SCOOrdINaTI NEWS NUMERO 5
Settembre/Ottobre 2011 Fascicolo nr. 18
CIAO MARCO MARCO SIMONCELLI CI HA LASCIATO Wsbk 2011 - CHECA CAMPIONE DEL MONDO DREAM CAR - BERTONE MANTIDE CINEMA - Pandorum Un 2011 in moto Driver History - ron haslam Un viaggio lungo un sogno - Cap. 7 Gite, Raduni Chilometraggio
1.
Marco Simocelli ci ha lasciato Motogp, Sepang, Marco adesso vola con gli angeli (a cura di Yoyo) pag. 3 – 11
2.
Mondiale SBK Ultimi due Round con la consacrazione di Carlos Checa, Campione del Mondo WSBK 2011 (a cura di Yoyo) pag. 12 – 19
3.
Il mio 2011 in moto L’esperienza 2011 del nostro Ottavio (a cura di Ottavio) pag. 20 – 23
4.
Dream Car Bertone Mantide (a cura del Mc Yoyo) pag. 24 – 25
5.
Driver History Rocket Ron Haslam (a cura di Yoyo) pag. 26 – 29
6.
Cinema Pandorum (a cura di Yoyo) pag. 30 – 31
7.
Un viaggio lungo un sogno Il viaggio in solitaria del nostro amico Daniele nella Terra del fuoco che giunge al suo 8° capitolo (a cura del Did748) pag. 32 – 35
8.
Raduni e Chilometraggio Conteggio chilometrico effettuato nell’anno 2011 e Raduni (a cura del Mc Scoordinati) pag. 36
9.
Motoclub Scoordinati Organigramma e info del nostro Motoclub (a cura di Yoyo) pag. 37
EDITORIALE a cura di Yoyo Avevo già scritto da tempo l’Editoriale che avrebbe aperto questo Numero di Scoordinati News. I contenuti erano assai diversi da queste nuove terribili righe in cui sto per introdurvi. Vi dico solo che mi ci sono voluti 5 giorni per metabolizzare quanto accaduto e di provare a scrivere qualcosa… Un qualcosa che esce direttamente dal cuore, e mentre scrivo, ancora occhi lucidi invadono i miei occhi, come se lo conoscessi da una vita, come se fosse stato uno di noi, uno della famiglia, ragazzo semplice, spontaneo, eclettico, generoso, veloce, caparbio, sensibile, energico, mille aggettivi per un solo nome; Marco Simoncelli. SuperSic se n’è andato in un tragico, incredibile, sfortunato e maledettamente disgraziato incidente sul circuito di Sepang in Malesia il 23 Ottobre 2011. Incidente per il quale si sono spese mille parole, mille spiegazioni, mille discussioni, ma una sola risultante, la morte di un Campione delle due ruote. Marco s’è n’è andato così, all’improvviso, mentre disputava una gara della Motogp, mentre faceva il suo lavoro, mentre si divertiva tra le bellissime o maledette curve del circuito di Sepang. Un incidente dalla dinamica incredibile, una incredibile serie di sfortunati eventi che si sono
concatenati in modo quasi inverosimile, in modo forse inevitabile, come se qualcuno da lassù, in quella curva, avesse per un attimo spento la luce. La dinamica è stata agghiacciante: una dinamica che proverò a descrivere nelle pagine che seguono questo editoriale. Negli ultimi anni si è fatto molto per la sicurezza dei piloti, dalle protezioni della tuta a caschi sempre più efficienti, dalle vie di fuga sempre più generose ai servizi medici presenti sui circuiti, ma quando c’è di mezzo la fatalità, nulla di quanto preventivato e programmato può salvaguardare la tutela dei piloti. Quando la sfortuna si abbatte cinica ed ingenerosa nulla si può fare. Subito dopo il tragico incidente si è capito immediatamente che quanto accaduto non era un semplice infortunio da gara. Mentre il corpo del povero Marco rimaneva immobile privo del casco sul nastro d’asfalto, all’uscita della curva nr. 8, la Dorna ha subito sospeso la gara, gara che disgraziatamente e fortunatamente non è più ripartita, ma che si è deciso di cancellarla definitivamente. Gli occhi puntati sul televisore per sperare in un gesto, in un movimento di quel corpo, che purtroppo non c’è stato. Per chi come me ha assistito in
diretta a quanto accaduto, lo scenario si presentava come apocalittico, incredibilmente avvolto da una tragica fatalità. 45 minuti dopo un commosso Paolo Beltramo dava la tragica, dolorosa, angosciosa e violenta notizia in diretta Tv. Marco non c’è l’ha fatta! Marco Simoncelli è morto. Parole che hanno risuonato nell’etere, nell’aria, nel vuoto, rimbombando con un eco per chi in quel momento le stava ascoltando. Guido Meda, Loris Reggiani e tutto lo studio Mediaset di Milano sono stati assaliti da interminabili secondi di silenzio, secondi nei quali ognuno di noi piangeva nel cuore, negli occhi e nella mente.
Non deve esser stato facile per i noti commentatori, che quasi ogni Domenica ci entusiasmano con le loro telecronache, andare avanti. Ma lo hanno fatto, anche se a stento e con parole mozzate in gola, sono riusciti ad andare avanti, commentando commossi le immagini del Papà di Marco che fuori dalla clinica mobile scuoteva il capo mettendosi più volte le mani nei capelli… Per pubblicare articoli sul nostro Magazine
a cura di Yoyo
Su questo Magazine non vedrete mai le fotografie dell’incidente, per il semplice motivo che Marco Simoncelli per quanto ha dato non meriterebbe questo trattamento.
cui orgoglio per il figlio le si leggeva in viso, mostra una calma apparente incredibile, una calma ed una serenità che avrebbe voluto Marco dalla sua Mamma.
Meglio ricordarlo per le sue gesta, per i suoi sorrisi e per i suoi lunghi ed inconfondibili capelli lunghi, che ormai erano più famosi di lui.
Diobò se non vuoi farti nulla te ne stai a casa, ripeteva scherzosamente più volte Marco, consapevole del fatto che il suo era un lavoro pericoloso quanto affascinante, che poteva accadere di tutto, in qualsiasi momento.
Il Signore chiama a sé sempre i migliori ha commentato il Padre Paolo, mentre mamma Rossella, il
Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera. Marco Simoncelli
Ha vinto un Mondiale nella classe 250, ha vinto parecchie sfide e duelli, ma non è riuscito a vincere la sfida più importante quella con la vita.
Ha lasciato un vuoto incredibile nel mondo dei motori, anche la F1 si è destata dopo la sua scomparsa, piloti come Webber, Alonso, Massa, Schumacher ed un commosso Jarno Trulli hanno voluto ricordarlo con parole che provenivano direttamente dal cuore.
Una grande folla formata da tifosi, amici, familiari e personaggi noti del mondo dello sport ha partecipato al funerale di Marco. Il funerale è iniziato alle ore 15:00 presso la chiesa Santa Maria Assunta di Coriano, il piccolo paesino romagnolo della provincia di Rimini luogo di nascita di Marco. Il feretro è stato trasportato all'interno della chiesa dagli amici e dai membri del team Gresini, ed è stato poi affiancato dalle due moto che più hanno segnato la carriera motociclistica del pilota italiano, la Gilera con la quale conquistò il titolo di Campione del Mondo 250cc nel 2008, e la Honda RC212V in sella alla quale correva nella classe regina. La cerimonia è stata trasmessa su due maxischermi allestiti all'esterno della chiesa, oltre a quello montato nel vicino autodromo di Misano Adriatico, così da permettere a tutte le persone accorse per l'ultimo saluto di assistere al rito funebre.
