percorsi sinuosi, ondulazioni del terreno e quinte vegetali che, cambiando in continuazione il punto di fuga, portano il visitatore a inseguire elementi di interesse sempre nuovi e, nei fatti, irraggiungibili proprio perché inesistenti. In altri termini, Le Nôtre ingannava l’occhio, i giardinieri di Maria Antonietta ingannavano la mente. A giocare ruoli tanto diversi furono chiamate in causa le medesime specie; tra tutte spicca il platano. Segno che, opportunamente guidate dai progettisti, le piante possono interpretare ruoli poliedrici, talvolta eclettici, se non addirittura istrionici. IN APERTURA:

un’immagine del platano “a piede d’elefante”

IN QUESTE PAGINE, DALL’ALTO IN SENSO ORARIO:

una seduta tra gli arbusti; il platano “a piede d’elefante”; villaggio rurale sulle rive del laghetto.

Luca Masotto - progettista@hdgarden.it

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slowmotion DESIGN

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slowmotion GREEN DESIGN

ALCHIMIE GREEN. L’ARTE DI DOSARE NATURA E ARCHITETTURA PROFONDO RISPETTO PER LO SPIRITO DEL LUOGO, IL CLIMA, LA CONFORMAZIONE DEL TERRENO E PER I DESIDERI E IL VISSUTO DEL COMMITTENTE, CAPACITÀ DI VISIONE D’INSIEME, GUSTO PER LA SPERIMENTAZIONE: QUESTI SONO I CAPISALDI CHE PORTANO IL GREEN DESIGNER STEFANO BACCARI (CHE HA LAVORATO, TRA GLI ALTRI, CON PATRICIA URQUIOLA E ALDO CIBIC) A CREARE AMBIENTI IN ARMONIA CON IL CONTESTO, INTIMI E PERSONALI, RICCHI DI ORIGINALITÀ E DI CARATTERE. PARLA IL GURU DELLE OASI DI PACE, ANCHE SUL BALCONE DI CASA. Di Marco Magalini

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slowmotion GREEN DESIGN

I

NCONTRIAMO STEFANO BACCARI, GARDEN DESIGNER E PROGETTISTA DI FAMA MONDIALE. Nato a Milano, laureato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha lavorato nella moda come consulente stilistico per aziende come Malo Tricot, Valentino Uomo, il gruppo giapponese Ito Fashion System e l’americano Esprit. Nel frattempo, frequenta il Centro Botanico di via dell’Orso, dove conosce botanici e paesaggisti d’eccellenza: Angelo Naj Oleari, Cristiana Serra Zanetti e Ippolito Pizzetti, che lo avvicinano al mondo delle piante. Scoperta una profonda vocazione per il paesaggio e la botanica, lavora a lungo con Cristiana Serra Zanetti, nella progettazione di giardini e terrazzi. La sua esperienza ‘in proprio’ prende il via nel 1994, anno in cui fonda il suo studio di progettazione, che concepisce come un laboratorio, passateci il termine, a cielo aperto. Chiama a collaborare professionisti di diverse discipline, (botanica, architettura del paesaggio, design, grafica, scenografia, illuminotecnica), perché è convinto che il confronto fra più personalità e competenze permetta di ottenere un risultato poliedrico e modulato sullo spirito e le esigenze dei nostri tempi. Quello di Baccari è un amore incondizionato per il green - tutti i tipi di green, senza eccezione - che l’ha portato, nel corso degli anni, a viaggiare molto: dall’Argentina alla Grecia, passando per Uruguay, America del Nord, Sud della Francia e Germania. La sua sembra quasi una missione senza vincoli di forma, né di taglia. Passa (senza snobbismo) dalla gestione di complesse trasformazioni naturalistiche, come parchi, giardini e spazi pubblici, al riassetto di terrazzi e piccoli balconi e davanzali. Sempre più persone vivono infatti in spazi urbani, ridotti, in grandi città, che non prevedono la presenza di un giardino privato. Quali sono le soluzioni domestiche per ovviare a questa mancanza? L’attenzione per l’ambiente – e Baccari è quanto più distante dal green washing possa esistere - conduce oggi a orientarsi verso una progettazione ecosostenibile, basata sulla scelta di soluzioni e piante che richiedano ridotta esigenza idrica e poca mantuenzione, e in cui il verde sia esso stesso fonte di risparmio energetico. “In particolare spesso mi avvalgo della tecnologia dei tetti verdi, intepretandola però con sensibilità artistica.

Creo aiuole, orti, bordure pensili, che contribuiscono al raffreddamento dell’abitato ma al tempo stesso diventano rappresentazioni scenografiche, dai tratti suggestivi e inusuali, grazie alla scelta di materiali innovativi e piante dalla forte presenza teatrale”. Come imposto dal ciclo delle stagioni, tutto è mutevole. Su questa filosofia (anzi, dato di fatto) si basa un suo altro campo d’azione, quello dei temporary gardens, installazioni artistiche e botaniche di grande effetto, per eventi di moda e design. Ha lavorato con Patricia Urquiola, Roberto Giussani, Angela Mosciarelli, Paola Navone, Beretta As-

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ALCHIMIE GREEN

Alcuni scatti di progetti che Stefano Baccari ha realizzato per aziende e case private. Ph. Matteo Carassale e Luca Fregoso. IN QUESTA PAGINA:

DUE DOMANDE A STEFANO BACCARI

sociati, Aldo Cibic, Claudio La Viola, che hanno apprezzato di lui l’assoluta contemporaneità nell’uso delle forme, dei colori, dei materiali, degli arredi, delle innovazioni tecnologiche, plasmandola con un uso libero e naturalistico dell’elemento vegetale. Non è però solo una questione di progettazione frutto di tecnica ed sperienza. “La natura resta la mia principale fonte di ispirazione: grazie alla capacità di osservarla e coglierne gli aspetti più segreti si ottengono associazioni vegetali sorprendenti e atmosfere sempre nuove e mai ovvie, da un lato assolutamente reali e dall’altro al limite del sogno”. Quelli creati da Baccari sono luoghi carichi di emozioni, in cui la forte definizione degli spazi si stempera nella vegetazione e nei giochi sapienti di luci e ombre.

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AL DI LÀ DELLA COMMITTENZA, QUAL È LA SUA PERSONALE CONCEZIONE DI UNO SPAZIO VERDE DOMESTICO? Lo spazio domestico é per me un laboratorio di esperienze,uno spazio dove posso fare esperimenti con la Natura, per valutare la capacitá di adattamento delle piante ad un luogo. Uno spazio verde diviene quindi un luogo dove la natura possa seguire il suo corso. QUANDO INIZIA A PROGETTARE UNO SPAZIO PER UN CLIENTE, QUALI SONO GLI ASPETTI AI QUALI SI ISPIRA? Prima di tutto cerco di capire le necessità e le esigenze della committenza, poi osservo il luogo e a quello che trovo nei dintorni (dal punto di vista del verde/architettura). Considero l’esposizione, analizzo la situazione idrica e la tipologia del terreno. Da qui imposto la composizione che piu si adatta all’ambiente o che si inventi l’ambiente stesso.


APRILE 2014

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UN NUOVO MONDO PER LA BELLEZZA B O LOGNA Organizzato da SoGeCos s.p.a. - Milano - tel +39.02.796.420 fax +39.02.795.036 - sogecos@cosmoprof.it - company of

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In collaborazione con


slowmotion CITTADELLARTE

LA CASA È LA TUA TERZA PELLE “N.O.V.A.CIVITAS È UNA DICHIARAZIONE DI IMPEGNO CHE ARTE E ARCHITETTURA ASSUMONO NEL PROCESSO GLOBALE DI TRASFORMAZIONE SOCIALE RESPONSABILE”

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(Michelangelo Pistoletto)


slowmotion CITTÀ DELL’ARTE

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GGI SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSE LE PERSONE CHE RITENGONO IMPORTANTE COSTRUIRSI UNA CASA IN BASE AL PRINCIPIO DELLA SOSTENIBILITÀ ANCHE PER NON ESSERE PIÙ IN BALIA DELLE IMPENNATE DEI PREZZI DELL’ENERGIA. Finalmente è possibile coniugare una migliore qualità della vita e un comfort abitativo con bollette energetiche estremamente basse. Basta rispettare le seguenti condizioni: ottima qualità edilizia caratterizzata da un elevato standard di coibentazione, progettazione razionale dell’impiantistica e sfruttamento di energia rinnovabile. Una casa costruita secondo criteri sostenibili consuma fino al 90% di energia per il riscaldamento in meno rispetto agli edifici attualmente esistenti e può fare tranquillamente a meno del sistema di riscaldamento convenzionale. n.o.v.a.civitas si propone di recuperare le origini strutturali dei materiali naturali per l’edilizia attraverso un approccio sostenibile come essenza fondamentale per una trasformazione sociale responsabile legata al mondo del costruire. “Abitare” è inteso come terza pelle dell’uomo dopo l’epidermide e l’abito. n.o.v.a.civitas progetta, costruisce e ristruttura

edifici secondo i principi della bioarchitettura, utilizzando esclusivamente materiali edili di origine naturale provenienti da filiera corta a ciclo chiuso. Case costruite o ristrutturate con telai di legno e paglia di riso, recuperata dalle aziende agricole della zona, pavimenti in legno massello, intonaci a calce naturale, finiture interne in argilla e oli naturali, impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, impianti di recupero dell’acqua piovana e di fitodepurazione: questi gli ingredienti che caratterizzano i progetti e le realizzazioni di n.o.v.acivitas, dall’eco-villaggio composto da 10 unità abitative che verrà realizzato a Donato (Biella), alla miniarchitettura realizzata ad Assisi nel Bosco di San Francesco per il Fondo Ambiente Italiano, case private autosufficienti. Attualmente, inoltre, è in progetto l’ampliamento sostenibile di Cittadellarte che coinvolge un vasto comparto industriale della città di Biella, partendo dall’attuale sede della fondazione Pistoletto. Il progetto prevede il risanamento e la ristrutturazione di edifici di archeologia industriale, vincolati alla sovraintendenza della Regione Piemonte, che ospiteranno funzioni diverse che vanno da spazi museali e per performance artistiche, a quelli

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ricettivi, o per attività che educhino al recupero di un percorso pedonale lungo l’asta del Torrente Cervo. L’attività si esplica anche nell’ambito della formazione attraverso corsi e convegni in tutto il territorio nazionale, mostre artisticoculturali legate all’attività della Fondazione Pistoletto, organizzazione di workshop, laboratori didattici e visite guidate rivolte sia a professionisti e tecnici delle costruzioni, che al cittadino, per sensibilizzarlo al consumo critico e consapevole di un prodotto che unisce alta qualità e responsabilità sociale.

COME COSTRUIRE SOSTENIBILE L’approccio architettonico ha sempre come obiettivo la realizzazione di un nuovo organismo di vita abitativa che imiti il più possibile gli ecosistemi naturali, quindi che duri nel tempo, che sia sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale, in grado di automantenersi con un basso input di energia. Per raggiungere questo obiettivo i punti chiave sono: • utilizzo di materiali derivanti dalla filiera corta a ciclo chiuso (dalla natura all’architettura senza produrre rifiuti, ponendo l’uomo al centro di un processo industriale il più possibile sostenibile)


LA CASA È LA TUA TERZA PELLE • utilizzo di tecniche costruttive a secco • l’ingegnerizzazione del cantiere L’utilizzo di materiali naturali quali sughero, fibra di legno, lana di pecora, paglia, canapa, legno, argilla, calce naturale, hanno tutti un basso impatto ambientale in quanto a differenza dei tradizionali materiali edili non sono considerati rifiuti speciali ma anzi posso essere riutilizzati o addirittura ridati alla terra. Un ulteriore salto “energeticamente superiore” rispetto alle ben note case passive è determinato dal concetto di casa attiva che può trasformare l’abitazione ad impatto zero. Rispetto ad una casa passiva, la casa attiva è in grado, come suggerisce il nome, di catturare o produrre più energia rispetto a quella necessaria utilizzata per gli occupanti, energia divisa fra calore ed elettricità. Il progetto di casa attiva realizza interamente il processo sostenibile sia da un punto di vista sociale sia economico che dell’ambiente seguendo comunque il principio che la prima fonte di energia rinnovabile è quella risparmiata e che l’energia più conveniente è quella che non si consuma. L’architettura oggi deve rapportarsi al passato e alla tradizione nell’ottica dell’innovazione tecnologica e del benessere del pianeta.

