The Lifestyle Journal #25

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L I F ES T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

VERSO EXPO 2015 L’ABBAZIA DI CHIARAVALLE BEAUTY LA BELLEZZA SI TINGE DI VERDE DESIGN COLTIVARE LA CITTÀ

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Essere “green” fa parte del mio DNA

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EDITORIALE

I

l conto alla rovescia per Expo 2015 è cominciato e il Salone del Mobile appena trascorso ha già anticipato lo spirito di ottimismo e la proposta di uno stile di vita più consapevole coinvolgendo tutta Milano. Quello che si è notato in modo molto forte, soprattutto nel Fuori Salone, è come il mondo del design abbia già interpretato la tematica di Expo con i suoi codici e in molte forme diverse, la più evidente delle quali è stata la grande presenza di progetti “verdi”, che hanno invaso spazi urbani di ogni genere, intrecciandosi spesso a eventi legati al cibo. La positività che la città ha vissuto in questi giorni è stata innegabile e ha coinvolto davvero tutti, non solo “il popolo del design”; è stata una esperienza globale capace di avvicinare a queste tematiche anche persone che sin d’ora forse non le avevano considerate e la reazione comune è stata di piacevole stupore. Un esperimento decisamente riuscito in cui il verde è stato il colore dominante che ha coinvolto e divertito tutti dimostrando che il futuro è una verità già iniziata con i tetti ricoperti d’erba e le ape-car che corrono strabordanti di piante lungo le strade delle nostre città. Per quanto ci riguarda, una sferzata di ottimismo e una ulteriore conferma che ciò raccontiamo nelle nostre pagine da ormai più di un anno sta acquisendo un’attenzione sempre più ampia e questo ci gratifica confermando la giusta strada della nostra redazione e soprattutto la coerenza con il sentire comune che sta rinnovando i propri valori.

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L I F ES T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

Direttore Responsabile GIOVANNA CAPRIOGLIO Progetto grafico BUREAUBUREAU bureaubureau.it Art Editor DANIELA SAVOCA Editing RAININGBOOK Publisher MARCO POLI Hanno collaborato a questo numero: Diana Barbetta Daniele Buzzonetti Dana Frigerio Margherita Lombardi Elisabetta Margheriti Marco Magalini Alice Notarianni Virginia Simoni Giada Strazzella Chiara Viola Concessionaria di pubblicità MILANO FASHION MEDIA Corso Colombo, 9 - MILANO Tel. +39.02/58153201 info@milanofashionmedia.it Responsabile di testata ERIKA SQUAIELLA esquaiella@milanofashionmedia.it Stampato in Italia presso MC AZIENDA GRAFICA Via A. De Gasperi, 4 - Cermenate (CO ) mcaziendagrafica.it

Anno II, Numero 25 Registrazione del Tribunale di Milano autorizzazione numero 672del 21 dicembre 2010 The Lifestyle Journal è una rivista di edita da Biblioteca della Moda srl Via Alessandria, 8 – 20144 Milano redazione@thelifestylejournal.it www.thelifestylejournal.it In copertina: Stella Mccartney Immagini delle aperture: © Hannah Lemholt Photgraphy di honeypielivingetc.blogspot.it Photo credits: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. L’editore è a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

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contents N°25 / ESTATE 2014 SLOW LANE 14 New Materials Ceramiche dai gusci d’uovo -Una ecopelle davvero ecologica -Ooho!La nuova frontiera delle bottigliette d’acqua 16 New Mobility eBike, la nuova frontiera della mobilità in città 18 Environment Legge anti greenwashing -Roma dedica un museo ai crimini ambientali -Glowing lines, l’illuminazione stradale diventa smart

SLOW MOTION 21 Cover story Stella McCartney 28 Green La botanica torna in città -Appuntamenti green

34 Milano Design Week Coltivare la città

78 Outdoor Verde come vela

40 Natural beauty La bellezza si tinge di verde

THE GUIDE

46 Verso Expo 2015 Ora et Labora

82 Automotive 84 Design

50 Special Places Il borgo ritrovato

86 Fashion

55 Food Mangiar fiori

88 Books

59 Fashion Estate in giardino 64 Cittadellarte Fashion for forest - Forest for fashion 67 Gardens Un giardino sul mare 70 Travel Camminare nella storia 75 Golf Maremma: il bello e il buono del golf

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90 Food 92 Travel 91 Food 94 Beauty & Blossom 96 Green 97 Scelti da TLJ 98 Horoscope


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CONTRIBUTORS

ELISABETTA MARGHERITI

MARCO MAGALINI

Dottore agronomo, direttore commerciale di Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico e direttore di Agrilazio Ambiente International, si occupa della strategia aziendale, dell’organizzazione di convegni, seminari, workshop e iniziative culturali e della partecipazione a manifestazioni floricole e paesaggistiche.

Veronese d’origine, ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia, per poi specializzarsi in Luxury goods communication a Milano. Vive e lavora a Milano, dove scrive di moda e design per magazine come Urban, Fashion Illustrated, Design Illustrated, Modaonline e Designspeaking. Partner di Pop Up Group, un team di professionisti a cavallo tra design, architettura, comunicazione, grafica e arte, sta esplorando anche la strada della brand image consulting. popupgroup.eu

MARGHERITA LOMBARDI

VIRGINIA SIMONI

Agronomo e giornalista green, due figli, due gatti, un cane e un ballatoio traboccante di piante - che a volte di dimentica di bagnare - scrive manuali di giardinaggio, organizza conferenze sulla cultura delle piante e si diverte a insegnare botanica ad adulti e bambini.

È ideatrice del foodblog Ragoût, una piccola guida al buon cibo, il cui nome deriva dal verbo francese ragoûter, “risvegliare l’appetito”. Food explorer per passione, ama viaggiare anche solo per il gusto di assaggiare piatti nuovi e inaspettati. Ha vissuto per un breve periodo a New York e Hong Kong, dov’è nata l’idea di creare il suo blog. Una volta tornata a Milano ha iniziato a cercare nuovi posticini gourmet, ricette e ingredienti di nicchia. È convinta che “non esiste amore più grande di quello per il cibo” (cit. G.B.Shaw). ragoutfood.com TLJ Diary of Slow Living - 25 — 10 —


N°25 / ESTATE 2014

DANIELE BUZZONETTI Parmense di origine, ha iniziato l’attività giornalistica nel campo dei motori a Roma, nel 1970. Ha sempre abbinato l’interesse per le corse automobilistiche alla produzione e alla storia. Entrato nella casa editrice del settimanale “Autosprint” nel 1976, ha svolto varie mansioni in redazione e sui circuiti, per concludere come inviato in F.1 fino al 1987. Successivamente è stato vice-direttore del mensile “Auto” e direttore di “Gente Motori”. Ha proseguito l’attività come vicedirettore di “AM-Automese” per poi tornare ad “Autosprint” in veste di condirettore all’inizio degli anni 2000. Contemporaneamente, dal 1998 al 2009, è stato autore di newsletter per conto della Ferrari nell’ambito del Ferrari Challenge.

DANA FRIGERIO Dana è una persona creativa che lavora su più progetti differenti,: garden designer, ovvero progettista di giardini e terrazzi, blogger dal 2008 ( http://dana-gardendesign. blogspot.it/ ) contributor per riviste del settore green, nonchè Founder e Editor in Chief di Blossomzine, la prima rivista italiana digitale gratuita dedicata al mondo del verde. www. blossomzine.eu GINNY ALIAS CHIARA VIOLA

La rima è una parola che esce sincera/Ma con la pochette ed il vestito da sera/E dalla Parker della Ginny con un sorrisetto/Appoggia sul foglio il suo dolce culetto/Per dirvi che ovunque vi portin le stelle/ La vita riserva sorprese più belle/E a tutto da sempre c’ è un’unica cura:/Rider di brutto e senza paura!/ Dalla mia casetta sul fiume a Milano/Cerco le stelle allungando la mano,/Amo i pensieri e lo straordinario/Ho anche un cane ma è immaginario,/Abbino i cappelli agli occhiali da sole/Mi piace la gente che sa quel che vuole./Il caleidoscopio mi fa impazzire:/due volte lo stesso non ti può riuscire…/È questo che adoro a chiunque predire/Che tutto scorre e potrebbe avvenire! - unaparolabuonapertutti.it TLJ Diary of Slow Living - 25 — 11 —


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slow lane RIFLESSIONI SUL MONDO CHE CAMBIA


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CERAMICHE DAI GUSCI D’UOVO Fino ad oggi l’unico collegamento tra ceramica e gusci d’uovo era in una metafora: lo “stile di Kamares”, nato sull’isola di Creta nel periodo minoico, aveva raggiunto un tale livello di perfezione da creare una ceramica sottilissima, detta appunto “a guscio d’uovo”. Ora grazie agli studi condotti dell’Università di Aveiro, in Portogallo, potrebbe nascere una nuova inaspettata connessione. I ricercatori stanno sviluppando un sistema per riciclare i gusci delle uova trasformandoli in ceramica eco-sostenibile: il procedimento prevede di unire i gusci ad un impasto di base, ottenendo una pasta che viene trattata in tre cicli di cottura. Un’ottima notizia se si considera che gli scarti di uova, a livello industriale, nei soli Stati Uniti producono 412.769 tonnellate di materiale da smaltire (secondo le ultime stime diffuse dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense). Senza contare che grazie a tecnologie di questo genere verrebbero abbattuti i costi e il dispendio energico necessari per ottenere altri minerali utilizzati per la produzione di ceramica. Ora dovrà essere l’interesse delle industrie di ceramiche a determinare i possibili campi di applicazione di questa ricerca e premiare il suo stile decisamente green.

OOHO! La nuova frontiera delle bottigliette d’acqua

“Ooho!” suona un po’ come “eau” (in francese) ed è l’esclamazione fatta dai primi che hanno sentito l’idea di Rodrigo Garcia Gonzalez, Pierre Paslier e Guillaume Couche. I giovani spagnoli si sono inventati una “bottiglietta” d’acqua non solo biodegradabile, ma completamente commestibile. Una vera e propria bolla resistente, composta con delle membrane gelatinose che incapsulano l’acqua. Alla base del processo una tecnica culinaria resa famosa da Ferran Adrià, conterraneo dei protagonisti di questa storia. È la sferificazione a permettere di ricreare quello che in natura avviene ad esempio nei tuorli d’uovo: una doppia membrana riesce a mantenere i TLJ Diary of Slow Living - 25 — 14 —

liquidi all’interno di una sfera, in “equilibrio” con la pressione esterna. Alla base del funzionamento di “Ohoo!” c’è dunque una gelatina composta da alghe e cloruro di calcio, che si solidifica intorno all’acqua. Dopo le prime esclamazioni di stupore anche il Lexus Design Award si è accorto del potenziale di questa ricerca, e i tre giovani si sono aggiudicati uno dei dodici premi dedicati ai migliori designer durante il Salone del Mobile di Milano. Ma lo stupore non finisce qui. La ricetta di “Ooho!” non è un segreto e chiunque potrà facilmente riprodurla a casa in modo economico, anche se non è affatto difficile immaginare delle applicazioni industriali di scala più larga.


NEW M AT E R IALS

UNA ECO-PELLE DAVVERO ECOLOGICA? Se cresce la domanda per una maggiore consapevolezza ecosostenibile, deve crescere l’offerta di materiali ecosostenibili, è la legge del mercato. L’ultima novità arriva dagli Stati Uniti, dove è allo studio un nuovo tipo di “eco-leather”. Non più eco-pelle sintetica, ma derivata dalle piume di pollo e in fase di perfezionamento nel laboratorio dell’Università di Delaware (Usa) dal professor Richard Wool. L’eco-pelle è un materiale composito, altamente performante, adatto all’abbigliamento, alle scarpe da ginnastica ma anche alle scarpe più trendy da donna, con cui si potrà anche “camminare sulla Luna” a detta dell’ingegnere chimico Wool, ideatore del progetto. Il professor Wool guida un team di studenti per l’elaborazione di materiali rinnovabili che riducano l’impatto sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. L’intento è quello di pensare e progettare nuovi materiali manipolando la struttura molecolare di materie prime rinnovabili e biodegradabili (fibre e oli vegetali, carta riciclata, piume di pollo e fibre di lino) per ottenere materiali utilizzabili in un’ampia varietà d’oggetti di uso quotidiano. Al professore di ingegneria chimica e biomolecolare è stato riconosciuto il Premio Accademico per la miglior progettazione di polimeri biologici a bassa tossicità. Ancora in revisione l’appeal estetico del nuovo materiale, fondamentale per catturare l’attenzione dei designer contemporanei… attendiamo con ansia.

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N EWS slowLANE NEW MOBILITY

e-BIKE

La nuova frontiera della mobilità in città Il mercato delle bici elettriche è in continuo fermento. Già nel 2012 il boom di domande nei paesi emergenti dell’Asia e del Pacifico faceva notizia, con una previsione di 30 milioni di esemplari sulle strade del Sol Levante. Da allora la diffusione di questo tipo di bici non si è mai arrestata, raggiungendo le capitali europee (dopo Berlino anche Milano, con mille esemplari ad arricchire il parco del bike sharing cittadino in previsione dell’Expo 2015). Non solo, si iniziano a studiare reti di noleggio anche nei luoghi di turismo attenti all’eco-sostenibilità. In Val di Non e Val di Sole il progetto Movelo eBike permetterà di scoprire in sella a

una bici a pedalata assistita tragitti studiati ad hoc, rendendo così percorribili anche dislivelli che potrebbero penalizzare alcuni target di ciclisti, come le famiglie o i senior, senza rinunciare all’attenzione per l’ambiente. A coronare l’interesse per il fenomeno non poteva mancare un festival internazionale totalmente dedicato alle bici elettriche: si chiama BikeUp e ha animato il centro di Lecco dal 30 maggio al 1 giugno. Oltre ad espositori, conferenze e prove su strada è prevista una gara vera e propria, l’UpHill – Bike Power Race, che metterà alla prova bici ad elevate prestazioni nel contesto urbano del centro storico.

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N EWS slowLANE E N V I R O N ME NT

LEGGE ANTI

GREENWASHING “It’s Green”, vero o falso? Il dubbio su scelta consapevole o slogan pubblicitario finalmente si scioglie. Nel Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale entra in vigore (da Marzo 2014) un nuovo articolo, il n.12 sulla “Tutela Ambientale”. La comunicazione aziendale “che dichiari o evochi benefici di carattere ambientale o ecologico” dovrà d’ora in poi “basarsi su dati veritieri e scientificamente verificabili, e consentire di comprendere chiaramente a quale aspetto del prodotto o dell’attività pubblicizzata si riferiscono i benefici vantati”. Sembrerebbe un ragionamento sensato e scontato ma non per l’imprenditoria pubblicitaria che, accusata di “greenwashing”, attribuzione impropria di valenze ambientali, e di pubblicità ingannevole ha richiesto la redazione di una norma specifica. Fino ad oggi il linguaggio pubblicitario ha proliferato e abusato di marchi con il suffisso “eco”, di definizioni “ecofriedly” tout court, di loghi, grafiche e claims “green” per colpire i consumatori e penetrare i mercati, delegando la responsabilità all’autonoma correttezza aziendale.

GLOWING LINES

L’illuminazione stradale diventa smart.

L’Olanda, da sempre all’avanguardia nelle soluzioni per il risparmio energetico, ha dato il via alla sperimentazione di Glowing Lines, il progetto che vuole eliminare la presenza dei lampioni sulle autostrade di tutto il paese. Le linee che delimitano la carreggiata, tramite una speciale vernice assorbono luce solare, rilasciandola lentamente nelle ore notturne, permettendo così di sostituire la costosa illuminazione elettrica delle reti stradali. Glowing Lines fa parte di un’ iniziativa più ampia denominata “Smart

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Highway”,volta alla realizzazione del primo prototipo di autostrada intelligente. Nato dalla collaborazione tra lo studio olandese Roosegaard e Heijmans, società di grandi opere infrastrutturali, il progetto prevederà diverse implementazioni smart oltre alla vernice solare, come la segnaletica fotoluminescente, luci che si accendono al solo passaggio delle autovetture, una corsia a induzione che permette di ricaricare i veicoli elettrici e infine turbine eoliche per la produzione di energia.


ROMA DEDICA UN MUSEO AI CRIMINI AMBIENTALI Roma dedica un’area speciale del Bioparco, il giardino zoologico della Capitale all’interno di Villa Borghese al Museo del Crimine Ambientale (MACRI), realizzato in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, è il primo nel suo genere in Europa e nasce con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui reati che deturpano il patrimonio ambientale. Le sezioni sono sette e in un’area di 400 metri quadri circa raccontano i diversi reati che danneggiano il territorio e gli ecosistemi. Oltre che con video, pannelli e schermi touchscreen, il percorso è arricchito dalla presenza di esemplari di animali vittime dell’inquinamento. Dalle avocette, uccelli che soffrono dell’inquinamento nelle zone umide, alle testuggini colpite dagli incedi boschivi. Mentre nell’area dedicata al taglio illegale delle foreste pluviali ci sono gli storni splendenti purpurei, il turaco di Livingstone, le tortore ali verdi, i roul roul. Non mancano poi reperti sequestrati grazie alle azioni del CITES della Forestale, che controlla il commercio internazionale di specie di flora e fauna in via di estinzione (si stima che attualmente siano conservati dal Corpo forestale dello Stato oltre 71mila tra esemplari e pezzi confiscati). L’idea che accompagna la nascita del MACRI è anche quella di creare un punto d’incontro per le attività di ricerca e dibattito, che accompagnino in modo costruttivo e propositivo le attività di divulgazione e formazione alla base del museo. TLJ Diary of Slow Living - 25 — 19 —


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slow motion PR EN DI I L T E M P O P E R . .. · 22 · Cover story Stella McCartney: essere green fa parte del mio dna | · 28 · Green La botanica torna in città · Appuntamenti Green | · 35 · Milano Design Week Coltivare la città | · 40 · Natural Beauty La bellezza si tinge di verde · 43 · Una storia d’amore e passione per la natura · 44 · Tributo ad Aldo Coppola | · 46 · Verso Expo 2015 Ora et Labora | · 50 · Special Places Il borgo ritrovato | · 55 · Food Mangiar fiori | · 59 · Fashion Estate in giardino | · 64 · Cittadellarte Fashion for forest - forest for fashion| · 67 · Gardens Un giardino sul mare | · 70 · Travel Camminare nella storia | · 75 · Golf Maremma: il bello e il buono del golf | · 78 · Outdoor Verde come vela


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* STELLA MCCARTNEY

ESSERE GREEN FA PARTE DEL MIO DNA

ALLA GUIDA DI UN’AZIENDA, IN PARTNERSHIP CON IL COLOSSO DEL LUSSO KERING, CHE RIESCE, DA OLTRE 13 ANNI, A OTTENERE GRANDI RISULTATI PUR NON UTILIZZANDO PELLE E PELLICCIA, IN UN SETTORE CHE POGGIA SULLA VENDITA DI BORSE E SCARPE; VINCITRICE DI TRE BRITISH FASHION AWARDS, MOGLIE E MAMMA DI QUATTRO FIGLI, STELLA MCCARTNEY È UN ESEMPIO DELLA DONNA MODERNA CON UNA VISIONE RESPONSABILE. Jess Cartner-Morley / The Fashion / The Interview People

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iglia di una delle pop star più conosciute di tutti i tempi, Stella McCartney non si può dire non sia cresciuta in una situazione privilegiata; la sua infazia e giovinezza sono però trascorse in una fattoria biologica nella campagna inglese, frequentando la scuola pubblica del villaggio. A quindici anni il suo primo incontro con la moda da Christian Lacroix e da quel momento la sua strada è stata un susseguirsi di esperienze in aziende del settore:Vogue, Betty Jackson, Joseph durante gli studi e Chloè subito dopo aver conseguito la laurea alla Central Saint Martins, fino a decidere nel 2001 di fondare il marchio che porta il suo nome. In qualche modo, tra tutti questi impegni, Stella ha avuto quattro

figli: due maschi, Miller, nove anni e Beckett sei e due femmine, Bailey sette anni e Reiley tre, con Alasdhair Willis, sposato undici anni fa. Con la famiglia si divide tra West London durante la settimana e una magione di campagna con orto e cavalli nel weekend. Stella ha usato la moda per crearsi un mondo che includesse tutto questo: il suo background, i suoi valori, il fatto di essere una donna in carriera e una madre, il suo stile di vita londinese e quello di campagna. Lo stile del marchio spazia da quello maschile (la sua esperienza con il sarto di Saville Row Edward Sexton ha lasciato un segno indelebile) a quello super femminile (i vestiti in pizzo e gli orli floreali sono una costante nelle sue collezioni).

