Kaleidoscopio Giornale - Novembre 2011

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Kaleidoscopio giornale Satriano di Lucania, Anno 1 - Numero 5 - Novembre 2011

Inchieste - Reportage - Denuncia - Confronto - Ambiente - Territorio - Arte - Cultura - CuriositĂ

Illustrazione grafica: Graziano Mancuso

ENERGIE DISCARICABILI

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a soli


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KALEIDOSCOPIO NOVEMBRE 2011

IRETTAMENTE DA MARTA

Nel rimanere inermi c'è una strato di vento che rende impassibili. Siamo spacciati ! Lucani disorganizzati persi nei boccali di birra annegati nelle buone intenzioni aitanti nei muscoli che alzano i bicchieri paralizzati di fronte il “da fare”.

MISSION IMPOSSIBLE Proprio non ce la facciamo. Riparare la fontana del Piesco sta diventando un'impresa più ardua del previsto. Convocati i migliori tecnici internazionali nessuno è riuscito a risolvere l'arcano. La valvola non funziona e l'acqua continua a essere sprecata da più di un anno ormai. Dobbiamo chiamare Tom Cruise? Continueremo a monitorare la situazione.

Kaleidoscopio Giornale Supplemento di AL PARCO Registrato al Tribunale di Potenza n° 137/2010 Direttore Responsabile Rocco Perrone Impaginazione e grafica Giuseppe Sileo Responsabile Redazione Gianfrancesco Giuzio

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E' BELLISSIMA Vetri appannati “sorrisi distesi” lune piatte panchine fredde, ghiacciate improvvisi rivoli di ricordi. Poter dire finalmente: ADDIO AMORE MIO

SOMMARIO

3. L'INTERVISTA - ENERGIA DISCARICABILE 6. MUCKRACKING STRADALE - COPERTONE SELVAGGIO - TURN OFF THE LIGHT 8. E' SUCCESS0 - BUGIARDO AMORE 9. FOCUS - RICICLA L'OLIO VEGETALE 10. AMBIENTIAMOCI - INCENERIRE I RIFIUTI 12. OLTRE CONFINE - SAVOIA DI LUCANIA - UN ALTRO PUNTO DI VISTA 13. SPORT - TUTTI IN CAMPO CON IL REAL SATRIANO 14. FM SATRIANO 16.19 - NATURALMENTE MUSICA ECOSOSTENIBILE 15. E CHE QUIZ! - SATRIANO E' UN PAESE DI MONTAGNA 16. LIBERAMENTE - POSTO SEGRETO, BRONTOLO, MI PIACE

Redazione Angelo Telesca Antonio Menafra Francesca Muro Mariacarmela Flaviano Silvia Sabia Hanno collaborato Angela Vita Petrullo Carla Cavallo Graziano Mancuso

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INTERVISTA

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EnergiaIntervista discaricabile a Tonino Iallorenzi risponde! Molto spesso o quasi sempre la gente non partecipa perchè ha altro da fare: mettere assieme il pranzo con la cena. Faccio una deroga all' incipit iniziale: è ridicolo, invece, non vedere presenti chi riveste incarichi politici o chi crede di rappresentare correnti di pensiero. Chissà dove operano e fanno opinione? Davanti ai Bar? O in conviviali e cenacoli lobbistici?

Domenica 6 Novembre nell'aula consiliare del Comune di Satriano si è tenuto un incontro, organizzato dal gruppo Satriano Insieme, in collaborazione con l'Organizzazione Lucana Ambientalista (OLA), dal titolo “Smemorandum”. Lo scopo dell'iniziativa era sollecitare l’opinione pubblica Lucana ad esprimere una valutazione, ad attivare pratiche adeguate ed assumere atteggiamenti e comportamenti collaborativi per scelte consapevoli che considerino centrale le questioni ambientali e la salute dei cittadini. Si è parlato infatti di petrolio, rifiuti, con particolare attenzione al caso Fenice e alla discarica di Satriano, e ancora delle contraddizioni delle energie rinnovabili. Abbiamo intervistato Tonino Iallorenzi per porgli alcune domande sulla situazione di Satriano. Domenica 6 Novembre nella sala consiliare eravamo davvero in pochi. Lo scorso consiglio comunale era deserto come abbiamo evidenziato nell'ultima edizione di Kaleidoscopio. Come valuti questa mancanza di attivismo dei satrianesi? Per natura non mi iscrivo mai al partito che critica gli assenti. Ho visto iniziative organizzate dal nostro gruppo più numerose. Come ho visto iniziative organizzate dalla maggioranza deserte. Ho visto consigli comunali semi pieni. Spesso perché interessava la querelle e il confronto duro. Credo che la gente partecipi quando trova interesse o quando comprende gli argomenti. Il tema ambientale è ancora assente nelle coscienze dei più. Anche in quelle degli amministratori, a tutti i livelli. Quello che accade in questi giorni è la pistola fumante. La partecipazione non è il nostro forte, anche per colpa degli interlocutori. Compresi, forse, chi qui chiede e chi

DISCARICA PIETRA CONGOLO. Durante l'incontro hai sostenuto che il Comune ha poche possibilità di vincere il ricorso al consiglio di stato. Ricordiamo ai lettori che la Tike srl detiene l'autorizzazione a costruire una discarica nel territorio di Satriano dopo aver vinto il ricorso al Tar che ha decretato la modifica dei confini del Parco Nazionale escludendo di fatto i terreni interessati dai vincoli imposti dall'appartenenza a un Parco. Addirittura hai detto che nel ricorso del Comune al consiglio di stato non era specificato che Satriano fa parte del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano ma che grazie al vostro intervento è stato poi modificato. Ci spieghi meglio la situazione? L'argomento discarica richiederebbe uno spazio tale che verrei meno al precetto della sintesi che mi chiedete. In un incontro propedeutico alla formulazione del ricorso al consiglio di stato che avemmo con il professionista incaricato, abbiamo notato che l'impianto difensivo formulato era privo di alcune contestazioni al capisaldo della sentenza TAR. Per attaccare un impianto di una sentenza a nostro avviso bisogna contestare puntualmente gli assunti. A parte dotte contestazioni tecniche, non si parlava da nessuna parte di valenza ambientale, di valenza paesaggistica, di coerenza paesaggistica, della presenza degli scavi archeologici della Torre, del Parco della val d'Agri (all'interno dello statuto e dell'atto costitutivo, tra le altre, si afferma che non si possono realizzare al suo interno: discariche e pozzi di petrolio, fatto salvo i pozzi esistenti: di fatto sanandoli). Omettere queste considerazioni equivaleva ad autorizzare la discarica. Puntualmente abbiamo sollevato questi punti e pare il professionista li ha presi in seria considerazione, non poteva essere altrimenti. Qualcuno aveva dimenticato di parlargliene. E la Regione Basilicata ha fatto ricorso al consiglio di Stato o no? Qui la questione diventa più contorta e Pirandelliana. I massimi esponenti regionali hanno detto più volte che lo avrebbero fatto. L'assessore Mancusi prese impegni

