GIVI MAGAZINE Givi Magazine Novembre 2016 info@givi.it www.givimoto.com
GIVI ANDES TOUR
UNA GRANDE AVVENTURA IN COLOMBIA!
A GREAT ADVENTURE IN COLOMBIA! DOSSIER
EAST COUNTRIES TOUR
INSIDE GIVI
A RITMO DI METAL!
GOING TO THE TUNE OF METAL!
INTERMOT ED EICMA
LE NOSTRE NOVITA’ 2017
WHAT’S NEW IN 2017
VERSIONE ITALIANA + ENGLISH VERSION
MAGAZINE
SOMMARIO Givi Magazine Novembre 2016 www.givimoto.com
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EDITORIALE OMAGGIO A CAL EDITORIAL TRIBUTE TO CAL
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GIVI ANDES TOUR COLOMBIA, UN PARADISO ALLE PORTE DEL SUDAMERICA GIVI ANDES TOUR COLOMBIA, PARADISE AT THE GATEWAY TO SOUTH AMERICA
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LE NOVITA’ 2017 SINFONIA D’AUTUNNO WHAT’S NEW IN 2017 AUTUMN SONADA
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TUTORIAL LE NOSTRE VIDEOPRODUZIONI… DIETRO LE QUINTE TUTORIAL OUR VIDEO PRODUCTIONS… BEHIND THE SCENES
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DOSSIER EAST COUNTRIES TOUR
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INSIDE GIVI A RITMO DI METAL! INSIDE GIVI GOING TO THE TUNE OF METAL!
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GIVI NEWS NOVITA’ – ATTIVITA’ CURIOSITA’ GIVI NEWS NEWS – FACTS - CURIOSITIES
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ENGLISH TEXT
EDITORIALE OMAGGIO A CAL
S
ul GIVI Magazine di maggio 2016 abbiamo pubblicato una intervista esclusiva con Cal Cruthlow (se l’avete persa scaricatela dal sito di GIVI), nella quale il pilota racconta la sua infanzia, la sua vita al di fuori delle corse, le passioni e il legame speciale con la moglie Lucy. Leggendola ci si rende conto di quanto Cal sia rimasto una persona alla mano nonostante la notorietà planetaria: è uno dei piloti più forti al mondo; un vero idolo in patria. Ha la grinta, il coraggio, il rispetto dei compagni di gara (non è mai scorretto). In altre parole ci mette sempre il cuore. E chi lo segue non ha dubbi. Con lui abbiamo costruito un rapporto bellissimo ed è per questo che dopo averlo visto a Phillip Island, per la seconda volta a distanza di 2 mesi, sul gradino più alto del podio con i colori GIVI sul petto… ho deciso di partire per la Malaysia. Per fargli sentire che, oltre ad essere sponsor del suo team, siamo soprattutto suoi fans sfegatati! Il mio editoriale è dedicato a lui. Il suo Campionato non è partito benissimo. Ma la rimonta che ha messo in atto ha dell’incredibile: il team di Lucio Cecchinello ha fatto un grandissimo lavoro di supporto permettendo a Cal, gara dopo gara, di cambiare marcia. La stampa di settore evidenzia spesso come fattore “scatenante” il suo essere diventato padre. Conoscendo da vicino la sua famiglia posso confermare che l’arrivo della figlia Willow è stato catalizzante. Nell’intervista apparsa sul GIVI MAGAZINE alla domanda “È più difficile diventare papà oppure andare in moto a 340 km/h?” Cal risponde “Non lo so. Ve lo saprò dire a luglio. Non ho però intenzione di rallentare. Diventare padre mi spingerà ad andare “più veloce” per of-
GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N.17 del 27/02/2009 GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givi.it
firire ancora di più alla mia famiglia”. Vorrei concentrare in queste poche righe le sue prestazioni in gara nella seconda parte del Campionato 2016, a partire da BRNO, dove Cal regala a sé stesso e al team LCR HONDA la 1° vittoria assoluta in MotoGP. In patria viene accolto come un eroe (l’ultimo inglese a salire sul gradino più alto del podio è stato Barry Sheene nel 1981). La sua è una gara fantastica se considerate che al 3° giro era soltanto 15°. Due settimane più tardi il “nostro” pilota sfiora nuovamente la vittoria: una lunga sequela di sorpassi con Rossi e Marquez e la 2° posizione è sua. A Misano Cal porta a casa 8 punti e si conferma miglior pilota indipendente della classifica. Sulla pista di Aragon ottiene un altro incoraggiante 5° posto. Poi arriva la tripletta d’Oltreoceano con Giappone, Australia e Malaysia. Lucio Cecchinello, il team manager, ci rassicura: “Cal è superconcentrato”! E infatti nel weekend Nipponico arriva un altro 5° posto e punti importanti per la classifica. E siamo alla gara di Phillip Island dove Cal conquista la sua 2° vittoria, ancora una volta davanti a Valentino, che stacca di oltre 4 secondi! Con questi 25 punti Cal è 6° in classifica con 141 punti. A Sepang ci sarò anch’io. Sto preparando la valigia. E ci saranno anche la moglie Lucy e la figlia Willow. “Non vedo l’ora di condividere questo momento straordinario anche con loro” ha commentato Cal. Il suo campionato si chiuderà a Valencia il 13 novembre ma per noi ha già vinto! Come uomo, come padre, come pilota, come amico. Vi state chiedendo se CAL CRUTHLOW sarà al Salone moto di Milano? La risposta è si!
HENDRIKA VISENZI
Direttore Responsabile: Giampaolo Meda Hanno collaborato: Pietro Ambrosioni Mario Frati Eros Paletti Simona Montini Mitja Gustincic
TRIBUTE TO CAL On May 2016’s issue of GIVI Magazine, we published an exclusive interview with Cal Crurthlow (If you’ve missed it, download it on GIVI’s website), in it the racer tells us about his childhood, his life outside of racing, his passions and his special bond with his wife Lucy. While reading it, you realize just how much Cal has managed to stay humble even after his planetary fame: he’s one of the most famous racers in the world; a real idol back home. He has mojo, courage, respect for his contesters (he’s never unfair). In other words, he always puts his heart into it. And whoever follows him, has no doubts about it. With him we managed to build a beautiful connection which is why, after seeing him at Philip Island, for the second time after 2 months, on the highest podium step with GIVI colours on his chest… I decided to travel to Malaysia. That was so he would know that, besides being his team’s sponsor, we are mainly huge fans! My editorial is dedicated to him. The championship hasn’t started all too well. But the comeback he has managed to set in motion is something incredible: Lucio Cecchinello’s team did a huge job in supporting him, allowing Cal, race after race, to change gear. The press has often stressed his becoming a father as a “trigger” factor. Knowing him and his family, I can confirm that his daughter’s birth has been a catalyst. In an interviewed on GIVI MAGAZINE to the question “is it harder to become a father or race in a motorcycle at 340 km/h?” Cal answered “I don’t know. I will let you know in July. I don’t have any intention to slow down. Becoming a father will push me to go “faster” and give even more to my family.” I want to spare a few words on his racing performance during the second part of the 2016 Championship, starting from BRNO, where Cal achieves for himself and LRC HONDA team, first position at MotoGP. Back home he is welcomed like a hero (the last English man to step on the highest podium was Barry Sheene in 1981). It was a fantastic race considering that on the 3rd loop he was only in 15th position. Two weeks later “our” pilot borders victory again: a long succession of overtaking with Rossi and Marquez and the 2nd position is finally his. In Misano, Cal collects 8 points and establishes himself as the best independent racer in the chart. On the Aragon’s race track, he manages a hopeful 5th position. Then comes the overseas hat-trick with Japan, Australia and Malaysia. Lucio Cecchinello, team manager, reassures us: “Cal is highly concentrated!” and indeed during the Japanese weekend, reaches another 5th position and important points for the league table. And we get to the Philip Island race, where Cal achieves his second victory, once again in front of Valentino, who takes over for almost 4 seconds! With these 25 points, Cal is 6th on the league table with 141 points. I will also be in Sepang. I’m preparing my luggage. His wife Lucy and his daughter Willow will be there as well. “I can’t wait to share this amazing moment with them” was Cal’s comment. His championship ends in Valencia on the 13th of November, but for us he’s already a winner! As a man, father, racer and friend. Are you wondering if CAL CRUTHLOW will be at Salone moto in Milan? The answer is yes! HENDRIKA VISENZI
Givi Magazine Novembre 2016 - occhiello
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GIVI EXPLORER ANDES TOUR GUARDA I VIDEO
Testo: Pietro Ambrosioni, Giampaolo Meda Foto: Pietro Ambrosioni
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COLOMBIA Un paradiso alle porte del Sudamerica Il GIVI Explorer Andes Tour è andato benissimo. La Colombia, vero eldorado per i motociclisti, ha aperto le porte al turismo “mettendo in sicurezza” molte zone del Paese. In queste pagine vi raccontiamo come l’hanno vissuto i fortunati partecipanti. Non dimenticate di visionare le immagini della gallery e i video.
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1) FOTO DI GRUPPO DAVANTI ALLA CASCATA SALTO DEL MORTIÑO.
Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour
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2) QUANDO UN GRUPPO DI 24 MOTO ADVENTURE A PIENO CARICO SI METTE IN MARCIA È SEMPRE UNA VISTA MEMORABILE, SPECIALMENTE IN FUORISTRADA. NELLE FOTO PICCOLE: RIPRODUZIONI ARTIGIANALI DELLE MISTERIOSE STATUE MONOLITICHE RITROVATE NELLA ZONA DI SAN AGUSTIN, NEL SUD DEL PAESE. CONTADINI CON COSTUMI TRADIZIONALI (OGNI MATTINA LASCIANO LA CAMPAGNA PER VENDERE I LORO PRODOTTI AL MERCATO DELLA CITTÀ DI SILVIA).
1° GIORNO - DOMENICA Dopo il briefing e la consegna dell’abbigliamento HEVIK a tutti i partecipanti, arrivati in Colombia il giorno precedente la partenza, domenica mattina di buon ora la carovana di 24 moto + due mezzi di supporto si mette in viaggio per affrontare la prima tappa. Il tragitto da Calì a Salento, 260 km in totale, è stato pianificato per prendere confidenza con i mezzi e per “pulire” le gomme, che nei prossimi giorni saranno messe a dura prova dalle curve e dagli sterrati colombiani. Il meteo non aiuta e nel pomeriggio il gruppo deve affrontare un forte acquazzone che ne rallenta il passo ma che rappresenta anche una perfetta occasione per testare con successo l’impermeabilità dell’abbigliamento in dotazione. Oltre alla bassa visibilità l’unico vero problema sono i segnali orizzontali, ovvero le decine di righe, frecce ed avvertenze impresse sull’asfalto: normalmente non creano problemi ma quando piove diventano delle vere e proprie saponette, rendendo la marcia su due ruote estremamente pericolosa. Anche i caschi GIVI superano un test inatteso, ovvero quello di galleggiabilità: mentre il gruppo attraversa con il traghetto il fiume Rio Cauca un inavvertito colpo di gomito spinge un HPS X.01 Tourer in acqua. Per fortuna un giovane che stava assistendo al traghettamento si accorge dell’emergenza e si tuffa per
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recuperare il “giallo trofeo”! La giornata si conclude a Salento, l’antica capitale del caffè: per quasi due secoli un centro nevralgico nel commercio dei preziosi chicchi neri e oggi trasformata in una splendida meta turistica dal sapore un po’ hippy. La parte antica del villaggio si è conservata quasi intatta grazie anche al fatto che il pesante traffico di carri e camion, che un tempo passava di qui, si è da anni spostato sulla moderna superstrada che passa a fondo valle. 2° GIORNO - LUNEDÌ La seconda tappa del GIVI Andes Tour porta il gruppo da Salento a Honda, la destinazione più a nord dell’itinerario, per un totale di circa 240 km. La giornata inizia con la visita ad una delle tenute (che qui si chiamano “fincas”) dove viene coltivato il caffè: la Colombia è il terzo produttore mondiale, dopo Brasile e Vietnam, e il caffè è una delle maggiori risorse nazionali. Dopo aver gustato una buona tazza di “prima scelta, qualità arabica” il gruppo risale in sella per attraversare le pendici delle Ande, nella zona del ghiacciaio Nevado del Ruiz. Dopo un paio d’ore passate tra strade con curve veloci e perfettamente asfaltate (il sogno di ogni motociclista!) la pioggia fa di nuovo capoli-
CON LE SUE LANDE DESOLATE PUNTELLATE DA CACTUS E BELLISSIME CONCREZIONI DI TERRA ROSSA, IL DESERTO DEL TATACOA RIMANE UNO DEGLI AMBIENTI PIÙ SUGGESTIVI DA VISITARE DELLA COLOMBIA. Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour
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GIVI EXPLORER ADVENTURE IN PILLOLE La 4° edizione dell’annuale tour di GIVI è stato ospitato quest’anno dalla Colombia. Un itinerario di 1.450 chilometri nella valle del Cauca, un vero paradiso per gli amanti della moto. Uno degli aspetti che unisce le differenti edizioni del tour riguarda la provenienza dei partecipanti, arrivati anche questa volta da ogni angolo del mondo: Italia, Spagna, Slovacchia, Stati Uniti d’America, Cile, Argentina, Venezuela, Cina, Taiwan, Corea del Sud, Malesia, Indonesia, Singapore, U.K. e naturalmente, Colombia! 24 le moto messe a disposizione dall’organizzazione ( + due camion di assistenza), con cilindrate da 650 a 1200
cc, scelte poi in base alla propria esperienza e capacità di guida, dalle BMW R1200 GS, F800 GS e F700 GS, alla Kawasaki KLR650, dalla scattante Yamaha XT660R alla Honda CFR1000L Africa Twin, nuova reginetta del segmento on-off. Ogni moto è stata allestita con valigie, borse e accessori, allo scopo di testarne robustezza e praticità. A ogni partecipante è stato fornito un abbigliamento tecnico adeguato. L’itinerario è stato suddiviso in 7 tappe, con percorsi medi giornalieri di 250 km (+ un giorno di riposo), con pernottamenti a Cali, Salento, Honda, Neiva, San Agustin, Popayan e di nuovo a Cali.
Il gruppo ha sperimentato differenti percorsi e visitato aree naturalistiche del Paese di straordinaria bellezza: le alture del ghiacciaio Nevado del Ruiz e il vulcano (oltre 4.000 m. slm) le valli calde e umide dei fiumi Cauca e Magdalena, la strada fino all’incredibile deserto Tatacoa... I GIVI Explorers hanno guidato su strade asfaltate perfettamente lisce e strade sterrate difficili, attraversato fiumi su barche traballanti e affrontato più volte la pioggia e il buio. In generale, lo spirito avventuroso del tour è stato rispettato. Le cadute e i piccoli incidenti non hanno minimamente compromesso la sicurezza del gruppo. Pol-
vere, sporcizia, fango, buche, fondo bagnato e scivoloso sono stati battuti dalle performance tecniche delle moto utilizzate e dall’abbigliamento. In cambio di queste piccole sfide, la Colombia ha regalato grandi “incontri emozionanti”: la regione del caffè verde nei pressi del Salento (il Paese è il terzo esportatore di caffè al mondo, dopo il Brasile e Vietnam), le strade tortuose su e giù per le Ande, il deserto della Valle del Cauca, le sculture precolombiane di San Agustin, la coloniale “città bianca” di Popayan. E, ultima ma non meno importante, la calda accoglienza di Cali, la città designata come inizio e la fine di questo viaggio memorabile.
3) ALCUNI GUADI COLOMBIANI HANNO MESSO A DURA PROVA PILOTI E MEZZI. PER FORTUNA LE VALIGIE TREKKER OUTBACK SI SONO DIMOSTRATE ALL’ALTEZZA...
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no. Un primo acquazzone rallenta il gruppo e lo accompagna fino alla sosta pranzo, ma il peggio arriva al momento di affrontare l’ascesa a oltre 4.000 metri. Pioggia battente e nebbia decidono di mettersi di mezzo e anche la temperatura scende velocemente, con il termometro che fa registrare 4° C proprio in cima al passo. Fortunatamente la discesa è meno “traumatica”, anche se resa stressante dalla presenza di molti camion rallentati dal maltempo. Destinazione finale della giornata è la piccola e caldissima città di Honda (alle 19.00 il termometro supera ancora i 30° C) situata a Nordovest della capitale Bogota. Qui sorge anche il ponte Navarro sul Rio Magdalena: è il primo costruito in ferro in Sudamerica. Una curiosità: la costruzione fu affidata alla stessa compagnia che realizzò il Golden Gate di San Francisco. Nonostante il maltempo il bilancio della giornata resta positivo grazie alla qualità del percorso, che ha avuto la meglio sulle intemperie. Almeno così appare dai discorsi fatti di “staccate” e di “angoli di piega” che i partecipanti fanno a cena”. 3° GIORNO - MARTEDÌ La terza giornata del Tour è caratterizzata da altissime temperature e lunghi tratti in fuoristrada.
Il percorso porta il gruppo da Honda a Neiva (a sud), per un totale di quasi 360 Km risalendo il corso del fiume Rio Magdalena. Come anticipato, il fuoristrada è protagonista di una buona parte dei chilometri dell’itinerario: dapprima un lunghissimo e polveroso sterrato, che mette a dura prova i partecipanti, e poi un secondo tratto decisamente più tecnico ma sempre scorrevole, quasi interamente all’interno del famoso deserto Tatacoa. In mattinata le guide del gruppo chiedono una sosta per tributare un saluto alla memoria delle vittime del vulcano Nevado del Ruiz, la cui eruzione nel 1985 ha annientato la cittadina di Armero, nella provincia di Tolima. La tragedia venne causata da una enorme valanga di fango generata dallo sciogliersi improvviso di una buona parte dell’omonimo ghiacciaio, venuto in contatto con la lava rovente. Purtroppo le vittime furono 20.000, rispetto ad una popolazione totale di 29.000 abitanti. Il sito del disastro è stato visitato anche da Papa Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio il gruppo si divide, con solo la metà dei partecipanti che decide di spingersi fino al deserto, allungando il percorso di ulteriori 70 Km. Alcune cadute ma soprattutto il caldo infernale (che sfiora i 40˚C a più riprese) costringono parte dei partecipanti a scegliere un tracciato leggermente più breve e tutto su strade asfaltate.