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slowmotion COVER STORY

MA COS’È LA MODA PER STELLA MCCARTNEY? La moda è psicologia, per cui da parte mia c’è un fortissimo approccio olistico mentre disegno e certamente voglio che i miei abiti siano moderni, importanti e alla moda. Allo stesso tempo, devono essere confezionati in modo perfetto, con i migliori tessuti, perchè voglio che durino non solo per l’intera vita di chi li acquista, ma anche per le sue figlie e le sue nipoti; e questa è solo la parte “visibile”, perchè poi, guardando alla produzione, voglio anche che si utilizzino materie prime scelte in modo eticamente responsabile e , più in generale, ci tengo a dimostrare che è possibile che sia una donna a capo di un business solido nel mondo del lusso. Però non voglio che nessuno si renda conto di tutto ciò; desidero che le donne che entrano nei miei negozi si sentano a loro agio, che vedano un vestito, lo provino e si innamorino di come le fa sentire. In quel momento quello che voglio è elevare quella donna. Quindi è evidente che ci sia un certo livello di complessità in tutto ciò. Sono una donna che disegna per le donne e ci sono così tanti livelli in questo lavoro. Da un lato sembra una cosa facile, ma in realtà significa anche pensare e ripensare ogni singolo dettaglio, sia esso fisico, mentale o persino spirituale, in qualche modo. Posso discutere settimane se un pantalone debba cadere sulla vita o un centimentro più giù, oppure a livello dell’anca, se debba avere la zip o i bottoni, perchè personalmente ritengo che un dettaglio come questo possa avere un incredibile impatto su come io mi muovo quel giorno. Se indosso un paio di jeans che cade, questo influenza la mia postura e tutto il mio modo di muovermi. Quindi, quello che io penso mentre creo è fatto di tutti questi dettagli, che poi non saranno nemmeno notati.

FOTO UFFICIO STAMPA STELLA MCCARTNEY

“Sono cresciuta vegetariana vivendo in una fattoria biologica, vado a cavallo, mi accorgo delle piante che germogliano e lo connetto al clima”. TUTTO NELLA TUA AZIENDA GUARDA ALLA SOSTENIBILITÀ, DAI NEGOZI CHE SONO PROGETTATI CON MATERIALI SOSTENIBILI ALLE MATERIE PRIME CHE USI NELLE COLLEZIONI, PERCHÈ QUESTA SCELTA? Per me non si tratta di una scelta. Sono cresciuta vegetariana vivendo in una fattoria biologica, vado a cavallo, mi accorgo delle piante che germogliano e lo connetto al clima, è una cosa che fa parte del mio imprinting, è naturale. Cinquanta milioni di animali vengono uccisi ogni anno per produrre scarpe e borse. Anche se si può non essere interessati alla parte crudele della cosa, tutto ciò causa un impatto incredibile sull’ambiente. Enormi risorse d’acqua e di cibo, invece di nutrire le persone, sono impiegate per allevare animali che diventeranno degli accessori di moda. Non c’è dubbio che il mio business potrebbe essere cinque volte più grande se non badassi a queste cose, ma così facendo per me è molto più eccitante... per fortuna amo le sfide!


VI INSEGNO IO A MANGIARE BENE!


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COSA PENSI DELL’ATTEGGIAMENTO DEL MONDO DELLA MODA VERSO LA SOSTENIBILITÀ E L’ETICA? L’industria della moda dovrebbe essere basata sul cambiamento, ma in realtà non cambia molto. Grandi aziende del mercato del fast fashion come H&M, Levi’s e Adidas sono più impegnate in questo “dibattito etico” perchè hanno più consumatori a cui rispondere. L’industria del lusso non ha nessuno a cui render conto e la passano liscia dall’accusa di essere degli assassini nel vero senso della parola. Allo stesso tempo è un discorso complicato, perchè è anche vero che le cose fatte meglio, con una qualità migliore sono di per sé più sostenibili. Comprare un vestito da 5 pound e gettarlo dopo un paio di settimane non è “environmentally friendly”, qualsiasi sia il materiale con cui è fatto. DA DOVE NASCE QUESTO TUO SPIRITO TANTO CAPARBIO E INTRANSIGENTE? Sicuramente da mia madre Linda, lei ha avuto un’enorme influenza su di me. Non solo per come si vestiva e come appariva, ma proprio per il suo spirito. Era sposata con uno degli uomini più famosi del mondo e non ha mai usato un filo di trucco, mai. Questo coraggio, questo essere a suo agio con se stessa è qualcosa che non ho mai trovato in nessun’altro. Io di certo non ho mai avuto la forza di fare una cosa del genere; trovo qualsiasi suo gesto pioneristico e meraviglioso. Ha sempre avuto un bellissimo modo di essere se stessa e questo è quello a cui aspiro. Facilità, libertà e sicurezza: è esattamente ciò che voglio che la donna di Stella trovi nei miei abiti.

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LA BOTANICA TORNA IN CITTÀ AI GIARDINI INDRO MONTANELLI DI PIAZZA CAVOUR E VIA PALESTRO, MA ANCHE IN MOLTI GREEN CORNER IN GIRO PER MILANO, DAL 9 ALL’ 11 MAGGIO 2014 TORNA LA CELEBRE MOSTRA-MERCATO DEDICATA ALLA CONOSCENZA DELLE PIANTE, DELL’ARTE DEI GIARDINI E DEL PAESAGGIO VEGETALE SPONTANEO. Testo di Marco Magalini. TLJ Diary of Slow Living - 25 — 28 —


Passeggiando per i sentieri di Orticola, nei primi minuti di visita, si nota subito chi è un habitué della manifestazione e chi la scopre per la prima volta. Da un lato i primi, che serenamente si lasciano ispirare (inspirando) i profumi e i colori di un mondo squisitamente raffinato e dal fascino a tratti retrò quanto quello della botanica; dall’altro ‘i nuovi’, che appaiono stupiti, quasi perplessi.

Non tanto perché non si trovino a loro agio - in un ambiente così naturale sarebbe un controsenso - quanto per la forte traslazione spazio-socio-temporale che questa manifestazione fa vivere: dame con cappelli adorni di fiori, impegnate a passeggiare in un parco con querce secolari. Tolta questa bella tradizione, Orticola non vive in un nostalgico passato (le origini della manifestazione risalgono

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all’Ottocento): è ben presente a sé stessa e consapevole del contesto attuale, tanto da presentarsi alle porte di Expo con progetti espositivi attualissimi, tra cui OrticolaDesign Lab che, grazie ad una collaborazione con IED ha presentato un progetto volto a dar vita a nuove scenografie e percorsi espositivi per “l’Orticola del futuro” oltre a sensibilizzare ed educare il cittadino a una maggiore conoscenza delle


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piante e del verde in genere. Finalmente una edizione “assolata”, che ha permesso di superare i 30.000 visitatori, che entrando nei Giardini Palestro attraverso degli “ingressi verdi” , una sorta di accesso “onirico” al Giardino di Orticola, hanno potuto scoprire ben 129 espositori, di cui 96 vivaisti eccellenti e moltissime iniziative speciali. Molto apprezzato è stato “Il Giardino della Rose Italiane”, che ha occupato lo spazio intorno alla fontana centrale con ben 95 piante di rose per un totale di 59 varietà diverse ibridate da 16 ibridatori (alcuni rimasti sconosciuti nel corso degli anni) che sono state create, in più di 100 anni, tra il 1909 e il 2011/2013, dalla ‘Variegata di Bologna’ di Bonfiglioli alle ultime di Barni e di Pantoli. Oggi si riscoprono origini antichissime, come la Rosa di Paestum, oggi classificata come Rosa damascena ‘Bifera’, già citata nelle Georgiche di Virgilio, composte tra il 37 e il 30 a.C, e si ripercorre un passato glorioso iniziato nell’ottocento grazie a famosi ibridatori, come la ‘Bella di Monza’, creata da Antonio Giovanni Luigi Villoresi, o la rosa ‘Strambio’ ibridata da Giovanni Casoretti nel 1824. “Un bellissimo progetto per riscoprire, valorizzare e divulgare questo patrimonio di cultura e di bellezza ancora troppo poco conosciuto. Le rose del nostro Paese sono state per troppo tempo messe in ombra dalla fama delle ‘sorelle’ straniere come le rose inglesi, francesi e tedesche”, ci racconta Francesca Marzotto Caotorta, Vice Presidente dell’Associazione, nonché importante paesaggista. A questo si è aggiunto il progetto del “giardino dei vivaisti”, 16 piccoli giardini creati per mostrare al pubblico come realizzare un bel giardino anche con semplicità, perché – conferma la Signora Marzotto – “è possibile creare un bel giardino anche con solo due categorie di piante”. Delle ispirazioni utili per poi partire alla ricerca “della pianta perfetta” tra i viali del Parco, di vivaio in vivaio, tra rose, peonie, clematis , ma anche lavanda, piante spontanee, acquatiche e rare, fiori eduli e anche tante piante aromatiche e da orto. E per chi volesse approfondire la sua conoscenza, sono stati organizzati ben 60 momenti di incontro che si sono ripetuti per i tre giorni permettendo a circa 1.000 tra adulti e bambini di partecipare gra-

tuitamente, dal corso sull’Ikebana, l’antica arte giapponese della disposizione dei fiori, al laboratorio olfattivo che spiega l’influenza delle piante sulle emozioni, passando per un corso su come allestire in modo appropriato la tavola primaverile e per quello sulle proprietà delle erbe officinali nella cosmetica (organizzato dal nostro magazine). Orticola non si è però esaurito nei giardini pubblici Idro Montanelli di via Palestro, ma ha anche offerto una serie di attività “extra” che sono state altrettanto seguite. Alla Galleria d’Arte Moderna GAM di via Palestro, ad esempio, si è svolto il terzo appuntamento di “La cultura delle

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piante dal Risorgimento al Terzo Millennio”, una serie di incontri che affrontano l’affascinante mondo dei fiori e del verde ripercorrendo la storia d’Italia, partendo da Milano e dalla Lombardia nel Risorgimento e analizzando il tema da molteplici punti di vista. Successo di pubblico anche al Museo di Storia Naturale di Milano, in Corso Venezia, dove si potevano sfruttare visite guidate su prenotazione per scoprire l’incredibile archivio conservato nei depositi della sezione Botanica del museo, come ad esempio le pagine di erbari essiccati dedicati alle rose e i famosi ‘Libretti di Monza’. Quella di Orticola è un’ antica vocazione - tramandare la cultura delle piante,


LA BOTANICA TORNA IN CITTÀ

dell’orto, dei giardini e del paesaggio vegetale spontaneo - attualizzata nelle esigenze abitative del contemporaneo, come un orto sul tetto della propria casa o un angolo di Eden nel giardino condominiale, ma anche in spazi pubblici per la città. Poche ore prima dell’apertura, Orticola e il Comune di Milano, da sempre affiancati nello sviluppo di aree verdi cittadine, hanno firmato una convenzione triennale che prevede l’investimento degli utili derivanti dalla storica manifestazione ai giardini pubblici Montanelli a favore di progetti per aree verdi pubbliche. “E adesso l’associazione s’impegnerà insieme al Comune di Milano per i progetti “verdi” per la città”, ci assicura il Presidente Gianluca Brivio Sforza. Non dimentichiamo , infatti, che Orticola sarà tra le prime manifestazioni cittadine del ad aprire Expo 2015.

IN APERTURA: Mostra Orticola foto di Giacomo Zanardelli. IN QUESTA PAGINA E NELLA PAGINA ACCANTO IN ALTO: Momenti della manifestazione, curtesy of Orticola. NELLA PAGINA ACCANTO IN BASSO: Uno degli spazi di

Orticola, foto di Giacomo Zanardelli. TLJ Diary of Slow Living - 25 — 31 —


APPUNTAMENTI

GREEN maggio APERTURA ROSETO BOTANICO CARLA FINESCHI Più di 6 mila rose in mostra in una collezione unica visitabile nei feriali e festivi. Cavriglia (Arezzo), Località Casalone 76 Dalla prima domenica di maggio all’ultima di giugno LIZZA IN FIORE Piante, fiori e accessori per il giardino. Siena - Giardini della Lizza 9 -19 maggio FESTA DELLE ROSE In uno dei maggiori roseti privati italiani centinaia di varietà antiche in mostra. Bracciano (RO) - Castel Giuliano e Giardino di Palazzo Patrizi. 10 -11 Maggio CONCORSO INTERNAZIONALE DELL’IRIS Cinquantaseiesima edizione del concorso per le nuove varietà di iris. Firenze, Palazzo Vecchio 12-17 maggio

LES JOURNEES DES PLANTES – FRANCIA Tra le mostre di giardinaggio più ammirate d’Europa che conta un pubblico di 30 mila appassionati visitatori. Courson (Essonne) 16-17-18 maggio FESTIVAL DEL VERDE E DEL PAESAGGIO Verde e design per piccoli e grandi spazi. Roma Parco pensile dell’Auditorium del Parco della Musica 16-17-18 maggio FRANCIACORTA IN FIORE La rassegna botanica della Franciacorta che promuove la cultura del verde attraverso un’attenta selezione degli espositori presenti in fiera. L’evento sarà arricchito da convegni, seminari e workshop. Brescia – Borgo antico di Bonato 16 -17-18 maggio ROSE A VILLA GIUSTI Elegante rassegna dedicata alla regina dei fiori abbinata ad iniziative di solidarietà e volontariato. Bassano del Grappa (VI) 17-18 maggio

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YATCH & GARDEN GENOVA Un connubio curioso e intrigante. Il mare e le barche e le piante: il verde sale a bordo. In un bel contesto estivo, decorazione e arredo con il bello delle piante mediterranee. Marina di Genova 17-18 maggio RHS CHELSEA FLOWER SHOW La frequentatissima mostra-concorso di giardini e fiori più famosa al mondo. Londra - Royal Hospital Chelsea 22 - 25 maggio I PROFUMI DI BOBOLI Fragranze & design. Fragranze, profumi, saponi, oli essenziali cosmetici, estratti da erbe aromatiche, spezie, fiori e piante uniti a oggetti di design. Firenze - Limonaia di Villa Strozzi 23 - 24 - 25 maggio BUCOLICA Seconda edizione della manifestazione dedicata al vivere country che punta sull’arredo con più di 80 espositori. In concomitanza verranno riaperte le suggestive grotte sotterrane e il grande parco con


piante secolari. Vaprio D’Adda (Mi) Villa Castelbarco 23 - 24 - 25 maggio GIARDINARIA “Meraviglie del verde in Franciacorta” seconda edizione della mostra di fiori e piante nella splendida cornice storica del castello Quistini del 1600 Brescia – Castello Quistini 24 - 25 maggio HORTUS Evento organizzato dall’orto botanico dell’Università della Tuscia, “Hortus – Laboratorio di giardinaggio” propone piante rare e insolite con semiari tematici, allestimenti di giardini temporanei e laboratori didattici. Viterbo – Orto Botanico e Parco del Bullicame 24 -25 maggio FESTIVAL DEGLI ORTI Mostra che intende promuovere la diffusione della cultura dell’orto e la sensibilizzazione verso tutte le buone pratiche che esso può generare e diffondere: attenzione all’ambiente, innovativo utilizzo della città, alimentazione sana e Km0, funzione educativa e curativa. Monza – Villa Reale, Giardini delle Serre 29 maggio - 8 giugno ORTINFESTIVAL Una “Green immersion” nel fascino e nel piacere dei prodotti della terra e del loro stretto legame con il mondo della gastronomia, della cultura, del design e della creatività. Torino – Venaria, Potager Royal dei Giardini della Reggia. 30 maggio - 2 giugno PADENGHE VERDE Allestimento di giardini nel centro storico di Padenghe Padenghe sul Garda (BS) 31 maggio - 2 giugno ORTOCOLTO Festa mercato della biodiversità floro-vivaistica, agricola, alimentare e culturale. A tutti i visitatori verrà consegnato gratuitamente l’orto ricettario, pubblicazione con le ricette antiche della tradizione popolare. Busseto (PR) – Villa Pallavicino 31 maggio - 2 giugno

MEDITERRANEO E DINTORNI Mostra mercato di piante insolite e del benessere naturale. Portici (Napoli) – Orto Botanico della Facoltà di Agraria 31 maggio - 2 giugno

GIUGNO

GIARDINI & TERRAZZI Una vasta manifestazione con più di 150 espisitori di piante e fiori, complementi ed arredi per esterni, attrezzature e macchinari, antiquariato, artigianato, abbigliamento e prodotti agroalimentari. Ravenna - Piazza del Popolo e dintorni 12 - 13 - 14 settembre

IL PARCO SVELATO Apertura al pubblico su prenotazione del grandioso parco di 55 mila metri quadrati Ciliverghe di Mazzano (BS) - Parco dei Musei Mazzucchelli giugno-luglio

VIRIDALIA Mostra mercato di piante rare con mostra delle orchidee nella sala affrescata del Cinquecento. Thiene (VI) – Castello Porto Colleoni 13 -14 settembre

INFIORATA DI SPELLO Due chilometri e mezzo di arte sacra composti interamente di petali di fiori oltre ad una mostra-mercato floroviavaitica nei giardini pubblici prevista per domenica. Spello (PG) – Strade del centro 21 - 22 giugno

LA CONSERVA DELLA NEVE Manifestazione dedicata al paesaggismo e alla biodiversità vegetale. Roma - Parco di Villa Borghese 14 settembre

NONSOLOERBE Fiera delle erbe officinali e aromatiche. Stand nelle vie del centro e visite guidate alle coltivazioni nella zona. Sale San Giovanni (CN) 28 - 29 giugno

