Guida a Slic3R

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Guida a Slic3r A cura di Lorenzo Cantini di Kent’s Strapper e di Ivan Bortolin 10/08/2012


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Indice Preambolo

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1 Installazione e primo avvio 1.1 Installazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.2 Primo avvio e wizard . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1 1 1

2 Schermata principale 2.1 I men` u File, Window e Help . . . . . . . . 2.2 Le sezioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 I pulsati per il caricamento e l’esportazione 2.4 I pulsanti per le modifiche ai file . . . . . . 2.5 I men` u per caricare le configurazioni . . .

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5 5 7 7 8 8

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3 Print Settings 3.1 Salvataggio e caricamento impostazioni 3.2 Layers and perimeter . . . . . . . . . . 3.3 Infill . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.4 Speed . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.5 Skirt and brim . . . . . . . . . . . . . 3.6 Support material . . . . . . . . . . . . 3.7 Note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.8 Output options . . . . . . . . . . . . . 3.9 Multiple Extruders . . . . . . . . . . . 3.10 Advanced . . . . . . . . . . . . . . . .

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4 Filament Settings 21 4.1 Salvataggio e caricamento impostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 4.2 Filament . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 4.3 Cooling . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 5 Print Settings 5.1 General . . . . 5.2 Retraction . . . 5.3 Custom G-Code 5.4 Extruder . . . .

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6 Link utili

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INDICE


Preambolo Premessa Questo documento si presenta come una guida all’utilizzo del Software Slic3r, software di slicing per le stampanti 3d RepRap e derivate. Il software `e stato ideato e realizzato da Alessandro Ranellucci, a cui vanno i nostri pi` u sinceri ringraziamenti; altro ringraziamento `e per RichRap la cui guida `e stata utilizzata come spunto e come base. Questo documento `e stato realizzato da Lorenzo Cantini di Kent’s Strapper e da Ivan Bortolin; qualora doveste riscontrare errori nella guida vi chiediamo cortesemente di segnalarcelo alla mail kentstrapper@gmail.com o ivan.bortolin@gmail.com Gli autori non sono responsabili di eventuali errori o inesattezze e di danni a cose o persone causati dall’utilizzo della presente.

Introduzione Slic3r `e il software con cui Alessamdro Ranellucci ha dato il suo contributo allo sviluppo della ` un progetto avviato come esperimento, ma che in pochi mesi ha avuto un inaspettato stampa 3D. E successo, fino a diventare il punto di riferimento per l’intero settore a livello internazionale. Intorno al progetto si `e creata spontaneamente una community di centinaia di persone attive e migliaia di utenti; `e stato attivato un forum dedicato nel sito ufficiale del progetto RepRap, ed `e nato un canale chat con 80 utenti in media. Slic3r `e segnalato nel blog ufficiale RepRap, ed `e usato da tutti i principali membri della community, dalla nota universit`a di Bath alle aziende produttrici di stampanti e kit. Slic3r detiene ad oggi il record per la stampa a pi` u alta risoluzione(10 micron). Cosa fa Slic3r esattamente? Il lavoro di Slic3r `e quello di trasformare un modello 3D (quindi un file che rappresenta l’oggetto da stampare) in una serie di istruzioni che guidano la stampante e le consentono, attraverso i suoi motori e il suo estrusore, di depositare un “layer” (uno strato) dopo l’altro. Nel software sono presenti numerosi algoritmi matematici che lavorano sulla geometria del modello e scelgono i percorsi ottimali per estrudere il materiale che andr`a a comporre i singoli strati: perimetri, riempimento alveolare per risparmiare materiale a parit`a di resistenza strutturale, ponti, pareti oblique, “impalcature” provvisorie per sostenere le parti aggettanti (sporgenti). Inoltre decide la quantit`a di materiale da estrudere, controlla le temperature, le ventole e i tempi di raffreddamento 1 Slic3r `e il “cuore software” della stampa 3D ed `e Made in Italy. 1

http://makerblog.it/post/18788200901/cose-slic3r

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PREAMBOLO

Nella versione che andremo ad anallizzare, la 0.9.0, sono state aggiunte tantissime novit`a quali una migliore gestione dei multi estrusori, la possibilit`a d’importare file in formato OBJ e e AMF e di esportare in SVG.


