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A giugno si svolge a Roma, al laghetto dell'Eur, la grande manifestazione Expo Universale, al cui interno ci sarà Expo Italia con tutte le eccellenze del Made in Italy: chef, moda, arte, teatro, sfilate e spettacoli di vario genere. Ideatrice dell'evento è la presentatrice e attrice Carmen Morello
Carmen, recentemente è stato presentato in Campidoglio Expo Italia: di cosa si tratta?
“Expo Italia è l’esposizione delle eccellenze italiane all’interno dell’evento internazionale Expo Universale 2023 ideato e organizzato da Liberato Mirenna presidente della WIO. Io sono la manager Italia. Sono stata scelta da Liberato per selezionare le aziende espositrici e per creare gli spettacoli che vedrete sul palco Italia”.
Come si articolerà l'evento?
“Expo Universale 2023 si svolgerà dal 16 al 18 giugno al laghetto dell’Eur e coinciderà con La Notte Bianca dell’Eur organizzata dal Municipio Roma IX che sarà esattamente il 17 giugno e che per il secondo anno presenterò io. Ci saranno diversi paesi del mondo che esporranno le proprie eccellenze, dalla gastronomia all’artigianato, dall’innovazione all’arte e poi gli spettacoli tradizionali. Ci saranno tre grandi palchi, quello Italia, quello per le competizioni sportive e di danza e quello internazionale per le esibizioni di tutti i popoli presenti”.
Qual è l'obiettivo che si prefigge?
“Quello di unire i popoli del mondo, facendo vedere le proprie tradizioni, le eccellenze e promuovere la pace, salvaguardare l’ambiente e allontanare ogni tipo di discriminazione e di violenza. Promuovere ovviamente le attività commerciali e artistiche e culturali di ogni paese. Sarà un evento di grande aggregazione”.
Il Made in Italy è l'elemento base del progetto Expo Italia: che momento viviamo riguardo alle nostre eccellenze?
“È il momento di far emergere le nostre eccellenze, di promuoverle, gli imprenditori hanno vissuto momenti difficili durante la pandemia e adesso c’è la ripartenza, c’è tanta voglia di fare e far vedere che il made in Italy non è svanito ma esiste e torna in prima linea”. Come sarà strutturata la manifestazione e come si potrà partecipare?
“Ad Expo Italia ci saranno circa 20 spazi espositivi 4X3 con gazebi bianchi per le aziende, ci saranno altre 30 postazioni 2X2 solo con tavolo per poter esporre piccoli oggetti di artigianato, avremo la mostra artistica con pittori e scultori e tutta l’area ristorazione. Organizzeremo corsi di pittura e scultura con la direzione artistica di Andrea Cerqua, corsi di fitness sul prato per tutti e tre i giorni mattina e pomeriggio il fitness coach Mauro Quartullo, avremo un’area forum dedicata alla promo- zione associazioni culturali, di scrittori e professionisti che verranno intervistati dal nostro giornalista Beppe Tassi e dalla giornalista Marlene Loredana Filoni e riprese TV della troupe ufficiale di Expo Channel. Sul palco Italia invece vedrete Miss Expo Italia organizzato da Graziella Marcone, il concorso nazionale dedicato alla bellezza femminile e Il bello di Roma ideato da Raoul Morandi e ancora, il comico Dani Bra, gli Stornellatori, il format TV Artinscena ideato e condotto da me con tanti artisti e ospiti, le cantanti liriche De La Voce dell’Essere di Monica Federico, i cantanti della Spc Sound e del manager Lino Sansone e non finisce qui! Avremo anche la partecipazione di Cinecittà World e di Roma World che ringrazio per la prestigiosa partnership. Per partecipare contattateci al n. WhatsApp 3493149918 ultimissimi spazi espositivi . Potrete sponsorizzare la vostra azienda sul maxischermo del Palco Italia, dove proietteremo loghi e spot pubblicitari”. Come è avvenuto il tuo avvicinamento a questo settore, tu che hai alle spalle esperienze importanti come attrice e conduttrice televisiva?