SETTEMBRE MAESTRI DEL PAESAGGIO Una densa rassegna con workshop di paesaggisti di fama (a pagamento e ad ingresso libero) e la trasformazione della Piazza Vecchia in un affascinante giardino. Bergamo Alta – Teatro Sociale e Piazza Vecchia 6 - 21 settembre MURABILIA L’edizione annuale di una delle più belle e grandi mostre-mercato di giardinaggio in Italia con più di 200 espositori nella cornice delle storiche mura di Lucca. Lucca 5 - 6 -7 settembre EXPO RURALE TOSCANA La campagna invade la città con uno spaccato rurale di tutte le sue attività produttive, dal vino, all’allevamento, all’agricoltura, all’alimentazione. 384 espositori tra aziene agricole, workshop e laboratori. Firenze – Fortezza da Basso 18 - 21 settembre

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EDITORIA & GIARDINI L’unica rassegna italiana di editoria completamente dedicata al giardino. Tema centrale di questa eizione: la cultura e la radizione giapponese. Verbania - Villa Giulia agosto/settembre FLORALIA Mercato benefico di fiori e piante per aiutare l’accoglienza della parrocchia che ospita 15 persone senza fissa dimora. Milano - sagrato della chiesa di Piazza san Marco a Brera. 28 - 29 settembre

ottobre ORTICOLARIO Esposizione florovivaistica “per un giardinaggio evoluto” che unisce allo scenografico sfondo naturale di Villa Erba i temi della cultura e della valorizzazione del territorio, della botanica e della biodiversità. Cernobbio (CO) - Villa Erba 3 - 4 - 5 ottobre FRUTTI ANTICHI DI PADERNA Rassegna di piante, fiori e frutti dimenticati organizzata dal FAI. Paderna di Pontenure (PC) - nel parco, nei cortili e nei portici del Castello 5 - 6 ottobre



slowmotion MILAN DESIGN WEEK

COLTIVARE LA CITTÀ

CREATIVITÀ, DESIGN, CIBO E AGRICOLTURA CONVIVONO IN PERFETTA ARMONIA NELLA MILAN DESIGN WEEK. PICCOLA GUIDA ALLA SOPRAVVIVENZA GREEN NEGLI SPAZI URBANI Di Magalini Marco

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slowmotion MILAN DESIGN WEEK

G

IARDINI ED ORTI URBANI AL CENTRO DELLA DESIGN WEEK DI MILANO, QUASI CI SI TROVASSE IMMERSI IN UN AMBIENTE RURALE FUORI DALLA CITTÀ. Da Piazza XXV aprile al tetto del Superstudio, i progetti green-oriented si sono fatti sentire a gran voce, dando una boccata d’aria fresca ad una Madonnina subissata di eventi ad ogni ora del giorno e della notte. Fedele allo spirito democratico di condivisione, la settimana dedicata al design si è rivelata completamente aperta al pubblico, con installazioni e eventi che hanno accolto a braccia aperte le persone, come nel caso del Public Design Festival in Brera (Piazza XXV Aprile). Si è trattato di una dimostrazione di quanto il design pubblico possa essere applicato al cibo: progetti che invitano a coltivare, preparare e mangiare nello spazio pubblico, generando nuove forme di socialità urbana. Durante la settimana sono stati organizzati eventi di ogni tipo, da ‘Erba matta’, un orto dedicato alle erbe spontanee e commestibili del territorio lombardo, al ‘frutteto urbano’ che con i suoi alberi da frutto ha offerto ai passanti piccoli angoli d’ombra e natura dove fare una pausa. Sempre in questo spazio è stato allestito, per la gioia apprezzamento dei più piccoli, un vero e proprio ‘orto mobile’, per insegnare ai ragazzi da dove vengono e come vengono coltivate le verdure che trovano ogni giorno sulla tavola. Poco lontano, nei suggestivi spazi dell’Orto Botanico di Brera, è stata allestita l’installazione “Giardino Geometrico” firmata Lissoni Associati. Insieme a Living Divani e Laminam, l’architetto Piero Lissoni ha realizzato un’installazione nella quale l’architettura invadeva la natura, ma con rispetto. Dando degli stimoli replicabili anche nelle realtà domestiche. Se lungo i viali dell’orto botanico superfici verticali che imitano la pietra, l’ onice e il marmo, sono state utilizzate a creare un’installazione scultorea, una sorta di labirinto contemporaneo intervallato da piacevoli aree di sosta, nell’area del giardino vere e proprie ambientazioni outdoor sono state racchiuse all’interno di un padiglione etereo, una sorta di architettura temporanea leggera, visivamente molto aperta dove le forme purificate degli arredi si armonizzavano con l’incanto del paesaggio naturale. Uno scenario suggestivo, astratto e concettuale ma allo stesso tempo confortevole ed estremamente vivi-

bile. Sempre in Brera, in via Palermo, è stato allestito un altro polmone verde, ma questa volta chiuso e in formato ‘orto volante’. Il progetto, firmato da Piuarch (studio premiato nel 2013 con il riconoscimento“Architetto Italiano”) e Cornelius Gavril (paesaggista del giardino, vivaista del design), che vedeva realizzato un’installazione galleggiante nella quale volumi, facciata e altezze dello studio d’architettura erano invase da150 Kokedama. Si tratta di un’antica tecnica giapponese per coltivare le piante utilizzando, al posto del vaso, particolari sfere composte da terricci argillosi in grado di trattenere l’umidità. Ecco che piante aromatiche come menta, rosmarino, timo e salvia, piante da orto come indivia, lattuga, lattughino e rucola e fiori commestibili come viola del pensiero, rose e gelsomino, hanno ravvivato l’ambiente lavorativo trasformandolo in un ecosistema verde. Sul tetto dello studio era stato anche allestito il Roof garden, primo progetto di riqualificazione permanente dedicato a trasformare quello spazio in un nuovo “territorio verde” multifunzionale che passa attraverso la riqualificazione energetica dell’edificio: uno strumento paesaggistico, decorativo, sociale e di autoproduzione alimentare. Concetto simile anche per il SuperOrtoPiù un grande orto urbano pensile di 750 mq, progettato da Michelangelo Pistoletto di Cittàdellarte sul tetto del SuperstudioPiù che ha voluto unire temi contemporanei come ecologia, architettura, nutrimento, design, arte. L’installazione, che rimane allestita da aprile a giugno 2014 e in maniera permanente durante tutto il periodo dell’ Expo 2015, ospita dibattiti, incontri con paesaggisti, architetti, designers, agronomi, corsi di orto cultura, concerti musicali, serate dedicate al food per approfondire il tema dell’equilibrio tra uomo e natura. Poco oltre il Superstudio, negli spazi della showroom Allegri, era stato concepito l’Ortofabbrica, un vero e proprio omaggio alla terra che diventa epicentro della riflessione progettuale: elemento materico di grande richiamo emotivo, essenziale e primario nel ciclo della vita; la terra, addomesticata dalla creatività dello Studio Grassi Design, ha dato forma e sostanza a percorsi, oggetti e moduli abitativi realizzati in paglia, canapa, lana, legno, terra, acqua, germoglio, orto, sole e creatività. Un piacevole richiamo progettuale e filosofico alla bellezza responsabile e alla responsabilità

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COLTIVARE LA CITTÀ

Se manca lo spazio all’aperto, si può optare per un Kokedama, l’orto pensile da interni.

IN APERTURA: Scorcio dell’orto botanico di Brera. IN QUESTE PAGINE IN ALTO A SINISTRA IN SENSO ORARIO: Ortoquadro, Ortofabbrica , l’orto volante e il Roof

garden di Piuarch.

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slowmotion MILAN DESIGN WEEK

della bellezza. Un tema caro anche agli otto gruppi di giovani designer coinvolti nell’Urban Agriculture Survival Kit, che hanno interpretato con uno o più progetti il tema dell’agricoltura urbana. Divertenti ape-car su strada e molti progetti legati al green, tra cui le ultime proposte di landscape design della paesaggista Patrizia Pozzi (Titti, Alice e Ramétt), si sono alternati a mostre legate al tema del paesaggio e alla natura e a diversi incontri con figure professionali provenienti dal mondo artistico e culturale, agricolo e di formazione, con la volontà di mettere in discussione il confine tra città e campagna. La manifestazione, ideata da Connecting

Cultures, era divisa in due sezioni, la prima dedicata alla ricerca di alcuni artisti contemporanei presso The Flat, la seconda legata al mondo del landscape design, presso Milano Green Point, lo studio dell’architetto Pozzi. Allargando lo spirito di quest’ultima iniziativa all’intera design week, quella appena conclusa è stata una settimana che ha messo a disposizione di tutti strumenti ed idee finalizzate alla costruzione di un proprio kit agricolbotanico di sopravvivenza al grigio della città, in vista anche di un evento globale che vertirà su questi temi: il tanto atteso Expo, che sta già nutrendo di grande curiosità l’humus urbano, da Tortona a Lambrate.

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IN ALTO A SINISTRA IN SENSO ORARIO: casetta per uccelli Birdy di

Vladimir Jaccard, due scorci di Living giardino geometrico, l’ape car del progetto Zephyr di fronte a Green Point.



slowmotion NATURAL BEAUTY

LA BELLEZZA SI TINGE DI VERDE COSMESI NATURALE SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA ANCHE A COSMOPROF 2014 (Di Sibilla Foti, immagini © Hannah Lemholt Photgraphy di honeypielivingetc.blogspot.it )

La bellezza è sempre più green. Parabeni, nickel e altre sostanze sintetiche contenute in molti prodotti cosmetici di uso quotidiano sono sempre più rifuggite da consumatrici e consumatori attenti alla composizione dei prodotti per il proprio benessere. Da molti anni ormai la cosmetica naturale è infatti uno dei settori che continua a registrare una forte crescita. Ne abbiamo avuto conferma dall’ultima edizione del Cosmoprof Worldwide di Bologna, la fiera del beauty per eccellenza, dove la bellezza green ha avuto un ruolo da protagonista. Ed ecco che il 21N, il padiglione dedicato al naturale, ha dato il via a un percorso a impatto zero, dove l’attenzione alla sostenibilità ha coinvolto non solo gli espositori stessi, ma ogni piccolo dettaglio, compresi il non uso della moquette, i materiali utilizzati per l’arredo, tutti esclusivamente biodegradabili e non inquinanti e i punti di sosta “green” per i visitatori. Un settore in cui la manifestazione vede continue richieste di espositori e grande attenzione di pubblico,

tanto da decidere di celebrarlo anche con un lavoro di Oliviero Toscani, che, per la prima volta nella sua carriera, ha ritratto dei volti femminili inusuali, nati da composizioni di fiori, frutti e foglie. Un inno alla bellezza e alla natura insieme e di conseguenza alla bellezza veramente naturale, come lo sono i prodotti dei tanti marchi di cosmesi che hanno fatto dell’ecologia la propria missione. È ormai un concetto a tutto tondo quello dell’ecosostenibilità, che non coinvolge quindi solo le materie prime, ma anche i processi produttivi e il packaging dei prodotti: lavorazioni naturali, impiego di energie rinnovabili, utilizzo di carta e plastica riciclate per la produzione delle confezioni sono solo alcuni degli accorgimenti che normalmente le aziende oggi impiegano. E questa tendenza, che un tempo sembrava essere un fenomeno circoscritto alle realtà dei mercati stranieri, è sempre più diffusa anche nelle aziende Made in Italy, che in questa fiera si sono distinte presentando

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slowmotion NATURAL BEAUTY

molte interessanti novità, sia per la cura del corpo che dei capelli. Tra le proposte per viso e corpo, la fanno da padrone gli oli multiuso, utili per idratare la pelle, curare le cicatrici ed attenuare le smagliature, come il Dermo Oil di Equilibra, che contiene il 99% di ingredienti di origine naturale e aiuta anche a contrastare i segni del tempo o l’Aloe-Oil di Zuccari, a base di aloe vera concentrata due volte. Sempre a base d’aloe e altri principi attivi naturali la crema riparatrice Natural & Young di Planter’s che contribuisce a rallentare i primi segni d’invecchiamento oltre a proteggere la pelle da sole, freddo e inquinamento e grazie alla sua consistenza delicata può essere utilizzata su viso, mani e corpo. Tra le creme per la cura del viso è il momento delle CC cream, perfezionatori di pelle. L’Erbolario ne propone una versione all’acido ialuronico in due colorazioni, ideale per coprire le discromie e correggere le imperfezioni, grazie all’estratto di fiori di porcellana, nonchè proteggere il viso da agenti esterni e raggi solari grazie all’estratto di semi di farro. Un altro grande trend è rappresentato dai prodotti naturali per capelli, di cui Davines è tra i leader del mercato italiano, che a Cosmoprof ha presentato, tra gli altri, i prodotti della

linea Naturaltech Replumping nella quale si trovano shampoo, conditioner ed hair filler, per donare elasticità e “rimpolpare” il capello grazie all’azione di fitoceutici estratti da prugna, ricchi di vitamine e minerali. Non mancano anche i trattamenti sostenibili a 360 gradi, quelli che fanno bene a noi e all’ambiente che ci circonda, come quelli presentati da Green Energy Organics che propone shampoo-doccia e solari Bio pensati anche per le vacanze in barca, in quanto rispettano l’ecosistema e sono ideali per i soggetti allergici e per le pelli fragili come quelle dei bambini. Potremmo continuare con una lista davvero lunga, anche nel mondo dei profumi e del make up eco-compatibile, ma la vera notizia sta nel fatto che anche una fiera cosmetica della portata di Cosmoprof ascolta questa tendenza del mercato, che incontra una nuova consapevolezza dei consumatori, oggi sempre più informati, esigenti e attenti alla scelta di prodotti di qualità, che abbiano caratteristiche innovative senza però danneggiare la salute. La cura del proprio corpo, d’altronde, non può prescindere dall’attenzione verso il mondo che ci circonda, la bellezza va coltivata, in ogni sua forma.

ZUCCARI • ALOE OIL | GREEN ENERGY ORGANICS • SHAMPOO DOCCIA ECO BIO | EQUILIBRA • DERMO OIL | L’ERBOLARIO • CC CREAM ALL’ACIDO IALURONICO | PLANTER’S • CREMA RIPARATRICE NATURAL & YOUNG DISPONIBILE ANCHE NEL NUOVO PACKAGING | DAVINES • LINEA NATURAL TECH REPLUMPING

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LA BELLEZZA SI TINGE DI VERDE

UNA STORIA D’AMORE E PASSIONE PER LA NATURA Questa la ricetta de L’Erbolario che da 35 anni produce prodotti di bellezza naturale a Lodi. È infatti dalla storia d’amore tra Franco Bergamaschi e Daniela Villa, coppia nella vita e nel lavoro e dalla loro passione per l’erboristeria che ha inizio nel 1978 la storia di L’Erbolario. Da una piccola bottega a Lodi, dove sperimentavano le ricette dei libri di famiglia di Franco, a una azienda con 150 dipendenti, di cui il 70% donne, che ancora mantiene la sua vocazione locale con uno stabilimento di 15.000 metri quadri e un giardino naturale di quasi 200.000 immerso nel Parco Adda-Sud, dove vengono coltivate la maggior parte delle essenze utilizzate per la produzione. “Per noi cosmetica fa rima con etica - ci racconta Daniela Villa - e intorno a questo concetto abbiamo fondato la nostra azienda. Grande attenzione al territorio, ai nostri collaboratori e alla produzione sostenibile sono alla base dei nostri prodotti di bellezza”. L’Erbolario dà infatti grande valore al territorio, non delocalizzando nessun passaggio della produzione,

alle donne, sia in azienda (il laboratorio di ricerca è totalmente al femminile), che nel mondo con i progetti di solidarietà in collaborazione con Green Cross; si preoccupa di accorciare il più possibile la filiera produttiva, coltivando le materie prime internamente e controllando così anche la certificazione bio, nonché gestendo tutta la produzione con una logica di riduzione dell’impatto ambientale. Dagli impianti fotovoltaici di ultima generazione e altri accorgimenti che gli sono valsi certificazioni ISO, ICEA e AIAB, alla decisione di eliminare i foglietti illustrativi scrivendo direttamente sulle scatole, prodotte con carta riciclata e alla continua ricerca di nuovi imballi -che hanno portato a quello da poco presentato per la linea Regina dei Prati in materiale riciclato ottenuto dalla carta da zucchero-, fino alla logistica direttamente gestita dal magazzino interno. “Certo, i volumi sono cambiati e abbiamo dovuto trovare un equilibrio tra industrializzazione e artigianalità ma nasciamo artigiani e restiamo erboristi”.

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slowmotion NATURAL BEAUTY

TRIBUTO AD ALDO COPPOLA Arte e bellezza si fondono nel ricordo del Maestro dell’hairstyling. “Vivi la vita come un’opera d’arte”. Questo era “il motto” del grande Aldo Coppola e in questo modo è stato celebrato al teatro EuropAuditorium di Bologna durante Cosmoprof. Un grande evento dove Adalberto Vanoni, Monica Coppola e Stefano Lorenzi, insieme a L’Oreal Professionnel, hanno dedicato al Maestro un caloroso tributo presentando il futuro del marchio Aldo Coppola, protagonista dell’eccellenza della coiffeur Made in Italy. Punto centrale dello spettacolo era proprio l’arte, intesa come sinonimo di bellezza, rappresentata da modelle che interpretavano Rinascimento, Barocco e Impressionismo attraverso tagli, colori e acconciature come sempre all’avanguardia. “In un periodo storico tanto negativo ritengo una reazione molto positiva quella della moda e del hair-styling di stimolare la

creatività, è necessario far rifiorire la bellezza- afferma Monica Coppola- perché la bellezza è di per sé un’opera d’arte e parte sempre dalla testa”. Un bel gioco di parole per l’hair stylist erede del padre, che continua la sua filosofia anche nella produzione della linea cosmetica Aldo Coppola, da sempre mirata ad unire elevata performance, praticità di utilizzo e piacere sensoriale. Come la “Black Line” , che coniuga avanzata ricerca cosmetologica a materie prime naturali: complessi multivitaminici, oli e zuccheri vegetali sono abbinate a piante officinali specifiche per ogni trattamento; aloe vera per rigenerare la fibra capillare, avena per nutrirla, gelso per disciplinare il capello e renderlo setoso, olivo e calla bianca per un’azione antiossidante e un mix di menta, ginseng, ortica e giglio rosso per proteggerli dalla caduta e restituire vitalità al bulbo.

