D IAMANTE Anno 17 n°
& TECNOLOGIA
Pubblicazion e trimestrale
- Giugno 2011
- Spedizione
in A.P. 45% -
Art. 2 comma
20/b Legge 662/96
- Filiale di Milano
APPLICAZ IONI
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Immagine di Co pertina / Cove r Page “Alla ricerca de “Always lookin l blocco perfetto” g for the perfect block” by GEMEG
Pubblicazione Trimestrale 65a Edizione - Giugno 2011
Pietra / Stone 13 Gemeg, alla ricerca del blocco perfetto Gemeg, always looking for the perfect block 16 Rabarama con Telara Studio d’Arte Rabarama with Telara Studio d’Arte 22 Sulle tracce della scultura: Jacopo Antonio Ponzanelli, “Scultore, ed Architetto di Carrara” Tracing the history of sculpture: Jacopo Antonio Ponzanelli, “Sculptor, and Architect from Carrara” 30 Carrara Marble Week. Luci sulla città per le notti del marmo A Marble Week in Carrara to rediscover the relationship between marble and the town 40 I “Bagni Misteriosi” di Giorgio de Chirico nati e risorti grazie a Margraf / The “Bagni Misteriosi” by Giorgio de Chirico, born and revived thanks to Margraf
Tecnologia / Technology 45 Consolidamento di polveri per acciai rapidi solidificate velocemente mediante sinterizzazione a scarica elettrica Consolidation of the rapidly solidified high speed steel powders by electric discharge sintering 52 Effetto delle fasi interfacciali sulle proprietà meccaniche di compositi Al/SiC(Ni)p / Effect of the interfacial phases on the mechanical properties of Al/SiC(Ni)p composites
ISSN 1824-5765 In Copertina / On Cover page: GE.M.E.G. Srl Via Ilice, 17 54033 Avenza Carrara (Ms) - Italy Tel.: +39 0585 856605 Fax: +39 0585 856424 www.gemeg.it gemeg@gemeg.it Editore / Publisher Editorial and Advertising Office G&M Associated Sas Via Caracciolo n° 26 20155 Milano - Italy Tel. & Fax +39 02 314460 www.gmassdiamante.com info@gmassdiamante.com Direttore Responsabile: Renata Marchi Progettazione, Grafica, Traduzioni a cura di: G&M Associated Sas Hanno collaborato: J.N. Boland O. Cai F. Furgiuele E.G. Grigoryev Z. Gacsi R. Groppetti X.S. Li L. Marchini L. Passeggia J. Pazman e gli Autori citati. Stampa: Lazzati Industria Grafica S.r.l., Casorate Sempione (Va) Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 454 del 18 novembre 1993 Registro Operatori di Comunicazione n° 4373 del 21 novembre 2001 (ex Registro Nazionale della Stampa n° 454 del 18 ottobre 1993). Spedizione in abb. postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96
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Pubblic azione trimestr ale - Giu gno 201 1 - Spe dizione in
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Diamante Industriale / Industrial Diamond 60 Integrità e usura di utensili in metallo duro rivestiti con un composito di diamante Integrity and wear of diamond composite coated carbide tools 65 Caratterizzazione di rivestimenti di diamante CVD mediante prove di nanoindentazione Characterization of CVD diamond coatings by nanoindentation tests
Edilizia / Building 73 Svettando su Londra. La demolizione controllata protagonista dello skyline della City Towering over London. Concrete cutting reaches its ‘Pinnacle’
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MARMOMACC 2011 - Verona MARMOTEC CARRARA 2012 MEGA BUILD 2011 - Istanbul METALPOLVERI NATURAL STONE 2011 - Istanbul REDAPRINT SAIE 2011 - Bologna STONETECH 2012 - Shanghai URMA ROLLS WIRES ENGINEERING
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Schede tecniche Vademecum Schede tecniche Vademecum COP. COP. COP. COP.
GE.M.E.G. ZHONGNAN DIAMOND POLIGEM DELLAS
Nel primo trimestre 2011 ancora un segno positivo per il marmo italiano Osservatorio Marmomacc: l’Italia si conferma ancora leader nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti lapidei. In progressiva ripresa import-export della materia prima ma anche dei materiali lavorati e semilavorati. Marmo italiano in crescita nel primo trimestre 2011. Continua la rincorsa del comparto lapideo italiano verso una consolidata ripresa. Anche nel primo trimestre 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, l’import/export registra un segno positivo evidenziato dai dati, elaborati dall’Osservatorio Marmomacc su fonte Istat. Si conferma quindi una crescita di questo comparto fortemente collegato alle costruzioni e ai grandi progetti, così come all’interior design e al settore del contract. Segnali positivi benauguranti a tre mesi dalla 46a edizione di Marmomacc (Mostra Internazionale di Marmi, Pietre, Design e Tecnologie), la più importante fiera internazionale del settore, in programma a Verona da mercoledì 21 settembre a sabato 24 settembre 2011 (www.marmomacc.com). Nel primo trimestre 2011 le esportazioni complessive nazionali di marmi e graniti finiti e semilavorati, grezzi (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia), hanno toccato quota 327,1 milioni di euro contro 300,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2010 (+8,9%); mentre le importazioni totali si sono attestate a 102,2 milioni di euro contro 95,3 milioni del primo trimestre 2010 (+7,2%). Nel dettaglio, l’esportazione di grezzi (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia) è stata di 70,2 milioni di euro contro i 58,6 milioni del primo trimestre 2010 (+19,8%); in aumento anche l’importazione di materiale grezzo attestatasi a 69,5 milioni di euro contro i 65,6 milioni di euro dello scorso anno (+6,2%). Per quanto riguarda i materiali lavorati e semilavorati, le esportazioni sono state pari a 256,8 milioni di euro contro 241,7 milioni di euro (+6,3%); le importazioni hanno registrato 32,6 milioni di euro contro 29,7 milioni di euro dello scorso anno (+9,8%). Numeri positivi per l’export di prodotto grezzo che, nel primo trimestre 2011, aumenta del 19,8%: spiccano le esportazioni verso l’Asia pari a 44,7 milioni di euro in crescita del 33,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nello specifico esportazioni sostenute sia verso la Cina che l’India. Complessivamente le esportazioni verso i Paesi Europei sono state di 13,2 milioni di euro contro 11,7 milioni di euro (+16,8%); quelle verso l’Africa di 9,5 milioni di euro contro 11,2 milioni di euro (-14,8%); quelle verso l’Asia di 44,7 milioni contro 33,6 milioni di euro (+33,1%). Dati che confermano una vitalità del comparto lapideo in aree storiche quanto inedite del mondo. Sensibile anche la crescita delle importazioni di prodotto grezzo, aumentate del 6,2%: il Brasile costituisce il maggior fornitore per le aziende italiane con 13 milioni di euro nel primo trimestre 2011 contro 10,1 milioni di euro (+28,2%) dello stesso periodo dello scorso anno. In calo le importazioni di materiale grezzo dall’India:
11,1 milioni di euro contro 12 milioni di euro (-7,5%) e dal Sudafrica (4,9 milioni di euro contro 6,3 milioni di euro). In crescita, alla fine del primo trimestre 2011, anche il comparto dei prodotti finiti e semilavorati. Le esportazioni sono state pari a 256,8 milioni di euro contro 241,7 milioni di euro (+6,3%); le importazioni hanno registrato 32,6 milioni di euro contro 29,7 milioni di euro dello scorso anno (+9,8%). Esportazioni in crescita verso i mercati europei del 7,2% (126,5 milioni di euro contro 117,9 milioni di euro); in crescita anche quello verso i Paesi Americani per un controvalore complessivo di 57,9 milioni di euro contro 55,8 milioni di euro del primo trimestre 2010 (+3,7%) ed Asiatici del 16,4% (58 milioni contro 49,8 milioni). In calo le esportazioni verso l’Africa (10,6 milioni di euro contro 14,2 milioni di euro). Passando alle specifiche aree, su tutti spiccano le esportazioni verso gli USA che hanno registrato un controvalore di 42,6 milioni di euro rispetto a 41,2 milioni (+3,5%) mentre il mercato canadese ha diminuito le importazioni del 6,4% (8,2 milioni di euro contro 8,8 milioni di euro). Nell’area americana in crescita il Messico con 2,5 milioni di euro contro i 2,3 milioni di euro (+10,6%). In leggero calo le esportazioni verso la Germania per un controvalore di 28,3 milioni di euro contro 28,6 milioni (-0,9%) ma in controtendenza positiva altri mercati nel primo trimestre 2011. Esportazioni in aumento verso Svizzera (17,6 milioni di euro contro 16,8 milioni di euro), Austria (7 milioni di euro contro 6,2 milioni di euro); Francia (14,8 milioni di euro contro 13,3 milioni di euro), Paesi Bassi (4,2 milioni di euro contro 3,4 milioni di euro), Regno Unito (10,9 milioni di euro contro 9,7 milioni di euro), Spagna (3,6 milioni di euro contro 2,7 milioni di euro). Consistenti incrementi nelle esportazioni si sono registrati anche verso i mercati del Medio Oriente (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi, Iran, Libano) per un controvalore di 35,1 milioni di euro contro 29,2 milioni di euro (+20,3%). In crescita, nel primo trimestre 2011, le esportazioni si sono registrati verso le aree legate ai Paesi dell’Est Europa: verso Russia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca Slovacchia, Croazia, Turchia, Romania, Bulgaria, Albania e Ucraina le esportazioni sono state di 23 milioni di euro contro 20 milioni di euro (+14,9%).
