NUMERO 10 2009
QUINDICINALE DI UNIVERSITÀ&RICERCA www.milanofinanza.it
PRO
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Ffo 2009, tutti i numeri
SOMMARIO
CHI SALE E CHI SCENDE
In esclusiva la ripartizione definitiva delle risorse per l’anno in corso. L’effetto fondo premiale si somma agli stanziamenti ereditati dalle norme precedenti, come il Patto per l’università di Mussi. Palermo record negativo: perde otto milioni di Giampaolo Cerri, gcerri@class.it
M
entre la riforma Gelmini scuote l’accademia dalle fondamenta, alla chetichella arrivano nei rettorati i dati consuntivi del Fondo di finanziamento ordinario 2009. Molti rettori s’erano già lamentati, anche da queste colonne: ma come, si diceva, dobbiamo mettere mano al bilancio consuntivo e non sappiamo ancora oggi ufficialmente quanto ci viene assegnato. L’alea era stata introdotta dal famoso fondo per il merito. Quel 7% che, presentato dalla Gelmini alla fine di luglio, attirò enormemente l’attenzione dei media generalisti, fino quasi a far passare sotto silenzio il contemporaneo decollo (dopo un anno di attesa) dell’Agenzia nazionale per la valtuazione dell’università e della ricerca-Anvur. La famosa tabella del 7%, pubblicata da tutti i quotidiani con grande risalto, consegnò alla pubblica opinione italiana una lunga lista di buoni e cattivi fra gli atenei statali. Molti i rettori a finire idealmente sui ceci e dietro la lavagna. Nella pattuglia degli esclusi, perché sotto osservazione per motivi di salubrità del bilancio - in ballo c’era il famoso sforamento del 90% di destinazione del Ffo a favore degli sti-
CEPU VENDUTA... A CEPU? UN GIALLO SOCIETARIO
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a pagina 8
AD OPERA Srl
28%
50%
PIETRO POLIDORI Holding Srl
+75.000 €
IVE Srl
La società operativa del gruppo che fa capo a Francesco Polidori venduta a una sconosciuta srl milanese con socio unico lussemburghese. Ma che cosa c’è dietro?
Editoriale
Quando la politica torna in gioco
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PAG. 4 7% si moltiplicano le polemiche I rettori di Macerata e Parma, contestano i rating, quello di Trento lo difende. Ecco perché. Interviste a Roberto Sani, Gino Ferretti e Davide Bassi.
PAG. 11 Roma II: chimica resta a Ceccano
I timori che il corso di laurea in Chimica di Tor Vergata potesse chiudere sono svaniti. Il punto con A n t o n i o Pa l l e s c h i , responsabile della sede
PAG. 12 La Cina invade il mondo accademico
Gli studenti del Dragone arrivano negli atenei di tutto il mondo. Consapevoli che il futuro è il loro. Cronaca da Shanghai
94,39%
di Giampaolo Cerri
www.milanofinanza.it
ariastella Gelmini vuol lasciare il segno nell’accademia, intervenendo pesantemente su un terreno, quello dell’autonomia, che era uno dei vanti della università rubertiana, quella voluta dall’ex rettore della Sapienza, che fu il primo ministro dell’Università. Non che l’autonomia l’avesse inventata Antonio Ruberti; secoli di storia ci avevano consegnato atenei che avevano, in relazione ai tempi e ai costumi, notevoli gradi di libertà dal potere della politica. E questo perché, già nell’università medievale, si riteneva che la speculazione scientifica dovesse essere libera. Ruberti dette a questa autonomia una forma precisa. Da allora, gli atenei, al riparo dei loro statuti, hanno fatto cose grandi e cose censurabili, costruito eccellenze ma anche buchi di bilancio. Negli stessi anni, il sistema dei partiti, rimasto alla porta, ha morso il freno: ogni anno 8 e passa miliardi di investimenti pubblici - e con questi, posti di potere, committenze e affari in genere - venivano usati senza che la politica potesse eccepire. L’università era diventata forse l’ultimo angolo d’Italia libero dal dominio partitocratico. Non che fosse la Città del sole: governavano gli accademici e spesso le loro logiche potevano essere molto discutibili. La riforma Gelmini - attraverso alcuni paletti come i limiti ai mandati rettorali, l’apertura «obbligata» agli esterni nei cda (chi li nominerà? Con quali criteri?) - e la prassi dei tagli tremontiani, «affamare la bestia» si diceva, rappresenta il potente rientro in gioco della politica. Resta da vedere se sarà un bene.