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formali. E ha fatto dichiarazioni di conferma del ricorso. Ad oggi non si capisce se lo hanno fatto o no. Secondo me "NI". Il ricorso della Regione è un atto formale. La regione per statuto entra nelle questioni che la riguardano legalmente. Un ricorso pro forma è un ricorso capace di cambiare la natura e la “forma” della sentenza? Ricordo che la regione nel '97 emise un bando nel quale chiedeva alle imprese di presentare progetti per discariche, l'allora impresa Tolla (ora Tyke) rispose ed ottene autorizzazione tramite Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La regione come ente è responsabile in prima persona della vicenda. Mi assumo la responsabilità per quanto sto dicendo. (LINK 1) Quindi pensi che la discarica si farà? Le discariche sono vietate dal decreto Ronchi n. 22 del 1997 e da una direttiva europea la 91/31/CE. In regione Basilicata la gran parte del rifiuto va in discarica o a Fenice. La raccolta differenziata non decolla per colpa delle opere infrastrutturali (siti di compostaggio, trasferenza) a Satriano si fa la differenziata (30%), ma i rifiuti per la maggior parte vanno in discarica e a Fenice. Non è un caso che solo i paesi come Montalbano vicini alla Puglia dove vi sono i siti di compostaggio raggiungono il 65%. Il sistema lucano è al collasso. C'è il caso Fenice. In regione c'è un'unica discarica autorizzata per rifiuti speciali, quella di Pietra Congolo. Il Tar si è espresso. Salvo un miracolo: i politici fanno partire la logica dei rifiuti zero e della vera differenziata altrimenti credo che le sorti siano segnate. In questi giorni in regione si parla di aumento delle cubature in discarica. Io credo realisticamente che la discarica si farà, nel comune di Satriano o forse in quello di Tito. Il sito è a pochi centimetri dalla linea di confine. Non mi meraviglierei se qualcuno ritraesse verso Brienza la “coperta” del Parco. Non dimentichiamo le responsabilità della giunta di Satriano. In una conferenza propedeutica a quella unificata comuni-regione-stato, il comune si è espresso in maniera ambigua (dagli atti risulta che ha detto che non aveva interesse che quella zona rimanesse nel parco), dagli atti del ministero risulta che il comune non ha mai inviato documentazione a supporto. Tranne farlo per via fax (così si è difeso l'ente). Tutto questo, è uno dei punti sulla quale si regge la sentenza del TAR che da ragione alla Tyke e di fatto autorizza la discarica. (LINK 2) NUOVE CONCESSIONI PETROLIFERE. Il memorandum fir-

mato pochi mesi fa da De Filippo prospetta l'aumento delle estrazioni petrolifere su tutto il territorio regionale. A che punto sono le due autorizzazioni che interessano il comune di Satriano? Le autorizzazioni sono 2: 1) Cerasa, al confine tra Sasso e Satriano. Nel 2007 il comune di Satriano disse che doveva pensarci. Nacque

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un comitato spontaneo che raccolse 800 firme. Dopo 8 mesi circa, agli inizi del 2008, il comune finalmente, grazie ai volontari, votò una delibera con la quale disse no al pozzo. Così fecero tutti i comuni dell'area. Attualmente l'autorizzazione è in questo stato : 15.02.2011 il ministero ha chiesto alla società informazioni sui documenti per il VIA. 2) "Satriano di Lucania". Questa è la piu' pericolosa perchè di fatto è estesa a tutta l'area del Melandro. Sono coinvolti 11 paesi. Allo stato attuale il permesso è in questa situazione: 23.05.2011 è stata indetta la conferenza di servizi. Dalla lettura cronologica degli adempimenti per la concessione "Satriano di Lucania" noterete che dal ministero risulta che tutti i comuni hanno detto no, il comune di Satriano ha solamente inviato un documento. (LINK 3) DISCARICA/PETROLIO. Nel corso dell'incontro si è accostata la discarica alle nuove estrazioni petrolifere. Infatti la discarica che dovrebbe sorgere a Satriano dovrebbe smaltire rifiuti speciali. La relazione è presto fatta? Tu pensi che a Pietra Congolo verranno stoccati i fanghi derivanti dalle estrazioni petrolifere? E' tutto concatenato, a Satriano ci sono i pannelli fotovoltaici. Quelli vanno smaltiti. A Satriano ci sono i permessi petroliferi in atto. A regime i pozzi producono fanghi. Dove si smaltiranno questi rifiuti? In una discarica di rifiuti speciali. Nel caso in cui la discarica divenisse realtà è inevitabile. Il progetto presentato dall'impresa richiedente e che ottenne la VIA elenca in 19 pagine tutta la mole di rifiuti speciali e non stoccabili nel sito. Vi invito a leggere la tipologia dei rifiuti che saranno stoccati nella discarica di Satriano in base al progetto. (LINK 4) FOTOVOLTAICO SELVAGGIO. Molti sostengono che il fotovoltaico in questa situazione di crisi economica sia l'unico spiraglio per un territorio come il nostro dove i privati non hanno mai investito seriamente nell'agricoltura. Recentemente sono sorti molti impianti sul territorio comunale. Il gruppo Satriano Insieme come avrebbe gestito la situazione?