Marmomacc 2011 an Increasingly International event The Exhibition of Natural Stones, Technologies and Design - the world leader in the sector - focuses with great interest on countries with a growing market and strengthens its international status by doubling up appointments in the USA and Saudi Arabia. As the leading exhibition world-wide with more than 1500 exhibitors from 56 countries and 56 thousand professional operators (48.5% from 132 countries at the 2010 edition) over a net area of 77,782 square metres, Marmomacc confirms its status as the most important and qualified international appointment for business and professional updates in the various fields of the sector: from unfinished stone to design installations in stone, machinery, instrumental products and accessories. Expectations for the 46th edition are already high: in short, Marmomacc envisages maintaining results in line with those for 2010. The increase of 12.5% in international operators in 2010 over 2009 is a good signal that for 2011 also envisages international visitors from economically more dynamic geographical areas, such as Asia and South America. The geo-economic areas achieving the most significant increases were: Africa (+9.06%) with the inclusion of new African countries in the visitor list, such as Madagascar, Mozambique, Namibia, Nigeria, Guinea and South Africa; East Asia (+23.79%) thanks especially to Singapore (+64%) and India (+54.1%), the country where VeronaFiere has set up “VeronaFiere Lems India Ltd.” for direct organisation of events and initiatives intended to promote trade; Taiwan, Vietnam and South Korea were also up. In the EU (+6.14%), Germany (+19.8%) - one of the most important markets for processed products that in recent months has shown some signs of recovery - was joined by good results for Denmark, Estonia, Finland, Latvia, Portugal, the United Kingdom and Sweden. The rest of Europe posted an increase of 6.49% in operator attendance, thanks to countries such as Croatia, Norway, Russia, Serbia, Switzerland.
Macchine utensili: l’assemblea generale Ucimu conferma la ripresa dell’industria italiana nel 2011. Produzione +18,1%, export +22,3% Giancarlo Losma, presidente Ucimu: “Se i costruttori hanno nella loro intraprendenza, nel supporto della associazione di riferimento e dell’ICE elementi fondamentali per il successo, tutto questo non è però sufficiente. Ciò da cui le imprese italiane internazionalizzate non possono prescindere è un adeguato supporto del sistema bancario-creditizio che permetta loro di penetrare e presidiare i mercati stranieri in modo strutturato”. Nel 2010, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione ha dimostrato di saper cogliere appieno la ripresa, confermandosi ai vertici delle graduatorie mondiali ove occupa la quarta posizione tra i produttori e la terza tra gli esportatori. Crescono: produzione 4.196 milioni di euro (+2,5%); export 2.604 milioni di euro (+3%); consumo 2.467 milioni (+5,7%); consegne sul mercato interno 1.592 milioni (+1,7%). Questo, in sintesi, il bilancio 2010 che è stato illustrato da Giancarlo Losma, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili robot e automazione, in occasione dell’Assemblea annuale cui è intervenuto Maurizio Lupi, vicepresidente Camera dei Deputati. La ripresa, avviata nel 2010, si intensificherà nel 2011, come emerge dai dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu. Secondo le previsioni, nel 2011, infatti, la produzione dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot, automazione crescerà a 4.955 milioni di euro, registrando un incremento del 18,1% rispetto all’anno precedente. Il positivo risultato è determinato principalmente dalla performance delle esportazioni che, in crescita del 22,3%, raggiungeranno quota 3.185 milioni di euro. Se nel 2010, la Cina è risultata primo mercato di sbocco dell’offerta italiana di made in Italy di settore, scalzando la Germania dal vertice della graduatoria, nei primi tre mesi del 2011 (ultimo dato disponibile), le vendite di macchine utensili italiane destinate ai costruttori tedeschi hanno segnato un deciso incremento. In ragione di ciò, Germania e Cina assorbono la stessa quota di export italiano, pari al 13,9%. In particolare, nel periodo gennaio-marzo 2011, principali aree di destinazione risultano: Cina (+13,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, Germania (+115,6%), Stati Uniti (+123,4%), India (+58,9%), Brasile (+125,7%), Francia (-14,7%), Turchia (+110,5%), Polonia (+96,3%), Russia (-52,5%), Svizzera (+42,7%). Con riferimento al mercato domestico, nel 2011, il consumo, atteso in crescita dell’11,7%, si attesterà a 2.755 milioni di euro, trainando la ripresa delle consegne dei costruttori che raggiungeranno il valore di 1.770 milioni, l’11,2% in più rispetto all’anno precedente. “Nonostante il quadro di generale miglioramento - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Ucimu - resta
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alto il timore dei costruttori per la debolezza del mercato domestico che recupera soltanto una minima parte del terreno perso durante la crisi. La svogliatezza della domanda interna ha spinto i costruttori a intensificare la propria attività sui mercati stranieri, anche in quelli più lontani. A supporto delle imprese - ha continuato Giancarlo Losma - l’associazione ha sviluppato iniziative concrete. È il caso di “Uomo Ucimu in Cina”, manager cinese che affianca le aziende italiane nella attività di penetrazione nel paese del dragone, cui si aggiunge Piattaforma India, nata con il medesimo obiettivo e per la quale saranno avviate a breve le procedure di recruitment del manager che opererà a fianco delle imprese. Partner strategico di questi progetti è l’ICE, i cui fondi, tra il 2008 e il 2011, sono stati dimezzati. Al di là della decurtazione dell’ammontare destinato alla promozione del made in Italy nel mondo, ciò che ci preoccupa maggiormente - ha affermato Losma - è la confusione che si è creata intorno al ruolo dell’Istituto nazionale per il
Commercio Estero, la cui sopravvivenza, negli ultimi mesi, è stata messa in discussione più volte. Le piccole e medie imprese hanno bisogno di una agenzia dedicata alla promozione capace di supportarle nel processo di internazionalizzazione così come hanno bisogno di un adeguato supporto del sistema bancario-creditizio. Occorre che, al pari delle imprese di piccole e medie dimensioni, anche le banche italiane avviino un reale processo di internazionalizzazione, in modo da assistere le aziende in quelle aree dove il business è vivace. L’esempio dei concorrenti tedeschi è sotto gli occhi di tutti: le banche seguono le imprese nelle loro “incursioni” nei mercati stranieri. Questo deve essere possibile anche per noi imprenditori italiani. In questo senso - ha concluso Giancarlo Losma - il rapporto banca-impresa non può fermarsi al solo dibattito sull’opportunità di Basilea 3. Esso ha bisogno di un concreto re-design da cui dipende il rafforzamento dell’intero sistema economico del Paese che ha nell’export la sua più chiara prospettiva di sviluppo”.
Italian machine tool orders: first quarter of the year confirms recovery (+19.1%)
France (5.6%), Russia (4.8%) and Brazil (4.7%). The first seven positions are all occupied by BRIC countries. “While the foreign markets respond well - says Giancarlo Losma, president of Ucimu, the national market is still having difficulties in restarting its recovery. The extended apathy expressed by the national demand is worrying and risks deteriorating the productive structure of the sector, that more than anything else, represents the manufacturing framework of the country. All this makes it essential a thorough reflection on the measures to be adopted in order to re-launch consumption of capital goods. While understanding that the budget of the Government, which is presently busy balancing public expenditure, is cut down to the bone - says Giancarlo Losma - we believe that measures intended to support the competitiveness in the economy cannot be completely set aside. If the free amortization measure - continued Losma - that Italian manufacturers have long been demanding, cannot be carried out in a short term for the lack of resources, it is not acceptable that the coefficients through which companies can deduct expenses for the use of capital goods have not been changed in more than twenty years. The promise of a revision of the amortization rate dates back to 2008. The present reference table was written in 1988 and much has changed since then. The technology behind the machines has completely revolutionized the way of producing and operating in the manufacturing sector as a whole. For this reason an immediate revision is required. What manufacturers as well operators further down the production chain are expecting is the carrying out of the revision as written in the decree against crisis (Decree-Law 78/09) that provides for the increase of the rates for the highest technology assets, and for those that offer energy saving”.
There has been a double figure increase in the index of machine tool orders, that, in the first quarter of 2011, has grown by 19.1%, compared to the same period of the previous year, with an absolute value of the index equal to 112.9 (base 2005=100). The positive trend therefore extends - as demonstrated in the data drawn up by the Studies Dept. Ucimu, the Italian machine tools, robots and automation manufacturers’ association - counting five consecutive quarters of growth and confirming the recovery of investment in capital goods. Notwithstanding this increase, the gap between internal market performance, which is still stagnant, and the foreign market, which has brilliantly recovered most of the ground lost in 2009, remains quite profound. The index of orders from the national market, suffered a 1.3% drop, with respect to the same period of 2010. This demonstrates once again the weakness of internal demand, that continues to be faint in its restart, as evidenced by the absolute index that stops at a quota of 69.2. On the contrary, the feedback received by Italian manufactures in foreign markets is satisfying, as shown by the index of orders collected abroad, that after a growth of 32.7% compared to the same period of 2010, has reached an absolute value of 141.9, nearing again the record levels of 2007. From the export data analysis developed by the Centro Studi & Cultura di Impresa starting from the ISTAT data, it is clear the heterogeneity of the outlet markets of the Italian supply sector. In particular, in 2010 China reached the top position of the destination areas of the made-in-Italy sector, gaining 14.2% of total exports by the Italian industry, followed by Germany (10.5%), United States (5.8%), India (5.6%),
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lla ricerca del blocco perfetto lways looking for the perfect block di/by Gianni Sani, Photos © GEMEG
GEMEG, una delle aziende leader a Carrara nella produzione e commercializzazione di blocchi di marmo di alta qualità, negli ultimi anni ha incrementato l’attività di lavorazione selezionando dalla propria cava i materiali migliori da destinare a grandi progetti in tutto il mondo. Con personale qualificato Gemeg accoglie i visitatori nei suoi due depositi, dove è in grado di presentare una vasta gamma di materiali provenienti dalle principali aree estrattive delle cave di Carrara. Grazie ad un preciso processo estrattivo, GEMEG è in grado di organizzare la cava, i tagli ed il magazzino, seguendo le singole esigenze progettuali. Architetti e privati da tutto il mondo hanno conosciuto il mondo GEMEG, apprezzandone la serietà, la professionalità e la passione per un materiale tanto ricercato quanto naturale. GEMEG, one of the leading companies in quarrying and trading of high quality marble blocks in Carrara, over the last few years has increased its processing activities by selecting from its own quarry the best materials to be destined to big projects throughout the world. Through its qualified staff, GEMEG, welcomes visitors in two showrooms, where they can find a wide range of materials coming from the main extractive areas of the Carrara basin. Thanks to a high quality extraction process, GEMEG is able to manage the quarry, the cutting and the warehouse according to the project requirements. Architects and individuals from all over the world have experienced GEMEG’s world, appreciating its reliability, its professionalism and its passion for a such unique and natural material.