Prima dell'inizio della funzione sono state trasmesse sugli schermi esterni le immagini più belle ed emozionanti sulle gesta del 24enne carismatico pilota italiano.
questo giovane pilota e la sua straordinaria persona. Tutte le manifestazioni d'affetto mostrate non hanno fatto altro che evidenziare quanto Marco abbia lasciato il segno".
Accanto al padre di Marco, Paolo, alla madre Rossella, alla sorella Martina e alla fidanzata Kate, presenti piloti della scena mondiale del presente e del passato tra cui Valentino Rossi, Giacomo Agostini, Alex Criville, Simone Corsi, Yuki Takahashi, Raffaele De Rosa, Chaz Davies, Mattia Pasini, Manuel Poggiali, Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso, Randy de Puniet, Loris Capirossi, Hiroshi Aoyama e Alex de Angelis.
"Il coraggio espresso dalla famiglia di Marco mi ha impressionato, in particolar modo la forza di suo padre Paolo, capace di trasmettere la sua energia agli altri".
Alla cerimonia funebre si sono uniti anche il CEO di Dorna Sports, Carmelo Ezpeleta, e il presidente FIM, Vito Ippolito. "Quanto accaduto oggi a Coriano mi ha profondamente commosso. Davanti a quella grande affluenza di cittadini, tifosi e personaggi del paddock è stata riconfermata ancora una volta la grandezza di
"È stato straordinario vedere tutta la famiglia della MotoGP riunita per Marco Simoncelli. Nonostante la sua tragica scomparsa, il tributo di oggi ha messo ben in chiaro l'affetto delle persone nei suoi confronti. Non ti dimenticheremo mai Marco".
a cura di Yoyo
L’immagine in alto parla da sé, un ultimo saluto del Campione, un immagine rubata dal suo nuovissimo Sito Web, 58marcosimoncelli.it, un sito che avrebbe meritato di riportare tutte le sue imprese… Ma come è morto Marco? Come è stato possibile? Come è avvenuto? Domande che assillano ognuno di noi, domande che pretendono una risposta, seppur futile ma soprattutto inutile.
Dinamica dell’incidente: Marco durante il 2° giro si accingeva a percorrere la curva Nr. 8, curva che in quel punto si percorre ad una velocità di 140km/h. L’Honda Gresini nr. 58 perde per un attimo aderenza mentre la moto è in piega verso destra, Marco rimane attaccato (com’era sua abitudine) al
manubrio, scivola ma non cade, rimane sotto la moto e continua a scivolare, poi… vuoi per l’elettronica, vuoi per gomme, la moto riprende grip, a quel punto Marco invece di esser disarcionato verso l’esterno, stile Lorenzo per capirci, rimanendo sotto la moto, ed attaccato al ancora al manubrio, porta con sé in una continua traiettoria di piega la moto stessa, tagliando tutta la pista, in quel momento arrivano ad impattare in pieno il corpo del povero Sic, prima Colin Edwards e poi Valentino Rossi.
Un impatto fortissimo, due moto che piombano sulla schiena e sul collo di Marco al quale gli salta immediatamente il caso dal capo, rotolando sulla via di fuga. Sic termina la sua carambola continuando a scivolare sull’asfalto senza il casco e già, probabilmente, senza vita. Uno dei primi soccorritori è stato
proprio il papà Paolo, che prendendo il polso del figlio per stimolarlo ha subito visto che non c’era niente da fare. Marco è stato subito trasportato al centro medico del circuito di Sepang dove gli è stato somministrato un continuo massaggio cardiaco per provare a rianimarlo, ma non c’è stato niente da fare. In questi casi non si può resuscitare, anche se la rianimazione è durata 45 lunghi minuti, non c’era più niente da fare, e come per Tomizawa il miracolo non è avvenuto… Alle ore 11:02 ora italiana, Marco Simoncelli è stato dichiarato morto, anche se ognuno di noi si consola del fatto che la sua ora sia sopraggiunta improvvisa quasi all’istante molto prima…
a cura di Yoyo
Sempre insieme
Padre e figlio sulle scene delle corse. Paolo non è solo il papà di Marco, ma un amico, un confidente, il suo braccio destro. Marco anche se era una Star delle due ruote, voleva rimanere con la sua semplicità, con i suoi amici, con suo papà nel box pronto a dargli man forte in caso di bisogno. Gli ho insegnato ad essere un Guerriero, dice Paolo stravolto dalla immane perdita, e noi tutti gli diamo ragione, hai fatto una gran cosa, hai contribuito ognuno di noi ad amare Marco. Se avesse potuto vedere la gran folla adunata in quel di Coriano per il suo ultimo saluto, avrebbe sicuramente esclamato: Dio Bò ragà quanti siete! Ecco chi era Marco Simoncelli, semplice, scanzonato, generoso, eclettico, gran manico, veloce, spericolato, sorridente, cordiale, splendido ragazzo!
La folla di coriano
Il funerale di Marco, celebrato nella chiesa di Santa Maria Assunta di Coriano, è stato salutato da oltre 15.000 persone accorse da tutta Italia. Una folla incredibile di appassionati e non, ha voluto dar il proprio cordoglio ai familiari di un ragazzo che ha dato l’impressione di esser amico di tutti da sempre.
CIAO CAMPIONE
Le sue moto, la Gilera 250 con la quale Marco vinse il Mondiale nel 2008, e la Honda RC212V Gresini San Carlo della classe regina, erano presenti sia in chiesa sia fuori dalla chiesa. Un gesto che i familiari hanno fortemente voluto, perché Marco è morto mentre stava facendo la cosa più bella del mondo, la cosa che più amava da quando era bambino, correre, lottare e vincere! Questa
morte
non
verrà
dimenticata molto facilmente, si ha come la sensazione che qualcosa stia cambiando nel mondo delle corse, perché tutto ciò che è accaduto, non doveva accadere, perché le fatalità saranno anche poche ma continuano ad esserci.
Perché Tomizawa solo qualche mese fa sembrava esser l’ultimo, ma non c’è mai un ultimo, e mai ci sarà purtroppo… Ci sarà tempo per polemizzare su eventuali soccorsi improvvisati,
ci sarà tempo per analizzare i dati telemetrici della moto, ci sarà tempo per effettuare nuove verifiche e test su tute e caschi dei piloti. Ma non adesso, questo è il tempo ed il momento di piangere, di ricordare il nostro Marco come se fosse ancora qui con noi, e di alzare la mano al cielo e rivolgergli un ultimo, lungo e sentito saluto! Ciao Marco. Fine
Insegna agli Angeli ad impennare
a cura dei Soci Scoordinati
Il saluto degli scoordinati A marco Jungazz- Spesso lo criticavo per quel suo modo aggressivo di guidare e quel carattere esplosivo, ma ho sempre creduto che fosse un talento purissimo e che avrebbe vinto sicuramente il mondiale un giorno. Stamattina ero in macchina quando ho sentito la notizia alla radio e sono scoppiato a piangere come se fosse un amico che conoscevo da una vita. Forse il ricordo più bello per me è gara 2 di Imola SBK del 2009: Marco era alla prima esperienza in SBK e sull'Aprilia RSV4. Fece quello che gli avevano detto di non fare, ossia di non passare assolutamente il numero 3, Biaggi! E invece Sic lo infilò con una staccata degna del miglior Bayliss facendo incazzare tutti
quelli in Aprilia!! Questo per me era Sic. Ciao Marco Babyblu - Ciao grande Sic.
silvioSV - CiaoGrande PILOTA... lascerai un enorme vuoto nel mondo del motociclismo!!! Santrino - Addio Marco... salutaci gli altri che ti hanno preceduto!! Turan - Di solito non ho le lacrime facili ma ieri sono scoppiata proprio a piangere. Quei minuti che passavano lenti, lui che non si è mai mosso, gli sguardi dei piloti, lo shock di Valentino, la voce rotta dei cronisti, il papà che camminava avanti e indietro davanti alla clinica, l'annuncio della gara sospesa, quell'elicottero atterrato
e non ripartito. Senza parole davvero, un incidente assurdo, mancherà la sua presenza in ogni gara. R.I.P.