VISTA SPETTACOLARE DEL VULCANO PURACÉ, OLTRE 4000 METRI DI ALTITUDINE. SI TRATTA DI UNO DEI VULCANI PIÙ ATTIVI DEL PAESE. L’ULTIMA ERUZIONE RISALE AL 1977. Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour
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4) IN COLOMBIA BISOGNA STARE SEMPRE ALL’ERTA ALLA GUIDA; SULLA STRADA SI INCROCIA OGNI TIPO DI VEICOLI, CHE SPESSO PROCEDE VELOCITÀ SOSTENUTA. ANCHE IN FUORISTRADA SI INCROCIA OGNI TIPO DI VEICOLO. SOTTO, UN ALTRO MERAVIGLIOSO SCORCIO PANORAMICO, IMMORTALATO NEL BEL MEZZO DELLE ANDE.
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COLOMBIA: CONSIGLI DI VIAGGIO Al motociclista la Colombia regala un’incredibile varietà di panorami e strade: si passa dai centri città (per quanto piccole) affollatissimi e con un traffico da incubo alle strade desolate che scavalcano le Ande o attraversano il deserto del Tatacoa nel Sud. Attenzione però a non rilassarvi troppo: se quanto vi circonda vi distrae dalla guida meglio fermarsi e goderselo da fermi. Essere vigili permette di vedere per tempo gli ostacoli imprevisti: improvvise buche nell’asfalto (che in generale è sempre molto buono e invita ad andare veloci), tratti sterrati anche brevi che interrompono il manto stradale, ogni tipo di veicolo e di animali che attraversano la carreggiata senza preavviso. Per non parlare del modo di guidare dei motociclisti locali, a volte lentissimi e altre volte velocissimi: ti arrivano da dietro e ti superano a destra e a sinistra senza distinzione. La vera spina nel fianco sono però i camion: in Colombia pare ne circolino più di 50mila; a loro è affidata l’intera movimentazione della merce. Molti sono veri giganti e usano la strada come se fosse di loro proprietà, al punto che sui passi andini diventa davvero pericoloso superarli, spesso alla cieca. Le autostrade sono pochissime ma non le strade a pagamento; per fortuna le moto non pagano e usufruiscono al casello di una corsia preferenziale, tutta a destra e senza sbarra. La benzina normale costa mediamente 60 centesimi di euro al litro, qualcosa in più costa la
qualità “Extra”, più indicata per le moto di grossa cilindrata Ad accogliere i turisti ci sono alberghi, piccoli e grandi, praticamente ovunque; anche i villaggi più piccoli offrono “posadas” (piccole pensioni) sempre pulite e sicure. Il cibo è buono ed economico, basato soprattutto sulla carne bovina alla griglia, il maiale fritto, la trota (abbondante nei numerosi ruscelli colombiani), il platano (frutto simile alla banana che qui friggono e usano come contorno - il “patacon”) e infine riso e fagioli. Ad accompagnare i piatti si aggiungono le “arepas”, tortine abbrustolite fatte di farina di mais e molto simili alla nostra polenta. Una pecca? Il servizio! Nell’interno del Paese il turismo di massa è arrivato solo di recente e i ristoratori non sono abituati a servire gruppi di più di 2 o 3 persone. In alcuni casi il nostro gruppo “da 30” ha atteso al tavolo anche un paio d’ore prima di mettere qualcosa nello stomaco. Quanto alla sicurezza, grazie anche al trattato di pace che il governo ha firmato con le FARC (i guerriglieri che per anni hanno creato problemi enormi alla Colombia e scoraggiato il turismo al di fuori delle grandi città), oggi è possibile visitare il Paese senza problemi. La polizia e l’esercito sono presenti ovunque… ma in modo “gentile”, mischiandosi con la popolazione e mantenendo sempre il sorriso sulle labbra; spesso ti salutano con il pollice alzato quando passi dai numerosi posti di blocco.
4° GIORNO – MERCOLEDÌ Dopo il caldo e il deserto, oggi il gruppo del GIVI Explorer Andes Tour affronta una lunga e difficile giornata di guida sotto una pioggia incessante. La tappa porta da Neiva a San Augustin, per un totale di 225 Km. La giornata inizia in ritardo, con la partenza spostata alle 11 del mattino in attesa di un miglioramento del meteo, che con incredibili scrosci “martella” la zona di Neiva per tutta la notte. La tregua dura soltanto un’ora e ben presto l’intero convoglio si trova avvolto in una nuvola d’acqua che ne rallenta il passo per via della scarsa aderenza e della limitata visibilità. Persino i due tratti di fuoristrada previsti oggi sono completamente evitati, in quanto trasformati in profonde fangaie dal diluvio incessante. Bilancio della giornata dunque non esattamente positivo, anche se i paesaggi della Colombia non mancano mai di emozionare. I partecipanti arrivano a San Agustin ormai col buio, stanchissimi e bagnati fino al midollo. Una buona cena e la consapevolezza che l’indomani si riposa, risollevano il morale del gruppo. 5° GIORNO – GIOVEDÌ Dopo la lunga giornata sotto l’acqua del giorno precedente, il gruppo si concede una giornata di meritato riposo. Non per questo mancano gli spunti interessanti, culturali, tradizionali e culinari. Il villaggio di San Agustin è famoso per le sue statue monolitiche precolombiane, molto simili a quelle dell’Isola di Pasqua. Sono state scolpite nella roccia da un’antichissima civiltà di cui ancora
si sa poco o nulla, se non che era già completamente scomparsa molto tempo prima che in Colombia arrivassero i Conquistadores spagnoli. Mentre la maggior parte del gruppo visita in mattinata i siti archeologici, qualche irriducibile risale in moto per un giretto in fuoristrada nella natura andina. Il pomeriggio passa lento, tra un giro a cavallo e una passeggiata per le colorate vie del villaggio, sfidando qualche breve acquazzone. Di nuovo tutti insieme per la cena tradizionale, a base di coniglio e cury, un minuscolo maialino selvatico. La voglia di tornare in moto è forte. L’itinerario di domani porterà il gruppo sulla via della città bianca. 6° GIORNO – VENERDÌ La penultima tappa del GIVI Explorer Andes Tour porta il gruppo da San Agustin fino a Popayan, la “ciudad blanca”. I 135 Km totali del percorso sembrerebbero pochi a prima vista, ma oltre 50 sono in fuoristrada, attraverso le foreste alle pendici del vulcano Puracé ad oltre 3.000 m. di altitudine. Una sfida che vede qualche caduta, una foratura ed alcuni cedimenti meccanici. Ma la giornata è meravigliosa e i restanti 85 km di curve e tornanti attraverso un paesaggio meraviglioso fanno immediatamente dimenticare a tutti le difficoltà della mattinata. Popayan prende il suo soprannome di “ciudad blanca” dal colore di un gran numero di chiese e di praticamente tutte le case coloniali del centro storico. È sede della più antica e famosa università colombiana, l’Universidad del Cauca, e ha contribuito in Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour
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OGNI ANGOLO IN COLOMBIA OFFRE UNO SPUNTO PER SCATTARE UNA BELLA FOTO E ANCHE UNA SEMPLICE PAUSA PER BERE UN SORSO D’ACQUA RIVELA BELLEZZE INATTESE.
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COMMENTI A CALDO! Zamani Ibrahim GIVI Explorer Tour Member Malaysia Givi Andes Colombian offre diversi terreni. Tornanti, autostrade, villaggi, città, montagne, salite fino a 4.000 metri e corse pazze nel deserto. GIVI Andes Ride ha fatto un ottimo lavoro proponendo i vari tipi di guida possibili qui. Assolutamente una rivelazione. Ci tornerò sicuramente in futuro. Chi di noi ha deciso di “tenere duro” e sfidare stanchezza, umidità e temperature infernali, è stato poi ripagato da una cavalcata indimenticabile tra la vegetazione colombiana fino a raggiungere le rosse concrezioni del deserto Tatacoa. Un’esperienza indimenticabile che per me rappresenta sicuramente l’apice di tutto il viaggio. Stephen Townsend ADVMoto Magazine - USA Mi è particolarmente piaciuto il tragitto da Honda a Neiva. Davvero spettacolare. Abbiamo attraversato le montagne passando da tutti i villaggi e attraverso le rovine del vulcano Nevado Del Ruiz. È stato come andare indietro nel tempo. Andando verso sud abbiamo costeggiato il fiume Magdalena. In quel punto il panorama era come un dipinto con le montagne che toccavano il cielo. Qui le catene montuose non sembrano finire mai. Tornando alla mia meta preferita, ad un certo punto abbiamo lasciato la vegetazione per entrare nell’area desertica. Col passare del tempo, a prendere il sopravvento sono state fattorie e bestiame. La sosta in un piccolissimo albergo ci ha permesso di riempire le borracce. Con il sole che tramontava alle nostre spalle siamo entrati nel traffico di Neiva all’ora di punta. La gente del posto ci salutava con la mano e strombazzava come un’improvvisata festa di benvenuto.
Sergio Tamayo Claudio Israel: “Al nostro arrivo siamo rimasti decisamente stupiti dall’ottima organizzazione e produzione del GIVI ANDES TOUR. Ogni dettaglio è stato curato e la qualità di questa avventura ha avuto ulteriore conferma nel momento in cui ci sono state consegnate le motociclette allestite, ultimissimi modelli in condizioni perfette dell’organizzazione MOTOLOMBIA, per l’occasione equipaggiate totalmente con accessori e valigie GIVI. Non ho parole per descrivere la bellezza dei paesaggi e delle strade che ho affrontato con appassionati provenienti da tutti i paesi del mondo e con una passione in comune: godersi il viaggio in sella ad una moto. Un consiglio: se venite in Colombia non perdetevi il “PERCORSO DEL CAFFE”. Qualche parola la spendo anche per promuovere l’abbigliamento HEVIK, del quale ho apprezzato l’altissima qualità e comodità e che mi ha permesso di viaggiare senza freddo e con comfort. Grazie GIVI, Colombia, Motolombia!” Ciaran Perucca GIVI Explorer Andes Tour Member United Kingdom Sono fortunato ad essere stato in moto in molti Paesi del mondo. La Colombia è stata una grande sorpresa. Le strade, tutte curve, il fantastico paesaggio e anche il meteo mi hanno ricordato a tratti casa mia, in Gran Bretagna. Il viaggio è stato fantastico e mi ha riportato ai tempi in cui lavoravo con Givi in Asia. Ancora una volta colleghi di tutto il mondo si sono riuniti grazie a una passione condivisa. Mi fa male il viso da quanto sto sorridendo e abbiamo ancora tre giorni in sella alle nostre moto davanti a noi! Grazie a tutte le persone coinvolte nella realizzazione di questa avventura davvero epica.
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6) ANCHE QUANDO LA STRADA SEMBRA PORTARE AD UN PUNTO MORTO L’INVENTIVA DEI COLOMBIANI TROVA UN MODO PER FAR PROSEGUIRE IL VIAGGIO: IN QUESTO CASO UN VECCHIO TRAGHETTO A CAVO PERMETTE AL GRUPPO DI ATTRAVERSARE IL FIUME RIO CAUCA E CONTINUARE LA MARCIA SULL’ALTRA RIVA.
modo massiccio alla vita politica del Paese, dato che qui sono nati ben 17 presidenti della Repubblica. Popayan, che è stata fondata nel 1537 dai Conquistadores spagnoli, era in realtà un villaggio indio risalente a diversi secoli prima. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti dall’UNESCO per la propria gastronomia e per alcuni eventi come la Processione della Settimana Santa, ma l’occhio attento nota che la maggior parte dei palazzi sono di fattura recente, pur conservando lo stile coloniale. L’intera città è stata infatti quasi completamente rasa al suolo da un terribile terremoto nel 1983. Resta comunque un posto magico, pieno di vita e di giovani, i cui simboli sono senza dubbio la Catedral Basílica de Nuestra Señora de la Asunción e il ponte Humilladero. 7° GIORNO – SABATO Oggi il gruppo deve percorrere gli ultimi 230 Km. Il tragitto è costellato da una serie infinita di curve magnifiche che accompagnano i viaggiatori fino al piccolo villaggio di Silvia, famoso per i suoi “pittoreschi abitanti”. In realtà sono membri delle tribù indigene che, specialmente il sabato, scendono in paese per il mercato, indossando i loro costumi tradizionali andini. Si tratta di persone generalmente molto timide e difficili da avvicinare, ma la vista di così tante moto tutte assieme genera il loro una tale curiosità da ammorbidirne la naturale diffidenza, e alla fine alcuni di loro si lasciano persino fotografare. Da Silvia il percorso della giornata riporta il gruppo a Cali, origine e destinazione di questo Andes Tour 2016. Come gran finale viene offerta una cena di gala, con tanto di costumi tradizionali in omaggio per tutti e un’esibizione di salsa organizzata dall’ufficio locale dell’associazione Pro Colombia. Domani si torna a casa.
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RINGRAZIAMENTI Joseph A Perucca - Promoter di GIVI EXPLORER Eccoci qui, questa meravigliosa avventura si è appena conclusa ma stiamo già lavorando sulla prossima: ogni anno alziamo l’asticella, e le sfide e le aspettative diventano sempre maggiori. Sia in corso di svolgimento della quarta edizione che al termine ci siamo chiesti: “Cosa possiamo fare di più?”. Sicuramente è un compito arduo: i paesaggi che abbiamo attraversato, le sfide affrontate, i problemi risolti sono probabilmente tutti replicabili in altre parti del mondo, con culture e lingue differenti. L’obiettivo ben più difficile che ci siamo posti e però un altro: quello di ricreare nei prossimi viaggi lo stesso cameratismo e la spontanea nascita di nuove amicizie e legami senza barriere di cultura, lingua e abitudini. Questa volta avevamo 16 nazionalità, 8 lingue, culture e religioni diversissime tra loro, tutte amalgamate e tenute assieme dalla passione dell’esplorazione e dell’ignoto e unite da una comune passione per la libertà che solo le due ruote regalano. Questa è forse il più importante e brillante risultato del GIVI Andes Tour, tra l’altro perfettamente in linea con lo spirito di Givi come azienda e come gruppo, che promuove ed impersona il gusto italiano per il design, la passione per l’innovazione e un grande amore per le due ruote. Tutte queste caratteristiche si fondono oggi all’interno di una Azienda veramente internazionale, che trae ispirazione e know how da differenti culture estendendo le proprie ali fino a coprire ogni angolo del globo. Concludo ringraziando personalmente tutte le persone che, come al solito, hanno lavorato duramente dietro le quinte affinché questo viaggio si trasformasse nell’ennesima epica esperienza. Fino alla prossima avventura… ride safe!
MOTO E ALLESTIMENTI MOTORCYCLES AND FITTINGS
AL GIVI ANDES TOUR sono state utilizzate 24 moto, suddivise in 5 marchi e differenti 7 modelli, ognuno dei quali allestito ad hoc al fine di testare il comportamento della componentistica GIVI nel modo più oggettivo possibile. Per quanto riguarda valigie laterali e top case, tre sono state le linee utilizzate: Outback, Trekker e Dolomiti, fissate ai telai con attacchi specifici (per modello di moto). Dalle collezioni Gravel-T, X-Stream, Easy-T e Sport-T sono state scelte le borse morbide da coinvolgere nei test. Innumerevoli gli accessori, universali e dedicati, montati sulle moto del tour, per proteggere motore e carrozzeria e per migliorare il comfort di guida. Per chi ama i dettagli… LE MOTO /Motorcycles: YAMAHA XT660R (8 partecipanti) KAWASAKI KLR650 (4 partecipanti) SUZUKI DL650 V-STORM (1 partecipante) BMW F700 GS (1 partecipante) BMW F800 GS (6 partecipanti) BMW F1200 GS (3 partecipanti) HONDA AFRICA TWIN CRF 1000L (1 partecipante) L’ABBIGLIAMENTO / The clothing: CASCHI: GIVI X.01 Tourer e modulare X.16 Voyager. COMPLETI: HEVIK Namib (giacca) e Terrain (pantalone). GUANTI: HEVIK Arizona. UNDERWEAR: HEVIK HUW01.
GLI ACCESSORI / The accessories: Top-case: B37 Monolock da 37 lt. e B360NT Monolock da 36 lt. Trekker Outback 42 lt. Trekker Outback da 58 lt. V40N Monokey 40 lt. Valigie laterali: Trekker da 33 lt, Trekker Outback da 37 lt, Trekker Outback da 48 lt, Dolomiti da 36 lt. Soft bags: Linea Gravel: borsa rullo waterproof 20 lt GRT702, borsa cargo 40 lt GRT703, borsa serbatoio da 20 lt GRT705. Linea X-Stream XS308 borsa serbatoio da 20 lt, borsa interna per fotocamera T508, tasche porta attrezzi XS315. LineaEasy-T: borsa da serbatoio EA110B da 25 lt. Linea Sport-T: ST602 borsa serbatoio da 4 lt, borsa serbatoio da 15 lt ST603. Screen: specifici per ogni modello di moto. Altri accessori: Paramotori serie TN, porta smartphone/GPS, Supporti a manubrio Smart Bar, fanali supplementari a led S320, estensioni piede cavalletto laterale serie ES, taniche extra per carburante TAN01 e borracce ausiliarie STF500S + relativi supporti (per valigie Trekker e Trekker Outback), paramotori skid plade serie RP… e molti altri.
