Favole dalla noia

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FAVOLE DALLA NOIA Per chi sa viaggiare con la fantasia

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Tutti i diritti risevati Š 2016 – Giulia Eleonora Zeno

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Indice I lunedì di Amedeo ............................................................................................................................... 4 I martedì di Asdrubale.......................................................................................................................... 5 I mercoledì di Moustapha .................................................................................................................... 6 I giovedì di Joan ................................................................................................................................... 7 I venerdì di Marta ................................................................................................................................. 8 I sabati di Itala ...................................................................................................................................... 9 Le domeniche di Bianca ..................................................................................................................... 11 Al lettore ............................................................................................................................................ 13

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I lunedì di Amedeo

Amedeo ha 10 anni vuole bene a tutti. Ha il naso sempre rosso come le orecchie. Gli piace il cioccolato fondente; è bravo in matematica ed è sagace. È una buona forchetta, spazzola via tutto anche le verdure! Il suo piatto preferito è la parmigiana di melanzane della nonna. La domenica è il suo giorno preferito perché può dormire di più, aiuta ad apparecchiare la tavola e gli piace ascoltare le conversazioni degli adulti. Il suo portafortuna è il disegno che gli ha regalato la sorellina. D’estate va in campagna con il nonno e trascorre le giornate ascoltando delle storie mozzafiato, a volte vere, a volte immaginarie, ed è tanto felice. Il lunedì, come tutti i bambini, Amedeo va a scuola, quando si alza è un po’ imbronciato perché la sveglia suona presto, ma in realtà è contento poiché può stare con i suoi compagni. A metà mattinata c’è la lezione di educazione fisica, una mazzata in fronte, ma una botta di vita soprattutto quando prende una pallonata addosso giocando a patata bollente: inizia a ridere e non la finisce più causando ilarità in tutta la palestra per la sua buffa risata. Ogni tanto fa il bricconcello raccogliendo ragni e insetti che porta a casa creando paura e spavento nell’animo della sorellina che corre urlando; qualche volta si scaccola e lancia in aria le caccole. Nonostante ciò è benvoluto da tutti perché porta allegria e affetto ovunque vada. 4


I martedì di Asdrubale Asdrubale ha 62 anni, è in pensione da qualche mese. Ora fa il nonno a tempo pieno, i suoi nipotini sono uno spasso. Mangiano, ridono e dormono. Piangono pochissimo e sono dei gran giocherelloni. Quando la mattina non è con loro, Asdrubale lavora il legno creando dei mobili stupendi, alti, bassi, grandi e piccoli. Tutti lo chiamano “l'ingegnere” nel quartiere perché mette l’ingegno in tutto ciò che fa. Per una cosa però non è affatto portato: cucinare... meno male che c’è Augusta al suo fianco da 36 anni. Un amore fiabesco il loro, non senza problemi... ma questa è un’altra storia! Il martedì Asdrubale si reca al mercato cittadino con la sua bicicletta sgangherata per comprare cibi genuini e bio. A metterli insieme poi ci penserà Augusta che è appunto una cuoca eccezionale! Dopo il mercato, si reca in edicola per comprare il giornale che in mezzora o poco più ha già finito di leggere. Quando qualcosa in città non gli va giù, invia lunghe lettere al direttore del quotidiano e al sindaco. Ogni martedì sera, sul suo blog, pubblica una poesia per allietare gli internauti insonni che vagano tra un mi piace e un emoticon. Asdrubale dice che bisogna stare al passo coi tempi e quindi saper usare queste “diavolerie tecnologiche” come le chiama Augusta. Asdrubale, inoltre, è anche un nonno molto stravagante, ha infatti deciso di portare i baffi color rosa chissà perché poi, forse un giorno lo confesserà...

