RIUSIAMO NOVARA Case study
L’area ex Olcese per l’avvio di un programma di Rigenerazione Urbana Innovativo
Roberto Tognetti Giovanni Campagnoli Ottobre 2016
!
!
Dobbiamo diffidare delle innovazioni superflue, soprattutto quando sono guidate dalla logica. Sir Winston Churchill
Fare le cose vecchie in modo nuovo - questa è innovazione. Joseph Alois Schumpeter
Il primo passo nell'innovazione è sapere di poter creare qualcosa. Fatto questo, il resto è solo questione di dettagli. Brian Herbert
L'innovazione è più poesia di scienza. Daniel W. Rasmus
2
RIUSIAMO(NOVARA.(L’area(ex(Olcese(per(l’avvio(di(un(programma(di(Rigenerazione(Urbana(Innovativo( ! Indice' ! ! • Per!una!nuova!idea!di!“ancoraggio”!del!welfare!tra!eterotopia!e!iperluogo! • Una!nuova!architettura!sociale! • Cinque!punti!per!i!“cantieri!di!riuso!creativo”! • Un!decalogo!per!il!riuso!creativo! • Da!persone!senza!spazi!a!spazi!senza!persone! • Il!Paese!dal!potenziale!inespresso! • Riempire!i!vuoti!con!il!talento! • Nuove!imprese!per!nuovi!valori:!alcune!stime!quantitative! • Le!criticità! • Forme!e!tipologie!dei!“community!assets” ! • I!luoghi!abbandonati!e/o!sottoutilizzati!di!Novara! • L’area!ex!Olcese!per!l’avvio!di!un!programma!di!Rigenerazione!Urbana!Innovativo! • Immagini!dell’area!! !
3
! • Cronologia!recente!! • Presupposti!del!progetto! • Il!programma!di!Rigenerazione!Urbana!Innovativo! • Azione!0!L!CLEAN!AREA! • Azione!1!L!THE!SIGNAL!! • Azione!2!L!FRIENDLY!PARKING! • Azione!3!L!STREETSPORT!AREA! • Azione!4!L!NEW!CRAFT!FOR!MOBILITY! • Azione!5!L!NOVARA!FARMER! • Azione!6!L!NOVARA!PLAYTIME! • Azione!7!L!TEMPORARY!SOCIAL!HOUSING! • Azione!8!L!THE!WHALE! • Azione!9!L!THE!LIFT!
!
4
Per una nuova idea di “ancoraggio” del welfare tra eterotopia e iperluogo
Spesso è capitato di ragionare sul senso del riuso creativo e del riuso temporaneo per esprimere una visione del welfare da un’altra angolazione: quella dei luoghi e degli spazi (pubblici o di socializzazione), poiché entrambi non sono indifferenti ai processi di cambiamento e ancor meno alla trasformazione delle filiere del valore che l’economia delle reti e della transizione impone ormai sotto molteplici profili. Si tratta di un modo per offrire “radici” all’innovazione sociale, per conferire ancoraggio ai gesti e alle azioni di cambiamento che alcune comunità possono decidere di intraprendere in qualsiasi momento con consapevolezza acquisita o conquistata, nei più svariati modi e circostanze. Ciò significa che le dinamiche NON impersonali che partono dai luoghi e dagli spazi possono sviluppare profili trasversali attinenti tutte le possibili transizioni sociali, culturali ed economiche di un grande momento di crisi come quello che stiamo vivendo ormai da quasi un decennio. Se infatti si provano a declinare le istanze di innovazione e di integrazione sottesi alla trasversalità di questa visione tra geografia umana e situazionismo, si arriva a definire una traiettoria che porta a fare i conti anche con quel concetto di “Eterotopia” coniato dal filosofo francese Michel Foucault, per indicare quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano1. Una chiave interpretativa più aperta ad esiti antropologici per considerare il welfare come frontiera di nuovi comportamenti da considerare nella capacità di costruire legami e fondare insediamenti con motivazioni comuni, insomma quello che gli antropologi chiamavano «cultura» e che sarebbe il mondo, costruito e non, delle relazioni tra persone e luoghi, la rete di reciprocità che tiene in piedi e spinge una società2.
5
È in questo quadro di relazioni tra persone, luoghi e cose che si ravvede una molteplicità di cause strutturali e di congiuntura, tra scenari di rigenerazione urbana dove sempre di più il “riuso temporaneo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 1
M. Foucault, conferenza tunisina Des espaces autres, marzo 1967 (tradotta con il titolo Eterotopie in Archivio Foucault, Milano Feltrinelli 1998). 2 Franco La Cecla, Contro l’urbanistica, Einaudi, 2015.
!
6
e/o creativo” diventa strategico in forza delle energie e delle fibrillazioni dei suoi protagonisti. Con la definizione di “riuso temporaneo e/o creativo” è da intendersi qualsiasi operazione di uso parziale e limitato nel tempo che produca il massimo dei risultati di utilità e funzionalità con il minimo dei costi. Ciò può essere perseguito attraverso la re-interpretazione creativa degli spazi per esempio individuando funzioni “compatibili” con lo stato dei luoghi o con semplici operazioni di pulizia, riordino e adattamento dei manufatti, comprese operazioni partecipate di co-progettazione, autocostruzione, cogestione. L’alternativa è quella di assistere inermi all’avanzamento del degrado congiuntamente al procedere inesorabile dell’erosione di valore del bene di riferimento. Sul piatto delle bilancia vanno quindi messi i costi (molto bassi) del riuso temporaneo rispetto alle perdite di valore (molto alte) dal punto di vista, immobiliare, patrimoniale, socio-urbanistico, ecc. In tal modo i luoghi dei riuso possono configurarsi come catalizzatori di valore e lavoro, oltre a diventare luoghi in cui sperimentare nuove forme di welfare (ved. fig.1).
!
Fig.1 - I luoghi dei riuso come catalizzatori di valore e lavoro
Come è stato lucidamente sottolineato a proposito del grande momento di transizione in corso3: la Rivoluzione Digitale riporta la tecnologia in quella dimensione personale e sociale da cui era uscita con la rivoluzione industriale e sposta l’economia da un mondo di organizzazioni stabili (offerta) e masse omogenee di consumo (domanda), a reti fluide, in continua trasformazione.
7
La forte mobilità geografica, culturale e lavorativa contemporanea, indotta dalla rottura dei grandi silos settoriali e disciplinari, sta generando una nuova élite di nomadi, capaci di attraversare territori nuovi, !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 3
Paolo Zanenga, Per una Scienza del Bello che rinnovi l’economia. 22 aprile 2015. http://www.informazionesenzafiltro.it/per-una-scienza-del-bello-che-rinnovi-leconomia/
!
!
di formare dei flussi di esploratori, impollinatori e cacciatori, e di gettare dei ponti tra i nodi privilegiati di conoscenza. È una situazione completamente nuova alla quale gli ambienti istituzionali, legislativi e finanziari attuali, legati a un modello di società e di economia tradizionale, non rispondono.
Assistere e facilitare questi viaggiatori di un nuovo mondo fa parte di un’azione sistemica fondamentale per accelerare i cambiamenti e permettere l’innesco di quei processi cognitivi e collaborativi non prevedibili a priori che sono i veri generatori di ricchezza nella società della conoscenza (tutto il resto fa parte del loro fall-out). Nello stesso tempo è opportuno mantenere un ottimo sistema di relazioni con i protagonisti istituzionali e finanziari esistenti, in grado sia di rassicurarli, sia di non esserne inibiti o fagocitati. Un non facile equilibrio che induce a porsi in una prospettiva glocal, tale cioè da occupare uno spazio di mediazione tra i mondi locali e le reti globali: uno spazio non ancora occupato da modelli standard e ricco, come tutte le regioni di confine, di vitalità.
La creazione di ecosistemi glocal, iperluoghi o “porte”, in cui l’incontro e la co-creazione siano accelerati, può trovare forme attuative che concilino libertà di azione ed esplorazione, un rapporto vivo con la società e una radicale innovatività nei criteri di valutazione, con una partecipazione molto motivata della finanza e una convinta sinergia con le istituzioni pubbliche. Infatti, se questi nodi assumono il ruolo di incrementare la generazione di ricchezza, incanalano verso le pubbliche amministrazioni maggiori flussi di denaro e costituiscono un’interfaccia ideale e una grande opportunità per gli investitori finanziari. È in tal modo che i luoghi dei riuso possono configurarsi come “iperluoghi”, ovvero come catalizzatori di valore e lavoro e anche nuovo welfare. Una nuova architettura sociale
8
La prefazione di TAMassociati4 intitolata “Taking care, progettare per il bene comune” relativamente alla mostra del Padiglione Italia alla 15° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di
Estratto della prefazione di TAMassociati, Taking care, progettare per il bene comune, Padiglione Italia, 15° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, 2016.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 4
!
Venezia, offre una ricentratura del tema partendo dal ruolo etico che l’architettura sta assumendo in molti dei processi di cambiamento in corso. Ci consegna una visione dell’architettura al servizio della collettività. È un lavoro volto a dimostrare come l’architettura, quando si prende cura degli individui e delle comunità, degli spazi e dei luoghi, dei principi e delle risorse, fa la differenza.
