Glimpse n. 7 - Blu

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Novembre 2011 | 07 | glimpse.splinder.com



GLIMPSE Fissavo una luce...distogliendo lo sguardo da essa, rimase a seguirmi il suo ricordo: dipinse i fotogrammi della realtà per minuti fino a scomparire nitidamente nella memoria. Questo è Glimpse: raccolta di visioni momentanee, suggerimenti e percezioni emotive in forma di poesia e immagini. Il primo blocco tematico proposto è il Colore, sfumature in stimoli legate a miscele e variazioni di pigmenti. 10 volumi, per 10 distinti momenti cromatici, propongono un viaggio tra radiazioni elettromagnetiche di lunghezze d’onda comprese tra circa 380 e 750 nm. Anna Utopia Giordano

Glimpsers nel numero 07 - BLU Vacon Sartirani Lorenzo Ongaro Pollo Cioni Alessandro Chiappanuvoli Prince\Anghelion

Marino Santalucia Elisa Biagi Cristina Iotti Pietro Pontieri Emilio D’Elia Fabio Amato

prossimo numero VERDE in uscita il 25|01|12 inviate poesie e immagini con una breve biografia (max 8 righe) a info.glimpse@gmail.com



GLIMPSE 1 visione, apparizione fugace: to catch (or get) a glimpse of sthg. - vedere qualcosa di sfuggita; to show glimpses of sthg. - lasciare intravere qualcosa. 2 barlume, vaga idea circa l’essenza di qualcosa.




VACON SARTIRANI “DIPINGO SPETTRI”. Vacon Sartirani è un artista nato nel 1982 a Bergamo. Formatosi in modo discontinuo tra arti pittoriche e cinematografiche, nel 2008 inizia una produzione costante di disegni e dipinti, inizialmente di stampo pop surrealista, che acquisiscono in breve tempo caratteri sempre più intimi, arcani ed enigmatici. Caratteristico del suo stile è la rappresentazione di misteriose “creature” (da lui così definite), che l’artista considera veri e propri spettri viventi e a cui intende, con la pittura, donare spazi in cui vivere. Vive e lavora tra Bergamo e Berlino.

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EUR E le centrali dei ricordi di seconda mano, stoccati nei magazzini all’ Eur, non sono come rosari a cui mancano le pile? La tua fede parzialmente scremata, che fa bene alle ossa. Le tue storie anoressiche, i tuoi ex sono i tuoi FANS: farmaci analgesici non steroidei. Cosa mi fa credere che il cielo è sempre più blu? Tu vedi solo le luci sulle strade per illuminare meglio i nostri incidenti di percorso. Fotografie digitali per ingrandire i sorrisi e vedere i pixel delle emozioni. Fai lo zoom sulle mie lacrime. E le vacanze dalla realtà masterizzate illegalmente ci allontanano come su scale mobili, senza il minimo sforzo. Intorno a noi un mondo azzurro, auguri e figli maschi gridato in coro dalle speranze vedove, dai ritardi delle mestruazioni e dei tram. Le telecamere di sorveglianza stanno girando un film su di noi, carte di credito come lupi mannari e il lavoro interinale: discussioni serie. chiuso per abuso edilizio: Infiltrazioni mafiose e rifiuti tossici buttati in discariche abusive. I mozziconi della nostra storia buttati sull’asfalto gli pesteranno tutti. Ma resteranno in vita.

LORENZO ONGARO Lorenzo Ongaro nasce a Verona il 14/06/1990. Dopo il Diploma in Scienze Sociali si trasferisce a Roma per studiare cinema, dove risiede tutt’ora. Lavora come Story Editor presso una casa di produzione e collabora con numerose realtà sul territorio a livello di scrittura e ideazione progetti.