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on è la prima volta che Diamante si occupa di questa azienda: GEMEG è una importante realtà nel settore del marmo, presente praticamente in tutto il mondo, estrae, seleziona, lavora e commercializza i materiali migliori che le Apuane possono offrire, ed è ormai da diversi anni che ha impostato una programmazione accuratissima del processo estrattivo. Dalla cava al magazzino ogni centimetro di marmo è controllato, seguito e monitorato da professionisti e aggiornate tecnologie informatiche, ed è forse uno dei pochi casi al mondo in cui non è sbagliato parlare di “produzione” di marmo. Abbinata a questa nuova filosofia aziendale, GEMEG si è anche distinta per il linguaggio che utilizza per promuovere se stessa ed il suo materiale. Le incursioni al Fuorisalone di Milano, la partecipazione a Natural Stone Vision, la presenza (raccontata nel n°62 di Diamante) con uno stand molto particolare a Marmotec 2010, la realizzazione del film “Il capo” presentato nella sezione orizzonti al Festival del Cinema di Venezia e, a settembre, Marmomacc 2011 dimostrano che l’impegno di questa azienda, vecchia all’anagrafe ma giovane nello spirito, è tutto improntato a ricreare quel rapporto deturpato tra “l’umanità ed il marmo”. È vero ciò che ha detto Philippe Daverio alla conferenza inaugurale di Carrara Marble Week, tenuta assieme a volti importanti del mondo dell’architettura, e cioè che “Carrara è il marmo perché lo ha deciso l’umanità” ma è anche vero che dal secondo dopoguerra “l’umanità” si è scordata del marmo e l’oblio si è manifestato anche a Carrara. Dagli anni cinquanta, infatti, la produzione, o meglio l’estrazione e la successiva lavorazione della materia prima, si è prepotentemente indirizzata sulla quantità, le aziende hanno smesso di investire in ricerca, i progettisti sono stati ammaliati da materiali industriali “moderni” e il mondo dell’architettura ha voltato le spalle a quello che è stato per secoli il materiale più nobile per costruire. Abbiamo tutti presente le migliaia di edifici realizzati durante il boom eco-
nomico degli anni sessanta, quei condomini anche di pochi piani, quelle palazzine perfino eleganti, che presentavano freddi e svogliati atrii rivestiti con statuari venati a macchia aperta, vani scala con gradini in calacatta o travertino di due centimetri e corrimano in ferro e plastica e, perfino, cabine ascensori con importanti rossi di Verona come pavimento. Il marmo aveva perso il ruolo da protagonista che aveva avuto fino ad allora nel grande spettacolo dell’architettura. Le ultime apparizioni sui palcoscenici internazionali erano stati i migliori edifici dell’architettura razionalista: dalla casa del fascio di Terragni con l’elegante rivestimento in botticino alle numerose stazioni ferroviarie, dal Palazzo della Civiltà dell’EUR ai tanti edifici pubblici sparsi su tutto il territorio italiano. Le cause di questa perdita di ruolo andrebbero ricercate nella modifica della percezione del “bello”, nell’appiattimento culturale che ha raggiunto ormai livelli preoccupanti. Anche in una realtà “piccola” ma altamente simbolica, come Carrara, il distacco tra il marmo e la gente era diventato abissale. Ma quello che è avvenuto in queste settimane può invertire questa tendenza. Le idee non si propagano se non ci sono degli ottimi scrittori che sanno raccontartele: idea, scrittore, collettività. Marmo, architetto, collettività. È questo il messaggio che è stato lanciato da GEMEG, portare di nuovo i progettisti ed i loro prodotti in mezzo alla gente, portare il materiale in piazza per raccontarne le potenzialità, ricordare a tutti che splendida pietra è il marmo. Quello che colpisce di più degli eventi GEMEG è la partecipazione, un carosello di persone, un girotondo di famiglie, un abbraccio simbolico tra artisti di strada, cavatori, architetti, gente comune che dopo tanto tempo condivide un linguaggio. Ed è proprio il linguaggio il filo conduttore della filosofia di questa azienda, il linguaggio della materia, dell’architettura e del design, delle arti e della comunicazione. La materia, il marmo, il blocco; un elemento così puro da rimanere ogni volta sorpresi dalla sua bellezza.
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t is not the first time Diamante deals with this company: GEMEG, an important reality in the marble industry - virtually present all over the world - extracts, selects, processes, and sales the best materials offered by the Apuan Alps, and has been following a meticulous programming of the extracting process since several years by now. From the quarry to the store, every centimeter of marble is checked, followed and monitored by professionals and state-of-the-art computer technologies. This is probably one of the few cases in the whole world, where we can truly use the world “production” of marble. Further than this new corporate philosophy, GEMEG has also stood out for the language used to promote the company and its product. Its blitz to Milan's ‘Fuorisalone’, its participation to the Natural Stone Vision, its presence at Marmotec 2010 (related on Diamante’s n° 62) with a very peculiar stand, the production of the movie ‘Il capo’ presented in the section ‘Orizzonti’ of the Venice Film Festival - and at Marmomacc next September, demonstrate the engagement of this company - old in age, but not in spirit - always looking to restore the tarnished relationship between “marble and people”. What Philippe Daverio said during Carrara Marble Week’s opening conference - organized together with important figures of the architectural world - is true: “Carrara is synonym of marble, because people have decided so”. But, what is also true is that, since World War II, “people” have neglected marble and the oblivion has touched also Carrara. Since the 1950s, in fact, the production, or better, the extraction and the subsequent transformation of the raw material has focused
overwhelmingly on quantity, the companies have stopped investing in research, the designers have been enchanted by the “modern” industrial materials, and the architectural world has turned its back on what has always been the noblest material in the building world. Everybody remember the thousands of buildings realized during the 1960s economic boom, the apartment blocks (even the ones with a few floors) or the small and elegant buildings, featuring cool and lazy hallways covered in statuary and veined openmatch marble, staircases with two-centimeter Calacatta or Travertine steps and iron or plastic handrail, and even lift cabins floored with important Verona red marbles. Marble has lost the leading role it had been having in the big show of architecture. The latest appearances on the international stages had been the best buildings of the rationalistic architecture: Terragni's 'Casa del fascio' (old headquarters of the Italian Fascists Party, t.n.), with its elegant covering in Botticino marble, the numerous train stations, the ‘Palazzo della Civiltà’ in Rome’s EUR district, and the many public buildings scattered all over Italy. The reasons for this loss of importance should be searched in the change of the perception of “beauty”, and in the cultural flattening which, by now, has reached preoccupying levels. Even in a “small” but highly symbolic reality like Carrara, the gap between the marble and the people had become huge. But what has happened in the latest weeks can change this trend. Ideas cannot spread without the work of good writers, who can help divulging them: idea, writer, society. Marble, architect, society.
This is the message launched by GEMEG: to bring again the designers and their product amongst people, to bring the material in the streets and show its potential, to remind people what a wonderful stone marble is. What strikes more in GEMEG’s events is participation: a whirl of people, a merry-goround of families, a symbolic embrace amongst street artists, quarriers, architects, common people, who now share a common language, after a long time. And language, precisely, is the underlying theme of this company's philosophy: the language of the material, of architecture, of design, of art, and of communication. The matter, the marble, the block, such a pure element, always surprising for its beauty.