Capitolo 1 Installazione e primo avvio 1.1

Installazione

Il software `e disponibile sia per Linux, Windows e MacOs. Per l’installazione consiglio di seguire le guide presenti sul sito del progetto rispettivamente: Linux1 Windows MacOs

1.2

Primo avvio e wizard

Quando avviamo per la prima volta il programma, abbiamo la possibilit`a di seguire un piccolo wizard per inserire le impostazioni di base per un buon G-Code. Ovviamente questi settaggi sono presenti anche nelle varie sezioni che vedremo nei capitoli successivi. Ora vediamo passo a passo cosa ci richiede questa prima taratura.

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Per versioni di ubuntu antecedenti alla 12.04 potrebbero esserci problemi di dipendenze; consigliamo di consultare questa guida

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CAPITOLO 1. INSTALLAZIONE E PRIMO AVVIO

Questa `e la schermata di benvenuto al Wizard a cui segue quella per impostare il tipo di Firmware che abbiamo caricato sulla nostra scheda elettronica

Dal men` u a tendina selezioniamo semplicemente quello appropriato e poi facciamo Next

In questa scheda dobbiamo inserire le dimensioni del piatto di stampa in mm.


1.2. PRIMO AVVIO E WIZARD

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Qui il diametro del nostro iniettore montato sul HotEnd

Il diametro del filo utilizzato

La temperatura di estrusione per il nostro HotEnd. Generalmente 230◦ per l’ABS e 190◦ per il PLA.


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CAPITOLO 1. INSTALLAZIONE E PRIMO AVVIO

Temperatura del HeatedBed. Ovviamente se non avete il piatto scaldato la lasciate impostata a 0◦ . Per il PLA non `e necessario scaladare la superficie di stampa anche se `e conisigliato averla a 60◦ . Mentre per l’ABS, tranne che non si usi l’Award 2 `e necessario avere almeno 110◦ .

Questa `e l’ultima schermata. Nel caso desideriamo rifare lo Wizard, basta andare su Help e cliccare su Configuration Assistant

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Wiki relativa all’award


Capitolo 2 Schermata principale Questa `e la schermata che compare quando si avvia Slic3r 0.9.0.

La schermata, oltre che dai men` u File, Windows e Help, `e composta da una fila di bottoni 1, un area grafica che rappresenta il piatto di stampa 2, e una seconda area sulla destra; quest’ultima `e composta da una sezione centrale nella quale saranno elencati i file caricati 4 e sopra e sotto di questa altre due file di bottoni 3 e 5. Da questa versione `e possibile selezionare diverse impostazioni precedentemente salvate negli specifici men` u 6.

2.1

I men` u File, Window e Help

Nel men` u file troviamo le seguenti voci: 5


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CAPITOLO 2. SCHERMATA PRINCIPALE

Load Config: carica le configurazioni del programma precedentemente salvate in un file .ini. Da questa versione le configurazioni possono essere divise separatamente, come potrete leggere nei successivi capitoli. Export Config: salva le configurazioni su un file .ini. Quick Slice: avvia un elaborazione del G-Code con i parametri presenti all’avvio del programma. Quick Slice: come il comando precedente solo che si pu` o rinominare il file. Repeat Last Quick Slice: ripete l’elaborazione del file precedentemente elaborato. Slice to SVG: esporta il progetto in un file .SVG Quit: esce dal programa.

Il men` u Window permette di selezionare le aree di lavoro che nei prossimi capitoli analizzaremo.

Nel men` u Help troviamo:


2.2. LE SEZIONI

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Configuration Assistant: avvia il wizard per impostare le configurazioni di base. Slic3r WebSide: avvia il browser al sito del progetto Slic3r About Slic3r: info su Slic3r

2.2

Le sezioni

La prima linea di bottoni (1) `e composta da Plater: Schermata principale Print Settings: Qui ci sono i primi parametri di stampa, quali la gestione dei perimetri, distanza tra i layer, supporti, velocit`a dei motori, etc. Filament Settings: Qui ci sono i parametri relativi al filo, regolazione delle temperature di estrusione e del Heated Bed nonch´e le impostazioni delle ventole di raffreddamento. Printer Settings: Qui troviamo le impostazioni relative alle dimensioni dell’area di stampa, del diametro dell’iniettore e la possibilit`a di aggiungere personalizzazioni al G-Code.

