2013. Imprese creative e culturali . I risultati dell'azione nel novarese

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ENERGIA GIOVANE1 La Commissione Europea, nell’ambito della strategia per la crescita Europa 2020, ha raccomandato all’Italia di attuare politiche di incentivazione all’avvio di start-up quale strumento di lotta alla disoccupazione giovanile e l’approvazione di provvedimenti che possano rendere meno difficoltoso l’accesso al credito per le imprese che investono nell’innovazione. L’attuale contesto di criticità che caratterizza la situazione economica e il mercato del lavoro pone come prioritaria l’esigenza di stimolare il sistema economico-sociale verso dinamiche di crescita più sostenute, al fine di mantenere e possibilmente incrementare gli attuali livelli di benessere e di occupazione. La creazione di reddito e di occupazione deve fondarsi sulle attività tradizionali e sulle start up tecnologiche, ma anche puntare su forme innovative di impresa a orientamento meno speculativo e più sociale, in piena coerenza sia con il dibattito in corso a livello scientifico, sia con i recenti orientamenti dell’Unione Europea che pone anche l’investimento nell’innovazione e nell’imprenditorialità sociale fra gli obiettivi principali di Europa 2020. I giovani rappresentano una risorsa essenziale su cui far leva a supporto della crescita economica; la piaga della disoccupazione giovanile può essere meglio affrontata se ai giovani viene offerto sostegno per l’avvio di idee di impresa e se le loro potenzialità sono messe a frutto attraverso la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali anche di carattere sociale, favorendo il superamento della difficoltà dell’accesso al mondo del lavoro da parte di giovani qualificati con competenze non di tipo tecnologico. Oggi le politiche giovanili devono porsi la questione di creazione di lavoro. Per sostenere l’occupazione, valorizzare il capitale umano e individuare efficaci misure di promozione dell’imprenditorialità, in particolare giovanile nei settori creativi non tecnologiche (cioè a basso investimento), sono stati individuati all’interno del progetto per l’imprenditoria giovanile alcuni macro settori e cioè Welfare - Benessere, Cultura, Educazione, Servizi al turismo e Valorizzazione Ambientale, Comunicazione, Green Economy, che, per le loro caratteristiche e dinamiche di sviluppo, risultano particolarmente promettenti nell’offrire interessanti opportunità per la nascita di nuove imprese in ambito sociale: • Welfare / Benessere. I processi di trasformazione dei sistemi di welfare – in particolare in alcuni ambiti come quello socio-assistenziale e sanitario – investono sia l’offerta pubblica e privata sia la domanda delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini. Le Pubbliche Amministrazioni utilizzano in modo sempre più diffuso procedure di esternalizzazione attraverso le quali affidano una quota crescente di risorse economiche a soggetti privati affinché gestiscano servizi di protezione sociale. Questi strumenti hanno aperto e possono ancora aprire spazi per nuove iniziative imprenditoriali in grado di operare efficacemente nella gestione di servizi a finanziamento pubblico o pubblico/privato, per startup in grado di organizzare un’offerta di servizi di protezione sociale attingendo alle risorse “out of pocket” di persone e famiglie, utilizzando modelli di business basati sull’efficientamento dei fattori produttivi e dei modelli prestazionali (franchising, marchi di qualità, filiere, ecc.) e, infine, per la nascita di strutture multi-servizio dedicate alla famiglia e alla comunità (es. centri diurni per anziani, in aggiunta alle case di riposo spesso sovraffollate) dislocate in aree urbane e soprattutto extraurbane, in grado di essere sostenibili attraverso l’ibridazione di modelli di servizio e fonti di finanziamento diversificate (contratti pubblici, mercati privati, donazioni e lavoro volontario, ecc.). Un altro settore che negli ultimi anni risulta in espansione è quello che si potrebbe definire del 1