Un’architettura che guarda al sociale può agire come baluardo contro la marginalità e l’esclusione e divenire motore di nuove visioni, potente mezzo comunicante, strumento attraverso cui le periferie dell’abitare possano rivendicare diritti, progresso, opportunità, inclusione. (…). Questa idea di architettura non promette una nuova teoria, piuttosto si costruisce come “pratica complessa” da condursi in sintonia con le molteplici componenti socio-culturali che operano nelle varie periferie dell’abitare contemporaneo. In questo paesaggio articolato e spesso disaggregato, l’architettura deve ricostruire il proprio ruolo di “sapere comune” opportunamente diffuso e condiviso, capace di agire per la cura dei luoghi e per lo sviluppo del capitale umano, in ogni comunità.
La “periferia” infatti non è soltanto uno spazio fisico: è anche uno spazio mentale, e cioè quel luogo di marginalità culturale in cui si è venuta a trovare l’idea stessa dell’abitare. L’architettura potrà continuare ad agire come strumento di contrasto solo se sarà in grado di confrontarsi con questa marginalità, e costruire nuovi contesti in cui anche questa parte di società si riconosca e possa organizzare in modo soddisfacente le regole del proprio vivere.
Sarà necessario affrontare molte sfide, ma un’architettura partecipata e intelligente creativa ed efficace, attenta e responsabile sarà senz’altro in grado di scardinare gli status quo, e sarà capace di immaginare e realizzare luoghi migliori. E poiché le politiche, in architettura diventano luoghi, la mostra vuole anche essere un richiamo forte alle responsabilità e potenzialità della politica nella vita di tutti, dimostrando che anche una realizzazione architettonica, fissa o mobile, temporanea o permanente, può diventare soggetto politico di difesa e pretesa dei diritti. (…).
9
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !
!
La mostra vuole testimoniare anche questa “specificità” italiana, che può diventare un originale modello per nuove politiche di welfare. Ma, soprattutto TAKING CARE vuole aprire un dialogo tra il mondo dell’architettura e il multiverso mondo di esperienze e progetti propri dell’associazionismo, con lo scopo di costituire un laboratorio sociale di sperimentazione e cambiamento.
10
Non a caso l’architettura, assieme alle discipline giuridiche e socio-economiche, è diventata una protagonista dell’attuale dibattito sui beni comuni, cui la mostra fa esplicito riferimento. L’architettura, per sua definizione, è agente nei processi di manipolazione e trasformazione dei beni (privati, pubblici o comuni che siano), ma altresì partecipa sempre più del processo di affermazione di valori quali: l’identità, la consapevolezza, l’appropriazione: valori che intervengono in ogni processo di costruzione (e di gestione) degli spazi e dei beni, a maggior ragione quando questi assumono il carattere di bene comune. La nostra tesi è che questo processo costituisca esso stesso un bene comune in sé, in grado di generare nuovi saperi, condivisione delle risorse, diffusione di democrazia e migliore convivenza. Sta all’architettura raccogliere le migliori energie per affrontare questa sfida, e non chiudersi in un proprio universo disciplinare staccato dalla società cui dichiara di dedicarsi.
!
Cinque punti per i “cantieri di riuso creativo”
Nell’ambito di questa temperie assumono particolare riferimento alcuni principi guida in grado di indirizzare l’azione e le scelte di chi si appresta a sviluppare progetti o interventi di riuso creativo o temporaneo. Si tratta dei cinque punti di seguito illustrati elaborati dai protagonisti5 dei principali casi di riuso generativo condotti in Italia in questi anni.
1 - Il locale e il globale. Spazi che diventano luoghi hanno innanzitutto una dimensione locale. Ma il locale non basta. Le sfide della contemporaneità richiedono un collegamento continuo con i flussi di idee e i processi globali di trasformazione della produzione, del consumo, del vivere. Il legame, il confronto e la competizione con il globale tiene tesa la corda dell’innovazione. E senza comunità e innovazione questi luoghi tornano ad essere spazi morti.
2 - Il pubblico e il privato. Gli anglosassoni parlano di “publicness” per indicare la qualità e la dimensione collettiva degli esiti di un progetto, un’infrastruttura, un servizio. I progetti di riuso creativo non possono la tensione verso la “publicness” è stata sempre molto marcata: cultura, educazione, welfare, occupabilità, capitale sociale sono i temi centrali dei progetti di riqualificazione degli spazi abbandonati. Ma altrettanto convinta è la riflessione che queste qualità possa averle un progetto gestito da un operatore privato. La sfida è la definizione di un modello di business sostenibile e che la pubblica amministrazione, se proprietaria degli spazi, definisca dei requisiti di publicness chiari.
11
3 - La regola e l’informale. Per essere un luogo favorevole all’innovazione ci deve essere libertà per provare, testare, mostrare, dimostrare, prototipare, interagire, pivotare, sbagliare, osare (tutti verbi cari agli innovatori), anche a I concetti qui espressi sono di Matteo Bartolomeo di Avanzi - Sostenibilità Per Azioni.!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 5
!
dispetto delle regole, del buonsenso, delle prassi, del pensiero comune. I luoghi ibridi per certi aspetti sono i terreni ideali dove declinare questi verbi, dove praticare il learning by doing e il learning by interacting, sempre che garantiscano uno spazio adeguato all’errore, alla forzatura delle regole e alla natura informale e non codificata dell’innovazione e dei sui esiti. Nella relazione proprietario-gestoreospiti- utenti occorre quindi definire un nuovo contratto sociale che in qualche modo reinterpreti quanto avviene negli spazi tipici dell’informale (vari luoghi di aggregazione sociale), limitando gli incentivi per i free rider.
4 - L’hardware e i software. Le specificità dell’involucro è spesso considerata la condizione di partenza con due effetti collaterali: la ristrutturazione (e in alcuni casi l’abbattimento e la ri-costruzione) mangia quantità enorme di risorse, totalmente sproporzionata rispetto alle reali e minime esigenze per favorire lo sviluppo di una comunità. Il secondo effetto, negativo, è il tempo. La ristrutturazione, che spesso richiede procedure di evidenza pubblica e iter codificati, ruba mesi e anni, toglie speranze, fa perdere il momento di attenzione, fa perdere semplicemente il momentum. Serve spostare, decisamente, l’enfasi dall’hardware al software o dai fini ai mezzi a volte. La responsabilità di questo bilanciamento, un fatto culturale prima ancora che un insieme di regole, è in capo al proprietario e al gestore. Occorre disegnare quindi nuovi patti, sistemi di remunerazione e di rendicontazione che permettano un’allocazione delle risorse più sensata ed efficace.
12
5 - Il progetto e l’indefinito. “Preparate un progetto!” è l’invito che spesso viene rivolto a chi è interessato a prendere qualche responsabilità nella gestione. Ma come è possibile disegnare un progetto in un mondo in cui i cambiamenti sono così rapidi? Come è possibile progettare se la domanda è emergente e sostanzialmente non interrogabile? L’asimmetria informativa, ineluttabile, unita alla natura stessa dei processi di innovazione – che sono sostanzialmente interazione e una sequenza non programmabile di prove ed errori – spinge a ritenere che il progetto debba limitarsi all’indispensabile, agli elementi minimi che poi potranno essere combinati per facilitare un metabolismo non classificabile a priori. !
!
13
Un decalogo per il riuso creativo
In forma ancora più sistematica è stato stilato anche un decalogo6 per il riuso creativo qui di seguito richiamato.
1. Inversione del rapporto tra contenitore e contenuto. Il contenuto è in linea di massima più importante del contenitore, ovvero il contenitore senza contenuto perde in tutto o in parte la sua legittimazione di riuso.
3. Necessità di socializzare il progetto: progettazione e/o pianificazione partecipata, co-progettazione, co-design.
2. Tendenza a modificare e/o ribaltare la teoria del valore applicata agli immobili e ai luoghi abbandonati o sottoutilizzati (patrimonio da trasformare da "liability" ad "asset").
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
14
6 Roberto Tognetti, Un decalogo per il riuso creativo, intervento al Forum della finanza sostenibile “Investire nella riqualificazione del patrimonio immobiliare: buone pratiche e prospettive future”,17 Novembre 2015, Fondazione Riccardo Catella, Milano.
!
!
4. Il tempo è una variabile sempre più strategica e indifferibile. È indispensabile determinare in tempi brevi o brevissimi le forme di riuso temporaneo (definibile anche come “progetto dell’attesa”).
5. Il “progetto” diventa “processo”: pur mantenendo una strategia forte e definita, evolve in paradigma fluido che si adatta alle circostanze. Le relative regole assurgono a codice del mutamento. Il cantiere da “mezzo” diventa in tutto o in parte un “fine”. 6. La partecipazione della comunità locale e/o di una o più comunità di interessi conferisce forza e vitalità al progetto.
15
7. Politiche pubbliche aperte e non impersonali: sviluppo dei beni comuni, contaminazione tra rigenerazione urbana e innovazione sociale. 8. Applicazione del principio “più usi meno paghi”, in termini etici, operativi e fiscali.
!
9. Utilizzo creativo dei titoli edificatori (la qualità e la bellezza come nuovo e unico “onere di urbanizzazione”).
Riferimento al Costituto di Siena del 1309: fra li studii e solicitudini che procurare si debbono per coloro, che intendono al governamento de la città, è quello massimamente che s’intenda a la bellezza della città, perché la città dev’essere onorevolmente dotata et guernita, tanto per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini.
