ISFOA Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale Libera e Privata Università Telematica a Distanza di Diritto Internazionale Ente di Ricerca Senza Scopo di Lucro e di Interesse Generale
SALVATORE SESTO
Flora SaSSo
L’APPLICAZIONE DEI PROCESSI DI VALUE ENGINEERING AI PROGETTI ESECUTIVI DI OPERE, IL CASO STUDIO l’UmoriSmo : GLI EX. MAGAZZINI GENERALI DI raggio VERONA, Un LA RIQUALIFICAZIONE DELL’EX FABBRICA DEL GHIACCIO nella vita DENOMINATA LA ROTONDA
ISFOA Edizioni Accademiche Scientifiche Internazionali Digitali
Salvatore Sesto ha conseguito presso la Facoltà di Ingegneria Industriale di ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale il Diploma di Laurea Magistrale in Gestione ed Organizzazione Aziendale con specializzazione in Tecnica Industriale e Commerciale .
Revisione Accademica & Scientifica: Stefano Masullo e Vincenzo Mallamaci Marketing & Comunicazione: Golf People Club Magazine e Golf People ASD Contatti & Collaborazioni: Golf People Club Magazine www.golfpeople.eu Bastioni Porta Volta 13 - 20121 Milano - Telefono 02 3311404 r.a. info@golfpeople.eu Tutti i diritti di riproduzione sono riservati.
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Indice
Bibliografia ................................................................................... 4 Acronimi ....................................................................................... 6 Introduzione ................................................................................. 7 Capitolo 1...................................................................................... 8 Il Value Engineering Evoluzione di un sistema .............................. 8 1.1 Storia del Value Engineering............................................................... 8 1.2 L’evoluzione del sistema negli anni .....................................................10 1.3 Il mercato attuale del VE al settore delle costruzioni .............................13 1.4 Estimo Immobiliare - principi generali.................................................17
Capitolo 2.................................................................................... 21 Reverse Value Engineering ......................................................... 21 2.1 Il Caso Studio .................................................................................21 2.2 Un nuovo orizzonte il Reverse Value Engineering..................................22 2.3 IL Processo Attuativo del Reverse Value Engineering (R.V.E.).................24
3 Capitolo.................................................................................... 25 Il Processo Di Lavorazione .......................................................... 25 3.1 La Definizione Delle Fasi ...................................................................25 3.1 Verifica Documentale dei progetti, studio dei capitolati prestazionali .......27 3.2 Caricamento e sommatoria computi metrici .........................................28 3.3 Definizione del numero di Voci totali, suddivise tra Strutture, Edile, Elettrico e Meccanico .............................................................................29 3.4 Definizione della Vendor List dei fornitori.............................................29 3.5 Piano strategico sul R.V.E. ................................................................30 3.6
Definizione del format della R.D.O. (Richiesta di Offerta) ....................31
3.7 Ricezione delle offerte - Allineamento tecnico economico .......................32
3.8 Richiesta di integrazione documentale da parte dei fornitori...................32 3.9 Negoziazione con i Fornitori...............................................................33 3.10 Redazione Analisi dei Prezzi, caricamento del fornitore prescelto...........33 3.11 Check-out dello studio con verifica formale ........................................34 3.12 Pubblicazione ed invio al Cliente delle risultanze del R.V.E. ..................35
Capitolo 4.................................................................................... 36 Gli Ex. Magazzini Generali Di Verona, La Riqualificazione Dell’ex Fabbrica Del Ghiaccio Denominata La Rotonda............................ 36 4.1 Brevi Cenni Storici Sulla “Fabbrica Del Ghiaccio” ..................................36 4.2 La Proprietà Attuale .........................................................................38 4.4 I numeri di S.C.I. Value S.r.l. ............................................................40
Conclusioni ................................................................................. 41
Bibliografia https://en.wikipedia.org/wiki/Value_engineering https://www.scigruppo.com/ https://cordis.europa.eu/programme/id/IS-SPRINT-0/it https://www.ingenio-web.it/19620-lincendio-alla-grenfell-tower-dilondra-cosa-ci-puo-insegnare-una-tragedia Risultati comuni di apprendimento per i manager europei in costruzione" sviluppati nell'ambito del programma LdV, numero di progetto: 2009-1-PL1-LEO05-05016 pubblicato nel 2008. https://cbuilde.com/ https://www.scenari-immobiliari.it/servizi/banca-dati/ https://www.nomisma.it/ https://new.siemens.com/it/it.html https://www.bticino.it/privati?gclid=EAIaIQobChMImcWxwrfQ8AIVtA WiAx0ewALREAAYASAAEgL_HPD_BwE https://new.abb.com/low-voltage/it/macro-famiglia/quadri-perautomazione https://www.se.com/it/it/work/campaign/industries-of-thefuture/?gclid=EAIaIQobChMIv8uphLjQ8AIVSJ3Ch0P1wcUEAAYASAAEgL3qfD_BwE#xtor=SEC-266-GOO[127430175824]-[513090426381]-S-[schneider%20electric https://www.skuola.net/facolta/appunti-ingegneria/elenco-sedifacolta-ingegneria.html
https://www.quotidianocondominio.ilsole24ore.com/art/imprese-eprofessioni-tecniche/2015-09-04/-valutazione-immobiliare-secondostandard-internazionali-102717.php?uuid=ACQR5ur&refresh_ce=1
Acronimi VM - Gestione del valore VP - Value Planning VE - Value Engineering VA - Analisi del Valore R.V.E. - Reverse Value Engineering R.D.O. - Richiesta di Offerta
Introduzione Il presente studio evidenzia l’evoluzione della differente applicazione della metodologia sul Value Engineering al settore delle costruzioni. A partire degli anni quaranta in America Mr. Miles Lawrence Comprese che armonizzare i processi industriali e migliorare i risultati economici, con particolare riguardo ai costi indiretti (forniture) poteva essere applicata una metodologia di analisi preventiva in fase di progettazione. Negli anni, i processi di Value Engineering si sono molto evoluti sia a livello Industriale che ad altri settori quali ad es. le Costruzioni, per opere pubbliche e interventi privati. Il nostro studio quindi fornirà, in grazie ad una esperienza diretta, una comparazione tra le attuali e più stringenti metodologie di V.E. al sistema immaginato, procedurato e realizzato presso la S.C.I. Value S.r.l., azienda Leader in Italia nel V.E. al settore del Real Estate.
Capitolo 1.
Il Value Engineering Evoluzione di un sistema 1.1 Storia del Value Engineering L'ingegneria del valore trova la sua prima applicazione nel settore industriale all’interno di una nota fabbrica negli USA durante la Seconda guerra Mondiale. In General Electric Co. accusavano una carenza costante di manodopera qualificata, materie prime e componenti, in concomitanza o a seguito del conflitto mondiale che non assicurava né uomini né forniture. Tre dirigenti della General Electric Lawrence Miles, Jerry Leftow e
Harry
Erlicher
a
causa
di
continue
sostituzioni
del
personale,
accompagnato da una costante carenza di materie prime, notaro che spesso I costi del processo industriale si riducevano e il prodotto migliorava sensibilmente. Una condizione particolare e un problema sistematico di necessità, si trasforma in un processo evoluto e più performante. Nasce una nuova tecnica, Il 'Value Engineering' iniziato con un approccio creativo dettato dalla necessità, modifica sensibilmente i processi industriali, basandosi sulle competenze del team, esempio plastico di come la necessità generà virtù. Più tardi nel 20 ° secolo, l'ingegneria del valore ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, ma a causa delle differenze tra la mentalità e il comportamento delle società americane rispetto alle società europee, l'ingegneria del valore, come sviluppata negli Stati Uniti, ha dovuto subire alcune modifiche. Il programma SPRINT della Comunità europea (programma strategico per l'innovazione e la tecnologia) ha adottato la "gestione del valore" come termine ufficiale. Descriveva lo stesso concetto filosofico ma in termini più
coerenti con gli stili di gestione europei. Il termine "gestione del valore " è stato anche applicato come una descrizione ampia e di alto livello che comprendeva tutte le tecniche di valore, sia applicato a livello strategico o tattico. Le tecniche di valore comunemente utilizzate sono ora definite come: Gestione del valore (VM). L'intera gamma di tecniche di valore disponibili. Questo è un titolo di ordine superiore e non è collegato a una particolare fase di progetto in cui possono essere applicate tecniche di valore. Value Planning (VP). Tecniche di valore applicate durante le fasi di pianificazione di un progetto. Value Engineering (VE). Tecniche di valore applicate durante le fasi di progettazione o "ingegneria " di un progetto. Analisi del valore (VA). Tecniche del valore applicate in modo retrospettivo ai progetti completati per analizzare o controllare le prestazioni del progetto Gli "acceleratori dei risultati" originariamente proposti da Miles fungono ancora da utili guide per valutare l'ingegneria. La chiave per questo è ricordare la relazione tra costo e valore - il valore è funzione divisa per costo. La concentrazione sulla funzione del progetto o del prodotto eviterà il semplice taglio dei costi. Acceleratori di risultati:
Evita le generalità.
Ottieni tutti i costi disponibili.
Utilizzare le informazioni dalla migliore fonte.
Esplosione, creazione e perfezionamento.
Essere creativo.
Identificare e superare blocchi stradali.
Usa esperti del settore.
Tolleranze chiave di prezzo.
Utilizzare prodotti standard.
Utilizzare/ pagare per un parere esperto.
Usa processi specializzati.
Il project manager deve assumere un ruolo proattivo sia nel dare la direzione che nella leadership nel processo di ingegneria del valore, ma deve anche garantire che il tempo e lo sforzo non siano sprecati e non abbiano un effetto negativo sullo stato di avanzamento del progetto.
1.2 L’evoluzione del sistema negli anni Finito
il
periodo
straordinario,
condizionato
dal
Conflitto
Mondiale,
all’interno dei processi produttivi il VE diventa un elemento sistematico e sempre più performante. Sicuramente
le
procedure
dei
sistemi
industriali
furono
precursori
nell’ottimizzazione tra i vari ambiti legati alla produzione. Si fece sì che, durante le fasi di produzione industriale l’organizzazione degli eventi era indispensabile, diventando un fattore di successo anche all’attuazione dei sistemi sulla analisi del Valore. Probabilmente il conflitto bellico dovendo imporre approvvigionamenti costanti e crescenti anche in seno alle organizzazioni Militari ha contribuito radicalmente al miglioramento dei processi che all’origine del VE si declinavano solo a pochi ambiti funzionali, quali:
conoscenza del mercato e delle fonti di approvvigionamento delle materie prime;
Localizzazione delle fonti di approvvigionamento;
Studio e definizione dei trasporti dalla zona di estrazione e/o approvvigionamento primario;
Trasporto e stoccaggio al luogo di trasformazione;
Trasformazione in situ;
Distribuzione.
