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News
Magazine a diffusione telematica a cura della Redazione del MC Scoordinati, on-line al sito www.mcscoordinati.com. Non in vendita. No lucro.
Sommario nr. 40 Editoriale
Editoriale
Sesto Motoraduno Scoordinati – Le emozioni del nostro 6° Evento Superbike 2015 – Kawasaki e Rea Campioni del Mondo Turismo Scoordinato – L’esperienza all’Isola di Man (parte 1) The Legend – Kevin Schwantz e Micheal Doohan Auto History – Alfa Romeo Giulia Moto History – L’arte made in Italy (Ducati Desmosedici) Curiosità – Città Fantasma Turismo – Eremo di S. Bartolomeo di Legio
Schema Organizzativo del Mc Scoordinati Nr. Precedente 39 Pubblicazione: 28/01/2015 Pagine: 24 Followers: 205 Likes: 120 Nr. di Lettori: 292 VISITE SUL NOSTRO SITO WEB - WWW.MCSCOORDINATI.COM AGGIORNAMENTO AL 30/09/2015 ALLE ORE 15:52
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Scoordinati News Redattore; Giovanni Yoyo Iodice Articoli di questo numero; Giovanni Iodice e Patrizia Ricci Copertina; Giovanni Yoyo Iodice Logo: Maria Franca TogaDesign Preziosi & Giovanni Yoyo Iodice Autorizzazione; Motoclub Scoordinati
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Il Sesto Motoraduno Scoordinati si è regolarmente svolto in una splendida giornata di sole. Bikers da ogni dove d’Italia si sono presentati puntuali al nostro 6° Evento, regalandosi una giornata dedicata alle motociclette. Un altro giorno da ricordare, un’altra data da scrivere negli annali del Motoclub Scoordinati. Ancora una volta Piazza del Molo è scoppiata di colori ed emozioni e, ancora una volta, tutti insieme e assolutamente nessuno escluso, abbiamo contribuito a diffondere il messaggio che vede noi Bikers protagonisti. All’interno del Magazine potrete leggere le impressioni sul Sesto Motoraduno Scoordinati, un evento che ha Contagiato molti…. Proseguo a pag. 4
Credo sia davvero difficile anche solo pensare di poter correre su di una strada come questa, ma il fascino di percorrerla rimane sicuramente indubbio. Siamo in Marocco, precisamente nell’Ohasi Chott, un tratto in cui la natura sembra accogliere sulle sue spalle questo serpente nero!
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Contagio Avvenuto!
Sesto Motoraduno Scoordinati Doveva piovere, le previsioni meteo non presagivano niente di buono, ed invece il sole ha diligentemente fatto capolino sul Lago di Bracciano regalandoci un meritato «Sesto Motoraduno Scoordinati». Anche quest’anno gli sforzi profusi da ogni Socio del nostro Motoclub, hanno portato il beneficio più desiderato, ovvero quello di ospitare 600 meravigliosi bikers all’interno del Parco Festa. Moto di tutti i tipi e centauri da ogni dove sono giunti belli più che mai al Molo di Anguillara Sabazia, e la giornata è scivolata via senza intoppi tra un in trattenimento e l’altro.
Il consueto giro del Lago di Bracciano ha visto la percorrenza della parte bassa di Bracciano, Vicarello e Trevignano, con sosta aperitivo presso il King Cross, locale che periodicamente ospita noi Scoordinati in serate a tema. La partecipazione al Motogiro è stata entusiasmante, circa 450 motociclette si sono snodate tra i 34 Km di percorso che vedeva come apripista l’immancabile Safety Car con tanto di cartellone gigante raffigurante la bandiera Scoordinati del Pinguinos 2009 (By Did748).
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Le staffette si sono mosse prontamente per accompagnare ogni motociclista lungo il percorso, e le forze dell’ordine, compreso il Primo Soccorso, hanno vigilato sullo svolgimento del giro stesso, che, ha detta di molti, è sempre un Must a cui partecipare. Non posso che esprimere il mio personalissimo ringraziamento per il Consiglio Direttivo, che ancora una volta si è mosso mesi prima per mettere in moto la macchina Scoordinata, e far si che tutto fosse curato nei minimi dettagli. Ringraziare gli Sponsor e i nostri Partnership presenti al Parco Festa, senza i quali ben poco sarebbe stato possibile realizzare. La mancanza del Maxischermo si è sentita pochissimo, grazie ai giochi di intrattenimento come il «Lancio del Copertone» e «La Prova di Lentezza», che hanno visto la partecipazione di moltissimi amici Bikers.
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Come più volte scritto in passato, anche questa è stata una giornata dedicata alle moto e ai motociclisti, una giornata dove colori, odori e rumori si sono mescolati in una Piazza che ogni anno racchiude, come un cuore, tutto il nostro entusiasmo.
La pioggia tanto attesa alla fine è arrivata, giunta inesorabile e puntuale, ma la Festa ormai si era svolta, giusto in tempo, ancora una volta, Scoordinati Fortunati. Ora, per concludere, vorrei che ogni lettore di questo Magazine si soffermasse per un istante sulla fotografia in alto, sugli sguardi di ogni Socio, o meglio Le premiazioni si sono svolte regolarmente e non sul suo sorriso… poteva mancare una Dedica commovente per chi purtroppo ci ha prematuramente lasciato, una dedica Le abitudini, gli impegni, le problematiche, ognuno ha i che noi tutti Scoordinati abbiamo voluto onorare suoi immancabili obblighi di tutti i giorni, eppure, riunendoci in un caldo abbraccio sotto al Palcoscenico, quando si è tutti insieme, il volto come per magia mentre le parole emozionate del nostro Presidente cambia, distendendosi allegramente in un abbraccio cercavano a fatica di trovare la giusta via per la verde oliva che ti fa sentire bene, che ti fa sentire uno commemorazione. A fine giornata eravamo stanchi e Scoordinato. provati dalla fatica, fisica e mentale, consapevoli però del fatto che anche il Sesto Motoraduno Scoordinati è Segue avvenuto nei migliore dei modi.