10. Semplificazione “vera” basata su responsabilità e sussidiarietà. Poche regole e princìpi chiari. Si a riforme quadro, no a leggi settoriali (in molti casi basta il codice civile e….. i 10 comandamenti). Da persone senza spazi a spazi senza persone
Il nostro Paese è passato, nel giro di pochi anni, da un’Italia formata da persone senza spazi, ad una realtà di spazi senza più persone7. Si costruisce con la velocità di consumo del suolo di 8 metri al secondo, l’urbanizzazione è cresciuta tra il Dopoguerra ed il 2000 del 400%, mentre la popolazione del 27%...La svalutazione dei beni immobiliari proprio per questo incremento di offerta sul mercato (che ne provoca un calo dei prezzi), ha causato una crisi di “sovra produzione”, che – come negli Usa ed in Spagna – è stata l’origine di difficoltà ben più complessive nel sistema economico, innescando crisi non solo di fine ciclo, quanto piuttosto strutturali.
16
Non è un caso che questa fase perduri dal 2008 e che oggi il Paese si ritrovi un patrimonio di oltre sei milioni di beni inutilizzati o sottoutilizzati (significa più di due volte la città di Roma vuota), tra abitazioni (5 milioni) ed altri immobili pubblici, parapubblici e privati, come ex fabbriche e capannoni industriali
Giovanni Campagnoli con postfazione di Roberto Tognetti, Da spazi vuoti a start up culturali/sociali giovanili. “Riusiamo l’Italia”, Il Sole 24 Ore, Collana Studi, Milano, 2014.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 7
!
!
17
dismessi, ex-scuole, asili, oratori e opere ecclesiastiche chiuse, cinema e teatri vuoti, monasteri abbandonati, spazi di proprietĂ delle societĂ di Mutuo Soccorso e delle cooperative Case del Popolo, Cantine sociali, colonie, spazi comunali chiusi (sedi di quartiere, ospedali, Scuole ed altri spazi di proprietĂ quali lasciti), stazioni impresenziate, Case cantoniere non utilizzate, beni confiscati alla mafia, "paesi fantasma". E la lista dell'Italia lasciata andare a se stessa sarebbe ancora lunghissima (ved. Fig.2).
!
Fig. 2 - Le tipologie di spazi vuoti oggi in Italia
Il Paese dal potenziale inespresso !
18
Alla luce dei dati del grafico precedente, secondo il Censis siamo un Paese dal potenziale inespresso (o anche definito dal “capitale inagito”) proprio perché l’Italia riesce solo in minima parte a mettere a valore il ricco patrimonio culturale di cui dispone (330 miliardi di euro). Senza contare il valore economico dei patrimoni potenzialmente oggetto di lasciti ad istituzioni di beneficenza entro il 2020, che si può stimare in circa 105 miliardi, corrispondenti ai patrimoni di circa 340 mila famiglie, che non hanno figli e parenti, conviventi al momento della morte.
Oggi però, la crescente disponibilità di spazi è dovuta anche a cambiamenti e trasformazioni dei processi produttivi, con i nuovi concetti di manifattura, andando ed evidenziare che il sistema di produzione/distribuzione dei beni che ha dominato gli ultimi 60/70 anni, potrebbe non essere l’unico, di certo non è già il più efficiente.
Questo ripensamento di modelli, porta avanti anche una diversa concezione delle città e dell’abitare, dove la crescita di “spazi ibridi”, ora luoghi marginali o “residui della storia”, segnala che qui si stanno scrivendo pezzi di futuro, fatto di innovazioni, micro-impresa e talenti creativi, accompagnato sempre dalla partecipazione e dal coinvolgimento delle comunità.
Sono percorsi trasversali per geografia e funzione d’uso originaria degli spazi (vedi fig. 3), accomunati dal presentare una vocazione culturale e creativa innovativa, occasioni di nuova socialità e di percorsi partecipativi dal basso . Con un obiettivo: riempire i vuoti di passioni, idee, talento, competenze. A partire dalle periferie8.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 8
19
Questi contenuti sono stati pubblicati in anteprima su Nova24 del 1° maggio 2016 con alcuni grafici e poi in forma più organica nel luglio 2016 con capitolo 6 del Quaderno di Lega Ambiente / Lega Coop sulla rigenerazione delle periferie, ved. http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/rigenerazione-urbana-terzo-quaderno-legambiente-legacoop.
! ! !
!
Fig. 3 - Le vocazioni originarie delle best practices censite dalla ricerca di “Riusiamo l’Italia”
20
Il grafico di fig. 3 conferma come oggi il tema del riuso/rigenerazione degli spazi ha come suo naturale “terreno di gioco” principalmente quello delle città, specie quelle medie e grandi, lì dove il fenomeno del vuoto è ben visibile e diffuso a causa dei tanti “scheletri” di edifici ex industriali, caserme, case sfitte o invendute, oltre a strutture pubbliche vuote ed abbandonate e, sempre più, anche spazi del terziario chiusi (uffici e banche in primis). In realtà, il tema del riuso/valorizzazione dei luoghi riguarda anche piccoli centri, molto anche il Sud Italia, spesso anche nelle aree interne e non solo quelle metropolitane. Questa dimensione legata all’“innovazione sociale” non presenta infatti aspetti di “divide” tra nord e sud, tra centro e periferie, metropoli e aree interne. Lo dimostrano anche i dati dell’ultimo bando Culturability della Fondazione Unipolis: dei 522 progetti presentati - da quasi 3.000 under 35 - su altrettanti beni da riusare già disponibili, ben un terzo provenivano da Puglia, Sicilia e Campania. Non solo: l’anno prima le istanze provenivano per il 40% da piccoli Comuni e per il 60% da !
città capoluogo di provincia. Conferme a questa analisi arrivano anche dai risultati del bando ministeriale “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici” che puntava a sostenere il recupero di spazi comuni nelle quattro Regioni del Sud a “Obiettivo convergenza”, al fine di restituirli al territorio, dando impulso all'imprenditoria giovanile e all'occupazione sociale. Risultati: ben 590 domande pervenute, con il finanziamento di 66 progetti per circa 200.000 euro ciascuno. Riempire i vuoti con il talento
Il riuso/valorizzazione di spazi vuoti è dunque un fenomeno che si attiva sempre più spontaneamente, sempre più a partire da cittadini che spesso sono gruppi di giovani “pionieri” e da tanti altri team di innovatori culturali e sociali.
Tutto ciò rimane ancora “sotto traccia”, ma – cominciando a guardare anche ai contenuti che prendono vita in questi contenitori - sempre più si ha la sensazione di essere di fronte a segnali di un modello socio-economico basato su nuovi paradigmi e valori, che cominciano a delinearsi. Così si assiste alla nascita di “fabbriche della conoscenza”, di co-working, incubatori ed acceleratori, green building, nuovi luoghi di arte e cultura, di welfare e nuovi sport, spazi di start up, arrivando a forme sempre più spinte di sharing economy (dove l’uso prevale sulla proprietà), di valorizzazione di intangibile assets (a partire da conoscenza e formazione), di fonti rinnovabili, di rigenerazione urbana e riuso anche temporaneo, di azioni di social and cultural innnovation.
21
Tutto ciò esprime le direzioni verso le quali si sta andando, senza dimenticare un fatto fondamentale: le esperienze di riuso attivate, hanno visto spazi luoghi trasformarsi in beni comuni, “pubblici”, mai divenuti “luoghi privati” o “per pochi”. Prevalgono il cooperare, il condividere (che si esprime con i termini di co-working, sharing, wiki, crowdfunding) e un approccio interdisciplinare alla soluzione dei problemi, dove le conoscenze sono uno strumento e non la soluzione.
!
Nuove imprese per nuovi valori: alcune stime quantitative
Stime 330 miliardi
Fonte Ugo Bacchella, Alessandro Bollo, Franco Milella, Riuso e trasformazioni degli spazi a vocazione culturale e creativa: un driver per lo sviluppo, ma a quali condizioni? Il Giornale delle Fondazioni, 15/07/2015 Enti non profit, n. 3/2011 (pag. 23) iperPiano-Centro Studi horror VACUI "TORINO CREATIVA - I Centri Indipendenti di Produzione Culturale sul territorio torinese" di Enrico Bertacchini e Giangavino Pazzola - Edizioni GAI 2015
La rinascita e il riuso dei “vuoti” urbani e non, di edifici, siti industriali, aree abbandonate o sottoutilizzate a partire dalla cultura e dalla creatività, è quindi un tema di rilevante attualità, che sta assumendo una dimensione quantitativa e qualitativa importante (vedi tabella seguente) anche a fini occupazionali. Secondo le stime dello scorso rapporto Censis, in Italia, il numero di lavoratori nel settore della cultura (304.000, l’1,3% degli occupati totali) è meno della metà di quello di Regno Unito (755.000) e Germania (670.000), e di gran lunga inferiore rispetto a Francia (556.000) e Spagna (409.000). Invece, in molte di queste iniziative legate al riuso / valorizzazione, la cultura può rappresentare il punto di partenza per avviare progettualità dal forte impatto sociale, con processi di collaborazione e co-progettazione tra cittadini, organizzazioni private e istituzioni pubbliche. I numeri del riuso Parametri Valore spazi pubblici
Valore spazi Privati N° spazi già riusati Impatto socio economico
105 miliardi 5.000 1 mld di euro (200.000 euro budget medio annuale a spazio) 100.000 persone - (20 operatori a spazio). 13% continuativi, 34% temporanee, 53% volontariato
22
In questi percorsi, vengono messi in campo piani di sostenibilità economica con startup sociali e culturali composte molto spesso da under 35, che puntano alla diversificazione delle entrate, dipendono sempre meno da enti pubblici e sono più autonomi, grazie alla raccolta fondi, alle fondazioni ex bancarie, alla partecipazione a bandi, alla ricerca e coinvolgimento di nuovi pubblici. I !