PAG. 14 Gli atenei europei di fronte all’autonomia Un progetto della European University Association analizzerà nei prossimi due anni le politiche ad hoc delle istituzioni accademiche
PAG. 15 YouTube apre alle università
Il sito di video sharing più visitato al mondo accoglie gli atenei e i loro contenuti. Ma alcuni sono in ritardo. Giorgia Longoni, direttore marketing di Google Italy, spiega il progetto
PAG. 22 Tutti i nomi di questo numero
Da Alì a Zarri passando per Bruschi, Calzolari, Figel, Pellizzetti e Sgarbi
PRO
INCHIESTE
10 Novembre 2009 · 8
Il gruppo leader nell’assistenza universitaria, collegato all’ateneo on-line e-Campus, in fermento: la Cesd, titolare del marchio storico, venduta a sconosciuti. Ma è così?
AFFARI A RIPETIZIONE
di Giampaolo Cerri, gcerri@class.it, foto di Stefania Malapelle, illustrazione Claudio Madella
C
epu venduta. La conglomerata della ripetizione e dell’esame assistito, che fa capo a Francesco Polidori, 61enne, umbro di Città di Castello, è passata, nel febbraio scorso, sotto il controllo di una sconosciuta società milanese, con socio unico lussemburghese. Un fatto che Campus rivela in esclusiva e che interessa tutto il mondo universitario perché, dal gennaio 2006 il Polidori dispone, attraverso una sua fondazione, di un’università vera e propria, con tanto di decreto ministeriale: la telematica e-Campus di Novedrate, nel comasco (www.uniecampus. it), iperpubblicizzata in tutta Italia con il volto di Vittorio Sgarbi. E Cepu oggi, grazie a una convenzione con l’ateneo on-line, prepara i suoi studenti nelle decine di sedi locali, dalle Alpi alla Sicilia, per poi far loro sostenere gli esami con e-Campus. Un business incrociato anche se, formalmente, distinto: la Fondazione è, per definizione, un ente non profi t, ovvero reinveste nel proprio oggetto sociale - quindi l’attività universitaria stessa gli eventuali profitti. Un sistema unico in Italia, che spesso solleva dubbi e perplessità, e di cui Campus approfondirà la conoscenza in questo e altri articoli. Un sistema che, lo dicevamo all’inizio, proprio in questo periodo è al centro di singolari manovre societarie: nell’articolato business di Polidori - oltre una quarantina di società strutturate intorno alla holding Pietro Polidori Fraccano Srl (vedi schema a fianco, ndr) - la cessione riguarda proprio la società operativa, la romana Corsi Editati Schede Di-
spense Srl - Cesd, il cui pacchetto azionario è passato nelle mani di una società milanese, la Dama2, una srl a socio unico, fondata tre anni fa con 10mila euro di capitale sociale, e di fatto, a oggi inattiva. La piccola Dama2 ha acquistato Cesd, 5,9 milioni di capitale versato e 95,6 milioni di euro di fatturato nel 2008, con 370 dipendenti in tutta Italia e attività sotto i marchi Grandi scuole (scuole superiori) e Cepu (università), chiudendo l’ultimo eserciz i o con
una perdita di 0,59 milioni di euro. A vendere era stata la Scil Srl, la sub-holding del gruppo, in liquidazione dal 2007, ma che aveva fino al marzo scorso in pancia il 99,96% di Cesd e aveva chiuso l’ultimo bilancio con un pesante rosso di 3,64 milioni di euro. Non è chiaro se, oltre alla Scil, anche la Scuola Radio Elettra Srl, che deteneva già uno 0,02 del capitale, abbia venduto la sua quota. Una percentuale analoga era già detenuta da Dama2, il cui amministratore, il giordano 49nne Abu Hijleh Ali, risultava fra i soci che avevano approvato l’ultimo bilancio. Dietro Dama2 c’è, appunto, una