I PARTECIPANTI / Partecipants: JOSEPH PERUCCA, Givi Italy Promoter. CIARAN PERUCCA, Givi Italy. IGOR PEDERI, Givi Italy Testing Engineer. PIETRO AMBROSIONI, Givi Usa Media Official Photographer. STEVEN HUANG e LV FEI, Givi importers China. KEKO OCHOA, Press Media Spain. STEPHEN TOWSEND, Press Media USA. HEZERI SAMSURI, Press Media Malaysia. WISNU GUNTORO, Press Media Indonesia. MIKE THOMSEN, Tour Leader. MICHAEL WILLIAMSON e ESTEBAN VELEZ, Marshal Motolombia. NORBET CIBULKA e EVA, Givi importers Slovakia. JU-LEN LEOW, Singapore Journalist. SATVINDER SINGH KELAE e ZAMANI IBRAHIM, Malaysia public members. MARCO BOZ, Givi importers Paraguay. HARRY JANK H.TONGSEN, Givi importers Korea. MARCELO GRIFA, Givi importers Argentina. CLAUDIO ISRAEL e SERGIO TAMAYO, Givi importers Chile. ALESSANDRO FORMICA, Givi importer Venezuela. ENRIQUE PERDIGON e LILIANA GAITAN, Givi importers Colombia. Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour
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COLOMBIA
Story: Pietro Ambrosioni, Giampaolo Meda Images: Pietro Ambrosioni
Paradise at the gateway to South America
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THE GIVI EXPLORER ANDES TOUR WAS A GREAT SUCCESS. COLOMBIA, A TRUE ELDORADO FOR MOTORCYCLES, HAS FINALLY OPENED ITS DOOR TO MASS TOURISM AND SECURED MOST AREAS OF THE COUNTRY. IN THESE PAGES WE TELL YOU HOW THE LUCKY PARTICIPANTS OF THE TOUR LIVED THEIR EXPERIENCE. DON’T FORGET TO CLICK ON THE EXTRA GALLERIES AND VIDEO CONTENT. 1st Day ! SUNDAY After a quick briefing and the delivery of the Hevik gear to all the riders - who arrived to Colombia the night before - the group of 24 motorcycles + 2 support vehicles starts the first stage on Sunday. The itinerary from Cali to Salento, of about 260Km in total, has been designed to familiarize with the motorcycles and “clean” the brand new tires, which in the next few days will be severely tested by the twisty Colombian paved and dirt roads. The weather does not collaborate in the afternoon, when the group has to face a heavy downpour which slows them down but also gives a good opportunity to test the waterproof gear. Besides the low visibility, the biggest challenge are the numerous lines, arrows and indications painted on the pavement: normally they are not a problem, but when it’s raining they become slippery as soap, making the ride extremely dangerous. The GIVI helmets get an unexpected floating test: while crossing the Cauca river one of the X.01 Tourer lids is knocked off board. Luckily a young guy standing on the levee witnesses the scene and dives into the river to recoup the floating helmet. The daily ride ends in Salento, the old capital of the coffee trade and today a hip tourist destination. The old part of town has been preserved intact from its glory days, also because the usual traffic of heavy trucks has since long moved to the modern highway at the bottom of the valley. 2nd Day ! MONDAY The second day of the GIVI Andes Tour takes the group from Salento to Honda, the northernmost point on
the itinerary, for about 240 km. The day starts with a visit to a coffee farm (here called “finca”): Colombia is the third biggest exporter of coffee in the World behind Brazil and Vietnam, and the precious black beans are one of the most important national resources. After sipping a good cup of “first choice Arabica” coffee, the group is back in the saddle to cross the Andes, in the area of the Nevado del Ruiz glacier and volcano. After a couple hours spent on twisty but fast and perfectly paved roads (any rider’s dream!), the rain shows up again. A first downpour slows the group down until they stop for lunch. But it gets worse, while ascending to the top of the mountain, at over 4000 meters of altitude. Heavy rain and very low temperatures quickly become a problem, and the thermometer reaches 4C right at the top of the pass. Luckily the descent is not as traumatic, but still stressful due to the backlog of heavy trucks, slowed down by the storm. The day ends in Honda, a small and very hot village (thermometer still showing 30C at 7pm!) Northwest of the capital Bogota. Here is the Navarro bridge, over the Magdalena river: it’s the very first iron bridge in South America and it was built by the same company that built the Golden Gate bridge in San Francisco. Despite the bad weather, the balance for the day is still positive, thanks to the beauty of the itinerary and the fun, twisty roads: proof of it is that all the riders at dinner only seem to talk about lean angles and cornering speed. 3rd Day ! TUESDAY The third day of our trip is marked by high temperatures and long off-road
stretches. The itinerari took the group from Honda to Neiva (to the South) for a total of almost 360 km riding along the Magdalena river. Off-road has been a defining factor for today’s ride: first was a long and dusty gravel road, which turned out to be quite a challenge for many participants, then it came a flowing but technical dirt section inside the famous Tatacoa desert. Early in the morning the local marshals suggest a stop in the village of Armero, in the Tolima province, to pay a tribute to the victims of the Ruiz volcano in 1985. The tragedy was caused by a sudden eruption which melted most of the glacier, resulting in a giant mudslide that wiped away the village and took the lives of 20.000 of the 29.000 people living there. The site of the tragedy was also visited by Saint Pope John Paul II. In the afternoon, after a hot and long ride, the group splits and only half of the riders head towards the Tatacoa desert, stretching the itinerary by an extra 70 km. The high temperatures and some small crashes convince the rest of the group to reach the hotel riding a shorter route, on paved road. 4th Day “ WEDNESDAY After the heat and the desert today the GIVI Andes Tour group has to deal with a challenging day of riding under the rain. The itinerary calls for a 225 km stage from Neiva to San Agustin, but it is a late start because of the very bad weather. The rain is still pouring when the group finally takes off at 11, after pounding the area all night. After about an hour intermission, the group find itself again riding through a cloud of water, that slows the pace reducing
visibility and traction. In the meanwhile two long stretches of dirt road have turned into mud pits because of the rain and need to be cut from the itinerary. Not a really positive day, unfortunately: the group reaches San Agustin late into the night, very tired and stressed by the ride in the dark. But a good meal and the knowledge that tomorrow is a rest day quickly cheer the general mood. 5th Day “ THURSDAY After the never ending ride in the rain of the previous day, the group enjoys a well deserved rest day. There are still nice things to do, though. San Agustin is renowned for its spectacular stone statues (reminiscent of those seen on Easter Island), carved by an ancient civilization that left nothing behind but these monoliths. All we know is that these people were long gone even before the Spanish Conquistadores came to Colombia in the 1500. In the morning, while most of the participants visit the archeological sites, some diehard jumps back in the saddle for an off-road excursion in the wilderness of the Andes. The afternoon is slow paced, instead, with some of the guys opting for a horseback ride while others stroll through the village, ignoring the light rain. For dinner the group is treated to a traditional meal, with rabbit and “cury”, a tiny sort of Guinea pig. Everybody is excited to be back in the saddle tomorrow: destination Popayan, the white city. 6th Day “ FRIDAY The second-last stage of the GIVI Explorer Andes Tour takes the group from
COLOMBIA: RIDING AND TRAVELING TIPS Colombia delivers a wide variety of roads and sceneries to any rider: from unbelievably traffic jammed city centers and villages to lonely roads across the Andes and the Tatacoa desert in the South. Be careful not to get too comfortable, though: if you feel you’re getting increasingly distracted looking at the beauties surrounding you, it’s probably time to stop and enjoy them from the side of the road. Being alert while riding is a priority everywhere and even more so in Colombia: danger comes in every form. From sudden giant potholes in the otherwise smooth roads (that invite you to speed) to gravel sections that appear in front of you while you are riding a perfectly paved road, plus any kind of vehicles, pedestrians and animals that can cross your path at any given time, night and day. Be aware of local motorcycle riders, too. They can be super slow or insanely fast, passing you form every side without any particular preference. A true thorn in the side
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are those big, heavy trucks: apparently there are more than 50.000 circulating in Colombia, where they carry the vast majority of goods throughout the Country. They are truly gigantic and they basically own the road, so passing them can be very sketchy, often times creating scary blind spots. There are very few highways, but even regular roads require a toll payment. Luckily motorcycles don’t pay tolls and there is a reserved lane for them, the the far right of the toll booths. Basic gas averages at 0.60 Euros per liter, but Premium gas, ideal for bigger motorcycles, is a little more expensive. Lodging is not a problem, with small and large hotels pretty much everywhere. Even the smaller villages offer at least a couple of “posada” (bed & breakfast), clean and safe. Just make sure you have a place where to shelter your motorcycle. Food is decent and cheap, with a few staple items like grilled beef, fried pork (“chicharron”), trout (thanks to the many mountain
streams), “patacon” (fried plantain), rice and beans. Not to be missed are the delightful “arepas”, small corn flour cakes that they serve grilled with cheese or eggs. There is one disappointing side to it all, though: service! Mass tourism in the backcountry of Colombia is a recent thing and local restaurants are not exactly tuned to it yet. They are used to serve small groups of 2 or 3 people and they get slammed by large groups like our. In some cases we had to wait up to two hours before getting to eat anything at all! safety is usually a big concern for people who don’t know Colombia. Gone are the dark days of narcos and guerrilla, when FARCS used to terrorize villages and kidnap tourists. The government recently signed a peace treaty with them and the Country is now safe pretty much everywhere. There are police and army checkpoints along any major road, but cops and soldiers are friendly and they cheer you when you’re riding by.
and most famous Colombian university - the University of Cauca - and contributed heavily to the political scene of the Country: 17 Colombian presidents were born here! Popayan was founded in 1537 by the Spanish Conquerors on the site of an ancient indigenous village. Lately the city was issued a few rewards by the UNESCO, for its traditional food and for some folkloristic events like the world famous Procession of the Holy Week. A trained eye notices that most of the city buildings are rather clean and new, even if they keep that colonial feel. That is because the city was rebuilt from the ground up after a
devastating earthquake tore it down in 1983. Popayan remains a magical town, lively and youthful, whose symbols are the Catedral Basílica de Nuestra Señora de la Asunción church and the Humilladero bridge. 7th Day “ SATURDAY Today the group is riding the last 230 Km of the trip. The road is full of beautiful twists and turns that take the riders to the village of Silvia, famous for its colorful inhabitants. They are members of indigenous tribes who live up in the mountains and, mainly on Saturdays, come to town to sell their produce at the local farmers market, dressed in their traditional
GIVI EXPLORER ADVENTURE OVERVIEW The 4th edition of the Annual GIVI tour was hosted this year by Colombia. The 1.450 km long itinerary was traced inside the Cauca Valley, a true motorcycle riding paradise. One of the peculiar features of any GIVI tour is the international attendance, with participants who arrive from every corner of the globe: Italy, Spain, England, Slovakia, USA, Argentina, Venezuela, China, Taiwan, South Korea, Malaysia, Indonesia, Singapore and of course Colombia. There were 24 motorcycles provided by the promoter (plus two 4x4 support vehicles) with displacements ranging from 650 to 1200cc, picked by the riders based on their needs and skills. These were the motorcycles to choose from: BMW R1200 GS, F800 GS, F700 GS, Kawasaki KLR 650, Suzuki V-Strom DL650, Yamaha XT660R and the new queen of the Adventure segment, the Honda CRF1000L Africa Twin. Every motorcycle has been equipped with hard luggage, soft bags and accessories, in order to test their construction and functionality. Every rider received a complete set of technical riding gear. The itinerary was divided into 7 stages (+ 1 rest day), for an average daily ride of 250 km, and the group stopped overnight in Cali, Salento, Honda, Neiva, San Agustin, Popayan and back in Cali. The GIVI Andes Tour
COMMENTS Zamani Ibrahim GIVI Explorer Tour Member Malaysia The Givi Andes Colombian tour offers different terrains. Switchbacks, highways, villages, big cities mountains up to 4000 meters of altitude and desert. The promoter did an excellent job offering all the different type of riding available here. I’ll be back in the future, for sure. Stephen Townsend ADVMoto Magazine Journalist USA Riding from Honda south to Neiva. The ride was spectacular. We started off through the mountains south passing through each small town. Passing through the ruins from the Nevado Del Ruiz Volcano. It took you back in time and how much it has impacted the local towns today. Moving south we road parallel to the Magdalena river. The views were breath taking as if it were a painted picture of the mountains touching the ski. With every kilometer ridden the mountains ranges never seem to end. As we get closer to our destination the roads became smoother and flatter. We have entered the desert area. Kilometer after kilometer you see farms and cattle take over the surrounding lands. 50 kilometers later we stop for water. 1 small
traveled on different terrains and throughout different areas, immersed in the beauties of the South American Country: the heights of the volcano and glacier Nevado del Ruiz (over 4.000 meters of altitude), the hot and humid valleys of the Cauca and Magdalena rivers, the long road that takes to the unbelievable Tatacoa desert. They rode perfectly smooth paved roads and challenging dirt sections, crossed rivers on makeshift ferry boats and faced rain and darkness a few times. All in the true spirit of Adventure. Small crashes and technical difficulties did not compromise the ride or the group’s safety at all. Dust, dirt, mud, potholes, west and slippery asphalt have been easily handled by the performance of the motorcycles and the gear. In exchange for these small challenges, Colombia delivered big emotions and beautiful views: the green coffee region around Salento (Colombia is the 3rd largest exporter after Brazil and Vietnam), the twisty roads up and down the Andes, the wilderness of the Cauca valley, the muted colors of the Tatacoa desert, the ancient statues in San Agustin, the colonel “white city” of Popayan. Last but not least the warm welcome of Cali, designated as both start and finish of this memorable tour.
hotel for travelers, and only a few places to get water. This small village couldn’t have been anymore than .5 kilometers long but in the high heats it was a necessary stop. Finishing out trip into Neiva the sun setting to our backs we roll into rush hour traffic. Locals waving and honking as if was an unplanned welcome party. Sergio Tamayo Claudio Israel “Right from the moment of our arrival we were impressed by the organization of the GIVI ANDES TOUR. Every detail has been taken care of, a fact that became evident as we received the motorcycles: brand new or very recent, fully equipped with GIVI bags and accessories. We can’t find the words to describe the beauty of the roads and views we’ve encountered, together with riders coming from all over the World sharing the same passion: enjoy the ride on their motorcycles. One piece of advice: if you come to Colombia you don’t want to miss the Coffee Region tour! I also want to spend a few words on the Hevik gear, comfortable and made with quality materials. It kept me warm and dry. Thank you GIVI, thank you Colombia!” Ciaran Perucca GIVI Explorer Andes Tour Member United Kingdom I have been lucky to ride in many Countries
costumes and hats. They are very reserved and shy, but they seem to be attracted by the view of such a giant group of shiny motorcycles, and some of them even agree to be part of our pictures. From Silvia the group finally heads back to Cali, origin and final destination of the 2016 GIVI Explorer Andes Tour. The grand finale is a gala dinner where every participant is given a traditional Colombian overall and enjoys a salsa dance show coordinated by the local office of the Pro Colombia association. Tomorrow is time to go back home.
ENGLISH TEXT
San Agustin to Popayan, the “ciudad blanca” - the white city. The 135 km ride seems rather short, but more than 50 of those are off-road and will take the group along the forests at the feet of the Andes, at more than 3000 meters of altitude. It’s a little bit of a challenge, with ensuing crashes and technical difficulties, like flat tires and some minor failures. But it’s a beautiful day and the following 85 km through a breathtaking landscape quickly erase the struggles of the morning. Popayan gets its nickname of “white city” from the color of most of its colonial buildings and churches downtown. It is home to the oldest
captions 1) GROUP PICTURE IN FRONT OF THE WATERFALL SALTO DEL MORTIÑO. 2) EVERY TIME A GROUP OF 24 FULLY LOADED ADVENTURE MOTORCYCLES GETS GOING IT’S QUITE A VIEW, ESPECIALLY OFF-ROAD. IN THE SAMLL PICTURES: SMALL REPRODUCTION OF THE MYSTERIOUS MONOLITHIC STATUES FOUNFD AROUND SAN AGUSTIN, IN THE SOUTH OF THE COUNTRY. FARMERS IN THEIR TRADITIONAL ANDES COSTUMES (VERY MORNING THEY LEAVE THEIR VILLAGES TO SEEL PRODUCE AT THE TOWN OF SILVIA’S MARKET). WITH ITS DESOLATE LANDS HIGHLIGHTED BY CACTUSES AND BEAUTIFUL RED CLAY CONCRETIONS, THE TATACOA DESERT IS ONE OF THE MOST SUGGESTIVE PLACES TO VISIT IN COLOMBIA. 3) SOME OF COLOMBIA’S WATER CROSSINGS CHALLENGED BOTH RIDERS AND THEIR BIKES. NO WORRIES, THOUGH, THE GIVI TREKKER OUTBACK CASES ARE FULLY WATERPROOF. SPECTACULAR VIEW OF THE PURACÉ VOLCANO, STANDING AT OVER 4000 METERS OF ALTITUDE. IS ONE OF THE MOST ACTIVE VOLCANOES IN THE COUNTRY. ITS LAST ERUPTION DATES BACK TO 1977. EVERY CORNER IN COLOMBIA OFFERS A GOOD OPPORTUNITY FOR A MEMORABLE PICTURE.
throughout the world and Colombia, my first in EVEN A QUICK STOP FOR A SIP OF WATER INVARIABLY REVEALS SOME HIDDEN BEAUTIES. South America, has not been a disappointment. The roads winding, the scenery beautiful & 4) RIDING IN COLOMBIA REQUIRES THE the weather even reminding me sometimes of UTMOST ATTENTION: ALWAYS BE ALERT BECAUSE ANY TYPE OF VEHICLE CAN COME home in the UK... The trip has been fantastic, OUT OF ANYWHERE AT HIGH SPEED, EVEN OFFreminding me of my time working with Givi ROAD. BELOW, ANOTHER BEAUTIFUL VIEW IN in Asia. Work colleagues from around the THE MIDDLE OF THE ANDES MOUNTAINS. World gathering for a combined passion & creating some unforgettable memories. My face hurts from smiling so much and we still have 3 days of riding to come !!! Thanks to all involved in making this such new friendships without any barriers of culture, languages and habits. an epic adventure. This time we had 16 nationalities, 8 different languages, different culture and religions, all A THANK YOU NOTE mixed and held together by the passion toward Joseph A Perucca the unknown, united by the spirit of freedom GIVI EXPLORER PROMOTER Here we are, this fabulous adventure is just of the two wheels. This is perhaps the most finished and we are already working on resonant and important achievement of the the next one: every year we raise the bar GIVI Andes Tour and, more importantly, in and challenges and expectations become line with the spirit of GIVI as a Company and a group, which retain the Italian spirit for design, higher and higher. During this 4th edition and again at the end innovation and a strong passion for the two of the experience, we are asking ourself wheels. All this today has morphed into a truly can we do better than this? It is certainly international Company, acquiring knowledge a hard task: the scenery we have seen, the and assimilating different cultures by spreading challenges which we have experienced, the his wings to reach all the corners of the world. problems that we have overcome, are perhaps I would like to send a personal thank you to all replicable in a different part the world, in a the people who as always worked really hard different language and culture. Instead, the behind the scenes and made this trip another arduous goal is to replicate during every trip epic experience! the sense of comradery and the forming of Until the next adventure… Ride safe!