2.3

I pulsati per il caricamento e l’esportazione

I bottoni (3) che si trovano sotto: Add: Serve a caricare il nostro file in formato “STL”, “OBJ” o “AMF”. Possono essere caricati pi ’u file contemporaneamente. Delete: Cancella i file selezionati dal progetto. Autoarrange: Fa una correzione automatica del file. Delete All: Cancella tutti i file. Export G-Code: Esporta il file 3D nel codice G-Code necessario alla stampa.


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CAPITOLO 2. SCHERMATA PRINCIPALE Export STL: Esporta il progetto in un file “STL”. Utile nel caso si siano fatte delle modifiche quali aggiungere pi` u file

2.4

I pulsanti per le modifiche ai file

I bottoni (5) che si trovano sopra la tabella si attivano non appena viene caricato un file con l’apposito bottone “Add” descritto precedentemente: More: Aggiunge una copia dello stesso file al progetto. nell’area di stampa.

L’aggiunta viene visualizzata

Less: Elimina una copia del file dal progetto. 45◦ ccw (senso antiorario): Gira il disegno di 45◦ in senso antiorario. 45◦ cw (senso orario): Gira il disegno di 45◦ in senso antiorario Rotate: Gira il disegno di un valore che va definito nella finestra che si apre premendo il pulsante. Scale: Scala il disegno di un valore che va definito nella finestra che si apre premendo il pulsante.

` necessario che il file sia composto da pi` Split: Suddivide il disegno in parti distinte. E u parti.

2.5

I men` u per caricare le configurazioni

Con i nuovi men` u a tendina (6) `e possibile caricare dei settaggi preimpostati (default) o personalizzati e salvati relativamente a: Printing Settings Filament Settings Printer Settings


Capitolo 3 Print Settings 3.1

Salvataggio e caricamento impostazioni

Come accennavamo nella pagina precedente, ora `e possibile caricare delle configurazioni precedentemente salvate. Questo accorgimento `e molto utile perch`e permette di create una serie di combinazioni che velocizzano il settaggio del software ed evitano errori dovute a dimenticanze. Inoltre ora tali impostazioni possono essere o salvate di default oppure agevolemente caricate, mentre prima l’operazione era pi` u lunga. Per permettere ci`o nelle tre sezioni sono stati inseriti due bottoni ed un men` u a tendina

Ovviamente il pulsanti riquadrati in blu servono rispettivamente a salvare le impostazioni, o come Default o con un nome specifico (basta selezionare e scriverlo nella finestra che si apre una volta schiacciato), o a cancellarle. Mentre il riquadro rosso `e il men` u dal quale selezionare i salvataggi che vogliamo o modificare o cancellare. 9


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CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

3.2

Layers and perimeter

In questa sotto sezione troviamo le seguenti voci: Layer height

– Layer height: Altezza dello strato, in pratica lo spostamento dell’asse Z tra uno strato ` un parametro importante e deve essere compatibile con il diametro ed il successivo. E del foro dell’ugello della “Hot End”. Per un ugello di 0.5 mm solitamente si imposta il valore di 0.3 mm. Si consiglia di evitare valori superiori a 0.4 mm,anzi di utilizzare valori pi` u inferiori per avere una qualit`a migliore; con alcune accortezze si arriva fino a 0.1mm. ` possibile definirla in mm o in %; si consiglia di riportare il – Altezza del primo layer. E valore impostato per Layer height o aumentato al massimo del 25%. Vertical shells

– Perimeters (minimum): Definisce il numero minimo di contorni solidi come perimetro dell’oggetto. Per oggetti sottili potrebbe essere in grado di generare solo uno o due contorni. In base all’oggetto pu`o convenire averne di meno ed aumentare la densit`a del riempimento. – Randomize startin point: imposta casualmente il punto di partenza. – Generate extra perimeters when needed: se spuntato genera dei perimetri supplementari ove reputa necessario. Horizontal shells

– Solid layers: Imposta il numero dei layer “pieni” che vengono realizzati sulle superfici superiori piatte. Un buon valore `e 3; si sconsigliano valori maggiore a 6.