società anonima con sede in Lussemburgo. Dalle verifi che effettuate grazie a MF Honyvem, nel board della JMD International Sa, siedono quattro professionisti francesi, belgi e del Prinicipato, fatto che fa pensare a una fiduciaria. Dunque, chi c’è dietro la vendita di Cepu? Secondo alcuni potrebbero essere gli stessi Polidori (col fondatore anche moglie, figli e fratelli), che si accingerebbero, proprio in questi giorni, a riacquistare la società. Il gruppo, infatti, è da alcuni anni in ristrutturazione perché, recentemente, il business dell’assistenza agli esami di maturità e a quelli universitari ha segnato il passo: se, a fine 2008, la perdita era poco superiore al mezzo milione, l’anno precedente si era chiuso con un rosso di 11,17 milioni e il 2006 aveva fatto registrare una perdita netta di 13,69 milioni. Nel 2008 la rivolta dei tutor e boom di pubblicità
In più, proprio nel 2008, Cesd era stata attraversata da forti tensioni con lo scatenarsi, in molte parti d’Italia, di una vera e propria rivolta sindacale dei tutor, in genere giovani neolaureati o dottori di ricerca, che avevano organizzato cause di lavoro in molti tribunali. Forte invece del riconoscimento ministeriale dell’ateneo telematico e-Campus, Cesd ha invece schiacciato potentemente l’acceleratore della pubblicità. Negli ultimi due esercizi, la società di San Sepolcro ha speso complessivamente 19 milioni di euro in pubblicità, avendo come testimonial la pattinatrice Carolina Kostner. Un deciso taglio dei costi, soprattutto nei servizi, ha poi determinato una perdita più contenuta dell’anno precedente. Il prodotto venduto è, appunto, in abbinata, la preparazione universitaria nei centri Cepu e la laurea online a Novedrate, già sede di corsi di formazione Ibm e attualmente di proprietà di
INCHIESTE
9 · 10 Novembre 2009
PRO
utile d’esercizio
partecipazioni
società attive
perdita d’esercizio
cessione febbraio 2008
società in liquidazione
addetti*: 339
€
fatturato**: 99mln
fonte: Bilanci al 31/12/2008
25%
0,08%
Polidori Egidio
Ippocampo RE Srl
0,91%
28%
AD OPERA Srl
50%
PIETRO POLIDORI Holding Srl
+75.000 €
60%
2%
33,33%
25% Egidio Luigi Polidori
Ist. Franco Fiorucci
98% 20%
94,39%
Elia Volpi Srl
99%
IVE Srl
+496.000 €
Monte Finanziario Europeo Roma
Istituto Centro Nord
40%
98%
-3.694.000 €
-139.000 €
16,67%
SCIL Srl
0,09%
Ist Srl
Polidori Francesco
5,46%
99%
Organiz. Metodo
-32.000 €
25%
Martina Polidori
LOL Learning on Line
50%
2%
65%
DAMA 2 Srl
99,96%
99% Gestal Srl
1%
+591 € 2%
Castello Group
-26.000 €
CESD Srl
0,03%
1%
SRE Srl
0,06%
Caracchini Marinella
Consorzio CEPU ?%
Fondazione eCampus
ITT. SCARL
Francesco Polidori 2%
20%
98%
99,96%
100%
-70.000 €
50%
100%
50%
50%
-156.000 € Genesis English LTD
Freccano Holding
Gestioni Campus
Joint Ascent
CEPU Bejing
Ateneo Formass
Accademia del Lusso
Corazzi Mauro
0,10% 96%
PRE
88%
100%
99%
99%
10%
99%
Srl
Praeceptor LTD
Freccano Beograd
-8.500 €
Centro Idioma SA
PUC Srl
-325.000 €
IEL Srl
Istituto Callegari
99,7%
Accademia del Lusso Spagna
1%
*di Cesd, Accademia del Lusso e Scuola Radio Elettra ** di Pietro Polidori Holding, Cesd, Freccano Holding, Accademia del Lusso e Scuola Radio Elettra
INCHIESTE
PRO
Biography Dagli albori all’amicizia con Di Pietro Ma chi è Francesco Polidori? La sua storia imprenditoriale comincia, 40 anni fa, con le dispense dalla sua prima società, la Marcon, sui cui si preparano, per corrispondenza quanti devono conseguire la licenza media inferiore che, proprio negli anni 70, diventa obbligatoria negli uffici pubblici. Quindi, si dedica al recupero degli anni scolastici alle superiori e, con Centro per la preparazione universitaria-Cepu, ad assistere chi non riesce a laurearsi: un’escalation di fatturati. Amico del senatore Antonio Di Pietro, quando il giudice, a metà del 1996, crea il suo partito, sceglie l’hotel Il Borgo a San Sepolcro (proprietà Polidori tramite la Gestal