Did748 - Addio! Mi hai fatto piangere! Geko - Ciao grande Sic mancherà il tuo spirito goliardo e la tua bravura. R.I.P Fre3dom - Ciao Marco... un pensiero alla sua famiglia
a cura dei Soci Scoordinati
Il saluto degli scoordinati A marco Desmosandro - Ciao Marco! R.I.P.! Shardana - Cavaliè.... portalo con te! Ciao Sic! Patry - Non credo ci siano parole quando la vita viene spezzata cosi. Stento ancora a crederci Mi dispiace molto per tutti quelli che l'hanno conosciuto, per i famigliari e per tutti quelli che credevano in lui Ciao Marco. Kawamichele - Resto sbigottito, il dolore misto a dispiacere è ancora presente. Non piango, forse perché non ne ho la forza. Mi piaceva il suo modo di parlare, di affrontare i "rimbrotti" della federazione, il suo modo di guidare.... mi piaceva quella vitale energia che scorreva in lui.. Ora non c'è più. E con il nodo alla gola penso alle persone che più gli sono state
vicine, se attraverso il video trasmetteva tanta energia non posso immaginare quale vuoto possa aver lasciato nelle persone che aveva vicino. Addio Sic, su questo mondo hai lasciato un segno indelebile del tuo passaggio. Xandrea - non mi vengono parole...... Vedere il Sic che taglia la pista è viene investito in quel modo m'ha gelato. E poi solo tanta tristezza in quell'attesa, in quelle immagini. tanto più le tragedie sono affini o vicine al proprio vissuto o alle proprie passioni, tanto più è grande la sensibilità con la quale vengono percepite e, con molta umiltà, benchè io sia l'ultimo dei motociclisti, voglio immaginare di incrociare il Sic su una strada e augurargli buon viaggio con la mano......come si fa tra motociclisti
Giandarks4r - Grazie Sic per le grandi emozioni che ci hai regalato, non ti dimenticherò mai, eri il futuro della Motogp italiana…
Monellainsella - Ciao Marco.. un sorriso con L’URL …per te... oltre la bravura eri un ragazzo tanto simpatico sempre solare.... Smile75 - E' stata, e credo che rimarrà nei cuori di tutti, una giornata terrificante. Non ci sono parole per descrivere quello che ho provato in quel maledettissimo momento. L'unica cosa che si può fare in questi momenti è stringersi al dolore dei suoi genitori, della sua fidanzatina di sempre e alla sorellina... Max214 - Simpatico capellone... Riposa in pace... R.I.P. Sic.
SBK 2011 MAGNY COURS
a cura di Yoyo
Francia. Carlos Checa, Campione del Mondo WSBK 2011. Chi pensava che oggi lo spagnolo avrebbe controllato la situazione e portato a casa un risultato certo per puntare al titolo si è dovuto ricredere.
Lo spagnolo infatti non si è affatto risparmiato, e a chi asseriva che Carlos avrebbe pensato solo ai fatidici 3 punti che lo separavano dal Mondiale, è rimasto deluso perché Checa ha onorato questo Mondiale con 2 vittorie nel week end di Magny Cours! Dietro di lui un Marco Melandri che porta a casa due 2° posti e che consolida la sua 2° posizione nel Mondiale. Bravo anche l'altro pilota della Yamaha, Eugene Laverty che conclude il week end di Francia in 5° e 3° posizione, regalando altri punti preziosi alla Yamaha nel
Mondiale costruttori e che vede adesso il costruttore dei tre diapason riprendersi il 2° posto a quota 415 punti. Finalmente si rivede anche Leon Haslam che regala a se ed alla BMW un 3° ed un 4° posto, mentre Camier pilota dell’unica Aprilia Ufficiale in pista non va oltre il 4° posto in gara 1 ed il 6° di gara 2. Credo che difficilmente lo vedremo in sella all’Aprilia Alitalia il prossimo anno… Altri risultati positivi sono stati quelli messi a segno da Guintoli che nel Gp di casa conclude gara 1 al 6° posto e gara 2 al 5°. Anche Lascorz vende dura la pelle ma alla fine deve accontentarsi del 8° posto in gara 1 ed un 7° in gara 2. Fine
P
RISULTATI GARA 1
PUNTI GARA
RISULTATI GARA 2
1°
CHECA
25
CHECA
2°
MELANDRI
20
MELANDRI
3°
HASLAM
16
LAVERTY
4°
CAMIER
13
HASLAM
5°
LAVERTY
11
GUINTOLI
6°
GUINTOLI
10
CAMIER
7°
HAGA
9
LASCORZ
8°
LASCORZ
8
BADOVINI
9°
CORSER
7
CORSER
10°
SYKES
6
HAGA
11°
FORES
5
FORES
12°
FABRIZIO
4
BERGER
13°
ROLFO
3
-
14°
-
2
-
15°
-
1
-
SBK 2011 PORTIMAO
Portimao, ultima tappa del Mondiale Sbk, circuito saliscendi dalle forti emozioni. Gara 1: uno stratosferico Guintoli va a comandare la gara fino a 2 giri dalla fine, ma un arrembante Checa gli toglie la gioia della vittoria sorpassandolo e andando a vincere anche la penultima gara del Mondiale. Bravo Rea al 3° posto mentre da sottolineare la grande impresa di Max Biaggi che, partito dalla 17esima posizione in griglia, rimonta fino a concludere al 4° posto. Ottimo Lascorz, 5° posto, che con la Kawasaki mette a segno il suo terzo miglior risultato da quando è in sella alla Verdona. Dietro di lui Melandri con la gomma posteriore alla frutta ed un incredibile Berger 7°. Gara 2: la musica cambia totalmente. Marco Melandri ed Eugene Laverty dettano legge. Il
a cura di Yoyo
duo Yamaha impone su tutti gli altri. Rea conclude 3° posto dopo aver incalzato a lungo Laverty e Checa 4°, che si mette dietro Guintoli a sua volta 5°. Camier e Biaggi finiscono nell'ordine 6° e 7° ma da notare un'altra incredibile gara del romano dell'Aprilia che compie un'altra favolosa rimonta. 8° Lascorz con la Kawasaki e 9° Badovini. Di spicco la prestazione del giovane Giugliano a bordo della Ducati Althea gemella di Checa, che conquista un 12esimo posto in gara. Il Mondiale Wsbk 2011 è terminato è già fervono i preparativi per la prossima stagione e noi tutti appassionati già contiamo i giorni che ci separano dalla prima gara del 2012. Fine
P
RISULTATI GARA 1
PUNTI GARA
RISULTATI GARA 2
1°
CHECA
25
MELANDRI
2°
GUINTOLI
20
LAVERTY
3°
REA
16
REA
4°
BIAGGI
13
CHECA
5°
LASCORZ
11
GUINTOLI
6°
MELANDRI
10
CAMIER
7°
BERGER
9
BIAGGI
8°
SYKES
8
LASCORZ
9°
HASLAM
7
BADOVINI
10°
SMRZ
6
BERGER
11°
FABRIZIO
5
HAGA
12°
CAMIER
4
GIUGLIANO
13°
BADOVINI
3
SMRZ
14°
CORSER
2
FABRIZIO
15°
HAGA
1
HASLAM
a cura di Yoyo
Francia. Carlos Checa si corona Campione del Mondo WSBK 2011. Lo spagnolo quest'anno non ha sbagliato nulla, a bordo della sua Ducati ha infilato una serie di risultati positivi che lo hanno portato finalmente, all'età di 39 anni, a conquistare un traguardo che vale una vita, il Mondiale delle derivate di serie. A chi diceva che la 1198 era una moto vecchia e già satura di sviluppi tecnici, Althea e Checa hanno risposto per le rime con risultati incredibili e gare sempre all'altezza. Inoltre Carlos Checa batte un record osannato, e cioè vincere più Gp in un Sono state ben 15
nel 2011 da molti quello di solo anno. le vittorie
CHECA CAMPIONE DEL MONDO SBK 2011
infatti per lo spagnolo quest’anno e la ciliegina sulla torta è arrivata proprio a Portimao con la conquista di gara1.
