Voce... della comunità - Ottobre 2018

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Anno VII n. 38/ Ottobre 2018

della comunità Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna

Si riparte! E in festa!

L' Angolo di Don Giuseppe

La Chiesa pensa ai giovani: il discernimento vocazionale L'universo giovanile è molto vasto e abbraccia svariate problematiche: la vita, la famiglia, la scuola, le relazioni tra giovani, il lavoro, il divertimento, il rapporto Chiesa-Fede e tante altre realtà positive e, talvolta, negative. In questo universo così fortemente variegato la Chiesa si sta interrogando su come entrare nel mondo dei giovani, come mettersi in dialogo con le nuove generazioni così diverse dalle precedenti e come rispondere alle loro richieste, alle inquietudini e alle speranze che portano dentro. A tale proposito il 3 ottobre scorso 267 vescovi di tutto il mondo si sono riuniti in Vaticano con altri esperti e hanno dato vita all' Assemblea Generale Ordinaria dei Vescovi sul tema "I Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale". Un segnale forte che coinvolgerà tutta la Chiesa universale. Il tema, espressione della sollecitudine pastorale della Chiesa verso i giovani, è in continuità con quanto emerso dalle recenti Assemblee Sinodali sulla famiglia e con i contenuti dell' Esortazione Apostolica post-sinodale "Amoris Laetitia". Esso intende accompagnare i giovani nel loro cammino esistenziale verso la maturità affinché, attraverso un processo di discernimento, possano scoprire il loro progetto di vita e realizzarlo con gioia, aprendosi all'incontro con Dio e con gli uomini e partecipando all'edificazione della Chiesa e della società. Papa Francesco nell'omelia di apertura del Sinodo ha così sintetizzato lo scopo di questa Assemblea Generale: " I giovani, frutto di molte decisioni prese nel passato, ci chiamano a farci carico insieme a loro del presente con maggior impegno e a lottare contro ciò, che in ogni modo impedisce alla loro vita di svilupparsi con dignità. Essi ci chiedono ed esigono una dedizione creativa, una dinamica intelligente, entusiasta e piena di speranza, e che non li lasciamo soli nelle mani di tanti mercanti di morte, che opprimono la loro vita e oscurano la loro visione". Sono questi i desideri e i sogni, che la Chiesa coltiva per costruire con i giovani un mondo migliore.

La ripresa della catechesi è alle porte e la Comunità Parrocchiale ha voluto solennizzarla con una vera e propria festa. Accanto la bellissima locandina dell’evento

Don Mimì

Miei cari, comincia un nuovo anno di attività parrocchiale e si riparte… con l’entusiasmo di sempre! Vero???

.. s...ps. p . . . s p ... Ps...ps .

ps...

Nelle pagine interne in seconda:

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Sano conversare o inutile chiacchiericcio? Il programma degli incontri in Libreria Nel centenario della Chiesa di Santa Lucia

-in terza: In quante preghiere preghiamo? La preghiera del Sinodo Letto per voi/ Il signor parroco ha dato di matto

-in quarta: Essere presenza nella Presenza Corso residenziale di Diritto Canonico applicato Voce… della comunità via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Vito Sportelli, Vito Giannelli, Rocco Barbalinardo, Giovanni Capotorto, Marina Capodiferro, Marida Donvito Vieni a trovarci e a leggerci on line su http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com Pagina 1 e su http://www.upgo.org/upgov1/


Sano conversare o inutile “ chiacchiericcio” ?

Nonostante viviamo sempre più in quella condizione mentale e, spesso, fisica che un tempo non lontano era chiamata con il termine “alienazione” (oggi, invece, la definiamo “stress”, con una parola inglese che non sempre sappiamo cosa realmente significhi), nelle nostre giornate le occasioni per incontrarsi non mancano certamente. Nei luoghi più disparati e nelle situazioni più diverse, dai luoghi di lavoro o di svago fino alle riunioni negli ambienti associativi, politici e, persino, religiosi. «Siamo nati per stare insieme, per incontrarci» scriveva Cicerone,

più di duemila anni fa. Per non dire di Aristotele che, ancora prima, chiamava l’uomo “animale politico” (anche “animale sociale” può essere una delle valide interpretazioni possibili). Sì, il più bel dono riconosciuto che Dio ha fatto all’uomo, dopo la stessa vita, è proprio la socievolezza, la possibilità e la capacità di interagire con il suo simile in maniera intelligente e consapevole. L’uomo, però, non è una strada a senso unico; l’interazione con l’altro non sempre ha il fine di creare comunione, di creare feeling. A volte il nobile dono di Dio si trasforma in una trappola. Ciò che “era bene per noi”, cioè il non rimanere soli o con le altre creature, che non possono corrisponderci (come ci riferisce il racconto biblico della creazione della donna), si trasforma in pietra d’inciampo per noi e per i nostri fratelli. La bellezza della parola che comunica la propria anima all’altro di-