Srl) per fondare l’Italia dei Valori. Le strade dei due si sono poi divise, senza che ce ne sia stato un motivo ufficiale. Del Cepu, l’ex-giudice fu anche docente e, insieme ad Alessandro Del Piero, uno dei primi testimonial delle ricche campagne pubblicitarie. Il «re della ripetizione» trema nell’ottobre del 2001, quando resta invischiato in una vicenda di tesi vendute nell’ateneo di Urbino. Ne esce indenne: in tribunale, il Gruppo dimostra la sua estraneità alla pratiche della locale agenzia. Da qualche anno, lasciata la Val Tiberina (tutte le attività e i protagonisti di Cepu gravitano fra Città di Castello, San Sepolcro e Umbertide), Francesco Polidori si è trasferito a San Marino, dove vive con la moglie, Marinella Caracchini, sua socia in molte attività. Qualcuno maligna che i motivi siano fiscali ma, sotto il Titano, l’imprenditore è anche «console a disposizione» della Repubblica.
una delle controllate Cesd, la romana Pre Srl, tramite un’altra controllata, la Gestioni Campus Srl, che vede anche una partecipazione del 2% della stessa Fondazione universitaria. Scorrendo il bilancio Cesd, risaltano nello stato patrimoniale attivo i 33 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali, per «concessioni, licenze, marchi», che dovrebbero corrispondere ai marchi Cepu e Grandi Scuole. Nel nutrito gruppo di pacchetti azionari Cesd acquisiti, Dama2 trova di tutto, come il 50% dall’Accademia del Lusso, scuola milanese di moda e design controllata al 50% assieme alla Montefinanziario europeo Srl di Roma, dei due fi gli di Polidori, Egidio Luigi, classe 1982, e Martina, trentaquattrenne. Accademia poi è proprietaria a sua volta della società omonima, ma diritto spagnolo, che gestisce la sede madrilena e della Istituti Callegari Srl, enti di formazione nello stesso settore. Fra le altre acquisizioni le società Cepu Pechino, Joint Ascent Honk Koong e Genesis English di Auckland, che sembrano solo sedi di rappresentanza.
Acquisendo, poi, Fraccano Holding, che forniva servizi a tutto il gruppo, Dama2 porta a casa la maltese Praceptor Ltd, la Fraccano Beaograd, il Centro Idioma Sa di Madrid e la Phone united center Srl, che però è stata posta in liquidazione all’inizio di quest’anno e contemporaneamente spostata di sede dall’Umbria a Reggio Calabria. Che ci fa questa piccola società a controllo lussemburghese in questo complesso intreccio societario? L’anomalia confermerebbe le voci che l’intervento sia solo un riassetto complessivo e che a muovere la Dama sia ancora Francesco Polidori. A San Sepolcro (Arezzo), sede operativa di tutto il gruppo Cepu, nicchiano. Polidori non è disponibile a una chiacchiarata telefonica, in quanto «molto impegnato in una teleconferenza con Mumbay», come spiega cortessissima la sua assistente. Poco prima, lo storico direttore marketing del Gruppo, Roberta Burini, aveva riferito la volontà del fondatore «di non commentare la notizia». (riproduzione riservata)
10 Novembre 2009 · 10
I vicini di casa Nel luglio 2008 il fondatore di Cepu concesse a Campus.it una delle sue rare interviste in cui parla di e-Campus e dei rapporti intergruppo di Giulio Gotti, redazione.campus@class.it
F