CITTADELLARTE FONDAZIONE PISTOLETTO: n.o.v.a.civitas Nuovi Organismi di Vita Abitativa srl “n.o.v.a.civitas è una dichiarazione di impegno che arte e architettura assumono nel processo globale di trasformazione sociale responsabile.” Michelangelo Pistoletto E’ un’impresa di progettazione architettonica e di commercializzazione di prodotti di edilizia di “Svolta”. Nata nel 2008, ha come obiettivo la promozione della cultura sostenibile, la progettazione e la realizzazione di Nuovi Organismi di Vita Abitativa che fondano sulla responsabilità e la sostenibilità il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. La casa è oggi il bene più prezioso ed economicamente più rilevante per la maggior parte delle famiglie. Spesso le nostre abitazioni TLJ Diary of Slow Living - 24 — 57 —

sono realizzate con materiali ricchi di sostanze tossiche, non traspiranti, causa di muffe, condense e aria malsana; è quindi essenziale affidarsi fin dalla fase progettuale a figure professionali sensibili e appassionate che sappiano proporre soluzioni e materiali in grado di rendere la nostra casa confortevole, sana, energeticamente efficiente. n.o.v.a.civitas promuove prodotti usati fin dai tempi più antichi, ma tecnologicamente avanzati, di origine naturale o provenienti da riciclo per un’architettura efficiente a misura d’uomo. via serralunga 41, Biella www.novacivitas.it | facebook: Novacivitas


slowmotion TLJ PER RÉNAULT MÉGANE

IL GIRO D’ITALIA CON UN PIENO LA NUOVA RENAULT MÉGANE, GRAZIE ALLA SUA GAMMA DI MOTORI ENERGY, PERMETTE DI FARE FINO A 1.700 KM CON UN PIENO… IN GRANDE COMFORT. La gamma Mégane da gennaio si è presentata nelle concessionarie Rénault completamente rinnovata, sia nelle motorizzazioni che nel design e nell’equipaggiamento. Nuova Renault Mégane assicura prestazioni innovative e un comfort al top della gamma per offrire una guida dinamica e piacevole, ideale per accompagnarvi sia negli itinerari in città che, perché no, in un Grand Tour in giro per l’Italia. Nuovi motori Energy, uno stile che si accomuna alla nuova identità di casa Renault e moltissime dotazioni di bordo: scopriamola insieme. NUOVO LOOK In linea con la nuova identità design di Renault, Nuova Mégane si presenta con un frontale completamente ridisegnato, dalle linee dinamiche e sportive. Dal design accattivante, quello che spicca della Nuova Mégane è la forma del paraurti anteriore più valorizzante e del cofano motore, che integra il grande logo Renault su fondo nero brillante. I nuovi fari di forma ellittica, che si allungano lateralmente sui parafanghi e le luci diurne a LED, di serie sin dal primo livello d’equipaggiamento, insieme alle prese d’aria ridisegnate, la rendono più aggressiva con un look ancora più sportivo. Pur mostrandosi coerenti tra di loro nello stile grazie ad un parafango e cofano motore comuni, i tre modelli della nuova gamma Mégane - Berlina, Coupé e SporTour - conservano ciascuno la propria specificità nel design delle fiancate e degli elementi posteriori.

EFFICIENZA E RISPARMIO NELLE MOTORIZZAZIONI ENERGY La Nuova Gamma Mégane concilia perfettamente carattere sportivo ed efficienza nei consumi, grazie alla sua gamma di motori Energy e ad una strategia di downsizing, adottata da Renault su tutta la sua gamma. La famiglia di motori Energy sia benzina che diesel migliora ulteriormente le sue prestazioni e si arricchisce del motore TCe 130cv a benzina che, assieme al cambio automatico EDC (Efficient Dual Clutch), assicura comfort di guida e reattività allo stesso tempo, preservando il pieno controllo dei consumi e delle emissioni di CO2. Il motore più efficiente della categoria è il 1500 dci da 110 cavalli, che offre prestazioni che si avvicinano al livello degli ibridi: 28km con un litro e fino a 1700 km con un pieno. DOTAZIONI ALL’INSEGNA DEL COMFORT DI GUIDA E DI VITA A BORDO La nuova Mégane adotta l’interfaccia multimediale Renault R-Link, lanciata sulla gamma Renault a metà del 2013, comandata con un joystick multidirezionale sulla console centrale che consente di navigare ancora più facilmente. Renault R-Link riesce a riunire l’insieme delle funzionalità multimediali (navigatore, radio, telefono con Bluetooth® e streaming audio, connettività per lettori portatili, visualizzazione di fotografie e video), permettendo di essere sempre connessi anche in viaggio.

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slowmotion

In più grazie ai comandi vocali, è possibile dettare un indirizzo, chiamare un contatto della rubrica, telefonare o lanciare un’applicazione senza staccare le mani dal volante, nonché la funzione Text To Speech (TTS) assicura la lettura automatica dei testi e dei flussi RSS di alcune applicazioni, quando il veicolo è in movimento. Altre opzioni per garantire ancora maggior comfort e sicurezza sono il Visio System, ossia una telecamera fontale che ti avverte quando oltrepassi la linea bianca o regola gli abbaglianti a seconda della necessità, l’Easy Access System 2, grazie a cui basta avere la chiave in tasca e l’auto si apre automaticamente e l’assistenza al parcheggio con Camera Parking, che grazie alla tele-

camera posteriore permette di evitare ostacoli posizionati dietro il veicolo. Questa tecnologia è associata ad un sensore di retromarcia che indica con un segnale sonoro la distanza dagli ostacoli rilevati mentre sullo schermo evidenzia con dei colori la zona in cui è posizionato l’ostacolo. Per i più sofisticati, il Sistema Audio Bose ® Energy Efficient Series, partner Renault dal 2008, con otto altoparlanti, un sub-woofer, ed un amplificatore digitale, che garantisce il realismo e la precisione di sonorità come in una sala concerti. Qualsiasi modello e motorizzazione si scelga, la Nuova Mégane si rivela una compagna di viaggio affidabile e confortevole.

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Designspeaking together! Designspeaking apre un temporary store + cafÊ in via Maroncelli 2 a Milano nel Brera Design District durante il fuorisalone e per tutto il mese di aprile. Segui anche il nostro Talent’s Manifesto su www.designspeaking.com


slowmotion OUTDOOR

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slowmotion

DIVENTARE DAVVERO “GREEN”: IL GOLF APRE ALLA SOSTENIBILITà SEMPRE PIÙ CAMPI ANCHE IN ITALIA SI STANNO IMPEGNANDO PER RIDURRE IL LORO IMPATTO AMBIENTALE. INTRODUCIAMO QUI UN TEMA CHE FAREMO DIVENTARE UNA RUBRICA FISSA.

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slowmotion OUTDOOR

I

L GOLF DA SEMPRE RICHIAMA NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO GRANDI SPAZI VERDEGGIANTI E LA POSSIBILITÀ DI GODERLI NEL MIGLIORE DEI MODI PRATICANDO UNO SPORT A LORO STRETTO CONTATTO. C’è da sempre, però, un rovescio della medaglia legato al mantenimento di questi immensi “parchi”, soprattutto in aree non particolarmente piovose, dove invece negli anni questo sport si è diffuso moltissimo per permetterne la pratica quasi tutto l’anno. Dalla Scozia, dove questo sport è nato proprio in funzione della morfologia e delle caratteristiche naturali, oggi i campi da golf si trovano in tutte le aree del mondo, persino in zone desertiche, il che richiede una intensa manutenzione con impiego di molta acqua, oltre ai fertilizzanti e fitofarmaci. La sempre più forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale non poteva dunque non toccare anche il mondo del golf, che da molti anni ormai si sta strutturando per rispondere a queste criticità, rivedendo i criteri di costruzione, gestione e manutenzione delle sue strutture e cercando soluzioni che diminuiscano l’uso di acqua e fertilizzanti. Già dal 1994 la Federazione Italiana Golf ha aderito al progetto “Committed to Green” e dal 2008 è nata una organizzazione internazionale, la Golf Environment Organisation (GEO) , riconosciuta dal CIO e dal WWF Internazionale, il cui scopo è proprio promuovere stili di vita sostenibili anche nella pratica del golf, rilasciando una certificazione ai campi più virtuosi a livello mondiale. Dal 2009 anche in Italia quattro campi sono stati insigniti di questa certificazione, Il Club La Pinetina di Appiano Gentile, il Golf Club di Udine , quello Della Montecchia sui Colli Euganei e, di freschissima nomina, Is Arena in Sardegna. Al Golf Club La Pinetina, pioniere in Italia nell’attenzione a queste misure, grande impegno è stato posto nel diminuire drasticamente i prodotti fitosanitari, occuparsi del bosco circostante il campo, gestire le acque reflue e quelle utilizzate per l’irrigazione del campo inserendo dei depuratori; inoltre sulla tettoia del campo pratica da ormai tre anni funziona un impianto fotovoltaico da 20kw e da quest’anno è stato attivato anche un impianto solare termico sul tetto della Club House per l’utilizzo dell’acqua

“Il Golf della Montecchia ha cambiato il suo tappeto erboso e oggi risparmia il 70% di acqua d’irrigazione, l’80% dei fertilizzanti e non utilizza più prodotti chimici”. calda sanitaria. Alla Montecchia, invece, oltre a molte altre misure, in tre anni si è sostituito il tappeto erboso dei tees e dei fairways, grazie all’impegno della proprietà e agli studi condotti dall’Università di Pisa in collaborazione con lo staff della Sezione di Tappeti Erbosi della Federazione Italiana

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IL GOLF APRE ALLA SOSTENIBILITÀ

Golf. A questo proposito abbiamo sentito il Dottor Alessandro De Luca, Agronomo, direttore responsabile della sezione Tappeti Erbosi:“Fino a pochi anni fa tutti i campi seguivano la tradizione che impiegava tappeti erbosi del Nord Europa, i quali spesso però non si adattavano bene al nostro clima; così dopo vari studi, appoggiandoci all’Università di Pisa, e altrettanti test sui campi (Roma-Olgiata, nel Sud Italia e infine alla Montecchia) abbiamo potuto sperimentare con successo questo nuovo tappeto erboso i cui risultati, devo dire, hanno stupito anche noi. In tre anni, dal 2010 al 2012, 9 buche alla volta, il Golf Club della Montecchia ha cambiato il suo terreno e oggi risparmia il 70% di acqua d’irrigazione, l’80% dei fertilizzanti e non utilizza più prodotti chimici”. Si tratta di un risultato davvero entusiasmante che ha senza dubbio fatto da traino nell’impiego di questi nuovi tappeti erbosi che sono certamente la componente fondamentale per un campo da golf più “green”. Sono quindi moltissimi, anche se non ancora certificati GEO, i circoli che si stanno impegnando in questo senso, da Asiago a Roma Olgiata, dall’Hermitage dell’Isola d’Elba a Saturnia, sia adottando sistemi di recupero e ricircolo dell’acqua, che inserendo pannelli fotovoltaici che, appunto, selezionando manti erbosi ecocompatibili. Non va dimenticato, infatti, che ogni campo ha una storia e una morfologia proprie e che molti campi in Italia si trovano all’interno di Parchi Regionali protetti e spesso ne tutelano la biodiversità; un campo da golf fa parte del territorio che lo ospita e questo fa sì che ogni campo sia diverso e unico. I percorsi di golf, soprattutto quando progettati e mantenuti correttamente, consentono di mantenere l’equilibrio naturale dell’ecosistema e di conservarlo nel tempo, difedendo anche il bacino verde del territorio che lo ospita. Da questo numero in poi dedicheremo una rubrica fissa nel magazine proprio per raccontare le diverse storie dei campi più “virtuosi”. IN APERTURA: Il Golf Club di Asiago IN QUESTA PAGINA IN SENSO ORARIO: Il laghetto del Golf Club

della Montecchia in cui si intravede un nido di Folaga, due scorci del Golf Club La Pinetina. TLJ Diary of Slow Living - 24 — 65 —


slowmotion TRAVEL

VALTELLINA OFF ROAD

Un itinerario fuori dai soliti percorsi.

ARRIVARE IN ALTA VALTELLINA GODENDOSI IL VIAGGIO, GRAZIE A UN’AUTO CHE CI PERMETTE ANCHE DI PERCORRERE STRADE SECONDARIE E SCOPRIRE LUOGHI E PAESAGGI MOZZAFIATO.