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COLORS Colori colano e si seccano al vento, come uccelli che volano con il cuore già spento. Sentimenti che volteggiano incuranti del mondo, pezzi di vita che non cadranno mai. Eterni e già morti si lasciano trasportare, come fogli di carta bruciati dal sole. Così gli amori di una vita non sono che piccoli sassi gettati in un fiume che di loro non sa. Come monete nelle fontane lanciate per un desiderio, giacciono arrugginite sul fondo del tempo: Ricordi sbiaditi di passione già morte svendute al futuro come pietre senza valore. Quello che siamo brucia il rumore della realtà. Nei nostri silenzi sovrumani annega il mio pensiero. Questo mare così dolce, di dimensione cosmica fa fremere la mente contro una definizione, per un eterno sospiro. E tu che sei nei cieli, che vivi solo nella mia mente, donami i tuoi occhi per vedere la vita in queste membra. Muta le mie lacrime, nutri i miei sorrisi vuoti. Baciamo l’asfalto, correndo. Trattenendo il respiro.

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POLLO CIONI Pollo Cioni è attore e artista visivo, collabora alla rubrica “Puntarellarossa” come vignettista, in passato ha illustrato il mensile “Yorick” presso il teatro Verdi di Pisa, collaborando come artista polivalente in diversi spettacoli teatrali. Pollo è difficile da collocare, è in tutto e in tutti, “rielabora la vita reale e la trasforma in un “Pollaio” formato di energia compositiva assai determinata e sostenuta da una ironia tragica, direi scioccante...come un allucinazione ricomposta...un affettuosità materica” (Giuseppe Bevilacqua). Lo scopo del Pollaio è quello di riordinare la percezione della realtà secondo gli occhi di un pollo, in questo caso il Pollo: Pollo Cioni.

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ORMA BLU Si streccia all’alba mnemonico ed emerge veementemente dal cemento di fibre muscoli costole sangue. È un’orma d’ombra blu che ammalia e assidera desideri e mali. CIELOCEANO Scrisse nel cielo con un aeroplano e diventò di riflesso un bianco catamarano che danzava sulla superficie d’un profondo oscuro oceano. Ciò fu possibile solo perché ancor oggi confonde quella lontana linea d’orizzonte in fondo oltre il sicuro molo, entro il cielo e l’oceano tra l’umano e il troppo umano tra la mente ei fondali dell’animo. In sospensione, tra l’acchiappar di nuvole e un gran maestro di parole sta l’illusione.

ALESSANDRO CHIAPPANUVOLI Alessandro Chiappanuvoli è nato all’Aquila nel 1981. Si è laureato in Sociologia della Multiculturalità presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. Scrive da oltre 15 anni e ha iniziato il suo percorso letterario con la poesia. Vanta alcune premiazioni e diverse pubblicazioni in antologie e riviste letterarie. Il suo primo libro s’intitola “Lacrime di poveri Christi - Terzigno: cronache dal fondo del Vesuvio.” (edito dalla casa editrice Arkhè, 2011); un racconto partecipato sui tristi eventi susseguitisi durante l’emergenza rifiuti in Campania nell’autunno del 2010. Con i suoi scritti realizza reading e performance, sia di prosa che di poesia, grazie all’accompagnamento di musicisti e fotografi.

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STELLATO Brividi – raccoglimi di freddo. Umido, mi ritrovo all’ombra del sole disperso d’universo, che a spasso ridacchia, mi fa contento. Sento l’eco e piovono comete. Tra luci e dolci tenebre scendo dal cielo – stai a vedere. Smonto il cuore, ne pulisco ogni pezzetto, mirino, tamburo, calcio e grilletto. Rialzo il naso verso la miriade e quel luccichio d’ottimismo, e perdo troppe spine in una lacrima come se fosse dolore, acre e acre dolore che macchia e strappa le mani e svuota l’intestino tutto che hai dentro – facile e profumato dirsi solo merda – quando mosca sei che mosca vuoi e resti nascosto sotto tegole di pudore. Vedervi è straziante almeno quanto sapere del cuore è certo non toccarvi, che stelle o spine potreste essere se non fossero traditrici le mani, che immerse tornano vuote, che vuote stringono il viso, che mio, stringo la vertigine: come solo un piccolo lago di cielo blu può e l’unione di tutti i suoi punti: una goccia il mare o il mio bicchiere?