rancesco Polidori è piuttosto parco di interviste. Una delle poche l’ha concessa proprio a Campus, un anno fa, nell’occasione della presentazione delle attività di Accademia del Lusso, la società cui fanno capo le attività formative del settore moda del Gruppo. Si tratta di un’intervista televisiva, che può essere ancora visionata in streaming, nella sezione «CampusTv», di campus.it, e che vi proponiamo, perché il fondatore del Gruppo Cepu fa riferimento ai rapporti con e-Campus. Come giudica l’esperienza dell’Accademia del Lusso sin qui? L’Accademia è nata nell’ottobre del 2005 e i corsi sono iniziati nel gennaio del 2006. Finora gli iscritti sono stati quasi mille tra l’Italia e l’estero, studenti che hanno partecipato a corsi di tre anni. Altri hanno fatto corsi che durano un anno, ma anche studenti che hanno scelto corsi da 60 ore. Ecco come siamo riusciti a raggiungere i mille iscritti. La sede principale è a Milano in via Montenapoleone mentre i laboratori sono in via Chioggia, in una ex fabbrica, dove gli studenti lavorano e seguono le lezioni. Abbiamo anche una sede a Roma, in via Barberini (nel frattempo diventata sede principale, ndr), poi una sede a Napoli, una sede a Palermo. All’estero abbiamo una sede nella Gran Via, nel centro di Madrid, e a Belgrado che è considerata un punto di riferimento come città di cultura per i Paesi dell’Est. Stiamo finendo i lavori a Mumbay, in India, dove c’è un grande fermento e tanto interesse per il settore moda. Ci apriremo una sede dell’Accademia, ma abbiamo acquisito in India anche una scuola italiana che ha quasi 70 anni: gli Istituti Callegari. Accademia formerà manager del Lusso mentre Istituti Callegari gli operatori del settore. Anche i corsi di Accademia del Lusso si possono effettuare on-line attraverso e-Campus. Che cosa significa? Ciò permette di ottenere una laurea? Abbiamo lavorato un anno con e-Campus per adeguare i programmi delle lezioni alla rete, adesso i nostri studenti acquisiranno 120 crediti universitari a cui dovranno aggiungere un altro anno in università per ottenere una vera e propria laurea in Design e tecniche della moda presso la facoltà di Lette-
re. Ma e-Campus che relazione ha con la storia di Cepu? Mah…Noi siamo un’azienda che ha un po’ tutto: insieme a Cepu c’è la Scuola Radio Elettra, gli Istituti Callegari, l’Accademia del Lusso, la Glo School per l’inglese, che opera in tutta Europa, poi all’Ateneo Formass (nel frattempo posta in liquidazione, ndr) facciamo corsi triennali sulla televisione per diventare… come si chiama il titolo? Televisiva e video… una cosa del genere… Insomma noi siamo stati i finanziatori della Fondazione e-Campus che ha poi promosso l’università. Tra Cepu ed e-Campus c’è un rapporto di buon vicinato. Cepu ha registrato di recente alcune vertenze sindacali... Il problema sindacale è all’interno di Grandi Scuole, che comunque sono sempre all’interno delle sedi Cepu, dove ci sono degli studenti che frequentano a orari fissi. Sono problemi che comunque risolveremo, stiamo raggiungendo degli accordi. Nei corsi Cepu ogni studente è seguito personalmente da un singolo professore e problemi sindacali non ce ne sono. È vero che partecipa al progetto di fondazione della Banca dell’Italia centrale? Partecipo con una quota del 5% al progetto della banca, se ci sarà, insieme ad altri investitori della zona dell’alta Val Tiberina, ovvero San Sepolcro e Città di Castello. Invece, che ruolo ha, nel gruppo, la scuola Bertrand Russell (sul cui incerto funzionamento Campus aveva dedicato un ampio servizio, ndr)? Abbiamo avuto tutte le autorizzazioni e tutti i permessi per far partire questo progetto, su cui puntavamo. Pensavamo che in Italia ci fosse un mercato dello studio in inglese, forse lì abbiamo sbagliato… Abbiamo peccato di troppa intuizione. Adesso comunque quel progetto lo riprenderemo perché insieme all’Università del Galles, attraverso e-Campus attiveremo dei programmi comuni. Questo a livello di idee, poi è chiaro che una volta che andiamo a realizzare un’idea magari non ci sono gli studenti interessati. Io dico sempre che bisogna farne dieci di progetti perché almeno uno funzioni. (riproduzione riservata)