Di Giovanni Campagnoli e Fabrizio Esposito, www.smartnovara.it


“benessere psico-fisico”. Rientrano in questo settore tutte quelle attività ricreative e non, orientate al miglioramento della qualità della vita, che operano nel campo della salute mentale, intesa come serenità/tranquillità d’animo, della salute del corpo e di tutte quelle discipline legate alla comunicazione interpersonale, alle terapie della coppia e della famiglia, alle tecniche di rilassamento o meditazione. Tra queste, quelle che richiedono anche la residenzialità possono trovare interessanti sinergie con l’offerta di servizi turistici. • Cultura. Questo è un settore molto ampio e in corso di ampliamento (con attività spesso trasversali ad altri settori, come ad esempio il turismo) che sul fronte della produzione culturale (attività artistiche, teatrali, ecc.) si caratterizza per un’accentuata frammentazione e per la difficoltà di molte iniziative a raggiungere la necessaria massa critica – in termini di volumi economici e transazioni di mercato – per configurarsi in senso imprenditoriale. Questo settore offre, quindi, numerosi spazi per la nascita di nuove attività imprenditoriali, che possono andare, ad esempio, dalla progettazione/gestione di eventi artistici, espositivi e di spettacolo, all’organizzazione e allestimento di festival/eventi teatrali, musicali, di danza e cinematografici; dalla gestione di musei, agenzie musicali e istituzioni artistiche (es. centri di documentazione teatrale, musicale o cinematografica, archivi storici, ecc.), alla tutela/conservazione/gestione dei beni archeologici e storicoartistici. Oggi il settore culturale è però caratterizzato da una prevalente presenza pubblica che ha limitato lo sviluppo di iniziative private. L’offerta potrebbe essere ora ampliata sostenendo la nascita di processi trasformativi a favore di realtà associative e gruppi informali intenzionati a sviluppare un’attività imprenditoriale in questo settore. • Educazione. Si tratta di un settore la cui dinamica di sviluppo è strettamente legata al ruolo esercitato dall’offerta pubblica. Un primo importante segmento d’imprenditorialità in campo educativo è quindi rappresentato da iniziative che operano a supporto e a integrazione dei servizi pubblici, come ad esempio le attività extrascolastiche. Un secondo segmento è rappresentato invece da tutti quei soggetti privati che gestiscono – solitamente in modo strutturato e su lungo periodo - strutture educative “chiavi in mano”, molto spesso per conto della Pubblica Amministrazione, ma anche con una propria offerta rivolta a mercati privati (ad esempio asili nido, asili nido aziendali, centri di formazione professionale, scuole equiparate, ecc.). E’ quindi necessario procedere segmentando l’offerta di servizi all’interno delle nicchie dove si concentra l’imprenditorialità in campo educativo (ad esempio i servizi all’infanzia) e successivamente prevedere forme di sostegno alla trasformazione in senso più marcatamente imprenditoriale di strutture educative private oggi gestite attraverso forme non profit non esplicitamente orientate in tal senso. Infine si potrebbe operare per l’aggregazione e la professionalizzazione dei servizi a supporto dell’offerta educativa gestita dal pubblico. • Servizi al turismo e valorizzazione ambientale. L’offerta turistica rappresenta uno dei principali asset in crescita. Un segmento emergente dell’offerta turistica è quello che valorizza e promuove le risorse locali complessivamente intese (ambientali, sociali e storico- artistiche) a sostegno dello sviluppo socio-economico del territorio secondo un paradigma di sostenibilità. E’ essenziale pertanto promuovere il miglioramento della qualità dei servizi per lo sviluppo turistico e la capacità competitiva degli operatori attraverso il consolidamento, la riqualificazione e l’innovazione delle attività imprenditoriali strettamente connesse alla valorizzazione turistico-ambientale. Anche in questo caso si aprono quindi nuovi spazi d’intervento materiali e immateriali sinergici e interrelati tra progettualità pubblica e privata, orientati a promuovere una qualificata progettualità locale, attraverso la valorizzazione del territorio, in termini di sviluppo economico e di fruibilità turistica. In questo settore le potenzialità di sviluppo di nuove imprese sono numerose e vanno dalla valorizzazione di luoghi e siti d’interesse storico, artistico e paesaggistico, alla realizzazione, al recupero e alla gestione di strutture, spazi e beni pubblici a valenza ambientale (e culturale) da destinare a luoghi di servizio alla popolazione e ad attività turistiche; dalla realizzazione di eventi e percorsi didattici/naturalistici legati alle diverse