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I mercoledì di Moustapha Moustapha è giapponese ma ha origini arabe. Ha vissuto in giro per il mondo, da diverso tempo però si è stabilito in Italia. Ha da poco perso il lavoro, metalmeccanico in una piccola impresa edile che è fallita. Ha 32 anni, vive da solo in una monocamera in montagna. Possiede un pandino un po’ malandato per gli acciacchi del tempo, ma del tutto funzionante. In

questo

periodo

di

disoccupazione

Moustapha è serio e pensieroso, ma è un grande ottimista! Il mercoledì trascorre tutto il suo tempo libero nell’orto sotto casa che è compreso nell’affitto della monocamera. Si alza presto per bruciare l’erba secca e cattiva, zappa un pochino se è necessario, innaffia le piante e raccoglie ciò che ha seminato con tanta cura ed attenzione. Ad esempio in questo periodo ha tre grandi zucche che sfamerebbero dieci squadre di calcio, così ha deciso di far festa con i suoi amici e allora il mercoledì sera si cena tutti a casa sua. Il menu è tutto a base di zucca, ovviamente, ma la sua creatività gli permette di cucinare piatti particolarissimi oltre che deliziosi. Il vino lo portano gli invitati così come il dolce. È un amante delle spezie, delle zuppe con crostoni e dei gelati. Gioca a carte, soprattutto con quelle napoletane. Quando vanno tutti via, Moustapha mette della musica swing anni ‘30 e inizia a sparecchiare. Balla con la sua donna immaginaria e va a letto sorridendo.

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I giovedì di Joan Tanto tanto tempo fa, in una grande foresta, viveva Joan, un leone grande e grosso che faceva paura perfino alla zanzara killer. Ogni mattina Joan con il suo ruggito dava il buongiorno alla foresta ed ai suoi abitanti. Sgranchiva le zampe con un paio di flessioni, ed usciva a procacciarsi del cibo per la giornata. A metà mattinata, per tenersi in forma, correva lungo il percorso che portava fino alla tana del gufo nero. Poi si fermava a prendere una limonata fresca ora a casa di Gigi l'elefante, ora da Giovanni l'ippopotamo, ora da Margherita la cicala. Insomma aveva tanti amici ed era rispettato da tutti. Il giovedì lo trascorreva nel solito modo: la mattina saltava l’allenamento per andare a seguire un corso professionale di lingua cinese; la foresta era infatti un punto di arrivo e partenza per tanti animali migratori. Ultimamente c’erano degli uccelli che cantavano in cinese e a lui il loro messaggio era poco chiaro. Tornato dal corso andava a pranzo da Nana, la nonna papera, al cui banchetto partecipavano anche gli altri vicini di casa e si faceva festa fin quando il vino e la sambuca non li mettevano ko. Ma Joan, che era forte e coraggioso, non si addormentava. Preferiva dondolarsi su un’amaca costruita dal suo migliore amico Kilo, un ragno rosso e peloso, un po’ bruttino. Mentre oscillava a destra e sinistra, leggeva un libro o faceva qualche esercizio di cinese. La sera, invece, accendeva il fuoco accanto al suo giaciglio dove si riunivano tutti gli animali e raccontava loro le innumerevoli avventure della sua vita, aggiungendo qua e là qualche bugia per rendere tutto più avvincente. Joan se ne è andato via una domenica di giugno a 104 anni, ha lasciato un vuoto profondo nella foresta. Ma anche tanto amore. A qualcuno disse che andava a comprare i sigari, ma Kilo conosceva la verità: Joan voleva vivere un’ultima avventura in totale libertà! Sarà tornato? 7