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Gli innumerevoli scatti prodotti dai nostri fotografi, durante il Motoraduno, saranno visibili sul nostro Sito Internet www.mcscoordinati.com, e ricordiamo ancora una volta che anche quest’anno ogni fotografia sarà scaricabile gratuitamente.
quelle difficoltà che grazie all’unione di ogni singolo Scoordinato vengono superate quasi per magia.
C’è inoltre chi, come il sottoscritto, ha vissuto il Motoraduno dietro le quinte, perdendosi molti dei sorrisi e gli abbracci del Parco Festa, ma tengo a dire e ricordare che molti altri, come me, hanno sacrificato un pò di divertimento per contribuire alla causa e lo abbiamo fatto affinché la Manifestazione si svolgesse nel migliore dei modi, e saremo pronti a rifarlo purchè tutto questo abbia un seguito nei prossimi anni.
Ogni invitato che varcava la soglia del Parco Festa con la sua motocicletta, era come un piccolo tassello di un puzzle, un mosaico che a fine giornata componeva un’altra scritta che rimarrà negli annali del nostro Motoclub, quella dicitura era:
La macchina Scoordinata anche quest’anno si è messa in moto alla grandissima, e senza indugiare ha affrontato a testa alta questo Motoraduno. Le fotografie saranno come sempre suddivise in Vedere i sorrisi dei nostri amici Biker che categorie, cosi da poter selezionare quella pervenivano sempre più numerosi al Parco Festa, desiderata senza dover scartabellare un elenco di era come osservare la realizzazione di un sogno, 3.000 scatti. un sogno che si realizzava davanti ai nostri occhi.
C’è chi lavora intensamente tutto l’anno, chi solo il week end del Motoraduno, chi invece dopo il Grazie a tutti! Motoraduno, un lavoro non retribuito economicamente, ma un impegno che ti riempie Fine all’infinito il cuore e la mente. Molti non potrebbero capire, altri potrebbero esordire dicendo «ma chi ve lo fa fare», ma solamente vivendo questa realtà si percepisce il valore di tanta passione. Spesso io per primo mi metto in discussione, il tempo, gli impegni, le problematiche, ognuno ha i suoi problemi, ognuno ha le proprie difficoltà,
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RINGRAZIAMENTI
hanno messo a disposizione ricchi premi per la riffa, ed anche grazie a chi purtroppo ci ha lasciato Come è giusto che sia, ogni ringraziamento è d’obbligo prematuramente ma che con un gesto ha aperto le nuvole per la realizzazione di un evento del genere. Grazie a: Il facendo uscire un bellissimo sole. Ma soprattutto un Comune di Anguillara Sabazia, le forze dell’Ordine, il Bar ringraziamento doveroso all’unica ed insostituibile cosa gelateria il Gabbiano, STR Racing, FM Moto Racing, Moto che ci accomuna tutti, quella magia senza il quale tutto Cruciani, lo Stand Suzuki, il Primo Soccorso di Anguillara questo non sarebbe mai esistito e molti di noi non Sabazia, il consiglio Direttivo del Motoclub Scoordinati, la sarebbero stati loro stessi: Presidenza. Ma anche il Servizio Catering, il King Cross, tutti gli Staffettisti, i Fotografi, i Responsabili dei vari settori, GRAZIE MOTOCICLETTA! gli automezzi messi a disposizione, il tempo, la voglia ed il sudore di ogni singolo Socio, i molti commercianti che a cura di Giovanni Iodice
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Superbike 2015
Campioni del Mondo
Il Campionato Mondiale della Derivate di serie non è ancora giunto alla sua conclusione, mentre esce questo articolo, eppure ha già detto tutto. Il Cannibale Jonathan Rea in sella alla Kawasaki ZX10R al suo primo anno in KRT, centra l’obiettivo, ovvero il Mondiale. L’eterna promessa della WSBK
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lo diceva a gran voce, «datemi una moto competitiva e vincerò il Mondiale», detto fatto. Il connubio Rea – Ninja ha funzionato alla grande, regalando oltre al titolo piloti anche il 1° storico titolo alla Kawasaki, da quando esiste la Superbike. Segue
Supersport Esordio
2008
Miglior risultato finale
2º
Gare disputate
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Gare vinte
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Podi
6
Punti ottenuti
164
Superbike
Inoltre nella carriera di Johnny Rea non è mancata la partecipazione a 2 gare della MotoGp: Esordio MotoGP: 2012 Miglior risultato finale: 21º Gare disputate: 2 Punti ottenuti: 17
Esordio
2008
Mondiali vinti
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Miglior risultato finale
1º
Gare disputate
162
Gare vinte
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Podi
64
Punti ottenuti
2107,5
Pole position
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Giri veloci
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Ogni Record è stato demolito ed anche nella penultima gara del mondiale (Magny Cours), Rea ha centrato l’ennesima doppietta dell’anno, la 5° in questa stagione. E’ andato a vincere fregandosene della pioggia, degli ordini di scuderia (che fortunatamente non sono venuti), di una Ducati velocissima. Insomma il Cannibale ha ben saputo rendere omaggio al suo 1° Titolo Mondiale Superbike. Ogni aggettivo sarebbe superfluo per descrivere le sue gesta, e credo che in Qatar voglia concludere in bellezza il suo Campionato, e se il suo compagno di squadra (Sykes) vuole riprendersi il titolo di vicecampione del mondo, dovrà sicuramente sudarselo.
La moto competitiva è arrivata, la migliore del lotto nella Superbike attuale, e lui come promesso, ha letteralmente cannibalizzato il Mondiale andando a vincere 14 gare su 22 finora disputate, e piazzandosi al 2° posto per 6 volte, e due sul 3° gradino più basso del podio. Della serie su 24 manche disputate Rea è stato sul podio 22 volte, diventando Campione del Mondo proprio a Jerez, ovvero nelle due uniche gare in cui è giunto 4° al traguardo in entrambe le manche.