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“Lo scorso anno ho avuto il piacere di presentare 'La Notte Bianca dell’Eur', un evento importante di grande partecipazione e in quell’occasione sono stata notata da Liberato Mirennache da uomo e imprenditore lungimirante capito che sarai stata perfetta come manager Expo Italia per le mie capacità organizzative, artistiche e probabilmente anche imprenditoriali, visto che ho sempre non solo organizzato i miei eventi e format TV, ma li ho resi visibili nel tempo creando a poco a poco la Carmen Morello Production. Dopo una serie di incontri e trattative con Liberato Mirenna, ho accettato la sua proposta. Ruolo importante ma anche tanto impegnativo, ma ne sono felice e lo porterò a termine cercando di dare il meglio”.
Chi sono i partner dell'evento e a chi vanno i tuoi ringraziamenti?
“I partners dell’evento sono aziende italiane, associazioni culturali e sportive, artisti di ogni genere e professionisti. Vi invito a partecipare ad Expo Universale 2023 per conoscerli e per poter anche acquistare prodotti di qualità. Sicuramente i miei ringraziamenti vanno in primis a Liberato per la fiducia, la stima profonda e l’amicizia che mi dimostra giorno dopo giorno, al mio team Italia che sta lavorando con me e per me da mesi alla riuscita dell’evento e un grazie a tutti coloro che parteciperanno a Expo Italia, agli imprenditori, agli artisti a tutti gli ospiti e all’amministrazione comunale e del municipio Roma IX Eur per aver concesso una location stupenda”.
Per info e partecipazioni a Expo Italia visitate il sito: www.carmenmorelloproduction.it oppure su whatsapp al numero 3493149918 centrarmi sulle mie idee. Questo è il principio dell'essere un artista e buon uomo. Fin dai primi passi, mi ha educato a trovare il mio alfabeto in arte. Ciò significa sviluppare, creare il proprio stile di pensiero. Da quel duro rodaggio, sono passati tanti anni”.
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Nel 2002, a 21 anni, hai lasciato la terra natale per trasferirti in California. Come fa un natio d’Armenia a mettere radici in un paesaggio postindustriale ed effimero come Los Angeles?
“E’ stato difficile mentalmente e fisicamente lasciare la mia patria senza amici e la famiglia. Ma ho guardato le cose da un grandangolo, quindi il paesaggio di Los Angeles mi ha accolto e ha promesso molte tentazioni e opportunità del post-industrialismo. Mi ha fatto cominciare a pensare in un’atmosfera più ampia. Questo ti apre alla combinazione di nuove scritture artistiche”.
Con “Floreal Mind” hai partecipato a una mostra collettiva. Le inserzioni floreali sui volti dei ritratti ti hanno caratterizzato fin dall’inizio del tuo percorso americano. Cosa volevi esprimere con questi dipinti?
“Nel 2014 ho viaggiato in Armenia, poi tornando a Los Angeles mi è venuta in mente la serie "Floral Minds". L'idea è di confrontare due stili di vita e trovare un centro contenente entrambi. A Los Angeles sembra di essere in una grande giungla di cemento, dove si trovano persone separate dalla natura che cercano di nascondere le loro personalità e i loro volti. Tuttavia, c'è un fiore che vive dentro di noi, che cresce con le nostre emozioni. L'obiettivo principale è mostrare alle persone quali fiori sono. Che fiore sei?”.
Se i fiori, come tu dici, sono un accenno di paradiso, allora il paradiso lo possiamo cercare dentro di noi. Ma cosa si può fare per non lasciar appassire il fiore che ci abita internamente?
“Come ci prendiamo cura di un fiore naturale, allo stesso modo dobbiamo prenderci cura del fiore che vive in noi, lasciare che cresca. Noi tutti annusiamo fiori. Regaliamo fiori alla persona amata. Nasciamo con i fiori. Moriamo con i fiori. La metamorfosi della vita sono i fiori. 'La chiave del paradiso è nei fiori'”.