3.3

Infill

In questa sotto sezione vengono impostati i parametri di riempimento.


3.3. INFILL

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Ci sono le seguenti voci: Infill

– Fill density: Imposta la quantit`a di riempimento che verr`a usata nella stampa dell’oggetto, per colmare lo spazio interno. Es: 0.4 significa riempimento al 40%. In base all’oggetto che si vuole stampare si consiglia di variare il valore solitamente tra 0.25 e 0.5.

– Fill pattern: imposta la “geometria del riempimento”. Le geometri disponibili sono: * * * * * * *

Rectilinear Line Conventric Honeycomb (a nido d’ape) Hilbertcurve (slow) Archimedeanchord (slow) Octagramspiral (slow)


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CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS Di seguito alcuni esempi.


3.4. SPEED

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– Top/bottom fill pattern: come la voce precedente ma solo per il primo e l’ultimo layer. Le geometrie disponibili solo: * Rectilinear * Line * Conventric * Hilbertcurve (slow) * Archimedeanchord (slow) * Octagramspiral (slow) Advanced

– Infilli every: Permette di variare l’altezza di stampa del riempimento rispetto a quella del perimetro. Es: Layer Height 0.2, Infill every Layer 2, la RepRap stamper`a il perimetro con altezza 0.2 mentre il riempimento ad altezza 0.4. Serve a risparmiare tempi di stampa e di materiale senza compromettere la qualit`a del perimetro. – Fill angle: imposta l’angolo tra l’asse Y e X, con cui sar`a fatto il riempimento dell’oggetto. http://it.wikipedia.org/wiki/Multithreading

3.4

Speed

In questa sotto sezione vengono impostate le velocit`a dei motori.


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CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

Le velocit`a impostabili sono: Speed for print moves

– Perimeters: velocit`a con cui viene stampato il perimetro dell’oggetto. Conviene tenerlo ad un valore basso per avere un alta qualit`a. – Small perimeters: velocit`a con cui vengono stampati i perimetri di piccole dimensioni. Conviene tenerlo ad una velocit`a molto bassa cos`ı si evitano deformazioni causate dal passaggio in breve tempo dell’HotEnd su uno stesso punto. – External perimeters: velocit`a con cui viene realizzato il perimetro pi` u esterno. Conviene lasciarlo alla velocit`a imposta per “Perimeters” o inferiore. – Infill: velocit`a con cui viene fatto il riempimento. – Solid infill: velocit`a con cui vengono realizzati i riepimpimenti “solidi”, come ad esempio quelli prima dell’ultimo layer. – Top solid infill: velocit`a con cui viene realizzato il riempimento “solido” dell’ultimo layer. – Bridges: velocit`a con cui vengono realizzati i “Bridges” cio`e le estrusioni nel vuoto con o senza supporto. Speed for non-print moves

– Travel: veloci`a di spostamento del carrello da un punto all’altro quando non c’`e un estrusione in corso. Modifiers

– First layer speed: veloci`a con cui viene realizzato il primo layer. Per un ottimale adesione della plastica al letto di stampa, conviene mantenere velocit`a molto basse.

3.5

Skirt and brim

Questo parametro realizza una linea attorno al perimetro dell’oggetto stampato e permette di avere un buon flusso prima della vera e propria stampa evitando problemi di “aderenza del primo


3.5. SKIRT AND BRIM

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strato”. Ci`o permette di capire anche se l’estrusore `e regolato ad un altezza idonea rispetto al piatto. Inoltre `e stato aggiunto il Brim che realizza un aumento del perimetro del primo layer in modo da aumentare la superficie di adesione ed evitare deformazioni. Ha la stessa funzione del “Raft” in Skeinforge.

I parametri sono: Skirt

– Loops: Numero di linee che si vogliono realizzare prima della stampa effettiva dell’oggetto. Per oggetti di piccole dimensione sono consigliate minimo 2 righe. – Distance from object :distanza a cui si vuole realizzare la linea. – kirt height: altezza di stampa dello Skirt.

Brim


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CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS ` consigliato impostare sempre a 3 – Brim width: imposta la dimensione del Brim. E quando si stampa con ABS ed a 6 per oggetti di grandi dimensioni perimetrali.