Un viaggio da Milano a Livigno prendendosi il tempo per scoprire itinerari insoliti, case vinicole e piccoli borghi contadini ancora ricchi di tradizione, grazie a Jeep Wrangler Artic che ci permette di affrontare sentieri e salite innevate, ma che anche nel primo tratto di autostrada da Milano a Lecco ci assicura un comfort e una silenziosità inaspettate. 1° TAPPA: ABBAZIA DI PIONA Una volta lasciata l’autostrada a Lecco,

iniziamo il nostro vero viaggio costeggiando la sponda orientale del Lago di Como, salendo sul Lungolario per godere di un paesaggio sempre sorprendente e affascinante, dalle mille diverse sfumature: acque dalle tinte azzurre e verdi, rilievi rocciosi ricoperti da boschi spesso innevati, paesi costruiti in pietra arroccati fra il lungolago e le montagne. Prima tappa l’Abbazia di Piona, che si trova contro un promontorio roccioso che discende su un incantevole laghetto, una

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sorta di insenatura naturale. Il complesso è formato dalla chiesa di San Nicola, costruita sui resti di un oratorio databile VII secolo, un ampio chiostro, realizzato negli anni 1252-1257, e uno splendido parco con il frutteto tutto intorno. Ancora oggi l’Abazia è affidata ai monaci Cistercensi che hanno reintrodotto l’arte antica di distillare le erbe, producendo liquori tradizionali che si possono anche acquistare. Per un pranzo rustico un buon indirizzo


è l’agriturismo La Padella, un ambiente genuino, ricavato da una vecchia stalla ristrutturata con primi di pasta fresca e secondi di carne, cotta sul grande camino. All’esterno terrazza con giardino. Altro indirizzo con giardino e vista panoramica sul Lago è il Bel Sit, prima del paese di Colico in direzione Posallo. Rustico, ma curato, gode di una posizione davvero speciale. 2 TAPPA: LA VIA DEI TERRAZZAMENTI La seconda tappa prevede un itinerario inusuale tra le vigne e terrazzamenti della bassa Valtellina. Una importante zona vinicola soprattutto di vini rossi che si estende da Morbegno a Tirano, ben cinque strade dei vini: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella: percorsi tra cantine e agriturismi che hanno saputo mantenere vive tradizioni e genuinità. Questo territorio è unito dalla “Via dei Terrazzamenti”, una via maestra che unisce la città di Morbegno con Sondrio e Tirano attraverso percorsi meravigliosi su terrazzamenti vitati nelle zone di produzione dei vini della Valtellina. Questi terrazzamenti sono stati costruiti nei secoli passati dai contadini ricavando delle vigne e delimitandole con dei muretti a secco: è proprio la presenza della roccia viva che moltiplica l’apporto di calore solare e crea un microclima ideale per la coltivazione della vite. Il vitigno più coltivato in questa zona è il nebbiolo da cui nascono pregiati vini rossi quali lo Sforzato e il Valtellina superiore. La “Via dei Terrazzamenti” è oggi riconosciuto e promosso come distretto culturale e oltre alle cinque Strade dei Vini, comprende anche importanti testimonianze artistiche: borghi, palazzi e chiese che al loro interno custodiscono opere interessanti, soprattutto di intaglio ligneo e affreschi rinascimentali e barocchi. Tra tante, abbiamo scelto una cantina che racchiude tutte le caratteristiche di questa terra valtellinese: è la cantina Dirupi che si trova a Ponte in Valtellina e ha sede all’interno di un palazzo storico risalente al 1568, che ancora conserva splendidi portali in marmo, volte in sasso, corridoi e scalinate in pietra. La storia della cantina è piuttosto recente, ma molto interessante. Sono infatti dei giovani del luogo che hanno voluto recuperare piccole vigne disseminate sul territorio e produrre vini di altissima quali-

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slowmotion TRAVEL tà, premiati con importanti riconoscimenti come i tre bicchieri del Gambero Rosso. Una storia di successo e di passione che merita una visita. 3 TAPPA: VILLA DI TIRANO E APRICA La giornata è ormai finita e si decide di fermarsi a Villa di Tirano, dove un’intera contrada abbandonata è stata riportata a nuova vita attraverso un importante restauro conservativo. Contrada Beltramelli offre un’ospitalità diffusa negli ambienti tipici della cultura contadina come fienili, stalle e granai, tutti restaurati e risanati nel 2011. Nonostante la contrada abbia anche un buon ristorante, si decide di andare all’Osteria il Dosso ad Aprica, dove l’ambiente è raffinato, ma familiare e lo chef Andrea Campi propone una cucina genuina e tradizionale abbinata alla ricerca, soprattutto delle materie prime. Un’occasione non solo per provare la cucina valtellinese, ma anche per testare la nostra Jeep in una strada di montagna che collega Villa di Tirano e Aprica: 15km di cui più di 5 di tornanti impegnativi con un’asfalto ghiacciato dove la Wrangler ha dato il meglio in termini di tenuta di strada e passo in salita, grazie alla motorizzazione turbodiesel 2.8 16V CRD da 200 cavalli abbinata alla trazione integrale e alla trasmissione automatica a 5 rapporti. 4 TAPPA: BORMIO E I SUOI BAGNI Tappa successiva, la mattina seguente, si parte per Bormio, famosa non solo per le sue piste ma anche per il suo centro termale. La sua acqua, conosciuta fin dall’antichità, proviene dalla fonte Cinglaccia e sgorga una temperatura che varia dai 37° ai 40°. Molto suggestivi i bagni di Bormio che si dividono in “Bagni Vecchi” e “Bagni Nuovi”, annessi agli omonimi alberghi, che offrono dei percorsi benessere per ogni necessità: percorsi rilassanti, rigeneranti, disintossicanti e tonificanti in dei contesti davvero unici al mondo, come ad esempio la “grotta Sudatoria”, costruita nel 1827 e scavata nella montagna, che conduce fino a una delle sorgenti di acqua termale in un percorso di più di 50 metri; o ancora i “Bagni romani”, due ampie vasche affiancate, realizzate all’interno di una grotta che già veniva usata in epoca pre-romana, dove sgorga una delle nove sorgenti di acqua termale particolarmente ricche di sulfobatteri naturali, ossia i fanghi. Per chi non ama i grandi alberghi a

Bormio, un indirizzo di charme è certamente quello del Rustico dei Bedini, una casa del 1800 ristrutturata con gusto rispettando la tradizione. 5 TAPPA: LIVIGNO È però arrivato il momento di mettersi di nuovo in strada direzione Livigno; la statale 301 del Foscagno collega queste due località attraverso il Passo del Foscagno, ad un’altitudine di 2291 metri. Si tratta di circa 22 km di salita con una pendenza media del 5,8% e punte massime dell’11%. Il passo è aperto tutto l’anno ma con obbligo di catene a bordo durante

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i mesi invernali; la Wrangler Artic si conferma anche in questa circostanza una compagna affidabile , grazie anche al controllo elettronico della stabilità. Livigno, il “piccolo Tibet delle Alpi” ci accoglie con la sua vitalità: una delle stazioni sciistiche più importanti della Valtellina, che punta ad essere scelta per la grande varietà di sport praticabili (mountain bike, sci, podismo, sci nordico, nordic walking, trekking), la natura ancora incontaminata, fatta di boschi centenari, torrenti purissimi, ampie vallate e la grandissima offerta di ristoranti , beauty farm e soprattutto di negozi , grazie alla convenienza degli ac-


EAT & DRINK La Padella Via alla Calchera, 19 Colico 0341930783 Trattoria Bel-Sit Via Fumiarga, strada per Posallo Colico (LC) 345.9662342 Strada dei Vini della Valtellina www.stradavinivaltellina.com Cantina Dirupi Via San Carlo - Località Madonna di Campagna Ponte in Valtellina (SO) www.dirupi.com Contrada Beltramelli Via Beltramelli, 41 – Villa di Tirano (SO) 0342.796009 www.contradabeltramelli.com Osteria al Dosso Contrada Dosso, 1 Aprica (SO) 0342745029 www.osteriadosso.it

JEEP WRANGLER 2.8 CRD DPF ARTIC

quisti duty-free. Ed è proprio sulla neve di Livigno, fuori dalle strade battute, che la Jeep Wrangler dà il meglio di sé, affrontando in tutta sicurezza sentieri di montagna molto ripidi, anche dopo un’intensa nevicata che aveva formato un muro di neve di oltre un metro. Poche auto sarebbero riuscite ad affrontare questa situazione, ma il sistema di partenza in discesa ed in salita (Hill Descent Control e Hill Start Assist), le ridotte, nonché il blocco automatico dei differenziali ci hanno aiutato a uscire anche da questo impasse, rendendo questo breve viaggio davvero perfetto.

MOTORE.........................................4 cilindri in linea CILINDRATA..................................... 2.776 cc POTENZA ...........147 kW-200 cv a 3.600 giri COPPIA ................460 Nm a 1.600/2.600 giri TRAZIONE ...................................................Integrale VELOCITÀ MASSIMA ......................172 km/h CONSUMO COMBINATO ...8,1 l/100 km ACCELERAZIONE ...0-100km/h - 10.6 sec OMOLOGAZIONE ANTINQUINAMENTO ....................Euro 5 EMISSIONI DI CO2 ............................213 g/km

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Bagni di Bormio Via Bagni Nuovi, 7 Valdidentro (SO) 0342910131 www.bagnidibormio.it Rustico dei Bedini Località San Pietro, 24 Valdisotto (SO) 3479211049 www.rusticobormio.it Campaciol Via Campaciol, 785 Livigno (SO) 3497828792 www.campaciol.it Baita Luteta via federia, 394 Livigno 0342 970502 www.livigno-carosello3000.eu/it


slowmotion FASHION

IN THE MOOD OF SPRING

GODERSI I PRIMI RAGGI DI SOLE REGALANDOSI UNA GIORNATA TRA AMICI Scatti di Luca Maria Morelli, Stylist Sibilla Foti C’è un posto, quasi nel centro di Milano, in cui appena varchi la sua soglia hai già dimenticato il frastuono della città. E’ la Cascina Cuccagna, con il suo ristorante Un Posto a Milano...per l’appunto. Qui già nel ‘700 si lavorava la terra e i Padri Fatebenefratelli coltivavano le erbe officinali per l’Ospedale Maggiore; oggi questo luogo è aperto alla città, ospita moltissime iniziative, orti didattici, una ciclofficina, spazi per eventi e una trattoria. Un Posto a Milano è una

trattoria contemporanea, le cui ricette sono pensate sulla base dei migliori prodotti stagionali del territorio (la distanza dei principali ingredienti non supera i 200km), pasta e pane e dolci sono fatti in casa, verdura e frutta, farine, oli provengono da agricoltura biologica, la maggior parte dei piatti sono vegetariani, molti sono senza glutine e tutti i prodotti sono rintracciabili. Il luogo migliore per assaporare i primi giorni di primavera in città.

CARLOS • PANTALONI OLIVER SPENCER T-SHIRT RIGHE CLOSED HUSKY BLU ALLEGRI SCARPE CLARKS CALZE GALLO LUCAS • CAMICIA BIANCA BAGUTTA GIUBBOTTO DI PELLE MOORER SCARPE MORESCHI CALZE GALLO MILIJAN • CAMICIA DENIM PATCHWORK CLOSED PANTALONI ALLEGRI GIACCONE VERDE MILITARE MAURO GRIFONI CALZE GALLO SCARPE CLARKS

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IN THE MOOD OF SPRING

MILIJAN • T-SHIRT OLIVER SPENCER CARDIGAN PIACENZA 1773 GIACCA ALLEGRI PANTALONI CLOSED CALZE GALLO SCARPE OLIVER SPENCER OCCHIALI DA SOLE WEB NELLA PAGINA A FIANCO: CARLOS • CAMICIA BAGUTTA GIACCA MAURO GRIFONI CARDIGAN PIACENZA 1773 JEANS CLOSED SCARPE CLARKS OCCHIALI TIMBERLAND LUCAS • GIACCA ALLEGRI PULLOVER OLIVER SPENCER CAMICIA BAGUTTA JEANS CLOSED CALZE GALLO SCARPE MORESCHI OROLOGIO AB AETERNO MILIJAN • TRENCH REVERSIBILE ALLEGRI CAMICIA IN JERSEY ALLEGRI PANTALONI MAURO GRIFONI CALZE GALLO SCARPE MORESCHI

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LUCAS • ABITO MAURO GRIFONI CAMICIA MAURO GRIFONI CALZE GALLO SCARPE MORESCHI

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CARLOS • CAMICIA BAGUTTA GIACCA OLIVER SPENCER JEANS CLOSED CALZE GALLO SCARPE OLIVER SPENCER MILIJAN • GIACCA OLIVER SPENCER CAMICIA BAGUTTA PAPILLON GALLO PANTALONI ALLEGRI CALZE GALLO SCARPE BICOLORE MORESCHI

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slowmotion FASHION

MAGLIONE PIACENZA 1773 GIACCA OLIVER SPENCER PANTALONI CLOSED CALZE GALLO SCARPE CLARKS

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UNA SCELTA DI GUSTO I cucinieri portano nelle abitazioni private, ville d’epoca e location uniche, le emozioni di un cibo cucinato e preparato al momento da un equipe di professionisti

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JAMAICA: One Love! Jamaica: “terra di legno e di acqua”, Il calore del sole è temperato dalla leggera brezza di mare che i Jamaicani chiamano “Doctor Breeze”. Rigogliosissima la vegetazione: in Jamaica sono stati classificati più di tremila tipi diversi di piante e fiori. La vacanza in Jamaica ha il ritmo ‘easy’ e “slow” delle canzoni reggae, i profumi ed i sapori della cucina internazionale e di quella creola, l’allegria del rhum, l’aroma inebriante del caffè e dei sigari. I colori della natura e delle architetture vi ipnotizzeranno. La folta vegetazione tropicale, il mare trasparente dalle mille sfumature verdi ed azzurre, le tipiche casette in legno dipinte con fantasiosi accostamenti pastello. Musica, profumi, sapori e colori. Iniziate il vostro viaggio immergendovi nelle calde e limpide acque delle immacolate spiagge di Negril. Prendetevi tutto il tempo che volete, “time is no problem”. Non perdete l’occasione, per ammirare gli infuocati tramonti dal Rick’s Cafè, una location davvero superlativa sia per posizione che per il continuo spettacolo offerto da tuffatori esperti e neofiti. Seguendo la costa occidentale in direzione sud si arriva alla foce del fiume Black River che crea un’oasi naturalistica che accoglie diverse specie animali tra le quali spiccano i magnifici coccodrilli. Lasciatevi poi affascinare dalla costa nord-est: tra Ocho Rios e Port Antonio scoprirete veri angoli di paradiso naturale. Cascate da risalire a piedi partendo dal mare come le famosissime