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Insta

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slowmotion VERSO EXPO 2015

ORA ET LABORA INIZIA IL RACCONTO, PROGETTO PER PROGETTO, DELL’INIZIATIVA “FOTOGRAFI NEL PARCO” CHE AVEVAMO INTRODOTTO NELLO SCORSO NUMERO: UNA SERIE DI REPORTAGE FOTOGRAFICI CHE SVELANO LE MOLTE FACCE DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO. Di Giovanna Caprioglio, Immagini Altin Manaf e Andreas Ikonomu TLJ Diary of Slow Living - 25 — 46 —


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slowmotion VERSO EXPO 2015

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L PARCO AGRICOLO SUD MILANO RAPPRESENTA UNA RISORSA UNICA PER IL TERRITORIO, NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA NATURALISTICO, ma anche agricolo e produttivo, e merita dunque una grande visibilità, soprattutto in vista di Expo, così vicino a queste tematiche. Per questo è nato il progetto “fotografi nel Parco” frutto di collaborazione tra Parco Agricolo Sud Milano, AFIP e CNA, un interessante lavoro fotografico che va a raccontare il Parco e tutte le sue attività, dalle cascine-aziende agricole, ai nuovi paesaggi urbani che lo delimitano, fino alle marcite e ai Monaci dell’Abbazia di Chiaravalle da cui parte questo nostro racconto. Abbiamo voluto iniziare questa narrazione proprio dal lavoro a quattro mani di Altin Manaf e Andreas Ikomonu, una turca e un greco, una musulmana e un ortodosso, che hanno deciso di documentare la vita dei monaci dell’Abbazia di Chiaravalle e l’hanno intitolato Ciribiciaccola, dal nome popolare della torre dell’Abbazia ; la scelta di cominciare il nostro racconto da qui, da questo luogo e da queste immagini non è casuale. È infatti proprio grazie ai monaci cistercensi, arrivati qui nel 1135, che da zona acquitrinosa quella del Parco Agricolo Sud si è trasformata in una tra le più fertili della Pianura Padana. Oggi la comunità di monaci è rappresentata da una ventina scarsa di componenti, ma all’epoca si trattava di una delle comunità dell’ordine dei Cistercensi più importanti in Italia. Principi fondamentali di quest’ordine erano e sono austerità, preghiera, silenzio e duro lavoro, il che fece in modo che non solo l’Abbazia, ma anche i terreni circostanti subissero una fondamentale bonifica , basata sul sistema delle grange, una sorta di fattorie monastiche sparse nel territorio circostante, dove monaci più dedicati alla dimensione lavorativa – i conversi – si occupavano della vita dei campi, vivendo li durante la settimana e tornando al monastero il sabato sera per le funzioni domenicali. È proprio grazie a questa impostazione che i religiosi diedero al territorio una incredibile valorizzazione, sfruttando quella che fino ad ora aveva rappresentato uno svantaggio: la grande presenza di acqua, organizzata da un articolato reticolo irriguo tra cui i fontanili, le rogge, i cavi, che hanno regolato l’irrigazione dei campi attraverso il sistema delle marcite, ossia mantenendo un perenne filo d’acqua che permetteva all’erba di non ghiacciare e di ricrescere veloce-

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ORA ET LABORA mente assicurando foraggio per gli animali durante tutto l’arco dell’anno. Conservato ancora oggi all’Archivio di Stato troviamo il Libro de li Prati del Monastero di Chiaravalle, che risale al 1578 e documenta le operazioni di verifica, ricognizione e misurazione di terre e diritti, che da quell’anno vennero affidate a personale interno dell’Abbazia, che corredò lo studio di schizzi esplicativi e disegni: oggetto dello studio erano i terreni degli immediati dintorni di Chiaravalle, che alimentavano la ‘mensa’ monastica, e soprattutto il sistema di irrigazione degli stessi. Questo prezioso lavoro era comunque regolato dalla coscienza religiosa che imponeva loro di accettare solo il possesso dei fondi che potevano lavorare senza il ricorso di manodopera esterna e che fornissero le giuste quantità per il fabbisogno della comunità e mai per ricavarne profitto dalle vendite. Così, contemporaneamente all’Abbazia venne costruito anche un mulino, dove si macinava e si stoccava il frumento dei campi. Riaperto nel 2009, dopo dieci anni di restauro conservativo a cura della Provin-

cia di Milano quale Ente gestore del Parco Agricolo Sud Milano, il mulino è oggi gestito in coordinamento tra la Comunità Monastica, il Parco e la Cooperativa sociale Koinè. Vengono organizzate iniziative didattiche nei laboratori di erboristeria e di panificazione. Un modo interessante per raccontare ai bambini la vita dei monaci e avvicinarli alle tradizioni, valorizzando anche il lavoro di quest’ordine che tanto ha fatto per questo territorio. Oggi i monaci, rientrati nell’Abbazia negli anni ‘50 dopo essere stati cacciati dalla Riforma Napoleonica, non hanno più campi da coltivare e oggi proprietari dell’Abbazia sono il Demanio e il Comune di Milano, ma hanno mantenuto le caratteristiche principali del loro ordine: poche gerarchie

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e molta operosità. È proprio per questo che Manaf e Ikomonu hanno deciso in questo lavoro di immortalarli sempre con dei tempi di scatto lunghi, evidenziando così il loro movimento continuo, durante la preghiera, nel refettorio (dove tutti servono a turno ) e nelle attività quotidiane: padre Giuseppe - ottant’anni suonati- che ripara il trattorino, fra Michel che sparge l’incenso prima della preghiera e il padre Priore Stefano che controlla ogni movimento all’interno dell’Abbazia, senza autorità ma con grande autorevolezza, che con una frase ci riassume perfettamente lo spirito di quest’ordine, sopravvissuto nei secoli: “ crediamo che chi ha nell’animo il bene, non possa che tradurlo in buone azioni, per questo il nostro ordine crede nella forza delle opere”.


slowmotion SPECIAL PLACES

IL BORGO RITROVATO INTORNO ALL’ABBAZIA DI CHIARAVALLE C’È UN INTERO BORGO CHE STA VEDENDO UN’IMPORTANTE RIQUALIFICAZIONE. UN BEL PROGETTO DI OSPITALITÀ CHE LO STA PORTANDO A NUOVA VITA.

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ncredibile pensare che un borgo medievale come Chiaravalle rientri nel Comune di Milano. D’altronde dal dopoguerra in poi la città ha subito un’urbanizzazione spesso senza controllo che ha portato anche insediamenti che prima si trovavano in aperta campagna ad essere ora quasi inglobati nella città. Resta il fatto che Milano è, ciò nonostante, ancora una città agricola e il tema di Expo non è dunque così lontano dalle sue caratteristiche fondamentali: acqua e agricoltura. Chiaravalle, bagnato dal fiume Vettabia e inserito all’interno del Parco Agricolo Sud, possiamo dire rappresenti perfettamente questo imprinting della città; per questo è stato coinvolto in due importanti progetti di riqualificazione voluti dalla Comunità Europea: Rurbans e Horizons2020. In questo contesto così propizio per il Borgo si sono potuti realizzare progetti di cui in realtà si parla dagli anni ‘80. Il più significativo è senza dubbio il restauro di una parte di borgo voluta e coordinata da un imprenditore del settore immobiliare, che ha impiegato molte energie in questo progetto, riportando a nuova vita con un restauro attento e assolutamente conservativo la parte del ristorante, oggi Locanda Chiaravalle e ricostruendo sulla pianta originale la parte dove risiedevano i contadini, che entro l’estate diventerà un originale albergo. Proprio di fronte all’Abbazia, separata da un campo verde che un tempo ospitava

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“Proprio di fronte all’Abbazia, la Locanda Chiaravalle è un luogo senza tempo”

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slowmotion SPECIAL PLACES

IN APERTURA: Un ambiente della

Locanda, uno scorcio del giardino con vista sull’Abbazia, il porticato esterno. IN QUESTA PAGINA IN ALTO: La zona living e un particolare di una delle camere dell’albergo. www.locandachiaravalle.com

il Chiostro Grande, distrutto per lasciare spazio alla Ferrovia, la Locanda Chiaravalle è un luogo senza tempo, che ha voluto mantenere la sua vecchia impostazione (è dal 1400 che è adibita a locanda e prima di questo restauro ospitava il famoso Ristorante San Bernardo) attraverso un concetto non di restauro, ma di conservazione dell’esistente. Anche gli arredi rispecchiano questa tendenza, scelti in collaborazione con l’architetto Badesco, sono pezzi che arrivano dalla Lombardia, dal Piemonte e dalla Francia, in cui i segni del tempo sono parte del loro fascino, che ben si abbinano ad elementi moderni come le lampade di Tom Dixon, creando un feeling unico, che riesce a trasmettere il grande passato di questo luogo in un ambiente però fresco e accogliente. Così come la cucina, fatta di ingredienti semplici, materie prime del ter-

ritorio che riportano ai sapori di un tempo a cui vengono abbinati vini biodinamici, una scelta di campo che alla Locanda chiamano “altra cucina”. Il ristorante, aperto da poco più di un anno, è , come anticipato, solo la prima tappa del lavoro di riqualificazione di questa parte di borgo. Tra pochi mesi aprirà infatti la vera e propria “locanda”, l’Hotel San Bernardo: 8 camere, di cui 4 suites, studiate una ad una in collaborazione con alcuni giovani dell’Accademia di Brera, che si sono ispirati ad uno stile parigino anni ‘30/‘40, con pareti nei toni del blu pavone e del verde, originali letti in ottone non trattato e molti complementi di recupero, tra cui dei particolari armadi “da comunità” , che venivano usati in Inghilterra nei club o nei college. Una scelta quella di affidarsi a dei giovani artisti anziché a un architetto che va sempre nella direzione di voler reinter-

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pretare il passato con un occhio giovane e attuale, ma senza stravolgerlo. Uno stile molto diverso dal ristorante, con una sua forte personalità; fa da trait d’union tra i due luoghi, una veranda/living completamente in vetro, proprio di fronte al ristorante, per ammirare il panorama circostante, che sarà utilizzata come sala comune dell’albergo, ma anche luogo per concerti o serate speciali. La Locanda Chiaravalle e l’Hotel San Bernardo sono un vero rifugio di pace a pochi kilometri dal centro di Milano, ma vogliono essere anche un luogo di stimolo per tutto il borgo, riportando nuova vitalità anche attraverso eventi: quest’estate, ad esempio, sarà organizzato un vero e proprio teatro “di fieno” nel prato antistante, con balle di fieno come sedute e un calendario principalmente dedicato ai giovani attori.


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MANGIAR FIORI

PIACERE PER LA VISTA E PER IL GUSTO, IN CUCINA È SEMPRE PIÙ DIFFUSO IL LORO UTILIZZO. ANCHE SE NON È NULLA DI NUOVO, VI ERANO RICETTE A BASE DI FIORI ROSA E GIALLI GIÀ IN EPOCA ROMANA. Di Virginia Simoni - Ricetta di Benedetta Marchi

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slowmotion FOOD

A

PPAIONO SPESSO NEI PIATTI DEGLI CHEF STELLATI, MA LA CULTURA DEI FIORI A TAVOLA SI STA DIFFONDENDO ANCHE NELLA CUCINA POVERA, CON RICETTE SEMPLICI E CASALINGHE COME CREME DI VERDURE, RISOTTI, FRITTATE E FRITTELLE. Probabilmente questa tendenza è stata importata dall’Oriente, dove la cucina è sempre stata a base di erbe, germogli e fiori. Ad oggi ci sono circa 40 tipi di fiori commestibili, anche detti eduli, che possono arricchire i piatti non solo in senso decorativo, ma anche nutrizionale. I fiori infatti sono ricchissimi di vitamine e di sali minerali e hanno forti proprietà officinali, come tutte le piante. Detto questo, bisogna prestare molta attenzione alla scelta dei fiori per le ricette, poiché possono essere anche molto nocivi. Ad esempio il tulipano, molto decorativo, è altamente tossico per il nostro organismo. Il fiore in cucina, dunque, dovrebbe essere impiegato con parsimonia perché potrebbe scatenare qualche reazione allergica per i più sensibili. In gravidanza è fortemente sconsigliato mangiare i fiori, e anche chi soffre d’asma dovrebbe evitarli.

Esistono anche dei siti internet specializzati nella vendita online di fiori eduli: Agribontà agribonta.it Azienda agricola Ascheri ascheri.it I fiori del bene ifioridelbene.com Vivai Ingegnoli ingegnoli.it Jekkas Herb Farm jekkasherbfarm.com Sementi La Rosa sementilarosa.com

COME PREPARARLI I fiori, non serve dirlo, sono molto delicati e per questo devono essere manipolati con altrettanta delicatezza. Meglio raccoglierli alla mattina, evitando che abbiano la rugiada. Bisogna scuoterli dolcemente in modo che il polline venga eliminato. Se si acquistano in negozi specializzati, è bene farsi dare tutte le informazioni su come prepararli in cucina. Per conservarli, quelli piccoli, sono con petali e senza gambo basterà metterli in sacchetti di plastica, mentre gli altri con gambo in vasetti di acqua. L’accorgimento importante è che i petali devono essere separati dalla corolla e dal gambo, solo prima di essere impiegati nei piatti, così da non temere l’appassimento. Devono poi essere lavati, sempre e solo qualche attimo prima dell’uso gastronomico. Per asciugarli basta adagiarli su canovacci di cotone o carta assorbente. DOVE ACQUISTARLI IN APERTURA E IN QUESTA PAGINA: Cestini di Fiori come la margherita o le viole, così come i germogli parmigiano con crema di ortiche e fiori” e “Risotto dei legumi sono commestibili, e sono anche molto semalle viole e asparagi”(vedi ricetta pagina a fianco), plice da reperire. Il suggerimento però è quello di accertarsi che siano stati due ricette di Benedetta Marchi blogger e fotografa coltivati senza l’uso di pesticidi. Per questo la cosa mi- di Fashion Flavors. www.fashionflavors.it. NELLA gliore sarebbe coltivarli da sé in giardino, o comprarli PAGINA A FIANCO: Mazzo di fiori eduli, immagine sempre da rivenditori di fiducia. di Barbara Walton - Le trois Chenes.

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MANGIAR FIORI RISOTTO ALLE VIOLE E ASPARAGI

Ricetta di Benedetta Marchi, blogger di Fashion Flavors (www.fashionflavors.it) INGREDIENTI

per 4 persone: 350g di riso per risotti . 1 mazzo di viole selvatiche . 1 mazzetto di viole Pansè . 200 gr di asparagi dell’orto. 50 gr di ricotta fresca 1-2 cm di cipollina fresca .1/2 cucchiaio di olio evo . 1,2 l di brodo di verdure PREPARAZIONE

Come per ogni risotto, tagliate la cipolla finemente, mettetela in un colino a maglie finissimi e passatela sotto l’acqua fredda corrente. Poi asciugatela con un panno in cotone. Lavate e pulite gli asparagi, poi tagliateli a rondelle di circa 5mm di spessore. Allo stesso modo lavate i fiori delle viole. Mettete tutto da parte. Mettete a bollire dell’acqua (o del brodo di verdure se ne avete) in un pentolino, da aggiungere al risotto ma mano in una pentola in cui possiate appoggiare il cestello per cuocere magari le verdure per un secondo piatto. Mettete l’olio evo nella pentola del risotto e poi aggiungete la cipolla. L’importante è che la cipolla sia asciutta il più possibile, poichè l’acqua degrada l’olio e lo rende meno sano. Fatto ciò, lasciate rosolare la cipolla a fuoco basso in modo che l’olio non raggiunga mai il punto di fumo. Quando si sarà imbiondita aggiungete gli asparagi e 1/3 delle viole. Pesate il riso e aggiungetelo alle verdure mescolando per farlo dorare (non tostare) per circa un minuto. A questo punto aggiungete l’acqua o il brodo man mano come per un normalissimo risotto. Circa 8-10 minuti prima che il risotto sia pronto aggiungete il resto dei fiori e mescolate bene in modo che si amalgami il tutto. Cuocete con le tempistiche e i metodi di un risotto classico. Quando il riso è pronto levatelo dal fuoco e aggiungete la ricotta mescolando in modo che si amalgami completamente. Servite decorando con viole Pansè e asparagi cotti a vapore.

FIORI E PROPRIETÀ BOCCA DI LEONE Ricco di minerali, proteine, amminoacidi, vitamina A, B, C, emolliente locale e leggero stimolante, si utilizza in insalate, tartine, pasta, sorbetti, yogurt, anche ripieni di paté e formaggi cremosi. CALENDULA Ha proprietà anti-virali, anti-settiche ed è un potente anti-infiammatorio. Ottima come ingrediente per sughi di pasta o risotti, minestroni, zuppe, insalate e frittate. CAPRIFOGLIO Stimola la funzione urinaria, contiene acido salicilico e preziosi tannini; ha proprietà antisettiche, antireumatiche, espettoranti, antinfiammatorie. Del caprifoglio si prende il nettare dei fiori che è un ottimo dolcificante naturale per gelati ma anche per tisane o torte al cucchiaio. DALIA Calma la tosse, è antibiotico contro l’herpes labiale, leggermente diuretico e digestivo. È perfetto per la preparazione di dolci, confetture, creme, zuppe e torte. GAROFANI Pulisce la flora intestinale, ottimo contro le vertigini, nervosismo e palpitazioni. L’utilizzo alimentare migliore che potrete fare del garofano è quello per la preparazione dei liquori. GERANI Buon astringente, diuretico, utile per le irritazioni alla gola e per l’ulcera allo stomaco. Del geranio si utilizzano i petali per frittate, vini e liquori e come accompagnamento per servire formaggi morbidi come ricotta o crescenza. MARGHERITINA I fiori di margheritina, amarognoli al gusto, stimolano la diuresi e la sudorazione, con azione TLJ Diary of Slow Living - 25 — 57 —

disintossicante: per potenziarne le proprietà depurative, l’ideale è miscelarli ad altre piante spontanee dotate della medesima virtù, come tarassaco, ortica e cicoria. PETUNIA Apporta minerali e vitamine ed è ottima per calmare la tosse. In cucina accompagna formaggi, salse e creme. PRIMULE La pianta ha proprietà espettoranti e mucolitiche, analgesiche, antinfiammatorie e antireumatiche. I fiorellini gialli contengono flavonoidi e carotene e svolgono attività antiossidante nell’organismo. Sono inoltre consigliati, con le foglie, in caso di emicranie e cefalee, in quanto esercitano un’azione antispasmodica e sedativa. Un classico l’abbinamento lattuga/primula, un’insalata che mangiata la sera procurerà un sonno piacevole e rigenerante. ROSA Ricca di vitamine A, B e C, è anche astringente e diuretica. I petali di rosa sono famosi per la preparazione di gustose marmellate, ma anche sciroppi e liquori. Provate a metterne qualche petalo in un’insalata di crescione, carote e finocchi. TARASSACO Si utilizzano i fiori in decotto per purificare il fegato, ma anche aggiunti a risotti sono molto buoni. Con le foglie del tarassaco si preparano ottime insalate. VIOLA DEL PENSIERO Benefica per l’apparato renale e per il derma, ottimo antiossidante. I petali della bellissima viola del pensiero si aggiungono freschi a macedonie e insalate, ma sono ottime anche come ingrediente nelle confetture.


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slowmotion FASHION

ESTATE IN GIARDINO

GODERSI I PRIMI RAGGI DI SOLE REGALANDOSI UNA GIORNATA TRA AMICI Scatti di Matteo Weber, Stylist Valentina Roda, Stylist Assistent Francesca Carini.

CAPPELLO BORSALINO SCARPE PALLADIUM CAMICIA JACOB COHEN PAPILLON UNTITLED PANTALONI PRPS OCCHIALI DA SOLE TOM REBL PIANTE F.LLI INGEGNOLI PALETTA GIULIO IACCHETTI PER INTERNO ITALIANO

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slowmotion FASHION

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ESTATE IN GIARDINO

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slowmotion FASHION

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ESTATE IN GIARDINO

SCARPE FRATELLI ROSSETTI PORTADOCUMENTI FELISI RASTRELLO GIULIO IACCHETTI PER INTERNO ITALIANO POCHETTE ETON OCCHIALI DA VISTA WOODONE PANTALONI BERWICH PIANTA INGEGNOLI

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slowmotion CITTADELLARTE

FORESTS FOR FASHION FASHION FOR FORESTS AL PALAZZO DELLE NAZIONI UNITE DI GINEVRA IL 21 MARZO 2014 SONO STATE PRESENTATE UNA SERIE DI ATTIVITÀ NEL SEGNO DELLA MODA SOSTENIBILE CON CITTADELLARTE FASHION B.E.S.T. E MICHELANGELO PISTOLETTO.