I venerdì di Marta Marta, una formica senza fissa dimora. Di corporatura fragile, ma di animo forte. Vaga randagia in cerca di cibo, e spensieratezza. Tutti i venerdì se ne sta fuori dal supermercato e parla. Un flusso di coscienza vertiginoso. Da brividi. «Le etichette dovrebbero essere solo sulle confezioni del cibo per informare la popolazione sulla verità di quello che acquista, cucina e mangia. E invece no, a noi le etichette piacciono sulle persone. Siamo tanto bravi ad appiccicarle quanto a dare giudizi con superficialità. Fregatevene di quello che il mondo pensa di voi. Per un solo motivo, molto semplice: chi vi rispetta vi dice le cose personalmente. Come quel bambino che la scorsa settimana mi ha detto “Signora formica mi scusi ma perché fa la barbona invece di starsene con la sua famiglia?” Ecco, almeno lui mi ha guardato negli occhi, ha chiesto un confronto e non si è girato dall’altra parte. Non mi ha giudicato e guardato con disprezzo. Che poi io li capisco pure questi atteggiamenti, non è che tutti fanno finta di niente è che stanno male a vederci così. Ma la verità è che noi siamo uguali a tutti voi: carne, ossa, emozioni e pensieri. Che poi voglio dire, ma voi vi siete guardati bene allo specchio? Sarete pure puliti e profumati, indossate abiti perfetti ma io lo vedo che i vostri occhi nascondono rimorsi e rimpianti. Comunque, mi fa male mangiare le bucce di banana sul far del mattino, divento bisbetica come la mitica bisnonna Isabella. Chissà in quale parte del mondo vive. Sì sì che credete che la nostra energia si arresti nel corpo che incarniamo ora? Beata ignoranza! La verità è che si tratta solo di fortuna signori cari. E karma. Perciò stiamo tutti molto calmi. Ma voi le conoscete le tabelline? 3x3? E 2511x1987? Suvvia posate quella calcolatrice e accendete i cervelli!» sostiene Marta. 8


I sabati di Itala Itala ha superato gli anta da un po’. Indossa sempre un rossetto rosso vermiglio, anche la sera prima di andare a dormire. Suona il violoncello in un’orchestra, e pensare che quando era piccola voleva fare la fornaia. Mannaggia alla zia che l’ha portata a lezione di musica! Nella borsa ha sempre uno specchietto e un libro di poesie di Alda Merini. Qualche malizioso dice che nasconde pure un fiaschetto di limoncello. Io però non ci credo, e voi? È una femminista ganza, sta raccogliendo firme per una petizione messa in atto con alcune amiche affinché le donne possano avere in ogni settore lo stesso stipendio degli uomini. «Poi da cosa nasce cosa» dice.

È una donna molto sensibile. Forse è per questo che soffre di attacchi di panico. La frase che ripete spesso è: «che inculata i sentimenti!» sottovoce, da incazzata, in preda ad una crisi di nervi… insomma in tutte le tonalità e sfumature emotive della sua voce. È segretamente innamorata del primo violino dell’orchestra, ma a parte essersi sbronzati insieme non è accaduto nient’altro. Neppure un bacio per sbaglio, però Itala va fiera del fatto che domenica 2 giugno 2013 si sono sfiorati la mano. Ha ancora la pelle d’oca. Che matta che è! Ad ogni modo il sabato mattina, se non ha prove o concerti, frequenta il circolo degli emotivi anonimi. Praticamente nessuno sa il nome di nessuno però tutti sanno le vite di tutti e i film mentali che li inceppano. Che strano eh? 9


Itala esce sempre vittoriosa da lì, tutti fanno il tifo per lei e il misterioso violinista. Poi torna a casa e fai dei cioccolatini buonissimi. Il pomeriggio, invece, lo dedica allo shopping o al disegno. Ha la casa piena di tele ma ha vergogna di mostrale, così quando qualcuno va a trovarla le nasconde ovunque, perfino nel frigorifero! I sabati sera invece, quei pochi liberi, ordina qualsiasi tipo di cibo commestibile e lo divora seduta a terra su un cuscinone a pois che ha nel soggiorno. Poi si distende sul divano e spalma su tutto il corpo impacchi naturali fatti in casa per alleviare i primi cedimenti dell’età. Maledetti tutorial di youtube! Riuscirà la nostra eroina a conquistare il primo violino? «E comunque, inciucioni che non siete altro, volevo solo dirvi che gli anta sono i nuovi enti, o al massimo i favolosi enta!».