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E’ stato un anno in cui la Supremazia Kawasaki ha tagliato le gambe a tutti, Ducati ed Aprilia comprese, anche se in questo ultimo scorcio di stagione ci sono da sottolineare le ottime prestazioni della Ducati con Chaz Davies, che ha dimostrato quella competitività che tanto ci si aspettava dai vertici Ducati, andando a vincere 5 manche e giungendo 2° per ben 6 volte e altrettante al 3° posto. Peccato invece per Giugliano, incappato in una sfortunata stagione. Quest’anno il nostro connazionale ha rimediato solo infortuni, i quali lo hanno tenuto lontano dalle gare per troppi Gp. Chi probabilmente ha deluso invece è stata proprio l’Aprilia, che puntando sull’esperienza di Haslam e il talento del giovane Torres non ha raccolto molto in termini di risultati. Segue
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E’ stato un anno caratterizzato dal Monopolio Kawa, e anche Sykes, una volta risolti alcuni problemi di inizio anno ha portato a casa, 4 vittorie e 9 podi, anche se nulla ha potuto contro lo strapotere del suo nuovo compagno di squadra. Poche emozioni invece provengono da casa Honda, che oltre a sfoggiare il numero 1 di Guintoli sul cupolino, non hanno fatto grandi exploit. Il grande professionista Guintoli ha centrato un unico podio proprio a Magny Cours, ma dopo una gara dettata da pista bagnata e quindi falsata nei valori in campo. Il suo compagno di squadra VD Mark ha mostrato grandi doti velocistiche, anche se incappa spesso in errori. Non pervenuta la Suzuki che con Lowes e De Puniet non hanno mai inciso veramente, a volte destinate a combattere con MV Agusta e BMW. Queste ultime due salvo qualche prestazione straordinaria, non sono mai riuscite ad entrare nel lotto delle prime 5. La Yamaha è finalmente pronta ad entrare in Superbike nel 2016 ed il pilota collaudatore sarà con molta probabilità Valentino Rossi. Che si stia preparando la moto per il 2017? a cura di Giovanni Iodice
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Turismo Scoordinato
Gli Scoordinati all’Isola di Man Esiste un luogo remoto oltre la Manica, una piccola Isola situata tra la Gran Bretagna e l’Irlanda, un luogo dove per una volta all’anno, eroi da ogni parte del mondo, si sfidano in sella a mostri da 200Cv, tra muretti, fossati, marciapiedi e case, a più di 260 Km/h! Questo luogo è l’Isola di Man. Nel 2012 alcuni di noi (Motoclub Scoordinati), hanno avuto il privilegio di visitare questo luogo remoto riportandone le loro gesta in una StoryBoard che ci terrà compagnia per parecchi Numeri di Scoordinati News. Di seguito è riportato il Capitolo 1, di quelle che sono state le emozioni che loro stessi hanno vissuto con gli occhi eccitati dei bambini. Buona Lettura Introduzione a cura di Giovanni Yoyo Iodice
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Capitolo Maggio 2011, 8 persone decidono di mettersi attorno ad un tavolo, in una cena a base di gnocchi al sugo di cinghiale e vino. Il motivo? La realizzazione di un sogno, il sogno? Andare all’Isola di Man. Quella serata fu il preludio di un’avventura che nacque quasi per gioco, il sogno di andare in un luogo remoto dove mostri da 200 Cv echeggiano e sfrecciano tra marciapiedi, muretti, colline e dossi. Successivamente solo 4 di queste 8 persone partirono effettivamente per questo evento. A dicembre dello stesso anno i biglietti per accedere alla tanto famosa isola erano già tutti pressoché Sold Out… da li cominciarono ad emergere le prime paure… ce la faremo?
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vino e cinghiale per pianificare l’organizzazione. Max, Grapin, Tore e Ride iniziano quindi a predisporre: Grapin era l’addetto della cucina e dell’accampamento, Ride della prenotazione degli alberghi a Liverpool ed Heysham, Tore alle fotografie ed io mi occupai della cambusa, portando tutto l’occorrente necessario per il viaggio.
Passarono cosi i mesi, ma Maggio sembrava non giungere mai. L’adrenalina e la voglia di partire si ingigantiva giorno dopo giorno, fino a quando, come un fulmine a ciel sereno giunse una terribile notizia, Grapin rischiava di non partire più a causa di problemi lavorativi. Improvvisamente mi ritrovai da solo, nei pensieri e nella realtà di dover affrontare un così lungo Verso la fine di Dicembre, precisamente alle 3 di notte, viaggio con due persone quasi sconosciute, ma alla fine una botta di culo. Ci comunicarono tramite il Sito Web la fortuna volle che Grapin riuscì a risolvere i suoi preposto per le prenotazioni On Line che vi era la problemi e riunirsi al gruppo. Tutto era finalmente pronto disponibilità della tratta Liverpool – Douglas. e Maggio giunge puntuale. Emozionato, decido senza indugiare di acquistare immediatamente i biglietti, e senza sapere soprattutto se All’alba io e Grapin partiamo da Anguillara, per poi il viaggio di ritorno era disponibile, ed infatti non era incontrare Tore e Ride all’area di Servizio di Attigliano. Il previsto. Ma con mia grande fortuna, giorni dopo riesco percorso prevedeva tutta autostrada fino a Liverpool, ad acquistare i 4 biglietti del ritorno da Douglas ad tutto in 4 giorni, successivamente 5 sull’isola e 3 per il Heysham, a 70 Km a Nord di Liverpool. A quel punto ritorno, per un totale di ben 12 giorni e 5.500 km circa. non mancava nulla, le moto, le tende, la voglia di partire Continua nel Prossimo Numero di Scoordinati News ed i biglietti. L’unica cosa da curare era un adeguato Capitolo 2 programma. Quindi era d’obbligo un’altra cena a base di
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The Legend Piloti leggendari