attività del territorio in collaborazione con i soggetti locali (pubblici e privati), alla realizzazione di nuove reti di relazioni tra imprese locali (distretti turistici) al fine di rilanciare una nuova offerta turistica in grado di rispondere alle esigenze dei mercati nazionali e internazionali. • Comunicazione e gestione di informazioni. In questo settore rientrano tutte quelle attività con finalità di promozione e supporto alle imprese attraverso nuovi e vecchi strumenti di comunicazione, come i social media, in grado di facilitare la partecipazione di individui e aziende ad attività a carattere sociale ed economico che possono andare dalla diffusione di un messaggio/valore sociale, alla commercializzazione e pubblicizzazione di un bene o servizio. In particolare, saranno considerate quelle iniziative volte a supportare le imprese comprese nei settori considerati nella presente proposta. • Green Economy. Negli ultimi anni il termine Green Economy (economia verde) ha acquisito sempre più importanza tanto da essere considerato un modello di sviluppo economico intersettoriale basato su un uso sostenibile delle risorse e su una notevole riduzione degli impatti ambientali e sociali. Nonostante nella green economy la tecnologia e la conoscenza scientifica svolgano un ruolo di primaria importanza, questo modello di sviluppo apre nuove opportunità di crescita imprenditoriale in numerosi settori, che vanno dalla fornitura di energia da fonti rinnovabili (es. eolico, biomasse, solare, geotermia, idroelettrico, ecc.), alla gestione dei rifiuti (raccolta differenziata e riciclaggio), da un’agricoltura maggiormente sostenibile, a una diversa gestione (e sfruttamento) delle risorse naturali (es. foreste e acqua), dalla bio edilizia e architettura, al turismo e ai trasporti, dai prodotti alimentari bio, alle “filiere corte”, dalle nanotecnologie alle biotecnologie e quindi ai settori altamente tecnologici. L’analisi della realtà imprenditoriale locale dimostra tuttavia che si possono trovare nuove strategie di diffusione della cultura d’impresa, anche con supporti specialistici e misure di accompagnamento che sappiano intercettare i giovani, ponendosi in modo meno istituzionale. Per promuovere quindi la nascita di nuove imprese, in particolare giovanili, nei settori creativi, nasce il progetto Energia giovane, proponendo servizi di supporto alla formazione e allo sviluppo di idee e progetti di impresa. [Fonte:www.europa.provincia.tn.it/binary/pat_puntoeuropa/BANDI_IN_CORSO_2007_2013/BANDO_1_2013_MAGGIO_ 2013.1371111581.pdf]


IL PROGETTO ED I RISULTATI Progetto ENERGIA GIOVANE – sviluppato con capofila Provincia di Asti, dall’Assessorato alle Politiche giovanile della Provincia di Novara, su fondi UPI / Ministero Gioventù2 - ha permesso di sviluppare l’attività di SMART incubatore non tecnologico3, attivato già da Fondazione Novara Sviluppo con il contributo della Regione Piemonte. SMART permette di affiancare alla attività istituzionale di Novara Sviluppo, delle azioni ad hoc sulla nascita di start up “creative” attivate da giovani under 35. Sono organizzazioni profit o no profit che sono attive nei settori descritti prima. Obiettivo generale è l’occupabilità delle persone, sostenendo idee e percorsi che portano alla creazione di lavoro in bacini occupazionali locali. Avvio e prosecuzione del Servizio sono garantiti da più progettualità, con un servizio comunicato in termini di opportunità con un sito ad hoc, completo di tutte le informazioni, bando e riferimenti. Appuntamenti finalizzati alla elaborazione del business plan ed alla verifica della sostenibilità dell’idea progettuale, sono la prestazione principale del progetto, unito ad un micro contributo a fondo perduto di 3.000 euro per l’avvio della attività, se la valutazione di una commissione è positiva. Attività svolta: sono state presentate 12 domande redatte sul modulo previsto dal bando; 5 start up valutate positivamente; 4 in fase di valutazione; 3 in fase di candidatura ufficiale; oltre 30 progetti proposti; oltre 50 giovani incontrati. Le persone occupate: 15. Inoltre si è instaurata una collaborazione strutturale con il neonato FabLab WeDo di Fontaneto d'Agogna ed una positiva collaborazione con Junior Achievment per l'educazione all'imprenditorialità nelle scuole superiori e da ciò è scaturita la possibilità per 6 ragazze, che hanno vinto un premio speciale della Fondazione, di sperimentare la gestione di un'azienda simulata all'interno di Smart. La Provincia si Novara arriva a questo progetto in continuità con azioni analoghe sviluppate già dal 2010, quando – nell’ambito di un progetto di rete finanziato da Fondazione Cariplo – aveva contribuito a dare vita ad un “incubatore di idee” e all’avvio di start up creative. Con quel progetto sono state avviate 25 nuove start up, che hanno occupato 70 giovani under 35. Questa programma sperimentale aveva dimostrate la generatività dell’investimento su questo tipo di azione, dove per ogni euro investito, ne venivano creati 8… (v. fig. sotto).