Il Checa di quest’anno è riuscito a raccogliere il massimo risultato e sembra ci sia riuscito con il minimo sforzo. Il connubio tra lui e la Ducati sembra essersi consolidato a tal punto da riuscire in imprese meravigliose. L'ennesimo traguardo raggiunto, in termini di risultati positivi da quando esiste la SBK, parla chiaro: dal 1988 ad oggi infatti sono state ben 305 le vittorie della Casa di Borgo Panigale e ben 17 i Titoli Mondiale Costruttori su 23 edizioni.
Da notare il grandissimo lavoro fatto da una Squadra semiprivata come Althea Racing che schierando un solo pilota nella stagione attuale ha centrato il massimo obiettivo, Mondiale piloti e costruttori. Nemmeno la squadra ufficiale del 2010 con Haga e Fabrizio era riuscita a tanto! Insomma una favola che i Ducatisti sperano si ripeti anche nei prossimi anni, anche se la concorrenza sarà sempre più agguerrita!
Continua
CHECA CAMPIONE DEL MONDO SBK 2011
a cura di Yoyo
a cura di Yoyo
I casi della vita
CHECA CAMPIONE DEL MONDO SBK 2011
All’età di 27 anni dopo aver corso nelle classi minori 125 e 250, Carlos entra nel team Yamaha Marlboro al fianco di Max Biaggi. Quell’anno Carlos ottiene un 2° posto in Malesia come miglior risultato, terminando la stagione al 7° posto con 125 punti, mentre il suo compagno di squadra, oggi acerrimo rivale in SBK, conclude al 4° posto con 194 punti vincendo il Gp di Kyalami. A distanze di anni i due si sono ritrovati in SBK a dover di nuovo duellare per le posizioni che contano, con la differenza che stavolta lo spagnolo ha avuto la meglio sull’italiano.
L’’INCIDENTE DEL 98 Il pilota spagnolo, nel 1998 rischiò di perdere la vita in un incidente nel circuito di Donington nella famosa sezione delle Curve Craner. All´inizio sembrava senza gravi conseguenze, ma dopo si rivelò ben più serio per Checa, che perse temporaneamente la vista e dovette farsi ricoverare d´urgenza all´ospedale di Nottingham per farsi rimuovere la milza.
CHECA CAMPIONE DEL MONDO SBK 2011 Data di nascita - 15 Ottobre, 1972 Luogo di nascita - Sant Fruitos de Bages, Barcelona (Spain) Sito Internet - www.carloscheca.com Moto - Ducati 1098R Team - ALTHEA RACING Carlos Checa, dopo un passato di tutto rispetto nel Motomondiale, approda in SBK nel 2008 con la Honda TenKate dove in 28 gare conquista 1 Pole Position, 2 Vittorie, 3 Secondi posti e 2 Terzi. 5 sono stati i giri veloci in gara e la posizione finale nel Mondiale è la 4°! Nel 2009 sempre con Honda colleziona solo 2 Secondi Posti e 2 Terzi è 7° è la sua posizione finale nel Mondiale. Il 2010 è la prova generale della realizzazione di un sogno ovvero il Mondiale che verrà solo un anno dopo; in quest'anno in sella alla Ducati 1198R Althea Racing Carlos sembra rinato e su 26 gare disputate centra 1 Pole Position, 3 Vittorie, 4 Secondi Posti ed un Terzo, mentre sono stati ben 7 i giri veloci in gara! Il 2011 è storia recente, fino ad oggi con 24 gare disputate Checa ha conquistato 6 Pole Position, 15 Vittorie e 6 Terzi posti con ben 10 giri veloci in gara.
La mancanza di Secondi posti fa riflettere sul carattere coriaceo dello Spagnolo che quando si presenta l'occasione non fa sconti a nessuno, della serie meglio una vittoria che arrivare 2°....
In una cerimonia apposita a Portimao in Portogallo, Checa vi è arrivato da Campione del Mondo, il rientrante Biaggi ha consegnato nel Paddock il fatidico Numero 1 che equipaggerà la Ducati nel 2012 ma che per una gara ancora sarà sul cupolino della Aprilia Alitalia del Campione romano.
a cura di Yoyo
a cura di Yoyo
CHECA CAMPIONE DEL MONDO SBK 2011
Il casco di Checa è senza dubbio tra i più azzeccati del Circus della Sbk. La scelta di rappresentare l’intero globo terrestre di bianco, in mezzo all’azzurro/celeste dell’oceano è decisamente coinvolgente.
a cura di Yoyo
Il mio 2011 in moto a cura di Ottavio
2011, un anno motociclisticamente parlando intenso e pieno di bellissimi ricordi. Ormai la stagione dei Motoraduni volge al termine e per fortuna il tempo magnanimo permette ancora soleggiate e piacevoli gite, ciò non toglie che sia giunto il momento di guardare alle bellissime giornate trascorse in moto nel corso dell’anno e fare un breve riepilogo e pensare al prossimo anno. Per noi (Andreina e Ottavio) è stato il primo anno con gli Scoordinati e la scelta è stata senza dubbio positiva e piacevole; non aggiungo altri aggettivi perché potrebbe sembrare una sviolinata di cui il Motoclub non ha assolutamente bisogno: bastano i fatti e l’allegria che abbiamo riscontrato nel gruppo. Per me e per la mia passeggera è stato un anno molto inteso e lo testimoniano gli oltre 7.000 Km percorsi per partecipare ai 18 Motoraduni di Eccellenza e non a cui si aggiunge la bella esperienza vissuta alla partecipazione del rally FIM in Austria. Ovviamente il conteggio dei Km riguarda la sola andata con partenza da Roma e non include ovviamente le passeggiate verso Torino. Breve considerazione: credo che sull’asfalto dell’Aurelia e autostrada Livorno Genova – Torino vi siano evidenti tracce dei due set di gomme (sono prossimo al terzo) che ho cambiato nel corso dell’anno. In ogni caso la società
Autostrade e Telepass penso mi manderanno gli auguri di Buon Natale. In realtà i raduni, ad oggi, sono 19 dovendo aggiungere anche quello organizzato dal Nostro Motoclub a Km Zero sul quale ho già avuto modo di esprimere un giudizio e per evitare di essere accusato di partigianeria eviterò di menzionare ulteriormente. Come mia abitudine all’inizio dell’anno ho preparato un programma di partecipazioni in funzione del calendario della Federazione da conciliare con gli impegni di lavoro che per mia (s)fortuna non sono molto prevedibili. Anche quest’anno ho raggiunto (o quasi visto che la stagione non è ancora finita) l’obiettivo che mi ero prefissato e cioè la partecipazione a 16 Motoraduni di Eccellenza più qualche uscita con i “nuovi amici” del Motoclub e essere presente anche a motoraduni organizzati da amici conosciuti in questi anni. Confesso che il programma della stagione è stato come nel 2010 influenzato dal calendario FMI che quest’anno ha aumentato, a mio avviso troppo, gli appuntamenti di eccellenza validi per il Trofeo Turistico Nazionale. Aggiungo che il regolamento del 2011 non mi è piaciuto e su questo argomento ho avuto modo di scrivere le motivazioni che ho inviato alla Federazione Motociclistica manifestando un certo malcontento peraltro condiviso da molti motociclisti. Credo che senza qualche aggiustamento per il prossimo anno il mio programma sarà
concentrato sulle uscite degli Scoordinati, la partecipazione al Rally FIM in Polonia e qualche presenza ai raduni di eccellenza (non so come verranno catalogati il prossimo anno) scegliendo certamente quelli più interessanti e turisticamente bene organizzati. Volendo fare qualche anticipazione legata alle esperienze fatte in questi ultimi anni credo che senza dubbio parteciperò ai due Raduni di Maratea dei quali anche per motivi “familiari” mi sento legato. A dire il vero oltre ai motivi affettivi aggiungo la soddisfazione di prendere parte a due manifestazioni ben organizzate e molto piacevoli che, a mio avviso, rispecchiano appieno lo spirito del moto turismo fatto di aggregazione, turismo e, non può certo mancare, buona…. cucina. Per restare al Sud farò il possibile per partecipare ai Raduni di Salandra e Salerno in segno di amicizia di due motociclisti un po’ pazzi Nicola e Sergio, come lo sono un po’ tutti gli amanti delle due ruote, due autentici globe trotter della moto. Continua
Il mio 2011 in moto a cura di Ottavio
Risalendo lo stivale conto di partecipare alla manifestazione organizzata dagli amici Salvo, Romina (del Moto club Val d’Agri) e famiglia con il contributo determinante di motociclisti che sanno accogliere tutti i partecipanti come amici di lunga data, un Motoraduno che unisce il turismo e il fuori strada sfruttando in modo intelligente le bellezze paesaggistiche Lucane attraverso una formula molto interessante, piacevole e organizzata da veri amanti delle due ruote.