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Lettere Implose, Marmo Bianco di Carrara, cm 60x233x164, 2005-2010
Rabarama with Telara Studio d’Arte Two sculptures for ANTICOnforme, the big exhibition for the summer season in Florence by Lorenzo Marchini, IMM Carrara
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ne of the most well-known contemporary artists to have recently recovered a strong, intense relationship with marble is Rabarama. After a series of successes in Europe, the Americas,
China and numerous others in Italy, this sculptress takes her monumental works both to the Venice Biennial and one of the most visited and classical places in Florence. Lettere lmplose and Sapere, two large works in marble made at Telara Studio d’Arte in Carrara, will be on show in Florence at a large new solo exhibition curated by Luca Beatrice this summer which will include altogether about forty works at different locations around the town: Pitti Palace, Boboli Gardens and the Royal Stables. Rabarama’s creative adventure involves the critics with its multicoloured interpretations of the human figure portrayed as a showcase of an inescapable existential DNA and inevitably gains the consensus of the public that instinctively find in the public art of these hypnotising tattooed androgens immediate stupor and consonance together with the threads of the impelling interior
Rabarama con Telara Studio d’Arte Due grandi sculture pronte per ANTICOnforme la mostra dell'estate di Firenze di Lorenzo Marchini, IMM Carrara
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ra gli artisti più noti d'arte contemporanea che hanno recentemente recuperato un rapporto forte e molto intenso con il marmo c'è Rabarama, scultrice che, dopo una serie di mostre di successo in Europa, Americhe, Cina e numerosi analoghi exploit in Italia, porta le sue opere monumentali a Firenze, in uno dei complessi più classici e visitati. Due grandi opere in marmo, Lettere lmplose e Sapere, sono state realizzate a Carrara, negli studi Telara, e saranno esposte a Firenze per una nuova grande personale, curata da Luca Beatrice, che si
svolgerà in estate e ospiterà una quarantina di opere in diversi siti: Palazzo Pitti, Giardino di Boboli e Scuderie Reali. L'avventura creativa di Rabarama coinvolge la critica con le sue policrome interpretazioni della figura umana, intesa come vetrina di un ineluttabile DNA esistenziale; altrettanto certo è il favore del pubblico che, nella Public Art di questi ipnotizzanti androgeni tatuati, trova istintivamente e ovunque immediati stupori e consonanze, insieme ai fili di quell'impellente dialogo interiore che l'uomo non cessa di avere con se stesso.
Presentata da Vecchiato Art Galleries, la nuova esposizione di Rabarama ha come titolo ANTICOnforme e si terrà dal 9 giugno al 30 settembre, presentando opere collocate nei punti focali del giardino di Boboli, un folto nucleo centrale nel complesso delle cosiddette Le Pagliere e nel parco delle Scuderie Reali, altre nella piazza antistante Palazzo Pitti, la reggia medicea che è tutt’uno con Boboli. Le sculture saranno una quarantina, quasi tutte di gran formato: alcune, per lo più in bronzo dipinto, appartengono a serie ormai celebri: da Costell-azione a Trans-calare, da Bozzolo a Trans-lettera, da Re-cinta a Ri-nascita. Altre, inedite, rappresentano, invece, l'ultima metamorfosi di una ricerca ormai ai confini della metafisica. Sono in bianco marmo di Carrara: la testa di Tadashii, le figure femminili di Alveoli e Lettere Implose. Di Rabarama ben si
dialogue that man does not cease to have with himself. Presented by Vecchiato Art Galleries, Rabarama’s new exhibition is entitled ANTICOnforme and will be held from 9 June to 30 September with works located in the focal points of the Boboli Gardens, the main body of work in the so-called Le Pagliere building and the Royal Stables park, others in the square in front of Pitti Palace, the Medici palace adjoined to the Boboli gardens. There will be around forty pieces of sculpture, almost all of which are large: some, mostly in painted bronze, belong to the famous series: from Co-stell-azione to Trans-calare, from Bozzolo to Trans-lettera, from Re-cinta to Ri-nascita. Others, not shown before, represent the last metamorphism of research that now borders on metaphysics. These are in Carrara white marble:
conoscono dettagli biografici e ascendenze artistico - culturali: il nome anagrafico, Paola Epifani, la nascita a Roma nel 1969 da genitori artisti, il trasferimento giovanissima in Veneto, l’innato talento per la scultura rivelato fin da piccola, gli studi specifici e, dagli anni Novanta, la collaborazione con la padovana Galleria Vecchiato, grazie alla quale sviluppa una personale ricerca filosofico-estetica di stretta impronta determinista, sorretta da capacità tecniche del tutto non comuni ed esplicita fin dalla scelta della griffe.
Rabarama, che in sanscrito significa ‘segni divini’ o ‘segni della divinità’, è lo pseudonimo che porta all'inserimento di geroglifici, geometrie, puzzle e lettering con cui l'artista tatua le sue figure asessuate e che sono i misteriosi simboli delle regole primordiali in cui l'umanità è eternamente imprigionata. La scultura di Rabarama diventa cosi body painting e viceversa, in una stessa, identica poesia, declinata con sensibilità tutta femminile e trasportata con passione nel marmo di Carrara.
the head of Tadashii, the female figures of Alveoli and Lettere lmplose (that we are publishing as a preview). Rabarama's biography and artisticcultural career are well-known. Her real name is Paola Epifani. She was born in Rome in 1969 of artist parents and moved to the Veneto region when very young. She discovered her innate talent for sculpture at an early age, then took up art studies and from the 90s she has been working with the gallery in Padua Galleria Vecchiato, thanks to which she has developed her own personal philosophical-aesthetic research which is clearly determinist,
supported by her unusual technical skills and explicit in the choice of name. Rabarama, which in Sanskrit means ‘divine signs’ or ‘signs of divinity’ is the pseudonym which leads to the inclusion of hieroglyphics, geometric shapes, puzzles and lettering with which the artist tattoos her sexless figures and which are the mysterious symbols of the primitive rules by which humanity is imprisoned forever. Rabarama's work becomes body painting and vice versa, in the same, identical poetry which shows a completely feminine sensitivity passionately turned into Carrara marble.
Telara Studio d’Arte, dieci anni dedicati alla scultura
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Tran-sito, Marmo Bianco di Carrara
l laboratorio di scultura Telara nasce nel 2001 a Carrara all’interno della Carlo Telara Marble una azienda del marmo per l’architettura che opera sul mercato mondiale dal 1925. In questi dieci anni il laboratorio ha ospitato decine di scultori Italiani e stranieri, artisti che hanno realizzato lì le proprie opere in marmo. La filosofia di base che ha spinto l’azienda ad aprire uno spazio al suo interno dedicato alla scultura è stata quella di riconoscere la necessità di rinsaldare il rapporto millenario fra scultura e architettura a Carrara e di esplorare il legame tra arte contemporanea e design in marmo. Nel corso dell’ultimo anno con il contributo di due artigiani di grande esperienza, Adriano Gerbi e Mauro Tonazzini, il laboratorio si è completamente riorganizzato diventando Telara Studio d’Arte specializzato nella produzione e riproduzione su commessa di sculture in marmo d’arte classica, moderna e contemporanea. La maestria di artigiani specializzati nelle tecniche tradizionali della scultura, combinata alla profonda conoscenza del materiale ed al know-how della lavorazione del marmo e delle pietre, consentono al laboratorio di soddisfare ogni tipo di richiesta. Dall’Ottobre 2010 il laboratorio è impegnato, fra le molte attività, nella realizzazione di tre sculture monumentali: Lettere lmplose, Sapere e Tran-sito dell’artista Paola Epifani, in arte Rabarama, di cui le prime due destinate alla grande mostra a cura di Luca Beatrice che si terrà a Firenze dal 10 giugno al 30 settembre 2011 mentre Tran-sito invece sarà presentata alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia.
Telara Studio d’Arte, ten years in sculpture
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Sapere, Marmo Bianco di Carrara, cm 195x221x134, 2005-2011
he sculpture workshop Telara was set up in 2001 in Carrara as part of the Carlo Telara Marble company, a marble company specialising in architecture that has been working on international markets since 1925. Over the past ten years the workshop has hosted dozens of Italian and foreign sculptors, artists who have created their own works of art in marble on the premises. The basic idea behind the decision to open a space for sculpture on the company premises was the recognition of the need to strengthen the two-thousand year relationship between sculpture and architecture in Carrara and to explore the link between contemporary art and design in marble. Over the past year, with the contribution of two craftsmen with great experience, Adriano Gerbi and Mauro Tonazzini, the workshop has been totally reorganized and has become Telara Studio d’Arte specialised in the production and reproduction of commissioned pieces or classical, modern and contemporary pieces of artwork. The mastery of craftsmen skilled in the traditional techniques of sculpture, combined with a thorough knowledge of marble and stone and their working, enables the workshop to meet all requirements. Among its many activities, since October 2010 the workshop has been involved in the production of three monumental sculptures: Lettere lmplose, Sapere and Tran-sito by the artist Paola Epifani known as Rabarama. The first two are to feature in the large exhibition coordinated by Luca Beatrice to be held in Florence from 10 June to 30 September 2011. The work entitled Tran-sito will be presented at the Venice Biennial in the Italian Pavilion.