Le tue opere sono frutto di tecniche miste, oli, fiori, animali, tessuto, legno, oggetti riciclati, bottoni. Citando dalle tue parole: "Ci sono voluti molti anni per dimenticare ciò che avevo imparato nella pittura classica e fare cose con le mie mani che infrangevano tutte le regole". Dunque, per crescere e diventare se stessi occorre prima introiettare le eredità di chi ci ha preceduti e poi distruggerle?
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“Solo così puoi trovare te stesso. Funziona con il conflitto. Per prima cosa, devi raccogliere informazioni e tecniche diverse, cercando di interpretare i tuoi artisti preferiti. Io credo che ogni artista abbia bisogno di passare attraverso chi lo ha preceduto per trovare il suo punto fermo e quindi rifiutare il passato. In questo processo, scopri come sei”. Tuo padre era contento che intraprendessi la strada artistica?
“Mio padre cercava di capire se davvero volessi essere un artista, o se fosse l’attività favorita di un bambino. Il duro lavoro ha dimostrato che era quello che volevo fare nella vita”.
Hai tenuto mostre in tutto il mondo, negli States, soprattutto, ma anche nel Regno Unito, in Austria. Nel tuo paese natale, l’Armenia, sei tornato come artista riconosciuto e apprezzato?
“Con orgoglio, posso dire che in Armenia ho riconoscimento, ma non ho mai fatto mostre nella mia madrepatria. Pertanto, il prossimo passo sarà quello di creare un murale gigante nel cuore di Yerevan quest’estate. Sono sbocciato negli Stati Uniti, quindi è chiaro che sia più conosciuto qui”. Vuoi salutarci con un tuo pensiero al futuro?
“Il futuro è troppo astratto. Vorrei però dire: siamo innatamente connessi alla natura, ma c'è un conflitto interiore che ci spinge verso un mondo più vasto e complicato. Dobbiamo quindi essere onesti con noi stessi e affinare la vista. Amare. Splendere. Regalarci fiori l’un l’altro”.
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Da quello che abbiamo capito è un fumetto molto interattivo; saranno propri i lettori a determinare il finale dell’opera corretto?
“Ho voluto unire le mie più grandi passioni, il gaming e i manga, creando appunto così il primo manga game italiano. Come in molti videogiochi, saranno proprio i lettori a decidere le sorti della storia, scegliendo continuamente quale scelte far fare ad Ahiaaa, condizionando così il finale”.
Ti definiresti un nerd moderno e perché?
“Assolutamente sì. In passato il nerd veniva visto come secondo google 'Giovane di modesta prestanza fisica e dall'aspetto insignificante, che compensa la scarsa avvenenza e le frustrazioni che ne derivano con una passione ossessiva e una notevole inclinazione per le nuove tecnologie'. Con l'esplosione di youtuber e streamer di gaming in tutto il mondo, la visione del nerd è completamente cambiata, ora tutti vogliono diventare o youtuber o streamer, è diventato il sogno di molti ragazzi, perchè ora fa figo, e ricordiamo che la maggior parte dei gamer sono nerd, ecco perché mi definisco un nerd moderno”.
Hai portato la tua voce sul palco della quinta giornata sulle dipendenze tecnologiche e sul cyberbullismo, "Non è solo un gioco". Sono tematiche che ti stanno a cuore?