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in rete con Provincia di Biella e Cuneo e coop sociale Orso. www.smartnovara.it


Le innovazioni del progetto Energia Giovane nel novarese si è sviluppato in rete con altri attori già presenti sul territorio. Un punto di forza è stato che la rete locale si è organizzata adottando il concetto di “filiera”, cioè promuovendo azioni in un ottica funzionale di un processo funzionale (anche circolare) che tende all’ottenimento del risultato. Da un certo punto di vista, si riprende l’organizzazione territoriale dei distretti industriali, applicandoli all’impresa sociale e culturale: non una rete dove ci sono tanti soggetti che “fanno cose”, si conoscono, svolgono al massimo qualche azione in comune, allocandosi risorse… Il passaggio qui si fonda invece sul concetto di filiera: le azioni sono già previste su una progettazione articolata in un percorso che prevede che i vari soggetti svolgano delle fasi specializzate di un processo sociale e culturale “produttivo”, condividendone senso e obiettivi. Un passo avanti notevole quinti nella progettazione, che potrebbe portare il Novarese a pensarsi – viste le tante attività promosse – come vero e proprio Distretto Culturale. Gli “stadi” di questa filiera vanno dai luoghi dove i giovani già ci sono (es. spazi giovanili, scuole, Informagiovani biblioteche, ma anche il web) funzionali al portare loro l’informazione sulle opportunità del progetto (e a volte anche ad un primo incontro molto informale) ed attività formative (es. workshop, corsi brei laboratori). Lo “stadio” successivo della filiera è quello dell’accesso al servizio di consulenza. Da qui parte l’accompagnamento che porta all’elaborazione del business plan e, nel caso di una sua approvazione, anche allo “stadio 3” del progetto, cioè quello del “luogo di lavoro”. Sul territorio la rete è formata dall’incubatore tecnologico EnneTre, dall’Incubatore non tecnologico SMART presso Fondazione Novara Sviluppo e MeltinPOP ad Arona, tutti luoghi che offrono ai giovani start uppers spazi in co-working. Ma anche da WEDO Fab Lab (collocato in un capannone industriale a Fontaneto d’Agogna), un “laboratorio di fabbricazione digitale” dove sono in un uso condiviso, non solo gli spazi, ma anche attrezzature e macchinari di uova generazione, quali la stampante 3D, la laser cut, la fresa cnc, insieme a quelle tradizionali di falegnameria e cucito… Una rilettura dei luoghi di lavoro molto contemporanea che aggrega ragazzi interessati alla tecnologia ed appassionati di nuove modalità espressive. La “circolarità” della filiera riprende da qui: il Fab Lab è anche un luogo dove queste persone vengono informate sulle opportunità di fare impresa, si fa formazione e quindi possono nascere interessi ad avviare nuove start up. La particolarità di questi luoghi è che assomigliano molto alle botteghe rinascimentali di un tempo e, come allora, sono luoghi di apprendimento di nuove professioni. Si tratta di professionalità in sviluppo, che richiedono nuove competenze, e che si collocano in su quella che Chris Anderson chiama “coda lunga” dei mestieri, individuando il passaggio dal mercato di massa alla massa di mercati. Sono quindi “economie di nicchia”, con alto valore inespresso, locale, sociale, culturale, che non richiedono grossi investimenti di capitale, sono “labour intensive”, scartate dalle grandi imprese perché non convenienti a loro. Il target di queste azioni del progetto Energia Giovane può essere così descritto: • Imprenditori (o comunque “impegnati”) “nonostante”... le difficoltà ed il clima generale di sfiducia presente nel Paese, oltre alle difficoltà specifiche del fare impresa in Italia • Ricercatori di lavoro appassionante ed autorealizzativo del proprio talento • Il sogno/desiderio e' il più grande incentivo • Cambiamenti anche da procurare e non solo da subire • Minori certezze non sono minori opportunità • Generazione “mille euro” (no “get rich quick”) • Rispetto a questo tipo di spazi, vi è un'evoluzione dei comportamenti dei giovani: vale di più il luogo di ciò che si consuma.