“numeri del riuso” dicono oggi di 5.000 esperienze attivate, con 1 miliardo di euro di fatturato annuo, dove emerge però – di interessante – che questi sono tutti posti di lavoro nuovi, “creati” la dove prima c’era uno spazio vuoto. Non solo: in queste esperienze, emerge la capacità di questi progetti di fungere da moltiplicatore di contributi pubblici, là dove vengono erogati, generando da tre a cinque volte tanto, a partire dal terzo anno di attività. Le criticità
Nonostante la crescente diffusione di queste esperienze, sono ancora molte le criticità, a partire dal rapporto con la finanza, piuttosto che la carenza di una formula giuridica appropriata (soprattutto nella gestione dei rapporti con l’ente pubblico), quanto ad aspetti legati alla progettazione in ambienti low cost ed in situazione incerte, sempre in via di definizione, piuttosto che questioni relative alla sostenibilità economica e finanziaria di medio lungo periodo (oltre lo start up quindi), agli aspetti di governance e di organizzazione in situazioni per lo più informali, partecipative, orizzontali, per non parlare poi degli aspetti burocratici autorizzativi, che in questi spazi a “vocazione indecisa” possono costituire veri e blocchi dei percorsi.
Le gestioni di questi spazi, quasi tutte stressate dal “qui e ora”, dall’urgente/importante, dal problem solving dell’emergente, lasciano meno tempo al pensiero strategico di sviluppo, mettendo in luce difficoltà di coordinamento tra queste esperienze (ad oggi non esiste un network formale di questi luoghi, mentre prevalgono – e sono ben salde - relazioni informali). Forme e tipologie dei “community assets”
23
Oggi le forme e le tipologie del riuso assumo diverse dimensioni: la vocazione dipende molto dalla comunità di progetto che se ne prende cura, dalla mission originaria del luogo, dai vincoli strutturali / ambientali, dalle “forze” in campo, dal livello di innovazione introdotta, dal territorio e dai suoi !
“influencers”, ecc. Volendo fare una sintesi, è possibile riassumere le diverse “formule di riuso”, in queste tipologie prevalenti secondo una Nomenclatura del riuso temporaneo e/o creativo9.
Una “Nomenclatura” elaborata alla luce dei tanti processi formali e informali che caratterizzano la moltitudine crescente di casi e situazioni. A volte spontaneamente oppure in attuazione di specifici programmi, si tratta di interventi che impegnano i più variegati soggetti verso la riabilitazione totale o parziale di spazi e luoghi interessati da varie forme di degrado, dismissione, abbandono o sottoutilizzo. Si è così arrivati ad una codificazione per nulla definitiva e tanto meno esaustiva o dogmatica.
Il fenomeno del riuso temporaneo e/o creativo, specialmente in Italia, è una pratica recente e viene intrinsecamente connotata da caratteristiche di processualità, se non di precarietà e provvisorietà, spesso nelle sue forme più spiccatamente adattive o tentative.
L’enunciazione di 15 tipologie di riuso temporaneo e/o creativo è quindi il frutto di un approccio derivante dalla ricerca empirica, dall’esperienza maturata sul campo con svariate occasioni di visita a luoghi più o meno idonei, sia nello stato di totale abbandono che in condizioni di riuso o rifunzionalizzazione parziale o generale.
Una caratteristica pressochè costante dei casi analizzati è certamente la complessità di usi e visioni che vengono riservati ai luoghi e agli spazi di rinascita civica o collettiva del medesimi. Usi e visioni che vanno a formare dei mix funzionali specifici e distintivi, tali per cui, ogni caso si presenta come unico e originale, rendendo così oltremodo difficile l’attribuzione di etichette o categorie distintive.
24
Si è così ritenuto opportuno ricorrere ad un approccio basato su di una sorta di interpretazione “atmosferica” di ogni caso analizzato, basandosi di volta in volta sul tentativo di gerarchizzare in qualche modo le componenti caratteristiche sia riferite ai luoghi e ai contesti, che alle funzioni, che, ancora, ai riferimenti culturali, ispirazionali o valoriali che traspaiono dalle singole situazioni. 1- Centri di alta formazione e/o apprendimento specifico (CFAS)
!Anche!questi!contenuti!sono!stati!pubblicati!nel!luglio!2016!con!capitolo!6!del!Quaderno!di!Lega!Ambiente!/!Lega!Coop!sulla!rigenerazione!delle!periferie,!ibidem.!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 9
!
Scuole e/o centri di competenza in aree attinenti lo sviluppo dei settori delle industrie culturali e creative, soprattutto come centri di integrazione tra teoria e pratica o tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. Unicità e specificità dell’offerta formativa.
2- Laboratori territoriali (LT) Centri ad attività multiple con priorità obiettivi e attività di sviluppo locale, elaborati in forma di agenzia territoriale. Approccio generativo strategico e multisettoriale applicato a contesti urbani e territoriali.
3- Food innovation place (FIP) Luoghi dove l’offerta di ristorazione è collegata ad attività di progettazione, formazione, consumo consapevole, sviluppo di filiere agroalimentari eticamente ed ecologicamente sostenibili, sperimentazione di food design. Produzione di nuovi significati e senso attraverso il cibo.
4- Centri di arte ed espressione contemporanea (CAEC) Centri di elaborazione artistica focalizzati sui linguaggi espressivi contemporanei e/o di ricerca crossmediale, compresa, quando ricorre, la residenzialità per artisti e l’organizzazione di eventi, rassegne e festival. Espressione e sperimentazione di linguaggi artistici contemporanei.
5- Centri di sperimentazione teatrali, musicali e cinematografici (CSTM) Centri di elaborazione artistica focalizzati sul teatro, la musica, il cinema e attività affini, compresa, quando ricorre, la residenzialità per artisti e l’organizzazione di eventi, rassegne e festival. Espressione e sperimentazione basate prevalentemente sulle arti performative e del movimento.
25
6- Nuove fabbriche urbane (NFU) Centri di innovazione dove vengono integrate e ibridate molteplici attività e funzioni di carattere prevalentemente sperimentale e/o generativo. Il loro carattere distintivo può derivare anche dalla rilevanza quantitativa e/o qualitativa del patrimonio oggetto di trasformazione o rigenerazione. Cellule di sperimentazione di nuovi modelli di economia urbana. !
7- Coworking, Fablab, Incubatori, Cohousing, Ciclofficine shop and store e simili (CFC) Luoghi di vita e/o lavoro basati sulla condivisione di spazi, attrezzature, valori, organizzazione e modelli operativi, dove il carattere distintivo e quello di creare comunità collaborative e scambiatrici intorno a specifici prodotti, servizi, approcci, stili di vita o modelli valoriali. Cellule di produzione innovativa con dominante costituita dalla transizione digitale.
8- Centri socio-culturali, sperimentazione di welfare di comunità e inclusione sociale (CSC) Centri di attività di riferimento per specifiche aree (quartieri, città, territori) dove coesistono attività di impatto sia sociale che culturale ed educativo. Gli approcci adottati presentano forti interconnessioni tra elementi sociali, culturali, etici e di sostenibilità ambientale. Le finalità sono principalmente rivolte al soddisfacimento di modelli welfare di comunità e di inclusione sociale, anche attraverso formule sperimentali e innovative. Cellule di innovazione che si prefiggono significativi impatti sociali.
9- Centri giovanili (CG) Centri di attività collegati o emanazione di politiche attive per i giovani, o specificatamente rivolti a target giovanili. Ne fanno parte anche i centri di animazione per l’infanzia, i laboratori scolastici e i centri di aggregazione a vocazione sportiva. Cellule di aggregazione delle variegate culture giovanili.
10- Luoghi per l’intrattenimento e l’espressività (LIE) Luoghi di aggregazione attrezzati per attività diverse di intrattenimento, convivialità ed espressività. Ci si riferisce a formule gestionali riconducibili a club, circoli, in grado di aggregare comunità che si riconoscono intorno a tematismi e valori di carattere sia generale che particolare. Centri che si prefiggono di collegare lo svago e il divertimento con varie pratiche di responsabilità sociale, politica e ambientale.
26
11- Spazio pubblico e luoghi di comunità (SPLC) Molte iniziative di cittadinanza attiva di rivolgono a spazi urbani variamente caratterizzati intorno a fatti, funzioni, valori, memorie, simboli, narrazioni, usi e bisogni che ne esaltano il ruolo di spazio pubblico !
e/o di luogo definito in cui una certa comunità di riconosce. Processi variamente concentrati o distribuiti finalizzati alla creazione e al rinnovamento del senso di cittadinanza e/o di comunità.
12- Servizi culturali e cognitivi (SCC) Creazione, sviluppo, ridefinizione e rafforzamento di servizi culturali e cognitivi, quali, musei, biblioteche, centri di documentazione, urban center, ecc. Operazioni dove alcuni pattern istituzionali definiti o tradizionali tentano percorsi di implementazione, contaminazione con fattori di rinnovamento.
13- Pratiche agricole, orti urbani, cura di parchi, eco-design e sviluppo di filiere corte (SFC) Pratiche diverse che partendo da attività di cura e coltivazione di terreni destinati a giardini, orti o coltivazioni, tendono a sviluppare prodotti o servizi innovativi nelle filiere agro-alimentari, ambientali, paesaggistiche compresi gli aspetti educativi. Processi di declinazione del concetto di ecosostenibilità su contesti urbani o territoriali definiti.
