La prima volta di FraCasseur

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La prima volta di FraCasseur

Il globo terrestre è coperto di vulcani che gli servono da ano. Georges Bataille, L’ano solare (1927)

Un deserto immenso come la storia. La marcia irta di duelli, scontri muso contro muso. Il fiato confuso con l’avversario, serpenti che amoreggiano in un turbinio di polvere. Fracasseur non ha dubbi.

La città verticale li sovrasterà ancora, torri conficcate nel cielo come un’eterna promessa di nozze. Attesi senza essere invitati, gli uomini talpa non indietreggiano.

Non ricordano più la prima volta in cui sono usciti dalla terra per lanciare la sfida.

I loro artigli sono antichi quanto le ali di Icaro.


La forza di ricordare, un unico gesto che si ripete in modi diversi.

Vedo l’informe Sileno correre nella foresta. Il re Mida lo insegue per domandargli quale sia la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo. Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che sarebbe preferibile non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto!

Seguo la strada verso Occidente, il corteo di Dioniso fa ingresso ad Atene. Socrate va in giro a svegliare i suoi concittadini. Un tafano che ronza e punge, a tutti ripete di avere cura di sé piuttosto che rincorrere le ricchezze, la fama e il potere. Ma forse siete infastiditi e tirate calci, come se qualcuno vi svegliasse mentre state prendendo sonno. Vuol dire che mi condannerete tranquillamente a morte, e poi seguirete a dormire per tutta la vita. A meno che il dio non invii qualcun altro al mio posto...


Sfilano Antistene e Diogene di Sinope, seguiti da Monimo, Onesicrito, Cratete, Ipparchia, Metrocle, Menippeo e tanti altri.

Socrate è impazzito! I randagi portano lo scandalo in Grecia e a Roma. Svegliano le città abbaiando, mordono violentemente tutto ciò che è ipocrisia e falsità. La saggezza dei cinici è un allenamento quotidiano alle fatiche e alle sofferenze. D’estate si rotolano nella sabbia rovente, d’inverno abbracciano le statue coperte di neve.

Sono atleti dello spirito, lottatori in un’arena morale. La libertà quale unica padrona, dicono sempre la verità anche a rischio della propria vita. Smarriti nelle province dell’Impero, il tutto non dà più significato alle parti. Uomini disperati e ammirevoli aprono gli occhi nel ventre putrido del sole.

Vedo Cerinto, Carpocrate, Simon Mago, Saturnino, più in là i dotti Basilide, Valentino e Marcione. Il creato è opera di un funesto demiurgo, perciò lo disprezzano senza riserve. Praticano la castità e l’ascetismo, con lo stesso rigore esauriscono il male peccando e infrangendo le leggi all’infinito. Sia lode a te, Giuda salvatore! Un’orgia di comportamenti religiosi scuote il cristianesimo nascente, danzano gli Ofiti, i Sethiani, i Cainiti, cantano i Fibioniti, i Borboriani e i Barbelognostici. Ireneo si affretta a cospargere di sterco la casa del Signore, ma è grazie all’eresia gnostica che siamo ancora liberi di non amare il mondo.


Questa è sorella Katrei, figlia di Meister Eckhart a Strasburgo. I fratelli e le sorelle del Libero Spirito cercano la via migliore per rifluire in Dio. Essi non hanno uniforme! s’indigna il chierico A volte vestono in maniera sontuosa e dissoluta, a volte da miserabili. Credono forse che sia permessa loro ogni cosa? Schwester Katrei non si fa guidare, la via indicata dal pastore è troppo lontana. Non è impresa da donne, ma lei lascia tutto e imbocca il sentiero più vicino. Ora è il teologo a seguire la mistica come un agnello. Signore, gioite con me: io sono diventata Dio!

Per tre giorni giace a terra priva di sensi, e l’avrebbero sicuramente sepolta se non fosse stato presente il suo confessore.

A furia di stuzzicare la carne, la politica diventa nervosa. Satana è l’effetto collaterale di una condizione femminile.

Vedo Jeanne des Anges, la madre superiora delle orsoline di Loudun, dice di essere stata stregata da un prete (Urbain Grandier sarà bruciato vivo il 18 agosto 1634). Le amazzoni della fede sono pronte a nuove battaglie, sotto la maschera del demonio sfidano il potere maschile. Le energumene levitano, balzano di colpo in piedi dal letto, si contorcono e si agitano. Le loro prodezze fanno paura. Gli esorcisti le braccano come bestie feroci, il corpo è tumefatto ma non possono domarle.


Il duello continua. Nel 1713 la bolla papale Unigenitus condanna l’eresia giansenista, la resistenza si organizza in una spettacolare “Opera delle convulsioni”.

Pétronille e Braguette guidano la rivolta nei manicomi. Né agnelli sacrificali né lupi della rivoluzione, l’isteria è l’unico modo di sfuggire alla demenza.

Sulla tomba del diacono François de Pâris fioriscono i miracoli, il cimitero di Saint-Médard è l’epicentro di un violento sisma della fede. Fremiti incontrollati, urla, ossa che stridono, occhi rovesciati, schiuma alla bocca.

I veri militanti dell’antipsichiatria sono 4000 donne talpa rinchiuse alla Salpêtrière.

E poi pugni e calci, bastonate e colpi di spada, chiodi trafitti nella carne, fino all’estremo soccorso della crocifissione. Vedo le sorelle Angélique e Brigitte, e un plotone di donne fachiro che sgobbano per dare una chance all’anima.

Charcot cerca una vera malattia, loro gli sbattono il sesso in faccia. Sontuosi archi di cerchio! E immane produzione di sintomi: 4506 crisi in tredici giorni, 17083 crisi in diciassette giorni. Atlete formidabili, combattenti infaticabili. Volete che il mio corpo parli? Lo farà e vi prometto che nelle risposte che vi darà vi sarà molta più verità di quanto possiate immaginare.


Fracasseur si è guardato nello specchio della storia. Nel suo gesto la forza elementare di mille scontri. Non sono solo spazzatura, per questo con la mia spazzatura io ti sfido! Non temono di tornare nelle fogne. Li aspettano le donne talpa, le madri che non li hanno mai generati.

Storia disegnata da Giuseppe Palumbo nel corso della performance-dibattito di Action30 “L’invasion des supernormaux et la résistance des hommes-taupes” tenutasi presso il Pathé Palace a Bruxelles, il 10 novembre 2007, nell’ambito del Festival des Libertés, con il coordinamento di Mathieu Bietlot. Testi di Pierangelo Di Vittorio.

Disastri – le rivoluzioni e i vulcani non fanno l’amore con gli astri. Le deflagrazioni erotiche rivoluzionarie e vulcaniche sono in antagonismo con il cielo. Allo stesso modo degli amori violenti, esse si producono in rotta con la fecondità. Alla fecondità celeste si oppongono i disastri terrestri, immagine dell’amore terrestre senza condizione, erezione senza sfogo e senza regola, scandalo e terrore. Georges Bataille, L’ano solare (1927)


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