In quegli anni il tema del costo del bene non era un fattore determinante, all’epoca bisognava solo garantire le forniture. Al giorno d’oggi tutte le fasi citate in precedenza sono fortemente caratterizzate dalla conoscenza del costo a partire dalla materia prima e si sono evolute in specifici cluster lavorativi e settoriali. Va comunque detto che, il VE parte dal processo dell’Analisi del Valore in seno all’ambiente in cui va svolto, e non esiste in letteratura la sua applicabilità universale a tutti i settori merceologici, nei servizi. La buona applicazione del VE è fortemente influenzata da chi ne attua l’applicazione in seno al proprio processo lavorativo, il successo è certamente garantito dalla consapevolezza e la conoscenza del proprio business da parte del responsabile del Team e dei sui collaboratori. Il mercato e quindi l’offerta, è cosi variegata in termini di pluralità di soggetti capaci di fornire materie prime e servizi che l’industria della trasformazione e non solo, ha affinato e caratterizzato il VE al proprio settore di riferimento applicandolo ai suoi processi di ottimizzazione dei costi. Bisogna precisare che, per ottimizzare il processo di VE i soggetti coinvolti all’interno di tutti i settori dall’industria alle costruzioni che è l’ambito si cui faremo gli approfondimenti all’interno del nostro studio, dovrebbero investire nella conoscenza costante del loro mercato, anticipando nella visione più efficiente, il processo produttivo.
Tra i fattori che rendono il VE uno strumento di massima efficacia c’è la “Conoscenza”
e
la
“Competenza”
riferita
sia
agli
strumenti
IT
a
disposizione che ed in particolar modo, alla formazione del personale e delle Figure cardine all’interno del singolo processo di VE. Va comunque ricordato che, non tutti hanno riconosciuto il VE quale sistema utile per il miglioramento dei processi realizzativi e esecutivi al settore delle costruzioni. A tal proposito, parlando nell'ottobre del 2018, a seguito dell'incendio alla Torre di Grenfell, Dame Judith Hackitt, autrice della revisione Hackitt dei regolamenti edilizi e della sicurezza antincendio, nel rapporto finale, ha criticato il settore per l'ingegneria del valore, dicendo che è una frase che sarebbe " .. felice di non sentire più. Non è altro che valore, sta riducendo i costi e la qualità ". Secondo Hackitt, liberare il settore dell'ingegneria del valore sarebbe una parte di un cambiamento culturale necessario che l'industria si è svegliata dopo la tragedia di Grenfell e che "deve essere abbracciato per fornire edifici adatti allo scopo". Ha detto: "Le persone sono alla ricerca di soluzioni rapide, ma devono capire che è necessaria la riforma di Root e Branch. Questo deve essere un punto di svolta per realizzare il cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno ". Il testo di questo articolo è adattato dai manuali 1, 4 e 7 dei "Risultati comuni di apprendimento per i manager europei in costruzione "sviluppati nell'ambito del programma LdV, numero di progetto: 2009-1-PL1-LEO0505016 pubblicato nel 2008. Chartered Institute of Building.
1.3 Il mercato attuale del VE al settore delle costruzioni L'ingegneria del valore viene utilizzata per risolvere i problemi e identificare ed eliminare i costi indesiderati, migliorando al contempo funzionalità e qualità. Lo scopo è quello di aumentare il valore dei prodotti, soddisfacendo i requisiti di prestazione del prodotto al minor costo possibile. Nella costruzione, ciò implica considerare la disponibilità di materiali, metodi di costruzione, problemi di trasporto, limitazioni o restrizioni del sito, pianificazione e organizzazione, costi, profitti e così via. I vantaggi che possono essere erogati includono una riduzione dei costi del ciclo di vita, il miglioramento della qualità, la riduzione degli impatti ambientali e così via. Nella attuale configurazione dell’utilizzo del VE al settore delle costruzioni, i soggetti incaricati all’applicazione, normalmente progettisti e società d’ingegneria,
approcciano
il
suo
utilizzo
sin
dalla
stesura
della
progettazione preliminare. Nelle
diverse
fasi
di
approfondimento
della
progettazione
(preliminare/definitiva/esecutiva) il team incaricato attua il sistema, in grazie ad un approccio di tipo tradizionale. L'ingegneria del valore coinvolge:
Identificazione degli elementi principali di progetto.
Analizzando le funzioni di questi elementi.
Sviluppo di soluzioni alternative per l'erogazione di tali funzioni.
Valutare le soluzioni alternative.
Assegnazione dei costi alle soluzioni alternative.
Sviluppare più in dettaglio le alternative con la più alta probabilità di successo.
L'ingegneria del valore è un esercizio che coinvolge la maggior parte del team di progetto man mano che il progetto si sviluppa. Si tratta di prendere una visione più ampia e guardare alla selezione di materiali, impianti, attrezzature e processi per vedere se esiste una soluzione più conveniente che raggiunga gli stessi obiettivi del progetto. Solitamente gli attori del sistema (progettisti e Soc. d’ingegneria), in via preliminare contestualizzato la tipologia dell’intervento da realizzarsi, opere civili, infrastrutture, opere specialistiche, etc. Ricevono dal proprio committente o stabiliscono in autonomia il budget previsto per la realizzazione dell’opera. La definizione del budget è solitamente determinato sulla scorta di opere simili o possibili comparable, perlopiù definiti per incidenza del costo di costruzione €/MQ, che ne dovrebbero definire il limite di spesa. I tecnici incaricati avviano, in tutti gli ambiti della progettazione i singoli dettagli, divisi per tipologia, opere Strutturali, Civili e Impiantistiche. Durante la stesura del progetto, il tecnico incaricato incomincia a definire i materiali e sistemi costruttivi, che andranno a essere riversati all’interno dello stesso. Congiuntamente si dovrebbe definire ogni singola voce di costo e il computo metrico estimativo. La voce di costo si compone comunemente da sei elementi cardine quali:
Il costo della Manodopera, solitamente con tariffe ufficiali, e i tempi di posa;
Il costo dei materiali;
Il costo dei mezzi e delle attrezzature da utilizzarsi per la corretta posa;
L’incidenza dei trasporti dall’aria di approvvigionamento al cantiere;
L’incidenza dei costi per la sicurezza dei luoghi di lavoro;
Spese Generali e Utili d’impresa.
Nella progettazione moderna, i progettisti “modellano” l’opera con l’ausilio di software molto sofisticati che suggeriscono la funzione da applicarsi al progetto
ed
in
taluni
casi,
in
grazie
a
banche
dati,
indicano
preventivamente l’applicazione di materiali e sistemi costruttivi. Parrebbe quasi da dire che, l’attività del VE applicata con gli attuali sistemi nella progettazione fosse tutta pre-definita. A riprova di ciò, le case produttrici di materiali e sistemi delle costruzioni, con i più variegati piani di marketing, delle volte molto sofisticati, forniscono ai progettisti software, compatibili con tutti i sistemi di progettazione
oggi
in
commercio,
in
questo
modo
influenzano
e
indirizzano la progettazione nell’inserimento dei propri prodotti e/o sistemi costruttivi. In taluni altri casi, per progettazioni molto specialistiche, il progettista incaricato non avendo al proprio interno le competenze, si avvale per lo sviluppo della singola funzione, della Ditta Fornitrice che disegna il processo con il componente che ritiene di inserire. Un esempio molto comune è rappresentato dalla progettazione dei Quadri Elettrici, ditte fornitrici a livello internazionale quali ad es. Siemens, Btcino, ABB, Schneider Electric, fornisco al progettista l’intera ingegneria del quadro e della carpenteria (involucro), sulla scorta dei Lay-out e delle potenze elettriche fornitegli.
Il risultato di ciò e che quella specifica area del progetto viene redatta da altri e nel caso in specie da chi produce i materiali, il tutto verrà riversato all’interno del progetto madre. Questa “consuetudine” è molto utilizzata anche in Italia, ponendo sin dalla fase di progettazione una chiara scelta da parte del Professionista/tecnico sui materiali con marca e modello. Va comunque chiarito che, la superiore condizione, che certamente non è indirizzata
alla
ricerca
di
una
ottimizzazione
dei
costi,
non
è
universalmente presente, ma possiamo spingerci nel dire che questo “costume” è ampiamente utilizzato nell’ingegneria attuale. Dalle esperienze e dai lavori svolti in S.C.I. Value S.r.l. negli anni è ormai chiarito che l’assioma Progettista/Soc. d’ingegneria e qualità del progetto, non è in molti casi, tale. Il VE che avrebbe dovuto assicurare economicità e funzionalità, sin dalla stesura del progetto preliminare, non è certo che venga costantemente attuato, anche se formalmente presente. Il mercato della progettazione delle volte, preferisce non investire sui propri processi e sulle competenze a scapito di un presunto vantaggio competitivo immediato. Effettivamente il mercato del Real Estate negli ultimi anni ha preferito concentrare i propri sforzi nella pianificazione finanziaria dell’investimento, disinteressandosi di curare lo stesso anche sotto il profilo tecnico, preferendo di converso “comprare” nel mercato le competenze. La qualità di un progetto è esclusivamente legata alla “conoscenza” del suo ideatore, in termini di legge ogni progetto è “opera d’ingegno” e quindi non replicabile.
In questo momento storico parrebbe essere esattamente il contrario, i produttori dei materiali e dei sistemi, fornendo tutti gli asset possibili all’ingegneria, di fatto, cercano di monopolizzare le logiche che producono abitudine/consuetudine al tecnico, replicando di fatto Architettura e funzioni. Per
comprendere
il
perché
di
questo
fenomeno,
si
è
fatto
un
approfondimento all’interno dei corsi di Laurea in Ingegneria Civile e Trasporti presso gli Atenei Italiani. Su un numero cospicuo di Università d’ingegneria in Italia solo una minima parte offre all’interno dei propri programmi di studio l’Estimo, in nessuno dei casi analizzati si fa un approfondimento sul sistema del VA, se non con corsi Post-Laurea.
