115 biker cavalcata 2018

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Biker del 115° 11-13 maggio 2018

2^ CAVALCATA DOLOMITICA


TAPPA 1° PIOVENE ROCCHETTE - FOZA 67,9KM 11 MAGGIO 2018


ORA

DOPO L’ALLUVIONE DEL 66

L’ASTICO A CALTRANO


La presenza del Monumento al Caduto Ignoto per la libertà del Monte Corno e il sacello commemorativo accanto al Rifugio Granezza, comprovano quanto tutta la zona, nell’ultimo periodo del secondo conflitto mondiale, sia stata teatro di fatti sanguinosi tra cui l’indimenticato massacro dei 250 partigiani , avvenuto nel settembre 1944 ad opera dei nazifascisti. Inoltre, un eloquente richiamo al primo conflitto mondiale è dato dal British Military Cemetery, il Cimitero Inglese di Granezza.

MONTE CORNO M.1383


IL MUNICIPIO

Centro principale dell'altopiano dei Sette Comuni, al confine con il Trentino, fu un tempo capoluogo della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. Asiago si trovava, dopo l'Offensiva di Primavera nella prima guerra mondiale, nella terra di nessuno e subĂŹ dei terribili bombardamenti che la rasero completamente al suolo.

ASIAGO


IL SACRARIO

Nel sacrario riposano i resti di 54.286 caduti italiani ed austro-ungarici della guerra 1915-1918 di cui oltre 33.000 ignoti e 3 della guerra 1940-1945.

IL SACRARIO DI ASIAGO


La pace ritrovata, la pietĂ , la speranza, lettere di testimoni, eserciti, fiore vivo, labirinto nero, gli immortali, frutti gloriosi.

Un breve percorso tra i silenzi del bosco, tutt'attorno al rifugio Campomuletto, per meditare sugli orrori della guerra che videro questi luoghi martoriati di bombe con il sacrificio di centinaia di migliaia di giovanissimi soldati.

IL SENTIERO DEL SILENZIO


MONTE ORTIGARA

«LE TRUPPE DEL BATTAGLIONE – SCRIVE DOMENICO ABENI – RAGGIUNGEVANO CON MIRABILE SLANCIO LE DIFESE ACCESSORIE DELLA LINEA NEMICA E CON BUONA FORTUNA NE ATTRAVERSARONO IL PRIMO ORDINE, IL FUOCO DI PREPARAZIONE DELLE NOSTRE ARTIGLIERIE LO AVEVA DANNEGGIATO, APRENDO VARCHI IN PARECCHI PUNTI. IL SECONDO ORDINE DI RETICOLATI A 10 METRI CIRCA DAGLI ELEMENTI ATTIVI DELLA DIFESA QUASI INTATTO, E NEI PUNTI DI DIMINUITA EFFICIENZA, BATTUTO DA VIOLENTISSIMO FUOCO DI FUCILERIE, DI MITRAGLIATRICI E BOMBE A MANO FRENAVA L’IMPETO DELLO SLANCIO E RENDEVA IMPOSSIBILE L’ULTIMO SBALZO E L’ASSALTO FULMINEO E DECISO ALLA TRINCEA NEMICA». SIAMO SUL MONTE ORTIGARA (NEL VICENTINO); IL FRONTE – CHE SI ESTENDE PER CIRCA UN CHILOMETRO E MEZZO-, VEDE CONTRAPPOSTE LE TRUPPE ITALIANE E LE TRUPPE AUSTRIACHE. PER VENTI GIORNI GLI ALPINI ASSALTANO INFRUTTUOSAMENTE LE LINEE NEMICHE. OBIETTIVO: RICONQUISTARE LA FAMIGERATA «QUOTA 2105»; UN’OPERAZIONE DISPERATA, UNA SENTENZA DI MORTE PER MOLTI, TANTO CHE IL LUOGO IN CUI SI CONSUMÒ IL DRAMMA È OGGI TRISTEMENTE NOTO COME IL «CALVARIO DEGLI ALPINI»


FOZA - MALGA FRATTE

“Nella visione di un’Italia più grande, più nobile, più potente, più buona io sono morto contento. Addio”».