Dunn’s River Falls; giardini tropicali botanici; il ritmo lento del rafting su placidi fiumi che attraversano la rigogliosa natura caraibica; le Blue Mountains che arrivano fino a 2.000 metri di altezza dove si coltiva il caffè più pregiato e costoso al mondo. Sulle tracce di Bob Marley, autentico ambasciatore mondiale della Jamaica e del movimento Rasta, visitate Nine Mile, il villaggio nativo del poeta del Reggae e proseguite verso Kingston la capitale politica e finanziaria, sulla costa sud, dove l’autore di Redemption Song, One Love, Jamming aveva la sua casa e studio di registrazione divenuta oggi museo visitato ogni anno da migliaia di fans. La Jamaica offre una infinità varietà di paesaggi, grandi città e piccoli villaggi, una “cultura viva” estremamente ricca e eterogenea, buone infrastrutture civili ed un’ottima accoglienza turistica. Piccoli alberghi, resorts di charme e ottimi villaggi “all inclusive”. La Jamaica soddisfa pienamente qualsiasi vostra “voglia di viaggio”. Raggiungibile con comodi voli diretti dall’Italia oppure con voli di linea via scalo europeo oppure ancora via Stati Uniti, con la magnifica opportunità di abbinare la vacanza in Jamaica con un tour in uno o più Stati degli U.S.A. o un soggiorno in una delle straordinarie metropoli americane. JTB Jamaican Tourism Board e Press Tours vi invitano a vivere un’esperienza di viaggio unica.

Per informazioni: Jamaica Tourist Board Italy (Ente per il Turismo della Giamaica) Via Nazionale, 243 - 00184 Roma tel. (+39) 06 48.901.255 (+39) 06 48.901.256 e-mail: sergat@rmnet.it siti web: www.visitjamaica.com - www.jtbonline.org Press Tours, Tours dal oltre 30 anni, è il tour operator italiano di riferimento per i viaggi verso l’intero Continente Americano (Nord, Centro e Sud America), la Jamaica e l’intero arcipelago Caraibico, l’Oceano Indiano e l’Africa Australe e Orientale. Un’attenta programmazione e proposta di viaggio in Jamaica, con itinerari anche via Stati Uniti la trovate al sito www.presstours.it www.presstours.it. Seguite Press Tours sui social media (blog, facebook, twitter, youtube) per scoprire tutte le novità e le curiosità dei luoghi più belli del mondo!

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slowmotion ART PHOTOGRAPHY CORNER

LA FOTOGRAFIA VA IN SCENA GIAN PAOLO BARBIERI, UNO DEI PADRI DELLA FOTOGRAFIA DI MODA, CI RACCONTA COME CINEMA, TEATRO E PITTURA SIANO ALLA BASE DEL SUO LAVORO. Con la collaborazione di Tommaso Stefani, Art Director di Artistocratic

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slowmotion ART PHOTOGRAPHY CORNER

OME È NATA LA SUA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA? SI RICORDA IL SUO PRIMO SCATTO? Ricordo che ai tempi della scuola ci si fotografava tra amici, avevo 14-15 anni e io ero il più intraprendente, ero il caposquadra nel creare le situazioni. Documentavo le riunioni con i compagni di scuola, in genere realizzavamo travestimenti in costume e imitavamo film famosi o opere teatrali. Questi sono stati i miei primi scatti, e credo che la passione per la fotografia sia iniziata da qui.

FRA IL CINEMA, IL TEATRO, LA PITTURA, MONDI CHE LEI PERALTRO HA FREQUENTATO, PERCHÉ HA SCELTO PROPRIO LA FOTOGRAFIA COME MEZZO ESPRESSIVO PRINCIPALE? Cinema, teatro, pittura sono arti che ho frequentato agli inizi e che mi hanno dato moltissimo, poi ho avuto l’occasione di entrare nel mondo dell’alta moda come assistente di un grande fotografo a Parigi (Tom Kublin). Credo di essere rimasto affascinato da quel mondo, che all’epoca era al massimo della creatività. Parliamo degli anni ’60. Qui in Italia la moda sarebbe

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LA FOTOGRAFIA VA IN SCENA

nata nel ’72. L’apprendistato con Kublin mi è servito tantissimo, sebbene sia durato poco a causa della sua inaspettata scomparsa. Una serie di circostanze concomitanti mi ha spinto a scegliere la fotografia perché ho capito che mi era più congeniale e mi permetteva di esprimermi più velocemente. NEI SUOI SCATTI PERMANE UN FORTE LEGAME CON QUESTI MONDI. QUAL È, SECONDO LA SUA SENSIBILITÀ, IL MINIMO COMUN DENOMINATORE? Tutti questi mondi racchiudono un’enorme creatività, inventiva e cultura. ANNA PIAGGI, IN UN BELLISSIMO ARTICOLO SU DI LEI, L’HA ASSOCIATA A GRANDI FIGURE DELLA SCENA MILANESE COME FORNASETTI, GIÒ PONTI, SOTSASS, CON CUI LEI CONDIVIDEREBBE I CODICI ESPRESSIVI. COSA NE PENSA? Mi ha fatto molto piacere che Anna Piaggi mi abbia associato a questi grandi designer. Certamente abbiamo gli stessi codici di inventiva e creatività, che sono la base di tutta l’arte. VALENTINO HA DETTO: “CON GIAN PAOLO ABBIAMO RIVOLUZIONATO LA FOTOGRAFIA DI MODA”. COME È ARRIVATO A QUESTO GENERE DI FOTOGRAFIA? Valentino è stato il primo committente e per quel lavoro ho inventato l’inserto pubblicitario per le riviste di moda. Ho tolto la modella dalla pedana bianca e l’ho inserita in una scenografia, questo è stato uno dei cambiamenti più rivoluzionari nella fotografia di moda. IN QUALI DIREZIONI RITIENE SI STIA EVOLVENDO LA FOTOGRAFIA DI MODA OGGI? E LA FOTOGRAFIA IN GENERALE? Negli anni scorsi, l’inventiva era di casa. Le modelle erano preparate, e le italiane erano molto quotate anche all’estero, vedi Benedetta Barzini, Isa Stoppi, Mirella Petteni, Marina Schiano, Alberta Tiburzi... Ognuna aveva una forte personalità, evidentemente legata al grado di cultura e al retaggio storico che appartiene a noi italiani. Oggi le modelle sono anonime, hanno poca personalità e professionalità. L’arrivo del digitale ha cambiato completamente il mercato della fotografia, i tempi di consegna sono più stretti ed è possibile correggere l’immagine in modo molto più veloce. Oggigiorno si conta più sulla postproduzione che sull’accuratezza dello scatto. Questo mondo guardava alla creatività e alla riuscita del prodotto, mentre oggi lo stilista prima di tutto guarda al business ed è diventato un manager.

Mi trovo a mio agio nella natura, ne traggo inspirazione come penso sia per tutte le arti. NELLE FOTO PER IL SERVIZIO DI VOGUE ITALIA, SCATTATO IN VENEZUELA, LA NATURA RISULTA PROTAGONISTA. QUAL È IL SUO RAPPORTO CON LA NATURA E COME ENTRA A FAR PARTE DEL SUO LAVORO? Mi trovo a mio agio nella natura, ne traggo ispirazione, come penso sia per tutte le arti. Picasso, Moore, gli impressionisti, le arti primitive, Gauguin, per citarne solo alcuni, tutti hanno considerato la natura la base della loro creatività. ANCHE NEL PROGETTO PER POMELLATO ALLE SEYCHELLES LA SENSAZIONE È QUELLA DI UNO STRETTO COINVOLGIMENTO CON LA NATURA E LA CULTURA DEL LUOGO, TANTO CHE IN MOLTI L’HANNO AVVICINATA A GAUGIN. COSA CI RACCONTA DI QUESTA ESPERIENZA? Pomellato è stato il mio primo approccio allo still life. Ho fatto per loro due cataloghi – il primo commentato da Tabucchi – e senza dubbio la mia cultura pittorica mi ha aiutato a creare queste immagini. Gauguin ha rappresentato per me un forte impulso, dato che anche lui ha creato dalle arti primitive tutto il suo stile. Anch’io, a volte, ho deciso di abbandonare il cielo dei nostri padri per avventurarmi nel magico Sud CI PUÒ RACCONTARE ANCHE LA SUA ESPERIENZA, LE SUE EMOZIONI NEL RITRARRE AUDREY HEPBURN NEL SERVIZIO PER VALENTINO REALIZZATO A ROMA NEL 1969? È stata una seduta particolare perché Audrey era una delle mie attrici preferite, ricordavo la sua raffinata eleganza in Sabrina, dove iniziò la collaborazione con Hubert de Givenchy. Era un idolo e pensavo che avrei provato imbarazzo, ma lei si dimostrò particolarmente gentile e semplice. Fu molto collaborativa e accondiscese in tutto. Mi colpì il fatto che avesse portato le pantofole da casa per non sporcarmi il fondale bianco. Era una donna di rara classe. IN APERTURA E NELLA PAGINA A FIANCO: Laura

Alvarez, Vogue Italia, Venezuela 1976

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slowmotion ART PHOTOGRAPHY CORNER

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LA FOTOGRAFIA VA IN SCENA

Gian Paolo Barbieri nasce a Milano in una famiglia di grossisti di tessuti e impara fin da giovanissimo l’arte di conoscere le stoffe, che gli tornerà utilissima nella sua professione di fotografo di moda. Ma negli anni dell’adolescenza sono altri i luoghi che lo attraggono: i teatri, innanzitutto, che alimentano ed esaltano la sua vena artistica. In seguito scopre il cinema, che si rivelerà una grande passione, tanto che nel 1962 si trasferisce a Roma, cuore della produzione cinematografica del tempo. Il destino lo porta poi a Parigi, dove lavora come assistente del fotografo Tom Kublin. Quell’esperienza lo proietterà verso il mondo della fotografia. Nel 1965 si unisce a Vogue Italia, per il quale realizzerà la copertina del primo numero. La sua collaborazione con le edizioni italiana, americana e tedesca di Vogue lo porteranno a lavorare come pubblicitario per i più grandi stilisti come Valentino, Armani, Saint Laurent, Ferré, Versace e Dolce&Gabbana. Nel 1978 il giornale tedesco Stern lo classifica tra i quattordici migliori fotografi di moda. Le sue fotografie sono esposte in sedi prestigiose in tutto il mondo, come il Victoria and Albert Museum e la National Portrait Gallery di Londra, e il Kunstforum di Vienna. ARTISTOCRATIC è la galleria online di fotografia d’autore a edizione limitata. Con oltre 90 artisti e 500 opere, rappresenta il canale di riferimento sia online che offline per giovani ed esperti collezionisti che vogliono arricchire la loro ricerca di opportunità di investimento nel mondo della fotografia d’arte. Collaborano con la galleria sia i grandi maestri come Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Franco Fontana, l’Archivio Mario Giacomelli di Sassoferrato, sia artisti contemporanei come Giacomo Costa, Davide Bramante, Maurizio Galimberti, Nicola Cicognani. Artistocratic organizza mostre e partecipa a fiere d’arte in Italia e all’estero. artistocratic.com

IN QUESTE PAGINE: In senso orario Jill Kellington,

Vogue France, Port Sudan 1974, Innatural 2001, per Pomellato, Audrey Hepburn per Valentino, Vogue Italia, Roma 1969. TLJ Diary of Slow Living - 24 — 83 —


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the guide BREVIARIO ILLUSTRATO DEL RALLENTAMENTO · 86 · Muoversi Raffinata e ambiziosa è la nuova Peugeot 108 | Kia Soul | La sicurezza secondo Volvo · 88 · Arredare la casa Tribeca Factory | Sestini & Corti | Officine Catena · 90 · Vestirsi Adriano Meneghetti | Mosaique | Caminetto | Di Liborio · 86 · Prendersi cura di sè Erbolario | Iodase | Zuccari |Biohem · 94 · Leggere Letture di gusto · 96 · Cucinare Amarcord in cucina · 98 · Mangiare bene Out of gluten | Bisol | Olio Era | Zolla 14 · 100 · Curarsi naturalmente Allergie ai pollini · 102 · Curare le Piante La passione in un fiore · 100 · Viziare i propri cuccioli Il cubo di Rubi | Crinkits | Heads or tails · 106 · Conoscere le stelle Oroscopo della primavera

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the guide AU TO MOTIVE A cura di Daniele Buzzonetti

RAFFINATA E AMBIZIOSA È LA NUOVA PEUGEOT 108

È L’EREDE DELLA 107, DELLA QUALE HA CONSERVATO LO SPIRITO DA CITY-CAR (È LUNGA 347 CM) MA CON UNO STILE DA BERLINA DI CATEGORIA SUPERIORE – soprattutto in versione 5 porte - e un equipaggiamento di serie sorprendente. Nella nuova Peugeot 108, presentata al Salone di Ginevra di marzo, la crescita nell’immagine è ancor più evidente con la intrigante versione Top, dotata di una capote in tela (volendo in colore violetto…), ad apertura totale o parziale. Motori: tutti a tre cilindri a benzina,

ma al conosciuto 1.0 da 68 Cv (con cambio manuale o automatico-robotizzato) si è aggiunto l’1.2 da 82 Cv, ereditato dalla 208. Sicurezza: previsti (standard) 6 airbag, ABS con ripartitore di frenata, controllo della stabilità (ESP) e hill assist (blocca l’auto per facilitare le partenze in salita). Tra la ricca dotazione, clima automatico, retrocamera, key less system per aperture e messa in moto a pulsante e il touchscreen da 7” sulla plancia per impostare radio o computer di bordo, collegamento del telefono o dello smartphone.