1.4 Estimo Immobiliare - principi generali Perché si vuole porre l’accento sull’ insegnamento e la conoscenza dell’Estimo? Il motivo risiede nel fatto che, le metodologie di valutazione immobiliare
dei
progetti
anche
con
i
metodi
internazionali
oggi
comunemente utilizzati, non rilevano ai fini del VE. L’approccio sottoinsiemi
estimativo
non
(Manodopera,
scompone
la
voce
Materiali,
Mezzi
e
di
costo
in
Attrezzature,
singoli etc.)
attribuendo ad ognuno di essi una parte del costo complessivo, bensì avvalendosi di voci parametriche sui costi di costruzione (Nomisma, Omi, Scenari Immobiliari, etc.) espresso in €/mq. Un progetto di sviluppo immobiliare o di riqualificazione urbana/edilizia, un piano urbanistico hanno, da sempre, necessità di essere valutati. In primo luogo, è necessario conoscere il valore di un bene, nei suoi molteplici aspetti, al fine di poter regolare lo scambio tra operatori interessati ad una data transazione immobiliare; in secondo luogo è
fondamentale valutare la sostenibilità, la fattibilità tecnico-economica, oltre che urbanistica ed ambientale, e la convenienza di proposte di investimento
mosse
da
imprenditori
pubblici,
privati
e
istituzionali
interessati ad impegnare capitali in uno specifico segmento del mercato immobiliare; non da ultimo, è sempre più spesso necessario valutare piani urbanistici e programmi di intervento rispetto alla loro effettiva capacità di produrre benefici economici per la collettività e finanziari per i soggetti privati coinvolti nell’operazione. Da questo si comprende come i confini della disciplina estimativa si siano nel tempo progressivamente ampliati. A partire da una letteratura di tradizione, che ha contribuito al consolidamento di principi, procedimenti e approcci estimativi classici, si è giunti ad un framework metodologico aggiornato strutturatosi durante il processo di standardizzazione tecnica e professionale che ha investito il settore delle valutazioni immobiliari, a scala internazionale, a partire dagli anni ‘90 (ed oggi ancora in corso). È importante sottolineare come lo standard setter internazionale abbia contribuito a fornire regole e strumenti metodologici specifici, per le diverse asset class del settore immobiliare, in modo da consentire agli operatori del settore di condurre valutazioni altamente qualificate a garanzia di trasparenza e professionalità. Un ulteriore importante percorso di attualizzazione della disciplina si è concretizzato con l’applicazione dei metodi e delle tecniche di stima e valutazione economico-finanziaria ad ambiti specialistici come quello dell’ambiente e della sua tutela, dei processi di trasformazione e sviluppo urbano sostenibile, di rigenerazione urbana e tutela del consumo di suolo fino alla valutazione del progetto di architettura in procedure di evidenza pubblica o per quelle private.
Il volere espresso all’interno di questa ricerca è quello di sintetizzare i principali passaggi di questo processo evolutivo fornendo alcuni richiami alle metodologie applicate ai principali e più frequenti problemi estimativi e valutativi che, ci si può trovare ad affrontare in un contesto in continua evoluzione e necessità di aggiornamento. Tutti sistemi e metodi che non conducono alla determinazione del costo, partendo dalla sua scomposizione in sottoinsieme di variabili (Analisi Del Prezzo). Concentrando la costruzione della Stima su variabili rilevanti al fine della Valutazione complessiva dell’investimento, ma non puntuali dal punto di vista del costo proprio del bene, il “costo di costruzione”. La conseguenza naturale è che, se il massimo livello dell’insegnamento non ha ritenuto di investire sul tema, i futuri ingegneri potranno solo in fase lavorativa, affrontare, sviluppare e conoscere il VE. Ma per le disfunzioni su indicate al fine di poter avviare un processo virtuoso e culturalmente sostenibile nell’insegnamento e attuazioni dei corretti processi di VE al settore delle costruzioni, si prevedono tempi molto lunghi sempre se si decida di codificare il sistema nelle procedure in seno ai programmi di Studio Universitario, Master Specialistici sul Real Estate e delle professioni. A riprova di quanto sin qui esplicato, in appresso tabella riepilogativa dei risultati ottenuti con il VE in S.C.I. Value S.r.l. negli gli anni 2018/2020, il track record, certificherebbe il principio che, il settore delle costruzioni in fase di progettazione per le conoscenze, le competenze ad oggi rinvenute e l’applicazione del V.E. sarebbe in molti casi, solo teorico.
Da ciò prendendo a spunto il case history della S.C.I. Value S.r.l., al sistema dell’Ingegneria del Valore, tratteremo l’argomento con altro orizzonte applicativo definito R.V.E. Reverse Value Engineering.
Capitolo 2.
Reverse Value Engineering
2.1 Il Caso Studio La S.C.I. Value S.r.l. nasce nel 2013 dallo spin-of delle attività di valutazione dei costi di costruzioni della S.C.I. S.r.l.. Le aziende fanno riferimento ad un’unica proprietà che da oltre un trentennio si occupa di servizi al settore delle costruzioni, partendo dalle attività di procurement al settore Oil & Gas. Le
competenze
acquisite
all’interno
del
settore
industriale,
furono
trasferite e applicate al settore degli Appalti Pubblici. Le imprese desiderose di partecipare a gare per la realizzazione delle opere si servirono della S.C.I. s.r.l. per lo studio tecnico/economico delle stesse, sino alla definizione della proposta di ribasso. La S.C.I. s.r.l. negli anni costruisce una fitta rete di Clienti in Italia che gli consentirebbe di consolidare e accrescere il proprio Business, quale leader di settore. A partire del 2013 incominciano ad interessarsi ai servizi di S.C.I. S.r.l. i Fondi d’investimento Immobiliare. La motivazione di ciò risiede all’interno della congiuntura economica del periodo. Il settore immobiliare in quegli anni, rallenta sensibilmente la propria crescita ed i Fondi Immobiliari si trovano operazioni acquisite a mercato con valori di carico molto elevati.
S.C.I. S.r.l., comprende l’anomalia e l’opportunità è con uno Spin-of delle attività di Stima e Congruità dei prezzi conferisce il know-how a S.C.I. Value S.r.l. Quest’ultima al fine di poter trasferire il valore dei propri servizi al mercato dei Player del Real estate, Si propone con un’attività di divulgazione dei propri servizi bottom-up. Selezionati i possibili player con comunicazioni dirette e incontri con Asset Manager e Fund Manager, si fa comprendere che all’interno dei Loro Progetti
di
sviluppo
si
possono
trovare
importanti
sopravvenienze
economiche tali da poter migliorare in maniera rilevante gli investimenti ed in taluni casi “Salvarli”.
2.2 Un nuovo orizzonte il Reverse Value Engineering Con la definizione Reverse Value Engineering (R.V.E.), si vuole meglio connotare quella visione del VE sviluppata in seno alla S.C.I. Value S.r.l.. Come sappiamo la disciplina del VE non ha una codifica assoluta ed è molto influenzata dal prodotto/servizio da realizzare/eseguire, soprattutto è fortemente condizionata dalle capacità intrinseche dal Team chiamato all’applicazione. Dall’altro
canto,
si
vuole
far
comprendere
il
diverso
approccio
implementato in S.C.I. Value S.r.l., che inversamente a quanto applicato da altri Player, struttura la propria analisi partendo da progetti o budget già definiti, proponendo di fatto una deframmentazione della Voce di costo in singoli componenti, per poi completata l’analisi, ri-assemblare il tutto in una versione che qui definiremo “armonizzata”.
2.3 IL Processo Attuativo del Reverse Value Engineering (R.V.E.) Nel presente capitolo verrà trattato il processo attuativo di una commessa di R.V.E. in seno alla S.C.I. Value S.r.l.. La trattazione degli argomenti e puramente di tipo tecnico e quindi non sono state esaminate le tematiche di natura strategica e commerciale, quali, la ricerca del Cliente, il modello di offerta del servizio, la gestione dell’ordine. Come evidenziato in precedenza la metodologia di Analisi del Valore attuata in S.C.I. Value S.r.l. ha quale elemento principale quello di attivare il processo su progetti definiti esecutivi. Un progetto può definirsi esecutivo, quando il dettaglio tra elaborati progettuali
e
elaborati
economico/quantitativi
(Computo
Metrico
Estimativo) sono perfettamente corrispondenti. In verità il processo è applicabile anche nei casi in cui il Cliente abbisogna di una stima ancor prima della definizione del progetto. Detta fase in gergo tecnico è riconducibile al Budget o al progetto a livello preliminare. Va precisato che, nell’ipotesi di attuazione del VE in tale fase, il margine di errore è molto ampio, proprio per mancanza di informazioni tecniche definite, e le indagini da effettuarsi sono per lo più parametriche. In tal caso l’attività di VE è su scala molto ridotta e l’analisi viene prodotta con la definizione dei costi per macro-categorie e senza nessuna scomposizione del prezzo. Al fine di poter comprendere la logica che accompagna l’attività verranno di seguito indicate le fasi che in maniera conseguenziale portano all’ottenimento del risultato del R.V.E.
3 Capitolo Il Processo Di Lavorazione
3.1 La Definizione Delle Fasi Acquisita la commessa Viene creato il gruppo di lavoro tra operatori senior e junior, di seguito le 14 fasi di lavorazione della commessa: Fase 1 1. Verifica Documentale dei progetti, studio dei capitolati prestazionali; 2. Verifica dell’utilizzo delle fonti applicati ai costi. Prezziari o N.P. (Nuovi Prezzi); 3. Verifica Metrica. FASE 2 4. Caricamento e sommatoria computi metrici; 5. Definizione del numero di Voci totali, suddivise tra Strutture, Edile, Elettrico, Meccanico; 6. Definizione della Vendor List dei fornitori; 7. Definizione del format della R.D.O. e inoltro; 8. Piano strategico sul R.V.E. (Reverse Value Engineering) 9. Ricezione delle offerte - Allineamento tecnico economico. FASE 3 10.Richiesta di integrazione documentale da parte dei fornitori; 11.Negoziazione con i Fornitori; 12.Redazione
Analisi
dei
Prezzi,
caricamento
del
fornitore
prescelto.