Altri Motoraduni a cui intendo partecipare sono quelli di Castel del Piano e Santa Fiora sia perché ormai conosco bene la strada per raggiungere i due piccoli comuni situati alle pendici del monte Amiata sia per rivivere le emozioni turistiche di luoghi regno della natura e passare altre piacevoli serate dinanzi ottimi piatti locali innaffiati con buon vino in compagnia dei “soliti“ amici; magari anche del nostro Motoclub. Rispolverando i ricordi mi sto accorgendo che il prossimo anno sono parecchi gli “impegni” motociclistici soprattutto se rivivo le emozioni vissute a S. Angelo in Vado causate non solo dal vento e temperature a una cifra ormai prossima allo zero ma anche per la presenza in forze degli Scoordinati: l’organizzazione e il luogo hanno reso ancora più bello il fine settimana; da ripetere con la speranza nella clemenza del tempo per il prossimo anno. Anche i raduni di Mugnano, Francavilla a Mare , S. Petrignano meritano attenzione e magari una visita di conferma
sulla bella esperienza vissuta quest’anno così come il Madonnina dei centauri di Alessandria non fosse altro per una visita al santuario di Castellazzo a cui sono debitore di un casco che ha svolto egregiamente il suo dovere limitando i danni al suo contenuto. Una menzione particolare merita senza dubbio la partecipazione al rally FIM a Tullin, piccolo paese nei pressi di Vienna, non tanto per l’organizzazione quanto per l’incontro con centinaia di motociclisti provenienti da tutta Europa, qualche paese Arabo e altri continenti (America del Nord in particolare). La sfilata delle Nazioni, l’incolonnamento delle moto con bandiere e bandierine, colori e moto di ogni tipo e fattezza creano emozioni molto particolari così come la vista del piazzale in cui si radunavano le moto prima dell’avvio dei vari giri turistici. Per noi è stato il primo Motoraduno in terra straniera e mi ha fatto rivivere le emozioni della mia gioventù quando in sella alla mia fedele Gilera tradita poi con una Guzzi girovagavo per l’Europa delle frontiere e dei passaporti. In ogni caso per la mia paziente zavorrina è stato anche il primo viaggio oltre la soglia dei duemila chilometri: prova superata brillantemente nonostante i trecento chilometri di pioggia e “qualche refolo” di vento incontrato nelle valli Austriache tra una galleria e un’altra.
Tutto questo per dire che, salvo complicazioni, il prossimo anno intendo (intendiamo?) partecipare al Rally della FIM in Polonia e, magari, visto le entusiastici racconti di qualche amico non escludo un “viaggetto” al Pinguinos o al Motoraduno degli Elefanti. Resta però un mio sogno nel cassetto andare a Capo Nord. Per questi appuntamenti cerco compagni di viaggio. Sul Motoraduno organizzato dal nostro Motoclub non posso aggiungere nulla che non sia già stato detto e ripreso negli innumerevoli ringraziamenti fatti da tutti meno un abitante di Anguillara che non ha ancora capito il significato delle parole società, allegria , amicizia , gioia di vivere. Una frase letta riferita alla manifestazione che abbiamo (consentitemi il termine) organizzato mi piace moltissimo: “questi di scoordinato hanno solo il nome” Un grazie a tutti (superfluo aggiungere i nomi in ordine alfabetico) per la Vostra accoglienza , per la gioia di vivere che dimostrate, per l’ amicizia e per le emozioni che ci avete trasmesso e che contiamo di rivivere anche il prossimo anno magari partecipando con tutti voi a qualche gita con le nostre amate due ruote. Continua
Il mio 2011 in moto a cura di Ottavio
In tutti questi mesi ed in tutti i motoraduni al quale ho partecipato ho sempre preferito che fosse Ottavio a scrivere i resoconti delle manifestazioni, ma in questa occasione vorrei aggiungere due parole da chi come me vive il motociclismo da “zavorrina” (vista la stazza dovrei dire zavorrona). Ho da qualche anno potuto in parte realizzare un sogno che ho sempre tenuto nel cassetto e cioè quello di poter viaggiare sulle due ruote. In particolare ho potuto godere delle bellezze del nostro bel Paese scorazzando dal nord al sud (isole comprese), con tutti i tipi di clima dal caldo al freddo, dal sole all’acqua torrenziale, e per finire con tante di quelle raffiche di vento che a volte ho pensato che se fossimo stati un po’ più magri sicuramente la moto e noi saremmo stati spazzati via come fuscelli: devo dire che in questo frangente il “manto adiposo abbondante” è stato molto utile!!!!.
Per non parlare poi dei luoghi che ho visitato e che mai avrei immaginato potessero esistere. Ho conosciuto tantissime persone che hanno la nostra stessa passione e con le quali si è stretto amicizia. E’ un piacere girare e partecipare ai motoraduni: vivi una atmosfera che è difficile da spiegare. Dovunque guardi trovi sempre qualcuno che conosci e che hai visto agli altri motoraduni: è un continuo salutarsi e condividere eventuali sensazioni della
manifestazione, del percorso, dell’organizzazione, criticare o elogiare quel moto club oppure la federazione, alla fine dei tre o due giorni ci si dà appuntamento al prossimo. Quest’ultimo anno poi è stato ancora più intenso degli altri anche perché, come ha detto Ottavio, siamo entrati a far parte del Moto club degli Scoordinati dove, per mio immenso piacere, ho trovato non solo un gruppo di ragazze e ragazzi simpaticissimi ma, e qui viene il bello, tantissime motocicliste che ammiro e che mi piacerebbe tanto imitare (ciò che mi frena non è solo l’età ma principalmente la statura: purtroppo le moto che mi piacerebbe guidare sono troppo alte non arrivo con i piedi per terra). GRAZIE VERAMENTE A TUTTI. Fine
Bertone mantide a cura di Yoyo
Bertone Mantide una Corvette molto italiana, derivata dalla Corvette ZR1 ma con il design di Bertone, una vera supercar presentata al salone di Shangai. Il motore è il V8 di 6.2 litri che eroga 647 cv. Il peso è di 1520 kg ed il motore sprigiona 638 cavalli, con accelerazione da 0-100 km/h in 3,2 secondi e 351 Km/h di velocità massima! Muso basso e slanciato, calotta trasparente in stile jet da combattimento, porte con apertura a farfalla, quattro tubi di scarico, ed una serie di prese d’aria ed alettoni per migliorare efficienza e la velocità.