3.6

Support material

In questa sezione si pu`o abilitare la generazione dei supporti e la loro configurazione. l’abilitazione si creer`a un layer che andr`a a sostenere le zone poste a sottosquadro.

Generate support material: spuntando la casella si abilita la generazione dei supporti.

Con


3.7. NOTE

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Overhang threshold: identifica l’angolo del sottosquadro sul quale porre il supporto. Pattern: definisce la geometria del supporto che pu`o essere:

– rectilinear: linea retta. – honeycomb: nido d’ape.

Pattern spacing: identifica lo spazio in mm tra un layer del supporto e l’altro in senso orizzontale. Pattern angle: identifica l’angolo con cui verr` a realizzato il layer di supporto.

3.7

Note

Qui si possono aggiungere dei commenti relativamente alle impostazioni settate.


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CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

3.8

Output options

Qui si pu`o decidere come stampare gli oggetti multipli ed eventualmente indicare degli script con cui processare il G-Code.

Sequential printing

– Complete individual object: spuntando la voce, quando stampa oggetti multipli o copie, completa prima singolarmente il primo oggetto per poi passare al successivo, controllando le possibili collissioni. Di Deafault `e disabilitata questa opzione. – Extruder clearance radius: definisce il raggio in mm con il quale l’estrusore non collider`a con gli altri oggetti. – Extruder clearance height: definisce in mm l’altezza in modo da evitare collisioni tra l’estusore e gli oggetti gi`a stampati. Output file

– Verbose G-Code: commenta le linee del G-Code, ovvero accanto alla linea apparir`a la spiegazione del comando che si esegue. – Output filename format: in questo box si pu`o moficare l’estensione e il nome che il file avr`a una volta processato da Slic3r. Post-processing scripts: il G-Code generato sar`a processato con lo “script” inserito in questo box 1

3.9

Multiple Extruders

Qui si possono settare alcune impostazioni relative agli estrusori multipli. 1

Per maggiori informazioni http://forums.reprap.org/read.php?263,121863


3.10. ADVANCED

Perimeter extruder: selezione l’estrusore col quale fare i perimetri. Infill extruder: selezione l’estruosore con quale fare i riepimpimenti. Support material extruder: selezione l’estrusore col quale fare i support.

3.10

Advanced

In questa sezione si possono impostare alcuni parametri manualmente.

Extrusion width.

– Defautl extrusion widht: valore del flusso di estrusione in mm o %. – First layer: valore del flusso di estrusione del primo strato in mm o %. – Perimeters: valore del flusso di estrusione del perimetro in mm o %. – Infill: valore del flusso di estrusione del riempimento in mm o %. Flow

– Bridge flow ratio: valore del flusso di estrusione dei Bridge.

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CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS Other

– Threads: imposta il livello di parallelizzazione nella generazione del G-Code. Aumentando il valore dovrebbe scendere il tempo di processamento a discapito dell’utilizzo di memoria. Se non si hanno computer particolarmente potenti si consiglia di lasciare il valore di Default 2 .

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wikipedia


Capitolo 4 Filament Settings In questa sezione troviamo tutte le impostazione relative alla dimensione del filamento, dell’iniettore e la gestione delle temperature e del raffreddamento.

4.1

Salvataggio e caricamento impostazioni

Come per Printing Setting anche queste impostazioni possono essere personalizzate e salvate.

4.2

Filament

Qui c’`e la gestione del diametro filo e delle temperature.

Filament

– Diameter: imposta il diametro del filo. – Extrusion multiplier: imposta il valore di moltiplicazione del flusso dell’estrusore. Temperature

– Temperature: imposta la temperatura dell’estrusore. – First layer temperature: imposta la temperatura dell’estrusore per il primo layer. 21


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CAPITOLO 4. FILAMENT SETTINGS – Bed Temperature: imposta la temperatura delHeatedBed o “piatto di stampa”. – First layer bed temperature: imposta la temperatura del piatto di stampa per il primo layer

4.3

Cooling

In questa sezione c’`e la gestione del sistema di raffreddamento durante la stampa.