Indicazione delle tariffe ufficiali della manodopera, tempi di produzione su squadra tipo- tempi, indicazione dei mezzi, attrezzature; FASE 4 13.Check-out dello studio con verifica formale; 14.Pubblicazione ed invio al Cliente delle risultanze del V.E.
3.1 Verifica Documentale dei progetti, studio dei capitolati prestazionali L’avvio del processo di studio di una commessa prende forma con l verifica documentale, gli operatori incaricati constatano la corrispondenza degli elaborati partendo dall’indice inserito in progetto. Uno specifico gruppo di lavoro si occuperà dello studio approfondito dei capitolati prestazionali, che all’interno delle progettazioni descrivono il dettaglio delle lavorazioni con annesse tutte le informazioni tecniche che hanno generato il progetto. Parallelamente altro gruppo di operatori verifica la conformità del progetto, aprendo tutti i file e verificando le corrispondenze con la leggenda dei simboli, inseriti dal progettista. I simboli evidenziano particolari aspetti del progetto quali ad esempio. presenza di componenti elettronici o particolari specifiche evidenziate in seno all’elaborato progettuale. Terminata detta fase, il responsabile di commessa Senior riunisce il team di lavoro e passa alla verifica delle fonti, sulla genesi dei prezzi e alla Verifica Metrica. In particolare in Italia, i progettisti si avvalgono di strumenti pubblici per la determinazione del Prezzo, detti ausili, si chiamano Prezziari. In mancanza della lavorazione immaginata dal progettista in seno ai prezziari, lo stesso formula il prezzo con una apposita Analisi, creando quello che in gergo tecnico si chiama N.P. (nuovo prezzo).
All’interno della FASE 1 la Verifica metrica, riveste una rilevanza assoluta. L’attività consiste nel verificare la corrispondenza delle quantità presenti nel Computo Metrico Estimativo rispetto agli elaborati progettuali. La mancanza della corrispondenza tra il Computo e l’elaborato di fatto evidenzia già una carenza progettuale da far presente al progettista. In caso di mancata segnalazione della difformità, si potrebbero creare consistenti aggravi di costo in fase di esecuzione delle opere. L’impresa
aggiudicataria
dei
lavori
produrrà
quasi
certamente
una
richiesta di up-grade di costo chiamata “Riserva”.
3.2 Caricamento e sommatoria computi metrici Con questa attività in FASE 2, il procedimento di studio del progetto passa in un ambito più operativo. Gli operatori verificano la presenza delle medesime voci di lavorazione all’interno dei vari Computi metrici, Le voci con descrizioni autentiche vengono sommate, in modo da comprendere l’impatto complessivo delle quantità rispetto alla lavorazione. Viene conseguentemente verificato che le sommatorie corrispondano all’importo complessivo dei lavori. La sommatoria delle voci pre-definisce i parametri da attuarsi per la stesura della Vendor List dei Fornitori.
3.3 Definizione del numero di Voci totali, suddivise tra Strutture, Edile, Elettrico e Meccanico Completata la fase precedente l’operatore/i caratterizzano le lavorazioni per specialità. Edili, Elettrici, Meccanici, etc. abbinando ai profili di voci i possibili fornitori definiti in Vendor List.
3.4 Definizione della Vendor List dei fornitori Particolare cura deve essere riservata alla stesura della Vendor List dei fornitori. Nei
capitoli
precedenti
abbiamo
descritto
l’attività
di
verifica
e
approfondimento dei capitolati prestazionali, preludio indispensabile per la corretta identificazione dei materiali e dei sistemi costruttivi e quindi della Vendor List. Fattori quali, la quantità del materiale, la sua tipicità, la tecnologia fanno sì che la Vendor List che si andrà a definire per lo studio del VE, potrà riguardare un perimetro di ricerca differenziato. Ad esempio, per la fornitura di calcestruzzo pre-confezionato la distanza massima dell’impianto di produzione al cantiere dovrà essere 40Km, in modo da poter assicurare che il prodotto mantenga la qualità massima, prima del getto di posa.
Cosa diversa è per i cavi elettrici, in seno a questo specifico mercato, la quantità del prodotto fa la differenza tra grossista e industria di produzione. Il discrimine se scegliere l’uno o l’altro sta all’interno della terminologia del “minimo allestibile”, che convenzionalmente si riferisce a quantità ≥ a 1500/ml. Per quantità inferiori a 1500/ml la richiesta va formulata al grossista. Questi piccoli esempi su come si definisce una Vendor List, fanno comprendere la complessità e l’importanza di detta attività in seno al processo di R.V.E., in caso di errore nella scelta del fornitore, quasi certamente incorreremmo in un fenomeno di disfunzione economica della ricerca, che potrebbe non generare le risposte che si attendono, in termini di prezzo, ma nel caso più inaspettato della mancata quotazione da parte del fornitore prescelto.
3.5 Piano strategico sul R.V.E. In questa fase il responsabile di commessa in uno al Suo team, determina, ricerca e approva i materiali e i sistemi costruttivi che possono essere ricercati quali R.V.E. Si comprende che questa fase, all’interno del processo, riveste un ruolo determinante, oserei dire discriminante, non solo dal punto di vista delle scelte ma delle conoscenze tecniche e commerciali. Saper coniugare alla funzione progettuale un prodotto alternativo e conforme, possibilmente maggiormente performante sia dal punto di vista tecnico che economico è il tema, il successo dell’ R.V.E.
3.6 Definizione del format della R.D.O. (Richiesta di Offerta) Compreso a quale panel di fornitori dovremmo rivolgerci, si passa alla definizione del format della R.D.O. (Richiesta di Offerta). Il capo commessa comunica ai singoli operatori incaricati alla ricerca, tutti gli aspetti sia commerciali che tecnici da contemplare nella richiesta (R.D.O.) da inviare al fornitore prescelto. Uno degli elementi che contestualizza la correttezza della R.D.O. è l’indicazione
puntuale
dell’oggetto
dei
lavori
la
sua
localizzazione
geografica, il committente principale, nel nostro caso il Fondo la SGR la Stazione Appaltante. Dovrà essere ben evidente il nome dell’operatore incaricato e i sui contatti. Allegata alla R.D.O. dovrà essere presente eventuale stralcio di progetto con la specifica tecnica del prodotto o del sistema costruttivo oggetto della richiesta, incluso la quantità. Solitamente è opportuno che gli oneri di trasporto, dal fornitore al Cliente venga valutato a parte. Il motivo di ciò risiede nel fatto che, al momento in cui bisognerà comparare le offerte dei singoli player “l’allineamento tecnico/economico dei prezzi” i valori dovranno essere netti.
3.7 Ricezione delle offerte - Allineamento tecnico economico Man mano che le offerte vengono ricevute l’operatore incaricato, ne verifica la conformità formale, ed in particolare la validità, cioè il termine entro cui il valore potrebbe non essere più confermato. Tale condizione è particolarmente importante da osservare, in periodi dell’anno assoggettati ad una alta volatilità dei prezzi. Si passa alla conformità tecnica e alla verifica del prezzo, se tutto è rispondente alla richiesta, il prodotto, prima di essere inserito quale articolo prescelto, viene esaminato rispetto alla specifica di progetto. Questa
tabulazione
in
comparazione
si
definisce
“allineamento
Tecnico/Economico), inserito all’interno di un quadro sinottico di raffronto tra la descrizione originaria di progetto, con quella selezionata, anche dal punto di vista economico. Al
completamento
della
tabulazione
tecnica/economica,
il
sistema
restituirà, per il tramite di apposito software, la prima release non definitiva del R.V.E, per singolo Item.
3.8 Richiesta di integrazione documentale da parte dei fornitori
A questo punto l’operatore se lo riterrà potrà richiedere al fornitore/i eventuali integrazioni documentali, utili a meglio definire l’eventuale scelta tecnica.
3.9 Negoziazione con i Fornitori Altro aspetto di non trascurabile interesse è la fase di negoziazione delle condizioni commerciali ed in particolare del prezzo. Solitamente lo sconto viene richiesto sulla scorta delle differenze tra i player selezionati anche per singolo item in comparazione. L’operatore deve avere la sensibilità di comprendere il valore minimo possibile. Il mercato delle volte attua sconti sulle merci al di sotto dei valori propri, pur di assicurarsi la fornitura. Un corretto e confutabile R.V.E. deve tenere conto del limite di valore, anche in considerazione del fatto che, l’arco temporale dalla definizione dei costi al suo effettivo approvvigionamento delle volte può anche essere considerevole. Bisogna non esporre il committente principale a imprevisti, che potrebbero pregiudicare la fattibilità dell’operazione.
3.10
Redazione
Analisi
dei
fornitore prescelto
Prezzi,
caricamento
del
Congiuntamente alle attività sin qui descritte, il software di S.C.I. Value S.r.l genererà le anali dei prezzi, elemento che caratterizza in seno all’intero studio il costo complessivo tra fornitura e posa in opera. Le analisi dei prezzi, contengono tutti i sub-elementi di costo di una voce o lavorazione: • Manodopera - attribuite le tariffe orarie ufficiali, si valutano i tempi di posa rispetto alla singola lavorazione, in modo da definire l’effettiva produzione di manodopera nella commessa; • Materiali - si inserisce il fornitore prescelto con la sua specifica e il relativo prezzo; • Mezzi e Attrezzature - Si inseriscono i mezzi d’opera più le attrezzature occorrenti per la lavorazione attribuendo singoli costi orari; • Trasporti - sulla scorta dell’offerta del fornitore prescelto e del valore di trasporto richiesto si carica il dato in analisi; • Spese Generali e Utili d’Impresa, oneri della Sicurezza - In questo
caso
tutti
i
valori
sono
espressi
in
%
rispetto
alle
consuetudini. In questo modo il costo complessivo della singola voce è ormai definito, e contribuisce con tutti gli altri prezzi al valore stimato di costo complessivo dell’opera incluso di R.V.E.
3.11 Check-out dello studio con verifica formale
Prima del rilascio formale al Cliente, l’operatore esegue una verifica complessiva del lavoro ed emette la release finale.
3.12 Pubblicazione ed invio al Cliente delle risultanze del R.V.E. Il documento in formato elettronico viene pubblicato preventivamente all’interno della commessa di lavoro e successivamente inviato al Cliente incluso di relazione tecnica finale e di tutte le offerte utilizzate per il R.V.E.