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the guide AUTOM OTIV E

KIA SOUL • La coreana dall’aria snob anche in versione elettrica.

Originale e anticonformista, la Kia Soul è apprezzata da chi cerca in un’auto personalità e concretezza. Doti rafforzate dalla versione EV, a trazione totalmente elettrica. Basata sulla seconda generazione della Soul (scocca

del modello Cee’d, più rigida e con nuove sospensioni per favorire guida e confort), la EV è già in vendita negli USA e arriverà in Europa a fine anno. Il motore elettrico da 109 Cv è alimentato da un pacco di batterie agli ioni di litio.

LA SICUREZZA SECONDO VOLVO Pioniera assoluta in materia di protezione sulle automobili, la Volvo non ha mai cessato di progredire sotto questo aspetto, anche quando altre Case hanno iniziato ad affrontare lo stesso tema. Ad esempio, non si accontenta di proporre l’ormai diffuso sistema DSTC (Dynamic Stability and Traction Control) ma lo ha integrato con il Corner Traction Control, che permette di controllare l’accelerazione anche affrontando una curva stretta. Con vantaggi in fatto di stabilità e fluidità di guida. Ormai affermato anche il Collision Warning (chiamato anche “City safety”), accessorio che aziona automaticamente i freni quando si è a rischio di tamponamento. Di recente il sistema è stato ulteriormente sviluppato per la prevenzione degli incidenti con pedoni o ciclisti

(Pedestrian ad Cyclist Detection). Funziona secondo la tecnologia dei radar e un segnale luminoso avverte il guidatore a momento dell’intervento. Sullo stesso principio funziona il Cross Traffic Alert, che indica la presenza di mezzi, sui due lati dell’auto, quando ci si inserisce nel traffico (anche a marcia indietro) da una zona secondaria.Da parte della Casa svedese continua ad essere sviluppata anche la lunga tradizione nel proporre sedili per bambini integrati nell’abitacolo, diversi secondo il peso, a partire da quelli per i lattanti. Decisamente pratico infine l’Active High Beam, che permette di viaggiare costantemente con i fari abbaglianti azionati: ad evitare il fastidio ai veicoli opposti provvede un sistema che “divide” il fascio di luce.

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Velocità 145 km/h, autonomia da 130 a 160 km. La ricarica si effettua con una normale presa da 240 Volt (tempo minimo 5 ore) o con una colonnina apposita: circa 30 minuti per arrivare all’80% dell’energia.


the guide DES IG N

TRIBECA FACTORY. LA RICONVERSIONE È D’AUTORE Tribeca Factory è uno spazio multifunzionale dove avviene la “magia” della riconversione. L’idea è di Raffaele Scognamiglio (in arte Lello), che ha ristrutturato un edificio, costruito nei primi anni del ‘900, nel quale dagli anni ottanta era operativa una fabbrica che ruotava attorno al distretto tessile della zona. Lo spazio è oggi uno studio di progettazione e interior design, focalizzato su progetti per concept-Store, Showroom, Home e Design Fairs, legate al circuito della moda, del design e dell’arte contemporanea. Ma non solo. Il mondo Tribeca è anche arredo di recupero. “Il nostro è anche un laboratorio per la realizzazione di pezzi unici, dove vengono lavorati e rivisitati oggetti di recupero a cui viene ridata nuova vita, con un approccio contemporaneo e scelte stilistiche che ne contraddistinguono i progetti”. Per chi si trovasse in zona, anche solo per un week end, quella di via Genova 17 a Prato è una tappa d’obbligo. Vi attendono travi in legno, pavimenti in cemento e uffici collocati in due container rosso ruggine posizionati al centro dello spazio.

IN QUESTA PAGINA: Gli interni dello spazio Tribeca Factory e uno dei loro arredi. NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINISTRA: Loft a Montepulciano arredato da Sestini&Corti e sedia di

Officine Catena.

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the guide DE SI GN A cura di Marco Magalini

SESTINI&CORTI. ARREDO, RECUPERO E ORIGINALITÀ

Tra le colline senesi, in un’antica leopoldina del Settecento, il tempo corre più veloce. Il tempo di una seconda chance per gli arredi del passato, che vengono reinventati in questa vera e propria “clinica”. La missione aziendale di Sestini&Corti è chiara: prendere un oggetto, un materiale e rispettare la sua storia forte e parlante col territorio e con l’artigianato, fatto di fabbri e falegnami. Tutto prende il via dai materiali di scarto a seguito delle demolizioni di vecchi casali e poderi che abbandonano legname, cotto, pietra e ferri ossidati. I pezzi vengono “salvati” con l’obiettivo primo di creare nuovi complementi e rianimarne di vecchi con materie naturali di alta qualità, spesso riutilizzate. Il lieto fine è garantito. “Le vecchie cornici di porte e finestre diventano specchi, i piedi laccati d’un vecchio tavolo si accoppiano con un piano d’abete di recupero, un registratore di cassa datato accompagna in salotto uno schermo d’ul-

tima generazione, raccontano. Tra i tanti percorsi tra design e materia c’è anche Riserva , una linea di oggetti su misura in cui si unisce il lato materico del legno alla linearità e forma del ferro”. Sestini&Corti non è però solo prodotto, ma anche remake a trecentossanta gradi, come nel caso di un loft a Montepulciano, immerso nel verde di vigneti e oliveti. Jacopo Sestini, incaricato dal proprietario, giovane professionista nel campo della telecomunicazione, ha seguito i lavori di ristrutturazione e di arredo di questo appartamento situato lungo il corso del paese. Lo stile complessivo della ristrutturazione è contemporaneo, con superfici neutre e pulite, ma non ha rinunciato al matrimonio con vecchi oggetti (lampade industriali, macchina Singer) ed elementi di arredo realizzati con legno di recupero e strutture in ferro (cubi in legno, scaffalatura, tavolo Minimal, sedia a Cecce, tavole colorate).

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OFFICINE CATENA. FILOSOFIA CONCRETA “Sensibilità, estetica, profonda conoscenza dei materiali e dei processi produttivi, manualità: sono gli strumenti che quotidianamente utilizzo per fornire al cliente un prodotto finito”. Questa la filosofia di Cesare Catena, un designer che si è aperto all’autoproduzione di mobili e complementi d’arredo utilizzando materiali recuperati o comunemente considerati poveri, quali legni usati, cemento, ferro o juta. L’obiettivo è fare emergere le potenzialità espressive nascoste, senza artifizi. Banditi dalla sua officina solventi e agenti chimici che imbalsamano i materiali, mentre le porte sono aperte a cere e vernici naturali che esaltano il vissuto reale di tutti gli arredi. “Ogni pezzo di legno recuperato racconta una storia, di quello che è stato in passato, di quanto sole o pioggia ha preso, di come è stato utilizzato prima di finire nei mobili – racconta il designer -. Mi piace costruire oggetti “sinceri”, che rivelano a prima vista i materiali di cui sono fatti, evito i rivestimenti e le finiture invasive a favore di patine naturali”. Quello che ci ha affascinato è la sua “ossessione” per il reale, il fatto che Catena trovi logico e giusto che gli oggetti invecchino, “per cui credo che utilizzare materiali già esistenti, recuperati, sia utile per il mondo intero e terapeutico per chi lo fa”.


the guide FA SH I O N A cura di Marco Magalini

ADRIANO MENEGHETTI. Essere Essere italiano italiano è è un un privilegio privilegio

Ama l’artigianalità e il know-how del nostro paese. Per lui, il più grande privilegio è essere nato in Italia, dove può realizzare i suoi accessori con pelli di qualità, tagliate e cucite a mano con meticolosa precisione, cercando di coniugare funzionalità ed estetica. Stiamo parlando del giovane Adriano Meneghetti, classe 1986, diplomato in Fashion Design all’Istituto Marangoni di Milano. Dopo un’esperienza triennale nella moda come designer e direttore creativo, nel luglio 2011 decide di realizzare il suo sogno fondando il mar-

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chio che porta il suo nome. Lui si descrive così: “sono una persona sentimentale. Fin da piccolo mi sono sempre affezionato a ciò che possedevo. Difficilmente riesco a buttare qualcosa che abbia vissuto con me dei momenti importanti. Ogni oggetto che mi circonda è ambasciatore e custode di ricordi ed esperienze che hanno contribuito a farmi diventare ciò che oggi sono. Sono sempre stato fortemente affascinato dal passato, mi interessa conoscerlo e credo che sia la prima cosa da cui partire per scrivere il futuro. Da questa premessa, l’idea di iniziare la mia avventura partendo dalla creazione di oggetti che possano vivere nel tempo, senza invecchiare precocemente. Oggetti artigianali pensati e realizzati con amore e sentimento, fatti a mano in Italia, utilizzando i migliori artigiani e le migliori materie prime”.


the guide FASHI ON

MOSAIQUE. DESTINAZIONE INDIA A ben pensarci l’India ha dato i natali a molte creatività tessili, dal peasley ai piccoli motivi floreali intrecciati. Non è però una sola questione estetica: lì sono stati sperimentati tutti i metodi applicati nella stampa dei tessuti, tinti e decorati con

CAMINETTO. L’arte del fumare Caminetto “la pipa del baffo” che ha disegnato per noi le pipe a marchio Slow Living, ha lanciato una nuova linea, tra cui spicca questo modello, ispirato al classico “rodesian”, ma rivisto in chiave moderna da Tommaso Ascorti. Il legno è sempre una radica di erica arborea di altissima qualità, selezionata e stagionata per circa tre anni, particolare che rende la fumata morbida e dolce. Particolare anche la curva con “Top-Bark” all’innesto del bocchino, anch’esso realizzato interamente a mano dal metacrillato. Il colore è naturale con fiammature strette e pulite; leggera e calibrata in bocca, morbida nelle mani. Prezzo al pubblico € 1.200.

disegni vari e variamente colorati, mediante applicazione di mordenti e successiva tintura con sostanze naturali, tanto da essere conosciuti nel Vecchio Continente come gli indiennes. Senza mai sfociare nel cosiddetto (e talvolta “rischioso”) stile etnico, il marchio Mosaique si è ispirato ai motivi e alle tecniche tessili indiane per la sua collezione estiva. “Tutta la produzione indiana era fatta lavorando a mano, sia come una pittura, sia in forma più industriale, con stampi di legno applicati a mano sulla stoffa, dopo averli passati su telai imbevuti di colore. Abbiamo selezionato decine di disegni tradizionali indiani e li abbiamo stampati sui nostri capi – raccontano dall’azienda”. Una delle applicazioni più interessanti è quella sulle sciarpe in lino, cotone, seta e modalcachemire in varie combinazioni. Ma non solo, altra novità 2014 sono le camicie in lino stampate, molto divertenti, in pieno mood globetrotter.

DI LIBORIO. ETICHETTA NERA, L’ATELIER DEL RINNOVO In via Maroncelli a Milano, a due passi da corso Como, c’è un atelier nel quale ancora oggi avviene la magia della condivisione estetica tra sarto e cliente. Si tratta di Etichetta Nera, un’intuizione di Liborio Capizzi che vuole riconsiderare un abito da un punto di vista inedito, mettendo a nuovo i capi sepolti nei guardaroba. Di che cosa si tratta? Si procede inizialmente alla fase di “ideazione”: il designer analizza i capi che la cliente porta nell’atelier, prende le misure e realizza un disegno di quello che sarà il risultato finale della sua reinterpretazione. “A questo punto è possibile scegliere se impiegare unicamente parti dei capi portati dalla cliente stessa – spiega lo stilista - oppure se attingere a pezzi aggiuntivi provenienti dal nostro ricco archivio, al fine di realizzare una combinazione ancora più speciale, da collezione”. Tempo di realizzazione: due settimane.