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Le domeniche di Bianca Bianca è una studentessa; frequenta l’ultimo anno di architettura. È alle prese con l’esame finale: scienze delle costruzioni. Si tratta del secondo tentativo, il primo non è andato. Di lei conosciamo l’età solo perché non supera i 30. Ne ha 26 difatti e, nonostante ciò, si sente già vecchia. Un problema di tanti, ormai! Nuota che è una meraviglia, non ha bisogno di maschera né pinne. Tuttavia ha difficoltà nell’indossare le ciabatte infradito. Attualmente la domenica mattina si alza presto, dopo aver fatto colazione con un caffè doppio, un pezzo di torta, yogurt e frutta, torna in camera e ripassa almeno tre capitoli prima di pranzare. Il pomeriggio invece lo dedica agli altri. Infatti prova ad aiutare gli stranieri nella compilazione del curriculum vitae. Quindi si reca presso una struttura di accoglienza e trascorre tre ore con abitanti di tutto il mondo, o quasi. A volte si commuove, ma non lo dà a vedere. Altre volte, invece, vorrebbe urlare per la testardaggine di alcuni nel non capire ma, per la fortuna di tutti, non si scompone. Spesso rientra a casa con il sorriso e sempre con la speranza che almeno uno dei tanti che ha aiutato riesca a trovare un impiego, seppur temporaneo. Quando non è troppo stanca la domenica sera va a cinema, adora soprattutto i film d’autore e “quelli che fanno piangere” come dicono le sue amiche. D’altronde tutti hanno dei difetti. Anche i calamari. Sì, se non lo avevate capito, Bianca è un calamaro. Eh sì, anche il loligo va a cinema!

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Al lettore Stanza della cucina, 06-10-2016 Caro lettore, se ti sei imbattuto in questa lettura significa che ami viaggiare, anche se hai un budget ridotto. Perché lo sai meglio di me che a volte la fantasia porta più lontano di qualsiasi scarpa, aereo, treno o nave. Ho deciso di chiamare favole queste brevi storie perché i protagonisti sono esattamente quegli sgorbi scarabocchiati che vedi in alto accanto ad ogni racconto. Questi piccoli mostri affettuosi li ho disegnati con il tablet che ho adibito a tavoletta grafica grazie ad un’app gratuita! Ma c’è una cosa fondamentale che ancora non ti ho confessato: è stata tutta colpa della signora Noia che in questi due giorni non mi ha dato tregua. Che due palle! Tuttavia potrai divertirti nell’immaginare altre storie nelle storie di questi personaggi così diversi eppure tanto simili, decidere qual è quella che preferisci, e pensare a cosa faranno nella loro prossima settimana. Amedeo, Asdrubale, Moustapha, Joan, Marta, Itala e Bianca vivono i giorni intensamente, ognuno facendo qualcosa di speciale, oppure no. Dipende dai punti di vista. Amedeo è un m.n.i. (ndr mostro non identificato), poi c’è Asdrubale che è il gatto poetico, Marta che è una formica nomade e Joan un leone spaventoso ma dal cuore d’oro. Lo so, non posso spoilerare troppo, prima di tutto perché è maleducazione e in secondo luogo perché se hai deciso di leggere prima questa nota ti rovino le aspettative, al contrario, se hai deciso di seguire l’ordine delle pagine potrei sconvolgerti la visione completa post-lettura. Perciò la smetto di tediarti.

Come dici? Vorresti insultarmi ma non sai come contattarmi? Ti accontento subito: puoi scrivermi a giuliaezeno[at]gmail.com (Sappi che se mi insulti ti recapito un cioccolatino di Itala sulla testa). 13


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