Capitolo 4
Gli Ex. Magazzini Generali Di Verona, La Riqualificazione Dell’ex Fabbrica Del Ghiaccio Denominata La Rotonda 4.1 Brevi Cenni Storici Sulla “Fabbrica Del Ghiaccio”
La vocazione di Verona a centro di scambio si sarebbe rivelata fondamentale per la costruzione di quella «porta d’Europa» che oggi chiamiamo Zai Storica. L’idea fu abbozzata nel 1869, quando la Camera di Commercio veronese mandò una circolare alle maggiori controparti italiane e tedesche per manifestare l’intenzione di rendere la città un nodo commerciale grazie alla costruzione dei magazzini generali, anche se il
progetto
fu
preso
in
considerazione
in
concreto
soltanto
dall’Amministrazione fascista. Nel 1924 si costituì legalmente l’Ente Autonomo Magazzini Generali (lo formavano la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio, con il concorso della Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza), il cui scopo era realizzare un complesso di strutture da destinare a raccolta, conservazione e smistamento dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli su cui si basava l’economia veronese fin dall’Ottocento. Il contratto per l’acquisto di 76mila metri quadrati tra il forte asburgico Clam e l’ex hangar, di proprietà dell’Amministrazione militare, venne firmato nel 1925 e il Comune stanziò 120mila lire per la sistemazione di una strada di collegamento col centro storico che costituì il preludio per lo sviluppo futuro di Verona sud. Il sipario si alzò nel settembre del 1927, quando su un esteso lotto triangolare recintato da un muro di blocchi di tufo venne inaugurato il primo nucleo di fabbricati contenenti sofisticati impianti per il movimento delle merci. Si tratta degli edifici oggi a fianco e a nord della stazione frigorifera che presentano murature intonacate e capriate lignee. Il progetto di massima fu eseguito dall’ingegnere capo del Comune, Adolfo Zordani. Due anni più tardi si mise a segno un altro colpo vincente, la stazione frigorifera ideata dall’ingegnere veronese Pio Beccherle. Il Duce, informato del progetto, rispose al prefetto di Verona: «Dica all’Ing. Ignazio Cartolari, Presidente dei Magazzini Generali, che ho letto con la più grande attenzione il suo rapporto sul funzionamento di detti Magazzini e sui futuri programmi. Approvò
molto
l’iniziativa
dello
stabilimento
specializzato
per
la
refrigerazione su larga scala e con la massima rapidità e mi piace che sia stata fissata una data per il funzionamento del nuovo impianto, destinato ad essere della più grande utilità per gli esportatori ortofrutticoli». Il taglio del nastro avvenne nel 1930. Era il frigorifero più grande d’Europa, con i suoi diecimila metri quadrati di celle refrigerate e una
cupola in cemento armato del diametro di cento metri rivestita con vernice metallizzata. Insieme a quello di Monaco, anche il più avanzato nel campo della produzione del freddo industriale. L’impianto planimetrico era suddiviso in tre anelli concentrici: •
il più esterno destinato a magazzini;
•
quello intermedio a celle di refrigerazione e corridoi freddi;
•
la
sala
centrale
a
una
piattaforma
girevole
per
la
movimentazione interna dei carri ferroviari. Al piano superiore si trovavano la fabbrica del ghiaccio e i magazzini non refrigerati. L’importanza
che
quella
porzione
industriale
della
città
avrebbe
determinato per Verona si consolidò nel secondo dopoguerra con la costituzione del Consorzio Zai, l’ampliamento della Manifattura Tabacchi (vari
edifici
costruiti
nell’arco
di
cinquant’anni
con
diversi
servizi,
compreso un asilo per i figli dei dipendenti) e il trasferimento della Fiera dal centro storico. Nei primi anni Cinquanta anche il Mercato Ortofrutticolo costruì la nuova sede accanto ai Magazzini Generali: quattro padiglioni, ora ridotti a due, che per la Zai rappresentavano pure un’importante presenza sul piano architettonico, con i loro archi di parabola che ricordavano i mercati centrali spagnoli.
4.2 La Proprietà Attuale Ne primi anni 2000 il Comune di Verona chiede a Fondazione Cariverona di subentrare nella piena proprietà degli Ex. Magazzini Generali. L’allora presidente di Fondazione Cariverona, decide di avviare un piano articolato di riqualificazioni degli immobili, sposando l’idea di creare un Fondo d’Investimento Immobiliare dove conferire parte dei propri Asset incluso gli Ex. Magazzini Generali, Rotonda compresa.
Oggi il Fondo Verona Property, di proprietà quasi esclusiva di Fondazione Cariverona è una entità giuridica autonoma gestita per il tramite di una S.G.R. denominata Patrizia Ag. Il primo Gruppo di Asset Management Immobiliare in Europa. Il piano degli investimenti del Fondo è molto cospicuo, la riqualificazione della Ex. Fabbrica del Ghiaccio denominata La Rotonda impegnerà risorse per circa 50 milioni di euro.
4.3 Il Progetto Di Valorizzazione E Riqualificazione A firma Mario Botta noto Architetto Ticinese, con la collaborazione di S.M. Ingegneria S.r.l. per le strutture e Manens-tifs S.p.A. per gli impianti, è in corso il restauro conservativo e riqualificazione integrale della “Rotonda”. Il progetto in corso prevede la realizzazione per il Gruppo Eataly (Oscar Farinetti) di un nuovo complesso Gastro-Culturale. Con una superficie coperta di 13.000/mq di cui 2500/mq ad uso commerciale per il food di alto standing al piano terra e 10.500/mq dedicati all’intrattenimento culturale con la presenza di spazi per mostre e eventi intervallato da importanti gallerie d’arte, la “Rotonda” cambia aspetto. In questo contesto S.C.I. Value S.r.l. viene incaricata nel 2017 quale Consulente unico per le attività di Value Engineering, Project Management e Tendering.
Nel più rigido rispetto delle proprie procedure declinate nei paragrafi precedenti ad oggi le attività di Value Engineering sono ultimate, in appresso i numeri più significativi dell’attività.
4.4 I numeri di S.C.I. Value S.r.l. Nel riquadro sottostante vengono riportati i numeri più rappresentativi della attività di R.V.E e i relativi tempi dalla consegna della progettazione esecutiva alla fine delle attività S.C.I. Value.
Per la complessità dell’intervento rispetto al n. di voci analizzate e susseguentemente
ai
risultati
ottenuti,
gli
obbiettivi
sono
stati
valori
della
abbondantemente raggiunti. Volendo
fare
una
analisi
delle
redemption
Value
sui
progettazione e quindi il risultato del R.V.E., emerge un recupero medio del 35% sugli importi di progetto con un risparmio ottenuto pari a €.8.440.407,10 su importi previsti ante R.V.E. di €. 24.146.935,12. Da ciò il Cliente con il supporto di S.C.I. Value predispone le Gare per l’affidamento dei lavori in più stralci funzionali per un nuovo importo al netto delle attività di R.V.E. pari a €. 15.706.528,02. A questo eccellenti risultati sono stati aggiunti a favore del Fondo Verona Property i ribassi che le imprese invitate hanno fatto sui lavori. Il ribasso medio è del 12% che si è aggiunto al recupero dell’R.V.E.
Conclusioni Dalle risultanze su esposte si comprende come l’approccio al VE proposto dalla S.C.I. Value S.r.l. con un atteggiamento che parte dal basso (bottom-up), cioè al momento in cui i progettisti hanno completato il progetto esecutivo è certamente vincente. Dalle risultanze tecnico/economiche trattate si comprende che il processo di conoscenza e ricerca in S.C.I. Value s.r.l. è costante. L’industria delle costruzioni è tra i settori a maggiore innovazione su prodotti e sistemi a livello mondiale. In Italia importanti gruppi industriali di settore sono costantemente impegnati
nella
ricerca
dei
loro
componenti
rispetto
alle
funzioni
applicative, in S.C.I. Value S.r.l. questo processo è presidiato con la massima attenzione, le novità e l’innovazione sono parte integrante dell’R.V.E.
STEFANO MASULLO Classe 1964, laurea in Scienze Economiche e Master in Comunicazione, Marketing e Finanza, Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dell’Ordine Costiniano di San Giorgio, Custode delle Insegne e Componente del Collegio Magistrale dell’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano l’Ospitaliere, attivo nel settore finanziario dal 1984, già Rappresentante alle Grida alla Borsa Valori di Milano, autorizzato CONSOB, e Broker registrato al NASD a New York, è specializzato nella consulenza e gestione di patrimoni mobiliari ed immobiliari, nella finanza di impresa, nella pianificazione fiscale, nella comunicazione finanziaria e nella formazione. Ha iniziato a lavorare nella società Consulenti Finanziari SpA, creata da Pompeo Locatelli, in seguito, ha collaborato, per oltre un lustro, nello Studio di Agenti di Cambio Leonzio Combi, costituito a Milano nel 1907, uno dei più importanti in Italia. Dal 1995 fino alla vendita, avvenuta nel 2006, fondatore, presidente e azionista di riferimento, del gruppo di consulenza ed intermediario finanziario ex articolo 106 T.U.B., autorizzato Ufficio Italiano Cambi, Opus Consulting S.p.A., capitale sociale 625.000 euro. Socio fondatore, nel 1996, e tuttora segretario generale ASSOCONSULENZA Associazione Italiana Consulenti di Investimento la prima ed unica associazione di categoria riconosciuta a livello istituzionale in Italia; è inoltre socio fondatore, nel 2008, e segretario generale ASSOCREDITO Associazione Italiana Consulenti di Credito Bancario e Finanziario di cui è presidente Luigi Pagliuca, già presidente del Collegio di Milano e Lodi dei Ragionieri Commercialisti. Rettore Università ISFOA, autore di oltre 300 pubblicazioni e di 23 best sellers aziendali, di cui uno, nel 1999, adottato dall’Università Bocconi di Milano; opinionista presso i più importanti media di settore, quali CNBC Class Financial Network e Bloomberg Television, è stato chiamato come relatore, in Italia ed all’estero, da prestigiose istituzioni quali Marcus Evans, Istituto di Studi Bancari, ISTUD, IUAV Università di Venezia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; nel 2002 ha realizzato il primo libro dedicato al Consulente di Investimento. Autore nell’ottobre del 2001, del primo testo dedicato al Bahrein, è direttore editoriale delle prima rivista svizzera di finanza islamica, Shirkah Finance, risultando uno dei principali esperti italiani del settore. Socio fondatore e direttore responsabile della testata internet di finanza www.trend-online.com, con oltre 80.000 I Like su Facebook e 2,5 milioni di visitatori annui, risulta essere la più importante ed influente testata giornalistica on line di finanza operativa, ranking Alexa in Italia pari a 1.669 ed a livello mondiale pari a 16.069, fondata nel 2000. Socio fondatore e direttore responsabile di Golf People Club Magazine, rivista leader assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di riferimento, Golf-Business & Lifestyle, con oltre 250.000 copie diffuse tra la versione cartacea e quella digitale, destinata agli appartenenti alla specifica classe sociale degli high net worth individuals, cioè individui che possiedono un patrimonio netto globale personale, immobile di residenza escluso, superiore al milione di dollari; in passato vice direttore del magazine dedicato al lusso World & Pleasure Magazine e direttore editoriale Family Office: Patrimoni di Famiglia, la prima rivista italiana multimediale, internet e cartacea, specializzata nella tutela e conservazione dei patrimoni di famiglia. Ha svolto incarichi direttivi o consulenziali in gruppi bancari, assicurativi, finanziari, industriali quali: Norwich Union, CIM Banque, Broggi Izar, Henderson Investor, Fleming, Corner Bank, Lemanik, Nationale Nederland, Banca Popolare Commercio Industria, 81 SIM Family Office SpA, Prudential Vita, Banca Popolare di Milano, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Perugia, Société Bancarie Privée, Liberty Financial, FMG Fund Marketing Group, Credito Italiano, IW Bank, ING Group, Colomba Invest SIM, MPS Banca Personale.