Vediamoci in Libreria! Riceviamo e pubblichiamo volentieri il calendario degli incontri che si svolgeranno presso la Libreria La Via per Damasco

venta veicolo di scandalo,di autentica demolizione dell’onorabilità del fratello e, in definitiva, di offuscamento dell’immagine di Dio in noi e nell’altro. Proprio per questo Gesù, nel discorso della montagna, illustrando il superamento del Comandamento “Non uccidere”, condanna alla Geenna anche chi copre il fratello di insulti. Sarebbe, quindi, bello quando ci incontriamo con i nostri amici, familiari o estranei pensare bene a come usare della bellezza dello stare insieme e del parlare. Dobbiamo, sempre e ancora, imparare e distinguere il sano chiacchierare, che comunica l’anima, dal torbido “chiacchiericcio”, che, mascherato da intrattenimento, finisce con la critica malevola, che, invece di edificare (per usare un termine caro a S. Paolo), finisce con l’uccidere il fratello o sporcarne la vita o le sue buone intenzioni.

Rocco Barbalinardo

Nel Centenario della Chiesa di Santa Lucia La Chiesa di S. Lucia è stata un tempo una modesta Cappella rurale, di rito greco, nota come Santa Lucia de’ Greci, costruita alla periferia del paese probabilmente nel secolo XVI. Nel 1885 la Cappella viene distrutta da un terremoto; si salva solo una immagine della Santa, che viene portata nella Cappella dell'Addolorata, di proprietà della famiglia Buttiglione, che si trovava all'inizio di via Bartolomeo Paoli. Tale Cappella viene sconsacrata nel 1921. La Chiesa, in stile neo-gotico, è stata costruita su progetto dell'architetto Cristoforo Pinto, che ne ha diretto i lavori. Il progetto originale prevedeva che la pianta della chiesa arrivasse sino ai margini della strada, un tempo via Stazione ora via Roma, ma per mancanza di fondi, essa non è andata in porto. Il 10 novembre 1899 Il Consiglio Decurionale di Gioia si riunisce per deliberare sulla domanda presentata dalla Confraternita di S. Lucia per ottenere un concorso del Comune nelle spese di costruzione della Chiesa. I lavori proseguono lentamente a causa dei costi della costruzione tanto che la Confraternita presenta una nuova richiesta di sussidio al Comune, ricordando che la stessa da molti anni aveva dato l'avvio ai lavori, che erano in uno stadio avanzato. Tale richiesta viene accettata dal Consiglio comunale in data 1-10-1906, che delibera lo stanziamento di £.500. Il prospetto della Chiesa è ultimato nel 1918, come si può leggere sull’iscrizione presente sul portale (Pel culto della fede nello slancio dell'anima religiosa Nicola Miraglino il suolo di questa Chiesa e l'immagine della Vergine Martire offrì 1918) e viene abbellito con un'immagine della Santa, in pietra, opera eseguita da uno scultore di Martina Franca. La Chiesa è elevata a parrocchia il 16 dicembre 1919 da S. E. Mons. Giulio Vaccaro, Arcivescovo di Bari, che, in data 3 febbraio 1920, nomina parroco il sacerdote don Rocco Passiatore.Quest’anno ricorre il 140° anniversario delFrancesco Giannini la nascita di don Rocco Passiatore (20-03-1878 1-09-1963). Pag.2