14- Diversificazione dell’ospitalità, turismo sociale e/o innovativo (TSI) Pratiche diverse che tendono alla messa in rete del patrimonio edilizio dismesso o sottoutilizzato con finalità turistiche e ospitative variamente connotate in termini etici, sociali o identitari. Processi di turismo innovativo, sperimentazione di cittadinanza nomadica, dinamica o temporanea.
27
15- Ambiti di rigenerazione urbana (ARU) Parti di città o di territorio interessati da progetti, programmi o processi di riconversione urbanistica e/o trasformazione/rigenerazione urbana. Ci si riferisce in primis a iniziative di scala rilevante innescate da politiche pubbliche e da promotori e/o sviluppatori immobiliari. Ambiti di intervento complesso inquadrate in politiche integrate di governo del territorio.
!
I luoghi abbandonati e/o sottoutilizzati di Novara
!
Casa Bossi Castello (in parte) Casa Rognoni (in parte) Casa della Porta (in parte) ex Macello Caserme Ospedale Vecchio (in prospettiva) ex Olcese ex Rotondi (in parte) V° Magazzino Magazzini generali raccordati De Pagave (in parte) Stadio Vecchio (in parte) Mercato Coperto (in parte) Mercato All’ingrosso (in parte) Ex Stazione Ferrovie Nord Cascina Cassinetta Sant’Agabio Centro Sociale v.le G. Cesare Ex Fornace Bottacchi Castello di Casalgiate Convitto Carlo Alberto (in parte) Collegio dei Salesiani (in parte) Seminario vescovile (in parte) Parrocchia di Sant’Andrea Varie situazioni in Sant’Agabio
A Novara non esiste una mappatura sistematica dei luoghi dismessi o sottoutilizzati, anche se sono reperibili vari studi e materiali che ne permettono una sommaria identificazione a cui corrisponde l’elenco seguente con la relativa localizzazione per punti.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
28
L’area ex Olcese per l’avvio di un programma di Rigenerazione Urbana Innovativo
Complessi come quelli dell’ex Olcese appartengono alla casistica delle aree industriali dismesse nella sua configurazione più interessante ovvero con caratteristiche speciali ed emblematica, quali: la dimensione gigante (quasi 60 mila mq di area e oltre 50 mila mq di costruito), la vicinanza al centro storico e l’inserimento nel contesto urbano della Novara industriale della prima modernità, la qualità architettonica, urbanistica e ambientale dei manufatti e ancora il radicamento nella storia industriale della città10.
Sant’Agabio sino al 1822 si presentava ancora come un borgo rurale caratterizzato, oltre alla presenza del borgo, anche da 37 cascine e qualche mulino; i fattori che determinarono l’avvio dello sviluppo industriale furono l’arrivo della linea ferroviaria e la costruzione di una rete idrica di canali artificiali che consentisse l’uso dell’acqua per l’industria e la produzione di energia. Il primo tracciato ferroviario fu l’asse della Novara – Mortara <1854 -55>, parimenti sul finire degli anni 1850 vennero realizzati il Canale Cavour e il suo diramatore Quintino Sella, quest’ultimo attraversante il Quartiere e tangente all’area in questione. All’inizio del XX secolo si assiste, grazie a questi epocali cambiamenti e trasformazioni dell’area, all’aumento della popolazione con il sorgere dei primi nuclei delle case operaie <tra cui quelle dei ferrovieri>, edifici questi di due o tre piani.
Lo stabilimento del Cotonificio “Tosi”, poi divenuto Olcese fu costruito a cavallo del secolo ed iniziò la produzione nel 1901, realizzando poi nel 1905 tre corpi di fabbrica uno dei quali nacque come convitto per ospitare parte delle maestranze femminili. Olcese è stato tra i primi stabilimenti tessili di grandi dimensioni a insediarsi, ed è stato quindi il capostipite di un periodo florido per Sant’Agabio; infatti a seguire nel 1913 si poteva rilevare l’avviamento del cotonificio Wild, tra il 1920 e il 1930 l’espansione del bacino della ferrovia nella zona dello scalo ferroviario del Boschetto e del polo chimico intorno !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 10
29
Alcuni cenni storici si trovano in: Sant’Agabio allo Specchio – Gruppo Culturale S. Agabio; Edizioni Lampi di Stampa – settembre 2006. Le informazioni storiche qui riportate sono estratte dal documento: Proposta dello schema progettuale di recupero, valorizzazione e trasformazione urbanistica dell’area denominata “ex cotonificio Olcese” in Sant’Agabio, Comune di Novara, Servizio Governo del Territorio, ottobre 2013. Detta proposta costituisce la fase 1 di cui al protocollo d’Intesa del luglio 2013.
!
!
all’azienda Montecatini, stabilimento volto alla produzione dell’ammoniaca e dell’azoto; l’istituto di ricerca Giudo Donegani, centro di ricerca e sperimentazione che fu costruito nel 1934. Per l’epoca di costruzione, per tipologia edilizia, anche legata alle funzioni della produzione, il cotonificio Tosi, poi Olcese, rappresentò in Sant’Agabio e primo in Novara, seguito poi dalla Manifattura Rotondi e dal Cotonificio Wild, il più grande esempio di trasformazione urbanistica volto all’insediarsi di un’attività produttiva.
Manifattura Tosi, poi Olcese – anno 1926. Il corpo centrale visto dalla via Leonardo da Il corpo centrale del Cotonificio Tosi, ora Vista a volo d’uccello del complesso Vinci Olcese visto da via Giovanni Visconti
30
L’area su cui sorge l’Ex Cotonificio Olcese si è venuta a creare dalle geometrie delle infrastrutture idriche e stradali realizzate a metà ottocento. Sull’area delle dimensioni di oltre 5 ettari si sono progettati gli edifici e le pertinenze di uno stabilimento manifatturiero con annessi servizi e residenze. Il progetto della fine del 1800 è stato realizzato in circa 4 anni e ancor oggi conserva nella quasi sua interezza gli edifici e la tipologia insediativa originaria, fatto salvo la parte degli alloggi delle maestranze posti a sud del lotto ed il convitto che sono stati stralciati dalla proprietà e venduti in epoca recente. Le foto storiche qui riportate danno una visione abbastanza completa del complesso industriale.
!
31
In primo piano il corpo basso ed a seguire il Ingresso della Manifattura Tosi â&#x20AC;&#x201C; anno Uno dei reparti di produzione del corpo corpo centrale della manifattura Olcese 1926 centrale del cotonificio Olcese
Rimane di grande interesse la ricostruzione storica delle vicende della fabbrica (anche recenti), come dimostra questo ritaglio del giornale â&#x20AC;&#x153;Lotta Continuaâ&#x20AC;? del 16 marzo 1977.
!
Da Ovest
Da Nord
Da Sud
Immagini dellâ&#x20AC;&#x2122;area (da: Google)
Da Est !
32
Da Ovest
Da Nord
Da Sud
Immagini dellâ&#x20AC;&#x2122;area (da: Bing)
Da Est
!
33
Gennaio 2013:
Giugno 2012:
Marzo 2011:
Aprile 2010:
Giugno 2009:
Luglio 2008:
Relazione ARPA sullo stato dei luoghi riscontrato da ispezione del sito.
Ispezione ARPA sullo stato ambientale dei luoghi seguito da intervento finanziato dalla proprietà per alcuni interventi di messa in sicurezza, rimozione e smaltimento rifiuti.
Terzo tentativo di vendita tramite asta pubblica (valore di perizia 9.200.000 €, pari a 168,50 €/mq).
Secondo tentativo di vendita tramite asta pubblica.
Primo tentativo di vendita tramite asta pubblica.
La proprietà Olcese Immobiliare srl entra in regime di Amministrazione straordinaria su provvedimento del Tribunale di Milano.
Cronologia recente11
Luglio 2013:
Protocollo d’Intesa tra Comune di Novara e Olcese Immobiliare srl che ha definito un percorso in 4 fasi basato sul dialogo con il mercato dello sviluppo immobiliare urbano.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 11
34
Anche queste informazioni di base sono ricavate dal documento: Proposta dello schema progettuale di recupero, valorizzazione e trasformazione urbanistica dell’area denominata “ex cotonificio Olcese” in Sant’Agabio, Comune di Novara, Servizio Governo del Territorio, ottobre 2013. Detta proposta costituisce la fase 1 di cui al protocollo d’Intesa del luglio 2013. Idem per le informazioni sugli specifici fabbisogni di audit ambientale di cui ai riferimenti a pag. 30, 40, 41, 42, 43 e 55.
!
!
Presupposti del progetto
35
4. Creazione di effetto leva delle somme di investimento pubblico necessarie allo sviluppo delle varie azioni di tipo generativo, incrementale ed autopoietico.
3. A interventi prevalenti di manutenzione straordinaria di fabbricati, rimessa in pristino, riabilitazione di spazi attraverso l’inserimento di manufatti ad hoc (matrioska, box in the box), senza necessità di demolizione (salvo valutazioni puntuali in corso di attuazione relativamente a fabbricati minori e/o fortemente degradati).
2. Ad approcci di riuso temporaneo e/o riuso creativo finalizzato alla valorizzazione del patrimonio abbandonato attraverso percorsi, interventi e attività generatrici di occupazione, creazione di competenze, sviluppo di attività sociali, culturali ed economiche.