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Le responsabilità della situazione sono regionali e poi comunali. Il sistema industriale alla “Satrianese” è fallimentare. Si legge sul costo della bolletta che tutti paghiamo. A tutti viene prelevato un 7% che finanzia l'energia pulita. Il sistema è drogato. Gli imprenditori producono energia e la vendono al gestore (ENEL) a circa 0,45 cent. a Kwh. Enel vende la stessa energia ai privati a 0,16 cent. Noi avremmo preteso di potenziare la produzione orizzontale. Produco ed utilizzo per uso domestico. Mettendo le istallazioni di silicio sui tetti dei privati. Si finanziava in parte l'abbattimento della bolletta del privato e in parte le giuste esigenze imprenditoriali. L'energia è pulita e a dimensione d'uomo quando non devasta il territorio e non ne modifica il paesaggio. La parte più cospicua di investimento industriale doveva interessare solo i siti dismessi, inutili, cementificati, da bonificare o pubblici (zone industriali dismesse, aree prefabbricati, superfici cementificate, inutili aree PIP e tutte le superfici comunali). L'agricoltura a Satriano, fatte salvo debite eccezioni, è ferma al palo. Dismettere la rete irrigua o il mercato coperto non è stata una furbata della giunta comunale. In periodi di crisi il settore primario è l'unica scialuppa di salvataggio. Ma l'installazione invasiva di fotovoltaico fatta a Satriano ha di fatto annullato la poca vocazione agricola. E di questo sono responsabili la Giunta di Satriano e tutti quei privati che si sono fatti ammaliare ( a loro carico ci saranno anche i costi di smaltimento). Oggi i terreni agricoli a Satriano non valgono nulla, per colpa soprattutto del fotovoltaico. Nel Vulture Melfese un ettaro vale quasi 20.000 € sfido a trovare un impianto di fotovoltaico nei terreni tra Barile, Venosa, Palazzo e Lavello. Siamo tutti d'accordo che andava incentivata di più l'installazione di pannelli ad uso privato, il cosiddetto scambio sul posto che azzera la bolletta e permette di rientrare nell'investimento. La mia famiglia ce l'ha sul tetto e funziona. Ma la legge è statale. Per questo vorrei sapere cosa avrebbe fatto il gruppo Satriano Insieme per evitare la proliferazione degli impianti fotovoltaici non integrati (a terra) nel territorio di Satriano. Li avreste vietati del tutto? Avreste potuto? Come avreste agito? Come avreste incentivato il fotovoltaico da installare sui tetti dei cittadini?

La responsabilità per quanto è accaduto a Satriano è della Regione e del Comune. La Regione ha autorizzato lo sfruttamento industriale a terra e non ha finanziato i piccoli impianti ad uso domestico così come ha fatto ad esempio il Trentino. Il comune di Satriano non si è posto nella maniera corretta nei confronti delle imprese. Io avrei costretto ad investire sui suoli pubblici e sulle aree dismesse. Non sono contro il fotovoltaico. Ritengo solo che questo sistema sia falsato. Avrei regolamentato la proliferazione. Indicando dove le istallazioni si potevano fare. Nelle aree dismesse. Il comune di Satriano ha regolamentato la questione in maniera postuma. Quando la frittata era gia fatta. Quindi io sono per un fotovoltaico pulito. Ecocompatibile. Noi non li avremmo vietati, li avremmo normati e regolamentati. Il comune avrebbe potuto ostacolare l'installazione selvaggia? Quando? Appena la regione varò il piano e nel momento in cui i privati cittadini possessori di un terreno agricolo, presentarono delle DIA per recinzioni (era evidente che si trattava di un escamotage). A mio avviso oggi quelle installazione di fronte ad un ricorso o una seduta di una suprema corte sarebbero tutte irregolari. Come? Con un piano di regolamentazione su tutto il territorio comunale, creando una sorta di vincoli e divieti. Del tipo: non si possono realizzare impianti in prossimità di corsi d'acqua, del centro abitato, ad una distanza inferiore a 1.000 mt da una casa abitata, vicino ad aree di pregio paesaggistico, turistico, architettonico, storico, in prossimità di un altro impianto e a una distanza non meno di 5.000 mt, le istallazioni a terra su superficie agricola devono essere allocate ad un altezza di 6 mt onde permettere l'utilizzo della superficie agricola. Noi avremmo finanziato gli impianti domestici mediante una variazione dei fondi derivanti dal PO Val d'Agri. In questo modo avremmo realmente alimentato l'economia locale. Oggi i pur meritori impegni di chi ha dato un minimo di occupazione nel paese saranno vani, in quanto tutto a breve si sgonfierà in una grande bolla di sapone. Cosa che sta già accadendo. A cura di Rocco Perrone

LINK 1: Per capire il livello degli interlocutori, vi invito a leggere, dal resoconto dei consigli regionali, quanto hanno detto sull'argomento: http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/site/Consiglio/detail.jsp?sec=100052&otype=1115&id=296125 http://satrianoinsieme.bloog.it/finalmente-discutono-della-discarica-in-consiglio-regionale.html http://satrianoinsieme.bloog.it/discarica-della-tyke-srl-a-satriano-l%e2%80%99assessore-mancusi-annuncia-il-ricorso-al-consiglio-di-stato.html LINK 2: http://satrianoinsieme.bloog.it/la-giunta-comunale-di-satriano-e-responsabile-della-discarica-ecco-i-documenti.html LINK 3: http://satrianoinsieme.bloog.it/progetto-esecutivo-per-la-discarica-di-pietra-congolo.html LINK 4: Per monitorare la situazione in tempo reale utilizzate il link del ministero: http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=50&numerofasi=4 http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=53

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UCKRACKING STRADALE

Copertone

selvaggio

L’inverno è ormai alle porte e per chi possiede una macchina o qualsiasi altro mezzo di trasporto questo significa anche dover cambiare gli pneumatici. Secondo la normativa italiana, in linea con quella europea, gli pneumatici fuori uso (PFU) sono un rifiuto speciale non pericoloso, identificato nell’elenco Europeo dei Rifiuti con il codice CER 16 01 03, ovvero appartenente alla categoria di rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli. In Italia poteva mai mancare uno smaltimento illegale degli pneumatici? Risposta a dir poco scontata, se si pensa che lo smaltimento degli pneumatici fuori uso è uno dei settori più redditizi per le organizzazioni criminali, che prediligono soprattutto i traffici internazionali dove le principali mete sono Cina, Hong Kong, Malesia, Russia, India, Egitto, Nigeria e Senegal. In questi Paesi, dove l’ingresso è facilitato da procedure più semplificate,