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Ci sono epoche e momenti in cui un pilota di competizioni Racing si eleva ad uno stato di suprema saggezza stilistica. Due eroi del passato capaci di gesta Epiche in sella alle loro indomabili 500 due tempi erano loro: Kevin Schwantz e Micheal Doohan. Il primo figlio ribelle di una guida pazzesca al limite delle capacità umane, in grado di combattere in corpo a corpo che hanno fatto la storia, e capace di staccate oltre ogni limite meccanico e fisico permesso. Il secondo velocissimo stratega delle due ruote, che faceva della costanza di guida il suo punto forte. Capace di prendere la testa del gruppo e lasciare agli altri solo le briciole. Schwantz e Doohan, entrambi Campioni del Mondo della classe 500, chi più chi meno, entrambi capaci di gesta ed imprese che hanno segnato più di una generazione, entrambi capaci di illuminare a festa ogni Gp, ogni curva, ogni rettilineo. La Classe 500 del Motomondiale di quei tempi, non era affatto una categoria facile, i controlli e gli aiutini elettronici di oggi erano solo mere utopie. I controlli della trazione alle uscite dalle curve erano riposte solamente nel polso destro del pilota, che parzializzava la potenza mostruosa di quelle motociclette che ad ogni uscita di curva regalavano grandi virgole nere sull’asfalto e/o generose impennate. Sono stati anni in cui sprofondavi letteralmente nella poltrona e spalancavi gli occhi sul televisione per non perderti nemmeno una curva, neanche una impennata, neppure un sorpasso, e di quelli ne potevi contare almeno un centinaio per gara. Schwantz e Doohan, due maghi che dai loro cilindri Suzuki e Honda, tiravano fuori gesta imperiose degne degli Dei dell’Olimpo. Altri tempi, altre emozioni… a cura di Giovanni Iodice
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Auto History
Alfa Romeo Giulia
Dopo il suo lancio, datato 27 Giugno 1962, la Giulia divenne sin da subito un’icona nel panorama automobilistico italiano, con soluzioni estetiche e motoristiche incredibili per l’epoca.
32 PAIA/7, ma potenziato a 82 CV grazie al superiore rapporto di compressione (9:1 invece di 8.5:1) e ai collettori di aspirazione e scarico maggiorati, simili a quelli della 1600 TI.
Nel 1964 venne lanciato il modello Giulia 1300, con motore di 1290cc da 78 CV con mono-carburatore doppio corpo, cambio a 4 marce, frontale con due fari, interni molto semplificati e dotazione di accessori ridotta all'osso (mancava anche la luce di retromarcia ed il servofreno). Nonostante le economie si affermò immediatamente come la 1300 più veloce del mondo, con una punta dichiarata di 155 km/h; nella prova di Quattroruote superò invece i 160 km/h. Nel 1965 venne presentata la 1300 TI, con motore di 1290cc alimentato sempre da un carburatore doppio corpo verticale Solex
Dalla 1600 ricevette anche il cambio "L'unica 1300 a 5 marce", servofreno, finiture più curate. Sempre invariato il frontale con due soli fari. Nel 1969 anche la 1300 base ottenne il servofreno, mentre accomunò tutta la gamma la frizione a comando idraulico con molla a diaframma, il ritardatore di frenata al retrotreno, l'alternatore al posto della dinamo e il passaggio a cerchi da 14" con pneumatici 165/80.
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Continua
Nel 1970 nacque la Giulia 1300 Super, che riprendeva le finiture dell'omonima versione 1600 (ma il frontale rimaneva a fari singoli), raggiungendo prestazioni ancora più elevate grazie al motore 1300 bicarburatore da 103CV già utilizzato sulla GT Junior fin dal 1966. Nel 1971, in occasione di un leggero Restyling, la gamma venne semplificata e l'offerta ridotta a due soli modelli. Le modifiche estetiche riguardarono la calandra (ora nera con barre cromate), l'eliminazione delle cornici cromate attorno alle luci posteriori e i cerchi ruota.
scudetto Alfa Romeo, cofano motore liscio), i paraurti (più avvolgenti), la coda (cofano liscio, diverso layout delle luci) e gli interni (plancia rivista, consolle centrale con bocchette di ventilazione frontali, pavimento in moquette, sedili con poggiatesta). Per quanto riguarda invece la meccanica, non ci fu nessuna novità. La gamma rimaneva composta delle versioni "1300" da 103CV e "1600" da 116CV (SAE).
Nonostante gli anni trascorsi, la Giulia continuava a distinguersi, anche in quest'ultima versione, per le doti motoristiche e dinamiche: una nota rivista specializzata annotò «la berlina La Giulia Super (questa la nuova 1300 più veloce del mercato». Per denominazione) era disponibile nelle molti anni la Giulia è stata in due versioni, assolutamente identiche dotazione a Polizia e Carabinieri anche nel frontale a 4 fari, "1.3" da (nonché auto preferita dai malviventi 103 CV e "1.6" da 116 CV. per le loro fughe) in forza della sua velocità, agilità e tenuta di strada. Nel 1974 un restyling più consistente Proprio queste sue caratteristiche diede vita alla Nuova Super. A l'hanno fatta diventare un'icona del cambiare furono il frontale (nuova cinema poliziottesco degli anni calandra in plastica nera, diverso settanta.
SCHEDA TECNICA Motore: 4 cilindri con motorizzazioni 1.300 da 103cv e 1.600 da 116cv entrambi con raffreddamento a liquido ed alimentazioni a carburatore doppio corpo Velocità Max: dai 135Km/h della versione Diesel ai 160 della versione 1.300 benzina Consumo medio: 10 Km/lt Anno di Produzione: Dal 1964 al 1977
LA VERSIONE DIESEL… Nel 1976 venne lanciata la Nuova Super Diesel, mossa da un 4 cilindri Diesel di 1760cc prodotto dalla Perkins Engine. Adottava un motore lento (55CV, che consentiva una velocità massima di 135km/h), rumoroso, ruvido e molto pesante perché interamente in ghisa e, già all'epoca, considerato poco adatto ad una berlina di impostazione sportiva, fu anche un fiasco tecnico e commerciale (meno di 6.500 esemplari prodotti). Inoltre, avendo mantenuto il telaio della versione benzina, le vibrazioni tipiche del Diesel ne causavano cedimenti strutturali. Questa versione ebbe però un primato: fu la prima autovettura con motore Diesel ad entrare ufficialmente nel listino Alfa Romeo.