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the guide B E AU TY

IBISCO DE L’ERBOLARIO: UN FIORE PER L’AFRICA L’Erbolario festeggia la Festa della Donna aiutando le donne del Senegal. Per il secondo anno l’azienda lodigiana ha rinnovato l’accordo con Green Cross Italia per aiutare a rendere fertile le terre di alcuni villaggi senegalesi. L’anno scorso il progetto era stato dedicato al villaggio di Gouriki Samba Diom, quest’anno sarà la volta di Bokhol, a poche ore di distanza. Grazie alla campagna per cui ogni acquisto di un prodotto della linea Ibisco permetteva di rendere 1 mq di terra fertile, a Gouriki Samba Diom se ne sono potuti realizzare ben 400.000 mq, attraverso un grande impegno di tutta la comunità locale, soprattutto delle donne, a cui il progetto era dedicato. Oltre a ciò è stata approntata una centrale fotovoltaica che provvederà al fabbisogno di elettricità di tutte le aree comuni del villaggio e costruiti due pozzi di profondità che, oltre ad essere fondamentali per l’irrigazione delle terra, sono preziosissimi per tutta la comunità. Visto l’enorme successo quest’anno si replicherà il progetto nel villaggio di Bokhol, dando sempre priorità al lavoro femminile, vera risorsa di queste comunità. Daniela Villa, co-fondatrice de L’Erbolario

e direttore tecnico dell’azienda, afferma: «In modo particolare ci fa molto piacere appoggiare un’iniziativa che, non solo sostiene la posizione della donna, ma la pone al centro della gestione dell’iniziativa stessa, contribuendo alla sua emancipazione». Un tema in perfetta sintonia con la filosofia de L’Erbolario, un’impresa al 75% femminile che da sempre ritiene che sia molto importante il ruolo delle donne all’interno della famiglia e della società. Quest’anno l’impegno si rinnova anche con un nuovo prodotto nella linea Ibisco, che già includeva il profumo, il bagnoschiuma e la crema corpo profumata: proprio in occasione dell’8 marzo sarà lanciato il profumo gel roll-on, un pratico sistema per avere sempre con sé il caldo profumo dell’ibisco, fiore nazionale del Senegal; un bouquet che esordisce con note agrumate e frizzanti di arancio e limone, a cui si aggiungono accenti speziati di coriandolo e cardamomo, tocchi fioriti di gelsomino, la rosa e il burro d’iris, l’ylang ylang e la vaniglia. Per l’edizione limitata il roll-on sarà da un nastro bracciale che riprende la fantasia etnica dell’astuccio.

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the guide BE AUTY

ALOE-OIL, il primo olio dermocosmetico di Zuccari a base di aloe vera concentrata due volte

IODASE PRESENTA INTENSIVE, PER UN TRATTAMENTO DAVVERO SPECIFICO Sempre all’avanguardia nella ricerca di rimedi efficaci contro adipe e cellulite, Iodase lancia nel mercato la linea Intensive, un trattamento che grazie alla tecnologia ITD (intelligent targeting device) è in grado di condurre efficacemente il principio attivo esattamente dove è più necessario. Nascono così Iodase Intensive Cellulite, per combattere anche la cellulite più per-

sistente e Iodase Intensive Adipe, contro il grasso di pancia e girovita, i cui principi attivi, il Cocoloba Vinifera in primis, agiscono direttamente sull’adipocita, rendendo la pelle più levigata e uniforme sin dalle prime applicazioni. La confezione offre un tubo da 200ml più un secondo da 100ml in omaggio , entrambi a 44,90 euro.

BIOHEM DAY BALANCE HYALURONIC La Biohem è una piccola azienda lombarda che offre una vasta gamma di prodotti cosmetici naturali. Creme per trattamenti intensivi, nutritivi e protettivi senza aggiunta di acqua, che normalmente rappresenta anche il 90% del prodotto, né sostanze chimiche (PEG e Parabeni), ma a base di principi attivi concentrati che amplificano l’efficacia del prodotto. La linea Armonia, ad esempio, è una linea di oli e creme concentrate senza acqua che stimolano in maniera profonda e naturale la rigenerazione cellulare apportando il 100% di principi attivi e regalando un profondo effetto antiage. Create per tutti i tipi di pelle con una base di preziosi ed efficaci oli essenziali, svolgono un’azione lenitiva, stimolante e antirughe. Tra i tanti prodotti proposti, il Day Balance Hyaluronic è una crema per pelli normali e miste che grazie alle proprietà dell’acido ialuronico, dell’Idrolato di rosa canina e degli attivi naturali di Jojoba e Tamanu idrata e nutre a fondo la pelle , donando compattezza e morbidezza per tutto il giorno. Ha inoltre un effetto opacizzante e tensore, che nasconde le imperfezioni delle pelli normali e miste con risultati visibili immediatamente.

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Zuccari è specialista nella trasformazione dell’Aloe di qualità dal 2001 ed è arrivata a questo innovativo processo del ReversOsmose®, che permette di concentrare due volte la materia prima senza alterarne la bio-attività. Il risultato è una aloe doppiamente concentrata, che, arricchita con il Brevetto AJDA (Acido Jaluronico Da Aloe), Oli essenziali di Tea Tree e Lavanda, Camomilla, Oli naturali di Mandorla e Jojoba, vanno a comporre questo innovativo olio secco, che permette di trattare cicatrici e smagliature già formate, prevenire e trattare l’invecchiamento cutaneo, rimediare alla disidratazione e contrastare i segni dell’acne. Aloe-Oil della linea ®[aloevera]2 sarà disponibile nelle migliori farmacie, erboristerie e parafarmacie italiane.


the guide BOOKS A cura di Diana Barbetta

IL DOLCE

IL PIACERE DEL GUSTO NELLA STORIA di ETTORE FRANCA E ALFREDO TARACCHINI ANTONAROS Un sapore che attraversa millenni la cui sensibilità si avverte non solo nel gusto ma anche nel nostro modo di vivere. Disparati continenti e culti religiosi hanno riconosciuto al dolce l’assoluto primato. Definito il “Re dei Sapori”, la cui perfezione viene confermata da celebri medici quali Ippocrate e Galeno e attestata anche da antiche testimonianze sumere del 2000 a.C., in cui al miele vegono riconosciute proprietà di farmaco. Una posizione condivisa anche dall’antica medicina ayurvedica che gli attribuisce proprietà non solo antitossiche e depurative, ma anche afrodisiache. Trascendenza e carnalità del dolce anche nelle parole di Sant’Agostino, che lega la dolcezza sia al divino che al sensuale. In diverse testimonianze religiose, dalla Bibbia al Corano, passando per il Talmud il miele è assoluto benessere per qualsiasi età dell’individuo. Curiosi aneddoti ed interessanti informazioni sul dolce raccontati Ettore Franca e Alfredo Taracchini Antonaros in un libro pubblicato da Aboca Edizioni che indaga il piacere del gusto nella storia.

Aboca Edizioni, pp. 223, € 19.50

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the guide BOOKS

A TAVOLA CON HEMINGWAY

Ultra, pp. 224 , €17.50 Un racconto che si snoda tra il visivo e il lettarario, scandito da ricette gastronomiche e fotografie inedite che indagano il connubio e la commistione di elementi gastronomici e letterari in Hemingway, in cui arte e vita si intersecano generando pagine letterarie che narrano la “poesia del cibo”. Una costante nei suoi romanzi, che prende voce attraverso la rappresentazione dei luoghi atti ad ospitarla: caffe, locande, ristoranti, snodi di determinante importanza

sia nelle trame letterarie che nella sua stessa vita. L’autore, Craig Boreth, ripercorre le tappe fondamentali dello scrittore, cimentandosi in una sorta di biografia culinaria, in cui si esplora l’incontaminato luogo della sua infazia, il Michigan, per poi giungere all’Idaho, facendoci assaporare nel cammino differenti atmosfere culinarie derivate dalla cucina italiana, francese, spagnola, cubana e africana, senza tralasciare i luoghi cari ad Hemingway.

GLI OSSIBUCHI DI NIETZSCHE DI ELISABETTA CHICCO VITZIZZAI

Il leone verde Edizioni, pp. 126, € 10.00

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Menzionata perfino in un capitolo di una delle sue opere più ardite e contestate dell’epoca, ovvero “Ecce Homo. Come si diventa ciò che si è”, scritto filosofico autobiografico partorito nell’ottobre del 1888, l’alimentazione è per Nietzsche un elemento determinante per pensare e scrivere. “Diffido dei pensieri nati da un animo depresso e da viscere in disordine” scrive alla sorella durante un soggiorno ligure nel 1881. Un concetto affrontato largamente nella sua autobiografia scritta a Torino, città che considerava “magnifica e singolarmente benefica”, come attesta la fitta corrispondenza con amici e familiari. Città amata non solo per il clima che si respirava ma anche per la sua antica tradizione gastronomica. Un libro che alterna ritratti dell’autore, citazioni tratte dai suoi rapporti epistolari e spunti culinari cari alla cucina piemontese e ad uno dei suoi più illustri degustatori.


the guide FOOD

Amarcord in cucina IL SAPORE ROMANTICO DI COSE DIMENTICATE, LA BELLEZZA SEGRETA DI DETTAGLI CHE DANNO CARATTERE A UNA STANZA, IL PROFUMO DISCRETO E CONFORTANTE DI UN DOLCE CHE CUOCE IN FORNO MENTRE TUTTI ANCORA DORMONO… COME UN’AMICA CHE SI RACCONTA,QUESTO LIBRO SARÀ UNA DOLCE SCOPERTA DEL VALORE DELL’ACCOGLIENZA E DELL’OSPITALITÀ.

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the guide FOOD A cura di Guido Tommasi Editore

PASTA SALSICCIA E VERZA Amo questo ortaggio buono e bello. Cucinarlo è un vero piacere: staccare le sue foglie esterne increspate e ben serrate, sentirle “croccare”, tagliarlo in due per scoprire quel cuore verde e leggero, cuocerlo lentamente e ritrovare il suo dolce sapore... PREPARAZIONE Scegliete una verza pesante, con le foglie intatte e ben chiuse. Eliminate le foglie esterne più rovinate e lavate la verza con acqua corrente. Tagliatela a metà e successivamente in quarti. Procedete poi a tagliarla ancora in tante striscioline. Pulite il porro privandolo della barba alla base e delle foglie esterne. Tagliatelo a rondelle sottili. Prendete una

pentola antiaderente e fateci rosolare il porro con l’olio: quando sarà rosolato, aggiungete la verza. Saltate per qualche minuto, poi coprite e continuate la cottura a fiamma bassa, aggiungendo mezzo bicchiere d’acqua calda, se necessario. Terminata la cottura, aggiungete la polpa di salsiccia saltata a fiamma viva e usate il sugo per condire la pasta. INGREDIENTI PER 6 PERSONE: - 1/2 VERZA - 1 PORRO - 3 CUCCHIAI DI OLIO - 2 SALSICCE

QUELLO CHE PIACE A IRENE (di IRENE BERNI) GUIDO TOMMASI EDITORE € 25,00 CARTONATO 264 PAGINE, ILLUSTRAZIONI A COLORI ISBN 978 88 67530 199

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the guide FO O D & TRAVEL

OUT OF GLUTEN Perché un celiaco non può mangiare alimenti buoni anche se senza glutine? Questa è la domanda che si è posta Paola Brasolin, quando a 38 anni ha scoperto di essere celiaca e si è dovuta confrontare con l’offerta sul mercato. Il suo know-how nella chimica farmaceutica l’ha portata a pensare che si potesse creare un laboratorio completamente gluten-free, dove produrre direttamente cibi di buona qualità. Così ha condiviso la sua idea con Alessandra Tarissi de Jacobis e Roberta Maranzana, due amiche che hanno deciso di seguirla in questa avventura. Paola, chimica, Roberta, esperta di finanza e Alessandra, avvocato: tre donne molto diverse tra loro per formazione, percorso professionale e temperamento, accomunate però da una grande amicizia e dalla passione per la buona cucina e la convivialità. Da lì il passo è stato breve e a fine 2013 è nata Out of Gluten, la prima di una serie di gastronomie/botteghe di prodotti per celiaci, preparati nel laboratorio a fianco al negozio, a cui si affiancano anche prodotti confezionati di qualità. Nonostante i casi di intolleranze alimentari siano sempre più in aumento, mancava effettivamente una catena di negozi dedicati ai celiaci e agli intolleranti, in grado di abbinare la proposta dei classici prodotti confezionati gluten free a prodotti freschi di giornata, all’interno di un luogo raffinato ed elegante. Out of Gluten oltre ai classici prodotti da forno e buonissime torte, propone ricette esclusive firmate da uno chef stellato, Jörg Trafoier, che ha aderito con entusiasmo al progetto elaborando piatti legati al territorio dell’Alto Adige, ma reinterpretati in chiave creativa . Così in Via San Michele al Carso a Milano ogni giorno, celiaci e non, possono ritrovare il piacere di fare la spesa di prodotti gluten free. Da poco, inoltre, Out of Gluten offre anche un ricercato servizio di catering, dove la fanno da padrone prodotti a cui generalmente i celiaci devono rinunciare: quiche, flan, bignè salati; una ricca selezione di pani e pizze e tanti, tantissimi dolci! Una bella idea perché anche le persone intolleranti non debbano sentirsi escluse come spesso accade in questo genere di occasioni.