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vengono utilizzati come combustibile per cementifici, cartiere, termovalorizzatori e così via, oppure per la realizzazione di fondazioni stradali e ferroviarie, rilevati stradali alleggeriti e bacini di ritenzione delle acque piovane. Ma non solo: nei flussi internazionali, i PFU servono anche a camuffare il trasporto di altri tipi di rifiuti particolarmente tossici: caricati nei container fungono da nascondiglio perfetto per fusti e altri tipi di scorie. In Italia lo smaltimento illegale degli PFU è pari al 25%, cioè sono circa 100.000 tonnellate gli pneumatici fuori uso che ogni anno vanno a finire nei circuiti illegali di smaltimento. Il calcolo di questo sciacallaggio ambientale è stato presentato da Legambiente in collaborazione con Ecopneus nel dossier “Copertone selvaggio”.


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UCKRACKING STRADALE

Dal 2005 ad oggi il quantitativo di PFU che, invece di essere avviato ad un corretto recupero e trattamento, viene disperso nell’ambiente è pari a 800 volte l’area di un campo di calcio. Queste 100.000 tonnellate di PFU, smaltite illegalmente, rappresentano oltre un quarto del quantitativo totale che ogni anno in Italia viene dismesso, arrecando così gravi danni al paesaggio, all’ambiente e alla salute della popolazione, soprattutto quando qualcuno decide di incendiarli. Le notizie di cronaca che si leggono nel dossier sono sconfortanti, in quanto spesso gli pneumatici vengono utilizzati per occultare rifiuti ancora più pericolosi, come è successo nel Parco dell’Alta Murgia, dove uno di questi siti illegali era stato preparato nel seguente modo: sotto l’amianto, poi scarti di varia tipologia e sopra i copertoni da bruciare. Una pira che ha bruciato per giorni e giorni, avvelenando l’aria. Secondo le stime più attendibili sono circa 350 mila le tonnellate di PFU prodotte annualmente nel nostro Paese, frutto della vendita di oltre 30 milioni di pneumatici per autovettura, 2 milioni per autocarro, 3 milioni per mezzi a 2 ruote e 200 mila per mezzi industriali ed agricoli, cui corrisponde, in linea di massima, l'uscita dal mercato di altrettante quantità di pneumatici usati. Della quantità di PFU prodotti nel 2009, circa la metà è stata destinata al recupero energetico, il 20% è stata recuperata come materia prima seconda per utilizzi urbani e

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In Italia lo smaltimento illegale degli PFU è pari al 25%, cioè sono circa 100.000 tonnellate gli pneumatici fuori uso che ogni anno vanno a finire nei circuiti illegali di smaltimento. Così, per contrastare tale fenomeno, nel 2009 è stato costituito Ecopneus, società senza scopo di lucro, per gestire il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale degli pneumatici fuori uso. industriali (dato pari alla metà della media Europea) e la quota restante (circa il 25%) si è dispersa in traffici o pratiche illegali. Nel dossier si legge che in Italia sono state individuate 1049 discariche illegali di PFU di cui 31 in Basilicata e che la perdita secca, che ogni anno viene inflitta all’Erario per il mancato pagamento dell’IVA sulle vendite degli pneumatici e sulle operazioni di recupero, è pari a 143,2 milioni di euro. A questa cospicua cifra vanno aggiunti poi i mancati ricavi degli impianti di trattamento costretti a lavorare a regime ridotto, e i costi di bonifica delle aree adibite a discariche. Così, per contrastare tale fenomeno, nel 2009 è stato costituito Ecopneus, società senza scopo di lucro, costituita dai principali produttori e importatori di pneumatici presenti in Italia come Bridgestone, Continental, Michelin, Pirelli, Goodyear, Dunlop e Marangoni per gestire il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale degli pneumatici fuori uso. Inoltre tale sistema di gestione rende ben visibile e controllabile il contributo ambientale, che non è né una tassa, né una novità, ma un costo che inconsapevolmente i cittadini già pagavano, ma che ora troveranno scorporato in fattura. In questo modo a beneficiarne saranno gli operatori del settore, i cittadini, lo Stato recuperando le entrate fiscali sottratte dai traffici illegali e soprattutto l’ambiente. Inoltre se gli pneumatici fuori uso vengono trattati correttamente possono diventare anche una preziosa risorsa, come è stato fatto in via sperimentale nella provincia di Torino, dove un tratto stradale è stato asfaltato con conglomerato bituminoso contenente polverino di gomma derivante dal trattamento di questo materiale. Angela Vita Petrullo

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UCKRACKING STRADALE

Turn off the light Spegnete la luce

Da un po’ di tempo vedete luci ovunque? Non preoccupatevi non siamo invasi dagli alieni! Tutta questa luce viene dai numerosi impianti di pannelli fotovoltaici sparsi per il comune di Satriano. L’abbondante illuminazione è stata installata per motivi di sicurezza, ma le persone che abitano nei paraggi degli impianti non sono molto contenti di tutta questa luce! Perciò il sindaco in seguito alle diverse lamentele ha invitato i proprietari delle attrezzature a munirsi di nuove tecnologie di sicurezza che riducano l’impatto ambientale. Oggi dei circa 8 impianti che circondano il centro abitato di Satriano (chi funzionante e chi no), nessuno ancora ha spento le luci! Vi terremo aggiornati. Gianfrancesco Giuzio

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SUCCESSO...