CIPPO COMMEMORATICO CAP.BERTOLOTTI


2° TAPPA FOZA-MAZZIN DI FASSA 214 KM 12 MAGGIO 2018


La zona di Vezzena è caratterizzata da ampie distese pascolive contraddistinte da ondulazioni dovute ai bombardamenti della prima guerra mondiale, distese che nel periodo invernale si trasformano in un comprensorio sciistico. Fino al 1605 il passo segnava il confine dell'antica Federazione dei Sette Comuni, in seguito a tale data invece, cioè dal Congresso di Rovereto, la piana di Vezzena passò in territorio trentino (attualmente comune di Levico Terme). Nel 1918 il passo si trovava vicino al confine fra il Regno d'Italia e l'Impero austro-ungarico, posizionato in località Termine (a circa 3 km di distanza dal passo, in direzione di Asiago), vale a dire lungo il nuovo confine della Federazione dei Sette Comuni, che ora segna il confine tra le province di Trento e Vicenza. Numerosi sono i manufatti rimasti che testimoniano la presenza di truppe militari nella zona durante la prima guerra mondiale: nei pressi del passo sorgono due fortezze austroungariche, lo Spitz di Levico e il forte Verle. Nel 2008 gli alpini hanno ricostruito, nei pressi del passo, la chiesetta di Santa Zita (così denominata in onore dell'imperatrice Zita di Borbone-Parma), costruita dagli austriaci nel 1917 e demolita nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale.

PASSO VEZZENA M.1405


Questa strada unisce l’Altopiano di Asiago con la Valsugana Nord. non adatta ai cittadini di pianura. Stupenda veduta della Valsugana e i suoi laghi. sconsigliata a chi soffre le vertigini e le troppe curve. per appassionati di moto una chicca.

STRADA DEL MENADOR PANORAMA : LAGHI DI LEVICO E CALDONAZZO


SALITA AL PASSO MANGHEN M. 2047 12 MAGGIO 2018


PASSO MANGHEN M. 2047 12 MAGGIO 2018 La catena del Lagorai dal punto di vista geologico-strutturale appartiene alla regione dolomitica. Le sue rocce fanno parte del gruppo Vulcanico Atesino, una potente successione di ignimbriti, lave e depositi epiclastici affiorante in Alto Adige e Trentino orientale e depositata nel Permiano, in un intervallo di tempo compreso tra 290 e 274 milioni di anni fa.


Con i suoi 11 paesi, è delimitata da celebri monti come la Catena del Lagorai e il gruppo del Latemar. Inoltre, si trova in mezzo a due parchi naturali: quello di Paneveggio Pale di San Martino e quello altoatesino del Monte Corno. Due parchi vicini ma diversi per la varietà della flora e della fauna. L'intera Val di Fiemme può essere definita un vero e proprio parco, grazie alla vastissima estensione di boschi che, coltivati in modo rispettoso da secoli, hanno rappresentato, specie nel passato, una fonte di sussistenza per la popolazione locale.

VAL DI FIEMME


La valle è circondata da alcuni dei più importanti massicci delle Dolomiti, i Monti Pallidi: la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Sassolungo, il Gruppo del Catinaccio, ma anche da montagne a litologia non dolomitica quali il Buffaure e i Monzoni. È l'unica valle trentina (assieme alle valli di Gardena e Badia in Alto Adige e alla valle di Livinallongo e parte della conca ampezzana in Veneto), dove tuttora si parla la lingua ladina (più precisamente il ladino dolomitico).

VAL DI FASSA


SELLA RONDA: GIRO DEI 4 PASSI 12 MAGGIO 2018


LAGO FEDAIA

GRUPPO DEL SELLA M. 3153


PASSO PORDOI M. 2239


PASSO CAMPOLONGO M. 1875


PASSO GARDENA M. 2121


PASSO SELLA M. 2240


SOGGIORNO DOLOMITI


TAPPA 3° MAZZIN TRENTO KM-108 13 MAGGIO 2018


Il lago è noto per i suoi meravigliosi colori e per questo nella lingua ladina viene chiamato anche "Lec de Ergobando" (o "arcoboà n"), cioè "lago dell'arcobaleno". Il nome del lago deriva dalle "Caricaceae", famiglia di piante dalle foglie larghe lobate ("carezza" sarebbe l'adattamento italiano del termine dialettale locale che indica queste piante).

LAGO DI CAREZZA


PASSO DI LAVAZÈ M.1805


VAL CEMBRA


TRENTO


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