Enable: spuntando la casella si abilita il sistema di raffreddamento ed il suo controllo. Fan setting:

– Min fan speed: imposta in % la velocit`a minima della ventola. – Max fan speed: imposta in % la velocit`a massima della ventola. – Bridge fan speed: imposta in % la velocit`a della ventola durante la stampa dei bridge. – Disable fan for the first: imposta il numero di layer prima che la ventola entri in funzione. – Keep fan always on: spuntando questa casella la ventola rester`a sempre in funzione. Cooling thresholds:

– Enable fan if layer print time is below: abilita la ventola se il tempo di stampa `e inferiore a quello impostato. – Slow down if layer print time is below: disabilita la ventola se il tempo di stampa `e inferiore a quello impostato. – Min print speed: stabilisce la velocit`a minima di stampa rispetto alla quale la ventola rimane spenta.


Capitolo 5 Print Settings In questa sezione c’`e la gestione dell’area di stampa, degli estrusori multipli e la personalizzazione del G-Code.

5.1

General

Qui si gestiscono le dimensioni dell’area di stampa, il numero di estrusori ed il firmware. Size and coordinates

– Bed size: imposta le dimensione dell’area di stampa in mm. Queste impostazioni andranno a modificare anche l’area grafica presente in Plater. – Printer center: imposta il centro dell’area di stampa, in mm, e quindi l’oggetto da stampare verr`a posizionato in base a questi parametri. Firmware

– G-code flavor: dal men` u a tendina si pu`o selezionare il Firmware in uso tra: * Marlin-Sprinter. * Teacup. * MakerBot.

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CAPITOLO 5. PRINT SETTINGS * Mach3/EMC. * No extrusion

– Use relative E distances: se spuntata specifica i movimenti dell’estrusore rispetto alla posizione precedente, piuttosto che in termini assoluti. Capabilities

– Extruders: nel men` u a tendina s’imposta il numero di estrusori. Le voci di Printer Settings verranno automaticamente aggiornate con un numero di estrusori pari a quello impostato.

5.2

Retraction

` la retrazione in mm che effettua l’estrusore ad ogni spostamento di passaggio tra un punto in cui E stampa ad un altro punto di stampa, per evitare di lasciare un filamento di plastica fusa oppure un goccia. Bisogna fare alcune prove prima di trovare il settaggio migliore.

Lenght: imposta la quantit`a di filo che sar` a ritratta durante i movimenti, dipende quindi ` consigliabile sperimentare col valore predefinito. dalla hot end e dal meccanismo di spinta. E


5.3. CUSTOM G-CODE

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Lift Z: identifica il sollevamento dell’asse z quando vengono eseguiti gli spostamenti veloci in modo da non toccare le parti gi`a stampate con l’hotend. Speed: imposta la velocit`a con cui il filo sar`a ritratto. Con Marlin si pu` o impostare una ritrazione di 30 mm/s con Sprinter meglio 16 mm/s. Extra length on restart: indica i mm estrusi in eccedenza quando riprende la stampa dopo uno spostamento a cui `e stato applicata la retrazione. Conviene lasciare l’impostazione a 0. Minimum travel after retraction: questo valore serve ad evitare la ritrazione se il punto in cui ci si accinge a stampare `e prossimo.

5.3

Custom G-Code

In questa sezione si pu`o inserire manualmente del codice G-Code prima o dopo il corpo del file.

Start G-Code: in questo box si possono inserire delle righe di codice che saranno eseguite all’inizio del file. End G-Code: in questo box si possono inserire delle righe di codice che saranno eseguite alla fine del file. Layer change G-Code: da definire

5.4

Extruder

Qui ci sono le impostazioni degli estrusori.


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CAPITOLO 5. PRINT SETTINGS

Size

– Nozzle diameter: imposta il diametro dell’iniettore. – Extruder offset: imposta la posizione in mm dell’estruosore. Necessarrio nel caso si utlizzino multiestrusori.


Capitolo 6 Link utili Di seguito trovate alcuni link utili per approcciarsi alla stampa 3D: RepRap: http://www.reprap.org Slic3r: http://slic3r.org RichRap: http://richrap.blogspot.it Printrun: http://reprap.org/wiki/Printrun Kent’s Strapper: http://kentstrapper.blogspot.it Ivan Bortolin: http://www.ivanbortolin.it

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