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Bugiardo amore

c'è posta per te caro maestro

Il nostro caro compaesano Giovanni Langone ha voluto incontrare dopo 56 anni una sua vecchia conoscenza nel programma “C’è posta per te”. Nel lontano 29 giugno 1956 il giovane 28enne Giovanni una sera andò a ballare in un bar degli anni 50, nella frazione Ronchi di Monfalcone. Quella sera, dopo essersi seduto al suo tavolo e dopo aver ordinato una bibita, vide una ragazza sarda da cui era molto attratto. Si avvicinò, le chiese di ballare e la ragazza accettò. Tango e mazzurca, questi erano i balli che fecero capire a Giovanni che la ragazza corrispondeva i suoi sentimenti. Dopo aver trascorso la serata insieme la ragazza si fece accompagnare da Giovanni vicino casa, lì si diedero il primo appuntamento per la domenica seguente al “Caffè Trieste alle 20:45”. Giovanni arrivò puntuale all’appuntamento solo che... la ragazza non si presentò! Allora decise di recarsi nello stesso bar per cercarla e la trovò in compagnia di un altro ragazzo. Per la delusione tornò a casa e tra i suoi mille pensieri iniziò a comporre la sua prima canzone che chiamò “Bugiardo amore”. Da

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quel giorno non la vide più ed è per questo che decise qualche settimana fa di chiedere una mano a Maria De Filippi! Lei accettò subito l’invito rimanendo sorpresa. Il signor Giovanni l’aveva invitata semplicemente per cantargli la sua canzone e per ringraziarla perché grazie a lei aveva iniziato a comporre canzoni. La signora sorpresa accetta di aprire la busta e con felicità Giovanni la invita a ballare come una volta. Francesca Muro & Mariacarmela Flaviano

C'è

Posta per

Te


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Ricicla l'olio vegetale Scarsa la risposta della cittadinanza Dopo aver avviato la raccolta differenziata Porta a Porta, l’Amministrazione Comunale di Satriano di Lucania ha deciso di proporre un’altra interessante iniziativa sempre all’insegna del rispetto della natura: il riciclo dell’olio vegetale. A questo scopo tutte le famiglie Satrianesi residenti nel centro abitato hanno ricevuto negli scorsi giorni, in allegato al mensile di informazione “Comune informa”, un volantino informativo che spiegava loro come fare per aderire alla campagna “Rispetta la natura” e differenziare l’olio vegetale esausto. Ma nonostante il tutto sia piuttosto semplice e non comporti alcuna spesa, nè un impegno particolare, l’iniziativa per ora non sta avendo grande successo. Secondo quanto riferito dalla CRtec Group, infatti, ad oggi le richiste di adesione da parte della cittadinanza satrianese sono davvero poche: sarebbero solo una decina! Eppure lo ripetiamo il tutto è piuttosto semplice: l’Amministrazione Comunale tramite la CRtec mette a disposizione dei cittadini un numero verde per tutte le informazioni e tutte le delucidazioni sul nuovo servizio per riciclare l’olio vegetale in modo comodo, veloce e gratis. Il numero, l’ 800912907, è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 e nel caso risponda la segreteria si possono lasciare il proprio nome e un recapito telefonico. E’ possibile richiedere la tanica per la raccolta dell’olio usato che verrà consegnata e recuperata gratuitamente direttamente a casa.

La consegna della tanica è prevista entro una settimana dalla richiesta, mentre il recupero, considerato che la portata del contenitore è di 4 litri, avverrà ogni 2-3 mesi. E’ però possibile chiamare il numero verde in ogni momento per richiedere il ritiro dell’olio e inoltre la CRtec Group si impegna a contattare i cittadini periodicamente per verificare le quantità raccolte. Una volta prelevato, l’olio usato verrà consegnato ad aziende, situate a Latina e Lamezia Termini, che si occuperanno di trasformarlo in biodiesel. Per sottolineare l’importanza della partecipazione dei cittadini a questa iniziativa vogliamo ricordare che in Italia vengono immessi al consumo circa 1.400.000.000 kg. di olio vegetale all’anno, di cui si stima un 20% di residuo non utilizzato. Ci troviamo di fronte ad oltre 280 milioni kg di olio vegetale usato, circa 5 kg a testa, che ogni anno restituiamo all’ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi ricco di sostanze inquinanti. L’olio “esausto”, arrivato a una temperatura di oltre 200°C infatti, si trasforma chimicamente diventando un fluido denso e appiccicoso difficile da smaltire. Solo 1 kg di olio versato su di uno specchio d’acqua forma uno strato di pellicola grande come un campo da calcio (rendendo necessaria una bonifica di alcune centinaia di metri quadrati) al di sotto della quale niente può rimanere in vita dato che impedisce gli scambi di ossigeno fra aria e acqua. E ancora, un litro d’olio vegetale rende non potabile un milione di litri d’acqua, quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni; impedisce alle radici delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive; danneggia i depuratori influenzandone il corretto funzionamento. Quindi cosa state aspettando? Alzate la cornetta e richiedete la vostra bella eco-tanica! Silvia Sabia

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BIENTIAMOCI

Incenerire i rifiuti unica soluzione possibile? Il caso Fenice scoppiato in questi mesi riapre la controversa e spinosa questione sui termovalorizzatori, sorti negli anni passati come possibile soluzione alle discariche ormai sature. A differenza dei vecchi inceneritori che distruggevano soltanto termicamente le materie con cui li si alimentavano, un termovalorizzatore sfrutta il potere calorifico della sostanza che brucia per la produzione di energia elettrica. Il processo di combustione riduce del 70% il volume dei rifiuti in ingresso, producendo così delle scorie di scarto che andranno smaltite poi in discariche per rifiuti speciali.

biennio 2007/2008, sono stati inceneriti circa 4.2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 3,3 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui circa 600mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (RAPPORTO ISPRA 2010). Ricordando che la ripartizione dei quantitativi trattati è strettamente correlata alla distribuzione degli impianti, la maggior parte dei rifiuti è trattato in solo 8 regioni, nel 2007, ad esempio, nel seguente modo: Lombardia con oltre 3,1 milioni di tonnellate, l’Emilia Romagna con circa 1,2 milioni di tonnellate, il Veneto con quasi

Il termovalorizzatore Fenice è costituito da due linee con recupero di energia; una linea con forno a griglia per i residui solidi (RSAU e RSUP) e una seconda linea con forno a tamburo rotante per residui liquidi, melme e fanghi, (RS, RP, ecc.). Dopo un lungo iter amministrativo, l’impianto è entrato in servizio nel 2000 con l’osservanza da parte della società Fenice di un piano di monitoraggio ambientale dell’area Melfese. L’impianto è autorizzato a trattare 65.000 tonnellate di rifiuti all’anno, di cui 35.000 tonnellate sono rifiuti industriali e 30.000 tonnellate rifiuti urbani, cogenerando contestualmente 38.000 Mw/h di energia elettrica venduti poi sulla rete nazionale. Dalle dichiarazioni MUD fornite dai gestori degli impianti di incenerimento risulta che, in Italia, nel