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“Io e il marmo di Carrara” “È un’emozione che toglie il fiato. È la scultura per definizione, la più avvincente delle avventure artistiche”. Rabarama in questa intervista dalle cave racconta il suo rapporto con il marmo Testi e Foto a cura di Catola & Partners, Firenze
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abarama, alias Paola Epifani, e il marmo di Carrara. Bianco, puro, accecante, solenne, eterno. Dopo argilla e bronzo, i primi amori, l’artista ha incontrato nel più nobile dei materiali un nuovo, straordinario elemento espressivo per le sue monumentali opere dai tatuaggi primordiali. La grande personale ANTICOnforme, in programma a Firenze con 40 opere, presenta anche otto inedite, attualmente in fase di rifinitura nei laboratori della costa toscana. Una nona scultura andrà, invece, alla Biennale di Venezia. Quest'ultima fa parte delle sei affidate allo Studio Scultura di Massimo Galleni (PietrasantaLucca). I titoli: Abbandono (destinata a Venezia), Alveoli, Tadashii, In-cinta, Particelle estinte, Ri-volto. Tre sono, invece, affidate allo Studio d’Arte Telara (AvenzaMassa): Lettere implose, Transito, Sapere. Le misure, variabili, sono in media di 2,20 metri di larghezza, 2 di profondità e 1,70 di altezza, con punte di 2,50 x 2,44 x 270. Misure da giganti. “Quello col marmo”, racconta Rabarama, “è un rapporto nato negli ultimi anni. La Galleria Vecchiato, con cui collaboro, aveva aperto a Forte dei Marmi una nuova sede che ha portato qui anche me. Allora lavoravo molto con l’argilla, la mia vera passione, ma a forza di frequentare marmisti e cavatori ho voluto provare con il marmo. La grande differenza con l’argilla è che lì si deve aggiungere e plasmare, mentre col marmo si deve togliere. Lì la forma va costruita, nel marmo è, invece, prigioniera
nel blocco e lo scultore non deve far altro che liberarla dal superfluo”. Detto così pare facilissimo. In effetti anche Donatello, Michelangelo o Canova non avevano che da affrancare i loro capolavori scultorei dalla zavorra che li opprimeva. “Esatto. E usavano appunto il marmo di Carrara. Stando in questi luoghi, dove il marmo è la materia regina, non potevo certo sottrarmi, così come nessun vero scultore potrebbe. Come Michelangelo e Canova, ma anche come tanti artisti a noi contemporanei, mi appoggio ai laboratori locali, alla loro conoscenza del marmo, alla loro fantastica perizia. Mi avvalgo degli stessi cavatori e scalpellini ed è un’emozione davvero senza pari lavorare questa materia che ti impolvera, che lascia sugli abiti e sulla pelle una patina bianca, quasi soffocante, ma che alla fine emerge in tutta la sua purezza e solennità. Una purezza, direi, altamente spirituale”. Altamente, come alte sono le cave che dominano le Alpi Apuane e questa larga fascia del Tirreno. “Le cave offrono lo scenario più affascinante. Sono autentiche cattedrali, incutono rispetto per la materia e la montagna. Quassù capisci il valore del marmo, senti il peso della terra che te lo dona, ma anche quello della fatica dell’uomo che scava. E allora avverti anche la profonda responsabilità di fare un lavoro perfetto, nel modo giusto, nei punti giusti”.
Ri-volto, Marmo Bianco di Carrara, cm 250x125x75, 2001-2009
Tadashii, Marmo Bianco di Carrara, cm 150x105x115, 2009-2011
Particelle estinte, Marmo Bianco di Carrara, cm 250x195x128, 2000-2009
Rabarama posa davanti alla scultura In-cinta, Marmo Bianco di Carrara, cm 220x267x128,5, 2009-2011
Alveoli, Marmo Bianco di Carrara, cm 215x230x194, 2001-2011
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inque linguaggi diversi, cinque atelier di scultura, tante locations e il centro storico di Carrara occupato a tempo pieno dal marmo in tutte le sue forme e in tutte le declinazioni più moderne, raccontato da mostre di design e fotografiche, spiegato con la forza di installazioni e sculture che hanno occupato piazze, vicoli, palazzi storici e botteghe. Questa è stata Carrara Marble Week, la manifestazione pensata e organizzata da CarraraFiere, che ha voluto riproporre e sottolineare il legame della città con il marmo, un evento che ha rappresentato una nuova importante tappa di avvicinamento a CarraraMarmotec 2012, un evento che ha coinvolto tutta la città con l’obiettivo di raccontare e rendere fruibili, attraverso iniziative di altissimo livello, i valori e i linguaggi del marmo che, sedimentati nel tempo, hanno prodotto quella cultura originale che caratterizza e rende unica la città. L’evento è stato progettato per coinvolgere tutta la città occupando spazi, strade, piazze e luoghi simbolo, creando un percorso che, attraverso eventi, mostre e dibatti-
ti ha voluto far dialogare e interagire la tradizione del marmo con il suo futuro, grazie anche agli allestimenti pensati e coordinati da Silvia Nerbi e Paolo Armenise, architetti che vantano ormai esperienze importanti. “È stato un appuntamento con il quale abbiamo voluto proporre una visione moderna del marmo, tanto delle sue funzioni quanto della sua immagine. Un evento - ha detto fra l’altro il presidente di CarraraFiere Giorgio Bianchini - che ha voluto unire il futuro, che è CararaMarmotec 2012, con il passato e il presente della città che è cultura, architettura e competenze, riscoprendo ed attualizzando il rapporto fra la città. Il marmo non è solo materia, ma è un “portato” di tradizione e conoscenze che rendono facile e naturale il dialogo, non solo fra la città e il “suo” marmo, ma di tutto il territorio con i protagonisti della cultura della pietra a livello internazionale”. Carrara Marble Week è stata, perciò, una festa della città che si è ritrovata attorno al marmo, riportato nel centro storico, collocandolo al centro dell’attenzione dell’intera comunità, ma è stata anche un’iniziativa complessa perché ha voluto mantenere vivo e aggiornato il legame territoriale, della città e dell’intero comprensorio apuoversiliese, con il materiale che ne segna profondamente la storia e la cultura. “Abbiamo programmato una settimana di eventi (protratta poi ad un mese ndr) con la realizzazione di installazioni che hanno messo in evidenza la bellezza e la contemporaneità della cultura del marmo attraverso un percorso che ha toccato tutto il centro storico, utilizzando diversi linguaggi della mate-
ria proposti nei luoghi simbolo di Carrara. Sono state realizzate alcune installazioni di grande effetto, come un portale monumentale di blocchi di marmo – ha commentato Paris Mazzanti, direttore generale di CarraraFiere, – abbiamo fatto conoscere alla città il Cubo di Snøhetta, presentato in aprile a Milano durante la settimana del Design, ma anche i laboratori che hanno fatto e fanno la storia della scultura e del design. Abbiamo lavorato anche sulle suggestioni che il marmo può far nascere, coinvolgendo aziende che operano nei campo dell’illuminazione artistica e dell’arredamento di altissimo livello. Insomma, tanti modi per rendere il marmo facile ed attuale, anche attraverso eventi, dibattiti, conferenze”. Carrara Marble Week ha scelto quattro linguaggi per raccontare il marmo, che hanno avuto altrettanti percorsi su strade, edifici storici e piazze antiche, testimoniando una realtà e un rapporto ricchi di fascino: ◗❍ il linguaggio della Materia: con undici blocchi di marmo che hanno segnato un percorso sulle strade, per aiutare a riflettere sul significato del marmo, accompagnati da un’ampia testimonianza fotografica con in primo piano i volti dei cavatori che permettono alla materia di diventare materiale. L’itinerario si è aperto nella parte di Via Roma che confina con l’Accademia di Belle Arti e si è sviluppato attraverso la Piazza D’Armi. ◗❍ il linguaggio dell’Architettura: per raccontare l’architettura con la pietra naturale, attraverso una mostra e tre grandi installazioni che partivano dall’Accademia di
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ive different forms of expression, six sculpture workshops, many locations and Carrara’s old town occupied full time with marble in all its forms and most avant-garde variations with design and photo exhibitions, installations and pieces of sculpture that were scattered around the squares, narrow streets, old buildings and workshops. This was Carrara Marble Week, the event that took place from 8 to 27 June, created and organized by CarraraFiere to revive and emphasise the connection between the town and marble. An event that has been an important stage in the lead-up to CarraraMarmotec 2012, a high profile event that involved all the town to show and divulge the value and forms of expression of marble that, sedimented over time, have produced the original culture that makes the town unique. The event has been designed to involve the entire town occupying spaces, streets, squares and symbolic places, creating an itinerary with exhibitions and debates with a view to creating a dialogue and interaction between marble’s tradition and its future. “The purpose of the event was to give a modern vision of marble, both of its functions and its image. An event - said the CarraraFiere Chairman Giorgio Bianchini - that aimed to combine the future, which is CarraraMarmotec 2012, with the past and the present of the town which is culture, architecture and skills, rediscovering and renewing
the relationship between the town and marble. Marble is not only a material, but also a conveyor of tradition and knowledge that makes the dialogue easy and natural between the town and “its” marble and all the territory with its international stone culture leaders”. Carrara Marble Week has been a party for the whole town, bringing marble back to the old town and placing it at the centre of attention of the entire community. It was also a complicated event as it aimed to keep the territorial link alive between the town and the entire ApuoVersilian area through the material that has had profound effects on its history and culture. “We have planned a week (later became a month) of events with installations that highlighted the beauty and contemporary nature of the marble culture with itineraries crossing the entire old town using different forms of expression in the symbolic places of Carrara. There were installations of great impact like a monumental gate in blocks of marble - said Paris Mazzanti, CarraraFiere’s managing director we showed Snøhetta’s Cube presented in April in Milan during the Design Week as well as the workshops that have written and continue to write the history of sculpture and design. We have worked too on the sensations that marble can inspire involving companies working in the field of artistic lighting and high end furnishings. Many ideas to show that marble is user-friendly and modern with side events, debates