La Mantide è una prova d’orgoglio, firmata da Jason Castriota, un designer sconosciuto al grande pubblico, al quale vanno attribuite due delle auto più eccitanti degli ultimi anni: la Ferrari P4/5 e la Maserati Birdcage 75th. La linea data dal centro stile Bertone rende questa vettura "clamorosa" a mio avviso, che ne dite?
BERTONE MANTIDE a cura di Yoyo
Se il frontale appare aggressivo e filante Il posteriore sembra esser uscito direttamente dal film transformers
C’è un video su Youtube che dovete assolutamente vedere, della serie come nasce un’auto completamente artigianale ed in quanto tale, assolutamente unica.
FILMATO MANTIDE PROJECT
DRIVER HISTORY RON HASLAM
a cura di Yoyo
Anni 70, l’epoca dei grandi talenti a due ruote, uno di questi? Il Britannico Ron Haslam. Eh già, forse ancora non tutti sanno che Ron Haslam è il papà di Leon, noto pilota della attuale Superbike che il prossimo anno passerà dalla Bmw all’Aprilia. In fin dei conti com’è il detto?… tale padre, tale figlio. Ron Haslam (Langley Mill, 22 giugno 1956). "Rocket" Ron Haslam nella sua lunghissima carriera ha preso parte a 110 GP. Appartenente ad una famiglia numerosissima (10 fratelli), è cresciuto nella cittadina mineraria di Langley Mill, Derbyshire. Haslam ha iniziato a correre nel 1972, all'età di 15 anni, su una Norton Commando 750cc di proprietà comune dei suoi fratelli maggiori Phil e Terry. Continua
Le gesta di un pilota leggendario, che non ha raccolto quanto avrebbe dovuto, la storia integrale del belloccio delle due ruote che faceva girar la testa a molte signorine dei Paddock, una storia tutta da seguire raccontate in un DVD. The Ron Haslam Story.
DRIVER HISTORY RON HASLAM
A Cadwell Park, su di un fondo viscido, nelle due gare d'esordio, collezionò un 7° ed un 8° posto. Nel 72 e nel 73 la sua attività agonistica si limitò esclusivamente a sporadiche apparizioni in gare minori, a causa del ridotto budget sul quale poteva contare. La vita e la carriera di Ron vengono purtroppo segnate da una gravissima tragedia: nel 74 il fratello maggiore Phil, rimane ucciso in un tragico incidente in corsa. Purtroppo la famiglia Haslam vedrà morire un altro suo componente: Terry, nel 84 sempre in un incidente in pista,
a cura di Yoyo
durante una gara di sidecar disputata sul circuito di Assen.
incredibile performance fu poi ripetuta a Carnaby.
Nonostante queste due tragedie la carriera agonistica di Ron Haslam proseguì con successo. Ron ottenne il 2° posto nel Campionato britannico 750 nel 75 - 76 e 77 e il sempre il 2° al British F1 serie nel 78 e nel 82.
Ha anche vinto 3 titoli mondiali: il TT F1 nel 79 e 81 ed il TT F3 del 1980 e per ben 6 volte vinse il Gp di Macao, basti pensare che il suo record è stato imbattuto fino al 2005! Sempre a Macao è stato il primo pilota di sempre a portare al trionfo una moto con propulsore a 4 tempi (nel 1981). E' titolare di un record mondiale di velocità, ottenuto in sella alla Honda ELF 500 GP.
Nel 79 divenne il primo motociclista ad aggiudicarsi la vittoria in 5 categorie: 125, 250, 350, 500 e 1000 in una giornata di gare. Accadde ad Oulton Park nel campionato inglese di velocità. Questa
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DRIVER HISTORY RON HASLAM
a cura di Yoyo
In carriera partecipò a diverse gare Endurance, ottenendo come miglior risultato un 2° posto nella 8 ore di Suzuka del 1979. Haslam ha debuttato nei GP nel 77, nella classe 500 al GP d’Inghilterra, sul tracciato di Silverstone, su di una Suzuki 500. Nel 82 ha avuto l'onore/onere di prendere parte a 3 GP in sella alla sperimentale e poco competitiva Honda NR500, 4 tempi a pistoni ovali, sui circuiti di Assen, Spa-Francorchamps e Silverstone. Alla fine della stagione gli fu affidata una Honda NS500 a due tempi
(moto decisamente competitiva).
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Nel 83 fu compagno di Squadra di Freddie Spencer (poi vittorioso a fine stagione) nel Team ufficiale Honda. Da allora ha preso parte in pianta stabile al Motomondiale, nella classe regina fino alla fine della stagione ‘90. In 8 anni nella massima classe, Ron ha terminato 61 volte nei primi dieci classificati, collezionando 9 podi. Il suo miglior risultato risale al ‘85 (nel suo 3° ed ultimo anno con la Honda ufficiale), con il 2°
posto ottenuto ad Assen, dietro a Randy Mamola. Al termine della sua avventura con il team Honda, ha portato in pista la rivoluzionaria moto ELF2 ed ELF3, nata da una collaborazione tra HONDA, ELF e RENAULT. A fine carriera passò alla CAGIVA, come compagno di Team di Eddie Lawson e Alex Barros. Il suo soprannome: Rocket (Razzo), gli deriva dalla grande abilità che ha sempre dimostrato nelle partenze. Continua
DRIVER HISTORY RON HASLAM Haslam è stato membro del Team britannico all'annuale manifestazione del: Transatlantic Trophy (evento che vede sfidarsi i piloti americani e quelli inglesi, in una gara a squadre). Ron ha conquistato la vittoria nel ‘83, ottenendo il miglior punteggio al termine della manifestazione, con ben 70 punti all'attivo, permettendo così, alla squadra di casa, di avere la meglio sui rivali statunitensi, che tra le loro file vantavano: Kenny Roberts (già 3 volte campione del mondo della classe 500cc) e Randy Mamola (top-driver nella classe regina).
a cura di Yoyo
Dopo la stagione ‘90 nei GP (in sella alla Cagiva), Haslam è tornato a tempo pieno nel Regno Unito con la Norton, a partire dal ‘91. Ha ottenuto la 2° piazza in classifica finale nel campionato britannico di Sbk, e rimase con Norton anche la stagione seguente. Nel 93 è riuscito a gareggiare come wild-card nel GP di Gran Bretagna, sempre nella classe 500, terminando 14° e ottenendo 2 punti iridati. Da allora si è cimentato solo in gare minori, sul suolo britannico.
Oggi Ron Haslam vive nella sua casa colonica a Smalley e si dedica al figlio Leon. Ron Haslam è stato amatissimo dal pubblico inglese, tanto che nei primi anni ‘80, era leggendaria la sua rivalità con l'altra stella inglese, Barry Sheene, al quale spesso ha "rubato" la scena. La rivalità tra i due era estesa oltre ai campi di gara, vissuta a 360°, essendo ambedue personaggi dediti alla "bella vita" e attorniati da belle donne. Fine
Piloti si nasce Foto emblematiche che ritraggono padre e figlio in due epoche diverse, prima il giovane pilota Ron che tiene sul serbatoio il piccolo Leon, poi il vecchio (si fa per dire) Ron intento a seguire le gesta del figlio prodigio. Epoche diverse ma stesso sguardo, quando nel sangue scorre l’adrenalina, quest’ultima risulta contagiosa!
a cura di Yoyo
a cura di Yoyo
E’ vero, son passati già 2 anni circa dall’uscita del film Pandorum nelle sale cinematografiche, ma questo cult-movie merita di essere citato non solo per l’incredibile atmosfera che riesce a regalare ma anche per la storia, una storia affascinante a tratti meravigliosa.