Le criticità ed i punti di forza Una prima fase di valutazione mette in luce alcune criticità del progetto legate principalmente al fatto che vi è sempre l’aleatorietà delle risorse: il rischio è di costruire dei sistemi che nel momento in cui cominciano a dare risultati, si devono confrontare con il tema del ri-finanziamento. Oltre poi alle tradizionali difficoltà del fare rete, il concentrarsi troppo sul mettere a punto il progetto, sui vincoli interni e, soprattutto, sulla gestione delle azioni del progetto stesso, frena anche la ricerca di partnership durante il progress delle attività. Migliorabile è l’azione di promozione (p al via però una campagna face book) e la diffusione sul territorio di luoghi quali spazi giovanili, spazi co-working, fab lab. In generale vi è poi un clima in cui la cultura dello start up non è particolarmente diffusa e una forte difficoltà al fare (piccola…) impresa, dovuta a vincoli amministrativi che si trasformano in barriere a volte insuperabili. Interessante può essere riportate le criticità incontrate dalle start up in questo percorso che porta al fare impresa, che vanno – nella fase iniziale - al non avere mai avuto una “infarinatura” sul concetto di “mettersi in proprio”, fino a quelle appunto dei vincoli amministrativi (presenti in tutti i settori leggeri descritti prima, in modo arcaico…). Vi sono poi le “tradizionali” difficoltà di accesso al credito per i giovani, unita a quella della sottocapitalizzazione, e la grossa criticità di sviluppare una funzione commerciale forte al proprio interno, spessa dovuta al non aver sufficienti risorse e competenze per svilupparla. Invece sono punti di forza delle start up: - struttura piatta, dinamica e leggera (pochi ruoli e tecnostrutture, livelli gerarchici, procedure, basse, molto “team” e “share”) - maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione - comunicazione interna facile - maggiore rapidità di azione e reazione - utilizzo di nuove tecnologie - ricambio (culturale, generazionale, etc.) - lavoro per gruppi / progetti - Innovazione e imprenditorialità (= competenze specifiche) - Project (& event…) management - Il rapporto con gli stakeholder (soggetti con cui si scambia) ed il concetto di rete nel “dna” (networking) - Capacità di micromarketing (sms, social network, non più grandi media)


ELENCO START UP SNAP AND GO: La start up si propone di introdurre nuovi prodotti nel settore del turismo culturale caratterizzati da un livello di innovazione tecnologica digitale, che permettono una fruibilità immediata, attraverso l’uso qualitativo di una tecnologia di massa (smartphone, tablet, app). I prodotti culturali sviluppanti sono con tecnologia qr e nfc, arricchiti da testi, contributi fotografici ed audio, mappe e realtà aumentata. Saranno prodotti pensati per favorire visite museali, itinerari turistici, percorsi naturalistici, itinerari letterari e gastronomici, itinerari di valorizzazione del design e delle produzioni industriali. MAKE-ARCH: make-arch si occupa di creare attraverso semplici materiali come cartone, legno, plexiglass, plastica e una strumentazione da lavoro come fresa, levigatrice, sega circolare e seghetto, dei modelli per l'architettura capaci di soddisfare le diverse esigenze dei committenti. Make-arch si propone a professionisti, enti pubblici e altre aziende per la realizzazione di oggettistica pubblicitaria, servizi di grafica (brochure, depliant, biglietti da visita personalizzati, impaginazione) e render fotorealistici. PETER PAN Offre servizi di post scuola ai ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado e del biennio delle scuole superiori. Il . Laboratorio ludico-creativo “Niente è brutto se usi la fantasia” stimola la fantasia e la creatività dei bambini sviluppando la manualità, realizzando “lavoretti” personalizzati. Sensibilizza i bambini contro lo spreco utilizzando materiali di recupero. I bambini sperimentano, crescono, socializzano e si confrontano. MARCONI BEACH Marconi Beach è uno spazio di 500 mq sul lungo lago della città di Arona, in viale Marconi. Nel pieno centro della città, è un’assegnazione demaniale, assegnato a maggio 2011 con inaugurazione giugno 2013. Attività di carattere stagionale con attracchi barca e palco spettacoli, punta a intercettare la domanda dell’azienda “turismo” del basso lago maggiore. DIGITAL DICTIONARY: L'idea di Digital Dictionary trova le sue origini all'interno di una competizione universitaria e si sviluppa come associazione non profit che si qualifica come un incubatore di idee originali sul binomio "competitività aziendale e digital". L'obiettivo è quello di essere un punto di riferimento per tutte le aziende che intendono rafforzare la propria competitività attraverso un adeguato presidio del canale digital. MUSICANOVA Impresa individuale che fornisce il servizio di sala prove, sala registrazione, corsi in ambito musicale, service audio/video. Ubicata a Lumellogno, punta su di un servizio di qualità a prezzi concorrenziali, grazie ad una sinergia già instaurata con un'azienda similare, sempre novarese. Novara non presenta molte alternative in questo senso, punta ad attrarre musicisti delle