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Moto History
L’Arte Made in Italy Dopo aver passato un periodo di crisi sotto la gestione statale, con il cambio di proprietà avvenuto a metà degli anni ottanta la Ducati intraprese una risalita tecnica ed economica, tornando a produrre modelli ad elevate prestazioni e riprendendo l'attività sportiva abbandonata all'inizio degli anni settanta. In particolare la Ducati si concentrò sul Campionato mondiale Superbike dove ottenne numerosi successi con le proprie motociclette bicilindriche a quattro tempi. L'intenzione di puntare anche alla classe regina del motomondiale, la neonata MotoGP, nacque in concomitanza dei nuovi regolamenti introdotti nel 2002 che prevedevano l'impiego di propulsori a quattro tempi, tipici della tradizione e dell'esperienza Ducati. Nel maggio 2001 la Ducati annunciò pubblicamente l'intenzione di entrare in MotoGP e a febbraio 2002 presentò il primo progetto del motore. La moto fu
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mostrata al pubblico in occasione del Gran Premio al Mugello del 2002, partecipando poi ai test collettivi che si tennero il lunedì dopo l'ultima gara dell'anno nelle mani del pilota Troy Bayliss e del collaudatore Vittoriano Guareschi, per poi proseguire lo sviluppo durante l'inverno e partecipare al motomondiale 2003 con la moto chiamata Desmosedici GP3. Il nome Desmosedici indica le peculiarità del motore, attualmente unico nel motomondiale poiché dotato di distribuzione desmodromica a sedici valvole. La sigla GP sta ad indicare che è la moto impiegata nella categoria MotoGP, mentre il numero seguente identifica l'anno di debutto della moto. Ad esempio la GP3 è quella utilizzata nel 2003, la GP4 nel 2004, e così via.. Segue
Il progetto Desmosedici nacque da un team di tecnici capitanati dall'ingegnere Filippo Preziosi, con la collaborazione di Alan Jenkins (ex tecnico di Formula 1) e sotto la guida di Claudio Domenicali, all'epoca amministratore delegato di Ducati Corse. Nel corso delle stagioni la moto è stata sottoposta a evoluzioni e cambiamenti, anche radicali, mantenendo come unica costante il motore a distribuzione desmodromica, che la rende unica nel panorama della MotoGP. Nonostante abbia conquistato il titolo Motomondiale 2007 e per alcune stagioni abbia lottato per i vertici delle classifiche, ancora oggi non si è dimostrata un mezzo facile da interpretare e portare al limite, come dimostrato dai successi che sono stati ottenuti da un ristrettissimo numero di piloti. Dalla stagione 2013 il ruolo di Preziosi viene assunto da Bernhard Gobmeier, a sua volta sostituito l'anno seguente da Luigi Dall'Igna, attuale responsabile del progetto Desmosedici. Nelle fasi preliminari di studio del progetto venne valutata la possibilità di impiegare un bicilindrico, seguendo la tradizione della Casa, ma la scelta fu scartata per le notevoli complicazioni che sarebbero sorte per ottenere potenze paragonabili a quelle dei concorrenti a 4 e 5 cilindri. Si optò quindi per un'architettura a 4 cilindri a V di 90°, soluzione che è rimasta immutata finora, così come il sistema di distribuzione desmodromica che consente di raggiungere alti regimi di rotazione senza ricorrere a sistemi di richiamo pneumatico delle valvole, ritenuti più complessi e meno affidabili. L'iniezione elettronica è di tipo indiretto, con iniettori posti al di sopra dei quattro corpi farfallati. La distribuzione è a doppio albero a camme con quattro valvole per cilindro; il raffreddamento è a liquido. Conformemente ai regolamenti, dal 2003 fino al 2006 la cilindrata è stata di 989cc; dal 2007 al 2011 di 799cc; dal 2012 ad oggi di 1000cc.
SCHEDA TECNICA Motore: Quadricilindrico a 4 tempi a V da 90° con raffreddamento a liquido Cilindrata 989 cm³ Distribuzione: Desmodromico a 4 valvole cilindro iniezione: Elettronica Potenza: oltre 169 kW (230CV) a 16.500rpm Frizione: Multidisco a secco Cambio: Sequenziale estraibile a 6 marce (sempre in presa) Accensione: Elettronica Magneti Marelli Trasmissione: A catena Avviamento: A spinta Telaio: A traliccio in tubi d'acciaio Sospensioni: Anteriore forcella "Öhlins" a steli rovesciati da 42mm completamente regolabile "Öhlins" TT25 / Posteriore: monoammortizzatore completamente regolabile "Öhlins" TT44 Freni: Anteriore doppio disco in carbonio da 320 mm con pinza Brembo da 4 pistoncini / Posteriore: disco singolo da 200 mm con pinza Brembo da 2 pistoncini Pneumatici: Bridgestone su cerchi Marchesini anteriore e posteriore da 16,5 Ingombri: 2.100 × 750 × 1.180 mm Massa a vuoto: 148 kg Serbatoio: 22 L
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Nel 2002, alla presentazione del motore, la Ducati dichiarava una potenza massima di oltre 220 cavalli a 16.000rpm, con una coppia massima pari a 100 Nm a 14.000rpm; nel 2004 la casa dichiarava una potenza superiore ai 230 cavalli a 16.500 giri al minuto, mentre la coppia rimaneva invariata e questi valori continuarono ad essere dichiarati tali dalla Ducati, fino al 2006. Le Ducati Desmosedici GP7 e GP8 da 799cc erogavano una potenza superiore ai 200 CV, mentre la casa costruttrice non ha pi첫 fornito alcun dato riguardante la coppia. Con il debutto del motore da 1000cc sulla GP12 viene dichiarata una potenza superiore ai 230CV, valore ritoccato con la successiva GP13 la cui potenza sale a oltre 235CV. Per la GP15 la potenza dichiarata supera i 240CV. Segue
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Le versioni dalla GP3 fino alla GP8 impiegavano un telaio a traliccio tubolare in acciaio, con la peculiarità di avere il motore a funzione portante, altra caratteristica unica tra le MotoGP. Il traliccio infatti aveva la sola funzione di collegare il cannotto di sterzo e il supporto sella al propulsore, sul quale venivano vincolati il perno del forcellone e il bilanciere della sospensione posteriore. Questo concetto fu estremizzato con la GP7: il telaietto anteriore era disgiunto dal supporto sella, ed entrambi erano fissati al motore che diventava quindi l'elemento centrale di tutta la ciclistica.