1. Al “buon senso” ovvero alla saggia applicazione del concetto di “progetto dell’attesa” che significa quanto segue: mentre si aspetta il grande investitore internazionale, non si lascia morire l’area nell’incuria, nell’abbandono e nel degrado, ma viceversa si comincia a riusarla creando opportunità, senso di comunità, occasioni di crescita e sviluppo per ampie categorie di soggetti e di fruitori permettendo in tal modo di restituirla alla comunità locale con tutte le sue implicazioni di riconoscimento, memoria collettiva e appartenenza.
La disponibilità del Comune di Novara a proporre all’Amministrazione straordinaria della società Olcese Immobiliare srl l’affidamento gratuito a titolo di riuso temporaneo per un periodo definito di un certo numero di anni ad un soggetto intermediario a cui venga affidata la regia complessiva dell’operazione. Nelle clausole di affidamento un modello di calcolo che preveda il riconoscimento di royalties in base ai risultati raggiunti in termini di investimenti realizzati e impatto sociale generato. Tutte le azioni previste fanno riferimento:
!
5. Indifferenza e/o reversibilità degli interventi rispetto ad interventi di trasformazione più organica e complessiva eventualmente attivabili da grandi operatori del real estate e dello sviluppo urbano.
6. Assetto infrastrutturale interno e di contesto invariato. La viabilità veicolare interna sarà solo di servizio sotto forma di zona 30.
7. Tutte le previsioni, i conteggi e le valutazioni della presente proposta fanno riferimento ad un approccio estremamente schematico basato su dati e informazioni di larga massima che saranno da verificare con successive fasi di verifica e messa a punto. Il programma di Rigenerazione Urbana Innovativo
36
Il programma di Rigenerazione Urbana Innovativo di cui alla presente proposta consiste in 10 azioni, di cui: • una per determinare le precondizioni generali: azione 0 - CLEAN AREA • una per garantire il necessario supporto tecnico – strategico: azione 9 - THE LIFT • 7 per l’avvio della rigenerazione su varie linee con: ! azione 1 - THE SIGNAL ! azione 2 - FRIENDLY PARKING ! azione 3 - STREETSPORT AREA ! azione 4 - NEW CRAFT FOR MOBILITY ! azione 5 - NOVARA FARMER ! azione 6 - NOVARA PLAYTIME ! azione 7 - TEMPORARY SOCIAL HOUSING • una speciale costituita dalla rigenerazione della grande fabbrica: azione 8 - THE WHALE, in cui far convergere tutte le energie e i sistemi relazionali avviati con le precedenti. !
Anno 2
Start up Anno 1 Innesco
Anno 3
Anno 4
Anno 7
To scheme Anno 6
Anno 8
Sviluppo incrementale per impatti
Anno 5
Anno 9
37
Anno10
Per i tempi si ipotizza un primo bienno di avvio-innesco e un seguito di implementazioni continue secondo il meccanismo dello sviluppo incrementale per impatti di cui al grafico seguente:
!
La nomenclatura del patrimonio costruito rispetto al programma
!
38
Le azioni del programma localizzate sulle rispettive sub-aree di intervento
!
39
!
40
SUPERFICI Territoriale (ST) Coperta (SC) Lorda (SLP) libera (SL)
Azione 0 â&#x20AC;&#x201C; CLEAN AREA (clean ground + clean zone)
ST= 54.624 m2 (area ex Olcese) + 3.300 m2 (alzaia canale)= 57.924 m2 (superficie complessiva)
!
m2 57.923 26.159 50.297 31.764
36
Zollverein Park Essen Germania Planergruppe Oberhausen
Ex campo dâ&#x20AC;&#x2122;aviazione, Bonames Francoforte Germania Gnuechtel Triebswetter Landscape Architect
37
ESEMPI SU EX COMPLESSI INDUSTRIALI RIABILITATI
CLEAN GROUND: Rimozione vegetazione infestante SITUAZIONE ATTUALE (IN ZONA INEDIFICATA)
!
Parque da Juventude San Paolo Brasile Rosa Grena Kilass
CLEAN ZONE: Rimozione macerie, detriti e messa in sicurezza, audit ambientale VARIE SITUAZIONI DI DEGRADO DA AFFRONTARE
!
38
!
39
!
SPAZIO PULITO COME PRECONDIZIONE DI RIUSO (ESEMPI)
40
• • • • • • • • • •
Superfici esterne liberate, praticabili e restituite alla città Miglioramento del contesto e nuova percezione del decoro urbano Superfici varie liberate da detriti e macerie, con dotazioni segnaletiche e opere provvisionali di sicurezza atte a garantire la praticabilità del maggior numero possibile di spazi. Miglioramento del contesto e nuova percezione del decoro urbano Attivazione di processo generativo formazione-lavoro Prima riabilitazione complessiva del bene con possibilità di visita e usi estemporanei Formazione – intervento (Cantiere scuola) tramite Accordo di Programma FSE (Obiettivi Tematici OT 8, 9, 10)1 Eventuali operazioni specialistiche attivate da soggetti di competenza (Arpa per audit ambientale, Assa Spa per interventi speciali di smaltimento e conferimento in discarica, e/o altri soggetti specializzati) POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.), M. De Poli, G. Incerti, Atlante dei paesaggi riciclati, Milano, 2014
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico
Modalità
Riferimento per politiche attive integrate
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 1
41
OT 8: Promozione dell'occupazione sostenibile e di qualità e sostegno alla mobilità professionale ; OT 9: Promozione dell'inclusione sociale, lotta contro la povertà e tutti i tipi di discriminazione; OT 10: Investimento nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e la formazione permanente !
!
10
95 Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE Cantiere scuola
Cantiere riuso creativo
400
Materiali in k€ Immateriali in k€ Materiali in k€ Immateriali in k€ Materiali in k€ Immateriali in k€
80
15
5
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici
5
42
100 300 100 300
Imprese artigiane
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA Pubblici 400
Privati Complessivi
!
SUPERFICI
Territoriale (ST)
Coperta (SC)
Lorda (SLP)
Libera (SL)
43
m2 % sul totale 2.650 5% 212 1% 414 1% 2.438 8%
Azione 1 – THE SIGNAL La ex portineria primo presidio di rigenerazione dell’area
!
!
SITUAZIONE RECENTE DELLA EX PORTINERIA
44
!
BAR, RISTORAZIONE (CON APERTURA SERALE), PICCOLA FORESTERIA (ESEMPI)
45
!
SPAZIO FORMAZIONE NON FORMALE, CENTRO DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO (ESEMPI)
46
!
DEPOSITO BICICLETTE, CICLOFFICINA (ESEMPI)
47
!
48
• • • • •
• • •
49
Costituzione di primo presidio di rigenerazione dell’area secondo le funzioni ipotizzate o altre da definire Ampia dotazione di posti biciclette a disposizione dei pendolari con servizio di ciclofficina di supporto Punto di informazione relativo al progetto complessivo di trasformazione dell’area Miglioramento della percezione nella zona comprese ore serali Affidamento tramite avviso pubblico rivolto ad imprese giovanili o gruppi giovanili in base a progetto indirizzato sulle seguenti funzioni: bar, ristorazione (con apertura serale), piccola foresteria, spazio formazione non formale, centro documentazione del progetto di rigenerazione urbana, ricovero biciclette, ciclofficina Strumenti e bandi per sturt up giovanili POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico
Modalità
Riferimento per politiche attive integrate
!
Cantiere scuola 20
-
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 5
25
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
100 150 200
Pubblici 150 Materiali in k€ 100 Immateriali in k€ 50 Privati (*) 250 Materiali in k€ 200 Immateriali in k€ 50 Complessivi 400 Materiali in k€ 300 Immateriali in k€ 100 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
-
5 5 10 3
2
10
15
50
Totale 10 anni in k€
3000
Libera (SL)
Lorda (SLP)
Coperta (SC)
Territoriale (ST)
SUPERFICI
Azione 2 – FRIENDLY PARKING Il parcheggio amico per i pendolari novaresi
!
m2 % sul totale 7.218 12% 502 2% 502 1% 6.713 21%
51
!
SITUAZIONE AREE LIBERE A RIDOSSO DI VIA LEONARDO DA VINCI (in alto a sinistra)
52
!
Lâ&#x20AC;&#x2122;IPOTESI DI RIUTILIZZO: UNA SEMPLICE PIANTUMAZIONE PER OTTENERE 250 POSTI AUTO CUSTODITI PER I PENDOLARI NOVARESI (ESEMPIO)
53
54
• Soddisfacimento di una domanda specifica costituita da posti auto custoditi per pendolari, utilizzabili in abbonamento con varie formule • Realizzazione di circa 250 posti auto • Conferimento di valore aggiunto al servizio sia per l’affidamento a persone svantaggiate che per la possibilità di combinare la sosta con servizi ad hoc (tagliando, lavaggio auto, controllo gomme, ecc.) • Affidamento tramite avviso pubblico rivolto alla ricerca di soggetto esistente o soggetto da creare ad hoc in grado di coinvolgere e occupare persone svantaggiate • Strumenti e bandi per l’impresa sociale • POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. • Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico
Modalità Riferimento per politiche attive integrate
!
Cantiere scuola 7
-
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 2
25
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
150 200 200
Pubblici 80 Materiali in k€ 50 Immateriali in k€ 30 Privati (*) 20 Materiali in k€ Immateriali in k€ 20 Complessivi 100 Materiali in k€ 50 Immateriali in k€ 50 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
-
2 3 2 1
1
10
15
55
Totale 10 anni in kâ&#x201A;Ź
!