I

l 21 marzo, in occasione della Giornata delle Foreste, presso il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, si è tenuto l’evento Fashion For Forests – Forests for Fashion, un appuntamento che ha unito moda, ecologia e arte per mandare un forte segnale: anche la moda può e vuole contribuire fattivamente alla cultura eco del mondo. L’evento, sotto la direzione artistica di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, è nato dalla volontà di concentrarsi sulle nuove fibre innovative ottenute dal legno e su come queste possano contribuire a un’economia più verde come prodotti utilizzati nell’ambito della moda. Il messaggio è semplice: con le nostre scelte, anche a proposito di come vestiamo, possiamo fare la differenza e scegliere percorsi sostenibili. Un messaggio che è stato racchiuso nella performance che ha visto protagonista l’opera Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, sotto la quale alcuni ballerini hanno danzato indossando abiti e accessori realizzati con tessuti e materiali ricavati dal legno, disegnati da oltre 15 stilisti e artisti che hanno collaborato con Cittadellarte e la sua piattaforma Fashion B.E.S.T.

La sfilata-evento è stata preceduta da una conferenza che ha visto protagonista non solo la politica ma anche gli operatori della moda con interventi di Mario Boselli e Jane Reeve, rispettivamente Presidente e CEO della Camera della Moda Italiana, Rossella Ravagli, che cura la corporate social and environmental reponsibility di Gucci e Xenya Cerny-Scanlon, fondatrice del blog Green Stiletto, oltre a Michelangelo Pistoletto. Il mondo della moda è un settore chiave per il cambiamento della società, dato che i suoi messaggi si diffondono velocemente, le sue idee innovative vengono seguite, i suoi prodotti vengono largamente acquistati e usati. Molte fibre di cellulosa prodotta dalla polpa di legno, come lyocell/tencell e rayon sono usate nell’industria della moda per via delle loro preziose proprietà. Sono naturali, liscie al tatto e forti, e possono essere prodotte in modo maggiormente sostenibile, diversamente dai materiali tessili sintetici. Per tutte queste ragioni, esse sono anche un’alternativa eccellente ad altri materiali tessili naturali come il cotone e la lana. Il simbolo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste è stato disegna-

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to da Michelangelo Pistoletto. La chioma dell’albero contiene il famoso simbolo del Terzo Paradiso, rappresentando la rinascita della società in una maggiore armonia tra gli essere umani e la natura. Come il Maestro stesso sottolinea, il simbolo non ha un valore religioso. Promuove un messaggio che dà senso al concetto della trasformazione sociale responsabile e conduce a un ideale elevato che unisce le arti, la scienza, l’economia, la spiritualità e la politica verso lo stesso obiettivo.

CITTADELLARTE FASHION B.E.S.T.: Cittadellarte Fashion B.E.S.T., iniziato nel 2009, è un laboratorio dedicato allo sviluppo della sostenibilità nell’industria tessile, e raccoglie in una piattaforma decine di aziende che producono tessuti, filati e accessori moda sostenibili. www.cittadellarte.it www.facebook.com/cittadellarte

FASHION DESIGNER PARTECIPANTI:

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UN GIARDINO SUL MARE

UN PARCO ALL’INGLESE OTTOCENTESCO IN VESTE LIGURE, IN CUI PIANTE MEDITERANEE ED ESOTICHE S’INTRECCIANO IN UNA SUCCESSIONE RIGOGLIOSA DI FRONDE E FIORI: SONO I GIARDINI DI VILLA DELLA PERGOLA, AD ALASSIO, UNA DELLE MERAVIGLIE BOTANICHE DELLA RIVIERA LIGURE E DEL MEDITERRANEO, SFUGGITA PER UN PELO ALLA SPECULAZIONE EDILIZIA E DA POCO RIPORTATA ALL’ORIGINALE SPLENDORE. Di Margherita Lombardi TLJ Diary of Slow Living - 25 — 67 —


slowmotion GARDENS

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A STORIA DEI GIARDINI RISALE AL 1875, QUANDO IL GENERALE SCOZZESE WILLIAM MONTAGU SCOTT MCMURDO, TRA I PRIMI ANGLOSASSONI A SCOPRIRE GLI INCANTI DELLA VILLEGGIATURA INVERNALE AD ALASSIO, acquistò 22.000 metri quadrati di terreno lungo la collina. Vi costruì due abitazioni (il Villino, in stile architettonico angolo-indiano, e la Villa, in stile eclettico) e iniziò a realizzare il parco, su più livelli terrazzati, piantandovi, secondo il gusto dell’epoca, palme, cipressi e molto altro ancora. Ai primi del ‘900, la proprietà passò al cugino di Virginia Woolf, il baronetto Sir Walter Hamilton Dalrymple e successivamente, nel 1922, a Daniel Hanbury – secondogenito di Thomas, ideatore e proprietario dei celebri Giardini Hanbury a La Mortola, Ventimiglia – che, attingendo dai giardini botanici di famiglia, arricchì ulteriormente le collezioni di piante presenti nel parco. Dopo un periodo di abbandono e degrado, nel 2006 la proprietà viene messa all’asta: «Abbiamo saputo che c’era chi era già pronto a comprarla, per ricavarvi decine di unità abitative e dividere il Villino in appartamenti, come già è avvenuto a tante altre ville inglesi della Riviera. Allora, ci siamo riuniti in un gruppo di amici e siamo riusciti ad acquistarla noi, per salvarla», racconta Silvia Arnaud, moglie di Antonio Ricci, fra i più famosi autori della televisione italiana, entrambi molto attenti alla salvaguardia del paesaggio e del territorio. «Gli edifici, piuttosto rovinati, hanno richiesto un importante restauro conservativo, seguito dall’architetto Ettore Mocchetti, che ne ha conservato il fascino vittoriano, inserendovi arredi e collezioni di oggetti dell’epoca. Il parco era in quasi totale abbandono, soprattutto nelle zone più lontane dagli edifici: pieno di rovi, soffocato da uno strato alto un metro di foglie e terriccio, i sentieri, le fontane e i laghetti in disuso, una miriade di muretti a secco caduti e ricoperti di terra, le acque non più convogliate...Ci sono voluti 6 mesi soltanto per ripulirlo e riuscire a intravedere il da farsi», ricorda. L’imponente restauro dei giardini viene affidato all’architetto paesaggista Paolo Pejrone e ha richiesto 6 anni: «Pejrone è partito dalle zone vicino alle case, per poi

allontanarsi man man che le fasce terrazzate venivano pulite e consolidate. Ha rispettato la continuità della storia e la vocazione del luogo, mantenendo quasi tutto ciò che era presente e ripristinando quanto era andato perduto, sulla base delle testimonianze orali e scritte. Per esempio, la collezione di glicini e rose banksiae sulle pergole, le rose antiche rampicanti, introdotte in Liguria dagli Inglesi e la collezione degli agapanti africani, che - conta oltre 350 varietà diverse, anch’essi caratteristici dei giardini britannici in Riviera», prosegue Silvia Ricci. Oggi, il parco di Villa della Pergola, - che fa parte del - network Grandi Giardini Italiani e ha vinto il Gran Premio Giardini 2013 per la migliore manutenzione, è uno spettacolo: piante mediterranee ed esotiche si rincorrono armoniosamente, pini marittimi, carrubi, ulivi, mandorli, cipressi, lecci e agrumi accanto a eucalipti, jacarande, araucarie, strelizie giganti, diksonie, banani, palme e cactacee provenienti da ogni latitudine. Le fioriture delle lavande, dei pelargoni odorosi, degli oleandri, delle rose e dei gelsomini si sovrappongono a quelle di thumberge, spiree, ortensie quercifolia, bouganvillee, dature e bignonie, mentre nei laghetti e nelle fontane intorno alle ville sbocciano rigogliosi romantiche ninfee e fiori di loto. «Vogliamo far conoscere e amare sempre di più questi giardini», conclude Silvia Ricci, «Perciò, da fine marzo a fine ottobre sono aperti alle visite; inoltre abbiamo trasformato la struttura in un relais di charme, il cui ristorante da quest’anno apre anche a chi non vi risiede».

Elementi caratteristici dei Giardini, le pergole sono ricoperte di Rosa banksiae, buganvillee e glicini di numerose varietà; uniscono i diversi livelli del parco, scendendo lungo la collina. Nelle numerose fontane e nei laghetti rocciosi fioriscono ninfee rosa, già presenti al tempo degli Inglesi, e ninfee tropicali blu, inserite recentemente. Negli antichi vasconi, utilizzati ancora oggi per la raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione, sono coltivati i suggestivi fiori di loto. Sentieri coperti di ghiaia o lastricati e scalette in pietra collegano le terrazze: quella panoramica, ornata da due Phoenix canariensis; quella davanti alla Villa, in cui cresce un eucalipto ultra centenario; e quella coperta da prato, accanto al Villino.

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ALCHIMIE GREEN

Curiosità

Nel 1908 lo scrittore William Scott li descrisse nella sua guida storicoartistica “The Riviera”, definnendoli “una delle meraviglie della Riviera”. Nel 1925 Alfred Hitchcock vi girò alcune scene del suo primo film “The pleasure garden”; nel 1957, il premio Oscar Guy Green vj ambientò in Villa della Pergola il film “The Snorkel” con Betta St. John, Peter Van Eyck e Mandy Miller. Negli anni ‘60 e ‘70 il Villino fu utilizzato come dépendance della sua vicina villa, dallo scrittore e pittore Carlo Levi. E nel 1903 Alassio ispirò il musicista Edward Elgar per la sua composizione sinfonica “In the South Alassio”. Info per visite e soggiorno

I Giardini di Villa della Pergola sono aperti per visite guidate su prenotazione, dal 29 marzo a fine ottobre, il sabato e la domenica. Durante la settimana è possibile prenotare visite solo per gruppi. Il biglietto d’ingresso, comprensivo di accompagnamento, costa 12 euro, ma10 euro per i soci FAI, 6 euro per le scolaresche ed è gratuito per i bambini fino ai 6 anni accompagnati da un adulto. È possibile, solo su prenotazione e per gruppi, un biglietto d’ingresso comprensivo di aperitivo a buffet con prodotti liguri al costo di 20 euro a persona. La struttura offre 13 suite, divise tra la Villa, il Villino e la Casa del Sole, una diversa dall’altra e ognuna dedicata a un personaggio inglese legato alla storia di Alassio. Info: Giardini di Villa della Pergola, via Privata Montagu 9, Alassio (SV), tel. 0182.646130 www.giardinidivilladellapergola.com

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slowmotion TRAVEL

CAMMINARE NELLA STORIA

MILLE ANNI DI STORIA, 2500 CHILOMETRI DI PERCORSO, DAL KENT ALLA PUGLIA. LA VIA FRANCIGENA, AL PARI DEL CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELA, COSTITUISCE UNO DEGLI ITINERARI CULTURALI DEL CONSIGLIO D’EUROPA PIÙ SIGNIFICATIVI E MAGGIORMENTE ATTRATTIVI. Di Giovanna Caprioglio, Immagini Enrico Caracciolo

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QUANDO SI PENSA ALLA VIA FRANCIGENA VIENE IN MENTE UN PELLEGRINO A PIEDI, con lo zaino sulle spalle, che cammina lentamente su strade sterrate e sentieri. La via Francigena è un’esperienza lenta, introspettiva, ma non per forza religiosa, semplice e sobria ma non necessariamente spartana e fatta di pasti frugali. Sempre di più questo genere di vacanza, a piedi o in bicicletta, è un modo per scoprire luoghi e

paesaggi che altrimenti sfuggirebbero agli occhi entrando in profondo contatto con il territorio e con il suo patrimonio artistico, religioso ed enogastronomico. Un modo di viaggiare più consapevole che aiuta a sviluppare una economia locale e sostenibile anche grazie al supporto di esperte guide ambientali e a servizi fatti per stimolare la curiosità dei più pigri come il “trasporto zaino”oltre all’onnipresnte tecnologua 2.0 che ci viene in aiuto con tantis-

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sime app. che mappano il territoiro e condividono le esperienze dei viaggiatori. In Toscana l’hanno capito molto bene e questo nuovo tipo di Turismo sta dimostrando di saper sfruttare il potenziale immenso della via Francigena, asse che attraversa nel mezzzo tutta la regione offrendone i tratti più suggestivi: da Carrara a Acqua, passando per Pietrasanta e la Val d’Orcia. Questo lento percorso permette di scoprire luoghi suggestivi, spesso anche


meno noti e godere di una ospitalità unica, sia nella semplicità degli ostelli e delle sistemazioni religiose, che nello charme dellle dimore di campagna. Il numero crescente di camminatori, pellegrini ed escursionisti che un po’ ovunque si avvicina a questo genere di viaggio, non solo in Toscana, testimonia l’interesse ad un itinerario culturale che attraversa ben 18 regioni europee da nord a sud: dal Kent, contea inglese dove è ubicata Can-

terbury, alle regioni francesi del Nord-Pasde-Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comté, ai cantoni svizzeri Vaud e Vallese, alle regioni italiane della Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia, Liguria, Toscana e Lazio, fino alla città eterna. Dal Giubileo del 2000 questa via ha avuto un particolare rilancio e rappresenta una grande opportunità sia in termini culturali e turistici che di economia sostenibile ed infrastrutture.

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Tra i cammini religiosi più conosciuti a livello europeo, il nome della via Francigena è strettamente legato alla figura di Sigerico, il vescovo che partito da Canterbury nel 990, che raggiunse Roma per ricevere l’investitura papale da Giovanni XV e il simbolo della sua carica di arcivescovo: il pallio. Lungo la via del ritorno, attraversata tutta l’Italia da Roma al Gran San Bernardo, toccate l’attuale Svizzera e la Francia, Sigerico lasciò un diario, tutt’oggi


slowmotion TRAVEL

“La via Francigena è un’esperienza lenta, introspettiva, ma non per forza religiosa” conservato, con su scritte le 79 tappe che avevano segnato il suo viaggio, quasi tutte identificate e ancora esistenti. Solo in Toscana le tappe sono quindici, di 20/30 km ciascuna, in un lunghissimo e variegato tratto che offre molte possibilità a chi voglia percorrere anche solo una parte dell’itinerario: un weekend o una tappa alla volta, una settimana filata o solo alcuni pezzi scelti in base alle mete più interessanti. Scegliamo qui il tratto che va da San Giminiano a Siena, certamente tra i più suggestivi di tutto il percorso e percorribile in un paio di giorni di intenso cammino. Quelli della Terra di Siena sono paesaggi che fanno parte dell’immaginario collettivo, tanto da diventare icone di un territorio e di una intera regione e quale modo migliore per assaporarli se non attraversandoli camminando o in bicicletta, apprezzandone ogni singolo metro. In un lento cammino di circa sette ore su percorsi per di più sterrati da San Giminiano, conosciuto per le sue 14 torri medioevali e dichiarato patrimonio dell’Unesco per aver conservato ancora la sua impostazione medievale, si prosegue con dei sali scendi nella valle del torrente Foci che si guada nei pressi del Molino d’Aiano per poi salire alla bella pieve romanica di Santa Maria a Coneo. Si passa poi per Poggibonsi, nel cuore della Val d’Elsa, famosa per la Fortezza di Poggio Imperiale voluta da Lorenzo de’ Medici per raggiugere poi il complesso di Abbadia a Isola, l’abbazia così chiamata perchè sorgendo ai margini di terreni impaludati, la chiesa sembrava poggiare su un’isola, fino a vedere in lontananza l’inconfondibile Monteriggioni, cone le sue mura e a caratteristica corona di torri che dominano la collina. Si va riposare con una stanchezza fisica compensata da un benessere dello spirito che solo questo genere di esperienze può

dare. Ma dopo poche ore è già tempo di ripartire in direzione di Siena, attraverso le strade bianche della montagnola senese verso Cerbaia, antico borgo medievale; si prosegue verso il Castello della Ciocciola e quello di Villa, per poi attraversare Pian del Lago, così chiamata perchè un tempo la pianura era un lago di origine carsica poi prosciugato, visitare l’eremo di San Leonardo al Lago e finire il proprio cammino nella magnifica Piazza del Campo di Siena. Alla fine di questo un lungo cammino impossibile non assaporare un buon Brunello dopo avere attraversato i vigneti di Montalcino o gustare il cacio di Pienza dopo aver incrociato le greggi al pascolo e tutto prende un altro sapore e si arricchisce dell’energia che il cammino può dare attraverso un viaggio non solo in luoghi meravigliosi, ma anche dentro di noi.

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IN APERTURA: Una veduta di Monteriggioni. IN QUESTE PAGINE IN ALTO A SINISTRA IN SENSO ORARIO: Tipico paesaggio della Val D’Orcia, pellegrini lungo la via Francigena, le mura di

Monteriggioni, Bagno Vignoni, un opera della Chiesa della SS Annunziata di Pontremoli, Piazza del Campo a Siena.

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VALTELLINA: Immersa nelle Alpi Orobie BAITA SINGOLA

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VALTELLINA: Vendo BAITA quota 1100 slm immersa nel

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slowmotion GOLF

MAREMMA: IL BELLO E IL BUONODEL GOLF TERRA SELVAGGIA E VARIA, LA MAREMMA OFFRE UN TERRENO E UN CLIMA IDEALI PER I CAMPI DA GOLF, CHE QUI UNISCONO PIACEVOLEZZA DEI PERCORSI, AMENITIES A CINQUE STELLE E ATTENZIONE PER L’AMBIENTE CHE LI CIRCONDA.

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slowmotion GOLF

R

ACCHIUSA TRA DUE PROMONTORI, LA MAREMMA È UNA TERRA CHE OFFRE PAESAGGI CHE SPAZIANO DAL MARE ALLE COLLINE SELVAGGE; DUNE SABBIOSE, paludi e selve che ospitano ambienti e culture diverse: riserve naturali, borghi arroccati sui colli e paesi di mare, tutto ancora in grande armonia con il territorio, tutelato da Parchi naturali come il Parco Naturale Regionale della Maremma e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Non è certo un caso dunque se in questo contesto, così attento a natura e tradizioni, siano nati alcuni dei campi da golf più belli d’Italia, che a loro volta si impegnano al rispetto di questo patrimonio naturale. Percorsi panoramici mozzafiato si uniscono ad una cultura dell’accoglienza basata su ospitalità e tradizione enogastronomica d’eccellenza, riprova ne è il fatto che tre dei quattro campi importanti della zona sono legati a resort di lusso e che tutti siano accomunati dalla grande attenzione ad ambiente e territorio: rispetto e valorizzazione delle specie floro-faunistiche autoctone sostenendo la biodiversità, minimo dispendio di acque per l’irrigazione, che spesso provengono da impianti e bacini autonomi, diminuzione dei prodotti chimici utilizzati per la cura del manto erboso sono solo alcuni dei molti sforzi verso la sostenibilità. Il Golf Club Saturnia, a ridosso dell’omonimo borgo e compreso nel lussuoso Resort Terme di Saturnia, è stato progettato dall’architetto californiano Ronald Fream con criteri ambientalistici che lo integrano perfettamente al particolare territorio, circondato da colori della natura che variano a seconda del periodo dell’anno, dal verde intenso al giallo ocra, fino al rosso purpureo. Ha vinto pochi mesi fa il riconoscimento di FederGolf “Impegnati nel Verde” per la categoria “paesaggio”, proprio per la sua particolare attenzione all’ambiente (già dalla sua creazione, ad esempio, sono state utilizzate essenze d’erba come la Macroterme e la Bermuda grass per cui è stato possibile eliminare i diserbanti e ridurre concimi e consumi idrici).