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PRINCE/ANGHELION Psyquesofia studia la percezione di un maschio adulto, dominato da una personalità e bisogni psicologici caratteristici nell’età infantile, nei confronti di una Principessa-SperanzaMagica: l’attribuzione automatica e inconsapevole di un significato ideale alla percezione della ragazza che egli stima si sovrappone alla percezione oggettiva della stessa, impedendo la distinzione tra significato aggiunto e dato reale percepito. Scopo della rappresentazione è prendere consapevolezza del processo inconsapevole e degli effetti: inevitabili delusioni, paura cronica della perdita del rapporto. Conseguenze, queste, evitabili attraverso l’amore per l’altro così come è e non come lui vorrebbe che fosse.

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ALMENO PER TE Almeno per te si confonda la pioggia col cielo azzurro. Fianco vasto monte dalle braccia aperte verso la terra, madre di fanciulli. Lampade accese, alle soglie della notte un campo di spighe color miele. Pronte a salpare lente, dentro fiumi di galassie limpidamente riflesse. PAUSE Nascono nell’azzurro attimo piante di stagno terso, affacciate oltre i raggi dietro singulti di nuvole, ridestate come foglie sul proprio letto. Protese ombre svoltano ed inseguono le pause tra loro, il respiro si fa leggero nell’immenso silenzio delle querce.

MARINO SANTALUCIA Nasce a Roma. Volontario di Emergency, si occupo di promuovere una Cultura di Pace attraverso incontri nelle scuole. E’ tra i vincitori del Primo Concorso Poesia Il Federiciano Libro Giallo (Aletti Editore, 2009). Nel 2010 finalista del premio Logos V edizione (Giulio Perrone Editore). 2010 esce la sua prima antologia poetica “Versi Riversi” (Giulio Perrone Editore). Nel dicembre 2010 una sua poesia è su “Antologia 2010” Premio Nazionale di Poesia Quaderni di Linfera (Edizioni Progetto Cultura) . partecipa a “365 sms in Poesia” Agenda 2011 ed. (Opposto.net), Festival Teatri di Vetro “Ammaro Ammore” 2011 e Settimana della Poesia di Eboli 2011.

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ELISA BIAGI E’ dott.sa in Scienze dell’Architettura. Vive a Trieste, lavora come fotografa freelance e come collaboratrice esterna alla progettazione presso studi locali; cofondatrice del progetto MANIFETSO2020, in cui è curatrice e coordinatrice artistica per il progetto M2020COLLECTIVE; collabora con Mimexity e BloopersLab come fotografa di scena, backstage e reportage. Tra i suoi progetti: il saggio “L’immagine è un testo” ( in AAVV. “Quotidiane Geometrie”, Lulu ed.); la mostra collettiva “Motherland” curata da F. Amorosino, spazio 42mm (Roma); il progetto fotografico “L’ortodossia dei riferimenti” pubblicato su JulietArt Magazine n.153; la fotografia di scena per il cortometraggio “Arturo” prodotto dalla Pilgrim.

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*LittleBlackDress*

www.littleblackdress.it


photo by Errico Fabio Russo Š


CRISTINA IOTTI Diplomata allo IED di Milano al Corso superiore di Illustrazione . Da anni porta avanti una sua personale poetica incentrata sulla femminilità creando raffinati disegni con semplici matite colorate. Nel 2007 è stata la vincitrice del Premio ARTE Mondadori nella sezione grafica e del premio speciale Faber-Castell e, per la prima volta nella storia del premio, si è aggiudicata la Targa ORO anche nell’edizione del 2008. Diverse sue opere si trovano nella collezione Costa Crociere sulle navi Costa Luminosa e Costa Deliziosa. Vive e lavora a Sassuolo (MO).