and conferences”. Carrara Marble Week has chosen four forms of expression in four separate itineraries through the streets and in the old buildings and squares that bore witness to this fascinating world: ◗❍ The language of matter: with
eleven blocks of marble that signposted an itinerary through the streets to allow the public to reflect on the meaning of marble together with a large number of photographs showing the faces of the quarrymen that enable the matter to become a material. The itinerary began in Via Roma at the corner where the Fine Arts Academy is located and continued towards Piazza D’Armi. ◗❍ The language of architecture: architecture and natural stone with an exhibition and three large installations starting from the Fine Arts Academy, across Via Loris Giorgi and down to Piazza Alberica. An exhibition entitled “Project, Marble, Architecture” with marble at the centre of other projects underway such as the “One World Trade Centre”. Zero Light was shown in Piazza Alberica, a large installation which stands as a metaphor of man’s journey through architecture and light, the signs through which the relationship
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Belle Arti attraverso via Loris Giorgi per arrivare in piazza Alberica. Lungo il percorso anche una mostra, “Il progetto, il marmo, l’architettura” che ha presentato il marmo come protagonista anche di progetti in fase di realizzazione, come il “One World Trade Centre”. In Piazza Alberica è stato presentato Zero Light, la grande installazione metafora del percorso dell’uomo attraverso l’architettura e la luce, i segni attraverso i quali ridefinire il rapporto tra l’uomo che vive e l’uomo che abita. ◗❍ il linguaggio delle Arti: con un percorso nell’arte, nella scultura e nella cultura della pietra naturale, nelle strade e nelle piazze della storia cittadina, Piazza della Accademia, Piazza del Duomo, Piazza delle Erbe e altre ancora, che hanno ospitato cinque laboratori ed i loro artisti: dal laboratorio Corsanini allo Studio Cremoni, dallo Studio Devoti 3d al Laboratorio Nicoli, allo Studio SGF. ◗❍ i linguaggi del Design e della Comunicazione: percorsi affascinanti, attraverso locations dove si è raccontato il Design come qualità espressiva e strumento di comunicazione di valori, ma anche l’approccio di giovani designer e l’utilizzo del marmo nelle loro creazioni. Un viaggio attraverso le strade e i palazzi delle città, che ha avuto come epicentro Corso Rosselli, con la partecipazione di alcune grandi aziende protagoniste dell'Italian Design, in un contesto in cui l’hotel Michelangelo è elemento di comunicazione del valore del marmo, luogo di sosta, dell’incontro e dell’accoglienza di qualità. È stato un grande sforzo organizzativo, supportato da Toscana Promozione e dalla Camera di Commercio che ha organizzato l’incoming di una delegazione di architetti provenienti da tutta Europa, dai Paesi del Golfo e dall’America e che ha portato questi professionisti, scelti con grande cura, a Carrara per visitare “Carrara Marble Week”, ma anche per incontrare aziende, vedere cave, partecipare a workshop ed a momenti di confronto tecnico e commerciale. La prima edizione di Carrara Marble Week, aperta l’otto giugno, è stata poi protratta fino a domenica 26 per esaudire le richieste di quanti hanno voluto mantenere
vivo nel centro storico di Carrara un evento che ha riportato il marmo a contatto con la città e, ancora prima della conclusione, è stata annunciata la seconda edizione: si aprirà il 23 maggio 2012, in concomitanza con CarraraMarmotec, 31esima edizione della fiera internazionale dei marmi, tecnologia e design in programma a CarraraFiere dal 23 al 26 maggio. L’annuncio è stato dato dal direttore di CarraraFiere, Paris Mazzanti, assieme al sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, nel corso di un incontro con la stampa, gli imprenditori e gli artisti che hanno partecipato, con entusiasmo, all’evento ed hanno potuto veder crescere, ogni sera, l’attenzione dei carraresi ma anche di migliaia di visitatori. Un fiume di gente che ha ritrovato l’amore per la città assieme all’ammirazione per il marmo che ne è materiale simbolo. “Ci siamo accorti che Carrara Marble Week non poteva rimanere un fatto isolato - ha detto Paris Mazzanti in Piazza Alberica, scelta come luogo simbolo della città e dell’evento - ed abbiamo accolto con piacere le sollecitazioni delle aziende partner e degli artisti, ma anche di tutti coloro che abitano ed operano nel centro storico. L’evento si trasforma in un “format” destinato ad ampliarsi e ad accogliere le attività culturali di CarraraMarmotec. Così avremo in fiera, durante la giornata, le attività commerciali, il “business” e gli operatori potranno essere protagonisti, anche la sera, di Carrara
Marble Week nel centro storico che ha dimostrato di essere straordinariamente accogliente e adatto per questo tipo di iniziative. È stato un successo che ci impegna a migliorare ulteriormente. Naturalmente, visto lo sforzo organizzativo che imporrà anche la seconda edizione, resterà aperto più a lungo di CarraraMarmotec, ma di date e programmi avremo modo di riparlare. Vorrei però sottolineare, ancora una volta, il sostegno e la collaborazione che abbiamo avuto
between man that is alive and man that lives is redefined. ◗❍ The language of the arts: an
itinerary focusing on natural stone art, sculpture and culture in the streets and squares reminiscent of the town’s history, Piazza della Accademia, Piazza del Duomo, Piazza delle Erbe and others that hosted six sculpture workshops together with their artists: from the Studio Francesco Cremoni to Silvio Santini’s S.G.F. Scultura, from Luigi Corsanini Studio d’Arte e Scultura to Devoti 3d and the Studi D’arte Cave Michelangelo and the Studi di Scultura Carlo Nicoli. ◗❍ The language of Design
and Communication: fascinating itineraries stopping at locations showed Design as a form of expression and a tool for the communication of values as well as the approach of young designers and the use of marble in their creations. A journey through the streets and the buildings of the town with Corso Rosselli at the centre and the participation of some of the leading companies in Italian Design. The Hotel Michelangelo was an element to convey the value of marble, a place to stop, meet and welcome quality.
The event has required great organization and has been supported by Toscana Promozione and the Chamber of Commerce that has organised the arrival of a selected delegation of architects from all over Europe, the Gulf countries and America who came to Carrara to visit the “Carrara Marble Week” and meet the companies, see the quarries and take part in workshops and technical and commercial events.
Carrara Marble Week has been a big event, a party that involved the entire town with debates, exhibitions, artists that performed in the streets and lighting designed to enhance the well-known places around the town and make them new and magical together with settings designed and coordinated by Silvia Nerbi e Paolo Armenise, architects with many years of experience. A challenge, a full programme each day supported by CarraraFiere and a group of leading companies that have actively taken part in this project to put Carrara in the limelight once more. Partners of the event were: Franchi Umberto Marmi; GEMEG; Il Fiorino; MT&S; Italmarble di Pocai; Savema; Società Apuana Marmi; Up Group, with Martinelli Luce as the technical sponsor. Of great significance was the contribution from the Tuscan Regional Government, Toscana Promozione, Massa Carrara Province, Carrara Council, Carrara Savings Bank Foundation, Massa Carrara Chamber of Commerce and Carrara Savings Bank that was the sole bank sponsor while Carrara Fine Arts Academy gave its most prestigious rooms for the event.
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da Aziende e Istituzioni, associazioni e artisti: senza di loro sarebbe stato sicuramente tutto più difficile”. Soddisfatto il sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, “perché l’evento ha fatto centro, con un mix calibrato di grandi opere, mostre, tesori diffusi ma anche iniziative che hanno portato in piazza tanta gente, come non era mai accaduto. C’è stata una riscoperta del marmo e dell’orgoglio di esserne la città simbolo. Mi piacerebbe - ha detto ancora Angelo Zubbani - che le installazioni non fossero tolte tutte assieme, con un distacco progressivo e non traumatico così che gli effetti di questa riscoperta possano restare a lungo in attesa di una seconda edizione.” Il grande David, che campeggia nella piazza del mercato, la cadillac di marmo e il cubo “Zero” collocati in piazza Alberica saranno, dunque, visibili e lasceranno la città con calma. Resterà, nel ricordo di tutti, un evento che ha avuto apprezzamenti unanimi, realizzato da CarraraFiere che ha avuto come partner aziende leader che si sono rese protagoniste di un progetto che è riuscito a mettere Carrara al centro dell’attenzione, partendo
dalla valorizzazione di una cultura specifica come quella del marmo presentato nello scenario di un centro storico. Sono stati partner dell’iniziativa: Franchi Umberto Marmi; GEMEG; Il Fiorino; MT&S; Italmarble Pocai; Savema; Società Apuana Marmi, Up Group, con Martinelli Luce sponsor tecnico. Determinante il contributo di
Regione Toscana, Toscana Promozione, Provincia di Massa Carrara, Comune di Carrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Camera di Commercio di Massa Carrara e della Cassa di Risparmio di Carrara, sponsor bancario unico, mentre l’Accademia di Belle Arti di Carrara ha messo a disposizione spazi e sale prestigiose.