zone limitrofe (Vercelli, Pavia). EDUCART Subentro come ditta individuale in una storica attività di cartolibreria in Pettenasco. Trasformata con la nuova startup in una bottega di educazione artitstico-creativa per bambini, con laboratori ad hoc. TDN ARTUP Associazione culturale e artistica che nasce dalla passione dei fondatori per il mondo artistico ed in particolare della web-radio, diventando in poco tempo la più seguita a livello nazionale. La startup nasce proprio in conseguenza di questi buoni risultati, che hanno indotto i fondatori a trasformare l'hobby in un lavoro a tempo pieno. La startup si occuperà anche di altre produzioni/servizi in ambito artistico/multimediale. In stand by: CUOCO A DOMICILIO Obiettivo è offrire servizio di cucina presso case private o esercizi pubblici come libero professionista nell’alto novarese. Questa idea permette di avere un cuoco da ristorante nella comodità di casa propria, senza scegliere da un menù prestabilito, ma concordando una vasta gamma di pietanze , offrendo un servizio innovativo . NOCE Startup che intende fornire servizi di supporto all'attività didattica delle scuole primarie e secondarie, con focus gli Istituti professionali e tecnici (assesment e training cognitivo, precision teaching, giftedness care, digital learning), orientamento e job palcement, con l'obiettivo di ridurre il gap scuola-lavoro. Target dei servizi sono allievi, insegnanti, pmi. ARTAKO Associazione culturale per la gestione di un spazio artistico in cui gli imprenditori realizzano le proprie opere e ospitano esposizioni. La startup si propone quindi sul mercato sia con la vendita delle proprie opere d'arte sia affittando il proprio spazio espositivo ad altri artisti (ed in quest'ultimo caso è in grado di fornire anche consulenza nell'allestimento della mostra). PENSIONE PER CANI L’idea è un luogo in grado di offrire un centro diurno per cani, che offra anche servizi aggiuntivi, dalla toelettatura all’addestramento. Il servizio può essere anche di pensione post operatoria, abbinato anche a pronto soccorso veterinario, aperto 24 ore al giorno.