TRAMA Due astronauti si risvegliano a bordo di un'astronave che sembra abbandonata. Il buio è totale, si sentono disorientati, l'unico suono è quello di un rumore sordo che sembra provenire dal centro dell'astronave. Non ricordano assolutamente niente, né chi sono né quale possa essere la loro missione... Guidato per mezzo di una radiotrasmittente dal Tenente Payton (Dennis Quaid), Bower si avventura all'interno
dell'astronave e pian piano inizia a scoprire una realtà terrificante: qualcosa a bordo dell'astronave ha iniziato una caccia e loro sono la preda. Questa entità sconosciuta farà qualsiasi cosa pur di assicurarsi che nessuno di loro sopravviva.
Nel frattempo, Bower scopre la presenza di altri due astronauti a bordo, anche loro intrappolati nel loro stesso incubo: Sono Manh (Le) e Nadia (Traue). Assieme, i quattro astronauti lotteranno per sopravvivere e per sfuggire alle oscure forze intenzionate a
distruggerli. Lentamente e inesorabilmente, gli sconvolgenti e letali segreti dell'astronave verranno rivelati uno ad uno...e, finalmente, gli astronauti scopriranno che la loro sopravvivenza è molto più importante di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
Fine
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO a cura di Did748
Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
Al Cavaliere Del Vento, uomo che con un sorriso ha preso un pezzo del mio cuore, Angelo che con il suo volo mi accompagna lungo la strada. Ti voglio bene amico!
17/8/07 ore 17.30 Isafjordur
Questa è l' Islanda che le mie fantasie di un anno avevano forse solo in parte carpito. Questa zona è veramente un sogno, estremamente inospitale, ma ovviamente questa caratteristica è quasi sempre condizione necessaria affinché l' uomo non arrivi in massa e la natura possa rimanere incontaminata… Molto difficile da raggiungere, e non nego che anche la consapevolezza di esserci arrivato mi fa vedere tutto più bello, in quanto desiderato, e faticosamente conquistato! Ora son seduto su una panchina, vista porto. Alzando lo sguardo, vista monti innevati. Alzandolo ancora, vista cielo azzurro terso, come quello delle nostre giornate di gennaio fredde e serene. Sono scaldato dal sole, non c'è vento, faranno 4 C°. Sono appena andato a prendermi un paio di birre alcoliche nel negozio statale del paese, ed una baguette in un forno gestito da una biondissima islandese. Deliziosa, sia lei che la baguette, che sto sgranocchiando mentre scrivo queste parole. Chiunque passa davanti a me, mi osserva a lungo. Sono oggettivamente molto diverso da loro, fisicamente parlando, ed in più in questa zona non credo proprio siano abituati a vedere molti turisti! Sono 6-7 volte che mi passa davanti una coattissima macchina stile americano anni 70-80, guidata praticamente da Leonardo Di Caprio. E' venerdì sera, credo, e questo deve essere il modo di trascorrerlo per i giovani di qui... Cazzo, sei tanto bella (ndr Islanda), ma per i tuoi giovani effettivamente non è che offri poi tante possibilità di divertimento, come globalmente inteso! Se poco poco uno volesse fuggire, ed invece per qualche motivo si trovasse costretto a stare qui, deve essere proprio la fine. Tuttavia in apparenza, nei loro volti, non c'è noia, anzi sembrano sempre impegnati, anche se solo nel fare 12 volte il giro in macchina del paese. Soprattutto lo fanno con fierezza. Città la chiamano loro, città di 5000 persone, centro più grande, quasi unico centro, dell' intera regione dei fiordi occidentali!! Più o meno la nostra Osteria Nuova (ndr paesino sulla Braccianese). Beccato!!! Sono riuscito a fare una foto alla macchina americana, non è un gran che, è in controluce, ma l' ho fatta! Ieri, quando sono arrivato, è stato veramente strano incontrare civiltà dopo 230km senza nulla, di
piste desertiche, di fiordi incontaminati, di rifugi della protezione civile imbragati con cavi d' acciaio per non farli volare via, di 10 fuoristrada incontrati nel senso opposto. E’ stato strano dopo tante ore di solitudine arrivare in un centro, che per quanto piccolo e dimenticato da dio (o forse dio vive proprio quì!), è vivo, attivissimo, cosmopolita, sembra di essere ad un tiro di schioppo dalla civiltà, ed invece siamo a 20 km dal circolo polare artico in un fiordo irreale. Da queste parti un problema alla moto sarebbe complicato da risolvere! Domani... Domani si parte, ma solo se è una bella giornata, perchè la pista che mi aspetta per tornare nell' Islanda 'Continentale', a giudicare dalla cartina, sembrerebbe peggiore di quella che ho fatto per arrivare qui... E siccome in caso di mare grosso, la pista di ieri, viene sicuramente invasa dalle onde, prevedendo quella di domani essere peggio, direi di non correre più rischi di quanti sia “obbligato” a correre. Mi sento bene, mi sento vivo, mi sento me stesso, vorrei questo potesse non finire mai, lo vorrei davvero, ma so che finirà, quindi devo godermela il più possibile. Non mi dispiacerebbe essere il proprietario di una di quelle casette colorate, spesso uniche abitazioni di un fiordo intero. Sei il proprietario nominale di una porzione di Islanda, di una porzione di paradiso. Chissà come si sentono loro? Sicuramente per essi è normale, ma per me no, e mi piacerebbe davvero tanto! Qui è così: un fiordo lungo 30km, una famiglia con una casa. Fantastico, grandi Islandesi, non so quanti di noi europei sarebbero capaci di farlo davvero... Sognarlo è molto più facile, credo... Tecnico: da Isafjordur 65 asfaltata per Sudureyri, 64 asfaltata per Flateyri. Ok, ma attenzione al tunnel, al centro della carreggiata è scivoloso come il ghiaccio, causa uno strato di muschio creato dal ristagno dell' acqua che sgorga dalle rocce. Ritorno a Isafjordur e poi 61 asfaltata per Bolungarvik, e poi pista 630 tranquilla ma da scarico, direzione Skalavik, valle deliziosa. Ritorno ad Isafjordur
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UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
a cura di Did748
18/8/07 ore 22.30 terreno di campeggio sulla estremità della penisola di Latravik
19/8/07 campeggio adiacente fattoria Bjarteyjarsandur fiordo Hvalfjorour
Sono stanco. Mi trovo sulla estremità della penisola di Latravik, nel punto più occidentale d' Islanda, e quindi d' Europa. La strada per arrivare qui è stata molto faticosa: tutto il giorno per fare 250 km praticamente tutti sterrati. Ero carico, quindi molta concentrazione… Ora accuso.
Tecnico: dalla penisola di Latravik pista 612 gia descritta. Poi 62 verso est, quasi completamente sterrata, ma tranquilla da carico, a tratti un po' pericolosa causa strapiombi. Poi pista 60 per cui vale la descrizione della 62. La 60 si immette sulla 1, asfaltata. Prima di arrivare ad Akranes imboccato deviazione per strada 47 asfaltata fino a fattoria Bjarteyjarsandur.
Finalmente ho incontrato una colonia di pinguini più socievoli del solito, e sono riuscito a fare un servizio fotografico a qualcuno di loro... Splendidi, dolcissimi, ed evidentemente anche buonissimi, visto che sono uno dei piatti forte dell' Islanda!! Per andar via da qua mi aspetta un' altra giornata completamente sterrata, e purtroppo il cielo all' orizzonte è carico, nonostante il tramonto più bello da quando son partito. Cazzo che tramonto!!! Ieri sera conosciuti nel campeggio ROMEO e GIULIETTA, in viaggio di nozze, sposati da 10 giorni, ragazzi squisiti, solari, abbiamo mangiato salmone alla griglia pescato da lui la mattina stessa. Bella conoscenza, davvero, bella coppia. Sono felice, sperduto, stanco, fiero, assonnato, ambizioso. Se vedo arrivare quelli di DIMENSIONE VERDURA pure qui, gli sparo a tutti!!!