2.500
56
Libera (SL)
Lorda (SLP)
Coperta (SC)
Territoriale (ST)
SUPERFICI
Azione 3 – STREETSPORT AREA L’area sportiva per le discipline freestyle
!
m2 % sul totale 7.532 13% 4.024 15% 4.024 8% 3.058 10%
57
!
IL GRANDE SPAZIO DEL CAPANNONE PREFABBRICATO (NORD) E PERTINENZE
Lâ&#x20AC;&#x2122;AREA SPORTIVA PER LE DISCIPLINE FREESTYLE
58
!
(SPORT DI STRADA INDOOR E OUTDOOR: PARKOUR, FREE BIKE, BREAKDANCE, TRICKING, SKATEPARK, FREERUNNING, SNOWBOARD, MOUNTAIN BIKE, HIP HOP, ECC.)
59
!
60
!
61
62
Creazione di un ambito di servizi sportivi ed educativi non presenti nell’attuale offerta novarese e particolarmente adatta a processi di integrazione e coinvolgimento di giovani ti tutte le età Creazione di una communitiy giovanile in grado di sviluppare processi educativi peer to peer con finalità anche sociali Affidamento tramite avviso pubblico rivolto a soggetto costituto da imprese giovanili o gruppi giovanili in base a progetto indirizzato a servizi sportivi ed educativi connessi alle discipline freestyle Strumenti e bandi per sturt up giovanili POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI •
•
Obiettivo specifico
Modalità
•
Riferimento per politiche attive integrate • • •
!
Cantiere scuola 20
-
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 5
50
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
100 200 300
Pubblici 150 Materiali in k€ 100 Immateriali in k€ 50 Privati (*) 250 Materiali in k€ 200 Immateriali in k€ 50 Complessivi 400 Materiali in k€ 300 Immateriali in k€ 100 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
-
5 5 10 3
2
20
30
63
Totale 10 anni in k€
4.000
Libera (SL)
Lorda (SLP)
Coperta (SC)
Territoriale (ST)
SUPERFICI
Azione 4 – NEW CRAFT FOR MOBILITY Microdistretto della nuova mobilità sostenibile
!
m2 % sul totale 5.043 9% 2.529 10% 6.222 12% 1.514 5%
64
!
IL GRANDE CAPANNONE PREFABBRICATO (SUD) CON CORPI BASSI E PERTINENZE
65
!
NEW CRAFT FOR MOBILITY: CLUSTER DI COMPETENZE NELLA MECCANICA DEI TRASPORTI (COMPRESA FORMAZIONE) NELLE MODALITÀ TRADIZIONALI ANCHE CON RIFERIMENTO ALLE AUTO D’EPOCA
66
67
NEW CRAFT FOR MOBILITY: CLUSTER DI COMPETENZE NELLE MODALITÀ INNOVATIVE (CAR SHARING, AUTO ELETTRICA, RENT A CAR) O NELLO SVILUPPO DI PIATTAFORME PER VEICOLI AUTOGUIDATI (CON POSSIBILITÀ DI AUTOCOSTRUZIONE DECENTRATA ARTIGIANALE), VED. https://meetolli.auto/
!
•
68
Sviluppo di un asset di competenze e passioni collegate ai trasporti e alla meccanica che avvicina il “meccanico” della tradizione artigianale al modo degli ecosistemi di trasporto del futuro Supporto alla sperimentazione di modelli di trasporto intellingenti Costituzione di una Rete d’imprese con interessi nello sviluppo della mobilità sostenibile e/o nel recupero di tecniche artigianali Industria 4.0, Horizon, ecc. Sistema dei Cluster Tecnologici Nazionali per la ricerca industriale POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico
• • • • • •
Modalità Riferimento per politiche attive integrate
!
Cantiere scuola 30
60
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 60
50
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
300 500 1.000
Pubblici 300 Materiali in k€ 100 Immateriali in k€ 200 Privati (*) 500 Materiali in k€ 200 Immateriali in k€ 300 Complessivi 800 Materiali in k€ 300 Immateriali in k€ 500 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
40
20 10 10 10 50
10
20
30
69
Totale 10 anni in kâ&#x201A;Ź
!
10.000
70
SUPERFICI
Territoriale (ST)
Coperta (SC)
Lorda (SLP)
Libera (SL)
71
m2 % sul totale 5.142 9% 3.212 12% 3.212 6% 2.280 7%
Azione 5 â&#x20AC;&#x201C; NOVARA FARMER Mercato della terra e presidio di agricoltura urbana
!
!
Lâ&#x20AC;&#x2122;EX MAGAZZINO FILATI
72
!
L’EX MAGAZZINO CASCAMI E L’AFFACCIO SUL CANALE
73
!
UNO SPAZIO PER COMMERCIALIZZARE PRODOTTI A KILOMETRO ZERO
74
!
UN CONTESTO DI SPERIMENTAZIONE DI NUOVE FORMULE DI AGRICOLTURA URBANA (ESEMPI)
75
• • • • • • •
Sviluppo di un asset di competenze e passioni collegate all’agricoltura urbana sostenibile e al rafforzamento delle filiere agricole a chilometro zero Sviluppo di un mercato di prodotti agricoli freschi con modalità di consegna flessibile a seconda delle categorie di utenti Gestione di processi virtuosi di contrasto allo spreco alimentare Costituzione di una Rete d’imprese (con il coinvolgimento delle organizzazione agricole e ambientaliste) con interessi nello sviluppo dell’agricoltura urbana sostenibile Piano di sviluppo rurale Sistema dei Cluster Tecnologici Nazionali per la ricerca industriale Strumenti e bandi per sturt up giovanili nei settori delle filiere agroalimentari
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico
Modalità Riferimento per politiche attive integrate
!
76
!
• POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. • Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
77
Cantiere scuola 20
40
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 8
80
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
100 150 300
Pubblici 200 Materiali in k€ 100 Immateriali in k€ 100 Privati (*) 400 Materiali in k€ 200 Immateriali in k€ 200 Complessivi 600 Materiali in k€ 300 Immateriali in k€ 300 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
30
10 5 5 10 3
5
30
50
78
Totale 10 anni in k€
5.000
Azione 6 – NOVARA PLAYTIME Spazi per la socialità e il tempo libero
!
SUPERFICI
Territoriale (ST)
Coperta (SC)
Lorda (SLP)
Libera (SL)
m2 % sul totale 7.924 14% 3.700 14% 3.642 7% 7.174 23%
79
!
LA FABBRICA DEL PRIMO COTONIFICIO TOSI CON I VARI CORPI ADIACENTI
80
!
Lâ&#x20AC;&#x2122;AFFACCIO SUL CANALE
81
!
BAR, RISTORAZIONE, COMMERCIO, MUSICA (ESEMPI)
82
!
INTRATTENIMENTO, TEMPO LIBERO (ESEMPI)
83
!
84
!
UN NUOVO RAPPORTO SOCIALE E AMBIENTALE CON Lâ&#x20AC;&#x2122;ACQUA (ESEMPI)
85
86
Costituzione di un minidistretto della qualità della vita e del tempo libero basato sul recupero del rapporto con l’acqua del canale Q. Sella adiacente e della possibilità di rendere accessibile le relative alzaie Creazione di una zona di collegamento con le altre aree di rigenerazione del quartiere Affidamento tramite avviso pubblico rivolto ad imprese giovanili o gruppi giovanili in base a progetto indirizzato sulle seguenti funzioni: bar e ristorazione caratteristica, relax e tempo libero, ricettività stagionale nella forma di piccolo campeggio, attività commerciali diverse (mini-outlet, mercatini, showroom, ecc.) Strumenti e bandi per sturt up giovanili POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI •
•
Obiettivo specifico
Modalità
•
Riferimento per politiche attive integrate • • •
!
Cantiere scuola 50
-
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 15
140
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
200 300 500
Pubblici 300 Materiali in k€ 200 Immateriali in k€ 100 Privati (*) 800 Materiali in k€ 300 Immateriali in k€ 500 Complessivi 1.100 Materiali in k€ 500 Immateriali in k€ 600 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
-
10 20 20 5
10
40
100
87
Totale 10 anni in k€
15.000
Libera (SL)
Lorda (SLP)
Coperta (SC)
Territoriale (ST)
SUPERFICI
Azione 7 – TEMPORARY SOCIAL HOUSING La scuola per l’edilizia sociale
!
m2 % sul totale 4.089 7% 1.303 5% 3.250 6% 2.786 9%
88
!
EX PALAZZINA DIREZIONE
89
!
EX FABBRICATO UFFICI
90
!
SCUOLA PER L’EDILIZIA SOCIALE – FORMAZIONE ALL’AUTOCOSTRUZIONE
91
92
• Sviluppo di competenze collegate alla costruzione sostenibile con particolare riguardo al social housing e alla problematiche connesse • Sviluppo di competenze collegate allo sviluppo a all’accompagnamento di processi di autocostruzione ed efficientamento energetico • Gestione di competenze in green building, facility management e property management • Realizzazione di circa 20 unità residenziali da utilizzare come primo presidio di social housing per la rigenerazione rubana di Sant’Agabio • Costituzione di una Rete d’imprese (con il coinvolgimento delle organizzazioni dell’edilizia) con interessi nello sviluppo dell’edilizia sostenibile e nell’ efficientamento energetico • POR FSE Regione Piemonte, Jobs Act fase 2, ecc. • Sistema dei Cluster Tecnologici Nazionali per la ricerca industriale • Politiche urbane nazionali, regionali, europee (es. Bando Periferie, Urban Innovative Actions, ecc.)