Out of Gluten

Via San Michele del Carso 13, Milano Tel.02.433004 Aperto dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.30 alle 19.00

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the guide FOOD & TRAVE L

OLIO ERA. Dalla passione per la Sicilia un olio biologico di eccellenza

BISOL E “IL GUSTO DI VENISSA”, Imparare a cucinare con i prodotti della Laguna La famiglia Bisol, forte di secoli di esperienza e tradizione vitivinicole nelle colline del Prosecco e Cartizze, ha recuperato l’antica vigna murata di Venissa, a Mazzorbo-Burano, nel cuore dell’arcipelago delle Isole di Venezia, storicamente la Venezia Natia, piantando la Dorona, vitigno autoctono a bacca bianca coltivato fin dal XV Secolo e amato dai dogi veneziani. Intorno alla vigna ha poi costriuto un raffinato “Ostello” di sei camere e un ristorante che ha già ottenuto una stella Michelin, guidato oggi dalla chef Antonia Klugmann. La stagione 2014 ha inaugurato il 14 febbraio con una bella iniziativa che durerà fino all’ultimo weekend di marzo: “Il Gusto di Venissa”, un esclusivo corso di cucina da massimo 8 partecipanti con la Chef Antonia Klugmann, dove si potranno scoprire i segreti della cultura enogastronomica della Venezia Nativa, grazie a coinvolgenti tour gourmet e cul-

turali. Un’occasione unica per cucinare e degustare un raffinato menù completo da ristorante stellato, imparando con la Chef “innamorata di Venezia Nativa” a reperire gli ingredienti in tenuta, nelle isole e nei più importanti mercati - fra cui il pittoresco mercato del pesce di Rialto -, diventando abili nel preparare i dolci tipici veneziani del Carnevale e della Pasqua e divenendo parte del processo creativo. L’esperienza sarà poi coronata dalla cena, con menù degustazione presso il ristorante, e dal tasting emozionale della seconda annata del Simbolo d’Oro della Venezia Nativa, accompagnati da Matteo Bisol.

Due giovani milanesi innamorati della terra siciliana al punto da decidere di acquistare una tenuta di quindici ettari di terreno ai piedi dei Monti Iblei e di occuparsi con passione le olive di cultivar Moresca tipiche del territorio, che, insieme a quelle di cultivar Carolea e cultivar Biancolilla, creano il blend perfetto dell’Olio ERA, prodotto in regime di agricoltura biologica. Un’attenzione spasmodica verso territorio e rispetto dell’ambiente in una terra magica a pochi kilometri dalla barocca Noto e dalla Tenuta di Vendicari, patrimonio dell’UNESCO, ha fatto si che Alessandro ed Elisa si appoggiassero ad agronomi ed esperti per produrre i migliori frutti che questa terra può dare e nel migliore dei modi: olive, ma anche alberi di arance Tarocco e Navel, limoni di Siracusa, mandorle, carrubi e svariati alberi da frutto. ERA è confezionato in eleganti lattine nere da 250 cl, una soluzione pratica ma soprattutto in grado di mantenere la preziosità, i profumi e la freschezza di un prodotto al 100% naturale. Acquistabile anche direttamente. www.elibiologica.it

Tutte le informazioni su www.venissa.it

SUCCHI BIODINAMICI DI MELE...E NON SOLO Zolla 14 è un’azienda agricola biologica della Marca Trevigiana che coltiva, impiegando il metodo biodinamico, diverse varietà di mela, ma anche tre varietà di pesca e il Radicchio Rosso di Treviso Tardivo IGP. Dai suoi frutti, colti nel momento decisivo della maturazione, estrae dei meravigliosi succhi di mele, di cui quattro monocultivar e tre blends. Dal succo appena estratto si ricava anche una limitata quantità di aceto di mele. Quest’anno a Taste Firenze l’azienda presenta delle originali novità: RISERVA 2011, un raccolto speciale di succo limpido di mela , RARO, birra doppio malto al Radicchio Rosso Tardivo, RARO Radicchio Rosso Tardivo sott’olio e AMBRA, pesche sciroppate in succo limpido di mela.

ZOLLA 14

Organic Farm Project

www.zolla14.it

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the guide N ATU RAL REMED IES A cura di Luca Lagrini

ALLERGIE AI POLLINI

SIAMO ALLE PORTE DELLA PRIMAVERA, DELLE FIORITURE E DEI POLLINI E CON QUESTI SI RISVEGLIANO LE CORRISPONDENTI SPECIFICHE ALLERGIE. Le Malattie Allergiche, nel loro complesso, sono il risultato di una risposta ipersensibile del sistema immunitario nei confronti di agenti estranei: gli “allergeni”. A seconda che l’allergene sia ingerito, respirato o ci sia contatto diretto, l’allergia si manifesta con diversi quadri clinici e sintomatologici: Rinite, Congiuntivite, Asma bronchiale, Manifestazioni gastroenteriche, Manifestazioni dermatologiche, Anafilassi sistemica. Affrontando la questione dal punto di vista del naturopata si possono sviluppare due discorsi: l’interpretazione delle cause e le possibilità di intervento per alleviare le sintomatologie delle persone che accusano tale problema. LE CAUSE Secondo l’interpretazione simbolica del sintomo, si può affermare che le allergie, essendo dovute ad una eccessiva reazione del sistema di difesa immunitario,

possono essere correlate ad un bisogno di difendersi più generale, al bisogno di attaccare molto di quello che c’è all’esterno (e all’interno) di noi, perchè ci sentiamo in pericolo. Facendo una lettura secondo la logica dei traumi, il sistema corpo mente risponde a uno o più pollini come a fattori scatenanti di una crisi perchè tali pollini erano presenti durante un evento traumatico vissuto. Secondo le metafore della Medicina Tradizionale Cinese (TMC), l’eccesso della produzione di muco si chiama mucosità sostanziale ed è dovuta ad una debolezza energetica del rene e da una non buona collaborazione tra rene, milza e polmone. Quando il rene non ha sufficiente energia o la milza è bloccata, l’acqua che arriva al polmone non è vapore caldo ma acqua e si condensa lungo le vie respiratorie. Ed ecco i sintomi della rinite allergica.

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LE SOLUZIONI Secondo quanto detto, per diminuire la produzione di muco, si dovrebbe diminuire la quantità di pollini che si accumulano e nel corpo, avere una modulazione delle histamine, avere un effetto cortisonico, aumentare l’energia del rene e migliorare la collaborazione funzionale energetica di rene milza e fegato. Nella mia quindicennale attività, ho avuto ottimi risultati nel trattamento delle riniti e asme di origine allergica. La mia esperienza mostra che riuscendo a ripristinare l’equilibrio funzionale-energetico tra rene, milza e polmone si hanno ottimi risultati su ogni tipo di mucosità e che applicando parallelamente più metodiche si hanno rapidi miglioramenti. Per questo, da buon riflessologo, utilizzo prevalentemente il massaggio plantare per assolvere a tutti i punti sopra esposti, e come naturopata consiglio di ridurre i latticini, utilizzare pollini 9CH una volta al dì, Histaminum 4 ch al bisogno, e Ribes Nigrun MG 40 gocce 2 o 3 volte al giorno. Normalmente sin dal primo massaggio c’è un sensibile miglioramento e dopo il primo ciclo la persona ha una qualità di vita nettamente migliore avendo ridotto o eliminato gli antistaminici ed avendo imparato a gestirsi autonomamente i rimedi di cui abbiamo detto. Quasi sempre dopo 3 cicli (uno all’anno) la sintomatologia scompare del tutto per anni. Nella maggior parte dei casi le riniti e le asme allergiche da polline sono, a seconda dei casi, risolvibili, migliorabili o controllabili in modo così semplice e naturale. Perché non provarci?


MILAN DESIGN WEEK

8-13 APRIL 2014 At SUPERStUDIO tHE WORLD IS HERE, tHE FUtURE IS NOW: SETTINGS, MATERIALS, TENDENCIES, VISIONS FOR THE HOUSE THAT WILL BE - A NEW SECtION! SUPERDESIGN: SENSATIONAL UNIQUE PORPOSEFUL ECO-FRIENDLY REINVENTED FURNITURES AND OBJECTS FROM EVERYWHERE SELECTED BY GIULIO CAPPELLINI ARt-INtERACtION: VIDEOMAPPING, LIGHT INSTALLATION, DANCE&ARCHITECTURE, DESIGNER’S SCUPTURES, APHORISMS BOULEVARD EXHIBItORS: ALCANTARA • ANYTHINGBY • BEAU&BIEN • BIHAIN • BROTHER • BY HENZEL • CENTIMETER STUDIO • COTTO • DENISE M. HACHINGER DESIGN • EBAY • FORMAXIOM • FRANCESCO RAIMONDI • GREEN VILLAGE • IVANKA • KUROKAWA DESIGN PRODUCTS • LG HAUSYS • MARCHINGENIO • MELOGRANOBLU • METROCUADRO DESIGN • MINDBIKE / 180 DEGREE • PARSON • PORCELANOSA • PRODUCT DESIGN MADRID • REX KRALJ • TAGINA • THAILAND’S SLOW HAND DESIGN • VEZZINI & CHEN DESIGN • VIA • VITAMIN DESIGN • VITRO • WA WALLVISION SWEDEN • THANKS TO ASUS. Superstudio Più, via Tortona 27, 20144 Milan - Superstudio 13, via Forcella 13 and via Bugatti 9, 20144 Milan Ph +39 02 422501 - info@superstudiogroup.com - online registration: www.superstudioevents.com www.superstudiogroup.com


the guide G R E EN A cura di Elisabetta Margheriti di Vivai Torsanlorenzo

LA PASSIONE IN UN FIORE Il primo incontro con un fiore di passiflora è un momento indimenticabile che suscita meraviglia e curiosità. Credo che la stessa cosa sia accaduta nel XVI agli esploratori spagnoli che si spinsero verso l’America meridionale in cerca di nuove terre o ai missionari gesuiti alla presenza della Passiflora caerulea in Brasile. Per la sua particolare morfologia, questo fiore fu subito considerato un “segno del signore”, tanto che padre Jacomo Bosio, nel suo trattato sulla Croce del Calvario del 1610, ne fece una dettagliata descrizione, associando tutte le parti botaniche ai simboli della passione di Cristo: i tre stigmi ai chiodi, la corona di filamenti a quella di spine, i cinque petali e cinque sepali agli apostoli presenti durante la crocifissione, ma anche alcune parti delle piante come le macchie sotto le foglie ai trenta denari d’argento. Battezzata da alcuni botanici ‘Clematide delle Inde’ fu poi classificata da Linneo nel 1753 con il nome di Passiflora per mantenere il significato tradizionale, mentre nel linguaggio dei fiori è fede religiosa.

La passiflora è considerata un rampicante “vintage” come il glicine e il caprifoglio, che, anche se affascinanti e di facile coltivazione, al di fuori delle specie rare, sono poco richieste. Appartiene alla famiglia delle Passifloracea e conta circa 450 specie presenti in Australia, America centrale e meridionale. Le specie più diffuse in Italia sono la caerulea e l’incarnata, grazie alla loro resistenza alle basse temperature, insieme all’alata e la quadrangularis presenti solo nel meridione. Possono raggiungere un’altezza di 7/8 metri, soprattutto quando trovano un valido sostegno per avvinghiarsi attraverso i vigorosi viticci che gli danno forza e stabilità. Le foglie sono semplici e sempreverdi, con lamina fogliare intera o segnata da profondi lobi. I fiori sono vistosi, lunghi 8/10 cm, con petali e sepali che fanno da sfondo alla corona ricca di filamenti screziati che si tingono di colori che mutano dal viola al blu, al porpora, al crema e al giallo tenue. Il frutto, chiamato maracujà, passion-fruit o granadilla, è una bacca dalla forma ovoidale di dimensioni e colore diverso in base alla specie. Al suo interno contiene una polpa gelatinosa in cui sono immersi i semi scuri, ricca di vitamina C e dalla gradevole fragranza tropicale. Sin dall’antichità si co-

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noscevano le proprietà curative di questa pianta, gli Aztechi utilizzavano le parti aeree e le foglie per le loro proprietà rilassanti che ancora ora si rivelano utili per combattere stati d’ansia, di nervosismo e stress.