Givi Magazine Novembre 2016 - Givi Explorer Andes Tour
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NOVITA 2017
Testo di Giampaolo Meda foto archivio GIVI
SINFONIA D’AUTUNNO
L’ENSAMBLE VINCENTE DEI NUOVI PRODOTTI GIVI
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inside Givi
Le due più importanti fiere moto internazionali, Intermot ed Eicma, quest’anno staccate da un solo mese hanno rappresentato un enorme impegno per le aziende del settore, che in questi eventi presentano in anteprima le novità della prossima stagione, incontrano la stampa specializzata, i dealer, i distributori e naturalmente gli appassionati. Un “tour de force” che GIVI affronta sempre volentieri, ripagata dall’apprezzamento del pubblico.
L’
utente finale rappresenta il target di riferimento. In base alle sue esigenze e ai cambiamenti del marcato GIVI sviluppa i nuovi prodotti e migliora quelli in gamma. La voce degli utilizzatori arriva direttamente all’azienda attraverso canali diffe-
renziati (tour, social, customer care, blog, viaggiatori…). Le novità che il marchio ha presentato a INTERMOT ed EICMA è il risultato di questo scambio di dati. Il loro numero è talmente alto da rendere impossibile descriverle tutte in sole quattro pagine. Abbiamo scelto le più rappresentative.
Givi Magazine Novembre 2016 - inside Givi
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I CASCHI: La gamma 2017 vede l’ingresso del carbonio. A proporlo è la calotta del nuovo integrale 40.5 X-Carbon, in anteprima al Salone di Milano. Questo modello, prodotto anche in fibre composite (X-Fiber), ha caratteristiche tecniche da top di gamma e una precisa predisposizione per il touring veloce. Le colorazioni contribuiscono a rendere maggiormente impattante la sua linea grintosa e filante. Grafiche ultramoderne che puntano su Ieggeri tocchi colore fluo per X-Carbon (per lasciare a vista la bella trama di carbonio) e tinte decise per l’X-Fiber, con un sapiente mix di lucido e opaco. In linea la dotazione di serie. Il Junior 4 è l’integrale per i piccoli passeggeri. Un coloratissimo “full face” da bambino che affianca il modello jet Junior 3, già in vendita. Meglio l’integrale o il jet? La decisione spetta ai genitori, di conseguenza GIVI ha optato per offrire entrambe le tipologie. Il nuovo Junior 4 nasce espressamente per giovanissimi, con una calotta studiata ad hoc, taglie adeguate e interni avvolgenti. La grafica “fumettistica” che caratterizza il Junior 4 piacerà sicuramente ai piccoli passeggeri di moto e scooter. L’integrale da città si evolve con l’arrivo del GIVI 50.5 Tridion. Per svilupparlo GIVI ha applicato la stessa filosofia costruttiva che ha portato il suo integrale 50.4 a ottenere ben 4 stelle dal prestigioso istituto SHARP. Un grande risultato, in considerazione della fascia
di prezzo, che il marchio punta a replicare con il più compatto, attuale e silenzioso 50.5 Tridion. La gamma colori comprende 4 versioni grafiche e 2 classiche monotinta.
con visierino parasole, predisposta Pinlock, paranaso, paravento, interno totalmente removibile di serie. Facile da azionare il sistema di apertura della mentoniera.
Un nuovo apribile si aggiunge alla gamma dei modulari di GIVI. Si chiama X.21 Challenger e ha la doppia omologazione jet/integrale (significa che si può viaggiare, ovviamente a bassa velocità, con la mentoniera alzata). Proposto in 4 colorazioni monotinta classiche, il casco si adatta ad un utilizzo a 360 gradi, dalla città al mototurismo; la dotazione è di ottimo livello, a partire dal sistema di aerazione,
La parola passa ai jet, ponendo l’accento sui restyling estetici che hanno toccato i modelli in gamma. A subire l’assalto del designer del marchio sono stati in particolare il 12.3F Stratos Grafica e il 30.3 Geneve. Il primo propone, in aggiunta alle monotinta, grafiche lineari e sobrie: l’elegante black & white con il logo GIVI in evidenza, e la “visibile” titanio opaco mossa da inserti in giallo fluo. Va ricor19
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ultime hanno una capacità di 15+15 litri, la chiusura tipo roll-up. Il fissaggio al telaio, a cavallo della sella avviene tramite cinghie.
dato che questo modello propone la doppia misura della calotta (particolarmente indicata a chi fatica a trovare il “giusto feeling” con le taglie), la visiera lunga e protettiva, il visierino parasole di serie e il sistema di aerazione… da integrale. Anche il longevo jet 30.3, finora monotinta è stato rinnovato con l’arrivo della versione Geneve, Le grafiche novità sono tre, identiche nelle linee e differenti nella scelta dei colori abbinati alla tinta della calotta. Stiamo parlando di un casco urbano dalla calotta particolarmente avvolgente sulle guance e con visiera lunga allo scopo di legarsi meno alla stagionalità.
1-2) borsoni Waterproof EASY-T 3) casco integrale bambino Junior 4 4-5-6) ampliamento di gamma linea Gravel-T 7) casco jet 12.3F STRATOS 8) casco jet 30.3 GENEVE 9-10-11-12) borsoni waterproof nuova linea Ultima-T 13) casco integrale X.21 Challenger 14) casco integrale 50.5 Tridion 15-16) valigie laterali Dolomiti 17-18) top case Trekker Dolomiti 19-20) casco integrale 40.5 fibra e carbonio 21-22-23) borse nuova linea Ultima-T
LE VALIGIE RIGIDE: Grande entusiamo per le nuove Trekker DOLOMITI, le valigie in alluminio dagli spigoli “stondati” presentate in anteprima a Intermot e nuovamente a Milano in tutto il loro splendore. Della gamma fanno parte due laterali pure, arrivate sul mercato a metà anno, alle quali si sono ora aggiunti due top case. Il capiente modello DLM46 (46 litri), utilizzabile con tutte le piastre Monokey e capace di contenere un casco integrale/modulare o due jet, e il più filante e compatto DLM30 (30 litri), utilizzabile indistintamente come top case o come valigia laterale (compatibile con i telai laterali PL_ _ _ e PLR_ _ _). Una serie di accessori dedicati, subito disponibili, rende l’utilizzo dei top case ancora più versatile. L’intera gamma è contraddistinta dalla finitura in alluminio naturale. LE BORSE MORBIDE: Segmento legato al trasporto dei bagagli in moto e scooter che raccoglie grande consenso tra tutti gli utenti delle due ruote. Le numerosissime proposte presentate da GIVI, innovative sotto ogni punto di vista, fanno del marchio il punto di riferimento assoluto, a livello mondiale. Partiamo dalle GRAVEL–T con tre nuove borse impermeabili per i fuoristradisti. In anteprima a EICMA il borsello da serbatoio GRT706 da 6 litri con cinghie per il fissaggio e tasca trasparente porta tablet, la robusta borsetta porta attrezzi GRT707 da fissare a sella o parafanto anteriore o come supporto supplementare alle bisacce laterali GRT708. Queste
Il range ULTIMA–T è super completo. Una scelta per certi versi definitiva. La linea entra nella grande famiglia delle “morbide” GIVI con sette proposte, indirizzate principalmente al segmento on-off maxienduro/tourer… con escursioni interessanti verso il mondo delle scrambler e new classic. Forme e dimensioni suggeriscono ulteriori scenari. Da 25 a 80 litri le capacità disponibili. Ben 4 le Waterproof (borsa a rullo, zaino e due borsoni Cargo). A queste si aggiungono una capiente borsa da sella con fondo sagomato, una cargo e una coppia di bisacce laterali. Tutta la gamma è visibile nella grande foto di apertura di questo servizio. Le caratteristiche tecniche meriterebbero spazio ma ci sarà tempo per entrare nei dettagli. Il compito dei saluti spetta al rullo e al borsone, entrambi da sella o portapacchi, che entrano nell’universo delle EASY-T. Sono in stile navy (vedi il sistema di chiusura avvolgibile stagno che permette di compattare il volume in funzione del contenuto) garantiscono una impermeabilità del 100% e sono prodotti seconda la norma Reach (e questo vale per l’intera collezione borse morbide di GIVI). Il materiale è il PVC Tarpaulin 500D saldato, senza cuciture, ad alta frequenza. Il rullo EA114 ha una capacità di 30 litri ed ha l’apertura sul lato corto, il borsone EA115 arriva a 40 litri e propone la classica apertura sul lato lungo. Due le tinte disponibili. GLI ALTRI ACCESSORI: Una vera invasione. Ce n’è per tutti i gusti. Dal cupolino ICE SCREEN che sulla strada illumina i suoi bordi di un bel blu brillante se investito dai fari dei veicoli che sopraggiungono, alla nuova coppia di proiettori antinebbia S321 in alluminio verniciato nero, dalla cassetta porta attrezzi S250 con chiusura Security Lock da montare tra il portavaligie laterale e la carena della moto, alla piastra paracalore S290 per borse soffici, da applicare al terminale di scarico. E ancora il corto parafango posteriore a sbalzo RM01, il portaborsa (una sorta di vassoio) in alluminio anodizzato EX2M da montare sulla piastra posteriore, le muffole universali TM421 da usare sulle moto dotate di paramani e altri utili accessori che troverete a breve sul dinamico e sempre aggiornato sito web di GIVI.
Givi Magazine Novembre 2016 - inside Givi
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ENGLISH TEXT
AUTUMN SYMPHONY THE WINNING ENSEMBLE OF NEW GIVI PRODUCTS Text by Giampaolo Meda - Pictures from GIVI archive
The most important motorcycle fairs, Intermot and Eicma, this year just one month apart, have represented an enormous effort for the companies of the industry, which at these events preview the new products of the next season, meet the specialised press, dealers, distributors, and naturally all the enthusiasts. A ‘tour de force’ that GIVI is always happy to face, repaid by the public’s appreciation.
T
he final user is the reference target. According to their needs and market changes, GIVI develops new products and improves the existing ones. The voice of the users directly reaches the company via different channels (tours, social media, customer care, blogs, travellers...). The new products the brand presented at INTERMOT and EICMA are the result of this exchange of information. The quantity of information makes it impossible to describe it all in only four pages. We chose the most representative data. THE HELMETS: The 2017 range sees the arrival of carbon. It is proposed with the shell of the new full-face 40.5 X-Carbon, previewed at the Salone di Milano. This model, available also in composite fibres (X-Fiber), has top-of-therange technical characteristics and a decided predisposition for fast touring. The colours contribute to a slick and bold design. Ultramodern graphics with light fluorescent touches of colour for the X-Carbon (so as not to hide the nice carbon pattern), and decisive colours for the X-Fiber, with a cool mix of shiny and matte. Appropriate is the standard equipment. The Junior 4 is the full face for young passengers A colourful child full-face helmet has joined the Junior 3 jet model, already on the market. Better a full-face or a jet? Parents have to make that choice, so GIVI has decided to offer both kinds. The new Junior 4 has been expressly created for the very young, with a specifically designed shell, with adequate size and lining which wraps well around the face. The cartoon-style graphics, which characterise the Junior 4 will surely be appreciated by bikes and scooter’s young passengers. The urban full-face has evolved with the arrival of the GIVI 50.5 Tridion. In developing it, GIVI applied the same manufacturing philosophy which earned its full-face 50.4 4 stars from the prestigious SHARP institute. An impressive result, considering the price category, which the brand intends to replicate with a more compact, modern and silent 50.5 Tridion. The colour range includes 4 graphic and 2 classic single-colour versions. The new flip-up adds itself to the range of GIVI modular helmets. It’s called X.21 Challenger and is dual homologated jet/full-face (it means you can ride, obviously at low speeds, with the chin guard raised). Proposed in 4 classic single-colour versions, the helmet adapts to any use, from urban to touring; it is excellently equipped, starting from the ventilation system, with sun visor, Pinlock prepared, nose guard, wind deflector, completely removable lining. The chin guard opening is easy to operate.
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And now for the jets, especially the aesthetic restylings which have affected the models in the range. The helmets that have mostly been subjected to the assault of our brand designer have been 12.3F Stratos Grafica and 30.3 Geneve in particular. The first offers besides the singlecolour versions, linear and simple graphics: the elegant black and white with a stand-out GIVI logo, and the ‘visible’ matte titanium livened by neon yellow inserts. Note that this model offers double size of the shell (particularly indicated for those who have problems finding the right feel with sizes), the long protective visor, the standard sun visor and the ventilation system... of a full-face helmet. Also the long-lived jet 30.3, up till now in single colour, has been updated with the arrival of the Geneve version. The new graphics are three, with the same lines but with different colours matching the shell’s colour. We are talking of an urban helmet with a shell that wraps particularly well round the cheeks and with a long visor in order to be less conditioned by the weather. THE HARD CASES: Great enthusiasm for the new Trekker DOLOMITI, the aluminium cases with rounded edges, previewed, in all their splendour, at Intermot and again in Milan. There are also two pure side cases in the range, which arrived on the market during the middle of this year, to which now two top cases have been added. The capacious DLM46 model (46 litres), to mount on any Monokey plate and able to contain a full-face or modular helmet or two jets, and the more streamlined and compact DLM30 (30 litres), to use either as a top or side case (compatible with PL_ _ _ and PLR_ _ _ frames). A series of dedicated accessories, already available, make the use of these top cases even more versatile. The whole range is characterised by a finish in natural aluminium. THE SOFT BAGS: Section connected with the transport of luggage on bikes and scooters, much loved by two-wheelers. The many products presented by GIVI, innovative under all aspects, make the brand the ultimate worldwide point of reference in the market. Let’s start from the GRAVEL-T range, with three new waterproof bags for off-road. Previewed at EICMA have been the GRT706 tank bag, with 6-litre capacity, fixing straps and transparent tablet-holder pocket, the sturdy tool bag GRT707, to fix to the saddle, front mud guard, or as extra support to the side haversacks GRT708. These have a capacity of 15+15 litres, with roll-up closing. To fix them to the frame, on the saddle, straps are used. The ULTIMA–T RANGE has absolutely everything. A choice with in a sense is definitive. The range enters the big family of GIVI soft bags
with seven products, aimed mainly at the on-off maxienduro/tourer segment... With interesting deviations towards the scrambler and new classic world. Shapes and sizes suggest other scenarios. The capacities range from 25 to 80 litres. 4 are Waterproof (roll bag, backpack and two cargo bags). To these a capacious saddle bag with moulded bottom, one cargo bag and a pair of side haversacks have been added. The whole range can be seen in the big picture at the beginning of this article. The technical specs would deserve more room but there will be time to get into details. To say goodbye here are the roll and cargo bags, both to fix on the saddle or rack, part of the EASY-T universe. The style is navy (see the air-tight roll-up closing system that allows to reduce the volume according to the content), they are 100% waterproof and produced in compliance with Reach regulations (and this is true for the whole range of GIVI soft bags). The material is Tarpaulin 500D PVC, high-frequency welded, with no stitches. The roll bag EA114 has a capacity of 30 litres and opens on the short side, the cargo bag EA115 arrives at 40 litres and has the classic opening on the long side. Available in two colours. OTHER ACCESSORIES: A real invasion. There’s something for everybody. Form ICE SCREEN, the screen whose edges light up of a nice lively blue when hit by the headlights of oncoming vehicles, to the new pair of anti-fog projectors S321,in black-painted aluminium, from the tool box S250 with Security lock closing system, to fix between the side case frame and the bike’s fairing, to the heat-guard plate S290, for soft bags, to apply to the muffler. Then there’s also the short rear mud flap RM01, the EX2M bag-holder (a sort of tray), in anodized aluminium, to fix to the back plate, the universal mittens TM421 to use on bikes with hand guards and other useful accessories you will soon find on the dynamic and always updated GIVI website. TO INSERT WITH ARROW IN THE PICTURE OF THE SECOND DOUBLE 1-2) EASY-T Waterproof cargo bags. 3) JUNIOR 4 full-face child helmet 4-5-6) GRAVEL-T range additions 7) 12.3F STRATOS jet helmet 8) 30.3 GENEVE jet helmet 9-10-11-12) ULTIMA-T new range of waterproof cargo bags 13) X.21 X.21 CHALLENGER modular helmet 14) 50.5 TRIDION full-face helmet 15-16) Trekker DOLOMITI side cases 17-18) Trekker DOLOMITI top case 19-20) 40.5 X-CARBON and X-FIBER full-face helmets 21-22-23) ULTIMA-T new range of bags
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• Carbon fibre shell • Quick release anti-scratch visor • Three adjustable air vents
• Removable and Hypoallergenic lining
washable
• Standard sun visor, nose guard and wind deflector
TUTORIAL
Testo e foto di Mario Frati
LE NOSTRE VIDEOPRODUZIONI…
DIETRO LE QUINTE
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Nel mondo moto, così come in tutte le attività outdoor, il video rappresenta per le aziende un contributo indispensabile… come dimostra la ricchezza di contenuti del nostro canale YouTube. Tutorial, sequenze spettacolari, hard test, reportage a volte brevissimi ma fortemente emozionali… nascondono un lavoro di realizzazione molto più complesso di quanto si pensi. Ecco come lavoriamo in GIVI.