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LIBERA E PRIVATA UNIVERSITÀ DI DIRITTO INTERNAZIONALE INTERNATIONAL OPEN UNIVERSITY UNIVERSITÀ TELEMATICA A DISTANZA ENTE DI RICERCA SENZA SCOPO DI LUCRO E DI INTERESSE GENERALE
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ISFOA Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale Libera e Privata Università Telematica a Distanza di Diritto Internazionale Ente di Ricerca Senza Scopo di Lucro e di Interesse Generale
APPENDICE AL VOLUME E PRESENTAZIONE ISTITUZIONALE
ISFOA Edizioni Accademiche Scientifiche Internazionali Digitali 43
Persona Giuridica Legalmente Autorizzata e Riconosciuta tramite Certificato di Incorporazione, Decreto, Registrazione Ufficiale, Provvedimento e Delibera nelle seguenti nazioni: Stati Uniti, Repubblica di San Marino, Belize, Albania, Confederazione Elvetica. Persona Giuridica Legalmente Costituita ed Autorizzata ai sensi degli articoli 60 e seguenti del Codice Civile Svizzero ed in conformità agli articoli 20 e 27 della Costituzione Federale Svizzera e delle Leggi Cantonali. Ente Morale Autorizzato ai sensi della Legge 13 Giugno 1990 n. 68 della Repubblica di San Marino Fondazione Internazionale Autorizzata ai sensi della Legge 7 Maggio 2011 n. 8788 della Repubblica di Albania. Istituzione Autorizzata ai sensi della Section 108 of the General Corporation Law of Delaware Istituzione Autorizzata ai sensi dell’International Business Companies Registry Act Republic of Belize member British Commonwealth 31 December 2000. ISFOA Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale è una Università libera, apolitica, aconfessionale di Diritto Internazionale, Riconosciuta ai Sensi dell’Art.60 del Codice Civile Svizzero in conformità degli Articoli 20 e 27 della Costituzione Federale Svizzera, è riconosciuta dall’ordinamento Giuridico Nazionale come Appartenente al settore Universitario Svizzero regolato dalla Legge Federale sulla promozione e sul coordinamento del settore Universitario Svizzero (LPSU entrata in vigore il 1 Gennaio 2015) ed è legittimata ad organizzare ed erogare attività di insegnamento di livello universitario, ricerca accademica ed alta formazione specialistica in ossequio alle prescrizioni ed alla legislazione vigente rilasciando a titolo libero e privato e su basi assolutamente legali, le relative attestazioni. Svolge attività di insegnamento a livello terziario ed attribuisce titoli di studio in virtù del diritto di libertà di insegnamento e della ricerca scientifica e della libera attività economica in conformità agli articoli (art.20) - (art.27) garantiti dalla Costituzione Federale Svizzera, essi sono conformi alle Direttive della Conferenza universitaria svizzera nell’ambito del processo di Bologna (Direttive di Bologna) del 4 dicembre 2003. I titoli conferiti sono validi ai fini del riconoscimento, secondo la Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa ratificata dalla Svizzera il 1 febbraio 1999 e dall’Italia con la legge n.148 del 11 luglio 2002. ISFOA Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale, riconosciuta dall’ordinamento giuridico nazionale come appartenente al settore universitario svizzero regolato dalla Legge Federale sulla Promozione e sul Coordinamento del Settore Universitario Svizzero (LPSU), utilizza le tre lingue ufficiali Elvetiche, italiano, francese, tedesco, unitamente all’inglese ed opera a tutti gli effetti quale Università, offrendo corsi che portano al conseguimento di Bachelor Degree (Lauree Triennali), Master Degree (Lauree Specialistiche), Executive Master e Master of Advanced Studies, oltre che Dottorati di Ricerca - PhD, corrispondenti ai livelli 6, 7, e, 8 del sistema europeo E.Q.F.European Qualification Framework. Il Consiglio di Stato del Cantone Ticino con Delibera numero 706 del 14 febbraio 2006, ha autorizzato ISFOA ad utilizzare la denominazione “ ISFOA Libera e Privata Internazionale ” ai sensi dell’art. 14 cpv. 2 della legge sull’Università della Svizzera Italiana, sulla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e sugli Istituti di ricerca del 03 ottobre 1995 (LUSI).
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ISFOA Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale ISFOA Libera e Privata Università Internazionale a partire dall’anno accademico 2010 ha inaugurato una rinnovata struttura organizzativa e dirigenziale attiva nelle città di Ginevra e di Zurigo presso una importante rappresentanza consolare diplomatica, messa a disposizione da un autorevole componente interno del proprio Senato Accademico, trasferendosi così dalla città di Lugano e dal Cantone Ticino. ISFOA Libera e Privata Università Internazionale, fondata nel 1999, con i suoi oltre 3.500 allievi formati nei vari percorsi, diplomi di perfezionamento, lauree breve, lauree magistrali, master di specializzazione, dottorati di ricerca, ha assunto tale importante decisione strategica in funzione del fatto che Ginevra, oltre 180.000 abitanti, capitale dell’omonimo Cantone, contro i 35.000 di Lugano, è la seconda città della Svizzera dopo Zurigo ed è considerata una piazza internazionale e cosmopolita a livello finanziario, industriale ed istituzionale, sede delle maggiori banche private nazionali ed estere e delle maggiori organizzazioni internazionali quali Croce Rossa, Nazioni Unite, Organizzazione Mondiale della Sanità, Organizzazione Internazionale del Lavoro, Alto Commissariato Nazioni Unite per i Rifugiati, Organizzazione Mondiale del Commercio, Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, World Economic Forum, di conseguenza rappresenta la naturale ubicazione per un ente accademico di prestigio e caratterizzato da una innata propensione allo sviluppo ed al relativo consolidamento di relazioni sociali, istituzionali e professionali. I diplomi conferiti, per la propria peculiare natura privata, risultano essere diversamente equipollenti a quelli di analoghe istituzioni statali e non garantiscono automaticamente alcuna equivalenza con altri, sono però legittimamente considerati titoli accademici e possono, singolarmente, e nei casi e nelle modalità di specie, autonomamente previste dai vari ordinamenti universitari nazionali, essere valutati come ammissibili al riconoscimento in tutti i paesi d’Europa ai sensi della Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa sul reciproco riconoscimento delle qualifiche universitarie. ISFOA Libera e Privata Università Internazionale, in virtù del suo stato normativo e per l’interpretazione del Trattato di Lisbona, non può garantire l’accettazione del titolo rilasciato, per bandi e concorsi pubblici, albi e il riconoscimento di titolo da parte di istituzioni, enti pubblici o privati, enti universitari o altro. ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale è considerata una delle più prestigiose, selettive, ambite e rinomate università a distanza.
ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale vanta i seguenti record: ñ ñ ñ ñ
il 100% dei propri iscritti conclude nei tempi previsti il percorso accademico programmato ; il 100% dei propri laureati risulta essere un imprenditore, un professionista o un dirigente di conclamato successo; il 100% dei propri laureati appartiene alla classe sociale degli high net worth individuals; lo 0% è il tasso di abbandono dei propri iscritti.
ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale, gode a livello internazionale, di un acclarato prestigio e di una riconosciuta reputazione in funzione del proprio corpo docente
45
composto da banchieri, industriali, editori, giornalisti, diplomatici, accademici, prelati, militari, giuristi, economisti di chiara fama, provenienti dalle maggiori e più note istituzioni italiane ed estere, sia per le proprie importanti attività di lobbyng e di sviluppo di affari che per l’impegno profuso a livello sociale, avendo concesso numerose borse di studio a parziale e/o totale copertura delle rette previste a favore di discenti non particolarmente abbienti ma meritevoli e organizzando e/o finanziando innumerevoli opere filantropiche e caritatevoli. ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale, attraverso l’opera indefessa e volontaria del pro rettore Vincenzo Mallamaci, ha perfezionato, proprio grazie alle generose donazioni ricevute durante le varie cerimonie di consegna dei titoli accademici, in stretta collaborazione con l’Associazione E Ti Porto in Africa ONLUS, l’acquisto di numerosi ettari di terra in Costa d’ Avorio, destinati alla coltivazione di piantagioni di Cacao, da donare ad un folto gruppo di famiglie povere che potranno con il loro lavoro ed il relativo insegnamento di Tecniche Agricole, Aziendali, Finanziarie e Commerciali, sopravvivere e prosperare per almeno 30 anni. ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale agirà nella realizzazione di tale importante opera umanitaria, sempre sotto la diretta supervisione di Monsignor Giulio Cerchietti, Officiale della Congregazione per i Vescovi della Santa Sede, responsabile Ufficio Internazionale Ordinariati Militari e Presidente Associazione Amici del Benin e di Padre Constant Atta Kouadio, cittadino della Costa d’Avorio, Assistente Spirituale e Presidente Vicario per l’Africa dell’Associazione E Ti Porto in Africa ONLUS. ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale, da sempre, progetta e sviluppa operazioni di livello internazionale a beneficio del progresso sociale, culturale ed economico, procedendo sempre nello spirito cristiano, in maniera concreta e reale, in silenzio ed umiltà, in evidente contrapposizione alle chiacchiere generali, poiché questo è uno degli insegnamenti fondamentali ereditati dal Maestro Gesù Cristo per risolvere, ad esempio, il problema dei profughi alla radice. Se dai del pesce ad un uomo, Egli si ciberà una volta. Ma se tu gli insegni a pescare, Egli si nutrirà per tutta la vita. Se fai progetti per un anno, Semina del grano. Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni, Pianta un albero. Se essi abbracciano cento anni, Istruisci il popolo. Seminando grano una volta, Ti assicuri un raccolto. Se pianti un albero, Tu farai dieci raccolti. Istruendo il popolo, Tu raccoglierai cento volte.