Il clima mite della Maremma e la presenza delle acque termali che sgorgano regolari a 37 gradi permettono di goderlo in tutte le stagioni, con le sue 18 buche caratterizzate da laghetti, ruscelli, grandi bunker scolpiti nei fairways e green mossi e ampi, spesso attraversate da caprioli, istrici, lepri e molte specie autoctone di uccelli. Golf Club di grande tradizione, il più storico della Maremma, è anche quello di Punta Ala, sviluppato vicino alla costa ma all’interno di una fitta pineta di pini, lecci e querce, perfetta per creare movimento nel percorso. La sua vicinanza al mare, che ogni tanto si intravede tra la folta macchia mediterranea, ha permesso di sfruttare l’acqua marina per l’irrigazione attraverso uno speciale impianto di desalinizzazione. I greens sono seminati ad agrostide - seaside, mentre i per fairways, negli ultimi anni, si è optato per una nuova varietà di bermuda che ha aumentato ulteriormente la qualità del tappeto erboso. Altro imponente resort ad ospitare un campo a 18 buche è l’Argentario Resort Golf & Spa, all’interno di una riserva naturale protetta, a cinque minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia e a 25 km dal Parco dell’Uccellina, in una zona ideale tra la Laguna di Orbetello, il mare e i pendii del Monte Argentario che, oltre ad offrire un panorama mozzafiato, creano un microclima che consente di giocare a golf in qualsiasi periodo dell’anno. Inaugurato nel 2006 su progetto dall’architetto David Mezzacane in collaborazione con il professionista Baldovino Dassù, bandiera del golf italiano nel mondo, il tracciato, vario, spettacolare e tecnicamente molto valido, è anche studiato per rispettare la natura circostante: Il percorso è infatti certificato “Agri Cert” bio-eco-compatibile e tutti i prodotti usati per la sua manutenzione sono totalmente naturali. Sport, natura, mare, cultura, enogastronomia e benessere, possibilità e combinazioni infinite per una pausa di sport e relax in una terra generosa, che da molti anni ha capito quanto la tutela del territorio sia una risorsa unica e imprescindibile.

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IN APERTURA: Una veduta dell’Argentario Golf Club IN QUESTA PAGINA IN SENSO ORARIO: Il Golf Club Terme di Saturnia,

Argentario Golf club al tramonto.


slowmotion OUTDOOR

VERDE COME VEL A IN VIAGGIO PER MOSTRARE E DIMOSTRARE IL VIVERE SOSTENIBILE Di Alberto Buogo, foto Fabio Taccola

La sostenibilità ambientale è oramai un concetto diffuso e condiviso, ma spesso rimane inespresso e ridotto a etichetta commerciale, c’è invece chi sa come applicarlo e vuole dimostrarne in modo inequivocabile i benefici che ricadono sul nostro stile di vita, sull’ambiente e il portafoglio. Questo è lo scopo di Verde come Vela, progetto di comunicazione che tra giugno e luglio ci parlerà di ecologia, efficienza e life style. Temi attualissimi e spesso controversi che verranno trattati nel modo più chiaro e coinvolgente tramite un’avventura a tappe in cui il mare, il viaggio e lo sport fanno da canale di comunicazione. La barca, soprattutto quella a vela, ci obbliga a cavarcela con poche risorse e a rispettare l’ambiente che ci ospita. È una vera metafora di sostenibilità che, con l’ausilio delle moderne tecnologie, dimostra come sia facile raggiungere alti livelli di sicurezza, di comfort e, perché no, anche di competitività. Infatti l’imbarcazione sui cui si muoverà Verde come Vela sarà il Class 40 di Marco Nannini, stella dello sport italiano, qualificato secondo alla Global Ocean Race del 2012, titolo con cui si è guadagnato la nomina di Velista. dall’Anno. Uno scafo di 12 metri che nasce per le competizioni d’altura in oceano e che per l’occasione diventerà un laboratorio galleggiante di efficienza e sostenibilità ambientale, dotato delle più avanzate tecnologie green che saranno testate sia in contesto agonistico che in crociera: pannelli fotovoltaici, generatore eolico, idrogeneratore, led, batterie ad alta efficienza, sistema elettronico di gestione energetica e un desalinatore di ultima generazione. Con questa barca green Verde come Vela parteciperà a due regate d’altura tra le più importanti nel Mediterraneo: la 151 e la Giraglia. Il numero di partecipanti e l’afflusso di pubblico è altissimo, durante la soste a terra l’imbarcazione sarà aperta ai visitatori per dimostrare il funzionamento e i vantaggi delle tecnologie installate. Il progetto continua con un viaggio lungo il Tirreno che vedrà il coinvolgimento del pubblico tramite un ciclo di conferenze a terra e un diario di bordo che il nostro sito pubblicherà, raccontando il vivere soste-

nibile in tempo reale. Durante il viaggio verranno raccontati i luoghi e i personaggi che si incontreranno, mentre le tappe a terra saranno dedicate ad informare e indagare sul livello di coscienza ambientale di chi oggi vive il mare e le coste italiane, per andarci in vacanza, o per lavorare nel settore turistico. Le testimonianze raccolte daranno vita ad un “portolano dell’eco-efficienza”. Verde come Vela è alla sua terza edizione e quest’anno, oltre alla partecipazione di Marco Nannini come skipper e testimonial e all’utilizzo del suo potente Class 40, il progetto vede un’altra grande novità nel supporto di un nuovo main sponsor particolarmente in linea con il messaggio ambientale, si tratta di Boat Ecology, rete di imprese costituita nel 2012 con lo scopo di introdurre e diffondere in ambiente nautico il know how e le tecnologie più attuali per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. Matteo Bartolomeo, presidente di Avanzi - Sostenibilità Per Azioni, società capofila della rete con sede a Milano, ci racconta la nascita e gli obiettivi di Boat Ecology: “Crediamo che ecologia e sostenibilità

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non solo rappresentino un valore fondamentale della contemporaneità ma costituiscano un formidabile driver di innovazione e sviluppo per molti settori strategici dell’economia italiana. Tra questi la nautica rappresenta sicuramente un’eccellenza che ha voglia e bisogno di rinnovarsi alimentando un indotto importante che coinvolge l’industria del turismo, lo stile del Made in Italy e l’impareggiabile patrimonio ambientale dell’Italia, da sempre approdo privilegiato dell’Europa sul Mediterraneo. Nonostante l’attuale momento di crisi, le potenzialità di sviluppo di questo settore sono enormi, a condizione che tale sviluppo risulti sostenibile, cioè deve garantire la riduzione dei costi di gestione, aumentare la qualità dei servizi e tutelare l’ambiente. Con questi presupposti la nostra rete ha vinto un bando di Regione Lombardia e sta utilizzando i fondi ottenuti per attivare dei progetti pilota finalizzati a rendere più ecologici ed efficienti sia i porti che le

“La nautica rappresenta sicuramente un’eccellenza che ha voglia e bisogno di rinnovarsi” imbarcazioni da diporto. Boat Ecology partecipa finanziariamente ai progetti in modo da facilitare le strutture portuali e i cantieri che vogliono iniziare un processo di innovazione. Abbiamo già attivato delle collaborazioni con alcuni porti sardi che fanno capo alla Rete Navigo Sardegna, con il Marina di Genova Aeroporto, con la Base Nautica Flavio Gioia a Gaeta, con il Porto dell’Arenella a Palermo e con un cantiere nautico di grande tradizione come il Cantiere Valdettaro in Liguria”.

Marco Nannini TLJ Diary of Slow Living - 25 — 79 —


slowmotion EVENTS

LO SPIRITO DELLA TERRA

Dal 4 al 6 luglio Aurora, il Festival di Natura e Spirito in Val d’Orcia, trasforma borghi medievali, pievi romaniche e antichi poderi di uno dei luoghi più affascinanti d’Italia, in scenari di approfondimento sul rapporto con natura e ambiente. Ve lo raccontiamo attraverso un testo di Bebetta Campeti, uno dei relatori dei tanti appuntamenti del Festival. Nel mondo é in corso un’evoluzione delle coscienze a livello personale e globale. Lentamente e dolorosamente, l’umanità si muove verso un’auto-determinazione e il riconoscimento che aldilà delle differenze di razza, cultura, religione, credo politico o sistema economico, condividiamo la stessa condizione di ospiti della Terra e vogliamo tutti le stesse cose: sicurezza, felicità e futuro per i nostri figli. Naturalmente c’è anche una grossa resistenza a questo cambiamento: in nessun modo vorrei essere ottimista, possiamo misurare il lavoro che resta da fare. D’altronde non si può negare che grazie al ruolo crescente delle donne nella società, e alla rivoluzione di internet, sia avvenuto un progresso enorme nelle coscienze delle persone, spesso più che nei governi che le rappresentano. Questo accade grazie al paziente lavoro preparatorio di donne e uomini di buona volontà, che dura da più di mezzo secolo e si é intensificato negli ultimi decenni, e all’aiuto delle forze spirituali che sollecitano questo mutamento. Si tratta di una rivoluzione silenziosa, forse addirittura

incognita a se stessa, stimolata dall’indignazione per l’arroganza, l’avidità, la corruzione, la violenza, e in conclusione l’accumulo di potere e denaro di pochi a spese dei bisogni di molti. Non farò l’elenco dei soprusi subiti dai più deboli, dai più emarginati, i poveri, gli anziani, i bambini, le donne: ce l’abbiamo sotto gli occhi ogni giorno sui giornali, alla tv, su internet, catalizzatore del bisogno di cambiamento e partecipazione di masse, fino a oggi escluse dalle decisioni che cambiano la storia. La mia impressione è quella di un magma ribollente di forze, ancora in parte disorganizzate e scollegate, che si stanno unendo per dare vita a un movimento trasversale per contrastare l’ignoranza, la passività, la servitù a un sistema che non soddisfa più le esigenze degli esseri umani per la pace, l’armonia, la bio-diversità e la sostenibilità del pianeta, cui è legato il destino della nostra specie. Lo spirito della Terra ci chiama a reagire. E che cos’è lo spirito della Terra, a cui è dedicata questa edizione del festival? Un modo di vivere in armonia con la natura, godere dei suoi frutti e condividerli in modo che ce ne sia abbastanza per tutti. Secondo il Mahatma Gandhi, citato da Serge Latouche, economista della Decrescita, uno degli speaker 2014, e Vandana Shiva, ambientalista nota in tutto il mondo, ospite d’onore di questa 3° edizione, La Terra è abbastanza grande per soddisfare i bisogni di tutti, non abbastanza per soddisfare l’avidità di pochi. Il mio piccolo contributo all’evoluzione della coscienza è quest’incontro fra Natura e Spirito, fra ecologia e spiritualità, un risveglio alla consapevolezza che non esiste separazione fra gli umani e la natura, e i nostri destini sono collegati. Nei prossimi giorni ascolteremo e impareremo come vivere secondo natura da vari maestre/i, studiose e studiosi, leader di movimenti ambientalisti, artiste/i. L’auspicio è che l’ecologia diventi un terreno dove scienze, arti, filosofia, etica e educazione si incontrino, per confluire in uno scopo comune, il bene della Terra.

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the guide BREVIARIO ILLUSTRATO DEL RALLENTAMENTO · 82 · MUOVERSI Automotive Nuova jeep cherokee | Peugeot 50 Streetzone| Hyundai IX35 Fuell Cell|· 84 · SEE, TOUCH AND FEEL Design Social Design | Gustocafè | Livinghemp | Mabile | · 86 · VESTIRSI Fashion Haikure | Quid|Coptoir des cotonniers | · 88 · LEGGERE Books|100 Illustrators|Mangia come parli | Il design italiano oltre le crisi. · 90 · CUCINARE Food |Crostate di stagione| · 92 · SOMEWHERE OVER THE RAINBOW Travel |Maison Lion |Villa Agape| MSC Crociere · 93 · Food Mytailoredwine| Mamilouise | · 94 · BEING NATURE Beauty Fleur di Floris | Davines | Erbario Toscano | · 95 · SPRING PROJECTS Blossomzine | String Gardens | Flowers by Bornay | · 96 · Green Bouganvillea | · 98 · CONOSCERE LE STELLE Slow astrology L’oroscopo dell’estate TLJ Diary of Slow Living - 22 TLJ Diary of — Slow81Living — - 25 — 81 —


the guide AU TO MOTIVE A cura di Daniele Buzzonetti

NUOVA JEEP CHEROKEE: CONFERMA DEL MITO

PIONIERA DELLE VERE FUORISTRADA, JEEP È RIMASTA COERENTE CON QUESTO CONCETTO, anche nel caso dei modelli più recenti, validi su terra e asfalto. La conferma arriva con la nuova Cherokee, definita dalla Casa una SUV di medie dimensioni (è lunga 462 cm), con vocazione di spaziosa auto da famiglia (vano bagagli fino a 1.267 litri). Ma sospensioni e tipologia dei tre tipi di trasmissione disponibili, sottolineano che non teme rivali sullo sterrato: 4 ruote motrici abbinate a un selettore elettronico che sceglie tra 5 configurazioni quella più adatta al terreno, marce ridotte come le 4x4 più audaci e cambio automatico a 9 rapporti. Pur se costruita negli USA, la parentela di Chrysler con Fiat ha permesso di prevedere una gamma motori adatta alle

esigenze europee, grazie al Turbodiesel a 4 cilindri di 1956 cc, costruito nella fabbrica di Pratola Serra. Due versioni, differenti per potenza e tipo di trasmissione. Quella base, da 140 Cv, può essere abbinata alla trazione sulle sole ruote anteriori, accoppiata a un cambio manuale a 6 marce. Prezzo, a partire da 39.000 euro. Disponibile anche la trasmissione 4WD, del tipo Active Drive I. Prezzo, 41.000 euro. Tutte a 4 ruote motrici le versioni con il Turbodiesel da 170 Cv, abbinate alla trasmissione Active Drive II e al cambio automatico a 9 marce. Prezzi, a partire da 45.000 euro. L’anima americana della Cherokee torna con la versione top: motore V6 a benzina di 3239 cc e 200 Cv, trasmissione 4WD e cambio a 9 marce. Costa 53.000 euro.

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the guide AUTOM OTIV E

RENAULT MÉGANE CC • Aria aperta nel confort.

PEUGEOT 50 STREETZONE •

È tutta sua la città.

Quasi un ritorno alle origini, quando gli scooter 50 erano essenziali, senza l’ambizione di assomigliare ai fratelli con cilindrata da superbike. Il nuovo Peugeot Streetzone si stacca dal coro con stile personale e grintoso: manubrio in acciaio e nudo, forcella a steli rovesciati, specchietti retrovisori dal disegno sportivo, protezioni in nero opaco e strumentazione digitale a cristalli liquidi, retroilluminata in blu. Il lato pratico spicca con la comoda pedana piatta, le pedanine laterali retrattili (in alluminio) per il passeggero e il peso (87 kg), che esalta la maneggevolezza. Prezzo, 1.700 euro.

Ultima arrivata della neonata serie Mégane, la versione CC si rilancia nel settore delle cabrio a 4 posti dotate di tetto rigido, apribile in pochi secondi tramite sistema elettrico. A parte Peugeot, la Renault è l’unica a proporre questa soluzione, tipica di modelli di segmento nettamente superiore, che permette di abbinare i vantaggi di una grande coupé alla soddisfazione di poter viaggiare all’aria aperta. Inoltre il tetto è realizzato in un particolare cristallo scuro, antiriflesso ma trasparente. Lo stile della CC

HYUNDAI IX35 FUELL CELL . IN ARRIVO L’AUTO TOTAL GREEN CHE SFRUTTA L’IDROGENO. Ha già un record mondiale: è la prima auto alimentata ad idrogeno ad essere commercializzata. La Hyundai ix 35 Fuell Cell per ora viene consegnata solo ad enti pubblici ma nel 2015, o poco dopo, sarà proposta ai privati: costo, circa 30.000 euro. Tramite un processo di elettrolisi, l’idrogeno si trasforma in energia elettrica, “stivata” in una normale batteria che alimenta un tradizionale motore elettrico da 136 cavalli. Velocità, 160 km/h. Il “pieno” in uno dei 4 distributori italiani dotati di idrogeno, costa circa 50 euro. Niente emissioni: lo scarto dell’elettrolisi è vapore acqueo. Molte Case stanno sperimentando il sistema Fuell Cell: alla Hyundai il primato.

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è cambiato soprattutto nella zona anteriore, più caratterizzata grazie al nuovo cofano motore, con il logo Renault e i fari ben inseriti nel muso, dove le più ampie prese d’aria regalano un maggior impatto. Ricca di sistemi multimediali, di serie o optional, la CC prevede tre tipi di motore: il nuovo 1.2 TCe, un turbo a benzina da 130 Cv, sportivo ma sobrio: secondo la Casa la CC percorre 18 km/litro e accelera da 0 a 100 km/h in 9”5. Disponibili anche due Diesel: 1.5 dCi da110 Cv e 1.6 dCi da 130 Cv.


the guide DES IG N

SOCIAL DESIGN

I DESIGNER SONO GLI INTERPRETI CONTEMPORANEI DEL VIVERE QUOTIDIANO E NELLE LORO MANI STA LA RESPONSABILITÀ DI METTERE IN CONNESSIONE LE PERSONE. DALL’IMPIEGO DI MATERIALI RISPETTOSI DELL’AMBIENTE AL CAMBIO DI PROSPETTIVA NEI CONFRONTI DI UN FRUITORE ‘SPECIALE’, I PROGETTI SOCIAL-ORIENTED SONO I PROTAGONISTI DELLA MILAN DESIGN WEEK 2014.

GUSTOCAFÉ. MOBILI IN CAFFÈ Il progetto GustoCafé è frutto della collaborazione tra il designer spagnolo Raul Laurì e l’art Designer italiano Umberto Dattola. Raul da anni sperimenta un nuovo ed entusiasmante materiale ottenuto completamente da caffè ed agglomeranti naturali, riciclando fondi di caffè raccolti pazientemente sia da bar e ristoranti, sia dal consumo privato. Il risultato ottenuto è una materia resistente, piacevole al tatto e soprattutto lievemente profumata dall’aroma di caffè, profumo che riesce ad essere delicato e persistente nel tempo. La collezione di mobili che vengono presentati in anteprima mondiale alla Milano Design Week 2014 allargano ancora l’utilizzo del caffè. Si è ricoperto il legno di questa materia che si modella sulle forme dei manufatti interamente realizzati a mano da Umberto Dattola. Sono quindi mobili contenitori con piccoli cassetti e scomparti per contenere tazzine, piattini, cucchiaini, la moka, zuccheriere… tutto quello cioè che serve al consumo del caffè.