I
Il pubblico dimostra un crescente interesse verso questo modo di presentare prodotti o semplicemente di raccontare un’azienda. Il fatto di essere impegnati del mondo delle Due ruote, non fa altro che amplificare l’emotività che un video è in grado di trasmettere. Negli ultimi anni GIVI ha investito molto sulla produzione video e i risultati si vedono. Quello che invece rimane “nascosto” è il lavoro, la procedura impiegata per realizzarlo, le persone coinvolte e il loro ruolo. DA DOVE SI PARTE? QUALI SONO I PASSAGGI? Si definisce anzitutto quale sarà la tipologia del progetto, se emozionale o tecnico/descrittivo. Nel primo caso solitamente ci si affida a collaboratori esterni con i quali viene discusso lo story-board dopo averne definito la “trama”. Concordati gli aspetti generali, , si valutano le possibili location e, se vicine, si fa un sopralluogo altrimenti ci si affida all’utilissimo Google immagini. La scelta degli “attori” è legata al tipo di scene che si dovranno girare: se queste ultime riguardano esclusivamente sequenza in sella e moto in movimento non serve un modello ma un bravo pilota di corporatura standard e dalla guida fluida. La sua figura può cambiare in funzione della tipologia del veicolo (sportiva, turistica, off-road…). Nel caso lo story-board preveda la presenza di una coppia, spesso uomo e donna, che debbano interagire, si punta l’attenzione su modelli che sappiano guidare la moto (tutt’altro Givi Magazine Novembre 2016 - Tutorial
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Già i km. Per girare un video se ne percorrono davvero molti. Ad esempio per realizzare le riprese del video dedicato alle valigie GIVI DOLOMITI, durata meno di 2 minuti, sono stati percorsi circa 200 km. Vi invitiamo a visionarlo (il link lo trovate nell’articolo) e poi tornare a leggere: scene come quella del passaggio sul tornante vengono riprese di media una decina di volte per essere sicuri di “portare a casa” quella giusta. Come già indicato precedentemente, il fattore tempo è importantissimo. Normalmente si punta a concludere il lavoro nell’arco di una giornata e questo implica iniziare le riprese alle 7:00 del mattino per dare lo stop intorno alle 19:30/20:00. Sempre più spesso si tende ad utilizzare i famosi “droni” in quanto garantiscono riprese dall’alto molto spettacolari. Se si opta per questo supporto serve un operatore dedicato e, cosa importante, dotato di patentino per utilizzo in zone abitate. L’IMPORTANZA DELLA POST PRODUZIONE Una volta tornati in sede con mezzi, uomini e tutto il materale girato, si può dare il via al lavoro di post produzione. In pratica il montaggio del video, la sincronizzazione, lo speakeraggio, le transizioni, l’inserimento di titoli e info grafiche e tecniche a supporto delle immagini, ecc. Anche la musica ha un ruolo importante. Aiuta a creare l’atmosfera giusta e a mantenere l’attenzione. La scelta non è semplice in quanto dev’essere coerente e sincronizzata con i cam1) RIPRESE DEL MOVIE EMOZIONALE SULLE NUOVE VALIGIE DOLOMITI. L’OPERATORE bi di scena o comunque con il ritrmo dell’insiePREPARA UNA “GO PRO” DA MONTARE SULLA MOTO. IL LINK PER VISIONARE IL VIDEO: me. La musica può essere creata ad hoc da un HTTPS://WWW.YOUTUBE.COM/WATCH?V=X2HKIRXFUCS musicista oppure acquistata (attingendo dai cataloghi dei siti specializzati nella produzione che semplice). Perché non semplicemente un bel ragazzo o ragazza? di musiche di sottofondo esenti da copyright). Se si opta per l’utilizzo Perché servono “attori” che sappiano muoversi in modo naturale e cre- di una hit internazionale bisogna sottostare alle vincolanti normative dibile davanti all’obiettivo. Evitare perdite di tempo è uno dei parametri riguardanti i diritti d’autore (SIAE) a costi piuttosto alti: nessun social importanti (può cambiare il meteo, i costi lievitano, ecc). permette di pubblicare un movie privo di questi requisiti e nessuna Altro aspetto da non trascurare riguarda la moto che apparirà nelle sce- azienda attenta all’immagine, come GIVI, lo diffonderebbe. ne: dev’essere recentissima, funzionale al target di utenza che si desi- A proposito di immagine, una volta visionato tutto il materiale girato e dera raggiungere… e soprattutto perfettamente funzionante. Quest’ul- “messo da parte” le sequenze migliori, si procede alla realizzazione di timo aspetto a volte viene… dimenticato: “la moto è di quest’anno, sarà un primo montato sul quale verranno successivamente introdotte mosicuramente perfetta!” Se la storia prevede una ripresa spettacolare a difiche fino a raggiungere il risultato e il messaggio sperato, sempre velocità sostenuta è necessario fare un completo check meccanico pri- con un occhio attento alla lunghezza, che difficilmente deve superare ma di muoversi. GIVI non produce moto ma accessori e di conseguenza i 5 minuti. i veicolo utilizzati per gli shooting fotografici e per i video sono frutto Questa fase comporta molte ore di lavoro e continui aggiustamenti. di accordi con concessionarie amiche. Può dunque capitare un “misun- La versione finale viene testata e realizzata in più versioni (a livello di derstanding” e la moto che si aspettava pronta all’uso, , arriva senza peso del file) e standard video. Il lavoro successivo riguarda la sua diffucarburante, con batteria non collegata, gomme e liquidi da controllare, sione attraverso i classici canali aziendali (il sito web, eventuali portali di targa prova e a km zero… supporto, stampa di settore, distributori nazionali e internazionali, dea-
26 Tutorial
lers, uffici stampa, ecc) e quelli della rete (You Tube, Facebook in testa). Per questo motivo tutti i testi o didascalie sono in inglese. GIVI produce “in casa” i video di contenuto tecnico, i cosiddetti Tutorials. Per le riprese sono a disposizione due salette posa oltre alla prestigiosa show room utilizzata per presentazioni di novità di gamma e incontri con stampa e rivenditori. Per queste produzioni non servono riprese realizzate in esterno ma la procedura rimane pressochè la medesima: si decide cosa presentare, dove realizzare le scene, la persona dell’azienda più idonea a presentare il prodotto in modo naturale (senza dover leggere schede tecniche che risulterebbero sterili). Il problema principale, in questi casi, è il rumore. Persone che passano, porte che si aprono, il telefono che squilla… tutto viene captato dal microfono di chi sta parlando in video. Per questo motivo, quando in GIVI è in azione lo staff che produce i video tutorial tutti sono avvertiti e pregati di collaborare e, per qualche ora, di “fare piano e chiudere le porte con gentilezza”. Per questo genere di produzioni video non entrano in campo i professionisti del settore ma gli autodidatti appassionati che lavorano in GIVI. Non si cerca la perfezione dei filmati emozionali ma la miglior chiarezza di informazione. I risultati ci dicono che il pubblico gradisce anche queste realizzazioni e se c’è la sbavatura poco conta. È più importante l’informazione che non inganna, capace di fugare dubbi e di mostrare quei particolari che una comunicazione scritta o fotografica non riesce a fornire. GIVI crede fermamente e con entusiasmo in questa forma di comunicazione che continuerà a percorrere con sempre maggiore convinzione. 2) SOPRA, IL “DIETRO LE QUINTE” DI DUE SET FOTO/VIDEO. COME SI PUÒ NOTARE L’IMPEGNO DI PERSONALE E ATTREZZATURE È NOTEVOLE.
OFF-ROAD DA DURI CON VALIGIE E ACCESSORI Con la realizzazione del video “Honda Africa Twin. No limits with GIVI” abbiamo voluto dimostrare come sia possibile fare vero fuoristrada anche con una enduro completamente accessoriata. Il risultato è assolutamente convincente (cercatelo sul canale YouTube di GIVI) e ne siamo contenti, ma portarlo a termine non è stato semplice. Il lungo lavoro di preparazione è partito con la ricerca di un pilota “tosto”. A darci una mano è stato il team relly Honda HRC, di cui siamo sponsor, la quale – causa impegni di campionato all’estero - ci ha messi in contatto con RedMoto, azienda che importa e cura tutta l’attività off-road di
Honda. Il manager Michele Berera ci ha proposto il loro pilota della categoria “Enduro Junior “ Giacomo Redondi che nella stagione appena conclusa ha vinto tutte le tappe del Mondiale. Un ragazzo bergamasco di 23 anni con un manico che ha lasciato tutti a bocca aperta. Siamo entrati in sintonia da subito con lui, regista compreso. Per realizzare questo video Giacomo è salito sulla nostra Africona alle 9:30 del mattino e vi è sceso alle 19:00 con una breve sosta per il pranzo. Vi assicuriamo che le sequenze mostrano soltanto alcune delle evoluzioni che ha improvvisato. Senza contare i suggerimenti su passaggi talmente hard da ritenere, da parte nostra , assoluta-
mente proibitivi per una moto di oltre 200 kg, di serie (unica concessione gli pneumatici tassellati… buttati a fine giornata). Un team di persone ha realizzato le riprese video da punti differenti. L’utilizzo del drone non è stato facile a causa di un vento persistente e per la difficoltà, da parte dell’operatore, a seguire il nostro “attore” (che viaggiava a velocità da autostrada tedesca sulle coste sterrate del Passo Crocedomini).” L’ esperienza è stata grandiosa e anche molto impegnativa per tutti noi. La moto ha retto benissimo ma la vera sorpresa ha riguardato il comportamento degli accessori montati, che non hanno sofferto minimamente lo stress meccanico.
Givi Magazine Novembre 2016 - Tutorial
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ENGLISH TEXT
OUR VIDEO PRODUCTIONS...BEHIND
THE SCENES
In the motorcycle world, as for all outdoor activities, videos provide a fundamental contribution to companies... As is demonstrated by the rich contents of our YouTube channel. Tutorials, spectacular sequences, hard tests, reports, sometimes short but strongly emotional... have behind them more complex and hard work than could be imagined. This is how we do it at GIVI
T
he public is showing growing interest in this way of presenting products or simply telling the company’s story. Being active in the motorbike world simply amplifies the emotional aspects of what a video can transmit. Over the last years GIVI has invested a lot in video productions and the results are for all to see. What remains hidden is the work, the process behind the realisation, the people involved and their roles. WHERE DOES ONE START? WHAT ARE THE VARIOUS STAGES? First of all the type of project is decided, whether emotional or technical/descriptive. In the first case we usually rely on freelancers with whom the story-board is discussed, once the plot has been defined. Once the general aspect are decided on, possible locations are evaluated and, if close, are inspected first-hand, otherwise we rely on the incredibly useful Google images. The choice of the actors is conditioned by the kind of scenes to be shot: if these are exclusively scenes on the saddle, with the bike moving, there is no need of a model, but of a good biker of standard build and with a smooth handling of the bike. The figure may change according to the type of vehicle (sports, tourer, offroad...). If there is a couple in the story-board, usually a man and a woman, who interact, the search is for models who can ride a motorbike (not that easy). Why not simply a good-looking boy or girl? Because we need actors who can move naturally and be credible in front of the lens. Avoiding wasting time is one of the most important parameters (the weather may change, costs start spiralling, etc.). Other aspect not to be underestimated is the bike that will appear in the scenes: it must be brand-new, functional to the reference target we are aiming at... and especially it must work perfectly. This aspect is sometimes... forgotten: “The bike is this year’s, it’ll surely be perfect!” If the story has spectacular scenes at high speed it is necessary to do a complete mechanical check before doing anything. GIVI does not produce motorcycles, but accessories, so consequently the vehicles we use for photo shoots and videos are the result of arrangements with friendly dealerships. Misunderstandings can happen, and the bike you expected ready to be used, arrives without fuel, with the battery not connected, tyres and liquids to check, test plate and with zero kilometres... Kilometres... To shot a video you do a lot of those... A lot. For example, to shoot the footage of the video dedicated to the GIVI DOLOMITI cases, less than 2 minutes long, we did about 200 kms. We invite you to see it (you will find the link in the article) and then come back to here: scenes like the passing of the hair-pin bend are shot an average of ten times before being sure of having the right one. As stated earlier, the time factor is essential. Usually we aim at concluding the job in a day and this implies starting shooting at 7am to stop around 7.30/8pm. The use of drones is increasing a lot, as they guarantee spectacular aerial shots. If this support is chosen, there is the need for a specialised operator, with licence to operate in inhabited areas. THE IMPORTANCE OF POST-PRODUCTION Once back at headquarters with vehicles, men, and all the footage, post-production can start. Basically, the editing of the video, synchronisation, voice-over, transitions, titles, graphic and technical info in support of the images, etc. Also the music plays an important role. It helps create the right atmosphere and keep attention high. The choice is not easy as it must be coherent and synchronised with
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Tutorial
WATCH THE
VIDEOS
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PICTURES
and, for a few hours, is asked to “be quiet and close all doors gently”. For this kind of video productions we don’t use professionals but the self-taught enthusiasts that work in GIVI. We are not looking for the perfection of emotional videos but for clarity of information. Results tell us that the public appreciates these videos too, and if they are not perfect it’s not such a big deal. What is important is giving information which is not deceitful, able to clear doubts and show those details that written or photographic communications cannot supply. GIVI believes strongly and enthusiastically in this form of communication which it will continue to explore with ever-growing conviction.
the scene changes or anyhow with the overall rhythm. The music can be created specifically by a musician or bought (drawing from the catalogues of sites specialised in the production of copyright-free background music). If the choice is for an international hit, we are subject to the binding regulations on copyright (SIAE, Italian Society of Authors and Publishers) at rather high costs: no social website allows to publish a video without these prerequisites and no company that cares about its image, like GIVI, would share it. Talking of image, once all the footage has been seen and having selected the best scenes, a first edit is made, on which changes will be made until we reach the result and message we intended, always paying attention to the length, which is rarely above 5 minutes.This phase requires many hours of work and continuous adjustments. The final version is tested and made in multiple versions (in terms of weight of the file) and video standards. The following step is the diffusion via the traditional company channels (the website, possible support portals, specialised press, national and international distributors, dealers, press offices, etc.) and those of the web (You Tube and Facebook at the forefront). This is why all captions are in English. GIVI produces ‘internally’ all technical videos, the so-called Tutorials. We have two photo studios at our disposal, along with the prestigious show room used to present new products and meet the press and retailers. For these productions there is no need for external scenes, but the procedure is roughly the same: we choose what to present, where to shoot the scenes, the most indicated person in the company to present the product naturally (without having to read the technical sheets, which would sound sterile and without passion). The main problem, in these cases, is noise. People passing by, doors opening, a ringing phone...everything is captured by the microphone wired to the person speaking in the video. For this reason, when in GIVI the staff that produces the video tutorials is in action, everybody is warned and asked to collaborate
TOUGH-GUY OFF-ROAD WITH CASES AND ACCESSORIES With the making of the videos ‘Honda Africa Twin. No limits with GIVI’ we wanted to show how it is possible to do real off-road even with a completely accessorised enduro bike. The result is absolutely convincing (look for it on GIVI’s YouTube channel) and we are proud of it, but completing it was not easy. The long preparation work started with the search for an ace rider. The Honda HRC rally team, which we sponsor, gave us a hand, putting us in contact, due to their championship commitments abroad, with RedMoto, company which imports and takes care of all of Honda’s off-road activities. The manager Michele Berera proposed their pilot of the ‘Enduro Junior’ category, Giacomo Redondi who in the past season won all the stages of the world championship. A 23-year-old kid from Bergamo whose talent left us all speechless. We immediately connected with him, the director included. To make this video Giacomo mounted on our Africa Twin at 9.30 am and got off at 7 pm, with just a short break for lunch. We assure you that the footage shows only a few of the tricks he improvised for us. Without considering the advice on passages so hard that we considered them absolutely impossible for a motorbike weighing well over 200kgs, in its factory set up (only exception the tyres, knobby, which had to be thrown away at the end of the day). A team of people shot the video from different angles. Using the drone was not easy, due to a persistent wind and for the difficulty for the operator to follow our actor (who was travelling at German-motorway speed on the dirt roads of Passo Crocedomini, high in the Alps). The experience was great and very demanding for all of us. The bike held perfectly but the real surprise regards the behaviour of the mounted accessories, which did not suffer the least mechanical stress.
captions 1) SHOOTING OF THE EMOTIONAL VIDEO ON THE NEW DOLOMITI CASES. THE OPERATOR PREPARES A ‘GO PRO’ TO FIX TO THE BIKE. THE LINK TO SEE THE VIDEO: HTTPS://WWW. YOUTUBE.COM/WATCH?V=X2HKIRXFUCS 2) ABOVE, BEHIND THE SCENES OF TWO PHOTO/VIDEO SETS. AS YOU CAN SEE THE EFFORT IN TERMS OF STAFF AND EQUIPMENT IS CONSIDERABLE.