Incenerimento di rifiuti in Basilicata nel biennio 2007-2008 (tonnellate) Basilicata

RS pericolosi

RS non pericolosi

RS Totali

RSU

2007

33.403

6.524

39.927

26.792

2008

20.885

3.219

24.104

16.182

Incenerimento di rifiuti in Italia nel biennio 2007-2008 (tonnellate)

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Basilicata

RS pericolosi

RS non pericolosi

RS Totali

RSU

2007

4.163.629

2.735.863

612.741

3.348.604

2008

4.372.240

2.749.478

592.021

3.341.499


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BIENTIAMOCI

534mila tonnellate, il Friuli Venezia Giulia con 455mila tonnellate, il Piemonte con circa 363mila tonnellate, la Toscana con poco più di 321mila tonnellate, il Lazio con quasi 261mila tonnellate ed infine, la Puglia con poco meno di 243mila tonnellate. Per quanto riguarda la Basilicata nel biennio 20072008 si registra una flessione dei rifiuti avviati ad incenerimento, infatti nel 2007 i rifiuti urbani trattati erano circa 27mila tonnellate, e quelli speciali invece circa 40mila tonnellate, di cui pericolosi 33mila tonnellate, con il 2008, invece, i rifiuti urbani trattati sono stati circa 16mila tonnellate, e quelli speciali invece circa 24mila tonnellate, di cui pericolosi 20mila tonnellate. Come pensiamo di risolvere il problema dei rifiuti dal momento che ognuno di noi produce circa 1 kg di rifiuti al giorno? Ci comportiamo come se il problema dello smaltimento non ci riguardasse, sembra che sia più facile buttare

KALEIDOSCOPIO NOVEMBRE 2011 tutto in un sacchetto nero ed incatenarsi al cancello di una discarica, o di un impianto di incenerimento, che affrontare in prima persona il problema rifiuti, modificando ad esempio le proprie abitudini domestiche. Purtroppo siamo il popolo della contraddizione, se i termovalorizzatori vengono realizzati lontano da casa non temiamo le emissioni e li riteniamo necessari, se invece si tratta dei propri confini non vogliamo sentirne parlare e, allo stesso tempo, non vogliamo spendere un centesimo in più di euro per smaltire i rifiuti fuori regione. Un impianto di incenerimento richiede un forte investimento, deve essere adeguatamente inserito nel territorio, deve servire un bacino di utenza non troppo piccolo, la scelta deve avvenire in un contesto di pianificazione territoriale che miri al miglioramento della sostenibilità della vita. Il trattamento termico dei rifiuti potrebbe essere un’opzione praticabile solo per quella parte di rifiuti che, fatti tutti i passaggi, non è più utilizzabile e che finirebbe così in discarica, dove soprattutto in Basilicata, nonostante il costo di milioni di euro l’anno, è concentrato tutto lo smaltimento. L’atteggiamento dei cittadini verso i termovalorizzatori è ancora diffidente, molte volte a causa di una disinformazione o mal informazione, che tende a dare una visione poco reale e obiettiva del problema. Spesso però tale atteggiamento è conseguenza di un monitoraggio poco efficiente e a tratti occultato da parte di quegli Enti preposti, proprio come avvenuto per Fenice, dove l’attività della Magistratura ha evidenziato lacune e falle del sistema regionale nel campo dei controlli ambientali.

In Italia, nel biennio 2007/2008, sono stati inceneriti circa 4.2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 3,3 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui 600mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi Il problema rifiuti è un problema serio che sta soffocando l’Italia. Come pensiamo di risolvere il problema dei rifiuti dal momento che ognuno di noi produce circa 1 kg di rifiuti al giorno?

Per quasi dieci anni questo impianto ha inquinato rilasciando sostanze tossiche e nocive nel suolo, senza nessun tipo di controllo o di allarme alle popolazioni, e soprattutto senza nessuna predisposizione per mettere in sicurezza il sito e di conseguenza la salute dei cittadini. Il problema rifiuti è un problema serio che sta soffocando l’Italia, questa vicenda per l’ennesima volta crea distanze tra i cittadini e la politica, tra chi tutela e chi dovrebbe essere tutelato, solo la presenza tangibile di una corretta gestione e di un controllo trasparente potranno dare ai cittadini la giusta fiducia e il consenso per tecnologie moderne. Al link www.arpab.it/fenice/elencoTabelle.asp è possibile approfondire tutti i dati relativi al monitoraggio del Termodistruttore Fenice.

Angela Vita Petrullo

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O Un altro

LTRE CONFINE - SAVOIA DI LUCANIA

KALEIDOSCOPIO NOVEMBRE 2011

punt di vista

Da quando ho memoria di comizi elettorali o di semplici chiacchiere da bar riguardanti la politica comunale c'è sempre stata la questione “scuola di Perolla”: si, perchè Savoia, con poco più di mille abitanti, ha da sempre, oltre alla scuola (materna, elementare e media) in paese anche una scuola in campagna (materna e elementare), a Perolla a circa 15 km dal centro abitato. Il 28 ottobre 2011 su proposta del gruppo di minoranza è stato organizzato un incontro aperto alla cittadinanza, a cui hanno preso parte l'intera amministrazione e molti genitori, per fare il punto della situazione. E' la condizione in cui il paese si trova a richiedere di affrontare la questione: è ormai qualche anno infatti che nella scuola di Savoia si è presentato il problema di dover ricorrere alle pluriclassi per riuscire ad avere il numero legale di alunni per ogni classe; e questo a discapito dei bambini stessi e delle loro famiglie che hanno risentito di questa forma abbastanza anomala di classe. La stessa cosa si dica per la scuola di Perolla. Ci sono in definitiva due scuole, due strutture che presentano gli stessi problemi. Tutte le amministrazioni, e anche quella attuale, hanno sempre combattuto per tenere aperta la struttura di Perolla, per continuare ad offrire un servizio alle famiglie, che altrimenti avrebbero dovuto affrontare il costo del trasporto dei loro bambini a Savoia, nonchè la difficoltà di lasciarli anche molto piccoli e presto la mattina sullo scuolabus, con tutti gli eventuali disagi del caso. Il gruppo di minoranza, avendo ascoltato il malcontento delle famiglie e di alcuni insegnanti, propone come linea di intervento la possibilità, con i tempi e i modi giusti, di accorpare le due scuole in modo da ridimensionare, non potendolo risolvere del tutto, il problema delle pluriclassi. Rendendo appetibile l'offerta formativa della scuola di Savoia, che ha dalla sua anche un plesso scolastico invidiabile, si incentiverebbero le famiglie della frazione, magari predispondendo un servizio di trasporto ad hoc, ad iscrivere i propri figli alla scuola del paese, senza che si vedano costretti a mandarli a Potenza o in altri comuni limitrofi, come è prassi da sempre. Con l'accorpamento ci sarebbe un evidente risparmio di risorse economiche e una, seppur parziale, soluzione del problema. Certo è che non ci sarebbe nessun obbligo di frequentare le scuole a Savoia per i bambini di Perolla, che forse sceglierebbero comunque di andare fuori dal comune, ma è un rischio che forse un'amministrazione deve correre per cercare di arginare un grave problema che