In quante preghiere preghiamo? Pregare è un momento importante per ogni cristiano, ci permette di dialogare con Dio, sia che lo facciamo ripetendo le formule codificate, sia che ci rivolgiamo a Lui liberamente, aprendogli il nostro cuore per offrirgli le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre speranze e le nostre paure. Un tempo in famiglia o al catechismo venivano insegnate a memoria le principali preghiere : il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Credo, l’Angelo di Dio, la Salve Regina e tante altre. Preghiere che ogni buon cristiano doveva conoscere per sentirsi davvero parte della chiesa. Credo vengano insegnate ancora, ma oggi spesso il foglietto della messa supplisce alle carenze della nostra memoria. Provate a recitare tutte le preghiere che conoscete, una dopo l’altra. Alcune verranno fuori in maniera più naturale, senza difficoltà, altre richiederanno uno sforzo maggiore, forse sbaglieremo qualche parola, anche se l’abbiamo ripetuta migliaia di volte, durante la messa o altre celebrazioni, magari in maniera meccanica, senza soffermarci davvero sul senso di quello che stavamo dicendo: una lode a Dio, una richiesta d’aiuto, un’invocazione di perdono. Ci sono preghiere per ogni occasione, alcune più conosciute, altre utilizzate solo per ricorrenze particolari, alcune recitate con viva partecipazione, altre limitandosi a ripetere “amen” al termine. Tante formule oggi si stano perdendo perchè poco utilizzate (o conosciute): la preghiera del mattino, la preghiera della sera, l'atto di dolore, l'atto di fede, l'atto di speranza, l'atto di carità. Invocazioni che un tempo segnavano l'inizio e la fine della giornata, ci ricordavano di ringraziare Dio per il dono della vita, di offrire a Lui la giornata appena trascorsa o le preoccupazioni per quella a venire. Oggi a malapena ci ricordiamo di fare il segno della croce al mattino (o alla sera). Sembra poco, ma in realtà anche quel piccolo segno ha un grande valore, ci ricorda di essere figli di Dio e riassume tutta la nostra fede, forse meglio di molte inutili parole che potremmo inventare. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, come dire riconosciamo che tutto quello che siamo, che abbiamo, che facciamo, viene da Lui. Gianni Capotorto

La preghiera del Sinodo In tema di preghiera ci sembra utile riprodurre quella pronunciata dal Papa in apertura del Sinodo sulla condizione giovanile

Signore Gesù, la tua Chiesa riunita in Sinodo volge lo sguardo a tutti i giovani del mondo. Ti preghiamo perché con coraggio prendano in mano la loro vita, mirino alle cose più belle e più profonde e conservino sempre un cuore libero. Accompagnati da guide sagge e generose, aiutali a rispondere alla chiamata che Tu rivolgi a ciascuno di loro, per realizzare il proprio progetto di vita e raggiungere la felicità. Tieni aperto il loro cuore ai grandi sogni e rendili attenti al bene dei fratelli. Come il Discepolo amato, siano anch'essi sotto la Croce per accogliere tua Madre, ricevendola in dono da Te. Siano testimoni della tua Risurrezione e sappiano riconoscerti vivo accanto a loro annunciando con gioia che Tu sei il Signore. Amen Papa Francesco

Fiocco rosa in redazione Diamo il benvenuto ad Annacarola secondogenita della nostra redattrice Marina. Auguri!!!!

Letto per voi/Il signor parroco ha dato di matto/ Jean Mercier/Le Vele-San Paolo Edizioni Non lasciatevi ingannare dal titolo provocatorio: in realtà in questo romanzo di Jean Mercier il parroco don Beniamino è l'unico savio, ma decide di allontanarsi temporaneamente dalla sua chiesa, stanco di una comunità attenta più alla disposizione dei fiori sull'altare che al proprio cammino di conversione. La sua improvvisa sparizione porterà i parrocchiani a riflettere, a interrogarsi non solo sulle ragioni della sua scelta, ma anche sul loro percorso cristiano. Un libro che offre un ritratto umoristico delle nostre comunità, spesso disattente al mondo che sta intorno e ai valori fondamentali, e una profonda riflessione sul ruolo del sacerdote e le sue difficoltà a entrare in empatia con i fedeli.