con il retrotreno vincolato ad esso, che ha quindi sancito l'abbandono del concetto di motore portante. Con l'avvento della GP15 la Desmosedici rivoluziona il telaio, mantenendo il concetto di telaio bi-trave ma con gli attacchi di essi non più sulle testate, ma sul basamento del motore. Sino al 2004 la Ducati utilizzava gomme sviluppate dalla Michelin; dal 2005 venne siglato un nuovo accordo con la Bridgestone per la fornitura degli pneumatici. Questa collaborazione ebbe il suo apice nel 2007 quando i due costruttori conquistarono il loro primo iride nel motomondiale.
Con la GP9, pur mantenendo il motore portante, si abbandonò il telaietto in traliccio di tubi sostituendolo con una monoscocca in fibra di carbonio che fungeva anche da airbox. Nel corso del 2009 debuttò anche il forcellone in fibra di carbonio in luogo di quello in alluminio.
Tutto l'impianto frenante è stato progettato in collaborazione con la Brembo; all'avantreno la Desmosedici monta un doppio freno a disco in carbonio, che può essere sostituito con uno in acciaio in caso di condizioni meteo sfavorevoli. Questi dischi hanno un diametro di 320 millimetri e vengono bloccati da pinze d'alluminio a quattro pistoncini contrapposti (due per lato), al posteriore invece è montato in ogni circostanza meteorologica un disco d'acciaio con pinza a due pistoncini. Fine Contributo Wikipedia
La soluzione del telaio in materiale composito venne mantenuta fino alla GP11, ma già durante l'ultima parte della stagione 2011 fu sostituito da uno scatolato in alluminio. Dalla GP12 in poi è stato adottato un classico telaio perimetrale a doppia trave in alluminio,
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Curiosita’ Citta’ Fantasma
Probabilmente definire le rovine di Poggioreale una attrazione turistica è un termine un po’ fuori luogo, visto e considerato che si tratta del risultato di un terribile terremoto che ha causato la morte di diverse persone, tuttavia non si può trascurare il fatto che questa località è una delle location più suggestive, affascinanti e ricche di memoria di tutta la Sicilia. E’ una delle mete predilette degli appassionati di fotografia (e non solo), ed è veramente difficile trovare un fotografo o fotoamatore siciliano che almeno una volta nella vita non abbia realizzato un reportage da queste parti. Il paese di Poggioreale fu fondato nel 1642 dal marchese Francisco Morso di Gibellina, a seguito del decreto del re Filippo IV di Spagna, che gli diede la possibilità di edificare in contrada Bagnitelli, dove si trovava il suo palazzo di soggiorno. Sorse così un centro abitato a cui fu dato il nome di Poggioreale. Ma
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la storia di questo paese è tristemente legata al terremoto che colpì la valle del Belice il 14 gennaio 1968. I paesi di Gibellina, Montevago e Salaparuta furono rasi al suolo, cancellati. Gravemente danneggiati Poggioreale, Salemi, Santa Ninfa, Santa Margherita Belice, Roccamena. Il paese di Poggioreale fu ricostruito interamente a qualche chilometro di distanza, mentre le vecchie rovine sono rimaste lì, come a testimoniare l’irruenza della natura e la sua beffarda violenza, che mise a nudo tutti i limiti dell’uomo, a cominciare dalle case costruite con materiali scadenti e poco resistenti. Segue
Il terremoto della Valle del Belice ha scritto una delle pagine più tristi della storia della allora giovane Repubblica Italiana, che fin da subito ha mostrato un certo disinteresse per le vicende meridionali.
la stessa parola: «Finalmente a casa». Eppure non sono Siciliano, ne ho origini di questa terra. E pure la sensazione che provo ogni volta è sempre la stessa; casa.
La macchina dei soccorsi tardò ad arrivare mentre la ricostruzione è stata veramente lunga, lenta e farraginosa e tanta gente ancora oggi si sente abbandonata dallo Stato e dalle sue istituzioni.
Amo la Sicilia, adoro i suoi abitanti ed il rispetto e l’onore che provano l’un con l’altro. Parole che qui nella Capitale (e maggiormente al Nord) stanno perdendo di significato, andando in contro ad altre come: benessere, soldi, egoismo e ipocrisia.
Fine Contributo Internet By Giusy Vaccaro La Sicilia e le sue infinite scoperte, una terra a cui tengo personalmente, e che fin dalla prima volta mi ha soggiogato a livello emotivo. Ogniqualvolta sbarco in Sicilia il mio stato d’animo si riempie di nuova linfa vitale, ed il mio cervello è come se elaborasse sempre
Poggioreale è una di quelle inconfutabili testimonianze dell’abbandono e dell’Ipocrisia di uno stato Italiano assente. Non vedo l’ora di visitare questo luogo con i miei occhi. Fine Conclusioni By Giovanni Iodice
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Turismo’
Eremo di S. Bartolomeo di Legio Roccamorice (Pe) Circa un anno fa, in una bellissima giornata di luglio, ho potuto finalmente visitare uno dei numerosi eremi situati sul territorio abruzzese, legati alla storia di Celestino V. (Celestino V fu il primo papa che volle esercitare il proprio ministero al di fuori dei confini dello Stato Pontificio). La struttura è ubicata sul versante a solatio del Vallone di S. Spirito tra la roccia. Vi si accede attraverso due sentieri: la valle Giumentina che permette di vedere l'eremo sul versante opposto mimetizzato nella roccia. il secondo, scendendo da Roccamorice. Insieme ad amici e alla preziosa guida, abbiamo seguito il sentiero che scende da Roccamorice, non meno suggestivo, immerso nella natura. e che termina con una breve ma suggestiva galleria scavata nella pietra che immette nel camminamento antistante all’oratorio. La galleria termina in modo spettacolare, ero talmente meravigliata, stupita, affascinata, .che tutte quelle emozioni insieme mi sembravano insostenibili. Mi sono ritrovata su una balconata completamente scolpita nella roccia. Al centro circa della balconata vi sono due gradinate: la prima è la Scala Santa. Sulla facciata vi sono due tabelloni affrescati del XIII secolo: una Madonna col Bambino e un Cristo benedicente.