Le “griffe” dell’architettura internazionale a Carrara Un incoming organizzato dalla Camera di Commercio in occasione della settimana dedicata al marmo, ha portato in Toscana professionisti della progettazione selezionati fra gli studi che hanno firmato progetti importanti con usi eccellenti del marmo. Un programma ricco di incontri in azienda e confronti sull’uso dei lapidei in collaborazione con CarraraFiere, Toscana Promozione e Lucca Promos
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ono trentacinque le “archistar”, progettisti di livello internazionale che vantano un ricco curriculum nell’uso del marmo e che rappresentano gli studi e le associazioni professionali più importanti nei rispettivi paesi, che sono state in Toscana per partecipare ad incontri, dibattiti, convegni organizzati in occasione di Carrara Marble Week, l’evento che ha avuto come obiettivo la valorizzazione del marmo e del suo rapporto con la città e il territorio. L’iniziativa è stata curata dalla Camera di Commercio di Massa-Carrara e Toscana Promozione, in collaborazione con CarraraFiere e Lucca Promos, e ha previsto visite in città ed incontri con le imprese che hanno aderito con entusiasmo ad un progetto che le ha messe in contatto con professionisti specializzati in progetti che prevedono l’utilizzo dei materiali lapidei. I progettisti sono stati selezionati con la collaborazione della rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero e di CarraraFiere in preparazione di Marmotec 2012,
evento di riferimento per il mondo della progettazione. Gli architetti, che provenivano sia da Paesi europei (Francia, Germania, Portogallo, Svizzera, Regno Unito) sia dalle Americhe (Messico, Canada e Argentina), hanno soggiornato a Carrara e preso parte agli eventi di Carrara Marble Week che si sono svolti nel centro storico e “hanno seguito anche un programma studiato che li ha portati in visita nelle cave - sottolinea Norberto Ricci, presidente della Camera di Commercio di Carrara - e incontrato alcune imprese rappresentative dell’offerta toscana di materiali lapidei per presentazioni e visite in azienda, allo scopo di promuovere i nostri materiali, le nostre lavorazioni e i nostri servizi di eccellenza e favorire l’avvio di contatti commerciali. La partecipazione all’iniziativa, che ha grande valenza promozionale, è stata aperta a tutte le imprese toscane del settore lapideo interessate e strutturate per confrontarsi con progetti e realizzazioni di respiro internazionali”.
La cultura del marmo è la ricchezza di Carrara Pubblico delle grandi occasioni alla tavola rotonda condotta da Philippe Daverio con grandi architetti come Mario Botta, Mario Bellini, Peter Marino e Alexander Sipkes sull’uso e attualità del marmo che, grazie alle capacità di chi lo lavora, si trasforma da materiale in opera d’arte Il salone di rappresentanza della Camera di Commercio di Carrara non è stato sufficiente ad accogliere un pubblico strabocchevole che ha partecipato con grande entusiasmo alla conferenza coordinata da Philippe Daverio su ‘Progettare con il Marmo’, che si è tenuta giovedì 9 giugno nell’ambito di Carrara Marble Week. La tavola rotonda ha colto in pieno l’obiettivo, con Mario Botta che, con una frase molto chiara, ha sintetizzato la sua visione del marmo e del rapporto fra Carrara e il suo materiale prezioso, affermando che “La ricchezza di Carrara non è il marmo, ma il lavoro del marmo. Senza questo plusvalore, fatto di tradizione, arte e cultura, la pietra è solo un pezzo di monte. Io sono un muratore - ha detto ancora Botta - e so bene che senza l’arte, l’intelligenza e il lavoro dell’uomo, il marmo resta materia, strumento neutro, in pratica solo un pezzo di montagna. Il marmo trasforma la natura in cultura e Carrara, che detiene la cultura del marmo, non deve vendere marmo grezzo svendendo le montagne, ma vendere quello che è il suo valore aggiunto più importante che è dato dal lavoro, dalle capacità, dalla manualità, dalle esperienze che consentono la lavorazione di alto livello e rendono il marmo di Carrara prezioso, un elemento identitario unico, insostituibile in un mondo sempre più globalizzato, perché l’architetto, come tutta l’umanità, vede nel marmo il materiale che avvicina all’eternità”. Proprio questo punto è stato ripreso da Philippe Daverio che ha ricordato come il marmo è il materiale che, di fatto, trasforma l’ingegneria della costruzione in architettura ed è determinante nel “dare valore ad un edificio creando la città e costruendo la memoria collettiva, generando identità e creando una forma di rassicurazione”. Molto apprezzato l’intervento di Mario Bellini, che ha ripercorso il suo rapporto con la pietra, e con il marmo in particolare, materiale amato a tutte le latitudini, citando le sue esperienze in Italia come in Giappone. Oggi - ha detto fra l’altro Bellini - dobbiamo progettare e costruire mettendo in competizione i prezzi dei materiali di fronte ad una committenza molto attenta ai costi e, dunque, l’uso del marmo deve essere di altissimo livello, un uso che aumenti il valore ed il prestigio del contesto in cui è inserito”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Peter Marino (senior project dello studio Spadaro di New York) che ha portato come esempio gli interventi realizzati da lui personalmente e dallo Studio “su abitazioni prestigiose e sedi di grandi griffe, come Fendi, dove la pietra è stata utilizzata come materiale che comunica importanza e valore, un valore che viene garantito dalla manualità e dall’esperienza di artigiani italiani. Ecco perché - ha detto Marino - nei miei lavori impiego tante pietre di tutta Italia ma non rinuncio mai all’estro e alla manualità italiana”. Di grande interesse anche l’intervento di Alexander Sipkes (associate director del prestigioso SOM, lo studio Skidmore, Owen and Merrill) che è stato incaricato di intervenire su Ground Zero, incarico per il quale ha pesato la grande esperienza di uno studio che vanta capacità e potenzialità professionali di altissimo profilo, con usi di eccellenza del marmo e della pietra, documentate, nel corso del lungo intervento, da foto di progetti realizzati a tutte la latitudini, con impieghi di grande architettura entrati nei testi studiati da chi vuole approfondire non solo le soluzioni costruttive ma anche l’uso moderno, intelligente e razionale dei materiali, come il marmo, che SOM ha sempre utilizzato, creando suggestioni estetiche e dando valore agli edifici.
DIAMANTE Applicazioni & Tecnologia
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BELFORTGLASS Srl
Stabilimento e Laboratori Plant and Workshops Indirizzo / Address...............
Via Regione Fornale, 10 15070 Belforte Monferrato (AL) - Italy Tel. +39 0143 86244 / 81949 Fax +39 0143 823386 www.belfortglass.it commerciale@belfortglass.it
Resp. Comm. / Sales Manager Resp.Tecnico/Technical Manager
Sig. Mauro Bovone Sig. Franco Marenco
SETTORE MERCEOLOGICO DI APPARTENENZA Operativity Market branch ❏ Utensili diamantati per applicazioni nei settori: Diamond tools for application in the sectors: ◆ Vetro / Glass
LINEA PRINCIPALI PRODOTTI Main Product Lines
QUADERNO FORNITORI
Mole diamantate a legante metallico e resinoide per il vetro Diamond wheels at metallic and resinoid binders for glass costruite con / manufactured with: • LEGANTI METALLICI SINTERIZZATI / Sintered metal binders • LEGANTI RESINOIDI / Resinoid binders
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World Congress et Exhibition PM 2010 - Florence, Italy Hard Materials & Diamond Tools
Consolidamento di polveri per acciai rapidi solidificate velocemente mediante sinterizzazione a scarica elettrica di E.G. Grigoryev Istituto di Ingegneria Fisica, Mosca, Russia
ABSTRACT In questa memoria è indagato il consolidamento di una polvere, con struttura ad alta densità e alta resistenza, per acciaio rapido e sono definiti i parametri ottimali di funzionamento. La polvere per acciaio rapido è stata solidificata rapidamente mediante sinterizzazione con scarica elettrica. Si è rilevato che la densità e la resistenza dell'acciaio rapido da polveri dipendono, essenzialmente, dai parametri della scarica elettrica ad alta tensione e dalla pressione meccanica applicata. Le particelle di polvere di acciaio rapido vengono ridistribuite in un volume compatto, grazie alla pressione magnetica dell'impulso della scarica ed alla pressione meccanica esterna. La distribuzione della pressione magnetica è definita dalla distribuzione della densità di corrente in un compatto di polvere. Il processo di densificazione della polvere ha natura ondulatoria nella sinterizzazione mediante scarica elettrica. L’influenza congiunta della pressione meccanica esterna e di quella magnetica forma alcune zone differenziate, con una diminuzione della frazione volumetrica dei pori nel materiale consolidato. Abbiamo determinato dei criteri adimensionali,
definendo dei parametri per la diminuzione della frazione volumetrica dei pori, durante la sinterizzazione mediante scarica elettrica.
INTRODUZIONE Gli acciai rapidi sono utilizzati principalmente per gli utensili da taglio, dal momento che sono caratterizzati dalla capacità di mantenere un elevato livello di durezza nel taglio ad alta velocità dei metalli. Questi acciai sono leghe a base ferrosa in un sistema multicomponente Fe-C-Me, dove Me rappresenta un gruppo di elementi leganti, comprendente principalmente W, Mo, Cr, V e Co. La microstruttura dell'acciaio rapido è costituita da una matrice di martensite contenente carburi ricchi di tungsteno, molibdeno e vanadio, e questo porta a proprietà utili, quali la resistenza all'usura e la tenacità [1]. Questa specifica combinazione di proprietà rende l'acciaio rapido il materiale preferito in molte applicazioni, come i processi di taglio. Al fine di ottenere utensili con una maggiore capacità di lavoro, è necessario che la porosità sia minima [2]. Notevoli progressi nella metallurgia delle polveri per acciai rapidi si sono avuti con lo
Consolidation of the rapidly solidified high speed steel powders by electric discharge sintering by E.G. Grigoryev Moscow Engineering Physics Institute, Moscow, Russia
ABSTRACT The consolidation of high density and high strength structure of powder high-speed steel is investigated and optimal operating parameters are defined. The rapidly solidified high-speed steel powder was consolidated by the electric discharge sintering. It was found that the density and strength of powder high-speed steel essentially depends from high voltage electrical discharge parameters and applied mechanical pressure. Powder particles of high-speed steel are redistributed in the compact volume due to magnetic pressure of discharge current pulse and the external mechanical pressure. The distribution of magnetic pressure is defined by the distribution of a current density in the powder compact. The powder densification process has wave nature in the electric discharge sintering. Joint influence of external mechanical and magnetic
pressure forms some different zones with cumulative collapse of pores in volume of consolidated material. We determined the dimensionless criteria defining parameters of cumulative collapse of pores during the electric discharge sintering.