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potrebbe portare da qui a non molti anni alla chiusura di entrambe le scuole. A conclusione dell'incontro è stata proposta la formazione di un comitato di genitori per capire e affrontare meglio la questione. Sarebbe opportuno vi aderissero in tanti. Perchè quello della scuola è un problema sociale e culturale, prima che politico. E' interesse di tutti che i nostri bambini abbiano fin dai primi anni una formazione e istruzione adeguata. La classe politica dovrebbe ascoltare i bisogni della cittadinanza e cercare di trovare la linea d'intervento adatta, che prenda in considerazione in egual misura le istanze di tutte le parti in causa, magari anche attraverso un sano dialogo costruttivo con il gruppo di minoranza. Ridurre il dibattito ad una mera questione di interesse degli schieramenti politici è riduttivo ed offensivo per tutti e lo è ancor di più se si trascende in penosi teatrini e questioni personali, con claque al seguito. Purtroppo è quello che è avvenuto durante l'incontro, che a conti fatti è stata un'occasione persa per tutti di avere un confronto costruttivo e concludente. Purtroppo la soluzione che tutti vorremmo non c'è: i numeri sono impietosi, nascono sempre meno bambini, e i motivi li conosciamo bene. La situazione è questa, ma la domanda è: siamo sicuri che ci stiamo preoccupando davvero del futuro dei nostri piccoli o magari è soltanto uno dei tanti argomenti per fare la nostra politica spicciola? Continuo ad aver fiducia e quindi credo alle buone intenzioni di tutti. Ora ognuno provi a pensare con la propria testa e a farsi un'opinione a riguardo, perchè forse non ci è possibile fare altro. Carla Cavallo


S

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PORT

Tutti in campo con il Real Satriano Prende vita una nuova società di calcio nella nostra cittadina: A.S.D. Real Satriano. Certo ai satrianesi di vecchio stampo fa un certo effetto chiamare la nuova squadra di calcio non con il nome che è sulla bocca di tutti da tanti anni ma con quello di Real Satriano. Bhè il nome stesso già evoca grandi successi e fa un grande effetto. Ora bisognerà abituarsi alle nuove maglie, con i colori giallo e nero e al nuovo stemma che più che al Real (Madrid) somiglia tanto a quello del Barca come, d'altronde, la tecnica di molti giocatori che militano nella giovane squadra e hanno intrapreso questa avventura. Le facce che vedrete in campo sono tutte di giovani satrianesi, tanto giovani che nessuno di loro supera i trent'anni. E’ un gruppo pieno di entusiasmo e grinta, quello che si è visto al campo da un mesetto a questa parte, pronto ad affrontare qualsiasi sacrificio per l’attaccamento alla maglia. La squadra si presenta alla

seconda giornata del campionato di terza categoria con un punto conquistato nella gara d'esordio. Si in trasferta a Calvello per vincere con la consapevolezza che sarà facile ma con la voglia di dare il massimo fino alla fine. L’obiettivo del Real Satriano è creare un gruppo affiatato, leale e coeso che aspira a raggiungere traguardi importanti. La società, guidata dal presidente Cerullo, sta facendo il massimo per questi giovani calciatori. Si vede anche la grande voglia e la grinta di mister Antonio Pascale che con grande entusiasmo sta guidando la nuova compagine capeggiata sul campo da Capitan Malziotti.

Ed ecco le prime considerazioni del capitano in una intervista esclusiva per Kaleidoscopio: 1. HAI SEMPRE SOGNATO DI GIOCARE DA CAPITANO, ORA CHE LO SEI COME TI SENTI? E’ stato un mio sogno indossare la fascia ed è un onore e una responsabilità grandissima. Spero solo di esserne all’altezza. 2. SARESTI DISPOSTO A TUTTO PER LA TUA SQUADRA? ANCHE A STARE SEDUTO IN PANCHINA? Credo molto in questa squadra, ma da giocatore la panchina non la vorrei mai fare. 3. HAI LA STOFFA PER FARE MOLTI GOAL, QUANTI NE FARAI IN QUESTO CAMPIONATO? Beh, dopo aver visto segnare Spacca spero di farne tanti. (Si

riferisce al goal vittoria siglato da Francesco Palermo "Spacca" nella prima partita di coppa provinciale contro l'ASD Sarconi).