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DOSSIER EST EUROPA L’AUTORE
Mitja Gustinčič è nato nel 1957 a Capodistria, città costiera e Casa dei ciclomotori Tomos. Sono stati loro a infettarli con il virus e che l’ha fatto correre in motorino dall’età di 14 anni. La strada del giornalismo si apre per lui a 19 anni, quando un colpo di fortuna lo fa incontrare con il redattore capo della più importante rivista automobilistica jugoslava. È li che inizia la sua carriera. Il mondo racing continua ad affascinarlo, e infatti corre nel periodo 1985-2000 su Yamaha TZ e Aprilia GP250, per poi lasciare le piste a favore delle belle strade e l’avventura. In moto riscopre il suo Paese e quelli limitrofi. Oggi è redattore capo della rivista moto slovena MOTOSI, è autore del libro “Master of riding motorcycle” e coautore di alcune guide per mototuristi.
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Dossier Est Europa
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Testo e foto di Mitja Gustinčič
EAST COUNTRIES TOUR
Abbiamo chiesto al caporedattore di MOTOSI, autorevole rivista slovena, di raccontarci in chiave “motociclistica” i paesi dell’Est Europa più vicini a noi. Ne è venuto fuori un quadro interessante, ricco di spunti e consigli utili.
È
bene sapere che un viaggio in Est Europa significa entrare in Paesi meno forti economicamente, cosa che si ripercuote sulla qualità delle strade (raramente “corredate” da marciapiedi per i pedoni) e sulla segnaletica: preparatevi a vedere informazioni sul traffico (parcheggio, deviazioni, ecc) soltanto in lingua locale. E state attenti a non superare I limiti di velocità. Le forze di polizia devono raccogliere soldi, non ci sono dubbi. Ma in generale sono onesti e se iniziate la conversazione con il sorriso sulle labbra e in modo amichevole, metà del problema è già risolto. GPS o mappa? Non limitatevi a leggere uno schermo o una carta. Ricordatevi che chiedere indicazioni alla gente del posto renderà il vostro viaggio più sicuro e facile. L’inglese è ben parlato dai giovani e il tedesco è la seconda lingua. L’Italiano viene capito nelle regioni dell’Adriatico. SLOVENIA, tra le Alpi e il mare Il Paese è di soli 250 km di larghezza da est a ovest o da sud a nord. Ma se la vostra meta è la Slovenia allora dovete sapere che viaggiare in moto su strade regionali richiede più di 1 minuto per chilometro. Quindi aspettatevi di spendere almeno un’ora e mezza per percorrere 100 km. Il traffico è “denso” e I conducenti di auto e furgoni poco attenti alle regole. Spesso non utilizzano l’indicatore di direzione, non mantengono la distanza di sicurezza e non amano far passare i motociclisti nelle ore di punta. Utilizzare il cellullare mentre si guida è vietato ma qui è un vero
sport popolare. Per contro la Slovenia è pulita, i servizi pubblici sono efficienti, il cibo e il vino sono di alta qualità… soprattutto lontano dai centri turistici. La campagna offre una migliore qualità a prezzi più bassi e la cucina è sempre aperta. Se vi piacciono i centri urbani sappiate che qui i motociclisti devono rispettare le regole per il parcheggio. Il problema è che è difficile capire dove sono gli spazi per le due ruote… quindi chiedete agli utenti locali. Se in campagna non serve “blindare” la moto, nelle città è bene aggiungere un lucchetto supplementare. Cosa vedere in Slovenia? Cominciamo con il dividere il Paese in quattro aree di interesse. 1) Vicino al confine italiano si trovano belle strade alpine (Passo Predil, passo Vršič - 1611 m.), e anche lungo i fiumi. Pagando una piccola tassa potete arrivare sul monte Mangart (1906 m a.s.l). La strada fino al pianoro di parcheggio è stretta ma asfaltata. Da qui, la vista sottostante sui laghi di Fusine è sorprendete. 2) L’area di KARS (da Gorica a Kozina / Koper) è ben noto per le strade belle tortuose, piccoli villaggi, produttori di vino, ottimo prosciutto essiccato. 40 km che valgono una giornata. Le grotte di Postumia sono leggermente fuori strada, ma d’estate rappresentano un ottimo posto dove rinfrescarsi. 3) Le città costiere sono piccole, colorate, caotiche in estate, ma estremamente interessanti in bassa stagione. 4) Ljubljana è una capitale rinata. I turisti
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aumentano di anno in anno e le attrazioni non mancano. Il centro della città limita molto il traffico automobilistico. Tutta la zona vicino al fiume Ljubljanica è ricca di eventi. Nel centro della città il traffico in automobile è molto limitato e in moto, anche senza il GPS, non è difficile muoversi. La città festeggia 2000 anni di fondazione, la sua storia inizia come accampamento romano chiamato Emona. Ma c’è anche altro da vedere. Ai Motociclisti italiani che hanno già i capelli bianchi consiglio le sorgenti termali dell’area da Ptuj a Prekmurje (Murska Sobota). SERBIA, terra di cibo gustoso Il traffico UE di persone e merci si ferma in qualche modo alle frontiere Serbe. Soprattutto in estate, ci potrebbero essere lunghe, lunghe code alle dogane tra la Croazia e la Serbia. Ma non c’è da preoccuparsi: gli agenti di polizia sono molto tolleranti con i motociclisti che bypassano le auto e camion in attesa. Basta essere gentile e tenere a portata di mano tutti i documenti personali e del veicolo. Superata la frontiera cambiate i vostri soldini in Dinari locali. Potete farlo anche attraverso
1) SLOVENIA. NELL’ALTRA PAGINA UNO SCORCIO DEL CASTELLO CHE SORGE IN MEZZO AL LAGO DI BLED. SOPRA, IL CASTELLO DI PREDJAMA E UNA SOSTA SULLE COLLINE DELLA CITTADINA DI ISOLA, LUNGO LA COSTA.
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SLOVENIA, CROAZIA E SERBIA E IL MERCATO MOTO Al momento sono 35.000 le moto immatricolate e circolanti (in Slovenia oltre 250 cc). Dal 1985 e negli anni successivi marchi come Laverda e Piaggio hanno aperto la strada. Le prime moto prodotte in occidente ad essere vendute regolarmente in Jugoslavia erano italiane. Kawasaki arriva anni più tardi; la Yamaha nel 1991. Inizialmente i giovani si innamorarono delle grandi moto sportive, poi divenne popolare il custom, il quale contribuì alla crescita del mercato fino al 2010, quando la crisi arrivò rapida e pesantissima. Oggi il mercato vale la metà del periodo pre-crisi e si vendono circa
2.000 nuove moto all’anno. Yamaha e Honda sono le meglio rappresentate ma BMW, con la R 1200 GS, è leader di mercato. In generale posso dire che il parco moto circolante è molto moderno se paragonato a quello delle auto (8 anni di età come minimo). Un panorama simile ha toccato Croazia e Serbia. In Croazia la crisi ha portato Il picco di vendite di 4.000 moto di grossa cilindrata del 2008 alle 570 unità nel 2013! In Serbia è stato peggio: le riviste di settore hanno chiuso e i motociclisti locali hanno riparato e utilizzato per lungo tempo le loro vecchie moto.
BELLE STRADE ALPINE, PICCOLI VILLAGGI COSTIERI, LAGHI INCANTATI E BUON CIBO OVUNQUE. LA SLOVENIA NON DELUDE LE ASPETTATIVE.
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VISTA SPETTACOLARE DEL VULCANO PURACÉ, OLTRE 4000 METRI DI ALTITUDINE. SI TRATTA DI UNO DEI VULCANI PIÙ ATTIVI DEL PAESE. L’ULTIMA ERUZIONE FU NEL 1977.
3) ALCUNI GUADI COLOMBIANI HANNO MESSO A DURA PROVA PILOTI E MEZZI. PER FORTUNA LE VALIGIE TREKKER OUTBACK SONO IMPERMEABILI.
UNA STRADA DEL VILLAGGIO ETNICO SERBO MOKRA GORA. OGNI ANNO IL NOTO REGISTA EMIR KUSTURICA ORGANIZZA UN FILM FESTIVAL CON CONTORNO DI MUSICA LIVE. 34
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2) BOSNIA. IN SEQUENZA SOPRA, IL FAMOSO ANTICO PONTE DI MONSTAR E NEGOZIETTI CON LO SFONDO DEL MINARETO. IL CAFFE’ LOCALE CON IL RATLUK E LA PANORAMICA STRADA CHE COSTEGGIA IL FIUME NERETVA.
le macchine di cambio contanti presenti nei distributori di benzina. Nei paesini e nelle città ci sono i classici change money che qui si chiamano Menjačnica. Nel settembre 2016 il tasso euro / Dinaro era di circa 123 dinari per euro. Ecco un esempio pratico dei costi: soft drink al bar 1 euro, caffè 0,3 euro, bottiglia di birra da 0,33 al ristorante 1,2 euro. Con 10 euro si mangia molto bene al ristorante. Ancora meno si spende fuori dalle grandi cittadine. In sostanza la Serbia è davvero un Paese economico. Qualcuno la chiama «La bella addormentata« per la sua distanza, al momento, dal turismo di massa. Il gap tra mondo occidentale e Serbia è ancora marcato e lo si nota anche dai vecchi modelli di auto che circolano sulle sue strade e dalla tipologia dei supermercati discount. Il risvolto positivo è proprio legato al cibo: qui tutto, carne, frutta, verdura ecc sono di produzione locale. Ma, e questo è importante, tutti i tipi di cibo, dalla carne, frutta a verdura sono di produzione locale, grande gusto e al prezzo più basso. La carne alla griglia rappresenta il file rouge della loro gastronomia. Ve la servono con insalata, pomodori, peperoni caldi, cipolle, cavolo ... Anche il pane, sempre fresco, è buonissimo e la birra locale è eccellente, anche se piuttosto forte. Se vi piace la «vera vita locale», allora chiedete dei “Kafana”, ristoranti con musica dal vivo e la griglia sempre accesa. Cosa vedere? Il popolo serbo è molto cordiale. Quindi segui tranquillamente il tuo naso e fermati dove vuoi. Sarai sempre ben accolto. Attraversare le campagne di questo Paese fa scorprire sapori, odori e paesaggi di altri tempi e quan-
to si torna a casa spesso si mette a confronto la qualità della vita contadina di queste aree con la propria. La lingua potrebbe rappresentare uno scoglio... a meno di non conoscere il cirillico. Un buon consiglio è quello di assumere per un paio di giorni una guida motociclistica locale. Il mio personale consiglio è quello di contattare Zoran Mihajlović. Lui conosce tutti i ristoranti locali migliori, sa come trattare con la popolazione locale, ed è un motociclista esperto. È possibile contattarlo sulla sua pagina “cruising.across.serbia”. Belgrado e la sua vita notturna sono assolutamente da vedere. Soprattutto le strade vicino al fiume Danubio. Se cercate un villaggio etnico con le casette in legno, ne trovate uno bellissimo a circa 200 km a sud di Belgrado. Si chiama Mokra Gora ed è vicino alla città di Užice. Qui vale la pena di fermarsi almeno una notte (e fate colazione al ristorante Visconti). Un nome noto che gravita in questo posto è l’attore e regista cinematografico Emir Kusturica (prendi nota del suo recente film con Monica Bellucci). Ancora qualche consiglio pratico: ricordatevi di farvi rilasciare in hotel il «tourist form»: potrebbero chiederveli alla frontiera. Quanto alla condizione delle strade, l’asfalto è pulito e di buona qualità in tutto il Paese. Percorrere gli sterrati, soprattutto lontano dalle città, è legale ovunque. CROAZIA, splendida “cavalcata” costiera Visitare la costa della Croazia nel momento di picco della stagione estiva è un errore. Le vecchie sue città non sono pronte ad assorbire l’enorme flusso di turisti degli ultimi anni;
il risultato finale sono strade affollate, persone nervose, rumore, basso livello di servizio nei ristoranti. Perché non visitare questo bellissimo Paese a metà aprile, maggio, fine settembre o ottobre? In questi periodi la scena cambia e tutto è più rilassato e godibile e i prezzi più bassi. Jadranska magistrala è la vecchia strada costiera da Fiume fino a Dubrovnik e a mio modesto parere una dei più bei tragitti a livello mondiale, capace di farvi dimenticare (se ci siete stati) l’australiana Pacific Ocean Road. Parliamo di un tratto di 500 km di buon asfalto con una cintura di alte montagne da un lato e il mare con le isole bianche dall’altro. E sopra solo il cielo... Siate quindi previdenti. Una buona idea per godere al meglio la costa è quella di combinare traghetti e tratti stradali. Il mio tour da sogno inizia con la visita a Opatija (Abbazia, luogo di grandi corse su strada negli anni 70), poi in direzione ovest per circa 30 Km. per un breve viaggio in traghetto fino all’isola di Cres. Attraversatela e poi passate alla visita dell’isola di Lišinj. Di nuovo in traghetto verso l’isola di Krk e da li verso Rab. Da quest’isola finalmente si riprende il traghetto per la terra ferma. Guidate lungo una strada panoramica fino a raggiungere il parco di Paklenica dove andrà presa una decisione importante: girare a destra e visitare l’isola di Pag attraverso il ponte, o girare a sinistra e puntare verso le città di Zara, Spalato e seguire il fiume Neretva fino a Dubrovnik. Per quanto riguarda strade sterrate… Quando siete vicini a Paklenica, tenete d’occhio la salita che porta al monte Velebit. Trovate il
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TC MOTO E GIVI TC Moto è il più “antico” e uno dei più grandi rivenditori moto della Slovenia, con sede a Lubiana. Il personale è cordiale è preparato. Qui si vendono prodotti GIVI da circa vent’anni. Al boss, Rado Kerlatec, chiediamo di raccontarci il suo rapporto con il marchio e le preferenze dei suoi clienti “Givi presenta nuovi prodotti in modo costante, e oggi la collezione è realmente ricchissima. Difficile insomma non trovare l’accessorio con forma e colore adeguati alle proprie esigenze. In altre parole i prodotti GIVI da noi sono davvero molto popolari. Basta fare attenzione agli
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utenti sulla strada per rendersene conto. La concorrenza non manca ma GIVI rimane “la prima scelta”. Il rapporto con l’azienda è ottimo e i tempi di consegna assolutamente rispettati” spiega Kerlatec. “Questo è un aspetto importante. Cosa vendiamo maggiormente? Top case e valigie coprono l’80% del nostro business. Ai nostri clienti consigliamo sempre di far effettuare il montaggio da un professionista e ovviamentee abbiamo un partner che si occupa di questo supporto. Lamentele? Sembrerà strano ma non ricordo l’ultimo reclamo”.
3) NELL’ALTRA PAGINA: MOTO IN ATTESA DEL TRAGHETTO PER LE ISOLE CROATE E SOTTO PASSAGGIO SUL PONTE CHE COLLEGA L’ISOLA DI PAG ALLA TERRAFERMA DALMATA. SOPRA, UNA MERAVIGLIOSA “CARTOLINA” DI PRAGA. IN SEGUENZA I PONTI SUL FIUME MOLDAVA.
passo Mali Alan, a circa 1000 metri di altitudine e, trascorsa un’ora di guida, godetevi la miglior vista sul mare. BOSNIA-ERZEGOVINA, un tocco di Islam. Mentre percorrete la strada costiera Jadranska magistrala fate attenzione al punto di incontro con il delta del fiume Neretva! Qui svoltate a sinistra per toccare il confine per la Bosnia nella direzione di Mostar. In tarda primavera tutta la zona sarà coperta da un intenso profumo di agrumi. La valle del fiume Neretva merita, da sola, un viaggio in Bosnia. Seguitela fino al villaggio di Jablanac non senza la sosta di almeno un giorno nella bella Mostar. La vista sul ponte ottomano ha l’effetto della ciliegina sulla torta. La vista migliore è dal lato destro, guardando verso il flusso del fiume. Una passeggiata alla città vecchia merita., magari quando il “mujezin” chiama dal minareto alla preghiera. Se decidete di prendere un caffè in uno dei locali scenografici vicino al ponte per favore non chiedete un espresso ma il
caffè tradizionale servito con cubetto di gelatina dolce, ratluk. REPUBBLICA CECA, l’architettura e la birra Attraversare in moto il Paese è interessante dalla primavera all’autunno inoltrato. Ma se vi piacciono le gare venite in agosto e pianificate una sosta al circuito di BRNO per seguire la MotoGp. Le città ceche sono colorate e piene di storia e cultura. L’architettura porta un forte tratto austro-ungarico mentre i villaggi mostrano ancora i segni del periodo comunista. Dopo o prima di Brno la sosta principale è ovviamente Praga, la capitale sul fiume Moldava, un tempo capitale anche dell’Impero Romano. Praga è una città vibrante, piena di turisti e artisti. Ma rappresenta l’eccezione: nelle altre città ceche regna la calma assoluta. La sensazione di calma accompagna costantemente la guida, tra grandi campi di grano, boschi e fiumi. I cambiamenti politici sono stati affrontati in modo molto intelligente e
quasi senza danni per il Paese, che però ha quasi perso la sua industria motociclistica (Jawa e CZ, nei decenni 60 e 70 facevano concorrenza a MV Agusta e andavano forte anche nel fuoristrada). Il riscatto è arrivato con le fabbriche di automobili: una buona parte della popolazione ceca lavora oggi nell’automotive e questo si ripercuote in modo positivo sulla qualità della vita. Coerentemente sono aumentate anche le vendite di moto: il livello attuale è di circa 13.000 nuove immatricolazioni l’anno, un buon risultato per un Paese di 10,5 milioni di cittadini. Per quanto la vita sia migliorata il comportamento dei “driver” e le condizioni delle strade creano centinaia di vittime, circa 700 nell’ultimo anno, un terzo in più dell’Austria e sei volte le vittime della strada della Slovenia. Quindi, se optate per un viaggio in Repubblica Ceca, guidate sempre con prudenza e state attenti agli altri utenti della strada, spesso aggressivi (e questo vale per tutti i paesi dell’Est Europa) al volante.