“Sì, sono tematiche che mi stanno a cuore, perché purtroppo la maggior parte delle persone pensano che le persone che sono appassionate di videogiochi, sono di conseguenza dipendenti da questi. Io in primis passavo tantissime ore incollato a giocare ai ore e ore. Il problema è che cio viene visto male perché purtroppo si tende a giudicare ciò che non si conosce. Basti fermarsi e pensare al fatto che vedendo un ragazzo giocare a pallone le stesse ore, si penserebbe semplicemente che è un ragazzo che sta inseguendo il suo sogno per diventare un calciatore o che semplicemente è un ragazzo che coltiva e si diverte con la sua passione. La gente nemmeno immagina quante emozioni e quanta adrenalina e pressione sente un videogiocatore quando si immerge a giocare, sopratutto se si gioca a un videogioco di squadra competitivo, dove senza allenamento non si ottengono risultato, e spesso gli allenamenti si fanno proprio con la squadra. Basti pensare che ora ci sono campionati mondiali di videogiochi con montepremi assurdi, ecco perché dico che 'non è solo un gioco'”.
Tra Youtube, Twitch e i vari canali in cui sei protagonista, come interagisci con i tuoi fan e con quali differenze?
“Fortunatamente sono sia uno Youtuber che Streamer. Su youtube interagisco con i fan attraverso video preregistrati e montati, cercando di creare un contenuto sempre visibile e fruibile nel tempo. Su twitch invece essendo un siti di dirette live streaming, l'interazione con i fan attraverso la chat è in tempo reale, possono scrivere e avere in diretta una mia risposta. Fortunatamente dal punto di vista dell'intrattenimento non ho nes- suna differenza. Ma non è detto che uno youtuber riesca anche a essere uno streamer, molti youtuber hanno bisogno di scriversi i contenuti e di editare molto i loro video per poter creare un contenuto che intrattenga i loro fan, cosa che magari non riescono a fare su twitch, che essendo in live streaming tutto ciò che succede è in diretta, senza la possibilità di fare tagli quando si fanno errori”.
Il settore del gaming è in costante crescita. Che tipo di futuro vedi per il settore? Forse sempre una maggiore impermeabilità fra i differenti mondi affini come il cinema e il mondo esports? Vogliamo sentire la tua opinione a riguardo che sei un professionista!
“Il settore del gaming come abbiamo detto è sempre in crescita, ormai è parte importante della cultura pop, come anche il mondo del cinema, e come abbiamo potuto vedere queste due cose stanno diventando sempre più affini e si mescolano spesso l'una con l'altra. I campionati di videogiochiami stanno sempre prendendo piu piede, attirando verso di loro sempre nuove promesse e professionisti, creando sempre nuove squadre Esports, per quello penso che prima o poi in un futuro lontano o vicini, andare allora stadio per vedere squadre esport compete in campionati sarà una cosa normale, basti pensare che già ora questo succede in molte città del mondo”. Hai ricevuto il “Best Creator Mondo Gaming” all'ultimo Influence Day. Cosa ha rappresentato per te ricevere questo grande riconoscimento?
“E' stato un emozione davvero unica, sinceramente non mi aspettavo di vincere. Sono molto autocritico in quello che faccio, e ricevere un premio di quel calibro mi ha reso molto orgoglioso e consapevole che l'impegno e la dedizione in quello che faccio viene apprezzato non solo dai miei fan, e cio mi spinge a impegnarmi sempre di più e a realizzare progetti sempre più grandi”.
Quali sono a tuo avviso tre video giochi assolutamente da non perdere e perché? Tre film invece di cui non puoi fare a meno?
“I tre videogiochi secondo me da non perdere al giorno d'oggi per essere al passo con il mondo del gaming, sono 'Fortnite', che ha rivoluzionato da 5 anni a questa parte il mondo del gaming, 'Gta5' che è uno dei giochi che ha incassato più di tutti quanti e che dura da 10 anni con continui aggiornamenti e 'Call of duty' che è uno degli fps piu famosi al giorni d'oggi. I tre film di cui non posso fare a meno sono 'Ritorno al futuro' perché adoro i viaggi nel tempo e le loro conseguenze, 'Ready Player One' perché sono affascinato dal mondo della realtà virtuale e tutto quello che ne deriva, e come terzo direi i film della 'Marvel', so che avrei dovuto dire uno in particolare, ma ce ne sono cosi tanti che mi piacciono che non saprei cosa scegliere”.
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by Francesca Ghezzani