Tecnico: Da Isafjordur 60 per Pingeyri, prima del quale tranquillo sterrato 624 per Nudur. Proseguita la 60 che diviene sterrata, tranquilla da carico, splendida e pericolosa, spesso a strapiombo. Deviazione per le bellissime cascate di Dynjandi. Dalla 60 svolta per la 63 direzione Bildudalur, deviazione per Talknafjordur, e poi Patreksfjordur. Diviene poi 62. Da 62 presa 612 fino a Latravik. Pista a tratti pericolosissima: montagna franata da una parte, strapiombo dall' altra; molto disconnessa, ma molto piano fattibile da carico. Non è molto bella come pista, ma porta in un gran bel posto... Vale la fatica... Se vento forte sconsiglio vivamente.
Continua nel prossimo nr.
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO a cura di Did748
Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
a cura di Did748
CHILOMETRAGGIO GITE E RADUNO 2011 Conteggio chilometrico e relative uscite
a cura di Yoyo
Ci siamo, o meglio ci risiamo… Il nuovo calendario uscite per l’anno 2011 è stato approvato ed un plauso ed un ringraziamento particolare va al nostro addetto al Turismo (Desmosandro) che coadiuvato dall’intero Consiglio Direttivo del nostro Motoclub, ha selezionato 12 valorosi Soci che avranno il compito di organizzare uno o più eventi ciascuno. Non mancheranno quelle che noi definiamo le Pistate, ovvero giornate dedicate al puro divertimento in pista, ma sempre
30 GENNAIO 2011 12 FEBBRAIO 2011 20 FEBBRAIO 2011 06 MARZO2011 27 MARZO 2011 10 APRILE 2011 17 APRILE 2011 01 MAGGIO 2011 08 MAGGIO 2011 14 MAGGIO 2011 21/22 MAGGIO 2011 05 GIUGNO 2011 18/19 GIUGNO 2011 26 GIUGNO 2011 17 LUGLIO 2011 07 AGOSTO 2011 18 SETTEMBRE 2011 02 OTTOBRE 2011 15/16 OTTOBRE 2011 30 OTTOBRE 2011 06 NOVEMBRE 2011 13 NOVEMBRE 2011
muovendosi in massa, così da occupare di volta in volta gli Autodromi di mezza Italia. Va ricordato che anche quest’anno le nostre gite non si limiteranno solo a
Belle strade da percorrere, ma cercheremo di effettuare gite culturali andando a visitare di volta in volta realtà turistiche che fanno della nostra Italia la bella Italia! Non mancheranno le cene, i pernottamenti e le moto-zingarate in tenda. Per avere il calendario ufficiale basta cliccare il link in basso. Non ci resta che partire! CALENDARIO DAL SITO WEB
TUSCANIA (Desmosandro) RADUNO S. VALENTINO POGGIO MIRTETO (Max214) MONTEFIASCONE (Desmosandro) CIVITA DI BAGNOREGIO (Yoyo) ROCCA DI PAPA (Harleymen) CASTELLUCCIO DI NORCIA (Ducateo) TUSCIA E MAREMMA (Desmosandro) MONTEBUONO (Max214) ETRUSCHI BIKERS (Max214) ORVIETO – TODI (Desmosandro) TORCHIARO (Tacchia) MOTORADUNO MOTOR’NAMO (Cesco) PASSO DEL MURAGLIONE (Bamba & Max214) MOTORADUNO DI VETRALLA (Max214 & Freedom) CAMPOIMPERATORE (Max214 & Xandrea) MOTORADUNO EST EST EST! (Giandarks4r) 2° MOTORADUNO SCOORDINATI (Mc Scoordinati) FIUMATA (Pistone) S. ANGELO IN VADO (Desmosandro) ANDAR PER OLIO E CULTURA (Giandarks4r) MOTORADUNO D’ECCELLENZA CITTA’ DI SAN GEMINI (Max214) ALTIPIANI DI ARCINAZZO (Pesciomancino & Eliducati)
km 135 km 178 km 212 km 178 km 183 km 419 km 384 km 135 km 56 km 192 km 474 km 40 km 694 km 138 km 421 km 168 km 0 km 332 km 514 km 135 km km
STRUTTURA DEL MOTOCLUB SCOORDINATI Organizzazione del nostro Motoclub
a cura del Mc Scoordianti
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati Non sei solo! NORME COMPORTAMENTALI SCOORDINATI 1. In fase di sorpasso di un altro Biker, sono tassativamente proibiti i passaggi radenti ad alta velocità. 2. E’ nostra abitudine segnalare al Biker che ci precede eventuali pericoli lungo la strada previo alzata di mano o fuoriuscita della gamba dalla moto. Gamba destra se un pericolo proviene da destra (es: auto ferma ad un incrocio, ciclista, pietrisco ecc), viceversa se il pericolo viene da sinistra. 3. In fase di allungo dal gruppo è consigliabile attendere quest’ultimo in prossimità del primo incrocio principale utile, questo per ricompattare il serpentone evitando problemi di smarrimento. 4. Cercare per quanto possibile di rispettare la puntualità negli appuntamenti. 5. Il penultimo della fila del serpentone deve sempre sincerarsi della presenza dell’ultimo. 6. La testa del gruppo deve sempre attendere sempre la coda del serpentone in prossimità degli incroci principali. 7. Non c’è una regola precisa, quindi nei Motoraduni con premi in caso di vincita, chiunque può chiedere di ritirare il premio. 8. Nel parcheggiare la vostra moto assicurarsi di aver posizionato bene il cavalletto, questo per evitare un effetto domino con le moto parcheggiate accanto nel caso di caduta. 9. In fase di staccata prima di una curva facilitare un eventuale sorpasso se ci si è accorti dell’arrivo di un altro Biker, quindi non allungare la staccata evitando di trovarsi in spiacevoli situazioni di lungo per entrambi! 10. Nel traffico gettare lo sguardo sempre due o tre auto davanti a voi, il pericolo viene sempre da lontano. 11. Rispetto per sé stessi, Rispetto per il Biker accanto, Rispetto per la moto! 12. In viaggio in caso di caduta (scongiuri dovuti) o problematica alla moto, è nostra abitudine fermare il gruppo per soccorrere il malcapitato. Se il problema è risolvibile si riparte, altrimenti si formeranno 2 gruppi, il primo continuerà il giro, il secondo rimarrà sul posto fino alla risoluzione del problema. 13. Il Presidente è responsabile in solido di danni arrecati a cose o persone, quindi è consigliabile tenere un comportamento disciplinato e corretto durante le manifestazioni.
Queste sono regole comportamentali che il Motoclub Scoordinati adotta da quando è nato, ogni membro è consapevole e responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che può portare. Qui si va in moto non in bicicletta, la sicurezza prima di tutto. Nessuna delle regole sopra elencate è obbligatoria ma per una più cordiale convivenza si consiglia vivamente di seguirle. Non pecchiamo di presunzione ma se sei arrivato fino a noi e magari sei un nuovo iscritto un motivo ci deve pur essere. Qui sei tra amici motociclisti e non solo tra motociclisti.
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati Non sei solo!
Si è scritto tanto, si è parlato moltissimo, ma dopo quello che è accaduto al pilota Marco Simoncelli, non ci saranno mai
abbastanza parole per descriverlo, o per riuscire a capire… Seguo il consiglio del nostro Socio Kawamichele,
lasciando questa pagina volutamente bianca per il nostro SuperSic.
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia, ricordati Non sei solo!
CIAO SIC