INTRODUCTION High speed steels are mainly used for cutting tools, since they are characterized by their capacity to retain a high level of hardness while cutting metals at high speed. These steels are ferrous based alloys of the Fe-C-Me multicomponent system where Me represents a group of alloying elements comprising mainly W, Mo, Cr, V, and Co. The microstructure of high-speed steels consists of a matrix of martensite embedded with carbides rich in tungsten, molybdenum and vanadium, and this leads to useful properties such as wear resistance and toughness
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Sig.ra Patrizia Pastorino Dr. Renato Genocchio
SETTORE MERCEOLOGICO DI APPARTENENZA Operativity Market branch ❏ Utensili diamantati per applicazioni nei settori: Diamond tools for application in the sectors: ◆ Lapideo / Stone ◆ Vetro / Glass
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Mole diamantate / mole periferiche per tutti i diametri e profili Mole lucidanti / feltri / foretti / ossido di cerio Diamond wheels - peripheral wheels for all diameters and profiles Polishing wheels - felts - drills - cerium oxide Diamond wheels at metallic and resinoid binders for glass costruiti con: / manufactured with : • LEGANTI METALLICI SINTERIZZATI / Sintered metal binders • LEGANTI RESINOIDI / Resinoid binders
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Caratterizzazione di rivestimenti di diamante CVD mediante prove di nanoindentazione
Characterization of CVD diamond coatings by nanoindentation tests
Luca De Fazio1, Franco Furgiuele2 Marelli Spa, Bari plant, Italy 2 Mechanics Department, University of Calabria, Arcavacata di Rende (CS), Italy 1 Magnetti
ABSTRACT I valori della durezza e del modulo di Young di un rivestimento di diamante CVD (Chemical Vapor Deposition) sono stati determinati dalle curve carico-profondità di penetrazione ottenute da una prova di nanoindentazione. Allo scopo di valutare l’influenza dello spessore del rivestimento e del carico massimo sulla durezza e sul modulo di Young, le prove sono state condotte per due diversi valori del carico massimo, ad una velocità di carico costante, su provini aventi rivestimenti di diverso spessore. I valori ottenuti sono in accordo con quelli riportati in letteratura.
1. INTRODUZIONE Il CVD (Chemical Vapor Deposition) è il processo attraverso il quale delle sostanze in fase vapore sono decomposte e fatte reagire prima di essere condensate su di un substrato per formare un rivestimento solido. Questa tecnica inizialmente utilizzata nell’industria dei semiconduttori è ampiamente diffusa per la produzione di componenti ottici, microelettronici e meccanici. Il processo di formazione del diamante CVD viene realizzato utilizzando una miscela gassosa di idrocarburi, generalmente metano (CH4), ed idrogeno; in alternativa possono essere utilizzati anche CO ed ossigeno. Il limite attuale della tecnica è costituito dalle elevate temperature, 800-1000°C che deve raggiungere il substrato. Ciò rende difficoltosa la deposizione su substrati realizzati in acciaio. La tecnologia CVD sviluppatasi nell’ultimo ventennio permette di depositare rivestimenti continui su superfici estese (diametri maggiori di 300 mm [1]) con spessori maggiori di 3 mm. È così possibile sfruttare le proprietà del diamante [2] in tutte quelle applicazioni in cui è richiesta un’elevata resistenza alla corrosione e all’erosione [3]. Per contro, l’elevata durezza ha costituito sinora un limite alla conoscenza delle proprietà meccaniche di questo materiale dalle grandi potenzialità. Infatti, le prove più utilizzate per caratterizzare questo materiale sono le prove di nanoindentazione che prevedono l’utilizzo di penetratori dalla forma particolare. Inoltre, le proprietà rilevate risultano fortemente influenzate, oltre che dalla qualità del rivestimento, dalla corretta esecuzione delle prove ed interpretazione dei risultati sperimentali. Nel presente lavoro viene descritta una procedura sperimentale per la determinazione della durezza e del modulo di elasticità, mediante nanoindentazione, di un rivestimento di diamante CVD. Le esperienze sono state
ABSTRACT The microhardness and Young’s modulus of a CVD diamond film were determined from load-penetration depth curves obtained by nanoindentation technique. To evaluate the effects of coating thickness and maximum applied load on hardness and elastic modulus, tests were carried out for two different load levels at a constant loading rate. Samples with different thickness were tested. Values of hardness and elastic modulus are comparable to those reported in literature. 1. INTRODUCTION CVD (Chemical Vapor Deposition) is a process where volatile substances decompose and react before condensing on a substrate surface to produce a solid coating. This technique, initially used in the semiconductor industry, is widely used in the production of optical, microelectronic and mechanical components. The CVD diamond growth process requires a mixture of hydrocarbons, usually methane (CH4) and hydrogen; CO and oxygen can also be used as an alternative. The limit of this technology is the high temperatures, 800-1000°C, the substrate must withstand. So the deposition on a steel substrate is technically difficult. CVD technology developed over the last 20 years permits the deposition of continuous coatings on large surfaces (diameter larger than 300 mm [1]) with thicknesses greater than 3 mm. It is thus possible to take advantage of the properties of diamond [2] in many engineering applications for which a higher resistance to corrosion and erosion is required [3]. However, the high hardness has imposed a limit on the knowledge of the mechanical properties of this material. In fact, the most common tests used to characterize this material are nanoindentation measurements performed with specially shaped indenters. Furthermore, measured properties are strongly influenced not only by the quality of the coating, but also by a correct execution and interpretation of test results. This paper describes an experimental procedure for the determination of the hardness and of the elastic modulus through nanoindentation of a CVD diamond coating. The experiments were performed using a NanoTest 600 device (Micro Materials Ltd) with a Berkovich indenter.
2. THEORETICAL FUNDAMENTALS The elastic modulus and hardness of a coating can be
SVETTANDO SU LONDRA LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA PROTAGONISTA DELLO SKYLINE DELLA CITY NEL
CUORE DEL QUARTIERE FINANZIARIO DI
LONDRA
È IN PIENO
SVOLGIMENTO UN PROGETTO EDILIZIO DI GRANDE PRESTIGIO.
PINNACLE,
BISHOPGATE TOWER, 2012, SARÀ IL SECONDO EDIFICIO PIÙ ALTO, NON SOLO DEL REGNO UNITO, MA ANCHE DELL’INTERA UNIONE EUROPEA. TUTTAVIA, PER CONSENTIRE ALLA NUOVA TORRE DI PRENDERE FORMA NEL SITO PREVISTO, SI È RESA NECESSARIA LA DEMOLIZIONE LA
TORRE
NOTA ANCHE COME
IL CUI COMPLETAMENTO È PREVISTO PER LA FINE DEL
nuovo grattacielo. La Keltbray doveva, quindi, ricavare 140 aperture ottagonali e 150 circolari, con diametro variabile da 1,4 a 3 metri, attraverso quattro livelli di solette per solai in cemento armato, dalla base fino alla platea di fondazione. Questo avrebbe consentito l’installazione di pilastri di diametro 2,4 metri. Le solette per solai avevano uno spessore di 60 cm, mentre lo spessore della platea di
DI UN PREESISTENTE EDIFICIO CARATTERIZZATO DALLA PRESENZA DI UN BASAMENTO SU PIÙ LIVELLI E PILASTRI IN CEMENTO
F r o m C o n c r e t e O p e n i n g s , M a r c h 2 0 11
ARMATO CHE DOVEVANO ESSERE TAGLIATI E RIMOSSI, PRIMA DI POTER INIZIARE I LAVORI PER LA NUOVA COSTRUZIONE.
L
a torre, di 288 metri e 63 piani di altezza, è stata progettata dagli architetti dello studio Kohn Pedersen Fox di New York. Il Pinnacle, originariamente previsto di 307 metri, a causa dei rilievi mossi dall’autorità britannica dell’aviazione civile (CAA), è stato ridotto e riportato a “soli” 288. Un edificio preesistente è stato demolito dalla Keltbray Limited di Esher, Inghilterra, conservandone, però, tre livelli interrati e installando nuovi pilastri che, passando attraverso le solette per solai di questo basamento, dovevano sostenere la struttura del
TOWERING OVER LONDON CONCRETE CUTTING REACHES ITS PINNACLE A MAJOR
CONSTRUCTION PROJECT IS TAKING PLACE IN THE
FINANCIAL DISTRICT. ANTICIPATED FOR 2012, THE PINNACLE, ALSO KNOWN AS THE BISHOPSGATE TOWER, WILL STAND AS THE SECONDTALLEST BUILDING NOT ONLY IN THE UNITED KINGDOM BUT ALSO THE ENTIRE EUROPEAN UNION. IN ORDER FOR THE NEW TOWER TO TAKE SHAPE, HOWEVER,
HEART OF
LONDON’S
COMPLETION IN LATE
AN EXISTING BUILDING HAD TO BE DEMOLISHED ON THE
PROPOSED SITE.
THE
BUILDING HAD SEVERAL LEVELS OF
CONCRETE FLOOR SLABS AND REINFORCED PILES THAT REQUIRED CUTTING AND REMOVAL BEFORE WORK ON THE NEW CONSTRUCTION COULD BEGIN. Image courtesy of Cityscape Digital, LTD.
Distributore per la UE della Xertech Ltd. Sud Africa