A cura di Antonio Menafra

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FM

SATRIANO 16.19

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Naturalmente musica eco-sostenibile La nascita della musica è stata relazionata ad attività di riproduzione di sonorità rilevabili nell’ambiente circostante. Questo ha determinato un rapporto simbiotico fra l’uomo e la natura. La musica si è poi differenziata da una semplice riproduzione degli eventi sonori dell’ambiente, diventando una produzione culturale dell’uomo. Questi due elementi sono in un rapporto molto stretto: da una parte il suono rappresenta un aspetto fondamentale della realtà nella quale l’uomo vive, dall’altra gli stimoli ambientali hanno fornito notevoli spunti ispirativi alla fantasia dei compositori. L’ambiente, oltre ad aver contribuito allo sviluppo della musica, ha cercato di fare del bene a se stesso, perché alcune statistiche dicono che gli amanti della musica classica e lirica tendono a prendersi

cura dell’ambiente che li circonda. Anche gli amanti della musica jazz, da quanto studiato, mettono in atto comportamenti e scelte eco-sostenibili. Come nostro solito vi proponiamo delle canzoni che secondo noi si riferiscono al tema che stiamo affrontando, questa volta abbiamo scelto una canzone dei Beatles “Mother Nature’s Son” la quale parla di un ragazzo e del suo stretto contatto con la natura da venire addirittura definito figlio di madre natura. Un’altra canzone che ha attirato il nostro interesse è "Green River" dei Creedence Clearwater Revival, il testo è il racconto di alcuni ragazzi che si trovano a Green River, appunto, e si divertono durante la notte a salterellare lungo il fiume al chiaro di luna e infine raccontano l’esperienza che hanno vissuto in quel luogo facendo delle escursioni. Ci stiamo rendendo conto che l’ambiente in cui viviamo sta cambiando, lo testimoniano le ultime alluvioni che hanno inondato l'Italia recentemente. A livello locale dobbiamo tenere alta la guardia e difendere il nostro territorio minacciato dalle perforazioni petrolifere e dalla discarica di rifiuti speciali di Pietra Congolo nel perimetro del Parco Nazionale Appennino Lucano. Francesca Muro & Mariacarmela Flaviano

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CHE QUIZ!

Satriano, Satriano

è un paese di montagna...

Un nuovo quiz per voi appassionati lettori di Kaleidoscopio giornale. Quanto bene conoscete Satriano di Lucania?

3. IL PAESE È COSTRUITO SU TRE ROCCE, QUALI SONO? a. Castello, torre e piesco b. Piesco, castello e Pietra del Corvo c. Piesco, castello e Madonna della Rocca

1. IN PASSATO VENIVANO EFFETTUATE DELLE “BATTAGLIE” TRA QUARTIERI DI SATRIANO. QUALI ERANO I DUE PIÙ IMPORTANTI? a. Paschier e Munuzzar b. Munuzzar e P’sc’licchij c. Tuopp’ e P’sc’licchij

4. NELLA CHIESA VECCHIA E' PRESENTE LA TOMBA DI UN SACERDOTE, CHI È? a. Don Giuseppe Palermo b. Don Rocco Palermo c. Don Giovanni Palermo

2. UNA LEGGENDA RACCONTA LA STORIA DELLA ESISTENZA DEL “MOCCIO DI ABBAMONTE”, MA COME ERA STATO FATTO? a. Farina e acqua b. Farina e sangue c. Farina, sangue e acqua

5. A CHI È INTITOLATA LA CHIESA MADRE? a. San Pietro Apostolo b. San Pietro e Paolo c. San Rocco 6. QUALI SONO GLI INGREDIENTI DEL “CONIGLIO ALLA SATRIANESE” OLTRE AL CONIGLIO? a. Ricotta, formaggio e salame b. Uova, prosciutto e formaggio c. Uova, formaggio e salame 7. CHI HA PROGETTATO IL CAMPANILE DELLA CHIESA MADRE? a. Vanvitelli b. Caramuel c. Bernini 8. COME SI CHIAMAVA CORSO TRIESTE PRIMA DELLA II GUERRA MONDIALE? a. Via Roma b. Corso Umberto I c. Corso Italo Balbo 9. IN PASSATO COME SI CHIAMAVA LA FESTA CHE SI FACEVA AGLI SPOSI UNA SETTIMANA DOPO LE NOZZE? a. Ritorno b. Uscita c. Viaggio di nozze

RISPOSTE ESATTE

1b - 2b - 3c - 4c - 5a - 6c - 7b - 8c - 9b - 10a

EQU Z! CHE !

10. IL MUNICIPIO DI SATRIANO È ORA UBICATO IN VIA “DE GREGORIO”, PRIMA SI TROVAVA IN PIAZZA UMBERTO I. MA ANCORA PRIMA DOV’ERA? a. Vico I San Marco b. Via San Rocco c. Via San Martino A cura di Ottaviano Guarini

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IBERA MENTE BRONTOLO

Mi lamento dei parruchieri, perchè chiudono tutti il lunedì? Davide Sileo Mi lamento della valvola centrale della fontana “dret' u chiazzil”. Non ha un punto di stop! Davide Sileo Mi lamento dell'assenza di un locale con musica ad alto volume per poter ballare e non ascoltare sempre le solite cose. S-Nella Mi lamento dei giornalisti che criticano sistemi pur non conoscendone il funzionamento. Davide Sileo

IL POSTO SEGRETO <<L'immagine riportata nell'ultimo numero del vostro giornale rappresenta l'abitazione situata in via Castello 20/22, adiacente al teatro Anzani. Cordiali saluti Ottaviano Guarini>>. E' con questa mail inviata il 13 Ottobre alle ore 18:25 che il bravo Ottaviano ha indovinato l'oggetto della foto del concorso “Posto segreto” del numero di Ottobre. In palio per il vincitore c'era una pizza e una bevanda al Crazy Horse di Satriano Complimenti a Ottaviano. Per dovere di cronaca e dovizia di particolari riportiamo l'ordine completo del podio: 1) Ottaviano Guarini 2) Giuseppe Cavallo (mail inviata il 14 Ottobre alle 12:44) 3) Antonello Zanda (mail inviata il 14 Ottobre alle 16:31)

Indovina chi?

Questa volta proponiamo qualcosa di diverso. In palio sempre una pizza e una bevanda al Crazy Horse per una persona ma questa volta vincerà il primo che scriverà correttamente i nomi di tutti i componenti della foto in basso inviando una mail a: Kaleidoscopiogiornale@gmail.com

MI PIACE Mi piace che in piazzetta il 1° novembre 2011 alle 19:34 c’erano 38 giovani insieme contemporaneamente. Nas’ r’ pic’

(per la foto in alta risoluzione visita il sito www.kaleidoscopiogiornale.it)

INVIA LE TUE DEDICHE, LE TUE LAMENTELE, I TUOI PENSIERI E I TUOI "MI PIACE" A: KALEIDOSCOPIOGIORNALE@GMAIL.COM 16


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