La chiesa è quasi interamente incastonata nella roccia; sopra l’altare del ‘500 c'è una nicchia con una statua in legno di San Bartolomeo. Il Santo reca sulla spalla sinistra la pelle mentre ha nella mano destra un coltello, infatti secondo quanto attesta la tradizione, egli fu martirizzato in Oriente, dove su privato della pelle da vivo: non è un caso infatti se viene visto come il Santo guaritore delle piaghe e delle malattie epidermiche. Segue
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Eremo di s. barolomeo di Legio In questo piccolo eremo Celestino V dimorò tra il 1274 e il 1276. Un'altra scala consente di scendere fino al torrente; prima di proseguire per portarsi sul versante opposto, vale la pena di scendere sul greto del corso d'acqua e raggiungere il punto in cui le rive sono piÚ vicine: è qui che si troverebbe la sorgente di San Bartolomeo, o Fonte Catenacce, che, pare, abbia proprietà miracolose. Il santo viene festeggiato ogni 25 agosto con un evento molto sentito durante il quale la popolazione trasporta la statua che rappresenta il Santo fino alla chiesa parrocchiale di Roccamorice dove resta per circa un mese.
In questa bellissima passeggiata affascina il paesaggio circostante immerso nel verde e il silenzio che sembra volerti dire tante cose. Porta ad un contatto dieretto con se stessi e la natura, ci fa meravigliare di quante cose belle abbiamo e che molto spesso diamo per scontate. Sono felice di essermi fermata ad ascoltare! a cura di Patrizia Ricci
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I numeri del Motoclub Scoordinati
Soci Iscritti
132
Perche’ Scoordinati
Uscite in Calendario effettuate
13
Km Totali percorsi, sommando ogni Socio
44.373
Magazine
Scoordinati News
Consiglio Direttivo
8 Membri
Collaboratori Esterni Ufficiali
2 Membri
Affiliazione Motoclub
FMI
In ogni famiglia che si rispetti c’è alla base di tutto e di tutti una cosa per la quale non si deve mai prescindere, una parola che incute quella forma che si dovrebbe adottare ogniqualvolta si è in un gruppo numeroso di appassionati; il Rispetto!
Colore Sociale Ufficiale
Bianco, Rosso e Nero
Colori Sociale Alternativo
Arancione
Fondazione del Motoclub:13/11/2008 Premi vinti: oltre 120 Motoclub amici: circa 25 Convenzioni: 15 o più Motoparty effettuati: 1 Motoraduni Nazionali effettuati: 5 Per qualsiasi info inerente alle iniziative del Motoclub, si prega di adoperare i seguenti canali di comunicazione: Facebook (pagina Motoclub Scoordinati), Sito Web (www.mcscoordinati.com), Mail: scoordinati@libero.it, Redazione (redazionescoordinati@libero.it)
Questa parola negli anni è maturata in noi in modo quasi maniacale, tanto da essere radicata in noi ogni volta che onoriamo un appuntamento. Questo «Rispetto» si riflette anche in strada, consapevoli del fatto che il Biker che ci precede o che ci segue, è meritevole della stessa devozione che lui in quel momento sta nutrendo nei nostri confronti! Questa è solo la punta dell’Iceberg per descrivere a pieno cosa è il Motoclub Scoordinati. In fede G. Iodice (Yoyo)
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STRUTTURA DEL MC SCOORDINATI Organizzazione del nostro Consiglio Direttivo MAXIMILIANO MAX214 VITTORINI (Presidente) Email: max214@libero.it Telefono: 339/3674434 MANSIONI: Organizzazione Logistica e Manageriali; Resp. Convenzioni; Intermediario FMI; Intermediario Presidenza altri Motoclub; Organizzazione Eventi; Supporto Tecnico TTS; Resp. Tesseramento Soci; Intermediario con gli Sponsor; Potere decisionale doppio nel CD. MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati GIOVANNI GIANDARK AMICO (Vice-Presidente) Email: yumanirvana.g@libero.it MANSIONI: Traffic Manager; Intermediario con gli Sponsor; Addetto agli articoli sportivi (motovelocità) del Forum; Consulenza Interna, Organizzazione Logistica; Capo della Sicurezza.
MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati
FRANCESCA PORCU (Segretaria) Email: francesca_porcu@yahoo.it MANSIONI: Segreteria e Tesoriere del Motoclub Scoordinati; Tenuta del registro Verbali d'Assemblea e Consiglio Direttivo; Revisore Conti e Bilancio. MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati
MICHELA PESCIOMANCINO PETRACCA (Comunicazione Interna ai Soci) Email: pesciomancino@hotmail.it MANSIONI: Intermediario con i Soci del Motoclub; Consulenza Interna; Responsabile alla comunicazione interna (notifiche, reclami, richieste ecc...); Organizzazione eventi; Collaboratore Logistica. MARCA MOTOCICLISTICA: BMW
ELISABETTA ELIDUCATI CONTE (Revisore Conti) Email: eliducati620@libero.it MANSIONI: Revisore Conti del Motoclub, Consulenza Interna, Intermediario Attività Solidali, Responsabile ed Organizzatrice dello Scoordinati Flashmob Dance (corpo di ballo del Motoclub). MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati
CLAUDIO CAPITAN UNCINO NEGRI (Responsabile al Turismo) Email: cla.negri@alice.it MANSIONI: Responsabile ed Organizzatore TTS (uscite turistiche); Esperienza nel settore Turismo (Itinerari e percorsi); Collaboratore Web; Supporto Fotografia alla fotografa ufficiale (Delfina); Consulenza Interna. MARCA MOTOCICLISTICA: BMW
ALESSANDRO DESMOSANDRO CARPANI (Turismo e Consulenza) Email: generalsandro@hotmail.com MANSIONI: Collaboratore al Turismo; Consulenza Interna; Collaboratore Scoordinati News e Slide di presentazione eventi; AttivitĂ extra (maestranza). MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati
FABIO ZI8TTO VERDINI (Sicurezza Stradale e Relazioni Pubbliche) Email: schiacciopoco@live.it MANSIONI: Responsabile Sicurezza Stradale, Responsabile Staffette e Relazioni pubbliche con altri Motoclub. MARCA MOTOCICLISTICA: Ducati
COLLABORATORI ESTERNI GIOVANNI YOYO IODICE (Settore Artistico ed Immagine) Email: redazionescoordinati@libero.it MANSIONI: Redattore Scoordinati News; Grafiche Motoclub in collaborazione con TogaDesign; Aggiornamenti Web in collaborazione con Fiorenzo Fr3edom Francioli, Resp. FSS; Resp. Scoordinati United (squadra di calcio); Montaggi Video (Yes video production team). MARCA MOTOCICLISTICA: Kawasaki RICCARDO FUSO (Turismo e Media) Email: riccardofuso@gmail.com MANSIONI: Collaboratore Esterno al Turismo, Videoriprese On Board Cam, Montaggi Video Uscite Sociali.
MARCA MOTOCICLISTICA: Triumph
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati Non sei solo! NORME COMPORTAMENTALI ON THE ROAD MOTOCLUB SCOORDINATI 1.
Ogni Socio del Motoclub è responsabile in solido di danni arrecati a cose o persone, è quindi consigliabile tenere un comportamento disciplinato e corretto durante le manifestazioni e/o percorsi organizzati.
2.
In fase di sorpasso di un altro Biker, sono tassativamente proibiti i passaggi radenti ad alta velocità e soprattutto a destra.
3.
Segnalare al Biker che ci segue eventuali pericoli lungo la strada previo alzata di mano o fuoriuscita della gamba dalla moto. Gamba destra se un pericolo proviene da destra (es: auto ferma ad un incrocio, ciclista, pietrisco ecc), viceversa se il pericolo viene da sinistra.
10. Come da Codice Stradale, il sorpasso di un veicolo, anche tra motociclette, deve essere eseguito rispettando la distanza laterale della moto che ci precede (almeno 1,5 mt.). 11. E’ proibito il sorpasso del serpentone (gruppo) ad alta velocità. Si consiglia di effettuare un sorpasso alla volta a velocità consone alla strada, al gruppo e all’andatura che si sta tenendo. 12. Rispettare la puntualità negli appuntamenti, negli orari e con il pieno di benzina già fatto. In caso di ritardo avvisare tempestivamente l’organizzatore di turno dell’Uscita Sociale.
4.
In fase di allungo dal gruppo attendere quest’ultimo in prossimità del primo incrocio principale utile, questo per ricompattare il serpentone evitando problemi di smarrimento.
13. Nel parcheggiare la vostra moto assicurarsi di aver posizionato bene il cavalletto, questo per evitare un effetto domino con le moto parcheggiate accanto nel caso di caduta.
5.
E’ vietato effettuare sorpassi in curva od in prossimità di essa (staccata), questo per evitare cambi repentini della linea di traiettoria di chi ci precede con conseguenti frenate al limite della sicurezza.
14. Rispetto per sé stessi, Rispetto per il Biker accanto, Rispetto per il Passeggero, Rispetto per la moto! a)
Evitare di andare oltre il proprio limite fisico e mentale. Massimo riguardo e attenzione al Biker accanto. Ricordati che se sei in due, devi pensare per due persone. Se credi che le moto abbiano un’anima, allora credi anche possano soffrire…
6.
La testa del gruppo deve sempre attendere la coda del serpentone in prossimità degli incroci principali.
b) c)
7.
Il penultimo della fila del serpentone deve sempre sincerarsi della presenza dell’ultimo (coda).
d)
8.
Nel traffico gettare lo sguardo sempre due o tre auto davanti a voi, il pericolo viene sempre da lontano.
9.
In viaggio in caso di caduta (scongiuri dovuti) o problematica alla moto, è nostra abitudine fermare il gruppo per soccorrere il Socio. Se il problema è risolvibile si riparte, altrimenti si formeranno 2 gruppi, il primo continuerà il giro, il secondo rimarrà sul posto fino alla risoluzione del problema.
La mancata osservazione delle Norme sopra indicate comporterà in primo luogo ad un Ammonimento, in secondo luogo all’Allontanamento definitivo dal Motoclub Scoordinati.
Queste sono regole comportamentali che il MC Scoordinati adotta dalla sua Costituzione (Dicembre 2008), ogni membro è consapevole e responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che può arrecare. Qui si va in motocicletta, la sicurezza quindi viene prima di tutto. In passato le Regole Comportamentali sopra riportate non erano Vincolanti, ma dal 2012 il Consiglio Direttivo, in accordo con la Presidenza, ha deciso di renderle obbligatorie in seguito a spiacevoli inconvenienti che si sono purtroppo verificati, pertanto, per una migliore convivenza all’interno del Motoclub, si consiglia calorosamente di osservarle. Non pecchiamo di presunzione, ma se sei giunto sino a noi e sei un nuovo iscritto un motivo deve pur esserci.
Qui sei tra amici centauri non solo tra motociclisti.