COME SI COLTIVA in giardino o in terrazza la passiflora predilige una posizione soleggiata, al riparo dai venti per garantire una bella fioritura. Si adatta bene a quasi tutti i tipi di terreni, meglio se fertile e ben drenato, per evitare i ristagni idrici. Teme le basse temperature quindi è necessario proteggere la chioma e le radici durante i rigori invernali. Si pota in primavera eliminando i rami danneggiati dal freddo o quelli troppo fitti, mentre vanno lasciati i getti giovani e corti che portano i fiori. È perfette per ingentilire alte siepi, per pergolati o per coprire muri di antichi casali. Se il clima lo consente, visto le origini tropicali, si consiglia di mischiare insieme più specie e varietà dai diversi colori per un grande effetto ornamentale.


the guide P E TS

IL CUBO DI RUBY

Il libro firmato Secondazampa Ruby è un meticcio come tanti, con una storia come tanti: ha trascorso ben 8 anni in canile-lager. Oggi per fortuna ha una famiglia e ha voluto raccontare la sua storia attraverso un libro, fondando il blog, il sito e la community di Secondazampa (che oggi ha raggiunto i 79.000 followers) della quale si è autoproclamato unico e solo Presidente. Il cubo di Ruby non è un gioco, semmai un gioco di parole. Il cubo è la cella, il box del canile dove il protagonista di questa storia vive rinchiuso per otto anni, un posto dimenticato da dio e gestito da uomini, se così si possono chiamare. Un box dove Ruby sopravvive di stenti e speranze, senza mai uscire, nella sporcizia degli escrementi e con pochissimo cibo; la sopravvivenza che si lascia andare alla disperazione dell’apatia. Un canilelager come tanti, dove il bastardo n. 2279 viene deportato dopo un’infanzia selvaggia ma felice per i campi. Una fanciullezza vagabonda alla scoperta della natura con l’amore e l’affetto di mamma Bella ed i suoi fratelli cuccioli. L’inizio, la prima parte di questo meraviglioso romanzo, si legge come una fiaba, innocente e gioio-

CRINKITS, sa, in cui l’autore racconta la sua storia così “come gli è stata raccontata” ed è una memoria fatta di ricordi odorosi, di boschi e ruderi, giochi e fughe temerarie di un cucciolo. La seconda parte è il diario della galera, delle privazioni, delle amicizie, del buio, dei sogni. Della speranza che qualcuno ti porti via, qualcuno che non hai neanche mai immaginato, come gli umani volontari che finalmente compaiono e danno un nome anche a lui, il protagonista ed autore di questa storia: Rubacuori detto Ruby. E l’epilogo: l’adozione, la famiglia. Le piccole cose della felicità, le grandi cose mai viste, il mare, l’amore. E’ una storia di riscatto e di rinascita, appassionante, che si legge d’un fiato. Scritta anche parecchio bene, se pensate che l’autore in fondo è un cane.

CUCCIA DESIGN E MULTIFUNZIONE Design puro, funzionalità e rigorosa bellezza, per Heads or Tails-letteralmente testa o croce- la mini collezione per cani disegnata dal geniale Oki Sato, architetto giapponese fondatore di Nendo, lo studio di Tokyo che collabora con le migliori aziende di design italiane, oltre a consulenze con nomi del calibro di Issey Miyake e CocaCola. “Il nome del mio studio significa creta con cui si modellano oggetti. Il mio design è innanzitutto flessibile.” Questa la filosofia progettuale di Oki Sato che ha disegnato i tre pezzi della collezione canina. Tre pezzi che hanno due facce e due usi diversi. Una cuccia, bella e glamour come una borsa di Issey Miyake, che è un igloo ma anche un comodo cuscino. Una ciotola che è anche piatto. Un giocattolo come un moderno meccano, che è sia palla che osso. Cosa volere di più?

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Un’idea per riciclare le bottiglie di plastica Crinkits è un intelligente gioco per i vostri cani che amano mordere tutto. Si tratta di un cilindro prodotto in un materiale molto resistente, lo Zigflex, in cui inserire le bottiglie di plastica usate. Il vostro cane si divertirà come un matto nel sentire il rumore della plastica sotto i suoi morsi e voi sarete tranquilli che non ingerisca nulla di nocivo. Lo Zigflex è assolutamente non tossico, riciclabile e facilmente lavabile. Unico neo... proprio il rumore... www.zigoopets.com


the guide

Michele Lupi

Moritz Mantero

MILANO FASHION LIBRARY COMPIE CINQUE ANNI TANTI AMICI HANNO VOLUTO FESTEGGIARE IL COMPLEANNO DI QUESTO LUOGO MOLTO SPECIALE, PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA MODA IN CITTÀ Foto di Marco Bertani, Marco Casino per Leica e Getty Images Milano Fashion Library ha compiuto 5 anni e ha voluto festeggiare il 28 gennaio insieme a stampa, aziende, agenzie di comunicazione e operatori della fashion community, per annunciare anche l’importante partnership con Lancia, che dal 2014 sarà Title Sponsor della location di Via Alessandria 8, trasformandola in un vero e proprio “Lancia Fashion Apartment” . Una collaborazione che, in vista di Expo 2015, conferma il ruolo di media relazionale attribuito a questo luogo unico in città, collettore di stampa, operatori italiani e internazionali, grazie soprattutto al suo “cuore pulsante” rappresentato da Biblioteca della Moda, il

Marco Poli e Giovanna Caprioglio

più rilevante archivio privato di riviste, libri, look-book e dvd in Europa, che proprio nel mese di gennaio ha festeggiato il raggiungimento dell’ambizioso traguardo di 50.000 titoli. Milano Fashion Library è il marchio “ombrello” che comprende, oltre a Biblioteca della Moda, la concessionaria di pubblicità Milano Fashion Media e la Casa Editrice Edizioni La Mode Illustrée di cui The Lifestyle Journal fa parte. Abbiamo quindi voluto celebrare insieme a clienti e amici ritraendoli sotto la nostra copertina grazie alla collaborazione con Leica Camera.

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Kelly Chan

Pipe Caminetto per Slow Living

Andy dei Bluvertigo

La nuova Lancia Y

Gioielli SODA

Il catering di Out of Gluten

I cocktails di Martini

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Cristiano Seganfreddo

I Murr


SLOW ASTROLOGY L’OROSCOPO DELLA PRIMAVERA • TIPI DA INSTAGRAM • unaparolabuonapertutti.it LEONE 23 Luglio - 23 Agosto

ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile

LE FOTO DEI PONTI: quando si vedono foto di ponti si pensa che a farle sia proprio dei tonti mentre voi in questo mese capite bene le emozioni che scorrono nelle loro vene: la voglia di essere li sospesi col vento che scuote i pensieri tesi, ad un passo da un tuffo di libertà che scambi stanchezza con vivacità! TORO 21 Aprile - 20 Maggio

L’OUTFIT: questo è il periodo della grande ambizione che spinge più forte ogni vostra azione perché dopo tanti impervi sentieri non si può rinunciare più ai desideri che Vi vedono sempre protagonisti da golden globe come i grandi artisti… Nulla di nulla Vi può fermare, nemmen quel Saturno che non se ne vuole andare ma siete di tempra forte e feroce e canterete vittoria gridando a gran voce! GEMELLI 21 Maggio - 21 Giugno

SELFIE DI COPPIA: voi eterni adolescenti nelle foto di marzo siete sorridenti ma non da soli come vi è sempre piaciuto, bensì accoppiati come la bottiglia e l’imbuto! Una foto vi ritrae in un dolce bacetto l’altra sul lago che andate a braccetto, e se facessero una fotografia ai vostri pensieri prima che volin via vi troverebbero con grande stupore progetti seri per il vostro amore! CANCRO 22 Giugno - 22 Luglio

LA SCHIUMA DEL CAPPUCCINO: non c’è piacere più divino della schiuma nel cappuccino ed iniziare ogni nuova giornata con un bel disegno per la vostra amata: usando la schiuma come una tela e per inchiostro caffè a miscela nera… Perché con Venere in ottava casa di vizio e piacer è la tua vita invasa!

LE FOTO IMBARAZZANTI: il profilo pubblico non vi fa paura se la vita per voi sembra un po più dura e senza pudore andate a ripescare quella volta che in barca siete finiti a mare, perché sia chiaro a tutti gli utenti che voi siete gente che stringe i denti anche quando cupido e la dea bendata sono andati a farsi una passeggiata! VERGINE 24 Agosto - 22 Settembre

LA SCRIVANIA: Quant’è noiosa la scrivania… “Ma manco per sogno, guarda la mia!” potrebbe rispondere la Vergine fiera che sulla scrivania ha una fioriera! Perchè con Mercurio ancora ingegnoso, il tuo lavoro sarà favoloso e la scrivania sarà arredata come una bella mansarda di fresco imbiancata! E tutto sarà allestito a puntino perchè sia confortevole come posticino: c’è anche un sacchetto di integratori per quando col Sole saran dolori essendosi piazzato in opposizione con grande fatica di ogni tua azione! BILANCIA 23 Settembre - 22 Ottobre

SAGITTARIO 23 Novembre - 21 Dicembre

IL CANE: in tutti i suoi momenti l’amore riprende la sua armonia e lo dimostri in ogni fotografia anche se il soggetto da te preferito sarà il tuo cane speriamo svestito! Lui soltanto tra i conoscenti ti ascolta sempre stando sull’attenti anche se i tuoi discorsi infiniti saranno a marzo di eros conditi… Per questo si merita tutta la tua attenzione questo cane che ti guarda con ammirazione e non si lamenta nemmeno un pochino se lo fotografi mentre fa il suo bisognino! CAPRICORNO 22 Dicembre - 20 Gennaio

I REGALI DEL TUO AMORE: in questo mese di primavera ti sentì un pochetto pecora nera e se ti prende la debolezza avrai bisogno di qualche certezza così sentirai un certo bisogno di dire a tutti che non è un sogno: che le rose e la colazione a letto sono tue meritate con tutto rispetto e che chi ti ama non c’è discussione, le ha donate a te per un’ovvia ragione!

ACQUARIO SEXY SELFIE: Venere e Marte in accoppiata 21 Gennaio - 19 Febbraio faranno di te una gatta tigrata di sensualità LA SELFIE CON MAGNUM: Venere arriva una grande esplosione che fa sobbalzare il ben agghindata nel tuo segno per renderti più timido ormone! Fiera e sicura della tua desiderata e anche se Mercurio nel tuo bellezza, la selfie in intimo è alla tua altezza e castello attizza per bene il tuo cervello non importa se la fortuna matta qualche volta la maggior parte delle energie sarà per inceppa il flash che non scatta, perché la dea scattarti fotografie in pose sempre più bendata o chicchessia se rema contro è solo provocanti per gli ammiratori che saranno per gelosia… e lo vorrebbe lei il tuo davanzatanti, stupiti non solo dalle tue bellezze ma le anziché impegnarsi a farti scivolare!!! delle chiacchiere le prodezze! SCORPIONE 23 Ottobre - 22 Novembre

PESCI 20 Febbraio - 20 Marzo

LE GAMBE: sdraiati pigri e belli pasciuti fotografate d’intorno ma da seduti, nemmeno GLI ACQUISTI: Foto di pacchi e sacchetti logati in marzo a decine saran fotografati sforzandovi di pensare a cosa sia meglio da perché con il sole ed il tuo compleanno inquadrare, perché per voi in questo mese di i regali meritati pulluleranno e finché la marzo l’amore sarà quasi come uno sforzo carta non sarà zittita Tiffany sarà il tuo che vi viene talvolta a disturbare da quel motivo di vita! Senza pensieri e con tanto niente beato che vi piace fare… Godetevi ardore un regalo annega ogni piccolo il tempo che vi appartiene perché è con voi dolore e tra le compere a più riprese ci sarà stessi che state d’un bene! dell’intimo e delle belle sorprese!


UNA CUCCIA PER LA VITA aiutateci a salvare i cani spagnoli reclusi nel braccio della morte www.unacucciaperlavita.it

Le sole perreras di Granada sacrificano, ovvero UCCIDONO, più di 3.000 cani l'anno. L'intera Spagna, decine di migliaia. Le perreras sono luoghi orribili, veri e propri LAGER sovraffollati e sudici, in cui i randagi vengono stivati in ATTESA DELLA MORTE.

AIUTATECI A SALVAR LORO LA VITA Siamo un gruppo di volontari che da più di tre anni, lotta contro una legge quadro che in Spagna permette la soppressione dei cani nelle perreras dopo circa 10 giorni dalla loro entrata, se questi non vengono adottati o reclamati dal proprietario, e la soppressione viene eseguita con i metodi più barbari e atroci (camera a gas, inceneritore, bastonate…). Il metodo più efficace per aiutarci a salvare la vita ai randagi spagnoli è essere disponibili all’adozione o allo stallo di uno di essi. Ma il processo necessario a fare arrivare

in Italia un cagnolino (o un gatto) spagnoli è lungo e, purtroppo, oneroso. La raccolta fondi e donazioni ci ha permesso, fino ad oggi, di salvare dal braccio della morte quasi 600 animali, che sono stati microchippati, dotati di passaporto sanitario europeo, visitati, vaccinati, sterilizzati e fatti sostare in pensioni spagnole per un tempo minimo pari alle 3 settimane obbligatorie per la quarantena antirabbica, prima del viaggio per farli giungere nelle famiglie degli adottanti italiani.

Per donazioni: UNA CUCCIA PER LA VITA IT63L02008 59315 000102583465 | Banca UNICREDIT SpA - Bussolengo (VR)

GRAZIE A CHIUNQUE VOGLIA AIUTARCI A DARE LA VITA E UN FUTURO A QUESTE ANIME SFORTUNATE!

Trovate tutte le informazioni per conoscere e sostenere le nostre attività su: www.unacucciaperlavita unacucciaperlavita @cucciaperlavita



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