ALLEGATO 1 Recentemente in Italia, ci sono state alcune novità legislative a riguardo: infatti dopo le srl a un euro e le start up innovative, la nuova disciplina (D.L. 179/2012) prevede le start-up innovative a vocazione sociale, cioè una ulteriore categoria di start-up che oltre ai requisiti già richiesti per le prime, devono operare in via esclusiva “nei settori previsti di competenza dell’impresa sociale (D.L. 155/2006). Sono quindi qualificate come “sociali” soggetti, sostanzialmente for profit, che vedono un vincolo di distribuzione degli utili solo temporaneo, dettato principalmente da logiche di consolidamento patrimoniale. Ciò fa emergere, quindi, delle riflessioni interessanti in ordine alla possibilità di realizzare delle iniziative imprenditoriali - socialmente rilevanti - fuori da un perimetro prettamente non profit. Tale intervento, potrebbe rappresentare un primo passo verso il superamento della rigida dicotomia profit/non profit - che oggi caratterizza il nostro ordinamento - ed un’apertura verso un sistema che guardi ai risultati economico-sociali generati dall’impresa e non esclusivamente alla sua qualificazione giuridica ammettendo, implicitamente, che obiettivi di interesse collettivo possano essere perseguiti anche tramite veicoli societari, a vocazione sociale. Inoltre sono state previste delle agevolazioni fiscali specifiche per le start-up innovative a vocazione sociale, elemento che di certo potrà contribuire ad agevolarne la diffusione. Invece, rispetto, alle imprese culturali giovanili di natura nonprofit, la Rete delle Fondazioni bancarie (promuovendo un bando ad hoc), ne dà una definizione particolarmente interessante ed innovativa, individuandole quali soggetti di natura privatistica impegnate principalmente in uno dei seguenti campi: 1) l’ambito della produzione artistica/creativa in tutte le sue forme, da quelle tradizionali a quelle di ultima generazione; 2) l’ambito dei servizi di supporto alla conoscenza, alla valorizza- zione, alla tutela, alla protezione, alla circolazione dei beni e delle attività culturali. Le organizzazioni hanno carattere giovanile con un organo collegiale di gestione composto in maggioranza da giovani tra i 18 e i 35 anni. Inoltre, per superre il concetto di “volontariato”, le imprese culturali giovanili si caratterizzino per un buon livello di vitalità organizzativa e: • dimostrino di avere avuto, negli ultimi due anni, un’attività regolare e non episodica (soprattutto attraverso la presenza di un fatturato costante); • dimostrino di avere al proprio interno o legata con un contratto stabile almeno 1 risorsa completamente dedicata all’ambito manageriale (organizzazione, gestione, amministrazione, ecc.); • redigano il bilancio conformemente alle “Linee guida e prospetti di bilancio per gli enti non profit” emanate dall’Agenzia del Terzo Settore nel marzo del 2009 (o equivalenti); • espongano, in relazione ai due anni precedenti, un valore positivo di patrimonio netto. [Fonte: www.fondazionecariplo.it/it/progetti/arte/Funder35/funder35.html]


ALLEGATO 2 Di economia creativa si è iniziato a parlare negli anni Novanta, quando si sono diffusi i primi studi che riconoscevano l'importanza di quei settori economici caratterizzati principalmente dall'apporto di risorse umane, dall'innovazione e dalle capacità tecnicoartistiche degli operatori. Motore di questo settore è la compagine delle industrie culturali e creative, una fetta importante e soprattutto in continua espansione dell'economia globale che comprende non solo le aree artistiche tradizionali (arti visive, arti performative, letteratura, musica) ma anche design, moda, artigianato, intrattenimento, industria del gusto … Proprio la multidisciplinarietà intrinseca al concetto di creatività ha fatto sì che, ancora oggi, non esista una definizione univoca per le industrie culturali e creative, nonostante la notevole letteratura in merito. Di seguito sono riportate le definizioni più condivise e accreditate. I confini delle imprese culturali e creative sono infatti in continua evoluzione; ai settori culturali tradizionali (musica, teatro, patrimonio culturale ...) si aggiungono oggi design, architettura, grafica, moda, turismo e pubblicità. Inoltre, le stesse industrie tradizionali si stanno avvicinando sempre più al settore creativo creando interessanti ibridazioni. Se si prende in considerazione il settore ICC in Europa, è subito evidente una iniziale divisione geografica: nel Nord Europa l'approccio a questo settore è “technology-driven”, legato quindi agli aspetti più recenti e meno tradizionali del settore creativo. I Paesi dell'Europa Centrale e Meridionale invece, mostrano un chiaro orientamento alle attività legate al patrimonio culturale, “heritage-driven” quindi, e si focalizzano maggiormente sulle imprese culturali tradizionali. Questo comporta una diversità nelle politiche volte al sostegno del settore e conseguenti difficoltà nell'individuare una definizione concordata. Tuttavia, si possono rilevare alcune caratteristiche comuni al variegato settore delle ICC: • prevalenza di PMI, ditte individuali e libri professionisti; • alto tasso di innovazione tecnologica, non-tecnologica e sociale; • alto contenuto di conoscenza; • multidisciplinarietà e varietà nei settori di applicazione. Inoltre, la maggior parte degli addetti del settore creativo possiede un livello di formazione universitario di secondo livello o un master di secondo livello, quindi una preparazione accademica molto alta. La formazione, tuttavia, è prevalentemente artistica o legata a percorsi formativi legati alla comunicazione. Il creativo necessita di nozioni gestionali, legali e commerciali, unitamente alle competenze in materia di fundraising e di strategie di “accesso al mercato”. [Fonte: www.emiliaromagnastartup.it/creative/impresa-culturale-e-creativa-icc]


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