IN QUESTA PAGINA DA SINISTRA:

Dettaglio del materiale e mobile in caffè, Raul Laurì + Umberto Dattola. NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINISTRA: Il progetto Livinghemp

disegnato da Henry&Co e la cucina di Rita Scarpinato + Sergio Destro. TLJ Diary of Slow Living - 25 — 84 —


the guide DE SI GN A cura di Marco Magalini

LIVINGHEMP. LE MILLE FUNZIONI DELLA CANAPA

Il progetto LivingHemp di CMF Technology intende utilizzare e lanciare nel settore del design di prodotto un materiale innovativo e allo stesso tempo tradizionale, quale l’MDF di canapa. Il materiale Canapalithos, completamente atossico, ha trovato, grazie ai designer di Henry&Co, la sua perfetta collocazione nella progettazione della prima di una serie di creazioni recanti il marchio LivingHemp: Rocking Horse, il cavallo a dondolo. Cimentarsi in un settore così sensibile e attento alle problematiche ambientali come quello dell’infanzia, utilizzando un materiale come la canapa, è stata una scelta dettata, da un lato dalla volontà di rendere il gioco del bambino sicuro e dall’altro di aprire il mercato del design a nuovi orizzonti. Rocking Horse rappresenta l’apripista, un cavallo di Troia, verso i nuovi possibili utilizzi della canapa. La composizione

del materiale Canapalithos è formata dalla biomassa di canapa unita assieme ad una nuova tipologia di legante chiamato Pappa Reale, completamente atossico e brevettato. Canapalithos ha il vantaggio di poter essere realizzato con una filosofia a Km 0, in quanto basterebbe avere delle coltivazioni di canapa (o anche altre tipologie di biomassa), e una zona produttiva dove poter far essiccare, e poi trasformare, con alcuni macchinari la materia prima, riuscendo a creare un materiale ecocompatibile dalle proprietà eccellenti. Tra le sue caratteristiche principali: l’essere resistente al fuoco e all’acqua. Il prodotto che ne risulta è paragonabile al MDF in legno, ma come principale caratteristica vanta il fatto di non contenere al suo interno la formaldeide, una sostanza pericolosa per la salute dell’uomo e per i suoi effetti sull’apparato respiratorio.

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MABILE. KITCHEN DESIGN PER DISABILI Perché non è possibile cercare nuove opportunità funzionali nell’ambito di precisi impedimenti? Questa la domanda che la designer Rita Scarpinato e i maker della falegnameria Destro si sono posti nel processo di creazione di Mabile, una cucina pensata per aiutare chi è colpito da disabilità a svolgere autonomamente tutte le mansioni che appartengono a quell’ambiente. La chiave per il superamento dei limiti connaturati alla disabilità e alla cucina comunemente concepita l’abbiamo trovata nel rendere abile la cucina stessa, dandole possibilità di movimento dei moduli nella nuova disposizione degli elementi e degli elettrodomestici che la compongono. Essa, inoltre, può essere “chiusa” come un vero e proprio baule, consentendone un agile spostamento all’interno della casa stessa o nell’eventualità di un trasloco. Di fatto, la formulazione di un nuovo paradigma che costringe a rivedere la staticità del più classico complemento abitativo. Le sue misure contenute, insieme alla sua capacità di movimento, la aiuteranno a trovare dimora anche negli spazi meno flessibili come uffici e sale mense. Uscirà poi, vestita di acciaio, per abitare tutti gli spazi esterni, dal giardino al terrazzo.


the guide FA SH I O N A cura di Marco Magalini

COMPTOIR DES COTONNIERS. FROM GUATEMALA WITH LOVE Destinazione Guatemala, con una comunità di 300 artigiane riunite in 30 cooperative distribuite tra le montagne occidentali del Paese. Queste microcellule creative e produttive appartengono a Mercado Global, una associazione che opera nella speranza di contrastare la povertà locale connettendo queste lavoratrici con il mercato internazionale e proponendo loro dei business coaching, affinché possano procurarsi le risorse sufficienti per loro stesse e per le loro famiglie, acquisendo fiducia attraverso il lavoro. Con queste premesse nasce la collaborazione con il marchio Comptoir des Cotonniers, che ha mobilitato 121 artigiane in 21 comunità situate nei dipartimenti di Sololá, Chimaltenango e Totonicapán. Il risultato è stato una capsule collection di accessori – tutti pezzi unici frutto appunto del lavoro artigianale lungo e meticoloso di queste donne e dentro i quali ci sta il presente e il futuro di queste micro comunità creative guatemalteca.

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the guide FASHI ON

HAIKURE. SOSTENIBILITÀ TRACCIATA Back to nature potremmo dire. Haikure sceglie di raccontare la sua filosofia sostenibile sviluppando una capsule collection dedicata alla terra. Come? Tramite il racconto dei 4 elementi della natura, tematica coerente con le scelte ecosostenibili e i valori del marchio, prendendo ispirazione dalle opere di Alberto Burri, grande artista italiano. Come i quadri dell’autore, la capsule proposta da Haikure viene declinata in una cartella colori incentrata sulle sfumature del marrone, verde, rosso mattone, beige e nero, gamma cromatica che fa da sfondo a tutta la collezione. Oltre alle novità estetiche, focus anche sui trattamenti e lavaggi con l’innovativa tecnica ice finishing: il pantalone viene trattato con il ghiaccio, per ottenere un minore dispendio di acqua ed energia evitando l’utilizzo di sostanze chimiche. Per attestare la reale condizione di rispetto dei lavoratori e dell’ambiente utilizzando materie prime e processi eco-sostenibili, il brand è anche certificato Made-By, una agenzia indipendente che verifica costantemente condizioni sociali ed ambientali di tutti i soggetti coinvolti nel processo produttivo. Ma non solo. Il cliente può, attraverso il QR code apposto sull’etichetta, identificare direttamente la tracciabilità del capo e verificarne così l’eco-sostenibilità in tutti i passaggi della filiera produttiva.

QUID. Moda ad alto tasso etico

Il progetto Quid nasce come associazione di promozione sociale nel 2012 per volontà di cinque amici appassionati di moda e con un cuore per il sociale. A marzo 2013 all’associazione si è aggiunta la Cooperativa Sociale Progetto Quid e al team di partenza si è affiancata una squadra

di creativi emergenti. Si tratta di un nuovo marchio di moda etica che combina aspetti solidali e di rispetto per l’ambente. Vengono recuperate localmente delle rimanenze di tessuti di qualità del miglior Made in Italy e poi utilizzate per creare una vera e propria collezione per mano di donne con un passato di fragilità e svantaggio. Il progetto Quid nasce quindi dalla volontà di sperimentare il reinserimento lavorativo di donne in difficoltà attraverso il loro impiego in attività produttive che rispondono alle logiche del mercato e che allo stesso tempo stimolano una partecipazione attiva alla bellezza e alla creatività. Creatività e bellezza che si fondono con l’ampio respiro della sostenibilità ambientale e del recupero di tessuti di qualità altrimenti inutilizzati, grazie a una rete di brand partner rigorosamente selezionati e locali. Il futuro dell’operazione? Collaborare con altri marchi di abbigliamento realizzando per loro delle micro collezioni ad alto “tasso etico”. TLJ Diary of Slow Living - 25 — 87 —

SANTAGOSTINO. Arte preziosa

Il ‘The froggy dance bracelet’ è un omaggio alla natura e alle pietre preziose che essa regala. Oro 18 kt - giallo e bianco - diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri, perle, madreperla, quarzo azzurro, corallo, tormaline e smalto assieme per un pezzo d’arte da indossare. Al centro del lavoro di Santagostino ci sono sempre le gemme scelte tra pietre preziose e semipreziose anche nelle varietà più di nicchia, intagliate e incise con perizia da maestri orafi artigiani e incastonatori.


the guide BOOKS A cura di Diana Barbetta

100

ILLUSTRATORS Un libro che racchiude una selezione di noti e rilevanti illustratori, protagonisti del poliedrico panorama dell’illustrazione contemporanea internazionale. Un complesso restringimento di campo, come spiega nella sua introduzione Steven Heller, che ha portato a identificare partendo da seicento illustratori i 100 più significativi tra cui spiccano artisti come come Istvan Banyai, Gary Baseman, Seymour Chwast, Paul Davis, c Anita Kunz, Brad Holland, Mirko Ilié, Christoph Niemann e Olimpia Zagnoli. I curatori di “100 Illustrators” sono due note figure nell’ambito del graphic design e dell’illustrazione, ovvero Steven Heller e Julius Wiedemann, autori da sempre attivi sul fronte della progettazione grafica. Una pubblicazione che oltre a rappresentare una mirata selezione di aristi contemporanei annovera dettagliate schede per ogni autore con autoritratti, esempi tratti dal portfolio, profili individuali, informazioni relative a pubblicazioni e mostre e citazioni degli stessi illustratori che descrivono la propria ricerca espressiva.

A cura di Steven Heller e Julius Wiedeman Taschen, pp. 640, € 39,99

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the guide BOOKS

MANGIA COME PARLI DI CINZIA SCAFFIDI, PREFAZIONE DI TULLIO DE MAURO Cinzia Scaffidi

Com’è cambiato il vocabolario del cibo

Slow Food Editore, pp. 192, € 14.50

L’autrice è Cinzia Scaffidi, direttore del Centro Studi Slow Food, e il suo nuovo libro si chiama “Mangia come parli”. L’obbiettivo? Riscoprire il significato dei termini che popolano la quotidianità dell’universo enogastronomico, e che nell’evoluzione dei tempi, sono spesso mutati a tal punto da divernire i loro stessi contrari. A distanza di diversi decenni che hanno visto l’oscillazione di mercati e l’alternarsi di diversi prodotti dell’industria alimentare con un incalzante comunicazione pubblicitaria, ci si ritrova a dover far chiarezza sul linguaggio che gravita intorno al mondo del cibo. Scoprire il bivalente significato della parola “crudo”, captarne il tempo passato e presente e assoporarne le peculiarità linguistiche è solo un esempio di quello che troverete in questo interessante volume la cui prefazione non a caso è dell’autorevole Tullio De Mauro.

IL DESIGN ITALIANO OLTRE LE CRISI. AUTARCHIA, AUSTERITÀ, AUTOPRODUZIONE A CURA DI BEPPE FINESSI

Corraini, pp. 400, € 50.00 Giunto alla sua settima edizione il Triennale Design Museum affronta il tema dell’autosufficienza produttiva attraverso un percorso che si ar-

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ticola in tre diversi periodi storici: gli anni Trenta in cui l’autarchia rilancia l’autonomia produttiva, gli anni Settanta in cui si passa dall’austerità alla partecipazione e gli anni Zero in cui dalle esperienze di autoproduzione si affronta il tema dell’autosufficienza. Osservando le diverse esperienze intraprese dal design italiano del primo trentennio del secolo e degli anni Settanta fino ad arrivare all’oggi si giunge a constatare che i periodi connotati da crisi economiche sono stati caratterizzati da grande ingegno creativo. Un percorso che delinea una storia non canonica, caratterizzata da diversificate esperienze di noti autori del ‘900 che hanno rielaborato i principi del fare in un clima socio-politico di enorme difficoltà. A testimoniare l’interessante percorso visibile presso la Triennale di Milano dal 4 aprile 2014 al 22 febbraio 2015, un volume edito da Corraini, curato da Beppe Finessi e corredato dal book design di Italo Lupi con un apparato iconografico di oltre 800 immagini.


the guide FOOD

Crostate di stagione Facile da fare e ad alto tasso di soddisfazione, la crostata è un fiore che richiede poche cure semplici nella preparazione dell’impasto e tanta creatività nella farcitura e nella decorazione. Curiosando nella dispensa, o attingendo al mercato di stagione, si possono ideare associazioni inedite o reinterpretare i grandi classici, perché in fondo la crostata non è che un guscio capace di contenere la nostra fantasia e un intero bouquet di gusti e sapori. Per questa stagione provate la golosa crostata alle fragole, perfetta per risvegliare il gusto e l’allegria.

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the guide FOOD A cura di Guido Tommasi Editore

CROSTATA AL CACAO CON RICOTTA E FRAGOLE

Guscio di cacao e farcitura sontuosa di ricotta e fragole. Farete un figurone.

PREPARAZIONE Sul piano di lavoro o nell’impastatrice raccogliete la farina e il cacao, unite il burro a pezzetti e lavorate brevemente fino a ottenere un impasto granuloso. Aggiungete quindi lo zucchero, l’uovo e il sale e lavorate l’impasto fino a ottenere una massa omogenea e compatta. Formate una palla, avvolgetela come d’abitudine nella pellicola e fate riposare in frigorifero per un’ora. Trascorso questo tempo, stendete la pasta e foderate la tortiera leggermente imburrata, cuocetela in bianco (prima con i pesi per 15-20 minuti e poi senza per 5-10 minuti) quindi fate raffreddare completamente. Preparate la crema: setacciate la ricotta mescolata allo zucchero a velo, quindi con delicatezza unite alla panna montata. Farcite con la crema il guscio di frolla al cacao, decorate con le fragole e completate con una spolverata di zucchero a velo.

INGREDIENTI PER UNA TORTIERA DA 28-30 CM TEMPO DI PREPARAZIONE: 30 MINUTI + 60 MINUTI PER IL RIPOSO DELL’IMPASTO TEMPO DI COTTURA: 25-35 MIN MINUTI CIRCA 250 G DI FARINA 30 G DI CACAO AMARO IN POLVERE 125 G DI ZUCCHERO 150 G DI BURRO 1 UOVO 1 PIZZICO DI SALE 400 G DI RICOTTA FRESCHISSIMA (POSSIBILMENTE DI PECORA) 100 ML DI PANNA FRESCA DA MONTARE 100 G DI ZUCCHERO A VELO + UN PO’ PER DECORARE 300 G DI FRAGOLE

CROSTATE

LA CUCINA DI CALYCANTHUS GUIDO TOMMASI EDITORE 19 X 19 CM - CARTONATO 72 PAGINE - € 12,50 ISBN 978 88 67530 205

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the guide T RAVEL

VILLA AGAPE. IL LINGUAGGIO SILENZIOSO DELLA NATURA.

MAISON LION

ECOSOSTENIBILITÀ E CONTAMINAZIONI CULTURALI TRA LE DOLOMITI BELLUNESI Una vita passata a contatto con l’arte in giro per il mondo e un blog in cui fotografa e scrive per offrire ispirazioni. Ma la rete non poteva bastare per l’estro creativo di Marika, che decide di rendere concreta questa sua attitudine e con il marito Michele, antiquario, ristruttura un vecchio edificio di famiglia in un borgo medievale in Val Belluna, a pochi passi dal parco delle Dolomiti Bellunesi. Nasce così un progetto eco-sostenibile per dare vita a “Maison Lion”, una locanda dal sapore antico che vede il completo recupero di tutti i materiali originali presenti nell’edificio: pietre e sassi a vista risanati e ricollocati, tegole in cotto pulite e rimesse sul tetto, terrazzi in legno levigati e adattati alle nuove esigenze strutturali, boiserie con legni di diverse essenze e tanti arredi recuperati, dal XV secolo al Decò. Cinque suite e un ristorante che ospita clienti e viandanti offrendo loro una cucina tradizionale con prodotti delle colture del territorio. L’accoglienza è del tutto inusuale, l’atmosfera familiare e allo stesso tempo piena di cordialità per “sen-

tirsi come a casa”. In questo luogo, nascono idee, confronti, storie di riciclo dove i materiali naturali prendono vita. Spesso al primo piano della Maison, nella sala dedicata alla lettura, i clienti possono incrociare designers, artigiani, stilisti, artisti, registi, filosofi, letterati, scrittori. Un salotto, o meglio un cenacolo di “contaminazione culturale”, dove ciò che conta è il piacere di stare insieme in un ambiente autentico. Piazza San Liberale Marsiai di Cesiomaggiore (BL) +39 0439 43.84.05 +39 348 070.61.15 www.lamaisonlion.it

RELAX IN MEZZO AL MARE CON MSC CROCIERE Una vacanza in mezzo al mare dove godere dei benefici dell’aria aperta nel massimo del comfort e del relax. Un’esperienza che su MSC Crociere è sempre più a cinque stelle con le Aurea SPA, in ognuna delle 12 navi della flotta. Personale di origine balinese mette a disposizione le conoscenze secolari provenienti dalla propria tradizione per massaggi di tutti i tipi ispirati sia alla tradizione antica che alle tecniche più moderne : massaggi balinesi a quattro mani , praticati anche con l’utilizzo di conchiglie, oppure con pietre laviche calde e in più tante cure estetiche per il corpo e rituali per i capelli ispirati dal guru della bellezza giapponese Shu Uemura. Una vera e propria esperienza olistica in cui tutto

l’essere e i cinque sensi sono direttamente coinvolti e stimolati. Uno paradiso per il benessere e la ‘remise en form’ composto da un’area Relax (trattamenti viso/corpo e massaggi), Spa Doctor (trattamenti viso/corpo non invasivi), l’Hairdresser, l’area Fitness e la Thermal Area. Alla fine del percorso dei trattamenti, una rilassante Area Lounge permette di godersi il fascino della navigazione comodamente sdraiati sulle chaises-longues. Un motivo in più per scegliere questa vacanza slow, che unisce al relax il piacere della scoperta, il buon cibo, il valore del tempo e una attenzione responsabile per il mare grazie ai molti accorgimenti di MSC verso il rispetto dell’ambiente. www.msccrociere.it TLJ Diary of Slow Living - 25 — 92 —

A poca distanza dal centro di Firenze, affollata di turisti affamati d’arte, tutto cambia. La frenesia diventa silenzio, mentre le code davanti ai musei si convertono nella pace di una cappella privata immersa negli aranceti. Ci troviamo nel cuore del viale dei Colli, a Villa Agape. Circondata da un meraviglioso giardino e da un vasto parco verdeggiante di olivi e cipressi, la residenza ha una vista mozzafiato grazie alla posizione elevata su uno dei più ridenti colli che abbracciano Firenze. Chi nel Medioevo l’aveva costruita – inizialmente concependola come casa di campagna – deve aver avuto gran fiuto considerato il fascino che tutt’oggi ha sui visitatori da tutto il mondo. La storia della villa, oggi organizzata con 50 posti letto in camere da uno, due o tre posti, tutte con bagno interno e telefono, è molto affascinante e racconta di storie di nobili famiglie che vi ci sono succedute, fino ad arrivare per una donazione, alle monache di San Paolo di Pinti dopo essere appartenuta alla Duchessa Anna d’Orleans, vedova di Amedeo Duca d’Aosta, che l’acquistò nel 1948 e la adornò di giardini, statue e fontane. Quel fascino noblesse rivive oggi con un grande appezzamento di terra che costeggia la proprietà, con stupende magnolie, gelsomini e piante d’arancio che introducono ad una piccola Cappella, con loggetta, che fa da sfondo al prato. Suore “STABILITE NELLA CARITA’” Via Torre del Gallo, 8/10 50125 - FIRENZE Tel. 055 220044 villaagape@suorestabilite.com


the guide FOOD

MyTailoredWine: il vino su misura

Nella primavera 2012 un avvocato e un economista, Federico Genta Gervasio e Paolo Torretta uniti da una forte passione per il vino e sognando una loro azienda vinicola, hanno un’intuizione: proporre un’esperienza che dia la possibilità a tutti gli appassionati di crearsi il proprio vino “su misura”, come se fosse un abito. Ogni cliente che scelga di creare il proprio vino tailor-made può seguire attivamente e interattivamente il ciclo produttivo del proprio vino, passo dopo passo, grazie all’ausilio di contenuti multimediali. Il percorso ideato ha inizio con

l’esperienza in vigna e la scelta del terroir che può spaziare tra tre selezionati cru in Italia: il Gattera, terreno Tortoniano e argilloso situato nel comune di La Morra in Piemonte, il Gaiole in Chianti composto da alberese e galestro e Bolgheri terreno dallo sceletro roccioso. La seconda fase prevede la selezione del vitigno tra Nebbiolo, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Durante la terza tappa si possono seguire i lavori in vigna, scegliere quando intervenire e come selezionare i grappoli, dopodiché si decide che carattere dare al vino

affidandosi all’esperienza di enologi internazionali. Da ultimo si può personalizzare interamente anche il packaging, dal formato della bottiglia alla grafica dell’etichetta. In definitiva un percorso per potersi sentire un po’ viticoltori, un po’ contadini e un po’ enologi nei territori più belli d’Italia. “Non ci bastava più andare in enoteca e scegliere un vino: improvvisamente questo diventata qualcosa di freddo e incompleto, un rapporto troppo ‘distaccato’ rispetto alla storia e alla passione che c’è dietro ogni bottiglia di vino.”www.mytayloredwine.com

MAMILOUISE: LABORATORIO PROFESSIONALE DI BAKERY E CAKE DESIGN

Valentina Massa, italo americana con grande esperienza di styling nel mondo della musica e dello spettacolo nel 2011 inizia, con la complicità di un’amica e quasi per gioco, a preparare torte decorate e cupcakes per eventi e feste private. Quello che inizialmente era un hobby si trasforma in un vero e proprio lavoro supportato da continua ricerca e approfondimento, coniugando un’eleganza tipicamente italiana nella ricetta ad un gusto americano nella decorazione. Dall’evoluzione di questo binomio nasce l’idea di sviluppare un concetto di catering design personalizzato con un laboratorio professionale a Milano. In stretta e diretta collaborazione con il cliente e/o con event planner, Mami Louise realizza le sue creazioni in linea con il concept dell’evento rendendo unica ogni singola produzione. www.mamilouise.com

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the guide SC ELTI DA TLJ

CAMINI CASTIELLO.