Lector in fabula Il libro è disponibile presso la Libreria Pag.3


Essere presenza nella Presenza

«La

carità non avrà mai fine» (1Cor. 13,8) dice San Paolo, come ricalcando la parola di Gesù in Mc. 14,7 («I poveri li avete sempre con voi»), parole con cui il Salvatore rimproverava Giuda che stigmatizzava lo spreco di olio da parte della peccatrice, che lo onorava nella casa del fariseo Simone), ma riferendosi a ciò che ci rimarrà nel Regno, quando la Fede, la Speranza e tutti i carismi, che lo Spirito Santo ci dona, non avranno più ragione di essere, perché “vedremo Dio faccia a faccia, così come Egli è”. Anche noi, dunque, all’inizio del

nuovo Anno Pastorale, possiamo cominciare con tali parole. Per due motivi: il primo è che la nostra estate non ha visto pause significative. Il secondo è perché si va facendo sempre più presente il momento in cui l’esercizio della carità, fra vecchie e nuove ghettizzazioni, intimidazioni e discriminazioni, può affievolirsi fino a scomparire. E noi cristiani non possiamo e non dobbiamo permetterlo, perché un mondo senza amore è un mondo freddo. Non possiamo permetterlo, perché i bisogni che cercano una risposta sono tanti e le risposte non possono essere facili e di facciata. Il cristiano è chiamato a farsi presenza e dono nel nome di Colui, che si è voluto fare presenza e dono con la sua vita. Fino alla fine. Non possiamo più aspettare. Vogliamo, dunque, essere testimoni di questo essere presenti con il

sostegno materiale ai tanti nostri fratelli che continuamente bussano alla nostra porta (e, in quanto a questo, sembra che la Provvidenza divina non ci faccia mancare né beni, generi alimentari, ma ci mette anche spesso a disposizione qualche capo di abbigliamento e piccoli oggetti di svago e non ci fa mancare braccia che aiutino a distribuire quanto disponibile), ma vogliamo, soprattutto, un cuore capace di vincere le resistenze e le paure, per comprendere, al di là delle debolezze e delle cadute, la ricchezza di ogni essere umano, e la capacità di accoglierlo sempre con un sorriso e con il cuore aperto. E questo è possibile solo se sapremo ritagliarci spazi di preghiera e di ascolto della Parola di Dio soprattutto nella Messa, nei Sacramenti e nell’adorazione eucaristica. Che il Signore ce ne dia la forza.! Per il Gruppo Caritas Rocco Barbalinardo

L' ANGOLO DEL D. V.

Corso residenziale di diritto canonico applicato Dal 26 al 30 agosto si è tenuto in Perugia presso l’Hotel Sacro Cuore l’annuale corso residenziale di diritto canonico applicato avente ad oggetto, come di consueto, tematiche di attualità in ambito del processo matrimoniale, a cura della redazione dei Quaderni di diritto ecclesiale. Il corso si è aperto domenica alle 18.30 con la Santa Messa concelebrata da tutti i sacerdoti presenti. E’ seguita, dopo la cena, l’introduzione al corso, a cura di don Alessandro Giraudo, giudice ecclesiastico presso il Tribunale Piemontese. Lunedì 27 agosto, mons. Massimo Mingardi, vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio ha trattato il tema “Questioni legate alla scelta della via processuale”. Stante l’ampiezza dell’argomento, la relazione è stata divisa in due parti. La mattinata è stata poi completata da un ampio dibattito. Nel pomeriggio vi sono state le esercitazioni di gruppo. Il sottoscritto ha coordinato i lavori del gruppo dei Difensori del Vincolo ed ha relazionato poi in assemblea. Martedì 28 agosto è stata la volta di mons. Paolo Bianchi, vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo, che ha intrattenuto gli intervenuti con la relazione sul tema “Chiarimenti sui motivi di “evidenza di nullità” per l’ammissione al processo “più breve”. E’ seguito un appassionato dibattito e le esercitazioni su concrete fattispecie. Al pomeriggio abbiamo visitato la Chiesa di san Pietro, gestita dai benedettini, i quali hanno anche nel piano inferiore un centro studi sui terremoti. Mercoledì 29 agosto sono interventi padre Giuseppe Quaranta, docente presso la Facoltà Teologica del Triveneto e mons. Tiziano Vanzetto, vicario giudiziale aggiunto presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto, che hanno trattato il tema della libertà di scelta in ambito matrimoniale sotto il profilo della validità del consenso. La giornata del 30 agosto è stata invece dedicata allo studio della procedura dello scioglimento del matrimonio per privilegio paolino, procedura che interessa soprattutto i territori di missione. Sono intervenuti don Matteo Visioli, sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede e mons. Eugenio Zanetti, vicario giuVito Giannelli diziale della diocesi di Bergamo. Visita il blog parrocchiale on line su

http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com

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