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East countries tour WE HAVE ASKED EDITOR-IN-CHIEF OF SLOVENIAN MOTORCYCLE MAGAZINE MOTOSI TO PRESENT NEXT DOOR EAST EUROPEAN COUNTRIES, OF COURSE WITH EYES OF EXPERT MOTORCYCLIST AND JOURNALIST. WHAT WE HAVE HERE IS INTERESTING STORY FULL OF USEFUL INFORMATION’S. It is fine to know that travelling to east means travelling to less economical strong countries. So be ready to see lower quality of roads and rarely sidewalks for pedestrians. Be prepared to see traffic information’s (about parking, traffic detours etc) in local language only. Be prepared to jump into speed trap if you decide not to respect speed limit signs. Police forces are collecting money, no doubt. But in general police forces are honest and if you start conversation with smile and in friendly manner, then the problem is half solved already. GPS o map? Better remember that asking people for help will make your trip safer and easy. English is widely and well spoken. German is second most useful language. Italian is fine in Adriatic region. SLOVENIA, between Alps and sea Country is only 250 km wide from west to east or north to suth border. But if you decide for Slovenia as your holiday destination, then you should know that touring on bike on regional roads takes definitely more than 1 minute for one kilometer. So expect to travel 1,5 hours for 100 kilometers at least. In general we should know that traffic is dense. Car and van drivers behave slightly aggressive, so expect than drivers do not use turn signals, that keeping safety distance is not real popular knowledge. In congestion hours car drivers do not like to open space for motorcycle. And yes, using mobile phone while driving is forbidden, but highly popular sport. Country is clean, public services are efficient, food and wine is of high quality. If you like to enjoy nice prepared meals, then avoid crowded tourist places and downtown or city centre. Countryside can still offer fresh prepared meals for very affordable price. They open doors in the morning and close in the evening. And kitchen is opened full time. The restaurants are closed for a day or two during the week. While visiting city centers motorcyclist should respect parking rules, too. It is difficult to understand if and where are any parking spaces for motorcycles, so you better ask local drivers if they know the rules. If there are any, then take care to find dedicated parking spaces for motorcycles.
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Using additional lock for motorcycle is recommended. Not so important in villages. What to see? Maybe is better to split first visit to Slovenia in four areas of interest. 1/ Close to Italian border someone can find beautiful Alpine roads (pass Predil, pass Vršič – 1611 m above sea level) running close to rivers – and Soča was witness of Great War. Paying small fee brings you on Mangart mountain (* 1906 m a.s.l). The road till the parking plateau is narrow but asphalt. Almost vertical view down to Laghi di Fusine is amazing. 2/ Area of Kars (direction from Gorica to Kozina/Koper) is well known for nice twisty roads, small villages, small wine producers, excellent dried pršut (ham). Someone can easily spent whole day on 40 kilometres only trip. Visiting cave Postojna is slightly out of way but interesting and refreshing during hot summer days. 3/ Coastal side cities Koper, Izola, Piran are small, colourful, highly crowded in summer, but extremely interesting to visit in off season. While in this area, then extending visit to Istria is good decision, too. Be ready for short walks. 4/ Ljubljana as capitol city lives new life as tourist attraction, so many tourists are coming today to visit vibrating downtown near river Ljubljanica, all days open green market, Castle on the hill and view over the city. In city centre all motoring traffic is very limited, so finding way straight in and out could be difficult if your GPS device is not refreshed up-to-date. City is celebrating 2000 years of foundation, history started as roman castrum Emona. For motorcyclist of silver age could be of great soul & body benefit to rest & swim in thermal springs. Area from Ptuj to Prekmurje (Murska Sobota) is place to visit and stay for few days. Thermae-hotels are running interesting and affordable programsoffers on web pages, so is worth to check. Autumn is just the best time and late October is still warm enough for traveling on motorcycle. SRBIA (SERBIA), land of tasty food EU free traffic of people and goods somehow stops at Serbian borders. Mainly in summer there could be long, long queues at the border between
Croatia and Serbia. But do now worry. Police officers are highly tolerant when motorcyclist bypass that waiting traffic. Just be so kind and keep all papers ready at hand (personal ID document, green card for motorcycle). And yes, after border crossing you should as soon as possible change your money in local dinars, so you can pay highway tool and coffee. Cash machines at petrol stations are handy. But there are many small change shops (Menjačnica) in villages and cities. In September 2016 the rate euro/dinar was around 123 dinars for euro. Here is example of value: bitter lemon soft drink at hotel bar – 1 euro, coffe – 0,3 euro, 0,33 bottle beer in restaurant – 1,2 euro and expect to pay 10 euro per person for very, very good lunch in big cities restaurants. Outside in villages is cheaper. Yes, Serbia is convenient country. Serbia could be called sleeping beauty. Right now is out of tourists mass sight. The difference between west world and Serbia is important. You can see plenty of old, forgotten models of cars. You can not see well known shop chains – discount supermarkets (like Aldi, Spar etc). But, and this is important, all sorts of food, from meat, fruits to vegetables are of local production, great taste and at lower price. Visiting local restaurants is great experience at any time. But if you like to feel real local life, then you should ask for “kafana”, restaurant with live music and grill running in old fashion, on charcoal. Alcohol? Serbian local beers and strong drinks are excellent, but for evening time only. Riding and drinking is to be avoid at any time. What to see? Serbian people are very, very friendly. So following your nose is one good advice. Life in countryside is life from forgotten era so is interesting to see, to stop. And maybe someone back at home will rethink about quality of his personal life. But do you understand Cyrillic alphabet? If you would like to be on safe side, then I recommend to hire a local motorcyclist- guide. Zoran Mihajlović is the best person. He knows all fine local restaurants, he knows how to deal with local people, he is expert motorcyclist. You can contact him on his page
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“cruising.across.serbia”. Well, Belgrade and his evening life is must to see. The road close to Danube river is the best way to say morning halloo to Belgrade and to turn east-south. Aproximately 200 km south from Belgrade you should ask for ethno village Timber Town on Mokra Gora close to city Užice (SW region). It is really worth to see and stay. Town is project of movie actor and filmmaker Emir Kusturica (take note of his recent movie with Monica Bellucci). He is man behind this wooden village which once in the year acts as movie and music festival place, here you can see students of movie arts, too. And if you decide to stay overnight, then your breakfast will be served in restaurant Visconti. When you pay for hotel overnight, take care to save “tourist overnight form registry”. Maybe you will be asked to show this paper while crossing border on your way home. And one remark about roads. Roads net is of good quality of asphalt is in very good condition everywhere in the country. Off road trips to remote places are legal, no problem at all. CROATIA, most beautiful coastal ride Visiting coastal Croatia in peak time of summer is some kind of life mistake. Old cities on Adriatic coast (known as Dalmazia) are not build to absorb huge flow of tourist, so the end result are crowded streets, nervous people, noise, low level of service in restaurants … why not visit this beautiful country in mid april, may, late september or october? Visitor will find complete different scene, relaxed local people, lower price level and empty roads. Jadranska magistrala, old coastal road heading from Rijeka down to Dubrovnik is the most beautiful coastal road … in the world. Forget about Australian Pacific ocean road. At least 500 kilometres is long this stretch of good asphalt belted by high rocks and high mountains on one side and sea with white islands on another side, it is just heaven. Very good idea to enjoy this coastal (s)trip is to combine ferry boats and road. My dream tour start with visit to Opatija (Abbazia, place of great
TC Moto shop is oldest and one of today biggest motorcycle shops in Slovenia, based in Ljubljana suburb, close to most important shopping centre and city ring, so is easy to reach by car or motorcycle. Friendly staff is well experienced. They represent and sell Givi products from 2000, but they starting to sell first pieces in 1996 already. Rado Kerlatec is head of the company: “Givi is showing nice and steady grow adding new products to the list. At our the beginning, so we are talking more than 16 years back, there were only few models of side & top cases but more colours to chose. Today we have one basic colour and many
GP road races in seventies), then heading west for some 30 kilometres to catch short ferry trip to island of Cres. Crossing Cres and visit to island of Losinj is must. When in Mali Lošinj, take a walk around the coast, under pine trees and breathe deep. Lišinj in for century known as place to treate respiratory problems. From Lošinj-Cres we take short ferry trip again, now to island of Krk. And from Krk to island of Rab. And after visit to Rab we take ferry to main land where the most beautiful part of coastal road begins. This is scenic and riding road so motorcyclist usually forget about stopping for coffe until they reach Paklenica (nature park). Here you need to take final decision: to turn right and visit island of Pag crossing the bridge, or devoting left and visit cities od Zadar, Split and following down the road to river Neretva and Dubrovnik. But, what about dirt roads? When in area of Paklenica, stop for a coffe and look uphill! This is mount Velebit. And there exists old gravell road connecting coast to mainland. Have a good look at map and find pass Mali Alan, it is at around 1000 meters about sea level. Spent one hour of riding. It is allowed and free of charge. You will enjoy white rocks, best view to the sea and smell of herbs. You will stop on the mountain, for certain.
Please accept advice. Prepare some drink and sandwiches. BOSNIA AND HERZEGOVINA, touch of Islam. While cruising down the coastal road Jadranska magistrala take care when the road meets delta of river Neretva! Do not think twice to turn left. We are going to cross the border to Bosnia in the direction of Mostar. If you are there in late spring then the Neretva river area will be covered with scent of citrus trees. Valley of river Neretva is worth of visit by itself. So follow the valley of river Neretva at least up to Jablanac village. Half the way plan long stop and visit city of Mostar. View on Ottoman stone bridge will come like cream on top of cake. While in Mostar, park somewhere close to the old bridge, better on right side looking in the direction of river flow. Then make a walk in this old city, pay attention when “mujezin” (muezzin) will call from minaret for prayer. Listen. Bosnia and Hercegovina is country with important Ottoman, Islamic sign. Close to the bridge take a seat in one of scenic coffe shops and, please, do not order common espresso, but traditional coffe served with cube of sweet jelly, ratluk. CZECH, architecture and beer
styles. Preferences of motorcyclist are more focused on shape and style of cases, sharp lines are very popular.” As we can see on the roads Givi is motorcyclist first choice today regardless of competition coming from motorcycle brands parts catalogues. “Delivery times and products quality are excellent,” Kerlatec explains. “And this is important. As a result 80% of our Givi business comes from cases. We strongly recommend to our customers that mounting should be done by professional. We have our service partner and we do not have customer complains at all.”
Country is pleasant to travel at any time, but maybe the best is to plan your trip in August when MotoGP event visit Brno circuit and when Czech people leave cities for holidays on Adriatic coast. Czech cities and villages are colourful, full of history and culture. City architecture carry strong sign of Austro-Hungarian times, villages can show what communist period left in time. After Brno you should definitely stop at Prague, city on river Vltava, today capital, once capital of Roman Empire. 2000 years in between left many things to see. And taste, of course. Prague is vibrant, full of tourists and artists. But the rest of Czech cities are not, are just calm cities. The country gives you calm feeling while riding between large fields of wheat, forests, and fields … and rivers. Czech love water sports so you can see many of them canoeing. And camping. If we say that Czech people are clever, is not enough. They came out of 1993 political changes with almost no damage to the country. Well, they almost lost motorcycle industry (Jawa and ČZ, in 1960 – 1970 capable to be decent competition to MV Agusta in GP races and in strong in off road), but today car factories are doing well. Half of Czech people work
SLOVENIA AND MOTORCYCLES 35.000 registered and circulating motorcycles (over 250 ccm) is today size. Somewhere in 1985 and in later years Italian brands Laverda and Piaggio were the first of western made bikes to be regularly sold and serviced on jugoslav teritory. Kawasaki bikes arrived few years later and Yamaha followed in 1991. On first sight people fell in love with big sporty motorcycles, then custom bikes became popular and market growth was significant until 2010 when economic crisis boomerang arrived promptly and heavily like in other EU countries did. But here we are talking about small country and weak economy so downfall was heavy. Today market is worth half of the before crisis size, about two thousands
new bikes per year. Yamaha and Honda are best represented and best sold motorcycles. But BMW R 1200 GS is market leader. But in general we can say that circulating motorcycle park is modern, few years old only. Average car in Slovenia is 8 years old or even older. The same happened in Croatia and Serbia, too. Croatia was heavily beaten by crisis. Motorcycle market reached its peak with 4.000 big bikes in 2008 and fell down to 570 bikes in 2013! Serbia is even more suffering, motorcycle magazines totally collapsed and disappeared. But Serbian motorcyclist know how to run and repair old bikes, so do not be worry about servicing.
ENGLISH TEXT
TC MOTO SHOP AND GIVI
in industry today. And one can see on roads too that people live better life. Sales of motorcycles are in consistent grow and the level is at around 13.000 new registration per year which is fine for country of 10,5 milion citizens. But however the life improved, the drivers behavior and road conditions did not. Road fatalities are close to 700 per year, one third more than in Austria and six time more than in Slovenia. So be in control all the time. Aggressive driving / riding is common fact in all east European countries.
captions 1) LAKE OF BLED IS SITUATED IN HEART OF SLOVENIAN ALPS, CLOSE TO MOST BEAUTIFUL ALPINE ROADS. BEST VIEW IS FROM CASTLE. PREDJAMA CASTLE WAS BUILD IN MEDIEVAL TIME JUST ON MOUTH OF CAVE. THIS CASTLE IS SITUATED 11 KM FROM POSTOJNA. ADRIATIC SEA AND CITY IZOLA, VIEW FROM HILL LOCALLY CALLED BELVEDER IN DIRECTION OF TRIEST. IZOLA USED TO BE ISLAND. 2) COFFE PREPARED IN TRADITIONAL STYLE AND SERVED WITH CUBE OF TURKISH JELLY RATLUK (RAHAT LOKUM). MOSTAR LANDMARK, OLD BRIDGE OVER RIVER NERETVA AND OLD TOWN STREET AND MINARET. ON 100 KILOMETERS FROM JABLANICA RIVER NERETVA KISSES INTERESTING CANYONS FULLY DOWN TO MOSTAR. 3) DALMACIA BRIDGE MASLENICKI. THE ROAD IS RUNNING 28 METER HIGH OVER SEA. COMBINING FERRY AND ROAD GIVES SCENT OF ADVENTURE. FROM LATE SPRING TO EARLY SUMMER THE ROADS AND FERRY BOATS ARE DESERTED.A BEAUTIFUL VIEW OF PRAGUE BRIDGES
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INSIDE GIVI
Testo Giampaolo Meda Foto Mario Frati
A RITMO DI METAL! Con l’aiuto di Eros Paletti, responsabile della Metalteck, vi portiamo all’interno del reparto dove si producono tutte le parti metalliche degli accessori GIVI.
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uongiorno Eros, prima di entrare in argomento ci racconti qualcosa di lei. Quanti anni ha? E’ sposato? Ha figli? “Buongiorno a voi del magazine. Sono un ragazzo di 39 anni (almeno è così che mi sento), sono felicemente sposato da 11 anni e ho una figlia: una piccola peste di 9 anni di nome Alessia.” Interessi? Passioni? Magari il suo maggior pregio e anche il difetto. “A 15 anni i miei amici andavano a giocare a pallone e io già smontavo, modificavo e rimontavo ciclomotori in cantina. Sono poi diventato un assiduo mototurista e successivamente ho scoperto la pista. In pratica state parlando con uno smanettone! Trovo il circuito meno pericoloso della strada e molto divertente. Pregi e difetti? Non è facile giudicarsi da soli. Gli altri mi dicono che mi arrabbio facilmente e che dovrei imparare a contare fino a 10. Ma mi dicono anche che sono umile e generoso nei confronti di chi è in difficoltà.” Da quanti anni lavora in GIVI? “Ho iniziato a lavorare in GIVI nel 1992 all’età di 15 anni. Parliamo di 24 anni fa! Allora ero privo di esperienza ma avevo la volontà e l’umiltà che serviva per imparare una professione… e anche quel pizzico di ambizione che mi ha permesso di arrivare alla mia attuale posizione. Molti amici ritengono che io sia stato fortunato, che mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto. Io la vedo diversamente: credo che il treno della vita passi per tutti almeno una volta. Quando sono entrato in GIVI ho proprio avuto la sensazione che fosse il treno giusto. Il tempo mi ha dato ragione. Qui ho imparato moltissimo e non ho mai smesso di farlo. Ad aiutarmi in questo percorso in salita sono stati tre fattori: le fondamenta della mia famiglia, in particolare mio nonno, la fortuna di essere stato assunto
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1) IN ALTO: FASE DI ATTREZZAGGIO PRESSA PER UN COMPONENTE PLX E CONTROLLO QUALITÀ SALDATURA A ROBOT DEL PARAMOTORE. SOTTO: PIEGA LAMIERA CON CONTROLLO D’ANGOLO E PROGRAMMAZIONE DI UN MONORACK NELL’ISOLA ROBOTIZZATA COMPOSTA DA CURVATUBI COMPLETAMENTE ELETTRICA, PIEGATRICE, ROBOT CON SCARICO E CARICO IN AUTOMATICO. NELLA FOTO PANORAMICA: PARTICOLARI PRONTI ALLA LAVORAZIONE D PIEGA.
da una azienda che ha trasformato una classica carpenteria leggera in una reparto altamente tecnologico e robotizzato. Il terzo fattore… è la passione per la moto”. Quali sono le sue mansioni in Metalteck? A proposito, siamo sempre in ambito di produzione interna vero? “Confermo: la Metalteck è l’unità produttiva esclusiva di GIVI per quanto riguarda le lavorazioni del metallo. Oggi, dopo tanta gavetta, gestisco direttamente il reparto produttivo degli accessori in metallo”. Quindi ogni sistema di attacco o altro prodotto metallico che porta il marchio GIVI esce dal suo reparto… Lettori siete avvisati. Se qualcosa non va ora sapete con chi prendervela. Scherzi a parte, può provare a spiegare cosa si fa qui? Non stiamo parlando del classico reparto che piega, taglia e fora barre di metallo vero? “Siamo partiti tanti anni fa come una classica carpenteria da “piega, taglia, fora, rifila” ma per stare al passo con i tempi e dare qualità, design e servizio ai nostri clienti motociclisti, abbiamo investito moltissimo negli anni in tecnologia. Dico “abbiamo” (anche se gli investimenti li ha fatti il Sig. Visenzi) perché sento anche un po’ mia questa realtà produttiva. Le tradizionali lavorazioni di carpenteria rimangono le stesse ma oggi vengono realizzate con strumenti che sembrano arrivare dal futuro. il “taglio” viene eseguito al laser sia per la lamiera che per il tubo. Questo ci permette di giocare anche di fantasia per migliorare il design (fori, tagli inclinati, fresature, incastri tra due tubi con sezioni diverse) perché come ben sappiamo la moto è passione ma anche design, qualità e sicurezza. Le “curvatubi” sono diventate macchine CNC, esclusivamente elettroniche con controllo d’angolo costante e sviluppo in 3D. Le “saldature manuali” sono controllate da isole robotizzate, asservite
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dall’uomo ma con precisioni decimali e qualità estetica e di tenuta delle saldature senza precedenti. Abbiamo 3 isole di saldatura e una di piegatura del tubo con lavorazioni in linea successive alla piega. Quindi lei lavora più con i robot che con dipendenti in carne e ossa? Chiaramente tutta questa tecnologia sarebbe inutile senza personale specializzato e qui sottolineo Specializzato perché ogni operatore produttivo che lavora in reparto è allo stesso tempo attrezzista e programmatore. La cosa fondamentale per noi è il gioco di squadra: capire i problemi e risolverli sempre insieme e subito senza metterli da parte.” E lei ha seguito in prima persona tutto questo avanzamento tecnologico? “In pratica dalla mia assunzione ai giorni nostri. Il primo robot di saldatura è arrivati in reparto nel 1992 e io sono stato il primo dipendente scelto per entrare nel mondo della robotica”. Ogni nuova moto o scooter ha bisogno di supporti e accessori dedicati. I processi di progettazione vengono realizzati internamente o attraverso un supporto esterno? “Internamente tramite un’area prototipi in collaborazione con l’ufficio tecnico che si trova qui in GIVI.” La qualità dei materiali utilizzati quanto conta? “E’ fondamentale. Prima di qualsiasi tecnologia. Mi spiego: senza la qualità del materiale, tutta la tecnologia che abbiamo oggi, sarebbe inutile.” Grazie Eros per il tempo che ci ha dedicato.