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Sua Santità Papa Francesco, per tale importante impegno sociale, professionale ed accademico, ha voluto impartire, facendo consegnare direttamente nelle mani di Stefano Masullo, magnifico rettore ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale, la propria Benedizione Apostolica, invocando speciale effusione di grazie celesti e la materna protezione della Beata vergine Maria per una costante crescita nella fede e nell’amore.
Oggi l’esperienza professionale può essere riconosciuta dalle Università italiane o straniere come credito formativo: significa che è possibile abbreviare il percorso che porta al conseguimento della laurea.
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La partecipazione a stage e seminari, l’iscrizione a ordini professionali, la conoscenza delle lingue e dell’informatica, la frequenza a corsi di formazione e attività culturali, lo svolgimento di volontariato ed impegno sociale nel corso della propria vita lavorativa si traducono in crediti formativi e accelerano il raggiungimento della laurea. E’ possibile ottenere il Diploma di Laurea e il relativo titolo di Dottore, senza dover abbandonare la propria attività, senza alcun obbligo di frequenza e in alcuni casi senza dover sostenere nessun esame secondo un percorso accademico personalizzato strutturato attraverso un processo denominato CEVA Certificazione e Verifica Esperienza Acquisita. Un qualificato professionista, iscritto e certificato quale docente Assoconsulenza Associazione Italiana Consulenti di Investimento, la prima ed unica associazione di categoria dei consulenti di investimento riconosciuta ed accreditata in Italia, sarà in grado di offrire una consulenza assolutamente libera e gratuita in merito alla valutazione del proprio curriculum vitae. info@assoconsulenza.eu In Svizzera le università private non hanno alcun obbligo di sottoporsi ad una procedura di accreditamento, che è al contrario una semplice facoltà di ogni istituto universitario, teso ad aumentarne il prestigio ed ad ottenere i sussidi finanziari erogati dalla Conferenza universitaria svizzera; né ad offrire cicli di studio che soddisfino le condizioni per l’accreditamento, né tanto meno obbligata a menzionare la circostanza che non sia accreditata. In Svizzera non esiste il valore legale dei titoli (salvo per quelle formazioni che si concludono con un esame di stato es. medicina), le università private possono decidere volontariamente di sottoporre i loro corsi di studio al cosiddetto “accreditamento”, certificazione di qualità. Ne consegue che i titoli conferiti, in quanto rilasciati da una università riconducibile al sistema di insegnamento superiore, sono validi ai fini dell’ammissione al riconoscimento in tutti i paesi d’Europa, Italia compresa, ai sensi della Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa sul reciproco riconoscimento delle qualifiche universitarie, ratificata dalla Svizzera il 1 febbraio 1999 e dall’Italia con la legge n.148 del 11 luglio 2002. ISFOA Libera e Privata Università Internazionale rilascia titoli accademici, perciò, validi ai fini dell’ammissione al riconoscimento in Italia anche per finalità diverse da quelle precedenti ai sensi del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 luglio 2009, n. 189 - Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici, a norma dell’articolo 5 della legge 11 luglio 2002, n. 148. (09G0197) (GU n. 300 del 28-12-2009) note. Entrata in vigore del provvedimento: 12/01/2010. Il Cantone Ticino, come confermato da comunicazioni e delibere ufficiali del Consiglio di Stato e del Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport e dalla Legge del 3 Ottobre 1995 sull’Università della Svizzera Italiana, sulla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e sugli Istituti di Ricerca, regola all’articolo 14, unicamente l’uso del nome Università con il duplice scopo di evitare confusione con le istituzioni accreditate ed enti autonomi di diritto pubblico quali appunto USI Università Svizzera Italiana e SUPSI Scuola Universitaria Professionale Svizzera Italiana, e che le informazioni date agli studenti siano conformi all’effettivo valore dei titoli conseguiti, conferma inoltre che l’attività di formazione universitaria non richiede una autorizzazione specifica poiché si basa sulla libertà di scienza e sulla libertà economica dei sopra richiamati articoli 20 e 27
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Costituzione Federale Svizzera. ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale ha insignito nel corso degli anni del titolo accademico honoris causa innumerevoli personalità di spicco universalmente rinomate ed in particolare ben quattro Ministri in forza 2001 - 2006 al Governo presieduto dall’Onorevole Silvio Berlusconi svolgendo le relative cerimonie ufficiali di consegna presso esclusive sedi istituzionali quali Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Ambasciate. I titoli accademici rilasciati da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale sono perciò validi titoli universitari in Svizzera e in tutti i paesi d’Europa. Quadro Normativo Generale ed Utilizzo Legale e Legittimo del Titolo Universitario Privato Svizzero in Italia I titoli rilasciati da ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale non conferiscono in alcun modo il privilegio di accedere all’esame di Stato per l’abilitazione professionale e, per di più, chi è in possesso legittimo di quest’ultimo titolo dottrinale, deve sempre darne atto, indicando obbligatoriamente l’origine e la natura, possono però essere legalmente fruibili in Svizzera, nella lingua originale nella quale sono stati conferiti, in base all’articolo 27 della Costituzione Federale Elvetica, il tutto, rispettando i dettami dell’articolo 14 della Legge Cantonale sull’Università della Svizzera Italiana del 3 ottobre 1995; ed in Europa ai sensi dell’articolo 3 della Convenzione di Parigi del Consiglio d’Europa del 14 dicembre 1959. Il titolo di studio conseguito all’estero non ha generalmente riconoscimento professionale in Italia, salvo il disposto della Legge 1940 del 31/12/1962 che stabilisce il principio secondo il quale “chiunque ha diritto di portare un titolo accademico conferito da università estere, purché ne precisi l’origine.” Si richiama a questo proposito l’attenzione su di un importante adempimento, obbligatorio per i possessori di titoli appartenenti alla fattispecie in oggetto, sia ordinari che onorari, sul biglietto da visita, sulla carta da lettera, sul cartoncino e su tutti gli altri documenti, dovrà sempre citarne la fonte, appaiata al proprio nome e cognome. Per completezza si riporta un esempio di pura fantasia: Pinco Pallino Dottore in Economia e Finanza honoris causa ISFOA USA Il proponente potrà di conseguenza avvalersi del titolo, dr. o dr. ing., a lui conferito legalmente, nei biglietti da visita e nella carta intestata commerciale, professionale o personale, e nei rapporti con i terzi, ma, come già descritto in precedenza, trattasi di titolo, generalmente, non valido ad esercitare una professione riservata, né ad iscriversi ad Albi Professionali ed Ordini regolamentati a livello pubblico, né a partecipare a concorsi; in base al disposto normativo della Legge 262 del 13/3/1958, infatti, ci si può solo fregiare del titolo emesso da un “soggetto non residente”, quale è ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale, e non farne uso. ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale non ha l’obbligo di venire registrata in Italia in quanto il suo stato giuridico è già di per sé completo e compiuto, comprovato all’origine; accadrebbe
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l’inverso qualora i diplomi rilasciati possedessero titolo valido per l’avviamento agli Esami di Stato al fine dell’abilitazione professionale. I titoli conferiti impegnano solo l’istituzione stessa che li rilascia a livello libero e privato su basi assolutamente legali, non essendo in alcun modo responsabile in merito all’uso del titolo ed all’ottenimento del diritto all’esercizio della libera professione in quanto regolati dalle norme dei singoli Paesi. Ai fini del valore legale del titolo rilasciato esso non può essere paragonabile con quelli rilasciati da Università Statali della Repubblica Italiana, né con quelle considerate equipollenti, né con quelli di Università Statali dell’Unione Europea e/o della Confederazione Elvetica, per quanto, nel Regno Unito – Gran Bretagna il British Parliament 1988 Education Act reciti che “The awards made by overseas educational establishments should be recognized, and the assessment and recognition of such qualifications would be a matter for the individual employer and professional bodies”. L’Accordo tra la Confederazione Svizzera, da un parte, e la Comunità Europea ed i suoi Stati membri, dall’altra, sulla libera circolazione delle persone, concluso il 21 giugno 1999, approvato dall’Assemblea Federale l’8 ottobre 1999, ratificato con strumenti depositati il 16 ottobre 2000, entrato in vigore il 1° giugno 2002 - 1° giugno 2004, all’articolo 5, prevede, per le istituzioni accademiche quale è ISFOA, il diritto di fornire sul territorio dell’altra parte contraente, programmi di insegnamento e di formazione di durata non superiore a 90 giorni per anno civile. Riconoscimento titoli esteri in Italia legge 148/2002 circolare MIUR equipollenza cancellata Tutti i cittadini italiani residenti in Italia che hanno conseguito un titolo accademico all’estero possono esercitare tutti i diritti connessi al possesso del titolo senza dover richiedere l’equipollenza e rivolgersi ad una università italiana per il conferimento del corrispondente titolo italiano. La prassi dell’equipollenza, già prevista negli articoli 170 e 332 del RD 1592/1933 ora abrogati, è stata cancellata, con l’introduzione della procedura del riconoscimento finalizzato prevista dalla legge 148/2002, propria di una concezione più moderna e coerente con gli obiettivi attuali dell’insegnamento superiore a livello internazionale. Il MIUR Ministero Istruzione Università e Ricerca, in una circolare (Protocollo: n. 3600/Segr/Afam del 10 febbraio 2004), conferma l’applicazione della legge 148/2002 per il riconoscimento in Italia dei titoli esteri, e invita tutti i destinatari ad osservare ed attuare le norme sul riconoscimento dei titoli di studio effettuati all’estero. Confermata la spendibilità dei Titoli Accademici Svizzeri in Europa · Spagna. Il Ministero competente spagnolo ha riconosciuto la laurea triennale in Scienze Aziendali conferita da una università privata elvetica con indirizzo Consulenza del Lavoro come qualifica professionale abilitante ai sensi della direttiva 2005/36/CE, all’esercizio della professione di consulente del lavoro, dopo il superamento della prova attitudinale in diritto positivo spagnolo del lavoro e della
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sicurezza sociale. · Germania. La Procura del Baden Wuttemberg ha riconosciuto la spendibilità in Germania del Master in Business Administration rilasciato da una università privata elvetica con ordinanza N.123js 2193809 del 3 giugno 2011. Il Tribunale Civile di Stoccarda Atto nr. 25 O 92/11 del 22.03.2012 ha dichiarato legittimo in Germania l’uso del titolo con l’indicazione delle sue origini. · Italia. Le università di Catania, Padova, Chieti, Unisu, Guglielmo Marconi, E Campus, hanno riconosciuto la spendibilità accademica con il riconoscimento totale e/o parziale degli esami sostenuti presso una università privata elvetica. Il Ministero della Difesa Italiano ha autorizzato l’annotazione matricolare del diploma di laurea in Scienze della Comunicazione conferito da una università privata elvetica. Ammissione e conseguimento di numerosi laureati presso una università privata elvetica dell’attestato di MEDIATORE CIVILE E COMMERCIALE (Decreto Legislativo n. 28 del 20 Marzo 2010 e Decreto Interministeriale n. 180 del 18 Ottobre 2010).