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ORBITE CASUALI Orbita interrotta Spezzata la latitudine Abbraccio il nero del cosmo Traiettoria erratica Nessuna rotta o sentiero da seguire Alla deriva Mi abbandono al cosmo Lungo orbite casuali Attraverso spazi e galassie ignoti Vago Naufrago In quest’oceano di stelle Che è mio custode e ventre Scrigno di infinite e multiformi ricchezze A me svelate e dischiuse Lungo tutto il protrarsi di questo viaggio Che dell’odissea ha il sapore Un peregrinare eterno Uno sperdersi dolce Che all’onniscenza ed al divino Ineluttabile Avvicina Sancendo gli albori di un tempo Che vedrà eccheggiare i fasti della mia gloria

PIETRO PONTIERI Nasce a Vizzolo Predabissi (MI) il 4 aprile 1981 da genitori calabresi. Dopo circa tre anni la sua famiglia muove di nuovo verso la Calabria. Lì vive e studia fino ai 18 anni, dopodiché muove alla volta di Modena dove si laurea in Management Internazionale, e risiede fino al 2010. Attualmente, vive e lavora nei pressi di Milano. Ama la poesia (che coltiva dall’età di 11 anni), la fotografia, il cinema, il teatro e la sua inseparabile bicicletta.Nei ritagli di tempo, si dedica alla bozza del suo romanzo semiautobiografico.

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FONDI DI VERMIGLIO Sul fondo del bicchiere Giace vermiglia L’ultima lacrima Di questo supplizio figlia Oblio indotto A lenire i tumulti di questo cuor fragile Che il petto di singhiozzi furenti squassa L’anima al macello Leva al cielo una supplica Implorando scampo Da questo nulla Che Avido ed ingordo Metastaticamente La dissolve L’estremo rifugio Proprio qui Tra le possenti braccia del delirio Che come onda tutto travolge Destando lo spirito pigro Di letargica inedia mortalmente ammalato Una dolce alcova Ove riscoprire la vita Persi tra i flutti di questa vertigine Che le porte del cielo benevola mi dischiude

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EMILIO D’ELIA Emilio d’Elia (San Pietro Vernotico 1958) Vive a Parigi, ha studiato presso l’accademia di Belle Arti di Lecce. Ha esposto in diverse gallerie sul territorio nazionale e internazionale.

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IL MARE azzurro e blu, orizzonte infinito, dove s’incontrano i sogni e le onde che li rendono vivi. LIBERTÀ librarsi nel cielo inseguendo l’infinito, sentire il vento accarezzare l’anima, mentre si spegne il magico incanto della notte e navighiamo nelle infinite profondità dello spazio, è libertà. RICERCA si perde lo sguardo negli spazi infiniti. Chiusi dal filo spinato delle convenzioni viviamo ghetti interiori, spandendo nell’azzurro del cielo il nostro grido di libertà

FABIO AMATO Nasce a Milano il 14 marzo 1964. Fa l’educatore con persone disabili dal 1991 e scrive dal 2000. La poesia Ë espressione delle nostre emozioni che cercano un canale privilegiato per emergere e lo trovano nel verso che non va interpretato ma sentito. Pubblica 3 libri con la casa editrice Otma di Milano. Falene(2006),Solo l’amore(2008) e Lunula (2011).

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Glimpsers Vacon Sartirani www.vaconsartirani.com Lorenzo Ongaro ongarolorenzo@gmail.com Pollo Cioni www.flickr.com/photos/pollobros Alessandro Chiappanuvoli www.chiappanuvoli.wordpress.com Prince\Anghelion www.psyquesofia.it Marino Santalucia www.marino-santalucia.blogspot.com Elisa Biagi www.elisabiagi.com Cristina Iotti www.cristinaiotti.it Pietro Pontieri herzbrennt@libero.it Emilio D’Elia e.delia@hotmail.fr Fabio Amato amato1964@alice.it



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