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ENGLISH TEXT
INSIDE GIVI
GOING TO THE TUNE OF METAL!
With the help of Eros Paletti, in charge of Metaltek, we will take you inside the department where all metal parts of GIVI accessories are produced.
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ello Eros, before getting down to business, tell us something about yourself. How old are you? Are you married? Children? “Hello GIVI Magazine. I’m a 39-yearold kid (at least that’s how I feel), I’ve been happily married for 11 years and I have a daughter, a little 9-year-old terror called Alessia.” Interests? Passions? Maybe even your greatest quality and defect. “When I was 15 my friends would go and play football while I was already taking apart, modifying and reassembling motorbikes in my basement. I then became a passionate bike tourer and afterwards I discovered the race track. Basically you are talking to a geek! I find the race track less dangerous than the road and great fun. Qualities and defects? It’s not easy to judge yourself. Other people tell me I easily get angry and I should learn to count to 10 first. But they also tell me I’m humble and generous towards people in difficulty.” How long have you been working in GIVI? “I started working in GIVI in 1992 at the age of 15. That was 24 years ago! At the time I had no experience but I had the will and humility I needed to learn a profession... and also that little ambition that has allowed me to be where I am now. Many friends think I have been lucky, that I was in the right place at the right time. I see it differently: I think opportunity presents itself at least once in everyone’s life. When I entered GIVI I felt that was my chance. Time proved me right. I’ve learned a lot here, and I still am. Three factors helped me along the way: my family, particularly my grandad, the luck of being taken on by a company that transformed a classic metalworking shop into a highly technological and robotised division. The third factor... Is my passion for bikes.” What do you do in Metaltek? By the way, we’re still talking of internal production, right? “Yes, Metaltek is GIVI’s exclusive production unit for all metalworking. Today, after a lot of hard work, I’ve worked my way up to directly
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managing the metal accessories production department.” So every fixing system or other metal product branded GIVI comes out of your department... Readers beware. If anything goes wrong now you know who to take it out on. Jokes aside, can you try and tell us what happens here? We are not talking of the typical department that bends, cuts and drills metal bars, right? “We started many years ago with typical metalworking of the kind ‘bend, cut, drill and trim’, but to stay up-to-date and give quality, design and service to our biker clients, we have invested a lot over the years in technology. I say ‘we’ (even if Mr Visenzi is the person who invested) because I live this production unit as if it were mine also. The traditional metalworking remains the same, but today everything is done with tools that look like they come from the future. We cut using lasers both for metal sheets and tubes. This allows us to be creative in order to improve design (holes, angle cuts, milling, connections between tubes of different diameters) because as we well know the motorbike is passion but also design, quality and safety. The pipe-bending machines are all CNC, exclusively electronic with
constant angle control and 3D development. ‘Manual welding’ is now all done by robotic machines, controlled by humans but with incredible precision and unprecedented quality of the aesthetics and tightness of the welding. We have three welding areas and one for pipe bending with in-line processing after bending. So you work more with robots than with actual humans? Clearly all this technology would be useless without specialised staff and I must stress Specialised because each worker in the department is at the same time machinist and programmer. The fundamental thing for us is teamwork: understanding problems and solving them together immediately without postponing them.” And you witnessed first hand this technological advancement? “Practically from when I was hired to today. The first welding robot arrived here in 1992, and I was the first employee chosen to start with robotics.” Each new bike or scooter needs dedicated supports and accessories. The design process
is internal or do you use external support? “Internally in the prototype zone collaborating with the technical department here at GIVI.” How much does the quality of the materials you use count? “It’s essential. More than any kind of technology. Let me explain: without high-quality materials, all the technology we have here today would be useless.” Thank you Eros for your time.
captions 1) ABOVE: PREPARATION PHASE OF THE PRESS FOR A PLX COMPONENT AND QUALITY CONTROL OF ROBOT WELDING OF AN ENGINEGUARD. BELOW: SHEET BENDING WITH ANGLE CONTROL AND PROGRAMMING OF A MONORACK IN THE ROBOTIC WORK AREA WITH AN ELECTRIC PIPEBENDER, PRESS BRAKE, AUTOMATIC LOAD AND UNLOAD ROBOT. OVERVIEW PICTURE: PIECES READY TO BE WORKED BY THE PRESS BRAKE.
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NEWS
a cura di Giampaolo Meda
UNITI PER I DIRITTI DELLE DUE RUOTE
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opo Aprilia, Ducati e Honda, le associazioni di categoria e l’FMI, anche GIVI ha deciso di sostenere “Metà ruote, metà pedaggio”, la petizione promossa da Motociclismo che punta a far ridurre del 50 per cento le tariffe autostradali riservate alle moto. La collaborazione nata con la rivista è piuttosto singolare e merita di essere raccontata. Il tutto è partito da una telefonata del direttore Federico Aliverti “Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Dobbiamo consegnare 30.000 firme al Viceministro dei Trasporti e ci serve un bauletto che possa contenerle tutte. All’incontro andremo in moto, insieme a tutti i motociclisti che vorranno unirsi lungo il percorso. Il corteo partirà da Milano per raggiungere il Mugello”. Una rapida riunione vede tutti d’accordo sul portare avanti la richiesta di MOTOCICLISMO. Oltretutto è per una giusta causa: In Italia le moto pagano quanto le auto mentre nel resto d’Europa le tariffe sono giustamente differenziate. Lo staff tecnico fa notare che non esiste un top case da moto capace di contenere una tale mole di documenti. L’unica strada percorribile punta al nuovo prodotto che GIVI ha sviluppato per i quad/atv: il Trekker Outback 110A. Un top case “monster” in alluminio, da 110 litri di capacità e una lunghezza vicina al metro. Già, ma come fissarlo all’Africa Twin di Ali-
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GIVI news
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verti? Il problema va risolto e chi meglio di GIVI può farlo? E infatti in pochi giorni e qualche test su strada un kit su misura esce dal reparto carpenteria. Questa la storia. Come previsto, venerdì 7 ottobre la carovana di moto ha lasciato la sede di Motociclismo e molti motociclisti, tutti fortemente motivati a chiedere la revoca della legge sul pedaggio, si sono aggiunti al corteo nelle tappe previste sul percorso. Alle 17:30 all’interno del Circuito del Mugello, il Viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini ha incontrato il serpentone composto da 400 moto e messo al sicuro le firme della petizione. Il baulone GIVI è stato firmato da tutti i partecipanti ed è tornato a casa sano e salvo, pronto per essere esposto a EICMA all’interno del nostro stand. Era il 1991 quando un decreto ministeriale stabilì in base al principio degli assi-sagoma che moto e auto, avendone entrambi due, dovessero pagare la stessa tariffa; oggi il popolo dei biker non ci sta più e fiancheggiato da FMI, Ancma, Case moto e produttori di accessori fa sentire la propria voce. Il prossimo step punta a raggiungere le 50 mila firme. il numero necessario per arrivare a una proposta di legge d’iniziativa popolare. Il Viceministro, ha promesso, farà la sua parte La petizione si firma sul sito di Motociclismo.
ENGLISH TEXT
GIVI E MOTOCICLISMO
GIVI AND MOTORCYCLING UNITED FOR THE RIGHTS OF THE TWO WHEELS After Aprilia, Ducati and Honda, trade associations and the FMI (Italian Motorcycle Association), also GIVI has decided to support ‘Metà ruote, metà pedaggio’ (Half the wheels, half the toll), the petition promoted by the specialised magazine Motociclismo to reduce by 50% motorway tolls for motorbikes. The collaboration with the magazine is rather peculiar and deserves to be told. It all started with a phone call from the editor Mr Federico Aliverti “We need your help. We have to deliver 30,000 signatures to the Vice-minister for Transport and we need a case to contain them all. We will go to the meeting by bike, along with all the bikers who want to join us along the way. The convoy will leave from Milan to reach Mugello”. A quick meeting sees all of us agreeing to accept MOTOCICLISMO’s request. After all it is for a good cause: In Italy bikes pay as much as cars while in the rest of Europe the fees are rightly different. The technical staff points out that there is no top case able to contain such a volume of documents. The only possible road heads towards a new product that GIVI has developed for quad/atvs: the Trekker Outback 110A. A ‘monster’ aluminium top case, with a capacity of 110 litres and a length of almost 1 metre. Ok, but how to fix it to Mr Aliverti’s Africa Twin? The problem needs to be solved, and who better than GIVI can do it? In fact a few days and road tests later the metalworking department comes out with a bespoke kit. And this is the story. As planned, Friday 7th of October the motorbike convoy left Motociclismo’s headquarters and many bikers, all strongly motivated to ask for the toll law to be revoked, joined the procession at the stages planned along the route. At 5:30 pm inside the Mugello circuit, the Vice-minister for Transport Mr Riccardo Nencini met the convoy made up of 400 bikes and collected the signatures for the petition. The GIVI case was signed by all participants and then it came back home safe and sound, ready to be exhibited at our stand at EICMA. It was 1991 when a Ministerial Decree established, following the axleshape principle, that cars and motorcycles, both having two axles, should pay the same fee; today bikers are not putting up with this any more, and along with FMI, Ancma, motorbike and accessory manufacturers, want to make their voice heard. The next step is to reach 50 thousand signatures. The number necessary to reach a citizens’ initiative law proposal. The Vice-minister has promised he will do what he can. The petition can be signed on Motociclismo’s website.
GIVI TOUR 2016
MONTAGNA MON AMOUR!
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alle gite fuoriporta alle grandi avventure in moto in altri Continenti, l’attività “moto-turistica” di GIVI è attiva tutto l’anno. Tra gli eventi organizzati nel 2016, merita attenzione anche la 2° edizione del GIVI TOUR, tenutasi dal 10 al 12 giugno con grande soddisfazione di tutti i partecipanti. Il giro si è svolto nell’area dolomitica, con escursioni anche in Austria e Germania. Meta finale: il fiabesco castello di Neuschwanstein. Il GIVI TOUR è aperto a tutti… ma c’è un requisito da rispettare: possedere una moto equipaggiata con accessori GIVI. Per contraccambiare la fiducia, l’azienda si fa carico di parte delle spese per arrivare a offrire una quota di partecipazione davvero popolare. A questa tre giorni (per la quale è
disponibile la gallery fotografica) hanno partecipato 40 moto. Se volete seguirne le tracce, con amici o in solitario, ecco una breve descrizione dell’itinerario. Il gruppo s’ incontra venerdì di buon’ora, presso la sede dell’azienda: colazione e briefing da parte delle due guide e poi via verso il Passo Crocedomini (Bs) e da lì Temù su strade assolate davvero godibili. Si toccano in sequenza Passo Gavia, Bormio, Stelvio, per chiudere la giornata a Nauders, in Austria. Qui è obbligatorio il gilet ad alta visibilità (fornito a tutti da GIVI alla partenza). Il tempo buono diventa un ricordo il sabato, lasciando al gruppo un dilemma: antiacqua o no? Giusto il tempo per il pieno e poi il serpentone si muove verso Füssen per poi raggiungere, in tarda mattinata, il leggendario castello di Neuschwanstein.
ENGLISH TEXT
GIVI TOUR 2016 MOUNTAIN MON AMOUR! From day trips to great bike adventures in other continents, GIVI’s bike tourism activities cover the whole year. Among the events organised in 2016, worth mentioning is the 2nd edition of the GIVI TOUR, held from the 10th to the 12th of June with great satisfaction of all participants. The tour took place in the Dolomites’ area, with detours also in Austria and Germany. Final destination: the fairy-tale castle of Neuschwanstein. GIVI TOUR is open to everybody... but there’s a catch: you must own a bike equipped with GIVI accessories. In exchange for this trust, the company covers part of the cost so as to offer a really accessible participation fee. 40 bikes participated in this three-
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La pioggia torrenziale mette a dura prova anche le valigie e i top case GIVI, che però ne escono alla grande: il contenuto arriva a destinazione asciutto. Nel pomeriggio i partecipanti raggiungono Oberammergau e poi il Lago Walkchensee: una frana costringe a una deviazione. La sosta per la notte è prevista a Seefeld. Domenica Il tempo tiene e le tute antiacqua tornano nei bauletti. Si punta a Solden per poi salire al Passo Rombo per una sosta al “Top Mountain Motorcycle Museum” che ospita 170 moto d’epoca. Un pranzo in stile bavarese attende il gruppo a Merano; è lì occasione per i premi di rito al partecipante in arrivo da più lontano e al più giovane. Di nuovo in sella per rientrare a casa, scegliendo la comoda e veloce autostrada o il tratto che dal Passo Palade, Fondo e Moldeno
day ride (of which a photo gallery is available). If you want to follow its path, with friends or alone, here is a brief description of the itinerary. The group meets early on Friday, at the company’s headquarters: breakfast and briefing of the two guides and then away towards Crocedomini Pass (Brescia) and from there up to Temù on enjoyable sunny roads. We pass in this order: Gavia Pass, Bormio and Stelvio, ending the day at Nauders, in Austria. Here the high visibility vest (given to everybody by GIVI before starting) is mandatory. The good weather becomes a memory on Saturday, leaving the group to face a dilemma: Waterproof gear or not? Just enough time to fill up and then the convoy moves towards Füssen to reach, late in the morning, the legendary castle of Neuschwanstein.
The torrential rain puts GIVI’s bags and top cases to the test, which they pass with flying colours: the content reaches its destination dry. In the afternoon the participants reach Oberammergau and then lake Walkchensee: a landslide forces the group to make a deviation. The night break is scheduled in Seefeld. Sunday the weather holds and the waterproof suits go back in the cases. We head towards Solden to then go up to Rombo Pass and stop for a break at the “Top Mountain Motorcycle Museum”, which hosts 170 vintage bikes. A Bavarian-style lunch awaits the group in Meran; it is here that the rider coming from the farthest place and the youngest one receive customary prizes. Back in the saddle to head home, going for the convenient and fast motorway or the route that from
riporta a Brescia. Grandi strette di mano, scambio di contatti e la richiesta da parte di tutti di essere informati sui prossimi appuntamenti GIVI. A tutti i partecipanti viene chiesto di commentarne il gradimento, dare un consiglio e un’ipotesi di prossima meta. Ecco la sintesi. GRADIMENTO: percorso e logistica, cortesia e disponibilità staff, la piacevole compagnia, la puntualità, rapporti amichevoli. CONSIGLI: ottimizzare le soste per il pieno di carburante, qualche minuto in più per le soste panoramiche, più tempo per la pausa pranzo, più animazione di sera. PROSSIMA META: Francia Meridionale, Grecia, Irlanda, Penisola Iberica, Tour culturale/gastronomico in Italia, Croazia, Foresta Nera, Pirenei…
Palade Pass, Fondo and Moldeno goes back to Brescia. Great handshakes, contact exchanges and a request from everyone to be notified on GIVI’s upcoming events. All participants are asked to comment on what they liked, give some advice and suggest a future destination. Here the results in synthesis: WHAT THEY LIKED: itinerary and logistics, courtesy and friendliness of the staff, pleasant company, friendly relationships. ADVICE: optimise stops to fill up the bikes, a bit more break-time to view the scenery, more time for lunch, more entertainment in the evening. NEXT DESTINATION: Southern France, Greece, Ireland, Iberian Peninsula,Cultural/gastro-tour in Italy, Croatia, Black Forest, Pyrenees.
Givi Magazine Novembre 2016 - Givi news
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