Tecnologia, bellezza e tradizione Un camino deve essere fonte di emozioni positive e rappresentare l’anima della casa, questa è la vision di Castiello, produttore di camini e termo camini a legna e legna/ pellet. I prodotti Castiello hanno caratteristiche uniche, permettono di riscaldare abitazioni anche di oltre 300 mq, preservando l’atmosfera unica del camino, assicurando efficienza energetica. La loro particolarità è di potere essere utilizzati anche “a porta aperta”, grazie alla tecnologia HPOD (high performance open door) beneficiando quindi della vista e del contatto diretto con il fuoco. Il riscaldamento, considerato in tutti i suoi aspetti, è una componente determinante del benessere abitativo. Questa è la vera fonte di ispirazione di un prodotto Castiello: il benessere all’interno della propria casa, che discende oltre che dall’efficienza, anche dalla bellezza del prodotto, dalla sua silenziosità, dalla gradevolezza del calore, dalla praticità e dalla pulizia. E’ proprio questo nuovo modo di interpretare il riscaldamento che permette di immaginare e realizzare prodotti altrettanto innovativi. Un prodotto Castiello è l’unione di tecnologia, bellezza e tradizione. Nasce così la collezione “Bifacciali”, con camini e termocamini unici (anche legna/pellet) posizionabili al centro della stanza, oppure quella Outdoor per camini da esterno che sono in grado di creare atmosfere uniche anche all’aperto, nel proprio giardino o a bordo piscina, pensato per chi non vuole mai rinunciare al fascino di un camino acceso, nemmeno nelle sere d’estate. Tutti i prodotti Castiello sono ideati, progettati e realizzati completamente in Italia, da maestranze e professionisti italiani, per offrire dei camini belli e “responsabili”.

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the guide GR EEN A cura di blossomzine.eu

STRING GARDENS “Oggetti a reazione poetica” ecco cosa sono gli String gardens, creati dall’olandese Fedor Van der Valk che partendo dai Kokedama una tecnica dell’arte floreale giapponese, ha inventato i suoi giardini appesi. Sospese a soffitto queste piante, che hanno un pane di terra racchiuso in una sfera di muschio, sono diventate in questi ultimi anni un must in fatto di tendenze green. L’idea, nata per accentuare la bellezza delle piante stesse, rinforzandola ed elaborandola, ha nello stesso tempo creato una sorta di inaspettata nuova ed originale bellezza per le nostre case. Le piante utilizzate sono tantissime, dai nasturzi ai narcisi, dagli anemoni agli ellebori, passando anche per le rampicanti come i gelsomini e le passiflore. Le migliori sono comunque le Asparagina, ma anche tutta la famiglia delle bulbose compresi ranuncoli, muscari e tulipani. Quelle più divertenti sono le piante carnivore che con i loro colori sgargianti ci regalano gioiose composizioni vivaci. Fedor sperimenta spesso nuove tipologie di piante, anche molto grandi come la Monstera deliciosa, perché la richiesta di queste composizioni è cresciuta notevolmente, infatti oltre ad abitazioni private vengono sempre più richieste per allestimenti in negozi e gallerie d’arte. stringgardens.com

FLOWERS BY BORNAY Fàtima, Marta e Joan sono le menti creative di Flowers By Bornay, studio di progettazione floreale con sede a Barcellona. Queste tre ragazze sono le tra più innovative e caratteristiche fioriste che potete trovare nel web con il loro gusto moderno e fresco. Utilizzano una grande varietà di fiori e materiali per realizzare le loro bellissime composizioni floreali. Le avrete sicuramente viste anche sulle copertine di Vogue España, il loro stile è facilmente riconoscibile in quanto mescolano fiori, piante grasse e oggetti colorati divertenti. Difficilmente passano inosservate sia per la scelta dei fiori utilizzati nelle loro composizioni che per i colori forti e decisi delle loro palette. Sono “pezzi”eccentrici che rimandano alle icone della cultura pop, la cui ispirazione può nascere da un pezzo musicale così come da un’opera d’arte con una disinvoltura che spiazza

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per originalità e creatività. Tutto questo lo potete trovare seguendole sul loro blog, una fonte di ispirazione per fioristi e appassionati di fiori. I loro bouquet sono molto particolari, sono realizzati con fiori freschi e fiori “dipinti” con colori spray. Questa è la caratteristica del loro stile personale, un po’ come una firma riconoscibile nel vasto mondo del web. Giocano e si divertono con i fiori, usandoli come un pittore usa la sua tavolozza, abbinando ad esempio le classiche ortensie, alle peonie, alle rose, per poi aggiungere le insolite Craspedia globosa e i grandi e sgargianti fiori sudafricani come la Brunia Albiflora, l’argentata Brunia noduliflora e i magnifici Leucospermum Nutans.Sicuramente una boccata d’aria fresca per la comunità floreale internazionale. bornay.ws


the guide B E AU TY

LA ROSA È DONNA CON ERBARIO TOSCANO

FLEUR DI FLORIS, IL PROFUMO DELLA PRIMAVERA Floris, la profumeria inglese che può vantare oltre 280 anni di attività, affascina ancora oggi con prodotti di lunga tradizione e novità che puntano a creare un’intensa luxury experience. Il marchio offre un’ampia scelta di prodotti per il bagno e per il corpo come profumi, saponi, ma anche prodotti per la toeletta, la rasatura, insieme a candele e roomspray. L’anima di Floris è caratterizzata da note floreali quando si tratta di fragranze al femminile, che richiedono per prendere corpo oli essenziali estratti nelle più diverse parti del mondo. Emblematico è il nome Fleur, dedicato

ad una delle numerose linee per la cura del corpo che comprende body lotion e bath&shower nei formati da 250 ml. Fleur ha un romantico bouquet di fresia, mughetto e iris che si mescola con fresche note di pesca e pompelmo. La lozione nutre a fondo la pelle grazie all’aggiunta di Jojoba, Olio di Mandorla e vitamina E, mentre il doccia-shampoo deterge delicatamente e idrata la pelle.

CURA DEL CORPO A 360° PER L’ AUTHENTIC BALSAMO IDRATANTE DI DAVINES Davines, l’azienda di origine parmigiana specializzata nella realizzazione di prodotti per capelli, da diversi anni presenta anche una divisione cosmetica attenta alla creazione di prodotti di qualità nel rispetto per l’ambiente. Tra i prodotti per il corpo propone Authentic Balsamo Idratante, una crema multiuso per la cura del corpo a 360°, capace di donare al tempo stesso una pelle vellutata e capelli morbidi e lucenti. Origine di questo risultato è una formula delicata a base di oli essenziali in grado di idratare i capelli e contemporaneamente nutrire il corpo. Il prodotto contiene una miscela di tensioattivi biodegradabili che donano morbidezza e una combinazione di oli come quello di cartamo, di girasole e di jojoba dal potere antiossidante e ammorbidente insieme all’olio di sesamo ricco di proteine e aminoacidi, ad azione rimpolpante. Il 98% degli ingredienti è di origine naturale e l’olio di cartamo deriva da agricoltura biologica. Il balsamo, inoltre, non contiene parabeni, siliconi, coloranti artificiali e PEG. La perfetta soluzione per un viaggio, che in un unico piccolo formato, e nel rispetto della natura, nutre il corpo da testa a piedi.

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L’azienda fiorentina Erbario Toscano sceglie la rosa, regina dei fiori, con la sua soave profumazione e la sua delicata sensibilità, per celebrare la bellezza femminile. L’ultima promessa di bellezza è la linea cosmetica Pure Rose presentata alla fiera internazionale di bellezza Cosmoprof 2014. L’esclusivo contenuto è la miscela attiva 3R Biocomplex, selezione dei derivati di tre rose biologiche. L’estratto di rosa Centifolia ha potere idratante ed elasticizzante, l’acqua di boccioli della rosa Damascena è antiossidante e protettiva, l’olio di rosa Mosqueta ripara e rivitalizza. Il risultato dei tre estratti insieme è una protezione dalle aggressioni chimiche e fisiche dell’ambiente, una prevenzione dei danni fisiologici dell’invecchiamento e un equilibrio idro-lipidico della pelle. Erbario Toscano, nata nel 1967 per volontà di Guido Bertozzi, dalle prime collezioni di fiori secchi decorativi, potpourri e saponi vegetali, sviluppa diverse linee di prodotti naturali per viso e corpo coniugando tradizione ed innovazione tecnologica.


the guide GRE E N A cura di Elisabetta Margheriti di Vivai Torsanlorenzo

BOUGAINVILLEA: LA BRASILIANA DAI MILLE COLORI Ogni anno a primavera nasce la voglia di mettere in giardino o sul terrazzo una bougainvillea, vistoso rampicante che ormai nell’immaginario collettivo porta con sé il profumo del mare delle vacanze estive, quando durante le passeggiate si fa notare svettando con gli accesi colori verso il cielo azzurro, sopra muretti bianchi o intorno ai cancelli di entrata delle ville. Ormai in Italia si è naturalizzata, infatti caratterizza, come un vero monumento, angoli della splendida Roma e di molte pittoresche città del meridione. In realtà ha origini ben più lontane, dobbiamo arrivare fino al Brasile per trovare delle piante autoctone o nelle zone tropicali e subtropicali dell’America. Appartiene alla famiglia delle Nyctaginaceae e conta circa 18 specie e 300 varietà frutto di ibridazioni e mutazioni genetiche. Fu scoperta nel 1768 dal botanico francese Philibert Commerson, ma deve il suo nome all’ammiraglio Louis Antoine de Bougainville, capo della spedizione, che la introdusse in Europa alla fine di uno dei suoi lunghi viaggi. E’ un rampicante abbastanza robusto che può raggiungere fino agli otto metri d’altezza, il tronco molto solido è dotato di

rami sarmentosi che si ancorano in modo stabile ai vari sostegni grazie ai piccoli uncini che li ricoprono, presentano foglie verdi o variegate, ovali e vellutate. Fiorisce da aprile a novembre con graziosi fiorellini riuniti a grappoli, accompagnati da tre vistose brattee (foglie modificate che hanno la funzione vessillare di attrarre gli insetti) che si tingono di tanti colori da quelli più carichi e accesi a quelli pastello passando da tono a tono durante la fioritura. Il frutto è un achenio. Molto apprezzata è la forma arbustiva che con le giuste potature può essere allevata in vaso a palla o a spalliera, diventando un’elegante soluzione per i terrazzi e visto che ha il significato di “benvenuto”, potrebbe essere perfetta se posta a coppia davanti all’entrata di casa. La “classica” è la Bougainvillea glabra ‘Sanderiana’ con le tipiche brattee violette cerate, amata per la sua rusticità ma troppo comune per essere sempre apprezzata, mentre la Bougainvilla spectabilis è capace di affascinare e indurre in tentazione con le grandi brattee che si addensano verso la punta dei rami, fragili come carta velina ma dai colori sorprendenti del porpora, rosa e arancio. Per trovare una via di mez-

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zo, è consigliata la Bougainvillea x buttiana ‘Rosenka’ la sua abbondante e lunga fioritura lascia poco spazio alle foglie, le brattee ancora piccole sono arancio per poi sfumare sui toni del rosa chiaro e del salmone.

COME SI COLTIVA Durante i primi anni di vita è necessario assicurarle un terreno ben drenato per lo sviluppo delle giovani radici, un valido sostegno, il sole pieno per la fioritura, il riparo dai venti e dai rigori invernali, poi una volta che si è adattata riesce a regalare anno dopo anno una spettacolare esplosione di fiori. Si moltiplica per talee semilegnose durante il periodo estivo, questo permette di mantenere le caratteristiche della pianta madre. Va potata alla fine dell’inverno ( fine febbraio –marzo) togliendo tutte le parti secche, eventuali succhioni e facendo attenzione ai rami dell’anno precedente che porteranno i nuovi fiori. Poi annualmente si procede al rinvaso.


SLOW ASTROLOGY L’OROSCOPO DELLA PRIMAVERA • LA PROVA COSTUME! • unaparolabuonapertutti.it ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile

LEONE 23 Luglio - 23 Agosto

L’amore è una cosa meravigliosa: con le grandi incazzature passate, presenti e anche future, non hai certo accumulato grasso saturo spietato! Or l’amore idilliaco aumenta il battito cardiaco quindi ti sarà permesso di piacere qualche eccesso e non c’è alcun timore che la bilancia faccia orrore!

Love is in the air: tu sei il re della foresta e per l’estate farai festa sia che balli nel bichini o che trabocchi dai bordini! Chi ti ama sa guardare ogni centimetro da amare e se ingrassi anche un pochino a ogni centimetro un bacino… Tieni duro ancora un poco, il Sole brucia come fuoco e a Maggio può scottare se non ti sai lasciar andare!

TORO 21 Aprile - 20 Maggio

VERGINE 24 Agosto - 22 Settembre

Baciati dal sole: tu che hai il cibo come passione segreta non puoi certo essere messo a dieta e non importa se in costume avrai qualche curva sará da mordere senza alcuna turba! A Maggio dal Sole sarai baciato, di energia fattiva sarai inondato e per sfuggire ai dispetti di Saturno farai corsa veloce col cielo notturno… L’amore un poco ti darà da pensare, ma tu non temete e continua a saltare!

Le follie bruciano i grassi: cara Vergine monella, i chiletti ti fan bella soprattutto se al rigore della dieta del minestrone preferisci le follie di dolci a mille calorie… Perché in questi ultimi mesi qui mi par ci siamo intesi: molto meglio un difetto del rigor per il perfetto, meglio perdere la testa che sudare giù in palestra… Con Mercurio in quadratura sarà ancora meno dura preferire del buon vino ad un perfetto corpicino!

GEMELLI 21 Maggio - 21 Giugno

BILANCIA 23 Settembre - 22 Ottobre

Movimento veloce: a maggio non avrai nulla da temere, nemmeno la forma del tuo sedere perche l’energia ed il movimento ti scuotono tutto fin da dentro! E non importa se Giove buongustaio dalla seconda casa ti passa il cucchiaio, tanto tra Mercurio Venere e Marte non stai certo seduto a giocare a carte ma ti godi la vita e vai a ballare che brucia calorie e fa innamorare! CANCRO 22 Giugno - 22 Luglio

Curve pericolose: con questo Giove nel tuo segno al tuo bikini paghi pegno perché il benessere rilassato che in questi mesi ti ha portato ti ha fatto un po aumentare il girovita da abbracciare! Ora a Maggio non temere ma devi alzare quel sedere e ricorda che stai bene se hai endorfina nelle vene: ma se sei di poco sesso e l’amor non è un successo non puoi darti al cioccolato ma allo sport più che sfrenato!

La ginnastica del sesso: io non so cara Bilancia quanto pesi la tua pancia ma qualunque sia il difetto, vari chili o qualche etto, c’è un rimedio molto duro che funziona di sicuro: la ginnastica del sesso, giorno sera ed anche adesso garantisce risultati molto buoni ed immediati! Con il Marte portentoso non hai voglia di riposo e con Venere all’opposto non c’è amore ad ogni costo! SCORPIONE 23 Ottobre - 22 Novembre

SAGITTARIO 23 Novembre - 21 Dicembre

Due salti in discoteca: Marte e Venere alleati faran salti scatenati così se anche hai cumulato qualche chilo su ogni lato basteranno le serate divertenti esagerate a smaltire e far perfetti il culetto ed anche i petti! Se l’amor fa digiunare ed il sesso strapazzare sarai lieto in questo Maggio di spogliarti al primo raggio perché proprio nel lavoro ti dimentichi il decoro e con Mercurio dissonante dall’ufficio starai distante! CAPRICORNO 22 Dicembre - 20 Gennaio

A stecchetto: questo mese mio amichetto ti terrò un po a stecchetto perchè più di un pianeta la tua vita mette a dieta: Marte rende un po nervoso, Venere più che malmostoso e anche Giove ci si mette e le fortune rende strette… Cosi pensa Capricorno, farai strage di chi hai intorno ma le ore sfortunate per fortuna son contate e ben presto questo scorno non sarà che un ricordo da cui esci per far rima agguerrito più di prima! ACQUARIO 21 Gennaio - 19 Febbraio

Le idee bruciano calorie: in questo mese sei un genietto e non prendi neanche un etto tutti i grassi sai bruciare ore ed ore li a pensare! Con le antenne belle tese a Maggio ti aspettan grandi imprese e senza alzarti dalla scrivania gloria e danari ti porterai via… Il tuo amor saprà applaudire e di fianco a te gioire del successo conquistato con l’impegno guadagnato!

La felicità fa ingrassare: il benessere di Giove con Saturno che promuove rende facile la via che ogni dubbio porta via… Sesso e PESCI amore questo mese pagheranno un po le 20 Febbraio - 20 Marzo spese di una gran concentrazione nel lavoro e La gelosia brucia (ma non i grassi): pescionell’azione. Quindi insomma unendo insieme lino innamorato sarai più che fortunato in una vita senza pene e le ore a lavorare senza amore soprattutto ti divertirai di brutto e la soste per mangiare è possibile Scorpione tu calma sognatrice che ti è nota per matrice non faccia un figurone stretto in quel cossi trasforma per magia se ti prende gelosia! tumino che non fa sconti al gran cervellino! Non sarà infatti strano che ti scappi un po la mano se il partner per distrazione guarda in un’altra direzione o pensando alla giornata dica qualche stupìdata!




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