La laurea triennale in Scienze Aziendali riconosciuta in Europa come qualifica professionale ai sensi della direttiva 2005/36/CE Il Ministero competente spagnolo ha riconosciuto la laurea triennale in scienze aziendali con indirizzo consulenza del lavoro come qualifica professionale abilitante ai sensi della direttiva 2005/36/CE, all’esercizio della professione di consulente del lavoro, dopo il superamento della prova attitudinale in diritto positivo spagnolo del lavoro e della sicurezza sociale. Valore dei titoli di studio universitari conferiti da università private in Svizzera In Svizzera la formazione universitaria è prevalentemente pubblica e di competenza dei Cantoni, salvo i politecnici federali e altre scuole universitarie federali (SUP) scuole universitarie professionali direttamente regolate e controllate dal Governo federale, esiste però anche una rilevante presenza di università private. In Svizzera non è richiesta preventiva autorizzazione e /o riconoscimento statale per offrire formazione nel settore universitario, organizzare esami o rilasciare titoli di studio. Non esiste il valore legale dei titoli. Autorità federali o cantonali, secondo le rispettive competenze, vigilano nei casi previsti dalla legge sull’attività delle università private. In Svizzera, all’infuori dei casi specialmente regolamentati dalla legge, giudice della qualità e del valore di una formazione è l’utente o il mercato del lavoro prima che lo Stato. Conformemente alle tendenze internazionali, sono state introdotte in Svizzera procedure di accreditamento facoltative (certificazione di qualità e/o marchi di qualità) non discriminanti tra offerta pubblica e privata. L’accreditamento è facoltativo e attesta solamente un controllo esterno della qualità e non implica alcun riconoscimento della validità di questa o di quella formazione da parte dello Stato.
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Il settore universitario in Svizzera è complesso e conseguente all’assetto federale del paese (terziario A secondo la classificazione internazionale): · la Confederazione regola e controlla i Politecnici federali e le Scuole universitarie professionali (SUP) pubbliche o private. · I Cantoni, secondo la Costituzione Federale Svizzera, hanno la sovranità sulle università cantonali pubbliche e su quelle private operanti sul proprio territorio. In ciascun Cantone quindi vi sono leggi cantonali universitarie che regolano in modo differente la materia. · La Confederazione e i Cantoni hanno competenze comuni riguardanti il coordinamento e lo sviluppo della qualità, tramite la Conferenza universitaria svizzera (CUS), organo comune della politica universitaria accademica pubblica. A livello nazionale svizzero una Agenzia nazionale di accreditamento (OAQ), accredita facoltativamente le università pubbliche e quelle private o loro singoli curricula, cioè concede loro un marchio di qualità, che comunque non conferisce di per sé alcun riconoscimento e/o la validità statale dei titoli conferiti. Un’istituzione può richiedere un accreditamento come università oppure puo’ richiedere l’accreditamento per certi cicli di studio soltanto secondo quanto stabilito dalla legge federale sull’Aiuto universitario (LAU, RS 414.20). Per quanto concerne il valore dei titoli universitari accademici rilasciati in Svizzera: · ai fini dell’ammissione all’esercizio di una professione regolamentata (p.e. medicina, avvocatura, ecc.), sono le leggi federali o cantonali regolanti la professione che stabiliscono quali titoli sono riconosciuti. · Per le professioni non regolamentate (p.e. management, giornalismo, ecc.) spetta di fatto al datore di lavoro “riconoscere” o meno il valore di un titolo di studio; significativo può essere l’accreditamento o comunque una certificazione di qualità rilasciata da enti privati generalmente riconosciuti. · Ai fini del proseguimento degli studi, è l’università dove si intende proseguirli che riconosce il valore di un titolo precedente. Analogamente a quanto avviene per l’equivalenza dei titoli, le università si basano sulle norme nazionali. Università private riconosciute appartenere al sistema d’insegnamento con sede in Svizzera, anche se non accreditate (cioè che non hanno richiesto la certificazione di qualità facoltativa), hanno comunque il diritto costituzionalmente garantito di rilasciare titoli di studio universitari che, senza alcuna differenza rispetto a quelli rilasciati dalle università pubbliche, sono validi per: · il diritto d’accesso ai fini del proseguimento degli studi nel sistema universitario (pubblico) svizzero e
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all’estero, ai sensi delle leggi nazionali e della Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa sulla reciproca riconoscibilità dei titoli; · ai fini dell’esercizio in Svizzera di professioni regolamentate ai sensi della direttiva della Unione europea CE/ 2005/36 in vigore anche in Svizzera dal 1 novembre 2011; · ai fini dell’esercizio in Svizzera di professioni non regolamentate, vale il libero apprezzamento del datore di lavoro.
RICONOSCIMENTO ACCADEMICO PER LA PROSECUZIONE DEGLI STUDI IN ALTRA UNIVERSITA’ I titoli conferiti, in quanto legalmente rilasciati da una università riconosciuta dall’ordinamento giuridico come appartenente allo spazio universitario svizzero, sono idonei ai fini del riconoscimento ai sensi della Convenzione di Lisbona del 1997 del Consiglio d’Europa sul reciproco riconoscimento delle qualifiche universitarie, ratificata dalla Svizzera il 1 febbraio 1999 e dall’Italia con la legge n.148 del 11 luglio 2002.
USO DEI TITOLI NEI PAESI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA Tutti i cittadini italiani residenti in Italia che hanno conseguito un titolo accademico all’estero possono esercitare tutti i diritti connessi al possesso del titolo. Ai sensi dell’art. 54 della direttiva 2005/36/CE della Unione Europea lo Stato membro ospitante fa sì che gli interessati abbiano il diritto di usare il titolo di studio dello Stato membro d’origine, ed eventualmente la sua abbreviazione, nella lingua dello Stato membro d’origine. Lo Stato membro ospitante può prescrivere che il titolo sia seguito da nome e luogo dell’istituto o della giuria che l’ha rilasciato. A settembre 2011 il Comitato misto Svizzera-UE per l’Accordo sulla libera circolazione delle persone ha deciso l’applicazione in Svizzera a partire dal 1° novembre 2011 della direttiva 2005/36/CE. Di conseguenza l’Italia come stato membro ospitante deve garantire agli interessati l’uso nel proprio territorio del titolo di studio conseguito in Svizzera nella lingua dello Stato di origine.
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Il Premio Internazionale ISFOA alla Carriera, considerato uno dei più ambiti, selettivi, prestigiosi ed esclusivi riconoscimenti, volto a valorizzare le rinomate eccellenze italiane ed estere, attive nel settore culturale, industriale, accademico, istituzionale e professionale, che si inquadra in un più ampio manifesto programmatico, realizzato con successo fin dall’autunno del 1996, è stato inaugurato nel Maggio del 2004 con una cerimonia ufficiale, trasmessa in prima serata dalla televisione nazionale ungherese, ed avvenuta all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, alla presenza di oltre 250 ospiti, del Ministro per gli Italiani nel Mondo, dell’Ambasciatore d’Italia in Ungheria, con il saluto ufficiale del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Italiana vantando i seguenti patrocini ufficiali: Provincia di Milano; Provincia di Lecce; Ministero Infrastrutture e Trasporti; Ministero Affari Esteri; ICE Istituto Commercio Estero; Ministero per gli Italiani all’Estero; ANC Associazione Nazionale Carabinieri; AIDDA Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda; Comune di Milano; Regione Lombardia; Comune di Lecce; Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari.
Il Premio Internazionale ISFOA alla Carriera ha come scopo il perseguimento dei seguenti obiettivi: Internazionalizzazione delle aziende italiane nel mondo; sviluppo della cooperazione multinazionale; valorizzazione delle Piccole e Medie Imprese; affermazione dell’immagine del marchio e dello stile italiani nel mondo; salvaguardia e riqualifica del Made in Italy attraverso supporti e contenuti culturali che contrastino il dumping cinese; ñ consolidamento delle responsabilità sociali, etiche e morali nelle attività produttive e professionali. ñ ñ ñ ñ ñ
Il Premio Internazionale ISFOA alla Carriera, nel corso della serata di gala inaugurale della prima edizione, conclusasi con un eclatante successo, ha potuto vantare il saluto istituzionale, in nome e per conto di Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica Italiana, portato personalmente da Paolo Guido Spinelli, ambasciatore della Repubblica Italiana in Ungheria, e tra gli illustri premiati, presente alla serata in qualità di ospite d’onore ed istituzionale, il ministro per gli Italiani nel Mondo, onorevole Mirko Tremaglia, destinatario anche di una Laurea Honoris Causa conferita dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali ed Economiche di ISFOA Libera e Privata Università di Diritto Internazionale.
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