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico
Modalità Riferimento per politiche attive integrate
!
Cantiere scuola 45
80
To scheme
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
Destinatari
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE
Cantiere riuso creativo 6
-
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
50 100
Pubblici 700 Materiali in k€ 500 Immateriali in k€ 200 Privati (*) 1.000 Materiali in k€ 500 Immateriali in k€ 500 Complessivi 1.700 Materiali in k€ 1.000 Immateriali in k€ 700 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ !
60
20 5 20 20 3
3
-
-
93
Totale 10 anni in k€
Azione 8 – THE WHALE La nuova fabbrica urbana
!
1.000
SUPERFICI
Territoriale (ST)
Coperta (SC)
Lorda (SLP)
Libera (SL)
m2 % sul totale 15.025 26% 9.677 37% 29.031 58% 5.348 17%
94
!
LA GRANDE FABBRICA ABBANDONATA (230 METRI DI LUNGHEZZA X 40 / 50 M DI PROFONDITÃ&#x20AC;)
95
!
GLI INTERNI DELLA GRANDE FABBRICA ABBANDONATA (3 PIANI, 7 CAMPATE DI PROFONDITÃ&#x20AC;)
96
!
97
SHIKIRI “DIVIDERE LO SPAZIO CON I COLORI”
Il tema della Biennale Architettura del 2014 “Fundamentals”, ha dato l’opportunità di rivisitare e ripensare alcuni elementi dell’architettura. Per l’occasione, Emmanuelle Moureaux ha deciso di riprendere il suo concept progettuale di shikiri, estrapolandolo dal contesto e rappresentandone l’essenza. Shikiri è un nome di fantasia che significa letteralmente “dividere lo spazio con i colori”. Moureaux usa i colori come elementi tridimensionali, come livelli che creano spazi – non come un tocco finale applicato sulle superfici. Shikiri adatta la sua forma e la sua funzione in base al tempo e al luogo di ogni progetto.
98
Emanuelle Moureaux, "Shikiri / see beyond colors", Palazzo Bembo San Marco. Photo Nils Koenning. Photo Emmanuelle Moureaux Architecture + Design !
CITTÀ DI TERZA GENERAZIONE – RUIN ACADEMY – AGOPUNTURA URBANA
Marco Casagrande ha iniziato a integrare architettura con altre discipline dell'arte e della scienza attraverso una serie di installazioni architettoniche con una forte valenza ecologica. Sia le opere che i temi principali del lavoro del suo lavoro si muovono liberamente tra le discipline dell'architettura, del design urbano e ambientale e della scienza, dell'arte ambientale, dando vita ad un pensiero architettonico singolare, di «commedia dell'Architettura», una visione ampia di costruzione dell'ambiente umano legato al dramma sociale e alla consapevolezza ambientale. «Non c'è altra realtà che la natura».
99
La sua teoria di Città di Terza Generazione vede la condizione urbana post industriale come una macchina rovinata dalla natura umana e gli architetti come sciamani che meramente interpretano ciò che viene trasmesso dalla natura più grande del pensiero condiviso (Marco Casagrande: Cross-over Architecture and the Third Generation City Epifanio 9, 2008). La sua !
teoria di Città di Terza Generazione è integrata con il concetto “Agopuntura urbana”, di cui l’esperienza “Ruin Academy” rappresentata un’emblematica applicazione.
100
Ruin Academy è un'organizzazione indipendente cross-over centro di ricerca architettonica a Taipei, Taiwan. L'Accademia è gestita in collaborazione tra lo studio Casagrande e la JUT Foundation for Arts & Architecture. Nelle immagini alcuni schizzi di progetto e alcune foto dei suoi ambienti
!
!
101
!
102
!
RESIDENZE MOBILI – SISTEMI MATRIOSKA – BOX IN THE BOX
103
!
104
!
105
106
OVA Studio di Hong Kong ha presentato il progetto “Hive-Inn ™ hotel” al concorso 2014 “Radical Innovation Awards”. La proposta riguarda un concetto di albergo dove la singola stanza è “cellulare” e può quindi viaggiare e spostarsi. Con il concetto di hotel mobili HIVE-INN, l’obiettivo di OVA era quello di creare il maggior grado possibile di flessibilità e mobilità.
!
107
Questo li ha portati a sviluppare un sistema a prezzi ragionevoli, dove i contenitori sono facili da trasportare e, come pezzi di Lego, possono essere impilati ed posizionati in maniera modulare. Ogni cellula può essere sollevata con una gru ed essere collocata nel proprio spazio predeterminato nel sistema di interblocco. L'hotel può così risultare più grande o più piccolo in base alla domanda. Allo stesso modo il modello può essere adattato anche a situazioni di residenzialità temporanea.
!
!
STORAGE HUB SISTEMI MUSEALI (PROVIDES STORAGE, ARCHIVING AND LOGISTIC SOLUTIONS FOR USE IN FACTORIES, WAREHOUSES, DISTRIBUTION CENTRES, ARCHIVES, OFFICES, MUSEUMS, LIBRARIES)
108
!
EVENTI - ARTI PERFORMATIVE
109
!
MEETING â&#x20AC;&#x201C; GLAMOUR EVENT
110
!
111
!
112
!
113
!
FAB LAB – COWORKING – ATELIER
114
!
115
!
116
117
Affrontare il grande tema della rigenerazione urbana di un grande edificio industriale dismesso Valorizzare le connessioni dell’area a partire dalla vicinanza alla stazione ferroviaria Da definire con modello di governance ad hoc (tutte i soggetti di cui alle attività di cui alle azioni 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7, concorreranno alla sua composizione) Strumentazione di sostegno alla rigenerazione urbana e allo sviluppo immobiliare con particolare riferimento alle ricadute in termini di social impact
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI •
•
Obiettivo specifico
Modalità
•
•
Riferimento per politiche attive integrate
!
180
Start up
Follow up
Formatori e certificazione competenze Progettazione e Direzione lavori Realizzazione specialistica Realizzazione in autocostruzione Start up
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE Cantiere 150 Destinatari scuola Cantiere riuso creativo 30
230
Ass. tecnica sviluppo locale Occupazione stabile stimata To scheme
100 200 400 30.000
Persone in cerca di occupazione o rioccupazione Tecnici e maestri artigiani Tecnici Imprese artigiane Soggetto affidatario Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing Esperti in sviluppo progetti di innovazione e marketing vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA Pubblici 1.200 Materiali in k€ 1.000 Immateriali in k€ 200 Privati (*) 2.500 Materiali in k€ 2.000 Immateriali in k€ 500 Complessivi 3.700 Materiali in k€ 3.000 Immateriali in k€ 700 (*) Sono comprese le attività in autocostruzione e il controvalore di beni e servizi conferiti RICAVI (STIMA) Anno 1 in k€ Anno 2 in k€ Dal 3° anno in k€ Totale 10 anni in k€
!
100
50 30 50 100 10
20
30
200
118
Azione 9 â&#x20AC;&#x201C; THE LIFT, assistenza tecnica e strategica
!
119
!
120
Start up To scheme
vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno) vari profili nei diversi ruoli (anche con diversi livelli di impegno)
Assicurare efficienza ed efficacia nel funzionamento e nella gestione dei processi e delle attività Valorizzazione di profili professionali giovani Politiche per l’innovazione e lo sviluppo locale
OBIETTIVO SPECIFICO, MODALITÀ, RIFERIMENTI Obiettivo specifico Modalità Riferimento per politiche attive integrate
30
ATTIVAZIONE RISORSE UMANE E TECNICHE Occupazione stabile stimata
Privati
Pubblici
900
300
600
Materiali in k€ Immateriali in k€ Materiali in k€ Immateriali in k€ Materiali in k€ Immateriali in k€
600 300 900
COSTI DI RIUSO TEMPORANEO E/O AVVIO DI RIGENERAZIONE URBANA
Complessivi
!
10
20
121
!
122
!
123
!
124
!
125
Concept ed elaborazione: Roberto Tognetti Contributi tecnico-metodologici: Giovanni Campagnoli Contributi grafici: Andrea Barcheri, Massimo Bolamperti
Roberto Tognetti architetto, svolge attività sia di progettazione architettonica e urbana che di pianificazione e sviluppo territoriale. Da 20 anni si occupa di sviluppo locale attraverso molteplici attività di progettazione, programmazione e assistenza tecnica presso agenzie, enti locali e altri soggetti intermediari di progetti territoriali complessi. In particolare si è occupato di Piani di sviluppo locale e rurale, Progetti di cooperazione transnazionali, Patti territoriali, Accordi di programma, Piani di valorizzazione, Laboratori urbani e territoriali di progettazione partecipata, attività di supporto e coordinamento a distretti industriali, poli di innovazione, filiere e reti d’impresa.
126
Giovanni Campagnoli lavora in Hangar Piemonte, il programma di sostegno all’innovazione culturale della Regione. Docente di economia dai Salesiani, bocconiano e autore di “Riusiamo l’Italia” (Ilsole24ore), si occupa sempre di più di progetti di trasformazione/valorizzazione di spazi vuoti, in luoghi “non convenzionali” di incubazione di start up giovanili innovative, a vocazione creativa, sociale, culturale. E’ anche direttore della Rete informativa Politichegiovanili.it e su questi temi opera anche come consulente e formatore per Enti pubblici e organizzazioni no profit.
!
!
www.iperpiano.eu www.riusiamolitalia.it www.serviziecosistemici.eu
!
Ecosistema di soluzioni e innovazioni per il governo del territorio e della cittĂ
127